Indice · stress condotti negli anni Trenta dal medico ... pianto e il riso per trovare la...

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Transcript of Indice · stress condotti negli anni Trenta dal medico ... pianto e il riso per trovare la...

Indice Prefazione Dr. Madan Kataria ......................... 7Introduzione ................................................... 9Perché questo libro di Bruna Ferrarese ........ 13Perché questo libro di Alberto Terzi ............. 15

Parte PrimaLO YOGA DELLA RISATA

Gli studi sugli effetti benefici delle risate e del buonumore ......................................................... 19

Il sorriso e l’armonia dell’esseredi Francesco Giombini ................................... 30

Laughter Yoga: un’idea rivoluzionaria. Intervista a Madan Kataria ........................... 35

Yoga e Risata: un accostamento ardito di Alberto Terzi .............................................. 39

Parte SecondaDIVENTARE LEADER O TEACHERE GESTIRE UN CLUB

Formazione degli operatori Laughter Yoga ... 45

Il network internazionale dei Club della Risata .................................................... 49Volontariato e redditività .............................. 51Avviare e gestire un Club della Risata .......... 55

Parte TerzaCAMPI E MODALITÀ DI APPLICAZIONE

Applicazioni professionali di Yoga della Risata .................................................... 65

Ridere in una parrocchia cattolicadi don Franco D’Onofrio ................................ 65

Yoga della risata nelle manifestazioni pubbliche di Laura Toffolo ............................ 68

Le mappe mentali come supportoal Leader Training di Yoga della Risatadi Lara Lucaccioni ......................................... 70

Yoga della Risata nelle lezioni Yogadi Loredana Radaelli ..................................... 73

Il sorriso vien mangiandodi Alessandro Bedini ...................................... 75

Yoga della Risata e Mindfulnessdi Silvia Mecca ............................................ 129

Alla ricerca della felicità di Daniele Berti ...... 132

Eventi aziendali e spettacoli con Yoga della Risata di Terenzio Traisci ............. 134

Il senso della risata nel coaching individuale e di gruppo di Monica Giordani ................... 136

Lo sviluppo della creativitàdi Davide Giansoldati .................................. 138

Migliorare la capacità di parlare in pubblicodi Davide Giansoldati .................................. 140

Ridere da soli ............................................... 143

Il kit delle carte, delle respirazioni e delle meditazioni ................................................ 144Respirazione e Yoga della Risata: focus sul diaframma ............................................ 145Esercizi di meditazione e visualizzazione ridens ........................................................ 147

APPENDICE

Il tuo Quoziente di Risate ........................... 157

Informazioni e liberatoria di responsabilità .. 159

Bibliografia .................................................. 161

Club italiani di Yoga della Risata ................163

Yoga della Risata sui mezzi di trasportodi Eva Provedel ............................................. 77

Il mondo della scuola .................................... 81

Leader di risate alle elementaridi Daniela Seveso .......................................... 82

Progetto BenEssere nella scuola primariadi Maria Ausilia Vaccari ................................. 85

Una mongolfiera alimentata a... risatedi Angelina Pettinato e Graziella Mazza .......... 87

Laughter Yoga 4Childrendi Punam Cristiana Ardito ............................. 89

Yoga della Risata e studenti delle scuole medie di Lucia Suriano .................................. 92

Anche agli insegnanti piace rideredi Lucia Suriano ............................................ 95

Laugh and learn english di Danny Singh ........ 98

Ambiente sociale e sanitario ....................... 101

Diversamente abili: la risata nella comunità “Il Gabbiano” di Alberto Terzi .................... 101

De-mente? No! Sente-mentedi Letizia Espanoli........................................ 103

Club della risata in casa di riposodi Teresa Agnello.......................................... 107

... e fiorisce il giardino della risata con le fiabedi Marcella Maiocchi..................................... 110

Ridere senza confini di Brunella Bovio ......... 111

Il giorno del non giudizio di Loretta Bert ..... 114

Ridere al buio di Loretta Bert ....................... 115

Lo Yoga della Risata e gli anziani, un’esperienza a 360° di Michele Filanti ........ 117

Ridere in azienda: si può anzi si deve ......... 121

Spiritoso Spirituale di Gianni Ferrario ......... 123

Counseling: la risata che attiva il cambiamento di Eleonora Marrone ............ 125

L’esperienza della risata nel counselingdi Claudia Poppi .......................................... 127

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Bruna e Alberto con questo libro hanno coltoquesto sviluppo e la lettura delle numerose testi-monianze – che parlano di tanti progetti di suc-cesso, realizzati in campi diversi dai professionistiLaughter Yoga in Italia – può rappresentare unesempio e uno stimolo per molti operatori.È una prospettiva di grande interesse per tutto ilnostro Movimento, che deve essere accompagnatada una crescente attenzione alla qualità delle pro-poste e da una formazione – favorita dalla neoco-stituita Laughter Yoga University – sempre piùcompleta per Leader e Teacher ai quali è impor-tante offrire anche la possibilità di approfondi-menti tematici e aggiornamenti professionali con-tinui. Questa è la strada che immagino per la crescita eil consolidamento del Movimento Laughter Yogae che sarà anche fra i temi dei prossimi anni.

Infatti, il nostro obiettivo è agire sempre con ele-vata qualità e competenza professionale perché...ridere è una cosa seria!

Dr. Madan KatariaFondatore Laughter Yoga

Prefazione

“Quando ridi, cambi.Quando tu cambi,il mondo intero cambia con te.”

Dr. Madan Kataria

Questo libro viene pubblicato nell’anno in cui ilmovimento Laughter Yoga compie 20 anni. Uncompleanno importante che di solito porta a delleriflessioni sui risultati raggiunti e sui nuovi tra-guardi che si vogliono conseguire.Il movimento Laughter Yoga è diffuso in 72Paesi nel mondo e sono ormai centinaia i Clubsociali che permettono – a titolo gratuito – ad unvasto numero di persone di ottenere molti bene-fici psico-fisici attraverso le risate stimolate e unacorretta respirazione profonda.Numerose ricerche scientifiche hanno dimostratoche Laughter Yoga può aiutare in modo significa-tivo a ridurre i fattori di stress, ad orientare posi-tivamente il proprio atteggiamento verso le diffi-coltà, a migliorare le relazioni sociali e il propriobenessere generale. Grazie a questi risultati oggi Laughter Yoga èpraticato in molte aziende, nelle scuole, negliospedali, nei centri per disabili fisici e psichici,nelle case di riposo per anziani, nelle comunitàdi supporto per i malati di cancro e nelle pri-gioni.Questo ha permesso a numerosi Leader e Teacherdi offrire sempre di più le loro competenze inambiti professionali e, a volte, di farne un’atti-vità a tempo pieno: si tratta di un’evoluzionenaturale di una pratica efficace e facile da impa-rare come è Laughter Yoga.

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Settanta in poi con la nascita di un approcciomultidisciplinare – definito PsicoNeuroEndocri-noImmunologia (P.N.E.I.) – che ha permesso ilsuperamento delle singole osservazioni speciali-stiche e aperto le porte alla ricerca sulla risata.La P.N.E.I. è una disciplina che si occupa dellerelazioni fra il funzionamento del sistema ner-voso, del sistema immunitario e del sistemaendocrino. La sua nascita si basa sui lavori sullostress condotti negli anni Trenta dal medicoaustriaco Hans Selye.Oggi siamo abituati a considerare la validità diun metodo “olistico”, ovvero che prenda inconsiderazione l’organismo umano nel suoinsieme e non separatamente per valutarne ledisfunzioni. Si tratta, però, di un punto di vistaestremamente innovativo rispetto a quello dellamedicina tradizionale occidentale che fino anon molti anni fa considerava corpo e mente inmodo separato, prendendo le distanze da tuttele terapie giudicate “alternative”, ben radicate,al contrario, nelle esperienze orientali.La P.N.E.I. ha dimostrato che tutte le emozioninegative come l’ansia, la depressione o la rabbiaindeboliscono il sistema immunitario, riducendola sua capacità di combattere le malattie, mentre larisata e tutti i pensieri positivi aumentano la pro-duzione di anticorpi e delle cellule natural killer,ovvero quelle in grado di combattere i virus.

Gli studi suglieffetti benefici delle risate e del buonumore

Con la collaborazione di Giulia Terzi, ricercatrice insociologia, abbiamo esplorato le fonti disponibilinel web per ottenere un quadro il più possibileorganico delle numerose ricerche condotte sullarisata, molto numerose, e sullo Yoga della Risata, unpo’ più trascurato ma verso il quale l’interesse staindubbiamente crescendo.

Le teorie che spiegano perché si ride sono nume-rose e le discipline interessate in generale all’umo-rismo vanno dalla sociologia alla filosofia, dallapsicoanalisi alla psicologia e alla neurologia. Èper questa ragione che è stato possibile raggiun-gere risultati significativi solo a partire dagli anni

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del riso, e sfruttano l’effetto di innesco dato daun meccanismo di contagio simile a quello dellosbadiglio, probabilmente mediato dal sistemadei neuroni specchio.E, in effetti, sappiamo per esperienza direttache le aspettative, lo stato d’animo iniziale, ilcontesto in cui si svolge la sessione e le relazionifra i partecipanti e con il trainer sono fonda-mentali per raggiungere quella sensazione dibenessere che rappresenta l’obiettivo della pra-tica. I ricercatori necessitano di “dati puri” con-frontabili ma la compresenza di tutti questi fat-tori rende impossibile isolare il solo effetto pro-dotto dalla risata stimolata sulla mente e sulcorpo.Peraltro, la stessa Wild attribuisce un ruoloimportante alla respirazione profonda che,durante la risata, favorisce l’espettorazione neicasi di raffreddore e bronchite e sottolinea che ifumatori possono trarre vantaggio, anche, dallarimozione di aria residua in eccesso nei polmoni.Fin qui gli studi hanno quindi approfonditosoprattutto le conseguenze della risata mentre,per quanto riguarda Yoga della Risata, laricerca non ha ancora prodotto evidenze sull’in-sieme di pratiche proposte, ovvero risata stimo-lata integrata da respirazione profonda e medi-tazione.Dal nostro punto di vista riteniamo che, poichétali elementi sono regolatori del sistema ner-voso in grado di ristabilire uno stato di benes-sere psico-fisico anche praticati singolarmente,la loro combinazione non può che produrreeffetti positivi ai fini del miglioramento dellaqualità della vita.In attesa di evidenze rigorose ci affidiamo airiscontri direttamente offerti da coloro che pra-ticano l’attività in tutto il mondo, nella vastacasistica che va dai bambini agli adulti, dallepersone anziane con qualche problema motorioa quelle affette da demenza senile, da coloroche avvertono un calo dell’ottimismo a quantistanno attraversando un periodo di stress.

Attualmente in Italia predomina ancora unaconcezione della P.N.E.I. legata al concetto dimedicine non convenzionali mentre in altriPaesi, sia in Europa sia negli Stati Uniti, ha tro-vato spazi di ricerca e di collaborazioni interdi-sciplinari molto più ampi, fino ad interessareanche una nuova visione del rapporto medico-paziente che pone quest’ultimo in primo pianorispetto alla sua patologia.Si tratta di un’importante rivoluzione che sibasa sulla capacità richiesta ai medici di entrarein empatia con la sofferenza del paziente rispet-tandone la dignità e di integrare tutte le formedi trattamento disponibili.Su questa base, negli ultimi trent’anni è nataanche una nuova disciplina, la Gelotologia (dalgreco ghelos = riso), che studia e applica il risocome terapia per stimolare e attivare i com-plessi meccanismi coinvolti nel processo di gua-rigione.Il più famoso testimone e convinto cultore dellavalidità terapeutica del buonumore a fini tera-peutici è il medico Hunter “Patch” Adams,reso famoso dall’omonimo film interpretato daRobin Williams. Dagli anni Settanta questomedico rivoluzionario conduce una sorta dicrociata perché il rapporto con i pazientidiventi prioritario rispetto alla sola cura dellamalattia, sostenendo – sulla base di dati scienti-fici – che amore e humor permettono una decisadiminuzione dei tempi di guarigione e un note-vole contenimento dell’impiego di farmaci.Su tali presupposti si è basato lo “Yoga dellaRisata” ma va detto che, ad oggi, la maggiorparte dei ricercatori rimane scettica sulla por-tata degli effetti fisiologici della risata simulatain quanto tale, e la psichiatra Barbara Wild chel’ha studiata, ritiene che le sensazioni di benes-sere riferite dai partecipanti siano da attribuiresoprattutto agli stimoli derivanti dall’esperienzadi gruppo.Durante le sessioni, infatti, le persone simulanole manifestazioni mimiche, posturali e motorie

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Il superamento della divisione corpo-mente

Per trovare traccia dei primi studi scientifici suglieffetti della risata si deve risalire al lavoro svoltodal medico e psicologo danese Carl Georg Lange(1834-1900), che prese in esame l’effetto di rilas-samento muscolare indotto dalla risata e riuscì arilevare che l’effetto permaneva fino a 45 minutidopo l’azione. Questo risultato faceva supporrel’avvio di processi in grado di migliorare lo statoemotivo di base degli individui.Erano gli stessi anni in cui il padre della psico-logia americana, William James, studiava ilpianto e il riso per trovare la relazione fra i pro-cessi nervosi periferici e il generarsi degli statiemotivi (“What is an Emotion?” – 1884), inte-grando in questo modo la sola visione fisiolo-gica con il contributo delle ricerche sul pianopsichico.Nello stesso periodo in cui fu descritto per laprima volta il rilassamento muscolare indottodalla risata, si verificò un’altra osservazione pio-nieristica che tuttora ispira la ricerca: nel 1928 ilmedico newyorkese James J. Walsh notò che ilriso riduceva il dolore causato da un interventochirurgico.

La cronaca recenteÈ curioso che, nonostante le scoperte di Du-chenne e di altri ricercatori in tempi successivi,il verbo ridere venga definito ancora oggi cosìnei dizionari:• emettere dalla gola un suono caratteristico e

atteggiare il viso per esprimere allegria oanche ironia, scherno, compatimento (Saba-tini Coletti);

• manifestare allegria, ilarità, oppure scherno e disprezzo, attraverso la contrazione dei

Siamo certi che in un futuro non lontano, anchegrazie alla creazione della Laughter Yoga Uni-versity, si potranno ottenere ulteriori dati asostegno della pratica.

Uno sguardo al passato

“La risata è uno starnuto mentale in grado di libe-rare la mente e ricongiungerla con il corpo.”

Sigmund Freud

Il primo a legare il suo nome al sorriso fu Guil-laume-Benjamin Duchenne (1805-1875), entratonella storia della scienza come fondatore della“neurologia”. Nella sua carriera di medico il suonome è stato associato a varie atrofie, distrofie eparalisi muscolari da lui individuate e studiate,ma la sua fama è legata principalmente allericerche sulla neurofisiologia dell’emozione e allascoperta delle caratteristiche di un sorriso verorispetto ad uno simulato.Duchenne scoprì, infatti, che quando sorri-diamo per cortesia ma in realtà siamo annoiati,oppure vogliamo ingannare chi ci guarda facen-dogli credere che siamo felici, tutti i muscoliattorno alla bocca si attivano in maniera moltosimile al sorriso naturale. Il sorriso genuino, invece, attiva anche i muscoliintorno agli occhi e alle sopracciglia e, quandole labbra si inarcano in su e si formano delleborse sotto gli occhi, si registra una maggioreattività nella regione corticale della parte sini-stra anteriore del cervello, area in cui si trovanoi centri delle emozioni felici attivando – come siè scoperto in seguito – il rilascio delle endor-fine, le nostre droghe naturali. Il “sorrisoDuchenne” è la pietra miliare che individua laprima correlazione fra un comportamento fisicoe una reazione emotiva.

muscoli facciali ed emettendo un caratteri-stico suono inarticolato (Dizionari.it – laRepubblica).

Come si può notare sono descrizioni che si rife-riscono principalmente alla componente neuro-motoria ma, come è ormai dimostrato, per unadefinizione completa dal punto di vista scienti-fico vanno presi in considerazione altri fattori.È quello che afferma Giuseppe Perrella, presi-dente della Società Nazionale di NeuroscienzeBM&L-Italia che ha presentato un’interessanterelazione inerente “Le basi dell’umorismo el’uso degli effetti benefici di umorismo e risate”in occasione di un incontro del gruppo distudio sui “Positive Affects” (maggio 2009). Nel suo intervento, poi sintetizzato a cura diIsabella Floriani e pubblicato nel corso del2010 sul sito web della Società, afferma che sidovrebbe

sostituire alla generica indicazione di una contra-zione dei muscoli del viso, un’analisi dettagliatadella fisiologia muscolare di tutti i segmenti delcorpo che partecipano alla manifestazione affet-tivo-emotiva, e provvedere allo studio strumentaledell’encefalo durante l’espressione delle principaliversioni di sorrisi e risate che sembrano esserecomuni a tutti gli esseri umani.

In effetti, i tre filoni sui quali si è fondata laricerca sulla risata dagli anni Cinquanta ad oggiriguardano: 1) l’azione di rilassamento muscolare esaminata

come parte di uno stato neurofisiologico eneuroendocrino opposto a quello tipico del-l’ansia, della paura e dell’allarme;

2) gli effetti antidolorifici del riso, del sorriso edell’umorismo;

3) e, in tempi più recenti, le basi delle facoltàpsichiche che ci consentono di cogliere ilsenso umoristico di qualcosa che percepiamoe di reagire con manifestazioni di gradi-mento.

L’aspetto fisiologicoPer studiare l’effetto della mimica facciale sullatendenza alla risata sono state condotte ri-cerche, fra gli altri, da Fritz Strack dell’Univer-sità di Würzburg (Germania) che ha realizzatoun esperimento nel 1988 con due gruppi divolontari. Al primo gruppo fu chiesto di esercitarsi atenere una penna con i denti in modo da simu-lare un sorriso e al secondo gruppo di reggerlacon le labbra sporgenti in un atteggiamentosimile a un’espressione di dispiacere o delu-sione. Successivamente, quando a tutti i parte-cipanti all’esperimento furono presentati deicartoni animati esilaranti, quelli che erano staticostretti a simulare il sorriso reagirono conmaggiore esuberanza e intensità rispetto aivolontari che avevano tenuto la penna conatteggiamento corrucciato. L’atteggiamento del volto, perciò, sembra poterinfluenzare a ritroso l’entità della manifesta-zione che esprime divertimento. Questo genere di studi, che prosegue con risul-tati analoghi a quelli ottenuti da Strack, ri-chiama l’attenzione sull’influenza che le espres-sioni e l’atteggiamento possono avere sulleemozioni, e avvalora l’idea che il semplice attodel ridere, indipendentemente dallo stato men-tale che elabora comicità e umorismo, possaprodurre benefici effetti fisiologici e psicologici.Se non bastasse, la neuro scienziata ingleseHelen Pilcher (all’epoca collaboratrice dell’Isti-tuto londinese di Psichiatria) ha svolto unaricerca con la sua collega Timandra Harkness,finanziata da ORO, il canale comedy inglese chepropone un palinsesto in cui è garantita la risata,dimostrando che ridere per un’ora farebbe con-sumare le stesse calorie che si perderebbero con30 minuti di sollevamento pesi. Ridere di gusto per un’ora al giorno, significhe-rebbe calare di ben 5 chili. Inoltre le risate, con-traendo i muscoli addominali e pettorali, contri-

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buiscono a rinforzarli ed elasticizzarli. Per chivuole sperimentare la dieta della risata è possibileconsultare il sito web www.golaughdaily.co.ukSottolineiamo che 20 minuti di Yoga della Risatapossono offrire risultati simili a quelli cheavremmo con un’ora di palestra. Infatti un espe-rimento nell’Università di Exeter, sempre inInghilterra, ha dimostrato che 10 minuti dicyclette fanno bruciare circa 49 calorie mentre 100risate di breve durata fanno bruciare 151 calorie.

La risata come terapiaUn caso che viene spesso ricordato, a propositodegli effetti terapeutici della risata, riguarda ilgiornalista americano Norman Cousins che nel1979 si ammalò di una grave forma di spondi-lite anchilosante, una malattia dei tessuti con-nettivi delle articolazioni che lo costrinse immo-bilizzato in un letto d’ospedale tra atroci dolorie con una prognosi di pochi mesi di vita. Norman aveva sentito parlare dei risultati posi-tivi indotti dal buon umore, delle potenzialitàantinfiammatorie della vitamina C e del suovalore coadiuvante del sistema immunitario.Testardamente convinse il suo medico curante atentare una nuova terapia. Abbandonati tutti ifarmaci si fece iniettare elevate dosi di vitaminaC (fino a 25 gr al giorno) e, soprattutto, siimpose la visione “a dosi massicce” di film deifratelli Marx. In alcuni mesi tornò a scrivere amacchina e dopo un anno era completamenteristabilito.I medici curanti di Cousins isolarono alcunicomportamenti significativi nel suo affrontarela malattia come:• l’assenza di panico;• l’estrema fiducia nelle capacità del proprio

organismo di utilizzare la sua saggezzaprofonda;

• un irrefrenabile buonumore e allegria;• aver condiviso la responsabilità della propria

guarigione stabilendo una collaborazione coni medici.

Cousins ha scritto un articolo sulla sua espe-rienza che è stato pubblicato dal “New EnglandJournal of Medicine” e un libro sulla sua espe-rienza, Anatomia di una malattia: prospettiva delpaziente, che è stato pubblicato nel 1979. Illibro – che testimoniava come atteggiamenti estati emotivi positivi potessero influire profon-damente sull’attività biochimica dell’organismo– è diventato un best seller e ha portato all’ap-profondimento della ricerca in un nuovo cam-po, conosciuto poi come cura olistica o medi-cina integrativa. Fu il primo passo anche perl’ingresso della comicoterapia nei reparti didegenza, attraverso l’uso di trattamenti di sup-porto e integrazione delle cure clinico-terapeu-tiche forniti dai “clown dottori”.Erano state poste le basi per superare la pretesadi scindere le manifestazioni neuromotoriedella risata dallo stato funzionale del cervello eper avviare un tipo di ricerca che valuta le con-seguenze, in termini neuroendocrinologici eimmunologici, di esperienze che provocano ilriso.In questa direzione, un contributo fondamen-tale per comprendere le relazioni fra emozioni estato di salute è arrivato, negli anni Ottanta,dalla ricercatrice Candace Beebe Pert (George-town University Washington) che ha scoperto ilrecettore per gli oppiacei, il sito di legame cellu-lare per le endorfine nel cervello.Le ricerche hanno appurato che le endorfinesono sostanze chimiche dotate di una potenteattività analgesica ed eccitante che esercita sulcorpo umano un effetto simile alla morfina ealle altre sostanze oppiacee. Si può quindi direche le endorfine sono in grado di regalare pia-cere, gratificazione e felicità aiutando a soppor-tare meglio lo stress.

23LEADER DELLA RISATA

1. Molecole di Emozioni: perché sentiamo quel che sentiamo? – TEA,Milano, 1997.2. Rivista accademica statunitense “Psicoterapia e Psicosomatica”– gennaio 2006.

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23% i loro costi farmacologici e il dottorMurakami ha affermato che

una terapia a basso costo medico che favorisce larisata e non ha alcun effetto collaterale, rappre-senta un trattamento epocale per la medicina cli-nica che dovrebbe valere il premio Nobel.

“La risata produce una sensazione di benessereattraverso lo stimolo di processi organici vitali;un’emozione che muove gli intestini e il diafram-ma; in una parola una sensazione di salute benpercepibile da ognuno: in questo modo noi pos-siamo raggiungere il corpo attraverso l’anima eservirci di quest’ultima come medico del primo.”

Immanuel Kant

La risata innalza la resistenza al doloreSi cita spesso uno studio del 1996 condotto supazienti sottoposti a chirurgia ortopedica e col-piti da intensi dolori post-operatori: i volontariche assistevano a rappresentazioni comichenecessitavano di dosi minori di farmaci antido-lorifici, rispetto al gruppo di coloro che assiste-vano a recitazioni di tipo drammatico e a quellodei pazienti ai quali non veniva proposto alcuntipo di spettacolo.Willibald Ruch – professore di psicologia dellapersonalità presso l’Università di Zurigo – e lesue allieve Karen Zweyer e Barbara Welker, inuno studio del 2004, hanno provato a verificarese è necessaria la risata o è sufficiente l’espe-rienza del divertimento per ridurre la perce-zione del dolore. I ricercatori chiesero a 56 donne di immergeretre volte la mano in acqua ghiacciata, prima,immediatamente dopo, e 20 minuti dopo lavisione di un divertente filmato di soli sette

Le scoperte della dottoressa Pert l’hanno por-tata a immaginare una “rete psicosomatica” chesi estende a tutto il corpo. Riuscì anche a stabi-lire che le emozioni e le sensazioni fisiche sonostrettamente intrecciate e a trovare una correla-zione fra lo stress – con conseguente indeboli-mento del sistema immunitario – e l’insorgeredi malattie come il cancro e a sperimentare l’au-mento di endorfine attraverso l’adozione di com-portamenti positivi1.Ormai in tutto il mondo sono in corso progettidi “terapia della risata” e in Giappone occiden-tale, con il sostegno finanziario del ministero,l’Osaka Sangyo University – che ritiene che laterapia della risata potrebbe essere utilizzatacome cura medica preventiva – ha formato nel2004 una joint venture con ricercatori, impresee medici per fornire alle persone anziane unprogramma completo di assistenza medica cheunisce allenamento fisico e terapia della risata.Anche riguardo a una malattia sempre più fre-quente, quale il diabete, si è osservato come indiversi studi condotti si sia giunti alla stessaconclusione: la risata è un ottimo trattamentocomplementare della cura del diabete. Seguendopazienti con diabete di tipo 2 è possibile vederecome nel corso dei mesi i benefici della praticaabbiano avuto effetti considerevoli sulla dimi-nuzione dei livelli di glucosio sia al mattino chenel dopo pranzo. Il genetista giapponese Kazuo Murakami – unodei più famosi al mondo e professore emeritopresso l’Università di Tsukuba – ha identificatoben 23 geni che possono essere attivati ridendoe stimolando l’energia del DNA di una per-sona2. Secondo i funzionari di progetto, i 92 parteci-panti alla sperimentazione hanno diminuito del

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proporzionali al loro fragore, alla loro sponta-neità e al loro grado di contagiosità.

Ridere fa bene anche al cuoreAl Congresso della Società Europea di Cardio-logia (Parigi, agosto 2011), sono stati presentatii risultati di una ricerca condotta dall’Universitàdel Maryland che ha quantificato in 15 minutial giorno di risate la dose minima efficace perproteggere il cuore dall’infarto. Però devonoessere risate intense, piene, coinvolgenti che, inquesto modo, equivalgono ai famosi 30 minutial giorno di camminata veloce, stabiliti daqualche anno come la “dose minima quoti-diana” di attività fisica che protegge dall’in-farto.Il dottor Michael Miller, professore associatodella direzione di Medicina al centro di Cardio-logia preventiva dell’Università del Maryland,ha confermato che la risata riduce la pressionearteriosa. L’esperimento ha coinvolto dei volon-tari che, dopo aver visionato film divertenti,venivano sottoposti a misurazioni della pres-sione che hanno permesso di verificare nellaquasi totalità dei partecipanti un aumento delflusso di sangue fino al 50% in più dopo lavisione della pellicola mentre succedeva l’op-posto dopo aver assistito a sequenze violente odrammatiche.Dopo almeno 15 minuti di ilarità, l’abbassa-mento della pressione si è mantenuto per 24 orema si è registrata già una dilatazione dellearterie e un calo significativo della pressionedopo appena dieci secondi di risata intensa.

La risata abbassa la frequenza cardiaca con effettibenefici sull’endotelio e riduce il rilascio di so-stanze neuroendocrine vasocostrittrici – sostiene nelsuo intervento al Congresso Roberto Ferrari, ordi-

minuti. Le donne erano state divise in tre grup-pi: le appartenenti al primo gruppo erano stateistruite a entrare in uno stato di buon umoresenza ridere né sorridere; le donne del secondogruppo potevano dare libero sfogo all’allegria esi chiedeva loro di ridere molto; infine, allevolontarie rimanenti, era stato chiesto di im-provvisare commenti umoristici orali durante lavisione del film. Come previsto, il filmato migliorò la tolleranzadel dolore in tutte le donne ma per quelle cheavevano potuto ridere in libertà era necessarioun tempo più lungo prima che percepissero ildolore, e la resistenza era aumentata, ossia pote-vano trattenere la mano dolente in immersioneper un tempo maggiore. Nel 2011 sono i ricercatori dell’Università diOxford guidati dallo psicologo evoluzionistaRobin Dunbar, con uno studio pubblicato suProceedings of the Royal Society B, a ribadireche ridere innalza la soglia del dolore.I ricercatori hanno suddiviso i volontari in tregruppi facendo visionare, rispettivamente, filmcomici (ad esempio, Simpson), oppure docu-mentari sulla natura (rilassanti ma non umori-stici) e, infine, alcuni programmi giudicatineutri (per esempio sul golf). Gli esperimentisono stati poi ripetuti su alcuni volontari cheavevano assistito a una commedia dal vivo. Successivamente alla visione i volontari sonostati sottoposti a prove di resistenza al dolore e irisultati hanno evidenziato che l’ilarità haaumentato la capacità di sopportare gli stressfisici e il dolore nei partecipanti fino al 10% inpiù di quanto sperimentato prima della visionedegli sketch. Nessuna differenza significativa,invece, è stata osservata per chi aveva assistito alprogramma di golf o ai documentari. Gli autori dello studio ipotizzano che questoinnalzamento della soglia del dolore sia dovutoa un aumento della produzione di endorfine.Non è però sufficiente sorridere, occorre “rideredi pancia” perché gli effetti delle risate sono

nario di Cardiologia all’università di Ferrara e pastpresident dei cardiologi europei – inoltre, stimola laproduzione di endorfine, sostanze chimiche che pre-sentano un effetto protettivo sul sistema cardiova-scolare, in quantità simili a quelle indotte dall’atti-vità fisica. Ma è più in generale il buonumore che fabene.

Trasferendo questi risultati agli effetti delloYoga della Risata si può sostenere che in pochigiorni di esercizi si abbassano i livelli della pres-sione sanguigna, di circa 10-20 mm Hg dopouna sessione di 10 minuti, e si riduce così ilrischio di infarto.

Lo stress: effetti e contromisureÈ stato anche studiato l’effetto della visione difilm comici sulla concentrazione plasmatica diormoni dello stress riscontrando sempre unnetto crollo del tasso di cortisolo. Come noto ilcortisolo è attualmente ritenuto il fattore princi-pale dello stress, e una delle molecole-chiaveche produce stati di depressione e che deter-mina un effetto immunosoppressivo.Una di queste ricerche è stata condotta daldottor Lee Berk nell’Università di Loma Lindain California e presentata nel 2010 in occasionedella conferenza di Experimental Biology aAnaheim (Orange, California). È stato rilevatocome, ridendo, vengano prodotti due ormoni:beta-endorfine (+27%) e HGH o ormone dellacrescita (+87%) e la crescita di questi ormoni“buoni” ha influenzato una diminuzione dellivello di tre ormoni dello stress: cortisolo, epine-frina e DOPAC.Oltre a questo si è confermato un aumento delnumero di cellule NK (killer naturali) nelsangue, che – come già citato – hanno un ruoloimportante nella prevenzione dei tumori. Berke i suoi collaboratori hanno anche dimostrato

che l’esercizio del sorriso, ribattezzato ininglese Laughercise©, aumenta l’ormone del-l’appetito, la grelina, e riduce l’ormone spezza-fame, la leptina. Ciò può essere di grande aiuto,ad esempio, per gli anziani che soffrono didebilitazione perché sedentari e senza appetito.Ridere, quindi, contrasta l’indebolimento delsistema immunitario causato dallo stress chefavorisce alcune fra le malattie più diffuse nellanostra società – come depressione, ansia, dipen-denze da droghe o alcool, diabete, ipertensionee cancro – e costa ogni anno alla società milionidi dollari per cure mediche e perdita di presta-zioni.Lo statunitense Suhayl J. Nasr, professore dipsichiatria dell’Indiana University che si defi-nisce “Compassionate Doctor Recognition”,attraverso i suoi studi ha confermato ulterior-mente i risultati di Berk sottolineando un altrofattore importante: la depressione riduce la fre-quenza delle risate e, al contrario, ridere dimi-nuisce la forza della depressione. Inoltre la risata,essendo un connettore sociale, aiuta a miglio-rare le relazioni dei pazienti depressi così da alle-viare maggiormente i sintomi.

Un aiuto anche per la memoria el’apprendimentoSecondo uno studio presentato all’ExperimentalBiology Meeting di San Diego (2014) e ripresodai neuropsicologi di Assomensana, associa-zione non profit che si occupa di anti-aging del-l’intelletto, il cortisolo, l’ormone dello stress, auna certa età può danneggiare l’apprendimentoe la memoria. I ricercatori hanno provato a vedere come l’ila-rità influenzi i livelli di cortisolo circolanti pren-dendo in esame due gruppi di adulti: uno dipersone sane e l’altro di soggetti affetti da dia-

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bete. Tutti i partecipanti all’esperimento hannoguardato, ogni giorno per 20 minuti, un videodivertente mentre in un gruppo di controllo si è riscontrato un miglioramento nei test dimemoria. Insomma, una bella risata, a cadenza quotidianae costante, potrebbe combattere non solo lostress ma anche la smemoratezza e il declinomentale, come afferma il neuropsicologo Giu-seppe Alfredo Iannoccari, presidente dell’Asso-ciazione:

Il meccanismo del processo è facilmente intuibile eormai conosciuto: lo stress, e quindi l’ormone, il cor-tisolo, ad esso collegato, ostacola la costruzione el’immagazzinamento dei ricordi, riducendo così lepotenzialità della memoria. Dal punto di vista scien-tifico, il cortisolo interferisce con il buon funziona-mento delle cellule dell’ippocampo, la struttura delcervello che ha il compito di conservare i ricordi alungo termine.

Allergie e risateUn altro risultato molto interessante è statoottenuto nel 2007 da Hajime Kimata e colleghidel Moriguchi-Keijinkai Hospital (Giappone)in campo allergologico, per la cura della derma-tite atopica di cui soffrono spesso i neonati eche influenza una riduzione della melatonina,l’ormone che regola i cicli veglia-sonno.I ricercatori hanno misurato a 48 mamme inallattamento i livelli di melatonina nel latte,prima e dopo averle fatte assistere ad un videodi una comica fra le più esilaranti di CharlieChaplin, poi hanno confrontato i rilievi conquelli eseguiti prima e dopo che le donne ave-vano assistito alle previsioni del tempo. Nel primo caso risultò che si era notevolmenteinnalzata la concentrazione di melatonina nel

latte materno, mentre le previsioni del temponon avevano influito e, soprattutto, emerse cheil latte delle donne che avevano riso di diverti-mento, era in grado di ridurre la risposta aller-gica dei lattanti agli acari della polvere di casa.

Effetti sull’umoreLe ricerche condotte secondo le teorie e imetodi della psicologia, evidenziano che la ten-denza a essere seriosi, ossia a non assumerefacilmente l’atteggiamento mentale di chi èdisposto a cogliere gli aspetti umoristici dellarealtà, sembra non aiuti a sopportare il dolore. Gli studi psicologici hanno esplorato anche altrieffetti positivi dell’essere allegri e divertenti, pro-pensi a cogliere aspetti risibili della realtà e a tra-smettere buonumore alle persone con le quali sientra in rapporto. Tale disposizione, infatti,accresce la possibilità di acquisire nuovi amici edi nutrire i rapporti già esistenti. Inoltre, accom-pagnandosi di frequente ad uno stile relazionalepiù aperto e diretto alle emozioni e ai sentimenti,facilita lo stabilirsi di legami stretti in tempi brevie, in un’ottica di psicologia collettiva, si può direche favorisca il sostegno sociale.Su questa base sono stati sviluppati sistemi diterapia, fra i quali spicca il metodo elaboratodallo psicologo Paul McGhee, ex-ricercatore inquesto campo e attuale presidente della Lau-ghter Remedy in Wilmington (Delaware, StatiUniti). I risultati del suo seminario, articolato in8 punti tra i quali “lavora sulla tua risata dipancia” e “impara a ridere di te stesso”, hannocontribuito in modo decisivo a far accettare lasperimentazione terapeutica in condizioni disofferenza psichica da parte di psichiatri e psi-cologi clinici.Anche lo psicologo austriaco Willibald Ruch(già citato) ha condotto uno studio nel quale 96

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Bruna Ferrarese – Alberto Terzi28

spesso compromettono gravemente la capacitàdi afferrare il senso e reagire emotivamente aimotti di spirito. Alcuni studi hanno rilevato chemaggiore è il divertimento, maggiore è l’attiva-zione di questa parte della neocorteccia.Altri studi hanno invece concentrato l’attenzio-ne sul ruolo dell’amigdala, complesso nucleareconsiderato spesso un “generatore di emozioni”e noto soprattutto per il ruolo che assume nellerisposte emotive legate all’ansia, alla paura ealla fuga.

Per concludere: ridere faproprio beneAl momento su dove siano i processi alla basedell’umorismo si sa ancora poco, ma è certo ilvalore salutare del riso e del divertimento. La “terapia della risata” ha ancora una lungavia da percorrere per un impiego nei tratta-menti psichiatrici e le indicazioni appaionolimitate ad un numero ristretto di disturbi e dicasi. Al contrario, un uso più generico di unesercizio volto a promuovere le nostre risorseumoristiche e comiche per far fronte agli effettinegativi dello stress e delle frustrazioni dellavita quotidiana, sembra avere una prospettivapiù brillante. Certamente è utile aver presenti i beneficieffetti dell’umorismo e delle risate sulla nostramente e sul nostro organismo, per coltivare unmodo di essere e di affrontare la vita che giovaalla salute in modo evidente.Dal nostro punto di vista, e in attesa di riscontriscientifici, le esperienze raccontate anche inqueste pagine dai Leader e Teacher che ope-rano anche all’interno delle strutture socio-sani-tarie e la nostra personale conoscenza di nume-rosi altri casi, dimostrano che Yoga della Risatapotrebbe realmente rivelarsi un valido stru-

persone giudicate in buono stato di salute psi-chica sono state sottoposte ad esercizio secondoil programma di McGhee. Il risultato è che ipartecipanti si sono dichiarati contenti dellapropria vita e apparivano spontaneamente piùallegri di prima, con effetti che sono duratialmeno due mesi.Sulla base di questi esiti anche le psichiatretedesche Barbara Wild e Irina Falkenberghanno avviato una sperimentazione terapeuticadel metodo su pazienti ai quali era stata, invece,diagnosticata una depressione di grado lieve. L’esperimento era molto innovativo perché inpsicoterapia l’umorismo era considerato unasorta di tabù in quanto giudicato come unmezzo poco tecnico e lontano da uno studioscientifico della psicopatologia del paziente. Leconclusioni hanno confermato che il pro-gramma di McGhee può avere effetto terapeu-tico in senso stretto, migliorando temporanea-mente il tono dell’umore dei pazienti depressi. Analoghi risultati sono stati raggiunti, infine, daMarc Walter, con i suoi collaboratori dell’Uni-versità di Basilea (Svizzera) nel 2007, nel tratta-mento combinato di 10 pazienti anzianidepressi che, al termine del training, erano piùsereni e soddisfatti della propria vita rispettoalle persone appartenenti al gruppo di controlloche aveva ricevuto solo farmaci. Gli effetti positivi avevano investito notevol-mente la sfera relazionale, perché gli anzianiche avevano seguito il programma per il buonumore, nei rapporti con gli altri, apparivano piùvivaci, immediati, comunicativi, tendenti adaprirsi nel colloquio e ad esprimere i propripensieri.L’opinione della maggior parte dei ricercatori èche la zona stimolata dal senso dell’umorismo èsoprattutto quella della corteccia prefrontale,addetta alla comprensione del linguaggio eall’assunzione di decisioni, insieme al sistemalimbico, che regola il senso di piacere grazie alladopamina. Danni a questa regione, infatti,

3. Intervista disponibile al link: www.thenakedscientists.com/HTML/podcasts/neuroscience/show/20130720/

LEADER DELLA RISATA 29

dalla propria abilità cognitiva. Non è insolitoper chi soffre di dolore cronico guarire con larisata.Poiché gli studi provano che 20 minuti algiorno di risata addominale possono alleviare ildolore per almeno 2 ore, si può immaginare chesia possibile sostituire una sessione di Yogadella Risata alla visione di film comici. Infatti è utile ricordare che, per ottenere deibenefici, non è necessario che la risata sia spon-tanea fin da subito. Un sostenitore di questopensiero è il neuroscienziato Christian Berken-stein che, in collaborazione con il MedicalResearch Council di Cambridge, ha dimostratocome il nostro cervello non percepisce la diffe-renza tra una finta risata ed una vera. Altri studihanno comprovato che il cervello recepisce ilmovimento dei nostri muscoli facciali e iniziasubito a produrre endorfine e questo porta a farscaturire una risata genuina.

È come lo sbadiglio – ha detto Berkenstein in un’in-tervista – Quando si vede qualcuno ridere si è por-tati a ridere e la risata inizialmente “forzata” puòingannare il cervello ad avvertire felicità e si finisceper ridere davvero. Negli ultimi due anni, un paio didocumenti riguardanti questo fenomeno sono statipresentati al Cambridge e i professori hanno con-cluso che la finta risata è valida come quella reale esarà sempre utile, perché i cambiamenti nel cervellosono gli stessi in entrambi i casi.3

Della stessa opinione era Annette Goodheart(1935-2011) autrice di Laughter Therapy: Howto Laugh About Everything in Your Life ThatIsn’t Really Funny (1994), che è stata una tera-peuta di risate di fama internazionale e ha assi-stito persone che lottano contro gli effetti delcancro, dell’AIDS, del Parkinson, dei disturbialimentari, dell’abuso sessuale e fisico, dell’al-

mento di terapia complementare a quella tradi-zionale. Ad esempio, quando si parla di artrite, combi-nando respirazione e risate, è possibile osser-vare che attraverso i semplici movimenti i ma-lati hanno dei miglioramenti quasi fosse un’in-tegrazione della fisioterapia. Come risulta anchedagli esperimenti clinici citati, oltre a una mag-giore agilità nei movimenti i pazienti hannonotato una riduzione dell’intensità del dolore aseguito delle sessioni di Yoga della Risata.Yoga della Risata favorisce anche un eccellenteesercizio aerobico e innesca un particolareschema di respirazione che porta benefici signi-ficativi all’apparto respiratorio. Diminuisce laquantità di aria residua nei polmoni, sostituen-dola con aria ricca di ossigeno. Ciò riduce illivello di anidride carbonica a livello polmonaree si riduce così il rischio di infezione. Trasfor-mando lo schema respiratorio da superficiale aprofondo e diaframmatico, si stimola il sistemanervoso parasimpatico, che è il ramo di raffred-damento del sistema nervoso autonomo e fun-ziona al contrario del sistema simpatico, chescatena lo stress. Questo fenomeno scientifico,accoppiato all’antica saggezza yogica dellarespirazione, rende questa pratica un metodounico per sciogliere lo stress e rilasciare l’ansia.Yoga della Risata è un rimedio universale per ilrilascio delle emozioni e per ridurre il dolore.La pratica regolare degli esercizi di risata haaiutato migliaia di persone a gestire la propriasofferenza. Ci sono molte testimonianze, daparte di chi è passato attraverso il trauma del-l’intervento chirurgico, senza dover ricorrere adanalgesici e, recentemente, una Teacher – LuciaSuriano – ha affrontato il parto utilizzando larisata con risultati positivi.Lo Yoga della Risata è unico perché si basa sulridere senza motivo, senza bisogno di ricorrerealla razionalità necessaria per comprendere l’u-morismo. Ciò significa che chiunque può ridereindipendentemente dal proprio stato mentale e

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“La saggezza consiste nell’anticipazione delle con-seguenze.”

Norman Cousins

Chi è Albero Terzi

Alberto Terzi è un sociologo creativo e un life coachdel buonumore.Specializzato in Sociologia sanitaria, ha dedicato lamaggior parte della sua esperienza professionalealla prevenzione, sia come presidente del Centrostudi Prospettive che come consulente ministerialenel campo delle tossicodipendenze.Ha sviluppato progetti sociali innovativi per pro-muovere l’alfabetizzazione emotiva descrivendo l’e-sperienza nel libro Emozioni in gioco, scritto conLidia Piatti.Si è occupato delle potenzialità del ridere diven-tando teacher internazionale di Yoga della Risata,fondando un’associazione di volontariato, Stringhecolorate, che lavora negli ospedali e nelle case diriposo con i clown sociali. Autore di una sorta dienciclopedia sul ridere coi testi Siamo seri, Giochiper ridere e Yoga della risata editi dalle edizioni lameridiana.Ora si occupa anche dell’Abbracciosofia del buonu-more, titolo del suo ultimo libro che testimonia ladiffusione della pratica degli abbracci gratis in Italiae nel mondo.

colismo e della tossicodipendenza. Secondo lesue ricerche, la risata indotta artificialmenteviene interpretata dal corpo come reale, stimo-lando la produzione di molecole della felicità,che vanno a raggiungere i trilioni di cellule del-l’organismo, stabilizzando il sistema ormonale erafforzando quello immunitario.Possiamo concludere questa ricognizione dalpunto di vista scientifico guardando con otti-mismo al futuro riconoscimento dello Yogadella Risata come una delle terapie complemen-tari ufficialmente accettata anche in Italia, gra-zie all’azione “apripista” della gelotologia.La Regione Veneto, infatti, già nel 2005 (Leggeregionale del 3 gennaio, n. 3) ha deciso

“la promozione e la conoscenza, lo studio e l’uti-lizzo di nuovi trattamenti di supporto e integra-zione delle cure clinico-terapeutiche quali la terapiadel sorriso o gelotologia e la terapia assistita daglianimali o pet therapy.” Nel testo della norma silegge “ai fini della presente legge si intende perterapia del sorriso, gelotologia o clown terapia lapossibilità di utilizzare, attraverso l’opera di perso-nale medico, non medico e di volontari apposita-mente formati, il sorriso e il pensiero positivo in fun-zione terapeutica, in modo da integrare le curemedico/farmacologiche”.

Un’importante scelta che anche la RegioneMarche ha seguito approvando con la leggeregionale n. 18 del 10 luglio 2014

“lo studio e utilizzo di nuovi trattamenti di sup-porto e di integrazione delle cure clinico terapeu-tiche, quali la terapia del sorriso e la pet therapy,nelle strutture sanitarie pubbliche e private, priori-tariamente negli ambiti pediatrico, neurologico edoncologico e presso le strutture (omissis) e i servizisociali a ciclo residenziale e semiresidenziale.”

Se una rondine non fa primavera, forse duerondini...

Il sorriso e l’armonia dell’esseredi Francesco Giombini

Come anestesista, lavorando in sala operatoria,troppo spesso vedo gli effetti negativi di unostile di vita con abitudini sbagliate. Oggi non èpiù il tempo di continuare a incolpare i nostrigeni, perché questi sono responsabili solo di un3-5% di tutte le malattie.

La causa va ricercata nell’ambiente fuori di noie nell’ambiente dentro di noi in cui vivono lenostre cellule. La qualità di questo tipo diambiente, o terreno, dipende da tutti gli ele-menti presenti come le molecole, i neurotra-smettitori, le proteine, gli ormoni, che traspor-tati dal sangue, condizionano il DNA e l’espres-sione dei nostri geni. Tutto ciò che introdu-ciamo nel nostro organismo, con l’alimenta-zione o la respirazione, ad esempio, ma anchetutto ciò che produciamo all’interno, con i pen-sieri, le parole, le emozioni o la postura o unasemplice espressione facciale, determina qualetipo di sostanze andrà ad arricchire l’ambientecellulare.Ma quanto le emozioni e il sorriso influenzanola nostra salute e la nostra vita e quella dellepersone che ci circondano?Secondo la medicina tradizionale cinese le emo-zioni sono considerate non solo come causa dimalattia in quasi il 50% dei casi, ma anchecome sintomo che accompagna sempre ognipatologia, dolore o disagio. Sono 7 le emozioniprincipali che ci riguardano: la collera, la gioia,la preoccupazione, il rimuginio, la tristezza, lapaura e lo shock.Ogni emozione ha un particolare effetto sull’e-nergia (Qi) presente all’interno del nostro orga-nismo e colpisce un determinato organo.Il Qi è energia in costante stato di flusso e invari stati di aggregazione. Tramite questo con-cetto la filosofia olistica si sposa perfettamentecon le teorie della fisica quantistica. Il Qi è l’es-senza materiale dell’universo che acquistaforma fisica quando è condensato, la vitaumana, quindi, non è altro che una condensa-zione del Qi e la morte è la dispersione del Qi.Questo Qi è trasportato in tutte le cellule e tes-suti del nostro corpo grazie ad un elaboratosistema di meridiani, che possiamo immaginarecome “fiumi su cui scorre l’energia”. Il dolorenon è altro che un blocco energetico che osta-cola il libero fluire in questi canali.

La collera fa salire il Qi e colpisce il fegato (unodei sintomi più comuni è la cefalea). La paurafa discendere il Qi e colpisce i reni (ad esempio,l’enuresi o incontinenza d’urina nei bambini).La tristezza dissolve il Qi e colpisce i polmoni;si manifesta con astenia, depressione o pianto.Ogni singola emozione ha una risonanza ener-getica con uno specifico organo o sistema.Questo produce un duplice effetto: se l’organoè indebolito dallo stress, facilmente la personaproverà l’emozione corrispondente. Dall’altraparte, se una persona non affronta una determi-nata emozione e la reprime causerà l’indeboli-mento dell’organo corrispondente. Abbiamo un corpo bioenergetico attivo chepensa e prova sentimenti. Il processo di guari-gione è molto influenzato dal modo con cui lapersona gestisce le questioni emotive che sonoall’origine del suo problema.Siamo biologi di noi stessi, esprimendo senti-menti come l’amore e la gratitudine produ-ciamo ormoni come la dopamina, l’ossitocina,la vasopressina e l’ormone della crescita, chepermettono una sana vita cellulare. Al con-trario, provando sentimenti come la paura o lacollera, immettiamo nel sangue le sostanze dellostress come il cortisolo, le citochine, la norepi-nefrina e l’istamina, che rallenteranno la cre-scita cellulare, provocandone a lungo andareanche la morte.Cosa interessante è che il nostro atteggiamento,i nostri sentimenti e le nostre emozioni influen-zano anche la vita degli altri. In uno studio con-dotto da Lawrence Egbert alla Harvard School,pubblicato sul “New England Journal of Medi-cine”, alcuni pazienti che dovevano essere sot-toposti ad un intervento chirurgico, sono statisuddivisi casualmente in due gruppi trattatidagli stessi anestesisti. Ma con i pazienti di un gruppo gli anestesisti sisono mostrati allegri, ottimisti, scherzosi e sorri-denti, mentre con i pazienti dell’altro gruppogli anestesisti si sono mostrati burberi, frettolosi

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e indifferenti. Il risultato è stato che i pazientidel primo gruppo hanno avuto bisogno di metàdi antidolorifici ed è stato dimesso in media 2,6giorni prima rispetto a quelli dell’altro gruppo.

Effetti del sorriso e dellagratitudine con l’applicazionedella Tecnica del Campo G.I.A.nei pazienti operati in regime diOne Day SurgeryPersonalmente ho voluto verificare l’impattodel sorriso e della gratitudine, conducendo unostudio pubblicato sulla rivista Professione Infer-miere Umbria (anno XIV numero 1/13) inpazienti in lista per interventi chirurgici inregime di One Day Surgery (una notte di rico-vero), applicando la Tecnica del campo G.I.A.(Gratitudine Incondizionata Anticipata) diFabio Marchesi (Grazie di Marchesi F., 2012 –BIS edizioni). La tecnica del campo G.I.A. è di facile esecu-zione e consiste nell’associare il Sorriso artificial-mente indotto, alla parola Grazie ripetuta inmodo continuo per alcuni minuti, durante le fasidella respirazione sia in espirazione che in inspi-razione, una volta al secondo per alcuni minuti.Nello studio sono stati inclusi 30 soggetti dientrambi i sessi. Questi sono stati suddivisirandom (a caso) in due gruppi:

• Gruppo 1 (gruppo con Tecnica G.I.A., 15soggetti; età media 43 anni; 8 maschi, 7 fem-mine);

• Gruppo 2 (gruppo di controllo senza TecnicaGIA, 15 soggetti; età media 45, 20 anni; 7maschi, 8 femmine).

A tutti i soggetti dei due gruppi sono statiapplicati gli stessi protocolli riguardanti la con-

dotta anestesiologica, la terapia del dolore, laraccolta dati e la somministrazione di test psico-logici (CBA-VE). La raccolta dati è stata ese-guita per tutti i soggetti durante tre fasi:

• Fase della visita anestesiologica; • Fase postoperatoria dalle ore 16 alle 18;• Fase postoperatoria prima della dimissione.

Il questionario per la valutazione dello statoemotivo-psicologico (CBA-VE) è stato sommi-nistrato a tutti i pazienti in due fasi:

1) al momento della visita anestesiologica (valu-tazione degli ultimi 15 giorni);

2) il giorno seguente l’intervento prima delladimissione (valutazione degli ultimi 2 giorni).

La “Tecnica del campo G.I.A.” è stata eseguitadai soggetti del gruppo G1, una volta addestratisecondo la seguente tempistica:

• sera del giorno precedente all’intervento per21 minuti;

• subito dopo il ricovero prima dell’interventoper 5 minuti;

• pomeriggio dopo l’intervento per 5 minuti: • sera dopo l’intervento per altri 5 minuti.

I criteri di tale tecnica, di facile esecuzione eindipendente dalla presenza di un operatore,sono stati illustrati al paziente dal medico ane-stesista e dall’infermiere al momento della visitaanestesiologica, eseguita alcuni giorni primadell’intervento operatorio.Attraverso il test CBA-VE si è registrato unmiglioramento statisticamente significativonelle dimensioni: Ansia [t(14) 3,26; p<0.05],Depressione [t(14) 2,87; p<0,01], e Disagio[t(14) 3,50; p<0,01] nel Gruppo G1 che haeffettuato la tecnica, e un peggioramento stati-sticamente significativo nella dimensione delBenessere [t(14) 3,52; p<0,01] nel gruppo G2che non ha applicato la tecnica. Inoltre, ipazienti che hanno sorriso e ringraziato hanno

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percepito meno dolore e richiesto meno antido-lorifici.In questo studio sperimentale si è dimostratocome sorridere e ringraziare senza motivo portaevidenti vantaggi nel ridurre fattori legati allostress come l’ansia, la depressione, il senso didisagio e incrementa il proprio benessere, facen-doci percepire con più leggerezza la realtà checi circonda. Cambiando così il modo di rispon-dere al mondo, cambiamo la composizione chi-mica del sangue e quindi anche l’espressionedei nostri geni.Sorridere è una pratica alla portata di qualsiasipersona, non dipendente da un operatore, chesi è visto può aumentare il comfort durante ilricovero, rendendo più “a misura d’uomo”l’ambiente sanitario e gli interventi assistenziali,diagnostici e terapeutici. Ritengo utile e interessante che la Tecnica delcampo G.I.A. così come lo Yoga della Risata,vengano applicate anche dagli stessi operatorisanitari nel loro complesso. In altri studi si èdimostrato, infatti, che i medici felici fanno dia-gnosi corrette molto più rapidamente e mo-strano una creatività superiore, riuscendo a tro-vare la diagnosi giusta dopo aver letto solo il20% dei sintomi.Regalate dunque un sorriso e ridete insieme aivostri medici, perché la medicina, è vero che nonfa ridere, ma ridere è una potente medicina!

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Chi è Francesco Giombini

Medico Chirurgo e Specialista in Anestesia e Riani-mazione, lavora come Dirigente Anestesistapresso l’Ospedale di Città di Castello (USL 1Umbria), dove dal 2008 è Responsabile dell’Ambu-latorio di Agopuntura, uno dei presidi del Serviziodi Terapia del Dolore, annesso all’Unità OperativaComplessa di Anestesia e Rianimazione.

“Ridere non è solo contagioso, ma è anche lamigliore medicina.”

Robin Williams – Hunter ‘Patch’ Adams

Essendo esperto di Medicina Tradizionale Cinese eamante delle medicine alternative, delle filosofieorientali e della fisica quantistica, ha una visioneolistica dell’uomo, della natura e del mondo, chelo spinge a ricercare il modo di conciliare lascienza con la spiritualità. Il suo obiettivo principale è di condividere il suopercorso di vita con gli altri, tramite studi, ri-cerche, esperienze, motivo per il quale collaboracon il sito www.passioneyoga.it, scrivendo articoli,organizzando conferenze e partecipando a eventisulla salute e il benessere psichico, fisico ed emo-zionale dell’uomo.Contatto e-mail: [email protected] web: www.passioneyoga.it