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Insieme Recupero e potenziamento cognitivo per una didattica inclusiva Infanzia

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InsiemeRecupero e potenziamento cognitivo

per una didattica inclusiva

Infanzia

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GIOCOIMParo

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GIOCOIMParo

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I bambini formulano tanti perché sulle questioni concrete, sugli eventi della vita quo-

tidiana, sulle trasformazioni personali e sociali, sull’ambiente e sull’uso delle risorse,

sui valori culturali, sul futuro vicino e lontano, spesso a partire dalla dimensione quo-

tidiana della vita scolastica. Al contempo pongono domande di senso sul mondo

e sull’esistenza umana. I molti perché rappresentano la loro spinta a capire il signifi-

cato della vita che li circonda e il valore morale delle loro azioni. Nella scuola hanno

molte occasioni per prendere coscienza della propria identità, per scoprire le diver-

sità culturali, religiose, etniche, per apprendere le prime regole del vivere sociale,

per riflettere sul senso e le conseguenze delle loro azioni.

Negli anni della scuola dell’infanzia il bambino osserva la natura e i viventi, nel loro

nascere, evolversi ed estinguersi. Osserva l’ambiente che lo circonda e coglie le di-

verse relazioni tra le persone; ascolta le narrazioni degli adulti, le espressioni delle

loro opinioni e della loro spiritualità e fede; è testimone degli eventi e ne vede la

rappresentazione attraverso i media; partecipa alle tradizioni della famiglia e della

comunità di appartenenza, ma si apre al confronto con altre culture e costumi; si

accorge di essere uguale e diverso nella varietà delle situazioni, di poter essere ac-

colto o escluso, di poter accogliere o escludere. Raccoglie discorsi circa gli orien-

tamenti morali, il cosa è giusto e cosa è sbagliato, il valore attribuito alle pratiche

religiose. Si chiede dov’era prima di nascere e se e dove finirà la sua esistenza. Pone

domande sull’esistenza di Dio, la vita e la morte, la gioia e il dolore.

Le domande dei bambini richiedono un atteggiamento di ascolto costruttivo da

parte degli adulti, di rasserenamento, comprensione ed esplicitazione delle diverse

posizioni.

A questa età, dunque, si definisce e si articola progressivamente l’identità di ciascun

bambino e di ciascuna bambina come consapevolezza del proprio corpo, della

propria personalità, del proprio stare con gli altri e esplorare il mondo. Sono gli anni

della scoperta degli adulti come fonte di protezione e contenimento, degli altri

bambini come compagni di giochi e come limite alla propria volontà. Sono gli anni

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Griglie di osservazione

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in cui si avvia la reciprocità nel parlare e nell’ascoltare; in cui si impara discutendo.

Il bambino cerca di dare un nome agli stati d’animo, sperimenta il piacere, il diver-

timento, la frustrazione, la scoperta; si imbatte nelle difficoltà della condivisione e

nei primi conflitti, supera progressivamente l’egocentrismo e può cogliere altri punti

di vista.

Questo campo rappresenta l’ambito elettivo in cui i temi dei diritti e dei doveri, del

funzionamento della vita sociale, della cittadinanza e delle istituzioni trovano una

prima “palestra” per essere guardati e affrontati concretamente.

La scuola si pone come spazio di incontro e di dialogo, di approfondimento cultu-

rale e di reciproca formazione tra genitori e insegnanti per affrontare insieme questi

temi e proporre ai bambini un modello di ascolto e di rispetto, che li aiuti a trovare

risposte alle loro domande di senso in coerenza con le scelte della propria famiglia,

nel comune intento di rafforzare i presupposti della convivenza democratica.

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Traguardi per lo sviluppo della competenza

Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, con-

frontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini.

Sviluppa il senso dell’identità personale, percepisce le proprie esigenze e i propri

sentimenti, sa esprimerli in modo sempre più adeguato.

Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia,

della comunità e le mette a confronto con altre.

Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini e comincia e rico-

noscere la reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta.

Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è

bene o male, sulla giustizia, e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri di-

ritti e doveri, delle regole del vivere insieme.

Si orienta nelle prime generalizzazioni di passato, presente, futuro e si muove con

crescente sicurezza e autonomia negli spazi che gli sono familiari, modulando pro-

gressivamente voce e movimento anche in rapporto con gli altri e con le regole

condivise.

Riconosce i più importanti segni della sua cultura e del territorio, le istituzioni, i servizi

pubblici, il funzionamento delle piccole comunità e della città.

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Griglie di osservazione

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Cosa osservare: Inizio anno Metà anno Fine anno

Sì NoIn

parte Sì No In

parte Sì No In

parte

Piange al momento del distacco.

Continua a piangere anche dopo il distacco.

Non ha difficoltà nel momento del distacco.

Usa un oggetto transizionale.

Ha un rapporto difficile con il cibo.

Ha un buon rapporto con il cibo.

Si isola.

Dimostra atteggiamenti aggressivi.

Stabilisce contatti essenziali con i compagni.

Si relaziona con i compagni.

Predilige la relazione con l’adulto.

Predilige il gioco solitario.

Predilige il gioco in piccolo gruppo.

Si relaziona nel gruppo.

Riesce a comprendere le regole di un gioco.

Si adatta alla vita scolastica.

Richiede la presenza di un adulto in bagno.

Va in bagno da solo/a.

Si lava le mani e le asciuga.

Si infila la giacca.

Si toglie la giacca.

Mangia autonomamente.

Mangia con l’aiuto di un adulto.

Esplora gli ambienti della scuola.

Si muove da solo/a negli ambienti scolastici.

Si relaziona con gli altri.

Partecipa alle attività.

Reagisce alle difficoltà.

Riconosce che le cose gli/le appartengono.

Si procura ciò che gl/lei serve.

Porta a termine ciò che ha iniziato.

Ha spirito di iniziativa.

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Obiettivi da verificare: Inizio anno Metà anno Fine anno

Sì NoIn

parte Sì No In

parte Sì No In

parte

Provvede alla pulizia personale.

È autonomo nell’uso dei servizi igienici.

Si soffia il naso da solo/a.

Si veste.

Si sveste.

Si allaccia/slaccia un indumento.

Sa stare a tavola.

Utilizza in modo corretto cucchiaio e forchetta.

Si muove con disinvoltura nei vari ambienti scolastici.

Riordina spontaneamente i materiali.

Riordina su richiesta i materiali.

Sceglie i materiali appropriati per l’attività richiesta.

Chiede l’aiuto di un compagno in caso di difficoltà.

Chiede l’aiuto di un adulto in caso di difficoltà.

Ha capacità organizzative nelle attività.

Accetta i piccoli cambiamenti.

Ha iniziativa nel gioco.

Partecipa ad attività di gioco in piccolo o grande gruppo.

È propositivo/a.

Griglie di osservazione

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Obiettivi da verificare: Inizio anno Metà anno Fine anno

Sì NoIn

parte Sì No In

parte Sì No In

parte

Cura l’igiene personale.

Si veste e si spoglia autonomamente.

Si allaccia le scarpe.

Sceglie gli indumenti adatti al clima.

Conosce e utilizza autonomamente tutti gli spazi scolastici.

È propositivo/a nella gestione di attività e giochi.

Contribuisce ai lavori di gruppo.

Sceglie gli strumenti e i materiali adatti all’attività propo-sta.

Formula soluzioni a piccoli problemi.

Riordina spontaneamente il materiale.

Rispetta le regole della sezione.

Rispetta il proprio turno.

Si adatta a cambiamenti e situazioni.

Porta a termine un’attività/un incarico.

Si relaziona, uno a uno, anche all’interno del gruppo.

Formula richieste per le proprie necessità.

Si relaziona anche con bambini in difficoltà.

Mostra fiducia nell’adulto.

Confronta il proprio comportamento con quello dei com-pagni.

Si inserisce adeguatamente nelle conversazioni.

Partecipa alle attività proposte.

Assume incarichi.

Aiuta i compagni.

Si attiva per risolvere piccoli problemi.

È autonomo/a nelle azioni quotidiane.

È sicuro/a nello svolgimento di un compito.

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Un corpo in forma, un corpo per star bene

3

RIPASSA IL TRATTEGGIO E COLORA IL LEONE.

Disponiamo sul pavimento della sezione giocattoli

per neonati e invitiamo i bambini a raggiungerli

gattonando.

GATTONIAMOMuoversi nello spazio verso una direzione.

Giocattoli vari

Prima gattonando e poi tenendo braccia e gambe

tese, invitiamo i bambini a imitare le movenze di al-

cuni animali:

leone, cane, tigre, gatto, cavallo, giraffa, mucca,

elefante.

Conclusa l’attività, chiediamo bambini di comple-

tare le schede 3-7.

IMITIAMO GLI ANIMALIImitare andature.

Schede

Giocoimparo

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4

COLORA IL GATTO.

5

COLORA LE GIRAFFE.

6 7

COLORA L’ELEFANTE. COLORA LA MUCCA.

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COLORA LE LUMACHE, POI CERCHIA LA FILA PIÙLUNGA.

9

CERCHIA CHI STA SOTTO IL TAVOLO DI BLU, IN-DICA COSA STA SOPRA, POI COLORA.

Realizziamo con una scatola di cartone una ca-

setta-guscio, coloriamola coi colori a tempera. Una

volta asciutta, tracciamo sul pavimento un per-

corso e proponiamo ai bambini di percorrerlo, stri-

sciando e portando sulla schiena la casetta senza

farla cadere.

L’attività si presta anche a simpatiche gare indivi-

duali e di gruppo.

Successivamente, possiamo proporre ai bambini di

eseguire la scheda 8.

LA CHIOCCIOLAMuoversi nello spazio seguendo un percorso.

Scatolone, colori a tempera, scheda

Formiamo coi bambini delle coppie, invitiamone

uno a collocarsi con il busto piegato e le mani sul

pavimento in modo da formare un ponte e l’altro

a passare sotto al compagno strisciando. Subito

dopo, invertiamo i ruoli e continuiamo così fino a

quando i piccoli non mostreranno segni di stan-

chezza.

Proponiamo, poi, la scheda 9.

IL PONTEMuoversi nello spazio strisciando.

Scheda

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Giocoimparo

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INCOLLA PEZZI DI CARTA COLLAGE SULLA TARTA-RUGA.

Invitiamo i bambini a muoversi sul dorso, imitando

l’andatura di una tartaruga che si è rovesciata.

Poi, proponiamo l’esecuzione della scheda 10.

LA TARTARUGAMuoversi nello spazio strisciando sul dorso.

Scheda, ampio spazio

Accompagniamo i bambini in uno spazio aperto e

libero da ostacoli e iniziamo a riflettere tutti insieme

su come si muovono le persone nei vari luoghi che

frequentano.

Conclusa la discussione, invitiamoli a imitare di volta

in volta le persone che si muovono in un centro

commerciale, per strada, al parco e così via.

MI MUOVO 1Imitare andature.

Ampio spazio

Filastrocca dei serpenti

Serpeggia serpente

Radice vivente

Ruscello che striscia

O vipera o biscia

Che scivola bassa

Che striscia e che passa

E passa la testa

Con la lingua lesta

Poi passa la pancia

Come lunga lancia

Poi passa la coda

Con punta di spada

Non passa più niente

Finito il serpente

Bruno Tognolini

La tartaruga

Che appena nata è tutta una ruga,

che ha una scacchiera dipinta sul guscio,

che è sempre in casa e non chiude l'uscio,

che per vederla contenta e beata

le devi offrire frutta e insalata!

da Iaia.mamma

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COLORA I VIGILI, RITAGLIALI E INCOLLALI SU UNCARTONCINO DAL PIÙ BASSO AL PIÙ ALTO.

Sempre in uno spazio libero, invitiamo i bambini a

camminare e a correre seguendo però le nostre in-

dicazioni: stop, dietro front, cambio direzione e così

via.

Per facilitare i loro movimenti, indichiamo con le

braccia la direzione da seguire. Infine, facciamo

eseguire la scheda 11.

MI MUOVO 2Muoversi nello spazio seguendo delle indicazioni.

Ampio spazio

Con le stesse modalità appena illustrate, invitiamo

i bambini a correre occupando quanto più spazio

possibile, meno spazio possibile senza urtarsi, a

muoversi senza toccare ostacoli, a correre in cer-

chio, a coppia, a occhi chiusi, a occhi chiusi ma

guidati da un compagno...

MI MUOVO 3Muoversi nello spazio seguendo delle indicazioni.

Ampio spazio

Invitiamo a un nostro segnale i bambini a cammi-

nare, cercando di urtarsi leggermente l’un l’altro

come se fossero delle automobili al luna park.

MI MUOVO 3Muoversi nello spazio senza ostacolarsi.

Ampio spazio

Il vigile urbano

Chi è più forte del vigile urbano?

Ferma i tram con una mano.

Con un dito, calmo e sereno,

tiene indietro un autotreno:

cento motori scalpitanti

li mette a cuccia alzando i guanti.

Sempre in croce in mezzo al baccano

chi è più paziente del vigile urbano?

G. Rodari

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Giocoimparo

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Rechiamoci in palestra e collochiamo due cordi-

celle a poca distanza l’una dall’altra. Conse-

gniamo un microfono finto a un bambino e

invitiamolo a chiamare i compagni che, uno alla

volta, dovranno, dopo aver preso la rincorsa, sal-

tare oltre la seconda corda.

SALTO IN LUNGOEffetturare salti.

Ampio spazio, microfono

Delimitiamo con del nastro un cerchio abbastanza

grande da poter collocare intorno alla sua circon-

ferenza i bambini dell’intera sezione. Con una

conta, scegliamo un bambino, facciamolo acco-

modare a qualche metro dai compagni. A questo

punto, quando dirà “lago” i compagni dovranno

saltare dentro al lago, quando invece dirà “riva”

tutti con un altro salto dovranno ritornare sulla riva.

Chi sbaglia viene eliminato dal gioco e si dovrà ac-

comodare nel lago o sulla sponda.

Il gioco diventa assai più divertente e stimolante se

verranno impartiti comandi tranello.

SALTO NEL LAGO, SALTO SULLA RIVAMuoversi secondo un comando.

Partecipare ad attività ludiche.

Nastro carta

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Presentiamo agli alunni la scheda 45 e avviamo

con loro una discussione, cercando di focalizzare

l’attenzione sul fatto che una persona quando

prova una forte paura può fare due cose: rimanere

nel posto che la spaventa oppure allontanarsi e

raggiungere un luogo dove può essere aiutato. Sot-

tolineiamo l’importanza di saper chiedere aiuto e

di riuscire a farlo in tutte le occasioni nelle quali ci

troviamo in difficoltà. A questo punto, conse-

gniamo agli alunni la scheda opportunamente in-

grandita e invitiamoli a disegnarsi all’interno della

torre cattiva nelle occasioni in cui non hanno sa-

puto chiedere aiuto e nella torre buona quando

invece hanno saputo farlo.

Completati i disegni, registriamone la descrizione e

infine realizziamo con tutti gli alunni un cartellone

riassuntivo dell’esperienza.

IL CASTELLO DELLA PAURA

Scheda, colori, cartellone

Presentiamo agli alunni il genio Scacciapaura e su-

bito dopo chiediamo loro di ricordare un momento

nel quale hanno provato veramente tanta paura

e di pensare a come il genio Scacciapaura

avrebbe potuto aiutarli. Consegniamo loro la

IL GENIO SCACCIAPAURA

Scheda, colori

Scopire le reazioni che si hanno di fronte alla paura.

Imparare a chiedere aiuto in situazioni di paura.

Ipotizzare strategie per superare i momenti di paura.

Il fantasma Gastone

Seppure a malincuore

il fantasma Gastone

ha dovuto levarsi

il lenzuolo di cotone

ed in cambio ne ha messo

un altro ma di lana

perché s'è ritrovato

con la salute insana.

Ritornando al castello

era molto sudato

ed un perfido spiffero

l'ha molto raffreddato:

tutto intorno gli ronza

si muove lentamente

e immagini di umani

gli scuotono la mente,

ma quel che più lo secca

di tutte le sue pene

è che stentate e rauche

stridono le catene.

G.Pontremoli da "Rabbia birabbia"

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DISEGNATI NELLA TORRE CATTIVA QUANDO NON HAI SAPUTO CHIEDERE AIUTO O IN QUELLA BUONA QUANDO HAI SAPUTOFARLO.

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Giocoimparo

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46

DISEGNA I DUE DESIDERI CHE AVRESTI CHIESTO ALGENIO SCACCIAPAURA PER AIUTARTI.

scheda 46 opportunamente ingrandita e invitiamoli

a disegnare i due desideri che avrebbero chiesto

in quella situazione al genio Scacciapaura.

Dopo aver creato un clima di attenzione e parte-

cipazione, presentiamo agli alunni le schede 47-50

nelle quali dovranno illustrare e completare come

meglio credono la seguente storia:

-C’era una volta un piccolo, piccolo, piccolo...

-Si sentiva molto spaventato per questo e al-

lora un bel giorno decise di...

-Presa la decisione dopo un po’ accadde

che...

-E così alla fine lui...

STORIE SCACCIAPAURA 1

Schede, colori

Completare una storia.

Illustrare una storia.

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Insieme infanzia

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Identità

Percezionedi un’identità cor-porea autonoma

Sviluppo delsenso

di appartenenza

Rispettodelle regole

Sviluppo delsenso di autostima

Consapevo-lezza della propria

emotività

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Svolgimento dell’attivitàFormiamo con i bambini della sezione un gruppo compo-

sto da alcuni di loro e avviciniamoci a un grande spec-

chio. Invitiamoli uno per volta a toccare le parti del

proprio corpo da noi indicate. Aiutiamo chi dovessere evi-

denziare delle difficoltà e nominiamo costantemnte le

parti del corpo di volta in volta toccate.

Successivamente, facciamo in modo che siano gli stessi

bambini a svolgere l’attività con l’alunno in difficoltà, in-

dicando le parti del corpo da toccare.

DestinatariTutti i bambini

Obiettivi

Materiali

Percepire il corpo come globalità.

Conoscere le parti del proprio corpo.

Favorire la relazione fra pari.

Uno specchio.

Lo specchio

1

OSSERVA IL DISEGNO DEL BAMBINO E DENOMINALE PARTI DEL SUO CORPO.

Identità

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La testa

Un occhio a sinistraun altro a destracosì le orecchienella mia testa, poco più in giù il mio nasinoè come un fiore in mezzo al giardino,la bocca è allegraperché in compagniadei denti bianchi e della lingua mia.

Progetto Guida

Svolgimento dell’attivitàRicopriamo uno specchio con della farina e invitiamo il

bambino a specchiarsi cercando di restare immobile. A

questo punto, con un dito, spostiamo la farina e chie-

diamo di nominare la parte del viso che di volta in volta

appare. In caso di difficoltà, aiutiamo il bambino con op-

portune domande-stimolo.

DestinatariTutti i bambini

Obiettivi

Materiali

Conoscere le varie parti del viso.

Denominare le varie parti del viso.

Specchio, farina.

Lo specchio infarinato

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Svolgimento dell’attivitàRiempiamo delle bottiglie con dell’acqua e invitiamo i

bambini a specchiarsi in esse. Naturalmente i bambini ve-

dranno il loro viso deformato, facciamo quindi in modo

con opportune domande-stimolo di rilevare le caratteri-

stiche diverse osservate rispetto al viso riflesso in uno spec-

chio.

Approfondimenti

La stessa esperienza può essere ripetuta con le analoghe

modalità, ma utilizzando:

degli specchi concavi o convessi che deformano in

modo molto evidente quello che riflettono;

un normale cellulare, tablet o macchinetta fotografica

digitale che sono dotate di semplici programmi di mor-

phing che deformano in modo assai creativo quello

che viene scattato, nel nostro caso i visi dei bambini.

DestinatariTutti i bambini

Obiettivi

Materiali

Conoscere le varie parti del viso.

Denominare le varie parti del viso.

Bottiglie di vetro e di plastica piene d’acqua.

Ma che faccia hai?

2

RITAGLIA E RICOMPONI IL VISO DEL BAMBINO.

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Identità

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Svolgimento dell’attivitàAppoggiamo sul pavimento un foglio di carta da pacchi

di grandi dimensioni e invitiamo il bambino a sdraiarsi sul

foglio in posizione supina. Tracciamo la sagoma del

corpo, prima con una matita e poi con un pennarello.

Facciamo rialzare il bambino e chiediamogli di comple-

tare la sagoma ottenuta colorandola o incollandovi i par-

ticolari mancanti: capelli, occhiali, ecc.

L’attività può essere resa più divertente e stimolante, ag-

giungendovi anche i vestiti, opportunamente ritagliati.

Nominiamo sempre durante lo svolgimento dell’attività le

varie parti del corpo.

Approfondimento

Utilizziamo le varie sagome così ottenute per effettuare

confronti tra di esse.

Invitiamo i bambini a ritrovare la propria sagoma, a iden-

tificare su di essa le parti del proprio corpo e a effettuare

confronti con quelle dei compagni.

DestinatariTutti i bambini

Obiettivi

Materiali

Elaborare la percezione globale del proprio corpo.

Elaborare la percezione globale del proprio corpo a livello senso percettivo

Conoscere le parti del proprio corpo.

Conoscere le caratteristiche del proprio corpo.

Uno specchio.

La sagoma del corpo

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3

RIPASSA I TRATTEGGI, POI COLORA.

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Laboratori

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Materiale

Obiettivi

1

COSA FANNO I BAMBINI? VERBALIZZA, POI CO-LORA.

All’inizio dell’anno scolastico i bambini si conoscono

ancora poco. La seguente attività, da svolgersi in tre

fasi, permetterà loro di conoscere se stessi e di rela-

zionarsi più facilmente con gli altri.

Percezione tattile del viso, con supporto musicale

I bambini sono seduti in cerchio su un grande tap-

peto, in uno spazio tranquillo e in penombra.

Senza parlare, facciamo ascoltare una musica rilas-

sante, sediamoci e con una mano accarezziamoci il

viso dolcemente, eseguendo i movimenti che ci sug-

gerisce la musica, invitando i bambini a imitarci. Toc-

chiamoci la fronte, le sopracciglia, le ciglia; seguiamo

il contorno degli occhi, scendiamo lungo il naso, risa-

liamo lungo le guance, arriviamo fino al mento e ri-

partiamo dalla base del viso per arrivare poi a

toccare le orecchie.

Ripetiamo lo stesso esercizio utilizzando l’altra mano,

soffermandoci sugli occhi e sulle palpebre. Infine, ri-

petiamo i movimento ancora una volta, utilizzando

SCOPRIRE CON IL TATTO

Prendere coscienza, attraverso il tatto:

delle diverse parti del viso;

degli occhi.

Percepire nuove sensazioni tattili.

Scoprire le reciproche differenze attraverso l’osservazione.

Modificare il viso con il trucco per suscitare curiosità.

Un grande tappeto.

Un registratore o un lettore cd.

Alcune matite da trucco atossiche di diversi colori.

Un grande specchio appeso al muro.

Un flacone di latte detergente, del cotone o dei fazzoletti di carta per pulire il viso.

Strategie operative

Scoprire con il tatto

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Insieme infanzia

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entrambe le mani simultaneamente.

Individuazione dei nomi delle diverse parti del viso

Interrompiamo la musica, alzaimo le tende e spie-

ghiamo che inizieremo a denominare tutte le parti del

viso: la fronte, le sopracciglia, le ciglia, gli occhi, le

palpebre, il naso, le guance, il mento e le orecchie.

Chiediamo di distinguere le parti del viso dure da

quelle molli e lasciamo che i bambini si esprimano.

Proponimao poi la seguente filastrocca, da ripetere

toccando via via le parti del viso nominate:

Successivamente, guardiamoci gli uni con gli altri e

prestiamo attenzione ai nostri occhi e ai loro diversi

colori, che verranno di volta in voltanominati.

Proviamo poi a scoprire se i nostri nasi, le nostre so-

pracciglia, le nostre guance abbiano la stessa forma.

Lasciamo quindi che i bambini si guardino e si espri-

mano a turno.

Il trucco

Presentiamo un gruppo di matite da trucco, invi-

tiamo i bambini a sceglierne alcune, di due o tre co-

lori. Invitiamoli ad avvicinarsi allo specchio , a

scegliere una parte del viso e a truccarsi

Chiediamo ai bambini di confrontare il loro trucco, in-

dividuando e denominando le parti del viso modifi-

cate e perché hanno scelto proprio quella parte.

2

DENOMINA LE VARIE PARTI DEL VISO, POI CO-LORA.

3

COLORA IL PAGLIACCIO COME PREFERISCI.

Occhio bello

Questo è l’occhio bello

questo è suo fratello.

Questa è la chiesina

e questo è il campanello.

Din,don,din,don,din,don.

La testina bionda,

guancia rubiconda,

bocca sorridente,

fronte uniscente…

Din,don,din,don,din,don.

Filastrocca popolare

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Elementi per la valutazione

ApprofondimentiCon l’aiuto di una scheda predisposta disegnare gli

occhi con dei pennarelli e colorarli del proprio colore.

In un altro incontro prenderemo in esame le altre parti

del viso, per imparare a individuare la loro posizione.

Queste attività manuali potranno essere utili in seguito

per la costruzione delle maschere di carnevale.

Le attività presentate permettono ai bambini di arric-

chire il loro vocabolario relativamente alle parti del

viso. Annotare, quindi:

i nomi dei bambini che mostrano difficoltà nel se-

guire questo argomento;

i loro dialoghi;

il gradimento verso queste attività.

Attività complementariAngolo della biblioteca.

Mostriamo ai bambini libri e riviste che ritraggono visi

di persone anche di altre culture e analizziamo le

varie differenze e somiglianze.

Con le riviste

Invitiamo gli alunni a ritagliare da alcune riviste delle

immagini raffiguranti volti e successivamente a rag-

grupparle secondo vari criteri:

maschi-femmine;

giovani-anziani;

e così via.

Scoprire con il tatto

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Insieme infanzia

296

4

RIPASSA IL TRATTEGGIO, POI COLORA IL PAGLIACCIO.

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Affrontare i DSA nella Scuola dell’Infanzia

Il problema dei bambini che presentano Disturbi Specifici

dell’Apprendimento sta assumendo un ruolo di grande impor-

tanza nella realtà scolastica italiana.

Le problematiche che essi pongono al sistema educativo sono

di grande rilievo e spingono tutto il sistema scolastico a interro-

garsi sulla qualità ed efficacia dei processi di insegnamento-ap-

prendimento attivati.

Identificare precocemente gli alunni che presentano tali disturbi,

attivando così percorsi didattici adeguati, contribuisce in ma-

niera significativa a circoscrivere le criticità e a produrre effetti

molto positivi che permettono a molti bambini di trovare le risorse

per superare queste iniziali difficoltà.

Pertanto, è importante riconoscere sin dalla Scuola dell’Infanzia

queste difficoltà e intervenire su di esse potenziando tutte le

competenze implicate nel processo di apprendimento della

letto-scrittura e delle abilità di calcolo, nonché sostenere l’auto-

stima e il piacere di apprendere.

Interventi peraltro facilitati quando si opera con bambini di que-

sta fascia di età dal loro stesso modo di apprendere prevalen-

temente ludico che si estrinseca nel lavoro di gruppo,

permettendo così implicitamente di evitare all’alunno situazioni

di esclusione o la percezione di una qualsivoglia sensazione di

inferiorità.

Affrontare i DSA

357

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Insieme infanzia

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Come comprendeQuanto comprendeCome si esprime verbalmenteQuanto comprende verbalmenteUso funzionale del linguaggio

Creare uno spazio rassicurante nel quale promuo!vere occasioni di scambi comunicativi.Facilitare e coinvolgere i bambini nell’a"o comuni!cativo.Consultarsi costantemente con tu"i gli operatoriscolastici sugli stili comunicativi ed espressivi delbambino.

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Affrontare i DSA

359

Le competenze linguistiche dei bambini aumentano in

modo significativo dai tre ai sei anni come efficacemente

dimostrato dalla tabella di seguito proposta. Aumentano

e si consolidano la comprensione, la produzione, il padroneg-

giamento delle strutture linguistiche e il lessico si fa in alcuni casi

anche molto articolato.

Naturalmente si evidenziano quasi sempre ritmi e tempi di svi-

luppo assai diversificati, ma se intorno ai quattro anni un bam-

bino non comprende o non riesce a farsi comprendere si è con

molta probabilità in presenza di un segnale predittivo di un di-

sturbo dislessico.

Pertanto l’evoluzione linguistica del bambino va tenuta costan-

temente sotto osservazione per evitare problemi di qualsivoglia

natura.

In particolare è opportuno prestare attenzione se il bambino:

riesce ad ascoltare quello che gli viene detto;

iinterloquisce con i compagni e gli adulti in modo appropriato;

comprende una consegna;

esegue istruzione complesse;

pone domande;

commenta in modo pertinente fatti e situaioni;

riconosce eventuali incongruenze;

produce frasi correttamente arricolate;

racconta esperienze;

riordina almeno tre eventi nel corretto ordine;si esprime e arti-

cola i suoni in modo comprensibile;

conosce un numero adeguato di parole;

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Insieme infanzia

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Nel corso del primo anno: riconosce il nome proprio;

dice due-tre parole oltre a dire “mamma” e “papà”;

imita parole familiari;

comprende istruzioni semplici;

le parole possono essere usate come simboli per indicare gli oggetti (ad es., auto – indica il ga-

rage).

Attività che favoriscono lo sviluppo del linguaggio in questo periodo

rispondere ai balbettii e ai gorgheggi del bambino;

parlare al bambino durante i momenti in cui ci si prende cura di lui;

leggere ogni giorno libri illustrati al proprio bambino;

raccontare filastrocche o cantare canzoni;

insegnare al bambino i nomi degli oggetti e delle persone con cui viene a contatto quotidiana-

mente;

portare il bambino con sé in posti nuovi e in nuove situazioni;

giocare a semplici giochi con il bambino (per esempio a “cucu-eccolo”).

Tra uno e due anni:capisce la negazione “no”;

ha un vocabolario di 10-20 parole, inclusi i nomi propri di persona;

unisce due parole per dire ad esempio “mamma pappa”;

fa “ciao-ciao” con la mano e gioca a “cucu-eccolo”;

riproduce il verso degli animali più comuni;

porge un giocattolo quando gli viene richiesto;

usa la parola “ancora” per indicare ciò di cui ha bisogno (per esempio per indicare che vuole più

pappa, o che vuole continuare a giocare);

indica dov’è il suo naso, gli occhi e le mani o i piedi;

quando gli viene richiesto, va a prendere gli oggetti che stanno in un’altra stanza.

Attività che favoriscono lo sviluppo del linguaggio in questo periodo:

incoraggiare e rinforzare i tentativi del bambino di dire nuove parole;

parlare col bambino descrivendo i particolari di ciò che si sta facendo;

parlare al bambino lentamente e in maniera semplice e chiara;

spiegare al bambino le cose prima che lui le viva, nel momento in cui le sta vivendo e dopo averle

vissute;

prestare attenzione al bambino mentre parla;

descrivere al bambino tutto quello che fa, ascolta o prova;

fargli ascoltare dischi, audio-cassette e video-cassette per bambini;

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lodare gli sforzi comunicativi del bambino.

Tra i due e i tre anni:sa identificare le parti del corpo umano;

simula dei dialoghi tra sé e i suoi giocattoli;

usa espressioni come “Che cosa è questo?” oppure “Dov’è il mio...?”;

usa frasi negative composte di due parole tipo “Non voglio”;

inizia a usare le forme plurali di alcune semplici parole;

ha un vocabolario di circa 450 parole;

inizia a conoscere i nomi propri delle persone e indica la sua età con le dita della mano;

sa formare semplici frasi composte da soggetto e verbo (ad esempio, “mamma bere”);

capisce semplici concetti di tempo, tipo “ieri notte” o “domani”;

inizia a riferirsi a sé stesso dicendo “io” piuttosto che chiamandosi col proprio nome;

cerca di attirare l’attenzione degli adulti dicendo “guardami”;

gli piace ascoltare più volte la stessa storia;

non sa ancora distinguere tra il “Si” ed il “No” e potrebbe dire “No” anche quando significa “Si”;

parla con gli altri bambini nello stesso modo con cui parla con gli adulti;

cerca di risolvere le difficoltà parlandone, piuttosto che piangendo o picchiando gli altri;

pone domande sul “dove” si trovano gli oggetti o le persone;

denomina gli oggetti o le immagini più comuni;

costruisce semplici frasi del tipo: “Ne voglio di più” o “Io voglio biscotto”;

abbina tre-quattro colori e possiede il concetto di “grande” e “piccolo”.

Attività che favoriscono lo sviluppo del linguaggio in questo periodo:

ripetere più volte le parole nuove;

aiutare il bambino a capire e seguire le regole attraverso semplici giochi (per esempio passandosi

la palla o giocando a nascondere oggetti);

portare il bambino a fare delle gite e parlargli di ciò che vedrete prima, durante e dopo la gita;

fate in modo che il bambino risponda a semplici domande;

leggere al bambino un libro ogni giorno, magari prima di andare a dormire la sera;

ascoltare attentamente quando il bambino parla rivolgendosi a noi;

descrivere ciò che stiamo facendo, pensando o pianificando;

fare si che il bambino possa essere ambasciatore di alcuni vostri semplici messaggi (per esempio

“Mamma ha bisogno di te, papà”);

instaurare una conversazione con il bambino, preferibilmente quando entrambi i genitori hanno

un po’ di tempo a disposizione per stare insieme;

fare domande al bambino in modo che possa ragionare sulle cose e parlare;

mostrare al bambino che capite quello che sta dicendo annuendo, sorridendo e facendogli delle

domande;

completare le frasi che il bambino dice (per esempio, se lui dice "Ancora succo", noi completiamo

dicendo: "Luca vuole ancora succo".

Affrontare i DSA

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Insieme infanzia

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Tra i tre e i quattro anni:racconta una storia;

usa frasi più complesse che possono contenere quattro-cinque parole;

ha un vocabolario di circa 1000 parole;

denomina almeno un colore;

comprende il significato di parole come: "ieri", "estate", "pranzo", "questa sera", "grande/piccolo";

inizia a obbedire a richieste del tipo: "Metti il libro sul tavolo";

conosce il suo nome, il nome della strada in cui vive e qualche semplice filastrocca.

Attività che favoriscono lo sviluppo del linguaggio in questo periodo:

fare notare le caratteristiche che accomunano o differenziano gli oggetti;

aiutare il bambino a raccontare storie partendo da libri e figure;

lasciare che il bambino giochi con i coetanei;

leggere al bambino storie lunghe;

prestare attenzione al bambino mentre parla;

parlare col bambino dei posti dove siete stati o dove andrete.

Tra i quattro e i cinque anni:dice frasi contenenti quattro-cinque parole;

usa correttamente il passato remoto per riferirsi a situazioni già avvenute;

ha un vocabolario di circa 1500 parole;

conosce i colori rosso, blu, giallo e verde;

riconosce il triangolo, il cerchio e il quadrato;

comprende il significato di parole come "prossimo", "mezzogiorno" o di espressioni come "durante

la mattina";

usa in maniera appropriata l'espressione "Io spero che …";

pone molte domande del tipo "Chi è ?" o "Perché ?".

Attività che favoriscono lo sviluppo del linguaggio in questo periodo:

aiutare il bambino a classificare le cose e gli oggetti in base alle caratteristiche che li accomunano

(per esempio, cose che si mangiano, animali, ecc.);

insegnare al bambino a usare il telefono;

fare in modo che il bambino vi aiuti ad organizzare alcune attività (per esempio, il menù per una

cena con gli amici);

parlare spesso con il bambino dei suoi interessi;

leggergli lunghe storie;

lasciate che il bambino vi racconti o inventi storie per voi;

mostrare la vostra gioia quando il bambino si avvicina per parlare con voi;

Tra i cinque e i sei anni:può formare frasi con cinque-sei parole;

ha un vocabolario di circa 2000 parole;

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definisce gli oggetti in base al loro uso e conosce il materiale di cui sono fatti molti di essi;

conosce le relazioni spaziali del tipo "in alto", "dietro", "lontano" e "vicino";

conosce il proprio indirizzo;

riconosce alcune monete;

conosce gli opposti più comuni (per esempio, picccolo/grande);

capisce il concetto di somiglianza e di differenza;

conta fino a dieci oggetti;

fa domande per avere informazioni;

distingue la sua mano destra da quella sinistra;

usa frasi complesse e sa mettere insieme più frasi per formare un discorso di senso compiuto; riesce

a dare un senso temporale a ciò che dice (per esempio, andiamo a giocare dopo aver fatto i

compiti).

Attività che favoriscono lo sviluppo del linguaggio in questo periodo:

lodare il bambino quando parla dei suoi sentimenti, dei suoi pensieri o delle sue paure;

fare dei commenti su ciò che si pensa dei sentimenti del bambino;

dire delle filastrocche o cantare delle canzoni insieme con il bambino;

continuare a leggere al bambino lunghe storie;

parlare al bambino come se si avesse di fronte un adulto;

guardare con il bambino le foto di famiglia e raccontargli la storia familiare o episodi particolari;

prestare ascolto quando il bambino si rivolge a noi.

Affrontare i DSA

363

percepisce e riconosce la diversità dei suoni;

percepisce e riconosce i significati delle parole;

pronuncia correttamente le varie parole;

ha difficoltà nel riconoscimento e nella costruzione di rime.

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Collochiamo sul banco o sul pavimento nume-

rosi oggetti di uso comune e poniamo ai bam-

bini domande simili alle seguenti:

Dov’è il bicchiere?

Dov’è la bottiglia?

Continuiamo in questo modo fino a quando il

bambino non evidenzierà segni di stanchezza.

Successivamente, chiediamogli di nominare

uno alla volta tutti gli oggetti presenti sul banco.

Infine mostriamogli le schede 1-2-3-4 e chiedia-

mogli di nominare tutte le immagini raffigurate.

INDICA GLI OGGETTI

Denominare oggetti.

Oggetti di uso comune, schede

1

NOMINA LE IMMAGINI, POI COLORA.

2

NOMINA LE IMMAGINI, POI COLORA.

Predisponiamo una lista di parole conosciute e

poco conosciute da parte dei bambini, com-

poste da due e tre sillabe. Appena pronti, pro-

nunciamo le varie parole lentamente e in

RIPETI LA PAROLA

Ripetere parole bisillabe.

Ripetere parole trisillabe.

Schede

Affrontare i DSA

365

Il numero di parole che un bambino riesce a produrre è il

principale indice della sua competenza linguistica. Si tratta

di una capacità che cresce sensibilmente nei primi anni di

vita soprattutto in rapporto agli stimoli familiari ed extrafa-

miliari offerti al bambino.