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I INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT (PILLAR III) al 31 dicembre 2018

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

(PILLAR III)

al 31 dicembre 2018

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Indice Riferimenti dei contenuti ai requisiti regolamentari di informativa .............................................. 5

Riferimento alle raccomandazioni EDTF ...................................................................... 5

Riferimento ai requisiti EBA (EBA/GL/2016/11) ............................................................ 8

Riferimento alle informazioni richieste dal CRR .......................................................... 10

Requisito informativo generale ............................................................................................... 13

Ambito di applicazione ........................................................................................................... 25

Fondi Propri ........................................................................................................................... 33

Requisiti di capitale ................................................................................................................ 51

Rischio di credito.................................................................................................................... 67

Rischio di credito: rettifiche ........................................................................................ 73

Rischio di credito: uso delle ECAI .............................................................................. 95

Rischio di credito: uso del metodo IRB ..................................................................... 100

Rischio di credito: uso delle tecniche di attenuazione del rischio .............................. 152

Esposizione al rischio di controparte ........................................................................ 159

Rischi di mercato ................................................................................................................. 171

Rischi di mercato: esposizione e uso dei modelli interni ........................................... 177

Rischi di mercato: esposizioni in strumenti di capitale non incluse nel portafoglio

di negoziazione........................................................................................................ 197

Rischi di mercato: esposizioni al rischio di tasso di interesse su posizioni

non incluse nel portafoglio di negoziazione .............................................................. 199

Esposizioni in posizioni verso la cartolarizzazione ................................................................ 203

Rischio operativo ................................................................................................................. 219

Rischio operativo: uso dei metodi avanzati di misurazione ....................................... 222

Rischio di liquidità ........ ………………………………………………………………………………220

Coefficiente di copertura della liquidità ..................................................................... 234

Rischio di liquidità: attività vincolate e non vincolate ................................................. 236

Rischio di liquidità: Riserve di liquidità e strategie di raccolta .................................... 238

Leva finanziaria ............ ………………………………………………………………………………243

Glossario/Abbreviazioni........................................................................................................ 249

Allegato 1 Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale ............... 259

Allegato 2 Ambito di applicazione ......................................................................................... 293

Dichiarazione del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari….... .... 313

Dichiarazione conforme agli Orientamenti EBA 2016/11 sugli obblighi di informativa

ai sensi della parte otto del Regolamento (UE) n. 575/2013….... .......................................... 313

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Note:

Tutti gli importi, se non diversamente indicato, sono da intendere in migliaia di euro.

Le informazioni sono riferite all’area di consolidamento prudenziale.

L’eventuale mancata quadratura tra i dati esposti nel presente documento dipende esclusivamente dagli arrotondamenti.

Le grandezze esposte sono coerenti con le versioni più recenti delle segnalazioni di vigilanza trasmesse per ciascun periodo; pertanto, talune grandezze possono evidenziare variazioni rispetto a precedenti pubblicazioni.

Gli importi non ponderati relativi alle "garanzie rilasciate e impegni a erogare fondi", sia per la metodologia standard, sia per la metodologia basata su rating interni, sono stati considerati in base all’equivalente creditizio, se non diversamente indicato.

Si segnala che l’informativa dovuta dalle banche di rilevanza sistemica viene pubblicata sul sito internet del gruppo UniCredit nei tempi previsti dalla normativa di riferimento (https://www.unicreditgroup.eu/it/investors/financial-reports.html).

L’Informativa del Gruppo UniCredit è predisposta in coerenza con una procedura (Ordine di Servizio) adottata in applicazione dell’articolo 431 (3) della CRR che ne delinea i controlli interni e il processo. Gli elementi chiave di tale procedura sono:

• identificazione di ruoli e responsabilità degli organi sociali, delle funzioni aziendali, e delle società del gruppo coinvolte nel processo di produzione dell’Informativa;

• identificazione delle informazioni da pubblicare (in coerenza con le Linee Guida EBA 2014/14 e 2016/11 e con gli articoli 432 e 433 del CRR);

• istruzioni per la contribuzione delle società del gruppo e relativi controlli; • consolidamento delle informazioni contribuite e relativi controlli; • approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione; • pubblicazione sul sito internet del gruppo UniCredit.

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Riferimenti dei contenuti ai requisiti regolamentari di informativa

Riferimento alle raccomandazioni EDTF Il 29 ottobre 2012 è stato pubblicato il documento “Enhancing the risk disclosures of banks” redatto dal gruppo di lavoro internazionale Enhanced Disclosure Task Force – EDTF costituito sotto l’auspicio del Financial Stability Board (FSB). Il documento contiene 32 raccomandazioni volte a rafforzare la trasparenza informativa delle banche sui profili di rischio per i quali gli investitori hanno evidenziato la necessità di avere informazioni più chiare e complete. La tabella di seguito riporta schematicamente la collocazione – all’interno del presente documento di Informativa da parte degli Enti o del Bilancio consolidato – delle informazioni rese in riferimento alle citate raccomandazioni (*).

RACCOMANDAZIONE EDTF RIFERIMENTO NEL PRESENTE DOCUMENTO (P3) / BILANCI E

RELAZIONI 2018 (BIL) SEZIONE / PARAGRAFO / TABELLA

Raccomandazioni generali

1.Informativa - Indicizzazione delle informazioni di rischio

P3 Indice La presente Informativa rappresenta il documento in cui sono rappresentate tutte le informazioni di rischio inlcusi i riferimenti ad altri documenti o mezzi di informazione

2.Informativa - Terminologia e misure di rischio P3 Glossario Al termine del presente documento è presente un Glossario / Dizionario delle abbreviazioni. Specifici parametri e definizioni si trovano nelle singole sezioni legate ai rischi

3.Rischi principali ed emergenti P3 Requisito informativo generale "Rischi principali ed emergenti"

4. Nuovi indicatori chiave regolamentari (*) P3 Leva finanziaria “Informativa quantitativa”P3 Rischio di liquidità “Coefficiente di copertura della liquidità”

Governo del rischio e strategie / modello di business della gestione del rischio

5.Assetto organizzativo

P3 Requisito informativo generale "Organizzazione del risk management"

P3

Rischio di credito

“Struttura e Organizzazione” Rischio di mercatoRischio di liquiditàRischio operativo

6.Cultura del rischio P3 Requisito informativo generale "Cultura del Rischio nel Gruppo UniCredit"

P3 Sistemi e prassi di remunerazione ed incentivazione

7.Gestione del rischio e modello di business

P3Requisito informativo generale

"Rischi di Pillar II e integrazione dei rischi" (informativa qualitativa)

P3Requisiti di capitale

Tabella “Segmentazione delle attività ponderate per il rischio”

BIL Nota Integrativa consolidata, Parte L “Informativa di settore”

Sezione A “Schema primario – Informativa di settore 2017” (tabella “A.2 - Distribuzione per settore di attività: dati patrimoniali e totale attivo ponderato (RWA)”)

8.Informativa sullo Stress Testing P3

Rischio di credito Nella parte introduttiva del capitoli indicati, e nei seguenti paragrafi: - “Esposizione al rischio di controparte”- “Rischi di mercato: esposizione e uso dei modelli interni” - “Stress test”

Rischio di mercatoRischio operativo

Rischio di liquidità

Adeguatezza patrimoniale ed attività ponderate per il rischio9.Requisiti aggiuntivi di capitale e buffer P3 Requisiti di capitale Tabella “Adeguatezza patrimoniale”

10.Patrimonio di Vigilanza: sintesi e riconciliazione P3 Fondi Propri

Tabelle:- “Riconciliazione dello Stato Patrimoniale e regolamentare con riconduzione agli elementi dei Fondi Propri transitori” - “Modello transitorio per la pubblicazione delle informazioni sui Fondi Propri”

11.Patrimonio di Vigilanza: variazioni nel periodo P3 Fondi Propri Tabella “Evoluzione dei Fondi Propri”12.Pianificazione del capitale - livelli target P3 Requisiti di capitale Informativa qualitative ad inizio capitolo13.Attività ponderate per il rischio ed attività di business

P3Requisiti di capitale

Tabella “Segmentazione delle attività ponderate per il rischio”

14.Metodi e modelli per il calcolo delle attività ponderate per il rischio

P3 Requisiti di capitale

Tabelle:- “Rischio di credito e controparte” - “Adeguatezza patrimoniale” - “Requisito patrimoniale per rischio di mercato”

P3 Rischio di credito “Rischio di credito: uso del metodo IRB”“Esposizione al rischio di controparte”

P3 Rischi di mercato “Rischi di mercato: esposizione e uso dei modelli interni”

P3 Rischio operativo “Descrizione del metodo per il calcolo del requisito patrimoniale (AMA)”

15.Attività ponderate per il rischio calcolate secondo la metodologia basata sui rating interni

P3 Rischio di credito

“Rischio di credito: uso del metodo IRB” e tabelle:- “Metodologia basata sui rating interni - Metodo Avanzato" - “Metodologia basata sui rating interni - Metodo Avanzato -Esposizioni al dettaglio” - “Group Master Scale”

16.Attività ponderate per il rischio: variazioni nel periodo

P3Requisiti di capitale

Tabella “Variazioni annuali delle attività ponderate per il rischio”

17.Attività ponderate per il rischio - Backtesting

P3 Rischio di credito

“Rischio di credito: uso del metodo IRB” sezioni:- “Confronto tra perdita attesa e accantonamenti" - "Performance dei modelli: raffronto tra stime e risultati effettivi”

P3 Rischi di mercato “Rischi di mercato: esposizione e uso dei modelli interni” sezione "Backtesting del VaR "

Liquidità

18.Liquidità P3 Rischio di liquidità

-Introduzione del capitolo Rischio di liquidità- “Rischio di liquidità: Riserve di liquidità e strategie di raccolta”

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RACCOMANDAZIONE EDTF RIFERIMENTO NEL PRESENTE DOCUMENTO (P3) / BILANCI E

RELAZIONI 2018 (BIL) SEZIONE / PARAGRAFO / TABELLA

P3 Ambito di applicazione - "Impedimenti giuridici o sostanziali, attuali o prevedibili, che ostacolano il rapido trasferimento di risorse patrimoniali o di fondi all’interno del gruppo."

Funding19.Raccolta – attività impegnate P3 Rischio di liquidità “Rischio di liquidità: attività vincolate e non vincolate”

20.Raccolta – analisi della maturity

P3 Rischio di mercato

“Rischio di mercato: Esposizioni al rischio di tasso di interesse su posizioni non incluse nel portafoglio di negoziazione”

BIL Nota Integrativa consolidata, Parte E “Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura”

“Sezione 2 - Rischi del consolidato prudenziale”, paragrafo 2.4 Rischio di liquidità - Tabella "Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie"

21. Strategia di raccolta P3 Rischio di liquidità

- Introduzione del capitolo Rischio di liquidità- “Rischio di liquidità: Riserve di liquidità e strategie di raccolta”

Rischio di Mercato

22.Rischio di Mercato - legame con le posizioni incluse nell'informativa sul rischio di mercato P3 Rischi di mercato

“Rischi di mercato: esposizione e uso dei modelli interni”:- sezione “Misure di rischio” - tabella “Legame tra le misure di rischio di mercato e le poste a bilancio”

23.Rischio di Mercato - altri significativi fattori di rischio P3

Rischi di mercato

“Rischi di mercato: esposizione e uso dei modelli interni”:- sezione "Modello interno per i rischi di prezzo, tasso di interesse e tasso di cambio per il portafoglio di negoziazione Regolamentare" - Tabelle Tassi di interesse, Credit Spread, Capitale e VaR dei Tassi di cambio

24.Rischio di Mercato - informativa sui modelli P3 Rischi di mercato “Rischi di mercato: esposizione e uso dei modelli interni”

25.Rischio di Mercato - tecniche per misurare il rischio di perdite oltre i parametri e misure di rischio rappresentati

P3 Rischi di mercato “Rischi di mercato: esposizione e uso dei modelli interni” sezione "Stress testing"

Rischio di Credito

26.Rischio di Credito - Profilo di rischio generale e concentrazione del rischio di credito

P3

Rischio di credito

Tabelle: - "Esposizioni in titoli di debito Sovrano ripartite per Stato controparte e portafoglio di classificazione" - "Finanziamenti verso controparti Sovrane ripartite per Stato controparte" - “EU CR1-A”, “EU CR1-B”, “EU CR1-C”, “EU CRB-C”, “EU CRB-D”, “EU CRB-E” - “Esposizioni creditizie per cassa: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde e delle rettifiche di valore complessive” - “Disaggregazione dei prestiti e delle anticipazioni alle società non finanziarie per codici NACE”

27.Rischio di Credito - Politiche sui crediti deteriorati e a sofferenza

P3 Rischio di credito

- "Definizioni di esposizioni deteriorate"- "Descrizione delle metodologie adottate per determinare le rettifiche di valore" - “Classificazione delle esposizioni nelle categorie di rischio ed esposizioni oggetto di concessione (c.d. forborne exposure)” - Tabella “EU CR1-E”

28.Rischio di Credito - Dinamiche dei crediti deteriorati e a sofferenza

P3 Rischio di credito

- Tabelle "EU CR2-A", “EU CR2-B”- “Classificazione delle esposizioni nelle categorie di rischio ed esposizioni oggetto di concessione (c.d. forborne exposure)” - Tabella “Esposizioni creditizie per cassa: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde e delle rettifiche di valore complessive

BIL Nota Integrativa consolidata, Parte B “Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato”

Sezione 4 - Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (voce 40) (Tabelle 4.1 e 4.2)

29.Rischio di Credito - Esposizione in derivati

P3 Rischio di credito (Esposizione al Rischio di controparte)

- Tabella “Esposizione al rischio di controparte” Tabelle: -“Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi quadro di compensazione o ad accordi similari” -“Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi quadro di compensazione o ad accordi similari” - Tabella “EU CCR6”

BIL Nota Integrativa consolidata

- Parte E “Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura” - Sezione 2 “ Rischi del consolidato prudenziale”, paragrafo 2.3 Gli strumenti derivati e le politiche di copertura - 2.3.1 Gli strumenti derivati di negoziazione, 2.3.2 Le coperture contabili - Informazioni di natura quantitativa e 2.3.3 Altre informazioni sugli strumenti derivati (di negoziazione e di copertura).

- Parte B – “Altre informazioni” tabelle:(i) “7. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari” (ii) “8. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari”

30.Tecniche di attenuazione del rischio P3 Rischio di credito

- “Esposizione al rischio di controparte”- “Rischio di credito: uso delle tecniche di attenuazione del rischio” Tabelle: - “Distribuzione delle garanzie reali su esposizioni creditizie verso banche e clientela” - “Distribuzione delle garanzie personali su esposizioni creditizie verso banche e clientela”

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I RACCOMANDAZIONE EDTF

RIFERIMENTO NEL PRESENTE DOCUMENTO (P3) / BILANCI E

RELAZIONI 2018 (BIL) SEZIONE / PARAGRAFO / TABELLA

Altri rischi

31.Altri rischi - tipologie di rischio e relativa gestione P3 Requisito informativo generale “Rischi di Pillar II e integrazione dei rischi”

P3 Rischio operativo “Descrizione del metodo per il calcolo del requisito patrimoniale (AMA)”

32.Altri rischi - eventi pubblicamente noti

BIL Nota Integrativa consolidata, Parte E “Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura”

“Sezione 2 - Rischi del consolidato prudenziale” – “2.5 Rischi operativi” – “B. Rischi derivanti da pendenze legali, C. Rischi derivanti da cause giuslavoristiche e D. Rischi derivanti da contenziosi e verifiche di natura tributaria”.

P3 Requisito informativo generale “Rischi principali ed emergenti”

Informazioni aggiuntive richieste dal documento“Recommendations on a comprehensive set of IFRS 9 Expected Credit Loss disclosures” pubblicato a novembre 2018 dalla Taskforce on Disclosures about Expected Credit Losses

BIL

Nota Integrativa consolidata

- Parte A “Politiche contabili” - Sezione 5 “Altri aspetti”

- Parte E “Informazioni sui rischi e sulle politiche di copertura”, Sezione 2 – “Rischi del consolidato prudenziale” - 2.1 Rischio di credito: (i) paragrafo “2.3 Metodo di misurazione delle perdite attese” (ii) tabella “A.1.3 Consolidato prudenziale - Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito (valori lordi e nominali)” (iii) tabella “A.1.2 Consolidato prudenziale - Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: dinamica delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessivi”

(*) Si segnala che al 31 dicembre 2018 le informazioni relative a prescrizioni normative non ancora vigenti alla medesima data non sono oggetto di pubblicazione.

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Riferimento ai requisiti EBA (EBA/GL/2016/11)

In coerenza con le linee guida EBA “GL/2016/11” (Guidelines on disclosure requirements under Part Eight of Regulation (EU) No 575/2013) la tabella che segue riporta il riferimento alla collocazione nel presente documento delle informazioni richieste con frequenza annuale (secondo l'ordine con cui sono rappresentate nei rispettivi capitoli).

Informazioni qualitative (*) Informazioni quantitative Capitolo

Table 1 - EU OVA – Metodo di gestione del rischio da parte dell’ente

Requisito informativo generale

Template 1: EU LI1 – Differenze tra il perimetro di consolidamento contabile e quello regolamentare e riconciliazione delle poste di bilancio con le categorie di rischio regolamentari

Ambito di applicazione

Template 2: EU LI2 – Principali differenze tra gli importi delle esposizioni determinate a fini regolamentari e i valori contabili determinati in base al perimetro di consolidamento regolamentare

Ambito di applicazione

Table 5: EU LIA – Descrizione delle differenze tra gli importi delle esposizioni contabili e quelli delle esposizioni determinate ai fini regolamentari

Ambito di applicazione

Template 4 - EU OV1 - Overview degli RWA Requisiti di capitale

Template 34 - EU MR1 - Rischio di mercato - approccio standardizzato

Requisiti di capitale

Template 5 - CR10 - IRB (finanziamenti specializzati - Slotting criteria e strumenti di capitale)

Requisiti di capitale

Template 6: EU INS1 - Partecipazioni non dedotte in imprese di assicurazione

Non pubblicata in quanto non applicabile al 31.12.2018

Table 2: EU CRA – Informazioni qualitative generali sul rischio di credito

Rischio di credito

Table 6: EU CRB-A – Informativa aggiuntiva in merito alla qualità creditizia delle attività

Rischio di credito

Template 7: EU CRB-B – Valore totale e medio delle esposizioni nette

Rischio di credito

Template 8: EU CRB-C – Ripartizione geografica delle esposizioni

Rischio di credito

Template 9: EU CRB-D – Concentrazione delle esposizioni per settore o tipologia di controparte

Rischio di credito

Template 10: EU CRB-E – Scadenza delle esposizioni Rischio di credito

Template 11: EU CR1-A – Qualità creditizia delle esposizioni per classe di esposizione e tipologia di strumento

Rischio di credito

Template 12: EU CR1-B – Qualità creditizia delle esposizioni per settore o tipologia di controparte

Rischio di credito

Template 13: EU CR1-C – Qualità creditizia delle esposizioni per area geografica

Rischio di credito

Template 14: EU CR1-D – Esposizioni per fasce di scaduto Rischio di credito

Template 15: EU CR1-E – Esposizioni non-performing and forborne

Rischio di credito

Template 16: EU CR2-A – Dinamica delle rettifiche di valore specifiche e generiche

Rischio di credito

Template 17: EU CR2-B – Dinamica delle esposizioni deteriorate lorde: crediti e titoli di debito

Rischio di credito

Table 8: EU CRD – Obblighi di informativa qualitativa sull’uso di rating esterni in base al metodo standardizzato per il rischio di credito da parte dell’ente

Rischio di credito

Template 19: EU CR4 – Metodo standardizzato -Esposizione al rischio di credito ed effetti dell'attenuazione del rischio di credito (CRM)

Rischio di credito

Template 20 - EU CR5 - Rischio di credito - approccio standardizzato

Rischio di credito

Template 28 - EU CCR3 - Approccio standardizzato –Esposizione al rischio di controparte suddiviso per portafoglio regolamentare e ponderazione

Rischio di credito

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I Informazioni qualitative (*) Informazioni quantitative Capitolo

Table 9: EU CRE – Obblighi di informativa qualitativa sui modelli IRB

Rischio di credito

Template 21 - EU CR6: IRB – Esposizioni per rischio di credito suddivise per classe di esposizione e per scala di PD: - AIRB - FIRB - Strumenti di capitale

Rischio di credito

Template 22: EU CR7 – Metodo IRB - Effetto sui RWA dei derivati su crediti utilizzati nell'ambito delle tecniche di attenuazione del rischio di credito (CRM)

Rischio di credito

Template 23 - EU CR8 - Variazione dei RWA relativi ad esposizioni creditizie calcolate con metodi IRB

Rischio di credito

Template 24: EU CR9 – Metodo IRB – Backtesting della PD per classe di esposizione: - AIRB - FIRB - Strumenti di capitale metodo PD/LGD

Rischio di credito

Table 7: EU CRC – Obblighi di informativa qualitativa sulle tecniche di CRM

Rischio di credito

Template 18: EU CR3 – Tecniche di mitigazione del rischio Rischio di credito

Table 3: EU CCRA – Obblighi di informativa qualitativa sul rischio di controparte (CCR)

Rischio di controparte

Template 25: EU CCR1 - Analisi dell'esposizione al CCR per metodi applicati

Rischio di controparte

Template 26: EU CCR2 – Requisito di capitale per il rischio di aggiustamento della valutazione del credito (CVA)

Rischio di controparte

Template 27: EU CCR8 – Esposizioni verso Controparti Centrali (CCP)

Rischio di controparte

Template 29 - EU CCR4 – IRB – Esposizioni CCR suddivise per portafoglio e per scala di PD: - AIRB - FIRB

Rischio di controparte

Template 30 - EU CCR7 - Variazione dei RWA relativi a rischio di controparte con approccio IMM

Rischio di controparte

Template 31: EU CCR5-A – Impatto della compensazione e delle garanzie detenute sui valore di esposizione

Rischio di controparte

Template 32: EU CCR5-B- Composizione delle garanzie ai fini di calcolo dell’esposizione al rischio di controparte (CCR)

Rischio di controparte

Template 33: EU CCR6 – Derivati creditizi Rischio di controparte

Table 4: EU MRA – Obblighi di informativa qualitativa sul rischio di mercato

Rischio di mercato

Table 10: EU MRB – Obblighi di informativa qualitativa per gli enti che utilizzano il metodo dei modelli interni (IMA)

Rischio di mercato

Template 35 - EU MR2-A - Rischio di mercato - Approccio di modello interno (IMA)

Rischio di mercato

Template 36 - EU MR2-B - Flusso dei RWA per esposizione al Rischio di Mercato - Approccio di modello interno

Rischio di mercato

Template 37: EU MR3 – Valori IMA per portafogli di negoziazione regolamentare

Rischio di mercato

Template 38: EU MR4 – Confronto tra stime del VaR e utili/perdite

Rischio di mercato

Template 3: EU LI3 – Differenze nei perimetri di consolidamento (entità per entità)

Allegato 2 - Ambito di applicazione

(*) Le informazioni qualitative richieste dalle "Tables" sono fornite all' interno dei capitoli indicati.

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Riferimento alle informazioni richieste dal CRR

Articolo del CRR

Contenuto Riferimento al capitolo nel presente documento

Riferimento a documenti esterni

435 Obiettivi e politiche di gestione del rischio

Requisito informativo generale Bilanci e relazioni 2018 - Bilancio consolidato al 31 dicembre 2018, Parte E “Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura”:

o Sezione 6 “Altri Rischi”, paragrafo “Altri Rischi inclusi nel capitale economico”:

- Rischi di Pillar II e integrazione dei rischi (rischio di business, rischio immobiliare, rischio di investimenti finanziaria e rischio reputazionale);

- Modalità di misurazione dei rischi.

o Sezione “Informazioni sui rischi e sulle politiche di copertura”, “Premessa”:

- Processo di Valutazione Interna dell’Adeguatezza Patrimoniale (“ICAAP”) e Risk Appetite.

Sito web del Gruppo UniCredit link https://www.unicreditgroup.eu/it/governance/governance-system-and-policies.html - (documento “Relazione del Governo Societario): - Informazioni sul governo societario, incluso il Comitato

Controlli Interni e Rischi e il numero di volte in cui quest’ultimo si è riunito.

Parte introduttiva dei seguenti capitoli:

- Rischio di credito - Rischio di mercato - Rischio operativo - Rischio di liquidità

Rischio di liquidità: - Sezione “Coefficiente di

copertura della liquidità (“LCR”)

436 Ambito di applicazione Ambito di applicazione Allegato 2 - Ambito di

applicazione

437 Fondi Propri Fondi Propri Bilanci e relazioni 2018 - Bilancio consolidato al 31 dicembre 2018, Parte F “Informazioni sul patrimonio consolidato” – Sezione 1 - tabelle: - B.1 Patrimonio consolidato: ripartizione per tipologia di

impresa - B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie

valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

- B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: variazioni annue

- B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue

Allegato 1 - Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale

Sito web del Gruppo UniCredito: - Termini e condizioni completi di tutti gli strumenti di

capitale (articolo 437, comma 1, lettera c) link https://www.unicreditgroup.eu/en/investors/funding-and-ratings/programs/bank-capital.html

- Allegato 1 in formato editabile (excel) al link https://www.unicreditgroup.eu/it/investors/third-pillar-basel-two-and-three.html.)

438 Requisiti di Capitale Requisiti di Capitale

439 Esposizione al rischio di controparte

Rischio di credito: - Sezione Esposizione al rischio

di controparte

Bilanci e Relazioni 2018- Bilancio Consolidato e relazioni 2018 del Gruppo UniCredit: - parte E – Sezione 2 - Rischi del consolidato prudenziale, paragrafo “2.3 gli strumenti derivati e le politiche di copertura - 2.3.1 Gli strumenti derivati di negoziazione, 2.3.2 Le coperture contabili - Informazioni di natura quantitativa e 2.3.3 Altre informazioni sugli strumenti derivati (di negoziazione e di copertura).

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I Articolo del CRR

Contenuto Riferimento al capitolo nel presente documento

Riferimento a documenti esterni

440 Riserve di capitale Requisiti di capitale

441 Indicatori dell'importanza sistemica a livello mondiale

Sito web del Gruppo UniCredito link https://www.unicreditgroup.eu/it/investors/financial-reports.html - (documento report G- SIBs)

442 Rettifiche per il rischio di credito

Rischio di credito: - Sezione Rettifiche

443 Attività non vincolate Rischio di liquidità: - Sezione Attività vincolate e non

vincolate

444 Uso delle ECAI Rischio di credito: - Sezione Uso delle ECAI - Sezione uso del metodo IRB –

tabella “Rating Master Scale di Gruppo”

445 Esposizione al rischio di mercato

Rischio di mercato Requisiti di capitale – tabella EU

MR1

446 Rischio operativo Rischio Operativo

447 Esposizioni in strumenti di capitale non incluse nel portafoglio di negoziazione

Rischio di mercato: - Sezione Esposizioni in strumenti

di capitale non incluse nel portafoglio di negoziazione

448 Esposizione al rischio di tasso di interesse su posizioni non incluse nel portafoglio di negoziazione

Rischio di mercato: - Sezione Esposizione al rischio

di tasso di interesse su posizioni non incluse nel portafoglio di negoziazione

449 Esposizione in posizioni verso la cartolarizzazione

Esposizioni in posizioni verso la cartolarizzazione

Bilanci e Relazioni 2018 - Bilancio consolidato al 31 dicembre 2018:

o Allegato 3 “Cartolarizzazioni”: - informazioni in forma tabellare delle caratteristiche delle

operazioni di cartolarizzazione sia tradizionali (comprese le auto-cartolarizzazioni) che sintetiche.

o Parte E “Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura” – Sezione 2 “Rischi del consolidato prudenziale”, paragrafo 2.1 “Rischio di credito - C. Operazioni di cartolarizzazioni”:

- perdite contabilizzate nel periodo in corso, con riferimento alle esposizioni cartolarizzate (tabelle C.1 e C.2).

450 Politica di remunerazione

Sistema e prassi di remunerazione ed incentivazione

Sito web del Gruppo UniCredito link: https://www.unicreditgroup.eu/it/governance/compensation.html

451 Leva finanziaria Leva finanziaria

452 Uso del metodo IRB per il rischio di credito

Rischio di credito: - Sezione Uso del metodo IRB

453 Uso di tecniche di attenuazione del rischio di credito

Rischio di credito: - Sezione Uso delle tecniche di

attenuazione del rischio

454 Uso dei metodi avanzati di misurazione per il rischio operativo

Rischio Operativo: - Sezione Uso dei metodi

avanzati di misurazione

455 Uso di modelli interni per il rischio di mercato

Rischio di mercato: - Sezione Esposizione e uso dei

modelli interni

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Requisito informativo generale

13

Requisito informativo generale

Organizzazione del Risk Management

Il gruppo UniCredit controlla e gestisce i rischi ai quali è esposto attraverso metodologie e processi rigorosi, in grado di rivelarsi efficaci in tutte le fasi del ciclo economico. Il ruolo di indirizzo, coordinamento e controllo dei rischi di Gruppo è svolto dalla funzione Group Risk Management. La funzione Group Lending Office, costituita il 2 febbraio 2018, presidia invece l'attività creditizia nel rispetto delle strategie, politiche e linee guida del Group Risk Management.

In particolare, alla funzione Group Risk Management sono attribuiti i compiti di:

• ottimizzare la qualità dell’attivo del Gruppo, riducendo il costo dei rischi in linea con gli obiettivi di rischio/redditività assegnati alle aree di business;

• garantire l’indirizzo strategico e la definizione delle politiche di gestione del rischio di Gruppo; • definire e fornire ai Responsabili delle funzioni di business e alle Società del Gruppo i criteri per la valutazione, la

gestione, la misurazione, il monitoraggio e la comunicazione dei rischi, garantendo la coerenza dei sistemi e delle procedure di controllo dei rischi sia a livello di Gruppo che di singola Società;

• contribuire alla creazione di una cultura del rischio estesa a tutto il Gruppo attraverso la formazione e lo sviluppo, d’intesa con le competenti funzioni dei COOs, di personale altamente qualificato;

• contribuire alla definizione di soluzioni per gli sbilanci patrimoniali, al caso in coordinamento con Group Planning, Finance, Shareholding and Investor Relations;

• supportare le funzioni di business nel conseguimento dei loro obiettivi, tra l’altro contribuendo alle attività di sviluppo dei prodotti e dei business (es. innovazione dei prodotti creditizi, opportunità competitive connesse all’accordo di Basilea, etc.);

• supportare l’AD nella definizione della proposta di Group Risk Appetite, da condividere in Group Risk & Internal Control Committee e da sottoporre per approvazione al Consiglio di Amministrazione, come atto preliminare e propedeutico al processo di budget annuale e pluriennale di competenza di Group Planning, Finance, Shareholding and Investor Relations. Il Group Risk Appetite includerà una serie di parametri che saranno sviluppati dal CRO con il contributo di Group Planning, Finance, Shareholding and Investor Relations e delle strutture di Gruppo rilevanti, ciascuna per i propri ambiti di competenza; ciascun parametro potrà essere corredato con indicazioni di limiti e soglie di tolleranza proposti dal CRO1 e di targets proposti da Group Planning, Finance, Shareholding and Investor Relations e/o dalle strutture di Gruppo rilevanti, ciascuna nel rispetto della propria mission e della normativa aziendale. Il Group CRO ha il compito di garantire la coerenza complessiva dei parametri e dei valori proposti.

• Inoltre, il Group CRO ha il compito di garantire all’AD nonché al Consiglio di Amministrazione l’adeguatezza del Group Risk Appetite alle linee strategiche del Gruppo, la coerenza del sistema degli obiettivi di budget con il Group Risk Appetite stesso ed il monitoraggio periodico del Risk Appetite Framework. Restano ferme le responsabilità attribuite a Group Planning, Finance, Shareholding and Investor Relations sul monitoraggio delle perfomance del Gruppo e delle funzioni di business al fine di identificare le possibile aree di under performance e relative azioni correttive.

Tale missione viene assolta con il coordinamento della gestione dei rischi di Gruppo nel loro complesso. Nello specifico attraverso lo svolgimento delle seguenti macro-funzioni2:

• governare e controllare i rischi di credito e cross-border, mercato, bilancio, liquidità, operativi e reputazionali di Gruppo, gli altri rischi del II Pilastro di Basilea II (es. rischio strategico, immobiliare, sugli investimenti finanziari, di business), definendo strategie e limiti di rischio, sviluppando metodologie per la misurazione dei rischi3, lo svolgimento delle attività di stress - test e l’analisi del portafoglio;

• presidiare, a livello di Gruppo e per UniCredit S.p.A., le attività connesse all’Accordo di Basilea; • coordinare il processo di misurazione del capitale interno nel contesto dell’ “Internal Capital Adequacy Assessment

Process” (“ICAAP”) e coordinare le attività per la redazione del “ICAAP Regulatory Report”; • attribuire rating a Banche ed esposizioni di Gruppo più rilevanti, effettuarne la mappatura a livello di Gruppo, gestire

il processo di rating override sulla base dei sistemi di rating Group-Wide e dei sistemi di rating per la misurazione del rischio di credito per le controparti di UniCredit S.p.A.;

• definire standard minimi e linee guida per la validazione delle infrastrutture IT e la qualità dei dati, per i rischi di credito, operativi e di II Pilastro, per l’alimentazione dei report di Gruppo e Capogruppo sul rischio di credito e dei modelli per la misura del rischio di credito;

1 Eventuali trigger e limiti su parametri di redditività devono essere concordati tra CRO e Group CFO 2 Ove applicabile, le responsabilità sotto descritte, si intendono inclusive anche delle Filiali Estere di UniCredit S.p.A. come precisato nell’Applicazione del Regolamento Aziendale 3 Direttamente o attraverso l’emanazione alle Società del Gruppo di linee guida di sviluppo in relazione al tipo di metodologia (presidio diretto sulle metodologie Group - Wide e sulle metodologie di misurazione dei rischi per le controparti di UniCredit S.p.A., attraverso l’emanazione di linee guida di sviluppo con riferimento alle metodologie sviluppate localmente)

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

14AL 31 DICEMBRE 2018

• svolgere le attività di convalida interna, a livello di Gruppo4, dei sistemi per la misurazione dei rischi di credito, operativo, di mercato e dei rischi di Secondo Pilastro5, dei relativi processi e delle componenti di data quality e IT, nonché dei modelli di pricing degli strumenti finanziari, allo scopo di verificarne la rispondenza sia ai requisiti regolamentari che agli standard interni presidiando di conseguenza il rischio di non conformità per le normative rientranti nel proprio perimetro di responsabilità;

• assicurare adeguata reportistica sui rischi per gli Organi/Funzioni competenti; • sviluppare la strategia e supervisionare la gestione, il processo, gli obiettivi e le cessioni delle Non-Performing

Exposures/ NPE, dei repossessed asset e di ogni altro asset deteriorato per l’intero Gruppo6; Il Group CRO definisce congiuntamente al CLO i criteri / regole per l’identificazione delle esposizioni e gli asset per la vendita ed i target di portafoglio,

• predisporre e gestire la normativa sui rischi, sia a livello di Gruppo (Group Rules), sia a livello di Capogruppo, per lo svolgimento delle attività sui rischi di competenza di UniCredit S.p.A., nonché curandone il monitoraggio;

• effettuare i controlli di secondo livello sui rischi dei portafogli di tesoreria e di tesoreria creditizia all’interno del Gruppo e della Capogruppo;

• analizzare e controllare, a livello perimetro Italia, i rischi di credito, operativo e reputazionale generati dalle attività del Network Italia e da CIB Italy;

• svolgere il coordinamento funzionale delle Società del Gruppo del perimetro di competenza.

Al fine di presidiare la capacità di indirizzo autonomo, il coordinamento ed il controllo dei rischi di Gruppo, di migliorare l’efficienza e la flessibilità nel processo decisionale e di agevolare l’interazione tra i risk stakeholders, sono operativi specifici Comitati: Comitati Rischi e Controlli:

• Group Risk & Internal Control Committee (GR&ICC), responsabile per le decisioni strategiche sui rischi a livello di Gruppo: la definizione delle policy, delle linee guida, i limiti operativi e le metodologie per la misurazione, la gestione ed il controllo dei rischi. Supporta, inoltre, il Group CEO nella gestione e nella supervisione del Sistema dei Controlli Interni (“ICS” - Internal Control System);

• Group Credit Committee (GCC), responsabile delle delibere, nell’ambito delle facoltà delegate, di proposte creditizie e stato di classificazione delle posizioni.

• Group Portfolio Risks Committees: o Group Market Risk Committee (GMRC), responsabile del monitoraggio dei rischi di mercato a livello di

Gruppo; o Group Operational & Reputational Risks Committee (GORRIC), responsabile della valutazione e del

monitoraggio dei rischi operativi e reputazionali a livello di Gruppo, garantedo coerenza tra la Capogruppo e le diverse Società;

o Italian Operational & Reputational Risks Committee (IORRIC), responsabile della valutazione e del monitoraggio dei rischi operativi e reputazionali con riferimento al perimetro di UniCredit S.p.A. e delle sue Controllate italiane;

o Group Assets & Liabilities Committee (GALCO), interviene nel processo di definizione di strategie, policy, metodologie e limiti (ove applicabili) per i rischi di liquidità, cambio e tasso d’interesse del banking book, prezzi di trasferimento, Funding Plan e Contingency Funding Plan e nell’attività di monitoraggio;

o Group Credit Risk Governance Committee (GCRGC), responsabile di assicurare indirizzo, coordinamento e controllo sulle tematiche di credit risk (con focus su Credit risk Pillar I, Pillar II, limitato al Credit Portfolio Model, CPM e modelli manageriali), garantendo coerenza tra la Capogruppo e le diverse Società;

o Group NPE Governance Committee (GNGC), responsabile di assicurare indirizzo, coordinamento e controllo delle strategie ed obiettivi nella gestione degli NPE, garantendo inoltre coerenza tra la Capogruppo e le diverse Società.

• Transactional Committees, incaricati della valutazione ed della approvazione delle singole controparti/transazioni che impattano il profilo di rischio complessivo: o Group Transactional Credit Committee (GTCC); o Italian Transactional Credit Committee (ITCC); o Italian Special & Transactional Credit Committee (IS&TCC); o Debt Capital Markets Commitment Committee (DCMCC); o Group Rating Committee (GRaC).

Il Consiglio di Amministrazione, al fine di favorire un efficiente sistema di informazione e consultazione che gli permetta una migliore valutazione di argomenti in tema di rischi di sua competenza, si avvale, in linea con le disposizioni del Codice di Autodisciplina, e in base alle disposizioni di vigilanza della Banca d’Italia, del supporto del Comitato per i Controlli Interni & Rischi, costituito nell’ambito del Consiglio stesso. Ulteriori informazioni sul governo societario, incluso il Comitato consigliare per i Controlli Interni & Rischi e il numero di volte in cui quest’ultimo si è riunito, sono riportate nel documento “Relazione sul Governo Societario”, pubblicato sul sito internet del Gruppo, alla sezione: Governance » Sistema di governance e policy » Relazione sul governo societario (https://www.unicreditgroup.eu/it/governance/governance-system-and-policies.html ).

4 Provvedendo all’attività con presidio diretto sulle metodologie Group - Wide e di competenza di UniCredit S.p.A, indiretto sulle metodologie locali 5 Liquidità, Business, Immobiliare, Investimenti Finanziari, Reputazionale, Strategico 6 Non-Performing Exposure: esposizioni (linee di credito, debt securities, poste fuori bilancio/off-balance-sheet items) oltre a quelle detenute per trading che soddisfino uno o entrambi i seguenti criteri: (a) esposizioni rilevanti scadute da oltre 90 giorni (90 days past-due; (b) il debitore è classificato come probabile inadempiente totale (unlikely to pay) delle proprie obbligazioni creditizie scadute senza realizzo di garanzia (collateral) a prescindere dell’ammontare di tutte le somme scadute o del numero di giorni di mancato pagamento di quanto scaduto. Le Non- Performing Exposure includono sia quelle classificate come defaulted che impaired. Il totale degli NPE è dato dalla somma dei non-performing loans, non-performing debt securities e non-performing offbalance- sheet items” (Fonte: ECB NPL GUIDANCE).

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Requisito informativo generale

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La cultura del rischio nel Gruppo UniCredit

UniCredit definisce la cultura del rischio come le norme di comportamento, riflesse nei ragionamenti e nelle azioni quotidiane dei dipendenti della Banca, che determinano la capacità collettiva e dei singoli di identificare, comprendere, discutere apertamente e prendere decisioni sui rischi attuali e futuri dell’organizzazione.

Le istituzioni finanziarie devono far fronte, in questi primi anni del XXI secolo, a un ambiente estremamente sfidante. Il sistema finanziario del nuovo millennio è caratterizzato da livelli di interconnessione sempre maggiori, da regolamentazioni eterogenee, dalla rapida diffusione di informazioni finanziarie time-sensitive e da pool di capitali internazionali (cross-border) altamente mobili. La combinazione di tutti questi fattori crea opportunità commerciali interessanti, ma spesso genera anche rischi notevoli. Infatti, i rischi connessi a improvvisi trasferimenti di capitali all'estero, all’elevata volatilità, a contagi finanziari di ampia portata, a grandi insolvenze e, in definitiva, a gravi perdite appaiono essere elevati come non mai nella nostra storia e, perciò, devono essere al centro dei pensieri e delle azioni di ogni risk manager.

A partire dalla crisi dei mercati finanziari, sia gli operatori del settore, sia le autorità di vigilanza, hanno affrontato il tema della cultura del rischio, dandone una definizione, identificandone gli elementi fondamentali, stabilendo princìpi di condotta, fornendo raccomandazioni e pubblicando linee guida. I principali documenti sono citati a seguire.

• Institute of International Finance (IIF), 17 luglio 2008, “Final Report of the IIF Committee on Market Best Practices: Principles of Conduct and Best Practices Recommendations – Financial Services Industry Response to the Market Turmoil of 2007-2008”, che stabilisce il principio secondo cui lo sviluppo efficace di una cultura del rischio coerente all’interno delle aziende è il principale strumento per la gestione del rischio. Inoltre, vengono fornite le seguenti raccomandazioni: o le aziende devono fissare regole chiare che definiscano la gestione del rischio come responsabilità di ciascun

membro dell’alta direzione dell’istituzione, in particolare dell’ Amministratore Delegato; o i consigli di amministrazione esercitano un essenziale ruolo di sorveglianza nella gestione del rischio; o la gestione del rischio deve essere una priorità per l’intera azienda e non concentrarsi esclusivamente su

particolari aree di business o resa un mero esercizio di vigilanza quantitativa o un’attività di audit o di controllo; o la gestione del rischio deve essere una responsabilità fondamentale dell’intera dirigenza delle divisioni

commerciali; o tutti i dipendenti devono comprendere chiaramente le loro responsabilità riguardo alla gestone dei rischi

assunti dall’azienda e devono rendere conto dei loro comportamenti connessi a tali responsabilità. • Institute of International Finance (IIF), 9 dicembre 2009, “Risk Culture” – Appendix III to the Report of the IIF

Steering Committee on Implementation “Reform in the Financial Services Industry: Strengthening Practices for a More Stable System”. In tale documento l’IIF identifica gli elementi fondamentali di un’efficace cultura del rischio e le più comuni categorie di carenza di cultura del rischio all’interno delle organizzazioni aziendali.

• European Banking Authority (EBA), 27 settembre 2011, “EBA Guidelines on Internal Governance”. In questo documento l’EBA richiede che le istituzioni finanziarie sviluppino una cultura del rischio integrata ed estesa all’intera istituzione, basata su una piena comprensione dei rischi da fronteggiare e di come sono gestiti, prendendo in considerazione la propria tolleranza e propensione al rischio.

Inoltre, il 7 aprile 2014 il Financial Stability Board (FSB) ha pubblicato il documento “Guidance on Supervisory Interaction with Financial Institutions on Risk Culture – A Framework for Assessing Risk Culture”, in cui si identificano gli elementi fondanti che contribuiscono alla promozione di una sana cultura del rischio all’interno delle istituzioni finanziarie. Le linee guida hanno l’obiettivo di assistere le autorità di vigilanza nel valutare la correttezza e l’efficacia della cultura di una istituzione finanziaria nella gestione dei rischi. Esistono diversi indicatori di una sana cultura del rischio, da considerare nell’insieme, quali:

• Tono dall’alto: Il Consiglio di Amministrazione e l’alta direzione sono il punto di partenza per stabilire i valori principali e la cultura del rischio di una istituzione finanziaria e i loro comportamenti devono riflettere i valori sostenuti.

• Responsabilità: Una gestione del rischio efficace richiede che i dipendenti a tutti i livelli comprendano sia i valori principali della cultura del rischio dell’istituzione, sia il suo approccio al rischio, che siano capaci di svolgere le mansioni di loro competenza e siano consapevoli di essere considerati responsabili per le loro azioni relative all’assunzione dei rischi per conto dell’istituzione.

• Comunicazione e critica efficaci: Una sana cultura del rischio promuove un ambiente in cui sia possibile una comunicazione aperta e una critica efficace e in cui i processi decisionali incoraggino una varietà di punti di vista; consente di analizzare le prassi vigenti e di stimolare un’attitudine critica positiva tra i dipendenti e un ambiente per una partecipazione aperta e costruttiva.

• Incentivi: La gestione delle performance e dei talenti deve incoraggiare e rinforzare il sostegno ai comportamenti per la gestione del rischio voluti dall’istituzione finanziaria. Gli incentivi finanziari e non finanziari devono ricompensare il servizio agli interessi di lungo periodo dell’istituzione finanziaria e dei suoi clienti, inclusa la profittabilità sostenibile, invece che la generazione di ricavi nel breve periodo.

Per quanto concerne UniCredit, il suo Consiglio di Amministrazione – assistito dal proprio Comitato Controlli Interni e Rischi (“ICRC”) – è investito di vari poteri. Il Consiglio è chiamato direttamente, tra l’altro, a:

• formalizzare le politiche per il governo dei rischi cui il Gruppo può essere esposto, nonché gli obiettivi di rischio e le soglie di tolleranza riesaminarle periodicamente al fine di assicurarne l’efficacia nel tempo e vigilare sul concreto funzionamento dei processi di gestione e controllo dei rischi nel rispetto delle previsioni normative e regolamentari vigenti. In particolare, nell’ambito di queste competenze, approva le politiche di gestione del rischio di non conformità;

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

16AL 31 DICEMBRE 2018

• valutare l’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile generale di UniCredit e delle Società Principali (come individuate dal Consiglio di Amministrazione) predisposto dai loro Amministratori Delegati, con particolare riferimento al sistema di controllo interno ed alla gestione dei conflitti di interesse;

• assicurarsi che i principali rischi aziendali siano correttamente identificati nonché misurati, gestiti e monitorati in modo adeguato, determinando, inoltre, criteri di compatibilità di tali rischi con una sana e corretta gestione della Società.

Inoltre il Consiglio, di nuovo assistito dall’ICRC: • determina i criteri di compatibilità dei rischi aziendali con una sana e corretta gestione della Società (risk appetite); • effettua l’analisi delle relazioni sulle attività dei comitati gestionali di coordinamento dei controlli.

Alla luce di quanto precede, il Consiglio di Amministrazione, ad esempio, è chiamato a deliberare su tematiche quali: la determinazione e la revisione dei sistemi basati sui rating interni (IRB) e sugli altri modelli interni di misurazione del rischio; la fissazione del quadro normativo e dei limiti di Gruppo alla concentrazione dei rischi. Infine, il Consiglio è anche investito di alcuni poteri gestionali ad esso riservati e relativi a operazioni intraprese dalla banca con parti correlate, oltre che a significative operazioni di ristrutturazione.

Il successo delle istituzioni risk-taking in questo nuovo contesto economico dipende principalmente dalla loro capacità di gestione del rischio. I pilastri fondamentali di una gestione del rischio di successo includono la comprensione dei rischi e dei loro effetti su conto economico e stato patrimoniale, attraverso la creazione di un coerente livello di conoscenze tecniche di base, il rafforzamento della comunicazione a tutti livelli e la creazione di una mentalità che anticipi i cambiamenti del quadro macroeconomico.

Al fine di essere preparato per affrontare al meglio queste sfide, il Consiglio di Amministrazione di UniCredit si è fortemente impegnato e concentrato per coltivare una coerente cultura del rischio in tutto il Gruppo: iniziativa che è stata identificata come il principale strumento abilitante per la gestione del rischio. In questo contesto caratterizzato da mercati e requisiti regolamentari in rapida evoluzione, il Risk Management di Gruppo, in coerenza con la propria missione così come definita dal Consiglio di Amministrazione di UniCredit, ha adottato un approccio strutturato e omnicomprensivo per rafforzare la cultura del rischio di UniCredit. Il programma di trasformazione punta a modificare la mentalità e i comportamenti di tutti i dipendenti della banca, attraverso tutti i livelli organizzativi, dall’alta direzione alla front-line, prendendo in considerazione le seguenti aree: governance, formazione e sviluppo, gestione della performance e comunicazione.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Requisito informativo generale

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Costruire e in definitiva rafforzare un’adeguata cultura del rischio è processo articolato, che si realizza nel tempo, all’interno delle funzioni commerciali e di controllo.

Governance

Risk Governance – Uno degli elementi chiave della gestione del rischio è il Risk Appetite Framework. Tenere in considerazione la propensione al rischio all’interno dei processi del Gruppo è considerato di importanza prioritaria dalla banca per lo sviluppo di una coerente cultura del rischio. Il Risk Appetite Framework è uno strumento gestionale efficace e che guarda al futuro, sviluppato con l’obiettivo di definire la propensione al rischio che meglio guidi l’attività commerciale della banca, coerentemente con un adeguato livello di rischio.

Il Risk Appetite stabilisce il livello di rischio che il Gruppo UniCredit è disposto a sostenere per il perseguimento dei propri obiettivi strategici e del business plan, tenendo in considerazione gli interessi dei propri stakeholder (e.g. clienti, autorità di regolamentazione e vigilanza, azionisti), nonché i requisiti di capitale e gli altri requisiti regolamentari e di legge. I principali obiettivi del Risk Appetite del Gruppo UniCredit sono:

• valutare esplicitamente i rischi, e le loro interconnessioni, che il Gruppo UniCredit decide di assumere o di evitare in una prospettiva di lungo termine;

• specificare i tipi di rischio che il Gruppo UniCredit intende assumere, stabilendone target, trigger e limiti • assicurare “ex-ante” un profilo di rischio-rendimento coerente con una crescita sostenibile a lungo termine, in

coerenza con le proiezioni di rendimento del piano strategico pluriennale/budget; • assicurare che il business si sviluppi entro i limiti di tolleranza al rischio stabiliti dal Consiglio di Amministrazione

della Capogruppo, in conformità alle vigenti regolamentazioni nazionali e internazionali; • supportare le valutazioni sulle opzioni strategiche future con riferimento al profilo di rischio; • indirizzare la visione degli stakeholder interni ed esterni su un profilo di rischio coerente con il posizionamento

strategico; • fornire descrizioni qualitative riguardo ai rischi non quantificabili (ad esempio rischio strategico, reputazionale, di

compliance) al fine di guidare strategicamente i processi rilevanti e il sistema dei controlli interni.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

18AL 31 DICEMBRE 2018

Il Group Risk Appetite è definito coerentemente al modello di business del Gruppo UniCredit. Per tale ragione, il Group Risk Appetite è integrato nel processo di budget, al fine di guidare la scelta del profilo di rischio-rendimento desiderato, coerentemente con le linee guida del Piano Strategico e all’inizio del processo di budget.

La politica di remunerazione di UniCredit è coerente con il Group Risk Appetite al fine di implementare un’efficace remunerazione del rischio per la definizione ed erogazione dei bonus.

Il Risk Appetite Framework definisce il profilo di rischio voluto dal Gruppo, in termini di target strategici, trigger e limiti, al fine di assicurare il controllo sul posizionamento di rischio-rendimento. I target rappresentano l’ammontare di rischio che il Gruppo intende assumere in condizioni di normale operatività in coerenza con le ambition di Gruppo. I target sono da considerarsi come le soglie di riferimento per lo sviluppo e l’indirizzo del business. Essi sono fissati in modo da garantire al business la flessibilità per perseguire il più alto livello di crescita sana, ma sono sufficientemente stringenti da evitare rischi indesiderati. I limiti rappresentano, da un punto di vista statutario, il massimo livello di assunzione di rischio accettabile per il Gruppo. Tra i target e i limiti, i trigger rappresentano, da un punto di vista manageriale, la massima deviazione accettabile dai target, o più in generale rappresentano un Warning Level (soglia di attenzione); sono definiti in modo da assicurare l’operatività del Gruppo anche in condizioni di stress entro il massimo livello di rischio accettabile. Nella fase di monitoraggio, un processo di escalation assicura una reazione adeguata in caso di superamento dei trigger o dei limiti.

La definizione delle metriche di Risk Appetite e dei relativi target, trigger e limiti sono integrati nel processo di budget, sono regolarmente monitorati e sono declinati nella gestione quotidiana del rischio e nelle attività commerciali del Gruppo.

Il Risk Appetite Framework è completato con un insieme di strategie di rischio per tradurre i vincoli dell’appetito per il rischio in limiti operativi che consentano di guidare correttamente l’attività commerciale. Le strategie di rischio rappresentano un aspetto fondamentale dell’integrazione tra le società appartenenti al Gruppo e l’adozione del Risk Appetite Framework all’interno delle strutture commerciali.

Il Risk Appetite di UniCredit è rivisto annualmente, in parallelo ai processi di budget e di pianificazione, al fine di garantire la sua coerenza con le strategie di Gruppo, le condizioni commerciali e di mercato e le richieste degli stakeholder.

Al fine di rafforzare la capacità di indirizzo indipendente, di coordinamento e di controllo dei rischi di Gruppo, e allo scopo di migliorare l'efficienza e la flessibilità del processo decisionale relativo ai rischi e di agevolare l'interazione tra le differenti funzioni coinvolte, sono stati costituiti appositi Comitati responsabili in materia di rischi.

Formazione e Sviluppo

Modello delle competenze – Il modello delle competenze di UniCredit descrive i comportamenti che ci si aspetta da tutte le persone di UniCredit affinché la banca realizzi le proprie ambizioni e soddisfi i mutevoli bisogni dei propri clienti. Esso si basa su cinque fondamenti, definiti dai vertici del Gruppo, che servono da bussola nei processi decisionali in ogni situazione professionale. Uno di questi cinque fondamenti riguarda la cultura e la gestione del rischio. Il "Risk Management” definisce, infatti, i comportamenti fondamentali per quanto concerne la gestione del rischio, quali, ad esempio, il riconoscere tutti i rischi che hanno un impatto sul business, il gestirli in modo trasparente e il far crescere una comune consapevolezza del rischio in UniCredit. Il modello delle competenze di UniCredit è la base su cui tutti i dipendenti del Gruppo vengono valutati e promossi nell’ambito dei processi annuali di valutazione dei risultati (Executive Development Plan, Talent Management Review, Performance Management). Questi comportamenti sono parte dell’essenza del Gruppo, dando forma al modo di “essere UniCredit”.

Formazione – La formazione è fondamentale per la cultura del rischio. Per rafforzare la consapevolezza della gestione del rischio e per approfondire la propria cultura del rischio, UniCredit ha creato e continua a sviluppare un’offerta formativa in materia di rischi, realizzata e gestita all'interno della competence line del Risk Management di Gruppo, in collaborazione con i centri di competenza per la formazione interni al Gruppo. In particolare le variazioni normative in materia di rischi e l’evoluzione digitale del contesto in cui opera UniCredit hanno reso necessaria una revisione ed un aggiornamento nei contenuti della Risk Academy. A tal fine è stato sviluppata un framework strutturato su tre pilastri in relazione alla popolazione di destinazione.

Il primo pilastro di formazione è rivolto trasversalmente alle diverse funzioni aziendali. In questo contesto sono stati disegnati due percorsi sequenziali. Il primo percorso fornisce le conoscenze di base in materia di rischi allo scopo di assicurare una sempre maggiore consapevolezza necessaria ad ogni collega indipendentemente dal proprio ruolo all’interno della struttura organizzativa. Il percorso successivo approfondisce le tematiche per consolidare le conoscenze di rischio ed è rivolto a talune funzioni specifiche della Banca. Entrambi i livelli sviluppano il contesto normativo e macroeconomico in cui opera la Banca, svolge le diverse tipologie di rischio esistenti, fino a trattare gli impatti che la gestione del rischio ha in termini di capitale, performance e business. Il secondo pilastro di formazione identificato è diretto a sostenere le esigenze delle reti commerciali nei contesti geografici in cui opera il Gruppo. L’ultimo pilastro è indirizzato ad approfondire e consolidare le conoscenze dei colleghi della funzione di Risk Management entrando nei tecnicismi delle attività proprie di questa funzione. La nuova offerta formativa ha la caratteristica di essere digitale, a struttura modulare e auto-consistente. Inoltre l’utilizzo di una modalità adaptive learning permette di individuare le reali esigenze formative dell’utente guidandolo nell’apprendimento mirato di contenuti specifici. Poiché la conoscenza del rischio e la cultura del rischio sono composti da molteplici elementi e riguardano diversi livelli di esperienza e di responsabilità sono mantenute alcune soluzioni residuali in aula garantendo un’offerta completa.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Requisito informativo generale

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Rotazione cross-funzionale degli incarichi– Iniziative di apprendimento sul campo e di rotazione cross-funzionale, in cui colleghi provenienti dalle funzioni commerciali lavorano nelle strutture che si occupano di rischi, e vice versa, sono state di estremo valore e utilità. Queste iniziative facilitano il circolo virtuoso per trasferire conoscenze commerciali nelle funzioni di rischio e per introdurre la consapevolezza del rischio nei processi decisionali delle strutture commerciali. Inoltre, consentono uno scambio di competenze e di punti di vista che arricchisce le capacità di analisi, di approccio e di comprensione reciproca nelle differenti casistiche che quotidianamente entrambe le figure professionali si trovano a dover affrontare.

Gestione della performance

Retribuzione – Per rafforzare la cultura del rischio in banca, il collegamento tra la retribuzione e il rischio rappresenta un elemento di rilevanza fondamentale. Esso è assicurato attraverso il coinvolgimento della funzione del Risk Management nel disegno della struttura retributiva e nella definizione di un quadro esplicito cui collegare la remunerazione, rispetto anche alla struttura della propensione al rischio del Gruppo. In particolare, il Consiglio di Amministrazione con il supporto di competenti Comitati di Supervisione (Comitato per la Remunerazione e Comitato per i Controlli Interni e Rischi) e tenuto conto dei contributi delle funzioni coinvolte, assicura il legame tra profittabilità, rischio e remunerazione all’interno dei sistemi incentivanti di Gruppo. Per ulteriori informazioni in merito all’allineamento tra rischio e politiche retributive, si faccia riferimento al capitolo dedicato, pubblicato annualmente nella versione di fine anno del presente documento.

KPI basati sul rischio – A livello di Gruppo, viene costantemente promosso e valorizzato il grande impegno per rinforzare la cultura del rischio, così come verso la promozione della responsabilità individuale in tema di rischio, compliance e controlli. Il Dipartimento delle Risorse Umane (HR) contribuisce a questo processo diffondendo in tutto il Gruppo la cultura del rischio, della compliance e del controllo, facendo leva sul contesto delle regole esistenti e sulla realizzazione di specifiche iniziative in merito.

Nel corso degli ultimi anni, HR ha costruito un contesto teso a migliorare la consapevolezza e la responsabilità sul sistema dei controlli interni, definendo processi che prevedono una forte attenzione verso temi di rischio e compliance (EDP – il processo annuale di gestione e di revisione della performance in UniCredit che coinvolge tutti gli Executive del Gruppo, Piani di Incentivazione di Gruppo e il Learning & Development).

Dal 2012, come parte dell’EDP e dei sistemi di incentivazione, il Gruppo ha posto una particolare enfasi sul rischio, sulla compliance e sulle componenti di controllo. Nello specifico:

• il KPI Bluebook (un insieme di linee guida per la definizione degli obiettivi individuali coerenti con la strategia di business, la prospettiva di rischio, il quadro normativo e la sostenibilità dei risultati) contiene specifici KPI sulla cultura del rischio e dei controlli;

• il Compliance Assessment, in forza del quale ad ogni Manager è richiesto di comprovare l’affidabilità dei propri dipendenti rispetto a temi di rischio e compliance, con un particolare focus sugli obblighi legali in materia di anti riciclaggio.

Comunicazione

All’interno del programma di trasformazione della cultura del rischio di UniCredit, grande enfasi è posta su allineare e reiterare i messaggi fondamentali su missione, valori, strategia e appetito per il rischio di UniCredit, così come sull’importanza e l’impegno per una forte cultura del rischio. Inoltre, l’attenzione dell’alta direzione è dedicata a trasformare le parole in azioni tangibili e a mostrare come il Gruppo stia integrando la cultura del rischio nelle sue prassi operative.

Al fine di raggiungere tali obiettivi si è adottato un approccio comunicativo omnicomprensivo. È stato sviluppato un piano editoriale allo scopo di comunicare messaggi comuni su come la cultura del rischio sia al centro della strategia di UniCredit. Nel corso 2018 diversi articoli e notizie relativi alla cultura e alla gestione del rischio sono stati pubblicati sul sito intranet del Gruppo UniCredit, attraendo circa 90.000 visualizzazioni. Nel 2018 particolare enfasi è stata dedicata all’Operational Risk per promuoverne la consapevolezza all’interno del gruppo. Le visualizzazioni delle pagine dedicate a questa attività sono state più di 30.000.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

20AL 31 DICEMBRE 2018

Rischio Reputazionale

Il gruppo UniCredit definisce il rischio reputazionale come il rischio attuale o prospettico di una perdita, di una flessione degli utili o di un calo del valore del titolo, derivante da una percezione negativa dell'immagine della banca da parte di clienti, controparti, azionisti, investitori o autorità di vigilanza.

Il gruppo UniCredit norma il rischio reputazionale dal 2010 e attualmente è in vigore la policy Group Reputational Risk management e che definisce un insieme di principi e di regole per la valutazione e il controllo del rischio reputazionale. Inoltre nel 2017 è stata emessa la normativa di processo globale “Gestione del Rischio Reputazionale per gli Eventi Materiali” finalizzata a definire un efficace processo di escalation per sottoporre all’attenzione diretta del Top Management della Capogruppo gli eventi non presi in considerazione dai processi di rischio reputazionale esistenti, con lo scopo di gestire prontamente le conseguenze potenziali. La gestione del rischio reputazionale è in carico al dipartimento Group Operational and Reputational Risks di UniCredit S.p.A. e alle funzioni dedicate delle società del Gruppo.

Il Group Risk & Internal Control Committee ha il ruolo di garantire la coerenza delle policy, delle metodologie e delle prassi operative sul rischio reputazionale controllando e monitorando, a livello di Gruppo, il Reputational Risk portfolio. Inoltre, i Transactional Credit Commitees hanno il compito di valutare eventuali rischi reputazionali inerenti alle operazioni sulla base delle linee guida e policy vigenti sul rischio reputazionale.

Le policy attualmente in essere per la mitigazione di specifici rischi reputazionali riguardano “l’Industria della Difesa/Armi”, “l’Energia Nucleare”, ”l’Industria Mineraria”, “le Infrastrutture Idriche (dighe)” e “La Produzione di energia elettrica da carbone”.

Rischi principali ed emergenti

In UniCredit, la gestione e il monitoraggio dei rischi si basa su un approccio dinamico: il Top Management è tempestivamente informato in tema di rischi principali e/o emergenti attraverso un rigoroso processo di controllo integrato nel processo di valutazione del rischio. Il Risk Management identifica e stima questi rischi e li presenta regolarmente al Senior/Top Management e Consiglio di Amministrazione che prendono le opportune azioni di gestione e mitigazione del rischio.

Fino a Dicembre 2018, il Gruppo ha prestato particolare attenzione ai seguenti tipi di rischi: 1. Rischi Geopolitici esistenti nelle aree dove opera UniCredit, specialmente in Turchia e in Russia 2. Conseguenze economiche derivanti dall’evento “Brexit” 3. Rischi derivanti dagli attuali sviluppi regolamentari che potrebbero influenzare la redditività del Gruppo

1. Rischi geopoliticiIn Turchia, l'economia è in fase di recessione. A differenza di quanto avvenuto nel 2008-09, la recessione questa volta potrebbe essere più lunga in quanto l'appetito degli investitori per i mercati emergenti è più debole e il settore privato è più indebitato. L'economia dovrebbe tornare alla crescita una volta che l'impatto della crisi valutaria si ridurrà.

L’attività economica della Russia nel 2018 è stata caratterizzata da una crescita vicina al suo potenziale e da una maggiore volatilità dei vari indicatori di fiducia, finanziari e monetari. Questa dicotomia tra crescita e maggiore volatilità potrebbe persistere nel 2019-20. Mentre la crescita futura dipenderà dalle politiche economiche, la volatilità sarà determinata dalle opzioni politiche interne e dalle condizioni economiche esterne. Si prevede che la crescita del PIL rimarrà prossima al suo potenziale.

2. Conseguenze economiche derivanti dall’evento “Brexit” Il 15 gennaio 2019, la Camera dei Comuni del Regno Unito ha respinto l’accordo di Theresa May sulla Brexit. C’è molta incertezza su ciò che potrebbe accadere dopo la sconfitta della proposta e apre la possibilità di uno scenario senza accordo, anche se molto improbabile in quanto la maggioranza dei parlamentari ha dimostrato la propria determinazione a prevenirlo. In generale, i principali punti di attenzione sono legati all'incertezza sugli aspetti giuridici che incidono sulla continuità dei contratti finanziari transfrontalieri, sul trasferimento transfrontaliero di dati personali e sull'accesso all'infrastruttura del mercato del Regno Unito. Il modello di business di UCG è basato su una struttura multi-hub che consente di reagire in modo flessibile a qualsiasi risultato di Brexit sfruttando gli hub di UniCredit nella parte continentale dell’UE.

3. Attuali situazioni Macroeconomiche e Regolamentari Evoluzione del quadro regolamentare Nel corso degli ultimi anni il contesto normativo in cui le istituzioni finanziarie operano è divenuto sempre più complesso e stringente. Tale complessità è alimentata tanto dalla definizione ancora in corso di nuove norme internazionali sui requisiti di capitale e sulla misurazione dei rischi, quanto dal ruolo centrale assunto dalla vigilanza unica da parte della BCE su una larga parte del sistema bancario europeo. L’insieme di questi cambiamenti regolamentari potrebbe significativamente influenzare il nostro Gruppo e introdurre nuove sfide per la redditività e l'adeguatezza patrimoniale del sistema bancario europeo in generale. I cambiamenti più rilevanti in fase di definizione e di prossima implementazione sono:

• Revisione del quadro regolamentare di Basilea III relativamente alle metodologie di calcolo delle attività ponderate per il rischio, per il rischio di credito, operativo e di mercato, pubblicata a Dicembre 2017. L’obiettivo dei regolatori internazionali con questo pacchetto c.d. di Basilea IV, è quello di limitare l’utilizzo dei modelli interni e tornare a una metodologia standard più stringente per il rischio di credito su alcune tipologie di portafogli, eliminare l’utilizzo dei modelli interni per la misurazione dei rischi operativi.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Requisito informativo generale

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Questi cambiamenti sono complementari alla revisione della metodologia per il calcolo dei rischi di mercato (Fundamental Review del Trading Book) finalizzata nel Gennaio 2019 che ha introdotto l’utilizzo di modelli sia interni che standardizzati più sofisticati e stringenti per il rischio di mercato nei portafogli di negoziazione. Proposte per implementare il quadro rivisto di Basilea III nella Unione Europea potrebbero veder la luce nel 2020 (CRRIII), con un entrata in vigore non prima della fine del 2022. Con riferimento all’utilizzo dei modelli interni per la misurazione del rischio di credito, insieme alla proposte al vaglio del Comitato di Basilea, l’EBA ha di recente emesso delle nuove linee guida che imporranno criteri più restrittivi per il calcolo dei parametri di rischio, incrementando ulteriormente i requisiti di capitale per le banche che fanno largo utilizzo dei modelli interni.

• Accantonamenti sui crediti deteriorati: A Marzo 2018 la Banca Centrale Europea ha pubblicato l’ “Addendum to ECB Guidance to banks on Non Performing exposures” che introduce linee guida quantitative funzionali a prassi di copertura più tempestive in materia di crediti deteriorate, definendo livelli minimi di accantonamenti prudenziali per le esposizioni classificate a NPE a partire dal 1 Aprile 2018. Le nuove regole di accantonamento prudenziale definite dalla Vigilanza richiedono copertura integrale di un'esposizione deteriorata (scaduto deteriorato, inadempienza probabile, sofferenza) dopo 2 o 7 anni dall'iscrizione a credito deteriorato (c.d. “vintage”) a seconda che si tratti rispettivamente di crediti non garantiti o garantiti. L'eventuale differenza tra la copertura richiesta dalle nuove regole e gli accantonamenti contabili in essere ad una certa data dovrà essere colmato attraverso una deduzione dal Common Equity Tier 1Capital (CET1 capital).

• In aggiunta alle misure previste dall’Addendum della BCE, che si configurano come misure di secondo pilastro, la Commissione Europea sta finalizzando una nuova regolamentazione, che dovrebbe entrare in vigore entro la prima metà del 2019 con il relativo recepimento all’interno della Capital Requirement Regulation, che prevede una misura di primo pilastro simile a quella prevista da BCE, seppur con alcuni distinguo: in primis la normativa della Commissione Europea si applica alle controparti per cui a partire dalla data di entrata in vigore della normativa si effettuino nuove erogazioni e che, successivamente, vengano classificate a deteriorato; in secondo luogo, la misura di primo pilastro prevede una calibrazione delle percentuali di accantonamento prudenziale, chiedendo una copertura integrale dopo tre anni per le esposizioni non collateralizzate, sette anni per le esposizioni collateralizzate da garanzie su beni mobili e nove anni per le esposizioni collateralizzate da beni immobili.

• Entrata in vigore dell’indice minimo di leva finanziaria (leverage ratio) al 3% previsto dal pacchetto di Basilea III. La leva finanziaria rappresenta un requisito regolamentare supplementare rispetto agli indicatori risk-based e persegue l’obiettivo di contenere l’accumulo di leva finanziaria nel settore bancario, nonché di rafforzare i requisiti patrimoniali con una misura integrativa non basata sul rischio. Le prescrizioni definitive per l’Unione Europea incorporate nella CRRII dovrebbero essere finalizzate prima delle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo nel Maggio 2019, implicando l’entrata in vigore della nuova normativa nel 2021 con la successiva implementazione del buffer addizionale per le G-SIB nel 2022 (in linea con i tempi previsti per l’implementazione del pacchetto di Basilea IV). In aggiunta ai cambiamenti previsti nella CRRII, le revisioni previste dal pacchetto di Basilea IV in merito ai criteri di calcolo delle esposizioni saranno successivamente implementate in Europa attraverso l’ulteriore round di revisione della CRR (CRRIII) e verranno molto probabilmente implementate non prima della fine del 2022

• Applicazione dei requisiti di liquidità previsti dagli accordi di Basilea III. I requisiti sono sostanzialmente due: un indicatore di breve termine (Liquidity Coverage Ratio, o “LCR”), avente come obiettivo la costituzione e il mantenimento di un buffer di liquidità che consenta la sopravvivenza della banca per un periodo temporale di trenta giorni in caso di grave stress, e un indicatore di liquidità strutturale (Net Stable Funding ratio, o “NSFR”) con orizzonte temporale superiore all’anno, introdotto per garantire che attività e passività presentino una struttura per scadenze sostenibile. Mentre il LCR è già in vigore, l’NSFR sarà introdotto nell’Unione Europea attraverso la revisione attualmente in corso della CRR/CRDIV (CRR II/CRDV), con la sua probabile entrata in vigore nel 2021.

• Introduzione dei requisiti MREL/TLAC: il TLAC (Total Loss Absorbing Capacity) introdotto dal Financial Stability Board come uno standard applicabile a tutte le G-SIBs allo scopo di garantire che tutte le banche mantengano un livello sufficiente di risorse finanziarie per assorbire le perdite e ricapitalizzarsi in situazioni di stress. Il TLAC verrà implementato in Europa attraverso la revisione attualmente in corso della BRRD2 e CRRII/CRDV. La trasposizione in Europa del TLAC, definito come Pillar 1 MREL (Minimum Requirement for own funds and eligible liabilities) si applica a tutte le G-SIB, mentre il Pillar 2 MREL è specifico per ciascuna banca e si applica a tutte le banche. Il TLAC (Pillar I MREL) entrerà in vigore probabilmente nel secondo trimestre del 2019 (ovvero immediatamente dopo l’approvazione della BRRD2 e CRRII/CRDV) come un requisito transitorio pari al 16%+ Combined Capital Buffer del totale degli RWA per raggiungere il requisito pieno del 18%+ Combined Capital Buffer nel 2022 (senza alcun livello intermedio in termini di calibrazione). Il requisito MREL invece avrà un’introduzione globale e raggiungerà il requisito pieno nel 2024 (con la possibilità di prevedere dei livelli intermedi di calibrazione a discrezione dell’Autorità di risoluzione)

• Discussione sull’eliminazione del trattamento preferenziale delle esposizioni verso emittenti sovrani c.d. “home country” che attualmente beneficiano di una ponderazione pari a zero nel calcolo delle attività ponderate per il rischio. Al momento non esiste alcuna proposta regolamentare concreta che sia in fase di consultazione, tuttavia la discussione è in corso tra le autorità di regolamentazione e policy-makers su quale cambiamento introdurre per eliminare il regime preferenziale attuale. Da un lato, il Comitato di Basilea, pur non avendo ancora raggiunto un consenso sull’eventuale cambiamento del trattamento regolamentare delle esposizioni verso emittenti sovrani, ha pubblicato in Dicembre 2017 un Discussion Paper in cui viene delineato, sia pure a grandi linee, un possibile approccio regolamentare che prevede l’eliminazione tanto del risk weight zero quanto dell’utilizzo dei modelli interni per la misurazione del rischio associato ai titoli sovrani, in congiunzione con un limite di concentrazione. Dall’altro lato, anche il Parlamento Europeo si è fatto portavoce di una proposta di cambiamento regolamentare incentrata sull’introduzione di un limite di concentrazione per le esposizioni verso emittenti sovrani. Inoltre, nel 2018 il Parlamento Europeo ha pubblicato una proposta attualmente in discussione che prevede un trattamento regolamentare preferenziale per una nuova classe di titoli sintetici, gli SBBS (Sovereign bond-backed securities), al fine di incoraggiare una maggiore diversificazione da parte delle banche nella detenzione dei titoli di stato nei propri portafogli. Gli SBBS si configurano infatti come una nuova categoria di asset basata su un pool predefinito di titoli del debito sovrano dei paesi membri della zona euro.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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Reporting Le attività di reporting e monitoraggio dei rischi a livello di Gruppo hanno beneficiato del completamento delle attività realizzate - a partire dal 2013 - nell’ambito del Progetto PERDAR, focalizzato ad assicurare la conformità ai principi stabiliti dal Comitato di Basilea in tema di “Risk Data Aggregation & Reporting”. Nello specifico, il Gruppo ha avviato molteplici iniziative volte ad integrare i principi di Basilea (BCBS239 Principles, qui di seguito definiti “Principi PERDAR”) nei processi di aggregazione dei dati di rischio e nella relativa architettura IT di supporto; attraverso la definizione di un framework omnicomprensivo di Data Governance e il progressivo rafforzamento dell’esistente infrastruttura IT del Gruppo, l’applicazione dei Principi PERDAR ha garantito significativi miglioramenti nei processi di reporting afferenti tutte le principali aree di rischio. Inoltre, nel corso degli anni, la conformità ai suddetti Principi (inizialmente testata sui singoli progetti di rischio con approccio stand-alone), è stata progressivamente applicata – come framework concettuale e seguendo un approccio olistico - a ciascuna nuova iniziativa di gruppo relativa alla gestione dei dati e alle pratiche di reporting. Ciò ha rappresentato un fattore chiave per una miglior razionalizzazione della reportistica sui rischi rivolta al Management, agli Organi Aziendali e all’Autorità di Vigilanza, in termini di qualità dei dati forniti, tassonomie omogenee, completezza dell’informativa, tempestività e frequenza di reporting. Per maggiori dettagli sui processi di reporting afferenti le diverse tipologie di rischio si rimanda alle specifiche sezioni sulle aree di Rischio illustrate nel seguito del presente Documento.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Requisito informativo generale

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Ambito di applicazione

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Ambito di applicazione Denominazione della banca cui si applicano gli obblighi d’informativa UniCredit S.p.A., Capogruppo del Gruppo bancario “UniCredit” iscritto all’Albo dei Gruppi Bancari.

Illustrazione delle differenze nelle aree di consolidamento rilevanti per i fini prudenziali e di bilancio In questa sezione dell’Informativa da parte degli Enti è esposta l’area di consolidamento prudenziale del gruppo UniCredit. Si precisa che l’area di consolidamento è costruita secondo la normativa prudenziale e che la stessa differisce dall’area di consolidamento del Bilancio consolidato, che si riferisce allo standard IAS/IFRS. Questa situazione può implicare differenze tra i dati finanziari presenti in questo documento e quelli inseriti nel Bilancio consolidato. I diversi trattamenti sono esposti nelle liste presenti in questa sezione:

• Entità consolidate o società bancarie, finanziarie e strumentali controllate direttamente o indirettamente da UniCredit S.p.A. a cui si

applica il metodo di consolidamento integrale; o società bancarie, finanziarie e strumentali partecipate direttamente o indirettamente da UniCredit S.p.A. in

misura pari o superiore al 20 per cento, quando siano controllate congiuntamente con altri soggetti e/o in base ad accordi con essi; a queste si applica il metodo di consolidamento proporzionale;

o altre società bancarie e finanziarie partecipate direttamente o indirettamente da UniCredit S.p.A. in misura pari o superiore al 20 per cento o comunque sottoposte a influenza notevole, cui si applica il metodo del patrimonio netto;

o imprese, diverse dalle società bancarie, finanziarie e strumentali, controllate direttamente o indirettamente da UniCredit S.p.A. in modo esclusivo o congiunto oppure sottoposte ad influenza notevole, cui si applica il metodo del patrimonio netto.

• Entità soggette al trattamento per i Fondi propri ai sensi degli articoli 46 e 48 del CRR o società del settore finanziario in cui è detenuto un investimento non significativo / significativo, soggette a

deduzione dai Fondi propri.

Nel contenuto della presente informativa che fa riferimento ai dati consolidati, non sono incluse le partecipazioni che singolarmente presentano un valore inferiore a 1.000 euro:

• n. 70 controllate e società a controllo congiunto • n. 14 collegate • n. 220 partecipazioni di minoranza iscritte nei portafogli “Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value”

o “Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva”.

Si segnala che nel Bilancio consolidato sono ricomprese tra le partecipazioni n.132 imprese (n. 112 al 31 dicembre 2017) valutate al costo, controllate direttamente o da imprese consolidate integralmente, di cui:

• n. 18 appartenenti al Gruppo Bancario (cfr. Informativa Quantitativa della presente Tavola Ambito di applicazione); • n. 114 non appartenenti al Gruppo Bancario (n. 103 al 31 dicembre 2017).

Residuano al 31 dicembre 2018 n.87 entità controllate non consolidate non ricomprese nel Bilancio consolidato alla voce partecipazioni.

In allegato 2 “Ambito di applicazione” al presente documento sono riportate le seguenti informazioni: • Aree di consolidamento rilevanti per i fini prudenziali e di bilancio al 31 dicembre 2018; • Denominazione di tutte le controllate non incluse nel consolidamento e ammontare aggregato delle loro deficienze

patrimoniali rispetto ad eventuali requisiti patrimoniali obbligatori.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

26AL 31 DICEMBRE 2018

EU LI1 – Differenze tra il perimetro di consolidamento contabile e quello regolamentare e riconciliazione delle poste di bilancio con le categorie di rischio regolamentari (*)

Note: (*) Le differenze tra gli importi di cui alle colonne a) e b) sono sostanzialmente imputabili alla composizione dei perimetri civilistico (IFRS) e regolamentare; in particolare le entità del Gruppo Koc/Yapi sono consolidate proporzionalmente nel perimetro regolamentare e valutate secondo il metodo del patrimonio netto nel perimetro civilistico (rif. Allegato 2 – Ambito di applicazione). Tra gli elementi del passivo esposti nella tavola non sono riportate le voci del patrimonio netto già oggetto di esposizione nella tavola “Riconciliazione dello Stato Patrimoniale contabile e regolamentare con riconduzione agli elementi dei Fondi Propri transitori”, entro la sezione “Fondi Propri” del presente documento.

(**) La ripartizione dei valori della colonna b) nelle colonne da c) a f) è stata effettuata in coerenza con il seguente approccio:

• per le voci dell’attivo in funzione delle tipologie di rischio a cui ciascuna voce di bilancio può essere soggetta, considerando anche gli elementi che generano un assorbimento patrimoniale nullo;

• per le voci del passivo considerando l’ammontare delle passività che concorrono al calcolo delle attività ponderate per il rischio oppure sono utilizzate in compensazione di elementi dell’attivo.

La somma dei valori esposti nelle colonne da c) a g) può essere superiore all’importo in colonna b) per i seguenti motivi: • alcuni elementi sono soggetti a più tipologie di rischio nell’ambito del framework regolamentare (e.g. derivati e

pronti contro termine attivi classificati nella voce “Attività finanziarie detenute per la negoziazione”); • in riferimento ad attività e passività fiscali gli ammontari esposti nelle colonne c) e g) sono espressi al netto delle

passività fiscali differite secondo le regole di compensazione definite dal CRR, che sono differenti dalle logiche di netting contabile riflesse nei valori di bilancio in colonna b).

(***) L’ammontare esposto nella colonna f) non corrisponde a quanto riportato nella colonna “Perimetro VaR” della tabella che espone il legame tra le misure di rischio di mercato e le poste a bilancio, entro la sezione “Rischi di mercato” del presente documento, in quanto i valori di bilancio esposti in tale tabella si riferiscono al perimetro di consolidamento civilistico.

(****) L’ammontare esposto nella colonna g) include:

• per le voci dell’attivo, gli elementi soggetti a deduzione dai Fondi Propri per un ammontare totale di 5.523 milioni (in coerenza, con riferimento alla tabella “Modello transitorio per la pubblicazione delle informazioni sui Fondi Propri” esposta entro la sezione “Fondi Propri” del presente documento, con la somma delle voci 8, 10, 15, 20a, 22, 26 per la quota relativa ad “affrancamento multiplo” dell’avviamento, 40, 55);

(migliaia di €)

a b c d e f g

Soggetti al rischio

di credito Soggetti al CCR

Soggetti allo

schema de lla

cartola rizzazione

Soggetti a l rischio

di mercato (***)

AttivoCassa e disponibilità liquide 30.991.361 31.348.832 31.348.832 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: 86.137.755 86.474.140 20.696.391 45.475.692 136.937 65.537.872 102.939

a) A ttività finanziarie detenute per la negoziazione 65.231.474 65.584.737 41.055.964 46.865 65.537.872 a.1) Pronti contro termine attivi 2.659.085 2.659.085 2.659.085 2.659.085 a.2) Strumenti derivati 32.154.200 32.537.246 32.490.381 46.865 32.490.381

b ) Attività finanziarie designate al fair value 106 106 106 c) A ltre attività finanziarie obb ligatoriamente valutate al fair value 20.906.175 20.889.297 20.696.285 4.419.728 90.072 102.939

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 88.280.157 90.046.795 89.817.267 28.731.247 229.528 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: 579.310.842 600.214.380 512.420.438 83.198.466 18.270.289 650.020

a) Crediti verso banche 73.642.827 76.607.113 45.433.346 30.610.345 563.422

a.1) Pronti contro termine attivi 30.610.344 30.610.345 30.610.345 b ) Crediti verso clientela 505.668.015 523.607.267 466.987.092 38.263.287 18.270.289 86.598

b .1) Pronti contro termine attivi 38.263.287 38.263.287 38.263.287 Derivati di copertura 4.681.517 4.901.190 4.901.190 Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 2.438.598 2.440.437 2.440.437

Partecipazioni 5.501.533 4.498.318 4.192.592 305.726 Riserve tecniche a carico dei riassicuratori - - Attività materiali 8.408.356 7.073.586 7.073.586 Attività immateriali 3.507.246 3.562.507 100.714 3.461.793

di cui: avviamento 1.483.721 1.483.721 21.663 1.462.058

Attività fiscali: 13.077.671 13.118.149 12.343.040 957.219 a) Correnti 1.031.863 1.011.376 1.011.376 b ) Differite 12.045.808 12.106.773 11.331.664 957.219

Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 1.799.936 1.680.643 1.673.961 6.682 Altre attività 7.333.752 9.009.800 8.971.227 38.573

Totale de ll'a ttivo 831.468.724 854.368.777 691.078.486 162.306.595 18.636.754 65.537.872 5.522.953

Passivo

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: 686.036.242 704.610.892 83.502.020 621.108.872

a) Deb iti verso banche 125.895.243 128.584.820 26.529.611 102.055.209

a.1) Pronti contro termine passivi 26.440.747 26.529.611 26.529.611 -

b ) Debiti verso clientela 478.987.709 492.901.729 56.972.409 435.929.320

b .1) Pronti contro termine passivi 56.963.626 56.972.409 56.972.409 -

c) Titoli in circolazione 81.153.290 83.124.343 83.124.343

Passività finanziarie di negoziazione 43.111.236 43.532.706 29.265.118 43.532.706 -

a) S trumenti derivati 27.467.227 27.888.698 27.888.698 27.888.698 -

b ) Pronti contro termine passivi 1.376.420 1.376.420 1.376.420 1.376.420 -

Passività finanziarie designate al fair value 9.317.731 9.815.950 9.815.950

Derivati di copertura 6.032.029 6.094.938 6.094.938 -

Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 3.229.796 3.229.796 3.229.796

Passività fiscali: 824.740 837.101 1.088.641 628.769

a) Correnti 401.717 437.527 437.527

b ) Differite 423.023 399.574 1.088.641 191.242

Passività associate ad attività in via di dismissione 539.987 500.774 500.774

Altre passività 13.950.607 16.149.582 16.149.582

Trattamento di fine rapporto del personale 697.592 697.199 697.199

Fondi per rischi e oneri 10.960.983 12.124.289 12.124.289

Totale de l passivo 774.700.943 797.593.227 1.088.641 118.862.076 - 43.532.706 664.255.231

Valori contabili

riportati nei

documenti di

bilancio

pubblicati (*)

Va lori contabili in

base al perim etro

di

consolidam ento

regolam entare (*)

Va lori contabili delle poste di bilancio (**)Non soggetti ai

requisiti in materia

di fondi propri o

soggetti a

deduzione da l

capitale (****)

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27

Il valore della deduzione pari a 306 milioni corrisponde all’ammontare delle partecipazioni significative in società del settore finanziario (Financial Sector Entity – FSE) che eccede le soglie condizionali definite dall’articolo 48 del CRR “Soglie per l’esenzione della detrazione dal capitale primario di classe 1”. E’ stato esposto in corrispondenza della voce 70 “Partecipazioni” in quanto le partecipazioni oggetto di deduzione sono principalmente riconducibili a tale portafoglio contabile.

• per le voci del passivo, oltre all’ammontare degli elementi del passivo che non rientrano nel framework di calcolo delle attività ponderate per il rischio (per un totale di 664.255 milioni), l’ammontare delle passività fiscali differite (pari a 191 milioni) utilizzate in riduzione dell’ammontare di avviamento, altre attività immateriali ed attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee soggetti a deduzione dei Fondi Propri.

Template 2: EU LI2 – Principali differenze tra gli importi delle esposizioni determinate a fini regolamentari e i valori contabili determinati in base al perimetro di consolidamento regolamentare (*)

EU LIA – Commento sulle differenze tra gli importi delle esposizioni determinate a fini regolamentari e i valori contabili (note riferite alla tabella sopra)

(*) La presente tabella espone la riconduzione tra (i) valore di bilancio sul perimetro di consolidamento regolamentare (come esposto nella tabella EU LI 1) e (ii) valore dell’esposizione soggetta al requisito regolamentare (i.e. EAD) per le posizioni soggette a rischio di credito, rischio di controparte, framework delle cartolarizzazioni. Si precisa che nella presente tabella non sono esposte (i) le esposizioni soggette a rischi di mercato per cui il concetto di EAD non è strettamente applicabile e (ii) le esposizioni soggette a deduzione dai Fondi Propri.

(**) Con riferimento alla riga 1, l’ammontare nelle colonne da b) a d) corrisponde al valore di bilancio sul perimetro di consolidamento regolamentare delle attività esposto nelle colonne c) – e) della tavola EU LI 1 del presente documento.

(***) Con riferimento alla riga 2, l’ammontare nelle colonne b) e c) corrisponde al valore di bilancio sul perimetro di consolidamento regolamentare delle passività esposto rispettivamente nelle colonne c) e d) della tavola EU LI 1 del presente documento.

(****) L’ammontare riportato nella riga 3 coincide con quanto esposto nella riga 1, in quanto eventuali compensazioni contabili di attività e passività sono già riflesse negli ammontari rappresentati in riga 1.

(migliaia di €)

a b c d

Rischio di credito CCRSchema della

cartolarizzazione

1

Valore contabile delle attività in base al

perimetro di consolidamento regolamentare

(come nella tabella EU LI1) (**)

872.021.836 691.078.486 162.306.595 18.636.754

2

Valore contabile delle passività in base al perimetro

di consolidamento regolamentare (come nella

tabella EU LI1) (***)

119.950.717 1.088.641 118.862.076 -

3Importo netto totale in base al perimetro di

consolidamento regolamentare (****) 872.021.836 691.078.486 162.306.595 18.636.754

4 Importi fuori bilancio 333.178.044 85.078.753

5 Differenze per Cartolarizzazioni (A) (371.566) (371.566)

6 Differenze per SFT (B) (104.194.513) (104.194.513)

7 Differenze per Derivati (C) (11.801.410) (11.801.410)

8 Differenze per rettifiche di valore (D) 19.544.682 19.544.682

9 Contributi prefinanziati al fondo di garanzia 1.162.858 1.162.858

10 Differenze per esposizioni on-balance (E) (12.998.738) (12.998.738)

11Importi delle esposizioni considerate ai fini

regolamentari 848.441.901 782.703.183 47.473.530 18.265.188

Totale

Esposizioni soggette a

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

28AL 31 DICEMBRE 2018

A. La variazione negativa connessa alle “Differenze per cartolarizzazioni” si riferisce principalmente a:

• esposizioni connesse ad operazioni di asset-backed commercial paper (ABCP) soggette ad utilizzo di “Internal Assessment Approach” secondo l’articolo 259 del CRR;

• operazioni di cartolarizzazioni sintetiche in cui il Gruppo ha un ruolo di originator.

B. La variazione negativa connessa alle “Differenze per SFT” si riferisce principalmente ai seguenti effetti riconosciuti nel calcolo dell’esposizione soggetta al requisito regolamentare (i.e. EAD) ai sensi del CRR:

• applicazione di accordi di compensazione (i.e. master netting agreement); • applicazione dei modelli EEPE per il calcolo dell’EAD; • inclusione delle garanzie reali secondo il metodo integrale di valutazione degli SFT.

C. La variazione negativa connessa alle “Differenze per derivati” si riferisce principalmente ai seguenti effetti riconosciuti nel calcolo dell’esposizione soggetta al requisito regolamentare (i.e. EAD) ai sensi del CRR:

• inclusione nel perimetro del rischio di controparte anche dei derivati con fair value negativo rappresentati contabilmente tra le passività;

• applicazione dei modelli EEPE per il calcolo dell’EAD; • applicazione dei master netting agreement e compensazione con collateral su derivati OTC.

D. La variazione positiva connessa alle “Differenze per rettifiche di valore” si riferisce all’inclusione delle rettifiche di valore su crediti nel calcolo dell’EAD per le esposizioni valutate con i metodi IRB.

E. La variazione negativa connessa alle “Differenze per esposizioni on-balance” si riferisce principalmente all’esclusione del framework del rischio di credito di:

• cash collateral postato a fronte di derivati OTC passivi soggetti a master netting agreement, il cui ammontare è stato ricompreso nel calcolo dell’EAD per il rischio di controparte (rif. nota C);

• attività fornite come garanzia reale ad una CCP che non sono aggredibili in caso di procedura concorsuale, qualora la CCP diventi insolventi (margine segregato); il valore di tali esposizioni è pari a zero in linea con l’applicazione dell’articolo 306 del CRR.

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29

Applicazione degli obblighi in materia di informativa su base consolidata e per le filiazioni più importanti Come previsto dall’articolo 13 del Regolamento (UE) n. 575/2013 (“CRR”), il gruppo UniCredit - in qualità di “ente impresa madre nell’UE” - rispetta gli obblighi di cui alla parte otto sulla base della situazione consolidata. Nell’ambito del gruppo UniCredit, le filiazioni più importanti e le filiazioni di interesse rilevante nel rispettivo mercato locale, che pubblicano le informazioni specificate agli articoli 437, 438, 440, 442, 450, 451 e 453, su base individuale o subconsolidata, sono le seguenti:

Informativa su base individuale e subconsolidata • UniCredit Bulbank AD • UniCredit Bank Hungary Zrt • UniCredit Bank Austria AG • UniCredit Bank SA – (Romania) • UniCredit Jelzalogbank Zrt. • UniCredit Bank Czech Republic and Slovakia, a.s

Informativa su base individuale • Finecobank S.p.A. • UniCredit Bank AG

Informativa su base subconsolidata • UniCredit Banka Slovenija DD • Zagrebačka Banka DD • UniCredit Leasing Zrt • UniCredit Leasing D.O.O.

Impedimenti giuridici o sostanziali, attuali o prevedibili, che ostacolano il rapido trasferimento di risorse patrimoniali o di fondi all’interno del gruppo.

Patti parasociali, requisiti regolamentari e accordi contrattuali possono limitare la capacità del Gruppo di accedere alle attività o regolare le passività delle entità controllate o restringere la possibilità di queste ultime di distribuire capitale e/o dividendi.

• Con riferimento ai patti parasociali si segnala quanto segue:

o relativamente alle entità consolidate UniCredit BPC Mortgages S.r.l. e UniCredit OBG S.r.l, società costituite ex legge 130/99 per l’esecuzione di operazioni di cartolarizzazione o di emissione di obbligazioni bancarie garantite, sono presenti patti parasociali che consentono la distribuzione di dividendi solo una volta soddisfatte le pretese creditorie dei creditori garantiti e dei portatori delle obbligazioni bancarie garantite;

o nell’ambito dell’operazione di scissione del ramo CEE Banking da UniCredit Bank Austria AG a UniCredit SpA, perfezionatasi nel corso del 2016, UniCredit SpA ha sottoscritto un accordo con UniCredit Bank Austria Ag e i suoi azionisti di minoranza che prevede fino al 30 giugno 2024 l’impegno di UniCredit a: (i) non deliberare, in qualità di azionista di UniCredit Bank Austria AG, distribuzioni di dividendi di quest’ultima qualora, anche in conseguenza della distribuzione, il CET1 ratio (individuale e consolidato) scendesse al di sotto della soglia del (a) 14% o (b) del più alto tasso minimo di CET1 richiesto al momento dal quadro normativo applicabile, più eventuali buffer richiesti, e (ii) sostenere ogni decisione manageriale e delibera consiliare di UCBA volta a salvaguardare tali requisiti di CET1.

• Con riferimento ai requisiti regolamentari si segnala che il gruppo UniCredit è un gruppo bancario soggetto alla disciplina prevista dalla Direttiva 2013/36/UE sull'”accesso all'attività degli enti creditizi e sulla vigilanza prudenziale sugli enti creditizi e sulle imprese di investimento” (CRD IV) e dal Regolamento (UE) N. 575/2013 relativo ai “requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento” (CRR), e che controlla istituti finanziari soggetti alla medesima disciplina. La capacità delle banche controllate di distribuire capitale o dividendi è, quindi, vincolata al rispetto di detta disciplina sia in termini di requisiti patrimoniali che in termini di “Ammontare Massimo Distribuibile” nonché da ulteriori raccomandazioni emanate, tempo per tempo, dalle autorità competenti (e.g. Raccomandazione della Banca Centrale Europea sulle politiche di distribuzione dei dividendi – ECB/2019/ 01).

• I requisiti patrimoniali richiesti per il 2018 al Gruppo UniCredit condivisi con le Autorità Regolamentari competenti (BCE),anche a seguito del Supervisory Review Evaluation Process (SREP) condotto nel 2017, sono superiori a quelli minimi previsti dalla normativa citata. Per l’informativa dei requisiti patrimoniali del Gruppo UniCredit e i risultati del menzionato processo SREP, si rimanda al capitolo “Fondi Propri”. Per quanto riguarda invece le controllate, si segnala che presso alcune giurisdizioni e altre entità estere del Gruppo possono essere presenti impegni a mantenere il capitale regolamentare al di sopra delle soglie normative minime anche a seguito del processo SREP posto in essere a livello locale.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

30AL 31 DICEMBRE 2018

• Con riferimento alla liquidità disponibile a livello di Gruppo, questa risente – in termini di libera circolazione tra Entità basate in paesi diversi – di talune limitazioni connesse ai limiti prudenziali delle “Grandi esposizioni”, secondo le definizioni regolamentari del CRR e sulla base delle decisioni adottate in materia dagli Stati Membri (in tema di “cross border intragroup exposures”): ne consegue che parte della liquidità disponibile può essere soggetta ad impedimenti che ne limitano il suo trasferimento tra Entità del Gruppo. Ulteriori dettagli sono riportati nel capitolo “Rischio di liquidità”.

• Con riferimento agli accordi contrattuali si segnala, inoltre, che il Gruppo UniCredit ha emesso strumenti finanziari il cui rimborso, anche anticipato, riacquisto o ripagamento , prima della loro scadenza contrattuale è subordinato all’autorizzazione da parte dell’autorità competente. Il valore contabile di tali strumenti al 31 dicembre 2018 è pari a 14.531.930 migliaia.

• Al 31 dicembre 2018, il Gruppo UniCredit ha in essere alcuni accordi di alleanza, nonché alcuni patti parasociali stipulati tra il Gruppo ed altre controparti nell’ambito di accordi di co-investimento (e.g. accordi per la costituzione di joint venture), con particolare riferimento al settore assicurativo. Nell’ambito di tali accordi, come da prassi di mercato, sono previste clausole protettive dell’investimento che, a seconda dei casi, consentono alle parti di negoziare le rispettive posizioni sull’investimento sottostante in caso di “uscita” dallo stesso, attraverso meccanismi di obbligo ad acquistare e/o obbligo a vendere. Tali previsioni trovano normalmente applicazione dopo un determinato periodo di tempo e/o al verificarsi di specifici eventi, anche collegati agli accordi di distribuzione sottostanti. Al 31 dicembre 2018, non si sono verificati i presupposti sottostanti le predette clausole protettive dell’investimento e, pertanto, UniCredit S.p.A. non ha in essere impegni definitivi ad acquistare le partecipazioni di pertinenza di una o più controparti contrattuali.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

32AL 31 DICEMBRE 2018

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Fondi Propri

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Fondi Propri A partire dall’1 gennaio 2014, il calcolo dei requisiti di capitale tiene conto del quadro regolamentare denominato “Basilea 3”, trasposto nel Regolamento n.575/2013/UE relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento (Capital Requirements Regulation - “CRR”) e nella Direttiva 2013/36/UE sull'accesso all'attività degli enti creditizi e sulla vigilanza prudenziale sugli enti creditizi e sulle imprese di investimento (Capital Requirements Directive IV - “CRDIV”), secondo il recepimento nella normativa regolamentare Italiana. Tale regolamentazione prevede la seguente articolazione dei Fondi Propri:

• Capitale di Classe 1 (Tier 1 Capital), composto a propria volta da: o Capitale primario di Classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) e o Capitale aggiuntivo di Classe 1 (Additional Tier 1 - AT1);

• Capitale di Classe 2 (Tier 2 - T2); la somma del Capitale di Classe 1 e del Capitale di Classe 2 compone il Totale dei Fondi Propri (Total Capital).

Requisiti e riserve di capitale7 transitori per il Gruppo UniCredit I requisiti minimi di capitale applicabili al 31 dicembre 2018 sono pari ai seguenti ratio patrimoniali (Pillar 1) in coerenza con l’articolo 92 del CRR:

• CET1: 4,50%• T1: 6,00%• Total Capital: 8,00%

In aggiunta a tali livelli patrimoniali, il Gruppo deve inoltre rispettare, mediante capitale CET1, i seguenti requisiti: • 2,00%, requisito di Pillar 2 (Pillar 2 Requirement) richiesto per il 2018 in coerenza con i risultati SREP • 1,875%, riserva di conservazione del capitale (“CCB” buffer)8, in coerenza con l’articolo 129 della CRDIV • 0,75%, riserva per gli enti a rilevanza sistemica globale (“G-SII” buffer)9, • 0,06%, riserva di capitale anticiclica10 (CCyB buffer), in coerenza con l’articolo 160 della CRDIV (paragrafi da 1 a 4),

calcolata trimestralmente11.

Pertanto, al 31 dicembre 2018, il Gruppo deve quindi rispettare i seguenti requisiti complessivi: • CET1: 9,19%• T1: 10,69%• Total Capital: 12,69%

Di seguito uno schema di sintesi dei requisiti di capitale transitori e delle riserve per il gruppo UniCredit che evidenziano anche i requisiti di “Total SREP Capital Requirement” (TSCR) e i requisiti di “Overall Capital Requirement” (OCR) richiesti a seguito degli esiti del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP) condotto nel 2017 ed applicabile per il 2018:

Requisiti e riserve di capitale per il Gruppo UniCredit nel 2018 secondo il regime transitorio

REQUISITO CET1 T1 TOTAL CAPITAL

A) Requisiti di Pillar 1 4,50% 6,00% 8,00%

B) Requisiti di Pillar 2 2,00% 2,00% 2,00%

C) TSCR (A+B) 6,50% 8,00% 10,00%

D) Requisito combinato di riserva di Capitale, di cui: 2,69% 2,69% 2,69%

1. riserva di conservazione del capitale (CCB) 1,875% 1,875% 1,875%

2. riserva per gli enti a rilevanza sistemica globale (G-SII) 0,75% 0,75% 0,75%

3. riserva di capitale anticiclica specifica per UniCredit (CCyB) 0,06% 0,06% 0,06%

E) OCR (C+D) 9,19% 10,69% 12,69%

7 La riserva di capitale a fronte del rischio sistemico (systemic risk buffer), volta a prevenire ed attenuare il rischio sistemico o macroprudenziale non ciclico di lungo periodo non previsto dal CRR, non è applicabile al 31 dicembre 2018. 8 Nel mese di ottobre 2016, la Banca d’Italia ha pubblicato l’aggiornamento della Circolare 285 che prevede una differente applicazione delle norme transitorie relative alla riserva di conservazione del capitale: per il 2018 tale riserva è pari all’1,875%; dall’1 gennaio 2019 sarà pari al 2,50%. 9 Da incrementare dello 0,25% su base annuale; il target è pari all’1,00% nel 2019. Si precisa che la Banca d’Italia ha inoltre identificato il gruppo UniCredit come istituzione a rilevanza sistemica nazionale, decidendo di applicare una riserva di capitale aggiuntiva (O-SII buffer) pari allo 0,25% per il 2018; il livello della riserva di capitale sarà incrementato di 0,25% per anno, raggiungendo il target dell’1,00% nel 2021. Va tuttavia considerato che l’articolo 131.14 della CRD IV richiede l’applicazione della riserva di capitale più elevata tra la riserva di capitale per le G-SII e la riserva di capitale per le O-SII; pertanto il gruppo UniCredit deve rispettare il requisito connesso alla riserva di capitale G-SII pari a 0,75% per il 2018. 10 Valore arrotondato alla seconda cifra decimale. Con riferimento al 31 dicembre 2018: (I) la riserva anticiclica da applicare è generalmente pari a 0%, con l’eccezione dei seguenti Paesi: Regno Unito (1,00%), Repubblica Ceca (1,00%); Hong Kong (1,875%); Islanda (1,25%); Norvegia (2,00%); Svezia (2,00%); Slovacchia (1,25%); Lituania (0,5%); (II) con riferimento all’esposizione verso le controparti Italiane, la Banca d’Italia ha identificato il tasso pari allo 0%. 11 In applicazione del regime transitorio disposto da Banca d’Italia, per il 2018 la riserva di capitale anticiclica specifica della banca deve essere composta di Capitale primario di Classe 1 pari ad un massimo dell’1,875% dell'ammontare complessivo delle esposizioni ponderate per il rischio.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

34AL 31 DICEMBRE 2018

La tabella di seguito riporta i ratio patrimoniali transitori del Gruppo UniCredit al 31 dicembre 2018 ed il confronto con i periodi precedenti:

UniCredit Group

Ratio patrimoniali

transitori consolidati

4Q18

3Q18 2Q18 1Q18 4Q17

Ratios Delta Q/Q Delta Y/Y

CET1 Capital ratio 12,13% -0,04% -1,60% 12,17% 12,57% 13,13% 13,73%

Tier 1 Capital ratio 13,64% -0,08% -1,72% 13,72% 14,12% 14,71% 15,36%

Total Capital ratio 15,80% -0,17% -2,30% 15,97% 16,42% 17,13% 18,10%

Focus su Ratios patrimoniali di UniCredit S.p.A. La tabella di seguito riporta i ratio patrimoniali di UniCredit S.p.A. al 31 dicembre 2018 ed il confronto con i periodi precedenti:

UniCredit S.p.A.

Ratio patrimoniali

transitori

4Q18

3Q18 2Q18 1Q18 Ratios

Delta

Q/Q

CET1 Capital ratio 21,65% 0,22% 21,43% 22,50% 22,58%

Tier 1 Capital ratio 24,16% 0,22% 23,94% 25,06% 25,22%

Total Capital ratio 27,58% 0,12% 27,46% 28,72% 29,11%

Fondi propri transitori Con riferimento agli aggiustamenti transitori al 31 dicembre 2018, si evidenzia che risultano ancora applicabili quelli di seguito evidenziati:

• 20% dell’importo delle perdite attuariali calcolato in coerenza con l’articolo 473 del CRR (40% nel 2017); • 40% del limite di phase-out per gli strumenti di Capitale Aggiuntivo di Classe 1 e Capitale di Classe 2 soggetti a

Grandfathering in coerenza con l’articolo 486 del CRR (50% nel 2017).

Utile di periodo consolidato L’utile di periodo consolidato al 31 dicembre 2018, pari a 3.892 milioni, è riconosciuto nei Fondi Propri per 3.287 milioni, quale importo risultante dopo la destinazione, approvata dal Consiglio di Amministrazione, a dividendi per 601 milioni, pari al 20% degli utili rettificati, escludendo l’impatto positivo straordinario legato all’effetto tasse derivante dal cambio del trattamento fiscale relativo alla First Time Adoption dell’IFRS9 per 887 milioni e ad elargizioni benefiche per 4 milioni. L’utile netto al 31 dicembre 2018 è incluso nel Capitale Primario di Classe 1 in seguito ad autorizzazione da parte dell’Autorità di Vigilanza ai sensi dell’articolo 26(2) del CRR.

Deduzione per investimenti in società del settore finanziario ed attività fiscali differite che dipendono dalla redditività futura e derivano da differenze temporanee In riferimento al 31 dicembre 2018, UniCredit eccede la soglia di deduzione condizionale connessa a investimenti significativi (SI) in strumenti di capitale primario di classe 1 emessi da entità del settore finanziario e attività fiscali differite che dipendono dalla redditività futura e derivano da differenze temporanee. A tal proposito, si precisa che sono state applicate ai fondi propri le deduzioni ai sensi dell’articolo 48 del CRR “Soglie per l’esenzione della detrazione dal capitale primario di classe 1”. Nello specifico:

• le attività fiscali differite che dipendono dalla redditività futura e derivano da differenze temporanee • sommate agli strumenti del capitale primario di classe 1 emessi da soggetti del settore finanziario in cui UniCredit ha un

investimento significativo (detenuti da UniCredit direttamente), indirettamente e sinteticamente superano il 17,65% dell'importo residuo degli elementi del capitale primario di classe 1 a seguito dell'applicazione delle rettifiche e delle detrazioni di cui agli articoli da 32 a 36 del CRR. Gli ammontari delle deduzioni in oggetto sono illustrate nel dettaglio entro la tavola denominata “Indicazione separata delle deduzioni (Art. 437.d del CRR)”, inclusa nella presente sezione dedicata ai Fondi Propri.

IFRS9 A partire dall’1 gennaio 2018, è stato adottato il principio contabile IFRS9, che prevede un nuovo quadro per il calcolo degli accantonamenti. Per tutti i dettagli relativi si prega di fare riferimento al documento “Bilanci e Relazioni 2018”, parte A “Politiche Contabili” del Bilancio Consolidato - Sezione 5 “Altri aspetti”. Il Gruppo UniCredit ha deciso di non applicare l’aggiustamento transitorio relativo ad IFRS9 di cui all’articolo 473a del CRR. Pertanto, il calcolo dei Fondi Propri, degli assorbimenti patrimoniali, dei ratio patrimoniali e di leva finanziaria riflette pienamente l’impatto derivante dall’applicazione del principio IFRS9. Inoltre, in merito al trattamento della fiscalità connessa alla prima applicazione del principio contabile IFRS9, si prega di far riferimento alla parte A “Politiche Contabili” del Bilancio Consolidato 2018, specificatamente al capitolo “Approvazione della Legge di Bilancio 2019 e conseguenti effetti sulle imposte differite associate all’adozione del principio IFRS9”.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Fondi Propri

35

FINOIn riferimento alle operazioni di cartolarizzazione FINO, il completamento della Fase 2 avvenuta nel primo trimestre del 2018 ha consentito il riconoscimento del Signficant Risk Transfer (SRT) ai fini regolamentari; in conseguenza, a partire dal primo trimestre 2018 il calcolo degli assorbimenti patrimoniali è effettuato sulle posizioni di cartolarizzazione trattenute, anziché sul portafoglio sottostante (come avvenuto fino al 31 dicembre 2017).

Informativa relativa agli investimenti nello Schema Volontario a favore di Banca Carige S.p.A. In data 30 novembre 2018, l’Assemblea dello Schema Volontario ha deciso di intervenire a favore di Banca Carige S.p.A. mediante sottoscrizione di un prestito subordinato Tier 2 (per un ammontare massimo pari a 320 milioni) emesso da Banca Carige S.p.A. e destinato alla conversione in capitale nella misura necessaria a consentire un aumento di capitale previsto in 400 milioni. Con riferimento all’intervento a favore di Banca Carige S.p.A., il contributo di UniCredit nello Schema Volontario è pari a circa 62,5 milioni (di cui circa 53 milioni ascrivibili a UniCredit S.p.A. e 9,5 a FinecoBank S.p.A.), ed è stato identificato come uno strumento finanziario classificato alla voce “20.c) Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico”. Al 31 dicembre 2018 il fair value dello strumento è stato quantificato in circa 43,9 milioni (di cui 37,3 milioni relativi a UniCredit S.p.A. e 6,7 a FinecoBank S.p.A.). Tale ammontare è stato considerato come una Esposizione ad Alto Rischio indiretta in una Financial Sector Entity e ponderata con fattore di rischio pari al 150%. Per ulteriori dettagli, si prega di fare riferimento alla Parte B “Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato” del Bilancio consolidato 2018, specificamente al capitolo “Informativa relativa agli investimenti nello Schema Volontario”.

Fondo Atlante e Italian Recovery Fund (ex Fondo Atlante II) Al 31 dicembre 2018, l’investimento detenuto da UniCredit nelle quote del Fondo Atlante e nell’Italian Recovery Fund (ex Fondo Atlante II), pari a circa 355 milioni, è sostanzialmente riferito ad investimenti in note di cartolarizzazione connesse a crediti deteriorati: il trattamento regolamentare delle quote dei Fondi iscritte nel bilancio di UniCredit prevede l’applicazione dell’articolo 128 del CRR (Posizioni associate a un rischio particolarmente elevato). In riferimento agli impegni residui, pari a 12 milioni, il trattamento regolamentare prevede l’applicazione di un fattore di conversione del 100% (“rischio pieno” in applicazione dell’Allegato I del CRR) ai fini del calcolo delle relative attività di rischio ponderate.

Conglomerato finanziario Alla data del 31 dicembre 2018, il Gruppo UniCredit risulta esonerato dalla vigilanza supplementare, pur essendo riconosciuto come conglomerato finanziario dal Joint Committee, ai sensi della comunicazione emessa in data 21 Dicembre 2018 (rif. JC 2018 68).

1. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 – CET1) Il Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) è composto prevalentemente dai seguenti elementi:

• Principali elementi del Capitale primario di classe 1, riconosciuti soltanto se possono essere utilizzati senza restrizioni e senza indugi dall'ente per la copertura dei rischi o delle perdite nel momento in cui tali rischi o perdite si verificano: (I) strumenti di capitale (azioni ordinarie) purché siano soddisfatte le condizioni di cui all'articolo 28 o, ove applicabile, all'articolo 29 del CRR; (II) sovrapprezzi di emissione relativi agli strumenti di cui al punto (I); (III) utili non distribuiti; (IV) altre componenti di conto economico complessivo accumulate; (V) altre riserve; si comprendono inoltre tra gli elementi del Capitale primario di Classe 1 anche gli interessi di minoranza per l’ammontare computabile riconosciuto dal CRR.

• Filtri prudenziali del Capitale primario di classe 1: (I) filtro su utili connessi a margini futuri derivanti da operazioni di cartolarizzazione; (II) filtro connesso alle riserve di valore equo relative ai profitti e alle perdite generati dalla copertura dei flussi di cassa degli strumenti finanziari che non sono valutati al valore equo; (III) filtro connesso ai profitti e le perdite sulle passività dell'ente, valutate al valore equo, dovuti all'evoluzione del merito di credito dell'ente; (IV) filtro connesso ai profitti e le perdite su derivati passivi dovuti a variazioni del merito di credito dell'ente; (V) filtro relativo alle rettifiche di valore supplementari (prudent valuation).

• Detrazioni dagli elementi del Capitale primario di classe 1: (I) attività immateriali; (II) attività fiscali differite (DTA) che si basano sulla redditività futura e che non derivano da differenze temporanee; (III) eccedenza delle perdite attese rispetto alle rettifiche di valore (shortfall) per le posizioni valutate secondo metodi IRB; (IV) attività dei fondi pensione a prestazioni definite nel bilancio dell'ente; (V) strumenti propri del capitale primario di classe 1 detenuti dall'ente direttamente, indirettamente e sinteticamente, compresi gli strumenti propri del capitale primario di classe 1 che l'ente ha l'obbligo reale o eventuale di acquistare, in virtù di un obbligo contrattuale esistente; (VI) esposizioni dedotte dal Capitale primario di Classe 1 in luogo della ponderazione al 1.250% tra gli RWA; (VII) investimenti non significativi in strumenti di CET1 emessi da società del settore finanziario (dedotti per la quota eccedente la soglia normativamente prevista); (VIII) attività fiscali differite (DTA) che dipendono dalla redditività futura e derivano da differenze temporanee ed investimenti significativi in strumenti di CET1 emessi da società del settore finanziario (dedotti per la quota eccedente le soglie normativamente previste).

Al 31 dicembre 2018, il CET1 è composto da azioni ordinarie emesse da UniCredit S.p.A, pari a 20.296 milioni; tra gli altri elementi, la presente voce non include 609 milioni inclusi nel Capitale aggiuntivo di Classe 1, connessi alle azioni ordinarie sottostanti il contratto di Usufrutto (Cashes).

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

36AL 31 DICEMBRE 2018

2. Capitale aggiuntivo di Classe 1 (Additional Tier 1 – AT1) Gli elementi positivi dell’AT1 sono rappresentati da: (I) strumenti di capitale, riconosciuti soltanto se rispettano le condizioni di cui all’articolo 52 del CRR; (II) sovrapprezzi di emissione relativi agli strumenti di cui al punto (I); (III) strumenti di capitale computabili nei Fondi Propri in ragione delle disposizioni transitorie previste dal CRR (c.d grandfathering). Si comprendono inoltre tra gli elementi del Capitale Aggiuntivo di Classe 1 anche gli interessi di minoranza per l’ammontare computabile non riconosciuto già nel Capitale Primario di Classe 1. Per le principali caratteristiche degli strumenti di capitale si rimanda all’Allegato 1.

3. Capitale di Classe 2 (Tier 2 – T2) Gli elementi positivi del T2 sono rappresentati da: (I) strumenti di capitale e prestiti subordinati, quando sono rispettate le condizioni di cui all'articolo 63 del CRR; (II) sovrapprezzi di emissione relativi agli strumenti di cui al punto (I); (III) eventuali eccedenze delle rettifiche di valore rispetto alla perdite attese per le posizioni ponderate secondo i metodi IRB; (IV) strumenti di capitale e prestiti subordinati computabili nei Fondi Propri in ragione delle disposizioni transitorie previste dal CRR (c.d. grandfathering). Si comprendono inoltre tra gli elementi del Capitale di Classe 2 anche gli interessi di minoranza per l’ammontare computabile non riconosciuto già nel Capitale di Classe 1 e gli strumenti di Capitale di Classe 2 emessi da filiazioni per l’ammontare computabile riconosciuto ai sensi del CRR.

Alla data del 31 dicembre 2018, il T2: • non include gli strumenti con maturity di 7 anni con un piano di ammortamento contrattuale con inizio prima del 5° anno,

emessi dopo la data del 31 dicembre 2011; • include, tra gli strumenti grandfathered soggetti all’articolo 484(5) del CRR, gli strumenti emessi prima del 31 dicembre

2011 e soggetti a regime di granfathering.

Per le principali caratteristiche degli strumenti di capitale si rimanda all’Allegato 1.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Fondi Propri

37

Modello transitorio per la pubblicazione delle informazioni sui Fondi Propri (*) - (Articolo 492, paragrafo 3 e

4 del CRR) (migliaia di €)

Dati rifer iti al 31 dicembre

2018

(A) - Importo alla data

dell'Informativa

(A) - Importo alla data

de ll'Informativa

(C) - Importi soggetti al trattamento pre-r egolamento

(UE) No 575/2013 o im porto residuo pr escritto dal

Regolamento (UE) No 575/2013

1 Strumenti di capitale e le relative riserve sovrapprezzo azioni (A) 33.667.031 33.488.997

di cui: Azioni ordinarie 33.667.031 33.488.997

2 Utili non distribuiti (B) 13.221.838 11.473.248

3A ltre componenti di conto economico complessivo accumulate (e altre riserve, includere gli utili e le perdite non realizzati ai sensi della disciplina

contabile applicabile) (C)(208.241) 3.496.567

5 Interessi di minoranza (importo consentito nel capitale primario di classe 1 consolidato) 248.820 331.556 94.046

5a Utili di periodo verif icati da persone indipendenti al netto di tut ti gli oneri o dividendi prevedibili (D) 3.287.336 4.743.349

6 Capitale pr imario di classe 1 (CET1) prim a de lle re ttifiche r egolamentari 50.216.784 53.533.717

Capitale prim ario di classe 1 (CET1): re tti fiche regolamentar i

7 Rettif iche di valore supplementari (163.404) (132.525) -

8 A ttività immateriali (al netto delle relative passività f iscali) (3.468.475) (3.356.380) -

9 A ggiustamento transitorio connesso allo IAS 19 (E) 219.367 527.286 -

10A ttività f iscali dif f erite che dipendono dalla redditività futura,escluse quelle derivanti da dif ferenze temporanee (al netto delle passività f iscali dove

siano soddisfatte le condizioni di cui all' articolo 38 (3)) (297.388) (425.645) 100.780

11 Riserve di valore equo relative agli utili e alle perdite generati dalla copertura dei f lussi di cassa (189.317) (276.647) -

12 Importi negativi risultanti dal calcolo degli importi delle perdite attese (5.235) (30.878) 7.720

14 Utili o perdite su passività valutate al valore equo dovuti all'evoluzione del merito di credito (289.781) (844) -

15 A ttività dei fondi pensione a prestazioni definite (38.573) (41.975) -

16 Strumenti propri di capitale primario di classe 1 detenuti dall'ente direttamente o indirettamente (9.012) (2.915) -

18Strumenti di capitale primario di classe 1 di soggetti del settore finanziario detenuti dall'ente direttamente o indirettamente, quando l'ente non ha un

investimento signif icativo in tali soggetti (importo superiore alla soglia del 10% e al netto di posizioni corte ammissibili)- - -

20aImporto dell'esposizione dei seguenti elementi, che possiedono i requisiti per ricevere un fattore di ponderazione del rischio pari al 1250%, quando

l'ente opta per la deduzione(96.006) (216.581) -

20c di cui: Posizioni verso cartolarizzazioni (96.006) (216.578) -

20d di cui: Operazioni con regolamento non contestuale - (3) -

22 Importo eccedente la soglia del 17,65% (F) (615.317) - -

23di cui: Strumenti di capitale primario di classe 1 di soggetti del settore finanziario detenuti dall'ente direttamente o indirettamente, quando

l'ente ha un investimento significativo in tali soggetti(305.726) - -

25 di cui: Attività fiscali derivan ti da differenze temporanee (309.591) - -

26 Rettif iche regolamentari applicabili al capitale primario di classe 1 in relazione agli importi soggetti a trattamento pre-CRR (G) (360.848) (376.071)

26a Rettif iche regolamentari relative agli utili e alle perdite non rea lizzate ai sensi degli articoli 467 e 468 (320.987)

di cui: Utili non realizzati su titoli di deb ito riferiti ad emittenti diversi da amministrazioni centrali appartenenti all'Unione Europea (64.214)

di cui: Utili non realizzati su titoli di deb ito emessi da amministrazioni centrali appartenenti all'Unione Europea (213.223)

di cui: Utili non realizzati su titoli di capitale (43.550)

28 Totale delle re ttifiche r egolamentar i al capitale pr imar io di classe 1 (CET1) (5.313.989) (4.654.162)

29 Capitale pr imario di classe 1 (CET1) 44.902.794 48.879.555

Dati riferiti al 31 dicem br e 2017

Capitale prim ario di classe 1 : strumenti e r iserve

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

38AL 31 DICEMBRE 2018

(migliaia di €)Dati rifer iti al 31 dicembre

2018

(A) - Importo alla data

dell'Informativa

(A) - Importo alla data

de ll'Informativa

(C) - Importi soggetti al trattamento pre-r egolamento

(UE) No 575/2013 o im porto residuo pr escritto dal

Regolamento (UE) No 575/2013

Capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1): strum enti

30 Strumenti di capitale 4.609.378 4.609.561

33 Importo degli elementi ammis sibili di cui all'articolo 484 (4) soggetti a eliminazione progressiva dal capitale aggiuntivo di classe 1 (H) 1.032.221 1.292.090

34Capitale di classe 1 ammissibile incluso nel capitale aggiuntivo di classe 1 consolidato (compresi gli interessi di minoranza non inclusi nella riga 5)

emesso da filiazioni e detenuto da terzi 20.599 - -

36 Capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1) prima delle r ettifiche regolam entari 5.662.199 5.901.651

Capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1): re ttifiche r egolamentari

37 Strumenti propri di capitale aggiuntivo di classe 1 detenuti dall'ente direttamente o indirettamente (32.156) (26.092) -

39Strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 di soggetti del settore f inanziario detenuti dall'ente direttamente o indirettamente, quando l'ente non ha

un investimento signif icativo in tali soggetti (importo superiore alla soglia del 10% e al netto di posizioni corte ammissibili)- - -

40Strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 di soggetti del settore f inanziario detenuti dall'ente direttamente indirettamente quando l'ente ha un

investimento signif icativo in tali soggetti (importo superiore alla soglia del 10% e al netto di posizioni corte ammissibili) (44.925) (43.747) 10.937

41Rettif iche regolamentari applicate al capitale aggiuntivo di classe 1 in relazione agli importi soggetti a trattamento pre-CRR e trattamenti transitori,

soggetti a eliminazione progressiva ai sensi del regolamento (UE) No 575/2013 (ossia importi residui CRR)(8.361)

41aImporti residui dedotti dal capitale aggiuntivo di classe 1 in relazione alla deduzione dal capitale primario di classe 1 durante il periodo transitorio ai

sensi dell'articolo 472 del regolamento (UE) No 575/2013(3.860)

41bImporti residui dedotti dal capitale aggiuntivo di classe 1 in relazione alla deduzione dal capitale di classe 2 durante il periodo transitorio ai sensi

dell'articolo 475 del regolamento (UE) No 575/2013(4.501)

43 Totale delle re ttifiche r egolamentar i al capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1) (77.081) (78.200)

44 Capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1) 5.585.118 5.823.451

45 Capitale di classe 1 (T1= CET1 + AT1) 50.487.912 54.703.006

Capitale di classe 2 (T2): s trumenti e accantonamenti

46 Strumenti di capitale (I) 6.987.795 8.339.425

47 Importo degli elementi ammis sibili di cui all'articolo 484 (5), soggetti a eliminazione progressiva dal capitale di classe 2 279.590 498.487

48Strumenti di fondi propri ammissibili inclusi nel capitale di classe 2 consolidato (compresi gli interessi di minoranza e strumenti di capitale

aggiuntivo di classe 1 non inclusi nella riga 5 o nella riga 34) emessi da f iliazioni e detenuti da terzi543.352 675.698 193.235

50 Rettif iche di valore su crediti 989.287 924.123

51 Capitale di classe 2 (T2) pr ima delle re ttifiche r egolamentar i 8.800.024 10.437.733

Capitale di classe 2 (T2): r ettifiche regolam entari

52 Strumenti propri di capitale di classe 2 detenuti dall'ente dirett amente o indirettamente e prestiti subordinati (200.244) (143.678) -

54Strumenti di capitale di classe 2 e prestiti subordinati di sogge tti del settore f inanziario detenut i direttamente o indirettamente, quando l'ente non ha

un investimento signif icativo in tali soggetti (importo superiore alla soglia del 10% e al netto di posizioni corte ammissibili) - - -

55Strumenti di capitale di classe 2 e prestiti subordinati di sogge tti del settore f inanziario detenut i dall'ente direttamente o indirettamente, quando

l'ente ha un investimento signif icativo in tali soggetti (al netto di posizioni corte ammissibili) (612.029) (588.406) -

56Rettif iche regolamentari applicate al capitale di classe 2 in relazione agli importi soggetti a trattamento pre-CRR e trattamenti transitori, soggetti a

eliminazione progressiva ai sensi del regolamento (UE) No 575/2013 (ossia importi residui CRR) 45.521

56aImporti residui dedotti dal capitale di classe 2 in relazione alla deduzione del capitale primario di classe 1 durante il periodo transitorio ai sensi

dell'articolo 472 del regolamento (UE) No 575/2013(3.860)

56bImporti residui dedotti dal capitale di classe 2 in relazione alla deduzione del capitale aggiuntivo di classe 1 durante il periodo transitorio ai sensi

dell'articolo 475 del regolamento (UE) No 575/2013 (4.501)

56c Importo da dedurre dal o da aggiungere al capitale di classe 2 in relazione ai filtri e alle deduzioni aggiuntivi previsti per il trattamento pre-CRR 53.882

57 Totale delle re ttifiche r egolamentar i al capitale di classe 2 (T2) (812.273) (686.563)

58 Capitale di classe 2 (T2) 7.987.752 9.751.170

59 Capitale totale (TC= T1+T2) 58.475.664 64.454.176

60 Totale delle attività ponderate per il rischio 370.179.719 356.100.221

Dati riferiti al 31 dicem br e 2017

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Fondi Propri

39

(*) Le sottovoci valorizzate a zero ovvero non applicabili non sono riportate.

(migliaia di €)Dati r ife riti al 31 dicem br e

2018

(A) - Im porto alla data

de ll'Inform ativa

(A) - Im porto alla data

de ll'Inform ativa

(C) - Importi soggetti al trattamento pre-r egolamento

(UE) No 575/2013 o im porto res iduo pr escritto dal

Regolamento (UE) No 575/2013

Coefficienti e riserve di capitale

61 Capitale pr imario di classe 1 (in per centuale de ll'impor to dell'esposizione al rischio) 12,13% 13,73%

62 Capitale di classe 1 (in percentuale de ll'importo dell'esposizione al r ischio) 13,64% 15,36%

63 Capitale totale (in percentuale de ll'importo dell'esposizione al r ischio) 15,80% 18,10%

64

Requisito della riserva di capitale specif ica dell'ente (requisito relativo al capitale primario di classe 1 a norma dell'articolo 92 (1) (a)), requisiti della

riserva di conservazione del capitale, della riserva di capitale anticiclica, della riserva di capitale a fronte del rischio sistemico, della riserva di

capitale degli enti a rilevanza sistemica (riserva degli G-SII o O-SII), (in percentuale dell'importo dell'es posizione al rischio) (J)

7,19% 6,28%

65 di cui: Requisito della riserva di conservazione de l capitale 1,875% 1,25%

66 di cui: Requisito della riserva di capitale anticiclic a 0,06% 0,03%

67adi cui: Riserva di capitale dei Global Systemically Important Institutions (G-SII - enti a rilevanza sistemica a livello globale) o degli Other

Sistemically Important Institution (O-SII - enti a rilevanza sistemica)0,75% 0,50%

68 Capitale primario di classe 1 disponibile per le riserve di capitale (in percentuale dell'importo dell'esposizione al rischio) (K) 4,94% 7,45%

Coefficienti e riserve di capitale

72Capitale di soggetti del settore f inanziario detenuto direttamente o indirettamente, quando l'ente non ha un investimento significativo in tali soggetti

(importo inferiore alla soglia del 10% e al netto di posizioni corte ammissibili)2.717.184 3.136.192

73Strumenti di capitale primario di classe 1 di soggetti del settore f inanziario detenuti dall'ente direttamente o indirettamente, quando l'ente ha un

investimento signif icativo in tali soggetti (importo inferiore alla soglia del 10% e al netto di posizioni corte ammissibili)3.635.930 3.370.930

75A ttività f iscali dif f erite che derivano da dif ferenze temporanee (importo inferiore alla soglia del 10%, al netto delle relative passività fiscali per le

quali sono soddisfatte le condizioni di cui all'articolo 38 (3))3.681.901 1.850.685

Massimali applicabili per l'inclusione di accantonamenti nel capitale di classe 2

78Rettif iche di valore su crediti incluse nel capitale di classe 2 in relazione alle esposizioni soggette al metodo basato sui rating interni (prima

dell'applicazione del massimale) 3.051.765 4.584.890,00

79 Massimale per l'inclusione di rettif iche di valore su crediti nel capitale di classe 2 nel quadro del metodo basato sui rating interni 989.287 924.123

Str um enti di capitale soggetti a e liminazione progr ess iva (applicabile soltanto tra il 1 gennaio 2013 e il 1 gennaio 2022)

82 A ttuale massimale sugli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 soggetti a eliminazione progressiva 1.033.672 1.292.090

83 Importo escluso dal capitale aggiuntivo di classe 1 in ragione al massimale (superamento del massimale dopo i rimborsi e le scadenze) 375.429 247.224

84 A ttuale massimale sugli strumenti di capitale di classe 2 soggetti a eliminazione progressiva 2.532.677 3.165.846

Dati r iferiti al 31 dicem br e 2017

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

40AL 31 DICEMBRE 2018

Note alla tabella “Modello transitorio per la pubblicazione delle informazioni sui Fondi Propri (Articolo 492, paragrafo 3 e 4 del CRR)”:

Laddove non diversamente specificato gli ammontari contenuti nelle note riportate di seguito fanno riferimento al 31 dicembre 2018. Si precisa che gli aggiustamenti transitori applicabili al 31 dicembre 2018 sono quelli di seguito evidenziati:

• 20% dell’importo delle perdite attuariali (40% nel 2017) calcolato in coerenza con l’articolo 473 del CRR (rif. voce 9 della tabella);

• 40% del limite di phase-out (50% nel 2017) per gli strumenti di Capitale Aggiuntivo di Classe 1 e Capitale di Classe 2 soggetti a Grandfathering in coerenza con l’articolo 486 del CRR (rif. voci 33 e 47 della tabella);

In particolare, a fronte della conclusione del regime transitorio sugli altri elementi, si evidenzia che nella tabella sopra riportata non sono valorizzate le voci 26a, 41, 41a, 41b, 56, 56a, 56b, 56c, invece valorizzate con riferimento al 31 dicembre 2017.

A. La presente voce non include 609 milioni connessi alle azioni ordinarie sottostanti il contratto di Usufrutto (Cashes), riclassificati nella voce “33. Importo degli elementi ammissibili di cui all'articolo 484 (4) e le relative riserve sovrapprezzo azioni, soggetti a eliminazione progressiva dal capitale aggiuntivo di classe 1“. La variazione rispetto al 31 dicembre 2017 (positiva per 178 milioni) riflette principalmente i seguenti effetti:

• aumento di capitale connesso ai piani di incentivazione del personale per 60 milioni, • aumento della riserva sovrapprezzo per 112 milioni sostanzialmente per effetto della conclusione delle governance

actions (i.e. eliminazione del limite del 5% all'esercizio del diritto di voto e conversione obbligatoria delle azioni di risparmio in azioni ordinarie).

B. La variazione rispetto al 31 dicembre 2017 (positiva per 1.749 milioni) riflette sostanzialmente:

• l’allocazione nella presente voce degli uti li non distribuiti al 31 dicembre 2017, ricompresi a tale data nella voce “5a. Utili di periodo verificati da persone indipendenti al netto di tutti gli oneri o dividendi prevedibili”;

• variazione negativa delle riserve per gli effetti dell’applicazione dei nuovi principi contabili IFRS9.

C. La variazione rispetto al 31 dicembre 2017 (negativa per 3.705 milioni) è riferita principalmente alle seguenti componenti di conto economico complessivo accumulate:

• variazione negativa della riserva oscillazione cambi per 1.111 milioni (riferito principalmente al Rublo Russo e alla Lira Turca);

• variazione negativa della riserva su titoli di capitale e debito valutati al fair value per 1.666 milioni che riflette principalmente l’andamento negativo collegato alla valutazione dei titoli di Stato italiani (la variazione riferita al quarto trimestre 2018 è stata positiva per ca. 250 milioni).

D. L’utile di periodo consolidato al 31 dicembre 2018, pari a 3.892 milioni, è riconosciuto nei Fondi Propri per 3.287 milioni, quale importo risultante dopo la destinazione, approvata dal Consiglio di Amministrazione, a dividendi per 601 milioni, pari al 20% degli utili rettificati, escludendo l’impatto positivo straordinario legato all’effetto tasse derivante dal cambio del trattamento fiscale relativo alla First Time Adoption dell’IFRS9 per 887 milioni e ad elargizioni benefiche per 4 milioni. L’utile netto al 31 dicembre 2018 è incluso nel Capitale Primario di Classe 1 in seguito ad autorizzazione da parte dell’Autorità di Vigilanza ai sensi dell’articolo 26(2) del CRR.

E. Al 31 dicembre 2018, la riserva di valutazione delle perdite attuariali nette - negativa per 2.764 milioni e ricompresa all’interno della voce “3. Altre componenti di conto economico complessivo accumulate e altre riserve” - è soggetta ad aggiustamento transitorio positivo per 219 milioni nella presente voce. La riduzione dell’aggiustamento transitorio (pari a 308 milioni) rispetto al 31 dicembre 2017 riflette, oltre all’evoluzione delle perdite attuariali nette e la riduzione dell’ammontare di base sul quale viene calcolato l’aggiustamento transitorio, anche la progressiva riduzione della percentuale applicabile per il 2018 (pari al 20% dell’importo calcolato in coerenza con l’articolo 473 del CRR, anziché il 40% previsto per il 2017).

F. Con riferimento al 31 dicembre 2018, l’ammontare riporta l’eccedenza rispetto alla soglia di deduzione condizionale ai sensi dell’articolo 48 del CRR “Soglie per l’esenzione della detrazione dal capitale primario di classe 1”. Nello specifico, le attività fiscali differite che dipendono dalla redditività futura e derivano da differenze temporanee, sommate agli strumenti del capitale primario di classe 1 emessi da soggetti del settore finanziario in cui UniCredit ha un investimento significativo e detenuti da UniCredit direttamente, indirettamente e sinteticamente, superano il 17,65% dell'importo residuo degli elementi del capitale primario di classe 1 a seguito dell'applicazione delle rettifiche e delle detrazioni di cui agli articoli da 32 a 36 del CRR. Gli ammontari delle deduzioni in oggetto sono illustrate nel dettaglio all’interno della tavola denominata “Indicazione separata delle deduzioni (Art. 437.d del CRR)”, inclusa nella presente sezione dedicata ai Fondi Propri.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Fondi Propri

41

G. L’ammontare include i seguenti filtri nazionali negativi: I) 350 milioni relativi all’effetto del filtro negativo connesso ad “affrancamento multiplo” dell’avviamento12; II) 11 milioni relativi al filtro nazionale connesso alla cessione in blocco degli immobili ad uso funzionale.

H. L’ammontare include strumenti emessi da UniCredit SpA soggetti a grandfathering per 424 milioni, oltre alla quota delle azioni

ordinarie sottostanti il contratto di Usufrutto (Cashes) per 609 milioni (rif. nota A).

I. La variazione rispetto al 31 dicembre 2017 (negativa per 1.352 milioni) - oltre all’effetto ammortamento - è principalmente dovuta al rimborso anticipato degli strumenti XS0925177130 e XS0878681419 con valore computabile pari rispettivamente a 620 milioni e 185 milioni al 31 dicembre 2017; ii) all’effetto ammortamento.

J. L’ammontare non include il requisito di Pillar 2 pari al 2% richiesto per il 2018 in coerenza con i risultati SREP. La variazione rispetto al 31 dicembre 2017 riflette l’aumento del requisito di riserva combinata di capitale (cfr. paragrafo “Requisiti e riserve di capitale transitori per il Gruppo UniCredit” della parte introduttiva del presente capitolo) connessa ai seguenti elementi: I) aumento della riserva di conservazione del capitale applicabile durante il regime transitorio per 0,625%; II) incremento della riserva di capitale G-SII applicabile durante il regime transitorio per 0,25%.

K. L’ammontare al 31 dicembre 2018 è calcolato sottraendo dal ratio di Capitale Primario di Classe 1 alla data (i.e. voce 61: 12,13%) il requisito minimo di Capitale Primario di Classe 1 inclusivo della riserva combinata di capitale (i.e. voce 64: 7,19%). Pertanto l’ammontare esposto in tale voce non tiene in considerazione il requisito di Pillar 2 pari al 2% richiesto per il 2018 in coerenza con i risultati SREP. La riduzione rispetto al 31 dicembre 2017 dipende dai seguenti elementi: I) riduzione del Capitale Primario di Classe 1 pari a 3.977 milioni; II) aumento delle attività ponderate per il rischio pari a 14.079 milioni; III) aumento della riserva combinata di capitale (cfr. nota J).

12 L’ammontare del filtro si riferisce ai 5/5 dell’ammontare oggetto di sterilizzazione calcolato ai sensi della comunicazione di Banca d’Italia del 9 maggio 2013; il calcolo tiene

anche conto delle disposizioni contenute della Risoluzione n.55/E dell’Agenzia delle Entrate del 29 maggio 2015 relativa alla "Disciplina del credito d'imposta derivante dalla trasformazione di attività per imposte anticipate iscritte in bilancio di cui all'articolo 2, commi da 55 a 58, del decreto legge 29 dicembre 2010, n.225".

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT 42

AL 31 DICEMBRE 2018

Indicazione separata delle deduzioni (Articolo 437.d del CRR) (migliaia di €)

(*) Rif. “Modello transitorio per la pubblicazione delle informazioni sui Fondi Propri” entro la presente sezione del Pillar 3.

Importi

4.529.874

4.529.874

6.702.514

Rif. Articolo

CRRNatura delle deduzioni

Ammontare totale

soggetto a

deduzione

Ammontare dedotto

- rif. colonna A del

modello

transitorio(*)

Rif. voci del

modello

transitorio(*)

Ammontare

escluso dalle

deduzioni

36.b Attività immateriali 3.468.475 3.468.475 8 -

Attività fiscali differite che dipendono dalla redditività futura, di cui: 3.979.289 606.979 3.372.310

non derivano da differenze temporanee 297.388 297.388 10 -

derivano da differenze temporanee (A) 3.681.901 309.591 25 3.372.310

36.d IRB Shortfall 5.235 5.235 12 -

36.e Attività dei fondi pensione a prestazioni definite 38.573 38.573 15 -

36.f Propri strumenti di CET1 9.012 9.012 16 -

36.h Investimenti non significativi in strumenti di CET1 di società del settore finanziario (B) 2.064.794 - 18 2.064.794

36.i Investimenti s ignificativi in strumenti di CET1 di società del settore finanziario (A) 3.635.930 305.726 23 3.330.204

36.k. Deduzioni relative a esposizioni che qualificano per una ponderazione del 1.250% 96.006 96.006 20a -

56.a Propri strumenti di AT1 32.156 32.156 37 -

56.c Investimenti non significativi in strumenti di AT1 di società del settore finanziario (B) 178.233 - 39 178.233

56.d Investimenti s ignificativi in strumenti di AT1 di società del settore finanziario 44.925 44.925 40 -

66.a Propri strumenti di T2 200.244 200.244 52 -

66.c Investimenti non significativi in strumenti di T2 di società del settore finanziario (B) 474.157 - 54 474.157

66.d Investimenti s ignificativi in strumenti di T2 di società del settore finanziario 612.029 612.029 55 -

36.c

Soglie per la deduzione delle attività fiscali differite e degli investimenti in società del settore finanziario

Soglia del 10% del CET1 per gli investimenti non significativi in società del settore finanziario

Soglia del 10% del CET1 per gli investimenti s ignificativi in società del settore finanziario e per le attività fiscali differite (DTA) che dipendono dalla redditività futura e che derivano da differenze temporanee

Soglia del 17,65% per gli investimenti s ignificativi e le DTA non dedotti dalla soglia del 10% (A)

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Fondi Propri

43

Note alla tabella “Indicazione separata delle deduzioni (Art. 437.d del CRR)”:

A. L’ammontare non dedotto dal CET1 (per un importo complessivo pari a 6.703 milioni, ponderato al 250% tra le attività ponderate per il rischio), relativo agli investimenti significativi in strumenti di capitale primario di classe 1 e alle attività fiscali differite che dipendono dalla redditività futura e che derivano da differenze temporanee, coincide con l’ammontare della soglia del 17,65% del CET1. La quota eccedente la soglia (615 milioni, di cui (i) 310 milioni relativa ad attività fiscali differite che dipendono dalla redditività futura che derivano da differenze temporanee e (ii) 306 milioni relativa a investimenti significativi in strumenti di CET1 di società del settore finanziario – esposti rispettivamente nella riga 36.c e 36.i della tabella precedente) è dedotta dai Fondi Propri.

B. La somma degli investimenti non significativi di cui agli articoli 36.h, 56.c, 66.c del CRR risulta pari a 2.717 milioni ed è in quadratura con la voce 72 “Capitale di soggetti del settore finanziario detenuto direttamente, indirettamente o sinteticamente, quando l'ente non ha un investimento significativo in tali soggetti (importo inferiore alla soglia del 10% e al netto di posizioni corte ammissibili)” del “Modello transitorio per la pubblicazione delle informazioni sui Fondi Propri”.L’ammontare non eccede la soglia del 10% del CET1, pertanto non si registrano deduzioni dai Fondi Propri.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

44AL 31 DICEMBRE 2018

Evoluzione dei Fondi propri (raccomandazione Enhanced Disclosure Task Force n. 11)(euro migliaia)

FONDI PROPRI (* ) 0 1.0 1.2 0 18 - 3 1.12 .2 0 18 01.01.2 0 17 - 3 1.12 .2 0 17

Ca pita le Prima rio di c la sse 1

Inizio de l pe riodo 4 8 .8 7 9 .5 5 5 3 1.5 3 7 .2 0 2

Strume nti e rise rv e (A) (3 .3 16 .9 3 3 ) 3 .0 4 2 .4 5 4

1. Capitale proprio 65.732 13.632

2. Riserve e sovrap prezzi di emissione propri (B) (3.425.226) 633.789

3. Altre componen ti di conto economico complessivo accumulate (C) (3.162.039) (287.788)

4. Utile del periodo (al netto dei dividendi prevedibili) (D) 3.287.336 4.743.349

5. Interessi di mino ranza ammissibili (82.736) (2.060.528)

Re ttific he re golamenta ri (6 5 9 .8 2 8 ) 14 .2 9 9 .9 0 0

6. Filtri prudenziali (E) (217.263) 457.263

7. Propri strumenti di CET1 (6.097) 3.465

8. Avviamento e altre attività immateriali (112.093) 1.638.183

9. Perdita dell'esercizio - 11.790.094

10. Attività fiscali d ifferite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee 229.037 (172.179)

11. Attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e derivano da differenze temporanee (F) (309.591) 358.770

12. Investimenti sig nificativi e non significativi in strumenti di CET1 di soc ietà del settore finanziario (F) (305.726) 495.935

13. Eccedenza de lle perdite attese rispetto alle rettifiche di valore su po sizioni IRB 33.363 (35.398)

14. Deduzioni derivanti da cartolarizzazioni 120.572 6.895

15. Altre deduzioni 3.402 (5.210)

16. Aggiustamenti transitori, di cui: (95.432) (237.918)

16.1 IAS 19 (G) (307.919) (584.243)

16.2 Titoli di debito e capitale valutati al fair value 320.987 377.155

16.3 Attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee (100.780) (37.270)

16.4 Eccede nza delle perdite attese rispetto alle rettifiche di valo re su posizioni IRB (7.720) 6.440

Fine de l pe riodo 4 4 .9 0 2 .7 9 4 4 8 .8 7 9 .5 5 5

Ca pita le a ggiuntivo d i c la sse 1

Inizio de l pe riodo 5 .8 2 3 .4 5 1 3 .4 6 7 .6 4 8

Strume nti (2 3 9 .4 5 2 ) 2 .16 9 .2 9 8

17. Strumenti comp utabili, inclusi strumenti soggetti a grandfathering (H) (260.051) 2.169.298

18. Strumenti di ca pitale aggiuntivo di c lasse 1 emessi da filiazioni 20.599 -

Re ttific he re golamenta ri 1.119 18 6 .5 0 5

19. Propri strument i di AT1 (6.064) 701

20. Investimenti no n significativi in strumenti di AT1 di società del settore finanziario - 31.994

21. Investimenti sig nificativi in strumenti di AT1 di società del settore fina nziario 9.759 (16.743)

22. Aggiustamenti transitori, di cui: (2.576) 170.553

22.1 Importo residuo relativo a investimenti significativi e non sign ificativi in strumenti di CET1 di FSE - 158.615

22.2 Importo residuo relativo all'eccedenza delle perdite attese rispetto alle rettifiche di valore su posizioni IRB 3.860 (3.220)

22.3 Importo residuo relativo a investimenti significativi e non sign ificativi in strumenti di AT1 di FSE (6.436) 15.158

Fine de l pe riodo 5 .5 8 5 .118 5 .82 3 .45 1

Ca pita le di c la sse 1 5 0 .4 8 7 .9 12 5 4 .7 0 3 .0 0 6

Ca pita le di c la sse 2

Inizio de l pe riodo 9 .7 5 1.17 0 10 .14 4 .917

Strume nti (1.6 3 7 .7 0 8 ) (6 2 1.5 5 8 )

23. Strumenti e pre stiti subordinati computabili, inclusi strumenti sogge tti a grandfathering (I) (1.570.526) (440.324)

24. Strumenti di c la sse 2 emessi da filiazioni (132.346) (200.573)

25. Eccedenza de lle rettifiche di valore rispetto alle perdite attese su po sizioni IRB 65.164 19.339

Re ttific he re golamenta ri (125 .7 10 ) 2 2 7 .8 11

26. Propri strumen ti di T2 (56.566) (10.900)

27. Investimenti no n significativi in strumenti di T2 di società del settore finanziario - 36.908

28. Investimenti sig nificativi in strumenti di T2 di società del settore finan ziario (23.623) 86.308

29. Aggiustamenti transitori, di cui: (45.521) 115.495

29.1 Importo residuo relativo a investimenti significativi e non sign ificativi in strumenti di CET1 di FSE - 158.615

29.2 Importo residuo relativo all'eccedenza delle perdite attese rispetto alle rettifiche di valore su posizioni IRB 3.860 (3.220)

29.3 Importo residuo relativo a investimenti significativi e non sign ificativi in strumenti di AT1 di FSE 4.501 15.158

29.4 Aggiustamento connesso a utili non realizzati su titoli di deb ito e capitale valutati al fair value soggetti a filtro nazionale aggiuntivo (53.882) (55.058)

Fine de l pe riodo 7 .9 8 7 .7 5 2 9 .7 5 1.17 0

Tota le Fondi Propri a lla fine de l pe riodo 5 8 .4 7 5 .6 6 4 6 4 .45 4 .17 6

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Fondi Propri

45

Note alla tabella “Evoluzione dei Fondi propri (raccomandazione Enhanced Disclosure Task Force n. 11)”:

(*) Ad eccezione dei dati di inizio e fine periodo, le grandezze sono riferite alle variazioni di periodo. Oltre all’evoluzione occorsa nel 2018, le variazioni in tale periodo riflettono anche la conclusione del regime transitorio riferito ai seguenti elementi:

• Interessi di minoranza e strumenti emessi da filiazioni (cfr. voci 5 e 24); • Utili non realizzati su titoli valutati al fair value (cfr. voci 16.2 e 29.4); • Deduzioni dai fondi propri (cfr. voci 16.3, 16.4, 22.1, 22.2, 22.3, 29.1, 29.2 e 29.3).

A. Gli ammontari riportati nelle righe 1, 2, 3, 4 del presente schema non sono inclusivi della componente riferita a terzi, ricompresa invece nella voce relativa ai complessivi interessi di minoranza ammissibili nel Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 – CET1) ai sensi del CRR (riferimento riga 5 dello schema).

B. La variazione negativa nel 2018 (pari a 3.425 milioni) riflette principalmente gli effetti della prima applicazione del nuovo principio contabile IFRS9.

C. Il valore presente nel 2018 (pari a 3.162 milioni) riflette sostanzialmente la variazione negativa dei seguenti elementi:

• riserve su titoli di capitale e debito valutati al fair value per 1.666 milioni che riflette principalmente l’andamento collegato alla valutazione dei titoli di Stato italiani;

• riserve oscillazione cambi per 1.111 milioni riferito principalmente al deprezzamento del Rublo e della Lira Turca; • riserve di valutazione delle perdite attuariali nette per 338 milioni.

D. L’utile di periodo consolidato al 31 dicembre 2018, pari a 3.892 milioni, è riconosciuto nei Fondi Propri per 3.287 milioni, quale importo risultante dopo la destinazione, approvata dal Consiglio di Amministrazione, a dividendi per 601 milioni, pari al 20% degli utili rettificati, escludendo l’impatto positivo straordinario legato all’effetto tasse derivante dal cambio del trattamento fiscale relativo alla First Time Adoption dell’IFRS9 per 887 milioni e ad elargizioni benefiche per 4 milioni. L’utile netto al 31 dicembre 2018 è incluso nel Capitale Primario di Classe 1 in seguito ad autorizzazione da parte dell’Autorità di Vigilanza ai sensi dell’articolo 26(2) del CRR.

E. La variazione negativa nel 2018 (pari a 217 milioni) riflette principalmente l’aumento connesso ai seguenti filtri: (i) variazione negativa del proprio merito creditizio (art. 33 CRR); (ii) incremento delle rettifiche di valore supplementari (art. 34 CRR) e (iii) incremento delle riserve di cash flow hedge.

F. Le variazioni negative nel 2018 si riferiscono agli ammontari di attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e derivano da differenze temporanee (per 310 milioni) e partecipazioni significative in entità del settore finanziario (per 306 milioni) che eccedono unitamente la soglia condizionale del 17,65% del Capitale Primario di Classe 1 definita dal CRR (cfr. articolo 48). Le variazioni positive nel 2017 si riferiscono agli ammontari che - in seguito ad eccedenza delle soglie - erano stati dedotti al 31 dicembre 2016.

G. La variazione negativa nel 2018 (pari a 308 milioni) riflette: (i) l’evoluzione delle perdite attuariali nette; (ii) la progressiva riduzione della percentuale applicabile per il 2018 (20% per il 2018 vs. 40% nel 2017).

H. La variazione negativa nel 2018 (pari a 260 milioni) riflette la riduzione dal 50% al 40% del limite di phase-out per gli strumenti di Capitale Aggiuntivo di Classe 1 soggetti a Grandfathering in coerenza con l’articolo 486 del CRR.

I.

La riduzione del valore computabile nel 2018 (pari a 1.571 milioni) riflette principalmente: • effetto negativo per 980 milioni connesso a strumenti di capitale di classe 2 scaduti / richiamati; • effetto negativo per 790 milioni dovuto ad ammortamento; • effetto positivo per 260 milioni connesso alla riclassifica nel capitale di classe 2 degli strumenti di capitale aggiuntivo di

classe 1 soggetti a Grandfathering ed eccedenti il relativo limite di phase-out (rif. nota H).

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

46AL 31 DICEMBRE 2018

Riconciliazione dello Stato Patrimoniale contabile e regolamentare con riconduzione agli elementi dei Fondi propri transitori (Articolo 437.a del CRR)

(*) Le differenze tra grandezze contabili e regolamentari sono sostanzialmente imputabili alla composizione dei perimetri civilistico (IFRS) e regolamentare; in particolare si evidenzia il trattamento delle entità del Gruppo Koc/Yapi consolidate proporzionalmente nel perimetro regolamentare e trattate secondo il metodo del patrimonio netto nel perimetro civilistico (rif. Allegato 2 – Ambito di applicazione).

(**) Contribuzione positiva (negativa) ai Fondi Propri transitori. Con riferimento agli elementi negativi dei Fondi Propri (i.e. deduzioni), gli ammontari riportati includono, per ciascuna voce di riferimento, anche la quota relativa ad attività e gruppi di attività in via di dismissione. Si precisa che gli aggiustamenti transitori applicabili al 31 dicembre 2018 sono quelli di seguito evidenziati:

• 20% dell’importo delle perdite attuariali calcolato in coerenza con l’articolo 473 del CRR; • 40% del limite di phase-out per gli strumenti di Capitale Aggiuntivo di Classe 1 e Capitale di Classe 2 soggetti a Grandfathering in

coerenza con l’articolo 486 del CRR. (***) Note relative alla colonna “Ammontari rilevanti ai fini dei Fondi Propri”:

(migliaia di €)

VO CI DELL'ATTIV OPe ri metr o

c iv il is t i co

Per ime tr o

r egol ame nta re

C api ta le Pr ima ri o d i

C las se 1 (C E T1)

C api tal e

A gg iunti vo d i

C las se 1 (A T 1)

C api ta le d i

C las se 2 (T2 )

20 C. Attività fin anziarie co n impatto a co nto ec onomico obbligatoriamente al fair va lu e - Pa rtecipazioni (8 0 9 . 8 2 4 ) (7 9 3 . 13 5 )

30 . Attività finanziarie valuta te al fair value con imp atto sulla redd itività comp lessiva - Partec ipa zioni (1. 7 9 7 .18 5 ) (1.8 0 1.4 7 3 )

70. Partecipazioni (5 . 5 0 1. 5 3 3 ) (4 .4 9 8 . 3 18 )

100. Attività immateriali, di cu i: (3 .5 0 7 . 2 4 6 ) (3 . 5 6 2 .5 0 7 ) (3 . 4 6 8 .4 7 5 ) - - 8

Avviamen to (1.483.721) (1.4 83.7 21) (1.462.058) - - B

Altre attività immate riali (2 .023 .525 ) (2.078.786) (2.006.417) - - C

110 . Attività fiscali d iffe rite, di cui principalmente: (12 .0 4 5 . 8 0 8 ) (12 .10 6 .7 7 3 ) ( 9 5 7 .2 19 ) - -

Attività fiscali d iffe rite c he non si basano sulla redditività futura (7 .959 .355 ) (7.959.355) - - -

Affrancamen ti mu ltipli dell'a vviamento (350 .24 0) (350.240) (350.240) - - 26 D

Attività fiscali d iffe rite c he si ba sano su lla redditività futura (3.736.213 ) (3.7 97.178) (606.979) - - 10 - 25 E

VO CI DEL P ASS IV O E DEL P ATRIMO NIO NETTOPe ri metr o

c iv il is t i co

Per ime tr o

r egol ame nta re

C api ta le Pr ima ri o d i

C las se 1 (C E T1)

C api tal e

A gg iunti vo d i

C las se 1 (A T 1)

C api ta le d i

C las se 2 (T2 )

Passività subordinate, di cui:

10B. Debiti verso clientela

10C.Tito li in c ircolazione

30. Pa ssività finanziarie designate al fair va lu e

10 .4 3 2 .7 8 5 10 .9 6 0 . 5 6 6 - 4 2 3 .13 6 7 . 2 6 7 .3 8 5

di cui: Strumenti compu tabili 7.732.867 7.73 2.8 67 - - 6.987.795 46 F

di cui: Strumenti sog getti a p hase- out 4 65.0 31 465.031 - 423.136 279.590 33 - 4 7 G

120. Riserve di valu tazio ne, di cui p rincipalmente: (7 .4 8 9 .13 1) (7 .4 8 9 . 13 1) (7 .4 5 9 .0 8 1) - - 3 - 9 - 11 H

Riserve di valuta zione di titoli di de bito e capitale valu tati a l fair value (82 .072 ) (194.244) (60.609) - - 3

Riserve di valuta zione delle p erd ite attuariali nette (2.710 .208 ) (2.7 25.4 19) (2.544.934) - - 3 - 9

Altri elemen ti positivi - Legg i spe ciali di rivalutazione 277.020 27 7.02 0 2 77.0 20 - - 3

Riserve di c ash flow he dge 72.709 19 0.53 5 - - 3 - 11

Differenze di cambio (2.326.001) (5.134.338) (5.169.670) - - 3

Passività fina nziarie 41.376 41.3 76 39.112 - - 3

Riserve re la tive ad attività non corren ti in via di dismissione e parte cip azioni valuta te al patrimonio

netto(2.761.955 ) 5 5.93 9 - - -

140. Strumenti di capitale 4 .6 10 .0 7 3 4 . 6 10 . 0 7 3 4 . 6 0 9 .3 7 8 - 30

150. Riserve, di cui: 2 0 .5 0 2 .7 2 8 2 0 .5 0 2 . 7 2 8 2 0 .5 0 2 . 7 2 8 - -

Riserve di u tili 13.2 21.838 13.221.83 8 13 .221.8 38 - - 2

Altre riserve 7.280.890 7.28 0.8 90 7.2 80.8 90 - - 3 H

160. Sovrapprezzi di emissione 13 .3 9 2 . 9 18 13 . 3 9 2 .9 18 13 .3 7 0 . 6 0 5 - - 1

170. Capitale, di cu i: 2 0 .9 4 0 .3 9 8 2 0 .9 4 0 . 3 9 8 2 0 .2 9 6 . 4 2 6 6 0 9 .0 8 5 - 1

Azioni ord in arie sotto stanti il con tratto di u sufrutto (“CASHES” ) 609.085 60 9.08 5 - 609.085 - 33 G

180. Azioni p rop rie (- ) (8 . 8 2 6 ) (8 .8 2 6 ) (8 .8 2 6 ) - - 16 I

190. Patrimonio di pertin enza di terzi 9 2 7 . 18 2 9 3 4 .9 5 1 2 4 8 . 8 2 0 - - 5 J

200. Utile (Perdita) di pe riodo (+/- ) 3 .8 9 2 .4 3 9 3 .8 9 2 . 4 3 9 3 .2 8 7 . 3 3 6 - - 5a K

Altri e le me n ti a qua dra tura de i Fondi P ropri t ra nsitori

Tota le a lt ri e le me nti, di c ui: (6 0 3 .7 9 3 ) (5 6 . 4 8 2 ) 7 2 0 .3 6 6

Ded uzioni posizioni in propri strumenti di capitale p rimario di classe 1 (186) - - 16 I

Attività a servizio di fondi pensione a be nefici defin iti (38.573) - - 15

Rettifiche di valore supplementari (163.404) - - 7

Filtri p rud enziali ap plicati a l cap itale primario d i classe 1, di cui: (3 00.389) - -

Varia zioni d el proprio merito creditizio (289.781) - - 14

Cessio ne di immobili (10.608) - - 26 D

Ded uzioni per ca rtolarizzazioni (96.006) - - 20 c

Ec cedenza delle pe rdite a ttese rispetto alle rettifiche di valore comp lessive (mo delli IRB ) (5.235) - - 12

Stru menti emessi da filiazioni computati nel capitale d i classe 1 - 20.599 - 34

Ded uzioni posizioni in propri strumenti di capitale a ggiuntivo d i classe 1 - (32.156 ) - 37

Ded uzione di strumenti d i cap itale aggiuntivo di classe 1 di soggetti del setto re fin anziario qu ando

l'ente ha un investime nto sign ificativo in tali sog getti - (44 .925 ) - 40

Stru menti emessi da filiazioni computati nel capitale d i classe 2 - - 543.352 48 L

Ec cedenza delle rettifiche d i valore complessive rispetto alle perdite attese (mo delli IRB ) - - 989.287 50

Ded uzioni posizioni in propri strumenti di capitale d i classe 2 - - (200 .244 ) 52

Ded uzione di strumenti d i cap itale di classe 2 di soggetti del settore finan ziario quan do l'ente ha un

inve stimento significa tivo in tali sogge tti - - (612 .029 ) 55

Tota le Fondi Propri tra ns itori 4 4 .9 0 2 . 7 9 4 5 .5 8 5 . 118 7 . 9 8 7 .7 5 2 29, 44, 5 8

(3 0 5 .7 2 6 ) - - 23 A

D a ti c ont abi li ( *) A mmont ar i ri le vanti ai f i ni de i Fond i Prop ri ( ** )R i f . Tavo la

"M ode ll o

t ra nsi tor io pe r la

p ubbl ic azi one

del le i nfo rmaz ioni

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Fondi Propri

47

Note alla tabella “Riconciliazione dello Stato Patrimoniale contabile e regolamentare con riconduzione agli elementi dei Fondi propri transitori (Articolo 437.a del CRR)”

A. L’ammontare delle partecipazioni non significative in entità del settore finanziario (Financial Sector Entity – FSE) non eccede la soglia condizionale definita dal CRR (cfr. articolo 46); pertanto non sono applicate deduzioni al Capitale Primario di Classe 1. L’ammontare delle partecipazioni significative in entità del settore finanziario (Financial Sector Entity – FSE) eccede la soglia condizionale del 17,65% del Capitale Primario di Classe 1 definita dal CRR (cfr. articolo 48), unitamente all’ammontare delle attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e derivano da differenze temporanee; pertanto, l’eccedenza rispetto a tale soglia (pari in totale a 615 milioni) è dedotta dal Capitale Primario di Classe 1 e ripartita proporzionalmente tra partecipazioni significative (per 306 milioni) ed attività fiscali differite (per 310 milioni - rif. nota E) in base alla rilevanza di ciascuno di tali elementi rispetto all’ammontare totale di partecipazioni significative ed attività fiscali differite. Il valore della deduzione relativa a partecipazioni significative in entità del settore finanziario, pari a 306 milioni, è in quadratura con l’ammontare riportato nella Voce 23 “di cui: Strumenti di capitale primario di classe 1 di soggetti del settore finanziario detenuti dall'ente direttamente o indirettamente, quando l'ente ha un investimento significativo in tali soggetti” della tavola "Modello transitorio per la pubblicazione delle informazioni sui Fondi Propri". Si precisa che l’ammontare delle partecipazioni significative in entità del settore finanziario non dedotto dal Capitale Primario di Classe 1 è ponderato al 250% nel calcolo delle attività ponderate per il rischio in coerenza con l’articolo 48 del CRR. Con riferimento alla voce 70 “Partecipazioni”, la principale differenza tra grandezze contabili e regolamentari è ascrivibile alle Entità consolidate contabilmente secondo il metodo del Patrimonio Netto, in coerenza con quanto esposto nella nota (*).

B. Oltre al valore di bilancio regolamentare dell’ “Avviamento” (1.484 milioni), l’importo della deduzione (pari a 1.462 milioni) tiene conto anche dei seguenti elementi: (I) riduzione per passività fiscali connesse all’avviamento ai sensi dell’art. 37 del CRR (pari a 24 milioni); (II) incremento per inclusione dell’avviamento relativo alla valutazione degli investimenti significativi (pari a €2 milioni).

C. Oltre al valore di bilancio regolamentare delle “Altre attività immateriali” (2.079 milioni), l’importo della deduzione (pari a 2.006 milioni) tiene conto sostanzialmente della riduzione per passività fiscali connesse a tali attività immateriali ai sensi dell’art. 37 del CRR (pari a 79 milioni).

D. Il valore di bilancio regolamentare (350 milioni) è riferito ad attività fiscali differite connesse ad affrancamenti plurimi di un medesimo avviamento, oggetto di filtro negativo13 applicato al Capitale Primario di Classe 1. L’ammontare riportato in tale voce, sommato all’importo riportato nella voce “Filtri prudenziali applicati al capitale primario di classe 1, di cui cessione immobili” (pari a 11 milioni) esposta tra gli “Altri elementi a quadratura dei Fondi Propri transitori”, corrisponde all’ammontare totale di 361 milioni di cui alla voce 26 “Rettifiche regolamentari applicabili al capitale primario di classe 1 in relazione agli importi soggetti a trattamento pre-CRR” della tavola "Modello transitorio per la pubblicazione delle informazioni sui Fondi Propri".

E. In riferimento all’ammontare delle attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura, l’ammontare dedotto dal Capitale Primario di Classe 1 (pari a 607 milioni), al netto delle passività fiscali differite sulla base dell’articolo 38 del CRR, deriva dalle seguenti componenti:

• 297 milioni connessi a attività fiscali differite che non derivano da differenze temporanee, dedotte integralmente dal Capitale Primario di Classe 1;

• 310 milioni relativi a attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e derivano da differenze temporanee, dedotti dal Capitale Primario di Classe 1 per l’ammontare eccedente la soglia condizionale del 17,65% del Capitale Primario di Classe 1 definita dal CRR (cfr. articolo 48), unitamente all’ammontare delle partecipazioni significative in entità del settore finanziario - rif. nota A. L’ammontare della deduzione (pari a 310 milioni) è in quadratura con l’ammontare riportato nella Voce 25 “di cui: Attività fiscali derivanti da differenze temporanee” della tavola "Modello transitorio per la pubblicazione delle informazioni sui Fondi Propri”. L’ammontare delle partecipazioni significative in entità del settore finanziario non dedotto dal Capitale Primario di Classe 1 è ponderato al 250% nel calcolo delle attività ponderate per il rischio in coerenza con l’articolo 48 del CRR.

F. L’ammontare degli strumenti computabili si riferisce ai soli strumenti emessi dalla Capogruppo UniCredit S.p.A., in quanto gli strumenti subordinati emessi da filiazioni del Gruppo sono inclusi nei Fondi Propri consolidati per l’ammontare risultante dall’applicazione degli algoritmi di calcolo di cui agli articoli 85-88 del CRR e pertanto non direttamente allocabili alle relative voci di bilancio (gli importi risultanti da tale calcolo sono esposti nella voce “Strumenti emessi da filiazioni computati nel capitale di classe 2” tra gli “Altri elementi a quadratura dei Fondi Propri transitori”).

13 L’ammontare del fil tro si ri ferisce ai 5/5 dell ’ammontare oggetto di steri lizzazione calcolato ai sensi della comunicazione di Banca d’Ital ia del 9 maggio 2013; il calcolo tiene anche conto delle disposizioni

contenute della Risoluzione n.55/E dell ’Agenzia delle Entrate del 29 maggio 2015 relativa alla "Disciplina del credito d'imposta derivante dalla trasformazione di attività per imposte anticipate iscritte in

bilancio di cui all 'articolo 2, commi da 55 a 58, del decreto legge 29 dicembre 2010, n.225”.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

48AL 31 DICEMBRE 2018

G. L’ammontare degli strumenti soggetti a phase – out si riferisce ai soli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e di capitale di classe 2 emessi dalla Capogruppo UniCredit S.p.A. Si riporta di seguito la riconduzione per gli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 con la voce 33 “ Importo degli elementi ammissibili di cui all'articolo 484 (4) e le relative riserve sovrapprezzo azioni, soggetti a eliminazione progressiva dal capitale aggiuntivo di classe 1” della tavola "Modello transitorio per la pubblicazione delle informazioni sui Fondi Propri, pari a 1.032 milioni, derivante dalla somma delle seguenti voci del presente schema:

• voci 10B, 10C, 30 (pari a 423 milioni) • voce 170 (pari a 609 milioni)

H. La somma dei valori di bilancio regolamentare delle voci: • 120 “Riserve di valutazione” (-7.489 milioni) • 150 “Riserve” per la componente relativa alle “Altre riserve” (7.281 milioni)

risulta pari a - 208 milioni ed coerente con l’ammontare riportato nella Voce 3 “Altre componenti di conto economico complessivo accumulate (e altre riserve, includere gli utili e le perdite non realizzati ai sensi della disciplina contabile applicabile)” della tavola "Modello transitorio per la pubblicazione delle informazioni sui Fondi Propri". Con riferimento alla voce 120 “Riserve di valutazione” si precisa che:

• la principale differenza tra grandezze contabili e regolamentari relativamente alle differenze di cambio è ascrivibile alle Entità consolidate contabilmente secondo il metodo del Patrimonio Netto, in coerenza con quanto esposto nella nota (*);

• l’ammontare rilevante ai fini dei Fondi Propri ricomprende, per ciascuna tipologia di riserve, anche la porzione dei valori di bilancio regolamentare riferibile alle riserve relative ad attività in via di dismissione e partecipazioni valutate a patrimonio netto.

L’ammontare rilevante ai fini dei Fondi Propri (pari a - 7.459 milioni) è calcolato applicando al valore di bilancio regolamentare (pari a - 7.489 milioni) i seguenti elementi:

• filtro prudenziale relativo alle riserve di cash flow hedge, per -189 milioni: rif. Voce 11 - “Riserve di valore equo relative agli utili e alle perdite generati dalla copertura dei flussi di cassa” della tavola "Modello transitorio per la pubblicazione delle informazioni sui Fondi Propri";

• aggiustamento transitorio positivo relativo alle riserve di valutazione delle perdite attuariali nette, per 219 milioni: rif. Voce 9 - “Aggiustamento transitorio connesso allo IAS 19” della tavola "Modello transitorio per la pubblicazione delle informazioni sui Fondi Propri".

I. L’ammontare riferito alla voce “Azioni proprie” (per 8,8 milioni), sommato all’ammontare delle posizioni indirette e sintetiche in propri strumenti di Capitale Primario di Classe 1 (0,2 milioni esposti nella voce “Deduzioni posizioni in propri strumenti di capitale primario di classe 1” tra gli “Altri elementi a quadratura dei Fondi Propri transitori”), corrisponde all’ammontare totale di propri strumenti di CET1 dedotto dai Fondi Propri (9 milioni), come riportato nella voce 16 “Strumenti propri di capitale primario di classe 1 detenuti dall'ente direttamente o indirettamente” della tavola "Modello transitorio per la pubblicazione delle informazioni sui Fondi Propri".

J. L’importo incluso nei Fondi Propri (249 milioni) è connesso agli interessi di minoranza ammissibili nel Capitale Primario di Classe 1.

K. L’utile di periodo consolidato al 31 dicembre 2018, pari a 3.892 milioni, è riconosciuto nei Fondi Propri per 3.287 milioni, quale importo risultante dopo la destinazione, approvata dal Consiglio di Amministrazione, a dividendi per 601 milioni, pari al 20% degli utili rettificati, escludendo l’impatto positivo straordinario legato all’effetto tasse derivante dal cambio del trattamento fiscale relativo alla First Time Adoption dell’IFRS9 per 887 milioni e ad elargizioni benefiche per 4 milioni. L’utile netto al 31 dicembre 2018 è incluso nel Capitale Primario di Classe 1 in seguito ad autorizzazione da parte dell’Autorità di Vigilanza ai sensi dell’articolo 26(2) del CRR.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Fondi Propri

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

50AL 31 DICEMBRE 2018

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Requisiti di capitale

51

Requisiti di capitale Il gruppo UniCredit assegna un ruolo prioritario alle attività volte alla gestione e all’allocazione del capitale in funzione dei rischi assunti, ai fini dello sviluppo dell’operatività del Gruppo in ottica di creazione di valore. Le attività si articolano nelle diverse fasi del processo di pianificazione e controllo del Gruppo e, in particolare:

• nei processi di pianificazione e budget: o formulazione della proposta di propensione al rischio e degli obiettivi di patrimonializzazione; o analisi dei rischi associati ai driver del valore e allocazione del capitale alle linee di attività e business unit; o assegnazione degli obiettivi di performance aggiustate per il rischio; o analisi dell’impatto sul valore del Gruppo e della creazione di valore per gli azionisti; o elaborazione e proposta del piano del capitale e della dividend policy;

• nei processi di monitoraggio: o analisi delle performance conseguite a livello di gruppo e di business unit e preparazione dei dati gestionali

per uso interno ed esterno; o analisi e controllo dei limiti; o analisi e controllo andamentale dei ratio patrimoniali di gruppo e individuali.

Il Gruppo si pone l’obiettivo di generare un reddito superiore a quello necessario a remunerare i rischi (cost of equity) e quindi di creare valore per i propri azionisti attraverso l’allocazione del capitale alle differenti linee di attività e business unit in funzione degli specifici profili di rischio. A supporto dei processi di pianificazione e controllo, il Gruppo adotta la metodologia di misurazione delle performance aggiustate per il rischio (RAPM) predisponendo una serie di indicatori in grado di unire e sintetizzare tra loro le variabili economiche, patrimoniali e di rischio da considerare.

Il capitale di Gruppo e la sua allocazione, quindi, assumono un’importanza rilevante nella definizione delle strategie di Gruppo perché da un lato esso rappresenta l’investimento nel Gruppo da parte degli azionisti che deve essere remunerato in modo adeguato, dall’altro è una risorsa scarsa soggetta a limiti esogeni, definiti dalla normativa di vigilanza.

Nel processo di allocazione, le definizioni di capitale utilizzate sono: • capitale di rischio o impiegato: è la consistenza patrimoniale conferita dagli azionisti (capitale impiegato), che deve

essere remunerata attraverso un profitto maggiore o almeno pari alle aspettative (costo dell’equity); • capitale a rischio: è la quota parte dei mezzi propri che fronteggia (a preventivo - capitale allocato) o ha

fronteggiato (a consuntivo - capitale assorbito) i rischi assunti per perseguire gli obiettivi di creazione di valore.

Se il capitale a rischio è misurato tramite metodologie di risk management, allora è definito come capitale interno; se è misurato secondo la normativa di vigilanza, allora è definito come capitale regolamentare. Il capitale interno ed il capitale regolamentare differiscono tra loro per definizione e per copertura delle categorie di rischio. Il primo discende dall’effettiva misurazione dell’esposizione assunta, il secondo da schemi definiti nella normativa di vigilanza. Il capitale interno è fissato ad un livello tale da coprire con un elevato livello di probabilità gli eventi avversi, mentre il capitale regolamentare è quantificato in base ad un CET1 ratio target in linea con i principali gruppi bancari internazionali e tenendo in considerazione gli impatti delle normative di vigilanza in vigore o che saranno adottate. Il capitale allocato alle linee di Business è quantificato in base al capitale regolamentare, con l’eccezione del capitale allocato a Fineco che è determinato come il maggiore tra la il capitale regolamentare e il capitale interno.

La gestione del capitale, svolta dalla unità operativa Capital Management all’interno di Group Planning, Capital Management & Strategic ALM, ha la finalità di definire il livello di patrimonializzazione obiettivo per il Gruppo e le sue società nel rispetto della regolamentazione di vigilanza e della propensione al rischio. Il gruppo UniCredit ha definito un obiettivo di Fully Loaded Common Equity Tier 1 Ratio tra 12.0% e 12.5% al 2019, come comunicato a novembre 2018 nell’ambito dell’aggiornamento dei Target di Transform 2019 durante la presentazione dei risultati di Gruppo del terzo trimestre 2018 (https://www.unicreditgroup.eu/content/dam/unicreditgroup-eu/documents/en/investors/group-results/2018/3Q18/UniCredit_PR_3Q18-ITA.pdf).

Nella gestione dinamica del capitale, l’unità operativa Capital Management elabora il piano del capitale ed effettua il monitoraggio dei ratio patrimoniali di Vigilanza .Il monitoraggio si riferisce da un lato al patrimonio sia secondo la definizione contabile che secondo quella di vigilanza (Common Equity Tier 1, Additional Tier 1 e Tier 2 Capital) e, dall’altro, alla pianificazione e all’andamento dei “risk weighted asset” (RWA). La dinamicità della gestione è finalizzata ad individuare gli strumenti di investimento e di capitale (azioni ordinarie e altri strumenti di capitale) più idonei al conseguimento degli obiettivi identificati. In caso di deficit di capitale, sono indicati i gap da colmare e le azioni di “capital generation” misurandone il costo e l’efficacia attraverso la metodologia di RAPM. In tale contesto l’analisi del valore è arricchita dal ruolo di sintesi della unità operativa Capital Management per gli aspetti regolamentari, contabili, finanziari, fiscali, di risk management ecc. e delle loro evoluzioni normative; in questo modo l’unità di Capital Management è in grado di effettuare le necessarie valutazioni e di fornire tutte le indicazioni necessarie alle altre funzioni della Capogruppo o società chiamate a realizzare queste azioni.

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

52AL 31 DICEMBRE 2018

Rafforzamento patrimoniale Con l'aumento del capitale da 13 miliardi di euro deliberato e perfezionato nei primi mesi del 2017, che ha comportato l’emissione di n.1.606.876.817 nuove azioni ordinarie, è stato completato con successo uno dei pilastri fondamentali del Piano Strategico 2016-2019, con un significativo rafforzamento dei ratio patrimoniali del Gruppo.

In data 7 febbraio 2018 il Consiglio di Amministrazione in forza della delega allo stesso conferita dall'Assemblea Straordinaria dell'11 maggio 2013, dall'Assemblea Straordinaria del 13 maggio 2014, dall'Assemblea Straordinaria del 13 maggio 2015 e dall'Assemblea Straordinaria del 14 aprile 2016,ha deliberato ha un aumento di capitale per euro 59.848.665,00 mediante emissione di n.3.519.352 azioni ordinarie da assegnare al personale di UniCredit, delle Banche e delle Società del Gruppo; la delibera di aumento di capitale è stata iscritta nel Registro delle imprese in data 9 aprile 2018 e dopo tale aumento il capitale sociale della Banca ammonta a euro 20.940.398.466,81, diviso in n.2.230.176.665 azioni ordinarie prive del valore nominale.

In data 12 marzo 2018 ha assunto efficacia la conversione obbligatoria delle azioni di risparmio in azioni ordinarie, deliberata dall'Assemblea straordinaria e dall'Assemblea Speciale degli azionisti di risparmio del 4 dicembre 2017 nel più ampio programma di rafforzamento della corporate governance e di semplificazione della struttura del capitale sociale della Banca. La conversione di tutte le azioni di risparmio emesse ed in circolazione (n.252.489), in base al rapporto di conversione deliberato dall’Assemblea ha comportato: i) l’emissione di n.964.507 nuove azioni ordinarie con godimento regolare in ragione del rapporto di conversione pari a 3,82 azioni ordinarie per ciascuna azione di risparmio convertita e ii) la corresponsione del premio di conversione in denaro ai detentori delle azioni di risparmio pari ad euro 27,25 per ogni azione convertita.

Per quanto riguarda gli strumenti di capitale (Additional Tier 1) che contribuiscono a rafforzare il Tier 1 Ratio di UniCredit S.p.A. nel corso dell’esercizio 2018 non sono state effettuate nuove emissioni.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Requisiti di capitale

53

Con riferimento alla voce “A.1 Metodologia standardizzata”, gli ammontari esposti nella colonna “Importi non ponderati” includono le esposizioni fuori bilancio dopo l’applicazione del fattore di conversione del credito.

(migliaia di €)

3 1.12 .2 018 3 1.12 .20 17

IM POR T I N ON

PON D ER A T I

IM POR T I

PON D ER A T I

R EQU ISIT O

PA T R IM ON IA LE

IM POR T I N ON

PON D ER A T I

IM POR T I

PON D ER A T I

REQU ISIT O

PA TR IM ON IA LE

A . R ISC HIO D I C R ED IT O E D I C ON T R OPA R T E 8 3 7.751.6 4 4 3 18 .9 18 .3 8 2 25.513 .4 71 8 6 7.50 1.4 79 3 0 7.111.0 3 3 24 .56 8 .8 8 3

A .1 M et o d olo g ia St and ard izz at a 3 6 1.8 3 3 .3 6 9 151.2 9 3 .54 5 12 .10 3 .4 8 4 3 9 9 .9 8 1.172 150 .9 8 6 .9 8 9 12 .0 78 .9 59

Esposizioni verso o garant ite da amminist razioni centrali o banche centrali 170.857.167 22.356.011 1.788.481 209.767.626 19.349.664 1.547.973

Esposizioni verso o garant ite da Amminist razioni regionali o autorità locali 26.481.052 737.186 58.975 31.244.579 951.303 76.104

Esposizioni verso o garant ite Organismi del set tore pubblico 6.743.743 852.651 68.212 8.370.737 1.119.836 89.587

Esposizioni verso o garant ite Banche mult ilaterali di sviluppo 1.565.088 1 0 1.217.049 - -

Esposizioni verso o garant ite Organizzazioni internazionali 1.462.793 - - 1.381.701 - -

Esposizioni verso o garant ite da Ent i 11.412.174 2.623.574 209.886 6.579.407 1.773.522 141.882

Esposizioni verso o garant ite da Imprese 63.989.678 61.587.804 4.927.024 63.670.264 61.003.561 4.880.285

Esposizioni al det taglio 33.851.760 24.165.812 1.933.265 34.227.792 24.227.338 1.938.187

Esposizioni Garant ite da immobili 11.536.905 4.524.802 361.984 10.221.298 3.986.625 318.930

Esposizioni in stato di default 4.602.822 5.197.299 415.784 5.681.708 6.415.333 513.227

Esposizioni ad alto rischio 2.396.899 3.595.348 287.628 2.541.661 3.812.490 304.999

Esposizioni sot toforma di obbligazioni bancarie garant ite 375.485 78.120 6.250 436.952 90.538 7.243

Esposizioni verso Organismi di invest imento collet t ivo del risparmio (OICR) 16.521 20.765 1.661 237.605 2.441.687 195.335

Esposizioni a breve termine verso imprese o ent i 2.371.770 1.604.713 128.377 1.429.275 1.353.390 108.271

Element i che rappresentano posizioni verso le Cartolarizzazioni 2.597.847 617.799 49.424 514.769 118.063 9.445

Esposizioni in st rument i di capitale 6.310.621 11.305.928 904.474 6.659.868 11.716.266 937.301

Alt re esposizioni 15.261.044 12.025.732 962.059 15.798.881 12.627.373 1.010.190

A .2 M et o do lo g ia b asat a sui rat ing int erni - A t t ivi t à d i R ischio 4 75.4 8 2 .0 55 16 6 .4 8 1.8 6 9 13 .3 18 .550 4 6 7.3 8 3 .3 8 5 155.8 4 7.2 6 2 12 .4 6 7.78 1

Esposizioni verso o garant ite da amminist razioni centrali o banche centrali 25.655.939 1.616.920 129.354 16.355.703 755.837 60.467

Esposizioni verso o garant ite da ent i, ent i pubblici e territoriali e alt ri soggett i 38.242.601 9.469.017 757.521 39.697.824 8.598.176 687.854

Esposizioni verso o garant ite da Imprese - PM I 60.065.543 25.077.819 2.006.226 68.350.029 26.539.899 2.123.192

Esposizioni verso o garant ite da Imprese - Finanziament i specializzat i 18.600.844 7.969.309 637.545 18.768.510 6.940.391 555.231

Esposizioni verso o garant ite da Imprese - Alt re imprese 192.690.603 83.267.753 6.661.420 171.580.183 73.985.637 5.918.851

Esposizioni al det taglio Garant ite da immobili: PM I 5.845.698 1.205.622 96.450 7.165.475 1.458.461 116.677

Esposizioni al det taglio Garant ite da immobili: persone f isiche 85.847.804 21.564.605 1.725.168 88.160.937 21.285.883 1.702.871

Esposizioni al det taglio Rotat ive qualif icate 2.331.797 235.692 18.855 5.699.866 649.316 51.945

Alt re esposizioni al det taglio: PM I 16.362.700 5.097.735 407.819 20.768.084 6.626.315 530.105

Alt re esposizioni al det taglio: Persone f isiche 14.171.185 5.814.972 465.198 10.249.562 4.337.688 347.015

Element i che rappresentano posizioni verso le cartolarizzazioni 15.667.341 2.743.607 219.489 20.587.212 2.103.588 168.287

Alt re at t ività diverse dai credit i 2.418.818 193.505 2.566.071 205.286

A .3 M et o do lo g ia b asat a sui rat ing int erni - Esp o siz io ni in st rument i d i cap it ale 4 3 6 .2 2 0 1.14 2 .9 6 8 9 1.4 3 7 13 6 .9 2 2 2 76 .78 2 2 2 .14 3

M etodo PD/LGD: At t ività di rischio 182.189 354.008 28.321 63.310 109.790 8.783

M etodo dei modelli interni at t ività di rischio - - - - - -

M etodo della ponderazione semplice: At t ività di rischio 254.031 788.960 63.117 73.612 166.992 13.359

Esposizioni in st rument i di private equity di portafogli suf f icientemente diversif icat i (ponderazione 190%) 78.942 149.992 11.999 53.635 101.905 8.152

Esposizioni negoziate in mercat i regolamentari (ponderazione 290%) 11.078 32.127 2.570 11.036 32.004 2.560

Alt re esposizioni in st rument i di capitale (ponderazione 370%) 164.011 606.841 48.547 8.941 33.084 2.647

Esposizioni sogget te a disposizioni di vigilanza t ransitorie per quanto riguarda i requisit i in materia di fondi propri - - - - - -

Esposizioni sogget te a clausole di grandfathering per quanto riguarda i requisit i in materia di fondi propri - - - - - -

A .4 Esp o siz io ni verso co nt ro p ar t i cent ral i nel la f o rma d i co nt r ib ut i p ref inanz iat i al f o nd o

g aranz ia 8 1.0 6 8 6 .4 8 5 75.577 6 .0 4 6

R ISC HIO D I C RED IT O E C ON T R OPA R T E

CON SIST EN Z E A L C ON SIST EN Z E A L

Rischio di credito e controparte

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

54AL 31 DICEMBRE 2018

Rischio di credito e controparte – dettaglio RWA e requisito patrimoniale

Nella tabella dell’”Adeguatezza Patrimoniale”, gli importi ponderati relativi ad esposizioni verso le cartolarizzazioni contribuiscono separatamente nel punto “A.1.3 Cartolarizzazioni”, mentre il relativo requisito contribuisce nel punto “B.1 Rischio di credito e di controparte”.

(migliaia di €)

RWA

(NET OF IC)

REQUISITO

PATRIMONIALE

RWA

(NET OF IC)

REQUISITO

PATRIMONIALE

RWA

(NET OF IC)

REQUISITO

PATRIMONIALE

RWA

(NET OF IC)

REQUISITO

PATRIMONIALE

Met odologia s tandardizzata 148.635.135 11.890.811 2.658.410 212.673 148.642.382 11.891.391 2.344.607 187.569

Esposizioni verso o garantite da amministrazioni centrali e banche centrali 22.307.916 1.784.633 48.095 3.848 19.337.262 1.546.981 12.402 992

Esposizioni verso o garantite da amministrazioni regionali o autorità locali 712.191 56.975 24.995 2.000 922.576 73.806 28.727 2.298

Esposizioni verso o garantite organismi del settore pubblico 826.448 66.116 26.203 2.096 1.085.265 86.821 34.571 2.766

Esposizioni verso o garantite da banche multilaterali di sviluppo 1 0 - - - - - -

Esposizioni verso o garantite da organizzazioni internazionali - - - - - - - -

Esposizioni verso o garantite da Enti 2.229.007 178.321 394.567 31.565 1.461.658 116.933 311.864 24.949

Esposizioni verso o garantite da imprese 60.163.438 4.813.075 1.424.366 113.949 59.327.438 4.746.195 1.676.123 134.090

Esposizioni al dettaglio 24.001.094 1.920.088 164.718 13.177 24.080.207 1.926.417 147.131 11.770

Esposizioni garantite da immobili 4.524.802 361.984 - - 3.986.625 318.930 - -

Esposizioni in stato di default 5.186.467 414.917 10.832 867 6.401.237 512.099 14.096 1.128

Esposizioni ad alto rischio 3.595.348 287.628 - - 3.812.021 304.962 469 38

Esposizioni sotto forma di obbligazioni bancarie garantite 78.120 6.250 - - 90.538 7.243 - -

Elementi che rappresentano posizioni verso le Cartolarizzazioni 617.799 49.424 118.063 9.445

Esposizioni a breve termine ver so imprese o enti 1.040.079 83.206 564.634 45.171 1.234.166 98.733 119.224 9.538

Esposizioni verso Organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) 20.765 1.661 - - 2.441.687 195.335 - -

Esposizioni in strumenti di capitale 11.305.928 904.474 - - 11.716.266 937.301 - -

Altre esposizioni 12.025.732 962.059 - - 12.627.373 1.010.190 - -

Met odologia bas ata s ui rating interni 160.553.216 12.844.257 7.071.621 565.730 149.819.590 11.985.567 6.304.454 504.356

Di base 10.352.773 828.222 246.009 19.681 9.859.638 788.771 318.307 25.465

Esposizioni verso o garantite da amministrazioni centrali e banche centrali 137.422 10.994 - - 88 7 - -

Esposizioni verso o garantite da enti, enti pubblic i e ter ritoriali e altri soggetti 417.273 33.382 24.365 1.949 946.001 75.680 64.703 5.176

Esposizioni verso o garantite da imprese - PMI 2.620.335 209.627 10.663 853 2.612.603 209.008 9.814 785

Esposizioni verso o garantite da imprese - finanziamenti specializzati 913.260 73.061 15.175 1.214 860.805 68.864 16.320 1.306

Esposizioni verso o garantite da imprese - altre imprese 6.264.483 501.159 195.806 15.664 5.440.140 435.211 227.470 18.198

Avanzato 146.313.868 11.705.109 6.825.612 546.049 137.579.582 11.006.367 5.986.147 478.892

Esposizioni verso o garantite da amministrazioni centrali e banche centrali 1.425.228 114.018 54.270 4.342 702.309 56.185 53.440 4.275

Esposizioni verso o garantite da enti, enti pubblic i e ter ritoriali e altri soggetti 5.988.145 479.052 3.039.234 243.139 5.550.831 444.066 2.036.641 162.931

Esposizioni verso o garantite da imprese - PMI 21.985.018 1.758.801 461.803 36.944 23.440.031 1.875.202 477.451 38.196

Esposizioni verso o garantite da imprese - finanziamenti specializzati 6.540.002 523.200 500.872 40.070 5.577.138 446.171 486.128 38.890

Esposizioni verso o garantite da imprese - altre imprese 74.062.977 5.925.038 2.744.487 219.559 65.409.225 5.232.738 2.908.802 232.704

Esposizioni al dettaglio Gar antite da immobili: PMI 1.205.622 96.450 - - 1.458.461 116.677 - -

Esposizioni al dettaglio Gar antite da immobili: persone fisiche 21.564.605 1.725.168 - - 21.285.883 1.702.871 - -

Esposizioni al dettaglio Rotative qualif icate 235.692 18.855 - - 649.316 51.945 - -

Altre esposizioni al dettaglio: PMI 5.092.261 407.381 5.474 438 6.621.534 529.723 4.781 382

Altre esposizioni al dettaglio: persone fis iche 5.795.500 463.640 19.472 1.558 4.318.784 345.503 18.904 1.512

Altre att iv ità diverse dai cr edit i 2.418.818 193.505 2.566.071 205.286

Altre espos izioni IRB 3.886.575 310.926 - - 2.380.370 190.430 - -

Metodo PD/LGD: A ttività di rischio 354.008 28.321 109.790 8.783

Metodo dei modelli interni: att iv ità di rischio - - - -

Metodo della ponderazione semplice: attività di rischio 788.960 63.117 166.992 13.359

Esposiz ioni in strumenti di private equity nell'ambito di portafogli sufficientemente diversif icati

(ponder azione 190%) 149.992 11.999 101.905 8.152

Esposiz ioni negoziate in mercati regolamentati ( ponderazione 290%) 32.127 2.570 32.004 2.560

Altre esposizioni in strumenti di capitale ( ponderazione 370%) 606.841 48.547 33.084 2.647

Elementi che rappresentano posizioni verso le cartolar izzazioni 2.743.607 219.489 2.103.588 168.287

Espos izioni vers o controparti ce ntrali ne lla forma di contributi prefinanziat i al f ondo

garanzia 81.068 6.485 75.577 6.046

Rischio di credito e di controparte

CONSISTENZE AL 31.12.2018 CONSISTENZE AL 31.12.2017

RISCHIO DI CREDITO E DI CONTROPARTE

RISCHIO DI CREDITO RISCHIO DI CONTROPARTE RISCHIO DI CREDITO RISCHIO DI CONTROPARTE

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Requisiti di capitale

55

Adeguatezza patrimoniale (migliaia di €)

CATEGORIE/ VALORI

IMPORTI NON PONDERATI IMPORTI PONDERATI/REQUISITI

31.12.2018 31.12.2017 31.12.2018 31.12.2017

A. ATTIVITA' DI RISCHIO

A.1 Rischio di credito e di controparte 837.751.644 867.501.479 318.999.450 307.186.610

1. Metodologia standardizzata 1 359.235.522 399.466.403 150.756.814 150.944.503

2. Metodologia basata sui rating interni 460.250.934 446.933.095 164.881.230 154.020.456

2.1 Base 16.974.911 15.441.149 10.598.782 10.177.945

2.2 Avanzata 443.276.023 431.491.946 154.282.448 143.842.511

3. Cartolarizzazioni 18.265.188 21.101.981 3.361.406 2.221.651

B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA

B.1 Rischio di credito e controparte 25.519.956 24.574.929

B.2 Rischio di aggiustamento della valutazione del credito 157.692 250.621

B.3 Rischio di regolamento 1.507 1.359

B.4 Rischi di mercato 805.501 1.032.485

1. Metodologia standard 123.446 144.817

2. Modelli interni 682.055 887.668

3. Rischio di concentrazione - -

B.5 Rischio operativo 2.360.471 2.602.224

1. Metodo base 228.234 223.778

2. Metodo standardizzato 275.870 294.426

3. Metodo avanzato 1.856.367 2.084.020

B.6 Altri elementi di calcolo 2 769.252 26.400

B.7 Totale requisiti prudenziali 29.614.377 28.488.017

C. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICENTI DI VIGILANZA

C.1 Attività di rischio ponderate 370.179.719 356.100.221

C.2 Capitale primario di classe 1 / Attività d i rischio ponderate (CET1 capital ratio) 12,13% 13,73%

C.3 Capitale di classe 1 / Attività d i rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) 13,64% 15,36%

C.4 Totale Fondi Propri / Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 15,80% 18,10%

Note: 1 L’importo ponderato include le “Esposizioni verso controparti centrali nella forma di contributi prefinanziati al fondo garanzia”. 2 La voce include anche le misure temporanee su modelli interni relativi al rischio di credito (legata a “limitazioni” evidenziate dal Supervisor) e la misura prudenziale sul modello interno relativo al rischio operativo (in attesa della valutazione finale da parte del Supervisor).

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

56AL 31 DICEMBRE 2018

Overview dei RWA

L'ammontare totale degli RWA pari a 370.179 milioni include anche le misure temporanee su modelli interni relativi al rischio di credito (legate a “limitazioni” evidenziate dal Regolatore) e la misura prudenziale sul modello interno relativo al rischio operativo (in attesa degli ulteriori approfondimenti a piano da parte del Regolatore).

La restante parte pari a 360,564 milioni risulta stabile, a livello di totale, rispetto al trimestre precedente. Anche gli RWA valutati con metodologia Standard registrano un incremento di 1,2 miliardi nel 4 trimestre del 2018 rispetto al 3 trimestre 2018, riconducibile all’andamento delle esposizioni (soprattutto nell’area del Factoring e tra i paesi dell’Europa Centro Orientale).

In particolare, gli RWA di Credito (escludendo la componente relativa al rischio di controparte) evidenziano un aumento di 4.2 miliardi, nel 4 trimestre del 2018 rispetto al 3 trimestre 2018, concentrato nella componente valutata con metodo IRB (3,1 miliardi, di cui 2,6 miliardi per gli RWA valutati con metodo AIRB e 0,5 miliardi con metodo FIRB). Questo incremento riflette l’impatto della periodica revisione dei parametri sottostanti i modelli di valutazione del rischio, oltre alla variazione nelle esposizioni.

Gli RWA relativi al rischio di controparte (CCR) si riducono di circa -1 miliardo nel 4 trimestre del 2018 rispetto al 3 trimestre 2018, principalmente spiegato dalla voce “Variazione termini di esposizione” a causa di una riduzione di -0,9 miliardi, guidata soprattutto da Germania e Italia.

I Rischi i mercato diminuiscono di -3 miliardi nel corso del trimestre, principalmente per il decremento delle posizioni soggette a rischio di Credit Spread della Repubblica Italiana nel Trading Book di UniCredit S.p.A.

Gli RWA relativi ai Rischi Operativi su Dicembre 2018 (al netto della misura prudenziale sul modello AMA) evidenziano una riduzione di -1.4 miliardi rispetto a settembre per i seguenti motivi:

• Adozione del nuovo modello AMA, che garantisce un adeguato livello di stabilità, evitando volatilità impreviste, in caso di eventi di perdita straordinari

• Andamento complessivo delle perdite ordinarie osservato nel 2018 • Aggiornamento prospettico del profilo di rischio operativo (analisi di scenario)

Tale riduzione è più che compensata dalla misura prudenziale prevista dal 4 trimestre 2018.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Requisiti di capitale

57

EU OV1 - Overview dei RWA (migliaia di €)

CATEGORIE RWA

REQUISITO DI CAPITALE

31.12.2018 30.09.2018 31.12.2018

1 Rischio di Credito (escluso CCR) 289.070.660 284.776.291 23.125.653

Art 438(c)(d) 2 di cui: metodo standartizzato 131.261.064 130.015.366 10.500.885

Art 438(c)(d) 3 di cui: metodo IRB base (FIRB) 10.352.775 9.860.851 828.222

Art 438(c)(d) 4 di cui: metodo IRB avanzato (AIRB) 146.667.861 144.010.935 11.733.429

Art 438(d) 5 di cui: strumenti di capitale IRB sotto il metodo della ponderazione 788.960 889.139 63.117

Art 107, Art 438(c)(d) 6 CCR 11.782.247 12.733.024 942.580

Art 438(c)(d) 7 di cui: valore di mercato 1.757.553 2.109.017 140.604

Art 438(c)(d) 8 di cui: esposizione originaria - - -

9 di cui: metodo standardizzato - - -

10 di cui: metodo dei modelli interni (IMM) 6.309.988 7.218.595 504.799

11 di cui: metodo semplificato per il trattamento delle garanzie reali finanziarie (per le operazioni SFT) - - -

12 di cui: metodo integrale per il trattamento delle garanzie reali finanziarie (per le operazioni di SFT) 1.662.490 1.039.267 132.999

13 di cui: VaR per le operazioni SFT - - -

Art 438(c)(d) 14 di cui: esposizioni al rischio per i contributi al fondo di garanzia verso una controparte centrale (CCP) 81.068 90.308 6.485

Art 438(c)(d) 15 di cui: CVA 1.971.148 2.275.837 157.692

Art 438(e) 16 Rischio di Regolamento 18.833 8.001 1.507

Art 449(o)(i) 17 Cartolarizzazioni nel banking book (dopo il cap): 3.361.406 3.539.847 268.912

18 di cui: metodo IRB 439.406 436.818 35.152

19 di cui metodo IRB Metodo della formula di vigilanza (SFA) 1.569.318 1.630.857 125.545

20 di cui metodo della valutazione interna (IAA) 734.883 789.150 58.791

21 di cui metodo standartizzato 617.799 683.022 49.424

Art 438(e) 22 Rischio di Mercato 10.068.760 13.210.946 805.501

23 di cui metodo standartizzato 1.543.077 2.287.410 123.446

24 di cui IMA 8.525.683 10.923.536 682.055

Art 438(e) 25 Grandi Esposizioni - - -

Art 438(f) 26 Rischio Operativo 29.505.883 30.924.661 2.360.471

27 di cui metodo base 2.852.920 2.203.738 228.234

28 di cui metodo standartizzato 3.448.374 3.540.592 275.870

29 di cui metodi avanzati di misurazione 23.204.589 25.180.331 1.856.367

Art 437(2), 48,60 30

Ammontare delle esposizioni che non superano le soglie per la deduzione (soggette ad una ponderazione del 250%) 16.756.285 15.546.038 1.340.503

Art 500 31 Requisito minimo di Basilea I (Floor adjustment) - - -

32 Altri elementi di calcolo 9.615.646 1.871.698 769.252

33 Totale 370.179.719 362.610.506 29.614.377

La somma degli ammontari di cui alle righe 1,6,17 e 30 (al netto della riga 15 “di cui: CVA”), pari a 318.999.450 migliaia, è coerente con l’ammontare della voce A.1 della tavola “Adeguatezza patrimoniale”.

Riserva di capitale anticiclicaDi seguito si riporta l’informativa relativa alla “Riserva di capitale anticiclica”, predisposta sulla base dei coefficienti applicabili al 31 dicembre 2018. Per i dettagli delle esposizioni rilevanti ai fini del calco della riserva si rimanda a quanto riportato nella tabella di cui alla pagine seguenti.

Ammontare della riserva di capitale anticiclica specifica dell'ente (migliaia di €)

RIGA DESCRIZIONE COLONNA - 010

010 Totale ammontare esposizione al rischio 370.179.719

020 Coefficiente riserva di capitale anticiclica specifica dell'ente 0,063%

030 Requisito di riserva di capitale anticiclica specifica dell'ente 231.476

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT 58

AL 31 DICEMBRE 2018

La tabella che segue riporta la distribuzione geografica delle esposizioni creditizie rilevanti ai fini del calcolo della riserva di capitale anticiclica ai sensi del Regolamento UE n. 1152/2014.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Requisiti di capitale

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT 60

AL 31 DICEMBRE 2018

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Requisiti di capitale

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT 62

AL 31 DICEMBRE 2018

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Requisiti di capitale

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(amount in €’ 000)

Nota: 1. I dati sono stati ricostruiti, ove necessario, su base omogenea per tenere conto delle variazioni intervenute nei perimetri dei settori di attività e nella metodologia di calcolo.

L’ammontare di cui alla voce A – Rischio di credito e di controparte, pari a 325.615.091 migliaia, include le misure temporanee relative ai modelli interni sul rischio di credito della voce B.6 “altri elementi di calcolo”, oltre alla voce A.1 “Rischio di credito e controparte” ricomprese nella tavola di “Adeguatezza Patrimoniale”.

L’ammontare di cui alla voce B - Rischio di mercato, pari a 12.058.740 migliaia, è coerente con: • in riferimento alla tavola “Adeguatezza Patrimoniale”: la somma delle voci B.2, B.3 e B.4; • in riferimento alla tavola “Overview dei RWA”: la somma delle righe 15, 16 e 22.

L’ammontare di cui alla voce C – Rischio operativo, pari a 32.505.888 migliaia, include la misura prudenziale sul modello interno relativo al rischio operativo della voce B.6 “altri elementi di calcolo”, oltre alla voce B.5 “Rischio operativo” ricomprese nella tavola di “Adeguatezza Patrimoniale”.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT 64

AL 31 DICEMBRE 2018

Note: 1.Include Fineco e Group Corporate Center. 2.Acquisizioni (+)/ Cessioni (-): Acquisizioni / Cessioni di controllate consolidate Definizioni A.1.Variazione in termini di esposizioni: Impatto della variazione dell’esposizione allo stato di insolvenza sugli RWA A.2.Variazione nella qualità delle esposizioni: Impatto della probabilità di insolvenza / perdita in caso di insolvenza / esposizione all’insolvenza data dalla riclassifica dei clienti dovuta a ricalibrazioni e migrazioni A.3.Variazione dei modelli di rischio: Impatto di implementazione e variazioni di metodologie e modelli A.4.Variazioni regolamentari: Impatto di regolamentazioni nuove / aggiornate e di pareri da parte dell’Autorità di Vigilanza A.5.Effetto Tasso di Cambio: Impatto delle fluttuazioni del tasso di cambio B.1.Variazioni regolamentari: Impatto di regolamentazioni nuove / aggiornate e di pareri da parte dell’Autorità di Vigilanza B.2.Evoluzione portafoglio: Variazioni dovute all’evoluzione delle attività e agli indicatori di mercato

Requisito patrimoniale per rischio di mercato (migliaia di €)

31.12.2018 31.12.2017

Rischio di posizione: 754.776 992.257

- Attività incluse nel portafoglio di negoziazione ai fini di vigilanza 754.776 992.257

- Attività non incluse nel portafoglio di negoziazione ai fini di vigilanza - -

Rischio di regolamento per le transazioni DVP 1.507 1.359

Rischio di cambio 50.594 38.089

Rischio sulle posizioni in merci 131 2.139

Rischio aggiustamento valutazione del merito creditizio - CVA 157.692 250.621

Requisito patrimoniale per rischio di mercato 964.700 1.284.465

L’ammontare del requisito patrimoniale del rischio di mercato, pari a 964.700 migliaia, è coerente con : • in riferimento alla tavola “Adeguatezza Patrimoniale”: alla somma delle voci B.2, B.3 e B.4; • in riferimento alla tavola “Overview dei RWA”: alla somma delle righe 15, 16 e 22 (colonna “Requisito minimo di

capitale”).

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Requisiti di capitale

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EU MR1 - Rischio di mercato - approccio standardizzato (migliaia di €)

CATEGORIE a b

RWA REQUISITI DI

CAPITALE

Tipologia prodotti

1 Rischio di tasso di interesse (generico e specifico) 854.971 68.398

2 Rischio di posizione su strumenti di capitale (generico e specifico) 50.756 4.060

3 Rischio di cambio 629.600 50.368

4 Rischio di posizioni in merci 1.638 131

Opzioni

5 Metodo semplificato - -

6 Metodo Delta-plus 2.838 227

7 Metodo “scenario” - -

8 Cartolarizzazioni (Rischio specifico) 3.275 262

9 Totale al 31.12.2018 1.543.077 123.446

10 Totale al 30.06.2018 2.125.275 170.022

L’ammontare totale del rischio di mercato fa riferimento: • all’ammontare della voce B.4.1 della tavola “Adeguatezza patrimoniale”; • all’ammontare della riga 23 della tavola “Overview degli RWA”.

EU CR10: IRB (finanziamenti specializzati - Slotting criteria e strumenti di capitale) (migliaia di €)

FINANZIAMENTI SPECIALIZZATI - SLOTTING CRITERIA

CATEGORIE REGOLAMENTARI DURATA RESIDUA ESPOSIZIONI

PER CASSA

ESPOSIZIONI FUORI

BILANCIO

FATTORE DI PONDERAZIONE

DEL RISCHIO

IMPORTO DELL'

ESPOSIZIONE RWAPERDITE

ATTESE (EL)

Categoria 1 Inferiore a 2,5 anni 48.089 10.988 50% 60.037 30.018 -

Pari o superiore a 2,5 anni 182.514 6.112 70% 197.293 138.047 789

Categoria 2 Inferiore a 2,5 anni 248.841 40.955 70% 282.895 165.495 1.131

Pari o superiore a 2,5 anni 503.415 97.556 90% 554.929 496.678 4.449

Categoria 3 Inferiore a 2,5 anni 69.188 33.691 115% 94.751 91.784 2.653

Pari o superiore a 2,5 anni 133.548 1.303 115% 138.427 143.702 3.876

Categoria 4 Inferiore a 2,5 anni 20.473 1.917 250% 22.967 48.595 1.837

Pari o superiore a 2,5 anni 23.131 1 250% 24.371 51.321 1.950

Categoria 5 Inferiore a 2,5 anni 11.140 - 0% 17.771 - 8.885

Pari o superiore a 2,5 anni 34.739 1 0% 75.533 - 37.766

Totale al 31.12.2018

Inferiore a 2,5 anni 397.731 87.551 478.421 335.892 14.506

Pari o superiore a 2,5 anni 877.347 104.973 990.553 829.748 48.830

Totale al 30.06.2018

Inferiore a 2,5 anni 419.788 54.470 0 471.680 356.848 11.066

Pari o superiore a 2,5 anni 767.020 70.095 0 888.795 718.437 63.373

STRUMENTI DI CAPITALE IN BASE AL METODO DELLA PONDERAZIONE SEMPLICE

CATEGORIE ESPOSIZIONI PER CASSA

ESPOSIZIONI FUORI

BILANCIO

FATTORE DI PONDERAZIONE

DEL RISCHIO

IMPORTO DELL'

ESPOSIZIONE RWAREQUISITO DI

CAPITALE

Esposizioni in strumenti di private equity 52.132 26.812 190% 78.942 149.992 11.999

Esposizioni in strumenti di capitale negoziati in mercati 11.078 - 290% 11.078 32.127 2.570

Altre esposizioni in strumenti di capitale 155.306 8.705 370% 164.011 606.841 48.547

Totale al 31.12.2018 218.516 35.517 0 254.031 788.960 63.117

Totale al 30.06.2018 607.776 38.726 0 646.504 2.219.395 177.552

Riclassificazione di attività finanziarie A partire dal 1° gennaio 2018, con l’introduzione del principio contabile IFRS9, tutte le attività finanziarie sono state oggetto di classificazione all’interno delle nuove voci di bilancio. Coerentemente, il nuovo principio ha introdotto nuove regole che permettono la riclassifica delle attività finanziarie solo in caso di cambiamenti di business model nella gestione dell’attività (IFRS9 § 4.4.1). Nel corso del 2018 non sono presenti attività finanziarie fatte oggetto di riclassifica.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

66AL 31 DICEMBRE 2018

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

I

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Rischio di credito Struttura e organizzazione La gestione del rischio di credito in Capogruppo si articola su due diverse strutture:

• Group Risk Management, responsabile dell’attività di indirizzo, governo e controllo del rischio di credito • Group Lending Office, responsabile della gestione operativa del credito

a loro interno articolati su diversi livelli organizzativi: • funzioni con responsabilità a livello di Gruppo; • funzioni con responsabilità a livello Paese.

Per ciò che riguarda il Group Risk Management, le funzioni con responsabilità a livello di Gruppo sono: • la struttura “Group Credit & Integrated Risks” responsabile, a livello di Gruppo, di definire le strategie creditizie,

monitorare e controllare il rischio di credito del portafoglio di Gruppo nonché di assicurare al vertice aziendale una visione integrata e trasversale ai rischi di Primo e Secondo Pilastro; assicura, inoltre, che le attività di controllo rischi, relativamente ai rischi assunti dalle Filiali Estere di UniCredit S.p.A. e dalle Special Entities (e.g. Special Purpose Vehicles/ SPV, Obbligazioni bancarie Garantite / OBG), siano monitorate e rendicontate al Group Chief Risk Officer ed al Top Management;

• la struttura “Group Risk Models & Credit Risk Governance” responsabile di garantire, a livello di Gruppo, il coordinamento e la guida con riferimento a tutti i Rischi di Credito di Primo Pilastro ed ai modelli dei Rischi Finanziari nonché delle relative metodologie. È inoltre responsabile della definizione dei processi standard dei rischi creditizi nonché di collaborare con le altre funzioni di Gruppo nell’ambito delle tematiche relative ai Risk Weighted Assets/ RWA;

• la struttura “Group Internal Validation” responsabile di validare, a livello di Gruppo, le metodologie di misurazione dei rischi di Primo e di Secondo Pilastro, i relativi processi, le componenti IT e il data quality, i principali modelli gestionali e il Group Risk Reporting, così come definiti nella Global Policy di Internal Validation, dandone adeguata informativa agli Organi Societari e all'Autorità di Vigilanza. E’ inoltre responsabile di: coordinare l’emissione delle Global Rules di competenza verificandone la relativa approvazione ed implementazione presso le Società; gestire il processo di monitoraggio di Gruppo delle raccomandazioni emesse a fronte delle attività di validazione; verificare l’adeguatezza e l’implementazione delle misure correttive adottate in risposta di richieste delle Autorità di Vigilanza sui modelli IRB relativamente all’area di competenza; coordinare la predisposizione e l‘aggiornamento del Piano di Validazione di Gruppo, nonché monitorarne l’esecuzione; coordinare e predisporre la reportistica di competenza sugli esiti delle attività di validazione;

• la struttura “CRO CEE” responsabile della gestione e del controllo delle attività creditizie operative e dell’indirizzo nella gestione del rischio di credito della “CEE Division” e di assicurare una visione globale ed il coordinamento manageriale dei differenti tipi di rischio (es. rischi di credito, finanziari, operativi, reputazionali) nei paesi della CEE e delle Società della CEE unitamente alle funzioni responsabili della gestione dei rischi. E’ responsabile delle attività creditizie operative per le posizioni della “CEE Division” a valere sui libri di UniCredit S.p.A., nonché delle attività di indirizzo e controllo del rischio di credito retail e corporate per la “CEE Division”;

• la struttura “Group NPE” responsabile di sviluppare la strategia e supervisionare la gestione, il processo, gli obiettivi e le cessioni delle Non-Performing Exposures/ NPE, dei repossessed asset e di ogni altro asset deteriorato per l’intero Gruppo.

Per ciò che riguarda il Group Lending Office, le funzioni con responsabilità a livello di Gruppo sono: • la struttura “Group Credit Transactions” responsabile per la valutazione, il monitoraggio e la supervisione, a livello

di Gruppo, delle large credit transactions e la gestione del Global Credit Model di Financial Institutions, Banche e Stati Sovrani (FIBS), nonché per la valutazione, l’approvazione e la gestione giornaliera dei rischi Paese e dell’assunzione di rischio creditizio cross-border;

• la struttura “Asian & Pacific Risks Officer” responsabile di assicurare le attività di controllo del rischio per l’area Asia e Pacifico, valutare ed approvare le proposte creditizie sottoposte dalle Filiali Estere appartenenti all’Area Asia e Pacifico, assicurare l’implementazione delle strategie di Gruppo per il controllo del rischio, assicurare le attività di reportistica sui rischi dell’area e la coerenza delle operazioni di rischio e della attività di reporting per tutte le tipologie di rischio, e collaborare con le competenti controparti nello sviluppo di una strategia regionale coerente con il risk appetite dell’area.

A livello Paese, le attività di indirizzo e controllo del rischio di credito, nonché lo svolgimento delle attività operative (es. erogazione e rinnovo dei crediti, monitoraggio andamentale, ristrutturazione del debito, recupero ecc.) ricadono sotto la responsabilità della funzione CRO delle controllate. Per le informazioni relative al perimetro italiano di UniCredit S.p.A. a riporto del “Group Lending Office”, si rimanda al documento “Bilanci e Relazioni 2018”, Parte E, Sezione 1 – Rischio di Credito – Informazioni di natura qualitativa - 2. Politiche di gestione del rischio di credito, paragrafo 2.1 Aspetti organizzativi.

Con riferimento al rischio di credito sono attivi specifici comitati: • il “Group Risk & Internal Control Committee” supporta l’Amministratore delegato nel ruolo di indirizzo,

coordinamento e controllo dei rischi di Gruppo nella gestione e supervisione del sistema dei controlli interni di UniCredit S.p.A. e del Gruppo, con particolare riferimento a: definizione delle policy, delle linee guida, dei limiti operativi e delle metodologie per la misurazione, la gestione ed il controllo dei rischi nonché della definizione delle metodologie per la misurazione ed il controllo del capitale interno e valutazione della reportistica in materia di rischi e delle stime in materia di accantonamenti per i rischi. In tale ambito, il Comitato svolge funzioni consultive/propositive, con particolare riferimento alla definizione e riesame periodico del Risk Appetite Framework di Gruppo, al quadro generale di controllo dei rischi, per garantirne la coerenza con gli indirizzi strategici e la propensione al rischio stabiliti e la loro capacità di cogliere l’evoluzione dei rischi aziendali e l’interazione tra gli stessi;

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

68AL 31 DICEMBRE 2018

• il “Group Credit Committee”, responsabile della valutazione e della delibera di proposte creditizie concernenti qualsivoglia posizione, ivi incluse quelle a “restructuring” e “workout”, stato di classificazione delle posizioni, strategie rilevanti e azioni correttive da assumere per le posizioni “watch-list”, limiti specifici per operazioni connesse al mercato dei capitali di debito sul Trading Book, limiti all’esposizione per singolo emittente sul Trading Book, operazioni di “Debt to Equity” ed operazioni sulle partecipazioni derivanti dalle operazioni “Debt to Equity”;

• il “Group Credit Risk Governance Committee” responsabile di assicurare, a livello di Gruppo, un indirizzo, coordinamento e controllo sulle tematiche di credit risk (con focus su Credit risk Pillar I, Pillar II - limitato al Credit Portfolio Model/CPM- e modelli manageriali) garantendo coerenza tra Capogruppo e le diverse Società gestendo, inoltre, possibili problematiche portate all’attenzione del Group CRO dalle diverse Società;

• Il “Group NPE Governance Committee”, responsabile di supportare il Group Chief Risk Officer nell’assicurare a livello di Gruppo, un indirizzo, coordinamento e controllo delle strategie ed obiettivi nella gestione delle Non-Performing Exposures/NPE, nonché assicurare un effettivo allineamento su comuni obiettivi tra la Capogruppo e le varie Società del Gruppo;

• il "Group Transactional Credit Committee", responsabile con funzioni deliberanti nell’ambito dei poteri delegati, (delibere e/o rilascio di pareri non vincolanti alle società del Gruppo), e/o funzioni consultive per le pratiche di competenza degli Organi superiori, per proposte creditizie, comprese le posizioni in “restructuring”, INC e “workout”, stato di classificazione delle posizioni, strategie ed azioni correttive da intraprendere per posizioni in “watchlist”, limiti all’esposizione per singolo emittente sul portafoglio di negoziazione; operazioni di Debt to Equity e/o azioni/esercizio di diritti relativi a partecipazioni derivanti da operazioni di Debt to Equity, operazioni di Debt to Asset e/o azioni/esercizio di diritti relativi ad attività derivanti da operazioni di Debt to Asset, proposte di cessione di crediti deteriorati, con modalità e limitazioni previste dalla normativa vigente in materia;

• il “Group Rating Committee” responsabile, relativamente al proprio perimetro di competenza e nell’ambito dei propri poteri delegati, di deliberare in materia di modifiche dei rating (rating override).

I comitati specifici per il funzionamento di UniCredit S.p.A. sono descritti nel documento “Bilanci e Relazioni 2018”, Parte E, Sezione 1 – Rischio di Credito – Informazioni di natura qualitativa - 2. Politiche di gestione del rischio di credito, paragrafo 2.1 Aspetti organizzativi.

Governance e normativa interna In Unicredit l’attuale modello di governance del rischio di credito, inteso come rischio di perdite di valore di un’esposizione creditizia derivante da un inatteso deterioramento del merito di credito della controparte, prevede l’esercizio di due livelli di controllo:

• da un lato, il presidio in capo alle funzioni di Risk Governance di Capogruppo che svolgono un ruolo di indirizzo e governo del rischio di credito e che esercitano un coordinamento manageriale nei confronti delle corrispondenti funzioni di Risk management delle Società controllate;

• dall’altro, il presidio svolto dalle funzioni di Risk Management delle Società controllate a cui sono assegnate le responsabilità di controllo e indirizzo del portafoglio rischi a livello Paese.

Tale modello fa altresì leva sull’attuale struttura di governance che prevede la separatezza organizzativa tra funzioni responsabili della gestione operativa del credito (i.e. Group Lending Office) e funzioni di controllo (in capo al Group Risk Management). Con riferimento agli aspetti di gestione del rischio di credito, i meccanismi di interazione tra la Capogruppo e le Società del Gruppo sono definiti attraverso specifiche regole di governance creditizia che da un lato ne disciplinano le relative responsabilità e dall’altro assicurano la conformità del framework sul rischio di credito al quadro regolamentare di riferimento a cui la Capogruppo è soggetta. Relativamente al suo ruolo di indirizzo, supporto e controllo, la Capogruppo agisce sulle seguenti aree: normative creditizie (principi, politiche e processi), strategie creditizie e limiti di rischio di credito, sviluppo dei modelli, validazione dei sistemi di rating, gestione dei grandi fidi, rilascio di prodotti creditizi, monitoraggio e reportistica del rischio creditizio di portafoglio. In linea con tali regole di governance creditizia, le Società del Gruppo chiedono il parere della funzione Group Lending Office prima della nuova concessione/riesame di linee di credito in essere su singole controparti/gruppi economici nel caso in cui le medesime linee eccedano predefinite soglie di importo, anche in riferimento all’osservanza dei limiti di concentrazione dei rischi creditizi, da porre in relazione al patrimonio di vigilanza.

In conformità al ruolo attribuito dalla governance aziendale alla Capogruppo, e specificamente alla funzione Group Risk Management, sono definite disposizioni generali (“Principi generali per l’attività creditizia”) relative allo svolgimento dell'attività creditizia a livello di Gruppo che dettano le regole ed i principi volti ad indirizzare, disciplinare ed omogeneizzare la valutazione e la gestione del rischio di credito, in linea con i requisiti regolamentari e la best practice di Gruppo. Tali disposizioni di carattere generale sono ulteriormente integrate da policy che, disciplinando specifiche tematiche (es. area di business, segmento di attività, tipologia di controparte/transazione), si distinguono in due categorie:

• policy dedicate a tematiche considerate “Group-wide”, definite ed emanate dalla Capogruppo e indirizzate a tutte le Società. Alcuni esempi sono le policy concernenti la controparti FIBS (“Financial Institutions, Banks and Sovereigns”), i limiti Paese, le operazioni di Project Finance e Acquisition & Leveraged Finance, i limiti di rischio di sottoscrizione per il portafoglio oggetto di sindacazione, le operazioni di “Commercial Real Estate Financing” (CREF) e “Structured Trade and Export Finance (STEF)”;

• policy sviluppate a livello locale dalle singole Società che, in piena coerenza con le linee guida definite a livello di Capogruppo, disciplinano prassi creditizie legate a regole e peculiarità del mercato locale, e che pertanto hanno validità limitatamente al rispettivo perimetro di applicabilità.

A livello di singola Società e di Capogruppo, le policy sono ulteriormente dettagliate (ove necessario) tramite Istruzioni Operative che declinano regole funzionali allo svolgimento dell’operatività quotidiana. Le policy creditizie, che hanno di norma un approccio di tipo statico e vengono aggiornate all’occorrenza (es. in caso di evoluzione del framework normativo esterno di riferimento), sono integrate con le Strategie Creditizie (approvate dal Consiglio di Amministrazione nel contesto del Risk Appetite Framework) che, invece, sono riviste con frequenza almeno annuale e definiscono con quali clienti/prodotti, in quali segmenti industriali e in quali aree geografiche il Gruppo e le Società del Gruppo intendono sviluppare il proprio business creditizio.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

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Metodologie di gestione e misurazione Il rischio di credito rappresenta di norma il rischio di perdita di valore di un’esposizione creditizia derivante da un peggioramento inatteso nel merito creditizio della controparte.

Ai fini della sua misurazione, il rischio di credito è definito come il rischio di incorrere in perdite derivanti dalla possibilità che una controparte, beneficiaria di un finanziamento ovvero emittente di un'obbligazione finanziaria (obbligazione, titolo, ecc.), non sia in grado di adempiere ai relativi impegni (rimborso a tempo debito degli interessi e/o del capitale o di ogni altro ammontare dovuto -rischio di default). In senso più ampio, il rischio di credito può essere definito anche come la perdita potenziale riveniente sia dal default del prenditore/emittente sia da un decremento del valore di mercato di un'obbligazione finanziaria, a causa del deterioramento della sua qualità creditizia.

La misurazione del rischio di credito viene effettuata sia a livello di singola controparte / transazione, sia a livello dell’intero portafoglio. Gli strumenti ed i processi a supporto dell’attività creditizia nei confronti delle singole controparti, tanto nella fase di erogazione quanto in quella di monitoraggio, comprendono il processo di assegnazione del rating, differenziato in base alle peculiari caratteristiche dei differenti segmenti di clientela / prodotto, al fine di assicurare il massimo livello di efficacia. La valutazione del merito creditizio di una controparte, in sede di esame della proposta di affidamento, scaturisce dal processo di analisi dei dati finanziari e di quelli qualitativi (posizionamento competitivo dell'azienda, struttura societaria ed organizzativa, ecc.), caratteristiche geo-settoriali, comportamentali a livello di Società e di sistema bancario, al fine di pervenire all'assegnazione di un rating, da intendersi quale definizione della “probabilità di default” (PD) della controparte medesima, con un orizzonte temporale di un anno.

Il monitoraggio sistematico è incentrato sulla cosiddetta “gestione andamentale” che, sulla base di tutte le informazioni disponibili, di fonte interna ed esterna, esprime un punteggio (“scoring”) che rappresenta una valutazione sintetica di rischiosità di ciascun cliente monitorato. Tale punteggio è ottenibile grazie ad una valutazione statistica che sintetizza le informazioni a disposizione, tramite un insieme di variabili rivelatesi significative nell’individuare, nel lasso temporale dei dodici mesi, l’evento del “default”.

Il rating interno o il grado di rischiosità assegnata alla controparte/transazione, è considerato nel calcolo dei livelli deliberativi. Vale a dire che, a parità di importi da erogare, le deleghe conferite ai competenti Organi per l’approvazione delle operazioni si riducono progressivamente all’aumentare della rischiosità del cliente/transazione. Il modello organizzativo prevede inoltre l’esistenza di una funzione dedicata, indipendente dalle funzioni commerciali e di erogazione, cui è assegnata la responsabilità di gestire l’attuazione di un processo cosiddetto di override, cioè della correzione del giudizio automatico espresso dal modello.

Il merito di credito di ciascuna controparte viene rivisto almeno su base annuale, tenendo in considerazione le nuove informazioni acquisite. Ogni controparte è valutata nell’ambito anche dell'eventuale gruppo di appartenenza considerando, di regola, il rischio massimo calcolato per l’intero gruppo economico. Oltre alla consueta stima dei parametri di rischio con orizzonte annuale, vengono stimati parametri di rischio multi-periodali per garantire conformità ai recenti aggiornamenti dei principi contabili e una più robusta valutazione della performance rettificata per il rischio.

La funzione di Risk Management, oltre alle metodologie riassunte nei sistemi di rating, utilizza modelli di portafoglio in grado di misurare il rischio di credito su base aggregata e simultaneamente di valutare il contributo delle singole controparti o di sotto-portafogli alla posizione di rischio globale.

Il Group Credit Portfolio Model (GCPM) è la metodologia e lo strumento sviluppato per catturare sia il rischio di fallimento che di migrazione nel contesto del Secondo Pilastro di Basilea. Nell’ambito dell’approccio going concern il GCPM valuta, ove rilevanti secondo il processo di Risk Inventory le seguenti tipologie di credito:

• rischio di fallimento • rischio di controparte per i derivati OTC e le SFT sia nel trading che nel banking book • rischio di concentrazione • rischio di partecipazione delle partecipazioni illiquide (azioni e fondi nel banking book) • rischio di trasferimento (rischio paese) • rischio delle cartolarizzazioni • rischio sovrano.

L’approccio più comune per misurare il rischio di concentrazione è tramite i fattori sistemici che influenzano più controparti. Nel framework del GCPM il fattore di rischio sistemico è una composizione di settori geografici e settoriali che rappresentano i drivers di rischio. Per ogni realizzazione dei drivers sistemici la qualità creditizia di ogni singolo cliente può reagire in modi diversi in base al fattore sistemico che lo influenza. Per questo controparti localizzate nello stesso settore industriale e area geografica possono reagire diversamente agli shock sistemici e controparti che conducono attività nello stesso settore hanno la tendenza a fallire simultaneamente. Il GCPM calcola il capitale economico creditizio per tutte le società controllate, soggette a rischio di credito secondo la Risk Inventory, elaborando portafogli granulari; nella prospettiva di Gruppo viene utilizzata una visione consolidata.

Nella misura del rischio di credito la EL viene dedotta dal Valore a Rischio per ottenere il capitale economico che misura solo le perdite inattese, perciò il mismatch potenziale tra gli accantonamenti e le perdite attese nei portafogli performing (denominato Pillar 2 shortfall o managerial shorfall) rappresenta una componente di capitale che può essere utilizzata per proteggere il Gruppo dall’insolvenza: un eccesso di accantonamenti contribuisce positivamente mentre un eccesso di perdita attesa riduce il capitale disponibile ( AFR, available financial resources). I parametri manageriali di rischio sono impiegati per calcolare le perdite attese sia per i portafogli IRB che per quelli che alimentano l’approccio Standard. L’intervallo di confidenza per le misure di capitale economico è fissato a 99.90% nel set up generale dell’ICAAP. Le misure di capitale economico per ogni partecipata sono calcolate tramite una allocazione del capitale economico per singola transazione e successiva aggregazione per società controllata.

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La misura di Expected Shortfall (ES) è scelta per allocare correttamente il capitale economico alle controparti: è definita come la perdita attesa per controparte su quegli scenari che causano una perdita sul portafoglio complessivo che eccede il VaR. Questa misura di rischio è preferita alle alternative in quanto meglio considera i benefici di diversificazione e per la sua coerenza logica interna (misura coerente di rischio).

La piattaforma informatica che produce le misure di rischio creditizio è comune a gran parte delle partecipate di UniCredit. Tutte le società identificate nella Risk Map alimentano dati granulari e aggiornati alla base dati comune in input al GCPM. I perimetri di rischio di credito nel Primo e nel Secondo Pilastro sono in gran parte allineati, con poche eccezioni. In particolare gli investimenti azionari e le partecipazioni liquide sono valutate con metodologie di rischio di mercato e il portafoglio immobiliare tramite un modello dedicato (Real Estate Risk model). Un’analisi specifica viene condotta per confrontare i contributi al Primo e al Secondo Pilastro, valutando sia le differenze di perimetro che quelle metodologiche.

Per la misurazione dell’efficacia delle cartolarizzazioni nel trasferimento del rischio di credito è stato sviluppato un applicativo (Structured Credit Risk Analyzer) in grado di simulare le perdite dei portafogli sottostanti le cartolarizzazioni (collateral portfolios) e allocarle alle tranches che costituiscono il passivo delle operazioni di cartolarizzazione, sia nelle operazioni sintetiche (in cui il rischio di credito è trasferito tramite derivati di credito) che in quelle in cui vi è una cessione degli attivi.

Strategie creditizie e Rischio di Concentrazione Le Strategie Creditizie di Gruppo rappresentano un efficace strumento di governo del rischio di credito, contribuendo alla definizione degli obiettivi di Budget in coerenza con il Risk Appetite del Gruppo, di cui sono parte integrante. Esse costituiscono inoltre uno strumento gestionale in quanto traducono in forma concreta le metriche definite all’interno del Risk Appetite.

Prendendo in considerazione lo scenario macroeconomico e creditizio, l’outlook a livello di settore economico, nonché le iniziative/strategie di business, le Strategie Creditizie forniscono un insieme di linee guida e di target operativi rivolti ai Paesi e ai segmenti di business in cui il Gruppo opera, con la finalità di identificarne il profilo di rischio e di consentirne una crescita ad esso coerente.

In riferimento alla gestione del rischio del portafoglio crediti di Gruppo, particolare rilevanza è posta al rischio di concentrazione creditizio, definito come una qualunque singola esposizione o un gruppo di esposizioni tra di loro correlate potenzialmente in grado di produrre perdite tali (in relazione al capitale di una banca, totale degli attivi o al livello di rischio complessivo) da minacciare la solidità del Gruppo o la sua capacità di proseguire nello svolgimento della operatività tipica, e richiede che la banca ponga in essere policy interne efficaci nonché sistemi e controlli atti ad individuare, misurare, monitorare e controllare il rischio di concentrazione creditizio.

Il gruppo UniCredit, in conformità con il quadro regolamentare di riferimento, gestisce il rischio creditizio di concentrazione attraverso limiti appositi che rappresentano il rischio massimo che il Gruppo intende accettare nei confronti:

• singole controparti o gruppi di controparti collegate (Single Name Bulk Risk); • controparti appartenenti allo stesso settore economico (Industry Concentration Risk).

Le simulazioni di stress test costituiscono parte integrante della definizione delle Strategie Creditizie.

Stress Test sul rischio di credito L’obiettivo delIo Stress Test sul credito è quello di analizzare la vulnerabilità del portafoglio in caso di ciclo economico negativo o cambiamento strutturale dello scenario economico. Differenti scenari sono considerati nell’esecuzione dell’esercizio di Stress Test, basati su livelli di severità crescenti. In aggiunta gli scenari possono essere anche definiti sulla base di specifiche ipotesi economiche. I modelli di Stress Test di credito (o modelli satellite) sono modelli che hanno l’obiettivo di trasferire gli scenari macro economici nei parametri di rischio di credito (PD/LGD). All’interno del framework di Stress Test i modelli sono la base per il calcolo delle proiezioni di PD/LGD stressate sotto scenari avversi. Sono usati allo stesso modo per la stima della componente prospettica all’interno del framework dell’ IFRS9. Per quanto concerne la metodologia seguita, il framework corrente prevede due approcci differenti a seconda si tratti di portafogli a basso o ad alto tasso di insolvenza. In particolare per i portafogli ad alto tasso di insolvenza (Retail, SME e Mid Corporate) i dati storici interni sono stati usati per stimare, a livello di categoria (Paese/segmento), la relazione diretta tra insolvenza, tasso di recupero e fattori macroeconomici. Relativamente ai portafogli con basso tasso di insolvenza (Multinazionali, Banche, Titoli sovrani) per i quali non sono disponibili sufficienti dati interni, i bilanci storici sono utilizzati per modellizzare la relazione tra i principali indici finanziari (che sono input dei sistemi di rating) e i fattori macro-economici. I fattori chiave proiettati, basati su fattori macro-economici, sono dunque usati come input del sistema interno di rating per ottenere le PD/LGD stressate a livello di controparte. L’esercizio di Stress Test viene eseguito due volte l’anno e si basa su tre scenari sia per la prospettiva normativa (1° pilastro) che per quella economica (2° pilastro). Le metriche stressate di 1° pilastro (Accantonamenti e RWA) sono calcolati considerando la metodologia EBA. Le metriche stressate di 2° pilastro (Capitale economico e AFR) sono calcolati considerando la seguente metodologia:

• Capitale economico di credito: Le PD e LGD stressate sono usate come base per ricalcolare il VAR e il Capitale Economico con il CPM in ognuno degli scenari stressati. Il Value at Risk stressato si riferisce ad una simulazione VAR dove i fattori di rischio sottostanti sono stressati da condizioni avverse. In particolare il Value at Risk stressato intende replicare un calcolo VAR che sarebbe generato sul portafoglio corrente della banca se i fattori di rischio rilevanti attraversassero un periodo di stress.

• AFR: l’ammontare derivante dalla differenza tra le perdite stressate attese (calcolate attraverso le PD-TTC e LGD-TTC) le perdite attese reali è dedotto dall’AFR.

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Tecniche di mitigazione del rischio di credito Il Gruppo utilizza varie tecniche di mitigazione del rischio di credito per ridurre le perdite potenziali dell’obbligato principale in caso di default. Come da “Regolamento (UE) n.575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013 relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento (CRR) e che modifica il regolamento (UE) n.648/2012”, il Gruppo UniCredit è fortemente impegnato a soddisfare tutti i requisiti per la corretta applicazione delle tecniche di Credit Risk Mitigation (CRM) secondo i differenti approcci adottati, Standardizzato, IRB Foundation (F-IRB) o IRB Avanzato (A-IRB), ai fini sia gestionali interni sia ai fini regolamentari in quanto necessari per il calcolo dei requisiti patrimoniali.

Ad oggi sono in vigore specifiche linee guida per il Gruppo UniCredit emesse dalla Capogruppo che definiscono regole e principi comuni per l’indirizzo, il governo e la gestione standardizzata delle tecniche di mitigazione del rischio, le best practice e i requisiti regolamentari in materia.

Ad integrazione delle linee guida, le singole Società del Gruppo hanno emanato normative interne, specificando processi, strategie e procedure per la gestione delle garanzie. In particolare, tali normative dettagliano, in conformità con il sistema giuridico locale, le regole per l’ammissibilità, la valutazione e la gestione delle garanzie, assicurandone la validità, l’opponibilità giuridica e la tempestività di realizzo.

Le singole Società hanno effettuato verifiche sulla gestione delle garanzie e sulla conformità delle tecniche di mitigazione del rischio, concentrandosi in particolar modo, nell’ambito dei processi di applicazione dei sistemi di rating interni, sulla verifica della presenza di una documentazione adeguata e di procedure formalizzate per l’utilizzo delle tecniche di mitigazione del rischio ai fini del calcolo del capitale regolamentare.

Nello specifico, secondo l’attuale policy creditizia, le garanzie, reali o personali, possono essere acquisite solo come supporto sussidiario del fido, ma non devono essere intese come elementi sostitutivi dell’autonoma capacità di rimborso del cliente. Pertanto, oltre alla più ampia analisi del merito creditizio e dell’autonoma capacità di rimborso del debitore principale, esse sono oggetto di specifica valutazione ed analisi al fine di verificarne il ruolo di fonte sussidiaria di rimborso dell’esposizione debitoria.

Relativamente alle garanzie reali utilizzate dalle Società del Gruppo a supporto del credito, le principali tipologie sono: • le immobiliari, sia residenziali che commerciali, • le garanzie finanziarie inclusi i depositi in contante, le obbligazioni, azioni e quote di organismi di investimento

collettivo in valori mobiliari (OICVM). Meno comuni sono invece: pegno su merci o su crediti e polizze vita. Il Gruppo si avvale, inoltre, di accordi bilaterali di netting per operazioni di derivati (tramite la sottoscrizione di accordi ISDA e CSA), pronti contro termine e prestito titoli. Relativamente alle garanzie personali, queste rappresentano uno strumento particolarmente diffuso nell’ambito del Gruppo UniCredit, con caratteristiche differenziate nei diversi mercati di riferimento; esse vengono acquisite quali elementi complementari ed accessori alla concessione del fido, per il quale l’elemento di mitigazione del rischio è rappresentato dalla fonte di rientro sussidiaria.

La gestione delle tecniche di mitigazione del rischio di credito è parte integrante del processo di approvazione e monitoraggio del credito, a supporto dei controlli di qualità, valutazione delle garanzie e corretta categorizzazione ai fini di stima della LGD. Controlli e relative responsabilità sono debitamente formalizzati e documentati in norme interne e procedure operative. Sono stati altresì implementati processi per il presidio di tutte le informazioni utili all'identificazione e la valutazione delle garanzie ed il loro corretto inserimento nei sistemi.

Nel processo di acquisizione di una garanzia, il Gruppo UniCredit attribuisce particolare rilevanza ai processi e al sistema dei controlli per il rispetto dei requisiti legali (“certezza giuridica”) dei contratti, nonché alla valutazione della congruità della garanzia e, nel caso delle garanzie personali, della solvibilità e del profilo di rischio del fornitore di protezione.

Il processo di valutazione, con particolare riferimento alle garanzie reali, è governato da principi prudenziali, sia con riferimento all’utilizzo di valori di riferimento “di mercato” che all’applicazione di opportuni scarti al fine di evitare che in caso di escussione si verifichino perdite inattese.

Infine, i processi di monitoraggio delle garanzie sono volti ad assicurare il mantenimento fino alla scadenza dei requisiti di ammissibilità, sia generali sia specifici, previsti dalle policy creditizie, dalla normativa interna e dai requisiti dell’Organo di Vigilanza in materia.

Attività di reporting e di monitoraggio La funzione Group Risk Management è responsabile della reportistica attinente al rischio di credito a livello di portafoglio consolidato, sia su base periodica sia sulla base di richieste ad hoc (da parte dell’Alta Direzione o da parte di controparti esterne quali Autorità di Vigilanza o agenzie di rating). L’andamento del portafoglio di rischio di credito viene analizzato con riferimento ai principali drivers (quali la crescita e gli indicatori dei parametri di rischio), ai diversi segmenti di clientela, alle realtà locali, ai settori industriali, nonché all’andamento del portafoglio in default ed alla relativa copertura.

L’obiettivo fondamentale delle attività di reportistica e monitoraggio del portafoglio creditizio, è quello di cogliere tempestivamente eventuali sintomi di deterioramento e, quindi, intraprendere opportune iniziative correttive attraverso l’analisi delle principali componenti del rischio di credito quali i valori di EAD (Esposizione al Default), EL (Expected Loss), migrazioni, costo del rischio, ecc. Le attività di portfolio reporting sono condotte in stretta collaborazione con le funzioni Risk Management delle singole Società.

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A livello di Gruppo, le attività di reporting e monitoraggio sono attribuite a diverse strutture organizzative, all’interno del Department di "Group Credit & Integrated Risks".

La struttura “Group Credit Risk Standards & Reporting” è responsabile di definire il framework di Gruppo per la reportistica sui rischi, di produrre la reportistica standard/ad hoc in materia di rischio di credito e rappresenta un’interfaccia con le Autorità di Vigilanza per le richieste di dati e reportistiche periodiche in tema rischio di credito. Inoltre, è responsabile della definizione delle tassonomie e delle regole di elaborazione dei dati ai fini dei requisiti di reporting sul rischio di credito interfacciandosi con Group Data Office per la loro implementazione, per l’elaborazione di strategie di convergenza del sistema informativo di risk management e per la promozione dell’utilizzo di strumenti di business intelligence a livello di Gruppo. La struttura è anche responsabile del controllo dei rischi sottostanti i rapporti con i Soggetti in confitto di interesse, mediante il monitoraggio e la verifica di indicatori chiave predefiniti. E’ altresì in carico alla struttura l’attività di reportistica interna al Comitato Parti Correlate, al quale viene data evidenza per ogni categoria di Soggetto in conflitto di interesse (definito secondo la normativa esistente di Banca d’Italia, Consob e IAS) dei limiti prudenziali assorbiti, focalizzandosi sulle controparti principali individuate secondo determinate soglie di Reporting.

La struttura “Group Credit Risk Strategies & Monitoring” è responsabile di analizzare e monitorare la composizione e la rischiosità del portafoglio crediti per le principali metriche di rischio di credito a livello di Gruppo/LEs/Divisione, fornendo così al CFO di Gruppo e alle competenti strutture di Planning & Finance gli elementi utili per evidenziare gli scostamenti rispetto al “budget/forecast”, e di produrre le analisi periodiche volte a fornire al Top Management una visione integrata dei rischi di Gruppo.

Infine, la struttura "Group Integrated Risks" è responsabile della reportistica integrata del rischio fornendo regolarmente al Consiglio di Amministrazione e all'Alta Direzione una visione completa dell'evoluzione del profilo di rischio del Gruppo con un adeguato livello di dettaglio per ciascun tipo di rischio (credito, mercato, tasso d'interesse, liquidità e operativo) e per le principali aree geografiche, nonché delle analisi per le agenzie di rating ed gli investitori e di richieste "ad hoc" di strutture/enti esterni/interni. Inoltre, la struttura svolge una reportistica periodica dei risultati del processo di monitoraggio del Group Risk Appetite framework.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

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Rischio di credito: rettifiche

Rischio di credito: Definizioni di esposizioni deteriorate e classificazione nelle categorie di rischio Allo scopo di garantire un approccio omogeneo nella classificazione delle esposizioni creditizie a fini regolamentari e di reporting, UniCredit ha definito linee guida valide a livello di gruppo per la classificazione delle esposizioni Non Performing che fanno riferimento ai principi riportati negli Implementing Technical Standards emessi dall’Autorità Bancaria Europea nel 2014. Rispetto a tale definizione (che comprende il concetto di “default” disciplinato dall’Art. 178 EU Regolamento n. 575/2013 e quello di “impaired” definito nel principio contabile IFRS 9) a livello operativo il Gruppo UniCredit ha perseguito un sostanziale allineamento tra le tre definizioni. Inoltre, in conformità con le disposizioni della Circolare 272/2008 di Banca d’Italia, le esposizioni creditizie di ogni società del gruppo devono essere classificate in una delle seguenti classi di rischio: • esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: esposizioni problematiche scadute o sconfinanti da più di 90 giorni su

una obbligazione rilevante (quest’ultima valutata in linea con l’articolo 178 (2d) del Regolamento EU No 575/2013 e gli Standard Tecnici dell’EBA

• inadempienze Probabili: la classificazione è il risultato del giudizio della banca circa l’improbabilità che, senza il ricordo ad azioni quale l’escussione della garanzia, il debitore adempia integralmente alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione va operata in maniera indipendente dalla presenza di eventuali importi scaduti e non pagati

• sofferenze: esposizioni nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche se non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente da eventuali previsioni di perdita formulate dalla banca.

In conformità con l’Articolo 156 EBA ITS, un’esposizione deve rimanere classificata come Non Performing14 fintanto che i seguenti criteri (criteri di uscita) non sono soddisfatti contemporaneamente:

• il cliente presenta una situazione finanziaria migliorata e tale da far ritenere probabile il rimborso integrale degli impegni assunti

• il debitore non presenta un ammontare past due superiore ai 90 giorni.

Specifici criteri di uscita devono essere applicati nel caso in cui misure di forbearance vengano estese ad esposizioni Non Performing, qui di seguito elencati:

• è trascorso almeno un anno dal momento più prossimo tra la data del riconoscimento della misura di concessione e la data di classificazione ad esposizione deteriorata;

• nessun ammontare scaduto è presente a livello di singolo debitore; • da una valutazione soggettiva dell’organo deliberante facoltizzato, non sussistono dubbi circa l’integrale rimborso

dell’importo dovuto dal debitore.

Nell’ambito della gestione delle esposizioni creditizie deteriorate, il Gruppo Unicredit adotta determinate strategie che definiscono operativamente le attività opportune al raggiungimento degli obiettivi prefissati annualmente. Le suddette strategie riguardanti i crediti deteriorati comprendono:

• un’efficace attività interna di restructuring, supportata da risorse qualificate aventi competenze specifiche e dedicate alla gestione dei crediti classificati come Inadempienze Probabili; all’interno di queste attività sono poi previsti approcci ad-hoc per le posizioni considerate strategiche o riferenti al segmento Corporate e Real Estate;

• una gestione proattiva del portafoglio tramite procedure giudiziarie ed extra-giudiziarie gestite da professionalità interne del Workout o affidate ad agenzie esterne specializzate nel recupero del credito;

• il ricorso a strategie alternative di recupero (di cui UniCredit è stata una delle prime banche ad avvalersi) basate su partnership formalizzate e rivolte alla gestione di posizioni appartenenti al settore industriale o Real Estate ;

• una gestione proattiva del portafoglio Leasing finalizzata a velocizzare i tempi di contrattazione degli accordi con le controparti al fine di ottenere un più efficace processo di remarketing;

• il ricorso ad attività di dismissione dei crediti deteriorati come ulteriore strategia al recupero interno sia per singole posizioni, sia per portafogli di crediti deteriorati, già classificati a Sofferenze e Inadempienze Probabili.

In tutte le Società del Gruppo sono presenti strutture dedicate alla gestione delle esposizioni deteriorate; esse coprono tutte le fasi del ciclo di vita degli NPEs, tengono conto delle regolamentazioni locali ed elle caratteristiche specifiche dei portafogli, monitorano e gestiscono l’ammontare degli NPEs del Gruppo in conformità da un lato alle Linee Guida della Banca Centrale Europea e dall’altro al modello organizzativo di Gruppo. Le strutture dedicate alla gestione operativa delle esposizioni deteriorate sono pertanto definite per ogni stato del ciclo di vita del credito Non performing, partendo da un attento monitoraggio del portafoglio in bonis, fino all’attività di recupero che include la dismissione del credito o la “repossession” della garanzia. Nello specifico, l’attività di monitoraggio è finalizzata a prevenire flussi a default e ridurre l’ammontare delle esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate grazie a segnali di rischio di deterioramento e di allerta precoce, così come identificare le misure correttive utili a gestire il potenziale deterioramento delle esposizioni a partire dai primi segnali di peggioramento della qualità creditizia della controparte.

14 Il quadro normativo relativo al passaggio tra esposizioni deteriorate e esposizioni non deteriorate (“criteria for a return to a non-defaulted status”) verrà integrato con l’entrata in vigore delle “Guidelines on the application of the definition of default under Article 178 of Regulation EU No. 575/2013” (EBA/GL/2016/07) a partire dal 01/01/2021.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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Le attività di soft collection e di re-management che riguardano sia controparti in bonis ma già sconfinate, sia clienti già classificati a default, sono effettuate tramite l’utilizzo di molteplici canali, ricorrendo anche a soluzioni di esternalizzazione a società terze (in particolare per l’attività di recupero porta-a-porta). Queste attività sono volte a prevenire i flussi a default, a facilitare il ritorno in bonis di una controparte deteriorata (focus principale), favorendo pertanto una riduzione complessiva dell’ammontare delle esposizioni non performing In alcune Società del Gruppo le attività sopra menzionate possono essere gestite sia all’interno delle strutture di monitoraggio o di Restructuring o di Workout; con riferimento invece a UniCredit S.p.A. le stesse sono sotto la responsabilità dalla struttura di Special Credit all’interno della quale è stato creato un department ad hoc (Customer Recovery) dedicato esclusivamente a soft collection e re-management sul portafoglio retail.

Nell’ambito della gestione complessiva delle esposizioni deteriorate, l’attività di Restructuring è volta a mitigare il rischio di insolvenza e la qualità delle esposizioni con accordi di ristrutturazione e piani di riorganizzazione aziendali e a ridurre l’ammontare di inadempienze probabili con recuperi e ritorni in bonis tramite misure di concessione (i.e. Forbearance). Nello specifico, tra le strategie gestione delle inadempienze probabili verso controparti societarie sono presenti anche le piattaforme di ristrutturazione (fino a questo momento limitate al mercato italiano), la vendita di singole esposizioni e le operazioni di finanza straordinaria. Il coordinamento e l’attuazione delle attività di recupero sulle posizioni classificate come Sofferenze sono invece di competenza “Workout”, le cui strutture sottostanti identificano le strategie ottimali per la massimizzazione dei recuperi, includendo la tempestiva escussione delle garanzie. In alcune Società del Gruppo, l’attività è posta in essere anche facendo leva su accordi di servizio con fornitori esterni.

Per quanto riguarda le attività di cessione, queste si riferiscono all’organizzazione, gestione ed esecuzione dei processi di vendita (tanto di portafogli creditizi quanto di singole posizioni), mediante l’applicazione di una metodologia trasparente e competitiva, basata su criteri di mercato. A livello di Gruppo, tali attività vengono eseguite da una struttura dedicata all’interno di UniCredit S.p.A. (Group Distressed Asset Solutions), la quale vaglia varie alternative di cessione, in collaborazione con i referenti delle diverse Società del Gruppo laddove necessario per specifiche casistiche locali. La gestione proattiva delle garanzie immobiliari è coordinata a livello di Capogruppo da una funzione dedicata (Group Repossessed Assets), che sovrintende la strategia di “repossession” della garanzia e le attività specifiche poste in essere all’interno del Gruppo, in particolare nelle Società del Gruppo specializzate nella ripresa di possesso delle garanzie. Al di là delle responsabilità operative nella gestione delle esposizioni deteriorate, da un punto di vista di governance e coordinamento strategico è stato creato il “Group NPE Governance Committee” (GNGC) al fine di assicurare l’efficace indirizzo, coordinamento e controllo del piano di riduzione delle attività creditizie deteriorate, garantendo un effettivo allineamento degli obiettivi comuni tra la Capogruppo e le diverse Società del Gruppo, ottenuto tramite il coinvolgimento delle funzioni sia di “Group Risk Management” sia di “Group Lending Officer” secondo le disposizioni di Banca d’Italia (circolare n. 272/2008 di Banca d’Italia e aggiornamenti successivi).

Come chiarito sopra, la direttiva di Gruppo è quella di garantire omogeneità tra le definizioni Default e NPE utilizzando la definizione di Default come base per la determinazione anche degli accantonamenti. Ciò implica che lo stato di Default è la condizione primaria da esaminare. Una volta assegnato lo stato di Default, la Società effettua la determinazione degli accantonamenti sulla base di evidenze oggettive. A tal fine, il Gruppo ha definito un elenco dei trigger per la rilevazione e la valutazione dello stato di Default e la determinazione dei relativi accantonamenti.

I trigger devono essere applicati ad eventi specifici e devono costituire un efficace supporto per la individuazione dello stato di Default. È sempre possibile l’introduzione di nuovi trigger ogniqualvolta la Società li giudichi più funzionali in relazione alle specificità del suo portafoglio creditizio o ai suoi specifici segmenti di business.

In particolare, per l’implementazione dei trigger di Inadempienza Probabile alle Società è richiesto, in linea con le indicazioni fornite anche dalla Banca Centrale Europea di differenziare tra trigger "soft" e "hard" di Unlikely to Pay.

I "Trigger hard" determinano la classificazione del debitore ad Unlikely to Pay con un margine di interpretazione ridotto, poiché questi eventi nella gran parte dei casi soddisfano direttamente, per loro natura, la definizione di UTP. Ciò implica che i trigger si riferiscono ad aspetti/situazioni che, pur mostrando una forte evidenza di improbabilità di rimborso, richiedono di essere valutati e opportunamente documentati, per la conferma finale della classificazione ad Unlikely To Pay.

I "Trigger soft” devono essere parimenti considerati per la valutazione di Inadempienza Probabile da parte del debitore. In presenza di una di queste evidenze, è necessario procedere alla valutazione della capacità di rimborso del debitore stesso.

Nel caso in cui venga confermato l’Unlikely to Pay, il debitore deve essere classificato a Default ed effettuata la determinazione degli accantonamenti necessari di cui al paragrafo seguente “Rischio di credito: rettifiche e write-off”

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

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Rischio di credito: rettifiche e write-off I finanziamenti e i titoli di debito classificati nelle voci attività finanziarie al costo ammortizzato, attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e le rilevanti esposizioni fuori bilancio sono oggetto di calcolo di rettifiche di valore secondo le logiche previste dal principio IFRS9. Tale principio, integrando quanto descritto nel paragrafo precedente sulle regole di classificazione, stabilisce che il calcolo delle rettifiche/riprese di valore secondo le logiche della “perdita attesa”, oggetto di periodica revisione, si fondi su due aspetti principali, ovvero:

• la allocazione fra stadi (“Stage Allocation”) delle esposizioni creditizie, • e il relativo calcolo della perdita attesa.

Nel Gruppo UniCredit il modello di valutazione della Stage Allocation è basato su una combinazione di elementi relativi ed assoluti; per i dettagli si rimanda alla Parte E - Sezione 2 “Rischi del consolidato prudenziale” - 2.1 Rischio di credito – informazioni di natura qualitativa - 2. Politiche di gestione del rischio di credito - 2.3 Metodo di misurazione delle perdite attese riportata nel documento Bilanci e relazioni 2018 – Bilancio consolidato e relazioni 2018 del Gruppo UniCredit.

Relativamente alle politiche di accantonamento riguardanti le posizioni deteriorate, queste devono essere poste in essere ogni qualvolta la stima dell’ammontare recuperabile di un’esposizione è più bassa del suo valore contabile corrente. Per un asset finanziario risultante deteriorato alla data di redazione del bilancio e che non sia stato acquistato oppure originato già come asset finanziario deteriorato, l’ammontare stimato di recupero è il valore attualizzato dei futuri flussi di cassa attesi che possono essere recuperati, utilizzando come tasso di attualizzazione il tasso di interesse al momento dell’origine. Quindi, le principali determinanti di questo valore sono:

• i flussi di cassa attesi; • le scadenze di questi flussi di cassa; • il tasso d’interesse effettivo utilizzato per l’attualizzazione.

I flussi di cassa attesi per le esposizioni già deteriorati saranno calcolati su base individuale per quei crediti individualmente significativi. I flussi di cassa attesi per le esposizioni che non sono individualmente significativi possono essere calcolati o su base individuale o su base collettiva. Nel caso in cui una Società del Gruppo abbia un numero di esposizioni significativamente rilevanti relative ad un'unica controparte, si deve stimare ogni posizione su base individuale tenendo in considerazione l’esposizione della controparte nella sua interezza. I futuri flussi di cassa devono essere stimati considerando l’andamento storico dei recuperi per le esposizioni che hanno caratteristiche creditizie simili. Tale trend storico deve, comunque, prendere in considerazione l’andamento della situazione economica al momento della stima ed includere le previsioni economiche attese.

In particolare, l’importo della perdita, per le esposizioni deteriorate classificate come sofferenze e inadempienze probabili, secondo le categorie sopra specificate, è ottenuto come differenza tra il valore di iscrizione e il valore attuale degli stimati flussi di cassa, scontati al tasso di interesse originario dell’attività finanziaria.

Per tutte le posizioni a tasso fisso il tasso di interesse così determinato è mantenuto costante anche negli esercizi successivi, mentre per le posizioni a tasso variabile il tasso di interesse viene aggiornato in base alle condizioni espresse contrattualmente.

Laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile, oppure il suo reperimento sia eccessivamente oneroso, si applica la sua migliore approssimazione, anche ricorrendo a soluzioni alternative ("practical expedients") che non alterano comunque la sostanza e la coerenza coi principi contabili internazionali.

I tempi di recupero sono stimati sulla base di business plan o di previsioni basate sull’esperienza storica dei recuperi osservati per classi omogenee di finanziamenti, tenuto conto del segmento di clientela, della forma tecnica, della tipologia di garanzia e di altri eventuali fattori ritenuti rilevanti. Anche le svalutazioni sulle esposizioni deteriorate sono state calcolate come richiesto dal nuovo principio contabile al fine di includere (i) gli adeguamenti necessari a pervenire al calcolo di una perdita attesa ad un dato periodo (“point-in-time”) e prospettica (“forward-looking”) e (ii) gli scenari multipli applicabili a questa tipologia di esposizioni ivi inclusi eventuali scenari di vendita laddove la strategia NPL di Gruppo preveda esperire il recupero attraverso la cessione sul mercato secondo le modalità riportate in Parte E - Sezione 2 “Rischi del consolidato prudenziale” - 2.1 Rischio di credito – informazioni di natura qualitativa - 2. Politiche di gestione del rischio di credito - 2.3 Metodo di misurazione delle perdite attese riportata nel documento Bilanci e relazioni 2018 – Bilancio consolidato e relazioni 2018 del Gruppo UniCredit.

Qualora non si abbiano aspettative ragionevoli di recuperare, in tutto o in parte, l’attività, l’esposizione lorda è oggetto di write-off. Il write-off, che può riguardare un’intera attività finanziaria oppure una sua parte, può essere contabilizzato prima che le azioni legali attivate al fine di procedere al recupero dell’esposizione siano concluse e non implica la rinuncia al diritto legale di recuperare la stessa. In tale ambito il Gruppo si è dotato di specifiche linee guida che richiedono la valutazione della necessità di rilevare un write-off. Per maggiori informazioni qualitative e quantitative si rimanda al documento Bilanci e relazioni 2018 – Bilancio consolidato e relazioni 2018 del Gruppo UniCredit nella Parte E - Sezione 2 “Rischi del consolidato prudenziale” paragrafo 2.1 Rischio di credito – informazioni di natura qualitativa - 3. Esposizioni creditizie deteriorate - 3.2 Write-off e paragrafo 2.1 Rischio di credito - Informazione di natura quantitativa - tabella A.1.2 Consolidato prudenziale - Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: dinamica delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessivi.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

76AL 31 DICEMBRE 2018

Informazioni su esposizioni oggetto di misure di tolleranza

(*) In linea con l'approccio adottato dal Gruppo Unicredit, le esposizioni non performing sono uguali alle esposizioni defualted e deteriorate.

Disaggregazione per Paese della controparte (Società non finanziarie e Famiglie)

Le tabelle sopra sono predisposte in accordo con le “Guidance to banks on non-performing loans” emesse dalla BCE nel mese di marzo 2017.

(migliaia di €)

Descrizione

Esposizioni in

bonis oggetto di

misure di

tolleranza

Esposizioni

deteriorate (*)

oggetto di m isure

di tolleranza

Esposizioni in

bonis oggetto di

m isure di

tolleranza -

Riduzione di valore

accum ulata e

accantonamenti

Esposizioni

deteriorate

oggetto di misure

di tolleranza -

Riduzione di valore

accum ulata,

variazioni negative

accum ulate del fair

value (valore equo)

dovute al rischio di

credito e

accantonam enti

Titoli di debito - - - - - - -

Banche centrali - - - - - - -

Amministrazioni pubbliche - - - - - - -

Enti creditizi - - - - - - -

Altre società f inanziarie - - - - - - -

Società non f inanziarie - - - - - - -

Prestiti e anticipazioni 19.671.913 5.514.036 14.157.877 7.764.601 388.681 7.375.920 7.793.143

Banche centrali - - - - - - -

Amministrazioni pubbliche 3.181 1.056 2.125 1.960 1 1.959 -

Enti creditizi 4.301 - 4.301 4.298 - 4.298 -

Altre società f inanziarie 1.076.300 78.057 998.243 464.733 3.521 461.212 344.392

Società non f inanziarie 13.933.911 3.205.071 10.728.840 5.892.439 160.642 5.731.797 4.583.766

Famiglie 4.654.220 2.229.852 2.424.368 1.401.171 224.517 1.176.654 2.864.985

STRUMENTI DI DEBITO AL COSTO O AL

COSTO AMMORTIZZATO 19.671.913 5.514.036 14.157.877 7.764.601 388.681 7.375.920 7.793.143

Titoli di debito 16.228 16.228 - - - -

Banche centrali - - - - - -

Amministrazioni pubbliche - - - - - -

Enti creditizi - - - - - -

Altre società f inanziarie - - - - - -

Società non f inanziarie 16.228 16.228 - - - -

Prestiti e anticipazioni 170.314 47.048 123.266 87.121 87.121 23.958

Banche centrali - - - - - -

Amministrazioni pubbliche - - - - - -

Enti creditizi - - - - - -

Altre società f inanziarie - - - - - -

Società non f inanziarie 165.683 43.094 122.589 87.121 87.121 20.201

Famiglie 4.631 3.954 677 - - 3.757

STRUMENTI DI DEBITO RIGIDAMENTE AL

LOCOM O AL FAIR VALUE (VALORE EQUO)

RILEVATO NELL'UTILE (PERDITA)

D'ESERCIZIO O NEL PATRIMONIO NETTO NON

SOGGETTI A RIDUZIONE DI VALORE

186.542 63.276 123.266 87.121 87.121 23.958

Impegni all'erogazione di finanziamenti dati 783.340 360.117 423.223 49.844 2.612 47.232 203.245

Valore contabile lordo / importo nom inale delle

esposizioni oggetto di misure di tolleranza

Riduzione di valore accum ulata, variazioni negative

accumulate del fair value (valore equo) dovute al rischio di

credito e accantonam enti

Garanzie reali e

finanziarie ricevute

su esposizioni

oggetto di m isure

di tolleranza

(migliaia di €)

Descrizione

Valore contabile

lordo / importo

nom inale delle

e sposizioni

ogge tto di mis ure

di tolleranza

Titoli di debito 16.228

Società non finanziarie 16.228

-di cui Italia 16.228

Pres titi e anticipazioni 18.758.445

Società non finanziarie 14.099.594

-di cui Italia 8.353.118

-di cui Germania 1.215.360

-di cui Croatia 541.913

-di cui Russia 539.402

-di cui Bulgaria 503.778

-di cui Altri Paesi 2.946.023

Famiglie 4.658.851

-di cui Italia 3.829.171

-di cui Austria 289.888

-di cui Germania 125.054

-di cui Turchia 122.631

-di cui Croatia 105.640

-di cui Altri Paesi 186.467

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

I

77

Le esistenze iniziali all’ 1 gennaio 2018 sono state ricalcolate in considerazione dell'entrata in vigore del principio contabile IFRS9. L’esposizione lorda finale è al 31 dicembre 2018.

Esposizioni creditizie per cassa: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde e delle rettifiche di valore complessive (migliaia di €)

TOTALE FAMIGLIE SOCIETA' NON FINANZIARIE

Portafoglio delle esposizioni deteriorate - Entrate e UsciteEsistenze iniziali (fine dell'anno precedente) 47.017.849 11.084.655 33.655.358

Ingressi nel portafoglio delle esposizioni deteriorate (Valore contabile lordo) 13.312.261 3.388.670 9.491.994

Ingressi da esposizioni in bonis non oggetto di misure di tolleranza 5.081.200 1.272.212 3.372.781

Ingressi da esposizioni in bonis oggetto di misure di tolleranza 1.149.262 377.329 645.956162.862 54.142 99.566

Ingressi dovuti ad acquisizione di strumenti 6.194 - -

Ingressi dovuti a ratei di interessi 185.107 33.173 149.681

Ingressi dovuti ad altre situazioni 6.890.498 1.705.956 5.323.576

254.944 104.846 23.6341.095.779 160.459 855.705

559.347 41.868 442.625

Uscite dal portafoglio delle esposizioni deteriorate (Valore contabile lordo) (20.416.712) (4.739.339) (15.056.578)

Uscite verso esposizioni in bonis non oggetto di misure di tolleranza (1.149.156) (447.423) (642.958)

Uscite verso esposizioni in bonis oggetto di misure di tolleranza (1.061.686) (146.083) (795.683)Uscite dovute al rimborso del finanziamento, parziale o totale (3.948.361) (596.054) (3.197.817)

Uscite dovute alla liquidazione delle garanzie (1.037.374) (370.092) (659.948)

Di cui: Recuperi netti (921.487) (361.314) (552.956)

Di cui: Cancellazioni parziali (95.922) (2.034) (93.858)

Uscite dovute alla escussione delle garanzie (474.261) (2.228) (472.003)Di cui: Recuperi netti (80) (25) (57)

Di cui: Cancellazioni parziali (311.443) (1.137) (310.306)

Uscite dovute alla vendita di strumenti (1.689.167) (477.990) (1.139.658)

Di cui: Recuperi netti (493.598) (79.060) (372.233)Di cui: Cancellazioni parziali (162.913) (19.919) (141.269)

Uscite dovute al trasferimento del rischio - - -

Di cui: Recuperi netti - - -

Di cui: Cancellazioni parziali - - -

Uscite dovute a cancellazioni (5.205.937) (1.422.996) (3.486.891)Uscite dovute ad altre situazioni (5.850.770) (1.276.473) (4.661.620)

(454.087) (88.520) (321.022)

Esposizione lorda finale 39.913.398 9.733.986 28.090.774

Flussi di svalutazioni e accantonamenti

(28.002.930) (6.711.324) (20.166.150)(9.102.389) (2.458.684) (6.295.545)

(146.910) (34.743) (121.843)

12.913.845 3.099.653 9.369.446

2.084.836 282.947 1.687.273229.338 79.452 142.697

(24.191.474) (6.070.355) (17.092.249)Svalutazioni accumulate di strumenti deteriorati alla fine del periodo

Di cui: Ingressi da esposizioni in bonis oggetto di misure di tolleranza in "probation period"

Di cui: Ingressi nel portafoglio delle esposizioni deteriorate più di una voltaDi cui: Ingressi nel portafoglio delle esposizioni deteriorate relativi a finanziamenti erogati negli ultimi 24

Di cui: Ingressi nel portafoglio delle esposizioni deteriorate relativi a finanziamenti erogati nel periodo

Di cui: Uscite dal portafoglio delle esposizioni deteriorate relative a esposizioni entrate nel periodo

Svalutazioni accumulate di strumenti deteriorati all'inizio del periodoAumenti delle svalutazioni di strumenti deteriorati durante il periodo

Di cui: Accantonamenti dovuti a ratei di interessi maturati sul portafoglio di strumenti deteriorati

Riduzioni delle svalutazioni di strumenti deteriorati durante il periodo

Di cui: Storno di svalutazioni di strumenti deterioratiDi cui: Rilasci di accantonamenti dovuti a recuperi attesi attualizzati

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

78AL 31 DICEMBRE 2018

Classificazione delle esposizioni nelle categorie di rischio ed esposizioni oggetto di concessione (c.d. forborne exposure)

Nel luglio 2014, l’Autorità Bancaria Europea ha emesso gli “Implementing Technical Standards” sulle esposizioni Non Performing e Forborne, con l’obiettivo di consentire, su basi analoghe per tutte le istituzioni Europee, uno stretto monitoraggio regolamentare sulle prassi bancarie in ambito Forbearance. In linea con gli ITS menzionati, una transazione è da considerare come Forborne quando sono contemporaneamente verificate due condizioni:

• la concessione, a favore del debitore, intesa come (i) modifica dei termini contrattuali (“contractual modification”); o (ii) erogazione di un nuovo finanziamento per consentire il rispetto dell’obbligazione preesistente (“re-financing”);

• la sussistenza dello stato di difficoltà finanziaria del cliente.

Al fine di un allineamento con gli ITS EBA, dal 2015 UniCredit S.p.A ha operato sulla definizione di un comune framework metodologico relativo al processo Forbearance, emettendo linee guida sulla gestione delle esposizioni Forborne e implementando un’infrastruttura informatica condivisa anche con le altre Società del Gruppo (i.e. motore Forbearance). Tuttavia, coerentemente alla soluzione complessiva, sono stati applicati degli accorgimenti dalle differenti Società controllate per adeguare al framework di Gruppo le pratiche creditizie e gli applicativi del credito locali. Nello specifico, la progressiva convergenza alle suddette previsioni normative, è stata raggiunta tramite le seguenti attività:

• l’avvio di attività finalizzate all’ allineamento del processi del credito vigente alle nuove regole di classificazione; • la definizione di un processo di monitoraggio della dinamica delle esposizioni oggetto di concessione; • la predisposizione delle necessarie segnalazioni all’Autorità di Vigilanza.

Per valutare la sussistenza di una concessione, le logiche di UniCredit prevedono che l’identificazione avvenga quando: • il prestito sia stato rinegoziato in base ad accordi collettivi, o tramite iniziative interne attuate per supportare

specifiche categorie di debitori, o attraverso iniziative volte a sostenere il cliente a seguito di eventi di natura calamitosa;

• il piano di ammortamento relativo ad un finanziamento venga modificato e venga modificato il tasso di interesse; • differenti debiti appartenenti agli stessi debitori sono consolidati in un nuovo finanziamento con condizioni più

favorevoli rispetto a quelle originarie; • i prestiti in pool subiscano una rinegoziazione; • si tratti di pratiche di refinancing.

Se le concessioni citate sopra sono accordate ad un cliente in difficoltà finanziaria, l’esposizione è classificata come Forborne. La valutazione complessiva della difficoltà finanziaria è svolta sulla base di criteri predefiniti (i.e. Test di difficoltà finanziaria) che possono essere verificati o automaticamente dal Motore Forbearance o dalla funzione responsabile di Risk Management.

Il framework regolamentare sulla gestione delle esposizioni Forborne si è ampliato con l’emissione da parte della Banca Centrale Europea nel marzo 2017, delle “Guidance to banks on non performing loans. Il Documento, in vigore dall’inizio del 2018, fornisce specifiche raccomandazioni sulla definizione di una strategia chiara che, allineata con il framework del piano industriale, è finalizzata alla riduzione dello stock delle Non-Performing Exposures, mediante azioni ad hoc di risk management. Tra queste azioni è stato chiesto alle Banche di dotarsi di una reportistica regolamentare più dettagliata nella rappresentazione del Portafoglio Non Performing Forborne, prevedendo l’invio trimestrale di un “Quarterly Reporting Template - FBE” inclusivo di informazioni sulla qualità creditizia delle esposizioni oggetto di concessioni e sull’efficacia delle misure accordate.

Ad integrazione a quanto richiesto dalla Banca Centrale Europea è intervenuta l’Autorità Bancaria Europea con due documenti:

• “Guidelines on management of non-performing and forborne exposures” (Ottobre 2018) che riprende quanto già indicato nelle “Guidance “di BCE emesse a marzo 2017

• “Guidelines on disclosure of non-performing and forborne exposures” (Dicembre 2018) che focalizza l’attenzione sui template da utilizzare nelle disclosure regolamentari ufficiali di Gruppo.

Per un costante allineamento alle linee guida regolamentari sopra citate, il Gruppo persegue le seguenti attività: • revisione della lista di potenziali misure di Forbearance (i) distinguendo tra misure di breve termine (con durata

inferiore a 24 mesi) e di lungo termine (con durata maggiore uguale a 24 mesi) e (ii) prevedendo la possibilità di concedere al cliente una combinazione tra le due tipologie di misure.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

I

79

• raccolta e monitoraggio dei dati rilevanti del nuovo template “NPE Quarterly Report” in cui si riportano altresì: o portafoglio non deteriorato e deteriorato; o garanzie accordate; o dinamiche di entrata/uscita da/a deteriorato; o lista delle misure di FBE concesse ed indicazione della loro efficacia.

Per maggiori informazioni si rimanda al documento” Bilanci e relazioni 2018”, Parte E, Sezione 2 Rischi del consolidato prudenziale – 2.1 Rischio di credito – informazioni di natura qualitativa , paragrafo 4. Attività finanziarie oggetto di rinegoziazioni commerciali e esposizioni oggetto di concessioni - 4.1 Classificazione delle esposizioni nelle categorie di rischio ed esposizioni oggetto di concessione (cosiddette forborne exposures).

Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia - esposizioni oggetto di concessioni (valori di bilancio)

(migliaia di €)

PORTAFOGLI/QUALITA'

SOFFERENZE INADEMPIENZE

PROBABILI

ESPOSIZIONI SCADUTE

DETERIORATE

ESPOSIZIONI SCADUTE

NON DETERIORATE

ALTRE ATTIVITA'

NON DETERIORATE

TOTALE

1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 1.264.141 5.335.072 182.745 1.078.838 4.046.517 11.907.313

2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - - - - - -

3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -

4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 15.230 20.915 - 2 63.274 99.421

5. Attività finanziare in corso di dismissione 32 53.901 6 8 - 53.947

TOTALE 31.12.2018 1.279.403 5.409.888 182.751 1.078.848 4.109.791 12.060.681

TOTALE 31.12.2017 2.065.742 6.723.600 53.863 - 5.897.510 14.740.715

Al 31.12.2017 il dato sulle altre attività finanziarie non deteriorate includeva anche la parte di esposizioni scadute non deteriorate. Per maggiori informazioni sui volumi di esposizioni oggetto di concessioni, si rimanda alle tabelle riportate nel documento Bilanci e relazioni 2018 – Bilancio consolidato e relazioni 2018 del Gruppo UniCredit al 31.12.2018 parte E Sezione 2 “Rischi del consolidato prudenziale”, paragrafo “Informazioni quantitative – A. Qualità del credito”.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

80AL 31 DICEMBRE 2018

Informativa relativa alle esposizioni Sovrane15

Si precisa che, per effetto dell’entrata in vigore di IFRS9 dal primo gennaio 2018 i titoli del debito sovrano sono stati oggetto di classificazione nelle nuove categorie previste dal principio in funzione del modello di business adottato e delle caratteristiche dei relativi flussi di cassa (Solely Payment of Principal and Interests - SPPI Test). In particolare si segnala che in sede di prima adozione del principio:

• la quota prevalente dei titoli di debito della specie classificati nella categoria “Attività finanziarie disponibili per la vendita” è stata riclassificata nella categoria “Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva” alla luce del perdurare del modello di business “held to collect and sell”;

• la quota prevalente dei titoli di debito della specie classificati nei portafogli “Crediti verso clientela” e “Attività finanziarie detenute sino alla scadenza” è stata riclassificata nella categoria “Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato” alla luce del perdurare di un modello di business “held to collect”;

• i titoli di debito sovrano per i quali era stata applicata la fair value option continuano a essere valutati al fair value con impatto a conto economico come risultato dell'applicazione di un modello di business diverso da "held to collect" o "held to collect and sell";

• la quota rimanente di titoli di debito della specie non è stata classificata nelle categorie in oggetto, pur in presenza di un business model “held to collect and sell” o “held to collect” poiché le caratteristiche dei relativi flussi di cassa hanno imposto la valutazione al fair value con impatto a conto economico.

Per maggiori informazioni in merito alle scelte classificatorie operate in sede di adozione del principio contabile si rimanda alla Nota Integrativa del Bilancio Consolidato - Parte A Politiche contabili - Sezione 5 - Altri aspetti.

Si segnala, altresì, che nel corso dell’esercizio: • non sono stati apportati cambiamenti ai business model individuati al primo gennaio e, conseguentemente, i titoli

del debito sovrano non sono stati oggetto di riclassificazione; • le mutate circostanze di mercato hanno suggerito anche l’adozione di un business model held to collect per nuovi

acquisti di titoli del debito sovrano italiani che, conseguentemente, sono da valutarsi al costo ammortizzato subordinatamente alla verifica delle caratteristiche dei relativi flussi di cassa.

In merito alle esposizioni Sovrane16 detenute dal Gruppo al 31 dicembre 2018, il valore di bilancio delle esposizioni della specie rappresentate da “titoli di debito” ammonta a 120.446 milioni, di cui circa I’ 89% concentrato su otto Paesi tra i quali l’Italia, con 58.088 milioni, rappresenta una quota di oltre il 48% sul totale complessivo. Per ciascuno di tali otto Paesi, nella tabella di cui sotto sono riportati, per tipologia di portafoglio, i valori contabili delle relative esposizioni al 31 dicembre 2018.

15 L’informativa relativa alle esposizioni Sovrane qui riportata fa riferimento al perimetro di consolidamento regolamentare, che è costruito secondo la normativa prudenziale e, pur mantenendo un generale allineamento, differisce, per quanto riguarda i metodi applicati, dall’area di consolidamento del Bilancio consolidato, che è invece determinata in base agli standard IAS/IFRS. In particolare si evidenzia il trattamento delle entità del Gruppo Koc/Yapi, consolidate proporzionalmente nel perimetro regolamentare e consolidate secondo il metodo del patrimonio netto nel perimetro civilistico (rif. Allegato 2 – Ambito di applicazione). Si segnala inoltre che la presente informativa può differire da quella relativa alle esposizioni Sovrane prevista in altre segnalazioni a contenuto statistico di vigilanza (Financial Reporting - FinRep) e prudenziale (Common Reporting - CoRep), a motivo delle differenti regole di compilazione richieste dalle diverse normative di riferimento. 16 Per esposizioni Sovrane si intendono i titoli obbligazionari emessi dai governi centrali e locali e dagli enti governativi nonché i prestiti erogati agli stessi. Ai fini della presente esposizione di rischio sono escluse le eventuali posizioni detenute tramite ABS.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

I

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Esposizioni in titoli di debito Sovrano ripartite per Stato controparte e portafoglio di classificazione (migliaia di €)

PAESE/PORTAFOGLIO DI CLASSIFICAZIONE CONSISTENZE AL 31.12.2018

VALORE NOMINALE VALORE DI BILANCIO FAIR VALUE

- Italia 56.848.671 58.087.895 58.175.243

attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione 2.233.062 2.091.211 2.091.211attività finanziarie designate al fair value 3 3 3attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 799.685 806.766 806.766

attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla 35.618.765 36.784.852 36.784.852attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 18.197.156 18.405.063 18.492.411

- Spagna 16.608.569 17.959.634 17.995.477 attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione 61.168 63.774 63.774

attività finanziarie designate al fair value - - -attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - - -

attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla 13.469.287 14.445.107 14.445.107attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 3.078.114 3.450.753 3.486.596

- Germania 11.076.471 11.240.104 11.276.694 attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione 330.152 336.573 336.573

attività finanziarie designate al fair value - - -attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 8.599.909 8.708.862 8.708.862

attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla 986.000 1.030.668 1.030.668attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 1.160.410 1.164.001 1.200.591

- Austria 6.127.739 6.725.125 6.732.802 attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione 156.722 183.566 183.566

attività finanziarie designate al fair value - - -attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 80.000 94.984 94.984

attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla 5.588.690 6.139.787 6.139.787attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 302.327 306.788 314.465

- Giappone 5.689.324 5.785.255 5.791.406 attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione 11 12 12

attività finanziarie designate al fair value - - -attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 79.460 79.653 79.653

attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla 2.669.845 2.697.291 2.697.291attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 2.940.008 3.008.299 3.014.450

- Turchia 2.701.651 3.157.879 3.124.772 attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione 11.641 (714) (714)

attività finanziarie designate al fair value - - -attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - - -

attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla 1.364.349 1.693.949 1.693.949attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 1.325.661 1.464.644 1.431.537

- Ungheria 1.747.730 1.920.018 1.919.503 attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione 109.465 108.208 108.208

attività finanziarie designate al fair value - - -attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - - -

attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla 1.539.413 1.714.242 1.714.242attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 98.852 97.568 97.053

- Romania 1.873.207 1.905.388 1.905.388

attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione 134.997 138.037 138.037attività finanziarie designate al fair value - - -attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - - -

attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla 1.738.210 1.767.351 1.767.351attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - - -

Totale esposizioni per cassa 102.673.362 106.781.298 106.921.285

Nota: (*) Include le esposizioni in Credit Derivatives. L'eventuale saldo negativo indica la prevalenza di posizioni di bilancio passive.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

82AL 31 DICEMBRE 2018

La vita media residua ponderata delle esposizioni Sovrane elencate nella tabella di dettaglio di cui sopra, suddivisa tra banking17 e trading book, è la seguente:

Vita media residua ponderata (anni)

BANKING TRADING BOOK

posizioni di

bilancio attive

posizioni di

bilancio passive

- Italia 3,25 3,22 3,71- Spagna 3,51 10,95 8,99- Germania 3,02 4,81 4,89- Austria 3,40 11,72 18,82- Giappone 4,01 1,91 -- Turchia 4,53 6,48 6,53- Ungheria 3,18 3,51 7,05- Romania 3,93 4,30 5,80

Il restante 11% del totale delle esposizioni Sovrane in titoli di debito, pari a 13.665 milioni, sempre riferito al valore di bilancio al 31 dicembre 2018, è suddiviso tra 35 Paesi, tra cui: Bulgaria (1.745 milioni), Croazia (1.391 milioni), Repubblica Ceca (1.184 milioni), Polonia (1.093 milioni), Serbia (876 milioni), Stati Uniti d'America (662 milioni), Slovacchia (605 milioni), Portogallo (573 milioni) e Russia (561 milioni). Le esposizioni in titoli di debito Sovrani nei confronti della Grecia sono immateriali. Per le esposizioni in questione non si ravvedono evidenze di impairment al 31 dicembre 2018. Si segnala inoltre che tra la citata restante parte delle esposizioni Sovrane in portafoglio al 31 dicembre 2018 risultano anche titoli di debito verso organizzazioni sovranazionali quali l’Unione Europea, il Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria ed il Meccanismo Europeo di Stabilità per 2.778 milioni.

La tabella sottostante riporta la classificazione dei titoli di debito appartenenti al banking book e la loro rilevanza percentuale sul totale del portafoglio di appartenenza.

Esposizioni in titoli di debito Sovrano ripartite per portafoglio di attività finanziarie (migliaia di €)

CONSISTENZE AL 31.12.2018

ATTIVITÀ

FINANZIARIE

DESIGNATE

AL FAIR VALUE

ATTIVITÀ FINANZIARIE

OBBLIGATORIAMENTE

VALUTATE AL FAIR VALUE

ATTIVITÀ

FINANZIARIE

VALUTATE AL

FAIR VALUE

CON IMPATTO

SULLA

REDDITTIVITA' COMPLESSIVA

ATTIVITÀ

FINANZIARIE

VALUTATE AL

COSTO AMMORTIZZATO TOTALE

Valore di bilancio 3 10.547.134 79.866.627 29.096.595 119.510.359% portafoglio di 2,83% 50,49% 88,69% 4,85% 16,81%

17 Il cosiddetto banking book include le Attività finanziarie designate al fair value, quelle obbligatoriamente valutate al fair value, quelle valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e quelle valutate al costo ammortizzato.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

I

83

Alle esposizioni Sovrane in titoli di debito vanno altresì aggiunti i “finanziamenti”18 erogati a governi centrali e locali ed agli enti governativi. Nella tabella sottostante è riportato l’ammontare dei finanziamenti del portafoglio attività finanziarie valutate al costo ammortizzato al 31 dicembre 2018 nei confronti dei Paesi verso i quali l’esposizione complessiva è superiore a 130 milioni, che rappresentano oltre il 94% del totale.

Finanziamenti verso controparti Sovrane ripartite per Stato controparte (migliaia di €)

PAESE

CONSISTENZE

AL 31.12.2018

VALORE DI

BILANCIO

- Germania (*) 6.467.589

- Austria (**) 6.384.774

- Italia 5.184.745

- Croazia 2.196.061

- Repubblica Ceca 710.917

- Qatar 312.297

- Slovenia 240.777

- Indonesia 199.998

- Bulgaria 189.105

- Laos 169.378

- Bosnia-Erzegovina 169.011

- Turchia 160.521

- Kenia 147.175

- Ungheria (***) 146.355

- Angola 139.260

- Gabon 135.824

- Oman 130.282

Totale esposizioni per cassa 23.084.069

Note: (*) di cui 2.114.056 migliaia tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione e quelle obbligatoriamente valutate al fair value. (**) di cui 292.642 migliaia tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione e quelle obbligatoriamente valutate al fair value. (***) di cui 2,889 migliaia tra le attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value.

Si segnala infine che le posizioni assunte o pareggiate attraverso strumenti derivati sono negoziate all’interno di ISDA master agreement e accompagnate da Credit Support Annexes, che prevedono l’utilizzo di cash collateral o di titoli stanziabili a basso rischio.

Per maggiori dettagli sulle analisi di sensitivity ai credit spread e sui risultati di stress test si rimanda agli scenari "Widespread Contagion", "Protectionism, China slowdown & Turkey shock" e “Interest Rate Shock” di cui alla Nota Integrativa del Bilancio Consolidato – Parte E - Sezione 2.2 - Rischi di mercato - capitolo Stress test, mentre per le politiche di gestione della liquidità si veda la Sezione 2.4 - Rischio di liquidità della stessa Nota Integrativa.

18 Escluse le partite fiscali.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

84AL 31 DICEMBRE 2018

La tabella riporta la disaggregazione geografica (dettaglio dei principali cinque Paesi presente nella tabella FR.20.7.1 della segnalazione consolidata Finrep) per ciascun codice Nace in linea con quanto richiesto dal capitolo 4 dell'Annex VII ECB guidance sul portafoglio NPE pubblicate lo scorso Marzo 2017.

Dis aggr egazione dei pre stiti e anticipazioni diversi da que lli posseduti per negoziazione alle società non finanziarie pe r codici NACE

(migliaia di €)

di cui: prestiti e

anticipazioni

s oggetti a

riduzione di valore

di cui: de terior ati

A Agricoltura, silvicoltur a e pe sca 4.552.791 4.552.240 430.950 299.103 -

di cui: Italia 1.748.834 1.748.834 196.975 140.568 -

di cui: Germania 707.161 707.161 58.097 20.567 -

di cui: Romania 389.222 389.222 9.674 9.278 -

di cui: Turchia 346.774 346.774 51.424 40.254 -

di cui: Bulgaria 290.996 290.996 5.675 7.130 -

di cui: altri paesi 1.069.804 1.069.253 109.105 81.306 -

B Attività estr attive 3.635.082 3.628.101 192.856 112.005 -

di cui: Russia 1.193.798 1.193.798 54.411 37.841 -

di cui: Turchia 327.841 327.841 32.061 18.470 -

di cui: Germania 324.069 324.069 9.704 2.634 -

di cui: Ungheria 251.350 251.350 1 9 -

di cui: Italia 187.642 187.642 41.971 30.330 -

di cui: altri paesi 1.350.382 1.343.401 54.708 22.721 -

C Attività manifatturiere 64.814.771 64.790.530 5.992.617 4.217.836 -

di cui: Italia 32.456.525 32.432.945 4.084.669 2.878.280 -

di cui: Germania 8.120.973 8.120.972 481.964 335.095 -

di cui: Russia 4.913.351 4.913.351 262.685 190.396 -

di cui: Austri a 4.492.214 4.492.205 256.586 150.699 -

di cui: Stati Uniti 1.891.867 1.891.867 45.925 24.647 -

di cui: altri paesi 12.939.841 12.939.190 860.788 638.719 -

D Fornitura di ener gia ele ttrica, gas , vapore e aria

condizionata13.705.887 13.518.761 702.325 536.448 -

di cui: Italia 4.546.374 4.546.374 302.751 227.038 -

di cui: Turchia 2.463.306 2.463.306 196.117 214.627 -

di cui: Germania 1.724.591 1.724.591 19.651 14.120 -

di cui: Austri a 1.041.257 1.041.257 5.692 2.443 -

di cui: Repub blica Ceca 799.042 799.042 15.758 16.640 -

di cui: altri paesi 3.131.317 2.944.191 162.356 61.580 -

E Fornitura di acqua 2.387.591 2.387.363 144.447 113.093 -

di cui: Italia 1.177.863 1.177.863 116.827 92.447 -

di cui: Austri a 490.149 490.149 2.688 2.526 -

di cui: Germania 367.434 367.412 10.829 5.889 -

di cui: Croatia 109.270 109.270 153 1.449 -

di cui: Slovacchia 56.360 56.360 - 21 -

di cui: altri paesi 186.515 186.309 13.950 10.761 -

F Costruzioni 22.439.424 21.675.462 5.681.712 3.678.858 53.174

di cui: Italia 10.637.441 10.575.078 4.980.951 3.120.976 53.174

di cui: Austri a 3.729.437 3.027.872 144.439 129.835 -

di cui: Germania 3.145.650 3.145.650 62.122 51.268 -

di cui: Turchia 2.645.455 2.645.455 192.194 138.610 -

di cui: Spagna 644.229 644.229 18.761 8.095 -

di cui: altri paesi 1.637.212 1.637.178 283.245 230.074 -

G Comm ercio all'ingross o e al dettaglio 41.631.820 41.615.230 3.658.369 2.751.599 3.039

di cui: Italia 17.971.825 17.968.372 2.415.519 1.779.874 59

di cui: Germania 7.408.980 7.401.907 231.592 166.709 -

di cui: Austri a 2.447.017 2.447.017 196.986 127.132 -

di cui: Svizzera 1.425.678 1.425.678 20.592 21.756 -

di cui: Singapore 1.303.240 1.303.240 649 1.409 -

di cui: altri paesi 11.075.080 11.069.016 793.031 654.719 2.980

H Trasporto e magazzinaggio 16.014.019 16.006.001 2.156.376 1.386.855 -

di cui: Italia 6.331.997 6.331.997 1.013.824 625.019 -

di cui: Germania 2.078.385 2.077.147 392.925 347.251 -

di cui: Austri a 1.157.619 1.156.824 44.860 20.566 -

di cui: Turchia 749.611 749.611 75.653 38.847 -

di cui: Regno Unito 533.205 533.205 21.956 12.220 -

di cui: altri paesi 5.163.202 5.157.217 607.158 342.952 -

I Attività dei s ervizi di alloggio e di r istorazione 6.798.154 6.786.888 900.031 571.772 3.266

di cui: Italia 3.034.889 3.023.947 636.860 408.009 3.266

di cui: Turchia 1.397.508 1.397.508 132.238 97.273 -

di cui: Germania 769.585 769.585 22.465 8.004 -

di cui: Croatia 406.684 406.684 28.973 10.238 -

di cui: Austri a 402.069 402.069 48.600 21.205 -

di cui: altri paesi 787.419 787.095 30.895 27.043 -

De scriz ione

Socie tà non finanziarie

Valor e contabile

lordo

Riduzione di valore

accum ulata

Variazioni ne gative

accumulate del fair

value (valore equo)

dovute al rischio di

cr edito su

es posiz ioni

de terior ate

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

I

85

(migliaia di €)

di cui: pres titi e

anticipazioni

sogge tti a

riduzione di valore

di cui: de teriorati

J Infor mazione e com unicazione 9.691.426 9.686.491 334.280 252.561 -

di cui: Germania 3.833.143 3.833.143 31.285 23.984 -

di cui: Ital ia 2.410.613 2.407.806 224.710 149.323 -

di cui: Svi zzera 607.338 607.338 - 98 -

di cui: Paesi Bassi 556.849 556.849 2 801 -

di cui: Stati Uniti 402.952 402.952 - 868 -

di cui: altr i paesi 1.880.531 1.878.403 78.283 77.487 -

K Attività finanziarie e as sicur ative 2.023.300 2.021.817 247.595 60.051 -

di cui: Austria 911.917 910.434 16.289 11.314 -

di cui: Turchia 452.157 452.157 2.674 17.203 -

di cui: Croatia 194.929 194.929 191.459 4.499 -

di cui: Paesi Bassi 150.000 150.000 - 29 -

di cui: Ital ia 139.170 139.170 33.752 23.858 -

di cui: altr i paesi 175.127 175.127 3.421 3.148 -

L Attività im mobiliar i 45.494.034 45.395.637 4.610.584 2.569.760 29.135

di cui: Germania 21.131.306 21.129.476 153.588 45.206 -

di cui: Ital ia 11.678.845 11.638.360 3.823.329 2.115.282 29.135

di cui: Austria 6.113.279 6.057.552 124.373 32.985 -

di cui: Repubb lica Ceca 1.998.020 1.998.020 21.050 20.419 -

di cui: Ungheria 788.983 788.628 35.722 12.401 -

di cui: altr i paesi 3.783.601 3.783.601 452.522 343.467 -

M Attività profe ssionali, scientifiche e tecniche 15.849.310 15.847.696 915.810 583.064 -

di cui: Ital ia 7.121.733 7.121.733 531.281 354.597 -

di cui: Germania 2.782.196 2.782.196 130.674 37.900 -

di cui: Austria 2.467.416 2.465.921 58.513 35.541 -

di cui: Turchia 1.408.294 1.408.294 122.053 81.087 -

di cui: Spagna 513.709 513.709 - 202 -

di cui: altr i paesi 1.555.962 1.555.843 73.289 73.737 -

N Attività am ministrative e di servizi di supporto 5.498.517 5.496.907 592.361 358.844 -

di cui: Ital ia 2.716.480 2.716.480 515.960 299.376 -

di cui: Germania 1.164.921 1.164.921 35.403 22.173 -

di cui: Austria 513.358 513.358 19.529 13.471 -

di cui: Repubb lica Ceca 162.814 162.814 3.242 3.897 -

di cui: Slovacchia 144.735 144.735 1.478 2.493 -

di cui: altr i paesi 796.209 794.599 16.749 17.434 -

O Amm inis trazione pubblica e dife sa, previdenza

sociale

obbligatoria

309.347 309.347 25.085 26.006 -

di cui: Austria 214.485 214.485 - 565 -

di cui: Bosnia ed Herzegovina 47.778 47.778 - 216 -

di cui: Ital ia 31.597 31.597 24.695 24.785 -

di cui: Turchia 6.485 6.485 389 396 -

di cui: Romania 3.818 3.818 - 7 -

di cui: altr i paesi 5.184 5.184 1 37 -

P Istruzione 212.245 212.196 13.179 7.197 -

di cui: Ital ia 75.331 75.331 8.300 5.197 -

di cui: Germania 74.326 74.326 3.557 629 -

di cui: Turchia 22.020 22.020 832 899 -

di cui: Austria 8.076 8.076 64 43 -

di cui: Honduras 6.468 6.468 - - -

di cui: altr i paesi 26.024 25.975 426 429 -

Q Attività dei se rvizi sanitari e di assis tenza sociale 4.098.950 4.097.889 196.266 116.792 -

di cui: Germania 2.316.233 2.316.233 44.341 23.196 -

di cui: Ital ia 1.182.318 1.182.318 133.583 77.427 -

di cui: Austria 172.771 171.743 2.740 2.610 -

di cui: Turchia 84.842 84.842 5.134 4.592 -

di cui: Repubb lica Ceca 79.655 79.655 2.928 3.562 -

di cui: altr i paesi 263.131 263.098 7.540 5.405 -

R Arte , spe ttacoli e tempo libero 2.046.725 2.046.725 241.815 172.353 -

di cui: Ital ia 468.586 468.586 211.130 141.355 -

di cui: Austria 351.939 351.939 1.506 4.282 -

di cui: Turchia 349.724 349.724 17.116 17.209 -

di cui: Germania 299.006 299.006 6.616 2.335 -

di cui: Regno Unito 235.331 235.331 1 900 -

di cui: altr i paesi 342.139 342.139 5.446 6.272 -

S Altri servizi 21.662.860 21.639.976 1.182.595 738.511 2.603

di cui: Russia 2.704.241 2.704.241 62.729 29.504 -

di cui: Lussemburgo 2.323.360 2.323.360 24.877 17.856 -

di cui: Turchia 2.300.594 2.300.594 54.089 60.033 -

di cui: Germania 2.039.220 2.033.142 127.848 15.300 -

di cui: Stati Uniti 1.579.546 1.576.939 27.461 23.328 2.603

di cui: altr i paesi 10.715.899 10.701.700 885.591 592.490 -

PRESTITI E ANTICIPAZIONI 282.866.253 281.715.257 28.219.253 18.552.708 91.217

Variaz ioni negative

accum ulate de l fair

value (valore e quo)

dovute al r ischio di

credito su

e spos izioni

deter iorate

De scrizione

Società non finanziarie

Valore contabile

lordo

Riduzione di valore

accumulata

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

86AL 31 DICEMBRE 2018

EU CRB-B – Valore totale e medio delle esposizioni nette (migliaia di €)

DESCRIZIONE

a b

VALORE NETTO DELLE ESPOSIZIONI AL

TERMINE DEL PERIODO ESPOSIZIONI NETTE

MEDIE NEL PERIODO

1 Amministrazioni centrali o banche centrali 20.095.659 17.051.080

2 Enti 36.761.801 52.197.527

3 Imprese 412.944.308 405.930.084

4 - di cui: finanziamenti specializzati 19.924.182 19.685.533

5 - di cui: PMI 77.622.363 78.345.077

6 Al dettaglio 133.710.055 134.311.824

7 Garantite da beni immobili 87.999.082 88.497.975

8 - PMI 5.615.470 5.752.423

9 - non PMI 82.383.612 82.745.552

10 Rotative qualificate 4.531.790 7.324.454

11 Altre al dettaglio 41.179.183 38.489.395

12 - PMI 25.088.112 25.263.626

13 - non PMI 16.091.071 13.225.769

14 Strumenti di capitale 436.217 583.690

15 Totale con metodo IRB 603.948.040 610.074.206

16 Amministrazioni centrali o banche centrali 149.084.852 143.345.785

17 Amministrazioni regionali o autorità locali 24.904.914 25.222.950

18 Organismi del settore pubblico 10.178.083 10.897.270

19 Banche multilaterali di sviluppo 535.206 518.652

20 Organizzazioni internazionali 1.462.793 1.411.111

21 Enti 6.784.594 6.014.536

22 Imprese 93.753.329 111.922.424

23 - di cui: PMI 23.102.294 24.688.620

24 Al dettaglio 45.502.344 53.722.612

25 - di cui: PMI 10.040.003 10.882.583

26 Garantite da ipoteche sui beni immobili 11.600.263 13.356.923

27 - di cui: PMI 3.455.014 3.334.172

28 Esposizioni in stato di default 5.124.608 5.535.323

29 Posizioni associate a un rischio particolarmente elevato 2.471.011 2.295.018

30 Obbligazioni garantite 375.485 418.599

31 Crediti verso enti e imprese con una valutazione del merito di credito a breve termine 1.882.641 1.748.384

32 Organismi di investimento collettivo 16.521 18.066

33 Strumenti di capitale 6.310.621 6.518.574

34 Altre esposizioni 15.261.044 15.756.916

35 Totale con metodo standardizzato 375.248.309 398.703.143

36 Totale al 31.12.2018 979.196.349 1.008.777.349

37 Totale al 31.12.2017 997.248.037 996.363.974

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

I

87

a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u

EUROPA DI CUI: AUSTRIA DI CUI: ITALIA

DI CUI:

GERMANIA

DI CUI:

REPUBBLICA

CECA DI CUI: SPAGNA DI CUI: FRANCIA

DI CUI:

CROAZIA

DI CUI: REGNO

UNITO

DI CUI:

ROMANIA

DI CUI:

BULGARIA

DI CUI:

UNGHERIA

DI CUI: ALTRI

PAESI EUROPEI AMERICA

DI CUI: STATI

UNITI

D'AMERICA ASIA DI CUI: TURCHIA

RESTO DEL

MONDO DI CUI: RUSSIA

DI CUI:

SVIZZERA TOTALE

1Amministrazioni centrali o banche centrali 3.189.767 - - 3.263 1.712.322 - - 24 - 425.471 77.142 56 971.489 3.093.967 2.772.942 11.197.019 319.009 2.614.906 - 5.895 20.095.659

2Enti 28.448.484 5.269.873 5.587.742 2.544.805 716.336 802.816 5.331.353 42.814 3.834.827 265.124 11.034 687.382 3.354.378 1.656.881 1.365.088 4.998.319 140.676 1.658.117 - 1.039.288 36.761.801

3Imprese 349.856.702 39.282.809 135.215.347 103.411.279 10.149.288 5.242.781 7.703.517 341.122 8.256.569 4.589.252 4.274.164 5.195.569 26.195.005 17.706.842 15.312.815 16.651.787 5.705.864 28.728.977 13.109.943 10.582.364 412.944.308

4Al dettaglio 133.444.921 21.573.506 71.820.206 35.016.145 3.144.564 6.017 24.599 3.568 52.806 2.259 1.720.157 2.747 78.347 61.653 44.863 46.039 3.201 157.442 11.526 120.373 133.710.055

5Strumenti di capitale 379.053 148.217 109.278 77.484 - 366 1.856 - 4.305 1.255 6.220 1.015 29.057 33.338 20.077 1.532 - 22.294 1.467 6.614 436.217

6Totale con metodo IRB 515.318.927 66.274.405 212.732.573 141.052.976 15.722.510 6.051.980 13.061.325 387.528 12.148.507 5.283.361 6.088.717 5.886.769 30.628.276 22.552.681 19.515.785 32.894.696 6.168.750 33.181.736 13.122.936 11.754.534 603.948.040

7Amministrazioni centrali o banche centrali 139.256.265 12.571.511 80.085.406 10.751.454 395.695 17.840.403 2.529.541 5.532.730 6 1.650.894 2.892.181 2.372.817 2.633.627 264.498 190.718 6.650.665 6.562.017 2.913.424 755.457 - 149.084.852

8Amministrazioni regionali o autorità locali 24.768.902 5.380.205 3.837.442 14.786.582 546 46.776 7.470 207.261 15.825 65.215 42.861 215.845 162.874 55 25 193 - 135.764 604 10 24.904.914

9Organismi del settore pubblico 10.024.209 1.833.759 2.465.983 3.754.205 - 390.414 380.009 962.496 - - 1.982 34.425 200.936 45.050 - 45.480 19.380 63.344 3.799 - 10.178.083

10Banche multilaterali di svi luppo - - - - - - - - - - - - - - - - - 535.206 - - 535.206

11Organizzazioni internazionali - - - - - - - - - - - - - - - - - 1.462.793 - - 1.462.793

12Enti 5.600.637 93.374 2.767.034 697.547 1.467 22.843 173.402 28.237 1.005.326 146.455 318 42.040 622.594 452.122 449.245 669.670 633.846 62.165 - 54.937 6.784.594

13Imprese 55.446.587 4.713.932 28.497.414 4.313.905 1.086.422 223.983 987.414 3.793.215 745.837 1.206.653 709.747 1.635.704 7.532.361 5.414.950 3.206.986 20.064.456 17.213.774 12.827.336 8.812.795 473.198 93.753.329

14Al dettaglio 32.782.016 933.621 21.565.338 892.797 730.445 5.430 12.397 3.758.553 15.518 1.631.033 852.058 485.655 1.899.171 23.478 12.545 8.607.303 8.563.473 4.089.547 1.779.615 24.561 45.502.344

15Garantite da ipoteche sui beni immobi li 9.532.691 536.361 4.274.484 108.189 50.222 1.320 2.647 1.302.764 7.334 1.014.375 21.198 565.336 1.648.461 9.008 6.165 887.418 877.278 1.171.146 372.540 16.711 11.600.263

16Esposizioni in s tato di default 4.463.056 116.406 3.073.167 104.864 24.735 7.358 4.379 656.529 31.691 88.352 164.619 55.416 135.540 75.762 19.915 284.279 276.568 301.511 202.838 6.203 5.124.608

17Posizioni associate a un rischio particolarmente elevato 2.315.207 34.511 1.924.024 22.394 - - 21.162 28.372 68.088 47.579 3.873 122.269 42.935 74.750 7.601 - - 81.054 - 6.491 2.471.011

18Obbligazioni garantite 375.485 1.922 - 10.382 - 363.180 - - - - - - 1 - - - - - - - 375.485

19Crediti verso enti e imprese con una valutazione del

merito di credito a breve term ine 923.923 78.576 120.170 382.472 85 4 39.944 - 170.310 - - - 132.362 474.172 446.624 61.947 53.286 422.599 348.632 63.420 1.882.641

20Organismi di investimento col lettivo 16.251 2.195 319 4.690 - 29 742 6.653 201 - - - 1.422 126 126 23 - 121 - - 16.521

21Strumenti di capitale 6.188.998 35.747 5.490.356 134.462 17.387 98.369 1 20.455 2 116 3 - 392.100 92.502 92.502 16.108 16.090 13.013 - 5.459 6.310.621

22Altre esposizioni 14.161.119 582.345 8.614.542 3.524.898 132.092 332 680 639.354 10.995 76.563 47.442 101.243 430.633 4.154 3.904 778.579 747.821 317.192 71.038 97 15.261.044

23Totale con metodo Standardizzato 305.855.346 26.914.465 162.715.679 39.488.841 2.439.096 19.000.441 4.159.788 16.936.619 2.071.133 5.927.235 4.736.282 5.630.750 15.835.017 6.930.627 4.436.356 38.066.121 34.963.533 24.396.215 12.347.318 651.087 375.248.309

24Totale al 31.12.2018 821.174.273 93.188.870 375.448.252 180.541.817 18.161.606 25.052.421 17.221.113 17.324.147 14.219.640 11.210.596 10.824.999 11.517.519 46.463.293 29.483.308 23.952.141 70.960.817 41.132.283 57.577.951 25.470.254 12.405.621 979.196.349

25Totale al 31.12.2017 851.100.977 95.190.601 398.252.873 197.163.226 17.091.835 22.385.669 16.810.016 16.188.876 11.721.210 11.566.388 10.999.164 10.694.244 43.036.875 25.634.535 20.714.720 72.223.900 52.968.850 48.288.625 19.541.258 10.786.086 997.248.037

DESCRIZIONE

VALORE NETTO

EU CRB-C – Ripartiz ione geografica delle esposizioni (m igliaia di €)

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

88AL 31 DICEMBRE 2018

(migliaia di €)

a b c d e f g h i j k l m n

AT TIVIT À

M ANI FATT URIE R

A

FORN ITUR A DI

ENE RGIA

EL ETTR ICA,

GAS , VAP ORE

ED ARIA

C OND IZION ATA C OS T RUZI ONI

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FA MIGL IE E

CON VIVE NZE

CO ME D ATO RI DI

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B ENI E S ER VIZI

IN DIFFE REN ZIAT

I P ER US O

P RO P RIO DA

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FA MIGL IE E

CON VIVE NZE ALT RO T OTAL E

1 Amministrazioni centrali o banche centrali - - - - - - 5.882.4 92 - - 12.880.6 52 - - 1.332 .515 20.0 95.659

2 Enti - 15.392 - - 13.30 7 - 35.758.3 65 138.38 1 24 7.801 417.799 17.78 4 - 152.972 36.761.80 1

3 Imprese 117.015.718 16.96 7.009 3 1.410.808 55.193.0 85 15.0 31.593 17.566 .349 49.861.9 46 40.8 65.133 2 3.642 .261 200.9 59 1.18 4.64 8 3.733 .467 40 .271.3 32 412.9 44.30 8

4 Al dettaglio 7.8 68.76 9 13 7.405 3.510.009 8.726.0 72 1.29 2.388 1.170 .252 752.4 95 1.78 5.83 0 3.727.226 4.539 569.054 95.114 .700 9.051.316 133.710.0 55

5 St rumenti di capit ale 5.72 3 516 239 1.14 6 271 18 .298 260.0 17 9.217 127.066 5 6.510 15 7.194 4 36.2 17

6 To tale co n me todo IR B 12 4 .8 9 0 .2 10 17 .12 0 .3 2 2 3 4 . 9 2 1.0 56 6 3 .9 2 0 .3 0 3 16 .3 3 7 .559 18 .7 54 .8 9 9 9 2 .5 15.3 15 4 2 .79 8 .56 1 2 7. 74 4 . 3 54 13 .50 3 .9 54 1.777 .9 9 6 9 8 . 8 4 8 .18 2 50 .8 15.3 2 9 6 0 3 .9 4 8 .0 4 0

7 Amministrazioni centrali o banche centrali - - - - - 5 32 .746.752 - - 116 .310.9 40 66 4 3.310 23 .181 149.0 84.852

8 Amministrazioni regio nali o auto rità lo cali - - - 16 - 10 - 12 - 24 .810.501 75.453 5.973 12.9 49 24.9 04.9 14

9 Organismi del set tore pubblico 24 5 3 5.632 1.346 - 92 6.246 7.917 3 .621.512 16 0.92 0 9 .783 3 .869.4 58 80.956 12 1.464.0 56 10.178.08 3

10 Banche multilaterali di sviluppo - - - - - - 177.506 - - - - - 357.700 535.20 6

11 Organizzazio ni int ernazionali - - - - - - 1.281.6 23 - - - - - 181.170 1.4 62.79 3

12 Enti 12.119 3.377 - - - - 6.765.2 09 - - - 7.372 - (3.4 83) 6.784.59 4

13 Imprese 18.125.4 79 7.2 17.341 5.590.938 8.634.4 65 3.32 7.028 1.812 .625 21.429.714 4.514.489 1.856.817 420.6 31 1.2 05.612 5.250 .607 14 .367.583 93.753.32 9

14 Al dettaglio 3.0 30.78 2 114.357 1.215.102 1.781.0 50 778.604 130 .804 60.548 48 4.438 583 .245 7.2 85 5.2 43.22 1 30.18 1.356 1.891.552 45.502.34 4

15 Garanti te da ipoteche sui beni immobili 1.3 32.04 9 3 4.404 199 .616 1.275.130 19 8.659 87.359 78.8 89 650.646 29 0.811 9.2 76 6 65.775 6.024 .698 752.951 11.6 00.26 3

16 Esposizioni in stato di default 783.04 3 16 7.813 487.569 591.9 71 19 7.650 42 .216 147.531 88 6.569 22 1.853 35.2 87 123.58 0 608 .924 830.6 02 5.124.60 8

17 Po sizio ni associate a un ris chio particolarment e elevato 4 6 - 139.424 1.3 08 1.94 1 94 1.762.9 79 173.673 3 7.554 - 37.276 3 .883 312.8 33 2 .471.0 11

18 Obbligazioni garantite - - - - - - 375.4 85 - - - - - - 3 75.48 5

19 Crediti verso enti e imprese con una valutazione del merit o di c redit o a breve t ermine 3 27.49 6 56 922 176.0 65 740 47.431 1.319.2 28 - - - - 281 10.4 22 1.8 82.64 1

20 Organismi di investimento collet tivo 3 - 4 - - 12 11.774 58 2 4.612 54 - 2 16.52 1

21 St rumenti di capit ale 69 0 3 6.700 185 14.0 98 2 5.463 19 .114 5.977.500 79.70 4 2 7.123 - 9 0.64 9 5.234 34 .161 6.310.62 1

22 Altre esposizioni 17.751 522 5.526 19.511 2 6.867 1.373 1.835.134 2.18 1 4 .390 40.311 64.69 5 4 4.130 13 .198.653 15.2 61.04 4

23 To tale co n me todo st anda rdizzato 2 3 .6 2 9 .70 3 7 .6 10 .2 0 2 7.6 4 0 .6 3 2 12 .4 9 3 .6 14 5 .4 8 3 .19 8 2 . 14 8 .9 6 0 77.59 1.3 8 4 6 .9 52 .6 9 0 3 .0 3 1. 578 14 5.5 0 8 .3 0 1 7.59 5.3 0 7 4 2 . 12 8 . 4 0 8 3 3 .4 3 4 .3 3 2 3 7 5.2 4 8 .3 0 9

24 To tale al 3 1.12 .2018 14 8 .519 .9 13 2 4 .73 0 .52 4 4 2 . 56 1.6 8 8 76 .4 13 .9 17 2 1.8 2 0 .757 2 0 .9 0 3 .8 59 17 0 .10 6 .6 9 9 4 9 .75 1.2 5 1 3 0 . 775. 9 3 2 159 .0 12 .2 55 9 .3 73 .3 0 3 14 0 .9 76 . 59 0 8 4 .2 4 9 .6 6 1 9 7 9 .19 6 .3 4 9

25 To tale al 3 1.12 .2017 14 1.5 17.115 2 6 .553 .8 17 4 3 . 113 .8 8 5 71.2 4 9 .17 1 2 3 .14 0 .12 2 18 .4 53 .0 2 4 2 0 0 .2 0 8 .8 8 2 50 .0 56 .2 8 5 3 4 .9 8 6 .6 2 6 157.70 0 .56 9 11.556 .3 0 8 13 1. 50 9 . 8 3 3 8 7.2 0 2 .4 0 0 9 9 7.2 4 8 .0 3 7

EU CRB-D – Concentrazione delle esposizioni per settore o tipologia di controparte

DES CRIZ IONE

VALO RE N ETTO

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

I

89

EU CRB-E – Scadenza delle esposizioni (migliaia di €)

DESCRIZIONE

a b c d e f

VALORE NETTO DELL'ESPOSIZIONE

A VISTA <= 1 ANNO > 1 ANNO <=

5 ANNI > 5 ANNI

NESSUNA DURATA

STABILITA TOTALE

1 Amministrazioni centrali o banche centrali 5.375.537 1.489.005 7.734.804 3.779.717 3.945 18.383.008

2 Enti 3.255.690 10.493.840 6.732.134 3.396.988 272.373 24.151.025

3 Imprese 19.341.949 44.801.516 71.826.209 60.183.762 70.739 196.224.175

4 Al dettaglio 9.406.625 3.914.210 9.841.615 87.641.640 627 110.804.717

5 Strumenti di capitale - 201 - 104.798 331.221 436.220

6 Totale con metodo IRB 37.379.801 60.698.772 96.134.762 155.106.905 678.905 349.999.145

7 Amministrazioni centrali o banche centrali 32.303.842 18.304.453 57.840.307 35.239.145 4.024.937 147.712.684

8 Amministrazioni regionali o autorità locali 657.824 4.515.321 8.405.811 6.913.455 78.296 20.570.707

9 Organismi del settore pubblico 268.537 2.258.091 2.416.802 3.299.746 3.172 8.246.348

10 Banche multilaterali di sviluppo - 1.175 201.598 273.257 - 476.030

11 Organizzazioni internazionali - 253.576 691.389 517.828 - 1.462.793

12 Enti 688.850 1.894.639 1.055.414 206.044 130.635 3.975.582

13 Imprese 3.794.431 21.258.592 18.218.305 14.398.278 1.600.601 59.270.207

14 Al dettaglio 2.932.226 6.153.671 11.461.374 13.691.044 3.186 34.241.501

15 Garantite da ipoteche sui beni immobili 47.977 431.523 1.469.287 9.527.087 - 11.475.874

16 Esposizioni in stato di default 2.657.371 404.216 631.850 851.760 19.395 4.564.592

17 Posizioni associate a un rischio particolarmente elevato 173.347 410.865 424.520 306.389 722.206 2.037.327

18 Obbligazioni garantite - 69.218 227.107 79.160 - 375.485

19 Crediti verso enti e imprese con una valutazione del merito di credito a breve termine 610.435 1.126.760 - - 29.685 1.766.880

20 Organismi di investimento collettivo 16.521 - - - - 16.521

21 Strumenti di capitale 69.077 - 12.766 148.564 6.080.214 6.310.621

22 Altre esposizioni 3.158.264 537.416 81.111 329.981 11.154.272 15.261.044

23 Totale con metodo standardizzato 47.378.702 57.619.516 103.137.641 85.781.738 23.846.599 317.764.196

24 Totale al 31.12.2018 84.758.503 118.318.288 199.272.403 240.888.643 24.525.504 667.763.341

25 Totale al 31.12.2017 114.281.222 122.418.975 186.176.113 224.582.892 35.124.172 682.583.374

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

90AL 31 DICEMBRE 2018

EU CR1-A: Qualità creditizia delle esposizioni per classe di esposizione e tipologia di strumento (migliaia di €)

DESCRIZIONE

a b c d e f g

VALORE CONTABILE LORDO DI RETTIFICHE

SPECIFICHE DI VALORE SU

CREDITI

RETTIFICHE GENERICHE DI

VALORE SU CREDITI CANCELLAZIONI

RETTIFICHE DI VALORE SU

CREDITI - ONERI DEL

PERIODO

VALORI NETTI

ESPOSIZIONI IN STATO DI DEFAULT

ESPOSIZIONI NON IN STATO

DI DEFAULT (a+b-c-d)

1 Amministrazioni centrali o banche centrali 207.256 19.941.003 52.600 5.162 3.779 20.095.659

2 Enti 7.588 36.800.395 46.182 11.000 8.130 36.761.801

3 Imprese 20.896.332 404.354.719 12.306.743 874.263 2.243.765 412.944.308

4 - di cui: finanziamenti specializzati 838.174 19.583.844 497.836 444 38.474 19.924.182

5 - di cui: PMI 9.583.826 74.216.947 6.178.410 428.293 685.264 77.622.363

6 Al dettaglio 10.033.759 130.799.654 7.123.358 447.948 783.956 133.710.055

7 Garantite da beni immobili 6.536.129 85.558.387 4.095.434 218.222 464.346 87.999.082

8 - PMI 768.434 5.275.496 428.460 7.160 33.673 5.615.470

9 - non PMI 5.767.695 80.282.891 3.666.974 211.062 430.673 82.383.612

10 Rotative qualificate 44.413 4.522.670 35.293 291 9.667 4.531.790

11 Altre al dettaglio 3.453.217 40.718.597 2.992.631 229.435 309.943 41.179.183

12 - PMI 2.961.948 24.519.410 2.393.246 227.794 214.288 25.088.112

13 - non PMI 491.269 16.199.187 599.385 1.641 95.655 16.091.071

14 Strumenti di capitale 34 436.183 4.289 - 436.217

15 Totale con metodo IRB 31.144.969 592.331.954 19.528.883 1.342.662 3.039.630 603.948.040

16 Amministrazioni centrali o banche centrali 298 149.110.165 25.485 - 17.527 149.084.978

17 Amministrazioni regionali o autorità locali 26.915 24.916.734 22.152 - 6.171 24.921.497

18 Organismi del settore pubblico 138.218 10.231.389 133.293 - 2.327 10.236.314

19 Banche multilaterali di sviluppo - 535.220 14 - 14 535.206

20 Organizzazioni internazionali - 1.462.793 - - - 1.462.793

21 Enti 54.973 6.801.018 66.239 - 13.041 6.789.752

22 Imprese 6.697.928 94.514.966 4.301.698 336 396.531 96.911.196

23 - di cui: PMI 3.230.679 23.362.590 1.057.257 336 120.199 25.536.012

24 Al dettaglio 3.310.244 45.950.454 2.832.467 67 215.016 46.428.231

25 - di cui: PMI 1.154.515 10.118.985 568.561 - 26.327 10.704.939

26 Garantite da ipoteche sui beni immobili 1.575.245 11.671.020 704.219 - 19.174 12.542.046

27 - di cui: PMI 1.289.161 3.489.772 39.340 - 11.991 4.739.593

28 Esposizioni in stato di default 11.822.800 6.698.192 1.333.550 970.756 5.124.608

29 Posizioni associate a un rischio particolarmente elevato 921.769 1.862.654 313.412 38.613 31.005 2.471.011

30 Obbligazioni garantite - 375.801 316 - 1 375.485

31 Crediti verso enti e imprese con una valutazione del merito di credito a breve termine 16 1.884.250 1.615 - 3.464 1.882.651

32 Organismi di investimento collettivo - 16.521 - - - 16.521

33 Strumenti di capitale 8.523 6.312.495 10.397 64.371 199 6.310.621

34 Altre esposizioni 18.963 15.317.166 56.122 - 10.373 15.280.007

35 Totale con metodo standardizzato 12.753.092 370.962.646 8.467.429 1.436.937 1.685.599 375.248.309

36 Totale al 31.12.2018 43.898.061 963.294.600 27.996.312 2.779.599 4.725.229 979.196.349

37 di cui: crediti 39.191.537 479.285.380 26.804.483 2.677.991 3.406.670 491.672.434

38 di cui: titoli di debito 29.891 140.537.720 38.591 - 16.486 140.529.020

39 di cui: esposizioni fuori bilancio 4.581.394 307.903.718 1.051.869 1 1.271.303 311.433.243

40 Totale al 30.06.2018 47.911.715 957.738.763 30.845.835 3.372.245 6.157.176 974.804.643

La riga 35 “Totale con metodo standardizzato” non include la classe di esposizione “in stato di default” per le colonne “Valore contabile lordo” (colonne a e b), “Rettifiche specifiche di valore su crediti” (colonna c) e “Valori netti” (colonna g).

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

I

91

EU CR1-B: Qualità creditizia delle esposizioni per settore o tipologia di controparte (migliaia di €)

DESCRIZIONE

a b c d e f g

VALORE CONTABILE AL LORDO DI

RETTIFICHE SPECIFICHE

DI VALORE SU CREDITI

RETTIFICHE GENERICHE DI

VALORE SU CREDITI CANCELLAZIONI

RETTIFICHE DI VALORE SU

CREDITI - ONERI DEL

PERIODO

VALORI NETTI

ESPOSIZIONI IN STATO DI

DEFAULT

ESPOSIZIONI NON IN STATO

DI DEFAULT (a+b-c-d)

1 Attività manifatturiera 7.527.269 145.815.612 4.822.968 0 445.599 889.683 148.519.913

2 Fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria condizionata 715.965 24.589.014 574.455 0 7.722 201.996 24.730.524

3 Costruzioni 7.333.713 39.277.174 4.049.199 0 272.213 630.261 42.561.688

4 Commercio all'ingrosso e al dettaglio; Riparazione di autoveicoli e motocicli 4.402.555 75.115.674 3.104.312 0 195.388 496.685 76.413.917

5 Trasporto e magazzinaggio 2.326.894 20.885.106 1.391.243 0 30.534 266.010 21.820.757

6 Servizi di informazione e comunicazione 358.241 20.823.340 277.722 0 19.487 42.733 20.903.859

7 Attività finanziarie e assicurative 1.511.704 169.442.642 847.647 0 56.702 265.476 170.106.699

8 Attività immobiliari 4.760.855 47.607.023 2.616.627 0 253.773 347.785 49.751.251

9 Attività professionali, scientifiche e tecniche 1.259.600 30.136.443 620.111 0 32.711 99.165 30.775.932

10Amministrazione pubblica e difesa, previdenza sociale e obbligatoria 282.977 158.889.135 159.857 0 5.162 29.975 159.012.255

11 Altre attività di servizi 437.097 9.280.853 344.647 0 1.173 62.069 9.373.303

12

Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico; produzione di beni e servizi indifferenziati per uso proprio da parte di famiglie e convivenze 8.606.001 138.747.309 6.376.720 0 1.363.137 916.636 140.976.590

13 Altro 4.375.190 82.685.275 2.810.804 0 95.998 476.755 84.249.661

14 Totale al 31.12.2018 43.898.061 963.294.600 27.996.312 0 2.779.599 4.725.229 979.196.349

15 Totale al 30.06.2018 47.911.715 957.738.763 30.845.835 0 3.372.245 6.157.176 974.804.643

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

92AL 31 DICEMBRE 2018

EU CR1-C: Qualità creditizia delle esposizioni per area geografica (migliaia di €)

DESCRIZIONE

a b c d e f g

VALORE CONTABILE AL LORDO DI

RETTIFICHE SPECIFICHE DI VALORE SU CREDITI

RETTIFICHE GENERICHE DI VALORE SU CREDITI CANCELLAZIONI

RETTIFICHE DI VALORE

SU CREDITI - ONERI DEL

PERIODO

VALORI NETTI

ESPOSIZIONI IN STATO DI

DEFAULT

ESPOSIZIONI NON IN

STATO DI DEFAULT (a+b-c-d)

1 EUROPA 40.682.373 805.810.583 25.318.683 2.754.407 3.716.026 821.174.273

2 di cui: AUSTRIA 2.053.705 92.627.137 1.491.972 52.145 256.123 93.188.870

3 di cui: ITALIA 32.007.864 362.772.276 19.331.888 2.379.152 2.302.350 375.448.252

4 di cui: GERMANIA 2.357.530 179.664.918 1.480.631 102.027 523.239 180.541.817

5 di cui: REPUBBLICA CECA 321.608 18.121.526 281.528 1.066 363 18.161.606

6 di cui: SPAGNA 103.888 24.973.180 24.647 102 16.286 25.052.421

7 di cui: FRANCIA 35.579 17.222.417 36.883 - 13.357 17.221.113

8 di cui: CROAZIA 1.487.656 16.727.735 891.244 197.606 207.723 17.324.147

9 di cui: REGNO UNITO 160.561 14.141.113 82.034 3.462 63.725 14.219.640

10 di cui: ROMANIA 550.258 11.152.558 492.220 633 84.005 11.210.596

11 di cui: BULGARIA 665.518 10.614.956 455.475 5.342 153.753 10.824.999

12 di cui: UNGHERIA 200.289 11.457.356 140.126 906 3.278 11.517.519

13 di cui: ALTRI PAESI EUROPEI 737.917 46.335.411 610.035 11.966 91.824 46.463.293

14 AMERICA 351.183 29.296.423 164.298 21.923 50.058 29.483.308

15 di cui: STATI UNITI 102.356 23.922.162 72.377 21.923 36.264 23.952.141

16 ASIA 1.146.691 71.011.649 1.197.523 750 565.097 70.960.817

17 di cui: TURCHIA 1.039.299 41.180.840 1.087.856 - 499.278 41.132.283

18 RESTO DEL MONDO 1.717.814 57.175.945 1.315.808 2.519 394.048 57.577.951

19 di cui: RUSSIA 840.942 25.356.772 727.460 4 254.145 25.470.254

20 di cui: SVIZZERA 63.167 12.415.853 73.399 299 32.642 12.405.621

21 Totale al 31.12.2018 43.898.061 963.294.600 27.996.312 2.779.599 4.725.229 979.196.349

22 Totale al 30.06.2018 47.911.715 957.738.763 30.845.835 3.372.245 6.157.176 974.804.643

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

I

93

EU CR1-D – Esposizioni per fasce di scaduto

(migliaia di €)

a b c d e f

Esposizioni lorde

≤ 30 giorni > 30 giorni ≤ 60 giorni

> 60 giorni ≤ 90 giorni

> 90 giorni ≤ 180 giorni

> 180 giorni ≤ 1 anno

> 1 anno

1 Finanziamenti 15.086.337 2.704.789 2.410.729 2.613.685 23.927.543

2 Titoli di debito 68.886 - - - 13

3 Totale Esposizione 15.155.223 2.704.789 2.410.729 2.613.685 23.927.556

Nota: Con l'entrata in vigore dell' IFRS9 non è più previsto il bucket di scaduto tra 60 e 90 giorni.

EU CR1-E – Esposizioni Non-performing e Forborne

(migliaia di €)

Valore contabile lordo delle esposizioni performing e non-performing

Di cui scadute non deteriorate >

30 giorni e <= 90 giorni

Di cui performing

forborne

Di cui non-performing

Di cuidefaulted

Di cuiimpaired

Di cui forborne

10 Titoli di debito 146.354.847 - 16.228 126.934 126.934 -

20 Prestiti e anticipazioni 610.426.857 1.820.849 5.561.084 40.043.658 40.043.658 14.281.143

30 Esposizioni Fuori Bilancio 334.376.304 80.575 360.117 4.679.121 4.679.121 423.223

(migliaia di €)

Riduzioni di valore accumulate su strumenti di debito a costo ammortizzato

Garanzie reali ricevute e garanzie finanziarie ricevute

Su esposizioni performing Su esposizioni non

performing Su

esposizioni non-

performing

Di cui esposizioni

forborneDi cuiforborne

Di cui forborne

10 Titoli di debito 90.160 - 33.626 - - -

20 Prestiti e anticipazioni 2.848.183 388.681 24.282.691 7.463.041 11.075.883 7.817.101

30 Esposizioni Fuori Bilancio 267.254 2.612 930.853 47.232 1.176.448 203.245

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

94AL 31 DICEMBRE 2018

EU CR2-A – Dinamica delle rettifiche di valore specifiche e generiche

(migliaia di €)

Rettifiche di valore cumulate specifiche

Rettifiche di valore cumulate generiche

1 Saldo di apertura 1 gennaio 2018 28.068.224 3.094.122

2 Aumenti dovuti a importi accantonati per perdite stimate su crediti nell’esercizio - -

3 Diminuzioni dovute a importi stornati per perdite stimate su crediti nell’esercizio - -

4 Diminuzioni dovute a importi assunti a fronte di svalutazioni - -

5 Trasferimenti tra svalutazioni - -

6 Differenze cambio (+/-) (228.024) (78.545)

7 Business combinations, inlcuse acquisizioni e vendite di partecipate (+/-) (3.134) (2.263)

8 Altre variazioni (+/-) (3.632.520) (74.971)

9 Saldo di chiusura 31 gennaio 2018 24.204.546 2.938.343

10 Recuperi rilevati direttamente a prospetto di conto economico complessivo 191.801 60

11 Rettifiche di valore rilevate direttamente a prospetto di conto economico complessivo (455.076) (26.371)

Nota: I saldi di apertura sono rappresentati in accordo al principio contabile IFRS9. Per le rettifiche specifiche è stato riportato il saldo al 1 gennaio 2018 dello Stage 3 Non Performing. Per le rettifiche generiche è stato riportato il saldo al 1 gennaio 2018 degli Stage 1 e 2. La tabella riporta le principali voci di movimentazione secondo le previsioni dello IAS 39 per cui le singole componenti di movimentazione sono state riportate nella voce “Altre variazioni” non essendo, le stesse, associabili alle nuove casistiche di incrementi e diminuzioni previste dall'IFRS9.

Il saldo della voce “altre variazioni” pari a complessivi -3.707 milioni è sostanzialmente attribuito alla riduzione dell'accantonamento dovuta a cancellazioni parzialmente compensata dagli effetti connessi alle variazioni del rischio di credito.

EU CR2-B – Dinamica delle esposizioni deteriorate lorde: crediti e titoli di debito

(migliaia di €)

Movimenti nel 2018

Valore di bilancio delle esposizioni deteriorate al 31.12.2018

Esposizione lorda iniziale 01.01.2018 47.539.123

Crediti e titoli di debito diventati non performing nell'ultimo periodo di reporting 6.400.819

Uscite verso crediti performing (1.729.413)

Cancellazioni (3.612.093)

Altre variazioni (8.312.094)

Esposizione lorda finale 31.12.2018 40.286.342

La tabella si riferisce alle esposizioni verso banche e verso clientela.

Il saldo della voce “altre variazioni” di -8.312 milioni è generato principalmente dai seguenti effetti: • Gli incassi intervenuti nel periodo (-5.731 milioni) • I realizzi per cessione (-1.343 milioni).

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

I

95

Rischio di credito: uso delle ECAI

Rischio di credito – metodologia standardizzata

Elenco delle ECAI (Agenzia esterna per la valutazione del merito di credito - External Credit Assessment Institution) ed ECA (Agenzia per il credito all’esportazione - Export Credit Agency) utilizzate nella metodologia standardizzata e dei portafogli in cui sono applicati i rating delle stesse.

Portafogli ECA / ECAI Caratteristiche del rating19

Esposizioni verso amministrazioni centrali o banche centrali

- Fitch Ratings;

- Moody's Investor Services;

- Standard and Poor's Rating Services

Solicited and Unsolicited

Esposizioni verso amministrazioni regionali o autorità locali

Esposizioni verso organismi del settore pubblico

Esposizioni verso banche multilaterali di sviluppo

Esposizioni verso enti

Esposizioni verso imprese

Elementi che rappresentano posizioni verso la cartolarizzazione

Esposizioni verso enti e imprese con una valutazione del merito di credito a breve termine

Esposizioni sotto forma di quote o di azioni in organismi di investimento collettivi (OIC)

Il processo utilizzato per trasferire il rating di controparte e il rating di emissione segue la logica descritta nell'articolo 139 del CRR e confronta il livello di antergazione /postergazione del credito e il peso di rischio risultante con e senza l'applicazione del rating specifico dell'emissione.

19 Solicited rating: il rating rilasciato sulla base di una richiesta del soggetto valutato e verso un corrispettivo. Sono equiparati ai solicited rating i rating rilasciati in assenza di richiesta qualora precedentemente il soggetto abbia ottenuto un solicited rating dalla medesima ECAI. Unsolicited rating: il rating rilasciato in assenza di richiesta del soggetto valutato e di corresponsione di un corrispettivo.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

96AL 31 DICEMBRE 2018

Gli ammontari esposti nella tabella sopra, includono le esposizioni fuori bilancio prima dell’applicazione del fattore di conversione del credito.

EU CR4 - Metodo standardizzato - Esposizione al rischio di credito ed effetti dell'attenuazione del rischio di credito (CRM) (migliaia di €)

DESCRIZIONE

a b c d e f

ESPOSIZIONI PRE CCF E CRM ESPOSIZIONI POST CCF E

CRM RWA E RWA MEDIO

ESPOSIZIONI PER CASSA

ESPOSIZIONI FUORI

BILANCIOESPOSIZIONI

PER CASSA

ESPOSIZIONI FUORI

BILANCIO RWA RWA MEDIO

1 Amministrazioni centrali o banche centrali 147.712.684 1.372.168 163.894.919 1.414.011 22.307.916 13,49%

2 Amministrazioni regionali o autorità locali 20.570.707 4.334.207 24.539.263 718.133 712.191 2,82%

3 Organismi del settore pubblico 8.246.348 1.931.735 6.188.944 178.931 826.448 12,98%

4 Banche multilaterali di sviluppo 476.030 59.176 1.314.505 53.917 1 -

5 Organizzazioni internazionali 1.462.793 - 1.462.793 - - -

6 Enti 3.975.582 2.809.012 5.442.464 1.008.569 2.229.007 34,55%

7 Imprese 59.270.207 34.483.122 53.948.508 8.530.451 60.163.438 96,29%

8 Al dettaglio 34.241.501 11.260.843 32.311.070 1.320.755 24.001.094 71,36%

9 Garantite da ipoteche sui beni immobili 11.475.874 124.389 11.475.877 61.031 4.524.802 39,22%

10 Esposizioni in stato di default 4.564.592 560.016 4.481.466 114.135 5.186.467 112,86%

11 Posizioni associate a un rischio particolarmente elevato 2.037.327 433.684 2.021.313 375.586 3.595.348 150,00%

12 Obbligazioni garantite 375.485 - 375.485 - 78.120 20,81%

13Crediti verso enti e imprese con una valutazione del merito di credito a breve termine 1.766.880 115.761 1.766.883 22.910 1.040.079 58,11%

14 Organismi di investimento collettivo 16.521 - 16.522 - 20.765 125,68%

15 Strumenti di capitale 6.310.621 - 6.310.621 - 11.305.928 179,16%

16 Altre esposizioni 15.261.044 - 15.261.044 - 12.025.732 78,80%

17 Totale al 31.12.2018 317.764.196 57.484.113 330.811.677 13.798.429 148.017.336 42,95%

18 Totale al 30.06.2018 296.339.619 62.362.631 309.555.424 13.473.438 147.594.869 45,69%

C ON SIST EN ZE A L 3 1.12 .2 018 C ON SIST EN Z E A L 3 1.12 .2 0 17

POR TA F OGLIO R EGOLA M EN T A R E

ESPOSIZ ION E C O N

A T TEN U A Z ION E D EL

R ISC HIO D I C R ED IT O

ESPOSIZ ION E SEN ZA

A TT EN U A Z IO N E D EL

R ISC HIO D I C R ED ITO

ESPOSIZ ION E C ON

A T T EN U A ZION E D EL

R ISC HIO D I C R ED IT O

ESPOSIZ ION E SEN Z A

A T T EN U A Z ION E D EL

R ISC HIO D I C R ED IT O

4 0 3 .38 7.8 0 0 3 99 .0 4 9 .3 2 8 4 43 .6 9 5.2 83 4 3 9 .6 72 .2 0 1

Esposizioni verso o garant ite da amminist razioni cent rali e banche centrali 173.622 .223 154 .633 .089 212 .551.208 195.416.360

Esposizioni verso o garant ite da amminist razioni reg ionali o auto rità locali 30 .152 .362 26 .128.565 35.856.775 31.416 .747

Esposizioni verso o garant ite da organismi del set to re pubblico 8.466.967 10 .634 .606 10 .374.940 12 .547.220

Esposizioni verso o garant ite da banche mult ilaterali d i sviluppo 1.618 .363 722 .721 1.273.609 436 .505

Esposizioni verso o garant ite da organizzazioni internazionali 1.462.793 1.462.793 1.381.704 1.381.704

Esposizioni verso o garant ite da ent i 14.158.768 17.928.945 7.448.041 14.100 .356

Esposizioni verso o garant ite da imprese e alt ri sogget ti 86 .969.421 95.864.560 86 .296 .784 93.165.197

Esposizioni al dettag lio 43 .417.896 46.578 .581 44.912 .845 47.268 .749

Esposizioni garant ite da immob ili 11.600 .263 11.600 .263 10.256 .503 10 .256 .503

Esposizioni in stato di default 5.035.455 5.131.858 6.186 .878 6 .325.808

Esposizioni ad alto rischio 2 .454.997 2 .471.011 2 .589.623 2.591.112

Esposizioni sot to forma di obb ligazioni bancarie garant ite 375.485 375.485 436 .952 436 .952

Esposizioni a b reve termine verso imprese e alt ri sogget t i o ent i 2 .464.621 3.928.665 1.433 .067 1.632.634

Esposizioni verso organismi di invest imento collet tivo del risparmio (OICR) 16 .521 16 .521 237.605 237.605

Esposizioni in st rument i di capitale 6.310.621 6 .310.621 6 .659.868 6 .659.868

Alt re esposizioni 15.261.044 15.261.044 15.798.881 15.798 .881

Distribuzione delle esposizioni: metodologia standardizzata (migliaia di €)

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

I

97

Le tabelle sopra riportano l’esposizione (relativa al rischio di credito e controparte) prima del fattore di conversione del credito.

PORTAFOGLIO REGOLAM ENTATO 0% 2% 4% 10% 20% 35% 50% 70% 75% 100% 150% 250% 370% 1250%

Altre

Ponderazion i Totale

Espos iz ioni verso o garantite da amministraz ioni centrali e banche centrali 152.483.911 1.334.188 705.320 13.173.184 - 3.372.311 173.622.223

Espos iz ioni verso o garantite da Amminis trazioni regionali o autorità locali 24.955.937 5.002.751 91 193.583 - - 30.152.362

Espos iz ioni verso o garantite da organismi del settore pubblico 5.132.340 1.762.935 76.277 1.495.415 - - 8.466.967

Espos iz ioni verso o garantite da banche multilaterali di sv iluppo 1.618.362 - 1 - - - 1.618.363

Espos iz ioni verso o garantite da Organizzaz ioni internazionali 1.462.793 - 1.462.793

Espos iz ioni verso o garantite da enti 3.856.176 24.125 7.504.987 1.455.819 1.316.641 1.020 - 14.158.768

Espos iz ioni verso o garantite da imprese e altri soggetti - - 1.942.127 1.232 3.019.407 22.389 81.651.933 332.333 86.969.421

Espos iz ioni al dettaglio 43.417.896 43.417.896

Espos iz ioni garantite da immobili 7.083.864 4.516.399 - - - - - 11.600.263

Espos iz ioni in s tato di default 3.463.520 1.571.935 - 5.035.455

Espos iz ioni ad alto rischio 2.454.997 - 2.454.997

Espos iz ioni sotto forma di obbligaz ioni bancarie garantite 915 364.188 10.382 - - 375.485

Espos iz ioni a breve termine verso imprese e altri soggetti o enti 749.422 493.115 1.032.070 190.014 - 2.464.621

Espos iz ioni verso Organismi di investimento collettivo del risparmio OICR 4.612 - - - - - - 6.652 - - - - 5.257 16.521

Espos iz ioni in s trumenti di capitale 2.980.416 - 3.330.205 - - - 6.310.621

Altre Esposizioni 2.557.608 847.130 11.856.306 - - 15.261.044

Metodologia standardizzata delle attività di rischio (migliaia di €)

ESPOSIZIONE CON ATTENUAZIONE DEL RISCHIO AL 31.12.2018

PORTAFOGLIO REGOLAM ENTATO 0% 2% 4% 10% 20% 35% 50% 70% 75% 100% 150% 250% 370% 1250%

Altre

ponderazioni Totale

Esposiz ioni verso o garantite da amministraz ioni centrali e banche centrali 133.242.175 1.390.731 699.473 13.634.219 - 3.372.311 154.633.089

Esposiz ioni verso o garantite da Amminis trazioni regionali o autorità locali 21.251.900 4.682.389 91 194.185 - - 26.128.565

Esposiz ioni verso o garantite da organismi del settore pubblico 4.999.762 3.138.681 71.412 2.424.751 - - 10.634.606

Esposiz ioni verso o garantite da banche multilaterali di sv iluppo 722.720 - 1 - - - 722.721

Esposiz ioni verso o garantite da Organizzaz ioni internazionali 1.462.793 - 1.462.793

Esposiz ioni verso o garantite da enti 6.255.509 24.125 6.992.175 2.769.913 1.886.203 1.020 - 17.928.945

Esposiz ioni verso o garantite da imprese e altri soggetti - - 2.165.531 - 2.413.114 - 90.873.074 412.841 95.864.560

Esposiz ioni al dettaglio 46.578.581 46.578.581

Esposiz ioni garantite da immobili 7.083.864 4.516.399 - - - - - 11.600.263

Esposiz ioni in s tato di default 3.303.799 1.828.059 - 5.131.858

Esposiz ioni ad alto rischio 2.471.011 - 2.471.011

Esposiz ioni sotto forma di obbligaz ioni bancarie garantite 915 364.188 10.382 - - 375.485

Esposiz ioni a breve termine verso imprese e altri soggetti o enti 871.151 493.114 2.374.386 190.014 - 3.928.665

Esposiz ioni verso Organismi di investimento collettivo del risparmio OICR 4.612 - - - - - - 6.652 - - - - 5.257 16.521

Esposiz ioni in s trumenti di capitale 2.980.417 - 3.330.204 - - - 6.310.621

Altre Esposizioni 2.557.607 847.129 11.856.308 - - 15.261.044

(migliaia di €)

ESPOSIZIONE SENZA ATTENUAZIONE DEL RISCHIO AL 31.12.2018

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT 98

AL 31 DICEMBRE 2018

La tabella sopra è relativa al rischio di credito e riporta l’esposizione per cassa e fuori bilancio con attenuazione del rischio e dopo il fattore di conversione del credito. L’ammontare delle deduzioni riporta l’eccedenza rispetto alla soglia di deduzione condizionale ai sensi dell’articolo 48 del CRR “Soglie per l’esenzione della detrazione dal capitale primario di classe 1”. Nello specifico, le attività fiscali differite che dipendono dalla redditività futura e derivano da differenze temporanee, sommate agli strumenti del capitale primario di classe 1 emessi da soggetti del settore finanziario in cui UniCredit ha un investimento significativo e detenuti da UniCredit direttamente, indirettamente e sinteticamente, superano il 17,65% dell'importo residuo degli elementi del capitale primario di classe 1 a seguito dell'applicazione delle rettifiche e delle detrazioni di cui agli articoli da 32 a 36 del CRR. Gli ammontari delle deduzioni in oggetto sono illustrate nel dettaglio all’interno della tavola denominata “Indicazione separata delle deduzioni (Art. 437.d del CRR)”, inclusa nella presente sezione dedicata ai Fondi Propri.

0 % 2 % 4 % 10 % 2 0 % 3 5 % 5 0 % 7 0 % 7 5 % 10 0 % 15 0 % 2 5 0 % 3 7 0 % 12 5 0%

ALTRE

P ONDERAZI

ONI DEDOTTE TOTALE

DI CUI P RIV E

DI RATING

1Esposizioni verso amministrazioni centrali o banche centrali 144.369.709 - 687.864 1.810.721 1.308.812 - 705.291 - - 13.054.223 - 3.372.310 - - - 309.591 165.308.930 64.905.677

2Esposizioni verso amministrazioni regionali o

autorità locali 22.428.768 - - - 2.645.451 - 91 - - 183.086 - - - - - - 25.257.396 8.976.333

3 pubblico 4.780.936 - - - 905.026 - 71.842 - - 610.071 - - - - - - 6.367.875 1.419.250

4 sviluppo 1.368.422 - - - - - - - - - - - - - - - 1.368.422 943.339

5 Esposizioni verso organizzazioni internazionali 1.462.793 - - - - - - - - - - - - - - - 1.462.793 966.649

6 Esposizioni verso enti - - - - 4.840.243 - 692.419 - - 917.866 505 - - - - - 6.451.033 3.786.301

7 Esposizioni verso imprese 71.530 - - - 1.263.850 1.229 1.875.857 22.386 - 58.963.535 280.572 - - - - - 62.478.959 56.467.640

8 Esposizioni al dettaglio - - - - - - - - 33.631.825 - - - - - - - 33.631.825 32.456.759

9Esposizioni garantite da ipoteche su beni immobili - - - - - 7.044.550 4.492.358 - - - - - - - - - 11.536.908 10.680.056

10 Esposizioni in stato di default - - - - - - - - - 3.413.866 1.181.735 - - - - - 4.595.601 4.552.683

11Esposizioni associate a un rischio

particolarmente elevato - - - - - - - - - - 2.396.899 - - - - - 2.396.899 2.390.198

12 garantite - - - 915 364.188 - 10.382 - - - - - - - - - 375.485 10.382

13Esposizioni verso enti e imprese con una

valutazione del merito di credito a breve - - - - 720.686 - 482.002 - - 451.430 135.675 - - - - - 1.789.793 -

14Esposizioni sotto forma di quote o di azioni in

organismi di investimento collettivi 4.612 - - - - - - - - 6.653 - - - - 5.257 - 16.522 7.756

15 Esposizioni in strumenti di capitale - - - - - - - - - 2.980.414 - 3.330.207 - - - 305.726 6.310.621 2.626.208

16 Altre posizioni 2.557.608 - - - 847.130 - - - - 11.856.306 - - - - - - 15.261.044 14.126.579

17 Tota le a l 3 1.12 .2 0 18 17 7 .0 4 4 .3 7 8 - 6 8 7 .8 6 4 1.8 11.6 3 6 12 .8 9 5 .3 8 6 7 .0 4 5 .7 7 9 8 .3 3 0 .2 4 2 2 2 .3 8 6 3 3 .6 3 1.8 2 5 9 2 .4 3 7 .4 5 0 3 .9 9 5 .3 8 6 6 .7 0 2 .5 17 - - 5 .2 5 7 6 15 .3 17 3 4 4 .6 10 .10 6 2 0 4 .3 15 .8 10

18 Tota le a l 3 0 .0 6 .2 0 18 15 6 .0 8 5 .4 5 5 2 3 .9 4 4 7 19 .89 9 2 .5 7 3 .4 5 6 10 .6 4 9 .0 0 3 6 .4 13 .8 0 9 7 .8 0 1.9 5 6 2 6 .7 0 5 3 3 .3 8 0 .13 6 9 5 .7 0 6 .8 12 3 .7 5 6 .3 5 4 5 .8 8 6 .0 5 8 - - 5 .2 7 6 - 3 2 3 .0 2 8 .8 6 3 17 1.5 2 3 .6 4 6

(migliaia di €)

CLAS S I DI ES P OS IZIONE

EU CR5 – Rischio di credito - approccio standardizzato

P ONDERAZIONI

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

I

99

EU CCR3 - Approccio standardizzato – Esposizione al rischio di controparte suddiviso per portafoglio regolamentare e ponderazione (migliaia di €)

CLASSI DI ESPOSIZIONE

PONDERAZIONI

0% 2% 4% 10% 20% 50% 70% 75% 100% 150% ALTRE

PONDERAZIONI TOTALE

DI CUI PRIV E DI RATING

1 Esposizioni verso amministrazioni centrali o banche centrali 5.476.513 - - 3.758 25.309 - - - 42.657 - - 5.548.237 79.274

2 Esposizioni verso amministrazioni regionali o autorità locali 1.098.672 - - - 124.979 - - - - 2.617 - 1.226.268 99.022

3 Esposizioni verso organismi del settore pubblico 348.204 - - - 910 1.462 - - 25.290 - - 375.866 41.996

4 Esposizioni verso banche multilaterali di sviluppo 196.666 - - - - - - - - - - 196.666 -

5 Esposizioni verso organizzazioni internazionali - - - - - - - - - - - - -

6 Esposizioni verso enti - 3.856.176 24.125 - 766.888 301.713 - - 12.229 10 - 4.961.141 1.462.281

7 Esposizioni verso imprese - - - - 29.352 125.328 - - 1.355.502 5.118 - 1.515.300 1.327.951

8 Esposizioni al dettaglio - - - - - - - 219.947 - - - 219.947 4.027

9 Esposizioni verso enti e imprese con una valutazione del merito di credito a breve termine - - - - 21.680 1.130 - - 558.041 1.140 - 581.991 79

10 Altre posizioni - - - - - - - - - - - - -

11 Totale al 31.12.2018 7.120.055 3.856.176 24.125 3.758 969.118 429.633 - 219.947 1.993.719 8.885 - 14.625.416 3.014.630

12 Totale al 30.06.2018 8.186.326 2.848.984 29.912 3.708 1.178.900 531.492 - 192.051 1.569.226 54.884 - 14.595.483 3.027.661

La tabella sopra è relativa al rischio di controparte e riporta l’esposizione con attenuazione del rischio dopo il del fattore di conversione del credito.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

100AL 31 DICEMBRE 2018

Rischio di credito: uso del metodo IRB

Con provvedimento N. 365138 del 28 marzo 2008 Banca d’Italia ha autorizzato il gruppo UniCredit all’utilizzo dei Metodi Avanzati per la determinazione del requisito patrimoniale sui rischi di credito e sui rischi operativi. Con specifico riferimento al rischio di credito, il Gruppo è attualmente autorizzato ad utilizzare le stime interne dei parametri PD, LGD ed EAD per il portafoglio crediti di Gruppo (Stati Sovrani, Banche, Multinazionali e transazioni di Global Project Finance) e per i portafogli creditizi locali delle principali banche del Gruppo (Imprese ed Esposizioni al dettaglio). Relativamente ai portafogli Mid-Corporate e Small Business di UniCredit S.p.A., sono attualmente in uso i parametri di EAD regolamentare. Dette metodologie sono state adottate da UniCredit S.p.A. (UCI), da UniCredit Bank AG (UCB) e da UniCredit Bank Austria AG (UCBA). In coerenza con il piano di estensione progressiva dei metodi IRB approvato dal Gruppo e comunicato all’Autorità di Vigilanza (Roll-out Plan), a partire dal 2008 tali metodi sono stati estesi ed autorizzati anche alle società del Gruppo attualmente denominate UniCredit Luxembourg S.A (incorporata in UCB AG da luglio 2018), Unicredit Leasing GMBH e sue controllate, UniCredit Banka Slovenija d.d., UniCredit Bulbank AD, UniCredit Bank Czech Republic and Slovakia a.s., UniCredit Bank Ireland p.l.c, UniCredit Bank Hungary, UniCredit Bank Romania a.s. e Ao UniCredit Bank in Russia. La presente informativa qualitativa è strutturata illustrando i sistemi di rating autorizzati dagli Organi di Vigilanza per classe di attività prevalente. Il seguente schema riassuntivo presenta i sistemi di rating in uso nel Gruppo con l’indicazione della classe di attività di riferimento e delle Società in cui sono utilizzati.

Asset class Prevalente Sistema di Rating Società

Amministrazioni centrali e banche centrali

Gro

upw

ide

Stati Sovrani (PD, LGD,EAD) UCI, UCB AG, UCBA AG, UCB CZ, UCB SK, UCB RO(*)

Intermediari Vigilati Instituzioni Finanziarie &Banche (PD, LGD,EAD) UCI, UCB AG, UCBA AG, UCB Slo(*), UCB IE(*), UCB BG(*), UCB CZ, UCB HU(*) (**), UCB SK, UCB RO(*), UCL GMBH

Imprese Multinational (PD, LGD, EAD) UCI(***), UCB AG, UCBA AG, UCB Slo(*), UCB BG, UCB CZ, UCB HU*, UCB SK, UCB RO(*), UCL GMBH, AO UCB(*)

Global Project Finance (PD, LGD, EAD) UCI, UCB AG, UCBA AG, UCB CZ, UCB SK

Local

Rating Integrato Corporate RIC (PD, LGD) UCI

Mid Corporate (PD, LGD, EAD) UCB AG, UCBA AG, UCB CZ, UCL GMBH,UCB BG

Foreign Small and Mediumsized Enterprises (PD, LGD, EAD) UCB AG

Income Producing Real Estate (IPRE) (PD, LGD, EAD) UCB AG, UCBA AG, UCB CZ

Acquisition and Leverage Finance (PD, LGD, EAD) UCB AGGlobal Shipping (PD, LGD, EAD) UCB AGWind Project Finance (PD, LGD, EAD) UCB AGCommercial Real Estate Finance (PD, LGD, EAD) UCB AGNon Profit (PD, LGD, EAD) UCBA AGReal Estate Customers (PD, LGD, EAD) UCBA AGMid-Corporate (PD) UCB HU(*), UCB Slo(*), UCB SK(*),

UCB RO(*)

Aircraft Finance (PD) UCB AGIncome Producing Real Estate (IPRE) (Slotting criteria) UCB BG, UCB SKObject Finance e Project Finance (Slotting criteria) UCL GMBHProject Finance (Slotting criteria) UCB BG

Intermediari Vigilati / Imprese

Altri sistemi di rating minori (Public Sector Entities, Municipalities, Religious Companies, Leasing) (PD, LGD, EAD)

UCB CZ

Esposizioni al dettaglio Rating Integrato Small Business RISB (PD, LGD) UCIRating Integrato Privati (RIP) Mutui Ipotecari (PD, LGD, EAD) UCI

Scoperti di conto e Carte di Credito (PD, LGD, EAD)(****) UCI

Prestiti Personali (PD, LGD, EAD)(****) UCI

Small Business (PD, LGD, EAD) UCB AG, UCBA AG, UCB CZ, UCL GMBH, UCB BG

Private Individuals (PD, LGD, EAD) UCB AG, UCBA AG, UCB CZ, UCB BG

Cartolarizzazioni Asset Backed Commercial Paper (PD, LGD, EAD) UCB AG

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

I

101

(*) Queste società sono attualmente autorizzate all’utilizzo dell’approccio IRB Foundation e dunque utilizzano solo la stima interna di PD ai fini del calcolo del requisito patrimoniale. (**) Per tale società il sistema di rating GW BANKS è stato autorizzato per la sola parte del modello relativa alle banche commercial ad esclusione del segmento Securities Industry. (***) A partire dal 2012, il modello di rating Group Wide Multinational Corporate (GW MNC) (per la stima dei parametri PD, LGD e EAD) è adottato anche per il portafoglio Italian Large Corporate (ILC), che include le società italiane con ricavi operativi tra 250 e 500 milioni di euro. (****) Sistemi autorizzati dal 2010 il cui utilizzo IRB a fini regolamentari è prudenzialmente previsto al completamento dell’attività di revisione dei suddetti modelli.

Legenda:

UCI: UniCredit S.p.A. UCB AG: UniCredit Bank AG (che incorpora UniCredit Luxembourg S.A. da luglio 2018) UCBA AG: UniCredit Bank Austria AG UCB IE: UniCredit Bank Ireland plc. UCL GMBH: UniCredit Leasing GMBH e controllate (UniCredit Leasing Finance GMBH, UniCredit Leasing Aviation GMBH) UCB Slo: UniCredit Banka Slovenija d.d.

UCB BG: UniCredit Bulbank AD UCB CZ: portafoglio ceco di UniCredit Bank Czech Republic and Slovakia a.s. UCB HU: UniCredit Hungary UCB SK: portafoglio slovacco di UniCredit Bank Czech Republic and Slovakia a.s. UCB RO: UniCredit Bank Romania a.s. AO UCB Ao UniCredit Bank (Russia)

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

102AL 31 DICEMBRE 2018

Una Master Scale di Gruppo, integrata nelle Regole di Governance di Gruppo, è stata addotta al fine di avere una visione condivisa e comune sulla rischiosità dei clienti e migliorare la comunicazione o il reporting gestionale.

La Rating Master Scale di Gruppo si basa sulle seguenti assunzioni: • le classi di rating Investment grade / non-Investment grade sono chiaramente separate; • il range di PD è sufficientemente ampio (da AAA fino a Default) e le classi di default corrispondono a quelle definite

a Banca d’Italia; • la Rating Master Scale di Gruppo si basa sulla scala di rating di Standard & Poor’s: le classi Investment grade sono

strettamente allineate con le classi di PD di S&P; mentre le classi di rating non-investment sono più granulari.

La Rating Master Scale di Gruppo è utilizzata solo ai fini di reporting gestionale, quindi non ha impatto sui sistemi di rating interni (IRB), sulla loro compliance con i requisiti previsti dall’Accordo di Basilea e sul piano di estensione progressiva. La metodologia di calcolo delle attività ponderate per il rischio, della perdita attesa, e degli accantonamenti non cambia. Non c’è inoltre impatto sul pricing dei prestiti e non è necessario effettuare una ricalibrazione dei modelli di rating esistenti.

La corrispondenza fra le classi di PD previste dalla Group Master Scale e quelle di agenzie di rating esterne (S&P’s) è puramente indicativa e di conseguenza potrebbe variare nel tempo.

Tabella Rating Master Scale di Gruppo

Rating Class (disaggregata e aggregata)

PD Min PD Max S&P proxy Rating Equivalent

A 01 0,0000% 0,0036% AAA

B1

02

0,0036% 0,0065% AA+

B2 0,0065% 0,0116% AA

B3 0,0116% 0,0208% AA-

C1

03

0,0208% 0,0371% A+

C2 0,0371% 0,0663% A

C3 0,0663% 0,1185% A-

D1

04

0,1185% 0,2116% BBB+

D2 0,2116% 0,3779% BBB

D3 0,3779% 0,5824% BBB-

E1

05

0,5824% 0,7744% BB+

E2 0,7744% 1,0298% BB

E3 1,0298% 1,3693% BB-

F1

06

1,3693% 1,8209% B+

F2 1,8209% 2,4214% B+

F3 2,4214% 3,2198% B+

G1

07

3,2198% 4,2816% B

G2 4,2816% 5,6935% B

G3 5,6935% 7,5710% B

H1

08

7,5710% 10,0677% B-

H2 10,0677% 13,3876% B-

H3 13,3876% 17,8023% B-

I1

09

17,8023% 23,6729% CCC

I2 23,6729% 31,4793% CC

I3 31,4793% 99,9999% C

X1

10

Scaduti deteriorati 100% D

X2 Inadempienze probabili 100% D

X3 Sofferenze 100% D

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

I

103

Tutti i sistemi di rating interno adottati dal Gruppo rappresentano una componente fondamentale dei processi decisionali e di gestione del rischio di credito. In particolare le aree di utilizzo dei rating e dei parametri di PD, LGD e EAD sono le seguenti:

• Il processo creditizio, nelle diverse fasi: o Concessione/riesame. L’assegnazione dei rating interni rappresenta una componente fondamentale nel

processo di valutazione del merito creditizio della controparte/transazione e costituisce una fase indispensabile per la concessione/riesame delle linee di credito. Il rating, assegnato prima del processo decisionale, è una parte integrante della valutazione del merito creditizio ed è commentato nella proposta creditizia. Pertanto, la PD risultante dal sistema di rating interno, unitamente all’ammontare delle esposizioni creditizie, è una componente per definire l’Organo competente per la delibera;

o Monitoraggio. L’obiettivo principale del processo di monitoraggio creditizio è l’identificazione del deterioramento del merito di credito della controparte /transazione, e della definizione tempestiva delle più appropriate azioni correttive, con lo scopo di riportare le posizioni creditizie allo stato regolare e evitare la classificazione di default. Le azioni si focalizzano principalmente sui segnali di peggioramento reale o potenziale del rischio di credito e sul prendere decisioni adeguate come la potenziale riduzione delle esposizioni fino a giungere al totale disimpegno nei confronti del cliente. Opzioni possibili possono includere anche la richiesta di garanzie nuove o incrementali con conseguente riduzione della LGD, nonché con impatto positivo su EAD e un possibile miglioramento nella fase successiva di recupero;

o Recupero crediti. La valutazione della strategia proposta ha lo scopo di definire il piano di recupero, le previsioni di perdita, i flussi di cassa netti attesi (dopo l’escussione delle garanzie reali e personali) e tutte le altre grandezze rilevanti al fine del calcolo del Valore Attuale Netto (“NPV”), sulla base delle relative ipotesi prudenziali di recupero, tenendo conto di tutti i costi connessi e delle probabilità di insuccesso della strategia. Tale valutazione va svolta anche in un’ottica di LGD stimata.

• Politiche di accantonamento. Per la clientela in bonis, dal 1 gennaio 2018, la metodologia dell’IFRS9 per la stima della perdita di credito attesa (Expected Credit Loss - ECL) prevede che non debba necessariamente verificarsi una variazione di status creditizio per il riconoscimento di una perdita su crediti. Le perdite attese sono ricalcolate ad ogni data di segnalazione al fine di riflettere i cambiamenti di rischio di credito di uno strumento finanziario dalla rilevazione iniziale. Per determinare le perdite attese sono utilizzate informazioni predittive e fattori macro economici. Inoltre la misurazione dei parametri di rischio per il calcolo delle perdite attese deve riflettere un valore oggettivo e ponderato per le probabilità, determinato valutando un range di possibili scenari. Viene adottato un approccio per stadi: i) stadio 1, relativo a tutti i nuovi asset finanziari per i quali non si è verificato un aumento significativo del rischio di credito rispetto all’iscrizione iniziale. La perdita attesa degli strumenti finanziari classificati nello stadio 1 è valutata su un orizzonte temporale di 12 mesi. ii) stadio 2, comprende le esposizioni per cui si è verificato un aumento significativo del rischio di credito rispetto all’iscrizione iniziale seppur non mostrano evidenza di un oggettivo evento di rischio di credito. La perdita attesa degli strumenti finanziari classificati nello stadio 2 è valutata su un orizzonte temporale lifetime. iii) per controparti nello stato di default (stadio 3) l’ammontare recuperabile stimato è il valore attualizzato dei flussi di cassa attesi, scontate al tasso effettivo di interesse originario dell’esposizione. Per queste controparti deve essere registrata una perdita attesa su un orizzonte temporale lifetime.

• Gestione ed allocazione del capitale. Il rating è anche un elemento essenziale per il processo di quantificazione, gestione e allocazione del capitale che è eseguito su una prospettiva basata sul rischio. In particolare, gli output dei sistemi di rating alimentano il calcolo dell’RWA e della Perdita Attesa che vengono integrati nei processi volti alla gestione e allocazione del capitale, come pure in quelli volti alla determinazione delle misure “risk adjusted performance” e del conto economico rettificato.

• Strategia di rischio. La rischiosità della clientela rappresenta un driver rilevante nel contesto della risk strategy e del budgeting al fine della quantificazione dell’RWA e delle rettifiche nette.

• Reportistica. L'obiettivo principale delle attività di reporting e di monitoraggio effettuate dalla funzione di Risk Management di Gruppo è l'analisi dei principali fattori e parametri del rischio di credito (esposizione, composizione del portafoglio, qualità dell'attivo, costo del rischio, “shortfall”, ecc) al fine di adottare tempestivamente tutte le contromisure a livello di portafogli, sub-portafogli o di singole controparti. Il reporting rappresenta uno strumento gestionale per supportare il processo decisionale nella gestione e mitigazione dei rischi. La funzione Group Risk Management effettua reporting del rischio di credito a livello di portafoglio, producendo reportistica a livello di Gruppo, sia ricorrente sia specifica (a richiesta del Top Management, Autorità di Vigilanza o Enti esterni, per esempio le agenzie di rating), con l'obiettivo di analizzare le principali componenti di rischio e il loro andamento nel corso del tempo e, quindi, di rilevare eventuali segnali di deterioramento in una fase precoce e, in seguito, mettere in atto azioni correttive appropriate. Le performance del portafoglio di credito vengono analizzate con riferimento ai suoi principali fattori di rischio (come la crescita e indicatori di rischio), segmenti di clientela, le regioni, i settori industriali, performance dei crediti deteriorati e la relativa copertura. Di seguito la lista della reportistica più rilevante a livello di Gruppo: o Report di rischio integrato (Integrated Risk Report) include, tra i vari argomenti, informazioni sulla metrica di

PD/classe del debitore, con una vista specifica per segmento (e.g., stima dei parametri di rischio per classe, analisi del profilo per classe e per migrazioni tra le classi) e focus sul portafoglio di UniCredit S.p.A. Questa relazione è prodotta con frequenza trimestrale, condivisa internamente a livello di management/ board ed esternamente con le Autorità di Vigilanza.

o Report sul monitoraggio delle strategie di rischio di credito del Gruppo (Group Credit Risk Strategies monitoring) espone l’evoluzione dei parametri di rischio ed è redatta trimestralmente sia a livello di Gruppo che a livello di Business/ Regione. La relazione riporta l’evoluzione dei parametri di rischio e dei relativi driver rilevanti (e.g., EL, Redditività Corretta per il Rischio o RACE) a livello di regione, divisione e asset class. Trimestralmente la relazione è presentata al Group Risk & Internal Control Committee (GR&ICC) e all’Internal Control & Risk Committee (IC&RC).

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

104AL 31 DICEMBRE 2018

o Relazioni della funzione di convalida, con cui gli organi manageriali sono informati periodicamente sulle debolezze più significative insite nei modelli. Le principali relazioni di convalida sono:

­ Relazione della funzione di convalida: formalizzata dalla funzione di convalida competente e inviata alle

funzioni CRO (Chief Risk Officer) di competenza.

­ Relazione annuale di convalida interna: formalizzata dalla funzione di convalida di Gruppo (Group Internal

Validation – GIV) annualmente, include i risultati di tutte le attività di convalida condotte durante l’anno sui

sistemi di Pillar I a livello di Gruppo. Tale documento evidenzia l'adeguatezza complessiva di ciascun

sistema di misurazione del rischio descrivendo i principali risultati, nonché le più importanti lacune e

debolezze da indirizzare, oltre che eventuali raccomandazioni emesse dall’Autorità di Vigilanza. In

aggiunta, la relazione fornisce un riepilogo sul sistema di rating "nel suo complesso", aggregando le

valutazioni generali di convalida (Overall Validation Assessment) sulle diverse componenti (modello,

processo, dati, IT). La relazione è presentata a: Collegio Sindacale, incaricato di emettere un parere

formale; alla funzione Internal Audit, per informativa; al Consiglio di Amministrazione, per approvazione;

all’Autorità di Vigilanza, dopo l’approvazione del Consiglio di Amministrazione.

­ Quarterly Validation Overview (QVO): formalizzato dalla funzione di convalida di Gruppo trimestralmente,

offre una panoramica sullo stato delle raccomandazioni e dei principali temi da indirizzare riguardo tutte le

fasi di convalida nonché il monitoraggio del modello di rischio di credito di PD. Una volta l’anno il QVO

contiene anche il monitoraggio del modello di rischio di credito su LGD e EAD. Il QVO è inviato dalla

funzione di convalida ai Chief Risk Officer di Gruppo e a quelli locali per allineamento gestionale interno ed

è anche inviato alla funzione di Internal Audit per informativa. Semestralmente un estratto del QVO in

particolare il risultato dell’attività di monitoraggio sulle raccomandazioni e il monitoraggio della PD, è

riportato al Group Risk & Internal Controls Committee (GR&ICC) e al Internal Controls & Risk Committee

(IC&RC).

o Relazione annuale della funzione di Internal Audit di Capogruppo. La relazione esprime una valutazione sulla funzionalità complessiva del sistema dei controlli interni, descrivendo, tra gli altri, gli esiti delle verifiche svolte, sottolineando le criticità e disfunzioni riscontrate e richiedendo alcune azioni correttive.

Come da “Regolamento (EU) n.575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 26/06/2013, il Gruppo UniCredit è fortemente impegnato a soddisfare tutti i requisiti per la corretta applicazione delle tecniche di Credit Risk Mitigation (CRM) secondo i differenti approcci adottati, Standardizzato, IRB Foundation (F-IRB) o IRB Avanzato (IRB-A), sia ai fini gestionali interni sia ai fini regolamentari in quanto necessari per il calcolo dei requisiti patrimoniali. Per maggiori dettagli sulle tecniche di mitigazione del rischio di credito, si faccia riferimento al capitolo dedicato “Rischio di credito: uso delle tecniche di attenuazione del rischio

Inoltre, lo sviluppo dei sistemi di rating interni e la loro introduzione nei processi aziendali ha comportato la necessità di istituire, sia presso la Capogruppo che presso le Società, un processo di convalida dei sistemi di rating ed un ampliamento delle attività richieste alla funzione di Internal Audit con riferimento alla revisione dei sistemi stessi.

Obiettivo del processo di convalida è esprimere una valutazione in merito al regolare funzionamento, alla capacità predittiva e performance complessiva dei sistemi IRB adottati ed alla loro coerenza con le prescrizioni normative e gli standard interni, in particolare mediante:

• valutazione del processo di sviluppo del modello, con specifico riferimento alla logica sottostante e ai criteri metodologici a supporto della stima dei parametri di rischio;

• valutazione dell’accuratezza delle stime di tutte le componenti di rischio rilevanti mediante l’analisi della capacità di ordinamento e di calibrazione dei parametri anche attraverso adeguati esercizi di benchmarking;

• accertamento che il sistema di rating sia effettivamente utilizzato nei diversi ambiti della gestione; • analisi dei processi operativi, dei presidi di controllo, della documentazione e delle infrastrutture informatiche

connesse con i sistemi di rating.

Il processo di convalida istituito nell’ambito del Gruppo prevede innanzitutto la distinzione tra validazione iniziale e nel tempo (on-going). La validazione iniziale ha l’obiettivo di valutare il posizionamento dei sistemi di rating del Gruppo in relazione ai requisiti minimi regolamentari, alle linee guida e agli standard di Gruppo inerenti a metodologia, processi, qualità dei dati, analisi quantitativa e qualitativa, governance interna ed ambiente tecnologico, identificando eventuali gap o criticità rispetto a tali requisiti, prima dell’approvazione da parte dell’Autorità di Vigilanza o in caso di cambiamenti di tipo significativo. La validazione on-going ha invece l’obiettivo di valutare in modo continuativo il corretto funzionamento del sistema di rating in tutte le sue componenti e di monitorarne la coerenza rispetto ai requisiti interni e regolamentari.

ll processo prevede distinte attribuzioni di responsabilità per la convalida dei cosiddetti sistemi Group-wide e per quelli Locali. Per i sistemi Group wide la cui metodologia di sviluppo è unificata a livello di Gruppo e l’attività di convalida è demandata alla Capogruppo. Come regola generale la Capogruppo è responsabile dell’attività di convalida dei modelli Group Wide e di quelli adottati da UniCredit S.p.A, per tutte le componenti e per tutti i rischi nell’ambito del I Pilastro, del II Pilastro, dei modelli manageriali e del reporting. Le attività di convalida dei modelli locali sono eseguite dalle funzioni di validazione locale, sotto il coordinamento e la supervisione di GIV. Al fine di garantire l’oggettività della convalida sul sistema di misurazione del rischio, il dipartimento responsabile per le attività di convalida è separato da quelli responsabili dello sviluppo del modello, da quelli di risk reporting e dalla funzione di revisione interna (internal Audit). A partire da dicembre 2017, a livello di Capogruppo la funzione di convalida riporta direttamente al Chief Risk Officer di Gruppo e, a livello locale, le funzioni di Validazione Locale riportano ai Chief Risk Officers locali, rispecchiando la struttura della Capogruppo.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

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Il processo di convalida si basa sulle seguenti linee guida: • specifici criteri di prioritizzazione della pianificazione delle attività di validazione, tali da consentire la

concentrazione su quelle a maggior valore aggiunto in termini di controllo dei rischi; • la definizione della profondità delle analisi da svolgere, a seconda della materialità del portafoglio, dei segnali di

potenziale deterioramento delle performance e dell’importanza dei cambiamenti intervenuti sul sistema di rating; • l’omogeneità nel Gruppo della classificazione del grado di importanza delle raccomandazioni e della complessiva

valutazione del Sistema di Rating, in base ai risultati dell’attività di validazione; • il monitoraggio delle raccomandazioni emanate dalla funzione di validazione.

Il dipartimento responsabile delle attività di convalida ha definito e mantiene le linee guida di validazione dei sistemi di rating finalizzate ad una convergenza verso modalità di validazione omogenee, garantendo in tal modo una condivisione dei criteri di valutazione dei risultati, anche mediante l’introduzione di valori soglia comuni (threshold) e il confronto tra i diversi sistemi. L’utilizzo delle soglie consente la riconduzione dei risultati dei test ad un sistema semaforico i cui colori sono associati a diversi livelli di gravità dei fenomeni rilevati. Un set diverso di test è definito per ciascuna attività di validazione (iniziale o on-going). Inoltre, i test si dividono in analisi qualitative ed in analisi quantitative:

• nella parte qualitativa si valutano la bontà della metodologia utilizzata per lo sviluppo del modello, l’inclusione di tutti i fattori rilevanti e la rappresentatività dei dati utilizzati in fase di sviluppo;

• nella parte quantitativa si valutano, tra le altre, performance, stabilità e calibrazione con riferimento sia al modello nel suo complesso che alle specifiche componenti e ai singoli fattori.

Con riferimento all’analisi quantitativa, sono adottate misure specifiche per ogni area; una sintesi è riportata nella tavola di seguito

Parametri Area di analisi Indici PD – LGD Performance Somers’ D EAD Performance AUROC PD Calibrazione Anchor Point and Binomial Test LGD – EAD Calibrazione T-Test and Cohen’s D Test

PD – LGD - EAD Stabilità Population Stability Index and Migration Matrix

PD – LGD - EAD Rappresentatività Population Stability Index

Ulteriori aree di analisi relative a requisiti organizzativi previsti dalla Normativa Europea di riferimento sono i processi, IT e data quality. I dati e i documenti relativi alle attività di convalida sinora effettuate sono conservati in appositi archivi che garantiscono un rapido accesso nonché la sicurezza delle informazioni e la replicabilità di tutte le analisi effettuate. I risultati dell’attività di convalida interna, che coinvolgono i sistemi di rating in ogni loro componente (metodologie, processi, aspetti Data Quality e IT), sono sintetizzati nell’ambito della relazione annuale di convalida, portata all’attenzione del Top Management e della Autorità di Vigilanza. Il documento ha lo scopo di riportare il grado di adeguatezza dei sistemi oggetto di convalida nonché le principali aree degli stessi che necessitano di miglioramenti.

Obiettivo invece dell’attività di Internal Audit sui sistemi di rating interni è la verifica della funzionalità del complessivo assetto dei controlli sui medesimi che consiste nel verificare:

• la conformità dei sistemi IRB rispetto ai requisiti normativi; • l’utilizzo gestionale dei sistemi di rating; • l’adeguatezza e completezza del processo di convalida dei sistemi di rating.

In tale contesto la funzione Internal Audit di Capogruppo (da ora UC IA), allo scopo di supportare le Società sulla qualità (funzionalità/adeguatezza) dei Sistemi dei Controlli Interni e curare l’evoluzione delle metodologie di internal audit in coerenza con i mutamenti degli scenari di riferimento, ha coordinato lo sviluppo di una metodologia comune per l’effettuazione delle attività di audit e ne gestisce nel continuo il mantenimento ed il miglioramento.

Tali metodologie sono state sviluppate al fine di valutare la fondatezza delle conclusioni delle funzioni di controllo del rischio ed il rispetto dei requisiti normativi previsti con particolare riferimento al processo di convalida interna dei sistemi interni di misurazione e controllo del rischio. Si precisa peraltro che la funzione di Internal Audit non è direttamente coinvolta nel disegno/selezione del modello.

In linea con il proprio mandato UC IA effettua attività di audit direttamente su UniCredit S.p.A. e, ove necessario, anche presso le Società del Gruppo, nonché coordinando le attività delle funzioni di Internal Audit. Le verifiche necessarie alla valutazione della funzionalità dei sistemi di rating trovano adeguato spazio nel processo di pianificazione dell’attività di audit nell’ambito del Gruppo. Le pianificazioni a livello di Gruppo sono monitorate centralmente da UC IA. Inoltre UC IA redige una specifica relazione annuale di sintesi che presenta una valutazione circa la complessiva funzionalità del sistema dei controlli interni in materia descrivendo, tra l’altro, gli esiti delle verifiche svolte, evidenziando le principali criticità e disfunzioni rilevate e richiedendo alcuni interventi migliorativi. Infine, UC IA informa periodicamente il Collegio Sindacale, l’Internal Control & Risks Committee e il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo sullo svolgimento delle proprie attività e sui relativi risultati. Sulla base degli esiti delle attività di convalida e del parere del Collegio Sindacale, il Consiglio di Amministrazione attesta annualmente la sussistenza dei requisiti normativi previsti per l’utilizzo dei sistemi IRB nel Gruppo UniCredit. L’attestazione per l’anno 2018 è stata prevista per il 5 marzo 2019.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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Stati Sovrani (Amministrazioni centrali e banche centrali)

Modelli Group wide

Modello di rating per Stati Sovrani Il modello di rating PD & LGD per Stati Sovrani è in produzione dal 2008 ai fini regolamentari e per uso interno. La versione attuale dei modelli di PD ed LGD è stata implementata a giugno 2014.

L’approccio del modello è quello di replicare la capacità di ordinamento (ranking) di rating esterni (da ECAI) utilizzando una combinazione di fattori qualitativi e quantitativi. Sono stati sviluppati due modelli separati, uno per i paesi emergenti (EM) e uno per i paesi sviluppati (DC).

Il modulo quantitativo per questi ultimi (DC) utilizza variabili relative alla bilancia commerciale, ad indicatori monetari, al PIL pro capite, al livello di disoccupazione e ad alcuni indicatori fiscali. Il modulo qualitativo include variabili relative allo sviluppo del sistema finanziario, alla politica dei tassi di cambio ed alle condizioni geo-politiche, economiche e dell’ambiente politico.

Il modulo quantitativo per i paesi emergenti (EM) utilizza variabili legate alla bilancia commerciale ad indicatori monetari, al PIL pro capite, alla crescita reale del PIL, al peso delle esportazioni e dell’ industria sul PIL nonché ad alcuni indicatori fiscali. Il modulo qualitativo include variabili relative a stabilità del sistema finanziario, politica dei tassi di cambio, flessibilità del sistema economico, condizioni socio-politiche, condizioni economiche e servizio del debito.

La funzione di convalida interna valuta il sistema di rating attraverso analisi qualitative e quantitative focalizzate principalmente sulla performance, sulla calibrazione e sulla stabilità del modello. A causa della natura low-default del portafoglio, le analisi di convalida sono effettuate confrontando le PD stimate internamente con i rating esterni e le PD assegnati da agenzie di rating esterne. Le attività di convalida hanno fornito risultati soddisfacenti sulla capacità di ordinamento (rank ordering), con l’eccezione di alcuni fattori quantitativi, mentre sono stati rilevati margini di miglioramento perlopiù nell’ambito della calibrazione che sono stati indirizzati nella revisione del modello sottoposta per approvazione a BCE a Dicembre 2018.

Modello di LGD per Stati Sovrani Il modello utilizza un approccio statistico-regressivo supportato dal giudizio degli esperti, partendo da un set di variabili macroeconomiche e fattori qualitativi, di cui otto sono stati inclusi nella versione finale. La variabile dipendente (LGD) è stata calcolata utilizzando dati storici esterni delle LGD e tassi di recupero esterni (ECAI). Il modello fornisce la LGD per le sole esposizioni non-garantite verso Stati Sovrani.

Per il modulo quantitativo, le variabili esplicative selezionate sono: il saldo delle partite correnti in percentuale del PIL, il fiscal gap, l’eccesso di bilancio e il tasso reale di cambio effettivo. Il modulo qualitativo comprende variabili che riguardano la stabilità del sistema finanziario, le condizioni socio-politiche, il servizio del debito e il rischio geo politico

La funzione di convalida di Gruppo ha valutato le stime di LGD utilizzando anche benchmark esterni. I risultati della convalida basati sull’ultimo benchmark disponibile hanno confermato la conservatività delle stime del modello di rating interno. Oltre alla metodologia di PD/ LGD, l’attività di convalida ha riguardato gli aspetti di processo e di data quality.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

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Banche (Intermediari Vigilati)

Modelli Group wide

Modello di rating per Banche

Il modello PD & LGD per Banche è in produzione dal 2008, ai fini regolamentari e per uso interno. L’ultima revisione del modello di PD per Banche è stata messa in produzione a luglio 2017. Contestualmente ad essa è stata effettuata una ricalibrazione del modello di PD per includere le serie storiche più aggiornate.

Il modello PD attualmente in produzione è stato sviluppato con quattro sotto-modelli diversi – uno per le banche commerciali dei paesi sviluppati (DC), una per quelle appartenenti a paesi emergenti (EM), una per il segmento security industry (SI)20 e l’ultimo per banche ibride (HY)21 – dati i diversi driver di rischio per i quattro sotto-segmenti.

I driver di rischio rilevanti sono definiti per diverse categorie: qualità degli asset, capitalizzazione, liquidità, redditività, efficienza, stabilità, crescita, dimensioni e funding. Specifici aggiustamenti da applicare alla PD risultante dai quattro sotto-modelli sono previsti per considerare i seguenti aspetti:

• i tre tipi di supporto (eventualmente) forniti alle banche – da parte del governo, da parte del gruppo economico di appartenenza, da parte di un Institutional Protection Fund; tali fattori sono trattati distintamente, in maniera omogenea (sulla base delle PD) e non additiva (viene applicato solo quello con effetto di mitigazione maggiore). Per ognuno dei tre tipi di supporto, il relativo livello di supporto dipende da questionari qualitativi separati e specifici;

• il fattore rischio paese è in generale considerato nella fase di calibrazione del modello; in questo ambito il modello considera il rischio paese ed il più specifico rischio di trasferimento, cioè il rischio che il debitore non sia in grado di ottenere valuta estera per sostenere i propri impegni anche se in possesso di corrispondente valuta locale;

• in caso sia necessario, si applica una sovrascrittura (override) per l’assegnazione finale del rating;

La scala di rating di PD si basa sui tassi di default impliciti nei rating esterni (da ECAI).

La funzione di convalida interna valuta il sistema di rating attraverso analisi qualitative e quantitative focalizzate principalmente sulla performance, sulla calibrazione e sulla stabilità del modello. A causa della natura di low default del portafoglio, le analisi di convalida sono condotte confrontando le stime interne con i rating esterni e le PD assegnate dalle agenzie di rating esterne. L’analisi svolta sui dati disponibili del nuovo modello ha dimostrato che il nuovo modello mitiga le principali debolezze di quello precedente; i restanti punti di miglioramento saranno indirizzati attraverso azioni correttive già pianificate.

Modello LGD per Banche L’ultima revisione del modello di LGD per Banche è stato messo in produzione nel luglio 2017, contemporaneamente al modello di PD per Banche. Uno specifico margine di conservatività è stato applicato sulle stime di LGD per mitigare principalmente la mancanza di una componente esplicita per fasi negative del ciclo economico (downturn factor)

La nuova revisione del modello è basata soprattutto su informazioni fornite dagli esperti. Parametri specifici sugli haircut relativi agli asset sono derivati da dati esterni. Il modello presenta solo differenze minori rispetto al modello precedentemente in produzione, mentre l’approccio metodologico generale è rimasto invariato e basato sull’analisi del bilancio. Il modello è applicato alle esposizioni in bonis senior non-garantite, che costituiscono la parte preponderante del portafoglio esposizioni verso banche. Il valore di LGD delle esposizioni senior non-garantite per una banca viene calcolato partendo dall’analisi dell’ultimo bilancio, nell’ipotesi che gli asset della banca vengano liquidati a seguito del default. La metodologia segue un approccio waterfall in cui viene presa in considerazione anche la seniority del creditore.

Per ottenere una valutazione realistica e conservativa degli asset della banca, sono stati definiti degli “haircut” per ogni tipologia di classe di asset (alcune delle quali basate su dati esterni), per considerare il possibile deterioramento che potrebbe avvenire prima del default, e le differenze tra valore di libro e ricavi realizzati dalla vendita. Inoltre, considerando il fatto che il successo della fase di recupero dipende in buona parte dal contesto legale/istituzionale di riferimento, sono applicati haircut per il rischio legale specifici per ogni paese, in aggiunta allo haircut per asset.

Sono tenuti in considerazione ulteriori haircut per incorporare i costi del processo di recupero, in base a una valutazione data degli esperti di workout. Dato che gli asset della banca debitrice sono denominati in valuta locale, ma il piano di recupero deve essere stimato nella valuta del creditore, nel caso in cui la valuta della banca debitrice sia diversa dal creditore, ai recuperi in valuta locale viene applicato un haircut fisso ulteriore legato alla volatilità del tasso di cambio osservata storicamente per considerare il rischio di deprezzamento (i.e, in riferimento alle esposizioni del Gruppo Unicredit, questo haircut viene applicato a tutte le controparti che risiedono al di fuori dell’Eurozona).

20 Il segmento SI è costituito da controparti impegnate in attività di broker/dealer, merchant/investment banking, corporate finance, M&A e Wealth Management.21

Società HY sono egualmente dedicate alla pari ad attività commerciali e d’investimento.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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Nell’ambito del segmento banche, il framework LGD è stato perfezionato al fine di riflettere più correttamente il profilo di rischio tipicamente più basso di alcuni specifici prodotti (o transazioni), in particolare con riferimento ai covered bond e ai prodotti con mitigazione del rischio paese. Per quanto riguarda i covered bond, sono stati definiti due diversi valori di LGD, da applicare in base al paese dell’emittente e alla conferma da parte dell’analista creditizio responsabile che l’emissione di covered bond dello specifico emittente sia in linea con gli standard di mercato locali. Per i prodotti con mitigazione del rischio paese, la LGD di controparte si riduce in base al contributo del rischio paese sulla PD totale di controparte, attraverso l’applicazione alla LGD unsecured di un fattore di recupero della specifica transazione (Transaction Specific Recovery factor). Nell’ambito del segmento banche, tale riduzione della LGD si applica a una particolare tipologia di prodotto: i finanziamenti commerciali a breve termine tra banche (Short Term Commercial Financing).

La funzione di convalida di Gruppo valuta le stime di LGD anche sulla base di analisi qualitative; l’applicazione del modello di LGD è stato testato sul portafoglio di Gruppo evidenziando risultati soddisfacenti. Oltre alla metodologia PD/LGD, l’attività di convalida ha riguardato anche gli aspetti di processo e della qualità dei dati.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

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Imprese (comprese le PMI, i finanziamenti specializzati e i crediti commerciali acquistati verso imprese)

Modelli Group wide

Modello di rating per Imprese Multinational Il modello di rating si applica alle imprese (corporate) Multinational definite come le società con turnover o ricavi operativi, da bilancio consolidato, maggiori di 500 milioni di euro per almeno 2 anni consecutivi.

Il modello di rating di PD e LGD Group Wide Multinational Corporate (GW MNC) è in produzione dal 2008 ai fini regolamentari e per uso interno. A partire dal 2012, esso è adottato anche per il portafoglio Italian Large Corporate (ILC), che include le società italiane con ricavi operativi tra €250 e €500 milioni. La ricalibrazione del modello PD è stata implementata a partire da maggio 2017 per migliorare la stima della PD aggiornando le serie storiche sottostanti.

L’approccio usato per la stima del rating Multinational, definito come shadow rating, tenta di replicare la capacità di ordinamento dei rating esterni (da ECAI) attraverso una combinazione di fattori quantitativi e qualitativi.

Il modulo quantitativo copre diverse categorie di fattori quali struttura patrimoniale, redditività, copertura degli interessi e dimensione. Risultato di questo modulo è uno score quantitativo.

Il modulo qualitativo consiste in un set di questionari che analizzano aspetti quali la qualità del management, l’andamento del settore d’appartenenza, la quota di mercato ecc. Risultato di questo modulo è uno score qualitativo.

Gli score quantitativo e qualitativo sono poi integrati e calibrati per adattarsi ai rating esterni (da ECAI). Specifici aggiustamenti previsti per la PD sono applicati per considerare i seguenti aspetti:

• il supporto (eventuale) da parte del gruppo economico di appartenenza (sulla base di una media di PD). • il rischio paese; in questo ambito il modello considera il rischio paese ed il più specifico rischio di trasferimento,

cioè il rischio che il debitore non sia in grado di ottenere valuta estera per sostenere i propri impegni anche se in possesso di corrispondente valuta locale.

L’ambito di applicazione del sistema di rating comprende anche quelle società controllate che esercitano un’attività di corporate treasury (ad es. cash concentration, FX management e funding) o che costituiscono un veicolo specializzato (per emissioni di titoli a medio termine – MTN – titoli di credito o obbligazioni) il cui merito di credito sia influenzato dal supporto della controllante/gruppo mediante fideiussioni esplicite o altri meccanismi (ad es. un accordo di supporto dalla controllante): il rating di tali controparti viene calcolato attraverso il modulo specifico dei Corporate Treasuries and Funding Vehicles (CTFV). Poiché, nella maggior parte dei casi, il default di un CTFV è provocato dal default del gruppo a cui appartiene, sia la PD che la LGD unsecured sono state stimate come distanza rispetto ai valori di PD e LGD della Capogruppo sulla base dei contributi e delle opinioni degli esperti del settore. A partire da un questionario qualitativo, quindi, si determinano i notch di downgrade rispetto al rating della capogruppo per calcolare il rating del CTFV; in modo analogo si procede per determinare l’incremento da applicare alla LGD della Capogruppo per calcolare la LGD del CTFV.

La funzione di convalida di Gruppo verifica il Sistema di rating Group Wide Multinational (MNC), sulla base di una attività on-going, attraverso una analisi completa degli aspetti quantitativi e qualitativi, considerando anche le informazioni ricavate da providers esterni al fine di effettuare un’attività esaustiva di benchmarking. I punti di miglioramento identificati dalle ultime attività di convalida sul modello sono stati indirizzati nella revisione dello stesso – che è stata valutata adeguata dalla Validazione Interna di Gruppo - sottoposta per l’autorizzazione a BCE a Dicembre 2018.

Modello di LGD per Imprese Multinational Non disponendo di serie storiche di tassi di recupero interni per le aziende Multinational (essendo un portafoglio con pochi default osservati) è stato sviluppato un modello statistico-regressivo principalmente basato su dati di recupero forniti da un provider esterno.

Il modello di LGD si applica alle sole esposizioni senior unsecured verso aziende in bonis (alle esposizioni junior si applicano metodologie avanzate comuni a più segmenti Group wide). Più in dettaglio, il modello di LGD consiste in quattro fasi principali (in cui l’add-on che tiene conto delle fasi negative del ciclo economico, downturn, è incorporato):

• in una prima fase, una LGD complessiva della controparte (Overall LGD), indipendente dalla seniority dei creditori, viene calcolata sulla base di fattori quantitativi di bilancio;

• in una seconda fase, sulla base di un questionario qualitativo, viene calcolata la variazione in aumento della LGD per debiti senior unsecured Bond, determinando la Gross senior unsecured Bond LGD;

• tale LGD è rettificata per tener conto del rischio legale e dei costi relativi al processo di recupero (Adjusted Senior Unsecured Bond LGD);

• al valore finale della Unsecured Bond LGD (applicabile al debito di tipo obbligazionario) viene applicato un fattore di conversione che consente di ottenere una Loan LGD (Final LGD Senior Unsecured Loan) che è più bassa, in quanto considera la probabilità e gli effetti della ristrutturazione del debito, tipici dei prestiti bancari e di prodotti similari che costituiscono la parte più rappresentativa del portafoglio del Gruppo UniCredit.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

110AL 31 DICEMBRE 2018

Come per il parametro PD, anche la LGD del sistema Multinational Corporate è stata estesa al segmento Italian Large Corporates (ILC). Il framework LGD riflette in modo corretto il profilo di rischio, tipicamente più basso di alcuni specifici prodotti (o transazioni), in particolare i prodotti con mitigazione del rischio. Nell’ambito di applicazione al segmento MNC, si considera una particolare tipologia di transazioni, quelle in cui il pagamento è garantito dalla vendita di beni ad una terza parte con residenza in un paese considerato a basso rischio (Only Delivery Risk).

La funzione di convalida di Gruppo fornisce una valutazione sulle stime di LGD includendo anche un’analisi qualitativa. Oltre alla metodologia, l’attività di convalida ha riguardato gli aspetti di processo e della qualità dei dati.

Modello di rating Global Project Finance (GPF) Il modello di rating Group wide Global Project Finance (GPF) è dedicato alle operazioni/clienti di project finance con volume totale di debito del progetto (valutato all’origine) superiore ai 20 milioni di Euro. L’approccio di stima viene effettuata raggruppando i rischi di progetto in 5 aree di riferimento: il rischio collegato agli sponsor del progetto (azionisti); il rischio di completamento; il rischio operativo; rischi “speciali” (ad es. il rischio di un terremoto, il rischio di tasso) e il rischio legato ai flussi di cassa. La quantificazione è basata su specifici domande qualitative. Il modello è stato rivisto nel 2011 al fine di aumentare il potere predittivo di tutto il sistema, anche al fine di rispondere e rimuovere le criticità evidenziate dalle funzioni di validazione e audit e dagli Organi di Vigilanza. La revisione del 2011 del modello GPF PD ha avuto come obiettivo l’ottimizzazione delle seguenti caratteristiche:

• peso statistico dei singoli fattori; • limitazione delle possibilità di intervento manuale sul rating alla sola pratica dell’override; • rischio di completamento che consente la riduzione dei pesi in base allo stato di avanzamento del progetto e al

momento in cui comincia a generare flussi monetari; • esplicita considerazione del rischio paese (generale e di trasferimento) implementato in aggiunta al rischio

intrinseco del progetto basata sulla PD del paese e con differenti pesi determinati da un insieme di 6 domande specifiche;

• dettagliata descrizione dei fattori di rischio al fine di rafforzare l'obiettività della valutazione.

Un’attività di ricalibrazione del modello GPF PD è stata portata avanti ed implementata a partire da gennaio 2016. L’obiettivo della calibrazione è stato di allineare il livello di PD del portafoglio alla tendenza centrale di lungo periodo dei tassi di default.

A luglio 2018 è stato implementato un Margine di Conservatività (MoC) sul modello al fine di indirizzare l’aggiornamento della stima della PD media di portafoglio e le raccomandazioni emesse dalle funzioni di controllo interne.

La funzione di convalida di Gruppo fornisce una valutazione sulle stime di LGD che include anche analisi qualitative e quantitative focalizzate principalmente sulla performance, sulla calibrazione e sulla stabilità del modello. La valutazione sulla calibrazione è stata effettuata sulla base di dati interni e attraverso benchmark sui dati esterni, sebbene la disponibilità di rating esterni sia limitata. Il risultato dell’attività di validazione on-going ha mostrato una buona capacità di rank ordering del modello, ma anche la permanenza di non conservatività delle stime prodotte rispetto alla tendenza centrale delle serie storiche e dell’ultimo anno. La correzione alla PD è stata indirizzata attraverso l’applicazione di un MoC come sopra menzionato. Anche gli aspetti relativi ai processi e alla qualità dei dati del sistema di rating GPF sono stati oggetto di convalida interna.

Modello di LGD Global Project Finance (GPF) Il modello interno per la stima della LGD GPF si applica alle esposizioni totali dirette in bonis per controparti GPF.

Il modello LGD è essenzialmente basato sulla metodologia “distressed assets” sviluppata da S&P’s che esamina la coda della distribuzione del valore degli asset del progetto nella “regione” in cui il default è avvenuto e definisce quindi la distribuzione di probabilità della LGD come distribuzione della differenza tra debito e valore degli asset in tale regione.

Questo framework generale è stato adeguato alla realtà e alle pratiche gestionali del Gruppo UniCredit attraverso l’adozione di alcuni adattamenti che riguardano: a) il calcolo del valore degli asset che viene sostituito con il calcolo diretto del rapporto tra il debito e il valore (massimo) di “distressed assets” (DMDA) sulla base di questionari qualitativi e b) la tecnica di determinazione della regione di default.

Inoltre è stato introdotto uno scenario di “evento estremo” caratterizzato da perdite molto alte oltre allo scenario “standard” basato sulla metodologia “distressed assets”. La probabilità di un “evento estremo” è determinata sulla base delle risposte ad uno specifico questionario qualitativo e viene usata come “peso” della media ponderata della LGD “standard” e della LGD di “evento estremo”: tale media costituisce la LGD attesa. Sono stati inoltre considerati esplicitamente degli add-on che tengano conto delle fasi negative del ciclo economico (downturn add-on) e dei costi di recupero.

L’attuale struttura del modello permette un calcolo parallelo della LGD sia per le posizioni senior che per quelle junior.

La funzione di convalida valuta le stime di LGD attraverso analisi che includono anche attività di benchmarking condotta confrontando le stime interne con le informazioni esterne disponibili. La validazione annuale del modello condotta durante il 2018 mette in rilievo alti livelli di concentrazione, ma le stime sono in linea con il target di calibrazione aggiornato dal punto di vista di informazioni recenti sia interne sia esterne.

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Modello di EAD per i segmenti Group wide Il modello di Gruppo di EAD attuale è in produzione dal 2010. Il driver principale della EAD è la tipologia di prodotto, e il calcolo è legato a tre componenti. In primo luogo, in linea con i requisiti regolamentari, si assume che l’esposizione corrente di bilancio continuerà ad esistere fino al default. A questo valore si somma il valore atteso di un ulteriore utilizzo della linea di credito accordata, e in terzo luogo, l’eventualità di uno scoperto oltre l’attuale linea di credito è considerata come percentuale della linea di credito accordata. Viene inoltre considerata, per i prodotti rilevanti, la probabilità di una richiesta di pagamento da parte di un terzo, cui è stata rilasciata una garanzia in caso di default.

La funzione di convalida di Gruppo ha eseguito alcune analisi quantitative e specifici back-testing al fine di verificare il modello EAD attualmente in produzione. Queste analisi hanno evidenziato alcune criticità relative alla rappresentatività e alcune discrepanze rispetto alla nuova regolamentazione che verranno indirizzate dalla revisione del modello che verrà sottoposta all’approvazione all’Autorità di Vigilanza nella prima metà del 2019.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

112AL 31 DICEMBRE 2018

Modelli locali, perimetro Italia

Modello di rating Corporate Italia Il sistema di Rating Integrato Corporate (RIC) fornisce il rating delle controparti imprese di UniCredit S.p.A. afferenti al segmento Mid-Corporate con un fatturato (o total assets laddove il fatturato non è informativo) da 5 a 250 milioni di euro. La struttura del modello di rating si compone di tre moduli elementari, di cui due di natura quantitativa e uno qualitativo:

• modulo economico-finanziario, che considera le informazioni di bilancio presenti negli archivi del Sistema Centrale Bilanci – flussi di cassa e redditività; oneri finanziari; struttura finanziaria e composizione del debito; equilibrio finanziario e liquidità; crescita; volatilità e struttura operativa;

• modulo andamentale, che, considerando esclusivamente i dati andamentali di fonte esterna ricavabili sia dai flussi di primo invio che dai flussi di ritorno di Centrale Rischi, permette il monitoraggio del comportamento della controparte sia nei confronti del Gruppo che che del sistema bancario nel suo complesso - crediti per cassa: revoca, scadenza a breve, scadenza a lungo termine, crediti auto liquidanti; crediti di firma: commerciale, finanziaria; garanzie;

• modulo qualitativo, che considera le risposte alle domande del questionario qualitativo compilato in fase di affidamento. A differenza di quanto avveniva nelle precedenti versioni del modello, la componente qualitativa è stata complessivamente sviluppata tramite approccio statistico.

Il modello di rating RIC prevede un meccanismo di aggiornamento del rating attraverso un sistema di eventi trigger mirati ad ottenere maggiore stabilità nelle valutazioni garantendo da un lato il tempestivo aggiornamento e dall’altro l’intervento esperto (del gestore e della funzione di rating desk) laddove necessario.

Il modello è differenziato per le esposizioni Real Estate. Lo sviluppo di moduli dedicati al settore Real Estate è stato realizzato per tener conto della diversa tipologia e rischiosità di tali controparti. Il modello corporate Real Estate trova applicazione per le controparti con struttura di bilancio “05” (Società Immobiliari) secondo la classificazione Centrale dei Bilanci e attivo superiore ai 5 milioni di euro, coerentemente alla suddivisione gestionale della clientela adottata dalla Banca e coi relativi processi creditizi. E’ basato principalmente sullo sviluppo di una componente economico/finanziaria ad hoc, sull’integrazione di quest’ultima con il modulo qualitativo RIC per le società industriali e i moduli andamentali RISB (Centrale Rischi e andamentale interno).

La valutazione stand-alone della controparte viene integrata con le informazioni dell’eventuale Gruppo Economico di appartenenza, laddove opportuno, tenendo conto del tipo di legame e del merito creditizio di tutte le società componenti.

L’ultima attività di ricalibrazione sull’attuale modello di PD Corporate è stata implementata nel novembre 2016: le serie storiche del modello sono state aggiornate con l’estensione dell’orizzonte temporale della tendenza centrale, includendo le osservazioni del 2015. Il modello è stato soggetto ad un’ampia revisione (nuovo modello RIC), sottoposta per approvazione all’Autorità di Vigilanza a Settembre 2017, al fine di allineare il modello alle recenti richieste regolamentari. I principali limiti del modello RIC attualmente in produzione saranno superate con l’implementazione del nuovo modello RIC che è stato valutato dalla BCE nell’ambito dell’esercizio 2017 di “Targeted Review of Internal Models” (TRIM) concluso nel 2018. UniCredit ha ricevuto recentemente da ECB la lettera di autorizzazione e il modello andrà in produzione nel corso del 2019.

Modelli di LGD Imprese per i portafogli locali Italia Gli attuali modelli di calcolo del parametro di rischio LGD sono stati rivisti nel 2012 e implementati nel corso del 2013. La revisione di detti modelli è stata intrapresa per migliorarne la funzionalità e l’adeguatezza. In particolare, oltre ad apportare importanti modifiche al modello già in uso per il perimetro di clientela “in bonis”, sono stati sviluppati ex-novo i modelli dedicati alla stima della LGD per i crediti in default, differenziati per stato di default.

La stima del tasso di perdita continua ad essere basata su un approccio di tipo “workout LGD”, tramite l’attualizzazione dei flussi di cassa osservati nelle fasi di gestione del recupero, usando l’approccio dei tassi correnti.

Per i modelli LGD “Defaulted Assets” per le esposizioni in sofferenza, incaglio e past due è stato adottato un approccio statistico che ha permesso di incorporare nelle stime informazioni relative al periodo di permanenza nello stato e all’andamento pregresso del recupero.

La differenza principale tra i nuovi modelli LGD “Defaulted Assets” e i moduli “Incaglio”, “Past Due” e “Sofferenza” della LGD per le esposizioni ”in bonis” consiste nel fatto che, mentre queste ultime stimano il tasso di perdita al momento dell’ingresso a default (tempo T0), i moduli dedicati ai Defaulted Asset stimano il tasso di perdita riferito alla vintage del rapporto, al momento in cui si trova la specifica controparte in default (cosiddetta Time Dependency) prendendo in considerazione, quindi, anche le informazioni disponibili successivamente al momento del default stesso. Un ulteriore passo verso una maggiore funzionalità e rappresentatività dei modelli è dato dal riconoscimento dell’effetto mitigante delle garanzie personali sulle stime del tasso di perdita, ottenuto con l’implementazione dei sistemi di rating Confidi e Garanti. Il sistema di rating Garanti Persone Fisiche esprime un giudizio complessivo sul merito creditizio del Garante che nasce dall’integrazione di moduli elementari che sfruttano le informazioni rinvenibili presso fonti interne con altre informazioni esterne.

Relativamente ai Confidi, i moduli sono principalmente sviluppati sulla base di esperti. La metodologia adottata ha dunque perseguito l’obiettivo di riflettere la valutazione in termini di rischio degli specialisti Confidi raccolta in fase di sviluppo. La LGD del Confidi è stata sviluppata seguendo l’approccio metodologico in uso per le Banche, sebbene siano stati introdotti accorgimenti ad hoc al fine di gestire peculiarità specifiche proprie del mondo Confidi.

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Nel corso del 2017 è stata effettuata la ricalibrazione del modello LGD Imprese con l’estensione delle serie storiche al 2016 e con l’introduzione di una nuova definizione di incomplete workout; quest’ultima rappresenta il primo passo verso la ricezione delle Linee Guida EBA sulla stima di PD/LGD, che richiedono l’inclusione di tutte le posizioni aperte per definire la media di lungo periodo di LGD. Inoltre sono state apportate altre modifiche di minore entità sul framework metodologico. La funzione di convalida ha valutato positivamente le modifiche introdotte e la definizione di incomplete workout usata per la calibrazione.

Nel settembre 2017 è stato sottoposto all’Autorità di Vigilanza un’ulteriore revisione del modello LGD che include un effetto dovuto al ciclo economico (downturn) nel modulo di danger rate, la revisione della definizione di default i accordo alla classificazione della Circolare Banca d’Italia 272 e alla definizione di past due della CRR (assicurando l’allineamento pieno con i modelli di PD), l’inclusione di tutte le posizioni aperte nella stima dei recuperi futuri in linea con le Linee Guida dell’EBA sulle stime di PD/LGD. In questo contesto il modello PD per il rating del garante è stato ricalibrato per considerare la revisione della definizione di default e l’estensione delle serie storiche al 2016, e il modello LGD per i garanti è stato sviluppato per la prima volta. Questi parametri non rappresentano per LGD ma sono adottati per identificare le garanzie eleggibili e calcolare i floor degli RWA. La revisione del modello è stata valutata dalla BCE nell’ambito dell’esercizio 2017 di “Targeted Review of Internal Models” (TRIM) concluso nel 2018. UniCredit ha ricevuto recentemente da ECB la lettera di autorizzazione e il modello andrà in produzione nel corso del 2019.

Modelli di EAD Imprese per i portafogli locali Italia L’inizio delle attività di sviluppo sui modelli di EAD per il segmento Imprese (RIC e RISB) è programmato nei prossimi anni in linea con piano di estensione progressiva dei metodi IRB di Gruppo.

IPRE (Income Producing Real Estate) Slotting criteria UniCredit ha sviluppato il criterio di valutazione Income Producing Real Estate (“IPRE”) per l’assegnazione fattori di ponderazione del rischio basato sull’approccio “Slotting il cui framework è stato finalizzato dalla Banca.

Il nuovo sistema di rating IPRE è stato sviluppato con i seguenti obiettivi: • indirizzare una specifica richiesta ricevuta dall’Autorità di Vigilanza – nonché delle funzioni di controllo interne - di

identificare e scorporare la porzione di transazioni IPRE attualmente inclusa nell’ambito di applicazione del modello di PD del Mid corporate (RIC);

• stabilire la conformità con le regole di classificazione per la definizione delle transazioni IPRE e con il relativo framework metodologico valido per tutto il Gruppo;

• estendere la percentuale di copertura IRB alla porzione di portafoglio attualmente trattato con l’approccio standardizzato.

Pertanto, le attività di sviluppo dell’approccio sopra menzionato sono state basate su: • una definizione accettata a livello di Gruppo delle transazioni IPRE, basata sulle caratteristiche chiave definite

dall’Autorità di Vigilanza (Articolo 147(8) della CRR); • la definizione di Standard metodologici per lo sviluppo dei modelli IPRE (slotting e interni) valida per tutto il Gruppo

Group; • l’identificazione del portafoglio IPRE (dal 2010 al 2017).

Il modello di IPRE slotting consiste nella valutazione del rischio di credito della transazione da parte dell’esperto, effettuata attraverso scorecard qualitative. La valutazione dell’esperto delle transazioni IPRE confrontata con questi criteri di valutazione e le istruzioni operative determinano l’assegnazione di un livello di rischio utilizzato al fine di attribuire la categoria di rischio regolamentare (Slot) alla transazione. Le attività di validazione interna hanno valutato adeguata la metodologia di IPRE Slotting adottata.

La richiesta di adozione del sistema di rating IPRE Slotting in UniCredit S.p.A è stata valutata dalla BCE nel 2018 e UniCredit è in attesa della finalizzazione de processo autorizzativo.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

114AL 31 DICEMBRE 2018

Modelli Locali, perimetro Germania

A Maggio 2018, è stata notificata a BCE la richiesta di fusione di UniCredit Luxembourg SA in UniCredit Bank AG a seguito della decisione del Management Body di UCB AG di chiudere la sua controllata diretta in Lussemburgo e ivi stabilire una filiale. Nell’ambito di tale notifica è stato richiesto di:

• mantenere l’attuale trattamento A-IRB per le esposizioni contabilizzate in UC Lux (nei modelli di rating locali Mid corporate, CREF, ALF, FSME, Privati e Small Business);

• estendere l’autorizzazione A-IRB del modello di rating Wind di UCB AG alle esposizioni contabilizzate in UC Lux e trattate con l’approccio standardizzato;

• estendere l’autorizzazione A-IRB alle esposizioni di crediti commerciali con rischio di diluizione immateriale contabilizzate in UCB AG (trattate con l’approccio standardizzato).

Tale richiesta è stata autorizzata dall’Autorità di Vigilanza e implementata a partire da luglio 2018.

Modello di rating Mid corporate (MIT) Il modello “Mittelstandsrating” si applica alle esposizioni verso imprese tedesche clienti di UCB AG e con fatturato compreso tra i 5 e i 500 milioni di euro, con esclusione della clientela Specialized Lending e Real Estate. Sono inclusi anche enti del settore pubblico con bilanci validi non garantite dalle Autorità pubbliche.

La versione del modello attualmente in uso è stata introdotta nel 2011, con quattro nuovi modelli hard-fact sviluppati per specifici settori, esclusivamente per tale modello di rating.

Il modello è costituito da due moduli: uno quantitativo ed uno qualitativo. Il punteggio risultante dall’analisi di bilancio, con l’aggiunta di fattori addizionali complementari, determina un rating parziale (hard-fact rating). Il modulo qualitativo fornisce il rating parziale relativo alla situazione dell’impresa. Il rating finale è ottenuto dalla combinazione dei due rating parziali.

Il modulo quantitativo consiste in quattro sotto-moduli di bilancio (“Maschinelle Analyse von Jahresabschlüssen” Analisi automatica del bilanci, in breve MAJA), che dipendono dal settore di attività economica dell’azienda (Industria, Commercio, Costruzioni e Servizi). Ognuno di loro abbina un set di indici finanziari che coprono le seguenti aree di analisi:

• struttura dell’attivo/passivo; • struttura dei costi, liquidità; • profittabilità.

La valutazione automatica del bilancio è effettuata in maniera complementare attraverso fattori addizionali che riguardano lo sviluppo corrente dell’azienda, la qualità del bilancio e specifici indicatori di settore. Il modulo qualitativo riguarda invece le aree di analisi relative a:

• situazione finanziaria; • assetto manageriale/imprenditoriale; • pianificazione e controllo; • settore/mercato/prodotto; • fattori di rischio; • posizionamento settoriale.

In presenza di segnali di deterioramento creditizio oppure di aging del rating, sono previste, all’interno del framework del modello, correzioni da applicare alle stime. Al fine di prendere in considerazione tutte le circostanze non considerate dal calcolo automatizzato della PD, si applica una ulteriore correzione manuale, la cosiddetta override. Tale pratica è soggetta a restrizioni/vincoli specifici ed è monitorata dalla funzione di convalida interna.

Il modello di MID Corporate è sottoposto ad attività di validazione. Il periodico monitoraggio conferma la buona performance del modello.

A giugno 2018 è stata sottoposta all’approvazione dell’Autorità di Vigilanza una revisione del modello di PD comprendente l’introduzione di una componente di score comportamentale, la revisione della componente qualitativa (modulo “Soft fact”), la ri-parametrizzazione del modulo di bilancio (modulo “Hard fact”) e della funzione di integrazione dei moduli nonché la ricalibrazione del modello in accordo con gli Standard metodologici di Gruppo sulla calibrazione. La revisione del modello è stata valutata da ECB nel 2Q 2018 e UniCredit è in attesa della finalizzazione del processo autorizzativo di ECB.

Il modello di rating viene applicato anche a UniCredit Leasing GmbH e alle sue controllate.

Riguardo al modello LGD, si veda quanto descritto nel paragrafo “Modello di LGD dei portafogli locali Germania”.

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Modello di rating Foreign SME (Foreign Small and Medium Sized Enterprises, FSME) Il sistema di rating Foreign SME si applica alla clientela corporate con sede legale fuori dalla Germania e che hanno un fatturato riferito fino a 500 milioni di euro, esclusi Specialized Lending, Real Estate, Istituzioni finanziarie e Pubblica Amministrazione.

La procedura di Rating è stata implementata nel 2009 ed autorizzata a fini regolamentari nel 2011. Il modello comprende un modulo quantitativo e qualitativo. Lo score risultante dall’analisi del bilancio è basato su i modelli quantitativi esternamente sviluppati, in aggiunta ad un modulo qualitativo internamente sviluppato facendo leva su esperienze con il segmento tedesco Mid-Corporate. Attualmente, UniCredit Bank AG utilizza 24 modelli esterni specifici per Paese che coprono il portafoglio rilevante per circa 50 paesi diversi. Gli aggiustamenti alle stime del modello sono previste nel framework del modello in caso di aging del rating. È anche possibile effettuare una correzione manuale del model PD così calcolato per considerare qualsiasi circostanza non riflessa nel calcolo automatico del modello PD, la cosiddetta override.

A marzo 2018 sono stati implementati un miglioramento relativo all’aggiornamento del modulo degli hard factors e la ricalibrazione annuale.

Il modello di rating Foreign SME è soggetto alle attività di validazione annuale, a monitoraggio trimestrale e, se necessario, anche ad attività periodiche di calibrazione.

Riguardo al modello LGD, si veda quanto descritto nel paragrafo “Modello di LGD dei portafogli locali Germania”.

Modello di rating Commercial Real Estate Finance (CREF) Il modello di rating per il Commercial Real Estate Finance (CREF) di UniCredit Bank AG è utilizzato per valutare le esposizioni verso:

• operatori Immobiliari con bilancio: aziende i cui utili provengono principalmente dalla costruzione (o acquisto) e dalla successiva vendita di stabili destinati ad abitazione o ad uso commerciale (uffici, negozi);

• investitori Immobiliari con bilancio: aziende i cui utili provengono principalmente dall’affitto di immobili di proprietà, sia residenziali che commerciali;

• investitori Immobiliari senza bilancio: aziende senza bilancio o clienti privati con reddito proveniente principalmente dall’affitto di immobili di proprietà;

• building societies: Società con principale attività relativa alla gestione di proprietà residenziali per proprio conto ed a propri fini in via continuativa. La gestione della struttura e degli impianti viene effettuata dalla società o da società del gruppo (nessuna amministrazione esterna) senza ricorso finanziario di privati.

Tali clienti sono valutati attraverso modelli costruiti sulla base di tre moduli elementari ( con una ponderazione specifica per gruppi di clienti):

• un modulo qualitativo che si propone di valutare la qualità e l’affidabilità del management, le competenze del team di gestione, la qualità della gestione organizzativa e l’esperienza della banca nella gestione dei rapporti con l’azienda;

• un modulo qualitativo che si propone di valutare l’oggetto/progetto da finanziare o finanziato (non solo dalla banca), ivi compresa la qualità e il rischio implicito nel portafoglio di immobili/progetti dell’azienda, la sua capacità di pianificazione (dalla esperienza passata) e i flussi di cassa pianificati/previsti negli anni a venire;

• un modulo quantitativo finanziario, basato sul bilancio dell’azienda e completato da una valutazione qualitativa sulla qualità, affidabilità e completezza del bilancio.

Il sistema di rating Real Estate Finance è stato esteso a partire da settembre 2014 per coprire anche i clienti con bilancio non residenti in Germania (c.d. Foreign Reporting), sia Investitori che Sviluppatori in seguito al parere positivo dell’Autorità di Vigilanza locale. Anche per questo modello sono considerate delle regole di restrizione di aging e possibilità di override.

Il modello di rating CREF è oggetto della validazione annuale, di monitoraggio trimestrale e, se necessario, ad attività di ricalibrazione e /o ri-sviluppo.

Riguardo al modello LGD, si veda quanto descritto nel paragrafo “Modello di LGD dei portafogli locali Germania”.

Modello di rating per Operazioni di Acquisition and Leveraged Finance (ALF) Il modello di rating “Acquisition and Leveraged Finance” (ALF) è destinato alla valutazione delle iniziative di finanziamento/rifinanziamento delle operazioni di acquisizione societarie nelle quali passività bancarie addizionali vengono aggiunte al normale indebitamento operativo dell’azienda acquistata allo scopo di finanziare l’acquisizione stessa. Il debito risultante dall’acquisizione viene rimborsato tramite i flussi di cassa futuri dell’azienda acquisita e, in alcuni casi, (es. nel caso di acquisizioni che coinvolgono investitori strategici) anche dell’azienda acquirente.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

116AL 31 DICEMBRE 2018

Le operazioni di acquisizione e le loro implicazioni in tema societario e fiscale (spesso in diverse giurisdizioni) esigono una competenza specifica in fase sindacale, richiedendo:

• appropriate relazioni rischio/rendimento, oltre ad una struttura di finanziamento basata su un modello realistico di simulazione dei flussi di cassa;

• l’adattamento (structuring) della struttura finanziaria e di rimborso del debito dell’azienda acquisita ai flussi di cassa futuri;

• l’uso combinato di strumenti di finanziamento altamente differenziati (debiti senior, debiti junior, mezzanine, ecc.).

Per quanto riguarda gli aspetti metodologici, l’ “ALF-Rating” è sostanzialmente un rating finanziario che calcola la probabilità di default dell’azienda acquisita sulla base dei ratio patrimoniali e finanziari ricavati dal bilancio e del conto economico previsionale. Un modulo qualitativo non è stato previsto in considerazione del fatto che nella predisposizione di un bilancio previsionale vengono già implicitamente presi in considerazione una grande quantità di informazioni qualitative e basate su un giudizio esperto. La predisposizione del bilancio previsionale avviene anche con l’ausilio di modelli di simulazione dei flussi di cassa futuri (INCAS, International financial model). Anche per questo modello sono considerate delle regole di restrizione di aging e possibilità di override.

Per il calcolo della LGD viene adottato un approccio “globale”, il quale prevede che il valore della garanzia sia inclusa direttamente nella stima complessiva del LGD senza l’evidenza esplicita del collateral nel calcolo. Al fine di riflettere i differenti valori del LGD sono state definite due differenti seniority (senior e mezzanine).

Il modello di rating ALF è soggetto alla validazione annuale e al periodico monitoraggio. L’ultima attività di validazione ha evidenziato la necessità di una nuova calibrazione del modello per cui sono state già pianificate azioni correttive.

Modello di rating Income Producing Real Estate (IPRE) Il modello si applica agli Special Purpose Vehicles (SPV) appositamente costituiti per investire nel portafoglio real estate. Le società sono non-recourse per l'investitore e delimitate da altre società (ring-fenced). I loro prestiti sono rimborsati / assistiti esclusivamente dal reddito generato dalle proprietà che sono state così finanziate. Non vi è alcun limite di dimensione. Il sistema di rating IPRE è un modello transaction-based che fornisce una PD alla singola transazione e non alla controparte corporate o al fondo che avvia e struttura l’operazione.

A partire dal 2010 il modello attualmente in produzione è stato oggetto di alcuni raffinamenti. Una ispezione on-site di follow-up sul modello è stata effettuata da BCE nel febbraio/ marzo 2016. Nel 2018 è stato implementato l’aggiornamento annuale dei parametri al fine di garantire la manutenzione del modello e l’allineamento con la credit policy della banca.

Il modello IPRE è bastato su una simulazione Monte Carlo dei cash flow. Questo approccio determina la modellizzazione dei principali driver del cash flow di una transazione attraverso un processo stocastico, in cui i parametri sono stimati dalle serie storiche dei dati (mercato degli affitti, tassi di interesse, periodi di assenza, ecc.). I cash flow così risultanti sono calcolati trimestralmente fino alla data di scadenza e la PD è calcolata a partire dalla capacità di coprire il debito e i costi ulteriori, attraverso il reddito generato dagli immobili finanziati.

Per poter rilevare ulteriori aspetti della transazione, il risultato della simulazione è modificato sulla base di: • valutazione della posizione e della qualità degli oggetti specifici detenuti dal SPV tramite i cosiddetti valori MoriX, • valutazione qualitativa per esempio della qualità del management, progettazione contrattuale o revisione del

rapporto con il cliente.

Anche per questo modello sono considerate delle regole di restrizione di aging e possibilità di override.

Le attività di validazione hanno mostrato la necessità di ricalibrare il modello e apportare miglioramenti alla suo capacità discriminatoria per cui azioni correttive sono già pianificate.

Con riferimento alla metodologia del modello di LGD, vi è una LGD IPRE non-garantita individuale. La valutazione delle garanzie sui mutui è usata come nei modelli di LGD dei portafogli locali Germania.

Modello di rating Global Shipping (GLOS) per lo Ship financing Il segmento di riferimento per il sistema GLOS sono le transazioni “ship financing”, il cui business dipende dalla capacità del bene finanziato di produrre i flussi di cassa necessari per ripagare il credito. Le navi sono usate come ipoteca.

Il modello di rating GLOS valuta i rischi delle operazioni, tenendo conto soprattutto delle tariffe di noleggio delle navi, la qualità dei noleggiatori, i tipi di navi e il piano di rimborso. Questo viene fatto con un modello basato sui flussi di cassa in cui i risk drivers variabili sono tratti dalla loro distribuzione e da cui risultano calcolati i flussi di cassa. Inoltre, per il risultato finale, sono presi in considerazione anche i drivers di rischio non quantificabili. Il modello di rating GLOS è stato implementato in maggio 2008 e approvato come modello avanzato IRB in 2009 dalla Autorità di Vigilanza.

Il focus del Ship financing di UniCredit Bank AG è il finanziamento di navi per le quali esiste un mercato secondario efficiente, liquido e trasparente. Ciò include ad esempio navi container, bulk carrier e navi cisterna.

Il calcolo della PD nel modulo quantitativo si basa su una simulazione Monte Carlo. Lo sviluppo dei fattori quantitativi (ad esempio il valore della nave) si basa su un processo stocastico i cui parametri sono validati e stimati regolarmente sulla base di dati esterni. Il cash flow è calcolato per ogni trimestre lungo il periodo di finanziamento.

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Il rating finanziario basato su fattori quantitativi, viene aggiustato (attraverso upgrade o downgrade della PD di alcuni notches) utilizzando i seguenti fattori qualitativi:

• gestione d’impresa (es. reputazione); • gestione tecnica (es. dimensioni della flotta); • posizione di UCB AG (es. covenants); • assicurazione.

Anche per questo modello sono considerate delle regole di restrizione di aging e possibilità di override.

Per il calcolo della LGD viene adottato un approccio “globale” che si basa sul modello Retail/ Corporate LGD (si veda quanto descritto nel paragrafo dedicato). Per il portafoglio GLOS un’attenzione particolare è data al calcolo del valore del mercato delle navi (vassels market) per il quale è utilizzata un Simulazione Monte Carlo.

Il modello GLOS è soggetto alla validazione annuale e ad un periodico monitoraggio.

Nel 2018 è stata implementata una ricalibrazione del modello basata su una serie storica di default estesa e sulla stima del margine di conservatività per assicurare il completo allineamento con le disposizioni regolamentari.

A novembre 2018 è stato notificato alla BCE un aggiornamento delle serie storiche utilizzate per la stima dei tassi di noleggio e ai valori delle navi (validi per le transazioni SPV nell’ambito del GLOS e non-SPV nell’ambito dei modelli FSME e Group wide MNC), da implementare a gennaio 2019.

Modello di rating per transazioni Wind Project Finance (WIND) Il modello “Wind Project Finance” si applica alle operazioni di finanziamento di progetti in Germania (on-shore) nell’ambito della produzione di energia eolica inferiori ai 20 milioni di euro. Inoltre sono specificati codici di settori industriali specifici e per effetto del contratto di finanziamento e di garanzia, la banca ha la necessità di avere un controllo significativo sui beni finanziati. Nel giugno 2009 è stato introdotto un modello basato sull’approccio dei cash flow. Il modello di rating avanzato IRB Wind è stato approvato dalle Autorità di vigilanza nel gennaio 2011. Un follow-up on-site audit sul modello era stato richiesto da BCE nel giugno/ luglio 2015.

Il modello per la stima della PD è composto da un modulo quantitativo, basato su una simulazione Monte Carlo dei flussi di cassa futuri, il cui esito è aggiustato per il risultato di una componente qualitativa, che ha previsto la definizione su base esperta dei fattori e delle relative ponderazioni. Entrambi i moduli (quantitativo e qualitativo) sono obbligatori per la valutazione, e il modello qualitativo può essere soggetto ad un miglioramento e un peggioramento attraverso la definizione di notches. La PD risultante viene infine convertita in un rating del progetto tramite la master scale. Anche per questo modello sono considerate delle regole di restrizione di aging e possibilità di override nei casi chiaramente definiti.

Per quanto riguarda la LGD, UCB AG ha sviluppato un metodo per stimare il valore della garanzia degli impianti di energia eolica. Questo approccio è basato principalmente su simulazioni Monte Carlo dei futuri flussi di cassa derivanti dagli impianti. Le simulazioni sono usate coerentemente per la stima della PD e della garanzia. Inoltre viene determinata una LGD specifica per le posizioni non garantite.

Il modello WIND è soggetto alla validazione annuale e ad un periodico monitoraggio.

Aircraft Finance (AIR) Il modello si applica a Aircraft-special purpose vehicles (SPVs), la cui principale caratteristica è l’erogazione di prestiti per l’acquisto di aerei commerciali principalmente garantiti da un’ipoteca sul bene finanziato. Tale business dipende dalla capacità del bene finanziato di produrre i flussi di cassa necessari per ripagare il credito. Inoltre, UniCredit Bank AG ha la necessità di avere un controllo significativo sugli aerei stessi e sui flussi di cassa prodotti, non sono ammessi ulteriori beni significativi o redditi oltre gli aerei oggetto del finanziamento o ulteriori attività delle compagnie.

Il modello cash flow è stato introdotto nel dicembre 2012 ai fini gestionali, ed è stato approvato dalle Autorità competenti come IRB advanced nel febbraio 2015 ai fini regolamentari.

Il modello Aircraft Finance include un modulo quantitativo di simulazione dei cash flow e un modulo qualitativo soft fact che permette un miglioramento e un peggioramento attraverso la definizione di notches. Anche per questo modello sono considerate delle regole di restrizione di aging e possibilità di override nei casi chiaramente definiti.

Con riferimento ai parametri LGD e alla garanzia, viene utilizzato un modello dedicato per l’Aircraft. Il valore della garanzia fornito dall’aereo in pegno è stimato sulla base della simulazione dei futuri cash flow (derivanti dai canoni di locazione del leasing) lungo la vita economica dell’aereo mediante un approccio net present value. I risultati delle simulazioni sono utilizzati coerentemente sia per la stima della PD sia del valore della garanzia. Il valore della garanzia e la conseguente valutazione sono soggetti a un aggiornamento annuale e a parametrizzazione. In aggiunta, viene anche determinato il valore della parte unsecured del LGD.

Il modello Aircraft Finance è soggetto alla validazione annuale e ad un periodico monitoraggio.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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Modello di LGD dei portafogli locali Germania Il campo di applicazione del modello locale tedesco LGD UCB AG riguarda tutto il portafoglio della clientela corporate e retail, ad eccezione dei bonds, del ALF e dello specialized lending. La LGD rappresenta la perdita economica subita dalla banca sulla singola transazione ed è calcolata come percentuale dell’esposizione al momento del default. La LGD viene calcolata a livello di singola transazione secondo la logica che differenti tipologie di default sono possibili:

• Liquidation: liquidazione totale e il rapporto con il cliente viene interrotto con la rimozione dal portafoglio; • Settlement: il cliente rientra nel portafoglio performing dopo aver fatto registrare alla banca una perdita rilevante

(>=100 euro); • Cure: al termine del periodo di difficoltà il cliente rientra nel portafoglio performing senza aver fatto registrare alla

banca una perdita rilevante (<100 euro).

Per tutti i differenti tipi di default è possibile una vendita forzata delle garanzie.

Nel caso “Cure” l’LGD è posta a 0, mentre negli altri due casi la stima della LGD segue un approccio workout con la stima separata dei recuperi provenienti dalle garanzie e di quelli provenienti dalla parte non garantita dell’esposizione. Le garanzie personali e derivati di credito non sono prese in considerazione all’interno del modello, in quanto per tali tipologie di garanzie si utilizza l’approccio di sostituzione. Ai fini della determinazione del valore finale della LGD vengono dunque presi in considerazione i seguenti fattori:

• valore minimo che la LGD può assumere sulla base di quanto stabilito in normativa (ad esempio 10% per i mutui residenziali assegnato alle esposizioni al dettaglio, CRR Art 164);

• l’Exposure ad Default; • la somma di tutte le garanzie del prestito; • tasso stimato di casi non-cure; • il periodo di liquidazione; • valore atteso di recupero della garanzia al netto dei costi diretti; • tasso di perdita attesa della porzione non garantita della transazione, al netto dei costi diretti associati al processo

di recupero; • la percentuale dei costi indiretti; • eventuale fattore di aggiustamento per tenere conto di un potenziale peggioramento del ciclo economico.

Con riferimento alla modalità di stima del tasso di recupero delle garanzie, questo è stato ottenuto sulla base di un campione storico e calcolato differentemente per le seguenti tipologie di garanzia:

• real estate; • altre garanzie reali.

Tale valore è stato poi scontato tenendo conto della duration media di periodo e della realizzazione delle garanzie.

Con riferimento invece alla modalità di stima della parte “unsecured”, questa è stata effettuata attraverso le procedure di rating (le principali sono Mid-Corporate rating, Small Business Customer rating, Product scoring, Commercial Real Estate, Start-up, Private Customer Rating, Foreign Small and Medium Enterprises) e i segmenti di clientela.

Il modello LGD è soggetto ad una validazione annuale e, qualora risultasse necessaria, ad una ri-parametrizzazione periodica. Sulla base dell’ultima validazione effettuata, il modello è risultato adeguato.

Il modello di LGD per le esposizioni in default è stato sottoposto a revisione in particolare per tenere in considerazione le perdite inattese. Questa revisione è stata approvata dalla BCE nel 2018 e implementata a partire da Dicembre 2018 insieme all’applicazione di un floor sugli RWA per le esposizioni in default rientranti nel perimetro del modello.

A novembre 2018 il parametri del modello LGD “indirect cost ratio” e i tassi di sconto sono stati anche aggiornati insieme al valore di mercato dei mutui e i forecast sulle proprietà immobiliari.

Modello di EAD dei portafogli locali Germania Il modello di EAD è applicato in UCB AG a tutti i prodotti di credito relativi alla clientela locale che siano trattati secondo la metodologia IRB - A (ad eccezione delle transazioni appartenenti a clientela Group wide).

L’EAD è definita come l’esposizione attesa su una transazione al momento del default. L’esposizione è rappresentata dal totale del valore di bilancio al lordo di ogni accantonamento per perdite. L’orizzonte temporale della stima è un anno, pertanto il modello applicato si riferisce alla esposizione attesa nella probabilità che il default si verifichi entro un anno. Il valore dell’EAD è calcolato a livello di singola transazione come somma di due componenti: l’EAD on Balance e l’EAD Off Balance, dove il parametro che va stimato è ovviamente l’EAD Off Balance.

L’EAD dipende dai seguenti elementi: • CEQ: Credit Equivalent Factor, è il fattore di conversione creditizia del credito e rappresenta la quota

dell’impegno/garanzia rilasciata dalla banca che verrà utilizzato; • LEQ: Limit Equivalent Factor, è la percentuale del margine 1, 2, … 12 mesi prima del default che ci si attende sarà

utilizzato al momento del default; • LOF (Limit Overdraft Factor)è il parametro che stima l’ammontare atteso di utilizzo che al momento del default sarà

superiore al limite massimo allocato (ammontare di sconfino); • Endorsement: ammontare di impegni rilasciati verso il cliente dalla banca; • External Line: linea di credito; • Drawing: attuale utilizzo.

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I parametri sopra definiti sono poi differenziati in funzione di macro-tipologie di prodotto definite. Nel Q4 2017 è stata effettuata una ricalibrazione del modello locale EAD. Sulla base dell’ultima validazione effettuata, il modello è risultato adeguato.

Modelli Locali, UniCredit Leasing GMBH e controllate22 (UCLG)

Modello di rating Mid corporate In riferimento al modello di rating Mid-Corporate (Mid market Model), si rimanda alla descrizione dello stesso effettuata nel paragrafo relativo a UniCredit Bang AG “Modello di rating Mid-corporate”.

Specialized Lending (Slotting Criteria) UCLG usa l’approccio del criterio slotting per assegnare la ponderazione del rischio IRB come definito nella CRR § 153 (5) per il portafoglio di Specialized Lending. Nel 2018 la valutazione complessiva della validazione locale del modello è risultata adeguata.

Modello di LGD locale Il modello locale di LGD è applicato a tutti i contratti dei clienti appartenenti a Unicredit Leasing GmbH e sue controllate, con l’esclusione di:

• tutte le esposizione dei clienti a cui si applicano i modelli di rating Group wide (Banche/Multinazionali); • finanziamenti a progetto o finalizzati; • tutte le esposizioni delle compagnie di leasing.

Il calcolo della LGD è generalmente effettuato a livello di componente contrattuale e segue l’approccio per cui si possano verificare diversi tipologie di perdite economiche:

• Liquidazione: i beni sottostanti al contratto di leasing sono liquidati, l'esposizione della banca è recuperata da ricavi/uliti rilevanti; se i ricavi non sono in grado di coprire tutta l'esposizione, la parte residua viene stralciata.

• Recupero: il locatario può rientrare attraverso un procedimento di recupero naturale (scompare l’originario motivo del default) o attraverso una ristrutturazione del debito.

Nel processo di stima vengono considerati altri parametri: • il tasso di attualizzazione, utilizzato per attualizzare l’ammontare dei cash-flow, le rate e il valore residuo, e il tasso

di rifinanziamento dello stesso periodo di riferimento; • i costi diretti/indiretti rilevanti ai fini del calcolo della LGD dipendono dalle attività effettuate dalle competenti

strutture di Restructuring, Legale e Finanza. La somma dei costi indiretti è calcolata annualmente ed è distribuita sulla totalità dei contratti per cui è avvenuto il default nell’anno sulla base di una EAD ponderata, mentre i costi diretti vengono imputati direttamente sulle singole componenti rilevanti.

Si utilizzano due modelli distinti per stimare la LGD in caso di liquidazione – uno per imprese in bonis, un altro per imprese in default – basati entrambi su una funzione di regressione lineare. La LGD di Recupero è definita considerando la tipologia di cliente e il settore economico di appartenenza.

La LGD totale di un contratto dipende dal suo stato. In particolare è stata sviluppata una metodologia di aggiustamento dinamico del calcolo della LGD in coerenza con gli stati dei contratti nel corso della relazione con il cliente (sottoscrizione, data del default, data della classificazione, data della liquidazione). Inoltre, il calcolo della LGD totale considera fattori e margini di conservatività addizionali, per esempio un fattore di ciclo economico downturn-factor (applicato anche alle imprese in default per coprire le perdite inattese dopo il default), un margine di conservatività per coprire possibili inesattezze di stima e un mergine di conservatività a copertura di problemi nella qualità dei dati utilizzati.

Un ulteriore affinamento del modello è stato autorizzato dall’Autorità di Vigilanza e implementato a Novembre 2017.

La validazione locale più recente è stata eseguita all’inizio del 2018 ed include i dati dell’intero anno 2017, mostrando un risultato sufficiente adeguato.

Modello Locale di EAD Il modello locale di Exposure at Default (EAD) di UniCredit Leasing (UCLG) si applica a tutte le transazioni (ad eccezione di quelle trattate con i modelli Group wide).

L’EAD è calcolata a livello di transazione. Sono utilizzati, in coerenza con il Regolamento (UE) N. 575/2013 (CRR) i fattori di conversione creditizia per le esposizioni fuori bilancio relative a crediti acquistati (purchased receivables). I fattori di conversione creditizia sono stimati per le esposizioni fuori bilancio per le linee di credito.

Il report di validazione per il 2017 ha confermato l’adeguatezza del modello. Il report di validazione del 2018 è stato finalizzato a febbraio 2019.

22 Unicredit Leasing Finance GMBH, UniCredit Leasing Aviation GMBH.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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Modelli Locali, Bank Austria

Modello di rating Mid CorporateIl modello “FirmenkundenratingInland” (Mid Corporate PD rating) è utilizzato per clienti residenti in Austria e in altri paesi al di fuori del perimetro CEE con fatturato annuale superiore a 1,5 milioni ed inferiore a 500 milioni. Il modello è costituito da due componenti: un modulo quantitativo ed uno qualitativo. La selezione dei fattori di rischio per il modulo quantitativo è avvenuta sulla base di criteri sia statistici che esperti. I principali fattori di rischio inclusi nel modulo quantitativo coprono in generale le seguenti aree di analisi:

• dimensione; • struttura delle passività; • fattori dinamici (ad esempio ROI – Return on Investment); • equity ratio.

Il modulo qualitativo copre invece le aree di analisi relative a: • qualità del management; • contabilità e reportistica; • impianti, processi ed organizzazione; • mercato e posizione di mercato; • livello/capacità di utilizzo; • eventuali scoperti.

Il “rating qualitativo” ed il “rating finanziario finale” (= rating quantitativo dopo una verifica sulla possibilità di applicare un “age restriction” e di effettuare un primo “override” sulla base delle informazioni a disposizione) sono integrati al fine di ottenere il cosiddetto “Combined Customer Rating”. A tale rating si applicano i “warning signals” ottenendo il “Modified Customer Rating”. Inoltre è possibile effettuare un overridea tale rating che determina lo “Stand alone Customer Rating”. Se tale rating è più vecchio di 15 mesi, viene applicato un “age restriction”, determinando un downgrade. Il modello di rating Mid Corporate è calibrato su sul campione di dati di UCBA AG (serie storica a partire dal 2002) ed il modello è basato sulla regressione logistica.

Modello di rating Non Profit Joint Building AssociationIl modello “Non Profit Joint Building Association” (NPJBA) si applica alle esposizioni verso associazioni non-profit create per la costruzione di immobili. È un modello di rating che si compone di una parte quantitativa (rating finanziario) e di una qualitativa. Il rating finanziario si basa su tre tipologie di informazioni principali:

• adeguatezza del capitale a disposizione; • profittabilità; • liquidità disponibile.

Il rating qualitativo invece si basa su 6 componenti fondamentali: • qualità del management; • contabilità e reporting; • organizzazione; • posizione di mercato; • comportamento andamentale; • caratteristiche specifiche del NPJBA.

Il rating quantitativo e quello qualitativo vengono combinati al fine di ottenere il “Combined Rating”; tale rating può subire un overruling sulla base di informazioni aggiuntive a disposizione del gestore della transazione, conducendo al cosiddetto “Valid customer rating”.

Il modello di rating Non-Profit Joint Building Association è sviluppato principalmente sulla base delle informazioni degli esperti (expert model) a causa delle caratteristiche low-default di questo segmento.

Modello di rating Income Producing Real Estate (IPRE) e il modello di rating Real Estate Customer (RECR)Il modello IPRE è un rating di transazione che si applica ad una tipologia particolare di prestiti specializzati collegata a transazioni immobiliari “cash flow based” in cui la banca ha accesso diretto ai flussi di cassa derivanti dalla transazione. In queste tipologie di transazioni, la domanda fondamentale è legata alla possibilità che i flussi di cassa derivanti dalla transazione siano in grado di ripagare i debiti alla banca. In aggiunta BA effettua anche una valutazione sull’investitore/costruttore. Di conseguenza il modello IPRE è costituito da due componenti:

• rating di transazione; • rating di controparte (Real Estate Customer Rating, RECR).

Entrambi sono combinati al fine di determinare il rating finale. Il rating di transazione distingue tre differenti fasi in cui può avvenire il finanziamento:

• costruzione dell’immobile; • vendita dell’immobile; • affitto dell’immobile.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

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Il rating di controparte (Real Estate Customer Rating, RECR) è un “rating corporate” che differenzia tra “investitori immobiliari” e “costruttori immobiliari”; quest’ultimo è a sua volta suddiviso in “costruttori residenziali” e “altri costruttori”. Per entrambi, sono utilizzati sia un modulo quantitativo (facendo riferimento ai dati di bilancio) che un modulo qualitativo.

Il modello IPRE è calibrato sul campione di dati di UCBA AG (serie storica a partire dal 2005). La componente degli investitori del modello IPRE è basata sulla combinazione di scores ottenuti dalla simulazione di cash-flow (le rispettive variabili di input sono simulate attraverso specifici processi stocastici) e successivamente di scores ottenuti dal modulo qualitativo (basato sulla regressione logistica). Entrambi i componenti di Vendita e Costruzione sono una combinazione dello score quantitativo e qualitativo (entrambi basati sui risultati della regressione logistica). La suddetta combinazione produce uno score di Transazione che, alla fine, viene integrato nel rating dei clienti, e mappato nella PD. La versione attuale del modello di rating IPRE considera anche gli scenari macroeconomici aggiornati sottostanti la simulazione.

Il modello RECR è calibrato sul campione di dati di UCBA AG (serie storica a partire dal 2006). Ogni componente del modello RECR (Investitori, Costruttori Residenziali, Altri Costruttori) è il risultato dell’integrazione degli scores qualitativi e quantitativi (entrambi basati sui risultati della regressione logistica). Dopo l’integrazione del rating di transazione e del rating di controparte, ulteriori aggiustamenti sono utilizzati per prendere in considerazione warning signals, over-ruling e age restrictions (coerentemente con l’età del rating).

Modello di LGD dei portafogli locali AustriaIl modello LGD di UCB BA si applica a tutta la clientela locale sia corporate che retail. La LGD rappresenta la perdita economica subita dalla banca sulla singola transazione ed è calcolata come percentuale dell’esposizione a default. Il modello di LGD è un modello basato sul calcolo delle medie dei dati interni di clienti in default e rappresenta un approccio “workout” specifico per ogni transazione. La metodologia tiene conto di tre potenziali situazioni di default che possono caratterizzare il processo di work out sui clienti in default:

• Cure / Re-aging: ritorno del cliente ad uno stato di performing senza perdite da parte della banca; • Settlement / Restructuring: ritorno del cliente, attraverso una ristrutturazione, ad uno stato di performing con una

perdita sostanziale (maggiore di 100 euro) per la banca; • Liquidation: liquidazione totale e recupero coatto delle garanzie con interruzione del rapporto creditizio.

Dopo la chiusura del processo di work out tutti i default possono essere associati ad una delle tre situazioni sopra descritte e la LGD è calcolata ex post sulla base dei ricavi realizzati e dei costi. Nel fare ciò, tutti i singoli flussi di cassa sono scontati al tempo del default. Lo schema generale del modello di LGD in BA prevede la stima separata dei recuperi derivanti dalle garanzie reali e quelli derivanti dalla porzione non garantita dell’esposizione. Le garanzie personali e i derivati creditizi non sono prese in considerazione nei modelli, dal momento che in loro presenza viene applicato l’approccio di sostituzione. Al fine di determinare il valore finale di LGD si considerano i seguenti elementi:

• EAD; • tasso atteso di recupero della garanzia reale al netto dei costi diretti (con specifico riferimento alla stima degli

haircuts specifici sulle garanzie sulla base dei recuperi realizzati ed in funzione del tipo di garanzia); • tasso atteso di recupero della porzione non garantita della transazione, al netto dei costi diretti; • durata del recupero; • fattori di sconto; • tasso di spese indirette (risultato dei processi interni della banca nelle unità di workout); • fattori di prudenzialità generici per coprire possibili inesattezze di stima; • fattore di aggiustamento del ciclo economico.

Con riferimento alla modalità di stima del tasso di recupero delle garanzie reali, questo è stato ottenuto sulla base di un campione storico e calcolato differentemente per le seguenti tipologie di garanzie con la possibilità di considerare criteri per una segmentazione aggiuntiva:

• immobili residenziali; • immobili commerciali; • altri immobili; • garanzie finanziarie; • polizze assicurazione vita; • crediti; • altre garanzie materiali.

Con riferimento ai titoli è stato implementato un modello interno per la stima della volatilità (modello interno haircut). In relazione invece alla modalità di stima della parte “unsecured”, questa è stata effettuata separatamente per otto categorie di clienti (le tre principali sono privati, small business e corporate) oltre che per i sistemi di rating Group wide utilizzati (specialmente per Stati Sovrani, Banche e imprese Multinazionali). Inoltre per small business e privati è stata introdotta un’ulteriore suddivisione per classe di esposizione. Il parametro utilizzato per le esposizioni in default è la migliore stima di LGD ottenuta con una specifica suddivisione per scadenza di ciascuna delle otto categorie di controparti localmente utilizzate.

Il modello locale LGD è stimato sul campione di dati di UCBA AG (serie storica a partire dal 2008) e il modello è basato sui valori medi, con i valori della LGD ri-stimati regolarmente per includere gli ultimi dati osservati.

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La componente di downturn della LGD è basata sul PIL austriaco, il quale è usato per predire il rischio sistemico, La metodologia di downturn UCBA AG analizza la correlazione tra l’andamento negativo del PIL (recessione) e il conseguente aumento nei valori della LGD (NRR vintages).

Nel 2018 sono state implementate una ricalibrazione annuale della LGD – al fine di ricalcolare il parametro locale di LGD su una serie storica più lunga – e una modifica della componente di “migliore stima della perdita attesa” (ELBE – Expected Loss Best Etimate)

Modello di EAD dei portafogli locali AustriaIl modello di EAD determina l’esposizione attesa su una transazione al momento del default. È stimato a livello di singola transazione utilizzando le seguenti informazioni:

• esposizione effettiva al momento della stima; • ammontare di garanzie/impegni rilasciato dalla banca alla controparte; • limite creditizio massimo allocato; • valuta (EURO o non EURO).

I parametri stimati sono i seguenti: • CEQ (Credit Equivalent Factor): è il fattore di conversione creditizia del le passività potenziali e rappresenta la

quota dell’impegno/garanzia rilasciata dalla banca che verrà utilizzata; • LEQ (Limit Equivalent Factor): è la percentuale dell’ammontare inutilizzato 12 mesi prima del default che ci si

attende verrà utilizzato al momento del default; • LOF (Limit Overdraft Factor): sono i parametri che stimano l’ammontare atteso di sconfino; in relazione con la

dimensione della linea esterna; • BO (Base overdraft): in ammontare assoluto (EURO) che stima indipendente dalla dimensione della linea esterna

(in particolare rilevante per le piccole linee esterne).

Per ogni transazione sono stati usati istantanei fino a 12 mesi e i parametri sono stati stimati calcolando delle medie pesate per segmento. Questa segmentazione è basata sul prodotto e sulle categorie di clienti

Il modello di EAD model è stimato su un campione di dati di UCBA AG (serie storiche dal 2005). I parametri di EAD sono ristimati periodicamente al fine di includere le ultime osservazioni.

Il nuovo modello di EAD è stato implementato in agosto 2016. Nel 2018 è stata implementata una ricalibrazione dei parametri di EAD (LEQ, LOF, BO (Base Overdraft) per le linee di credito e CEQ per le passività potenziali) basata su serie storiche più lunghe.

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Modelli Locali, perimetro Paesi Europa Centrale ed orientale (CEE)

Con riferimento al perimetro di Gruppo riguardante l’Europa centrale ed orientale (CEE), il Gruppo è stato autorizzato a partire dal 2011 all’utilizzo dell’approccio F-IRB per la misurazione dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito in Repubblica Ceca, Bulgaria, Slovenia ed Ungheria e dal 2012 anche per Romania e Slovacchia. Inoltre, l’approccio A-IRB è stato autorizzato in Repubblica Ceca, con riferimento specifico al portafoglio locale Ceco, partendo da settembre 2014 e in Bulgaria da luglio 2016.

Asset class Prevalente

Sistema di Rating Società

Imprese

CZ Mid-Corporate (PD, LGD, EAD)

UCB Repubblica Ceca & Slovacchia*

SK Mid -Corporate (PD)

CZ IPRE (PD, LGD, EAD)

SK IPRE Slotting Criteria

Esposizioni al dettaglio

CZ Small Business (PD, LGD, EAD)

CZ Private Individuals (PD, LGD, EAD)

Enti / Imprese Altri sistemi di rating minori Cechi - Public Sector Entities, Municipalities, Religious Companies, Leasing (PD, LGD, EAD)

Imprese Mid-Corporate (PD, LGD, EAD)

UCB Bulgaria*

IPRE Slotting Criteria Project Finance Slotting Criteria

Esposizioni al dettaglio

Small Business (PD, LGD, EAD)

Private Individuals (PD, LGD, EAD)

Imprese Mid -Corporate (PD) UCB Slovenia*

Imprese Mid-Corporate (PD) UCB Ungheria*

Imprese Mid-Corporate (PD) UCB Romania*

(*) Queste banche (incluso il portafoglio Slovacco con l’eccezione dei portafogli coperti da sistemi di rating Group Wide) sono attualmente autorizzate all’utilizzo dell’approccio IRB Foundation e dunque utilizzano solo la stima interna di PD ai fini del calcolo del requisito patrimoniale.

Il framework attuale per le esposizioni locali di Corporate/ Retail prevede: • il modello Mid-Corporate generalmente è basato sulla combinazione di:

o una componente finanziaria; o una componente qualitativa; o una componente andamentale (solo per determinati perimetri); o una definizione di un set di warning signal e di un sistema di override.

• il modello di rating IPRE (Income Producing Real Estate), sviluppato alternativamente utilizzando l’approccio del supervisory slotting criteria oppure un approccio basato sulla simulazione dei flussi di cassa interni.

• Il modello di rating Small Business che generalmente prevede le seguenti componenti: o socio-demografici (solo per determinati perimetri); o finanziari (basata sulla tipologia di cliente: Full accountancy, Simplified accountancy, Freelancers, ecc.); o qualitativo; o andamentale; o dati esterni del credit bureau (ove disponibile).

• il sistema di rating per Private Individuals che di solito prevedono scorecards rigidi sviluppati a livello di prodotto per entrambi le fasi di applicazione e andamentale.

Di seguito si forniscono ulteriori dettagli relativi ai principali aggiornamenti apportati ai modelli sulla base delle esigenze specifiche rese necessarie sia propedeuticamente alle richieste di autorizzazione IRB Foundation e Advanced, sia successivamente in funzione delle ulteriori aree di miglioramento individuate.

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Repubblica Ceca e SlovacchiaA partire da dicembre 2013, UniCredit Bank Czech Republic a.s. ha cambiato la propria ragione sociale in UniCredit Bank Czech Republic and Slovakia a.s. a seguito della fusione avvenuta con UniCredit Bank Slovakia a.s.. Tuttavia, i distinti modelli precedentemente autorizzati IRB sono stati mantenuti rispettivamente per il trattamento delle esposizioni in Repubblica Ceca e Slovacchia.

Più in dettaglio, per quanto riguarda il portafoglio Ceco, nel corso del 2009 la Banca ha ristimato parzialmente il modello di rating “Mid-Corporate”, su dati interni, aggiornando i pesi dei fattori quantitativi, in vista della richiesta di autorizzazione all’adozione di modelli IRB. Nel corso del 2011, il modulo qualitativo è stato rivisto introducendo una componente comportamentale per allineare gradualmente il modello alle esigenze locali, come suggerito da GIV nella convalida del 2010. In seguito, le attività di validazione effettuate nel 2012 hanno evidenziato la necessità di intervenire ulteriormente al fine di garantire una maggiore coerenza del modello con il portafoglio locale ed un miglioramento delle performance complessive. Alla luce di ciò, nel corso del primo trimestre 2013, la Banca ha provveduto alla revisione dei moduli finanziario ed andamentale ed alla semplificazione del qualitativo, nonché al conseguente aggiornamento della funzione di ponderazione dei medesimi moduli e della calibrazione. Una ulteriore revisione è stata completata a fine 2015 volta a rivedere il modulo qualitativo ed aggiornare il tasso di default atteso con quello registrato.

Anche nel caso del portafoglio immobiliare Ceco, la Banca è stata autorizzata all’utilizzo dell’approccio FIRB a partire da inizio 2011, mediante l’adozione dello stesso modello di rating IPRE autorizzato in Bank Austria dal 2008. Quest’ultima ha effettuato specifiche attività di sviluppo, in primis rivedendo la calibrazione e la parametrizzazione degli scenari e successivamente ridefinendo su base statistica i coefficienti di quasi tutte le componenti del modello con una conseguente riduzione del peso delle scelte esperte / discrezionali. Nel corso del 2012, la revisione della componente regressiva del modello IPRE in Bank Austria, è stata estesa anche localmente dapprima mediante una calibrazione prudente e successivamente con l’implementazione effettiva della nuova versione del modello. A partire da settembre 2014 il sistema di rating è stato approvato come A-IRB compliant. Nel 2016 una ricalibrazione del modello PD IPRE del segmento Investors e Developers è stata eseguita sulla base di un aggiornamento delle serie storiche dei dati. Inoltre, facendo seguito alle attività di sviluppo effettuate localmente tra il 2012 e il 2013, anche i sistemi di rating Cechi per la clientela Private Individual e Small Business sono stati approvati come A-IRB compliant a partire da settembre 2014.

Nel terzo trimestre del 2015, è stata effettuata una ricalibrazione delle PD scorecards a copertura del portafoglio Retail della Repubblica Ceca (Private Individuals, Small Business) usando la serie storica di tendenza centrale più lunga e l’applicazione sul modello PD relativa ai prestiti ipotecari per il portafoglio di Clienti Privati è stata rifinita.

Con riferimento al modello di Loss Given Default (LGD) per il portafoglio retail (Private Individuals e Small Business), sviluppato nel 2010 con una prima revisione nel 2012, un re-perfezionamento è stato effettuato alla fine del 2014 consistente principalmente nell’adozione di una serie storica più lunga e nell’applicazione di un albero decisionale più semplificato invece della regressione logistica

Alla fine del 2015, un nuovo modello di LGD per il portafoglio della Repubblica Ceca di Private Individuals con prestiti ipotecari fu sviluppata basandosi su una richiesta dell’Autorità di Vigilanza di adottare un approccio generale di LGD anziché l’approccio dei garantiti/non garantiti. Il nuovo modello è stato autorizzato nel primo semestre del 2017 e conseguentemente implementato. Inoltre nel 2016 un nuovo modello LGD per le attività in default è stato sviluppato con la finalità di assegnare specifici parametri di rischio alle esposizioni in default e sottoposto all’approvazione dell’Autorità di Vigilanza nel 2016. In vista delle raccomandazioni ricevute, tale revisione di modello sarà inclusa in una revisione più ampia già pianificata al fine di assicurare l’aderenza con le richieste regolamentari. Con riferimento al portafoglio Slovacco, nel corso della prima metà del 2011, la Banca ha provveduto ad effettuare una revisione del sistema di rating “Mid-Corporate” che ha comportato una personalizzazione sia del modulo finanziario che qualitativo sulla base del tasso di default osservato internamente, nonché un aggiornamento della calibrazione dello stesso. In particolare, l’utilizzo del tasso di default osservato internamente ha contribuito a migliorare sia la rappresentatività verso il portafoglio target sia la calibrazione. Una ulteriore revisione è stata completata ad inizio 2016 al fine de ottenere una struttura di modello più completa, per mezzo dell’introduzione di una componente andamentale. Il nuovo modello è stato autorizzato nel primo semestre del 2017 e conseguentemente implementato. Inoltre, a partire da settembre 2013, la Banca è stata autorizzata all’utilizzo di un approccio “supervisory slotting criteria” per la misurazione del rischio di credito a fini regolamentari per le esposizioni rivenienti da “finanziamenti specializzati per transazioni immobiliari”.

In seguito alle attività di sviluppo per i modelli di rating Privati e Small Business, che sono stati portate avanti localmente tra il 2015 e il 2016, l’applicazione per l’utilizzo dell’approccio A-IRB è stata inviata alle Autorità di Vigilanza nel febbraio 2017. UniCredit è in attesa della finalizzazione del processo autorizzativo.

BulgariaIl modello di rating “Mid-Corporate” della Bulgaria nel 2012 è stato oggetto di una revisione del modulo finanziario e dei pesi dei fattori del modulo quantitativo, nonché della revisione della funzione di ponderazione dei moduli ed a un nuovo aggiornamento della calibrazione. Una ulteriore revisione è stata completata a fine 2015 al fine di ottenere una struttura di modello più completa, per mezzo dell’introduzione di una componente andamentale. In vista delle raccomandazioni da parte dell’autorità di Vigilanza, il cambiamento sopra menzionato sarà incluso in una revisione più ampia del modello già pianificata nel 2019. Nel 2018 è stato applicato un margine di conservatività al fine di indirizzare una raccomandazione ricevuta dall’Autorità di Vigilanza.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

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Per quanto riguarda il portafoglio immobiliare, a partire da gennaio 2011 UniCredit Bulbank è stata autorizzata a valutare le esposizioni da “finanziamenti specializzati per transazioni immobiliari” con un sistema basato su criteri regolamentari di classificazione e denominato “supervisory slotting criteria”. Successivamente, nel corso della prima metà del 2015, la Banca ha proceduto ad effettuare una ricalibrazione del suddetto approccio al fine di allineare i tassi di default attesi con quelli riscontrati.

Inoltre, facendo seguito alle attività di sviluppo effettuate localmente tra il 2013 e il 2015, anche i modelli di PD Private Individual e Small Business, insieme ai modelli di LGD e EAD per le esposizioni locali Corporate e Retail sono stati approvati come A-IRB compliant a partire da luglio 2016.

RomaniaTra la fine del 2010 e marzo 2011, la Banca ha provveduto a effettuare una revisione del sistema di rating “Mid-Corporate” che ha comportato una personalizzazione sia del modulo finanziario che qualitativo sulla base del tasso di default osservato internamente, nonché un aggiornamento della calibrazione dello stesso. In particolare, tale personalizzazione ha permesso di superare le principali carenze dimostrate in precedenza e di contribuire ad un miglioramento generale del sistema di rating. La nuova versione del modello ha contribuito ad incrementare la sua trasparenza, in quanto tutti gli step metodologici possono essere replicati e i campioni di sviluppo così come la procedura di identificazione dei fattori sono adeguatamente salvati. Inoltre, nel periodo tra giugno 2013 ed aprile 2014, sono state portate avanti ulteriori attività di revisione al modello finalizzate al miglioramento dei moduli finanziario e qualitativo, nonché all’ottenimento di una struttura di modello più completa, per mezzo dell’introduzione di una componente andamentale. In aggiunta, il nuovo modello è stato ristimato utilizzando una serie temporale di dati più estesa ed il tasso di default target è stato ricalcolato su un periodo di 5 anni (i.e. 2009-2013). Il nuovo modello è stato autorizzato per fini regolamentari nel ultimo trimestre 2015. Nel 2017 è stata effettuata una ulteriore revisione del modello Mid-Corporate, volta ad estendere le serie storiche utilizzate per lo sviluppo del modulo comportamentale, e sottoposta all’Autorità di Vigilanza a Dicembre 2017. UniCredit è in attesa della finalizzazione del processo autorizzativo da parte della BCE. Sulla base di un accordo con l’Autorità di Vigilanza, l’applicazione dell’A-IRB per le esposizioni Corporate, Retail e Group-wide è stata posticipata e sarà rivalutata nell’ambito di una revisione più ampia del piano di estensione progressiva dei metodi IRB di Gruppo.

SloveniaIl modello di rating “Mid-Corporate” è stato oggetto di una attività ordinaria di ricalibrazione delle stime di PD in vista dell’autorizzazione F-IRB, tuttavia una nuova ricalibrazione è stata effettuata nella seconda metà del 2014 al fine di allineare i risultati del modello con quanto realmente riscontrato in termini di tassi di default storici. Nel corso del 2016 sono state attuate delle attività di perfezionamento sul modello PD mid-corporate al fine di assicurare la migliore rappresentatività del modello, di indirizzare i findings delle ispezioni on-site eseguite dall’Autorità di Vigilanza nel 2015 così come le raccomandazioni di GIV e di assicurare il compliance della documentazione del modello con gli standard recenti proposti dal Gruppo e dall’EBA. Tali modifiche sono state sottoposte alla valutazione dell’Autorità di Vigilanza. La revisione del modello è stata valutata dalla BCE nel 2018 e UniCredit è in attesa della finalizzazione del processo autorizzativo da parte della BCE.

UngheriaA partire da luglio 2011 il modello mid-corporate dell’Ungheria è stato autorizzato per essere valutato con l’approccio IRB foundation. La Banca Ungherese ha rivisto nel corso del 2012 il sistema di rating “Mid Corporate” che è stato oggetto di verifica congiunta delle funzioni di convalida locale e di Gruppo. Tale attività ha comportato essenzialmente la revisione del modulo finanziario e della funzione di ponderazione dei moduli, nonché un nuovo aggiornamento della calibrazione dello stesso. Al fine di intensificare il potere discriminatorio del modello, un’ulteriore revisione è stata portata a termine nel 2017 e valutata dalla BCE nel 2018. UniCredit è in attesa della finalizzazione del processo autorizzativo da parte della BCE.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

126AL 31 DICEMBRE 2018

Esposizioni al dettaglio (esposizioni garantite da immobili; esposizioni rotative qualificate; altre esposizioni al dettaglio)

Modelli Locali, perimetro Italia

Il modello di rating Small Business ItaliaIl modello Rating Integrato Small Business (RISB) fornisce il rating delle controparti imprese di UniCredit S.p.A. aventi un fatturato (o total assets laddove il fatturato non è informativo) fino a 5 milioni di euro, secondo la segmentazione in vigore dalla costituzione di UniCredit S.p.A.

Il modello è stato strutturato in modo da ottimizzare l’aggregazione delle diverse fonti informative, sia interne (qualitative, finanziarie, anagrafiche ed andamentali) sia esterne (il flusso di Centrale dei Rischi Banca di Italia e le centrali rischi private), differenziando tra erogazione a nuovi clienti o a clienti già esistenti e sulla base di una segmentazione del portafoglio Imprese che riflette la dimensione e l’anzianità dell’azienda sul mercato. I moduli sottostanti il modello sono i seguenti:

• modulo anagrafico; • modulo andamentale esterno (CE.RI/SIA); • modulo finanziario non applicato per le controparti NEOC (società costituite da meno di 21 mesi) e POE (piccoli

operatori economici); • moduli Credit Bureau (Experian e Crif); • modulo qualitativo; • modulo andamentale interno.

Con riferimento alle controparti Real Estate afferenti al segmento Small Business, il relativo modello deriva dall’integrazione di un modulo finanziario definito ad hoc per questa tipologia di controparti ed il set di moduli in uso nell’ambito del Rating Integrato Small Business (RISB), ad eccezione del modulo relativo ai dati della clientela. Si veda la sezione dedicata al modello RIC per ulteriori dettagli sul comparto Real Estate.

Inoltre, anche con riferimento al perimetro Small Business, la banca ha adottato un approccio ad hoc per valutare il merito creditizio di imprese appartenenti ad un gruppo economico in analogia a quanto indicato per il modello Mid-Corporate.

L’ultima calibrazione del modello è stata implementata a novembre 2016 considerando la serie storica dei default fino al 2015 e una struttura di calibrazione più semplificata, basata su 5 cluster, anziché sui 18 precedentemente implementati. La validazione effettuata a fine 2016 ha confermato il giudizio positivo delle due calibrazioni sopra descritte, che da un punto di vista quantitativo porta ad una stima di rischio più conservativa.

A settembre 2017 è stata inviata per approvazione all’Autorità di Vigilanza una revisione del modello per la PD che include diversi affinamenti (e.g., la ricalibrazione del modello sulle serie storiche aggiornate a dicembre 2016, l’aggiornamento della definizione di dafault in linea con il Capital Requirement Regulation (CRR) superando il trattamento del past due tecnico). La convalida iniziale ha valutato “adeguato” il cambiamento di modello con particolare riguardo alla calibrazione benché persistano alcuni punti di miglioramento che saranno indirizzati attraverso azioni correttive giù pianificate. La revisione del modello è stata valutata dalla BCE nell’ambito dell’ispezione del 2017 di “Targeted Review of Internal Models” (TRIM) concluso nel 2018. UniCredit ha ricevuto recentemente da ECB la lettera di autorizzazione e il modello andrà in produzione nel corso del 2019.

Il modello di LGD Small Business per i portafogli locali ItaliaIn riferimento al modello di LGD per il segmento Small Business si veda quanto descritto nel paragrafo “Modelli di LGD Imprese per i portafogli locali Italia”.

Il modello di rating del segmento Privati ItaliaSi sottolinea come nell’ambito dei sistemi di rating relativi al segmento Privati, UniCredit S.p.A utilizza a fini regolamentari l’approccio IRB per i Mutui Ipotecari (PD, LGD, EAD), mentre l’utilizzo dei modelli Scoperti di Conto Corrente e Carte di Credito a Saldo e per i Prestiti Personali, è prettamente per finalità gestionali.

Mutui IpotecariIl portafoglio di applicazione del modello di Rating RIP MI (Rating Integrato Privati per Mutui Ipotecari) è costituito dall’insieme di tutte le tipologie di mutui ipotecari trattati in UniCredit S.p.A., destinati all’acquisto, costruzione e ristrutturazione di immobili residenziali da parte della clientela privati e all’acquisto di immobili per finalità legate all’attività economica svolta da parte delle Persone Fisiche appartenenti al settore delle Famiglie Produttrici. Il modello di rating RIP MI utilizza come driver di rischio informazioni differenti a seconda che venga calcolato in fase di richiesta di finanziamento o di monitoraggio mensile nel corso della vita del mutuo stesso. Lo score utilizzato per la valutazione in fase di erogazione dei mutui ipotecari richiesti si basa sulle informazioni di seguito riportate, distinte in gruppi affini:

• informazioni anagrafiche, reddituali e di Credit Bureau (Experian e Crif) relative alle figure richiedenti il finanziamento (intestatari);

• caratteristiche del finanziamento richiesto (durata, Loan to Value, etc.); • informazioni patrimoniali degli intestatari e del loro nucleo (attività finanziarie e conti correnti); • informazioni legate all’andamento dell’azienda a cui gli intestatari sono collegati (ove presenti);

informazioni di Centrale Rischi (ove presenti).

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

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Il modello di rating RIP MI utilizzato nella fase di post-erogazione calcola con frequenza mensile il rating del finanziamento ipotecario in modo massivo sull’intero portafoglio mutui ipotecari privati.

I moduli informativi che costituiscono il modello per la fase andamentale sono i seguenti: • informazioni andamentali sul finanziamento (gravità dell’insoluto, presenza di incidenti storici, anzianità del mutuo,

trend storico di eventuali insolvenze); • informazioni patrimoniali degli intestatari e del loro nucleo (attività finanziarie e conti correnti); • informazioni legate all’andamento dell’azienda a cui gli intestatari sono collegati (ove presenti).

Nel quarto trimestre 2017 è stata implementata una ricalibrazione annuale e introdotta una metodologia più conservativa per la gestione dei contratti soggetti ad azioni di rinegoziazione nonché la revisione della definizione di default. La relativa valutazione della convalida on-going è risultata “adeguata” in quanto tale ricalibrazione, insieme all’adeguato trattamento delle azioni di rinegoziazione, hanno anche indirizzato altri gap identificati nell’ambito delle precedenti attività di validazione.

A dicembre 2018 è stata implementata una nuova ricalibrazione del modello PD del RIP MI (insieme ai modelli di LGD ed EAD) volta all’aggiornamento delle serie storiche e, allo stesso tempo, ad indirizzare le raccomandazioni emesse dall’Autorità di Vigilanza nell’ambito dell’ispezione TRIM 2017 (“Targeted Review of Internal Models”) e dalle funzioni di controllo interne. Per indirizzare le restanti raccomandazioni un nuovo sviluppo del modello di rating Privati a livello di controparte (che copre l’intero portafoglio di prodotti) è stato pianificato per il 2019.

Scoperti di Conto Corrente e Carte di Credito a SaldoIl Rating Integrato Privati per finanziamenti in Conto Corrente (RIP CC) esprime un giudizio complessivo sul merito creditizio del privato affidato o richiedente un fido ricompreso nel pool CC (conti correnti, crediti di firma, carte a saldo) e deriva dall’integrazione di un set di moduli elementari che sfruttano le informazioni provenienti da fonti interne (informazioni anagrafiche, andamentali e patrimoniali) e da Credit Bureau esterni. L’aggregazione dei moduli determina la stima di uno score di erogazione, applicato per la valutazione del merito creditizio del cliente sia nel processo di nuovo affidamento che di rinnovo, e di uno score di monitoraggio, utilizzato per la valutazione del cliente che presenta già una relazione con la Banca. Per entrambe le fasi sono presenti modelli specifici in ragione della tipologia di fido e di cliente.

Le informazioni sottostanti il modulo Anagrafico-Finanziario – acquisite in fase di erogazione ed aggiornate solo in minima parte nel corso del monitoraggio del fido – perdono progressivamente peso all’interno del modello. Diversamente, le variabili di carattere andamentale potrebbero non essere presenti in fase di erogazione (nuovi clienti), ma sono presenti e aggiornate mensilmente nel corso del monitoraggio. Le informazioni andamentali di fonte Crif sono aggiornate con cadenza trimestrale. Nel 2016 è stata completata l’attività di calibrazione relativa ai tassi di default del 2015, ed è entrata in produzione a fini manageriali a novembre 2016. La convalida iniziale e quelle successive hanno messo in luce la necessità di una semplificazione del modello.

Prestiti PersonaliIl sistema di rating per i prestiti personali (RIP PP) è costituito, ai fini della stima della PD, da modelli differenti in ragione della finalità di utilizzo (erogazione o monitoraggio), del canale di erogazione e del portafoglio di applicazione, al fine di cogliere le peculiarità dei diversi segmenti in termini di gestione del business, rischiosità e proprietà statistiche. Il modello esamina lo stesso patrimonio informativo valutato per la concessione di un Mutuo Ipotecario tenendo in considerazione le caratteristiche peculiari del finanziamento in oggetto. Anche su questo modello la funzione di convalida di Gruppo ha evidenziato la possibilità di un’ulteriore semplificazione del framework complessivo del modello.

Modello di LGD Retail per i portafogli locali ItaliaI modelli di LGD del segmento Retail per i portafogli locali Italia, sono stati rivisti nel corso del 2013 secondo le logiche e la metodologia utilizzate per il segmento Imprese a cui si rimanda per un maggior dettaglio informativo. Entrambi sono caratterizzati da:

• una maggiore rappresentatività dei campioni, che considerano anche le perdite dell’ultimo periodo, le posizioni ex-Capitalia, le posizioni cosiddette incomplete workout, etc.;

• il passaggio nella metodologia di attualizzazione dall’utilizzo dei tassi storici a quello dei tassi correnti; • l’introduzione di moduli specifici per il trattamento del portafoglio dei Defaulted Assets.

Nella quarto trimestre del 2017 è stata implementata una ricalibrazione del modello di LGD dei Mutui Ipotecari insieme ad una ulteriore revisione del modello di LGD. La validazione on-going ha espresso parere positivo ed una valutazione “adeguata” anche relativamente ai Defaulted Asset. Anche con riferimento al modello per Scoperti di Conto Corrente e Carte di Credito a Saldo la validazione ha fornito una valutazione di sostanziale adeguatezza ai requisiti normativi.

A dicembre 2018 è stata implementata una nuova ricaibrazione del modello di LGD del RIP MI (insieme ai modelli di PD e EAD) volta all’aggiornamento delle serie storiche e, allo stesso tempo, ad indirizzare le raccomandazioni emesse dall’Autorità di Vigilanza nell’ambito dell’ispezione TRIM 2017 (“Targeted Review of Internal Models”) e dalle funzioni di controllo interne. Per indirizzare le restanti raccomandazioni un nuovo sviluppo del modello LGD dei Privati (che copre l’intero portafoglio di prodotti) è stato pianificato per il 2019.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

128AL 31 DICEMBRE 2018

Modello di EAD per i portafogli Individuals locali Italia Contestualmente all’introduzione dei sistemi di rating per i finanziamenti in conto corrente e per i prestiti personali, il Gruppo ha sviluppato modelli per la stima dell’esposizione al momento del default (EAD). Inoltre, il sistema di rating RIP Mutui Ipotecari è stato arricchito di un modello interno per la stima della EAD, autorizzato da parte dell’Organo di Vigilanza a dicembre 2010. L’approccio utilizzato per la valutazione dell’EAD è costituito in tutti i casi da una metodologia “entro 12 mesi”, secondo cui si procede all’osservazione della clientela in bonis o con pagamenti scaduti ma ancora in bonis a una determinata data di riferimento (es. 31/12/t) che risulti classificata in default nell’arco dei 12 mesi successivi.

Con riferimento agli scoperti di conto corrente e alle carte di credito a saldo, la stima dell’EAD è differenziata in funzione della forma tecnica, clusterizzata nelle seguenti famiglie: conti correnti (con inclusione della quota già regolata in conto delle carte di credito a saldo e dei residuali rapporti di portafoglio commerciale), carte di credito a saldo e crediti di firma. Il calcolo dell’EAD per i rapporti di conto corrente è differenziato sulla base della presenza o meno di margine residuo sulla linea di fido all’istante di osservazione. In particolare, in presenza di margine disponibile è previsto il calcolo di un equivalente creditizio (CCF), in assenza di margine disponibile alla data di riferimento è previsto il calcolo di un indicatore in funzione del solo utilizzo corrente (K). Le famiglie conti correnti e carte di credito a saldo (per la parte già regolata in conto) sono state gestite congiuntamente dal momento che l’operatività gestionale prevede l’addebito mensile dell’utilizzo della carta di credito sul conto corrente di appoggio (anche se incapiente), e determina sulla carta di credito esposizioni che, ogni mese, sono completamente indipendenti dalla movimentazione relativa ai mesi precedenti. Con riferimento, invece, alla quota in essere non ancora contabilizzata delle carte di credito si è deciso di considerare un valore di EAD pari all’utilizzato corrente

Per quanto riguarda i crediti di firma, attraverso cui la banca assume o garantisce un’obbligazione del cliente esponendosi al rischio di dover rispondere con il proprio patrimonio in caso di inadempimento dell’affidato, è stata valutata la probabilità che la garanzia stessa o l’impegno concesso possano trasformarsi in un’esposizione per cassa. Il modello EAD valuta la quota dei crediti di firma in essere al momento del default che, in quanto tali, rappresentano un rischio potenziale per l’Istituto (il rischio effettivo, ovvero che tali esposizioni ‘potenziali’ si trasformino in esposizioni per cassa, è valutato nel modello LGD). Infine, per le carte di credito si è deciso di considerare un valore di EAD pari all’utilizzato corrente. Il modello è stato valutato positivamente dalle funzioni di controllo interno.

Per quanto riguarda i prestiti personali, invece, le analisi svolte hanno evidenziato che l’esposizione al momento del default è inferiore al 100% dell’esposizione alla data di osservazione in corrispondenza di tutti i cluster ottenuti dalle variabili di segmentazione e per tutti i portafogli analizzati. Per tale ragione si è deciso di non implementare il modello sviluppato e di assegnare prudenzialmente ad ogni esposizione, a fini regolamentari, una EAD pari all’esposizione corrente. La relativa attività di validazione non ha messo in luce particolari punti di attenzione, condividendo le scelte adottate. Nelle future fasi di sviluppo del sistema di Rating saranno comunque condotte le attività finalizzate a verificare l’adeguatezza dell’applicazione di una EAD pari al 100% dell’esposizione.

Infine, con riferimento ai mutui ipotecari sono stati identificati alcuni sotto-portafogli ai quali è associata una EAD media superiore al 100%, in particolare in presenza di un overdue al momento dell’osservazione. Coerentemente con la normativa, tutti i rapporti ai quali risulta associata una EAD inferiore al 100% dell’esposizione corrente vengono forzati a quest’ultimo valore. Le modifiche effettuate sul sistema di rating consistono per quanto riguarda l’EAD nella revisione del modello di stima, seguendo le raccomandazioni suggerite dall’Organo di Vigilanza e dalle funzioni di controllo interno.

L’attività di validazione ha espresso un giudizio positivo sul modello ritenuto semplice, intuitivo e idoneo per un prodotto, come i mutui ipotecari, che non presenta margini e sul quale è soprattutto rilevante discriminare i cluster di popolazione che superano il floor regolamentare del 100% rispetto al resto del portafoglio che rimane sotto soglia. Nel 2017 anche il modello il modello di EAD per debiti ipotecari è stato ricalibrato per incorporare gli effetti dell’estensione delle serie storiche fino al 2016. Nel corso della prima metà del 2017 è stata effettuata l’attività di calibrazione per l’estensione del campione di calibrazione sui parametri di PD fino alla fine del 2016, la quale è stata implementata nel Q4 2017. Contestualmente il calcolo per un unico driver del modello (i.e. “Percentage of outstanding on granted amount”) è stato aggiustato in presenza di azioni di rinegoziazione, al fine di contemplare correttamente le rate rinviate non considerate precedentemente in quanto messe all’interno di un conto accessorio. La convalida seguente ha valutato queste modifiche “adeguate” e espresso un’opinione positiva su questa calibrazione.

A dicembre 2018 è stata implementata una nuova ricaibrazione del modello di EAD del RIP MI (insieme ai modelli di PD e LGD) volta all’aggiornamento delle serie storiche e, allo stesso tempo, ad indirizzare le raccomandazioni emesse dall’Autorità di Vigilanza nell’ambito dell’ispezione TRIM 2017 (“Targeted Review of Internal Models”) e dalle funzioni di controllo interne. Per indirizzare le restanti raccomandazioni un nuovo sviluppo del modello EAD dei Privati (che copre l’intero portafoglio di prodotti) è stato pianificato per il 2019.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

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Modelli Locali Perimetro Germania

Modello di rating Small BusinessIl modello di rating “SBC” ha come ambito di applicazione le piccole o medie aziende tedesche, con un valore del turnover al di sotto di euro 5 milioni. Il modello si applica anche ai privati, residenti in Germania, il cui reddito deriva principalmente dall’esercizio di una libera professione, da lavoro indipendente o dai proventi di una PMI (SME) di cui sono maggiori azionisti o proprietari. Il modello di rating " SBC" è strutturato in quatto diversi sotto-moduli, che vengono diversamente applicati in funzione della fase di processo creditizio e dei limiti all’esposizione creditizia:

• il modulo “Scoring/Rating SBC (composto da due sotto-moduli: GK1 (GK = Geschäftskunde) per le società i cui soci hanno responsabilità personale limitata e GK2 per le società i cui soci hanno piena responsabilità civile). Entrambe le scorecards consistono in tre sotto componenti: modulo finanziario ( MAJA module), score comportamentale e Private Liability ratio (per GK1) oppure Industry rating (per GK2);

• il modulo “Behaviour Scoring” SBC è utilizzato sia come rating stand alone della clientela Small Business (con limite di esposizione inferiore a 500.000 euro) che, nella fase di erogazione, in input al modulo Scoring GK. Lo score andamentale viene automaticamente aggiornato ogni mese;

• il modulo “Small Credit Line” è applicato in erogazione ai clienti senza un rating di controparte e con un limite di esposizione creditizia inferiore a 50.000 euro. Non è utilizzato per la revisione annuale del rating.

Il rating prevede una lista di eventi per cui si può applicare un override (upgrade o downgrade) del risultato statistico, sulla base di una valutazione esperta. Le correzioni del rating (override) sono soggette ad uno stretto monitoraggio da parte della funzione di convalida interna. Inoltre il processo di override è ammesso solo per il modulo GK scoring ed è limitato ai clienti gestiti individualmente (i.e. con limiti di approvazione superiori ai 500.000 euro).

Nel Q4 2017 una ricalibrazione dei parametri PD per la procedura di rating “Scoring Small Credit Line SBC” (una parte del sistema di rating SBC) è stata sviluppata contestualmente alla stima del margine di conservatività per garantire il pieno rispetto delle disposizioni regolamentari. Le modifiche sono state implementate a marzo del 2018.

Il modello di Rating per Small Business è soggetto all’attività di convalida annuale e monitoraggio trimestrale. L’ultima attività di convalida locale ha confermato che le performance del modello possono essere considerate complessivamente buone.

Per la descrizione del modello di LGD, si veda quanto descritto nel paragrafo “Imprese – Modello di LGD per i portafogli locali Germania”.

Modello di rating PrivatiIl modello di rating “Private Individuals” ha come ambito di applicazione tutti i privati, esclusi i liberi professionisti e i lavoratori indipendenti. Sono inoltre esclusi i privati che possiedono un elevato reddito riveniente dall’affitto di immobili, che sono considerati parte del portafoglio “Commercial Real Estate” e valutati con il sistema di rating apposito. Fino a novembre 2017 il sistema di rating Privati è stato composto da 3 sotto-modelli:

• Rating per clienti private • Product Scoring • Rating per privati e grandi clienti (WEM)23.

Il modulo principale del modello, chiamato “Product Scoring,” è costituito da: application scorecards, differenziate per tipo di prodotto, e behavioral scorecards. In funzione della fase del ciclo di vita in cui si trova la transazione vengono combinati entrambi gli score o ne viene preso solo uno dei due.

In aggiunta al modulo sopra descritto, vi sono delle scorecard specifiche per i clienti “Private” e per quelli con elevata esposizione (sopra i 500.000 euro). Questi sono valutati con il modulo “Rating Private e grandi clienti”.

Il modello di rating Privati è sottoposto ad attività di validazione annuale e monitoraggio trimestrale. Miglioramenti sull’attuale scorecard dei conti correnti, rilevati nell’ultima validazione, saranno indirizzati attraverso azioni correttive già pianificate.

Per la descrizione del modello di LGD, si veda quanto descritto nel paragrafo “Imprese – Modello di LGD dei portafogli locali Germania”.

23Nel novembre 2017 il sotto-modulo WEM è stato rimosso dal modello Privati. Tuttavia, dato che i rating hanno validità 12 mesi, fino a novembre 2018

possono ancora esistere rating attribuiti a questi clienti attraverso questo modello.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

130AL 31 DICEMBRE 2018

Modelli Locali, UniCredit Leasing GMBH e controllate (UCLG)24

Modello di Rating Small BusinessIl modello di rating GK è applicato per la valutazione del merito creditizio della clientela appartenente al segmento Small Business, compresi i clienti con un livello di turnover minore o uguale a 5 milioni. Il modello GK – a livello di controparte – è costituito da due moduli integrati secondo le seguenti regole (“trasition function”):

• “Application Scoring”(AS), utilizzato durante il processo di approvazione del credito e anche nella fase di monitoraggio fino a 12 mesi, aggiornato in automatico su base giornaliera in caso di nuove informazioni disponibili.

• “Behavioural Scoring” (comportamentale) (BS), considerato significativo per la valutazione creditizia della clientele esistente con almeno dodici mesi di anzianità di rapporto con la Banca, che viene aggiornato giornalmente, in caso di disponibilità di informazioni, ed è aggiornato automaticamente su base mensile.

In caso di irregolarità nei pagamenti nella fase iniziale del rapporto con la clientela, il behavioral scoring viene applicato se superiore all’application score, in altri casi la funzione di transizione è ancora valida. Quando ciò viene applicato al portafoglio corrente, un margine di conservativismo è incluso dopo la combinazione dell’application e behavioral score, al fine di tener conto degli errori di stima potenziali.

Infine possono essere applicate le seguenti motivazioni per effettuare un “override”: • deterioramento della situazione economica; • deterioramento della situazione economica di un business partner di riferimento (nel caso di gruppi di fatto); • deterioramento dovuto al peggioramento del rating del gruppo economico di appartenenza.

Non è possibile applicare un override positivo.

Nel 2015 il modello di Rating Small Business è stato aggiornato per migliorare il potere discriminante del modulo AS. La long list delle variabili sottostanti il processo di stima del modulo AS è stato arricchito attraverso l’inclusione di variabili specifiche di prodotto. La calibrazione finale del sistema di rating è eseguita dopo la combinazione delle scorecard. Durante l’ultima fase della regressione, la PD media finale combinata (basata sugli score di AS e BS anziché su scorecard continue di PD) viene calibrata sulla media dei tassi di default pluriennali. Un’ulteriore revisione del modello è stata eseguita, approvata dall’Autorità di Vigilanza e, in seguito, implementata nel novembre 2017.

Nel 2018 il modello è stato oggetto di validazione con esito sufficientemente adeguato.

In riferimento al modello locale di EAD e di LGD si veda quanto descritto in precedenza nel paragrafo relativo alle esposizioni corporate “Modelli locali, UCL GMBH UniCredit Leasing GMBH e controllate”.

24UniCredit Leasing Finance GMBH, UniCredit Leasing Aviation GMBH.

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I

131

Modelli Locali Bank Austria

Modello di rating Small BusinessIl modello di rating ha come ambito di applicazione le piccole aziende austriache, incluse le organizzazioni non-profit (fino a 1,5 milioni di fatturato o in contabilità semplificata). Il modello include entrambe le tipologie di cliente: con contabilità ordinaria e semplificata. Il disegno generale del modello differenzia tra “modulo di erogazione” e “modulo andamentale”, quest’ultimo separa i clienti con transazioni in Euro da quelli con transazioni in valuta.

Il modulo di erogazione si applica principalmente nei seguenti casi: • nuovo cliente; • il cliente chiede un’ulteriore linea di fido tale per cui l’esposizione totale è maggiore di 50.000 euro o non vi è uno

score andamentale (indipendentemente dall’ammontare dell’esposizione); • sono disponibili le informazioni di bilancio aggiornate; • sono stati modificati/sono sopraggiunti “warning signals”.

Il modulo di erogazione contiene un modulo qualitativo ed uno quantitativo sulla controparte. In funzione del regime contabile della controparte, i fattori di rischio quantitativi coprono almeno 3 delle seguenti aree di analisi:

• profittabilità; • copertura del debito; • struttura del capitale; • redditività.

I fattori di rischio qualitativo coprono invece le aree di analisi relative a: • settore industriale/linea di business; • storia del default; • esperienza del management; • protezione rispetto al rischio; • gestione di raccolta della liquidità.

Se la transazione del cliente ha un’anzianità superiore ai 6 mesi e l’esposizione della controparte è inferiore ad 1 milione di euro, il modulo andamentale viene calcolato automaticamente su base mensile.

Per le controparti con esposizione superiore ad 1 milione di euro viene utilizzato solo il modulo di erogazione, sul quale è tuttavia possibile effettuare un override da parte del gestore.

I due moduli (erogazione ed andamentale) sono integrati utilizzando differenti pesi in funzione dell’esposizione e dell’anzianità dello score di erogazione al fine di ottenere una PD combinata, che, una volta mappata nella master scale, determina il “calculated rating”. Il rating finale, “valid rating”, è ottenuto modificando il calculated rating sulla base di eventuali informazioni negative a disposizione o in generale di “warning signals”.

Il modello di rating Small Business è calibrato sul campione di dati di UCBA AG (serie storica a partire dal 2007) e si basa sulla regressione logistica.

Con riferimento al modello LGD/EAD si veda quanto descritto nei paragrafi “Modello di LGD dei portafogli locali Austria” e “Modello di EAD dei portafoglio locali Austria”.

Modello di rating PrivatiIl modello di rating Privati ha come ambito di applicazione tutte le persone fisiche, esclusi i liberi professionisti e i lavoratori indipendenti.

Il modello rating “Privati” attualmente in uso è costituita da diversi moduli statistici: modulo di erogazione e moduli andamentali, basati sui prodotti, separatamente per clienti con transazioni in Euro e transazioni Foreign Exchange basati sui prodotti, combinati tramite una specifica logica di integrazione in una PD di controparte. L’intero sistema di rating è stato stimato, attraverso regressioni logistiche e a livello di singola transazione.

In particolare, viene assegnato uno score a ciascuna operazione mediante uno dei modelli di scoring. Nel caso di una nuova richiesta di credito, viene calcolato lo score di erogazione per il prodotto in questione. Per i clienti privi di score andamentale, lo score di erogazione resta valido per i successivi 6 mesi. Dopo sei mesi viene calcolato il relativo punteggio comportamentale che viene poi aggiornato mensilmente. Per i clienti dotati di score andamentale significativo, lo score di applicazione è rilevante solo ai fini della decisione sul nuovo prestito e della definizione del relativo prezzo; mentre a fini regolamentari viene utilizzato lo score comportamentale esistente. Per i clienti con più di una transazione è stata sviluppata una logica di integrazione che combina tutte gli score di erogazione e/o andamentali disponibili in uno score di transazione finale. In una fase successiva viene effettuata una calibrazione dello score alla probabilità di default a 12 mesi. La tendenza centrale è stata determinata facendo leva sul tasso di default cumulativo a 12 mesi ottenuto dalle analisi di anzianità.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

132AL 31 DICEMBRE 2018

Nell’ultima fase del modello, tutti gli score di transazione standardizzati vengono poi combinati per ottenere la PD specifica del cliente. La PD così ottenuta è mappata su una “Master Scale" composta da 28 notches. La PD del cliente è, infine, degradata in presenza di segnali negativi ottenuti dal credit Bureau KSV o a fronte di segnali di allarme automatici.

Il modello di rating Privati è calibrato sul campione di dati di UCBA AG (serie storica a partire dal 2005) e si basa sulla regressione logistica.

In riferimento al modello di LGD/EAD si veda quanto descritto nei paragrafi “Modello di LGD dei portafogli locali Austria” e “Modello di EAD dei portafogli locali Austria”.

Accertamenti di validazione e dell’Autorità di vigilanza: è in atto un processo di validazione da parte di una funzione indipendente di validazione locale e della funzione di Gruppo di Validazione e tutti i modelli PD IRB così come i modelli LGD e EAD sono stati validati secondo una base regolare e annuale. La procedura di validazione è basata sul framework del metodo di validazione allineato per identificare chiaramente lo scopo delle attività di validazione e i giudizi finali. Nel caso in cui i risultati di validazione mostrino che i miglioramenti nei modelli per il rischio di credito sono necessari, il Gruppo di Sviluppo Modelli ha bisogno di eseguire ciò con un’appropriata azione per risolvere tali casi.

Modelli Locali, perimetro Paesi Europa Centrale ed orientale (CEE)

In riferimento ai modelli locali per esposizioni al dettaglio per i paesi CEE si legga il paragrafo “Modelli Locali, perimetro Paesi Europa Centrale ed orientale (CEE)” nella sezione “Imprese (comprese le PMI, i finanziamenti specializzati e i crediti commerciali acquistati verso imprese)”.

Asset Backed Commercial Paper (posizioni verso cartolarizzazioni)

Per il modello di rating Internal Assessment Approach (IAA) di UCB AG per operazioni di cartolarizzazioni si faccia riferimento al capitolo “Esposizioni in cartolarizzazioni”.

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I

133

Metodologia basata sui rating interni - attività di rischio (migliaia di €)

CONSISTENZE AL 31.12.2018 CONSISTENZE AL 31.12.2017

METODO IRB BASE METODO IRB AVANZ ATO METODO IRB BASE METODO IRB AVANZ ATO

PORTAFOGLI VALORE

DELL'ESPOSIZIONE VALORE

PONDER ATO VALORE

DELL'ESPOSIZIONE VALORE

PONDER ATO VALORE

DELL'ESPOSIZIONE VALORE

PONDER ATO VALORE

DELL'ESPOSIZIONE VALORE

PONDER ATO

Espo sizioni verso o garantite da Amministrazioni Centrali e Banche Centrali 287.244 137.422 25.368.695 1.479.498 21.913 88 16.333.790 755.749

Espo sizioni verso o garantite da Intermediari vigilati, Enti pubblici e territoriali e altri soggetti 1.443.902 441.639 36.798.699 9.027.378 2.152.577 1.010.706 37.545.247 7.587.470

Espo sizioni verso o garantite da Imprese: 15243765 10019721 256113225 106295160 13266656 9167152 245432064 98298775

- Esposizioni verso o garantite da imprese: finanziamenti specializzati 1.193.442 928.435 17.407.402 7.040.874 1.123.687 877.125 17.644.823 6.063.266

- Esposizioni verso o garantite da imprese: PMI 3.533.678 2.630.997 56.531.865 22.446.822 3.596.773 2.622.417 64.753.256 23.917.482

- Esposizioni verso o garantite da imprese: altre imprese 10.516.645 6.460.289 182.173.958 76.807.464 8.546.196 5.667.610 163.033.985 68.318.027

Espo sizioni al dettaglio: 0 0 124559184 33.918.626 0 0 132043924 34.357.663

- Esposizioni al dettaglio garantite da immobili residenziali: PMI 0 0 5.845.698 1.205.622 0 0 7.165.475 1.458.461

- Esposizioni al dettaglio garantite da immobili residenziali: persone fisiche 0 0 85.847.804 21.564.605 0 0 88.160.937 21.285.883

- Esposizioni rotative al dettaglio qualificate 0 0 2.331.797 235.692 0 0 5.699.866 649.316

- Altre esposizioni al dettaglio: PMI 0 0 16.362.700 5.097.735 0 0 20.768.084 6.626.315

- Altre esposizioni al dettaglio: persone fisiche 0 0 14.171.185 5.814.972 0 0 10.249.562 4.337.688

Altre attività diverse dai crediti 0 0 0 2.418.818 0 0 0 2.566.071

Espo sizioni in strumenti di capitale 0 0 436.220 1.142.968 0 0 136.922 276.782

Totale attiv ità di rischio per cassa 14.266.146 8.963.565 343.019.222 122.503.595 12.923.732 8.628.764 332.417.300 116.101.606

Totale garanzie rilasciate e impegni a erogare fondi 2.236.216 1.389.209 69.044.110 24.953.239 1.916.422 1.230.874 71.947.323 21.754.756

Totale contratti deriv ati e operazioni con regolamento a lungo termine 428.519 236.432 14.336.604 5.063.046 451.908 263.892 13.803.569 5.081.727

Totale operazioni SFT 44.030 9.576 16.876.087 1.762.568 149.087 54.415 12.523.281 546.206

Compensazione tra prodotti div ersi - - - - - - 800.473 358.216

Totale 16.974.911 10.598.782 443.276.023 154.282.448 15.441.149 10.177.945 431.491.946 143.842.511

La somma dei totali relativi a: • Valore dell’esposizione (metodo IRB base per 16.974.911 migliaia e metodo IRB avanzato per 443.276.023

migliaia) pari a 460.250.934 migliaia, è coerente con la voce A.1.2 della tabella “Adeguatezza Patrimoniale” riferita alla colonna Importi non ponderati;

• Valore ponderato (metodo IRB base per 10.598.782 migliaia e metodo IRB avanzato per 154.282.448 migliaia) pari a 164.881.230 migliaia, è coerente con la voce A.1.2 della tabella “Adeguatezza Patrimoniale” riferita alla colonna Importi ponderati/requisiti.

Nelle due tavole che seguono non sono considerati i valori relativi alle esposizioni: • Trattamento alternativo per esposizioni garantite da immobili residenziali; • Esposizioni da transazioni non dvp applicando fattori di ponderazioni per il trattamento alternativo o il 100% o per

altre esposizioni soggette ad altri fattori di ponderazione; • Rischio di diluizione: totale crediti commerciali acquistati.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT 134

AL 31 DICEMBRE 2018

Metodologia basata sui rating interni: Ripartizione geografica (migliaia di €)

31.12.2018

ITALIA ALTRI PAESI EUROPEI AMERICA ASIA RESTO DEL MONDO

EAD PD% LGD% EAD PD% LGD% EAD PD% LGD% EAD PD% LGD% EAD PD% LGD%

Esposizioni verso o garantite da amministrazioni centrali o banche centrali

4.899.244 0,16 23,23 12.102.569 0,32 25,23 2.477.506 - 10 6.173.357 0,02 21,65 - - -

Esposizioni verso o garantite da enti, enti pubblici e territoriali e altri soggetti

13.967.819 0,19 35,05 21.322.784 0,20 40,61 194.399 0,25 37,62 1.823.663 0,12 60,09 - - -

Esposizioni verso o garantite da imprese 92.137.391 16,12 42,63 167.052.872 3,55 28,60 7.301.579 0,98 37,89 3.396.173 0,61 43,08 - - -

Esposizioni verso o garantite da imprese: Finanziamenti specializzati (no slotting)

4.498.991 4,71 27,01 12.516.346 7,73 17,27 83.571 0,19 36 32.962 4,16 41,56 - - -

Esposizioni verso o garantite da imprese: Finanziamenti specializzati (slotting)

- - - 1.468.974 - - - - - - - -

Esposizioni verso o garantite da imprese di cui PMI

23.645.092 32,67 45,19 36.232.301 6,31 19,13 158.460 2,28 36,02 29.691 2,40 38,22 - - -

Esposizioni in strumenti di capitale: PD/LGD

- - - 182.189 0,35 90 - - - - - - - - -

Esposizioni in strumenti di capitale: Metodo della ponderazione semplice

104.798 - - 149.233 - - - - - - - - - - -

Esposizioni in strumenti di capitale: Metodo dei modelli interni

- - - - - - - - - - - - - - -

Metodologia basata sui rating interni - Esposizioni al dettaglio: Ripartizione geografica (migliaia di €)

31.12.2018

ITALIA ALTRI PAESI EUROPEI AMERICA ASIA RESTO DEL MONDO

EAD PD% LGD% EAD PD% LGD% EAD PD% LGD% EAD PD% LGD% EAD PD% LGD%

Esposizioni al dettaglio 67.771.953 15,24 31,52 56.787.231 3,44 26,88 - - - - - - - - -

Esposizioni al dettaglio Garantita da immobili 54.128.446 13,64 28,53 37.565.056 2,56 12,18 - - - - - - - - -

Esposizioni al dettaglio Garantita da immobili di cui PMI

3.067.656 24,43 24,89 2.778.042 6,84 9,26 - - - - - - - - -

Esposizioni al dettaglio Garantita da immobili di cui Persone Fisiche

51.060.790 12,99 28,75 34.787.014 2,22 12,41 - - - - - - - - -

Esposizioni al dettaglio Rotative Qualificate - - - 2.331.797 2,63 44,82 - - - - - - - - -

Altre esposizioni al dettaglio 13.643.507 21,61 43,36 16.890.378 5,50 57,08 - - - - - - - - -

Altre esposizioni al dettaglio di cui PMI 13.641.951 21,61 43,36 2.720.749 9,47 42,08 - - - - - - - - -

Altre esposizioni al dettaglio di cui Persone fisiche

1.556 100 62,91 14.169.629 4,73 59,96 - - - - - - - - -

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT 136

AL 31 DICEMBRE 2018

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I

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT 138

AL 31 DICEMBRE 2018

L’evoluzione del portafoglio AIRB nel periodo di osservazione, ovvero tra le due date di riferimento (Dicembre 2018 – Giugno 2018), è principalmente spiegata dai seguenti fenomeni: • La classe di esposizione “AIRB – Istituzioni” ha registrato una riduzione dell’esposizione Performing per EUR 22 mld (Colonna D), prevalentemente dovuta ad un diverso trattamento

delle posizioni in pronti contro termine in corso di regolamento alla data di riferimento in Italia • Nell’ambito della classe d’esposizione “AIRB – Imprese – altre imprese”, si evidenzia un aumento dell’esposizione di EUR 11 mld del portafoglio Performing, primariamente attribuito

ad una crescita dell’attività commerciale L’esposizione Non-performing a livello di Gruppo decresce di EUR 3 mld complessivi (Colonna D) su tutte le classi d’esposizione, principalmente a causa delle operazioni di cessioni perfezionate in Italia Per quanto riguarda i parametri di rischio dei sistemi interni di Gruppo, si evidenzia un aumento della LGD media di Gruppo (Colonna G) principalmente dovuta alle revisioni avvenute nel quarto trimestre dei modelli locali in Italia, Austria e Germania.

Nota: Le tabelle “CR6” sopra riportate fanno riferimento al rischio di credito, escluso il rischio di controparte (che viene riportato nelle rispettive tabelle “CCR4” di cui al successivo paragrafo “Esposizione al rischio di controparte”). Ai fini della predisposizione delle suddette tabelle, a partire da giugno 2017, la Master Scale comune a livello di gruppo è stata modificata per rispondere ai nuovi livelli di cut-off, che risultano quindi diversi da quelli utilizzati nella precedente scala. L’eventuale migrazione di esposizioni fra classi che si dovesse evidenziare rispetto alla scala di rating utilizzata nelle pubblicazioni precedenti al periodo di giugno 2017 non è da considerarsi come un peggioramento/miglioramento della rischiosità del portafoglio ma come un effetto dovuto al cambiamento della scala stessa.

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I

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EU CR7 - Metodo IRB - Effetto sui RWA dei derivati su crediti utilizzati nell'ambito delle tecniche di attenuazione del rischio di credito (CRM) (migliaia di €)

DESCRIZIONE

a b

RWA PRIMA DELL'EFFETTO

DEI DERIVATI SU CREDITI RWA EFFETTIVI

1 Esposizioni in base al metodo FIRB

2 Amministrazioni centrali o banche centrali 137.422 137.422

3 Enti 417.273 417.273

4 Imprese – PMI 2.620.335 2.620.335

5 Imprese – Finanziamenti specializzati 913.260 913.260

6 Imprese – Altro 6.264.483 6.264.483

7 Esposizioni in base al metodo AIRB

8 Amministrazioni centrali o banche centrali 1.425.228 1.425.228

9 Enti 5.989.677 5.988.145

10 Imprese – PMI 21.985.042 21.985.018

11 Imprese – Finanziamenti specializzati 6.540.002 6.540.002

12 Imprese – Altro 74.073.854 74.062.977

13 Al dettaglio – PMI garantite da beni immobili 1.205.622 1.205.622

14 Al dettaglio – Non PMI garantite da beni immobili 21.564.605 21.564.605

15 Al dettaglio – Rotative qualificate 235.692 235.692

16 Al dettaglio – altre PMI 5.092.261 5.092.261

17 Al dettaglio – altre non PMI 5.795.500 5.795.500

18 Strumenti di capitale 1.142.968 1.142.968

19 Altre attività diverse dai crediti 2.418.818 2.418.818

20 Totale al 31.12.2018 157.822.042 157.809.609

21 Totale al 30.06.2018 150.486.271 150.470.869

La tabella mostra gli effetti dei Derivati su Crediti sul calcolo dei requisiti patrimoniali relativamente al metodo IRB, confrontando l’RWA prima e dopo la mitigazione di tali strumenti. A livello di Gruppo l’impatto di tale effetto non è significativo e si osserva principalmente sull’Asset Class Imprese del metodo AIRB.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

140AL 31 DICEMBRE 2018

Rischio di credito

Flusso dei RWA – metodo IRB

EU CR8 - Variazione dei RWA relativi ad esposizioni creditizie calcolate con metodi IRB (migliaia di €)

a b

RWA Requisito patrimoniale

1 RWA e requisiti patrimoniali al 30.09.2018 154.760.926 12.380.874

2 Variazione in termini di esposizione (289.047) (23.124)

3 Variazioni nella qualità delle esposizioni 1.589.968 127.197

4 Aggiornamento nei modelli di rischio 569.114 45.529

5 Metodologia e variazioni regolamentari 700.000 56.000

6 Acquisizioni e cessioni - -

7 Effetto tasso di cambio 81.262 6.501

8 Altro 397.373 31.790

9 RWA e requisiti patrimoniali al 31.12.2018 157.809.596 12.624.768

Gli ammontari al 31 dicembre 2018 di cui alla riga 9 (totale RWA pari a 157.809.596 migliaia e totale requisiti patrimoniali pari a 12.624.768 migliaia) sono coerenti con la somma delle righe 3,4 e 5 della tavola “Overview dei RWA”.

Nel quarto trimestre dell’anno, le attività ponderate per il rischio relative alle esposizioni creditizie calcolate con metodi IRB registrano un aumento di €3 miliardi rispetto a settembre 2018, a seguito della periodica ricalibrazione dei parametri sottostanti ai modelli di valutazione del rischio (€+1,6 miliardi concentrati principalmente in Italia), a cui si aggiunge un aumento dovuto all’implementazione dei modelli di valutazione del rischio in Germania (€0,6 miliardi) e €+0,7 miliardi per adeguamenti regolamentari. Inoltre, si rileva un incremento dovuto all’effetto di cambio (€+0,1) principalmente per il deprezzamento dell’euro verso il dollaro statunitense, e un incremento di €+0,4 miliardi per altre poste (a causa di un affinamento nel calcolo dei parametri di rischio). Infine, la variazione in termini di esposizione evidenzia una riduzione di €0,3 miliardi (riconducibile all’Italia e parzialmente compensata da Germania e Austria).

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

I

141

EU CR9 – Backtesting della PD per classe di esposizione – approccio AIRBA B C D E G H I

Iniz io

periodo

Fine

periodo

Class 01 - from 0.00% to 0.0036% AAA 0,00% 0,00% 43 46 1 0 1,12%Class 02 - from 0.0037% to 0 .0208% From AA+ to AA- 0,01% 0,01% 4 8 0 0 0,00%Class 03 - from 0.0209% to 0 .1185% From A+ to A- 0,04% 0,05% 20 21 1 1 0,00%Class 04 - from 0.1186% to 0 .5824% From BBB+ to BBB- 0,26% 0,24% 13 12 0 0 0,00%Class 05 - from 0.5825% to 1 .3693% From BB+ to BB- 1,27% 1,19% 10 15 0 0 2,13%Class 06 - from 1.3694% to 3 .2198% B+ 1,49% 1,61% 10 7 0 0 0,00%Class 07 - from 3.2199% to 7 .571% B 5,04% 4,97% 5 5 0 0 0,00%Class 08 - from 7.5711% to 17.8023% B- 7,80% 7,80% 3 6 0 0 0,00%Class 09 - from 17.8024% to 99.99% From CCC to C 35,91% 35,91% 3 3 1 0 4,17%Class 01 - from 0.00% to 0.0036% AAA 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 02 - from 0.0037% to 0 .0208% From AA+ to AA- 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 03 - from 0.0209% to 0 .1185% From A+ to A- 0,07% 0,08% 329 330 3 3 0,20%Class 04 - from 0.1186% to 0 .5824% From BBB+ to BBB- 0,19% 0,29% 270 263 2 0 0,11%Class 05 - from 0.5825% to 1 .3693% From BB+ to BB- 0,96% 0,97% 89 107 0 0 0,15%Class 06 - from 1.3694% to 3 .2198% B+ 1,96% 1,78% 46 39 0 0 0,00%Class 07 - from 3.2199% to 7 .571% B 5,10% 4,75% 20 11 0 0 1,66%Class 08 - from 7.5711% to 17.8023% B- 7,90% 10,52% 13 20 0 0 1,76%Class 09 - from 17.8024% to 99.99% From CCC to C 29,31% 27,98% 18 9 1 0 0,74%Class 01 - from 0.00% to 0.0036% AAA 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 02 - from 0.0037% to 0 .0208% From AA+ to AA- 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 03 - from 0.0209% to 0 .1185% From A+ to A- 0,07% 0,07% 3.036 3.181 14 2 0,85%Class 04 - from 0.1186% to 0 .5824% From BBB+ to BBB- 0,31% 0,32% 12.840 13.035 53 6 0,31%Class 05 - from 0.5825% to 1 .3693% From BB+ to BB- 0,94% 0,92% 12.168 11.976 123 20 0,66%Class 06 - from 1.3694% to 3 .2198% B+ 2,09% 2,12% 12.383 11.514 234 23 1,56%Class 07 - from 3.2199% to 7 .571% B 4,55% 4,60% 7.140 6.222 361 49 4,55%Class 08 - from 7.5711% to 17.8023% B- 10,68% 10,70% 2.810 2.614 291 36 10,48%Class 09 - from 17.8024% to 99.99% From CCC to C 35,48% 38,23% 868 741 237 43 30,60%

Class 01 - from 0.00% to 0.0036% AAA 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 02 - from 0.0037% to 0 .0208% From AA+ to AA- 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 03 - from 0.0209% to 0 .1185% From A+ to A- 0,07% 0,09% 113 56 0 0 0,17%Class 04 - from 0.1186% to 0 .5824% From BBB+ to BBB- 0,28% 0,26% 394 363 1 0 0,69%Class 05 - from 0.5825% to 1 .3693% From BB+ to BB- 0,98% 1,00% 303 347 3 0 0,84%Class 06 - from 1.3694% to 3 .2198% B+ 2,17% 2,20% 343 337 3 0 1,49%Class 07 - from 3.2199% to 7 .571% B 4,48% 4,91% 83 76 0 0 3,81%Class 08 - from 7.5711% to 17.8023% B- 12,08% 9,52% 68 70 1 0 5,63%Class 09 - from 17.8024% to 99.99% From CCC to C 28,80% 25,40% 21 17 2 1 13,30%Class 01 - from 0.00% to 0.0036% AAA 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 02 - from 0.0037% to 0 .0208% From AA+ to AA- 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 03 - from 0.0209% to 0 .1185% From A+ to A- 0,06% 0,07% 3.486 3.468 8 2 0,23%Class 04 - from 0.1186% to 0 .5824% From BBB+ to BBB- 0,28% 0,29% 11.532 11.978 51 7 0,27%Class 05 - from 0.5825% to 1 .3693% From BB+ to BB- 0,90% 0,89% 5.976 6.029 114 15 0,96%Class 06 - from 1.3694% to 3 .2198% B+ 2,03% 2,23% 5.219 5.068 187 57 2,06%Class 07 - from 3.2199% to 7 .571% B 4,49% 4,68% 4.089 3.775 377 145 5,15%Class 08 - from 7.5711% to 17.8023% B- 10,66% 11,02% 3.832 4.190 1.680 1.140 13,35%Class 09 - from 17.8024% to 99.99% From CCC to C 35,61% 35,63% 2.551 2.448 1.464 700 28,62%AIRB - Esposizioni al dettaglio

Garantite da immobili: PMI Class 01 - from 0.00% to 0.0036% AAA 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 02 - from 0.0037% to 0 .0208% From AA+ to AA- 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 03 - from 0.0209% to 0 .1185% From A+ to A- 0,08% 0,08% 283 238 1 0 0,45%Class 04 - from 0.1186% to 0 .5824% From BBB+ to BBB- 0,34% 0,34% 11.829 11.281 37 2 0,33%Class 05 - from 0.5825% to 1 .3693% From BB+ to BB- 0,93% 0,94% 8.870 8.565 48 0 0,62%Class 06 - from 1.3694% to 3 .2198% B+ 2,13% 2,14% 7.901 7.616 82 0 1,38%Class 07 - from 3.2199% to 7 .571% B 4,73% 4,70% 4.857 4.586 158 9 3,71%Class 08 - from 7.5711% to 17.8023% B- 11,51% 11,14% 2.078 1.829 149 3 9,21%Class 09 - from 17.8024% to 99.99% From CCC to C 40,87% 40,73% 2.032 1.713 458 20 25,79%Class 01 - from 0.00% to 0.0036% AAA 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 02 - from 0.0037% to 0 .0208% From AA+ to AA- 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 03 - from 0.0209% to 0 .1185% From A+ to A- 0,09% 0,09% 16.206 14.919 16 2 0,12%Class 04 - from 0.1186% to 0 .5824% From BBB+ to BBB- 0,30% 0,29% 576.345 561.929 956 108 0,23%Class 05 - from 0.5825% to 1 .3693% From BB+ to BB- 0,87% 0,88% 125.947 136.939 457 49 0,49%Class 06 - from 1.3694% to 3 .2198% B+ 2,04% 2,06% 63.184 64.194 686 73 1,65%Class 07 - from 3.2199% to 7 .571% B 4,60% 4,61% 34.493 35.282 961 250 4,60%Class 08 - from 7.5711% to 17.8023% B- 12,64% 11,96% 12.261 13.237 867 197 10,71%Class 09 - from 17.8024% to 99.99% From CCC to C 41,52% 41,00% 22.860 21.020 3.730 834 23,73%Class 01 - from 0.00% to 0.0036% AAA 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 02 - from 0.0037% to 0 .0208% From AA+ to AA- 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 03 - from 0.0209% to 0 .1185% From A+ to A- 0,05% 0,05% 703.306 402.953 194 32 0,02%Class 04 - from 0.1186% to 0 .5824% From BBB+ to BBB- 0,28% 0,28% 439.886 244.032 1.401 320 0,15%Class 05 - from 0.5825% to 1 .3693% From BB+ to BB- 0,89% 0,90% 162.654 83.236 2.105 488 0,64%Class 06 - from 1.3694% to 3 .2198% B+ 2,06% 2,09% 99.133 64.567 3.099 675 1,93%Class 07 - from 3.2199% to 7 .571% B 4,75% 4,87% 56.831 38.385 3.526 721 3,88%Class 08 - from 7.5711% to 17.8023% B- 11,46% 11,55% 30.066 23.559 4.116 777 7,92%Class 09 - from 17.8024% to 99.99% From CCC to C 27,50% 29,41% 11.703 6.659 3.505 239 20,37%

Class 01 - from 0.00% to 0.0036% AAA 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 02 - from 0.0037% to 0 .0208% From AA+ to AA- 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 03 - from 0.0209% to 0 .1185% From A+ to A- 0,09% 0,09% 5.436 5.592 18 3 0,22%Class 04 - from 0.1186% to 0 .5824% From BBB+ to BBB- 0,35% 0,35% 85.111 84.855 207 12 0,24%Class 05 - from 0.5825% to 1 .3693% From BB+ to BB- 0,91% 0,91% 80.741 79.460 562 88 0,73%Class 06 - from 1.3694% to 3 .2198% B+ 2,11% 2,11% 66.329 64.663 1.321 274 1,91%Class 07 - from 3.2199% to 7 .571% B 4,82% 4,85% 47.045 46.327 3.990 1.810 5,07%Class 08 - from 7.5711% to 17.8023% B- 11,34% 11,27% 23.684 23.072 4.990 2.297 11,94%Class 09 - from 17.8024% to 99.99% From CCC to C 40,12% 41,12% 17.136 15.532 8.495 2.736 32,48%

Class 01 - from 0.00% to 0.0036% AAA 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 02 - from 0.0037% to 0 .0208% From AA+ to AA- 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 03 - from 0.0209% to 0 .1185% From A+ to A- 0,07% 0,07% 28.631 318.307 30 1 0,14%Class 04 - from 0.1186% to 0 .5824% From BBB+ to BBB- 0,34% 0,31% 185.182 346.191 415 34 0,32%Class 05 - from 0.5825% to 1 .3693% From BB+ to BB- 0,91% 0,91% 117.259 170.442 664 50 0,59%Class 06 - from 1.3694% to 3 .2198% B+ 2,02% 2,09% 86.384 113.590 1.137 92 1,53%Class 07 - from 3.2199% to 7 .571% B 4,68% 4,86% 50.076 61.544 1.659 177 3,66%Class 08 - from 7.5711% to 17.8023% B- 12,35% 11,67% 25.786 28.408 2.182 181 8,57%Class 09 - from 17.8024% to 99.99% From CCC to C 24,73% 29,06% 9.732 10.545 2.484 120 26,24%

Classe di Esposizione

F

Numero Debitori

PD media

ponderata

Rating esterno

equivalenteClasse di merito creditizio

AIRB - Esposizioni verso o

garantite da amministrazioni

centrali o banche centrali

AIRB - Esposizioni verso o

garantite da enti, enti pubblici e

territoriali e altri soggetti

AIRB - Esposizioni verso o

garantite da imprese - Altre Imprese

AIRB - Esposizioni al dettaglio

Garantite da immobili: Persone

Fisiche

AIRB - Esposizioni al dettaglio Rotative Qualificate

AIRB - Esposizioni verso o

garantite da imprese –

Finanziamenti specializzati

AIRB - Esposizioni verso o garantite da imprese - PMI

PD

media

semplice

Debitori

in default

nel

periodo

Di cui

nuovi

debitori

nel

periodo

Tasso medio di

default storico

su base annua

AIRB - Altre esposizioni al dettaglio:

PMI

AIRB - Altre esposizioni al dettaglio:

Persone fisiche

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

142AL 31 DICEMBRE 2018

EU CR9 – Backtesting della PD per classe di esposizione – approccio FIRB

EU CR9 – Backtesting della PD per classe di esposizione – Strumenti di capitale: metodo PD/LGD

Le classi di merito creditizio sono basate sulla PD utilizzata i fini del calcolo del RWA dopo l’applicazione delle tecniche di CRM; lo stato di default è rilevato a livello di debitore. Le classi di merito creditizio utilizzate per le tabelle CR9 di cui sopra, fanno riferimento alla Master Scale di Gruppo riportata in questo documento.

A B C D E G H I

Inizio

periodo

Fine

periodo

Class 01 - from 0.00% to 0.0036% AAA 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 02 - from 0.0037% to 0.0208% From AA+ to AA- 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 03 - from 0.0209% to 0.1185% From A+ to A- 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 04 - from 0.1186% to 0.5824% From BBB+ to BBB- 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 05 - from 0.5825% to 1.3693% From BB+ to BB- 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 06 - from 1.3694% to 3.2198% B+ 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 07 - from 3.2199% to 7.571% B 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 08 - from 7.5711% to 17.8023% B- 9,22% 0,00% 0 0 0 0,00%Class 09 - from 17.8024% to 99.99% From CCC to C 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 01 - from 0.00% to 0.0036% AAA 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 02 - from 0.0037% to 0.0208% From AA+ to AA- 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 03 - from 0.0209% to 0.1185% From A+ to A- 0,08% 0,07% 73 81 0 0 0,00%Class 04 - from 0.1186% to 0.5824% From BBB+ to BBB- 0,26% 0,31% 62 48 0 0 0,42%Class 05 - from 0.5825% to 1.3693% From BB+ to BB- 1,07% 1,11% 16 21 0 0 0,00%Class 06 - from 1.3694% to 3.2198% B+ 1,75% 2,16% 5 12 0 0 0,00%Class 07 - from 3.2199% to 7.571% B 4,24% 6,37% 2 1 0 0 0,00%Class 08 - from 7.5711% to 17.8023% B- 8,47% 11,43% 4 3 0 0 4,00%Class 09 - from 17.8024% to 99.99% From CCC to C 27,52% 28,57% 2 1 0 0 0,00%Class 01 - from 0.00% to 0.0036% AAA 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 02 - from 0.0037% to 0.0208% From AA+ to AA- 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 03 - from 0.0209% to 0.1185% From A+ to A- 0,08% 0,09% 57 56 0 0 2,24%Class 04 - from 0.1186% to 0.5824% From BBB+ to BBB- 0,34% 0,35% 938 1.088 12 0 0,62%Class 05 - from 0.5825% to 1.3693% From BB+ to BB- 1,03% 1,01% 1.002 1.145 8 0 0,68%Class 06 - from 1.3694% to 3.2198% B+ 2,27% 2,32% 1.843 1.842 25 1 1,60%Class 07 - from 3.2199% to 7.571% B 4,57% 4,69% 774 753 28 2 3,56%Class 08 - from 7.5711% to 17.8023% B- 9,23% 9,18% 324 322 21 2 7,49%Class 09 - from 17.8024% to 99.99% From CCC to C 20,84% 20,92% 33 40 6 0 21,77%Class 01 - from 0.00% to 0.0036% AAA 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 02 - from 0.0037% to 0.0208% From AA+ to AA- 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 03 - from 0.0209% to 0.1185% From A+ to A- 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 04 - from 0.1186% to 0.5824% From BBB+ to BBB- 0,31% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 05 - from 0.5825% to 1.3693% From BB+ to BB- 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 06 - from 1.3694% to 3.2198% B+ 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 07 - from 3.2199% to 7.571% B 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 08 - from 7.5711% to 17.8023% B- 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 09 - from 17.8024% to 99.99% From CCC to C 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 01 - from 0.00% to 0.0036% AAA 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 02 - from 0.0037% to 0.0208% From AA+ to AA- 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 03 - from 0.0209% to 0.1185% From A+ to A- 0,06% 0,06% 196 228 0 0 0,10%Class 04 - from 0.1186% to 0.5824% From BBB+ to BBB- 0,26% 0,24% 475 512 0 0 0,15%Class 05 - from 0.5825% to 1.3693% From BB+ to BB- 0,94% 0,96% 272 338 2 0 0,66%Class 06 - from 1.3694% to 3.2198% B+ 2,17% 2,15% 304 335 1 0 0,98%Class 07 - from 3.2199% to 7.571% B 4,64% 4,69% 110 111 1 0 2,29%Class 08 - from 7.5711% to 17.8023% B- 11,40% 13,50% 286 319 4 1 1,93%Class 09 - from 17.8024% to 99.99% From CCC to C 26,97% 30,83% 12 4 2 0 15,69%

Debitori

in default

nel

periodo

Di cui

nuovi

debitori

nel

periodo

Tasso medio di

default storico

su base annua

FIRB - Esposizioni verso o garantite da enti, enti pubblici e

territoriali e altri soggetti

FIRB - Esposizioni verso o garantite da imprese – Finanziamenti specializzati

FIRB - Esposizioni verso o garantite da imprese - Altre Imprese

F

FIRB - Esposizioni verso o

garantite da imprese - PMI

Numero Debitori

Classe di Esposizione Classe di merito creditizioRating esterno

equivalente

PD media

ponderata

PD

media

semplice

FIRB - Esposizioni verso o garantite da amministrazioni

centrali o banche centrali

A B C D E G H I

Inizio

periodo

Fine

periodo

Class 01 - from 0.00% to 0.0036% AAA 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 02 - from 0.0037% to 0.0208% From AA+ to AA- 0,00% 0,00% 0 0 0 0 0,00%Class 03 - from 0.0209% to 0.1185% From A+ to A- 0,10% 0,09% 2 5 0 0 0,00%Class 04 - from 0.1186% to 0.5824% From BBB+ to BBB- 0,26% 0,40% 292 560 0 0 0,11%Class 05 - from 0.5825% to 1.3693% From BB+ to BB- 0,65% 0,95% 17 43 0 0 0,00%Class 06 - from 1.3694% to 3.2198% B+ 2,37% 1,77% 6 17 0 0 0,00%Class 07 - from 3.2199% to 7.571% B 5,81% 5,81% 3 6 0 0 0,00%Class 08 - from 7.5711% to 17.8023% B- 12,49% 13,49% 3 6 0 0 0,00%Class 09 - from 17.8024% to 99.99% From CCC to C 35,87% 32,90% 3 1 1 0 22,22%

Numero Debitori

Classe di Esposizione Classe di merito creditizioRating esterno

equivalente

PD media

ponderata

PD

media

semplice

F

Esposizioni in strumenti di capitale:

metodo PD/LGD

Debitori

in default

nel

periodo

Di cui

nuovi

debitori

nel

periodo

Tasso medio di

default storico

su base annua

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

I

143

Confronto tra Perdita Attesa e Accantonamenti

Nella presente sezione viene descritto il confronto tra la perdita attesa calcolata ad inizio anno ("Perdita attesa") e le perdite effettive (“Accantonamenti”) registrate, a fine esercizio, sui principali portafogli creditizi del Gruppo. Al fine di valutare adeguatamente i risultati del confronto, è opportuno notare che le grandezze menzionate di seguito, pur essendo in linea di principio confrontabili, derivano da metodologie di calcolo differenti. La perdita attesa utilizzata in questo confronto è la previsione di perdita creditizia dovuta al default delle controparti nell’arco di 1 anno, calcolata sulla base del portafoglio delle esposizioni trattate con approccio IRB classificate in bonis a inizio periodo. Essa è calcolata utilizzando i parametri stimati secondo le metodologie di Basilea II per il calcolo dell’adeguatezza patrimoniale come risultato del prodotto dei parametri di PD, LGD e EAD delle esposizioni in bonis al 31 dicembre dell'anno precedente rispetto a quello di riferimento dell’analisi. In particolare, il parametro interno di PD, utilizzato per il calcolo della perdita attesa viene calibrato secondo la modalità di stima “through-the-cycle”, per tenere conto delle fasi di espansione e recessione di un intero ciclo economico. Inoltre il parametro LGD fa riferimento ad un orizzonte temporale che si riferisce all’intera durata del credito. La perdita effettiva è definita come ammontare degli accantonamenti registrati nell’anno a fronte delle esposizioni, trattate con l’approccio IRB come descritto in precedenza, che sono state classificate a default nel corso del periodo ed imputate a conto economico nell’anno di riferimento dell’analisi. Gli accantonamenti imputati a conto economico, calcolati in osservanza ai principi contabili internazionali IFRS, rappresentano le perdite effettive riscontrate sul nuovo portafoglio creditizio deteriorato e si basano sull’attualizzazione dei flussi finanziari attesi per la cui valutazione gli elementi fondamentali sono rappresentati dagli incassi stimati, dalle relative scadenze e dal tasso di attualizzazione applicato. I tempi di recupero sono stimati sulla base delle scadenze eventualmente concordate con i debitori ovvero di business plan o di previsioni basate sull’esperienza storica dei recuperi osservati per classi omogenee di finanziamenti, tenuto conto della forma tecnica, della localizzazione geografica, della tipologia di garanzia e di altri eventuali fattori ritenuti rilevanti. Tenuto presente quanto descritto, di seguito è riportato il confronto tra la perdita attesa riferita agli anni solari 2016, 2017 e 2018 con le perdite effettive registrate negli stessi esercizi finanziari per i principali portafogli regolamentari del Gruppo. Il perimetro dell’analisi comprende le esposizioni trattate con approccio IRB Avanzato (eccetto le posizioni in derivati e cartolarizzazioni) di UniCredit S.p.A., UniCredit Bank A.G., UniCredit Bank Luxembourg S.A., UniCredit Leasing Germany, UniCredit Bank Austria A.G., UniCredit Bank Czech Republic & Slovakia e UniCredit BulBank.

La perdita effettiva totale verificatasi nel 2018 è stata in minor parte inferiore rispetto alla perdita attesa; tale evoluzione è principalmente originata dal segmento “Esposizioni al dettaglio” solo parzialmente bilanciata dall’andamento del segmento “Imprese”.

Nel segmento Imprese la perdita effettiva è risultata superiore rispetto alla perdita attesa in Italia, Germania e Austria (principalmente a causa di accantonamenti su “Grandi esposizioni” ), mentre in Repubblica Ceca le perdite realizzate sono state invece inferiori a quelle stimate.

Per quanto riguarda il segmento Esposizioni al dettaglio, l’evoluzione della perdita effettiva (inferiore rispetto alla perdita attesa) è riscontrabile in tutte le geografie analizzate (Italia, Germania, Austria, Repubblica Ceca e Bulgaria), ed è principalmente originata da:

• Tasso di default osservato inferiore alla PD stimata all'inizio del periodo; • Incremento delle perdite stimate a dicembre 2017, a causa dell’effetto della revisione dei modelli per il calcolo del

rischio del portafoglio mutui in Italia; • PD e perdita attesa calcolate secondo la modalità di stima "through-the-cycle" e che quindi non riflettono

pienamente le particolari condizioni economiche dell’anno.

dati in milioni €

Classe di attività

Perdita

attesa

(Dic 2015)

Perdita

effettiva

(Dic 2016)

Delta

%

Perdita

attesa

(Dic 2016)

Perdita

effettiva

(Dic 2017)

Delta

%

Perdita

attesa

(Dic 2017)

Perdita

effettiva

(Dic 2018)

Delta

%

Imprese 845,8 1.181,0 39,6% 815,0 881,0 8,1% 773,0 1.046,7 35,4%

o/w Large Corporates 418,9 648,2 54,8% 430,9 592,5 37,5% 426,0 698,6 64,0%

Italia 261,2 338,8 29,7% 259,8 302,5 16,4% 249,5 435,6 74,6%

Germania 107,6 260,5 142,1% 112,3 169,5 50,9% 116,9 182,6 56,2%

Altre LEs1 50,1 48,9 -2,5% 58,8 120,4 105,0% 59,6 80,4 34,8%

Esposizioni al dettaglio 656,0 452,3 -31,0% 635,5 362,6 -43,0% 660,1 308,1 -53,3%

o/w Mutui ai Privati 283,3 134,7 -52,4% 259,7 104,2 -59,9% 370,6 80,9 -78,2%

Italia 223,2 119,9 -46,3% 198,5 91,1 -54,1% 318,8 61,9 -80,6%

Germania 33,9 11,0 -67,4% 31,2 6,7 -78,4% 29,0 12,8 -56,0%

Altre LEs 26,3 3,8 -85,5% 30,0 6,4 -78,7% 22,8 6,3 -72,4%

Altro210,3 4,5 -56,4% 9,8 1,5 -84,9% 16,4 0,1- -100,8%

TOTALE 1.512,0 1.637,8 8,3% 1.460,3 1.245,1 -14,7% 1.449,4 1.354,6 -6,5%1) Altre LEs includono Austria, UCI CZ e UCI BG2) Altro: Amministrazioni central i e banche centrali , Banche, Al tri segmenti

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

144AL 31 DICEMBRE 2018

Backtesting PD per exposure class

La tabella delle pagine precedenti “EU CR9 – Backtesting della PD per classe di esposizione” confronta la PD usata nel calcolo del requisito di capitale secondo l’approccio IRB con i default osservati nel periodo breve (anno 2018) e nel periodo lungo (dal 2014 al 2018) coerentemente con il reporting regolamentare a livello di Gruppo. Nello specifico, l’informazione viene data per classe di esposizione regolamentare con un ulteriore dettaglio delle classi di PD.

Si può evidenziare che la più alta percentuale dei portafogli (i.e., 89% e 85% rispettivamente in termini di EAD e RWA confrontando con l’intero portafoglio performing IRB Rating System25) è coperta da alcuni modelli IRB, descritti più nel dettaglio sotto, ricompresi nel perimetro rappresentato dai tre maggiori paesi: Italia, Austria e Germania.

Più nello specifico, la maggior parte dei clienti che ricadono nella classe di esposizione “Corporates” (“Corporates – Others”, “Corporates – SME”, “Corporates – Specialized Lending”) ricevono un rating tramite i modelli Mid Corporate e Small Business sviluppati localmente dai tre paesi sopramenzionati e tramite i modelli Group Wide Multinational Corporate e Group Wide Global Project Finance applicati a livello di Gruppo (i.e., 74% e 75% rispettivamente in termini di EAD and RWA confrontando con il portafoglio performing dell’intera classe di esposizione “Corporates”).

Con riferimento alla classe di esposizione “Retail” (“Other Retail SME/NonSME”, “Qualifying Revolving”, “Secured on real estate property – SME/NonSME”), le analisi mostrano che le rispettive controparti ricevono principalmente un rating tramite i modelli Private Individuals26 e Small Business sviluppati localmente concernenti i tre paesi precedentemente menzionati (i.e., 96% e 94% rispettivamente in termini di EAD e RWA confrontando con il portafoglio performing dell’intera classe di esposizione “Retail”).

Nello specifico si può evidenziare che le classi di esposizione “Other Retail – SME” e “Secured on real estate property – SME/Non SME” sono prevalentemente coperte dal perimetro Italiano. Dall’altro lato, la classe di esposizione “Qualifying Revolving” è rappresentata da controparti che prevalentemente ricevono un rating tramite il modello PD Private Individuals locale della Germania.

Infine, le controparti appartenenti alla classe di esposizione “Central government and central banks” ricevono quasi esclusivamente il rating dal modello Group Wide Sovereign, mentre la classe di esposizione “Institutions” è rappresentata prevalentemente dal modello Group Wide Banks (i.e., 93% e 94% rispettivamente in termini di EAD e RWA confrontando con il portafoglio performing dell’intera classe di esposizione “Institutions”).

Nelle sezioni a seguire vengono mostrati nel dettaglio i risultati di backtesting che fanno riferimento ai sistemi di rating per i modelli di PD citati sopra, e dove disponibile vengono riportati i risultati anche per i parametri di LGD ed EAD.

Performance dei modelli: raffronto tra stime e risultati effettivi

Modelli locali

La valutazione delle performance dei sistemi di rating viene svolta secondo i criteri illustrati all’inizio dell’informativa qualitativa. Nelle sezioni relative ad ogni sistema di rating sono inoltre riportate con dettaglio per ciascun modello le specifiche evidenze delle ultime attività condotte e dei risultati emersi.

Nelle pagine che seguono è invece riportato il confronto tra le PD stimate a settembre 2017 e tassi di default (TD) osservati nel corso del 2018 per i principali modelli di Gruppo autorizzati a fini regolamentari. In particolare, ci si è focalizzati sui segmenti principali Mid Corporate (includendo le esposizioni Real estate), Small Business e Privati nelle tre maggiori Società del Gruppo: UniCredit S.p.A, UniCredit Bank AG e UniCredit Bank Austria.

In generale, i test di verifica della capacità delle stime di prevedere correttamente i tassi di default (calcolati sulla media degli ultimi cinque anni) hanno messo in luce un buon livello di allineamento tra PD stimate e dati empirici.

25 Le informazioni su EAD e RWA per sistema di rating sono basate sui dati di Settembre 2018; 26 Per l’Italia si fa esclusivamente riferimento al segmento mutui, poiché solo per questo prodotto è concesso l’utilizzo dei parametri di rischio interni ai fini del calcolo dell’RWA.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

I

145

Grafico: Mid-Corporate | PD vs. TD di lungo periodo

Il risultato positivo è strettamente legato al decremento del tasso di default registrato nel corso del 2018 (2,20% a settembre 2018 vs, 2,68% registrato a settembre 2017). E’, inoltre, importante evidenziare il trend crescente del tasso di default per il perimetro Mid Corporate austriaco e tedesco in confronto alle performance osservate nel 2017. I dati disaggregati per singolo Paese permettono di evidenziare meglio la rilevanza del tasso di default dell’Italia rispetto a quello di Germania e Austria:

Tabella: Mid-Corporate | TD di lungo periodo e TD 2017-2018 per i singoli Paesi

Paese TD di Lungo Periodo TD Set 2016 – Set 2017

TD Set 2017 – Set 2018

Italia 3,37% 2,68% 2,20%

Germania 1,02% 0,92% 1,17%

Austria 1,56% 1,08% 1,40%

Grafico: Small Business | PD vs. TD di lungo periodo

Per quanto riguarda il segmento Small Business, la rilevante differenza osservata tra PD e TD di lungo periodo è principalmente dovuta ai più elevati livelli di PD assegnati al portafoglio Small Business Italia (PD settembre 2017: 5,4%) rispetto ai corrispettivi portafogli tedeschi e austriaci. Questo è principalmente un risultato dell’approccio adottato per la stima del parametro finale, il quale prevede l’allineamento con la Central Tendency (CT 2004-2014: 6,06%), in linea con i requisiti regolamentari. In questo senso, è utile evidenziare che una richiesta di modifica del modello è stata sottoposta durante il 2017 e recentemente approvata dall’autorità competente. Il nuovo modello, la cui implementazione è attesa nel corso del 2019, prevede l’estensione della serie storica della CT fino al 2017.

Tabella: Small Business | TD di lungo periodo e TD 2017-2018 per i singoli Paesi

Paese TD di Lungo Periodo TD Set 2016 – Set 2017

TD Set 2017 – Set 2018

Italia 4,75% 3,60% 4,10%

Germania 1,15% 1,03% 1,55%

Austria 2,21% 2,17% 2,02%

2,63% 2,49%

0%

1%

2%

3%

4%

5%

6%

PD TD di Lungo periodo

Intervallo PD PD TD di Lungo periodo

3,94%3,46%

0%

1%

2%

3%

4%

5%

6%

7%

8%

9%

PD TD di Lungo periodo

Intervallo PD PD TD di Lungo periodo

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

146AL 31 DICEMBRE 2018

Grafico: Privati | PD vs. TD di lungo periodo

Un buon livello di allineamento tra i valori osservati e quelli stimati è garantito per il segmento Privati27. Con riferimento a quest’ultimo, occorre sottolineare che un’attività di ricalibrazione è stata effettuata durante il 2018 per il perimetro Privati Italia.

Tabella: Private Individuals | TD di lungo periodo e TD 2017-2018 per i singoli Paesi

Paese TD di Lungo Periodo TD Set 2016 – Set 2017

o TD Set 2017 –Set 2018

Italia 1,17% 1,08% 0,78%

Germania 0,65% 0,71% 0,74%

Austria 0,94% 0,92% 0,93%

Sulla base delle evidenze empiriche di cui sopra, si può affermare che i risultati di back-testing risultano essere soddisfacenti per tutti i segmenti esaminati (Mid Corporate, Small Business e Private).

I risultati sotto riportati mostrano in dettaglio il confronto tra la LGD stimata e osservata distintamente per ogni paese e segmento.

Grafico: Italia Corporate | Loss Liquidation Liquidation (LGL) Osservata vs. Loss Liquidation Liquidation (LGL) stimata28

Per quanto riguarda il perimetro corporate Italia, i risultati sopra riportati fanno riferimento all’ultima ricalibrazione eseguita nel 2018 per il nuovo modello LGD, il quale è stato recentemente approvato dalla Banca Centrale Europea (BCE) e la cui implementazione è prevista nel corso del 2019. Sulla base dei risultati di back-testing provenienti dall’ultima attività di validazione, il modello presenta un buon livello di allineamento tra perdite osservate e stimate prendendo in considerazione le posizioni in default chiuse nel periodo 2016-2017. Dall’altra parte, la conservatività mostrata rispetto alla LGL osservata media di lungo termine (2001-2017) è dovuta all’approccio richiesto dall’autorità competente di allineare il parametro LGD alla media di lungo termine delle perdite osservate (approccio through-the-cycle).

27 In Italia si fa riferimento solo a mutui ipotecari, poiché questi prodotti sono gli unici ad utilizzare parametri interni per il calcolo dell’RWA.

28 Il confronto fa riferimento all’LGL applicata al portafoglio performing, la quale non prende in considerazione l’impatto dei cure rates.

0,96% 0,91%

0%

1%

2%

3%

PD TD di Lungo periodo

Intervallo PD PD TD di Lungo periodo

65%

70%

75%

80%

85%

LGL Osservata LGL Stimata

UniCredit SpA Corporate (MID + SMALL) -2001-2017

60%

70%

80%

90%

LGL Osservata LGL Stimata

UniCredit SpA Corporate (MID + SMALL) -2016-2017

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

I

147

Grafico: Italia Mutui | Loss Liquidation Liquidation (LGL) Osservata vs. Loss Liquidation Liquidation (LGL) stimata29

Differentemente dal modello LGD Corporate Italia, i risultati di back-testing riguardanti il modello LGD Retail Italia mostrano una sottostima delle perdite osservate principalmente dovuta al trend crescente della LGD media negli anni recenti. L’impatto è, inoltre, amplificato dalla cessione in via straordinaria del portafoglio FINO nel corso del 2017. Il risviluppo del modello è attualmente in corso, cui farà seguito la richiesta di approvazione alla Banca Centrale Europea (BCE).

Grafico: Germania Corporate&Retail | LGD Osservata vs. LGD stimata

Per quanto riguarda i perimetri Corporate e Retail Germania, il livello di LGD stimata risulta essere conservativa (36,25% vs 33,39% come media del periodo 2005-2016).

Grafico: Austria Corporate&Retail | LGD Osservata vs. LGD stimata (unsecured sulla sinistra, secured sulla destra)

Infine con riferimento al perimetro Austriaco, è possibile notare dai risultati sopra riportati una sottostima della componente unsecured del modello LGD di riferimento (54,97% vs. 67,88% considerando le posizioni chiuse nel 2017 e le posizioni ancora aperte a Dicembre 2017), e una stima conservativa per la componente secured (4,61% vs. -3,50% considerando soltanto le posizioni chiuse nel 2017). Quest’ultima è principalmente determinata dall’elevato livello di conservatività degli haircut applicati alle Garanzie Immobiliari e Assicurazioni Vita.

Per quanto riguarda il parametro EAD, occorre evidenziare che, nelle attività di convalida, non sono state identificate problematiche in termini di calibrazione per i modelli EAD Retail Italia30 e EAD Retail & Corporate Germania. Riguardo a UniCredit Bank Austria, il nuovo modello di EAD è stato implementato nell’Agosto 2016 e i suoi parametri vengono ristimati con frequenza annuale in modo da includere le osservazioni più recenti. Attualmente esso mostra risultati di calibrazione soddisfacenti come evidenziato nell’ultima attività di validazione eseguita nel 2017. E’, inoltre, utile citare che il modello EAD corporate Italia è attualmente in fase di sviluppo.

29 Il confronto fa riferimento all’LGD applicata al portafoglio performing e inoltre l’LGD non prende in considerazione l’impatto dei cure rates.

30 Il modello in questione copre solamente il segmento Mutui Privati.

50%

60%

70%

LGL Osservata LGL Stimata

UniCredit SpA Retail (Private Mortgages) -2013-2017

50%

60%

70%

LGL Osservata LGL Stimata

UniCredit SpA Retail (Private Mortgages) -2016-2017

30%

35%

40%

LGD Osservata LGD Stimata

UniCredit AG Corporate + Retail (Overall) - 2005-2016

0%

20%

40%

60%

80%

LGD Osservata LGD Stimata

UniCredit Bank Austria Corporate +Retail (Unsecured) - 2017

-5%

0%

5%

10%

LGD Osservata LGD Stimata

UniCredit Bank Austria Corporate + Retail (Secured) - 2017

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

148AL 31 DICEMBRE 2018

Modelli Group-wide La valutazione delle performance dei sistemi di rating Group Wide è condotta annualmente, seguendo le linee guida di validazione,nell’ambito delle periodiche attività di validazione mediante analisi specifiche e peculiari. Data la natura di “Low default Portfolio” comune a tutti i segmenti di clientela soggetti a rating Group Wide, le analisi di calibrazione dei parametri interni sono abitualmente effettuate attraverso analisi di benchmarking con stime di lungo periodo pubblicate da provider esterni o attraverso il confronto a livello di singola controparte tra rating interni ed esterni pubblicati dalle principali agenzie di rating internazionali (S&P, Moody’s e Fitch). La sintesi delle valutazioni delle agenzie di rating è comunemente definita come “consensus PD” e il confronto avviene tra la media della PD interna e la media della PD consensus, usando campioni che includono solamente le controparti valutate dalle agenzie di rating. Inoltre, dove possibile, viene eseguita anche un’analisi di back-testing sui default interni, utilizzando il portafoglio che include tutte le controparti che hanno un’esposizione nei confronti del Gruppo. Per le attività di tale back-testing si confrontano la PD media interna con il tasso di default dell’anno successivo. Il confronto con il tasso di default “Through the Cycle” viene eseguito quando è disponibile una lunga e robusta serie storica, a causa alla natura peculiare di questi portafogli. Per quanto riguarda il parametro di LGD, viene condotta un’attività di benchmarking che va a confrontare le stime interne con stime esterne su controparti del medesimo tipo, registrate nei report delle principali agenzie di rating internazionali, quando disponibili. Il modello EAD viene valutato usando i risultati interni.

Modelli PD/LGD Multinational Corporate I test di calibrazione basati sulle “consensus PDs” esterne mostrano una media della PD interna inferiore alla media della “consensus PD” esterna. Risultati similari sono stati osservati anche su sotto-campioni definiti in base ai principali driver di rischio (Settore, Dimensione e Area geografica). Un nuovo modello è stato inviato a ECB per autorizzazione a Gennaio 2019.

Grafico: UCG MNC test di Benchmarking della PD - Giugno 2018

Inoltre, l’attività di back-testing effettuata sui default interni31, mostra un tasso di default osservato in linea con la PD media predetta, entro le soglie di confidenza.

Grafico: UCG MNC PD test di calibrazione PD con back-testing su default interni (Giugno 2017-2018)

Per quanto concerne l’applicazione del modello di rating MNC al segmento “Large Corporate Italia”32, la PD media interna risulta superiore al default rate registrato nell’ultimo anno33, ma compresa nel range di accettazione del test di validazione. Data la mancanza di rating esterni da parte delle agenzie di rating internazionali, i test di calibrazione basati sulla Consensus PD non sono disponibili.

31 17 default sono stati osservati nel periodo giugno 2017 – giugno 2018. 32 Il segmento creditizio ILC racchiude i clienti Corporate Italiani con un fatturato annuale compreso tra i 250 e i 500 milioni di euro. 33 7 casi di default sono stati osservati durante il periodo giugno 2017 – giugno 2018.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

I

149

Grafico: ILC Group Portfolio back-testing della PD interna (giugno 2017-2018)

Con riferimento alle stime di LGD Multinational Corporate, a causa della scarsità dei casi disponibili come benchmark, non può essere fornita nessuna evidenza robusta.

Global Project Finance PD/LGD models Con riferimento al segmento Global Project Finance, l’attività di back-testing basata sui dati interni collezionati nell’ultimo anno ha evidenziato una PD media predetta più bassa del tasso di default osservato34, anche se entro i limiti dell’intervallo di confidenza.

Grafico: UCG GPF PD test di calibrazione della PD su back-testing default interni (Giugno 2017-2018)

Inoltre, è stata implementata un’ulteriore analisi di back-testing basata sui dati multi-year, evidenziando una PD media predetta in linea con il tasso di default osservato nel lungo periodo. Anche per la LGD del segmento Global Project Finance è stata condotta un’attività di benchmarking confrontando la media interna di portafoglio ad informazioni ricavate dalle agenzie di rating esterne. Come si evidenzia nella figura sottostante le stime interne sono superiori rispetto ai valori riportati dal benchmark.

Grafico: UCG GPF LGD Benchmarking – Marzo 2017

Modelli PD Banche Il modello Banche si divide in quatto segmenti dove le “Banche Commerciali – Paesi Sviluppati” e “Banche Commerciali – Paesi Emergenti” rappresentano la maggior parte delle controparti, i restanti segmenti sono “Hybrid Banks” e “Pure Securities Industry”. I test di calibrazione sono stati eseguiti con i dati a Giugno 2018, includendo il modello portato in produzione a luglio 2017. I risultati mostrano che, a livello aggregato, la PD stimata interna non si discosta dalla PD esterna. I sotto-modelli mostrano un allineamento tra la stima e il target, con valori interni più alti per il segmento “Hybrid Banks”.

34 6 casi di default sono stati identificati nel periodo Giugno 2017 - Giugno 2018

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

150AL 31 DICEMBRE 2018

Grafico: UCG Banks PD Benchmarking – Banche Giugno 2018

Grafico: UCG Banks PD Benchmarking – Banche Commerciali (Paesi Sviluppati & Paesi Emergenti) – Giugno 2018

Grafico: UCG Banks PD Benchmarking – Security Industries (Hybrid Banks & Pure Securities Industry) – Giugno 2018

Per quanto riguarda le stime di LGD per Banche, a causa della carenza di dati disponibili come benchmark, non può essere prodotta nessuna evidenza robusta.

Modelli PD/LGD Sovereign Il modello PD sovereign presenta a livello complessivo risultati più alti, anche se entro i limiti dell’intervallo di confidenza, rispetto ai benchmarks esterni disponibili (valutazioni delle agenzie di rating) considerando i dati di Giugno 2018. La stessa analisi è stata effettuata sui due sotto-segmenti del modello (“Paesi Sviluppati” e “Paesi Emergenti”), evidenziando risultati interni allineati, all’interno degli intervalli di confidenza, con i dati benchmark.

Grafico: UCG Sovereign PD Benchmarking – Giugno 2018

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

I

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Grafico: UCG Sovereign PD Benchmarking (Paesi Sviluppati e Paesi Emergenti) – Giugno 2018

Anche per la LGD del segmento Sovereign è stata condotta un’attività di benchmarking confrontando la media interna di portafoglio ad informazioni ricavate dai provider esterni. Come si evidenzia nella figura sottostante le stime interne sono superiori rispetto ai valori riportati dal benchmark.

Modello EAD Il modello EAD, che è comune a tutti i segmenti Group Wide (SOV, BAN, MNC, GPF) è stato verificato sui casi di default interni raccolti da UniCredit Bank AG e UniCredit Bank Austria AG nel periodo dal 2012 al 2016. Il t-test eseguito confrontando i valori di EAD stimati ed osservati ha condotto a risultati non soddisfacenti, ma con trend conservativo. Concentrandosi sulle singole componenti del modello (LEQ - Limit Equivalent factor e LOF - Limit Overdraft Factor) si può notare che entrambe hanno trend conservativo. Il modello EAD Group Wide è stato completamente risviluppato ed è attualmente in corso l’Initial Validation.

Grafico: UCG Group Wide EAD model - backtesting

Overall N tValue Pr > |t| OUTCOME Trend

EAD 651 2,84 0,47% Not-satisfactory Conservative

LEQ 499 0,97 33,39% Satisfactory Conservative

LOF 355 11,33 <.0001 Not-satisfactory Conservative

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

152AL 31 DICEMBRE 2018

Rischio di credito: uso delle tecniche di attenuazione del rischio Il Gruppo UniCredit, in coerenza con quanto stabilito dal documento “Convergenza internazionale della misurazione del capitale e dei coefficienti patrimoniali” (Basilea) in tema di tecniche di mitigazione del rischio di credito (di seguito “CRM”), persegue il pieno soddisfacimento dei requisiti necessari per il riconoscimento, ai fini prudenziali, dei diversi strumenti in relazione agli approcci adottati (Standardizzato o IRB di base - F-IRB o IRB Avanzato - A-IRB).

A tal fine sono stati effettuati interventi e portati a compimento specifici progetti volti all’implementazione della normativa interna di Gruppo e all’adeguamento dei processi e dei sistemi informativi. Tenuto conto della dislocazione territoriale del Gruppo in diversi Paesi, le implementazioni sono state eseguite nel rispetto degli ordinamenti locali e dei requisiti di Vigilanza dei Paesi di appartenenza delle singole Società.

Il Gruppo UniCredit ha recepito i requisiti normativi in materia di CRM attraverso l’emanazione di specifiche Linee Guida interne da parte della Capogruppo, redatte in conformità con il Regolamento (UE) N. 575/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 26 giugno 2013 relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento e che modifica il regolamento (UE) n. 648/2012. Tale normativa persegue diversi obiettivi:

• favorire la gestione ottimale delle garanzie; • massimizzare l’effetto di mitigazione delle garanzie reali e personali sui crediti in default; • ottenere un impatto positivo sui requisiti patrimoniali di Gruppo, assicurando che le pratiche di CRM locali rispettino

i requisiti minimi richiesti da “Basilea”; • definire regole generali per l’ammissibilità, la valutazione, il monitoraggio e la gestione delle garanzie reali e

personali e dettagliare regole e requisiti specifici relativamente a determinate tipologie di garanzie. Gli strumenti di mitigazione del rischio creditizio possono essere acquisiti solo come supporto sussidiario del fido e non devono essere intesi come elementi sostitutivi della capacità del debitore principale di far fronte alle proprie obbligazioni. Per tale ragione, le garanzie sono oggetto di specifica valutazione all’interno della proposta creditizia, unitamente alla più ampia analisi del merito creditizio e dell’autonoma capacità di rimborso del debitore principale, attribuendo particolare rilevanza sia al requisito della “certezza giuridica” di tutte le garanzie reali e personali, sia alla loro congruità. Le Società devono porre in essere tutte le azioni necessarie al fine di:

• assicurare il rispetto dei requisiti contrattuali e legali, in modo tale che i contratti di garanzia siano giuridicamente opponibili secondo quanto previsto dal corpus giuridico ad essi applicabile;

• condurre sufficienti controlli di natura legale che avallino l’effettiva opponibilità delle garanzie nelle giurisdizioni rilevanti e nei confronti delle parti coinvolte.

Le Società devono, ove necessario, ripetere detti controlli al fine di assicurare in via continuativa l’opponibilità della garanzia per l'intera durata dell’esposizione creditizia sottostante. D’altro canto, l’adeguatezza deve essere costantemente assicurata. Qualsiasi garanzia, a prescindere dalla tipologia, può essere definita congrua qualora risulti adeguata rispetto all’entità ed all’articolazione dell’affidamento e, limitatamente alle garanzie personali, non sussistano rilevanti rischi in capo al garante. Le singole Società realizzano attività di assessment sulla gestione delle garanzie e verifiche sulla conformità delle tecniche di mitigazione del rischio in particolare nell’ambito dei processi di validazione dei sistemi di rating interni, nonché in occasione delle attività connesse all’estensione progressiva dei sistemi avanzati alle diverse Società del Gruppo.

Politiche e processi in materia di compensazione in bilancio e “fuori bilancio” con l’indicazione della misura in cui il Gruppo ricorre alla compensazione In generale le compensazioni in bilancio di crediti reciproci tra l'ente creditizio e la sua controparte possono essere riconosciute come garanzie ammissibili, qualora siano giuridicamente valide ed opponibili in tutte le giurisdizioni rilevanti, anche nel caso di insolvenza o di fallimento della controparte, e soddisfino le seguenti condizioni operative:

• consentano la compensazione tra profitti e perdite sulle transazioni specificate nell’accordo quadro, così che vi sia un unico ammontare netto dovuto da una parte all’altra;

• soddisfino i requisiti minimi per il riconoscimento delle garanzie reali finanziarie (requisiti di valutazione e di monitoraggio).

In linea generale, le Società del Gruppo possono utilizzare le compensazioni in bilancio solo se in grado di determinare in ogni momento il valore netto della posizione (vale a dire quali attività e passività della controparte rientrino nell’accordo di compensazione), monitorando e controllando debiti, crediti e valore netto.

Il Gruppo UniCredit utilizza strumenti di compensazione principalmente su strumenti derivati, pronti contro termine e prestito titoli qualora le controparti siano, in genere, Istituzioni finanziarie. Il principale obiettivo è quello di ridurre l’utilizzo delle linee di credito e avere benefici in termini di minor assorbimento di capitale attraverso gli accordi di copertura. A tal proposito, è stata emessa una policy dedicata (“Collateral Management and Control Global Policy”) avente lo scopo di definire un framework efficiente ed esaustivo nell’ambito della gestione delle garanzie per salvaguardare la banca dall’assumere rischi evitabili. L’efficacia degli accordi di copertura sottoscritti con le specifiche controparti dipende dalla selezione di asset adeguati ad essere considerati ammissibili ai fini di mitigazione. Alcune tipologie di garanzie presentano un rischio intrinseco legato alla volatilità dei prezzi, la liquidità e al regolamento degli asset medesimi. Inoltre, il collaterale deve essere valutato anche sulla base del fornitore (rischio del double default). La citata policy dettaglia i criteri di ammissibilità sia per i derivati OTC sia per le transazioni di pronti contro termine e prestito titoli, e definisce anche gli standard minimi in termini di documentazione, richiedendo in generale accordi riconosciuti sul mercato quali ISDA Master Agreement, Global Master Repurchase Agreement o European Master Agreement.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

I

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Politiche e processi per la valutazione e la gestione delle garanzie reali Il gruppo UniCredit ha sviluppato un sistema di gestione delle garanzie reali al fine di assicurare un chiaro ed efficace processo di valutazione, monitoraggio e gestione di tutte le tipologie di garanzie finalizzate a mitigare il rischio di credito. La valutazione della garanzia reale è basata sul valore corrente di mercato o sul prezzo al quale il bene sottostante può essere ragionevolmente venduto (vale a dire il “valore equo” dello strumento finanziario acquisito in pegno o dell’immobile posto a garanzia). Per gli strumenti finanziari, i metodi di valutazione dipendono dalla loro tipologia:

• titoli quotati su mercati di borsa ufficiali, sono valutati ai prezzi di mercato (nello specifico, si considera il prezzo della più recente seduta di borsa);

• titoli non quotati sui mercati di borsa ufficiali, sono valutati sulla base di stime coerenti del prezzo che tengano conto dei dati del mercato;

• quote di OICR (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio), sono valutate al prezzo corrispondente al valore giornaliero pubblicato dalla società di gestione per singola quota.

Il prezzo di mercato dei valori oggetto di pegno, deve essere rettificato, con applicazione di adeguati scarti, in funzione sia della volatilità del mercato stesso sia di quella valutaria, in conformità a quanto disposto dai requisiti regolamentari. In particolare, se la garanzia è denominata in una valuta locale diversa da quella del credito garantito (disallineamento di valuta), deve essere applicato un ulteriore scarto. Anche i disallineamenti di scadenza devono essere considerati nell’attività di valutazione della garanzia per tenere conto del minor valore della copertura. I modelli attualmente in uso nel Gruppo sono basati su scarti prudenziali sia predeterminati, sia stimati internamente. L’approccio metodologico prevede che il valore della copertura sia stimato per singolo strumento finanziario in base al suo valore di mercato (c.d. mark to market) con applicazione di uno scarto che tenga conto della rischiosità intrinseca del medesimo in funzione dei differenti fattori (rischiosità dei corsi, periodo di detenzione e rischio di liquidità). Le principali Società sono state dotate di uno strumento informatico per la rivalutazione automatica al valore di mercato degli strumenti finanziari acquisiti in pegno, garantendo in questo modo un monitoraggio costante della garanzia. Per quanto riguarda la valutazione delle garanzie immobiliari, sono stati definiti ed implementati specifici processi e procedure, al fine di assicurare la valutazione dell’immobile da parte di un perito indipendente ad un valore non superiore a quello di mercato. Per le Società operanti in Austria, Germania e Italia, le attività di monitoraggio e rivalutazione degli immobili sono gestite tramite sistemi automatici basati su metodi statistici che utilizzano database interni o forniti da info provider esterni. Altre tipologie di garanzie reali (quali ad esempio il pegno su merci) sono soggette, in fase di valutazione, a specifici scarti prudenziali. L’attività di monitoraggio dipende dalle caratteristiche della garanzia stessa. In generale, il pegno su merci viene gestito con la dovuta cautela.

Descrizione delle principali tipologie di garanzie reali accettate dalle Società del Gruppo Le garanzie reali assunte a supporto delle linee di credito erogate dalle Società del Gruppo sono rappresentate principalmente da garanzie ipotecarie residenziali e commerciali (circa il 58% della consistenza totale delle garanzie) e dal pegno su titoli di debito, azioni, quote di fondi comuni d’investimento (circa il 22%). La parte rimanente è costituita da pegno su altri valori (es. merci) e altre garanzie reali (es. pegni su beni mobili registrati). Ai fini del relativo riconoscimento per la mitigazione del rischio tuttavia, risultano rilevanti il rispetto dei requisiti generali previsti dalla normativa di Vigilanza, e quelli specifici per l’approccio adottato ai fini del calcolo del requisito patrimoniale relativamente alla singola controparte/esposizione (Standardizzato, F-IRB, A-IRB), in conformità a quanto stabilito dall’ordinamento giuridico del Paese di appartenenza. La Capogruppo fornisce specifiche linee guida per l’ammissibilità di ciascuna tipologia di garanzia e di conseguenza ogni Società è tenuta a definire la lista delle garanzie ammissibili, in conformità sia ai metodi ed alle procedure di Gruppo, sia alla normativa di Vigilanza locale ed alle peculiarità del sistema giuridico in essere nel Paese in cui opera.

Principali tipologie di garanti e di controparti in operazioni su derivati creditizi ed il loro merito di credito Le garanzie personali vengono acquisite quali elementi complementari ed accessori alla concessione del fido, per il quale l’elemento di mitigazione del rischio è rappresentato dalla fonte di rientro sussidiaria. Esse rappresentano uno strumento particolarmente diffuso nell’ambito del Gruppo UniCredit, con caratteristiche differenziate nei diversi mercati di riferimento. Meno frequentemente il rischio di insolvenza è coperto da garanzie personali fornite da altre persone giuridiche (generalmente la casa madre o società appartenenti allo stesso gruppo economico del debitore), oppure prestate da istituzioni finanziarie e compagnie assicurative. A livello consolidato, le garanzie personali sono rilasciate da banche (circa il 4% della consistenza totale delle garanzie), da governi, banche centrali e altri enti pubblici (circa il 30%) e da altri soggetti (66%). In quest’ultima categoria sono comprese le garanzie personali rilasciate da persone fisiche, la cui ammissibilità ai fini di mitigazione è funzione degli approcci adottati dalle singole Società. Fornitori di protezione, ove la garanzia è rappresentata da derivati creditizi, sono quasi esclusivamente banche e controparti istituzionali. La fattispecie dei garanti ammissibili dipende dallo specifico approccio adottato da ciascuna Società. In particolare, nell’approccio Standardizzato esiste una lista ristretta di garanti ammissibili, di cui fanno parte Stati sovrani e banche centrali, enti del settore pubblico ed enti territoriali, banche multilaterali di sviluppo, intermediari vigilati ed imprese non finanziarie con rating esterno attribuito da un’ECAI riconosciuta, associato ad una classe della scala di valutazione del merito di credito non inferiore a 2. Nell’approccio IRB-A, ai fini del riconoscimento nel calcolo dei requisiti patrimoniali delle garanzie personali, oltre al soddisfacimento dei requisiti minimi previsti, risulta rilevante anche che la Società sia in grado di effettuare la valutazione della qualità e del merito creditizio del garante al momento dell’assunzione della protezione e per tutta la sua durata.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

154AL 31 DICEMBRE 2018

Prima di acquisire una garanzia personale, il garante/fornitore di protezione (o il venditore di protezione in caso di “credit default swap”) deve essere valutato al fine di ponderarne la solvibilità ed il profilo di rischio. L’effetto di copertura delle garanzie personali/derivati creditizi con finalità di garanzia dal rischio di credito dipende sostanzialmente dal merito creditizio del garante e, in fase di concessione, deve essere valutata anche la sua capacità di rimborso.

Informazioni sulle concentrazioni del rischio di mercato o di credito nell’ambito degli strumenti di attenuazione del rischio di credito adottati Esiste rischio di concentrazione quando la maggior parte degli strumenti finanziari acquisiti a garanzia dal Gruppo (a livello di portafoglio) è rappresentata da una ristretta tipologia di garanzie reali, di strumenti di protezione, ovvero quando è prestata da una ristretta cerchia di specifici garanti (da intendersi sia come singolo nominativo sia come settore industriale di riferimento) o quando vi è sproporzione nei volumi di garanzie assunte. Tale concentrazione viene monitorata e controllata dai seguenti processi/meccanismi:

• in caso di garanzie personali/derivati creditizi è attribuito al garante/fornitore di protezione un debito potenziale (in termini di rischio indiretto). Nella fase di istruttoria del credito, in capo al garante viene posta una responsabilità aggiuntiva e sussidiaria il cui effetto si riflette sull’esposizione complessiva ad esso riferita, calcolata e approvata in conformità al sistema di deleghe interno a ciascuna Società;

• nel caso in cui il garante/fornitore di protezione, direttamente o indirettamente, sia una Banca centrale o uno Stato sovrano, deve essere attribuito uno specifico limite di credito. Se il garante è un soggetto estero, è necessario valutare, al caso, la definizione di un limite per il Paese di appartenenza.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

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Le tavole forniscono informazioni sulla collateralizzazione delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio, con indicazione del valore delle garanzie reali e personali eleggibili per finalità di mitigazione del rischio di credito. In particolare, la tavola sulle garanzie reali è divisa per tipologia di garanzia, tipologia di titoli con indicazione del rating (relativo al cliente coperto dalla garanzia) e scadenza (calcolata come media della durata contrattuale residua dei pagamenti, ciascuno ponderato per il relativo importo). La tavola sulle Garanzie personali è divisa per tipologia di garanzia (Derivati creditizi e Crediti di firma) e di emittente.

Distribuz ione de lle ga ra nzie re a li su e sposiz ioni c re ditizie ve rso ba nc he e c lie nte la (migliaiai di €)

Va lore de lla

ga ra nz iadi c ui e le ggibile

pe r f ina lità di CRM

Va lore de lla

ga ra nz iadi c ui e le ggibile

pe r fina lità di CRM

Breve termine (<5 anni) 4.407.787 4.407.787 27.205.742 27.103.818

(>= 5 anni) 124.492 124.492 3.425.520 3.417.824Breve termine (<5 anni) 467.446 467.446 160.937 159.590

(>= 5 anni) 112.932 100.705 62.645 59.289

Breve termine (<5 anni) - - 6.078.013 6.077.973

(>= 5 anni) - - 598.342 597.342Breve termine (<5 anni) 657.631 657.631 296.873 296.758

(>= 5 anni) - - 16.213 14.812

Breve termine (<5 anni) - - 51.708 48.600

(>= 5 anni) - - 53.562 52.320

Breve termine (<5 anni) - - 13.921 13.921(>= 5 anni) - - 381 280

Breve termine (<5 anni) 354.055 354.055 359.838 284.393

(>= 5 anni) 7.371.969 7.371.969 276.262 269.863

Breve termine (<5 anni) 40.267 40.267 141.358 141.358(>= 5 anni) - - 238.545 236.364

Breve termine (<5 anni) - - 175.912 175.905

(>= 5 anni) - - 3.439 3.402

Breve termine (<5 anni) - - 1.272.250 187.123(>= 5 anni) - - 100.022 27.300

Breve termine (<5 anni) 1.616.814 1.616.814 2.837.142 2.653.753

(>= 5 anni) - - 119.951 6.450

Breve termine (<5 anni) 82.766 379 2.734.521 1.044.657(>= 5 anni) - - 11.222 10.946

Pegno su depositi liquidi 76.875 650 2.967.328 1.051.594

Altri pegni 994.008 416.492 39.105.444 6.879.941

Immobili 915 915 160.993.851 114.075.315Altre garanzie reali 5.284 2.405 12.424.016 6.716.601

Tota le 16 .3 13 .2 4 1 2 6 1.7 2 4 .9 5 8

Unrated / non disponibile

Esposiz ioni a l 3 1.12 .2 0 18

Ba nc he Clie nte la

Pegno di Titoli

Titoli di Stato (incluse Banche Centrali, BMS e

altre Organizzazioni Internazionali)

Investment Grade

Non Investment grade

Unrated / non disponibile

Titoli di Istituzioni finanziarie soggette a vigilanza

Investment Grade

Non Investment grade

Unrated / non disponibile

Titoli soc ietari

Investment Grade

Non Investment grade

Unrated / non disponibile

Altri titoli

Investment Grade

Non Investment grade

Tipo di ga ra nz ia re a le

Tipologia di titoli pe r ma c ro c a te g oria

de ll'e mitte nte Ra ting Sc a d e nza

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT 156

AL 31 DICEMBRE 2018

Secondo le istruzioni della Circolare 262 del 2005 di Banca d’Italia (quarto aggiornamento), a partire dal 31 dicembre 2015 il valore delle garanzie evidenziato nelle presenti tabelle non può essere superiore al valore di bilancio delle esposizioni garantite; pertanto viene esposto il minore tra il l’esposizione del credito al valore di bilancio e il valore della garanzia.

Distribuz ione de lle ga ranz ie pe rsona li su e sposiz ioni c re dit iz ie ve rso ba nc he e c lie nte la (migliaiai di €)

V a lore de lla

ga ra nz ia

di c ui e le ggibile

pe r fina lità di CRM

V a lore de lla

ga ra nz ia

di c ui ele ggibile

pe r fina lità di CRM

CLN - - - -

Investment grade - - - -

Non Investment grade - - - -

Unrated / non disponibile - - - -

Investment grade - - - -

Non Investment grade - - - -

Unrated / non disponibile - - - -

Investment grade - - - -

Non Investment grade - - - -

Unrated / non disponibile 200 - - -

Investment grade - - - -

Non Investment grade - - - -

Unrated / non disponibile - - - -

Investment grade 421.956 421.956 8.144.258 8.082.604

Non Investment grade - - 2.719.098 2.638.831

Unrated / non disponibile 32.839 - 6.233.112 1.462.271

Investment grade - - 2.538.266 2.516.024

Non Investment grade 9.607 9.607 288.103 229.703

Unrated / non disponibile - - 563.745 50.632

Investment grade 459.067 459.067 572.936 572.694

Non Investment grade 5.062 5.062 77.015 68.565

Unrated / non disponibile 196.135 35.970 1.361.130 10.827

Investment grade 269.583 269.583 14.142.159 13.107.792

Non Investment grade 16.923 16.923 12.378.961 10.103.212

Unrated / non disponibile 102.616 1 20.096.092 1.278.790

Persone Fisiche - - 71.943 63.614

Tota le 1.5 13 . 9 88 6 9 .18 6 .8 18

Derivati creditizi

Governi e Banc he Centrali

Altri Enti Pubblici

Banc he

Altri Soggetti

Tipologia di titoli pe r ma c ro

ca te goria de ll'e mit te nteTipo

Crediti di firma

Governi e Banc he Centrali

Altri Enti Pubblici

Banc he

Altri Soggetti

Ra ting

Esposiz ioni a l 3 1. 12. 2 0 18

Ba nc he Clie nte la

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di credito

I

157

(migliaia di €)

Valore alla

ri levazione

iniziale

Riduzione di

valore accumulata

e variazioni

negative

accumulate

Valore alla

rilevazione

iniziale

Riduzione di

valore accumulata

e variazioni

negative

accumulate

Valore alla

rilevazione

iniziale

Riduzione di

valore accumulata

e variazioni

negative

accumulate

Valore alla

rilevazione

iniziale

Riduzione di

valore accumulata

e variazioni

negative

accumulate

Valore alla

rilevazione

iniziale

Riduzione di

valore accumulata

e variazioni

negative

accumulate

Immobili Residenziali 8.022 (2.102) 1.682 (370) 5.379 (1.269) 961 (463) - -

di cui: in costruzione 6.487 (1.518) 1.180 (283) 5.162 (1.217) 145 (18) - -

Immobili Commerciali 340.200 (58.168) 242.898 (13.199) 55.948 (20.826) 41.354 (24.143) - -

di cui: in costruzione 16.774 (8.031) 9.540 (4.797) 7.121 (3.121) 113 (113) - -

di cui: Terreni relativi a società immobiliari (esclusi i terreni agricoli) 57.618 (24.236) 11.796 (5.339) 23.060 (8.947) 22.762 (9.950) - -

di cui: Terreni con permesso di costruzione 26.863 (12.332) 10.191 (4.895) 16.648 (7.437) 24 - -

di cui: Terreni senza permesso di costruzione 30.755 (11.904) 1.605 (444) 6.412 (1.510) 22.738 (9.950) - -

Beni Mobili 10.055 (5.252) 7.444 (3.442) 2.560 (1.765) 51 (45) - -

Strumenti finanziari - - - - - - - - - -

Altri beni 17.861 (270) 7.974 (1) 1 - - - - -

Totale 376.138 (65.792) 259.998 (17.012) 63.888 (23.860) 42.366 (24.651) - -

di cui : Attività non correnti e gruppi

di attività in via di dimissione

Garanzie ottenute tramite escussione diverse da quelle classificate come Attività Materiali

A. Totale garanzie ottenute tramite

escussione (B+C+D)B. Escusse <= 2 anni C. Escusse >2 anni <=5 anni D. Escusse >5 years

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

158AL 31 DICEMBRE 2018

EU CR3 - Tecniche di mitigazione del rischio

(migliaia di €)

Esposizioni non

garantite - valori di

bilancio

Esposizioni

garantite - valori di

bilancio

Esposizioni

garantite da

garanzie reali

Esposizioni

garantite da

garanzie finanziarie

Esposizioni

garantite da derivati

creditizi

Esposizione totale al

31.12.2018 370.231.283 338.073.417 250.451.285 44.292.456 -

di cui: non

performing 3.679.869 12.290.269 9.778.801 1.673.433 -

3 1.12 .20 18 31.12 .2 017

GA R A N Z IE

R EA LI

F IN A NZ IA R IE

A LT R E

GA R A N Z IE

GA R AN Z IE

PER SON A LI E

D ER IV A TI SU

C R ED IT I

GA R A N ZIE

R EALI

F IN A N ZIA R IE

A LT R E

GA R A N ZIE

GA R A N ZIE

PER SON A LI E

D ER IV A T I SU

C R ED IT I

Esposizioni verso o garant ite da amminist razioni centrali e banche cent rali 1.540 - 534 .614 5.612 10.000 544.719

Esposizioni verso o garant ite da amminist razioni reg ionali o auto rità locali 1.278 - 81.909 9 .543 - 60.808

Esposizioni verso o garant ite da o rganismi del set to re pubblico 100.536 - 2.352.476 14 .814 - 2.451.565

Esposizioni verso o garant ite da banche mult ilaterali di sviluppo - - - - - -

Esposizioni verso o garant ite da o rganizzazioni internazionali - - - - - -

Esposizioni verso o garant ite da ent i 6.202.161 - 650.270 6.479 .073 5.200 747.739

Esposizioni verso o garant ite da imprese o alt ri sogget t i 3 .172 .162 9 .218 6 .614 .142 3.657.598 11.913 3.850 .485

Esposizioni al det taglio 1.802.440 25.564 1.498.404 1.421.483 34.578 1.051.208

Esposizioni garant ite da immob ili - - - - - -

Esposizioni in stato d i default 17.213 1.974 77.672 30 .506 3 .546 105.076

Esposizioni ad alto rischio 15.464 - 550 790 - 699

Esposizioni so t to fo rma di obb ligazioni bancarie garant ite - - - - - -

Esposizioni a breve termine verso imprese e alt ri sogget t i o ent i 1.466.626 - - 232.068 - -

Esposizioni verso Organismi d i Invest imento Collet t ivo del Risparmio (OICR) - - - - - -

Esposizioni in st rument i d i cap itale - - - - - -

A lt re esposizioni - - - - - -

T ot a le 12 .779 .4 2 0 3 6 .756 11.810 .0 37 11.8 51.4 87 6 5.2 37 8 .812 .2 99

C ON SISTEN Z E A L C ON SIST EN Z E A L

Tecniche di attenuazione del rischio - approccio standardizzato (migliaia di €)

3 1. 12 .2 0 18 3 1. 12 . 2 0 17

GAR AN ZIE

R EALI

F IN ANZ IA RIE

ALTR E

GA RAN ZI E

GA RAN ZI E

PE RSO NA LI E

D ERI V ATI S U

C RED ITI

GA RA NZI E

R EALI

F IN AN ZIA RI E

ALT RE

GA RA NZIE

G ARA NZIE

PERS ONA LI E

DER IV ATI SU

C RED IT I

M E TOD OLO GIA BAS ATA SU I RA TI NG I NTE RNI - BA SE

Esposizioni verso o garanti te da amminist razioni centrali o banche cent ral i - - - - - -

Esposizioni verso o garanti te da ent i, enti pubblici e terri torial i e al tr i sogget t i 1.148 130.577 317.472 1.191 126.610 377.052

Esposizioni verso o garanti te da imprese - PMI 113.749 714.078 166.06 1 117.959 776.289 307.657

Esposizioni verso o garanti te da imprese - Finanziament i specializzati - - - - - -

Esposizioni verso o garanti te da imprese - Alt re imprese 45.486 534.672 276.356 43.484 503.097 201.340

M E TOD OLO GIA BAS ATA SU I RA TI NG I NTE RNI - AV AN ZATO

Esposizioni verso o garanti te da amminist razioni centrali o banche cent ral i 557 368 4.505.252 544 509 2.952.250

Esposizioni verso o garanti te da ent i, enti pubblici e terri torial i e al tr i sogget t i 3.039.927 25.036 2.166.132 8.893.385 31.321 2.933.104

Esposizioni verso o garanti te da imprese - PMI 1.478.246 22.634.378 8.588.005 1.534.208 26.325.539 8.519.610

Esposizioni verso o garanti te da imprese - Finanziament i specializzati 114.677 7.655.694 577.880 141.413 7.093.304 562.824

Esposizioni verso o garanti te da imprese - Alt re imprese 1.969.915 21.780.791 15.449.656 1.933.403 21.684.544 14.402.559

Esposizioni al d et t agl io garanti te da immobili : PM I 36.398 5.512.835 69.704 37.419 6.79 6.521 45.160

Esposizioni al d et t agl io garanti te da immobili : Persone Fisiche 159.598 79.678.002 29.290 156.190 80.957.947 31.646

Esposizioni al d et t agl io rot ative qual if icate - - 69 - - 234

Altre esposizioni al det tagl io: PMI 339.584 100.834 13.518.877 372.809 112.421 11.452.145

Altre esposizioni al det tagl io: Persone Fisiche 580.947 393.639 73.925 558.305 437.378 93.789

TOTA LE 7.8 8 0 .2 3 2 13 9 .16 0 .9 0 4 4 5.73 8 .6 79 13 .79 0 .3 10 14 4 .8 4 5. 4 8 0 4 1. 8 79 . 3 70

C ON SIS TENZ E A L CON SI STEN ZE AL

Tecniche di attenuazione del rischio - metodo IRB (migliaia di €)

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Esposizioni al rischio di controparte

159

Esposizione al rischio di controparte

Il Rischio creditizio di controparte (CCR) è definito come il rischio che una controparte di un’operazione sia insolvente prima della regolamentazione dei flussi di cassa della transazione. Il rischio creditizio di Controparte è un caso particolare del più generico rischio di credito (e.g. i prestiti). Differentemente dai tradizionali rischi creditizi sui prestiti, dove l’esposizione al rischio creditizio è unilaterale e solo la banca creditrice sostiene il rischio di perdita, il CCR crea un rischio di perdita bilaterale: il valore di mercato di una transazione può essere positivo o negativo alternativamente per entrambe le controparti. Il valore di mercato è incerto e può variare nel tempo al variare dei fattori di mercato sottostanti. L’esposizione dovuta al CCR è stimata considerando l’effetto di un periodo di stress (stressed Expected Positive Exposure) e le pratiche di gestione del collaterale. I prodotti finanziari che ricadono nell’ambito del CCR sono:

• strumenti derivati “Over the Counter” (contratti non scambiati su piazze regolamentate); • “Security financing transactions” (pronti contro termine, prestito titoli o merci non garantito o prestito titoli o merci

“maginato”, ovvero garantito da titoli o merci); • “Long settlement transactions”, dove la controparte della transazione è contrattualmente obbligata a consegnare un

titolo, una commodity o un ammontare in valuta estera contro una somma di denaro, altri strumenti finanziari, o commodity, o vice versa alla data di regolamentazione o consegna che è superiore alla minore delle date tipiche per quella transazione nel mercato;

• derivati scambiati su piazze regolamentate.

PRINCIPI DI GOVERNANCE DEL RISCHIO DI CREDITO DI CONTROPARTE Al fine di definire metodologie, regolamentazioni interne e processi per la gestione del Rischio di Credito di Controparte concettualmente robuste, correttamente implementate ed in coerenza con le istruzioni dell’Organo di Vigilanza italiano, sono stati sviluppati i seguenti principi generali:

Punti fondamentali della gestione del rischio di controparte • Il Rischio di Credito di Controparte è un tipo particolare di rischio di credito e come tale i processi e le regole per la

supervisione ed il controllo delle attività legate al CCR seguono la stessa logica delle attività di credito, per assicurare una vista comprensiva del rischio controparte.

• La gestione del CCR deve considerare i limiti di rischio e adeguarsi con le Regole Globali emesse dal Group Risk Management e deve essere incorporato nel sistema di limiti e processi delle Legal Entity.

• Il controllo del CCR è assicurato su base giornaliera da funzioni di rischio dedicate in ciascuna Legal Entity35 e nella Holding Company, dal senior management, dalle commissioni rilevanti ed dal consiglio di amministrazione.

• La gestione del CCR deve incorporare i rischi di mercato per poter catturare i movimenti di mercato nel CCR.

Ruolo della Parent Company e delle Legal Entity • La definizione delle linee guida, l’impostazione del framework e delle policy per la gestione del CCR è in capo a

specifiche funzioni della Capogruppo come riportato nel regolamento interno della Holding. • La Holding è responsabile di monitorare le esposizioni a livello di gruppo al fine di garantire un appropriata

supervisione sul rischio di concentrazione e sulle esposizioni più rilevanti. • La Holding partecipa alla definizioni delle azioni correttive per le anomalie riguardanti il CCR delle controparti

rilevanti36. • La funzione Risk Methodology della Holding è responsabile per lo sviluppo dei modelli di CCR per il Gruppo

UniCredit e per lo sviluppo e manutenzione del c.d. modello SIMMTM utile al calcolo dell’ammontare di Margine Iniziale da scambiare con le controparti con cui si negoziano bilateralmente derivati OTC, in attuazione della Regolamentazione EU 2251/2016 e delle linee guida di ISDA.

• Sulla base di regole generali emesse dalla Holding, è implementato un rigoroso e completo programma di stress testing, tale da considerare scenari, rilevanti sia a livello di gruppo che di Legal Entity, basati sui numeri scaturiti dalla misurazione del rischio di controparte.

• La Holding ha emesso specifiche regole generali che descrivono il robusto processo di individuazione ed analisi dei rischi Wrong Way generici e specifici.

35 Le entità di controllo del CCR di UC SpA, UCB AG e UC BA AG sono responsabili del coordinamento delle funzioni sotto-controllate per le loro corrispettive Legal Entity consolidate. 36 Le controparti sono considerate rilevanti in base al loro rating, il livello di esposizione o altri parametri rilevanti come definito nella documentazione di gruppo

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

160AL 31 DICEMBRE 2018

MODALITÀ DI GESTIONE E MONITORAGGIO DEL RISCHIO Il framework di gestione del rischi creditizi di controparte nel gruppo UniCredit è basato sul controllo quotidiano delle esposizioni, definite utilizzando un approccio basato sul calcolo della distribuzione di valori futuri delle transazioni scambiate su mercati regolamentati, OTC e per gli SFT a livello di singola controparte.

La funzione Risk Methodology della Holding ha articolato in tre fasi la stima a livello di controparte della esposizione creditizia, queste sono:

• generazione degli scenari. Scenari di mercato futuri sono simulati su un insieme fisso di date di simulazione, utilizzando modelli di evoluzione di fattori di rischio.

• valutazione degli strumenti. Per ogni data di simulazione e per ogni realizzazione dei fattori di rischio di mercato sottostanti, si esegue la valutazione degli strumenti.

• aggregazione. Per ogni data di simulazione e per ogni realizzazione dei fattori di rischio di mercato sottostanti, i valori degli strumenti sono sommati per ottenere il valore di portafoglio per la controparte.

A scopo manageriale l’esposizione a livello di controparte delle transazioni all’interno dell’ modello interno (IMM) è misurato utilizzando la Potential Future Exposure37 (PFE). Per transazioni non incluse nello scopo del IMM per il CCR, le esposizioni sono stimate utilizzando una misura semplificata dell’esposizione (i.e. SEM). La calibrazione dei SEMs risulta in un stima prudenziale di PFE. I modelli interni che calcolano l’esposizione pre-settlement giornaliera producono le misure che sono utilizzate nel calcolo delle attività ponderate per il rischio, processo per il quale UniCredit ha ricevuto autorizzazione da parte degli Organi di Vigilanza in Aprile 2014. In giugno 2016 UniCredit ha ricevuto autorizzazione dagli Organi di Vigilanza ad estendere il modello interno a “security financial transactions”, alcuni derivati OTC su equity e commodity e i derivati scambiati su piazze regolamentate. In Maggio 2017 UniCredit ha ricevuto un’ulteriore autorizzazione dagli Organi di Vigilanza a modificare il Modello Interno per rimuovere lo “zero floor” agli scenari di tasso d’interesse. Gli stessi modelli interni producono simulazioni “stressed” che saranno utilizzate nel processo ICAAP e forniscono al risk management analisi a livello di controparti, paesi e settori di mercato ed identificano potenziali rischi di tipo General Wrong Way nel portafoglio. Nel calcolo delle attività ponderate per il rischio non viene effettuata nessuna stima di alpha, bensì si utilizza il valore fisso di 1,4.

La definizione e approvazioni dei limiti sul CCR sono parte del processo di underwriting a livello locale e centrale di capogruppo, vi sono descritti i poteri di delega, la fase di escalation e i comitati rischi competenti. La funzione locale di controllo del CCR contribuisce alla definizione dei limiti e alla revisione dei processi fornendo il necessario contribuito tecnico e professionale.

La propensione al rischio verso una controparte o ad un insieme di controparti parte di uno stesso gruppo è definito attraverso un plafond, per categorie di clienti quando esiste, oppure attraverso il limite che rappresenta l’esposizione massima consolidata che la Legal Entity e/o il Gruppo può garantire a questa controparte.

La definizione dei limiti e dei plafond è effettuata dalla funzioni competenti conformemente alle strategie creditizie stabilite a livello di gruppo e/o coerentemente con quelle definite a livello locale.

Una parte di questo plafond/limite può essere allocata sul rischio di pre-settlement che sarà confrontato con il massimo Potential Future Exposure (max PFE) verso una controparte in un determinato arco temporale.

MITIGAZIONE DEL RISCHIO E ACCORDI PER LA COSTITUZIONE DI GARANZIE COLLATERALI UniCredit mitiga i rischi di credito di controparte in operazione con derivati attraverso il ricorso a controparti centrali (Central Counterparties - CCPs), tecniche di compensazione (netting) e di collateralizzazione.

Il netting consente l’aggregazione e la compensazione di transazioni in derivati con valore Mark-to-Market positivo e negativo con la stessa controparte, riducendo cosi l’esposizione in casi di default di una delle controparti. Una specifica regolamentazione a livello di Gruppo stabilisce che tutti gli accordi di compensazione debbano essere documentati in forma scritta attraverso un accordo quadro (Master Agreement) giuridicamente vincolante. L'applicazione e l'applicabilità di tali accordi di compensazione viene monitorata su base continuativa dall’Ufficio Legale incaricato e considerata nel calcolo dell’esposizione giornaliera. Potrebbero essere richiesti accordi per la costituzione di garanzie collaterali (se legalmente applicabili nella giurisdizione), in funzione del merito creditizio della controparte e della natura della transazione. Come regola generale, derivati su cambi, su tassi di interesse, su titoli azionari, su materie prime, derivati creditizi, le EU-emissions-allowance transactions, derivati sul clima e altre operazioni in derivati OTC devono essere collateralizzate attraverso un accordo che preveda la prestazione di garanzie collaterali, secondo quanto stabilito dal Regolamento Delegato (UE) 2016/2251 (Norme Tecniche di regolamentazione sulle tecniche di attenuazione dei rischi per i contratti derivati OTC). Tale Regolamentazione richiede lo scambio di Margini di Variazione e Margini Iniziali se determinate soglie legate all’ammontare dei nozionali di derivati OTC sono superati; UniCredit è soggetto allo scambio di Margini Iniziali con controparti soggette esse stesse a tale scambio, dal 1 settembre 2018.

37 La Potential Future Exposure è definita come la probabile esposizione per un dato livello di confidenza ed ad una certa data futura.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Esposizioni al rischio di controparte

161

E’ definita a livello di Gruppo una specifica policy per il controllo e la gestione delle garanzie collaterali, approvata nel 2013 dai comitati dei rischi. Questa definisce i ruoli e le responsabilità delle strutture coinvolte sia a livello di Capogruppo sia di singola Società, in termini di gestione del rischio ( definizione della reportistica di Gruppo e Locale indirizzata al senior management avente ad oggetto la composizione del pool di garanzie; casi di ri-utilizzo; controversie sui margini e definizione della struttura di collaterale); controllo del rischio (monitoraggio delle garanzie non considerate accettabili e del relativo ri-utilizzo, nel caso esso sia ammissibile, monitoraggio delle potenziali richieste di margini aggiuntivi che potrebbero scaturire in caso di condizioni stressate di mercato o di riduzione del merito creditizio; monitoraggio della qualità ed integrità dei dati); operatività (valutazione giornaliera delle transazioni in SFT e derivati OTC e delle garanzie; valutazione della qualità delle garanzie in termini di liquidità; gestione delle richieste di sostituzione in caso di collaterale non idoneo accettato a garanzia, valutazione di portafoglio e gestione delle controversie, valutazione giornaliera delle richiesta di margini).

Come anticipato, detta regolamentazione definisce i criteri di ammissibilità (anche tipi di garanzie pre-approvati, garanzie che richiedono approvazione specifica e garanzie non–accettabili), assicurando che la garanzia collaterale concordata presenti le caratteristiche di trasparenza dei prezzi, livello di liquidità, esecutività, indipendenza e idoneità ai fini regolamentari

Le garanzie collaterali “non per cassa” accettate per mitigare le esposizioni in derivati OTC sono soggette ad un margine addizionale (“haircut”); le garanzie collaterali vengono adeguatamente valutate e selezionate e i margini addizionali sono definiti sulla base del grado di liquidità e di volatilità del prezzo del titolo sottostante e riflettono il fatto che la garanzia possa diminuire di valore nel periodo compreso tra la data in cui la garanzia collaterale viene richiesta e la data di liquidazione della stessa; è inoltre presente un processo di monitoraggio del valore di mercato dello strumento sottostante utilizzato a garanzia, e se necessario, questo monitoraggio può determinare la richiesta di ulteriore garanzia per assicurare che le principali transazioni siano adeguatamente collateralizzate

Una struttura indipendente di gestione delle garanzie collaterali segue il processo di collateralizzazione; tale processo comprende la costituzione in pegno e la ricezione delle garanzie collaterali, effettuando la riconciliazione delle richieste di alimentazione del margine effettuate e/o non evase.

Il processo di gestione delle garanzie è strettamente allineato con la strategia di raccolta a breve e lungo termine delle Banca (sia al livello di entità giuridica, sia al livello di gruppo). Un’altra policy di Gruppo definisce la re-hypothecation (l’uso delle garanzie ricevute come garanzia dei propri debiti) di garanzie per assicurare prudenza e minimizzare i problemi di liquidità. Esigenze intra-day di collateralizzazione, oltre una specifica soglia, vengono immediatamente segnalate all’unità che gestisce il funding a breve termine della banca.

Una versione aggiornata della Global Policy “Collateral Management and Control” è stata approvata dai Comitati di rischio del Gruppo nel 2018, aggiungendo nuovi processi e linee guida per soddisfare i requisiti sullo scambio di Margini Iniziali e nuove responsabilità assegnate a ciascun attore di tali processi. Le modifiche maggiori apportate sono: ruolo del “Triparty Custodian” nello schema di scambio dei Margini Iniziali, con regolamentazione delle relative responsabilità e soddisfazione dei requisiti di segregazione delle garanzie; concetto di “materialità delle dispute” riguardo allo scambio di Margini Iniziali, onde evitare sforzi non necessari lato Operations per la riconciliazione di dati su ammontari esigui; Organizzazione e manutenzione del Modello ISDA SIMMTM e relativi processi di back-testing, validazione di tale modello utilizzato per calcolare i Margini Iniziali; trattamento delle operazioni intragruppo; trattamento delle transazioni effettuate con controparti site in terzi Paesi in cui il la compensazione non è legalmente garantita.

Ove possibile, UniCredit fa ricorso a CCP per mitigare il rischi creditizio di controparte per derivati OTC. Una CCP, agendo come intermediario di un derivato OTC, elimina il rischio di controparte bilaterale di una transazione, lasciando la necessità per UniCredit di gestire il rischio di mercato.

MODALITÀ DI GESTIONE DEL WRONG WAY RISK Sia la le funzioni di capogruppo che delle società controllate addette al controllo del CCR, valutano e gestiscono il Wrong Way Risk derivante dalla correlazione positiva fra il merito creditizio della controparte e i fattori di rischio che guidano l’esposizione verso la controparte stessa. Il Wrong Way Risk si distingue in Wrong-Way Risk specifico (SWWR) e Wrong-Way Risk generico (GWWR).

Wrong Way Risk specifico si verifica quando l’esposizione della transazione è correlata con il merito creditizio della controparte per un motivo che è specifico per la controparte. Più comunemente questo tipo di correlazione si verifica quando c’è un collegamento legale/economico di proprietà fra la controparte e l’entità sottostante le garanzie

In dettaglio le transazioni affette da SWWR sono in grado di generare esposizioni più elevate rispetto al PFE (Potential Future Exposure) standard del settore come definito dalle metodologie, dal momento che quest’ultimo si applica a derivati plain vanilla e assume una correlazione limitata. La policy sul Wrong Way Risk specifico ha lo scopo di completare le nostre metodologie di calcolo dell’esposizione, fornendo un quadro unico per la propensione, definizione, monitoraggio e gestione dell’esposizione al Wrong Way risk specifico.

Wrong-Way Risk generico: si verifica quando la probabilità di insolvenza della controparte è positivamente correlata con fattori generali di rischio di mercato, che interessano anche il valore delle transazioni con il gruppo. La policy sul Wrong Way Risk generico ha lo scopo di definire il quadro di riferimento per l’analisi, il monitoraggio e la gestione del potenziale impatto del GWWR per prodotto, paese e settore industriale. Inoltre prevede ulteriori livelli di controllo per le transazioni affette da Wrong Way Risk generico.

Le regole generali definite dalla Capogruppo forniscono indicazioni sui principi e sulle fasi da seguire in materia di controllo e gestione di questa tipologia di rischi.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

162AL 31 DICEMBRE 2018

Rischio di controparte - garanzie reali detenute (migliaia di €)

RISCHIO DI CONTROPARTE - GARANZIE REALI DETENUTE VALORE EAD AL

31.12.2018 31.12.2017

Approccio standardizzato

- contratti derivati e operazioni con regolamento a lungo termine 225.574 319.837

- operazioni SFT 9.168.896 8.592.224

Rischio di controparte (migliaia di €)

RISCHIO DI CONTROPARTE

VALORE EAD AL VALORE PONDER ATO AL VALORE EAD AL VALORE PONDER ATO AL

31.12.2018 31.12.2018 31.12.2017 31.12.2017

Approccio standardizzato 14.625.434 2.658.410 13.026.982 2.344.607

- contratt i derivati e operazioni con regolamento a lungo termine 10.825.039 1.426.552 10.510.290 1.626.369

- operaz ioni SFT 3.800.395 1.231.858 2.407.748 692.678

- compensazione tra prodotti divers i - - 108.944 25.560

Approcci IRB 31.685.240 7.071.622 27.728.318 6.304.456

- contratt i derivati e operazioni con regolamento a lungo termine 14.765.123 5.299.478 14.255.477 5.345.620

- operaz ioni SFT 16.920.117 1.772.144 12.672.368 600.621

- compensazione tra prodotti divers i - - 800.473 358.215

Totale 46.310.674 9.730.032 40.755.300 8.649.063

La tabella CCR1 di cui sopra non include le esposizioni verso Central Clearing Counterparts (“CCPs”).

EU CCR2: Requisito di capitale per il rischio di aggiustamento della valutazione del credito (CVA) (migliaia di €)

DESCRIZIONE a b

VALORE DELL'ESPOSIZIONE RWA

1 Totale portafogli soggetti al metodo avanzato 2.582.499 1.323.466

2 (i) componente VaR (incluso il moltiplicatore 3×) 0 138.475

3 (ii) componente SVaR (incluso il moltiplicatore 3×) 0 1.184.988

4 Totale portafogli soggetti al metodo standardizzato 4.314.437 647.682

EU4 In base al metodo dell'esposizione originaria - -

5 Totale soggetto al requisito di capitale per il rischio di CVA al 31.12.2018 6.896.936 1.971.148

6 Totale soggetto al requisito di capitale per il rischio di CVA al 30.06.2018 12.108.937 3.641.461

(migliaia di €)

a b c d e f g

N O Z IO N A LE

C OS T O DI

S OS T IT UZ IO N E/

V A LO R E DI

M ER C A T O

C O RR E N T E

ES P O SIZ IO NE

C R ED IT IZ IA

P O T EN Z IA LE

FUT UR A E P E E F FE T T IVA

M OLT IP LIC A T OR

E E AD P O ST C RM R WA

1 Metodo del valore di mercato 2.042.341 2.196.199 3.637.341 1.753.712

2 Esposizione originaria - - -

3 Metodo standardizzato - - - -

4 IMM (per derivati e operazioni SFT) 19.241.543 - 24.572.055 6.193.355

5 di cui operazioni di f inanziamento tramite titoli 3.994.453 - 4.767.363 1.311.424

6di cui derivati e operazioni con regolamento a lungo

termine 15.247.090 - 19.804.691 4.881.933

7 di cui da accordi di compensazione tra prodotti differenti - - - -

8Metodo semplif icato per il trattamento delle garanzie reali

f inanziarie (per le operazioni SFT) - -

9Metodo integrale per il trattamento delle garanzie reali

f inanziarie (per le operazioni di SFT) 13.393.650 1.092.945

10 VaR per le operazioni SFT - -

11 Totale al 31.12.2018 9.040.012

12 Totale al 30.06.2018 9.954.336

D E S CR IZ ION E

EU CCR1 - Analisi dell'esposizione al CCR per metodi applicati

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Esposizioni al rischio di controparte

163

EU CCR8 – Esposizioni verso Controparti Centrali (CCP) (migliaia di €)

DESCRIZIONE

31.12.2018 30.06.2018

a b a b

EAD POST CRM RWA

EAD POST CRM RWA

1 Esposizioni verso CCP qualificate 5.318.717 206.875 4.494.587 221.156

2 Esposizione da negoziazione con QCCP (esclusi il margine iniziale e i contributi al fondo di garanzia); di cui: 4.149.565 131.952 3.306.642 143.725

3 (i) Derivati negoziati fuori borsa (OTC) 442.161 56.048 644.179 85.502

4 (ii) Derivati negoziati in mercati 1.705.878 34.246 1.034.355 20.774

5 (iii) SFT 2.001.526 41.659 1.628.109 37.448

6 (iv) Accordi approvati di compensazione tra prodotti differenti - - - -

7 Margine iniziale segregato - 0 - 0

8 Margine iniziale non-segregato 6.794 1.359 34.113 2.513

9 Contributi prefinanziati al fondo di garanzia 1.162.358 73.564 1.153.832 74.918

10 Sistema alternativo di calcolo del requisito in materia di fondi propri 0 - 0 -

11 Esposizioni verso CCP non qualificate 558.567 565.571 56.649 64.303

12Esposizione da negoziazione con CCP non qualificate (esclusi il margine iniziale e i contributi al fondo di garanzia); di cui: 558.067 558.067 56.102 56.102

13 (i) Derivati negoziati fuori borsa (OTC) 94 94 261 261

14 (ii) Derivati negoziati in mercati - - - -

15 (iii) SFT 557.974 557.974 55.841 55.841

16(iv) Accordi di compensazione tra prodotti differenti approvati - - - -

17 Margine iniziale segregato - 0 - 0

18 Margine iniziale non-segregato - - - -

19 Contributi prefinanziati al fondo di garanzia 500 7.504 547 8.201

20 Contributi non finanziati al fondo di garanzia - - - -

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

164AL 31 DICEMBRE 2018

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Esposizioni al rischio di controparte

165

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

166AL 31 DICEMBRE 2018

Le variazioni registrate nel corso del periodo di osservazione, ovvero tra le due date di riferimento (Dicembre 2018 – Giugno 2018), sono dovute alla dinamica di business dei portafogli.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Esposizioni al rischio di controparte

167

Esposizione al rischio di controparte

Flusso dei RWA – metodo IMM

EU CCR7 – Variazione dei RWA relativi a rischio di controparte con approccio IMM (migliaia di €)

a b

RWA Requisito patrimoniale

1 RWA e requisiti patrimoniali al 30.09.2018 7.218.595 577.488

2 Variazione in termini di esposizione (930.637) (74.451)

3 Variazioni nella qualità creditizia delle controparti 14.873 1.190

4 Aggiornamento nei modelli di rischio (solo IMM) - -

5 Metodologia e variazioni regolamentari (solo IMM) - -

6 Acquisizioni e cessioni - -

7 Effetto tasso di cambio 7.158 573

8 Altro (1) (0)

9 RWA e requisiti patrimoniali al 31.12.2018 6.309.988 504.799

Gli ammontari al 31 dicembre 2018 di cui alla riga 9 (totale RWA pari a 6.309.988 migliaia e totale requisiti patrimoniali pari a 504.799 migliaia) sono coerenti con la riga 10 della tavola “Overview dei RWA”.

Nel quarto trimestre del 2018, le esposizioni al rischio di controparte valutate con approccio IMM diminuiscono di €909 milioni rispetto al terzo trimestre 2018, principalmente spiegato dalla voce “Variazione in termini di esposizione” a causa di una riduzione di €931 milioni, guidata soprattutto da Germania e Italia.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

168AL 31 DICEMBRE 2018

EU CCR5-A- Impatto della compensazione e delle garanzie detenute sui valore di esposizione (milioni di €)

a b c d e

Fair value (valore

equo) lordo

positivo o valore contabile netto

Benefici della compensazione

Esposizione

creditizia corrente compensata

Garanzia reale detenuta

Esposizione creditizia netta

Derivati 49.545 35.934 13.611 7.638 5.973

SFTs 68.345 4.488 63.857 42.997 20.860

Total (gross of AVA)

117.890 40.422 77.468 50.635 26.833

AVA 163

Total (net of AVA)

26.670

Nota: Il valore relativo ad AVA (Additional Value Adjustment) pari a 163 milioni è dedotto all’interno del calcolo dei Fondi Propri (cfr. sezione Fondi Propri, Modello transitorio per la pubblicazione delle informazioni sui Fondi Propri, voce 7).

Per quanto riguarda i prodotti Derivati, l'esposizione lorda è guidata principalmente dall'esposizione di Unicredit Bank AG (93%) e di UCI SPA (5% sull'importo totale). Per quanto riguarda i prodotti Securities Financing Transactions (SFTs), l'esposizione lorda è principalmente guidata da UCI SPA (58%) e da Unicredit Bank AG (36%). Al 31 Dicembre 2018, il 37% delle controparti beneficiano della riduzione dell’esposizione lorda grazie all’utilizzo di accordi di compensazione legalmente opponibili (principalmente controparti FIBS e Large Corporate). Per quanto riguarda la composizione del Collaterale Ricevuto, per i prodotti OTC il collaterale è rappresentato principalmente da garanzia ricevuta in contanti (EUR); la garanzia reale NON-CASH è composta principalmente da titoli sovrani AA (60%). Lato SFT, il collaterale è rappresentato principalmente da garanzia ricevuta in contanti (EUR); la garanzia NON CASH è composta principalmente da titoli obbligazionari e ABS.

EU CCR5-B- Composizione delle garanzie ai fini di calcolo dell’esposizione al rischio di controparte (CCR)

(milioni di €)

a b c d e f

Garanzia reale utilizzata in operazioni su derivati Garanzia reale utilizzata in SFT

Fair value (valore equo) della garanzia reale ricevuta

Fair value (valore equo) della garanzia reale fornita

Fair value

(valore equo)

della garanzia reale ricevuta

Fair value

(valore equo)

della

garanzia reale fornita

Segregata Non segregata Segregata Non segregata

Total - 7.638 3.442 7.372 42.997 43.346

Con riferimento alle garanzie reali utilizzate in SFT, si osserva un incremento sia di garanzie reali ricevute che fornite, dovute all’aumento di operatività in SFT.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Esposizioni al rischio di controparte

169

Il modello di Business connesso alla negoziazione di strumenti derivati con la clientela prevede la centralizzazione dei rischi di mercato presso la Divisione CIB - Area Markets, mentre il rischio creditizio viene assunto dalle Società del Gruppo che, in funzione del modello di segmentazione divisionale o geografica della clientela, gestiscono il rapporto con la stessa. In base al modello operativo di Gruppo, l’operatività in derivati di negoziazione con la clientela è quindi svolta, nell’ambito dell’autonomia operativa delle singole Società:

• dalle Banche e divisioni commerciali che concludono operazioni in derivati OTC al fine di fornire alla clientela non istituzionale prodotti per la gestione dei rischi di cambio, tasso e prezzo. Nell’ambito di tale operatività, le Banche trasferiscono il rischio di mercato alla Divisione CIB con operazioni uguali e contrarie, mantenendo il solo rischio di controparte. Le Banche effettuano anche il servizio di collocamento e/o raccolta ordini in conto terzi di prodotti di investimento che hanno una componente derivativa implicita (ad esempio, obbligazioni strutturate);

• dalla Divisione CIB che opera con clientela large corporate e istituzioni finanziarie; nell’ambito di questa operatività la stessa assume e gestisce sia il rischio di mercato che quello di controparte;

• dalle Banche CEE che operano direttamente con la propria clientela.

Il gruppo UniCredit negozia prodotti derivati OTC su un’ampia varietà di sottostanti, quali quelli relativi a Tassi di interesse, Tassi di cambio, Prezzi/Indici azionari, Commodities (metalli preziosi, metalli base, petrolio e materie energetiche) e Diritti di credito. Gli strumenti derivati OTC offrono un’elevata possibilità di personalizzazione; nuovi profili di payoff possono essere costruiti mediante la combinazione di più strumenti derivati OTC (ad esempio, un IRS plain vanilla e una o più opzioni plain vanilla/esotiche). Il rischio e la complessità delle strutture così ottenute dipendono dalle caratteristiche delle singole componenti (parametri di riferimento e meccanismi di indicizzazione) e dalle modalità con cui vengono combinate. I rischi di credito e di mercato associati all’operatività in derivati OTC sono presidiati dalla competence line “Chief Risk Officer” (CRO) della Capogruppo e/o delle Divisioni/Società. Tale presidio viene operato attraverso la definizione di linee guida e policies per la gestione, misurazione e controllo dei rischi, in termini di principi, regole e processi, oltre che di determinazione dei limiti di VAR. Nell’ambito di tale operatività, le operazioni con Clientela non istituzionale non prevedono (normalmente) l’utilizzo di margini, mentre quelle effettuate con controparti istituzionali (nell’ambito della Divisione CIB) possono fare ricorso all’utilizzo di tecniche di credit risk mitigation (CRM) quali l’utilizzo di accordi di compensazione e/o di collateralizzazione.

Le rettifiche e riprese di valore per rischio di controparte su prodotti derivati sono determinate in modo coerente alle modalità di determinazione delle valutazioni sulle altre esposizioni creditizie. In particolare:

• i metodi di quantificazione delle esposizioni non deteriorate nei confronti di Clientela sono basati su modelli che mappano le esposizioni (EAD) con l’utilizzo di tecniche di simulazione che tengono conto del Wrong Way Risk e le valutano in termini di PD (Probabilità di Default) e LGD (Loss Given Default) in funzione dei tassi impliciti di default del mercato corrente, ottenuti attraverso i credit & loan-credit default swap, al fine di ottenere una misurazione secondo le logiche di perdita attesa (EL) da utilizzare per le poste misurate al fair value, massimizzando l’utilizzo di parametri di mercato;

• i metodi di quantificazione sulle posizioni deteriorate si basano sul valore attuale dei flussi di cassa futuri attesi, come stimati in base agli specifici segnali di impairment (sulla cui base vengono qualificati il momento e l’ammontare dei flussi stessi)

Per le informazioni quantitative sui derivati si rimanda alle tabelle riportate nel documento Bilanci e Relazioni 2018- Bilancio Consolidato e relazioni 2018 del Gruppo UniCredit nella (i) parte B – Altre informazioni tabella 7.Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari e 8.Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari e nella (ii) parte E – Sezione 2 - Rischi del consolidato prudenziale, paragrafo “2.3 gli strumenti derivati e le politiche di copertura - 2.3.1 Gli strumenti derivati di negoziazione, 2.3.2 Le coperture contabili - Informazioni di natura quantitativa e 2.3.3 Altre informazioni sugli strumenti derivati (di negoziazione e di copertura).

EU CCR6 – Derivati creditizi

(migliaia di €)

Derivati creditizi di copertura Altri derivati creditizi

Protezione comprata Protezione venduta

Nozionale

a) Credit default products - - 26.560.637

b) Credit spread products - - -

c) Total rate of return swaps - - 1.239.422

d) Altri - - -

Totale nozionale - - 27.800.059

Fair value

Fair value positivi (attivi) - - (210.244)

Fair value negativi (passivi) - - 353.338

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

170AL 31 DICEMBRE 2018

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischi di mercato

171

Rischi di mercato Il rischio di mercato deriva dall’effetto che variazioni nelle variabili di mercato (tassi di interesse, prezzi dei titoli, tassi di cambio, ecc.) possono generare sul valore economico del portafoglio del Gruppo, dove quest’ultimo comprende le attività detenute sia nel Portafoglio di Negoziazione, sia quelle iscritte nel Portafoglio Bancario, ovvero l’operatività connessa con la gestione caratteristica della banca commerciale e con le scelte di investimento strategiche. La gestione del rischio di mercato nel gruppo UniCredit ricomprende, perciò, tutte le attività connesse con le operazioni di tesoreria e di gestione della struttura patrimoniale, sia nella Capogruppo, sia nelle singole società che compongono il Gruppo stesso.

Il modello in essere garantisce la capacità di indirizzo, coordinamento e controllo di alcuni rischi aggregati (cosiddetti Portafogli Rischi), tramite centri di responsabilità dedicati (Gestori di Portafoglio Rischi), interamente focalizzati e specializzati su tali rischi, in ottica di Gruppo e interdivisionale.

In base a tale organizzazione la struttura di primo riporto al “Group Risk Management”, dedicata al governo dei rischi di mercato, è il dipartimento “Group Financial Risk”.

Strategie e processi di gestione del rischio Il CdA della Capogruppo stabilisce le linee guida strategiche per l’assunzione dei rischi di mercato definendo, in funzione della propensione al rischio e degli obiettivi di creazione di valore in rapporto ai rischi assunti, l’allocazione del capitale per la Capogruppo stessa e le società controllate.

La Capogruppo ha definito le Global Rules per gestire e controllare il rischio di mercato, incluse le strategie e i processi da seguire. Le strategie per il rischio di mercato sono stabilite dalla Capogruppo con cadenza almeno annuale, rispecchiando la propensione al rischio complessiva del Gruppo, e riportate alle Società del Gruppo. La propensione al rischio di mercato è anche fondamentale per lo sviluppo della strategia di business del Gruppo, assicurando la coerenza tra i ricavi iscritti a budget e la determinazione dei limiti del Valore a rischio.

In questo contesto, annualmente la funzione Market Risk Management di Capogruppo concorda con le funzioni locali di rischio di mercato i possibili cambiamenti al Framework del Market Risk di Gruppo su base annua. Le modifiche al Framework possono includere cambiamenti al perimetro per il calcolo delle metriche di rischio di mercato manageriali e cambiamenti metodologici nel sistema di monitoraggio dei limiti. A tale fine, Market Risk Management di Capogruppo raccoglie le informazioni necessarie per impostare la Market Risk Strategy di Gruppo per l’anno successivo. In particolare, Market Risk Management riceve dalla competente funzione il Framework di Risk Appetite di Gruppo, che imposta, tra l’altro, i relativi KPIs di Rischio di Mercato e riceve dalle funzioni locali di Rischio di Mercato, la lista delle Società e Business Lines autorizzate ad assumere le esposizioni al rischio di mercato, i livelli di severity dei relativi limiti e le proposte di revisione delle misure di rischio di mercato. Sulla base di questi input, la Market Risk Strategy di Gruppo è definita includendo:

• la Market Risk Takers Map proposta; • la proposta dei limiti e dei WLs per i risk takers presenti nella Market Risk Takers Map; • qualsiasi cambiamento occorso nel sistema dei limiti di rischio rispetto all’anno precedente; • una panoramica sullo scenario macro-economico e i relativi rischi per il Gruppo; • la serie storica delle Attività di rischio ponderate del Rischio di Mercato e gli sviluppi attesi; • market Risk KPIs benchmarking; • la strategia di business e le iniziative chiave a sostegno della proposta del limite.

Dopo che gli Organismi rilevanti di Gruppo hanno approvato la Market Risk Strategy di Gruppo e fornito Pareri non vincolanti (NBOs) per i limiti di Rischio di Mercato locali, ne viene data comunicazione alle funzioni locali.

Per quanto riguarda il monitoraggio, le Società svolgono le attività periodiche (es. monitoraggio giornaliero del VaR, monitoraggio settimanale dell’IRC e SVaR, monitoraggio mensile degli Stress Test Warning Level) sotto il coordinamento della funzione Market Risk Management di Capogruppo e gli sforamenti sono tempestivamente segnalati al Senior Management locale e alla Capogruppo.

Infine, è opportuno evidenziare che sono adottate a livello di Gruppo Global Rule riguardanti la definizione della Market Risk Strategy, l’impostazione dei limiti, il monitoraggio, l’escalation ed il reporting.

Portafoglio di Negoziazione Conformemente a quanto previsto dalla Capital Requirements Regulation, e come definito dalla policy “Eligibility Criteria for the Regulatory Trading Book assignment” il Portafoglio di Negoziazione è definito come l'insieme delle posizioni in strumenti finanziari e su merci detenute per la negoziazione o per la copertura del rischio inerente a posizioni detenute a fini di negoziazione. I book detenuti per negoziazione sono composti da:

• posizioni derivanti da servizi alla clientela e di supporto agli scambi; • posizioni che si intende rivendere nel breve periodo; • posizioni per le quali si intende beneficiare nel breve periodo di differenze di prezzo effettive o attese tra prezzi di

acquisto e di vendita, o di altre variazioni di prezzo o di tasso d'interesse. Inoltre, il Portafoglio di Negoziazione può includere derivati di copertura interni o infra-group trasferendo il rischio dal Portafolgio Bancario al Portafoglio di Negoziazione, gestendo il relativo rischio e avendo accesso al mercato degli strumenti derivati. Il requisito essenziale per l’assegnazione al Portafolgio di Negoziazione di vigilanza è un chiaro “intento di negoziazione”, come definito sopra, a cui un trader deve attenersi e che deve confermare in modo continuativo.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

172AL 31 DICEMBRE 2018

In aggiunta, i cosiddetti requisiti di “tradability”, “marketability” e “hedgeability” devono essere considerati al fine di valutare l’appropriatezza dell’assegnazione al Portafoglio di Negoziazione:

• la “tradability” si riferisce alle posizioni esenti da restrizioni e coerentemente rappresentate nel “Trader Mandate” del “risk taker”;

• la “marketability” riguarda posizioni per le quali un affidabile Fair Value sia determinabile in misura più ampia possibile sulla base di parametri di mercato osservabili e verificabili in modo indipendente;

• la “hedge-ability” riguarda le posizioni per le quali vi è la possibilità di copertura. La copertura concerne il rischio “rilevante” della posizione, cosa che non implica necessariamente che tutti i profili di rischio debbano essere immunizzabili.

Per l’apertura di un nuovo book, il book manager effettua la proposta di gestire il book all’interno del Portafoglio di Negoziazione oppure del Portafoglio Bancario sulla base dell’attività di negoziazione prevista. Questo deve essere conforme con le norme interne della banca e con i criteri stabiliti per l’assegnazione al Portafoglio di Negoziazione o al Portafoglio Bancario. Deve chiaramente dichiarare l’intento di negoziazione e quindi spiegare la strategia di business sottostante la richiesta di assegnazione al Portafoglio di Negoziazione. È anche responsabile per tutte le posizioni incluse nel suo book e che i criteri per l’assegnazione al Portafoglio di Negoziazione siano rispettati nel continuo.

Relativamente alla fase di monitoraggio, per dimostrare l’adeguatezza dell’intento di negoziazione i seguenti criteri minimi devono essere rispettati e verificati almeno trimestralmente:

• almeno 5 operazioni durante gli ultimi 90 giorni lavorativi; • minimo del 5% del volume di ogni portafoglio deve essere movimentato negli ultimi 90 giorni lavorativi con

riferimento all’ultimo giorno del periodo. Nel caso di sforamenti, viene valutata la possibilità di riclassificare il book. Con riferimento alla metodologia utilizzata per assicurare che le policy e le procedure implementate per la gestione del Portafoglio di Negoziazione siano appropriate, occorre evidenziare che ogni nuova/aggiornata normativa è preliminarmente condivisa con le principali funzioni/Società impattate al fine di collezionare il loro feedback. Inoltre, la funzione di Gruppo di competenza valuta il rischio di conformità con riferimento alle normative riguardanti il suo perimetro di competenza. Infine, prima dell’emissione, la rule è sottoposta al competente Organo/funzione per l’approvazione.

Gli strumenti finanziari (attività o passività, liquidità o strumento derivato) detenuti dal Gruppo sono esposti a cambi di valore nel tempo dovuti a variazioni dei fattori di rischio di mercato. Tali fattori di rischio sono classificati nelle seguenti cinque categorie standard:

• Rischio di credito: rischio che il valore di uno strumento decresca per la variazione di spread creditizi, correlazione tra emittenti, tassi di recupero;

• Rischio di corso azionario: rischio che il valore di uno strumento decresca per l’aumento/diminuzione dei prezzi di indici/azioni, della volatilità dei titoli azionari, della correlazione implicita;

• Rischio di tasso d'interesse: rischio che il valore di uno strumento decresca per la variazione dei tassi di interesse, del rischio base, della volatilità dei tassi di interesse;

• Rischio di tasso di cambio: rischio che il valore di uno strumento decresca per la variazione dei tassi di cambio e della volatilità sui tassi di cambio;

• Rischio di prezzo delle materie prime: rischio che il valore di uno strumento decresca a causa della variazione dei prezzi delle materie prime, per esempio oro, petrolio greggio, o della variazione della volatilità dei prezzi delle materie prime.

Il rischio di mercato nel gruppo UniCredit è definito e limitato essenzialmente attraverso due tipologie di misure: Misure Complessive di Rischio di Mercato e Misure Granulari di Rischio di Mercato:

• Misure Complessive di Rischio di Mercato: queste misure hanno lo scopo di stabilire un limite per l'assorbimento di capitale economico e/o regolamentare e per la perdita economica, accettati per il Portafoglio di Negoziazione e/o le attività aggregate Portafoglio di Negoziazione + Bancario. Le limitazioni alle Misure Complessive di rischio devono essere riviste almeno annualmente in fase di compilazione delle Strategie per il rischio di mercato di Gruppo e Locali, e devono essere coerenti con il budget dei ricavi assegnato, la capacità di assunzione di rischio stabilita (processo ICAAP) e i Group Risk Appetite KPIs. Tutte le limitazioni delle Misure Complessive di Rischio di Mercato devono essere coerenti tra loro. Questa coerenza deve essere verificata ogni volta che un livello per una Misura Complessiva di Rischio di Mercato sia fissato. La funzione di Market Risk della LE deve fornire evidenza di tale coerenza quando richiesto. Le Misure Complessive di Rischio di Mercato sono: o Value at Risk (“VaR”): rappresenta la potenziale perdita giornaliera di valore di un portafoglio per un intervallo

di confidenza del 99%; calcolato attraverso la simulazione storica in rivalutazione totale, usando le ultime 500 osservazioni giornaliere, equamente pesate;

o Stressed VaR (“SVaR”): rappresenta il potenziale VaR di un portafoglio calcolato usando un periodo di 250 giorni di particolare stress finanziario;

o Incremental Risk Charge (“IRC”), che rappresenta l’ammontare di patrimonio regolamentare necessario a contrastare eventi creditizi negativi (rischi di migrazione e di default) che possono colpire un portafoglio in un periodo di un anno e con un intervallo di confidenza del 99.9%;

o PL a 60 giorni, definito come la perdita/il profitto accumulata/o in una finestra mobile di 60 giorni, senza azzeramento a fine anno; la limitazione di questa metrica si chiama Loss Warning Level (“LWL”);

o Worst Stress Test result, che rappresenta la peggiore perdita condizionale di valore di un portafoglio, risultante dall’applicazione di scenari predeterminati; la limitazione di questa metrica si chiama Stress Test Warning Level (“STWL”); per tutti gli STWL inseriti nella Market Risk Taker Map, il monitoraggio effettuato dalla Capogruppo si basa su un insieme di scenari definiti nella Strategia di rischio di mercato di Gruppo; le LE possono aggiungere scenari specifici ai fini del monitoraggio locale.

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• Misure Granulari di Rischio di Mercato: rispetto alla Misure Complessive di rischio di mercato, queste misure consentono un controllo più dettagliato e stringente delle esposizioni rischiose. Le limitazioni sulle Misure Granulari di rischio di mercato (chiamate Limiti Granulari di mercato, GMLs) sono limiti specifici per fattori di rischio individuali o gruppi di fattori di rischio: o Sensitivities: rappresentano la variazione nel valore di mercato di uno strumento finanziario a causa dei

movimenti dei fattori di rischio di mercato rilevanti. Tra i quali particolarmente importanti, anche se non gli unici, sono le Sensitivity in Punti Base che, considerata la struttura di attività e passività della banca commerciale, misurano i cambiamenti del valore attuale delle posizioni sensibili ai tassi di interesse per via di shift paralleli delle curve di tasso pari ad 1pb, e i Credit Point Value - Sensitivity, che misurano i cambiamenti del valore attuale delle posizioni sensibili al rischio di credito per via di shift paralleli dei credit spread pari ad 1pb (per emittente, rating o settore);

o Stress scenarios, che rappresentano i cambiamenti del valore di mercato degli strumenti finanziari causati da profondi movimenti dei fattori di rischio di mercato rilevanti;

o Nominali, i quali sono calcolati sulla base del nozionale dell’esposizione.

Gli obiettivi principali dei Limiti Granulari di mercato sono: • supportare il management nella gestione del rischio di mercato; • assicurare che il desk si focalizzi su esposizioni a rischi che rientrano nel proprio mandato; • limitare il rischio di concentrazione, ovvero prevenire l’accumulo di posizioni che, seppur coerenti con i limiti di VaR

assegnati, potrebbe diventare problematico dismettere in caso di turbolenze sul mercato e nel caso di ridotta liquidità;

• integrare la gestione del rischio di mercato quando il VaR non copre adeguatamente uno specifico fattore di rischio; • agevolare l’interazione coi trader, i quali gestiscono le proprie posizioni in base alle sensitivities o ad analisi di

scenario; • limitare la volatilità dei guadagni/perdite dovuti ad uno specifico fattore di rischio; • integrare il quadro normativo di riferimento (ad esempio Volcker rule e il German Trennbanken act) • I limiti Granulari di mercato devo essere coerenti con le Misure Complessive di rischio di mercato.

Portafoglio Bancario Le principali componenti del rischio di mercato del Portafoglio Bancario sono: rischio di credit spread, rischio tasso d’interesse e rischio di cambio. Il primo deriva principalmente dagli investimenti in titoli di stato detenuti ai fini di liquidità. Il rischio di mercato relativo al portafoglio obbligazionario è vincolato e monitorato mediante limiti sul nozionale, misure di sensitività e limiti sul Valore a rischio. Il contributo principale all’esposizione di credit spread è legato al rischio Sovrano italiano per gli investimenti del Perimetro Italia. La seconda componente è il rischio tasso di interesse. L’esposizione è misurata in termini di sensitività al valore economico e al margine d’interesse. Giornalmente le funzioni di tesoreria gestiscono il rischio tasso derivante dalle transazioni commerciali mantenendo l’esposizione entro i limiti fissati dai Comitati di Rischio. L’esposizione è monitorata e misurata giornalmente dalle funzioni di Risk Management. Il Comitato Asset & Liability Management è responsabile della strategia di gestione del rischio tasso per il Portafoglio Strategico, inclusa la decisione di investire la posizione di passività non onerose, al netto delle attività non fruttifere. La gestione del rischio tasso di interesse del Portafoglio Bancario è volta a garantire, in situazione di continuità aziendale, l’ottimizzazione del profilo di rischio/rendimento della banca e la creazione di valore nel lungo termine riducendo nel contempo gli impatti negativi sulla generazione degli utili e sul capitale regolamentare derivanti dalla volatilità dei tassi di interesse. L’obiettivo principale della strategia di IRRBB, nel Portafoglio Bancario, è la riduzione della volatilità del margine di interesse in orizzonte pluriennale. La strategia non prevede nessun posizionamento direzionale o discrezionale volto a generare utili addizionali, se non approvato dagli organi competenti e monitorato separatamente. Unica eccezione è per le funzioni autorizzate ad assumere posizioni sui tassi di interesse all’interno dei limiti approvati internamente. La strategia di gestione del gap strutturale tra attività e passività non sensibili al tasso di interesse (free funds) è volta a bilanciare l’obiettivo di stabilizzazione degli utili in un orizzonte di lungo termine e il costo opportunità di mantenere posizioni investite a tassi fissi.

La strategia di gestione del rischio tasso è fissata considerando anche i principali impatti derivanti da prepayment sulle attività. Il profilo di prepayment è stimato a partire dai dati storici e da analisi di trend. In Italia il rischio di prepayment è implicitamente considerato dalla tesoreria nel porre in essere le operazioni di copertura del rischio di tasso degli asset commerciali. In Germania il rischio di prepayment del portafoglio crediti è soggetto al livello dei tassi di interesse e al comportamento della clientela indipendentemente dal livello dei tassi di interesse. I prepayment sensibili al tasso di interesse sono relativamente piccoli per i livelli correnti di tasso di interesse e sono coperti tramite swaptions. I prepayment non sensibili ai tassi di interesse sono coperti tramite swaps, secondo la strategia della Banca per il Rischio di Tasso di Interesse. Anche il prepayment nel portafoglio crediti in Austria e CEE è considerato residuale dunque nessuna strategia di copertura viene applicata.

La posizione del rischio di tasso di interesse riferita al perimetro del Portafoglio Bancario è poi rivista, almeno su base mensile, dal gruppo ALCO. La funzione del Comitato nella gestione del rischio di tasso di interesse riguarda:

• la definizione della struttura dei limiti granulari sul tasso di interesse del Portafoglio Bancario; • l’approvazione originaria e di eventuali modifiche di fondo del sistema di calcolo e controllo del rischi di tasso di

interesse del Portafoglio Bancario con il supporto della funzioni di validazione interna (ove necessario); • l’ottimizzazione del profilo di rischio di tasso di interesse del Portafoglio Bancario di Gruppo; • la definizione delle strategie operative di bilancio (per esempio il portafoglio di replica) e l’applicazione dei tassi

interni di trasferimento all’interno del perimetro Italiano; • la funzione di consulenza e supporto al Group Risk & Internal Control Committee in ambito di Risk Appetite

Framework, definizione della Global Policy sul tasso di interesse del Portafoglio Bancario, aggiornamenti dei modelli comportamentali di tasso di interesse del Portafoglio Bancario e altre tematiche critiche con impatti potenziali sul tasso di interesse del Portafoglio Bancario.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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La terza componente è il rischio di cambio. Le fonti di questa esposizione si riferiscono principalmente a investimenti di capitale in valuta estera. L'attuale strategia è quella di non coprire il capitale. La politica generale è quella di coprire l'esposizione relativa a dividendi e Profit&Loss in valuta estera, tenendo conto del costo di copertura e delle condizioni di mercato. Tale fonte di rischio è più rilevante per le Società del Gruppo dei Paesi CEE. L'esposizione FX è coperta con contratti forward e opzioni, classificati nel Portafoglio di Negoziazione. Tale regola generale è valida per la Capogruppo. Tale strategia di copertura è valutata dai Comitati di Rischio su base periodica.

Struttura ed organizzazione Group Financial Risk è responsabile di assicurare l’implementazione delle strategie e dei processi relativi al rischio di mercato a livello di Gruppo. Per quanto riguarda le tematiche riguardanti il rischio di mercato, il dipartimento ha le seguenti principali responsabilità:

• governare e controllare i rischi finanziari del Gruppo attraverso la valutazione delle strategie e la proposta dei limiti di rischio e delle Global/Local Rule agli Organi competenti;

• rilasciare autorizzazioni e Pareri non vincolanti, quando specificamente previsto dalle Global Rules e dai poteri di sub-delega, relativamente a temi ed operazioni legate al rischio di liquidità, di tasso di interesse, di mercato, di controparte e di trading credit a cui si espone il Gruppo;

• assicurare la conformità della struttura di gestione del rischio finanziario ai requisiti regolamentari

Lo sviluppo e la manutenzione delle metodologie, dei modelli e dell’architettura di Gruppo dei rischi finanziari e comportamentali e la validazione dei modelli di pricing sono in capo a Group Financial Risk Methodologies & Models che riporta a Group Risk Models & Credit Risk Governance.

Il dipartimento è composto dalle seguenti strutture organizzative con focus sul rischio di mercato:

In relazione al processo comunicativo tra le diverse parti appartenenti al market risk management, i Comitati responsabili in materia sono i seguenti:

• Group Market Risk Committee; • Group Assets & Liabilities Committee.

“Group Market & Trading Credit Risk Management”, responsabile del governo e del controllo dei rischi di mercato

“Group Price Control”, responsabile di indirizzare e controllare, a livello di Gruppo, il processo di verifica indipendente dei prezzi (IPV)

“Financial Risk Italy”, responsabile del controllo indipendente dei rischi di liquidità, tasso di interesse, mercato, controparte, trading credit e collateral a livello di UC SpA e LEs/Italia Regional Center Italia e della esecuzione degli stress test richiesti

“Group Financial Risk Standard & Practice”, responsabile della coerenza e del coordinamento

all’interno del Gruppo delle Global Policies e della reportistica di financial risk

“Group Liquidity and Interest Rate Risk Management”, responsabile del controllo indipendente del rischio di liquidità e del rischio di tasso d’interesse del bilancio a livello di Gruppo e degli stress test definiti dalla normativa interna e da quella regolamentare

GROUP FINANCIAL RISK

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Il “Group Market Risk Committee” i cui partecipanti/invitati permanenti sono principalmente rappresentanti del Risk, Business, Compliance e Internal Audit, si riunisce mensilmente ed è responsabile per il monitoraggio dei Rischi di Mercato a livello di Gruppo, per la valutazione dell’impatto delle transazioni, approvate dai competenti organi, che influiscono significativamente sul profilo complessivo del portafoglio del Rischio di Mercato, per la presentazione al “Group Risk Internal Control Committee” per approvazione o informativa, di strategie relative al Rischio di Mercato, policy, metodologie e limiti nonché della reportistica periodica sul portafoglio del rischio di mercato. Il Comitato è responsabile di garantire la coerenza delle policy, metodologie e prassi operative riguardo al rischio di mercato, nelle diverse funzioni di Business Società del Gruppo.

Il “Group Assets and Liabilities Committee” è coinvolto nella definizione delle strategie, delle policy, delle metodologie e dei limiti (ove applicabili) per il rischio di liquidità, rischio di tasso di cambio e rischio di tasso di interesse del Portafoglio Bancario, nelle decisioni di trasferimento interno dei capitali, Piano di Finanziamento e Contingency Funding Plan e nell’attività di monitoraggio. Garantisce inoltre la consistenza tra i processi e le metodologie in merito alla liquidità, tasso di cambio e tasso di interesse del Portafoglio Bancario tra le funzioni di business e le Società del Gruppo, al fine di ottimizzare l’utilizzo delle risorse finanziarie (es. la liquidità e il capitale) in linea con il Risk Appetite Framework e le strategie di business.

Sistemi di misurazione e di reporting

Portafoglio di Negoziazione Nel 2018, il gruppo UniCredit ha continuato a migliorare e consolidare i modelli di rischio di mercato al fine di misurare, rappresentare e controllare opportunamente il profilo di rischio del Gruppo, adeguando i sistemi di reportistica. In merito ai sistemi di misurazione, maggiori dettagli si possono ritrovare nel paragrafo” Modello interno per i rischi di prezzo, tasso di interesse e tasso di cambio per il Portafoglio di Negoziazione di Vigilanza”, mentre i processi di reportistica giornaliera e mensile vengono periodicamente aggiornati all’interno delle Global Process Regulation.

All’interno del contesto organizzativo descritto in precedenza, la politica seguita dal gruppo UniCredit nell’ambito della gestione del rischio di mercato è finalizzata ad una progressiva adozione ed utilizzo di principi, regole e processi comuni in termini di propensione al rischio, definizione dei limiti, sviluppo dei modelli, pricing e disamina dei modelli di rischio.

Il dipartimento Group Financial Risk è specificamente chiamato a garantire che principi, regole e processi siano in linea con la miglior prassi di settore e coerenti con le norme e gli usi dei diversi paesi in cui vengono applicati. Il principale strumento utilizzato dal gruppo UniCredit per la misurazione del rischio di mercato sulle posizioni di trading è il Valore a rischio (VaR), calcolato secondo l’approccio della simulazione storica. Per ulteriori dettagli sui modelli di valutazione del rischio si veda il capitolo successivo. Il Group Financial Risk definisce gli standard di reportistica sui rischi di mercato, in termini sia di contenuti sia di frequenza, e fornisce puntualmente informazioni al Top Management ed alle autorità di vigilanza (Joint Supervisor Team) sul profilo di rischio di mercato a livello consolidato.

In aggiunta al VaR ed alle misure di rischio di Basilea II, gli stress test sono un efficace strumento di gestione del rischio, in quanto forniscono ad UniCredit l’indicazione di quanto capitale potrebbe servire per assorbire perdite in caso di forti shock finanziari. Lo stress testing è parte integrante dell’Internal Capital Adequacy Assessment Process (ICAAP), dove si richiede ad UniCredit di eseguire uno stress testing rigoroso e forward-looking al fine di identificare possibili eventi o cambiamenti nelle condizioni di mercato che possano ripercuotersi in maniera sfavorevole per la Banca.

Portafoglio Bancario La responsabilità primaria per il monitoraggio ed il controllo della gestione del rischio di mercato nel Portafoglio Bancario risiede presso gli Organi competenti della Banca. Per esempio, la Capogruppo è responsabile per il processo di monitoraggio del rischio di mercato sul Portafoglio Bancario a livello consolidato. In quanto tale, definisce la struttura, i dati rilevanti e la frequenza per un adeguato reporting a livello di Gruppo. La misura di rischio di tasso di interesse per il Portafoglio Bancario riguarda il duplice aspetto di valore e di margine di interesse netto della Banca. In particolare, le due prospettive diverse ma complementari riguardano:

• Economic value perspective: variazioni nei tassi di interesse possono ripercuotersi sul valore economico di attivo e passivo. Il valore economico della banca può essere visto come il valore attuale dei flussi di cassa netti attesi della banca, cioè i flussi attesi dell’attivo meno quelli del passivo; una misura di rischio rilevante da questo punto di vista è la sensitività del valore economico per bucket temporale per uno shock dei tassi di 1pb. Questa misura è riportata ai comitati competenti al fine di valutare l'impatto sul valore economico di possibili cambiamenti nella curva dei rendimenti. La sensitività al valore economico è calcolata anche per uno shock parallelo di 200pb.

• Earnings at risk perspective: l’analisi si concentra sull’impatto del cambiamento dei tassi di interesse sul margine netto di interesse maturato o effettivamente riportato, cioè sulla differenza tra interessi attivi e passivi. Un esempio di una misura di rischio utilizzata è la Net Interest Income sensitivity, per uno shock parallelo dei tassi di 100pb. Tale misura fornisce un’indicazione dell’impatto che tale shock avrebbe sul margine di interesse nel corso dei prossimi 12 mesi. Vengono considerati anche scenari che includono basis risk e scenari non-paralleli.

Oltre l’insieme di limiti e livelli di allerta per il rischio tasso, misure dell’esposizione e relative restrizioni sono in atto anche per le altre fonti di rischio di mercato, come rischio di cambio, rischio azionario, rischio di valore a causa di variazioni degli spread creditizi. Inoltre, attraverso le misure di sensitività economica e altri indicatori granulari, questi tipi di rischio sono catturati in un Valore a rischio che include tutti i fattori di rischio di mercato. Queste misure di Valore a rischio sono basate su simulazione storica.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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Politiche di copertura e di attenuazione del rischio

Portafoglio di Negoziazione Su base trimestrale un insieme di indicatori di rischio è fornito al Group Risk Committee attraverso l’Enterprise Risk Management Report e, su base mensile, al Group Market Risk Committee attraverso la Market Risk Overview; questi includono gli utilizzi di VaR, Stressed VaR, limiti di IRC, le Sensitivities, le esposizioni ai Governativi, i risultati degli Stress test e P&L.

Allo stesso tempo il superamento dei limiti è riportato sia al Group Market Risk Committee che al Group Risk Committee, (secondo i relativi livelli di severity); il processo di “escalation” normato dalla Policy Globale "Limiti del Rischio di Mercato" definisce la natura delle varie soglie/limiti applicati, così come gli organismi competenti da coinvolgere per stabilire il più appropriato piano di azione per ricondurre le esposizioni nei limiti approvati.

Un focus, se richiesto, è fornito di volta in volta sul specifici business line/desk al fine di assicurare il più elevato livello di comprensione e di discussione dei rischi in date aree che sono ritenute meritevoli di particolare attenzione.

Portafoglio Bancario In sede di ALCO si discutono su base mensile i principali fattori di rischio di mercato. La funzione Risk Management di Gruppo riporta al comitato le misure di rischio relative al Portafoglio Bancario sotto un’ottica di margine e di valore economico. Tale funzione propone e monitora i set di limiti e warning level che sono stati preventivamente approvati dai rilevanti organi competenti. Violazioni dei limiti e warning levels, se presenti, vengono riportati agli Organi suddetti. Di conseguenza, il procedimento di escalation si attiva in linea con le procedure descritte nella Policy, per implementare le misure più appropriate per riportare l’esposizione all’interno dei limiti approvati. Le operazioni strutturali di copertura dal rischio di tasso di interesse al fine di attenuare l’esposizione verso il business della clientela sono eseguite dalle funzioni di Tesoreria. Le operazioni strategiche del perimetro del Portafoglio Bancario sono gestiti dal dipartimento di Asset and Liability Management, ALM.

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Rischi di mercato: esposizione e uso dei modelli interni

Modello interno per i rischi di prezzo, tasso di interesse e tasso di cambio per il portafoglio di negoziazione regolamentare L’attuale modello interno per i rischi di mercato si basa sul calcolo del VaR (Valore a rischio), integrato con altre misure di rischio: Incremental Risk Charge (IRC) e Stressed VaR (SVaR) con lo scopo di ridurre la prociclicità dei requisiti minimi di capitale per il rischio di mercato, in linea con le direttive europee vigenti.

Tutti i requisiti regolamentari all’interno dell’arena del Market Risk sono stati recepiti tramite lo sviluppo interno di modelli e di strutture IT necessari, invece di ricorrere all’acquisizione di soluzioni esterne già “pronte”. Questo ha consentito ad UniCredit di creare soluzioni che per molti aspetti possono essere considerate all’estremo più sofisticato dello spettro di soluzioni che possono essere trovate in questo settore. In merito a questo, un elemento distintivo della struttura implementata per il rischio di mercato (e controparte) in UniCredit è il “full revaluation approach” che utilizza le medesime librerie di Pricing del Front Office.

Il gruppo UniCredit calcola sia il VaR sia il VaR Stressato per il rischio di mercato su posizioni di negoziazione attraverso il metodo della simulazione storica. Tale metodo prevede la rivalutazione giornaliera (in full revaluation approach) delle posizioni sulla base dell’andamento dei prezzi di mercato su di un opportuno intervallo temporale di osservazione. La distribuzione empirica di utili/perdite che ne deriva viene analizzata per determinare l’effetto di movimenti estremi del mercato sui portafogli. Dato un portafoglio, una probabilità e un orizzonte temporale, il VaR è definito in modo che la probabilità che la perdita data dal mark-to-market su un portafoglio, per un determinato orizzonte temporale, non ecceda tale valore ad un livello di confidenza stabilito (assumendo nessuna negoziazione nel portafoglio). I parametri utilizzati per il calcolo del VaR sono i seguenti: intervallo di confidenza del 99%; orizzonte temporale di 1 giorno; distribuzione a pesi costanti di utili/perdite ottenute da uno scenario storico che copre gli ultimi 500 giorni. Gli scenari storici sono costruiti basandosi su shock proporzionali per rischi di prezzo e di cambio, e su shock assoluti per i rischi di tasso e di credit spread. Il modello VaR di UniCredit simula tutti i fattori di rischio, sia in riferimento al rischio generale che a quello specifico, fornendo così una diversificazione in un approccio diretto. Il modello è ricalibrato giornalmente. L’utilizzo di un orizzonte temporale di 1 giorno consente un confronto immediato con gli utili/perdite realizzati, e tale confronto è il cuore del back-testing.

Il VaR è una misura consistente tra tutti i portafogli ed i prodotti in quanto: • permette un confronto del rischio tra business diversi; • fornisce uno strumento di aggregazione e di netting di posizioni all’interno di un portafoglio in grado di riflettere la

correlazione e le compensazioni tra asset class diversi; • semplifica il confronto del nostro rischio di mercato sia nel tempo che per i risultati giornalieri

Sebbene il VaR sia un prezioso indicatore di rischio, deve essere utilizzato consapevolmente ai suoi limiti: • la simulazione storica si basa sugli eventi passati per prevedere potenziali perdite. In caso di deviazioni estreme

questo potrebbe non essere appropriato; • la lunghezza della finestra usata per generare la stimata distribuzione includerà necessariamente un trade-off tra la

reattività delle metriche alle recenti evoluzioni del mercato (finestra breve) e lo spettro di scenari che vorrà includere (finestra lunga);

• assumendo un orizzonte costante di 1/10 giorni non si discrimina tra differenti fattori di rischio di liquidità.

Il computo dello Stressed VaR è basato sulla stessa metodologia e architettura del VaR, ed è analogamente calcolato con un livello di confidenza al 99% e un orizzonte temporale di un giorno su base settimanale, ma su un periodo stressato di osservazione di 250 giorni. Il periodo storico scelto identifica un intervallo di osservazione di un anno che produce la misura più alta per il portafoglio attuale. Le finestre di Stressed VaR sono ricalibrate su base trimestrale e sono personalizzate per il portafoglio di ogni Società del Gruppo, e per il Gruppo stesso (fondamentale per il calcolo delle Attività di rischio ponderate a livello consolidato). La finestra temporale di stress utilizzata a livello di Gruppo e per Unicredit S.p.A. è quella del “Crisi del Debito Sovrano” (2011/2012), mentre per UniCredit Bank AG e per per UniCredit Bank Austria AG la finestra di Stress corrisponde al periodo della “Crisi Lehman” (2008/2009).Il requisito a 10 giorni di VaR e VaR Stressato per il calcolo del capitale regolamentare è tuttavia ottenuto estendendo le misure ad 1 giorno a 10 giorni prendendo il massimo della radice quadrata delle misure riscalate e l’approccio di convoluzione che converte la distribuzione a 1 giorno nella distribuzione a 10 giorni. Le misure giornaliere sono invece usate attivamente per la gestione del rischio di mercato.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

178AL 31 DICEMBRE 2018

Al fine di convalidare la coerenza dei modelli interni di VaR impiegati per il calcolo dei requisiti patrimoniali sui rischi di mercato, sono effettuati test retrospettivi (back-testing) confrontando le previsioni di rischio del modello interno con i risultati a posteriori dei profitti e perdite del portafoglio, al fine di verificare se le misure di rischio al 99esimo percentile effettivamente coprano il 99% dei risultati del Portafoglio di Negoziazione. L’esercizio si basa sugli ultimi dodici mesi di dati (250 osservazioni giornaliere). Qualora il numero di eccezioni nell’anno precedente superi quanto previsto dal livello di confidenza scelto, è attivata una revisione dei parametri e delle assunzioni del modello. Group Internal Validation ha eseguito una validazione periodica del framework di VaR/SVaR per verificarne la conformità ai requisiti regolamentari, includendo un’analisi di back-testing indipendente per la quale sono definiti parametri diversi (quali orizzonte temporale, percentile), e approfondendo i risultati per un sottoinsieme di portafogli rappresentativi del business della Banca.

L’Incremental Risk Charge cattura sia il rischio di default che quello di migrazione per i prodotti non cartolarizzati tenuti nel Portafoglio di Negoziazione. Il Modello interno sviluppato, usando una versione multivariata del modello di tipo Merton, simula l’evento di migrazione di rating di tutti gli emittenti rilevanti per le posizioni del Portafoglio di Negoziazione del Gruppo su un orizzonte temporale di un anno. Le probabilità di migrazione e le correlazioni di settore sono calibrate su base storica, mentre le correlazioni idiosincratiche sono derivate dalla formula di correlazione IRB. Le migrazioni simulate sono convertite in scenari di credit spread mentre gli eventi di default sono associati a un simulato tasso di recupero. Così facendo, si assume l’ipotesi di una posizione costante e che a tutti i prodotti sia conservativamente attribuito un comune orizzonte di liquidità di un anno. In ogni scenario tutto l’insieme di prodotti rilevanti è valutato tramite tale spread e default producendo una distribuzione simulata di Utili e Perdite che riflette pienamente la convessità, il rischio base, gli effetti di portafoglio e il rischio di concentrazione del portafoglio. In questo modo un alto numero di simulazioni Monte Carlo genera una distribuzione di Utili e Perdite per il Gruppo (e ogni foglia del suo albero di portafoglio). L’IRC è definito come il 99,9 percentile di tale distribuzione. Il capitale addizionale per prodotti di credito e cartolarizzazioni non coperte da IRC è calcolato attraverso l’approccio standardizzato

Le seguenti tabelle riassumono le caratteristiche principali delle diverse misure che definiscono i requisiti di Capitale per il rischio di mercato in UniCredit:

Misura Tipo di Rischio Orizzonte Quantile Simulazione Calibrazione

VaR Tutti i fattori di Rischio di Mercato 1g 99% Storica 2 anni finestra, pesati

equamente

SVaR Tutti i fattori di Rischio di Mercato 1g 99% Storica 1 anno finestra, pesati

equamente

IRC Migrazione Rating e Default 1a 99,9% Monte Carlo Through-the-cycle (min 8

anni)

Il modello di IRC è sottoposto a un programma trimestrale di Stress Test atto a valutare la robustezza del modello. I parametri rilevanti come i Tassi di Recupero, le Probabilità di Transizione, le Correlazioni Idiosincratiche sono sottoposte a shock e gli impatti sono calcolati sulle misure di IRC.

L'unità di "Group Internal Validation” ha svolto le sue attività di validazione sulla robustezza metodologica dei modelli di IRC, per integrare le analisi disponibili svolte in fase di sviluppo e verificare l’adeguatezza dell’ambiente di risk management ai requisiti regolamentari e agli standard interni. Come già evidenziato dalle stesse Autorità di Vigilanza, metodologie di back-testing basate sulla verifica di solidità, dati un intervallo di confidenza del 99,9% e un orizzonte temporale di un anno, non possono essere estese alle metriche di IRC dato l’orizzonte temporale di un anno della misura di rischio. Di conseguenza, da una parte la validazione dei modelli di IRC ha fatto molto affidamento su metodologie indirette (tra le quali stress test, analisi di sensitivity e di scenario), dall’altra, al fine di verificare la ragionevolezza qualitativa e quantitativa dei modelli, un’attenzione particolare è stata posta sull’analisi specifica del comportamento dei portafogli di UniCredit. L'unità di "Group Internal Validation" ha mantenuto un ambito di analisi il più ampio possibile, al fine di ricomprendere le diverse problematiche che si possono configurare nello sviluppo di tali modelli (disegno generale del modello, adeguatezza regolamentare, implementazione computazionale, spiegazione delle risultanze). Group Internal Validation ha effettuato un ampio spettro di analisi di validazione sulla misura di IRC utilizzando le sue librerie di replica interna. Tale replica consente una semplice verifica dei risultati ottenuti nell’ambiente di produzione e, inoltre, un’implementazione più dinamica e su misura dei test necessari. Lo spettro di analisi comprende la stabilità Monte Carlo, analisi e stress di correlazione, il calcolo della sensitività dei parametri, analisi dei contributi marginali e paragoni con modelli alternativi. Tutti i principali parametri sono stati analizzati, quali matrici di correlazione, matrici di probabilità di transizione, shock di transizione, tassi di recupero, probabilità di fallimento, numero di scenari. Al fine di capire la performance complessiva del modello nel replicare i fenomeni reali di migrazione e fallimento, Group Internal Validation ha effettuato anche un esercizio di performance storiche confrontando le migrazioni e i fallimenti predetti dal modello IRC di UniCredit con quelli realmente osservati dal 1981 (per disponibilità dei dati). La Banca d’Italia ha autorizzato il gruppo UniCredit all’uso dei modelli interni per il calcolo dei requisiti di capitale per il rischio di mercato. Ad oggi i Paesi CEE sono le principali Società del Gruppo che stanno utilizzando un approccio standardizzato per il calcolo dei requisiti di capitale concernenti posizioni di negoziazione. Comunque, il VaR è in uso per la gestione del rischio di mercato nelle suddette società.

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179

Per il VaR, VaR stressato e l’IRC del Portafoglio di Negoziazione la banca distingue tra una vista regolamentare ed una gestionale. Le misure gestionali sono usate per il monitoraggio del rischio e la guida del business come descritto nella Market Risk Framework: in particolare i Limiti di VaR rappresentano la metrica principale che permette di trasportare il Risk Appetite all’interno del Market Risk Framework.

Il VaR manageriale ha un perimetro più ampio di applicazione: è utilizzato sia per il monitoraggio del Portafoglio di Negoziazione che del perimetro complessivo (Portafoglio di Negoziazione + Portafoglio Bancario), al fine di ottenere una rappresentazione completa del rischio, includendo anche le Società del Gruppo per le quali il Metodo Standard è applicato, ai fini di avere una vista completa del rischio.

Il metodo di misurazione standardizzato si applica anche al calcolo del capitale che copre il rischio dell’esposizione a valute estere nel Portafoglio Bancario per le Società del Gruppo (UniCredit S.p.A.) che non hanno l’approvazione per la simulazione del rischio cambio con Modello Interno. Relativamente a questo il rischio cambio, sia per il Portafoglio di Negoziazione che per Il Portafoglio Bancario, è incluso nel VaR e SVaR ai fini regolamentari per quelle Società del Gruppo per le quali è stato approvato (UniCredit Bank AG e UniCredit Bank Austria AG); per quanto riguarda la vista manageriale l’FX Risk del Portafoglio Bancario è incluso nel perimetro complessivo (Portafoglio di Negoziazione + Portafoglio Bancario).

Riassumendo si può dire che il modello interno è usato a fini regolamentari per UniCredit S.p.A., UniCredit Bank AG, UniCredit Bank Austria AG and Unicredit Bank Austria group, mentre è usato per tutte le Società del Gruppo (comprese le CEE) per fini manageriali.

Alla fine i portafogli di negoziazione sono sottoposti a Stress test in base a un’ampia serie di scenari semplici e complessi. Gli scenari semplici, che prevedono lo shock di singole asset classes, sono definiti nel contesto di Rischio di tasso/Rischio di prezzo/Rischio di cambio/Rischio di Credit Spread Sensitivity. Gli scenari complessi applicano variazioni simultanee a più risk factors. Entrambi gli scenari semplici e complessi sono applicati a tutto il Portafoglio di Negoziazione. Descrizioni dettagliate sono incluse all’interno del paragrafo Stress Test.

I risultati degli Stress Test sono calcolati nel sistema di Group Market Risk (UGRM), così da assicurare un approccio metodologico comune nel Gruppo. I risultati sono calcolati applicando l’approccio di full revaluation, che significa che tutte le posizioni vengono rivalutate sotto condizioni di stress; nessun modello ad hoc o funzione di prezzo viene applicato per lo stress testing.

Conformemente alla regolamentazione nazionale, alcuni scenari rilevanti sono inoltre materia di reporting regolamentare su base trimestrale (forse semestrale). Inoltre un set di scenari viene generato mensilmente su tutto il perimetro di Gruppo, così da coprire sia le posizioni del Portafoglio di Negoziazione sia quelle del Portafoglio Bancario. I risultati sono discussi mensilmente nel Market Risk Stress Test Open Forum che include rappresentati della funzione di Rischi di Mercato di tutte le Società del Gruppo e rappresentanti del Business. I risultati sono analizzati a fondo nel report mensile “Monthly Overivew on Market Stress Test”. Gli Stress Test Warning levels sono monitorati mensilmente. Maggiori dettagli sui Warning Levels e sulle Strategie sono forniti all’interno del paragrafo Strategie e Processi di Gestione del Rischio.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

180AL 31 DICEMBRE 2018

Misure di rischio

Legame tra le misure di rischio di mercato e le poste a bilancioLa tabella sottostante mostra il legame tra le poste del bilancio consolidato di Gruppo che sono rilevanti in termini di rischio di mercato e le principali misure di rischio utilizzate, finalizzate al monitoraggio. Le attività e passività detenute per la negoziazione sono principalmente monitorate attraverso VaR/SVaR/IRC. Inoltre per le principali sensitivities/esposizioni sono definiti e monitorati i Granular Market Limits. Le altre tipologie di attività e passività, sebbene siano gestite con diverse misure di rischio (come sensitivity al tasso di interesse, al credit spread, al tasso di cambio, all’azionario ecc., più altri parametri che sono tipici del Banking Book come l’analisi del Margine di Interesse e l’analisi del Valore Economico), sono comunque gestite e monitorate attraverso il VaR.

(milioni di €)

Fine Dicembre 2018

ATTIVO rilevante in termini di Rischio di Mercato Valore

contabile Perimetro

VaR(1)Altre misure di

rischio(2) Sensitivity

10. Cassa e disponibilità liquide 30.991,4 30.991,4 FX(4) IR

20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: 86.137,8 25.765,5 FX EQ CS IR

a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 65.231,5 62.801,8 2.429,6 (3) FX EQ CS IR

b) attività finanziarie designate al fair value 0,1 0,1 FX EQ CS IR

c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 20.906,2 20.906,2 FX EQ CS IR

30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 88.280,2 88.280,2 FX EQ CS IR

40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: 579.310,8 579.310,8 FX CS IR

a) crediti verso banche 73.642,8 73.642,8 FX CS IR

b) crediti verso clientela 505.668,0 505.668,0 FX CS IR

50. Derivati di copertura 4.681,5 4.681,5 FX IR

60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 2.438,6 2.438,6 Non Rilevante

70. Partecipazioni 5.501,5 5.501,5 FX EQ

90. Attività materiali 8.408,4 8.408,4 Non Rilevante

100. Attività immateriali 3.507,2 3.507,2 Non Rilevante

110. Attività fiscali: 13.077,7 13.077,7 Non Rilevante

120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 1.799,9 1.799,9 Non Rilevante

130. Altre attività 7.333,8 7.333,8 Non Rilevante

Totale Attività 831.468,7 62.801,8 771.096,5

(milioni di €)

Fine Dicembre 2018

PASSIVO rilevante in termini di Rischio di Mercato Valore

contabile Perimetro

VaR(1)Altre misure di

rischio(2) Sensitivity

10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: (686.036,2) (686.036,2) Non Rilevante

a) debiti verso banche (125.895,2) (125.895,2) FX CS IR

b) debiti verso clientela (478.987,7) (478.987,7) FX CS IR

c) titoli in circolazione (81.153,3) (81.153,3) FX CS IR

20. Passività finanziarie di negoziazione (43.111,2) (40.029,5) (3.081,7) (3) FX EQ CS IR

30. Passività finanziarie designate al fair value (9.317,7) (9.317,7) FX EQ CS IR

40. Derivati di copertura (6.032,0) (6.032,0) FX IR

50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (3.229,8) (3.229,8) Non Rilevante

60. Passività fiscali: (824,7) (824,7) Non Rilevante

70. Passività associate ad attività in via di dismissione (540,0) (540,0) Non Rilevante

80. Altre passività (13.950,6) (13.950,6) Non Rilevante

90. Trattamento di fine rapporto del personale (697,6) (697,6) FX IR

100. Fondi per rischi e oneri: (10.961,0) (10.961,0) Non Rilevante

Totale Passività (774.700,9) (40.029,5) (734.671,4) (1) Principale misura di rischio è il VaR

(2) Principali misure di rischio sono le senstiv ity ai f attori di rischio

(3) Attiv ità/Passiv ità f inanziarie detenute per la negoziazione ma classif icate a Portaf oglio Bancario (Mt M)

(4) Il rischio di cambio deriv ante dalle Posizioni di Cassa è incluso nel calcolo del VaR secondo il Modello Interno

approv ato

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181

Legenda Sensitivity FX: sensitivity a variazioni dei tassi di cambio; EQ: sensitivity a variazioni dei prezzi di azioni o indici; IR: sensitivity a variazioni al tasso di interesse; CS: sensitivity a variazioni del credit spread.

VaR, SVaR e IRC VaR, SVaR e IRC diversificati sono calcolati considerando la diversificazione riveniente dalle posizioni di differenti società appartenenti al perimetro I-mod (cioè per le quali è approvato l’uso del modello interno per il calcolo del rischio). Ciononostante le misure di VaR, SVaR e IRC sono in vigore per tutte le società del Gruppo e i loro valori sono riportati di seguito, a titolo informativo, insieme ai valori di Gruppo di VaR, SVaR e IRC non diversificati, calcolati sommando i rispettivi valori delle società del Gruppo (senza tener conto dell’effetto di diversificazione), considerando il perimetro regolamentare ove disponibile.

Il trend crescente della serie temporale di VaR, osservato nel corso del primo semestre del 2018, è causato dall’aumento di volatilità nei mercati finanziari, mentre il trend decrescente, osservato nel secondo semestre, è dovuto principalmente ad un decremento delle posizioni soggette a rischio di Credit Spread della Repubblica Italiana nel Portafoglio di Negoziazione di UniCredit S.p.A. Questa riduzione è anche il principale fattore del trend decrescente delle serie temporali di Stressed VaR e IRC.

Rischiosità del portafoglio di negoziazione

VaR giornaliero portafoglio di negoziazione regolamentare (milioni di €)

Fine Dicembre

2018

MEDIA ULTIMI 60

GIORNI

2018 2017

PERIMETRO I-MOD MEDIA MASSIMO MINIMO MEDIA

Diversificato gruppo UniCredit 7,7 9,0 9,7 15,1 5,8 13,5

VaR giornaliero portafoglio di negoziazione gestionale (milioni di €)

Fine Dicembre

2018

MEDIA ULTIMI 60

GIORNI

2018 2017

PERIMETRO STANDARD APPROACH MEDIA MASSIMO MINIMO MEDIA

Russia 0,7 1,1 1,5 4,6 0,6 2,1

Turchia 3,4 1,2 1,1 3,9 0,4 0,6

Bosnia Herzegovina 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0

Serbia 0,1 0,1 0,1 0,1 0,0 0,1

Romania 0,3 0,3 0,4 0,6 0,1 0,3

Bulgaria 0,1 0,1 0,1 0,2 0,1 0,2

Ungheria 0,4 0,3 0,5 0,9 0,3 0,7

Repubblica Ceca 1,9 3,0 3,7 5,1 1,3 2,9

Croazia 0,2 0,1 0,2 0,5 0,0 0,2

Slovenia 0,1 0,1 0,1 0,2 0,1 0,1

Paesi Baltici 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0

Fineco 0,1 0,1 0,1 0,4 0,0 0,3

Non Diversificato gruppo UniCredit 16,8 17,8 20,0 31,1 13,0 23,6

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

182AL 31 DICEMBRE 2018

Rischiosità del portafoglio di negoziazione

SVaR giornaliero portafoglio di negoziazione regolamentare (milioni di €)

Fine Dicembre

2018

MEDIA ULTIME 12

SETTIMANE

2018 2017

PERIMETRO I-MOD MEDIA MASSIMO MINIMO MEDIA

Diversificato UniCredit Group 25,7 29,1 37,4 59,2 21,6 29,4

SVaR giornaliero portafoglio di negoziazione gestionale (milioni di €)

Fine Dicembre

2018

MEDIA ULTIME 12

SETTIMANE

2018 2017

PERIMETRO STANDARDIZED APPROACH MEDIA MASSIMO MINIMO MEDIA

Russia 8,3 7,6 13,3 21,3 4,2 13,9

Turchia 2,3 2,2 2,8 5,3 1,2 1,9

Bosnia Herzegovina 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0

Serbia 0,8 1,0 1,1 1,7 0,4 0,8

Romania 1,8 2,1 2,7 4,6 1,0 2,5

Bulgaria 0,6 0,8 0,6 1,0 0,5 0,7

Ungheria 1,7 1,6 3,0 5,7 1,1 2,4

Repubblica Ceca 6,2 5,6 5,8 8,7 4,0 3,5

Croazia 0,4 0,8 0,7 1,2 0,3 0,4

Slovenia 0,3 0,3 0,3 0,4 0,2 0,1

Paesi Baltici 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0

NoN Diversificato UniCredit Group 59,6 58,7 75,1 99,0 50,1 69,6

Rischiosità del portafoglio di negoziazione

IRC portafoglio di negoziazione regolamentare (milioni di €)

Fine Dicembre 2018

MEDIA ULTIME 12

SETTIMANE

2018 2017

PERIMETRO I-MOD MEDIA MASSIMO MINIMO MEDIA

Diversificato UniCredit Group 176,2 224,5 282,9 479,8 176,2 301,9

IRC portafoglio di negoziazione gestionale (milioni di €)

Fine Dicembre 2018

MEDIA ULTIME 12

SETTIMANE

2018 2017

PERIMETRO STANDARDIZED APPROACH MEDIA MASSIMO MINIMO 2017

Russia 15,9 19,1 25,7 112,5 0,1 10,7

Turchia 3,5 3,2 3,7 5,2 3,1 3,8

Serbia 11,0 12,9 12,8 18,9 3,8 10,2

Romania 10,3 15,2 14,4 22,2 3,6 20,0

Bulgaria 0,8 4,2 1,8 5,2 0,0 0,3

Ungheria 22,2 20,5 25,5 43,0 14,3 27,6

Repubblica Ceca 1,8 2,4 1,7 4,3 0,9 1,0

Croazia 3,3 4,2 4,7 8,1 3,0 4,1

NoN Diversificato UniCredit Group 344,5 442,1 532,3 786,9 344,5 509,7

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183

EU MR4 – Confronto tra stime di VaR e profitti/perdite Si riportano di seguito i grafici con le analisi di back-testing relativi ai rischi di mercato del portafoglio di negoziazione, nei quali i dati di VaR degli ultimi dodici mesi sono confrontati con i risultati ipotetici di “profit and loss” per il Gruppo (perimetro I-Mod).

Nel corso del 2018, sono stati osservati 6 sforamenti di VaR per il gruppo UniCredit: • 7 giugno 2018 • 4 giugno 2018 • 28 maggio 2018 • 25 maggio 2018 • 24 maggio 2018 • 18 maggio 2018

Gli sforamenti sono principalmente causati dall’allargamento dello spread di credito della Repubblica Italiana, spiegato dalla maggiore percezione del rischio politico nella zona euro, come risultato dell’ agenda del nuovo governo italiano. Altri fattori materiali sono stati l’apprezzamento del dollaro USA rispetto all’euro, l’allargamento dello spread creditizio di UniCredit S.p.A., un maggiore spread tra la Repubblica Federale Tedesca e altri titoli sovrani e sovranazionali, una diminuzione nei tassi di interesse dell’euro. Gruppo (Perimetro I-Mod)

VaR Gestionale Di seguito si riportano i valori a fine giugno 2018, del VaR Gestionale diversificato del portafoglio di negoziazione a livello di Gruppo e Regional Center e il VaR Gestionale non diversificato del portafoglio di negoziazione a livello di Gruppo, calcolato sommando i valori di tutte le Società del Gruppo (senza tener conto dell’effetto di diversificazione). Le differenze con il VaR Regolamentare del portafoglio di negoziazione sono state descritte in precedenza.

VaR giornaliero portafoglio di negoziazione gestionale (milioni di €)

PORTAFOGLIO DI NEGOZIAZIONE Fine Dicembre 2018

Diversificato Gruppo Unicredit come da modello interno 8,8

RC Germania 5,6

RC Italia 3,7

RC Austria 0,4

RC CEE 4,9

Non Diversificato Gruppo Unicredit 16,8

CVA Di seguito vengono riportati i valori di CVA in termini di requisiti di capitale per il Gruppo (come somma delle singole Legal Entities in quanto il beneficio di diversificazione non viene considerato). I requisiti di capitale identificano la volatilità degli spread creditizi che impattano il CVA regolamentare. Si compone di un VaR calcolato sulla finestra corrente (CVA VaR) e un VaR calcolato su una finestra stressata (CVA SVaR). Per le esposizioni non coperte dal modello CCR interno (utilizzato per il calcolo dei profili di esposizione CVA) viene utilizzato il metodo standardizzato (SA). Nel secondo semestre del 2018 la componente di Own Fund Requirements dovuta al CVA a modello avanzato si è mantenuta relativamente stabile a livello di gruppo rispetto al secondo trimestre del 2018. Le principali evoluzioni nel corso del secondo semestre 2018 si sono verificate a livello delle CEE a modello standardizzato, principalmente in Turchia.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

184AL 31 DICEMBRE 2018

Rischiosità del portafoglio di negoziazione

CVA portafoglio di negoziazione (milioni di €)

2018 2017

Q1 Q2 Q3 Q4 Q4

CVA 169,9 145,7 182,1 157,7 250,6

CVA VaR 22,0 13,9 12,0 11,1 32,8

CVA SVaR 101,5 92,3 92,1 94,8 167,8

CVA SA 46,4 39,5 78,0 51,8 50,0

RWA Di seguito vengono riportate due tabelle riassuntive degli RWA di Mercato relativi al perimetro I-mod (tabelle MR2-A e MR2-B) e che riportano i valori (massimo, minimo, media alla fine di dicembre 2017) risultanti dai modelli approvati usati per il calcolo dei requisiti di capitale regolamentare a livello di gruppo (Tabella MR3), come stabilito dalla direttiva EBA Guidelines on Disclosure Requirements Under Part Eight of Regulation (EU) 575/2013.

Tabelle EU MR2-A/MR2-B/MR3: La diminuzione di RWA rispetto al terzo trimestre del 2018 è dovuto principalmente ad un decremento delle posizioni soggette a rischio di Credit Spread della Repubblica Italiana nel Trading Book di UniCredit S.p.A.

EU MR2-A - Rischio di Mercato - Approccio di modello interno (milioni di €)

RWA Requisiti di

capitale

VaR (valore maggiore tra a e b) 1.354,7 108,4

a) VaR del giorno precedente 24,8

b) media del VaR negli ultimi 60 giorni lavorativi x fattore moltiplicativo 108,4

SVaR (valore maggiore tra a e b) 4.364,5 349,2

a) ultimo SvaR 81,3

b) media dello SVaR negli ultimi 60 giorni lavorativi x fattore moltiplicativo 349,2

IRC (valore maggiore tra a e b) 2.806,5 224,5

a) valore di IRC più recente 176,2

b) media dell'IRC nelle ultime 12 settimane 224,5

Comprehensive risk measure (valore maggiore tra a, b e c) - -

a) risk number più recente per il portafoglio di correlation trading -

b) media del risk number per il portafoglio di correlation trading nelle ultime 12 settimane -

c) 8% dei requisiti own funds sotto SA dei più recenti risk number per il portafoglio di correlation trading -

Altro - -

Totale 8.525,7 682,1

EU MR2-B - Flusso dei RWA per esposizione al Rischio di Mercato - Approccio di modello interno (milioni di €)

Var SVaR IRC CRM Altro RWA totali

Requisiti di capitale

totale

VaR SVaR IRC CRM Altro RWA totali

Requisiti di

874

1 RWAs and capital requirements at 28.09.2018 2.034,4 5.837,6 3.051,6 - - 10.923,6 873,9

1a Regulatory adjustment 1.657,3 4.773,4 164,9 - - 6.595,6 527,7

1b RWAs and capital requirements at 28.09.2018 (end of the day)

377,1 1.064,2 2.886,7 - - 4.328,0 346,2

2 Movement in risk levels (40,7) (47,8) (684,7) - - (773,1) (61,9)

3 Model updates/changes (26,3) - - - - (26,3) (2,1)

4 Methodology and policy - - - - - - -

5 Acquisitions and disposals - - - - - - -

6 Foreign exchange movements - - - - - - -

7 Other - - - - - - -

8a RWAs and capital requirements at 31.12.2018 (end of the day)

310,1 1.016,4 2.202,0 - - 3.528,6 282,3

8b Regulatory adjustment 1.044,5 3.348,1 604,5 - - 4.997,1 399,8

8 RWAs and capital requirements at 31.12.2018 1.354,7 4.364,5 2.806,5 - - 8.525,7 682,1

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185

EU MR3 - Valori IMA per portafogli di negoziazione regolamentare (milioni di €)

VaR (10 giorni 99%)

1 Valore massimo 47,9

2 Valore medio 33,5

3 Valore minimo 22,2

4 Valore di fine periodo 24,4

SVaR (10 giorni 99%)

5 Valore massimo 170,1

6 Valore medio 107,4

7 Valore minimo 74,0

8 Valore di fine periodo 81,3

IRC (99.9%)

9 Valore massimo 293,9

10 Valore medio 234,2

11 Valore minimo 176,2

12 Valore di fine periodo 176,2

Comprehensive risk capital charge (99.9%)

13 Valore massimo -

14 Valore medio -

15 Valore minimo -

16 Valore di fine periodo -

Si consideri che i valori di Massimo, Minimo e Media fanno riferimento al periodo di osservazione Luglio 2018-Dicembre 2018.

La tabella che segue fornisce uno spaccato del VaR per i principali rischi di mercato (debito, equity, FX, commodity) e la sua evoluzione durante l’anno, nella forma del template C24 del COREP.

Consistentemente con le tabelle MR2-A, MR2-B e MR3, la tabella si riferisce al VaR a 10 giorni (cioè riferito ad un orizzonte temporale di 10 giorni).

Rischiosità del portafoglio di negoziazione per classi di strumenti

VaR a 10 giorni portafoglio di negoziazione regolamentare (milioni di €)

2018 2017

Q1 Q2 Q3 Q4 Q4

Traded Debt Instruments 28,8 40,7 42,0 30,5 31,9

TDI - Rischio Generale 14,2 16,9 21,2 16,7 17,2

TDI - Rischio Specifico 22,0 32,9 37,0 22,6 25,1

Equity 5,4 6,5 6,1 5,8 5,9

Equity - Rischio Generale - - - - -

Equity - Rischio Specifico 5,4 6,5 6,1 5,8 5,9

Rischio Cambio 10,4 9,9 8,5 5,1 14,8

Rischio Commodity 5,5 8,1 9,1 10,1 4,5

Totale Rischio Generale 14,2 16,9 21,2 16,7 17,2

Totale Rischio Specifico 22,3 30,7 34,7 21,7 26,5

Nel corso del quarto trimestre del 2018, si è verificato una diminuzione del rischio specifico sugli strumenti di debito, principalmente a causa del decremento delle posizioni soggette a rischio di Credit Spread della Repubblica Italiana nel Trading Book di UniCredit S.p.A.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

186AL 31 DICEMBRE 2018

Rischio di tasso di interesse - Portafoglio di negoziazione di vigilanza

Aspetti generali Il rischio di tasso di interesse relativo al portafoglio di negoziazione deriva da posizioni finanziarie assunte dai centri specialistici di detenzione del rischio di mercato del Gruppo entro i limiti e le autonomie assegnati. A prescindere dall’utilizzo dei modelli interni nel calcolo dei requisiti patrimoniali, le posizioni di rischio nel Gruppo sono monitorate e soggette a limiti attribuiti ai portafogli sulla base delle responsabilità manageriali e non puramente su criteri regolamentari.

Processi di gestione e metodi di misurazione del rischioPer quanto riguarda sia la descrizione dei processi interni di controllo e gestione del rischio che l’illustrazione delle metodologie utilizzate per l’analisi della rischiosità, si rimanda a quanto già esposto nel paragrafo introduttivo riguardo ai modelli interni. Per quanto riguarda gli Stress Test si rimanda a quanto già esposto nel paragrafo Strategie e Processi di Gestione del Rischio e per la descrizione degli scenari complessi al paragrafo Stress Test. Con il monitoraggio dei Granular Market Limits, la funzione di Group Market Risk procede con periodicità almeno mensile al calcolo di sensitivity analysis, ovvero effetto di conto economico conseguente alla variazione di valore di singoli fattori di rischio o di più fattori di rischio dello stesso tipo. In aggiunta alla sensitivity degli strumenti finanziari rispetto alle variazioni del fattore di rischio sottostante si procede altresì al calcolo della sensitivity rispetto alla volatilità di tassi di interesse ipotizzando, in particolare, una variazione negativa e positiva del 30% delle curve o matrici di volatilità.

Sensitivity ai tassi di interesse Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e dei derivati finanziari La presente tabella non è stata redatta in quanto vengono riportate le sensitivity al tasso di interesse in base al modello interno. Portafoglio di negoziazione di vigilanza - modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività Per quanto riguarda sia la descrizione dei processi interni di controllo e gestione del rischio che l’illustrazione delle metodologie utilizzate per l’analisi della rischiosità, si rimanda a quanto già esposto nel paragrafo introduttivo riguardo ai modelli interni. La sensitivity ai tassi di interesse è calcolata ipotizzando sia movimenti paralleli (“parallel shift”) delle curve di tasso, sia variazioni della relativa inclinazione. Per quanto riguarda i movimenti paralleli si analizzano gli effetti dovuti a movimenti delle principali curve per ±1pb/±10pb/±100pb. Ad uno spostamento della curva di 1pb, viene calcolata la sensitivity in corrispondenza di diversi time-bucket. Per le variazioni nell'inclinazione delle curve dei tassi, si riporta la sensitivity a variazioni delle stesse sia in senso orario (“clockwise turning” - Turn CW), rappresentativa di un incremento dei tassi a breve termine e di una contemporanea diminuzione di quelli a lungo termine, sia in senso antiorario (“counter-clockwise turning” - Turn CCW), rappresentativa di una diminuzione dei tassi a breve e di un corrispondente incremento di quelli a lungo termine. In particolare, la rotazione oraria e anti-oraria attualmente implementata prevede rispettivamente le seguenti variazioni in termini assoluti:

• +50pb/-50pb in corrispondenza del bucket a 1 giorno; • 0pb in corrispondenza del bucket a 1 anno; • -50pb/+50pb in corrispondenza del bucket a 30 anni e oltre; • per bucket compresi tra quelli indicati, lo spostamento da applicare è ricavato per interpolazione lineare.

Il Gruppo procede altresì al calcolo della sensitivity rispetto alla volatilità del tasso interesse ipotizzando, in particolare, una variazione negativa e positiva del 30% delle curve o matrici di volatilità. Le tabelle sottostanti mostrano le sensitivity per il portafoglio di negoziazione.

(milioni di €)

TASSI DI INTERESSE

+1 PB INFERIORE

A 1 M ESE

+1 PB

DA 1 MESE

A 6 MESI

+1 PB

DA 6 MESI

A 1 ANNO

+1

PB DA 1

A 5 ANNI

+1 PB DA 5 A

10 ANNI

+1 PB DA 10

A 20 ANNI

+1 PB OLTRE

20 ANNI

+1 PB TOTALE

-10 PB

+10 PB

-100 PB +100 PB CW CCW

Totale -0,1 -0,2 0,3 0,2 1,1 -0,7 -0,1 0,4 -2,9 0,4 -100,7 -23,7 -4,3 3,0

di cui: EUR -0,1 -0,4 0,4 0,3 0,8 -0,8 -0,2 0,0 -0,1 -0,2 -66,0 -26,6 3,8 -5,0

USD 0,0 0,1 -0,2 0,0 0,2 0,0 -0,1 0,0 0,8 -0,6 5,6 -10,5 2,8 -2,0

GBP 0,0 0,0 0,0 0,0 -0,1 0,2 0,2 0,3 -2,6 2,5 -29,8 22,2 -12,8 11,9

CHF 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 -0,4 0,3 0,0 0,1

JPY 0,0 0,0 0,0 -0,1 0,1 0,0 0,0 0,0 -0,3 0,3 -3,1 2,9 1,0 -1,0

(milioni di €)

-30% +30%

Tassi di interesse 20,3 -22,6

EUR 19,4 -20,8

USD 0,8 -1,6

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischi di mercato

187

Rischio di prezzo – Portafoglio di negoziazione di vigilanza

Aspetti generali La rischiosità di prezzo riferita ad azioni, commodity, OICR e relativi prodotti derivati presenti nel portafoglio di negoziazione, origina da posizioni assunte dai centri specialistici di detenzione del rischio di mercato del Gruppo entro i limiti e le autonomie assegnati. Il rischio di prezzo derivante dalla negoziazione in conto proprio di tali strumenti viene gestito con strategie sia direzionali che di relative value attraverso la compravendita diretta di titoli, derivati regolamentati e OTC e il ricorso al security lending. Strategie di trading di volatilità sono perseguite utilizzando prodotti opzionali e derivati complessi.

Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio Per quanto riguarda sia la descrizione dei processi interni di controllo e gestione del rischio, che l’illustrazione delle metodologie utilizzate per l’analisi della rischiosità, si rimanda a quanto già esposto nel paragrafo introduttivo riguardo ai modelli interni. Per quanto riguarda gli Stress Test si rimanda a quanto già esposto nel paragrafo Strategie e Processi di Gestione del Rischio e per la descrizione degli scenari complessi al paragrafo Stress Test.

Sensitivity ai corsi azionari

Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione delle esposizioni in titoli di capitale e indici azionari per i principali Paesi del mercato di quotazione La presente tabella non è stata redatta in quanto vengono riportate le sensitivity al rischio di prezzo in base al modello interno. Portafoglio di negoziazione di vigilanza - modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività Per quanto riguarda sia la descrizione dei processi interni di controllo e gestione del rischio che l’illustrazione delle metodologie utilizzate per l’analisi della rischiosità, si rimanda a quanto già esposto nel paragrafo introduttivo riguardo ai modelli interni.

La sensitivity rispetto ai corsi azionari è espressa in due modalità: • come “Delta cash-equivalent”, ovvero come controvalore in euro della quantità di sottostante che esporrebbe la

banca allo stesso rischio derivante dal portafoglio reale; • come risultato economico derivante dall’aumento e diminuzione dei prezzi spot del 1%, 10% e 20%.

Il Delta cash-equivalent ed il Delta 1% (ovvero l’impatto economico risultante dall’aumento dei prezzi spot dell’1%) sono calcolati sia dettagliatamente per regione geografica (immaginando che tutti i mercati azionari appartenenti a ciascuna regione siano perfettamente correlati) sia per totale (assumendo pertanto una perfetta correlazione fra tutti i mercati azionari). Le sensitivity rispetto a variazioni del 10% e 20% sono calcolate esclusivamente per totale.

Il Gruppo procede altresì al calcolo della sensitivity rispetto alla volatilità delle equity ipotizzando, in particolare, una variazione negativa e positiva del 30% delle curve o matrici di volatilità. In aggiunta si procede anche al calcolo della sensitivity ai prezzi delle materie prime secondo i criteri sopra indicati. Quest’ultima, considerata la secondarietà dell’esposizione rispetto a quella verso le altre tipologie di rischio, è articolata in un’unica categoria.

Le tabelle sottostanti mostrano le sensitivity per il portafoglio di negoziazione. (milioni di €)

AZIONI TUTTI I MERCATI

DELTA CASH-EQUIVALENT -20% -10% -1% +1% +10% +20%

Europa 45,7 - - - 0,5 - -

USA 9,7 - - - 0,1 - -

Giappone 0,8 - - - 0,0 - -

Asia ex-Giappone 17,3 - - - 0,2 - -

America Latina 1,2 - - - 0,0 - -

Altro -46,7 - - - -0,5 - -

Totale 28,1 -71,4 -9,4 0,4 0,3 -9,6 -3,5

Commodity -2,9 -6,5 -2,9 -0,2 0,0 1,7 1,8

(milioni di €)

-30% +30%

Azioni -16,0 6,8

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

188AL 31 DICEMBRE 2018

Rischio di prezzo - Portafoglio bancario

Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio Il rischio di prezzo del portafoglio bancario origina principalmente dalle partecipazioni detenute dalla Capogruppo e dalle sue controllate con finalità di stabile investimento, nonché dalle quote di OICR non comprese nel portafoglio di negoziazione in quanto detenute anch’esse con finalità di stabile investimento. Per quanto riguarda gli Stress Test si rimanda a quanto già esposto nel paragrafo Strategie e Processi di Gestione del Rischio e per la descrizione degli scenari complessi al paragrafo Stress Test.

Rischio di cambio

Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio Il rischio di cambio in UniCredit origina sia dalla presenza nel Gruppo di banche che operano in aree valutarie diverse dall’Area Euro, sia da posizioni assunte dai centri specialistici di detenzione del rischio di mercato del Gruppo, entro i limiti e le autonomie assegnati.

Il rischio derivante dalla negoziazione in conto proprio di tali strumenti viene gestito con strategie sia direzionali che di “relative value” attraverso la compravendita diretta di titoli, derivati regolamentati e OTC. Strategie di trading di volatilità sono perseguite utilizzando prodotti opzionali. Il rischio viene costantemente monitorato e misurato utilizzando i modelli interni sviluppati dalle società che compongono il Gruppo. Per quanto riguarda sia la descrizione dei processi interni di controllo e gestione del rischio che l’illustrazione delle metodologie utilizzate per l’analisi della rischiosità, si rimanda a quanto già esposto nel paragrafo introduttivo riguardo ai modelli interni. Tali modelli vengono inoltre utilizzati nel calcolo dei requisiti patrimoniali sui rischi di mercato a fronte dell’esposizione a tale tipologia di rischio. Per quanto riguarda gli Stress Test si rimanda a quanto già esposto nel paragrafo Strategie e Processi di Gestione del Rischio e per la descrizione degli scenari complessi al paragrafo Stress Test.

Attività di copertura del rischio di cambio L’attività di copertura del rischio cambio all’interno del portafoglio di negoziazione è finalizzata al rispetto dei Limiti Granulari e Globali definiti. Per il portafoglio bancario il Gruppo attua una politica di copertura economica sia degli utili che dei dividendi provenienti dalle controllate non appartenenti all’Area Euro, tenendo in considerazione le condizioni di mercato nell’implementazione di tali strategie.

Modelli interni e altre metodologie per l’analisi della sensitività La misurazione e il reporting del rischio di cambio transazionale (impatto delle fluttuazioni dei tassi di cambio sul conto economico del Gruppo nel periodo) fanno parte del framework di rischio di mercato del Gruppo. In UGRM (UniCredit Global Risk Monitor - Applicazione a livello di gruppo per la gestione del rischio di mercato), le esposizioni al rischio di cambio transazionale sono incorporate nel calcolo del rischio pertinente, nel monitoraggio dei limiti e nel reporting. Ogni entità è tenuta definire, come parte del rispettivo framework di rischio di mercato, un efficace sistema di limiti per la gestione e il controllo del rischio di cambio Transazionale. Come requisito minimo, il sistema di limiti prevede un limite del Delta FX per le principali valute a cui il business è esposto o per aggregazione di valute. I limiti del Delta FX fanno parte dei Granular Market Risk Limits e sono normati dalla Group Policy “Market Risk Limits”.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischi di mercato

189

Rischio di Credit Spread – Portafoglio di negoziazione di vigilanza

Aspetti generali Il rischio relativo ai credit spread e relativi prodotti derivati presenti nel portafoglio di negoziazione origina da posizioni assunte dai centri specialistici di detenzione del rischio di mercato del Gruppo entro i limiti e le autonomie assegnati. Il rischio derivante dalla negoziazione in conto proprio di tali strumenti viene gestito con strategie sia direzionali che di relative value attraverso la compravendita diretta di titoli, derivati regolamentati ed OTC.

Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio Per quanto riguarda sia la descrizione dei processi interni di controllo e gestione del rischio che l’illustrazione delle metodologie utilizzate per l’analisi della rischiosità, si rimanda a quanto già esposto nel paragrafo introduttivo riguardo ai modelli interni. Per quanto riguarda gli Stress Test si rimanda a quanto già esposto nel paragrafo Strategie e Processi di Gestione del Rischio e per la descrizione degli scenari complessi al paragrafo Stress Test.

Sensitivity ai Credit Spread Le sensitivity ai credit spread sono calcolate ipotizzando un peggioramento del merito di credito risultante in un movimento parallelo delle curve di credit spread per +1pb/+10pb/+100pb. Tali sensitivity sono calcolate sia a livello complessivo, ipotizzando un movimento parallelo di tutte le curve di credit spread sia in corrispondenza di specifiche classi di rating e di settori economici.

La tabella sottostante mostra le sensitivity per il portafoglio di negoziazione.

(milioni di €)

+1 PB INFERIORE

A 1 MESE

+1 PB DA 1

MESE A 6 MESI

+1 PB DA 6

MESI A 1 ANNO

+1 PB DA 1 A 5 ANNI

+1 PB DA 5 A

10 ANNI

+1 PB DA 10 A 20 ANNI

+1 PB OLTRE

20 ANNI

+1 PB TOTALE +10PB +100PB

Totale 0,0 -0,1 -0,1 -0,3 -0,1 0,2 -0,1 -0,4 -4,2 -41,2

Rating

AAA 0,0 0,0 0,0 0,0 0,2 0,1 0,0 0,2 1,8 19,2

AA 0,0 0,0 0,0 -0,1 -0,1 0,0 0,1 -0,1 -0,9 -9,6

A 0,0 0,0 0,0 -0,1 0,0 0,0 0,0 -0,1 -0,7 -6,5

BBB 0,0 0,0 -0,1 -0,1 -0,1 0,2 -0,2 -0,3 -3,5 -35,4

BB 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 -0,1 -0,6 -5,5

B 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 -0,1 -1,1

CCC and NR 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 -0,2 -2,4

Settore

Governativi e Relativi 0,0 0,0 -0,1 0,0 0,2 0,2 -0,1 0,2 1,7 17,3

ABS e MBS 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 -0,1 -0,8

Servizi Finanziari 0,0 0,0 -0,1 -0,2 -0,2 0,0 0,0 -0,5 -5,0 -49,4

Tutte le imprese 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 -0,1 -0,8 -8,3

Materie Prime 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 -0,2 -2,0

Comunicazioni 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 -0,2 -1,9

Beni di consumo ciclici 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 -0,2 -1,6

Beni di consumo non ciclici 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 -0,1 -0,8

Energia 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 -0,2 -1,6

Tecnologia 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 -0,3

Industriale 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 -0,3

Servizi Pubblici 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 -0,1 -1,0

Tutti le altre imprese 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,1 1,2

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

190AL 31 DICEMBRE 2018

Stress test

Gli Stress Test costituiscono una metrica di rischio complementare al VaR e all’analisi di sensitivity e permettono l’esame dei rischi potenziali da una differente prospettiva. L’esercizio di Stress Testing prevede la valutazione di portafoglio all’interno sia di scenari semplici (costruiti variando i fattori di rischio singolarmente), sia di scenari complessi (costruiti variando i fattori di rischio sistematicamente).

Di seguito sono riportate le descrizioni degli scenari complessi, che combinano movimenti di tassi di interesse, prezzi, tassi di cambio, credit-spread. Per le descrizioni degli scenari semplici si vedano i paragrafi precedenti. Per quanto riguarda gli scenari complessi, diversi scenari sono stati applicati al perimetro Trading Book di Gruppo su base mensile e riportati al Top Management.

Widespread Contagion In questo scenario, si assume l’intensificarsi del rischio politico in Europa. La fiducia di mercati finanziari, imprese e famiglie si inasprisce, portando a un peggioramento delle condizioni finanziarie e ad una minore attività economica.

La crescita nel Regno Unito, che sta già soffrendo per la crescente incertezza seguita al voto britannico di lasciare l’Unione Europea, potrebbe essere colpita dall’intensificarsi del rischio politico nel resto dell’UE. Tale incertezza peserà sugli investimenti delle imprese britanniche, sul commercio e sui flussi di capitale, con effetti a catena sulla fiducia dei consumatori e potrebbe anche prolungare le negoziazioni sullo stato di uscita del Regno Unito dall’Unione Europea oltre la fine del periodo di transizione, fissato a fine 2020.

Per quanto riguarda il PIL, l’Italia e la Spagna sono le più influenzate, a seguire la Francia, mentre la Germania è la meno colpita. A livello di eurozona, si vede un rallentamento della crescita del PIL a 0,3% nel 2019, seguita da una contrazione dello 0,5% nel 2020 e da una lenta ripresa allo 0,5% nel 2021. Nel complesso, la perdita cumulata rispetto allo scenario base è di 3 punti percentuali nei tre anni.

L’inflazione nell’eurozona resterà molto bassa nel periodo 2019 - 2021, rispecchiando un più ampio output gap e un più basso prezzo del petrolio, ma ci si attende che un euro più debole possa compensare alcuni di questi impatti. Il tasso di disoccupazione dovrebbe riprendere la salita, mettendo ulteriori pressioni al ribasso sulla crescita dei salari nominali, attualmente debole.

La BCE taglierebbe il tasso di deposito – ad oggi il vero tasso di politica monetaria – di 10pb a -0.50%, mantenendo, allo stesso tempo, il tasso di rifinanziamento a 0,00%. La dimensione del taglio dei tassi è modesta rispetto all’intensità degli shock sull’inflazione e la crescita, ma crediamo che la BCE sia molto vicina al limite inferiore di efficacia come effetto collaterale del fatto che i tassi di interesse negativi stanno diventando più significativi. Un’ulteriore dose di QE sembra molto probabile in un periodo di scostamento significativo rispetto al target di stabilità dei prezzi. È improbabile che la lenta ripresa della crescita nel 2021 consenta alla BCE di aumentare il tasso sui depositi per mitigare l'impatto negativo sulla redditività delle banche.

La Brexit, insieme all'escalation dei rischi politici nell'UE, pesa in modo significativo sugli investimenti delle imprese e sulla fiducia dei consumatori nel Regno Unito. L'attività economica rallenta nel 2019 e nel 2020 (0,5%) e si riprende moderatamente in seguito. L’apertura considerevole dell’output gap e il calo dei prezzi delle importazioni in sterline (con un più basso prezzo del petrolio in USD che compensa ampiamente il deprezzamento della sterlina) significa che l’inflazione rimarrà bassa a lungo. La crescita della disoccupazione e la caduta dell’inflazione moderano la crescita dei salari. I deflussi di capitale forzano un rapido aggiustamento del già grande disavanzo delle partite correnti del Regno Unito. La risposta delle autorità fiscali è quella di alleggerire le politiche, mentre la Banca di Inghilterra riduce i tassi allo 0,00%.

L’economia statunitense dovrebbe essere meno colpita dell’Unione Europea. La ragione è che la maggior parte della crescita negli USA proviene dalla domanda interna, in particolare dalla spesa al consumo, e quindi i commerci diretti e indiretti con l’Europa non avrebbero grande peso, anche qualora se ne considerassero le conseguenze sulle attività di investimento statunitensi. Il principale canale di trasmissione dello shock sarebbe il più basso prezzo delle azioni, che influenza direttamente le finanze e i bilanci delle famiglie statunitensi. Dopo aver aumentato i tassi al 3% nel 2019, lo shock aumenterà la pressione sulla Fed per attenuare in modo più aggressivo i tassi (al 2%) rispetto allo scenario base.

Protectionism, China slowdown & Turkey shock In questo scenario si ipotizza l'introduzione di politiche commerciali protezioniste da parte degli Stati Uniti d'America (che però non sfocino in una guerra commerciale a livello globale), che incidono negativamente sulla crescita del PIL dei paesi emergenti, ed in particolar modo della Cina, dove il tasso di crescita del PIL scende sotto il 6.5% al 3% entro la fine del 2019. Parallelamente, si ipotizza un grande shock negativo alla crescita della Turchia, dovuto principalmente al deterioramento del quadro politico locale.

Questo scenario prevede uno shock più globale di quanto previsto nello scenario Widespread Contagion e i principali canali di trasmissione sono il commercio e i mercati finanziari – in questi ultimi principalmente attraverso una vendita aggressiva degli asset rischiosi e il suo impatto negativo sulla fiducia e i piani di investimento. Inoltre, essendo la Cina un grande importatore di commodity, un suo rallentamento aumenterebbe la pressione in negativo sui prezzi delle materie prime, danneggiando i paesi produttori come la Russia.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischi di mercato

191

Si assume che la quota del rallentamento della crescita dell’Eurozona dovuta al canale degli scambi commerciali sia una frazione minore dello shock totale sul PIL, essendo il principale contributo allo shock dovuto ai canali finanziario e della fiducia. In linea generale, si assume che il rallentamento rifletta l’apertura economica e il peso che la Cina ricopre come destinazione dell’export, con la Cina che pesa tra il 3% ed il 4% dell'export totale dell'Eurozona (cioè esportazioni intra ed extra EMU). Tra i maggiori paesi dell’area euro, la Germania ha di gran lunga la maggiore esposizione al commercio e alla Cina. Quest’ultima pesa infatti per circa il 6% delle esportazioni tedesche, seguita da Francia (circa 4%), Italia (circa 2,5%) e Spagna (meno del 2,0%). Di conseguenza, si assume che la Germania sia lo stato più danneggiato in questo scenario, mentre la Spagna sarebbe il meno impattato. L'Austria è trattata diversamente, avendo solamente una debole esposizione commerciale diretta alla Cina, ma avendo una grande esposizione alla Germania. Si stima che questo implicherebbe uno shock sulla crescita di portata maggiore rispetto a quello per l'Eurozona.

In questo scenario, si ipotizza che la crescita dell'Eurozona diventi negativa nel 2019 (-0,5%), con un ritmo di contrazione crescente nel 2020 (-1,1%) e solo con una lenta ripresa nel 2021 (+0,2%). Le perdite cumulate sul PIL rispetto allo scenario base sarebbero pari a 5,5 punti percentuali. La Germania si confronterebbe con una contrazione dell'1,4% nel 2019, del 2,1% nel 2020 e dello 0,1% nel 2021. L’impatto negativo dello shock del commercio e dei mercati finanziari sull’economia tedesca sarebbe in parte mitigato dalla politica fiscale (rivolta soprattutto a supportare il mercato del lavoro), mentre negli altri paesi dell'area euro, dove lo spazio di manovra delle politiche fiscali è più contenuto, il deterioramento del deficit fiscale rifletterebbe gli stabilizzatori automatici, come un aumento dell'indennità di disoccupazione. Il calo dei prezzi del petrolio avrebbe l’effetto di uno stabilizzatore automatico, riducendo l’intensità dello shock sul PIL dei paesi importatori di energia.

L'inflazione nell'Eurozona sarebbe minore rispetto allo scenario Widespread Contagion, dato che un aumento dei prezzi per via di dazi doganali verrebbe più che compensato dal forte calo dei prezzi del petrolio e dal rallentamento dell'economia.

In un tale contesto di bassa crescita a livello globale e di bassi prezzi delle materie prime, la BCE azionerebbe un meccanismo di abbassamento graduale dei tassi di deposito cumulativamente di 20pb, su un orizzonte di due anni a -0.60%, tenendo contemporaneamente il tasso di rifinanziamento a 0,00%. La dimensione del taglio dei tassi è modesta rispetto all’intensità degli shock sull’inflazione e la crescita, ma crediamo che la BCE sia molto vicina al limite inferiore di efficacia come effetto collaterale del fatto che i tassi di interesse negativi stanno diventando più significativi. Un’ulteriore dose di QE sembra probabile in un periodo di scostamento significativo rispetto al target di stabilità dei prezzi.

Il Regno Unito è un’economia aperta, nonostante la bassa esposizione commerciale alla Cina. Si assume un significativo impatto negativo alla crescita attraverso la fiducia globale e i flussi di capitale. L'economia britannica ristagnerebbe nel 2019 ed entrerebbe in recessione nel 2020. Il forte calo dei prezzi del petrolio e di altre materie prime a livello globale si rifletterebbe in un ribasso dell'inflazione nel Regno Unito. Con il rallentamento dell’economia, aumenterebbe la disoccupazione.

L'economia statunitense sarebbe meno colpita rispetto a quella dell'area euro, a causa di alcuni effetti positivi nel breve periodo derivanti dalle politiche protezioniste e dalla sua forte dipendenza dalla domanda interna. In ogni caso, in questo scenario di shock globale, una più debole crescita mondiale rallenterebbe la ripresa americana nel 2019 (con il PIL a 1,3% nel 2019) e causerebbe una recessione nel 2020 attraverso l’indebolimento delle esportazioni e la diminuzione degli investimenti, con impatti sul mercato del lavoro e di conseguenza anche sulla spesa al consumo. La Federal Reserve sembrerebbe fissare i tassi al 2,50% nel 2019 e tagliare i tassi in maniera aggressiva (all’1,50%) nel 2020.

Interest Rate Shock In questo scenario di rischio, si assume che il tasso di interesse nell’eurozona si muova velocemente al rialzo, di 250pb nel breve termine (tasso di rifinanziamento) e di 300pb nel lungo termine (10 anni). E’ importante sottolineare che questo aumento dei tassi di interesse è assunto essere del tutto esogeno, cioè non guidato da fondamentali macroeconomici come più veloce crescita o inflazione, quindi questo scenario dovrebbe essere principalmente visto come un puro esercizio teorico. Inoltre si assume che l’aumento dei tassi di interesse sia del tutto trasmesso a famiglie e imprese, cioè che non ci siano mezzi della BCE capaci di fermare il contagio dell’economia reale. Nel secondo anno di orizzonte previsionale, i tassi di interesse iniziano a rispondere in maniera endogena agli sviluppi macro e si assume che la BCE faciliti la politica monetaria per considerare il significativo deterioramento nelle prospettive di crescita e di inflazione innescato dall’aumento dei tassi di interesse. Si assume che metà dell’aumento del tasso di rifinanziamento venga riassorbito nel 2020 – il tasso di rifinanziamento si riduce a 1,50% alla fine del 2020, seguito da una ulteriore diminuzione che porta il tasso di rifinanziamento allo 0,50% alla fine del 2021.

L’improvviso aumento nel tasso di interesse insieme alle sue conseguenze sono altamente dannosi per la crescita dell’eurozona (PIL: -0,6% nel 2019, -1,6% nel 2020, -0,1% nel 2021), con una perdita cumulata di 6,4 punti percentuali rispetto allo scenario base. Nell’eurozona, l’Italia è colpita principalmente a causa dell’alto livello di debito pubblico, mentre la Spagna risente dell’ancora alta leva del settore privato (sebbene in calo). Il danno alla crescita è minore in Germania, dove la leva (sia privata che pubblica) è relativamente bassa. La recessione causa un netto peggioramento del mercato del lavoro, con il tasso di disoccupazione dell’eurozona che raggiunge una media di 8,9% nel 2019, 10,0% del 2020 e 11,4% nel 2021.

L’eurozona vede una crescita piatta dei prezzi al consumo in tutti e tre gli anni, a causa della combinazione della caduta del prezzo del petrolio e dell’incremento dell’output gap. L’inasprimento sostanziale delle condizioni finanziarie nell’area euro viene trasmesso all’economia britannica attraverso importanti legami commerciali e flussi di capitale tra le due aree economiche. La crescita del PIL britannico rallenta a 0,4% nel 2019 e l’economia entra in una lieve recessione nel 2020 che riduce il PIL dello 0,7%, aggravata da un alto debito pubblico e delle famiglie. L'inflazione rallenta appena sopra l’1% nel 2019 e si avvicina allo 0% nel 2020 e 2021 a causa della caduta del prezzo del petrolio e la crescente capacità inutilizzata. La natura esterna dello shock colpisce le esportazioni. Tuttavia il disavanzo delle partite correnti aumenta leggermente più velocemente rispetto allo scenario base dato che i mercati dei capitali forzano un aggiustamento più pronunciato. La BoE taglia i tassi allo 0,50% nel 2019 e allo 0,00% nel 2020, rimanendo in attesa in seguito.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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L’economia statunitense dovrebbe essere meno colpita rispetto all’eurozona anche in questo scenario. I principali canali di trasmissione dello shock sono maggiori tassi di interesse e minori prezzi delle azioni, che influenzano direttamente le finanze e i bilanci delle famiglie. In particolare, questo shock con il suo notevole impatto negativo sul mercato azionario avrebbe l’effetto più grande sull’attività economica statunitense, con il PIL che registra la più grande deviazione rispetto allo scenario base (-3,8 punti percentuali in tre anni). Si prevede che la Fed ridurrà i tassi di 25pb nel 2019 (al 2,25%) e di altri 125pb nel 2020 (all'1,00%), rimanendo in attesa in seguito.

Stress Test sul portafoglio di negoziazione (milioni di €)

Fine dicembre 2018

WIDESPREAD CONTAGION PROTECTIONISM

IR SHOCK

Totale gruppo UniCredit -222,5 -380,9 -40,1

RC Germania -184,9 -362,1 -79,6

RC Italia -44,3 -39,9 -4,6

RC Austria -7,2 -5,0 6,6

RC CEE 13,9 26,2 37,5

La maggior parte delle perdite ipotetiche nel portafoglio di negoziazione sono in UCB AG e in UniCredit S.p.A. e sono principalmente dovute alle linee di business di CIB Fixed Income & Currencies e Equity and Derivative Trade negli scenari Widespread Contagion e Protectionism. Nello scenario Interest Rate Shock le perdite ipotetiche sono più basse a causa del contributo positivo della linea di business CIB Fixed Income & Currencies, dovuto agli shock di tasso di interesse definiti in questo scenario. I profitti ipotetici nel Regional Center CEE sono guidati dagli impatti di FX and IR definiti negli scenari.

Procedure e metodologie per la valutazione delle posizioni del Portafoglio di

Negoziazione

Il Gruppo Unicredit assicura che il valore applicato a ciascuna posizione del portafoglio di negoziazione rifletta adeguatamente il fair (market) value, valore equo di mercato, cioè il corrispettivo al quale un’attività potrebbe essere scambiata, o una passività estinta, in una libera transazione tra parti consapevoli e indipendenti. Il fair value di uno strumento finanziario è basato su, o derivato da, prezzi di mercato o altri parametri variabili osservabili o desumibili univocamente dai prezzi di mercato. La disponibilità di prezzi o variabili osservabili differisce a seconda dei prodotti e dei mercati, e può modificarsi nel corso del tempo. Nel caso in cui i prezzi o i parametri osservabili siano prontamente e regolarmente disponibili (ossia soddisfino adeguati requisiti di liquidità), essi sono direttamente utilizzati nella determinazione del fair value (mark-to-market) senza alcuna componente soggettiva (ad esempio, per titoli azionari o obbligazionari liquidi, derivati negoziati in borsa). Questo include strumenti il cui fair value è derivato da modelli di valutazione correntemente accettati sul mercato che rappresentano degli standard nell’industria finanziaria e i cui parametri sono direttamente osservabili (ad esempio, contratti di swap plain vanilla e un certo numero di opzioni). In mercati non attivi ovvero per alcuni strumenti, per i quali prezzi o parametri osservabili non siano disponibili, il calcolo del fair value avviene attraverso tecniche di valutazione appropriate per lo strumento specifico (mark-to-model). Questo approccio prevede il ricorso a stime e giudizi di esperti e, pertanto, può richiedere rettifiche di valore che tengano conto degli spread denaro-lettera, della liquidità delle posizioni e del rischio di controparte, oltre che del modello utilizzato. Inoltre, ciascun modello di valutazione utilizzato per il calcolo del fair value deve essere validato da una funzione dedicata indipendente dalle unità di business.

Secondo le Group Market Risk Governance Guidelines della banca, ovvero le linee guida che definiscono principi e regole per la gestione ed il controllo delle attività che comportano un rischio di mercato, al fine di assicurare l’adeguata separazione tra funzioni deputate alle attività di sviluppo e funzioni responsabili della validazione, i modelli di valutazione sviluppati dalle funzioni di front-office delle Società del gruppo sono valutati e convalidati centralmente ed indipendentemente da Group Internal Validation, in cooperazione con le funzioni di Market Risk della capogruppo. La convalida dei modelli è effettuata centralmente anche nel caso di nuovi sistemi o strumenti di analisi il cui utilizzo abbia un impatto potenziale sui risultati economici della banca.

In aggiunta alla valutazione giornaliera di mark-to-market o mark-to-model, la banca prevede una verifica indipendente dei prezzi e degli altri parametri desunti dal mercato (IPV, Independent price verification). Attraverso tale processo vengono valutate regolarmente l’accuratezza e l’affidabilità dei prezzi di mercato o dei parametri utilizzati dai modelli. Mentre la valutazione giornaliera di mark-to-market o mark-to-model può essere eseguita dagli operatori di front-office, la validazione dei prezzi di mercato e dei parametri dei modelli viene effettuata dalle funzioni di Market Risk, che sono indipendenti da quelle di Trading, almeno su base mensile ovvero più frequentemente, in funzione della natura del mercato e dell’attività di negoziazione. Qualora non siano disponibili fonti indipendenti per i prezzi o tali fonti siano eccessivamente soggettive, vengono adottate delle appropriate misure di valutazione prudenziale come le rettifiche di valore (FVA, Fair Value Adjustments).

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Informazioni sui modelli di valutazione usati per il calcolo del fair value

Di seguito si riportano le informazioni richieste dall’IFRS13 circa i portafogli contabili valutati al fair value su base ricorrente.

Titoli obbligazionari a reddito fisso I titoli obbligazionari a reddito fisso sono valutati attraverso due processi principali in base alla liquidità del mercato di riferimento. Gli strumenti liquidi in mercati attivi sono valutati al prezzo di mercato (mark-to market) e conseguentemente tali strumenti sono assegnati al Livello 1 della gerarchia del fair value. Gli strumenti non scambiati in mercati attivi sono valutati a mark-to-model utilizzando delle curve di tasso di interesse e di credit spread impliciti derivate da strumenti di Livello 1. Il modello massimizza l’uso di parametri osservabili e minimizza l’uso dei parametri non osservabili. In questo senso, in funzione della rappresentatività della curva di credit spread applicata, le obbligazioni sono classificate come Livello 2 o Livello 3 rispettivamente; il Livello 3 è applicato nel caso in cui sia utilizzato un credit spread significativamente non osservabile sul mercato o nel caso di obbligazioni strutturate. Nella valutazione a fair value, vengono applicate delle rettifiche prudenziali di valore (fair value adjustments) a fronte della ridotta liquidità e dell’eventuale rischio di modello al fine di compensare la mancanza di parametri di mercato osservabili per le posizioni a Livello 2 e Livello 3. Nel processo globale di verifica indipendente dei prezzi (IPV) delle obbligazioni, l’accuratezza dei prezzi di mercato delle obbligazioni di Livello 1 e dei modelli di valutazione per le obbligazioni illiquide sono regolarmente sottoposte a verifica.

Prodotti finanziari strutturati La Banca determina il fair value dei prodotti finanziati strutturati non quotati in mercati attivi utilizzando l’appropriato metodo di valutazione in funzione della natura della struttura incorporata. Tali strumenti sono classificati al Livello 2 o al Livello 3 a seconda dell’osservabilità degli input significativi del modello.

Asset Backed Securities Il Gruppo UniCredit valuta i titoli obbligazionari asset backed sulla base dell’estensione ed implementazione in tutte le Società del Gruppo del processo di verifica indipendente dei prezzi (IPV) adeguato alle diverse condizioni di mercato per i Titoli di Credito strutturati. L’assunzione principale del processo di IPV è che la qualità di un prezzo venga verificata attraverso la disponibilità di molteplici quotazioni da parte di operatori del mercato indipendenti per strumenti identici. Il processo fa affidamento inizialmente su consensus data provider che operano come collettori di quotazioni di mercato. In seconda istanza, i prezzi sono verificati utilizzando come benchmark per ogni strumento un pool di strumenti finanziari simili con una quotazione di mercato affidabile. Un approccio alternativo consiste nel valutare lo strumento per mezzo di modelli di pricing matematici, applicabili ogni volta che l’informazione sulle assunzioni dei partecipanti al mercato riguardo ai parametri del modello siano ragionevolmente disponibili senza comportare costi o sforzi eccessivi. L’IPV rappresenta il fondamento dell’approccio della Fair Valuation: eventualmente integrata da FVA, considerati come una riserva a fronte del rischio di modello, calcolati assumendo che un downgrade di un notch del rating delle emissioni possa essere considerato come una misura dell’incertezza.

Derivati Il fair value dei derivati non scambiati su un mercato attivo deriva dall’applicazione di modelli di valutazione mark to model. Quando è presente un mercato attivo per i parametri di input del modello valutativo delle differenti componenti del derivato, il fair value viene determinato in base alle quotazioni di mercato delle stesse. Le tecniche di valutazione basate su input osservabili sono classificate come Livello 2 mentre quelle basate su input non osservabili sono classificate come Livello 3.

Titoli di capitale I titoli di capitale sono assegnati al Livello 1 quando una quotazione su un mercato attivo è disponibile e al Livello 3 quando non vi sono quotazioni o le quotazioni sono state sospese a tempo indeterminato. Tali strumenti sono classificati come Livello 2 solo nel caso in cui il volume di attività sul mercato di quotazione sia significativamente ridotto. Per i titoli di capitale valutati al costo, un impairment è previsto qualora il costo superi il valore recuperabile in modo significativo e/o prolungato nel tempo.

Fondi di Investimento Il Gruppo detiene investimenti in fondi d’investimento aperti che pubblicano il Net Asset Value (NAV) per ciascuna quota, inclusi fondi comuni, fondi private equity, hedge funds (compresi fondi di fondi) e fondi immobiliari. Gli investimenti del Gruppo includono investimenti in fondi gestiti da Asset Manager del Gruppo e investimenti in fondi gestiti da terzi. I Fondi aperti sono classificati generalmente come Livello 1 quando una quotazione (NAV) desumibile da un mercato attivo è disponibile mentre possono essere classificati come Livello 2 e Livello 3 a seconda della disponibilità del NAV, la trasparenza del portafoglio e di possibili vincoli/limitazioni legate a clausole di uscita. I fondi immobiliari e altri fondi chiusi sono classificati come Livello 1 in caso essi siano quotati su un mercato attivo; in caso ciò non si verifichi, essi sono classificati come Livello 3 e sono valutati attraverso un credit adjustment del NAV basato sulle caratteristiche specifiche del singolo fondo. Per i fondi valutati al costo, una svalutazione è prevista qualora il costo superi il valore recuperabile in modo significativo e/o prolungato nel tempo.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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Fair Value Adjustment (FVA)

Il Fair Value Adjustment è definito come quella quantità che deve essere aggiunta al prezzo mid osservato sul mercato piuttosto che al prezzo teorico generato dal modello al fine di ottenere il fair value prudenziale della posizione. Il FVA tiene conto dell’incertezza nella valutazione di uno strumento finanziario allo scopo di ridurre il rischio di inserire a bilancio delle valutazioni non corrette, assicurare che il fair value rifletta il prezzo di realizzo di una transazione di mercato effettivamente possibile e di incorporare possibili costi futuri. Tra i vari tipi di aggiustamento possibili, i seguenti sono stati ritenuti necessari:

• Credit/Debit Valuation Adjustment; • Funding Valuation Adjustment; • Rischio di modello; • Costo di chiusura; • Aggiustamenti al prezzo per liquidità.

Credit/Debit Valuation Adjustment (CVA/DVA) Gli adjustment CVAs e DVAs sono incorporati nella valutazione dei derivati per riflettere l’impatto sul fair value del rischio di credito della controparte e della qualità del credito di UniCredit stessa rispettivamente. La metodologia CVA/DVA utilizzata da UniCredit si basa sui seguenti input:

Esposizioni Positive e Negative derivate utilizzando un “risk-neutral spin-off” del modello interno di rischio di controparte PD derivata dalle probabilità di default storiche o implicite nei tassi di default del mercato corrente, ottenuti attraverso

Credit Default Swaps LGD basata sul valore stimato del recupero atteso in caso di fallimento della controparte implicato dai tassi di default del

mercato corrente e consistente con il livello di Credit default Swaps usato per dedurre le probabilità di default.

Funding Cost and Benefit adjustment (FCA/FBA) Funding Valuation Adjustment (FundVA) è la somma del Funding Cost Adjustment (FCA) e del Funding Benefit Adjustment (FBA) che effettivamente considerano gli attesi costi/benefici di funding per i derivati che non sono totalmente collateralizzati. I principali contributori materiali sono in-the-money trades con controparti non collateralizzati.

La metodologia FVA di UniCredit si basa sui seguenti input: • il profilo delle esposizioni Positive e Negative derivate da un “risk-neutral spin-off” del modello interno di Rischio di

Controparte; • la PD derivata dagli attuali tassi di default del mercato ottenuti dai credit default swaps; • una curva di funding che identifica lo spread medio del funding dei competitors finanziari

Tale adjustment era precedentemente considerato tra le deduzioni di capitale e valutato all’interno dell’AVA prudential requirements. Dalla fine del 2015 la componente di fair value adjustment è inclusa nella P&L.

Rischio di modello Modelli finanziari sono utilizzati per determinare il valore di uno strumento finanziario laddove un’osservazione diretta di mercato non sia possibile o non sia ritenuta affidabile. In generale il rischio di modello rappresenta la possibilità che la valutazione di uno strumento finanziario sia effettivamente sensibile alla scelta del modello. E’ possibile valutare il medesimo strumento finanziario utilizzando modelli alternativi di valutazione che possono determinare risultati diversi in termini di prezzo. L’aggiustamento per il rischio di modello si riferisce al rischio che l’effettivo fair value dello strumento sia differente dal valore prodotto dal modello.

Costo di chiusura Misura i costi impliciti della liquidazione (aggregata) di una posizione di negoziazione. La posizione potrebbe essere chiusa con una vendita (o con un acquisto in caso di posizione corta), ovvero facendo una nuova transazione (o diverse operazioni) che compensano (coprono) la posizione aperta. I costi di close-out derivano tipicamente dalla differenza tra il prezzo denaro e quello lettera osservati sul mercato. Tiene conto del fatto che una posizione è valutata al prezzo mid ma può solo essere liquidata al prezzo denaro o quello lettera. Questo aggiustamento non è necessario quando la posizione è già valutata al livello denaro o lettera che rappresenta già un prezzo di liquidazione.

Aggiustamenti al prezzo per liquidità Questo aggiustamento viene determinato per riflettere possibili effetti di liquidità sul prezzo dello strumento finanziario.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischi di mercato

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Additional Valuation Adjustments (AVA)

Differentemente dai Fair Value contabili, la valutazione Prudenziale richiede una chiara indicazione del livello di prudenza. Specificamente, l’approccio principale della valutazione prudenziale stabilisce il prezzo di vendita più elevato che può esser ottenuto al 90% di probabilità, dove possibile. Le istituzioni debbono determinare specifici livelli target di incertezza a partire da intervalli di possibili valori. Gli AVA saranno considerati le Valutazioni addizionali necessarie a raggiungere I livelli prudenziali identificati, in aggiunta agli aggiustamenti applicati dall’istituzione nei Fair Value che possano esser considerati a coprire le stesse tipologie di incertezza dell’AVA. Gli AVA sono calcolati in aggiunta ai Fair Value applicati nel Bilancio di Unicredit e sono:

• Incertezza del Prezzo di Mercato (MPU); • Costo di Chiusura (CoC); • Rischio di Modello (MR); • Differenziale di Credito non Percepito (UCS); • Costo di Investimento e Finanziamento (IFC); • Concentrazione della Posizione (CP); • Costi Amministrativi Futuri (FAC). • Costi per Chiusura Anticipata (ET); • Rischio Operativo (OR).

Quando un’incertezza che deve avere un’AVA può esser collegata ad un fattore dell’insieme dei FVA, l’AVA è generalmente ottenuto aumentando il livello di prudenza del calcolo del FVA. Calcoli specifici sono effettuati per gli altri AVA.

Incertezza del Prezzo di Mercato AVA MPU cattura l’incertezza nei prezzi di mercato, ad esempio quando si rilevano prezzi diversi per lo stesso strumento quotato da fonti diverse. Le Istituzioni devono stimare un valore all’interno di un possibile intervallo di valori dove sono sicuri con una probabilità del 90% di poter chiudere la posizione (o un portafoglio di posizioni) a quel prezzo o meglio. UniCredit applica un approccio basato sulle sensitività per il calcolo del MPU. Tra le possibili fonti di dati, UniCredit Group applica un approccio a cascata: transazioni eseguite, quando disponibili (es. dall’Archivio Globale delle Transazioni,GTR); quotazioni di intermediari, quando disponibili; dati di consenso.

Costo di Chiusura AVA Il CoC cattura l’incertezza del differenziale tra denaro e lettera dei prezzi correnti di mercato. Parimenti all’AVA per l’incertezza di mercato, il costo di chiusura AVA è calcolato per ogni parametro come prodotto della sensitività, o valutazione dell’esposizione, a quel parametro applicando un livello d’incertezza del differenziale denaro-lettera. Lo stesso approccio a cascata del MPU AVA viene applicato per identificare la fonte dati appropriata.

Rischio di Modello AVA Quest’AVA dipende dallo specifico modello di prezzo applicato ai prodotti finanziari di ogni Società del Gruppo UniCredit. Quindi è calcolato sulla base dell’esperienza delle funzioni responsabili della validazione. UniCredit utilizza quando possibile dati di consenso o metodi alternativi per generare dati di dispersione da valutazioni plausibili, sì da seguire l’approccio prescritto del 90% del livello di confidenza.

Differenziale di Credito non Percepito AVA UCS AVA riflette l’incertezza della valutazione negli aggiustamenti necessari per includere il valore corrente delle perdite attese con le controparti inadempienti sulle posizioni in derivati. l’UCS Model Risk è guidato dall’incertezza sul calcolo dell’esposizione, con il principale contributo derivante dalla percentuale di errore del metodo Monte Carlo. Inoltre, i contributi per il rischio di correlazione sfavorevole sono applicati prudenzialmente controparte per controparte. UCS MPU e COC sono guidati dall’incertezza delle probabilità di inadempienza e sopravvivenza della controparte, ove il 90% del livello di confidenza è ottenuto utilizzando i dati MarkIt.

Costi di Investimento e Finanziamento AVA Il Funding Value Adjustment (FundVA) tiene conto dei costi/benefici futuri di finanziamento per i derivati che non sono interamente collateralizzati. Coerentemente al UCS, l’IFC è ottenuto applicando un fattore di incertezza alle esposizioni per tener conto dell’errore del metodo Monte Carlo. IFC MPU e COC sono guidati dall’incertezza delle probabilità di default e sopravvivenza della controparte e dalla curva di finanziamento, ove il 90% del livello di confidenza è ottenuto utilizzando i dati MarkIt.

Concentrazione della Posizione AVA CP è il rischio che una posizione concentrata non si possa chiudere entro il limite temporale implicito del sistema per il calcolo del capitale di rischio di mercato (oggi pari a 10 giorni) senza impattare significativamente il mercato, e di conseguenza possa risultare in perdite addizionali al di là del capitale allocato alla posizione. Un periodo di liquidazione prudente viene determinato sulla base della dimensione della posizione e dal volume scambiato giornalmente ovvero applicato dei rapporti predefiniti quando non sono disponili dati di mercato.

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Costi Amministrativi Futuri AVA FAC sono i costi per chiudere completamente la posizione in termini di sensitività e altri costi addizionali (in aggiunta al Mark-To-Market) derivanti dall’applicazione delle incertezze di MPU e CoC. Negli ultimi anni, UniCredit ha dimostrato di riuscire a chiudere anche le posizioni più complesse. Ad ogni modo, a fini prudenziali, FAC viene determinato come l’ammontare dei costi amministrativi correnti derivanti dalle posizioni a Livello 3 (identificate come un’approssimazione delle posizioni che dovrebbero essere mantenute fino a scadenza), proiettate anno su anno fino alla scadenza più lontana nel tempo e quindi scontate alla data di calcolo. La proiezione tiene conto dell’inflazione, della riduzione del portafoglio a seguito delle scadenze contrattuali delle posizioni e del costo di gestione che va a ridursi su base annuale.

Costi per Chiusura Anticipata AVA ET AVA è inteso per coprire quei casi in cui la banca accetta una quotazione sfavorevole per la chiusura anticipata di una posizione. Le chiusure non contrattuali sono monitorate e finora non sono state registrate transazioni chiuse ad un prezzo sfavorevole e quindi l’ET AVA è immateriale.

Operational Risk AVA UniCredit applica l’AMA, il modello avanzato per il rischio operativo come definite nel Titolo III, Capitolo 4 della CRR. Quindi, secondo quanto stabilito nella RTS Articolo 17 par. 2, UniCredit riporta un OR AVA pari a zero, considerato che il rischio operativo relativo ai processi di valutazione, come determinato seguendo i requisiti del RTS Article 17 par. 1, è interamente considerato nel calcolo del Modello Avanzato.

Aggregazione Come stabilito nel RTS Articolo 7 par. 1, l’aggregazione è fatta secondo un approccio a due fasi. Prima di tutto, per gli AVA MPU, COC e MR, questi sono calcolati come somma peseta dei singoli contributori: nello specifico a livello di singola posizione per MPU e COC; a livello di modello di valutazione per il MR. Il peso applicato è 50%. L’AVA totale secondo l’approccio principale è la semplice somma delle diverse tipologie di AVA.

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Rischi di mercato: esposizioni in strumenti di capitale non incluse nel portafoglio di negoziazione

Differenziazione delle esposizioni in funzione degli obiettivi perseguiti

Le operazioni in strumenti di capitale incluse nel portafoglio bancario del Gruppo perseguono molteplici obiettivi: • istituzionali; • strategici, di norma società sottoposte ad influenza notevole e di supporto allo svolgimento / sviluppo dell’attività

bancaria (quali, ad esempio, le interessenze in società finanziarie e assicurative); • d’investimento finanziario, tra cui gli investimenti in titoli di capitale, in quote di fondi comuni d’investimento

(O.I.C.R.) e di private equity; • altri, quali, ad esempio, gli investimenti rivenienti da operazioni di ristrutturazione del credito.

Descrizione delle tecniche di contabilizzazione e delle metodologie di valutazione utilizzate

Partecipazioni Le partecipazioni in società collegate ovvero in quelle soggette a controllo congiunto sono valutate secondo il metodo del patrimonio netto.

La partecipazione nelle società valutate secondo il metodo del patrimonio netto include l’avviamento (al netto di qualsiasi perdita di valore) eventualmente pagato per l’acquisizione. La quota di pertinenza della redditività complessiva riveniente dalla partecipata è rilevata:

• in conto economico alla voce 220. “Utili (Perdite) delle partecipazioni” se relativa a utili/perdite post-acquisizione; • fra le altre componenti reddituali se afferente a variazioni nelle riserve valutative della società.

L’eventuale distribuzione di dividendi è portata a riduzione del valore di iscrizione della partecipazione. Se la quota di interessenza nelle perdite della società partecipata eguaglia o supera il valore d’iscrizione della partecipata stessa non si rilevano ulteriori perdite se non nel caso in cui siano state contratte specifiche obbligazioni a favore della partecipata o siano stati effettuati pagamenti a favore della stessa. Gli utili e le perdite rivenienti da transazioni con società collegate o a controllo congiunto sono eliminati in proporzione della percentuale di partecipazione nella società stessa. Le variazioni delle riserve da valutazione delle società collegate o a controllo congiunto, registrate in contropartita delle variazioni di valore dei fenomeni a tal fine rilevanti, sono evidenziate separatamente nel Prospetto della redditività complessiva.

Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value Un’attività finanziaria è classificata fra le attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value qualora la stessa non soddisfi le condizioni, in termini di business model o di caratteristiche dei flussi di cassa, per la valutazione al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

In particolare sono classificati in questo portafoglio: • strumenti di debito, titoli e finanziamenti il cui business model non risulta essere né held to collect né held to collect

and sell ma che non appartengono al portafoglio di negoziazione; • strumenti di debito, titoli e finanziamenti, i cui flussi di cassa non rappresentano solamente la corresponsione di

capitale e interessi; • quote di O.I.C.R.; • strumenti di capitale non detenuti per finalità di negoziazione per i quali il Gruppo non applica l’opzione concessa

dal principio di valutare questi strumenti al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Le attività finanziarie obbligatoriamente al fair sono inizialmente iscritte alla data di regolamento al loro fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, con esclusione dei costi e ricavi di transazione che sono immediatamente contabilizzati a conto economico ancorché direttamente attribuibili a tali attività finanziarie. Successivamente alla rilevazione iniziale tali attività finanziarie sono valutate al fair value e gli effetti dell’applicazione di questo criterio di valutazione sono imputati nel conto economico.

Gli utili e le perdite realizzati sulla cessione o sul rimborso e gli utili e le perdite non realizzati derivanti dalle variazioni del fair value di tali strumenti sono rilevati all’interno della voce “110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value”.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva Un’attività finanziaria è classificata fra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva qualora:

• l’obiettivo del suo business model sia perseguito mediante sia la raccolta dei flussi finanziari contrattuali sia la vendita delle attività finanziarie (“held-to-collect and sell”);

• i relativi flussi di cassa rappresentino solamente la corresponsione di capitale e interessi.

Inoltre sono classificati in questa categoria, gli strumenti di capitale non detenuti per finalità di negoziazione per i quali il Gruppo applica l’opzione concessa dal principio di valutare questi strumenti al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva sono inizialmente rilevate alla data di regolamento al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo dell’operazione comprensivo dei costi e ricavi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso

Successivamente alla rilevazione iniziale, per quanto concerne gli interessi maturati sugli strumenti fruttiferi di interessi sono rilevati a conto economico secondo il criterio del costo ammortizzato nella voce “10. Interessi attivi e proventi assimilati”. Gli utili e le perdite derivanti dalle variazioni del fair value sono rilevati nel Prospetto della redditività complessiva ed esposte nella voce “120. Riserve da valutazione del patrimonio netto”.

Successivamente alla rilevazione iniziale, per quanto concerne gli interessi maturati sugli strumenti fruttiferi di interessi sono rilevati a conto economico secondo il criterio del costo ammortizzato nella voce “10. Interessi attivi e proventi assimilati”. Gli utili e le perdite derivanti dalle variazioni del fair value sono rilevati nel Prospetto della redditività complessiva ed esposte nella voce “120. Riserve da valutazione del patrimonio netto”. Tali strumenti sono oggetto di calcolo di perdite per riduzioni durevoli di valore, secondo quanto illustrato nella specifica sezione. Tali perdite durevoli di valore sono registrate a conto economico, all’interno della voce “130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva”, con in contropartita il prospetto della redditività complessiva ed anch’esse esposte nella voce “120. Riserve da valutazione” del patrimonio netto. In caso di cessione, gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nel conto economico all’interno della voce “100. Utili/perdite da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva”. Gli importi derivanti dall’adeguamento operato ai valori contabili delle attività finanziarie, considerate al lordo delle relative rettifiche di valore complessive, in modo da riflettere le modifiche apportate ai flussi di cassa contrattuali che non danno luogo a cancellazioni contabili, sono iscritti nel conto economico all’interno della voce “140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni”; tale voce non include l’impatto delle modifiche contrattuali sull’ammontare delle perdite attese che va rilevato nella voce “130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva”.

Per quanto concerne gli strumenti di capitale, gli utili e le perdite derivanti dalle variazioni del fair value sono rilevati nel Prospetto della redditività complessiva ed esposte nella voce “120. Riserve da valutazione del patrimonio netto”. In caso di cessione gli utili e le perdite cumulati sono iscritti in voce “150. Riserve”. Gli strumenti di capitale non sono oggetto di rilevazione a conto economico di perdite durevoli di valore in ottemperanza a quanto previsto dal principio IFRS9. Soltanto i dividenti troveranno indicazione a conto economico all’interno della voce “70. Dividendi e proventi simili”.

Le informazioni relative alle esposizioni in strumenti di capitale del portafoglio bancario, con riferimento al metodo IRB avanzato , sono incluse nelle tabelle “Rischio di credito e controparte” al capitolo “Requisiti di capitale” che riportano la tipologia, la natura, ed il valore ponderato di:

• strumenti di private equity detenuti in forma sufficientemente diversificata; • strumenti di capitale negoziati in mercati regolamentati; • altri strumenti di capitale.

(migl iaia di €)

Va lore d i

me rc ato

Liv ello 1 Li vel lo 2/3 Live llo 1 Liv ell o 2 /3 Liv el lo 1 Util i P e rdi te P lus ( +) M inus ( -)

A . P artecipazioni 2.530.457 1.967.861 2.058.883 2.058.883 690.422 (163.848)

B . A ttiv ità f inanziarie valutate al fair value co n impatto

sulla reddit ività co mplessiva 683 1.803.688 683 1.803.688 683 49.242 (402) 34.504 (90.527)

C. A ttiv ità f inanziarie valutate al fair value co n impatto

a co nto econo mico (diverse da quelle di det enute per

la nego ziazione) 454.018 1.358.040 454.018 1.358.040 454.018 145.799 (142.963)

(migl iaia di €)

Va lore d i

me rc ato

Liv ello 1 Li vel lo 2/3 Live llo 1 Liv ell o 2 /3 Liv el lo 1 Util i P e rdi te P lus ( +) M inus ( -)

A . P artecipazioni 2.460.337 1.928.235 2.077.996 2.077.996 219.309 (28.705)

B . A ttiv ità f inanziarie valutate al fair value co n impatto

sulla reddit ività co mplessiva 3.757 1.862.866 3.757 1.862.866 3.757 5.936 (404) 25.488 (31.309)

C. A ttiv ità f inanziarie valutate al fair value co n impatto

a co nto econo mico (diverse da quelle di det enute per

la nego ziazione) 476.286 1.245.420 476.286 1.245.420 476.286 111.961 (100.429)

T ipo lo gia es po siz io ni/ v alori

3 1/12/2 018

V alo re di Bil ancio F air Va lueUtili / pe rdite re alizza ti e

impairme nt

P lus/ mi nusva le nze no n

real izzate e isc rit te a

sta to pa trimo nia le

T ipo lo gia es po siz io ni/ v alori

3 0/0 6/ 20 18

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischi di mercato

199

Rischi di mercato: esposizioni al rischio di tasso di interesse su posizioni non incluse nel portafoglio di negoziazione

Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse

Il rischio di tasso di interesse consiste nelle variazioni dei tassi di interesse che si riflettono: • sulla formazione del margine di interesse e, conseguentemente, sugli utili della banca; • sul valore attuale netto delle attività e delle passività, impattando sul valore attuale dei flussi di cassa futuri.

Il Gruppo misura e monitora ogni giorno il rischio di tasso di interesse nel quadro della propria politica di rischio di tasso d’interesse del portafoglio bancario, che definisce metodologie e corrispondenti limiti o soglie di attenzione riguardo la sensibilità del margine di interesse e il valore economico per il Gruppo. Il rischio di tasso di interesse incide su tutte le posizioni di proprietà provenienti dall’operatività commerciale e dalle scelte di investimento strategiche (portafoglio bancario).Le fonti principali del rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario si possono classificare come segue:

o Rischio di “gap”: nasce dalla struttura a termine del portafoglio bancario e descrive il rischio che emerge dalla tempistica delle variazioni di tasso sullo strumento. La misura della variazione del “gap” dipende anche dal fatto se la variazione della struttura a termine dei tassi avviene in maniera consistente su tutta la curva dei tassi (rischio parallelo) o in maniera differenziata per periodo (rischio non parallelo). Il rischio di “gap” comprende anche il rischio di riprezzamento, definito come il rischio di cambiamenti nel margine di interesse ogni volta che il tasso di un contratto finanziario viene rifissato. Il rischio di riprezzamento si riferisce anche al rischio della curva dei rendimenti che si verifica quando uno spostamento della curva di tasso impatta il valore economico delle attività e passività sensibili al rischio di tasso.

o Rischio base: può essere suddiviso in due tipi di rischio: - Rischio “tenor”, deriva dalla mancata corrispondenza tra scadenza dello strumento e variazione dei

tassi di interesse; - Rischio valuta, definito come il rischio di una potenziale compensazione tra le sensitività al tasso di

interesse derivanti dall’esposizione al rischio tasso in valute diverse.

o Rischio delle opzioni, deriva da posizioni in derivati o dagli elementi opzionali incorporati in molte attività, passività e voci fuori bilancio della banca, dove o la banca o il cliente hanno la facoltà di modificare l’ammontare e la tempistica dei flussi di cassa.

Limiti e soglie d’allerta sono definiti in termini di sensibilità, per ogni Banca o Società del Gruppo. L’insieme di metriche è definito a seconda del livello di complessità del business della Società.

Ciascuna delle banche o società del Gruppo si assume la responsabilità di gestire l'esposizione al rischio di tasso di interesse entro i limiti specificati. A livello consolidato, la funzione del Group Risk Management è incaricata della misurazione del rischio di tasso di interesse. La misurazione del rischio di tasso di interesse include:

• l’analisi del Margine d’Interesse: tale attività si traduce in un’analisi statica (assumendo cioè che le posizioni rimangano costanti durante il periodo), e una simulazione di impatto sul margine di interesse per l'attuale periodo, prendendo in considerazione le ipotesi di elasticità per le poste a vista. In aggiunta, attraverso un'analisi di simulazione, si valuta l'impatto sul reddito di variazioni differenti delle curve dei tassi. Lo shock di riferimento per uno scenario di rialzo dei tassi è lo shock istantaneo e parallelo di +100 pb, invece gli shock per uno scenario di ribasso dei tassi sono applicati con differente peso, a seconda degli attuali livelli dei tassi. Le valute alle quali è applicato uno shock di -30 pb sono: EUR, BGN, JPY e CHF. Per HUF, i cui tassi sono solo moderatamente negativi, si applica uno shock di -60 pb. Per le altre valute lo shock è di -100 pb. Scenari aggiuntivi sono simulati per prendere in considerazione il rischio base e altri shock non paralleli.

• l’analisi del Valore Economico: essa include il calcolo delle misure di sensibilità del valore economico delle poste di bilancio per i diversi punti della curva, così come l'impatto sul valore economico derivante da grandi variazioni dei tassi di mercato, ad esempio in seguito ad uno spostamento parallelo di 200 pb.

In queste analisi, sono inclusi modelli comportamentali al fine di considerare il rischio legato alle opzioni, come ad esempio: • profilo di scadenze per le poste a vista prendendo in considerazione la stabilità dei volumi e la reazione parziale dei

clienti ai movimenti dei tassi di interesse di mercato rispetto alla possibilità di prelevare il volume disponibile in conto corrente

• profilo ammortizzato atteso del portafoglio prestiti prendendo in considerazione, rispetto alle condizioni contrattuali, in particolare alla data finale di rimborso, la probabilità di rimborso anticipato da parte dei clienti

Entrambe le assunzioni sono basate su tecniche statistiche e analisi delle serie storiche sul comportamento della clientela.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

200AL 31 DICEMBRE 2018

Il rischio tasso di interesse viene monitorato in termini di sensibilità del valore economico, per una variazione istantanea e parallela di +1 punto base della struttura a termine dei tassi di interesse. Su base mensile sono monitorate la sensibilità del valore economico per una variazione di +200 punti base e la sensibilità del Margine di interesse. La funzione responsabile della gestione del rischio di tasso di interesse verifica su base giornaliera l'utilizzo dei limiti per le esposizioni al rischio tasso di interesse delle principali posizioni.

La Tesoreria copre l’esposizione al rischio di tasso di interesse da operazioni commerciali. L’esposizione al rischio di tasso di interesse della Tesoreria è monitorato mediate un insieme di limiti e soglie d’allerta Lo stesso vale per l'esposizione complessiva al rischio tasso dello stato patrimoniale, tenendo conto anche delle posizioni strategiche di investimento della banca, come ad esempio le operazioni non direttamente collegate alla copertura del business commerciale.

La sensibilità del margine d’interesse – calcolata sulla base delle citate assunzioni e nell’ipotesi di un aumento di 100 punti base dei tassi – ammonta alla fine Dicembre 2018 a 916 milioni di euro. Si precisa che tale misura evidenzia l’effetto delle variazioni dei tassi sul portafoglio oggetto di misurazione, escludendo qualunque ipotesi circa i futuri cambiamenti nella composizione delle attività e passività. La tavola seguente espone gli effetti di una variazione positiva del tasso di interesse, con una scomposizione nelle valute principali.

Alla fine Dicembre 2018 la sensibilità del valore economico del bilancio a una variazione istantanea e parallela dei tassi di +200 punti base è pari a -3.351 milioni di euro. La tavola seguente espone gli effetti di una variazione positiva del tasso di interesse, con una scomposizione nelle valute principali.

Tali misurazioni sono basate su assunzioni di modellizzazione delle scadenze per poste di bilancio che possono avere un profilo atteso di scadenza differente da quello contrattuale come i mutui, oppure che non hanno una scadenza contrattuale, come le poste a vista. La riduzione del valore economico nel caso di una variazione dei tassi di +200 punti base, calcolata secondo le modalità gestionali, si mantiene nei limiti considerati come soglia di attenzione dalle vigenti disposizioni di Vigilanza (15% del Tier 1).

Valuta [€mln] +100 pb

Euro 805

Dollaro 35

Zloty Polacco 5

Sterlina Inglese -2

Franco Svizzero -9

Yen Giapponese 24

Lira Turca 19

Rublo Russo 0

Altre 38

TOT 916

Rischio tasso d'Interesse nel Margine

d'Interesse

Valuta [€mln] +200 pb

Euro -2.645

Dollaro USA 103

Zloty Polacco -1

Sterlina inglese -1

Franco Svizzero -76

Yen Giapponese -1

Lira Turca -170

Rublo Russo -96

Altre -463

TOT -3.351

Rischio tasso d'Interesse nel

Portafoglio Bancario

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischi di mercato

201

Nella tabella sopra è mostrata la sensibilità del valore economico ad uno scenario in cui la variazione parallela delle curve dei tassi è di 1pb. Si fornisce il dettaglio per intervallo temporale e per valuta dell’esposizione di Gruppo a tale metrica di rischio. Il contributo principale all’esposizione di Gruppo rimane sulla curva Euro, che spiega circa il 78% della sensibilità totale con la maggiore esposizione in termini temporali, (di segno negativo) nell’intervallo 5Y – 10Y.

Valuta [€mln]

+1bp fino a

1 mese

+1bp da 1

mese a 6

mesi

+1bp da 6

mesi a 1

anno

+1bp da 1

anno a 3

anni

+1bp da 3

anni a 5

anni

+1bp da 5

anni a 10

anni

+1bp da 10

anni a 20

anni

+1bp oltre

20 anniTOT

Euro 0,2 0,4 -1,3 -4,9 -3,3 -6,7 -1,8 -0,4 -17,9

Dollaro USA 0,0 -0,1 0,2 0,1 0,3 0,0 -0,2 0,0 0,3

Zloty Polacco 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0

Sterlina inglese 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0

Franco Svizzero 0,0 0,1 0,0 -0,1 -0,2 -0,5 -0,4 0,0 -1,2

Yen Giapponese 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0

Lira Turca 0,0 -0,1 -0,1 -0,3 -0,1 -0,4 0,0 0,0 -0,9

Rublo Russo 0,0 0,0 -0,1 -0,1 0,0 -0,2 -0,1 0,0 -0,5

Altre 0,0 0,1 -0,1 -0,7 -0,7 -1,0 -0,2 0,0 -2,6

TOT 0,2 0,3 -1,4 -6,0 -4,0 -8,8 -2,7 -0,5 -22,8

Rischio tasso d'Interesse nel Portafoglio Bancario

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

202AL 31 DICEMBRE 2018

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Esposizioni in posizioni verso la cartolarizzazione

203

Esposizioni in posizioni verso la cartolarizzazione Nell’ambito delle attività di cartolarizzazione il Gruppo opera sia come “originator” (cedente), sia come “sponsor” (promotore) ed investitore secondo le definizioni previste da Basilea 3 e recepite dalla Circolare 285 della Banca d’Italia “Disposizioni di vigilanza per le banche” del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti.

Il Gruppo come “originator” L’attività del Gruppo come originator prevede la cessione di portafogli di crediti iscritti nello stato patrimoniale a società veicolo costituite nella forma di “società per la cartolarizzazione di crediti” ex lege 130/99 oppure secondo analoghe strutture di diritto estero.

La società cessionaria finanzia l’acquisto dei portafogli attraverso l’emissione di titoli differenziati in termini di subordinazione (seniority), retrocedendo al Gruppo l’ammontare incassato. Il rendimento, nonché il rimborso, dei titoli emessi dalla società cessionaria è quindi dipendente, in via principale, dai flussi di cassa del portafoglio oggetto di cessione.

A ulteriore garanzia dei sottoscrittori le transazioni possono prevedere particolari forme di supporto creditizio, quali finanziamenti a esigibilità limitata, garanzie finanziarie, lettere di credito, overcollateralisation, ecc.

Gli obiettivi per i quali il Gruppo effettua tali transazioni sono in generale i seguenti: • creazione di titoli consegnabili a garanzia di pronti contro termine presso la Banca d’Italia e la Banca Centrale

Europea (counterbalancing capacity); • ottenimento di funding attraverso il collocamento dei titoli sul mercato. Ciò permette anche una diversificazione

delle fonti di finanziamento e della base degli investitori con vantaggi sul costo del funding di Gruppo; • liberazione del capitale economico/regolamentare attraverso la realizzazione di operazioni che, riducendo il livello

di rischio di credito del portafoglio sottostante, consentono di ridurre i requisiti patrimoniali calcolati in base alle regole vigenti;

• riduzione delle esposizioni verso clienti inadempienti (ad es. progetto FINO); • ottimizzazione dei recuperi di portafogli di esposizioni verso clienti inadempienti, riferibili a specifiche categorie di

attivi (ad es. operazioni Pillarstone e Sandokan).

In particolare, il Gruppo pone in essere sia operazioni di cartolarizzazione tradizionale, che prevedono l’effettiva cessione del portafoglio crediti alla società veicolo, sia operazioni di cartolarizzazione sintetica che prevedono, attraverso la stipula di contratti di financial guarantee, garanzie finanziarie o per cassa l’acquisto di protezione su tutto o parte del rischio creditizio sottostante al portafoglio di finanziamenti che, a differenza delle cartolarizzazioni tradizionali, in questo caso non viene ceduto ad una società veicolo ma rimane legalmente nella disponibilità del Gruppo.

Il ricorso a queste tipologie di operazioni è comunque limitato. In proposito si segnala che l’ammontare di finanziamenti oggetto di cartolarizzazione38, al netto delle operazioni per le quali il Gruppo ha acquistato la totalità delle passività emesse dai veicoli (c.d. auto-cartolarizzazioni), è pari al 2,02% del portafoglio crediti del Gruppo al 31 dicembre 2018. Le operazioni di auto-cartolarizzazione, a loro volta, rappresentano il 3,08% del portafoglio crediti.

Per maggiori informazioni sulle operazioni di cartolarizzazione sia tradizionali che sintetiche originate da società del Gruppo nell’esercizio 2018 si rimanda alla Parte E della Nota integrativa consolidata, al paragrafo “C.1 Operazioni di cartolarizzazione – Sviluppi del periodo”.

Dal 2008, inoltre, è in essere un programma di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite (OBG) ai sensi della citata legge italiana 130/99, in base al quale sono stati ceduti ad una SPE, appositamente costituita ed inclusa nel gruppo bancario, mutui residenziali ipotecari a garanzia del programma citato.

Inoltre, allo scopo di creare counterbalancing capacity, a fine gennaio 2012 UniCredit S.p.A. ha avviato un nuovo programma di Obbligazioni Bancarie Garantite (“Nuovo Programma OBG”), non dotato di alcun rating specifico ed avente come sottostante mutui residenziali ipotecari e/o mutui ipotecari commerciali. La struttura contrattuale e di controllo e le controparti di tale programma ricalcano il programma pre-esistente, ad eccezione dei riferimenti alle Agenzie di Rating e dell’utilizzo di un nuovo Special Purpose Vehicle, UniCredit OBG S.r.L. Nel corso dell’anno 2014 il Nuovo Programma OBG è stato sottoposto ad una ristrutturazione a seguito della quale è stata convertita la modalità di rimborso delle OBG da Soft-bullet a Conditional Pass-through ed è stato assegnato un rating da parte dell’agenzia di rating Fitch pari ad AA+. A partire dall’anno 2015, a valere sul Nuovo Programma OBG sono state eseguite sia emissioni collocate presso investitori istituzionali che emissioni per la creazione di counterbalancing capacity. Nel corso dell’anno 2017 Moody’s ha assegnato al programma il rating pari a Aa2 che ha sostituito il rating precedentemente assegnato da Fitch. Moody’s ha successivamente rivisto il rating a Aa3 nel mese di ottobre 2018.

38 Ci si riferisce all’ammontare di crediti oggetto di cessione, anche sintetica, ma non cancellati dall’attivo di bilancio.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

204AL 31 DICEMBRE 2018

Al 31 dicembre 2018 risultano emesse complessivamente per i due programmi 35 serie di Obbligazioni Bancarie Garantite per un ammontare complessivo di 31.606 milioni di euro, di cui 21.250 milioni ritenuti all’interno di UniCredit S.p.A. Al 31 dicembre 2018 risultano altresì in circolazione analoghe Obbligazioni Bancarie Garantite ai sensi della legislazione tedesca, austriaca (Pfandbriefe) e ceca per un valore di bilancio di 25.813 milioni, di cui 18.954 milioni garantite da mutui ipotecari e 6.859 milioni garantite da crediti verso il settore pubblico.

Politiche contabili – Derecognition Secondo IFRS9, derecognition è la cancellazione dallo stato patrimoniale di un’attività finanziaria rilevata precedentemente.

Le condizioni per l’integrale cancellazione di un’attività finanziaria sono l’estinzione dei diritti contrattuali, come la loro naturale scadenza, ovvero il trasferimento ad una controparte esterna al Gruppo dei diritti all’incasso dei flussi di cassa derivanti da tale attività.

I diritti all’incasso si considerano trasferiti anche qualora vengano mantenuti i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell’attività, ma venga assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità e si verifichino tutte e tre le seguenti condizioni (accordo pass-through):

• non sussiste l’obbligo da parte del Gruppo a corrispondere importi non incassati dall’attività originaria; • è vietata la vendita o la costituzione in garanzia dell’attività originaria, salvo quando questa è a garanzia della

obbligazione a corrispondere flussi finanziari; • il Gruppo è obbligato a trasferire senza alcun ritardo tutti i flussi finanziari che incassa e non ha diritto ad investirli,

ad eccezione di investimenti in disponibilità liquide durante il breve periodo tra la data di incasso e quella di versamento, a condizione che vengano riconosciuti anche gli interessi maturati nel periodo.

Inoltre, l’eliminazione di un’attività finanziaria è subordinata alla verifica che tutti i rischi e i benefici derivanti dalla titolarità dei diritti siano stati effettivamente trasferiti (true sale). In caso di trasferimento sostanzialmente di tutti i rischi e i benefici si provvede alla cancellazione dell’attività (o gruppo di attività) cedute e si rilevano separatamente i diritti e gli obblighi relativi al trasferimento come attività o passività.

Viceversa, in caso di mantenimento dei rischi e benefici, è necessario continuare a rilevare l’attività (o gruppo di attività) cedute. In tal caso occorre rilevare anche una passività corrispondente all’importo ricevuto come corrispettivo per la cessione e registrare successivamente tutti i proventi maturati sull’attività così come tutti gli oneri maturati sulla passività.

Nel caso di operazioni di cartolarizzazione tradizionale si procede a valutare la cancellazione contabile del portafoglio alla luce dei rischi e benefici trattenuti e del potere di controllo sul portafoglio di crediti sottostante. In particolare l’originator procede alla cancellazione contabile qualora:

• l’originator abbia trasferito sostanzialmente tutti i rischi e benefici, oppure • l’originator non abbia né trasferito né mantenuto sostanzialmente tutti i rischi e benefici ma abbia trasferito il

controllo. Nella valutazione dei rischi e benefici trattenuti sono considerate tutte le esposizioni sotto forma di titoli, garanzie e crediti che l’originator vanta nei confronti della Società Veicolo avvalendosi, se del caso, di specifici modelli che valutano l’esposizione alla variabilità dei flussi di cassa prima e dopo il trasferimento. Qualora, al contrario, queste condizioni non siano soddisfatte il portafoglio creditizio oggetto di cartolarizzazione non è oggetto di cancellazione contabile ma si procede a rilevare una passività finanziaria per un importo pari al rischio trattenuto.

In maggior dettaglio, nel caso delle operazioni di cartolarizzazione tradizionale, il Gruppo può mantenere la “prima perdita” sotto forma di titolo junior o di esposizione analoga, fornendo in alcuni casi ulteriori forme di supporto creditizio, come sopra specificato. Tale operatività consente al Gruppo di beneficiare della parte del rendimento del portafoglio crediti ceduto che eccede quanto corrisposto ai sottoscrittori dei titoli “senior” e “mezzanine”.

In questi casi il mantenimento in capo al Gruppo del rischio di prima perdita e dell’associato rendimento, determina la ritenzione della maggior parte dei rischi e dei rendimenti del portafoglio ceduto. In tali casi, dette operazioni sono rappresentate in bilancio come operazioni di finanziamento senza procedere né alla rilevazione di utili da cessione né alla cancellazione del portafoglio crediti ceduto.

Anche nel caso di operazioni di cartolarizzazione sintetica, il portafoglio crediti a fronte del quale si è acquistata protezione non è oggetto di cancellazione dal bilancio. Si procede, invece, alla rilevazione dei derivati di copertura e delle altre eventuali interessenze acquisite.

In questo contesto i derivati di credito, nei quali è previsto che l’emittente effettui dei pagamenti prestabiliti al fine di risarcire l’assicurato di una perdita effettiva subita per inadempienza di un determinato debitore al pagamento dovuto alla scadenza prevista di uno strumento di debito, sono classificati fra le garanzie finanziarie acquistate. Conseguentemente gli effetti di mitigazione del rischio di credito, associati all'acquisto di protezione, sono considerati nell'ambito della valutazione dei crediti sottostanti. Eventuali premi pagati per l'acquisto di protezione sono classificati fra le altre attività ed oggetto di ammortamento a conto economico lungo la vita del contratto.

I contratti di supporto di credito (c.d. credit enhancement), in aggiunta alle tranches più subordinate di ogni cartolarizzazione, possono essere costituiti anche da prestiti subordinati o prezzi di acquisto differito (deferred purchase price – DPP).

Il valore di tali strumenti, in caso di cartolarizzazioni tradizionali, è esposto in diminuzione del valore delle passività associate ad attività cedute ma non cancellate dal bilancio, mentre in caso di cartolarizzazioni sintetiche, i contratti di supporto di credito sono rilevati fra le attività finanziarie e valutati coerentemente al portafoglio di appartenenza.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Esposizioni in posizioni verso la cartolarizzazione

205

Per le tabelle riportanti le caratteristiche delle operazioni di cartolarizzazione sia tradizionali (comprese le auto-cartolarizzazioni) che sintetiche originate da società del Gruppo ed in essere al 31 dicembre 2018 si rimanda al Bilancio consolidato al 31 dicembre 2018 – Allegato 3 – Cartolarizzazioni – tavole qualitative.

Il Gruppo come “sponsor” Nel contesto delle cartolarizzazioni delle proprie attività nonché nella strutturazione di cartolarizzazioni per i propri clienti (banche, società finanziarie e imprese), UniCredit grazie alla propria esperienza e con riferimento ai crediti commerciali, agisce da sponsor verso il Conduit Program (cosiddetti Asset Backed Commercial Paper Conduits, “ABCP”). Il Gruppo UniCredit è da tempo attivo sul mercato del rifinanziamento dei crediti commerciali dei propri Clienti, sia pro-solvendo che pro-soluto, e supporta la clientela nella strutturazione delle cartolarizzazioni ai sensi della normativa italiana sulla cartolarizzazione contenuta nella Legge 130 / 1999. La cartolarizzazione dei crediti commerciali rappresenta un'importante alternativa per consentire alle imprese di ottenere finanziamenti complementari al sistema bancario in maniera spesso più competitiva. Il Gruppo a tal proposito ha creato un sistema di Multi seller Customer conduits al fine di finanziare alcuni Core-Client offrendo loro l'accesso al mercato delle cartolarizzazioni a costi inferiori. Lo schema legale e finanziario che il Gruppo UniCredit ha utilizzato per le cartolarizzazioni dei crediti commerciali aderisce alla struttura prevista dalla Legge 130/1999 avendo tali caratteristiche principali: (i) Cartolarizzazione stand-alone per un singolo Cliente: ogni Cliente ha una cartolarizzazione separata (stand-alone), con una propria struttura specifica e documentazione contrattuale; (ii) assegnazione dei crediti allo SPV: il Cliente si impegna ad assegnare, su base continuativa e in maniera pro-soluto, i crediti che soddisfano determinati criteri di ammissibilità, a un veicolo di cartolarizzazione di secondo livello incorporato ai sensi della Legge 130/1999 (Purchase Company, “PC") utilizzato solo per la specifica transazione; (iii) emissione delle note: al fine di ottenere i fondi necessari per pagare il portafoglio acquisito dai clienti, la SPV di secondo livello emette una serie di note, ai sensi della legge 130/1999, suddivise in due o più tranches, con diversi gradi di subordinazione (note senior e junior, nel caso di due tranche, o senior, junior e mezzanine, nel caso di più tranches); (iv) sottoscrizione delle note: le note senior sono sottoscritte da Arabella, nell'ambito del programma conduit sponsorizzato da UniCredit Bank AG, mediante l’emissione di ABCP sul mercato e le note junior o mezzanine, se esistenti, da investitori professionali specializzati e / o dal cliente. Il pagamento degli interessi e il rimborso dei titoli emessi dipende dal flusso di cassa derivante dai crediti acquistati (rischio di credito) e dalla capacità del conduit di rimborsare il proprio finanziamento di mercato alla scadenza (rischio di liquidità). A partire dalla seconda metà del 2007 si determinò una significativa contrazione della domanda dei titoli emessi dai conduits in esame da parte degli investitori, in conseguenza della quale il Gruppo procedette ad acquistare direttamente parte dei commercial paper in essere. Alla data di dicembre 2018, le note trattenute da UCB AG ammontano a € 1,7 miliardi a cui si aggiungono finanziamenti diretti verso Purchase Companies per €1 miliardo. Per effetto dell’attività svolta, il Gruppo sostiene la maggior parte dei rischi e beneficia dei rendimenti associati all’attività dei conduits avendo altresì potere di governo degli stessi. Conseguentemente, in applicazione del principio contabile internazionale IFRS 10 (ed in precedenza in applicazione di IAS 27 e dell’associata interpretazione SIC 12) si è proceduto al consolidamento in bilancio dei veicoli citati.

La rappresentazione “linea per linea” comporta l’iscrizione nel bilancio consolidato: • direttamente delle attività detenute dai veicoli, per quelli oggetto di consolidamento, in sostituzione dei precedenti

finanziamenti ad essi concessi o delle passività sottoscritte dalle società del Gruppo, ora oggetto di elisione; • dei finanziamenti nei confronti delle sottostanti Purchase companies, nel caso di veicoli di livello subordinato non

consolidati. Nel caso di Purchase companies non consolidate, il Bilancio consolidato, pur non comprendendo le attività iscritte nei libri di queste ultime, rappresenta l’ammontare massimo del rischio sostenuto dal Gruppo, che, nel caso di Purchase companies finanziate integralmente dai conduits oggetto di consolidamento, corrisponde all’ammontare delle attività delle Purchase companies medesime. A livello regolamentare il rischio verso il programma conduit è misurato dalla linea di liquidità fornita dal Gruppo a ciascuna Purchase Company.

Programma Conduit A dicembre 2018 l’unico programma Conduit in essere è il Customer Conduit Arabella Finance Ltd. Arabella emette ABCP per finanziare l’acquisto di attività della clientela da parte delle Purchase Companies di livello subordinato e effettua prestiti inter-company per ognuna delle Purchase Companies su base continuativa. A seguito della ristrutturazione del Programma Conduit avvenuta nel 2012, UniCredit Bank AG fornisce una Liquidity Facility individuale direttamente a ciascuna Purchase Company. Ogni Liquidity Facility è pari circa al 102% dell’impegno totale sull’acquisto del portafoglio di attività sottostanti; tale linea di liquidità è finalizzata alla copertura sia del rischio di liquidità che del rischio di credito. Arabella non ha alcuna esposizione al rischio di mark-to-market in quanto alcuni investimenti, ad es. in ABS, non sono consentiti dal programma. Dal punto di vista regolamentare, la quantificazione dei Risk Weighted Assets per il conduit Arabella avviene attraverso l’applicazione dell’ Internal Assessment Approach (IAA), come definito dalla regolamentazione in vigore (CRR 575/2013)39

aggiornata dal regolamento Europeo (EU 2401/2017) del Parlamento Europeo sui requisiti prudenziali per gli istituti creditizi e le imprese di investimento, che è entrato in vigore a partire dall’ 1 gennaio 2019 ed applicato alle nuove cartolarizzazioni a partire da tale data.

39 UniCredit Bank AG ha ininterrottamente mantenuto un interesse economico netto rilevante nel programma conduit di almeno il 5% in conformità all’ Art. 405 1. a) del Regolamento (UE) n.° 575/2013 (CRR).

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

206AL 31 DICEMBRE 2018

Arabella Finance Ltd Arabella è un Customer Conduit multi-emittente con due entità separate: Arabella Finance Ltd Dublino in Europa e Arabella Finance LLC Delaware negli Stati Uniti. Il portafoglio sottostante di Arabella è prevalentemente costituito da crediti commerciali (38%), contratti di leasing del settore automobilistico (37%), valori residuali inerenti il settore auto (11%), consumer loan (9%) e una parte limitata di contratti di leasing di attrezzature (3%) e di leasing di flotte (2%). La maggior parte delle attività sono concentrate in Germania (36%), in Italia (14%) ed USA (11%).

Al 31 dicembre 2018 il portafoglio di Arabella è composto da 28 Pools (a dicembre 2017 erano 31) con un ammontare complessivo di portafogli sottostanti pari a € 5,3 miliardi. L’ammontare totale delle Liquidity Facility concesse è pari a € 5,9 miliardi.

Durante l’anno 2018 alcuni portafogli sottostanti i veicoli sono giunti a scadenza e con essi anche gli ABCP emessi. Ciò ha determinato una riduzione complessiva dell’ammontare degli ABCP emessi di circa € 1,4 miliardi. L’ammontare totale di ABCP emessi è pari a € 4,3 miliardi acquistati in parte da UniCredit Bank AG, come indicato sopra, e in parte collocati sul mercato.

Il Gruppo come investitore Il Gruppo investe anche in prodotti strutturati di credito emessi da società veicolo che non sono oggetto di consolidamento ai sensi delle norme contabili vigenti, in quanto tali strumenti non sostengono la maggior parte né dei rischi né dei rendimenti associati all’attività svolta da tali veicoli.

In relazione a tali attività il Gruppo detiene nell’ambito del Global ABS Portfolio esposizioni verso operazioni di cartolarizzazione originate da terzi quali RMBS, CMBS, CDO, CBO/CLO ed altri ABS.

In linea con lo sviluppo dei mercati finanziari ed in particolare del mercato delle cartolarizzazioni, il Global ABS Portfolio, è stato trasformato da portafoglio separato e in liquidazione in un portafoglio di investimento strategico del Gruppo nell’anno 2011 ed è stato integrato nel Markets Strategic Portfolio (“MSP”), gestito allo scopo di generare margine di profitto e di realizzare un apprezzabile ritorno sul capitale attraverso investimenti a lungo termine in titoli a reddito fisso.

Inoltre, lo sviluppo di operazioni client-related è parte integrante delle attività del MSP e comprende operazioni di rafforzamento della base di clientela e di supporto alle operazioni di cartolarizzazione. Tale portafoglio è oggetto di monitoraggio e di reporting da parte di funzioni di responsible business e di gestione del rischio. Tutte le attività relative al MSP vengono svolte in conformità a politiche e procedure stabilite, in particolare procedure di approvazione del credito.

L’analisi sugli investimenti in ABS si focalizza in particolare sui seguenti elementi: • analisi strutturale di tutti i rischi interni ed esterni inerenti ad un simile investimento, ad es. Default Risk, Dilution

Risk, Residual Value Risk, Servicer Risk, Interest Rate Risk, Liquidity Risk, Commingling Risk, Legal Risk, Adequacy of performance triggers, ecc. Tali rischi possono differire a seconda della classe delle relative attività sottostanti;

• analisi del portafoglio sottostante, inclusa l’analisi di tutti gli indicatori di performance rilevanti per ciascuna classe delle relative attività sottostanti;

• flussi di cassa/analisi quantitativa/modellazione; • merito creditizio ed esperienza dei partecipanti, ad es. venditore/servicer – solidità finanziaria, capacità e

disponibilità al servicing degli attivi.

Le eventuali interessenze acquistate sono attività finanziarie classificate in uno dei portafogli previsti dal principio contabile internazionale applicabile, in funzione delle caratteristiche contrattuali e dell'intento per il quale sono acquisite. Tali attività sono quindi oggetto di valutazione in funzione del portafoglio di appartenenza, sulla base della performance del portafoglio sottostante e tenendo conto del tranching delle stesse, potendo quindi essere valutate al costo ammortizzato, al netto di rettifiche di valore, in caso di classificazione nel portafoglio “attività finanziarie valutate al costo ammortizzato”, al fair value con iscrizione delle differenze a conto economico nel caso di classificazione fra le “attività finanziarie detenute per la negoziazione” o fra le “attività finanziarie designate al fair value” o fra le “attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value”, oppure al fair value con iscrizione delle differenze fra le altre componenti reddituali in caso di classificazione fra le “attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva”.

Indicazione dei metodi per il calcolo degli importi delle esposizioni ponderati per il

rischio che la banca applica all’attività di cartolarizzazione Come da definizione fornita dal Regolamento relativo ai requisiti prudenziali (c.d. CRR – Reg. UE 575/2013) “a fini prudenziali per operazioni di cartolarizzazione si intendono le operazioni che riguardano una o più attività per le quali si realizzi la segmentazione (tranching) del profilo di rischio di credito in due o più parti (tranches) che hanno differente grado di subordinazione nel sopportare le perdite sulle attività cartolarizzate”. Le cartolarizzazioni producono effetti sulla situazione patrimoniale delle banche, sia che esse si pongano come cedenti delle attività o dei rischi sia che assumano la veste di acquirenti dei titoli emessi dal veicolo o dei rischi di credito. In particolare, la banca cedente (originator), al verificarsi di determinate condizioni elencate nella normativa, può escludere dal calcolo dei requisiti patrimoniali le attività cartolarizzate e, nel caso di banche che adottano i metodi basati sui rating interni, le relative perdite attese.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Esposizioni in posizioni verso la cartolarizzazione

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Sono previsti diversi metodi di calcolo del valore ponderato delle posizioni verso la cartolarizzazione, la cui applicazione dipende dalla metodologia (standardizzata o basata sui rating interni) che la banca avrebbe applicato alle relative attività cartolarizzate per determinare il requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito. E’ opportuno specificare che tali metodologie di calcolo dei requisiti patrimoniali sugli strumenti di cartolarizzazione sono stati oggetto di modifica dal Regolamento Europeo 2017/2041 che ha modificato la metodologia di calcolo prevedendo l’utilizzo del SEC-IRBA, SEC-SA e SEC-ERBA. Tali metodologie risultano applicate solo alle operazioni generate a partire dal 1 gennaio 2019, per le operazioni esistenti risulta applicato il principio del grandfathering che sposta l’adozione della revisione regolamentare a gennaio 2020.

Ad oggi dunque la banca conferma di adottare il metodo standardizzato o IRB. Nel caso in cui la banca adotti il metodo standardizzato per il calcolo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito, per le attività cartolarizzate cui si riferiscono le posizioni detenute verso la cartolarizzazione, l’importo ponderato per il rischio viene calcolato secondo un metodo che attribuisce, di regola, alle posizioni verso la cartolarizzazione una ponderazione che dipende dal rating attribuito da una ECAI (External Credit Assessment Institution). I seguenti risk weight si applicano a posizioni verso cartolarizzazioni e ricartolarizzazioni valutate secondo la metodologia standard secondo quanto definito dalla CRR 575/2013.

Tavola 1 Posizioni verso le cartolarizzazioni e le ricartolarizzazioniClasse di merito di credito

1 2 3 4(*) Uguale o inferiore a 5

Cartolarizzazioni 20% 50% 100% 350% 1250% Ricartolarizzazioni 40% 100% 225% 650% 1250%

(*) soltanto per le valutazioni di merito creditizio diverse da quelle a breve.

Ove la banca adotti il metodo basato sui rating interni (IRB di base o avanzato) per il calcolo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito, essa calcola l’importo ponderato delle posizioni verso la cartolarizzazione secondo uno degli approcci di seguito indicati:

• RBA (metodo basato sui rating o Rating based approach) definisce le ponderazioni in base al rating esterno, alla numerosità delle attività cartolarizzate e alla seniority della posizione;

• IAA (Internal Assessment Approach) utilizzato per le operazioni di cartolarizzazione che prevedono l’emissione da parte della società veicolo di asset-backed commercial paper (ABCP);

• SFA (metodo basato su una formula regolamentare Supervisory Formula Approach ) consente alle banche di calcolare il requisito patrimoniale per una determinata tranche di cartolarizzazione, in assenza di rating esterno o desunto, mediante una apposita formula regolamentare.

I seguenti risk weight si applicano a posizioni verso cartolarizzazioni e ricartolarizzazioni valutate secondo la metodologia IRB secondo quanto definito dalla CRR 575/2013.

Tavola 2

Classe di merito di credito Cartolarizzazioni Ri-cartolarizzazioni

Valutazioni del merito di credito non a breve

Valutazioni del merito di credito a breve

A B C D E

1 1 7% 12% 20% 20% 30%

2 8% 15% 25% 25% 40%

3 10% 18%

35%

35% 50%

4 2 12% 20% 40% 65%

5 20% 35% 60% 100%

6 35% 50% 100% 150

7 3 60% 75% 150% 225%

8 100% 200% 350%

9 250% 300% 500%

10 425% 500% 650%

11 650% 750% 850%

Inferiore a 11 e non provviste 1250%

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

208AL 31 DICEMBRE 2018

Internal Assessment Approach (IAA) UniCredit utilizza lo IAA (Internal Assessement Approach) per il calcolo del requisito patrimoniale relativo alle operazioni di cartolarizzazione unrated che prevedono l’emissione da parte della società veicolo di Asset-Backed Commercial Paper(ABCP). Il rating interno calcolato mediante tale approccio è utilizzato per vari scopi tra cui il calcolo del rischio regolamentare, la perdita attesa e il capitale economico, nonché supporta le decisioni di credito nel processo di monitoraggio. Il modello IAA replica l’approccio seguito dalle agenzie di rating esterne e assegna un rating alle linee di liquidità fornite da UCB AG per supportare l’emissione degli ABCP. In linea con i requisiti regolamentari, il modello si differenzia in due tipologie in funzione del tipo di sottostante. Attualmente i modelli riconosciuti e validi ai fini IAA sono:

crediti commerciali, credito al consumo e credito assistenza sanitaria; • contratti di leasing e prestiti concessi al settore automobilistico, crediti al consumo non garantito, prestito piccole

imprese e auto e contratti di leasing di attrezzature. • classificazione rating delle Liq utilizzata per valutare il rischio dell’intero programma.

Il contesto normativo delle cartolarizzazioni è cambiato a partire dal 1 gennaio 2019 ma per le transazioni esistenti rimane valido il principio del grandfathering che rimarrà applicato per 1 anno. I principali cambiamenti riguardano le cartolarizzazioni che possono essere classificate come “semplici, trasparenti e standard” (“STS”) e il cambio di gerarchia degli approcci regolamentari da applicare alle cartolarizzazioni per il calcolo del requisito di capitale. Tali modifiche non hanno riguardato lo IAA.

Per le tipologie sopra elencate ci sono dei moduli quantitativi che stimano le perdite potenziali (virtual tranching) e qualitativi che determinano fattori di downgrade/upgrade dovuti ad aspetti non quantificabili. Sulla base di questi ultimi la virtual tranche subisce degli upgrade o downgrade.

Relativamente al modulo quantitativo e a seconda della tipologia e della vita residua del sottostante, le metodologie utilizzate sono:

• “Reserve”: tipicamente utilizzata per attività a breve termine come i crediti commerciali e al consumo. Per questi tipi di transazione viene effettuata la valutazione point in time per la determinazione delle perdite attese del portafoglio.

• “CashFlow”: tipicamente utilizzata per attività (leasing e prestiti) a medio lungo termine. La valutazione delle attività è basata su metodologie che determinano le perdite di flussi di cassa attesi.

Il modulo qualitativo è sviluppato tenendo conto anche delle opinioni di esperti.

Il tool per la “classificazione dei rating delle LIQ” dipende dal rating assegnato all’intero programma delle linee di liquidità fornite a ciascun veicolo di secondo livello che è pari alla media ponderata dei rating delle attività sottostanti. Poiche la linea di liquidità è fornita a livello di singola transazione, il rischio della linea di liquidità riflette a pieno il rating della singola transazione, ad esempio: il rating dell’intero programma delle line di liquidità non può essere più alto del rating del portafoglio sottostante la cartolarizzazione

Il processo di assegnazione del rating prevede il coinvolgimento di tre attori: business, rischio (responsabile credit analyst – RCA e capo credit analyst - DCA) e sviluppo modelli. Il processo può essere rappresentato e schematizzato nei seguenti passaggi:

• il business assieme all’RCA assicura il rispetto dei requisiti IAA • RCA assieme al business verifica l’applicabilità del modello IAA secondo quanto definito dalle linee guida del

modello • nel caso di nuove transazioni, la possibilità di utilizzare il modello deve essere confermato dalla unit di sviluppo

modelli, a meno che la nuova transazione non sia identica o abbia caratteristiche simili alle già esistenti soggetti a IAA

• RCA compila il modello di input (supportato dalle linee guida) e propone per l’approvazione il rating da assegnare (nessuna override è concessa). Il rating cosi definito viene condiviso con il business e nel caso di obiezioni la decisione sulla sua adozione viene demandata ai livelli superiori attivando il processo di escalation cosi come definito dalle policies e linee guida di volta in volta vigenti

• DCA controlla la completezza e la correttezza del modello di input. Se il rating viene definito appropriato, il DCA approva (nessuna overrides è concessa). Nel caso in cui il rating non venga definito appropriato bisogna effettuare una nuova proposta. E’ importante questa attività perché il controllo eseguito da due soggetti differenti DCA e RCA permette di assicurare una maggior correttezza della valutazione

• il business accetta il rating finale e inserisce il risultato negli applicativi. RCA verifica la correttezza del dato inserito. Il rating cosi approvato viene allegato alla richiesta di credito.

I controlli di secondo livello effettuati dalla funzione di validazione locale di UCB AG in cooperazione con la funzione di validazione di gruppo sono i seguenti:

• Validazione del modello (disegno del modello e performance dello stesso) • Validazione del processo (uso, implementazioni tecniche, reporting e evoluzione modello).

Il modello è soggetto a revisione secondo quanto previsto dalla Policy di Gruppo sulla validazione interna. A luglio 2018 il processo di validazione effettuato da UCB AG ha confermato l’idoneità sia degli aspetti metodologici che dei processi. Al fine di fornire un terzo e indipendente livello di controllo, il modello aggiornato deve essere rivalidato dalla struttura di Group Internal Validation.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Esposizioni in posizioni verso la cartolarizzazione

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Sotto viene mostrato l’ammontare del portafoglio ad oggi coperto dal modello interno IAA, rispetto all’ultimo periodo di confronto disponibile:

Tipo di Esposizione

31 Dicembre 2018 30 Giugno 2018 31 Dicembre 2017

Esposizione (mln€) Esposizione (mln€) Esposizione (mln€)

Lettera di Credito 0 0 0

Linea di liquidità 5.302 5.478 5.665

Derivati di credito (CCIRS e IRS)

46* 41* 50*

Totale 5.348 5.519 5.715

(*)Il valore è calcolato considerato il valore di mercato alla data piu add-on.

Il modello IAA replica e considera specificatamente i rating previsti per ciascuna tipologia di attività e la metodologia definite dalle agenzie di rating esterno (ECAIs). Lo stress test di tale modello viene effettuato considerando i vari scenari e i fattori sotto elencati:

Crediti commerciali (tipo modello - Reserve requirement test): • Riserve di perdita • riserve di diluzione • concentrazione delle perdite • valore di bilancio • riserve di commingling • riserva di cassa

Prestiti e contratti leasing (tipo modello – Cash flow model): • tasso di default • tasso di recupero • valore residuo • rimborsi anticipati • incasso da rischio di commingling • costi del servicer • tasso di interesse

I fattori sopra menzionati sono stressati quantitativamente per ogni tranche, l’aggiustamento del rating è determinato da un modulo qualitativo.

Approccio Standard e Approccio Internal Rating BasedNel caso in cui le attività cartolarizzate fossero assoggettate in parte al metodo standardizzato e in parte al metodo IRB, la banca calcola il valore ponderato per il rischio delle connesse posizioni verso la cartolarizzazione in base all’approccio corrispondente alla quota di attività cartolarizzate prevalente nel complessivo portafoglio cartolarizzato.

Per quanto riguarda il trattamento regolamentare delle operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo (escluse le auto-cartolarizzazioni), su base trimestrale il Gruppo effettua il calcolo dell’importo ponderato per il rischio delle posizioni verso le cartolarizzazioni secondo i metodi sopra indicati e confronta detto importo con il valore ponderato delle attività cartolarizzate calcolato come se queste ultime non fossero state cartolarizzate (cap). L’importo inferiore rappresenta il reale assorbimento di capitale di ciascuna operazione di cartolarizzazione. Nel caso sia necessario, a livello di Gruppo si effettua un aggiustamento dei requisiti regolamentari individuali delle Società controllate dal Gruppo detentrici di esposizioni verso la stessa operazione.

A Dicembre 2018 le operazioni di cartolarizzazioni che continuano ad avere benefici in termini di capitale regolamentare sono 30 di cui 27 cartolarizzazioni sintetiche e 3 cartolarizzazioni True Sale. Le transazioni sintetiche originate da Unicredit Spa su portafogli performing sono: Agribond, Agribond 2, ARTS Leonardo 2015-1 S.A., Bond Italia 1 Investimenti, Bond Italia 2 Investimenti, Bond Italia 3 Investimenti, Bond Italia 3 Misto, Bond Italia 4 Investimenti, Bond Italia 4 Misto, Bond Italia 5 Investimenti, Bond Italia 5 Misto, Bond Italia 5 BIS, Bond del Mezzogiorno, Gepafin, FinPiemonte, FI.L.S.E. Liguria, Provincia Autonoma di Trento (PAT), UniCredit A.R.T.S. - Italian Mid Cap 2014, UniCredit A.R.T.S. - Italian Mid Cap 2015-1, UniCredit A.R.T.S. - Italian Mid Cap 2015-2, UniCredit A.R.T.S. - Italian Mid Cap 2016-1, UniCredit A.R.T.S. - Italian Mid Cap 2016-2, Puglia Sviluppo 1, SardaFidi, SME Initiative. Le transazioni True Sale sono state originate su portafogli non performing e sono FINO1 Securitisation S.r.l., FINO2 Securitisation S.r.l. e ONIF Finance S.r.l.. EIF Jeremie e AMADEUS 2015 sono operazioni sintetiche su portafogli performing originate rispettivamente da UniCredit Bulbank AD e UniCredit Bank Austria AG. Tutte le operazioni sono valutate con il Supervisory Formula Approach tranne l’operazione FINO1 per la quale si utilizza il metodo Rating Based Approach. Le operazioni Federconfidi, Federascomfidi, Bond Italia 1 Mix e Bond Italia 2 Mix sono transazioni sintetiche che non sono più riconosciute ai fini regolamentari non superando i requisiti per il trasferimento significativo del rischio.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

210AL 31 DICEMBRE 2018

Si evidenzia inoltre che in conformità alla CRR 575/2013, oltre al test regolamentare sulle note mezzanine, è stato adottato anche un metodo per verificare la commisuratezza del trasferimento significativo del rischio. Tale metodo consiste nel valutare se alla riduzione dei requisiti dei fondi propri ottenuti attraverso l’operazione di cartolarizzazione corrisponda un equivalente trasferimento del rischio a terze parti. Le transazioni che non soddisfano i test sul Significativo trasferimento di rischio non rientrano più all’interno del securitisation framework con la conseguente perdita dei benefici in termini di capitale regolamentare.

A supporto delle evidenze derivanti dal confronto dei requisiti regolamentari relativi alle operazioni di cartolarizzazione, il Group Risk Management ha strutturato un processo di analisi, monitoraggio e controllo delle stesse per verificare il rispetto dei requisiti qualitativi e quantitativi definiti dalla normativa di vigilanza (CRR 575/2013) e dalle successive linee guida emesse dalla Banca Centrale Europea il 24 marzo 2016 sul “Riconoscimento del Significativo Trasferimento del rischio di credito” sulla comunicazione verso i Regulator e sul contenuto dei report da fornire loro relativamente alle nuove transazioni e al monitoraggio delle esistenti.

In particolare le operazioni sono analizzate da una preposta struttura di Gruppo che verifica: • il rispetto dell’obbligo da parte del cedente (o del promotore) a mantenere una quota di rischio nell’operazione in

modo tale da garantire l’allineamento degli interessi tra l’originator e l’investitore finale; • l’assenza di potenziali collegamenti che possano costituire un supporto economico tra l’originator e l’investitore; • l’elegibilità delle garanzie acquisite da terze parti; • che le misure di rischio interne supportino le evidenze regolamentari.

Il processo di monitoraggio effettuato su base trimestrale sui portafogli oggetto di cartolarizzazione è focalizzato all’analisi della performance e dei principali parametri di rischio ad essi associati. Le analisi svolte tengono conto di molteplici fattori e della magnitudo di tali fattori che possono inficiare il riconoscimento del risk transfer tra i quali l’ammortamento del portafoglio, il verificarsi dei credit event, il fenomeno del rimborso anticipato, delle sostituzioni e/o il replenishment dei sottostanti. Per questa ragione e per rispettare i requisiti regolamentari previsti, il Gruppo effettua appropriati controlli per garantire il mantenimento dei requisiti quantitativi e qualitativi.

Le operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo sono incluse nei portafogli di Gruppo al fine del calcolo delle misure interne di rischio (sia per il rischio di credito, di mercato, di tasso di interesse e di liquidità).

Da dicembre 2011, per le posizioni nette allocate nel portafoglio di negoziazione, a fini di vigilanza, calcolate conformemente alle disposizioni sulla compensazione preventiva, il requisito patrimoniale a fronte del rischio specifico è pari all’8% delle esposizioni ponderate. A tali fini le esposizioni ponderate sono determinate applicando le regole prudenziali del portafoglio bancario (metodo standardizzato o metodi basati sui rating). In riferimento a detto portafoglio il Gruppo opera un monitoraggio continuo sia del loro fair value, sia del loro valore economico. A questo scopo sin dal marzo 2008, in relazione ai portafogli di prodotti strutturati di credito acquistati dal Gruppo e relativi ad operazioni effettuate da terzi, è stato approvato, sotto il coordinamento della funzione Risk Management, un processo di IPV (validazione indipendente di prezzo) uniforme per le varie Società legali all’interno del Gruppo UniCredit con frequenza mensile. Il processo di IPV si propone di classificare gli strumenti finanziari secondo la gerarchia di Fair Value. La gerarchia di Fair Value si distingue in 3 classi secondo progressivi livelli di affidabilità dei prezzi osservati sul mercato. A partire da strumenti con quotazione di broker e controparti multiple, il processo definisce successivamente classi di liquidità meno immediate che includono l’utilizzo di stime derivanti da proxy fino ad arrivare ad ipotesi di mark-to-model laddove i prezzi risultino particolarmente opachi. Tali modelli di valutazione sono di per sé complessi e le assunzioni, le stime e le valutazioni alla base prendono spesso in considerazione dati incerti e non prevedibili quali, ad esempio, i flussi di cassa attesi, la solvibilità del debitore, l’apprezzamento o il deprezzamento di beni e possono dover essere aggiornati al fine di riflettere i cambiamenti di trend o delle condizioni di mercato. Con riferimento al valore contabile ed al fair value al 31 dicembre 2018 degli strumenti ABS oggetto di riclassificazione, si fa rinvio a quanto riportato al capitolo “Requisiti di Capitale”, al paragrafo “Riclassificazione di attività finanziarie”.

Indicazione delle metodologie che il Gruppo applica all’attività di cartolarizzazione per

l’attenuazione dei rischi inerenti la cartolarizzazione.

Rischio di liquidità Per quanto riguarda la gestione degli impatti sulla liquidità di Gruppo delle transazioni che rilevano a questi fini (quindi le

cartolarizzazioni tradizionali e le auto-cartolarizzazioni di cui il Gruppo è originator), si evidenzia che il Gruppo:

• include e monitora gli effetti di dette posizioni sulla base delle mapping rules previste dalla normativa interna; • verifica l’eligibilità rilasciata alle posizioni senior da parte della Banca Centrale Europea ed include le stesse in

Counterbalacing Capacity sulla base del prezzo fornito da Banque de France e dei relativi haircut; • monitora e stima gli effetti sulla liquidità di Gruppo di possibili downgrade dei rating delle note stesse o del Gruppo

originator. Il Gruppo può assumere ruoli di swap counterparty, Account Bank and Servicer verso le proprie cartolarizzazioni. Per la gestione del rischio di liquidità il Gruppo è chiamato ad effettuare dei test in scenari di stress (declassamenti di rating delle note di cartolarizzazioni, del Programma OBG1, downgrade del rating del Gruppo e/o dello Stato Italia) per la determinazione della eventuale liquidità aggiuntiva in uscita al fine di mantenere la propria eleggibilità come Swap Counterparty, Account Bank e Servicer. A Dicembre 2018 l’effetto sulla liquidità al verificarsi di eventuali scenari di stress è pari a € 0.61 bn in caso di 1 notch e € 0.76 bn in caso di 2 notches.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Esposizioni in posizioni verso la cartolarizzazione

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Rischio di tasso di interesse Per quanto riguarda la gestione del rischio di tasso di interesse delle operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo, questa avviene tramite una struttura di Interest Rate Swaps. Il gruppo agisce come controparte IRS per mitigare il rischio di tasso di interesse del portafoglio cartolarizzato. Tale intervento è effettuato in quanto il Gruppo cattura, calcola e monitora detto rischio esattamente come se il portafoglio non fosse stato cartolarizzato. Per quanto riguarda invece la gestione del rischio di tasso di interesse delle posizioni per le quali il Gruppo è investitore o sponsor, esse sono incluse normalmente nel portafoglio di riferimento e gestite secondo le procedure standard del Gruppo.

Rischio di valuta Per quanto riguarda la gestione del rischio di valuta il Gruppo ha esposizioni denominate in valuta diversa rispetto all’Euro sia nel caso di operazioni di cartolarizzazione originate che nel caso di operazioni quelle per le quali il gruppo è investitore o sponsor. La gestione di tale rischio prevede l’utilizzo di Cross Currency Swap (CCS) dove una parte paga ammontari variabili o fissi in una determinata valuta sulla base di un ammontare determinato di nozionale espresso nella stessa valuta e l’altra parte paga ammontari fissi o variabili calcolati in altra valuta e sulla base dello stesso nozionale convertito. Tale strumento permette la copertura del rischio di valuta a lungo termine. I pagamenti degli interessi e del capitale vengono scambiati per coprirsi da fluttuazioni dovute al tasso di cambio.

Rischio di credito Per quanto riguarda la valutazione del rischio di credito, oltre alle analisi qualitative e quantitative per il calcolo dei requisiti Pillar I richieste dalla regolamentazione in vigore (CRR 575/2013), il Gruppo include le posizioni verso le cartolarizzazioni nel calcolo del Capitale Economico per il rischio di Credito, secondo una metodologia specifica. Inoltre, è stato sviluppato e validato internamente un modello interno per il calcolo degli indicatori interni necessari per stabilire il significativo trasferimento del rischio. Tra le tecniche di mitigazione del rischio di credito il Gruppo acquisisce protezione sul portafoglio crediti attraverso la strutturazione di operazioni di cartolarizzazione sintetica. Mediante tali strumenti acquisisce garanzie finanziarie (fundedovvero assistite da un deposito di cassa) e/o non finanziarie (unfunded garanzie di tipo personale) da terze parti come collaterale. Nel caso di garanzie non finanziarie, il garante si impegna a pagare un ammontare (contrattualmente definito) nel caso di default dei crediti del portafoglio sottostante senza alcun deposito rilasciato a favore della Banca. Nel caso di garanzie finanziarie l’obbligo di pagamento del garante è garantito dal deposito cash. Il Gruppo nella gestione del rischio di default dei creditori sottostanti una cartolarizzazione agisce come controparte di un Credit Default Swap.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

212AL 31 DICEMBRE 2018

Elenco delle ECAI (Agenzia esterna per la valutazione del merito di credito - External Credit Assessment Institution) ed ECA (Agenzia per il credito all’esportazione - Export Credit Agency) utilizzate nella metodologia standardizzata, avanzata e dei portafogli in cui sono applicati i rating delle stesse.

Cartolarizzazioni

Portafogli ECA/ECAI

Posizioni verso le cartolarizzazioni aventi un rating a breve termine

- Fitch Ratings - Moody's Investor Services - Standard and Poor's Rating Services

Posizioni verso le cartolarizzazioni diverse da quelle aventi un rating a breve termine

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Esposizioni in posizioni verso la cartolarizzazione

213

Le seguenti tavole riportano la composizione del portafoglio crediti cartolarizzato non oggetto di cancellazione da parte del Gruppo suddiviso per area geografica e qualità degli attivi, distinto tra cartolarizzazioni tradizionali, al netto delle operazioni di auto-cartolarizzazione nelle quali il Gruppo ha acquistato il complesso delle passività emesse dalle società veicolo, e sintetiche.

Attività cartolarizzate: composizione per aree geograficheconsistenze al 31.12.2018

Italia Germania Austria Altri

Paesi UE - America Asia

Resto del mondo

Totale

Attività cedute non cancellate - Mutui ipotecari residenziali 3.088.936 - - - - - - - 3.088.936 - Operazioni di leasing - - 270.527 - - - - - 270.527 - Crediti al consumo - - - - - - - - - - Crediti a piccole medie imprese - - - - - - - - - - Crediti a imprese corporate 391.404 - - - - - - - 391.404 - Altro - - 65.015 - - - - - 65.015 Totale 3.480.340 - 335.542 - - - - - 3.815.882

Attività cartolarizzate: composizione per aree geograficheconsistenze al 31.12.2018

Italia Germania Austria Altri Paesi

UE - America Asia

Resto del mondo

Totale

Operazioni sintetiche - Mutui ipotecari residenziali - - - - - - - - - - Mutui ipotecari commerciali - - - - - - - - - - Crediti a piccole medie imprese 2.984.439 - 531.561 10.661 - - - - 3.526.661 - Crediti a imprese corporate 2.833.272 - - - - - - - 2.833.272 - Altro - - - - - - - - - Totale 5.817.711 - 531.561 10.661 - - - - 6.359.933

Attività cartolarizzate: composizione per qualità dell'attivo

consistenze al 31.12.2018

Attività non deteriorate

Attività deteriorate Totale

Sofferenze Inadempienze probabili

Esposizioni scadute deteriorate

Attività cedute non cancellate

- Mutui ipotecari residenziali 2.337.194 163.327 581.549 6.866 3.088.936 - Operazioni di leasing 268.219 881 1.211 216 270.527 - Crediti a piccole medie imprese - - - - -

- Crediti a imprese corporate 361.903 - 29.501 - 391.404

- Altro 65.015 - - - 65.015

Totale 3.032.331 164.208 612.261 7.082 3.815.882

Attività cartolarizzate: composizione per qualità dell'attivo consistenze al 31.12.2018

Attività non deteriorate

Attività deteriorate

Totale Sofferenze

Inadempienze probabili

Esposizioni scadute deteriorate

Operazioni sintetiche

- Mutui ipotecari residenziali - - - - - - Operazioni di leasing - - - - - - Crediti a piccole medie imprese 3.526.388 28 245 - 3.526.661

- Crediti a imprese corporate 2.833.272 - - - 2.833.272 - Altro - - - - - Totale 6.359.660 28 245 - 6.359.933

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

214AL 31 DICEMBRE 2018

Come rilevato, le tavole inerenti alle operazioni di cartolarizzazione tradizionali riportano l’ammontare delle attività cedute ma non oggetto di cancellazione dal bilancio per effetto del mantenimento in capo al Gruppo della maggior parte dei rischi e rendimenti.

Su tali attività nel corso del 2018 sono state registrate rettifiche di valore nette per complessive 209.456 migliaia di euro. Si segnala infine che, oltre alle esposizioni riportate, il Gruppo ha realizzato anche ulteriori operazioni tradizionali su crediti performing nelle quali ha acquistato il complesso delle passività emesse dalle società veicolo (auto-cartolarizzazioni) per un ammontare totale di attività sottostanti di 17.864.883 migliaia di euro.

Le operazioni di cartolarizzazione tradizionali poste in essere dal Gruppo hanno per oggetto principalmente mutui ipotecari residenziali, crediti ad imprese corporate originati in Italia e crediti relativi ad operazioni di leasing originati in Austria. Le operazioni di cartolarizzazione sintetica hanno per oggetto principalmente finanziamenti ad imprese corporate originati in Italia e a piccole medie imprese originati in Italia ed Austria.

Si precisa che la diminuzione dell’ esposizione netta per cassa relativa a operazioni non cancellate (totalmente o parzialmente) dal bilancio a 1.998 milioni di dicembre 2018 rispetto ai 2.616 milioni di dicembre 2017 è dovuta alla naturale evoluzione delle posizioni in portafoglio.

Nel corso dell’esercizio non sono state perfezionate nuove operazioni tradizionali non cancellate dal bilancio, mentre UniCredit S.p.A. ha proceduto a fine novembre ad incrementare l’ammontare dell’operazione Consumer Three (auto-cartolarizzazione), perfezionata nel 2016 per esigenze di counterbalancing capacity, con la cessione di un nuovo portafoglio (perfezionata senza generare utili o perdite).e l’emissione di nuove note per 2 miliardi.

Inoltre, la diminuzione dell’ esposizione netta per cassa relativa ad operazioni sintetiche a 5.292 milioni di dicembre 2018 rispetto agli 8.403 milioni di dicembre 2017 è determinata dalla naturale evoluzione dei portafogli, solo parzialmente compensata dalla realizzazione di quattro nuove operazioni, denominate Agribond 2, Bond del Mezzogiorno 1, Bond Italia 5 bis e Puglia Sviluppo 1.

Si segnala infine che l’esposizione per cassa oggetto di integrale cancellazione dal bilancio si riferisce per la quasi totalità alle cartolarizzazioni rientranti nel Progetto Fino, per la cui informativa si rimanda alla Relazione sulla gestione consolidata – Altre informazioni.

La qualità del portafoglio sottostante è costituita da attività in bonis per circa l’ 80% nel caso di operazioni di cartolarizzazione tradizionali non cancellate dal bilancio e per la quasi totalità del portafoglio nel caso di operazioni sintetiche.

Si rileva infine che il Gruppo non ha originato cartolarizzazioni aventi come sottostanti mutui residenziali statunitensi, né prime, né subprime o Alt-A.

Con riferimento a quanto previsto dall’articolo 449 (j)(v) della CRR, alla data del 31 dicembre 2018 si rilevano attività finanziarie in attesa di cartolarizzazione (warehousing) per 352 milioni, costituite da finanziamenti ad imprese originati in Italia. Tali esposizioni, classificate tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, non sono oggetto di cancellazione dal bilancio e continuano perciò ad essere oggetto di valutazione in conformità alle regole del portafoglio contabile di classificazione.

Le seguenti tavole riportano, rispettivamente per il portafoglio bancario e per quello di negoziazione, l’ammontare delle posizioni inerenti a cartolarizzazioni proprie o di terzi, ripartito in base al ruolo svolto dal Gruppo nonché alla tipologia di esposizione.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Esposizioni in posizioni verso la cartolarizzazione

215

Si precisa che, con riferimento alle esposizioni cartolarizzate, le rettifiche/riprese di valore contabilizzate nell’eserciziosono riportate nelle tabelle C.1 e C.2 della Parte E della Nota integrativa del Bilancio consolidato, al paragrafo “C. Operazioni di cartolarizzazione”.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

216AL 31 DICEMBRE 2018

Gli investimenti deteriorati in cartolarizzazioni di terzi appartenenti al portafoglio bancario al 31 dicembre 2018 sono marginali e presentano un’esposizione netta pari a 41.428 migliaia.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Esposizioni in posizioni verso la cartolarizzazione

217

Si precisa che il Gruppo non ha fornito supporto finanziario, in assenza di specifiche obbligazioni contrattuali a farlo, a società di cartolarizzazione non consolidate alla fine del periodo. Non esiste, inoltre l’intenzione attuale di fornire supporto finanziario a società di cartolarizzazione non consolidate.

Si precisa infine che le esposizioni in Asset Backed Securities al 31 dicembre 2018 presentano esposizioni in ri-cartolarizzazioni, ossia operazioni in cui almeno una delle attività sottostanti sia a sua volta una posizione verso cartolarizzazione, di importo immateriale.

Cartolarizzazioni - Metodologia standardizzata (Importi non ponderati) (migliaia di €)

CL AU SOL E DI

R I M BORSO

C AR T OLA RI ZZA ZI ONI

PR OP RI E ORI GIN AT OR

CA RT OL AR I ZZAZ I ON I

D I T ER ZI SPONSOR

CA RT OLA RI ZZ AZI ONI

D I T ER ZI

I NV EST I T OR E

C AR T OLAR I ZZA ZI ON I

P ROPR I E OR I GI N AT OR

CA RT OLA RI ZZ AZI ONI

DI T E RZ I SP ON SOR

C AR T OLAR I ZZA ZI ON I

D I T ER ZI

IN VE ST I T ORE

CA RT OLA RI ZZ AZI ONI

PR OP RI E ORI G I NA T OR

- - 2.351.634 - - -

- - 202.234 - - 21.995

- - 13.113 - - -

- - 4.468 - - -

- - - - - -

- - - - - -

- - - - - -

- - 4.403 - - - -

Int ernal Assessment Approach ( IAA) - - - - - -

To t a l e al 3 1. 12 . 20 18 - - 2 . 57 5. 8 52 - - 2 1. 99 5 -

To t a l e al 3 1. 12 . 20 17 - - 5 14. 7 70 - - - -

A T T I VI T A ' D I R I SCH I O PE R CA SSA AT T I V I T A ' DI RI SC HI O F UORI BI LA NC I O

FASCE D I P ON DE RA ZI ON E DE L

RI SC HI O

Ponderazione 1250% - pr ivo di rat ing

Look- t hrough - second loss in ABCP

Look- t hrough - alt ro

Ponderazione 20%

Ponderazione 50%

Ponderazione 100%

Ponderazione 350%

Ponderazione 1250% - con rat ing

(migliaia di €)

CLAUSO LE DI

RI MB ORSO

C ART O LARI ZZAZI ONI

P RO P RI E ORI GI NAT OR

C ART O LARI ZZAZI ONI DI

T E RZI SP ONSOR

CART OLARI ZZAZI ON I DI

T E RZI I NV E ST I T OR E

C ART O LARI ZZAZI ON I

P RO P RI E ORI GI NAT OR

C ART O LARI ZZAZI ONI DI

T E RZI SP ONSOR

CART OLARI ZZAZI ON I DI

T E RZI I NV E ST I T OR E

C ART O LARI ZZAZI ON I

P RO P RI E ORI GI NA T OR

- - 4.021.140 - 554.541 -

26.618 - 42.026 - - -

- - 91.271 - - -

- - 31.754 - 18.707 -

- - - - - -

- - 5.399 - - -

- - - - - -

1.425 - - - - -

- - - - - -

- - - - - -

Supervisory f ormula met hod 5.526.877 - - - - -

- - - - - -

Int ernal A ssessment Approach ( IAA) - 1.045.718 - - 4.301.865 - -

Tot a le a l 31. 12 . 2018 5 . 554 . 92 0 1.0 45 . 718 4 . 191. 590 - 4 . 875 . 113 -

Tot a le a l 31. 12 . 2017 8 .3 91. 121 50 . 143 5 .8 36 . 487 - 6 . 28 6 . 989 22 . 176 -

Look - t hrough

Ponderazione 20-35%

Ponderazione 40-75%

Ponderazione 100%

Ponderazione 250%

Ponderazione 425%

Ponderazione 650%

Ponderazione 1250% - con rating

Ponderazione 7-10%

Ponderazione 12-18%

Cartolarizzazioni - Metodologia basata sui rating interni (Importi non ponderati)

Ponderazione 1250% - pri vo di rating

AT T I V I T A ' DI R ISC HI O P E R CASSA

FASCE DI P ONDE RAZI ONE DE L

RI SCHI O

AT T I V I T A' D I RI SCHI O FUOR I BI LANC IO

(migliaia di €)

C A R TOLA R I ZZAZI ON I

P R OPR I E OR I GI N A T OR

C A RT OLA R I ZZA ZI ON I D I

TE R ZI SP ON SOR

C A R T OLA R I ZZA ZI ON I D I

T E R ZI I N V EST I T OR E

C AR T OLAR I ZZA ZI ON I

P ROP R I E OR I GI N A T OR

CA R T OLA R I ZZA ZI ON I DI

T E R ZI SP ON SOR

C A R T OLA R I ZZAZI ON I D I

T E R ZI I NV E ST I T OR E

- - - - - -

- - - - - -

- - - - - -

- - - - - -

- - - - - -

- - - - - -

- - - - - -

- - - - - -

- - - - - -

- - - - - -

- - - - - -

- - - - - -

- - - - - -

- - - - - -

- - - - - -

- - - - -

- - - - - -

Tot a le a l 3 1. 12 .2 0 18 - - - - - -

Tot a le a l 3 1. 12 .2 0 17 - - 2 9 5 - - -

A T T I V I TA ' D I RI SC HI O FU OR I B I LA N C I O

FA SCE DI P ON D ER A ZI ON E D E L R I SC H I O

Ricartolarizzazioni - Metodologia basata sui rating interni (Importi non ponderati)A T T I V I T A ' D I R I SC H I O P E R C ASSA

Look- through

Int ernal Assessment Approach ( IAA)

Ponderaz ione 750%

Ponderaz ione 850%

Ponderaz ione 1250% - con rat i ng

Ponderaz ione 1250% - pr ivo di rat i ng

Super vi sory Formula Method

Ponderaz ione 225%

Ponderaz ione 300%

Ponderaz ione 350%

Ponderaz ione 500%

Ponderaz ione 650%

Ponderaz ione 20 - 35%

Ponderaz ione 40 - 75%

Ponderaz ione 100%

Ponderaz ione 150%

Ponderaz ione 200%

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

218AL 31 DICEMBRE 2018

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio operativo

219

Rischio operativo Si definisce rischio operativo il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, sistemi o causati da eventi esterni. Tale definizione include il rischio legale e di compliance, ma esclude quello strategico e reputazionale.

Ad esempio possono essere definite operative le perdite derivanti da frodi interne o esterne, rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro, reclami della clientela, distribuzione dei prodotti, multe e altre sanzioni derivanti da violazioni normative, danni ai beni patrimoniali dell’azienda, interruzioni dell’operatività e disfunzione dei sistemi, gestione dei processi.

Framework di Gruppo per la gestione dei rischi operativi Il gruppo UniCredit ha definito sistema di gestione dei rischi operativi l’insieme di normative e procedure per il controllo, la misurazione e la mitigazione dei rischi operativi nel Gruppo e nelle società controllate. Le normative di rischio operativo, applicabili a tutte le società del Gruppo, sono principi comuni che stabiliscono il ruolo degli organi aziendali, della funzione di controllo dei rischi, nonché le interazioni con le altre funzioni coinvolte nel processo.

La Capogruppo coordina le società del Gruppo secondo quanto stabilito nella normativa interna e nel manuale di controllo dei rischi operativi. Specifici comitati rischi (Group Risk & Internal Control Committee, Group Operational & Reputational Risks Committee) sono costituiti per monitorare l’esposizione, le azioni di mitigazione, le metodologie di misurazione e di controllo di Gruppo.

Le metodologie di classificazione e controllo di completezza dei dati, analisi di scenario, indicatori di rischio, reporting e misurazione del capitale di rischio sono responsabilità del Group Operational & Reputational Risks department di Capogruppo e sono applicate dalle società del Gruppo. Elemento cardine del sistema di controllo è l’applicativo informatico a supporto per la raccolta dei dati, il controllo dei rischi e la misurazione del capitale.

La conformità del sistema di controllo e misurazione dei rischi operativi alla normativa esterna e agli standard di Gruppo è valutata attraverso un processo di convalida interna. Responsabile di questo processo è il Group Internal Validation department della Capogruppo, struttura indipendente dal Group Operational & Reputational Risks department.

Dal mese di marzo 2008 il gruppo UniCredit utilizza il modello AMA (Advanced Measurement Approach) per il calcolo del capitale a fronte dei rischi operativi. L’utilizzo di tale metodo è stato esteso alle principali società del Gruppo in base ad un piano di roll out.

Struttura organizzativa L’Alta Direzione è responsabile per l’approvazione di tutti gli aspetti rilevanti del framework di Gruppo dei rischi operativi, per la verifica dell’adeguatezza del sistema di misurazione e controllo e viene informata regolarmente circa le variazioni del profilo di rischio e l’esposizione ai rischi operativi, con l’eventuale supporto di appositi comitati rischi.

Il “Group Operational & Reputational Risks Committee” è responsabile della valutazione e del monitoraggio dei rischi operativi (inclusi i rischi ICT e Cyber) e reputazionali a livello di Gruppo. Favorisce il coordinamento tra le funzioni di controllo nell’individuazione e condivisione delle priorità di Gruppo in materia di rischio operativo e reputazionale (es. rischi emergenti) e monitora l’efficacia delle iniziative intraprese a presidio delle stesse.

Il Comitato si riunisce con funzioni consultive e propositive ai fini della definizione di proposte da sottoporre alle funzioni, organi deliberativi (i.e. “Group Risk & Internal Control Committee”/ GR&ICC), organi manageriali (i.e. “Executive Management Committee”/ EMC) o società del Gruppo. Fornisce inoltre informativa periodica al “Group Risk & Internal Control Committee” / GR&ICC e/o “Executive Management Committee”/ EMC sulle principali risultanze delle valutazioni e sulle specifiche azioni proposte o attivate. Il Comitato riceve dalla funzione Group Operational & Reputational Risks una reportistica periodica aggregata relativa sia alla Holding che alle società del Gruppo su tutte le transazioni che sono state valutate sotto il profilo di rischio reputazionale, comprese le transazioni segnalate dai Comitati competenti (GMRC, GTCC, ITCC, ISTCC, DCMCC); riceve inoltre periodicamente gli eventi segnalati alla Commissione dei “Top Experts” e da questa valutati come “non importanti” per il profilo reputazionale del Gruppo.

Il Group Operational & Reputational Risks riporta al Responsabile del Group Risk Management ed è responsabile del governo, controllo dei rischi operativi e reputazionali (ivi inclusi i rischi operativi di confine con il rischio di credito, alias rischi Cross Credit) del Gruppo e della valutazione dell’esposizione ai rischi operativi e reputazionali garantendo su di essi un presidio continuativo e indipendente; è inoltre responsabile di definire le strategie per la mitigazione di tali rischi e per il contenimento delle relative perdite per il perimetro UniCredit S.p.A. La struttura è anche responsabile della definizione di programmi di ottimizzazione delle perdite operative facendo leva su specifici modelli di rischio e metodologie, oltre che del coordinamento delle attività previste dall’Operational e Reputational Risks Framework di Gruppo per le società controllate dirette di UniCredit S.p.A. che adottano il sistema AMA (limitatamente a quelle non incluse nel perimetro di altri Hub) e del coordinamento, per il perimetro di competenza, delle corrispondenti funzioni presso le società del Gruppo secondo quanto previsto dalle Group Managerial Golden Rules ( “GMGR” e “GMGR Evolution”).

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

220AL 31 DICEMBRE 2018

La struttura assicura che le attività di controllo dei rischi di pertinenza assunti dalle Filiali Estere di UniCredit S.p.A. siano monitorate e rendicontate al Group Chief Risk Officer ed è responsabile di assicurare un reporting integrato tra le funzioni di controllo (es. Compliance, Audit) sui principali rischi operativi e reputazionali di Gruppo. La struttura è inoltre responsabile per il governo e il controllo dei Rischi ICT/ Cyber.

Il dipartimento si articola in quattro unità organizzative: • “Operational Risk Analytics and Oversight” responsabile di definire i principi e le regole a livello di Gruppo per

l'identificazione, la valutazione ed il controllo del rischio operativo, monitorandone la corretta applicazione da parte delle Società, in particolare per quanto riguarda la raccolta delle perdite operative e lo svolgimento delle analisi di scenario. E’ responsabile della definizione delle metodologie per la misurazione del capitale di rischio, del calcolo del capitale di rischio operativo e del corrispondente capitale economico, nonché dell'analisi, in termini quantitativi, dell’ esposizione del Gruppo ai rischi operativi anche sulla base di Operational Risks Analitics model. E’ inoltre responsabile della reportistica sui rischi operativi e del processo di definizione delle metriche di Risk Appetite Framework/ RAF per i rischi di competenza, nonché del relativo monitoraggio periodico;

• “Operational & Reputational Risks Assessment and Strategies” responsabile di definire e monitorare le aree strategiche per la gestione del rischio operativo in coerenza con il RAF e gli obiettivi strategici di Gruppo mantenendo la responsabilità del coordinamento/ monitoraggio delle azioni di mitigazione del rischio e coordinare il monitoraggio dei rischi operativi nel perimetro CEE a supporto diretto della struttura "CRO CEE". Inoltre è responsabile di sviluppare analisi ad hoc su tematiche specifiche di rischio operativo e reputazionale. Infine definisce le metodologie per la valutazione del rischio reputazionale verificandone la corretta implementazione e curare le attività di risk assessment per le transazioni italiane rientranti nel perimetro delle Global Rules in materia di rischio di reputazione (es. settori armi ed energia nucleare);

• “Operational Risks Management Italy” responsabile del presidio dei rischi operativi di UniCredit S.p.A., supporta le funzioni di business del perimetro Italy nell’identificazione e nel monitoraggio dei rischi operativi anche effettuando specifiche attività di risk assessment (es. sulle transazioni rilevanti).

• “Operational, Reputational Risks on Credit Framework & Fraud Management”, responsabile del governo, dell’identificazione e del controllo del rischio operativo e reputazionale nel credit framework del Gruppo al fine di contribuire alla riduzione delle perdite operative (incluse quelle generate da frodi esterne). Infine compie attività di steering sulle Società del Gruppo per il perimetro di riferimento, relazionando anche in merito, nei relativi comitati oltre che nelle sedi opportune.

Le funzioni di Operational Risk Management nelle Società controllate forniscono formazione specifica sui rischi operativi al personale, che può anche avvalersi di programmi di formazione disponibili via intranet e sono responsabili per la corretta realizzazione degli elementi del framework di Gruppo.

Convalida interna In ottemperanza ai requisiti regolamentari è stato istituito, sia presso la Capogruppo sia presso le pertinenti società del Gruppo, un processo di convalida interna del sistema di controllo e misurazione dei rischi operativi, al fine di verificarne la rispondenza alle prescrizioni normative ed agli standard di Gruppo. Questo processo è di responsabilità della unit Market, Operational and Pillar II Risks Validation all’interno del Group Internal Validation department. Le metodologie di Gruppo per la misurazione e allocazione del capitale a rischio e i sistemi IT sono convalidate a livello di Capogruppo dalla unit sopracitata, così come l’implementazione del sistema di controllo e gestione dei rischi operativi nelle Società controllate, che in prima istanza è valutata sulla base di un’autovalutazione eseguita dalle funzioni locali di Operational Risk Management, seguendo le istruzioni e linee guida emesse dal Group Internal Validation department. I risultati delle autovalutazioni locali sono rivisti annualmente dal Group Internal Validation department che esegue ulteriori analisi su dati e documentazione. Tali evidenze sono la base per l’emissione di specifici report di convalida alle Società. I report di autovalutazione locale, insieme alla opinion del Group Internal Validation department e al report dell’Internal Audit, sono presentati ai competenti organi delle Società controllate. I risultati dell’attività di convalida, sia a livello di Capogruppo sia delle singole Società, sono consolidati annualmente nel Group Validation report che, insieme alla relazione annuale dell’Internal Audit, è presentato al Consiglio di Amministrazione di UniCredit.

Reporting E’ stato sviluppato dalla Capogruppo un sistema di reporting per mantenere regolarmente informati l’Alta Direzione e l’organo di gestione sull’esposizione ai rischi operativi del Gruppo e alle azioni intraprese per mitigarli. In particolare, con periodicità mensile viene fornito un report sull’andamento delle perdite operative, specifici indicatori di rischio operativo per monitorare l’esposizione al rischio e le principali iniziative intraprese per prevenire o mitigare i rischi operativi nelle varie aree di business. Le stime del capitale a rischio sono forniti trimestralmente.

Gestione e mitigazione del rischio La gestione del rischio consiste nella revisione dei processi per la riduzione dei rischi rilevati e nella gestione delle relative politiche assicurative, con l’identificazione di idonee franchigie e limiti. Nelle società controllate, il Comitato Rischi (oppure il PWG “Permanent Work Group“ o altri organi, secondo quanto previsto dalla regolamentazione locale) rivede i rischi rilevati dalle funzioni Operational Risk con il supporto delle funzioni coinvolte nel controllo sistematico del rischio operativo e monitora l’implementazione delle iniziative di mitigazione del rischio.

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Stress test A partire dal 2017, il Gruppo svolge regolari esercizi di stress test, il cui ambito di copertura spazia dall’impatto sul conto economico, dovuto alle perdite potenziali future derivanti dal rischio di condotta e dagli altri rischi operativi, agli effetti dello stress sui requisiti patrimoniali per i rischi operativi, come conseguenza dell’evoluzione del contesto macro-economico. Tali esercizi sono basati su scenari di evoluzione macro-economica proposti dal Research Department all’interno dell’esercizio di stress consolidato complessivo definito dallo Stress Test Council di Gruppo, Per stimare l’impatto del contesto macro-economico sulle perdite legate al rischio operativo è stato sviluppato un modello econometrico a correzione dell’errore (Error Correction Model – ECM). Per ciascun scenario, il modello macro-econometrico fornisce una proiezione dei risultati di conto economico per le perdite non materiali a livello consolidato di Gruppo, mentre vengono utilizzate delle stime esperte (che ricorrono a variabili idiosincratiche) per la quantificazione delle perdite/accantonamenti sugli eventi materiali. Infine, la frequenza e gli impatti stimati per gli eventi di perdita entrano come variabili di input, conformemente alla metodologia ufficiale utilizzata per il calcolo dei requisiti patrimoniali, nelle proiezioni dell’esposizione al rischio per determinare l’assorbimento patrimoniale condizionato allo stress. Le proiezioni di perdita e di attivi ponderati per il rischio (risk weighted assets - RWA), calcolati su base aggregata a livello consolidato di Gruppo, sono allocati alle Società del Gruppo utilizzando due diversi criteri allocativi che tengono in considerazione – per la proiezione delle perdite – gli specifici andamenti delle perdite storiche e – per gli RWA – la metodologia correntemente utilizzata per suddividere il capitale regolamentare tra le LEs. Tale esercizio viene svolto due volte l’anno – o a richiesta, ogni qual volta si necessiti di un’analisi di questo tipo – per valutare i rischi derivanti da possibili peggioramenti del contesto macro-economico.

Sistema di misurazione e allocazione del capitale UniCredit ha sviluppato un metodo interno per la misurazione del requisito di capitale. Questo è calcolato tenendo conto dei dati di perdita interni, dei dati di perdita esterni, dei dati delle analisi di scenario e degli indicatori di rischio.

Il calcolo del capitale viene effettuato per classi di rischio. Per ogni classe di rischio l’impatto e la frequenza delle perdite sono stimati separatamente per arrivare alla distribuzione delle perdite annue tramite simulazione, La distribuzione degli impatti viene stimata su dati interni, dati esterni e delle analisi di scenario, mentre la frequenza è stimata sui soli dati interni. Per ognuna delle classi, si applica una correzione in funzione degli indicatori di rischio operativo. Le distribuzioni di perdita annua, ottenute per ciascuna classe di rischio, sono aggregate tramite funzioni copula, considerando anche la copertura assicurativa. Il capitale di rischio è quindi calcolato sulla distribuzione aggregata delle perdite ad un livello di confidenza del 99,9% a fini regolamentari e a fini di capitale economico, tenendo conto della deduzione della perdita attesa. Tramite meccanismi di allocazione si identificano i requisiti di capitale delle Società controllate, riflettendo l’esposizione ai rischi operativi.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

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Rischio operativo: uso dei metodi avanzati di misurazione

Descrizione del metodo per il calcolo del requisito patrimoniale (AMA) Il gruppo UniCredit ha sviluppato un modello interno per la misurazione del requisito di capitale. Questo è calcolato tenendo conto dei dati di perdita interni, dei dati di perdita esterni (raccolti dal consorzio internazionale ORX - Operational Riskdata eXchange Association), dei dati di perdita ipotizzati tramite analisi di scenario e degli indicatori di rischio.

Il requisito patrimoniale è calcolato a livello di Gruppo considerando le classi di rischio. Per ogni classe di rischio, l’impatto e la frequenza delle perdite sono stimate separatamente per ottenere la distribuzione delle perdite annue.

La distribuzione di impatto viene stimata su dati interni, esterni e di scenario, mentre la frequenza viene determinata utilizzando solo i dati interni. La distribuzione di severity è selezionata da un portafoglio di distribuzioni parametriche (lognormale troncata, Weibull troncata, loglogistica troncata, Pareto generalizzata, lognormale shiftata) applicando un albero decisionale sui dati interni per individuare la distribuzione/soglia più adatta a descrivere i dati interni per ogni classe di rischio.

La frequenza dei dati di perdita è modellata con una distribuzione di Poisson. Per ogni classe di rischio, la distribuzione delle perdite annua è ottenuta dalle distribuzioni di impatto e di frequenza mediante simulazione Monte Carlo, tenendo conto della copertura assicurativa. Un aggiustamento per gli indicatori di rischio (key operational risk indicators) si applica alla distribuzione di perdita annua stimata per ogni classe di rischio.

Le distribuzioni di perdita annua delle classi di rischio, sono aggregate considerando la correlazione tra le tipologie di evento. La correlazione è stimata mediante una funzione copula t-Student e la distribuzione complessiva delle perdite annue si ottiene mediante simulazione Monte Carlo. Il requisito patrimoniale AMA di Gruppo è calcolato sulla distribuzione aggregata delle perdite annue con un livello di confidenza del 99,9% a fini regolamentari e con un livello di confidenza in coerenza con il rating target del Gruppo per fini di calcolo del capitale economico. La perdita attesa per classe di rischio è calcolata come il minimo tra la mediana della distribuzione delle perdite aggregate e gli accantonamenti specifici disponibili. La deduzione per la perdita attesa è calcolata sommando le perdite attese delle classi di rischio.

I requisiti di capitale delle singole società del Gruppo sono ottenuti mediante un meccanismo di allocazione che riflette l’esposizione ai rischi operativi di ognuna di esse. Il meccanismo di allocazione si basa su due fasi:

• L’assorbimento di capitale di Gruppo viene allocato alle Società sub-consolidanti (model hubs) in proporzione al peso relativo del requisito TSA, alle perdite storiche e alla misura di capitale di rischio stand-alone.

• L’assorbimento di capitale di ogni singolo Hub è successivamente allocato alle società individuali che ne fanno parte in base al peso relativo del loro requisito TSA, al profilo di rischio storico, e alle analisi di scenario.

L’approccio AMA validato dalle autorità di Vigilanza nel 2008 è stato aggiornato e migliorato, a partire dalla segnalazione riferita alla data del 30.06.2014, attraverso la definizione di un modello di seconda generazione approvato dalle autorità competenti nel 2014. La risoluzione dei rilievi sul modello di seconda generazione ha condotto all’ultima versione del modello, utilizzata a partire dalla segnalazione riferita al 31.12.2015. L’aggiustamento per gli indicatori di rischio è stato oggetto di un fine-tuning, a partire dalla segnalazione riferita al 31.12.2017, al fine di recepire alcune osservazioni contenute nella lettera di ECB di luglio 2016 “follow-up review of AMA 2 findings”. Le società non ancora autorizzate all’utilizzo dei metodi avanzati contribuiscono al requisito patrimoniale consolidato sulla base del metodo standard (TSA) o base (BIA).

Il grado di copertura dei diversi metodi, espresso come peso nell’indicatore rilevante complessivo di Gruppo, è il seguente: AMA 83,58%, TSA 9,50%, BIA 6,91%.

Il perimetro AMA include le principali società del Gruppo in Italia, Germania, Austria, nonché Unicredit Services, UC Ireland e UC Lussemburgo. L’approccio avanzato è inoltre applicato alle principali società dei paesi della CEE inclusi Slovenia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Romania, Croazia, Bulgaria e Ungheria. Le principali società a cui si applica il metodo TSA e BIA sono UC Russia e Yapi Kredi.

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Fonti di rischio operativo Si riporta di seguito la composizione percentuale delle fonti di rischio operativo per tipologia di evento, secondo quanto definito dal Nuovo Accordo di Basilea sul Capitale e recepito dalle Disposizioni di vigilanza per le banche emanate da Banca d’Italia nel dicembre 2013 (Circolare n. 285/2013 e successivi aggiornamenti).

Le classi di riferimento sono le seguenti:

• frode interna: perdite dovute ad attività non autorizzata, frode, appropriazione indebita o violazione di leggi, regolamenti o direttive aziendali che coinvolgano almeno una risorsa interna della banca;

• frode esterna: perdite dovute a frode, appropriazione indebita o violazione di leggi da parte di soggetti esterni alla banca;

• rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro: perdite derivanti da atti non conformi alle leggi o agli accordi in materia di impiego, salute e sicurezza sul lavoro, dal pagamento di risarcimenti a titolo di lesioni personali o da episodi di discriminazione o di mancata applicazione di condizioni paritarie;

• clientela, prodotti e pratiche di business: perdite derivanti da inadempienze relative a obblighi professionali verso clienti ovvero dalla natura o dalle caratteristiche del prodotto o del servizio prestato;

• danni da eventi esterni: perdite derivanti da eventi sterni, quali catastrofi naturali, terrorismo, atti vandalici; • interruzioni dell’operatività e disfunzioni dei sistemi: perdite dovute a interruzioni dell’operatività, a disfunzioni o a

indisponibilità dei sistemi; • esecuzione, consegna e gestione dei processi: perdite dovute a carenze nel perfezionamento delle operazioni o

nella gestione dei processi, nonché perdite dovute alle relazioni con controparti commerciali, venditori e fornitori.

Nel corso del 2018, la principale fonte di manifestazione di rischi operativi è risultata essere la categoria "Clientela, prodotti e pratiche di business" che include le perdite derivanti da inadempienze relative a obblighi professionali verso clienti ovvero dalla natura o dalle caratteristiche del prodotto o del servizio prestato ed eventuali sanzioni per violazioni di normative; all’Interno di tale categoria, l’evento che incide in maniera prevalente è relativo alle potenziali perdite per le investigazioni in corso da parte delle autorità americane per presunte violazioni delle sanzioni statunitensi. La seconda categoria, per ammontare delle manifestazioni delle perdite si riferisce a errori nella esecuzione, consegna e gestione dei processi per carenze nel perfezionamento e gestione delle operazioni. Si sono altresì manifestate, in ordine decrescente di incidenza, perdite dovute a frodi interne e frodi esterne. Rappresentano le categorie di rischio residuali quelle che riguardano guasti dei sistemi IT e danni da eventi esterni ai beni materiali.

Ulteriori informazioni sui rischi operativi sono riportate nella “Bilanci e Relazioni 2018” al 31 dicembre 2018, Parte E - “Sezione 2 - Rischi del consolidato prudenziale” – “2.5 Rischi operativi” – “B. Rischi derivanti da pendenze legali, C. Rischi derivanti da cause giuslavoristiche e D. Rischi derivanti da contenziosi e verifiche di natura tributaria”.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

224AL 31 DICEMBRE 2018

Gestione e mitigazione del rischioLa gestione del rischio utilizza la revisione dei processi, per la riduzione dei rischi rilevati o la gestione delle relative politiche assicurative.

Il Consiglio di Amministrazione di UniCredit S.p.A., nell’ambito delle sue attività di indirizzo, approva strategie di rischio operativo finalizzate ad indicare le aree prioritarie di intervento per la mitigazione dei rischi operativi. Nelle Società controllate, il Comitato Rischi (o altri organi, secondo quanto previsto dalla regolamentazione locale) rivede i rischi rilevati dalle funzioni di Operational Risk, con il supporto delle funzioni interessate, e verifica le iniziative di mitigazione, in coerenza ed applicazione delle strategie di rischio operativo.

Il Gruppo promuove la mitigazione delle perdite potenziali identificando diverse soluzioni finalizzate all’analisi della riduzione del rischio operativo.

Le principali sono le seguenti:

Strategie Nell’ambito del “Risk Appetite Framework”, il Consiglio di Amministrazione di UniCredit S.p.A. ha approvato strategie specifiche per la gestione dei rischi operativi. Le Strategie si applicano a prodotti, servizi, linee di business e processi secondo i seguenti criteri:

• per quanto riguarda il portafoglio in essere, i rischi considerati rilevanti in base alle analisi condotte nell’ambito del framework di rischio operativo (analisi dati di perdita, analisi di scenario ed indicatori di rischio) o i rischi riconducibili a cambiamenti del contesto esterno (ad esempio nuovi regolamenti, nuovi orientamenti giurisprudenziali, eventi occorsi ad altre istituzioni bancarie);

• relativamente al portafoglio prospettico, i rischi emergenti, in base alle analisi delle proposte di budget, derivanti da cambiamenti significativi del modello di business e dei controlli interni.

Le Strategie non si applicano a rischi già mitigati anche se si potrebbero registrare effetti inerziali in termini di flussi di perdite operative (es. “anatocismo”).

Le strategie di rischio operativo sono implementate dalle Società tramite l’azione dei Permanent Workgroup mediante l’individuazione e prioritizzazione delle azioni di mitigazione (ad esempio revisione di processi e sistemi informativi; miglioramenti dei sistemi di controllo interno; attività di formazione; politiche di trasferimento del rischio tramite assicurazione).

Permanent Workgroup La “Global Policy sulle Strategie di Gruppo per la mitigazione dei rischi operativi” e le” Global Operational Instructions Permanent Workgroup” regolano il Permanent WorkGroup (PWG), un gruppo di lavoro costituito nella maggior parte delle Società. E’ composto dalle funzioni di Operational Risk e coinvolge i principali Risk Owners (come Compliance, IT, Business, Accounting, …) con lo scopo di ridurre le perdite operative identificando e implementando le nuove azioni di mitigazione. Le riunioni, che hanno frequenza almeno trimestrale, sono finalizzate alla prioritizzazione del rischio, all’implementazione delle strategie promuovendo le azioni di mitigazione e monitorando la loro attuazione.

Monitoraggio delle principali azioni di mitigazione Le maggiori azioni di mitigazione programmate e/o realizzate dalle Società del Gruppo sono riportate con regolarità a UniCredit S.p.A. sin dal 2011, anche al fine di verificarne la coerenza con le strategie di rischio operativo. A seguito di ogni perdita rilevante, nell’ambito dell’attività MAO (i.e. Mitigation Actions Outlook) ad ogni Società è richiesto di pianificare un’azione di mitigazione correlata. Le azioni di mitigazione connesse alle strategie di ogni società sono raccolte e monitorate dalla Capogruppo.

Monitoraggio dell’ELOR ( perdite attese su ricavi) L’ELOR (perdite attese su ricavi) è un rapporto stimato, per il Gruppo e per le principali Società, mediante un modello statistico basato sulle serie storiche di perdite operative e alcuni fattori forward-looking, a numeratore, e i ricavi a budget, a denominatore. L’ELOR è monitorato trimestralmente sulla base dei dati effettivi di perdite e ricavi. Il confronto tra le soglie stimate all’inizio dell’anno e il valore attuale calcolato ogni trimestre permette un attento monitoraggio da parte della Capogruppo di interventi e reazioni attivate dalle Società per ridurre e prevenire i rischi. Queste analisi sono anche utilizzate per valutare l’impatto delle azioni di mitigazione realizzate nel passato e come base per future strategie e attività di mitigazione nonché per il miglioramento di quelle esistenti. Un approccio strutturato per il monitoraggio delle perdite attese e l’implementazione delle azioni correttive assicura congruenza con gli standard della best practice di riferimento, favorendo l’attribuzione di responsabilità e l’allineamento tra le funzioni di business e quelle deputate al presidio del rischio.

Uso di coperture assicurative per la mitigazione dei rischi La funzione di Operational Risk Management è coinvolta nel processo decisionale per le assicurazioni, fornendo analisi sull’esposizione ai rischi operativi, l’efficacia delle franchigie e dei limiti delle polizze. La funzione informa regolarmente il management sulle tematiche assicurative. Il ruolo della funzione di Operational Risk Management nella gestione delle assicurazioni è definito in una normativa interna dedicata, approvata dal Group Risk & Internal Control Committee (GR&ICC) e dal Group Operational & Reputational Risks Committee(GORRIC). Qualsiasi cambiamento alle strategie assicurative proposto congiuntamente dalle strutture Group Operational and Reputational Risks e Group Insurance Management al GORRIC nell’ambito della sua funzione consultiva e, in caso di parere positivo, è sottoposta al GR&ICC per approvazione.

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I rischi generalmente assicurati nel Gruppo sono quelli sugli asset fisici, frode e responsabilità verso terzi. In base alle classi di rischio definite, il Gruppo ha realizzato dei contratti assicurativi a presidio dei rischi, nelle seguenti forme:

• frodi interne: polizza BBB, nella clausola assicurativa infedeltà dei dipendenti; • frodi esterne: polizza BBB nelle clausole assicurative per perdita valori e trasporto valori, (inclusa la perdita di

proprietà derivante da furto e rapina), contraffazione o alterazione, criminalità informatica; • violazioni informatiche: polizza Cyber, copertura per responsabilità verso terzi in caso di reclamo / azione legale

(inclusi spese legali e costi di notifica alla clientela), costi legati all’interruzione dell’operatività dei sistemi ed alcune iniziative commerciali volte a compensare la clientela danneggiata;

• copertura responsabilità manageriale degli amministratori, spese legali incluse: polizza Directors and Officers Liability (D&O);

• rapporti di impiego e sicurezza: polizza di responsabilità civile con equiparazione dei dipendenti a terzi; • clientela: copertura di responsabilità civile generale verso terzi; • eventi esterni: polizze “property all risks” e informatica “all risks”, a protezione di fabbricati e beni, estese agli eventi

naturali e catastrofali, atti vandalici e terrorismo, polizza Fine Art a protezione degli oggetti d’arte affidati o di proprietà.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT 226

AL 31 DICEMBRE 2018

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di liquidità

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Rischio di liquidità

Il rischio di liquidità identifica l’eventualità che il Gruppo possa trovarsi nella condizione di non riuscire a far fronte agli impegni di pagamento (per cassa o per consegna) attuali e futuri, previsti o imprevisti senza pregiudicare l’operatività quotidiana o la propria condizione finanziaria.

I principi chiave Le liquidity reference banks L’obiettivo del Gruppo è mantenere la liquidità ad un livello che consenta di condurre le principali operazioni in sicurezza, finanziare le proprie attività alle migliori condizioni di tasso in normali circostanze operative e rimanere sempre nella condizione di far fronte agli impegni di pagamento. A tale scopo, il Gruppo si attiene scrupolosamente alle disposizioni normative e regolamentari imposte dalle Banche Centrali e dalle autorità nazionali dei vari paesi in cui opera.

Oltre a soddisfare i requisiti legali e regolamentari locali, la Capogruppo, sotto la supervisione del Group risk Management, ha definito politiche e metriche da adottare a livello di Gruppo, al fine di garantire che la posizione di liquidità di ciascuna società risponda ai requisiti dello stesso.

Per tali ragioni, l’organizzazione del Gruppo è basata su criteri di tipo manageriale, definiti coerentemente con il concetto di liquidity reference bank. Le liquidity reference banks sono società che operano come sub-holding nella gestione della liquidità. Esse:

• intervengono nel processo di gestione e concentrazione dei flussi di liquidità delle varie società che ricadono all’interno del loro perimetro;

• sono responsabili dell’ottimizzazione del processo di funding effettuato nei principali mercati locali e del coordinamento dell’accesso ai mercati di breve e di lungo termine da parte delle società sottostanti appartenenti al loro perimetro;

• infine, sono responsabili, a livello locale, dell’implementazione delle regole sulla liquidità di Gruppo, in conformità con le Linee guida di governance di Gruppo e con le vigenti norme locali.

Un ruolo particolarmente importante è svolto dalla Capogruppo, in qualità di soggetto responsabile della supervisione e del controllo del Gruppo. In tema di liquidità tale ruolo consiste nel guidare, coordinare e controllare tutti gli aspetti riguardanti la liquidità dell’intero Gruppo. La Capogruppo ha la responsabilità di definire il risk appetite di Gruppo e di sub-allocare i limiti, in accordo con le liquidity reference banks e/o le singole società. In particolare, la Capogruppo è responsabile per le seguenti funzioni:

• Definire le strategie per la gestione del rischio di liquidità su tutto il perimetro di Gruppo; • Sviluppare metriche e metodologie per il rischio di liquidità; • Determinare limiti specifici per le esposizioni al rischio di liquidità, in linea con il risk appetite di Gruppo; • Ottimizzare l’allocazione della liquidità fra le varie società, in ottemperanza alla normativa locale e ai limiti alla libera

circolazione dei fondi; • Coordinare l’accesso ai mercati finanziari per la gestione della liquidità; • Definire il piano di finanziamento ordinario e di contingenza per il Gruppo, coordinare e monitorare la sua

realizzazione; • Valutare l’adeguatezza delle riserve di liquidità, sia a livello di singola società, che di Gruppo; • Coordinare le operazioni di rifinanziamento con la Banca Centrale Europea; • Definire e rivedere periodicamente l’ILAAP di Gruppo e approvare i Report ILAAP di Gruppo con cadenza annuale; • Inoltre, la Capogruppo agisce anche come liquidity reference bank per il perimetro Italia.

Il principio di “autosufficienza” Questo tipo di organizzazione favorisce la self-sufficiency del Gruppo accedendo ai mercati locali e globali in modo controllato e coordinato. Coerentemente alle politiche di Gruppo, i surplus di liquidità strutturale generata in un paese possono essere trasferiti alla Capogruppo salvo che non sussistano impedimenti legali. La liquidità disponibile a livello di singolo Paese può essere assoggettata a restrizioni di tipo legale, regolamentare e politico. Il cosiddetto “large exposure regime”, valido in Europa, oltre a norme specifiche valide a livello nazionale come il “German Stock Corporation Act”, sono esempi di vincoli legali alla libera circolazione di fondi nell’ambito di un Gruppo bancario transnazionale40.

Come principio generale, il Large Exposure Regime, implementato a partire dal 31 dicembre 2010, limita le esposizioni interbancarie ad un ammontare massimo pari al 25% del capitale: questa regola si applica anche alle esposizioni infragruppo. Tuttavia, tale direttiva è stata implementata in maniera non uniforme nei vari paesi Europei. In alcuni paesi CEE è valido il limite massimo del 25% del capitale, ma in altri paesi CEE sono presenti regole più stringenti; in Austria, sulla base della normativa nazionale, il limite massimo del 25% del capitale non si applica alle esposizioni verso la società madre, se domiciliata in un paese dell’Area Economica Europea; infine, in Germania l’Autorità di Vigilanza nazionale ha previsto una procedura per un’esenzione dall’obbligo di rispetto del limite previsto dal large exposure regime per le esposizioni infragruppo.

40 Anche le disposizioni di Banca d’Italia, Circolare 285, prevedono che il gruppo debba assicurare il mantenimento nel tempo di riserve adeguate presso tutte le unità, in modo da tenere conto di eventuali vincoli di natura normativa (Parte Prima, Titolo IV, capitolo 6, Sezione III, paragrafo 7).

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT 228

AL 31 DICEMBRE 2018

In assenza di limiti ufficiali validi a livello nazionale, le Autorità di Vigilanza austriaca e tedesca si riservano la facoltà di valutare il livello di esposizione caso per caso. Nell’attuale contesto economico, in alcuni dei Paesi in cui il Gruppo opera, le autorità di vigilanza adottano misure volte a ridurre l’esposizione del proprio sistema bancario nazionale verso altre giurisdizioni con potenziali impatti negativi sulla capacità del Gruppo di finanziare le proprie attività. In tale contesto è previsto nell’ambito della “Liquidity Management & Control Group Policy” un ulteriore principio per migliorare la sana e prudente gestione della liquidità; ogni società, con accesso al mercato deve migliorare la sua autosufficienza dal punto di vista della liquidità, favorendo in questo modo lo sfruttamento dei suoi punti di forza. Inoltre, la normativa di Gruppo prevede che ciascuna società (inclusa la liquidity reference bank) dovrebbe essere autosufficiente dal punto di vista della liquidità sulla sua valuta locale, sia indipendentemente sia facendo leva sulla liquidity reference bank. Questo principio di autosufficienza è riflesso in una specifica “struttura dei limiti”: i limit sono definiti sia a livello di Gruppo sia a livello individuale, con l’obiettivo di evitare/controllare sbilanci importanti tra le società.

Questo tipo di organizzazione garantisce che le società appartenenti al Gruppo siano auto-sufficienti, accedendo ai mercati della liquidità, globali e locali, in maniera controllata e coordinata. In tal modo si rende possibile ottimizzare i) i surplus ed i deficit di liquidità tra le società appartenenti al Gruppo ii) il costo complessivo del funding a livello di Gruppo.

Ruoli e responsabilità Sono state identificate a livello di Gruppo, tre strutture principali per la gestione della liquidità: la competence line del Group risk management, la funzione “Group planning, finance, shareholding and investor relations“, e la funzione “Tesoreria” (inclusa nella business unit “Markets”), ognuna con ruoli e responsabilità differenti. In particolare, le funzioni operative sono proprie di Finanza e Tesoreria, mentre la funzione Risk Management ha responsabilità di controllo e reportistica indipendente rispetto alle funzioni operative (in linea con quanto stabilito dalla vigente normativa di Banca d’Italia).

Più specificamente, la funzione di Group risk management è responsabile per il controllo indipendente del rischio di liquidità, del rischio di tasso e del rischio di cambio a livello di Gruppo e per gli stress test interni e regolamentari. In dettaglio:

• definire le politiche e le metodologie per la misurazione e il controllo del rischio di liquidità, sviluppare, aggiornare e presentare alle funzioni competenti report indipendenti sul rischio (controlli di secondo livello);

• definire le regole e i controlli volti a impostare e a monitorare i limiti in vigore per gestire il rischio di liquidità in linea con la propensione al rischio della banca al fine di monitorare i diversi fattori materiali del rischio di liquidità;

• contribuire alla definizione del risk appetite framework; • valutare e monitorare le tendenze dell’esposizione al rischio di liquidità a livello di Gruppo e di Paese confrontandoli

con i rispettivi limiti e triggers; • verificare la corretta implementazione delle mapping rules concordate; • supervisionare le attività collegate all’esecuzione del Piano di finanziamento ordinario e di emergenza di Gruppo,

nonché il monitoraggio della loro esecuzione; • sviluppare e performare gli stress test per il rischio di liquidità a livello di Gruppo, analizzando il risultato,

delineando nuovi scenari da analizzare e coordinare il piano di azione inerente ai risultati dello stress test; è inoltre responsabile di rivedere periodicamente la struttura degli stress test di liquidità;

• monitorare la regolare attività di reporting sulle metriche di liquidità infragruppo delle singole Società verso e dagli altri membri del Gruppo;

• definire un insieme minimo di standard comuni a livello di reporting, perimetri di applicazione e layout a livello di Gruppo, centralizzando, se necessario, il database con l’obiettivo di consolidare le posizioni di liquidità del Gruppo e produrre il relativo report e l’analisi di rischio;

• monitorare il rischio di liquidità e la produzione periodica dei report relativi al rischio su base consolidata in linea con i principi di Basilea “Principles for effective risk data aggregation and risk reporting”, definire l’insieme di standard comuni in termini di presentazione e comunicazione dei report.

• compiere le attività di validazione interna a livello di Gruppo sui sistemi per la misurazione del rischio di liquidità, sui rispettivi processi, di qualità del dato e delle componenti informatiche per le società rilevanti e sui modelli per il la definizione del prezzo di strumenti finanziari per controllare che questi siano conformi con i requisiti regolamentari e gli standard interni;

• sviluppare e fare il back-testing dei modelli comportamentali per la misurazione del rischio di liquidità; • validare, controllando l’implementazione e rilasciando giudizi indipendenti sui modelli di mappatura del profilo di

liquidità dei cespiti patrimoniali (i.e. stickiness dei depositi, rimborso anticipato, modelli comportamentali, etc.).

La Tesoreria agisce come organo di coordinamento nella gestione dei flussi finanziari infra-gruppo, derivanti dai deficit/surplus di liquidità delle varie società appartenenti al Gruppo, e applica gli appropriati tassi di trasferimento alle transazioni infra-gruppo. Eseguendo tali funzioni, la Tesoreria garantisce un accesso al mercato disciplinato ed efficiente.

Group planning, finance, shareholding and investor relations è responsabile del coordinamento del processo di pianificazione finanziaria a livello di Gruppo, di liquidity reference banks e delle società più rilevanti, al fine di assicurare efficientemente la stabilità e la sostenibilità della struttura finanziaria nel tempo, gestendo la composizione e le scadenze delle attività e delle passività, nel rispetto dei limiti e dei triggers definiti per la liquidità e le metriche di bilancio. È inoltre responsabile per l’esecuzione della strategia di finanziamento a medio lungo termine del Gruppo (incluse le operazioni di cartolarizzazione), per il coordinamento dell’accesso ai mercati nazionali ed internazionali per tutti le liquidity reference banks e le società rilevanti, sfruttando le opportunità dei mercati locali, al fine di ridurre i costi di finanziamento e diversificare le fonti di liquidità.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di liquidità

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Inoltre, tutte le questioni più rilevanti in tema di rischio di liquidità vengono discusse nella commissione GALCO (Group Assets & Liabilities Committee). Le principali responsabilità del GALCO sono:

• intervenire nel processo di definizione di strategie, policy, metodologie e limiti (ove applicabili) per i rischi di liquidità, prezzi di trasferimento, Piano di finanziamento ordinario e di emergenza (funding plan e contingency funding plan), con funzioni consultive e propositive;

• contribuire alla definizione del Risk Appetite, in termini di soglie relative ai rischi di liquidità, tasso d’interesse del banking book, tasso di cambio;

• ottimizzare il profilo di rischio di liquidità del Gruppo, nei limiti definiti; • controllare il rischio di liquidità, inclusa la reportistica periodica destinata all’Autorità di vigilanza; • approvare e validare gli scenari di stress test di liquidità e le relative ipotesi; • approvare la proposta di Internal Liquidity Adequacy Assessment Process (ILAAP) e la reportistica regolamentare

da sottoporre al GR&ICC; • approvare le strategie operative di indirizzo del bilancio e l’applicazione dei prezzi di trasferimento interni per l’Italia.

L’ottimizzazione del rischio di liquidità è perseguita stabilendo limiti specifici per l’attività bancaria standard di trasformazione delle scadenze a breve, medio e lungo termine. Tale processo è implementato nel rispetto delle disposizioni normative e regolamentari di ciascun Paese e delle policy e regole interne delle società del Gruppo tramite modelli di gestione adottati nelle liquidity reference banks.

I modelli sono sottoposti ad analisi condotte dal risk management locale o dalla struttura equivalente con le stesse responsabilità, di concerto con la funzione di risk management del Gruppo al fine di garantire il rispetto delle metriche e degli obiettivi definiti dal liquidity framework del Gruppo. Inoltre, le regole regionali devono essere conformi ai requisiti normativi e regolamentari nazionali.

Sistemi di misurazione e reporting del rischio Tecniche di misurazione del rischio I diversi tipi di rischio di liquidità gestiti dalla banca sono:

• il rischio di liquidità di breve termine si riferisce al rischio di non-conformità tra gli ammontari e/o le scadenze dei flussi di cassa in entrata ed in uscita nel breve termine (inferiore all’anno);

• il rischio di liquidità di mercato è il rischio che la banca possa fronteggiare un cambiamento di prezzo notevole e avverso, generato da fattori esogeni ed endogeni che comportino delle perdite, nella vendita di attivi considerati liquidi. Nel caso peggiore, la banca potrebbe non essere capace di liquidare queste posizioni;

• il rischio di liquidità intra-giornaliero emerge quando un’istituzione finanziaria non può onorare i pagamenti o le obbligazioni di liquidazione in maniera tempestiva sia in condizioni normali sia in condizioni di stress;

• il rischio di liquidità strutturale è definito come l’incapacità della banca di procurarsi, in modo stabile e sostenibile, i fondi necessari per mantenere un rapporto adeguato tra le attività e le passività a medio / lungo termine (oltre l’anno) ad un prezzo ragionevole senza impattare le operazioni giornaliere o la situazione finanziaria della banca. Potrebbe avere un potenziale impatto sul costo del finanziamento (credit spread della banca o di mercato) con conseguenze sui risultati dell’istituzione;

• il rischio di stress o contingenza è legato alle obbligazioni future ed inattese (per esempio l’utilizzo di linee di credito irrevocabili, prelievo di depositi, aumento nelle garanzie prestate) e potrebbe richiedere alla banca un ammontare maggiore di liquidità rispetto a quanto considerato necessario per gestire il business ordinario;

• il rischio di liquidità intra-gruppo ha origine da un’eccessiva esposizione o dipendenza verso / da una controparte del Gruppo;

• il rischio di concentrazione delle passività emerge qualora una banca faccia leva su un numero limitato di fonti di finanziamento, la cui importanza diviene tale che il ritiro di una di esse potrebbe generare problemi di liquidità.

• Il rischio di liquidità in valuta estera, generato dai disallineamenti tra flussi di cassa in entrata ed in uscita attuali o prospettici in valuta estera (rischio di rifinanziamento in valuta estera) o relativi alla distribuzione delle scadenze degli attivi e dei passivi in valuta estera (rischio di mismatch strutturale di valuta).

L’esposizione del Gruppo e delle sue società ad ognuno di questi rischi è misurato associando ad ognuno di essi una metrica o un insieme di metriche. Ogni società del Gruppo è esposta ai rischi sopra indicati in modo differente: per definire il perimetro si gestione e controllo del rischio di liquidità si esegue un’analisi di materialità.

Il rischio di liquidità, per la sua particolare natura, è affrontato tramite tecniche di analisi dei gap, stress test della liquidità e misure complementari (principalmente una serie di indicatori, come: gap prestiti-depositi, liquidity coverage ratio). In particolare, le analisi dei gap sono elaborate entro due orizzonti temporali distinti:

• giornalmente, una metodologia basata sul mismatch degli sbilanci di liquidità controlla il rischio di liquidità di breve termine derivante da scadenze dall’overnight fino a 12 mesi;

• mensilmente, le metriche di gap (ratio) controllano il rischio dal medio al lungo termine (liquidità strutturale) per le scadenze pari all’anno o superiori.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT 230

AL 31 DICEMBRE 2018

Il framework di gestione del rischio di liquidità Il liquidity framework del Gruppo si basa sul Liquidity Risk Mismatch Model, caratterizzato dai seguenti principi fondamentali:

• Gestione del rischio di liquidità sul breve termine (liquidità operativa) che considera gli eventi che avrebbero un impatto sulla posizione di liquidità del Gruppo da un giorno fino ad un anno. L’obiettivo primario è quello di conservare la capacità del Gruppo di far fronte agli impegni di pagamento ordinari e straordinari minimizzandone contestualmente i costi.

• Gestione del rischio di liquidità strutturale (rischio strutturale) che considera gli eventi i quali avrebbero un impatto sulla posizione di liquidità del Gruppo oltre l’anno. L’obiettivo primario è quello di mantenere un adeguato rapporto tra passività a medio/lungo termine e attività a medio/lungo termine, finalizzato ad evitare pressioni sulle fonti di finanziamento, attuali e prospettiche, a breve termine, ottimizzando contestualmente il costo del funding.

• Stress test: il rischio di liquidità è un evento di scarsa probabilità e di forte impatto. Pertanto, le tecniche di stress testing rappresentano un eccellente strumento per valutare le potenziali vulnerabilità del bilancio. La Banca riproduce diversi scenari, spaziando dalla generale crisi di mercato alla crisi idiosincratica e loro combinazioni.

In tale contesto, la Capogruppo considera tutte le attività, passività, posizioni fuori bilancio ed eventi presenti e futuri che generano flussi di cassa certi o potenziali per il Gruppo, proteggendo così le Banche/Società appartenenti allo stesso dai rischi correlati alla trasformazione delle scadenze.

Inoltre, il rischio di liquidità è incluso nel risk appetite framework attraverso una serie di indicatori specifici.

Gestione della liquidità di breve termine L’obiettivo della gestione della liquidità consolidata di breve termine è di garantire che il Gruppo resti nella condizione di far fronte agli impegni di pagamento, previsti o imprevisti, focalizzandosi sulle esposizioni relative ai primi dodici mesi. Le misure standard adottate a tal fine sono:

• gestione dell’accesso ai sistemi di pagamento (gestione della liquidità operativa); • gestione dei pagamenti da effettuare e monitoraggio delle riserve di liquidità e del livello di utilizzo delle stesse

(analisi e gestione attiva della maturity ladder).

Questi principi sono applicabili a livello di Gruppo e a livello di ciascuna liquidity reference bank.

La operative maturity ladder è composta dai flussi di cassa netti (in/outflows) contrattuali che impattano la posizione di liquidità presso le Banche Centrali e il conto Nostro. Si tratta di flussi che impattano direttamente la “core liquidity” della banca, su predefiniti bucket temporali. La operative maturity ladder è composta da:

• Primary gap, è il fabbisogno netto di rifinanziamento wholesale nei diversi bucket temporali; • Counterbalancing capacity, è l’ammontare di titoli non impegnati accettati come garanzia dalle Banche Centrali o

dalle controparti di mercato. L’ammontare di counterbalancing capacity è rappresentata al cosiddetto “liquidity value” (il market value meno l’haircut applicabile);

• Cumulative Gap, è la somma dei componenti precedenti; • Riserva per flussi inattesi, rappresenta aggiustamenti di liquidità della operative maturity ladder per considerare un

buffer the può essere utilizzato dalla Tesoreria per rifinanziare deflussi imprevisti che incidono sulla posizione della Banca Centrale (incluso nei bucket a breve termine). La riserva per flussi inattesi tiene conto della volatilità dei bisogni di finanziamento del portafoglio di attività commerciali, la volatilità delle fonti di finanziamento commerciali, compresi gli effetti potenziali di concentrazione, la variazione di valore della counterbalancing capacity dovuta a cambiamenti dei prezzi di mercato.

La operative maturity ladder è inclusa nel risk appetite framework di Gruppo, con un limite di 0 sul bucket a 3 mesi.

Il Gruppo adotta anche il “cash horizon” come indicatore sintetico dei livelli di rischio relativi alla posizione di liquidità a breve termine. Il cash horizon identifica il numero di giorni al termine dei quali società in esame non è più in grado di onorare le proprie obbligazioni, così come rappresentate nella operative maturity ladder, una volta esaurita la counterbalancing capacity disponibile.

Gestione della liquidità strutturale L’obiettivo della gestione della liquidità strutturale del Gruppo è di limitare le esposizioni al rifinanziamento sulle scadenze superiori all’anno, riducendo così i bisogni di rifinanziamento sul più breve termine. Il mantenimento di un adeguato rapporto tra le attività e le passività di medio/lungo termine mira ad evitare pressioni sulle fonti, attuali e prospettiche, a breve termine.

Le misure standard adottate a tal fine sono: • la distribuzione delle scadenze delle operazioni di finanziamento, per ridurre le fonti di funding meno stabili,

ottimizzando contestualmente il costo della raccolta (gestione integrata della liquidità strategica e della liquidità tattica);

• il finanziamento della crescita tramite attività strategiche di funding, stabilendo le scadenze più appropriate (piano di finanziamento annuale);

• la conciliazione di requisiti di finanziamento a medio-lungo termine con l’esigenza di minimizzare i costi diversificando le fonti, i mercati nazionali, le valute di emissione e gli strumenti impiegati (realizzazione del piano di finanziamento annuale).

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di liquidità

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La metrica principale utilizzata per misurare la posizione a medio lungo termine è il net stable funding ratio, nella versione prescritta da Basilea III. In generale, il net stable funding ratio è calcolato come il rapporto tra passività e attività. Tutte le voci di bilancio sono mappate con riferimento alla loro scadenza contrattuale. Inoltre, ad ognuna della poste è assegnato un peso che riflette, per le passività, il loro grado di stabilità all’interno del bilancio e, per le attività, la porzione che a scadenza è rinnovata dalla banca o che, più in generale, non può essere negoziata sul mercato per reperire un giusto rifornimento di liquidità alla banca. Il limite interno fissato al 101% significa che le passività stabili devono coprire totalmente il fabbisogno di finanziamento generato dalle attività di bilancio.

Una metrica strutturale, dedicata alla misurazione delle necessità di funding generate dall’attività commerciale della banca è il funding gap (versione affinata del rapporto o differenza tra impieghi e raccolta). Esso misura la necessità di finanziamento che la banca ha nel mercato interbancario. L'indicatore, presente nel risk appetite framework, ha l'obiettivo di monitorare e gestire il livello di finanziamento dei crediti netti verso la clientela, proveniente da fonti di finanziamento non ottenute esclusivamente attraverso l'attività di Tesoreria/Finanza.

Liquidità in condizioni di stress Lo Stress test è una tecnica di gestione del rischio impiegata per valutare i potenziali effetti che uno specifico evento e/o movimento, in una serie di variabili finanziarie, esercitano sulla condizione finanziaria di un’istituzione. Trattandosi di uno strumento previsionale, lo stress test della liquidità diagnostica il rischio di liquidità di un’istituzione. In particolare, i risultati degli stress test sono utilizzati per:

• valutare l’adeguatezza dei limiti di liquidità sia in termini quantitativi che qualitativi; • pianificare e attuare operazioni di finanziamento alternative al fine di controbilanciare i deflussi di cassa; • strutturare/modificare il profilo di liquidità degli asset del Gruppo; • fornire supporto allo sviluppo del liquidity contingency plan.

Al fine di eseguire stress test uniformi in tutte le liquidity reference banks, il Gruppo adotta una metodologia centralizzata di Stress testing in base alla quale ogni liquidity reference bank è tenuta a riprodurre lo stesso scenario sotto il coordinamento del Group risk management tramite l’attivazione di procedure locali. Periodicamente, il Gruppo riproduce scenari di liquidità e conduce analisi di sensitività. Queste ultime valutano l’impatto esercitato sulla condizione finanziaria di un’istituzione da un movimento in un particolare fattore di rischio, mentre i test di scenario tendono a considerare le ripercussioni di movimenti simultanei in diversi fattori di rischio, definendo chiaramente un evento di stress ipotetico e consistente. A livello macro, il Gruppo identifica tre diversi tipi di potenziale crisi di liquidità:

• di mercato (sistemica, globale o settoriale): market downturn scenario. Tale scenario consiste in un’improvvisa turbolenza in un mercato monetario e di capitali che potrebbe essere causata dalla chiusura (o dall’accesso limitato) al sistema di mercato/regolamento, da eventi politici critici, crisi regionale, credit crunch, etc.;

• specifica del Gruppo o di parte di esso (idiosincratico): crisi sul nome; il presupposto potrebbe essere il rischio operativo, eventi connessi ad un aumento del rischio reputazionale del Gruppo e ad un declassamento del rating di UniCredit S.p.A. o altre società del Gruppo;

• una combinazione della crisi di mercato e di quella specifica: scenario combinato.

Questi scenari causano una sostanziale riduzione nella raccolta proveniente da clienti rating-sensitive, da investitori di CD/CP e dal mercato interbancario. In aggiunta, è considerato un possibile maggior ricorso alle linee di credito non utilizzate.

Il Combined Scenario prevede un generale contesto negativo del sistema bancario abbinato ad un problema specifico o di mercato riguardante il Gruppo.

Nel corso del 2018 il risultato degli stress test di liquidità del Gruppo nel combined scenario è stato sempre positivo.

In aggiunta allo stress test interno, la banca adotta e monitora anche il liquidity coverage ratio (LCR), la metrica regolamentare di liquidità sotto stress introdotta dal Comitato di Basilea. Questo è il rapporto tra gli attivi liquidi di alta qualità (HQLA) ed i flussi di cassa netti attesi per i prossimi 30 giorni, sotto condizioni di stress. Il rispetto di questo requisito regolamentare è costantemente monitorato impostando, all’interno del risk appetite framework, delle limitazioni interne superiori al livello minimo vincolante di 100%.

Tra i flussi di liquidità in uscita che avvengono in situazioni di stress, la banca monitora con cadenza mensile l'impatto in termini di addizionali garanzie collaterali che la banca dovrebbe fornire in caso di downgrade del suo rating creditizio. A tal fine sono presi in considerazione i rating forniti da tutte le principali agenzie di rating. I controlli sono effettuati a livello di singola società. È effettuata, inoltre, un’attività di reportistica a livello consolidato, per consentire la valutazione dell'impatto a livello di Gruppo. Attenzione particolare è riservata ai veicoli (SPV).

A livello di Gruppo l’ammontare di flussi di cassa in uscita rilevanti dovuti al deterioramento del proprio merito di credito, inclusi tra le componenti del Liquidity Coverage Ratio, è uguale a EUR 5.235 milioni al 31 Dicembre 2018.

Mitigazione del rischio Monitoraggio e reportistica Nel Gruppo la governance di liquidità e il controllo del rischio ad essa relativo sono eseguiti attraverso l’impostazione e il monitoraggio delle restrizioni - gestionali e regolamentari - volte a prevenire potenziali vulnerabilità nella capacità della banca di far fronte ai propri obblighi di flussi di cassa e incorporate in limiti o livelli di warning/trigger.

I limiti a valere sulla liquidità a breve termine sono oggetto di monitoraggio e di reporting su base giornaliera. Gli indici di liquidità strutturale e l’eventuale mancato rispetto dei Limiti sono oggetto di monitoraggio e di reporting su base mensile. Il periodo di sopravvivenza e i risultati dei Liquidity Stress Test sono oggetto di monitoraggio e di reporting su base settimanale.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT 232

AL 31 DICEMBRE 2018

In entrambe le violazioni, di limite o di warning, a livello di Gruppo, la funzione di Risk Management del Gruppo analizza la causa degli eventi, attivando un appropriato processo di escalation e segnalando al comitato competente.

Fattori di mitigazione Il rischio di liquidità è considerato una categoria di rischio rilevante ai fini della determinazione della propensione al rischio del Gruppo. I processi e le pratiche di gestione sono incluse nella “Liquidity management & control group policy”, che definisce i principi che la Capogruppo e le Società devono applicare per coprire e mitigare questo rischio ed i ruoli interpretati dai vari comitati e funzioni. In aggiunta ad avere un liquidity buffer per far fronte a deflussi di cassa inaspettati e stress test solidi, aggiornati periodicamente e condotti di frequente, i principali fattori di mitigazione della liquidità per il Gruppo sono:

• un’accurata pianificazione della liquidità sul breve e medio-lungo termine sottoposta ad un’attività di monitoraggio mensile;

• un’efficiente Contingency Liquidity Policy caratterizzata da un Contingency Action Plan, fattibile e aggiornato, da attuare in caso di crisi;

• un insieme di indicatori di early warning utili ad intercettare potenziali crisi di liquidità, dando così al Gruppo il tempo necessario per ristabilire un solido profilo di liquidità.

Piano di funding Il Funding Plan ricopre un ruolo fondamentale nella gestione generale della liquidità influenzando sia la posizione di breve termine che la posizione strutturale. Il Funding Plan, definito a tutti i livelli (es. di Gruppo, di liquidity reference bank e di società), è sviluppato in coerenza con una analisi sostenibile di utilizzi e fonti sia sulla posizione a breve, sia strutturale. Uno degli obiettivi dell’accesso ai canali di medio-lungo termine è quello di evitare pressioni sulla posizione di liquidità a breve termine. Il funding plan deve essere aggiornato almeno annualmente e deve essere approvato dal Consiglio di Amministrazione. Inoltre, deve essere allineato con il processo di definizione del budget e con il risk appetite framework. La Capogruppo è responsabile per l’accesso al mercato per gli strumenti di capitale di Gruppo.

La Capogruppo coordina l’accesso al mercato da parte delle liquidity reference banks e delle società, mentre le liquidity reference banks coordinano l’accesso delle società che appartengono al proprio perimetro. Ogni società o liquidity reference bank può accedere ai mercati per il finanziamento di medio e lungo temine, in modo da incrementare l’autosufficienza, sfruttare le opportunità di mercato e la specializzazione funzionale, tutelando l’ottimizzazione del costo dei finanziamenti del Gruppo. La funzione di Group planning, finance, shareholding and investor relations è responsabile per la elaborazione del funding plan. La funzione di risk management ha la responsabilità di rilasciare una valutazione indipendente del funding plan.

Contingency liquidity management del Gruppo Le crisi di liquidità sono solitamente caratterizzate da un rapido sviluppo e i segnali che le precedono possono essere di difficile interpretazione, quando non addirittura inesistenti; è quindi importante individuare con chiarezza gli attori, i poteri, le responsabilità, i criteri di comunicazione e la reportistica, al fine di incrementare significativamente la probabilità di superare con successo lo stato di emergenza. Una crisi di liquidità può essere classificata come sistemica (es. evento di crollo complessivo del mercato monetario e di capitali) o specifica (es. specifica della banca) o una combinazione di entrambe.

La capacità di agire tempestivamente è essenziale per ridurre al minimo le conseguenze potenzialmente distruttive di una crisi di liquidità. Le analisi degli stress test rappresenteranno un valido strumento per l’individuazione delle conseguenze attese e la definizione anticipata delle azioni più adeguate per affrontare uno specifico scenario di crisi. In combinazione con gli early warning indicators, il Gruppo può addirittura riuscire ad attenuare gli effetti negativi di liquidità già nelle prime fasi della crisi.

Pertanto è stato definito un modello operativo specifico per situazioni di crisi, che può essere attivato efficacemente, sulla base di una procedura approvata. Per poter agire tempestivamente, è stata predefinita una serie di azioni di mitigazione. A seconda della situazione, alcune di queste azioni possono essere approvate per l’esecuzione.

L’obiettivo del documento di contingency liquidity management di Gruppo è di assicurare l’attuazione tempestiva di interventi efficaci fin dal principio (dalle prime ore) di una crisi di liquidità, attraverso la definizione di linee guida specifiche su attivazione delle fasi, convocazione di meetings, decisioni, azioni e procedure di comunicazione.

Tale scopo è raggiunto attraverso: • una serie di early warning indicators che possono aiutare ad identificare una potenziale crisi emergente di liquidità; • l’attivazione di un modello operativo straordinario e di governo della liquidità, collegato ad indicatori inclusi sia nel

risk Appetite che nel Recovery Plan; • una serie di azioni disponibili in stand-by per mitigare gli effetti negativi sulla liquidità; • una coerente comunicazione interna ed esterna.

Una parte fondamentale della Contingency liquidity management è costituita dal contingency funding plan. Questo piano consiste in un insieme di azioni di gestione potenziali ma concrete da attuare in una fase di crisi. Tali azioni sono dettagliate in termini di strumenti, importi e tempi di esecuzione volti a migliorare la posizione di liquidità della banca durante la fase di crisi. Il contingency funding plan è sviluppato sulla base del Piano di Finanziamento annuale. Il Gruppo e le principali società sono dotate di un sistema di early warning indicators, finalizzato a monitorare su base continuativa le situazioni di stress, le quali possono essere originate dal mercato, dal settore o da eventi idiosincratici. Questi indicatori sono basati su variabili macroeconomiche o di mercato che riflettono l’andamento della politica monetaria delle Banche Centrali, o, ancora, su specifiche metriche interne. Il sistema di early warning indicators aiuta ad intercettare possibili crisi di liquidità o potenziali difficoltà di rifinanziamento del Gruppo, attivando una serie di decisioni prese dal senior management. Per ogni indicatore, si è adottato un sistema “a semaforo”, tale da garantire sufficiente tempo per informare il senior management e mettere in piedi adeguate azioni correttive volte a riportare la liquidità del Gruppo ai livelli ordinari.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di liquidità

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Adeguatezza del Liquidity Risk Management Durante il processo annuale di ILAAP, è richiesto ai dirigenti di più alto livello di dare un giudizio di adeguatezza sulla posizione di liquidità e sulla stabilità delle fonti di finanziamento, all’interno di un documento definito Liquidity Adequacy Statement (LAS). Questo giudizio ha l’obiettivo di mostrare quali sono i principali fattori che hanno influito la posizione di liquidità nel corso dell’anno e di fornire spiegazioni anche sull’evoluzione delle metriche principali usate per indirizzare i differenti aspetti del rischio di liquidità.

I sistemi di misurazione e di limitazioni in essere ha l’obiettivo di assicurare che il Gruppo abbia sempre un buffer o riserva di liquidità che consente di far fronte a pagamenti attesi ed inattesi.

Nel 2018, la liquidità disponibile a livello di Gruppo si è ridotto per effetto delle iniziative che la banca ha posto in essere per assorbire l’eccesso di liquidità, come il basso livello di rinnovo dei prestiti wholesale e l’aumento dei prestiti commerciali che ha superato la crescita della raccolta commerciale. In aggiunta, il calo del valore di mercato della counterbalancing capacity posseduta da UniCredit S.p.A. ha contribuito alla riduzione di liquidità. Questo trend è stato parzialmente invertito alla fine dell’anno quanto la Holding e le altre banche del Gruppo sono tornate sul mercato con emissioni benchmark.

Nell’operatività giornaliera della Tesoreria, la riserva gestionale di liquidità è rappresentata dalla Counterbalancing Capacity (CBC). La Tesoreria di Gruppo, nel suo ruolo di funzione operativa per la gestione della liquidità, è incaricata di monetizzare anche le obbligazioni che fanno parte dei portafogli di negoziazione (Trading books), quando ciò si rende necessario per ripristinare la posizione di liquidità, prevalendo su qualsiasi attività/disposizione già vigente o strategia di gestione del rischio.

Da un punto di vista regolamentare, la riserva di liquidità è rappresentata dall’ammontare di high quality liquid assets (HQLA). Essi rappresentano il numeratore del liquidity coverage ratio (LCR), composto da strumenti che possono essere facilmente e prontamente convertiti in denaro liquido senza perdite significative di valore, anche in periodi di severi shock idiosincratici e di mercato. Questi strumenti devono essere disponibili, ossia liberi da qualsiasi tipo di onere legale, regolamentare, contrattuale che non consenta alla banca di liquidarli, venderli, trasferirli o assegnarli.

L’adeguatezza della riserva sia sotto entrambe le prospettive è monitorata e controllata attraverso le limitazioni imposte sulla operative maturity ladder (gestionale) e l’LCR (regolamentare), come descritto sopra. Nel 2018 l’operative maturity ladder del Gruppo, misurata considerando gli impedimenti al trasferimento della liquidità tra le varie società, è stata costantemente sopra il trigger del Risk Appetite, definito ad un livello che assicura che il Gruppo abbia liquidità sufficiente per sopravvivere ad un periodo di stress.

Allo stesso modo il liquidity coverage ratio è stato sempre al di sopra del trigger (fissato ad un livello superiore rispetto al requisito regolamentare del 100%), confermando che la riserva di liquidità è sufficientemente dimensionata per coprire le ipotesi di stress su base mensile disegnate dai regolatori.

Mentre l’operative maturity ladder e LCR garantiscono che le riserve di liquidità siano adeguate, il rispetto dei limiti sul funding gap e sulle altre metriche di liquidità strutturale assicurano che la banca mantenga un equilibrio appropriato tra attività e passività nel medio-lungo termine (oltre l’anno), prevenendo ulteriore pressione sulla posizione di liquidità di breve periodo.

Nel 2018, sia il funding gap sia il net stable funding ratio sono stati sopra le limitazioni imposte nel risk appetite framework, confermando in questo modo la relativa stabilità delle fonti di finanziamento del Gruppo.

Considerato quanto sopra, alla fine del 2018, la situazione di liquidità del Gruppo è reputata adeguata e l’organizzazione della gestione del rischio di liquidità è condotta in maniera consistente con il risk appetite e la strategia della banca. Per il 2019, il Gruppo ha lanciato diverse iniziative che rafforzeranno ulteriormente l’apparato organizzativo della gestione della liquidità negli aspetti della identificazione, la misurazione ed il monitoraggio dei rischi e la combinazione della prospettiva regolamentare ed economica nella definizione della strategia di liquidità.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT 234

AL 31 DICEMBRE 2018

Rischio di Liquidità:

Coefficiente di copertura della liquidità Il coefficiente di copertura della liquidità (Liquidity Coverage Ratio – “LCR”), introdotto dalla regolamentazione prudenziale di Basilea 3, è un indicatore di breve termine che mira ad assicurare che gli istituti di credito mantengano un buffer di liquidità sufficiente a coprire i deflussi netti di liquidità per un periodo temporale di trenta giorni in caso di grave stress.

Il quadro regolamentare di riferimento è rappresentato da: • per quanto riguarda il requisito da rispettare:

o articolo 412 del CRR “Requisito in materia di copertura della liquidità”; o Regolamento Delegato (UE) 2015/61 del 10 ottobre 2014, che stabilisce le norme che precisano nei particolari

il requisito di copertura della liquidità di cui all'articolo 412, paragrafo 1, del CRR. o Nello specifico, per ciascun anno del periodo transitorio, il requisito che tutte le banche autorizzate in Italia

devono rispettare è pari al 100%. o Regolamento di Esecuzione (UE) 2016/322 della Commissione del 10 febbraio 2016 che stabilisce norme

tecniche di attuazione per quanto riguarda le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza relativamente al requisito di copertura della liquidità in vigore dal 1 ottobre 2016;

• per quanto riguarda gli obblighi di pubblicazione delle informazioni: o articolo 435 del CRR che definisce gli obblighi di pubblicazione delle informazioni per ciascuna categoria di

rischio, inclusi i principali coefficienti (lettera f); o raccomandazione EDTF (“Enhancing the risk disclosures of banks”) n. 4 che richiede la pubblicazione dei

principali coefficienti (tra cui LCR), una volta che le relative norme siano definite; o linee guida di EBA 2017/01, pubblicate nel mese di Marzo 2017 e applicabili a partire dal 31 dicembre 2017,

relative alle informazioni complete in materia di LCR.

La presente informativa viene, pertanto, resa secondo le linee guida di EBA sopra citate.

Il coefficiente di copertura della liquidità è calcolato secondo le disposizioni del Regolamento di Esecuzione (UE) 2016/322 in vigore a partire dal 1 ottobre 2016.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di liquidità

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Tabella EU LIQA sulla gestione del rischio di liquidità

In merito alle informazioni aggiuntive richieste dalle linee guida di EBA su “LCR disclosure to complement the disclosure of liquidity risk management” si prega di far riferimento all’Introduzione sul Rischio di Liquidità.

Template EU LIQ1: LCR disclosure template

Template EU LIQ1: LCR Template sull’informazione qualitativa su LCR, a complemento del “LCR disclosure template”

Il rischio di concentrazione da finanziamento può sorgere quando la banca fa leva su un numero così limitato di fonti di finanziamento tale per cui quest’ultime diventano così rilevanti da causare problemi di liquidità in caso di recesso. Questo tipo di rischio è gestito e controllato nel Gruppo principalmente attraverso l’implementazione e il monitoraggio di metriche – gestionali e regolamentari – finalizzate a prevenire eventuali debolezze nella capacità della banca di assolvere ai suoi obblighi di liquidità; un esempio di metrica è la concentrazione per prodotto e controparti.

Riguardo potenziali “collateral call”, un report mensile è prodotto al fine di misurare l’impatto in termini di collateral addizionale richiesto che la banca potrebbe essere tenuta a fornire a seguito di una retrocessione del suo rating creditizio. Sono prese in considerazione tutte le agenzie di rating rilevanti. Il test è fatto a livello di Legal Entity ma è disponibile anche un report consolidato per analizzare l’impatto sul gruppo. Particolare attenzione è dedicata all’esposizione verso gli Special Purpose Vehicles.

Per quanto concerne il disallineamento della Valuta, si esegue un monitoraggio periodico delle valute rilevanti (passività nella valuta > 5% del totale delle passività) e delle relative attività liquide e deflussi di cassa netti. Fino ad ora solo EUR e USD sono rilevanti a livello di Gruppo. Analisi effettuate sui potenziali disallineamenti di valuta tra attività liquide e i deflussi di cassa netti hanno mostrato che l’eccesso di liquidità in EUR è sufficiente a coprire il gap in USD considerando che la banca può facilmente scambiare la valuta sul mercato FX.

Le metodologie per la qualificazione dei depositi come operativi e la quantificazione dell’importo, connessa alle effettive esigenze operative del cliente, sono state affinate a partire dal 2Q 2018.

31.03.2018 30.06.2018 30.09.2018 31.12.2018 31.03.2018 30.06.2018 30.09.2018 31.12.2018

12 12 12 12 12 12 12 12

1 Totale attività liquide 130.692 128.724 126.275 126.256

2 Depos iti al dettaglio e Depos iti da clienti piccoli busines s, di cui: 243.242 244.087 246.481 247.523 19.061 19.155 19.310 19.339

3 Depositi Operativi 115.125 115.404 117.812 120.475 5.756 5.770 5.891 6.024

4 Depositi non operativi 128.117 128.683 128.668 127.048 13.304 13.385 13.419 13.316

5 Defluss i ris ultanti da operazioni/depositi non garantiti 160.108 160.288 163.951 168.255 66.905 68.129 70.713 73.833

6Depositi operativi (tutte le controparti) e depositi di banche in rete

cooperativa67.661 62.775 58.847 55.691 15.979 14.731 13.792 13.056

7 depositi non operativi (tutte le controparti) 89.739 93.818 100.904 107.809 48.219 49.703 52.720 56.022

8 Debiti non assicurati 2.708 3.695 4.201 4.755 2.708 3.695 4.201 4.755

9Defluss i ris ultanti da operazioni di prestito garantite e da operazioni

correlate ai m ercati finanziari10.777 10.923 11.043 11.201

10 Defluss i aggiuntivi 140.704 136.289 134.239 132.527 47.196 45.698 45.303 45.28911 Deflussi relativi a esposiz ioni in derivati e altri collateral richiesti 30.189 29.108 29.035 29.303 29.824 28.784 28.720 29.024

12 Deflussi relativi a riduz ioni di valore su prodotti di deb ito 1.200 1.466 1.545 1.555 1.200 1.466 1.545 1.555

13 Crediti e linee di liquidità 109.315 105.716 103.659 101.668 16.172 15.448 15.038 14.710

14 Altri deflus si contrattuali 9.597 9.355 8.810 7.875 9.356 9.134 8.615 7.731

15 Altri deflus si contingenti - 1.681 4.177 10.675 - 48 122 408

16 TOTALE DEFLUSSI 153.294 153.086 155.105 157.801

17 Pres titi as sicurati (es.: PCT attivi) 58.937 59.546 58.141 56.702 16.420 16.892 16.983 17.041

18 Defluss i da es posizioni non deteriorate 52.299 48.337 43.382 40.434 40.938 37.195 32.220 28.954

19 Altri affluss i 38.550 39.382 40.515 40.420 27.836 27.116 27.687 27.051

EU-19a

(Differenza tra gli afflus si ponderati totali e i deflus si ponderati totali

derivanti da operazioni in paes i terzi in cui vigono res trizioni al

tras ferimento o che sono denominate in valute non convertibili)

- - - -

EU-19b Affluss i in ecces so da un ente creditizio s pecializzato connes so - - - -

20 TOTALE AFFLUSSI 149.787 147.265 142.039 137.557 85.194 81.203 76.889 73.046

EU-20a Esentato dal massimale degli afflussi - - - - - - - -

EU-20b Soggetto al massimale degli afflussi del 90 % - - - - - - - -

EU-20c Soggetto al massimale degli afflussi del 75 % 132.748 129.703 124.417 120.077 85.194 81.203 76.889 73.046

21 BUFFER DI LIQUIDITA' 130.692 128.724 126.275 126.256

22 TOTALE DEFLUSSI NETTI 68.100 71.883 78.215 84.755

23 LIQUIDITY COVERAGE RATIO (%) 195% 183% 164% 150%

AFFLUSSI

VALORE TOTALE "ADJUSTED"

ATTIVITA' LIQUIDE

DEFLUSSI

Perimetro di rilevazione (consolidato)Totale valore non ponderato Totale valore ponderato

Divisa e unità (Euro milioni)

Tr imestre di riferimento

Numero di r ilevazioni usati nel calcolo della media

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT 236

AL 31 DICEMBRE 2018

Rischio di liquidità: attività vincolate e non vincolate

Attività vincolate e non vincolate (migliaia di €)

Valore contabile

delle attività vincolate

Fair value delle attività

vincolate

Valore contabile

delle attività non

vincolate

Fair value delle attività

non vincolate

010 040 060 090

010 Attività dell'Istituto 208.180.082 638.995.992

030 Titoli di capitale 5.135.285 12.478.544

040 Titoli di debito 76.093.838 78.057.070 82.897.820 82.659.394

050 - di cui: covered bonds 4.120.151 4.155.876 2.125.571 2.122.372

060 - di cui: asset-backed securities 4.149.518 4.363.856 7.845.720 7.889.572

070 - di cui: emessi da Governi 65.315.799 65.941.283 65.737.467 65.449.511

080 - di cui: emessi da imprese finanziarie 10.764.824 11.195.430 16.883.019 16.638.470

090 - di cui: emessi da imprese non

finanziarie 1.361.686 1.362.689 2.050.475 2.249.977

120 Altre attività 126.950.959 543.619.628

121 - di cui: Finanziamenti diversi da finanziamenti a vista

119.990.553 419.947.513

L’evoluzione nel tempo della quota di attività impegnate è rimasta stabile negli anni 2016 e 2017, altresì confermata in tutti i trimestri del 2018. Tra le fonti di impegno i Pronti Contro Termine, le Obbligazioni Bancarie Garantite e i finanziamenti presso la BCE (operazioni di TLTRO) sono le passività più significative. Le attività vincolate si riferiscono principalmente ad UniCredit Spa, UniCredit Bank AG, UniCredit Bank Austria AG e UniCredit Ireland. Relativamente alle attività non vincolate, la voce preponderante è riferibile a “Altre attività” (pari all’85%). Nell’ambito delle “Altre attività”, la quota di “Finanziamenti diversi da finanziamenti a vista”, verosimilmente vincolabili nel corso normale dell’attività, si attesta al 66% del totale del valore contabile delle attività non vincolate.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di liquidità

237

Garanzie ricevute (migliaia di €)

Fair value delle garanzie vincolate ricevute o titoli

di debito emessi

Non vincolate

Fair value delle garanzie ricevute o dei titoli di

debito emessi disponibili all' impegno

010 040

130 Garanzie ricevute dall'Istituto 62.741.277 49.285.751

140 Finanziamenti a vista - -

150 Titoli di capitale 2.097.856 5.897.841

160 Titoli di debito 59.937.586 43.226.368

170 - di cui covered bonds 6.060.505 4.874.724

180 - di cui: asset-backed securities 829.815 3.434.327

190 - di cui: emessi da Governi 52.622.113 30.418.308

200 - di cui: emessi da imprese finanziarie 7.500.485 10.668.158

210 - di cui: emessi da imprese non finanziarie 3.208 916.195

220 Finanziamenti diversi da finanziamenti a vista - 70

230 Altre garanzie ricevute 705.835 161.472

240 Titoli di debito emessi diverse da obbligazioni

proprie garantite o titoli ABS 551.591 23.067.632

241 Covered bonds e asset-backed securities emessi e

non impegnati 8.308.467

250 TOTALE ATTIVI, COLLATERAL RICEVUTI E TITOLI

DI DEBITO EMESSI 271.472.949

Relativamente al collaterale ricevuto, la quota mediana che risulta impegnata si attesta al 56%, principalmente riferibile a Titoli di Debito ricevuti come collaterale in Pronti Contro Termine e operazioni simili in cui sono poi riutilizzati.

Passività associate alle attività impegnate/garanzie ricevute (migliaia di €)

Passività finanziarie,

passività potenziali e titoli in prestito

associati ad attività vincolate

Attività, garanzie ricevute e propri

titoli di debito emessi vincolati

diversi da obbligazioni

bancarie garantite e titoli abs

010 030

010 Valore contabile delle passività finanziarie associate 192.730.030 271.472.949

040 - di cui: Depositi 148.895.753 165.740.708

Il rapporto tra le “Attività, garanzie ricevute e propri titoli di debito emessi vincolati diversi da Obbligazioni Bancarie Garantite e titoli ABS” e le relative “Passività finanziarie, passività potenziali e titoli in prestito associati ad attività vincolate” è pari al 141%, che deriva principalmente dalle clausole di overcollateralisation per Pronti Contro Termine e Obbligazioni Bancarie Garantite emesse.

Nota relative alle tabelle precedenti: In termini di mediana, la percentuale delle attività impegnate rispetto al totale risulta essere pari al 25%, principalmente riferibile a Impieghi a tempo e Titoli di Debito.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT 238

AL 31 DICEMBRE 2018

Rischio di liquidità: Riserve di liquidità e strategie di raccolta

Riserve di Liquidità

Il principale strumento attraverso il quale il Gruppo fa fronte ai propri fabbisogni di liquidità è il “Piano di Finanziamento”, definito per 2018 a livello di Gruppo, di Liquidity Reference Bank e Società. Il “Piano di Finanziamento” comprende l’insieme degli strumenti di finanziamento a medio lungo termine da emettere al fine di coprire il fabbisogno di finanziamento derivante dall’evoluzione degli utilizzi di liquidità e delle relative fonti (tra cui la crescita commerciale generata dalle funzioni aziendali), evitando la pressione sulla posizione interbancaria a breve termine.

La funzione di Finanza di Capogruppo è responsabile dell’esecuzione del piano strategico di finanziamento a medio e lungo termine a livello di Gruppo (comprese le operazioni di cartolarizzazione), coordinando l’accesso ai mercati nazionali e internazionali dei capitali per tutte le Liquidity Reference Bank, sfruttando le opportunità offerte dal mercato locale al fine di ridurre il costo di finanziamento e diversificarne le fonti.

La Tesoreria di Capogruppo è responsabile per la stabilità finanziaria e la solvibilità del Gruppo. Il suo obiettivo primario è adempiere agli obblighi di pagamento ordinari e straordinari nel breve termine, gestire il rischio di liquidità generata da eventuali squilibri nella struttura finanziaria del Gruppo, nonché il rischio di regolamento, quello di tasso e di cambio. Essa ha l’accesso ai mercati monetari e coordina le funzioni di tesoreria presenti nelle filiali internazionali della Capogruppo e delle Liquidity Reference Bank, anche ai fini di operazioni di rifinanziamento presso la Banca Centrale Europea. Inoltre la Tesoreria di Capogruppo agisce come unica parte nella gestione dei flussi finanziari infragruppo legati a esigenze nette o surplus di liquidità generati nelle società del Gruppo.

Al fine di evitare che una temporanea carenza di liquidità o altri eventi inattesi portino a gravi conseguenze, il Gruppo mantiene costantemente una riserva di liquidità, vale a dire un opportuno buffer rappresentato da cassa, o altri strumenti altamente liquidi, in relazione all’ammontare delle passività ed ai risultati degli stress test. In base alla versione aggiornata della Policy di Gruppo sul “Contingency Liquidity Management”, in caso si renda necessario ripristinare la posizione di liquidità, la Tesoreria di Gruppo, nel suo ruolo di funzione operativa di gestione della liquidità, è autorizzata a monetizzare i titoli appartenenti al trading ed al banking book, a prescindere dalle strategie di business o di gestione del rischio in essere, in linea con quanto previsto dall’Articolo 8 (3 (b)) dell’Atto Delegato del 10.10.2014 per i requisiti di copertura della liquidità per gli istituti di credito.

Mantenendo le riserve di cassa in strumenti monetari, richieste inattese di cassa possono essere fronteggiate evitando l’immediata vendita di titoli meno liquidi che, nella maggior parte dei casi, non rappresenta una soluzione ottimale per l’attività della banca. Come riportato nella tabella sottostante, il Gruppo Unicredit possedeva 143,4 miliardi di Euro di risorse di liquidità aggregata al 31 Dicembre 2018, che rappresentavano circa il 16,5% dell’attivo totale di bilancio.

Le riserve di liquidità più significative ammontavano a 89,7 miliardi di Euro (63% delle risorse di liquidità totali) di obbligazioni senior libere da vincoli, eleggibili presso la Banca Centrale, delle quali 86,8 miliardi di Euro sono nella forma di obbligazioni emesse o garantite da stati sovrani, quasi-sovrani o istituzioni multinazionali. Una larga porzione del sovra citato portafoglio di titoli sovrani consiste principalmente in titoli emessi dalla Repubblica Italiana, dal Regno di Spagna e dalla Banca Centrale della Repubblica Ceca. Queste obbligazioni sono altamente liquide e si ritiene che anche in condizioni di stress possano fornire rapidamente cassa sia tramite operazione di finanziamento pronti contro termine che con vendite dirette.

In aggiunta, in questo buffer di liquidità, il Gruppo mantiene un portafoglio di obbligazioni altamente liquide non sovrane emesse da istituzioni finanziarie con un alto merito creditizio, sia senior che covered, da aziende non-finanziarie e da società del settore pubblico. Questa categoria cumulativamente ammonta a quasi 17 miliardi di Euro ed è eleggibile per rifinanziamento presso la Banca Centrale Europea.

La categoria finale nel liquidity buffer di Gruppo è rappresentata da Covered Bonds e Asset Back Securities trattenuti in portafoglio. Rappresentano 1,6 miliardi di Euro di controvalore in Counterbalancing Capacity, in quanto anche essi sono eleggibili presso la Banca Centrale Europea per operazioni di rifinanziamento.

La cassa ammonta a 38 miliardi di Euro, parte della quale è vincolata ad essere mantenuta presso le Banche Centrali. 9,1 miliardi di Euro di questo ammontare sono nella forma di riserve obbligatorie.

La maggior parte della riserva della liquidità è in Italia (40,5% del totale). La liquidità disponibile in ciascun Paese può essere trasferita ad altre società all’interno del perimetro del Gruppo. I trasferimenti di liquidità intra-gruppo sono soggetti ad una serie di limiti legali, regolamentari e politici (per ulteriori dettagli, si prega di far riferimento alla precedente sezione “Rischio di Liquidità”). Queste limitazioni sono marginali nel caso di prestiti verso le controllate all’interno dello stesso Paese; diventano più stringenti nel caso di prestiti verso le controllate estere; ed ulteriormente più stringenti nel caso di prestiti verso controllanti estere.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di liquidità

239

In riferimento alle grandezze esposte, le Entità appartenenti al Gruppo KOC Finansal Hizmetler - consolidate proporzionalmente nel perimetro regolamentare - sono incluse attraverso il consolidamento integrale.

(migliaia di €)

Liquidità

(Va lore di mercato con applicazione degli

haircut da lla Banca Centra le)

INSTRUMENT TYPE AMOUNT % ON TOTAL AMOUNT % ON TOTAL AMOUNT % ON TOTAL AMOUNT % ON TOTAL AMOUNT % ON TOTAL

Cas sa e dis ponibilità pre ss o Banche Centrali 37.965.146 26,48% 7.767.751 13,38% 14.090.356 44,94% 5.231.279 33,74% 10.875.760 28,28%

di cui Riserva Obbligatoria 9.097.725 6,34% 1.952.005 3,36% 1.190.852 3,80% 536.834 3,46% 5.418.034 14,09%

Obbligazioni se nior non vincolate e d ammissibili pres so

la Banca Centrale89.733.632 62,58% 47.295.578 81,44% 8.962.817 28,59% 9.575.933 61,76% 23.899.304 62,13%

di cui, emesse o garantite da Stati Sovrani, Banche Centrali o

Banche Multi laterali di Sviluppo86.834.031 60,55% 46.025.771 79,25% 8.075.149 25,76% 9.486.423 61,18% 23.246.687 60,44%

di cui, emesse o garantite da Comuni o altri enti del settore

pubblico167.662 0,12% 13.927 0,02% 153.735 0,49% - 0,00% - 0,00%

di cui, emesse da istituti finanziari escluse le obb ligazioni

garantite2.124.328 1,48% 1.247.749 2,15% 596.517 1,90% 56.167 0,36% 223.896 0,58%

di cui, emesse da istituzioni non finanziarie 607.611 0,42% 8.131 0,01% 137.416 0,44% 33.343 0,22% 428.721 1,11%

Covered Bonds ammis sibili pres so la Banca Centrale 9.208.761 6,42% 2.700.199 4,65% 4.231.980 13,50% 698.963 4,51% 1.577.619 4,10%

di cui, emessi da altre banche o istituti finanziari 7.593.463 5,30% 2.602.184 4,48% 4.200.821 13,40% 613.417 3,96% 177.040 0,46%

di cui, ri lasc iati dalla b anca medesima o relative strutture

(Covered Bond trattenuti nel portafoglio)1.615.298 1,13% 98.015 0,17% 31.158 0,10% 85.546 0,55% 1.400.579 3,64%

ABS ammis sibili pres so la Banca Centrale 4.380.343 3,05% 312.809 0,54% 4.067.534 12,97% - 0,00% - 0,00%

di cui, emessi da altre banche o istituti finanziari 4.379.623 3,05% 312.089 0,54% 4.067.534 12,97% - 0,00% - 0,00%

di cui, ri lasc iati dalla b anca medesima o relative strutture

(auto cartolarizzazioni)720 0,00% 720 0,00% - 0,00% - 0,00% - 0,00%

Altre attività ammis sibili press o la Banca Centrale 2.110.955 1,47% - 0,00% - 0,00% - 0,00% 2.110.955 5,49%

TOTAL 143.398.836 58.076.337 31.352.687 15.506.175 38.463.638

UniCredit Group Ita lia Germania Austria CEE

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT 240

AL 31 DICEMBRE 2018

Strategie di raccolta

Raccolta a breve termine Il secondo semestre del 2018 è stato caratterizzato da grande prudenza e attenzione degli investitori verso l’Italia a seguito delle tensioni politiche interne e della complicata trattativa con l’Unione Europea sul deficit di bilancio che hanno preoccupato i mercati. Solo verso la fine dell’anno, una volta raggiunto un accordo con l’UE, gli investitori sono sembrati rassicurati e più fiduciosi verso il nostro paese. Di conseguenza abbiamo registrato, nel semestre in oggetto, una riduzione della raccolta a breve termine in essere, soprattutto a causa di alcune scadenze di investimenti che non sono state rinnovati. In compenso, anche se per importi complessivamente minori, abbiamo avuto un significativo aumento di depositi collocati presso il nostro Istituto da alcune nuove controparti, anche se solo sulle scadenze più brevi (sino a due-tre mesi).

Per ciò che riguarda l’attività di Pronti Contro Termine, durante il secondo semestre del 2018, le condizioni di liquidità si sono mantenute favorevoli sia in termini di volumi scambiati che di spread denaro-lettera. Tale stabilità è riscontrabile nel tasso EONIA e nell’eccesso di liquidità rispettivamente in consolidamento al di sotto dei -36 punti base e attorno a 1.850 miliardi. Nel secondo semestre del 2018 la graduale diminuzione dello spread sui titoli governativi italiani ha generato una normalizzazione delle condizioni sul mercato Pronti Contro Termine italiano con una convergenza dei tassi special verso la curva ‘General Collateral’ ed un appiattimento della curva PCT fino all’anno con il tasso Overnight a -40 punti base e quello a 1 anno a -34 punti base.

Come per gli ultimi anni, in corrispondenza del fine anno i principali titoli governativi sono stati interessati da una certa pressione dovuta alla necessità di alcune controparti di reperire titoli ‘special’. Tale pressione è stata comunque minore rispetto agli anni precedenti grazie al fatto che tali banche hanno anticipato l’attività di ricopertura.

Raccolta a medio/lungo termine Il Piano Finanziario di Gruppo è stato realizzato attraverso strumenti finanziari con strutture e scadenze diversificate, in modo da ridurre il rischio di concentrazione sulle scadenze ed equilibrare quelle degli strumenti esistenti, mantenendo un livello di diversificazione adeguato. Tale approccio permette al Gruppo di mantenere un elevato livello di liquidità, nel rispetto dei vari requisiti normativi previsti.

Le fonti di finanziamento più stabili sono rappresentate da depositi da clientela e da banche, da emissioni senior e capitale, con i depositi da clientela che rappresentano quasi il 70% della raccolta a fine 2018.

Nel corso dell’anno il Gruppo ha realizzato raccolta a medio/lungo termine per circa 17,2 miliardi di Euro.

In termini di raccolta senior, il Gruppo utilizza solitamente strumenti differenti per accedere ai mercati, beneficiando della possibilità di emettere attraverso differenti entità e del positivo riconoscimento da parte degli investitori istituzionali con i quali esiste una relazione ormai consolidata.

In gennaio 2018 UniCredit SpA ha collocato con successo un bond Senior Non-Preferred a 5 anni per un importo pari a 1,5 miliardi di Euro, destinato ad investitori istituzionali. Questo bond rappresenta la prima transazione in Italia a seguito dell’introduzione dei titoli di debito Senior Non-Preferred (strumenti di debito chirografario di secondo livello), approvata dalla legge di Bilancio 2018 del Governo Italiano.

Nel mese di Novembre 2018 UniCredit SpA ha collocato con successo un bond Senior Non-Preferred a 5 anni per un importo pari a 3 miliardi di Dollari nell'ambito del suo ‘US Global MTN Program’, destinato a un primario investitore istituzionale. Quest’emissione ha rappresentato il debutto sul mercato americano in formato Senior Non-Preferred, riconfermando la capacità di UniCredit SpA di accedere al mercato anche in condizioni di elevata volatilità.

Inoltre nel mese di Marzo 2018 Yapi Kredi ha emesso sul mercato istituzionale un titolo senior con scadenza a 5 anni per un importo totale di 500 milioni di Dollari, mentre altre banche del Gruppo sono state attive anche nel mercato dei “Private Placement” e della distribuzione ad investitori locali, attraendo domanda addizionale sia attraverso prodotti strutturati che prodotti “plain vanilla”.

Anche l’emissione di titoli collateralizzati ha avuto un ruolo importante all’interno del piano di raccolta, rappresentando una delle fonti più efficienti in termine di costi. Il Gruppo ha potuto infatti contare su una vasta riserva di collaterale che le hanno consentito di attrarre un considerevole volume di raccolta diretta da enti e agenzie sovranazionali in diverse aree geografiche.

Infine, sono state effettuate numerose emissioni di “Covered Bonds” in formato “Private Placement”, contribuendo a ridurre ulteriormente i costi relativi alla raccolta.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Rischio di liquidità

241

In riferimento alle grandezze esposte, le Entità appartenenti al Gruppo KOC Finansal Hizmetler - consolidate proporzionalmente nel perimetro regolamentare - sono incluse attraverso il consolidamento integrale.

Composizione delle passività per scadenza (migliaia di €)

STRUMENTO IMPORTO % SUL TOTALE 1m 3m 6m 9m 1y 2y Over

Debiti verso banche 134.078.522 17,99% 35.237.555 13.743.513 5.431.218 4.515.478 2.521.304 30.941.993 41.687.462

di cui garantiti 30.517.136 4,09% 14.804.812 10.969.158 1.174.138 2.002.340 1.316.690 249.997 -

Debiti verso clientela 518.178.397 69,52% 445.640.566 37.474.440 9.656.437 4.848.128 5.977.515 7.152.632 7.428.679

di cui garantiti 58.917.323 7,90% 49.118.644 7.399.163 1.133.617 587.753 677.801 - 345

Subordinati 11.262.380 1,51% - 101.384 309.000 - 415.871 4.122.590 6.313.534

o/w Retail 3.052.780 0,41% - 101.384 - - 22.340 2.765.307 163.749

Senior non garantiti 43.496.809 5,84% 1.930.301 884.992 2.427.580 577.805 2.314.701 4.476.578 30.884.852

o/w Retail 9.195.635 1,23% 194.519 93.285 247.866 202.176 258.359 831.614 7.367.816

CD/CP 4.929.774 0,66% 1.639.456 1.875.756 204.203 105.010 1.002.301 103.048 -

o/w Retail 111.157 0,01% 7.125 - 8.044 - - 95.988 -

Covered Bond 33.077.614 4,44% 10.787 1.158.794 622.223 47.223 1.036.218 5.142.163 25.060.207

Cartolarizzazioni 374.398 0,05% - - - - - - 374.398

Altre - 0,00% - - - - - - -

TOTALE 745.397.894 484.458.666 55.238.878 18.650.660 10.093.644 13.267.910 51.939.003 111.749.132

Composizione delle passività per divisa (migliaia di €)

STRUMENTO IMPORTO % SUL TOTALE EUR USD GBP CHF JPY Other

Debiti verso banche 134.078.522 17,99% 115.226.994 13.199.143 816.055 42.959 39.003 4.754.368

di cui garantiti 30.517.136 4,09% 28.731.140 1.726.332 - - - 59.664

Debiti verso clientela 518.178.397 69,52% 430.374.367 33.322.772 1.408.000 639.842 98.015 52.335.400

di cui garantiti 58.917.323 7,90% 58.717.316 199.960 46 - - -

Subordinati 11.262.380 1,51% 8.975.078 2.229.139 - - 58.164 -

o/w Retail 3.052.780 0,41% 3.052.780 - - - - -

Senior non garantiti 43.496.809 5,84% 32.261.059 9.710.141 7.213 144.726 39.730 1.333.941

o/w Retail 9.195.635 1,23% 8.975.786 119.816 - - - 100.034

CD/CP 4.929.774 0,66% 4.835.356 87.934 - - - 6.485

o/w Retail 111.157 0,01% 111.157 - - - - -

Covered Bond 33.077.614 4,44% 32.321.276 - - - - 756.338

Cartolarizzazioni 374.398 0,05% - 374.398 - - - -

Altre - 0,00% - - - - - -

TOTALE 745.397.894 623.994.129 58.923.527 2.231.267 827.528 234.912 59.186.531

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT 242

AL 31 DICEMBRE 2018

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Leva finanziaria

243

Leva finanziaria

La regolamentazione prudenziale di Basilea 3 (BCBS) ha introdotto l’obbligo di calcolo, di segnalazione e di pubblicazione di un coefficiente di leva finanziaria (Leverage Ratio) che rappresenta un requisito regolamentare supplementare rispetto agli indicatori risk based.

L’indice di leva finanziaria persegue i seguenti obiettivi: • contenere l’accumulo di leva finanziaria nel settore bancario; • rafforzare i requisiti patrimoniali con una misura integrativa semplice e non basata sul rischio.

Il suddetto coefficiente è calcolato secondo le regole sancite dal “Regolamento Delegato (UE) 2015/62 della Commissione del 10 ottobre 2014 che modifica il regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda il coefficiente di leva finanziaria”.

Il regolamento sopra menzionato emenda l’articolo 429 del CRR, recependo le prescrizioni del Comitato di Basilea che nel Gennaio 2014 ha emesso il “Basel III leverage ratio framework and disclosure requirement41”.

La calibrazione definitiva, ed eventuali ulteriori adeguamenti alla definizione dell’indice di leva finanziaria, è in corso di analisi presso il Parlamento Europeo con l’obiettivo di trasformare lo stesso in requisito minimo nell’ambito del primo pilastro. Durante il periodo transitorio il Comitato di Basilea testerà un requisito minimo del 3%.

La presente informativa viene resa, altresì, secondo quanto stabilito dal “Regolamento di Esecuzione (UE) 2016/200 della Commissione del 15 febbraio 2016 che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda l'informativa sul coefficiente di leva finanziaria degli enti ai sensi del Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio.”

Contenuti

L’articolo 429 del CRR definisce il coefficiente di leva finanziaria come il capitale della Banca diviso per l'esposizione complessiva della stessa, ed è espresso in percentuale tra:

• il Capitale di classe 1; • l'esposizione totale, calcolata come somma dei valori dell'esposizione di tutte le attività ed elementi fuori bilancio

non dedotti dal Capitale di Classe 1.

L’esposizione totale include (gli articoli citati fanno riferimento al CRR):

• Derivati - valorizzati secondo il metodo Current Exposure Method di cui all’articolo 274 o in alternativa con il metodo dell’Original Exposure Method di cui all’articolo 295; se soddisfatte determinate condizioni stabilite dall’Atto Delegato, possono essere esclusi dall’esposizione in margini di variazione. I derivati su crediti venduti sono misurati all’importo nozionale lordo in aggiunta al valore equo, ma con possibilità di dedurre dall’importo nozionale le perdite di conto economico rilevate sul valore equo. Nel rispetto di criteri rigorosi è altresì autorizzata la compensazione dei nozionali relativi a derivati creditizi di vendita con acquisto di protezione.

• Security Financing Transactions (SFT42) – la cui esposizione è misurata da due componenti, ossia il rischio di controparte, pari all’esposizione al netto della garanzia (e senza considerare l’effetto volatilità), ed il valore contabile dell‘operazione; se soddisfatte determinate condizioni stabilite dall’Atto Delegato, è possibile determinare su base netta il valore dell'esposizione per cassa in SFT.

• Esposizioni Fuori Bilancio - valorizzate, secondo quanto disposto dall’art. 111, al nominale, ma a lordo delle rettifiche di valore su crediti specifiche e con l’applicazione dei fattori di conversione creditizia previsti dalla metodologia standard per il calcolo degli RWA.

• Altre Attività – valorizzate, secondo quanto disposto dall’art. 111, al valore contabile rimanente dopo l'applicazione delle rettifiche di valore su crediti specifiche, delle rettifiche di valore supplementari e di altre riduzioni dei fondi propri relative all'elemento dell'attivo; se soddisfatte determinate condizioni stabilite dall’atto delegato, possono essere esclusi dall’esposizione i margini di variazione versati a fronte di operazioni in derivati.

Le grandezze esposte sono relative all’indice di leva finanziaria secondo le disposizioni transitorie.

41 Cfr “Basel III leverage ratio framework and disclosure requirements” http://www.bis.org/publ/bcbs270.htm. 42 Operazioni di finanziamento tramite titoli, ovvero operazioni di vendita con patto di riacquisto, operazioni di concessione o di assunzione di titoli o di merci in prestito e operazioni di marginazione.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT 244

AL 31 DICEMBRE 2018

Informativa quantitativa

La tabella che segue mostra l’indicatore di leva finanziaria al 31 Dicembre 2018 e l’apertura dell’esposizione totale nelle principali categorie, secondo quanto disposto dagli articoli 451(1)(a), 451(1)(b) e 451(1)(c).

Tavola LRCom - Informativa armonizzata sul coefficiente di leva finanziar ia (migliaia di €)

31.12.2018 31.12.2017

1 Elementi in bilancio (esclusi derivati, SFT e attività fiduciarie ma comprese le garanzie reali) 749.131.345 766.867.910

2 (Importi delle attività dedotte nella determinazione del capitale di classe 1) (4.128.285) (4.139.148)

3Totale Esposizioni in bilancio (escludendo der ivati ed SFT ma includendo i margini di

variazione per cassa) (somma delle righe 1 e 2)745.003.060 762.728.762

4Costo di sostituzione associato a tutte le operazioni su derivati (al netto del margini di variazione in

contante ammissibile)14.467.188 14.277.843

5Maggiorazione per le potenziali esposizioni future associate a tutte le operazioni su derivati (metodo del

valore di mercato)18.226.796 19.050.371

UE-5a Esposizione calcolata in base al metodo dell'esposizione originaria - -

6Lordizzazione delle garanzie reali fornite su derivati se dedotte dalle attività in bilancio in base alla disciplina

contabile applicabile - -

7 (Deduzione dei crediti per margini di variazione in contante fornito in operazioni su derivati) (7.995.508) (4.536.127)

8 (Componente CCP esentata delle esposizioni da negoziazione compensate per conto del cliente) - -

9 Importo nozionale ef fettivo rettif icato dei derivati su crediti venduti 14.264.297 19.326.742

10(Compensazione nozionali eff ettive rettif icate e deduzione delle maggiorazioni per i derivati su crediti

venduti)(11.775.324) (15.199.740)

11 Totale esposizione su der ivati (somma delle righe da 4 a 10) 27.187.449 32.919.089

12Attività SFT lorde (senza rilevamento della compensazione) previa rettifica per le operazioni contabilizzate

come vendita76.167.329 62.637.487

13 (Importi compensati r isultanti dai debiti e crediti in contante delle attività SFT lorde) (4.487.942) (12.970.388)

14 Esposizione al r ischio di controparte per le attività SFT 13.680.224 6.438.407

UE-14aDeroga per SFT: esposizione al rischio di controparte ai sensi dell'articolo 429ter, paragrafo 4, e

dell'articolo 222 del regolamento (UE) n. 575/2013- -

15 Esposizioni su operazioni effettuate come agente - -

UE-15a (Componente CCP esentata delle esposizioni su SFT compensate per conto del cliente) - -

16Totale Esposizioni su operazioni di finanziamento tramite titoli (somma delle righe da 12 a

15a)85.359.611 56.105.506

17 Importo nozionale lordo delle esposizioni fuori bilancio 356.653.540 321.912.513

18 (Rettifica per conversione in importi equivalenti di credito) (216.759.057) (218.769.779)

19 Totale altre Esposizioni fuor i bilancio (somma delle righe da 17 a 18) 139.894.483 103.142.734

UE-19a(Esposizioni infragruppo (su base individuale) esentate a norma dell'articolo 429, paragraf o 7, del

regolamento (UE) n. 575/2013) ( in e fuori bilancio))- -

UE-19b(Esposizioni esentate a norma dell'articolo 429, paragraf o 14, del regolamento (UE) n. 575/2013) (in e fuori

bilancio))- -

20 Capitale di Classe 1 50.487.912 54.703.006

21Misura dell'esposizione complessiva del coefficiente di leva finanziar ia (somma delle r ighe 3,

11, 16, 19, EU-19a ed EU-19b)997.444.603 954.896.091

22 Coefficiente di leva finanziar ia 5,06% 5,73%

UE-23 Scelta delle disposizioni transitorie per la definizione della misura del capitale Transitional Transitional

UE-24Importo degli elementi f iduciari eliminati ai sensi dell'articolo 429, paragraf o 13, del regolamento (UE) n.

575/2013)- -

Coefficiente di leva finanziar ia

Scelta delle disposizioni transitorie e importo degli e lementi fiduciari eliminati

Esposizioni in bilancio (esclusi derivati e SFT)

Esposizioni su der ivati

Esposizioni su operazioni di finanziamento tramite titoli

Altre Esposizioni fuori bilancio

Esposizioni esentate a norma dell'ar ticolo 429, paragrafi 7 e 14, del regolamento (UE) n. 575/2013 (in e fuori bilancio)

Capitale e misura dell'esposizione complessiva

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Leva finanziaria

245

La tabella che segue fornisce la riconciliazione tra l’esposizione totale (denominatore dell’indicatore) ed i valori di bilancio, secondo quanto disposto dall’articolo 451(1)(b) del CRR.

Note: La voce 7 "Altre rettifiche" include:

• deduzioni dal Capitale di Classe 1 relative ad attivi di bilancio (regime transitorio); • compensazioni contabili effettuate sulle Altre Attività diverse da Derivati ed SFT.

La voce 2 include anche la rettifica per soggetti consolidati ai fini regolamentari ma esclusi dall’ambito di consolidamento contabile.

La tabella che segue fornisce, per le esposizioni diverse da Derivati ed SFT, la distribuzione per classe di controparte, secondo quanto disposto dall’articolo 451(1)(b) del CRR.

Informativa qualitativa (secondo quanto disposto dall’articolo 451(1) lettere d) ed e) del CRR)

Descrizione dei fattori che hanno avuto un impatto sul coefficiente di leva finanziaria durante il periodo

L’indice di leva finanziaria (Leverage Ratio), calcolato considerando le disposizioni transitorie, è pari al 5,06% al 31 dicembre 2018, in riduzione dello 0,67% rispetto al 31 dicembre 2017 (5,73%); la riduzione è dovuta a:

• riduzione del Capitale di Classe 1 per un ammontare di 4,2 miliardi, con un effetto negativo sull’Indice pari allo 0,42% (arrot.)

• aumento dell’Esposizione complessiva per un ammontare di 42,5 miliardi, con effetto negativo sull’Indice pari allo 0,22% (arrot.).

In merito all’evoluzione dell’indice: • la variazione del Capitale di Classe 1 (-0.42%) è descritta nel capitolo “Fondi Propri”, cui si rimanda per i dettagli; • la variazione dell’Esposizione complessiva (-0.22%) è riconducibile prevalentemente alle seguenti motivazioni:

o aumento delle Esposizioni Fuori Bilancio per circa 36 miliardi (-0.19%); o aumento degli SFT per 29 miliardi (-0,15%); o riduzione dell’Esposizione di Bilancio (ad esclusione di Derivati ed SFT) per 21 miliardi (+0,11%); o riduzione dei derivati per 2 miliardi (+0,01%)

Tavola LRSum - Riepilogo della riconciliazione tra attività contabili ed esposizioni del coefficiente di leva finanziaria (migliaia di €)

31.12.2018 31.12.2017

1 Attività totali come da bilancio pubblicato 831.468.724 836.789.724

2 Rettifica per i soggetti consolidati ai fini contabili ma esclusi dall'ambito del consolidamento regolamentare 22.900.053 24.900.544

3

(Rettifica per le attività fiduciarie contabilizzate in bilancio in base alla disciplina contabile applicabile ma

escluse dalla misura dall'esposizione del coefficiente di leva finanziaria a norma dell'articolo 429, paragraf o

13, del regolamento (UE) n. 575/2013)

- -

4 Rettifica per gli strumenti finanziari derivati (9.952.251) (5.148.817)

5 Rettifica per le operazioni di f inanziamento tramite titoli (SFT) 13.680.225 (1.665.649)

6Rettifica per gli elementi f uori bilancio (conversione delle esposizione f uri bilancio in importi equivalenti di

credito)139.894.483 103.142.734

UE-6a(Rettifica per esposizioni infragruppo escluse dalla misura dell'esposizione complessiva del coeff iciente di

leva finanziaria a norma dell'articolo 429, paragrafo 7, del regolamento (UE) n. 575/2013)- -

UE-6b(Rettifica per esposizioni escluse dalla misura dell'esposizione complessiva del coefficiente di leva

finanziaria a norma dell'articolo 429, paragrafo 14, del Regolamento (UE) n. 575/2013)- -

7 Altre rettifiche (546.631) (3.122.445)

8 Misura dell'esposizione complessiva del coefficiente di leva finanziar ia 997.444.603 954.896.091

Tavola LRSpl - Disaggregazione delle esposizioni in bilancio (esclusi Derivati, SFT ed esposizioni esentate) (migliaia di €)

CRR leverage ratio

exposures

31.12.2018

CRR leverage ratio

exposures

31.12.2017

UE-1 Totale Esposizioni in bilancio ( esclusi der ivati, SFT ed esposizioni esentate), di cui: 749.131.345 766.867.910

UE-2 Esposizioni nel portafoglio di negoziazione 30.316.852 35.685.092

UE-3 Esposizione nel portafoglio bancario, di cui: 718.814.493 731.182.818

UE-4 Obbligazioni garantite 3.611.958 3.182.854

UE-5 Esposizioni trattate come emittenti sovrani 193.773.702 226.879.349

UE-6Esposizioni verso amministrazioni regionali, banche multilaterali di sviluppo, organizzazioni

internazionali e organismi del settore pubblico non trattati come emittenti sovrani4.911.678 6.211.435

UE-7 enti 31.379.107 29.849.220

UE-8 garantite da ipoteche su beni immobili 121.233.730 117.882.206

UE-9 esposizioni al dettaglio 57.883.749 56.969.308

UE-10 imprese 224.497.991 200.722.952

UE-11 esposizioni in stato di defaul t 14.747.643 23.028.477

UE-12 altre esposizioni ( ad es. in strumenti di capitale, cartolarizzazioni e altre attività diverse da crediti) 66.774.935 66.457.017

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT 246

AL 31 DICEMBRE 2018

Processi per la gestione del rischio di eccessiva leva finanziaria

Il Framework di Risk Appetite di Gruppo rappresenta il fondamento per la gestione dei rischi nel Gruppo UniCredit. Questo Framework prevede meccanismi di governance, processi, strumenti e procedure per la gestione complessiva dei rischi del Gruppo. Il rischio di Leverage è incluso nel Framework di Risk Appetite di Gruppo e pertanto è sottoposto alle procedure e ai meccanismi di controllo in esso previste.

Gli strumenti quantitativi per valutare il Leverage risk provengono dal Framework di Risk Appetite di Gruppo che include anche l’indicatore di Leverage Ratio. Questo KPI ha i propri livelli di target, trigger e limiti che sono monitorati regolarmente su base periodica attraverso un’attività di reporting. Il monitoraggio e il reporting periodico è presentato al Group Risk Committee (trimestralmente) e al Consiglio di Amministrazione della Capogruppo.

Il processo di Risk Appetite identifica i meccanismi di governance, il coinvolgimento del management e i processi di escalation da attivare sia in condizioni operative normali sia di stress. I processi di escalation sono attivati al livello organizzativo appropriato al fine di assicurare una reazione adeguata quando i livelli di trigger o i limiti sono superati.

Gli aspetti di maturity mismatch e di asset encumbrance sono strettamente monitorati e in modo da assicurare la tempestiva identificazione di potenziali rischi riguardanti, tra gli altri, anche il rischio di eccessiva leva finanziaria.

Il rischio riveniente da maturity mismatch è monitorato attraverso l’uso del Net Stable Funding Ratio (NSFR), calcolato su base mensile. Questo indicatore è dato dal rapporto tra l’ammontare disponibile di provvista stabile e il requisito di provvista stabile, calcolati applicando specifici pesi agli ammontari delle posizioni in e fuori bilancio. Le istruzioni per il calcolo di questo indicatore sono contenute nel documento “Basel III: the net stable funding ratio” e “Instructions for Basel III monitoring”. Il Net Stable Funding Ratio è inserito nel Risk Appetite Framework e nel set di liquidity limits granulari e in quanto tale è soggetto ai relativi processi di escalation specifici.

Le dinamiche relative ad asset encumbrance sono monitorate attraverso la counterbalancing capacity. La somma tra counterbalancing capacity e la somma cumulata dei flussi di cassa in entrata e in uscita che scadono fino a un anno (primary gap) rappresenta l’operative maturity ladder che indica per ogni bucket di maturity l’eccesso degli unencumbered asset rispetto al bisogno cumulato di liquidità della banca. L’operative maturity ladder è inserito nel set di liquidity limits granulari ed in quanto tale è soggetto ai relativi processi di escalation specifici.

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>> Terzo Pilastro di Basilea 2 Tavola 11

247

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

248AL 31 DICEMBRE 2018

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Glossario/Abbreviazioni

249

Glossario/Abbreviazioni

ABCP Commercial paper garantita da attività (Asset-Backed Commercial Paper)

ABS Titoli garantiti da attività (Asset-Backed Securities)

Adeguatezza delle informazioni: Nel valutare l'adeguatezza delle loro comunicazioni nell'applicazione dell'articolo 431, paragrafo 3, dell'articolo 29, del CRR, le istituzioni devono garantire che le loro comunicazioni rispettino i principi di chiarezza, significatività, coerenza nel tempo e comparabilità tra le istituzioni

AFR Available Financial Resources

ALCO (Asset Liability Committee), è l’organo di Gruppo incaricato del controllo e dell’indirizzo circa il rischio di interesse del portafoglio bancario

ALM (Asset & Liability Management); gestione integrata delle attività e delle passività finalizzata ad allocare le risorse in un’ottica di ottimizzazione del rapporto rischio-rendimento.

ALT-A (mutui residenziali) Finanziamenti erogati a controparti che, sebbene non caratterizzate da significative difficoltà nel servizio del debito tali da qualificarli come “Subprime” (vedi voce), presentano profili di rischiosità determinati da elevati rapporti debito/garanzia, rata/reddito oppure da un’incompleta documentazione circa il reddito del debitore.

AMA (Advanced Measurement Approach); applicando questa metodologia l’ammontare del requisito di rischio operativo è determinato per mezzo di modelli di calcolo basati su dati di perdita operativa e altri elementi di valutazione raccolti ed elaborati dalla banca. Soglie di accesso e specifici requisiti di idoneità sono previsti per l’utilizzo dei metodi Standardizzato e Avanzati. Per i sistemi AMA i requisiti riguardano, oltre che il sistema di gestione, anche quello di misurazione

Audit Processo di controllo sull'attività e sulla contabilità societaria che viene svolto sia da strutture interne (internal audit) che da società di revisione esterne (external audit).

Backstop prudential provisioning (i.e. Calendar provisioning) regole quantitative funzionali a prassi di copertura delle esposizioni deteriorate (scaduto deteriorato, inadempienza probabile, sofferenza) che richiedono una copertura intergrale dei crediti Non Performing dopo 2 fino a 9 anni dall'iscrizione a credito deteriorato a seconda che si tratti di crediti non garantiti o garantiti

Back-testing è una tecnica statistica che consiste nel confronto delle stime dei parametri di rischio con le evidenze empiriche successive alla stima.

Banking book Riferito a strumenti finanziari, in particolare titoli, l’espressione identifica la parte di tali portafogli destinata all’attività “proprietaria”.

Basilea 2 Nuovo accordo internazionale sul capitale con il quale sono state ridefinite le linee guida per la determinazione dei requisiti patrimoniali minimi delle banche. La nuova regolamentazione prudenziale, entrata in vigore in Italia nel 2008, si basa su tre pilastri. Pillar 1 (primo pilastro): fermo restando l'obiettivo di un livello di capitalizzazione pari all'8% delle esposizioni ponderate per il rischio, è stato delineato un nuovo sistema di regole per la misurazione dei rischi tipici dell'attività bancaria e finanziaria (di credito, di controparte, di mercato e operativi) che prevede metodologie alternative di calcolo caratterizzate da diversi livelli di complessità con la possibilità di utilizzare, previa autorizzazione dell'Organo di Vigilanza, modelli sviluppati internamente; Pillar 2 (secondo pilastro): prevede che le banche debbano dotarsi di processi e strumenti per determinare il livello di capitale interno complessivo (Internal Capital Adequacy Assessment Process - ICAAP) adeguato a fronteggiare tutte le tipologie di rischio, anche diverse da quelle presidiate dal requisito patrimoniale complessivo (primo pilastro), nell’ambito di una valutazione dell’esposizione, attuale e prospettica, che tenga conto delle strategie e dell’evoluzione del contesto di riferimento. All'Autorità di Vigilanza spetta il compito di esaminare il processo ICAAP, formulare un giudizio complessivo ed attivare, ove necessario, le opportune misure correttive; Pillar 3 (terzo pilastro): introduce obblighi di pubblicazione delle informazioni riguardanti l'adeguatezza patrimoniale, l'esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all'identificazione, alla misurazione e alla gestione di tali rischi.

Basilea 3 A fronte della crisi che negli ultimi anni ha colpito i mercati finanziari, il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria ha approvato il sostanziale rafforzamento dei requisiti patrimoniali minimi e modifiche alla regolamentazione in materia di liquidità degli istituti bancari (c.d. Basilea 3), prevedendo la graduale entrata in vigore dei nuovi requisiti prudenziali a partire dall’1 gennaio 2014. Tali regole sono state attuate a livello europeo dal “Pacchetto” CRD IV.

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

250AL 31 DICEMBRE 2018

BCBS 239 (Basel Committee on Banking Supervision) Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria -Principi per un’efficace aggregazione e reportistica dei dati di rischio

Benefici di compensazione riduzione del fair value lordo positivo o del valore contabile netto grazie all’utilizzo di accordi di compensazione legalmente opponibili in applicazione della parte due, titolo III, capitoli 4 e 6, del CRR.

Best practice Comportamento commisurato alle esperienze più significative e/o al miglior livello raggiunto dalle conoscenze riferite ad un certo ambito tecnico/professionale.

BoE (Bank of England), la banca centrale del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord

Budget Stato previsionale dell’andamento dei costi e dei ricavi futuri di un’azienda.

Capitale Economico Livello di capitale richiesto a una banca per coprire le perdite che potrebbero verificarsi con un orizzonte di un anno e una certa probabilità o livello di confidenza. Il Capitale Economico è una misura della variabilità della Perdita Attesa del portafoglio e dipende, oltre che dai rischi cui è esposta la banca, anche dal livello di diversificazione del portafoglio stesso.

Cartolarizzazione Operatività che prevede il trasferimento di portafogli di attività a Società Veicolo “SPV - Special Purpose Vehicle” e l’emissione da parte di quest’ultima di titoli aventi diversi gradi di subordinazione nel sopportare le eventuali perdite sulle attività sottostanti. Le cartolarizzazioni possono essere: • tradizionale, struttura di cartolarizzazione nella quale il trasferimento dei portafogli di attività avviene attraverso

l’effettiva cessione degli stessi allo "SPV- Special Purpose Vehicle"; • sintetica, struttura di cartolarizzazione nella quale il trasferimento dei portafogli di attività avviene attraverso l’utilizzo di

derivati su crediti o analoghe forme di garanzia che consentono di trasferire il rischio dello stesso portafoglio.

CDO (Collateralized Debt Obligation); titoli di debito, emessi da un veicolo, aventi come sottostante finanziamenti, obbligazioni, “ABS - Asset Backed Securities” (vedi voce) oppure altri CDO. Queste tipologie di strutture sono costituite sia per eliminare (“derecognition”) attività dallo stato patrimoniale sia per arbitraggiare le differenze di rendimento fra le attività cartolarizzate e i titoli emessi dal veicolo. I CDO possono essere “funded”, se il veicolo acquista legalmente la proprietà dell’attività, oppure sintetici “unfunded”, se il veicolo acquisisce il rischio sottostante alle attività mediante contratti di “CDS - Credit Default Swap” (vedi voce) oppure altre forme di garanzia assimilabili. I titoli della specie possono essere ulteriormente suddivisi tra:

• CDO di ABS, aventi a loro volta come sottostante tranche di ABS; • Commercial Real Estate – CDO (CRE CDO), aventi come sottostante prestiti per immobili commerciali; • CDO – Balance Sheet, aventi il fine di consentire all’“Originator” (vedi voce), di norma un’istituzione bancaria, di

trasferire il rischio di credito a investitori terzi consentendo, ove possibile in base alle applicabili regole civilistiche e di vigilanza, l’eliminazione delle attività dal bilancio dell’originator;

• CDO – Market Value, caratterizzati dal fatto che il pagamento degli interessi e il rimborso del capitale delle note emesse deriva non solo dai flussi di cassa originati dalle attività sottostanti ma anche dalla negoziazione delle stesse sul mercato. La performance delle notes emesse dal veicolo dipende, quindi, non solo dal rischio di credito ma anche dal valore di mercato delle attività sottostanti;

• CDO – Preferred Stock, aventi come sottostante strumenti ibridi di debito/patrimonio "Preference shares" emesse da istituzioni finanziarie;

• CDO – Synthetic Arbitrage, aventi il fine di arbitraggiare le differenze di rendimento fra le attività cartolarizzate, acquisite sinteticamente attraverso strumenti derivati, e i titoli emessi dal veicolo.

CDS (Credit Default Swap); contratto derivato con il quale un soggetto (venditore di protezione) si impegna, a fronte del pagamento di un importo, a corrispondere ad un altro soggetto (acquirente di protezione) un ammontare prefissato, nel caso si verifichi un prestabilito evento connesso al deterioramento del merito creditizio di una terza controparte (reference entity).

CEO Chief Executive Officer

CFO Chief Financial Officer

Classe di merito di credito è la classe, che dipende dai rating esterni, che è utilizzata per assegnare le ponderazioni di rischio nell’ambito dell’approccio standard del rischio di credito

CLO Chief Lending Officer

Compensazione tra prodotti differenti si riferisce alle esposizioni, inclusi i derivati e le SFT, compensate a livello di controparte.

Contributi non finanziati al fondo di garanzia contributi che un ente che opera come partecipante diretto si impegna contrattualmente a versare allo scopo di metterli a disposizione di una CCP dopo che detta CCP ha esaurito i l suo fondo di garanzia, per coprire le perdite subite in seguito al default di uno o più dei suoi partecipanti diretti.

Contributi prefinanziati al fondo di garanzia contributo al fondo di garanzia di una versato dall’ente.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Glossario/Abbreviazioni

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COO Chief Operating Officer

COREP (Common Reporting), è il report di natura prudenziale introdotto da EEA ed EBA tramite il “Capital Requirements Directive IV” (CRD IV), contente dati in termini di rischio di credito, rischio di mercato, rischio operativo, fondi propri e coefficienti di adeguatezza patrimoniale, in formato template standard

Corporate Segmento di clientela corrispondente alle imprese di medie e grandi dimensioni.

Costo del rischio È il rapporto tra le rettifiche nette su crediti e i crediti netti verso clientela. È uno degli indicatori della rischiosità degli attivi della banca: al decrescere di tale indicatore diminuisce la rischiosità degli attivi della banca.

Costo di sostituzione il costo di sostituzione è il costo dell’esposizione corrente, inteso come il valore più elevato tra zero e il valore di mercato di un’operazione o portafoglio di operazioni in un insieme di attività soggette a compensazione con una controparte che andrebbe perso in caso di default della controparte stessa, nell’ipotesi in cui non sia possibile alcun recupero del valore di tali operazioni in caso di insolvenza o liquidazione.

Covenant Il covenant è una clausola, concordata esplicitamente in fase di definizione contrattuale, che riconosce al soggetto finanziatore il diritto di rinegoziare o revocare il credito al verificarsi degli eventi previsti nella clausola stessa, collegando le performance economico-finanziarie del debitore a eventi risolutivi/modificativi delle condizioni contrattuali (scadenza, tassi, ecc.).

Covered bond Obbligazioni Bancarie Garantite (OBG) che, oltre alla garanzia della banca emittente, possono usufruire anche della garanzia di un portafoglio di mutui ipotecari o altri prestiti di alta qualità ceduti, per tale scopo, a un’apposita società veicolo “SPV – Special Purpose Vehicle”.

CRD (Capital Requirement Directive); direttive UE n. 2006/48 e 2006/49, recepite dalla Banca d’Italia con la circolare n. 263/2006 del 27 dicembre 2006 e successivi aggiornamenti. Il “Pacchetto” CRD IV invece abroga le due Direttive citate ed è composta dalla Direttiva UE 2013/36 sull’accesso all’attività degli enti creditizi e sulla vigilanza prudenziale e dal Regolamento UE 575/2013 relativo ai requisiti prudenziali, recepiti dalla Banca d’Italia con la circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti.

Credit Valuation Adjustment (CVA) è l'aggiustamento del valore di un portafoglio di transazioni che riflette il valore di mercato del rischio creditizio delle controparti

CRM Attenuazione del rischio di credito (Credit Risk Mitigation) è un insieme di tecniche, contratti accessori al credito o altri strumenti (ad esempio attività finanziarie, garanzie) che consentono una riduzione dei requisiti di capitale di rischio di credito

CRO Chief Risk Officer

CRR (Capital Requirements Regulation); regolamento UE n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 26 giugno 2013 relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento e che modifica il regolamento UE n. 648/2012

Default Identifica la condizione di dichiarata impossibilità a onorare i propri debiti e/o il pagamento dei relativi interessi.

Duration Generalmente è calcolata come media ponderata delle scadenze dei pagamenti per interessi e capitale associati a un titolo obbligazionario e costituisce un indicatore del rischio di tasso d’interesse a cui è sottoposto un titolo o un portafoglio obbligazionario.

EAD Esposizione al momento dell’inadempienza (Exposure at Default) è l’ammontare di esposizione di una controparte ai fini del calcolo del requisito di capitale; EAD tiene in considerazione sia l’esposizione per cassa, sia l’utilizzo atteso dell’esposizione di firma.

Earnings at risk perspective: l'analisi si concentra sull'impatto del cambiamento dei tassi di interesse sul margine netto di interesse maturato o effettivamente riportato, cioè sulla differenza tra interessi attivi e passivi

EBA European Banking Authority. L'Autorità bancaria europea (ABE) è un'autorità indipendente dell'Unione europea (UE), che opera per assicurare un livello di regolamentazione e di vigilanza prudenziale efficace e uniforme nel settore bancario europeo. Gli obiettivi generali dell'Autorità sono assicurare la stabilità finanziaria nell'UE e garantire l'integrità, l'efficienza e il regolare funzionamento del settore bancario

ECA Agenzia per il credito all’esportazione (Export Credit Agency)

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

252AL 31 DICEMBRE 2018

ECAI Agenzia esterna per la valutazione del merito di credito (External Credit Assessment Institution)

ECB (European Central Bank), la Banca Centrale Europea. La BCE è la banca centrale per la moneta unica europea, l’euro. Il compito principale della BCE è preservare il potere di acquisto della moneta unica e quindi assicurare il mantenimento della stabilità dei prezzi nell’area dell’euro.

Economic value perspective: variazioni nei tassi di interesse possono ripercuotersi sul valore economico di attivo e passivo

EL Perdite attese (Expected Losses) sono le perdite che si manifestano in media entro un intervallo temporale di un anno su ogni esposizione (o pool di esposizioni)

Esposizioni “junior”, “mezzanine” e “senior” In un’operazione di cartolarizzazione le esposizioni possono essere così classificate:

"junior", sono le esposizioni rimborsate per ultime che conseguentemente assorbono le prime perdite prodotte dall’operazione di cartolarizzazione;

“mezzanine”, sono le esposizioni aventi priorità di rimborso intermedie tra le “senior” e le “junior”; "senior", sono le esposizioni rimborsate per prime.

Esposizione netta creditizia: rappresenta l'esposizione creditizia calcolata sulle transazioni in derivati e SFTs dopo aver considerato sia i benefici derivanti da accordi di compensazione giuridicamente opponibili che da accordi di garanzia.

Esposizioni non performing (NPE): ai sensi degli Implementing Technical Standard EBA, le esposizioni non performing sono tutti gli strumenti di debito e le esposizioni fuori bilancio per i quali si vedono soddisfatti i seguenti criteri: (i) esposizioni rilevanti scadute (past due) da più di 90 giorni; (ii) esposizioni per cui banca giudica improbabile l’integrale adempienza del debitore senza il ricorso ad azioni quali l'escussione delle garanzie, a prescindere dall’esistenza di un ammontare scaduto o dal numero di giorni di scaduto.

Esposizioni prive di rating esposizioni per le quali non è disponibile una valutazione del merito di credito da parte di un’ECAI .

Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate (“Past Due”): esposizioni problematiche che, alla data di riferimento della segnalazione, sono scadute o sconfinanti da più di 90 giorni su una obbligazione rilevante , come da regolamento sui requisiti prudenziali di pertinenza. Il past due può essere determinato sia a livello di debitore che a livello di singola transazione in seguito alle disposizioni regolamentari locali di pertinenza sui requisiti prudenziali.

EVA (Economic Value Added); l’EVA è un indicatore del valore creato da un’azienda. Esso esprime la capacità di creare valore in termini monetari, poiché risulta dalla differenza tra l'utile netto dell'operatività corrente “NOPAT - Net Operating Profit After Tax” e l'onere relativo al capitale investito.

Expected Shortfall Misura di rischio che esprime la perdita attesa del portafoglio (o di una controparte) valutata sugli scenari di perdita che eccedono il VaR

Fair value Corrispettivo al quale, in un mercato di libera concorrenza, un bene può essere scambiato o una passività estinta, tra parti consapevoli e indipendenti.

Fair Value Lordo Positivo fair value (valore equo) lordo o il valore contabile netto è il valore dell’esposizione prima dell’applicazione delle tecniche di CRM (credit risk mitigation).

Forbearance/Esposizioni oggetto di concessione: ai sensi degli Implementing Technical Standard EBA, si definiscono Forborne le esposizioni a cui sono state estese misure di Forbearance, ossia concessioni nei confronti di un debitore che ha affrontato - oppure che è in procinto di affrontare - difficoltà a rispettare i propri impegni finanziari (financial difficulties).

Forwards Contratti a termine su tassi di interesse, cambi o indici azionari, generalmente trattati su mercati "OTC – Over The Counter", nei quali le condizioni vengono fissate al momento della stipula, ma la cui esecuzione avverrà a una data futura predeterminata, mediante l’incasso o il pagamento di differenziali calcolati con riferimento a parametri diversi a seconda dell’oggetto del contratto.

Full Revaluation Approach Si riferisce ad una metodologia di calcolo del VaR tramite simulazioni storiche, per cui il valore del portafoglio oggetto di analisi viene totalmente rivalutato secondo i risultati della simulazione

Funding Approvvigionamento, sotto varie forme, dei fondi necessari al finanziamento dell’attività aziendale o di particolari operazioni finanziarie.

Futures Contratti standardizzati con cui le parti si impegnano a scambiarsi, a un prezzo predefinito e a una data futura, valute, valori mobiliari o beni. Tali contratti sono negoziati su mercati regolamentati, dove viene garantita la loro esecuzione.

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Garanzia ricevuta: esprime l’impatto sull’esposizione corrente derivante dalla compensazione a fronte delle garanzie ricevute sulle operazioni in SFTs e in derivati. Tale valore è rappresentato al netto delle rettifiche di volatilità, così come definito nella parte seconda, titolo III, capitolo 4 e capitolo 6 del CRR.

Garanzia Non segregata si riferisce alla garanzia aggredibile in caso di procedura concorsuale.

Garanzia Segregata si riferisce alla garanzia non aggredibile in caso di procedura concorsuale ai sensi dell’articolo 300 del CRR.

GIV Group Internal Validation

GLO: Group Lending Office

GPF metodo di calcolo IRB - Global Project Finance

Hedge Fund Fondo comune di investimento speculativo che adotta tecniche di copertura, normalmente non utilizzate dagli ordinari fondi comuni, allo scopo di fornire rendimenti costanti scarsamente correlati a quelli del mercato di riferimento. Gli Hedge Funds sono contraddistinti da un ristretto numero di soci partecipanti e dall’elevato investimento minimo richiesto.

IAA modello di calcolo IRB - Metodo della valutazione interna (Internal Assessment Approach)

IAS/IFRS Principi contabili internazionali (International Accounting Standards); emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB), ente internazionale di natura privata costituito nell'aprile 2001, al quale partecipano le professioni contabili dei principali Paesi nonché, in qualità di osservatori, l'Unione Europea, lo IOSCO (International Organization of Securities Commissions) e il Comitato di Basilea. Tale ente ha raccolto l'eredità dell'International Accounting Standards Committee (IASC), costituito nel 1973 allo scopo di promuovere l'armonizzazione delle regole per la redazione dei bilanci delle società. Con la trasformazione dello IASC in IASB si è deciso, fra l'altro, di denominare i nuovi principi contabili "International Financial Reporting Standards" (IFRS).A livello internazionale è in corso il tentativo di armonizzazione degli IAS/IFRS con gli “US GAAP - United States Generally Accepted Accounting Principles”.

IBNR sostenute ma non contabilizzate (perdite) (Incurred But Not Reported)

ICAAP La disciplina del “Secondo Pilastro” (Titolo III) richiede alle banche di dotarsi di processi e strumenti (Internal Capital Adequacy Assessment Process, ICAAP) per determinare il livello di capitale interno adeguato a fronteggiare ogni tipologia di rischio, anche diversi da quelli presidiati dal requisito patrimoniale complessivo (“Primo Pilastro”), nell’ambito di una valutazione dell’esposizione, attuale e prospettica, che tenga conto delle strategie e dell’evoluzione del contesto di riferimento.

IMA Metodo dei modelli interni (Internal Models Approach), è un approccio per calcolare il requisito di capitale per il rischio di mercato utilizzando i modelli interni

Impairment Nell'ambito degli “IAS/IFRS” (vedi voce), si riferisce alla perdita di valore di un'attività di bilancio, rilevata nel caso in cui il valore di bilancio sia maggiore del valore recuperabile ossia dell'importo che può essere ottenuto con la vendita o l'utilizzo dell'attività.

Inadempienze probabili (“Unlikely to Pay”): la classificazione in tale categoria è il risultato del giudizio della banca circa l’improbabilità che, senza il ricorso ad azioni quale l’escussione delle garanzie, il debitore adempia integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione va operata in maniera indipendente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati.

Investment banking Comparto dell’attività bancaria rivolto alla sottoscrizione e collocamento di titoli di nuova emissione, oltre che alla negoziazione di strumenti finanziari.

IPRE modello di calcolo IRB - Income Producing Real Estate

IRB Sistema basato sui rating interni (Internal Ratings-Based Approach) è un approccio per calcolare il requisito di capitale per il rischio di credito utilizzando parametri di rischio stimati internamente.

IRC Incremental Risk Charge è una misura delle perdite potenziali derivanti dai rischi di default e di migrazione di prodotti di credito non cartolarizzati sull’orizzonte di capitale di 1 anno ad un livello di confidenza del 99.9%, tenendo in considerazione gli orizzonti di liquidità delle singole posizioni.

Istituzioni G-SIIs(Global Systemically Important Institutions): sono tutte quelle istituzioni di rilevanza sistematica a livello globale, così come definito dall'articolo 131 della direttiva 2013/36 / UE. Queste istituzioni rappresentano un rischio più alto per il sistema finanziario e il loro fallimento potrebbe avere un impatto potenziale sui contribuenti.

KPI - “Key Performance Indicators” - “indicatori di prestazione chiave”, insieme di indicatori che permettono di misurare le prestazioni di una determinata attività o processo.

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

254AL 31 DICEMBRE 2018

LCP Loss Confirmation Period

LCR (Liquidity Coverage Ratio) coefficient di copertura della liquidità pari al rapporto tra la riserva di liquidità dell'ente creditizio e i deflussi netti di liquidità dello stesso nell'arco di un periodo di stress di 30 giorni di calendario.

Leasing Contratto con il quale una parte (locatore) concede all'altra (locatario) per un tempo determinato il godimento di un bene, acquistato o fatto costruire dal locatore su scelta e indicazione del locatario, con facoltà per quest'ultimo di acquistare la proprietà del bene a condizioni prefissate al termine del contatto di locazione.

LGD Perdita in caso di inadempienza (Loss Given Default) è il valore atteso delle perdite in caso di default; è solitamente riportato come percentuale della EAD

LWL (Loss Warning Level), sono i livelli di allerta della Economic PL a 60 giorni

M Scadenza effettiva (Effective Maturity)

Margine iniziale margine riscosso dalla CCP sui partecipanti diretti per coprire l’esposizione potenziale futura nei confronti degli stessi e, se pertinente, dalle CCP interoperabili nell’intervallo di tempo tra l’ultima riscossione di margini e la liquidazione delle posizioni a seguito del default di un partecipante diretto o di una CCP interoperabile. Il margine iniziale può altresì essere scambiato tra terze parti se entrambe soggetti alla regolamentazione EU 2251/2016 (nuovi requisiti di marginazione).

MBS (Mortgage Backed Securities) sono ossia titoli obbligazionari rinvenienti da operazioni di cartolarizzazione di prestiti ipotecari

Medium Term note Titolo di debito avente scadenza fra i 5 e i 10 anni.

MNC modello di calcolo IRB - Multinational Corporate

Movimenti del cambio variazioni derivanti dalla volatilità dei tassi di cambi di valuta straniera Vs EUR.

Notch Livello, riferito ad una scala di valori

OICR (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio), identificati con fondi comuni (OICR aventi forma contrattuale) e SICAV (OICR aventi forma statutaria)

OICVM Organismi di investimento collettivo in valori mobiliari

Originator Soggetto che ha originato direttamente oppure acquistato da terzi le attività oggetto di cartolarizzazione.

OTC Over-The-Counter Contratti o scambi che avvengono in mercati/borse non regolamentati, ovvero direttamente tra le due parti.

Overcollateralization Forma di garanzia creditizia che prevede che il portafoglio di attività a garanzia dei titoli emessi sia superiore all’ammontare dei titoli stessi.

PD Probabilità di inadempienza (Probability of Default) è la probabilità che una controparte vada in default entro l’orizzonte temporale di un anno

PIL (Prodotto Interno Lordo), è il valore di mercato aggregato di tutte le merci e i servizi prodotti dei residenti di un Paese in un dato periodo di tempo

PMI Piccole e medie imprese

Private equity Investimenti nel capitale di rischio di società, generalmente non quotate, ma con alto potenziale di sviluppo e con capacità di generare flussi di cassa costanti. Gli investimenti in private equity comprendono un’ampia gamma di operazioni sia in funzione della fase di vita dell’azienda considerata sia delle tecniche di investimento utilizzate. Tra queste ultime sono compresi i fondi chiusi di private equity.

Purchase companies Società Veicolo utilizzate nell’ambito di strutture di ABCP Conduits - Asset Backed Commercial Paper Conduits che acquistano le attività oggetto di cartolarizzazione e che sono finanziate dal veicolo Conduit che emette le "Commercial Paper".

QE (Quantitative Easing), si riferisce alle misure di politica monetaria espansiva non convenzionale, attuate dalla BCE al fine di iniettare liquidità al mercato mediante l’acquisto di titoli stampando moneta

RACE indicatore di Redditività Corretta per il Rischio

Rating Valutazione della qualità di una società o delle sue emissioni di titoli di debito sulla base della solidità finanziaria della società stessa e delle sue prospettive. Tale valutazione viene eseguita da agenzie specializzate o dalla banca sulla base di modelli interni.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Glossario/Abbreviazioni

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RBA Metodo basato sui rating (Ratings-Based Approach)

Retail Segmento di clientela che comprende principalmente i privati, i professionisti, gli esercenti e gli artigiani.

RIC Modello di calcolo IRB - Rating Integrato Corporate

RIP Modello di calcolo IRB - Rating Integrato Privati

RISB Modello di calcolo IRB - Rating Integrato Small Business

Rischio di corso azionario: rischio che il valore di uno strumento decresca a causa delle variazioni dei prezzi di azioni o indici;

Rischio di credito Rappresenta il rischio che una variazione inattesa del merito creditizio di una controparte, del valore delle garanzie da questa prestate, o ancora dei margini da essa utilizzati in caso di insolvenza, generi una variazione inattesa nel valore della posizione creditoria della banca.

Rischio di credito di controparte è il rischio che la controparte di una transazione che riguarda strumenti finanziari possa andare in default prima del regolamento di tutti i flussi di cassa concordati.

Rischio di liquidità Rappresenta il rischio che l’impresa non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento a causa dell’incapacità di smobilizzare attività o di ottenere in modo adeguato fondi dal mercato (funding liquidity risk) ovvero a causa della difficoltà/impossibilità di monetizzare facilmente posizioni in attività finanziarie senza influenzarne in misura significativa e sfavorevole il prezzo per via dell’insufficiente profondità del mercato finanziario o di un suo temporaneo malfunzionamento (market liquidity risk).

Rischio di mercato Rappresenta l’effetto che variazioni nelle variabili di mercato possono generare sul valore economico del portafoglio del Gruppo, dove quest’ultimo comprende le attività detenute sia nel trading book, ossia nel portafoglio di negoziazione, sia quelle iscritte nel banking book, ovvero l’operatività connessa con la gestione caratteristica della banca commerciale e con le scelte di investimento strategiche.

Rischio di tasso di cambio: rischio che il valore di uno strumento decresca a causa della variazione dei tassi di cambio

Rischio di tasso d'interesse: rischio che il valore di uno strumento decresca a causa della variazione dei tassi di interesse

Rischio operativo Rappresenta il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, sistemi o causati da eventi esterni. Tale definizione include il rischio legale e di compliance, ma esclude quello strategico e reputazionale. Ad esempio possono essere definite operative le perdite derivanti da frodi interne o esterne, rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro, reclami della clientela, distribuzione dei prodotti, multe e altre sanzioni derivanti da violazioni normative, danni ai beni patrimoniali dell’azienda, interruzioni dell’operatività e disfunzione dei sistemi, gestione dei processi.

Rischio di prezzo delle materie prime: rischio che il valore di uno strumento decresca a causa della variazione dei prezzi delle materie prime (ad esempio: oro, greggio)

RTS Regulatory Technical Standards che integrano il Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) e la Direttiva 2013/36/UE (CRD)

RUF Revolving Underwriting Facility

RWA Attività di rischio ponderate (Risk Weighted Assets); si tratta di attività per cassa e fuori bilancio (derivati e garanzie) classificate e ponderate in base a diversi coefficienti legati ai rischi, ai sensi delle normative bancarie emanate dagli organi di vigilanza (es. Banca d'Italia, Bafin, ecc.) per il calcolo dei coefficienti di solvibilità.

Sensitivity Identifica la situazione di maggiore o minore sensibilità con la quale determinate attività o passività reagiscono a variazioni dei tassi o di altri parametri di riferimento.

SFA Metodo della Formula Regolamentare (Supervisory formula Approach)

SFT include ogni operazioni di vendita con patto di riacquisto, operazioni di concessione e assunzione di titoli o merci in prestito in conformità al quadro regolamentare contabile di riferimento il cui valore di esposizione è calcolato ai sensi della parte tre, titolo II, capo 6, del CRR.

SL Credito specializzato (Specialised Lending)

Sofferenze (“Bad Loans”): il complesso delle esposizioni nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dalla banca (es. indipendentemente dalla presenza di garanzie – reali o personali – a copertura delle esposizioni).

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

256AL 31 DICEMBRE 2018

Sponsor Soggetto, diverso dall’Originator, che istituisce e gestisce una struttura di ABCP o altri schemi di cartolarizzazione, che prevedono l’acquisto da terzi delle attività da cartolarizzare.

SPV Società veicolo (Special Purpose Vehicle), di norma una società create per il solo scopo di acquisire certe attività o esposizioni in derivati e di emettere passività legate esclusivamente a queste attività o esposizioni.

Stress Test Metrica di rischio complementare al VaR, che permette un’analisi di portafoglio mediante esercizi di stress sullo stesso tramite l’applicazione di scenari semplici e complessi

STWL (Stress Test Warning Level), sono i livelli di allerta in caso di scenari estremamente avversi

Subprime (mutui residenziali) Sebbene non esista univoca definizione di mutui subprime, si qualificano in questa categoria i finanziamenti erogati a controparti caratterizzate da passate difficoltà nel servizio del debito, quali episodi di ritardo nei pagamenti, insolvenza o bancarotta, oppure che presentano probabilità di inadempienza più alte della media per effetto di un elevato rapporto rata/reddito oppure esposizione/garanzia.

SVaR Stressed VaR è la quantificazione delle esposizioni a particolari perdite estreme che possono essere inflitte alla Banca durante tensioni di mercato, modellizzando la risposta del portafoglio con dati storici di un periodo (continuo di 12 mesi) di significativo stress finanziario.

Swap Operazioni consistenti, di norma, nello scambio di flussi finanziari tra operatori secondo diverse modalità contrattuali.Nel caso di uno swap di tassi d'interesse (“IRS”), le controparti si scambiano flussi di pagamento indicizzati o meno a tassi d'interesse calcolati su un capitale nozionale di riferimento (ad esempio: una controparte corrisponde un flusso sulla base di un tasso fisso, l'altra sulla base di un tasso variabile).

TTC Thought the Cycle

UGRM L’insieme degli strumenti software, dell’architettura IT e del database utilizzati all’interno del Gruppo per l’analisi dei rischi finanziari

UL Perdite inattese (Unexpected Losses) sono le perdite che eccedono le perdite attese

Utile/perdita ipotetico si basa sulle variazioni ipotetiche dei valori del portafoglio che si verificherebbero se le posizioni di fine giornata rimanessero invariate.

Validazione (interna) un’unità esperta, interna ma sufficientemente indipendente giudica l’adeguatezza dei modelli interni per gli scopi interni e regolamentari e emette una conclusione formale circa la loro utilità ed efficacia. Di norma un prerequisito per il processo di validazione da parte delle autorità.

VaR Valore a rischio (Value at Risk) è una misura di rischio della perdita potenziale, per un definito orizzonte temporale e per un dato intervallo di confidenza,che può verificarsi su una posizione o su un portafoglio.

VaR giornaliero dovrebbe riflettere le misure di rischio calibrate su un periodo di detenzione di 1 giorno con l’intervallo di confidenza del 99%.

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INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

258AL 31 DICEMBRE 2018

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 1 - Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale

259

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*) 1 Emittente UNICREDIT SPA HVB FUNDING TRUST2 Codice identificativo (1) IT0005239360 US404398AA77

3

Legislazione applicabile allo strumento (2)

Intero strumento - Legge italiana (**)

"Waiver" e "Improvement Agreement" e Obbligazione Subordinata - Legge dello Stato di New York; "Declaration", "Certificates" e "the Charter" - Giurisdizione del Delaware; "Silent Partnership & Partnership Interests" - Giurisdizione del Delaware e Legge Tedesca

Trattamento regolamentare4 Disposizioni transitorie del CRR (3) Common Equity Tier 1 (**) Additional Tier 15 Disposizioni del CRR post-transitorie Common Equity Tier 1 (**) Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Consolidato

7 Tipologia di strumento Azioni ordinarie Silent Partnership Certificates - Art. 51 e 484 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (4) 20.896 (**) 18- Riacquisti e Incremento ammontare infragruppo

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

Privo di valore nominale 300

Importo nominale dello strumento: importo originario -valuta di emissione

N/A USD

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

N/A 294

9a Prezzo di emissione N/A 1009b Prezzo di rimborso N/A 10010 Classificazione contabile Patrimonio Netto Passività - costo ammortizzato11 Data di emissione originaria N/A 15/07/199912 Irredimibile o a scadenza Irredimibile A scadenza13 Data di scadenza originaria Senza scadenza 30/06/2031

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

N/A SI

15

Data del rimborso anticipato facoltativo N/A 30/06/2029

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

N/A

"Regulatory call": 100 + rateo maturato"Tax event": al valore nominale corrente più il rateo di interessi e le distribuzioni non corrisposte "Additional event": al valore nominale corrente più il rateo di interessi e le distribuzioni non corrisposte

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile N/A SemestraleCedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Floating Fixed18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato N/A (**) 8,741% p.a.19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Pienamente discrezionale (**) Parzialmente discrezionale

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- Mancato rispetto del requisito patrimoniale complessivo; "Dividend pusher"

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Pienamente discrezionale (**) Parzialmente discrezionale

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso N/A NO22 Cumulativi o non cumulativi N/A (**) Non cumulativi23 Convertibili o non convertibili N/A Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

N/A -

25 Se convertibili, in tutto o in parte N/A -26 Se convertibili, tasso di conversione N/A -27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa N/A -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

N/A -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

N/A -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) N/A SI

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

N/A Deficienza patrimoniale

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

N/A Totale o parziale

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A Temporanea

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (5)

N/A ogni utile disponibile è utilizzato per ripristinare la parità

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione (tipo di strumento di rango immediatamente superiore)

Additional Tier 1 Tier 2

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO (**) SI

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi (**)

obbligazione non perpetua, "dividend pusher", "accelerated write-up", "recapitalization hindering", pagamenti non completamente discrezionali

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile(**) L’ammontare riportato include 609 milioni inclusi nel Capitale aggiuntivo di Classe 1, connessi alle azioni ordinarie sottostanti il contratto di Usufrutto (Cashes). Con riferimento a tali azioni le informazioni contrassegnate con il doppio asterisco differiscono per i campi riportati sotto nel seguente modo: • Campo 3: Legge Italiana (azioni ordinarie e usufrutto), Legge Lussemburghese (contratto di swap, emissione cashes) • Campo 4: Additional Tier 1 • Campo 5(3): Tier 2 • Campo 8(4): 609 milioni • Campo 18: 4,9 * ((Euribor 3m + 4,50%), plus dividend adjustment equal to excess over 8% dividend yield paid on ordinary shares) • Campo 20a: Obbligatorio al verificarsi delle condizioni di pagamento descritte nell’Usufrutto • Campo 20b: Obbligatorio al verificarsi delle condizioni di pagamento descritte nell’Usufrutto • Campo 22: Non cumulativi • Campo 36: Si • Campo 37: Non discrezionale, al verificarsi delle condizioni di pagamento descritte nell’Usufrutto

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

260AL 31 DICEMBRE 2018

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)1 Emittente HVB FUNDING TRUST II HVB FUNDING TRUST III2 Codice identificativo (1) XS0102826673 US404399AA50

3

Legislazione applicabile allo strumento (2) "Waiver", "Improvement Agreement" e Obbligazione Subordinata - Legge dello Stato di New York; "Declaration", "Certificates" e "the Charter" - Giurisdizione del Delaware; "Silent Partnership & Partnership Interests" - Giurisdizione del Delaware e Legge Tedesca

"Waiver" e "Improvement Agreement" e Obbligazione Subordinata - Legge dello Stato di New York; "Declaration", "Certificates" e "the Charter" - Giurisdizione del Delaware; "Silent Partnership & Partnership Interests" - Giurisdizione del Delaware e Legge Tedesca

Trattamento regolamentare4 Disposizioni transitorie del CRR (3) Additional Tier 1 Additional Tier 15 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Consolidato Consolidato

7 Tipologia di strumento Silent Partnership Certificates - Art. 51 e 484

CRR Silent Partnership Certificates - Art. 51 e 484 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (4) 16 18Riacquisti Riacquisti e Incremento ammontare infragruppo

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

100 200

Importo nominale dello strumento: importo originario -valuta di emissione

GBP USD

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

153 186

9a Prezzo di emissione 100 1009b Prezzo di rimborso 100 10010 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato11 Data di emissione originaria 13/10/1999 22/10/199912 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza13 Data di scadenza originaria 13/10/2036 22/10/2031

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

SI SI

15

Data del rimborso anticipato facoltativo 13/10/2034 22/10/2029

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

"Regulatory call": il maggiore di (i) il "Current Nominal Value" più maturate e non corrisposte distribuzioni per il "Distribution Period" corrente e (ii) il "Make-Whole Amount" "Tax event": al "Current Nominal amount" più rateo di interessi e distribuzioni non corrisposte "Additional event": al "Current Nominal amount" più rateo di interessi e distribuzioni non corrisposte

"Regulatory call": il maggiore di (i) il "Current Nominal Value" più maturate e non corrisposte distribuzioni per il "Distribution Period" corrente e (ii) il "Make-Whole Amount" "Tax event": al "Current Nominal amount" più rateo di interessi e distribuzioni non corrisposte "Additional event": al "Current Nominal amount" più rateo di interessi e distribuzioni non corrisposte

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile Annuale SemestraleCedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed Fixed18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 7,76% p.a 9% payable semi-annually19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Parzialmente discrezionale Parzialmente discrezionale

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

Mancato rispetto del requisito patrimoniale complessivo; "Dividend pusher"

Mancato rispetto del requisito patrimoniale complessivo; "Dividend pusher"

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Parzialmente discrezionale Parzialmente discrezionale

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -26 Se convertibili, tasso di conversione - -27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) SI SI

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

Deficienza patrimoniale Deficienza patrimoniale

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

Totale o parziale Totale o parziale

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

Temporanea Temporanea

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (5)

ogni utile disponibile è utilizzato per ripristinare la parità.

ogni utile disponibile è utilizzato per ripristinare la parità

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione (tipo di strumento di rango immediatamente superiore)

Tier 2 Tier 2

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

SI SI

37

In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

Obbligazione non perpetua, "Dividend pusher", "accelerated write-up", "Recapitalization hindering", i pagamenti non sono completamente discrezionali

obbligazione non perpetua, "dividend pusher", "accelerated write-up", "recapitalization hindering", pagamenti non completamente discrezionali

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 1 - Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale

261

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)1 Emittente ALPINE CAYMAN ISLANDS LTD. ALPINE CAYMAN ISLANDS LTD.2 Codice identificativo (1) DE000A0DD4K8 DE000A0DYW70

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Giurisdizione delle Isole

Cayman, "Support Agreement" - Legge Inglese Clausole di subordinazione - Legge Austriaca

Intero strumento - Giurisdizione delle Isole Cayman, "Support Agreement" - Legge Inglese Clausole di subordinazione - Legge Austriaca

Trattamento regolamentare4 Disposizioni transitorie del CRR (3) Additional Tier 1 Additional Tier 15 Disposizioni del CRR post-transitorie Non ammissibile Non ammissibile

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Consolidato Consolidato

7 Tipologia di strumento Preferred Securities - Art. 51 e 484 CRR Preferred Securities - Art. 51 e 484 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (4) 95 50Incremento ammontare infragruppo Incremento ammontare infragruppo

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

250 150

Importo nominale dello strumento: importo originario -valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

250 150

9a Prezzo di emissione 100 1009b Prezzo di rimborso 100 10010 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato11 Data di emissione originaria 28/10/2004 22/02/200512 Irredimibile o a scadenza Irredimibile Irredimibile13 Data di scadenza originaria Senza scadenza Senza scadenza

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

SI SI

15

Data del rimborso anticipato facoltativo 28/10/2011 22/03/2012

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

"Regulatory call": 100 + rateo maturato"Tax event": al nominale comprensivo del rateo maturato e dividendi non pagati

"Regulatory call": 100 + rateo maturato"Tax event": al nominale comprensivo del rateo maturato e dividendi non pagati

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile Semestrale AnnualeCedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed to Floating Fixed to Floating

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 1Y 6,00%, max between 8,00% and CMS euro

10y + 0,10% from 28/10/2005. Payable semi-annually

1Y 7,5% payable in arrear, max between 8,00% and euro CMS 10 y + 0,15% from second year to maturity.

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Parzialmente discrezionale Parzialmente discrezionale

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

Mancato rispetto del requisito patrimoniale complessivo; divieto imposto dall'Autorità di vigilanza; "Dividend pusher"

Mancato rispetto del requisito patrimoniale complessivo; divieto imposto dall'Autorità di vigilanza; "Dividend pusher"

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -26 Se convertibili, tasso di conversione - -27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (5)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione (tipo di strumento di rango immediatamente superiore)

Tier 2 Tier 2

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

SI SI

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

"Dividend pusher", "Recapitalization hindering", "Repayment not subject to prior permission of the competent authority"

"Dividend pusher", "Recapitalization hindering", "Repayment not subject to prior permission of the competent authority"

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

262AL 31 DICEMBRE 2018

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)

1 Emittente UNICREDIT INTERNATIONAL BANK

(LUXEMBOURG) SA UNICREDIT SPA

2 Codice identificativo (1) XS0470937243 XS0527624059

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Inglese

Clausole di subordinazione - Legge Italiana Intero strumento - Legge IngleseClausole di subordinazione - Legge Italiana

Trattamento regolamentare4 Disposizioni transitorie del CRR (3) Additional Tier 1 Additional Tier 15 Disposizioni del CRR post-transitorie Non ammissibile Non ammissibile

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 51 e 484 CRR Bond - Art. 51 e 484 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (4) 393 210Riacquisti Riacquisti

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

750 500

Importo nominale dello strumento: importo originario -valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

750 500

9a Prezzo di emissione 100 1009b Prezzo di rimborso 100 10010 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato11 Data di emissione originaria 10/12/2009 21/07/201012 Irredimibile o a scadenza Irredimibile Irredimibile13 Data di scadenza originaria Senza scadenza Senza scadenza

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

SI SI

15

Data del rimborso anticipato facoltativo 10/12/2019 21/07/2020

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

"Regulatory call": 100 + rateo maturato "Tax event": al nominale comprensivo del rateo di interessi maturato "Additional event": al nominale comprensivo del rateo maturato.

"Regulatory call": 100 + rateo maturato"Tax event": in qualsiasi data di pagamento degli interessi o "reset date" al valore nominale comprensivo del rateo maturato. "Additional event": in qualsiasi data di pagamento degli interessi o "reset date" al valore nominale comprensivo del rateo maturato.

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile Trimestrale TrimestraleCedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed to Floating Fixed to Floating

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato

8,125% from issue date to 10/12/2019; Euribor 3M + 6,650%

9,375% from issue date to 21/07/2020, equivalente to MS + 6,49%; Euribor 3M + 7,49% from 21/07/2020

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Parzialmente discrezionale Parzialmente discrezionale

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

Mancanza di utile distribuibile; divieto imposto dall'Autorità di vigilanza; mancato rispetto del requisito patrimoniale complessivo; "Dividend pusher"

Mancanza di utile distribuibile; divieto imposto dall'Autorità di vigilanza; mancato rispetto del requisito patrimoniale complessivo; "Dividend pusher"

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Parzialmente discrezionale Parzialmente discrezionale

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso SI SI22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -26 Se convertibili, tasso di conversione - -27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) SI SI

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

Deficienza patrimoniale Deficienza patrimoniale

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

Totale o parziale Totale o parziale

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

Temporanea Temporanea

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (5)

Pari-passu e prorata con Core Tier 1 Pari-passu e prorata con Core Tier 1

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione (tipo di strumento di rango immediatamente superiore)

Tier 2 Tier 2

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

SI SI

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

"Step-up", "Subsequent Calls", i pagamenti non sono completamente discrezionali, "Dividend pusher", "Recapitalization hindering"

"Step-up", "Subsequent Calls", i pagamenti non sono completamente discrezionali, "Dividend pusher", "Recapitalization hindering"

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 1 - Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale

263

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)1 Emittente UNICREDIT SPA UNICREDIT SPA2 Codice identificativo (1) XS1046224884 XS1107890847

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Inglese

Clausole di subordinazione - Legge Italiana Intero strumento - Legge IngleseClausole di subordinazione - Legge Italiana

Trattamento regolamentare4 Disposizioni transitorie del CRR (3) Additional Tier 1 Additional Tier 15 Disposizioni del CRR post-transitorie Additional Tier 1 Additional Tier 1

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 51 CRR Bond - Art. 51 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (4) 898 991- -

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

1.250 1.000

Importo nominale dello strumento: importo originario -valuta di emissione

USD EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

908 1.000

9a Prezzo di emissione 100 1009b Prezzo di rimborso 100 10010 Classificazione contabile Patrimonio Netto Patrimonio Netto11 Data di emissione originaria 03/04/2014 10/09/201412 Irredimibile o a scadenza Irredimibile Irredimibile13 Data di scadenza originaria Senza scadenza Senza scadenza

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

SI SI

15

Data del rimborso anticipato facoltativo 03/06/2024 10/09/2021

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

"Regulatory call": Prevailing Principal Amount + any accrued interest "Tax event": 100 + accrued interest "Additional event": 100 + accrued interest

"Regulatory call": Prevailing Principal Amount + any accrued interest "Tax event": 100 + accrued interest "Additional event": 100 + accrued interest

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile Semestrale SemestraleCedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed Fixed

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 8% p.a. until 06/03/2024; therafter fixed every 5

years for 5-Year Mid-Swap Rate + 518bps 6,75% p.a until 10/09/2021; therafter fixed every 5 years for 5-Year Mid-Swap Rate + 610bps

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Pienamente discrezionale Pienamente discrezionale

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

Insufficienza di elementi di capitale distribuibile; Distribuzioni eccedenti l'Ammontare Massimo Distribuibile; "Loss Absorption Event"

Insufficienza di elementi di capitale distribuibile; Distribuzioni eccedenti l'Ammontare Massimo Distribuibile; "Loss Absorption Event"

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Pienamente discrezionale Pienamente discrezionale

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -26 Se convertibili, tasso di conversione - -27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) SI SI

31

In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

CET1 ratio dell'emittente a livello individuale o consolidato minore al 5,125% oppure all'accadere del "minimum trigger event ratio" specificato nei "Relevant Regulations".

CET1 ratio dell'emittente a livello individuale o consolidato minore al 5,125% oppure all'accadere del "minimum trigger event ratio" specificato nei "Relevant Regulations".

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

Totale o parziale Totale o parziale

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

Temporanea Temporanea

34

In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (5)

L'emittente o, se permesso il Gruppo, nel caso in cui registri un utile netto, può, a sua piena discrezione e subordinato all'Ammontare Massimo Distribuibile, incrementare il "Prevailing Principal Amount" dello strumento fino al massimo dell'"Initial Principal Amount" pro rata con similari strumenti AT1

L'emittente o, se permesso il Gruppo, nel caso in cui registri un utile netto, può, a sua piena discrezione e subordinato all'Ammontare Massimo Distribuibile, incrementare il "Prevailing Principal Amount" dello strumento fino al massimo dell'"Initial Principal Amount" pro rata con similari strumenti AT1

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione (tipo di strumento di rango immediatamente superiore)

Tier 2 Tier 2

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

264AL 31 DICEMBRE 2018

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)1 Emittente UNICREDIT SPA UNICREDIT SPA2 Codice identificativo (1) XS1539597499 XS1619015719

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Inglese

Clausole di subordinazione - Legge Italiana Intero strumento - Legge IngleseClausole di subordinazione - Legge Italiana

Trattamento regolamentare4 Disposizioni transitorie del CRR (3) Additional Tier 1 Additional Tier 15 Disposizioni del CRR post-transitorie Additional Tier 1 Additional Tier 1

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 51 CRR Bond - Art. 51 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (4) 495 1.237- -

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

500 1.250

Importo nominale dello strumento: importo originario -valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

500 1.250

9a Prezzo di emissione 100 1009b Prezzo di rimborso 100 10010 Classificazione contabile Patrimonio Netto Patrimonio Netto11 Data di emissione originaria 21/12/2016 22/05/201712 Irredimibile o a scadenza Irredimibile Irredimibile13 Data di scadenza originaria Senza scadenza Senza scadenza

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

SI SI

15

Data del rimborso anticipato facoltativo 03/06/2022 03/06/2023

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

Regulatory call: Prevailing Principal Amount + any accrued interest Tax event: Prevailing Principal Amount + any accrued interest Additional event: Prevailing Principal Amount + any accrued interest

Regulatory call: Prevailing Principal Amount + any accrued interest Tax event: Prevailing Principal Amount + any accrued interest

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile Semestrale SemestraleCedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed Fixed

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 9.25% p.a. until 3/06/2022; thereafter fixed every

5 years for 5-year Mid-Swap Rate + 930bps 6,625% p.a. until 3/6/2023, thereafter fixed every 5 years for 5-year Mid-Swap Rate +638.7 bps

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Pienamente discrezionale Pienamente discrezionale

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

Insufficienza di elementi di capitale distribuibile; Distribuzioni eccedenti l'Ammontare Massimo Distribuibile; "Loss Absorption Event";Opzione a piena discrezione dell'emittente

Insufficienza di elementi di capitale distribuibile; Distribuzioni eccedenti l'Ammontare Massimo Distribuibile; "Loss Absorption Event";Opzione a piena discrezione dell'emittente

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Pienamente discrezionale Pienamente discrezionale

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -26 Se convertibili, tasso di conversione - -27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) SI SI

31

In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

CET1 ratio dell'emittente a livello individuale o consolidato minore al 5,125% oppure all'accadere del "minimum trigger event ratio" specificato nei "Relevant Regulations".

Transitional ratio dell'emittente a livello individale o consolidato

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

Totale o parziale Totale o parziale

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

Temporanea Temporanea

34

In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (5)

L'emittente o, se permesso il Gruppo, nel caso in cui registri un utile netto, può, a sua piena discrezione e subordinato all'Ammontare Massimo Distribuibile, incrementare il "Prevailing Principal Amount" dello strumento fino al massimo dell'"Initial Principal Amount" pro rata con similari strumenti AT1

L'emittente, nel caso in cui registri un utile netto, può a sua piena discrezione e subordinato all'Ammontare Massimo Distribuibile, incrementare il "Prevailing Principal Amount" dello strumento fino al massimo dell"Initial Principal Amount" pro rata con similari strumenti AT1

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione (tipo di strumento di rango immediatamente superiore)

Tier 2 Tier 2

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 1 - Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale

265

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)1 Emittente UNICREDIT SPA UNICREDIT BANK AUSTRIA AG2 Codice identificativo (1) XS1739839998 AT0000245790

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Inglese

Clausole di subordinazione e riconoscimento contrattuale di Bail in - Legge Italiana

Intero strumento - Legge Austriaca

Trattamento regolamentare4 Disposizioni transitorie del CRR (3) Additional Tier 1 Tier 25 Disposizioni del CRR post-transitorie Additional Tier 1 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 51 CRR Bond - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (4) 989 0- Riacquisti

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

1.000 27

Importo nominale dello strumento: importo originario -valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

1.000 27

9a Prezzo di emissione 100 1009b Prezzo di rimborso 100 13010 Classificazione contabile Patrimonio Netto Passività - costo ammortizzato11 Data di emissione originaria 20/12/2017 25/10/198912 Irredimibile o a scadenza Irredimibile A scadenza13 Data di scadenza originaria Senza scadenza 25/10/2019

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

SI NO

15

Data del rimborso anticipato facoltativo 03/06/2025 -

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

Regulatory call: Prevailing Principal Amount + any accrued interest Tax event: Prevailing Principal Amount + any accrued interest

-

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile Semestrale -Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed Fixed to Floating

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 5,375% p.a. until 03/06/2025; thereafter fixed

every 5 years for 5-year Mid-Swap Rate + 492,5 bps

7,25% for first five years, thereafter arithmetic average Secondary Market Yield of Banking Bonds according to ONB minus 0,25%

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Pienamente discrezionale Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

Insufficienza di elementi di capitale distribuibile; Distribuzioni eccedenti l'Ammontare Massimo Distribuibile; "Loss Absorption Event";Opzione a piena discrezione dell'emittente

-

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Pienamente discrezionale Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -26 Se convertibili, tasso di conversione - -27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) SI NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

Transitional ratio dell'emittente a livello individale o consolidato

-

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

Totale o parziale -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

Temporanea N/A

34

In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (5)

L'emittente, nel caso in cui registri un utile netto, può a sua piena discrezione e subordinato all'Ammontare Massimo Distribuibile, incrementare il "Prevailing Principal Amount" dello strumento fino al massimo dell"Initial Principal Amount" pro rata con similari strumenti AT1

-

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione (tipo di strumento di rango immediatamente superiore)

Tier 2 Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

266AL 31 DICEMBRE 2018

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)1 Emittente UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT BANK AUSTRIA AG2 Codice identificativo (1) AT0000246814 XS0062981500

3 Legislazione applicabile allo strumento (2)

Intero strumento - Legge Austriaca Intero strumento - Legge IngleseClausole di subordinazione - Legge Austriaca

Trattamento regolamentare4 Disposizioni transitorie del CRR (3) Tier 2 Tier 25 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Notes - Art 62 CRR Bond - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (4) 1 25Riacquisti Riacquisti

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

15 10.000

Importo nominale dello strumento: importo originario -valuta di emissione

EUR JPY

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

15 72

9a Prezzo di emissione 100 1009b Prezzo di rimborso 100 10010 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato11 Data di emissione originaria 14/02/1996 12/03/199612 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza13 Data di scadenza originaria 26/02/2021 12/03/2021

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

SI NO

15 Data del rimborso anticipato facoltativo 26/02/2016 -Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

- "Tax event": al valore nominale comprensivo del rateo maturato

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile In qualsiasi momento con preavviso dopo la data

di esercizio dell'opzione di rimborso anticipato -

Cedole / Dividendi17 Dividendi/cedole fissi o variabili Floating Fixed18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato Euribor 6M + 0,20% payable semi-annually 6,3% p.a.19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -26 Se convertibili, tasso di conversione - -27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (5)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione (tipo di strumento di rango immediatamente superiore)

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 1 - Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale

267

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)1 Emittente UNICREDIT BANK AG UNICREDIT BANK AG2 Codice identificativo (1) XS0097950900 XS00981700033 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Tedesca Intero strumento - Legge Tedesca

Trattamento regolamentare4 Disposizioni transitorie del CRR (3) Tier 2 Tier 25 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 CRR Bond - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (4) 0 1- Riacquisti e Ammortamento

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

3 43

Importo nominale dello strumento: importo originario -valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

3 43

9a Prezzo di emissione 100 1009b Prezzo di rimborso 100 10010 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato11 Data di emissione originaria 28/05/1999 01/06/199912 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza13 Data di scadenza originaria 28/05/2019 01/06/2019

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO NO

15 Data del rimborso anticipato facoltativo - -Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

- -

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed to Floating Fixed to Floating

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 4,50% from issue date to 28/05/2004; max

between 4,50% and 90% of Euro CMS 10 y from 28/05/2004.

4,70% from issue date to 01/06/2009; max between 4,70% and 102% of euro CMS 10y from 01/06/2009

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -26 Se convertibili, tasso di conversione - -27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (5)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione (tipo di strumento di rango immediatamente superiore)

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

268AL 31 DICEMBRE 2018

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)1 Emittente UNICREDIT BANK AG UNICREDIT BANK AG2 Codice identificativo (1) DE0002298890 XS00989076933 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Tedesca Intero strumento - Legge Tedesca

Trattamento regolamentare4 Disposizioni transitorie del CRR (3) Tier 2 Tier 25 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 CRR Bond - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (4) 2 2- Ammortamento

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

20 25

Importo nominale dello strumento: importo originario -valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

20 25

9a Prezzo di emissione 100 1009b Prezzo di rimborso 100 10010 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato11 Data di emissione originaria 07/06/1999 25/06/199912 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza13 Data di scadenza originaria 07/06/2019 25/06/2019

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO SI

15 Data del rimborso anticipato facoltativo - 25/06/2009Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

- -

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed Fixed18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 5,5% p.a. 7,00% p.a.19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -26 Se convertibili, tasso di conversione - -27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (5)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione (tipo di strumento di rango immediatamente superiore)

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

Page 269: INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT (PILLAR III) al 31 ...€¦ · "Rischi di Pillar II e integrazione dei rischi" (informativa qualitativa) P3 Requisiti di capitale Tabella “Segmentazione

>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 1 - Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale

269

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)1 Emittente UNICREDIT BANK AG UNICREDIT BANK AG2 Codice identificativo (1) XS0104764377 XS01051743523 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Tedesca Intero strumento - Legge Tedesca

Trattamento regolamentare4 Disposizioni transitorie del CRR (3) Tier 2 Tier 25 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 CRR Bond - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (4) 39 12- -

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

39 12

Importo nominale dello strumento: importo originario -valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

39 12

9a Prezzo di emissione 100 99,759b Prezzo di rimborso 100 10010 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato11 Data di emissione originaria 26/11/1999 13/12/199912 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza13 Data di scadenza originaria 19/11/2029 13/12/2024

14 Rimborso anticipatosoggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO NO

15 Data del rimborso anticipato facoltativo - -Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

- -

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Floating Fixed

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato

Euribor 6M + 0,62% 2,00% p.a. from issue date to 13/12/2004; 9,00% p.a. from 13/12/2004.

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -26 Se convertibili, tasso di conversione - -27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (5)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione (tipo di strumento di rango immediatamente superiore)

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

270AL 31 DICEMBRE 2018

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)1 Emittente UNICREDIT BANK AG UNICREDIT BANK AG2 Codice identificativo (1) XS0105656267 XS01148782333 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Tedesca Intero strumento - Legge Tedesca

Trattamento regolamentare4 Disposizioni transitorie del CRR (3) Tier 2 Tier 25 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 CRR Bond - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (4) 12 3- -

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

15 8

Importo nominale dello strumento: importo originario -valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

15 8

9a Prezzo di emissione 79,15 99,719b Prezzo di rimborso 100 10010 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato11 Data di emissione originaria 21/12/1999 01/08/200012 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza13 Data di scadenza originaria 21/12/2029 03/08/2020

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO NO

15 Data del rimborso anticipato facoltativo - -Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

- "Tax event": al valore nominale comprensivo del rateo maturato

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed Floating18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 5,00% p.a. Euribor 6M + 0,65% 19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -26 Se convertibili, tasso di conversione - -27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (5)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione (tipo di strumento di rango immediatamente superiore)

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 1 - Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale

271

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)1 Emittente UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT BANK AUSTRIA AG2 Codice identificativo (1) AT0000541669 AT00005417193 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Austriaca Intero strumento - Legge Austriaca

Trattamento regolamentare4 Disposizioni transitorie del CRR (3) Tier 2 Tier 25 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 CRR Bond - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (4) 2 7- -

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

5 20

Importo nominale dello strumento: importo originario -valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

5 20

9a Prezzo di emissione 100 1009b Prezzo di rimborso 100 10010 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato11 Data di emissione originaria 01/08/2000 06/10/200012 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza13 Data di scadenza originaria 01/08/2020 06/10/2020

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO NO

15 Data del rimborso anticipato facoltativo - -Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

- -

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed to Floating Fixed

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 7,1% payable until 31/07/2005, thereafter 1,8 x

10yJPYCMS, floor: 3,25%, cap: 8,25% 6,5% p.a.

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -26 Se convertibili, tasso di conversione - -27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (5)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione (tipo di strumento di rango immediatamente superiore)

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

272AL 31 DICEMBRE 2018

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)1 Emittente UNICREDIT BANK AG UNICREDIT BANK AG2 Codice identificativo (1) XS0119485885 XS01208511743 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Tedesca Intero strumento - Legge Tedesca

Trattamento regolamentare4 Disposizioni transitorie del CRR (3) Tier 2 Tier 25 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 CRR Bond - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (4) 5 4- -

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

14 10

Importo nominale dello strumento: importo originario -valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

14 10

9a Prezzo di emissione 100 1009b Prezzo di rimborso 100 10010 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato11 Data di emissione originaria 23/10/2000 22/12/200012 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza13 Data di scadenza originaria 23/10/2020 22/12/2020

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO NO

15 Data del rimborso anticipato facoltativo - -Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

- -

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Floating Floating

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato

Euribor 3M + 0,70% 67% of Euro CMS 10y, with a min. of 4,85% and a max of 5,85%

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -26 Se convertibili, tasso di conversione - -27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (5)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione (tipo di strumento di rango immediatamente superiore)

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 1 - Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale

273

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)1 Emittente UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT BANK AUSTRIA AG2 Codice identificativo (1) XS0122710188 XS0123313636

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Inglese

Clausole di subordinazione - Legge Austriaca Intero strumento - Legge IngleseClausole di subordinazione - Legge Austriaca

Trattamento regolamentare4 Disposizioni transitorie del CRR (3) Tier 2 Tier 25 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 CRR Bond - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (4) 20 30- -

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

20 30

Importo nominale dello strumento: importo originario -valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

20 30

9a Prezzo di emissione 99,85 99,809b Prezzo di rimborso 100 10010 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato11 Data di emissione originaria 24/01/2001 25/01/200112 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza13 Data di scadenza originaria 24/01/2031 25/01/2031

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO NO

15

Data del rimborso anticipato facoltativo - -

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

"Tax event": in qualsiasi data di pagamento degli interessi al valore nominale comprensivo del rateo maturato

"Tax event": in qualsiasi data di pagamento degli interessi al valore nominale comprensivo del rateo maturato

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Floating Floating18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato Euribor 3M + 0,39% p.a. Euribor 6M + 0,3925% payable semi annually19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -26 Se convertibili, tasso di conversione - -27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale laconversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (5)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione (tipo di strumento di rango immediatamente superiore)

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

274AL 31 DICEMBRE 2018

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)1 Emittente UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT BANK AUSTRIA AG2 Codice identificativo (1) XS0123117292 XS0134061893

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Inglese

Clausole di subordinazione - Legge Austriaca Intero strumento - Legge IngleseClausole di subordinazione - Legge Austriaca

Trattamento regolamentare4 Disposizioni transitorie del CRR (3) Tier 2 Tier 25 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 CRR Bond - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (4) 46 55- -

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

46 55

Importo nominale dello strumento: importo originario -valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

46 55

9a Prezzo di emissione 99,28 1009b Prezzo di rimborso 100 10010 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato11 Data di emissione originaria 25/01/2001 20/08/200112 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza13 Data di scadenza originaria 25/01/2031 20/08/2033

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO NO

15

Data del rimborso anticipato facoltativo - -

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

"Tax event": al valore nominale comprensivo del rateo maturato

"Tax event": in qualsiasi data di pagamento degli interessi al valore nominale comprensivo del rateo maturato

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Floating Floating18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato Euribor 3M + 0,35% payable quarterly Euribor 3M + 0,52% payable quarterly 19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -26 Se convertibili, tasso di conversione - -27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (5)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione (tipo di strumento di rango immediatamente superiore)

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 1 - Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale

275

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)1 Emittente UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT BANK AUSTRIA AG2 Codice identificativo (1) XS0136314415 A111_SL0050

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Inglese

Clausole di subordinazione - Legge Austriaca Intero strumento - Legge Austriaca

Trattamento regolamentare4 Disposizioni transitorie del CRR (3) Tier 2 Tier 25 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 CRR Loan - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (4) 35 14- -

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

35 25

Importo nominale dello strumento: importo originario -valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

35 25

9a Prezzo di emissione 99,32 1009b Prezzo di rimborso 100 10010 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato11 Data di emissione originaria 01/10/2001 19/10/200112 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza13 Data di scadenza originaria 31/10/2031 19/10/2021

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO NO

15

Data del rimborso anticipato facoltativo - -

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

"Tax event": in qualsiasi data di pagamento degli interessi al valore nominale comprensivo del rateo maturato

-

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Floating Fixed18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato Euribor 3M + 0,49% payable quarterly 6,01% p.a.19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -26 Se convertibili, tasso di conversione - -27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (5)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione (tipo di strumento di rango immediatamente superiore)

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

276AL 31 DICEMBRE 2018

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)1 Emittente UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT BANK AUSTRIA AG2 Codice identificativo (1) XS0137905153 XS0138428684

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Inglese

Clausole di subordinazione - Legge Austriaca Intero strumento - Legge IngleseClausole di subordinazione - Legge Austriaca

Trattamento regolamentare4 Disposizioni transitorie del CRR (3) Tier 2 Tier 25 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Notes - Art. 62 CRR Bond - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (4) 12 60- -

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

12 60

Importo nominale dello strumento: importo originario -valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

12 60

9a Prezzo di emissione 99,25 99,319b Prezzo di rimborso 100 10010 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato11 Data di emissione originaria 30/10/2001 05/11/200112 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza13 Data di scadenza originaria 30/10/2031 31/12/2031

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO NO

15

Data del rimborso anticipato facoltativo - -

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

"Tax event": in qualsiasi data di pagamento degli interessi al valore nominale comprensivo del rateo maturato

"Tax event": in qualsiasi data di pagamento degli interessi al valore nominale comprensivo del rateo maturato

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed Floating18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 5,935% p.a. Euribor 3M + 0,50% payable quarterly 19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -26 Se convertibili, tasso di conversione - -27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (5)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione (tipo di strumento di rango immediatamente superiore)

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 1 - Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale

277

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)1 Emittente UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT BANK AUSTRIA AG2 Codice identificativo (1) AT0000539481 A111_SL00533 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Austriaca Intero strumento - Legge Austriaca

Trattamento regolamentare4 Disposizioni transitorie del CRR (3) Tier 2 Tier 25 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 CRR Loan - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (4) 23 12- -

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

40 20

Importo nominale dello strumento: importo originario -valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

40 20

9a Prezzo di emissione 100 1009b Prezzo di rimborso 100 10010 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato11 Data di emissione originaria 30/11/2001 03/12/200112 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza13 Data di scadenza originaria 29/11/2021 02/12/2021

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO NO

15 Data del rimborso anticipato facoltativo - -Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

- -

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed Fixed18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 6% p.a. 5,51% p.a.19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -26 Se convertibili, tasso di conversione - -27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale laconversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (5)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione (tipo di strumento di rango immediatamente superiore)

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

278AL 31 DICEMBRE 2018

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)1 Emittente UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT BANK AUSTRIA AG2 Codice identificativo (1) XS0139264682 XS0140394817

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Inglese

Clausole di subordinazione - Legge Austriaca Intero strumento - Legge IngleseClausole di subordinazione - Legge Austriaca

Trattamento regolamentare4 Disposizioni transitorie del CRR (3) Tier 2 Tier 25 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 CRR Bond - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (4) 35 94- -

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

40 95

Importo nominale dello strumento: importo originario -valuta di emissione

USD EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

45 95

9a Prezzo di emissione 100 98,769b Prezzo di rimborso 100 10010 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato11 Data di emissione originaria 05/12/2001 27/12/200112 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza13 Data di scadenza originaria 05/12/2031 27/12/2031

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO NO

15

Data del rimborso anticipato facoltativo - -

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

"Tax event": in qualsiasi data di pagamento degli interessi al valore nominale comprensivo del rateo maturato

"Tax event": in qualsiasi data di pagamento degli interessi al valore nominale comprensivo del rateo maturato

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed Floating18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 6,21% p.a. Euribor 3M + 0,48% payable quarterly19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -26 Se convertibili, tasso di conversione - -27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (5)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione (tipo di strumento di rango immediatamente superiore)

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

Page 279: INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT (PILLAR III) al 31 ...€¦ · "Rischi di Pillar II e integrazione dei rischi" (informativa qualitativa) P3 Requisiti di capitale Tabella “Segmentazione

>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 1 - Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale

279

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)1 Emittente UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT BANK AUSTRIA AG2 Codice identificativo (1) XS0140907626 XS0140691865

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Inglese

Clausole di subordinazione - Legge Austriaca Intero strumento - Legge IngleseClausole di subordinazione - Legge Austriaca

Trattamento regolamentare4 Disposizioni transitorie del CRR (3) Tier 2 Tier 25 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 CRR Bond - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (4) 30 50- -

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

50 50

Importo nominale dello strumento: importo originario -valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

50 50

9a Prezzo di emissione 99,72 99,849b Prezzo di rimborso 100 10010 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato11 Data di emissione originaria 27/12/2001 27/12/200112 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza13 Data di scadenza originaria 27/12/2021 27/12/2026

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO NO

15

Data del rimborso anticipato facoltativo - -

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

"Tax event": in qualsiasi data di pagamento degli interessi al valore nominale comprensivo del rateo maturato

"Tax event": in qualsiasi data di pagamento degli interessi al valore nominale comprensivo del rateo maturato

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Floating Floating18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato Euribor 3M + 0,48% payable quarterly Euribor 6M + 0,5% payable semi-annualy19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -26 Se convertibili, tasso di conversione - -27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (5)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione (tipo di strumento di rango immediatamente superiore)

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

280AL 31 DICEMBRE 2018

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)1 Emittente UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT BANK AUSTRIA AG2 Codice identificativo (1) XS0140608398 XS0140838474

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Inglese

Clausole di subordinazione - Legge Austriaca Intero strumento - Legge IngleseClausole di subordinazione - Legge Austriaca

Trattamento regolamentare4 Disposizioni transitorie del CRR (3) Tier 2 Tier 25 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 CRR Bond - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (4) 38 125- -

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

63 125

Importo nominale dello strumento: importo originario -valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

63 125

9a Prezzo di emissione 99,87 99,629b Prezzo di rimborso 100 10010 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato11 Data di emissione originaria 27/12/2001 27/12/200112 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza13 Data di scadenza originaria 27/12/2021 27/12/2029

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO NO

15

Data del rimborso anticipato facoltativo - -

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

"Tax event": in qualsiasi data di pagamento degli interessi al valore nominale comprensivo del rateo maturato

"Tax event": in qualsiasi data di pagamento degli interessi al valore nominale comprensivo del rateo maturato

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed Floating18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 5,80% p.a. Euribor 6M + 0,52% payable semi-annually 19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -26 Se convertibili, tasso di conversione - -27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (5)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione (tipo di strumento di rango immediatamente superiore)

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 1 - Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale

281

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)1 Emittente UNICREDIT BANK AUSTRIA AG UNICREDIT BANK AUSTRIA AG2 Codice identificativo (1) XS0141069442 A111_SL0040

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Inglese

Clausole di subordinazione - Legge Austriaca Intero strumento - Legge Austriaca

Trattamento regolamentare4 Disposizioni transitorie del CRR (3) Tier 2 Tier 25 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 CRR Loan - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (4) 60 24- -

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

100 28

Importo nominale dello strumento: importo originario -valuta di emissione

EUR USD

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

100 21

9a Prezzo di emissione 99,79 1009b Prezzo di rimborso 100 10010 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato11 Data di emissione originaria 28/12/2001 25/12/200612 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza13 Data di scadenza originaria 28/12/2021 15/12/2046

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO NO

15

Data del rimborso anticipato facoltativo - -

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

"Tax event": in qualsiasi data di pagamento degli interessi al valore nominale comprensivo del rateo maturato

-

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Floating Fixed18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato Euribor 6M +0,48% payable semi-annually USD 130.000 per month/ 5.673 p.a.19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -26 Se convertibili, tasso di conversione - -27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (5)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione (tipo di strumento di rango immediatamente superiore)

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

Page 282: INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT (PILLAR III) al 31 ...€¦ · "Rischi di Pillar II e integrazione dei rischi" (informativa qualitativa) P3 Requisiti di capitale Tabella “Segmentazione

I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

282AL 31 DICEMBRE 2018

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)1 Emittente UNICREDIT SPA UNICREDIT SPA2 Codice identificativo (1) XS0348222802 XS0503612250

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Inglese

Clausole di subordinazione - Legge Italiana Intero strumento - Legge IngleseClausole di subordinazione - Legge Italiana

Trattamento regolamentare4 Disposizioni transitorie del CRR (3) Tier 2 Tier 25 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 CRR Bond - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (4) 88 23Riacquisti -

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

125 50

Importo nominale dello strumento: importo originario -valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

125 50

9a Prezzo di emissione 99,90 1009b Prezzo di rimborso 100 10010 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato11 Data di emissione originaria 03/03/2008 21/04/201012 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza13 Data di scadenza originaria 03/03/2023 21/04/2021

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO NO

15 Data del rimborso anticipato facoltativo - -Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

- -

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed Fixed18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 6,04% p.a. 5% p.a.19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -26 Se convertibili, tasso di conversione - -27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totaleo parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (5)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione (tipo di strumento di rango immediatamente superiore)

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

Page 283: INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT (PILLAR III) al 31 ...€¦ · "Rischi di Pillar II e integrazione dei rischi" (informativa qualitativa) P3 Requisiti di capitale Tabella “Segmentazione

>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 1 - Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale

283

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)1 Emittente UNICREDIT SPA UNICREDIT SPA2 Codice identificativo (1) XS0504566414 XS0503708280

3 Legislazione applicabile allo strumento (2)

Intero strumento - Legge Italiana Intero strumento - Legge IngleseClausole di subordinazione - Legge Italiana

Trattamento regolamentare4 Disposizioni transitorie del CRR (3) Tier 2 Tier 25 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 CRR Bond - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (4) 33 13- -

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

50 50

Importo nominale dello strumento: importo originario -valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

50 50

9a Prezzo di emissione 100 1009b Prezzo di rimborso 100 10010 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività -costo ammortizzato11 Data di emissione originaria 23/04/2010 26/04/201012 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza13 Data di scadenza originaria 25/04/2022 26/04/2020

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO NO

15 Data del rimborso anticipato facoltativo - -Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

- -

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed Fixed18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 5,05% p.a. 4,75% p.a.19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -26 Se convertibili, tasso di conversione - -27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (5)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione (tipo di strumento di rango immediatamente superiore)

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

284AL 31 DICEMBRE 2018

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)1 Emittente UNICREDIT SPA UNICREDIT SPA2 Codice identificativo (1) IT0004605074 XS0515754587

3 Legislazione applicabile allo strumento (2)

Intero strumento - Legge Italiana Intero strumento - Legge IngleseClausole di subordinazione - Legge Italiana

Trattamento regolamentare4 Disposizioni transitorie del CRR (3) Tier 2 Tier 25 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 e Art. 484 CRR Bond - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (4) 94 15- -

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

333 50

Importo nominale dello strumento: importo originario -valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

333 50

9a Prezzo di emissione 100 1009b Prezzo di rimborso 100 10010 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato11 Data di emissione originaria 31/05/2010 14/06/201012 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza13 Data di scadenza originaria 31/05/2020 14/06/2020

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO NO

15 Data del rimborso anticipato facoltativo - -Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

- -

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed Fixed

18

Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 31/05/2011: 3,00%; 31/05/2012: 3,25%; 31/05/2013: 3,50%; 31/05/2014: 3,75%; 31/05/2015: 4,00%; 31/05/2016: 4,40%; 31/05/2017: 4,70%; 31/05/2018: 5,07%; 31/05/2019: 5,40%; 31/05/2020: 6,00%.

5,16% p.a.

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -26 Se convertibili, tasso di conversione - -27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (5)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione (tipo di strumento di rango immediatamente superiore)

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

SI NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

Ammortamento contrattuale -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 1 - Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale

285

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)1 Emittente UNICREDIT SPA UNICREDIT SPA2 Codice identificativo (1) XS0618847775 IT0004780562

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Inglese

Clausole di subordinazione - Legge Italiana Intero strumento - Legge Italiana

Trattamento regolamentare4 Disposizioni transitorie del CRR (3) Tier 2 Tier 25 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 CRR Bond - Art. 62 e Art. 484 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (4) 343 9- Riacquisti e ammortamento

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

750 518

Importo nominale dello strumento: importo originario -valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

750 518

9a Prezzo di emissione 99,62 1009b Prezzo di rimborso 100 10010 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato11 Data di emissione originaria 19/04/2011 23/12/201112 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza13 Data di scadenza originaria 19/04/2021 31/01/2019

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO NO

15 Data del rimborso anticipato facoltativo - -Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

- -

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed Fixed

18

Tasso della cedola ed eventuale indice correlato

6,125% p.a.

31/01/2013: 6,50%; 31/01/2014: 6,90%; 31/01/2015: 7,30%; 31/01/2016: 7,80%; 31/01/2017: 8,10%; 31/01/2018: 8,30%; 31/01/2019: 8,50%

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -26 Se convertibili, tasso di conversione - -27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (5)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione (tipo di strumento di rango immediatamente superiore)

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO SI

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- Ammortamento contrattuale

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

286AL 31 DICEMBRE 2018

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)1 Emittente UNICREDIT SPA UNICREDIT SPA2 Codice identificativo (1) XS0849517650 XS0986063864

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge Inglese

Clausole di subordinazione - Legge Italiana Intero strumento - Legge IngleseClausole di subordinazione - Legge Italiana

Trattamento regolamentare4 Disposizioni transitorie del CRR (3) Tier 2 Tier 25 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 CRR Notes - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (4) 1.145 996- -

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

1.500 1.000

Importo nominale dello strumento: importo originario -valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

1.500 1.000

9a Prezzo di emissione 100,24 99,919b Prezzo di rimborso 100 10010 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato11 Data di emissione originaria 31/10/2012 28/10/201312 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza13 Data di scadenza originaria 31/10/2022 28/10/2025

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO SI

15

Data del rimborso anticipato facoltativo - 28/10/2020

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

"Regulatory call": 100 + rateo maturato"Tax event": al nominale comprensivo del rateo maturato

"Regulatory call": 100 + rateo maturato"Tax event": al nominale comprensivo del rateo maturato

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - -Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed Fixed18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 6,95% p.a 5,75% p.a., after the call, 5Y Swap + 410 bps19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -26 Se convertibili, tasso di conversione - -27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (5)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione (tipo di strumento di rango immediatamente superiore)

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 1 - Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale

287

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)1 Emittente UNICREDIT SPA UNICREDIT SPA2 Codice identificativo (1) XS1070428732 IT0005087116

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge inglese

Clausole di subordinazione - Legge italiana Intero strumento - Legge Italiana

Trattamento regolamentare

4 Disposizioni transitorie del CRR (3) Tier 2 Tier 25 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 CRR Bond - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (4) 184 2.494- -

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

185 2.500

Importo nominale dello strumento: importo originario -valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

185 2.500

9a Prezzo di emissione 99,26 1009b Prezzo di rimborso 100 10010 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato11 Data di emissione originaria 21/05/2014 03/03/201512 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza13 Data di scadenza originaria 21/05/2024 03/05/2025

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

SI SI

15 Data del rimborso anticipato facoltativo 21/05/2019 03/05/2020Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

"Regulatory call": 100 + rateo maturato"Tax event": 100 + rateo maturato

-

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile NO -

Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed Floating

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 3,125% from issue date to 21/05/2019; fixed rate

equivalent to 5Y MS + 2,50% from 21/05/2019 Euribor 3M + 2,75%

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -26 Se convertibili, tasso di conversione - -27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (5)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione (tipo di strumento di rango immediatamente superiore)

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

288AL 31 DICEMBRE 2018

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)1 Emittente UNICREDIT SPA UNICREDIT SPA2 Codice identificativo (1) XS1426039696 XS1632222565

3 Legislazione applicabile allo strumento (2) Intero strumento - Legge inglese

Clausole di subordinazione - Legge italiana Legge IngleseClausole di subordinazione - Legge Italiana

Trattamento regolamentare

4 Disposizioni transitorie del CRR (3) Tier 2 Tier 25 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Notes - Art. 62 CRR Notes - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (4) 748 49Riacquisti e ammortamento -

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

750 50

Importo nominale dello strumento: importo originario -valuta di emissione

EUR EUR

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

750 50

9a Prezzo di emissione 100 1009b Prezzo di rimborso 100 10010 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato11 Data di emissione originaria 03/06/2016 14/06/201712 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza13 Data di scadenza originaria 03/01/2027 14/06/2032

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

SI SI

15

Data del rimborso anticipato facoltativo 03/01/2022 14/06/2027

Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

"Regulatory call": 100 + rateo maturato"Tax event": importo di rimborso anticipato + rateo maturato

"Regulatory call": 100 + rateo maturato "Tax event":100 + rateo maturato

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile NO NO

Cedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed Fixed to Floating

18 Tasso della cedola ed eventuale indice correlato 4,375% p.a. from Issue Date to 02/01/2022

payable annually; 4,316% p.a. + 5 Year Mid-Swap Rate after 02/01/2022

4,50% p.a. from Issue Date to 14/06/2019 payable semiannually; 2,24% p.a. + Euribor 6m after 14/06/2019

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -26 Se convertibili, tasso di conversione - -27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

-

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

-

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (5)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione (tipo di strumento di rango immediatamente superiore)

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 1 - Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale

289

Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale (*)1 Emittente UNICREDIT BANK AG UNICREDIT SPA2 Codice identificativo (1) XS0097425226 XS1631415582

3 Legislazione applicabile allo strumento (2)

Intero strumento - Legge Tedesca Legge dello Stato di New YorkClausole di subordinazione - Legge Italiana

Trattamento regolamentare4 Disposizioni transitorie del CRR (3) Tier 2 Tier 25 Disposizioni del CRR post-transitorie Tier 2 Tier 2

6 Ammissibile a livello: di singolo ente; consolidato; di singolo ente e consolidato

Singolo ente e consolidato Singolo ente e consolidato

7 Tipologia di strumento Bond - Art. 62 CRR Notes - Art. 62 CRR

8 Importo computato nei Fondi Propri (milioni di euro) (4) 0 867Riacquisti e Ammortamento -

9

Importo nominale dello strumento: importo originario della valuta di emissione (milioni)

40 1.000

Importo nominale dello strumento: importo originario -valuta di emissione

EUR USD

Importo nominale dello strumento: conversione in euro dell'importo originario (milioni di euro)

40 893

9a Prezzo di emissione 99,83 1009b Prezzo di rimborso 100 10010 Classificazione contabile Passività - costo ammortizzato Passività - costo ammortizzato11 Data di emissione originaria 14/05/1999 19/06/201712 Irredimibile o a scadenza A scadenza A scadenza13 Data di scadenza originaria 14/05/2019 19/06/2032

14 Rimborso anticipato soggetto ad autorizzazione preventiva dell'Autorità di Vigilanza

NO SI

15 Data del rimborso anticipato facoltativo - 19/06/2027Date del rimborso anticipato eventuale e importo del rimborso

- "Regulatory call": 100 + rateo maturato"Tax event":100 + rateo maturato

16 Date successive di rimborso anticipato, se applicabile - NOCedole / Dividendi

17 Dividendi/cedole fissi o variabili Fixed to Floating Fixed to Floating

18

Tasso della cedola ed eventuale indice correlato5,00% from issue date to 14/05/2009; 5,00% + 16% of euro CMS 10 y from 14/05/2009.

5,861% p.a. from Issue Date to 19/06/2027 payable semiannually; 3,703% p.a. + 5Y US Dollar Mid Swap Rate after 19/06/2027 payable semiannually

19 Presenza di un meccanismo di “dividend stopper” NO NO

20a

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo

Obbligatorio Obbligatorio

Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in termini di tempo - motivi di discrezionalità

- -

20b Pienamente discrezionale, parzialmente discrezionale o obbligatorio - in riferimento all'importo

Obbligatorio Obbligatorio

21 Presenza di “step up” o di altro incentivo al rimborso NO NO22 Cumulativi o non cumulativi Non cumulativi Non cumulativi23 Convertibili o non convertibili Non convertibili Non convertibili

24 Se convertibili, evento(i) che determina(no) la conversione

- -

25 Se convertibili, in tutto o in parte - -26 Se convertibili, tasso di conversione - -27 Se convertibili, conversione obbligatoria o facoltativa - -

28 Se convertibili, precisare il tipo di strumento nel quale la conversione è possibile

- -

29 Se convertibile, precisare l'emittente dello strumento nel quale viene convertito

- -

30 Meccanismi di svalutazione (write down) NO NO

31 In caso di meccanismo di svalutazione (write down), eventi che la determinano

- -

32 In caso di svalutazione (write down), svalutazione totale o parziale

- -

33 In caso di svalutazione (write down), svalutazione permanente o temporanea

N/A N/A

34 In caso di svalutazione (write down) temporanea, descrizione del meccanismo di rivalutazione (5)

- -

35 Posizione nella gerarchia di subordinazione in caso di liquidazione (tipo di strumento di rango immediatamente superiore)

Senior Senior

36 Caratteristiche non conformi degli strumenti che beneficiano delle disposizioni transitorie

NO NO

37 In caso affermativo, precisare le caratteristiche non conformi

- -

(*) ‘N/A’ se l’informazione non è applicabile

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

290AL 31 DICEMBRE 2018

Note relative alle tavole dello “Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale” delle pagine precedenti:

1. Si noti che le "ISIN Guidelines" (paragrafo 7) stabiliscono che “banking instruments or facilities such as bank loans are outside of the scope of the ISO-6166 standard and should not be identified by ISIN codes". Quindi, la presente sezione riporta un codice identificativo interno per quegli strumenti classificati come “Loans” al fine di permettere l’identificazione dei rispettivi termini e condizioni riportati nel sito web di Gruppo al link indicato nella Nota in calce. 2. Se non diversamente indicato, la giurisdizione delle clausole di subordinazione è quella dell'intero strumento. 3. Il trattamento post-transitorio sarà definito tenendo in considerazione la regolamentazione applicabile, inclusa la CRR2 di prossima pubblicazione. 4. Nel caso di strumenti emessi da Entità del Gruppo diverse dalla Capogruppo, l'ammontare riportato rappresenta l'importo computabile, base di calcolo per la determinazione delle interessenze di minoranza. Nel caso di strumenti di Additional Tier 1 che beneficiano delle disposizioni transitorie, l'ammontare riportato rappresenta il valore computabile complessivo (inclusivo sia della quota di Additional Tier 1 sia della quota riclassificata nel Tier 2 qualora si configuri un’eccedenza di valore rispetto al limite di computabilità previsto dalla normativa). 5. I meccanismi di "write-up" descritti sono allineati alle originarie "Final Terms & Conditions"; pertanto, la classificazione regolamentare degli strumenti è quella in vigore alla data di emissione.

Note:

In relazione ai requisiti informativi contenuti nell’articolo 437, comma 1, lettera c) del CRR, che richiedono agli Enti di pubblicare “i termini e le condizioni completi di tutti gli strumenti di capitale primario di classe 1, di capitale aggiuntivo di classe 1 e di capitale di classe 2”, il seguente link https://www.unicreditgroup.eu/en/investors/funding-and-ratings/programs/bank-capital.html riporta le informazioni richieste per gli strumenti subordinati emessi al pubblico dal Gruppo UniCredit e computabili nei Fondi Propri consolidati.

Il presente allegato 1 è pubblicato in formato editabile (excel) al link https://www.unicreditgroup.eu/it/investors/third-pillar-basel-two-and-three.html.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 1 - Schema relativo alle principali caratteristiche degli strumenti di capitale

291

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

292AL 31 DICEMBRE 2018

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 2 –Ambito di applicazione

293

Aree di consolidamento rilevanti per i fini prudenziali e di bilancio Entità consolidate al 31 dicembre 2018

Ragione sociale Consolidamento

IAS/IFRS

Consolidamento prudenziale

Consolidate integralmente

Consolidate proporzionalmente

Non consolidate

e non dedotte

Dedotte Tipologia

UNICREDIT SPA Integrale X BANCHE

AO UNICREDIT BANK Integrale X BANCHE

BANK AUSTRIA REAL INVEST IMMOBILIEN-KAPITALANLAGE GMBH

Integrale X BANCHE

BANK FUER TIROL UND VORARLBERG AKTIENGESELLSCHAFT

Patrimonio Netto X BANCHE

BANQUE DE COMMERCE ET DE PLACEMENTS SA

Patrimonio Netto X BANCHE

BKS BANK AG Patrimonio Netto X BANCHE

FINECOBANK SPA Integrale X BANCHE

LEASFINANZ BANK GMBH Integrale X BANCHE

MEDIOBANCA BANCA DI CREDITO FINANZIARIO SPA

Patrimonio Netto X BANCHE

OBERBANK AG Patrimonio Netto X BANCHE

OESTERREICHISCHE HOTEL-UND TOURISMUSBANK GESELLSCHAFT M.B.H.*

Patrimonio Netto X BANCHE

OESTERREICHISCHE KONTROLLBANK AKTIENGESELLSCHAFT

Patrimonio Netto X BANCHE

SCHOELLERBANK AKTIENGESELLSCHAFT

Integrale X BANCHE

UNICREDIT BANK A.D. BANJA LUKA

Integrale X BANCHE

UNICREDIT BANK AG Integrale X BANCHE

UNICREDIT BANK AUSTRIA AG Integrale X BANCHE

UNICREDIT BANK CZECH REPUBLIC AND SLOVAKIA, A.S.

Integrale X BANCHE

UNICREDIT BANK D.D. Integrale X BANCHE

UNICREDIT BANK HUNGARY ZRT. Integrale X BANCHE

UNICREDIT BANK IRELAND PLC Integrale X BANCHE

UNICREDIT BANK S.A. Integrale X BANCHE

UNICREDIT BANK SERBIA JSC Integrale X BANCHE

UNICREDIT BANKA SLOVENIJA D.D.

Integrale X BANCHE

UNICREDIT BULBANK AD Integrale X BANCHE

UNICREDIT INTERNATIONAL BANK (LUXEMBOURG) SA

Integrale X BANCHE

UNICREDIT JELZALOGBANK ZRT. Integrale X BANCHE

YAPI KREDI BANK MALTA LTD. Patrimonio Netto X BANCHE

YAPI KREDI BANK AZERBAIJAN CLOSED JOINT STOCK COMPANY

Patrimonio Netto X BANCHE

YAPI KREDI BANK NEDERLAND N.V.

Patrimonio Netto X BANCHE

YAPI VE KREDI BANKASI AS Patrimonio Netto X BANCHE

ZAGREBACKA BANKA D.D. Integrale X BANCHE

AI BETEILIGUNGS GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ALLEGRO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ALLIANZ YASAM VE EMEKLILIK AS

Patrimonio Netto X SOCIETA' FINANZIARIE

ALLIB LEASING S.R.O. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ALLIB NEKRETNINE D.O.O. ZA POSLOVANJE NEKRETNINAMA

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ALMS LEASING GMBH. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ALPINE CAYMAN ISLANDS LTD. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

294AL 31 DICEMBRE 2018

Ragione sociale Consolidamento

IAS/IFRS

Consolidamento prudenziale

Consolidate integralmente

Consolidate proporzionalmente

Non consolidate

e non dedotte

Dedotte Tipologia

ALTUS ALPHA PLC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ALV IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ANTARES IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ANTHEMIS EVO LLP Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

AO LOCAT LEASING RUSSIA Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ARABELLA FINANCE DAC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ARENA NPL ONE S.R.L. (CARTOLARIZZAZIONE 2014)

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ARNO GRUNDSTUECKSVERWALTUNGS GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ASSET BANCARI II Patrimonio Netto X SOCIETA' FINANZIARIE

AUSTRIA LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BA ALPINE HOLDINGS, INC. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BA CA LEASING (DEUTSCHLAND) GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BA CA SECUND LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BA EUROLEASE BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BA IMMO GEWINNSCHEIN FONDS1

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BA/CA-LEASING BETEILIGUNGEN GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BA-CA ANDANTE LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BACA CENA IMMOBILIEN LEASING GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BA-CA FINANCE (CAYMAN) II LIMITED

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BA-CA FINANCE (CAYMAN) LIMITED

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BACA HYDRA LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BACA KOMMUNALLEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BACA LEASING ALFA S.R.O. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BACA LEASING CARMEN GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BA-CA LEASING DREI GARAGEN GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BA-CA LEASING MAR IMMOBILIEN LEASING GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BACA LEASING UND BETEILIGUNGSMANAGEMENT GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BA-CA MARKETS & INVESTMENT BETEILIGUNG GES.M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BA-CA PRESTO LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BACAL ALPHA DOO ZA POSLOVANJE NEKRETNINAMA

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BAL CARINA IMMOBILIEN LEASING GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BAL HESTIA IMMOBILIEN LEASING GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BAL HORUS IMMOBILIEN LEASING GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BAL HYPNOS IMMOBILIEN LEASING GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BAL LETO IMMOBILIEN LEASING GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 2 –Ambito di applicazione

295

Ragione sociale Consolidamento

IAS/IFRS

Consolidamento prudenziale

Consolidate integralmente

Consolidate proporzionalmente

Non consolidate

e non dedotte

Dedotte Tipologia

BAL OSIRIS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BAL SOBEK IMMOBILIEN LEASING GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING IMMOBILIENANLAGEN GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BANK AUSTRIA FINANZSERVICE GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BANK AUSTRIA HUNGARIA BETA LEASING KORLATOLT FELELOSSEGUE TARSASAG

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BANK AUSTRIA LEASING ARGO IMMOBILIEN LEASING GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BANK AUSTRIA LEASING HERA IMMOBILIEN LEASING GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BANK AUSTRIA LEASING IKARUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BANK AUSTRIA LEASING MEDEA IMMOBILIEN LEASING GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BANK AUSTRIA REAL INVEST CLIENT INVESTMENT GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BANK AUSTRIA REAL INVEST IMMOBILIEN-MANAGEMENT GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BANK AUSTRIA WOHNBAUBANK AG

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BARN BV Patrimonio Netto X SOCIETA' FINANZIARIE

BAULANDENTWICKLUNG GDST 1682/8 GMBH & CO OEG

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT DER BANK AUSTRIA CREDITANSTALT LEASING GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BIL LEASING-FONDS GMBH & CO VELUM KG

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BIL LEASING-FONDS VERWALTUNGS-GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

BREWO GRUNDSTUECKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CABET-HOLDING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CABO BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CA-LEASING OVUS S.R.O. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CA-LEASING SENIOREN PARK GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CALG 307 MOBILIEN LEASING GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CALG 443 GRUNDSTUECKVERWALTUNG GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CALG 445 GRUNDSTUECKVERWALTUNG GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CALG 451 GRUNDSTUECKVERWALTUNG GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CALG ALPHA GRUNDSTUECKVERWALTUNG GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CALG ANLAGEN LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CALG ANLAGEN LEASING GMBH & CO GRUNDSTUECKVERMIETUNG UND -VERWALTUNG KG

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

296AL 31 DICEMBRE 2018

Ragione sociale Consolidamento

IAS/IFRS

Consolidamento prudenziale

Consolidate integralmente

Consolidate proporzionalmente

Non consolidate

e non dedotte

Dedotte Tipologia

CALG DELTA GRUNDSTUECKVERWALTUNG GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CALG GAMMA GRUNDSTUECKVERWALTUNG GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CALG GRUNDSTUECKVERWALTUNG GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CALG IMMOBILIEN LEASING GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CALG MINAL GRUNDSTUECKVERWALTUNG GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CAPITAL DEV SPA Integrale X SOCIETA'FINANZIARIE

CAPITAL MORTGAGE SRL (CARTOLARIZZAZIONE: BIPCA CORDUSIO RMBS)

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CAPITAL MORTGAGE SRL (CARTOLARIZZAZIONE: CAPITAL MORTGAGE 2007 - 1)

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CARD COMPLETE SERVICE BANK AG*

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CARDS & SYSTEMS EDV-DIENSTLEISTUNGS GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CASTELLANI LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CBD INTERNATIONAL SP.ZO.O. Patrimonio Netto X SOCIETA' FINANZIARIE

CHARADE LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CHEFREN LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CIVITAS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

COMMUNA - LEASING GRUNDSTUECKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CONSUMER THREE SRL (CARTOLARIZZAZIONE: CONSUMER THREE )

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CONTRA LEASING-GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CORDUSIO RMBS - UCFIN SRL (CARTOLARIZZAZIONE: CORDUSIO RMBS UCFIN - SERIE 2006)

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CORDUSIO RMBS SECURITISATION SRL (CARTOLARIZZAZIONE: CORDUSIO RMBS SECURITISATION - SERIE 2006)

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CORDUSIO RMBS SECURITISATION SRL (CARTOLARIZZAZIONE: CORDUSIO RMBS SECURITISATION - SERIE 2007)

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CORDUSIO SIM SPA Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CORDUSIO SOCIETA' FIDUCIARIA PER AZIONI

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

CORIT - CONCESSIONARIA RISCOSSIONE TRIBUTI S.P.A. IN LIQUIDAZIONE

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

DC BANK AG* Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

DEBO LEASING SRL Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

DINERS CLUB CS, S.R.O.* Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 2 –Ambito di applicazione

297

Ragione sociale Consolidamento

IAS/IFRS

Consolidamento prudenziale

Consolidate integralmente

Consolidate proporzionalmente

Non consolidate

e non dedotte

Dedotte Tipologia

DINERS CLUB POLSKA SP.Z.O.O.* Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

DLV IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

DUODEC Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO. 28 DAC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO. 31 DAC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO. 32 S.A. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO. 32 S.A. - COMPARTEMENT 2

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO. 33 DAC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO. 34 DAC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO. 36 DAC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO. 37 DAC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO. 38 DAC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO. 39 DAC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO. 41 DAC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO. 43 DAC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO. 44 DAC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO. 46 DAC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO. 48 DAC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO. 54 DAC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO. 55 DAC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO. 56 DAC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO. 57 DAC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO. 63 DAC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO. 718 DAC

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ELEKTRA PURCHASE NO. 911 LTD

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

EUROLEASE AMUN IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

EUROLEASE ANUBIS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

EUROLEASE ISIS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

EUROLEASE MARDUK IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

EUROLEASE RA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

EUROLEASE RAMSES IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

EUROPA BEFEKTETESI ALAPKEZELOE ZRT (EUROPA INVESTMENT FUND MANAGEMENT LTD.)

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

EUROPA INGATLANBEFEKTETESI ALAP (EUROPE REAL-ESTATE INVESTMENT FUND)

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

EUROPEAN-OFFICE-FONDS Integrale X SOCIETA'

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

298AL 31 DICEMBRE 2018

Ragione sociale Consolidamento

IAS/IFRS

Consolidamento prudenziale

Consolidate integralmente

Consolidate proporzionalmente

Non consolidate

e non dedotte

Dedotte Tipologia

FINANZIARIE

EUROPROGETTI & FINANZA S.R.L. IN LIQUIDAZIONE

Patrimonio Netto X SOCIETA' FINANZIARIE

EXPANDA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

FACTORBANK AKTIENGESELLSCHAFT

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

F-E MORTGAGES SRL (CARTOLARIZZAZIONE: F-E MORTGAGES 2005)

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

F-E MORTGAGES SRL (CARTOLARIZZAZIONE: F-E MORTGAGES SERIES 1 - 2003)

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

FIDES LEASING GMBH Patrimonio Netto X SOCIETA' FINANZIARIE

FINECO ASSET MANAGEMENT DESIGNATED ACTIVITY COMPANY

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

FINECO VERWALTUNG AG Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

FINN ARSENAL LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

FMC LEASING INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOESSEGUE TARSASAG

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

FMZ SAVARIA SZOLGALTATO KORLATOLT FELELOESSEG TARSASAG

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

FMZ SIGMA PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

FOLIA LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

FUGATO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

GALA GRUNDSTUECKVERWALTUNG GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

GEBAEUDELEASING GRUNDSTUCKSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

GELDILUX-TS-2015 S.A. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

GEMEINDELEASING GRUNDSTUECKVERWALTUNG GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

GEMMA VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO. VERMIETUNGS KG

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

GRUNDSTUECKSVERWALTUNG LINZ-MITTE GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

H.F.S. LEASINGFONDS DEUTSCHLAND 1 GMBH & CO. KG (IMMOBILIENLEASING)

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

H.F.S. LEASINGFONDS DEUTSCHLAND 7 GMBH & CO. KG

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HAMZO PROJECT DEVELOPMENT I GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HELICONUS SRL (CARTOLARIZZAZIONE: HELICONUS)

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HERKU LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HETA BA LEASING SUED GMBH Patrimonio Netto X SOCIETA' FINANZIARIE

HJS 12 BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT MBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HONEU LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HVB CAPITAL LLC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HVB CAPITAL LLC II Integrale X SOCIETA'

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 2 –Ambito di applicazione

299

Ragione sociale Consolidamento

IAS/IFRS

Consolidamento prudenziale

Consolidate integralmente

Consolidate proporzionalmente

Non consolidate

e non dedotte

Dedotte Tipologia

FINANZIARIE

HVB CAPITAL LLC III Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HVB CAPITAL PARTNERS AG Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HVB FUNDING TRUST Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HVB FUNDING TRUST II Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HVB FUNDING TRUST III Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HVB HONG KONG LIMITED Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HVB IMMOBILIEN AG Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HVB LEASING CZECH REPUBLIC S.R.O.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HVB PROJEKT GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HVB TECTA GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HVB VERWA 4 GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HVB VERWA 4.4 GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HVB-LEASING JUPITER INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOESSEGUE TARSASAG

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

HVB-LEASING ROCCA INGATLANHASZNOSITO KORLATOLT FELELOESSEGUE TARSASAG

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

IDEA FIMIT SGR FONDO SIGMA IMMOBILIARE

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

IMMOBILIENLEASING GRUNDSTUECKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

INTRO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

JAUSERN-LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

KOC FINANSAL HIZMETLER AS Patrimonio Netto X SOCIETA' FINANZIARIE

KUNSTHAUS LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

KUTRA GRUNDSTUECKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

LAGERMAX LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

LAGEV IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

LARGE CORPORATE ONE SRL (CARTOLARIZZAZIONE: LARGE CORPORATE ONE)

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

LARGO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

LEASFINANZ ALPHA ASSETVERMIETUNG GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

LEASFINANZ GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

LEGATO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

LELEV IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

LIFE MANAGEMENT ERSTE GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

LINO HOTEL-LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

LIPARK LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

LIVA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Page 300: INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT (PILLAR III) al 31 ...€¦ · "Rischi di Pillar II e integrazione dei rischi" (informativa qualitativa) P3 Requisiti di capitale Tabella “Segmentazione

I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

300AL 31 DICEMBRE 2018

Ragione sociale Consolidamento

IAS/IFRS

Consolidamento prudenziale

Consolidate integralmente

Consolidate proporzionalmente

Non consolidate

e non dedotte

Dedotte Tipologia

LOCAT CROATIA DOO Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

LOCAT SV SRL (CARTOLARIZZAZIONE: SERIE 2016)

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

M. A. V. 7., BANK AUSTRIA LEASING BAUTRAEGER GMBH & CO.OG.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

MBC IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

MENUETT GRUNDSTUECKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

MM OMEGA PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

MOEGRA LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

MOMENTUM ALLWEATHER STRATEGIES - LONG TERM STRATEG

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

MOMENTUM LONG TERM VALUE FUND

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

MULTIPLUS CARD D.O.O. ZA PROMIDZBU I USLUGE

Patrimonio Netto X SOCIETA' FINANZIARIE

NAGELOKALVERMIETUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

NOE HYPO LEASING ASTRICTA GRUNDSTUECKVERMIETUNGS GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

NOTARTREUHANDBANK AG Patrimonio Netto X SOCIETA' FINANZIARIE

OCEAN BREEZE FINANCE S.A. -COMPARTMENT 1

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

OCT Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

OESTERREICHISCHE WERTPAPIERDATEN SERVICE GMBH

Patrimonio Netto X SOCIETA' FINANZIARIE

OLG HANDELS- UND BETEILIGUNGSVERWALTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

OOO UNICREDIT LEASING Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ORBIT PERFORMANCE STRATEGIES - ORBIT US CLASSE I U

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ORESTOS IMMOBILIEN-VERWALTUNGS GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

PAI (BERMUDA) LIMITED Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

PAI (NEW YORK) LIMITED Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

PAI MANAGEMENT LTD Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

PALATIN GRUNDSTUECKVERWALTUNGS GESELLSCHAFT M.B.H.

Patrimonio Netto X SOCIETA' FINANZIARIE

PAYTRIA UNTERNEHMENSBETEILIGUNGEN GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

PELOPS LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

PIANA LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENTS (ISRAEL) LIMITED IN VOLUNTARY LIQUIDATION

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

PIRTA VERWALTUNGS GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

POSATO LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Page 301: INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT (PILLAR III) al 31 ...€¦ · "Rischi di Pillar II e integrazione dei rischi" (informativa qualitativa) P3 Requisiti di capitale Tabella “Segmentazione

>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 2 –Ambito di applicazione

301

Ragione sociale Consolidamento

IAS/IFRS

Consolidamento prudenziale

Consolidate integralmente

Consolidate proporzionalmente

Non consolidate

e non dedotte

Dedotte Tipologia

PRELUDE GRUNDSTUECKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

PROJEKT-LEASE GRUNDSTUECKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

PSA PAYMENT SERVICES AUSTRIA GMBH

Patrimonio Netto X SOCIETA' FINANZIARIE

PURGE GRUNDSTUECKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H. IN LIQ.

Patrimonio Netto X SOCIETA' FINANZIARIE

QUADEC Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

QUART Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

QUINT Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

RCI FINANCIAL SERVICES S.R.O. Patrimonio Netto X SOCIETA' FINANZIARIE

REAL INVEST EUROPE DER BANK AUSTRIA REAL INVEST IMMOBILIEN- KAPI

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

REAL-LEASE GRUNDSTUECKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

REAL-RENT LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

REGEV REALITAETENVERWERTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ROSENKAVALIER 2008 GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ROSENKAVALIER 2015 UG Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

RSB ANLAGENVERMIETUNG GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

SCHOELLERBANK INVEST AG Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

SECA-LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

SEDEC Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

SEXT Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

SIA UNICREDIT INSURANCE BROKER

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

SIA UNICREDIT LEASING Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

SIGMA LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

SOCIETA' DI GESTIONI ESATTORIALI IN SICILIA SO.G.E.SI. S.P.A. IN LIQ.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

SONATA LEASING-GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

SPECTRUM GRUNDSTUECKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

STEWE GRUNDSTUECKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

STICHTING CUSTODY SERVICES YKB

Patrimonio Netto X SOCIETA' FINANZIARIE

STRUCTURED INVEST SOCIETE ANONYME

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

SUCCESS 2015 B.V. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

SWANCAP PARTNERS GMBH* Patrimonio Netto X SOCIETA' FINANZIARIE

TERZ Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

TORRE SGR S.P.A. Patrimonio Netto X SOCIETA' FINANZIARIE

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

302AL 31 DICEMBRE 2018

Ragione sociale Consolidamento

IAS/IFRS

Consolidamento prudenziale

Consolidate integralmente

Consolidate proporzionalmente

Non consolidate

e non dedotte

Dedotte Tipologia

TREDEC Z IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

TREUCONSULT BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UCLA IMMO-BETEILIGUNGSHOLDUNG GMBH & CO KG

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UFFICIUM IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNI GEBAEUDEMANAGEMENT GMBH

Patrimonio Netto X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICOM IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT AURORA LEASING GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT BIZTOSITASKOEZVETITO KFT

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT BPC MORTAGE SRL (COVERED BONDS)

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT BPC MORTGAGE S.R.L.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT BROKER S.R.O. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT CAPITAL MARKETS LLC

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT CENTER AM KAISERWASSER GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT CONSUMER FINANCING EAD

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT CONSUMER FINANCING IFN S.A.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT FACTORING CZECH REPUBLIC AND SLOVAKIA, A.S.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT FACTORING EAD Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT FACTORING SPA Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT FLEET MANAGEMENT S.R.O.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT FLEET MANAGEMENT S.R.O.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT GARAGEN ERRICHTUNG UND VERWERTUNG GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT GLOBAL LEASING EXPORT GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT GLOBAL LEASING PARTICIPATION MANAGEMENT GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT INSURANCE BROKER EOOD

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT INSURANCE BROKER SRL

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT INSURANCE MANAGEMENT CEE GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT KFZ LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING (AUSTRIA) GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING ALPHA ASSETVERMIETUNG GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING AVIATION GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING CORPORATION IFN S.A.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING CROATIA D.O.O. ZA LEASING

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING CZ, A.S. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING EAD Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING FINANCE GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 2 –Ambito di applicazione

303

Ragione sociale Consolidamento

IAS/IFRS

Consolidamento prudenziale

Consolidate integralmente

Consolidate proporzionalmente

Non consolidate

e non dedotte

Dedotte Tipologia

UNICREDIT LEASING FLEET MANAGEMENT S.R.L.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING FUHRPARKMANAGEMENT GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING HUNGARY ZRT

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING IMMOTRUCK ZRT.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING INSURANCE SERVICES S.R.O.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING KFT Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING LUNA KFT Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING MARS KFT Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING SLOVAKIA A.S.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING SPA Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING SRBIJA D.O.O. BEOGRAD

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING TECHNIKUM GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING URANUS KFT

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING VERSICHERUNGSSERVICE GMBH & CO KG

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LEASING, LEASING, D.O.O.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT LUNA LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT MOBILIEN UND KFZ LEASING GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT OBG S.R.L. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT OBG SRL (COVERED BONDS)

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT PARTNER D.O.O. BEOGRAD

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT PEGASUS LEASING GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT POJISTOVACI MAKLERSKA SPOL.S R.O.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT POLARIS LEASING GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT TECHRENT LEASING GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT U.S. FINANCE LLC Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT ZEGA LEASING-GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT-LEASING HOSPES KFT

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

UNICREDIT-LEASING NEPTUNUS KFT

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

VAPE COMMUNA LEASINGGESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

WEALTH MANAGEMENT CAPITAL HOLDING GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

WEALTHCAP EQUITY GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

WEALTHCAP FONDS GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

WEALTHCAP INITIATOREN GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

WEALTHCAP INVESTMENT SERVICES GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

WEALTHCAP INVESTMENTS INC. Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

304AL 31 DICEMBRE 2018

Ragione sociale Consolidamento

IAS/IFRS

Consolidamento prudenziale

Consolidate integralmente

Consolidate proporzionalmente

Non consolidate

e non dedotte

Dedotte Tipologia

WEALTHCAP INVESTORENBETREUUNG GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

WEALTHCAP KAPITALVERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

WEALTHCAP LEASING GMBH Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

WEALTHCAP MANAGEMENT SERVICES GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

WEALTHCAP PEIA MANAGEMENT GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

WEALTHCAP REAL ESTATE MANAGEMENT GMBH

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

WKBG WIENER KREDITBUERGSCHAFTS- UND BETEILIGUNGSBANK AG

Patrimonio Netto X SOCIETA' FINANZIARIE

WOEM GRUNDSTUECKSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

YAPI KREDI DIVERSIFIED PAYMENT RIGHTS FINANCE COMPANY

Patrimonio Netto X SOCIETA' FINANZIARIE

YAPI KREDI FAKTORING AS Patrimonio Netto X SOCIETA' FINANZIARIE

YAPI KREDI FINANSAL KIRALAMA AO

Patrimonio Netto X SOCIETA' FINANZIARIE

YAPI KREDI HOLDING BV Patrimonio Netto X SOCIETA' FINANZIARIE

YAPI KREDI KORAY GAYRIMENKUL YATIRIM ORTAKLIGI AS

Patrimonio Netto X SOCIETA' FINANZIARIE

YAPI KREDI PORTFOEY YOENETIMI AS

Patrimonio Netto X SOCIETA' FINANZIARIE

YAPI KREDI YATIRIM MENKUL DEGERLER AS

Patrimonio Netto X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING ALFA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING ARKTUR IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING AURIGA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING CORVUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING DORADO IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING DRACO IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING GAMA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING GEMINI IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING HEBE IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING HERCULES IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING IPSILON IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING ITA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING JANUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING KALLISTO IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING KAPA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING LYRA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING NEREIDE IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 2 –Ambito di applicazione

305

Ragione sociale Consolidamento

IAS/IFRS

Consolidamento prudenziale

Consolidate integralmente

Consolidate proporzionalmente

Non consolidate

e non dedotte

Dedotte Tipologia

Z LEASING OMEGA IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING PERSEUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING SCORPIUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING TAURUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING VENUS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

Z LEASING VOLANS IMMOBILIEN LEASING GESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ZABA PARTNER DOO ZA POSREDOVANJE U OSIGURANJU I REOSIGURANJU

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ZB INVEST D.O.O. ZA UPRAVLJANJE INVESTICIJSKIM FONDOVIMA

Integrale X SOCIETA' FINANZIARIE

ACIS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. STUTTGART KRONPRINZSTRASSE KG

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

BA BETRIEBSOBJEKTE GMBH Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

BA GEBAEUDEVERMIETUNGSGMBH

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

BA GVG-HOLDING GMBH Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

BAVARIA SERVICOS DE REPRESENTACAO COMERCIAL LTDA.

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

CRIVELLI SRL Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

FOOD & MORE GMBH Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT SIMON BESCHRANKT HAFTENDE KOMMANDITGESELLSCHAF

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

HAWA GRUNDSTUCKS GMBH & CO. OHG IMMOBILIENVERWALTUNG

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

HUMAN RESOURCES SERVICE AND DEVELOPMENT GMBH

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

HVB GESELLSCHAFT FUR GEBAUDE MBH & CO KG

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

HVB SECUR GMBH Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

HVZ GMBH & CO. OBJEKT KG Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

HYPO-BANK VERWALTUNGSZENTRUM GMBH & CO. KG OBJEKT ARABELLASTRASSE

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

IMMOBILIEN RATING GMBH Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

KLEA ZS-LIEGENSCHAFTSVERMIETUNG G.M.B.H.

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

KSG KARTEN-VERRECHNUNGS-UND SERVICEGESELLSCHAFT M.B.H.*

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

306AL 31 DICEMBRE 2018

Ragione sociale Consolidamento

IAS/IFRS

Consolidamento prudenziale

Consolidate integralmente

Consolidate proporzionalmente

Non consolidate

e non dedotte

Dedotte Tipologia

MERKURHOF GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT MIT BESCHRANKTER HAFTUNG

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

OMNIA GRUNDSTUECKS-GMBH & CO. OBJEKT PERLACH KG

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

PALAIS ROTHSCHILD VERMIETUNGS GMBH & CO OG

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

POLLUX IMMOBILIEN GMBH Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

POMINVEST DD Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

PORTIA GRUNDSTUCKS-VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO. OBJEKT KG

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

RIGEL IMMOBILIEN GMBH Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

SALVATORPLATZ-GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT MBH & CO. OHG SAARLAND

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

SALVATORPLATZ-GRUNDSTUCKSGESELLSCHAFT MBH & CO. OHG VERWALTUNGSZENTRUM

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

SIRIUS IMMOBILIEN GMBH Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

SOCIETA' ITALIANA GESTIONE ED INCASSO CREDITI S.P.A. IN LIQUIDAZIONE

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

SOFIGERE SOCIETE PAR ACTIONS SIMPLIFIEE (IN LIQUIDAZIONE)

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

TIVOLI GRUNDSTUCKS-AKTIENGESELLSCHAFT

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

TRICASA GRUNDBESITZ GESELLSCHAFT MBH & CO. 1. VERMIETUNGS KG

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

TRICASA GRUNDBESITZGESELLSCHAFT DES BURGERLICHEN RECHTS NR. 1

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

UNICREDIT DIRECT SERVICES GMBH

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

UNICREDIT FLEET MANAGEMENT EOOD

Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

UNICREDIT SERVICES GMBH Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

UNICREDIT SERVICES S.C.P.A. Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

VERWALTUNGSGESELLSCHAFT KATHARINENHOF MBH

Integrale X SOCIETA'STRUMENTALI

ZAGREB NEKRETNINE DOO Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

ZANE BH DOO Integrale X SOCIETA' STRUMENTALI

AVIVA SPA Patrimonio Netto X ASSICURATIVA

CNP UNICREDIT VITA S.P.A. Patrimonio Netto X ASSICURATIVA

CREDITRAS ASSICURAZIONI SPA Patrimonio Netto X ASSICURATIVA

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 2 –Ambito di applicazione

307

Ragione sociale Consolidamento

IAS/IFRS

Consolidamento prudenziale

Consolidate integralmente

Consolidate proporzionalmente

Non consolidate

e non dedotte

Dedotte Tipologia

CREDITRAS VITA SPA Patrimonio Netto X ASSICURATIVA

INCONTRA ASSICURAZIONI S.P.A. Patrimonio Netto X ASSICURATIVA

A&T-PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. POTSDAMER PLATZ BERLIN KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

ACIS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. OBERBAUM CITY KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

ACIS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. PARKKOLONNADEN KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

ADLER FUNDING LLC Patrimonio Netto X ALTRE SOCIETA'

AGROB IMMOBILIEN AG Integrale X ALTRE SOCIETA'

ALLIANZ ZB D.O.O. DRUSTVO ZA UPRAVLJANJIE OBVEZNIM MIROVINSKIM FONDOM

Patrimonio Netto X ALTRE SOCIETA'

AMBASSADOR PARC DEDINJE D.O.O. BEOGRAD

Integrale X ALTRE SOCIETA'

ARGENTAURUS IMMOBILIEN-VERMIETUNGS- UND VERWALTUNGS GMBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

ARWAG HOLDING-AKTIENGESELLSCHAFT*

Patrimonio Netto X ALTRE SOCIETA'

ATLANTERRA IMMOBILIENVERWALTUNGS GMBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

BA-CA WIEN MITTE HOLDING GMBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

BARD ENGINEERING GMBH Integrale X ALTRE SOCIETA'

BARD HOLDING GMBH Integrale X ALTRE SOCIETA'

BERTRAM PROJEKT UNODECIMA TECHNIKZENTRUM GMBH & CO. KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

BF NINE HOLDING GMBH Integrale X ALTRE SOCIETA'

BORGO DI PEROLLA SRL Integrale X ALTRE SOCIETA'

BUITENGAATS HOLDING B.V. Integrale X ALTRE SOCIETA'

C.E.CO.S. COMPLETAMENTO EDILIZIO CORSO SICILIA SPA

Integrale X ALTRE SOCIETA'

CAMFIN S.P.A. Patrimonio Netto X ALTRE SOCIETA'

CASH SERVICE COMPANY AD Patrimonio Netto X ALTRE SOCIETA'

CAVE NUOVE SPA Integrale X ALTRE SOCIETA'

CA-ZETA REAL ESTATE DEVELOPMENT LIMITED LIABILITY COMPANY

Integrale X ALTRE SOCIETA'

COMPAGNIA AEREA ITALIANA S.P.A.

Patrimonio Netto X ALTRE SOCIETA'

COMPAGNIA FONDIARIA ROMANA - SOCIETA' A RESPONDABILITA' LIMITATA

Integrale X ALTRE SOCIETA'

COMTRADE GROUP B.V. Patrimonio Netto X ALTRE SOCIETA'

DA VINCI S.R.L. Patrimonio Netto X ALTRE SOCIETA'

DC ELEKTRONISCHE ZAHLUNGSSYSTEME GMBH*

Integrale X ALTRE SOCIETA'

DELPHA IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. GROSSKUGEL BAUABSCHNITT ALPHA MANAGEMENT KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

Page 308: INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT (PILLAR III) al 31 ...€¦ · "Rischi di Pillar II e integrazione dei rischi" (informativa qualitativa) P3 Requisiti di capitale Tabella “Segmentazione

I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

308AL 31 DICEMBRE 2018

Ragione sociale Consolidamento

IAS/IFRS

Consolidamento prudenziale

Consolidate integralmente

Consolidate proporzionalmente

Non consolidate

e non dedotte

Dedotte Tipologia

DELPHA IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. GROSSKUGEL BAUABSCHNITT BETA MANAGEMENT KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

DELPHA IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. GROSSKUGEL BAUABSCHNITT GAMMA MANAGEMENT KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

DIRANA LIEGENSCHAFTSVERWERTUNGSGESELLSCHAFT M.B.H.

Integrale X ALTRE SOCIETA'

FONDIARIA LASA SPA Integrale X ALTRE SOCIETA'

GENERAL LOGISTIC SOLUTIONS LLC*

Integrale X ALTRE SOCIETA'

GRUNDSTUCKSAKTIENGESELLSCHAFT AM POTSDAMER PLATZ (HAUS VATERLAND)

Integrale X ALTRE SOCIETA'

H.F.S. IMMOBILIENFONDS GMBH Integrale X ALTRE SOCIETA'

H.F.S. LEASINGFONDS GMBH Integrale X ALTRE SOCIETA'

HAWA GRUNDSTUCKS GMBH & CO. OHG HOTELVERWALTUNG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

IMMOBILIEN HOLDING GMBH* Integrale X ALTRE SOCIETA'

INTERRA GESELLSCHAFT FUR IMMOBILIENVERWALTUNG MBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

ISB UNIVERSALE BAU GMBH Integrale X ALTRE SOCIETA'

ISTITUTO IMMOBILIARE DI CATANIA SPA

Integrale X ALTRE SOCIETA'

ISTITUTO PER L'EDILIZIA POPOLARE DI SAN BERILLO SRL IN LIQUIDAZIONE

Integrale X ALTRE SOCIETA'

KAISERWASSER BAU- UND ERRICHTUNGS GMBH UND CO OG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

MCL RE LJUBLJANA, POSLOVNI NAJEM NEPREMI NIN, D.O.O.

Integrale X ALTRE SOCIETA'

MOC VERWALTUNGS GMBH & CO. IMMOBILIEN KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

NAUTILUS TANKERS LIMITED Patrimonio Netto X ALTRE SOCIETA'

NF OBJEKT FFM GMBH Integrale X ALTRE SOCIETA'

NF OBJEKTE BERLIN GMBH Integrale X ALTRE SOCIETA'

NUOVA COMPAGNIA DI PARTECIPAZIONI SPA

Integrale X ALTRE SOCIETA'

OCEAN BREEZE ASSET GMBH & CO. KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

OCEAN BREEZE ENERGY GMBH & CO. KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

OCEAN BREEZE GMBH Integrale X ALTRE SOCIETA'

OMNIA GRUNDSTUCKS-GMBH & CO. OBJEKT HAIDENAUPLATZ KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

OTHMARSCHEN PARK HAMBURG GMBH & CO. CENTERPARK KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

OTHMARSCHEN PARK HAMBURG GMBH & CO. GEWERBEPARK KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

PARCO DELLE ACACIE DUE S.P.A.

Integrale X ALTRE SOCIETA'

PARSEC 6 SPA Integrale X ALTRE SOCIETA'

PAYDIREKT BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT PRIVATER BANKEN MBH

Patrimonio Netto X ALTRE SOCIETA'

PENSIONSKASSE DER HYPO VEREINSBANK VVAG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 2 –Ambito di applicazione

309

Ragione sociale Consolidamento

IAS/IFRS

Consolidamento prudenziale

Consolidate integralmente

Consolidate proporzionalmente

Non consolidate

e non dedotte

Dedotte Tipologia

PERIKLES 20092 VERMOGENSVERWALTUNG GMBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

PISANA S.P.A. Integrale X ALTRE SOCIETA'

PRO WOHNBAU GMBH* Integrale X ALTRE SOCIETA'

RANA-LIEGENSCHAFTSVERWERTUNG GMBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

REAL INVEST IMMOBILIEN GMBH Integrale X ALTRE SOCIETA'

REAL INVEST PROPERTY GMBH & CO SPB JOTA KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

RE-ST.MARX HOLDING GMBH Integrale X ALTRE SOCIETA'

RISANAMENTO SPA Patrimonio Netto X ALTRE SOCIETA'

ROLIN GRUNDSTUCKSPLANUNGS- UND -VERWALTUNGSGESELLSCHAFT MBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

S. MARIA DELLA GUARDIA S.R.L. Integrale X ALTRE SOCIETA'

SAMAR SPA Integrale X ALTRE SOCIETA'

SANITA' - S.R.L. IN LIQUIDAZIONE Integrale X ALTRE SOCIETA'

SELFOSS BETEILIGUNGSGESELLSCHAFT MBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

SHOPPING PALACE BRATISLAVA, V.O.S.

Integrale X ALTRE SOCIETA'

SIMON VERWALTUNGS-AKTIENGESELLSCHAFT I.L.

Integrale X ALTRE SOCIETA'

SIRIUS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

SOLOS IMMOBILIEN- UND PROJEKTENTWICKLUNGS GMBH & CO. SIRIUS BETEILIGUNGS KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

SPREE GALERIE HOTELBETRIEBSGESELLSCHAFT MBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

SVILUPPO IMMOBILIARE PESCACCIO - SOCIETA' A RESPONSABILITA' LIMITATA

Integrale X ALTRE SOCIETA'

T & P FRANKFURT DEVELOPMENT B.V.

Integrale X ALTRE SOCIETA'

T & P VASTGOED STUTTGART B.V.

Integrale X ALTRE SOCIETA'

TERRENO GRUNDSTUCKSVERWALTUNG GMBH & CO. ENTWICKLUNGS- UND FINANZIERUNGSVERMITTLUNGS-KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

TRANSTERRA GESELLSCHAFT FUR IMMOBILIENVERWALTUNG MBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

UCTAM BALTICS SIA Integrale X ALTRE SOCIETA'

UCTAM BH D.O.O. Integrale X ALTRE SOCIETA'

UCTAM BULGARIA EOOD Integrale X ALTRE SOCIETA'

UCTAM CZECH REPUBLIC SRO Integrale X ALTRE SOCIETA'

UCTAM D.O.O. BEOGRAD Integrale X ALTRE SOCIETA'

UCTAM HUNGARY KFT Integrale X ALTRE SOCIETA'

UCTAM RETAIL HUNGARY KFT. Integrale X ALTRE SOCIETA'

UCTAM RO S.R.L. Integrale X ALTRE

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

310AL 31 DICEMBRE 2018

Ragione sociale Consolidamento

IAS/IFRS

Consolidamento prudenziale

Consolidate integralmente

Consolidate proporzionalmente

Non consolidate

e non dedotte

Dedotte Tipologia

SOCIETA'

UCTAM RU LIMITED LIABILITY COMPANY

Integrale X ALTRE SOCIETA'

UCTAM SVK S.R.O. Integrale X ALTRE SOCIETA'

UCTAM UPRAVLJANJE D.O.O. Integrale X ALTRE SOCIETA'

UNICREDIT BETEILIGUNGS GMBH Integrale X ALTRE SOCIETA'

UNICREDIT OPERATIV LIZING KFT Integrale X ALTRE SOCIETA'

UNICREDIT RENT D.O.O. BEOGRAD

Integrale X ALTRE SOCIETA'

UNICREDIT SUBITO CASA SPA Integrale X ALTRE SOCIETA'

UNICREDIT TURN-AROUND MANAGEMENT CEE GMBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

UNIVERSALE INTERNATIONAL REALITAETEN GMBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

V.M.G. VERMIETUNGSGESELLSCHAFT MBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

VERMIETUNGSGESELLSCHAFT MBH & CO OBJEKT MOC KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

VICOVARO RE SRL Integrale X ALTRE SOCIETA'

VISCONTI SRL Integrale X ALTRE SOCIETA'

WEALTHCAP ENTITY SERVICE GMBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

WEALTHCAP EQUITY MANAGEMENT GMBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

WEALTHCAP IMMOBILIEN 1 GMBH & CO. KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

WEALTHCAP IMMOBILIEN 2 GMBH & CO. KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

WEALTHCAP IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 36 KOMPLEMENTAR GMBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

WEALTHCAP IMMOBILIENFONDS DEUTSCHLAND 38 KOMPLEMENTAR GMBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

WEALTHCAP LOS GATOS 131 ALBRIGHT WAY L.P.

Integrale X ALTRE SOCIETA'

WEALTHCAP OBJEKT-VORRAT 20 GMBH & CO. KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

WEALTHCAP OBJEKT-VORRAT 21 GMBH & CO. KG

Integrale X ALTRE SOCIETA'

WEALTHCAP PEIA KOMPLEMENTAR GMBH

Integrale X ALTRE SOCIETA'

WEALTHCAP PORTLAND PARK SQUARE, L.P.

Integrale X ALTRE SOCIETA'

WEALTHCAP VORRATS-2 GMBH Integrale X ALTRE SOCIETA'

ZAPADNI TRGOVACKI CENTAR D.O.O.

Integrale X ALTRE SOCIETA'

(*) Società rappresentata in bilancio alla voce "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" secondo quanto previsto da IFRS 5 e quindi al minore fra Fair Value al netto dei costi di dismissione e valore di bilancio. Quest’ultimo è determinato interrompendo la valutazione a Patrimonio netto a partire dalla data di classificazione in IFRS 5.

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT Allegato 2 –Ambito di applicazione

311

Denominazione di tutte le controllate non incluse nel consolidamento e ammontare aggregato delle loro deficienze patrimoniali rispetto ad eventuali requisiti patrimoniali obbligatori.

In elenco le società bancarie, finanziarie e strumentali controllate direttamente o indirettamente da UniCredit S.p.A. iscritte al Gruppo Bancario che per immaterialità sono mantenute al costo. Al 31 dicembre 2018 non risultano per queste società, deficienze patrimoniali rispetto ad eventuali requisiti patrimoniali obbligatori.

Ragione sociale Tipologia

Sede

Città Stato

B.I. INTERNATIONAL LIMITED SOCIETA' FINANZIARIE (*) GEORGE TOWN ISOLE CAYMAN

BANK AUSTRIA-CEE BETEILIGUNGSGMBH SOCIETA' FINANZIARIE (*) VIENNA AUSTRIA

BAYERISCHE WOHNUNGSGESELLSCHAFT FUER HANDEL UND INDUSTRIE, GESELLSCHAFT MIT BESCHRAENKTER HAFTUNG

ALTRE SOCIETA' / SOCIETA' STRUMENTALI (*)

MONACO DI BAVIERA

GERMANIA

HVB EXPORT LEASING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE (*) MONACO DI BAVIERA

GERMANIA

HVB INVESTMENTS (UK) LIMITED SOCIETA' FINANZIARIE (*) GEORGE TOWN ISOLE CAYMAN

HVB SERVICES SOUTH AFRICA (PROPRIETARY) LIMITED

ALTRE SOCIETA' / SOCIETA' STRUMENTALI (*)

JOHANNESBURG REPUBBLICA SUDAFRICA

HVBFF INTERNATIONAL GREECE GMBH SOCIETA' FINANZIARIE (*) MONACO DI BAVIERA

GERMANIA

HVBFF INTERNATIONALE LEASING GMBH SOCIETA' FINANZIARIE (*) MONACO DI BAVIERA

GERMANIA

HVBFF OBJEKT BETEILIGUNGS GMBH SOCIETA' FINANZIARIE (*) MONACO DI BAVIERA

GERMANIA

HVBFF PRODUKTIONSHALLE GMBH I.L. SOCIETA' FINANZIARIE (*) MONACO DI BAVIERA

GERMANIA

HYPO-BANK VERWALTUNGSZENTRUM GMBH ALTRE SOCIETA' / SOCIETA' STRUMENTALI (*)

MONACO DI BAVIERA

GERMANIA

PALAIS ROTHSCHILD VERMIETUNGS GMBH ALTRE SOCIETA' / SOCIETA' STRUMENTALI (*)

VIENNA AUSTRIA

REAL(E) VALUE IMMOBILIEN BEWERTUNGSGMBH ALTRE SOCIETA' / SOCIETA' STRUMENTALI (*)

VIENNA AUSTRIA

REDSTONE MORTGAGES LIMITED SOCIETA' FINANZIARIE (*) LONDRA REGNO UNITO

TRINITRADE VERMOGENSVERWALTUNGS-GESELLSCHAFT MIT BESCHRANKTER HAFTUNG

SOCIETA' FINANZIARIE (*) MONACO DI BAVIERA

GERMANIA

UNICREDIT (U.K.) TRUST SERVICES LTD ALTRE SOCIETA' / SOCIETA' STRUMENTALI (*)

LONDRA REGNO UNITO

UNICREDIT CAIB SECURITIES UK LTD. SOCIETA' FINANZIARIE (*) LONDRA REGNO UNITO

UNICREDIT MYAGENTS SRL SOCIETA' FINANZIARIE (*) BOLOGNA ITALIA

VEREINWEST OVERSEAS FINANCE (JERSEY) LIMITED

SOCIETA' FINANZIARIE (*) ST. HELIER JERSEY

WEALTHCAP STIFTUNGSTREUHAND GMBH ALTRE SOCIETA' / SOCIETA' STRUMENTALI (*)

MONACO DI BAVIERA

GERMANIA

(*) Società appartenente al Gruppo Bancario consolidata al costo per immaterialità.

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I

INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

312AL 31 DICEMBRE 2018

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>> INFORMATIVA DEL GRUPPO UNICREDIT

313

Dichiarazione del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Il sottoscritto Stefano Porro, quale Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari di UniCredit S.p.A.

DICHIARA

in conformità a quanto previsto dal secondo comma dell’articolo 154 bis del “Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria” che l’informativa contenuta nel presente documento corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.

Milano, 5 marzo 2019

Stefano Porro

______________________________

Dichiarazione conforme agli Orientamenti EBA 2016/11 sugli obblighi di informativa ai sensi della parte otto del Regolamento (UE) n. 575/2013

I sottoscritti, Jean Pierre Mustier, nella sua qualità di Amministratore Delegato di UniCredit S.p.A., e Stefano Porro nella sua qualità di Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari di UniCredit S.p.A.

ATTESTANO

che, in conformità a quanto previsto dagli Orientamenti EBA 2016/11 sugli obblighi di informativa ai sensi della parte otto del Regolamento (UE) n. 575/2013 (“CRR”) paragrafo 4.2 – sezione C, le informazioni fornite ai sensi della citata parte otto sono state redatte conformemente ai processi di controllo interno concordati a livello di organo di amministrazione.

Milano, 5 marzo 2019

Stefano Porro Jean Pierre Mustier

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