Tracciabilità in provetta

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AO Rfi d APRILE 2012 AUTOMAZIONE OGGI 353 114 di Paola Visentin L’ Azienda Unità locale socio sanitaria n. 10 ‘Veneto Orientale’ (Ulss 10) è un ent e strumentale della Re- gione Veneto con sede a San Donà di P iave, attivo dal 1994 in 20 C omuni della Provincia di Venezia, con una popolazione di quasi 270.000 (dati del 31 dicembre 2010). Nel periodo estivo, caratterizzato da una forte concentrazione turistica sulle spiagge dell’Alto Adriatico (Jesolo Lido, Eraclea Mare, Caorle e Bibione) con punte di presenze tu- ristiche giornaliere di oltre 200.000 persone, la Ulss 10 viv e un elevato impegno aggiuntivo nell’oerta di assistenza sanitaria e socio sanitaria. Per svolgere una simile ‘mission’ di benessere sico, psichico e sociale della popolazione, la Ulss 10 è struttu- rata in più unità operativ e: gli ospedali di San Donà di P iave, Portogruaro e Jesolo, il Dipartimento di Prevenzione con una policroma attività, dalla sicurezza sul lavoro, igiene e sanità pub- blica ai servizi veterinari, e 5 strutture private accreditate. Per snellire le attività di analisi, preservando pienamente la sicu- rezza ed efficienza di una simile operazione , la Ulss 10 ha c en- tralizzato i relativi laboratori in un unic o centro, diviso su due sedi, negli ospedali di San Donà di Piave e Portogruaro. Proprio in questo comparto opera l’innovazione tecnologica della solu- zione Secure Tube Track, realizzata dalla società Reggiani avva- lendosi anche delle prestazioni dell’Rfid. Reggiani, fondata nel 1969 con nalità di studio, realizzazione di processi tecnologici di produzione e gestione per la disseminazione dell ’informa- zione, conta 150 collaboratori e due centri di attività: Divisione Arti Grafiche e Divisione IT. Quest’ultima crea, gestisce, integra e distribuisce l’informazione digi- tale, realizzando soluzioni soste- nibili in risposta alle più ampie necessità. Le aspettative del committente Nel 2008 la Dir ezione Sanitaria della Ulss 10 a veva avviato una riorganizzazione ospedaliera per ridurr e i costi e ottimizzare i servizi, concentrando nei presidi di San Donà e P ortogruaro il laboratorio specializzato. Primo esito della ristrutturazione è stato un notevole incremento delle provette movimentate tra le due sedi del laboratorio, con una media di circa 200 provette al giorno, suddivise equamente tra i due siti di analisi. Questo au- mentò il rischio di disfunzioni operative, quali mancato recapito delle provette nella sede del laboratorio di destinazione; mate- riale non più idoneo all ’analisi, perché esposto a temperature troppo elevate; errata classificazione delle provette; problemi di pianificazione dello smistamento e aumento dei costi causati dalla necessaria ripetizione degli esami. Per risolvere queste problematiche e rispondere all’esigenza primaria della Ulss di mo vimentare in modo sicuro le provette con materiale biologico tra le due sedi del laborat orio, è inter- venuto Secure Tube Track, soluzione specificatamente pensata per l’ identificazione e la trac ciabilità delle provette in ambito ospedaliero e nei laboratori di analisi. Tracciabilità in provetta In Veneto le provette dei laboratori di analisi sono più sicure grazie a un ‘mix’ di tecnologie, in particolare Rfid e sensoristica, ‘miscelate’ da Reggiani con il supporto di Softwork AO Rfi d La Ulss 10 ‘Veneto Orientale’ ha centralizzato nel 2008 i laboratori di analisi in un unico centro, diviso su due sedi, negli ospedali di Portogruaro (in foto) e San Donà di Piave

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Ritaglio Stampa da Automazione Oggi, aprile 2012: in Veneto le provette dei laboratori di analisi sono più sicure grazie a un ‘mix’ di tecnologie, in particolare Rfi d e sensoristica, ‘miscelate’ da Reggiani con il supporto di Softwork

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AO Rfi d

APRILE 2012 AUTOMAZIONE OGGI 353114

di Paola Visentin

L’Azienda Unità locale socio sanitaria n. 10 ‘Veneto Orientale’ (Ulss 10) è un ent e strumentale della Re-gione Veneto con sede a San Donà di P iave, attivo dal 1994 in 20 C omuni della Provincia di Venezia, con una popolazione di quasi 270.000 (dati del 31

dicembre 2010). Nel periodo estivo, caratterizzato da una forte concentrazione turistica sulle spiagge dell’Alto Adriatico (Jesolo Lido, Eraclea Mare, Caorle e Bibione) con punte di presenze tu-ristiche giornaliere di oltre 200.000 persone, la Ulss 10 viv e un elevato impegno aggiuntivo nell’off erta di assistenza sanitaria e socio sanitaria. Per svolgere una simile ‘mission’ di benessere fi sico, psichico e sociale della popolazione, la Ulss 10 è struttu-rata in più unità operativ e: gli ospedali di San Donà di P iave, Portogruaro e Jesolo, il Dipartimento di Prevenzione con una policroma attività, dalla sicurezza sul lavoro, igiene e sanità pub-blica ai servizi veterinari, e 5 strutture private accreditate.Per snellire le attività di analisi, preservando pienamente la sicu-rezza ed effi cienza di una simile operazione , la Ulss 10 ha c en-tralizzato i relativi laboratori in un unico centro, diviso su due sedi, negli ospedali di San Donà di Piave e Portogruaro. Proprio in questo comparto opera l’innovazione tecnologica della solu-zione Secure Tube Track, realizzata dalla società Reggiani avva-lendosi anche delle prestazioni dell’Rfi d. Reggiani, fondata nel 1969 con fi nalità di studio, realizzazione di processi tecnologici di produzione e gestione per la disseminazione dell ’informa-zione, conta 150 collaboratori e due centri di attività: Divisione Arti Grafi che e Divisione IT. Quest’ultima crea, gestisce, integra e

distribuisce l’informazione digi-tale, realizzando soluzioni soste-nibili in risposta alle più ampie necessità.

Le aspettative del committenteNel 2008 la Dir ezione Sanitaria della Ulss 10 aveva avviato una riorganizzazione ospedaliera per ridurre i costi e ottimizzare i servizi, concentrando nei presidi di San Donà e P ortogruaro il laboratorio specializzato. Primo esito della ristrutturazione è stato un notevole incremento delle provette movimentate tra le due sedi del laboratorio, con una media di circa 200 provette al giorno, suddivise equamente tra i due siti di analisi. Questo au-mentò il rischio di disfunzioni operative, quali mancato recapito delle provette nella sede del laboratorio di destinazione; mate-riale non più idoneo all ’analisi, perché esposto a temperature troppo elevate; errata classifi cazione delle provette; problemi di pianifi cazione dello smistamento e aumento dei costi causati dalla necessaria ripetizione degli esami.Per risolvere queste problematiche e rispondere all’esigenza primaria della Ulss di mo vimentare in modo sicuro le provette con materiale biologico tra le due sedi del laborat orio, è inter-venuto Secure Tube Track, soluzione specifi catamente pensata per l’identifi cazione e la trac ciabilità delle provette in ambito ospedaliero e nei laboratori di analisi.

Tracciabilità in provettaIn Veneto le provette dei laboratori di analisi sono più sicure grazie a un ‘mix’ di tecnologie, in particolare Rfi d e sensoristica, ‘miscelate’ da Reggiani con il supporto di Softwork

AO Rfi d

La Ulss 10 ‘Veneto Orientale’ ha centralizzato nel 2008 i laboratori di analisi in un unico centro, diviso su due sedi, negli ospedali di Portogruaro (in foto) e San Donà di Piave

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Secure Tube Track: tracciare in sicurezzaImplementato a maggio 2011 presso la Ulss 10, S ecure Tube Track permette il controllo dell’intero processo di trasporto delle provette tra le due sedi del laborat orio di analisi, consentendo l’identifi cazione delle provette e la verifi ca delle condizioni am-bientali durante il loro trasporto, al fi ne di garantire la congruità e l’integrità dei materiali biologici. A oggi la soluzione opera tra le due sedi di San Donà e P ortogruaro, divise da poc o più di 30 chilometri, ciascuna dotata di postazioni c omplete per la gestione dell’invio e del ric evimento delle provette in uscita e in entrata. La soluzione cr ea un ‘mix’ fra le tecnologie barcode e Rfi d (Radio Frequency Identifi cation), assicurando l’identifi ca-zione sicura delle provette e del loro stato tramite i due moduli principali ‘Check-In’ e ‘Check-Out’. In particolare, il modulo Check-In gestisce le provette nel punto di partenza del loro tragitto per altra locazione: la stampante produce le etichette Rfi d da appli-care alle stesse, che vengono trasportate tramite un apposito contenitore e rilevate da un ‘gate Rfi d’ (tunnel), che identifi ca in modo automatico, quindi senza alcun intervento dell’operatore, tutte le 40 provette alloggiate nel contenitore. Il modulo attiva poi il tag Rfi d con sensore di temperatura apposto sul conteni-tore ai fi ni della registrazione ambientale, ossia per misurare e memorizzare le temperature dei materiali biologici durante il tra-sporto. Una volta giunto alla sede di destinazione, il contenitore con le provette è gestito dal modulo di Check-Out, che attiva il ‘gate Rfi d’, ossia il varco, e traccia il ricevimento delle provette, registrandone l’arrivo e le temperature rilevate dal tag ambien-tale. I dati, c osì rilevati, vengono pubblicati in r ete (Intranet) e

possono essere condivisi tra i vari punti di movimentazione. Il si-stema Secure Tube Track segnala le eventuali anomalie dovute al mancato arrivo del materiale e a condizioni irregolari registrate durante il trasporto. Infi ne, il sistema produce la reportistica ri-epilogativa, ovvero il foglio di lavoro suddiviso per tipologia di esame, elenco delle anomalie risc ontrate durante il traspor to ed elenco dei codici delle provette movimentate. Concepito in un’ottica di apertura, Secure Tube Track si può int egrare con il sistema di gestione utilizzat o dal laboratorio, consentendo lo scambio dati per l’aggiornamento dei fogli lavoro giornalieri.

Perché è stata scelta la tecnologia Rfi d?La soluzione tecnologica sviluppata da Reggiani si avvale della tecnologia Rfi d, sfruttandone le peculiarità prestazionali, tra cui la capacità di tracciare contemporaneamente le 40 provette che transitando nel tunnel (funzione anti-collisione), evitandone così la rilevazione sequenziale, più lenta; la capacità di identifi care le provette in modo automatico, senza bisogno di interventi da parte dell’operatore, con conseguenti possibilità di errori; la si-curezza nell’identifi cazione; la tracciabilità della storia termica dei materiali biologici. Nel backstage del sist ema Secure Tube Track opera l ’Rfi d in banda HF, standard ISO 15693, c omposta da un’architettura precisa, frutto del supporto del Dipartimento R&S di Softwork e della successiva attività d’ingegnerizzazione e perfezionamento strutturale di Reggiani. Entrando nel dettaglio, la soluzione utilizza tag Rfi d di forma rettangolare, in plastica, apposti sul contenitore delle provette per il rilevamento ambien-tale di temperatura; tag su carta termica 45x42 mm apposti sulla

Per maggiori informazioni potete contattare il Sales Manager: Giuseppe De Gasperis - tel. +39 02 4997.6527 - email:giuseppe.degasperis@fi eramilanomedia.it

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provetta; tunnel Rfi d ‘custom’, appositamente progettato e rea-lizzato per rispondere al meglio alle aspettative del laboratorio. Integra il modulo LRM2000 (Long Range OEM Module), col-legato al multiplexer (ANT.MUX-4) e a 2 antenne ‘custom’, dotate di t ecnologia DAT per la taratura aut omatica (auto-tunning), che si sv olge in 10 sec ondi dall’ac-censione del sistema. La stampante Rfi d è a stampa termica diretta. Il software di gestione sviluppato da Reggiani è invece di tipo open source e poggia su XAMP.

Obiettivi raggiunti e funzionalità del sistemaI primi test presso le sedi del laboratorio della Ulss 10 risalgano a giugno 2010, proseguiti e alternati con verifi che presso i labo-ratori di Reggiani, al fi ne di individuare la soluzione tecnologica migliore. Considerando l’elevato grado d’ingegnerizzazione e personalizzazione dell’architettura Rfi d, la fase di star t up si è protratta fi no a giugno 2011, con l’avvio del sistema completo. In

questa prima fase è stato possibile af-frontare e risolvere alcuni ostacoli, per esempio met-tendo a punt o la migliore confi gura-zione possibile per l’architettura Rfid, individuando il tag Rfi d più adatto da apporre sulla superficie curva della provetta, che fosse al contempo performante no-nostante le dimen-sioni molto ridotte.

Si sono considerati i problemi legati alle interferenze e ai disturbi elettromagnetici del contesto in cui la soluzione opera e quelli relativi al tag ambientale per la rilevazione della st oria termica. Una volta individuata la confi gurazione Rfi d ideale, Secure Tube Track ha generato indiscussi vantaggi nella gestione della mo -vimentazione provette. In particolare, permette l’identifi cazione sicura delle provette e dei contenitori porta-provette; la verifi ca delle condizioni ambientali di trasporto (umidità e temperatura); la localizzazione del contenitore porta-provette durante il tra-sporto, mediante associazione del fattorino addetto al gruppo di contenitori da trasportare. Sono state inoltre ottimizzate le risorse del personale e gli analizzat ori di laboratorio, grazie alla produzione di fogli di lavorazione preventivi all’arrivo delle pro-vette nel laboratorio ricevente. Il sistema si è dimostrato sem-plice e veloce da attivare. È possibile estendere le funzionalità della soluzione o integrarla con altri sistemi/processi, nonché di elaborare soluzioni ‘all-inclusive’ in Pay-per-Use. Oltre all’adegua-mento agli standard di qualità e sicur ezza richiesti, si sono ri-dotti sensibilmente i rischi. In merito alle motivazioni che hanno spinto la Ulss ad adottare questa soluzione e le aspettative ripo-ste nel nuovo sistema, Celio Lazzarini, primario dei laboratori, ha

aff ermato: “La riorganizzazione del lavoro, che ha coinvolto il no-

stro laboratorio, ha portato all’in-cremento del trasferimento del materiale biologico tra le due sedi. L’organizzazione ha necessariamente dovuto do-tarsi di un sistema di tracciabilità delle provette, che assicurasse, oltre alla corretta movimentazione e integrità del campione, anche la rintrac ciabilità dello st esso. Il sistema adottato, che consente di identifi care il campione con etichette barcode con-tenenti tag Rfi d, coniuga la tecnologia del codice a barre, quindi della tracciabilità univoca e veloce del campione, con la tecno-logia Rfi d, che permette di tenere traccia della movimentazione del campione. È evidente il salto di qualità compiuto rispetto alla

situazione precedente, dove i campioni erano affi dati a pratiche manuali, senza alcun riscontro oggettivo. Inoltre” ha proseguito Lazzarini “fra i requisiti dell’accreditamento regionale sulla qua-lità, secondo la Lrg.n.22/2002, si richiede la tracciabilità del cam-pione. Le nostre aspettative sono molto alte e siamo sicuri che il numero di provette giunte a destinazione in modo anomalo , o addirittura mai inviate, si ridurrà ancora drasticamente, consen-tendo un sensibile risparmio in termini di effi cienza e di costi ge-nerali dovuti alla gestione dell’errore (per esempio richiamando il paziente/utente per nuovi esami)”.

Evoluzioni possibiliReggiani ha pianifi cato una serie di implementazioni legate al si-stema Secure Tube Track, con l’inserimento di ulteriori funziona-lità: estensione del processo di gestione della tracciabilità delle provette provenienti dai centri di raccolta/prelievo ai laboratori di analisi; localizzazione puntuale delle provette/porta-provette mediante sistema GPS durante il trasporto; passaggio alla banda di frequenza UHF.

Softwork

Particolare del ‘tunnel’ Rfi d custom operativo nei laboratori della Ulss 10

Le provette movimentate tra le due sedi del laboratorio sono circa 200 al giorno, suddivise equamente tra i due siti di analisi

La soluzione sviluppata da

Reggiani integra il modulo LRM2000

(Long Range OEM Module) distribuito

da Softwork