Ingeneri, desïgner e manager Oltre 800 opportunità hi tech · matica, matematica, economia. E 300...

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Ingeneri, desïgner e manager Oltre 800 opportunità hi tech Le selezioni tra consulenza, informatica, telecomunicazioni e tempo libero I mestieri tradizionali si tra- sformano e le botteghe artigia- ne diventano digital cham- pions: Botteghe digitali, pro- getto di Banca Ifis e dell'Univer- sità Ca' Foscari, coinvolge 1o imprese selezionate tra centi- naia di candidature. Il futuro 4.0, che da un lato sta travol- gendo il vecchio mercato del la- voro, dall'altro crea la necessità di figure nuove, finora inimma- ginabili. Scenari complessi: certo è che grandi e piccole aziende chiedono costante- mente competenze digitali. Con lo scopo di condividere le soft skill fondamentali nasce #imiglioridavvero, piattaforma peer-to-peer per studenti, ne- oassunti e ragazzi alla ricerca del primo impiego. L'iniziativa, promossa da Capgemini, vede come partner anche Fastweb, Sirti e Techint. Capgemini Italia, quest'an- no, assume 70o giovani: 450 neolaureati in ingegneria infor- matica, matematica, economia. E 300 specialisti con competen- ze specifiche in cybersecurity, IoT, cloud, digital trasforma- tion. Fastweb, invece, offre con- tratti a tempo indeterminato a una ventina di professionisti, tra cui 5 ingegneri per lo svilup- po di nuovi servizi Ict e 4 laure- ati con competenze digital. An- che Sirti assorbe decine di spe- cialisti tra Roma e Milano: cy- ber security specialist laureati in informatica; figure di IP Sy- stem architect/ network spe- cialist e una decina di applica- tion SW specialist. Di professioni e lavoro si par- la a Roma, dal 15 al 19 marzo, a Let's Play, primo Festival del vi- deogioco in Italia. Aesvi, l'asso- ciazione di categoria, segnala parecchie opportunità di inse- rimento da Nord a Sud: Ovoso- nico, a Varese, cerca sound de- signer e technical level desi- gner. Milestone, a Milano, arti- sti 3d, game designer. Centounopercento, a Roma, esperti e junior talentuosi con specificità in level design, game design, developer unreal engi- ne, developer unity 3d, uI desi- gner, webgl developer. Erimli- ght Studios a Catania texture artist, 3d animator, game desi- gner, social media marketing manager. Ancora, a Firenze, Lka seleziona 3D artist e un programmatore C++. BTicino invece ha aperte una dozzina di posizioni tra Varese, Erba, Reg- gio Emilia ed Alessandria. Pro- gettisti software, test engineer ups, social media manager: in- gegneri, soprattutto, ma anche diplomati in elettrotecnica ed elettronica e un laureato in giu- risprudenza. Prysmian assume a tempo indeterminato 5o ta- lenti, laureati in discipline tec- niche ed economiche, appas- sionati di tecnologie, per le aree ricerca e sviluppo di Mila- no e in Europa. E 5o sales ma- nager. Anna Maria Catano @ RIPRODUZIONE RISERVATA

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Ingeneri, desïgner e managerOltre 800 opportunità hi techLe selezioni tra consulenza, informatica, telecomunicazioni e tempo libero

I mestieri tradizionali si tra-sformano e le botteghe artigia-ne diventano digital cham-pions: Botteghe digitali, pro-getto di Banca Ifis e dell'Univer-sità Ca' Foscari, coinvolge 1oimprese selezionate tra centi-naia di candidature. Il futuro4.0, che da un lato sta travol-gendo il vecchio mercato del la-voro, dall'altro crea la necessitàdi figure nuove, finora inimma-ginabili. Scenari complessi:certo è che grandi e piccoleaziende chiedono costante-mente competenze digitali.Con lo scopo di condividere lesoft skill fondamentali nasce#imiglioridavvero, piattaformapeer-to-peer per studenti, ne-oassunti e ragazzi alla ricercadel primo impiego. L'iniziativa,promossa da Capgemini, vedecome partner anche Fastweb,Sirti e Techint.

Capgemini Italia, quest'an-no, assume 70o giovani: 450neolaureati in ingegneria infor-matica, matematica, economia.E 300 specialisti con competen-ze specifiche in cybersecurity,IoT, cloud, digital trasforma-tion. Fastweb, invece, offre con-tratti a tempo indeterminato auna ventina di professionisti,tra cui 5 ingegneri per lo svilup-po di nuovi servizi Ict e 4 laure-ati con competenze digital. An-che Sirti assorbe decine di spe-cialisti tra Roma e Milano: cy-ber security specialist laureatiin informatica; figure di IP Sy-stem architect/ network spe-

cialist e una decina di applica-tion SW specialist.

Di professioni e lavoro si par-la a Roma, dal 15 al 19 marzo, aLet's Play, primo Festival del vi-deogioco in Italia. Aesvi, l'asso-ciazione di categoria, segnalaparecchie opportunità di inse-rimento da Nord a Sud: Ovoso-nico, a Varese, cerca sound de-signer e technical level desi-gner. Milestone, a Milano, arti-sti 3d, game designer.Centounopercento, a Roma,esperti e junior talentuosi conspecificità in level design, gamedesign, developer unreal engi-ne, developer unity 3d, uI desi-gner, webgl developer. Erimli-ght Studios a Catania textureartist, 3d animator, game desi-gner, social media marketingmanager. Ancora, a Firenze,Lka seleziona 3D artist e unprogrammatore C++. BTicinoinvece ha aperte una dozzina diposizioni tra Varese, Erba, Reg-gio Emilia ed Alessandria. Pro-gettisti software, test engineerups, social media manager: in-gegneri, soprattutto, ma anchediplomati in elettrotecnica edelettronica e un laureato in giu-risprudenza. Prysmian assumea tempo indeterminato 5o ta-lenti, laureati in discipline tec-niche ed economiche, appas-sionati di tecnologie, per learee ricerca e sviluppo di Mila-no e in Europa. E 5o sales ma-nager.

Anna Maria Catano@ RIPRODUZIONE RISERVATA

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di Glan Antonio Stella

Vito, l'italiano del supertrenocapace di viaggiare a 1.200 all'oraPertosa e il suo gruppo di Monopoli partner della start-up canadese TransPod

illeduecentoventichilometri l'ora!«La velocità è inau-

. . dita. I fiori ai latidella via non son più fiori, so-no macchie, anzi sono striscerosse o bianche. Le città, icampanili e gli alberi danzanoe si perdono follemente nel-l'orizzonte». Solo la stupefattameraviglia di Victor Hugo, cheprovò il brivido delle prime lo-comotive a quindici chilome-tri l'ora («Occorre uno sforzoper non figurarsi che il cavallodi ferro sia una vera bestia. Lasi sente soffiare...») potrebbeoffrire l'impatto del nuovo«supertreno» che fra una de-cina di anni collegherà in pocopiù di mezz'ora, salvo intoppi,Toronto e Montreal.

«Treno»... Si fa per dire. Inrealtà, come spiega Vito Perto-sa, «è una cosa tutta nuova.Dopo la nave, il treno, l'auto-mobile, l'aereo è proprio un al-tro modo di viaggiare». Quellaper arrivare primi alla realizza-zione dell'«Hyperloop», cheWikipedia riassume come«una tecnologia hardwareopen-source per il trasportoad alta velocità di merci e pas-seggeri all'interno di tubi», èuna gara planetaria e vede almomento tre grandi concor-renti: due gruppi californiani euno canadese. Tutti nati nellascia del visionario imprendi-tore Elon Musk, quello che af-fascina Matteo Renzi al puntodi spingerlo a piantare in assol'Italia, il Pd e le scissioni perincontrarlo in Silicon Valley.

Ci siamo anche noi italiani,in gara. Con la MerMec, il pic-colo colosso multinazionale diVito Pertosa che partendo da«Bacco», un carrello per rac-cogliere l'uva nei vigneti, haspazzato via tutti i vecchi siste-mi di controllo sulla sicurezzaferroviaria con «locomotiveche viaggiando a 382 chilome-tri l'ora riescono a scoprire suibinari micro-fratture di mezzomillimetro o a misurare i cavielettrici con una approssima-zione di un decimo di milli-metro».

Una scienza tecnologica co-sì raffinata da consentire al-l'impresa di Monopoli (88 chi-lometri da Corato dove siscontrarono i due treni sul bi-nario unico: i due volti delSud) di conquistare 56 tra imaggiori mercati mondiali.Per capirci: sono affidati ai si-stemi di controllo MerMec lemetropolitane di Londra (lapiù antica), Seul (la più este-sa), Parigi, Madrid, Singapore,Vienna, Roma, Milano... E lereti ferroviarie non solo italia-ne («Sulla diagnostica siamo iprimi al mondo») ma francesi,tedesche, australiane, turche,norvegesi, finlandesi... Pernon dire dei fiori all'occhiello,come la Shinkansen, l'alta ve-locità giapponese sulla qualesfrecciano i «treni proiettile».

Quasi un monopolio. Tantoche, ammicca Angelo Petrosil-lo, che nel 2oog assieme a Lu-ciano Belviso (non arrivavanoa sessant'anni in due) si è in-ventato con Pertosa gli aereileggeri della «Blackshape»che oggi vendono in 27 Paesi,«dall'estero ci arrivano lettereindirizzate non a Monopoli,provincia di Bari, ma a Mono-poly, con la Y».

Fatto sta che, in attesa dimettere insieme quanto primai diversi settori (la diagnosticaferroviaria, gli aerei con unnuovo velivolo certificato Easa,i sistemi per pagamenti via in-ternet e i satelliti, due dei qualisaranno lanciati nello spazio aottobre) il piccolo gigante ba-rese ha deciso di giocarsela,come dicevamo, anche sul-l'«Hyperloop». Ed è entratocome primo partner, metten-do soldi, tecnologie e il peso diuna struttura che conta su cir-ca settecento ingegneri («mane assumeremo un altro centi-naio») nel gruppo canadeseTransPodlnc.

Il quale, guidato dai fonda-tori Sebastien Gendron e RyanJanzen («Due geni», giura Per-tosa) e spinto dal governo diOttawa decisissimo a batteresul tempo i californiani che giàpubblicano su youtube i videocon i rendering di quello che

dovrebbe essere l'Hyperloopda San Francisco a Los Ange-les, sta lavorando pancia a ter-ra per partire prima con il «su-pertreno» Toronto-Montreal.

Un «supertreno» senza lo-comotiva. Ma certamente piùsimile, stando alle anticipazio-ni, all'idea dei convogli che ciportiamo dentro da quasi duesecoli. Le navette chiamate«pod», infatti, non sarannocome quei bossoli inizialmen-te concepiti con dentro quat-tro o cinque persone scomo-damente sistemate, ma grandicilindri ipertecnologici deldiametro di tre metri e lunghiuna ventina in grado di ospita-re, su poltroncine più o menotradizionali, 27 passeggeri.

Accolti e sistemati i viaggia-tori, la navetta sarà chiusa e,tolta completamente l'aria nel-l'intercapedine, galleggerà nelvuoto di un tubo del diametrodi quattro metri. Niente più bi-nari: un tubo che va, uno cheviene. Posati su piloni sottocontrollo 24 ore su 24, con levie di fuga come nei tunnelferroviari, questi tubi copertiall'interno di elettromagneti eall'esterno di pannelli solari,scorreranno per centinaia dichilometri seguendo il massi-mo rettilineo possibile. Le na-vette, infatti, grazie alla totalemancanza di attrito, alla levita-zione magnetica (il primoesempio, che un giorno risul-terà «datato» è stato quello del

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MagLev che a Shanghai colle-ga in sette minuti città e aero-porto) e a un nuovissimo siste-ma elettro-dinamico, avrannouna velocità di crociera di 965chilometri orari con punte, co-me dicevamo, di 1.220. Menodel Concorde che passava (acosti spropositati) il muro delsuono, ma molto più di un Bo-eing 737.

Tra una navetta e l'altra,stando ai progetti che per gliitaliani di MerMec vedono inprima linea l'ingegnere Pa-squale Antuofermo, passeràinizialmente un quarto d'ora:«Ma dopo aver verificato emesso a punto tutti i sistemi disicurezza per essere certissimidi non correre il minimo ri-schio, contiamo di scendere atre minuti. Poi due». Tempo dipercorrenza dalla stazione diMontreal a quella di Toronto,545 chilometri, circa quarantaminuti.

I costi? Stando al piano in-dustriale, spiega Vito Pertosa,convintissimo che il nuovo«supertreno» su molte trattemedio-lunghe metterà ai mar-gini l'aereo, «una quindicinadi milioni di euro al chilome-tro». Quanto quelli delle trattedi Alta velocità in Spagna. Maquasi la metà dei 24 milioni achilometro di buona parte del-le tratte italiane. Per non diredi quelle ancora più care: «In-somma, secondo noi sarà con-veniente. Gli stessi costi di ge-stione saranno più bassi. Tan-to che anche i biglietti dovran-no costare di meno».

Resta una domanda: uomi-ni, donne, vecchi e bambini sifideranno a viaggiare su navet-te che ricorderanno loro i vec-chi sistemi della posta pneu-matica? Quelli dove metteviuna capsula, schiacciavi B12 epuff!, schizzavano via? Nonsoffriranno, ad esempio, diclaustrofobia? Può darsi, ri-spondono gli esperti. Ma an-che sugli aerei non ci rendia-mo più conto, dopo un po', divolare sopra un immenso pre-cipizio di diecimila metri. Enel tunnel della Manica non ri-cordiamo d'essere sotto il ma-re. «E in ogni caso ci sarà unaluce al led bellissima di unaimpresa veneta e sui "finestri-ni" scorreranno le immaginiregistrate del paesaggio. Comefosse un viaggio reale». E ma-gari a qualcuno tornerà inmente Victor Hugo...

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II sistemaTransPod,il supertrenodel futuroattraverseràle città insopraelevata:navicellecon a bordo27-30passeggerisfreccerannoa oltre 1.200chilometri orarsfruttandola lievitazionemagneticaall'internodi tubia bassissimapressionealimentatiad energiarinnovabile.La primatratta pilotacollegheràMontréala Toronto

e Vito Pertosa(foto), 57 anni,di Monopoli,è sposato e pa-dre di tre figli.Cavalieredel Lavoro,è fondatoredi AngeloInvestments,fondo specia-lizzato negliinvestimentiin società adalto contenutotecnologico,ora partnerdella canadeseTransPod

È presidentee azionistadi controllodel GruppoMerMec, leadernello sviluppodi sistemi disegnalamentoferroviario. Èinoltre azio-nista di con-trollo di societàcome Sitael(produzione elancio di satel-liti) e Black-shape (produ-zione aereiin fibradi carbonio)

Il gruppo pu-gliese, graziea uno staffinternazionalecon più di 700ingegneri, siaffiancherà aTransPod nellosviluppo e nellasperimentazio-ne di nuoviprodotti e tec-nologie funzio-nali al progettoHyperLoop

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Economia, si cambiaNumero chiusoper i corsi più richiestiIl Dipartimento: "Troppi studenti da gestire"

I dipartimento di Econo-mia vuole tornare al nu-mero chiuso. Dodici mesi

fa l'Università decise di apri-re a tutti i due corsi più getto-nati, quelli di Economiaaziendale ed Economia ecommercio, e di abolire i testd'ingresso. L'afflusso deglistudenti saliti del 30% in unanno è stato giudicato dal di-partimento insostenibile. Diqui la richiesta di una retro-marcia.

Ora, la decisione passerà alsenato accademico, il nucleo divalutazione e il cda. In rettora-to si lavora ad una soluzione.Intanto però il dipartimento siè espresso su quella che è la suavolontà. Dura la protesta delcollettivo studentesco "Assem-blea di Economia", che punta ildito sulla contraddizione traquesta presa di posizione e lapolitica più generale dell'ate-neo di abolire i numeri chiusi.L'Università ha da anni intra-

preso questa politica, progres-sivamente sono diventati ad ac-cesso libero ad esempio Chimi-ca, Scienze naturali e forestali,una parte dei corsi di Psicolo-gia solo per fare qualche esem-pio. Una scelta che ha dato isuoi risultati: anche per questomotivo Torino continua a regi-strare un forte aumento di im-matricolati, quest'anno più 8%.Chimica, ad esempio, è passatada 150 a 460 matricole in dueanni. Gli studenti di Economiaprotestano anche perché so-stengono di non essere staticoinvolti nella scelta del Dipar-timento. «Se il problema sonole aule e il numero dei docenti,ci si doveva attrezzare per tem-po, non fare scelte al ribasso»,dice Matteo Perotti, rappre-sentante degli universitari.

Per il direttore di Manage-

ment, Valter Cantino, non sitratta di un taglio, perché il tet-to fissato per il prossimo anno,sui 1100 studenti, è comunquedel 10% più alto rispetto dueanni fa, quando c'era ancora ilnumero chiuso. «Siamo peruna crescita programmata»,dice Cantino. E alle critiche ri-sponde mettendo le mani avan-ti: «La nostra è una risposta re-sponsabile a una criticità infra-strutturale. Forse abbiamo tol-to il numero chiuso in modo unpo' frettoloso». Servono aule,laboratori e un numero di do-centi adeguato: «Se così fosse,non avremmo problemi adaprirci di nuovo in futuro».

A settembre in corso UnioneSovietica si era faticato a reg-gere l'onda d'urto degli studen-ti: a decine, sia pur per pochigiorni, erano rimasti fuori dalleaule troppo affollate. «Il proble-ma delle aule è assolutamenterisolvibile - dice la prorettriceElisabetta Barberis - da qui al

2018 l'ateneo avrà 4 nila metriquadrati in più per la didatti-ca». Se il problema non sono glispazi, la questione è un'altra:«Due mesi fa il governo ha in-trodotto nuovi requisiti per icorsi di laurea, modificando ilnumero dei docenti necessariper garantire la sostenibilitàdei corsi. Questo decreto leggeci preoccupa non poco». Il pro-blema, quindi, è più generale el'ateneo è al lavoro per ricalco-lare complessivamente tuttal'offerta formativa. L'obiettivo èdi continuare nella politica dimassima apertura dei corsi.Come fare? «Togliendoci dal-l'ottica dei singoli dipartimentie pensando a una sostenibilitàpiù generale», dice Barberis.

Intanto, basterà a mantene-re il numero aperto a Econo-mia? Tra poco verrà riconvoca-to il tavolo di lavoro sul numeroprogrammato, con docenti estudenti, trasversale a tutti icorsi di laurea dell'ateneo.

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AfflussomassiccioCafflussodegli studentisaliti del 30%in un annoè statogiudicatoinsostenibile

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ilpianetauniversità

Troppe iscrizionia Economia ritornail numero chiusoIl boom dopo l'abolizione del test di ingresso, solo un anno faE mancano gli spazi per le lezioni di oltre duemila matricole

APPENA un anno fa gli studenti di Econo-mia avevano festeggiato l'abolizionedel numero chiuso nella loro facoltà.

Ma è stato un sollievo effimero e ora sono tor-nati sulle barricate dopo la delibera che pro-pone di reintrodurre per il prossimo anno ac-cademico il test di ingresso avanzata ieri dalconsiglio di dipartimento Esomas per il corsodi laurea in economia e commercio e qualchegiorno fa dal dipartimento di managementper il corso in economia aziendale.

Durante il consiglio di ieri a Esomas a espri-mersi con voto contrario alla reintroduzionedel numero programmato sono stati solo irappresentanti degli studenti della lista di"Assemblea di economia", «In nessun caso -scrivono in una nota - è stata prevista una di-scussione istruttoria con il coinvolgimentodegli studenti che permettesse di analizzarei dati e le criticità, trovando soluzioni alterna-tive. Riteniamo che il numero chiuso non siala soluzione ai problemi della didattica nellanostra Scuola. E invece necessario investiresugli spazi (aule e luoghi di aggregazione) esulla didattica di sostegno come già fannotanti altri dipartimenti attraverso esercita-

Contrari sono solo i rappresentantidegli studenti che chiedonodi aprire una discussione e ditrovare delle soluzioni alternative

zioni, tutorati, gruppi di studio e non ultimol'utilizzo della teledidattica affiancata a quel-la svolta in classe».

In realtà quello proposto agli studenti peril prossimo anno accademico non è tanto untaglio dei posti a disposizione, quanto piutto-sto una riorganizzazione. A Economia e com-mercio il limite proposto è di 350 studenti.Nel dipartimento di management, invece, sifissa a 1100 il tetto per Economia aziendalema si lascia libero accesso (previa test di lin-gua) al corso in inglese di Business and mana-gement, che prima era incluso nel corso prin-cipale. Inoltre si mette il limite a 2 50 per il cor-so Management dell'informazione e della co-municazione aziendale in via Ventimiglia,

Studenti durante un test di ingresso (a dstra)e sopra la faccia della facoltà di economia

ma resta libero il corso telematico in ammini-strazione aziendale.

Ladecisione dei due dipartimenti economi-ci in ogni caso non è definitiva: ora la propo-sta deve essere presentata al senato e al con-siglio di amministrazione. Ma non sfugge chela strada tracciata vada in direzione diversarispetto alla politica del rettorato di ridurre ilpiù possibile il numero programmato. «Pre-sto sarà convocato nuovamente un tavolo dilavoro che era stato aperto proprio per affron-tare le criticità del boom di iscrizioni seguitoall'abolizione del test d'ingresso - spiega Lo-

renza Operti, vicerettore alla didattica - Na-turalmente il problema degli spazi mancan-ti non è facile da affrontare, ma cercheremodi trovare una soluzione: in molti casi si è vi-sto che il numero programmato non è unabuona soluzione, poiché accade che venga-no presentate addirittura meno domande ri-spetto a quelle che potrebbero essere accet-tate. Al contrario, per il solo fatto di togliereil test, le richieste aumentano».

In effetti lo scorso autunno, dopo l'aboli-zione del test di ingresso, gli iscritti alla facol-tà di economia sono aumentati del 30 per-cento. Meno di quanto fatto registrare, peresempio, da Scienze naturali, dove il numerodelle matricole è raddoppiato, ma in terminiassoluti è passato da 200 a 400 iscritti. In cor-so Unione Sovietica, invece, si parla comples-sivamente di duemila nuovi studenti che so-no stati gestiti lo scorso autunno, con eviden-ti difficoltà: soprattutto nelle prime settima-ne, infatti, si sono presentati a lezione moltipiù studenti di quelli che la capacità delle au-le consentiva. E questo ha comportato proble-mi di sicurezza, ma anche di didattica.

®RIPR000ZIONERISER-

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I NUMERIDopo l'abolizionedei numeroprogrammato unanno fai corsi dellafacoltà di economiaa Torino hannoavuto un vero boomdi iscrizionicon 2000 matricole

LA DECISIONEIl consiglio di facoltàha così proposto direintrodurre un testdi ingresso perlimiotare gli accessi,ma la decisione nonè ancora definitiva edovrà passare inSenato accademico

CONTRARILa scelta dei corsidi economia vacontro la politicadell'ateneo torineseche vuole abolirei test di ingresso evede contrari anchei rappresentantidegli studenti

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Gli studenti sono tutti più bravise le classi non sono classiste

almeno un istituto su cinque i dirigenti tendono a dividere ' alunni per ceto economico e socialeMa i risultati mostrano che il rendimento complessivoplessivo peggiora: scatta la competizione al ribasso

di TOMM ASO AGASISTI zato un indice chiamatoPolitecnico di Milano Escs (Indice di status socioSchool of management economico e culturale), che

VA Le scuole in cui si praticain modo sistematico una«segmentazione» tra classi,sulla base del merito e/o del-la condizione socioecono-mica degli studenti, pena-lizzano i risultati scolasticidi tutti i loro studenti - com-presi quelli che finiscono inclassi pii «avvantaggiate». Èquesto, in sintesi, il risultatocui siamo pervenuti in unlavoro di ricerca, condottoinsieme alla collega PatriziaFalzetti, responsabiledell'Ufficio statistico di In-valsi.Lo studio ha riguardato i da-ti di tutti i circa 500.000 stu-denti di prima media chehanno frequentato nell'an-no scolastico 2011/12. La ri-cerca, pubblicata dall'Inter-

usa informazioni sulle fami-glie dei ragazzi, in particola-re su titolo di studio dei ge-nitori, occupazione e beniposseduti a casa.Il quadro che emerge è inco-raggiante: in oltre l'8o% del-le scuole non si ha evidenzadi una separazione netta traclassi della stessa scuolasulla base dell'indice di sta-tus socioeconomico. Tutta-via, per il 2o% delle scuoleuna differenza esiste e, peruna percentuale non irrile-vante (circa il 7%), la seg-mentazione tra classi è unfenomeno molto significati-vo.Perché si determina questadifferenziazione? Abbiamopresentato tre possibilimeccanismi. Il primo è lega-to a una scelta deliberata

national review of econo-mics, documenta che le mo-dalità con cui i dirigenti sco-lastici formano le classi nonsono neutrali rispetto ai ri-sultati. Nel quadro dellaBuona scuola, in cui mag-giori responsabilità sono as-segnate ai dirigenti scolasti-ci, il risultato ha implicazio-ni pratiche e operative si-gnificative.C'è anzitutto una differenzasistematica nella composi-zione socioeconomica deglistudenti, tra classi. In parti-colare, un numero non tra-scurabile di scuole (circa300 su 5.300) agisce in mododa creare forti squilibri nel-la composizione socioeco-nomica degli studenti traclassi. Si determina cioè lapresenza di classi con ra-gazzi provenienti da fami-glie con status socioecono-mico alto e altre con ragazzisvantaggiati. Per analizzareil fenomeno, abbiamo utiliz-

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ë llG'fam2gl2L,che così rafforzanonetwork sociali chimi

delle scuole, che potrebberoritenere che classi più diffe-renziate tra esse (e quindiomogenee al loro interno)possano ottenere risultatimigliori.Il secondo meccanismo è le-gato alle scelte delle fami-glie. Accade spesso che i ge-nitori esercitino pressionesui dirigenti per mettere i fi-gli in determinate sezioni oindirizzi. Questo comporta-mento tende a generare unrinforzamento di networksociali preesistenti. Infine,alcune condizioni esternepossono giocare un ruolodecisivo: per esempio, se

una particolare concentra-zione di studenti stranierielo provenienti da contestisociali poveri si manifestain un certo plesso di unascuola con più sedi, emerge-ranno differenze significati-ve tra classi, pur non essen-do frutto di scelte deliberatedel management o delle fa-miglie.Quale che sia la causadell'emergere di tali diffe-renze significative tra leclassi, abbiamo cercato dianalizzare se tali differenzesiano associate a risultatidegli studenti migliori opeggiori. I risultati sonochiari: gli studenti che fre-quentano scuole in cui èpraticata in modo sistemati-co una segmentazione traclassi sulla base del profilosocioeconomico ottengono,a parità di altre condizioni,risultati peggiori dei colle-ghi che frequentano scuolein cui tale segmentazionenon viene praticata. Piùprecisamente, un aumentosostanziale della variabilitànell'indice socioeconomicodegli studenti tra le classi èassociato a una riduzionedel punteggio medio Invalsidi italiano di circa i punto(su una scala da i a ioo), a

parità di tutte le altre carat-teristiche individuali e discuola.La misura di questo effetto èparagonabile a quello di es-sere uno studente ripeten-te. I risultati hanno messoin luce che l'effetto è con-centrato nelle scuole delSud, e riguarda prevalente-mente le statali anziché leparitarie (quest'ultime, fa-vorite da una maggioreomogeneità del backgroundsocioeconomico dei propristudenti).Infine, sebbene gli alunni inclassi frequentate da allievisocio-economicamente più

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avvantaggiati ottengano unlieve miglioramento dei ri-sultati, l'effetto negativonelle classi con studenti piùsvantaggiati è così impor-tante da compensare e su-perare il leggero vantaggiodei loro compagni.Il fenomeno sì spiega condue meccanismi, non ne-cessariamente alternativi. Ilprimo è che gli studenti del-le classi con studenti piùsvantaggiati potrebberosemplicemente ricevereuna qualità di educazioneinferiore, sia perché i do-centi migliori cercherebbe-ro di evitare tali classi siaperché le risorse a disposi-zione della scuola (materia-le informatico, nuovi testi,sperimentazioni e attivitàextracurriculari) sarebberomeglio utilizzate da allievipiù «abili». Il secondo mec-canismo ha a che fare con

EM RMNO CARLI

«effetti tra pari» negativi, incui non soldi ragazzi in clas-si svantaggiate possono ac-cedere a relazioni meno po

-sitive, ma può anche capita-re una «competizione nega-tiva» tra classi dentro lastessa scuola.Se il dibattito sulla libertà discelta educativa si è concen-trato prevalentemente sullapossibilità di decidere lascuola per i propri figli, sitratta ora di capire come ta-le libertà possa essere eser-citata nella scelta tra classidi una determinata scuola.Dare più spazio alle libere

Un altro effettodella se 'oneè il confronto

agativofra s fli&ntane!

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scelte dei genitori, in questosenso, potrebbe esacerbarefenomeni di segmentazionetra classi che, come visto,sono associati a risultatipeggiori per tutti gli studen-ti della scuola.In secondo luogo, occorremonitorare le modalità disegmentazione tra classidentro la scuola. In questosenso, pratiche di differen-ziazione sulla base dellecondizioni socioeconomi-che degli studenti andreb-bero disincentivate: nontanto per ragioni di equità,quanto di efficienza.

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Il Festivaldei giovaniorganizzatodalla Luiss

uattro giorni di incontri, idee,consigli, storie, scuola, lavoro.Dai giovani per i giovani. A

Gaeta (Latina) dal 4 al 7 aprile neaspettano almeno 12mila. Ragazzi dai15 ai i8 anni per il secondo Festival deiGiovani. «Un appuntamento chediventa tradizione», sorride GiovanniLo Storto, direttore generale dell'Uni-

versità Luiss di Roma, principaleorganizzatore dell'evento rivolto aglistudenti delle scuole superiori di tuttaItalia. I grandi guideranno i più piccoliin queste quattro giornate diorientamento verso il futuro «percapirsi e farsi capire e mettere a fuocointeressi, passioni e potenzialitànascoste». (c. vol.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il mio robot fisioterapistaè richiesto da mezza Europa»La scalata di Ungaro: dalla start up lit a manager di successo

QUALE sarà l'orizzonte economico di Genova, nei prossimianni ? Su che cosa si concentreranno le energie e le risorsemaggiori pergarantire alla città e al suo territorio un futurovero? Sono le domande al centro dei forum che li SecoloXIXha organizzato per il prossimo 8 marzo, a Palazzo Ducale,Sala del Maggior Consiglio , alle 18.

Un'occasione nata sulla scia de "Il futuro del Nord Ovest",il tour che ha ideato La Stampa per celebrare i suoi 150 anni,e che ha già toccato varie città del Piemonte. Il Secolo XIXprende il testimone di questa iniziativa a Genova e, il 14marzo prossimo , alla Spezia.

La tappa nel capoluogo ligure si intitola "Genova, l'hi-te-

BRUNO VIANI....................................................................................................

NEGLI anni Settanta, quandoera bambino, i robot eranoquelli dei cartoni animatigiapponesi. E di esoscheletrisi parlava solo nei fumettiMarvel, indossati dai cattivis-simi di turno per acquisire su-perpoteri. Oggi Simone Unga-ro, classe 1971, romano dimadre irlandese e genovesed'adozione (già direttore ge-nerale lit e attuale ammini-stratore delegato di MovendoTechnology) col futuro di iericonvive ogni giorno: il catalo-go della sua azienda, nata dauna startup lit, spazia dallapiattaforma Hunova per lariabilitazione di sportivi e an-ziani, alla mano robotica azio-nata dal pensiero (testata neicentri Inail di Budrio e Bolo-gna) fino all'esoscheletro chesarà varato nel 2018.

La fantascienza di ieri è re-altà, confessi : l'innamora-mento per questo mondo èavvenuto grazie ai fumettidella Marvel?

«Prima ancora è stata la ti-vù, erano gli anni di Jeeg Ro-bot e di Goldrake, ma erobambino. Di certo, gli studi

ch con vista mare", perché pensiamo che il futuro, qui, saràrappresentato soprattutto da tre vettori economici: l'altatecnologia, le energie rinnovabili e il turismo, senza dimen-ticare, naturalmente, le storiche prerogative che continue-rà ad avere sempre il sistema portuale.

Il forum sarà una serata speciale, alla quale sono invitatitutti i lettori dei Secolo XIX, che consentirà di approfondire,grazie ai dati elaborati dallo studio del Centro Luigi Einaudi,lo stato dell'economia genovese e che chiamerà importan-ti e originali protagonisti dei tre settori individuati. Da oggi,su questi filoni, diranno la loro alcuni personaggi che stan-no già disegnando l'orizzonte della Genova che verrà.

che ho intrapreso nell'adole-scenza sembravano portareverso obiettivi diversi: la lau-rea in Economia e commerciola presi pensando a uno sboc-co in ambito aziendale e ge-stionale, anche se l'idea di di-ventare imprenditore mi hasempre accompagnato du-rante le prime esperienzeprofessionali in Inghilterra eSpagna. E poi avevo collabo-rato con la Ragioneria genera-le dello Stato e il ministerodell'Economia, occupandomidi progetti in ambito organiz-zativo, e-government e mo-delli di previsione e controllodella finanza pubblica».

Da lì a Genova insieme aRoberto Cingolani , per con-cretizzare la grande scom-messa dell'Iit.

«Abbiamo creduto subito aquella scommessa, a me spet-tava la parte gestionale, am-ministrativa: la guida dellamacchina aziendale, non cer-to la parte della ricerca. Ma ilpunto di forza di lit è la ricercaapplicata, si guarda agli sboc-chi industriali e non ci si fer-ma alle idee. Movendo Tech-nology è partita con un capi-tale di 20 milioni e la parteci-pazione, come socio al 50%della Dompé farmaceutica».

Torniamo alla fantascien-za: il futuro è quello horrordi un mondo dove i robot to-glieranno sempre più spazioall'uomo?

«No, al contrario, siamo giàoltre e bisogna sgombrare ilcampo da visioni negative enefaste. Mia moglie (AriannaCasini, ndr) è biologa e inse-gna Anatomia alla Sapienza,già da fidanzato vedevo percasa immagini di pezzi discheletro ovunque, era il tem-Po in cui ci si ispirava all'ana-tomia per costruire i robot.Ora invece si guarda ai robotper fare pezzi di scheletriumani: pensiamo alla manorobotica o ai risultati, un tem-po impensabili, che un fisio-terapista può ottenere grazieai nostri macchinari perla ria-bilitazione».

Macchinari da ospedali?«Gli utilizzi sono diversifi-

cati. ortopedico, sportivo,neurologico, geriatrico. E an-che questi macchinari hannoavuto diversi stadi di evolu-zione: siamo partiti da un pri-mo prodotto che era pensatosolo per i traumi alle caviglie -sviluppato da lit e testato conInail - ora siamo arrivati a unvero robot fisioterapista che

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non ha affatto sostituito il fi-sioterapista umano ma lo af-fianca. Quattro macchine so-no state richieste dal leadereuropeo delle cliniche, Ko-rian: uno dalle Officine orto-pediche Rizzoli».

Proviamo a descriverli?«Sono due piattaforme con

più di cento esercizi differentiorganizzati in protocolli fun-zionali che possono essereeseguiti sia da seduti che inpiedi, con sensori sul corpo. Etutto avviene come se la riabi-litazione fosse un evento lu-dico. Quest'estate, presso unadelle cliniche Korian, ho vistoun signore di 97 anni intentoagli esercizi riabilitativi dopouna frattura del femore: la co-sa sorprendente è che si di-vertiva come un matto e tuttala sala faceva il tifo per lui».

Il colosso Dompé ci ha cre-duto perché ritiene che incinque anni il mercato delsettore varrà qualcosa come5 miliardi di dollari . Lei, aigiovani che escono dalleuniversità con tante idee enessuna risorsa , cosa consi-glia?

«Si dice che il passaggio dailaboratori al mercato sia co-me la valle della morte: è diffi-cile, ci vuole preparazione eumiltà, l'autoreferenzialitàporta agli insuccessi: bisognatenere sempre a mente a chiserve e a cosa servirà quello sucui si lavora».

Lei lavora in un mondosenza confini : Genova, con ilsuo aeroporto e i collega-menti impossibili, com'è vi-sta dai suoi interlocutori in-ternazionali?

«Io prendo l'aereo almeno90 volte all'anno e la situazio-ne è drammatica, se chiedi aun tedesco o anche a un vene-to di venire a Genova per par-tecipare a un evento azienda-le, guardano i collegamenti epoi ti dicono di no».© BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

La mano artificiale, destinata a chi ha perso un arto, è in fase di sperimentazione

Jeeg Robote Goldrakeli guardavoda bambino in tv

..sì DA E&RIVIDI

Il passaggiodalla ricercaal mercato è comela valle della morteI,

Nel mio settoreil mercatomondiale valecinque miliardi

SIMONE UNGAROamministratore delegato Movendo

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Una speranza peripazienti affetti daforme aggressive disclerosi multipla. Êappena statopubblicato sullarivista JamaNeurology unostudio internazionaleche conferma lavalidità della terapiaimmunosoppressivaad alte dosi seguitada trapianto di cellulestaminali del sangue.Alla ricerca hannocollaborato tea mitaliani: LucaMassacesi(neurologo) eRiccardo Sacca rdi(ematologo)dell'ospedaleuniversitario Careggidi Firenze con LuigiMancardi e FrancescaGualandidell'ospedaleunversitario SanMartino di Genova. Aspiegare ilmeccanismo d'azioneè Massacesi: «Iltrapianto nellasclerosi multiplariesce a sopprimerel'infiammazione inatto nel sistemanervoso. Non solo.Impedisce anche che

quest'ultima si forminuovamente,probabilmenteattraverso unariprogrammazionedei sistemaimmunitario».Lo studio dimostrache il trattamento,più efficace all'iniziodella malattia, haeffetto anche nelleforme avanzate, perle quali al momentonon esistono altreterapie. «Nonostanteil punto debole deitrapianto sia lasicurezza», diceMassacesi,«l'esperienza degliultimi anni haridimensionatoquesto problema.Tanto che ormai neicentri con maggioreesperienza lasicurezza deitrapianto è vicina aquella di altritrattamentiimmunosoppressivipiù efficaci. Ora lasfida è capire se lamaggiore validità deltrapianto confrontatacon altri schemi dicura disponibili,riesca a compensarnei rischi».

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IHsOHHia. Materassi chesi adattano peraiutareil respiro . Lenzuola che decidono la temperatura ideale. Luciche accompagnano il sonno . La robotica entra nell 'alcova

La camerada lettoèdiventata smart

OVE MILIONI DI italiani che nonriescono a dormire come si de-ve, e più della metà (il 60%) so-no donne . Si rigirano nel lettosperando di avvertire i segni del

sonno che arriva . O si alzano e si rialzanospezzando la notte in monconi ben poco ripo-santi, O ancora uomini e donne che si sve-gliano vispi come grilli quando il sole è anco-ra lontano. Alla lunga diventa una tortura,devasta la qualità della vita . E i farmaci aiu-tano fino a un certo punto: gli specialisti usa-no diverse molecole per aiutare gli insonni,ma si tratta sempre di prodotti con effetticollaterali importanti il cui uso per un tem-po molto lungo è sconsigliato.

Meglio provare con l'hi-tech . Che magariprosciuga il prtafoglio ma non fa male. E, vi-sto che i dati italiani sono in linea con quellidel mondo industrializzato , non stupisceche questo business , stimano gli analisti,nel 2020 varrà 80 miliardi di euro . In buonaparte spesi per trasformare la camera da let-to: materassi semoventi, trapunte termi-che, cuscini con sensori , lampadine che mo-dulano la luce, altoparlanti in grado di ma-scherare il rumore ambientale . E un milionedi App che monitorano il sonno , studiano ilvostro respiro mentre siete a letto, vi diconopersino in tempo reale cosa mangiare perdormire meglio. A riprova di quanto sia altal'attenzione su prodotti di questo tipo, bastipensare che al Consumer Electronics Show(Ces), la fiera tecnologica più importante almondo, sono state quasi quattromila leaziende e le start-up che hanno presentatole proprie soluzioni high-tech per migliorarela qualità del sonno.

Una delle novità più interessanti si chia-ma 360 Smart Bed, prodotta dalla statuni-tense Sleep Number : si tratta, come suggeri-sce il nome, di un materasso "intelligente",dotato al suo interno di due camere d'ariache, gonfiandosi e sgonfiandosi , gli permet-tono di cambiare forma e adattarsi ai movi-menti del dormiente e a eventuali muta-menti della sua frequenza cardiaca o respira-toria. Stando ai suoi inventori , il materasso

rappresenta anche una valida contromisura

al russamento : quando i suoi sensori avver-tono rumori molesti , Smart Bed solleva disette gradi la testa di chi dorme per facilitar-ne la respirazione . E ancora, è dotato di resi-stenze elettriche per mantenere caldi i piedie, sempre analizzando i movimenti del dor-miente, è in grado di svegliarlo quando ilsuo sonno è più leggero - naturalmenteall'interno di una finestra temporale preim-

postata dallo stesso utente. Una tecnologianon proprio alla portata di tutti : stando alleprime indiscrezioni , il prezzo di Smart Bed,che arriverà sul mercato nella prossima pri-mavera , si aggirerà intorno ai seimila euro.

Decisamente più economico , invece, Ky-ro Sleep Performance System, un coprima-

terasso da utilizzare nei mesi più caldidell'anno : analizza i parametri del sonnoper mezzo di una serie di sensori , e in base aivalori rilevati regola la temperatura del let-to, raffreddandolo fino a 16 gradi , il valoreideale - a detta dei produttori - per garanti-re un sonno profondo . Dovrebbe arrivare sulmercato quest ' anno al prezzo di trecento giu-ro circa. Per completare il corredo, infine,c'è Somnox , un cuscino intelligente svilup-pato dagli scienziati della Deift Universityof Techonology . Ha la forma di una noccioli-na ed è stato progettato per essere abbrac-ciato dal dormiente : i suoi sensori monitora-no i parametri più rilevanti del sonno, comeper esempio frequenza dei movimenti e del-la respirazione , e in base a questi il cuscinosi espande e contrae seguendo i movimentinaturali del diaframma.

Sempre restando in tema di sensori, inol-tre, la scelta è vastissima : si va dai "classici'braccialetti che si allacciano al polso, comeJawbone, Fitbit e Nuband, a dispositivi co-me Sleep Dot, che si attacca al cuscino, oEmift Qs, che si inserisce sotto il materasso.

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O ancora, Sense, un soprammobile sfericoche si lascia sul comodino e monitora le con-dizioni ambientali (luminosità, rumore,temperatura), avvisando l'utente quandoqueste superano i valori di soglia oltre i qualila qualità del sonno è compromessa.

Mala rivoluzione digitale va oltre il letto: iricercatori di Cambridge Sound Manage-ment, per esempio, hanno appena messo a

punto Nightingale, un dispositivo che si col-lega alla corrente ed è dotato di due altopar-lanti laterali che promettono di "cancella-re", emettendo suoni a specifiche frequen-ze, rumori ambientali fastidiosi, come quel-lo del rubinetto che gocciola, di un bambinoche piange nell'appartamento accanto o deltraffico esterno. E ancora: Drift Light, una

lampadina intelligente dotata di modalità"sonno", in grado di spegnersi completa-mente in 37 minuti (il tempo medio impie-gato dal Sole a tramontare, spiegano i suoiproduttori), o la Wake-Up Light, che funzio-na nel verso opposto, accendendosi al matti-no in mezz'ora circa per accompagnare gra-dualmente al risveglio. Solo per fanatici ve-ri, infine, Athlete Recovery Sleepwear, unpigiama tessuto con un materiale biocerami-co a trama esagonale appena presentato alCes e in grado, a detta dei suoi produttori, diassorbire la radiazione infrarossa emessadal corpo durante il sonno, il che dovrebbe ri-durre le infiammazioni - ma non ci sono evi-

denze scientifiche che lo provino - e rendereil riposo più ristoratore. O Scentee, un dispo-sitivo dal costo di cinquanta euro che si colle-ga allo smartphone e rilascia nell'aria unprofumo di lavanda (o altre essenze) per fa-vorire il rilassamento. Ogni cartuccia aroma-tica costa circa sette euro. Ma certo, un'inte-ra piantina di lavanda "tradizionale" ne co-sta circa quattro. E non si scarica mai.

(dNIPN(ìDU<IGNENISEfNA fA

WA

RN

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Ore di riposoconsigliateper ogni fasciad'età

ORE AL GIORNOMINIMO-MASSIMO

0-2 mesi

12-18

di italianisoffronodi insonnia acutao transitoria

di itäiianisoffiffi onodi insonniacronica

si sveglianomolto primadei suonodella sveglia

Le donne inmenopausa chedormono poco - emale-sono menoattente all'attivitàsessuale. Lo indicauno studioosservazionaleappena pubblicatosu Menopause.Gli scienziati, inparticolare, hannoanalizzato quasicentomila donne dietà compresa tra 50 e79 anni, partecipantiallo Women's HealthInitiativeObservational Study,osservando, perl'appunto, unacorrelazione trabasso numero di oredi sonno e scarsasoddisfazionesessuale. Inparticolare, le donneche avevanodichiarato di dormiremeno di sei ore anotte avevanoun'attività sessualeinferiore, in media,del 9% rispetto aquelle che avevanoun sonno piùduraturo. Unapercentuale che saleal 17 perle donneche avevano

dichiarato di dormiremeno di cinque ore anotte. La privazionedel sonno, inoltre,sembra avereripercussioni anchesulla qualità: solo il56% delle donne cheavevano dichiarato didormire meno disette ore a notte si èdetto infatti-soddisfatta" dellapropria attivitàsessuale.Una spiegazionepossibile chiam aincausa il fatto che laprivazione dei sonnoha ripercussioni, trale altre cose, suiprocessi dellamemoria, dellapercezione edell'apprendimento,e potrebbe cosìalterare il ricordodell'attività,facendola apparirecome menosoddisfacente.In ogni caso, ilconsiglio degliesperti è sempre lostesso, quello ditrattare bene ilproprio sonno,dormendo almenootto ore a notte: i Icorpo ringrazierà.

3-11 mesi 1-3 anni 3-5 anni 5-10 anni 10-17 anni 18-65 Over 65

1 4-15 1 2 -1 4

FONTE A iLLAßORAZ1ONI RSAI.Il1G {SONDAGGIO cL)RODAP ASSOCIAZIONE EU!RDPEADI5 fUR6I DAAFÏACC:HI DI PANICO!FONDAZIC PER A RICERCALA 2A ' . ' _5pNN00NLUS!

ASSD( -. IDNL;e:LIAN..;ti_DICIRADLLSONRD

INFOGRAFIOA PAULAS41CWE1 lI

8,6%

11-1 3 10-11 8-9 7-9 7-8

Centers for DiseaseControl and Prevention/NationalCenter on Sleep DisordersResearch

18,2%

10,5%0 %A13,3°`

23,2%

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ATTO, VISTA, udito, olfat-to, gusto: il buon sonnopassa attraverso tutti i

sensi. E si regge su un equili-brio delicatissimo. La Fondazio-ne per la Ricerca e la Cura dei Di-sturbi del Sonno Onlus ha mes-so a punto un decalogo ispirato,per l'appunto, agli stimoli sen-soriali più opportuni per rende-re il riposo migliore e più risto-ratore. «Anzitutto - spiegaFrancesco Peverini, direttorescientifico della Fondazione - iltatto: cuscini, lenzuola, copertee pigiami è meglio che sianocomposti di materiali anallergi-ci. Per questo è bene evitaresupporti che contengono pro-dotti come cloro, ammoniaca,formaldeide, cera di silicone ometalli pesanti che potrebberoessere allergenici. Per scegliereil materasso giusto, inoltre, èbene saggiarne le pro-prietà termiche: alcu-ni materiali possonointrappolare il calo-re, rilasciandolo du-rante la notte e ren-dendo difficile il son-no nei mesi più cal-di». Anche la consi-stenza, naturalmente,gioca un ruolo importante: ingenerale, minore è il piano dicontatto del materasso con ilcorpo, maggiore è la pressioneesercitata dal materasso stes-so, il che aumenta la propensio-ne a cambiare posizione duran-te il sonno, con conseguenteframmentazione del riposo. At-tenzione alla manutenzione: se-condo gli esperti, la maggiorparte dei materassi ha una "vi-ta media" di otto anni, trascorsii quali sarebbe opportuno sosti-tuirli per evitare irrigidimentiche, alla lunga, pregiudicano laqualità del sonno; stesso discor-so vale peri cuscini, che andreb-bero cambiati al più ogni dueanni. Altro fattore che influen-za il buon riposo è la temperatu-ra della stanza da letto: «Ideal-mente - continua Peverini - do-

vrebbe essere compresa tra 18e 22 gradi: un ambiente troppofreddo o troppo caldo interferi-sce con il sonno e rende irre-quieti. Attenzione anche all'u-midità della stanza, che potreb-be rendere più difficile l'evapo-razione del sudore corporeo».Poi, la vista: è buona norma te-nere pulita e in ordine la stanzada letto, evitando di riempirladi oggetti che potrebbero disto-gliere l'attenzione dal sonno.Se possibile, meglio disfarsi dicomputer e Tv (la luce deglischermi invia al cervello segna-li di "attivazione", rendendolopiù vigile), ed evitare carta daparati o pitture con colori trop-po sgargianti. «Odori e rumorisono altrettanto importanti.Per esempio - continua Peveri-ni - la lavanda rilassa». Il rumo-re, infine, può ostacolare il son-

noperche anche quandodormiamo il nostro cer-

vello continua a regi-rare ed elaborare i

suoni circostanti,eglio allora cori-

carsi in un ambientesilenzioso o cullati

dal rumore bianco,quel suono che contiene

tutte le frequenze (si chiamacosì in analogia con la luce bian-ca, che contiene tutti i colori).Nello specifico, si tratta di unsuono continuo e prolungato,come per esempio quello emes-so dal phon o da una radio sen-za segnale. Per quanto riguar-da il gusto, è buona norma con-sumare una cena leggera, sepossibile due ore prima di dor-mire, evitando alcool e sostan-ze stimolanti come la caffeina.E tenere bene a mente che son-no e cibo sono mutualmente le-gati: dormire poco può alterareil metabolismo e i meccanismilegati allo stimolo della fame,per cui è frequente che i sogget-ti privati del sonno tendano amangiare più alimenti ricchi digrassi, carboidrati e zuccheri.Correndo così il rischio di diven-tare sovrappeso, il che, a suavolta, rende più difficoltoso ilsonno. L'ultimo consiglio degliesperti è di natura più psicologi-ca: prepararsi la sera per il mat-tino seguente - mettendo peresempio in ordine vestiti e ma-teriale da portare al lavoro -può contribuire a eliminare unmotivo di preoccupazione not-turna. E dormire più sereni.