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compagnia zappalà danza INSTRUMENT 3: cage sculpture l’insostenibile pesantezza dell’essere coreografia e regia choreography and direction Roberto Zappalà

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libretto di presentazione dello spettacolo della compagnia zappalà danza

Transcript of INSTRUMENT 3

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compagnia zappalà danza

INSTRUMENT 3:cage sculpture

l’insostenibile pesantezza dell’essere

coreografia e regiachoreography and direction

Roberto Zappalà

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coreografia e regiachoreography and direction

Roberto Zappalà

musiche originali original musicAlfio Antico (eseguite dal vivo) e Paula Matthusen

altre musiche other musicJohn Cage

sonorizzazioni soundtracksRoberto Zappalà

drammaturgia dramaturgyNello Calabrò

danzatori dancersDaniela Bendini, Adriano Coletta, Fernando Roldan Ferrer

ai tamburi drumsAlfio Antico

luci, scene e costumi lights, set and costumesRoberto Zappalà

assistente scene e costumi assistant set and costumesDebora Privitera

responsabile tecnico technical coordinationSammy Torrisi

coordinamento artistico artistic coordinationMaria Inguscio

compagnia zappalà danza

INSTRUMENT 3: cage sculpturel’insostenibile pesantezza dell’essere

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Instrument 3: cage sculptureè la terza tappa dal progetto Instruments, con cui Roberto Zappalà sulla scia del suo più recente percorso coreografico, libera il movimento da una drammaturgia troppo complessa per soffermarsi sul corpo nella sua relazione con il suono, il rumore, la musica. Con Instruments il coreografo ha così intrapreso con la collaborazione di musicisti di volta in volta coinvolti, un’interessante esplorazione di alcuni strumenti inusuali. Dopo il marranzano della tradizione siciliana (Instrument 1) e lo svizzero hang (Instrument 2), con Instrument 3 Zappalà ha dato spazio ai tamburi dello straordinario Alfio Antico, tamburi realizzati a mano dallo stesso musicista.

Instrument 3: cage sculptureis the third step from the project Instruments, through which Roberto Zappalà, on the way of his recent choreographic journey, explores the body in relationship with the sound, the noise, the music. Therefore, with the collaboration of the musicians involved in the productions from the same project, the choreographer made an interesting research on some unusual instruments: after the “marranzano” (jew’s harp) from the Sicilian tradition in Instrument 1, and the swiss hang in Instrument 2, with Instrument 3 Zappalà dealt with the handmade drums of the extraordinary musician Alfio Antico.

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“Un male contemporaneo…Paranoia.Un termine per definire la condizione dell’uomo (occidentale) contemporaneo?E’ il 21° secolo, l’età della paranoia? Forse si. Forse non riusciamo proprio a leggere la realtà, neanche quella che ci riguarda più intimamente, senza questo filtro che tutto distorce, ma che al contempo corre il rischio di liberarci da ogni responsabilità personale.Se siamo persuasi che c’è qualcuno che vuole farci del male, possiamo scaricare su di lui il peso delle nostre sconfitte. Le paranoie, grandi e piccole, patologiche e di ogni giorno, sono come un gigantesco tappeto sotto il quale nascondiamo tutto quello che non va come dovrebbe andare, che è bloccato, o che, se va avanti lo fa seguendo una direzione sbagliata. Un tappeto così grande che non è difficile nasconderci dentro anche noi stessi. La paranoia è il tarlo che ci corrode e sgretola, che fa sì che la tela di ragno che costruiamo ogni giorno, e che chiamiamo vita, ha, spesso, più buchi di quanti ne possiamo rattoppare.”Nello Calabrò

“I paranoici sono come i poeti.Nascono tali.”J. A . Fieschi 1980

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“A modern disease…Paranoia.Could this word summarise the condition of current Western society? Is the XXI° century the age of paranoia? Maybe. Maybe we are no longer able to define reality – not even the reality closest to us – without using the filter of paranoia; a filter capable of altering reality as well as disengaging ourselves from any personal responsibility. If we believe there are people out there capable of hurting us, we can simply blame it on them. Paranoia – however serious or irrelevant, pathological or

transient – is like a giant carpet under which to hide all the things that don’t go as they should go or simply don’t go the direction they are supposed to go. A carpet so big that it wouldn’t be difficult to hide ourselves beneath. Paranoia is the woodworm that eats its way into us; it damages the spider web that is our life – we so laboriously build day after day – to an irreparable extent.”Nello Calabrò

“Paranoids are like poets.They were born that way.”J. A . Fieschi 1980

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un linguaggio estremamente curato nella sintesi estetica. E’ stata occasione di indagine la creazione Instrument 3 : cage sculpture, come da ultima tendenza di Zappalà un lavoro legato all’estetica del gesto dove la danza é protagonista insieme agli straordinari tamburi suonati dal performer Alfio Antico, in un avvincente connubio di danza e musica dal vivo. Il sottotitolo l’Insostenibile pesantezza dell’essere è frutto di una ricerca su come i pazienti affetti da nevrosi e paranoie esprimono la loro patologia. Uno dei pazienti ha dato la su citata risposta.

Una prima fase di studio su questo progetto è stata avviata da Roberto Zappalà, nell’ambito del progetto “Atelier a domicilio – laboratori e creazioni su misura per giovani danzatori”, nel maggio 2009 in Olanda ad Arnhem, dove il coreografo ha sviluppato un’accurata ricerca sul movimento appoggiandosi incondizionatamente e senza alcun tipo di drammaturgia sulla musica appositamente composta da Paula Matthusen ed ispirata a John Cage. Una seconda fase di studio è stata poi sviluppata in occasione della collaborazione con Pergine Spettacolo Aperto nel luglio 2009 e ha portato alla realizzazione di “cage sculpture”, creazione prodotta sempre nell’ambito del progetto Atelier a domicilio; con questo lavoro il progetto si apriva al concetto della follia con un percorso dove la poetica del corpo, a tratti persino ironico, faceva della follia un espediente per comunicare la necessità della stessa. Per questo progetto la visione poetica viene sostituita dalla pura estetica dove la libertà che la danza assume all’interno dello spazio scenico diventa metafora della pazzia. In questa seconda fase sono stati colti alcuni interessanti percorsi che si rivelavano involontariamente durante il processo creativo del movimento, da qui l’esigenza di approfondire il concetto legato alla follia mettendo in risalto le nevrosi che la psiche trasmette al corpo, e che la danza può tradurre in

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The first phase of research of this project was initiated by choreographer Roberto Zappalà within the frame of the programme ‘Atelier a domicilio – workshops and creations made to measure for young dancers’ in May 2009, in Arnhem (Netherlands). The choreographer developed a thorough research on movement taking as a starting point the music composed by Paula Matthausen, inspired by John Cage. Hence the Cagean subtitle ‘I have nothing to say’. The second phase of research, carried out within Pergine Spettacolo Aperto in July 2009, led to the creation of ‘cage sculpture’, produced as part of the ‘Atelier a domicilio’ programme. This project dealt with the issue of ‘lunacy’, which had first

been touched upon by the choreographer in 24 préludes. The use of irony in movement seems to predicate the need of ‘lunacy’ itself. In this project, the poetic vision becomes pure aesthetics; unchained dance on stage becomes a metaphor for ‘lunacy’. The second phase of research took in elements which had spontaneously arisen during the process; this led to deepen the analysis around the concept of ‘lunacy’, highlighting the neurosis produced by our mind over our body, which dance can translate into an accurate aesthetic language. The new creation Instrument 3: cage sculpture focuses on the aesthetics of movement; a captivating union between dance and music played live by percussionist Alfio Antico.

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“…Pagliacci del nostro tempo, chiusi in se stessi, eppure spinti a una gestualità, a una danza che si fa via via più drammatica. E’ un’energia sopra Ie righe, accesissima, trattenuta dagli scatti nervosi del corpo: la testa si muove a ritmi impulsivi, meccanici, Ie mani sono aperte mentre Ie dita si articolano in modo estremo, i piedi battono e incalzano, il busto si chiude, si torce. Il vocabolario ruota su variazioni ossessive di un timbro gestuale mirato e coraggioso rispetto al tema dello spettacolo che ha il suo picco nei tre assoli centrali. Di grande presa la presenza in scena di Alfio Antico che con i suoi tamburi porta i tre danzatori verso I’esplosione di una danza parossistica che si placherà solo con la citazione musicale finale dell’Amarcord felliniano…” Francesca Pedroni,Il manifesto

“Modern clowns withdrawn yet driven towards a movement that becomes increasingly dramatic. An excessive, blazing energy, contained by the nervous release of the body: heads move at fast and mechanical rhythm, hands are open and fingers are stretched to the extreme, feet tap and beat, bodies bend and twist. The vocabulary revolves around the obsessive variation of a focused and brave movement, with respect to the theme of the show, which has its peak in the three mid solos. Impressive presence of Alfio Antico, who leads the three dancers with his drums to a paroxysmal dance which only placates with the ending musical quotation from Fellini’s Amarcord...”Francesca Pedroni,Il manifesto

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“…I gesti, i movimenti, Ie posture, le accelerazioni e gli sguardi, la presenza,e I’assenza, il rapporto con lo spazio dei tre danzatori, in straniato e poeticissirno abito da clown, sono studiati in ogni minimo dettaglio eppure sembrano naturalmente sprigionarsi dal movimento interno (dall’emozione) di chi porta finalmente alla luce della consapevolezza la propria nevrosi Iiberandosene con forza o accettandola definitivamente corne componente centrale della propria umanità. Una gabbia (“cage” in inglese) da cui uscire o da accettare come simbolo del nostro essere parziali, Iimitati ma non impediti nel rapporto col mondo esterno…” Paolo Randazzo,Centonove

“…Movements, postures, accelerations, glances, presence and absence, the relationship of the three dancers – dressed like clowns – with the space are carefully examined, even though they seem to naturally spring from the internal movement (i.e. the emotion) of those who finally show their neurosis, freeing themselves from it or accepting it as a central component of the human being. A cage which to escape from or accept as a symbol of our partial, limited yet not paralysed being…’Paolo Randazzo,Centonove

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“…Nonostante il parossismo motorio, che mette a dura prova i bravi interpreti,sia iI filo conduttore della spettacolo, quest’ultimo non si appiattisce in un’unica prospettiva. Anzi, sono diverse Ie suggestioni, non prive di ironia, e le citazioni che lo rendono intrigante proprio perché aperto nel significato: dagli omaggi a Fellini alla partitura sonora, che include, oltre al pianoforte “preparato” di Cage anche una rielaborazione per carillon di Lili Marlene e la vigorosa performance di Alfio Antico, che attraversa la scena con la sua imponente figura mentre percuote iI tamburo. Nell’alternarsi di ghigni e sorrisi, di contrazioni e rilassamenti, di silenzi e boati, di spasmi e sospiri, si snoda un’intensa performance che si stempera in un finale conciliante ma che lascia addosso una certa inquietudine…”Roberto Giambrone,Danza&Danza

“…Nelle evoluzioni psico-fisiche e financo vocali – intense e governatissime – il contatto con il suolo sembra essere ridotto al minimo: anche i “voli” sono circoscritti e i tre corpi, delicatissimi e devastati dalla pazzia, si muovono in un “terra di messo”, in un invasamento pensoso che li accarezza con un carillon che emette scampoli di “Lili Marlene” prima di riconsegnarli, sorridenti e irridenti, alla platea….”Carmelita Celi,La Sicilia

“The paroxysmal dance – enduring evidence of the virtuosity of the performers – does not flatten the theme of the performance to a mere single perspective. There are enough elements – not lacking in irony – and quotations that make it intriguing and open in its meaning, ranging from an homage to Fellini to the ‘prepared’ piano of Cage, from a music box composition of Lili Marlene to the vigorous performance of Alfio Antico and its drums on stage. It is an intense performance that develops among sneers and smiles, contraction and release, silence and noise, spasms and sighs; you are left with a certain sense of uneasiness despite the amenable ending…”Roberto Giambrone,Danza&Danza

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Compagnia zappalà danza.Fondata a Catania nel 1989 da Roberto Zappala’, direttore artistico e coreografo principale, e regolarmente sostenuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali Dipartimento dello Spettacolo sin dal 1996 e dalla Regione Siciliana, la compagnia zappalà danza è considerata oggi dalla critica europea una delle più interessanti realtà della danza contemporanea italiana.La “storia” della compagnia zappalà danza si identifica con la figura di Roberto Zappalà, il cui stile coreografico, dopo anni di ricerca del movimento insieme ai suoi danzatori, è divenuto un linguaggio originale e versatile.La compagnia si avvale spesso di importanti collaborazioni; in particolare il Teatro Vittorio Emanuele di Messina, il Teatro Stabile di Catania, il Teatro A.Ponchielli di Cremona, il Teatro Massimo Bellini di Catania, la Fondazione I TEATRI di Reggio Emilia hanno sostenuto la compagnia nella realizzazione delle sue produzioni, che hanno circuitato in tutta Italia, in Europa, Medioriente, Sud America, Sudafrica. Dal 2002 la compagnia zappalà danza è residente a Catania presso il centro per le arti performative Scenario Pubblico, una struttura pensata per la danza contemporanea, che ha consentito alla compagnia ed al coreografo di ampliare ed approfondire il lavoro di ricerca coreografica e di radicarsi

sul territorio con un’attività non solo di produzione ma anche di formazione tramite l’avviamento di modem studio atelier, corso di perfezionamento della compagnia zappalà danza.Dal 2010 la compagnia zappalà danza è anche in residenza presso il Teatro Stabile di Catania per il triennio 2010 / 2012.La compagnia zappalà danza si distingue per la disponibilità di un repertorio ampio e articolato, frutto del lavoro sinergico e prolifico di Roberto Zappalà e Nello Calabrò che negli anni hanno tracciato un percorso progettuale in continua espansione, ciò ha permesso la realizzazione di produzioni di diversa tipologia, dalle creazioni per pochi danzatori a quelle per l’intera compagnia (8-9 danzatori) e musica dal vivo.La compagnia zappalà danza ha vinto il premio Danza&Danza per “A.semu tutti devoti tutti?” miglior spettacolo italiano 2009.

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Compagnia zappalà danza.Founded in Catania (Sicily – I) in 1989 by Roberto Zappalà, artistic director and main choreographer, and regularly supported since 1996 by the Italian Ministry of Culture for its annual activity, and by the Region of Sicily, the Compagnia Zappalà Danza is considered one of the most interesting contemporary dance companies working today in Italy. The “history” of the company is tightly bound to the figure of Roberto Zappalà, whose choreographic style, after years of research on movement together with his dancers has become an original and versatile language.The company has developed partnerships with important organizations such Teatro Vittorio Emanuele di Messina , Teatro Stabile di Catania, Teatro A.Ponchielli di Cremona, Teatro Massimo Bellini di Catania, Fondazione I TEATRI di Reggio Emilia . Such partnerships supported the company in the realization of some of its productions, which toured all over Italy, and in Europe, South America, MiddleEast., SouthAfrica. Till today, the company has produced more than 25 choreographies.Starting from march 2002, the company is resident in the new performing centre Scenario Pubblico in Catania (Sicily –I). The new location has allowed the company and the choreographer to extend and to deepen their choreographic research. Since 2010 the

company is all in residence at the Teatro Stabile of Catania for the years 2010 / 2011 / 2012.Compagnia zappalà danza distinguish itself for the availability of a wide and articulated repertory, result of the synergistic and prolific work of Roberto Zappalà and Nello Calabrò, who traced in the last years a projectual path continous expansion, allowing the realization of productions of different typology, from creations for few dancers to those with the entire company (8 – 9 dancers) and live musiccompagnia zappalà danza has been awarded for “A.semu tutti devoti tutti”with the Danza&Danza Prize best Italian production 2009.

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Roberto Zappalà.Nel 1989 Roberto Zappalà fonda la Compagnia Zappalà Danza e in 20 anni di attività con la compagnia il coreografo realizza oltre venticinque produzioni con il supporto di importanti istituzioni. Zappalà ha inoltre realizzato creazioni per il Balletto di Toscana, la Scuola di Ballo del Teatro alla Scala di Milano, ArtEZ Arnhem Olanda, la compagnia svedese Norrdans, la Fondazione olandese Theaterwerkplaats Generale Oost, e ha inoltre avuto modo di lasciare il suo originale e contemporaneo segno creativo nelle coreografie di particolari edizioni dei famosi musicals Jesus Christ Superstar e Evita, prodotti dal Teatro della Munizione. Diverse sono state le collaborazioni con registi d’opera, tra questi Daniele Abbado e Federico Tiezzi, e con musicisti quali Alfio Antico, Puccio Castrogiovanni, Paolo Fresu, Giovanni Sollima, Nello Toscano e altri. Zappalà si è dedicato nel tempo alla trasmissione del proprio linguaggio coreografico attraverso numerosi seminari tenuti in tutta Europa e oltreoceano, e ha anche tenuto laboratori sui linguaggi del corpo per la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Catania. E’ responsabile del recupero e ideazione nonché direttore artistico del centro per le arti performative Scenario Pubblico di Catania, aperto nel 2002, residenza della Compagnia Zappalà Danza e raro esempio in Italia

di centro coreografico europeo.Nel 2007 è stato pubblicato il libro “Corpi incompiuti. Un viaggio nella danza di Roberto Zappalà”, a cura di Paolo Randazzo – edizioni Metaarte.Nel 2009 Zappalà dà inizio al progetto internazionale “atelier a domicilio – laboratori e creazioni su misura per giovani danzatori”, in collaborazione con altre istituzioni europee quali ArtEZ Dansacademie (NL). Nell’ambito di questo progetto Zappalà ha prodotto “corpo devoto”, un testo sui processi e sulla metodologia del suo lavoro e correlato workshop.

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Roberto Zappalà.He is the artistic director and main choreographer of Compagnia Zappalà Danza, which he founded in 1989. From then, he has created more than 25 choreographies in 20 years of activity for his company, supported by important partnerships. Zappalà also collaborated with other companies, he produced new creations for the Balletto di Toscana, for the Scuola di Ballo of the Teatro alla Scala of Milano, for ArtEZ Arnhem (NL), for the Swedish company Norrdans, for the Stichting Theaterwerkplaats Generale Oost (NL). He left his original and contemporary creative sign in the choreographies of particular editions of the musicals Jesus Christ Superstar and Evita produced by the Teatro della Munizione,

and he often collaborated with Opera directors such as Daniele Abbado and Federico Tiezzi and with musicians Alfio Antico, Puccio Castrogiovanni, Paolo Fresu, Giovanni Sollima, Nello Toscano and others.Zappalà dedicated himself to the transmission of his personal choreographic language through workshops held all over Italy and Europe and he has been also invited by the University of Catania to hold workshops on the body’s and performances’ languages .He is responsible for the conception and restoration as well as the artistic director of the centre for the performing arts Scenario Pubblico, opened in 2002, residence of the Compagnia Zappalà Danza and rare example of european choreographic centre in Italy. In 2007 the edizioni Metaarte published the book “Corpi incompiuti. Un viaggio nella danza di Roberto Zappalà” [undone bodies. a journey through Roberto Zappalà’s dance] by Paolo Randazzo.In 2009 Roberto Zappalà started the International project “atelier a domicilio – laboratori e creazioni su misura per giovani danzatori” [workshops and creations made to measure for young dancers], in collaboration with other european institutions like ArtEZ Dansacademie (NL). In the framework of this project Zappalà produced “corpo devoto” [devoted body], a text dealing with the processes and the methodology of his work and relative workshop.

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Alfio Antico.Ha vissuto fino all’età di 18 anni facendo il pastore fra le montagne dell’entroterra siracusano respirando, in una vita non certo priva di durezze, le favole, le storie, i miti della cultura contadina e pastorale. Le prime esperienze musicali nelle strade delle grandi città fino all’incontro con i più famosi musicisti e

uomini di teatro della grande tradizione italiana fanno di Alfio Antico un artista che ha raggiunto la piena maturità. Alfio ha oltre settanta tamburi, tutti fabbricati da sé e meravigliosamente intarsiati con immagini di divinità agresti, segni antichi che racchiudono saggezza eterna. Poi la fuga nel continente, a Firenze, allora certamente il più accogliente e meraviglioso contenitore da riempire di suoni,e qui la sorpresa. Nelle sue mani, il tamburo esprime sonorità impensabili, che ci fanno comprendere le risorse estreme di questo pur semplice strumento. Alfio vi aggiunge la sua vena poetica, espressa nella lingua che meglio conosce, il siciliano; la sua teatralità naturale e dirompente. Tra le numerose collaborazioni citiamo Musicanova, Edoardo Bennato, Vincenzo Spampinato, Lucio Dalla, Fabrizio De Andrè, Carmen Consoli, Vinicio Capossela, Peppe Barra, Renzo Arbore, Roy Paci, Lautari, Gianni Perilli, Piero Ricci, Nuova Compagnia di Canto Popolare. Maurizio Scaparro e Pino Micol, Giorgio Albertazzi, Massimo, Ottavia Piccolo e Renato De Carmine , Roberto De Simone , Amedeo Amodio , George , Vittoria Ottolenghi .Collabora con la compagnia zappalà danza per la produzione “Instrument 3: cage sculpture” che ha debuttato nel 2009 e ancora in repertorio, per la quale realizza parte delle musiche originali da lui stesso eseguite dal vivo.

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Alfio Antico.Up to the age of 18 alfio antico was a shepherd in the inland mountains of Syracuse, this allowed him to breathe, even in quite hard life conditions, the tales, the stories, the myths of the rural and pastoral culture. The first music experiences in the streets of the big cities, the meeting with the most famous Italian musicians and actors made Alfio Antico a mature artist. Alfio owns more than seventy drums, all self-made and inlaid with images of rural gods, old signs steeped in eternal wisdom. He flew to the North of Italy, in Florence, the most inviting and wonderful space to fill with sounds. And by magic, the drum in his hand expressed unimaginable sonorities which make us understand the extreme resources of this simple instrument. Alfio adds his poetic vein, expressed in the language he knows

the best, Sicilian dialect; his theatricalism is natural and explosive. Among the numerous collaborations we remember: Musicanova, Edoardo Bennato, Vincenzo Spampinato, Lucio Dalla, Fabrizio De Andrè, Carmen Consoli, Vinicio Capossela, Peppe Barra, Renzo Arbore, Roy Paci, Lautari, Gianni Perilli, Piero Ricci, Nuova Compagnia di Canto Popolare, Maurizio Scaparro e Pino Micol, Giorgio Albertazzi, Massimo, Ottavia Piccolo and Renato De Carmine, Roberto De Simone, Amedeo Amodio, George, Vittoria Ottolenghi .He collaborates with the compagnia zappalà danza for the production “Instrument 3: cage sculpture” which was presented in 2009, for which he created part of the orginal music, live played on stage by himself.

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Una coproduzione A coproduction bycompagnia zappalà danzaScenario Pubblico |performing arts

In collaborazione con In collaboration withArtEZ Dansacademie (NL)Pergine Spettacolo ApertoStichting Theaterwerkplaats Generale Oost (NL)

E con il sostegno di And with the support of Ministero per i Beni e le Attività Culturalie Regione Siciliana AA.BB.CC

creditsfoto di photo byAntonio Caia e Filippo Sinopoli

progetto grafico graphic designFrancesca Patanè | MAST

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Ministero per i Benie le Attività Culturali

Dipartimento Spettacolo

con il sostegno di

Regione SicilianaAssessorato dei Beni Culturali

ed Ambientalie della Pubblica Istruzione

SCENARIO PUB.BLI.CO|performing artsVia Teatro Massimo, 1695131 Catania, ItalyTel (+39) 095.2503147

(+39) 095.315459Fax (+39) [email protected]

compagnia zappalà danzain residence at