Informazione locale ottobre 2013

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È stato il primo bene confiscato alle ma- fie: ora sarà riconvertito in un centro dove giovani volontari lavoreranno per proseguire nella legalità. Stiamo parlando dell’azienda agricola Col della Pila, si- tuata in una vallata a 5km da Pietralunga, ricca di 100 ettari di terreno, di cui 80 a bosco e 20 da bonificare per uso agricolo. È stata confiscata alla famiglia De Stefa- no, afferente alla ‘ndrangheta reggina: il bene era stato acquistato dai calabresi 30 anni fa. Al suo interno si trova una casa molto grande, con due annessi che però necessitano di una ristrutturazione straor- dinaria. Quello di Pietralunga è solo uno dei beni confiscato alle mafie in Umbria. Dietro questo lavoro c’è il grande impe- gno dell’associazione Libera. Associa- zioni, nomi e numeri contro le mafie” che è nata il 25 marzo 1995 con l’intento di sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e promuovere legalità e giustizia. Attualmente Libera è un coordinamento di oltre 1500 associazioni, gruppi, scuole, realtà di base, territorialmente impegnate per costruire sinergie politico-culturali e Mensile gratuito di informazione Autorizzazione del Tribunale di Perugia n. 27 del 01/10/2008 Direttore responsabile Giovanni Codovini - Stampa Digital Editor S.r.l. Anno VI - N.10 Ottobre 2013 GRUPPO MISSIONARIO TAVERNE DELL'800 FARE IMPRESA DALLA CARTA ALLA RETE BENI SEQUESTRATI ALLA MAFIA "Libera" in prima linea Il merito è vostro, carissimi Leori. Perché un lustro, cinque anni di vita di Informazio- ne Locale, sono sta possibili per la fiducia dimostrataci dall’opinione pubblica. E, per l’effeo, dai numerosi sponsor priva - forse siamo tra i pochi giornali che vivono senza finanziamen pubblici - che hanno visto e vedono nel mensile un efficace strumento di pubblicità. Questo ci consente ancor oggi di mantenere un’autonomia di giudizio e libertà di indagine che, poi, è il sale del giornalismo. Soprauo è il presupposto per rendere ve- ramente partecipata la democrazia. Senza alcuna presunzione e con il dovuto distacco pensiamo che gli scopi che ci eravamo pos alla nascita siano sta raggiun. Intendeva- mo essere, come affermato nel numero zero, «Una casa di vetro. Un giornale locale ha solo questo dovere: essere uno strumento per tu e di tu». Crediamo di aver contri- buito con l’informazione, gli approfondimen- e la connua rivalutazione della memoria- storia della cià a renderla più trasparente, con alcuni limi dovu esclusivamente a noi stessi (siamo dilean della stampa, non professionis). Il nostro impegno era di co- struire «una piazza aperta di in(formazione) e dibato pubblico dove ognuno potrà dire la sua con le sole armi della libera crica [….]. Un giornale dei leori e non solo per i leori, dunque». Questa rimane la nostra missione, poiché, non siamo - conviene ribadirlo - un giornale di loa né di governo. Connuere- mo a fare le nostre inchieste senza scon per nessuno e connueremo a fare proposte. Del resto abbiamo sollevato problemi (solo come esempi: "ecomostro" della Fornace, le centrali a biomasse, quesone urbanisca, mancanza di una polica industriale, fragilità del sistema di sicurezza) ma anche ricono- sciuto alle diverse forze poliche i meri (per esempio: alla sinistra l’aenzione per il so- ciale, alla destra l’impegno sull’ordine pub- blico). Ognuno di loro ha avuto voce e spa- zio, senza limitazioni. Soprauo c’è stata parcolare aenzione per tue le persone e associazioni che, fuori dal cono di luce della polica, contribuiscono a rendere migliore la comunità e la cià. Questo fino a oggi e sulla «carta». Ma è arrivato il tempo, giusto per il nostro compleanno, di espandersi anche sulla «rete». Da questo mese è nato anche www.informazionelocale.it (facebook c’è già): non una copia del giornale, ma un altro giornale sempre al servizio dei Leori. Grazie, veramente. RECUPERO ROTTAMI FERROSI DEMOLIZIONE VEICOLI via dell’industria, fraz. calzolaro, umbertide (PG)

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È stato il primo bene confiscato alle ma-fie: ora sarà riconvertito in un centro

dove giovani volontari lavoreranno per proseguire nella legalità. Stiamo parlando dell’azienda agricola Col della Pila, si-tuata in una vallata a 5km da Pietralunga, ricca di 100 ettari di terreno, di cui 80 a bosco e 20 da bonificare per uso agricolo. È stata confiscata alla famiglia De Stefa-no, afferente alla ‘ndrangheta reggina: il bene era stato acquistato dai calabresi 30 anni fa. Al suo interno si trova una casa molto grande, con due annessi che però

necessitano di una ristrutturazione straor-dinaria. Quello di Pietralunga è solo uno dei beni confiscato alle mafie in Umbria. Dietro questo lavoro c’è il grande impe-gno dell’associazione “Libera. Associa-zioni, nomi e numeri contro le mafie” che è nata il 25 marzo 1995 con l’intento di sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e promuovere legalità e giustizia. Attualmente Libera è un coordinamento di oltre 1500 associazioni, gruppi, scuole, realtà di base, territorialmente impegnate per costruire sinergie politico-culturali e

Mensile gratuito di informazioneAutorizzazione del Tribunale di Perugia n. 27 del 01/10/2008 Direttore responsabile Giovanni Codovini - Stampa Digital Editor S.r.l.

Anno VI - N.10 Ottobre 2013

GRUPPO MISSIONARIO TAVERNE DELL'800 FARE IMPRESA

DALLA CARTA ALLA RETE BENI SEQUESTRATI ALLA MAFIA"Libera" in prima linea

Il merito è vostro, carissimi Lettori. Perché un lustro, cinque anni di vita di Informazio-ne Locale, sono stati possibili per la fiducia dimostrataci dall’opinione pubblica. E, per l’effetto, dai numerosi sponsor privati - forse siamo tra i pochi giornali che vivono senza finanziamenti pubblici - che hanno visto e vedono nel mensile un efficace strumento di pubblicità. Questo ci consente ancor oggi di mantenere un’autonomia di giudizio e libertà di indagine che, poi, è il sale del giornalismo. Soprattutto è il presupposto per rendere ve-ramente partecipata la democrazia. Senza alcuna presunzione e con il dovuto distacco pensiamo che gli scopi che ci eravamo posti alla nascita siano stati raggiunti. Intendeva-mo essere, come affermato nel numero zero, «Una casa di vetro. Un giornale locale ha solo questo dovere: essere uno strumento per tutti e di tutti». Crediamo di aver contri-buito con l’informazione, gli approfondimen-ti e la continua rivalutazione della memoria-storia della città a renderla più trasparente, con alcuni limiti dovuti esclusivamente a noi stessi (siamo dilettanti della stampa, non professionisti). Il nostro impegno era di co-struire «una piazza aperta di in(formazione) e dibattito pubblico dove ognuno potrà dire la sua con le sole armi della libera critica [….]. Un giornale dei lettori e non solo per i lettori, dunque». Questa rimane la nostra missione, poiché, non siamo - conviene ribadirlo - un giornale di lotta né di governo. Continuere-mo a fare le nostre inchieste senza sconti per nessuno e continueremo a fare proposte. Del resto abbiamo sollevato problemi (solo come esempi: "ecomostro" della Fornace, le centrali a biomasse, questione urbanistica, mancanza di una politica industriale, fragilità del sistema di sicurezza) ma anche ricono-sciuto alle diverse forze politiche i meriti (per esempio: alla sinistra l’attenzione per il so-ciale, alla destra l’impegno sull’ordine pub-blico). Ognuno di loro ha avuto voce e spa-zio, senza limitazioni. Soprattutto c’è stata particolare attenzione per tutte le persone e associazioni che, fuori dal cono di luce della politica, contribuiscono a rendere migliore la comunità e la città. Questo fino a oggi e sulla «carta». Ma è arrivato il tempo, giusto per il nostro compleanno, di espandersi anche sulla «rete». Da questo mese è nato anche www.informazionelocale.it (facebook c’è già): non una copia del giornale, ma un altro giornale sempre al servizio dei Lettori.Grazie, veramente.

RECUPERO ROTTAMI FERROSIDEMOLIZIONE VEICOLI

via dell’industria, fraz. calzolaro, umbertide (PG)

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organizzative capaci di diffondere la cul-tura della legalità. La legge sull’uso sociale dei beni confiscati alle mafie, l’educazione alla legalità democratica, l’impegno contro la corruzione, i campi di formazione anti-mafia, i progetti sul lavoro e lo sviluppo, le attività antiusura, sono alcuni dei concreti impegni di "Libera". "Libera" è riconosciu-ta come associazione di promozione sociale dal Ministero della Solidarietà Sociale. Nel 2008 è stata inserita dall’Eurispes tra le ec-cellenze italiane.Ebbene “Libera” ha il suo presidio anche in Alto Tevere e lavora a pieno ritmo. Il Pre-sidio dell’Alta valle del Tevere “Rocco Gatto” ha come referenti Marco Lepo-ratti e Marco Taddei ([email protected]), giovani pietralunghesi che hanno dato vita quest’estate ad un campus di volontariato. Infatti, l’Amministrazione comunale di Pietralunga, in collaborazione con Borghi Autentici d’Italia e con l’associazione Li-bera, si propone ora di trasformare il sito in una Cooperativa di Comunità, facendo in questo modo di una criticità un’opportunità di sviluppo e crescita. Il progetto, partendo dalla disponibilità del bene confiscato, po-trà dare origine a interventi di natura so-ciale ed economica basati soprattutto sulla partecipazione dei giovani e delle donne del territorio. L’obiettivo è quello di dare vita a una “infrastruttura sociale condi-visa” grazie alla partecipazione di ogni cit-tadino, delle imprese e delle associazioni e all’analisi dei bisogni reali del territorio e ricerca di soluzioni condivise e di evidente impatto sociale. Strumenti efficaci saranno una organizzazione aperta e trasparente fondata su criteri di responsabilità sociale ed etica, insieme alla creazione di vantaggi per la comunità locale e i suoi cittadini in termini di reddito, sevizi, solidarietà, coe-sione e accesso alle risorse comuni.In questo modo le istituzioni vorrebbero

«creare un vero e proprio laboratorio in cui cittadini e amministrazione lavorerebbero per identificare i bisogni della comunità e le relative risposte, coerenti con le risorse disponibili e indirizzate a un effettivo mi-glioramento della qualità della vita e delle condizioni del territorio. L’azienda agrico-la Col della Pila potrebbe così diventare il primo progetto nel suo genere a creare in questi luoghi uno sviluppo sociale ed eco-nomico perseguito con il lavoro congiunto di istituzioni e cittadini», si legge in una nota del comune di Pietralunga.“Libera” ha così lanciato l’idea dell’attua-

zione di alcuni campi estivi per giovani volontari. Il bilancio di questa estate è più che positivo: la prima estate di volontaria-to sul bene confiscato alla ‘ndrangheta a Pietralunga (Pg) è stata indubbiamente un successo pieno, sia per l’entusiasmo delle ragazze e dei ragazzi, arrivati da tante parti di Italia per dare il proprio contributo, sia per la incredibile mole di lavoro svolta sul bene, che oggi ha un aspetto completamen-te diverso rispetto ad un mese fa.Le 4 settimane di E!StateLiberi Umbria 2013 hanno visto la partecipazione di circa 120 giovani (tra i 15 e i 19 anni) prove-nienti da Treviso, Vicenza, Mantova, Mi-lano, Savona, Livorno, Bolzano, Roma, Cassino e Taranto. Ragazze e ragazzi, ospitati in una bellissima struttura messa a disposizione dal Comune di Pietralunga, che di mattina hanno “offerto” il proprio lavoro per il recupero dei terreni di quella

che Libera spera possa diventare la futura cooperativa agricola di Col della Pila e di pomeriggio hanno “ricevuto” in cambio gli insegnamenti e le emozioni del confronto diretto con i familiari delle vittime (Ales-sandro Antiochia, Dario Montana, Alberto Spampinato) e con i rappresentanti della Gdf e del Corpo Forestale dello Stato, della magistratura, del mondo del giornalismo, del volontariato, delle istituzioni, etc. An-che Don Ciotti, presidente nazionale di “Libera”, ha voluto portare il suo saluto alle volontarie e ai volontari di Pietralunga, con i quali ha condiviso un pranzo prepa-rato (come ogni giorno) dai ragazzi stessi.«Quella di quest’anno per noi di Libera Umbria era una prima assoluta, ma il bilan-cio finale è assolutamente positivo - com-menta Walter Cardinali, coordinatore regionale di Libera - soprattutto siamo entusiasti del clima di collaborazione e amicizia che si è creato tra la comunità lo-cale pietralunghese e i ragazzi, perché que-sto è il primo obiettivo dei nostri campi: coinvolgere emotivamente e materialmen-te, non solo i volontari, ma tutta la cittadi-nanza, in un percorso di riappropriazione collettiva di ciò che le mafie hanno sottrat-to alla comunità».Ma per “Libera” questa fantastica espe-rienza estiva è solo il primo passo di un percorso appena iniziato: «Già a settembre noi ci adopereremo affinché tutti quei sog-getti che, accanto al Comune di Pietralun-ga e a Libera, hanno dato la propria dispo-nibilità, si impegnino per far partire il vero progetto di recupero e riutilizzo del bene, con l’obiettivo di creare una cooperativa che possa valorizzare il bene che ci siamo ripresi, dando lavoro ai giovani del terri-torio che vorranno impegnarsi in un’espe-rienza così importante».

Andrea Levi Codovini

L’Inchiestacontinua dalla pagina precedente

PIANTE - FIORI - ADDOBBI ARTICOLI DA REGALOCONSEGNE A DOMICILIO

Vasto assortimento di Ciclamini e Crisantemirecisi e in vaso

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l’IntervistaROBERTO ALUNNO VIOLINI: INNOVAZIONE E FORMAZIONE

Si è laureato in Economia e commercio nel 1992 a Perugia con una tesi sulle tecniche

di vendita e persuasione del consumatore. Dal 1993 co-fondatore ed amministratore di In.Ser.T. srl.; nel 2009 è co-fondatore ed am-ministratore di La Contabile srl. Dal 2012 co-fondatore ed amministratore di Centroufficio srl. Formatore su tecniche di vendita, crea-tività, memoria e ottimismo. Recentemente creatore e webmaster del progetto www.InformAzienda.com di In.Ser.T. srl. Questo è la parte “visibile” di Roberto Alunno Violini, poi c’è la sua curiosità intellettuale e la sua ca-pacità di indagare che contribuisce a far cre-scere questa città. Soprattutto in innovazione.Lei nasce economista e si trasforma in pro-grammatore e imprenditore. L’evoluzione non è così meccanica, ma è proprio ciò che ci vuole in tempi di flessibilità. Può spie-garci quali sono stati i momenti, i fattori, gli incontri, le persone, le motivazioni che hanno determinato queste scelte e l’ini-zio della sua attività? «Ho visto il primo computer quando dovevo scrivere la tesi di laurea, nel 1992. Mi sono appassionato immediatamente a quel mondo nuovo, pio-nieristico e diverso. Gli studi che ho fatto mi hanno formato mentalmente a credere nelle possibilità enormi dell’innovazione; quindi direi che le due cose si sono sposa-te benissimo. Il centro Buffetti, già allora punto di riferimento per commercialisti e consulenti del lavoro, è stato un ambiente ideale per conciliare le due vocazioni. Con i miei soci di allora, Mauro Grelli e Antonella Cattaneo, abbiamo iniziato un percorso cer-tamente difficile ma stimolante e, come di-cevo prima, innovativo. Siamo stati i primi nel 1995 a fornire connettività Internet ad Umbertide, in società con Net & Media, il nodo internet era fisicamente dentro al negozio e la tecnologia era a dir poco pio-nieristica. In.Ser.T. significa Informatica e Servizi per il Terziario, adesso tutti parlano in questi termini, ma nel 1993, quando sia-mo nati, pochi scommettevano sul valore dei servizi e altrettanto pochi sull’informa-tica. La maggior parte aspettava di capire che verso prendere. Nel 2004 Antonella

ha lasciato la società per motivi familiari, a quel punto con l’ingresso dei due nuovi soci, Mirko Fiorucci e Maria Lucia Tarantelli, l’azienda ha preso vigore e professionalità. È stata la chiave della nostra svolta. A dimo-strazione del fatto che l’azienda è fatta dalle persone. Siamo entrati nei primi cinquan-ta concessionari Buffetti in Italia su quasi 1000, una bella soddisfazione.Siamo un gruppo unito, ognuno dei quattro ha le sue peculiarità ma siamo perfettamente integrati soprattutto condividiamo la stessa visione: essere utili al cliente e dare le giuste solu-zioni. Crediamo che questa visione “cliente centrica” sia la chiave per avere risultati nel lungo periodo». La sua azienda rimane un punto di rife-rimento operativo per aziende del terri-torio. Sta ora sviluppando la consulenza e l'orientamento per le imprese. Il blog informazienda.com che avete realizza-to cosa vuole essere e quale valore in più può dare alle aziende? Il vostro slo-gan del blog è del resto programmatico: “palestra per le aziende che vogliono crescere”. «Il blog InFormAzienda è un luogo dove si parla di esperienze positive, di storie di successo di formazione e di in-novazione. Tutte cose che possono essere utili ad aziende di qualunque dimensione, dalla ditta individuale ed al professionista, fino ad arrivare a coloro i quali hanno una idea imprenditoriale che ancora non ha tro-vato concretezza. Essere utili, questo è il punto di partenza per ogni nostro progetto. Questa visione, che può sembrare più che altro filosofica, ha invece dei riscontri e so-prattutto dei risultati estremamente concreti. Ognuno di noi preferisce acquistare beni, e soprattutto servizi, da soggetti dei quali ci fidiamo, che nel corso della nostra vita ci hanno aiutato a raggiungere i nostri obiet-tivi. InFormAzienda nasce per aiutare ciascun soggetto a raggiungere il proprio obiettivo. Così, indirettamente, raggiungiamo il nostro obiettivo: ottenere fiducia. È una via lunga, del resto però il modello di azienda che auspi-chiamo io, Mauro, Mirko e Maria Lucia non è certo mordi e fuggi. Siamo sul mercato da

venti anni (il nostro ventesimo anniversario è proprio ad Ottobre) e siamo pronti a portare innovazione sul mercato ancora a lungo».Lei è attivo anche nel campo dell’edu-cazione e formazione on line. Può farci qualche esempio concreto che ha gestito o sta gestendo? «Crediamo nel valore ag-giunto che la formazione può dare a livello imprenditoriale ma anche a livello persona-le. Dicevo prima che le aziende sono fatte di persone, investire nella formazione ha dei risultati molto spesso sorprendenti. Dal 1993 eroghiamo corsi di formazione su tecniche di vendita, memoria, ottimismo e creatività. Tutti argomenti cruciali per qual-siasi azienda, anzi per qualsiasi individuo che crescendo farà la fortuna dell’azienda dove lavora. Nel 2011 abbiamo realizzato una piattaforma eLearning per la forma-zione online; questa è stata adottata da realtà importanti, come smartbusinesslab, di Alfio Bardolla, Lorenzo Ait e Gianluca Massini. Questi sono fra i migliori formatori italiani, la vena innovativa che da sempre diamo ai nostri progetti è piaciuta anche a loro. Per di più il sistema di valutazione che abbiamo creato è estremamente preciso, una garanzia dell’apprendimento. Tuttavia il corso in aula ha un fattore insostituibile: emoziona. Quindi proprio per questo lo reputo insostituibile. eLearning sì, ma abbinato a sessioni live».Come analista economico, quali sono i limi-ti del nostro sistema economico nel territo-rio? Quali sono i possibili strumenti e pro-getti per modificare un contesto ormai cri-stallizzato? «Senza dubbio la connettività a banda larga potrebbe dare notevole impulso alla produttività, la nostra zona palesa dei li-miti infrastrutturali enormi da questo punto di vista. Credo, poi, che a livello locale sia vitale per la nostra economia la creazione del brand “Umbria”. Toscana è diventato uno dei brand turistici più noti al mondo, l’Umbria ha ben poco da invidiare, tuttavia è poco riconosciuta. Un progetto che va-lorizzi il territorio darebbe certamente im-pulso al sistema economico e creerebbe un enorme valore aggiunto per gli operatori».

Alessandro Minestrini

GIOIELLERIAUMBERTIDE - V.LE PATRIOTI. 4

TEL. 075 9413784

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l’altra podistica, III edizione de “La tartu-fissima” (domenica 13 alle 9), anche una per cani da cerca, agli impianti sportivi del paese (domenica 13 alle 7). Tartufo e raduni. 1° raduno nazionale camperisti "Borgo di Pietralunga" (sabato 12 ottobre ore 9 - camping pineta Candeleto), 1° ra-duno nazionale di moto e vespe d'epoca (domenica 20 ore 9.30), raduno d'auto d'epoca (domenica 20 ore 10.30). Tartu-fo e folklore. Anteprima del III raduno

nazionale della casata Fiorucci, nata a Pietralunga nel XV secolo (domenica 27 ottobre) e Cooking Show - elaborazione artistica e culinaria della patata. Ed infi-ne Ultimo, non per importanza, grande accompiamento quello tra il tartufo e l'arte/moda. Ci sarà la mostra fotografica di Victor Brecheret e il 1° concorso foto-grafico nazionale “Acqua, terra, pietra…lunga, le sue stagioni ed i suoi colori”.Insomma non ci resta che scoprire di per-sona questo speciale appuntamento pie-tralunghese.

Eva Giacchè

PIETRALUNGA: PROTAGONISTI IL TARTUFO E LA PATATA BIANCAAnche quest'anno Pietralunga diventa

protagonista del mese di ottobre con il tradizionale appuntamento della Mostra mercato nazionale del tartufo e della pata-ta bianca, giunta ormai alla 26esima edi-zione. Una vetrina dedicata a due prodotti tipici della gastronomia e dell’economia dell’Alto Tevere: il tartufo bianco pregia-to, detto anche trifola, e la patata bianca di Pietralunga. La mostra che quest'anno si fregia del titolo nazionale, prolunga la sua permanenza con una versione più allunga-ta. Oltre ai consueti tre giorni, venerdì 11, sabato 12 e domenica 13 ottobre, infatti, l’evento continuerà anche con due week end extra: 19 e 20 ottobre, 26 e 27 ottobre. Tre fine settimana ricchi ed intensi che permetteranno di promuovere maggior-mente l'abbondanza del territorio (la sta-gione attuale è inaffti ottima per la trifola) ma anche per dare un ritorno economico positivo alle piccole aziende e produttori locali. L’iniziativa metterà nelle vetrine di circa 40 espositori locali, dislocati per

tutto il centro storico il tartufo insieme alla patata bianca, per la quale, dopo aver previsto una De.co (Denominazione co-munale d’origine), ci si accinge a dar vita ad un consorzio di tutela e valorizzazione. Se n’è parlerà, infatti, proprio durante un

Eventi

convegno su “Ruolo e funzione del Con-sorzio di Tutela della De.co alla luce del-la nuova normativa vigente” (sabato 12, ore 11, sala Consiglio comunale). I luoghi principali interessati dalla manifestazione saranno le piazze della cittadina (piazza VII maggio, piazza Fiorucci, piazzetta dell’Orologio), oltre che gli ampi spazi dell’ex convento di Sant’Agostino. Tra le vie di Pietralunga sarà possibile degustare gratuitamente piatti cucinati, ogni giorno, secondo le ricette tradizionali pietralun-ghesi ed abbinati, oltre che all’olio, anche al vino. Durante la manifestazione, negli stand del centro storico, che resteranno aperti dalle 10 fino alla sera, non manche-ranno poi anche altri prodotti umbri o pro-venienti da diverse regioni italiane, tra cui formaggi, salumi, miele, olio, marmella-te, castagne, vino e birra artigianale. La patata bianca, così come la trifola, si potrà assaggiare anche all’interno dei ristoranti e delle taverne del borgo antico, che pro-porranno per l’occasione abbinamenti ad hoc. Ospite dell’evento, quest’anno, sarà la regione Abruzzo, che, domenica 27 ot-tobre, parteciperà con circa 30 espositori, oltre che con la rievocazione degli antichi mestieri. Tartufo e patata saranno quindi i veri protagonisti di queste giornate ma quest'anno si potrà godere di molte altre divertenti combinazioni. Tartufo e jazz innanzitutto. Molti, infatti, i concerti in programma a cominciare dal gruppo tri-buto ai Beatles con la voce di Roberto Bettelli, per proseguire con la Street band Portofino ’50 mood, la Cuba gipsy jazz band, fino al Brasil jazz love affaire con Eleonora Bianchini. Tartufo e sport: ol-tre a due gare, una ciclistica, “Memorial Valcelli Oliviero” (sabato 12 alle 14), e

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La PiazzaIL GRUPPO MISSIONARIO FA SCUOLA

Tutti hanno sentito parlare dello stra-ordinario dinamismo dispiegato dal

Gruppo Missionario Umbertidese le-gato alla Parrocchia della Collegiata. Ma forse in pochi conoscono i dettagli dell’impressionante attività posta in esse-re in piena savana e non solo. Per i no-stri lettori abbiamo ascoltato la relazione che Giampaolo Giostrelli, fondatore e responsabile del Gruppo, ha illustrato nella sala del Centro Socio Culturale San Francesco. L’attenta e stupefatta platea era formata da una quarantina di laureati partecipanti al corso della “Scuola di eco-nomia della produzione e gestione di beni e servizi”, tenuto dalla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Perugia, e da un nutrito gruppo di umbertidesi. Riferia-mo qualche numero che fornisce la reale dimensione dei risultati, davvero eccezio-nali - viene da dire miracolosi! - prodotti da questo gruppo di volontari (veri!) di cui la comunità deve andare orgogliosa. Non a caso risale a 25 anni fa l’inizio dell’opera umanitaria svolta in Burkina Faso, diventata ormai un modello da inse-gnare e trasferire, per lo stile impeccabile che adotta. Ecco i numeri! Sono state sot-toscritte 580 adozioni scolastiche, dalla prima alla sesta elementare, da donatori di

varie città, in particolare Cagliari, Saron-no, Arezzo . Sono stati forniti 800 corre-di scolastici per altrettanti bambini. Sono somministrati 2600 pasti, in ogni giorno

dei nove mesi di apertura, nelle mense di dieci scuole elementari e di una materna, sparsi nel comprensorio del villaggio di Nanoro. Sono stati costruiti 32 pozzi, di costo medio unitario di circa 9000 euro, che consentono di dissetare migliaia di persone: insomma, un buco profondo per quanto è lungo il nostro rettilineo! In tre casi, sono stati costruiti anche i serbatoi in cemento armato per lo stoccaggio dell’ac-qua, ciascuno alto circa 15 metri. Ma non è finita qui: alla fine di quest’anno i pozzi

diventeranno 35. Presso la capitale Oua-gadougou ed il villaggio di Nanoro sono state realizzati edifici ed infrastrutture, per una superficie pari a circa 7.000 mq: scuole, centri di lavoro, casa di accoglien-za, casa delle suore e la splendida chieset-ta Collegiata, di 90 mq, che ospita circa 700 bambini con sette suore ed ha dato il nome a tutto il complesso: S. Maria della Reggia. L’elenco degli interventi potreb-be essere assai più lungo. Basti però sape-re, in sintesi, che sono stati movimentati 3 miliardi delle vecchie lire, con la carat-teristica rarissima di essere stati raccolti, gestiti e documentati con estremo rigore e trasparenza. Ormai l’apertura delle cas-sette per la raccolta degli spiccioli è di-ventata un evento esemplare, che sarebbe provvidenziale estendere alla gestione della cosa pubblica. È forse questo, insie-me al rigore morale, il valore principale che spiega il prodigio. Abbiamo voluto chiedere a Giampaolo quale sia il segreto che ispira l’attività del Gruppo: «Ci muo-ve lo spirito del Vangelo, che non vuol essere solo di solidarietà, di promozione umana o di aiuto materiale, ma soprattutto di evangelizzazione». Davvero grazie ed auguri di buon lavoro!

A cura della redazione

Beauty

PROMOZIONE OTTOBRE - NOVEMBRE

E inoltre...

Page 6: Informazione locale ottobre 2013

TAVERNE DELL'800: I VINCITORILa Città

Artisti, briganti, garibaldini, tintori, musicanti, artigiani, popolani e

contadini, tutti riuniti come ogni anno per la rievocazione storica “Fratta dell'800”, particolarmente sentita quest'anno in occorrenza del 150 anniversario del passaggio del nome da Fratta ad Umbertide. Nei giorni 12, 13, 14, 15 settembre lo scenario umbertidese si è trasformato riempiendosi di coccarde, bandiere tricolore e tanta voglia di partecipare ad un evento unico per quanto originale. Infatti, lo si è potuto vedere dal grande numero di visitatori provenienti da ogni parte dell'Umbria venuti per divertirsi insieme a noi. Tra la fanfara dei bersaglieri, marce e balletti garibaldini, orchestre e canti popolari non poteva mancare il tradizionale scherzo dei briganti. Vittima 2013 è stata la “Taverna del Mattatoio”, la quale si è ritrovata una testa di maiale esposta in cantina. Novità di quest'anno sono stati i giochi pomeridiani organizzati da quelli del “Boccajolo”: torneo di tiro alla fune per le donne vinto dalle ragazze dei briganti ed un torneo di calcetto per gli uomini vinto dal “Mattatoio”. Per quanto riguarda invece la gara tra “zitelle”, il

primo premio ovvero un corredo, è stato vinto da Chiara Capecci, rappresentante della “Taverna dei Musicanti”. Il giorno sabato 14, alle ore 18.00, la giuria ed un membro scelto per ogni taverna si sono riuniti per assaggiare e decretare il vincitore del “premio dei premi”: il miglior piatto tipico. I piatti presentati sono stati: il timballo dei garibaldini, il piccione dei tintori, la trippa al sugo della taverna “Antichi sapori”, Maltagliati con fagioli dei briganti, quadrucci e ceci dei musicanti, il “brustengo” degli artigiani e la “torta mischia”con l'aringa e rapi del mattatoio. Data la bontà dei piatti, la giuria non si è limitata alla formulazione di un solo vincitore, ma ha elaborato un vero e proprio podio. Questo vede al terzo posto la taverna dei tintori, al secondo posto la taverna dei briganti entrambe premiate con una bottiglia di Magnum, offerta da Dante Renzini. Infine vincitrice dell'edizione 2013 è stata la “Taverna dei Mille” con lo squisito piatto preparato dal cuoco garibaldino Marino Marini. Il sindaco Marco Locchi ha consegnato nelle mani della versione umbertidese di “Giuseppe Garibaldi”, meglio conosciuto

come Mirco Babucci, la formella in pietra serena segno della vittoria. In seguito alla proclamazione del vincitore tutti coloro che hanno partecipato alla riuscita della festa si sono tutti riuniti a festeggiare nella taverna premiata. Tra canti e balli anche quest'anno si è conclusa la manifestazione “Fratta dell'800” che tornerà il prossimo anno ancor più piena di iniziative e sorprese.

Alide Benedetta Milani alias Anita Garibaldi

Viene sottoscritto tra le parti un preliminare di compravendita registrato e trascritto con un prezzo determinato con le seguenti modalità pagamento:

10% del prezzo al preliminare di vendita con consegna immediata dell'immobile.12/24 Rate personalizzate (o come saranno stabilite) che saranno "accantonate" come acconto.

Il SALDO del prezzo al momento del rogito notarile tramite l’accollo di un mutuo che sarà richiesto dalla parte acquirente.Il saldo del prezzo avverrà versando una somma pari alla differenza tra il valore di vendita pattuito e le somme versate (anticipo + rate mensili).

Page 7: Informazione locale ottobre 2013

Società CivileSEMPRE CONTRO CORRENTE

Lo hanno portato ad Assisi, in occasio-ne della visita del Santo Padre: si tratta

del progetto “Contro Corrente”. Il gruppo dei giovani, guidato da Fra Gianpaolo Fa-baro, è partito da Umbertide con indosso la maglietta “Contro Corrente” per lanciare un messaggio importante: «Cari giovani, andate contro corrente!» - sottolinea - Que-sto ci sta chiedendo la Chiesa nella persona del Papa, questo desidera Dio per ciascu-no di noi, perché da sempre amare Dio e i fratelli è andare contro le logiche dell’in-dividualismo, dell’egoismo. I 108 giovani di Umbertide hanno indossato le magliette con l’immagine di un “pesce che nuota contro corrente” ideato da Pierluigi Mon-signori. Un simbolo che nella sua sempli-cità è molto più eloquente di molte parole e che richiama a quei valori cui ogni uomo anela ritornare nell’intimo del proprio cuo-re e desidera esprimere nella testimonianza della propria vita! Vi diamo appuntamento - conclude il frate - nella spianata di Santa Maria degli Angeli nel giorno in cui alto salirà il grido dei giovani Umbertidesi in-sieme a quello di Papa Francesco… «anda-te contro corrente!»”.“Contro Corrente” è un progetto che prede vita da un’opera d’arte di Pierlui-gi Monsignori Potsy, un pesce che nuota contro corrente, interamente realizzato in mattoni e che rappresenta la famiglia ed un auspicabile ritorno a valori concreti. Una creazione originale e stravagante che si è trasformata in un progetto didattico culturale rivolto alle scuole, promosso dalla Fondazione Umbra per l’Architet-tura (FUA). Si tratta di un tour itinerante tra le più belle città umbre, dove grazie anche al patrocinio della Fondazione “Perugia 2019 con i luoghi di Francesco d’Assisi e dell’Umbria”, del Comune di

Perugia, Spoleto, Città di Castello, Fo-ligno, dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Perugia e del MiBACT (Mi-nistero dei beni e delle attività culturali e del turismo), l’opera verrà fatta cono-scere all’interno delle scuole, dove i ra-gazzi avranno la possibilità di ricreare loro stessi un pesce di mattoni colorati. I laboratori si concluderanno poi al centro della Piazza principale di ogni Comune coinvolto, dove lo stesso Potsy realizze-rà la sua performance artistica, installan-do l’opera originale. Dopo l’esperienza

di Assisi, il prossimo appuntamento con “Contro Corrente” sarà a Città di Castel-lo sabato 26 ottobre in Piazza Gioberti. “L’installazione Contro Corrente – ci tiene a sottolineare Pierluigi Monsigno-ri - sta a simboleggiare una casa da dove ricominciare a costruire, con i mattoni, le basi di un’Europa sociale, che abbia al centro la conservazione dei valori della famiglia, della ricerca e dell’arte. Ogni mattone che compone l’opera – dice

l’artista - rappresenta le esigenze delle famiglie e le certezze sulle quali si basa-no i punti cardine dell’Unione Europea. L’installazione Contro Corrente vuole, inoltre, lanciare un appello internazionale affinché l’Europa non diventi un conte-nitore ricco di rifiuti sociali e povero di valori, ma vuole smuovere le coscienze dei più, affinché i nostri valori sociali continuino ad essere gli stessi per tut-ti, nel rispetto delle esigenze nazionali. Questo concetto è di fondamentale im-portanza, perché solo stando uniti si potrà riuscire ad attraversare la crisi che stiamo vivendo, affinché l’Europa e gli altri con-tinenti diventino “mattoni” dello stesso “pesce” che nuota Contro Corrente”. Il progetto è realizzato con la collabo-razione di Sistema Museo, Circo Insta-bile, l’associazione “Voci e Progetti”, l’associazione culturale “No Fixa” e vede la partecipazione anche di tanti altri sog-getti: Liberodiscrivere Edizioni; Tuttoggi.info; Valley Life – Rivista Paneuropea; Dee Creative – Eventi e Comunicazione; Impresa edile MR Edilizia S.r.l.; Spring Color; Easyfilter; AB Company; La Ve-neranda; Città della Domenica; Bazzica Group; Fornaci Briziarelli di Marsciano, Asterisco Pubblicità.

Annalisa Bargelli

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paesi operano insieme più aziende leader. Penso per esempio alla Germania, con le sue diverse case automobilistiche, alla Francia, ma in particolare alla Spagna, dove sono direttamente presenti Ford, Audi, Volkswagen, oltre alla nazionale Seat. E’ chiaro che tutto ciò produce lavoro e fa crescere un indotto che a sua volta ge-nera occupazione. Ma è esattamente quello che oggi la Fiat riesce a fare in maniera molto limitata, ed al tempo stesso non go-diamo della presenza diretta di altre case automobilistiche top”. Dunque miopia po-litica nell’incentivare l’esistenza di un solo produttore nazionale. Quanto alla logisti-ca? “Noi siamo nel centro Italia, in una po-sizione geografica abbastanza prossima alle principali direttrici di trasporto, eppu-re siamo molto più distanti dal cuore pro-duttivo dell’Europa rispetto al triangolo sud Polonia, Slovacchia, Repubblica Ceca. Vogliamo parlare di strade o di ferrovie?”. Internazionalizzare le imprese. Attrarre in-vestimenti esteri. Sono due direttrici che, insieme al miglioramento delle reti di co-municazione, possono realizzare le condi-zioni di un nuovo sviluppo. Ma quante aziende locali, di piccole e piccolissime di-mensioni, possono seguirle? Il piccolo è ancora bello e soprattutto utile? “Guardia-mo al modello Baviera. Lì convivono aziende di notevoli dimensioni, strutturate, con importanti conoscenze tecniche e livel-li tecnologici di avanguardia, in grado di garantire relazioni commerciali ed econo-mie di scala, ed altre realtà più piccole, flessibili, qualitativamente avanzate .Costi-tuiscono un sistema efficiente perché colla-borano”. Qualità e distretto produttivo, dunque, altri due fattori di sviluppo. Invece il sistema locale sembra preferire ancora una sorta di “scaricabarile” che forse ab-bassa i costi, ma a prezzo di precarietà, bas-sa qualità produttiva, limitata crescita pro-

Processi di internazionalizzazione e non semplice delocalizzazione delle impre-

se. Una pubblica amministrazione piena-mente consapevole delle esigenze del tes-suto produttivo locale. Capitani d’impresa che riscoprano la vera cultura imprendito-riale, fatta di serietà, iniziativa, responsabi-lità sociale. Giovani competenti, flessibili, volonterosi. Un sindacato in grado di inter-pretare in chiave moderna la tutela dei la-voratori e del lavoro. Una competitività del sistema locale fondata su qualità e collabo-razione. L’ing. Marco Patata, Ammini-stratore Delegato della Modulo Srl, azienda che opera nel settore automotive, Presi-dente della Confederazione Nazionale Artigiani (CNA) Alto Tevere, ha determi-nazione e motivazioni forti che lo portano ad affrontare positivamente questo difficile momento. “Stiamo dentro ad una crisi che ha dimensioni mondiali e radici profonde, basate su una offerta di molto superiore alla domanda, e che dunque richiama il si-stema Italia ed i territori ad interventi strutturali per consentire alle imprese nuo-va competitività”. Ad Umbertide Modulo Srl mantiene il centro direzionale dell’atti-vità, occupando complessivamente 90 la-voratori. Ma la società ha uno stabilimento in Polonia da 10 anni, ed ora uno anche in Russia. “I mercati e le frontiere del lavoro si allargano costantemente. È un processo che non possiamo fermare e se vogliamo continuare ad esistere dobbiamo essere at-tivamente partecipi di questa evoluzione. È necessario farlo non semplicemente delo-calizzando la produzione per abbattere i costi. Quello che serve è un processo di in-ternazionalizzazione delle imprese. L’azienda madre deve cioè sviluppare col-laborazioni tecniche e commerciali con partner esteri significativi, fino a costruire le condizioni per un ingresso nel proprio capitale sociale. quello che stiamo facendo

per acquisire nuovo lavoro, nuove espe-rienze, nuovi contatti che ci consentono, oggi, di tenere in piedi la realtà italiana, cioè lo stabilimento di Umbertide”. Che è dunque un peso? “No. È meno competitivo degli altri in termini di costi, ma è indi-spensabile per la capacità professionale che esprime. In Italia non possiamo com-petere sul costo della produzione, dobbia-mo farlo in termini di qualità e professio-nalità. Questa forma di partenership è l’unica via che ci consente di guardare al futuro con ottimismo”. Dunque, il margine di profitto che si ricava all’estero serve per finanziare l’attività dei siti italiani, che sof-frono di quali mali? “Il mercato, e l’indu-stria automobilistica in particolare, richie-de costantemente di abbassare i costi di produzione. In Italia il costo dell’energia, della burocrazia, del denaro, del fisco ten-de invece a salire. Non si agisce sul costo del lavoro, che così com’è pesa notevol-mente sulle imprese e non premia i lavora-tori, il cui stipendio netto non consente un rilancio dei consumi. Su quali elementi di costo dovrebbe agire un’impresa: la sicu-rezza, l’evasione, il lavoro in nero, la sem-plice delocalizzazione? Penso di no. È chiaro che occorrono soluzioni politiche adeguate e nuove politiche industriali che alimentino la competitività delle imprese e inducano soggetti esteri ad investire in Ita-lia. E qui sicuramente pesano i tempi della giustizia e la incertezza del diritto, la com-plessità della normativa in materia di lavo-ro, il forte condizionamento della crimina-lità organizzata. Nello specifico del nostro settore ci sono altri due elementi che condi-zionano notevolmente le performance delle aziende: la situazione contingente della Fiat e la nostra posizione geografica”. In che senso. “In Italia storicamente è presen-te uno solo dei grandi produttori di mezzi di trasporto, appunto la Fiat, mentre in altri

L'InchiestaECONOMIA, TERRITORIO, FARE IMPRESA:

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territorio stesso. Altro terreno sul quale si cerca di intervenire è il rapporto con le am-ministrazioni locali, rappresentando ap-punto le esigenze del settore produttivo. Personalmente, pur non gestendo una azienda artigianale, cerco di svolgere un ruolo di collegamento tra le diverse dimen-sioni dl’impresa”. Rapporto con il sindaca-to e nuovo welfare aziendale. “Abbiamo buoni rapporti con le organizzazioni sinda-cali. Mi sembra abbiano preso perfetta-mente coscienza della situazione e tendano a collaborare in modo intelligente e re-sponsabile nella soluzione delle problema-tiche aziendali. È assolutamente necessa-rio che anche il sindacato svolga il suo ruolo di tutela dei lavoratori e del lavoro in un’ottica di prospettiva e non di semplice contrapposizione. Gli accordi possono an-che passare, compatibilmente con le condi-zioni economiche dell’azienda, per soluzio-ni innovative, come il sostegno alla organizzazione familiare dei lavoratori at-traverso servizi di asilo o mensa piuttosto che interventi per prestazioni sanitarie”. Lei dunque si ritiene un imprenditore illu-minato. “Io penso che una impresa per de-finizione debba tendere al profitto. Se non c’è un’utile non può esserci investimento, ricerca, sviluppo. E non può esserci stabili-tà per gli stessi dipendenti. Penso poi che lavorare non debba essere una pena. Può richiedere a volte un sacrificio, e tutti dob-biamo essere disponibili a farlo, consape-voli che serve al nostro stesso futuro. Ma riuscire a realizzare un ambiente in cui si rende dignità e possibilmente serenità al lavoro ed al lavoratore credo debba essere un obiettivo di ogni imprenditore serio. Non sto dalla parte di quelli che portano via i mezzi di produzione di nascosto quan-do i dipendenti sono in ferie. Sono più soli-dale con quelli che si indebitano anche per pagare gli stipendi, se i dipendenti lo meri-

tano. Fare l’imprenditore comporta una grande responsabilità sociale. Oggi non tutti hanno questa cultura”. Consiglierebbe ad un giovane di fare l’imprenditore. Even-tualmente, in quali settori? “Credo che agroalimentare, cultura, turismo, soprat-tutto visti nel loro insieme, rappresentino un patrimonio del nostro territorio Vedo l’esigenza di investire su un nuovo modello di agricoltura che valorizzi le peculiarità della nostra dimensione. C’è ancora neces-sità di spostare il flusso turistico dalla co-sta all’entroterra, attraendo nuova cliente-la estera, dalla Russia, dal Nord Europa, anche dal Medio Oriente. È assolutamente necessario che i giovani sviluppino impre-sa e che ogni loro buona idea, in qualsiasi campo, possa essere valutata e se sosteni-bile incentivata. D’altro canto, gli stessi giovani devono essere consapevoli che oc-corre grande professionalità e determina-zione, quindi serietà, competenza, volontà, flessibilità”. Insomma basta “bamboccio-ni”. “Sicuramente. Ma credo che i nostri ragazzi, liberati da un eccesso di protezio-nismo familiare e formati attraverso per-corsi scolastici, professionali e universitari adeguati, abbiano tutte le carte in regola per farcela”. È passata un’oretta da quando l’Ing. Patata, appena tornato dalla Polonia, mi ha ricevuto. La terza telefonata sostenu-ta in un inglese fluente ci coglie nel mo-mento del saluto. In mezzo, una brevissima e concreta riunione operativa con due di-pendenti in procinto di andare in missione, una direttiva al responsabile della produ-zione, due chiamate cortesemente rimanda-te a “stasera, dopo le nove”. Ma soprattutto, la capacità di costruire il futuro, rimboc-candoci le maniche, investendo sul sapere, aprendo menti ed orizzonti. Stefano Conti

fessionale, scarsi livelli di tecnologica. Perché? “Il nostro territorio avrebbe, nel suo piccolo, le stesse condizioni della Ba-viera, ma esprime una cultura diversa. Evi-dentemente non siamo ancora arrivati al livello di collasso, oppure questo si ritiene l’unico modo per stare sul mercato”. Ma è un modo che non ci porta da nessuna parte. È , come dire, uno sfruttamento egoistico e poco lungimirante di ciò che resta della mi-niera, non un investimento sul futuro. Cosa possono fare in merito le amministrazioni locali? “Innanzitutto rendersi pienamente conto della condizione del sistema econo-mico produttivo locale, che è più critica di quanto sembra. Interessarsi molto di più delle vicende delle imprese, andando però al fondo delle problematiche. C’è il rischio concreto che nei prossimi quattro o cinque anni il settore metalmeccanico soffra una ulteriore e fatale contrazione. Occorre in-tervenire oggi, cercando di prevenire,perché sarebbe impossibile curare. Non servono solo contributi. Anzi non sono la soluzione principale. Occorre piuttosto aprire merca-ti, agevolare contatti commerciali, rendere appetibile il nostro territorio per investi-menti significativi da parte di soggetti ita-liani ed esteri, magari promuovere “gemel-laggi” con realtà importanti dal punto di vista economico. Inoltre occorre investire sul capitale umano, dunque sulla grande professionalità maturata nel tempo e sulla formazione linguistica, tecnica, commer-ciale dei giovani. Ma seriamente”. Ed in questo senso un qualche ruolo potrebbero giocarlo anche le associazioni di categoria, di una della quali (CNA), peraltro, lei è pre-sidente. “Anche le associazioni di catego-ria debbono adeguarsi ai tempi. CNA vive i problemi dei propri associati in modo con-sapevole e cerca di portare un valore ag-giunto con iniziative concrete che tendono a promuovere le aziende del territorio ed il

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Novembre), Dance Collective (sabato 30 Novembre), Mandala Dance Company (domenica 1 Dicembre). Domenica 24 Novembre saliranno sul palcoscenico del Domenico Bruni i coreografi in residenza presso la sede della C.ia Borderline Dan-za, in una sorta di scambio che poi con-durrà a Salerno i quattro giovani coreo-grafi umbri in residenza presso l’OPLAS/CRDU. Luca Bruni e Mario Ferrari, diret-tori artistici dell’OPLAS/CRDU, si esibi-ranno sabato 9 e domenica 10 Novembre con la nuova creazione “Sex Machine”.Questa prima stagione di danza giunge nel momento in cui l’OPLAS/CRDU fe-steggia vent’anni di ininterrotta attività creativa: aprirà un percorso che vedremo consolidarsi negli anni, in particolar modo per quel che riguarda le residenze creati-ve. Riteniamo, infatti, fondamentale che gli artisti abbiano a disposizione un luogo ideale per la creazione, e che l’OPLAS - Opificio Per Le Arti dello Spettacolo - con al suo interno spazi perfettamente adegua-ti (quali il Teatro Domenico Bruni, le sale di danza, l’atelier scenografico, la sarto-ria, gli equipaggiamenti tecnici) apra le sue porte a coloro che non trovano altrove contesti analoghi. Ricordiamo che questa struttura, benché non riceva l’attenzione che merita da parte delle amministrazioni pubbliche, non ha pari in tutta l’Umbria, ed è invisa da coloro i quali hanno la for-tuna di esibirsi al suo interno.La Stagione di Danza 2013 è inserita nel contesto del format “Impronte di Danza”, con il contributo del MiBAC, della Re-gione Umbria, della Provincia di Perugia (nonché il Patrocinio del Comune di Um-bertide), ed in collaborazione con RES Dinamica / Rete della danza e delle arti Performative Umbria.Di fronte ai tagli che ogni anno riducono costantemente il budget a disposizione, il più grande ringraziamento va a tutti co-loro che, con tanta buona volontà, hanno reso possibile la realizzazione di questa stagione di danza: una stagione che va ben oltre gli spettacoli presentati in car-tellone, con numerosi altri spettacoli ed eventi collaterali fra cui la Rassegna Um-bra Scuole di Danza ( 16 e 17 Novembre ). Per ogni dettaglio si rimanda al sito uffi-ciale www.improntedidanza.eu oppure chiamando al 3319685794.

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AssociazionismoLA STAGIONE DI DANZA 2013 DEL TEATRO DOMENICO BRUNI

Partirà sabato 12 Ottobre la Stagione di Danza 2013 al Teatro Domenico Bru-

ni di Umbertide, luogo definito per le ec-cellenze della danza contemporanea non solo in Umbria ma in tutta Italia.Il ricco cartellone prevede 7 spettacoli, 14 repliche, 5 prime assolute e 19 coreografi: uno straordinario evento mai visto prima nella nostra regione nell’arco di appena di settanta giorni! Ad aprire la stagione sarà la coreografa Sara Marinelli, diret-trice della C.ia Free Fall (con replica la domenica 20 Ottobre), con una creazione realizzata su incarico dell’OPLAS / Cen-tro Regionale della Danza Umbria per il progetto di residenze creative che da anni caratterizzano l’asse di attività dell’im-portante compagnia umbra. Ad essa se-guiranno altre creazioni inedite, sempre

per l’OPLAS/CRDU, firmate da altri gio-vani coreografi quali Silvia Bastianelli, Iunia Bricca e Roberto Costa Augusto, di-rettori della compagnia Akesi (domenica 13 e sabato 19 Ottobre).I progetti di residenza creativa quest’an-no diventano internazionali: sarà infatti ospite dell’OPLAS/CRDU anche il core-ografo Karol Tyminski, punta di diamante della giovane danza polacca, il quale cre-erà un lavoro inedito per due giovani dan-zatrici umbre selezionate appositamente per il progetto, Letizia Cucchia e Claudia Micheli (prima assoluta sabato 9 e dome-nica 10 Novembre). Il cartellone si arric-chisce della partecipazione di compagnie stabili e riconosciute dal MiBAC (Mini-stero per il Beni e Attività Culturali) come Borderline Danza di Salerno (sabato 23

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PoliticaLETTERA DEL PD UMBERTIDE: UNA POLEMICA

Pubblichiamo la lettera del Pd di Umber-tide che ha preso posizione nei confronti di alcune affermazioni sollevate sulla stampa nazionale dal Presidente della Provincia Marco Vinicio Guasticchi. A fianco della lettera la risposta del Presidente.Caro iscritto, cara iscritta,[...]Un periodo estivo che, con la festa del PD, ci ha visti comunque protagonisti sul-la scena politica cittadina e regionale. A livello nazionale stiamo attraversando una fase dagli sviluppi ancora molto incerti, sia per quanto riguarda il governo, sia per il Partito Democratico. Le prossime settima-ne ed i prossimi mesi saranno decisivi; ci prepariamo ad un congresso di importanza fondamentale per il nostro partito, che do-vrà affrontare in modo concreto i temi che interessano maggiormente il nostro Paese e le nostre realtà locali; e non dovrà esse-re un congresso in cui si discute partendo da posizioni precostituite riferite a gruppi, gruppetti, comitati o associazioni varie. Per questo motivo, già dalle prossime settima-ne, ripartendo dal lavoro fatto nei mesi scor-si ed in particolare durante la Festa del PD di agosto, il PD di Umbertide avvierà una nuova fase che vedrà protagonisti in primis inostri iscritti e poi successivamente i nostri concittadini; infatti noi crediamo nel ruolo degli iscritti, crediamo che chi si iscrive al nostro partito debba avere un ruolo diverso rispetto a chi iscritto non è. E' una questione logica e di lampante evidenza: se così non fosse, si perderebbe il senso stesso ed il va-lore del tesseramento. Cogliamo l'occasio-ne per rimarcare l'importanza che ha avuto anche quest' anno la festa del PD: una festa che ha avuto molto successo sia in ambito comunale che regionale; non sono molte le realtà comunali che riescono ancora a rea-lizzare una festa come la nostra di Umber-tide. Una Festa che ha richiesto uno sforzo organizzativo come sempre grandissimo: prima, durante e dopo gli 11 giorni di festa ben più di cento volontari hanno dedicato

tanto tempo e tante energie per la buona riuscita della manifestazione. A loro va, ancora una volta, un profondo e sentito rin-graziamento. [...], in alcune serate, un vero "pienone". Tutto ciò non può che gratificare chi si è speso molto per la riuscita della Fe-sta. Per tutto quanto appena detto, dispiace davvero tanto che la nostra Festa sia stata al centro delle cronache locali e regionali per una polemica sterile ed inutile, messa in atto dal Presidente della Provincia di Pe-rugia Guasticchi. Una polemica che tende a mettere in cattiva luce la festa, svilendo il lavoro dei volontari e di tutti coloro che hanno lavorato per la riuscita della stessa. Una polemica alimentata e poi rinfocolata da persone che alla Festa (così come du-rante l'anno) non si sono mai viste, neanche per una mezz'oretta (alcune delle quali, tra l'altro, oramai parlano nascondendosi dietro sigle varie ma molto simili tra loro, creando spesso parecchia confusione). Persone che si fanno vive soltanto per criticare, o magari in occasione dei congressi o comunque al momento del voto. Ma andiamo con ordine. La preparazione del programma della festa, compresa la definizione degli incontri poli-tici, è iniziata fin dal mese di maggio, gra-zie al lavoro della segreteria e di un gruppo di persone che hanno prima individuato le tematiche su cui appariva importante con-centrare l'attenzione, e poi hanno delineato i dettagli e le modalità delle varie iniziative. Da questo lavoro sono scaturiti 10 incontri a carattere politico molto partecipati ed in-teressanti, che hanno visto la presenza di di-rigenti politici locali, regionali e nazionali, appartenenti a tutte le aree politiche e cultu-rali che compongono il PD. In particolare, al dibattito con i Sindaci di Perugia, Um-bertide e Corciano era presente l' on. Ange-lo Rughetti, già direttore nazionale ANCl, molto legato al Sindaco di Firenze. E' vero, non è stato inserito nei dibattiti il Presiden-te della Provincia, ma i dibattiti sono aperti a tutti così come le cene; a noi interessava

rappresentare nel corso della festa le idee e le posizioni esistenti nel PD e l'On. Ru-ghetti, esponente politico certamente vicino a Matteo Renzi, riteniamo abbia dato in tal senso un valido contributo alla discussione.Siamo convinti che non è il ruolo che tem-poraneamente si ricopre a fare di una perso-na un punto di riferimento politico per una collettività. Bisognerebbe ricordare a tal proposito che l'attuale Presidente delle Pro-vincia si candidò a Sindaco di Umbertide, nel 1995, a capo del centrodestra berlusco-niano, uscendo seccamente sconfitto. Così come bisognerebbe dire che chi è in politica da oltre 20 anni ed ha ricoperto ruoli impor-tanti (ad esempio assessore al Bilancio del comune di Perugia e poi Presidente della Provincia) non ha esattamente il profilo di un "rottamatore". Noi vogliamo riaffermare un principio fondamentale: ci vuole rispetto per il PD di Umbertide, per i suoi iscritti, i suoi simpatizzanti e per tutti quelli che lavorano seriamente per un progetto poli-tico. Nessuno si può permettere di mettere in ridicolo il PD, la sua gente e la nostra città. Siamo convinti che Matteo Renzi rap-presenti una risorsa importante per il PD e per il Paese; Renzi stesso, del resto, ha af-fermato dalla Festa del PD di Genova: "Al Congresso non voglio i voti dei renziani ma di uomini liberi che hanno a cuore l'Italia", dimostrando lui stesso che non è certo que-sto il momento per polemiche pretestuose e strumentali. Quello che alla fine rimane, comunque, è una Festa che anche quest' anno ha rappresentato una bella parentesi di riflessione, di svago e di socializzazione per tanta gente, in un momento storico di grande difficoltà ed incertezza. E il merito di questo è del PD di Umbertide, di tutti quelli che vi hanno lavorato e che vi hanno partecipato.Un saluto sincero.

PD UmbertideLa segreteria comunale

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PoliticaLA RISPOSTA DEL PRESIDENTE: PROGETTIAMO

Presidente Guasticchi, la sua esclusione dalla Festa de l’Unità di Umbertide e relativa coda polemica con invio a tutti gli iscritti di una lettera alquanto pole-mica ha tenuto banco non solo a livello locale ma anche nazionale. Giornali e Tv se ne sono occupati ampiamente. A distanza di qualche settimana quale è la sua opinione? «Una caduta di stile ed una concezione totalitaristica dei dirigenti del Pd locale, che prima mi hanno escluso da dibattiti ed iniziative della Festa de l’Unità, arri-vando ad affermare che la mia presenza non era gradita (la stessa sorte, anche se con toni diversi è toccata agli ex sindaci Rosi e Becchetti e al consigliere regiona-le Mariotti) e poi, vista la mia reazione e quella di tanti amici e conoscenti non solo del Pd, hanno rincarato la dose inviando a tutti gli iscritti umbertidesi una lettera dai toni irrispettosi del ruolo istituzionale che rivesto e non corrispondente alla re-altà. Tante persone, anche ad Umbertide mi hanno manifestato la propria vicinanza e solidarietà. Ho preferito lasciar perdere per non avvelenare ulteriormente il clima politico in un momento così difficile per il paese e i cittadini».Parliamo ora di primarie che lei a più ri-prese assieme alla componente dei cosidet-ti “Renziani” del Pd ha rilanciato. Perché?«Le primarie sono un passo obbligato per dare credibilità ai nostro candidati. Tutti potranno dire che bravo sindaco, che bra-vo presidente!”. La scelta dei candidati decisa nei direttivi di partito è una bieca azione di cencelliana memoria. È neces-sario dare la parola a chi deve scegliere e per questo, se necessario, potranno essere messe in campo numerose iniziative tra cui la raccolta di firme. E se ci diranno

che le firme non contano, saremo costretti a far valere e rispettare le regole previste dallo statuto del partito.»Primarie anche ad Umbertide?«Certo, Umbertide non fa eccezione. Noi vogliamo fare politica in maniera traspa-rente coinvolgendo più persone possibili, vogliamo che il centro sinistra vinca e non sentirci dire che chiedere le primarie è anomalo, antistorico e grave. Il Pd dovrà avere la forza di aprirsi e non arroccarsi su candidature già stabilite dall’apparato. La stagione dei candidati predestinati, dei programmi pluriennali, delle carriere de-cise soltanto in base ai pacchetti di tessere è finita, me lo auguro.»

E “Progetto per Umbertide”, che ruolo potrà svolgere in questo contesto politi-co-istituzionale?«Progetto per Umbertide è una associazio-ne culturale che ha l’ambizione e l’obiet-tivo di arricchire ulteriormente il dibattito cittadino e regionale attraverso iniziative concrete e occasioni di dibattito aperto al contributo di tutti. L’elevato numero crescente di adesioni ci spinge ad andare avanti ed organizzare anche ad Umbertide altri momenti di confronto su tematiche di scottante attualità come la sicurezza, l’ur-banistica, la scuola e sanità.»Per concludere Presidente: per il Pd in vista dei congressi nazionali e periferici che futuro immagina?

«Un Pd moderno e riformista dove, segre-tari, dirigenti nazionali e periferici, siano più impegnati fra la gente, il proprio lavo-ro, la vita quotidiana e meno fra le “scar-toffie” delle sedi di partito.” Un Pd piu’ “fast” e meno “slow” per usare neologi-smi che vanno per la maggiore. Lo slogan che Matteo Renzi utilizzerà per lanciare la propria candidatura e programma per la segreteria del partito, “L’Italia cambia verso”, racchiude senza dubbio la voglia e il desiderio di cambiamento che c’è in tut-to il paese e che ormai non si può più fer-mare. Il prossimo 8 dicembre tutti coloro che vorranno dare il proprio contributo per rendere più forte e riformista il Pd e garantire la svolta democratica ed avere l’ambizione di guidare il cambiamento da tempo atteso, potranno farlo scegliendo fra le diverse proposte in campo. Forse, siamo giunti, e lo spero vivamente, al cambio di rotta.»

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Page 14: Informazione locale ottobre 2013

Mostre

Sabato 5 ottobre è stata inaugurata alla Rocca di Umbertide la mostra

“Arte dall'Oriente Cubano”. La mostra è curata da Carmen Lorenzetti, docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Ac-cademia di Belle Arti dell'Università di Bologna, ed è organizzata dal Comune di Umbertide con il sostegno della Regione Umbria ed il patrocinio dell’Ambascia-ta della Repubblica di Cuba in Italia. La scelta di mostrare l’arte di una parte del paese è dettata dall’omogeneità delle ca-ratteristiche dell’arte delle province cu-bane: ciascuna ha una sua cifra stilistica e tematica e pertanto, al di là delle diffe-renze personali, una sua riconoscibilità. In particolare l’arte di Santiago de Cuba, città situata nella parte orientale dell’isola da dove provengono gli artisti in mostra, è legata in modo indissolubile al gusto della narrazione. Con questa mostra col-

"ARTE DELL'ORIENTE CUBANO"

lettiva si intende offrire una panoramica completa e significativa della produzione artistica contemporanea “santiaguera”, privilegiando i giovani, ma non escluden-do punte espressive di una generazione più matura, e quindi scegliendo attraverso l’esempio di tredici artisti tutte le possi-bili tecniche dell’arte contemporanea, che vanno dal disegno all’incisione alla pittura al video e all’installazione. Il ca-

talogo, edito da Gruppo Editoriale Locale di Umbertide, della mostra sarà presenta-to sabato 19 ottobre con un'iniziativa alla quale saranno presenti il Sindaco Marco Locchi, la curatrice Carmen Lorenzetti e l'Ambasciatore di Cuba Milagros Carina Soto Aguero. La mostra resterà aperta fino al 3 novembre dal martedì alla domenica dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 16,30 alle 18,30. Per Informazioni 075 9413691.

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DA FRATTA AD UMBERTIDE: 150 ANNI DAL CAMBIAMENTO DEL NOMECosì i ragazzi e le ragazze della clas-

se 3°E, dell'anno scolastico 2012-13 della scuola secondaria di I° grado Mavarelli-Pascoli di Umbertide sotto la guida dell'insegnante di lettere Rondini Gioia e della professoressa (in pensione) Filippi Elena, intervenuta come esperta, hanno ricordato il 150° anno dal cam-biamento del nome del nostro Paese da Fratta a Umbertide ("arcontandolo a la nostra maniera"). Due le date fondamen-tali individuate: 25 gennaio 1863, quando il Consiglio Comunale approvò la deno-minazione di Umbertide dopo che, in una precedente seduta, era stata scelta la de-nominazione di Umberta, contestata ani-matamente dalla popolazione; 29 marzo 1863, quando, con decreto regio, si uffi-cializzò tale cambiamento. Il filo conduttore di tale progetto (da Fratta a Umbertide) è stato il dialetto frattigiano, oggi rimasto un vago ricordo, per via del-la globalizzazione e dei mass media.Attraverso la guida esperta della profes-soressa Filippi si è approfondita la cono-scenza del dialetto, così com'era 50-70 anni fa, quando Umbertide, nonostante il nuovo nome, era ancora nell'anima Fratta, fatta di cose semplici, ma ricche di valori. L'uso ancora persistente nel nostro terri-torio del nome Fratta, nelle associazioni sportive, economiche e sociali, ha confer-mato come, tale nome e tutto ciò che esso evoca, resti ancora nel cuore della gente. Si è passati poi alla ricerca di proverbi, detti popolari, nonché dei soprannomi a cui si affidarono sia l'ironia che la saggezza dei frattigiani. Attraverso le scenette popolari del passato, di quando Umbertide era an-cora Fratta, presso il Bocajolo e le Case Sparse, alle "ricette de 'na volta", abbiamo cercato di calarci nel periodo di quando il

Cultura

Paese finiva a pochi metri dal centro e si viveva in spazi ristretti, di quando i vicoli "arbullicàon de gente e tutto se sapea de tutti". Le fasi del nostro progetto, sopra il-lustrato, sono state documentate prima su cartelloni e poi su un piccolo libro, dove la guida Umbertino ci fa conoscere Fratta, in lingua italiana, mentre i personaggi, le storie, i luoghi sono animati dal dialetto frattigiano, non più considerato un peri-colo di disgregazione, come all'indomani dell'Unità d'Italia, ma, se pur virgolettato, uno strumento un mezzo più ricco colo-rito ed efficace per conoscere le "raiche" dell'anima frattigiana. La metodologia adottata è stata graduale iniziando, un po' come tutte le lingue dalle sue regole (dal suono delle vocali e di alcune consonanti, alla coniugazione di alcuni verbi partico-lari), passando dalla produzione orale a quella scritta, sulla falsa riga dell' unico scrittore in dialetto frattigiano Silvano Conti.

Buon anniversario dagli alunni della scuola

Mavarelli-Pascoli

«Doppo ch' eime arfatto

unita l'Italia bella

toccò d'arfà qualcosa

anca pe'l nostro paese

che n' se potè chiamà più Fratta

perché ce n' eron troppe

giù pe lo stivale!

Doppo poi d'ave arischiato

de nominasse "Umberta"

ecco 'l su nome novo:

"Umbertide", che m'armentova

i fratelli Uberti

che l' arfecero da le ruvine.

A mò Fratta mettemola n' cantina

che già tropp'acqua

è passata sotto 'l ponte.

Famo n' brindisi e famo festa

a Umbertide e a la su brava gente

e a tutte le belle cose

ch' emo fatto ta sti 150 anni! "

Page 16: Informazione locale ottobre 2013

Il Pungolo

250.000 euro stanziati per la manutenzione delle strade si legge in

una nota del comune, una bella cifra e, anche se i lavori verranno eseguiti nei tempi e nei modi opportuni, si può sperare che, prima o dopo, la nostra viabilità si avvicinerà a quella che dovrebbe essere: facilmente percorribile PER TUTTI in totale sicurezza. Intanto è stata rifatta una buona parte della segnaletica stradale, anche se ci appare piuttosto strano che la segnaletica orizzontale preceda e non segua il rifacimento delle strade. Forse quelle che saranno oggetto di manutenzione non saranno le stesse cui è già stata fatta la segnaletica? Vedremo. È stato anche sottolineato che si è provveduto al rifacimento degli stalli di sosta per disabili, adeguandoli alla nuova normativa europea. E qui casca l’asino a dimostrazione, se ce ne fosse ancora bisogno, che in materia di disabilità, le cose vengono fatte più per sentito dire che per reale conoscenza della materia che se ne occupa. Non c'è nessuno bisogno di scomodare la normativa europea per far si che gli spazi di sosta riservati alle persone con disabilità, siano della misura adeguata e necessaria. Basterebbe seguire la normativa prevista dal dm. 236/89 (facilmente reperibile anche su internet): larghezza non inferiore a 3.20 metri e lunghezza (nel caso di parcheggio posto lungo il senso di marcia) non inferiore a 6 metri. All’interno di queste misure minime, che nulla vieta possano essere maggiori, dovrà essere apposto il nuovo simbolo europeo. Quindi NON è con il simbolo europeo che si rendono agibili gli spazi riservati alle persone con disabilità ma, qualora non fosse chiaro, con LE MISURE. Si rende perciò inutile applicare il nuovo simbolo su parcheggi che non sono regolamentari. Solo un

MANUTENZIONE STRADALE E DISABILITÀpaio di esempi: davanti al CUP sono due gli spazi di misura inferiore mentre uno ne troviamo davanti alla cartoleria “ Snoopy” in piazza C.Marx. Nel parcheggio della piscina, in prossimità dell'ingresso, ne sono stati riservati quattro che hanno in comune il maggiore spazio a loro riservato. Potrebbero essere tollerati nel caso in cui si voglia favorire la categoria in luoghi che hanno una superficie limitata, ma qui di spazio ne abbiamo in abbondanza! E la nuova piazza Vibi? Nuova perché è stata appena lastricata togliendo il pratino preesistente. Non commentiamo la scelta. A noi preme evidenziare che la piazza, da sempre, è

accessibile alle carrozzelle solo dalla tiberina 3bis. Alla faccia della sicurezza! Tutto il resto è circondato da un cordolo di circa 15 cm. e senza scivoli. E che dire del tanto decantato “nuovo” sottopasso ferroviario dichiarato “finalmente accessibile anche alle carrozzelle”. Anche a un semplice sguardo appare evidente che la pendenza richiede uno sforzo praticamente impossibile a chi ha

perso l’uso delle gambe e deve spingere una carrozzella con la sola forza (quando c'è) delle mani. Ma lo vediamo o no quanti dei nostri anziani genitori hanno bisogno di aiuto? Perché quando si esegue un lavoro, ci si orienta quasi sempre nei limiti massimi previsti dalla legge (quando lo si fa)? È così arduo immaginare anche per un solo momento di trovarsi seduti su una carrozzella, o semplicemente di spingerla, e chiedersi se quello che stiamo facendo facilita la mobilità? Possibile non si sia ancora capito che il modo in cui si pone attenzione ai più deboli qualifica il nostro grado di (in)sensibilità e di (in)civiltà? Oggi il nostro ente pubblico ha la grande

opportunità di dimostrare tale sensibilità nella nuova zona del PUC2. Vedremo se se ne avvarrà. Nel numero di luglio abbiamo scritto che "c'è qualcosa di nuovo oggi nel sole" e ci siamo dichiarati fiduciosi e ottimisti. Ma, se “il buon giorno si vede dal mattino”!!!

Alvaro Gragnoli

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Page 17: Informazione locale ottobre 2013

Nero Fratta

Continuano gli scavi nella miniera di notizie di Renato Codovini sui

personaggi notevoli della Fratta.BIAGINO Era un contadino, un po’ matto , che girava per il paese senza far nulla. Parlava senza sapere cosa diceva. Suo modo ricorrente d’esprimersi era: “Tran, tran, de Roma”. Portava con sé una balletta piena di sassi, per tirarli ai cani randagi, e viveva fermandosi presso le case dei contadini o le fattorie, ove era conosciuto da tutti. In cambio di qualche boccone e di un giaciglio nel fienile, si sdebitava a suo modo, cantando canzonette strampalate, inframmezzandole del suo “Tran, tran, de Roma”. A volte andava a piedi a Perugia, a trovare delle zie, rimanendo fuori cinque o sei giorni. All'avanzare dell'età, lo mandarono per brevi periodi al manicomio; quando tornava, diceva che lui in mezzo ai matti non ci si trovava bene. Andava dietro alle donne, che infastidiva, promettendo di sposarle: “Non ve piace la mia persona? Tran, tran, de Roma!” Evidentemente, finì con l'esagerare, con il risultato che fu ricoverato di nuovo al manicomio, senza uscirne più, finché morì. UGO NANNIUgo era figlio di un carradore e vetturino, chiamato Balì-Balò. Persona intelligente, aveva fatto la scuola media di allora e poi aveva continuato a studiare da autodidatta altre discipline, fra cui la filosofia. Impiegato al Catasto a Perugia, capitò ad Umbertide, non si sa perché: forse come esiliato antifascista. A volte chiedeva denaro in prestito per comprare la carta protocollo per scrivere cose alquanto strampalate a destinatari non da poco: la Società delle Nazioni a Ginevra o il Duce, all’indirizzo: Benito Mussolini, brin brun

PERSONAGGI NOTEVOLI DELLA FRATTAbran - Roma”. Quando pioveva, quasi nudo in terrazza, prendeva tutta l’acqua, dicendo che era la Madonna che gli faceva la doccia. Camminando per strada usava dire: “E Ugo esce, come divinità di Dio e di lui anche come a creazione di popolo e di immortalità, brin brun bran. “La "divinità" scomparve all’ inizio della guerra.

FELICE GARGAGLI Era detto il "Generale". Alto di statura , alquanto magro, si reggeva male sulle gambe. Non facendo nulla, viveva d’elemosina. La gente lo derideva gridandogli, da lontano: "Generale!", con una certa intonazione di voce, ripetuta anche con il solo fischiare. Al che lui senza turbarsi molto, rispondeva: “Che te ‘mporta ? Pensa ai cavoli tui, imbeciìle!” e così via. A volte andava a piedi al Niccone o a Montecastelli; poi lo si rivedeva tornare e scendere dal treno tenendo una gallina sotto braccio, evidentemente rubata per strada. Anche lui, uscito una prima volta dal manicomio nel 1935, finì per ritornarvi qualche anno dopo, anche perché là lo potevano curare per la malattia ai polmoni che lo aveva sempre fatto soffrire. PEZZOCCHIAAveva un negozio di mobili usati e vari

oggetti d’uso comune. Vestiva in modo ridicolo, con scarpe rattoppate da lui stesso. “Me pari Pezzocchia!!!” si dice ancora oggi a chi è trasandato.Comperava roba vecchia e fra le cianfrusaglie del suo negozio c’era sempre una sedia a dondolo, che teneva come pezzo principale, per la curiosità della gente, che la considerava un reperto strano e sconosciuto. SORA PEPPA DELLA BUCCIOTTAEra una signora anziana che abitava nella prima casa a sinistra rispetto alla foce della Regghia. Molto strana nell’agire e nel parlare; ma solo nell'esteriorità, in quanto moralmente a posto. Era autoritaria come un maresciallo ed aveva maniere molto spicce. Per il suo compleanno usava dare ricevimento, che durava una settimana, invitando a turno l’intero paese. Ma “la location” non era in casa, bensì nella propria cantina. In queste occasioni offriva dolci e caramelle, che i maligni dicevano essere state già parzialmente succhiate. NINO DE PASSIOBuontempone sfaticato, non avendo un mestiere, viveva d’espedienti. DAVIDINO SAMENCHISamenchi faceva bollette di ferro a mano, in una bottega di Via San Giovanni, oggi Piazza XXV aprile.Davidino era responsabile di un giornalino locale, stampato da Francesco Tommasi. Quando il giornale colpiva qualcuno, Davidino era messo puntualmente in prigione alla rocca dal Delegato di Pubblica Sicurezza. Avvertimento a chi pungola ai nostri giorni: cerchi di essere prudente. Uomo informato, mezzo salvato!

Mario Tosti

Nuova sede prossimo trasferimento Via Unità d’Italia, 22

Via Roma, 26 Umbertide

Page 18: Informazione locale ottobre 2013

IPPIPPURRÀ: CANESTRI SENTIMENTALI FRA IL TEVERE E L'INDIANALibri

"Questo piccolo lavoro, senza velleità, è dedicato a chi non si prende troppo sul

serio. È vivamente sconsigliato ai privi di humor e a coloro che non intendono iscri-versi a un corso di ironia. Questa pubbli-cazione è rivolta alle nuove generazioni: a chi rifiuta di rassegnarsi all’omolo-gazione imperante, adeguarsi al lessico anodino e crede ancora nell’apparente banalità di un pallone. Schiaffeggiato a terra e scagliato verso un canestro so-gnante. È soprattutto severamente vietato considerare questo libro come storia del Fratta: troppe sono le persone significa-tive (e le tappe) dimenticate nella narra-zione. Quella del Fratta, questo ci inte-ressa, può essere ancora una bella storia. Bella in maniera diversa rispetto a quella ruspante del passato. Una storia nata un giorno, da qualche parte, per gioco o per

scommessa e conservata con rispetto dal-la gente di un paese che non sarà mai più lo stesso. Uguale forse, resterà sempre la voglia di giocare. Perché – come dicono in Indiana - da tutte le altri parti è giu-sto basket, ma questo (puntualizzano qui) è il Fratta." Con queste parole si aprono le avvertenze al lettore del libro del gior-nalista Federico Sciurpa, edito da Gruppo Editoriale Locale e intitolato "Ippippurrà", in uscita il prossimo 20 ottobre alle ore 10.30 con la presentazione presso il Teatro dei Riuniti di Umbertide. La pub-blicazione è la narrazione della storia non ufficiale del Basket Club Fratta, società che si avvia a compiere 50 anni. Il libro raccon-ta episodi reali di un periodo irripetibile che vengono legati alle mode e al costume degli anni Sessanta e Settanta, quasi "den-tro" la trama di un celebre film sul basket:

"Colpo vincente". In questa pubblicazione c'è così il professore che impara la pallaca-nestro prigioniero in Himalaya e la insegna ai ragazzi del paese. Una società nata per caso al tavolo da poeta francese di un bar. Le maglie vinte al concorso Gillette. La prima trasferta-finale a riso e fettina. Una palestra felliniana dove gli avversari non vincevano mai. E ancora le partite al ritmo di tromba e canestri che sembravano mat-toni. Ci sono maschere e caricature. Davide che scaglia il sasso a Golia. Il sogno della Milan Hight School dell’Indiana e il suo film, pare rivivano in piccolo a Umbertide. Un miracolo, che potrebbe essere quello di tanti altri posti di provincia, fatto di pas-sione ed emozioni, nato mezzo secolo fa. "Quei meravigliosi" anni sono racchiusi in un racconto fra canestri retrò, sentimentali. Sembra una commedia, invece è tutto vero.

A cura della redazione

Page 19: Informazione locale ottobre 2013

L'EDITORE RACCONTACari lettori, amici di Informazione

Locale, ne è passato di tempo dall’uscita del primo numero del nostro mensile e riuscire a rivolgermi a voi, ora, direttamente, è davvero motivo di orgo-glio, come editore ma soprattutto come cittadino. Già, perché questo mese, l’an-niversario del nostro giornale – che fe-steggia ben cinque anni - rappresenta una vera e propria notizia. E anche se rischia-mo di essere autoreferenziali, riuscire ad essere presenti, ogni mese, nonostante il periodo di crisi che da tempo affrontiamo, è un traguardo che voglio assolutamente mettere in evidenza, per poter ringraziare

voi, cari lettori e soprattutto voi, commer-cianti ed imprenditori che ci avete soste-nuto nel corso degli anni. Informazione Locale è cresciuto e con lui anche io. Mi sono accresciuto di esperienze, fatti, co-noscenze ma soprattutto rapporti e ami-cizie. Il nostro “localismo”, da sempre il nostro maggiore punto di forza, mi ha in-fatti permesso di venire a contatto con la maggior parte delle realtà commerciali e imprenditoriali del territorio, instaurando relazioni che vanno al di là di un semplice rapporto economico. E proprio per questo vorrei approfittare di questo spazio, per farmi portavoce di un malcontento che

dura ormai da tempo e per aprire una breve polemica - costruttiva intendiamoci - su come la politica odierna, di qualunque parte si tratti, pensi troppo spesso ad au-to-elogiarsi e soprattutto a questionare su argomenti che non interessano asso-lutamente la gente comu-ne. Si sono spesi fiumi di inutili parole, accuse e cri-tiche da parte di personali-tà politiche locali, a quanto pare offese di non essere proprio al centro dell’at-tenzione, senza invece soffermarsi minimamente su un punto invece per me fondamentale. Qualcuno si è mai interrogato su quante persone, cittadini comu-ni, spendano ore e ore del loro tempo (magari sacrifi-cando permessi e ferie la-vorative) per fare in modo che la Festa di Umbertide possa riuscire ogni anno?

Anniversario

Dietro a tutti i dibattiti politici, agli stands e ai divertimenti c’è il lavoro assoluta-mente gratuito di molti volontari, umber-tidesi e non solo, che ogni anno decidono di partecipare attivamente alla riuscita dell’evento. Magari proprio per sostenere degli ideali politici in cui ancora credono. Da imprenditore quindi chiedo, sperando di interpretare il pensiero della maggior parte dei cittadini, che si affrontino i pro-blemi reali, fatti di scadenze, adempimen-ti e soprattutto di persone, quelle vere e comuni che purtroppo sempre di più e spesso faticano ad arrivare a fine mese. Una delle poche e deboli “armi” a nostra disposizione è quella di sottolineare, in maniera continua, e se vogliamo fasti-diosa, l’importanza di un comportamento etico ed impegnato dei nostri politici. Sia a livello nazionale ma anche e soprattutto a livello locale, io, come credo tutti voi, ci impegniamo e ci impegneremo sempre di più per avere l’inventiva e la forza di andare avanti. Abbiamo bisogno di que-sto e non di sterili polemiche di poltrone. Serve che si ritorni ad aver fiducia, voglia di fare e soprattutto costruire. Ma per fare tutto questo le parole non bastano. Sono convinto che un impegno comune sia la soluzione per superare un momento stori-co tra i più difficili e continuare a cresce-re, insieme.

Noi di Informazione Locale ci siamo e ci saremo.

Enzo Lepri,Editore Informazione Locale

Anno 1 - n°0Ottobre 2008Mensile gratuito di informazione - Autorizzazione del Tribunale di Perugia n. 27/2008 del

01/10/2008 - Direttore responsabile Giovanni Codovini - Stampa Digital Editor S.r.l.

na casa di vetro. U n g i o r n a l e Ulocale ha solo

questo dovere: essere uno strumento per tutti e di tutti. Trasparente, appunto. Un luogo aperto dove si incontrano l'artigiano e l'insegnante, l'operaio e il farmacista, lo studente e il bottegaio, il credente e il mangiapreti, la casalinga e la donna in carriera, gli anziani e i giovani. Insomma, la v i ta de l la comunità, la cittadinanza.

Il nostro e vostro giornale costituisce, come la c i t t à c h e i n t e n d e rappresentare, lo spazio del privato e del pubblico ed è per questo un crocevia delle molte lingue dei suoi cittadini. Mestieri, talenti, sensibilità, critiche e proposte troveranno s e m p r e a s c o l t o s e n z a preclusioni, ma con un solo vincolo: la valorizzazione dell'interesse civico generale.

Perciò chiariamo qui, adesso e per il futuro, una questione di fondo: non siamo un giornale né di lotta né di governo, ma non per questo la beviamo sempre; rifuggiamo dai pettegolezzi eppure avremo occhi, orecchie e gambe per cogliere le notizie e approfondire con inchieste.

Vorremmo proporci come una piazza aperta di in(formazione) e dibattito pubblico dove ognuno potrà dire la sua con le sole armi della libera critica (del resto, due rubriche , “la Piazza” e “il Cittadino parlante” sono rivolte a chiunque - as-sociazioni o singoli - voglia esprime la propria idea). Un giornale dei lettori e non solo per i lettori, dunque. Questo il nostro impegno; questo il nostro scopo.

Ciò richiede onestà intellettuale e capacità di ascolto, due caratteri per essere e voler rimanere

in-di-pen-den-ti. La Redazione

a storia di una che per quattro mesi non Non vuol lasciare nulla delle imprese più p r e n d o n o s t i p e n d i . d’intentato e pensa significative per Difficoltà economiche e anche a nuovi apporti di L

Umbertide rischia di timore di una prospettiva capitale, cioè nuovi soci chiudersi in una “crona- funes t a sp ingono i o acquirenti. Il consiglio ca”. Nel racconto del lavoratori ad astenersi da Comunale d i Um-calvario. Giugno 2008. ogni prestazione. Il 22 bertide, nella riunione Quattro imprese edili, tra settembre i sindacati de l 24 se t t embre , le quali Seas, vengono promuovono una ma- approva un ordine del indagate per una presunta nifestazione pubblica per giorno sostenendo la spartizione di appalti alzare l’attenzione sulla necessità di un piano di pubblici. Il Giudice per le vicenda aziendale, e rilancio dell’azienda, indagini preliminari, c h i e d o n o l a c a s s a che scongiuri l’ipotesi C l a u d i a M a t t e i n i , integrazione speciale per di fallimento, sempre accogliendo la richiesta il personale. Il sindaco di più probabile. Siamo a del Pubblico Ministero Umbertide, Giampiero c inque g io rn i da l Manue la Comodi e G i u l i e t t i , s o l l e c i t a “riesame”. Il 29 settem- costruire su un nuovo rilevando una ipotesi di l’apertura di un tavolo bre il tribunale di Perugia assetto aziendale, un corruzione e di turbativa istituzionale, che viene decide in merito ai ricorsi piano di rilancio ed una d’asta, decide per il immediatamente attivato. sulla nomina dei commis- efficace strategia im-commissariamento delle Al tavolo siedono i rap- sari. C’è però il rischio prenditoriale, la cassa aziende, un atto adottato presentanti di Regione, che il commissario stesso in t eg raz ione pe r i l nell’intento di garantire la Provincia di Perugia, porti i libri contabili in personale, a decorrere dal continuità delle attività, Comune di Umbertide, t r i b u n a l e . C i ò n o n mese di settembre l’ex “nella legalità”. Ma da Sviluppumbria, Gepafin avverrà. Due ottobre: il commissario nel ruolo di “appaltopoli” la Seas esce (la finanziaria regio- ricorso viene accolto. La garante nei rapporti con il in ginocchio. Lavori nale), il sindacato, ed il gestione della Seas torna sistema pubblico. Il interrotti, cantieri che commissario, Ales- nella disponibilità della tempo delle decisioni procedono a rilento, sandro Gaetano. Man- proprietà. L’azienda non diventa fondamentale. La nuove commesse che non cano le banche, per potrà partecipare ad struttura è provata, ma partono. Manca liquidità, volontà loro o perché appalti pubblici per otto regge. cioè soldi per pagare nessuno le ha invitate? Da mesi, ma riacquista la sua materie prime e fornitori. parte sua la proprietà si piena dinamicità im-Ed anche i dipendenti, impegna operativamente prenditoriale. Fino qui la 250 circa, di cui un e finanziariamente per cronaca. Ora bisogna fare centinaio di Umbertide, tenere in piedi l’azienda. i conti con il futuro, da

SEAS: DA APPALTOPOLI AL RILANCIO ATTRAVERSO IL CALVARIO

La struttura è provata ma regge

Giovanni Codovini

Sommario

p . 3 l ’ i n t e r v i s t a : l’umbertidese volante

p. 4 la piazza: Avis ed EffettoMusica

p. 5 l’inchiesta: il Tevere ha bisogno d’ossigeno

p. 6 la scuola media di fronte alle novità

p. 7 faccia a faccia tra Tiberis e Montecorona

p. 8 il cittadino parlante

Un giornale indipendente

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IL NOSTRO COMPLEANNO

WWW.INFORMAZIONELOCALE.IT

Per il nostro compleanno, ricordato già nel fondo in prima pagina e nella pagina precedente, abbiamo voluto rappresen-tare e ricordare la nostra "filosofia" e il nostro modo di essere con uno spettacolo di un giornalista libero e indipenden-

te, come appunto il nostro giornale. Lo spettacolo di Andrea Scanzi "Gaber se fosse Gaber" mette in evidenza l'autonomia e il giudizio critico che il giornalismo e la cultura debbono necessariamente avere. Eccezionalmente Scanzi, giornalista che scrive prevalentemente per il "Fatto Quotidiano" e partecipa alle trasmissioni di giornalismo più importanti a livello nazionale, nel suo tour nazionale ha scelto proprio Umbertide e un giornale libero.

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CISTI RENALE SEMPLICE: DALLA DEFINIZIONE ALLA TERAPIAIntervista all’urologo Dottor Fabrizio Tiziani (nella foto) su una affezione di co-mune riscontro del rene.Dottor Tiziani che cosa si intende per cisti renale semplice?«È una formazione cistica del parenchima renale, a cavità singola, non comunicante con le vie escretrici, rivestita da epitelio ed a contenuto sieroso. È eccezionale in età pediatrica mentre è presente in almeno il 50% dei soggetti al di sopra dei 50 anni; fra queste le più comuni sono le piccole cisti da ritenzione secondaria ad atrofia vascolare od a ostruzioni infiammatorie parenchimali. Solitamente sono solitarie ed un solo rene ne è affetto, ma possono anche riscontrarsi più cisti e la presenza concomitante anche sull’altro rene.Le di-mensioni sono variabili da meno di 1 cm a 10 o più cm». Quale è la sintomatologia? «La cisti renale semplice spesso è com-pletamente asintomatica (70% circa) e viene scoperta casualmente in corso di un’indagine ecografica eseguita per sin-tomi indipendenti dalla cisti.Nel 30% circa i segni che ci indicano la presenza sono : aumento di volume (che può esse-re avvertito dal paziente stesso ), dolori lombari (con senso di peso o di tensione), ipertensione arteriosa (per compressione dell’arteria renale), disturbi digestivi». Quale è la diagnosi?«L’ ecografia ha profondamente modifica-to l’iter diagnostico data la priorità di essa su quasi tutti gli altri esami. L’urografia e la Tc consentono di avere informazioni sulla situazione della via escretrice urina-ria e di escludere o rilevare altre patologie quali forme tumorali, cisti parassitarie o dilatazioni della via escretrice (idronefro-si). Le caratteristiche ecografiche sono:

assenza di echi interni (anecogena), netta demarcazione della parete anteriore con rinforzo posteriore degli echi».Quale è la diagnosi differenziale con il tumore?«Le cisti possiedono delle caratteristiche anatomiche che consentono di distinguer-le nettamente dai tumori. In genere, se la formazione ha contorni lisci, è circoscrit-ta, non è alimentata da vasi sanguigni e ha un contenuto liquido si ha quasi la certez-za che si tratti di una semplice cisti con

caratteristiche di “benignità”. Per avere queste informazioni bastano esami molto comuni come l’ecografia o la Tc. Basta eseguire controlli periodici generalmente ogni anno in una prima fase e a cadenze più lunghe in una seconda per verificare se la cisti tende a crescere o cambiare le proprie caratteristiche» Quali sono le complicanze?«Le complicanze più importanti, anche se rare, sono rappresentate dall’emorragia intracistica e dalla rottura della cisti (ci-sti molto voluminose e dopo un trauma), molto rara è l’infezione con algia (dolore)

lombare improvvisa, iperpiressia (feb-bre)».Dottor Tiziani quale è la terapia?«Le cisti renali semplici che non causano disturbi non richiedono alcun trattamen-to. Se invece causano sintomi può render-si necessaria una terapia . Un approccio terapeutico possibile è rappresentato dall’ aspirazione della cisti ecoguidata, una tecnica strumentale molto semplice ed in-nocua. Durante questa procedura si visua-lizza la cisti tramite un ecografo e la per-fora con un ago sottile infilato attraverso la pelle ( puntura percutanea ). La cisti viene svuotata e riempita di una soluzione alcoolica che sclerotizza il tessuto.Il li-quido aspirato viene sottoposto ad esame citologico per la ricerca di eventuali cel-lule neoplastiche. L’intervento chirurgico di exeresi della parete cistica trova indi-cazioni in caso di recidiva o di cisti molto voluminose sintomatiche.Nella maggior parte dei casi viene eseguito tramite ac-cesso laparoscopico. Si praticano delle piccole incisioni sul fianco del paziente e attraverso queste si effettua l’ intervento. Tale tipo di accesso permette al paziente un recupero più rapido e un minore dolore postoperatorio»

Eva Giacchè

Via della Repubblica, 13 - Umbertide (PG) Tel. /Fax 075 941 1737 Cell. 339 7011758

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AUTO D'EPOCA E SOLIDARIETÀ

VESPA CLUB RICOSTRUISCE LA MEMORIA DEL '900

Mensile gratuito di informazione - Autorizzazione del Tri-bunale di Perugia n. 27 del 01/10/2008 - Direttore respon-sabile Giovanni Codovini - Stampa Digital Editor S.r.l.

Domenica 15 settembre 2013 ha avu-to luogo il secondo raduno umbertidese di auto e moto d’epoca, organizzato dal Club Auto Moto d’Epoca Umbertide (Ca-meu). Altissimo è stato il numero dei par-tecipanti, che quest’anno ha toccato quota 120 (60 motociclisti e 40 automobilisti). Inoltre presenti all’evento erano pure il sindaco di Umbertide Marco Locchi, che ha partecipato al raduno guidando la sua Lambretta, e il vicepresidente nazionale dell’Automotoclub Storico Italiano Mau-rizio Speziali. I partecipanti all’evento sono partiti da Umbertide e, dopo la co-lazione al bar “Glamour”, si sono diretti alla volta di Città di Castello per visitare l’Istituto Agrario “Ugo Patrizi” dove sono stati accolti dalla preside dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Patrizi- Baldelli- Cavallotti”, Prof. ssa Anna Maria Giaca-lone. Dopo i saluti del dirigente scolastico i partecipanti hanno avuto l’occasione di

Erano i primi del Novecento quando an-che ad Umbertide fecero la loro compar-sa i primi mezzi a motore, dai motocarri, utilizzati sia per il trasporto delle persone che delle merci, alle motociclette, fino alle famose vespe e lambrette, mezzo di trasporto privilegiato dalle famiglie del dopoguerra. E proprio “La mobilità nel Comune di Umbertide sulle due ruote nel

visitare, attraverso l’aiuto di docenti e stu-denti, i laboratori dove vengono prodotti il vino, la birra e passito che vari anni ven-gono prodotti nell’istituto tifernate. Infatti la birra, di cui ne vengono elaborate tre

tipologie (rossa, doppio malto e weiss), sono sette anni che viene prodotta, mentre il passito, altro fiore all’occhiello del “Pa-trizi”, ha raggiunto nel 2013 il suo decimo anno di produzione. Dopo la visita ai labo-ratori, a tutte le persone che hanno preso

parte all’evento, è stato offerto un buffet preparato dagli allievi dell’istituto alber-ghiero “Felice Cavallotti”. Dopo essere ripartita da Città di Castello, la carovana di auto e moto d’epoca ha fatto tappa ad Umbertide, dove durante l’aperitivo pres-so il bar “Il Grillo Parlante”, il presidente del Cameu, Adriano Faloci, ha conferito un riconoscimento al Vespa Club “Frat-ta”, al Vespa Club “Liberi di volare” e al vicepresidente dell’Asi Speziali. Finito l’aperitivo, l’evento è proseguito presso il ristorante “Capponi” dove il presidente Faloci ha ringraziato tutti i partecipanti al raduno. Infine, è importantissimo ricor-dare che tutto il ricavato dell’iniziativa è stato donato all’organizzazione missiona-ria di Giampaolo Giostrelli che da 25 anni opera in Burkina Faso.

Alessandro Minestrini

secolo scorso” è il titolo della raccolta di foto e materiali lanciata dal Vespa Club “Liberi di volare” di Umbertide al fine di ripercorrere la storia dei mezzi che hanno segnato la vita degli umbertidesi. Tutto il materiale ricevuto verrà pubblica-to sul sito internet del Vespa club www.vespaclubliberidivolare.it per poi esse-re esposto in un’apposita mostra. Foto e

documenti di vario tipo sui mezzi a due ruote potranno essere spediti all’indirizzo postale Vespa Club Liberi di Volare, via Mancini, 7/a 06019 Umbertide (Pg) o per posta elettronica all’indirizzo [email protected] o consegnato a mano presso la sede del Vespa club in via Man-cini 7/a nei giorni di martedì e venerdì dalle ore 18 alle ore 20. Per informazioni 348 9020112.

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