INFORMATICA Tracciabilità e marketing con gli RFID · tracciabilità riporta l’origine dei...

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34 OTTOBRE 2012 L’ESPERTO Il progetto Farm to Fork punta a incentivare nelle piccole e medie aziende l’impiego di tecnologie innovative per la tracciabilità di cibo e bevande, in particolare attraverso i dispositivi RFID (Identi cazione a Radio Frequenza) e WSN (Wireless Sensor Network), che consentono ai prodotti di “comunicare” lungo tutta la liera. Treviso Tecnologia, azienda speciale per l’innovazione della Camera di Commercio di Treviso, è partner del progetto “RFID from Farm to Fork” (F2F), co-nanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma CIP ICT PSP e coordinato dall’Università di Wolverhampton (UK), con il coinvolgimento di esperti di istituti di ricerca e aziende con sedi in Regno Unito, Spagna, Slovenia, Belgio e Italia. Secondo la normativa europea n.178 introdotta nel 2002, l’operatore deve assicurare la tracciabilità del cibo in tutte le fasi della liera seguendo alcune procedure di rintracciabilità. La maggior parte delle piccole e medie aziende sono obbligate a raccogliere determinate informazioni ma utilizzano prevalentemente la carta, o al massimo i fogli di calcolo, cercando di ridurre al minimo i costi di implementazione. Nel lungo periodo però questa scelta porta a sistemi che si rivelano addirittura più costosi, non solo in termini di denaro, e spesso sono inadeguati. Con questa premessa, Treviso Tecnologia, in collaborazione con diverse organizzazioni europee, ha progettato e sviluppato un sistema di tracciabilità che servisse a migliorare i processi produttivi. Per fare questo il progetto ha realizzato diverse esperienze pilota in una decina di PMI in tutta Europa, comprendendo alcuni dei principali settori alimentari: carne, vino, pesce, caseario. g Farm To Fork Questa soluzione, che grazie al co-nanziamento della CE ha permesso di essere fornita ad un prezzo molto contenuto, permette di integrare tutti gli strumenti di gestione comuni agli step della liera. Le attività svolte nei progetti pilota sono: gestione prodotti, asset, ingredienti, locazioni e documenti (creazione e gestione barcode e RFID), raccolta e query di dati di sensoristica, procedure e processi (monitor delle condizioni, analisi dei problemi climatici e dei punti di controllo critici), condivisione delle informazioni con i business partner (in entrambe le direzioni oltre che con i clienti). In Italia sono stati attivati tre casi pilota: in Veneto nella liera di cozze e le confezioni di bacon leggendo il codice QR: la pagina di tracciabilità riporta l’origine dei prodotti, i luoghi di lavorazione delle carni e graci sulle condizioni di trasporto e di stoccaggio. Ogni giorno gli operatori compilano centinaia di moduli copiando a mano l’identicativo degli ingredienti, l’orario di lavorazione, il pH, la temperatura. Attraverso un sistema computerizzato con pulsanti il form può essere generato automaticamente, e dopo averlo stampato a ne giornata, attraverso un barcode si può accedere alla versione digitale. Il produttore confeziona la carne prima di lavorarla e la immagazzina nella cella frigo assegnando manualmente il numero corrispondente alla settimana di produzione. Attraverso il sistema F2F si può predisporre una verica del FIFO applicando dei barcode e tag RFID ai contenitori possono essere controllati in uscita dalla cella sia per vericare che non esistano prodotti meno recenti da lavorare sia per il controllo del magazzino. vongole - grazie alla collaborazione fra Treviso Tecnologia e Team Mare in una sperimentazione con il Consorzio Cooperative Pescatori del Polesine di Scardovari (Ro), in Basilicata - grazie al supporto dell’Università del Salento che segue l’azienda Vigne Mastrodomenico (Pz) - ed in Campania con il ordilatte di Napoli - con l’integrazione della soluzione ValueGo presso Icca (Na). La piattaforma permette alle piccole e medie aziende di caricare i dati di tracciabilità e di condividerli con tutti gli attori della liera, con diversi proli di accesso, ed allo stesso tempo usare queste informazioni, comunque richieste dai regolamenti, per trasmetterle al consumatore. Le aziende pilota di questo progetto sono riuscite a superare la barriera di adozione psicologica dovuta al fatto di dover mettere nelle mani di altri i propri dati personali. Tutte le informazioni infatti sono gestite internamente dall’azienda mentre sono condivise sul database internazionale solo quelle che possono essere consultate dal consumatore. g Carne L’Università di Wolverhampton sta sviluppando dei progetto pilota nella liera della carne in Inghilterra (Buttercross Farm e Green Fields Farm Shop) in cui i consumatori possono interrogare Il mercato Le aziende che hanno preso parte al progetto sono entusiaste dei risultati ottenuti ma ancora Farm to Fork non è pron- to per il mercato: le iniziative infatti sono state conanziate dall’Unione Europea permettendo alle aziende di superare la barriera di investimento; non è indierente soprattutto per l’hardware, che è di circa 20-30 mila euro se si pensa a soluzioni RFID. L’ostacolo principale, oltre al costo, è dovu- to al fatto che le informazioni debbono essere condivise sia a monte che a valle con i fornitori e i distributori. L’idea è quindi di favorire l’adozione degli standard globali GS1 che consentano di condividere i dati, e contenere i costi di in- stallazione adottando la tecnologia RFID solo dove si possa ritornare dell’investimento in breve tempo. Si tratta quin- di di un progetto molto importante che sarà sicuramente di ispirazione per le aziende che desiderano investire in inno- vazione ma anche godere dei beneci in termini di imma- gine, di miglioramento della qualità e controllo di gestione. Come sviluppare un’esperienza pilota Un’azienda dell’agroalimentare che voglia tradurre in forza di marketing il proprio sistema di tracciabilità può decidere di adottare un sistema che si interfacci alla piattaforma pan-euro- pea F2F. È possibile infatti predispor- re i propri moduli informativi di ge- stione della produzione utilizzando il database F2F e i suoi web services, e si può decidere quali dati condividere con i partner della liera, quali con i consu- matori e quali tenere privati. I partner del progetto “RFID from Farm to Fork” sono in grado di progettare l’applica- zione di riferimento, o possono mette- re in contatto l’azienda con consulenti accreditati per predisporre la soluzio- ne su misura. INFORMATICA Tracciabilità e marketing con gli RFID

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L’ESPERTO

Il progetto Farm to Fork punta a incentivare nelle piccole e medie aziende l’impiego di tecnologie innovative per la tracciabilità di cibo e bevande, in particolare attraverso i dispositivi RFID (Identi!cazione a Radio Frequenza) e WSN (Wireless Sensor Network), che consentono ai prodotti di “comunicare” lungo tutta la !liera.

Treviso Tecnologia, azienda speciale per l’innovazione della Camera di Commercio di Treviso, è partner del progetto “RFID from Farm to Fork” (F2F), co-!nanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma CIP ICT PSP e coordinato dall’Università di Wolverhampton (UK), con il coinvolgimento di esperti di istituti di ricerca e aziende con sedi in Regno Unito, Spagna, Slovenia, Belgio e Italia. Secondo la normativa europea n.178 introdotta nel 2002, l’operatore deve assicurare la tracciabilità del cibo in tutte le fasi della !liera seguendo alcune procedure di rintracciabilità. La maggior parte delle piccole e medie aziende sono obbligate a raccogliere determinate informazioni ma utilizzano prevalentemente la carta, o al massimo i fogli di calcolo, cercando di ridurre al minimo i costi di implementazione. Nel lungo periodo però questa scelta porta a sistemi che si rivelano addirittura più costosi, non solo in termini di denaro, e spesso sono inadeguati. Con questa premessa, Treviso Tecnologia, in collaborazione con diverse organizzazioni europee, ha progettato e sviluppato un sistema di tracciabilità che servisse a migliorare i processi produttivi. Per fare questo il progetto ha realizzato diverse esperienze pilota in una decina di PMI in tutta Europa, comprendendo alcuni dei principali settori alimentari: carne, vino, pesce, caseario.

g Farm To ForkQuesta soluzione, che grazie al co-!nanziamento della CE ha permesso di essere fornita ad un prezzo molto contenuto, permette di integrare tutti gli strumenti di gestione comuni agli step della !liera. Le attività svolte nei progetti pilota sono: gestione prodotti, asset, ingredienti, locazioni e documenti (creazione e gestione barcode e RFID), raccolta e query di dati di sensoristica, procedure e processi (monitor delle condizioni, analisi dei problemi climatici e dei punti di controllo critici), condivisione delle informazioni con i business partner (in entrambe le direzioni oltre che con i clienti). In Italia sono stati attivati tre casi pilota: in Veneto nella !liera di cozze e

le confezioni di bacon leggendo il codice QR: la pagina di tracciabilità riporta l’origine dei prodotti, i luoghi di lavorazione delle carni e gra!ci sulle condizioni di trasporto e di stoccaggio. Ogni giorno gli operatori compilano centinaia di moduli copiando a mano l’identi!cativo degli ingredienti, l’orario di lavorazione, il pH, la temperatura. Attraverso un sistema computerizzato con pulsanti il form può essere generato automaticamente, e dopo averlo stampato a !ne giornata, attraverso un barcode si può accedere alla versione digitale. Il produttore confeziona la carne prima di lavorarla e la immagazzina nella cella frigo assegnando manualmente il numero corrispondente alla settimana di produzione. Attraverso il sistema F2F si può predisporre una veri!ca del FIFO applicando dei barcode e tag RFID ai contenitori possono essere controllati in uscita dalla cella sia per veri!care che non esistano prodotti meno recenti da lavorare sia per il controllo del magazzino.

vongole - grazie alla collaborazione fra Treviso Tecnologia e Team Mare in una sperimentazione con il Consorzio Cooperative Pescatori del Polesine di Scardovari (Ro), in Basilicata - grazie al supporto dell’Università del Salento che segue l’azienda Vigne Mastrodomenico (Pz) - ed in Campania con il !ordilatte di Napoli - con l’integrazione della soluzione ValueGo presso Icca (Na). La piattaforma permette alle piccole e medie aziende di caricare i dati di tracciabilità e di condividerli con tutti gli attori della !liera, con diversi pro!li di accesso, ed allo stesso tempo usare queste informazioni, comunque richieste dai regolamenti, per trasmetterle al consumatore. Le aziende pilota di questo progetto sono riuscite a superare la barriera di adozione psicologica dovuta al fatto di dover mettere nelle mani di altri i propri dati personali. Tutte le informazioni infatti sono gestite internamente dall’azienda mentre sono condivise sul database internazionale solo quelle che possono essere consultate dal consumatore.

g CarneL’Università di Wolverhampton sta sviluppando dei progetto pilota nella !liera della carne in Inghilterra (Buttercross Farm e Green Fields Farm Shop) in cui i consumatori possono interrogare

Il mercatoLe aziende che hanno preso parte al progetto sono entusiaste dei risultati ottenuti ma ancora Farm to Fork non è pron-to per il mercato: le iniziative infatti sono state co!nanziate dall’Unione Europea permettendo alle aziende di superare la barriera di investimento; non è indi"erente soprattutto per l’hardware, che è di circa 20-30 mila euro se si pensa a soluzioni RFID. L’ostacolo principale, oltre al costo, è dovu-to al fatto che le informazioni debbono essere condivise sia a monte che a valle con i fornitori e i distributori. L’idea è quindi di favorire l’adozione degli standard globali GS1 che consentano di condividere i dati, e contenere i costi di in-stallazione adottando la tecnologia RFID solo dove si possa ritornare dell’investimento in breve tempo. Si tratta quin-di di un progetto molto importante che sarà sicuramente di ispirazione per le aziende che desiderano investire in inno-vazione ma anche godere dei bene!ci in termini di imma-gine, di miglioramento della qualità e controllo di gestione.

Come sviluppare un’esperienza pilotaUn’azienda dell’agroalimentare che voglia tradurre in forza di marketing il proprio sistema di tracciabilità può decidere di adottare un sistema che si interfacci alla piattaforma pan-euro-pea F2F. È possibile infatti predispor-

re i propri moduli informativi di ge-stione della produzione utilizzando il database F2F e i suoi web services, e si può decidere quali dati condividere con i partner della !liera, quali con i consu-matori e quali tenere privati. I partner

del progetto “RFID from Farm to Fork” sono in grado di progettare l’applica-zione di riferimento, o possono mette-re in contatto l’azienda con consulenti accreditati per predisporre la soluzio-ne su misura.

INFORMATICA

Tracciabilità e marketing con gli RFID

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L’ESPERTO

g PesceIl progetto pilota presso il Consorzio Cooperative Pescatori del Polesine, il più grosso produttore e distributore di cozze e vongole veraci del Polesine, con oltre 16 mila tonnellate lavorate l’anno per un fatturato di più di 50 mln di euro, ha dimostrato tre principali bene! ci. L’impiego della tecnologia RFID per identi! care ciascun lotto di molluschi in entrata prima nell’impianto di depurazione e quindi in quello di lavorazione e confezionamento, consente di effettuare automaticamente un lavoro in precedenza svolto manualmente dal personale. I principali aspetti positivi dell’adozione di questa tecnologia sono che la lettura automatica delle etichette intelligenti (tag) identi! cative di ogni singolo lotto viene incontro alla richiesta avanzata dai veterinari delle Asl e dell’ente di certi! cazione, di abbattere i rischi di errori umani nel riportare il numero di lotto sulle etichette dei molluschi immessi in commercio. Inoltre l’RFID consente anche di abbattere i costi del personale e velocizzare il lavoro poiché le linee di confezionamento ed etichettatura non devono più fermarsi durante l’inserimento del numero del lotto. Il

risparmio è di diverse ore di lavoro al giorno. Il terzo vantaggio è l’ulteriore garanzia per il consumatore ! nale che è raggiungibile attraverso la stampa in linea sulle etichette anche un codice QR seriale che può essere letto dagli smartphone per accedere alla pagina web contenente tutte le informazioni di tracciabilità del prodotto. Altre due aziende, Culmarex in Spagna e Fonda in Slovenia, hanno aderito al progetto per garantire la qualità e la sicurezza dei propri branzini. Dal vivaio all’allevamento il pesce è trasportato in vasche etichettate con un report elettronico sull’origine e sulle condizioni di trasporto. Il codice QR rimanda ad una pagina web con le informazioni sulla catena del freddo in tutte le fasi, dal momento della pesca ! no al trasporto al negozio.

g VinoVigne Mastrodomenico in Italia e Vitivinicola del Ribeiro in Spagna sono alcune delle aziende che hanno già aderito ad F2F. Agronomi ed enologi possono conoscere in tempo reale la situazione pedoclimatica dei vigneti e gestire i trattamenti, l’imbottigliamento, lo stoccaggio e le spedizioni ai distributori. L’intenditore di vini potrà poi avere informazioni sul percorso del vino dalla collina ! no al ristorante o al negozio. Nell’azienda è stato implementato un sistema di wireless-sensor-network per monitorare diversi aspetti della gestione del campo: temperatura (aria e suolo), vento, umidità, irraggiamento, bagnatura fogliare. Tutte queste informazioni sono presentate su un pannello di controllo accessibile da un computer in uf! cio. L’aspetto innovativo è rappresentato dal poter presentare queste

informazioni anche al consumatore: a partire dal codice della bottiglia potrà vedere addirittura come è stato il clima nell’annata di produzione del vino oltre che la tempistica e la logistica degli spostamenti.

g CasearioLatte e formaggi di qualità sono frutto di rigorose procedure di controllo e selezione degli animali e delle materie prime; in questo settore una corretta ed ef! ciente gestione dei dati aziendali ed il monitoraggio delle condizioni di trasporto assumono quindi grande importanza soprattutto quando si tratta di prodotti freschissimi. Le etichette del progetto F2F sono l’interfaccia tra il sistema di tracciabilità delle azienda ICCA - Ciro Amodio (Italia) e Mr. Moyden’s (UK) con il consumatore ! nale. Nella produzione del formaggio quando si mette il caglio bisogna controllare, nelle 6 ore successive, quando l’impasto è pronto. Ciò dipende dalla temperatura e da altri fattori, per questo con un sensore automatico di pH e temperatura è possibile monitorare con il proprio cellulare la situazione con la ricezione di un SMS quando i parametri raggiungono il livello desiderato.

f di Antonio Ruccia

Cosa vede il consumatoreLavorando con aziende con produzioni di qualità, orgoglio-se di dimostrare il loro modo di operare, la piattaforma di comunicazione verso il consumatore supporta diversi set informativi: oltre alla descrizione del prodotto, una scheda sui valori nutrizionali, i luoghi di provenienza, la data di sca-denza, la distanza dal produttore, il gra! co della catena del freddo, la ! liera dei processi. Una bottiglia di vino ad esem-pio riporta sull’etichetta un codice seriale che contiene in-formazioni speci! che per il lotto cui appartiene. Ogni volta che nella ! liera il prodotto o il contenitore prende strade di-verse, questo viene rilevato con varie tecnologie, come la ri-levazione in radiofrequenza (RFID) o con trasmissione con GPRS oppure Bluetooth, o semplici barcode estesi ed il data-base raccoglie tutti gli eventi che si generano dalla produzio-ne alla vendita per poi renderli consultabili da una pagina su internet con informazioni sia di tipo statico che dinamico.

INFO&CONTATTIg www.r! d-f2f.eug www.tvtecnologia.it