Iniziamo una battaglia nel nostro ente, per la nostra ... · con i lavoratori e i soggetti della...

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CISL FUNZIONE PUBBLICA www.fp.cisl.it SETT. 2012 NEWSLETTER BOLLETTINO DI INFORMAZIONE E DI APPROFONDIMENTO DELLA CISL FP NAZIONALE SPENDING REVIEW IL CONFRONTO È APERTO Cambiamo quello che non va nella legge 95/2012 Entriamo nel merito della gestione degli enti valorizzando il ruolo delle Rsu Gestiamo insieme ricognizione degli organici, criteri di mobilità, formazione Iniziamo una battaglia nel nostro ente, per la nostra dignità professionale!

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CISL FUNZIONE PUBBLICAwww.fp.cisl.it

SETT. 2012

NEWSLETTERBOLLETTINO DI INFORMAZIONE E DI APPROFONDIMENTO DELLA CISL FP NAZIONALE

SPENDING REVIEW

IL CONFRONTO È APERTO

Cambiamo quello che non va nella legge 95/2012

Entriamo nel merito della gestione degli enti valorizzando il ruolo delle Rsu

Gestiamo insieme ricognizione degli organici, criteri di mobilità, formazione

Iniziamo una battaglia nel nostro ente, per la nostra dignità professionale!

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CISL FUNZIONE PUBBLICA | SETTEMBRE 2012 CISL FP | 32 | CISL FP

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SPENDING REVIEW: CAMBIAMO ROTTA!

L a spending review così come il governo l’haconcepita continua a non piacerci. Il passag-gio in Parlamento non ha portato modifiche

sufficienti a farci rivedere il nostro giudizio. Ci sonoalcune buone iniziative, che però non bastano ad ag-gredire gli sprechi e i malfunzionamenti strutturalidella Pa.In compenso si rischia che la sbandierata “inva-rianza dei servizi” si riveli impossibile... per non par-lare di investimento in più servizi, più qualità, piùprofessionalità!Noi vogliamo altro.Vogliamo un’amministrazione pubblica più modernae trasparente.Vogliamo un settore pubblico che non spreca, mache spende responsabilmente dove occorre.Vogliamo servizi pubblici riorganizzati per esseremeno costosi ma più efficienti.Vogliamo che i lavoratori pubblici e le loro compe-tenze siano valorizzati, le professionalità riconosciute,la produttività e i salari rilanciati!Ma uno sciopero non basta e non serve! Serve la de-terminazione di aprire tavoli, vertenze, confronti e in-

dirizzare le scelte degli amministratori. Iniziando dalnostro posto di lavoro. Impedendo e denunciandoogni arbitrarietà, ogni utilizzo indebito delle norme,ogni tentativo di esodare il pubblico impiego.

No al dirigismo, facciamo le scelte giuste!Sembra che anche il governo si sia reso conto chela strada del dirigismo non porta lontano. Che calareprovvedimenti dall’alto senza condividere le sceltecon i lavoratori e i soggetti della società civile puòforse servire a decidere più in fretta, ma non neces-sariamente a fare le scelte giuste, soprattutto nelpubblico impiego.E finalmente riconosce il ruolo che spetta alle partisociali, e che esse sole possono svolgere. Buona parte del merito è da ascrivere alla tenaciacon cui la Cisl ha rivendicato il valore della concerta-zione. È attraverso la concertazione che possiamofare la differenza, anche con scelte coraggiose e im-pegnative, e al tempo stesso neutralizzare la pres-sione delle lobby e della cattiva politica.

Senza concertazione vincono i poteri forti.Con la concertazione, più forti i lavoratori pubblici, piùforte il Paese

Al tavolo di Palazzo Vidoni vince la linea Cisl: confronto, condivisione, partecipazioneIl ministro Patroni Griffi aveva promesso di incontrarcidi nuovo subito dopo la pausa estiva, per riprendereil filo del confronto impostato con l’intesa del 3 mag-gio. E ha mantenuto la promessa, mostrandosi dispo-nibile a proseguire su quella strada. Anche in questo la nostra fermezza ha pagato. Loavevamo messo in chiaro da subito: non avremmomai consentito che la spending review diventasse lascusa per seppellire di fatto un accordo che era statocondiviso con noi da tutti, Governo, Regioni, Provinciee Comuni.Quell’accordo resta il nostro punto di riferimento. Per-ché mette nero su bianco la volontà di reimpostarele relazioni sindacali in modo da rendere più incisivala nostra presenza nelle scelte organizzative da cuidipende il miglioramento degli enti. E dare più voce

ai lavoratori e alle Rsu!Non significa che cambiamo idea sulla legge 95/2012.Significa che abbiamo noi la possibilità di cambiarla. Che abbiamo aperto un cantiere al livello più alto perneutralizzare gli effetti negativi sui lavoratori pubblicie sui servizi ai cittadini, e far valere le nostre propostealternative alla facile quanto dannosa scorciatoia deitagli lineari. Per questo crediamo che sia il momento di spingerea fondo sul pedale del confronto. Di cercare risultaticoncreti e non proteste velleitarie. È il momento dichiedere più partecipazione, a livello nazionale, localee aziendale. Di entrare nel merito dei processi di rior-ganizzazione, per governarli dall’interno. Ente perente. Facendo crescere la mobilitazione, aprendo ta-voli di confronto in ogni posto di lavoro!Il cambiamento si fa stando ai tavoli... non sulle barri-cate!

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SPENDING REVIEW: CAMBIAMO ROTTA!

L a spending review così come il governo l’haconcepita continua a non piacerci. Il passag-gio in Parlamento non ha portato modifiche

sufficienti a farci rivedere il nostro giudizio. Ci sonoalcune buone iniziative, che però non bastano ad ag-gredire gli sprechi e i malfunzionamenti strutturalidella Pa.In compenso si rischia che la sbandierata “inva-rianza dei servizi” si riveli impossibile... per non par-lare di investimento in più servizi, più qualità, piùprofessionalità!Noi vogliamo altro.Vogliamo un’amministrazione pubblica più modernae trasparente.Vogliamo un settore pubblico che non spreca, mache spende responsabilmente dove occorre.Vogliamo servizi pubblici riorganizzati per esseremeno costosi ma più efficienti.Vogliamo che i lavoratori pubblici e le loro compe-tenze siano valorizzati, le professionalità riconosciute,la produttività e i salari rilanciati!Ma uno sciopero non basta e non serve! Serve la de-terminazione di aprire tavoli, vertenze, confronti e in-

dirizzare le scelte degli amministratori. Iniziando dalnostro posto di lavoro. Impedendo e denunciandoogni arbitrarietà, ogni utilizzo indebito delle norme,ogni tentativo di esodare il pubblico impiego.

No al dirigismo, facciamo le scelte giuste!Sembra che anche il governo si sia reso conto chela strada del dirigismo non porta lontano. Che calareprovvedimenti dall’alto senza condividere le sceltecon i lavoratori e i soggetti della società civile puòforse servire a decidere più in fretta, ma non neces-sariamente a fare le scelte giuste, soprattutto nelpubblico impiego.E finalmente riconosce il ruolo che spetta alle partisociali, e che esse sole possono svolgere. Buona parte del merito è da ascrivere alla tenaciacon cui la Cisl ha rivendicato il valore della concerta-zione. È attraverso la concertazione che possiamofare la differenza, anche con scelte coraggiose e im-pegnative, e al tempo stesso neutralizzare la pres-sione delle lobby e della cattiva politica.

Senza concertazione vincono i poteri forti.Con la concertazione, più forti i lavoratori pubblici, piùforte il Paese

Al tavolo di Palazzo Vidoni vince la linea Cisl: confronto, condivisione, partecipazioneIl ministro Patroni Griffi aveva promesso di incontrarcidi nuovo subito dopo la pausa estiva, per riprendereil filo del confronto impostato con l’intesa del 3 mag-gio. E ha mantenuto la promessa, mostrandosi dispo-nibile a proseguire su quella strada. Anche in questo la nostra fermezza ha pagato. Loavevamo messo in chiaro da subito: non avremmomai consentito che la spending review diventasse lascusa per seppellire di fatto un accordo che era statocondiviso con noi da tutti, Governo, Regioni, Provinciee Comuni.Quell’accordo resta il nostro punto di riferimento. Per-ché mette nero su bianco la volontà di reimpostarele relazioni sindacali in modo da rendere più incisivala nostra presenza nelle scelte organizzative da cuidipende il miglioramento degli enti. E dare più voce

ai lavoratori e alle Rsu!Non significa che cambiamo idea sulla legge 95/2012.Significa che abbiamo noi la possibilità di cambiarla. Che abbiamo aperto un cantiere al livello più alto perneutralizzare gli effetti negativi sui lavoratori pubblicie sui servizi ai cittadini, e far valere le nostre propostealternative alla facile quanto dannosa scorciatoia deitagli lineari. Per questo crediamo che sia il momento di spingerea fondo sul pedale del confronto. Di cercare risultaticoncreti e non proteste velleitarie. È il momento dichiedere più partecipazione, a livello nazionale, localee aziendale. Di entrare nel merito dei processi di rior-ganizzazione, per governarli dall’interno. Ente perente. Facendo crescere la mobilitazione, aprendo ta-voli di confronto in ogni posto di lavoro!Il cambiamento si fa stando ai tavoli... non sulle barri-cate!

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PUNTO SU PUNTO: COERENTI E CONCRETI

Quello della Cisl è un percorso di coerenza, che fin qui ha ot-tenuto impegni precisi su:ricognizione degli organici ente per ente, esame con-giunto sulle eventuali eccedenze, condivisione deicriteri di gestione dei processi di mobilità= Per tutelare i lavoratori dal rischio di scelte fret-tolose e arbitrarie = Per scongiurare situazioni ingestibili negli entiche hanno già tagliato = Per non disperdere un patrimonio di persone ecompetenze ma ricollocarle dove servono

Formazione e qualificazione professionale

per coinvolgere le Rsu nella discussione sulla revi-sione degli organici ed estenderla alla verifica delleprofessioni che mancano, delle competenze da co-struire, della formazione da garantire per manteneree migliorare il livello dei servizi per aprire ai giovani qualificati opportunità reali emirate di inserimento nelle Pa dopo il blocco delturn over, e dire basta a un precariato senza pro-spettive

Un accordo quadro sulle relazioni sindacali per definire un insieme coerente di regole e stru-menti che consentano al sindacato di svolgere unruolo efficace e innovativo di tutela del lavoro pub-blico nel quadro dei processi di razionalizzazionedella Pa. E per riconoscere ai lavoratori pubblici la

centralità che meritano! La mobilitazione continua e cresce: i lavoratori al centroA Palazzo Vidoni e all’Aran si definiscono le regolecomuni, ma il nostro progetto prende forma anche esoprattutto nei territori e nei posti di lavoro. È qui, a partire dal nostro ente, che le regole della tra-sparenza e della partecipazione devono tradursi inprassi contrattuali innovative, in grado di controbilan-ciare i rischi che possono derivare da un’applicazione

miope della legge 95/2012.È qui che va cercata l’alleanza con i cittadini, con ilmondo associativo, con i dirigenti e gli amministratoripubblici onesti intorno a proposte condivise.Ora è il momento di premere sui nostri interlocutorianche ai livelli locali per mettere in moto una riorga-nizzazione profonda del sistema dei servizi.

APRIRE UN TAVOLO IN OGNI ENTE

Conoscere per cambiare: la gestione, l’uso delle risorse, l’orga-nizzazione del lavoro cioè ottenere informazioni complete e ag-giornate:

sul quadro finanziario dell’ente e di tutte le sue arti-colazioni (enti strumentali, associazioni e partecipate)...dati sui pagamenti per l’acquisto di beni servizi e for-niture, sui beneficiari di provvidenze economiche, suicontratti d’appalto, sul patrimonio immobiliare, suicosti di locazione ecc... tenendo conto in previsioneanche dell’impatto dei tagli,...per gli enti dotati di autonomia fiscale e impositiva,valutarne il contributo alla lotta all’evasione e l’utilizzodelle leve fiscali. E inchiodare politici e amministratori incapaci alle re-sponsabilità che derivano dalla cattiva gestione!

sul personale in servizio: competenze, funzioni svolte,programmazione triennale dei fabbisogni tenendoconto delle cessazioni previste, del lavoro flessibile,delle esternalizzazioni, degli incarichi di consulenza.

...Ma anche dei curricula e delle retribuzioni dei diri-genti e dei titolari di incarichi politico-amministrativi,di come sono gestite le premialità... E chiedendo anche nella nostra amministrazione dieffettuare un’analisi delle competenze del personale. Per vedere davvero se quelli da “esodare” sono i la-voratori che si impegnano, o i consulenti, i consiglieri,i beneficiari di favori e sinecura!

Entrare nel vivo dei processi di riforma con la contrat-tazione, cioè decidere insieme attraverso:

elaborazione e gestione condivisa dei piani di razio-nalizzazione: ricordando che in forza dell’art. 16 delDL 98/2011, la metà dei risparmi di gestione otte-nuti vanno ad ampliare le risorse del fondo della re-tribuzione accessoria per remunerare il maggioreimpegno del personale

valorizzazione degli strumenti di gestione delle risorseumane, sulla base della nuova disciplina dell’informa-zione e dell’esame congiunto: i piani di formazione,l’aggiornamento e la riconversione dei profili profes-sionali, la mobilità volontaria…

Ma l’impegno non basta! Vogliamo risultati!

Trasparenza e partecipazione:

cosa vogliamo fare subito?

SALUTE

sicurezza

LAVORO

servizipubblici

BENECOMUNE

FISCO

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PUNTO SU PUNTO: COERENTI E CONCRETI

Quello della Cisl è un percorso di coerenza, che fin qui ha ot-tenuto impegni precisi su:ricognizione degli organici ente per ente, esame con-giunto sulle eventuali eccedenze, condivisione deicriteri di gestione dei processi di mobilità= Per tutelare i lavoratori dal rischio di scelte fret-tolose e arbitrarie = Per scongiurare situazioni ingestibili negli entiche hanno già tagliato = Per non disperdere un patrimonio di persone ecompetenze ma ricollocarle dove servono

Formazione e qualificazione professionale

per coinvolgere le Rsu nella discussione sulla revi-sione degli organici ed estenderla alla verifica delleprofessioni che mancano, delle competenze da co-struire, della formazione da garantire per manteneree migliorare il livello dei servizi per aprire ai giovani qualificati opportunità reali emirate di inserimento nelle Pa dopo il blocco delturn over, e dire basta a un precariato senza pro-spettive

Un accordo quadro sulle relazioni sindacali per definire un insieme coerente di regole e stru-menti che consentano al sindacato di svolgere unruolo efficace e innovativo di tutela del lavoro pub-blico nel quadro dei processi di razionalizzazionedella Pa. E per riconoscere ai lavoratori pubblici la

centralità che meritano! La mobilitazione continua e cresce: i lavoratori al centroA Palazzo Vidoni e all’Aran si definiscono le regolecomuni, ma il nostro progetto prende forma anche esoprattutto nei territori e nei posti di lavoro. È qui, a partire dal nostro ente, che le regole della tra-sparenza e della partecipazione devono tradursi inprassi contrattuali innovative, in grado di controbilan-ciare i rischi che possono derivare da un’applicazione

miope della legge 95/2012.È qui che va cercata l’alleanza con i cittadini, con ilmondo associativo, con i dirigenti e gli amministratoripubblici onesti intorno a proposte condivise.Ora è il momento di premere sui nostri interlocutorianche ai livelli locali per mettere in moto una riorga-nizzazione profonda del sistema dei servizi.

APRIRE UN TAVOLO IN OGNI ENTE

Conoscere per cambiare: la gestione, l’uso delle risorse, l’orga-nizzazione del lavoro cioè ottenere informazioni complete e ag-giornate:

sul quadro finanziario dell’ente e di tutte le sue arti-colazioni (enti strumentali, associazioni e partecipate)...dati sui pagamenti per l’acquisto di beni servizi e for-niture, sui beneficiari di provvidenze economiche, suicontratti d’appalto, sul patrimonio immobiliare, suicosti di locazione ecc... tenendo conto in previsioneanche dell’impatto dei tagli,...per gli enti dotati di autonomia fiscale e impositiva,valutarne il contributo alla lotta all’evasione e l’utilizzodelle leve fiscali. E inchiodare politici e amministratori incapaci alle re-sponsabilità che derivano dalla cattiva gestione!

sul personale in servizio: competenze, funzioni svolte,programmazione triennale dei fabbisogni tenendoconto delle cessazioni previste, del lavoro flessibile,delle esternalizzazioni, degli incarichi di consulenza.

...Ma anche dei curricula e delle retribuzioni dei diri-genti e dei titolari di incarichi politico-amministrativi,di come sono gestite le premialità... E chiedendo anche nella nostra amministrazione dieffettuare un’analisi delle competenze del personale. Per vedere davvero se quelli da “esodare” sono i la-voratori che si impegnano, o i consulenti, i consiglieri,i beneficiari di favori e sinecura!

Entrare nel vivo dei processi di riforma con la contrat-tazione, cioè decidere insieme attraverso:

elaborazione e gestione condivisa dei piani di razio-nalizzazione: ricordando che in forza dell’art. 16 delDL 98/2011, la metà dei risparmi di gestione otte-nuti vanno ad ampliare le risorse del fondo della re-tribuzione accessoria per remunerare il maggioreimpegno del personale

valorizzazione degli strumenti di gestione delle risorseumane, sulla base della nuova disciplina dell’informa-zione e dell’esame congiunto: i piani di formazione,l’aggiornamento e la riconversione dei profili profes-sionali, la mobilità volontaria…

Ma l’impegno non basta! Vogliamo risultati!

Trasparenza e partecipazione:

cosa vogliamo fare subito?

SALUTE

sicurezza

LAVORO

servizipubblici

BENECOMUNE

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Far valere le nostre proposte sulla riorganizzazione degli entiCioè indirizzare il cambiamento verso gli obiettivi giusti

Le previsioni del DL 95/2012 e quelle sugli accor-pamenti di enti, insieme ai tagli ai capitoli di spesa, ri-chiedono un ripensamento delle struttureamministrative in modo da garantirne la funzionalità. Sono processi che le pubbliche amministrazioni nonsempre sono in grado di avviare e promuovere. Toccaalle rappresentanze sindacali spingere in sede diconfronto per avviare percorsi sistematici di ridisegnodelle amministrazioni e avanzare proposte concrete.Si tratta di tutelare non solo il lavoro ma anche gli

utenti, salvaguardando i servizi essenziali.Anzitutto bisogna individuare le funzioni essenziali everificare che abbiano un’adeguata copertura finan-ziaria e di personale. Bisogna mappare i processi in corso (esternalizza-zione, decentramento, semplificazione ecc) per veri-ficarne la congruenza rispetto al mantenimento dellefunzioni core. Per poi dare il via a percorsi di unificazione, semplifi-cazione e digitalizzazione volti a ridurre le ridondanze,le inefficienze e gli sprechi di risorse umane e stru-mentali, incentivando dove opportuno la gestione as-sociata di funzioni e servizi.

PRODUTTIVITÀ: UNA SFIDA DA VINCERE INSIEME

Il confronto che si è aperto a Palazzo Chigi tra ilgoverno e le confederazioni sindacali ha messoal centro un tema che è da sempre al centro della

nostra idea di fare sindacato: la produttività.

È proprio sulla produttività - i dati internazionali lo di-mostrano - che l’Italia ha perso terreno rispetto adaltri paesi perché ha investito poco e male. È unasfida a cui non ci si può sottrarre ma che va affrontatanel modo giusto: rendendo protagonisti i lavoratori ei loro rappresentanti. Il percorso che abbiamo fatto fin qui nel pubblico im-

piego mira, sgomberando il campo da incertezze eincoerenze normative, a rendere possibile una con-trattazione nuova da sviluppare ente per ente.Una contrattazione che renda più trasparente l’usodel denaro pubblico e più produttiva la gestione dellavoro pubblico. E che colleghi il miglioramento deiservizi al beneficio economico per i lavoratori. Vogliamo un tavolo sulla produttività nel pubblico im-piego!

Spendere meglio, lavorare meglio, retribuire meglio:Mettiamo in moto il circolo virtuoso della produttività!E facciamo crescere il più grande patrimonio del set-tore pubblico:

il capitale umano,

le professionalità, le persone!

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Far valere le nostre proposte sulla riorganizzazione degli entiCioè indirizzare il cambiamento verso gli obiettivi giusti

Le previsioni del DL 95/2012 e quelle sugli accor-pamenti di enti, insieme ai tagli ai capitoli di spesa, ri-chiedono un ripensamento delle struttureamministrative in modo da garantirne la funzionalità. Sono processi che le pubbliche amministrazioni nonsempre sono in grado di avviare e promuovere. Toccaalle rappresentanze sindacali spingere in sede diconfronto per avviare percorsi sistematici di ridisegnodelle amministrazioni e avanzare proposte concrete.Si tratta di tutelare non solo il lavoro ma anche gli

utenti, salvaguardando i servizi essenziali.Anzitutto bisogna individuare le funzioni essenziali everificare che abbiano un’adeguata copertura finan-ziaria e di personale. Bisogna mappare i processi in corso (esternalizza-zione, decentramento, semplificazione ecc) per veri-ficarne la congruenza rispetto al mantenimento dellefunzioni core. Per poi dare il via a percorsi di unificazione, semplifi-cazione e digitalizzazione volti a ridurre le ridondanze,le inefficienze e gli sprechi di risorse umane e stru-mentali, incentivando dove opportuno la gestione as-sociata di funzioni e servizi.

PRODUTTIVITÀ: UNA SFIDA DA VINCERE INSIEME

Il confronto che si è aperto a Palazzo Chigi tra ilgoverno e le confederazioni sindacali ha messoal centro un tema che è da sempre al centro della

nostra idea di fare sindacato: la produttività.

È proprio sulla produttività - i dati internazionali lo di-mostrano - che l’Italia ha perso terreno rispetto adaltri paesi perché ha investito poco e male. È unasfida a cui non ci si può sottrarre ma che va affrontatanel modo giusto: rendendo protagonisti i lavoratori ei loro rappresentanti. Il percorso che abbiamo fatto fin qui nel pubblico im-

piego mira, sgomberando il campo da incertezze eincoerenze normative, a rendere possibile una con-trattazione nuova da sviluppare ente per ente.Una contrattazione che renda più trasparente l’usodel denaro pubblico e più produttiva la gestione dellavoro pubblico. E che colleghi il miglioramento deiservizi al beneficio economico per i lavoratori. Vogliamo un tavolo sulla produttività nel pubblico im-piego!

Spendere meglio, lavorare meglio, retribuire meglio:Mettiamo in moto il circolo virtuoso della produttività!E facciamo crescere il più grande patrimonio del set-tore pubblico:

il capitale umano,

le professionalità, le persone!

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