INIEZIONE BENZINA...sbilanciando il ponte di Wheastone. Il circuito ripristina il bilanciamento del...
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INIEZIONE BENZINA
BOSCH MOTRONIC M 1.5.5
L’impianto Bosch Motronic M1.5.5 appartiene ai sistemi di iniezione ed accensione elettronica integrati. L’accensione elettronica ad anticipo e distribuzione statica, l’iniezione intermittente sequenziale fasata e una centralina di tipo auto adattativo garantiscono il funzionamento ottimale del motore, in ogni condizione di funzionamento.La centralina prevede una strategia di recovery quando nell’impianto viene a verificarsi un guasto, questa strategia permette il funzionamento del motore in modo da raggiungere, al più presto, un centro di assistenza.
L’impianto può essere diviso in 4 parti:- Impianto elettrico ed elettronico- Impianto di aspirazione aria- Impianto di alimentazione benzina
Generalità
- Impianto di controllo delle emissioni inquinanti
1. Pompa carburante2. Relè impianto3. Sonda lambda4. Tachimetro5. Contagiri6. Spia avaria impianto7. Sensore di battito8. Sensore di giri - PMS9. Valvola canister10. Motoposizionatore11. Centralina motore
12. Valvola variazione collettori13. Variatore di fase14. Elettroiniettori15. Collegamento al climatizzatore16. Collegamento alla centralina CODE17. Collegamento diagnostico18. Sensore di fase19. Bobine di accensione20. Sensore di temperatura motore21. Debimetro
PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO
L’impianto Bosch Motronic M1.5.5 è in grado di assicurare una dosatura della benzina taleda rispettare sempre il rapporto stechiometrico, in qualsiasi condizione di funzionamento.Ciò permette di far lavorare secondo i giusti parametri il catalizzatore e di ottimizzare ilrendimento del motore. La centralina pesa la quantità d’aria aspirata e calcola la giustaquantità di benzina da iniettare, correggendo eventualmente il titolo della miscela grazie alfunzionamento della sonda lambda. Questa strategia viene chiamata “a circuito chiuso”.Il combustibile viene polverizzato direttamente nel collettore di aspirazione, in prossimitàdella valvola di aspirazione, ad una pressione di circa 3,5 bar.La centralina comanda gli iniettori uno ad uno, in modo intermittente, sequenziale e fasato,di modo che spruzzino al momento dell’apertura della valvola di aspirazione.L’accensione è di tipo statico a scarica induttiva. L’anticipo viene calcolato direttamente incentralina e le bobine vengono gestite tramite due moduli di potenza integrati in essa.La gestione del minimo è affidata ad un motorino passo passo comandato dalla centralina.Il motorino sposta direttamente la farfalla, la quale varia il flusso d’aria necessario almotore.
CENTRALINA BOSCH MOTRONIC M1.5.5
La centralina è ubicata nel vano motore ed è collegata al resto dell’impianto tramite due
pettini a 38 pin. Il suo compito è quello di ricevere i segnali provenienti dai vari sensori,
elaborarli e comandare i vari attuatori, in modo da ottenere il miglior funzionamento
possibile del motore. Le ridotte dimensioni della centralina sono state ottenute grazie
all’adozione di componenti “custom”, cioè specifici per essa. In centralina sono caricati due
diversi software, uno di base ed uno applicativo, che interagiscono tra di loro. Il software di
base controlla l’acquisizione dei dati provenienti dai sensori trasformandoli in unità
ingegneristiche da inviare al software applicativo. Sulla base di queste unità
ingegneristiche il software applicativo esegue i calcoli necessari alla gestione del motore.
Utilizzando questi calcoli il software di base comanda l’attuazione dei comandi agli attuatori
e la comunicazione con la linea “K”. Il software
integra anche una funzione di gestione
temporale degli eventi, che permette una
migliore coordinazione degli stessi secondo
delle precise priorità, garantendo così una
gestione ottimale del motore anche a regimielevati.
Le informazioni in entrata ed in uscita dalla centralina sono:
3. Sensore velocità veicolo
4. Bobine di accensione
6. Sensore temperatura e massa aria aspirata
7. Sensore giri – PMS
8. Sensore temperatura motore
9. Sonda lambda
10. Tensione batteria
11. Commutatore chiave
12. Sensore di battito
13. Sensore di fase
14. Relè compressore clima
15. Impianto clima
16. Relè pompa benzina
17. Elettropompa benzina
18. Centralina CODE
19. Spia avaria impianto
20. Presa diagnosi
21. Elettrovalvola comando collettori
22. Elettrovalvola comando variatore di fase
23. Elettrovalvola canister
24. Motoposizionatore farfalla
26. Contagiri
27. Elettroiniettori
28. Relè 1a velocità elettroventola radiatore
29. Resistenza per limitazione di corrente
30. Elettroventola raffreddamento motore
31. Relè 2a velocità elettroventola radiatore
L’elaborazione dei segnali di aria aspirata, temperatura aria, numero
giri motore e posizione valvola a farfalla, permette di calcolare
quanta aria entra nei cilindri. La centralina decide poi per quanto
tempo tenere aperti gli elettroiniettori, quando far scoccare la
scintilla, come governare il motorino del minimo e quando aprire la
valvola canister.
Oltre a queste funzioni la centralina consente:
1. una completa strategia di autodiagnosi, sia sui segnali in entrata,
che in uscita
2. la strategia di recovery dei segnali guasti, sulla base dei segnali
ancora presenti
3. la funzione di blocco motore nel caso in cui non venga
riconosciuto il codice chiave.
CIRCUITO ALIMENTAZIONE BENZINA
Fanno parte del circuito di alimentazione benzina:
1. Flauto iniettori
2. Elettroiniettori
3. Tubazione di mandata
5. Elettropompa benzina
L’impianto di alimentazione del combustibile è del
tipo returnless (senza ritorno). In questo impianto
viene eliminata la tubazione di ritorno del carburante
dagli iniettori al serbatoio. Il filtro del carburante e il
regolatore di pressione vengono incorporati nella
pompa. Queste scelte costruttive presentano i seguenti vantaggi: in caso di incidente,
l’assenza della tubazione di ritorno, riduce ulteriormente il rischio di incendio minore
formazione ed accumulo di vapori carburante nel serbatoio temperatura più bassa del
carburante nel serbatoio
Elettropompa benzina
Il complessivo elettropompa
comprende: il galleggiante per
l’indicatore sul cruscotto, il filtro
benzina e il regolatore di pressione.
Il complessivo è costruito in modo tale
da assicurare la sua affidabilità per
circa 160'000 Km.
L’elettropompa di alimentazione del
carburante è alloggiata all’interno del
serbatoio ed è completamente immersa
nella benzina.
La pompa è di tipo volumetrico,
progettata per funzionare con benzina
senza piombo ed è azionata da un
motore elettrico.
La pressione regolata è di circa 3,5 bar.
Interruttore inerziale
L’interruttore inerziale è un
interruttore di sicurezza che, in
caso di urto, interrompe
l’alimentazione o la massa della
centralina, arrestando così la
pompa ed evitando accidentali fuoriuscite di benzina.
Collettore carburante
1. Flauto iniettori
2. Elettroiniettori
3. Raccordo tubazione
4. Valvola di spurgo aria
Il collettore carburante (flauto iniettori)
ha la funzione di ripartire, in ugual
misura, la pressione della benzina tra
gli iniettori. È costruito in alluminio e le
sue dimensioni sono calcolate in modo
tale da evitare picchi di pressione
dovuti al funzionamento degli iniettori, e
di mantenere costante sia la
temperatura che la pressione.
Sul lato opposto al tubo di
alimentazione, c’è una valvola con un
attacco rapido, su cui è possibile
provare la pressione dell’impianto.
Elettroiniettori
Gli iniettori sono di tipo top feed doppio getto, per motori 16V.
Essi consentono di dirigere il getto di benzina direttamente sopra il
fungo della valvola. I getti di carburante, alla pressione di circa 3,5 bar,
escono dall’iniettore polverizzandosi all’istante e formando i coni di
propagazione.
Elettroiniettori
Gli elettroiniettori sono costituiti da un semplice avvolgimento
elettrico che, quando viene percorso dalla corrente, attira a se un
otturatore ferromagnetico lasciando libero il passaggio alla benzina.
La tenuta del sistema è garantita da due o-ring e dalla pressione
esercitata dal flauto iniettori, quando il complessivo (flauto iniettori,
iniettori, collettore di aspirazione) è assemblato.
La logica con cui la centralina comanda l’iniettore è del tipo
sequenziale fasato, il tempo di apertura può iniziare già nella fase di
espansione, per finire poco prima del termine della fase di
aspirazione.
CIRCUITO ASPIRAZIONE ARIA
Fanno parte del circuito
aspirazione
aria:
1. Presa d’aria
2. Filtro aria
3. Risuonatori
4. Motorino regolazione minimo
5. Corpo farfallato
6. Collettori di aspirazione
Corpo farfallato
Il corpo farfallato ha il compito
di dosare la quantità d’aria fornita al
motore.
Questo componente incorpora anche
il motorino passo passo ed il
potenziometro farfalla.
A farfalla completamente chiusa la
leva di comando appoggia sulla vite
di battuta, che non deve essere
mai manomessa.
CIRCUITO CONTROLLO EMISSIONI INQUINANTI
Il sistema adottato per la
ventilazione del
serbatoio è di tipo
chiuso. Questo sistema
impedisce ai vapori di
benzina di uscire dal
serbatoio e disperdersi
nell’ambiente.
I vapori carburante, che
si formano nel serbatoio,
vengono accumulati in
un apposito un serbatoio
a carboni attivi.
Un’elettrovalvola comandata dalla centralina regola il flusso dei vapori che vengono bruciati dal motore.Nel caso in cui si formi una pressione eccessiva all’interno del serbatoio, sul tappo del bocchettone di rifornimento, c’è una valvola di sicurezza, che scarica parte della pressione all’esterno. Per evitare che il serbatoio a carboni attivi venga raggiunto dalla benzina, è stata adottata una valvola plurifunzioni che, in casi particolari (ribaltamento, serbatoio troppo pieno…), permette il passaggio solo ai vapori.
L’impianto blow-by controlla le emissioni di
vapori d’olio ed i trafilamenti dei vapori
carburante che trafilano dalle fasce, facendoli
circolare nell’aspirazione.
Con farfalla aperta, i gas raggiungono il
manicotto di aspirazione attraverso la
tubazione principale (2).
Con farfalla chiusa, i gas (in quantità limitata)
raggiungono il collettore d’aspirazione
attraverso una tubazione secondaria (1), più
piccola, passando attraverso un foro
calibrato.
Sensore massa aria aspirata (debimetro)
Questo componente misura la quantità
d'aria entrante al motore, e fornisce un
segnale elettrico in centralina.
L'aria che entra nel canale di misura
raffredda il sensore, che è mantenuto a
temperatura costante rispetto alla
temperatura dell'aria. L'incremento di
aria, che passa nel canale di misura,
provoca il raffreddamento del sensore e
la diminuzione della sua resistenza,
sbilanciando il ponte di Wheastone.
Il circuito ripristina il bilanciamento del ponte,
aumentando la corrente fornita al sensore fino a
quando non si è raggiunto i valori di resistenza e di
temperatura iniziali.
L'aumento di corrente che
attraversa il sensore è
proporzionale alla portata di aria
aspirata. Per calcolare precisamente
la massa d'aria aspirata, si
misura la tensione ai capi della
resistenza fissa interna al circuito
stampato del debimetro.
1. Coperchi
2. Scheda elettronica
3. Sensore massa aria aspirata
4. Piastra di supporto
5. Canale di misura
6. Gommino di tenuta
7. Sensore temperatura aria aspirata
Sensore posizione farfalla
É costituito da due potenziometri
alimentati a 5 Volt dalla centralina. Il
segnale varia da 0 Volt a farfalla
chiusa, fino a 5 Volt, con farfalla
completamente aperta. In base al
segnale ricevuto la centralina
riconosce le condizioni di
accelerazione, decelerazione, cut off
ecc. In caso di avaria, il segnale viene
rielaborato in centralina, a partire dai
segnali di giri e di pressione nei
collettori di aspirazione.
Se anche questo non fosse possibile, la centralina fissa un parametro
standard di apertura farfalla.
La prima pista va dalla posizione di chiusura fino a 30° di apertura della
farfalla, e viene utilizzata per la gestione del minimo. La seconda pista
va dalla posizione di chiusura fino alla massima apertura della farfalla e
viene utilizzata per la normale gestione del motore.
Sensore temperatura motore
Il sensore temperatura motore è una
resistenza, in grado di variare il suo
valore in base alla temperatura
dell’acqua (ha caratteristiche simili al
sensore temperatura aria).
La resistenza è di tipo NTC (coefficiente
di temperatura negativo), all’aumentare
della temperatura il valore resistivo si
abbassa.
Il sensore è alimentato dalla centralina a 5 Volt; il segnale in uscita
varia assieme alla resistenza del sensore, indicando la variazione di
temperatura. In caso di avaria al sensore temperatura motore, la
centralina imposta il valore fisso memorizzato.
Il sensore che si vede nel disegno, produce anche il
segnale per lo strumento dell’indicatore nel cruscotto.
Sensore velocità veicolo
Il sensore è posizionato all’uscita del
differenziale, in corrispondenza del
giunto del semiasse sinistro.
Il sensore velocità veicolo è un sensore
ad effetto Hall e permette alla centralina
di conoscere la velocità della vettura
per ottimizzare il funzionamento di cut-
off, di gestione minimo, ecc.
In caso di guasto, la centralina
memorizza l’ultimo valore
di velocità registrato.
Sensore di battito in testa
Il sensore di battito è montato sul
monoblocco in modo tale da rilevare
l’insorgere di battiti in testa, in tutti i cilindri.
Quando il motore batte in testa si generano
delle vibrazioni, che si ripercuotono
meccanicamente sul sensore.
È un sensore di tipo piezoelettrico, che
genera una tensione quando viene
sottoposto a pressione o ad un urto. Il
segnale viene generato grazie alle molecole
di un cristallo di quarzo, che sono
caratterizzate da una polarizzazione elettrica.
In stato di riposo le molecole sono distribuite
in modo caotico e non conferiscono
nessuna polarizzazione al sensore; quando il
cristallo è sottoposto ad un urto le molecole
si ordinano in maniera tanto più marcata,
quanto più forte è l’intensità dell’urto.
Sensore giri / PMS
Il sensore giri e PMS è un sensore
induttivo, fissato al blocco motore,
affacciato alla puleggia “dentata”
dell’albero motore. Il sensore è costituito
da un magnete permanente e da un
avvolgimento elettrico.
Il campo magnetico creato dal magnete
investe l’avvolgimento elettrico e la
puleggia, la rotazione della puleggia crea la
variazione del traferro del sensore, che a
sua volta crea la variazione del campo
magnetico. La variazione del campo
magnetico genera una tensione variabile ai
capi della bobina. Questo segnale viene
interpretato dalla centralina, che riconosce
il regime del motore. La ruota fonica della
puleggia ha 58 denti, il punto morto
superiore viene riconosciuto grazie a due
denti mancanti.
Sensore di fase
Per iniettare la benzina in modo
sequenziale fasato (gli iniettori vengono
aperti uno ad uno in sequenza durante
la fase di aspirazione di ogni singolo
cilindro) la centralina ha il bisogno di
sapere quale cilindro sia in aspirazione.
Questa informazione viene garantita dal
sensore di fase; è un sensore ad effetto
Hall ubicato in corrispondenza della
puleggia dell'albero a camme.
Il sensore e formato da uno strato semiconduttore, alimentato con una
tensione continua ed immerso in un campo magnetico costante. Il
sensore quando viene investito dal campo magnetico diventa conduttore
di corrente, quando invece il flusso magnetico si interrompe il sensore
diventa isolante. Quando il settore schermante si trova in mezzo al
sensore, il flusso magnetico viene interrotto ed al pin "S" troveremo una
tensione bassa, quando in mezzo al sensore si trova la fessura, il flusso
magnetico investe il sensore ed al pin "S" troveremo una tensione simile
a quella di alimentazione del sensore.
Sonda lambda
1. Collegamenti elettrici
2. Manicotto protettivo
3. Elemento sensibile
4. Tubo ceramico di supporto
5. Sede della sonda
6. Guarnizione ceramica
7. Tubo di protezione (forato)
La sonda lambda è un sensore di ossigeno, posto nel condotto di scarico e
serve a misurare la quantità di ossigeno nei gas di scarico, per controllare il
titolo della miscela. La sonda confronta il tenore di ossigeno presente nei
gas di scarico, con quello presente nell'aria. Quando abbiamo miscele
grasse, c'è una grossa differenza tra l'ossigeno presente nell'aria e quello
nei gas di scarico (pressoché assente), quindi la sonda genera una tensione
di 900 mV, a questo punto la centralina inizia a ridurre i tempi di iniezione.
Quando abbiamo miscele magre c'è una minore differenza di ossigeno tra
l'aria e i gas di scarico, quindi la sonda genera una tensione di 100 mV, a
questo punto la centralina inizia ad aumentare i tempi di iniezione.
Attraverso questa strategia è possibile far lavorare il motore molto vicino al
rapporto stechiometrico. La resistenza elettrica assicura un rapido
riscaldamento del materiale ceramico, poiché quando esso si trova a
temperature inferiori a 300°C, non è in grado di lavorare correttamente.
Motorino gestione minimo
ATTUATORI
L’attuatore, montato sul corpo
farfallato, è costituito da un motorino
elettrico a corrente continua, ed
agisce direttamente sull’albero della
farfalla.
Il motorino viene comandato direttamente da un circuito di
pilotaggio interno alla centralina, in modo da garantire al motore
l’aria sufficiente per rimanere al minimo con il pedale acceleratore
completamente rilasciato.
L’apertura angolare massima della farfalla ottenibile dal
motorino è di 30°.
Bobine
Le bobine sono fissate sulla testata, direttamente
sopra le candele. Sono bobine a circuito magnetico
chiuso, formato da un pacco lamellare in acciaio
che porta entrambi gli avvolgimenti. Gli
avvolgimenti sono racchiusi da un contenitore in
plastica stampata ed isolati per immersione in
resina epossidica.
Questo impianto di accensione adotta il sistema a
doppia candela per cilindro, le bobine sono di tipo
DIS, con un uscita di alta tensione sulla candela
principale e una sulla seconda candela.
La rotazione della ruota fonica di fronte al sensore
magnetico di giri genera il segnale, che viene inviato
alla centralina dove viene trasformato in un segnale
digitale. Il processore elabora questo segnale,
secondo le informazioni presenti nella memoria, e
fornisce ai moduli di comando il segnale di anticipo,
che a sua volta comanda le bobine.
Gestione dell’iniezione
STRATEGIE DI FUNZIONAMENTO
La centralina deve fornire al motore la quantità di carburante corretta
all’istante voluto, per ottenere il miglior funzionamento del motore in
qualsiasi condizione di lavoro. Per fare ciò l’impianto utilizza una strategia
di misura diretta della quantità d’aria aspirata. Tale misurazione viene
effettuata attraverso il misuratore di massa aria aspirata (debimetro),
che fornisce un segnale elettrico a seconda della quantità d’aria aspirata.
La quantità d’aria che può aspirare ogni singolo cilindro dipende, oltre che
dalla densità dell’aria e dalla cilindrata unitaria, anche dall’efficienza
volumetrica. Per efficienza volumetrica si intende il coefficiente di
riempimento dei cilindri rilevato in base alle prove sperimentali, fatte sul
motore in tutto il campo di funzionamento, e successivamente
memorizzato in centralina.
. La fasatura di erogazione dell’iniezione è contenuta in una mappa
memorizzata in centralina, continuamente calcolata e adattata alle
varie esigenze del motore.
Per abbattere le emissioni inquinanti, garantire un corretto e duraturo
funzionamento del catalizzatore ed abbassare i consumi, la centralina
deve fare in modo che il rapporto aria – carburante sia intorno ai
valori stechiometrici.
Per attuare questa strategia, oltre a pesare l’aria in entrata, la
centralina controlla il titolo della miscela attraverso la sonda lambda
ed eventualmente lo corregge.
Il controllo della miscela, effettuato dalla sonda lambda, viene
disabilitato quando la temperatura del motore è inferiore a 20°C,
l’apertura della farfalla è a pieno carico, o in cut-off.
Autoadattatività
La centralina è dotata di una funzione autoadattativa che ha il
compito di memorizzare gli eventuali scostamenti, che dovessero
verificarsi in modo graduale e persistente, tra le
mappature di base e le correzioni imposte dai relativi sensori.
Questa strategia permette di adattare il funzionamento della
centralina all’operato del motore, in particolari condizioni o
all’invecchiamento dello stesso. Tali parametri vengono
memorizzati in centralina in modo permanente, per cancellarli è
necessario utilizzare un tester dedicato, scollegando la batteria
non si ottiene alcun effetto.
Avviamento e post – avviamento
Nel momento in cui si avvia il motore(1°
giro dell’albero motore) non è possibile
riconoscere immediatamente la fase
dello stesso. Nel 1°giro dell’albero
motore viene effettuata una prima
iniettata in full-group, successivamente
la centralina calcola la fase del motore,
attraverso il sensore di fase.
Come descrive il grafico, la centralina, durante la fase di avviamento,
inietta la benzina con un certo coefficiente di arricchimento (K). Con il
motore avviato questo arricchimento viene ridotto più o meno
rapidamente, a seconda della temperatura del motore.
Durante l’avviamento, a causa delle notevoli fluttuazioni del regime
motore, non è possibile calcolare ed attuare una gestione dell’anticipo
corretta, per cui la centralina attua un anticipo fisso, per tutto il tempo
di trascinamento del motore.
Funzionamento a pieno carico
In condizioni di pieno carico, la centralina aumenta il tempo
base di iniezione, per ottenere la massima potenza erogata dal
motore. Questa condizione viene rilevata attraverso i segnali
dei sensori di posizione farfalla e del misuratore massa aria.
Funzionamento in accelerazione e decelerazione
Le situazioni di accelerazione o
decelerazione vengono interpretate dalla
centralina come una fase transitoria, da
una condizione iniziale ad una
condizione finale, tale transitorio è
considerato positivo (in accelerazione) o
negativo (in decelerazione).
Per garantire il rapporto stechiometrico la centralina riduce i tempi di
iniezione durante la decelerazione e li aumenta durante l’accelerazione.
L’entità della correzione dipende fondamentalmente dalla variazione del
carico motore. La centralina ottimizza questa strategia tenendo conto di
vari fattori come la velocità di movimento della farfalla, il regime di
rotazione motore, la velocità del veicolo e la temperatura del motore.
Il grafico in alto mostra la strategia (extra pulse) adottata durante
questo funzionamento. Nel caso in cui questa strategia risulti attuabile
su un iniettore che si è appena chiuso, la centralina provvede a riaprire
l’iniettore, per poter compensare il titolo della miscela con la massima
rapidità.
Funzionamento in cut – off
La strategia di cut – off (taglio carburante)
viene attuata quando la valvola a farfalla è
in posizione di minimo ed il motore
supera i 1400 giri/min. circa, oppure
quando il motore si trova a regimi molto
elevati, la valvola si trova parzialmente
chiusa e la pressione in aspirazione è
particolarmente bassa (cut – off parziale).
In entrambi i casi per attivare questa strategia il motore deve aver
superato gli 0°C.
Quando la centralina riconosce l’apertura della farfalla o la rotazione del
motore inferiore a 1270 giri/min., ripristina gradualmente l’alimentazione
del motore.
Protezione contro il fuori giri
Quando il regime di rotazione del
motore supera per più di 10 secondi
i 6500 giri/min., oppure i 6700 giri/min.
anche per un solo istante, il
motore si trova in condizioni critiche.
Quando la centralina riconosce questa condizione, inibisce il
funzionamento degli iniettori facendo in modo che il regime
scenda, così da non sollecitare eccessivamente il motore.
Una volta raggiunto un regime di rotazione più adeguato la
centralina ripristina il funzionamento degli iniettori.
Comando elettropompa carburante
L’elettropompa viene gestita dalla centralina attraverso il relè di
alimentazione dell’impianto. L’attivazione dell’elettropompa avviene
all’accensione del quadro e dura per 5 secondi.
La centralina riprende a pilotare poi l’elettropompa solo quando il
motore si mette in moto.
La centralina interrompe il funzionamento dell’elettropompa quando
il motore scende sotto i 50 giri/min, dopo aver ruotato il commutatore
di accensione senza aver messo in moto, oppure se l’interruttore
inerziale è attivato.
Gestione del blocco motore (Fiat Code)
La centralina è provvista anche di un antifurto, che inibisce
l’avviamento del motore qualora non venga riconosciuta la chiave
di avviamento.
Questa funzione è resa possibile dall’intervento di una centralina
esterna, che può sia effettuare la memorizzazione delle chiavi,
che riconoscere le chiavi inserite nel quadro e comunicare alla
centralina di iniezione la compatibilità per l’accensione.
Ogni volta che si porta la chiave in posizione di STOP, il sistema
CODE disattiva completamente la centralina di iniezione, quando
si porta la chiave su MARCIA avvengono le seguenti operazioni:
Ogni volta che si porta la chiave in posizione di STOP, il sistema
CODE disattiva completamente la centralina di iniezione, quando
si porta la chiave su MARCIA avvengono le seguenti operazioni:
La centralina di iniezione (che contiene il codice segreto)
invia alla centralina CODE la richiesta per l’abilitazione
al funzionamento
Se la centralina CODE riconosce la chiave nel quadro,
risponde inviando il codice segreto alla centralina di
iniezione, spegnendo la spia sul cruscotto
La centralina di iniezione riconosce il codice segreto e si
abilita al funzionamento
N.B. data la presenza di questo sistema, si sconsiglia di effettuare
delle prove sostituendo o scambiando centraline vergini o
centraline di altre vetture.
Gestione dell’accensione
L’impianto utilizza una bobina di tipo
DIS ad accensione statica, il primario
di ciascuna bobina è alimentato dal
relè dell’impianto ed è comandato
direttamente dalla centralina.
La centralina, superata la fase di
avviamento, gestisce l’anticipo base,
ricavato da un’apposita mappatura, in
funzione del regime di rotazione del
motore e del valore di pressione
assoluta nel collettore.
Il valore di anticipo viene ulteriormente corretto in funzione della
temperatura del motore e dell’aria aspirata per ognuna delle
condizioni di lavoro in cui si può trovare il motore ( in fase di
avviamento, nei transitori di accelerazione e decelerazione, in
condizioni di cut – off, al minimo, in presenza di battito in testa, nel
cambio marcia -se è montato il cambio automatico-).
La centralina prevede un’ulteriore correzione dell’anticipo durante il
funzionamento ad elevate temperature e durante la fase di spunto da
fermo.
Gestione dell’anticipo d’accensione con motore al minimo
Per tenere il regime minimo il
più stabile possibile, la
gestione dell’anticipo viene
attuata in maniera
indipendente dall’anticipo
base.
Il valore di anticipo al minimo viene corretto in funzione
inversamente proporzionale alla variazione del regime
minimo prefissato.
Se il regime diminuisce, l’anticipo viene aumentato, se il
regime aumenta, l’anticipo viene ridotto.
Controllo del battito in testa
La centralina, tramite il sensore posto sul monoblocco, è in grado
di rilevare la presenza di battito in testa. La centralina confronta
continuamente il segnale proveniente dal sensore con una soglia
di tolleranza, per escludere le normali vibrazioni del motore.
La soglia di tolleranza viene continuamente aggiornata, per
adattare la centralina al funzionamento e all’invecchiamento del
motore.
Nel caso in cui si verificasse l’insorgenza di battiti, la centralina
riduce l’anticipo di accensione fino alla scomparsa del fenomeno.
In seguito l’anticipo viene gradualmente ripristinato, ottenendo
così un funzionamento del motore al limite delle sue possibilità.
Gestione del ricircolo dei vapori carburante
La centralina controlla la quantità dei vapori di carburante
inviati all’aspirazione, evitando variazioni del titolo della
miscela.
La strategia con cui opera prevede che, durante la fase di
avviamento, l’elettrovalvola rimanga chiusa; solo quando il
motore supera i 65°C la centralina inizia a comandarla in duty-
cycle.
Nel caso in cui la valvola farfalla sia completamente chiusa, o il
regime motore sia inferiore a 1500 giri/min., o la pressione del
collettore sia ad un valore inferiore a quello calcolato dalla
centralina, l’elettrovalvola non viene comandata.
Gestione del minimo
L’obiettivo di questa funzione della centralina è quello di
mantenere costante il regime minimo (850 giri/min. con motore
caldo). La centralina prevede particolari gestioni del minimo
durante la fase di avviamento, la fase di regimazione termica e la
fase di decelerazione.
Durante la fase di avviamento, la farfalla assume una posizione
che è funzione della temperatura motore e della tensione
batteria.
Durante la fase di regimazione termica, il numero di giri viene
corretto in funzione della temperatura del motore (in questa fase
la centralina attua la strategia di minimo sostenuto).
Durante la fase di decelerazione, la centralina comanda la
posizione della farfalla seguendo una particolare curva detta
dash – pot, in modo da accompagnare dolcemente la riduzione di
giri del motore.
Gestione dell’impianto climatizzatore
Per ottenere un funzionamento ottimale del motore, anche con
il climatizzatore inserito, le centraline di gestione motore e
gestione climatizzatore devono colloquiare tra loro.
La centralina di iniezione riceve la richiesta di inserimento del
compressore ed opera i relativi interventi sul motore, dà il
consenso all’inserimento del compressore e riceve
l’informazione sullo stato del pressostato a quattro livelli.
Quando il motore si trova al minimo, la centralina di iniezione
aumenta l’apertura della farfalla per stabilizzare il regime
minimo.
La centralina di iniezione comanda lo stacco del compressore,
quando si richieda elevata potenza al motore, allo spunto del
motore, con temperatura motore superiore ad una determinata
soglia oppure con regime di rotazione al minimo inferiore a 750
giri/min.
Gestione elettroventola raffreddamento radiatore
La centralina controlla direttamente il funzionamento
dell’elettrovalvola del radiatore, in funzione del segnale fornito dal
sensore temperatura motore e dall’inserimento del
compressore del climatizzatore.
La ventola funziona a 2 velocità (una bassa e una alta), entrambe
sono comandate dalla centralina attraverso relè.
L’elettroventola viene inserita alla 1a velocità quando la
temperatura supera i 97°C ed alla 2a velocità al superamento dei
102°C e viene disinserita quando la temperatura diminuisce
di almeno 3°C.
Quando il climatizzatore è acceso, la 1a velocità della ventola
viene inserita quando scatta il secondo livello del pressostato e la
2a velocità della ventola viene inserita quando scatta il terzo livello
del pressostato.
Gestione della diagnosi
La centralina è provvista di un sistema di autodiagnosi che
controlla costantemente i segnali in ingresso dai sensori ed in
uscita verso gli attuatori e anche il funzionamento della
centralina stessa.
In caso di rilevamento di un errore, la centralina attiva
immediatamente le strategia di recovery (di ricostruzione dei
segnali mancanti) al fine di garantire le funzionalità minime
del motore, in modo da permettere all’utente di raggiungere il
centro assistenza.
È possibile “interrogare” la centralina solo attraverso tester
specifici (Examiner Fiat o stazione SDC), tramite l’apposita
presa diagnostica.
La presenza di un’anomalia in centralina, viene segnalata
tramite l’accensione di una spia
posta sul cruscotto.