Informazione su Rischio Esplosione in Piattaforme Offshore_RSPP

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“Corso di Formazione Modulo C per RSPP” Direttore, Prof. Ing. Massimo GUARASCIO Corso di Informazione RISCHIO ESPLOSIONE nelle Piattaforme Offshore di Estrazione rivolto a OPERAI ADDETTI ALL’ESTRAZIONE - DRILLER e ROUGHNECK RSPP: Ing. Marco Lucidi ANNO CORSO 1° Semestre 2015

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“Corso di Formazione Modulo C per RSPP”

Direttore, Prof. Ing. Massimo GUARASCIO

Corso di Informazione

RISCHIO ESPLOSIONE

nelle Piattaforme Offshore di Estrazione

rivolto a

OPERAI ADDETTI ALL’ESTRAZIONE - DRILLER e ROUGHNECK

RSPP: Ing. Marco Lucidi

ANNO CORSO

1° Semestre 2015

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NE “Rischio Esplosione”

TITOLO XI – CAPO II – ART.290 Valutazione del rischio

esplosione

1. Nell’assolvere gli obblighi stabiliti dall’articolo 17, comma 1, il datore di lavoro valuta

i rischi specifici derivanti da atmosfere esplosive, tenendo conto almeno dei seguenti

elementi:

a) probabilità e durata della presenza di atmosfere esplosive;

b) probabilità che le fonti di accensione, comprese le scariche elettrostatiche, siano

presenti e divengano attive ed efficaci;

c) caratteristiche dell’impianto, sostanze utilizzate, processi e loro possibili interazioni;

d) entità degli effetti prevedibili.

2. I rischi di esplosione sono valutati complessivamente.

3. Nella valutazione dei rischi di esplosione vanno presi in considerazione i luoghi che

sono o possono essere in collegamento, tramite aperture, con quelli in cui possono

formarsi atmosfere esplosive.

TITOLO XI – CAPO II – ART.291 Obblighi generali

1. Al fine di salvaguardare la sicurezza e la salute dei lavoratori, e secondo i principi

fondamentali della valutazione dei rischi e quelli di cui all’articolo 289, il datore di lavoro

prende i provvedimenti necessari affinché:

a) dove possono svilupparsi atmosfere esplosive in quantità tale da mettere in pericolo la

sicurezza e la salute dei lavoratori o di altri, gli ambienti di lavoro siano strutturati in

modo da permettere di svolgere il lavoro in condizioni di sicurezza;

b) negli ambienti di lavoro in cui possono svilupparsi atmosfere esplosive in quantità tale

da mettere in pericolo la sicurezza e la salute dei lavoratori, sia garantito un adeguato

controllo durante la presenza dei lavoratori, in funzione della valutazione del rischio,

mediante l’utilizzo di mezzi tecnici adeguati..

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TITOLO XI – CAPO II – ART.293 Aree in cui possono

formarsi atmosfere esplosive

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NE “Rischio Esplosione”

1. Il datore di lavoro ripartisce in zone, a norma dell’ALLEGATO XLIX, le aree in cui possono formarsi

atmosfere esplosive.

2. Il datore di lavoro assicura che per le aree di cui al comma 1 siano applicate le prescrizioni

minime di cui all’ALLEGATO L.

3. Se necessario, le aree in cui possono formarsi atmosfere esplosive in quantità tali da mettere in

pericolo la sicurezza e la salute dei lavoratori sono segnalate nei punti di accesso a norma

dell’ALLEGATO LI e provviste di allarmi ottico/acustici che segnalino l’avvio e la fermata

dell’impianto, sia durante il normale ciclo sia nell’eventualità di un’emergenza in atto.

TITOLO XI – CAPO II – ART.294 Documento sulla

protezione contro le esplosioni

1. Nell’assolvere gli obblighi stabiliti dall’articolo 290 il datore di lavoro provvede a elaborare e a

tenere aggiornato un documento, denominato: «documento sulla protezione contro le esplosioni».

2. Il documento di cui al comma 1, in particolare, deve precisare:

a) che i rischi di esplosione sono stati individuati e valutati;

b) che saranno prese misure adeguate per raggiungere gli obiettivi del presente Titolo;

c) quali sono i luoghi che sono stati classificati nelle zone di cui all’ALLEGATO XLIX;

d) quali sono i luoghi in cui si applicano le prescrizioni minime di cui all’ALLEGATO L.

e) che i luoghi e le attrezzature di lavoro, compresi i dispositivi di allarme, sono concepiti, impiegati e

mantenuti in efficienza tenendo nel debito conto la sicurezza;

f) che, ai sensi del Titolo III, sono stati adottati gli accorgimenti per l’impiego sicuro di attrezzature di

lavoro.

3. Il documento di cui al comma 1 deve essere compilato prima dell’inizio del lavoro ed essere

riveduto qualora i luoghi di lavoro, le attrezzature o l’organizzazione del lavoro abbiano subito

modifiche, ampliamenti o trasformazioni rilevanti.

4. Il documento di cui al comma 1 è parte integrante del documento di valutazione dei rischi di cui

all’articolo 17, comma 1.

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NE “Rischio Esplosione”

DIRETTIVE ATmosphéres EXplosives 94/9/CE e 99/92/CE

- DIRETTIVA 94/9/CE - DPR 126 del 23 marzo 1998 : contiene disposizioni in materia di

“apparecchi e sistemi di protezioni destinati ad essere utilizzati in atmosfera potenzialmente

esplosiva”

- DIRETTIVA 99/92/CE – D.L.vo 233 del 12 giugno 2003 : contiene “prescrizioni minime per il

miglioramento della tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori che possono essere esposti

al rischio di atmosfere esplosive”

- EN 60079-0 : recepisce la norma internazionale IEC , introducendo il livello di protezione di un

apparecchio EPL (Equipment Protection Level)

ZONE 0: PERICOLO COSTANTE presenza permanente di gas esplosivi (minimo

apparecchiature di categoria 1)

ZONA 1: PERICOLO POTENZIALE presenza occasionale di gas esplosivi durante il

normale esercizio (minimo apparecchiature di categoria 2)

ZONA 2: PERICOLO MINORE presenza di gas esplosivi improbabile o soltanto per un

breve periodo di tempo (minimo apparecchi di categoria 3)

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La Deepwater Horizon era una piattaforma petrolifera, dal valore di circa 370 milioni

di dollari, di proprietà della svizzera Transocean, la più grande compagnia del mondo

nel settore delle perforazioni off-shore, prestata alla multinazionale British Petroleum

per 496 mila dollari al giorno. Estraeva circa 8000 barili di petrolio al giorno, era

grande quanto 2 campi da calcio e poteva ospitare circa 130 persone.

Essa si trovava a circa 80 km dalla Louisiana, nel Golfo del Messico. Il 2 settembre

2009 la Deepwater Horizon ha trivellato il pozzo di idrocarburi più profondo al

mondo, lungo 10685 metri, di cui 1259 di acqua, nel giacimento di Tiber, sempre nel

Golfo del Messico. La trivella della Deepwater Horizon era una delle più grandi al

mondo, lunga 121 metri per 78 metri di larghezza, poteva operare in acque profonde

fino a 2400 metri e scavare pozzi profondi fino a 9100 metri.

Il 20 aprile 2010, mentre la trivella della Deepwater Horizon stava completando un

pozzo petrolifero, un’esplosione sulla piattaforma ha innescato un incendio con la

conseguente morte, nell'immediato, di 11 persone ed il ferimento di altri 17 lavoratori.

La flotta della British Petroleum, oltre a recuperare i superstiti, ha tentato invano di

spegnere le fiamme.

Due giorni dopo l’esplosione, la piattaforma è affondata depositandosi a circa 400

metri di profondità e circa mezzo km a nord-ovest del pozzo. Nonostante il suo

affondamento, dal pozzo petrolifero sul fondale marino è continuato a fuoriuscire il

petrolio greggio, spinto dalla pressione più elevata del giacimento petrolifero e poi

risalito per via della minor densità rispetto all'acqua. Infatti le valvole di sicurezza di

chiusura del pozzo (della Cameron International) non hanno funzionato.

Dopo il fallito tentativo di chiudere le valvole della testa di pozzo con un robot

filoguidato (ROV, remote operated vehicle), il 7 maggio 2010 la British Petroleum ha

tentato di arginare la falla utilizzando una cupola di cemento e acciaio dal peso di 100

tonnellate. Tuttavia la perdita di greggio non si è arrestata ed il tentativo di ridurre il

danno è fallito. In ogni caso i tempi richiesti per arginare la perdita sono stati lunghi.

PIATTAFORMA PETROLIFERA “DEEPWATER HORIZON”

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NE “Rischio Esplosione”

(1) Fonte di combustione (fiamma, scintilla, punto di infiammabilità)

(2) Ossigeno dell’aria

(3) Combustibile (gas o vapori infiammabili)

ESISTE UN RISCHIO DI

ESPLOSIONE SONO SE

SONO PRESENTI

COMBURENTE : l’ossigeno dell’aria

COMBUSTIBILE : nel nostro

caso gas o vapori

PUNTO DI INFIAMMABILITA’ o una sorgente di

accensione

ESPLOSIONE = RAPIDA

COMBUSTIONE

- DEFLAGRAZIONE: un’esplosione che

si propaga a velocità subsonica

(qualche centinaia di m/s). Di solito è

quello che avviene per le esplosioni di

gas.

- DETONAZIONE : un’esplosione che

si propaga a velocità supersonica

(qualche migliaia di m/s). L’onda di

compressione si propaga nella

miscela anticipando il fronte della

reazione.

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NE “Rischio Esplosione”

- LEL (Lower Explotion Limit): concentrazione in aria di sostanza infiammabile al di sotto

della quale l’atmosfera non esplode

- UEL (Upper Explotion Limit): concentrazione in aria di sostanza infiammabile al di sopra

della quale l’atmosfera non esplode

LIMITI DI ESPLODIBILITA’ : LEL e UEL

MIE (MINIMUM IGNITION ENERGY) è la minima energia necessaria ad accendere la miscela

infiammabile in corrispondenza di una ben precisa concentrazione di aria.

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NE “Rischio Esplosione”

PERICOLI DA GAS, VAPORI E NEBBIE INFIAMMABILI

PER GENERARE

UN’ESPLOSIONE DA

GAS/VAPORI CI VUOLE

SOSTANZA O

COMBUSTIBILE

INFIAMMABILE

SOSTANZA CON

GIUSTO GRADO

DI DISPERSIONE

CONCENTRAZIONE DELLA

SOSTANZA TRA LEL E UEL

ATMOSFERA NON

INERTIZZATA..GIUSTO

SUPPORTO DEL

COMBURENTE

INNESCO CON

UN MIE

SUFFICIENTE

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Dati ottenuti a partire dal data base WOAD (World Offshore Accident Dataset)

La registrazione dei dati parte dal 1970 fino al 2009.

CAUSE del PERICOLO

H2S

(acido solfidrico, o idrogeno solforato o solfuro di diidrogeno) è uno dei maggiori pericoli sul lavoro e può essere trovato su molti cantieri industriali. L’ H2S può generarsi ovunque si trovino una miscela di idrocarburi e zolfo.

Miscele Esplosive

E’il mix di idrocarburi gassosi che si generano nei processi naturali o chimico/industriali soggetti ad infiammabilità in presenza di comburente e fonte di innesco. Tale miscela può contenere metano, etano, propano, butano, etc

VOC

(i composti organici volatili) sia gli idrocarburi contenenti carbonio ed idrogeno come unici elementi (alcheni e composti aromatici) sia composti contenenti ossigeno, cloro o altri elementi tra il carbonio e l'idrogeno, come gli aldeidi, eteri,alcool, esteri, clorofluorocarburi (CFC) ed idroclorofluorocarburi (HCFC).

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PREVENZIONE

- evitare o ridurre la concentrazione in aria di sostanze infiammabili

(mediante

ventilazione, manutenzione, pulizia, utilizzo di componenti a tenuta,

progettazione

mirata);

- sostituire, ove possibile, le sostanze esplosive;

- adottare tecniche d’inertizzazione;

- evitare le sorgenti di accensione efficaci;

- controllare l’atmosfera (con rivelatori e allarmi) e la temperatura;

- controllare il processo ed i suoi parametri.

MISURE TECNICHE

MISURE ORGANIZZATIVE

- qualificazione dei lavoratori;

- formazione;

- istruzioni operative;

- autorizzazioni allo svolgimento di un lavoro;

- manutenzione;

- sorveglianza, verifica;

- segnaletica

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NE “Rischio Esplosione”

PROTEZIONE

ATTENUAZIONE degli EFFETTI

- sistemi resistenti alla pressione d’esplosione con o senza deformazioni

permanenti;

- scarico dell’esplosione;

- soppressione dell’esplosione;

- isolamento dell’esplosione (barriere antifiamma, deviatori, valvole).

MISURE TECNICHE

- evitare atmosfere pericolose (fughe, emissioni, strati di polveri….);

- scegliere le protezioni per il massimo pericolo possibile (in presenza di più

tipi di sostanze);

- evitare scariche elettrostatiche (indumenti, luoghi di lavoro…);

- utilizzare attrezzature permesse dal documento di protezione;

- ridurre al minimo gli effetti di una esplosione;

- prevedere se necessario allarmi ottici e acustici;

- prevedere vie di fuga;

- prima dell’utilizzo i luoghi devono essere verificati da esperti;

- assicurare la continuità di funzionamento per ciò che concerne la

sicurezza;

- prevedere un disinserimento manuale quando ci si discosta dalle condizioni

di funzionamento previste.

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CAUSE OF ACCIDENT WAS A BAD SAFETY CULTURE OF OPERATOR

ADDESTRAMENTO per EVACUAZIONE

CORSO BOSIET per Operatori in Piattaforma Offshore

Descrizione del corso

Il Corso è strutturato per fornire ai corsisti una conoscenza di base sulle procedure di sicurezza ed

emergenza per lavorare in installazioni offshore.

Il corso è formato da un parte teorica e da un addestramento pratico durante i quali ai corsisti sarà

richiesto di dimostrare il loro livello di comprensione dei contenuti del programma di addestramento.

A chi è rivolto

Tutto il personale impiegato in installazioni offshore

Contenuti del corso

I contenuti teorico pratici saranno su i seguenti argomenti:

Procedure di sicurezza a bordo dell’installazione

Uso del sistema di respirazione ausiliario(EBS)

Sicurezza e fuoriuscita dall’elicottero

Sopravvivenza in mare

Primo Soccorso

Antincendio e Evacuazione

Certificazione

A completamento del corso sarà rilasciato il Certificato BOSIET approvato OPITO.

Validità

4 anni

Certificato medico

E’ necessario produrre un certificato medico attestante l’idoneità a svolgere il corso.