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ORGANO DI INFORMAZIONE DEI PENSIONATI Poste Italiane S.p.A. - Sped. in abb. postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/04 n. 46) - art. 1, comma 1, DCB - Roma - N° 4/2009 IN QUESTO NUMERO: IN QUESTO NUMERO: La concezione di vecchiaia nella società Digitale terrestre: è davvero così semplice? Il Credito Cosa è, come accedere La concezione di vecchiaia nella società Digitale terrestre: è davvero così semplice? Il Credito Cosa è, come accedere QUAL BUON VENTO Attraversando gli “USA” QUAL BUON VENTO Attraversando gli “USA” Il S.A.PENS. augura a tutte le famiglie un Buon Natale e un Felice 2010, ricordando a tutti i soci di ritirare i gadgets e la tessera presso le segreterie.

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ORGANO DI INFORMAZIONE DEI PENSIONATIPoste Italiane S.p.A. - Sped. in abb. postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/04 n. 46) - art. 1, comma 1, DCB - Roma - N° 4/2009

IN QUESTONUMERO:IN QUESTONUMERO:

La concezione divecchiaia nella società

Digitale terrestre:è davvero così semplice?

Il CreditoCosa è, come accedere

La concezione divecchiaia nella società

Digitale terrestre:è davvero così semplice?

Il CreditoCosa è, come accedere

QUAL BUON VENTOAttraversando gli “USA”

QUAL BUON VENTOAttraversando gli “USA”

Il S.A.PENS.augura a tutte le famiglie

un Buon Natalee un Felice 2010,

ricordando a tutti i socidi ritirare i gadgets e

la tessera presso le segreterie.

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S o m m a r i o

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Fisco e Pensioni

Comunicato dal S.A.Pens. Sardegna

La concezione di vecchiaia nella società

Vigenza contrattuale ex ferrovieri

La Croce ed il CrocifissoDal Golgota a Strasburgo

Digitale terrestre:è davvero così semplice?

Frammenti di storiaNatale 2009

Sgravi fiscali… finalmente!

Qual buon ventoAttraversando gli “USA”

Il CreditoCosa è, come accedere

Storia dell’assistenza sanitaria in Italia

Attività nelle Regioni: LIGURIA

Dichiarazione dei Redditi 2010

È reato l’abbandono dell’anzianoanche se lucido

Notizie in breve

I vostri quesiti

Bimestrale S.A.PENS.Sindacato Autonomo Pensionati

Reg. Trib. di Roma N° 536/2000 del 13/12/2000

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econdo un principio ripe-tutamente riaffermatodalla Corte Costituziona-

le, la pensione non è niente altroche un salario differito o meglioancora un risparmio forzoso accu-mulato durante gli anni di attivitàlavorativa. Niente di meno cheuna imposizione “sociale” delloStato che obbliga il lavoratore adaccantonare una porzione delproprio reddito per poi tassarlaquando diventa pensione.I lavoratori dipendenti, subendo il“paternalismo”, non hanno altrascelta se non quella di subire ilprelievo alla fonte, senza la possi-bilità di essere lasciati liberi di de-cidere o di provvedere responsa-bilmente al proprio futuro.Un prelievo che lo stesso Statonon è capace di esercitare nei con-fronti dei lavoratori autonomi. Latassazione della pensione vieneinoltre vista come una ragione disolidarietà, applicando alle pensio-ni la stessa aliquota dei redditi dalavoro, tradendo in questo modol’elementare principio di equitàsociale. Se rivalutare le pensioni,legandole alla dinamica salariale,rappresenta una necessità, i recen-ti dati sulla condizione dell’anzia-no esposto al rischio di nuove po-vertà, impongono la realizzazionedi un patto che abbia lo scopo diridurre il carico fiscale sui redditida pensione, in modo tale da mi-gliorare le condizioni di vita deisoggetti anziani. La penalizzazio-

ne fiscale, che grava anche sugliaumenti derivanti dalle perequa-zioni annuali delle pensioni, ridu-ce sensibilmente gli stessi importiche dovrebbero avere, quale fina-lità, il recupero dell’inflazione, co-sì come le addizionali regionali ecomunali contribuiscono alla ulte-riore tosatura fiscale. Istat e Bancad’Italia hanno rilevato che la per-dita del potere d’acquisto delle fa-miglie hanno ripercussioni anchesui loro consumi. I bilanci familia-ri registrano una situazione sem-pre più critica e tale da evidenzia-re un dato allarmante: 13% deinuclei familiari sono poveri ed il20% vive in una situazione econo-mica critica. I dati sono conferma-ti da un rapporto Ocse in cuiemerge che in Italia la ricchezzanazionale è distribuita in mododisuguale: il 42% è nelle mani del10% delle persone.Mentre Angela Merkel mette alcentro del programma del Gover-no tedesco sgravi fiscali per 24 mi-liardi di euro, con modifiche al-l’imposta sul reddito in modo taleda facilitare la crescita e l’occupa-zione, il Governo italiano propo-ne il taglio dell’Irap, il cui supera-mento costerebbe circa il 9% delleentrate tributarie ed un mancatofinanziamento alla spesa sanitariaper oltre il 33%. Dunque una ri-duzione dell’imposta sulle attivitàproduttive che avrà ripercussioninegative sui soggetti deboli e bi-sognosi di maggiori cure, e che

obbligherà le Regioni ad aumen-tare le addizionali ed i ticket sani-tari, in modo tale da ricreare la in-dispensabile compensazione. Peril S.a.pens., oltre al recupero delpotere d’acquisto di pensioni e sa-lari, diminuire le tasse sui redditifissi è una priorità nazionale, ri-cordando che il 70% del gettitodelle imposte e tasse proviene dailavoratori dipendenti e dai pensio-nati.Con la riduzione degli acconti fi-scali a trarne beneficio sarannoprofessionisti, piccoli negoziantied artigiani, resteranno esclusi i la-voratori dipendenti ed i pensiona-ti. Il provvedimento recentementevarato dal Consiglio dei Ministriprevede un taglio dell’Irpef per unvalore di poco più di 4 miliardi dieuro.Detassare le tredicesime già dal-l’anno in corso, almeno per i red-diti medio-bassi, avrebbe compor-tato un mancato gettito per l’Era-rio di poco più di 5 miliardi di eu-ro, interessando circa 27 milionidi lavoratori e pensionati a reddi-to fisso, con un beneficio medioed immediato di circa 200 eurosullo stipendio o la pensione delmese di dicembreTali risorse sicuramente avrebberocontribuito alla ripresa dei consu-mi.Dopo banche ed assicurazionivengono privilegiati imprenditorie liberi professionisti. Quandotoccherà ai pensionati?

SFisco e Pensioni

Giuseppe Torrente

“MARIA SEBASTIANELLI, Segreta-ria Regionale e tutto il gruppo delledonne del S.a.pens. Sardegna si com-plimentano con l’amica AnnaBruno per la recente elezione allacarica di Segretario Generale Ag-giunto del Sindacato AutonomoPensionati, carica che per la primavolta nella sua storia viene attri-buita ad una donna a cui esprimonoi migliori auguri per un lavoro frut-tuoso e sereno.

Firmato MARIA SEBASTIANELLI Se-gretaria Reg.le SAPENS Sardegna

E IL GRUPPO delle DONNE DELSINDACATO AUTONOMO SA-PENS SARDEGNADalla redazione esprimo i mieiringraziamenti auspicando unacontinua e fattiva collaborazione.

Un caro saluto al Gruppo DonneSardegna.

Anna Maria Bruno

Comunicato dal S.A.Pens. SardegnaÈ pervenuto alla redazione il comunicato che di seguito pubblichiamo:

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Giuseppe dr. Campobasso

La concezione di vecchiaianella società

a popolazione italiana invecchia pro-gressivamente e l’Italia è il paese chepresenta uno dei più alti (se non il piùalto) tassi di popolazione anziana, nei

confronti delle altre nazioni.Ma che cosa intendiamo per popolazione anziana?Questo è un concetto che ha subito diverse inter-pretazioni nel corso dei secoli.Nell’antichità la vita media era molto bassa, intor-no ai 35-40 anni. Il sapiente Solone affermava che“se un uomo riesce a raggiungere i settant’anni, èquello il tempo giusto per morire”. Mezzo secoloprima della nascita di Cristo, raggiungere i settan-t’anni era evento raro. La vecchiaia era quindi unmomento sacro dellavita, perché difficileda raggiungere, el’anziano era quindirispettato, in quantoil Fato gli aveva con-cesso la possibilità diconoscere la vita perpiù tempo rispetto al-la media comune disopravvivenza.Le guerre, le pestilenze, le carestie, associate all’ab-bandono dei campi e al crollo della produzioneagricola, malattie come scorbuto, pellagra, malariadecimarono, nel Medio Evo, la popolazione euro-pea, non contribuendo certamente all’innalzamen-to dell’età media di vita. Bisognerà attendere le ri-voluzioni agrarie e industriali, le nuove rotte cheapriranno i mercati del nuovo mondo, fra il 500 eil 700, per poter rilevare una nuova elevazione del-l’età media di vita.Venendo ai giorni nostri, nei paesi a maggior indu-strializzazione e quindi con un tenore economicosuperiore rispetto a quello dei paesi meno indu-strializzati, l’aspettativa di vita si è progressivamen-te allungata. In Italia, il limite medio di 10 anni disperanza di vita, se nel 1950 coincideva al raggiun-gimento del 60° anno di vita, già nel 1975 si ele-vava a 65 anni, fino a raggiungere, alla fine deglianni 90, un’aspettativa di 75 anni negli uomini e di80 anni nelle donne.Alcuni dati possono favorire meglio la comprensio-ne di questo fenomeno:1) all’inizio del secolo c’era un vecchio per ogni 6bambini, oggi c’è un bambino per ogni 6 vecchi

(considerando con questo termine le persone com-prese fra i 60 e i 75 anni)2) un sessantenne ha oggi 23 anni di aspettativa osperanza di vita, un settantenne 15 anni3) per circa 80 anni si è avuta una popolazione de-mograficamente stabile, con 16 milioni di personesotto i 20 anni e 7 milioni di persone sopra i 60 an-ni. Oggi il dato si va rovesciando, con una crescitaesponenziale degli ultrasettantacinquenni.Questa rivoluzione demografica, che interessaprincipalmente i paesi occidentali, ha modifica-to, profondamente, soprattutto le fondamentadello Stato sociale, il welfare, che prevedeva lapresenza dello Stato in ogni momento della vita

di un individuo, dal-la culla alla tomba,intervenendo sulmeccanismo pensio-nistico, sempre piùin difficoltà di frontea una popolazionepensionata la cuiaspettativa di vitaaumenta con il pas-sare del tempo.

Nuove esigenze sono sorte verso la popolazioneanziana, abbisognevole di un’assistenza sanitariapiù specialistica e indirizzata verso malattie tipica-mente proprie dell’età.In alcune società l’anziano veniva abbandonato,quando sembrava non potesse essere più utile. Lapovertà di risorse imponeva un sacrificio attuato co-me rituale collettivo. Oggi, nelle società occidenta-li, l’assistenza sociale e sanitaria verso la popolazio-ne anziana rappresenta una delle più importantifonti di spesa del bilancio dello Stato. Fino a quan-do sarà possibile fronteggiare queste sempre mag-giori esigenze ? Chi pagherà e dove si troveranno ifinanziamenti per mantenere gli anziani, semprepiù numerosi e, tra questi, quelli che saranno colpi-ti da malattie croniche e invalidanti, come la de-menza senile o la malattia di Alzheimer? Lo Statosociale potrà garantire tutto a tutti?L’esperienza in diversi Stati del mondo sconsigliala possibilità che l’assistenza gratuita possa esseregarantita solo ai ceti poveri; si creerebbero due si-stemi sanitari, uno funzionante, ricco e attento achi può pagare direttamente o attraverso le assicu-razioni private, e un sistema riservato ai poveri, ar-

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retrato e pocogratificante.Nel Nord dell’Eu-ropa, alcune pre-stazioni sanitarie,quali per esempiol’innesto di protesiartificiali, non so-

no erogate dai servizi sanitari per persone che ab-biano superato i 65 anni di età. Questa logica è sta-ta sostenuta da un gruppo di esperti di etica, ame-ricani, i quali hanno suggerito l’età come criterio di-scriminante rispetto alla fornitura dei servizi sanita-ri. Essi sostengono questa tesi con il ragionamentoche i limiti all’assistenza sanitaria dell’anziano sonogiustificabili, perché ogni cittadino, nel corso dellavita, sarebbe beneficiato se i fondi, ora utilizzati perla terza e quarta parte dell’esistenza di alcuni, fosse-ro ridistribuiti, nei diversi periodi precedenti, a tut-ti. Ogni cittadino godrebbe di una parte più equadel fondo sanitario nazionale, distribuito come unfondo personale per la salute, che potrebbe suddi-videre a piacimento nel corso della vita.Queste proposte sono molto preoccupanti. Anchechi fosse particolarmente attento alla prevenzione eadottasse stili di vita salutari, non sarebbe garantitoin vecchiaia da malattie croniche e invalidanti. Pernon parlare degli influssi ambientali, così importan-ti nello sviluppo delle malattie. Quale colpa avreb-be, delle sue malattie, chi fosse stato costretto a la-vorare per trenta, quarant’anni in condizioni diesposizione a fattori dannosi per l’organismo uma-no (per esempio i malati di asbestosi) o che si è tro-vato a vivere presso cave e discariche che hanno av-velenato l’aria e le fonti idriche a lui circostanti? Chirisarcirebbe i danni patiti? Basterebbe una semplicedistribuzione del fondo sanitario così come previstodagli studiosi statunitensi?Gli anziani sono cittadini come gli altri. I servizi pub-blici e l’amministrazione statale devono funzionareper tutti, perché i bisogni della gente devono essereconosciuti e devono trovare risposte universali.Ralf Dahrendorf scrive: “Lo Stato sociale richiedeinevitabilmente la formazione di burocrazie che per-dono di vista quei casi individuali in grazia deiquali esse sono state costituite…”.Sul problema degli anziani, uno Stato civile mostrala capacità di essere all’altezza delle aspettative deisuoi cittadini. Ora che l’anzianità non è più consi-derata una malattia o un limbo dove attendere im-potenti la fine dei propri giorni, essa va affrontatanella sua interezza, con competenza, amore e, con-testualmente, evitando sprechi economici che rica-dano poi su tutta la comunità.

Giuseppe dr. CampobassoSegretario nazionale

ORSA Medica

Vigenzacontrattualeex ferrovieri

Successivamente all’invio della nota soprapubblicata, dall’Ufficio Relazioni Sindacalidella Presidenza del Consiglio dei Ministri– Dipartimento della Funzione Pubblica,abbiamo acquisito ulteriori elementi utiliche vanno nella direzione auspicata dal Sa-pens.Nei prossimi giorni, il Ministro Brunettadarà disposizioni in merito alla costituzionedel tavolo tecnico che dovrà individuare icriteri e destinatari per l’utilizzo dei 24 mi-lioni di euro previsti dalla legge 43/2005.A questo appuntamento sarà nostra cura ar-rivare con tutti gli elementi utili in modotale da accelerare al massimo le conclusioni.A tale proposito, abbiamo già chiesto allaDirigenza del Fondo Speciale FS pressol’Inps di acquisire i dati relativi al numeroed agli importi annui delle pensioni gestitedal Fondo, ripartite per anno di decorrenzae per categorie.

La Redazione

Prot. n. 269/sg/tg Roma 02/11/2009

- Prof. Giulio Tremonti Ministro Economia e Finanze

- Prof. Renato Brunetta Ministro Pubblica Amministrazione e Innovazione

Oggetto: art. 7-ter D.L. n. 7/2005

Facendo seguito alla nota dell’ 08 maggio 2009, a firma del Capo di Gabinetto del Ministero dell’Economia e delle Finanze Cons. Vincenzo Fortunato, con la quale sono state segnalate le avvenute variazioni di bilancio per l’istituzione del Fondo presso la Presidenza del Consiglio, la Scrivente sollecita la costituzione del tavolo tecnico finalizzato alla individuazione di criteri e destinatari per l’utilizzo della dotazione finanziaria prevista per il Fondo per il personale delle Ferrovie dello Stato di cui all’oggetto. Al tavolo tecnico è auspicabile la partecipazione, oltre alla Scrivente ed ai Ministeri in indirizzo, dei rappresentanti dell’Inps in modo tale da acquisire elementi utili per le conseguenti considerazioni in ordine ai criteri attuativi. In attesa di comunicazioni in tal senso, inviamo cordiali saluti.

Segretario Generale S.A.PENS. – Or.s.a Torrente Giuseppe

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La Croce ed il CrocifissoDal Golgota a Strasburgo

Giuseppe Pisano

ala tempora currunt”!Il mondo cristiano è stupefatto!La Corte Europea dei Diritti del-l’Uomo con sede a Strasburgo,

in data 13 ottobre 2009, ha emesso una sentenzasecondo la quale l’esposizione della Croce, delCrocifisso, nelle scuole viola il diritto-principio del-la libertà religiosa.Dice la Corte: “la Croce, il Crocifisso, nelle aulescolastiche, costituisce una violazione del diritto deigenitori ad educare i figli secondo le loro convin-zioni, nonché vessa gli stessi alunni limitandone lalibertà di religione”.L’audizione della Corte Europea dei Diritti del-l’Uomo è stata l’ultima carta giocata con te-nacia (degna certamente di miglior causa!)da una famiglia di Abano Terme, suppor-tata materialmente (spiritualmente è cer-tissimo di no!) dall’Unione degli atei edegli agnostici razionalisti, cui risultaassociata.Per buona informazione, di questaUnione i più noti e più attivi compo-nenti sono l’ex ministro comunistaLaura Balbo, l’astronoma MargheritaHack, l’etologo Danilo Mainardi, ilmatematico Piergiorgio Odifreddi ed ilvignettista Sergio Staino. “È il primopasso per l’affermazione dell’etica dellaverità e della completa laicità dello Stato”,questo il primo commento della suddettaUnione. Più avanti faremo le nostre considera-zioni, nel frattempo cercheremo di cimentarci inuna breve storia della Croce e del Crocifisso. Per an-tonomasia la Croce è quella sulla quale fu inchiodatoe sofferse la morte terrena Gesù Cristo. Da allora è ilsimbolo del Cristianesimo.Il supplizio della croce esisteva ancor prima degli av-venimenti oggetto della storia del Cristianesimo: erauno strumento di pena in uso presso gli antichi, for-mato di due legni, uno orizzontale, l’altro verticale,posti trasversalmente, su cui venivano legati od in-chiodati i condannati, fino alla morte. I Romani ne fe-cero “buon uso” e non disdegnarono di portare aisupplizi già conosciuti nuove crudeltà.Col passare dei secoli, dopo la morte di Gesù, la cro-ce ebbe via via un significato sempre più diverso esempre più di amore (ne prenda buona nota l’Unio-ne degli atei e degli -ir-razionalisti): da strumento disupplizio e di condanna divenne simbolo di pace, difede e di speranza.Questo simbolo accompagna l’uomo in tutte le sueattività e si fa interprete di tutti i suoi bisogni.E quante locuzioni figurative: adorare la Croce; por-tare la Croce; tutti hanno la loro Croce; abbracciare la

Croce; o canto o porto la Croce; farsi la Croce; fareuna Croce su qualcosa (cioè rinunciare). E ancora lelocuzioni figurative su onorificenze civili e militari:Cavaliere di Gran Croce; Croce al merito; Croce diguerra; Croce di Cavaliere del lavoro; Croce Rossa;Croce Bianca; Croce Verde. Nel mondo, ancora oggi,esistono, purtroppo, numerose sacche di analfabeti-smo. Bene, anzi male!: come hanno firmato, firmanoe firmeranno questi milioni di analfabeti? Con il segnodella croce, che statuisce accettazione e condivisione,e rassicura sulla sacralità dell’impegno.Un caro amico, a caldo della sentenza, mi ha detto:“Vedi, caro Pino, che non della Croce Strasburgo si è

occupato, ma del Crocifisso!”.E qui casca l’asino (inteso, absit iniuria verbis,

come Strasburgo)! Trovatemi uno, che siauno, crocifisso senza croce. Eh eh! Nel sen-tire comune, nel consolidato, più storicoche religioso, la Croce è Gesù Cristo, Ge-sù Cristo è la Croce. Ancor di più in que-sto 2009 e negli anni a venire, perché ilrifugio nel Crocifisso contempera le ne-cessità spirituali e materiali, ed attenua,portando più equilibrio possibile, lespinte edonistiche che questa società diconsumi, prepotentemente tenta di im-porre ogni giorno di più.

L’Alta Corte ha, altresì (non scientemen-te, ci auguriamo!), ignorato che l’Europa,

il sentimento degli Europei, è saldamenteancorata alle radici della cultura giudaico-cri-

stiana.È la storia dei popoli europei a dimostrare questo e,

se nella Costituzione Europea si è voluto espungerequesta verità, ciò è dovuto, non ad un pronunciamen-to dei popoli, ma ad una miope, materiale, vessatoriadecisione dei componenti la commissione per la reda-zione della Costituzione degli Stati d’Europa. Un“cupio dissolvi” unilaterale!Il Governo Italiano ha, subito, impugnato il provve-dimento di Strasburgo e presentato ricorso davantialla Grande Camera. Ai fanatici del laicismo (cioè glianti-religiosi, diciamo meglio anti-cattolici) ricordia-mo soltanto che il Crocifisso è ricchezza religiosa elaica, sì laica perché gli insegnamenti che ne rivengo-no non attengono solo l’aspetto religioso, ma per-meano tutto il vivere prettamente civile, anche e so-prattutto per gli indirizzi e gli esempi. Il Crocifisso èuna bellissima eredità di storia, di fede e di identitàche non avrà mai fine. E c’è chi vorrebbe toglierlo dasubito dalle aule scolastiche.Cara Ministro Gelmini, se il “tardo buio oscurantista”dovesse prevalere, si ricordi, ha da sistemare un neo-illustre precario: Gesù Crocifisso.Cari signori dell’Unione degli atei e degli agnostici

“M

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-ir-razionalisti, attenzione, vi sta-te dando la zappa sui vostri ono-rati “laici” piedi: l’iniziativa dellavostra associazione ha sancito, innome della tolleranza, la vittoriadell’intolleranza. Oggi è tocca-to a Gesù subire la vostra intolle-ranza, domani, se il pronuncia-

mento della Camera Alta sancirà,come sancirà, la vittoria della ra-gione e della fede, non preoccu-patevi, non subirete alcuna intol-leranza: Gesù è infinitamente mi-sericordioso e infinitamente fidu-cioso della vostra conversione.Ah, dimenticavo! La signora di

Abano Terme ha avuto il ricono-scimento della somma di 5000euro quale risarcimento per i trepregressi gradi di giudizio persi inItalia: la storia si ripete “dai 30denari di Giuda ai 5000 euro diStrasburgo (interessi e rivaluta-zione monetaria inclusi)!”

Digitale terrestre:è davvero così semplice?

breve, secondo lo schema più sotto illu-strato, e con un passaggio graduale ini-ziato nel 2008 in Sardegna e che termi-

nerà nel 2012, in tutte le regioni non sarà più possi-bile ricevere i segnali tradizionali che ci hanno ac-compagnato fino ad ora. In quel momento il vec-chio segnale analogico sarà spento per sempre e sol-tanto col sistema satellitare o digitale terrestre si po-trà vedere la tv.Questo passaggio è stato imposto dall’Unione Euro-pea a tutti i Paesi membri e forsei vantaggi come qualità dell’im-magine e del suono ci saranno,tuttavia restano molti dubbi agliutenti su questa innovazione.Intanto, secondo una prassi or-mai consolidata, si è costretti,come accade sovente con la rot-tamazione delle auto magari an-cora perfettamente funzionanti,all’acquisto di un apparecchio, ilDECODER, che costa media-mente dai 30 ai 70 euro, da appli-care all’apparecchio tv e poiché quasi tutti hanno or-mai più di un apparecchio tv in casa, occorrerà undecoder per ogni televisore oppure più drasticamen-te si dovrà acquistare un televisore di nuovo tipopredisposto alla ricezione digitale.Pur rendendosi conto che questa innovazione è sta-ta imposta da precise disposizioni europee si deveconstatare che i consumatori dovranno sostenereuna spesa notevole qualsiasi scelta venga fatta, unaspesa che grava ancora una volta in modo pesantesoprattutto per le famiglie dei pensionati per i qualiin molti casi la televisione è anche un elemento indi-spensabile di compagnia e contatto con il mondo,oltre che di passatempo.Per ovviare a questa nuova spesa per le fasce social-mente più deboli il Ministero per lo sviluppo econo-mico ha disposto un programma di aiuti consistentiin un contributo di 50 euro sotto forma di scontoche si potrà ottenere al momento dell’acquisto deldecoder dai rivenditori autorizzati.Per ottenere lo sconto di 50 euro sull’acquisto do-

vranno essere soddisfatte le seguenti condizioni.- avere la residenza nei comuni interessati;- età dai 65 anni in su;- reddito non superiore a 10.000 euro;- essere in possesso della ricevuta del pagamentocanone Rai;

- acquistare decoder con bollino oro o blu.2008 II semestre - Sardegna2009 I semestre - Valle d’Aosta2009 II semestre - Piemonte occid., Campania, La-

zio eccetto Viterbo, Trentino Al-to Adige e prov. Belluno2010 I semestre - Piemonteorientale, Lombardia eccettoMantova, Provincia di Piacenza2010 II semestre - Emilia Roma-gna, Veneto, prov. Mantova ePordenone, Friuli Venezia Giulia,Liguria eccetto La Spezia2011 I semestre - Marche, Abruz-zo, Molise, Basilicata, Puglia,Province di Cosenza e Crotone

2012 I semestre - Toscana, Um-bria, La Spezia e Viterbo2012 II semestre - Sicilia, CalabriaPurtroppo non tutto sembra funzionare con la per-fezione tanto reclamizzata: l’applicazione del deco-der non è poi così semplice come viene detto e inmolti casi occorre modificare l’impianto dell’anten-na con ulteriore spesa.La recente introduzione del digitale in PIEMONTEe nel LAZIO si è rivelata una odissea : in molti co-muni non si vede più niente, le frequenze cambianocontinuamente e praticamente non si ha più né ana-logico né digitale. Molti consigliano come unica so-luzione la parabola. UNA SPESA IN PIU’.Sono cronaca recente le numerose manifestazioni de-gli utenti della regione che imbestialiti per il pessimoservizio minacciano di non pagare più il canone.Speriamo che questo sia solo un brutto inizio, maovviamente è inevitabile e legittimo che possano ve-nire certi dubbi: il digitale è stata una necessità o unbusiness? O quantomeno tutta la vicenda è per ora,assolutamente malgestita.

Anna Maria BrunoA

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Natale 2009ome tutti gli anni, il ca-lendario cristiano fe-steggia il 25 dicembre,nascita di Nostro Si-

gnore Gesù Cristo.Già nei negozi e sulle bancarelleincominciano ad essere esposti, evenduti, i simboli del Santo Nata-le che serviranno ad addobbare ilPresepe e/o l’Albero di Natale.Rivivremo con le statuine di Ge-sù, Maria e Giuseppe, dell’asinel-lo e del bue, dei pastori e dellegreggi, dei Re Magi, della Come-ta, il giorno solenne della venutasulla Terra del Salvatore delMondo. Si rinnoverà la tradizio-ne cristiana della grande festa,con osservanze e preghiere, nondisgiunte da diversificate manife-stazioni civili.Come sempre il Natale è gioiosaoccasione di “riunioni” familiari.Non mancheranno, in questa in-timità festiva, al tepore del cami-netto acceso, i racconti delle per-sone più anziane sulle antiche ediverse tradizioni delle feste nata-lizie, tutte ritrovantesi, comun-que, nella uguale “fonte”, con ibambini particolarmente attenti epronti ad estasiarsi nell’ascoltareil percorso biblico che portò allanascita di Gesù ed alla Sua espe-rienza “umana”: prima nella fan-ciullezza, di poi nella maturità, si-no all’estremo sacrificio seguitodall’esperienza “divina” della Re-surrezione. Prima della venuta diGesù, i valori umani maggior-mente riconosciuti ed “apprezza-ti” erano la dignità ed il rispetto,per il conseguimento dei quali siadiva persino la guerra. Con laSua venuta, a questi valori, di“conservazione” anche cruenta,si aggiunsero la speranza e l’amo-re verso il prossimo. Il 25 dicem-bre è anche la festa più attesa datutti i bambini del mondo: il Pre-sepe, l’Albero di Natale e gli altriaddobbi natalizi “sfrenano” lacuriosità ed acuiscono l’attesa delpremio per la bontà dimostrata.Già, perché la nascita di Gesù èanche stimolo di propositi, ricchidi amore e di bontà.

Ed i “grandi” come vivono, l’at-tesa e l’arrivo del Santo Natale?“Come sempre” è la risposta piùdiffusa e la più superficiale.Eppure, da qualche decennio, lanostra noncuranza, la nostrasempre più marcata disaffezionealla cultura cristiana, non ci fa ve-dere quali pericoli corre la tradi-zione natalizia e ci fa chiudere oc-chi ed orecchie agli “strappi”continui, sistematici e mirati cui èsottoposta la nostra cultura: dal-l’esterno (grave!) e dall’interno(gravissimo!). Dall’esterno (atei,non credenti e, soprattutto, inte-ressati fautori di altre religioni)sono già partiti gli “attacchi” tesia contrastare l’effettiva realtà del-l’avvenimento “Nascita di Gesù”,

della sua effettiva divinità, non-ché il tentativo di “irridere” latradizionale composizione delPresepe. Minoranze (non perché“minus habens”, ma perché talinumericamente) si arrogano il di-ritto, la presunzione di chiederel’annullamento delle manifesta-zioni (feste), o, quanto meno, ilridimensionamento, perché taliavvenimenti, non previsti anzinegati dalla loro cultura e dallaloro religione, sono per loro mo-tivo di “offesa” e “fastidio”.Riflettiamo: si dicono offesi edinfastiditi e chiedono la rimozio-ne dei motivi “fondanti”, permantenere serenità di vita e coe-renza di Credo.Strano, vero? Il nostro (Santo)Natale, i nostri Presepi ed i nostri

Alberi di Natale turbano le lorocoscienze ed incidono negativa-mente sugli equilibri esistenzialicosì da porli in forti prostrazionifisiche e mentali. Quindi per l’“esterno”, i messaggi che riven-gono dalla cultura cristiana sonofastidiosi, incitano alla violenza,sono settari, tendono ad emargi-nare ed a non “comprendere”.Una lettura al rovescio: i messag-gi che arrivano dal Santo Natale,con la simbologia storicamenteconsolidata, sono di pace, fratel-lanza, di negazione dell’odio, dielevazione solenne dell’inno allagioia ed all’amore, di consolida-mento dell’istituto fondamentaledella famiglia. Ma se l’“esterno”ha i suoi (non buoni) motivi perquesti ricorrenti attacchi alla cul-tura cristiana, non capiamo comesi possa dall’“interno” sostenerele stesse tesi ed, indirettamente,ma con uguale proposito di per-seguimento, chiedere l’attenzio-ne se non la rimozione, dei moti-vi di “fastidio”, rivenienti dalla“messa in campo” delle nostretradizioni.Ad un “esterno” combattivo eperseverante nei suoi inconfessa-bili ma palesi fini (“conquistareterritori cristiani”), si affianca un“interno” di falsa tolleranza, difalsa comprensione, di falso edinopportuno senso di ausilio allaintegrazione. E perché falsa inte-grazione? Perché il fine ultimodei contestatori della cultura cri-stiana è quello, non della loro in-tegrazione (accettazione dellanostra cultura e dei nostri ordina-menti statali), ma della nostra re-sa (graduale, graduale, hanno pa-zienza loro!) alla loro cultura (?),alla loro religione.È loro il detto: “con le vostre leg-gi vi invaderemo, con la nostrafede vi sottometteremo”.All’erta, scriveva il compiantoPierluigi Villa! All’erta e “oc-chio”, diciamo noi!Il Santo Natale non si tocca, lacultura cristiana non si tocca, an-che a “dispetto” di qualche pavi-do “interno”.

CGiuseppe PisanoFrammenti di storia

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l governo, a sorpresa, ha ridotto l’accontoIrpef per autonomi e professionisti. Damolto si parlava di riduzione della pressio-ne fiscale per agevolare la ripresa dei con-

sumi come leva importante per combattere la re-cessione. Confindustria e Confapi chiedevanouna riduzione dell’Irap e Ires come strumento dicontrasto alla crisi.Le associazioni dei commercianti e dei consuma-tori chiedevano una detassazione della tredicesimaper mettere qualche soldino in tasca ad un grannumero di lavoratori e pensionati inmodo da creare il necessario ottimismoper ottenere, sia pure in misura limitata,una ripresa dei consumi. Di diverso av-viso, invece, il Governo che ha preferitopremiare i percettori di redditi di lavoroautonomo. Premiare, si fa per dire, inquanto ciò che gli autonomi risparmia-no a novembre dovranno pagarlo a lu-glio con il conguaglio finale dei redditirelativi all’anno in corso.Attenzione dunque, non è un tagliodell’Irpef ma una riduzione di 20punti percentuali dell’acconto che au-tonomi e professionisti sono tenuti apagare entro il 30 novembre di que-st’anno. Come è noto il meccanismofiscale per i redditi da lavoro autono-mo prevede che si paghi il 40 per cen-to dell’Irpef dell’anno in corso entroil mese di luglio e che il contribuente paghi ilrestante 60 per cento come secondo accontoappunto entro novembre, salvo ad effettuare ilconguaglio entro luglio dell’anno successivo aquello di riferimento.Con il decreto del 13 novembre il governo ha ri-dotto per un costo di 3,8 miliardi il gettito fiscale.In sostanza quindi gli appartenenti al popolo dellapartita IVA potranno pagare un acconto a novem-bre pari al 79 per cento con i due acconti, salvo,come detto, il conguaglio a luglio dell’anno pros-simo. Dunque lo sgravio non è per le aziende maper le “persone fisiche”. La somma che resta nelletasche di autonomi e professionisti consentirà mag-giore liquidità ai soggetti beneficianti in prossimitàdelle feste natalizie, che dovrà essere comunquepagata, come dicevamo, nel luglio prossimo.

Una sorpresa dunque perché l’ordine del giornodel consiglio dei ministri parlava di un decretocontenente disposizioni in tema di differimentodell’acconto Ires ed Irap. A dare la conferma delcambio di rotta del governo lo stesso portavocedi Palazzo Chigi, l’on. Paolo Bonaiuti: “conesattezza si tratta del taglio dell’Irpef, per un va-lore di 3,6 miliardi. Una cifra importante per-ché, riducendo gli acconti che i cittadini devonopagare, si lascia più liquidità nelle tasche dellagente”. Bonaiuti, tuttavia, non dice di quale

gente parla… ha dimenticato i lavora-tori dipendenti ed i pensionati che co-stituiscono circa il 70% dell’intero po-polo dei contribuenti e sono quelliche, con l’ingiusto sistema della tratte-nuta alla fonte, tuttora di dubbia cor-rettezza costituzionale, hanno semprepagato e pagano le imposte fino all’ul-timo centesimo. Per tutti questi con-tribuenti non c’è nulla, nessuno sgra-vio, sia pure temporaneo, tranne il ca-so del lavoratore dipendente o pensio-nato che percepisce anche redditi dalavoro autonomo, ma solo per questiredditi funziona il detto sgravio, ripe-tiamo, temporaneo.Ancora una volta si premiano categorienelle quali si annidano i maggiori eva-sori ed elusori fiscali e che spesso ven-gono premiati con condoni e sanatorie.

Un copione già visto scritto in precedenza, anchedal governo Prodi. A beneficiare comunque (co-me sempre) di questo mini-sgravio con resa… dif-ferita, sono i redditi più elevati i cui percettori pos-sono disporre subito di migliaia di euro investibiliproduttivamente per circa nove mesi.Delusione dunque per pensionati e lavoratori di-pendenti che speravano di avere qualche euro inpiù sulla tredicesima da spendere in occasionedelle feste natalizie… magari per pagare qualchebolletta o qualche “pezzo” di mutuo. Un po’ diconsolazione comunque per i pensionati c’è: po-tranno comprare un po’ di tartufi in più o qual-che etto di prosciutto, visto che nel governo si èparlato (parlato, non scritto) di micromisure disgravio di contributi per i tartufi ed i prosciutti...stagionati (sic)!

ISgravi fiscali… finalmente!

Ridotto l’acconto irpef per artigiani, commerciantie professionisti... e per i pensionati? Nulla!

Gaetano Trigilio

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Attraversando gli “USA”Cetty Patti

ambiare aria, cambiare tuttonon so voi, ma la netta sensa-zione che io avverto, dopo unlungo anno di lavoro, è una

gran voglia di ritrovare energia, cambia-re abitudini e finalmente di mettersi inmoto. Il nostro viaggio “Into the wild”ovvero, nell’immenso cuore selvaggiodegli Stati Uniti, tra montagne e bellez-ze naturali del Sudovest, spettacolaripaesaggi e meraviglie della natura mira-colosamente sopravvissute al progressoinizia in una modernissima città del-l’Ovest americano: San Francisco, inquesta città si fondono arte, cultura, fa-scino, contraddizioni e vizi umani. No-nostante il fuso orario, al mattino prestosiamo pronti, con l’aiuto della piantina, alla scopertadei luoghi più interessanti da vedere, in modo da co-gliere il più possibile i diversi volti di “Frisco”. Unadelle prime cose che ci ha colpito è la grande abbon-danza di bandiere, ce ne sono davvero ovunque: nonc’è grattacielo, palazzo o piazza che non abbia la suabella Stars & Stripes al vento! È senz’altro una bellaesperienza visitarla a piedi, tenendo conto che le col-line su cui è costruita esigono gambe robuste ed unbuon fiato, infatti le sue caratteristiche sono le straderipide che si arrampicano sulle colline (fa davvero ef-fetto vedere “sbucare” all’improvviso il muso delleauto dalle strade in cima alle colline). C’è di tutto aSan Francisco: dalle antiche case vittoriane di AlamoSquare e Nob Hill, con i loro giardini curati, gli an-goli tranquilli e i colori delle loro facciate al Finan-cial District dove avvengono i più grandi scambi eco-nomici e finanziari. La zona è ben riconoscibile ancheda lontano perché è caratterizzata da un gruppo digrattacieli, il più grande dei quali è la TransamericaPyramid alta 260 metri, il secondo più alto che si tro-va ad ovest del Mississipi, si riconosce facilmente perla sua forma a piramide con base quadrata.Chinatown, ospita la maggiore comunità di cinesi aldi fuori dell’Asia, si caratterizza per la notevole pre-senza di pagode e lampioni stradali costruiti secon-do l’architettura cinese.North Beach, invece, è la Little Italy: qui passeg-giando tra i caffè, i ristoranti, le librerie si respiraun’atmosfera tutta mediterranea.Lombard Street è la strada più famosa e tortuosa del-la città, con i suoi ripidi tornanti e le sue aiuole infiore, nata per la necessità di ridurre la pendenza del27% della collina.Comoda alternativa alle gambe è il “Cable Car”, unparticolare tram aperto, romantico testimone del pas-sato. Il suo movimento è dato da un cavo sotterraneoche viaggia alla velocità costante di nove miglia al-l’ora, questo sistema fu inventato per avere un veico-lo in grado di arrampicarsi lungo le colline della cit-tà. Ci sono anche i classici tram che arrivano un po’da tutto il mondo, anche da Milano; sono molto vec-chi, ma riparati e ridipinti a San Francisco comincia-

no una nuova vita. La prima cosa chegli occhi cercano quando l’aereo co-mincia a scendere di quota per atterra-re a San Francisco è il simbolo più fa-moso della città: il Golden Gate Brid-ge, il ponte sospeso a campata unicalungo più di 3 km, collega SF con laContea di Marin, si trova sul GoldenGate, lo stretto che unisce la Baia di SFcon l’Oceano Pacifico. Un ponte me-tallico gigante dal colore arancione, af-fascina chi lo osserva con il richiamodella sua portentosa bellezza e l’incan-tesimo che opera tra il mare ed il cielo.In questa città abbiamo trovato deicollegamenti con la nostra Liguria: lafabbrica di cioccolato più amata negli

Stati Uniti fondata da Domenico Ghirardelli nato aRapallo; la sede centrale della Bank of Italy ora Bankof America creata da Amedeo Giannini, nato in unantico borgo alle spalle del Golfo del Tigulio – Fava-le di Malvaro. Ed infine il primo laboratorio al mon-do di pantaloni di un cotone robusto usato dai ca-malli genovesi: i famosi Jeans Levi’s. Passati 3 giorniin questa splendida città, molto bella e quasi europea,partiamo alla scoperta dei parchi nazionali.Il primo che visitiamo è lo Yosemite, situato nel cuo-re della Sierra Nevada, un parco ricco di straordina-rie bellezze naturali, famoso nel mondo per le suespettacolari cime granitiche, le sue cascate spettaco-lari, i ruscelli limpidi, alberi giganti. Un paesaggiocosì vario e vasto costituisce l’habitat ideale per mol-tissime specie di piante e animali. Circa il 90% delparco è considerato ancora allo stato selvaggio, cioèun’area dove l’apporto delle modifiche da parte del-l’uomo è minimo. Fra le principali attrattive del par-co si trovano: la Grizzly Giant, la più grande sequoiaalta 96 metri avente circa 1.600/2.000 anni; l’HalfDome e El Capitan che sono le rocce granitiche piùgrandi del mondo e le Yosemite Falls, cascate cheraggiungono anche i 700 metri di altezza.Lasciamo lo Yosemite attraverso la Tioga Road, unastrada che offre vedute sempre diverse, una più bel-la dell’altra, lo scenario è mutevole alternando asprerocce bianche a montagne innevate, laghetti dimontagna a favolosi prati fioriti.Arriviamo nel parco nazionale più grande degli Usa:la Death Valley, qui la natura è incontaminata, allostato puro, no-nostante arrivinomigliaia di visita-tori ogni giorno.È il posto piùcaldo, più secco,più basso degliUsa, un desertoda record dove siva dagli 86 metrisotto il livello delmare di Badwa-

CQual buon vento

Golden Gate Bridgea San Francisco

Death Valley

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ter ai 1.600 metri di Dante’sView con la magnifica vista del-l’intera vallata, ed alle rocce “lu-nari” di Zabriskie Point dove èstato girato il famoso film di Mi-chelangelo Antonioni.Lasciamo la California alle spalleper passare in un altro Stato, loUtah. Qui si trova il Parco Na-zionale di Zion, con canyonsprofondi e stretti, strapiombitorreggianti, ruscelli, cascate,giardini sospesi di fiori selvaggi emaestose montagne ricche di fo-reste che caratterizzano questoparco. Lo scenario è meraviglio-samente diverso, forse c’è più va-rietà qui che in qualsiasi altraparte del mondo. Nell’arco dipochi chilometri il terreno passada pianure desertiche a prateriedi montagna e foreste lussureg-gianti. Tra le esplorazioni delloZion c’è l'Emeral Pools Trail: untragitto alla scoperta di tre pisci-ne. Purtroppo sia la Lower che laMiddle Pool sono quasi a secco.La Upper Pool è invece abba-stanza piena e lo scenario in cui èimmersa è tra le cose più belle vi-ste durante il viaggio. Ci trovia-mo tra altissime pareti di roccia,muri verticali di un colore rossoscuro fantastico.Si continua verso Bryce Canyon.È un piccolo parco ma dal granfascino. All’entrata a 3.000 metrid’altitudine, l’accoglienza è a ef-fetto: un enorme anfiteatro dihoodoos, bizzarre “sculture” diroccia che varia dal rosso al-l’arancio al bianco. È una dellepiù spettacolari manifestazioni dierosione che si possano vedere almondo. Pinnacoli, archi, gugliee distese di sabbia rosa e biancacircondati da foreste di pini. Èestremamente spettacolare esuggestivo ammirarli dall’alto,ma non meno emozionante pe-netrare all’interno di questa fo-resta di roccia, scendendo per iripidi sentieri utilizzati molti an-ni fa dagli indiani Navajo chetuttora abitano queste terre.

Arches Canyon è un’area protet-ta che conserva oltre duemila ar-chi di arenaria e monoliti “co-struiti” dalla natura su un lettodi sale. Alcuni sembrano dei na-stri che curvano verso il cielo perpoi rivolgersi nuovamente versoterra, altri sono finestre che si af-facciano all’interno di imponentipicchi di solida roccia. La star delparco è il Delicate Arch, il sotti-le ponte di roccia diventato sim-bolo dell’intero Stato.Monument Valley si trova al con-fine tra lo Stato Utah e l’Arizona,è caratteristica per le sue maesto-se formazioni rocciose dalla som-mità piatta e di colore rossastro

(causato dall'ossido di ferro),modellate dal vento, alla base siaccumulano detriti composti dapietrisco e sabbia. La zona è abi-tata da indiani Navajo ai quali erastata destinata come riserva. Unavera e propria icona, scenario diinnumerevoli film western.Il Grand Canyon è un’immensagola creata dal fiume Coloradonell’Arizona settentrionale. È lun-go 446 km circa, profondo fino a1.600 metri e con una larghezzavariabile dai 500 metri ai 27 km.Una autentica meraviglia naturaledel mondo, è un susseguirsi discenari mozzafiato, tra rocce ero-se dal fiume, suggestivi strapiombidai colori cangianti, canyons pro-fondi ed impervi.Finito il giro dei parchi, facciamotappa in una città dalle mille ri-sorse e dalle mille lu-ci: Welcome to Fabu-lous Las Vegas… co-me si legge sui cartel-li. Sorge su una diste-sa desertica arsa dalsole, all’estremo suddello Stato del Neva-da. Che ci si vada perdivertirsi o per uncongresso, per sposar-si o per divorziare,per tentare la fortunao la sfortuna, a LasVegas bisogna co-

munque arrivare al calare del tra-monto in modo da vedere accen-dersi le migliaia di luci al neonintermittenti, attraversata danord a sud dal famoso Las VegasBoulevard, più noto come loStrip. Percorrere questo lungoviale di 4 miglia, vuol dire fare ilgiro del mondo in linea retta: daParigi a Venezia, passando perNew York e Luxor. Lungo que-sta arteria sorgono gli alberghi-casinò più lussuosi, opere im-mense, uno più strano dell’altro,con lo scopo di attirare più per-sone possibili, ci si inventa di tut-to: dalle fontane danzanti a tem-po di musica ad un vulcano ineruzione. Nonostante tutto ciòLas Vegas va vista almeno unavolta nella vita, anche se dietroalle meravigliose scenografie sinasconde spesso un aspetto ama-ro, una città folle, una città-spet-tacolo.Finito di girare l’Ovest partiamoalla volta dell’Est. Non abbiamomolto tempo per poter visitarebene New York e dintorni. La vi-sita a parenti che abitano nelNew Jersey e nel Rhode Island ciha portato lontano da questa cit-tà alla quale abbiamo riservatosolo un giorno. Questa deviazio-ne dai più importanti itinerarituristici di New York, ci ha con-sentito però di ammirare le cam-pagne meno conosciute del NewJersey e le coste aristocratichedel New England. Particolar-mente affascinanti le città diNewport e Mystic che conserva-no le loro caratteristiche di im-portanti centri dell’antica mari-neria statunitense.Qui si conclude il viaggio che ab-biamo sognato per mesi. Quandoabbiamo cominciato a prepararlonon avevamo nulla a parte una va-ga idea in testa. C'è voluto un belpo' per organizzare tutto quantoma ne è valsa completamente lapena. In questo viaggio abbiamo

voluto dare una forteimpronta naturalistica,per questo la maggiorparte del tempo è sta-ta spesa nei famosi Na-tural Parks americani,grandi spazi di una na-tura potente che gliamericani hanno sapu-to preservare e valo-rizzare perché è neldeserto “wilderness”che trovano il sensoprofondo del loro esi-stere.

Bryce National Park

Monument Valley

Grand Canyon

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l ricorso al credito è un’esigenza che sipresenta frequentemente nella vita permolteplici ragioni che van-

no da emergenze sanitarie a mo-mentanee difficoltà economiche,all’acquisto di beni, all’aiuto aifigli, al miglioramento delle con-dizioni di vita.Per gli anziani il ricorso al credi-to è stato nel passato molto diffi-cile perché le Istituzioni Finan-ziarie hanno privilegiato la poten-

zialità di guadagno proiettata anche nel futuro,alle condizioni patrimoniali delle persone.

Recentemente però è stata pre-vista dalla legge la possibilità peri pensionati di accedere alla“cessione del quinto” e, nella fi-nanziaria 2006 anche di ottene-re un “prestito vitalizio ipoteca-rio” a partire dai sessantacinqueanni di età.Queste le caratteristiche dei dueindicati prodotti finanziari.

In ordine a questi prodotti finanziari il Segre-tario Generale del Sindacato Pensionati Orsa,Giuseppe Torrente, ha organizzato un serviziodedicato a coloro che desiderano richiederemaggiori informazioni o inoltrare richieste difinanziamento.La convenzione con Fididea è il risultato diuna grande attenzione posta dal Sindacato nel-

la scelta di un partner che potesse assicurare, inun mercato molto affollato ed eterogeneo, unprodotto concorrenziale, trasparente e onesto.Tra il Sindacato e la Fididea si svilupperà unrapporto di collaborazione che costituisce lamigliore garanzia, per i pensionati e gli altriaderenti al sindacato stesso, di un consapevolee sereno accesso al credito.

La cessione del quintoÈ un prestito garantito la cui restituzione si effettua tramite trattenuta diretta sulla pensione percepita.Tale trattenuta non può superare la quinta parte degli emolumenti mensili.Il prestito, con restituzione mensile, ha durata massima di 120 rate.Il prestito deve essere completamente restituito entro il compimento dell’ottantacinquesimo anno di età.Non occorre motivare la richiesta e non è necessaria alcuna garanzia.

Mutuo vitalizioÈ un prestito al quale possono ricorrere gli ultrasessantacinquenni proprietari dell’abitazione dove ri-

siedono.Va da un minimo di 20.000 euro ad un massimo di 350.000 euro corrispondente ad una percentualedel valore dell’immobile dal 20% al 50%, crescente con l’avanzare dell’età.Il prestito è garantito dalla costituzione sull’immobile di un’ipoteca di primo grado.Si resta proprietari dell’immobile senza essere tenuti a pagare le rate di mutuo sino alla propria morte.Gli eredi potranno pagare capitale ed interessi del prestito oppure ereditare la differenza tra il valore del-la casa e quanto dovuto per il rimborso.Se la somma dovuta supera il valore della casa al momento del rimborso, l’importo da restituire è limi-tato al valore di vendita dell’immobile.Ricorrere a un mutuo vitalizio è un’interessante opportunità per gli oversessantacinque e una valida al-ternativa alla vendita della “nuda proprietà” della casa di abitazione.La vendita della “nuda proprietà” sottrae immediatamente al pensionato e ai suoi eredi la proprietà del-l’immobile e si pone con una caratteristica di sgradevole aleatorietà legata alla durata della vita.Il prodotto ha una lunga tradizione sia nei paesi del Nord Europa che in quelli anglosassoni (Life Ti-me) e in USA (Reverse Mortgace) ed è particolarmente conveniente rispetto ad altri finanziamenti.

Il CreditoCosa è, come accedere

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a tutela della salute ha una storia cheviene da lontano.Fin dai tempi più remoti ha costitui-

to uno degli obiettivi principali per i gover-nanti della “res publica”.I primi popoli civilizzati utilizzavano le nozio-ni tramandate attraverso le generazioni e lacura della salute era affidata a persone con par-ticolari conoscenze scientifiche che per questorivestivano un ruolo importante nell’ambitosociale della comunità. Già presso i Romani lasalute e la cura della persona costituivano unvanto nell’impero ed i medici, considerati li-beri professionisti, erano una categoria parti-colarmente protetta e garan-tita: ai medici che proveniva-no da altri paesi era concessal’ambita cittadinanza e nu-merosi vantaggi fiscali; aquest’epoca si ritiene risalgala figura del medico condot-to.Occorre arrivare all’epocadell’età dei Comuni, tra ilXIV e XVI secolo, per avereuna più moderna organizza-zione sanitaria, tramite ufficisanitari che svolgevano ancheuna funzione di tipo statisti-co sulle condizioni igienico-sanitarie e sull’andamentodelle epidemie e malattiecontagiose del tempo. L’atti-vità di questi uffici era anchequella di emanare disposizio-ni sia di ordine pubblico che sanitario per pre-venire la diffusione di tali malattie nonché diprovvedere alla punizione di quei cittadini checon i loro comportamenti procuravano dannialla comunità approfittando dei periodi di pe-ste, carestie ecc.: quelli che oggi chiamiamo“sciacalli”.A poco a poco veniva estesa l’organizzazionedella rete ospedaliera soprattutto grazie agliinterventi degli ordini religiosi: le strutture siprendono cura di indigenti ed orfani e provve-dono alla registrazione di fenomeni demogra-fici.

Tra il XVIII e XIX secolo si rese più pressantela necessità di affidare al potere laico le funzio-ni fino ad allora svolte dalla Chiesa secondoun concetto in base al quale l’assistenza sani-taria doveva rientrare tra i doveri dello Stato enon essere una semplice beneficenza.In questi anni venne emanato il Codice Sani-tario Napoleonico del 1806 che costituì il pri-mo vero atto di legislazione sanitaria: era vali-do in tutti gli Stati italiani, istituiva le Com-missioni Sanitarie e medici per gli indigenti eorganizzava le misure di profilassi per la curadi malattie infettive.In seguito all’emanazione del Codice Napo-

leonico negli Stati Italiani siorganizzò la Sanità con l’in-troduzione di strutture loca-li, medici provinciali conparticolare riguardo ai Magi-strati di sanità marittima nel-le province di Livorno e Ve-nezia, città che causa deltraffico portuale, erano par-ticolarmente soggette al dif-fondersi di epidemie impor-tate dall’estero.In questi anni in Toscana,Stato da sempre attento aiproblemi della sanità e dellasolidarietà, il Granduca Fer-dinando III di Lorena nel1818 promulgava un Rego-lamento che conteneva iprincipi dei più moderni ser-vizi sanitari con particolare

attenzione ai ricoveri, alla durata delle degen-ze e, materia di grande attualità, ai criteri deicapitoli di spesa. Il Regolamento distinguevagli ospedali in “Regi” e “Comunicativi” asse-gnando la conduzione dei primi ad un Retto-re con funzioni didattiche, attività straordina-riamente attuale. Gli Ospedali Regi di Firenze,Siena, Pisa e Pistoia, istituiti con la RiformaGranducale, in cui erano ammessi giovani pra-ticanti di Medicina e Chirurgia rappresentanoancora oggi e non a caso il fiore all’occhiellodella sanità in ToscanaIn ogni caso, tutti gli ospedali erano obbligati

Storia dell’assistenzasanitaria in Italia

Anna Maria BrunoL

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Si informa che dal gennaio 2010 sarà a di-sposizione un servizio di consulenza gratuitada parte di uno studio specializzato per le se-guenti pratiche:- Redazione capitolati opere di manutenzio-ne condominiali- Direzione lavori e coordinamento della sicu-rezza per opere di manutenzione condominiali

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Attività nelle Regioni: LIGURIA

PENSIONATI e “NON” che nei mesi di gen-naio e febbraio riceverete il CUD dai sostitu-ti d’imposta sappiate che potete rivolgervi alle

nostre Segreterie Regionali e Provinciali perla compilazione della denuncia dei redditimod. 730, UNICO, ISEE e DETRAZIONI.

Dichiarazione dei Redditi 2010

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a ricevere qualsiasi pazientee, poiché un certo numero diletti era a pagamento, si tene-va conto di tre fasce di reddi-to: “paganti”, “poveri o amezza paga” ed infine “mise-rabili”. La classe veniva attri-buita in base ad una dichiara-zione del reddito o in man-canza da una certificazioneche veniva rilasciata dal Par-roco della comunità, unicaautorità che poteva essere re-sponsabile e garante di quan-to dichiarato - praticamentel’equivalente dell’attuale di-chiarazione ISEE - e comun-que in mancanza di tale di-chiarazione era previsto che ilmalato venisse ricoverato aspese della comunità.Una cosa che traspare parti-colarmente nel testo del Re-golamento Sanitario è il ri-spetto e la considerazione peri soggetti sofferenti che ven-gono, non a caso, indicati co-me Malati o Infermi con let-

tera maiuscola.Da quanto sopra si deducecome la Riforma Sanitaria delGranducato sia stata una pie-tra miliare per la sanità ed uneccezionale esempio dellasensibilità del tempo perun’esigenza primaria dei cit-tadini.Nel recente Convegno sullaSanità della regione LAZIOorganizzato a cura del Sa-pens Lazio il 28 ottobre2009 a cui hanno partecipa-to tra l’altro l’on. D’Ovi-dio, il sen. Saporito, ladott.ssa Cristina Patrizi edil dott. Giuseppe Campo-basso – questi ultimi in rap-presentanza della categoriadei medici - è emerso che ilproblema dell’assistenza ingenerale, soprattutto per glianziani, è di carattere pri-mario e richiede soluzioniefficienti e veloci anche invista dell’aumento del-l’aspettativa di vita della po-

polazione italiana continua-mente ribadito dagli entipreposti alla statistica.Il nostro sistema sanitario,nonostante le critiche ed iluoghi comuni che circolano,è uno dei migliori al mondo eviene copiato da quegli Statiche ancora non garantisconol’assistenza pubblica a tutti icittadini, tuttavia i molti casidi cosiddetta malasanità checompaiono nella cronacaquotidiana sono indici di gra-vi carenze nel sistema.Non si ritiene più accettabileda parte delle Regioni la can-tilenante scusa della MAN-CANZA DI FONDI inquanto, laddove qualcunoosa fare ricerche e studi,emergono milioni di sprechiin cattiva gestione o, peggio,clientelismo e corruzione, ri-sorse finanziarie che potreb-bero utilmente essere impie-gate per migliorare i servizidel settore sanitario.

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ENECTUS ipsa mor-bus est”. Sempre validoil famoso brocardo la-

tino. La vecchiaia di per sé èuna malattia, anche se l’anzia-no non ha perso la sua luciditàe la capacità di ragionamento.Abbandonarlo dunque a sestesso, quando non è in gradodi provvedere alle più elemen-tari attività quotidiane, oltreche essere un riprovevole com-portamento, costituisce reato epertanto punibile ai sensi del-l’art. 591 del codice penale.Il caso nasce dal fatto che unasignora, recandosi in vacanza,aveva abbandonato il propriomarito, forse più anziano di lei,ma certamente in difficoltà,forse per alcune patologie e co-munque per essere abbastanzaavanti negli anni, bisognoso dicure e di assistenza. La donnaveniva denunciata dal figliodella coppia il quale, recandosia far visita al genitore, lo trova-va in stato di grave degrado,anche igienico, ed in condizio-ni di assoluta difficoltà, proprioper non essere in grado diprovvedere a se stesso.Il tribunale, in primo grado,condannava la donna per ab-bandono di incapace. La sen-tenza veniva confermata dallaCorte di appello. Contro la sen-tenza di appello l’imputata ave-va proposto ricorso per Cassa-zione, sostenendo che il maritoera anziano ma lucido, e quindinon poteva essere consideratoincapace. La Suprema Corte diCassazione, Sezione Quinta Pe-nale, con sentenza n.31905/2009, respingeva il ri-corso, affermando, invece, che“la vecchiaia, al pari di altrenon specificate, è intesa causa di

incapacità dell’offeso di provve-dere a se stesso, alternativa all’in-fermità fisica o mentale dellapersona abbandonata”, e com-porta la “cura” della persona in-capace, se non la sua “custodia”,perché le siano assicurate le misu-re necessarie per l’igiene propria edell’ambiente in cui vive”.Nel caso specifico, pertanto,l’abbandono integra “l’estremodi condotta criminosa”. L’arti-colo 591 del codice penale, in-fatti, punisce “chiunque abban-dona una persona minore deglianni quattordici, ovvero unapersona incapace, per malattia

di mente o di corpo, per vecchia-ia, o per altra causa, di provvede-re a se stessa, e della quale abbiala custodia o debba avere cura”,prevedendo un aumento dellapena “se il fatto è commesso dalgenitore, dal figlio, dal tutore odal coniuge, ovvero dall’adottan-te o dall’adottato”. Precedentisentenze della Corte di Cassa-zione stabiliscono che: costitui-sce “abbandono” qualsiasi azio-ne od omissione che contrasticon l’obbligo di custodia e dellacura; ed ancora: per la sussisten-za del reato basta uno stato, siapure potenziale, di pericolo perla incolumità del minore o dell’incapace in dipendenza dell’ab-

bandono. Applicando il princi-pio enunciato nella norma pe-nale, i giudici di merito, vale adire il Tribunale e la Corte diAppello, hanno ritenuto sussi-stente lo stato di abbandonocondannando la moglie per averviolato l’obbligo di cura e di cu-stodia previsto dalla legge. Ilgiudizio è stato condiviso e con-fermato dalla Cassazione, laquale ha evidenziato che, affin-ché sussista uno stato di incapa-cità, non è necessaria una pato-logia, in quanto anche la solavecchiaia può essere causa del-l’incapacità di provvedere a sestessi. Le condizioni del sogget-to abbandonato devono esserequindi valutate in concreto e,nel caso in questione, non sussi-steva alcun dubbio che il sog-getto abbandonato fosse biso-gnoso di cure, anche igieniche,e pertanto non autosufficiente,con la conseguente responsabi-lità penale di chi era tenuto perlegge a prendersene cura. Lasentenza stabilisce un principiodi civiltà richiamando tutti isoggetti ai propri doveri di assi-stenza verso i familiari più debo-li, ricordando le conseguenzeanche penali della violazione ditali obblighi, e configurandol’anziano come soggetto deboleda tutelare con tutti gli stru-menti che la legge pone a dispo-sizione dei cittadini. Come diconsueto riportiamo i punti es-senziali della sentenza:“preso conto della vecchiaia e ditaluna infermità, a fronte dellepessime condizioni igieniche per-sonali ed ambientali in cui èstato ritrovato l’offeso, ha rite-nuto il suo abbandono in statodi incapacità di provvedere aipropri bisogni elementari. Ed è

È reato l’abbandonodell’anziano anche se lucido

Lo ha stabilito la Corte di Cassazione in sede penaleGaetano Trigilio

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Bonus sulle pensioniminime di dicembre

Per i pensionati con trattamento non superiore al mi-nimo sulla rata di dicembre 2009 sarà conteggiato

l’importo aggiuntivo di euro 154,94.L’importo suddetto spetta ai titolari di pensione il cuiimporto non sia superiore al trattamento minimo ed ilcui reddito complessivo non sia superiore a euro8926,32 (17.852,64 per chi cumula il reddito con il co-niuge).Nel caso in cui la pensione abbia avuto inizio nel cor-so dell’anno 2009 l’importo del bonus sarà attribuitoin dodicesimi. In ogni caso sarà indicato sulla comu-nicazione predisposta dagli enti pagatori.

Rimborso IVA su tassa rifiuti

La Corte Costituzionale con una sentenza di qual-che mese fa ha stabilito che non è dovuta l’IVA sul-

la tassa rifiuti TARSU e sulla tassa igiene ambienta-le TIA tuttavia questa sentenza potrebbe essere messain discussione dalla prossima legge finanziaria.Per ottenere il rimborso occorre verificare che l’IVA siastata effettivamente pagata tenendo conto della pre-scrizione decennale. La richiesta di rimborso può esse-re presentata fino al 24 luglio 2011 e comunque con-viene interrompere i termini di prescrizione con unaraccomandata agli enti gestori del servizio interessati.I nostri associati potranno rivolgersi alle notre Sediper le procedure del caso.

Fondo garanzia per nuovi nati

Poiché molti pensionati hanno nipoti può essere uti-le sapere che tutte le famiglie che hanno un bam-

bino nato o adottato nel 2009, 2010, 2011 potrannochiedere un prestito garantito di 5000 euro a tassiagevolati. Il provvedimento è stato pubblicato sullaGazzetta ufficiale, il prestito garantito dal Fondo sipuò ottenere tramite le banche e gli intermediari fi-nanziari ed ha una durata non superiore a cinqueanni. La garanzia del fondo è pari al 50% del finan-

ziamento ed è incondizionata, irrevocabile e a primarichiesta. L’ammissione all’operazione avviene esclusi-vamente per via telematica e gli interessati devono es-sere in possesso di alcuni requisiti quali l’esercizio del-la patria potestà o affido condiviso.

Congedi per paternitàal padre lavoratore

L’ INPS con circolare n. 112 del 15 ottobre 2009precisa che in base alla sentenza del Consiglio di

Stato n. 4293 del 9 settembre 2008 spettano periodi diriposo al padre anche se la madre è casalinga e quin-di non lavoratrice.Pertanto il padre dipendente può fruire dei riposigiornalieri entro il primo anno di vita del bambinodal giorno successivo ai tre mesi dopo il parto.

E.D.R. e I.I.S.

-La Corte di Cassazione ha ripetutamente sen-tenziato che il combinato disposto degli artico-

li 73 e 82 del CCNL 1996/1999 del personale f.s.va interpretato nel senso che l’Elemento Distintodella Retribuzione, previsto dall’accordo nazio-nale 08.11.1995, va computato nell’assegno per-sonale pensionabile.

- L’indennità integrativa speciale fatta confluirenello stipendio tabellare è di conseguenza maggio-rabile del 18% in applicazione dell’articolo 15 del-la legge 177/76. Recente sentenze della Corte deiConti – Sezione Giurisprudenziale Regionale perle Marche e per l’Emilia Romagna hanno ricono-sciuto il diritto alla predetta maggiorazione.

Questi due argomenti sono stati sottoposti all’atten-zione degli Enti Previdenziali per una soluzione ne-goziale, anche al fine di conseguire un accordo cheevitasse il ricorso alle vie giudiziarie, ricevendo almomento risposte negative.Trovandosi di fronte ad una giurisprudenza nonancora consolidata, ed in attesa di un ripensamen-to degli Enti, si consiglia di porre in essere gli attiinterrottivi.

evidente che non è affatto decisi-vo ai fini di tale particolare in-capacità, l’argomento qui ripe-tuto della lucidità delle dichia-razioni dell’offeso.P.Q.M.rigetta il ricorso e condanna la

ricorrente al pagamento dellespese del procedimento”.Chiaro dunque il messaggiodella Corte: gli anziani, anchese lucidi, non possono essereabbandonati a se stessi dallapersona che ne ha la custodia o

la cura: il coniuge, il figlio, iltutore, l’adottato, se il com-portamento omissivo delle ri-petute persone, anche solo po-tenzialmente, possa innescarecondizioni di pericolo o disa-gio per la persona anziana.

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Notizie in breveAnna Maria Bruno

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D: Mio zio mi ha lasciato in eredità un allog-gio attualmente occupato da un suo conoscente.Non ci sono contratti di nessun tipo. Questo si-gnore aveva chiesto allo zio, prima della suamorte, se poteva restare in quella casa due me-si. Ho informato questo signore della morte dimio zio. Ebbene la risposta è stata che non ave-va la minima intenzione di andarsene, e checon lo zio non ci sarebbero stati problemi se luifosse rimasto per tutto il tempo che voleva. Io hobisogno di andare a vivere in quella casa. Checosa posso fare?

R: Lei può rivolgersi subito al Tribunale com-petente per effettuare la cosiddetta “petizionedi eredità”. In questo caso, cioè, lei chiede ilriconoscimento della sua qualità di erede con-tro questo amico dello zio che occupa la casasenza alcun titolo. Sappia che per promuoverequesta azione non vi sono limiti di tempo, sal-vo che non si verifichi l’acquisto per usucapio-ne da parte di chi occupa il bene immobile.

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D:Mio marito è molto ammalato, ultimamen-te ho scoperto che ha accumulato un bel po’ didebiti nei confronti del fisco. Vorrei sapere comecomportarmi nel caso del suo decesso. Se rinun-ciassi all’eredità, oltre a liberarmi da ogni re-sponsabilità rispetto ai debiti di mio marito,perderei però anche il diritto alla pensione direversibilità? E, viceversa, l’acquisizione dellapensione di reversibilità può essere interpretatacome un’accettazione tacita dell’eredità?

R: Gentile signora, sappia che in caso di ri-nuncia all’eredità, lei rimarrà proprietaria deisuoi averi, e otterrà la totale estraneità del suopatrimonio da quello di suo marito. E dunquei creditori di suo marito non potranno agirenei suoi confronti. Può stare anche tranquillacirca la pensione di reversibilità. La rinunciaall’eredità non determina la perdita del tratta-mento ai superstiti. E il fatto di ottenere que-sta pensione ai superstiti, ovviamente in pre-senza dei relativi requisiti fissati dalla legge,

non costituisce neppure un atto di accettazio-ne tacita di eredità.

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D: Io e il mio compagno viviamo insieme datrenta anni. Nessuno dei due è coniugato. Checosa succede nel caso mancasse uno di noi due?È vero che in molti campi la convivenza è or-mai equiparata al matrimonio? Ci sono novi-tà sulle leggi che riguardano le successioni traconviventi?

R: No. In materia di trasmissione del patri-monio di un soggetto defunto non coniugato(e dunque anche fra conviventi), c’è solo unapossibilità: quella di fare testamento. Bisognaperò tenere conto di due fattori: 1) da un la-to, il testamento non è uno strumento che ga-rantisce assoluta sicurezza al convivente su-perstite, visto che chi l’ha compilato può sem-pre revocarlo; 2) d’altra parte, che la presen-za di figli o discendenti del defunto o, in loromancanza, di ascendenti, limita comunque lalibertà testamentaria del de cuius, in quantoegli deve comunque tener conto delle quotedi legittima spettanti ai suoi eredi necessari.Lo “svantaggio” che subiscono i conviventi,in una famiglia di fatto, non si verifica, invece,in capo ai loro figli (che sono figli “naturali”,cioè nati da genitori tra loro non sposati), iquali hanno un trattamento identico, rispettoai figli nati da genitori sposati.

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D: Sono tornato da una lunga missione di la-voro all’estero. Mi ero separato nel 2005. Miofiglio sta per compiere 18 anni. L’assegno dimantenimento – diventato egli maggiorenne –lo devo versare a lui ?

R: Caro amico, sappia che, durante la sua per-manenza all’estero, ci sono state alcune modi-fiche nelle norme del diritto di famiglia. Dal2006 una nuova norma precisa proprio chel’assegno va versato direttamente al figlio

Domande e risposte a cura di Fausto ManginiI vostri quesiti

Per avere risposte immediate contattate: [email protected]

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maggiorenne, a meno che - attenzione - ilgiudice disponga diversamente. In ogni caso,se l’assegno di mantenimento del figlio veni-va versato all’altro genitore convivente, e ciòera stabilito da un provvedimento del giudice,occorrerà chiedere allo stesso giudice la modi-fica della modalità di versamento dell’asse-gno, per poter corrispondere direttamente alfiglio l’assegno convenuto.

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D: Mia sorella, sordomuta dalla nascita, lavo-ra dal 1993. Volevo sapere se la maggiorazionedell’anzianità contributiva spettante ai sordo-muti si riferisce anche ai periodi lavorativi pre-cedenti il 2002.

R: La nostra lettrice si riferisce a quella mag-giorazione del periodo di lavoro prevista dal-l’articolo 80 della legge 388/2000, in favoredei lavoratori sordomuti e degli invalidi in mi-sura superiore al 74 per cento. Questa mag-giorazione è applicata a tutti i periodi di effet-tiva attività lavorativa del richiedente, anchese collocati prima del 2002, ovvero antece-dente l’entrata in vigore della legge 388. il be-neficio consiste in una maggiorazione dell’an-zianità contributiva utile ai fini del riconosci-mento e della liquidazione del trattamentopensionistico. L’anzianità contributiva del la-voratore è, per effetto di questa norma, mag-giorata di due mesi, per ogni anno di attivitàprestata come sordomuto, o invalido con gra-do di invalidità superiore al 74 per cento e ilbeneficio è riconosciuto fino al limite massi-mo di cinque anni. Per ottenere la maggiora-zione occorre presentare all’Inps un’appositadomanda a cui va allegato il verbale sanitariorilasciato dalle competenti Commissioni me-diche ASL per l’accertamento dell’invaliditàcivile nel quale si attesti lo stato invalidante.

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D: Ho sempre saputo che un testamento nuovorevoca automaticamente i testamenti scrittiprecedentemente. Mi hanno detto che non sem-pre è così.

R: In effetti il Codice Civile dispone che “iltestamento posteriore, che non revoca in mo-do espresso i precedenti, annulla in questi sol-tanto le disposizioni con esso incompatibili”.

La semplice esistenza, quindi, di un testamen-to successivo non determina automaticamen-te la revoca di quello precedente. L’annulla-mento delle disposizioni precedenti è infattilimitato a quelle che non possono coesisterecon le disposizioni dettate successivamente.

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D: Vorrei sapere quali sono i requisiti per acce-dere alla pensione con la totalizzazione.

R: Con la totalizzazione si vuole garantire an-zitutto l’accesso alla pensione di vecchiaia conrequisiti minimi che sono stati mutuati anchedalle Casse professionali del regime della pre-videnza pubblica. Sono richiesti almeno 20anni di contributi, raggiungibili con la sommadei diversi spezzoni (di almeno 3 anni ciascu-no), e un’età minima di 65 anni per uomini edonne. Queste ultime sono di fatto penalizza-te rispetto alle lavoratrici che avendo versatoin un solo fondo possono mettersi a riposocinque anni prima.Con la totalizzazione si può ottenere a qual-siasi età anche la pensione di anzianità se som-mando i diversi spezzoni si raggiungono 40anni di contributi. Ai fini del perfezionamen-to del diritto non si contano i contributi Inpsaccreditati per periodi di disoccupazione emalattia, in quanto sono esclusi anche per lepensioni di anzianità senza la totalizzazione.La pensione di anzianità presenta un vantag-gio non da poco per quanto riguarda il cumu-lo con i redditi da lavoro. Ad essa non si ap-plicano infatti le restrizioni previste da alcuneCasse per i trattamenti anticipati liquidati sen-za la totalizzazione. Per gli iscritti alla Cassaforense e all’Inarcassa, ad esempio, la conces-sione della pensione anticipata è subordinataalla cancellazione all’Albo.Mentre nelle Casse dei ragionieri e geometri,dove questo vincolo è stato rimosso, gli assegnidi anzianità sono soggetti a tagli che variano aseconda degli anni mancanti all’età minima perla pensione di vecchiaia (di norma 65 anni).Condizioni più favorevoli sono previste ancheper i consulenti del lavoro, per i quali le restri-zioni sul cumulo non si applicano a coloro cheottengono il trattamento anticipato con almeno40 anni di contributi. Da notare che ora quasitutte le Casse scoraggiano il ritiro anticipato, ri-tenuto in contrasto con la tendenza in atto adelevare l’età per la pensione di vecchiaia.

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