Inquinamento Dell'aria

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  • 1. INQUINAMENTO DELLARIA

2. DEFINIZIONE DI INQUINAMENTO ATMOSFERICO

  • tale ogni modificazione della normale composizione o stato fisico dellaria atmosferica dovuta alla presenza nella stessa di una o pi sostanze in quantit e caratteristiche tali da alterare le normali condizioni ambientali e di solubrit dellaria, da costituire pericolo ovvero pregiudizio direttoed indiretto per la salute delluomo, da compromettere le attivit ricreative e gli usi legittimi dellambiente,da alterare le risorse biologiche e gli ecosistemi ed i beni materiali pubblici e privati. (D.P.R. n.203/88)

3. Tipologie di inquinamento

  • Alterazioni su scala planetaria
  • -Effetto serra
  • -Buco dellozono
  • -Deposizioni acide
  • 2)Alterazioni a livello locale e a basse quote
  • -inquinamento nelle citt
  • -inquinamento nei grandi centri urbani e industriali

4. EFFETTO SERRA

    • Contributo percentuale alleffetto serra da parte dei gas coinvolti:
    • CO 2 65%
    • CH 4 20%
    • CFC 10%
    • NO x 5%
    • Tratto da European Enviroment Agency, 1998

5. Fonti principali di emissione di CO 2

  • A livello mondiale:
  • -Combustibili fossili 77%
  • Processi industriali2%
  • Cambiamenti nellutilizzo del suolo 21%
  • In Europa:
  • Combustione98%
  • Lindustria2%

6. IL BUCO DELLOZONO

  • Molecola costituita da 3 atomi di O 2presente per il 90% nella stratosfera e in piccola parte nella troposfera.
  • La fascia di ozono e le nuvole trattengono le radiazioni UV provenienti dal sole e ci rende possibile la vita sulla terra. In particolare lo strato dozono ne trattiene il 99%.
  • Purtroppo negli ultimi anni si rilevato che questa fascia si sta assottigliando a causa di alcune sostanze chimiche che comprendono molti gas contenenti Cl, Br ( OZONE DEPLETING SUBSTANCES )

7. OZONE DEPLETING SUBSTANCES

  • Clorofluorocarburi(CFB)contengono Cl,Fl,C usati nei frigoriferi e nei condizionatori daria, nei solventi chimici per la pulitura a secco nelle plastiche e nel settore cosmetico. Utilizzati soprattutto perch chimicamente inerti e non tossici, estremamente stabili, inodori e non infiammabili
  • Bromuro di metile usato in agricoltura
  • Queste sostanze dopo diversi anni raggiungono la stratosfera trasportate dal vento e qui vengono degradate dallintensa radiazione UV e mediante queste reazioni vengono creati atomi liberi di Cl, e Br temibili catalizzatori per la distruzione dellozono specie il Br.

8. DEPOSIZIONI ACIDE

  • Si hanno a causa delle piogge acide la cui formazione dovuta principalmente a 2 composti: Lanidride solforosa e gli ossidi di azoto; un ruolo minore ha lammoniaca.
  • Lanidride solforosa (SO 2 ): deriva dalla combustione di carburanti contenenti S(olio,gasolio,carbone). Le principali fonti di emissione sono rappresentate dalle centrali termoelettriche, dallindustria,dagli impianti di riscaldamento domestico e dagli autoveicoli.
  • Gli ossidi di azoto (NO x ): si originano dalle combustioni ad alta T, per ossidazione dellN 2 molecolare atmosferico presente nellaria che brucia insieme al combustibile. La fonte delle emissioni costituita dai trasporti,dalle centrali termoelettriche,dallindustria, dagli inceneritori di rifiuti urbani e dal riscaldamento domestico.
  • Lammoniaca (NH 3 ): origina dalla produzione e dal successivo spandimento dei liquami zootecnici, dallindustria e dal settore dei trasporti

9. Emissioni di inquinanti ad effetto acidificante suddivise per settore di produzione (European Enviroment Agency,1998) 2 0 3 Naturali 94 0 0 Agricoltura 1 1 0 Rifiuti 0 12 2 Altri tipi di trasporto 0 51 3 Trasporto stradale 3 2 4 Processi industriali 0 13 24 Altri impianti di combustione 0 2 7 Impianti di combustione 50-300MW 0 19 56 Grandi impianti di combustione (>300MW) % di NH 3 % di NO x % di SO 2 10. Danni causati dallacidificazione

  • Lacidit dellSO 2deriva dal fatto che si combina prima con lOssigeno atmosferico per formare SO 3 , poi con il vapor acqueo fino alla formazione dellacido solforico (H 2 SO 4 ).
  • Lacidit degli NO xderiva dalla combinazione con lacqua per formare acido nitrico (HNO 3 ).
  • Lacidit dellNH 3deriva dalla sua forma disciolta NH 4 + che reagendo con lOssigeno si ossida a ione nitrato e libera ioni H +che acidificano lambiente.
  • I danni causati dalle deposizioni acide sono visibili sui corpi idrici ove la conseguente variazione del pH determina lo sbilanciamento dei sistemi di regolazione osmotica delle specie ittiche pi sensibili, inoltre sono visibili gli effetti soprattutto sullintensit di defogliazione a causa del danno diretto sulle foglie.

11. Situazioni meteoclimatiche che influenzano le concentrazioni degli inquinanti in atmosfera

  • -Pioggia:contribuisce a ripulire latmosfera
  • -Nebbia: assorbealcune sostanze inquinanti provocando una loro diminuzione di concentrazione
  • -Lirraggiamento solare:in estate provoca la formazione dellosmog fotochimicoovvero le sostanze organiche volatili, colpite dallintensa radiazione luminosa reagiscono tra loro per formare una grande variet di composti spesso dannosi.
  • -Vento:Contribuisce a disperdere gli inquinanti
  • - Inversione termica: In inverno in condizioni di alta pressione si verifica un inversione del normale gradiente delle temperature si produce infatti uno strato di aria fredda e densa vicino al suolo e uno strato di aria pi calda e leggera in quota. I 2 strati non si rimescolano e gli inquinanti vengono trattenuti a lungo vicino al suolo, intrappolati nella cappa di aria fredda e pesante.

12. La misura e la valutazione della qualit dellaria

  • Linquinamento dellaria viene determinato misurando la concentrazione delle sostanze nocive. Se queste superano una determinata soglia, che viene definita per legge a seconda della sostanza inquinante, laria si ritiene inquinata. Le soglie di concetrazione delle sostanze inquinanti definiscono glistandards di qualit dellariain base agli effetti provocati sulla salute umana dallesposizione alle diverse sostanze inquinanti. Purtroppo non si hanno molte informazioni circa leffetto combinato dei diversi inquinanti contenuti nella miscela presente in atmosfera.
  • Il D.P.R. 203/88 fissa i limiti sul medio e lungo termine (1 mese 1 anno)
  • per tutti gli inquinanti ad esclusione del CO e degli idrocarburi non metanici, che vengono rilevati sul breve periodo.
  • Sono stati emanati dei DECRETI ANTISMOGche prevedono ladozione di provvedimenti che consentono di limitare lesposizione della popolazione a livelli di inquinamento molto elevati.

13. DECRETI ANTISMOG

  • Con tali Decreti sono stati introdotti i concetti di:
  • STATO DI ATTENZIONE: una situazione di inquinamento atmosferico che se persiste determina il rischio che si raggiunga lo stato di allarme.
  • STATO DI ALLARME: una situazione di inquinamento atmosferico che, se persistente,determina una potenziale condizione di superamento dei limiti massimi di accettabilitdi rischio sanitario per la popolazione.
  • In base alle prescrizioni del D.M. 20.5.1991, le citt con un numero di abitanti fino a 500000 si devono dotare delle seguenti centraline cos classificate:

14. DECRETI ANTISMOG

  • Tipo A:in aree verdi o pedonali non direttamente interessate da sorgenti inquinanti, dove misurare tutti i parametri, compresi quelli meteorologici;
  • Tipo B:in zone ad alta densit abitativa, dove misurare alcuni inquinanti comebiossido di azoto ,biossido di zolfoeparticelle sospese;
  • Tipo C: situate in zone ad alto traffico,per misurare inquinanti tipici comemonossido di carbonioe gli i drocarburi.
  • Tipo D:situate in zone periferiche o suburbane, dove misurare inquinanti comelozonoe ilbiossido di azoto.

15. Monitoraggio della qualit dellaria mediante lutilizzo di bioindicatori

  • Risposte biologiche che vengono utilizzate per valutare cambiamenti ed alterazioni intervenute nellambiente. Queste risposte possono essere di vario tipo: presenza/assenza di organismi +/- sensibili allinquinamento,alterazioni del metabolismo di organismi,modificazioni della struttura della comunit biotica.

16. Vantaggi bioindicatori

  • Avvertono le modificazioni ambientali su scale temporali relativamente lunghe
  • Permettono di valutare gli effetti sinergici dei fattori inquinanti
  • Possono rilevare gli effetti nocivi sugli organismi di composti tossici immessi nellambiente anche a bassissime concentrazioni inferiori al limite di rilevazione degli strumenti di analisi.

17. Requisiti di un buon BIOINDICATORE

  • Accertata sensibilit allinquinamento
  • Presenza diffusa nellecosistema da considerare
  • Scarsa mobilit nellambito dellarea di indagine
  • Ciclo vitale lungo
  • Conoscenza approfondita dellorganismo indicatore nel proprio habitat
  • Capacit di accumulo delle sostanze inquinanti nei suoi tessuti

18. Bioindicatori pi usati

  • Licheni:specie pioniere, possono infatticolonizzare ambienti privi di vita fungendo cos da substrato ricco ed ospitale per altre forme di vita. Forniscono una stima della qualit dellaria risultando sensibili alleffetto di tutti gli inquinanti contemporaneamente.
  • Vegetali superiori:Es. una cultivar di origine americana del tabacco, utile per monitorare linquinamento da ozono in base allintensit delle lesioni fogliari proporzionali alla concentrazione di inquinante.
  • Variet di tulipano e gladiolo:monitorano la presenza di fluoruri.