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Monza SERVIZIO IAT MONZA INFORMAZIONE E ACCOGLIENZA TURISTICA Ufficio IAT - Sede centrale Associazione Pro Monza Piazza Carducci - portici Palazzo Comunale Tel./fax 039.323222 Infopoint - Giardini Stazione FS Via Caduti del Lavoro Tel./fax 039.362722 [email protected] www.promonza.it COMUNE DI MONZA Ufficio Turismo e Spettacolo Piazza Trento e Trieste Tel. 039.2372222 [email protected] www.comune.monza.it Fotografie: © Museo e Tesoro del Duomo di Monza Associazione Pro Monza Associazione Amici dei Musei di Monza e Brianza Onlus Umberto Isman, Vittorio Pigazzini INFORMAZIONI UTILI REGGIA DI MONZA www.reggiadimonza.it - www.comune.monza.it VILLA REALE Tel. 039.39464213 GIARDINI REALI Ingresso gratuito. Aperti tutti i giorni. Tel. 039.39464213 Orario invernale: dalle 7.00 alle 18.30 - Orario estivo: dalle 7.00 alle 20.00 PARCO Tel. 039.394641 Aperto tutti i giorni. Ingresso aree pubbliche gratuito. Orario invernale: dalle 7.00 alle 19.00 - Orario estivo: dalle 7.00 alle 20.30 All’interno del parco è attivo il servizio noleggio biciclette e trenino turi- stico CAPPELLA ESPIATORIA Ingresso gratuito. Tel. 039.380772 Orari: da settembre ad aprile da martedì a sabato 9.00-14.00 da maggio a settembre da martedì a sabato 9.00-12.00/14.00-17.00 la 1ª, la 3ª e la 5ª domenica del mese: 9.00-14.00 AUTODROMO www.monzanet.it Aperto tutto l’anno. Tel. 039.24821 Autodromo Nazionale Monza, via Vedano, 5 1 Centro R.A.I. VI A L E M O N T AGNETTA VIALE BRIANZA VIALE BRIANZA VIA LE C A S C I N A DEL SOLE VIA BOCCACCIO VIALE PER BIASSONO Giardini Reali VIALE Comune di Vedano al Lambro VIALE CESARE BATTISTI INGRESSO INGRESSO INGRESSO INGRESSO INGRESSO INGRESSO Porta di Monza INGRESSO VIALE REGINA MARGHERITA INGRESSO VIALE D E WC WC WC WC 1 2 3 4 6 17 9 10 V I A L E M U L I NI SAN GI O R GI O VIA MONTECASSINO VIA LECCO S.S. n. 36 bis VIAL E VALLE DEI S O S P IR I RONDÒ DEI TULIPIFERI VI A L E P I N ETA VI A L E MULI NO DEL C AN TO N E VIALE C .N A CASALT A VIALE C.NA CATTABREGA VIALE D E I MOLI NI ASCIUTTI Bosco Bello VIALE MIRABELLO VIALE DI VEDANO VIALE MIRABELLO CAVRIGA VIALE CAVRIGA Comune di Biassono d Comune i Villasanta Fiume L a m bro F i u m e L a m b r o Comune di Lesmo INGRESSO INGRESSO INGRESSO INGRESSO INGRESSO INGRESSO EI CARPINI WC WC WC 5 7 8 13 11 12 14 15 16 La Villa Reale di Monza fu costruita tra il 1777 e il 1780 dall’imperial regio architetto Giuseppe Piermarini per volere dell’arciduca Ferdi- nando d’Asburgo, Governatore Generale della Lombardia. La villa fu con gli Asburgo residenza arciducale (Ferdinando, Ranieri), con i francesi vicereale (Eugenio di Beauharnais) ed infine reale (Vittorio Emanuele II, Umberto I). La soluzione planimetrica ad “U” adottata per la villa monzese è ricon- ducibile all’impianto tipico delle ville lombarde settecentesche; dal corpo centrale, sviluppato su due soli piani, si allungano anteriormente due ali della stessa altezza terminanti con due avancorpi cubici più bassi - la Cappella di Corte a sinistra e la Cavallerizza a destra – che danno origine al cortile d’onore. Il corpo principale, concluso in alto dal belvedere, è movimentato al centro dal volume della scalinata e ospitava al suo interno gli apparta- menti arciducali e quelli per rice- vere e intrattenere gli ospiti. Le due ali nobili erano invece adi- bite ad alloggio dei visitatori e dei domestici. Le parti rustiche furono organizzate per accogliere le scu- derie, le rimesse delle carrozze, le cucine - dove successivamente trovò posto il Teatrino di Corte co- struito all’inizio dell’Ottocento da Luigi Canonica - il Serrone e la Ro- tonda delle Serre. All’interno del corpo principale, l’atrio ottagonale costituisce il ve- stibolo alla grande sala da ballo a doppia altezza, fulcro delle visuali prospettiche verso Milano e verso i giardini; di grande interesse gli appartamenti reali di Umberto I e Mar- gherita di Savoia, situati nell’ala sud del primo piano nobile, nonché la Cappella, felicissima elaborazione piermariniana a pianta centrale. De- dicata all'Immacolata, la piccola chiesa supera in ricchezza decorativa ogni altro ambiente della Villa, che pure aveva conosciuto nel disegno di stucchi, intagli lignei, mobili e suppellettili il contributo straordinario del genio di Giocondo Albertolli, Alessandro Sanquirico, Giuliano Tra- ballesi. Sul fronte pittorico, una citazione merita il ciclo di affreschi di Andrea Appiani dedicato alla favola di Amore e Psiche all’interno della Rotonda. Annessi alla Villa sono i Giardini, primi in Italia concepiti secondo le modalità tipologiche del giardino "all'inglese”, con ricche e rare essenze floreali, macchie di alberi alternate a distese di prati, acque che scor- rono seguendo percorsi sinuosi, un piccolo tempio dorico che si specchia nelle acque di un laghetto, una collina artificiale percorsa da sentieri e la neogotica torretta Viscontea. CAPPELLA ESPIATORIA Nei pressi della Villa Reale, sul lato destro del grande viale che fa da ingresso monu- mentale al complesso della Villa, si innalza la Cappella Espiatoria (1910) eretta sul luogo dell’assassinio di re Umberto I, ucciso il 29 luglio 1900 dall’anarchico Gaetano Bre- sci. Dalla base a sacello si eleva una colonna rastremata a sezione quadrata alta 35 metri che presenta sui lati nord e sud due grandi croci latine in alabastro, e sulla sommità della stele i simboli reali e una corona rea- lizzati in bronzo; sopra la porta d’ingresso del sacello è collocata la Pietà, opera scultorea di Ludovico Pogliaghi. PARCO REALE Il 14 settembre 1805 venne emanato un decreto napoleonico per la co- struzione, accanto alla Villa Reale e ai suoi giardini, di un "grande parco reale". Nel 1806 sotto la spinta del viceré Eugenio di Beauharnais, venne data attuazione pratica al dettato di legge: la zona prescelta, a nord dell’abitato monzese lungo il fiume Lambro, comprendeva i parchi delle ville patrizie Mirabello e Mirabellino, e l’area boschiva del “Bosco Bello”, una zona di grande valore paesaggistico e naturalistico. Il parco doveva avere fun- zioni sia di svago, per il ri- poso e la caccia, sia di alle- vamento e produzione di animali e piante, nella lo- gica della pubblica utilità. Nel 1807 venne circondato da un muro di cinta lungo 14 chilometri, costruito uti- lizzando materiale prove- niente dalle rovine del ca- stello visconteo: si costituì così il parco urbano recin- tato più esteso d’Europa. Consolidato l’impianto arbo- reo, il parco fu aperto al pubblico; nel 1919 Villa Reale e Parco vennero concesse al Demanio e nel 1920 al Consorzio costituito dai Comuni di Monza, Milano e dall'Umanitaria. Nel 1922 venne concessa l'autorizzazione alla costruzione, all’interno del parco, dell’Autodromo Nazionale. Attualmente le aree libere del parco disponibili ad uso pubblico sfiorano i 5 milioni di metri quadrati (di cui 350.000 di pertinenza dei Giardini) e oggi rappresentano una grande opportunità di sport, svago, benessere, socializzazione e cultura, grazie alle installazioni di arte moderna pre- senti all’interno. LE VILLE Il parco deve la sua bellezza non soltanto alla ricca vegetazione ma anche alla pre- senza di edifici di notevole interesse. Tra questi troviamo la villa Mirabello, co- struita nel 1656 su progetto dell’archi- tetto Gerolamo Quadrio e di proprietà della famiglia Durini, e di fronte, in posi- zione assiale ed elevata, la villa Mira- bellino, fatta erigere nel 1776 dal Cardi- nale Angelo Maria Durini come dependance per gli ospiti. In origine le due ville, che presentano entrambe la pianta a “U”, erano collegate scenograficamente da un viale di carpini recentemente ripristinato. LE CASCINE E I MULINI L’acquisizione dei terreni necessari alla creazione del parco comportò l’annes- sione delle cascine e dei mulini pree- sistenti che vennero in seguito ristrut- turati o ricostruiti con l’intento di “nobilitarli” architettonicamente. Nei pressi della villa Mirabello sorge il Mulino del Cantone e, risalendo lungo il fiume, quello della cascina Mulini Asciutti, l’unico che conserva una ruota a pale ancora funzionante. L'architetto Canonica progettò alcuni edifici come la Cascina Frutteto, con facciata ad arcata e torretta neoclas- sica; in posizione dominante è situata la cascina S. Fedele, in forme neogotiche, rivestita da marmi in parte recuperati dalla demolita chiesa milanese di Santa Maria di Brera. Altri edifici degni di nota sono la cascina Casalta, bell’esempio di ar- chitettura rurale lombarda, la cascina del Serraglio, la cascina Cernu- schi e la Fagianaia Reale, che oggi ospita un ristorante. IL LAMBRO Le acque del fiume Lam- bro attraversano il parco e un tempo davano vita a una rete di rogge che azionavano i nume- rosi mulini; dopo aver costeggiato all’esterno le mura di cinta, il Lambro entra nel Parco e, con un percorso tortuoso, de- scrive nei pressi della villa Mirabello un ampio semicerchio, per poi uscire dalle mura nei pressi del convento francescano di Santa Maria delle Grazie. Dei ponti, degno di nota è il Ponte delle Catene, opera del Canonica, a due arcate con parapetti di tronchi di granito uniti da catene. AUTODROMO La parte settentrionale del parco è occupata dall’Auto- dromo Nazionale, sorto nel 1922 per iniziativa dell’Auto- mobile Club di Milano. I lavori per la realizzazione dell’Autodromo iniziarono il 15 maggio 1922 su progetto del- l’architetto Rosselli e sotto la direzione dell’ingegner Puricelli e si conclusero dopo 110 giorni di alacre lavoro. L'impianto mo- toristico rappresenta un "tempio sacro” per i cultori di automo- bilismo e motociclismo, costan- temente rinnovato con le tecnologie più all’avanguardia. Il largo favore incontrato tra sportivi ed appassionati è testimoniato dalle centinaia di migliaia di spettatori che assiepano le tribune in occasione delle diverse manifestazioni ospitate dall’autodromo come il Gran Premio d’Italia di Formula 1, il Campionato Mondiale Superbike e la Coppa Intereuropea Storica. La Tipografia Monzese - 039.322349 15 16 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 17 1. Villa Reale 2. Torretta 3. Laghetto e tempio dorico 4. Cascina Bastia - info point, noleggio biciclette 5. Villa Mirabello 6. Villa Mirabellino 7. Mulino del Cantone 8. Mulini Asciutti 9. Cascina Frutteto 10. Cascina San Fedele 11. Cascina Casalta 12. Cascina Cernuschi 13. Fagianaia Reale 14. Ponte delle Catene 15. Autodromo Nazionale 16. Golf Club 17. Cascina Fontana, Sede Settore Parco e Villa Reale/ Consorzio Villa Reale e Parco di Monza REGGIA DI MONZA: LA VILLA, I GIARDINI, IL PARCO

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SERVIZIO IAT MONZAINFORMAZIONE E ACCOGLIENZA TURISTICA

Ufficio IAT - Sede centraleAssociazione Pro Monza

Piazza Carducci - portici Palazzo ComunaleTel./fax 039.323222

Infopoint - Giardini Stazione FSVia Caduti del LavoroTel./fax 039.362722

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COMUNE DI MONZAUfficio Turismo e Spettacolo

Piazza Trento e TriesteTel. 039.2372222

[email protected]

Fotografie:© Museo e Tesoro del Duomo di Monza

Associazione Pro MonzaAssociazione Amici dei Musei di Monza e Brianza Onlus

Umberto Isman, Vittorio Pigazzini

INFORMAZIONI UTILIREGGIA DI MONZA www.reggiadimonza.it - www.comune.monza.itVILLA REALE Tel. 039.39464213GIARDINI REALI Ingresso gratuito. Aperti tutti i giorni. Tel. 039.39464213Orario invernale: dalle 7.00 alle 18.30 - Orario estivo: dalle 7.00 alle 20.00PARCOTel. 039.394641Aperto tutti i giorni. Ingresso aree pubbliche gratuito.Orario invernale: dalle 7.00 alle 19.00 - Orario estivo: dalle 7.00 alle 20.30All’interno del parco è attivo il servizio noleggio biciclette e trenino turi-sticoCAPPELLA ESPIATORIA Ingresso gratuito. Tel. 039.380772Orari: da settembre ad aprile da martedì a sabato 9.00-14.00da maggio a settembre da martedì a sabato 9.00-12.00/14.00-17.00la 1ª, la 3ª e la 5ª domenica del mese: 9.00-14.00AUTODROMO www.monzanet.it Aperto tutto l’anno. Tel. 039.24821Autodromo Nazionale Monza, via Vedano, 5

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La Villa Reale di Monza fu costruita tra il 1777 e il 1780 dall’imperialregio architetto Giuseppe Piermarini per volere dell’arciduca Ferdi-nando d’Asburgo, Governatore Generale della Lombardia. La villa fucon gli Asburgo residenza arciducale (Ferdinando, Ranieri), con i francesivicereale (Eugenio di Beauharnais) ed infine reale (Vittorio EmanueleII, Umberto I).La soluzione planimetrica ad “U” adottata per la villa monzese è ricon-ducibile all’impianto tipico delle ville lombarde settecentesche; dalcorpo centrale, sviluppato su due soli piani, si allungano anteriormentedue ali della stessa altezza terminanti con due avancorpi cubici piùbassi - la Cappella di Corte a sinistra e la Cavallerizza a destra – chedanno origine al cortile d’onore.

Il corpo principale, concluso in altodal belvedere, è movimentato alcentro dal volume della scalinata eospitava al suo interno gli apparta-menti arciducali e quelli per rice-vere e intrattenere gli ospiti.Le due ali nobili erano invece adi-bite ad alloggio dei visitatori e deidomestici. Le parti rustiche furonoorganizzate per accogliere le scu-derie, le rimesse delle carrozze, lecucine - dove successivamentetrovò posto il Teatrino di Corte co-struito all’inizio dell’Ottocento daLuigi Canonica - il Serrone e la Ro-tonda delle Serre.All’interno del corpo principale,l’atrio ottagonale costituisce il ve-stibolo alla grande sala da ballo adoppia altezza, fulcro delle visualiprospettiche verso Milano e verso i

giardini; di grande interesse gli appartamenti reali di Umberto I e Mar-gherita di Savoia, situati nell’ala sud del primo piano nobile, nonché laCappella, felicissima elaborazione piermariniana a pianta centrale. De-dicata all'Immacolata, la piccola chiesa supera in ricchezza decorativaogni altro ambiente della Villa, che pure aveva conosciuto nel disegnodi stucchi, intagli lignei, mobili e suppellettili il contributo straordinariodel genio di Giocondo Albertolli, Alessandro Sanquirico, Giuliano Tra-ballesi. Sul fronte pittorico, una citazione merita il ciclo di affreschi diAndrea Appiani dedicato alla favola di Amore e Psiche all’interno dellaRotonda.Annessi alla Villa sono i Giardini, primi in Italia concepiti secondo lemodalità tipologiche del giardino "all'inglese”, con ricche e rare essenzefloreali, macchie di alberi alternate a distese di prati, acque che scor-rono seguendo percorsi sinuosi, un piccolo tempio dorico che si specchianelle acque di un laghetto, una collina artificiale percorsa da sentieri ela neogotica torretta Viscontea.

CAPPELLA ESPIATORIANei pressi della Villa Reale, sul lato destrodel grande viale che fa da ingresso monu-mentale al complesso della Villa, si innalzala Cappella Espiatoria (1910) eretta sulluogo dell’assassinio di re Umberto I, uccisoil 29 luglio 1900 dall’anarchico Gaetano Bre-sci. Dalla base a sacello si eleva una colonnarastremata a sezione quadrata alta 35 metriche presenta sui lati nord e sud due grandicroci latine in alabastro, e sulla sommitàdella stele i simboli reali e una corona rea-lizzati in bronzo; sopra la porta d’ingressodel sacello è collocata la Pietà, opera scultorea di Ludovico Pogliaghi.

PARCO REALEIl 14 settembre 1805 venne emanato un decreto napoleonico per la co-struzione, accanto alla Villa Reale e ai suoi giardini, di un "grandeparco reale". Nel 1806 sotto la spinta del viceré Eugenio di Beauharnais,venne data attuazione pratica al dettato di legge: la zona prescelta, anord dell’abitato monzese lungo il fiume Lambro, comprendeva i parchidelle ville patrizie Mirabello e Mirabellino, e l’area boschiva del “BoscoBello”, una zona di grande valore paesaggistico e naturalistico.

Il parco doveva avere fun-zioni sia di svago, per il ri-poso e la caccia, sia di alle-vamento e produzione dianimali e piante, nella lo-gica della pubblica utilità.Nel 1807 venne circondatoda un muro di cinta lungo14 chilometri, costruito uti-lizzando materiale prove-niente dalle rovine del ca-stello visconteo: si costituìcosì il parco urbano recin-tato più esteso d’Europa.Consolidato l’impianto arbo-

reo, il parco fu aperto al pubblico; nel 1919 Villa Reale e Parco venneroconcesse al Demanio e nel 1920 al Consorzio costituito dai Comuni diMonza, Milano e dall'Umanitaria.Nel 1922 venne concessa l'autorizzazione alla costruzione, all’internodel parco, dell’Autodromo Nazionale.Attualmente le aree libere del parco disponibili ad uso pubblico sfioranoi 5 milioni di metri quadrati (di cui 350.000 di pertinenza dei Giardini)e oggi rappresentano una grande opportunità di sport, svago, benessere,socializzazione e cultura, grazie alle installazioni di arte moderna pre-senti all’interno.

LE VILLEIl parco deve la sua bellezza non soltantoalla ricca vegetazione ma anche alla pre-senza di edifici di notevole interesse. Traquesti troviamo la villa Mirabello, co-struita nel 1656 su progetto dell’archi-tetto Gerolamo Quadrio e di proprietàdella famiglia Durini, e di fronte, in posi-zione assiale ed elevata, la villa Mira-bellino, fatta erigere nel 1776 dal Cardi-nale Angelo Maria Durini comedependance per gli ospiti.In origine le due ville, che presentano

entrambe la pianta a “U”, erano collegate scenograficamente da unviale di carpini recentemente ripristinato.

LE CASCINE E I MULINIL’acquisizione dei terreni necessari allacreazione del parco comportò l’annes-sione delle cascine e dei mulini pree-sistenti che vennero in seguito ristrut-turati o ricostruiti con l’intento di“nobilitarli” architettonicamente.Nei pressi della villa Mirabello sorge ilMulino del Cantone e, risalendo lungoil fiume, quello della cascina MuliniAsciutti, l’unico che conserva unaruota a pale ancora funzionante.L'architetto Canonica progettò alcuniedifici come la Cascina Frutteto, confacciata ad arcata e torretta neoclas-

sica; in posizione dominante è situata la cascina S. Fedele, in formeneogotiche, rivestita da marmi in parte recuperati dalla demolita chiesamilanese di Santa Maria di Brera.Altri edifici degni di nota sono la cascina Casalta, bell’esempio di ar-chitettura rurale lombarda, la cascina del Serraglio, la cascina Cernu-schi e la Fagianaia Reale, che oggi ospita un ristorante.

IL LAMBROLe acque del fiume Lam-bro attraversano ilparco e un tempo davanovita a una rete di roggeche azionavano i nume-rosi mulini; dopo avercosteggiato all’esterno lemura di cinta, il Lambroentra nel Parco e, con unpercorso tortuoso, de-scrive nei pressi dellavilla Mirabello un ampiosemicerchio, per poiuscire dalle mura neipressi del convento francescano di Santa Maria delle Grazie.Dei ponti, degno di nota è il Ponte delle Catene, opera del Canonica, adue arcate con parapetti di tronchi di granito uniti da catene.

AUTODROMOLa parte settentrionale delparco è occupata dall’Auto-dromo Nazionale, sorto nel1922 per iniziativa dell’Auto-mobile Club di Milano.I lavori per la realizzazionedell’Autodromo iniziarono il 15maggio 1922 su progetto del-l’architetto Rosselli e sotto ladirezione dell’ingegner Puricellie si conclusero dopo 110 giornidi alacre lavoro. L'impianto mo-toristico rappresenta un "tempiosacro” per i cultori di automo-bilismo e motociclismo, costan-temente rinnovato con le tecnologie più all’avanguardia. Il largo favoreincontrato tra sportivi ed appassionati è testimoniato dalle centinaia dimigliaia di spettatori che assiepano le tribune in occasione delle diversemanifestazioni ospitate dall’autodromo come il Gran Premio d’Italia diFormula 1, il Campionato Mondiale Superbike e la Coppa IntereuropeaStorica.

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1. Villa Reale2. Torretta3. Laghetto e tempio dorico4. Cascina Bastia - info

point, noleggio biciclette5. Villa Mirabello6. Villa Mirabellino7. Mulino del Cantone8. Mulini Asciutti9. Cascina Frutteto

10. Cascina San Fedele11. Cascina Casalta12. Cascina Cernuschi13. Fagianaia Reale14. Ponte delle Catene15. Autodromo Nazionale16. Golf Club17. Cascina Fontana,

Sede Settore Parcoe Villa Reale/Consorzio Villa Realee Parco di Monza

REGGIA DI MONZA:LA VILLA, I GIARDINI, IL PARCO

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CENNI STORICIdi importanti interventi edilizi: sotto iVisconti, nel 1300, iniziò la ricostruzionein forme gotiche del Duomo, e in seguitovennero edificate le mura cittadine e ilCastello. L’epoca comunale si conclusecon l’assedio e la capitolazione dellacittà, alleata della Repubblica Ambro-siana, nelle mani di Francesco Sforza. Isecoli XVI e XVII furono funestati daguerre, carestie e pestilenze che deci-marono la popolazione, mentre il domi-nio spagnolo coincise con la riduzionedella città e del suo territorio a feudo:tra i signori di Monza si annoverano i DeLeyva, famiglia cui appartenne Virginia,la manzoniana Monaca di Monza, e i Du-rini. Nel 1706 subentrò il dominio au-striaco, portando Monza a una vera epropria rinascita culturale, urbanisticaed economica che culminò nel 1777 conl’inizio della costruzione della VillaReale, “casa di campagna” per l’arci-duca Ferdinando d’Asburgo. Fu conl’avvento di Napoleone che si avviaronoi lavori di realizzazione del grande ParcoReale, affidati al Viceré Eugenio di Be-auharnais. Dopo la sconfitta di Waterloola città tornò agli Asburgo, che opera-rono a favore di Monza con l'apertura dinuove strade e l’introduzione in esse del-l'illuminazione pubblica; crescita e svi-luppo erano destinati a proseguire anchecon i sovrani di Casa Savoia. Dalla metàdel XIX secolo si ebbe il decollo indu-striale e commerciale della città, conl’affermarsi della lavorazione del feltroe dell’industria del cappello. La pre-

senza della cortedei Savoia in VillaReale era desti-nata a terminaretragicamente il29 luglio 1900 conl’assassinio di reUmberto I, permano dell’anar-chico Bresci: sulluogo del regici-dio venne eretta

la Cappella Espiatoria. Nel 1922 vennerealizzato nel parco l'Autodromo Nazio-nale che porterà il nome di Monza nelmondo. Ricca di storia, arte, cultura eimportante sede di servizi, Monza è oggicapoluogo della Brianza e con i suoi123.000 abitanti è la terza città dellaLombardia.

Monza, già importante vicus romano, inepoca longobarda divenne centro di fon-damentale importanza grazie alla Reginacattolica Teodolinda, che la scelse comeresidenza estiva della corte facendoviedificare un palazzo e, nel 595, una cap-pella palatina, primo nucleo storico delDuomo, dotandola di una rendita e diun tesoro. Probabilmente, è da ricon-durre all’epoca carolingia l’arrivo aMonza della Corona Ferrea, capolavorodi oreficeria ostrogota, che secondo latradizione conserva al suo interno unalamina ricavata da uno dei chiodi dellaCroce di Cristo. Lostesso vincitoredei Longobardi, ilfranco Carlo Ma-gno, venne inco-ronato Re d’Italiacon la Corona delFerro, simbolo diregalità e nel con-tempo reliquia.Nel XII secoloFederico Barba-rossa scelse Monza quale sua sede pre-ferita e in città tenne splendida corte. Èa questo periodo che si può far risalirela nascita del Comune medievale, ca-ratterizzato dalla crescita economica le-gata alla fiorente attività mercantile.Dal XIV secolo l’avvicendarsi delle signo-rie viscontea e poi sforzesca fu occasione

DUOMOUna trama di vicende lunga più di 1400 anni,un ricchissimo apparato decorativo e di ar-redi, un fitto intreccio di relazioni interna-zionali, fanno del Duomo di Monza una dellepiù importanti istituzioni ecclesiastiche d’Ita-lia e d’Europa. Sorto e sviluppatosi sulla sededell’oraculum longobardo del VI secolo d.C.e dedicato dalla regina Teodolinda a san Gio-vanni Battista, attraversò alterne vicendenel corso del Medioevo. Più volte ampliata erestaurata nel corso di questi secoli, a partiredall’anno 1300 la chiesa di Teodolinda fu so-stituita da un nuovo edificio, la cui costru-zione, patrocinata dai Visconti, si protrasseper tutto il XIV secolo. E’ questo il Duomogotico che ancora oggi possiamo ammirare,

per quanto in una veste diversa da quella originale, a causa dei numerosirimaneggiamenti portati alla struttura e al suo apparato decorativo trail XV e il XIX secolo. Protagonista di questa fase dei lavori fu l’architettoe scultore Matteo da Campione, che diresse il cantiere fino al 1396, acui si deve, in particolare, il progetto della facciata. A testimoniare ilfasto della decorazione gotica dellachiesa resta tuttavia la celebre Cappelladi Teodolinda, a sinistra del presbiterio,sulle cui pareti la bottega degli Zavattariaffrescò tra il 1441 e il 1446 un vasto ci-clo con Storie della Regina, uno dei mas-simi capolavori della pittura del goticointernazionale. Nell’altare della Cap-pella di Teodolinda è custodita la CoronaFerrea, una delle opere di oreficeria più importanti e dense di significatodi tutta la storia dell’Occidente. Numerosissime sarebbero state le in-coronazioni: tra cui quelle di Carlo Magno (800) e di Corrado di Lorena(1093), Federico I Barbarossa, (1158), Ferdinando I d’Austria (1838),Carlo V d’Asburgo, (1530) e Napoleone I Bonaparte. L'interno dellachiesa fu poi trasformato nei secoli XVII e XVIII in un insieme barocco erococò grazie a grandi artisti come Arcimboldo, Legnanino, Borroni eCarloni.

MUSEO E TESORO DEL DUOMOUn Tesoro “restituito” a tutti e capace di arricchire il visitatore dellaconoscenza del patrimonio del territorio e soprattutto di emozioni.La visita al Complesso Monumentale del Duomo di Monza è un’esperienzada vivere fino in fondo alla scoperta delle radici della storia longobardae lasciarsi coinvolgere dalle molteplici atmosfere che si susseguono.L’inestimabile patrimonio di opere d'arte ospitato nell’ipogeo Museo eTesoro del Duomo di Monza costituisce una raccolta unica al mondo nonsolo per la rarità e la preziosità dei materiali, ma perché permette diseguire con puntualità le vicende del Duomo dalla sua fondazione lon-gobarda fino ai nostri giorni, storia fortemente legata a quella dellegrandi istituzioni politiche e religiose d’Italia e d’Europa. L’ambientearchitettonico è disposto su due livelli con un allestimento suggestivorafforzato dall’elemento luce, caratteristica fondamentale dell’atmo-sfera del Museo che è luogo di ricerca e studio continuo - grazie allacooperazione tra i lighting designer e le aziende - di nuove sorgenti lu-minose i cui successi vengono esportati in altri musei e grandi mostreinternazionali.

INFORMAZIONI UTILIDUOMO www.duomomonza.it - www.museoduomomonza.itAperto da lunedì a sabato 8.00-12.00/15.00-18.00; domenica 8.00-13.00/15.00-19.00.Per informazioni e visite guidate tel. 039.326383MUSEO E TESORO DEL DUOMO www.museoduomomonza.itOrari Museo e Tesoro: da martedì a domenica 9.00-13.00/14.00-18.00. Lunedì chiuso. Orari Corona Ferrea: da martedì a sabato 9.00-13.00/14.00-18.00; domenica 14.00-18.00; lunedì:per gruppi e solo su prenotazione. Le visite alla Corona Ferrea sono sospesedurante le funzioni liturgiche del Duomo di Monza. Per informazioni e visite guidate tel. 039.326383 SANTA MARIA IN STRADA Per informazioni e visite guidate tel. 039.326383ARENGARIO www.comune.monza.itSede espositiva per mostre temporanee.SAN PIETRO MARTIRE Per informazioni e visite guidate tel. 039.326383SANTA MARIA IN CARROBIOLO www.carrobiolo.itOrari: feriali 7.00-11.45/16.00-19.15; festivi 7.00-12.30/16.00-19.30MULINO COLOMBO www.memb.itVisita: martedì e giovedì 9.00-12.00. Per informazioni 039.2304400SAN MAURIZIO Per informazioni e visite guidate tel. 039.326383SALETTA REALE PRESSO STAZIONE FERROVIARIA www.amicimuseimonza.itOrari: martedì, giovedì e sabato 15.30-17.30.Per informazioni e visite guidate: Associazione Amici dei Musei di Monza eBrianza 347.6986580

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N SANTA MARIA IN STRADADalla piazza del Duomo, imboccando la strettavia Rossi, si giunge in via Italia e girando a sini-stra si raggiunge la chiesa di Santa Maria inStrada che sorge nel cuore del nucleo medioe-vale cittadino. La chiesa, fondata nella primametà del XIV secolo dai Terziari francescani,presenta un’elegante facciata a vento con de-corazioni in cotto, importante esempio di ar-chitettura gotica lombarda.L’interno della chiesa fu trasformato nel corsodel Seicento e risalgono al XVIII secolo le deco-razioni di gusto barocchetto. Si conservano co-munque alcune testimonianze di epoca più an-tica: un ambiente con volta a crociera postoalla base del campanile accoglie un ciclo fram-mentario di affreschi della fine del XIV secolodi scuola lombarda. Recentemente riportato al-

l'antico splendore è l'annesso chiostro quattrocentesco.

ARENGARIOPercorsa via Italia si raggiunge piazza Romadove sorge l’antico palazzo comunale,detto Arengario (dal latino arengarius, de-rivato dal germanico hari-hring, luogo perassemblee). Il palazzo venne costruito versola fine del XIII secolo in posizione pressochécontigua al Duomo, a significare anche visi-vamente la contrapposizione di poteri – re-ligioso e civile – che anche a Monza con-traddistinse il periodo comunale. Presentaa piano terra un ampio porticato e al primopiano una grande aula destinata alle adu-nanze ed assemblee, con un balconcino aloggetta (la “parlera”) dal quale si leggevano i decreti emanati dal Co-mune. Risale al XV secolo la torre campanaria del lato nord.

PALAZZO COMUNALE PIAZZA TRENTO E TRIESTE

Poco distante dall’Arengariosorge il nuovo palazzo mu-nicipale, costruito a partiredagli anni Venti e portato acompimento nel 1932. Il Palazzo Comunale si affac-cia sulla piazza Trento eTrieste, antica piazza delmercato, oggetto di recenteriqualificazione (2005-2009).All’interno della piazza sonostati introdotti elementi cherimandano alla storia e alle

attività che vi si svolgevano in passato: i due portali si ispirano alle an-tiche “chiodere” utilizzate per la tradizionale lavorazione dei pannilana, i due piccoli canali ricordano il percorso dell’antica roggia Peluccae la serie di formelle nella pavimentazione riproducono i marchi dellefamiglie dei mercanti del XV secolo.Al centro della piazza sorge il monumento ai Caduti di Monza (1923-1932), opera dello scultore Enrico Pancera: dodici possenti figure rap-presentano L’ondata vittoriosa d’assalto guidata dalla Vittoria.

SAN PIETRO MARTIRERisalendo per via Carlo Alberto, arteriadi chiara impronta medievale, si apre asinistra piazza San Pietro Martire dovesorge l’omonima chiesa (XIV secolo) el’adiacente convento, appartenenti inpassato all’ordine dei Domenicani. Ilcomplesso della chiesa si presenta arti-colato in tre navate separate da pilastricilindrici in pietra e cotto; nella cap-pella absidale si trovano resti di affre-schi trecenteschi di scuola lombarda.La chiesa è stata oggetto di un’attentaopera di restauro che ha consentito diriportarne alla luce le strutture originarie. La facciata ed il fianco prospi-ciente la piazza sono stati oggetto, nel corso dell’Ottocento, di un restauroche ha conferito all’edificio l’aspetto neoromanico attuale. Perfettamenteconservato, invece, è l’adiacente chiostro quattrocentesco.

SANTA MARIA IN CARROBIOLOAvanzando lungo via Carlo Alberto, si giunge a piazza Carrobiolo dovesorge l’omonima chiesa, terminata intorno al 1260 per ospitare l’Ordinedegli Umiliati e, in seguito alla soppressione dell’Ordine, affidata nel1571 ai padri Barnabiti. Dell'originaria costruzione medioevale riman-

gono il campanile (intatto dal 1240) e imuri perimetrali realizzati in cotto comela vivace ed elegante serie di edifici reli-giosi settecenteschi affacciati sullapiazza. All’interno delle chiesa si conser-vano importanti dipinti realizzati da Mon-calvo, Morazzone e Simone Peterzano. Dipregevole fattura è il portale in arenariaraffigurante San Paolo, opera del Buzzi(1731).

MULINO COLOMBODirigendosi verso via De Amicis, si raggiunge ilponte settecentesco detto di San Gerardino,nei pressi del quale sorge il Mulino Colombo.Il mulino, già attivo all’inizio del XVIII secolo,era impiegato in origine per macinare il grano,poi per la follatura della lana e infine venneutilizzato come frantoio.All’interno si conservano la macina, il torchioe altri antichi attrezzi.

SAN MAURIZIODedicato in origine a santa Margherita, l'edificioreligioso sorge sul luogo ove era ubicato il con-vento di suor Virginia De Leyva, la manzonianaMonaca di Monza.La chiesa fu edificata nel 1736 su progetto at-tribuito all’architetto lombardo Giovanni An-tonio Quadrio.L’impianto classicheggiante della facciata incotto è vivacizzato dalla presenza del portalemarmoreo, nobile esempio di barocchetto lom-bardo. La chiesa all’interno è riccamentedecorata con affreschi realizzati da Carlo In-nocenzo Carloni e i quadraturisti Carlo Peruc-chetti e Giuseppe Castelli.

PONTE DEI LEONIRitornando in via Vittorio Ema-nuele, in direzione dell’Aren-gario, si raggiunge il Ponte deiLeoni, costruito nel 1842 suiresti di quello romano d’Arena(una cui arcata è tuttora visi-bile presso l’estremità estdell’attuale struttura) in occa-sione dell’apertura della viaFerdinandea, ora via VittorioEmanuele II. Il ponte è costi-tuito da tre arcate con spallein granito, mentre ai lati sono posti quattro leoni di marmo opera delloscultore Tantardini.

TORRE DI VIA LAMBRONei pressi del ponte dei Leoni, all’imboccaturadella stretta via Lambro, sorge una torre due-centesca detta di Teodolinda.Questa porta fortificata, che si trovava sull’ar-teria dell’antico borgo medievale e faceva partedella cinta muraria ora scomparsa, si sviluppasu tre piani, l’ultimo dei quali aggiunto nel 1880,scanditi da caratteristiche finestre (bifore, mo-nofore e trifore) fino alla merlatura dell’estre-mità superiore.

TORRE VISCONTEASubito dopo il ponte dei Leoni si imbocca a sini-stra la Passerella dei mercati che costeggia ilfiume Lambro fino a raggiungere via Azzone Vi-sconti e svoltando a destra si può osservare ele-varsi, sulle acque del fiume, la torre viscontea.A pianta quadrata, rappresenta l’unica partesopravvissuta dell’antico castello fatto edificarenel XIV secolo da Galeazzo Visconti e abbattutonel 1809.Edificata nel 1325, la torre presenta ancora leferitoie del ponte levatoio.

STAZIONE FERROVIARIATerminata la visita al nucleostorico del borgo, ci si può di-rigere verso la vicina StazioneFerroviaria (1884) che con-serva intatta la saletta realed’aspetto che accolse UmbertoI e Margherita di Savoia in oc-casione dei loro soggiorni estivinella Villa Reale, dal 1884 finoall’ultimo viaggio a Roma dellasalma del re l’8 agosto 1900.La sala presenta decorazioni astucco, boiseries e dipinti digusto tardo-eclettico; sulla

volta è un medaglione a tempera di Mosè Bianchi con Il genio dei Savoia(1883-84).

1. Duomo-Museo e Tesoro del Duomo2. Santa Maria in Strada3. Arengario4. Palazzo Comunale e P.zza Trento e Trieste5. San Pietro Martire6. Santa Maria in Carrobiolo7. Mulino Colombo8. San Maurizio9. Ponte dei Leoni

10. Torre di via Lambro11. Torre Viscontea12. Stazione Ferroviaria

IAT di Monza, Ufficio Informazione eAccoglienza Turistica, Piazza CarducciINFO POINT - Informazioni Turistichepresso Giardinetti della Stazione