Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici ASL 2017 · Il Sistema elabora dati su questi punti,...
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Augusto Frascatani
Introduzione ai Sistemi Informativi
Geografici – ASL 2017
COSA S’INTENDE PER GIS
• Geographic Information System (GIS) è un
sistema progettato per ricevere, immagazzinare,
elaborare, analizzare, gestire e rappresentare dati
di tipo geografico
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COSA S’INTENDE PER GIS
• Sistema Informativo Territoriale (SIT) è la
traduzione italiana di GIS che meglio si avvicina al
concetto del GIS
La traduzione non è proprio esatta: territorium
(latino) artefatto sociale derivato dai processi umani
di territorializzazione – antropizzazione.
Il termine inglese Geographic è più completo
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COSA S’INTENDE PER GIS
• Un potente strumento per archiviare ed elaborare a
piacere trasformare e visualizzare dati spaziali dal
mondo reale per particolari finalità
(Peter Alan Burrough, 1986)
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Burrough: laurea chimica organica Oxford, appassionato di pedologia, critica metodo per
sondaggi terreno senza riferimento quantitativo, diventa docente di geografia, trasferito in
Olanda inizia studi di frattali, geostatistica, propagazione errori, logica fuzzy.1984 diventa
professore Università Utrecht in geografia fisica e sistemi informazione geografica
COSA S’INTENDE PER GIS
• Un tipo di sistema informativo dove il database
consiste di osservazioni su dati spaziali distribuiti,
attività od eventi che sono definiti nello spazio
secondo punti, linee o aree.
Il Sistema elabora dati su questi punti, linee o aree
per recuperare dati per interrogazioni ed analisi
dedicate (Duecker K.J., 1979);
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COSA S’INTENDE PER GIS
• Un modello spaziale di archiviazione ed
elaborazione di dati,
eventi ed attività spaziali,
finalizzato all’interpretazione del paesaggio,
dal sito al territorio,
dal costruito all’insediato,
dalla microscala alla macroscala
(Forte M., 2002);
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COSA S’INTENDE PER GIS
• GIS = sistema automatizzato per dati spaziali per
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ACQUISIRE
RAPPRESENTAREIMMAGAZZINARE
RECUPERARE
ANALIZZARE
Dati spaziali: posizione, forma, dimensioni, proprietà topologiche
Dati non spaziali: dati descrittivi associati alla componente spaziale
COSA S’INTENDE PER GIS
• E’ un sistema hardware e software che gestisce
tabelle di dati ed elementi grafici consentendo di
catturare, manipolare, conservare dati che hanno
riferimenti geografici o spaziali.
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COSA S’INTENDE PER GIS
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Marble, 1990
GEOREFERENZIARE
• Requisito fondamentale per applicare tutte le
funzioni GIS :
tutti i layers siano perfettamente sovrapposti in
un’unica ed univoca locazione geografica
-> tutti i dati devono essere georeferenziati
ovvero devono essere dotati di coordinate
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GEOREFERENZIARE
Dati georeferenziati:
attribuire ad ogni elemento il
SISTEMA DI COORDINATE spaziali reali
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GEOREFERENZIARE
Sistema di coordinate:
sferoide di riferimento,
datum,
proiezione e unità di misura
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Datum: sistema geodetico di riferimento che consente di definire in termini matematici la posizione di punti sulla superficie della Terra
GEOREFERENZIARE
• 2 Sistemi di coordinate:
1. Geografiche:
sistema di riferimento: coordinate sferiche ->
longitudine e latitudine
2. Piane:
dati geografici proiettati in sistema di coordinate
piane o cartesiane -> è difficile fare misurazioni in
coordinate sferiche
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Proiezioni e sistemi di coordinate
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Argomento sviluppato tra qualche slides
LA STRUTTURA DEL GIS
• Nel GIS può essere inserito e rappresentato ogni
elemento spazialmente identificabile e codificabile,
come:
1. Territori -> area
2. Città -> punti o aree
3. Strade, fiumi -> linee
4. POI -> punti
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POI: point of interest
LA STRUTTURA DEL GIS
• Il GIS viene solitamente rappresentato come una
struttura a più livelli di tematismi cartografici, o
come si è soliti dire un sandwich a più strati
sovrapponibili nello stesso sistema spaziale.
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LA STRUTTURA DEL GIS
• Gli strati sono trasparenti e modificabili e
comprendono qualunque tipo di informazione
spaziale:
foto aeree,
dati geofisici e da satellite,
tematismi cartografici, database e qualunque tipo di
informazione rappresentabile in coordinate spaziali
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LA STRUTTURA DEL GIS
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Fonte:ESRI
COME LAVORA UN GIS
• Collega elementi cartografici a tabelle attributo ->
proprietà fondamentale del metodo di lavoro di un GIS
• Localizza elementi dalla mappa o dagli attributi
• Gestisce insiemi di elementi e attributi come layers ->
insieme di elementi geografici della stessa tipologia
logica e geometrica, collegati ai loro attributi
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COMPONENTI DEI DATI GEOGRAFICI IN UN GIS
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• Tre componenti generali per le informazioni
geografiche
Geometria Attributi Regole
Dati spaziali -> componente
geometrica della realtà
geografica. Descrivono
univocamente la posizione degli
oggetti in un sistema di
riferimento
Informazioni associate ad
ogni elemento
I monumenti
importanti
stanno nel
Centro Storico
della città
Regole precostituite
di gestione degli
elementi geografici
COME LAVORA UN GISCollega elementi cartografici a tabelle attributo ->
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Attributi:
informazioni
che
descrivono
gli elementi
cartografici
ad essi
associate.
Registrate in
un db
Elementi:
oggetti sulle
mappe.
Hanno
posizione,
forma
rappresentativa
e simbolo
COME LAVORA UN GISCollega elementi cartografici a tabelle attributo ->
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COME LAVORA UN GISCollega elementi cartografici a tabelle attributo ->
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COME LAVORA UN GISLocalizza elementi dalla mappa o dagli attributi
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COME LAVORA UN GISGestisce insiemi di elementi e attributi come layers -> insieme di elementi
geografici della stessa tipologia logica e geometrica, collegati ai loro attributi
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LE TIPOLOGIE DI DATI GIS
• I dati, all’interno di un GIS sono memorizzati
tipicamente secondo:
1. Database alfanumerici
2. Dati raster
3. Dati vettoriali
4. Dati testuali
5. Dati ASCII (dati testuali codificati in tabelle)
• A queste classi storiche dell’evoluzione del GIS, si
affiancano progressivamente anche dati di tipo
multimediale, come filmati, panorami virtuali ottenuti
da fotografie, documenti e immagini.
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LE TIPOLOGIE DI DATI GIS
Database alfanumerici
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Entità geografiche: 4 caratteristiche
1) Identificatore (ID)
2) Localizzazione
3) Dimensione
4) Attributo
I dati sono in forma tabellare:
- ogni riga (record) è una entità
- ogni colonna (field) è una caratteristica
LE TIPOLOGIE DI DATI GISDatabase alfanumerici
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Esempio: Comune di Roma
LE TIPOLOGIE DI DATI GISDatabase alfanumerici
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Esempio: Comune di Roma
Identificatore
Localizzazione
Dimensione
Attributo
LE TIPOLOGIE DI DATI GISDatabase alfanumerici
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Esempio: Comune di Roma
shp: shape (forma) include parte grafica e cartografica
dbf: memorizza gli attributi dello shape
shx: collega ogni shape agli attributi
LE TIPOLOGIE DI DATI GIS
Database alfanumerici
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I dati possono essere contenuti su più tabelle ma
tutte le tabelle devo riferirsi alla stessa entità
uso degli identificatori o elementi comuni in cui ci
sia almeno un FIELD riconosciuto
LE TIPOLOGIE DI DATI GIS
Database alfanumerici
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Quando una tabella base fa riferimento ad una
tabella ‘esterna’, nella tabella base vi sono
generalmente i riferimenti geografici, nella tabella
‘esterna’ vi sono generalmente gli attributi.
Le relazioni tra le due tabelle (una geografica e una
attributi) possono essere 1 a 1 o 1 a molti
LE TIPOLOGIE DI DATI GIS
Database alfanumerici
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Relazione 1 a 1: (corrispondenza biunivoca – unica tabella)
Studente1 = matricola1
Relazione 1 a molti o molti a 1:
Studente1
Studente2
….
Studente (n)
Facoltà
LE TIPOLOGIE DI DATI GIS
Database alfanumerici
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DATI RASTER
• I dati Raster sono memorizzati mediante la creazione
di una griglia regolare, in cui ad ogni cella (coordinate
X,Y), ossia un pixel (picture element), viene attribuito
un valore da 0 a 255
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DATI RASTER
• Valore del pixel: grado di intensità luminosa (per foto
aeree o da satellite) che riflette una regione della
superficie terrestre o si riferisce a fenomeni come le
informazioni sull’uso del suolo o l’elevazione del
terreno.
• Si possono rappresentare aree secondo insiemi di
celle adiacenti con lo stesso valore (celle con lo stesso
colore).
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DATI RASTER
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DATI RASTER
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• Esistono tre elementi importanti che caratterizzano i
dati raster:
• A) la risoluzione
• B) la compressione
• C) la registrazione
DATI RASTER
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Risoluzione:
dipende dalla fonte dei dati
(immagine satellitare, foto aerea, scansione, griglia
per analisi territoriale, ecc.)
DATI RASTER
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Compressione:
• capacità di comprimere i dati raster:
• memorizzare il numero dei pixel uguali
• ES: considerata una figura in bianco (B) e nero (N),
piuttosto che rappresentare la prima riga di un
foglio con NBBNNBBBBNNBNBB, questa è,
appunto, compressa memorizzandola come
1N2B2N4B2N1B1N2B
• La memoria necessaria a gestire un’immagine sarà
ridotto di più della metà
DATI RASTER
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Compressione:
1N2B2N4B2N1B1N2B
DATI RASTER
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Registrazione:
Tecnica necessaria per georeferenziare e raddrizzare
(ortogonalizzare)
DATI VETTORIALI
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• I dati vettoriali sono costituiti da elementi semplici
quali punti, linee e poligoni, codificati e memorizzati
sulla base delle loro coordinate
• Un punto viene individuato in un sistema
informativo geografico attraverso le sue coordinate
reali (x1, y1);
una linea o un poligono attraverso la posizione dei
suoi nodi (x1, y1; x2, y2; ...). A ciascun elemento è
associato un record del database informativo che
contiene tutti gli attributi dell'oggetto rappresentato
DATI VETTORIALI
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Sequenza delle coordinate dei punti
DATI VETTORIALI
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• I dati vettoriali provengono da digitalizzazione di
cartografie, mappe di scavo, rilievi topografici
ottenuti tramite CAD e GPS
RASTER E VETTORIALE
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• Raster e vector: entrambe le piattaforme possono
trattare e importare qualunque classe di dati.
• La differenza sostanziale risiede nelle modalità
operative
RASTER E VETTORIALE
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• Formato raster gestisce bene dati tematici. Questi
sistemi necessitano di maggiore potenza hardware
e di calcolo, in quanto registrano le informazioni in
base alle celle della griglia. Sono prevalentemente
orientati all’analisi e all’elaborazione.
• Formato vettoriale per strutture complesse di
relazioni fra le informazioni descrittive legate agli
oggetti rappresentativi del territorio. Ideali per la
gestione cartografica e dei database, con grandi
potenzialità di interrogazione, gestione e
visualizzazione di dati georeferenziati
DATI RASTER E DATI VETTORIALI
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MONDO REALE
DATI RASTER E DATI VETTORIALI
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MONDO REALE E VETTORIALE
DATI RASTER E DATI VETTORIALI
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VETTORIALE
DATI RASTER E DATI VETTORIALI
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GRIGLIA
DATI RASTER E DATI VETTORIALI
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GRIGLIA - RASTER - VETTORIALE
DATI RASTER E DATI VETTORIALI
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SOLO RASTER
DATI RASTER E DATI VETTORIALI
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RASTER VETTORIALE
MONDO
REALE
SCALA DELLA MAPPA
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• Per rappresentare una parte di superficie terrestre
su di una mappa, l’area deve essere ridotta. La
misura di questa riduzione è espressa come
rapporto -> “scala della mappa” -> rapporto di una
distanza sulla mappa con la distanza reale
• Grande scala: piccole aree, alta precisione spaziale
maggiore dettaglio
• Piccola scala: grandi aree, bassa precisione
spaziale, minore dettaglio
SCALA DELLA MAPPA
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SCALA DELLA MAPPA
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SCALA DELLA MAPPA
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SCALA DELLA MAPPA
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SCALA DELLA MAPPA
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SCALA DELLA MAPPA
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SCALA DELLA MAPPA
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CENNI DI CARTOGRAFIA
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• La rappresentazione cartografica consente di
riprodurre le caratteristiche del territorio (reale) su
un supporto gestibile (mappe)
• Il territorio, in qualunque scala lo si voglia
rappresentare, è comunque ‘tondo’ e la carta è
bidimensionale
• Da superficie tonda a superficie piana si generano
deformazioni
• Sulla base di ciò che si intende visualizzare è
possibile minimizzare le deformazioni
CENNI DI CARTOGRAFIA
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CENNI DI CARTOGRAFIA
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Se la Terra
fosse una
sfera ….
CENNI DI CARTOGRAFIA
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Geoide, elissoide e
superficie topografica
CENNI DI CARTOGRAFIA
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• Il geoide è la forma geometrica che tiene conto
dello sferoide (superficie tridimensionale ottenuta
per rotazione di un'ellisse attorno ad uno dei suoi
assi principali) e delle variazioni di gravità
• E’ la superficie equipotenziale del campo
gravitazionale passante per il livello medio dei mari
• La superficie del geoide è sempre perpendicolare al
‘filo a piombo’
CENNI DI CARTOGRAFIA
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1 - Oceano
2 - Elissoide
3 - filo a piombo
4 - Continente5 - Geoide
CENNI DI CARTOGRAFIA
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•
CENNI DI CARTOGRAFIA
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Differenza tra il geoide e l’ellissoide
CENNI DI CARTOGRAFIA
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• L’ellissoide approssima la superficie e la forma della
Terra
• Non è unico …!
Bessel(1841) Clarke(1880) Helmert(1906)
Hayford(1909) Krassovsky(1942) WGS84 (1984)
• Può anche essere locale (consente precisione
massima in ambito locale), purché sia fissato un
punto di origine e di orientazione
• Ovviamente lo stesso punto avrà coordinate
differenti
• Necessità di un unico datum mondiale con origine
centro Terra: WGS84
CENNI DI CARTOGRAFIA
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• La verticale geometrica all’ellissoide può non
coincidere con la verticale (filo a piombo) al geoide.
L’angolo formato è la deflessione
CENNI DI CARTOGRAFIA
Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 73
• Il DATUM è un tipo di ellissoide con le sue
caratteristiche e la sua posizione rispetto al geoide
• Il Datum deve coincidere per un’area circoscritta
con il geoide in un particolare punto detto punto di
emanazione e si stabilisce la ‘direzione di
emanazione’ per fissare il sistema di riferimento
dell’ellissoide
• Un ellissoide così orientato approssima molto bene
la superficie terrestre per un intorno molto vasto
delle dimensioni di una regione o uno Stato
CENNI DI CARTOGRAFIA
Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 74
Due tipi di datum:
• Datum locali: accostano l’ellissoide di riferimento
alla superficie terrestre in un punto particolare per
migliorare localmente l’accuratezza del modello
• Datum globali, che sono orientati al centro della
Terra e sono utilizzati per funzionare globalmente
CENNI DI CARTOGRAFIA
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• WGS84 (Datum globale)
World GeodeticSystem 84 usa un proprio ellissoide (WGS84); è
usato dalla rete di rilevamento satellitare GPS
• ED50 (Datum locale)
European Datum1950 (ED50) usa l’ellissoide internazionale 1924
(Hayford), è orientato a Postdam(Germania) ed è stato creato per
l’uso in Europa; è il datum utilizzato nella produzione cartografica
IGM recente
• ROMA40 (Datum locale)
Roma 1940 usa l’ellissoide internazionale di Hayforded è
orientato a Monte Mario (Roma); è il datum utilizzato nella
produzione cartografica IGM fino alla fine degli anni ’80, e ancora
in uso nella Cartografia Tecnica Regionale
CENNI DI CARTOGRAFIA
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• Le coordinate geografiche si misurano in
longitudine e latitudine, cioè angoli misurati in gradi,
dal centro della Terra ad un punto della superficie
dell’ellissoide.
Gli assi del sistema di riferimento sono l’equatore e
il meridiano fondamentale
CENNI DI CARTOGRAFIA
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• Le coordinate cartesiane si basano su un sistema
di due assi ortogonali (x, y)
La localizzazione di un punto è dato
dall’intersezione dei due valori.
Gli assi di riferimento sono l’equatore e un
meridiano fondamentale
CENNI DI CARTOGRAFIA
Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 78
• Le coordinate geografiche (λ, φ) e quelle cartesiane
(x, y) sono misurate sulla superficie dell’ellissoide di
riferimento
La quota (h o z) (altimetria) è misurata a partire
dalla superficie del geoide (livello medio marino)
CENNI DI CARTOGRAFIA
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• Paralleli
Linee di intersezione con la superficie terrestre di piani
perpendicolari all’asse terrestre
Linee che uniscono punti con identico valore di
latitudine
• Meridiani
Linee di intersezione con la superficie terrestre di piani
contenenti l’asse terrestre e passanti per i poli
Linee che uniscono punti con identico valore di
longitudine
CENNI DI CARTOGRAFIA
Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 80
• Le coordinate geografiche sono coordinate
ellissoidiche, perciò “sferiche” perché designano la
posizione dei punti su una superficie ellissoidica.
Latitudine e longitudine vengono misurate in gradi e
frazioni di grado (gradi sessagesimali g°m’s’’o
decimali g.ms)
Tutti i punti che si trovano sull’Equatore hanno
latitudine 0, mentre il valore massimo possibile per
la latitudine nord o sud è 90 ai poli
Tutti i punti del meridiano iniziale hanno longitudine
0°ed il valore massimo possibile si ha
sull’antimeridiano corrispondente che ha longitudine
180°
CENNI DI CARTOGRAFIA
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• La latitudine geografica è la distanza angolare di
un punto (P) dall'equatore misurata lungo il
meridiano che passa per quel punto (angolo sotteso
dall’arco di meridiano che unisce il punto
all’equatore).
Si misura verso nord o verso sud, da 0°a 90
• La longitudine geografica di un luogo (P) è
l'angolo tra il meridiano del luogo e il meridiano
fondamentale (Greenwich-UTM) (angolo sotteso
dall’arco di parallelo che unisce il punto al
meridiano fondamentale).
Si misura verso est o verso ovest, da 0 a 180°
CENNI DI CARTOGRAFIA
Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 82
CENNI DI CARTOGRAFIA
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• I meridiani ed i paralleli non sono linee rette
equidistanti né formano un reticolo
È necessario un reticolato ortogonale ed
equidistante: il sistema di coordinate piane.
Il sistema di coordinate piane oggi maggiormente
utilizzato è il reticolato chilometrico che si riferisce
alla proiezione universale trasversa di Mercatore
(UTM).
Il reticolato italiano si riferisce alla proiezione di
Gauss-Boaga, ellissoide internazionale, anche se in
molte carte topografiche italiane alla scala 1:25.000
sono indicati entrambi i tipi di reticolato (UTM e
Gauss-Boaga)
CENNI DI CARTOGRAFIA
Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 84
• I meridiani ed i paralleli non sono linee rette
equidistanti né formano un reticolo
È necessario un reticolato ortogonale ed
equidistante: il sistema di coordinate piane.
Il sistema di coordinate piane oggi maggiormente
utilizzato è il reticolato chilometrico che si riferisce
alla proiezione universale trasversa di Mercatore
(UTM).
Il reticolato italiano si riferisce alla proiezione di
Gauss-Boaga, ellissoide internazionale, anche se in
molte carte topografiche italiane alla scala 1:25.000
sono indicati entrambi i tipi di reticolato (UTM e
Gauss-Boaga)
CENNI DI CARTOGRAFIA
Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici – Augusto Frascatani - ASL 2017 – Lez. 1 Pagina 85
I principali tipi di proiezione sono:
a: cilindrica; b: conica; c: zenitale o azimutale
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Queste proiezioni mantengono forma e scala costante
solo sul punto (o lungo la linea) di tangenza
in a l'equatore,
in b è un parallelo,
in c è un polo
allontanandosi aumenta la distorsione
a: cilindrica; b: conica; c: zenitale o azimutale
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• Una tipo di proiezione importante è la proiezione
cilindrica trasversa in cui cilindro di proiezione è
tangente ad una coppia di meridiani invece che
all'equatore in tal modo mantiene forma e scala
lungo il meridiano di tangenza
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• Questa proiezione è alla base del sistema UTM (Universale
Trasversa di Mercatore):
sistema di 60 proiezioni cilindriche trasverse lungo meridiani a
distanza di 6 gradi di longitudine