Intervista ExtraTV: La grande sfida (28-11-12)

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EXTRA TV: LA GRANDE SFIDA PUNTATA DEL 28/11/2012 - GIORNALISTA : partiamo dal presidente Paliotta. Ieri il consiglio di stato ha deciso sulle elezioni regionali Renata Polverini ha 5 giorni di tempo per indire le nuove elezioni. Cosa pensa lei di quest’ordinanza? - PALIOTTA: penso che bisogna rispettare le decisioni della magistratura. Io penso che sia giusto andare al voto e penso che prima ci si va e meglio e questo per 2 ragioni, la prima che è più importante che bisogna dare ai cittadini del Lazio un governo che governi le necessità e le urgenze di questa regione a cominciare dai servizi, a cominciare dalla sanità. La seconda ragione è che è sbagliato dare la sensazione alla gente che alcuni politici stanno alla poltrona come la cozza sta allo scoglio. E per queste 2 ragioni penso che sia giusto andare a votare prima possibile. - GIORNALISTA: sindaco ieri sono arrivate le sue dimissioni da amministratore provinciale. Dimissioni che hanno scatenato una sorta di terremoto politico. Vuole spiegarci i motivi che l’hanno spinta a lasciare l’amministrazione Iannarilli? - CELLI: senz’altro. Intanto le dimissioni di ieri è una doppia dimissione. Dimissioni da assessore della provincia di Frosinone ruolo che ricoprivo da circa un anno e dimissioni dal partito, dal PDL. Dimissioni sofferte, sofferte per tanti motivi. Io le ho scritte su una pagina, due pagine diciamo, le ho mandate al presidente. Le ho trasmesse ai giornali. Oggi non credo di avere lo spazio per raccontare tutto, quindi sarò molto succinto, molto breve. Però voglio precisare io nasco con forza Italia nel 1994, confluisco nel PDL, sono stato in questo partito fino a ieri, quindi perché la decisione di andare via. Al di là dell’evento nazionale dell’evento regionale ma anche dell’evento della nostra provincia, quindi io sono uno che c’ha creduto fino in fondo. Non vado via dal PDL, lo voglio precisare, per saltare da qualche altra parte. Vado via dal PDL perché non vedo più qualcosa a difesa del cittadino,. Non vedo più un partito che si irge a difesa della cosa comune del bene comune l’ho messo per iscritto e soprattutto non vedo un rinnovamento. Io partecipai alle elezioni di Alfano, quale consigliere nazionale del PDL, e quel giorno ero entusiasta dal discorso di Alfano che io purtroppo, aimè, l’ho messo per iscritto ho contattato per iscritto, l’ho messo ben 3 volte, per telefono ho cercato di parlare di esprimere questo mio disagio, che è un disagio di tanti che sono in questo partito. Io nel mio piccolo mondo, nel mio paese dove sono anche sindaco ho 700 tesserati. Quando abbiamo rifatto le tessere, un paese di 5600 abitanti, se voi pensate, ma spontaneamente vi hanno aderito perché credevano in questo progetto, credevano in Silvio Berlusconi, credevano in Alfano, credevano nei dirigenti e credevano in Gianni Celli. Oggi purtroppo, quasi più nessuno, lo viviamo tutti i giorni non crede più perché non c’è il domani non c’è stato un messaggio dall’alto al basso di apertura, di dare la possibilità non dico a Gianni Celli, perché Gianni Celli ha 20 anni di storia ma hai giovani, di creare un partito nuovo, c’è solo come ha detto bene prima l’amico Peppino un attaccamento e essere portarsi la sedia a casa essere attaccati alle poltrone. A un verticismo tutte le decisioni si prendono altrove l’ho scritto, si prendono lontano dal territorio e noi inermi ne abbiamo subito le conseguenze allora io ho detto abbiamo staccato la spina soffrendo. Ho detto basta però non è che abbandono la politica, sarò al servizio della gente l’ho messo per iscritto, sarò giornalmente, forse con più vigore di prima, anzi devo dire a coloro che mi stanno , ieri sera non dico che ho brindato, ma stanotte ho dormito, in modo sereno.

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Intervista durante il programma "La grande sfida", in onda su EstraTV. In studio: Giuseppe Paliotta, Giovanni Celli e D'Arco (Assessore Prov. Latina).

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EXTRA TV: LA GRANDE SFIDA PUNTATA DEL 28/11/2012

- GIORNALISTA : partiamo dal presidente Paliotta. Ieri il consiglio di stato ha deciso sulle elezioni regionali Renata Polverini ha 5 giorni di tempo per indire le nuove elezioni. Cosa pensa lei di quest’ordinanza? - PALIOTTA: penso che bisogna rispettare le decisioni della magistratura. Io penso che sia giusto andare al voto e penso che prima ci si va e meglio e questo per 2 ragioni, la prima che è più importante che bisogna dare ai cittadini del Lazio un governo che governi le necessità e le urgenze di questa regione a cominciare dai servizi, a cominciare dalla sanità. La seconda ragione è che è sbagliato dare la sensazione alla gente che alcuni politici stanno alla poltrona come la cozza sta allo scoglio. E per queste 2 ragioni penso che sia giusto andare a votare prima possibile. - GIORNALISTA: sindaco ieri sono arrivate le sue dimissioni da amministratore provinciale. Dimissioni che hanno scatenato una sorta di terremoto politico. Vuole spiegarci i motivi che l’hanno spinta a lasciare l’amministrazione Iannarilli? - CELLI: senz’altro. Intanto le dimissioni di ieri è una doppia dimissione. Dimissioni da assessore della provincia di Frosinone ruolo che ricoprivo da circa un anno e dimissioni dal partito, dal PDL. Dimissioni sofferte, sofferte per tanti motivi. Io le ho scritte su una pagina, due pagine diciamo, le ho mandate al presidente. Le ho trasmesse ai giornali. Oggi non credo di avere lo spazio per raccontare tutto, quindi sarò molto succinto, molto breve. Però voglio precisare io nasco con forza Italia nel 1994, confluisco nel PDL, sono stato in questo partito fino a ieri, quindi perché la decisione di andare via. Al di là dell’evento nazionale dell’evento regionale ma anche dell’evento della nostra provincia, quindi io sono uno che c’ha creduto fino in fondo. Non vado via dal PDL, lo voglio precisare, per saltare da qualche altra parte. Vado via dal PDL perché non vedo più qualcosa a difesa del cittadino,. Non vedo più un partito che si irge a difesa della cosa comune del bene comune l’ho messo per iscritto e soprattutto non vedo un rinnovamento. Io partecipai alle elezioni di Alfano, quale consigliere nazionale del PDL, e quel giorno ero entusiasta dal discorso di Alfano che io purtroppo, aimè, l’ho messo per iscritto ho contattato per iscritto, l’ho messo ben 3 volte, per telefono ho cercato di parlare di esprimere questo mio disagio, che è un disagio di tanti che sono in questo partito. Io nel mio piccolo mondo, nel mio paese dove sono anche sindaco ho 700 tesserati. Quando abbiamo rifatto le tessere, un paese di 5600 abitanti, se voi pensate, ma spontaneamente vi hanno aderito perché credevano in questo progetto, credevano in Silvio Berlusconi, credevano in Alfano, credevano nei dirigenti e credevano in Gianni Celli. Oggi purtroppo, quasi più nessuno, lo viviamo tutti i giorni non crede più perché non c’è il domani non c’è stato un messaggio dall’alto al basso di apertura, di dare la possibilità non dico a Gianni Celli, perché Gianni Celli ha 20 anni di storia ma hai giovani, di creare un partito nuovo, c’è solo come ha detto bene prima l’amico Peppino un attaccamento e essere portarsi la sedia a casa essere attaccati alle poltrone. A un verticismo tutte le decisioni si prendono altrove l’ho scritto, si prendono lontano dal territorio e noi inermi ne abbiamo subito le conseguenze allora io ho detto abbiamo staccato la spina soffrendo. Ho detto basta però non è che abbandono la politica, sarò al servizio della gente l’ho messo per iscritto, sarò giornalmente, forse con più vigore di prima, anzi devo dire a coloro che mi stanno , ieri sera non dico che ho brindato, ma stanotte ho dormito, in modo sereno.

Erano 10 giorni che non riuscivo più a dormire per questo disagio, soprattutto verso i cittadini al quale non abbiamo dato risposte di nessun ordine in questo momento particolare. La Ciociaria tutta, ma io parlo della Ciociaria, parlo di tutto il Lazio, parlo della regione, parlo dell’Italia in generale. E allora in questo modo non si va da nessuna parte e allora è il momento di metterci la faccia, di lavorare ma con qualcosa di diverso nell’ambito del centro destra perché sicuramente Gianni Celli non cambia bandiera, non cambia casacca. Possono stare tranquilli i miei elettori, i miei cittadini, coloro che io stimo, i miei amici, Gianni Celli da oggi si adopererà insieme ad altri amici per qualcosa di civico per qualcosa al servizio della gente, che attiri la gente, quindi dia delle risposte, ne abbiamo bisogno. Gli stessi motivi che soprattutto io nominato assessore rispondo all’altra domanda non voglio sottrarmi credevo di dare un supporto, credevo di dare un apporto perché io ero assessore al bilancio personale e quindi credevo di poter dare un contributo a realizzare qualcosa, ho trovato purtroppo un muro di gomma,non mi hanno dato la possibilità l’ho messo per iscritto, poi avremo modo di ritornarci sopra,di poter dare qualcosa a questa terra, e siccome io non sono un’ipocrita attaccato alla poltrona, attaccato a qualcosa che giustamente non ritenevo opportuno, ho fatto questa scelta sofferta per essere libero, sindaco libero di poter dare delle risposte. Da oggi in avanti e anche l’ambizione perché se c’è l’opportunità sarò candidato anche alle regionali per cercare di costruire un Lazio migliore, una regione Lazio per dare delle risposte a chi ne ha bisogno. Grazie - GIORNALISTA: presidente Paliotta il movimento MCL ha già partecipato alle scorse elezioni provinciali risultato determinante per la vittoria del centro destra. Quale ruolo vuole giocare il suo movimento alle prossime elezioni regionali? - PALIOTTA: vogliamo giocare allo stesso ruolo vogliamo cioè impegnarci in questa campagna elettorale con gli amici di latina di Roma di Viterbo e di Rieti per dare un contributo determinante a fare che cosa, a creare le condizioni perché la nostra Roma, la capitale d’Italia abbia il ruolo che merita e cioè sia riconosciuta la potestà legislativa. Sono stati per anni i politici a discutere su Roma capitale realizzando assolutamente nulla. Ecco noi vogliamo dare a Roma ciò che le spetta e cioè la capacità di rappresentare la cristianità oltre che il paese essendo vera capitale come le altre capitali del mondo occidentale. Naturalmente se Roma avrà la potestà legislativa, cioè se diventerà la 21° regione, noi avremmo ciò che ci spetta, le province del Lazio cioè Latina, Frosinone Viterbo Rieti e i comuni della provincia di Roma che non andranno con l’area metropolitana, ciò che le spetta creando una regione di 3 milioni di abitanti, che è al 10° posto della graduatoria delle regioni d’Italia e finalmente avrà la possibilità di impiegare i soldi dei propri cittadini della fiscalità della propria terra per realizzare infrastrutture e servizi che spettano a questa terra che fino ad ora non sono state realizzate perché purtroppo ahimè le risorse si sono fermate sempre a Roma. Questo è il lavoro che vogliamo fare. - GIORNALISTA: Assessore D’arco, MCL si sta radicando anche in provincia di Latina, lei avverte interesse e partecipazione da parte dei cittadini verso questo movimento? - D’ARCO: intanto io avverto che i cittadini sono un po’ disorientati, sono tanto disorientati, perché, e sono sempre convinto di una cosa che la cosa più democratica che c’è è il voto. I cittadini hanno voglia di esprimere il proprio voto, il proprio parere nei confronti dei candidati che poi loro delegano a gestire la cosa pubblica.

Per cui anche in provincia di Latina si sta radicando l’MCL perché, io che sono assessore ma sono anche imprenditore, faccio politica da quando ero ragazzino, però non perdendo mai di vista il lavoro i miei dipendenti e l’imprenditoria importante per la provincia di latina come è importante anche per l’Italia. Purtroppo stiamo avendo un momento di grande recessione, dobbiamo alzare la testa, per fare questo ovviamente ci vogliono i cittadini che coscientemente devono votare le persone che ritengono che possano in qualche modo avere la possibilità di poter portare avanti delle istanze importanti per la regione Lazio e in modo particolare per il Lazio meridionale. Peppino diceva giustamente “Roma capitale” deve avere più dignità può essere come uno dei tanti comuni nel nostro paese e di conseguenza noi dobbiamo rivendicare quello che è la nostra prerogativa, cioè quella di avere la nostra regione dove siamo autonomi anche dal punto di vista economico. Noi produciamo benessere, produciamo risorse economiche che purtroppo non ci vengono restituite in termine di servizi. Ecco perché sta nascendo anche in provincia di Latina questo movimento dei cittadini e lavoratori. Perché i cittadini in qualche modo devono essere coscienti che devono scegliere i propri rappresentanti che hanno le caratteristiche che appunto portano avanti lo sviluppo del nostro paese. Io mi faccio sempre una domanda quando vado a fare convegni di tipo economico io ha anche la delega alla crisi industriale,di questi tempi ce ne sono abbastanza. La domanda che mi faccio è “come mai è possibile che in un paese come il nostro, l’Italia,che ci invidia tutto il mondo, come vestiamo, come viviamo, e alla fine voglio dire siamo ridotti così. Ecco perché è importante questo movimento dei cittadini e lavoratori. - GIORNALISTA: Presidente siamo arrivati in chiusura, vuole illustrarci brevemente e ai cittadini l’intenzione del MCL? E poi anche se lei ha intenzione di candidarsi? - PALIOTTA: le intenzioni dell’MCL sono quelle, le abbiamo già accennate succintamente all’inizio; fare una lista per portare una grande idea di rinnovamento nella regione. Questa deve essere una lista di giovani amministratori che hanno un’esperienza nella tutela degli interessi dei cittadini che rappresentano e qui io penso di poter dire, me lo auguro che i 2 presenti, D’Arco e Celli possano essere e ne sarei orgoglioso candidati nell’MCL. Io non sono candidato. Sono stato già 10 anni alla regione penso che posso dire che bastano e avanzano. Ecco ho detto prima i politici non devono stare attaccati alla poltrona come la cozza sta attaccata allo scoglio. I politici devono avere la capacità di rinnovare e rinnovarsi. Io voglio rinnovare la regione non essendo in prima linea candidato, ma voglio rinnovarla con presenze giovani e di forti e moderni, come Celli e d’Arco. Parte una battaglia che dovrà darci un risultato importante, parte cioè la grande sfida mutuando il nome di questa trasmissione. Grazie a lei. - GIORNALISTA: ringraziamo il presidente Giuseppe Paliotta, il sindaco di Ripi Giovanni Celli e l’Assessore alla provincia di Latina Silvio D’Arco. Alla prossima settimana.