InMigrazione-apprendimento cooperativo

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 Dalla scuola d'italiano L2 "ABeCeDiario" il report del maestro Una delle problematiche che ci vengono poste durante le formazioni con gli insegnanti riguarda lagestione delle classi multilivello. Capita frequente infatti che i gruppi classe dedicati ai richiedenti asilo siano molto eterogenei, non solo per provenienze culturali, per pregressi scolastici molto diversi, per livelli di competenza, ma anche e di conseguenza a quanto detto, per stili di apprendimento assai differenti. Certamente il lavoro di preparazione e programmazione dell’insegnante fa la differenza, predisporre e programmare la lezione e il materiale cercando di dedicare a tutti un momento della lezione è l’unica strada percorribile, ci pare. Possiamo prevedere delle fasi della lezione che rendano protagonisti alcuni studenti piuttosto che altri, cercando di valorizzare le loro competenze, cercando di renderli protagonisti e di incoraggiarli a sentirsi stimati e coinvolti in qualcosa di specico. Lo studente che ha più difcoltà nella letto scrittura potrebbe far emergere la sua personalità nei momenti iniziali di riscaldamento o di attivazione corporea, canto o danza, oltre che giochi. Gli studenti più timidi potrebbero rivelarsi molto stimolati dall’uso del disegno o sentirsi a proprio agio con la produzione scritta. La conversazione coinvolgere i chiacchieroni, ma anche chi piace ascoltare. La visione di lm da commentare con l’ausilio di materiale preparato affascinare gli appassionati di cinema e perché non testare la comprensione orale narrando delle storie? Questo stimola molto l’immaginazione e gli adulti non ne sono affatto privi. Non si tratta di attività infantili, a patto che non le si maneggi come tali. Purtroppo la nostra disabitudine a questo tipo di attivazioni esperienziali le ha connate nell’ambito della pedagogia infantile, con la conseguenza che rischiano di scomparire anche lì. Noi pensiamo che ci sia bisogno di usare i cinque sensi nella pratica dell’apprendimento, a tutti i livelli e a tutte le età. Inne due parole per la tanto decantata, ma ahimé forse poco praticata, cooperazione in classe. L’attività cooperativa in sottogruppi, organizzata e introdotta gradualmente nella vita di un gruppo classe, permette di lavorare sulle speciche lacune di alcuni facendo leva sulle capacità di altri. Certo va praticata con impegno e costanza, ma i risultati sono incoraggianti. Dato il poco spazio a disposizione prendiamo in prestito immeritatamente degli spunti colti da internet per suggerire sull’argomento alcune letture interessanti. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE SULL’APPRENDIMENTO COOPERATIVO IN CLASSE 1)D. Johnson, R. Johnson, Apprendimento Cooperativo in classe, Erickson 2)Il Cooperative Learning. Strategie di sperimentazion e, Edizioni Gruppo Abele. 3)M. Comoglio Educare insegnando. Apprendere e applicare il cooperative learning, LAS Roma

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Transcript of InMigrazione-apprendimento cooperativo

  • Dalla scuola d'italiano L2 "ABeCeDiario" il report del maestro

    Una delle problematiche che ci vengono poste durante le formazioni con gli

    insegnanti riguarda lagestione delle classi multilivello. Capita frequente infatti che i

    gruppi classe dedicati ai richiedenti asilo siano molto eterogenei, non solo per

    provenienze culturali, per pregressi scolastici molto diversi, per livelli di competenza,

    ma anche e di conseguenza a quanto detto, per stili di apprendimento assai

    differenti. Certamente il lavoro di preparazione e programmazione dellinsegnante fa

    la differenza, predisporre e programmare la lezione e il materiale cercando di dedicare

    a tutti un momento della lezione lunica strada percorribile, ci pare. Possiamo

    prevedere delle fasi della lezione che rendano protagonisti alcuni studenti piuttosto

    che altri, cercando di valorizzare le loro competenze, cercando di renderli

    protagonisti e di incoraggiarli a sentirsi stimati e coinvolti in qualcosa di specifico.

    Lo studente che ha pi difficolt nella letto scrittura potrebbe far emergere la sua

    personalit nei momenti iniziali di riscaldamento o di attivazione corporea, canto o

    danza, oltre che giochi. Gli studenti pi timidi potrebbero rivelarsi molto stimolati

    dalluso del disegno o sentirsi a proprio agio con la produzione scritta. La

    conversazione coinvolgere i chiacchieroni, ma anche chi piace ascoltare. La visione

    di film da commentare con lausilio di materiale preparato affascinare gli appassionati

    di cinema e perch non testare la comprensione orale narrando delle storie? Questo

    stimola molto limmaginazione e gli adulti non ne sono affatto privi.

    Non si tratta di attivit infantili, a patto che non le si maneggi come tali. Purtroppo la

    nostra disabitudine a questo tipo di attivazioni esperienziali le ha confinate

    nellambito della pedagogia infantile, con la conseguenza che rischiano di

    scomparire anche l. Noi pensiamo che ci sia bisogno di usare i cinque sensi nella

    pratica dellapprendimento, a tutti i livelli e a tutte le et.

    Infine due parole per la tanto decantata, ma ahim forse poco praticata, cooperazione

    in classe. Lattivit cooperativa in sottogruppi, organizzata e introdotta

    gradualmente nella vita di un gruppo classe, permette di lavorare sulle specifiche

    lacune di alcuni facendo leva sulle capacit di altri. Certo va praticata con impegno e

    costanza, ma i risultati sono incoraggianti. Dato il poco spazio a disposizione

    prendiamo in prestito immeritatamente degli spunti colti da internet per suggerire

    sullargomento alcune letture interessanti.

    BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE SULLAPPRENDIMENTO COOPERATIVO IN CLASSE

    1)D. Johnson, R. Johnson, Apprendimento Cooperativo in classe, Erickson

    2)Il Cooperative Learning. Strategie di sperimentazione, Edizioni Gruppo Abele.

    3)M. Comoglio Educare insegnando. Apprendere e applicare il cooperative learning,

    LAS Roma

  • 4) R. Fabiani e C. Passantino Risolvere i conflitti in classe, Erickson