INDICE - Homepage — ARPA Veneto · Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona...

59

Transcript of INDICE - Homepage — ARPA Veneto · Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona...

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

1

INDICE

1. INTRODUZIONE …………………...…...................................................... Pag. 2

2. METODOLOGIA OPERATIVA ……………….......................................... “ 4

2.1. Generalità ………………………………………………................................... “ 4

2.2. Rilevamento in campo della biodiversità lichenica ..….…………………….. “ 5

2.3. Verifica dei forofiti per i rilievi di bioindicazione …………………….……….. “ 7

2.4. Distribuzione delle stazioni di bioindicazione …………..……………………. “ 8

2.5. Elaborazioni cartografiche ……………………………………………………... “ 9

2.6. Elaborazioni statistiche ………………………………………………………… “ 10

2.7. Altre fonti di dati ………………………………………………………………… “ 10

3. RISULTATI ……………............................................................................ “ 11

3.1. La flora lichenica ………………………………………................................... “ 11

3.2. Vegetazione ed indici ecologici ………………….......................................... “ 23

3.3. Carta della Biodiversità Lichenica …………………………………..………… “ 31

3.4. Qualità del dato ………………………………...……………………..………… “ 41

4. CONFRONTO CON I DATI STORICI …..…….………………………..... “ 44

5. CONCLUSIONI ………………………………………..……………………. “ 51

Bibliografia ………….……………………………..................................... “ 53

Allegati ……………………………………………………………………….. “ 55

Rilievi di campagna …………………………………..………….......... “ 55

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

2

1. Introduzione

La presente relazione contiene i risultati della 1° campagna di biomonitoraggio

della qualità dell’aria, effettuata nel territorio circostante il Passante autostradale di Mestre,

nelle provincie di Venezia e Treviso. Lo studio è stato condotto mediante l’utilizzo di

licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici.

L’indagine fa parte di una più ampia ricerca a carattere ambientale, attivata da

ARPAV al fine di valutare l’incidenza dell’opera sulla qualità dell’ambiente.

Il progetto della rete di biomonitoraggio è stato realizzato nel corso del 2008 dal

personale specialista di ARPAV del Dipartimento di Venezia. Il documento progettuale

comprende l’analisi del territorio, l’analisi delle caratteristiche della qualità dell’aria sulla

base dei dati attualmente disponibili, la definizione dell’estensione e dell’ubicazione

dell’area da monitorare, la scelta dei biosensori e della metodologia da adottare nonché

l’individuazione delle stazioni di campionamento.

La delimitazione dell’area di ricerca è stata effettuata avvalendosi della sensibilità

dei biosensori vegetali.

In base a questo criterio è stata definita un’area di studio la cui conformazione

segue lo sviluppo del Passante, interessando una superficie complessiva di 198 km2.

Seguendo le indicazioni proposte da A.P.A.T. (ANPA 2001), riguardanti la

standardizzazione delle metodiche di biomonitoraggio, basate sull’impiego di licheni

epifiti come bioindicatori della qualità dell’aria, è stata realizzata, a partire

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

3

dall’intersezione più vicina della rete nazionale ANPA, una rete di biomonitoraggio

costituita da quadranti di 3 x 3 km, in grado di coprire tutta la zona circostante il Passante

autostradale.

Al centro di ogni quadrante è stata individuata un’Unità di Campionamento

Principale (UCP) di 1 x 1 km, all’interno della quale, seguendo procedure standard basate

sull’individuazione di sottoaree (UCS), sono stati ricercati gli alberi (forofiti) per il

rilevamento della Biodiversità Lichenica.

La specie scelta come forofita principale è stato il tiglio (Tilia spp.), trattandosi

della specie arborea più diffusa nell’area di studio, già largamente utilizzata in altre

indagini di bioindicazione condotte nelle provincie di Venezia e Treviso.

La presente relazione è divisa in due parti: la prima comprende una descrizione

succinta delle modalità operative di rilevamento in campo, i criteri di elaborazione dei dati

e di restituzione dei risultati. La seconda parte, invece, riguarda in modo specifico la

bioindicazione e contiene lo studio della flora, della vegetazione lichenica nonché

l’inquadramento ecologico della stessa, l’elaborazione dei dati di campagna per il calcolo

dell’Indice di Biodiversità Lichenica delle stazioni, le rappresentazioni cartografiche,

nonchè il confronto dei dati attuali con alcuni dati pregressi raccolti nell’ambito di

analoghe campagne di biomonitoraggio che comprendevano la medesima area o alcune

delle stazioni.

In appendice sono state inserite le schede topografiche delle stazioni di rilevamento

e le schede di campagna per la raccolta dei dati.

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

4

2. Metodologia operativa

2.1. Generalità

I licheni, simbiosi di un fungo e di un'alga, sono tra gli organismi più utilizzati per

studi di biomonitoraggio ambientale. L'utilizzo dei licheni quali bioindicatori si basa sulla

loro sensibilità a contaminanti gassosi fitotossici quali SO2 ed NOX, che agiscono alterando

i rapporti simbiotici tra fungo e alga. Specie diverse possiedono tolleranza diverse a questi

inquinanti, per cui la flora lichenica tende ad impoverirsi progressivamente lungo gradienti

di contaminazione crescente.

La biodiversità dei licheni epifiti ha dimostrato di essere un eccellente indicatore

dell'inquinamento prodotto da sostanze gassose fitotossiche in quanto i licheni rispondono

con relativa velocità alla diminuzione della qualità dell'aria e possono ricolonizzare in

pochi anni ambienti urbani e industriali qualora si verifichino dei miglioramenti delle

condizioni ambientali. I licheni sono anche sensibili ad altri tipi di alterazioni ambientali,

tra queste l'eutrofizzazione rappresenta uno degli esempi più conosciuti .

Negli ultimi decenni sono stati proposti molti metodi che, utilizzando opportune

scale di interpretazione, valutano attraverso i licheni la qualità dell'aria. I ricercatori

svizzeri sono stati tra i primi ad elaborare un modello oggettivo e riproducibile di

bioindicazione sensibile all'effetto combinato di molti inquinanti atmosferici. La tecnica si

basa sul calcolo di un Indice di Qualità dell’Aria (I.A.P. - Index of Air Purity), mediante

l’impiego di una griglia di 10 unità che, appoggiata sul fusto del forofita, serve per tradurre

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

5

la biodiversità lichenica e la frequenza delle diverse specie in un dato numerico. Tale

metodo è stato adottato in molti paesi, specialmente Italia e Germania, spesso con

l'introduzione di alcune modifiche riguardanti l'ampiezza della griglia. Dal 1987 ad oggi

sono stati realizzati centinaia di studi basati su questa metodica, consentendo di compiere

un importante passo verso la standardizzazione sia in Germania che in Italia.

La metodologia utilizzata nella presente ricerca è nata da un confronto europeo a

cui hanno partecipato esperti di vari paesi, allo scopo di elaborare un protocollo comune

tendente ad eliminare gli elementi di soggettività esistenti nelle precedenti linee guida. In

particolare, il nuovo metodo si distingue per la specifica attenzione con cui vengono

individuati i siti di campionamento, gli alberi su cui compiere il monitoraggio e il

posizionamento della griglia di rilevazione. Tale metodo stima lo stato della diversità

lichenica in condizioni standard dopo una lunga esposizione ad inquinamento atmosferico

e/o ad altri tipi di stress ambientali.

E’ importante precisare che i licheni considerati per la valutazione della

biodiversità sono essenzialmente quelli epifiti, il che consente di limitare la variabilità di

parametri ecologici indipendenti dall’inquinamento (quali tenori in basi o capacità idrica,

assai variabili nei substrati litici).

2.2. Rilevamento in campo della biodiversità lichenica

Il rilevamento in campo della Biodiversità Lichenica, secondo la metodica imposta

dall’APAT, avviene mediante l’impiego di un reticolo di campionamento formato da una

serie lineare di cinque quadrati di 10x10 cm, che deve essere disposto verticalmente sul

fusto del forofita, con la parte inferiore disposta ad un metro dalla superficie del suolo.

Il reticolo deve essere posizionato in corrispondenza dei quattro punti cardinali,

evitando:

- parti del tronco danneggiate o decorticate,

- parti con presenza di evidenti nodosità,

- parti corrispondenti alle fasce di scolo con periodico scorrimento di acqua

piovana,

- parti con copertura di briofite superiore al 25%.

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

6

Per permettere la ripetizione dello studio a distanza di tempo, nella scheda di

rilevazione vanno riportate, per ogni albero:

- esposizione esatta (in gradi) di ciascuna subunità del reticolo,

- altezza dal suolo della base del reticolo.

Nell’esecuzione del rilievo, per ciascuna direzione cardinale, vanno annotate tutte le

specie licheniche presenti all’interno della griglia e la loro frequenza, calcolata come

numero di quadrati in cui ogni specie è presente (i valori di frequenza di ciascuna specie

variano quindi tra 0 e 5). Per ogni specie vanno inoltre annotati eventuali segni di evidente

danneggiamento dei talli (decolorazione, necrosi, etc.).

Fig. 2.1 – Collocazione del reticolo di rilevamento attorno al fusto dell’albero nelle quattro direzioni

cardinali.

I l valore di biodiversi tà l ichenica relat ivo al l’albero campionato

(BL) si ot t iene facendo la somma delle frequenze ri levate in ciascuna

direzione cardinale.

I l valore di biodiversi tà l ichenica della stazione di campionamento

(BLs), invece, è st imato stat ist icamente sulla base dei valori r i levati nella

stazione stessa.

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

7

Poiché è prevedibile una sostanziale differenza di crescita dei l icheni

sui diversi lat i del tronco, le frequenze ri levate nelle diverse direzioni

verranno tenute separate. Per ciascun albero si ot terranno così quattro

somme di frequenze (BLjN, BLjE, BLjW, BLjS). In ciascuna stazione si

effet tueranno, quindi, le seguenti operazioni:

1) somma, per ciascun ri l ievo, delle frequenze di tutte le specie (BL

del r i l ievo);

2) calcolo del valore medio di Biodiversi tà Lichenica di tut t i i r i l ievi

effet tuati nella medesima direzione cardinale (BL del punto

cardinale) ;

3) somma della Biodiversi tà Lichenica dei 4 punti cardinali (BL

della stazione).

Valori di BLs elevati indicano condizioni di elevata naturalità e quindi

migliore qualità dell 'aria, mentre valori bassi segnalano situazioni di

degrado.

2.3. Verifica dei forofiti per i rilievi di bioindicazione

La rete di campionamento progettata dal personale specialista del Dipartimento

Provinciale ARPAV di Venezia, in collaborazione con il Servizio Osservatorio Aria del

Dipartimento Provinciale ARPAV di Padova, ha una forma irregolare con una larghezza di

24 km in direzione est-ovest ed uno sviluppo massimo di 21 km in quella nord-sud. L’area

di 198 Km2 risulta costituita da 22 quadranti di dimensioni 3 x 3 km.

In tutti i 22 quadranti sono stati individuati forofiti idonei all’effettuazione dei

rilievi di bioindicazione.

Le operazioni di campagna hanno avuto luogo nel periodo giugno–ottobre 2008 e

gennaio-aprile 2009. Nel 2008 si era provveduto ad effettuare dei sopralluoghi per

l’individuazione delle stazioni di campionamento.

Durante la fase di rilevazione in campo è stata verificata l’idoneità dei forofiti

individuati nel corso della fase progettuale. Non tutte le piante sono risultate adatte mentre

alcune erano state tagliate. Per necessità, quindi, si è dovuto provvedere alla loro

sostituzione.

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

8

In ogni quadrante i rilievi di bioindicazione hanno interessato tre soli forofiti in

quanto le piante rispondenti ai requisiti della normativa ANPA sono risultate assai difficili

da trovare.

2.4. Distribuzione delle stazioni di bioindicazione

Nella tab. 2.1 sono riportate le coordinate delle stazioni (UCS) calcolate mediando

le coordinate geografiche relative a ciascun forofita - Xm = (X1 +X2 + X3) /3. Nell’ambito

di questa indagine si è verificato che ogni UCP è risultata costituita da una sola UCS. Se si

fosse verificato di avere delle UCP caratterizzate da più di una UCS le coordinate di

riferimento sarebbero state calcolare mediando le coordinate delle diverse UCS comprese.

Coordinate Gauss - Boaga Coordinate Gauss - Boaga N° Stazione

X Y N° Stazione

X Y

1 VNT2350 1740594 5036478 12 VNT2090 1745517 5050908

2 VNT2351 1744123 5036898 13 VNT2033 1746787 5054410

3 VNT2301 1741034 5039999 14 VNT2034 1751361 5053739

4 VNT2302 1743689 5039495 15 VNT2091 1749585 5051370

5 VNT2251 1743797 5043152 16 VNT2035 1752795 5054667

6 VNT2252 1747431 5042840 17 VNT2092 1752597 5050753

7 VNT2199 1744367 5046136 18 VNT2036 1756095 5054903

8 VNT2200 1746119 5045955 19 VNT2093 1755044 5052559

9 VNT2145 1744308 5047867 20 VNT2037 1759020 5054770

10 VNT2146 1746718 5048679 21 VNT2094 1758496 5052965

11 VNT2089 1744058 5052883 22 VNT2095 1761779 5053251

Tab. 2.1 – Coordinate UTM delle stazioni di bioindicazione. La figura 2.2 rappresenta la distribuzione sul territorio delle 22 stazioni di bioindicazione.

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

9

Fig. 2.2 - Distribuzione nell’area di studio delle 22 stazioni di bioindicazione.

2.5. Elaborazioni cartografiche

Tutte le elaborazioni cartografiche sono state effettuate con metodiche

computerizzate, allo scopo di eliminare interpretazioni soggettive nel riporto dei risultati.

E' stato utilizzato il package di programmi SURFER (Golden Software Inc., 1989),

che comprende softwares per la cartografia bi- e tridimensionale. Entrambe sono basate su

una griglia le cui maglie hanno dimensioni calcolate in base ai valori estremi dei dati di

input. Il metodo di interpolazione utilizzato, per creare una maglia regolare a partire da

punti (stazioni) disposti irregolarmente nell'area di studio, è basato sul principio del valore

medio di BLs ponderato in base alla distanza del punto da calcolare rispetto ai punti

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

10

misurati. In sostanza, l’influenza di un dato punto sugli altri è inversamente proporzionale

alle loro distanze.

Il risultato è stata una matrice (corrispondente ad un reticolo regolare sovrapposto

all’area di studio), nella quale il programma ha effettuato una interpolazione all’inserzione

di ogni riga e di ogni colonna. Per ogni punto Z l’interpolazione è stata calcolata

prendendo in considerazione tutti i punti della griglia, dal momento che l’area di studio

aveva dimensioni tali da garantire in tal modo la miglior rappresentazione.

2.6. Elaborazioni statistiche

I dati floristici ottenuti sono stati organizzati in una matrice delle specie e delle

stazioni, realizzata considerando per ogni specie il valore medio di frequenza calcolato su

tutti i rilievi della stessa stazione.

La matrice è stata sottoposta ad analisi multivariata utilizzando il package di

programmi MULVA (Wildi & Orloci, 1984), al fine di evidenziare le eventuali variazioni

geografiche nella distribuzione delle specie e le differenze floristiche tra le stazioni di

rilevamento. Per la classificazione numerica è stata utilizzata come funzione di somiglianza il

Coefficiente di correlazione e la Minima Varianza come algoritmo di clustering.

2.7. Altre fonti di dati

I dati floristici ottenuti sono stati organizzati in una matrice delle specie e delle

stazioni, Le interpretazioni ecologiche di alcune elaborazioni sono state effettuate sulla

base di indici ecologici, in analogia a quanto proposto da Nimis & Dallai (1985) e da

Nimis et al. (1987).

Gli indici utilizzati sono stati ricavati dal sistema informativo ITALIC (Nimis,

2000) consultabile in rete. Questi sono espressi da uno o più numeri su una scala ordinale,

che indicano lo spettro di tolleranza ecologica di una specie in riferimento alle esigenze di

acidità del substrato (indice di pH), al grado di eutrofizzazione (indice di eutrofizzazione)

ed alle condizioni di umidità (indice di igrofitismo) e di luce (indice di fotofitismo).

Gli indici ecologici, quindi, permettono la distinzione tra specie eurioiche e specie

stenoiche, e possono fornire utili informazioni per interpretare l’influsso di diversi

parametri ecologici sulle variazioni di composizione della vegetazione lichenica tra

stazioni o gruppi di stazioni (Badin & Nimis, 1996).

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

11

3. Risultati

3.1. La flora lichenica

La tabella 3.1 presenta in forma sintetica i risultati dei rilievi di bioindicazione.

Nelle righe sono riportate le specie censite mentre le colonne rappresentano le stazioni. I

valori nelle celle di intersezione righe-colonne riportano la frequenza delle singole specie

all’interno dell’UCP mentre il totale di colonna rappresenta il valore complessivo di

Biodiversità Lichenica (BLs).

Nel corso dei rilievi sono state individuate 39 specie di licheni epifiti in 22 stazioni

di rilevamento. Il dato risulta elevato in considerazione al numero ridotto di stazioni,

superiore a quello registrato in altre indagini di bioindicazione condotte negli anni

precedenti, in altre località della Padania, tra le quali l’entroterra di Venezia.

La stazione con la maggiore varietà floristica è la VTN2093 con ben 23 specie; la

più povera, invece, è la VNT2037 con solo 8 specie. Il numero medio di specie nelle 22

stazioni è di 13,36. Dieci stazioni presentano una varietà di specie superiore alla media,

mentre le altre dodici inferiore.

I licheni crostosi rappresentano la forma biologica più diffusa con 18 specie, il

46,15% del totale; i licheni fogliosi, invece, risultano leggermente meno numerosi con 17

specie (43,59%). I licheni fruticosi sono presenti con solo 3 specie (7,69%) mentre i leprosi

sono rappresentati da una soltanto (2,56%).

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

12

Specie\Stazione

VN

T235

0

VN

T235

1

VN

T230

1

VN

T230

2

VN

T225

1

VN

T225

2

VN

T219

9

VN

T220

0

VN

T214

5

VN

T214

6

VN

T208

9

Amandinea punctata – – – – – – 11,00 0,33 0,33 0,33 –

Anaptychia ciliaris – – – – – – – – – – –

Arthonia radiata – 0,33 – – – – – – – – –

Caloplaca cerina – – – – – – – – – – –

Caloplaca pyracea – – – – – – – – – – –

Candelaria concolor 20,00 20,00 20,00 17,33 18,00 17,67 13,00 16,33 20,00 20,00 10,67

Candelariella reflexa 1,67 – 1,00 1,33 2,67 12,67 0,33 9,33 0,33 0,67 12,00

Candelariella vitellina – – – – – – – – – – –

Catillaria nigroclavata – – – – – 2,67 – – – –

Evernia prunastri – – 0,33 – 0,33 0,33 – – – – –

Flavoparmelia caperata – – – – – – – 0,67 – – 0,33

Graphis scripta – – – – – – – – – – –

Hyperphyscia adglutinata 9,67 12,00 18,67 9,33 2,00 18,00 17,00 1,67 11,67 – 6,00

Lecanora carpinea – – – – – 0,33 – – – – –

Lecanora chlarotera 1,00 0,67 0,67 0,33 1,00 0,67 1,00 2,67 1,33 0,67 1,00

Lecanora expallens – – – – – – – – – – –

Lecanora gr. hagenii – – 0,33 – – – – – – – –

Lecanora symmicta 0,33 – – – – – 1,33 – 0,33 – –

Lecanora umbrina – – – – – – – – – – –

Lecidella elaeochroma 3,33 6,67 4,67 – – 18,67 13,67 4,67 4,33 0,33 11,00

Melanohalea exasperatula – – – – – – – – – – –

Melanelixia subaurifera – – – – – 1,00 – 0,67 – – 0,33

Mycoporum antecellens – – – – – – – – – – –

Naetrocymbe punctiformis – – – – – – – – – – –

Parmelia sulcata – – – – – – – – – 0,33 1,33

Parmelina quercina – – – – – – – – – – –

Phaeophyscia chloantha 6,67 1,00 3,67 1,00 – – 12,00 5,67 2,00

Phaeophyscia nigricans – – 6,67 – – – – 0,33 – – 0,33

Phaeophyscia orbicularis 19,00 18,67 20,00 20,00 20,00 18,00 12,33 18,67 20,00 20,00 13,00

Physcia adscendens 2,33 14,33 16,00 5,33 16,33 20,00 20,00 18,00 10,00 4,33 20,00

Physconia distorta – – – – – – – – – 0,67 –

Physconia grisea – – – 0,33 0,33 – – 0,67 – – –

Pleurosticta acetabullum – – – – – – – – – – –

Punctelia subrudecta – – – – – – – 0,33 – 0,33 –

Ramalina fastigiata – – – – – – – – – – –

Rinodina exigua 6,00 9,00 – – – – 6,00 – – – –

Scoliciosporum umbrinum 1,00 – 2,67 – – – – – – – 2,67

Xanthoria fallax – – – – – – – – – – –

Xanthoria parietina – 14,00 7,00 2,00 6,67 18,67 10,33 1,33 7,00 4,67 5,67

Indice Bls 71,00 96,67 98,01 59,65 67,33 127,01 108,66 75,67 87,32 58,00 86,33

Tab. 3.1 - Risultati del rilevamento floristico.

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

13

Specie\Stazione

VN

T209

0

VN

T203

3

VN

T203

4

VN

T209

1

VN

T203

5

VN

T209

2

VN

T203

6

VN

T209

3

VN

T203

7

VN

T209

4

VN

T209

5

Amandinea punctata 1,00 – 0,67 0,33 0,33 – – 0,33 3,33 – –

Anaptychia ciliaris – – – – 0,33 – – – – – –

Arthonia radiata – – 0,33 – – 0,33 0,33 – – – –

Caloplaca cerina – – – – – – – 0,67 – – –

Caloplaca pyracea – – – – – – – 1,67 – – –

Candelaria concolor 20,00 20,00 20,00 20,00 20,00 20,00 20,00 14,33 18,33 10,67 20,00

Candelariella reflexa 7,00 – 4,67 0,33 5,33 0,33 2,00 7,67 – 2,67 5,33

Candelariella vitellina 0,33 – – – – – – – – – –

Catillaria nigroclavata – – – – – – 1,67 0,33 – 0,33 1,33

Evernia prunastri – – – – – – 0,33 – – – –

Flavoparmelia caperata – 2,33 – 0,67 0,67 0,33 – – – – 0,33

Graphis scripta – – – 0,33 – – – – – 7,00 –

Hyperphyscia adglutinata 10,33 5,67 13,33 14,00 14,00 14,00 20,00 16,00 14,67 13,33 5,33

Lecanora carpinea 1,00 – 0,67 – – – 2,33 0,33 – – 0,67

Lecanora chlarotera – 2,00 0,33 7,33 0,67 – 5,00 – 2,33 – 0,67

Lecanora expallens – – – – – 0,33 2,67 – – 1,67 2,00

Lecanora gr. hagenii – – – – – – – – – – –

Lecanora symmicta – – 2,33 1,33 – – – 7,67 – 0,33 –

Lecanora umbrina – – 0,33 – – – – – – 0,33 –

Lecidella elaeochroma 2,67 0,67 9,67 20,00 3,67 1,00 14,33 3,67 0,33 12,33 15,00

Melanohalea exasperatula – – – – 0,33 – – – – – –

Melanelixia subaurifera – – – – – – 2,00 – – 0,33 –

Mycoporum antecellens – – – – – – 0,33 – – – –

Naetrocymbe punctiformis – – – – – – 0,67 – – – –

Parmelia sulcata 0,67 – – – 0,33 – 2,67 – – – 1,00

Parmelina quercina – – – – – – 0,33 – – – –

Phaeophyscia chloantha 1,67 1,00 0,33 0,67 2,00 – – 3,00 – 1,67 2,00

Phaeophyscia nigricans 5,33 – – – 1,67 – – 5,00 – – –

Phaeophyscia orbicularis 20,00 19,67 18,67 9,33 18,67 16,67 7,33 17,00 20,00 13,33 12,33

Physcia adscendens 9,67 10,00 18,00 18,00 19,00 16,67 18,67 13,00 16,67 19,33 19,67

Physconia distorta – – – – – – – – – – –

Physconia grisea 0,67 0,67 – – – – – – – – –

Pleurosticta acetabullum – 0,67 – – – – – – – – –

Punctelia subrudecta – 1,00 – – 1,33 0,33 0,33 – – – –

Ramalina fastigiata – – – – – – 1,00 – – – –

Rinodina exigua – – 0,67 12,67 – – – 8,67 – 17,00 –

Scoliciosporum umbrinum – – 8,00 3,00 – – 4,67 0,67 – – –

Xanthoria fallax 0,33 – – – – – – – – – –

Xanthoria parietina 1,33 1,67 10,33 6,67 7,33 0,67 13,67 12,67 14,00 15,67 10,00

Indice Bls 82,00 65,35 108,33 114,66 95,66 70,66 120,33 112,68 89,66 115,99 95,66

Tab. 3.1 - Risultati del rilevamento floristico.

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

14

Indagini di bioindicazione Numero di stazioni costituite da tigli

Numero di specie

Rapporto n. sp./n. staz.

Passante di Mestre 2009 22 39 1,77

Centrale di Castel San Giovanni 2008 31 38 1,23

Centrale di Castel San Giovanni 2005 31 42 1,35

Centrale di Piacenza 2007 42 41 0,98

Centrale di Piacenza 2005 42 41 0,98

Centrali di Sermide e Ostiglia 2007 33 37 1,12

Centrali di Sermide e Ostiglia 2005 33 35 1,06

Centrali di Sermide e Ostiglia 2003 33 37 1,12

Provincia Treviso sinistra Piave 2004 17 25 1,47

Centrali Marghera e Fusina anno 2002 67 41 0,61

Centrali Marghera e Fusina anno 2000 67 40 0,60

Tab. 3.2. – Confronto tra la varietà floristica rilevata in diversi lavori di bioindicazione realizzati negli anni 2000 in località diverse della Pianura Padana.

Fig. 3.1. - Relazione grafica tra il numero di specie individuate su tiglio ed il numero di stazioni, ricavata elaborando i dati relativi a lavori di bioindicazione effettuati nella Pianura Padana a partire dall’anno 2000. Il bollino rosso individua la posizione del dato relativo al biomonitoraggio dell’area circostante il Passante autostradale di Mestre.

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

15

Fig. 3.2 – Ripartizione delle specie nelle diverse forme biologiche.

Ben 9 specie, il 23,08% del totale, sono comparse in più di 2/3 delle stazioni; tra

queste, Candelaria concolor, Phaeophyscia orbicularis e Physcia adscendens sono state

segnalate in tutte, mentre Hyperphyscia adglutinata e Xanthoria parietina, sono risultate

presenti in 21 delle 22 stazioni di bioindicazione.

28 specie, il 71,79% del totale, sono comparse in meno di 1/3 delle stazioni; tra

queste ben 13 specie sono state trovate una sola volta.

I licheni più comuni, con frequenza superiore al 67% dei rilievi, sono: Candelaria

concolor, Phaeophyscia orbicularis, Physcia adscendens, Hyperphyscia adglutinata,

Xanthoria parietina, Lecidella elaeochroma, Candelariella reflexa, Phaeophyscia

chloantha e Lecanora chlarotera.

Fig. 3.3 - Distribuzione di frequenza

delle specie citate nella lista

floristica; nella classe 1 ci sono le

specie comparse in una sola

stazione; dalla 2 alla 4

rispettivamente: dal 5% al 33%, dal

33% al 66%, ed oltre il 66%.

0

5

10

15

20

crostosi fogliosi fruticosi leprosi

Forma biologica

n. d

i spe

cie

0

5

10

15

20

1 2 3 4

Classi di frequenza

n. d

i spe

cie

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

16

La tab. 3.3 riporta l’elenco delle specie individuate nelle 22 stazioni di

bioindicazione, accompagnato dalla frequenza percentuale di ciascuna riferita al numero

complessivo delle stazioni di rilevamento.

Specie Frequenza % Specie Frequenza %

Candelaria concolor 100,00 Physconia grisea 22,73

Phaeophyscia orbicularis 100,00 Arthonia radiata 18,18

Physcia adscendens 100,00 Evernia prunastri 18,18

Hyperphyscia adglutinata 95,45 Lecanora expallens 18,18

Xanthoria parietina 95,45 Graphis scripta 9,09

Lecidella elaeochroma 90,91 Lecanora umbrina 9,09

Candelariella reflexa 86,36 Anaptychia ciliaris 4,55

Phaeophyscia chloantha 86,36 Caloplaca cerina 4,55

Lecanora chlarotera 81,82 Caloplaca pyracea 4,55

Amandinea punctata 45,45 Candelariella vitellina 4,55

Phaeophyscia nigricans 45,45 Lecanora hagenii 4,55

Flavoparmelia caperata 31,82 Melanohalea exasperatula 4,55

Lecanora symmicta 31,82 Mycoporum antecellens 4,55

Rinodina exigua 31,82 Naetrocymbe punctiformis 4,55

Scoliciosporum umbrinum 31,82 Physconia distorta 4,55

Lecanora carpinea 27,27 Pleurosticta acetabullum 4,55

Parmelia sulcata 27,27 Parmelina quercina 4,55

Punctelia subrudecta 27,27 Ramalina fastigiata 4,55

Catillaria nigroclavata 22,73 Xanthoria fallax 4,55

Melanelixia subaurifera 22,73

Tab. 3.3 - Frequenza percentuale di ciascuna specie riferita alle 22 stazioni di rilevamento.

Sulla base delle loro esigenze ecologiche, le specie presenti nell’area di studio sono

state classificate in cinque gruppi principali:

1) Specie dello Xanthorion (Physcetum ascendentis): Amandinea punctata, Caloplaca

cerina, C. pyracea, Candelaria concolor, Candelariella reflexa, Hyperphyscia

adglutinata, Lecanora hagenii, L. symmicta, Phaeophyscia chloantha, P. nigricans,

P. orbicularis, Physcia adscendens, P. grisea, Xanthoria fallax, X. parietina.

Queste specie sono le più diffuse nelle zone più fortemente antropizzate di tutta

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

17

Europa. Si insediano su alberi isolati, a scorza neutro-basica, eutrofizzata, in

condizioni di elevata luminosità.

Questi licheni sono anche tra i più resistenti a fenomeni di inquinamento

atmosferico.

Nella zona di studio queste specie compaiono in tutte le stazioni, quasi sempre con

valori di frequenza elevati, caratterizzando decisamente la tipologia vegetazionale.

Il numero medio di queste specie per stazione è di 7,95 con un valore medio di

frequenza pari a 6,93.

2) Specie di aspetti più acidofili e meno nitrofili dello Xanthorion parietinae

(Parmelietum acetabuli): Anaptychia ciliaris, Lecanora umbrina, Melanohalea

exasperatula, Parmelina quercina, Physconia distorta, Pleurosticta acetabolum,

Punctelia subrudecta, Ramalina fastigiata, Scoliciosporum umbrinum. Queste

specie hanno esigenze ecologiche intermedie tra quelle del gruppo precedente e

quello seguente. Si instaurano su alberi isolati, a scorza subacida, scarsamente

eutrofizzata. Sono leggermente meno eliofile e più igrofile delle specie

precedenti.

Nella zona di studio queste specie compaiono in modo sporadico con frequenze

generalmente molto basse, da non avere incidenza nel caratterizzare la

vegetazione. Sono comparse solo in 11 stazioni su 22, con il numero massimo di

3 verificatosi nella stazione VNT2036. La frequenza media di queste specie nei

rilievi è di solo 0,83.

3) Specie del Parmelion perlatae (Parmelietum revolutae): Evernia prunastri,

Flavoparmelia caperata, Melanelixia subaurifera, Parmelia sulcata,. Si tratta di

specie strettamente mesofile, molto comuni nella vegetazione epifita della fascia

temperata, su alberi a scorza acida e subacida, non eutrofizzata, con prevalenza

di luce diffusa, in siti a microclima né particolarmente umido né particolarmente

secco. La maggior parte di queste specie risulta essere molto sensibile a

fenomeni di inquinamento.

Nell’area di studio queste specie compaiono in 14 delle 22 stazioni di

biomonitoraggio con in media 1,57 specie per stazione. La frequenza è sempre

molto bassa, con un valore medio di 0,62.

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

18

4) Specie del Graphidion (Pertusarietum hemisphaericae): Graphis scripta.

Costituiscono una comunità di licheni crostosi a carattere pioniere con maggiori

esigenze di umidità rispetto alle specie delle associazioni precedenti.

Generalmente prediligono condizioni di modesta luminosità, per cui tendono ad

essere frequenti in stazioni a prevalente carattere forestale, mescolate alle specie

del Parmelion

Nella zona monitorata è stato trovata una sola specie con un solo esemplare.

5) Specie del Lecanorion subfuscae (Lecanoretum subfuscae): Arthonia radiata,

Candelariella vitellina, Catillaria nigroclavata, Lecanora carpinea, L.

chlarotera, L. expallens, L. symmicta, Lecidella elaeochroma, Mycoporum

antecellens, Naetrocymbe punctiformis, Rinodina exigua. Si tratta di specie

molto diffuse, che costituiscono comunità pioniere su alberi con scorza giovane,

o dotata di scarsa ritenzione idrica. Dato il carattere pioniere sono tutte specie

scarsamente condizionate dalle caratteristiche climatiche ed occupano tutte le

zone comprese tra la fascia Mediterranea a quella subalpina.

Nell’area di studio queste specie sono comparse in tutte le stazioni

accompagnando le specie dello Xanthorion. Il numero medio di specie per

stazione è di 3,32, con una frequenza media di solo 2,32.

Nel complesso, la biodiversità lichenica della zona in oggetto è concentrata nei

due gruppi di specie dello Xanthorion e del Lecanorion subfuscae, risultando perciò

assai modesta dal punto di vista qualitativo in quanto trattasi sempre di elementi

floristici molto comuni.

Le specie più rare e sensibili del Parmelion sono complessivamente quattro, la

maggior parte delle quali estremamente sporadiche e quando presenti con valori di

frequenza molto bassi da non imprimere una chiara fisionomia alla vegetazione.

Nelle figure da 3.4 a 3.11 sono riportate le carte di distribuzione di 8 specie

basate sulla frequenza media rilevata nelle diverse stazioni. Le specie rappresentate sono

quelle ritenute più significative per un più preciso inquadramento dell’area di studio.

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

19

Fig. 3.4 – Distribuzione di Candelaria concolor.

Fig. 3.5 – Distribuzione di Hyperphyscia adglutinata.

1739449 1742449 1745449 1748449 1751449 1754449 1757449 1760449 1763449

1739449 1742449 1745449 1748449 1751449 1754449 1757449 1760449 1763449

5035343

5038343

5041343

5044343

5047343

5050343

5053343

5056343

5035343

5038343

5041343

5044343

5047343

5050343

5053343

5056343

0.0

1.0

5.0

10.0

15.0

20.0Frequenza

CANDELARIA CONCOLOR

1739449 1742449 1745449 1748449 1751449 1754449 1757449 1760449 1763449

1739449 1742449 1745449 1748449 1751449 1754449 1757449 1760449 1763449

5035343

5038343

5041343

5044343

5047343

5050343

5053343

5056343

5035343

5038343

5041343

5044343

5047343

5050343

5053343

5056343

0.0

1.0

5.0

10.0

15.0

20.0Frequenza

HYPERPHYSCIA ADGLUTINATA

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

20

Fig. 3.6 – Distribuzione di Phaeophyscia orbicularis.

Fig. 3.7 – Distribuzione di Physcia adscendens.

1739449 1742449 1745449 1748449 1751449 1754449 1757449 1760449 1763449

1739449 1742449 1745449 1748449 1751449 1754449 1757449 1760449 1763449

5035343

5038343

5041343

5044343

5047343

5050343

5053343

5056343

5035343

5038343

5041343

5044343

5047343

5050343

5053343

5056343

0.0

1.0

5.0

10.0

15.0

20.0Frequenza

PHAEOPHYSCIA ORBICULARIS

1739449 1742449 1745449 1748449 1751449 1754449 1757449 1760449 1763449

1739449 1742449 1745449 1748449 1751449 1754449 1757449 1760449 1763449

5035343

5038343

5041343

5044343

5047343

5050343

5053343

5056343

5035343

5038343

5041343

5044343

5047343

5050343

5053343

5056343

0.0

1.0

5.0

10.0

15.0

20.0Frequenza

PHYSCIA ADSCENDENS

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

21

Fig. 3.8 – Distribuzione di Lecidella elaeochroma.

Fig. 3.9 - Distribuzione di Lecanora chlarotera.

1739449 1742449 1745449 1748449 1751449 1754449 1757449 1760449 1763449

1739449 1742449 1745449 1748449 1751449 1754449 1757449 1760449 1763449

5035343

5038343

5041343

5044343

5047343

5050343

5053343

5056343

5035343

5038343

5041343

5044343

5047343

5050343

5053343

5056343

0.0

1.0

5.0

10.0

15.0

20.0Frequenza

Lecidella elaeochroma

1739449 1742449 1745449 1748449 1751449 1754449 1757449 1760449 1763449

1739449 1742449 1745449 1748449 1751449 1754449 1757449 1760449 1763449

5035343

5038343

5041343

5044343

5047343

5050343

5053343

5056343

5035343

5038343

5041343

5044343

5047343

5050343

5053343

5056343

0.0

1.0

5.0

10.0

15.0

20.0Frequenza

Lecanora chlarotera

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

22

Fig. 3.10 – Distribuzione di Xanthoria parietina.

Fig. 3.11 – Distribuzione di Flavoparmelia caperata.

1739449 1742449 1745449 1748449 1751449 1754449 1757449 1760449 1763449

1739449 1742449 1745449 1748449 1751449 1754449 1757449 1760449 1763449

5035343

5038343

5041343

5044343

5047343

5050343

5053343

5056343

5035343

5038343

5041343

5044343

5047343

5050343

5053343

5056343

0.0

1.0

5.0

10.0

15.0

20.0Frequenza

Xanthoria parietina

1739449 1742449 1745449 1748449 1751449 1754449 1757449 1760449 1763449

1739449 1742449 1745449 1748449 1751449 1754449 1757449 1760449 1763449

5035343

5038343

5041343

5044343

5047343

5050343

5053343

5056343

5035343

5038343

5041343

5044343

5047343

5050343

5053343

5056343

0.0

0.1

1.0

5.0

10.0

15.0

20.0

Frequenza

Flavoparmelia caperata

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

23

3.2. Vegetazione ed indici ecologici

Dall’osservazione dei dati riportati in tabella 3.1. si rileva come alcune specie molto

diffuse conferiscono una impronta ben determinata al tipo di vegetazione che caratterizza

l’area di studio. Nonostante la buona varietà di specie la maggior parte degli elementi

floristici sono troppo poco diffusi per determinare delle varianti significative.

Per un preciso inquadramento della vegetazione, comunque, si è provveduto ad una

prima interpretazione basata sull’utilizzo di indici ecologici attribuiti alle singole specie, in

analogia a quanto proposto da Nimis & Dallai (1985) e da Nimis et al. (1987).

Successivamente è stata effettuata l’analisi multivariata di una matrice ”specie x stazioni”

per verificare eventuali differenze vegetazionali di dettaglio tra i siti di campionamento.

Gli indici utilizzati sono stati ricavati dal sistema informativo ITALIC (Nimis, 2000)

consultabile in rete. Questi sono espressi da uno o più numeri su una scala ordinale e indicano

lo spettro di tolleranza ecologica di una specie in riferimento alle esigenze di acidità del

substrato (indice di pH), al grado di eutrofizzazione dello stesso (indice di eutrofizzazione),

alle condizioni di umidità (indice di igrofitismo) e di luce (indice di fotofitismo).

Gli indici ecologici, quindi, permettono la distinzione tra specie eurioiche e specie

stenoiche, e possono fornire utili informazioni per interpretare l’influsso di diversi

parametri ecologici sulle variazioni di composizione della vegetazione lichenica tra

stazioni o gruppi di stazioni (Badin & Nimis, 1996). I valori degli indici sono come segue:

Indice di pH del substrato Indice di eutrofizzazione

1. Specie adatta a substrato molto acido 1. Specie non tollerante eutrofizzazione

2. Specie adatta a substrato subacido 2. Specie tollerante o adatta a eutrofizzazione molto debole

3. Specie adatta a substrato subneutro 3. Specie tollerante o adatta a eutrofizzazione debole

4. Specie adatta a substrato leggermente basico 4. Specie tollerante o adatta a eutrofizzazione relativamente alta

5. Specie adatta a substrato basico 5. Specie tollerante o adatta a eutrofizzazione molto alta

Tab. 3.4 - Indici ecologici attribuiti alle diverse specie di licheni.

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

24

Indice di igrofitismo Indice di fotofitismo

1. Specie igrofitica (in zone con frequenti nebbie) 1. Specie adatta o tollerante situazioni fortemente ombrose

2. Specie abbastanza igrofitica 2. Specie adatta o tollerante situazioni ombreggiate

3. Specie mesofitica 3. Specie adatta o tollerante luce diffusa ma scarsa irradiazione diretta

4. Specie xerofitica (in zone da moderatamente secche a secche)

4. Specie adatta o tollerante situazioni con esposizione all’irraggiamento diretto

5. Specie molto xerofitica (in zone molto aride) 5. Specie adatta o tollerante situazioni con alta irradiazione diretta

Tab. 3.4 - Indici ecologici attribuiti alle diverse specie di licheni.

La tabella 3.5 riporta la distribuzione della flora nelle varie classi degli indici

ecologici, calcolata come percentuale sul totale della presenza delle specie nelle 22 stazioni

di rilevamento, tenuto conto anche della loro frequenza.; da essi si possono trarre

indicazioni sintetiche sulle condizioni ecologiche prevalenti nell’area di studio.

pH substrato Eutrofizzazione Igrofitismo Fotofitismo

1 1,33 1 1,23 1 0,00 1 0,00

2 16,14 2 4,95 2 2,92 2 0,18

3 35,44 3 29,11 3 51,62 3 15,51

4 33,31 4 36,96 4 43,57 4 43,87

5 15,11 5 27,74 5 1,88 5 40,44

Tab. 3.5 - Distribuzione percentuale nelle varie classi degli indici ecologici. I valori sono calcolati sull’intera flora.

Dall’esame dei dati, considerando il campo di variazione in cui sono comprese la

maggior parte delle specie, si ha la seguente risposta:

pH del substrato da subneutro/leggermente basico

Eutrofizzazione: da relativamente alta a molto alta

Umidità condizioni da mesofite a moderatamente xerofile

Luminosità irraggiamento solare diretto

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

25

Gli istogrammi di figura 3.12 forniscono la visualizzazione grafica dei risultati

indice di pH

0

5

10

15

20

25

30

35

40

1 2 3 4 5

Classi di frequenza

indice di eutrofizzazione

0

5

10

15

20

25

30

35

40

1 2 3 4 5

Classi di frequenza

indice di igrofitismo

0

10

20

30

40

50

60

1 2 3 4 5

Classi di frequenza

indice di fotofitismo

0

5

10

15

20

25

30

35

40

45

50

1 2 3 4 5

Classi di frequenza

Fig. 3.12 - Distribuzione delle presenze nelle classi degli indici ecologici. Gli istogrammi sono stati costruiti sulla base dei dati relativi all’intera flora.

Dall’osservazione dei risultati, si constata che nella maggior parte delle stazioni la

flora lichenica non rispecchia le caratteristiche naturali del substrato su cui si sviluppa. In

particolare l’indice di pH rispecchia una vegetazione in cui sono particolarmente abbondanti

le specie a carattere tendenzialmente neutrofitico, in contrasto con le caratteristiche di pH

della scorza del tiglio. Questa specie arborea, infatti, in condizioni naturali ospita una flora

lichenica con indice di pH minore, in sintonia con il carattere subacido del ritidoma.

Questa situazione viene confermata anche dall’indice di eutrofizzazione

relativamente alto.

Gli indici di fotofitismo e igrofitismo, invece, sono in accordo con le

caratteristiche delle stazioni di rilievo, costituite prevalentemente da alberi isolati, sui

quali i licheni epifiti sono sottoposti ad un intenso irraggiamento diretto ed a condizioni

di umidità relativamente modeste.

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

26

Al fine di evidenziare ulteriormente le differenze floristiche tra le stazioni di

rilevamento, è stata costruita una matrice ”specie x stazioni”, nella quale in ogni cella è

stata riportata la presenza/assenza di ogni singola specie per ciascuna stazione.

La matrice è stata sottoposta ad analisi multivariata utilizzando il package di

programmi MULVA (Wildi & Orloci, 1984). Per la classificazione numerica è stata

utilizzata come funzione di somiglianza il Coefficiente di correlazione e la Minima

Varianza come algoritmo di clustering. Dall’elaborazione dei dati sono state escluse le

specie presenti in una sola stazione.

Fig. 3.13 – Dendrogramma ottenuto dalla classificazione delle stazioni.

Dall’interpretazione del dendrogramma di figura 3.13 sono stati discriminati due

principali gruppi di stazioni.

• Gruppo 1. Comprende 10 stazioni concentrate prevalentemente nei quadranti

centro-orientali dell’area di studio (fig. 3.14). La flora è caratterizzata da un

discreto numero di specie (28) con una media di 13,0 specie per stazione. Gli

elementi floristici fondanti sono quelli tipici dello Xanthorion parietinae

(Physcetum adscendentis) e del Lecanorion subfuscae mentre mancano quasi

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

27

completamente i pochi elementi tipici del Parmelion riscontrati nell’area di

studio. Il valore di IBL è tendenzialmente elevato con un valore medio di 98,70.

• Gruppo 2. E’ costituito da 12 stazioni la maggior parte delle quali sono dislocate

nella zona centro-occidentale e settentrionale. Rispetto al gruppo 1 presenta una

varietà floristica di 31 specie, e quindi leggermente superiore, ma con un numero

medio per stazione uguale (13,0). Tra le specie mancano completamente Lecanora

symmicta e Rinodina exigua, che invece comparivano con elevata frequenza nel

gruppo precedente. La Biodiversità Lichenica ha un valore medio di 84,97.

Nella tabella 3.6 sono stati raggruppati i rilievi floristici per gruppi di stazioni

mentre nella figura 3.14 è rappresenta la distribuzione territoriale.

Fig. 3.14 - Distribuzione sul territorio dei due gruppi di stazioni: in rosso sono le stazioni del primo gruppo, in blu quelle del secondo.

VNT2350VNT2351

VNT2301VNT2302

VNT2251VNT2252

VNT2199VNT2200

VNT2145

VNT2146

VNT2089

VNT2090

VNT2033VNT2034

VNT2091

VNT2035

VNT2092

VNT2036

VNT2093

VNT2037

VNT2094VNT2095

1739

449

1742

449

1745

449

1748

449

1751

449

1754

449

1757

449

1760

449

1763

449

1739

449

1742

449

1745

449

1748

449

1751

449

1754

449

1757

449

1760

449

1763

449

5035340

5038340

5041340

5044340

5047340

5050340

5053340

5056340

5035343

5038343

5041343

5044343

5047343

5050343

5053343

5056343

Gruppo 1 Gruppo 2

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

28

GRUPPO 1

Specie\Stazione

VN

T209

3

VN

T209

0

VN

T203

7

VN

T214

5

VN

T219

9

VN

T209

1

VN

T235

0

VN

T203

4

VN

T235

1

VN

T209

4

Amandinea punctata 0,33 1,00 3,33 0,33 11,00 0,33 – 0,67 – –

Anaptychia ciliaris – – – – – – – – – –

Arthonia radiata – – – – – – – 0,33 0,33 –

Caloplaca cerina 0,67 – – – – – – – – –

Caloplaca pyracea 1,67 – – – – – – – – –

Candelaria concolor 14,33 20,00 18,33 20,00 13,00 20,00 20,00 20,00 20,00 10,67

Candelariella reflexa 7,67 7,00 – 0,33 0,33 0,33 1,67 4,67 – 2,67

Candelariella vitellina – 0,33 – – – – – – – –

Catillaria nigroclavata 0,33 – – – 2,67 – – – – 0,33

Evernia prunastri – – – – – – – – – –

Flavoparmelia caperata – – – – – 0,67 – – – –

Graphis scripta – – – – – 0,33 – – – 7,00

Hyperphyscia adglutinata 16,00 10,33 14,67 11,67 17,00 14,00 9,67 13,33 12,00 13,33

Lecanora carpinea 0,33 1,00 – – – – – 0,67 – –

Lecanora chlarotera – – 2,33 1,33 1,00 7,33 1,00 0,33 0,67 –

Lecanora expallens – – – – – – – – – 1,67

Lecanora gr. hagenii – – – – – – – – – –

Lecanora symmicta 7,67 – – 0,33 1,33 1,33 0,33 2,33 – 0,33

Lecanora umbrina – – – – – – – 0,33 – 0,33

Lecidella elaeochroma 3,67 2,67 0,33 4,33 13,67 20,00 3,33 9,67 6,67 12,33

Melanohalea exasperatula – – – – – – – – – –

Melanelixia subaurifera – – – – – – – – – 0,33

Mycoporum antecellens – – – – – – – – – –

Naetrocymbe punctiformis – – – – – – – – – –

Parmelia sulcata – 0,67 – – – – – – – –

Parmelina quercina – – – – – – – – – –

Phaeophyscia chloantha 3,00 1,67 – 12,00 – 0,67 6,67 0,33 1,00 1,67

Phaeophyscia nigricans 5,00 5,33 – – – – – – – –

Phaeophyscia orbicularis 17,00 20,00 20,00 20,00 12,33 9,33 19,00 18,67 18,67 13,33

Physcia adscendens 13,00 9,67 16,67 10,00 20,00 18,00 2,33 18,00 14,33 19,33

Physconia distorta – – – – – – – – – –

Physconia grisea – 0,67 – – – – – – – –

Pleurosticta acetabullum – – – – – – – – – –

Punctelia subrudecta – – – – – – – – – –

Ramalina fastigiata – – – – – – – – – –

Rinodina exigua 8,67 – – – 6,00 12,67 6,00 0,67 9,00 17,00

Scoliciosporum umbrinum 0,67 – – – – 3,00 1,00 8,00 – –

Xanthoria fallax – 0,33 – – – – – – – –

Xanthoria parietina 12,67 1,33 14,00 7,00 10,33 6,67 – 10,33 14,00 15,67 Indice Bls

112,68 82,00 89,66 87,32 108,66 114,66 71,00 108,33 96,67 115,99

Tab. 3.6 – Confronto tra i rilievi floristici dei due gruppi di stazioni.

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

29

GRUPPO 2

Specie\Stazione

VN

T209

5

VN

T209

2

VN

T203

6

VN

T203

5

VN

T214

6

VN

T203

3

VN

T220

0

VN

T225

1

VN

T230

2

VN

T208

9

VN

T230

1

VN

T225

2

Amandinea punctata – – – 0,33 0,33 – 0,33 – – – – –

Anaptychia ciliaris – – – 0,33 – – – – – – – –

Arthonia radiata – 0,33 0,33 – – – – – – – – –

Caloplaca cerina – – – – – – – – – – – –

Caloplaca pyracea – – – – – – – – – – – –

Candelaria concolor 20,00 20,00 20,00 20,00 20,00 20,00 16,33 18,00 17,33 10,67 20,00 17,67

Candelariella reflexa 5,33 0,33 2,00 5,33 0,67 – 9,33 2,67 1,33 12,00 1,00 12,67

Candelariella vitellina – – – – – – – – – – – –

Catillaria nigroclavata 1,33 – 1,67 – – – – – – – –

Evernia prunastri – – 0,33 – – – – 0,33 – – 0,33 0,33

Flavoparmelia caperata 0,33 0,33 – 0,67 – 2,33 0,67 – – 0,33 – –

Graphis scripta – – – – – – – – – – – –

Hyperphyscia adglutinata 5,33 14,00 20,00 14,00 – 5,67 1,67 2,00 9,33 6,00 18,67 18,00

Lecanora carpinea 0,67 – 2,33 – – – – – – – – 0,33

Lecanora chlarotera 0,67 – 5,00 0,67 0,67 2,00 2,67 1,00 0,33 1,00 0,67 0,67

Lecanora expallens 2,00 0,33 2,67 – – – – – – – – –

Lecanora gr. hagenii – – – – – – – – – – 0,33 –

Lecanora symmicta – – – – – – – – – – – –

Lecanora umbrina – – – – – – – – – – – –

Lecidella elaeochroma 15,00 1,00 14,33 3,67 0,33 0,67 4,67 – – 11,00 4,67 18,67

Melanohalea exasperatula – – – 0,33 – – – – – – – –

Melanelixia subaurifera – – 2,00 – – – 0,67 – – 0,33 – 1,00

Mycoporum antecellens – – 0,33 – – – – – – – – –

Naetrocymbe punctiformis – – 0,67 – – – – – – – – –

Parmelia sulcata 1,00 – 2,67 0,33 0,33 – – – – 1,33 – –

Parmelina quercina – – 0,33 – – – – – – – – –

Phaeophyscia chloantha 2,00 – – 2,00 5,67 1,00 – – 3,67 2,00 – 1,00

Phaeophyscia nigricans – – – 1,67 – – 0,33 – – 0,33 6,67 –

Phaeophyscia orbicularis 12,33 16,67 7,33 18,67 20,00 19,67 18,67 20,00 20,00 13,00 20,00 18,00

Physcia adscendens 19,67 16,67 18,67 19,00 4,33 10,00 18,00 16,33 5,33 20,00 16,00 20,00

Physconia distorta – – – – 0,67 – – – – – – –

Physconia grisea – – – – – 0,67 0,67 0,33 0,33 – – –

Pleurosticta acetabullum – – – – – 0,67 – – – – – –

Punctelia subrudecta – 0,33 0,33 1,33 0,33 1,00 0,33 – – – – –

Ramalina fastigiata – – 1,00 – – – – – – – – –

Rinodina exigua – – – – – – – – – – – –

Scoliciosporum umbrinum – – 4,67 – – – – – – 2,67 2,67 –

Xanthoria fallax – – – – – – – – – – – –

Xanthoria parietina 10,00 0,67 13,67 7,33 4,67 1,67 1,33 6,67 2,00 5,67 7,00 18,67

Indice Bls 95,66 70,66 120,33 95,66 58,00 65,35 75,67 67,33 59,65 86,33 98,01 127,01

Tab. 3.6 – Confronto tra i rilievi floristici dei due gruppi di stazioni.

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

30

La tabella 3.7 riporta la distribuzione della flora, relativa a ciascun dei due gruppi

di stazioni, nelle varie classi degli indici ecologici, calcolata come percentuale sul totale

della presenza delle specie, rispettivamente nelle 10 e 12 stazioni di rilevamento.

pH substrato Eutrofizzazione Igrofitismo Fotofitismo

Cl. 1° gruppo

2° gruppo Cl. 1°

gruppo 2°

gruppo Cl. 1° gruppo

2° gruppo Cl. 1°

gruppo 2°

gruppo

1 1,85 0,84 1 1,03 1,43 1 0,00 0,00 1 0,00 0,00

2 19,72 12,73 2 5,47 4,45 2 3,17 2,68 2 0,37 0,00

3 33,83 36,97 3 32,39 25,93 3 50,90 52,33 3 16,65 14,40

4 31,72 34,83 4 35,74 38,15 4 43,99 43,16 4 43,41 44,31

5 14,73 15,48 5 25,36 30,03 5 1,94 1,83 5 39,56 41,29

Tab. 3.7 - Distribuzione percentuale nelle varie classi degli indici ecologici della flora relativa ai due gruppi di stazioni.

Gli istogrammi di figura 3.15 consento una immediata visualizzazione del confronto.

Indice di pH

0

5

10

15

20

25

30

35

40

1 2 3 4 5

Classi di frequenza

Freq

uenz

a de

lle s

peci

e in

pe

rcen

tual

e

Indice di eutrofizzazione

0

5

10

15

20

25

30

35

40

45

1 2 3 4 5

Classi di frequenza

Freq

uenz

a de

lle s

peci

e in

pe

rcen

tual

e

Indice di igrofitismo

0

10

20

30

40

50

60

1 2 3 4 5

Classi di frequenza

Freq

uenz

a de

lle s

peci

e in

pe

rcen

tual

e

Indice di fotofitismo

0

5

10

15

20

2530

35

40

45

50

1 2 3 4 5

Classi di frequenza

Freq

uenz

a de

lle s

peci

e in

pe

rcen

tual

e

Fig. 3.15 – Confronto tra la distribuzione percentuale della flora lichenica nelle diverse classi degli indici ecologici per ciascuno dei due gruppi di stazioni (rosso: stazioni 1° gruppo; blu: stazioni 2° gruppo).

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

31

Dal confronto risulta che le stazioni del 1° gruppo presentano una flora leggermente

meno neutrofitica rispetto quello del 2°. Pertanto, anche il grado di eutrofizzazione risulta

leggermente minore.

Per quanto riguarda il confronto relativo agli indici di igrofitismo e di fotofitismo

non emergono differenze significative tra i due gruppi di stazioni.

3.3. Carta della Biodiversità Lichenica

In tab. 3.10 sono riportati tutti i valori di biodiversità rilevati su ogni singolo

forofita. Questi dati sono stati utilizzati per il calcolo dell’indice di Biodiversità Lichenica

della stazione (Bls), ottenuto mediando i valori di biodiversità rilevati sui diversi forofiti.

Esposizione Stazione UCP UCS Forofita N E S W

Indice Bls

1 10 26 13 11 60

2 17 17 16 18 68

3 23 23 18 21 85

VNT2350 0 31

media 16,7 22,0 15,7 16,7 71,0 1 14 23 21 20 78

2 31 32 22 25 110

3 25 23 22 32 102

VNT2351 0 23

media 23,3 26,0 21,7 25,7 96,7 1 27 23 23 14 87

2 28 24 23 27 102

3 31 28 22 24 105

VNT2301

0 1

media 28,7 25,0 22,7 21,7 98,0 1 11 23 16 11 61

2 11 17 17 14 59

3 10 13 16 20 59

VNT2302

0 31

media 10,7 17,7 16,3 15,0 59,7 1 20 20 13 17 70

2 22 20 11 17 70

3 9 15 20 18 62

VNT2251

0 42

media 17,0 18,3 14,7 17,3 67,3 1 33 36 30 30 129

2 30 27 33 33 123

3 31 29 36 33 129

VNT2252

3 41

media 31,3 30,7 33,0 32,0 127,0

Tab. 3.10 – Determinazione dell’Indice di Biodiversità lichenica (Bls) attribuito ad ogni UCP.

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

32

Esposizione Stazione UCP UCS Forofita N E S W

Indice Bls

1 28 28 25 38 119

2 23 26 28 29 106

3 22 34 22 23 101

VNT2199 0 11

media 24,3 29,3 25,0 30,0 108,7 1 25 25 16 13 79

2 17 16 18 13 64

3 26 18 22 18 84

VNT2200 7 01

media 22,7 19,7 18,7 14,7 75,7 1 20 24 24 22 90

2 29 14 22 30 95

3 24 13 24 16 77

VNT2145

5 23

media 24,3 17,0 23,3 22,7 87,3 1 17 14 15 14 60

2 14 11 11 12 48

3 17 14 15 20 66

VNT2146

0 03

media 16,0 13,0 13,7 15,3 58,0 1 18 27 18 19 82

2 13 19 21 20 73

3 29 28 22 25 104

VNT2089

1 01

media 20,0 24,7 20,3 21,3 86,3 1 30 37 19 23 109

2 26 21 12 18 77

3 17 13 18 12 60

VNT2090

6 43

media 24,3 23,7 16,3 17,7 82,0 1 17 27 10 13 67

2 16 24 21 16 77

3 16 11 10 15 52

VNT2033

0 32

media 16,3 20,7 13,7 14,7 65,3 1 30 35 19 22 106

2 23 31 28 28 110

3 29 32 23 25 109

VNT2034

4 23

media 27,3 32,7 23,3 25,0 108,3 1 29 31 24 28 112

2 32 35 25 29 121

3 34 30 23 24 111

VNT2091

0 31

media 31,7 32,0 24,0 27,0 114,7 Tab. 3.10 – Determinazione dell’Indice di Biodiversità lichenica (Bls) attribuito ad ogni UCP.

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

33

Esposizione Stazione UCP UCS Forofita N E S W

Indice Bls

1 27 21 13 22 83

2 31 24 21 25 101

3 30 29 23 21 103

VNT2035 0 03

media 29,3 24,7 19,0 22,7 95,7 1 17 15 11 18 61

2 20 21 23 21 85

3 20 17 13 16 66

VNT2092 5 33

media 19,0 17,7 15,7 18,3 70,7 1 38 27 32 23 120

2 27 32 25 32 116

3 34 37 22 32 125

VNT2036

0 01

media 33,0 32,0 26,3 29,0 120,3 1 34 42 39 39 154

2 21 31 27 31 110

3 17 22 12 23 74

VNT2093

8 22

media 24,0 31,7 26,0 31,0 112,7 1 23 25 16 24 88

2 29 26 5 28 88

3 24 23 21 25 93

VNT2037

0 02

media 25,3 24,7 14,0 25,7 89,7 1 37 23 20 41 121

2 34 26 21 24 105

3 27 34 29 32 122

VNT2094

1 43

media 32,7 27,7 23,3 32,3 116,0 1 23 25 17 17 82

2 23 29 27 21 100

3 26 27 28 24 105

VNT2095

1 41

media 24,0 27,0 24,0 20,7 95,7 Tab. 3.10 – Determinazione dell’Indice di Biodiversità lichenica (Bls) attribuito ad ogni UCP.

La fig. 3.16 evidenzia la distribuzione delle stazioni nel territorio con il rispettivo

valore di BLs. Nelle fig. 3.18 e 3.19 è rappresentata, invece, la carta di Biodiversità

Lichenica elaborata in base ai dati riportati in fig. 3.16. Sono stati utilizzati i dati di tutte 22

le stazioni. Per la realizzazione della carta, come previsto dalla normativa ANPA, sono

state impiegate 7 classi di Biodiversità Lichenica, corrispondenti ad altrettante fasce di

qualità dell’aria.

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

34

Fig. 3.16 – Distribuzione delle stazioni nel territorio con il rispettivo valore di BLs.

La scala di naturalità/alterazione utilizzata è quella comunemente impiegata per le

indagini effettuate nella regione biogeografia Padano – Adriatica.

• La fascia di colore nero (assente) corrisponde alle zone dove i valori di B.L.s. sono risultati inferiori a 1. Questa fascia coincide con il “deserto lichenico”, e quindi ad una situazione di alterazione molto alta della comunità lichenica, a cui si fa corrispondere il peggior livello di qualità dell’aria rilevabile con l’indice di Biodiversità Lichenica (qualità dell’aria pessima).

• La fascia di colore viola (assente) individua zone con un grado di alterazione alta delle comunità licheniche. I valori di B.L.s. sono compresi tra 1 e 15. A queste zone si attribuisce una qualità dell’aria molto scarsa.

• La fascia di colore rosso (assente) corrisponde a zone con valori di B.L.s. compresi tra 15 e 30, ossia a situazioni di alterazione media delle comunità licheniche. A queste zone si attribuisce una qualità dell’aria scarsa.

71.096.7

98.059.7

67.3127.0

108.7 75.7

87.3

58.0

86.3

82.0

65.3108.3

114.7

95.7

70.7

120.3

112.7

89.7

116.095.7

1739

449

1742

449

1745

449

1748

449

1751

449

1754

449

1757

449

1760

449

1763

449

1739

449

1742

449

1745

449

1748

449

1751

449

1754

449

1757

449

1760

449

1763

449

5035340

5038340

5041340

5044340

5047340

5050340

5053340

5056340

5035343

5038343

5041343

5044343

5047343

5050343

5053343

5056343

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

35

• La fascia di colore giallo (assente) evidenzia zone con valori di B.L.s. compresi tra 30 e 45. Le comunità licheniche presentano un grado di alterazione / naturalità bassa, a cui si fa corrispondere una qualità dell’aria bassa.

• La fascia di colore verde (0,0008% del territorio) evidenzia le zone con valori di B.L.s. compresi tra 45 e 60, dove le comunità licheniche presentano una naturalità media. Ad esse viene fatta corrispondere una qualità dell’aria discreta.

• La fascia di colore azzurro (9,21% del territorio) segnala le zone con valori di B.L.s. compresi tra 60 e 75, nelle quali le comunità licheniche presentano una naturalità alta. In queste zone anche la qualità dell’aria è ritenuta buona.

• La fascia di colore blù (90,79% del territorio) evidenzia zone con valori di B.L.s. superiori a 75 ed una naturalità molto alta delle comunità licheniche. Ad esse viene attribuita una qualità dell’aria molto buona.

I valori di B.L.s., riscontrati nell’area di studio, variano da un minimo di 58,0

(naturalità media) nel quadrante VNT2146 ad un massimo di 127,0 (naturalità molto alta)

nel quadrante VNT2252. In una sola altra stazione sono stati rilevati valori di biodiversità

inferiori a 60 (VNT2302) mentre valori superiori a 100 sono stati misurati nei quadranti

VNT2036, VNt2093,VNT2199VNT2091VNT2034 e VNT2094, oltre alla già citato

VNT2252. In tutte le altre stazioni i valori sono compresi tra 60 e 100.

Anche se nell’area monitorata sono stati raggiunti valori di Biodiversità Lichenica,

compresi solo nelle bande superiori della scala, il campo di variazione dell’Indice risulta

molto elevato (69,0).

Indice di biodiversità

0,0

15,0

30,0

45,0

60,0

75,0

90,0

105,0

120,0

135,0

VNT225

2

VNT203

6

VNT209

4

VNT209

1

VNT209

3

VNT219

9

VNT203

4

VNT230

1

VNT235

1

VNT203

5

VNT209

5

VNT203

7

VNT214

5

VNT208

9

VMT2

090

VNT220

0

VNT235

0

VNT209

2

VNT225

1

VNT203

3

VNT230

2

VNT214

6

Stazioni

BLs

Fig. 3.17 – Variazione dell’indice di Biodiversità Lichenica tra le diverse stazioni.

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

36

CARTA DELLA BIODIVERSITA’ LICHENICA

Fig. 3.18 – Carta della Biodiversità Lichenica dell’area circostante il Passante autostradale di

Mestre. La carta è stata ottenuta elaborando i dati riportati in figura 3.16 secondo la scala di

riferimento ANPA.

1739

449

1742

449

1745

449

1748

449

1751

449

1754

449

1757

449

1760

449

1763

449

1739

449

1742

449

1745

449

1748

449

1751

449

1754

449

1757

449

1760

449

1763

449

5035343

5038343

5041343

5044343

5047343

5050343

5053343

5056343

5035343

5038343

5041343

5044343

5047343

5050343

5053343

5056343

0 1 15 30 45 60 75 130

BLs

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

37

Fig.

3.1

9 –

Car

ta d

ella

Bio

dive

rsità

Lic

heni

ca c

on s

ovra

ppos

ti gl

i ogg

etti

geog

rafic

i.

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

38

Tab. 3.11 – Parametri principali utilizzati per l’elaborazione della carta della Biodiversità Lichenica.

—————————— Gridding Report ——————————

Exclusion Filtering Exclusion Filter String: Not In Use

Duplicate Filtering Duplicate Filtering: Not In Use

Breakline Filtering Breakline Filtering: Not In Use

Gridding Rules Gridding Method: Inverse Distance to a Power Weighting Power: 2 Smoothing Factor: 0 Anisotropy Ratio: 0.7 Anisotropy Angle: -45° Search Parameters No Search (use all data): true

Output Grid Grid Size: 49 rows x 43 columns Total Nodes: 2107 Filled Nodes: 2107 Blanked Nodes: 0 Grid Geometry X Minimum: 1739449 X Maximum: 1763449 X Spacing: 500.000 Y Minimum: 5035343 Y Maximum: 5056343 Y Spacing: 500.000

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

39

Classi di Biodiversità Lichenica

0÷1 1÷15 15÷30 30÷45 45÷60 60÷75 >75

VNT2302 VNT2350 VNT2351

VNT2146 VNT2251 VNT2301

VNT2033 VNT2252

VNT2092 VNT2199

VNT2200

VNT2145

VNT2089

VMT2090

VNT2034

VNT2091

VNT2035

VNT2036

VNT2093

VNT2037

Sta

zion

i

VNT2094

VNT2095

N. 0 0 0 0 2 4 16

Sup. % 0 0 0 0 0,0008 9,21 90,79

Tab. 3.12 – Ripartizione delle stazioni di bioindicazione nelle diverse classi di Biodiversità Lichenica. Nell’ultima riga è riportata la superficie spettante alle diverse classi calcolata come percentuale dell’intera area monitorata.

La cartografia mette in evidenza che in grande parte dell’area monitorata tendono

ad essere prevalenti condizioni di elevata biodiversità lichenica, con indice superiore a 75

(colore blù). Questa condizione si ripete in ben 16 quadranti. Solo in 6 stazioni si rilevano

dei cali di biodiversità che fanno slittare l’indice nelle due classi immediatamente inferiori,

da conferire alla cartografia, nel settore occidentale, l’aspetto a “macchie di leopardo”.

Per visualizzare in modo più chiaro le variazioni di biodiversità all’interno dell’area

dei studio si è ritenuto opportuno elaborare una carta basata sull’impiego di una scala

maggiormente articolata, ottenuta dividendo il campo di variazione dell’indice in sette

diverse classi di ampiezza pari a 10.

La carta così ottenuta mette in evidenza che il settore occidentale dell’area è

caratterizzato da indici di biodiversità il generale più bassi rispetto la parte nord-orientale.

In questa si verifica che in ben 8 quadranti l’indice risulta superiore ad 88, mentre in uno

solamente scende al di sotto di questo limite. Nel settore occidentale, invece, in 9 stazioni

su 13 si raggiungono valori al di sotto della soglia di 88.

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

40

CARTA DELLA BIODIVERSITA’ LICHENICA

Fig. 3.20 – Carta della Biodiversità Lichenica dell’area circostante il Passante autostradale di

Mestre. La carta è stata ottenuta elaborando i dati riportati in figura 3.16 mediante l’impiego di una

scala empirica ottenuta dividendo il campo di variazione della Biodiversità Lichenica in sette classi

di ampiezza pari a 10.

1739

449

1742

449

1745

449

1748

449

1751

449

1754

449

1757

449

1760

449

1763

449

1739

449

1742

449

1745

449

1748

449

1751

449

1754

449

1757

449

1760

449

1763

449

5035343

5038343

5041343

5044343

5047343

5050343

5053343

5056343

5035343

5038343

5041343

5044343

5047343

5050343

5053343

5056343

58 68 78 88 98 108 118 128

Frequenza

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

41

3.4. Qualità del dato

Il valore di Biodiversità di ogni singola stazione è stato ottenuto mediando i valori

rilevati sui singoli forofiti. La discordanza dei valori ricavati nella stessa UCS (espressa

come deviazione standard o come coefficiente di variazione) è una misura della variabilità

della Biodiversità Lichenica della stazione. Nella tabella 3.13 sono riportati i valori di

Biodiversità rilevati su ogni forofita, la deviazione standard (d.s.) ed il coefficiente di

variazione (c.v.) ottenuti per ciascuna stazione di rilevamento.

IBL Forofiti Stazione

1 2 3

Media (BLs) dev. st. coeff. var.

%

VNT2350 60 68 85 71,0 12,77 17,98

VNT2351 78 110 102 96,7 16,65 17,22

VNT2301 87 102 105 98,0 9,64 9,84

VNT2302 61 59 59 59,7 1,15 1,93

VNT2251 70 70 62 67,3 4,62 6,86

VNT2252 129 123 129 127,0 3,46 2,73

VNT2199 119 106 101 108,7 9,29 8,55

VNT2200 79 64 84 75,7 10,41 13,75

VNT2145 90 95 77 87,3 9,29 10,64

VNT2146 60 48 66 58,0 9,17 15,80

VNT2089 82 73 104 86,3 15,95 18,48

VNT2090 109 77 60 82,0 24,88 30,34

VNT2033 67 77 52 65,3 12,58 19,27

VNT2034 106 110 109 108,3 2,08 1,92

VNt2091 112 121 111 114,7 5,51 4,80

VNT2035 83 101 103 95,7 11,02 11,51

VNT2092 61 85 66 70,7 12,66 17,91

VNT2036 120 116 125 120,3 4,51 3,75

VNT2093 154 110 74 112,7 40,07 35,55

VNT2037 88 88 93 89,7 2,89 3,22

VNT2094 121 105 122 116,0 9,54 8,22

VNT2095 82 100 105 95,7 12,10 12,64

Tab. 3.13 – Valori di deviazione standard e di coefficiente di variazione percentuale calcolati per ciascuna stazione di rilevamento.

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

42

1739449 1742449 1745449 1748449 1751449 1754449 1757449 1760449 1763449

1739449 1742449 1745449 1748449 1751449 1754449 1757449 1760449 1763449

5035343

5038343

5041343

5044343

5047343

5050343

5053343

5056343

5035343

5038343

5041343

5044343

5047343

5050343

5053343

5056343

0

5

10

15

20

25

30

50Dev. st.

DEVIAZIONE STANDARD

1739449 1742449 1745449 1748449 1751449 1754449 1757449 1760449 1763449

1739449 1742449 1745449 1748449 1751449 1754449 1757449 1760449 1763449

5035343

5038343

5041343

5044343

5047343

5050343

5053343

5056343

5035343

5038343

5041343

5044343

5047343

5050343

5053343

5056343

0

10

20

30

40

50

60

70

Coeff. var.%

COEFFICIENTE DI VAR.%

Fig. 3.21 – Carte di affidabilità della carta della Biodiversità Lichenica.

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

43

Piccoli valori di deviazione o di coefficiente di variazione fra i rilievi di una

stazione indicano omogeneità dei dati e quindi un certo grado di certezza nell’attribuire

alla stazione il valore medio di biodiversità di tutti i rilievi effettuati; al contrario,

variabilità elevate esprimono un certo margine di incertezza del quale bisogna tenere conto

nel commentare il valore di Biodiversità Lichenica assegnato ad una stazione.

Il coefficiente di variazione percentuale (c.v. = d.s./BLs *100), da un punto di vista

puramente statistico risulta più appropriato per esprimere il grado di variabilità dei dati,

anche se nelle stazioni che hanno un basso valore di Biodiversità Lichenica presenta

l’inconveniente di sovrastimare quelle che da un punto di vista puramente pratico sono di

per sé modeste variazioni della reale biodiversità.

Dal confronto fra la carta della Biodiversità Lichenica di fig. 3.18 e quelle di qualità del

dato di fig. 3.21, basate sulla deviazione standard e sul coefficiente di variazione percentuale, è

possibile valutare la precisione con cui sono state tracciate le fasce di biodiversità.

Solo poche stazioni presentano una variabilità interna consistente (dev. st. >15 e coeff. di

var. % >30), dovuta ad una scarsa omogeneità dei dati ottenuti nei singoli rilievi. Queste stazioni

sono comprese nelle fasce arancio, rosso, viola e nero a peggiore livello di qualità del dato.

Dal confronto delle carte si rileva una netta differenza tra le due per cui sembra che

esprimano risposte contrastanti. Questo è dovuto al fatto che gli indici di biodiversità rilevati sui

singoli forofiti tendono a valori alti, per cui la deviazione standard evidenzia in modo più marcato

la dispersione dei dati rilevati attorno al valore medio. Viceversa, il coefficiente di variazione

percentuale tiene conto dell’ordine di grandezza delle misure per cui nel caso in oggetto esprime in

modo più obiettivo la dispersione dei dati.

Nella tabella 3.14 sono riportate le stazioni nelle quali risulta un coefficiente di variazione

percentuale elevato.

Stazione Valori di IBL Max - min BLs Dev. st. Coeff. var. %

VNT2090 109 77 60 49 82,0 24,88 30,34

VNT2093 154 110 74 80 112,7 40,07 35,55

Tab. 3.14 – Stazioni nelle quali il coefficiente di variazione percentuale risulta superiore a 30.

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

44

4. Confronto con i dati storici

Già nella prima metà degli anni 90’ erano stati effettuati nelle provincie di Venezia e di

Treviso degli studi di biomonitoraggio mediante l’uso di licheni epifiti come bioindicatori di gas

fitotossici (1990; 1995) e bioaccumulatori di metalli in traccia (1995). Si era trattato di ricerche

estese a tutta la Regione del Veneto dalle quali era stato possibile elaborare delle carte di qualità

dell’aria anche per ciascuna provincia veneta. Negli anni 2000 e 2002, invece, erano state

effettuate due campagne di ricerca nella zona circostante le centrali termoelettriche di Fusina e

Marghera, che interessavano una vasta area dell’entroterra veneziano. Nel periodo 2004-2006,

infine, era stato effettuato un biomonitoraggio della Provincia di Treviso articolato in due fasi

distinte, che hanno riguardato dapprima la sinistra Piave e successivamente la destra Piave.

Disponendo di questi dati storici si è pensato di effettuare un confronto tra la

situazione emersa dalle ricerche sopraccitate ed i risultati attuali al fine di esprimere una

valutazione sul dinamismo della biodiversità lichenica.

A questo scopo, utilizzando i dati pregressi, sono state realizzate delle carte della

biodiversità riguardanti l’area di studio, che rispecchiano la situazione emersa negli anni

’90 e ’95. Con i dati relativi alle ricerche condotte negli anni 2000, 2002e 2006, invece,

non è stato possibile fare altrettanto, in quanto solo una piccola parte dell’area sottoposta a

biomonitoraggio era coincidente a quella attuale. Si è provveduto, pertanto, a redigere delle

carte parziali utilizzate per il confronto di una piccola porzione di territorio.

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

45

Fig. 4.1 – Confronto tra la carta delle biodiversità lichenica attuale con quella elaborata utilizzando i dati raccolti nel corso della campagna di biomonitoraggio della Regione del Veneto del 1990.

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

46

Fig. 4.2 – Confronto tra la carta delle biodiversità lichenica attuale con quella elaborata utilizzando i dati raccolti nel corso della campagna di biomonitoraggio della Regione del Veneto del 1995.

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

47

Fig. 4.3 – Confronto tra la carta della Biodiversità Lichenica attuale con quella relativa all’anno 2000 limitato alla parte sud-occidentale dell’area. I dati del 2000 sono stati raccolti nel corso dell’indagine di biomonitoraggio commissionata dalle Centrali Enel ed Edison di Marghera e Porto Levante.

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

48

Fig. 4.4 – Confronto tra la carta della Biodiversità Lichenica attuale con quella relativa all’anno 2000 limitato alla parte sud-occidentale dell’area. I dati del 2002 sono stati raccolti nel corso dell’indagine di biomonitoraggio commissionata dalle Centrali Enel ed Edison di Marghera e Porto Levante.

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

49

Fig. 4.5– Confronto tra la carta della Biodiversità Lichenica attuale con quella relativa all’anno 2006 limitata alla parte nord dell’area. I dati del 2006 sono stati raccolti nel corso dell’indagine di biomonitoraggio della destra Piave condotta dai tecnici del Dipartimento ARPAV di Treviso.

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

50

Per produrre le “carte storiche” si è dovuto tenere conto che fino all’anno 2002 si

utilizzava una diversa procedura di rilevazione, un reticolo di differente ampiezza rispetto

l’attuale, ed una diversa scala di valutazione. Per questo motivo le carte che illustrano la

situazione pregressa non riportano nella legenda i valori della biodiversità lichenica bensì

gli aggettivi, utilizzati tutt’ora, che esprimono verbalmente lo stato di alterazione delle

comunità licheniche.

Da tutti i confronti si ha la percezione immediata di una evoluzione positiva della

Biodiversità Lichenica. Nella figura 4.1 e 4.2 vengono messe a confronto delle carte che

rappresentano situazioni distanti nel tempo rispettivamente 19 e 14 anni rispetto l’attualità.

In questo arco temporale si è passati da una situazione prevalente di comunità licheniche

mediamente alterate ad altre di naturalità molto alta (aggettivo che deve essere interpretato

in termini quantitativi e non qualitativi).

Situazione analoga è anche quella che si osserva nelle figure 4.3 e 4.4. In questo

caso il tempo trascorso tra le diverse situazioni che vengono confrontate è rispettivamente

di 9 e 7 anni. Nel frattempo, nel decennio 1990-2000, la situazione riguardante il settore

sud-occidentale dell’area di studio era già migliorata rispetto quella di partenza con il

passaggio da condizioni di alta e media alterazione ad altre di naturalità da bassa a media.

Adesso, nella medesima area la situazione è ulteriormente evoluta verso condizioni di

naturalità da alta a molto alta.

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

51

5. Conclusioni Dai risultati dello studio possono essere tratte le seguenti conclusioni:

• la flora lichenica epifita individuata nell’area di studio è moderatamente ricca di

specie. In generale si tratta di specie molto comuni, la maggior parte delle quali

poco vulnerabili all’inquinamento atmosferico. Le specie sensibili compaiono

solo sporadicamente e sempre con un esiguo numero di talli;

• i valori di Biodiversità Lichenica sono in prevalenza elevati. Anche il range di

variabilità è molto ampio: i valori minimi di biodiversità sono poco al di sotto di 60

(naturalità media) mentre sono stati raggiunti valori massimi ben superiori a 120;

• dalla distribuzione sul territorio dei valori di Biodiversità non risultano zone con

evidenti effetti di inquinamento atmosferico da gas fitotossici. Tuttavia, la

cartografia mette in evidenza che nella parte occidentale dell’area di studio la

biodiversità risulta mediamente minore rispetto il settore nord-orientale;

• dal confronto con le carte di biodiversità lichenica realizzate nel corso del

biomonitoraggio regionale effettuato negli anni 1990 e 1995 risulta che la

situazione odierna è migliore rispetto il passato. Nel corso di quasi venti anni (la

prima indagine è stata effettuata nel 1990) si è verificato un progressivo aumento

della varietà lichenica, con la comparsa progressiva di nuove specie, e della loro

copertura. Da questo si ha modo di dedurre che nell’area si è verificata una

diminuzione delle emissioni di gas ad effetto fitotossico; risultati simili sono emersi

anche dal confronto con i dati raccolti durante le due campagne di biomonitoraggio

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

52

condotte nell’area circostante le Centrali termoelettriche di Marghera e Fusina (anni

2000 e 2002).

• la flora lichenica è ricca di specie nitrofile, sia nelle zone urbane che rurali. I dati

riguardanti l’eutrofizzazione segnalano che in tutta la Provincia si ha una elevata

dispersione di sostanze azotate;

• le carte che rappresentano la distribuzione nel territorio delle specie più frequenti

risultano scarsamente significative. Solo la carta relativa alla specie Hyperphyscia

adglutinata ripete un andamento simile alle fasce rappresentate nella carta di

biodiversità lichenica di figura 3.20.

In sintesi la situazione della qualità dell’aria in tutta l’area monitorata può essere

ritenuta soddisfacente. Dai dati di biodiversità lichenica emerge una chiara diminuzione

delle emissioni di anidride solforosa (SO2, il più comune ed il più efficace tra i gas ad

effetto fitotossico). Questo fatto trova spiegazione nel miglioramento della qualità dei

combustibili (basso tenore di zolfo), nella sempre maggiore metanizzazione degli impianti,

e nella maggiore efficienza negli stessi dei processi di combustione.

D’altro lato, però, dai dati riguardanti l’eutrofizzazione si rileva una diffusa

contaminazione da sostanze azotate (NOx e nitrati in genere) che esprimono un effetto

fitotossico solo su determinate specie di licheni (specie sensibili) rispetto ad altre.

L’emissione di queste sostanze è in genere dovuta ad uno spettro di attività molto ampio:

nelle zone rurali sono maggiormente responsabili le attività agricole (utilizzo di

fertilizzanti azotati nelle campagne) mentre nelle zone urbane sono le emissioni dovute al

traffico veicolare ed agli impianti di riscaldamento.

La presente ricerca non aveva la pretesa di redigere un quadro esaustivo

dell’inquinamento atmosferico che grava sul territorio considerato, tuttavia, ha permesso di

verificare, in tempi brevi e con costi di realizzazione molto contenuti, come sta

evolvendosi la qualità dell’aria.

Le metodiche di biomonitoraggio non possono sostituirsi alle indagini basate

sull’impiego di apparecchiature elettroniche (centraline di rilevazione), in grado di fornire

dati assoluti sulla presenza di sostanze inquinanti nell’aria, ma servono come base

propedeutica per pianificare al meglio le ricerche di dettaglio basate su metodologie che

hanno costi di applicazione molto più onerosi.

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

53

BIBLIOGRAFIA ANPA (2001). I.B.L. Indice di Biodiversità Lichenica. Manuale ANPA. Manuali e Lineee Guida, 2/2001.

BARKMAN J.J. (1958). Phytosociology and Ecology of Cryptogamic Epiphytes. Van Gorcum, Assen, 2 vv.

DEL GUASTA M. (2000) - Angular distribution of epiphytic lichens on Tilia trees as a result of car traffic. Allionia 37: 233-240.

FRATI L., CAPRESECCA E., LOPPI S. (2006) - Risposta dei licheni epifiti alle sostanze azotate emesse dal traffico veicolare. Notiziario della Società Lichenologica Italiana, 19:41.

GIORDANI P., BRUNIALTI G., ALLETEO D. (2002). Effects of atmosperic pollution on lichen biodiversity (LB) in a Mediterranean region (Liguria, northwest Italy) .Environmental Pollution, 118 (2002), 53-64.

GIORDANI P., RIZZI G., INCERTI G., MODENESI P. (2006) - Risposta della diversità lichenica epifita agli inquinanti atmosferici in diverse regioni bioclimatiche. Notiziario della Società Lichenologica Italiana, 19: 87.

LANDOLT E. (1977) - Ökologische Zeigerwerte zur Schweizer Flora. Veröff. Geobot. Inst. Rübel, Zürich, 64: 1-208.

LAZZARIN G., GIRARDI G., MENEGON S. RARIS M. (2004) – Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella Provincia di Treviso (Sinistra Piave) mediante l’impiego di licheni epifiti. http://ecologia.provincia.treviso.it

LOPPI S. (2000) - Andamento temporale della qualità dell'aria valutato attraverso la biodiversità lichenica. Abstract 5° Conferenza Regionale sull'Ambiente (Firenze, 21-22 January 2000).

LOPPI S., GIORDANI P., BRUNIALTI G., ISOCRONO D. (2001) - La valutazione della qualità del dato di biodiversità lichenica. Riassunti del Convegno annuale della Società Lichenologica Italiana (Magenta, 10-12 Novembre 2000). Notiziario della Società Lichenologica Italiana, 14: 61-62.

NIMIS P.L. (1990). Air Quality Indicators and Indices: the Use of Plants as Bioindicators for Monitoring Air Pollution. Ispra, J.R.C.: 93-126.

NIMIS P.L. (1999). Linee guida per la bioindicazione degli effetti dell’inquinamento tramite la biodiversità dei licheni epifiti. Atti del Workshop: Biomonitoraggio della qualità dell’aria sul territorio nazionale, Serie Atti 2: 267-278.

NIMIS P.L. (1999). Il biomonitoraggio della “qualità dell’ara” in Italia: problemi e prospettive. Atti del Workshop: “Biomonitoraggio della qualità dell’aria sul territorio nazionale”. Roma, 26-27 novembre 1998. ANPA – Serie Atti.

NIMIS P.L. & DALLAI D. (1985)- Lichens of hypogaeic cavities in the Apennines of Reggio Emilia (N

Italy). Atti Int. Symp. on Karst Phenomena in Evaporites, pp. 373-382. Bologna.

ORLOCI L. (1978). Muiltivariate analysis in Vegetation Science. 2nd ed. Junk; The Hague, 451 pp.

TIEPPO P., ISOCRONO D., NASCIMBENE J., MATTIOLO G., LORENZET K. (2006) - Biomonitoraggio mediante licheni epifiti nel Veneto. Notiziario della Società Lichenologica Italiana, 19:48

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

54

WILDI O., ORLOCI L: (1984). Management and multivariate analysis of vegetation data. Swiss Federal Institute of Foresty Research, Report 215. Birmensdorf.

WIRTH V. (1980). Flechtenflora. UTB - Ulmer, 552 pp.

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

55

Allegati

Rilievi di campagna

Di seguito vengono presentate le schede che raccolgono i dati di biodiversità lichenica

rilevati nelle stazioni di bioindicazione. Per una corretta lettura delle stesse le schede sono

precedute da una legenda.

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

56

Biomonitoraggio della qualità dell’aria nella zona circostante il Passante autostradale di Mestre, nelle provincie di Venezia e Treviso, mediante l’impiego di licheni epifiti come bioindicatori di gas fitotossici – Anno 2009.

57