INSOLUBILITA DEL X PROBLEMA DI HILBERT Tania Notarantonio Luglio 2002.
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INSOLUBILITA’ DEL XPROBLEMA DI
HILBERT
Tania Notarantonio
Luglio 2002
Il problema diofanteoIl problema diofanteo Un’equazione diofantea è
un’equazione della forma: E0(x1,…,xn) = E1(x1,…,xn) dove E0 , E1 sono poly(nomi) a coefficienti interi positivi.
poly::=monom| |
monom+monom monom::=NAT|VAR| |monom.monom NAT::=(1|2|…|9)(0|1|2|…|9)*
VAR::=x|y|z|u|v|w|VAR NAT
Un’equazione diofantea esponenziale è una equazione della forma: E0(x1,…,xn) = E1(x1,…,xn) dove E0, E1 sono polinomi esponenziali (polyexp) a coefficienti interi positivi. polyexp::=monom| |monom+monom monom::=NAT|VAR|
|monom.monom| |monommonom
-1 0-3
Esempio
Data l’equazione: (x+2)2 = 1 + 7y2
il cui grafico è il seguente:
Sue soluzioni intere sono: (-1,0),(-3,0).
Ci chiediamo se esistono soluzioni sui naturali: una breve ricerca rivela che (6,3) è soluzione intera positiva per l’equazione data.
Cercare soluzioni intere / naturali sono sottoproblemi del cercare soluzioni reali ma non per questo risulta essere più banale.
ALGORITMO DI
DECISIONE
Il X problema di Hilbert era: trovare un metodo per determinare se una equazione diofantea data ha soluzioni su ℤ.
E0, E1
si
no
(u+1)2+
(w+1)2 z2
:questo problema specifica le terne pitagoriche:
x2 + y2= z2, dove x,y,z > 1
(u+1)w+3 +(v+1)w+3 zw+3
:grazie al grande teorema di Fermat dimostrato nel 1995
L’enigma di Fermat
L’Ultimo teorema di Fermat o “enigma” di Fermat afferma che non esistono numeri interi positivi legati dalla relazione:
xn + yn = zn con n > 2
INDICE
» casi decidibili emblematici
» riduzione del X a ℕ
» idea chiave della dimostrazione di insolubilità:
› insiemi diofantei;
› insiemi diofantei esponenziali;
› insiemi r.e. ( listabili ).
» insolubilità del X ( gödelizzazione, argom. diagonale )
» questioni aperte
› limitazione alla forma normale di Davis
› ampliamento del X a ℚ
D D
E E
R R
?
?
Sottoproblemi classici (risolti) del X.
equazioni lineari:
ax + by = c con a, b, c > 0
equazioni di Pell:
x2 - (b2 - 1) y2 = 1 con b > 0
C.N.S. per la risolubilità di è che M.C.D(a,b) | c ;
ha sempre infinite soluzioni.
ricade come caso particolare nella decidibilità dell’aritmetica additiva (Presburger, 1929).
Sia che ricadono nella decidibilità di equazioni di 2° grado.
Riduzione di altri problemi al diofanteo
A. Ogni istanza D(x1,…,xn)=0del X problema di Hilbert sipuò ridurre al problema disoddisfare una congiunzionedi letterali insiemistici delleforme: y z = ø x = y zx y |x| = |y| x = y z|x| |y|
B. Se disponiamo di unrisolutore sugli interi, grazieal teorema di Lagrange(1772) possiamo adattarloai naturali sostituendo ogniincognita xi con la somma: x²i1 + x²i2 + x²i3 + x²i4 .
Congettura di Martin Davis (1953)
Def.: (rappresentazione diofantea di un insieme S)
Si dice diofanteo un insieme S associato a un polinomio parametrico diofanteo D come segue:
(a1, … , an) S
x1, … , xm D(a1, … , an, x1, … , xm) = 0
(n si chiama dimensione di S)
Congettura:
le nozioni diofanteo si equival-
di insieme ricorsivamente enumerabile gono
Dalla dimostrazione di questa discese, nel 1970, l’insolubilità del X problema di Hilbert.
CRESCITA ESPONENZIALEParadigma di ricorrenza: b(0) = 1
b(n+1)=b . b(n) a=bc a = b(c)
Varianti:
b(n) = b(n) = n per n = 0,1
b(n+2) = b(n+1) + b . b(n)
b(n+2) = b(n+1) - b . b(n)
n = 1(n) [seq. Fibonacci]
La diofantinità di a = bc discende da quella di una delle segg. relazioni:
v = 2u (1970); a = b(c) (1970); a = b(c) (1993)
Ecco il modo in cui Davis (1973) rappresenta
la relazione m = nk con m,n,k > 0:
pell(c,x,y) Def x2 - (c2 - 1) . y2 = 1
pell(a,x,y) pell(a,u,v) pell(b,s,t) b > a > 1 y k > 0 b > 4y 4y | b - 1v > 0 y2 | v u | b - a s > x u | s - x t k 4y | t- k ( x - y . (a - n) - m)2 = f2 . (2a . n - n2 - 1)2
2a . n - n2 - 1 > m > 0 pell(w,a,(w - 1) . (g + 1)) w > n > 0 w > k
Corollari della diofantinità di m = nk
r.e secondo Turing
Gli insiemi diofantei esponenziali coincidono
. . . diofantei
Per altra via:
• gli insiemi diofantei sono chiusi rispetto
alla quantificazione limitata (y)yx
• le funzioni diofantee sono tutte e sole
le ricorsive.
poly(N,P) :- natural(N), !, M is N mod 3, (M==0 -> M1=3; M1=M), I is (N-M1) //3,
(N==0 -> P=1; M==1 -> name(I,S), [X] = "x", name(P,[X|S])
; cantor(L,R,I), poly(L,PL), poly(R,PR), ( M==2 -> P=PL+PR; P=PL*PR )).
poly(0,1).poly(N,Xi) :- atom(Xi), name(Xi,[X|S]), [X]="x", name(I,S), N is 3*I+1. poly(N,P+Q) :- poly(L,P),poly(R,Q), cantor(L,R,C), N is 3*C+2.poly(N,P*Q) :- poly(L,P),poly(R,Q), cantor(L,R,C),
N is 3*C+3.
Gödelizzazione di polinomi - I
Gödelizzazione di polinomi - II
% l'N-simo numero triangolare e`...triang(N,T) :- natural(N), !, T is (N*(N+1)) // 2. %…la somma T= 0+1+2+...+N triang(0,0).triang(Np1,TT) :- triang(N,T), Np1 is N+1, TT is T+Np1.
cantor(L,R,C) :- natural(L), !, LpR is L+R, triang(LpR,T), C is T+R.cantor(L,R,C) :- triang(N,T),
(T==C -> L=N,R=0; T>C -> R is C-T+N, L is N-1-R), !.
Indicheremo con L(n), R(n) le projez. associate alla funzione di abbinamento, i.e., cantor(L(n), R(n) , n)
Argomento diagonale contro la risolubilità del XOra sappiamo gödelizzare i poly involgenti la solacostante 1 e, come variabili, le x0 , x1 , x2 ,... :
n | Pn (x0 , x)
Di qui una enumerazione effettiva D0 , D1 , D2 ,…di tutti i sottinsiemi diofantei di ℕ :
Dn = { x0 | x PL(n) (x0 , x)= PR(n) (x0 , x)}
Possiamo trovare polynomi PL(n*) (x0 , x) , PR(n*) (x0 , x)anche per l’insieme, che si dimostra diofanteo,
{ k | R(k) DL(k) } (=Dn* )mentre è, evidentemente, non diofanteo il
= { h | h Dh }-->-->-->
Argomento diagonale contro la risolubilità del X-->-->-->
Se per assurdo potessimo risolvere il X, alloraavremmo modo di verificare seR(k) DL(k) , ossia x PL(n*) (x0 , x) = PR(n*) (x0 , x)o no; sarebbero dunque ricorsive la funzione
Dh (x)
(di h ed x) e la
1- Dx (x)
funzione caratteristica di , che dunque sarebbediofanteo, contraddizione.
TEOREMA: indecidibilità forte del X problema
Esistono un polinomio diofanteo V(x0, x1, … ,xm) e una funzione calcolabile tot. a tali che nessun algoritmo A dia risposta corretta circa la risolubilità su ℕ dell’equazione V(a(⌈A ⌉) , x1, … ,xm) = 0 :
A(a(⌈A⌉ )) ‘SI’
x1, … ,xm ℕ V(a(⌈A⌉) , x1, … ,xm) = 0
Già la famiglia
V(b, x1, … ,xm) = 0, con bℕ
di equazioni diofantee è dunque indecidibile. Compromesso fra il grado d di V e il numero massimo m di incognite: l’uno può essere reso più piccolo a costo di accrescere l’altro. Ecco alcuni record:
(d,m) = (4, 58), (8, 38), ….. , (1.6 . 1045, 9)
Limitazione alla FORMA NORMALE di Davis
La chiusura dei diofantei rispetto ad (y)yx, derivabile dalla diofantinità di m = nk , era stata individuata come possibile chiave per rispondere negativamente al X, grazie alla scoperta di una rappresentazione degli r.e., nota come forma normale di Davis:
z (y)yzx1, … , xh P(y,z, x1, … , xh) = 0
Grazie alla diofantinità di m = nk , oggi sappiamo che h2.
Può essere fissato h=1 ?
X in ambienti numerici diversi da ℕRisolvere una equazione:
D(X1,…..,Xm) = 0
nelle X1,…..,Xm su ℚ è equivalente a risolvere l’equazione:
D((x1-y1)/(z+1),….., (xm-ym)/(z+1)) = 0
nelle incognite x1, y1,…..,,xm, ym, z su ℤ+.
Quest’ultima equazione è equivalente alla seguente equazione omogenea:
(z+1)dD((x1-y1)/(z+1),….., (xm-ym)/(z+1)) = 0
dove d è il grado del polinomio D.
Due problemi interriducibili:
stabilire se una equazione diofantea ha soluzione in ℚ;
stabilire se una equazione diofantea omogenea ha solu-
zioni non-banali in ℤ.
Le equazioni sono una sottoclasse delle equazioni diofantee ed è pertanto possibile che questa sottoclasse ridotta sia decidibile.
Inteso in senso largo il X problema di Hilbert rimane ancora aperto.
In senso stretto, così come è stato letteralmente formulato, risulta chiuso grazie ai contributi di Martin Davis, Hilary Putnam, Julia Robinson e Yuri Matiyasevič.