Intervento Almonti AIF_2011
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Alessandro Almonti
CONVEGNO SULLA FORMAZIONE ESPERIENZIALE
Mythodea: La metafora mitologica
Alessandro Almonti
“La metafora è un dialogo analogico tra le varie forme
del sapere ”
Alessandro Almonti
I 3 livelli dell’apprendimento esperienziale
Area dello sviluppodella persona
Apprendimentoemotivo
Apprendimentocognitivo
Apprendimentocomportamentale
Alessandro Almonti
Fasi metodologiche e ruolo del trainer
Briefing Playing Debriefing
Istruzione AssistenzaOsservazione
Reviewing & Feedback
Fasi Metodologiche
Ruolo del trainer
Alessandro Almonti
Il ruolo del trainer
Trainer=
Facilitatore
Alessandro Almonti
Considerazioni sull’efficacia della metodologia
esperienziale
• È orientata al discente, aiutandolo sia in termini di processo che di strutturazione e articolazione dei contenuti rispetto al fabbisogno (scaffolding)
da “L’arte della formazione: metafore della formazione esperienziale” E. Rago
Alessandro Almonti
Considerazioni sull’efficacia della metodologia
esperienziale
• Utilizza metodologie attive (active learning) per stimolare l’interazione ed il coinvolgimento dei partecipanti, sia adottando uno stile di comunicazione sia progettando una serie di attività e di strumenti che coinvolgano il partecipante
da “L’arte della formazione: metafore della formazione esperienziale” E. Rago
Alessandro Almonti
Considerazioni sull’efficacia della metodologia
esperienziale
• Implica una cooperazione tra i partecipanti (cooperative learning) sia nel riaolvere i problemi formativi (problem-based learning) sia nel confrontarsi e condividere, socializzare le esperienze lavorative (action learning)
da “L’arte della formazione: metafore della formazione esperienziale” E. Rago
Alessandro Almonti
Considerazioni sull’efficacia della metodologia
esperienziale
• Come sottoinsieme dell’apprendimento attivo, l’apprendimento cooperativo realizza pragmaticamente i dettami del social learning (lavori di gruppo, brain storming, problem solving complesso, strategie di ricerca di gruppo, strategie di scoperta)
da “L’arte della formazione: metafore della formazione esperienziale” E. Rago
Alessandro Almonti
Considerazioni sull’efficacia della metodologia
esperienziale
• Si riferisce ad esperienze personali ed attuali (experiential learning)
• L’apprendimento è pienamente trasferibile all’ambiente organizzativo, superando tutte le difficoltà del processo di trasferimento (training transfer process)
da “L’arte della formazione: metafore della formazione esperienziale” E. Rago
Alessandro Almonti
Considerazioni sull’efficacia della metodologia
esperienziale
• Ingaggia i partecipanti sia da un punto di vista emotivo, sia comportamentale, sia cognitivo, rendendo così la formazione più piacevole, affascinante, interessante ed interattiva e favorendo la velocità dell’apprendimento (accelerated learning)
da “L’arte della formazione: metafore della formazione esperienziale” E. Rago
Alessandro Almonti
Mythodea: il viaggio dell’eroe
Alessandro Almonti
Mythodea: il viaggio dell’eroe
L’idea portante di questa metafora formativa è quella di utilizzare dal punto di vista metodologico, l’antica capacità di leggere il linguaggio simbolico.
L’uomo moderno ha modo di cogliere, nell’ampia varietà dei miti e dei racconti popolari di tutto il mondo, un filo rosso capace di unire le culture di ogni tempo e di ogni paese
Alessandro Almonti
Mythodea: il viaggio dell’eroe
Il mito dell’ “Eroe” rimanda alle infinite variazioni dello stesso modello archetipico, invariabilmente immutato nel tempo e nello spazio, da Osiride a Giasone, da Ulisse a Re Artù, dalle statue atzeche alle rappresentazioni maya, ai Gemelli Guerrieri navaho.
Alessandro Almonti
Mythodea: il viaggio dell’eroe
Tracciando quindi “il viaggio dell’Eroe” si può descrivere l’avventura dell’uomo alla scoperta della vita e del suo significato e la conseguente necessità di conoscere, comprendere, sviluppare ed ampliare le proprie risorse/competenze.
La “metamorfosi” rappresenta quindi la parole chiave di questa esperienza
Alessandro Almonti
Mythodea: il viaggio dell’eroe
Attraverso la rievocazione del viaggio dell’Eroe, i partecipanti al corso, seguono un percorso formativo a “tappe”.
In ciascuna “tappa” del viaggio, viene svolta una esercitazione il cui scopo è quello di esplorare e sviluppare una delle competenze specifiche richieste dal programma formativo
Alessandro Almonti
PROGETTO MYTHODEA
La formazione è uno strumento di sviluppo e crescita dell’organizzazione, la cui efficacia dipende sia dalla
motivazione del singolo individuo, sia dall’ambiente in cui il progetto
formativo si inserisce.
In particolare lo sviluppo delle performance professionali dipendono
sempre più da requisiti emozionali e relazionali che, per essere
sviluppati necessitano di una “immersione” dei partecipanti in azioni
ed esperienze concrete che facilitino la sperimentazione di nuovi
comportamenti.
La rottura degli schemi mentali quotidiani e il confronto con forti
esperienze emotive, attiva processi e comportamenti facilmente
trasferibili nel proprio contesto lavorativo. La metodologia outdoor (formazione esterna all’aula) unitamente a quella indoor (formazione in aula) consente di far emergere i punti di
forza e le aree di miglioramento dell’individuo, del gruppo e dell’organizzazione.
Il progetto MYTHODEA consentirà ai partecipanti di approfondire le
tematiche comportamentali, imparando a divenire leader di se stessi e degli altri.
Alessandro Almonti
IDEA PROGETTUALE
Il Progetto Mythodea é un programma di formazione innovativo, dinamico e coinvolgente basato sulla metafora mitologica.
Quando si parla di mitologia ci vengono subito in mente Zeus (Giove), Ade (Plutone), Artemide (Diana), Poseidone (Nettuno) o ancora le grandiose ed improbabili avventure di Eracle (Ercole), per non parlare della bellezza di Elena e di Afrodite (Venere) che ancora oggi, per semplificare la definizione di "grande bellezza" ci si riconduce a Lei.E poi?... Non ci vengono forse in mente i viaggi in luoghi arcani ed esotici di Giasone con i suoi Argonauti, il peregrinare di Ulisse o il tormentato viaggio di Enea?
I partecipanti saranno nella condizione di individuare potentemente un soggetto, un’idea, una tematica della mitologia, decidendo di far vivere e vivendo al tempo stesso un’esperienza simbolicamente profonda ed altamente stimolante.
Il programma Mythodea si sviluppa in 2 giornate in cui i partecipanti, seguiti da due trainer attraverso, la metafora mitologica, compieranno gesta “eroiche” all’insegna della lealtà, determinazione, focalizzazione all’obiettivo e alle persone.
Alessandro Almonti
METAFORA
Il corso utilizza la metafora del “viaggio Mitologico” quale strumento di “orientamento didattico”. La scelta della metafora è stata condotta perché possa:
stimolare il percorso di lavorazione su se stessi e trasformazione delle competenze per la generazione di performance superiori. Il partecipante deve potersi identificare con la metafora, potendone seguire passo passo il percorso di trasformazione.
simboleggiare le attività pratiche che verranno richieste al partecipante attraverso una forte analogia con il contesto professionale. La necessità che la metafora rappresenti anche un contesto operativo, potendo identificare un processo, le attività, gli attori, consente un più semplice trasferimento delle riflessioni attivate verso il contesto professionale ed operativo dell’utente.
Alessandro Almonti
OBIETTIVI
• Sviluppare la capacità di saper decidere, pianificare e gestire risposte anche complesse
• Stimolare le intelligenze emotive allo scopo di potenziare la propria leadership
• Lavorare in team e rafforzare la capacità di fare squadra
• Stimolare la propria strategia della fiducia e la capacità di delega
• Focalizzare maggiormente il proprio orientamento ai risultati.
Alessandro Almonti
TEMI FORMATIVI
• Leadership
• Team building
• Team working
• Motivazione
• Problem solving
• Decison making
• Pianificazione
Alessandro Almonti
Dopo una prima parte dedicata alla costituzione dei gruppi e alla assegnazione dei progetti da realizzare, attraverso l'utilizzo di esercitazioni e giochi analogici, il gruppo verrà inserito e coinvolto in una esperienza a carattere “mitologico”.
I progetti da realizzare seppur lontani dalle tematiche lavorative potranno essere ricontestualizzati nelle tematiche professionali prevedendo anche una videoregistrazione al fine di osservare, nelle fasi di debriefing, i comportamenti agiti
METODOLOGIA
Alessandro Almonti
La concettualizzazione di
ogni step di questo
programma può essere
rappresentata come segue:
INTRODUZIONE E METAFORA DELL’ATTIVITÀ
ESERCITAZIONI, ED ATTIVITÀ DI GRUPPO
DEBRIEFING EDESPOSIZIONE TEORICA
ANALOGIA CON IL CONTESTO PROFESSIONALE
AUTOCASI /CASI E DEBRIEFING
Alessandro Almonti
IL MODELLO di riferimentoIl Modello per le attività di Outdoor segue i principi delineati dalla teoria dell’apprendimento esperienziale da Kolb e Fry.
La Metodologia Experiential Learning e Outdoor Training
Schema generale dell’intervento
Alessandro Almonti
La metodologia esperienziale nella formazione
Alessandro Almonti
Ogni attività infine è seguita da un lavoro di riflessione in aula (Review) dove il trainer sollecita e guida il team ed i singoli alla presa di coscienza dei punti di forza, dei rischi e delle possibilità delle risorse organizzative, comunicative e relazionali impiegate durante il lavoro esperienziale per preparare il team ad affrontare la successiva attività.
La Metodologia Experiential Learning e Outdoor Training
Schema generale dell’intervento
Le attività di problem solving sono classificate secondo due dimensioni principali:
1. Natura del problema o della situazione problematica (chiara - ambigua)2. Metodi e soluzioni per realizzare gli obiettivi (noti - sconosciuti)
Alessandro Almonti
Ciascuna attività (Project) ha una durata variabile che va da 15 a circa 45-60 minuti ed è caratterizzata da situazioni di problem solving strutturate secondo criteri che tengono conto:
Schema generale dell’interventoLa Metodologia Experiential Learning e Outdoor Training
delle dinamiche che si vuole sollecitare delle risorse di base rilevate in analisi sul gruppo delle risorse legate alle singole persone delle aree di miglioramento rilevate in fase di analisi degli obiettivi formativi aziendali
Alessandro Almonti
2. Progettazione
1. Analisi dei Fabbisogni
3. Erogazione Formazione
Formazione Esperienziale
Attivazione Moduli di Assessment su:
Analisi Ruolo nel Team
Analisi Stili di Leadership
Analisi Stile di Problem Solving
Analisi Transazionale
Analisi del Team
Analisi Clima Comunicativo
L’intervento è articolato in giornate ad elevata integrazione tra attività esperienziali e possibili attività in aula con caratteristiche adatte a sviluppare e gestire le competenze e le conoscenze manageriali richieste.
L’intervento formativo è progettato in base alle informazioni raccolte nei focus group e in base ai risultati delle analisi effettuate con il LP, sui punti di forza e le aree di migliorabilità rilevate.
Formazione in Aula
Analisi dei Fabbisogni Formativi e delle Risorse di base
Programma:
Project 1 Project 2 Project 3 Project 4
Schema generale dell’intervento
Alessandro Almonti
Analisi dei processi diProblem Solving
Analisi CompetenzeAnalisi PersonalitàAnalisi Leaderhip
Analisi TeamworkingAnalisi Clima
Analisi Stili Relazionali Analisi Stili Cognitivi
Analisi Obiettivi Aziendali
L’intervento formativo, sviluppato a partire dai risultati delle analisi effettuate attraverso il Learning Path, è articolato in giornate che coinvolgono ed integrano attività esperienziali (Project) con caratteristiche adatte a sollecitare e sviluppare le competenze manageriali richieste, in relazione ai punti di forza dei partecipanti ed alle aree di migliorabilità rilevate in fase di analisi.
FASI DI INTERVENTO
Analisi dei fabbisogni formativi
Progettazione tempi e spazi del cambiamento
Analisi e Progettazione
Schema generale dell’intervento
Alessandro Almonti
Struttura del Programma Formativo Prima Giornata
8.00 Arrivo presso la location: registrazione
8.15 Saluto di benvenuto ai partecipanti
8.30 Plenaria introduttiva• Finalità • Obiettivi• Divisione in gruppi e autopresentazioni
9.00 Attivita esperienziale in gruppi (Project 1)
10.00 Analisi e review in aula con i due sottogruppi separatamente
10.30 Attività esperienziale in gruppi (Project 2)
11.00 Analisi e review in aula con i due sottogruppi separatamente
13.00 Pausa pranzo
14.00 Esercitazione (Project 2)
15.00 Analisi e review in aula con i due sottogruppi separatamente
16.00 Plenaria con i due sottogruppi riuniti insiemeModelli di approccio al Problem Solving
18.00 Fine prima giornata formativa
Struttura del Programma Formativo Seconda Giornata
8.00 Plenaria di apertura
8.15 Focalizzazione dei punti di forza e di miglioramento individuati nella giornata precedente
9.00 Attivita esperienziale in gruppi (Project 3)
10.00 Analisi e review in aula con i due sottogruppi separatamente
11.00 Attività esperienziale con i due sottogruppi riuniti (Project 4)
12.00 Analisi e review in aula con i due sottogruppi separatamente
13.00 Pausa pranzo
14.00 Plenaria in aula con i due sottogruppi uniti : Modelli di evoluzione dei gruppi di lavoro
16.00 Elaborazione e condivisione del Piano di Sviluppo Personale
17.00 Conclusioni finali e chiusura percorso
Esempio di Strutturazione degli Spazi Formativi
Schema generale dell’intervento
Attività ad elevata integrazione
Alessandro Almonti
LE PROVE DEL PROGETTO MYTODHEA1. Il Dilemma di Euristeo; il gruppo si trova di fronte a paletti infissi nel terreno, sul primo dei quali
sono impilati 7 dischi. Con una serie di “mosse” dei dischi (ci sono regole fisse per che impediscono di mettere i dischi più grandi su quelli più piccoli) gli stessi dovranno essere spostati dal primo paletto all’ultimo, nel minor tempo possibile.
2. Fuga dal legame: Ulisse e le Sirene; I partecipanti legati attraverso delle “manette” di corda dovranno cercare di liberarsi.
3. Medusa e Perseo: i partecipanti vengono prima divisi in coppie e poi in terzetti, e dovranno effettuare un percorso tenendo tra le mani (una per partecipante) prima 3 palloni (in coppia) e poi 4 palloni (in terne)
4. Il filo di Arianna: si predispone un circuito da percorrere con le mountain bike, per ogni bici è previsto un guidatore. Ogni sottogruppo è suddiviso a coppie, per ogni passaggio sono previsti due bici legate tra loro da un filo di lana. Aiutandosi e comunicando tra loro le due coppie dovranno percorrere l'intero circuito senza spezzare il filo.
5. Idra: i partecipanti si cimenteranno in 3 prove nel tiro con l'arco arco. La 1^ prova è senza spiegazioni, nella 2^ viene spiegato il funzionamento e le tecniche di tiro; nella 3^ prova, sfida con se stessi nel migliorare le precedenti prove al fine di capire il proprio margine di miglioramento.
6. Il labirinto del Minotauro: I docenti definiscono su un foglio un percorso rappresentato da un numero di caselle pari al numero di partecipanti. Sul reticolato ci si può muovere come con il re sulla scacchiera. Il gioco contiene l’elemento pressione e stress (fare un errore costa caro). Il gruppo deve definire un ordine nel passaggio che poi va rispettato per tutto il gioco. Le persone devono passare 1 per volta, sulla scacchiera non ci possono essere in contemporanea 2 persone. Ogni volta che qualcuno va su una casella sbagliata deve tornare indietro e il gruppo ricomincia dal 1° partecipante.
7. La caduta dell’uovo: Ulisse nella terra dei Ciconi; I partecipanti dovranno “salvare” delle uova (da 8 a 12) senza farle rompere, trasportandole da una area a rischio fino ad una area protetta, utilizzando solo gli strumenti messi a disposizione.
8. Scilla e Cariddi: come i due mostri mitologici che si nascondevano negli abissi del mare, così i partecipanti dovranno superare prove che consiste nell’attraversare una rete costituita da corde i cui passaggi sono di diverse dimensioni
Alessandro Almonti
LE PROVE DEL PROGETTO MYTODHEA1. I Poligoni ciechi: Il Dio Knuhm e la “Stele della Carestia” Siamo in Egitto il Dio Knuhm in
sogno riferisce al giovano faraone Zoser una nuova modalità per costruire le piaramidi. Le istruzioni ricevute sono le seguenti: Il gruppo deve costruire un poligono di corda i cui lati sono pari al numero dei partecipanti (p.es. 5 un pentagono). Una volta realizzato il poligono devono nuovamente eseguire la prova, questa volta bendati.
2. Le tre isole greche: Selvaggia, Minerva, Poseidonia; Le tre mitiche isole della mitologia greca: l'isola Selvaggia, l'isola di Minerva e Poseidonia (quest’ultima denominata anche isola del Dio Nettuno) stanno per essere distrutte e sommerse da una alluvione universale voluta dal Dio Nettuno, così come accadde per Atlantide. La missione del gruppo è la seguente: i partecipanti si posizionano su un’isola (piattaforma di legno). Di fronte a questa sono sistemate una seconda ed una terza isola (piattaforma), identiche ed in asse tra di loro poste ad una determinata distanza l’una dall’altra. Un pesante asse di legno, più corto della distanza che separa le piattaforme, servirà da passerella per raggiungere le isole e cantare una lode al Dio Nettuno perché li salvi.
3. Il fiume in piena: Caronte e il fiume Acheronte; Caronte nella mitologia classica ha il compito di traghettare le anime dei morti attraverso le paludi dell' Acheronte, sull'altra riva del fiume. Come pagamento, i morti devono consegnargli un obolo. Dirige la barca funebre, ma non rema in quanto le anime stesse assolvono questo incarico. Nei loro riguardi si dimostra tirannico e brutale come un vero capo-schiavi. Come Eracle scese agli Inferi e traghettò sull’altra riva così anche per loro la missione è la seguente: la squadra è divisa in due gruppi, con un obiettivo comune. Si trovano sulle rive opposte del fiume Acheronte che deve essere attraversato. Hanno a disposizione un numero di zattere sufficiente per raggiungere la metà del letto del fiume. L’obiettivo è che i due gruppi raggiungano la riva opposta, senza mai staccare il contatto fisico con gli altri partecipanti (nei rispettivi gruppi) e con la zattera (risorsa). La parte centrale dell’esercizio comporterà una necessaria “condivisione” delle risorse in un gioco di equilibri che comporterà una metodica pianificazione del “rischio collettivo”. Se una zattera viene lasciata incustodita viene presa da Caronte definitivamente.
4. La costruzione della fiducia: Il volo di Dedalo ed Icaro; A Creta il re Minasse aveva chiesto a Dedalo di costruire il Labirinto per il Minotauro. Avendolo costruito, e quindi conoscendone la struttura, Dedalo vi fu rinchiuso con il figlio. Per scappare, Dedalo costruì delle ali con delle penne e le attaccò ai loro corpi. I partecipanti, per salvarsi, dovranno attraversare per intero il percorso aereo (12 atelier del campo di corde alte di Cortevecchia)
Alessandro Almonti
Bibliografia• Joseph Campbell, “L’eroe dai mille volti” - Ganda Editore, 2004• Joseph Campbell “Le distese interiori del cosmo” - TEA , 2003• Josehp Campbell “Mito e modernità” – RED, 2007• Graham Hancock “Sciamani” – Corbaccio, 2006• Harrison Snow “Indoor/Outdoor Team Building Games For Trainers: Powerful Activities From the World of Adventure-
Based Team Building and Ropes Courses” - McGraw-Hill, 1997 • Lawrence Holpp “Managing Teams” - McGraw-Hill, 1998 • John Newstrom, Edward Scannell “The Big Book of Team Building Games: Trust-Building Activities, Team Spirit Exercises,
and Other Fun Things to Do”- McGraw-Hill, 1997• Alanna Jones “Team-Building Activities for Every Group”- Rec Room Publishing, 2000 • Kaiser Anna “Genius ludi. Il gioco nella formazione umana” - Armando Editore, 2001• Huizinga Johan “Homo ludens” - Einaudi, 2002• E. Rago “L’arte della formazione: metafore della formazione esperienziale” – Franco Angeli, 2006 • Marco Rotondi “Facilitare l’apprendere. Modi e percorsi per una formazione di qualità” - Franco Angeli, 2004• Renata Borgato “Giochiamo? Riflessioni sull'uso del gioco nei percorsi formativi diretti agli adulti” - Franco Angeli, 2008• Ulderico Cappucci , Federica Garbolino , Lilia Infelise , Massimo Reggiani , Marco Rotondi , Dieter Schurch , Marco
Vergeat , Pier Luigi Amietta “I luoghi dell'apprendimento. Metodi, strumenti e casi di eccellenza delle nuove formazioni” - Franco Angeli, 2002
• Fabio Ciuffoli “Giochi, esercizi e test di creatività. Strategie e applicazioni di creative problem solving” – Franco Angeli, 2004
• Michele Liuzzi “La formazione fuori dall'aula. Concetti, metodi e strumenti per un nuovo modello formativo multidimensionale” - Franco Angeli, 2006
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• Battistelli A., Majer V., Odoardi C. “Sapere , fare, essere” Franco Angeli 1997 Milano• Bruscaglioni M. “La gestione dei processi nella formazione degli adulti” Franco Angeli 1991 Milano• Canonici A. “La formazione e lo sviluppo del personale” Franco Angeli 1981 Milano• Castagna M. "Esercitazioni, casi e questionari. Come insegnare agli adulti conoscenze e capacità" 2001 Franco Angeli• Castagna M. "Role playing, autocasi ed esercitazioni psicosociali. Come insegnare comportamenti interpersonali" 2002
Franco Angeli Milano
Alessandro Almonti
Bibliografia• Ceriani A. “La simulazione nei processi formativi” Franco Angeli 1996• Craig R. L. “Training and development handbook” Mc Graw Hill 1976 New York• De Marziani A., Paolino G. "Fuori dalle aule, fuori dagli schemi. Storia e contenuti dell'outdoor training" 2002 Franco
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Alessandro Almonti
Alessandro Almonti
Laureato in Geofisica Marina, nasce come formatore free lance alla fine dell’anno ’85. Credendo fortemente in una visione olistica della conoscenza è da sempre un convinto sostenitore dell’integrazione della cultura umanistica e tecnico/scientifica. Dopo la laurea ha conseguito il NLP Master Practitioner, NLP Business e corporate Coaching, il NLPBA (Neuro Linguistic Programming Business Application), Outdoor Trainer OWLS (Outdoor Wilderness Leadership School’s) ed ha studiato e approfondito, inoltre, argomenti relativi allo sviluppo delle skills comportamentali e manageriali. Ha svolto attività professionale nel mondo aziendale con ruolo di Formatore, Training Manager e Responsabile di Progetti Formativi. Collabora con diverse Università italiane ed estere, è Vice Presidente dell’AIF Associazione Italiana Formatori - (Consiglio Direttivo Lazio) e Responsabile Nazionale del Settore Coaching ed è Presidente del Chapter Italia di IAC (International Association of Coaching). Appassionato di filosofie orientali, ha approfondito tali studi in India e Tibet, in particolare su tecniche di meditazione, rilassamento profondo e respirazione yoga, dalle quali ha ideato ed applicato in diversi ambiti (business, medico e sportivo), il Mind Training, metodologia per lo sviluppo delle potenzialità della Persona. Negli ultimi anni si è dedicato in modo particolare allo sviluppo di progetti di formazione esperienziale e metodologie formative innovative, legate al mondo del Web 2.0
Riferimenti:Cell: 392.05.03.527 Mail: [email protected]