INDICE - Marco Ragini | U.E.F.A. Pro Coaching · Come allenare le transizioni ... velocemente una...

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2 INDICE 1. Legenda…………………………………………………………………………………………………………………..Pag. 3 2. Introduzione………………………………………………………………………………………..………………….Pag. 4 3. Un breve istante, una grande importanza……………………………………………………………….Pag. 6 4. Equilibrio difensivo nell’organizzazione offensiva: le coperture preventive.……….…Pag. 11 5. Aspetti psicologici……………………………………………………………………….…………………….…...Pag. 18 6. Come allenare le transizioni…………………………………………….……….……………………….……Pag. 19 7. Esercitazioni…………………………………………………………………………….……….…………..…..……Pag. 21 7.1 Esercitazioni di tattica individuale e di reparto........……….…….……………..…..Pag. 21 7.2 Possessi palla e esercitazioni di tattica collettiva………………….…………………..Pag. 29 8. Conclusioni…………………………………………………………………………….…………….…………………Pag. 46 9. Bibliografia…………………………………………………………………………………………………..………….Pag. 48 - 5’ filmato come appendice alla tesi

Transcript of INDICE - Marco Ragini | U.E.F.A. Pro Coaching · Come allenare le transizioni ... velocemente una...

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INDICE

1. Legenda…………………………………………………………………………………………………………………..Pag. 3

2. Introduzione………………………………………………………………………………………..………………….Pag. 4

3. Un breve istante, una grande importanza……………………………………………………………….Pag. 6

4. Equilibrio difensivo nell’organizzazione offensiva: le coperture preventive.……….…Pag. 11

5. Aspetti psicologici……………………………………………………………………….…………………….…...Pag. 18

6. Come allenare le transizioni…………………………………………….……….……………………….……Pag. 19

7. Esercitazioni…………………………………………………………………………….……….…………..…..……Pag. 21

7.1 Esercitazioni di tattica individuale e di reparto........……….…….……………..…..Pag. 21

7.2 Possessi palla e esercitazioni di tattica collettiva………………….…………………..Pag. 29

8. Conclusioni…………………………………………………………………………….…………….…………………Pag. 46

9. Bibliografia…………………………………………………………………………………………………..………….Pag. 48

- 5’ filmato come appendice alla tesi

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LEGENDA

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INTRODUZIONE

La scelta di analizzare questo argomento nasce dal fatto che le transizioni

sono diventate, a mio parere, un aspetto tattico di fondamentale importanza,

accentuato ancor più dalla velocità del calcio moderno, sempre in continua

evoluzione, che favorisce un alternarsi quasi frenetico delle due fasi di gioco,

offensiva e difensiva.

Ritengo, inoltre, sia determinante preparare la propria squadra a saper

riconoscere, valutare, nel più breve tempo possibile, le varie situazioni di gioco che

si vengono a creare, e ad interpretarle in maniera univoca da tutti e undici i giocatori

impegnati, siano essi coinvolti direttamente nello svolgimento dell’azione che

posizionati lontano dalla palla. In una partita, se il centrocampista è portato, per

ruolo e posizione in campo, a gestire in maniera continuativa entrambe la fasi di

gioco e i tempi di transizione, lo stesso non si può dire per gli attaccanti, durante la

fase difensiva, o per i difensori in quella offensiva.

Nel calcio di oggi, quindi, non si può prescindere, nell’organizzazione di

squadra, dal coinvolgimento di tutti i suoi componenti, indipendentemente da chi ha

il possesso della palla e dalla zona in cui si svolge l’azione. A conferma di quanto

appena detto, trovo significativa l’analisi di alcune delle principali squadre a livello

europeo, in cui si evidenzia, oltre alle spiccate qualità tecniche dei giocatori che le

compongono, la loro grande capacità e disponibilità nel mettersi al servizio del

collettivo, in compiti che il loro ruolo non richiederebbe.

La tendenza è quella di trovarci di fronte sempre più a giocatori che io chiamo

“polifunzionali”, capaci di essere efficaci e determinanti nell’interpretazione delle

varie fasi di gioco: portieri preparati dal punto di vista del palleggio e coinvolti nella

costruzione della fase offensiva; difensori che sanno sempre più giocare, si

propongono e creano superiorità in mezzo al campo; centrocampisti che possiedono

caratteristiche sia di interdizione che capacità di fraseggio, inserimento, rifinitura e

conclusione; attaccanti che svolgono in maniera sempre più accentuata la funzione

di primi difendenti in fase di non possesso. Gli esempi sono sotto gli occhi di tutti.

L’immagine di Messi, ma potrei citare Rooney, Drogba, Eto’o e tanti altri, che

insegue l’avversario in una delle poche volte che perde il pallone e crea i presupposti

per la riconquista della stessa; o quella di Piquè, o Thiago Silva, o Sergio Ramos, ecc.,

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che una volta anticipato l’attaccante si ripropongono in fase offensiva per finalizzare

l’azione da loro stessi iniziata…..

Non tutti abbiamo l’opportunità di allenare giocatori di così elevato spessore

tecnico, tattico, fisico, caratteriale. Il nostro compito, in questo caso, sarà di mettere

a disposizione le nostre idee e le nostre conoscenze, per riuscire a tirar fuori anche

dai cosidetti giocatori “normali” quei miglioramenti sotto il profilo dell’attenzione,

della concentrazione, della disponibilità al sacrificio che fanno la differenza. Un

lavoro costante nell’arco della stagione, da questo punto di vista, crea le basi per

preparare il singolo, e di conseguenza, il collettivo a saper dare le risposte più

corrette a tutte le situazioni tattiche che avvengono in partita, presupposto

imprescindibile che si rifletterà sull’organizzazione e sulla qualità del gioco della

nostra squadra.

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UN BREVE ISTANTE, UNA GRANDE IMPORTANZA.

Per definizione, la transizione è la fase di passaggio, di collegamento tra la

fase di possesso palla e quella di non possesso, e viceversa. Tale lasso di tempo è

diventato di primaria importanza in quanto la maggior parte delle reti realizzate o

subite derivano dalla capacità di adeguarsi, tempestivamente o meno, alla nuova

situazione che si viene a creare. In stretta correlazione con la transizione, ci sono poi

tutte quelle situazioni di palla “vagante”, frutto di respinte, rimpalli, passaggi

imprecisi, duelli aerei (chiamate anche “seconde palle”), che necessitano di un

particolare atteggiamento, e vanno quindi allenate, per poter recuperarne il

possesso prima della squadra avversaria. In termini di organizzazione, penso si

debba tener presente di due aspetti in particolare, al fine di poter sviluppare, da un

lato, la fase offensiva come abbiamo previsto, e dall’altro, appena persa palla, di

riuscire a recuperarla: l’importanza dell’occupazione razionale degli spazi da coprire,

con la possibilità di scambio di posizione tra i giocatori, che ci permetta, sia a livello

offensivo che difensivo, di avere una certa qualità a livello di organizzazione di gioco;

l’importanza da attribuire al fattore tempo, intesa come la capacità di riorganizzare

più rapidamente possibile la squadra in seguito alla perdita del possesso di palla.

Si parla di transizione POSITIVA per definire il momento immediatamente

successivo alla conquista della palla, il periodo di tempo di cambiamento di

atteggiamento da difensivo a offensivo, in cui si cerca di sfruttare l’eventuale e

temporaneo disequilibrio dell’avversario per portargli dei pericoli. La rapidità nella

lettura della situazione e il cambio di atteggiamento mentale sono determinanti per

il buon esito del successivo sviluppo d’attacco.

Gli aspetti su cui focalizzare l’attenzione, a seguito di una transizione positiva,

sono principalmente quattro:

- zona di campo in cui viene riconquistata la palla

- spazi a disposizione su cui sviluppare la successiva azione d’attacco

- dislocazione degli avversari sul terreno di gioco in quel particolare momento

- opzioni dei compagni per il giocatore in possesso della palla.

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La condizione più vantaggiosa vi è quando la propria squadra riesce a

recuperare il possesso della palla nella metà campo offensiva e ci sono pochi

avversari sotto la sua linea. E’ il segnale questo per una possibile ripartenza (o

contrattacco veloce, o contropiede) che sarà effettuata alla massima velocità, con

uno o due passaggi, attaccando la profondità alle spalle della linea difensiva

avversaria (Fig. 1).

Fig. 1

(Movimento fuori linea dell’attaccante contro una difesa larga e mal posizionata)

Un’altra situazione di transizione positiva che possiamo sfruttare a nostro

vantaggio è quando la riconquista della palla avviene nella nostra metà campo, ma ci

sono ugualmente le condizioni per sorprendere la squadra avversaria. In questo

caso, la prima giocata sarà una palla morbida dentro il campo sulla punta centrale

che viene incontro (punta di parte, o meglio ancora punta opposta). Sullo scarico,

due soluzioni: si gioca palla dentro per l’inserimento in verticale dell’altra punta o

per il taglio dell’esterno, che attaccano la profondità (Fig. 2); oppure si gioca una

palla larga sull’esterno e successiva giocata dentro per la punta o

l’esterno/centrocampista opposto (Fig. 3).

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Fig.2

Fig.3

Se alla riconquista della palla non segue un’immediata ricerca della porta

avversaria, vuoi perché la squadra avversaria è ben posizionata, vuoi perché non

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siamo stati bravi a riproporci con rapidità, la transizione sarà orientata al

consolidamento della fase offensiva, tramite un possesso palla manovrato. Il primo

passaggio dovrà essere facile e sicuro, che ci permetta di uscire dall’eventuale

immediata pressione avversaria, così da dare la possibilità ai compagni di

posizionarsi nel modo migliore per poter sviluppare un’azione offensiva fluida ed

efficace.

Il passaggio dalla fase offensiva a quella difensiva prende il nome di

transizione NEGATIVA. Ancor più che nella transizione positiva, la squadra dovrà

gestire correttamente il passaggio mentale tra le due fasi, con la giusta

concentrazione e nel più breve tempo possibile. La cura e l’attenzione relativa al

momento di perdita del possesso della palla deve essere affrontata in anticipo, cioè

predisponendo il mantenimento dell’equilibrio difensivo durante la fase d’attacco.

Anche in questo caso, si possono avere atteggiamenti diversi. La prima idea

che deve caratterizzare la squadra è quella di tentare un immediato recupero della

palla nella zona dove si è persa, quando le distanze corte tra i reparti e, comunque,

una buona densità di uomini in quella zona lo consentono (Fig. 4). Portando una

pressione immediata al portatore e chiudendo le linee di passaggio verso gli

avversari più vicini, si costringe la squadra avversaria (specie se di livello tecnico pari

o inferiore al nostro) a uno sviluppo di gioco difficoltoso, con grandi probabilità di

riconquista della palla. Se gli avversari, invece, riescono ad uscire dalla nostra prima

pressione giocando la palla in una zona dove non abbiamo giocatori che possono

immediatamente recuperarla, dovremo riorganizzare efficacemente il blocco

squadra difensivo, rallentando l’azione avversaria attraverso una corretta

occupazione degli spazi e riposizionandoci con quanti più uomini possibile sotto

linea palla, creando le condizioni per la successiva riconquista (Fig.5).

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Fig. 4 (Concetto del recupero immediato della palla)

Fig. 5 (Concetto di difesa della porta)

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EQUILIBRIO DIFENSIVO NELL’ORGANIZZAZIONE OFFENSIVA:

LE COPERTURE PREVENTIVE

La cura e l’attenzione relativa al momento della perdita del possesso di palla

deve essere affrontata in anticipo, cioè predisponendo il mantenimento

dell’equilibrio difensivo durante la fase d’attacco. E’ in questa fase che si inserisce il

concetto di coperture preventive (o chiusure preventive), concetto in stretta

correlazione con le transizioni negative.

Durante lo sviluppo della fase offensiva e in tutte le situazioni di palla inattiva

a nostro favore, per far si che, in caso di transizione negativa, essa abbia buon esito,

dovremo predisporci preventivamente al controllo degli avversari rimasti sopra la

linea della palla.

Un principio fondamentale per considerarsi una squadra ben organizzata è

quello della corretta distanza tra i reparti, sia nella fase di possesso che di non

possesso. Spesso si tende a sottolineare la necessità di ridurre il più possibile, in fase

difensiva, la distanza tra il reparto di difesa e il centrocampo, e tra quest’ultimo e il

reparto d’attacco, mentre non consideriamo allo stesso modo la validità di tale

principio in fase di possesso, con la conseguenza di subire a volte facili contrattacchi

da parte degli avversari.

Arrigo Sacchi: “Una squadra deve rimanere sempre equilibrata, con reparti

corti e larghi (ampiezza) in fase di sviluppo di manovra, e reparti corti e stretti in fase

di non possesso”.

La mia convinzione è che, per attaccare in maniera razionale, dobbiamo

strutturare un lavoro continuativo in campo sui concetti di squadra corta e

coperture preventive, così da essere sempre posizionati correttamente, in caso di

perdita del possesso, sulla prima giocata in avanti della squadra avversaria e

impedire delle ripartenze che ci metterebbero in difficoltà.

Nei seguenti esempi, si evidenzia la giusta disposizione nelle copertura

preventive di una squadra che attacca con il 4-3-3 contro un 4-2-3-1, con lo sviluppo

dell’azione che coinvolge la catena di destra. Nel primo caso, con mezzala ed

esterno d’attacco che sviluppano la fase offensiva, il blocco 4+1 (linea difensiva e

centrocampista centrale) accorcia in zona palla, attuando le coperture preventive

adatte a questa situazione (Fig.6).

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Il blocco 4+1, in caso di perdita del possesso, ritarda l’azione avversaria, con il

centrocampista che, consapevole di essere comunque in superiorità numerica, può

pressare subito il giocatore che entra in possesso davanti a lui; la linea difensiva si

preoccupa di scivolare in caso di palla “scoperta” (Fig 6.1), mentre attua il concetto

dell’anticipo se la giocata in verticale è “coperta” (Fig 6.2) (il difensore sul lato

opposto rimane più vicino alla mezzapunta per non concedere il cambio di gioco).

Fig. 6

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Fig. 6.1

Fig. 6.2

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Gli altri centrocampisti, o chi si trova al loro posto, devono recuperare

velocemente una posizione sotto la linea della palla così da ricomporre il blocco 4+3,

e il reparto offensivo accorcia le distanze dal resto della squadra. La regola

fondamentale è che l’occupazione degli spazi da coprire deve essere fatta dai

giocatori più vicini (non necessariamente dello stesso reparto) nel caso in cui uno o

più compagni, a seguito dello sviluppo dell’azione, si trovino in quel momento

lontano dalla loro zona di competenza.

Nella figura 7, con esterno di difesa ed esterno d’attacco che vanno, il blocco

3+2 predispone le giuste coperture. Anche in questo caso vi è superiorità numerica,

ma con il centrocampista più vicino al possessore che dovrà ritardarne l’azione e

l’altro che si pone a protezione della zona lasciata libera in zona palla; i tre difensori

devono sapere che la priorità è marcare la profondità (Fig 7.1), piuttosto che

l’anticipo (meno coperture reciproche), sfruttando il lavoro dei due centrocampisti

sulle traiettorie per la giocata incontro sugli attaccanti avversari (il difensore di parte

ha il raddoppio del centrocampista, il quale può anche infilarsi nella linea e prendere

il suo posto, mentre il difensore opposto allenta leggermente la marcatura sulla

mezzapunta per dare un minimo di copertura al centrale e non lasciarlo in situazione

di 1vs1).

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Fig. 7

Fig. 7.1

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Dopo alcune situazioni di gara sopra descritte con palla in movimento,

analizziamo brevemente il comportamento da tenere nelle situazioni di palla

inattiva a favore. Tali condizioni di apparente vantaggio, come corner, punizioni

laterali e centrali, possono talvolta trasformarsi in situazioni di pericolo se non

adottiamo i dovuti accorgimenti. Spesso ci troviamo di fronte squadre che rientrano

a difendere su palla inattiva con tutti i propri effettivi (Fig. 8), altre che cercano di

metterti una sorta di pressione psicologica tenendo in zona d’attacco uno o più

giocatori (Fig. 8.1). In entrambi i casi, dovremo predisporre delle coperture

preventive che ci assicurino un certo equilibrio in caso di ripartenza veloce

dell’avversario.

Fig. 8

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Fig. 8.1

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ASPETTI PSICOLOGICI

La maggior parte delle realizzazioni nel calcio dinamico moderno (escluse le

palle inattive) è frutto di ribaltamenti di gioco veloci ed immediati, in seguito ad una

riconquista di possesso palla, cercando di cogliere la squadra avversaria mal

posizionata in fase difensiva. Il calciatore deve elaborare soluzioni in continuazione,

deve capire e riconoscere le situazioni, deve saper scegliere nella propria mente la

soluzione giusta e creare la risposta motoria adeguata. Un allenamento specifico,

nel calcio, deve tener conto di tutti i processi mentali che precedono la risposta

motoria. Ottimizzare il sistema sensoriale, i processi attentivi, la capacità di memoria

sono la base per ottenere tale risposta motoria in modo adeguato e il più

velocemente possibile.

Fra le metodiche di allenamento, specifiche in modo particolare per

l’argomento al centro di questa tesi, assumono un ruolo rilevante le esercitazioni

psicocinetiche, proprio per la notevole reattività mentale che queste fasi richiedono.

Per “psicocinetica”, nel calcio, s’intende l’insieme di tutte le esercitazioni che

associano un movimento (cinesi) ad un ragionamento (psico), effettuate per allenare

l’atleta a modificare nel più breve tempo possibile un comportamento/movimento

in base all’imprevedibilità dei numerosi stimoli sensoriali esterni (visivi, uditivi,

cinestetici).

Risulta quindi fondamentale stimolare la capacità di acquisizione e lettura

delle situazioni e la capacità di trovare soluzioni adatte ed immediate, attraverso

risposte motorie e tecnico-tattiche adeguate (capacità di reazione).

Attraverso le esercitazioni psicocinetiche, si cerca di sviluppare il controllo e la

sincronia dei movimenti del singolo calciatore, del reparto e della squadra,

migliorandone la percezione dello spazio e l’acquisizione dei giusti tempi di gioco, in

relazione al contesto situazionale di campo. A questo scopo, nelle esercitazioni

vengono utilizzati dei segnali cromatici, dei segnali verbali, due palloni, un fischio, al

fine di sollecitare in modo continuativo le capacità di osservazione, di attenzione, di

concentrazione, di anticipazione e di reazione dei giocatori.

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COME ALLENARE LE TRANSIZIONI

La mia esperienza personale, ventennale da calciatore, appena biennale da

tecnico (due incarichi di settore giovanile e uno di prima squadra), mi porta ad

affermare che un calciatore deve essere messo a confronto, quanto più possibile,

con situazioni che rispecchino ciò che poi accadrà in partita.

Per anni siamo stati abituati ad allenare la fase difensiva partendo con la palla

già all’avversario, con i difensori mentalmente preavvisati e posizionati per

difendere. E’ molto più allenante esercitare una linea difensiva partendo da una

perdita di palla, includendo così il momento di transizione negativa che costringe i

difensori a reagire mentalmente e tatticamente alla nuova situazione. Allo stesso

modo è più efficace allenare la fase offensiva partendo da una situazione di

recupero palla (transizione positiva), in modo da stimolare atteggiamenti e

comportamenti sempre diversi e non precostituiti, come avverrebbe in caso di

partenze prestabilite.

Il presupposto, quindi, per allenare le transizioni è predisporre esercitazioni

che prevedano al loro interno sempre e comunque la presenza delle due fasi di

gioco. Questo principio è valido per migliorare il singolo, attraverso proposte mirate

di tattica individuale. Già durante il periodo di preparazione al campionato, e via via

nel corso della stagione, ritengo vadano introdotte esercitazioni specifiche di 1vs1,

2vs1, 2vs2, 3vs2, 3vs3, 4vs4, in cui il compito del difensore/i non si esaurisca una

volta recuperato il possesso della sfera e quello dell’attaccante dopo aver perso

palla. Lo stesso vale quando l’obiettivo è l’organizzazione di squadra, attraverso

proposte specifiche per la tattica di reparto e collettiva. A tale scopo, penso sia

opportuno miscelare esercitazioni come i possessi palla ad esercitazioni attacco-

difesa in inferiorità e in superiorità numerica, fino ad arrivare a partite a tema in cui

viene allenata la squadra in riferimento al proprio sistema di gioco. I possessi palla

prevedono per natura l’alternarsi continuo delle fasi di transizione, rendendo la

gestione della palla più o meno facilitata dalla presenza di giocatori jolly. Da una

parte chi ha il possesso verrà agevolato nella ricerca dello smarcamento e delle linee

di passaggio più giuste, dall’altra verrà accentuata la necessità di organizzazione e

spirito di collaborazione in seguito all’inferiorità numerica. A fianco dei tradizionali

possessi palla, in cui non c’è una direzione di gioco, i giocatori sono liberi di

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smarcarsi dove vogliono e non c’è correlazione con il sistema di gioco adottato, sta

prendendo sempre più spazio l’utilizzo dei giochi di posizione, dove ognuno viene

schierato in base al proprio ruolo e nel rispetto dei movimenti tipici del sistema di

gioco utilizzato, con la presenza di jolly, detti anche comodini, (anch’essi schierati

nel proprio ruolo) che creano superiorità per chi ha la palla. Si lavora in maniera

specifica sui concetti di sostegno, appoggio, ampiezza e profondità al possessore di

palla (attacco corto e largo). Chi difende, invece, non deve stare su un uomo di

riferimento, ma scalare in zona palla, andando a chiudere sul portatore e sugli

appoggi, jolly compresi (difendo corto e stretto); il cambio di fase (transizione

positiva) si ottiene quando una volta recuperata palla si riesce a consolidarne il

possesso con l’aiuto dei jolly. I giocatori si abitueranno a reagire all’errore con un

accorciamento immediato verso la palla (transizione negativa), piuttosto che

scappare subito su posizioni difensive.

Ai possessi palla si devono abbinare esercitazioni specifiche per reparti, che

prevedono lavori di attacco contro difesa sia in superiorità che in inferiorità, fino ad

arrivare alle partite a tema, in cui vengono schierate due squadre contrapposte con

lo stesso sistema, o una delle due schierata con lo stesso sistema di gioco della

squadra avversaria che andremo ad affrontare. Tutte proposte situazionali che

abituano ogni giocatore, nel lavoro quotidiano, ad allenare la mente a riconoscere

tutti i tipi di difficoltà a cui dovrà rispondere rapidamente e in modo adeguato, e si

avrà come conseguenza l’innalzamento progressivo del livello di qualità e di

preparazione della squadra stessa.

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ESERCITAZIONI

Ho cercato di strutturare una progressione didattica che preveda delle

esercitazioni per allenare in maniera efficace le fasi di transizione positiva e

negativa, attraverso proposte che tengano conto dei concetti sopra esposti.

ESERCITAZIONI DI TATTICA INDIVIDUALE E DI REPARTO

ESERCITAZIONE N°1: 1vs1, 2vs1, 2vs2 con chiamata del colore.

Fig. 1 Fig. 2

Fig. 3

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Spazio di gioco: 25x32 mt. con una porta regolare e 3 porticine da 1,5 mt.

Obiettivi Tecnico/Tattici: Passaggio, controllo, smarcamento, dribbling, 1-2,

tiro, concetto di marcatura e copertura.

Descrizione: Due o più giocatori con casacca di colore diverso si scambiano la

palla. Nella situazione di 1vs1 (Fig.1), l’allenatore chiama un colore che diventa

attaccante, l’altro difende; se il difendente recupera palla, deve “transare”

positivamente portando palla all’interno di una delle tre porticine. Nel 2vs1 (Fig. 2),

sono tre i giocatori di colore diverso, al segnale il colore chiamato difende in

inferiorità; se riesce a conquistare il possesso, il difensore deve “transare”

positivamente portando palla all’interno di una delle tre porticine. Nel 2vs2 (Fig. 3), i

quattro colori si scambiano la palla, i due colori che vengono chiamati dall’allenatore

diventano attaccanti, gli altri difendono.

Variante: Nel 2vs1 e nel 2vs2, al posto del colore chiamato, l’allenatore può

fischiare; chi è in possesso di palla e il compagno da cui l’ha ricevuta attaccano,

l’altro/altri sono i difensori.

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ESERCITAZIONE N°2: 1vs1, 2vs2, 3vs3 con chiamata del numero.

Fig. 1 Fig. 2

Fig. 3

Spazio di Gioco: Campo 25x32 con porte regolari.

Obiettivi Tecnico/Tattici: Passaggio, controllo, smarcamento, dribbling, 1-2,

tiro, concetto di marcatura e copertura.

Descrizione: L’allenatore gioca la palla al centro del campo di gioco e chiama

contemporaneamente il numero o i numeri dei giocatori che si sfideranno nell’1vs1

(Fig. 1), nel 2vs2 (Fig. 2), nel 3vs3 (Fig. 3).

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ESERCITAZIONE N°3: 3vs2 + 2vs1

Spazio di Gioco: Campo 40x40 con due porte regolari.

Obiettivi Tecnico/Tattici: Passaggio, capacità di smarcamento, difesa della

palla, tiro in porta, temporeggiamento, concetto di difesa della porta, transizioni

positive e negative.

Descrizione: Il campo di gioco è suddiviso in due metà uguali. In una metà

campo, si gioca un 3vs2 fra tre difensori contro 2 attaccanti. I tre che attaccano

devono trasmettere palla al giocatore posto sull’altra metà campo (non c’è

fuorigioco, quindi l’attaccante non deve smarcarsi solo incontro ma anche in

profondità), dopo aver toccato tutti almeno una volta la palla. Il giocatore che

riceve, marcato da un difensore, deve mantenere il possesso della palla ed

attendere l’inserimento di un compagno (non quello che ha passato la palla, né il

penultimo che ha toccato la palla) per il 2vs1. Si gioca a 2 tocchi in zona difensiva,

libero in zona offensiva. Se i due difensori in inferiorità conquistano palla e fanno

gol, questo vale doppio. Terminata l’azione, entra in gioco il difensore a fianco della

porta.

Variante1: Quando la palla arriva all’attaccante, sarà uno dei due difendenti

che va ad aiutare il compagno, così da indurre l’attaccante a smarcarsi e concludere

l’azione prima dell’arrivo del secondo difensore.

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ESERCITAZIONE N°4: 4vs3 + 3vs2

Spazio di Gioco: Campo 60x50 con due porte regolari.

Obiettivi Tecnico/Tattici: Passaggio, capacità di smarcamento, difesa della

palla, tiro in porta, temporeggiamento, concetto di difesa della porta, transizioni

positive e negative.

Descrizione: Il campo di gioco è suddiviso in due metà uguali. In una metà

campo, si gioca un 4vs3 fra quattro difensori contro 3 attaccanti. I quattro devono

condurre la palla nell’altra metà campo, dopo aver toccato tutti almeno una volta la

palla, mentre i tre se recuperano palla vanno alla conclusione (il gol vale doppio).

Dall’altra parte del campo si creano le condizioni per il 3vs2. Si gioca a 3 tocchi in

zona difensiva, libero in zona offensiva. Se i due difensori in inferiorità conquistano

palla, e riescono a servire uno dei tre compagni in attacco (difensori passivi), si

assegna il gol. Terminata l’azione, entrano in gioco i due difensori e l’attaccante che

hanno atteso a fianco della porta.

Variante1: Nel 4vs3, dopo aver toccato tutti la palla, i quattro possono servire

direttamente le due punte che attendono l’inserimento, a turno, di uno dei

difensori.

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ESERCITAZIONE N°5: 4vs4 con 4 sponde.

Spazio di Gioco: Campo 32x25 con due porte regolari.

Obiettivi Tecnico/Tattici: Tecnica dinamica, gioco di sponda, smarcamento,

tiro, duelli di 1vs1, difesa dell’1-2, transizioni positive e negative continue.

Descrizione: Partita a 3 squadre, due delle quali giocano all’interno del

rettangolo di gioco un 4vs4, i componenti della terza squadra fungono da sponde

verticali e sostegni difensivi. Si formano quattro 1vs1. Il gol è valido dopo almeno

una sponda con uno dei due giocatori posti al fianco della porta avversaria.

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ESERCITAZIONE N°6: Difesa-Attacco 6vs5

Spazio di Gioco: Metà campo con una porta regolare e tre portine.

Obiettivi Tecnico/Tattici: Passaggio, controllo, smarcamento, 1vs1 offensivo e

difensivo, concetto di difesa della porta, difesa in inferiorità.

Descrizione: Su rimessa in gioco del portiere, la squadra in superiorità deve

fare gol nella porta grande e difendere le tre portine, l’altra squadra difende in

inferiorità e una volta recuperata palla deve cercare il gol, che vale doppio, in una

delle tre portine, dopo però aver fatto almeno tre passaggi consecutivi.

Variante: All’inizio, per facilitare la squadra in inferiorità e stimolare

maggiormente gli attaccanti al recupero immediato della palla, il gol per i difensori è

valido dopo tre passaggi consecutivi (non ci sono le tre portine).

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ESERCITAZIONE N°7: Difesa-Attacco 7vs6 + 6vs4.

Spazio di Gioco: Metà campo con una porta regolare.

Obiettivi Tecnico/Tattici: Passaggio, controllo, smarcamento, costruzione del

gioco in superiorità da dietro, transizione negativa e difesa in inferiorità, ripartenza

veloce.

Descrizione: I 7 cercano di sfruttare l’uomo in più portando la palla oltre la

linea di metà campo, la squadra in inferiorità, quando recupera palla, cerca il gol

contro la sola linea difensiva avversaria nel minor tempo possibile (max 8/10 sec.).

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ESERCITAZIONE N°8: Difesa-Attacco 10vs7.

Spazio di Gioco: Campo 60x60 mt. con una porta regolare e tre portine.

Obiettivi Tecnico/Tattici: Passaggio, controllo, smarcamento, 1vs1 offensivo e

difensivo, concetto di difesa della porta, difesa in inferiorità.

Descrizione: Su rimessa in gioco del portiere, la squadra composta da 10

elementi deve fare gol nella porta grande e difendere le tre portine, la squadra in

inferiorità una volta recuperata palla deve cercare il gol, che vale doppio, in una

delle tre portine, dopo però aver fatto almeno tre passaggi consecutivi. E’ lo

sviluppo successivo al 6vs5.

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POSSESSI PALLA ED ESERCITAZIONI DI TATTICA COLLETTIVA.

ESERCITAZIONE N°1: Possesso palla a tre colori.

Spazio di Gioco: quadrato 40x40

Obiettivi tecnico-tattici: Passaggio, controllo orientato, smarcamento, ricerca

dell’1-2, ricerca del terzo uomo, pressione individuale e di squadra, intercetto.

Descrizione: Possesso palla a tre colori (5+5 vs 5/6+6 vs 6). Due squadre fanno

possesso palla contro 5/6 avversari che cercano di recuperarla. Regole: si gioca a tre

tocchi, i giocatori della squadra che sbaglia il passaggio vanno alla riconquista ,

mentre la squadra che era dentro prende il loro posto. Una penalità per la squadra

che subisce 10 passaggi consecutivi, all’inizio vale l’intercetto poi la riconquista

effettiva.

Variante 1: Il campo è diviso in due zone 20x40, occupate da una squadra per

zona (come da figura), la squadra che recupera palla prende il posto di quella che ha

sbagliato. Continue transizioni positive e negative.

Variante 2: La squadra che va al recupero viene scelta dall’allenatore, che con

tempi diversi chiama il colore in mezzo.

31

ESERCITAZIONE N°2: Possesso palla con zona meta.

Spazio di gioco: campo 60x35 (con 2 zone libere profonde 5 mt.).

Obiettivi Tecnico/Tattici: Passaggio, controllo orientato, smarcamento,

pressione individuale e collettiva, intercetto.

Descrizione: Possesso palla 7vs7/8vs8/9vs9 a squadre schierate. Il gol è valido

dopo aver effettuato almeno 5 passaggi consecutivi senza intercetto e servendo un

compagno oltre la linea meta, attraverso un passaggio o un lancio. Vale il fuorigioco.

Se il giocatore che si smarca in zona meta non riceve la palla, egli non potrà rientrare

nello spazio di gioco fino a quando la propria squadra non avrà recuperato il

possesso della sfera. Per abituare al riposizionamento immediato e stimolare la

pressione in zona palla, l’allenatore introduce un secondo pallone, dal quale ripartirà

una nuova azione.

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ESERCITAZIONE N°3: Possesso palla con zona meta con portiere.

Spazio di Gioco: campo 60x45.

Obiettivi Tecnico/Tattici: Passaggio, controllo, smarcamento, possesso palla

in superiorità, marcamento, pressione individuale e collettiva.

Descrizione: Possesso palla a squadre schierate 7vs7/8vs8/9vs9 con 1/2 jolly.

Il punto è valido dopo aver effettuato almeno 5 passaggi consecutivi senza

intercetto e facendo pervenire con un passaggio o un lancio la palla al proprio

portiere, posizionato in zona meta. Per abituare il riposizionamento e stimolare la

pressione in zona palla, l’allenatore introduce di tanto in tanto un secondo pallone,

dal quale ripartirà una nuova azione.

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ESERCITAZIONE N°4: Possesso 8vs8+2 jolly e nove portine.

Spazio di Gioco: campo 60x50 con nove portine da 1,5 mt.

Obiettivi Tecnico/Tattici: Tecnica dinamica, smarcamento, possesso palla in

superiorità, marcamento, pressione individuale e collettiva.

Descrizione: L’obiettivo è trasmettere la palla ad un compagno, dopo aver

effettuato almeno 5 passaggi consecutivi, attraverso una delle nove portine, e che

questi ne mantenga il possesso. Non si può segnare due volte consecutive nella

stessa portina. Chi ha la palla deve necessariamente cambiare direzione di gioco,

fino a trovare la portina rimasta libera. Chi difende deve fare densità in zona palla

lasciando scoperte le portine più lontane.

Variante: Nell’esercitazione descritta, vengono utilizzati 8 giocatori per

squadra, ma si può aumentare o diminuirne il numero, facendo in modo che ci sia

sempre una portina in più rispetto agli elementi utilizzati.

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ESERCITAZIONE N°5: Giochi di posizione – dal 2vs2 al 9vs9 con 1 o più jolly.

Fig. 1 5vs5+2C (5-9) Fig. 2 5vs5+2C (2-3)

Fig. 3 7vs7+3C (4-5-9) Fig. 4 7vs7+3C (4-7-11)

Spazio di Gioco: In base al numero dei giocatori e dei jolly impiegati, della

abilità tecnica, della velocità di lettura tattica, del dispendio fisico. Si parte da spazi

più ampi per facilitare l’esecuzione tecnica, per poi restringerli in modo da

aumentare l’intensità e la velocità del gioco.

Obiettivi Tecnico/Tattici: Tecnica dinamica, smarcamento specifico per ruolo,

obbligatorietà della superiorità numerica (uno o più jolly anch’essi schierati in base

al proprio ruolo, riconquista della palla in inferiorità numerica, continue transizioni

positive e negative.

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Descrizione: Ogni giocatore, nei giochi di posizione, viene schierato nel

proprio ruolo e si muove all’interno dello spazio di gioco rispettando i movimenti

che il proprio ruolo impone. Mai come in questo tipo di esercitazione emerge il

concetto di chi attacca sta largo e chi difende sta stretto. Il cambio di fase si ottiene

conquistando la palla, cercando il sostegno di un comodino e andando larghi;

viceversa chi era in possesso della palla, attua una immediata transizione negativa

per recuperarla prima che i difendenti riescano trasmetterla a un comodino. Si

allena, in questa fase, l’immediato accorciamento in avanti in zona palla, tipica del

Barcellona che non “scappa” mai all’indietro su posizioni difensive. Come si vede

dagli esempi sopra esposti, non occorre disporre un 10vs10 per avere la squadra

schierata secondo il proprio sistema di gioco, bensì anche con un organico ridotto e

spazi ristretti si può creare un’esercitazione che tenga conto dei principi descritti.

ESERCITAZIONE N°6: Possesso palla a squadre schierate e successivi sviluppi

offensivi (5vs2 e 8vs5).

Fig. 1

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Fig. 2

Spazio di gioco: Campo intero con due zone libere negli ultimi 25 mt.

Obiettivi Tecnico/Tattici: Passaggio, controllo, smarcamento, ricerca dell’1-2

e terzo uomo, ricerca della profondità e inserimento da dietro, pressione individuale

e di squadra, coperture preventive, transizione negativa specifica per gli attaccanti.

Descrizione: La squadra che , dopo aver effettuato almeno 5 passaggi

consecutivi, riesce a liberare un giocatore oltre la linea (vale il fuorigioco), esegue un

5vs2 (i 3 attaccanti+le 2 mezzali contro i 2 difensori centrali) in cui tutti e 5 i giocatori

devono toccare palla nell’avvicinarsi alla porta, fino al tiro finale e nel più breve

tempo possibile (fig. 1). Mentre si sviluppa il 5vs2, l’allenatore rimette in gioco un

secondo pallone in zona centrale, dove si è venuta a creare una situazione di 8vs5.

Gli 8 perseguiranno gli stessi obiettivi sopra esposti, mentre i 5 difendenti dovranno

effettuare le coperture preventive sui giocatori più pericolosi, e organizzarsi in

modo equilibrato facendo una azione ritardatrice in attesa del rientro dei 5

compagni (fig. 2).

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ESERCITAZIONE N°7: Partita a tema a una linea e una porta e successivi sviluppi

offensivi (4vs0 e 10vs6).

Fig. 1

Fig. 2

38

Fig. 3

Spazio di Gioco: Campo 70x60 e una zona franca negli ultimi 30 mt.

Obiettivi Tecnico/Tattici: Concetto di smarcamento, profondità, inserimento,

transizione negativa specifica per gli attaccanti.

Descrizione: Una squadra difende la porta e deve portare la palla oltre la linea

(vale il fuorigioco), dove si sviluppa un 4vs0+P (tutti devono toccare almeno una

volta la palla) (Fig. 1). A termine dell’azione, chi ha attaccato dovrà rientrare il più

velocemente possibile in aiuto dei compagni rimasti in inferiorità. In contemporanea

l’allenatore rimette un secondo pallone a favore della squadra rimasta in

superiorità, la quale cercherà di segnare nel più breve tempo possibile; si sviluppa

un 10vs6 (Fig. 2). I 6 giocatori in inferiorità dovranno ritardare l’azione dei 10,

attendendo il rientro dei compagni. La squadra che attacca la porta ha tocchi liberi,

la squadra che attacca la linea ha tre tocchi a disposizione, si invertono le due

squadre.

39

ESERCITAZIONE N 8: Partita a tema 6vs5 + 6vs5.

Fig. 1

Fig. 2

40

Spazio di Gioco: Campo 68x60, con due zone di campo di 30 mt. divide da una

zona franca di 8mt.

Obiettivi Tecnico/Tattici: Passaggio, controllo, smarcamento, tiro, intercetto,

difesa in inferiorità, pressione individuale e collettiva, transizione positiva e negativa

specifica per i centrocampisti.

Descrizione: Partita a tema a squadre schierate. Nelle due zone di 30 mt. si

sviluppano due distinti 6vs5. Si parte con palla al portiere (non si può aggredire il

primo passaggio); i 5 in inferiorità , dopo un minimo di 3 passaggi consecutivi,

cercano di servire con palla a terra uno dei due centrocampisti che stazionano

all’interno della zona franca, i quali vanno a creare superiorità nell’altro settore con

l’aiuto del terzo centrocampista che era in fase difensiva. Dei tre centrocampisti

avversari, uno andrà in aiuto dei 4 difensori, gli altri due si posizioneranno all’interno

della zona franca. Tutti i centrocampisti effettuano delle rotazioni di ruolo. Si può

limitare l’uso dei tocchi a chi attacca.

41

ESERCITAZIONE N°9 : Partita a tema 10 vs 9+portiere

Spazio di Gioco: Campo 70x60 con porte regolari.

Obiettivi Tecnico/Tattici: Verifica degli sviluppi offensivi, pressione individuale

e collettiva in ogni zona del campo.

Descrizione: La squadra in superiorità numerica di un uomo attacca la porta

difesa da un portiere, mentre deve impedire il gol nella propria porta senza il

portiere. I 10, schierati secondo il modulo di gioco utilizzato, oltre a curare i vari

sviluppi in fase offensiva, devono organizzare un pressing continuo in tutte le zone

di campo in fase di non possesso. Per far ciò, stimolare la squadra in superiorità ad

aggredire il possessore di palla e chiudere gli eventuali appoggi.

Variante: Per facilitare gli sviluppi offensivi e la riconquista della palla, si può

creare una situazione di doppia inferiorità.

42

ESERCITAZIONE N°10: Partita 11vs11 + sviluppi offensivi 11vs4+P.

Fig. 1

Fig. 2

Spazio di Gioco: Tutto il campo.

43

Obiettivi Tecnico/Tattici: Uscite alte, medie, basse, contro il sistema di gioco

della squadra che andremo ad affrontare; sviluppi offensivi del sistema di gioco

adottato.

Descrizione: La squadra avversaria gira palla a due tocchi in tutte le zone del

campo e coinvolgendo tutti gli effettivi, la nostra squadra, in forma passiva, si

riposiziona di volta in volta a seconda di dove si trova la palla nel terreno di gioco. Al

fischio dell’allenatore (che modifica le varie altezze di pressione attiva al portatore),

si svolge una partita a tutti gli effetti, con gli avversari che cercheranno il gol; al

recupero palla da parte della nostra squadra, applicazione di sviluppi offensivi,

precedentemente predisposti, contro la sola linea difensiva avversaria (10vs4).

44

ESERCITAZIONE N°11: Partita 11vs11 con partenza da calcio piazzato (e relative

coperture preventive).

Spazio di Gioco: Tutto il campo.

Obiettivi Tecnico/Tattici: marcature individuali e a zona su calcio piazzato,

ripartenze su respinta, coperture preventive.

Descrizione: Partita a tutto campo con partenza da calcio da fermo (calcio

d’angolo, punizione laterale, punizione centrale). In caso di respinta in corner, in

falle laterale o di tiro in porta, l’allenatore rimette in gioco un secondo pallone a

favore della squadra che stava difendendo sulla palla inattiva. Porre l’attenzione

sulle posizioni dei giocatori in copertura preventiva. Transizione positiva per chi

stava difendendo, transizione negativa per chi calcia.

45

ESERCITAZIONE N°12: Partita 11vs11 a tre settori.

Spazio di Gioco: Campo intero suddiviso i tre settori come da figura.

Obiettivi Tecnico/Tattici: Passaggio, controllo, smarcamento,

temporeggiamento, attacco in superiorità numerica, continue transizioni attacco

difesa e viceversa.

Descrizione: Partita a settori, si parte dal portiere; la squadra che inizia in

possesso palla dovrà sfruttare la superiorità numerica nel primo settore (4vs3)

portando la palla all’interno del secondo settore. Il giocatore che entra con la palla

favorisce una nuova superiorità numerica contro il centrocampo avversario. (Nel

caso in cui i tre attaccanti recuperano palla, possono entrare due centrocampisti a

creare un 5vs4 in fase offensiva; essi possono solo attaccare, in caso di ulteriore

recupero di palla avversario rientrano nelle loro posizioni iniziali). Nel terzo settore,

chi porta palla, in contemporanea con l’inserimento di un altro centrocampista, crea

un 5vs4 assieme ai tre attaccanti.

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CONCLUSIONI

Le formazioni più difficili da affrontare sono quelle che, grazie

all’organizzazione e alla qualità del gioco di squadra, riducono il tempo tra la

conquista della palla e l’attacco, e la perdita della palla e il posizionamento

difensivo. E’ in questa fase che, a mio modo di vedere, si racchiude il segreto del

gioco attuale.

Nel corso degli anni da calciatore ho avuto modo di constatare come alcuni

allenatori focalizzavano la loro attenzione solo sull’allenamento delle due fasi di

gioco intese come distinte e separate. Con questa tesi ho cercato di offrire degli

spunti analizzando un argomento che sta alla base del mio modo di intendere il

calcio, e che per definizione stabilisce l’interconnessione, la continuità

nell’alternanza di queste due fasi.

Il calcio rimane uno sport in continua evoluzione, sia in termini di velocità di

gioco sempre più elevate, sia in termini di riduzione degli spazi nello sviluppo della

manovra. Ciò ha fatto sì che le squadre siano, in genere, sempre più ben preparate

difensivamente. Penso che le transizioni, dal momento che questo è un istante di

grave disequilibrio, possono essere sempre più sfruttate. Si nota, in maniera sempre

più accentuata, come l’uso di una buona fase di transizione, così come i calci

piazzati, porti alla realizzazione della maggior parte delle reti segnate.

Abbiamo visto come, in transizione negativa, sia la capacità della propria

squadra nel mantenere un costante equilibrio difensivo in fase di possesso palla a

fare la differenza. Così come in transizione positiva, saremo molto più efficaci se

riusciremo a tradurre la riconquista della sfera, grazie ad adattamenti preordinati, in

una rapida manovra offensiva. Questo è possibile solo se i giocatori si identificano

nei comportamenti collettivi, ragionino e prendano decisioni cioè come se fossero

un’unica cosa. Le azioni d’attacco che vengono finalizzate in rete, poi, sono solo una

percentuale bassissima, in relazione alla quantità di possesso palla che ciascuna

squadra ha durante una partita. Una squadra che, nell’organizzazione di gioco

collettiva, non contempli gli effetti della perdita del possesso di palla e non abbia

equilibrio nella copertura degli spazi in questo preciso momento, si ritroverà gioco-

forza ad essere una squadra mal preparata ed esposta a rischi continui.

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Nel calcio moderno si ha la necessità di avere calciatori, non solo fisicamente,

tecnicamente e tatticamente preparati, ma anche, e soprattutto, “mentalmente

dotati”, cioè con elevata “rapidità mentale”, in quanto il calciatore, durante la gara,

è sottoposto a innumerevoli stimoli di varia natura, ai quali deve rispondere nel

modo corretto e il più velocemente possibile. Si dovrà dunque sviluppare, in modo

sinergico agli altri aspetti, la preparazione mentale dell’atleta, che si compone di

memoria, di percezione, di capacità di anticipazione e di reazione, di analisi della

situazione.

Per ultimo, ho evidenziato quali sono i principi che ritengo importanti per

allenare le transizioni, esponendo una serie di esercitazioni, che partono dalla tattica

individuale fino ad arrivare a quella collettiva, da cui prendere spunto per

strutturare un efficace lavoro settimanale.

Un pensiero particolare va a tutti i docenti che hanno contribuito ad

accrescere il nostro sapere, e a tutti gli amici di corso con i quali ho condiviso tutti

questi mesi di confronto e di riflessioni.

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BIBLIOGRAFIA

- M. Viscidi “Allenare le Transizioni”

Edizione: Allenatore.net 2009

- E. Aquilani L. Nardo “Principi ed Esercitazioni Psicocinetiche nel Calcio”

Edizione: Allenatore.net 2003

- M. Viscidi “Giochi di Posizione”

Edizione: Allenatore.net 2011

- F. Festa “Importancia, Comportamentos e Operacionalizacao da Transicao

Ataque-Defesa no futebol inserida num contexto de jogo colectivo”

Faculdade de Desporto Universidade Do Porto 2009