innevamento programmato Il Lago Montagnoli a Madonna di ... · tervenire con gatti delle nevi e...

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professioneMontagna n° 129 novembre/dicembre 2014 48 innevamento programmato Con un investimento di 8 milioni di Euro la Società Funivie della Perla delle Dolomiti di Brenta ha creato dal nulla il più grande bacino di accumulo mai realizzato in Italia. Un vero e proprio lago alpino dalla superficie di 36 mila mq realizzato in località Pian della Zedola, capace di stoccare 200.000 metri cubi d’acqua e di consentire la certezza di innevare i 150 ettari del comprensorio in sole 120 ore di freddo. Tante e qualifica- tissime le imprese che hanno contribuito ad un intervento di cui la sciopoli trentina aveva bisogno da tem- po per consolidare il proprio status di assoluta eccellenza sul mercato internazionale del turismo invernale Il Lago Montagnoli a Madonna di Campiglio UN’OPERA CICLOPICA PER GARANTIRE LA NEVE SICURA S ono stati terminati a tempo di record i lavori per la rea- lizzazione del lago Montagnoli a Madonna di Campiglio, il più grande bacino di accumulo per l’ innevamento program- mato mai realizzato in Italia. Con un investimento com- plessivo superiore a 8 milioni di euro, le Funivie Madonna di Campiglio hanno realizza- to un’opera unica nel suo ge- nere, sia per lo stoccaggio d’acqua (circa 200.000 mc) che per l’ampiezza dell’area interessata (oltre 36.000 me- tri quadri). L’invaso si trova a valle del rifugio Montagnoli, in località Pian della Zedola, sul versante zona Spinale a 1764 m di quota. Realizzato ed in- serito in un contesto ambien- tale particolarmente predispo- sto per un’opera del genere, curato nei minimi particolari tanto da sembrare vero e non un’opera artificiale, ha dimen- sioni di un vero e proprio lago alpino : 360 mt. di lunghezza, con una larghezza massima di 120 mt., una profondità di 12 mt. ed un perimetro di circa 1 km., tutto percorribile a piedi, tanto che diventerà, soprattut- to d’estate, una meta per i vari escursionisti. L’individuazione del luogo è stata determinata da idonea morfologia del terri- torio naturale, dalla conformità urbanistica, da un facile acces- so e da un ottimale funziona- mento idraulico, lago con sale pompe Fortini Valle, Grostè Valle, Intermedia Grostè, Zele- dria Valle, Spinale Monte, Boch Valle e Patascoss. Quattro lotti di intervento, gare di appalto per trenta aziende Lunghissimo è stato l’iter bu- rocratico, con i primi progetti predisposti da Funivie Campi- glio ben undici anni fa, ma che per un motivo o per l’altro si sono sempre arenati contro i dinieghi dei vari uffici compe- tenti della Provincia Autonoma di Trento e del Parco Adamel- lo/Brenta. La carenza di ac- qua stoccata, divenuta ormai cronica e sempre più preoc- cupante, ha spinto la Società impiantistica ad accelerare ulteriormente la progettazione di un nuovo e grande bacino, individuando una giusta e de- finitiva collocazione in zona Pian della Zedola, circa 400 mt. in linea d’aria sopra la par- tenza della telecabina Grostè. Il progetto, predisposto e rea- lizzato dallo studio d’ingegne- ria Pro Alpe di Trento, è stato presentato da Funivie Campi- glio in Provincia a Trento nel mese di marzo 2012 e dopo i vari iter burocratici ha ottenu- to l’assenso preliminare per la realizzazione di un invaso a cielo aperto il 6 febbraio 2014. dopo quella data sono partiti i lavori, a dir poco frenetici, per appaltare le varie opere sud- divise in quattro grandi lotti : taglio piante e movimento ter- ra, realizzazioni opere civili, impermeabilizzazione bacino e fornitura tubi, con gare d’ap- palto che hanno interessato una trentina di varie imprese del Nord Italia. era assoluta- mente necessario partire con i lavori il prima possibile, per soddisfare il crono-programma predisposto dall’Ufficio Tec- nico delle Funivie Campiglio che prevedeva la consegna dell’intera opera entro il 31 ot- tobre 2014, in tempo utile per iniziare ad innevare la parte alta della Zona Grostè. A com- plicare ulteriormente le cose ci ha pensato pure un inverno quanto mai nevoso, con tanta neve caduta anche in prima- vera, tanto da costringere la Società Funivie, supportata

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professioneMontagna n° 129 novembre/dicembre 201448

innevamento programmato

Con un investimento di 8 milioni di Euro la Società Funivie della Perla delle Dolomiti di Brenta ha creato dal nulla il più grande bacino di accumulo mai realizzato in Italia. Un vero e proprio lago alpino dalla superficie di 36 mila mq realizzato in località Pian della Zedola, capace di stoccare 200.000 metri cubi d’acqua e di consentire la certezza di innevare i 150 ettari del comprensorio in sole 120 ore di freddo. Tante e qualifica-tissime le imprese che hanno contribuito ad un intervento di cui la sciopoli trentina aveva bisogno da tem-po per consolidare il proprio status di assoluta eccellenza sul mercato internazionale del turismo invernale

Il Lago Montagnoli a Madonna di Campiglio

UN’OPERA CICLOPICA PER GARANTIRE LA NEVE SICURA

Sono stati terminati a tempo di record i lavori per la rea-

lizzazione del lago Montagnoli a Madonna di Campiglio, il più grande bacino di accumulo per l’ innevamento program-mato mai realizzato in Italia. Con un investimento com-plessivo superiore a 8 milioni di euro, le Funivie Madonna di Campiglio hanno realizza-to un’opera unica nel suo ge-nere, sia per lo stoccaggio d’acqua (circa 200.000 mc) che per l’ampiezza dell’area interessata (oltre 36.000 me-tri quadri). L’invaso si trova a valle del rifugio Montagnoli, in località Pian della Zedola, sul versante zona Spinale a 1764 m di quota. Realizzato ed in-serito in un contesto ambien-tale particolarmente predispo-sto per un’opera del genere, curato nei minimi particolari tanto da sembrare vero e non un’opera artificiale, ha dimen-

sioni di un vero e proprio lago alpino : 360 mt. di lunghezza, con una larghezza massima di 120 mt., una profondità di 12 mt. ed un perimetro di circa 1 km., tutto percorribile a piedi, tanto che diventerà, soprattut-to d’estate, una meta per i vari escursionisti. L’individuazione del luogo è stata determinata da idonea morfologia del terri-torio naturale, dalla conformità urbanistica, da un facile acces-so e da un ottimale funziona-mento idraulico, lago con sale pompe Fortini Valle, Grostè Valle, Intermedia Grostè, Zele-dria Valle, Spinale Monte, Boch Valle e Patascoss.

Quattro lotti di intervento, gare di appaltoper trenta aziendeLunghissimo è stato l’iter bu-rocratico, con i primi progetti predisposti da Funivie Campi-glio ben undici anni fa, ma che

per un motivo o per l’altro si sono sempre arenati contro i dinieghi dei vari uffici compe-tenti della Provincia Autonoma di Trento e del Parco Adamel-lo/Brenta. La carenza di ac-qua stoccata, divenuta ormai cronica e sempre più preoc-cupante, ha spinto la Società impiantistica ad accelerare ulteriormente la progettazione di un nuovo e grande bacino, individuando una giusta e de-finitiva collocazione in zona Pian della Zedola, circa 400 mt. in linea d’aria sopra la par-tenza della telecabina Grostè. Il progetto, predisposto e rea-lizzato dallo studio d’ingegne-ria Pro Alpe di Trento, è stato presentato da Funivie Campi-glio in Provincia a Trento nel mese di marzo 2012 e dopo i vari iter burocratici ha ottenu-to l’assenso preliminare per la realizzazione di un invaso a cielo aperto il 6 febbraio 2014.

dopo quella data sono partiti i lavori, a dir poco frenetici, per appaltare le varie opere sud-divise in quattro grandi lotti : taglio piante e movimento ter-ra, realizzazioni opere civili, impermeabilizzazione bacino e fornitura tubi, con gare d’ap-palto che hanno interessato una trentina di varie imprese del Nord Italia. era assoluta-mente necessario partire con i lavori il prima possibile, per soddisfare il crono-programma predisposto dall’Ufficio Tec-nico delle Funivie Campiglio che prevedeva la consegna dell’intera opera entro il 31 ot-tobre 2014, in tempo utile per iniziare ad innevare la parte alta della Zona Grostè. A com-plicare ulteriormente le cose ci ha pensato pure un inverno quanto mai nevoso, con tanta neve caduta anche in prima-vera, tanto da costringere la Società Funivie, supportata

innevamento programmato

dalle ditte appaltatrici, ad in-tervenire con gatti delle nevi e pale gommate per spostare ben 50.000 mc. di neve dal cantiere di lavoro e permettere il 5 maggio, alle Imprese Cu-naccia Bruno e Cunaccia Fran-cesco, d’iniziare i lavori di ta-glio piante e movimento terra e successivamente poi nel mese di giugno, all’Impresa Giordani la realizzazione delle opere ci-vili . Particolarmente curato è stato il lavoro d’impermeabiliz-

zazione dell’intero bacino, re-alizzato dalla ditta Isoledil s.r.l con sede in Collebeato (pro-vincia di Brescia) che ha posi-zionato e steso oltre 150.000 mq di materiale isolante di va-rio tipo e spessore.

Le condizioni necessarie per sfruttare al massimole «finestre di freddo»Ad opera conclusa, possia-mo tranquillamente affermare che è stato realizzato in tem-

pi estremamente contenuti un intervento di grande respiro, anche sotto l’aspetto ambien-tale, che permetterà alle Fu-nivie Madonna di Campiglio d’affrontare con una certa tranquillità e serenità i capric-ci meteo soprattutto ad inizio stagione invernale. Il perché di questa affermazione lo possiamo facilmente dedur-re da alcuni dati significativi che hanno accompagnato la realizzazione di questo inva-

so. Con 154 ettari di piste da innevare le Funivie Madonna di Campiglio, attraverso tre bacini interrati ed il laghetto di Campiglio, aveva un volu-me di stoccaggio d’acqua di 31.000 mc con un rapporto mc/ha di piste di 201 litro d’ac-qua per ettaro, estremamente insufficiente ai fabbisogni d’in-nevamento programmato per una destinazione di prestigio e grande fascino come la Perla delle dolomiti. Con la realizza-

innevamento programmato

Polyglass® è un’azienda di Ponte di Piave (Treviso) fondata nel 1969 per iniziativa di tre

fratelli che lavoravano nel settore della realizza-zione di coperture fin dai primi anni ’60. L’idea di mescolare elementi diversi come bitumi e polimeri ha consentito il salto da una dimensione artigiana-le ad una dimensione industriale che ha supportato un’espansione a livello internazionale con l’apertu-ra di uno stabilimento negli Stati Uniti negli anni ‘80. Dal 2008 Polyglass fa parte del Gruppo Mapei, leader internazionale nella chimica per le costru-zioni, e oggi è una tra le più significative aziende europee produttrici di sistemi impermeabilizzanti, con soluzioni in grado di soddisfare tutte le esi-genze di impermeabilizzazione mediante l’utilizzo di membrane bituminose, manti sintetici in PVC-P e FPO, membrane autoadesive e superleggere. Le

soluzioni basate sui manti sintetici Mapeplan®, di-sponibili sia in poliolefine flessibili FPO e PVC-P, consentono in particolare di realizzare imperme-abilizzazioni di coperture ed opere di ingegneria civile, bacini, vasche, serbatoi, canali ed opere idriche in genere in maniera affidabile e duratura. I manti Mapeplan® sono prodotti in un moderno impianto caratterizzato da un processo di «multi-extrusion coating», uti-lizzando materie prime di alta qualità e con elevate prestazioni e durabilità. I manti Mapeplan® sono ecocompatibili, atossici e possono contribuire all’ot-

tenimento di crediti Leed. Una delle caratteristiche fondamentali dei manti Mapeplan® è l’eccellente lavorabilità e saldabilità. La saldatura termica co-stituisce una vera e propria fusione e unione tra le catene molecolari, resistente al battente idraulico e alle sollecitazioni meccaniche. I manti Mapeplan T

WT sono marcati CE secondo le nor-me EN 13361, EN 13362, EN 13491, EN 13492. Polyglass SpA è certificata UNI EN ISO 9001:2008 e UNI EN ISO 14001:2004 e da sempre investe nella formazione attraverso corsi tecnici e di-vulgativi, per creare una cultura dell’im-permeabilizzazione e informare i Pro-gettisti e i Professionisti del settore sui nuovi prodotti e tecnologie sviluppate.www.polyglass.it

Il bacino di Piani di Bobbio (LC) realizzato da Polyglass

Un’eccellenza trentina con eccellenze italianeLa grandiosa opera del Lago Montagnoli che rafforza la competitività di Madonna di Campiglio nel panorama del turismo inver-nale a livello internazionale è stata resa possibile grazie anche al lavoro congiunto di partners industriali altamente qualificati, leaders nei loro settori di intervento e, soprattutto, tutti italiani. Un motivo in più di orgoglio, di fiducia e di speranza, valutando di quante e quali risorse imprenditoriali e produttive il nostro Paese disponga per uscire dalla crisi che ancora l’attanaglia

La Viganò Pavitex di Curno (Bergamo) è una moderna realtà produttiva nata negli anni '50

dalla capacità imprenditoriale del suo fondatore, Angelo Viganò. Nel corso degli anni la società è cresciuta e ha consolidato le sue caratteristiche di grande flessibilità e dinamismo tecnico-commer-ciale basate su attrezzature aggiornate e moderne strutture gestionali. Dal 2002 il sistema qualità di viganò Pavitex è stato adeguato alla norma ISO 9001. Strutture di assistenza e un moderno la-boratorio dedicato al controllo produzione e alla ricerca completano l'attività nel settore. E proprio la continua attività di ricerca e sperimentazione in-sieme alla progressiva differenziazione produttiva

hanno condotto l'azienda ad essere oggi organizzata nelle due divisioni dei pavimenti tessili (arredamento e allesti-menti fieristici) e dei prodotti geosintetici (lavori pubblici). I prodotti geosintetici possono servire: 1) per la prevenzione della contaminazione di ter-reni diversi adiacenti o di altri materiali di riempimento (fun-zione di separazione); 2) Per il trattamento dei terreni o di altre particelle soggette a for-ze idrodinamiche permettendo nel contempo il passaggio dei

fluidi attraverso il geotessile stesso (funzione di fil-trazione); 3) per la prevenzione o la limitazione dei danni locali su membrane impermeabilizzanti (fun-zione di protezione); 4) per il miglioramento delle proprietà meccaniche dei terreni o altri materiali da costruzione (funzione di rinforzo); 5) per la capta-zione e il trasporto nel piano di acque meteoriche di falda e o altri fluidi (funzione di drenaggio); 6) per la prevenzione o la limitazione dei movimenti di strati superficiali di terreno su pendii (funzione di controllo e erosione).La gamma di geosintetici Pavitex (geotessili tessu-ti e nontessuti, geogriglie, geocompositi drenanti, geostuoie, biostuoie) è così suddivisa:l Geotessili e Geocompositi per l’Ingegneria Geo-tecnica ed Ambientale lGeotessili e Geocompositi nei Sistemi Imperme-abilizzanti La ricerca e sviluppo è attivamente impegnata nello studio e nella sperimentazione di nuovi prodotti e tecnologie al fine di offrire il miglior servizio alla nostra clientela.

Focus prodotti GEOTESSILI NON TESSUTI PER LA PROTEZIONE DELLE MEMBRANEStratum T/Stratum: Geotessile nontessuto agu-gliato in polipropilene multicolore.Tecnogeo F: Geotessile nontessuto agugliato in polipropilene alta tenacità bianco.

GEOCOMPOSITI DRENANTIPavidrain: Geocomposito drenante costituito da una geostuoia tridimensionale in polipropilene accoppiata su entrambi i lati a due geotessili non tessuti in polipropilene.Pavigrid: Geocomposito drenante costituito da una georete a maglia romboidale in HDPE even-tualmente accoppiata ad uno o due geotessili fil-tranti in polipropilene (2F) e ad una pellicola im-permeabile in poliolefine (PL).Recytop Geocomposito drenante costituito da un materassino in polietilene a cellule chiuse, accop-piato ad un geotessile nontessuto di bassa gram-matura.GEOGRIGLIE PER OPERE IN TERRA RINFORZATAPavirock TPV: è una geogriglia tessuta in polieste-re alta tenacità con rivestimento in PVC nero.GEOSTUOIE E BIOSTUOIE PER IL CONTROLLO DELL’EROSIONEMegamat Geostuoia grimpante in polipropilene ad elevato indice alveolare eventualmente rinfor-zata con geogriglia tessuta in poliestere rivestito di PVC.Pavimant Biostuoie e biotessili in fibra naturale.Trenchmat S Canaletta antierosiva costituita dall’accoppiamento di una geostuoia grimpante sul lato superiore, un geotessile nontessuto interme-dio e una pellicola impermeabile sul lato inferiore.

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Il bacino a Plan De Gralba realizzato da Isoledil

Isoledil Srl, costituita a Brescia nel 1980, è un’impresa specializzata in lavori di imperme-

abilizzazione nel settore delle opere civili, indu-striali ed idrauliche con manti sintetici e bitumi-nosi. La qualità dei materiali impiegati, l’elevato grado di specializzazione della manodopera, la competenza del personale tecnico in grado di fornire consulenza sia nella fase di progettazione che durante l’esecuzione dei lavori, unitamente alle garanzie assicurative rilasciate alla consegna delle opere, permettono alla Isoledil Srl di essere un partner di assoluta affidabilità per i commit-

tenti. Numerosi sono gli interventi di imperme-abilizzazione di bacini di accumulo idrico ad uso innevamento programmato realizzati negli ultimi 30 anni nelle stazioni sciistiche più prestigiose in Italia. Isoledil Srl dispone di qualificazione S.O.A., rilasciata da CQOP SOA, per la parte-cipazione agli appalti pubblici nelle categorie OG1, OS8 e OS7. Isoledil Srl è iscritta all’asso-ciazione di categoria ANCE BRESCIA Collegio Costruttori Edili della provincia di BS e aderisce all’ A.I.B. Associazione Industriale Bresciana.

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Sono oltre 30 i bacini di accumulo idrico realizzati da Isoledil in ambito montano, riportiamo i più significativi in termini di grandezza e capacità:Madonna di Campiglio 38000 mqPlan de Gralba Selva di Valgardena 16200 mqArabba Porta Vescovo 12600 mqVal Bione Ponte di Legno 12800 mqCà de Poi Ponte di Legno 12600 mqAnfiteatro Sestriere 12600 mqRoccaraso 9000 mqCampofelice 10400 mqCiampac Alba di Canazei 5800 mqLimone Piemonte 3800 mq

innevamento programmato

zione del nuovo invaso, i metri cubi stoccati sono aumentati a 231.000 ed il rapporto mc/ha è salito a 1500 mc per ettaro, condizioni che permetteranno d’innevare l’intero comprenso-rio sciistico in sole 120 ore di freddo, sfruttando al massimo le finestre, sempre più limitate nel tempo, di temperature ri-gide che di solito nel mese di novembre non durano di più di 6/8 giorni consecutivi. Per ottenere certe performances, Funivie Campiglio ha dovuto intervenire anche nel realizza-re tre sale pompe nuove in lo-calità Fortini Valle, Patascoss e Boch valle, oltre al potenzia-mento delle altre già esistenti e di tutta la rete acqua ed aria, utilizzando le più sofisticate tecnologie per impianti a bas-sa ed alta pressione, offerte da Technoalpin e Myneige, integrate da quest’anno in un'unica società, che ormai da anni operano a Campiglio. In questo particolare settore, con una logica prospettica ben definita, i primi lavori erano già iniziati nel 2011 e termi-neranno fra pochi giorni, con un investimento complessivo, per questo particolare settore, di oltre 6 milioni di euro. Per posizionare adeguatamente il bacino, si è dovuti interveni-re pure sulla parte terminale della pista Fortini, dal Rifugio Montagnoli sino alla partenza della telecabina Grostè. Sul fronte opposto, essendo ne-cessario posizionare il collet-tore di collegamento fra Nam-bino ed il lago, si è ridisegnata la parte terminale della pista Pradalago diretta e lo skiweg Pradalago–Nambino. Infatti è dalla piana di Nambino, zona

5 Laghi, che l’acqua, superan-do un dislivello di 160 metri, verrà pompata nel lago Mon-tagnoli, sul lato opposto della valle, con una condotta idrica del diametro massimo di 600 mm. attraverso un percorso di oltre 1.800 m.

La più grande assicurazione per attrarre i flussi turistici provenienti dall'esteroAd opera conclusa, l’investi-mento totale supera gli 11 mi-lioni di euro, ma nonostante il grande sforzo economico sostenuto, si respira aria di grande soddisfazione ai piani alti delle Funivie Campiglio. Il nuovo Presidente della so-cietà (l’Ing Sergio Collini, che ricordiamo è subentrato a ot-tobre all’Ing Marcello Andre-olli al timone della società) afferma: «Questa opera, tanto voluta e tenacemente perse-guita da chi mi ha preceduto e da tutto il nostro Consiglio d’Amministrazione, è la più grande assicurazione che mai avremmo potuto realizzare per garantire aperture anticipate o quanto meno sicure delle prossime stagioni invernali. e’ stato realizzato un qualco-sa di veramente importante e bello anche esteticamente e per questo motivo mi sento di complimentarmi con tutte le maestranze delle Funivie, che hanno dimostrato tanto impegno e professionalità». Francesco Bosco, direttore generale, coglie l’occasione per evidenziare alcuni aspetti rilevanti che hanno accom-pagnato questo lavoro che in soli 6 mesi ha visto nascere dal nulla il più grande bacino d’innevamento attualmente

esistente in Italia. Innanzi tut-to la grande collaborazione instaurata fra tutte le aziende esterne che sono intervenute nelle varie fasi di lavorazione e l’ufficio tecnico funivie che ha coordinato e diretto i lavori, la grande disponibilità dimo-strata dalla Comunità Regole di Spinale e Manez, proprie-taria dell’area, dal Comune di Ragoli, dal Corpo Forestale, dal Parco Naturale Adamello Brenta e dai vari uffici provin-ciali interessati all’opera. L’al-tro aspetto molto importan-te, visto che Campiglio si sta sempre più internazionalizzan-do ( l’inverno scorso i turisti stranieri hanno rappresentato il 45% delle presenze totali) è

lanciare al mondo un messag-gio molto semplice ed impor-tante : sulle piste di Madonna di Campiglio la neve è garan-tita su tutto quanto il demanio sciabile all’inizio di ogni sta-gione invernale e questa è la principale garanzia che i vari tour-operator stranieri voglio-no avere, prima di organiz-zare flussi importanti verso una destinazione turistica e la Skiarea Campiglio, (Madonna di Campiglio Folgarida/Maril-leva e Pinzolo) con 150 km di piste sci ai piedi ed una ricet-tività alberghiera complessi-va di oltre 30.000 posti letto è una fra le più importanti desti-nazioni turistiche di tutto l’arco alpino a livello internazionale.

Sergio Collininuovo presidente della Società Funivie

Sergio Collini è il nuovo presidente della società Funivie Madonnadi Campiglio Spa in sostituzione di Marcello Andreolli che a sua volta

prende il suo posto al vertice di Emmeci Group Spa , la holding finanziaria che detiene il 54% del capitale azionario della società impiantistica della stazione invernale trentina. Il cambio di consegne, in pratica una staffetta tra amici e soci di lunga data, è avvenuto durante il Consiglio di Amministrazione della società seguito all’assemblea dei soci che ha approvato il bilancio e provveduto al rinnovo di alcune cariche all’interno del Consiglio di Amministrazione. Collini, ingegnere e imprenditore di Pinzolo a capo di una storica azienda edile nata in Val Rendena ancora prima della seconda guerra mondiale, ha assunto l’incarico con l’impegno di operare nel solco tracciato dal suo predecessore per consolidare il posizionamento di Madonna di Campiglio tra le più attraenti competitive mete del turismo invernale a livello internazionale. «Ritengo importante – ha dichiarato alla stampa dopo la sua nomina - prestare attenzione alla gestione dei costi ma anche ad una commercializzazione dinamica finalizzata ad incrementare gli arrivi e le presenze in primis a Madonna di Campiglio e poi in tuttta la skiarea tenendo ben presenti i mercati stranieri che i dati dell’ultima stagione hanno dimostrato essere determinanti per cercare risultati sempre in positivo, sia in riferimento alle presenze che ai ricavi. Altro obiettivo prioritario – ha detto ancora Collini – è il miglioramento e l’ampliamento, nei limiti di ciò che ci sarà consentito, dell’are sciabile di Campiglio che è giunta ormai ad un livello di quasi saturazione».

Si alzano ...si siedono