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INFORMAZIONE PUBBLICITARIA LA FORZA DI UN GRUPPO CAMPIONE DI STILE E enti SPECIALE FOCUS CERAMICHE Produzione e innovazione ceramiche L’industria ceramica italiana punta sull’innovazione di prodotto Nasce una nuova generazione di piastrelle U na industria dal profilo mondiale, che concentra nella Regione Emilia Roma- gna il 90% della sua produ- zione nazionale, alle prese con una ridefinizione dei propri volumi produttivi nel segno dell’innovazione e della ricerca di nuovi mercati, sia geografici che di destinazioni d’uso. Ap- pare essere questa o l’attuale profilo dell’industria delle pia- strelle di ceramica, comparto che ha fatturato lo scorso anno in Regione circa 5 miliardi di euro, per il 70% derivanti dall’esportazione. “Le previsioni per l’anno in cor- so– rileva Franco Manfredini, presidente di Confindustria Ceramica– mostrano una fles- sione delle vendite nell’ordine del 20%: il settore ha raggiunto ora il punto di minimo, tanto che i primi segnali di ripresa già oggi visibili credo possano progressivamente consolidarsi nel corso del 2010”. La flessione delle vendite, più marcata nel corso del primo trimestre dell’anno, ha porta- to le aziende ad adeguare con velocità produzione e vendite, attraverso il ricorso alle diver- se forme di ammortizzatori sociali, tra i quali un peso di rilievo– pari al 50% dei dipen- denti interessati– è ricoperto dai contratti di solidarietà, la formula che riduce al minimo i negativi effetti economici sui salari. Sul versante aziendale invece, al fine di recuperare ef- ficienza, sono in essere azioni volte ad accorpare la produ- zione su un numero inferiore di siti produttivi, con il chiaro obiettivo di razionalizzare i costi; a questo si aggiunge poi una attenta politica di conteni- mento dello stock di prodotto finito. Una strategia che affianca alle azioni di difesa iniziative di sviluppo, prime tra tutte la pre- sentazione di nuovi prodotti– come la piastrella sottile, vera protagonista anche dell’ultimo Cersaie, o quella antibatterica. “La ricerca di nuove destina- zioni d’uso, come gli ambiti dell’architettura mondiale– conclude Manfredini– va di pari passo con l’attenzione ai nuovi mercati geografici, in nord Africa come in Asia, nei quali la classe media emergen- te richiede ceramiche italiane di qualità”. CONFINDUSTRIA CERAMICA / Piastrella, una storia ambientale Risale agli anni ’70 il ricorso a politiche “verdi” nel settore U no dei trend oggi più in voga– il rispetto dell’ambiente– permea, da oltre trent’an- ni, l’intera azione dell’industria italiana delle piastrelle di ceramica. La forte concentrazione di imprese all’interno del distretto di Sassuolo determinò, a partire dagli anni ’70, la defini- zione della più restrittiva normativa a livello mondiale, un quadro di regole ben presto af- fiancato da una politica aziendale e di settore volta a declinare, in modo efficace ed efficien- te, ‘ecologia ed economia’. Oggi questa industria manifatturiera, per la quale Legambiente ha eletto Sassuolo per due anni primo ecodistretto d’Italia, vanta 36 siti certificati Emas e Iso 14.000, 22 aziende con prodotti aventi la certificazione ecolabel e 18 con materiali ceramici inseriti nella classifica Leed.

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INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

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E entiSPECIALE FOCUS

CERAMICHE

Produzione e innovazione ceramiche

L’industria ceramica italiana punta sull’innovazione di prodottoNasce una nuova generazione di piastrelle

Una industria dal profi lo mondiale, che concentra

nella Regione Emilia Roma-gna il 90% della sua produ-zione nazionale, alle prese con una ridefi nizione dei propri volumi produttivi nel segno dell’innovazione e della ricerca di nuovi mercati, sia geografi ci che di destinazioni d’uso. Ap-pare essere questa o l’attuale profi lo dell’industria delle pia-strelle di ceramica, comparto che ha fatturato lo scorso anno in Regione circa 5 miliardi di euro, per il 70% derivanti dall’esportazione.“Le previsioni per l’anno in cor-so– rileva Franco Manfredini,

presidente di Confi ndustria Ceramica– mostrano una fl es-sione delle vendite nell’ordine del 20%: il settore ha raggiunto ora il punto di minimo, tanto che i primi segnali di ripresa già oggi visibili credo possano progressivamente consolidarsi nel corso del 2010”.La fl essione delle vendite, più marcata nel corso del primo trimestre dell’anno, ha porta-to le aziende ad adeguare con velocità produzione e vendite, attraverso il ricorso alle diver-se forme di ammortizzatori sociali, tra i quali un peso di rilievo– pari al 50% dei dipen-denti interessati– è ricoperto

dai contratti di solidarietà, la formula che riduce al minimo i negativi eff etti economici sui salari. Sul versante aziendale invece, al fi ne di recuperare ef-fi cienza, sono in essere azioni volte ad accorpare la produ-zione su un numero inferiore di siti produttivi, con il chiaro obiettivo di razionalizzare i costi; a questo si aggiunge poi una attenta politica di conteni-mento dello stock di prodotto fi nito.Una strategia che affi anca alle azioni di difesa iniziative di sviluppo, prime tra tutte la pre-sentazione di nuovi prodotti– come la piastrella sottile, vera protagonista anche dell’ultimo Cersaie, o quella antibatterica. “La ricerca di nuove destina-zioni d’uso, come gli ambiti dell’architettura mondiale– conclude Manfredini– va di pari passo con l’attenzione ai nuovi mercati geografi ci, in nord Africa come in Asia, nei quali la classe media emergen-te richiede ceramiche italiane di qualità”.

■ CONFINDUSTRIA CERAMICA / Piastrella, una storia ambientale

Risale agli anni ’70 il ricorso a politiche “verdi” nel settore

Uno dei trend oggi più in voga– il rispetto dell’ambiente– permea, da oltre trent’an-

ni, l’intera azione dell’industria italiana delle piastrelle di ceramica. La forte concentrazione di imprese all’interno del distretto di Sassuolo determinò, a partire dagli anni ’70, la defi ni-zione della più restrittiva normativa a livello mondiale, un quadro di regole ben presto af-fi ancato da una politica aziendale e di settore

volta a declinare, in modo effi cace ed effi cien-te, ‘ecologia ed economia’.Oggi questa industria manifatturiera, per la quale Legambiente ha eletto Sassuolo per due anni primo ecodistretto d’Italia, vanta 36 siti certifi cati Emas e Iso 14.000, 22 aziende con prodotti aventi la certifi cazione ecolabel e 18 con materiali ceramici inseriti nella classifi ca Leed.

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IL FUTURO DELLA CERAMICA

27 Settembre . 01 Ottobre 2010 . Rimini . Italia

22° Fiera Internazionale delle Tecnologie per l’Industria Ceramica e del Laterizio

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Trent’anni di innovazione nei materiali per favorire l’edilizia sostenibileIl Laboratorio Centro Ceramico sperimenta l’utilizzo di celle fotovoltaiche e strati fotocatalitici su superfi ci di nuova concezione

Il Centro Ceramico Bologna è una struttura universitaria

che opera da oltre trent’anni nel campo della ricerca, del trasferimento tecnologico e della formazione avanzata in campo ceramico; è inoltre laboratorio di analisi e prove sui materiali ceramici, noto a livello mondiale grazie agli importanti accreditamenti e riconoscimenti posseduti.Il Centro Ceramico è gestito da un consorzio universitario, di cui fanno parte l’Università di Bologna, le associazioni im-prenditoriali del settore cera-mico ed altre istituzioni.Le sue fi nalità istituzionali sono di sostenere, attraverso le attività citate, il progresso tecnologico e scientifi co e la competitività dell’industria ceramica italiana.È strutturato su due sedi– Bo-logna e Sassuolo- ed in 5 setto-ri (Chimico e Materie Prime, Ceramici Industriali, Cerami-che Tecniche Avanzate, Am-

biente, Processi ed Energia) corrispondenti ai campi di interesse ed attività.È nell’ambito dello sviluppo della ricerca tecnologica, che da alcuni anni il Centro Ce-ramico è divenuto uno dei la-boratori di ricerca industriale inclusi nella Rete Alta Tecno-logia dell’Emilia Romagna. Per potenziarne le opportunità di diff usione e di divulgazione per l’intera fi liera ceramica, ne è stata allargata la base consor-

tile con l’inclusione di Agenzia Polo Ceramico S.c.r.l. (APC), società creata per favorire il consolidamento, lo sviluppo e l’innovazione delle principali componenti del settore cera-mico e dei nuovi materiali, e per concorrere alla realizza-zione di un polo tecnologico nazionale. APC gestisce at-tualmente il nuovo incubatore d’imprese del nascente Parco delle Arti e delle Scienze Evan-gelista Torricelli– Faventia ed

opera in collegamento con enti e strutture (in particolare Cnr, Enea e Università di Bo-logna), tramite convenzioni di collaborazione per attività di ricerca e sviluppo, di fornitura di servizi altamente qualifi cati, di trasferimento dell’innova-zione all’intero settore.APC si confi gura come cer-niera tra l’area della ricerca e quella della produzione, agen-do come struttura per la rea-lizzazione di iniziative di tra-sferimento tecnologico e per l’erogazione diretta di servizi per la valorizzazione del setto-re ceramico e dei nuovi mate-riali, con particolare riguardo alle Pmi.Poiché la qualità ambienta-le ed il risparmio energetico sono sempre più rivolte agli spazi abitativi, i ceramici per edilizia non possono esimer-si dall’ottemperare alle nuo-ve normative in materia. Per questo, il Centro Ceramico ha fatto della funzionalizzazione delle superfi ci delle piastrelle uno dei temi prioritari di ri-cerca.Uno dei progetti sviluppati ha portato alla realizzazione di una “superfi cie fotovoltai-ca”, in luogo della tradizionale smaltatura, per la realizzazio-ne di piastrelle ceramiche fun-zionanti come moduli fotovol-taici. L’originalità del progetto risiede nell’apposizione diret-

ta, in successione, di una serie di strati sulla superfi cie della piastrella, in modo da ottenere le celle fotovoltaiche, i contatti elettrici e lo strato isolante e protettivo.L’attività di ricerca e sviluppo

ha avuto come frutto alcuni prototipi a livello di labora-torio, e sta proseguendo sulla strada dell’industrializzazione, mediante la realizzazione di una linea pilota. Un brevetto tutela la paternità dell’idea.Il Centro Ceramico ha anche sviluppato– su commessa di un’azienda produttrice- una piastrella ceramica con super-fi cie di esercizio caratterizzata da attività fotocatalitica, in grado cioè di adsorbire e de-comporre sostanze inquinanti

dall’atmosfera, quali idrocar-buri, composti organici volati-li (VOCs), ossidi di azoto, ecc. in composti non nocivi, ed au-topulirsi in presenza di acqua facilitando lo scorrimento e l’eliminazione di polvere. An-

che in questo caso, un brevet-to copre la messa a punto del nuovo prodotto, già industria-lizzato e caratterizzato dalla presenza in superfi cie di uno strato di ossido di titanio che, illuminato dalla luce solare o da lampade UVA, è in grado di esplicare la sua azione foto-catalitica.Tali nuovi prodotti rappresen-tano una nuova generazione di componenti per esterni- piastrelle per pareti ventilate- fortemente innovativi.

Piastrella fotocatalitica:principio ed approccio tecnico

Prototipo di piastrella fotovoltaica

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Tra i punti di forza dell’in-dustria manifatturiera ita-

liana, l’innovazione tecnologica è sicuramente quello che, negli anni, ha consentito al made in Italy di raggiungere elevate vet-te di eccellenza e di sbaragliare la concorrenza internazionale. Anche nel settore ceramico, l’aff ermazione della piastrella di ceramica italiana quale leader indiscusso in estetica e qualità è stato possibile grazie al soste-gno dei costruttori di tecnolo-gie, macchine e attrezzature per ceramica. Un settore principal-mente concentrato nel distretto sassolese che conta oltre 160 aziende per un fatturato annuo di poco inferiore ai 2 miliardi di euro. Un comparto di capitani d’impresa coraggiosi e visiona-ri che, anche in questa diffi cile congiuntura, continua a pro-gettare soluzioni tecnologiche, non lesinando gli investimenti in Ricerca & Innovazione, no-nostante la poca attenzione delle istituzioni nazionali ver-so questo fondamentale tema. Al governo gli imprenditori

chiedono pertanto a gran voce incentivi fi scali di sostegno, per evitare di perdere compe-titività e dover ridimensionare l’attività. Favorevole invece il giudizio sulla misura di via XX Settembre che prevede sgravi fi scali del 50% sugli acquisti di macchinari (da eff ettuarsi en-tro Giugno 2010), anche se per ora, il provvedimento non ha portato i risultati sperati. An-che per questo, e considerando la leadership internazionale dei costruttori italiani, Acimac, l’as-sociazione di categoria, assieme alle altre associazioni confi ndu-striali parte di Federmacchine, sta facendo pressioni sulle isti-tuzioni europee affi nché questa misura venga estesa a tutti i Pa-esi parte della UE. Ciò consen-tirebbe al vecchio continente di accelerare la ripresa e sostenere uno dei capisaldi della sua eco-nomia– l’industria manifattu-riera– stimolando di rifl esso consumi ed entrate statali. Spiragli positivi iniziano ad ar-rivare anche da alcuni mercati esteri, seppur ancora troppo

fl ebili per poter parlare di ri-presa o compensare le contra-zioni, comprese tra il- 20% e il- 40%, registrate nei primi 9 mesi dell’anno.I costruttori di macchine e tec-nologie per ceramica guardano però con positività al futuro e si preparano per presentarsi, con un ricco bagaglio di novità, a Tecnargilla, la maggiore fi era internazionale del settore, in programma a Rimini dal 27 Settembre al 1 Ottobre 2010.

“Non intendiamo perdere questa occasione– dichiara il presidente di Acimac Pietro Cassani– per mostrare la for-

za e la capacità innovativa del nostro settore”. “Siamo consa-pevoli– continua Cassani–, che la pianifi cazione di Tecnargilla coincide con un momento dif-fi cile, che impone alle aziende scelte strategiche. Proprio per questo crediamo fermamente che sia necessario concentrare gli sforzi e le risorse disponibili in quelle manifestazioni rico-nosciute come leader di settore, quale è Tecnargilla per le forni-ture all’industria ceramica e del laterizio”.“Le fi ere leader, oltre ad acco-gliere un numero maggiore di espositori, catalizzano infatti più attenzioni da parte di ope-ratori del settore e investitori che, specialmente in questi mo-menti di razionalizzazione dei costi, concentrano le proprie visite su manifestazioni che off rono l’off erta più completa e qualifi cata”. “Tecnargilla– ricor-da Cassani– è diventata negli anni il maggiore punto di rife-rimento mondiale per l’innova-zione nel settore”.Tutte le ultime novità tecno-

logiche ed estetiche sono state presentate in anteprima a Rimi-ni. “La lastra ceramica di 3 mm, oggi diventata un must nei ca-taloghi delle maggiori aziende è stata lanciata nell’edizione 2002 di Tecnargilla tra l’incredulità generale”. “Lo stesso dicasi– prosegue Cassani - per le tec-nologie di bi-pressatura e per le nuove modalità di formatura in plastico o estrusione”. Hanno visto la luce a Tecnargilla anche le più recenti innovazioni este-tiche, ora diventate standard produttivi. “Penso, ad esempio– chiosa Cassani– alla decorazio-ne a tutta massa ante-pressa o alle tecniche di decorazione digitale, protagoniste assolute dell’edizione 2008”.Ciò rende Tecnargilla la vetri-na privilegiata non solo per il personale tecnico ma anche per i responsabili di Ricerca & Sviluppo, marketing e per le più alte fi gure dirigenziale di quelle aziende ceramiche che intendono continuare a essere i maggiori player del mercato ceramico mondiale.

■ ACIMAC / A Tecnargilla saranno presentate le principali innovazioni tecnologiche del settore

I costruttori italiani di macchine per ceramica guardano al futuro con positività

Pietro Cassani,presidente di Acimac

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Teoria e pratica della ceramica: conoscenze al servizio della società e delle impreseLa vasta attività dell’Istituto di scienza e tecnologia dei materiali ceramici (Istec-Cnr) di Faenza

L’Istituto di scienza e tec-nologia dei materiali ce-

ramici (Istec) di Faenza è un istituto del Consiglio nazio-nale delle ricerche (Cnr).La sua missione è lo studio, lo sviluppo, la produzione e la caratterizzazione di materiali ceramici e di tutti quelli a essi riconducibili. Questo obiettivo viene perse-guito attraverso ricerche sia di base che di carattere tec-nologico e si estrinseca, oltre che con pubblicazioni su rivi-ste scientifi che internazionali, anche con un’opera di trasfe-rimento di know-how verso le imprese che richiedono l’impiego di tali materiali.L’Istituto, costituito nel 1970, gode di una eccellente repu-tazione nazionale e interna-zionale, e si propone come cerniera tra la scienza dei ma-teriali e le applicazioni tecno-logiche di risultati provenienti anche da ricerche di base.Grazie a questa sua partico-lare posizione nel panorama scientifi co nazionale e inter-nazionale, l’Istec si è raff or-zato in un ruolo reso quanto

mai attuale dalle recenti ne-cessità di collocare la ricerca sul mercato.La funzione dell’Istec a ca-vallo tra la scienza di base e le applicazioni tecnologiche ha permesso di sviluppare un solido rapporto con il sistema produttivo. L’Istituto è impegnato su as-set scientifi ci e tecnologici di grande rilevanza sociale e in-dustriale.

In particolare è impegnato a sviluppare materiali cerami-ci per applicazioni in settori quali il risparmio energetico, la salute, le fonti alternative e la valorizzazione del patrimo-nio culturale. L’Istec è strutturato in modo da favorire non solo l’incontro con la domanda di innovazio-ne proveniente dalla società e dal mondo imprenditoriale, ma anche per stimolare nuove domande, indicare strategie per uno sviluppo ecocompati-bile e fornire nuove soluzioni per problemi tecnologici non ancora completamente risolti o che si prospetteranno nel prossimo futuro.Attualmente l’Istec è articola-to in due strutture. La princi-pale è collocata a Faenza, con un’unità distaccata a Torino. Nella totalità vi operano 30 ricercatori, 17 collaboratori tra tecnici e amministrativi, e circa 17 unità di personale sotto varie forme di rapporto in strutture che occupano una estensione di 5000 m2 com-plessivi.L’Istec aff erisce al diparti-

mento Sistemi di produzione, ma partecipa con importanti commesse anche all’attività dei dipartimenti di Medicina, Energia e trasporti e Patrimo-nio culturale. Questo testimonia l’ampio spettro di applicazioni dei materiali studiati e l’approc-cio multidisciplinare seguito dall’Istituto. Tutto ciò si con-cretizza con la capacità dei suoi ricercatori di aff rontare le problematiche proposte

dallo studio dei materiali ce-ramici attraverso competenze diversifi cate che forniscono un humus di conoscenze ca-pace di agire da fertilizzante per nuove idee.I principali settori di ricer-ca in cui è impegnato l’Istec possono essere così riassunti: produzione, lavorazione e ca-ratterizzazione di ceramici e compositi strutturali a proget-tazione funzionale; materiali e dispositivi per applicazioni

elettromeccaniche; ricerca e sviluppo di materiali e sistemi ceramici innovativi per edili-zia, usi domestici e industria-li; processi e materiali per di-spositivi per applicazioni nei settori elettrico/elettronico ed energetico; bioceramici e compositi bio-ibridi intelli-genti per la rigenerazione e l’ingegnerizzazione dei tes-suti muscolo scheletrici; tec-nologie e materiali ceramici per applicazioni energetiche; ceramica, mosaico e intonaci in archeologia e in complessi architettonici. L’attività dell’Istituto, che spazia dal campo biomedi-cale a quello aerospaziale, dall’elettronica all’energetica, dalle nuove piastrelle funzio-nalizzate al recupero del pa-trimonio culturale nel corso di decenni ha prodotto un bagaglio di conoscenze e di know-how che è a disposi-zione di istituzioni pubbliche e delle imprese per sostenerle nel processo di sviluppo tec-nologico e consentire loro di aff rontare al meglio la compe-tizione globale.

Goffredo de Portudirettore f.f. dell’Istec-Cnr

Veduta aerea della sede dell’Istec-Cnr a Faenza

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FOCUS CERAMICHE

Internazionalizzazione, inte-grazione estesa dei processi

aziendali, approccio agli utenti intuitivo (offi ce like) e business intelligence self service, sono i principali assets che contrad-distinguono Axtile.Sedoc Digital Group, società con sede a Reggio Emilia e operativa nel settore dell’In-formation & communication technology, dispone di con-sulenti con esperienza più che decennale nei processi ceramici oltre a rilevanti com-petenze sulla soluzione Erp di Microsoft Dynamics AX.Questi, gli elementi determi-nanti per la realizzazione della soluzione “verticale” Axtile, specifi ca per le aziende del settore.Axtile è la nuova frontiera nell’ambito dei sistemi Erp, in quanto ribalta l’approccio ti-picamente transazionale al si-stema informativo aziendale, e pone l’utente nella condizione di acquisire livelli di autono-mia e produttività inimmagi-

nabili con l’utilizzo di altre so-luzioni; le esigenze operative tipiche delle aziende cerami-che sono state integrate nelle funzionalità e nell’architettura di Microsoft Dynamics AX, mantenendo tutte le caratteri-

stiche di semplicità d’uso e di fl essibilità proprie della solu-zione standard.I processi, le persone e l’am-biente esterno si fondono at-traverso Axtile per consentire un approccio omogeneo ai dati aziendali, strutturati e de-strutturati, ottenendo elevatis-simi recuperi di effi cienza.L’implementazione di una soluzione Erp richiede un approccio articolato e com-petenze adeguate; per questo Axtile viene implementato da Sedoc nelle aziende mediante l’utilizzo della metodologia di progetto Sure Step, concepita da Microsoft . Questa meto-dologia riduce i costi di im-plementazione e di passaggio alle nuove versioni, dotando l’azienda di documentazione strutturata. Inoltre, il team dei consulenti esperti del set-tore, garantisce al progetto di implementazione un elevato livello di assistenza, in partico-lare nella revisione dei proces-si organizzativi.

Nonostante il momento diffi cile, ci sono sempre aziende che, attraverso l’inno-

vazione e la ricerca, aff rontano la situazione introducendo importanti novità tecniche nel proprio settore. La ditta Mass di Scandiano, in provincia di Reggio Emilia, è attiva nel settore degli stampi per piastrelle da più di 40 anni e ha da sempre sviluppato brevetti e realizzato importanti so-luzioni tecniche. Le più recenti sono la realizzazione di uno stampo per pressare tegole di geometria com-plessa con polveri a secco, mentre attualmente si producono con impasti a umido. Importante è anche l’introduzione di uno stampo speciale che permette di pressare in successione, in istanti diversi ma nello stesso ciclo della pressa, le diverse cavità dello stam-po. Vengono compattate prima le cavità centrali e poi quelle laterali, in questo modo la pressa con lo stesso impegno di potenza riesce a compat-tare una superfi cie molto maggiore rispetto al funzionamento con uno stampo tradizionale. Il risparmio energetico in pressatura è eviden-te e può raggiungere il 40%. Il sistema funziona in modo oleodinamico mantenendo fl ottanti i punzoni e come ulte-riore vantaggio favorisce la compensazione del caricamento delle polveri e garantisce una

omogeneità di misura quasi perfetta dei diversi alveoli anche in grandi formati e con strutture diversifi cate. Questo nuovo stampo è già installato con suc-cesso presso diversi clienti dell’azienda e costi-tuisce una importante soluzione per i notevoli vantaggi di risparmio e aumenti di qualità che permette. Oggi, la ceramica nella pavimentazione e nel rivestimento ha raggiunto dei livelli di qualità ed estetica eccezionali.

Stampo a formatura superiore con pressatura in successione e calibro unico

Fabio Scagliarini direttore generale di SdgFourDynamics, società di Sedoc Digital Group specializzata nelle Business Application di Microsoft

■ AXTILE / Per la gestione dell’ impresa, la proposta sono i sistemi Erp

Internazionalizzazione e offi ce likeper la competitività del settore

■ MASS / Da oltre 40 anni, l’azienda sviluppa innovazioni e brevetti

La qualità di un’ottima piastrella è anche una questione di stampi

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FOCUS CERAMICHE

■ ITA / L’azienda propone prodotti di qualità, essenziali e semplici

Fast turn over, le mattonelleservono per camminarci sopra

Primo luglio 2006. Una data di nascita, per un’azienda

ceramica del Sassolese, Ita, che sembrerebbe ripetere un evento già visto in molte altre occasioni similari, per le circa 600 aziende del settore. Gian-carlo Capitani, l’imprenditore anima della Ita, si ripete.Giulia Rossi, fi glia dell’attua-le presidente Renzo Rossi, racconta come: “Dopo aver fondato, e a suo tempo cedu-to in forte attivo, la Its e dopo aver fondato, e ceduto in forte attivo, la Tat, l’imprenditore Giancarlo Capitani si è ri-messo in competizione con se stesso, fondando la Ita”. Non si tratta però, come potrebbe apparire, della banale ripeti-zione di un modello vincente, ma dell’inserimento di un so-lido programma di base in un contesto mai simile.La conferma arriva dal con-fronto tra le situazioni di mercato che si riferiscono agli anni 1982 (fondazione di Its) e 1993 (acquisizione di Sca Industrie ceramiche da parte di Tat), con la realtà degli anni 2006. Si nota un mercato in forte espansione nelle prime due esperienze e un mercato con previsione, poi avverata, di forte recessione nel caso dell’ultima avventura.Il settore delle piastrelle cera-miche in Italia ha raggiunto il suo massimo quantitativo

storico con una produzione di distretto di circa 680.000.000 mq/anno, mentre oggi gal-leggia a mala pena attorno ai 450.000.000. Un calo del 30 % generalizzato, dovuto alla diminuzione di domanda nell’edilizia, a sua volta dovuta all’esplosione della così detta bolla edilizia, prima negli Usa e poi in Italia e nel mondo.

Essendo il prodotto italiano distribuito praticamente nel mondo, il contraccolpo è sta-to di una violenza inaudita.Nella classifi ca dei primi dieci produttori italiani per fatturato e volumi, la perdita media negli anni 2008, e in previsione per il 2009, è stata e sarà dell’ordine del 30%, sia in termini di fatturato che di

quantitativi. Cioè si può sti-mare in circa 200.000.000 di mq la quota di prodotto fi nito perduta. Tradotto in termini sociali, la chiusura di 200 for-ni e la perdita di circa 2.500 posti di lavoro.Che cosa fare? Il distretto ha reagito per lo più con la ricer-ca dei valori aggiunti, molto spesso solamente immateria-li, impiegando risorse e leggi, spendendo soldi, non sempre

con risultati apprezzabili. In-fatti questa politica, perse-guita in modo uniforme dai produttori, ha determinato un sovraff ollamento del seg-mento di mercato medio alto, dove tutti i produttori si sono ritrovati nelle stesse condizio-ni, creando lo stesso eff etto, cioè la competizione sui prez-zi con conseguente calo dei medesimi, partendo però da una base più alta, per eff etto delle spese sostenute.Ita, invece, ha percorso un’al-tra via, sulla base del vecchio principio che le “mattonelle servono a camminarci sopra”, come diceva un noto, vecchio, saggio ceramista.Tradotto in termini estremi, il prodotto ceramico deve ser-vire principalmente l’utente

medio, che ha gusti semplici e essenziali, bada alla qualità e, con buona pace, al costo. Prodotti troppo originali vengono ammirati, ma non comprati e la distribuzione tradizionale, fatta da grossisti spesso insolventi, non ha più ragione di esistere o comun-que ha perso rilevanti quote di mercato.L’idea Capitani si può rias-sumere in estrema sintesi in questo: “fast turn over”, costi di distribuzione limitati, nien-te sovrastrutture di immagine per un marchio inesistente, forti economie di scala nella produzione, con conseguenti costi produttivi al minimo, ivi compresi gli oneri fi nanziari. Margini di guadagno limitati, ma sicuri e di conseguenza prezzi al cliente assolutamen-te competitivi e fortemente interessanti nel rapporto qua-lità prezzo.Il risultato? Fatturato in cre-scita del 35% dal 2008 al 2009, con il dato 2009 attorno ai 12.000.000 di euro. Nessun debito fi nanziario. Nessun periodo di cassa integrazione o altro similare. Una previsio-ne di crescita equivalente per il 2010, con probabili acquisi-zioni e/o joint ventures. Non si tratta di miracolo Capitani, ma di “semplice” lungimiran-za e buon senso per un’azien-da market oriented.

Renzo Rossi,presidente Ita

Giancarlo Capitanititolare Ita

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