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1 P. Rafael Pascual, L.C. Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, Roma, anno accademico 2016-2017 SFP001 Scienza, filosofia e teologia: Un dialogo possibile? INTRODUZIONE Schema 1. Attualità del tema 2. Sviluppi successivi 3. I diversi modi di concepire la relazione tra scienza, filosofia e teologia (cf. D. Lambert) 4. La proposta dell'enciclica Fides et ratio 5. La mediazione necessaria della filosofia Problematica della relazione tra scienza, filosofia e teologia Articoli di E.J. Larson e L. Witham, Scientists and Religion in America («Scientific American», September 1999, pp. 78-83); e Leading Scientists Still Reject God («Nature», vol. 394, 23 July 1998, p. 313). Si suppone che, in base a recenti sondaggi, la maggioran- za dei ‘leading scientists’ si dichiarerebbe atea. 1. Attualità del tema Cause: a) L’autonomia della scienza così lo richiederebbe: «Certamente tu puoi essere uno scienziato ed avere delle credenze religiose, ma io penso che non puoi essere un vero scienziato nel senso più pieno della parola, giacché hai queste tali strane categorie di conoscenza» (R. Dawkins): 1. Attualità del tema b) secondo alcuni degli intervistati, nella misura in cui una persona è più intelligente e più preparata, sarebbe più mis- credente c) finalmente, si possono trovare anche le classiche obie- zioni riguardo l’esistenza di Dio: - il problema del male: «io non posso credere che ci sia un Dio con tutto questo male che c’è nel mondo» - l’autonomia della natura (non ci sarebbe bisogno di fare riferimento ad una realtà trascendente): «io non credo in tutta questa roba del soprannaturale» 1. Attualità del tema Niente di nuovo... già nel secolo XIII Tommaso d’Aquino aveva preso in considerazione queste due obiezioni di fron- te alla questione sull’esistenza di Dio. Somma di Teologia, Iª parte, q.2 a.3: Se Dio esiste "Sembra che Dio non esista" 1. Se Dio è bontà infinita, allora non potrebbe esistere il male, ma è chiaro che c'è il male nel mondo… 2. Sembra che la natura stessa sia sufficiente a spiegare i propri fenomeni, quindi non c'è nessun bisogno di ricorrere a una causa trascendente. 1. Attualità del tema

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1

P. Rafael Pascual, L.C.Ateneo Pontificio Regina Apostolorum,

Roma, anno accademico 2016-2017

SFP001 Scienza, filosofia e teologia: Un dialogo possibile?

INTRODUZIONE

Schema1. Attualità del tema 2. Sviluppi successivi3. I diversi modi di concepire la relazione tra scienza, filosofia e teologia (cf. D. Lambert)4. La proposta dell'enciclica Fides et ratio5. La mediazione necessaria della filosofia

Problematica della relazione tra scienza, filosofia e teologia

Articoli di E.J. Larson e L. Witham, Scientists and Religion in America («Scientific American», September 1999, pp. 78-83); e Leading Scientists Still Reject God («Nature», vol. 394, 23 July 1998, p. 313).Si suppone che, in base a recenti sondaggi, la maggioran-za dei ‘leading scientists’ si dichiarerebbe atea.

1. Attualità del tema

Cause:

a) L’autonomia della scienza così lo richiederebbe:«Certamente tu puoi essere uno scienziato ed avere delle credenze religiose, ma io penso che non puoi essere un vero scienziato nel senso più pieno della parola, giacché hai queste tali strane categorie di conoscenza» (R. Dawkins):

1. Attualità del tema

b) secondo alcuni degli intervistati, nella misura in cui una persona è più intelligente e più preparata, sarebbe più mis-credente

c) finalmente, si possono trovare anche le classiche obie-zioni riguardo l’esistenza di Dio:

- il problema del male: «io non posso credere che ci sia un Dio con tutto questo male che c’è nel mondo»

- l’autonomia della natura (non ci sarebbe bisogno di fare riferimento ad una realtà trascendente): «io non credo in tutta questa roba del soprannaturale»

1. Attualità del tema

Niente di nuovo... già nel secolo XIII Tommaso d’Aquino aveva preso in considerazione queste due obiezioni di fron-te alla questione sull’esistenza di Dio.Somma di Teologia, Iª parte, q.2 a.3:Se Dio esiste"Sembra che Dio non esista"1. Se Dio è bontà infinita, allora non potrebbe esistere il male, ma è chiaro che c'è il male nel mondo…2. Sembra che la natura stessa sia sufficiente a spiegare i propri fenomeni, quindi non c'è nessun bisogno di ricorrere a una causa trascendente.

1. Attualità del tema

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2

Tommaso d’Aquino risponde alla questione dell’esistenza di Dio con le famose cinque vie:

- A partire del movimento (divenire)

- A partire dalla causalità

- A partire dal possibile e dal necessario

- A partire dei gradi di perfezione

- A partire dell’ordine dell’universo

1. Attualità del tema

Alle obiezioni, Tommaso d’Aquino risponde:«1. Dice Sant’Agostino che “Dio, essendo sommamente buono, non permetterebbe in nessun modo che nelle sue opere ci fosse del male, se non fosse tanto potente e tanto buono, da saper trarre il bene an-che dal male. Sicché appartiene all'infinita bontà di Dio il per-mettere che vi siano dei mali per trarne dei beni”.2. Certo, la natura ha le sue operazioni, ma siccome le compie per un fine determinato sottola direzione di un agente superiore, è necessario che siano attribuite anche a Dio, come a loro prima causa. Similmen-te gli atti del libero arbitrio devono essere ricondotti ad una causa più alta della ragione e della volontà umana, perché queste sono mutevolie defettibili, e tutto ciò che è mutevole e tutto ciò che può ve-nir meno, deve essere ricondotto a una causa prima immutabi-le e di per sé necessaria, come è dimostrato».

1. Attualità del tema

Ritornando all’articolo di Larson e Witham, ci si può chiede-re se la pretesa di essere sopra le parti, da parte di quelli scienziati che si dichiarano atei e che credono che la scien-za conduca all’ateismo, sia legittima. Loro dicono che la scienza è neutrale riguardo la questione di Dio, ma allo stesso tempo fanno professione del loro ateismo. Si può sospettare che la loro supposta neutralitàsia soltanto apparente. In efetti, dai tempi dell’Illuminismo in poi si tende ad affer-mare che, se si vuole essere un buon scienziato, bisogna liberare la mente dalle catene e dai pregiudizi della religio-ne.

1. Attualità del tema

Ma un nuovo studio, pubblicato nel 2010, presenterebbe un risultato diverso…

1. Attualità del tema

Ancora più recentemente è stato pubblicato un nuovo studio molto più ampio

1. Attualità del tema

Nel 2006 è stato dedicato un numero della rivista TIME a questo tema, in chia-ve di dibattito

2. Sviluppi successivi

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TIME intervistava Richard Dawkins (ateo) e Francis Collins (credente)Collins: “Director of the National Human Genome Research Institute since 1993, he headed a multinational 2,400-scientist team that co-mapped the 3 billion biochemical letters of our genetic blueprint”

2. Sviluppi successivi

Richard Dawkins ha intervistato diverse figure reli-giose, tra cui il sacerdote jesuita padre George Coyne, già direttore della Specola Vaticana (il video si trova su YouTube: https://youtu.be/3L15e2sNZsU)

2. Sviluppi successivi

Stephen Hawking ha pubblicato nel 2010 il libro The Grand Design (Il grande disegno), il quale si trova nella linea dell'esclusione di Dio da parte della scienza

2. Sviluppi successivi

Il sottotitolo dell’edizione italiana è eloquente: “Perché non serve Dio per spiegare l’universo”. Nell’originale inglese, invece, diceva così: “nuove risposte alle domande ultime della vita”

2. Sviluppi successivi

Infatti, già nel precedente best seller Dal Big Bang ai buchi neri già si domandava se sarebbe ancora necessaria l’ipotesi di Dio per spiegare l’universo

2. Sviluppi successivi

“Finché l'universo ha avuto un inizio, noi possiamo sempre supporre che abbia avuto un creatore. Ma se l'universo è davvero autosufficiente e tutto racchiuso in se stesso, sen-za un confine o un margine, non dovrebbe avere né un principio né una fine: esso, semplicemente, sarebbe. Ci sa-rebbe ancora posto, in tal caso, per un creatore?”S.W. Hawking, Dal Big Bang ai buchi neri. Breve storia del tempo, Rizzoli, Milano 1988, p. 165

2. Sviluppi successivi

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Nel 1993 veniva pubblicato il libro Buchi neri e universi neonati. In esso troviamo queste affermazioni:«A molti scienziati non piaceva l’idea che l’universo avesse avuto un inizio, un momento della creazione».

2. Sviluppi successivi

«Tutto ciò che la mia opera ha dimostrato è che non si deve dire che il modo con cui l’universo ha avuto inizio sia stato un ca-priccio personale di Dio. Rimane però an-cora la domanda: perché l’universo si dà la pena di esistere? Se crede, può dire che Dio sia la risposta a questa domanda» (p. 204).

Ne Il grande disegno, Hawking va più lontano, perché in-tende offrire anche una risposta:“Per comprendere l'universo al livello più profondo, dobbia-mo sapere non solo come l'universo si comporta, ma per-ché. Perché c'è qualcosa piuttosto che il nulla? Perché esis-tiamo? Perché questo particolare insieme di leggi e non qualcos'altro? Questa è l'Ultima Domanda della Vita, l'Uni-verso e Ogni Cosa. Cercheremo di darle una risposta in questo libro”.

2. Sviluppi successivi

Ecco la risposta che propone Hawking:“È ragionevole chiedersi chi o che cosa abbia creato l’universo, ma se la risposta è Dio, la questione è stata semplicemente spostata un passo più in là, e diventa quella di chi ha creato Dio. Nella concezione religiosa si ammette che esista un’entità che non richiede un creatore, e tale entità viene chiamata Dio. Questa è nota come argomentazione della causa prima in favore dell’esistenza di Dio. Noi sosteniamo invece che è possibi-le rispondere a quelle domande rimanendo esclusivamente nel-l’ambito della scienza, e senza invocare alcun essere divino”.

2. Sviluppi successivi

Forse da qualcuno che ha decretato la morte della filo-sofia non si potrebbe aspettare qualcosa di meglio…«Tradizionalmente queste sono domande riservate alla filo-sofia, ma la filosofia è morta. La filosofia non ha saputo te-nere il passo con i moderni sviluppi della scienza, in parti-colare della fisica. Gli scienziati sono diventati i portatori della torcia della scoperta in questa nostra ricerca del sape-re».

2. Sviluppi successivi

Un filosofo fuori sospetto non ci sta:“Le risposte fondamentali che questo libro propone sono squisitamente filosofiche e se non ci fossero queste rispos-te filosofiche neppure il fisico potrebbe dire perché conos-ce e che cosa conosce”.“Come si vede non si tratta di scoperte fisiche bensì di assunzioni filosofiche, che stanno a sostenere e a legitti-mare la ricerca del fisico - il quale, quando è un bravo fisi-co, non può che porsi il problema dei fondamenti filosofici dei propri metodi”.Umberto Eco, in L’Espresso, 15 aprile 2011

2. Sviluppi successivi

O ancora, come dice un autore in un blog su internet:“Ma realmente la filosofia è morta? Lo stesso Hawking –verrebbe da dire incoerentemente – si serve della filosofia greca e finanche della mitologia vichinga – nel libro è citato il mito di Skoll e Hati – per introdurre i suoi concetti. Dal greco Talete, il quale ipotizzò per primo che l’universo fosse dominato dalle leggi della natura e non dagli dei, ad Aristotele, per il quale ciascun fenomeno naturale poteva essere riprodotto senza ricorrere ai miti – senza omettere Platone, Pitagora, Archimede, Anassimandro, Empedocle, Democrito, Aristarco, Epicuro, Eraclito, Tommaso d’Aquino ed altri - il libro di Hawking è gremito di riferimenti filosofici.

2. Sviluppi successivi

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«Per di più in alcune sezioni, specialmente in quella dove è introdotta la cosiddetta M-Teoria, la teoria delle teorie anco-ra in fase di definizione, o in quella dove è spiegata l’inutili-tà dell’esistenza di Dio, lo scienziato si avventura in suppo-sizioni che nulla hanno da invidiare alle più stravaganti dis-sertazioni filosofiche».Alessandro Ghio (lui stesso si presenta come incredulo e libero pensatore).

Cfr. (http://11111000000a.wordpress.com/tag/filosofia/)

2. Sviluppi successivi

Wikipedia fa una presentazione eloquente del pensiero di Hawking riguardo Dio e la religione:«Nel suo ultimo libro, The Grand Design, scritto insieme al fisico Leonard Mlodinow, ha elaborato una teoria cosmolo-gica che intende spiegare l'origine dell'universo, il quale, come dichiara lo scienziato in un'intervista sul Times, ‘non è stato creato da Dio’».https://it.wikipedia.org/wiki/Stephen_Hawking

2. Sviluppi successivi

E ancora:«Riguardo al rapporto tra religione e scienza, Hawking sos-tiene che non siano conciliabili, in quanto come ha dichiara-to sempre sul Times: "c'è una fondamentale differenza tra la religione, che è basata sull'autorità, e la scienza, che è basata su osservazione e ragionamento. E la scienza vince-rà perché funziona"».Cfr. Repubblica, 3 settembre 2010

Hawking dixit!

2. Sviluppi successivi

Forse la citazione più esplicita di Hawking per sostene-re che Dio sarebbe superfluo per spiegare l'universo sarebbe questa:«Dal momento che c’è una legge come quella di gravità, l’universo può crearsi dal nulla nel modo descritto nel VI capitolo, e lo fa. La creazione spontanea è la ragione per cui c’è qualcosa invece di nulla, per cui esiste l’universo, per cui esistiamo noi. Non è necessario appellarsi a Dio per accendere la miccia e mettere in moto l’universo».S. Hawking, Il grande disegno, Mondadori, 2010, p. 155.

2. Sviluppi successivi

Ma a Hawking si può rispondere come fa Alberto Cappi, astronomo dell’INAF:“Che Dio non solo non sia necessario, ma non debba mai entrare nel discorso scientifico, è la regola di base su cui tutti, atei e credenti (tranne gli integralisti religiosi) sono d'accordo. Ma non è affatto detto che la scienza possa da-re una risposta a qualunque domanda, indipendentemente dalla questione sull'esistenza di Dio”.

Cfr. http://www.disf.org/CosaDevoSapere/Hawking_Cappi.asp

2. Sviluppi successivi

Un altro noto filosofo laico italiano, Norberto Bobbio, riven-dicava la radicalità e ineludibilità della domanda sull’essere delle cose:“Cos'è il cosmo? Cosa sappiamo del cosmo? Come e perché il passaggio dal nulla all'essere?E’ una domanda tradizionale, ma io non ho la risposta: per-ché l'essere e non piuttosto il nulla? lo non mi sono mai nascosto di non avere una risposta, e non so chi sappia darla a questa domanda ultima, se non per fede. Secondo Severino l'essere è infinito, l'essere c'è. Ma non è che così siamo in grado di capire cosa c'era prima. E’ impossibile.

2. Sviluppi successivi

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"E di fronte alle domande cui è impossibile dare una rispos-ta - perché di questo sono certo: non posso dare una ris-posta, benché appartenga ad una umanità che ha realizza-to progressi enormi - mi sento un piccolo granello di sab-bia in questo universo. E negare che la domanda abbia senso, come potrebbe fare una certa filosofia analitica, mi pare un gioco di parole».Norberto Bobbio, Religione e religiosità,Micromega 2/2000

2. Sviluppi successivi

Un altro scienziato propugnatore del conflitto tra scienza e fede è il fisico teorico Lawrence Krauss, autore del recente libro A Universe from Nothing. Why There Is Something Rather Than Nothing

2. Sviluppi successivi

Il messaggio di Krauss è abbastanza specifico: siamo più insignificanti di quello che pensiamo. Anzi, come ha detto provocatoriamente in alcune delle sue conferenze, “Forget Jesus. The stars died so you could be born”.

2. Sviluppi successivi

Guarda caso, anche questo scienziato si dichiara non solo contro la religione, ma anche contro la filosofia…“philosophy hasn't progressed in two thousand years”; “science progresses and philosophy doesn't” (Krauss).Ma dopo fa delle affermazioni alquanto sorprendenti che indicano poca dimestichezza nell’ambito filosofico:“The fact that "nothing," namely empty space, is unstable is amazing” (Krauss). In effetti, è sorprendente affermare una cosa del genere!

2. Sviluppi successivi

Per Krauss, Dio sarebbe … ridondante.Lo sarebbe se fosse un’altra causa tra le cause del mondo. Invece non lo è in quanto è la causa trascendente o causa prima, causa dell’essere stesso delle cose e non tanto del loro divenire.

2. Sviluppi successivi

Non è vero che il mondo semplicemente sia, come ritiene Hawking.Il mondo è un essere in divenire. Il mondo quindi è contin-gente. Per questo esige una causa necessaria e trascen-dente, e questa causa è Dio.Essendo causa prima in senso assoluto, non ha senso chie-dersi chi ha causato Dio (come aveva fatto a suo tempo Bertrand Russell e più recentemente Stephen Hawking).Pertanto, malgrado Hawking, il mondo continua ad avere bisogno di un Creatore.

2. Sviluppi successivi

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Come dice il riconosciuto cosmologo George Ellis:“Ad alcuni scienziati manca l’umiltà che dovrebbero avere. Per esempio, i recenti libri di Krauss e di Hawking e Mlodi-now (The Grand Design), che sostengono che l’universo si è creato da sé stesso, sono profondamente sbagliati. Ho scritto ampiamente sui limiti della scienza. Ci sono molte limitazioni a quello che ci è dato di sapere tramite le scien-ze” (intervista dell’11 settembre 2012).

2. Sviluppi successivi

Ma, nonostante tutto, gli scienziati continuano a parlare di Dio. Alcuni scoprono Dio proprio quando si trovano davanti a delle domande, soprattutto quelle esistenziali, che tras-cendono l’ambito della scienza.Allan R. Sandage, considerato uno dei padri dell’astronomia moderna, dopo aver professato per molti anni una posizione agnostica, si è con-vinto che la scienza non è capace di spiegare tutto: ci sono delle ques-tioni fondamentali che soltanto la religione è capace di rispondere:«L’incapacità della scienza di dare un fondamento al significato, scopo, valore ed etica [dell’universo e del-l’uomo] è evidenza della necessità della religione»

(cfr. Aciprensa, servizio del 25 settembre 1998).

3. Sed contra…

Alcuni recenti studi inoltre hanno trovato nuove prove dell'esistenza di Dio a partire degli sviluppi recenti della scienza:

3. Sed contra…

Un’altro caso recente: il filosofo inglese Antony Flew, per molti anni ateo dichiarato e militante, ha dovuto riconosce-re il bisogno di credere in Dio almeno come causa del mon-do e della vita:

3. Sed contra…

Così spiega lo stesso Flew la sua conversione al teismo:«Perché credo così, pur avendo esposto e difeso l’ateismo per più di mezzo secolo? La breve risposta è questa: è il quadro del mondo, come lo vedo io, che è emerso dalla scienza moderna. Essa mette in luce tre dimensioni della natura che puntano verso Dio. La prima è il fatto che la natura obbedisca a delle leggi; la seconda è la dimensione della vita, degli esseri organizzati in modo intelligente e guidati da uno scopo, che emerse dalla materia; la terza è l’esistenza stessa della natura».A. Flew, Dio esiste, Alfa & Omega, 2010, pp. 99-100

3. Sed contra…

Ma, per dare il passo verso la dimostrazione dell'esistenza di Dio è necessaria la riflessione filosofica:«it was a philosophical inference drawn from the evidence. Scientists as scientists cannot make these kinds of philoso-phical inferences. They have to speak as philosophers when they study the philosophical implications of empirical evidence».A. Flew, intervista per la rivista To The Source, 2007

3. Sed contra…

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Infatti, «Flew señala que es, sobre todo, un filósofo que aplica el razonamiento filosófico a los hallazgos científicos. Como Einstein, lamenta que muchos científicos (como Dawkins) resulten malos filósofos. Al tiempo, subraya que sus puntos de vista se sustentan en la razón, no en la fe. Sin embargo ahora se muestra más abierto a los argumentos en favor de Dios de las religiones reveladas».Aceprensa, 16 aprile 2009

3. Sed contra…

In un'intervista spiegava più in dettaglio il processo della sua "conversione"«Ci sono stati due fattori decisivi. Il primo, la mia crescente empatia verso lo sguardo di Einstein e altri noti scienziati secondo i quali ci deve essere stata un’Intelligenza dietro la complessità integrata dell’universo fisico.

3. Sed contra…

«Il secondo, il mio sguardo personale sulla complessità in-tegrata della vita stessa […]: questa può essere spiegata solo a partire di una Fonte Intelligente. Credo che l’origine della vita e la riproduzione non possono essere semplice-mente spiegate da un punto di vista biologico, nonostante i numerosi tentativi che sono stati fatti in questo senso».

3. Sed contra…

“Mentre facciamo sempre più scoperte sulla ricchezza e l’intelli-genza della vita, pare sempre meno plausibile che un brodo chi-mico abbia potuto generare in maniera magica il codice geneti-co. Penso che le origini delle leggi della natura e della vita, non-ché quelle dell’universo, portano chiaramente verso una Sorgen-te intelligente”.

3. Sed contra…

«Flew bolla come 'sforzo comico' la modalità con cui Daw-kins ha provato a spiegare l’origine della vita, parlando di 'occasione fortunata': "Se questo è il miglior argomento che si può avere su questo tema - è stato il giudizio sferzante dell’ottuagenario di Oxford - la questione è chiusa"».Lorenzo Fazzini, Flew: c’è un Dio nell’universo, in Avvenire, 6 dicembre 2007

3. Sed contra…

Infatti…

"La credenza che non ci fosse nulla e che nulla capitò a nulla e che poi nulla magicamente esplose per nessuna ragione creando tutto e poi un mucchio di tutto magica-mente si riorganizzò da sé per nessuna ragione di nessun tipo in pezzi autorreplicanti che poi si trasformarono in dinosauri… fa perfettamente senso"

3. Sed contra…

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9

Adesso ci sono addirittura i “lapsed agnostics”, come Bo Jinn o John Waters:

3. Sed contra…

È stata eloquente la testimonianza di John Waters al Mee-ting di Rimini del 2013. Raccontava di una sua conferenza a Dublino su un poeta cattolico irlandese, Patrick Kava-nagh. Uno dei presenti disse alla fine:«Oh, siamo stanchi di queste cose, non ti rendi conto che l’uomo è stato sulla luna?».Waters rimase all'inizio spiazzato:«Veramente quest’uomo stava esprimendo la certezza del positivismo, la sicurezza datagli dal bunker del fatto che non ci fosse più nessun bisogno di considerare l’ idea di un creatore, o del mistero di sé stesso o della sua vita, o della realtà».

3. Sed contra…

«Quell’uomo stava esprimendo qualcosa che al giorno d'oggi am-piamente professato, è al cuore stesso della cultura dominante nel mio paese come nel resto del mondo.L’implicazione sta nel fatto che il progresso scientifico aveva es-posto la falsità della visione cristiana della realtà e dell’umanità. Oggi raramente questa idea non è sottintesa in qualunque con-versazione comune e se siamo onesti, invade anche la mente dei credenti, sussurrando che in fondo si aderisce alle idee religiose nonostante i fatti ovvi dell’esistenza.

3. Sed contra…

«Io non avevo una risposta, semplicemente aprii bocca e mi uscì una domanda: «Ma tu sei stato sulla luna?».E lui rispose: «No».«Quindi che differenza ha fatto per la tua vita il fatto che un altro uomo sia stato sulla luna? le domande del tuo cuore hanno tro-vato risposta grazie a questa conoscenza?».L’uomo sembrò confuso dalla domanda, ma anche un po’ arrab-biato, come se io cercassi di imbrogliarlo. Mi rispose che i suo fi-gli e i suoi nipoti avevano da tempo messo via «tutte queste co-se».

3. Sed contra…

«Io capii. Lui pensava che fosse ovvio per qualunque persona intelligente che, poiché lui aveva visto un uomo camminare sulla luna, ogni cosa fosse cambiata. Non si rendeva conto che questo poteva essere tutto fuorché una posizione razionale, intelligente, di fronte alla realtà.Ma, dissi io, Neil Armstrong andò sulla luna e ci ha camminato sopra. Poi tornò sulla terra e andò a letto e dormì. Il mattino do-po si svegliò e andò nel suo bagno, guardò nello specchio e vide la faccia di Neil Armstrong che lo guardava. E nonostante avesse camminato sulla luna, aveva le stesse domande che aveva prima di lasciare la terra: chi è quest’uomo? Chi genera la vita dentro questo corpo? Perché Neil Armstrong è qui?

3. Sed contra…

«Quando si studia il profilo degli scienziati e degli avventurieri che sono stati degli autentici innovatori nel progresso umano, spesso si scopre che la loro certezza religiosa è stata accresciuta piuttosto che ridotta dalla loro esperienza alla frontiera della sco-perta umana. La fede di molti di loro, soprattutto degli astronau-ti, sembra si sia accresciuta come risultato di incontri più ravvici-nati con l’universo. Benché Neil Armstrong non abbia parlato pubblicamente del suo credo personale, è risaputo che fosse un uomo di grande fede, che credeva in un Dio personale. L’ ultimo atto del suo compagno astronauta sull’Apollo 11, Buzz Aldrin, prima che la porta dell’astronave fosse aperta, è stata di tirare fuori una bibbia, calice e vino e pane sacramentali. Prima di fare la storia lui celebrò la Comunione.

3. Sed contra…

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10

«John Glenn, il primo americano ad orbitare attorno alla terra, disse: «Guardare fuori a siffatto creato e non credere in Dio è per me impossibile».

3. Sed contra…

A proposito di Einstein e la sua religiosità, poco fa, in occasio-ne della scoperta delle onde gravitazionali, si pubblicava ques-to aneddoto a lui attribuito:«Einstein era dal barbiere e parlando parlando è uscita la discussio-ne. Il barbiere disse: Se Dio esistesse non ci sarebbero tutte queste sofferenze perciò non esiste. Einstein rimase in silenzio e dopo aver pagato uscì dal locale. Dopo un pò rientra nel locale del barbiere con un altro uomo trasandato con i capelli lunghi e la barba lunga dicen-do che i barbieri non esistevano perché altrimenti non ci sarebbero state persone con capelli e barba incolti. Come replicò il barbiere e io chi sono!! Se non vengono da me a farseli tagliare che colpa ne ho... Bravo, rispose Einstein, Dio esiste ma se gli uomini non lo cercano che colpa ne ha?».Cfr. http://www.abc.es/ciencia/abci-einstein-extravagante-genio-predijo-ondas-gravitacionales-201602131733_noticia.html

Sed contra…

Probabilmente non sarebbe altro che una di tante leggende metropolitane attribuite ad Einstein, sebbene l'argomento ha di per sé un suo valore…

Sed contra…

… ma non è un falso, invece, questa foto della Stazione Spa-ziale Internazionale di qualche tempo fa:

Sed contra…

Quello che invece risulta essere un falso storico è la frase at-tribuita a Yuri Gagarin, il primo uomo nello spazio: "Non c'è nessun Dio quassù".

Sed contra…

Questo fatto viene raccolto anche su Wikipedia, in un modo abbastanza ben documentato…:"La figura di Gagarin venne ampiamente utilizzata dalla propa-ganda sovietica non solo per affermare la supremazia dell'URSS nella corsa allo spazio ma anche in favore dell'ateismo di Stato. A Gagarin è stata infatti attribuita da alcune fonti la celebre frase "Non vedo nessun Dio quassù".[8] L'attribuzione della frase in realtà è controversa, non esiste alcuna registrazione delle comu-nicazioni che la riporti[9] e potrebbe essere stata frutto della pro-paganda antireligiosa sovietica.[10][11].

Sed contra…

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11

"In un'intervista rilasciata all'agenzia Interfax nel 2006[12] l'amico e collega di Gagarin, il colonnello Valentin Vasil'evich Petrov, docente presso l'accademia aeronautica militare intito-lata allo stesso Gagarin, ha affermato che Jurij era battezzato nella chiesa ortodossa e credente[13] e che ebbe varie testi-monianze dirette di questa sua sensibilità verso il divino. Il co-lonnello è convinto che fu in realtà Nikita Krushchev a coniare la famosa frase sull'assenza di Dio nello spazio; Petrov ricorda che il Primo segretario del PCUS in una sessione plenaria del Comitato Centrale che affrontava la questione della propagan-da antireligiosa dichiarò: "Perché state aggrappati a Dio? Ga-garin ha volato nello spazio e non ha visto Dio".[12][14]

Sed contra…

"Il cosmonauta Aleksej Archipovič Leonov (il primo uomo a lasciare la sua capsula spaziale per rimanere sospeso nello spazio), compagno e amico di Gagarin, intervistato dalla rivis-ta Foma (n. 4 del 2006)[15] ha riferito che Gagarin poco pri-ma del suo volo volle battezzare la figlia Yelena e ha descritto come la famiglia Gagarin, celebrasse ogni anno il Natale e la Pasqua, oltre a possedere in casa icone e immagini religiose".https://it.wikipedia.org/wiki/Jurij_Gagarin(consultata il 19 ottobre 2016)

Sed contra…

Nell'intervista al colonnello Petrov, ad un certo punto, l'inter-vistato riferisce questo fatto: "La nostra visita congiunta alla Lavra della Trinità e di san Ser-gio nel 1964, proprio nel trentesimo compleanno di Gagarin, resta indimenticabile per me. […] Quando eravamo di ritorno dalla Lavra quella volta, eravamo tanto impressionati da tutto ciò che avevamo visto che guida-vamo come ipnotizzati. Jurij mi ha detto inaspettatamente: "Valentin, medita su queste parole: 'Che sei nei cieli'." L’ho guardato con gli occhi spalancati: "Jurij Alekseevich, ma sai davvero le preghiere?" E lui ha detto: "Pensi di essere l'unico che le conosce? Beh, sai come mantenerti quieto. "Dopo tutto, era il 1964, quando Krushchev aveva promesso di "mostrare l'ultimo prete...".Cf. http://www.ortodossiatorino.net/DocumentiSezDoc.php?cat_id=31&id=1168

Sed contra…

Ancora sugli astronauti e Dio, è noto il fatto che i primi uomini ad orbitare intorno alla Luna, sull'Apollo 8, nel loro messaggio alla Terra la vigilia del Natale 1968, lessero i primi versetti della Genesi (cfr. https://www.youtube.com/watch?v=p7EyyGtj9Ak):

Sed contra…

Sed contra…

Inoltre, il primo Uomo sulla Luna, Neil Armstrong, era un cris-tiano fervente.

Sed contra…

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In effetti, come racconta Thomas Friedman nel suo libro From Beirut to Jerusalem …

Sed contra… Sed contra…

"Per me, aver camminato su queste scale ha un significato maggiore dell’aver camminato sulla Luna".

"Un piccolo passo per un uomo, ma un grande balzo per l'umanità"

Tornando ad Albert Einstein e al suo rapporto sulla religione, può essere illustrativa una sua testimonianza che ha un profondo sig-nificato, trattandosi di un ebreo:«Essendo un amante della libertà, quando avvenne la rivoluzione nazista in Germania, guardai con fiducia alle università sapendo che queste si erano sempre vantate della loro devozione alla causa della verità. Ma le universi-tà vennero zittite, e non protestarono. Allora guardai ai grandi editori dei quotidiani che in ardenti editoriali proclamavano il loro amore per la libertà. Ma anche loro, come le università, vennero ridotti al silenzio, soffocati nell'arco di poche settimane, e non protestarono. Solo la Chiesa rimase fer-ma in piedi a sbarrare la strada alle campagne di Hitler per sopprimere la verità. Io non ho mai provato nessun interesse o stima particolare per la Chiesa prima, ma ora provo nei suoi confronti grande affetto e ammirazio-ne, perché la Chiesa da sola ha avuto il coraggio e l'ostinazione per soste-nere la verità intellettuale e la libertà morale. Devo confessare che ciò che io una volta disprezzavo, ora lodo incondizionatamente».

Sed contra…

Si tratta di un testo pubblicato su un articolo della rivista Time, nell'edizione del 23 dicembre 1940, dal titolo "German Martyrs"(cfr. http://www.time.com/time/magazine/article/0,9171,765103,00.html) Così era introdotto sull'articolo il testo di Einstein: «The best tribute to the spirit of Germany's Christians comes from a Jew and agnostic (TIME, Sept. 23) — the world's most famous scientist, Albert Einstein. Says he…».

Sed contra…

Alcuni hanno messo in dubbio l'autenticità di questa citazione. Ma esiste a suo favore una testimonianza dello stesso Albert Einstein.

https://exlaodicea.wordpress.com/2008/01/30/einstein-the-nazis-and-the-catholic-church/

Sed contra…

È una lettera di Einstein in risposta alla domanda di un ministro presbiteriano degli Stati Uniti. Il ministro gli aveva chiesto se la citazione pubblicata su quel numero di Time era corretta. La ris-posta fue la seguente:«It’s true that I made a statement which corresponds approxima-tely with the text you quoted. I made this statement during the first years of the Nazi regime — much earlier than 1940 — and my expressions were a little more moderate»«È vero che io avevo fatto una dichiarazione che corrisponde ap-prossimativamente al testo che lei cita. Io feci questa dichiarazio-ne nei primi anni del regime nazista – molto prima del 1940 – e le mie espressioni erano un po' più moderate».La lettera con la firma autografa di Einstein fu scritta nel 1943.

Sed contra…

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Ma allo stesso tempo abbiamo una testimonianza autobiografica di Einstein di come ai dodici anni perse la fede "tradizionale". Così egli stesso lo racconta:«[…] la religione […] viene viene inculcata in ogni bambino attra-verso la macchina educativa tradizionale. Così io – benché figlio di genitori (ebrei) completamente irreligiosi – divenni religiosissi-mo; ma cessai improvvisamente di esserlo all'età di 12 anni. Attraverso la lettura di libri di scienza popolare mi ero convinto ben presto che molte delle storie che raccontava la Bibbia non potevano essere vere. La conseguenza fu che divenni un accesis-simo sostenitore del libero pensiero».Albert Einstein, Autobiographical notes, in Albert Einstein: Philoso-pher-Scientist, Edited by Paul Arthur Schilpp, MJF Books, New York 1949, pp. 3; 5); versione italiana tratta dal volume VIII di Storia della Scienza (Treccani); cf. http://www.treccani.it/site/www/Scienze/scienze18.htm)

Sed contra…

Ecco la copertina e le pagine dove si trova questa testimonianza:

Sed contra…

Proprio in questi giorni è stata pubblicata questa notizia:«¿Por qué en Estados Unidos los niños católicos abandonan la fe a los 10 años?DENVER, 05 Oct. 16 / 06:15 pm (ACI).- Un reciente investigación publicada por el Dr. Mark Gray, que trabaja en el Centro de Inves-tigación Aplicada en el Apostolado (CARA) de la Universidad de Georgetown, mostró que los niños católicos están abandonando la fe a los 10 años porque existe una incompatibilidad entre lo que aprenden sobre la Iglesia y la ciencia en el colegio».«Gray señaló que en las personas que se alejaron hay un “deseo de tener una prueba, una evidencia de que lo que estaban aprendiendo sobre religión y de Dios”.

Sed contra…

«También explicó que hay una tendencia en la cultura popular que ve el ateísmo como “inteligente” y la fe como “un cuento de hadas”. El experto indicó que una razón para esto es la separación de la fe y la educación porque los jóvenes van a Misa una vez por se-mana pero pasan el resto de su semana aprendiendo que la fe es “tonta”.Por otro lado, dijo que si los estudiantes aprendiesen en la misma escuela sobre la evolución, la teoría del Big Bang y la fe con pro-fesores que tienen convicciones religiosas, esto demostraría que “no hay conflictos entre estos (ciencia y religión) y entenderían sobre la Iglesia, su historia y su relación con la ciencia.

Sed contra…

«Gray explicó que esta situación fue diferente con las generacio-nes anteriores que estudiaron ciencia y fe como parte del mismo currículum. La educación “los ayudó mucho en lidiar con estas grandes cuestiones y a no ver conflicto entre religión y ciencia”.Por su parte, el P. Matthew Schneider, sacerdote legionario que ha trabajado con jóvenes por cuatro años, dijo que la fe y la ciencia deben ser presentadas a los jóvenes en armonía una con la otra.Un reto, explicó, es enseñar cómo “fe y ciencia se relacionan” a través de la filosofía y teología. Mientras la ciencia se ocupa de “lo que es observable y medible”, “el mundo necesita algo no físi-co en su origen y así es cómo entendemos a Dios junto con la ciencia”.

Sed contra…

«El P. Schneider recordó un estudio realizado por Christian Smith, un profesor de sociología de la Universidad de Notre Dame, que concluyó que la combinación de tres factores produce una tasa de retención 80 por ciento entre los jóvenes católicos. Si han tenido una “actividad semanal” como la catequesis, estu-dios bíblicos o un grupo de jóvenes; si hay adultos en la parro-quia que no son sus padres y pueden hablar con ellos sobre la fe; y si tienen “profundas experiencias espirituales”, hay una mayor probabilidad de permanecer en la fe católica”, dijo el P. Schneider.Por su parte, el Dr. Gray indicó que la iglesia es “muy abierta” a la ciencia, y que una de las pruebas es la afiliación de los científi-cos no católicos con la Pontificia Academia de Ciencias. Entre ellos está el físico Stephen Hawking. “No hay un conflicto real” entre la fe y la ciencia, dijo Gray».(cf. https://www.aciprensa.com/noticias/por-que-en-estados-unidos-los-ninos-catolicos-abandonan-la-fe-a-los-10-anos-56177/)

Sed contra…

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Contrasto con gli autori che scrivono “best sellers” con la loro professione di ateismo, come S. Weinberg (Facing up), R. Dawkins (The God Delusion), Ch. Hitchens (God is not great), D. Dennett (Breaking the Spell: Religion as a Natu-ral Phenomenon); M. Onfray (Trattato di Ateologia); S. Harris (The End of Faith: Religion, Terror and the Future of Reason); P. Odifreddi (Perché non possiamo essere cristiani e meno che mai cattolici),…(Cfr. A. Carioti, Il ritorno degli atei )

3. Sed contra… 3. Sed contra…

3. Sed contra…

Interessante la critica di Anthony Flew a questa ondata di libri …«Ciò che era significativo di questi libri non era il livello dell'argo-mentazione - a dir il vero modesto -, ma il livello di visibilità che ricevettero tanto come best-seller che come storia "nuova" sco-perta dai media. La "storia" fu favorita ulteriormente dal fatto che gli autori fossero tanto loquaci e pittoreschi quanto i loro libri era-no impetuosi».A. Flew, Dio esiste, p. 20

Campagne ateiste, come gli annunci negli autobus in diverse parti del mondo, ma anche contro-campagne…

3. Sed contra…

Delle volte anche contro ogni fondamento storico…Galileo, ateo?

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I due siti “antagonisti”: l’UAAR e l’UCCR

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Ci può essere un senso della vita senza Dio?Qualcuno ci prova…

Ma se prendiamo sul serio quello che dicono gli scienziati che negano Dio, allora sembra che non ci siano molte spe-ranze, giacché tutto è risultato dal caso, e tutto finirà nel nulla…

3. Sed contra…

“Se Dio non esiste, tutto è permesso” (cf. F. Dostoievski, I fratelli Karamazov).Questione non banale, analizzata da Dostoievski lungo il suo libro, come per esempio:«Se non c’è immortalità dell’anima, non c’è nemmeno virtù, quindi tutto è permesso”«E se Dio non esistesse? Che succederebbe se avesse ra-gione Rakitin e l'idea di Dio fosse un'invenzione dell'umani-tà? Allora, se Dio non esistesse, l'uomo sarebbe il padrone della terra, del creato. Magnifico! Solo che come farà ad essere virtuoso senza Dio?»

3. Sed contra…

Come disse Papa Benedetto XVI, senza Dio “i conti non tor-nano!”:“Fin dall'Illuminismo, almeno una parte della scienza s'impegna con solerzia a cercare una spiegazione del mondo, in cui Dio di-venti superfluo [...] Ma ogni qualvolta poteva sembrare che ci si fosse riusciti, sempre di nuovo appariva evidente: i conti non tornano! I conti sull'uomo, senza Dio non tornano, e i conti sul mondo, su tutto il vasto universo, senza di lui non tornano. In fin dei conti resta l'alternativa: che cosa esiste all'origine? La ragio-ne creatrice, lo Spirito che opera tutto e suscita lo sviluppo, o l'irrazionalità che, prima di ogni ragione, stranamente produce un cosmo ordinato in modo matematico e anche l'uomo, la sua ra-gione. Questa, però sarebbe allora soltanto un risultato casuale dell'evoluzione e quindi, in fondo, anche una cosa irragionevole”.

3. Sed contra…

“Noi cristiani diciamo: "Credo in Dio Padre, Creatore del cielo e della terra" – credo nello Spirito Creatore. Noi crediamo che all'origine c'è il Verbo eterno, la Ragione e non l'Irrazionalità. Con questa fede non abbiamo bisogno di nasconderci, non dobbiamo temere di tro-varci con essa in un vicolo cieco. Siamo lieti di poter conoscere Dio! E cerchiamo di dimostrare anche agli altri la ragionevolezza della fe-de, come san Pietro ci esorta a fare nella sua Prima Lettera! Noi crediamo in Dio. Lo affermano le parti principali del Credo e lo sottolinea soprattutto la sua prima parte. Ma ora segue subito la se-conda domanda: in quale Dio? Ebbene, crediamo appunto in quel Dio che è Spirito Creatore, Ragione creativa, da cui proviene tutto e da cui proveniamo anche noi”.Benedetto XVI, omelia per la Santa Messa nella spianata dell’Islinger Feld di Regensburg, martedì, 12 settembre 2006

3. Sed contra…

In realtà, malgrado le campagne di ateismo, gli uomini di oggi continuano a credere in Dio. Ecco alcuni esempi re-centi, nel mondo sportivo…“Usain Bolt alza il suo sguardo al cielo dopo farsi il segno della croce e prima di correre i 100 m” / AFP“L’etiope Meseret Defar, mostrò un’immagine religiosa dopo aver vinto la finale dei 5000 m nei Giochi Olimpici di Londra” Reuters

3. Sed contra…

Daniele Greco, oro con dedi-ca a Gesù“Impresa di Daniele Greco agli europei indoor di atletica in corso a Goteborg, in Svezia. È oro nel salto triplo. Ha poi festeggiato mostrando al pubblico una ma-glietta con scritto «Gesù vive in me»”Afp, 3 marzo 2013

3. Sed contra…

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Anche i giocatori di calcio Kaká, Messi, Falcao; Keylor Navas …

3. Sed contra…

Tutto questo, perché? Tutto cominciò da Galileo …«A partire dal secolo dei Lumi fino ai nostri giorni, il caso Galileo ha costituito una sorta di mito, nel quale l'immagine degli avvenimenti che ci si era costruita era abbastanza lontana dalla realtà. In tale prospettiva, il caso Galileo era il simbolo del preteso rifiuto, da parte della Chiesa, del pro-gresso scientifico, oppure dell'oscurantismo ‘dogmatico’ opposto alla libera ricerca della verità».

Giovanni Paolo II, discorso del 31

ottobre 1992 (cf. Insegnamenti, vol. 15/2,1992)

4. La storia del conflitto

Un po’ di storia … la legenda nera sulla Chiesa riguardo la scienzaJohn William Draper, History of the Conflict between Religion and Science (Storia dei Conflitti tra la religione e la scienza) 1854

4. La storia del conflitto

[El libro de Draper] «no es de vulgarización, sino de vulgarismo científico, obra de un dilettante en materias filosóficas, aunque en otras se le conceda no vulgar loa».[Il libro di Draper] «non è divulgazione, ma volgarità scientifica, opera di un dilettante in materie filosofiche, benché in altre gli si conceda una non comune lode».Marcelino Menéndez Pelayo

4. La storia del conflitto

Andrew Dickson White (1832-1918), A History of the warfare of Science with Theology in Christendom (Storia della lotta della scienza contro la teologia nella cristianità), Cornell University, Ithaca 1895

4. La storia del conflitto

Ma, se si considera la storia della scienza, si può osservare che molti dei più grandi scienziati di tutti i tempi furono sinceri cre-denti: Galileo, Keplero, Pascal, Newton, Lagrange, Volta, Ampè-re, Faraday, Pasteur, Maxwell, Planck, Marconi, Einstein...

Però, ci sono tanti scienziati credenti …

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Inoltre, nel mondo cattolico non mancarono chierici e religiosi che si de-dicarono con successo e contribuirono significativamente nei più svaria-ti ambiti delle scienze naturali. Tra questi troviamo figure di diversa por-tata. Spiccano autori come Copernico, Mariotte, Boscovich, Stensen, Spallanzani, Stoppani, Secchi, Mendel, Mercalli, Lemaître, per citare sol-tanto alcuni dei più noti, il cui contributo fu decisivo per lo sviluppo delle scienze nei loro ambiti rispettivi.

E tanti credenti scienziati

Lo testimoniano tante pubblicazioni dedicate a queste figure illustri

E tanti credenti scienziati

Padre Georges Lemaître è stato uno dei pionieri della teoria cos-mologica del Big Bang.«Lemaître è una delle figure centrali della storia della fisica con-temporanea». «Vogliamo mostrare che Lemaître non è soltanto quella stella della cosmologia contemporanea che viene citata e riscoperta sempre di più ai nostri giorni. Lemaître è stato anche un uomo di fede e un sacerdote cattolico eccezionale per il quale la scienza mai aveva nascosto una fede semplice e profonda» (D. Lambert, Un atome d’univers. L’itinéraire spirituel de Georges Lemaître, p. 18)

E tanti credenti scienziati

Nel 50º anniversario della morte sono state pubblicate diverse testimo-nianze sulla sua straordinaria figura:

E tanti credenti scienziati

È eloquente anche il caso di P. Gregor Mendel, monaco agostiniano, fondatore della genetica

E tanti credenti scienziati

Non per caso, la scienza come oggi la conosciamo è nata proprio nel mondo occidentale di matrice culturale cristia-na, come è stato segnalato giustamente da studiosi di rilie-vo come Pierre Duhem …

La testimonianza della storia della scienza

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… il quale dimostrò con i suoi studi, soprattutto con Le sys-tème du monde, le radici cristiane della scienza moderna.

La testimonianza della storia della scienza

Ci sono stati altri studiosi recenti che hanno riconosciuto le radici medievali della Scienza moderna, come Edward Grant

La testimonianza della storia della scienza

Oppure il sacerdote benedettino Stanley L. Jaki, membro della Pontificia Accademia delle Scienze e vincitore del Premio Templeton 1987 …

La testimonianza della storia della scienza

“… soprattutto per il suo immenso contributo a stabilire un ponte fra scienza e religione, e per il suo aver lasciato spa-zio - in mezzo alla scienza moderna più avanzata - per una fede profonda e sincera».

La testimonianza della storia della scienza

Ci sono anche gli studi di T. E. Woods (How the Catholic Church Built Western Civilization)...

La testimonianza della storia della scienza

… oppure anche ai recenti libri di James Hannam:

La testimonianza della storia della scienza

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Anzi, studi recenti sostengono che la scienza non sarebbe nemmeno possibile senza l'esistenza di Dio…

La testimonianza della storia della scienza

Dio non è un ostacolo per la scienza, e nemmeno la scienza è un ostacolo per Dio. Ne sono la prova tanti scienziati cre-denti, e tanti credenti scienziati.

In sintesi …

Non mancano le risposte ai libri degli ateisti:

In sintesi …

Per Francis Collins, la scienza non può negare delle realtà che si trovano al di fuori del proprio ambito della scienza.

In sintesi …

Collins propone un’evoluzione teistica, secondo la quale Dio avrebbe creato l’universo e si sarebbe servito dall’evoluzio-ne per creare l’essere umano.

In sintesi …

Un altro esempio recente di compatibilità tra scienza e fe-de: Padre Michael Heller, fisico, filosofo e teologo, vincitore del Premio Templeton 2008 e membro della Pontificia Acca-demia delle Scienze. Heller propone una “teologia della scienza”.

In sintesi …

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“Quando contempliamo l’universo, si impone da sé la ques-tione se esso debba avere una causa”“La domanda sull’ultima causa si trasferisce ad un’altra delle domande di Leibniz: perché c’è qualcosa e non piut-tosto nulla?”“Quando ci facciamo questa domanda, non ci chiediamo su una causa come tutte le altre cause, ma ci chiediamo sulla radice di tutte le cause possibili”.

Michael Heller, Statement nella consegna del Premio Templeton

In sintesi …

Si potrebbero citare tanti altri esempi, come Alexis Carrel, premio Nobel in medicina (1912), il quale scrisse il libro Viaggio a Lourdes, nel quale racconta il miracolo con cui lui, agnóstico, si imbattè e che cambiò la sua vita.

In sintesi …

Altri premi Nobel credenti: Guillermo Marconi, John Eccles, Charles Townes, William Phillips, Carlo Rubbia…

In sintesi …

Alcuni hanno fatto oppure fanno tuttora parte della Pon-tificia Accademia delle Scienze…

In sintesi …

… cominciando dal suo attuale presidente, il premio No-bel Dr. Werner Arber…

In sintesi …

A proposito della Pontificia Accademia delle Scienze, la più antica al mondo, fondata nel 1603 dal principe Fede-rico Cesi (con il nome di Accademia dei Lincei), la quale ebbe come uno dei primi e più insigni membri proprio lo stesso Galileo Galilei…

In sintesi …

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Altri membri illustri (e non tutti essi credenti): Rita Levi Montalcini (premio Nobel 1986), Nicola Cabibbo (l'ante-riore presidente de la Academia); lo stesso Stephen Hawking…

In sintesi …

La Pontificia Accademia delle Scienze, la più antica acca-demia delle scienze al mondo…

In sintesi …

I Papi l'hanno promossa e frequentata…

In sintesi …

Tra i suoi presidenti, Padre Agostino Gemelli, Mons. Geor-ges Lemaître...

In sintesi …

Perché una Pontificia Accademia delle Scienze? Lo spiegava lo stesso Papa san Giovanni Paolo II nel suo discorso agli accade-mici del 10 novembre 1979, nella commemorazione per il cente-nario della nascita di Albert Einstein:«Il titolo di Pontificia attribuito all'Accademia significa, come voi sapete, l'interesse e l'impegno della Chiesa, in forme diverse dall'antico mecenatismo, ma non meno profonde ed efficaci. Come ha scritto l'in-signe compianto Presidente dell'Accademia Monsignor Lemaître:"La Chiesa ha forse bisogno della scienza? Certamente no! La croce e il vangelo le sono sufficienti. Ma al cristiano niente dell'umano è estra-neo. Come la Chiesa avrebbe potuto disinteressarsi della più nobile delle occupazioni strettamente umane: la ricerca della verità?" (O. Godart - M. Heller, Les relations entre la science et la foi chez Georges Lemaître, Pont. Acad. Scient., Commentarii, vol. III, n. 21 p. 7).

In sintesi …

«Nella vostra e mia Accademia collaborano insieme scienziati credenti e non credenti tutti concordi nella ricerca della verità e nel rispetto di tut-te le fedi. Mi sia lecito citare ancora una luminosa pagina di Monsignor Lemaître:"Entrambi - lo scienziato credente e non-credente - si sforzano di deci-frare il palinsesto di molteplici stratificazioni della natura dove le tracce delle diverse tappe della lunga evoluzione del mondo si sono sovrap-poste e confuse. Il credente ha forse il vantaggio di sapere che l'enig-ma ha una soluzione, che la scrittura soggiacente è, alla fine dei conti, opera di un essere intelligente, dunque che il problema posto della na-tura è stato posto per essere risolto e che la sua difficoltà è indubbia-mente proporzionale alla capacità presente o futura dell'umanità. Ques-to forse non gli darà nuove risorse nella sua indagine, ma contribuirà a mantenerlo in un sano ottimismo senza il quale uno sforzo costante non può mantenersi a lungo» (Ibíd., p. 11)».

In sintesi …

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Si potrebbe parlare anche della Specola Vaticana… con le sue due sedi: Castel Gandolfo e Mount Graham (Arizona, USA); cfr. http://www.vaticanobservatory.org/SVaticana/

In sintesi …

Una lunga storia...

In sintesi …

La sede di Castel Gandolfo, nel Palazzo Pontificio...

In sintesi …

La sede di Mount Graham, nel complesso internazionale di osservatori dell'Università di Arizona (MGIO)

In sintesi …

Un altro esempio vivente di armonia scienza-fede: l'at-tuale direttrice generale del più grande laboratorio scien-tifico al mondo, lo LHC del CERN di Ginebra, Fabiola Gia-notti, è credente, e dice di non vedere che ci debba essere nessun conflitto tra la scienza e la fede

In sintesi …

Lo scorso 11 ottobre 2012 ricevette simbolicamente, dalle mani del Papa Benedetto XVI, il messaggio del Concilio Vaticano II agli uomini di pensiero e di scienza, nel 50mo anniversario della sua conclusione…

In sintesi …

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In un'intervista trasmessa da La7 il 6 gennaio 2015 afer-mava:«la scienza e la religione devono restare su due strade separa-te», «la scienza si basa sulla dimostrazione sperimentale e la religione si basa su principi completamente opposti, cioè sulla fede, tanto più benemerito chi crede senza aver visto. E la scienza non potrà mai dimostrare l’esistenza o la non esisten-za di Dio».L'intervistatrice le chiese se credeva in Dio. «Si, io credo». Alla domanda se la scienza fosse compatibile con la fede, rispose: «Assolutamente sì, non ci sono contraddizioni. L’importante è lasciare i due piani separati: essere credenti o non credenti, non è la fisica che ci darà una risposta».

In sintesi …

Un altro esempio recente di uno scienziato che non vede nessun conflitto tra la scienza e la fede è il giovane John ZuHone.(cf. http://www.uccronline.it/2015/11/09/lastrofisico-john-zuhone-la-fede-cristiana-ama-la-ragione-e-la-scienza/?_sm_au_=iVVNSWf68nHf0v7r

In sintesi …

«Sono un astrofisico della NASA e anche un seguace di Gesù Cristo. Per quasi tutta la mia vita sono stato sia affascinato dalla scienza, sia un credente in Dio». «La fede cristiana ha una grande considerazione per la ragio-ne, la ricerca e la scienza. «Dio mi parla sia attraverso la Sua parola nelle Scritture sia attraverso la natura, e posso scoprire la verità stu-diando entrambe. […] se trovo una contraddizione tra Scrittura e natura significa probabilmente che ho capito male la Scrittura, o forse ho studiato male quello che la natura sta cercando di dirimi, o entrambe. Per esempio, se le prove dimostrano chiaramente che l’universo è na-to miliardi di anni fa, vuol dire che io devo interpretare in altro modo il capitolo primo della Genesi».

In sintesi …

L'astronomo Robert Jastrow concludeva così il suo libro del 1978:

«Per lo scienziato che è vissuto convinto solo del potere della ragione, la storia finisce come in un [cattivo] sogno. Egli da solo e con le proprie forze ha scalato le montagne dell'ignoranza, è giunto con grande fatica al punto di conquistare la cima della sapienza. Ma quando dunque sale finalmente sull'ultima roccia, è salu-tato dal gruppo dei credenti che vi si era-no seduti colà ormai da molti secoli».

Per concludere, una testimonianza eloquente di uno scienziato converti-to: