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INTERNET: www.mariabolognesi.it E-mail: [email protected] Contiene I.R. Sped. Stampe in A.P. - Comma 20/c Art. 2 legge 662/96 - Aut. Filiale Rovigo - Trimestrale PERIODICO DEL CENTRO MARIA BOLOGNESI ATTORE DELLA CAUSA DI CANONIZZAZIONE DELLA SERVA DI DIO MARIA BOLOGNESI ANNO XI N. 4 OTTOBRE - NOVEMBRE - DICEMBRE 2002 trasformale in strumenti di pace S. Natale 2002 Le mie mani siano le tue mani

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PERIODICODEL CENTRO MARIA BOLOGNESIATTORE DELLA CAUSADI CANONIZZAZIONEDELLA SERVA DI DIOMARIA BOLOGNESI

ANNO XI N. 4OTTOBRE - NOVEMBRE - DICEMBRE 2002

trasformale in strumenti di pace

S. Natale 2002Le mie mani

siano le tue mani

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2 FINESTRE APERTE

La preghiera:arma che guarisce invece di ferire

Come nelle nostre famiglie si ritira fuori dallasoffitta lo sfondo di carta per il presepe, sembra chenel mondo, ogni Natale, si rispolverino scenografiedi guerre mai finite; e più la carta conil tempo diventa sdrucita e spiegazza-ta e più la guerra diventa sanguinosa.

Cosa possiamo fare noi, pastori,lavandaie e artigiani di questo prese-pe dove la pace non ha più una suaidentità? Il Papa, con il volto stravol-to dalla stanchezza fisica, ma conl’occhio luccicante di Spirito, non si stanca mai diripeterlo: PREGATE!

Quanti slogan pubblicitari ci bombardano in questoperiodo dell’anno! Anche noi Cristiani dobbiamocrearci il nostro piccolo slogan. Basta prendere inmano il Vangelo per trovare l’ispirazione. Prendiamo,ad esempio, la Parabola del buon seminatore. Noi nondobbiamo vendere un prodotto ma ricordarci semprequale prezioso dono sia la fede. Così dobbiamo “semi-nare” la pace, chicco dopo chicco, intorno a noi, conla preghiera e con i piccoli gesti di bontà quotidiana.

La preghiera è un modo sublime per parlare a Dio,non importa che parole usiamo e se congiungiamo lemani o stringiamo il Rosario tra le dita: Dio leggeogni riga della nostra anima e perciò, nel momento incui Gli apriamo il nostro cuore, entriamo in perfettaintimità con Lui.

Così ogni nostro pensiero rivolto a Dio, ogni sacri-ficio e ogni dolore che Gli offriamo, rende più forte lamacchina della pace. Abbandonarsi alla preghiera nonè un atto rinunciatario e inconcludente, ma bensìun’arma per combattere il male. Perciò, pregarediventa fondamentale, indipendentemente dalla reli-gione e dal nome del nostro Dio perché niente comela guerra, la fame e la disperazione rendono tutti gliuomini uguali.

Dobbiamo pregare perché la giustizia umanadifenda e non offenda, perché nel giardino di ognicuore rinasca Gesù, ma soprattutto perché le persona-lità di potere sappiano affrontare con moralità ecoscienza i problemi mondiali.

La pace è un fiore preziosissimo che l’insetto vele-noso della guerra sta distruggendo, la preghiera è laserra per proteggerlo, la pioggia per dissetarlo, l’hu-mus per nutrirlo e l’amore è il sole che innesca la vita-le fotosintesi.

Ecco, il volto della Serva di Dio Maria Bolognesiè quello della pace: l’espressione serena di chi è incomunione con Dio. Preghiamo che un giorno ilmondo abbia questa stessa espressione, senza rughesulla fronte, con gli angoli della bocca all’insù e ilcolorito rosato di chi è spiritualmente sano.

Proseguendo nella lettura delle prossime paginescoprirete una piccola sorpresa, che abbiamo riserva-to per ognuno di voi: un modo per far entrare – tra-mite la nostra Casa Editrice – nelle vostre case un po’

del calore che la figura di Maria ema-nava e continua ad emanare.

Cerchiamo di “scegliere l’Amo-re”, ogni giorno, senza scorciatoie,proprio come ha fatto lei, nella suavita, e forse il prossimo Natale ci saràun po’ di più di rosso-cuore e un po’meno di rosso-sangue.

Un grazie per ogni volta che, in questo 2002 cheormai volge al termine, la Serva di Dio è stata per tuttinoi un’amica fedele e consolatrice. Ed ora, nel nostropiccolo, attraverso Maria Bolognesi, vogliamo a tuttiporgere i nostri più cari auguri di un S. Natale, pienodi serenità e di un Felice Anno Nuovo, profumato disperanza.

Ludovica Mazzuccato

Dietro le luci natalizieun disperato bisogno

di pace

S. Natale 2002

“Il S. Natale. Come sono commoventi queste feste!Mi sembra di rivivere proprio in quei tempi,seguendo la Chiesa!Chissà quanta gioia S. Giuseppe e la Madonninahanno provato con Gesù Bambino!Io me lo sarei sempre tenuto sulle ginocchia,quel grazioso Tesoro!”

Con queste parole della Serva di Dio, tratte dai suoi diari, desideriamo augurarviun S. Natale, caldo e luminoso di quellagioia, che sgorga solo dalla fede.

Centro Maria Bolognesi

Nella foto: Il Bambino Gesù dell’ultimo presepio di Maria Bolognesi (dic. 1979)

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FINESTRE APERTE 3

Leggendo i diari della Servadi Dio ci si rende conto che ognisua riga è una preghiera, pro-prio come ogni sua azione è ungesto d’amore nei confronti diDio. Dalla punta della sua pennanon sono uscite preghiere instrofe, perché lo stile di Maria èproprio quello di non avere stile,se non la semplicità. I suoi sonoveri e propri dialoghi spirituali,perché il suo Gesù è un fratello a cui si apre totalmente. Dunque,parole semplici perché siano più leggere possibili per volare in cielo.

Le preghiere di Maria sono pure, come gocce d’acqua che, sci-volando nell’animo di chi le legge, riescono a scavare in profondità.

Vi proponiamo parte di una preghiera, in cui Maria si offre total-mente a Dio, pronta a soffrire, consapevole di quanto il Padre amitutti i suoi figli. Ognuno la faccia sua per iniziare un nuovo modo diparlare con Dio.

Maria pregava

così

“... Gesù, vorrei esserti utile come una fiac-cola per non lasciarti mai solo, ma Tu losai che sono tanto piccola ed indegna...Gesù, eccomi come una piccola vittima:usa pure del mio corpo come a Te piace.Sono piccola e vorrei essere grande comei mari e le montagne del mondo per potertidare molto di più.Non piangere, Gesù, mio bene, non piangere... Gesù, vorrei succhiare le tue lacrime e nelmedesimo tempo poterle raccogliere, perpoterle mostrare a tutti, per fare vedere aloro quanto ci ami e quanto soffri...”.

IL TEMPO DELLA RICONOSCENZA

Sabato 19 Ottobre eravamosicuramente in molti a riunirci perpregare nel Tempio cittadino de“La Rotonda”, mentre nel centrodi Rovigo si stava insediando lafiera dell’ottobre rodigino.

È stata un preghiera dai molte-plici sapori: per il ringraziamentodella nascita di Maria Bolognesi eper la richiesta della sua glorifica-zione a dieci anni dall’aperturadella Causa di Canonizzazione.

Dio ha permesso che in quelsabato il celebrante che ha presie-duto l’Eucarestia – Mons. Giusep-pe De Stefani – scegliesse per laliturgia la S. Messa votiva dedica-ta alla Madonna del S. Rosario,proprio a pochi giorni dalla pub-blicazione della Lettera Apostoli-ca del Papa, che ha annunciatol’Anno del Rosario e ha inserito imisteri della Luce; ciò ha reso lospirito della S. Messa ancora piùintenso e raccolto.

Il primo brano, tratto dagli Attidegli Apostoli, descriveva la Ma-donna in preghiera con gli Aposto-li, quasi ad esortare ognuno deitanti partecipanti a non limitarsi adun ascolto della Messa, ma aviverla con una vera e propria par-tecipazione interiore. Particolar-mente suggestiva la lettura “canta-ta” dell’Annunciazione del Vange-lo di Luca: la scena della Madon-na che dice il suo “sì” all’Angelosembrava materializzarsi davantiagli occhi di tutti. Mons. GiuseppeDe Stefani ha iniziato l’omeliaricordando una frase che spessoricorreva nella corrispondenza diMaria: “La Madonna ci guardi e cibenedica!”. Lui stesso, da giovane

prete, si ricorda della Serva di Diopresente alla prima Messa del mat-tino nella Chiesa dei Santi France-sco e Giustina, ricorda pure il suosaluto “Sia lodato Gesù Cristo”,accompagnato da un inchino e daun sorriso.

La vita di Maria Bolognesi èl’esempio concreto di come il pro-getto di Dio non si pieghi mai alragionare umano e si compia all’o-scuro della nostra stessa capacitàdi comprendere.

Dopo aver richiamato la Lette-ra Apostolica “Rosarium VirginisMariae”, Mons. De Stefani affer-ma che Maria Bolognesi non si èlimitata con grazia a dipingere inpunta di pennello il volto di Gesù,ma lei ha quasi annullato l’espres-sione stessa del Suo viso per dareposto al volto del Dio Vivente.

Ancora una volta riscopriamonella Serva di Dio un esempioradioso per la sua capacità di tra-sformare le Beatitudini in gestiquotidiani e di vivere la preghieracome esperienza di assimilazionedi fede, proprio come Gesù chie-deva a lei e chiede a tutti noi difare.

(Continua a pagina 4)

Il mese di ottobre ci ha regalato ungiorno di festa: la celebrazione del78° anniversario della nascita diMaria Bolognesi, vissuta in chiesacon la S. Messa. Una ricorrenzache ci spinge a riscoprire il sensoprofondo dell’incontro con unacreatura che ha consegnato la suavita a Dio e ai fratelli.Alla cronaca di una giornata di pre-ghiera, aggiungiamo il saluto diaccoglienza ai fedeli, la riflessionedel celebrante e l’augurio delVescovo Emerito Mons. MartinoGomiero, che a suo tempo aprì echiuse in Diocesi il Processo infor-mativo sulla Serva di Dio.

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4 FINESTRE APERTE

(Continua da pagina 3)

La S. Messa si è conclusa conla benedizione della nuova crocedi legno, donata dalla famigliaDerelli di Dello (BS), per sostitui-re quella ormai fatiscente sull’u-mile tomba di Maria.

È entusiasmante costatare,come di anno in anno, aumentinole persone che si ritrovano insiemea pregare nel giorno anniversariodella sua nascita e che,

in quella circostanza, chiedanodi avere una sua immagine o mate-riale biografico per meglio cono-scerla. Ciò significa che tutte quel-le persone riescono a trovare inMaria, fiore profumato di bontà,aiuto e conforto!

E in un mondo, dove l’odoreacre dell’odio si fa sempre più per-sistente, c’è bisogno di fiori profu-mati come Maria.

L.M.

L’accoglienza nel Tempio

In cammino sulla via del Rosario

Ottobre è il mese che, pernoi amici della Serva di Dio MariaBolognesi, si fa ricordo e celebra-zione dell’anniversario della suanascita: questo Ottobre ce neconsegna la 78a ricorrenza.

Naturalmente per chi ha avutol’occasione di conoscerla, e perquanti sono entrati nel percorsodi una conoscenza intima dellasua vita, della sua spiritualità edella sua operosità, questomomento che ci disponiamo avivere insieme diviene il tempodella riconoscenza a Dio, peravere incontrato una creatura,che ha vissuto la sua quotidianitàcome risposta fedele al suo batte-simo.

Se sfogliamo le pagine dellavita di Maria, avvertiamo comecostantemente abbia concretiz-zato il suo battesimo, consegnan-do tutta la propria persona alSignore e ai fratelli in un donototale di amore.

Maria aveva compreso cheDio si era, nel battesimo, conse-gnato totalmente a lei; ella si èposta sulla stessa linea: ha rispo-sto con amore all’amore, convintache solo in questo modo, rima-nendo legata con amore all’Amo-re, si sarebbe realizzata la suavita, avrebbe conosciuta la verafelicità e si sarebbero maturate leattese profonde del suo cuore.

Con questi pensieri diciamoriconoscenza a Mons. GiuseppeDe Stefani che ha accettato dipresiedere a questa Eucarestia,con la quale chiediamo al Signo-re la glorificazione della Serva diDio Maria Bolognesi; diciamopure riconoscenza ai sacerdoticoncelebranti.

Il pregare insieme certamenteci educa a parlare a Dio e soprat-tutto ad ascoltarlo: questo è indi-spensabile per noi.

L’esemplarità della Serva diDio ci accompagni in un camminodi attento ascolto e di puntualefedeltà.

Nell’omelia pronunciata il 19ottobre 2002 nel Tempio B.V.del Soccorso “La Rotonda” inRovigo, Mons. De Stefani harichiamato l’attenzione sull’im-pegno della testimonianza, viadi santità che Maria Bolognesiha percorso con straordinariadedizione.

“La Madonna ci guardi e cibenedica”. Metto in testa allanostra celebrazione queste parolesemplici e sempre intense di MariaBolognesi in una sua lettera. Paro-le che ho avuto la buona sorte diindividuare, immerse nella fittissi-ma umana corrispondenza dellaServa di Dio.

La Madonna ci guardi e ci bene-dica sempre, e particolarmente miauguro dalla Vergine Santa questo

sguardo e questa benedizione per ilmomento comunitario, che mi èstato chiesto di servire liturgica-mente, in una delle ricorrenti occa-sioni del riunirsi del gruppo, nel78° compleanno di Maria, nel deci-mo anniversario della Causa diCanonizzazione apertasi, del grup-po che coltiva ed approfondiscenome e memoria di Maria Bolo-gnesi.

Nel mio aprir bocca di fronte aquesta assemblea, come prima cosadovrei dichiararmi del tutto inade-guato al servizio, che mi è statochiesto e che, con qualche temera-rietà, ho accettato di svolgere.

Ho accettato il servizio noncome competente, ma come sup-plente. Qui, infatti, doveva esserciSua Eccellenza Mons. GiampaoloCrepaldi, personalità eminente peril ruolo cui è chiamato dalla SantaSede (Segretario del Pontificio

Consiglio di Giustizia e Pace) edamico carissimo per i legami diconsanguineità con questa nostra esua terra.

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FINESTRE APERTE 5

Di mio, nei confronti di MariaBolognesi, posso dire che da stu-dente e giovane prete ne ho sentitoparlare nella chiesa di San France-sco; alla messa delle 6,30 del mat-tino spesso la vedevo (fino al ‘66celebravo in quell’orario), ne hoanche ricevuto il discretissimosaluto del “sia lodato Gesù Cri-sto”, accompagnato da un piccoloinchino, condito da un incipientesorriso. Dopo di quelle occasioni,io sono stato sfiorato appena daquanto di Maria Bolognesi siandava dicendo.

Avuta successivamente dellaresponsabilità in diocesi, mi sem-bra di avere praticato quasi siste-maticamente al riguardo di MariaBolognesi la prassi dell’astensio-ne, se non dell’ignorare, che perme ritenevo imparentata con unprezioso “lasciamo fare al Signo-re”. E ho visto, intanto, nel disten-dersi di una certa controversia deigiudizi sulla persona e sugli even-ti di Maria Bolognesi, strutturarsicanonicamente, non senza com-prensibile difficoltà, l’attenzioneal personaggio, fino al processodiocesano aperto dieci anni fa,svolto e concluso.

Quello di oggi è uno degliincontri di preghiera, è l’Eucari-stia che, per qualunque motivo siaconvocata, deve confermarci nellafede che Dio è Dio dei vivi e nondei morti compianti, delle ricor-danze passate, delle riesumatememorie, è il Dio dei vivi!

Ho aperto le mie parole con l’e-spressione semplice di Maria Bolo-gnesi “la Madonna ci guardi e cibenedica”, mi sembra di poteredire che sguardo e benedizionedella Vergine Beatissima ci giungo-no concretati nel dono preziosissi-mo della Lettera Apostolica “Rosa-rium Virginis Mariae”, del SantoPadre Giovanni Paolo II, Letteraentrata in circolazione ecclesialedallo scorso giorno 16 ottobre, 24°anniversario della elezione al pon-tificato, ora entrato nel 25°.

Trovo che questo documentoprezioso, profondo, accessibile sulSanto Rosario, può imparentarsicon aspetti biografici esistenziali,caratterizzanti e portanti di MariaBolognesi, anche nei suoi colloquimistici; là dove il Santo Padre

dichiara che il percorso mistericodel Rosario è fissare gli occhi sulVolto di Cristo, riconoscerne ilmistero nel cammino ordinario edoloroso della sua umanità finoalla gloria, è come un registrare losguardo nostro sullo sguardo diMaria Santissima verso il SuoGesù, dallo sguardo interrogativoche pure la Vergine concepisce,allo sguardo penetrante, allosguardo addolorato, a quelloradioso di gioia ed ardente di apo-stolicità e carità.

Contemplare il Volto per tra-durlo e portarlo a visibilità, rende-re visibile il Volto– farlo con il pen-nello dei colori ècosa graziosa,come si è applica-ta a fare MariaBolognesi – ren-dere visibile ilVolto con l’impe-gno della testimo-nianza coerentealla vocazione e alcarisma ricevuto,è via di santità,che Maria Bolo-

gnesi ha percorso con straordina-ria dedizione, e che tutti noi dob-biamo percorrere.

Il riprendere con fiducia tra lemani la corona del Rosario, loscorrere devoto della corona dicontemplazione, metodicamente,diventi esperienza di assimilazio-ne a Cristo e dei suoi misteri,come Gesù stesso esortava Maria afare.

Possa essere questo il dono digrazia: l’invito alla corona cui hadato provvidenziale occasionel’incontro nostro, motivato daglianniversari di Maria Bolognesi.

L’augurio speciale

La benedizione della nuova Croce,donata dalla fam. Derelli per la tomba di Maria.

Al Centro Maria BolognesiVia G. Tasso, 49 - 45100 Rovigo

Conclusa nel 2000 la fase diocesana del processo di beatificazione dellaServa di Dio Maria Bolognesi, ora il materiale raccolto e ordinato si trova pressola Congregazione dei Santi in Vaticano. Ci sono molti adempimenti da compie-re per la verifica delle testimonianze e per lo studio dei documenti. La disciplinaecclesiastica è una garanzia per il buon esito della Causa istruita.

Nella nostra preghiera quotidiana affidiamo al Padre celeste la Causa diMaria Bolognesi, sicuri che Lui tutto dispone per il bene della Chiesa e per la sal-vezza delle anime. Il Signore abbassa i superbi ed esalta gli umili. Il Canticodella Madonna fiorisca sulle nostre labbra, affinché ci sia dato di ammirare le“cose grandi” che il Signore ha operato nell’anima di Maria Bolognesi.

Nella valutazione di Dio entrano le virtù evangeliche (umiltà, obbedienza,carità); non vi entrano i criteri umani (ricchezza, orgoglio, egoismo).

L’esistenza di Maria Bolognesi è stata segnata da povertà, sacrificio, altrui-smo: sono le luci che il Signore farà risplendere sul candelabro della Chiesa,“Madre dei Santi”.

Non conosciamo l’ora stabilita da Dio per la glorificazione della sua Serva,ma sappiamo che il Signore trova le sue delizie fra le persone seguaci delle Bea-titudini.

Maria Bolognesi ha fatto sintesi delle Beatitudini nella virtù della carità, aspi-razione profonda del suo cuore, ansia costante della sua generosità verso i sof-ferenti.

Sono unito spiritualmente a tutte le persone che hanno a cuore la DivinaVolontà nei riguardi della Serva di Dio Maria Bolognesi.

Martino Gomiero - Vescovo Emerito

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6 FINESTRE APERTE

MISTERI DELLA LUCE

Questo numero di Finestre Aperte è dedicato alla preghiera in un’u-nione forte e simbolica tra il passato e il presente: il compleanno dellaServa di Dio Maria Bolognesi celebrato in ottobre e l’imminenza delNatale che bussa alle porte carico di speranza.

Per questo il cuore suggerisce di dedicare una pagina anche ai “Miste-ri della Luce”: essi celebrano infatti il miracolo della conversione del cri-stiano e la gloria del Signore che si manifesta nelle sue creature.

Sia questo un piccolo segnalibro da inserire nel testo delle nostre pre-ghiere quotidiane.

Nel primo Mistero della Luce si contempla:“IL BATTESIMO DI GESÙ AL GIORDANO”In quei giorni Gesù venne da Nazareth di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni.E, uscendo dall’acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito discendere su di Lui come una colomba. E si sentì una voce dal cielo:“Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto”.

Nel secondo Mistero della Luce si contempla:“LE NOZZE DI CANA”La Madre disse ai servi: “Fate quello che vi dirà”.Così Gesù diede inizio ai suoi miracoliin Cana di Galilea, manifestò la sua gloria ei suoi discepoli credettero in Lui”.

Nel terzo Mistero della Luce si contempla:“L’ANNUNCIO DEL REGNO DI DIOCON L’INVITO ALLA CONVERSIONE”Gesù si recò nella Galilea predicando il Vangelo di Dioe diceva: “Il tempo è compiutoe il Regno di Dio è vicino;convertitevi e credete al Vangelo”.

Nel quarto Mistero della Luce si contempla:“LA TRASFIGURAZIONE DI GESÙSUL TABOR”Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovannie salì sul monte a pregare.E, mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto ela sua veste divenne candida e sfolgorante.

Nel quinto Mistero della Luce si contempla:“L’ISTITUZIONE DELLA EUCARISTIA”Mentre mangiavano prese il pane, epronunciata la preghiera di benedizione,lo spezzò e lo diede loro dicendo:“Prendete, questo è il mio Corpo”.Poi prese il calice e rese grazie,lo diede loro e ne bevvero tutti.E disse: “Questo è il mio Sangue,il Sangue dell’Alleanza, versato per molti”.

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FINESTRE APERTE 7

L’ANGOLO DELLA POSTA

Rovigo, 20 novembre 2002

Carissimi amici di Maria,anche quest’anno ci stiamo

preparando a vivere nel modomigliore la nascita di Gesù Bambi-no, chiedendo al nostro cuore didiventare “capanna calda e pienad’amore”. Sono queste le paroleche ritroviamo scritte nelle varie“letterine” della Serva di Dio aGesù Bambino, parole che affidia-mo ancora alla carta stampata perfarle pervenire nelle vostre fami-glie, assieme alla poesia “Apri lenostre mani”.

Cari amici, permettete che vidiciamo grazie per tutto il beneche ci avete dimostrato, con lasolidarietà, con la vostra vicinanzaaffettuosa, con gli scritti e con letelefonate. Abbiamo percepitosempre il calore del vostro cuore edelle vostre preghiere: in questomodo ci avete permesso, nel corsodi tanti anni, di trovare, neimomenti difficili, la forza interio-re per far fronte a tante, tantenecessità.

È risaputo, ma è bene ricordar-lo, che il Centro Maria Bolognesi,è impegnato a portare avanti inqualità di attore la Causa di cano-nizzazione della Serva di Dio, adiffondere la conoscenza della suavita attraverso la pubblicazione dilibri e di questo periodico “Fine-stre Aperte”, non solo, ma ancheattraverso le “opere” che Mariastessa ci ha indicato nel suo testa-mento spirituale: l’attenzione aipoveri, agli ammalati e ai bisogno-si.

Per continuare a fare tutto que-sto noi osiamo sottoporvi una

idea: perché non sottoscrivereuna specie di “abbonamento”,una sorta di aiuto per la stampae la spedizione del nostro gior-nale, che fino al momento attualeè stato spedito in maniera del tuttogratuita?

Se prestate poi attenzione allepagine in cui si evidenzia la nuovaattività editoriale delle “EdizioniMB”, capirete che anch’essa com-porta grossi sacrifici di natura eco-nomica.

Ma la “provvidenza” che ilSignore ci ha finora inviato e tut-tora ci invia attraverso le personesensibili e generose, è sempreandata e deve continuare ad anda-re oltre le citate iniziative.

Il momento che tutti noi, uomi-ni del XXI secolo, stiamo infattivivendo è drammatico: la povertàsta dilagando non solo nei paesidel terzo mondo o dell’Americalatina, ma anche qui da noi, in Ita-lia, nel Veneto, a Rovigo. Giornodopo giorno, molte mani di variocolore bussano da lungo tempoalle porte del Centro per chiedereun aiuto. Abbiamo sempre apertoil cuore, abbiamo ascoltato tantiproblemi, abbiamo dato quello chesi poteva dare: un piccolo aiuto,oppure, a volte, un aiuto miratoperché non si può restare indiffe-renti davanti al dolore altrui.

Ora però siamo anche noi chechiediamo un aiuto mirato a tutti ilettori di Finestre Aperte: aiutatecia sostenere l’onere delle spese vivedel nostro Periodico, compilando ilbollettino di Conto Corrente Posta-le che trovate in allegato.

Per continuare a far vivere ilnostro periodico senza interveniredrasticamente con “tagli” impieto-si, ma soprattutto per donare spe-ranza a quanti soffrono e sonobisognosi di un aiuto anche mate-riale, proponiamo la cifra annualedi € 5,00.

Vi preghiamo cortesemente diindicare la causale del vostro ver-samento per essere sempre giustinella distribuzione dell’aiuto ai

poveri, che nel cuore della Servadi Dio mantengono ancora ilprimo posto.

La vostra offerta, cari amici,diventerà nel tempo perla preziosaper rinnovare il caldo sorriso dellasolidarietà fraterna: da queste stes-se pagine promettiamo di raggua-gliarvi in merito agli interventi chesaranno effettuati nel corso delnuovo anno 2003.

Da questa nostra proposta pos-sano svilupparsi altre iniziative;scriveteci senza timore di presen-tare le vostre idee, che metteremoa confronto: per costruire qualcosadobbiamo imparare a conoscercimeglio, non solo, dobbiamo impa-rare ad amare il prossimo con ilcuore di Dio, così come faceva eha fatto Maria Bolognesi, donnasilenziosa della carità.

Giuseppina Giacomini

Apri le nostre mani

Padreapri le nostre mani,

affinché diano agli affamativestano gli ignudi, medichino le feritee aiutino i deboli.

Fa’ che i nostri occhi vedano la tua luce,

e il nostro cuore riconosca la tua voce. Dacci costanza e forza

nel nostro impegno affinché non ci stanchiamo

di farci prossimo, per adempiere la tua volontà.

Padre, ti preghiamo per la tua pace

nelle nostre anime e nelle nostre famiglie,

fra gli uomini e fra i popoli. Colui che è la pace

dall’alto dei cielidia anche a noi

pace, e a tutto Israele,

e a tutti gli uomini di buona volontà.

Lettera apertadel Presidentedel Centro Maria Bolognesia tutti i lettori

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8 FINESTRE APERTE

Lampada sul lucerniere di Autori Vari

L’opera, il cui titolo è stato scelto dal Postulatore della Causa di canonizzazione,Padre M. Tito Sartori, nasce dall’unione e ristampa di due opere già divulgate neglianni scorsi: “Una vita per i poveri” di Mons. Aldo Balduin, e “Donna silenziosa dellacarità” edito a cura della Postulazione della Causa di canonizzazione.

Le pagine di Mons. Balduin – ultimo confessore e direttore spirituale della Servadi Dio – sono al tempo stesso illustrazione e testimonianza: illustrazione della bio-grafia di Maria Bolognesi mediante la raccolta attenta di memorie offerte da perso-ne che le vissero accanto per l’intero arco della vita. Questa ricerca avvenne per ini-ziativa di Mons. Balduin, che riteneva la sua figlia spirituale degna di essere postasul lucerniere, perché facesse luce ai suoi concittadini, da molti dei quali non fu capi-ta. Testimonianza, perché egli per ben tredici anni l’aveva seguita, ne aveva potutoconstatare la stupenda fisionomia spirituale, l’umiltà profondissima, l’obbedienzasenza limiti, la castità eccelsa.

Nella seconda opera, nata per uno scopo divulgativo, si è cercato di sviluppareil racconto sintetico presentato da Mons. Balduin, narrando più dettagliatamente levarie fasi della vita di Maria Bolognesi. Non è pertanto un lavoro conciso come il pre-cedente, ma piuttosto una narrazione scorrevole, senza pretese di dare interpreta-zioni particolari. Con un linguaggio semplice, comprensibile a tutti, si è voluto rac-contare una vita straordinaria, ben sapendo che la stessa vita avrebbe meritatomolto di più. Tutto ciò è avvenuto dopo e, di questo, il lettore probabilmente è già aconoscenza.

Ho creduto all’amore di G. Giacomini

L’opera, inedita, non vuole essere una biografia vera e propria ma una serie dimomenti della vita di Maria Bolognesi, catturati dalla penna di un’autrice che hapotuto leggere e studiare a fondo i suoi “Diari”. Non una biografia, quindi, ma unexcursus nella vita di un’anima.

Questo è ciò che ci propone l’autrice, Giuseppina Giacomini, che ha fatto suostesso progetto di vita lo spirito della Serva di Dio. Usando una narrazione lucida madelicata, documentata ma coinvolta, ci guida alla scoperta di un esempio luminosodi fede.

Anche per chi abbia già letto qualcosa riguardante Maria Bolognesi non sarà dif-ficile emozionarsi: la crescita spirituale di Maria, capitolo dopo capitolo, fa parallela-mente progredire il coinvolgimento emotivo del lettore. Entrando nella quotidianità diquesta radiosa figura del Polesine, l’autrice traccia a chiare lettere il sentiero cheogni figlio di Dio dovrebbe percorrere per rispondere alla “chiamata”.

Nessuna forzatura, né tematica né stilistica; il suo punto forte è la semplicità, chediventa più toccante di qualsiasi ricercatezza letteraria. L’autrice lascia trasparire lesue stesse sensazioni di “spettatrice”, pur amalgamando con maestria diari, docu-menti e interventi d’altre persone.

Impossibile non riflettere, pagina dopo pagina, sulla nostra vita di cristiani.

Un soffio di vita fra le pagine

per rendere omaggioalla Serva di Dio Maria Bolognesi

La Casa editrice “EDIZIONI MB” ha preso avvio nel settembre 2002 e siaffaccia al mondo editoriale con la pubblicazione di quattro opere. Qui diseguito se ne riporta il titolo e una breve scheda di presentazione.

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FINESTRE APERTE 9

I doni di Maria di G. Giacomini

Si tratta di cinque brevi racconti accompagnati da disegni che tracciano insequenza la storia e la crescita interiore di un’anima cristiana. Essi sono indirizzatia un pubblico adulto e, in particolare, a genitori che possono leggerli e approfondir-li con i loro figli.

Ogni racconto, con il suo simbolismo, riesce a penetrare nella profondità dellapsiche di ogni persona e può diventare strumento terapeutico raffinatissimo, intesoad instillare nel lettore i semi di una nuova visione di sé e del mondo.

Questi i titoli: Andrea il balenottero, Laila la cerbiatta, Titti il pettirosso, Jac il coni-glio centenario, Maria la rosa. In maniera simbolica essi definiscono perfettamente ilpercorso di vita e di fede della Serva di Dio Maria Bolognesi, fiore rarissimo e pre-giatissimo del Polesine, guida spirituale dell’Autrice.

Tutti i racconti trovano un comune denominatore nell’amore verso gli uomini,verso Dio e verso il creato.

Ricette di Poesie di L. Mazzuccato

Si tratta di una raccolta, inedita, di poesie scritte dalla giovane autrice LudovicaMazzucato, voce giovane e solare che scrive per cantare la vita e la sua fede nelSignore.

Di questa giovane poetessa, “nostra” prima scoperta editoriale, vogliamo pre-sentare la scheda biografica: studentessa di filosofia, nata a Ferrara il 20 febbraio1978, risiede a San Martino di Venezze (RO); ha iniziato giovanissima a manifesta-re il suo amore per la poesia: nel 1992 si è aggiudicata il 1° Premio assoluto alla 25a

edizione del Concorso Internazionale indetto dal C.I.A.S. di Roma; da qui ha inizia-to a raccogliere numerosissimi riconoscimenti in ambito letterario. È pubblicata inmolte Antologie, ma questa è la sua prima raccolta personale.

Da tutto quanto sopra esposto, si deduce chiaramente come le “Edizioni MB”siano non solo strumento di amplificazione per la conoscenza della Serva di DioMaria Bolognesi, ma anche opportunità, per chi possiede doti di scrittore o poeta, diessere valorizzato.

La Casa editrice EDIZIONI MBassicura disponibilità all’esamedelle opere che le verranno sottoposte per l’eventuale pubblicazione.

Indirizzo per la corrispondenza:EDIZIONI MBVia Giovanni Tasso, 4945100 Rovigo

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10 FINESTRE APERTE

Ci pare doveroso mantenere e rendere sempre più incisiva la rubrica della corrispondenza che intercorre tra voi, che sietegli amici di Maria, e il Centro. Nulla è più descrittivo delle parole che vi arrivano dal cuore, perciò vi invitiamo a continuare a scri-verci, non importa la forma, Maria ci ha insegnato che il parlar semplice è quello che arriva più dritto all’anima.

Vi proponiamo una lettera e una testimonianza, pervenute di recente alla nostra Redazione. Ognuna, a modo suo, porta il“segno di Maria”: la prima simboleggia la generosità, la seconda la speranza.

NEL SEGNO DI

MARIA

L’amore di Maria Bolognesiper le missioni:

un impegno che si rinnova

Albano Laziale, 10.9.2002

Carissimi,non ho fatto a tempo a disfare le

mie valige dopo il rientro dalla miavisita alla nostra Missione in India,che già ero indaffarato nei preparativiper il nuovo viaggio in Tanzania, dovemi hanno accompagnato degli amici esimpatizzanti, desiderosi di vederecon i propri occhi la vita e le opere deinostri Missionari.

Insieme con loro abbiamo potu-to vedere lo stato di avanzamentodei lavori per la costruzione delnuovo Reparto di Pediatria, nell’O-spedale “San Gaspare” di Itigi, dalmomento che quello attuale stavaletteralmente “scoppiando”, perchésiamo arrivati ad avere 4 - 5 bambi-ni per letto!

Nello stesso tempo, stiamocompletando l’arredamento dellanuova Maternità e del Day Hospitalnel Villaggio di Chibumagwa, unadelle zone più desolate della Tanzaniae, forse, della terra, tanto che gli stes-si abitanti chiamano quella zonaBonde la Ufa’, cioè, “Valle dellaMorte”. A poca distanza da Chibu-magwa sorge il Villaggio dei Lebbro-si, Sukamahela, dove portiamo avantila costruzione delle case per i Lebbro-si e dove è in piena efficienza la bel-lissima Scuola Elementare, intitolataa San Gaspare, che abbiamo costruito

quattro anni fa per gli alunni che vivo-no in quel villaggio (più di 350).Undici di essi si sono classificati tra imigliori alunni, accedendo così alleborse di studio che lo Stato mette adisposizione dei più diligenti.

E da ultimo, in ordine di tempo, èstato inaugurato un progetto altrettan-to grandioso: si intitola “II Villaggiodella Speranza”, a Dodoma, (capitalepolitica della Tanzania) dove verran-no raccolti, assistiti, curati e avviatiallo studio diverse centinaia di bambi-ni orfani di genitori morti a causa del-l’AIDS. II progetto comprende tantecase-famiglia, così che due genitoritanzaniani si prendono cura dei lorofigli e, con loro, allevano altri sei-ottobambini orfani. E la prima di queste

case è stata amorosamente donataproprio dal Papa Giovanni Paolo II.

Grazie alla delicata generosità dipersone amiche e sensibili, come voidel Centro Maria Bolognesi, oltre allecase e agli altri edifici, abbiamo potu-to assicurare il rifornimento di viverie di altri generi di prima necessità,prima di tutto ai malati e ai lebbrosi,poi alle persone anziane e agli inabili,quindi ai bambini ricoverati nell’o-spedale e a quelli che frequentano lescuole e gli asili da noi gestiti, senzaperò lasciare fuori nessuna delle altre

persone in necessità. Potete immagi-nare, carissimi, con quanta commo-zione e con quanta gratitudine vengoa dirvi il mio grazie, per la vostragenerosissima offerta che ci aveteinviato tramite assegno N. 40050 76082-07 del Credito Cooperativo -Rovigo.

È il grazie benedicente di tuttequeste persone, i poveri di Dio, aiquali abbiamo potuto dare un aiutoconcreto in un momento veramentetragico della loro esistenza. E possoaggiungere, senza tema di retorica,che il sorriso della Serva di Dio MariaBolognesi si è fatto ancora più lumi-noso! Ringrazio il Signore insieme atutti gli amici del Centro Maria Bolo-gnesi che la causa di beatificazione

della Serva di Dio ha segnato unnuovo passo avanti. Diciamo confede e speranza sempre nuova: mol-tiplica, Signore Gesù, i tuoi inter-venti di grazie attraverso questoumile strumento, perché crescanella tua Chiesa il profumo di que-sta “santità del quotidiano” econforti tutti coloro che, nella sem-plicità dei loro cuori, ti servono congioia e lavorano con perseveranza

per l’avvento del tuo Regno.San Gaspare venga a visitare la

vostra casa e la vostra Comunità conil profumo della presenza e della gioiadi Dio, e con il sorriso di quelle gra-zie che il vostro cuore desidera ealtrettante benedizioni, impetrate pervoi, per la vostra famiglia e tutti ivostri cari, dal Sangue adorabile delnostro Gesù, che tutti ci porta nel suocuore con infinita tenerezza.

Padre EvaldoRettore del Seminario

San Gaspare da Bufalo

A Maria Bolognesi

c/o Centro Maria Bolognesi

Via G. Tasso, 49

45100 ROVIGO

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FINESTRE APERTE 11

Un incontroche ha lasciato il segno

Rovigo, 15.10.2002

Dopo la morte di mio padre, avve-nuta il 7 dicembre 2001, mi sono por-tata diverse volte nel cimitero di Rovi-go per pregare sulla sua tomba. Duran-te una di queste visite, ho sentito ilbisogno di fermarmi anche sullatomba della Serva di Dio Maria Bolo-gnesi, che ancora non conoscevo, dalmomento che mia madre me ne avevaparlato, dicendo che questa tomba erasempre piena di fiori. Appena giuntavi,ho sentito per la Serva di Dio, di cuinon conoscevo ancora i lineamenti delsuo delicato volto, un grande traspor-to, come di persona che potesse com-prendermi all’istante e aiutarmi. Hoiniziato a pregarla, affidandole tutti iproblemi del vivere quotidiano, com-presi i miei figli e le persone a mecare. Senza esitazione, per chiedereattraverso la sua intercessione alcunegrazie che mi stavano a cuore, hocominciato a recitare il s. Rosario,chiedendo a Maria di provvedere aconsegnare al Signore e alla Madresua questa corona di Ave Marie.

È stato questo il primo contatto conMaria.

Ripeto, non sapevo niente di lei,però la mamma andando in chiesa inDuomo e avendo trovato una immagi-netta della Serva di Dio, volle conse-gnarmela. Ricordo ancora la grandetenerezza che ho provato nel guardarequel volto, che sembra immerso nel-l’eternità di una preghiera. Da quelmomento, piano piano ho cominciatoa interessarmi della sua vita, a leggerequalche pagina che la riguardava, achiedere notizie a quanti la conosceva-no già. Nel corso di una visita allaBasilica di Lendinara, dove ho fattocelebrare una S. Messa a sostegnodella sua Causa di Canonizzazione, hoscoperto che Maria era molto cono-sciuta, non solo, ma anche amata eapprezzata, in modo particolare daPadre Emilio Franzetti.

Per quanti mi stanno leggendo,quindi anche per i lettori di FinestreAperte, vorrei raccontare un aiutoinsperato ricevuto per intercessione diMaria Bolognesi pochi mesi or sono.

Ecco il fatto: giovedì 22 agosto2002, mia cugina Cinzia divennemadre per la seconda volta; dopo il

parto, però, sorsero delle complicazio-ni a causa della placenta che non si erastaccata bene; da qui l’inizio di unaemorragia, che non si riusciva a ferma-re. Lo stesso raschiamento cui feceroricorso i medici non fu risolutivo,tanto che questi si riservarono 48 oreper la prognosi. La paziente, dato ilsuo stato di salute, persistendo lo statoemorragico, fu messa in una stanzettariservata. Domenica 25 agosto, all’i-nizio del terzo giorno, ricordo di avertelefonato a mia zia per chiedere noti-zie di Cinzia; la zia mi informò chel’indomani sua figlia sarebbe statariportata in sala operatoria per subireun intervento di cui non conosceva laportata. Dopo averla ascoltata misembrò quanto mai naturale dire a miazia di pregare insieme a me MariaBolognesi affinché questa intercedesseper la guarigione di Cinzia.

Questa l’invocazione spontanea,che mi ritrovai sulle labbra: “ti prego,Maria, non puoi lasciare che questobambino appena nato resti senzamamma e così anche per l’altra bam-bina che è a casa e che ha setteanni…”.

Quando il lunedì successivo, comed’accordo, richiamai al telefono miazia, seppi che Cinzia era stata sottopo-sta ad una ecografia e dal momento chequesto esame non aveva evidenziatonulla di patologico, la stessa sarebbestata dimessa dall’ospedale quantoprima. Infatti, due giorni dopo, miacugina era già a casa con il bambino.

Sono convinta che questa sia vera-mente una grazia speciale, da nondimenticare mai, da portare a cono-scenza soprattutto di quanti hannobisogno di intercessioni per la salute alfine di aiutarli a sperare e a non per-dersi di coraggio.

I nostri protettori celesti, e per meMaria Bolognesi lo è diventata, sonosempre in movimento, pronti a darciuna mano per la soluzione di tanti altriproblemi, piccoli o grandi, ma checomunque ci possono togliere la sere-nità.

Ecco un secondo aiuto che Maria siè fatta carico di portare a mio nipotePietro: tutte le sere quando era l’ora diandare a letto, il piccolo piangevadisperato e non voleva cedere alsonno. Quando si addormentava, afatica, continuava nel sonno a sin-ghiozzare. Ho chiesto allora a Mariase poteva andare a tranquillizzare ilbambino. Tre giorni dopo la mia pre-ghiera, mio figlio è venuto a dirmi:“Lo sai che Pietro, da poche sere nonpiange più, è tranquillo e poi prendesonno?”.

Ancora un terzo aiuto da parte diMaria Bolognesi. Questa volta la per-sona bisognosa di aiuto era mia cugi-na Elisabetta. Sofferente da oltre dueanni per disturbi neurovegetativi, dopoessere passata attraverso vari speciali-sti e ricoveri ospedalieri, senza risulta-ti, verso la fine di agosto 2002 è stataricoverata al S. Raffaele di Milano.

Sentii subito il bisogno di recarminella casa di Maria per chiedere pre-ghiere alle persone che lì abitano e persapere eventualmente cosa era benefare al fine di dare sollievo alla perso-na ammalata.

Arrivata in Via G. Tasso n. 49,entrai nella casa di Maria, parlai alungo con le persone che mi accolserocon amabilità e, con mia sorpresa,prima di partire, ricevevo l’indirizzo diuno specialista di Siena, che è medicoe anche sacerdote, non solo, ma rice-vevo pure l’assicurazione di un loroimpegno a pregare insieme con me.

Oggi 15 ottobre, ho ricevuto unatelefonata incoraggiante in cui mi sicomunicava il grande cambiamentoavvenuto in mia cugina: è più tranquil-la e serena.

Concludo questa mia testimonian-za ricordando a tutti coloro che leggo-no questo scritto che mi pare di averconosciuto da sempre questa dolcissi-ma creatura, verso la quale sento untrasporto del tutto particolare. Mipreme inoltre importante inviare unmessaggio di speranza, dicendo aquanti sono in difficoltà per vari moti-vi: “Credete in Maria! Non bisognaabbattersi, ma sperare, perché lei arri-va là dove noi non possiamo”.

Candida Pezzuolo

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Giovedì 30 gennaio 2003ore 10,30

S. Messanella Chiesa dei SS. Francesco

e Giustina di Rovigoper la ricorrenza della morte della

Serva di Dio

Maria Bolognesicon la presenza di

Padre Tito M. Sartori O.S.M.Postulatore della

Causa di Canonizzazione

Ogni mese il giorno 30 alle ore 9.00 (se festivo ore 10.30) viene celebrata una S. Messaper la Serva di Dio Maria Bolognesi presso il Tempio cittadino “La Rotonda” di Rovigo

Un gruppo di amici di Siena in visita alla casa della Serva di DioRovigo, 13 ottobre 2002

In ossequio al decreto di UrbanoVIII, si dichiara di non voler attribuirea quanto di straordinario è narrato inquesto giornale altra fede se nonumana e di non voler prevenire ilgiudizio definitivo della Chiesa, alquale la Redazione intende sot-tomettere in tutto il suo.

Il Consiglio Direttivodel Centro ringrazia per le offerte

pervenute per la Causae le opere di Maria.

Per offerte:Conto Corrente Postale 26145458

FINESTRE [email protected]

Direttore Responsabile:Mons. Daniele Peretto

Direttore:Giuseppe Tesi

Sede e Redazione:Centro Maria Bolognesi

Via G. Tasso, 49 - 45100 RovigoTelefono: 0425.27931

Fax 0425.463964Aut. Trib.: Rovigo n. 8/92

del 30/07/1992

Stampa:Think Adv - Conselve (Pd)

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Gruppo Genitori in cammino

Speciale inserto

Ci avviamo alla fine dell’anno 2002,un anno difficile: guerre e aumento dellapovertà; sembra quasi che il mondovada verso quel mare senza fine dovenessuno può aiutarti.

Se guardiamo con gli occhi dellasperanza, vediamo ogni giorno una luce,vestita di bianco che ci guida verso quelcammino di vita dove l’uomo trova lasalvezza.

Il Santo Padre - il Cristo in terra - coni suoi anni e la sua precaria salute ciinsegna l’amore verso tutti gli uomini e ledonne del nostro pianeta.

Come genitori in cammino, anchenoi vogliamo seguire questo esempio disantità, che ogni giorno ci insegna e illu-mina la nostra vita.

Tra le diverse lettere che riceviamovogliamo offrire questo pensiero di unamamma che non ha perso un figlio, mache si trova ad affrontare una grandeprova. Il nostro gruppo ha voluto condi-videre il suo dolore nella speranza, chemai delude, offrendo il nostro umileservizio d’amore.

Notizie Utili:

Il prossimo incontro mensile è fissato persabato 14 dicembre 2002 alle ore 15,30.Saranno benedette e consegnate le nostrestatue della “Madonna della Vita”. Chi desidera farsi un regalo per Natale puòprenotarla telefonando a Rosella Cominato.

A tutti i nostri genitorie ai lettori di “Finestre Aperte”

i più fervidi auguri di BUON NATALE 2002

e BUON ANNO NUOVO.

Carissimi,da un po’ di tempo sono in una

situazione un po’ particolare.Dino si trova forzatamente lon-

tano da me e dai nostri figli. Aparte la difficile situazione didover spiegare il perché di tuttoquesto, ne sento particolarmente lamancanza.

Ci sono momenti poi, che ilpeso si fa sentire maggiormente.

Mi trovavo in uno di questimomenti di grande sconfortoquando Mario, avvicinandosi eguardandomi negli occhi mi pro-pose di andare a mangiare unapizza assieme a degli amici quelsabato sera.

Al momento mi dispiaceva dir-gli di no e gli risposi che ci saremorisentiti.

Arriva quel sabato e Mariopuntualmente si fa sentire. Lavoglia di dirgli di no era tanta, malo sguardo dei miei figli mi fecedire quel tiepido si.

Devo dire che l’amico Marioha fatto le cose proprio in modo danon concedermi alcun’altra possi-bilità che andarci, è venuto perfinoa prendermi!

Quando siamo arrivati in pizze-ria mi sentivo come colei che haun grande peso da portare e che glialtri dovevano guardarmi con losguardo del: “poveretta che pro-blemi che ha!”. Sembrava che iproblemi del mondo fossero solomiei! Entrati dentro trovai altrepersone già sedute al tavolo eMario cominciò a presentarmele ea dirmi perché erano lì.

Tornavano da un incontro dei“Genitori in cammino”; eranogenitori che avevano perso dei

figli. La prima cosa che ho notatosono stati i loro occhi: luminosi edolci, quello sguardo che ti metteKO.

Mi sono sentita subito bene,quasi avessi preso una medicinache mi aveva fatto immediatamen-te guarire. Che bella sensazione.Ho parlato con questi genitori checerto non nascondono il loro dolo-re, ma lo stanno vivendo con unagrande intensità e generosità. Lapersona che avevo accanto era unamamma che aveva perso un figlioin un incidente stradale appena unmese prima.

Che genuinità traspariva daquella donna al punto tale che misono resa conto come tante volteci facciamo dei falsi problemi.

Ho mangiato la pizza e volen-tieri sono rimasta a chiacchierarecon queste persone.

Devo dire che questa serata miè stata di grande aiuto non solo perquel momento: è una cosa che miè rimasta dentro e che custodiscocome insegnamento. Pensate chenon mi hanno fatto discorsi, hosolamente incontrato i loro occhi,il loro sorriso e la loro grandeforza d’animo, che hanno trovatoaffidandosi al Signore.

Susanna

I.R.

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Dedicato ai piccoli amicidella Serva di Dio

Un pensierino della Serva di Dio Maria Bolognesi : “Oggi è il 1° gennaio, vorrei essere una bambina di due mesiperché sarei sicura di non offendere Dio neanche nelle più piccole cose”.

Abbiamo pensato di dedicareuno spazio anche ai bambini,proprio in questo Nataleperché sentano il caloredel Bambinello che nascee non solo l’entusiasmo dei regali.Maria Bolognesi ha sempre nutritoun’attenzione particolare per i bambini: si travestiva per le feste e si sacrificava per farli felici.

A Gesù Bambino

Dalla tua culla, o adorato Bambino,tendi l’orecchio un momentino.Mi senti?Povere e deboli son le mie parolema piene di fervido amore.Esse dicono soltanto:“Concedi, Gesù santoogni grazia e tanto amoreal babbo, alla mamma e al mio cuore”.

Nella stalla dove stavano dormendoGiuseppe, Maria e il piccolo Gesù, il fuocosi stava spegnendo. Presto ci furono soltantoalcune braci e alcuni tizzoni ormai spenti.Maria e Giuseppe sentivano freddo, maerano così stanchi che si limitavano ad agi-tarsi inquieti nel sonno.

Nella stalla c’era un altro ospite: unuccellino marrone; era entrato nella stallaquando la fiamma era ancora viva; avevavisto il piccolo Gesù e i suoi genitori, ed erarimasto tanto contento che non si sarebbeallontanato da lì neppure per tutto l’oro delmondo.

Quando anche le ultime braci stavano perspegnersi, pensò al freddo che avrebbe pati-to il bambino messo a dormire sulla paglia

della mangiatoia. Spiccò il volo e si posò suun coccio accanto all’ultima brace.

Cominciò a battere le ali facendo aria suitizzoni perché riprendessero ad ardere. Ilpiccolo petto bruno dell’uccellino diventòrosso per il calore che proveniva dal fuoco,ma il pettirosso non abbandonò il suo posto.Scintille roventi volarono via dalla brace egli bruciarono le piume del petto, ma eglicontinuò a battere le ali finché alla fine tuttii tizzoni arsero in una bella fiammata.

Il piccolo cuore del pettirosso si gonfiò diorgoglio e di felicità quando il bambinoGesù sorrise sentendosi avvolto dal calore.

Da allora il petto del pettirosso è rimastorosso, come segno della sua devozione albambino di Betlemme.

IL PETTIROSSO

Nella foto:la Serva di Dio Maria Bolognesi

all’età di 2 anni