INFORMAZIONE E FORMAZIONE RIR e PEI (AI SENSI DEL DM 16 MARZO 1998) Generalità delle Emergenze...

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INFORMAZIONE E FORMAZIONE RIR e PEI (AI SENSI DEL DM 16 MARZO 1998) Generalità delle Emergenze Generalità delle Emergenze Industriali e dell Industriali e dell Analisi dei Analisi dei Rischi di Incidente Rilevante Rischi di Incidente Rilevante Settala GAS Settala GAS Deposito, purificazione ed imbottigliamento Deposito, purificazione ed imbottigliamento GPL GPL

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INFORMAZIONE E FORMAZIONE RIR e PEI (AI SENSI DEL DM 16 MARZO 1998)

Generalità delle Emergenze Generalità delle Emergenze Industriali e dellIndustriali e dell’’Analisi dei Rischi Analisi dei Rischi

di Incidente Rilevantedi Incidente Rilevante

Settala GASSettala GASDeposito, purificazione ed imbottigliamento Deposito, purificazione ed imbottigliamento

GPLGPL

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DEFINIZIONIDEFINIZIONIRISCHIO RISCHIO probabilità che un determinato evento si verifichi in un dato periodo o in circostanze specifiche

ma anchema anchela misura della possibilità che si verifichi un danno di una entità definitaR = P x M.P (probabilità), M (Magnitudo)

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INCIDENTE RILEVANTEINCIDENTE RILEVANTEUn evento quale un’emissioneemissione, un incendioincendio, o un’esplosioneesplosione di grande entità, dovuto a sviluppi incontrollati che si verificano durante l’attività di uno stabilimento e che dia luogo ad un pericolo gravegrave, immediatoimmediato o differitodifferito, per la salute umana salute umana o per l l’’ambienteambiente, all’interno o all’esterno dello stabilimento, e in cui intervengano una o più sostanze.

(Art. 3 comma 1 punto f D.Lgs. 334/99)(Art. 3 comma 1 punto f D.Lgs. 334/99)

DEFINIZIONIDEFINIZIONI

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SOSTANZE PERICOLOSESOSTANZE PERICOLOSE “Miscele o preparati elencati nell’Allegato I, parte 1, o rispondenti ai criteri fissati nell’Allegato I, parte 2, che sono presenti come materie prime, prodotti, sottoprodotti, residui o prodotti intermedi, ivi compresi quelli che possono ragionevolmente ritenersi generati in caso di incidente”

(Art. 3, comma 1, lettera e - D.Lgs 334/99)

infiammabili/comburenti incendiincendi esplosivi esplosioniesplosioni

tossici /nocivi diffusionidiffusioni

DEFINIZIONIDEFINIZIONI

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SOSTANZE PERICOLOSESOSTANZE PERICOLOSEUna sostanza pericolosa possiede

ingenere una o più delle seguenti

caratteristiche:

può provocare incendi o può provocare incendi o esplosioniesplosioni

è pericolosa per la saluteè pericolosa per la salute

è corrosiva o irritanteè corrosiva o irritante

è pericolosa per lè pericolosa per l’’ambienteambiente

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EE ’’ opportuno leggere opportuno leggere attentamente gli attentamente gli

avvertimenti espressi con:avvertimenti espressi con:

FRASI DI RISCHIOFRASI DI RISCHIO:: rappresentate da una serie di cifre precedute

dalla lettera R

CONSIGLI DI PRUDENZACONSIGLI DI PRUDENZA:: rappresentati da una serie di cifre precedute dalla lettera S

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Frasi di Rischio e consigli di prudenza

R12:R12: Estremamente InfiammabileS9:S9: Tenere il recipiente in luogo ben ventilato

S16:S16: Conservare lontano da fiamme o scintille - Non Fumare

S33:S33: Evitare l'accumulo di cariche elettrostatiche

GPL GPL (miscela di Propano, Butano,Isobutano(miscela di Propano, Butano,Isobutano

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Principali caratteristiche di pericolosità del GPL

Gas liquefatto estremamente infiammabile.Formazione di miscele esplosive gas/aria.Gas più pesante dell’aria (in assenza di ventilazione tende ad accumularsi in pozzetti, cunicoli, fosse per motori, caditoie per fognature, ecc.).Asfissiante (ma NON tossico).Sono possibili lesioni da freddo a contatto del liquido con la pelle e con gli occhi (non irritante la fase gassosa).

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RAPPORTO DI SICUREZZA

Cos’è ?E’ un documento elaborato all’interno dell’Azienda o da consulenti esterni esperti nel settore dei rischi industriali

Chi lo deve fare ?Tutte le Aziende classificate ““a rischio di a rischio di incidente rilevanteincidente rilevante””, a causa del tipo di prodotti utilizzati o per le quantità delle lavorazioni effettuate.

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RAPPORTO DI SICUREZZA

A quali norme di legge risponde ?

La legislazione base risale al D.P.R. 175 del 1988 (Legge SEVESOLegge SEVESO), ma da allora sono state prodotte diverse modificazioni e integrazioni, fino all’attuale D.Lgs. N. 334 del 1999 (SEVESO 2SEVESO 2), recentemente integrata dal D.Lgs. N. 238/05 (SEVESO 3SEVESO 3).Le linee guida per la stesura del R.d.S. sono contenute nel D.P.C.M. 31/3/1989Per i depositi di GPL si fa riferimento al DM 15/5/96 specifico

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RAPPORTO DI SICUREZZA

Cosa contiene ?Descrizione accurata degli impianti, delle attività e dei prodotti utilizzati in azienda.Descrizione accurata delle misure di sicurezza e di emergenza adottate (impiantistiche e gestionali).Analisi di rischio su base probabilistica o con metodi indicizzati.Descrizione dei possibili eventi incidentali.Analisi delle conseguenze di eventi incidentali (zone di danno).Verifica di compatibilità territoriale.

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RAPPORTO DI SICUREZZAA cosa serve ?A verificare la rispondenza degli impianti, le attività svolte e ai criteri di sicurezza adottatiA mettere in atto interventi di riduzione del rischioA identificare i possibili Top-EventTop-Event e valutare il livello di RISCHIO, in termini di probabilitàprobabilità e magnitudomagnitudo A stimare l’area esterna all’azienda, potenzialmente interessata all’evento incidentale

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Nel Rapporto di Sicurezza sono stati considerati i seguenti scenari incidentali

massimi ipotizzabili:

TOP 1: Rottura tubazione lato vapore durante le fasi di movimentazione del GPL.TOP 2: Rottura tubazione lato liquido durante le fasi di movimentazione del GPL.TOP 3: Rilascio di GPL dalla valvola di sicurezza di un serbatoio GPL.TOP 4: Rilascio di GPL dal braccio articolato di travaso nella baia di carico/scarico autobotti.TOP 5: Rilascio di GPL in sala pompe/compressori.TOP 6: Rilascio di GPL in area imbottigliamentoTOP 7: Rilascio di DME dal serbatoio di stoccaggio

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Piano di Emergenza Interno (PEI)

CosCos’’è il PEIè il PEI

Il Piano di Emergenza Interno costituisce un insieme organico di disposizioni, informazioni, procedure e modalità organizzative attraverso le quali l’Azienda intende pianificare la gestione di eventuali situazioni di Emergenza all'Interno del proprio stabilimento.I contenuti minimi del PEI sono definiti in Allegato IV al D.Lgs n. 334/99

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Scopi del PEIScopi del PEI

Fornire al personale una corretta informazione sui possibili fenomeni incidentali rilevanti individuati in sede di analisi di rischio;Definire le azioni da intraprendere fin dal primo insorgere di ciascun evento incidentale al fine di contenerne gli effetti e limitarne le conseguenze;Pianificare le azioni mirate alla protezione delle persone, delle cose e dell'ambiente;Dettare disposizioni per la corretta informazione alle Autorità pubbliche ed ai servizi di soccorso esterni;Giungere, nel minor tempo possibile, al ripristino della normalità.

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Fasi dellFasi dell’’emergenzaemergenza

Ai fini della pianificazione delle procedure da attuare in caso di emergenza, sono state definite 2 fasi:

FASE 1: PREALLARMEFASE 1: PREALLARMEFASE 2: ALLARME EVACUAZIONEFASE 2: ALLARME EVACUAZIONE

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FASE 1: PreallarmeFASE 1: Preallarme

Lo stato di preallarme rende immediatamente operativo l’intervento della squadra di emergenza, ed è caratterizzato da un SUSUONO LUNGO E ONO LUNGO E CONTINUOCONTINUO Questo suono allerta la squadra di emergenza che interviene su indicazione del coordinatore dell’emergenza o suo sostituto. Il Coordinatore in caso di ripristino delle condizioni normali dà disposizioni per la tacitazione delle sirene.Qualsiasi personaQualsiasi persona si accorga che “c’è qualcosa di irregolare” deve dare subito il segnale di preallarme.

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FASE 2: AllarmeFASE 2: Allarme

L’ALLARME generale è decretato dall’attivazione manuale di appositi pulsanti dislocati in diversi punti dello stabilimento. I pulsanti sono azionabili da chiunque verifichi una condizione anomala di pericolo La sirena di stabilimento è caratterizzata da SUONI BREVI E RIPETUTIA questo segnale tutto il personale dovrà applicare la procedura di EVACUAZIONE dallo stabilimento.

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FASE 2: AllarmeFASE 2: AllarmeGli eventi che determinano la fase di “Allarme” sono tutti gli scenari di incendioincendio e di fuoriuscita di gas nonfuoriuscita di gas non incendiatoincendiato per i quali non sono ipotizzabili interventi con le sole risorse interne.

Lo stato di allarme rende immediatamente operativa ll’’evacuazioneevacuazione dello stabilimento, in quanto la situazione non è più gestibile con le forze interne;

I Vigili del FuocoI Vigili del Fuoco, al momento del loro arrivo assumono il comando delle operazioni antincendio. Il Coordinatore e i componenti della squadra d’emergenza di stabilimento si mettono a disposizione dei V.V.F, provvedendo ad informarli circa l’accaduto e collaborano, se richiesto, per interventi specifici sugli impianti e sui dispositivi esistenti.

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