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Finito di stampare nel mese di maggio 2003 Periodico mensile Anno 11 - n° 5 maggio 2003 - Tiratura 8.200 copie - Autorizz. n.15 del 26/04/1993 del Tribunale di Genova Spedizione in abb. postale - Gruppo IV 45% - Redazione, segreteria e pubblicità: P.sso S. Caterina Fieschi Adorno 4A, Genova tel. e fax 010/58.29.05 - Progetto grafico e impaginazione: Silvia Folco - Stampa: Grafiche G.&G. Del Cielo snc, Via G. Adamoli, 35 - 16141 Genova. In copertina: “Visita agli infermi” di C. de Wael, Galleria di Palazzo Bianco, Genova Anno 11 - Numero 5 maggio 2003 Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Provincia di Genova: Piazza della Vittoria 12/4 - 16121 Genova Tel. 010.58.78.46 - 54.33.47 Fax 59.35.58 - Sito: www.omceoge.it E-mail: [email protected] EDITORIALE Il coraggio di dire di no IN PRIMO PIANO L’ Ordine e le battaglie vane VITA DELL’ORDINE Delibere della seduta del Consiglio del 12 marzo CRONACA & ATTUALITA’ Meno ospedale, più territorio PREVIDENZA & ASSISTENZA Invalidità, salgono le pensioni Enpam LEGGI & REGOLE Farmaci, importazione più facile AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE INDAGINE PARLAMENTARE Intramoenia, analisi di un flop LETTERE AL DIRETTORE 2 3 6 9 13 18 20 22 28 30 DENTISTI NOTIZIE a cura di M. Gaggero SOMMARIO M e d i c a Organo Ufficiale dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Genova M e d i c a Organo Ufficiale dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odon- toiatri della Provincia di Genova DIRETTORE R ESPONSABILE : Dr. Sergio Castellaneta; DIRETTORI EDITORIALI: Dr. Alberto Ferrando, Dr. Massimo Gaggero; DIRETTRICE DI REDAZIONE: Dr.ssa Roberta Baldi; COMITATO DI REDAZIONE: Consiglio dell’ Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Genova; Presidente: Dr. Sergio Castellaneta; Vice Presidente: Dr. Enrico Bartolini; Segretario: Dr. Luca Nanni; Tesoriere: Dr. ssa Maria Proscovia Salusciev; CONSIGLIERI: Dr. Marcello Canale, Dr. Alberto Ferrando, Dr. Riccardo Ghio, Dr. Massimo Blondett, Dr. Giovanni Regesta, Dr. Giandomenico Sacco, Dr. Emilio Nicola Gatto, Dr. ssa Giuseppina F. Boidi, Dr. Claudio Giuntini, Dr. ssa Gemma Migliaro, Dr. Maurizio Giunchedi, Dr. Emilio Casabona, Dr. Giorgio Inglese Ganora; COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI: Dr. ssa Maria Clemens Barberis, Dr. Matteo Basso, Dr. Luciano Lusardi, Dr. Luigi Bottaro; COMMISSIONE ALBO ODONTOIATRI : Presidente: Dr. Emilio Casabona Segretario: Dr. ssa Alicia Spolidoro; Consiglieri: Dr. Giorgio Inglese Ganora, Dr. Marco Oddera, Dr. Paolo Mantovani. Anno 11 n. 5 Maggio 2003 Per. Mens. - Aut. n. 15 del 26/04/1993 del Trib. di Genova - Sped. in A. P. - 45% - Filiale di Ge. 0,42 Maggio M e d i c a Organo Ufficiale dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Genova Enpam, migliorano le pensioni di invalidità Tassa rifiuti, nuovo ricorso contro il Comune di Genova Vita dell’Ordine: i nuovi iscritti INTRAMOENIA, IL PARLAMENTO CONFERMA IL FLOP M e d i c a All’interno Dentisti Notizie

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Finito di stampare nel mese di maggio 2003

Periodico mensile Anno 11 - n° 5 maggio 2003 - Tiratura 8.200 copie - Autorizz. n.15 del 26/04/1993 del Tribunale di GenovaSpedizione in abb. postale - Gruppo IV 45% - Redazione, segreteria e pubblicità: P.sso S. Caterina Fieschi Adorno 4A, Genova tel. e fax010/58.29.05 - Progetto grafico e impaginazione: Silvia Folco - Stampa: Grafiche G.&G. Del Cielo snc, Via G. Adamoli, 35 - 16141 Genova.

In copertina: “Visita agli infermi” di C. de Wael, Galleria di Palazzo Bianco, Genova

Anno 11 - Numero 5 magg io 2003

Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Provincia di Genova: Piazza della Vittoria 12/4 - 16121 GenovaTel. 010.58.78.46 - 54.33.47 Fax 59.35.58 - Sito: www.omceoge.it E-mail: [email protected]

EDITORIALEIl coraggio di dire di no

IN PRIMO PIANOL’ Ordine e le battaglie vane

VITA DELL’ORDINEDelibere della seduta del Consiglio del 12 marzo

CRONACA & ATTUALITA’Meno ospedale, più territorio

PREVIDENZA & ASSISTENZAInvalidità, salgono le pensioni Enpam

LEGGI & REGOLEFarmaci, importazione più facile

AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

INDAGINE PARLAMENTAREIntramoenia, analisi di un flop

LETTERE AL DIRETTORE

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30 DENTISTI NOTIZIE a cura di M. Gaggero

S O M M A R I O

M e d i c a

Organo Ufficialedell’Ordine dei Medici Chirurghie degli Odontoiatridella Provincia di GenovaM e d i c a

Organo Ufficiale dell’Ordine deiMedici Chirurghi e degli Odon-toiatri della Provincia di Genova

DIRETTORE RESPONSABILE: Dr.Sergio Castellaneta; DIRETTORI

EDITORIALI: Dr. Alberto Ferrando,Dr. Massimo Gaggero; DIRETTRICE

DI REDAZIONE: Dr.ssa RobertaBaldi; COMITATO DI REDAZIONE:Consiglio dell’ Ordine dei MediciChirurghi e degli Odontoiatri diGenova; Presidente: Dr. SergioCastellaneta; Vice Presidente:Dr. Enrico Bartolini; Segretario:Dr. Luca Nanni; Tesoriere: Dr.ssa Maria Proscovia Salusciev;CONSIGLIERI: Dr. Marcello Canale,Dr. Alberto Ferrando, Dr.Riccardo Ghio, Dr. MassimoBlondett, Dr. Giovanni Regesta,Dr. Giandomenico Sacco, Dr.Emilio Nicola Gatto, Dr. ssaGiuseppina F. Boidi, Dr. ClaudioGiuntini, Dr. ssa GemmaMigliaro, Dr. Maurizio Giunchedi,Dr. Emilio Casabona, Dr. GiorgioInglese Ganora; COLLEGIO DEI

REVISORI DEI CONTI: Dr. ssa MariaClemens Barberis, Dr. MatteoBasso, Dr. Luciano Lusardi, Dr.Luigi Bottaro; COMMISSIONE ALBO

ODONTOIATRI: Presidente: Dr.Emilio Casabona Segretario: Dr.ssa Alicia Spolidoro; Consiglieri:Dr. Giorgio Inglese Ganora, Dr.Marco Oddera, Dr. PaoloMantovani.

Anno 11 n. 5 Maggio 2003 Per. Mens. - Aut. n. 15 del 26/04/1993 del Trib. di Genova - Sped. in A. P. - 45% - Filiale di Ge. € 0,42

Maggio

M e d i c aOrgano Uf f i c i a le de l l ’Ord ine de i Med ic i Ch irurgh ie d e g l i O d o n t o i a t r i d e l l a P r o v i n c i a d i G e n o v a

◆ Enpam, migl iorano le pensioni di inval idità◆ Tassa rif iuti, nuovo ricorso contro i l Comune di Genova◆ Vita del l ’Ordine: i nuovi iscritt i

INTRAMOENIA, IL PARLAMENTO CONFERMA IL FLOP

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All’internoDentisti Notizie

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on deve sembrare un eccesso di pro-tagonismo, ma sento il dovere dimettere al corrente tutti i colleghi che

leggono questa rivista di quanto il sottoscritto,nella sua veste di presidente dell’Ordine, facome “uomo politico”. In particolare mi sembragiusto che i camici bianchi genovesi conoscanole battaglie e gli interventi che vengono attuatiin Regione, ossia nell’istituzione che - per legge- ha ormai la competenza sulle scelte localinella Sanità. L’ultima occasione è stato l’inter-vento in occasione del bilancio regionale. LaSanità assorbe i due terzi della spesa dell’ente,e quindi le scelte che si fanno in questa materiahanno una grandissima ripercussione sui cittadi-ni, sui medici e - anche se qui non ci riguardapiù di tanto - determinano il successo o menodi un’amministrazione.Da anni, come Presidente dell’Ordine, ho piùvolte ribadito ai vari assessori competenti lanecessità di realizzare un piano sanitario chetenga conto delle esigenze della Sanità, dellosviluppo che la medicina ha oggi raggiunto edegli interessi dei cittadini, attuando quindianche scelte impopolari dal punto di vista parti-tico, ma rispondenti ai bisogni reali.Un esempio su tutti: dei 4600 miliardi spesi perla Sanità della Liguria (chiedo scusa se, perimmediatezza, ricorro ancora alle vecchie lire),oltre mille sono da imputare ai piccoli presidi:senza dubbio una cifra considerevole, che peròviene sottratta - sull’altare delle preferenzepolitico-clientelari - al potenziamento dellestrutture ambulatoriali sul territorio, alla riduzio-ne dei tickets, al miglioramento dell’organizza-

zione dell’emergenza. Occorre trovare il corag-gio di chiudere alcune strutture ospedaliereminori, oppure eliminare i doppioni per razio-nalizzare gli interventi, con più efficienza e piùrisparmio. Ma questa operazione, anche per ilprecedente assessore Micossi, era improponibi-le in termini politico elettorali, e si è quindi pre-ferita la strada dei tickets pesanti e fortementepunitivi per i meno abbienti. E’ chiaro che similiquestioni non si possono risolvere dalla seraalla mattina, ma occorre almeno metterle incantiere, dimostrando così la volontà politica divolerle attuare. Poi vi sono altri problemi diminore importanza, che sono rimasti letteramorta nonostante gli ordini del giorno presen-tati dal sottoscritto ed approvati dalla giuntaregionale.Voglio ricordare la pericolosità dei locali deiCentri di salute mentale, la messa in sicurezzadella camera iperbarica di San Martino, il pro-blema dei medici della continuità assistenziale,l’indecorosa situazione dei poli di guardiamedica, l’obbligatorietà di redigere referti dat-tiloscritti. Per tali motivi, avendo capito conestrema chiarezza, che la politica sanitaria dellagiunta Biasotti è stata e sarà simile a quelladella giunta precedente, pur avendo contribui-to nelle elezioni del 2000 al successo del cen-tro-destra, il sottoscritto ed il collega Di Spignaa nome di “Liguria Nuova” hanno votato controil bilancio regionale di previsione per il 2003,ratificando così la definitiva uscita dalla mag-gioranza di Governo della Regione.

Sergio Castellaneta

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Il coraggio di dire di noSe la Regione fa un bilancio “clientelare” occorre prendere le distanze

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I n p r i m o p i a n o 3

a sera del 28 aprile scorso si è svoltaalla Sala Quadrivium l’assembleaannuale dei medici iscritti all’Ordine.

In essa il presidente Castellaneta ha tenuto lasua relazione, nella quale ha ancora una voltaillustrato l’attività dell’ente ordinistico esoprattutto ha messo il dito sui principali pro-blemi che affliggono la Sanità e la categoriadei camici bianchi.Niente di nuovo sotto il sole: è stato lo stessopresidente che ha rimarcato come le diffi-coltà, le cose che non vanno, i problemi sianosostanzialmente sempre gli stessi, perchéanche chi vuole darsi da fare - come è il casodell’Ordine di Genova, che non si è mai tiratoindietro di fronte a sacrosante battaglie indifesa della professione - si trova spesso amulinare a vuoto e a picchiare contro unmuro di gomma.La situazione non cambia se invece di guar-dare lontano limitiamo l’analisi alla realtà checi è più vicina. Inaltre parole, e i lriferimento è statoesplicito, anche laclasse politica chegestisce la Sanità inLiguria è refrattariaalle sollecitazioni ealle istanze che levengono indirizza-te. Talvolta, grazieal ruolo di consi-gliere regionale cheil presidente

dell’Ordine riveste, si riesce a far approvaredal consiglio di via Fieschi dei documenti cheperò, spesso, restano lettera morta.

GUARDIA MEDICA CENERENTOLAA

L’esempio più recente è l’ordine del giornoper aumentare le retribuzioni della GuardiaMedica che, chissà perché, in Liguria sonomolto più basse che in altre regioni vicine.

Il documento è stato approvato (con un vototrasversale, che ha visto il centro destra schie-rato sul no, con alcune defezioni) ma adessooccorrerà tenere gli occhi bene aperti perapprodare a qualche risultato concreto. Altro

esempio: sta perarrivare alla discus-sione il piano ospe-daliero regionale.Ebbene, guardacaso questo pro-gramma ricalca paripari quello che asuo tempo era statopresentato dallagiunta di sinistra,assessore Bertolani.Rivedremo così ipiccoli ospedali che

L’ Ordine e le battaglie vaneLa relazione del presidente Castellaneta all’assemblea annuale

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Si trascinano da un anno all’altroproblemi e difficoltà. E i politici fannoorecchie da mercante.

L’ ORDINE IN CIFRE(situazione al 31 dicembre)

Iscritti all’albo dei medici chirurghi 7753Iscritti all’albo odontoiatri 680(di cui 402 con la doppia iscrizione)Nuove iscrizioni nel 2002 151Traferimenti ad altri Ordini 34Medici convocati dall’Ordine 42Sospensioni dalla professione 5Assoluzioni 3Pratiche disciplinari archiviate 13

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assemblea dell’Ordine si è aperta con un commosso pensiero per i colleghi che sonoscomparsi lo scorso anno. Anche noi vogliamo ricordarli, pubblicandone i nomi:Angelantonio Abbattista, Fernando Balducci, Carlo Benzi, Silvestro Biggi, Romeo

Boccaccio, Camillo Brida Di Priò, Alessandro Carlevaro, Francesco Carlini, Leonardo Caruso,Enrico Casiccia, Luciano Castagnino, Sergio Castello, Claudio Cerrato, Raffaele Cerri, Ilio Cipriani,Salvatore Claudio, Salvatore Cordaro, Roberto Corte, Giorgio Croce, Teresa Francesca D’Aulerio,Tommaso De Cata, Paolo Michele Erede, Pietro Farina, Mario Ferrari, Arturo Ferro, Paolo Filippi,Franco Fonzi, Ernesto Giordano, Claudio Leoni, Virginio Lilli, Nandino Magni, Corrado GiovanniMalan, Nicola Mastrolonardo, Francesco Misurale, Mario Saverio Monaco, Ivo Musso, Maria TeresaNobile, Josef Opatowski, Giacomo Pareto, Cesare Pasini, Emilio Picardello, Giuseppe Pittaluga,Aldo Pompilio, Arnaldo Ponte, Gualtiero Pozzuolo, Ennio Preste, Gustavo Profumo, RiccardoQueirolo, Virgilio Romiti, Elio Roncallo, Francesco Ruffini, Girolamo Scalisi, Erardo Ugo Schizzi,Paolo Strasserra, Maria Teresa Tarchini, Paolo Terracciano, Mario Volponi, Sergio Zanardi.

faranno disperdere in cento, esigui rivoli lerisorse che sarebbe necessario concentrare inalcuni centri d’eccellenza e di efficienza. Ma èdavvero difficile per la classe politica, anchenostrana, resistere alla tentazione di unagestione clientelare della Sanità. Vedi, adesempio, l’estremo ponente, dove in un faz-zoletto di pochi chilometri troviamo due“Dea” (Imperia e Sanremo) e un pronto soc-corso (Bordighera).

PROFESSIONE NON PIU LIBERA

Qualcuno potrebbe obiettare: ma che c’entral’Ordine in tutto questo, non dovrebbe occu-parsi di deontologia dei propri iscritti?“Dobbiamo renderci conto - ha precisato ilpresidente Castellaneta - che ormai la profes-sione del medico si svolge in queste realtà. Illibero professionista, a parte gli odontoiatri, èuna figura residuale, e mancheremmo alnostro dovere se rinunciassimo a mettere ilnaso in queste situazioni. O non dovremmo

occuparci di sapere come vengono impiegatii 110-115 milioni di euro (220 miliardi di vec-chie lire) che piovono ogni anno sugli ospe-dali “minori” genovesi (esclusi cioè SanMartino, Galliera, Villa Scassi, Gaslini edEvangelico)?”Altri punti toccati dalla relazione del presi-dente sono stati la “passività” della classemedica di fronte agli attacchi (una sostanzialeindifferenza ha accolto quel mostro deldecreto legge anti-truffa del ministro Sirchia,e sta scivolando nel silenzio la proposta diCastellaneta di sottoporre a procedimentodisciplinare, presso l’Ordine di Milano cuiappartiene, il ministro in quanto medico); lapoliticizzazione della Fnomceo, nel cui gover-no l’Ordine di Genova non è entrato proprioper non partecipare a giochi e patteggiamen-ti (e pensare, ha notato con rammarico il pre-sidente, quale forza di pressione potrebbeessere la nostra Federazione, che raggruppaben 330 mila medici); la “devolution”, cheall’inizio aveva suscitato delle speranze di

Sono ancora vivi nel nostro ricordo

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assemblea degli iscritti all’Ordine si è conclusa con l’approvazione dei bilanci preventivoe consuntivo (le cifre e la relazione del tesoriere sono già state pubblicate nello scorsonumero di “Genova Medica”). E’ stata approvata anche una mozione finale in cui è scrit-

to, a conclusione di una lunga premessa, che i medici “sollecitano il presidente e il consigliodell’Ordine di Genova ad intervenire, con tutti i mezzi a loro disposizione, presso le istituzionicompetenti, al fine di garantire che: a) le norme giuridiche ed i regolamenti didattici da cuidipenda la formazione dei professionisti specializzati in psicoterapia rispettino i principi delladeontologia medica e delle competenze esclusive del medico nella diagnostica differenziale psi-copatologica e psicosomatica, secondo quanto è statuito dal comma 2 dell’art. 3 della legge56/89; b) sia tassativamente proibita la ricettazione psicofarmacologica, anche per i tempi futuri,a chi non sia detentore della laurea in medicina”.

bbiamo ricevuto come Ordine numerose segnalazioni da parte di (più o meno) gio-vani medici, che sostituiscono colleghi che esercitano stabilmente la medicina gene-rale. Un tempo, quando la retribuzione era a prestazione e non a quota capitaria, il

sostituto percepiva un compenso corrispondente al numero di visite eseguite: tot visiteambulatoriali + tot visite domiciliari + tot prestazioni extra = retribuzione. In oggi, con laquota capitaria, il medico-sostituto dovrebbe percepire per intero quanto di competenza delcollega titolare in base al numero dei cittadini iscritti: n° di assistiti x quota capitaria diviso igiorni del mese = tot al giorno, che moltiplicato per il numero dei giorni di sostituzionedovrebbe rappresentare il compenso spettante al sostituto. Purtroppo così non è: abbiamoricevuto segnalazioni che lamentano una situazione, non generalizzata, ma pur sempre scor-retta ed umiliante. Si retribuisce, cioè, il collega sostituto con una cifra, che non tiene contodella retribuzione spettante al titolare, al quale viene così assicurato un indebito guadagno.Avverto i colleghi, giovani e meno giovani, che simile comportamento è deontologica-mente scorretto e che, se segnalato, sarà disciplinarmente perseguito dal Consigliodell’Ordine. A buon intenditor poche parole...!!!! S.C.

avere interlocutori più a portata di mano epiù consapevoli delle realtà locali, ma inrealtà si sta rivelando una delle ennesime illu-sioni perché, alla prova dei fatti, ogni voltache si toccano “interessi costituiti” salta fuoriil centralismo statale, con il Ministero checontinua il suo dirigismo a forza di decreti ecircolari. Infine, ritornando ad orizzonti piùvicini, il Presidente ha ricordato l’istituzione

delle commissioni dell’Ordine per seguire conmaggiore attenzione e con competenza diret-ta i vari problemi, e poi le recenti elezioni inpiazza della Vittoria, che hanno portato al rin-novo di buona parte del consiglio. “Sono arri-vati anche dei giovani, che speriamo faccianobene, con impegno e serietà. Ce n’è bisogno- ha concluso Castellaneta - così potremopassare il testimone in tutta serenità”.

La mozione finale approvata dall’assemblea

Dare la giusta retribuzione al collega sostituto

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6Delibere della seduta del Consiglio del 12 marzo

V i t a d e l l ’ O r d i n e

SINTESI DEL VERBALE DELLA RIUNIONEPresenti tra i consiglieri: Bartolini, Boidi, Canale,Casabona, Castellaneta, Ferrando, Gatto, Ghio,Giunchedi, Giuntini, Inglese Ganora, Migliaro,Nanni, Regesta, Sacco, Salusciev (assente giusti-ficato Blondett); tra i revisori dei conti: Barberis,Basso, Bottaro, Lusardi. Presiede Castellaneta;segretario Nanni. Comunicazioni del presidente.Decreto legge “Disposizioni urgenti per con-trastare gli illeciti nel settore sanitario”. llconsiglio delibera di richiedere un parereall’avv.to Lanata per valutare se esistono gliestremi di un ricorso e, nel contempo, decidedi invitare l’Ordine dei Medici di Milano avalutare l’operato del prof. Sirchia in quantoMedico regolarmente iscritto, in relazione aldettato dell’art. 5 del codice deontologicoed estensore di un documento lesivodell’onorabilità di tutti i colleghi.TASSA SMALTIMENTO RIFIUTI SOLIDI URBANI

Ricorso al Consiglio di Stato. Il consiglio, con-siderato che con sentenza n. 993 del7/6/2001 il Tar Liguria, sez. 1, ha accolto ilricorso promosso dall’Ordine e da alcuniiscritti disponendo l’annullamento della deli-bera del consiglio comunale 14/4/2000 n. 12,(modifica al regolamento della tassa per losmaltimento dei rifiuti solidi urbani) e delladelibera del consiglio comunale 24/2/2000 n.37 (adozione delle tariffe relative); tenutoconto che il Comune di Genova ha presenta-to appello al Consiglio di Stato per l’annulla-mento e/o riforma della sentenza n. 993;all’unanimità delibera di dare mandatoall’avv.to Franco Rusca di costituirsi nanti ilConsiglio di Stato, eleggendo domicilio pres-so il suo studio, in via Palestro 2/11.

Costituzione del Cup regionaleIl consiglio, preso atto della costituzione delcomitato unitario permanente regionale degliOrdini e collegi professionali, che avrà il com-pito di rappresentante e portatore di tutti gliinteressi delle libere professioni presso laRegione Liguria, delibera di approvarne lo sta-tuto e di versare la quota relativa all’adesione.Delibera, altresì, di ritirare la propria adesionequalora detto comitato non intraprenda azioniincisive a tutela della professione.Questioni amministrativeSgravio - discarico quote relative al 2002 - Ilconsiglio, esaminati i casi inerenti a causadecessi o altri motivi, soggetti a sgravio -discarico di quote di iscritti relative all’anno2002, visto il regolamento della contabilitàdell’Ordine delibera di approvare l’elenco deisuddetti Sanitari.PATROCINI DELL’ORDINE

Il consiglio delibera di concedere il patrociniodell’Ordine dei Medici alle seguenti manife-stazioni:● Associazione italiana donne ingegneri earchitetti - convegno nazionale per l’annoeuropeo dei disabili dal titolo “Oltre le bar-riere: la dimensione europea dell’accessibi-lità” - Genova, 11 aprile;● prof. Gusmano, presidente A.I.D.M., simpo-sio sul tema: “Il progresso della diagnosticaper immagini”, Genova 10 maggio;● dott. Battistini, Ospedale EvangelicoInternazionale, convegno su “Il cancro delretto inferiore: nuovi concetti ed approcciinterdisciplinari”, Genova 20 giugno;● dott. Domenicucci, direttore Dipartimentocardiologico ad elevata integrazione territoriale- convegno sul tema “I percorsi clinico assisten-

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Vita dell’Ordine - Seduta del 13 marzo

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ziali come strumenti per l’ integrazionedell’équipe sanitaria”, Genova 28 febbraio;● dott. Mombelloni, presidente Federazionedelle associazioni Alzheimer d’Italia - confe-renza di bioetica sui problemi relativi allademenza, Genova 12 aprile;● dott. Priano, presidente del congressoGenova 2003: 16° congresso nazionale dellaSocietà italiana artroscopia, Genova 30 aprile;● prof. Garlaschi, direttore Dipartimentomedicina sperimentale - Congresso nazionale

della sezione di radiologia muscolo-scheletri-ca, Genova 16-17 maggio;● dott. Mosci, Associazione medici cattoliciitaliani, corso di formazione sulla“Comunicazione nella professione delMedico”, Genova 16 e 17 maggio;● prof. Gandolfo, associato neurologia, corsodi formazione per Medici di medicina generalesu “Progetto italiano sull’epidemiologia dellamalattia di Alzheimer”, Genova dal 5 aprile al31 maggio.

Nella seduta del 12/03 il consiglio ha deliberato:NUOVE ISCRIZIONI numeroDario Antolini 14303Massimo Ladisi 14304Emanuele Colombo 14305Luiza Helena Abbamonte 14306Erica Tavella 14307Giovanna Ramberti 14309Ismael Ejarque Domenech 14310cittadino CEDavide Buffi 14311Marta Cardia 14312Georgios Karalis 14313cittadino CESabina Dasso 14314Elisabetta Pino 14315Lucia Palmeri 14316Stefano Belfiore 14318Francesca Vittoria 14319Enrico Repetto 14320Laura Peloso 14321Stefano Bomarsi 14322Gabriele De Tonetti 14323Guido Prigione 14324Provenienti da altro OrdineMonica Marturano da Savona 14308Marco Tiesi da Savona 14317

Ornella Bellagamba da Varese 12118

CANCELLAZIONIPer trasferimento ad altro Ordine:Roberta ColombiPaola CavagnaroRiccardo GorettiCostantino EftimiadiPer rinunciaFrancesco De VitoPer decessoGiorgio Croce, Claudio Cerrato, FernandoBalducci, Cesare Giovanni Pasini, RobertoCorte, Francesco Ruffini, Francesco Misurale,Salvatore Cordaro, Girolamo Scalisi.

ALBO DEGLI ODONTOIATRINuovi iscrittiMichele De Muro 895Daniele Ferrari 897Marco Giovanni Canevello 898Cristina Facco 899Francesca Milan 900Walter Castellani 901

DOPPIA ISCRIZIONEPer conseguimento della doppia laurea:Fabrizio Rota (già iscritto albo Medici).

Il movimento degli iscritti all’Ordine

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l 18 aprile scorso il consiglio dei ministri haapprovato il Piano sanitario nazionale2003-2005, che, dopo un travagliato iter

istituzionale - complici i malumori delleRegioni sulla più consistente e dettagliatabozza precedente e alcuni stop del Ministerodell'Economia - è giunto a disegnare l'ossa-tura della programmazione sanitaria del pros-simo futuro.I progetti per la strategie del cambiamento egli obiettivi di salute ribadiscono, anche secon toni più morbidi rispetto alle propostedei “governatori”, la necessità di abbandona-re la prospettiva incentrata sull’ospedale checaratterizza il Ssn per lasciare più spazio alterritorio. Appaiono inoltre chiari alcuni con-cetti che definiscono il ruolo dello Stato, agaranzia della salute, della devoluzione concompiti operativi che spettano alle Regioni(oltre al ruolo della Comunità Europea).Completamente condivisibili sono i puntisull’etica del sistema e sulla necessità di prov-vedere alla crescita e valorizzazione profes-sionale degli operatori sanitari, della integra-zione socio-sanitaria e della necessità di sta-

bilire degli strumenti di verifica del lavorofatto. In primo piano troviamo innanzituttol'attuazione dei livelli essenziali di assistenza -i famosi Lea - e la necessità di attuare unarete integrata di servizi sanitari e sociali per isoggetti deboli, di monitorare la qualità del-l'assistenza e delle tecnologie biomediche,potenziando i fattori sviluppo della Sanità.Per una lettura dell’intero documento riman-

diamo al sito dell’Ordine (www.omceoge.it).Qui ci preme però sottolineare i punti crucia-li, che sono:

Territorio potenziato.Alla base dell’attività del Ssn c'è, come giàdetto, l'attuazione dei livelli essenziali di assi-stenza, cioè delle prestazioni minime chevanno assicurate in modo uniforme su tutto ilterritorio nazionale. Con l'ennesima dichiara-

Meno ospedale, più territorioLe linee guida del nuovo Piano sanitario nazionale appena approvato dal governo

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C r o n a c a & a t t u a l i t à 9

Alla base dell’attività del Ssn ci deveessere l’attuazione dei livelli essenzialid’assistenza su tutto il territorio nazionale.

ontinua, praticamente in tutto il mondo, lo stato di allerta contro la Sars, la polmoniteatipica che ha già contagiato migliaia di persone, provocando alcune centinaia di deces-si. Abbiamo già ripetutamente spiegato che, non potendo a causa dei tempi tecnici di

“Genova Medica” essere tempestivi nelle informazioni, dobbiamo necessariamente essere vaghi.Rinnoviamo tuttavia la raccomandazione a tutti i colleghi di consultare i vari siti Internet delleorganizzazioni ufficiali che diffondono notizie o indicazioni in tempo reale. Per tutti ricordiamo ilsito dell’Ordine dei Medici di Genova, raggiungibile al www. omceoge.it, dove potrete trovaretutte le informazioni aggiornate ed eventualmente gli opportuni dati per rinvii specifici.

Sars, tenete d’occhio i siti Internet

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zione di guerra alle liste d'attesa. Ma il “leitmotiv” del Piano è un altro: l'accento sul terri-torio, posto con vigore insieme con l'addioall'assistenza incentrata sull’ospedale.

Formazione e ricerca.In un contesto mutevole come l'attuale, diven-tano fondamentali la formazione e l'aggiorna-mento continuo di tutti gli operatori sanitari,non solo medici.E la parola d'ordine, almeno sulla carta, è"qualità": delle strutture, del servizio erogato,delle tecnologie. Tra le sfide più difficili, quelladella ricerca: il piano ricorda a chiare lettereche “il rilancio non dipende solo dalla disponi-bilità dei fondi pubblici”. Occorre quindi guar-dare all'Europa (e alle risorse ex “SestoProgramma Quadro”).

Prevenzione e stili di vita.Se sul fronte della farmaceutica lo slogan è“puntare sul buon uso del farmaco” (attraver-so l'educazione a un utilizzo corretto deimedicinali e il potenziamento del sistema difarmacovigilanza), la scommessa della preven-zione parte dalla promozione di “stili di vitasalutari”. Nel mirino, i soliti peccati: la cattivaalimentazione, il fumo, la sedentarietà e l'a-buso di alcol. Contro le abitudini sbagliate, ilpiano riconosce l’esigenza di campagne dicomunicazione efficienti, mettendo all'indicegli errori del passato: messaggi incoerenti opoco chiari e sovrapposizione degli sforzi daparte dei vari enti.Le risorse in campo.Il rischio di ogni Piano è quello che resti un“libro dei sogni”. Per questo è cruciale il

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11Meno ospedale, più territorio

prossimo varo delle linee di finanziamentodedicate ai progetti sui 14 specifici obiettividi salute, dai tumori alle malattie rare. “Sitratta di linee condivise con le Regioni, allequali seguiranno progetti ad hoc finanziatidallo Stato”, ha precisato il ministro dellaSalute, Girolamo Sirchia.Il pozzo al quale attingere è l’apposito fondovincolato nel fabbisogno 2003: un piatto da1,15 miliardi di euro. Il piano sanitario nazio-nale 2003-2005 (Psn) si pone in una ottica deltutto nuova e coerente con i cambiamentilegislativi e politici e si trasforma, rispetto aiprecedenti piani, da atto programmatico perle Regioni in progetto di salute condiviso eattuato con le Regioni. Esso si configuracome un documento di indirizzo e di lineaculturale, più che come un progetto che sta-bilisce tempi e metodi per il conseguimentodegli obiettivi, in quanto questi aspetti ope-rativi rientrano nei poteri specifici delleRegioni cui il piano è diretto e con le quali èstato costruito.Contemporaneamente la missione delMinistero della Salute si è significativamentemodificata da "organizzazione e governodella Sanità" a "garanzia della salute" perogni cittadino in quanto il decentramentodei poteri dallo Stato alle Regioni assumeràl'aspetto di una reale devoluzione. Rientranoancora nella competenza esclusiva delloStato la "determinazione dei livelli essenzialidelle prestazioni concernenti i diritti civili esociali che devono essere garantiti su tutto ilterritorio nazionale" (art. 117), definiti secon-do quanto stabilito nel novembre 2001 astralcio del piano sanitario nazionale con leprocedure previste dal decreto legge 18 set-tembre 2001 n. 347, convertito poi nellalegge 16 novembre 2001 n. 405, nonché la

tutela della salute come fondamentale dirittodell'individuo e interesse della collettività(art. 32). In altri termini lo Stato formulerà iprincipi fondamentali, ma non interverrà sulcome questi principi ed obiettivi sarannoattuati, perché ciò diviene competenza esclu-siva delle Regioni. Il ruolo dello Stato inmateria di Sanità si trasforma, quindi, da unafunzione preminente di organizzatore egestore di servizi a quella di garante dell'e-quità sul territorio nazionale. In tale contestoi compiti del Ministero della Salute sarannoquelli di:- garantire a tutti l'equità del sistema, la qua-lità, l'efficienza e la trasparenza anche con lacomunicazione corretta ed adeguata;- evidenziare le disuguaglianze e le iniquità epromuovere le azioni correttive e migliorative;- collaborare con le Regioni a valutare lerealtà sanitarie e a migliorarle;- tracciare le linee dell'innovazione e del cam-biamento e fronteggiare i grandi pericoli cheminacciano la salute pubblica.Le Regioni hanno il compito di realizzarequanto indicato dallo Stato, che verificheràl'operato delle stesse.Gli obiettivi strategici.Vengono elencati in dieci punti, che rappre-sentano in sostanza le linee guida che leRegioni dovranno seguire per ottenere altret-tanti obiettivi primari. 1) Attuare l'accordo sui livelli essenziali diassistenza. In tutta Italia deve essere garanti-ta una lista di cure indispensabili e ovunquecon lo stesso livello di qualità.2) Cure a domicilio. Per il governo sono unaparte importante del futuro della Sanità pub-blica. L'assistenza fuori dagli ospedali saràsperimentata per i malati cronici, gli anziani.Qui si parte da alcuni dati di fatto: a fronte di

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un fabbisogno stimato in circa 30.000 miliar-di/anno (parlando ancora di vecchie lire),oggi l'Italia spende per l'assistenza socialecirca 13.000 miliardi. Questo settore solo 30anni or sono era di dimensioni insignificanti,ma ora, con l'allungamento dell'aspettativamedia di vita, è in aumento progressivo.Oggi nel Nord Italia quasi il 10% della popo-lazione ha più di 75 anni (poco meno nel Sud)e sappiamo che la disabilità in questa fasciadi popolazione raggiunge il 30%. Si vuoleanche portare a casa cure fino ad ora relega-te dentro le mura degli istituti, come la che-mioterapia.3) Qualità. Monitoraggio continuo dei servizicompresi i tempi di attesa.4) Capitali. E’ la parte del piano che disponela piena attuazione della formazione continuadel personale, la valorizzazione delle figureprofessionali e l'alleggerimento dei vincoliburocratici.5) Formazione. Medici, infermieri e tutti isanitari studieranno soprattutto a distanza.

6) Ridisegnare la rete di eccellenza. Non sichiuderanno gli ospedali ma si punterà adutilizzare meglio ciò che si ha ed in ogniregione saranno individuati i centri di eccel-lenza che saranno messi in collegamentocostante.7) Emergenza ed urgenza.8) Meno burocrazia per autorizzare i finanzia-menti alla ricerca che potranno arrivare anchedai privati (fondazioni, donazioni,industria,capitali di rischio).9) Niente fumo e leggeri a tavola. Gli italiani,sostiene il piano sanitario, devono corregge-re abitudini pericolose per la salute e onero-se per il servizio sanitario.10) Farmaci. L’obiettivo per questo ultimopunto del piano sanitario è quello di monito-rare continuamente la spesa ma anche faredecollare il sistema di farmacovigilanza che,come l'ultimo rapporto presentato aCernobbio ha dimostrato, è ancora lontanodal pieno regime.

Alberto Ferrando

onostante i ricorsi dell’Ordine dei Medici di Genova, già accolti dal Tar Liguria, controle delibere del Comune di Genova per gli anni 2000 e 2001, e quello contro la deliberadel 2002 ancora pendente, il Consiglio Comunale per il 2003 ha ancora inserito gli

studi professionali dei medici e degli odontoiatri nella categoria 4.1, con parametro di riferimen-to 3 e conseguente tariffa di euro 5,76 a m2 . Per questi motivi l’Ordine ha deciso di ricorrerenuovamente al Tar Liguria in quanto, secondo lo stesso Tar, è legittimato ad impugnare atti diquesta natura per tutelare le ragioni economiche dei propri iscritti. Invitiamo anche, essendoopportuno ai fini processuali, sia i colleghi che già negli anni passati hanno sottoscritto il ricorsosia quelli che pur non avendolo fatto hanno uno studio e sono contribuenti della Tarsu, ad aderi-re al ricorso. Le adesioni vengono raccolte presso lo studio dell’avv.to Rusca, via Palestro 2/11,tel. 010-8392241, dal lunedì al venerdì, in orario 8,30-12 e 15,30-19. Occorre consegnare unacopia della cartella esattoriale della tassa rifiuti pagata nel 2002. L’ultimo giorno per la raccoltadelle adesioni è il prossimo 27 maggio termine da ritenersi assolutamente perentorio.Aderite in tanti! Questa volta anche altri Ordini faranno ricorso!!!

Tassa rifiuti, il Comune insiste. E l’ Ordine preparaun nuovo ricorso con le vostre adesioni.

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l prossimo 30 giugno scadono i termini peril rinnovo delle polizze sanitariedell’Enpam, che coprono le spese sostenu-

te dai Medici. Ricordiamo che grazie alla con-venzione tra Enpam e Assicurazioni Generali,due sono i tipi di copertura a scelta degliiscritti. La polizza sanitaria base rimborsa lespese sostenute per il ricovero con intervento,

limitatamente ai “grandi interventi chirurgici”e le spese sostenute per “grave evento mor-boso”. La polizza sanitaria di 2° livello rimbor-sa invece oltre a quelle previste dalla polizzabase, le spese sostenute per qualsiasi inter-vento chirurgico senza le limitazioni previstedal 1° tipo. Oltre che i Medici possono assicu-rarsi con queste polizze anche i familiari.

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ambia qualcosa, e in modo più favo-revole al Medico, nelle pensioni diinvalidità e premorienza erogate

dall’Enpam. Lo ha reso noto una circolaredell’ente previdenziale, informando che ilMinistero del Lavoro ha approvato il 3 marzoscorso la delibera adottata al riguardodall’Enpam più di un anno prima (esattamen-te il 15 febbraio 2002).Ma qual’è, in concreto, l’effetto di questeinnovazioni? Cerchiamo di capirlo sulla scortadi una circolare diffusa dal nostro ente, ten-tando per quanto possibile di fare grazia achi ci legge del linguaggio tecnico-burocrati-co della comunicazione.Le nuove norme, quindi, garantiscono a tuttigli iscritti - ovviamente nel caso in cui ci sianole posizioni specificamente tutelate - dal 1°gennaio 1998 un trattamento minimo, perquell’anno, di 21 milioni di lire annue (corri-spondenti a € 10.845,59); questo tetto vieneannualmente indicizzato del 100% dell’indiceIstat, e quindi per gli anni successivi al ’98 gli

importi sono: 1999 €11.040,82, 2000€11.215,26, 2001 €11.502,37, 2002€11.810,63 e infine per il 2003 il trattamentoè di € 12.097,63. Questi tetti - precisa la notadell’Enpam - rappresentano i limiti in vigorein ciascuno degli anni in cui vengono erogatiper la prima volta i trattamenti pensionisticisopra riportati.

Nei casi di premorienza i benefici introdottiriguardano, ovviamente, i superstiti, e vengo-no ripartiti tra tutti coloro che ne hanno dirit-to; ad esempio nell’ipotesi che vi sia solo ilconiuge del deceduto - che quindi ha dirittoal 70% della pensione maturata - l’importominimo annuo garantito per il ’98 sarebbe di€7.591,92.Da quanto abbiamo detto deriva che chi per-

Invalidità, salgono le pensioniL’Enpam migliora anche i trattamenti per la premorienza del medico

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P r e v i d e n z a & a s s i s t e n z a 13

Gli aumenti partono dal 1° gennaio ‘98.Il calendario per l’erogazionedei nuovi trattamenti.

Prorogate fino al 30 giugno le polizze sanitarie Enpam

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cepisce i trattamenti in questione avrà dirittoagli arretrati, a partire appunto dal 1° gen-naio ’98. E’ un calcolo particolarmente com-plesso, e quindi l’Enpam precisa che l’aggior-namento delle singole posizioni sarà fattogradualmente. Ma è già stato predisposto uncalendario. Con il rateo di aprile il nuovominimo pensionistico, comprensivo degliarretrati dalla data di decorrenza, sarà corri-sposto a medici e odontoiatri invalidi, il cuiprimo pagamento della pensione Enpam siastato effettuato fino al mese di dicembre2001, ed inoltre ai superstiti di iscritti dece-duti prima del compimento del 65° anno dietà, con primo pagamento della pensioneindiretta effettuato fino al mese di dicembre2001, ma questo solo nei casi in cui ci sia unsolo superstite fin dalla prima erogazionedella pensione (ad esempio il solo coniugeoppure un solo figlio senza il coniuge, ecc.).Dal mese di maggio si procederà all’aggior-namento di tutte le altre posizioni interessa-te, a partire dal nucleo superstiti formato da

più persone, mentre in momenti successivi siprocederà al ricalcolo delle posizioni dei tito-lari di altre pensioni a carico di enti diversidall’Enpam. Invece, per quanto riguarda lepensioni di invalidità e premorienza il cuiprimo pagamento sia stato effettuato tragennaio e dicembre 2002, l’aggiornamentoverrà effettuato dopo l’acquisizione dei relati-vi dati da parte del casellario centrale deipensionati, e quindi, presumibilmente, a par-tire dal rateo di agosto.Infine, per i soggetti che sono stati collocatiin pensione a partire dalla mensilità di gen-naio 2003, ovvero che saranno pensionati neiprossimi mesi, la corresponsione della mag-giorazione prevista dalle nuove norme saràsubordinata alla produzione di idonea certifi-cazione comprovante che essi non godono dialtre pensioni oltre quelle l iquidatedall’Enpam, oppure, in caso ne godano, atte-stante la loro natura ed il loro importo annuo;ma sarà l’Enpam stesso che chiederà la docu-mentazione in questione.

N. 3 Genovese genn./febbr. dic. 2002 dic. 2002 dic. ‘02 ott./nov. emarzo ‘03 e genn/febbr. ‘03 genn./febbr. ‘03 genn./febbr. ‘03 dic. 2002

N. 4 Chiavarese

I VERSAMENTI DELLE ASL DELLA PROVINCIA DI GENOVAAI FONDI SPECIALI ENPAM

Situazione al 30 aprile 2003 - a cura di Manlio Baldizzone

A.S.L . AMBULATORIALI GENERICI GUARDIA MEDICI DEL SPECIALISTI

E MED. SERVIZI E PEDIATRI MEDICA TERRITORIO CONV. ESTERNI

Nei mesi di marzo e aprile non sono pervenuti versamenti in quanto questaAsl ha problemi di riattivazione e regolazione dei suoi servizi meccanografi-ci. Si rimanda, quindi, per il momento, il lettore al quadro pubblicato su“Genova Medica” di marzo 2003.

Invalidità, salgono le pensioni enpam14

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on l’avvio dei distretti sanitari il medi-co di famiglia diventa il principalereferente dei bisogni assistenziali del

cittadino. Ma questa importante figura nonriesce ancora ad esprimere il proprio ruoloper un duplice motivo.Da una parte esiste una carenza organizzativaa livello delle cure primarie, e cioè l’assisten-za territoriale di primo livello, perché il medi-co di medicina generale non ha gli strumentisufficienti per fornire risposte ottimali.Dall’altra esiste una carenza formativa perchéla medicina si muove ad una velocità vertigi-nosa: il “sapere medico” negli anni ’70 dura-va circa dieci anni, attualmente sono già con-siderati vecchi i protocolli diagnostici e tera-peutici dopo due anni.Questa necessità di conoscere ed aggiornarsiè legata anche all’esigenza di una medicinabasata sempre più sull’evidenza clinica, perpoter garantire un’assistenza adeguata al cit-tadino in termini di efficienza, efficacia e ren-dimento. Proprio sulla base di questa considerazione èsorta a Genova la Scuola genovese di forma-zione e prevenzione in medicina generale,fondata il 14 marzo scorso grazie ad un

accordo di tutte le società scientifiche dellamedicina generale e di tutte le associazioniscientifiche e territoriali.L’obiettivo della scuola è quello di individuarei bisogni formativi della categoria, per offrireaggiornamento culturale ed insegnare unametodologia operativa che possa contribuirea rendere più efficiente la capacità professio-nale. I corsi saranno anche organizzati perportare a compimento progetti di formazioneper tutti gli operatori sanitari.L’intenzione della scuola è quella di essere unpunto di riferimento per l’Università, visto ilrecente riordinamento che prevede seminarisu materie inerenti la medicina generale, e diessere il principale interlocutore con le istitu-zioni in materia di formazione. Il consiglio direttivo della Scuola - che hasede in via Struppa 256 rosso - è formato daAndrea Stimamiglio presidente, Gian LuigiPesce vicepresidente, Cristina Nebiacolombosegretario-tesoriere, Massimo Blondett diret-tore scientifico, Angelo Canepa e GuidoMarasi probiviri; fanno anche parte del comi-tato scientifico Pierclaudio Brasesco, LinoFasoli, Luciano Lusardi, Paola Mangini,Giuseppe Malini e Gianfranco Scasso.

NASCE LA SCUOLA PER LA MEDICINA GENERALE

La commissione bioetica e deontologica al lavoro

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a commissione bioetica e deontologiaha stabilito di offrire ai colleghi attivitàdi consulenza per quelle problemati-

che che s’incontrano nell’esercizio della pro-fessione. Pertanto, chi avesse necessità diricevere chiarimenti su problematiche esclusi-vamente di natura deontologica, può inviare ipropri quesiti alla “Commissione bioetica edeontologia” c/o Ordine dei Medici - via fax

(010/593.558), via e-mail [email protected] o per posta.La commissione prenderà in esame, mensil-mente, i quesiti proposti e valuterà se utiliz-zarli in forma anonima per considerazioni dicarattere generale su “Genova Medica”. Lemodalità di risposta saranno personali.

Marcello Canalecoordinatore della Commissione

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Cronaca & attualità

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na “guida al corretto utilizzo dellelenti a contatto” è contenuta in undecreto ministeriale - datato 3 feb-

braio 2003 - pubblicato sulla GazzettaUfficiale n. 64 del 18 marzo scorso. Per unmedico specialista, presumiamo, non c’è nulladi nuovo; le prescrizioni, tuttavia, possonoessere viste come una “summa” dei consigli edelle indicazioni da dare ai pazienti, e quindirivestono comunque una loro util ità.Ripercorriamo quindi, un po’ sintetizzando, ilcontenuto del decreto.In esordio si ricorda che applicazione e usodelle lenti a contatto possono essere esegui-te solo quando le condizioni anatomo-funzio-nali dell’occhio del paziente lo consentono;esistono infatti alcuni fattori di rischio che

possono portare a complicanze o a fenomenidi intolleranza, e che quindi vanno valutatiattentamente dallo specialista. E’ quindinecessario, in via preventiva, un accuratoesame del soggetto. Per utilizzare le lenti acontatto in sicurezza è necessario seguireattentamente le istruzioni per una correttaapplicazione, rimozione, pulizia e manuten-zione; per evitare danni agli occhi è impor-tante verificare l’assenza di controindicazionidal medico oculista e sottoporsi a controlliperiodici. Vanno adottate lenti a contatto ste-rili, e non oltre il periodo raccomandato; altermine del tempo di utilizzo indicato nellaconfezione (giornaliero, bisettimanale, mensi-le) esse devono essere sostituite con unnuovo paio. E’ necessario rimuovere le lenti e

l medico chiamato a visitare un malato,anche solo per un consulto, diventa“garante del paziente” e risponde penal-

mente di eventuali eventi dannosi se risultache non ha fatto di tutto per evitarli, e ciòvale anche se il caso si svolge in ambito ospe-daliero. E’ questo il principio stabilito dallaCassazione, che ha confermato una sentenzadi condanna inflitta ad un sanitario accusatodi aver visitato negligentemente un paziente,sottovalutando la gravità del caso.Il malato era stato ricoverato al pronto soc-corso di un ospedale con forti dolori addomi-nali, ed un’ecografia aveva permesso di evi-denziare una dilatazione aneurismatica di seicentimetri all’aorta addominale retropancrea-tica. Il medico del pronto soccorso chiamavaa consulto un collega del reparto di chirurgiavascolare, il quale confermava la precedente

diagnosi, limitandosi a consigliare un nuovoesame radiografico. Ma nelle ore successive ilpaziente si aggravava, si verificava la rotturadell’aneurisma ed un’operazione eseguitad’urgenza non aveva permesso di salvargli lavita. Di qui l’inchiesta giudiziaria, approdatapoi alla condanna del Medico.Il principio fissato dalla Cassazione è quelloche il medico il quale, sia pure a titolo di con-sulto, accerti l’esistenza di una patologia aelevato e immediato rischio di aggravamento,ha l’obbligo di disporre personalmente i trat-tamenti terapeutici idonei ad evitare eventidannosi; se non potesse eventualmente inter-venire di persona deve operare perché talicure vengano eseguite in idonea struttura,facendo ricoverare il paziente in un repartospecialistico e portando a conoscenza dei col-leghi la gravità e l’urgenza del caso.

CHI PARTECIPA AL CONSULTO NE RISPONDE

GUIDA AL CORRETTO USO DELLE LENTI A CONTATTO

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Cronaca & attualità

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ISTITUITO IL REGISTRO DEI CASI DI MESOTELIOMA

consultare il medico in caso di arrossamenti,bruciori, sensazione di corpo estraneo oeccessiva lacrimazione, vista offuscata o altridisturbi della vista. Si tenga inoltre presenteche i farmaci diuretici, antistaminici, deconge-stionanti, tranquillanti, possono provocaresecchezza dell’occhio, e in tal caso è necessa-rio consultare il medico oculista.La guida raccomanda poi, nel caso unasostanza chimica venga a contatto con gliocchi, di sciacquare immediatamente e recar-si subito dal medico; andrà anche evitatal’esposizione a vapori nocivi o lacche percapelli. Ogni volta che si ripongono le lenti acontatto va utilizzata una specifica soluzionenon scaduta, e non va usata acqua correnteper sciacquarle; inoltre non si deve mai met-tere le lenti in bocca per umidificarle. Altre

avvertenze: non fare bagni in mare, in piscinao in docce pubbliche con le lenti installate,evitare l’uso di saponi con creme, lozioni odoli cosmetici prima di utilizzare le lenti. I“consigli” ministeriali ricordano, ancora, chel’inosservanza delle norme e delle precauzioniindicate può provocare gravi danni all’occhioe che il rischio di cheratite ulcerosa aumentain caso di inosservanza delle norme di igiene,di utilizzo per un tempo più lungo rispetto aquello raccomandato e nei fumatori.Da ultimo: le lenti a contatto con protezioneUV non sostituiscono gli occhiali da sole, per-ché non ricoprono totalmente l’intero seg-mento anteriore.Perciò i portatori di lenti a contatto devonocontinuare a portare gli occhiali da sole incaso di esposizione ai raggi UV.

a G. U. del 7 febbraio ha pubblicato ildecreto del presidente del Consigliodei Ministri 10/12/2002, che istituisce

per l’Istituto Superiore per la prevenzione ela sicurezza del lavoro (Ispel) il registro nazio-nale dei casi di mesotelioma asbesto correla-ti. Vi saranno raccolte le informazioni sui casidi mesotelioma della pleura, del peritoneo,del pericardio e della tunica vaginale deltesticolo diagnosticati in Italia. Lo scopo èquello di stimare l’incidenza dei casi, racco-gliere informazioni sulla pregressa esposizio-ne ad amianto, contribuire alla valutazionedegli effetti dell’avvenuto uso industrialedell’amianto e al riconoscimento delle fontidi contaminazione.Presso ogni regione gli assessorati alla Sanitàdovranno individuare i centri operativi - sottola direzione di un funzionario responsabile -

che avranno il compito di raccolta di informa-zioni sui casi, definizione di essi dal punto divista diagnostico, accertamenti sull’esposizio-ne pregressa all’amianto, controllo del flussoinformativo e altre incombenze relative.

17Lenti a contatto

LSOGGIORNI ONAOSI - L’Onaosi(Opera nazionale assistenza orfani dei sani-tari italiani) ha recentemente stipulato unaconvenzione con la Ata Hotels, grazie allaquale i sanitari - contribuenti dell’ente -possono usufruire di uno sconto del 35%sui prezzi per turni di vacanze settimanalipresso il complesso Planibel, di prima cate-goria superiore, situato a La Thuile, in Vald’Aosta. Per maggiori informazioni contat-tare l’ufficio vacanze dell’Onaosi, tel. 075-5052045 o consultare il sito www.onaosi.it.

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na circolare del Ministero della Salute- emessa l’11 marzo scorso - fa ilpunto sugli adempimenti necessari

per importare dall’estero medicinali nonreperibili in Italia. La nota ministeriale fa parti-colare riferimento al talidomide, adoperatocon efficacia nel campo dell’oncologia per leprecipue caratteristiche antineoangiogeneti-che, non ancora espressamente autorizzateda noi ma evidenziate da specifici studi speri-mentali pubblicati su riviste scientifiche inter-nazionali. In considerazione “dell’ampiaapplicazione terapeutica” che questo medici-nale va riscontrando, il Ministero ha dispostoche, mentre finora il nulla osta all’ importazio-ne veniva ri lasciato direttamente dalMinistero stesso, d’ora in avanti questo prov-vedimento diventi di competenza degli ufficidi Sanità marittima, aerea o di frontiera, aiquali quindi andranno rivolte da parte delmedico specialista curante le richieste diimportazione di talidomide per l’impiegoanche in patologie oncologiche.Ricordiamo che, sulla base di valutazioniespresse nel 1997 dalla commissione unicadel farmaco e recepite dal ministero, la richie-sta di importazione di talidomide andava giàindirizzata agli uffici di Sanità marittima, aereao di frontiera per l’utilizzazione nelle seguentipatologie: ulcerazioni oro-faringee in corso di

Aids conclamato, eritema nodoso leproso,prurigo attinica, prurigo nodulare, aftosi delcavo orale, lupus eritematoso discoide resi-stente ai farmaci antimalarici, Les con manife-stazioni cutanee e articolari, sindrome diBehcet e Gvhr cronica cutanea scleroder-miforme, prurito uremico, dermatite polimor-fa solare, sarcoidosi, nevralgia posterpetica,istiocitosi a cellule di Langerhans, malattia diJessner-Kanof, eritema polimorfo ricorrente,pioderma gangrenoso.In questo elenco, per effetto della circolare,vengono adesso inserite le patologie tumora-li “che a giudizio del medico richiedente risul-tano rispondenti alla presunta attività inibito-ria della neoangiogenesi attribuita al talido-mide”. Restano invece ancora di competenzaministeriale l’autorizzazione all’importazionedai mercati esteri di farmaci non autorizzatialla commercializzazione in Italia e cheall’estero risultano appartenenti a farmacigalenici, farmaci in fase di sperimentazioneclinica, farmaci in fase di approvazione, farma-ci a base di emoderivati di origine umana.Per le richieste di importazione di medicinalinon registrati vanno utilizzati degli appositimoduli - da indirizzare, per le autorizzazioniministeriali, al fax n. 06-59943684) - per even-tuali altre informazioni telefonare al Ministero,tel. 06-59943721 dott.ssa Lucchese.

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Farmaci, importazione più facile

L e g g i & r e g o l e18

UPer farne arrivare alcuni dall’estero non servirà più l’ok ministeriale

Trent’anni di laurea - Una laurea in medicina, trent’anni fa. Un periodo molto lungo,oppure un attimo. In ogni caso, sempre una ricorrenza, che vale la pena di sottolineare. I colle-ghi laureati nel 1973 sono invitati a inviare proposte e disponibilità per organizzare e festeggia-re insieme. Per informazioni: dott.ssa Giuseppina Boidi, fax 010-6448249, e-mail [email protected]

Page 18: Inter. GM 10/2002Tel. 010.58.78.46 - 54.33.47 Fax 59.35.58 - Sito: E-mail: anagrafica@omceoge.it EDITORIALE Il coraggio di dire di no IN PRIMO PIANO L’ Ordine e le battaglie vane

Genova Medica 5/2003

Una mozione alla giunta provinciale - Il Consiglio provinciale di Genova ha approva-to, all’unanimità, la mozione presentata dal collega Marco Fallabrini, che sollecita la Giunta pro-vinciale a porre all’attenzione dell’Assessore Regionale alla Sanità la necessità di sostituire ipunti di primo intervento ospedaliero con veri PS oppure con una ambulanza attrezzata per larianimazione, con medico a bordo e funzionante 24h, ed inoltre a favorire ed incentivare, inaccordo con le Asl 3 e 4 e con il 118, progetti delle comunità locali per ridurre i casi di arrestocardiaco a rischio di vita anche con l’utilizzo dei moderni defibrillatori cardiaci semiautomatici.

Conferenza all’Ordine - La commissione culturale dell’Ordine, composta dalla prof. DeBenedetti, dal dott. Fiorato, dal prof. Gamberini e dal dott. Guglielmino ha organizzato permercoledì 11 giugno alle 16,30, nella sal riunioni dell’Ordine, una conferenza su “AldoPodestà: un medico scrittore genovese”. Presenta Edoardo Guglielmino.

a conferenza Stato-Regioni ha messo apunto delle linee guida per il rilasciodell’autorizzazione all’utilizzo extraospe-

daliero dei defibrillatori semiautomatici. Insintesi, sono stati individuati i seguenti criteri:a) le strutture che si dotano del defibrillatorene devono accertare la conformità alle normein vigore, la funzionalità, manutenzione erevisione periodica:b) tutto il personale sanitario non medico e ilpersonale non sanitario che utilizza il defibril-latore deve avere idonea formazione, validatae sistematicamente verificata;c) l’operatore che somministra lo shock elet-trico con il defibrillatore è responsabile nondella corretta indicazione di somministrazionedello shock, che è determinato dall’apparec-

chio, ma della esecuzione di questa manovrain condizioni di sicurezza per il paziente e pertutte le persone presenti intorno ad esso;d) i programmi di formazione e aggiornamen-to devono essere definiti dalle Regioni edispensati da istruttori qualificati, ed i candi-dati prima di conseguire l’attestato di forma-zione devono sottoporsi ad una prova che nevaluti la preparazione su tutti gli aspetti cheriguardano l’uso dei defibrillatori e l’ambitoin cui vengono adoperati. Un elenco dei defi-brillatori “extraospedalieri” e delle personeautorizzate ad usarli è conservato presso Asle ospedali. L’autorizzazione all’uso del defi-brillatore semiautomatico in sede extraospe-daliera è nominativa, ed ha la durata di dodi-ci mesi rinnovabili.

LE REGOLE PER I DEFIBRILLATORI EXTRA-OSPEDALIERI

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L

Cronaca & attualità

Morbillo, la Regione intensifica la sorveglianza - Sul numero scorso di “GenovaMedica” - pag. 22 - avevamo segnalato che alcuni casi di morbillo erano stati registrati in Liguria.La Regione si è attivata al riguardo, richiamando, con una circolare indirizzata a tutti i sindaci deiComuni liguri, alle Asl e ad altri operatori del settore, le “modalità operative urgenti per contrasta-re la diffusione del morbillo” già emanate molti anni addietro. In particolare si raccomanda di inten-sificare la sorveglianza, individuare e notificare tempestivamente tutti i casi, promuovere la vaccina-zione estendendola possibilmente ai “contatti” e altri bambini dell’ambito del caso segnalato,“implementare la vaccinazione dei nuovi nati dal 13° mese di vita, recuperare alla vaccinazione ibambini di 3 anni e di 5-6 anni e recuperare alla vaccinazione i dodicenni nel momento della vacci-nazione antiepatite B (solo coloro che non ricordano d’aver fatto la malattia o la vaccinazione)”.

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20 AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Il cancro del retto inferiore - Il cancro del retto inferiore: nuovi concetti e approcciomultidisciplinare. E’ questo l’argomento al quale sarà dedicata la quarta giornata di aggiorna-mento dell’Ospedale Evangelico, che è prevista il 20 giugno al Palazzo della Commenda di Prè,in Genova. I punti che saranno trattati riguarderanno la stadiazione come premessa indispensa-bile al corretto trattamento e l’integrazione tra le tre modalità terapeutiche (chirurgica, oncolo-gica e radioterapia), con approfondimenti dedicati ai fattori prognostici, alle recidive e alladiscussione di casi clinici. Per informazioni tel. 010-5522247.

Gli appuntamenti al Dimi - Per gli aggiornamenti scientifici del Dimi - gli appunta-menti sono alle 17 del giovedì - il 29 maggio “Terapia radiometabolica delle metastasi osseecon samario 153”, con Giuseppe Villa dirigente medico dell’ospedale San Martino di Genova; il5 giugno “Urgenze ed emergenze ipertensive”, con Gaetano Lotti ordinario di medicina internaall’Università di Genova; il 12 giugno “L’uso diagnostico della Pet nelle patologie neoplastichee flogistiche: esperienza di Parma” con Giorgio Ugolotti, direttore dell’U. O. di medicina nuclea-re e del dipartimento di radiologia e diagnostica per immagini dell’ospedale di Parma; il 19 giu-gno “Attualità in tema di endoscopia operativa digestiva” con Giuliano Bedogni, direttore deldipartimento area chirurgica 1 dell’Arcispedale S. Maria Nuova di Reggio Emilia.

Continuità assistenziale per il neonato - Continuità assistenziale per il neona-to: ospedale-casa. Su questo argomento la struttura di neonatologia dell’Ospedale Evangelico diGenova, insieme con Sip, Apel, Sin e Fimp, organizza un corso di formazione Ecm, che è in pro-gramma nelle due mattinate del 3 e 10 giugno, nel Palazzo della Commenda di Prè. L’iniziativa èrivolta a medici, ostetriche, infermiere pediatriche e infermieri professionali, ed ha lo scopo direndere il più possibile omogeneo il percorso assistenziale del binomio madre-bambino, sia inospedale che a casa, nei primi giorni dopo il parto. L’incontro sarà curato da figure professionalidiversificate, affrontando l’argomento sotto diversi aspetti, con un taglio eminentemente pratico.Per informazioni tel. 010-5522337, dott.ssa Migliazzi.

Emergenze igieniche da bioterrorismo - Antrace, gas nervini, inquinamentobatteriologico: sono termini diventati di attualità - spesso di drammatica attualità - dopo i tragiciavvenimenti che dal settembre 2001 hanno sconvolto il mondo. Le conoscenze tecnico-scientifi-che sui rischi legati alle emergenze igieniche da bioterrorismo sono ancora poco diffuse. In consi-derazione di questo il dipartimento di prevenzione dell’Asl 3 organizza per i giorni 3, 4, 5 e 6 giu-gno, presso la sala congressi dell’AC Hotel, in corso Europa a Genova, un corso sui rischi per lasalute e le misure preventive da mettere in atto in caso di bioterrorismo. Il corso è rivolto a medi-ci, biologi, veterinari, chimici e tecnici della prevenzione, e gli sono stati attribuiti tredici creditiEcm. Per informazioni: segreteria organizzativa Asl 3, dr.ssa Erminia Nicolardi, tel. 010/3446313.

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AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Secondo congresso nazionale della Associazione medicina e persona.Si terrà a Milano il 12-14 giugno il congresso “Medico cura te stesso: limiti, risorse, nuoveopportunità nelle professioni sanitarie”. Con il patrocinio di: Fnomceo, Ipasvi, RegioneLombardia, Provincia e Comune di Milano, Università degli Studi di Milano. Il congresso tratteràtemi riguardanti il ruolo delle professioni sanitarie: quali sono, veramente, i limiti affrontati quoti-dianamente da chi lavora in sanità? Quali le risorse disponibili, non solo in termini monetari, madi competenze e di capitale umano? Vi sono opportunità reali di costruzione?Per informazioni: Limes s.r.l., tel/fax: 02.67100597, e-mail: [email protected]

Screening salute - Pediatri, ostetrici-ginecologi, genetisti sono i destinatari del “percorso di for-mazione screening e salute” (5 crediti Ecm), articolato in diversi “moduli”, in programma alla SalaQuadrivium di piazza Santa Marta. Gli appuntamenti sono promossi dall’Accademia nazionale dimedicina, dall’Associazione pediatri extraospedalieri liguri e dall’Ospedale Galliera. Per il 7 giugno,con inizio alle 9, è prevista una giornata dedicata agli screening clinici e strumentali. Relatori: R.Buzzetti, F. Caprioli, G. Conforti, D. Cosso, E. Giunta, R. Lotti, G. Marrè Brunenghi, P. Moscatelli, A.Mura, E. Nardelli, E. Podestà, G. Pongiglione, G. Serra, G. Vignola, P. Zucchinetti. Moderatori: L. DeFabrizio, P. Moscatelli. Per inf. tel. 010-83794235 e www.accmed.net o www.apel-pediatri.it

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ntramoenia, croce e delizia dei mediciospedalieri. Ideato dall’allora ministrodella Sanità Rosy Bindi più di sei anni fa, ilsistema di far svolgere attività libero pro-

fessionale all’interno delle strutture del Ssnnon ha avuto certo vita facile. Appartengonoormai alla storia della Sanità le feroci polemi-che nei confronti del ministro, che ebberoproprio nell’Ordine di Genova la punta di dia-mante della contestazione (ricordiamo la diffi-da, del consiglio dell’Ordine, ai Medici dalprestare attività libero professionale in strut-ture del Ssn inadeguate, la denuncia del mini-

stro Bindi contro il presidente Castellaneta -rimasta peraltro senza effetti). Tra modifiche,correzioni, slittamenti di termini e ritocchi variil principio - che, è bene sottolinearlo, nessu-no ha mai voluto contestare di per sé, oppo-nendosi solo a soluzioni abborracciate epenalizzanti per pazienti e camici bianchi - èrimasto.Ma quale ne è stata, in concreto, l’attuazio-ne? Ha tentato di dare una risposta la com-missione affari sociali della Camera deiDeputati, la quale ha svolto un’indagineconoscitiva al riguardo. Diciamo subito che la

Intramoenia, analisi di un flop“I risultati attesi sono ancora ben lontani dall’essere raggiunti”

I

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adesione del personale al nuovo isti-tuto Il primo dato significativo emersonel corso dell’indagine è che il 90 per

cento dei Medici e pressochè la totalità deglialtri dirigenti del ruolo sanitario (con la solaeccezione degli odontoiatri) hanno optatoper il rapporto esclusivo con il Ssn, usufruen-do della cosiddeta indennità di rapportoesclusivo. La tabella della pagina 24 forniscedati disaggregati al riguardo. Non si registra-no, inoltre, rilevanti differenze tra un’area ter-ritoriale e l’altra.Si deve peraltro sottolineare che, a fronte deimoltissimi medici che hanno optato per ilrapporto esclusivo (nei fatti, gran parte diessi non svolgeva in precedenza attività libe-ro professionale), è molto più ristretto ilnumero di coloro che esercitano attualmentel'attività intramoenia e beneficiano pertantodei proventi connessi.

Le differenze territorialiIl secondo dato significativo concerne le fortidifferenze territoriali. Nel settentrione l’attua-zione di tale istituto risulta molto più avantirispetto al sud, anche se in modo tutt’altro

Cosa dice la commissione di Montecitorio

TERMINE PROROGATO AL 2005Al momento di chiudere questo numero di“Genova Medica” apprendiamo che ilgoverno ha approvato un decreto legge cheproroga al 31 luglio del 2005 il termine perl’utilizzo degli studi professionali privati perlo svolgimento dell’attività professionaleintramoenia “in considerazione della caren-za di ambulatori adeguati in alcune strutturepubbliche e in attesa di un provvedimentodi più ampia portata ed efficacia per il com-pletamento degli intereventi strutturali e diriforma dell’intero settore”.

I n d a g i n e p a r l a m e n t a r e

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23Intramoenia, analisi di un flop

realizzazione del progetto è stata, finora,sicuramente lacunosa. Addirittura - sottolineanelle premesse la relazione della commissio-ne parlamentare - non sono stati attivati “dueimportanti strumenti conoscitivi previsti dallanormativa vigente: la relazione annuale delgoverno al Parlamento sull’attività libero pro-fessionale intramuraria dei medici e il nuovoosservatorio per l’attività libero professionalepresso il Ministero della Salute” che dovevaservire proprio per acquisire elementi di valu-tazione in materia ed elaborare proposte alParlamento. La commissione parlamentare hasteso la sua relazione dopo aver sentito rap-presentanti dei sindacati medici, delle orga-nizzazioni universitarie e ospedaliere, direttoridi ospedali, del tribunale per i diritti del mala-

to, degli istituti di ricovero a carattere scienti-fico, agenzia per i servizi sanitari regionali e,infine, il ministro Sirchia. Ne è scaturita, comeabbiamo detto, una relazione che fotografa lasituazione, e che è stata pubblicata tra gli Attiparlamentari.Pensiamo che l’argomento interessi molti deinostri iscritti. Per questa ragione - anche se,per molti aspetti, il documento può sembra-re, come si dice, una riscoperta dell’acquacalda - ne pubblichiamo ampi stralci. Per laprecisione omettiamo le parti iniziali dedicateal quadro normativo di riferimento e agliaspetti organizzativi dell’attività libero profes-sionale, iniziando dal capitolo dedicato allostato di attuazione dell’intramoenia nellediverse aree territoriali.

che uniforme (diversi soggetti auditi, perdescrivere lo stato di attuazione della riforma,hanno utilizzato l’espressione “a macchia dileopardo”). L’intramoenia ambulatoriale hatrovato attuazione più tempestiva che nonquella in regime di ricovero: al nord nellaforma dell’intramoenia propriamente detta; alsud, invece, soprattutto come intramoeniaallargata. L’attività in regime di ricovero èancora poco diffusa e sono segnalati dapper-tutto difficoltà e ritardi. Per quanto poiriguarda la regolamentazione dell’attività, siregistrano significative differenze tra Regionee Regione, ed anche tra un’azienda sanitariae l’altra: ad esempio, alcune non permettonopiù di un ambulatorio esterno, e comunquesolo nel territorio dell’azienda stessa; altre neconsentono più di uno, anche al di fuori dellaRegione stessa. Lo stesso può dirsi delle tarif-fe: alcune aziende computano i costi aziendaliin aggiunta, altre in detrazione rispetto allaparcella del singolo sanitario.

L’intramoenia in regime di ricoveroCome già evidenziato, l’intramoenia in regi-me di ricovero si è affermata in forma ancoramolto limitata al nord, e costituisce un’ecce-zione al sud. Si può ricordare, a quest’ultimoproposito, il caso dell’azienda ospedalieraCannizzaro di Catania, presso la quale èmolto sviluppata l’attività libero professionalein regime di ricovero - grazie alla creazione dinuove strutture - mentre quella ambulatorialeè assai ridotta.Oggi, laddove è attivata, l’intramoenia in regi-me di ricovero si appoggia prevalentemente astrutture private non accreditate; perché siaattivata nell’ambito delle strutture pubblichein senso stretto, appare infatti essenziale ladisponibilità di locali sufficientemente differen-ziati da quelli destinati ai pazienti ordinari, incaso contrario il diverso trattamento sarebbedel tutto incomprensibile e ingiustificabile perquesti ultimi, con riflessi negativi inevitabilisull’immagine del Ssn.

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Intramoenia, analisi di un flop24I ritardi negli investimenti strutturaliDall’analisi dell’utilizzo delle risorse stanziateper il potenziamento delle strutture emergo-no dati preoccupanti. Il decreto legislativo n.254/2000 ha destinato per tale finalità unasomma non superiore a 930 milioni di euro,da imputarsi agli stanziamenti per l’ediliziasanitaria di cui all’articolo 20 della legge n.67/1988, più volte rifinanziata. Il decreto delMinistro della Salute 8 giugno 2001 ha riparti-to tra le Regioni, per la finalità predetta, circa826 milioni di euro. Alla data del 19 febbraio2003 erano stati ammessi al finanziamento 35interventi, per un valore di quasi 105 milionidi euro (circa l’11 per cento delle risorsedisponibili).Lo scarso numero di richieste di accesso alfinanziamento si spiega - secondo il Ministro

della Salute, intervenuto sul punto nel corsodell’audizione - con l’esigenza delle Asl diinquadrare gli interventi edilizi destinati allalibera professione entro più vasti progetti diintervento in edilizia e tecnologie sanitarie,ciò al fine di ottenere economie di scala egarantire coerenze qualitative e quantitative,tanto più in considerazione del fatto che assaispesso si impongono, per urgenza, ben altrilavori di ristrutturazione ospedaliera o ambu-latoriale.

L’intramoenia allargata

In mancanza degli indispensabili interventi diadeguamento delle strutture edilizie pubbli-che, l’intramoenia si è realizzata per lo piùnella forma cosiddetta “allargata”. Nel meri-dione, in particolare, il ricorso a questo asset-

to “temporaneo” (il legislatore ne haautorizzato l’uti l izzo solo per lagestione della fase transitoria) è pre-valente anche per le prestazioniambulatoriali.In riferimento all’assetto dell’intramu-raria allargata, sono state sottolineatedai soggetti auditi alcune distorsioni.Gli adempimenti cui è sottoposto ilmedico da parte della Asl di apparte-nenza, ancorché gravosi per il medicostesso (costretto ad adempimentiburocratici normalmente estranei aisuoi compiti), assumono carattereprevalentemente formale, e nongarantiscono perciò efficaci controllisulle modalità attraverso le qualiviene effettivamente gestita tale atti-vità. A tale proposito, è stato avanza-to il sospetto che i medici autorizzatiad esercitare la libera professioneintramuraria in studi privati operino,

PERSONALE CON RAPPORTO ESCLUSIVO E NONESCLUSIVO PER CATEGORIE PROFESSIONALI

Dirigenti del ruolo con rapporto con rapportosanitario esclusivo % non esclusivo %

Medici 90,36 9,64(19.468)

Altri dirigenti 98,05 1,95(17.569)di cui:

Veterinari 96,65 3,35Odontoiatri 57,14 42,86Farmacisti 99,91 0,09

Biologi 100Chimici 100

Fisici 100 -Psicologi 97,21 2,79

Totale 91,58 8,42

Fonte: elaborazione A.S.S.R. (audizione 28 novembre 2002)

su dati Conto Annuale IGOP - Ministero dell’economia.

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25Intramoenia, analisi di un flop

in taluni casi, senza fatturare le prestazioni sulricettario aziendale. Gli stessi dati sulle entra-te dell’attività intramuraria (assai modeste,almeno fino ad oggi) alimentano molti dubbial riguardo. L’esercizio di questa attività al difuori delle strutture sanitarie pubbliche,secondo l’opinione prevalente degli stessidirigenti responsabili delle Asl, rended’altronde quasi impossibile un reale control-lo da parte delle Asl medesime.E’ stato espresso altresì un giudizio negativo,da parte di qualcuno degli intervenuti, sulregime fiscale collegato all’intramuraria allar-gata (il professionista in regime di intramoe-nia allargata non gode di determinati beneficifiscali accordati ai privati; in particolare, nonavendo partita Iva, non può detrarre i costisostenuti).

Le prestazioni libero professionaliper l’azienda

Le prestazioni libero professionali intramoe-nia sono nella gran maggioranza dei casipagate direttamente dagli assistiti. Solo dirado sono remunerate dall’azienda sanitariastessa, con tariffe calmierate, per la riduzionedelle liste di attesa relative al servizio istitu-zionale (in particolare, nei servizi di radiolo-gia, di analisi e dove sono richieste metodo-logie strumentali).Tra i soggetti auditi, l’Istituto nazionale diricovero e cura per gli anziani di Ancona hasperimentato, soprattutto nella sede diRoma, l’intramoenia d’équipe, al fine di ridur-re le liste di attesa istituzionali. Il modelloprevede la divisione degli introiti secondoaccordi: una parte all’équipe ed una parteall’amministrazione.Analogamente, l’ Istituto dermopaticodell’Immacolata di Roma (I.D.I.) ha concorda-

to con i medici radiologi l’erogazione di pre-stazioni aggiuntive, ottenendo l’azzeramento,o quasi, delle liste di attesa per alcuni tipi diesame. Questo è stato possibile perché letariffe per le prestazioni intramoenia corri-spondono, più o meno, con quelle del Ssn,ma l’operazione espone l’istituto al rischio disuperare i tetti di spesa fissati dalla Regione.La Regione Lombardia, invece, ha in un primomomento stabilito che anche le tariffe delleprestazioni fuori orario fossero a carico pub-blico. Le liste di attesa, tuttavia, diminuite dalprincipio, si sono presto riformate a causadell'alto numero di domande, e la Regioneha attuato tagli di bilancio.In linea generale, il ricorso dell’azienda stessaalla libera professione dei Medici (soprattuttoper le prestazioni d’équipe), molto utile perlo smaltimento delle liste di attesa, si è rileva-to spesso impraticabile per la mancanza difondi. Per questa ragione, solo in pochissimeparti d’Italia si è attuato l’istituto, che eraprevisto espressamente dal contratto perl’incremento delle prestazioni istituzionali.

Le peculiarità degli Irccs

La commissione ha dedicato una particolareattenzione all’attività svolta dagli Istituti diricovero e cura a carattere scientifico. In alcu-ni di questi Istituti l’esperienza delle camere apagamento, realizzata prima della riforma del1999, ha facilitato l’avvio dell’attività liberoprofessionale. Interessante, sotto questoaspetto, il caso dell’Istituto nazionale per lostudio e la cura dei tumori di Milano, all’inter-no del quale si è registrata l’adesione di tuttoil personale medico alla nuova disciplina,motivata dai vantaggi dal punto di vista logi-stico e operativo e dalla possibilità di garanti-re comunque un alto livello di assistenza al

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Intramoenia, analisi di un flop26paziente ricoverato. E lo stesso Istituto hapotuto beneficiare di significative entrateaggiuntive. Positiva anche l’esperienzadell’Istituto dermopatico dell’Immacolata(IDI) di Roma, nel campo peraltro della solaattività ambulatoriale; come già evidenziato,sono stati raggiunti importanti risultati, inparticolare, grazie all’utilizzo dell’intramoeniada parte dei medici radiologi non solo per leprestazioni a pagamento ma anche di quelleper i pazienti assistiti dal Ssn, ciò che ha favo-rito la drastica riduzione delle liste di attesa.D’altra parte si è posto per alcuni Irccs didiritto privato un problema relativo alla

copertura degli oneri per l’indennità di esclu-siva. In particolare, il presidente dell’ospeda-le pediatrico Bambin Gesù di Roma ha evi-denziato i consistenti oneri che hanno grava-to sull’Istituto in seguito alla larga adesionedel personale al rapporto cosiddetto esclusi-vo; a fronte di tali spese le entrate per losvolgimento dell’attività libero professionalesono state molto inferiori.Appare inoltre sorprendente il mancatoaccesso degli Irccs ai finanziamenti previstiper le opere di ristrutturazione, i cui onerisono pertanto gravati esclusivamente suibilanci degli istituti stessi. Paradossale, a tale

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27Intramoenia, analisi di un flop

proposito, l’esperienza, del Policlinico SanMatteo di Pavia; l’ospedale ha realizzato unaclinica per l’intramoenia in regime di ricovero,in convenzione con una società privata che siè assunta l’onere di ristrutturare un ex con-vento di monache e di gestire la clinica; dopoun avvio particolarmente positivo, la gestionesi è però rivelata non remunerativa e lasocietà ha disdettato l’accordo, richiedendo ilrisarcimento dei danni subiti: si tratta di onerimolto pesanti per il bilancio del Policlinico.

Confronto tra obiettivi iniziali erisultati effettivi

La disciplina suIl’intramoenia - tra i punti qua-lificanti della riforma del sistema sanitarionazionale varata con il decreto legislativo n.229/1999 - intendeva generare benefici per icittadini, i medici, le aziende sanitarie ed ilSsn nel complesso: per i cittadini, miglioran-do il servizio reso loro (con la riduzione delleliste di attesa; la possibilità di scegliere ilmedico di fiducia e di ricevere, in caso di rico-vero, un trattamento alberghiero; il calmiera-mento delle tariffe); per i medici, valorizzan-done la professionalità (con il fornire loro, inquanto liberi professionisti, l’organizzazione ei mezzi propri del Ssn) e, in ogni caso, inden-nizzandoli per la rinuncia alla libera professio-ne extra moenia; per le aziende sanitarie,creando un nuovo canale di entrate e ridu-cendo, attraverso un miglior utilizzo dellestrutture e dei macchinari (per esempio anchedi notte e nei giorni festivi), gli oneri diammortamento degli investimenti.Sulla base dell’indagine conoscitiva svolta, sipuò affermare che i risultati attesi sono anco-ra molto lontani dall’essere raggiunti, anchein considerazione del fatto che in molte areedel Paese l’attuazione dell’istituto è ancora

all’ “anno zero”, a causa della complessitàdegli investimenti e delle procedure necessa-rie per garantire le condizioni di base all’eser-cizio dell’attività intramuraria e, in alcuni casi,come sostenuto da alcuni dei soggetti auditi,per resistenze culturali da parte dei verticidelle Asl.In alcune Regioni (ad esempio la Lombardia oil Trentino-Alto Adige), l’istituto ha contribui-to ad accrescere l’offerta dei servizi da partedelle strutture pubbliche. Si tratta di unaspetto sicuramente positivo, soprattutto lad-dove si fa fronte ad una domanda effettiva daparte di quei pazienti che sono in grado disostenere i costi superiori di una prestazionein rapporto di libera professione (ad esempioi soggetti che usufruiscono di mutue private).Sfruttando queste potenzialità, può essercianche un ritorno economico consistente perle Asl, come dimostrato da alcune realtà loca-li. E’ stato inoltre osservato che l’offerta diprestazioni libero professionali intramoenia,attraendo nuovi pazienti nelle strutture pub-bliche, agevola la raccolta di dati sanitari e laformazione di casistiche utili alla ricerca scien-tifica. Peraltro, proprio la scarsa attivazionedell’intramoenia aziendale, sopra analizzata,ha contribuito a rendere assai limitata l’effica-cia del nuovo istituto per la riduzione delladurata delle liste di attesa.Le Asl non sono riuscite ad organizzarsi inmodo adeguato per garantire l’erogazione intempi ragionevoli delle prestazioni rese perservizio istituzionale (prestazioni dovute eposte a carico della fiscalità generale) e dun-que per ridurre le liste di attesa relative. Indifetto di tale condizione, il ricorso alla pre-stazione libero professionale non è stato vis-suto dal cittadino come opportunità di sce-gliere il medico di fiducia e di ricevere un

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Genova Medica 5/2003

Riceviamo e pubblichiamo:Caro presidente, concordo appieno con losdegno, la rabbia e lo stupore da lei sottoli-neati per l’assenza di reazione incisiva daparte dei medici contro il cosiddetto decretoantitruffa del ministro Sirchia. Sono completa-mente d’accordo sul contenuto della letterainviata al presidente dell’Ordine di Milanosull’opportunità di istituire un procedimentodisciplinare nei confronti del medico Sirchianonché attuale Ministro della Salute.Non credo però che si tratti di una categoriaallo sbando ma solo di persone rassegnate.Lunga e datata è la serie di vessazioni neiconfronti dei Medici e segnatamente di quellidi medicina generale: quella di Sirchia è sol-tanto la ciliegina finale.Ho partecipato mercoledì 12 marzoall’assemblea straordinaria indetta dallaFimmg di Genova, dove era presente, tra glialtri, il vicepresidente dell’Ordine. E anche

questa volta è stata una delusione e, mi per-metta, una perdita di tempo. L’ultima voltache mi ero illuso che qualcosa potesse muo-versi finalmente era stato qualche anno fa inoccasione dello sciopero indetto contro ildecreto Bindi (altro Ministro della Sanità danon dimenticare).Ci si era trovati veramente in tanti alla SalaQuadrivium, c’era lei a presiedere e soprat-tutto erano presenti medici di tutte le cate-gorie (ospedalieri, ambulatoriali e di medicinagenerale). Per tutta risposta la notte stessa diquella vivace e sentita serata in cui tutti si erad’accordo sull’astensione dal lavoro, anche sesolo per un giorno, i rappresentanti sindacalidelle diverse sigle hanno calato le braghe(pardon, hanno firmato). Mi sono spesso chie-sto: “In cambio di che cosa? E a chi?”. La seradel 12 marzo scorso dopo una lunga serie di“già sentite” prese di posizione e costerna-zioni contro l’infamante decreto si è proposto

FORSE NON SIAMO ALLO SBANDO,MA SOLO PERSONE RASSEGNATE

Lettereal Direttore

trattamento accessorio migliore, bensí comeun canale quasi obbligato per ottenere, apagamento, una prestazione sanitaria per laquale avrebbe dovuto invece attendere perun lunghissimo periodo.Inoltre, la gestione dei servizi resi in regime diintramoenia appare spesso poco trasparente:non sono chiaramente separati i luoghi o glisportelli di prenotazione (quello per la presta-zione istituzionale e quello per la prestazione

libero professionale); non sono adeguata-mente pubblicizzate le tariffe; mancano glielenchi dei medici.In generale, gli assistiti non vengono suffi-cientemente informati, il che genera il rischiodi fraintendimenti. I rappresentanti delTribunale dei diritti del malato hanno riferitodelle proteste di cittadini, sottoposti ad inter-venti a pagamento senza averne avuto consa-pevolezza per tempo.

Intramoenia, analisi di un flop28

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Genova Medica 5/2003

29L e t t e r e

Chi ha notizie della dentista in viaggio in Sri Lanka?

di promuovere una manifestazione a Romacontro il famigerato decreto e il governo chel’ha permesso.Si sono sentiti poi i soliti inviti ad essere piùuniti ed altre fregnacce simili (con tutto ilrispetto per chi coltiva simili speranze).Ho voluto, e per la prima volta in vita mia,prendere la parola, per sottolineare la neces-sità di rispondere in modo forte, deciso edignitoso a questo grave insulto del prof.Sirchia, chiedendo la sospensione per untempo non inferiore ai 30 giorni dell’assisten-za diretta. Ho sottolineato la necessità dismetterla con manifestazioni tipo cortei, giro-tondi e girotondini.L’Italia seria, che lavora onestamente, è stufadi rappresentazioni più o meno guidatedall’opposizione politica di turno, ma sente lanecessità di dare una risposta concreta, perrimarcare il proprio sdegno e per dire basta atutti gli atteggiamenti qualunquistici, dema-gogici e sbrigativi.Pur avendo ricevuto l’applauso dell’assem-blea (peraltro poco numerosa consideratal’importanza del problema sul tappeto) mi èstato risposto che si trattava di una propostaesagerata, che non potevo neppure immagi-nare la complessità dei problemi anche ammi-nistrativi che ciò avrebbe sollevato. Passatipoi ad una sorte di voto per alzata di mano

l’assemblea ha accettato a maggioranza ilsuggerimento di presentare al comitato cen-trale Fimmg la proposta di non scrivere sullericette il nome commerciale del farmaco, masolo il principio attivo, come forma di prote-sta. E’ passato un mese da quella sera e diproposte di lotta da parte della Fimmg nep-pure l’ombra , né mi risulta che ve ne sianoda parte di altri sindacati. Per concludere,caro presidente, grazie per tutte le volte cheha provato a difendere questa categoria dirassegnati, grazie per aver letto questa mia,ma temo che anche questa volta e dopol’ennesima umiliazione non cambierà nulla.

Un medico di medicina generale

Ringrazio sentitamente il collega estensoredella lettera, che esprime lodi nei confrontimiei e del mio operato in relazione alla peno-sa vicenda del “decreto Antitruffa”: purtrop-po la rassegnata passività nei confronti di chiattacca senza riguardo alcuno la professionerischia di confermare nella pubblica opinionela convinzione che le accuse rivolte a noisiano veramente fondate. Tale aspetto èdoloroso per me! Mi fa piacere, comunque,che almeno uno su ottomila iscritti abbiaapprezzato la mia iniziativa, purtroppo rima-sta lettera morta. Sergio Castellaneta

Chi è in grado di dare notizie su una dentistache, nel periodo natalizio del 1998, fece unviaggio nello Sri Lanka? L’insolito appello ècontenuto in una lettera che è pervenutaall’Ordine, e che riproduciamo quasi perintero. “Sono Gianfranco Bertetto, abito inTorino e cerco una dottoressa, medico denti-sta, che esercita in Genova. Non ricordo

nome e cognome, l’abbiamo conosciuta conmio figlio Luca in un viaggio nello Sri Lankanel periodo natalizio dell’anno, se ricordobene, 1998. Vorrei mettermi in contatto conlei per alcune informazioni molto importanti.Il mio indirizzo è via Vignole 22 - Torino, tel.011-8192371 - 3381745983 ”.

Gianfranco Bertetto

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UN COMUNICATO ANDI SULL’ ECM - Il 9 aprile 2003 presso il Ministero della Salutesi è svolto un incontro tra il Ministro Sirchia e le società scientifiche delle professioni sanitarie, con lapartecipazione anche dei membri della Commissione Nazionale Ecm. Durante l’incontro, ilMinistro ha richiamato, tra l’altro, l’attenzione della commissione e delle società scientifichesulla necessità di valutare con attenzione le esigenze formative della libera professione ondepredisporre dei meccanismi che tengano conto delle difficoltà dei liberi professionisti a parteci-pare agli eventi residenziali concepiti per i dipendenti del sistema sanitario nazionale. L’Andiprende atto con soddisfazione di questa importante posizione espressa dal Ministro Sirchia, inquanto riconosce alcune delle ragioni formulate dall’associazione in ambito di Formazione continua.

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30 D e n t i s t i N o t i z i e

Dentisti NotizieA cura di Massimo Gaggero

enerdì 4 aprile, in occasione delCongresso “Liguria Odontoiatrca” siè svolta un’interessante tavola roton-

da sul tema “Assistenza odontoiatrica sui tos-sicodipendenti”. Sono intervenuti il dr. S.Vigna della Regione Liguria a nomedell’Assessore alla Sanità R. Levaggi, i lDirettore del Sert dr. P. G. Semboloni, ilPresidente Andi Genova dr. Massimo

Gaggero, i l Presidente CommissioneOdontoiatri dell’Ordine dei Medici di Genovadr. Emilio Casabona, il dr. E. Indelli VicePresidente Nazionale Andi, i primari dei servizidi odontoiatria Ospedale San Martino prof. M.Ziola e dell’Ospedale Galliera prof. P. Balbi eper l’Ospedale Gaslini il dr. Servetto, il prof. P.E. Mangiante per l’Università di Genova, iresponsabili della Comunità San Benedetto

Tavola rotonda sull’ assistenza odontoiatrica ai tossicodipendenti

Circolare Fnomceo: un corso di laurea con molti dubbina circolare della Federazione, emes-sa a fine marzo, mette in guardia chifosse eventualmente interessato nei

confronti di un corso di laurea in odontoiatria,reclamizzato attraverso uno scarno depliantche una società svizzera ha diffuso agli odon-totecnici italiani. Il depliant in questione - sot-tolinea la Federazione - è stato inviato dallasocietà svizzera Prostudio e pubblicizza l’atti-vità di un’università statale dell’ex Jugoslavia(non meglio precisata), dove viene organizza-to un corso di laurea quinquennale, al termi-ne del quale “si consegue l’esame di Stato el’iscrizione all’albo professionale”. E ancora:

“l’abilitazione è riconosciuta in Italia nei ter-mini previsti dalla legge Dpr 394/99, regola-mento di attuazione del testo unico sull’immi-grazione D. Lgs 286 del 25 luglio 1998”.La Federazione precisa che “il riconoscimentodel corso di laurea in odontoiatria e successi-va abilitazione professionale non sono auto-matici, ma sono assoggettati a una complessaprocedura” nel caso che questa università siariconosciuta dall’autorità statale.Il depliant inoltre non è sufficientemente chia-ro, né reca il nome di un responsabile.Insomma: occhi bene aperti prima di farescelte che potrebbero poi rivelarsi avventate.

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