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SCHEDA

INTRODUZIONE AL PRIMO SOCCORSO

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CROCE ROSSA ITALIANA Comitato Locale di Villar Dora

Corso di Primo Soccorso Ver.2.10

1 A cura dei monitori di P.S. Prevot Bruna e Campazzo Davide

INTRODUZIONE AL PRIMO SOCCORSO

PRIMO SOCCORSO e PRONTO SOCCORSO Occorre saper distinguere il concetto di “PRIMO SOCCORSO” da quello di “PRONTO SOCCORSO” PRIMO SOCCORSO Il Primo Soccorso è l’aiuto che chiunque può prestare a una o più persone vittime di un incidente o di un malore in attesa che intervenga un Soccorso sanitario qualificato. Il Primo Soccorso quindi si può effettuare senza l’aiuto di presidi medici. PRONTO SOCCORSO Il Pronto Soccorso è effettuato da personale qualificato, medici e infermieri, con l’ausilio di attrezzature adeguate e terapie farmacologiche direttamente sul luogo dell’intervento, durante il trasporto in ambulanza e poi al Presidio Ospedaliero di competenza. Oggi il servizio PRIMO SOCCORSO, PRONTO SOCCORSO, RICOVERO OSPEDALIERO è definito come SISTEMA di EMERGENZA-URGENZA e fa capo in Piemonte come in tutta Italia al

NUMERO UNICO 118

Il “Primo Soccorritore” nell’attesa di un soccorso sanitario qualificato non si deve mai sostituire ad esso ma deve limitarsi a coprire l’intervallo di tempo che intercorre dal suo arrivo sul luogo dell’evento a quello dell’arrivo del soccorso qualificato compiendo AZIONI PRECISE e CIRCOSTANZIATE ed evitando azioni dannose da parte di altre persone. Il Soccorritore deve compiere alcuni atti semplici e ben determinati che permettano di migliorare le condizioni generali dell’infortunato, di prevenire eventuali ulteriori rischi, di evitare aggravamenti e, in casi estremi di salvargli la vita. Il “Primo Soccorritore” deve saper valutare le funzioni vitali della/e vittime, sapere praticare la rianimazione cardio-polmonare, fermare un’emorragia, porre la vittima in una posizione di attesa adeguata ecc. e soprattutto deve saper dare correttamente l’allarme per allertare il SERVIZIO di EMERGENZA SANITARIA (118), Il ruolo di chi presta il Primo Soccorso è molto importante perché gli incidenti sono sempre più frequenti e spesso gravi. RESPONSABILITA’ DEL SOCCORRITORE Quando il “Primo Soccorritore” si occupa di un infortunato la sua responsabilità comprende:

- VALUTARE LA SITUAZIONE - IDENTIFICARE IL DANNO SUBITO DALL’INFORTUNATO E LE EVENTUALI LESIONI - PRESTARE UN IMMEDIATO, APPROPRIATO E ADEGUATO SOCCORSO sapendo che un

infortunato può avere numerose lesioni e che alcune devono essere trattate con più URGENZA di altre.

- SAPER DISTINGUERE I CASI URGENTI DAI CASI GRAVI MA NON URGENTI - AVVERTIRE LA CENTRALE OPERATIVA comunicando la situazione ed eventualmente

chiedere un soccorso più qualificato La responsabilità del “Primo Soccorritore” termina solo quando l’infortunato è affidato alle cure di un medico, o di un infermiere. Bisogna RICORDARE che non si deve mai lasciare il luogo dell’incidente o l’infortunato in ospedale, senza aver fatto una relazione concisa ed esaustiva a chi prende in carico l’infortunato.

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Il Primo Soccorso si può esercitare nelle circostanze più diverse:

- NELLE CALAMITA’ - NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI - IN FAMIGLIA - SUL LAVORO - PER LA STRADA - A SCUOLA - NELLO SPORT - NEL TEMPO LIBERO - OVUNQUE

URGENZA e GRAVITA’ Bisogna saper distinguere la differenza fra URGENZA e GRAVITA’ URGENZA L’urgenza è direttamente proporzionale al pericolo immediato di vita dell’infortunato perché le sue funzioni vitali (coscienza, respiro, circolazione ) sono compromesse; quindi, l’URGENZA è sempre una situazione GRAVISSIMA nella quale bisogna intervenire subito agendo rapidamente. GRAVITA’ La Gravità non comporta necessariamente urgenza in quanto le funzioni vitali (coscienza, respiro, circolazione ) non vengono compromesse nell’immediato. Esistono situazioni molto GRAVI che possono attendere. Si possono fare due esempi molto significativi:

- Il caso di una sospetta frattura di colonna vertebrale è di per se molto grave ma non richiede urgenza assoluta. Anzi in questo caso vale la regola base del Primo Soccorso “MEGLIO NON FARE PIUTTOSTO CHE FARE MALE” perché l’attesa non aggrava la situazione, ma un soccorso precipitoso e scoordinato, movimenti inconsulti possono peggiorare la situazione e, portare alla morte dell’infortunato.

- Il caso di un’emorragia arteriosa imponente oltre ad essere molto GRAVE è anche URGENTISSIMA perché l’infortunato rischia di morire in tempi brevi quindi il soccorritore deve agire rapidamente senza indugi ed in modo efficace.

IL FUTURO DI UN TRAUMATIZZATO DIPENDE PRIMA DI TUTTO DALLA PRONTEZZA DI INTERVENTO DEL SOCCORRITORE E DALLA SUA CAPACITA’ NEL RICONOSCERE SEGNI E SINTOMI CHE INDICANO LA GRAVITA’ DELLE LESIONI.

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CONDOTTA DEL SOCCORRITORE IN CASO DI INCIDENTE La prima caratteristica di un buon soccorritore è avere un buon AUTOCONTROLLO, mantenere la CALMA e quindi RAGIONARE sullo scenario, su ciò che trova quando arriva sul luogo dell’evento. Possiamo riscontrare due eventualità:

L’INFORTUNATO E’ UNO SOLO GLI INFORTUNATI SONO PIU’ DI UNO

COSA NON SI DEVE MAI FARE - Accompagnare o trascinare l’infortunato in un locale pubblico - Caricare l’infortunato su di un qualsiasi mezzo senza aver capito cosa è successo e quali sono i suoi

problemi. - Somministrare alcolici - Dargli comunque da bere - Inviarlo o portarlo in strutture ospedaliere sbagliate, non idonee a recepire il tipo di patologia o trauma. Si potrebbero fare molti altri esempi di errori più o meno gravi che non si dovrebbero commettere.

COSA BISOGNA FARE CASO IN CUI CI SIA UN SOLO INFORTUNATO Il soccorritore si deve attenere a fare in successione una serie di azioni che permetteranno di valutare l’evento che si è verificato, le condizioni dell’infortunato e quindi di assisterlo fino a quando sarà affidato ad un medico o portato in un pronto soccorso. Le azioni da seguire in sequenza sono:

AUTOPROTEZIONE 1) VALUTARE LA DINAMICA DELL’EVENTO 2) ESAME DELL’INFORTUNATO 3) ALLARME O CHIAMATA 4) PRATICARE I GESTI PREVISTI DAL PRIMO SOCCORSO 5) COMPLETAMENTO DELL’ASSISTENZA

Nel dettaglio: AUTOPROTEZIONE La prima cosa da fare è capire se noi stessi siamo in una situazione di pericolo, quindi fare attenzione a tutto ciò che circonda la vittima (corrente elettrica, gas o liquidi infiammabili, veicoli, strutture pericolanti, animali pericolosi, incendi ecc..). Se sono presenti pericoli o se si pensa che possano verificarsi situazioni di pericolo NON avvicinarsi alla vitima ma gridare e andare a chiamare aiuto ed aspettare lontani e al sicuro che arrivino persone qualificate. L’ AUTOPROTEZIONE è l’attenzione che ci deve porre alla SICUREZZA dei:

• PRESENTI • DELL’INFORTUNATO • DEL SOCCORRITORE

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DEI PRESENTI

- Evitare che le persone presenti si possano fare male o con azioni inconsulte possano creare ulteriori danni all’infortunato

DELL’INFORTUNATO - Evitare che le condizioni dell’infortunato peggiorino o che le condizioni del luogo dell’incidente

creino nuovi danni all’infortunato DEL SOCCORRITORE

- Evitare che il soccorritore sia coinvolto in rischi evolutivi non previsti e quindi sia messo nell’impossibilità di essere utile alla persona che ha bisogno di aiuto, divenendo a sua volta persona da soccorrere.

AUTOPROTEZIONE E VALUTAZIONE DELLA SCENA Quando si è in presenza di un incidente o di un malore improvviso, la prima e fondamentale cosa da fare è valutare attentamente la situazione. Questo permetterà di allertare il sistema di soccorso fornendo dati esatti, impedendo un inutile spreco di risorse, utilizzando quindi quelle più idonee al tipo di intervento richiesto. Il primo atto di ogni intervento di soccorso è rilevare la presenza di eventuali pericoli ambientali per i soccorritori e/o per il soggetto colpito e rimuoverne le cause se ciò è possibile senza esporsi a rischi (per esempio, in caso di folgorazione staccare la corrente, etc.). Quando si entra in luoghi chiusi prestare massima attenzione alla presenza di caminetti, stufe, scaldabagni etc. Nel sospetto di un'intossicazione aerare l'ambiente e allontanarsi con il paziente. In caso di arresto respiratorio e sospetta intossicazione, iniziare le eventuali manovre di primo soccorso (BLS) al di fuori del locale contaminato. Riferire al personale sanitario il proprio dubbio. Come primi soccorritori vi sarà quindi richiesto di seguire passo dopo passo questi punti: Valutate rapidamente la situazione

• numero delle persone bisognose di aiuto, ricordando che alcune potrebbero essere incoscienti e quindi incapaci di attirare l' attenzione su di sé

• presenza di eventuali pericoli ambientali per vittime e soccorritori (es.: fuoco, fumi o gas tossici, macchine in mezzo alla carreggiata o in arrivo) e quindi la necessità o meno di chiamare altri aiuti specializzati (Polizia di Stato o CC, Polizia Municipale, Vigili del Fuoco)

Proteggete voi stessi ed il ferito

• non esponetevi a pericoli inutili: un soccorritore ferito diventa a sua volta un paziente! • Provvedete alla sicurezza della scena, allontanate eventuali fonti di pericolo se possibile • Allontanate i curiosi o chi crea solo confusione; meglio se gli date un compito da eseguire • Preparate una via di accesso per i veicoli di soccorso professionale • Se il paziente è ancora in pericolo mettetelo in salvo; il pericolo deve essere reale ed imminente,

altrimenti lasciate il paziente sul posto ed attendete il soccorso professionale: una manovra errata può causare gravi lesioni!

• Attenzione alla presenza di persone violente o in qualche modo pericolose: chiamate la polizia! Prevenzione delle infezioni: non entrate il contatto con liquidi biologici (sangue, vomito, etc.) di estranei. Lavatevi le mani se possibile prima e dopo fornire primo soccorso; sempre se possibile usate guanti protettivi, o una barriera come un sacchetto di plastica. Attenzione ad oggetti taglienti (es. vetri, siringhe..).

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In caso di incidente stradale:

• Parcheggiare la propria macchina a lato della carreggiata, a debita distanza, accendere le 4 frecce indossare il gilet ad alta visibilità (obbligatorio averlo in auto)

• Segnalare l'incidente (triangolo ben posizionato ad almeno 50m, torce elettriche per segnalare agli altri veicoli in arrivo una situazione di pericolo)

• Non avvicinarsi con sigarette accese • Se le auto coinvolte sono in bilico, stabilizzarle (facendo attenzione!) • Spegnere i motori e staccare le chiavi dal cruscotto • Tenere lontani i curiosi o i soccorritori "fai-da-te" (improvvisati o incompetenti) • Spostare l'infortunato solo se vi è un incendio o altro rischio immediato (in sicurezza!) • Non causare intralcio ai mezzi di soccorso, lasciando libere le vie di accesso e fuga • Prestiamo attenzione anche affinché eventuali altre persone presenti non corrano rischi (per esempio

fermandosi lungo la strada per guardare un incidente) • Se sono presenti sostanze pericolose alleniamo il servizio dei vigili del fuoco, magari chiedendo

spiegazioni sul come comportarsi comunicando eventualmente i numeri che leggiamo sul cartello arancione presente sui veicoli che le trasportano (cosiddetto codice Kemler).

VALUTARE LA DINAMICA DELL’EVENTO Il soccorritore deve capire vedendo la scena che gli si presenta se l’evento è di tipo TRAUMATICO (e quindi le lesioni riportate vanno collegate al tipo di infortunio), oppure se si tratta di un evento di natura MEDICA (patologia preesistente del soggetto della quale possono essere al corrente i parenti eventualmente presenti), oppure un evento di ALTRA NATURA. Questa prima valutazione dell’incidente deve essere fatta velocemente per poi essere in seguito approfondita da altre valutazioni. Se l’evento si verifica in un luogo affollato deve cercare di allontanare la folla, il soccorritore deve imporsi con calma e fermezza onde poter allontanare i curiosi, i molesti e chi può essere di intralcio ai soccorsi (per non perdere tempo si può far aiutare da qualcuno presente). ESAME DELL’INFORTUNATO Il soccorritore deve controllare le FUNZIONI VITALI, valutare se la vittima è COSCIENTE o NON COSCIENTE. Se la vittima è INCOSCIENTE il soccorritore deve valutare se RESPIRA o NON RESPIRA, e successivamente se il POLSO è PRESENTE o ASSENTE. Queste valutazioni vengono dette “CONTROLLO PRIMARIO” (del controllo primario fa parte anche il riscontro di un’emorragia imponente). Valutate e garantite le funzioni vitali si passa a quello che è detto “CONTROLLO SECONDARIO” cioè un’ISPEZIONE ACCURATA DEL SOGGETTO. Questa si effettua con la palpazione con lo sguardo e con gli altri sensi che possediamo; si deve valutare se la persona è ferita, se sanguina, se c’è un sospetto di frattura, si controlla il colorito del viso. Il soccorritore,in breve deve controllare i SEGNI ed i SINTOMI. E’ definito “SEGNO” quello che il soccorritore rileva sulla vittima con i suoi sensi (vista, udito, olfatto ecc..). E’ definito “SINTOMO” quello che la vittima riferisce sulla sua condizione

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Tutto questo va abbinato al “SOCCORSO PSICOLOGICO”: il soccorritore deve infondere coraggio, rassicurare la vittima qualificandosi, parlando con voce calma e chiara. Non deve fare commenti sulla condizione dell’infortunato e soprattutto evitare gesti di protagonismo. ALLARME O CHIAMATA In questa azione si deve distinguere il soccorritore laico dal soccorritore qualificato (volontario). Per il soccorritore “laico” l’ALLARME o CHIAMATA è un’azione che deve essere fatta quando, giunto sul luogo dell’evento, valutata la dinamica dell’evento stesso, il numero degli infortunati, la gravità delle vittime (se ce ne sono più di una) deve comunicare alla centrale operativa del 118 in modo chiaro e preciso quello che è successo e dove è successo, perché questa possa inviare sul luogo il mezzo di soccorso più indicato (ambulanza di soccorso di base, o avanzato). Per il soccorritore “qualificato” l’ALLARME o CHIAMATA si deve fare quando giunto sul luogo dell’evento perché inviato dalla C.O. e valutata la situazione (dinamica, infortunati, situazioni di incoscienza ecc.) deve comunicare alla centrale operativa la situazione e l’eventuale evoluzione della stessa con la richiesta di invio di altri mezzi di soccorso, o qualsiasi comunicazione inerente il comportamento da tenere in particolari situazioni. PRATICARE I GESTI PREVISTI DAL PRIMO SOCCORSO Questi possono variare a seconda della situazione e dell’evento e potranno andare da semplici posizioni di attesa fino ad arrivare a manovre urgenti (tamponamento di un’emorragia, o rianimazione cardio-polmonare) indispensabili per salvare la vita ad una persona. Si deve sempre ricordare di agire con cautela e di non voler strafare “FARE IN FRETTA MA NON CON FRETTA” COMPLETAMENTO DELL’ASSISTENZA uesta azione prevede di non abbandonare MAI l’infortunato finché non lo si è CONSEGNATO IN MANI ESPERTE. Il soccorritore “laico” attenderà un soccorso qualificato. Il soccorritore qualificato attenderà l’arrivo di un soccorso più qualificato, personale medico (ambulanza di soccorso avanzato), oppure consegnerà l’infortunato al personale del pronto soccorso. Tutte queste azioni vanno sempre compiute in AUTOPROTEZIONE. L’AUTOPROTEZIONE è stata elencata come primo atto da compiere ma è da tenere presente SEMPRE, PRIMA DURANTE E DOPO IL SOCCORSO. L’AUTOPROTEZIONE è L’ATTENZIONE CHE IL PRIMO SOCCORRITORE DEVE PORRE ALLA SICUREZZA del SOCCORRITORE ,dell’INFORTUNATO e dei PRESENTI SE GLI INFORTUNATI SONO PIU’ DI UNO Valgono le stesse regole che si usano per un infortunato; solo che al punto 4 “PRATICARE I GESTI PREVISTI DAL PRIMO SOCCORSO” si dovrà inserire “UNA SCALA DELLE URGENZE” sia per l’ordine delle cure da prestare sia per l’ordine di sgombero degli infortunati. CLASSIFICAZIONE DELLE URGENZE

1) ESTREMA URGENZA (da rimuovere il più presto possibile) In questa categoria sono da considerare:

- Tutte le lesioni che impediscono o alterano gravemente la respirazione - Tutte le lesioni che influiscono gravemente sulla circolazione del sangue. - Sono casi gravissimi da rimuovere il più presto possibile, i politraumatizzati e gli infortunati in

coma. VANNO SOCCORSI E TRATTATI SENZA INDUGIO E SUL POSTO i casi di ARRESTO RESPIRATORIO, di ARRESTO CARDIACO nonché le EMORRAGIE IMPONENTI.

2) URGENZA PRIMARIA - Emorragie contenibili - Portatori di laccio emostatico - Gravi traumi toracici ed addominali - Gravi e diffuse ustioni

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- Membra sfracellate - Amputazioni

3) URGENZA SECONDARIA

- Fratture di colonna vertebrale o bacino - Fratture esposte agli arti - Ferite gravi

4) SENZA URGENZA (da rimuovere per ultimi)

- Fratture non esposte agli arti - Ferite leggere, escoriazioni, contusioni - Piccole ustioni localizzate

BISOGNA RICORDARE CHE CHI URLA DI PIU’ NON SEMPRE E’ IL PIU’ GRAVE: C’E’ GENTE CHE MUORE DISSANGUATA IN SILENZIO La manifestazione del dolore (la soglia oltre la quale una persona non riesce più a sopportare il dolore stesso) è variabile da soggetto a soggetto.

OMISSIONE DI SOCCORSO Se un cittadino si astiene da portare soccorso o assistenza a una o più persone in pericolo può incorrere nel reato di OMISSIONE DI SOCCORSO L’ARTICOLO 593 DEL CODICE PENALE - REATO DI OMISSIONE DI SOCCORSO Recita “CHIUNQUE … TROVANDO UN CORPO UMANO CHE SIA O SEMBRI INANIMATO, OVVERO UNA PERSONA FERITA O ALTRIMENTI IN PERICOLO, OMETTE DI PRESTARE L’ASSISTENZA OCCORRENTE O DI DARNE IMMEDIATO AVVISO ALLE AUTORITA’… E’ PUNITO CON LA RECLUSIONE FINO A TRE MESI. SE DA SI FATTA CONDOTTA DEL COLPEVOLE DERIVA UNA LESIONE PERSONALE, LA PENA E’ AUMENTATA; SE NE DERIVA LA MORTE, LA PENA E’ RADDOPPIATA.” Esaminando bene l’articolo si rileva che il cittadino comune, di fronte ad un infortunato, non è obbligato a effettuare un soccorso “SANITARIO” deve però “ASSISTERE” la vittima e avvertire le autorità competenti (EMS 118, POLIZIA 113, CARABINIERI 112, VV.F. 115, VIGILI URBANI). Un cittadino comune non è tenuto ad avere delle nozioni di Primo Soccorso e quindi può non essere preparato a prestare un soccorso qualificato. Quindi Omettere Soccorso significa abbandonare la/le vittime, non assisterle, non chiamare il soccorso qualificato: significa in poche parole andarsene, non fermarsi, o addirittura darsi alla fuga. Quindi un comune cittadino della CONDOTTA DEL SOCCORRITORE deve effettuare sicuramente i punti: VALUTARE LA DINAMICA DELL’EVENTO ALLARME O CHIAMATA COMPLETAMENTO DELL’ASSISTENZA Se il soccorritore che ha frequentato un Corso di Primo Soccorso presta un soccorso in modo errato o peggiora lo stato della vittima , o ne provoca la morte può incorrere effettivamente nei reati di “LESIONI COLPOSE” (art. 590 del C.P.) o di “OMICIDIO COLPOSO” (art. 589 del C.P.). Il termine “COLPOSO” significa “NON INTENZIONALE” “NON VOLUTO” e quindi per chi incorresse in questa eventualità le pene sarebbero inferiori rispetto a chi commette gli stessi atti in modo predeterminato. Esiste poi l’articolo 54 del C.P. che considera non punibile chi ha compiuto un atto, rivelatosi poi lesivo, se costretto dallo “STATO DI NECESSITA’”.

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L’ARTICOLO 54 DEL CODICE PENALE - STATO DI NECESSITA’ Recita “NON E’ PUNIBILE CHI HA COMMESSO IL FATTO PER ESSERVI STATO COSTRETTO DALLA NECESSITA’ DI SALVARE SE’ OD ALTRI DAL PERICOLO ATTUALE DI UN DANNO GRAVE ALLA PERSONA, PERICOLO DA LUI NON VOLONTARIAMENTE CAUSATO, NE’ ALTRIMENTI EVITABILE, SEMPRE CHE IL FATTO SIA PROPORZIONATO AL PERICOLO…………” Con questi presupposti è giustificata la manovra di rianimazione cardio-polmonare fatta su un infortunato che altrimenti morirebbe Nota bene: non rientra nello stato di necessità fare iniezioni ad amici, conoscenti o estranei se non si è medici o infermieri. Chi lo fa può essere denunciato per: LESIONI o OMICIDIO COLPOSO oltre che per ESERCIZIO ABUSIVO DI PROFESSIONE MEDICA O INFERMIERISTICA. Il personale sanitario qualificato ha invece obblighi conseguenti alle proprie specifiche competenze. Le professioni mediche e infermieristiche sono regolate da precise norme. Riprendendo le fasi della CONDOTTA CHE DEVE TENERE un soccorritore approfondiamo il concetto di:

ESAME DELL’INFORTUNATO CONTROLLO PRIMARIO La prima cosa che un soccorritore deve fare è l’ESAME DELLE FUNZIONI VITALI, questo è detto “CONTROLLO PRIMARIO”. La vita di un Organismo è assicurata da 3 FUNZIONI essenziali che sono strettamente collegate fra loro, queste funzioni sono:

LA FUNZIONE NERVOSA LA FUNZIONE RESPIRATORIA LA FUNZIONE CIRCOLATORIA

Quindi nell’esame dell’infortunato (controllo primario) bisogna IMMEDIATAMENTE ricercare tre parametri VITALI quali:

Lo stato di COSCIENZA

L’attività RESPIRATORIA

L’attività CARDIO_CIRCOLATORIA

VALUTAZIONE DELLA COSCIENZA Definizione di Coscienza La coscienza è la situazione in cui la persona ha la consapevolezza della propria esistenza ed interagisce pienamente con l’ambiente che lo circonda. Il soggetto cosciente sente e/o si muove. Risponde verbalmente a semplici domande “mi sente?” o “come va?”, se il soggetto è impossibilitato a farlo verbalmente risponderà con movimenti da eseguire a ordini semplici come ad esempio “mi stringa la mano” oppure “apra gli occhi” o ancora “tiri fuori la lingua”. Un soggetto può essere cosciente e può darsi che senta ma non abbia la forza di rispondere verbalmente. Se il soggetto è cosciente respira e il cuore batte. Se parla può collaborare. Il soggetto incosciente non risponde alle domande e nemmeno agli stimoli; è completamente INERTE

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Per poter valutare lo stato di coscienza

Il soccorritore dovrà: • Inginocchiarsi di fianco all’infortunato, GUARDANDOLO BENE IN

VISO • SCUOTERLO leggermente per le spalle • Chiedergli: SIGNORE/A, SIGNORE/A MI SENTE?

Le domande vanno fatte con CALMA, con voce ALTA, CHIARA e NETTA, scandendo le parole. Senza URLARE.

Riconosciuta l’incoscienza

Il soccorritore deve: IMMEDIATAMENTE chiamare o far chiamare il 118 (C.O.) specificando CHE C’E’ UNA PERSONA INCOSCIENTE, e chiedendo l’invio di personale medico (TANGO) o infermieristico (INDIA).

• IMMEDIATAMENTE valutare L’ATTIVITA’ RESPIRATORIA (RESPIRA o NON RESPIRA) VALUTAZIONE DELL’ATTIVITA’ RESPIRATORIA Una persona respira se:

- IL SUO TORACE SI SOLLEVA E SI ABBASSA RITMICAMENTE - SI AVVERTE L’ALITO - Ha inoltre il colorito della pelle, delle labbra, delle unghie, delle orecchie nella NORMA

SE RESPIRA IL CUORE BATTE E QUINDI SI AVVERTE IL POLSO Una persona non respira se:

- IL SUO TORACE E’ IMMOBILE - SE NON SI AVVERTE L’ALITO - Ha inoltre il colorito della pelle, delle labbra, delle unghie, delle orecchie LIVIDO-

BLUASTRO detto CIANOTICO o comunque fuori dalla NORMA SE NON RESPIRA IL CUORE PUO’ BATTERE ANCORA (polso presente) o NON BATTERE (polso assente) Una persona in stato di INCOSCIENZA pur avendo ancora presenti respiro e polso rischia il SOFFOCAMENTO, perché la sua muscolatura si rilascia e perché ha perso i riflessi difensivi quali TOSSE e DEGLUTIZIONE. Quindi se lasciato supino la lingua, che è anch’essa un muscolo, si rilasciandosi e può occludere le vie respiratorie. Anche l’eventuale presenza nel cavo orale di saliva (non può essere deglutita) o di un corpo estraneo può provocare il soffocamento. Per valutare il respiro bisogna prima accertarsi che il soggetto abbia la possibilità di respirare, questo significa VALUTARE E ASSICURARE LA PERVIETA’ DELLE VIE AEREE.

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PERVIETA’ DELLE VIE AEREE

Il soccorritore dovrà:

• Posizionare il soggetto SUPINO su di un PIANO RIGIDO (con capo, tronco, arti allineati) dovrà SLACCIARE TUTTO CIO’ CHE STRINGE o che potrebbe ostacolare la respirazione (cintura, cravatta, reggiseno ecc.) e scoprire per quanto possibile il torace.

• Aprire la bocca con la manovra a dita incrociate (manovra a borsellino) e CONTROLLARE RAPIDAMENTE con lo sguardo che il CAVO ORALE SIA LIBERO, altrimenti provvedere al suo svuotamento.

• Portare il capo del soggetto all’indietro posiziondo una mano sulla fronte ”IPERESTENSIONE DEL CAPO” e due dita dell’altra mano sotto il mento “SOLLEVAMENTO DELLA MANDIBOLA” appoggiandole sulla parte ossea del mento.

QUESTA MANOVRA PERMETTERA’ ALL’ARIA DI PASSARE IN MODO COMPLETO SENZA OSTACOLI Assicurata la PERVIETA’ DELLE VIE AEREE quindi la possibilità di respirare si passa alla VALUTAZIONE DEL RESPIRO cioè si controllerà che la persona respiri e se il respiro è sufficiente o se non respira.

VALUTAZIONE DEL RESPIRO La valutazione del respiro si effettua Guardando, Ascoltando, Sentendo Queste tre azioni si devono ricordare memorizzando le iniziali delle parole Guardo Ascolto Sento che formano la sigla G.A.S. MANOVRA DI GAS

GUARDO - Il torace del soggetto se si alza e si abbassa ritmicamente.

ASCOLTO - Il rumore prodotto dall’aria che passa nelle vie aeree.

SENTO - Il respiro del soggetto sulla mia cute . Il soccorritore dovrà:

• Posizionarsi a fianco del soggetto all’altezza della testa. • Posizionare la guancia a pochi centimetri dal viso del soggetto e applicare la

manovra di G.A.S. Fare anche attenzione a eventuali MOvimenti dei muscoli, segni di un eventuale TOsse, e REspiro. Queste parole formano la sigla MO.TO.RE

LA VALUTAZIONE DEL RESPIRO CON LA MANOVRA DI G.A.S. DEVE DURARE 10 SECONDI

(CONTARE AD ALTA VOCE FINO A DIECI) Dopo questa valutazione si possono presentare due eventualità:

L’INCOSCIENTE RESPIRA. L’INCOSCIENTE NON RESPIRA.

Se l’incosciente RESPIRA le funzioni vitali sono presenti (il cuore batte), il soccorritore potrà agire con più calma e fare altre valutazioni (CONTROLLO SECONDARIO), continuerà a sorvegliare le funzioni vitali del soggetto e lo metterà in una posizione che gli permetta di respirare senza problemi.

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Se l’incosciente NON RESPIRA si entra nella ESTREMA URGENZA. •

INCOSCIENTE CHE NON RESPIRA Constatata la mancanza o la cattiva respirazione (gasping) Si inizierà con l’effettuare LA RESPIRAZIONE ARTIFICIALE (R.A.). Si dovranno fare subito 2 INSUFFLAZIONI, dette di soccorso, e dopo verificare immediatamente se il CUORE BATTE o se il CUORE NON BATTE. VALUTAZIONE DELL’ATTIVITA’ CARDIO-CIRCOLATORIA L’attività cardiaca e circolatoria si rileva con i segni di circolo MO.TO.RE. (laici), si deve rilevare palpando il POLSO CAROTIDEO se il soccorritore è un Volontario qualificato Si deve rilevare il POLSO CAROTIDEO perché:

- E’ prodotto da una arteria molto grande - E’ molto vicino al cuore. - E’ facile da reperire - E’ facile da avvertire - E’ l’ultimo a scomparire

Il soccorritore dovrà:

• Mantenendo la mano sulla fronte del soggetto continuare l’IPERESTENSIONE DEL CAPO

• Con l’altra mano usando i polpastrelli dell’indice e del medio localizzare sulla trachea il pomo di adamo

• Spostare le due dita verso di se e verso il basso, fino al solco che si trova tra la trachea, e i muscoli del collo (muscolo sternocleidomastoideo) li scorre l’arteria CAROTIDEA.

• Premere dolcemente contro il piano osseo costituito dalla colonna cervicale.

LA VALUTAZIONE DEL POLSO DEVE DURARE 10 SECONDI(CONTARE AD ALTA VOCE FINO A DIECI)

NON usare il pollice che ha un proprio battito e potrebbe ingannare. NON cercare MAI di sentire il polso su entrambi i lati premendo contemporaneamente sulle CAROTIDI NON perdere tempo a ricercare altri polsi periferici Dopo questa valutazione si possono presentare due eventualità:

L’INCOSCIENTE CHE NON RESPIRA E IL POLSO E’ PRESENTE. L’INCOSCIENTE CHE NON RESPIRA E IL POLSO E’ ASSENTE

Se l’incosciente NON RESPIRA ed il POLSO è PRESENTE si dovrà continuare con la RESPIRAZIONE ARTIFICIALE (R.A.)

• Se l’incosciente NON RESPIRA ed il POLSO è ASSENTE si dovranno praticare la RESPIRAZIONE ARTIFICIALE (R.A.) + il MASSAGGIO CARDIACO ESTERNO (M.C.E.) = RIANIMAZIONE CARDIO-POLMONARE (R.C.P.)

Le manovre fino a qui descritte sono quelle che si devono effettuare quando si fa L’ESAME DELL’INFORTUNATO e specificatamente quando si effettua il “CONTROLLO PRIMARIO” sulle FUNZIONI VITALI.

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CONTROLLO SECONDARIO Il CONTROLLO SECONDARIO si effettua dopo il CONTROLLO PRIMARIO (visto prima); Questo si esegue nel caso che si sia sospeso il CONTROLLO PRIMARIO perché presenti le FUNZIONI VITALI, oppure dopo che sono state ripristinate le FUNZIONI VITALI con le metodologie già viste. Questo controllo prevede un’ispezione accurate del soggetto effettuata per mezzo dei SENSI del soccorritore e dei SEGNI che il soggetto riferisce al soccorritore. L’effettuazione di queste manovre va supportata sempre da un valido SOCCORSO PSICOLOGICO del quale una persona in difficoltà non può fare a meno. SEGNI L’ispezione accurata del soggetto va effettuata partendo dalla testa e scendendo verso i piedi, deve essere fatta bilateralmente palpando l’apparato scheletrico per rilevare eventuali avvallamenti o rilievi procurati da fratture, gonfiori della cute, ferite, ecc. Vanno controllati il colorito del viso, delle labbra, delle unghie;.si cerca di rilevare eventuali odori particolari dell’alito Quindi è definito SEGNO ciò che il soccorritore rileva sull’infortunato con PALPAZIONE (con entrambe le mani su entrambi i lati del corpo ) SGUARDO (si cercano segni di eventuali traumi, ferite) ODORATO (si cercano eventuali odori “alcolismo” “diabete”) UDITO (gorgoglii dalla bocca, scricchiolii delle ossa ecc.) SINTOMI Durante l’ispezione accurata del soggetto si deve ascoltare ciò che l’infortunato riferisce sulle sue condizioni, su ciò che si sente. Bisogna successivamente verificare le eventuali indicazioni date e cercare conferme sulle sintomatologie. Quindi è definito SINTOMO ciò che l’infortunato riferisce riguardo la sua condizione SOCCORSO PSICOLOGICO Il SOCCORSO PSICOLOGICO ha una rilevante importanza nel soccorso che si porta a chi ha bisogno di aiuto. Con l’aiuto psicologico si dovrà cercare di rassicurare il soggetto, fargli sapere che non è solo e che siamo lì per aiutarlo, bisognerà agire con scrupolo e seguire se possibile queste indicazioni:

IL SOCCORRITORE DEVE QUALIFICARSI;dire il proprio nome, dire di appartenere alla CROCE ROSSA (questo può servire per rassicurare la persona)

PARLARE CON VOCE CALMA E CHIARA CONQUISTARE LA FIDUCIA DEL SOGGETTO NON RACCONTARE DELLE BUGIE, (l’infortunato sa benissimo quale è la sua condizione)

PERDEREBBE LA FIDUCIA IN VOI Cercare, nella peggiore delle situazioni, di fronte alle sue domande di MITIGARE QUELLE CHE

SONO LE INDICAZIONI SULLE SUE CONDIZIONI. QUINDI RASSICURARLO

Queste indicazioni di massima hanno come fine ultimo quello di calmare l’infortunato e consentire al soccorritore di agire nel migliore dei modi.

IL SOCCORRITORE DEVE EVITARE COMMENTI SULLO STATO DEL SOGGETTO

DEVE EVITARE OGNI PROTAGONISMO

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INCOSCIENTE CHE RESPIRA Con le metodiche descritte in precedenza il soccorritore deve aver eseguito le seguenti azioni:

Ha rilevato l’INCOSCIENZA (Signore/a mi sente?) • • Ha liberato le vie aeree

- Ha allentato tutto ciò che stringe (che può ostacolare la respirazione) - Ha effettuato la pulizia del cavo orale (PERVIETA’) - Ha effettuato l’IPERESTENSIONE del capo ed il SOLLEVAMENTO del MENTO - Ha effettuato la manovra di G.A.S. per valutare la presenza del respiro

Constatata la presenza del respiro ed il prolungarsi dell’incoscienza si deve adottare una posizione che permetta di respirare normalmente e quindi che siano presenti le funzioni vitali. Se l’incoscienza si prolunga con il respiro e il polso presenti e se il soggetto non presenta problemi di natura TRAUMATICA bisogna mantenere la PERVIETA’ delle vie aeree. Per mantenere la pervietà delle vie aeree con sicurezza si deve mettere il soggetto in: “POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA”.

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POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA “P.L.S.” E’ una posizione di attesa che garantisce il mantenimento della respirazione autonoma del soggetto. Il soggetto è posto su di un fianco, per cui eventuali liquidi presenti in bocca (saliva, sangue, vomito) possono defluire all’esterno, la testa è messa in IPERESTENSIONE (quindi si ha la massima apertura delle vie aeree). Questa si può paragonare alla posizione che si adotta per il neonato in culla. La POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA si attua seguendo i passaggi descritti:

1) Il soccorritore si inginocchia a fianco del soggetto, all’altezza del suo torace

2) Il soccorritore allunga ad angolo retto rispetto al corpo (o leggermente ripiegato verso l’alto) il braccio del soggetto che si trova dalla sua parte.

3) Sul lato opposto il soccorritore flette il ginocchio dell’arto inferiore controlaterale e ripiega il

braccio controlaterale sul torace portandone la mano fino sulla spalla opposta.

4) Ponendo una mano sulla spalla ed una sul bacino del lato opposto, ruota l’incosciente verso di sé , fino a farlo appoggiare sul fianco: nella rotazione la testa va ad appoggiarsi sulla mano che era stata portata sulla spalla.

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5) Il soccorritore IPERESTENDE subito il capo sostenendolo con una mano e appoggiando l’altra

sulla guancia opposta, sistema infine definitivamente la mano sotto la guancia.

6) Il soccorritore può agganciare il piede dell’arto flesso al polpaccio dell’arto sottostante, oppure

mantenere libero il piede mantenendo però la flessione dell’arto (in ginocchio deve appoggiare al suolo).

7) Se necessario il soccorritore metta degli appoggi dietro la schiena . 8) ACCERTARSI CHE LA POSIZIONE SIA STABILE, CHE IL PAZIENTE NON CADA PRONO

O RITORNI SUPINO. IMPORTANTE NEI PAZIENTI IN CUI SI SOSPETTA UNA LESIONE DI COLONNA VERTEBRALE NON PRATICARE MAI LA POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA (P.L.S.) PARTICOLARITA’ La posizione si chiama di “SICUREZZA” proprio perché così sistemato il soggetto non corre rischi di soffocamento ed il soccorritore può allontanarsi per un breve tempo (a chiamare soccorsi o aiuto); può essere utile quando ci sono molti infortunati ed essendo impossibile occuparsi contemporaneamente di tutti sarà utile adottarla con alcuni per potersi dedicare ad altri Se il soccorritore riconosce una lesione su un lato, girerà il soggetto sul lato leso perché

- Se c’è una lesione all’arto inferiore non sarà questo ad essere flesso, questo resterà disteso al suolo.

- Se c’è una lesione all’arto superiore non sarà questo ad essere ripiegato sul torace questo resterà disteso al suolo.

- Se c’è una lesione toracica il soggetto dovrà essere ruotato sul lato della lesione affinché il polmone sano non sia compresso e si possa espandere bene.

- Se un orecchio sanguina è meglio che il sangue defluisca e quindi il soggetto deve essere ruotato dal lato dell’orecchio sanguinante.