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66 INFRASTRUTTURE MATERIALI E IMMATERIALI PER CONNETTERE MEGLIO IL TERRITORIO PROVINCIALE, RENDERLO PIÙ COMPETITIVO, RIDURRE LA MARGINALITÀ

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I N F R A S T R U T T U R E M A T E R I A L I E I M M A T E R I A L I P E R C O N N E T T E R E M E G L I O I L T E R R I T O R I O P R O V I N C I A L E , R E N D E R L O P I Ù C O M P E T I T I V O , R I D U R R E L A M A R G I N A L I T À

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L’esistenza di una efficiente rete infrastrutturale, stradale e

ferroviaria, è condizione indispensabile per lo sviluppo sociale,

economico e culturale della comunità; laddove carente, essa

contribuisce alle marginalità ed al sottosviluppo di parti del ter-

ritorio. L’accessibilità, garantita da un adeguato sistema infra-

strutturale, è sempre stata sinonimo di vantaggio economico,

sociale e culturale, mentre al contrario la non accessibilità si è

tradotta in marginalità e svantaggio.

Investire in modo rilevante sulle infrastrutture è una scelta

“anti-recessiva” che i Paesi Europei, gli Stati Uniti, le economie

emergenti intendono chiaramente perseguire. E questo dovreb-

be valere soprattutto in Italia; pesa sul Paese, oggi più che mai,

una vera e propria “emergenza infrastrutture”.

La leva delle infrastrutture è infatti in Italia certamente appro-

priata per favorire un recupero della domanda interna idoneo a

curare la malattia della recessione.

L’Italia è oggi il Paese meno infrastrutturato d’Europa20.

Pesano da sempre sul processo di decisione e di attuazione del-

le infrastrutture enormi costi di transazione, che diventano non

meno gravi “costi di decisione”. Questo significa ad esempio che,

se in Spagna il tempo medio per l’effettivo avvio di una infrastrut-

tura è di tre anni, in Italia è non meno di 7-8 anni; quella delle in-

frastrutture, pertanto è una vera e propria emergenza nazionale.

Le grandi opere, da sole, non sono in grado di contrastare la re-

cessione. Ma devono essere assistite dalle opere “piccole e me-

die” a cui, per quelle immediatamente cantierabili, deve essere

destinata una quota delle risorse disponibili.

La Provincia di Torino risulta meno svantaggiata di altre parti d’Italia,

anche per effetto della capitalizzazione infrastrutturale delle Olimpia-

di 2006 che ha consentito il completamento della rete autostradale

(Torino-Pinerolo) e l’ammodernamento, con ampi sistemi di varianti

del sistema delle dorsali principali presenti nelle aree olimpiche; que-

sta eredità olimpica è il risultato di un grande sforzo progettuale e

realizzativo della Provincia di Torino a cui sono stati delegati diretta-

mente un gran numero di interventi di revisione ed ammodernamento

(opere olimpiche).

Il deficit infrastrutturale risulta ancora evidente soprattutto sul siste-

ma ferroviario e sul trasporto pubblico metropolitano.

mobilità sostenibile e tr a sporto pubblico loc aleNel quadro della competizione economica in corso, la qualità degli

spostamenti delle persone e delle merci, in una parola della mo-

bilità, ha un’importanza straordinaria, collocandosi tra i primi fat-

tori in grado di assicurare una posizione significativa nel contesto

internazionale.

Ma proprio gli ultimi anni hanno visto crescere rapidamente l’allarme

infr a strutture materiali e immateriali per connettere meglio il territorio provinciale, renderlo più competitivo, ridurre l a marginalità

20 Centro Studi Confindustria, Scenari Economici, L’ECONOMIA ITALIANA NELLA CRISI GLOBALE - Assetti internazionali, politiche economiche competitività del Paese e reazione delle imprese, n. 4, Dicembre 2008.

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sulle conseguenze di una mobilità sregolata:

- l’inquinamento atmosferico e la qualità della vita nelle aree metropolitane e

nelle principali aree urbane;

- la sicurezza stradale;

- il consumo di tempo che comporta spostamenti sempre più colpiti da in-

gorghi e disfunzioni;

- il rischio, legato alle grandi direttrici internazionali di transito, di subirne

gli effetti indesiderati, in termini di impatti sul territorio, senza riuscire a

utilizzarne i possibili benefici.

La Provincia di Torino ha raccolto la sfida di offrire ai cittadini, su un territorio

il più vasto possibile, un’alternativa soddisfacente al mezzo privato, con la

promozione del concetto di mobilità sostenibile “intesa come un insieme di

progetti ed azioni […] destinati ad influire sulla mobilità di merci e persone,

orientandola ad un uso più convinto del trasporto collettivo, alla valorizza-

zione del trasporto su ferro, a modalità di uso dei mezzi privati più compati-

bili con le esigenze generali” (Programma di mandato, p.18).

L’Agenzia per la Mobilità MetropolitanaCoerentemente con quanto enunciato, la Provincia di Torino ha promosso

la creazione dell’Agenzia per la Mobilità Metropolitana per coordinare ed

attuare le decisioni in tema di mobilità tra il Comune capoluogo ed i Co-

muni nel raggio di 20 km dal centro di Torino. Fanno parte dell’Agenzia 31

Comuni oltre alla Regione Piemonte, alla Città di Torino ed alla Provincia

di Torino, che detiene una quota di partecipazione del 12,5% e ricopre

il ruolo di vicepresidente.

La costituzione dell’agenzia rappresenta un importante risultato in

termini di efficienza e risparmio di denaro pubblico, poiché essa ha

raccolto le competenze di tutti gli enti in un centro unico di pianifi-

cazione del trasporto. Tra i risultati delle attività dell’agenzia vi è il

sistema tariffario “Formula” che interessa, in alcune tratte, l’intero

territorio provinciale e permette ai cittadini di muoversi con un solo

abbonamento sui mezzi di varie compagnie di tra-

sporto, sia su ferrovia che su gomma, con evidenti

vantaggi in termini di praticità.

Il trasporto ferroviarioIl trasporto ferroviario rappresenta la soluzione dal

punto di vista ambientale più sostenibile per il traspor-

to delle persone e delle merci: la Provincia ha sempre

sostenuto il progetto di Sistema Ferroviario Metropoli-

tano (SFM) che costituisce il modello a cui tendere per

raggiungere una mobilità effettivamente sostenibile.

Il progetto è volto a potenziare il trasporto su ferro, sfrut-

tando al meglio gli interventi in corso di realizzazione

sul nodo ferroviario di Torino. Il SFM costituisce il primo

livello dell’architettura del sistema di trasporto pubblico

dell’area metropolitana. Al termine della realizzazione del

quadruplicamento del nodo ferroviario di Torino, le “Linee

di Ferrovia Metropolitana” percorreranno da un capo all’al-

tro l’area torinese e attraverseranno tutte il nodo di Torino. Il

baricentro del sistema diverrà così la stazione di Porta Susa

dove sarà possibile interscambiare con tutti gli altri servizi

del SFM, con i servizi ferroviari regionali, con i servizi ferro-

viari a lunga percorrenza ed internazionali, e con la rete dei

servizi di mobilità urbana.

A regime, il servizio Ferroviario Metropolitano sarà costituito

da 5 linee, per una lunghezza complessiva di 210 chilometri

su un’area entro un raggio di circa 50 km da Torino:

- FM1 Chieri - Rivarolo (con estensione a Pont);

- FM2 Pinerolo - Germagnano (con estensione a Ceres);

- FM3 Avigliana - Torino Stura (con estensione a Susa);

- FM4 Carmagnola - Torino Stura (con estensione a

Chivasso e Ivrea);

- FM5 Orbassano - Stura (studiata per soddisfare le esigenze di trasporto

del bacino di Orbassano e dell’ospedale San Luigi, e in previsione del

possibile sviluppo di importanti attrattori di traffico come la eventuale

nuova collocazione urbanistica della Città della Salute).

La Provincia, in accordo con l’Agenzia e su sollecitazione delle comunità

locali, ha sviluppato iniziative atte a promuovere l’uso di nuove modali-

tà di esercizio nei sistemi ferroviari: nel corso del mandato 2004-2009

sono proseguiti gli studi per la trasformazione della linea Pinerolo-Torre

Pellice, per il potenziamento della linea Torino-Pinerolo, per trovare so-

luzioni soddisfacenti ed efficienti sulla linea Torino-Ceres e che consen-

tissero di migliorare l’accessibilità all’aeroporto di Caselle cercando di

garantire un infittimento delle fermate senza allungare i tempi totali

di percorrenza della tratta.

L’integrazione e l’attestamento sul modello ferroviario (e di metropo-

litana) rimane l’obiettivo per l’ammodernamento del Trasporto Pub-

blico Locale, che potrà essere raggiunto con il completamento del

passante ferroviario di Torino e della linea della metropolitana.

Il trasporto pubblico su gommaOgni anno la Provincia di Torino eroga alle società concessionarie

circa 26,8 milioni di euro per garantire ai suoi cittadini un’offerta

di trasporto pubblico che copre oltre 23 milioni di chilometri di

percorrenza. L’Amministrazione provinciale gestisce diretta-

mente il trasporto pubblico extraurbano su gomma e svolge la

sua funzione di garanzia anche vigilando sulla regolarità del

trasporto e sul rispetto delle norme contrattuali.

ProvibusNell’ottica di integrare il territorio e di venire incontro alle

esigenze specifiche di determinate parti dell’area, nel cor-

so del mandato si è voluto sperimentare un modo nuovo

per garantire un servizio pubblico intervenendo in due

ambiti: il rischio di isolamento ed emarginazione di al-

cune fasce demografiche e la viabilità e l’inquinamento

legato al traffico.

Nel 2006 è stato attivato Provibus, un servizio di trasporto

a chiamata personalizzato, al tempo stesso pubblico e col-

lettivo. L’ottimo esito della sperimentazione ha coinvolto i

Comuni di Chivasso, Gassino, Caluso e Crescentino e sono

in fase di studio o di prossima attivazione Provibus in Alta

Val di Susa, Val Chiusella, Val Sangone, Rivoli, Valle Sacra, Val

Chisone e in molte altre zone del territorio.

I vantaggi per gli abitanti sono notevoli: Provibus può migliora-

re i collegamenti fra piccoli Comuni e i servizi socio-sanitari dei

centri maggiori, oppure potenziare e migliorare i servizi di linea

esistenti (come per il MeBus a Settimo Torinese, Leinì, Volpiano

e Chivasso); può infine favorire l’utilizzo integrato di diversi mez-

zi pubblici, o sopperire in tutta sicurezza alla mancanza di uno

scuolabus, poiché le famiglie possono instaurare un rapporto per-

sonale di fiducia con gli autisti.

MobilityamociPer garantire una gestione efficiente di questi interventi, la Provincia

ha creato la figura del Mobility Manager che promuove la mobilità

sostenibile presso le aziende medio-grandi e i Comuni, favorendo il

trasporto alternativo e a ridotto impatto ambientale. Grazie ai Mobility

Manager, tra il 2007 e il 2008 è stato predisposto il progetto Mobilitya-

moci per lo spostamento casa-lavoro di 12.000 dipendenti delle aziende

ospedaliere nell’area metropolitana.

Nell’ambito del tema della sicurezza stradale, della mobilità sostenibile

ed in particolare dei percorsi sicuri casa-scuola, è stato realizzato anche

il progetto “A scuola camminando” rivolto a tutte le scuole del territorio.

Le scuole primarie e secondarie sono state invitate, insieme ai Comuni, ad

avviare un progetto concreto che porti alla costituzione di percorsi casa-

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scuola sicuri: nel 2007 hanno partecipato 39 scuole elementari

e medie distribuite in 18 Comuni della Provincia.

Infine, la Provincia di Torino, per prima in Piemonte, sta predi-

sponendo le gare d’appalto per i gestori delle linee in conformità

con le direttive europee: la nuova procedura aumenterà l’efficien-

za e la qualità del servizio e permetterà alla Provincia di reinve-

stire quanto risparmiato in ulteriori progetti di miglioramento del

servizio e della rete che andranno a beneficio di tutti gli abitanti

del territorio.

una corretta gestione dell a viabilità provinciale: modernizzazione ed innovazione del sistema infr a struttur aleLa Provincia svolge un ruolo importante nel campo della viabilità e

delle infrastrutture: il patrimonio demaniale della rete stradale pro-

vinciale si sviluppa infatti su 3.083 chilometri, che comprendono sia

strade provinciali storiche sia quelle trasferite dalla Regione Piemon-

te (249 km) e ANAS (289 km).

Nel periodo compreso fra il secondo semestre del 2004 e la fine del

2008, la Provincia di Torino ha effettuato interventi per oltre 375

milioni di euro, come indicato dalla Tabella 10.

Gli interventi diretti non esauriscono, però, il totale della spesa

effettuata durante il mandato nel campo della viabilità e delle in-

frastrutture, che assomma in totale a 658 milioni di euro.

La differenza è data dalla spesa per il personale, i mezzi meccani-

ci ed i materiali impiegati nella manutenzione e nella costruzione

di nuove strade.

La Provincia impiega circa 300 cantonieri, oltre a tecnici e pro-

gettisti distribuiti sul territorio in più di 30 sedi (magazzini e

circoli della viabilità), il cui costo complessivo nel quinquennio

si attesta attorno a 100 milioni di euro.

Per quanto riguarda poi gli interventi d’urgenza (l’alluvione

del maggio 2008 o le abbondanti nevicate dell’inverno 2008-

2009), la Provincia di Torino ha già speso 4 milioni di euro

Importo in euro % sul totale

Nuove infrastrutture su tutto il territorio provinciale 226.576.688,50(*) 60%

Nuove opere legate alle XX Olimpiadi Invernali Torino 2006 39.015.408,67 10%

Contributi ai Comuni 33.687.331,06 9%

Interventi in somma urgenza in seguito ad eventi alluvionali 29.845.896,94 8%

Conservazione e manutenzione della rete stradale 46.000.000,00 12%

Totale complessivo 375.125.325,17 (*) 100%

Tabella 10: Interventi diretti nel campo della viabilità e infrastrutture (2004-2009)

(*) Della somma indicata, circa 58 milioni di euro per nuove infrastrutture sono previsti nel bilancio 2009 della Provincia, ma dipendono dall’effettivo trasferimento delle risorse da parte della Regione Piemonte

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del proprio budget, senza attendere stanziamenti statali o

regionali per ripristinare al più presto le infrastrutture e le

strade danneggiate in quel frangente.

Nell’ottica della Provincia è poi necessario affiancare a

interventi di mantenimento della rete esistente un’atten-

zione costante per la sicurezza sulle strade. Grazie a una

convenzione con l’ISTAT è stato messo a punto un Osserva-

torio sulla sicurezza stradale che riceve in tempo reale tutti

i dati sugli incidenti stradali, permettendo di delineare una

mappa dei luoghi dove più frequentemente avvengono gli

incidenti e di intervenire concretamente per l’eliminazione o

la limitazione delle cause dei sinistri.

Dal 2004 al 2007 la Provincia ha investito circa 3 milioni di

euro contro l’inquinamento acustico e altri 3 saranno spesi

entro il 2009.

La Provincia ha inoltre mantenuto uno stretto rapporto di col-

laborazione e co-progettazione con e per i Comuni, interve-

nendo con 30 milioni di euro di contributi per risolvere le pro-

blematiche viabili concernenti i diversi enti; questa modalità,

caratterizzata da una vera e propria partnership tra l’Ente e i

Comuni, ha consentito di economizzare sulle risorse destinate

all’attuazione di ogni singolo intervento mediante la compar-

tecipazione finanziaria minoritaria del Comune.

La scelta di gestire con efficacia il patrimonio di infrastrutture

viarie di competenza e di favorire il Trasporto Pubblico Locale

è stata sempre accompagnata ad iniziative di revisione, mo-

dernizzazione ed innovazione del sistema infrastrutturale.

Più di 260 milioni di euro (il 70 % del budget totale) sono stati

investiti negli ultimi 5 anni in opere pubbliche e nuove infra-

strutture, coerentemente e sulla base delle priorità definite

dagli strumenti di pianificazione territoriale (PTCP) e di pro-

grammazione degli interventi.

La Provincia di Torino ha sviluppato e proposto progetti di adeguamento

della rete infrastrutturale stradale e ferroviaria piemontese, sostenendo

senza esitazioni l’inserimento del proprio territorio nel sistema di collega-

menti europei su lunga distanza.

La connessione ai collegamenti ferroviari europeiSostenere la strategicità del Corridoio Ferroviario Europeo tra Lisbona e

Kiev, e lavorare per il suo completamento a Sud delle Alpi, sensibilizzando

gli enti locali delle aree interessate, è un esempio di come declinare con-

cretamente il concetto di sviluppo sostenibile. In questa chiave la Provin-

cia di Torino si è impegnata in prima persona per il completamento delle

grandi infrastrutture ferroviarie in fase di costruzione e progettazione:

Torino - Lione, Alta Capacità verso Milano e Venezia, passante ferroviario

e Gronda Merci di Torino.

L’esperienza dell’Osservatorio Torino Lione21, fortemente voluto dalla

Provincia di Torino22 che ha impegnato su questa “soluzione” risorse

tecniche e politiche strategiche di grande rilievo, rappresenta un caso

esemplare. Assumendo il principio che “fino a quando le infrastrutture

a rete verranno proposte come dei tubi che attraversano il territorio e

che non dialogano con il territorio stesso, si creeranno problemi di re-

sistenza e di fiducia da parte delle comunità locali”, l’Osservatorio ha

trasporti manca

21 L’Osservatorio Torino Lione presieduto dall’architetto Mario Virano, costituito formalmente il 10 dicembre 2005 e diventato operativo il 12 dicembre 2006, è sede di confronto tecnico e discussione collegiale tra i diversi soggetti interessati dalla tratta (Stato, Regione, Provincia, Amministrazioni Locali). L’obiettivo è quello di fornire alle istituzioni gli strumenti e le valutazioni necessarie a raggiungere una decisione consapevole in merito all’opportunità e ai modi di realizzazione dell’Alta Capacità ferroviaria Torino-Lione.

22 L’Osservatorio costituisce la prosecuzione della “Commissione” istituita il 3 agosto 2005 su iniziativa della Provincia di Torino col compito di approfondire il contesto trasportistico in cui si inseriva la nuova infrastruttura, verificando la compatibilità del tracciato e le problematiche ad esso connesse. L’attività della Commissione è stata assorbita dall’Osservatorio Torino-Lione.

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compiuto un percorso faticoso e complesso per la ricerca di una

soluzione “concordata” e condivisa con le comunità locali.

L’Osservatorio ha affrontato prioritariamente il tema dell’opportu-

nità e delle modalità di realizzazione della nuova linea ferroviaria

Torino Lione, raggiungendo un accordo tra i diversi rappresentanti23

su temi e questioni che vedevano posizioni molto divergenti tra le

diverse aree territoriali:

1- sull’opportunità dell’opera, che deve essere considerata in

modo unitario, ma definendo per i suoi diversi “segmenti” (Nodo

di Torino, Gronda Merci, Tratta Nazionale e Tratta Internazionale)

criticità, priorità d’intervento (il nodo di Torino), e “condizioni” es-

senziali per una efficace realizzazione;

2- sulla necessità di attivare immediatamente sulla linea storica

esistente (ed in corso di adeguamento) politiche ed azioni concre-

te per il trasferimento modale delle merci dalla gomma al ferro24;

3- sulla necessità di dare immediatamente attuazione alla nuo-

va strutturazione ed a una efficace organizzazione del trasporto

passeggeri su ferrovia (con priorità al Trasporto Pubblico Locale

attraverso il progetto regionale di Sistema Ferroviario Metropo-

litano); con la realizzazione della Nuova Linea Ferroviaria Torino

Lione tutta la capacità della linea storica dovrà essere destinata al

trasporto pubblico locale;

4- sulla necessità di “azzerare” tutte le progettazioni precedenti,

riavviando una nuova fase di progettazione preliminare “unita-

ria”25; in particolare si è convenuto sulla necessità di “progettare

la “progettazione” della nuova Linea Torino-Lione, dal confine

francese a Settimo: attraverso una accurata definizione delle

specifiche progettuali da porre a base dei documenti di gara,

in modo da tener conto delle caratteristiche e delle esigenze

del territorio fin dalla fase di impostazione; le attività dovran-

no essere sviluppate in una logica interdisciplinare e vedere il

concorso attivo dei tecnici indicati dalle realtà locali, e coordi-

nare e monitorare tutte le fasi di impostazione e sviluppo della

progettazione preliminare”;

5- sulla necessità di estendere il tema della progettazione

dall’“opera” (la ferrovia) al territorio;la progettazione deve

rispondere contemporaneamente alle esigenze del nuovo col-

legamento ferroviario e a quelle del territorio con l’obiettivo

di rispettarne le caratteristiche e, ove possibile, creare valore

aggiunto nel quadro del Piano Strategico redatto dalla Provin-

cia di Torino che rappresenta lo scenario, auto-progettato dal

sistema degli Enti Locali in cui l’opera si dovrà collocare.

Il 3 febbraio 2009 è stato approvato dall’Osservatorio, alla pre-

senza del Ministro Matteoli, il documento di specifiche tecniche

alla progettazione, che dà il via alla fase di progettazione preli-

minare dell’opera.

I lavori ed i risultati dell’Osservatorio si raccordano ed integrano

con la redazione del Piano Strategico del Territorio Interessato

dalla Linea ad A.C. Torino - Lione , coordinato dalla Provincia di

Torino d’intesa con gli Enti Locali che costituisce il progetto di

sviluppo socio-economico-territoriale in cui si colloca l’opera.

Interventi strategici e politiche attuate sul sistema delle infrastruttureLe esperienze maturate nella gestione del conflitto sulla linea

ad AC in Val di Susa, hanno consentito di costruire un nuovo

modello di condivisione e confronto con il territorio e le po-

polazioni interessate; la Provincia ha così rafforzato la sua

23 Accordo per la progettazione della nuova linea e per le nuove politiche di trasporto per il territorio, Prà Catinat, 28 giugno 2008.

24 Definire le misure di riequilibrio modale e di potenziamento del trasporto merci su ferro utilizzando tutte le potenzialità attivabili, con l’obiettivo di togliere dalle strade alpine almeno 100.000 Tir in 3 anni, Verbale del Tavolo Istituzionale di Palazzo Chigi sottoscritto da Stato, Regione, Provincia e Città di Torino il 29 luglio 2008.

25 Verbale del Tavolo Istituzionale di Palazzo Chigi sottoscritto da Stato, Regione, Provincia e Città di Torino il 29 luglio 2008.

attività di “proposta e progettazione” su tutte le grandi

opere previste nel suo territorio.

Problemi storici (a volte cronici) sono stati affrontati dalla

Provincia proponendo e concertando soluzioni progettuali

adatte a fronteggiare le esigenze effettive del nostro territo-

rio, con particolare attenzione al ripristino ambientale, alle

condizioni di utilizzo, ed ai riflessi socio economici che esse

innescheranno.

Attuando gli indirizzi del Piano Territoriale, le proposte pro-

gettuali elaborate dalla Provincia (e da società partecipate

quali ATIVA) sono state rivolte a:

1) il decongestionamento della tangenziale di Torino

attraverso:

// il completamento della tangenziale: la Provincia ha con-

tribuito a sbloccare l’annosa vicenda (in discussione da

più di 30 anni) della definizione del tracciato della tangen-

ziale Est. Con il supporto tecnico del Politecnico di Torino,

l’Amministrazione ha voluto studiare e valutare le possibi-

li ipotesi progettuali con rappresentanti dei Comuni e del

territorio. Questa azione della Provincia ha permesso che

il Comitato di Pilotaggio arrivasse a definire, nel dicembre

del 2008, il corridoio di minore impatto per la tangenziale

Est di Torino e a proporre una prima soluzione “condivisa”

su cui avviare le fasi di progettazione dell’infrastruttura. La

Regione Piemonte potrà avviare sulla base delle soluzioni

progettuali recentemente concordate e definite la fase di re-

alizzazione dell’opera.

// La realizzazione dell’asse integrato di Corso Marche: è

stato completato il progetto territoriale di quella che si pre-

senta come una grande rivoluzione urbana dell’area metropo-

litana torinese, l’asse di Corso Marche. La città avrà un nuovo

grande viale alberato, largo quasi 60 metri e lungo circa 10

chilometri; nei due livelli inferiori interrati sarà ospitata un’autostrada

urbana sotterranea, che permetterà di decongestionare il traffico sulla

tangenziale Ovest di 20-30.000 mezzi, che effettueranno percorsi ridot-

ti, e sotto ancora la ferrovia, il raccordo ferroviario lungo il corridoio di

Corso Marche, indispensabile per dare attuazione alla nuova linea To-

rino-Lione, connettendola al Centro logistico di Orbassano, massimiz-

zando i vantaggi della nuova linea per il sistema economico torinese

e piemontese (altrimenti escluso). Il risultato sarà un’infrastruttura di

collegamento tra due complessi di grande importanza storico-architet-

tonica e naturalistica: l’area di Stupinigi, oggi in fase di rinnovamento,

e il polo di Venaria-La Mandria valorizzato negli ultimi anni. Ma gra-

zie a raccordi, strade di collegamento, stazioni e altri elementi che

favoriranno l’accesso al territorio circostante il capoluogo, l’asse di

Corso Marche sarà anche l’arteria che darà nuova linfa alla città e

a quella parte marginale e periferica dei territori dei Comuni della

cintura Ovest di Torino. Una corona metropolitana verde collegherà,

il parco di Stupinigi e quello delle Cascine con perno a Gerbido-Gru-

gliasco e il parco della Dora, fino a raggiungere il complesso della

Mandria.

// L’ammodernamento del sistema stradale affluente a Torino per de-

congestionare la tangenziale stessa con la realizzazione di diversi

interventi:

- le Circonvallazioni di Venaria Reale e Borgaro Torinese, che dopo 25

anni di attesa, con un’investimento di 77,5 milioni di euro, consenti-

ranno l’accesso alla Reggia di Venaria e alle Valli di Lanzo evitando

l’attraversamento del centro storico;

- la variante di Alpignano-Pianezza alla ex Strada Statale 24 (in cor-

so di avanzata realizzazione);

- la nuova bretella di collegamento tra le Strade Provinciali 6, 174 e

175 (variante di Pasta) in esercizio;

- la variante di Trofarello alla ex Strada Statale 29 in esercizio;

- gli interventi di qualificazione della direttrice Torino -

La Loggia - Carignano;

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VALLI DI LANZO

VAL DI SUSA

VAL SANGONE

VAL CHISONE E GERMANASCA

VAL PELLICE

VALLI DEL CANAVESE

VALLE D’AOSTA BIELLESE

Pinerolo

Moncalieri

RivoliAvigliana

Venaria

Chivasso

Rivarolo

Ivrea

Monte Bianco- Gran S.Bernardo

Ciriè

Lanzo

Susa

Moncenisio

Bardonecchia

Frejus-Modane

TORINO

Carmagnola

Savona-Cuneo

Monginevro

PedemontanaCollegamento con le Provincia di Biella e Vercelli

MIlano-VercelliA4

A21

A6

A31

A5

Chieri

ANULARE METROPOLITANA

Caselle

L A PEDEMONTANAPercorso esistente o in progettoPercorso in fase di studio/valutazione

Pedemontana Collegamento con la Provincia di Cuneo

Pinerolo

Moncalieri

RivoliAvigliana

Venaria

Chivasso

Ivrea

Monte Bianco- Gran S.Bernardo

Ciriè

Lanzo

Susa

Moncenisio

Bardonecchia

Frejus-Modane

TORINO

Carmagnola

Monginevro

PedemontanaCollegamento con le Provincia di Biella e Vercelli

A4

A21

A6

A31

A5

Chieri

Caselle

CUNEO-SALUZZO

PROVINCIA DI ASTI

TANGENZIALE EST

MILANO-VERCELLI

MONFERRATO

IVREA AOSTA

VALLIDI PINEROLO

Figura 4: L’Anulare Esterna

ANULARE METROPOLITANAPercorso Esistente o in progettoPercorso in fase di studio/valutazione

Pedemontana Collegamento con la Provincia di Cuneo

- la realizzazione della Variante di Borgaretto nel quadro delle opere previste

per l’allontanamento del traffico dal Parco di Stupinigi;

- Il completamento del collegamento nel Comune di Collegno tra Corso

Marche (viale Certosa è già realizzato) con la nuova variante di Alpigna-

no-Pianezza e realizzazione di nuovo ponte sulla Dora Riparia previsto

per fine 2009;

- le varianti di Savonera e Druento con i nuovi svincoli sulla Tangenziale di

C.so Regina e sulla S.P. 176 nell’ambito del P.I.P. di Collegno e della Reggia

di Venaria in esercizio.

2) Il completamento dell’autostrada Torino Pinerolo tramite la

compartecipata ATIVA

Il completamento della Torino-Pinerolo rappresenta un elemento cardine

nella viabilità della parte meridionale della provincia di Torino e nei col-

legamenti con le località alpine interessate dalle Olimpiadi invernali del

2006. Oltre ad aver completato l’autostrada, la ATIVA ha realizzato il rac-

cordo tra la S.P. 6, S.P. 174 e la S.P. 175, la “circonvallazione Orbassano-

Rivalta” - a beneficio delle comunità residenti e con ricadute positive

anche a livello ambientale.

3) Il miglioramento delle relazioni

territoriali trasversali

Questo insieme di interventi è necessario per consen-

tire, senza entrare nella conurbazione, di garantire con-

nessioni dirette tra ambiti territoriali decentrati. Fanno

parte di questa categoria:

//Interventi di completamento

della Dorsale Pedemontana

Nel tratto di competenza della Provincia di Torino la Pe-

demontana ha origine a Nord al confine con la Provincia

di Biella, sul tracciato della Bretella Autostradale San-

thià-Ivrea, prosegue nella fascia pedemontana intercet-

tando gli assi vallivi (Valle della Dora Baltea, Val Chiusella,

Orco e Soana, Lanzo, Susa, Chisone, Pellice) e si raccorda

a Sud con la Provincia di Cuneo sulla S.S. 589. Essa dovrà

proseguire in direzione Nord (collegando il Biellese - Alto

Figura 3: La Dorsale Pedemontana

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VALLI DI LANZO

VAL DI SUSA

VAL SANGONE

VAL CHISONE E GERMANASCA

VAL PELLICE

VALLI DEL CANAVESE

VALLE D’AOSTA BIELLESE

Pinerolo

Moncalieri

RivoliAvigliana

Venaria

Chivasso

Rivarolo

Ivrea

Monte Bianco- Gran S.Bernardo

Ciriè

Lanzo

Susa

Moncenisio

Bardonecchia

Frejus-Modane

TORINO

Carmagnola

Savona-Cuneo

Monginevro

PedemontanaCollegamento con le Provincia di Biella e Vercelli

MIlano-VercelliA4

A21

A6

A31

A5

Chieri

ANULARE METROPOLITANA

Caselle

L A PEDEMONTANAPercorso esistente o in progettoPercorso in fase di studio/valutazione

Pedemontana Collegamento con la Provincia di Cuneo

Pinerolo

Moncalieri

RivoliAvigliana

Venaria

Chivasso

Ivrea

Monte Bianco- Gran S.Bernardo

Ciriè

Lanzo

Susa

Moncenisio

Bardonecchia

Frejus-Modane

TORINO

Carmagnola

Monginevro

PedemontanaCollegamento con le Provincia di Biella e Vercelli

A4

A21

A6

A31

A5

Chieri

Caselle

CUNEO-SALUZZO

PROVINCIA DI ASTI

TANGENZIALE EST

MILANO-VERCELLI

MONFERRATO

IVREA AOSTA

VALLIDI PINEROLO

Figura 4: L’Anulare Esterna

ANULARE METROPOLITANAPercorso Esistente o in progettoPercorso in fase di studio/valutazione

Pedemontana Collegamento con la Provincia di Cuneo

Novarese) e Sud (collegando il Cuneese). Tuttavia, la rea-

lizzazione della pedemontana si è scontrata con la limita-

zione degli interventi attuativi, a causa anche della politi-

ca urbanistica dei Comuni che ha di fatto compromesso il

suo asse “storico” con funzioni e usi urbani incompatibili.

Nell’ambito del completamento della Pedemontana il tratto

Provincia di Cuneo - Piossasco è già stato ultimato, e in oc-

casione delle Olimpiadi 2006 è stata realizzata in provincia di

Cuneo la circonvallazione di Saluzzo e potenziata la strada da

Cavour a Piossasco (S.S. 589). Numerosi altri interventi sono

stati realizzati o sono in corso di realizzazione sui tratti Avi-

gliana - Alpignano e Front - Castellamonte - Ivrea (varianti S.S.

460, Front-Lombardore e Busano-Salassa, la variante di Ponte

Preti sulla ex 565 e il Traforo di Montenavale).

Il tracciato della Pedemontana prosegue poi in direzione di

Biella lungo la bretella autostradale Ivrea - Santià, e dal casello

di Santhià sulla A4 verso Biella - Romagnano.

//Interventi di completamento dell’Anulare Esterna

L’anulare proposta nel Piano Territoriale costituisce un

grande anello esterno alla tangenziale della città; il traffico prove-

niente dalle direttrici montane e di pianura sarà ripartito sull’anulare

decongestionando la tangenziale e gli assi di scorrimento torinesi

dal traffico di attraversamento proveniente dall’interno e dall’ester-

no del territorio provinciale.

Il progetto della Provincia è basato sulla tangenziale Est: un asse au-

tostradale che attraversa la collina, collegando le autostrade Torino-

Milano e Torino - Aosta con l’autostrada Torino-Piacenza che dovrà

intercettare e distribuire il traffico passante tra le due direttrici liguri

(verso Voltri e verso Savona) e quelle verso Milano ed Aosta.

La Provincia, in accordo con gli Enti Locali, ha individuato il tracciato

nel 2008 (si veda anche il completamento della tangenziale). L’asse

autostradale della tangenziale Est sarà raccordato a Sud all’auto-

strada Torino-Savona ed a Nord con l’aeroporto di Caselle.

Nell’ambito degli interventi di completamento dell’anulare esterna

vi sono numerosi progetti in corso di realizzazione o in fase avanza-

ta di progettazione che interessano il tratto Volpiano - S. Raffaele

Cimena - Gassino, il tratto Chieri - Poirino ed il tratto Poirino - Carmagnola

- Rivoli. Tra gli interventi realizzati, vi è il collegamento e potenziamento

tra Torino-Milano e la ex S.S. 11 nell’ambito dei lavori sull’Alta Velocità,

nonché la variante della S.P. 142 in Candiolo con innesto sulla nuova va-

riante della S.S. 23 (Debouchè).

Tratto Volpiano - S. Raffaele Cimena - Gassino

- Collegamento S.P. 40 con la Torino-Milano - realizzato;

- Collegamento e potenziamento tra Torino-Milano e la ex S.S. 11

nell’ambito dei lavori sull’Alta Velocità - realizzato;

- Collegamento ex S.S. 11 - ex S.S. 590 con ponte sul Po - in

costruzione;

Tratto Chieri - Poirino

- Collegamento Chieri - Poirino - progetto preliminare con innesto

sulla Torino-Piacenza e variante di Pessione;

Tratto Poirino - Carmagnola - Rivoli

- Collegamento Autostrada Torino-Savona - ex S.S. 20 progetto

preliminare nell’ambito della circonvallazione esterna di Carma-

gnola - di prossima realizzazione;

- Variante della S.P. 142 in Candiolo con innesto sulla nuova va-

riante della S.S. 23 (Debouchè) - realizzata;

- Variante S.P. 142 (centro Tumori) - progetto preliminare;

- Collegamento tra S.P. 143 la variante Sud-Est di Rivalta

realizzata.

4) Interventi di esternalizzazione dei transiti veicolari dall’interno

degli abitati

Questi interventi rivestono una particolare importanza, in quanto

hanno l’effetto di diminuire il traffico negli abitati, con evidenti van-

taggi in termini di qualità della vita per la popolazione.

Tra i diversi interventi si segnalano:

- Opere “olimpiche”: adeguamento della ex S.S. 23 (ora S.P. 23) -

variante del Debouchè - variante in galleria di Porte - variante S.

Germano Perosa, circonvallazione di Bibiana, Variante S.P. 161 di

Bricherasio;

- Circonvallazione di Montanaro;

- Variante alla S.P. 56 di Strambino;

- Circonvallazione di Poirino;

- Completamento della circonvallazione Ovest

di Volpiano;

- Variante alla S.P. 158 in Lusernetta (strade delle cave)

in corso di realizzazione;

- Circonvallazione Sud di Chieri-Santena sulla S.P. 122 in

corso di completamento;

- Circonvallazione Est di Chivasso (Ares);

- Circonvallazione di Giaveno

(in appalto il secondo lotto);

- Circonvallazione di Cuorgnè;

- Variante alla S.P. 69 in Fiorano;

- Variante del Boschetto che collegherà la S.S. 26 con l’au-

tostrada Torino-Milano (in appalto);

- Circonvallazione di Macello (I lotto);

- Variante di Baio Dora (in appalto);

- Viabilità funzionale alla costruzione del

Termovalorizzatore.

5) Interventi di miglioramento della funzionalità dell’esteso

sistema delle strade provinciali

Nel corso del mandato, la Provincia, conscia delle problemati-

che del territorio per quanto riguarda il volume del traffico, e

coerentemente con la necessità di garantire la sicurezza, degli

utenti si è impegnata in numerosi interventi per migliorare la fun-

zionalità del sistema di strade provinciali, tra i quali ricordiamo:

- Adeguamento della ex S.S. 589 tra Piossasco e Pinerolo (al-

largamento e realizzazione rotonde);

- Razionalizzazione degli incroci a Banchette;

- Rotonde sulla S.P. 2 nel Comune di Ciriè;

Figura 4: L’Anulare Esterna

82 83

- Adeguamento della S.P. 139 tra Airasca e Saluzzo;

- Adeguamento per la sicurezza della ex S.S. 460 tra

Rivarolo e Lombardore, e realizzazione di allargamenti

e varianti nel tratto Cuorgnè-Noasca (varianti di Frera e

Fornolosa).

- Messa in sicurezza della ex S.S. 24 tra Caselette e Susa.

- Adeguamento della ex S.S.663 con la variante di

Ceretto.

- Adeguamento della ex S.S. 393 tratto Sanda

Vadò - Carmagnola.

- Adeguamento della galleria del Pino sulla ex S.S. 10.

le infr a struttureper un territorio più competitivoUna scuola diffusa sul territorio e per il territorio: un nuovo modo di investire nell’edilizia scolastica Uno degli impegni programmatici del mandato 2004-2009 è

stato il contrasto all’abbandono scolastico. Impegno rispetta-

to: l’abbandono scolastico è sceso dal 35 al 25% e questo risul-

tato è stato reso possibile da una politica articolata su tre assi:

l’ammodernamento delle strutture scolastiche e di orienta-

mento esistenti; il completamento di nuove scuole, moderne e

vicine ai cittadini di tutta la provincia (Osasco, Oulx, Sangano);

investimenti per la sicurezza nelle scuole con interventi nella

manutenzione straordinaria degli edifici. Come la recente e im-

prevedibile tragedia al liceo Darwin di Rivoli ha dimostrato, tut-

tavia, il tema della sicurezza degli edifici scolastici rappresenta

un tema di carattere nazionale sia per le dimensioni economiche

che comporta, sia perché coinvolge tutto il panorama dell’edilizia scola-

stica italiana. Negli ultimi anni, la Provincia di Torino per le scuole ha

investito molto: dal 2004 ai primi mesi del 2009 sono stati investiti

91,5 milioni di euro nella manutenzione ordinaria, nella manutenzione

straordinaria, negli adeguamenti normativi, nell’ampliamento dei ples-

si scolastici esistenti e nella costruzione di nuovi edifici, nonché nelle

relative attrezzature scolastiche.

La sola manutenzione straordinaria ha assorbito nel periodo il 51% del

totale investito e sono stati effettuati, tra manutenzione ordinaria e stra-

ordinaria, in media 1.300 interventi ogni anno.

Un elemento chiave di questi anni è stata la crescita degli investimen-

ti nella manutenzione straordinaria mirati, ad esempio, alla rimozione

dell’amianto, all’adeguamento degli impianti, alla costruzione delle co-

perture o al risanamento delle facciate.

Per mantenere alta la qualità del proprio intervento nell’edilizia scola-

stica, la Provincia ha già stanziato a bilancio per il triennio 2009-2011

più di 50 milioni di euro, a fronte di un fabbisogno stimato complessivo

di 90 milioni.

Le dimensioni di questo impegno, soprattutto nel rapporto tra autofi-

nanziamento della Provincia e disponibilità di risorse trasferite da terzi,

dimostrano quanto l’Ente abbia a cuore il tema della sicurezza e della

manutenzione delle scuole.

Per lo stesso motivo è già stato sottoscritto un accordo di programma

con la Regione Piemonte, che si è impegnata a finanziare interventi

per 13 milioni di euro, finalizzati alla sede di Collegno dell’I.I.S. Curie di

Grugliasco, all’ampliamento degli istituti superiori a Chivasso, all’I.T.I.

Luigi Casale di Torino ed alla palestra Beccari.

Palestre, laboratori, biblioteche, aule informatiche attrezzate e au-

ditorium che si aprano ai cittadini, diventando infrastrutture per

le attività formative, sportive, turistiche, culturali. Plessi perfetta-

mente accessibili grazie alla vicinanza con le principali arterie viarie

e con le linee urbane e suburbane. Una progettazione che crei le

condizioni per il risparmio di energia verso l’autosufficienza, grazie

ai materiali di costruzione, a pannelli solari fotovoltaici, a soluzioni

architettoniche per la coibentazione e a un sistema per il recupero

delle acque piovane. Decine di milioni di euro spesi per la manuten-

zione ordinaria e straordinaria.

Queste sono le realtà che caratterizzano l’impegno della Provincia

di Torino nei 77 istituti di scuola secondaria dislocati in 163 edi-

fici, che sono utilizzati ogni giorno da più di 83.000 studenti e

20.000 insegnanti.

Certamente è sempre possibile fare di più, soprattutto in un setto-

re delicato come quello della manutenzione delle scuole. La Pro-

vincia, tuttavia, non può fare da sola, soprattutto in presenza di

pesanti vincoli alla spesa che il governo nazionale ha imposto agli

enti locali.

Se questi vincoli fossero allentati si potrebbe sostenere ancora

meglio la scelta di offrire agli studenti una rete di opportunità pro-

fondamente inserite nel territorio e capaci di favorire l’effettivo

diritto all’istruzione, contribuendo a combattere la dispersione

scolastica e riducendo - per quanto possibile - il pendolarismo.

L’infrastrutturazione in banda largaSin dagli anni Novanta la Provincia ha realizzato molteplici

azioni per diffondere l’accesso a reti a banda larga e per

contrastare forme di discriminazione territoriale in questo

campo. Infatti l’accesso alla banda larga ricopre un’impor-

tanza strategica: da un lato influisce sulla competitività del

tessuto produttivo locale e dall’altro permette alla popola-

zione di acquisire e sviluppare le competenze richieste dai

nuovi modelli di sviluppo.

Per questo motivo, nel 2005 la Provincia di Torino ha pro-

mosso un progetto per la rimodulazione dei fondi dei Patti

Territoriali e l’assegnazione di circa 7 milioni di euro. Questo

ha permesso di portare la banda larga in 220 Comuni e oltre

100 aree industriali nelle zone di Canavese, Pinerolese, Stura e

Sangone, azzerandone il “divario digitale”.

Tutto ciò fa parte di un programma più ampio, nell’ambito del

quale la Regione Piemonte si è impegnata a coprire tutto il suo

territorio e la Provincia di Torino con una serie articolata di azioni

per farla fruttare stimolando nuovi modelli organizzativi e gestio-

nali per le imprese, le Amministrazioni pubbliche e i cittadini.

Per quanto riguarda invece le scuole medie superiori, uno dei pro-

getti più recenti consente di dotarle di una rete telematica. Questo

investimento permetterà la cooperazione tra il sistema scolastico,

gli atenei universitari, i centri di ricerca e le imprese e darà la pos-

sibilità di sperimentare nuovi servizi e applicazioni innovative, per

favorire un salto di qualità dell’attività didattica e di ricerca.

La Provincia è socio della fondazione Torino Wireless (per la pro-

mozione e lo sviluppo del distretto dell’ICT) che negli ultimi anni

ha sviluppato servizi di nuova generazione con lo scopo di snellire

le procedure burocratiche in termini di tempi e costi a carico dei

cittadini e delle imprese.

Tipologia di intervento su edilizia scolastica

investimento realizzato(in milioni di euro)

adeguamenti normativi e ristrutturazioni 6,393

nuove costruzioni 5,869

manutenzione ordinaria 24,870

manutenzione straordinaria 46,341

arredi ed attrezzature scuole 4,803

altri interventi (manutenzione mista ordinaria/straordinaria)

3,220

Totale Interventi 2004-2009 91,496

Tabella 11: Interventi nel campo dell’edilizia scolastica 2004-2009