informatore mensile della Parrocchia san Protaso Vescovo ... · te e la domanda sul senso della...

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Numeri telefoNici sacerdoti Don Paolo Zago 02 4042970 Don Luigi Giussani 02 4075922 Don Andrea Damiani 340 8992917 Anno 7 Numero 49 Settembre-Ottobre 2016 E-mail: [email protected] San Protaso InForma informatore mensile della Parrocchia san Protaso Vescovo in s.s. Protaso e Gervaso martiri seGreteria da lunedì a sabato dalle 9 alle 12; da martedì a giovedì anche dalle 16 alle 18 Via Osoppo, 2 - 20148 MILANO - Tel. 02 40071324 - Fax 02 87181771 - E-mail: [email protected] reliGiose Oblate M. V. Fatima 02 49785656 via Osoppo, 2 Serve degli Infermi 02 48007302 via Previati, 51 Religiose di Nazareth 02 4814767 via Correggio, 36 oratorio via Osoppo, 2 Tel./Fax 02 4077474 serVizi Centro d’Ascolto Caritas 02 40071324 mercoledì dalle 10 alle 12 Casa d’Accoglienza 02 4980127 V.le Murillo, 14 Patronato Acli 02 40071324 Centro Culturale 02 40071324 saNte messe Vigiliare 18,00 Festive 8,00 - 10,00 - 11,30 - 18,00 Feriali 7,00 - 9,30 - 18,00

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Numeri telefoNicisacerdotiDon Paolo Zago 02 4042970Don Luigi Giussani 02 4075922Don Andrea Damiani 340 8992917

Anno 7 Numero 49 Settembre-Ottobre 2016E-mail: [email protected]

San Protaso InFormainformatore mensile della Parrocchia san Protaso Vescovo in s.s. Protaso e Gervaso martiriseGreteria da lunedì a sabato dalle 9 alle 12; da martedì a giovedì anche dalle 16 alle 18Via Osoppo, 2 - 20148 MILANO - Tel. 02 40071324 - Fax 02 87181771 - E-mail: [email protected]

reliGioseOblate M. V. Fatima 02 49785656via Osoppo, 2Serve degli Infermi 02 48007302via Previati, 51Religiose di Nazareth 02 4814767via Correggio, 36

oratoriovia Osoppo, 2 Tel./Fax 02 4077474

serViziCentro d’Ascolto Caritas 02 40071324mercoledì dalle 10 alle 12

Casa d’Accoglienza 02 4980127V.le Murillo, 14

Patronato Acli 02 40071324

Centro Culturale 02 40071324

saNte messeVigiliare 18,00Festive 8,00 - 10,00 - 11,30 - 18,00Feriali 7,00 - 9,30 - 18,00

“Lo sguardo di Gesù sul mondo e sull’uomo”Sta per iniziare il nuovo anno pastorale. In continuità con il percorso dell’anno scorso, vorremmo approfon-dire e comprendere meglio qual è lo sguardo di Gesù sul mondo e sull’uomo, con l’aiuto di Maria, “aurora di salvezza”.Il contesto attuale (in cui ogni valore sembra perdere valore, in cui Dio appare sempre più come insignifican-te e la domanda sul senso della vita sembra sostituita solo dalla ricerca di emozioni e sentimenti appaganti, in cui la felicità del divano rende tutto opinabile e mette in discussione persino la possibilità che esista una Verità e un Salvatore) mette in gioco la necessità di rendere ragione dei contenuti della nostra fede. In particolare ci sembra che oggi sia particolarmente in crisi l’idea stessa di “essere umano”, privato della sua dignità dalle biotecnologie e dalle neuroscienze, dalle teorie del gender e dalla messa in discussione dell’esistenza stessa di una “natura umana”.Ecco allora perché la proposta di formazione per gli adulti diventa quanto mai urgente e decisiva. Per questo col Consiglio pastorale abbiamo pensato ad un cammino intenso ed impegnativo, ma certamente di qualità

GIORNATE DI RITIRO4 mattinate di ritiro per riflettere insieme sullo sguardo di Gesù nei confronti dell’uomo.

Orario: dalle 9.30 alle 11 e poi Messa alle 11.30.Una domenica mattina del mese successivo, dopo la Messa delle ore 10, ripresa insieme dei contenuti proposti,

a seguito di un approfondimento personale dopo l’incontro di ritiro.(programma a pagina 3)

GRUPPI DEL VANGELOTutti i terzi venerdì del mese, a partire da venerdì 21 ottobre, nelle case (quelle dell’anno scorso ma, se ci sono, anche di nuove!) ci troveremo per meditare su una pagina del Vangelo. Il tema, lo sguardo di Gesù sul mondo, verrà affrontato a partire dalle parabole del capitolo 13 di Matteo.Sono invitati anche tutti i genitori dei bambini dell’iniziazione cristiana, che parteciperanno nelle case in cui è presente la catechista del loro gruppo.Gli animatori si prepareranno insieme alla sera del primo venerdì.La lectio divina, invece, si terrà alle ore 16.30 e 21 il secondo e quarto venerdì; e alle 16.30 (all’interno dell’ado-razione), il primo venerdì di ogni mese.

PRIMO SABATO DEL MESE CON LA MADONNA DI FATIMAIn concomitanza col centenario delle apparizioni, tutti i primi sabati del mese, dopo la Messa delle 9.30 (dal 1 novembre anticipata alle ore 9) vi sarà l’esposizione della statua della Madonna. La Chiesa resterà aperta fino alle ore 19. Alle ore 17, esposizione eucaristica, rosario meditato e benedizione, prima della messa delle ore 18.

Invito pertanto tutti a prendere sul serio queste proposte, in linea con quanto scrive il nostro Arcivescovo nella sua lettera pastorale:“Quando i cristiani si incontrano non fanno mai mere “riunioni”, ma “assemblee ecclesiali”.Questo sguardo ampio sul nostro incontrarci determina l’atteggiamento con cui ci prepariamo e viviamo questi gesti, con una disposizione a donare noi stessi attraverso la comunicazione della nostra vita, e a praticare un “ascolto di fecondazione” che vinca il pregiudizio e faccia emergere la forza convincente di una unità piena di carità verso tutti.”

Don Paolo

Parrocchia San Protaso

Anno pastorale 2016-2017 “Lo sguardo di Cristo sull’uomo”Mezze giornate di ritiro per adulti in Parrocchia

per approfondire e rendere ragione della speranza che è in noi.

“Che cosʼè lʼuomo perché te ne curi?”DOMENICA 9 OTTOBRE

“L’uomo deriva dalla scimmia, da Adamo o da… Gesù Cristo?”

DOMENICA 4 DICEMBRE“Inside-out me: sentimenti, ragione, libertà.Chi governa la mia console?”

DOMENICA 5 FEBBRAIO“Che cercate? Cosa mi rende felice?”

DOMENICA 2 APRILE“Come affrontare le circostanzee le fatiche della vita?”

ORARIO DELLE GIORNATE:Ore 9.30 Ritrovo nel teatro Osoppo (i ragazzi si ritrovano in Chiesa per la Messa).

Provocazione multimediale e riflessioneOre 11.00 Coffe-breakOre 11.30 Santa Messa (i ragazzi si incontrano in oratorio con gli animatori)

LA RIPRESAPer chi lo desidera nei mesi successivi alle mezze giornate di ritiro, vi sarà una ripresa insieme dei contenuti proposti:

Domenica 13 novembre ore 11.00 Domenica 12 marzo ore 11.00Domenica 15 gennaio ore 11.00 Domenica 7 maggio ore 11.00

Una riflessione sul tema della catechesiRiportiamo, perché sia oggetto della riflessione di tutti, il testo di una bellissima conversazione sul tema della catechesi, che don Luigi ha svolto durante la giornata di ritiro del Consiglio Pastorale, svoltasi ad Eupilio lo scorso 18 settembre. Sulle rive del lago di Pusiano, i membri del consiglio hanno programmato le attività del nuovo anno pastorale. Ci sembra bello riportare, a margine dell’intervento di don Luigi, anche una breve rifles-sione che l’amico Enrico ha fatto giungere in redazione all’indomani dell’incontro. E che dice del clima di comunione che si è costruito lavorando insieme.

Primo puntoMi introduco nella questione dicendo subito una cosa che potrebbe risultare scontata.La catechesi riguarda, in modo esplicito, l’esperienza della fede di un adulto e di una comunità di adulti. Quindi ciò che è in gioco è proprio l’esperienza della fede cristiana incontrata.Ora, se dovessimo, in modo elementare, descrivere che cosa sia la fede cristiana, noi potremmo dire così: la fede cristiana è l’esperienza nella quale la realtà dell’uomo, con tutto il suo bagaglio di umanità e di storicità, incon-tra e si rapporta con un’altra realtà, quella del mistero di Dio, di Cristo e della Chiesa.

Nota beneLa realtà di Cristo si definisce in termini di un “soggetto personale”; è la realtà di un Tu, quindi di una libertà e di una ragione, di un amore e di una intelligenza. Per questo si può parlare, come ha fatto il nostro Cardinale nella sua ultima lettera, del “pensiero di Cristo”, appunto perché Cristo è una persona: ama, pensa, ha una coscienza sulla realtà, ha una consapevolezza di sé, del valore di sé rispetto alla realtà tutta e in particolare ha coscienza dell’identità dell’uomo.

La catechesi si inserisce dentro questa dinamica, in questa simbiosi tra l’uomo, (il suo cammino, le sue circo-stanze, la sua libertà, la sua ragione, il suo modo di concepire se stesso e la realtà) e la persona di Cristo.

Secondo puntoAffiorano le due grandi dinamiche della catechesi:

1. quella propositiva, cioè quella di rendere presente “il pensiero di Cristo”. Si custodiscono i contenuti fonda-mentali, in termini di “dottrina”, cioè di consapevolezza, circa l’annuncio cristiano secondo la ricchezza della riflessione che la Chiesa cristiana ha costruito lungo la sua storia, dall’origine a oggi.Questa proposizione, nella catechesi, avviene in un percorso che non è determinato, in prima istanza, dalla sol-lecitazione di circostanze particolari (sociali, culturali, religiose, liturgiche), ma tende a realizzarsi in una orga-nicità di sviluppo. Un momento di proposta che in modo ordinato richiama, suggerisce e ripropone nei suoi contenuti, nelle sue ragioni profonde e nella sua urgenza di incidenza sulla vita, il patrimonio della consapevo-lezza ecclesiale.

2. quella valutativa, cioè quella di offrire alla persona e alla comunità, alla luce delle esperienze personali e/o comunitarie, la possibilità di verificare il proprio cammino di fede, di appartenenza, di implicazione della propria vita e della vita della comunità con la fede che si è incontrata.Il livello valutativo è altrettanto decisivo, anche per non correre il rischio di ridurre a mero pensiero dottrinale nel senso di teoria, di ideologia, di sole indicazioni morali, il contenuto della fede. La fede è un pensiero ma è di più di un pensiero, è un amore ma è di più di un amore; un amore, un pensiero: la mia persona abbracciata dalla persona di Gesù che chiede di porsi nella nostra esistenza come fattore decisivo, come possibilità di cam-biamento e di compimento. La catechesi è il momento in cui, a partire dalla pluralità di espressioni e di esperien-ze che la comunità vive, è data la reale possibilità a ciascuno di renderla sempre più vera (verificare), correggen-do e valorizzando il cammino della fede.

Nota beneQuanto abbiamo descritto riguarda la persona, la singola persona, ma il cammino della fede, come incontro dell’umano con il divino, non può non essere termine di una responsabilità reciproca, di una passione gli uni per

gli altri – lo impone il carattere ecclesiale della fede - che ritrova, per noi qui presenti, nella condivisione della responsabilità pastorale, una accentuazione particolare.

Possiamo anche affermare che la catechesi si pone come strumento, non unico, ma privilegiato, per chi è inve-stito, a vario titolo, della responsabilità pastorale. Nel momento della catechesi si realizza il desiderio di avere consapevolezza del cammino della fede delle persone e della comunità, con l’umiltà e la saggezza di cogliere, da una parte, i punti di debolezza da approfondire e, dall’altra, di riconoscere ciò che di vero, di bello e di signi-ficativo la comunità cristiana esprime a favore di tutti.

Modalità operativeLe modalità con cui tradurre le due dimensione della catechesi (propositiva e valutativa) possono essere molte-plici.Io voglio custodire, nella loro elementare essenzialità, due fattori particolari:– un momento di proposta, di annuncio e quindi di ascolto da parte della comunità adulta. – un momento di ripresa, nel dialogo e nel confronto, a partire da ciò che si è ascoltato, per una valutazione della propria esperienza personale e comunitaria. Credo che tutti riconosciamo il bisogno di non accontentarci di fare le cose insieme, ma di condividere, attraverso il dialogo, le ragioni e lo scopo di ciò che operativamente condi-vidiamo. Ciò rende sempre più significativi i nostri rapporti e edifica una coscienza di appartenenza.

Ulteriori noteIl coinvolgimento di tante persone in particolari esperienze della nostra parrocchia, in linea di principio, cioè di valore, non pone alcun problema relativamente alla proposta della catechesi.Le esperienze particolari, di gruppo, di amicizia, di attività rimangono espressioni e momenti significativi e importanti della vita delle persone che vi partecipano. Il gesto della catechesi non sminuisce o riduce il valore di queste aggregazioni, perché la catechesi si pone come gesto educativo alla dimensione ecclesiale della fede, in una possibilità di ascolto e di confronto di ciò che è patrimonio comune della fede stessa in ogni sua espressione. Si contribuisce alla verità dell’esperienza particolare, nella prospettiva di un bene per tutti e per il mondo.Ritengo che la catechesi meriti di essere proposta a tutti gli adulti e sia sollecitata la partecipazione di tutti a entrambi i suoi momenti costitutivi. Se non avesse questa destinazione, verrebbe meno una sua ragione d’essere: il maturarsi della fede delle persone come esperienza ecclesiale.

Don Luigi Giussani

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Si è ridotto il tempo a disposizione (una giornata invece che un weekend) ma non l’intensità, la profondità, il desiderio di mettersi in gioco in questo gesto che si pone all’inizio di un nuovo anno pastorale. Dopo dodici mesi di esperienza aspettavo questo momento e mi sono sentito (come la prima volta) in famiglia. Ho l’attitudine a pianificare e farlo con un oggetto che è la crescita di una comunità nella fede, è una respon-sabilità che sento irrinunciabile.Naturalmente, come in tutte le famiglie, non sempre si è d’accordo, ma qui ho verificato il desiderio di ciascuno di andare incontro all’altro, con la consapevolezza che il valore di ciò che abbiamo in comune è più grande dei nostri particolarismi.E poi, come dice in modo illuminante il nostro cardinale: “ quando i cristiani si incontrano non fanno mai mere riunioni, ma assemblee ecclesiali”.Per finire, vorrei lasciare un messaggio agli “abitanti” della Parrocchia e dire loro che stiano certi che c’è chi pensa a loro con affetto fraterno e lavora perché tutti insieme si possa fare quell’Incontro che, solo, è in grado di dare sapore alla vita di ciascuno: il Consiglio Pastorale è questo ed io lo posso testimoniare, perché l’ho visto ad Eupilio.

Enrico Molinari

L’estate di San ProtasoUn’estate ricca, quella della nostra parrocchia. Nei vari contributi, le tappe di un cammino.

Abbiamo iniziato con i campi estivi: la bellezza di essere comunità!Si racconta negli Atti degli Apostoli che le prime comu-nità cristiane erano solite riunirsi in fraternità, pregando insieme, servendosi gli uni gli altri. L’esperienza dei Campi Estivi in montagna, nel mese di Luglio (due turni: uno con i ragazzi delle elementari e uno con quel-li delle medie) sono stati, in piccolo, proprio un’espe-rienza di comunità cristiana! Due settimane nelle quali vivere insieme, in un paesaggio – quello del Trentino – che ci ha aiutato a vivere lo stupore per la bellezza inesauribile del Creato, per imparare e continuare ad essere discepoli di Gesù e fratelli tra noi. Al centro delle nostre giornate stava l’Eucarestia, celebrata nella sem-plicità e nella partecipazione di tutti, momenti di pre-ghiera che aprivano e chiudevano la giornata, tempi per la riflessione di gruppo, ma anche personale, momenti di gioco, di svago, di gite in montagna – persino sotto la pioggia -, di servizio gli uni gli altri nell’apparec-chiare, sparecchiare, pulire.

Ha accompagnato il Campo elementari la figura di Giuseppe, capostipite del popolo di Israele. Con lui abbiamo viaggiato attraverso temi importanti per noi come: sogni, perdono, riconciliazione, famiglia, viaggio… Ci ha insegnato che nonostante tutto Dio “vede più lontano di me”, come diceva la canzone che ha fatto da linea guida di tutta la settimana.Con i ragazzi delle medie abbiamo scoperto il mondo del Piccolo Principe attraverso i personaggi che il ragazzo incontra nel suo viaggio, pianeta per pianeta, per arrivare a scoprire che l’amicizia è un viaggio, un cammino che va costruito giorno dopo giorno, stando attenti a tutti quegli atteggiamenti che posso-no rovinare l’amicizia.Due settimane cariche anche di momenti nei quali guardarsi in faccia per chiedersi scusa, ricominciare, crescere e imparare dai propri errori, grazie al pre-ziosissimo aiuto di suor Alfonsina, suor Ida, Luca e tutti gli educatori che hanno preso per mano i ragaz-zi permettendogli di vivere, ancora una volta, un’esperienza di vita che – credo – rimarrà nei loro cuori, magari anche come il sogno di una comunità cristiana da vivere non solo “in Trentino”, ma anche qui! (don Andrea)

Abbiamo proseguito verso Cracovia per la GMG: “andare per le strade del nostro Dio”La XXXI Giornata mondiale della Gioventù è finita, eppure il suo ricordo rimane ancora vivissimo nella mente e difficilmente sfumerà. Un po’ perché è impossibile dimenticare la fatica fatta per arrivare al Campus Misericordiae, tra il caldo, la strada e il carico che ognuno di noi portava con sé. Cosi come non si può dimen-ticare la visita ad Auschwitz e Birkenau, che nella sua enorme distesa desolata porta il dramma e l’atrocità dell’Olocausto. Un po’ perché abbiamo quasi il dovere di non dimenticare quello che abbiamo vissuto per una settimana e di testimoniarlo da qui in poi.

Non si possono dimenticare le centinaia di migliaia di giovani che si sono ritrovati a Cracovia con lo scopo di pregare insieme e di testimoniare la bellezza e la gioia della fede in Gesù Cristo; con il desiderio di condividere la fede con i giovani di altri paesi, diversi gli uni dagli altri ma uniti in un unico Amore. I colori delle migliaia di bandiere che per giorni sono state sventolate per le strade della città, tra inni nazionali, canti, balli di ogni tipo e pure sfottò calcistici. L’ospitalità dei polacchi, come Zofia e Yazzeck, che ci hanno accolto nelle loro case

e ci hanno trattato come fossimo i loro figli. Le persone conosciute, e in particolare gli amici dell’Addolorata, di Calasanzio e di Corsico, che, insieme a noi, hanno vissuto quest’esperienza. E gli incontri inaspettati, come quello con suor Anna Nobili, che ci ha raccontato non solo della sua conversione ma anche, e soprattutto, del sacramento della Riconciliazione, del desiderio di cercare Dio e della bellezza di trovar-lo nel perdono; della Parola di Dio come unica guida, capace di darci una direzione, a dispetto delle tante parole prive di senso espresse dalla nostra società e dai mass media. E indimenticabili sono anche le parole di Papa Francesco, che ci hanno accompagnato lungo tutta la settimana. Parole bellissime, con cui il Papa ci ha spronato affinché non fossimo “giovani da divano” ma costruttori di ponti tra la gente, fratelli gli uni verso gli altri, seminatori di speranza. Porto nel cuore, in particolare, quelle pronunciate durante la Veglia: l’invito a rispondere al mondo in guerra con la fraternità, a non “vegetare”, ma ad avere coraggio, perché “la vita è bella, sempre che vogliamo lasciare un’impronta”. Bellissima e altrettanto commovente, poi, l’omelia sul Vangelo di Zaccheo, quel piccolo uomo in cui ciascuno di noi può ritrovarsi. Anche noi, infatti, ci ritroviamo con gli stessi ostacoli da affrontare: il non sentirci all’al-tezza di Gesù, la vergogna di accettare il suo invito o di dirgli il nostro sì, la paura del giudizio degli altri… e il Papa ancora una volta ci ha invitato al coraggio, a lasciarci amare da Dio come siamo, a non fer-marci alla superficie delle cose, a non avere timore di credere “in una nuova umanità, senza aspettare che ci dicano “bravi”, ma cercando il bene per se stessi, contenti di conservare il cuore pulito e di lottare per l’onestà e la giustizia”. Ogni GMG è una storia a sé e le parole non riescono a descrivere tutto. Madrid, la mia prima, mi ha dato slancio e mi ha aperto al mondo, mostrandomi quanto grande è il desiderio di Dio in tanti giovani come me, sparsi in ogni angolo del mondo. Cracovia è stata sorprendente: mi ha lasciato una grande gioia, ma ha anche riconferma-

to quel desiderio e spinto a crescere nella fede. Spero che questa sorpresa e questa gioia continuino ad accompa-gnarmi lungo il cammino e siano solo un nuovo punto di partenza. Perché, come ci ha detto il Papa: “Potranno giudicarvi dei sognatori, perché credete in una nuova umanità, che non accetta l’odio tra i popoli (...): non scoraggiate-vi, con il vostro sorriso e con le vostre braccia aperte voi predicate speranza e siete una benedizione per l’unica fami-glia umana!” (Angela Marchesano)

Siamo stati in pellegrinaggio sulle strade dei santi francesiDopo le vacanze dell’oratorio in Trentino ed il viaggio a Cracovia dei giovani, è la volta di un gruppetto di parroc-chiani che, il primo di settembre di un’estate ancora calda, si mette in viaggio di nuovo. Questa volta, con don Paolo, si parte per le strade di Francia. La prima tappa, un gioiel-lo incastonato tra le montagne dell’Isère, è Notre Dame De La Salette, luogo di un’apparizione della Madonna nel 1847. Colpiscono, soprattutto, le lacrime di Maria, il volto addolorato con cui Ella apparve ai due giovani pastorelli. Quel pianto per il male generato dall’uomo è un dolore appassionato, che lacera il Suo cuore, ma la porta, un attimo dopo, a dire a quei ragazzini, “non abbia-te paura”, accogliete l’abbraccio dell’Amore di Dio che non si stanca di scendere a valle per incontrare l’uomo. Passiamo una giornata intera, alla Salette, ed è faticoso staccarsi da quest’angolo di paradiso, un campanile che accarezza il cielo e dialoga di notte con le stelle. Ma il giorno dopo siamo ad Ars, luogo dove visse San Jean-Marie Baptiste Vianney. Difficile non commuoversi meditando sulla figura di quest’umilissimo parroco, che seppe ricondurre a Gesù così tante persone. Quando

entriamo in chiesa, dopo aver visitato la sua casa, un gruppo di suore sta terminando di pregare e il loro canto sembra quello degli angeli, scesi giù dal cielo per noi. Tra tante cose, colpisce il racconto di quel giorno in cui il Curato, vedendo un contadino che ogni giorno entrava in chiesa sostando a lungo davanti al Tabernacolo, gli aveva chiesto cosa mai facesse. “Nulla, signor parroco, io guardo Lui e Lui guarda me”, aveva risposto e il Curato aveva descritto quello come uno tra i più alti segni di fede e di preghiera.Portando tutto questo nell’anima, ci spostiamo a Cluny, dove la furia dell’uomo ha lasciato solo pochi ruderi di quello che fu uno dei luoghi più importanti del monache-simo. Eppure Taizé, che visitiamo a pochi chilometri dall’abbazia, sembra dire che il desiderio d’infinito e di unità non ha smesso di albergare nel cuore dell’uomo. Quel cuore che vuole essere sempre più simile a quello di Gesù, trova la fine del suo pellegrinaggio a Paray-Le-Monial, dove la splendida abbazia che si rifrange sulle rive del fiume fa da sfondo all’esperienza della vita di

Santa Margherita Alacoque, che il Cuore di Dio aveva conosciuto così intensamente. E’ un abbraccio, alla fine, che ci accompagna lungo la strada verso casa, felici di tre giornate vissute nella gioia e nella comunione. Passando sotto le pendici del monte Bianco, guardiamo verso l’alto, ignari di quel che sarebbe successo pochi giorni dopo, quando un gruppo di turisti sarebbe rimasto sospeso per tutta la notte, a bordo di una funivia temporaneamente guasta. Quante volte si rimane a mezz’aria, incerti e impauriti, alle prese con le ferite della vita. Ma c’è una Misericordia che, come per quei turisti, giunge ogni gior-no. All’alba di un nuovo mattino. (Fausto Leali)

Ed abbiamo finito in bellezza con la festa dell’oratorio: pronti per il nuovo anno!E’ un giorno di festa, il 25 settembre, ed il motto dell’anno è “scegli bene”. Ma cosa dobbiamo scegliere? Don Andrea, durante l’omelia della Messa, ci aiuta a capire. Dice che la scuola è già cominciata e che noi dobbiamo sempre andare dietro all’unico vero Maestro. Gesù

vuole regalarci una vita che non finisce ed è pro-prio questo il bene a cui non rinunciare per nulla al mondo. Su un piccolo portachiavi, che regala ai bambini del cate-chismo, ci sono due piedini ed è il secondo motto da consegnare anche a tutti i parrocchiani: “seguimi”. La strada di Gesù, quella da continuare a percorrere dopo tutte le tappe dell’estate è quella che parte da Lui ed a Lui ritorna, come i palloncini che volano liberi nel cielo poco dopo, quando, al termine della celebrazione, ci si ritrova tutti insieme sul campo di calcio. E’ cominciato un nuovo anno, ma continua la cosa più bella di tutte, una sequela. Sarà un anno bellis-simo, anche stavolta. E davvero non sarà poi così difficile cammi-nare: siamo tenuti per mano dall’Amore.

“Dopo il vento ci fu un terremoto.Ma Dio non era nel terremoto…”

Ha scritto giustamente il priore di Bose, Enzo Bianchi, su un giornale in questi giorni: “davanti alla tragicità di eventi come questo terremoto, dovremmo vigilare, affinché l’angoscia del restare «senza parole» non sia aneste-tizzata dal ripetere parole senza senso. Sentire che ai sopravvissuti Dio avrebbe fatto la grazia di non essere travolti dal terremoto, fa intendere che Dio l’avrebbe al contempo rifiutata a chi invece è morto. Chi si è salva-to potrebbe allora gridare al miracolo, ma quanti sono rimasti schiacciati dalle macerie, a cominciare da tanti bambini, avrebbero conosciuto solo il volto di un Dio irato. Non è questa la fede cristiana, così come non lo è l’affibbiare implicitamente al Dio di Gesù Cristo il nome di «destino»: retaggio di una mentalità «pagana» che secoli di cristianesimo non hanno mai superato definitivamente”.Si chiedeva Papa Francesco alla via crucis della GMG a Cracovia: “Dov’è Dio? Dov’è Dio, se nel mondo c’è il male, se ci sono uomini affamati, assetati, senzatetto, profughi, rifugiati? Dov’è Dio, quando persone innocenti e bambini muoiono (…)? Dov’è Dio, di fronte all’inquietudine dei dubbiosi e degli afflitti (…)? Esistono doman-de per le quali non ci sono risposte umane. Possiamo solo guardare a Gesù, e domandare a Lui. E la risposta di Gesù è questa: “Dio è in loro”, Gesù è in loro, soffre in loro. E prosegue ancora il Papa: “Gesù stesso ha scelto di identificarsi in questi nostri fratelli e sorelle, provati dal dolore e dalle angosce, accettando di percorrere la via dolorosa verso il calvario. Egli, morendo in croce, si consegna nelle mani del Padre e porta su di sé e in sé, con amore che si dona, le piaghe fisiche, morali e spiri-tuali dell’umanità intera. Abbracciando il legno della croce, Gesù abbraccia la nudità e la fame (…), il dolore e la morte degli uomini e delle donne di tutti i tempi”. La nostra fede ci dice che l’uomo non è solo nelle tragedie: Dio salva, Dio opera per la vita, riscatta dalla morte. Tutta l’opera di Dio è riscatto, persino del cosmo: “La creazione stessa nutre la speranza di essere liberata dalla schiavitù della corruzione”. Dio allora non è dall’altra parte della barricata: è con noi, accanto a noi, subisce, con noi, il male, lo prende su di sé per liberarci. La Bibbia ci insegna che il male non viene da Dio. Non è Dio che fa il male. E’ Erode, non Dio, che uccide i bambini. In Gesù, Dio è il perseguitato, non il carnefice. Non è vero, come dice il proverbio, che “non cade foglia che Dio non voglia”. Ci sono foglie, come il terremoto, il dolore innocente, la cattiveria, l’ingiustizia, la sopraf-fazione, ecc., che cadono a terra senza che Dio lo voglia. Lui, con Parola forte ed inequivocabile, in Cristo ci assicura: “non sono io che vi faccio capitare le disgrazie; non sono io che vi metto in croce; non sono io che vi faccio del male”. Dio, il Dio che si rivela in Gesù Cristo, è piuttosto Colui che prende su di sé il male, è Colui che sale in Croce al posto degli uomini, dichiarando la sua incondizionata volontà di bene per gli uomini: dà la sua vita per salvarci dal male. Guai a noi, allora, accusare Dio: sul banco degli imputati va messo non il Dio cristiano, ma l’Erode di turno, si chiami malattia, incidente, terremoto, incuria, potere, o altro.Di fronte al dolore innocente, allora, non dobbiamo accusare Dio, ma alzare a Lui lo sguardo per scoprire la speranza che da Lui viene, per scoprire chi è: e Lui è l’Innocente che soffre per amore nostro. Di fronte al dolo-re innocente, la sola risposta che possiamo dare è la Croce: il nostro Dio è lì. Dentro al dolore troviamo Lui e dobbiamo dire: “sei Tu, Gesù Crocifisso ed abbandonato. Sei tu”. Guai a noi se volessimo metterlo da un’altra parte, guai a noi se ci dimenticassimo chi è il Dio Cristiano: un Dio crocifisso per amore. Finiremmo per perde-re la fede, per accusarlo ingiustamente, per fare di Lui il complice della cattiveria di fronte agli innocenti di questo mondo. Faremmo di Lui, il Giusto per eccellenza, l’Innocente crocifisso, il più crudele dei peccatori e degli aguzzini. E’ l’errore in cui cade tanto ateismo: si ribella nei confronti di un Dio che non è il Dio Cristiano, ma una sua caricatura pietista. Dio non fa il male. Il male non viene da Dio. Il Dio cristiano è il Cristo Crocifisso; il Dio cristiano si identifica col sofferente e per questo chiede di vivere opere di misericordia. La nostra vita è stata affidata alle nostre mani, mani fragili, mani capaci anche di commettere il male, mani più sovente responsabili di omissioni nei confronti del bene. E di fronte a questo dramma, forse dovremmo parlare di tante omissioni di bene...Per questo risuona forte per noi l’appello del Papa: “Siamo chiamati a servire Gesù crocifisso in ogni persona emarginata, a toccare la sua carne benedetta in chi è escluso, ha fame, ha sete, è nudo, carcerato, ammalato, disoccupato, perseguitato, profugo, migrante. Lì troviamo il nostro Dio, lì tocchiamo il Signore. Ce l’ha detto Gesù stesso, spiegando quale sarà il “protocollo” in base al quale saremo giudicati: ogni volta che avremo fatto questo al più piccolo dei nostri fratelli, l’avremo fatto a Lui”.Anche da questa consapevolezza dipenderà la capacità dei cristiani di trovare il modo di agire per il bene comu-ne e le parole per narrare, anche di fronte all’atrocità di tante morti assurde, la propria fede in un Dio di amore.

Don Paolo

RASSEGNA TEATRALE 2016-2017Sabato ore 21.00 e Domenica ore 16.00

17 e 18 settembre 2016La Compagnia “I catanaij” in:

“All’ospizzi dei vegett s’è liberà on let”di Santalucia e Vialli Commedia dialettaleSabato 24 settembre“Prima il Vangelo, secondo me”di e con Michele Diegoli Spettacolo di CabaretDomenica 25 settembreCompagnia teatrale Donghese in:

“Tri pulaster (…e una caponera)”di E. Scarpetta Commedia dialettaleDomenica 2 ottobreAssociazione Music Call Arts in:

“Il Risorto”di Daniele Ricci Musical live8 e 9 ottobre“Giuseppe il misericordioso”di e con Pietro Sarubbi Attore professionista22 ottobre e 23 ottobreCompagnia Pratocentenaro in:

“Cercasi erede”di L. Lunghi Commedia brillante29 e 30 ottobreLa compagnia La Filanda in:

“Premiada pasticeria Belavista”di Vincenzo Salemme Commedia dialettale5 e 6 novembreCompagnia dell’orologio in:

“Con tutt el ben che te voeri”di L. Lunghi Commedia dialettale12 e 13 novembreLa compagnia Il Socco e la Maschera in

“Ridere a crepapelle coi De Filippo”di E. e P. De Filippo Commedia divertenteDomenica 20 novembreCompagnia Ambrosiana in:

“Badante o miee”di S. Palmucci Commedia dialettale26 e 27 novembreLa Nuova Compagnia Anni Verdi in:

“Lo strano caso del prof. Harold Crowder”di S. Norcini e P. Comolli Giallo d’autore3 e 4 dicembreCompagnia Gli adulti in:

“Una farsa per Colette”di Chiara Pozzoli Commedia divertente10 e 11 dicembreCabaret Milano Duemila in:

“Fa nò l’andeghee”di F. Fumagalli Spettacolo dialettale17 e 18 dicembreFilodrammatica P. Ferrari in:

“El grass de rost”di P. Callegaro Commedia dialettale

7 e 8 gennaio 2017Compagnia “El leauch” in:“El quint articol… quel di rob ridicol”di Ugo Palmerini. Commedia dialettale14 e 15 gennaioScenici 74 di Busnago in:“L’osteria del risietta”di P. Callegaro Commedia dialettale21 e 22 gennaioCompagnia Città di Milano in:“Stramilano: se canta in milanes”di Pippo, Scibilla e Ceri Cabaret con orchestra dal vivo28 e 29 gennaioFilodrammatica la maschera in:“La farina del diavol la va tuta in crusca”di S. Palmucci Commedia dialettaleSabato 4 febbraio“Nel mare ci sono i coccodrilli”di e con Christian Di Domenico Attore professionistaDomenica 5 febbraio“Il Parrino: mia storia con P. Pino Puglisi”di e con Christian Di Domenico Attore professionista11 e 12 febbraioLa combriccola del Baffo in:“Pautasso Antonio esperto in matrimonio”di B. Amendola e S. Corbucci Commedia brillante18 e 19 febbraioCompagnia AttoRe in:“Ispettore Drake e…”di D. Tristam Commedia brillante25 e 26 febbraioLa compagnia La Marmotta in:“L’avaro”di Moliere Teatro classico4 e 5 marzo“Oggi spiego”di e con Michele Diegoli Spettacolo di Cabaret11 e 12 marzoLa Compagnia Politeatro in:“La vacanza d’on travet”di Corrado Colombo Commedia dialettale18 e 19 marzoGli amici della prosa in:“Tempo di cavallette”di E. D’Errico Commedia brillante25 e 26 marzoCompagnia serpente Tetattore in:“Gli sfrattati innamorati”di Capasso, Merli, Gallo Commedia divertente1 e 2 aprileCompagni a Il Nodo in:“Gent de ringhiera”di G. Ammirata Commedia dialettale8 e 9 aprileCompagnia Latte Nero in:“Il pranzo della Domenica”di D. Vittorio Chiari Commedia

Biglietto: Intero: € 8, Over 65: € 5 Abbonamento completo € 80, Abbonamento solo dialetto € 55

Parrocchia: www.parrocchiasanprotaso.orgGruppo sportivo: www.spes-mi.org

centro culturale: http://centroculturalesp.wordpress.comla zolla: http://www.lazolla.it

C I N E F O R U M 2016-2017In collaborazione con: CCC San Benedetto – CCC Carlo Calori – Fondazione Perini

Tutti i LUNEDÌ e MARTEDÌ alle 15.30 e 21.00

19 e 20 settembreIL PONTE DELLE SPIE di Steven Spielberg26 e 27 settembreLA PAZZA GIOIA di P. Virzì3 e 4 ottobreL’UOMO CHE VIDE L’INFINITO di M. Brown10 e 11 ottobreLE CONFESSIONI di Roberto Andò17 e 18 ottobreZONA D’OMBRA di Peter Landesman24 e 25 ottobreFUOCOAMMARE di Gianfranco Rosi31 ottobre e 1 novembreCOME SALTANO I PESCI di Alessandro Valori7 e 8 novembreLE SUFFRAGETTE di Sarah Gavron14 e 15 novembre45 ANNI di Afrew Haigh21 e 22 novembreSOPRAVVISSUTO di Ridley Scott28 e 29 novembreLO STAGISTA INASPETTATO di N. Meyer5 e 6 dicembreEVEREST di Baltasar Kormákur12 e 13 dicembreTHE WALK di Robert Zemeckis19 e 20 dicembreINSIDE-OUT di Pete Docter2 e 3 gennaio 2017QUO VADO di Checco Zalone9 e 10 gennaioRACE. IL COLORE DELLA VITTORIAdi Stephen Hopkins16 e 17 gennaioLA GRANDE SCOMMESSA di Adam McKay23 e 24 gennaioIL FIGLIO DI SAUL di Lázló Nemes

30 e 31 gennaioLA RISPOSTA È NELLE STELLE di G Tillman6 e 7 febbraioMARIE HEURTIN DAL BUIO ALLA LUCEdi Jean-Pierre Améris13 e 14 febbraioLE ORIGINI DI MOBY DICK di Ron Howard20 e 21 febbraioUN’ESTATE IN PROVENZA di Jean Reno27 e 28 febbraio PERFETTI SCONOSCIUTI di Paolo Genovese6 e 7 marzoIL LABIRINTO DEL SILENZIO di G Ricciarelli13 e 14 marzoDOVE ERAVAMO RIMASTI di J. Demme20 e 21 marzoTRA LA TERRA E IL CIELO di N. Ghaywan27 e 28 marzoROOM di Lenny Abrahamson3 e 4 aprileIL PADRE di Faith Akin10 e 11 aprileGOD’S NOT DEAD di Harold Cronk24 e 25 aprileLA CORTE di C. Vincent1 e 2 maggioPERFECT DAY di Fernando León de Aranoa8 e 9 maggioLA LEGGE DEL MERCATO di Stéphane Brizé15 e 16 maggioMUSTANG di Deniz Gamze Ergüven22 e 23 maggioRAMS di Grímur Hákonarson29 e 30 maggioFilm scelto tra i migliori della stagione5 e 6 giugnoFilm scelto tra i migliori della stagione

Biglietto: Unico € 4 - Abbonamento € 70www.cccsanbenedetto.it www.parrocchiasanprotaso.org www.cinemateatroosoppo.org