Intervista giudice Fabrizio La Rocca Raduno CIABS 23 Aprile 2012

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Commento del giudice Fabrizio La Rocca sui Bovari Svizzeri giudicati al Raduno Annuale del 23 aprile 2012 Borghetto, Valeggio sul Mincio. Sabato, sveglia all’alba, terzo atterraggio all’aeroporto Catullo di Verona in due mesi. Pochi minuti, vengo catapultato in una realtà surreale, inaspettata. 12,45 mi ritrovo solo, seduto nel punto più piacevole del mondo. Il paradiso? Se è una condizione dello spirito… bè ho avuto la certezza che esiste non soltanto nel metafisico: un bicchiere di bardolino in mano, baciato dal primo sole primaverile, avvolto dal profumo di una tempesta di glicine in fiore senza ancora traccia del verde delle foglie, galleggio tra sinuose vie d’acqua che provano ancora a muovere, senza riuscirvi, le ruote degli antichi mulini. Alla mano manca la Chiesa di San Marco, sovrastata sulla rocca dal Castello Scaligero che con la sua austera imponenza pervade la Valle di un’atmosfera medievale. Protetto alle spalle dal ponte Visconteo, ponte lungo, sento gorgogliare ad una lenza da me i rivoli tra cui si danno la staffetta pesci bramosi. Sopra loro, sul piccolo ponte San Marco, un improbabile fotografo tenta, inutilmente, di cogliere quell’Amore, nella giovane sposa, che soltanto lui non vede. Ma sento parlare di malvasia, nero d’avola… odori e sapori forti che mi riportano immediatamente a panorami diversi, i miei. Allungo lo sguardo e… due compagni di due compagni bernesi, rientrando da una passeggiata, ignari, commentano della bellezza della mia terra. Alla sera cena sociale: numerosa come lo erano un tempo. Cordiale ma solida l’atmosfera. Quaranta e più riconoscimenti per gli allevatori, proprietari, e scrittori di quei cani che discendono dalle alte valli svizzere. Ospiti internazionali, un giudice inglese la cara Helen Davenport, l’altro, io. Domenica attacchi ai carretti e passerella folkloristica per presentare giudici e autorità. Dimostrazione di Carting. 10.30 inizio puntuale dei giudizi. Emozione. Tutte le femmine giovani a me. Qualità elevatissima, sono veramente restato favorevolmente impressionato per l’eccellenza rappresentata dai 14 soggetti in questa classe: tipo, sostanza, femminilità, unitamente presenti in tutti i soggetti. La prima classificata: soggetto dal giusto compromesso tra eleganza e rusticità, efficace la spinta del posteriore, molto “da show”, appena lunga la canna nasale; la seconda bellissima tra le belle: forte espressione di razza, orecchie ben inserite e rapportate ad un ampio cranio dai giusti profili, tronco già definito nei volumi, grande distanza tra gli arti, svogliata in movimento. La prima in intermedia, di qualità, appena appesantita, ma non soffre in movimento, riserva di CAC; la seconda in eccellenti condizioni, sufficiente il garrese ma sempre solida la linea dorsale, coda inserita e portata appena alta. La prima in libera: CAC, la sintesi del bilanciamento e delle proporzioni in una taglia media, movimento ritmato tipico, di corretta ampiezza, leggero ed instancabile, con forte linea dorsale; il cranio leggermente più ampio fra le orecchie avrebbe ottimizzato il già buono. La seconda: tipicità e sostanza, perde in movimento. Classe campioni: quattro Campionesse. In veterani una femmina eccellente con forte ossatura molto ben presentata ed in eccellenti condizioni di forma e salute. Scorrendo oggi i risultati, noto il gran numero di massime qualifiche assegnate, esito di una convinta valutazione che mi fa ribadire quanto il livello fosse alto. Bovari dell’Appenzell: 5 iscritti. BOB bel tipo di testa, femminile, eccellente groppa e portamento di coda; caratteristiche fondamentali cui un Appenzeller deve ambire. Bovari dell’Entlebuch: 3 iscritti. Il maschio dovrebbe essere più socievole ma di eccellente morfologia; migliore la femmina in giovani, già bilanciata e completa, l’orecchio, di buona dimensione con apice arrotondato, incornicia la tipica espressione. Grande Bovaro svizzero: 15 soggetti, medie le taglie tranne un campione molto grande cui ho preferito la taglia più contenuta del BOB per l’equilibrio generale delle forme, il movimento e la qualità del mantello. Le femmine delle classi con in palio il CAC avrebbero dovuto avere più contenuta la quantità del bianco al muso. La campionessa migliore fra tutte le femmine. BOB, vincitore del trofeo Conti e Bis: HERMANGRUVER. Campione proveniente dalla classe veterani che ha superato una durissima selezione, con la collega britannica, confrontandosi con i migliori maschi della giornata. Mascolinità, sostanza, tipo, proporzioni, condizioni generali non superate nella giornata. La distribuzione e la simmetria del bianco ancora corrette.

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Intevista al Giudice Fabrizio La Rocca sui giudizi relativi al Raduno CIABS di Valeggio sul Mincio (MN) del 23 Aprile 2012 (testo evidenziato giudizio Panqueca)

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Commento del giudice Fabrizio La Rocca sui Bovari Svizzeri giudicati al Raduno Annuale del 23 aprile 2012 Borghetto, Valeggio sul Mincio. Sabato, sveglia all’alba, terzo atterraggio all’aeroporto Catullo di Verona in due mesi. Pochi minuti, vengo catapultato in una realtà surreale, inaspettata. 12,45 mi ritrovo solo, seduto nel punto più piacevole del mondo. Il paradiso? Se è una condizione dello spirito… bè ho avuto la certezza che esiste non soltanto nel metafisico: un bicchiere di bardolino in mano, baciato dal primo sole primaverile, avvolto dal profumo di una tempesta di glicine in fiore senza ancora traccia del verde delle foglie, galleggio tra sinuose vie d’acqua che provano ancora a muovere, senza riuscirvi, le ruote degli antichi mulini. Alla mano manca la Chiesa di San Marco, sovrastata sulla rocca dal Castello Scaligero che con la sua austera imponenza pervade la Valle di un’atmosfera medievale. Protetto alle spalle dal ponte Visconteo, ponte lungo, sento gorgogliare ad una lenza da me i rivoli tra cui si danno la staffetta pesci bramosi. Sopra loro, sul piccolo ponte San Marco, un improbabile fotografo tenta, inutilmente, di cogliere quell’Amore, nella giovane sposa, che soltanto lui non vede. Ma sento parlare di malvasia, nero d’avola… odori e sapori forti che mi riportano immediatamente a panorami diversi, i miei. Allungo lo sguardo e… due compagni di due compagni bernesi, rientrando da una passeggiata, ignari, commentano della bellezza della mia terra. Alla sera cena sociale: numerosa come lo erano un tempo. Cordiale ma solida l’atmosfera. Quaranta e più riconoscimenti per gli allevatori, proprietari, e scrittori di quei cani che discendono dalle alte valli svizzere. Ospiti internazionali, un giudice inglese la cara Helen Davenport, l’altro, io. Domenica attacchi ai carretti e passerella folkloristica per presentare giudici e autorità. Dimostrazione di Carting. 10.30 inizio puntuale dei giudizi. Emozione. Tutte le femmine giovani a me. Qualità elevatissima, sono veramente restato favorevolmente impressionato per l’eccellenza rappresentata dai 14 soggetti in questa classe: tipo, sostanza, femminilità, unitamente presenti in tutti i soggetti. La prima classificata: soggetto dal giusto compromesso tra eleganza e rusticità, efficace la spinta del posteriore, molto “da show”, appena lunga la canna nasale; la seconda bellissima tra le belle: forte espressione di razza, orecchie ben inserite e rapportate ad un ampio cranio dai giusti profili, tronco già definito nei volumi, grande distanza tra gli arti, svogliata in movimento. La prima in intermedia, di qualità, appena appesantita, ma non soffre in movimento, riserva di CAC; la seconda in eccellenti condizioni, sufficiente il garrese ma sempre solida la linea dorsale, coda inserita e portata appena alta. La prima in libera: CAC, la sintesi del bilanciamento e delle proporzioni in una taglia media, movimento ritmato tipico, di corretta ampiezza, leggero ed instancabile, con forte linea dorsale; il cranio leggermente più ampio fra le orecchie avrebbe ottimizzato il già buono. La seconda: tipicità e sostanza, perde in movimento. Classe campioni: quattro Campionesse. In veterani una femmina eccellente con forte ossatura molto ben presentata ed in eccellenti condizioni di forma e salute. Scorrendo oggi i risultati, noto il gran numero di massime qualifiche assegnate, esito di una convinta valutazione che mi fa ribadire quanto il livello fosse alto. Bovari dell’Appenzell: 5 iscritti. BOB bel tipo di testa, femminile, eccellente groppa e portamento di coda; caratteristiche fondamentali cui un Appenzeller deve ambire. Bovari dell’Entlebuch: 3 iscritti. Il maschio dovrebbe essere più socievole ma di eccellente morfologia; migliore la femmina in giovani, già bilanciata e completa, l’orecchio, di buona dimensione con apice arrotondato, incornicia la tipica espressione. Grande Bovaro svizzero: 15 soggetti, medie le taglie tranne un campione molto grande cui ho preferito la taglia più contenuta del BOB per l’equilibrio generale delle forme, il movimento e la qualità del mantello. Le femmine delle classi con in palio il CAC avrebbero dovuto avere più contenuta la quantità del bianco al muso. La campionessa migliore fra tutte le femmine. BOB, vincitore del trofeo Conti e Bis: HERMANGRUVER. Campione proveniente dalla classe veterani che ha superato una durissima selezione, con la collega britannica, confrontandosi con i migliori maschi della giornata. Mascolinità, sostanza, tipo, proporzioni, condizioni generali non superate nella giornata. La distribuzione e la simmetria del bianco ancora corrette.

Ringrazio il Consiglio direttivo del CIABS per avermi coinvolto nel momento fra i più importanti della vita del Club e tutti gli espositori che hanno partecipato scegliendomi come giudice dei loro preziosi cani. Ristorato da questa esperienza mi convinco che la cinofilia sarebbe troppo bella se fosse sempre e per tutte le razze ispirata allo spirito cui mi pare tutti i presenti abbiamo partecipato: una sana, serrata e critica competizione. Grato Fabrizio La Rocca