Internazionale 23 Ottobre 2015

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    Ogni settimanail meglio dei giornalidi tutto il mondo

    TecnologiaLa memoria

    della rete

    Laurie PennyFacciamo lavorare

    i robot

    internazionale.it

    ScienzaLamara verit

    delle verdure

    3,00 23/29 ott0bre 2015 n. 1125 anno 22

    PI,SPEDI

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    P,D

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    ch,chFuk,

    Laccordo sbagliato pericoloso per la democrazia, lambiente e i consumatori. Ma lEuropa ancora

    in tempo per correggere il Ttip, il trattato di libero scambio con gli Stati Uniti

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    Sommario

    intern

    azionale.i

    t/sommario

    La settimana

    23/29 b 2015 N 1125 Ann 22

    europA

    26 Svizzera Le Courrier

    AfricAe medio orieNte

    28 Elezioni All Africa

    Americhe

    30 Argentina El Pas

    AsiA e pAcifico

    34 Afghanistan The New York Review

    of Books

    visti dAgli Altri

    38 La battaglia per non perdere

    i morti

    The New York Times40 Bologna non ha pi

    la sua animaalternativa

    The Guardian

    tecNologiA

    46 La memoriadella rete

    The New Yorker

    egitto

    54 Libert

    rimandata Jeune Afrique

    moldovA

    60 La piazza moldava New Eastern Europe

    scieNzA

    64 Lamara verit delle verdure New Scientist

    portfolio

    68 Quel che resta di Kobane Kai Wiedenhfer

    ritrAtti

    74 Bernie Sanders Mother Jones

    viAggi

    78 Il respiro di Montral

    Le Monde grAphic

    jurNAlism

    80 New YorkBrecht Vandenbroucke

    tv

    82 Le ragionidi un sabotaggio

    Vulture

    POP

    94 Giappone

    andata e ritorno Roland Kelts

    scieNzA

    100 Il dolce far niente delle formiche Le Monde

    tecNologiA

    105 Quanta faticaper un podi traffico

    The New York Times

    ecoNomiAe lAvoro

    106 Il prezzo del servizio The New York Times

    ca

    84 Cinema, libri,musica, video, arte

    Le opinioni

    14 Domenico Starnone

    29 Amira Hass

    42 Natalie Nougayrde44 Laurie Penny

    86 Goffredo Fofi

    88 Giuliano Milani

    90 Pier Andrea Canei

    98 Tullio De Mauro

    l b

    14 Posta

    17 Editoriali

    111 Strisce

    113 Loroscopo

    114 Lultima

    iN copertiNA

    Laccordo sbagliato pericoloso per la democrazia, lambiente e i consumatori.Ma lEuropa ancora in tempo per correggere il Ttip,il trattato di libero scambio con gli Stati Uniti (p. 18).

    Illustrazione di Lorenzo Petrantoni.

    Le Courrier un quotidiano svizzero in lingua francese con sede a Ginevra. Larticolo a pagina 26 uscito il 19 ottobre 2015 con il titolo Triomphe libralo-populiste. Jeune Afrique un settimanale di attualit dedicato allAfrica, in particolare allAfrica francofona e al Maghreb. La redazione a Parigi ma

    venduto in ottanta paesi. Larticolo a pagina 54 uscito il 22 settembre 2015 con il titolo gpte : Sissi ou le chaos. Mother Jones un bimestralestatunitense che d ampio spazio al giornalismo investigativo. Larticolo a pagina 74 uscito il 26 maggio 2015 con il titolo How Bernie Sanderslearned to be a real politician. Internazionale pubblica in esclusiva per lItalia gli articoli dellEconomist.

    l na n q n

    Articoli in formatomp3 per gli abbonati

    cn

    Giovanni De Mauro

    John Berger, scrittore, pittore e criticodarte britannico (in breve: uno dei piimportanti intellettuali europei), hamandato domenica scorsa unemail adamici vicini e lontani. Eccola, nellatraduzione di Maria Nadotti:Il concerto per pianoforte e orchestra

    n. 5 di Beethoven evoca una felicit che quasi senza limiti e che, proprio perquesto, n lui n noi possiamo possedere.Il concerto fu detto lImperatore. Ci portaa un orizzonte di felicit che nonpossiamo valicare. Oggi lo mando aglistudenti palestinesi che stannodimostrando al checkpoint di Beit El,allentrata di Ramallah. Anchessi sonoispirati da una visione della felicit chenelle loro vite non sono in grado diconoscere. Mando loro il concerto perchlo usino come arma nella lotta contro gli

    israeliani che occupano e colonizzano laloro terra. Beethoven approva. La politicagli sta molto a cuore. La sua terzasinfonia, lEroica, fu ispirata daNapoleone quando ancora era uncombattente per la libert e prima chediventasse un tiranno. Per un giornocambiamo nome allImperatore echiamiamolo: concerto per pianofortee orchestra n. 5, lIntifada.u

    Lumami qualcosa che non c bisogno di dire:quando ce lhai lo sai

    roNAld Kelts A pAgiNA

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    TecnologiaLamemoria

    dellarete

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    delleverdure

    3,0023/29o t t0bre2015 n. 1125anno22

    Laccordosbagliatopericolosoperlademocrazia,lambienteeiconsumatori.MalEuropaancoraintempopercorreggereilTtip,iltrattatodiliberoscambiocongliStatiUniti

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    Tutti in filaDobova, Slovenia20 ottobre 2015

    La polizia slovena guida un gruppo di

    profughi nei pressi del villaggio di Do-bova, al confine con la Croazia. Dopo ladecisione dellUngheria di chiudere ilconfine con la Croazia, migliaia di mi-granti diretti in Austria e in Germaniasono stati costretti a transitare per la Slo-venia. Tra il 17 e il 21 ottobre nel paese,che ha due milioni di abitanti, sono en-trate pi di 19mila persone. Negli stessigiorni migliaia di profughi sono rimastibloccati sotto la pioggia al confine serbocroato, vicino al punto di attraversa-mento di Berkasovo-Bapska. Dalliniziodellanno in Europa sono arrivati pi di600mila richiedenti asilo.Foto di Srdjan

    Zivulovic (Reuters/Contrasto)

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    Visita di cortesiaLondra, Regno Unito20 ottobre 2015

    Il presidente cinese Xi Jinping passa inrassegna la guardia donore davanti aBuckingham Palace. La visita di statonel Regno Unito avviene in occasione diuna serie di accordi economici tra i duepaesi per un valore di 30 miliardi di ster-line. Tra questi anche limpegno di Pe-chino a finanziare per il 30 per cento lacostruzione di una centrale nuclearenella contea di Somerset, nel sudovestdellInghilterra, che entrer in funzionenel 2025. Lultimo presidente cinese avisitare il Regno Unito prima di Xi Jin-ping stato Hu Jintao nel 2005.Foto di

    Alastair Grant (Pool/Getty Images)

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    ImmaginiCome dautunnoFuerstenwalde, Germania15 ottobre 2015

    Una foresta di pini nel distretto di Bran-deburgo, a 60 chilometri da Berlino. LaGermania uno dei paesi pi boscosidEuropa: 11,4 milioni di ettari, cio unterzo del territorio nazionale, sono rico-perti da foreste. Gli alberi pi diffusisono gli abeti, seguiti dai pini (presentisoprattutto nel nord del paese), dai faggie dalle querce.Foto di Patrick Pleul (Afp/Getty Images)

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    [email protected]

    Illuminazione mistica

    uHo trovato banale e fuor-viante la risposta di Rossi Mar-celli a Fiorenza (Internaziona-le 1124). Sui figli soprattuttose adolescenti bisogna avere

    un progetto educativo chiaro.Lasciarli a 13 anni liberi dacostrizioni istituzionali, comelui suggerisce, cosa vuol dire?Non riuscire a segnare per loroun cammino sociale, scolasti-co, religioso equivale ad ab-dicare alla funzione di genito-ri. Posso riconoscere che molteparrocchie abbiano le loro re-sponsabilit, ma ognuno di noipu contribuire a renderla piattiva e partecipata. Senza

    contare che non si tratta di as-sistere passivamente a un rito,ma di partecipare a una mensacomune che ci richiama ai va-lori universali della solidariete della condivisione, e alle no-stre specifiche responsabilit.

    Maria Vittoria Sbordoni

    uLeggo Internazionale daqualche anno e dopo le tregrandi foto iniziali vado a leg-gere la rubrica Dear Daddy.

    Ho tre figli maschi (6, 3 e 2 an-ni) e quello che scrive Rossi

    Marcelli con saggezza mista aironia mi trova sempre in sin-tonia. Dovrebbe esserci lastessa rubrica su Famiglia Cri-stiana.Dimitri Sartini

    uIo non vado a messa e mi so-no allontanata dalla chiesa pergli stessi motivi di Rossi Mar-celli, ma volevo far sapere cheaddirittura nella cattolicissimaVerona ci sono chiese, comequella di San Tommaso, dovela prima parte della navata unarea bambini. Chi lavrebbemai detto!

    Elena Sauroi

    Lisola di Branson

    uLa lettura dellarticoloLisola di Branson (Interna-zionale 1124) mi ha fatto venirei brividi. Sia per la forma in cui scritto sia per il contenuto.Non solo il giornalista svizzerosi limita a elencare i diversi im-probabili incontri fatti sulliso-la senza far trapelare neanchelombra di unemozione o di unpensiero critico. Ma quello chefa pi inorridire sono proprio

    le parole dei ricconi incon-trati, arroganti e pieni di s,

    ognuno con la formula magi-ca per un futuro migliore.Lopinione comune tra loro che il mondo dovr diventareancora pi capitalista, e cossaremo finalmente liberi.Da brivido.

    Matteo Scardovelli

    Errata corrige

    uSu Internazionale 1124, lafoto a pagina 10 e 11 di BradZucroff (Polaris/Karmapressphoto); a pagina 30 i sudcore-ani con pi di 65 anni non so-no il 50 per cento della popo-lazione ma circa il 13; nel co-lonnino a pagina 97 c scrit-to: Lo studio di Mattew Bar-

    ney nel Queens, a New York,si trova in mezzo a depositi distampini per biscotti, mentresi tratta di magazzini tuttiuguali, come fatti con lostampino.

    Errori da [email protected]

    PER CONTATTARE LA REDAZIONE

    Telefono06 441 7301Fax06 4425 2718

    Postavia Volturno 58, 00185 [email protected]

    Si sta diffondendo labitu-dine di baciare i propribimbi sulla bocca, aspetto

    su cui non mi trovo daccor-do. Mi piacerebbe conosce-re il tuo parere.Valeria

    Sono decenni che gli esperti sichiedono perch gli esseriumani si baciano sulle labbra.Tra tutte le teorie, la pi pitto-resca quella secondo cuiluomo raccoglitore di frut-ta a un certo punto ha comin-ciato a essere attratto dal colorrosso ciliegia della bocca delladonna e, distraendosi per laprima volta dalla zona genita-

    le, ha preso a interessarsi an-che alle labbra. In generale,per, la maggior parte delle

    teorie traccia lorigine del ba-cio nellinfanzia: forse ricordodel piacere primario dellallat-tamento oppure istinto iscrit-to nel dna umano fin dai tem-pi in cui le donne primitivemasticavano il cibo per i bam-bini e glielo passavano diret-tamente dalla bocca, comefanno gli uccelli. Se probabi-le che il piacere del bacio sullelabbra sia legato alla fasedellinfanzia, non dunquecos assurdo che oggi si riaf-facci nel rapporto tra genitori

    e figli. Ma comunque si trattaanche di una mera questioneculturale: negli Stati Uniti, do-

    ve si grida alla scandalo seuna bambina di tre anni va ingiro senza la parte di sopra delcostume, il bacio sulla boccatra genitori e figli invecesempre esistito. E se qualcunoadesso lo fa anche in Italia,per me faccia pure. Perchnon ha senso dare valenzasessuale a comportamentiche di sessuale non hannonulla. Che si tratti di baci o dicostumi da bagno.

    [email protected]

    Dear Daddy Claudio Rossi Marcelli

    Baci a tutti

    Cartacontro la crisi

    u sempre pi raro che in unromanzo si legga di qualcunoche cerca carta e penna: gliscrittori giustamente riprodu-cono unemail o un sms. Sepoi andiamo ai film e alle serie

    televisive, sono sparite le ri-sme di carta dei tempi di JackNicholson in Shining. I perso-naggi siedono al computer, avolte si sente il dling dei mes-saggi elettronici, di recenteappaiono anche i fumetti del-lo scambio di sms. In prodottipoi tipoHomeland zeppi ditecnologia avanzata e guerredi spie il mondo passa tuttoattraverso grandi e piccolischermi nutriti dai satelliti.

    Ma attenzione ai momenti dicrisi vera. Quando il protago-nista finisce in qualche indeci-frabile complotto, sceneggia-tori e registi si dimenticanodellelettronica. Ricompare lacarta, ricompaiono penne epennarelli. Leroe o eroina neiguai tappezza le pareti di rita-gli di giornali, appunti di varicolori, e fissa quel materialepensosamente per giorni enotti finch, a forza di attacca-

    re fogli con le puntine, arrivaalla soluzione. Lunga duratadi un fortunato luogo comunevisivo? Maggiore fotogeniadella carta? Pi probabilmen-te, sia nella realt che nellarappresentazione, siamo inmezzo al guado. Immaginateil colosso Mondazzoli nellaforma luminescente degliebook e del denaro virtuale.Di sicuro, adesso come ades-so, unenorme compatta mon-tagna di libri e bigliettoni dicarta rende meglio lidea.

    ParoleDomenico Starnone

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    Editoriali

    Il 16 ottobre il parlamento greco ha adottato leprime misure previste dallaccordo con i creditoriinternazionali. Tenendo fede ai suoi impegni, ilgoverno ha lottato contro il tempo per far passare

    le riforme in modo da ottenere una valutazionepositiva da parte dei creditori e incassare unanuova tranche del prestito. Stavolta in gioco nonci sono solo i soldi, ma la possibilit di rendere ildebito pi sostenibile. Un giudizio positivo sulleriforme la principale condizione posta da Bru-xelles per aprire il dibattito su come dare respiroalleconomia greca alleviando il fardello del rim-borso del debito.

    Non una coincidenza che proprio il giornodel voto ci sia stato un altro intervento da Wa-shington. Il Fondo monetario internazionale hasubordinato la sua partecipazione al terzo pianodi salvataggio alladozione di misure per rendereil debito sostenibile. In una telefonata al presi-

    dente dellEurogruppo Jeroen Dijsselbloem, ilsegretario statunitense al tesoro Jack Lew ha lan-ciato un ultimatum alle due parti: ha esortato Ate-ne a non abbandonare la strada delle riforme e ha

    chiesto agli europei di risolvere la questione dellasostenibilit del debito. Stavolta il governo grecoha rispettato gli accordi. Dopo tre salvataggi e letempeste dellestate, ormai chiaro che non caltra soluzione che accettare misure dolorose.

    Ma perch il salvataggio funzioni servir an-che la crescita. Uscire dalla recessione significhe-rebbe creare posti di lavoro, attirare investimentie ristabilire la fiducia, essenziale per consentire alpaese di tornare a finanziarsi sui mercati senzapi dipendere dai creditori internazionali. Ma perora queste sono solo speranze. Uneconomia gre-ca che stia in piedi da sola nellinteresse di tuttele parti, e la ristrutturazione del debito lunicomodo per darle solide fondamenta.ugt

    La Grecia merita una tregua

    Angeliki Kotsovou, Naftemporiki, Grecia

    Un volto pulito per il Canada

    Le Monde, Francia

    Dopo le elezioni del 19 ottobre il Canada ha un

    volto pi giovane: quello di Justin Trudeau, 43 an-ni, leader del centrista Partito liberale. Rove-sciando i pronostici, ha ottenuto la maggioranzadei seggi e prender il posto del conservatore Ste-phen Harper, che da nove anni deteneva il poterein modo, se non proprio autoritario, quantomenorigido. Il paese cominciava a essere stufo e Tru-deau ha saputo incarnare il cambiamento che glielettori volevano. Figlio dellex premier PierreElliott Trudeau, ha costruito la sua campagnaelettorale sullideale di societ aperta che suo pa-dre aveva contribuito a costruire in Canada.

    Di fronte a un avversario che cercava di sfrut-

    tare le paure dellelettorato, Trudeau si mostra-to conciliante e ha smorzato le polemiche. Hausato le questioni ambientali per distinguersi daHarper, che ha sempre difeso lo sfruttamentodelle sabbie bituminose del Canada occidentalee guardava con disprezzo alla lotta contro il riscal-damento globale. Gli obiettivi fissati dal suo go-verno per la riduzione dei gas serra sono stati tra imeno ambiziosi al mondo. Harper non voleva ne-anche andare alla conferenza delle Nazioni Unitesul clima che si terr a dicembre a Parigi, mentreTrudeau ha annunciato che parteciper.

    Per il momento per le differenze tra i due so-

    no pi di stile che di sostanza. Trudeau non ha

    ancora chiarito in che misura intende ridurre le

    emissioni di gas serra e ha cercato di non sbilan-ciarsi sullargomento, per paura di alienarsi lesimpatie degli elettori del Canada occidentale. Laproduzione petrolifera ha profondamente cam-biato il paese negli ultimi quindici anni. Romperecon questo modello di sviluppo non facile. An-che se il calo del prezzo del petrolio ha spinto ilCanada verso la recessione, lestrazione non sifermer. Trudeau avr molti problemi a far accet-tare questo fatto, soprattuto in Qubec. Dopo latragedia di Lac-Mgantic nel 2013, quandolesplosione di un treno cisterna provoc 47 vitti-me, gli indipendentisti hanno trovato nel petrolio

    una nuova ragione per opporsi al governo. Il Qu-bec non vuole essere il corridoio per lesportazio-ne del greggio canadese verso lEuropa.

    Per sfruttare le sabbie bituminose in modopi sostenibile bisogner anche prendere in con-siderazione le richieste degli indigeni che vivonovicino agli impianti petroliferi, da Harper plate-almente ignorate. Appianare le divisioni createdal petrolio sar una sfida difficile per un premiercon cos poca esperienza. Nel 2017 il Canadacompir 150 anni. Potrebbe essere loccasionegiusta per dare una svolta al paese. E, per JustinTrudeau, di dimostrarsi un degno successore di

    suo padre.uff.

    Vi sono pi cose in cielo e in terra, Orazio,di quante se ne sognano nella vostra filosofiaWilliam Shakespeare, AmletoDirettoreGiovanni De MauroVicedirettori Elena Boille, Chiara Nielsen,Alberto Notarbartolo, Jacopo ZanchiniEditorDaniele Cassandro, Carlo Ciurlo (viaggi,

    visti dagli altri), Gabriele Crescente

    (opinioni),

    Camilla Desideri (America Latina), SimonDunaway (attualit), Francesca Gnetti,Alessandro Lubello (economia), AlessioMarchionna(Stati Uniti), Andrea Pipino(Europa), Francesca Sibani (Africa e MedioOriente), Junko Terao (Asia e Pacifico), PieroZardo (cultura, caposervizio)Copy editorGiovanna Chioini (web,caposervizio) , Anna Franchin, PierfrancescoRomano (coordinamento, caporedattore),Giulia ZoliPhoto editorGiovanna DAscenzi (web), MlissaJollivet, Maysa Moroni, Rosy Santella (web)Impaginazione Pasquale Cavorsi (caposervizio),Valeria Quadri, Marta RussoWebGiovanni Ansaldo, Annalisa Camilli,Andrea Fiorito, Lucia Magi, Stefania Mascetti(caposervizio), Stella Prudente, Martina Recchiuti(caposervizio), Giuseppe RizzoInternazionale a FerraraLuisa Ciffolilli,Alberto EmilettiSegreteria Teresa Censini, Monica Paolucci,Angelo Sellitto Correzione di bozzeSaraEsposito, Lulli Bertini TraduzioniI traduttorisono indicati dalla sigla alla fine degli articoli. Marina Astrologo, Giuseppina Cavallo, StefaniaDe Franco, Andrea De Ritis, Federico Ferrone,Giusy Muzzopappa, Floriana Pagano, FrancescaRossetti, Fabrizio Saulini, Irene Sorrentino,Andrea Sparacino, Mihaela Topala, BrunaTortorellaDisegniAnna Keen.I ritratti deicolumnist sono di Scott Menchin ProgettograficoMark Porter Hanno collaboratoGianPaolo Accardo, Luca Bacchini, Francesco Boille,Catherine Cornet, China Files, Sergio Fant,Antonio Frate, Anita Joshi, Andrea Pira, FabioPusterla, Marc Saghi, Andreana Saint Amour,Francesca Spinelli, Laura Tonon, Pierre Vanrie,Guido VitielloEditoreInternazionale spaConsiglio di amministrazioneBrunetto Tini(presidente), Giuseppe Cornetto Bourlot(vicepresidente), Alessandro Spaventa(amministratore delegato), Antonio Abete,Emanuele Bevilacqua, Giovanni De Mauro,Giovanni Lo StortoSede legalevia Prenestina 685, 00155 RomaProduzione e diffusioneFrancisco VilaltaAmministrazione Tommasa Palumbo,Arianna Castelli, Alessia Salvitti

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    21 ottobre 2015

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    In copertina

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    Quella di Vennhausen, unquartiere di Dsseldorf, una filiale della catena disupermercati Kaiser cometante altre. aperta fino al-le dieci di sera nei giorni fe-

    riali, offre confezioni di prosciutto a 1,49euro e yogurt a 88 centesimi al vasetto. Ep-pure questo supermercato ha qualcosa di

    speciale: una volta alla settimana di solitoil sabato Klaus Mller, il presidente dellaVerbraucherzentrale Bundesverband, lafederazione delle associazioni dei consu-matori tedeschi, viene qui a fare la spesa. molto preoccupato per un progetto dellaCommissione europea: un grande accordocommerciale con gli Stati Uniti. Ecco per-ch ultimamente si aggira per il supermer-cato con uno sguardo diverso, come se lac-cordo fosse gi in vigore. Se lo fosse, sulbancone delle carni i polli della Bassa Sas-sonia sarebbero esposti insieme alle confe-

    zioni di pollo provenienti dalla South Caro-lina e alla carne di manzo dellIowa. Suitrapani elettrici in saldo, al posto del mar-chio di certificazione europea, comparireb-be quello statunitense. E probabilmenteMller dovrebbe chiedersi pi spesso se ilmais in lattina geneticamente modificatoo se il prosciutto della Foresta nera arrivadalla Virginia o dalla Germania.

    I negoziati in corso a Bruxelles e a Wash-ington riguardano una vasta gamma diprodotti, dice Mller. Una maggiore con-correnza potrebbe rendere i prodotti me-no cari, ma anche aumentare la confusio-ne dei consumatori, che diventerebbero

    debba approvare la vendita in Europa di far-maci autorizzati negli Stati Uniti. In futurosulle due sponde dellAtlantico si appliche-rebbero gli stessi standard e le stesse normea una vasta gamma di prodotti: dai fari perle automobili alle pizze congelate. In molticasi la definizione di barriere commercialinon tariffarie, usata dagli economisti, siriferisce alla regolamentazione adottataper proteggere la salute, lambiente e gli in-teressi dei consumatori. Chi contrario alTtip sospetta che dietro la retorica dellar-

    meno consumatori. Oggi la Germania divisa da queste quattro lettere: Ttip, la sigladel Partenariato transatlantico per il com-mercio e gli investimenti. Questo accordodovrebbe creare una zona economica uni-forme tra lUnione europea e gli Stati Uniti,con circa ottocento milioni di consumatori.Dovrebbe eliminare molti ostacoli che oggicomplicano gli scambi commerciali tra le

    due sponde dellAtlantico. Dal nomedellaccordo potrebbe sembrare una que-stione riservata agli esperti ma, a giudicaredalle polemiche che ha suscitato, sembraquasi che si tratti di dispiegare missili a me-dia gittata o di costruire centrali nucleari.Da una parte della barricata ci sono i legi-slatori di Bruxelles e di Washington, checon il Ttip pensano di rivitalizzare lecono-mia e di creare un contrappeso ai grandiblocchi commerciali che si stanno forman-do in Asia. Dalla parte opposta c un fortemovimento di protesta animato da gruppi

    ambientalisti, sociali e religiosi, da giuristie politici locali, che nellaccordo vedonouna frode gigantesca. Il movimento che sioppone al Ttip sostiene che dietro la faccia-ta del libero scambio si vuole agevolare laprivatizzazione, spianare la via a cibi ogme alle carni imbottite di ormoni ed erode-re la democrazia.

    La posta in gioco grande. A differenzadi precedenti accordi commerciali, che pre-vedevano soprattutto leliminazione delletariffe e dei dazi doganali, il Ttip ha lobiet-tivo di creare un mercato comune per leimprese europee e statunitensi. I negozia-tori stanno discutendo, per esempio, se si

    Der Spiegel, Germania

    Il Ttip, il trattato di libero scambio che lUnioneeuropea e gli Stati Uniti stanno negoziando, rischioso per i consumatori, per lambiente e per

    la democrazia. Ma i politici sono ancora in tempoa correggere gli errori

    Laccordo sb

    ZHANGFAN

    XINHUAEYEVINECONTRASTO

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    causa. Gli industriali sostengono che il van-taggio sul piano della crescita economicasar anche maggiore di quello previsto da-gli studi economici commissionati da loro

    stessi. Molti esponenti del movimento anti-Ttip continuano a giocare sulla paura, diffu-sa in Germania, dei cosiddetti polli al clo-ro (negli Stati Uniti si usa lavare la carne dipollo con il cloro prima di confezionarla),anche se la Commissione europea ha gichiarito che le norme igieniche in vigorenellUnione europea non saranno modifi-cate.

    Lunico interrogativo se questa pole-mica cos emotiva faccia in effetti gli inte-ressi dei consumatori. Gli europei sonodavvero di fronte alla scelta tra la libert de-

    gli scambi commerciali e la democrazia? possibile raggiungere un accordo che ri-spetti entrambi i princpi? Quali sono i van-taggi economici dellaccordo e in che modosono a rischio la salute e la tutela dei consu-matori? LEuropa in grado di far valere lasua visione contro gli Stati Uniti?

    Viscere complesseCarl Martin Welcker vende macchinari chesono dei miracoli dellingegneria tedesca.Hanno le dimensioni di un autorimorchio ecostano diversi milioni di euro ciascuno.

    Per mostrarne i meccanismi interni, Welc-ker, un uomo alto con un volto giovanilesotto i capelli bianchi, apre una porta scor-revole: ecco carrelli rotanti, bracci prensili eun groviglio di cavi di tutti i colori. Lim-prenditore immerge la mano in quelle vi-scere e tira fuori una candela di accensione.Ne sputa fuori una ogni 0,9 secondi, spie-ga. Welcker il titolare della Alfred-H.-Schtte-Werke, unazienda di Colonia cheproduce macchinari e utensili metallici ingrado di fabbricare candele di accensione,pompe a iniezione, protesi per il ginocchio

    e dentiere. I macchinari prodotti dai suoiseicento dipendenti sono noti soprattuttoper la precisione: Vede questo giunto?,dice Welcker. La deviazione massima con-sentita di un centesimo di millimetro.

    Welcker esporta in tutto il mondo, matra i suoi mercati esteri corre una frontierainvisibile. Mentre lAsia non un proble-ma, perch in molti settori gli asiatici si ade-guano agli standard tedeschi, la faccenda pi complicata negli Stati Uniti, dove icomponenti dei macchinari che possonopresentare problemi di sicurezza si misura-no in pollici, non in centimentri, e questosignifica pi lavoro per gli ingegneri. In al-

    monizzazione, apparentemente innocua, sinasconda il progetto di indebolire i processidecisionali democratici a vantaggio dellemultinazionali. Thilo Bode, ex direttore diGreenpeace Germania e attuale presidentedella sezione tedesca di Foodwatch, unas-sociazione di consumatori, ha definito ilTtip una menzogna neoliberista. Sul ver-sante opposto c il ministro delleconomiatedesco, Sigmar Gabriel, secondo il qualelaccordo cambier il commercio mondia-le per i prossimi venti o trentanni. Se i ne-

    goziati per il Ttip falliscono, sostiene Ga-briel, la sicurezza dei consumatori e i dirit-ti dei lavoratori non saranno certo tenuti ingran conto sui mercati mondiali.

    Avversari e sostenitori del trattato sonoimpegnati in una guerra sempre pi aspraperch entrambi si presentano come difen-sori dei valori occidentali. Uno schieramen-to fa appello al buonsenso economico, lal-tro insiste sul primato della sfera politica;nessuno dei due esita a usare statistiche eargomenti discutibili a sostegno della sua

    gliato

    Berlino, Germania, 10 ottobre 2015. Manifestazione contro il Ttip

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    In copertinacuni stati, inoltre, vanno sottoposti a costo-si test per verificare che siano conformi airequisiti di legge.

    Se i sostenitori del Ttip avranno la me-

    glio, in futuro questi inconvenienti sarannoeliminati. I negoziatori intendono semplifi-care drasticamente la regolamentazione inEuropa e negli Stati Uniti, e non solo per imacchinari. Attualmente in molti se nontutti i settori industriali gli scambi commer-ciali tra le due sponde delloceano sonocomplicati da tante differenze nelle proce-dure di controllo, nelle norme per la certifi-cazione e nella documentazione richiesta.Le manifatture tessili europee, per esem-pio, spesso applicano le loro etichette nellacucitura interna delle camicie, mentre negli

    Stati Uniti letichetta va posta al centro dellacucitura del colletto. Gli studi di ingegneriache vogliono offrire i loro servizi sul merca-to statunitense devono registrarsi in ognisingolo stato. I fabbricanti di pianoforti de-vono fornire alle autorit elenchi dettaglia-ti dei tipi di legno impiegati. Insomma, se illungo elenco di regole e requisiti fosse ac-corciato, assicurano i sostenitori del Ttip, sene avvantaggerebbero soprattutto le picco-le e medie imprese, per le quali pi costosorendere i prodotti conformi alle leggi statu-nitensi. Quando vendiamo un macchina-

    rio negli Stati Uniti, dice Welcker, il prez-zo aumenta del 15 o del 20 per cento rispettoallEuropa.

    Allevato a terraMa torniamo ai polli al cloro. Quando nesente parlare, lallevatore Georg Heitlingersi mette a ridere. I polli lavati con il cloro,come fanno negli Stati Uniti, sono lultimadelle sue preoccupazioni rispetto al Ttip.Per spiegare quale sia la vera minaccia,Heitlinger ci fa fare un giro nel suo stabili-mento di Eppingen, nel sudovest della Ger-

    mania. Le gabbie, lunghe ognuna novantametri, sono affollate da 28mila polli. In pice ne sono altri dodicimila che hanno ac-cesso a cinque ettari di terreno allaperto,con alberi, erba e tanta sabbia, dove posso-no ruspare e becchettare. Ebbene, secondola legge europea, un pollo pu essere defini-to allevato a terra se viene da un alleva-mento dove non possono esserci pi di novegalline per metro quadrato. Negli Stati Uni-ti, invece, il 95 per cento delle galline alle-vato nelle tradizionali batterie, cio enormicapannoni dove le gabbie sono accatastatefino al soffitto. L in ogni metro quadrato cisono 23 galline. Il vantaggio che i costi di

    produzione sono pi bassi. Le leggi euro-pee in materia di allevamento, dice Heit-linger, rendono i nostri prodotti non con-correnziali. Per di pi la maggior partedegli avicoltori tedeschi non usa mangimiogm, mentre negli Stati Uniti i polli sononutriti con fagioli di soia geneticamentemodificati, che costano poco. Al momentoHeitlinger non si preoccupa per il mercatodelle uova fresche, perch i consumatori

    tedeschi semplicemente non comprano leuova di galline che vivono in gabbia e si nu-

    trono di mangimi ogm. Ma quasi il 50 percento delle uova vendute in Germania im-piegato dallindustria alimentare. E datoche la legislazione europea non ne impone

    letichettatura, i consumatori tedeschi po-trebbero finire per mangiare inconsapevol-mente pasta o dolci fabbricati con uovaprovenienti da allevamenti statunitensi do-ve gli animali vivono in condizioni moltopeggiori.

    Gli standard sono molto diversi in tutti iprincipali comparti agricoli. I coltivatoristatunitensi, per esempio, possono usarepesticidi rigorosamente vietati nellUnioneeuropea. Al bestiame e ai suini allevati negliStati Uniti sono somministrati ormoni chene accelerano la crescita, mentre questa

    pratica proibita in Europa. Nel complessosi pu affermare che la regolamentazione atutela dellambiente in molti settoridellagricoltura pi severa in Europa chenegli Stati Uniti. Ingrid Jansen, la presiden-te dellassociazione degli allevatori olande-si di suini, sostiene che le conseguenze delTtip sarebbero disastrose per il suo settore:laccordo, dice Jansen, agevolerebbelesportazione verso lUnione europea diprodotti statunitensi non conformi ai requi-siti di legge. Molti esperti hanno gli stessitimori non solo per lagricoltura. Infatti nel

    mandato dellUnione europea c scrittoche i negoziatori sono incaricati di cercarein primo luogo regolamentazioni pi com-patibili con cui sia possibile abbassare icosti per le imprese.

    Finora, comunque, le trattative sonostate molto pi difficili del previsto. Il moti-vo che le tradizioni giuridiche e culturalidelle due sponde dellAtlantico sono pro-fondamente diverse. In Europa vige ilprincipio di precauzione, in base al quale consentito impiegare solo i materiali e iprocedimenti la cui innocuit sia dimostra-

    ta. Negli Stati Uniti vige il principio di af-tercare, in base al quale si pu lanciare sulmercato qualsiasi prodotto che non rappre-senti un pericolo scientificamente dimo-strato. Se poi qualcosa va storto, il produtto-re dovr pagare i danni alle parti lese. Ve-diamo qualche esempio.

    Per gli statunitensi alcune motivazionialla base delle regole alimentari europee come il divieto di usare ogm, di iniettareormoni nel bestiame da carne, di venderecarni di animali clonati, di usare il cloro perlavare la carne di pollo non sono suffragatedalla scienza e quindi sono barriere inac-cettabili agli scambi commerciali. Secondo

    uIl Partenariato transatlantico per ilcommercio e gli investimenti (Ttip) statolanciato nel 2013. Da allora ci sono stati undiciround negoziali. Nellultimo, che si svolto aMiami, negli Stati Uniti, dal 19 al 23 ottobre2015, si parlato di accesso ai mercati e

    regolamenti commerciali. Il prossimo fissatoper il febbraio del 2016. I negoziatori prevedonodi concludere i lavori entro la fine del 2016. Inseguito laccordo dovr essere approvato dai 28governi dellUnione europea, dal parlamentoeuropeo e dai 28 parlamenti dellUnione, chepotrebbero anche indire dei referendum.uIl 12 ottobre la Commissione europea haannunciato che nelle trattative per il Ttipchieder il rispetto di criteri pi rigorosi inmateria di ambiente e diritti sociali. Sulladecisione hanno pesato le pressionidellopinione pubblica. Il 10 ottobre a Berlinohanno manifestato contro il Ttip 150milapersone, in gran parte provenienti da sindacati,organizzazioni ambientaliste e associazioniimpegnate nel sociale. Le Monde

    Da sapereRound negoziali

    Da sapereIndice di gradimentoCittadini favorevoli alle trattative sul Ttip,primavera 2015, %

    Fonte: Neue Zrcher Zeitung

    Lituania

    Danimarca

    Spagna

    Regno Unito

    Italia

    Francia

    Germania

    Austria

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    i negoziatori statunitensi il benessere deglianimali una questione morale e nonha basi scientifiche: in altre parole, finchi polli allevati in batteria non si suicidano,non ci sono prove che soffrano. Il rischio,secondo Jansen, che gli standard di pro-duzione europei siano spinti a una corsa alribasso. Gli oppositori del Ttip vedonoquesto stesso rischio in molti settori, dai co-smetici ai prodotti alimentari allassistenzasanitaria.

    Un rapporto del Corporate Europe ob-servatory, unassociazione che sorveglia le

    aziende europee, dimostra fino a che puntomolte imprese oggi usino il Ttip come unostrumento politico. Nel 2009, ricorda il do-cumento, il parlamento europeo deciseche luso degli endocrine disruptors, ciodelle sostanze chimiche che sconvolgonolequilibrio ormonale degli esseri umani,andava regolamentato entro la fine del2013. Ma la lobby dei produttori, che com-prende grandi gruppi chimico-farmaceuti-ci europei e statunitensi come Basf e Bayer, riuscita a rinviare lattuazione della deci-sione, sostenendo che avrebbe pregiudica-to le trattative per il Ttip.

    sospetta anche la fretta con cui Bru-

    xelles ha approvato alla fine di aprile lim-missione sul mercato europeo di 17 ali-menti ogm destinati al consumo umano eanimale. Per Martin Husling, un europar-lamentare tedesco dei Verdi, siamo difronte a un caso palese di servilismo: Aquanto pare, dice Husling, nelle tratta-tive sul Ttip la Commissione europea ritie-ne di dover offrire qualche zuccherino aglistatunitensi. Anche per lallevatore Hei-tlinger, il caso chiaro: Un allevatoresemplicemente non pu essere favorevoleal Ttip, afferma. Anche perch i consuma-

    tori sono tornati ad apprezzare i prodottilocali di alta qualit. Secondo lui, andarsia comprare le bistecche oltreoceano pro-prio non ha senso.

    Arbitri contestati

    Judd Kessler, 77 anni, un avvocato che neiprimi anni settanta lavorava in Cile per con-to dellUsaid, lente del governo statuniten-se che promuove lo sviluppo internaziona-le. In quel periodo il presidente cileno Sal-vador Allende nazionalizz le miniere dirame e le aziende controllate da gruppi sta-tunitensi. In ambasciata, ricorda Kessler,non cera nessuno che sapesse qualcosa di

    diritto internazionale. Fu lui a cercare, perconto del governo statunitense, di ottenereindennizzi per quegli espropri. Poi, per,con laiuto di Washington, in Cile and alpotere Augusto Pinochet, che revoc le na-zionalizzazioni. Oggi Kessler, oltre a esseresocio del prestigioso studio legale PorterWright Morris & Arthur, che ha sede aWashington, fa il giudice arbitrale per lIn-ternational center for settlement of in-vestment disputes (Icsid), unistituzionelegata alla Banca mondiale. Se il Ttip fosseapprovato, in futuro sarebbero avvocati co-

    me Kessler a controllare la legislazione, siaquella statunitense sia quella europea.

    Nel dibattito sul Ttip il tema pi discus-so finora stato la tutela degli investitori.Nelle intenzioni di chi sta elaborando iltrattato le aziende straniere dovranno ave-re il diritto di portare ogni eventuale dispu-ta davanti a un tribunale di arbitrato inter-nazionale. Insomma, ogni volta che unpaese firmatario del Ttip dovesse adottareuna legge o una norma per la tuteladellambiente o dei consumatori, si espor-rebbe a una vertenza degli investitori pri-vati, che potrebbero far valere i loro dirittidavanti a tribunali come lIcsid.

    Berlino, 18 aprile 2015. Manifestazione contro il TtipHANSCHRISTIANPLAMBECKLAIFCONTRASTO

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    In copertina

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    Il progetto ha suscitato reazioni indigna-te soprattutto in Germania, anche se, para-dossalmente, i primi a introdurre questo ti-po di procedura sono stati proprio i tede-schi. A partire dagli anni sessanta, infatti,per proteggere le esportazioni e gli investi-menti nei paesi in via di sviluppo che nonavevano sistemi giudiziari affidabili, il go-verno tedesco ha concluso quasi 130 accor-di di tutela degli investitori con vari paesi.Ma ha creato un mostro. La Vattenfall,unazienda svedese che produce energia,ha chiesto alla Germania 4,7 miliardi di eu-

    ro per i danni causati dalla decisione di Ber-lino di rinunciare allenergia nucleare.

    Le imprese statunitensi e le loro control-late sono perfino pi agguerrite. Quando ilgoverno australiano ha deciso di stamparesui pacchetti di sigarette avvertimenti piseveri sui danni che il fumo provoca alla sa-lute, la Philip Morris Asia si rivolta a untribunale arbitrale. Insomma, i servizi diKessler saranno sempre pi richiesti. Luisar uno dei tre giudici arbitrali chiamati adecidere se la Rwe, unazienda energeticapubblica tedesca, abbia diritto a un inden-nizzo dopo che la Spagna ha tagliato le sov-venzioni per le energie rinnovabili.

    cui il ministro delleconomia tedesco Sig-mar Gabriel, presidente della Spd nel chie-dere che queste discusse procedure sianoriformate secondo princpi costituzionali.Questi politici propongono listituzione diun tribunale bilaterale per il diritto com-merciale in cui operino giudici di professio-ne indipendenti. Chiedono anche che letrattative commerciali siano aperte al pub-blico e che si possa ricorrere in appello con-tro le sentenze del tribunale.

    Giudici di professione

    Allinizio di maggio la Commissione euro-pea ha presentato una bozza di riforma perrendere ammissibili i ricorsi e pubblichetutte le carte processuali. Propone inoltreun elenco fisso di giudici arbitrali a cui, adifferenza di oggi, sarebbe vietato esercita-re lavvocatura e larbitrato in pi procedi-menti. Secondo il parlamento europeo diStrasburgo, invece, il tribunale dovrebbeessere composto da giudici di professioneed escludere gli avvocati, che spesso sonomossi da interessi particolari. Se gli euro-parlamentari e i politici come Gabriel e Fay-mann terranno duro, sia in Europa sia negliStati Uniti potrebbero essere adottati stan-

    sorta insomma unindustria del con-tenzioso internazionale, che si occupa diesaminare le legislazioni dei vari paesi allaricerca di appigli utili per una vertenza lega-le. Gus van Harten, un esperto canadese didiritto internazionale, avverte che il nume-ro delle cause aumentato notevolmente.Nel suo paese, dice, londata di vertenze haavuto un effetto paralizzante sui politici,che non osano pi presentare progetti dilegge per la tutela ambientale.

    I tribunali arbitrali, tra laltro, lavorano aporte chiuse. Quando Kessler e i suoi colle-

    ghi si riuniscono a Washington, in un edifi-cio della Banca mondiale, per sentire testi-moni o concedere indennizzi, il pubblico tenuto alloscuro. Perfino la sentenza deltribunale resta confidenziale, se una delleparti lo richiede. E i ricorsi sono previsti incasi rari.

    Ha suscitato una notevole indignazionela notizia che i negoziatori del Ttip puntava-no a rendere pi facile fare causa ai governi.Per dirla con il cancelliere austriaco WernerFaymann, laccordo sembrava creare peri-colosi diritti speciali per i grandi gruppi in-dustriali. Ora Faymann si schierato conaltri leader di partiti socialdemocratici tra

    MARTANASCIMENTORACONTRASTO

    Parigi, Francia, 18 aprile 2015. Proteste contro il Ttip

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    D

    iffamare 150mila manifestanti possibile. Basta definirli tutti

    ottusi e nazionalisti. Oppuresostenere che la loro campagna sem-bra cresciuta nel letame fascista, co-me ha fatto lo Spiegel Online. A quantopare, se questi cittadini non scendonoin piazza contro i rifugiati, ma controun trattato di libero scambio, c qual-cosa che non va. Quella che si svolta il10 ottobre a Berlino contro il Ttip sta-ta la pi grande manifestazione degliultimi ventanni in Germania. La mag-gioranza assoluta delle persone scesein piazza non era composta da neonazi-

    sti, ma da sindacalisti, verdi e ambien-talisti. Le persone che sono salite sulpalco hanno preso le distanze da tuttele destre e hanno espresso solidarietai rifugiati e ai poveri.

    In passato, quando la Germania eradivisa in due, in occasione delle mani-festazioni per la pace e contro lenergianucleare ai manifestanti si diceva: Al-lora andate dallaltra parte del muro!.Oggi quella frase stata sostituita con:Siete tutti di destra!. Anche questareazione esagerata, e proprio per que-

    sto nel dibattito attuale sul Ttip do-vremmo tutti fermarci a riflettere: il te-ma complesso e quindi forte la ten-tazione di cercare le idee sbagliatenellavversario. Si pu essere favorevolio contrari a questo trattato. Ma sia glioppositori sia i sostenitori del Ttip do-vrebbero argomentare con i fatti, perquanto possano risultare noiosi, e nonlimitarsi a denigrare gli avversari. Il fat-to che il Ttip, ed qui il bello di questoprogetto, ha a che fare con cose impor-tanti, con il commercio, con lambientee con la nostra democrazia. Non ha in-

    vece niente a che fare con la guerra econ la pace. In altre parole, meglioche facciamo tutti un passo indietro.

    Se ci riusciamo e, per una volta, fac-ciamo attenzione, potremo vedere chemolte obiezioni al trattato stanno dan-do frutti: le voci critiche hanno prote-stato a lungo perch nel ventunesimo

    secolo la Commissione europea nego-ziava i trattati con i mezzi della diplo-mazia segreta dellottocento. Oggi Bru-xelles pi aperta. Non abbastanza,ma meglio di niente.

    Anche sulla questione dei tribunaliarbitrali sono stati fatti grandi passi inavanti. Il Ttip prevedeva che gli investi-tori potessero fare causa a un altro statodi fronte a un tribunale arbitrale priva-to. Tra stati di diritto una norma del ge-nere non solo superflua, ma ancheproblematica per la democrazia. Ora la

    Commissione non vuole rinunciare aquellidea, ma progetta comunque lievimiglioramenti, e per esempio vuoleistituire un tribunale pubblico.

    Un progetto positivoIl 12 ottobre, due giorni dopo la manife-stazione, Bruxelles ha anche annuncia-to che chieder norme rigorose per latutela dellambiente e della societ.Cos ha anche ammesso indirettamen-te che in passato queste tutele sonomancate e che quindi gli oppositori

    avevano ragione. Ma questa situazionesi potrebbe anche interpretare in un al-tro modo: Bruxelles comincia a capireche le proteste potrebbero trasformareil Ttip in un progetto positivo.

    I cittadini sono vigili, sinformano esono convinti che gli errori non vengo-no corretti automaticamente dai partitie dai governi, ma che ognuno debba farsentire la sua voce. Nessuno si aspettache i politici non sbaglino mai. Ci siaspetta che siano in grado di cambiarela loro linea politica quando stataconcepita male.ufp

    La manifestazione di Berlinodel 10 ottobre dimostra chegli oppositori del Ttip hannodelle ragioni valide

    Lutilit delle protestePetra Pinzler, Die Zeit, Germania

    Lopinionedard migliori. Sarebbe una riforma che ri-condurrebbe la tutela degli investitori allesue origini.

    I negoziatori di Bruxelles e di Washing-

    ton hanno molti avversari, ma il pi temibi-le una brunetta con i capelli corti che nonalza mai la voce. Pia Eberhardt, 36 anni,volto e mente del movimento contro il Ttip.Politologa del Corporate Europe observa-tory, autrice di un autorevole studio sullatutela degli investitori, uscito nel 2013, cheha acceso i riflettori sulle trattative segrete.Con la sua squadra, e in collaborazione conaltre ong, ha fatto conoscere allopinionepubblica alcune bozze di accordo o docu-menti di lavoro discussi durante i negoziati.A un pugno di rappresentanti non eletti,

    dice Eberhardt, stato concesso un potereenorme: bloccare la regolamentazione pri-ma che fosse votata dai vari parlamenti. una minaccia al sistema democratico.

    Il meccanismo denunciato da Eberhardtha un nome apparentemente innocuo, co-operazione nella regolamentazione, chesembra alludere a un clima di amicizia, col-laborazione e ragionevole intesa. Prevedela creazione di un consiglio formato da rap-presentanti del governo degli Stati Uniti edi autorit dellUnione europea. Secondo ilprogetto, i provvedimenti legislativi in tema

    di regolamentazione, prima di essere messiai voti nei parlamenti nazionali, dovrebberoessere sottoposti al cosiddetto consiglio perla regolamentazione affinch ne verifichi laconformit al Ttip.

    A prima vista la procedura ricorda quellacon cui sono approvate le leggi in Germa-nia: nel processo coinvolta una vasta gam-ma di forze sociali, dalle organizzazioniambientaliste alla lobby delle industrie far-maceutiche. Ma c una grande differenza:nel consiglio per la regolamentazione gliinteressi imprenditoriali non avrebbero al-

    cun contrappeso, non sarebbero bilanciatiin alcun modo dagli interessi dei cittadini.Lunico suo scopo sarebbe sopprimere lebarriere commerciali esistenti ed evitareche ne sorgano di nuove. Certo, il consiglioper la regolamentazione non potr intral-ciare direttamente lattivit dei legislatoridei vari paesi, ma gli avversari del Ttip te-mono che, per bloccare un provvedimento,baster che si presti a essere usato da unim-presa per montare una vertenza.

    Dal canto suo la Commissione europeaassicura che non smetter dimporre regolealle imprese. Ma la procedura non inno-

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    In copertinacua come sostiene Bruxelles. Perfino lacancelliera tedesca Angela Merkel ha am-messo che il ruolo dei regolatori del Ttip eccessivo, va oltre la semplice lettura delle

    bozze di legge.Anche il parlamento di Strasburgo ha lesue riserve. Gli europarlamentari insistonoper preservare il principio secondo cui solole istituzioni europee hanno il diritto diemanare leggi. Il Ttip dovr affermareesplicitamente che non si pu indebolire ointralciare lattivit legislativa, sostieneBernd Lange, presidente della commissio-ne per il commercio internazionale.

    Abbassare i toniCecilia Malmstrm, 47 anni, commissaria

    europea per gli scambi commerciali, nonperde facilmente la calma. Anche quando attaccata aspramente dagli avversari delTtip, la politica svedese si limita a sorrideree ad abbassare i toni. Cerco di ascoltaretutti quelli che criticano il Ttip, dice, e ve-do che a volte temono semplicemente didover rinunciare al loro stile di vita euro-peo. Bella differenza rispetto al suo burbe-ro predecessore, il politico fiammingo KarelDe Gucht, che a malapena riusciva a na-scondere la sua scarsa considerazione pergli avversari del trattato, da lui giudicati

    quasi in blocco vittime di unideologia sba-gliata. Malmstrm persegue gli stessi obiet-tivi, ma ha un atteggiamento pi aperto,soprattutto in Germania, dove il suo compi-to promuovere il Ttip difficile. Ma sot-tolinea: Se gli standard non li fissiamo noi,lo far qualcun altro che ha meno a cuore gliinteressi dei consumatori.

    Gli altri a cui si riferisce sono le poten-ze industriali asiatiche e latinoamericane,che in questi ventanni hanno modificatoradicalmente il commercio mondiale. Inpassato gli scambi commerciali erano rego-

    lati da trattati fra pi di cento paesi, ma dal-la met degli anni novanta quei paesi hannocreato sempre pi alleanze economiche re-gionali per promuovere gli scambi com-merciali.

    Tra quelle alleanze, la pi riuscita pro-prio lUnione europea, che sostiene il mer-cato interno gi da ventanni. In Asia, paesicome lIndonesia, la Thailandia e la Male-sia hanno dato vita allAsean, e alla metdegli anni novanta gli Stati Uniti, il Messicoe il Canada hanno istituito il Nafta. Dallini-zio del nuovo millennio si sono aggiunti al-meno una ventina di accordi commercialidi vasta portata, generalmente con risultati

    positivi. Da recenti studi economici risultache questi accordi hanno fatto aumentaregli scambi commerciali, promosso la con-correnza con il conseguente abbassamen-

    to dei prezzi e aumentato il reddito mediodei cittadini.Dal Ttip molti economisti si aspettano

    risultati simili. Non tutti concordanosullentit dei benefici, ma nessuno dubitadei vantaggi per le imprese europee: il Ttipconsentirebbe a molti grandi gruppi indu-striali di compensare largamente le poten-ziali minacce provenienti dallaltro capodel mondo.

    Intanto, mentre Bruxelles e Washingtonnegoziano un accordo transatlantico, i pae-si del Pacifico stringono alleanze ancor piambiziose, come il Partenariato transpaci-fico, approvato di recente, a cui partecipanogli Stati Uniti, il Giappone e altri dieci paesi.Se questi accordi si faranno, le imprese eu-ropee dovranno pagare dazi pi alti, mentre

    i concorrenti di gran parte dellAsia potreb-bero produrre a costi molto inferiori. Tantoper fare un esempio, i produttori italiani dicuoio e pellami che esportano portafogli ocinture in Giappone farebbero i conti conuna concorrenza che ha prezzi del 18 per

    cento pi bassi. LEuropa, tra laltro, perde-rebbe anche loccasione di inserirsi neimercati del futuro. Ancora oggi in molti set-tori industriali la produzione dominata da

    imprese tedesche, ma in futuro sar cossolo se lEuropa e gli Stati Uniti concludonoun accordo simile a quello firmato quattroanni fa nel settore dellaviazione. AlloraBruxelles e Washington hanno concluso unampio accordo in cui sono stati fissati stan-dard tecnici di sicurezza che sono stati poiadottati anche dai produttori canadesi, bra-siliani e cinesi. Se il Ttip andasse in portopotrebbe succedere la stessa cosa anche inaltri comparti industriali.

    Insomma, il mondo nel ventunesimosecolo sar un mondo di accordi commer-

    ciali, e i vantaggi maggiori andranno ai pa-esi che stringeranno pi alleanze e che tire-ranno dalla loro parte le nazioni pi forti. Diconseguenza linterrogativo pi importante in che direzione guarderanno in futuro gliStati Uniti: verso le potenze emergenti delPacifico o verso i tradizionali alleati del vec-chio continente? Se Washington volta lespalle a Bruxelles, dice lex primo ministrosvedese Carl Bildt, il baricentro del mon-do si sposter verso lAsia. E il peso dellEu-ropa diminuir notevolmente. daccordocon Cecilia Malmstrm.

    Quando gli chiedono cosa pensa degliStati Uniti, Klaus Mller, il presidente dellafederazione delle associazioni dei consu-matori tedeschi, pensa al gelato. Da adole-scente ha vissuto per due anni negli StatiUniti, prima in Indiana e poi nel Connecti-cut, e di quel periodo ricorda lo stuporequando scopr che nelle gelaterie erano di-sponibili ben 33 gusti. Per un ragazzo,dice, gli Stati Uniti sono un paese gran-dioso.

    Questo contribuisce a spiegare perch ilmassimo difensore dei diritti dei consuma-

    tori tedeschi mostri scarsa comprensioneper i toni antiamericani di alcuni avversaridel Ttip. Mller iscritto da venticinqueanni al partito dei Verdi. anche stato mini-stro dellambiente nel land dello Schleswig-Holstein, nel nord della Germania, e condi-vide molti dei timori espressi dal movimen-ti contro il Ttip. Sui temi degli alimenti edelle sostanze chimiche, spiega Mller, ledifferenze culturali tra Europa e Stati Unitisono semplicemente troppo vaste per po-tersi aspettare una rapida armonizzazioneo un rapido riconoscimento reciproco.

    Mller per non affatto contrario allalibert degli scambi commerciali, anzi.

    24 Internazionale 1125 | 23 ottobre 2015

    uMentre lavorava a un accordo con gli StatiUniti, nellagosto del 2014 lUnione europea ha

    concluso un trattato simile con il Canada:lAccordo economico e commerciale globale(Ceta). A differenza di altri trattati, il testo delCeta non segreto, scrive lIndependent, econferma i timori suscitati dal Ttip, laccordoche lUnione europea e gli Stati Uniti stannonegoziando. Il Ceta una minaccia alle normesui generi alimentari, alla battaglia contro ilcambiamento climatico e anche alla possibilitdi regolamentare le banche. Un esempio quello delle sabbie bituminose da cui il Canadaestrae petrolio, unattivit devastante dalpunto di vista ambientale. Il Ceta ha in effettidelle clausole che tutelano lo svilupposostenibile, ma sono applicate alla pesca e allaproduzione di legname. Sono esentati invece isettori minerario, energetico e dei trasporti.

    Da sapereLaccordo con il Canada

    Il mondo nel

    ventunesimo secolosar un mondo diaccordi commerciali

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    Internazionale 1125 | 23 ottobre 2015 25

    Sono un difensore dei consumatori, quin-di sono favorevole alla libert di scelta e aiprezzi bassi, spiega. Ma per avere questecose occorre che i consumatori possano ri-conoscere chiaramente e con certezza quel-lo che scelgono. Secondo lui, nel dibattitosul Ttip serve una terza via. Occorrerebbecio che Bruxelles e Washington raggiun-gessero in tempi brevi unintesa sugli aspet-ti su cui possibile trovare un terreno co-mune, come per esempio gli standard e idazi tariffari. Dovrebbero invece mettereda parte le questioni relative alla sicurezza

    alimentare e alla tutela della salute, vistoche le loro due culture giuridiche sono trop-po diverse.

    La tesi di Mller coincide con gli umoridellopinione pubblica tedesca. Secondo unsondaggio condotto a maggio dalla Tns perconto dello Spiegel, il 42 per cento degli av-versari del Ttip contrario perch pensache laccordo potrebbe indebolire la legisla-zione europea in materia di protezionedellambiente e dei consumatori, ma anchedi diritti dei lavoratori. Solo il 27 per centoesprime il timore che il Ttip dia troppo pote-re ai grandi gruppi industriali. Queste cifredimostrano che una versione light del

    Ttip, quella a cui pensa Mller, potrebbeporre basi nuove per le trattative e al tempostesso offrire ai negoziatori di Bruxelles unmodo per correggere gli errori di questi ul-timi mesi, cio la mancanza di trasparenzae la minimizzazione dei rischi per la demo-crazia e lo stato di diritto. Ecco dunque co-me potrebbe essere la nuova strategia neinegoziati per il Ttip.

    1) Per garantire la massima apertura,lUnione europea deve rendere accessibilitutti i documenti rilevanti e coinvolgerenella discussione tutti i gruppi sociali.

    2) LUnione europea deve creare un tri-bunale commerciale bilaterale per le ver-tenze degli investitori. Deve anche esserepossibile fare ricorso contro le sentenze.

    3) La collaborazione nella regolamen-tazione non necessaria. sufficiente chele aziende interessate siano informate, coscome prevedono gli accordi commercialiconvenzionali.

    Cos riformato, il processo di approva-zione del Ttip potrebbe non solo ripristinarela fiducia che lUnione europea si giocatacon lattuale strategia negoziale, ma anchegarantire i vantaggi del libero scambiocommerciale senza mettere a rischio la de-

    Proteste contro il Ttip in Svezia, 10 ottobre 2015TOMMYLINDHOLM

    PACIFICPRESSLIGHTROCKETGETTYIMAGES

    mocrazia. Questidea di un Ttip light hariscosso molti consensi tra gli esperti. Tra isuoi sostenitori c Gabriel Felbermayr, unesperto di questioni commerciali che lavoraper lInstitut r wirtschaftsforschung, unistituto per le ricerche economiche di Mo-naco di Baviera. Felbermayr ancora con-vinto che un Ttip ridimensionato offrirvantaggi economici consistenti. Garanti-rebbe dall80 al 90 per cento dei vantaggiattesi sul piano degli scambi commerciali,dice. Anche i politici europei vedono dibuon occhio lidea di un accordo ridimen-

    sionato. Per esempio Matteo Renzi, il presi-dente del consiglio italiano, propone unaccordo che riguardi le questioni commer-ciali meno spinose ma possa essere adotta-to il prima possibile.

    In conclusione, il movimento contro ilTtip ha ottenuto dei risultati notevoli. Hareso gli europei consapevoli delle questio-ni importanti su cui si negozia a porte chiu-se a Washington e a Bruxelles e ha dimo-strato quanto potrebbe diventare pericolo-so il Ttip per i consumatori e per le libertcivili. Finora molte cose sono andate stor-te, ma c ancora tempo per correggere glierrori.uma

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    26/11626 Internazionale 1125 | 23 ottobre 2015

    Europa

    La Svizzera si getta nelle bracciadella destra. Il vincitore delle ele-zioni federali del 18 ottobre lUnione democratica del centro

    (Svp-Udc), che oggi in grado di chiedereun secondo seggio nel governo (il consiglio

    federale, composto da sette membri elettidal parlamento). A scrutinio ultimato lSvp-Udc sfiora il 30 per cento dei voti e, rispettoal 2011, guadagna 11 deputati al consiglionazionale, la camera bassa del parlamentosvizzero. Laltra formazione con il vento inpoppa il Partito liberale radicale (Plr), cheguadagna tre deputati. Se ai seggi di questidue partiti si sommano i tre della Lega deiticinesi e del Movimento dei cittadini gine-vrini (Mcg), che fanno gi parte del gruppoSvp-Udc, la maggioranza assoluta garan-tita, anche senza lappoggio del Partito po-polare democratico (Ppd-Pcd). La prossimalegislatura sar molto di destra.

    In un periodo di grande incertezza gli

    svizzeri hanno avuto una reazione di paurae di chiusura. Di fronte alle crisi in Siria, Iraqe Ucraina, hanno fatto quello che sanno fa-re meglio: barricarsi nel loro mondo. I mi-granti che chiedono asilo in Svizzera, e piin generale tutti gli stranieri, compresi glisvizzeri naturalizzati da poco, dovrebberocominciare a preoccuparsi. Non solo sonostati usati come carne da cannone in cam-pagna elettorale, ora saranno anche oggettodi una sollecitudine molto particolare daparte dei partiti che amano stuzzicare gliistinti populisti di parte del loro elettorato.

    In realt, per, il voto d il via libera a una

    politica neoliberista che smanteller lo sta-to sociale: in programma ci sono meno sta-to, pi privatizzazioni e attacchi contro il

    welfare. La disillusione sar forte per moltielettori che pensavano di poter proteggere iloro diritti con il voto. Facendo credere a unelettorato sempre pi precarizzato che isuoi problemi sono dovuti alla concorrenzadegli stranieri e dei migranti, il blocco po-pulista riuscito a nascondere la vera ragio-ne della precariet: la guerra economica esociale che il mondo imprenditoriale staconducendo contro i lavoratori. Fino aquando questo dato non sar compreso e lasinistra non articoler una risposta efficace cosa che presuppone chiarezza, in partico-

    lare da parte dei sindacati lestrema destracontinuer a crescere.

    Laltro sconfitto lambiente. I Verdihanno perso cinque seggi. vero che quat-tro anni fa avevano beneficiato delleffettoFukushima, ma questo non spiega tutto. Ilrisultato del voto anche il segnale dellin-capacit di proiettarsi nel futuro, di affron-tare i problemi legati al riscaldamento glo-bale. Questo significa che il negazionismoclimatico portato avanti dallUdc e dal Plrrialzer la testa. E la progressiva rinunciaallenergia atomica, decisa nel 2011, potreb-

    be essere rimessa in discussione.uadr

    In Svizzera trionfanoi conservatori e i populisti

    Spaventati dalla crisi dei migrantie dal caos internazionale,gli svizzeri hanno decisodi chiudersi nel loro universo.E hanno dato fiducia alla destra

    Philippe Bach, Le Courrier, Svizzera

    ARNDWIEGMANNREUTERSCONTRASTO

    Il deputato dellSvp-Udc Roger Kppel. Illnau, Svizzera, 18 ottobre 2015 Da sapereIl consiglio nazionale svizzero

    Seggi

    Variazione

    rispettoal 2011 Seggi

    Variazione

    rispettoal 2011

    Comunisti

    Socialisti

    Verdi

    Verdi liberali

    Evangelici

    Ppd-Pcd

    Borg. dem

    Plr

    Svp-Udc

    Mcg

    Lega

    Fonte: swissinfo.ch

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    Lopinione I doveri dei partitiuIl verdetto delle urne ine-quivocabile: la Svizzera hasvoltato a destra e lUnionedemocratica del centro (Svp-Udc) ha ottenuto una vittoriaimpressionante, scrive il quo-tidiano liberale conservatoreNeue Zrcher Zeitung. Orasarebbe meglio che tutti i par-

    titi richiamassero ai suoi dove-ri la forza principale del paese,ricordandole soprattutto la ne-

    cessit di governare in base alprincipio della concordanza(la ricerca del compromessotipica del sistema politico sviz-zero). Questo significa chelSvp-Udc deve proporre per ilconsiglio federale dei candi-dati competenti, che abbando-nino nettamente lidea di

    unopposizione radicale. Dettoquesto, sarebbe eccessivo pre-tendere che lSvp-Udc rinunci

    alle critiche verso lUnione eu-ropea o alla sua linea dura intema dimmigrazione. Dal-tronde nessuno chiede ai so-cialisti presenti in consiglio fe-derale di rinnegare il loro furo-re anticapitalista. In base alprincipio della concordanza ipartiti devono condividere le

    responsabilit di governo no-nostante le differenze di pro-grammi.

  • 7/23/2019 Internazionale 23 Ottobre 2015

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    Internazionale 1125 | 23 ottobre 2015 27

    GERMANIATURCHIA

    Le concessionidellEuropaAssistenza finanziaria e ripresadel processo dintegrazionedella Turchia nellUnione euro-pea. quanto ha proposto il 18ottobre a Istanbul la cancellieratedesca Angela Merkel al presi-dente turco Recep TayyipErdoan in cambio di una pistretta collaborazione sulla crisidei migranti: in concreto, la di-sponibilit di Ankara a tenere iprofughi nel proprio territorio.

    Come la crisi del debito, scri-ve la Frankfurter Allgemei-ne Zeitung , anche la crisi dei

    migranti vede protagonista laGermania. E il malcontento deitedeschi ricade soprattutto sul-la cancelliera. Messa alle strette

    nel suo paese, Merkel deve fa-re i conti con le pretese di Anka-ra, tra cui la ripresa dei negozia-ti per lingresso nellUnione,che non certo una priorit diBerlino. Secondo il sito turcoT24, Erdoan sta invece appro-fittando della crisi dei migranti:Convinto che si tratti del peg-gior incubo dellEuropa, ha al-zato la posta: la sua condizioneper collaborare che locciden-te smetta di criticarlo per il suo

    autoritarismo e interrompaquella che lui chiama una per-secuzione politica.

    Il 25 ottobre i polacchi andranno alleurne per le elezioni legislative. Esecondo Newsweek Polskalavittoria del partito Diritto e giustiziadi Jarosaw Kaczyski (Pis, populistae conservatore, oggi allopposizione) sicura. Stando ai sondaggi, il Pis hail 32 per cento delle intenzioni di voto,contro il 22 per cento di Piattaforma

    civica, la formazione liberale della premier Ewa Kopacz.In copertina il settimanale polacco presenta le aquile diKaczyski tra cui, oltre al leader del partito, la candidatapremier Beata Szydo e spiega che, in caso di vittoria, ilPis porter nelle istituzioni almeno duecento persone,che dovranno essere fedeli, ma non necessariamentebrillanti. Lobiettivo di Kaczyski creare unsuperministero del progresso, modificando linterastruttura dellamministrazione pubblica. Ma questarivoluzione sar distruttiva per il paese e servir comestrumento di vendetta politica, commenta il settimanale.Da parte sua lattuale premier ha messo in guardia sul

    rischio che la vittoria del Pis trasformi la Polonia in unarepubblica confessionale, considerati i rapporti tra ilmondo cattolico pi conservatore e il partito di Kaczyski.Dimenticate la razionalit e il buonsenso, commentaKultura Liberalna, a vincere sar la forza che saprcavalcare i simboli, i miti e le paure dei polacchi.

    Polonia

    La destra allattacco

    Newsweek Polska, Polonia

    GERMANIA

    Elettadopo lattentato

    Il 19 ottobre Henriette Reker stata eletta sindaca di Coloniacon il 52,7 per cento dei voti. Ilgiorno prima, scrive la Sd-deutsche Zeitung, la candida-ta indipendente era stata feritacon un coltello da un uomo di 44anni, Frank S., durante un comi-zio. Reker stata operata dur-genza e ora considerata fuoripericolo. Secondo gli inquirenti,lattentato maturato negli am-bienti della destra xenofoba.

    Frank S., in cura per problemipsichiatrici, un ex militante delFreiheitlichen deutschen arbei-terpartei (Fap), partito neonazi-sta sciolto dalle autorit nel1995. Intanto, continua il quoti-diano, cresce il clima dintolle-ranza nel paese. Il 19 ottobre aDresda tornato a manifestareil movimento xenofobo Pegida,che si scontrato con un corteodi militanti antifascisti.

    JENSMEYERAPANSA

    IN BREVE

    FranciaIl 20 ottobre la leader

    del Front national Marine LePen stata convocata dal tribu-nale di Lione per rispondereallaccusa dincitamento allodiorazziale. Aveva paragonato lepreghiere dei musulmani instrada alloccupazione nazista.La procura ha chiesto il proscio-glimento.TurchiaIl 17 ottobre una don-na britannica che lavorava perunong in Iraq, Jacqueline Sut-ton, stata trovata morta allae-

    roporto di Istanbul. Non anco-ra chiaro se si trattato di omici-dio o suicidio.

    IMMIGRAZIONE

    Oltrei confiniCon la progressiva chiusura del-

    le frontiere dei paesi dellEuro-pa sudorientale, si spostanosempre pi a ovest i migrantiche tentano di entrarenellUnione europea attraversoquella che ormai chiamata larotta dei Balcani. Il 16 ottobrelUngheria ha chiuso, dopoquella con la Serbia, anche lafrontiera con la Croazia. Circaventimila persone hanno cosattraversato la Croazia a piediper dirigersi verso la Slovenia eda l verso lAustria e la Germa-nia. un numero molto pi al-to di quello che la Slovenia pugestire, osserva Jutarnji List.Secondo il quotidiano croato,Zagabria ha pronto un nuovopiano per far fronte alla crisi:Una barriera di filo spinato alconfine serbo. Intanto il pre-mier sloveno Miro Cerar hachiesto lintervento di Bruxellese dichiarato che il paese riceverpresto assistenza materiale e fi-nanziaria per far fronte agli arri-

    vi, riferisce il quotidiano slove-no Delo. Il 16 ottobre un poli-ziotto di frontiera bulgaro ha uc-ciso un afgano che tentava dientrare nel paese dalla Turchiacon una cinquantina di conna-zionali. Le autorit bulgare han-no parlato di un incidente dovu-to alla scarsa preparazione de-gli agenti di frontiera, scrivelagenzia Novinite. La Bulgaria oggetto di una procedura di in-frazione avviata dalla Commis-

    sione europea per la mancataapplicazione delle regole euro-pee in materia di asilo.

    ANTONIOBRONICREUTERSCO

    NTRASTO

    Slovenia, 21 ottobre 2015

    Dresda, 19 ottobre 2015

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    Africa e Medio Oriente

    28 Internazionale 1125 | 23 ottobre 2015

    LUnione africana avr molto dafare nei prossimi mesi, vista laserie di elezioni ad alto rischioche si terranno nel continente.

    In Burkina Faso, dopo il colpo di stato del 17

    settembre, le elezioni dell11 ottobre sonostate posticipate, mentre le violenze in cor-so nella Repubblica Centrafricana hannoportato al rinvio a dicembre del voto inizial-mente previsto per il 18 ottobre. La CostadAvorio e la Tanzania invece andranno alleurne come previsto il 25 ottobre, e a febbraiodel 2016 si terranno le elezioni presidenzia-li in Benin e in Niger.

    Alle presidenziali in Costa dAvorio si dper scontata la vittoria del presidenteuscente Alassane Ouattara, tenuto contodellampia coalizione che lo sostiene, ilRassemblement des houphoutistes pourla dmocratie et la paix (Rhdp). I mezzi

    dinformazione stranieri si sono concentra-

    ti sui consistenti progressi economici fattidalla Costa dAvorio negli ultimi anni, dopole violenze seguite alle elezioni di novem-bre del 2010. Gli osservatori non hanno pe-r escluso il rischio dincidenti, dal momen-to che in molti contestano le condizioni incui si svolger il voto. Inoltre non vero chetutti i principali attori politici sostengonoOuattara, nonostante lappoggio dellexpresidente Henri Konan Bedi, leader delpotente Partito democratico della CostadAvorio (Pdci). Noti esponenti del Pdcihanno abbandonato il partito e si sono can-

    didati per conto loro.Le divisioni interne al principale partito

    dopposizione hanno inoltre ingarbugliatoil gi complesso contesto politico del pae-se. Una parte del Fronte popolare ivoriano(Fpi) dellex presidente Laurent Gbagbovuole partecipare alle elezioni mentreunaltra ha intenzione di boicottarle, comenel 2011 e nel 2013, per protestare contro ladetenzione di Gbagbo allAja (stabilita dal-la Corte penale internazionale) e controquelle che giudicano condizioni politicheinique. La frattura aggravata dallincapa-cit delle due parti di scegliere un candida-to comune.

    Lopposizione ha anche avanzato deidubbi sullorganizzazione del voto, sullaneutralit della commissione elettorale esulla possibilit per tutti i partiti di avere

    spazio su giornali e tv pubbliche. La stabilitdella Costa dAvorio minacciata inoltre daproblemi di vecchia data. La riforma delleforze di sicurezza, il processo di riconcilia-zione nazionale, limpunit per i responsa-bili delle passate violenze, le questioni lega-te alla propriet della terra come allidentite alla nazionalit sono tutti nodi che an-drebbero sciolti per evitare che nel paesescoppino nuovi conflitti.

    I principali candidatiLe presidenziali in Tanzania, invece, corro-

    no meno rischi di andare male, per la lungatradizione di elezioni pacifiche e per la fidu-cia dei cittadini nel sistema elettorale. Tut-tavia, le divisioni interne al Partito della ri-voluzione (Ccm), una delle forze politicheal potere da pi tempo in Africa, hanno por-tato a una competizione elettorale moltopi tesa del previsto.

    Allinizio del 2015 sembrava scontatoche lo scontro sarebbe stato tra il Ccm, chefa affidamento sulla sua lunga tradizione dimovimento di liberazione, e il principalepartito dellopposizione, il Partito della de-

    mocrazia e dello sviluppo (Chadema). Unturbolento processo interno al Ccm ha tut-tavia rimescolato le carte e oggi i principalicandidati alla presidenza sono John Magu-fuli del Ccm e lex primo ministro EdwardLowassa, che ha lasciato il partito a lugliodopo aver perso le primarie. Secondo moltiosservatori Magufuli, che oggi ministrodei lavori pubblici, potrebbe vincere le ele-zioni grazie alla sua reputazione di politicolontano dai battibecchi e al sostegno delsuo potente partito. Magufuli inoltre non stato toccato dagli scandali di corruzione

    che hanno segnato gli ultimi anni di gover-no del Ccm. Lowassa, tuttavia, un perso-naggio vivace e pu contare sul sostegno dichi accusa il Ccm di rallentare la moderniz-zazione economica del paese.

    In campagna elettorale si parlato an-che della riforma costituzionale e del conte-stato status di Zanzibar. Il progetto di unanuova costituzione in cantiere da decennie il referendum costituzionale atteso primadel voto stato rinviato ancora una volta.Gli esperti temono inoltre che nellisola diZanzibar lestremismo e la vicinanza allaSomalia possano creare tensioni, come av-venuto nelle elezioni passate.ugim

    Le incognitedelle urne africane

    Costa dAvorio e Tanzania sipreparano al voto. In entrambii paesi la campagna elettorale stata segnata da tensioni, scontritra le diverse fazioni e vecchiequestioni irrisolte

    All Africa, Stati Uniti

    ISSOUF

    SANOGOAFPGETTYIMAGES

    Sostenitori di Alassane Ouattara ad Abidjan, il 12 ottobre 2015

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    M vive con tre figli in una ba-racca di due metri per due me-

    tri e mezzo. Del padre deibambini non c traccia. C unletto grande, una piccola cuci-na e un paio di sedie. Il gabi-netto si trova a dieci metri didistanza ed condiviso con al-tre due famiglie. Ogni famigliaha una chiave. La notte queidieci metri sono molto perico-losi. Ladri e stupratori si appo-stano spesso nel buio.

    Mi trovo nella township diKayehlitsha, costruita nel 1983per i neri che lavoravano nelleville dei bianchi, un quarto

    dora di automobile da Cittdel Capo. Oggi 450mila perso-

    ne vivono in questa baracco-poli, lungo un trafficato raccor-do stradale. Almeno met diloro vive in piccole baracchesenza bagno. Gli altri hannocase appena pi solide e spa-ziose. M non parla inglese. Iltraduttore un attivista diunong chiamata Social justicecoalition. Una delle battaglieprincipali dellassociazione quella per installare i gabinetticon lo scarico nelle township,che continuano a crescere no-nostante la fine dellapartheid.

    La campagna sintitola igieneuguale dignit. Unaltra batta-

    glia quella per cambiare lepriorit del sistema di polizia:oggi le autorit inviano piagenti (e meglio addestrati)nelle aree bianche, pi ricche esicure. Chiedo a M cos cam-biato dalla fine dellapartheid.Abbiamo i gabinetti, rispon-de. Che speranze avevaallepoca? Volevo una casa.E adesso? Vorrei un gabinettotutto per noi, senza doverlocondividere. Naturalmente Mvota e continuer a votare perlAnc.uas

    Da Citt del Capo Amira Hass

    Igiene uguale dignit

    Il segretario dellOnu Ban Ki-moon arrivato a Gerusa-lemme il 20 ottobre per cercare di fermare quella che hadefinito una pericolosa escalation di violenza tra israe-liani e palestinesi. Al Sharq al Awsatriferisce chedallinizio di ottobre almeno cinquanta palestinesi sonostati uccisi dalle forze di sicurezza israeliane e nove israe-liani sono morti in aggressioni compiute da palestinesi. Il18 ottobre a Beersheva, nel sud di Israele, stato ucciso

    anche un migrante eritreo, scambiato per il complice di unattentatore. Secondo il centro legale Adalah, la polizia isra-eliana ha arrestato pi di cento palestinesi.u

    Israele-Palestina

    Le violenze non si fermano

    IBRAHEEMA

    BUM

    USTAFAREUTERSCONTRASTO

    IRAQ

    Avanzatasu Ramadi

    Le forze irachene e la coalizioneinternazionale guidata dagliStati Uniti hanno lanciato unof-fensiva il 15 ottobre per ricon-quistare Ramadi, la capitale del-la provincia di Al Anbar, cadutanelle mani del gruppo Stato isla-mico a maggio, scrive Elaph. Ilgiorno successivo lesercito diBaghdad ha annunciato di avereripreso il controllo della citt diBaiji e della sua importante raf-fineria di petrolio.

    IN BREVE

    CamerunIl 14 ottobre il presi-dente statunitense Barack Oba-ma ha annunciato linvio di tre-cento soldati nel paese per con-tribuire alle operazioni controBoko haram.SiriaIl 20 ottobre il presidenteBashar al Assad ha incontrato ilpresidente russo Vladimir Putinnel corso di una visita a sorpre-

    sa a Mosca. Intanto, i raid russinel paese avrebbero causato inventi giorni la morte di 370 per-sone.

    CONGO

    No al terzomandatoQuattro persone sono morte il

    20 ottobre a Brazzaville negliscontri tra la polizia e i manife-stanti che protestavano contro ilreferendum, previsto per il 25ottobre, che potrebbe consenti-re al presidente Denis SassouNguesso (nella foto) di correreper un terzo mandato. SassouNguesso, 71 anni, al potere daquasi trentanni, anche se noncontinuativamente, ricordaAfrica Times. Il referendumchiede di abolire il limite di duemandati e la regola per cui i can-didati non possono avere pi disettantanni. Lopposizione haavviato una campagna di disob-bedienza civile per chiedere ledimissioni del presidente.

    GUINEA

    Di nuovoal potereAlle elezioni che si sono svolte

    l11 ottobre il presidente uscen-te Alpha Cond stato ricon-fermato per il secondo manda-to alla guida del paese con il 58per cento dei voti. Lo ha annun-ciato la commissione elettoraleil 17 ottobre. Il principale candi-dato dellopposizione, CellouDalein Diallo, che aveva de-nunciato irregolarit nello svol-gimento del voto, si fermatoal 31 per cento. Slate Afriquescrive che Alpha Cond unoratore carismatico e intelli-gente, ma che molti lo conside-rano autoritario e impulsivo.

    ANADOLUAGENCYGETTYIMA

    GES

    Scontri nella Striscia di Gaza, il 18 ottobre 2015

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    Americhe

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    La prima cosa che si vede sulla stra-da che dallaeroporto porta a ElCalafate un enorme cartello conla foto della presidente Cristina

    Fernndez de Kirchner e la scritta: Benve-nuta a casa. Molti conoscono la citt per-ch vicina al ghiacciaio Perito Moreno,che ogni anno attira migliaia di turisti. Ma sicapisce subito che El Calafate, nella provin-cia meridionale di Santa Cruz, qualcosa di

    pi: il posto preferito della donna pi po-tente dArgentina. Durante la campagnaelettorale per le presidenziali del 25 ottobresi discusso molto su cosa far la presiden-

    te dopo il 10 dicembre 2015, quando finir ilsuo mandato. Lei assicura che si ritirer a ElCalafate, nella villa rossa in riva al lago.Nessuno ci crede e il probabile futuro presi-dente argentino, il kirchnerista Daniel Scio-li, in difficolt: molte persone, anche nelsuo partito, pensano che Fernndez conti-nuer a governare dietro le quinte.

    Il cartello di benvenuto si trova accantoallhotel Alto Calafate, di propriet dellapresidente. Gli ospiti, almeno quelli argen-tini, sanno dove si trovano e qualcuno siscatta perfino una foto davanti al portone.Nessuno sembra interessato allo scandaloHotesur, linchiesta avviata nel 2014 che

    coinvolge gli alberghi della presidente alCalafate ed incentrata su Lzaro Bez, unuomo daffari amico dei Kirchner diventatomilionario con i cantieri pubblici della pro-vincia. Secondo laccusa, in bassa stagioneBez avrebbe prenotato decine di camereallAlto Calafate per riciclare denaro sporcoproveniente da altre attivit. Il caso Hotesur stato al centro della campagna per le pre-sidenziali, al punto che a luglio un tribunaleha sostituito il giudice che se ne occupava,Claudio Bonado, dopo che aveva ordinatola perquisizione dellalbergo. La causa ora

    ferma, ma fonti giudiziarie sostengono chericomincer dopo le elezioni.

    Un bravo stratega politicoGli argentini che dormono allAlto Calafatevogliono solo sapere se c la presidente,sono curiosi di vederla. Tutti chiedono dilei, spiega Nicols, un dipendente. Dallareception passano i turisti diretti al ghiac-ciaio, ma anche gli equipaggi di AerolneasArgentinas, che pernottano sempre qui:una garanzia per lhotel, soprattutto in bas-sa stagione. In poche ore arrivano due equi-paggi diversi e ogni equipaggio occupa seicamere. La convenzione con unazienda

    LArgentina al votosenza i Kirchner

    Il 25 ottobre gli argentiniscelgono un nuovo presidente.Molti credono che Cristina

    Fernndez governer dietro lequinte. Lei invece assicura che siritirer al Calafate

    Carlos E. Cu, El Pas, Spagna

    JUANMABROMATAAFPGETTYIMAGES

    Buenos Aires, 17 ottobre 2015. Sostenitori del candidato alla presidenza Daniel Scioli

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    31/116Internazionale 1125 | 23 ottobre 2015 31

    pubblica come Aerolneas Argentinas harichiamato lattenzione sullinfluenza chepotrebbe esercitare la presidente. Lo scan-dalo Hotesur per non legato a questo, ma

    alle presunte fatture false delle aziende diLzaro Bez.

    In ogni caso un problema che riguardaBuenos Aires. Al Calafate regna la tranquil-lit e in questo paradiso la presidente pustare serena. Qui tutto sotto controllo: lapersona che dovrebbe indagare su queste esu altre questioni, come i terreni pubblici (imigliori della zona) acquistati dai Kirchnere poi rivenduti con enormi guadagni a Cen-cosud, la catena di supermercati cilena chenon ci ha mai costruito sopra, la nipotedella presidente. Natalia Mercado, figlia di

    Alicia Kirchner, candidata a governatrice diSanta Cruz, il pubblico ministero di El Ca-lafate. Vive in una casa sul lago molto vicinaa una casa ancora pi grande che si fattocostruire lex segretario privato della presi-dente, Fabin Gutirrez.

    Questanno ci sono state diverse inau-gurazioni importanti e tutto sembra prontoper larrivo della presidente. A Buenos Airesnon ci crede nessuno, ma qui s. Stannofacendo grandi pressioni sulla giustizia, laprova del fatto che Cristina Kirchner vuoledavvero tornare qui, spiega in un bar di Ca-

    lafate Marcelo Cepernic, un vecchio politi-co locale peronista, oppositore di CristinaFernndez e oggi candidato per il partitoEncuentro ciudadano. La corruzione stata evidente, soprattutto per quanto ri-guarda Bez. Con lo stipendio da funziona-ri pubblici i Kirchner non sarebbero maipotuti diventare cos ricchi, ma non impor-tava finch le cose sono andate bene. Kirch-ner era un eccellente stratega politico, an-che grazie alla capacit di riscrivere la suastoria personale. Chi ha vissuto durantelepoca pi dura del paese lo sa. Come avvo-

    cati i Kirchner non hanno mai difeso un pri-gioniero politico: quando le pallottole fi-schiavano davvero non hanno fatto niente,eppure si sono presentati come difensoridei diritti umani. Sono abili, dice.

    Al Calafate Marcelo Cepernic, figlio diJorge Cepernic, ex governatore ed ex sinda-co di Ro Gallegos, in minoranza. La gentedel posto adora i Kirchner perch, comeammette lui stesso, hanno fatto conoscerea tutti la provincia di Santa Cruz. La preoc-cupazione per larricchimento di alcuni non molto diffusa. Nstor Mndez, ex sindacodel Calafate, ha venduto i terreni ai Kirch-ner, e ancora oggi difende la sua decisione:

    Loro hanno comprato quando nessun al-tro voleva farlo. Non potevo dire di no a N-stor Kirchner, che era governatore di SantaCruz. La gente mi avrebbe ucciso. Ovvia-

    mente dopo il 2003, quando Kirchner sta-to eletto presidente e ha cominciato a por-tare da queste parti il re di Spagna, tuttihanno voluto questi terreni e una casa ac-canto a quella di Cristina. Mndez tagliacorto: C sempre qualcuno che ci guada-gna: oggi Lzaro Bez, negli anni novantaera il padre di Mauricio Macri (candidatodellopposizione), afferma. Grazie a N-stor Kirchner El Calafate passata da millea 15mila contribuenti, da 70mila a 300milaturisti, da cinque voli settimanali diretti aBuenos Aires a cinque voli al giorno. I Kirch-

    ner non sono diventati ricchi con questi ter-reni pubblici, i soldi veri sono altrove. Penso

    che noi peronisti vinceremo di nuovo: lagente vota con le tasche. Come disse JuanDomingo Pern, sono la parte pi sensibiledel corpo, conclude Mndez. La sua casa

    sullavenida costanera Nstor Kirchner.

    Tutto pronto

    I lavori di costruzione dellavenida Kirchnererano stati affidati a Lzaro Bez. Il vialeunisce due dei tre alberghi della presidente:Los Sauces, quello pi bello, che si trova suun enorme terreno dove sorge anche la suacasa, e Las Dunas, il pi recente. Tutto alCalafate fatto in grande stile: avere il so -stegno della presidente apre molte porte. Inquesta citt vivono 22mila persone, ma cun nuovo ospedale con macchinari sofisti-

    cati che costato pi di 500 milioni di pesos(46 milioni di euro), pagati dal governoKirchner e non dalla provincia. La strutturaha una superficie di quasi 30mila metri qua-drati e cento posti letto, oltre a ununit diemergenza che pu ospitare altri cento pa-zienti in caso di catastrofe. Lospedale sta-to inaugurato da Cristina Fernndez a feb-braio e si chiama Gobernador Cepernic-Presidente Kirchner, anche in onore di Jor-ge Cepernic. Lidea dellospedale risale al2010. Nellottobre di quellanno Kirchnermor al Calafate per un arresto cardiaco. Il

    piccolo ospedale locale non aveva neancheun defibrillatore, quello nuovo invece hacos tanti macchinari di ultima generazioneche non c abbastanza personale per usarlitutti. Il governo nazionale ha pagato ancheun altro ambizioso progetto locale: lanfite-atro del Bosque, che costato 63 milioni dipesos (5,8 milioni di euro) e pu accoglierepi di ventimila persone, cio pi degli abi-tanti del Calafate. Lanfiteatro viene usatosolo una volta allanno, in estate, per ospita-re un festival musicale.

    Cristina Fernndez pronta a ritirarsi in

    un paradiso dove tutto funziona bene e do-ve difficilmente sentir una critica nei suoiconfronti. Lo si capisce leggendo la stampalocale. A met settembre, mentre i giornalidi Buenos Aires davano aggiornamenti sulcaso Hotesur, i quotidiani locali aprivanocon fatti di cronaca: Un uomo ha cosparsodi benzina e ha picchiato la sua compagna,Pomeriggio pieno di sorrisi al circodellamicizia, Due minori fermati per unfurto al mercato artigianale del Calafate. ABuenos Aires nessuno crede che la presi-dente si ritirer davvero dalla politica, maper ogni evenienza al Calafate gi tuttoorganizzato.ufr

    Da sapereLe elezioni del 25 ottobre

    uIl25 ottobre 2015gli argentini votano pereleggere il nuovo presidente della repubblica,

    rinnovare una parte della camera e del senatoed eleggere alcuni governatori. CristinaFernndez, moglie dellex presidente NstorKirchner (2003-2007), esce di scena: lacostituzione non permette a un presidente dicandidarsi per pi di due mandati consecutivi.uI principali candidati alla presidenza sono tre.Daniel Scioli, del partito al governo Frentepara la victoria, governatore della provincia diBuenos Aires ed in testa ai sondaggi. Potrebbevincere al primo turno. Mauricio Macri, expresidente della squadra Boca Juniors e attualesindaco di Buenos Aires, si presenta con lacoalizione dopposizione Cambiemos.Sergio

    Massa, un kirchnerista dissidente, si p