IO, TU NOI! · 2020. 9. 14. · l’albero. Le farfalle le passavano davanti mostrando le loro...

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IO, TU... NOI! Oltre a conoscere l’ambiente e imparare a orientarsi nello spazio e nel tempo, in modo da divenire sempre più autonomi e indipendenti, è molto importante per i bambini socializzare con gli altri e imparare a conoscersi meglio Presentarsi agli altri e iniziare (per i bambini più pic- coli) o riprendere (per i bambini più grandi) a rapportarsi con adulti e compagni sono passi fon- damentali per rafforzare l’identità, per imparare ad avere relazioni positive e a gestire i conflitti e i piccoli dissapori quotidiani Tutto ciò contribuirà, inoltre, a creare un clima positivo in aula, requisito fondamentale per un proficuo percorso didattico

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IO, TU... NOI!

Oltre a conoscerel’ambiente e imparareaorientarsinellospazioeneltempo, in modo da

divenire sempre più autonomi e indipendenti, è molto importante per i bambini socializzarecon

glialtrieimparareaconoscersimeglio . Presentarsi agli altri e iniziare (per i bambini più pic-

coli) o riprendere (per i bambini più grandi) a rapportarsi con adulti e compagni sono passi fon-

damentali per rafforzarel’identità, per imparare ad avererelazionipositive e a gestire

iconflitti e i piccoli dissapori quotidiani . Tutto ciò contribuirà, inoltre, a creare un clima

positivo in aula, requisito fondamentale per un proficuo percorso didattico .

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C’era una volta un prato abitato da molti animaletti: farfalle, coccinelle, api, grilli e formiche. Eppure

in quel luogo così bello non regnava la pace perché tutti volevano essere più importanti degli altri.

“Noi siamo le più belle!” dicevano le farfalle. “Noi siamo le più simpatiche!” dicevano le coccinelle.

“Noi siamo le più operose!” dicevano le api. “Noi siamo i più intelligenti!” dicevano i grilli. “Noi siamo

le più forti!” dicevano le formiche. Si bisticciava sempre!

Ogni gruppo di animali voleva dare il suo nome al prato e ogni giorno c’erano discussioni senza fine.

“Questo è il prato delle farfalle!” dicevano le farfalle. “No, questo è il prato delle coccinelle!”

dicevano le coccinelle. “No no no, questo è il prato delle api!” dicevano le api. “Non ci pensate

proprio, questo è il prato dei grilli!” dicevano i grilli. “Siete matti, questo è il prato delle formiche!”

dicevano le formiche.

Un bel giorno arrivò sul prato una tartaruga, che era l’animale più vecchio e saggio del mondo.

Gli animaletti, stanchi dei litigi, decisero di far decidere a lei il nome del prato:

“Tartaruga, tu che sei vecchia e saggia, dicci: chi è il migliore di noi? Chi può dare il suo nome

al prato?”

IL PRATO DELL’AMICIZIA RACCONTO SULL’AMICIZIA SULLA VALORIZZAZIONE DELLE DIFFERENZE

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La tartaruga disse: “Va bene, vi darò la risposta che cercate, ma ho bisogno di pensarci un po’

su...” e si mise tranquilla all’ombra di un albero.

Passarono le ore e i giorni e la tartaruga, che era un animale molto lento, rimaneva ferma sotto

l’albero. Le farfalle le passavano davanti mostrando le loro belle ali. Le coccinelle passavano

raccontandole barzellette per dimostrare la loro simpatia. Le api passavano cariche di polline

per dimostrare la loro operosità. I grilli passavano risolvendo difficili problemi per dimostrare la

loro intelligenza. Le formiche passavano cariche di mollichine per dimostrare la loro forza. Ma la

tartaruga rimaneva ferma e senza espressione.

Poi finalmente un giorno si mosse e disse: “Ho trovato il nome del prato!” e tutti gli animali si agi-

tarono per l’eccitazione. “Qual è? Qual è il nome? Chi è il migliore di noi?!” le chiesero.

La tartaruga, con molta calma, disse: “Ci ho pensato tanto... le farfalle sono belle, le coccinelle

Quali animali vivevano nel prato?

Perché bisticciavano?

Quali sono le caratteristiche dei diversi

animali?

Chi arriva un giorno?

Che compito le affidano gli animali?

Quale nome la tartaruga decide di dare al

prato?

Voi come lo avreste chiamato?

Facciamo disegnare ai bambini il prato

dell’amicizia .

Conversazione guidata

rappresentazione grafica

simpatiche, le api operose, i grilli intelli-

genti, le formiche forti... chi è il migliore?

Nessuno!”

“Come nessuno?!” dissero a bocca aper-

ta gli animali.

“Nessuno... siete tutti utili proprio per la

vostra diversità! Il prato non sarebbe lo

stesso senza i colori delle farfalle, senza

la simpatia delle coccinelle, senza il polline

delle api, senza il canto dei grilli, senza il

lavoro delle formiche...”

Tutti dissero piano: “Ha ragione!” così la

tartaruga continuò: “Questo sarà il prato

dell’amicizia!”

3A-4A SETTIMANA

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BENVENUTIGIOCO PER CONOSCERSI

LA RAGNATELA DEI NOMI GIOCO PER CONOSCERSI

I bambini si muovono liberamente nel salone sor-

ridendo ai compagni con la musica in sottofondo .

Quando questa viene interrotta dall’insegnante,

ognuno si avvicina al compagno più vicino, i due si

presentano reciprocamente e poi, quando la musi-

ca riprende, si rimettono in movimento, insieme,

tenendosi per mano . Quando la musica si ferma

di nuovo, ci si ferma davanti a un’altra coppia, ci

si presenta tutti quanti e poi si riparte in quattro,

finché tutti i bambini non si troveranno insieme in

un’allegra confusione di nomi!

Facciamo sedere i bambini in cerchio, a terra, e

consegniamo a uno di essi un gomitolo di lana o

di spago .

Il bambino con il gomitolo deve prenderne il capo

tra le dita, dire “Io mi chiamo ……… . . e tu?”, poi

farlo rotolare verso un compagno .

Il bambino che riceve il gomitolo, a sua volta

prende il filo e lo tiene tra le dita pronuncian-

do il suo nome, poi lo fa rotolare verso un altro

compagno e così via, fino a che tutti si saranno

presentati e a terra si sarà formata una bella…

ragnatela!

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CIAO CIAO CIAO!FILASTROCCA PER CONOSCERSI

Insegniamo ai bambini una simpatica filastrocca che li aiuti a sciogliere il ghiaccio e a salutare

i compagni . Dopo una prima lettura, invitiamo i piccoli a interagire con il testo, facendo i versi

degli animali e salutando alla fine i compagni con un gesto della mano .

Quando s’incontrano due cagnolini

e si trovano lì, vicini vicini,

si salutano così:

Bau bau bau!

Quando s’incontrano due bei micini

e si trovano lì, vicini vicini,

si salutano così:

Miao miao miao!

Quando s’incontrano due topolini

e si trovano lì, vicini vicini,

si salutano così:

Squit squit squit!

Quando s’incontrano due pulcini

e si trovano lì, vicini vicini,

si salutano così:

Pio pio pio!

E quando s’incontrano due bambini

e si trovano lì, vicini vicini,

si salutano così:

Ciao ciao ciao!

Valeria Forconi

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LA CATENA DELL’AMICIZIA GIOCO DI SOCIALIZZAZIONE

Chiamiamo due bambini e facciamoli prendere per mano, poi chiamiamo uno a uno tutti gli altri

che si dovranno “agganciare” ai primi due formando una catena . Quando la catena sarà formata,

l’insegnante può porre delle domande:

Insegnante:– Cosa succede alla catena quando i bambini aumentano?

Bambini:– Si allunga!

Insegnante: – E se si unissero tutti i bambini del mondo?

Bambini:– Diventiamo una catena lunghissima, lunga come tutto il mondo!

Insegnante:– Se ci vogliamo bene, se aiutiamo gli altri, creiamo una catena forte e lunghissima,

che abbraccerà tutta la Terra e la renderà un luogo pieno di fratellanza e di gioia, sarà la catena

dell’amicizia!

CARTELLONI DI MANIRealizziamo con i bambini dei cartelloni collettivi usando le im-

pronte colorate delle loro mani: saranno di bellissimo effetto e,

quel che più conta, verranno realizzati con il contributo di tutti

i bambini e rappresenteranno, in modo simbolico, il concetto

di sezione come collettività, che ha bisogno del contributo di

ciascuno per “funzionare”!

Per prima cosa stendiamo un grande foglio di carta da pacchi,

riempiamo dei piattini con tempere di colori diversi e faccia-

moci immergere ai bambini i palmi delle mani, per poi lasciare

le loro impronte sulla carta .

Lasciamo asciugare le impronte e ritagliamole, poi utilizziamo-

le per comporre uno o più cartelloni . Ecco un paio di proposte .

Carta da pacchibianca

Piatti di plastica

Tempere epennelli

Pennarelli

Forbici e colla

MATERIALI

AUTUNNO

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LA CORONA DI MANIPossiamo comporre con le impronte delle

mani colorate una grande corona, incollando-

le tutte, a cerchi concentrici, su un foglio di

carta da pacchi .

Mettiamo al centro una targa con la scritta

“Siamo tutti amici” .

IL VASO DELL’AMICIZIAPrendiamo un foglio di carta da pacchi e disegniamoci

un grande vaso vuoto . Facciamo colorare ai bambini,

con le tempere, il vaso e lo sfondo e poi disegniamo

nel vaso dei gambi di fiori . Lasciamo asciugare, poi

incolliamo sulla cima di ogni gambo un’impronta .

È tanto bello quando si è amici,

giocare insieme, sentirsi felici.

Col mio amico è bello parlare

aver mille segreti da raccontare

e ridere insieme, ridere assai

i motivi per ridere non mancano mai.

Certo, a volte può capitare

di ritrovarsi a litigare

e in quei momenti dirsi: - Addio,

tu non sei più amico mio! -

Presto però lo vai ad abbracciare,

senza di lui non sai proprio stare.

E ancor per mano contenti e felici

camminano insieme i veri amici.

G. Fujikawa

Avere un amico

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DIVERSI E… SPECIALI!Facciamo sedere i bambini in cerchio e chiediamo a ciascuno, a turno, di alzarsi e posizionarsi al

centro, poi diciamo: –Pietroèspecialeperché…

I compagni seduti elencano le cose belle e speciali che vedono in lui .

Tu non sei come me: tu sei diverso

ma non sentirti perso

anch’io sono diverso, siamo in due

se metto le mie mani con le tue

certe cose so fare io, ed altre tu

e messi insieme sappiamo far di più

tu non sei come me: son fortunato

davvero ti son grato

perché non siamo uguali:

vuol dire che tutt’e due siamo speciali

Bruno Tognolini

Filastrocca delle differenze