INDICE GENERALE GENERALITÀ PAG. 02 - Comune di Bollate · Manutenzione straordinaria edifici...

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Manutenzione straordinaria edifici comunali anno 2009/2010 – opere di rimozione, smaltimento amianto, rifacimento copertura ed opere complementari presso l'edificio di Piazza Carlo Marx ed altri edifici Comunali. INDICE GENERALE GENERALITÀ PAG. 02 1. Premessa generale 2. Informazioni di carattere generale CAPITOLO 1 PAG. 06 1. Descrizione generale delle opere e delle tipologie dei lavori 2. Descrizione sintetica dell' opera 3. Identificazione del cantiere CAPITOLO 2 PAG. 08 1. Organizzazione del cantiere 2. Macchinari ed attrezzature 3. Segnaletica 4. Dispositivi individuali di protezione 5. Sorveglianza sanitaria 6. Emergenze 7. Varie. CAPITOLO 3 PAG. 20 1. Direzione e sorveglianza lavori 2. Subappalto/Lavoratori autonomi 3. Piano operativo di sicurezza 4. Cooperazione e coordinamento 5. Informazione e formazione lavoratori 6. Documenti di cantiere 7. Normativa di riferimento CAPITOLO 4 PAG. 25 1. Programmazione lavori 2. Situazioni di criticità 3. Valutazione dei rischi CAPITOLO 5 PAG. 26 1. Analisi delle lavorazioni 2. Valutazione dei rischi 3. Valutazione dei rischi a carattere generale 4. Analisi delle lavorazioni preliminari 5. Analisi delle fasi relative alla costruzione dei loculi 6. Analisi delle fasi relative allo scantieramento 1

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Manutenzione straordinaria edifici comunali anno 2009/2010 – opere di rimozione, smaltimento amianto, rifacimento copertura ed opere complementari presso l'edificio di Piazza Carlo Marx ed altri edifici Comunali.

INDICE GENERALE

GENERALITÀ PAG. 02

1. Premessa generale

2. Informazioni di carattere generale

CAPITOLO 1 PAG. 06

1. Descrizione generale delle opere e delle tipologie dei lavori

2. Descrizione sintetica dell' opera

3. Identificazione del cantiere

CAPITOLO 2 PAG. 08

1. Organizzazione del cantiere

2. Macchinari ed attrezzature

3. Segnaletica

4. Dispositivi individuali di protezione

5. Sorveglianza sanitaria

6. Emergenze

7. Varie.

CAPITOLO 3 PAG. 20

1. Direzione e sorveglianza lavori

2. Subappalto/Lavoratori autonomi

3. Piano operativo di sicurezza

4. Cooperazione e coordinamento

5. Informazione e formazione lavoratori

6. Documenti di cantiere

7. Normativa di riferimento

CAPITOLO 4 PAG. 25

1. Programmazione lavori

2. Situazioni di criticità

3. Valutazione dei rischi

CAPITOLO 5 PAG. 26

1. Analisi delle lavorazioni

2. Valutazione dei rischi

3. Valutazione dei rischi a carattere generale

4. Analisi delle lavorazioni preliminari

5. Analisi delle fasi relative alla costruzione dei loculi

6. Analisi delle fasi relative allo scantieramento

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Manutenzione straordinaria edifici comunali anno 2009/2010 – opere di rimozione, smaltimento amianto, rifacimento copertura ed opere complementari presso l'edificio di Piazza Carlo Marx ed altri edifici Comunali.

CAPITOLO 61. Rimozione dell’amianto - quadro normativo PAG. 402. Procedure

STIMA DEI COSTI PER LA SICUREZZA PAG. 46

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Manutenzione straordinaria edifici comunali anno 2009/2010 – opere di rimozione, smaltimento amianto, rifacimento copertura ed opere complementari presso l'edificio di Piazza Carlo Marx ed altri edifici Comunali

GENERALITA'

1. PREMESSA GENERALE

Il piano di Sicurezza e di Coordinamento (di seguito chiamato PSC) è elaborato dal Coordinatore in materia di

sicurezza e di salute durante la progettazione dell'opera (di seguito chiamato Coordinatore per la progettazione) sulla

base dei contenuti del D.Lgs 81/2008 e del Regolamento sui contenuti minimi dei Piani di Sicurezza nei cantieri

temporanei o mobili in attuazione dell'art. 131, del D.Lgs 163/2006.

Esso è uno strumento importante, insostituibile e mirato per la protezione ed incolumità fisica dei lavoratori impegnati

nell' esecuzione dell' opera oggetto del piano e delle persone terze che interessate nel corso dei lavori.

Con il PSC si analizzano le lavorazioni relativamente alla prevenzione degli infortuni ed all'igiene sul lavoro, si

individuano e si valutano i rischi prevedibili e derivanti dall'ambiente in cui si eseguono i lavori, dalle modalità

operative, dall'utilizzo delle macchine e delle attrezzature in generale dall'impiego di sostanze nocive.

Si indicano i sistemi di sicurezza adottabili, compresi i sistemi organizzativi e le azioni di coordinamento da applicare

in presenza di interferenze e/o sovrapposizioni di lavorazioni eseguite da una e/o più imprese.

Il presente PSC è pertanto destinato a fornire alle imprese appaltatrici ed ai lavoratori autonomi impegnati

nell'esecuzione dei lavori, tramite contratto di appalto, di prestazione d'opera, o altro contratto finalizzato alla fornitura

di beni e se le conoscenze ed i dati necessari al fine di poter:

essere informati sui rischi specifici e connessi all'ambiente in cui opera;

programmare ed attuare tutte le misure di prevenzione e protezione, sia generali sia specifiche, di

propria competenza e responsabilità sulla base della conoscenza del sito in cui opera;

cooperare con il Committente e con le altre Imprese e Lavoratori Autonomi. eventualmente impegnati

nello stesso cantiere per attuare le misure di protezione e prevenzione dai rischi sul lavoro incidenti

sull'attività lavorativa oggetto del contratto di appalto;

contribuire al coordinamento degli interventi di protezione e prevenzione in caso di interferenze fra i

propri lavori, quelli delle altre Imprese e di Lavoratori Autonomi eventualmente presenti nella stessa

area di lavoro;

provvedere alla necessaria e conseguente opera di informazione e formazione dei propri dipendenti

sui rischi e sulle misure generali e specifiche di tutela.

Nel rispetto della necessaria condizione di autonomia operativa e di responsabilità proprie dei contraenti, presupposto

essenziale per la validità di ogni contratto di appalto o d'opera, con il PSC non si intende esaurire gli obblighi e le

responsabilità in materia di sicurezza ed igiene sul lavoro dei lavoratori dipendenti delle Imprese e/o Lavoratori

Autonomi chiamati ad operare per l'esecuzione dei lavori.

Le Imprese appaltatrici ed i Lavoratori Autonomi sono pertanto sempre tenuti al più rigoroso rispetto delle norme

vigenti per la prevenzione degli infortuni delle malattie professionali e per il miglioramento delle condizioni della

sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro, cosi come essi devono intendersi impegnati per l'adozione delle

tecnologie più aggiornate e dei criteri di buona tecnica per l'esecuzione dei lavori ad essi affidati.

Se nel corso dell'esecuzione dei lavori a giudizio dell'Impresa o del Coordinatore per l'esecuzione dovesse

insorgere una contraddizione tra le disposizioni e/o indicazione contenute nel presente PSC e le norme di

legge, quest'ultime prevalgono in ogni caso.

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Identico principio è applicabile nel caso in cui tecnologie più sicure e criteri di buona tecnica più aggiornati

risultino a giudizio dei contraenti applicabili in sostituzione o integrazione di quelli previsti nel presente PSC.

In entrambe i casi l'Impresa o il Lavoratore Autonomo è tenuto a informare con tempestività e in via formale il

Committente ed il Coordinatore per l'esecuzione che provvederà, se del caso, all'aggiornamento del PSC così

come previsto peraltro dalla stessa norma.

Inoltre ogni volta che nel corso del lavoro emergono esigenze e situazioni diverse da quelle previste inizialmente ed

ogni qualvolta ritenuto opportuno, si dovranno approntare tutte le modifiche, le integrazioni, gli aggiornamenti atti a

garantire comunque la salvaguardia della integrità fisica dei lavoratori.

In aggiunta a quanto previsto nel presente PSC le Imprese ed i Lavoratori Autonomi si impegnano durante tutta la

durata dei lavori al più rigoroso rispetto:

delle norme generali che regolamentano i contratti d' appalto

delle vigenti norme per la prevenzione degli infortuni dell'igiene sul lavoro e per il miglioramento

della sicurezza e della salute dei lavoratori sui luoghi di lavoro;

delle tecnologie più aggiornate e dei criteri di buona tecnica in quanto applicabili;

delle disposizioni che possono essere impartite dal Coordinatore di esecuzione nel corso dei lavori

dei regolamenti e procedure vigenti presso il Committente.

2. INFORMAZIONI DI CARATTERE GENERALE

2.1 Entità presunta del cantiere espressa in uomini/giorno

La verifica dell' entità del cantiere allo scopo della nomina dei Coordinatori per la sicurezza nella fase di progettazione

e d'esecuzione dell'opera è prevista dal D. Lgs 81/2008 che ha ridotto la casistica ad un solo valore pari a 200.

La determinazione dell' entità UG è eseguita sull' opera complessiva.

Qui di seguito è applicato il metodo con parametri economici con il quale si ottengono valori di buona

approssimazione. Parametri u.m valori

1. importo presunto dell'opera € 57.937,01.=

2. incidenza della mano d'opera % 60

3. costo orario medio giornaliero della mano d'opera € 21,00

4. costo medio giornaliero della mano d'opera € 21,00 x 8 = 168,00

8. unità uomini giorno effettiva ug 57.937*0,60/168,00= 206 ug

Dato il valore dell'entità UG superiore a 200, tenuto conto che nel cantiere opereranno più imprese, si è verificato

l'obbligo del Committente per la nomina dei Coordinatori per la sicurezza.

2.2 Notifica preliminare

La notifica preliminare è da inviare a cura del Committente o del Responsabile dei Lavori all' A.S.L. di Garbagnate ed

alla Direzione Provinciale del Lavoro di Milano prima dell'inizio dei lavori. Il contenuto della Notifica Preliminare è

indicato nell'art. 250 del D. Lgs 81/2008. Una copia deve essere consegnata all' impresa aggiudicatrice dei lavori che

provvede ad esporla in cantiere.

2.3 Individuazione dei soggetti responsabili

Nelle tabelle seguenti sono indicati i soggetti che ai sensi del D. Lgs 81/2008, nonché delle altre leggi vigenti in

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materia di sicurezza sul lavoro, sono responsabili a vari livelli dell' esecuzione dei lavori ed attuazione delle misure di

sicurezza per la progettazione e l'esecuzione dell' opera e dell'allestimento delle aree e del cantiere.

Committenza/progettazione Qualifica Nominativo Ente/Impresa d'appartenenza

Committente Comune di Bollate

Responsabile dei Lavori Arch. Mariella Sporzon Responsabile U.P.C Edilizia Pubblica

Responsabile del Procedimento Arch. Mariella Sporzon Responsabile U.P.C Edilizia Pubblica

Direttore dei lavori Geom. Franco Rossetti Tecnico Comunale

Progettista opere civili Geom. Franco Rossetti Tecnico Comunale

Progettista architettonico Geom. Franco Rossetti Tecnico Comunale

Coordinatore di progetto Arch. Mariella Sporzon Responsabile U.P.C Edilizia Pubblica

Impresa aggiudicataria/esecutrice Qualifica Nominativo Ente/Impresa

d'appartenenza

Legale Rappresentante Datore di lavoro

Direttore Tecnico

Capo cantiere

Assistenti

Responsabile servizio prevenzione protezione

Medico Competente

Rappresentante lavoratori per la sicurezza

Impresa Subappaltatrice Qualifica Nominativo Ente/Impresa

d'appartenenza

Legale Rappresentante Datore di lavoro

Direttore Tecnico

Capo cantiere

Assistenti

Responsabile servizio prevenzione protezione

Medico Competente

Rappresentante lavoratori per la sicurezza

2.4 Organigramma di cantiere

Sono dati che l' Imprese devono definire e dettagliare successivamente nei POS

Impresa appaltatrice:................................................................Funzione Nominativo Numero

1 Direttore tecnico di cantiere

2 Capo cantiere

3 Capo squadra

4 Operatori macchine/gruisti

5

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5 Muratori

6 Qualificati

7 Specialisti

Impresa subappaltatrice....................................................

Lavori di :.............................................................................

Funzione Nominativo Numero

1 Direttore tecnico di cantiere

2 Capo cantiere

3 Capo squadra

4 Operatori macchine/gruisti

5 Muratori

6 Qualificati

7 Specialisti

Lavoratori Autonomi .................................................................................Lavori di ........................................................................................... Nominativo

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2

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4

5

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CAPITOLO 1

1. DESCRIZIONE GENERALE DELLE OPERE E DELLE TIPOLOGIE DEI LAVORI

L'intervento di manutenzione straordinaria edifici comunali anno 2009/2010 – opere di rimozione, smaltimento

amianto, rifacimento copertura ed opere complementari presso l'edificio di Piazza Carlo Marx ed altri edifici Comunali

prevede in sintesi l'esecuzione delle seguenti opere e lavorazioni:

1.1 Lavori preliminari consistenti in:

recinzione della zona logistica ed installazione dei box per il personale e per magazzino

recinzione delle zone di cantiere

1.2 Lavori per il rifacimento della copertura consistenti in:

montaggio del ponteggio perimetrale

installazione nella zona logistica dell'unità di decontaminazione

montaggio della gru a torre o gru a cavalletto

rimozione copertura in lastre di cemento amianto ed orditura leggera

opere di bonifica amianto e smaltimento previa predisposizione del piano di lavoro da presentare all'ASL

smontaggio e montaggio delle scossaline

posa della nuova orditura e copertura in lamiera

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smontaggio e rimontaggio dei pluviali

smontaggio del ponteggio

1.3 Lavori di scantieramento

Ripristino del terreno interessato dai lavori

Pulizia con rimozione delle attrezzature, dei materiali, ecc. dei locali dell' edificio

Rimozione delle recinzioni, dei prefabbricati, dei macchinari, dei materiali, ecc. con carico sugli automezzi di

trasporto

2. DESCRIZIONE SINTETICA DELL 'OPERA

L'edificio si presenta di forma rettangolare su due livelli le cui dimensione risultano essere le seguenti:

Parte alta:

Lunghezza 40,16 mt

Larghezza 7,06 mt

altezza 11,70 mt

Parte bassa:

Lunghezza 19,45 mt

Larghezza 11,20 mt

Altezza 7,45 mt

3. IDENTIFICAZIONE DEL CANTIERE

3.1 UBICAZIONE DEL CANTIERE NEL TERRITORIO ED ACCESSIBILITÀ

Il cantiere è dislocato in Piazza Carlo Marx nella zona indicata nella planimetria allegata ed è accessibile direttamente

dalla viabilità ordinaria.

3.2 Logistica di cantiere

E' prevista una zona come indicato negli elaborati grafici dove installare prefabbricati ad uso ufficio, ad uso del

personale nonché a deposito materiali

3.3 Caratteristiche del territorio, vincoli interni ed esterni Vincolo/struttura/servizio Note/Provvedimenti

Terreno/Territorio

Morfologia del terreno

Residui bellici Non si hanno notizie della presenza di obbiettivi militari

Reperti archeologici Non si hanno notizie della presenza di insediamenti preesistenti

Infrastrutture aeree

Elettrodi Non sono presenti

Linee telefoniche Non sono presenti

Illuminazione pubblica Non sono presenti

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Sottoservizi

Linee elettriche in A.T. Non sono presenti

Distribuzione in B.T Individuazione dei percorsi della distribuzione elettrica in BT prima di procedere

Illuminazione pubblica Individuazione dei percorsi delle linee di illuminazione pubblica prima di procedere

Linee telefoniche Non sono presenti

Distribuzione idrica

Distribuzione metano

Attività esterne

Attività industriali Non sono presenti

Attività per visite e accessibilità del personale in servizio

Delimitazione dell'area cantiereEventuali sospensioni o riduzione delle lavorazioni in occasione dell'orario d'ingresso del personale

3.4 Agenti nocivi e/o di disturbo verso l'ambiente esterno

Il cantiere è dislocato in zona distante da insediamenti residenziali e produttivi.Tipologia dell'agente Lavorazioni Provvedimenti

Rumore Demolizioni con martello demolitore, ecc Macchinario silenziatoEvitare lavorazioni particolarmente rumorose in occasione delle cerimonie funebri

Polveri Rimozione copertura in cemento amianto Sospensione dei lavori in occasione di vento forte

Fumi e gas Uso di macchinario con motore endotermico

Macchinario omologatoManutenzione periodica del macchinario

Caduta materiali Movimentazione meccanica dei carichi Esecuzione delle manovre all'interno dell'area di cantiere

Proiezione materiali Demolizioni e lavori vari Delimitazione delle zone di lavoro ed eventuali pannelli di trattenuta

Rifiuti Materiali di risulta da demolizioni

Sfridi e residui di lavorazione

Smaltimento in discarica controllata di tipo in funzione del materiale di scartoRaccolta sistematica in cassoni degli sfridi e residui e smaltimento in discarica autorizzata

CAPITOLO 2

1. ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE

1.1 Generalità

L'Impresa aggiudicatrice è tenuta alla scrupolosa osservanza di quanto indicato in materia di organizzazione del

cantiere anche nei confronti delle Imprese subappaltatrici fermo restando la possibilità di proporre al coordinatore per

l'esecuzione soluzioni alternative che comunque garantiscono un grado di sicurezza accettabile e comunque non

inferiore a quello stabilito in fase di progettazione e previsto dalle norme per la tutela della sicurezza e della salute dei

lavoratori

1.2 Individuazione delle aree

Sono individuate le aeree descritte nella tabella seguente.

Per le aree d'intervento sono previste fasi di lavoro con occupazione dinamica delle zone di lavoro. Una descrizione

più dettagliata delle singole aree d'intervento dovrà essere fornita dalle Imprese esecutrici nei Piani Operativi di

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Sicurezza (POS)

Area/Settore Lavorazione/attività

1 Logistica base di cantiere e deposito materiali "

2 Zona rimozione copertura, comprese lastre in cemento amianto

3 Zona rifacimento copertura

1.3 Regolamentazione accesso al cantiere ed alle singole aree

1.3.1 Logistica e deposito materiali

E' una zona interna all'area di cantiere che rimane separata dalla zona dei lavori e dalle altre zone dell'edificio con

recinzione interna.

L'accesso nell'area logistica è riservato solo per gli addetti ai lavori e per le persone autorizzate. Il cancello deve

essere normalmente chiuso durante i periodi non lavorativi, compreso anche l'intervallo del mezzogiorno, con chiave o

lucchetto e con cartello indicante pericolo generico, divieto di accesso ai non autorizzati

1.3.2 Zona del cantiere

Comprende tutta la zona relativa ai lavori di rifacimento della copertura. La zona dei lavori deve essere sempre

delimitata con recinzione.

L'accesso alla zona dei lavori avviene attraverso cancelli il cui transito deve essere regolamentato come indicato al

paragrafo precedente.

1.4 Recinzione aree logistiche e di cantiere

1.4.1 Recinzione

La recinzione della zona logistica e delle zone di lavoro è costituita da rete in plastica colore rosso di altezza pari a 2,0

m sostenuta con pali in legno o metallo opportunamente controventati contro l'azione del vento.

Nella planimetria del cantiere allegata è indicata la tipologia della recinzione.

1.4.2 Manutenzione e controlli

Le recinzioni devono essere controllate con periodicità stabilita dall'Impresa e comunque con cadenza almeno

mensile.

Qualsiasi rottura, asportazione, ecc. deve essere riparata per il ripristino immediato della funzionalità della recinzione.

1.4.3 Illuminazione

E' necessaria l'installazione di lampade di segnalamento degli ingombri in corrispondenza degli spigoli dei passi

pedonali.

1.5 Viabilità interna di cantiere

Per accedere all'area logistica ed alle zone di lavoro sono utilizzabili i passaggi esistenti.

La conduzione degli automezzi deve avvenire con estrema prudenza e comunque sono imposte le seguenti regole:

Velocità non superiore a 20 km/h

Fari sempre accesi

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Precedenza ai pedoni da qualsiasi parte provengano

Impegnare solo i passaggi interessati

Estrema prudenza nelle manovre di retromarcia

Evitare il trasporto di carichi sporgenti

Divieto di sosta all' esterno dell'area logistica e dell'area di cantiere

Non tenere acceso il motore ad autovettura ferma, salvo che per motivi particolari

Per evitare la contemporaneità della presenza di mezzi del cantiere e di visitatori in ingresso all'edificio, all'impresa è

riservato il passo carrabile di cantiere.

1.6 Stoccaggio materiali

Lo stoccaggio deve essere eseguito in modo da eliminare i pericoli connessi al ribaltamento o caduta dei materiali

nonché consentire il transito in sicurezza ai lavoratori ed a tal proposito si specifica quanto segue:

gli stoccaggi devono essere eseguiti su piani regolarizzati e stabilizzati

la disposizione dei materiali depositati deve essere tale da lasciare sempre lo spazio sufficiente per il transito

del personale ed eseguire con sicurezza le operazioni di scarico o di prelievo.

i materiali pallettizzati e comunque accatastabili, devono essere stoccati su un numero di livelli dipendente

dalle caratteristiche meccaniche dei materiali stessi.

lo stoccaggio di materiali cilindrici o comunque di forma geometrica che non garantisce una naturale stabilità,

deve essere effettuato con l' ausilio di cunei, spessori, fermi, ecc. e la catasta non deve raggiungere altezza

tale da creare pressioni statiche pericolose.

particolare cura deve essere posta per lo stoccaggio dei materiali infiammabili (bombole di gas, scorte di

carburante, olio), i quali devono essere custoditi in aree ad esclusivo utilizzo, lontano da fonti di calore, all'

ombra ed in ambienti aerati, dotati di idonei estintori e segnalati con cartelli di divieto di fumare, di usare

fiamme libere ecc.

i depositi di carburante, olio, lubrificante, ecc. con quantità superiori alle minime indicate dalle norme

antincendio, devono essere oggetto di richiesta del Certificato Prevenzione Incendi ed in ogni caso devono

essere realizzati bacini di contenimento per prevenire eventuali perdite e/o spandimenti.

le bombole contenenti gas compressi, disciolti, liquefatti, devono essere collocate su carrelli portabombole ed

adeguatamente vincolate

depositi di materiali e/o sostanze classificate pericolose o comunque nocive alle persone ed all' ambiente,

devono essere eseguiti con le modalità previste dal produttore e la loro presenza comunicata al Coordinatore

per l'esecuzione

è vietato il deposito di materiali, sostanze e preparati tossici senza la preventiva autorizzazione del

Coordinatore per l'esecuzione.

per lo stoccaggio delle lastre in cemento amianto o dei materiali contenenti dell'amianto, procedere come

indicato nel piano di lavoro approvato dalla ASL

per le manovre di scarico e di prelievo dei materiali con apparecchi di sollevamento, devono essere utilizzati

in genere, salvo più restrittiva necessità, tiri costruiti da ditte specializzate che ne indicheranno la portata max

con il rilascio del certificato di garanzia e provvisori di ganci con dispositivi antisganciamento atto ad

assicurare la stabilità del carico durante il sollevamento.

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Sono consentiti sollevamenti con l'escavatore solo se la macchina è provvista dell'omologazione di mezzo di

sollevamento

i rifiuti di lavorazione dovranno essere avviati allo smaltimento come previsto dalle attuali vigenti norme in

materia di salvaguardia dell'ambiente.

1.7 Impianti di cantiere

1.7.1 Impianto elettrico

Gli impianti elettrici di asservimento delle aree di cantiere devono essere realizzati nel pieno rispetto della Legge

186/68 (disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni ed impianti

elettrici ed elettronici), nonché delle norme tecniche CEI generali, CEI 64-8 (impianti elettrici utilizzatori), e norme CEI

specifiche per l'impiego di materiali ed attrezzature elettriche di uso comune nei cantieri di costruzione

Come disposto dalla Legge 46/90 (Norme per la sicurezza degli impianti), la ditta esecutrice degli impianti elettrici

rilascerà la dichiarazione di conformità e comunque devono essere osservate le seguenti avvertenze generali:

Uso di conduttori flessibili provvisti d'isolamento rinforzato (tipo HO7RN-F o similare) per l'alimentazione delle

utenze mobili.

Modalità di posa dei conduttori in modo da non essere danneggiati.

Uso di prese e spine normalizzate CEE (di colore azzurro per tensione 220 V, di colore rosso per tensione

380 V, di colore viola per tensione 25V, di colore bianco per tensione 50V)

E' tassativamente vietato l'uso di spine e prese diverse da quelle sopraindicate e degli adattatori. Impiego di

quadri elettrici ASC provvisti di certificazione rilasciata da costruttore posizionati in luogo sopraelevato dal

piano di calpestio e non soggetti ad urti e caduta di materiali con indicazione dei circuiti alimentati

Impiego di lampade ed utensili portatili alimentati rispettivamente a 25 e 50 V in luoghi bagnati, molto umidi

ed in prossimità di grandi masse metalliche.

L'impresa provvede per i collaudi e le verifiche previste dalle vigenti leggi.

1.7.2 Impianto elettrico alimentato da gruppo elettrogeno

Ove non sia possibile usufruire dell'energia elettrica di rete, i gruppi elettrogeni impegnati devono essere installati ed

utilizzati in conformità della regola dell' arte .Ogni gruppo elettrogeno deve essere di tipo silenziato.

Ogni gruppo elettrogeno deve essere provvisto di interruttore generale automatico, adeguato alla potenza

utilizzata ed alla corrente di corto circuito massima dello stesso gruppo, e provvisto di protezione di tipo

differenziale ad alta sensibilità.

Le modalità d'impiego dei gruppi elettrogeni devono essere conformi a quanto stabilito dal costruttore con

particolare riguardo per il n° max delle utenze elettriche alimentate e per la distanza max di alimentazione.

Anche per gli impianti con gruppo elettrogeno valgono le norme CEI generali e specifiche e le avvertenze

generali sopraccitate

Qualora l'Impresa utilizza il gruppo elettrogeno come facente parte di un sistema elettrico tipo TT deve

provvedere per i collaudi e le verifiche previste dalle vigenti leggi.

1.7.3 Impianti di messa a terra

L'esecuzione dell'impianto di messa a terra deve essere a regola d'arte ed in funzione della tipologia e degli

interventi delle protezioni circuitali predisposte sull'impianto elettrico.

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L'installatore deve provvedere per la prima verifica e redigere relazione tecnica

Il cantiere provvede alla richiesta della verifica dell'impianto all'ARP A o all'ASL o ad altro ente competente.

Nel caso di realizzazione di impianti elettrici distinti da parte di due o più imprese subappaltatrici, il singolo impianto di

messa a terra deve risultare intercollegato con l'impianto di terra predisposto dalla Impresa aggiudicatrice tramite

connessione sezionabile ed ispezionabile.

1.7.4 Impianti d'illuminazione

E' da prevedere l'illuminazione dei prefabbricati

Per le zone di cantiere, quando necessario, l'illuminazione è realizzata con fari mobili montati su treppiedi o

su parete.

1.7.5 Individuazione delle apparecchiature

Ogni singola impresa è obbligata ad apporre sulle sue apparecchiature (quadri, cavi, utensili, macchine, ecc.)

etichetta o comunque segno di riconoscimento di appartenenza.

1.7.6 Uso comune dell 'impianto elettrico

L'alimentazione elettrica di utenze di proprietà delle imprese subappaltatrici e dei lavoratori autonomi, direttamente

dall'impianto elettrico realizzato dall'Impresa aggiudicatrice è consentito solo dietro espressa autorizzazione del

responsabile del cantiere e la sottoscrizione da parte degli interessati di un verbale di consegna di punto d'allaccio

dove è indicato:

Il quadro ed eventualmente la presa dove collegare le utenze, il carico elettrico max espresso in kW, Il

periodo di tempo d'allaccio

La tipologia ed il numero delle utenze alimentate

Dichiarazione da parte dell'utilizzatore dell'impiego di cavi, prese e spine, ecc. conformi alle nonne CE!

vigenti e specifiche ed in buone condizioni di conservazione.

1.8 Logistica e servizi igienico assistenzialiTipologia Note

Baracca ad uso spogliatoio/ufficio N° 1 prefabbricato dislocato nell' area logistica

Baracca uso servizi igienico sanitari E' possibile l'utilizzo dei servizi igienici in dotazione all'edificio

Baracca uso refettorio/mensa Non necessaria se i pasti sono consumati presso esercizio pubblico

Unità di decontaminazione N° 1 per il periodo della rimozione della copertura in amianto

1.8.1 Provvedimenti generali d'igiene e di sicurezza

Servizi igienici con gabinetti, lavabi, docce forniti di acqua calda e fredda in quantità sufficiente, dotati di

detergenti e asciugamani, di cestini per raccolta dei residui, di appendiabiti, aerate e riscaldate nella stagione

fredda, con pavimento e pareti facilmente pulibili

Si indicano come quantità sufficienti n° 1 wc per ogni 10 persone, n° 1 doccia per ogni 10 persone, n° 1

rubinetto per acqua calda e fredda ogni 5 persone.

Se il riscaldamento dei locali ufficio spogliatoi è ottenuto con stufe elettriche, queste devono essere del tipo

fisso a parete, non esposte a schizzi d'acqua, con parti elettriche in tensione adeguatamente schermate.

Quanto sopra vale anche per gli elementi scaldanti di tipo elettrico installati negli altri prefabbricati

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Baracche spogliatoio, convenientemente arredate (armadietti personali provvisti di lucchetto, sedie o panche,

appendiabito), aerate, illuminate, ben difese dalle intemperie e riscaldate. -

Si indica come sufficiente la disponibilità di spazio pari ad almeno 1,0 mq/persona.

Baracche uffici idoneamente arredate, aerate, illuminate e riscaldate nella stagione fredda.

Le installazioni e gli arredi destinati in genere ai servizi di igiene e di benessere per i lavoratori dovranno

essere mantenuti a cura delle imprese in stato di scrupolosa pulizia ed igiene.

Tutte le baracche devono avere la porta che si apre verso l'esterno, preferibilmente con maniglione

antipanico, l'illuminazione d'emergenza, la segnaletica indicante l'uscita di sicurezza.

Le baracche devono essere rialzate dal terreno mediante travi o altri manufatti.

Tutte le baracche devono essere corredate di interruttore elettrico omnipolare automatico e provvisto di

protezione differenziale tipo salvavita.

Deve essere prevista la dislocazione di almeno n° 2 estintori a polvere

Le finestre dei locali ad uso spogliatoio e servizi igienico sanitari devono essere munite di vetro translucido

oppure opacizzato per garantire un grado minimo di riservatezza e decenza.

Gli scarichi idrici di tipo civile devono essere convogliati nella fognatura comunale.

Deve essere prevista la dislocazione di raccoglitori dei rifiuti.

1.8.2 Uso comune delle installazioni logistiche

L'utilizzo dei prefabbricati ad uso spogliatoio da parte del personale di imprese diverse dall'Impresa aggiudicatrice,

deve essere autorizzato da quest'ultima.

Gli oneri per la pulizia, per il rifornimento dei materiali di consumo, per gli armadietti e quanto altro necessario per il

Corretto ed igienico utilizzo dei servizi è a carico dell'Impresa aggiudicatrice.

1.9 Deposito, stoccaggio, magazzino

1.9.1 Installazioni

Tipologia Note

Area stoccaggio inerti Nell'area di cantiere

Area stoccaggio materiali vari Nell'area di cantiere

Area stoccaggio materiali pericolosi In zona individuata nell'area di cantiere. Per i materiali contenenti amianto con le modalità previste nel piano di lavoro

1.9.2 Uso comune delle zone di deposito

L'Impresa aggiudicatrice assegna alle imprese subappaltatrici ed ai lavoratori autonomi zone ben definite per il

deposito dei materiali e delle attrezzature.

Qualora le zone di deposito coincidano con le zone di deposito dell 'Impresa, le operazioni di scarico e il successivo

prelievo devono essere concordate dai rispettivi responsabili delle imprese ed autorizzate dal responsabile del

cantiere.

2. MACCHINARI ED ATTREZZATURE

2.1 Scelta, conduzione, verifiche

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La scelta delle macchine e delle attrezzature e relativa dislocazione, devono essere effettuati in modo da garantire

comunque l'efficienza e la sicurezza di impiego.

L'utilizzo deve essere affidato a personale idoneo e/o specializzato ed eseguito in conformità alle istruzioni e

prescrizioni fornite dai costruttori.

Per le macchine, le attrezzature, gli impianti ecc. soggetti a verifiche, collaudi, omologazioni di legge si deve

provvedere, per ogni installazione e con la frequenza stabilita, alle verifiche da parte dell'Organo di Controllo e,

quando necessario, da parte di personale qualificato interno o esterno.

In particolare per le operazioni di sollevamento/trasporto di materiali e di attrezzature deve essere previsto almeno un

apparecchio di sollevamento omologato e verificato.

2.2 Uso comune di macchine ed attrezzature

Ogni impresa è tenuta all'utilizzo di macchinario ed attrezzature di proprietà e con proprio personale, ad esclusione di

noleggi a caldo.

Nel caso di concessione in uso di macchine ed attrezzature da una impresa ad un'altra impresa o a lavoratore

autonomo, la cessione deve essere regolamentata mediante verbale sottoscritto dagli interessati dove è indicato:

La macchina o l'attrezzatura ceduta in uso

La motivazione

Il tempo previsto d'utilizzo

La zona del cantiere dove sarà installata o utilizzata

Dichiarazione dell'utilizzatore di conoscere il funzionamento della macchina, di farla utilizzare da personale

competente, di non apportare modifiche pregiudizievoli alla sicurezza ed al funzionamento della macchina

Dichiarazione del cedente relativa alla conformità della macchina alle norme di sicurezza vigenti ed al buon

stato di conservazione.

2.3. Elenco macchine ed attrezzature principali

L'elenco in dettaglio delle macchine e delle attrezzature principali che si utilizzeranno nel corso dei lavori dovrà essere

fornito dall' impresa appaltatrice e dai subappaltatori nei POS che ognuna dovrà redigere prima dell'inizio dei lavori

con riferimento al sistema di tabelle illustrato qui di seguito. Tipologia note

Demolizioni

Motocompressore Silenziato

Martello demolitore Insonorizzato ed impugnatura in materiale antivibrazioni

Terna gommata Rispondente direttiva macchine

Sollevamento materiali

Gru a bordo d'autocarro Rispondente direttiva macchine per sollevamenti localizzati

Gru a torre Rispondente direttiva macchine per sollevamenti in generale

Gru a cavalletto Rispondente direttiva macchine per sollevamenti in generale

Fork - lift Rispondente direttiva macchine

Opere provvisionali

Ponteggio a telaio Autorizzazione Ministeriale

Trabattello Certificazione del costruttore – munito di stabilizzatori

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Ponteggio a cavalletto Poggiante su tre cavalletti

Andatoie Con parapetti e larghezza minima 120 cm

3. SEGNALETICA

3.1 Nella zona logistica

Cartello riportante i dati previsti dalla Legge 55/90 completati con i nomi e gli indirizzi dei coordinatori di

progetto ed esecuzione, nonché del responsabile dei lavori.(area logistica)

Copia notifica preliminare (all'esterno del prefabbricato ad uso ufficio)

Orario di lavoro (all'esterno del prefabbricato ad uso ufficio)

Estratto delle norme generali di sicurezza (all' esterno del prefabbricato spogliatoio)

Divieto di accesso ai non addetti (sui cancelli d'ingresso)

Indicazione del presidio di primo soccorso (all'esterno del prefabbricato uso ufficio/spogliatoio)

Indicazione della presenza degli estintori

3.2 Segnaletica sui luoghi di lavoro

Devono essere collocati i cartelli specifici di avvertimento, obbligo, pericolo, riguardanti situazioni di rischio e di

pericolo per i lavoratori e per persone terze. Tipologia cartello Informazione Dislocazione cartello

Vietato l'accesso ai non autorizzati divieto Sulla recinzione, cancello

Estintore avvertimento In corrispondenza degli estintori

Uso delle scarpe di sicurezza obbligo Sulla recinzione, cancello

Uso dei guanti obbligo Sulla recinzione, cancello

Uso dell'elmetto obbligo Sulla recinzione, cancello

Uso degli otoprotettori obbligo Zone e macchine rumorose

Uso degli occhiali/visiera obbligo Lavorazioni con proiezioni, schizzi, ecc.

Uso degli stivali di sicurezza obbligo Lavorazioni con presenza di acqua e fango

Uso di maschere per polveri, gas, fumi obbligo Lavorazioni con presenza di polveri, gas, fumi

Indicazione di portate delle imbracature e della gru

Avvertimento Mezzi di sollevamento

Caduta di gravi Avvertimento Adiacenza mezzi di sollevamento, ponteggio

Divieto di passaggio e sosta sotto la gru divieto Mezzi di sollevamento

Non rimuovere i dispositivi di protezione divieto Zone macchine ed attrezzature di lavoro

Non fumare, non usare fiamme libere divieto Adiacenza depositi combustibili, infiammabili

Elettrocuzione Avvertimento Adiacenza quadri elettrici, cabine elettriche

3.3 Collocazione e rispetto della segnaletica La collocazione della segnaletica è a carico della Impresa aggiudicatrice.

Tutte le imprese ed i lavoratori autonomi devono rispettare rigorosamente quanto indicato nella segnaletica.

4. DISPOSITIVI INDIVIDUALI DI PROTEZIONE In base alla valutazione dei rischi d'impresa e specifici di cantiere ed a fronte di rischi particolari per le quali il mezzo

tecnico e/o le misure di protezione collettive non sono sufficientemente efficaci, l'Impresa deve fornire al lavoratore

tutte quelle attrezzature di uso personale a protezione contro i rischi derivanti dallo svolgimento della sua mansione.

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La gestione dei dispositivi di protezione individuale è a cura dell'Impresa che deve essere comunque in grado di

dimostrare di averli scelti e forniti in funzione dei rischi specifici e della mansione.

L'Impresa deve essere in grado di poter sostituire o cambiare in qualsiasi momento il dispositivo di protezione

individuale che risulti deteriorato, carente, ecc.

I dispositivi di protezione individuale, devono essere provvisti di certificazione UNI e/o CE.

Qui di seguito si fornisce una indicazione di prima analisi dei dispositivi di protezione individuale che dovrebbero

essere forniti ai lavoratori. Dispositivo Si No Mansioni/attività

Elmetto x Tutto il personale

Inserti auricolari x

Cuffie antirumore x Manovra di macchine/attrezzature particolarmente rumorose

Tappi x Lavorazioni o uso di macchine non particolarmente rumorose

Maschere antipolvere FFP2 x Per lavorazioni con emissione concentrata di polveri di tipo comune

Maschere antipolvere FFP3 x Per lavorazioni di rimozione dell'amianto

Occhiali/visiere x Per lavorazioni con proiezioni, schizzi di materiali vari

Guanti di cuoio x Tutto il personale

Guanti in PVC/gomma x Per attività con materiali bagnati/umidi

Guanti antivibrazione x Per attività di demolizione, compattazione, ecc

Scarpe di sicurezza x Tutto il personale

Stivali di sicurezza x Per attività in luoghi con acqua/fango

Cappotta impermeabile x Per attività in occasione di precipitazioni meteoriche

Indumento ad alta visibilità x In occasione della posa della recinzione di cantiere

Imbracatura di sicurezza x Per attività in quota dove non è presente l'opera provvisionale

Tuta in Tyvek x Per addetti alla rimozione dell'amianto

5. SORVEGLIANZA SANITARIA

5.1 Generalità I lavoratori impegnati devono risultare idonei alla mansione attraverso visita medica al momento dell'assunzione e/o

successivamente a visita medica periodica in funzione delle tipologie di rischio a cui possono essere esposti.

Oltre alle visite, a tutti i lavoratori di primo impiego e a quelli che al momento dell'assunzione ne risultassero sprovvisti

o con termini scaduti, deve essere effettuata la vaccinazione antitetanica. L'Impresa si fa carico di comunicare per

iscritto l'idoneità e l'avvenuta vaccinazione antitetanica del proprio personale e del personale di eventuali

subappaltatori al Coordinatore d'esecuzione.

5.2 Medico competente Ogni Impresa comunica appositamente o attraverso il POS, il nominativo del Medico Competente e copia dell'

accettazione dell' incarico da parte del medesimo.

5.3 Protocollo sanitario generale per maestranze edilizie E' compito esclusivo del medico competente redigere il Protocollo sanitario destinato ai lavoratori impegnati nelle

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lavorazioni.

Nella tabella seguente è indicata una traccia di protocollo comunemente adottato dalla imprese. Accertamento sanitario Periodicità Note

Visita medica preassuntiva Assunzione

Vista medica periodica Annuale Salvo indicazioni del Medico Competente

Radiografia Assunzione/biennale Salvo indicazioni del Medico Competente

Radiografia del rachide Da stabilire Per movimentazione manuale carichi pesanti

Audiometria Assunzione/biennale

Spirometria Annuale Salvo indicazione del Medico Competente

Elettrocardiogramma Da stabilire Per lavori particolarmente faticosi

Esami di laboratorio Da stabilire Per lavori che espongono a sostanze nocive

Vaccinazione antitetanica Assunzione Per lavoratori in primo ingresso

Richiami antitetanica A scadenza Per tutti i lavoratori

L'impresa aggiudicatrice consegna al coordinatore per l'esecuzione copia della certificazione d'idoneità alla mansione

dei lavoratori impegnati nel cantiere e si fa carico di richiederla alle imprese subappaltatrici per consegnarla

successivamente al coordinatore per l'esecuzione.

Il personale che risulta sprovvisto di certificazione d'idoneità alla mansione è allontanato dal cantiere.

6. EMERGENZE

6.1 Prevenzione incendi L'area logistica e le aree di cantiere devono essere presidiate contro i principi d'incendio con estintori portatili adeguati

per numero e per tipo.

L'impresa aggiudicatrice comunica al coordinatore per l'esecuzione e per iscritto il nominativo degli incaricati per le

emergenze incendio.

Nel P.O.S. l'Impresa aggiudicatrice indicherà con quali criteri e con quali modalità intende gestire l'emergenza

incendio

Nelle seguenti tabelle sono indicate le situazioni che possono generare il rischio incendio e le misure di prevenzione.

E' fatto divieto tassativo di bruciare in cantiere i residui e gli sfridi di lavorazione anche a scopo di riscaldamento nei

periodi freddi. Attrezzature/macchine/apparecchi Misure di prevenzione

Gruppi elettrogeni/motosaldatrici Rifornimento a motore spento – estintore pronto all'uso

Macchine operatrici mezzi d'opera Estintore portatile in cabina di manovra

Quadri elettrici principali Estintore CO2 oppure a polvere pronto all'uso

Materiali/depositi Misure di prevenzione

Gasolio per autotrazione Serbatoi omologati – estintore a polvere pronto all'uso

Gas combustibili/conburenti in bombole Bombole con cappellotto, mantenute verticali e vincolate

Materiali combustibili in genere Estintore a polvere pronto all'uso

Attività con rischio d'incendio Misure di prevenzione

Operazioni di taglio e saldatura metalli Bombole con valvole contro ritorno di fiamma, mantenute verticali e vincolate, estintore pronto all'uso

Preparazione vernici e verniciatura Miscelazione delle vernici in ambiente ventilato, divieto di fumare, estintore a polvere pronto all'uso

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Strumenti e sistemi d'intervento Note

Estintori portatili a polvere/CO2 Sempre accessibili, segnalati, verificati semestralmente

Recapiti telefonici pronto intervento Disponibili presso l'ufficio e lo spogliatoio

Incaricati antincendio Formati ed addestrati

6.2 Gestione dell'emergenza incendio Il Capo Cantiere è anche il Responsabile della gestione delle emergenze. In sua assenza il Capo Cantiere indica la

persona che lo sostituisce

Il Responsabile della gestione delle emergenze e/o il suo sostituto provvedono:

per la verifica periodica degli estintori

direttamente o attraverso gli incaricati a garantire sempre e comunque l'utilizzo degli estintori.

6.2.1 Principio d'incendio

Il Responsabile dell' emergenza o il sostituto:

attiva gli incaricati per l'intervento interno

dispone l'allontanamento dalla zona interessata delle persone non necessarie

si accerta a spegnimento avvenuto dell' esistenza di eventuali focolai

avvisa il Committente, il Coordinatore per l'esecuzione, l'Impresa nel caso che l'incendio ha avuto

conseguenze significative per le cose

6.2.2 Incendio generalizzato

Se il principio d'incendio non è controllabile, il Responsabile dell'emergenza o il sostituto:

richiedono l'intervento degli Enti esterni

provvedono a dislocare nei punti scelti il personale per la guida dei mezzi esterni

avvisano della emergenza il Committente, il Coordinatore in fase d'esecuzione, il Responsabile dell' impresa

aggiudicatrice, il Responsabile dell' impresa subappaltatrice

disattivano la corrente elettrica al contatore

dispongono per il personate incaricato e le attrezzature di cantiere, se richiesti dagli Enti esterni

provvedono all'allontanamento del personale

provvedono a non far entrare nel cantiere persone esterne

6.3 Pronto soccorso Il cantiere deve essere presidiato nel caso di incidente con infortunio e/o di malore al personale. L'impresa

aggiudicatrice comunica al coordinatore per l'esecuzione e per iscritto il nominativo degli incaricati per il primo

soccorso.

Nel P.O.S. l'Impresa aggiudicatrice indicherà con quali criteri e con quali modalità intende gestire l'emergenza in caso

di infortunio e/o di malore Strumenti e sistemi d'intervento Note

Pacchetto di medicazione Conforme ai decreti specifici dislocato presso l'ufficio o spogliatoio

Barella agganciabile con il fork-lift Dislocata presso l'ufficio o spogliatoio

Recapiti telefonici pronto intervento Disponibili presso l'ufficio e lo spogliatoio

Incaricato pronto soccorso Formati ed addestrati

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6.4 GESTIONE DEL PRIMO SOCCORSO Il Capo Cantiere è anche il Responsabile della gestione delle emergenze. In sua assenza il Capo Cantiere indica la

persona che lo sostituisce.

Il Responsabile delle emergenze e/o il sostituto provvedono:

a dislocare nell'ufficio o nel locale spogliatoio i presidi medico chirurgici e la barella

direttamente o attraverso gli incaricati alla verifica dell'esistenza e dell'efficienza dei dispositivi medico

chirurgici e della barella

ad inviare alla struttura ospedaliera più vicina, sentiti gli incaricati, le persone colpite da infortunio e/o da

malore e ritenute trasportabili

a chiamare l'Ente esterno per gli infortuni e/o malori ritenuti gravi e comunque per le persone ritenute

intrasportabili

a dislocare nei punti scelti il personale per la guida dei mezzi esterni

ad avvisare della emergenza il Committente, il Coordinatore in fase d'esecuzione il Responsabile

dell'impresa aggiudicatrice, il Responsabile dell'impresa subappaltatrice

ad avvisare i famigliari

6.5 Numeri telefonici d'emergenza e d'utilità Enti di pronto soccorso

Carabinieri pronto intervento 112

Polizia pronto intervento 113

Vigili del Fuoco pronto intervento 115

Emergenza Sanitaria 118

Pronto intervento gas

Pronto intervento acqua potabile

Pronto intervento ENEL

Pronto intervento TELECOM

7 VARIE

7.1. Visitatori in cantiere L'accesso nelle aree di lavoro sono normalmente vietate ai non addetti ai lavori.

Solo persone autorizzate dalla D.L. e dalla Direzione del cantiere (tecnici, ispettori, ecc.) possono accedere nelle zone

di cantiere e/o nei luoghi di lavoro e comunque solo se accompagnate da un responsabile dell'Impresa Appaltatrice

e/o della Committente.

I visitatori prima di accedere alle zone di lavoro devono essere munite dei D.I.P. ritenuti necessari e comunque almeno

dell'elmetto e delle scarpe o stivali di sicurezza.

7.2 Riconoscimento del personale I lavoratori delle imprese che sono impegnati nel cantiere per un periodo superiore ad 1 giorno, devono essere muniti

di tesserino personale da esibire su richiesta alle persone autorizzate.

Nel tesserino va applicata una foto tessera ed indicati la Ragione sociale dell'Impresa d'appartenenza, il nominativo

ed il numero di matricola del lavoratore

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Il lavoratore sprovvisto del tesserino è allontanato immediatamente dal cantiere. Ai lavoratori autonomi il

tesserino è fornito dall'Impresa referente

CAPITOLO 3

1. DIREZIONE E SORVEGLIANZA DEI LAVORI

1.1 Direzione tecnica del cantiere

L'Impresa aggiudicataria comunica al coordinatore per l'esecuzione il nominativo del Direttore tecnico del cantiere e

del responsabile per la sicurezza dei lavoratori prima dell'inizio dei lavori.

I soggetti sopra citati devono essere tecnicamente qualificati, dotati di esperienza lavorativa maturata nella

conduzione di altri cantieri similari, provvisti delle deleghe in materia di sicurezza, igiene sul lavoro e protezione

dell'ambiente con le quali fra l'altro sono in grado di:

fornire i mezzi, programmare ed attuare le misure per garantire la incolumità fisica dei lavoratori e la

rispondenza alle vigenti norme delle installazioni, dell'ambiente di lavoro e dell'ambiente esterno

illustrare ai preposti i contenuti di quanto programmato, portando a loro conoscenza i sistemi di protezione

collettiva ed individuale nonché dei provvedimenti e cautele previste in relazione ai rischi specifici a cui sono

esposti i lavoratori

rendere edotte le Imprese Subappaltatrici e/o i Prestatori d'opera, sul programma lavori, sui rischi esistenti

nell'ambiente di lavoro in cui sono chiamati ad operare, sui sistemi di protezione previsti in relazione

all'attività propria della Società

rendere edotti i lavoratori dei rischi specifici cui sono esposti, portare a loro conoscenza le norme essenziali

di prevenzione disponendone l'osservanza, disporre per i mezzi individuali e collettivi di protezione con

l'obbligo dell'utilizzo

verificare ed esigere che le misure programmate e disposte ai fini della sicurezza individuale e collettiva

vengano osservate

provvedere alla informazione e formazione dei lavoratori ogni volta ritenute necessarie

provvedere alla attuazione della sorveglianza sanitaria;

provvedere alla effettuazione di analisi ambientali se ritenute necessarie

attuare i provvedimenti e le cautele necessarie per la salvaguardia dell' ambiente.

1.2 Sorveglianza/vigilanza delle attività e dei comportamenti Deve essere affidata a persone di provata capacità professionale e di buona esperienza maturata in altri cantieri, a cui

è demandata la funzione di:

controllare la corretta attuazione delle misure di sicurezza indicate nel piano e quelle impartite dalla

Direzione;

controllare che i posti e gli ambienti di lavoro, comprese le opere provvisionali, gli impianti, i macchinari, le

attrezzature, ecc. siano mantenuti in ordine, efficienza, provvisti di adeguate protezioni quando necessarie;

informare la Direzione del cantiere di eventuali deficienze o manchevolezze del piano di sicurezza e, in

accordo con quest'ultima attivare le necessarie misure di prevenzione;

verificare che i lavoratori osservino le misure di sicurezza ed usino i mezzi di protezione individuale e

collettivi;

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aggiornare i lavoratori sulle norme essenziali di sicurezza in relazione ai rischi specifici cui sono esposti;

informare la Direzione del cantiere sulla inosservanza o inadempienza alle norme di sicurezza da parte delle

maestranze e da parte del subappaltatori.

2. SUBAPPALTO/LAVORATORI AUTONOMI Sulla base delle norme contrattuali, l'Impresa aggiudicatrice potrà affidare in subappalto parte delle opere.

Prima dell'inizio dei lavori l'Impresa aggiudicatrice indicherà quali opere e/o lavorazioni intende affidare in subappalto

Prima di affidare il subappalto, l'Impresa aggiudicatrice fornirà al coordinatore per l'esecuzione il nominativo

dell'impresa e successivamente, e comunque prima dell'inizio delle lavorazioni, invierà il P.O.S. redatto dall'impresa

subappaltatrice.

L'Impresa deve comunicare per tempo al coordinatore per l'esecuzione la presenza nel cantiere di imprese che non

rientrano nei parametri di subappalto, dei lavoratori autonomi, delle imprese di fornitura di materiali, ecc. indicando

altresì la tipologia, e la durata delle prestazioni.

Le imprese, i lavoratori autonomi, le imprese di fornitura che non sono comprese nell' elenco fornito dall'Impresa

aggiudicatrice, saranno immediatamente estromesse dal cantiere.

3. PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA

3.1 Obbligo d'elaborazione Ogni Impresa esecutrice dei lavori per la realizzazione dell'opera di progetto deve redigere il P.O.S. relativamente alle

lavorazioni eseguite direttamente con proprio personale.

Il P .O.S. deve essere elaborato e consegnato al Coordinatore per l'esecuzione almeno 10 giorni prima dell'inizio dei

lavori ed è onere dell'Impresa aggiudicatrice provvedere alla consegna al coordinatore per l'esecuzione dei P.O.S.

redatti dalle medesime.

Prima dell'inizio dei lavori di bonifica dell'amianto, dovrà essere consegnato al Coordinatore per l'esecuzione anche il

Piano di lavoro approvato dall'ASL.

L'Impresa che non elabora e che non consegna il P .O.S. non può iniziare i lavori.

3.2 Contenuti minimi del P .O.S. Il P.O.S. è un documento dove l'Impresa, oltre a fornire le notizie generali ed in particolare sull'assolvimento degli

adempimenti in materia di sicurezza ed igiene sul lavoro, specifica, ad integrazione di quanto indicato nel P.S. C.,

modo dettagliato le lavorazioni che le sono state affidate.

Deve contenere almeno i seguenti elementi:

a) dati identificativi dell'Impresa esecutrice che comprendono:

il nominativo del datore di lavoro, gli indirizzi ed i riferimenti telefonici della sede legale e degli uffici di

cantiere

la specifica attività e le singole lavorazioni in cantiere dall'impresa esecutrice e dai lavoratori autonomi

subaffidatarici.

i nominativi degli addetti al pronto soccorso ed alla gestione delle emergenze in cantiere, del rappresentante

dei lavoratori per la sicurezza aziendale e/o territoriale, ove eletto o designato

il nominativo del medico competente ove previsto

il nominativo del responsabile del servizio di protezione e prevenzione.

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il nominativo del direttore tecnico di cantiere e del capo cantiere

il numero e le relative qualifiche dei lavoratori dipendenti dell'impresa esecutrice e dei lavoratori autonomi

operanti nel cantiere per conto della medesima impresa.

b) le specifiche mansioni, inerenti alla sicurezza, svolte in cantiere da ogni figura nominata allo scopo dall'impresa

esecutrice

c) la descrizione dell'attività di cantiere, delle modalità organizzative e dei turni di lavoro

d) l'elenco dei macchinari, delle opere provvisionali, delle attrezzature, degli impianti più importanti e significative

utilizzate in cantiere

e) l'elenco delle sostanze e preparati pericolosi utìlizzati nel cantiere e relative schede di sicurezza

f) l'esito del rapporto di valutazione del rumore e/o di altre valutazioni dell'ambiente

g) l'individuazione delle misure preventive e protettive adottate in relazione ai rischi connessi alle proprie lavorazioni in

cantiere

h) le procedure complementari e di dettaglio, richieste dal P.S.C.

i) l'elenco dei dispositivi di protezione individuale forniti ai lavoratori occupati nel cantiere

j) la documentazione in merito all'informazione e formazione fornite ai lavoratori occupati in cantiere

k) l'idoneità dei lavoratori alla mansione specifica.

4. COOPERAZIONE E COORDINAMENTO Allo scopo di promuovere la cooperazione fra i datori di lavoro delle diverse imprese e fra i lavoratori autonomi ed il

coordinamento delle lavorazioni che possono dar luogo ad interferenze, è istituito il Comitato di Sicurezza.

Il Comitato è costituito da:

coordinatore per l'esecuzione

datori di lavoro delle imprese o loro rappresentanti in cantiere

lavoratori autonomi

Il Comitato è convocato dal coordinatore per l'esecuzione e si riunisce in occasione di:

inizio dei lavori

inizio di nuove lavorazioni

ingresso di nuove imprese e lavoratori autonomi

su iniziativa del coordinatore per l'esecuzione

su iniziativa di uno o più datori di lavoro

La convocazione del Comitato è effettuata per iscritto con l'indicazione dell'ordine del giorno, dell' ora e della data, del

luogo.

La mancata partecipazione alla convocazione è notificata al Committente per i provvedimenti che riterrà più opportuni.

5. INFORMAZIONE E FORMAZIONE DEI LAVORATORI

5.1 Formazione Il datore di lavoro documenta l'avvenuta formazione per la sicurezza dei propri lavoratori con attestati rilasciati dagli

Enti paritetici di settore e/o da altri enti riconosciuti.

5.2 Informazione

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Il datore di lavoro deve documentare l'informazione relativa alla sicurezza e provvedere affinché i lavoratori siano resi

edotti di:

osservare le disposizioni contenute nel presente piano di sicurezza, nel POS, le norme vigenti in materia di

prevenzione infortuni di igiene sul lavoro e le altre norme di cui siano stati informati;

non superare sbarramenti, parapetti o altri sistemi di segnalazione di condizioni pericolose;

non sostare sotto i carichi sospesi o nelle zone di manovra delle macchine;

non manovrare macchine, attrezzature di cui non si conosce il funzionamento

utilizzare con cura tutti i mezzi di protezione personale ed i dispositivi di sicurezza messi a disposizione

dall'Impresa;

utilizzare correttamente i macchinari, le apparecchiature, gli utensili, i materiali, i mezzi di trasporto, le altre

attrezzature in genere;

segnalare immediatamente al proprio superiore le deficienze dei mezzi personali e dei dispositivi di sicurezza

e di altre eventuali condizioni di pericolo di cui viene a conoscenza;

intervenire, nell'ambito della propria possibilità e competenza, per eliminare o ridurre le anzidette deficienze

e/o pericoli;

non compiere di propria iniziativa operazioni e/o atti che possono pregiudicare la propria e l'altrui incolumità;

non intervenire su conduttori, tubazioni interrati anche se in buono stato di conservazione senza

autorizzazione da parte del preposto e/o dal capo cantiere.

non accendere fuochi.

chiudere le cabine di manovra delle macchine operatrici e dei mezzi di trasporto ed estrarre le chiavi

d'avviamento dal cruscotto a fine turno e nell'intervallo del mezzogiorno

messa in sicurezza della gru a torre nell'intervallo del mezzogiorno ed a fine turno lavoro.

6. DOCUMENTAZIONE DI CANTIERE Si elencano in modo non esaustivo i documenti che generalmente sono tenuti in cantiere o immediatamente

disponibili a richiesta degli interessati. Tipo documento Disponibile Cantiere Note

Copia del registro infortuni x Su richiesta

Copia iscrizione alla CCIA appaltatore x Su richiesta

Copia iscrizione alla CCIA subappaltatore x Su richiesta

Copia denuncia d'esercizio all'INAIL x Su richiesta

Dichiarazione versamento contributi x Su richiesta

Dichiarazione del contratto CCNL applicato x Anche sul POS

Copia del PSC x

Copia del POS x Tutte le Imprese

Copia piano delle demolizioni Non necessario

Copia piano di montaggi prefabbricati x

Copia piano di lavoro (amianto) x

Copia valutazione rischio rumore x Su richiesta

Copia richiesta deroga rumore verso l'esterno x Non necessaria

Copia indagini ambientali x Su richiesta

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Dichiarazione conformità impianto elettrico x Elettricista

Richiesta verifica impianti di messa a terra x Impresa

Richiesta Ente gestore per lavori vicino linea elettrica x Non necessario

Calcolo di probabilità fulminazione x Elettricista

Richiesta verifica impianti protezione fulmini x Impresa (se necessari)

Certificazione dei quadri elettrici x Elettricista

Autorizzazione ministeriale ponteggio x Impresa

Disegno esecutivo del ponteggio x Impresa

Calcolo del ponteggio x Per ponteggio difforme alla AM

Libretto omologazione mezzi di sollevamento x Impresa

Verbali di verifica periodica mezzi di sollevamento x Impresa

Verbali di verifica trimestrali delle funi sollevamento x Impresa

Denuncia d'installazione mezzi di sollevamento x Impresa

Certificazione di corretta installazione gru a torre x Impresa installatrice della gru

Libretto omologazione apparecchi a pressione x Per motocompressore

Libretti di circolazione dei mezzi d'opera e trasporto x A bordo

Libretti uso e manutenzione di macchine/attrezzature x A bordo

Certificazione costruttore di trabattelli e scale x

Certificazione costruttore casseri componibili x

Schede manutenzione macchinario ed attrezzature x

Certificazione costruttore D.I.P. x

Certificati e verifiche estintori x Sugli estintori

Schede di sicurezza sostanze pericolose x

Copia notifica preliminare x

Copia delega a Direttore tecnico di cantiere x Anche nel POS

Copia nomina responsabile del S.P.P x Anche nel POS

Copia verbale di elezione del R.L.S x Anche nel POS

Copia nomina incaricati emergenze x Anche nel POS

Copia nomina medico competente x Anche nel POS

Copia protocollo sanitario x Anche nel POS

Copia tesserini vaccinazioni x Anche nel POS

Copia comunicazioni di sicurezza ai lavoratori x Anche nel POS

Copia elenco personale in cantiere x Anche nel POS

Copia delle riunioni di sicurezza x

Copia verbali di coordinamento x

Copia contratto di noli a caldo e freddo x

Copia ricevuta discariche controllate x

7. NORMATIVA DI RIFERIMENTO Qui di seguito sono elencati i titoli delle norme principali per la sicurezza ed igiene sul lavoro a cui si è fatto riferimento

durante l'elaborazione del piano. DPR 27/4/1955 n° 547 Norme la prevenzione degli infortuni sul lavoro

DPR 19/3/1956 n° 303 Norme generali per l'igiene del lavoro

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DPR 27/4/1955 n° 547 Norme la prevenzione degli infortuni sul lavoro

DPR 7/1/1956 n° 164 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro delle costruzioni.

Legge 1/3/1968 n° 186 Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni di impianti elettrici ed elettronici.

Legge 05/03/1990 Sicurezza degli impianti

Legge 19/3/1990 n°55 Disposizioni antimafia.

DL 15/8/1991 n° 277 Attuazione delle Direttive CEE n° 80/1107 -82/605 -83/47786/188 in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti dalla esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro

D.P.R. 459/96 Direttiva macchine

D.Lgs 14/08/1996 n° 493 Attuazione della Direttiva 92/58 concernente le prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di lavoro.

D.Lgs 09/04/2008 n° 81 Attuazione dell'art. 1 della legge n° 123/2007, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

CAPITOLO 4

1. CRONOPROGRAMMA Il tempo previsto per l'esecuzione delle opere è stabilito dal Committente in 60 giorni naturali consecutivi.

Il programma lavori sotto descritto è espresso in mesi di calendario ed è compito dell'impresa aggiudicatrice dell'opera

elaborare un programma lavori più dettagliato e presentarlo al Committente per l'approvazione prima dell'inizio dei

lavori.

La decisione di iniziare i lavori nel mese di Luglio 2010 è conseguente ai seguenti fattori:

tempo necessario per l'approvvigionamento dei materiali. Lavorazioni Luglio Agosto

1° sett

2° sett

3° sett

4° sett

1° sett

2° sett

3° sett

4° sett

Lavori preliminari e cantieramento

Rimozione copertura

Rifacimento copertura e pluviali

Scantieramento e ripristini

2. lNDIVIDUAZIONE DELLE INTERFERENZE E DELLE SOVRAPPOSIZIONI

2.1 Generalità e regole generali In questa parte del piano sono individuate le interferenze che possono generarsi nel corso dei lavori sia fra le attività

interne del cantiere sia fra il cantiere e le attività esterne.

Una volta individuate, le situazioni di interferenza e/o di sovrapposizione sono analizzate per la evidenziazione dei

rischi che ne derivano e l'indicazione delle misure tecniche o procedurali/organizzative più adatte per la loro

eliminazione o controllo.

- Le lavorazioni devono essere programmate in modo da evitare la presenza contemporanee di più imprese nella

medesima area di lavoro

Comunque i responsabili delle Imprese devono sempre provvedere a:

verificare l'assenza di rischi lavorativi se nella medesima area operano contemporaneamente altre imprese

esaminare la possibilità di esecuzione dei lavori in tempi diversi se si accertano reali condizioni di pericolo;

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predispone ed attuare misure di sicurezza idonee se non è possibile spostare temporalmente o in altro luogo

la lavorazione o l'attività che genera l'interferenza

le misure di sicurezza da predisporsi e le informazioni delle medesime alle altre Imprese interessate, sono a

carico dell'Impresa che determina le condizioni di pericolo sentito il parere del Coordinatore per l'esecuzione

accertata la loro idoneità, le misure di sicurezza diventano immediatamente operative e solo

successivamente alla loro attuazione si potrà procedere con i lavori e/ o l'attività

Nel caso di disaccordo tra le Imprese sulle misure di sicurezza da porre in atto, il Coordinatore per l'esecuzione

stabilisce, in base al programma lavori, alle situazioni di fatto, ecc. i provvedimenti, immediatamente esecutivi, da

adottare per la salvaguardia della sicurezza dei lavoratori e di terzi.

2.2 Interferenze fra attività di cantiere ed attività esterne

Eventuali interferenze si possono verificare nei seguenti casi:

1. durante l'orario d'ingresso del personale e dei visitatori

2. durante l'orario di uscita del personale e dei visitatori

I provvedimenti da pone in atto per l'eliminazione delle suddette interferenze sono i seguenti:

a) delimitazione e recinzione di tutte le zone di pertinenza del cantiere

b) mantovane sui ponteggi adiacenti ai percorsi utilizzati dal personale e dai visitatori

c) transennatura con divieto di transito nei percorsi adiacenti alla recinzione di cantiere nel periodo di orario di

lavoro

d) esecuzione della rimozione della copertura in periodo di scarso afflusso di visitatori nel cimitero

e) disalimentazione delle linee elettriche installate in copertura durante la rimozione e successivo rifacimento

della copertura

f) disalimentazione delle linee elettriche a 220V nei locali interessati dai lavori di intonacatura e tinteggiatura

CAPITOLO 5

1. ANALISI DELLE LAVORAZIONI

1.1 Lavori preliminari Per l'esecuzione delle opere di progetto, sono necessari i lavori di preparazione dell'area logistica e delle aree del

cantiere vero e proprio che consistono in:

Recinzione dell' area logistica

Montaggio dei prefabbricati

Allacciamenti elettrici ed idrici

1.2 SEQUENZA OPERATIVA GENERALE DELL'INTERVENTO Nel cronoprogramma è indicata la sequenza temporale della fasi lavorative e qui di seguito è indicata anche la

sequenza operativa.

1.2. 1 Rifacimento della copertura

1. Recinzione dell' area di cantiere

2. Montaggio di ponteggio perimetrale e realizzazione di castelli di tiro per scarico/carico materiali

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3. Rimozione della copertura

4. Rifacimento della copertura

5. Rimozione dei vecchi pluviali e montaggio di quelli nuovi

6. Smontaggio del ponteggio

Per tutta la durata delle operazioni di rimozione della copertura, l'edificio completo, è inagibile al pubblico ed al

passaggio dei mezzi di servizio.

Durante il montaggio della nuova copertura, è reso inagibile l'accesso al pubblico relativamente alla porzione di

edificio interessato ai lavori con transennatura degli accessi.

Durante il montaggio dei pluviali, è reso inagibile l'accesso al pubblico relativamente al settore dell'edificio adiacente

alla zona dei lavori.

Durante lo smontaggio del ponteggio, l'intero fabbricato è reso inaccessibile al pubblico con la recinzione completa

della zona del cantiere

1.2.4 Ripristini e scantieramento

1. Rimozione recinzioni, carico di prefabbricati, di macchinario, ecc.

2. sistemazione e pulizia area di cantiere

Durante la rimozione delle recinzioni, dei prefabbricati, l'edificio e l'area limitrofa al cantiere è resa inagibile al pubblico

ed al passaggio.

2. VALUTAZIONE DEI RISCHI

2.1 Generalità In questa parte del piano sono analizzate le fasi lavorative individuate in precedenza per la ricerca dei fattori di rischio

specifici ed ambientali ragionevolmente ipotizzabili ed effettuarne la valutazione con criteri predefiniti.

Per ogni fase lavorativa viene fatta una breve descrizione, con l' elencazione delle macchine, delle attrezzature, dei

materiali più importanti, delle procedure esecutive.

2.2 Identificazione dei fattori di rischio

2.2.1 Fattori di rischio per la sicurezza dei lavoratoriRischio Cause

Caduta dall'alto il rischio è legato a qualsiasi situazione di lavoro in cui il lavoratore operi in quota

Caduta di gravi Il rischio è imputabile allo sganciamento di carichi, caduta di materiali accatastati, caduta di materiali ed oggetti manipolati, ecc

Urti, colpi, impatti, compressioni Il rischio deriva dalla manipolazione di materiali ed attrezzature, dall'uso di macchinario in genere

Punture, tagli, abrasioni, ustioni Il rischio deriva dalla manipolazione di materiali particolari, da attrezzature in cattivo stato di conservazione ecc

Cesoiamento, stritolamento Il rischio deriva dall'uso di macchinario, impianti di produzione e confezionamento inerti, cls, malte, ecc

Scivolamento, cadute a livello Il rischio è dovuto alla presenza di piani di calpestio irregolari, presenza di fango, residui di malte e di cls, di materiali ed oggetti abbandonati

Sppellimento, sprofondamento Il rischio è dovuto a condizioni particolari del terreno, alla presenza di depositi, a situazioni climatiche, alla viabilità

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Annegamento Rischio non evidenziato

Investimento Il rischio è dovuto per la presenza di mezzi di trasporto, macchine operatrici

Elettrocuzione Il rischio deriva dalla presenza di impainti, macchine ed utensili elettrici

Calore, fiamme, esplosioni Il rischio deriva dalla presenza e dalla manipolazione di sostanze combustibili ed infiammabili e dalla esecuzione di lavorazioni con materiale in temperatura

Getti, schizzi Il rischio deriva da miscelazione e preparazione di malte e di cls, getto del medesimo, applicazione di malte, utilizzo di pitture, vernici e comunque liquidi pronti e miscelabili

Asfissia Rischio non evidenziato

Movimentazione manuale di carichi Il rischio deriva dalla errata impostazione che si assume con il corpo per il sollevamento e spostamento di carichi pesanti ed ingombranti in assenza del mezzo meccanico

2.2.2 Fattori di rischio per la salute dei lavoratori Rischio Cause

Rumore Il rischio è dovuto a esposizione prolungata a rumori lesivi provenienti da lavorazioni e/o da macchinari ed attrezzature

Vibrazioni Il rischio è rivolto principalmente alle mani ed arti superiori per l'utilizzo di attrezzi vibranti azionati ad aria compressa e/o elettrici

Microclima Il rischio deriva dalla necessità di lavorare all'aperto o in luoghi coperti privi di chiusure con esposizione a escursioni termiche, d'aria, umidità, ecc

Radiazioni non ionizzate Il rischio è dovuto all'esposizione di onde elettromagnetiche, radiazioni ultraviolette, infrarosse, ecc

Polveri e fibre Il rischio è dovuto all'esposizione prolungata a concentrazioni superiori ai limiti ammessi alle polveri di vario tipo e granulometria che si producono in numerose lavorazioni edili

Fumi, nebbie, gas, vapori Il rischio deriva dall'esposizione prolungata a concentrazioni superiori ai limiti ammessi ai fumi, gas, nebbie e vapori che si generano dal funzionamento di macchine, applicazioni di sostanze chimiche, ecc in particolare in ambiente confinanti

Contatto cutaneo Il rischio è dovuto al contatto più o meno prolungato con sostanze irritanti e/o allergizzanti

Infezioni da microrganismi Il rischio è dovuto a lavorazioni in ambienti infetti alla manipolazione di materiale organico, putrescente, ecc

Avvelenamenti, intossicazioni Il rischio è derivato da possibili morsicature o punture di animali ed insetti, dalla manipolazione e/o esposizione a sostanze tossiche

2.3 Criteri di valutazione dei rischi Indice di rischio Classificazione Note

1 Lieve La situazione di rischio è capace di determinare infortuni o esposizioni acute con inabilità e/o con effetti rapidamente reversibili

2 Significativo La situazione di rischio è capace di determinare infortuni o esposizioni acute con inabilità e/o con effetti reversibili

3 Medio La situazione di rischi è capace di determinare infortuni e/o esposizioni acute con effetti reversibili ma di lunga durata

4 Grave La situazione di rischio è capace di determinare infotuni e/o esposizioni acute con effetti di inabilità parziale

5 Gravissimo La situazione di rischio è capace di determinare infortuni e/o esposizioni acute con effetti di inabilità totali o mortali

3. VALUTAZIONE DEI RISCHI DI CARATTERE GENERALE I rischi che sono praticamente presenti per tutta la durata delle lavorazioni ed interessano la maggior parte del

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personale sono i seguenti:

investimento da mezzi di trasporto e da macchine operatrici

investimento da carichi manovrati con mezzi di sollevamento

elettrocuzione

caduta da dislivello

rumore

polveri

contatto con sostanze nocive

Quì di seguito sono indicati i provvedimenti che l'Impresa deve adottare durante l'esecuzione delle lavorazioni.

3.1 RISCHIO DA INVESTIMENTO DA AUTOMEZZI E MACCHINE OPERATRICI DI CANTIERE

1. delimitazione e segnalazione delle zone dove operano le macchine operatrici (escavatore. terna, fork-lift, ecc.)

2. supporto agli autisti per le manovre di retromarcia con persone disposte in zone di sicurezza

3. macchine operatrici e mezzi d'opera muniti dei dispositivi di segnalazione visiva (girofaro) e acustica (cicalino) nelle

manovre di retromarcia

4. velocità moderata all'interno del cantiere (max 20 km/h)

5. mantenimento della viabilità del cantiere sgombra da ostacoli

6. parcamento delle macchine nella zona logistica

7. parcheggio delle autovetture del personale all'esterno dell'area cantiere.

8. collocazione della segnaletica indicata nel capitolo organizzazione del cantiere

9. regolare manutenzione degli auotomezzi

3.2 Rischio di investimento da carico manovrato con mezzo di sollevamento 1. incarico ad un responsabile (capo cantiere, assistente, capo squadra) per l'esecuzione dei tiri con mezzi di

sollevamento (fork-lift, gru a bordo di autocarro) in particolare per carichi speciali.

2. dotazione al cantiere di sistemi d'imbrago certificati e dimensionati per i carichi previsti

3. individuazione di zona apposita per la raccolta ed il deposito dei sistemi d'imbrago

4. verifica mensile delle condizioni di conservazione dei sistemi d'imbrago

5. mezzo di sollevamento omologato e verificato periodicamente

6. funi di sollevamento verificate trimestralmente

7. collocazione dei cartelli indicati nel capitolo organizzazione del cantiere

8. uso di funi di servizio per la guida a distanza del carico

9. manovra dei mezzi di sollevamento da parte di personale formato ed addestrato

10. ampia visibilità della zona di manovra da parte del manovratore

11. divieto di esecuzione tiri obliqui

12. divieto di manovra di carichi di ampia superficie in presenza di vento forte;

13. divieto di esecuzione di tiri in condizioni di cattiva visibilità;

14. carico manovrato con la gru a bordo di automezzo con stabilizzatori posizionati

3.3 ELETTROCUZIONE 1. realizzazione degli impianti elettrici da parte di elettricista qualificato

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2. uso di cavi elettrici tipo HO7RN-F per l'alimentazione delle utenze mobili e portatili

3. uso esclusivo di prese e di spine tipo CEE

4. posa dei conduttori elettrici in zone non soggette al danneggiamento

5. posa protetta dei conduttori in corrispondenza dei passaggi

6. uso di quadri elettrici tipo ASC

7. divieto di uso di spine e prese multiple

8. uso di utensili portatili di classe II

9. uso di apparecchi elettrici con grado di protezione non inferiore ad IP 44

10. divieto di intervento per riparazione e/o manutenzione sull'impianto elettrico o apparecchiatura elettrica da parte di

persona che non sia l'elettricista.

3.4 CADUTA DA DISLIVELLO 1. realizzazione di ponteggio perimetrale per il rifacimento della copertura

2. utilizzo del ponteggio perimetrale per la posa delle scossaline e dei pluviali

3. utilizzo di ponteggio fisso e/o mobile per lavori ad altezza superiore a 2,0 m all'interno degli edifici

3.5 RUMORE 1. Non sono previste lavorazioni eccessivamente rumorose per cui è concretamente ipotizzabile che il livello

d'esposizione giornaliero dei lavoratori sia inferiore a 90 dBA

2. I lavoratori devono utilizzare gli otoprotettori in occasione delle seguenti lavorazioni:

demolizione di manufatti

taglio di legname con la sega circolare o con la motosega

levigatura, molatura, troncatura con il flessibile

forature con trapano a percussione

taglio di laterizio con la clipper

taglio di materiale di lattoneria

3. i lavoratori devono essere informati sul rischio derivante dall' esposizione al rumore

3.6 POLVERI 1. innaffiamento delle piste di cantiere

2. uso ad umido della clipper o con captazione delle polveri se usata a secco

3. dotazione al personale di maschere con grado di filtrazione FFP2

3.7 PRODOTTI CHIMICI PERICOLOSI 1. è previsto l'impiego dei seguenti prodotti e preparati:

a) sigillanti siliconici

2. presenza in cantiere delle schede di sicurezza

3. confezioni con l'indicazione dei rischi

4. informazione al personale sui rischi derivanti dalla manipolazione dei prodotti e dei preparati

5. fornitura ai lavoratori dei DIP adeguati per la manipolazione dei prodotti e dei preparati pericolosi

6. stoccaggio e successivo smaltimento dei residui come da vigenti norme specifiche

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4. ANALISI DELLE FASI RELATIVE ALLE LAVORAZIONI PRELIMINARI Per la realizzazione delle opere sinteticamente sopra descritte e riportate nel programma lavori di massima, sono

necessarie le lavorazioni che sono sviluppate qui di seguito mediante tabelle e relazioni.

Dette tabelle possono essere modificate ed integrate dalle Imprese esecutrici dei lavori nell'elaborazione dei P.O.S.

sulla base delle proprie procedure, dei propri sistemi di lavoro, dei macchinari ed attrezzature che intende utilizzare.

4.1 RECINZIONE DELLA ZONA LOGISTICA E DELLA ZONA DI CANTIERE

4.1.1 Misure di coordinamento e procedure organizzative, attrezzature, materiali, personale .

La recinzione è da eseguire come indicato nel capitolo organizzazione del cantiere. LAVORAZIONI PRELIMINARI

Lavorazione Attrezzature principali Materiali principali Personale/mansione

Recinzione del cantiere

Automezzi di trasporto con gru a bordo

Attrezzi manuali di normale impiego

Motocompressore Martello demolitore

Rete in plastica Pannelli in

legno/metallo Corpi illuminanti Pannelli di

segnalamento

Capo squadra Carpentiere Operaio

qualificato

4.1.2 lndividuazione e valutazione dei rischi, provvedimenti e misure operative LAVORAZIONI PRELIMINARI - RECINZIONE DI CANTIERE

Rischi I.R. Provvedimenti

Caduta/investimento del carico durante lo scarico dei materiali e delle attrezzature con mezzo meccanico

2 Designazione di incaricato per le operazioni di movimentazione con mezzi di sollevamento

Sistemi di imbragatura idonei al peso ed alla forma del carico

Verifica dello stato di conservazione delle imbracature prima dell'uso

Guida del carico a distanza di sicurezza con funi di servizio

Investimento da parte dell'automezzo 4 Pianificazione delle operazione di recinzione e delle zone d'intervento

Ribaltamento dell'automezzo 4 Manovra di sollevamento con automezzo stabilizzato

Caduta dei sostegni 2 Posizionamento dei sostegni in due persone e zavorramento

Ribaltamento della recinzione 3 Puntellamento provvisorio per il periodo di montaggio della recinzione

Zavorramento o tirantatura dei sostegni

Sforzi muscolari per la movimentazione manuale dei materiali

2 Uso sistematico del mezzo meccanico Eventuale spostamento manuale in coppia per

elementi di peso superiore a 30 Kg o ingombranti

Caduta di oggetti ed attrezzi maneggiati 2 Uso costante delle scarpe di sicurezza con puntale

Ferite, lesioni varie per la manipolazione di attrezzi ed oggetti

2 Uso di guanti in cuoio Uso dell'elmetto Controllo sistematico dello stato di conservazione di

utensili ed attrezzi

Elettrocuzione 5 Verifica preliminare della presenza di cavi interrati

Investimento da autoveicoli esterni 4 Uso di indumento ad alta visibilità Collocazione di cartelli di segnalazione dei lavori in

corso

Interferenze con terzi 2 Delimitazione provvisoria con nastro segnaletico nei transiti delle tombe in terra

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4.3 INSTALLAZIONE PREFABBRICATI E IMPIANTI TECNOLOGICI

4.3.1 Misure di coordinamento e procedure organizzative, attrezzature, materiali, personale

Dislocazione e requisiti minimi dei prefabbricati sono indicati nel capitolo organizzazione del cantiere

E' indispensabile che ogni prefabbricato ed ogni postazione di lavoro sia provvista di quadro ASC terminale

da cui derivare le utenze elettriche. LAVORAZIONI PRELIMINARI

Lavorazioni Attrezzature principali Materiali principali Personale/mansione

Montaggio prefabbricati, impianto elettrico, idrico

Automezzo con gruImbracature di vario tipoAttrezzi manuali di normale impiego

Materiali di montaggio Capo squadraCarpentiereOperaio qualificatoElettricistaGruista

4.3.2 Individuazione e valutazione dei rischi, prowedimenti e misure operative LAVORAZIONI PRELIMINARI -POSA PREFABBRICATI, IMPIANTI ELETTRICI ED IDRAULICI, PREPARAZIONE

AREE DI DEPOSITO, SCARICO MATERIALI E MACCHINE

Rischi I.R. Provvediementi

Caduta/investimento del carico durante la posa del prefabbricato

4 Designazione di incaricato per le operazioni di movimentazione con mezzi di sollevamento

Sistemi di imbracatura idonei al peso ed alla forma del carico

Guida del carico a distanza di sicurezza con fune di servizio

Ribaltamento del mezzo di sollevamento 5 Prova in bianco delle manovre di sollevamento per la verifica dello sbraccio

Stabilizzazione del mezzo su piastre di ripartizione del carico

Elettrocuzione per contatto accidentale con parti in tensione

5 Esecuzione dell'impianto da parte di elettricista specializzato

Posizionamento di conduttori in zone non soggette a danneggiamento o protetti con tubi o interrati e segnalazione del percorso

grado di protezione delle apparecchiature elettriche pari ad almeno IP 44

Avviso anticipato alle maestranze del cantiere della fase di prova e collaudo dell'impianto elettrico

Esposizione a rumore 2 Otoprotettori durante l'impiego di trapano o altro utensile rumoroso

Sforzi muscolari 2 Uso del mezzo meccanico ogni volta possibile Trasporto manuale in coppia di oggetti pesanti più di 30

Kg o eccessivamente ingombranti

Caduta/investimento del carico di legname, macchine di cantiere

4 Zone di carico per le operazioni di movimentazione con mezzi di sollevamento

Sistemi di imbracatura idonei al peso ed alla forma del carico

Utilizzo di sistemi pallettizzati o contenitori per materiale di dimensioni contenute

Guida del carico a distanza con funi di servizio Imbracatura a strozzo per lo scarico di tavolame e

materiali lungo e flessibile

Caduta di gravi di piccole dimensioni 3 Uso costante dell'elmetto da parte degli addetti

Urti, schiacciamenti per la manovra dei carichi

3 Accompagnamento del carico con fune di servizio Uso di guanti e dell'elmetto per la manovra delle

imbracature Posizionamento preventivo di spessori per l'appoggio a

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LAVORAZIONI PRELIMINARI -POSA PREFABBRICATI, IMPIANTI ELETTRICI ED IDRAULICI, PREPARAZIONE AREE DI DEPOSITO, SCARICO MATERIALI E MACCHINE

Rischi I.R. Provvediementi

terra dei carichi

Cadute, scivolamenti, inciampi 3 Regolazione delle aree di deposito Sgombero sistematico dei materiali residui Uso dell'elmetto e delle scarpe di sicurezza

Urti, colpi, ecc per l'utilizzo di utensili manuali

2 Utilizzo di guanti in cuoio e comunque in materiale resistente e dell'elmetto

5. ANALISI DELLE FASI RELATIVE AL RIFACIMENTO DELLA COPERTURA 5.1 Montaggio del ponteggio

5.1.1 Misure di coordinamento e procedure organizzative, attrezzature, materiali, personale

L'accesso alla copertura deve essere garantito con il montaggio di ponteggio sull'intero perimetro dell'edificio.

il montante interno del ponteggio deve risultare il più vicino possibile alla struttura per ridurre al minimo la

possibilità di caduta di materiale.

Il corrente superiore del parapetto dell'ultimo impalcato deve superare di almeno 1,2 m il piano di calpestio

della copertura.

Per il deposito dei materiali da rimuovere e da posare in copertura, il ponteggio deve essere attrezzato con

due ripiani di carico progettati se non previsti o realizzati come indicato nella autorizzazione ministeriale del

ponteggio.

il ponteggio deve essere vincolato alla struttura dell'edificio con cravatte realizzate almeno una ogni 20 -22

mq .L'impresa provvede per il disegno e per la regolare manutenzione del ponteggio

In corrispondenza dei passaggi pedonali il ponteggio deve essere eseguito in modo da lasciare lo spazio al

transito

In corrispondenza dei passaggi pedonali, il ponteggio deve essere provvisto di robusta ed ampia mantovana,

di sigillatura dello spazio fra il ponteggio e la struttura, di cartelli indicanti il pericolo di caduta di gravi, di

divieto di sostare, di obbligo dell' uso dell' elmetto

In corrispondenza delle scale di accesso agli impalcati, devono essere collocati cartelli indicanti l'obbligo

dell'uso della imbracatura di sicurezza

In questa sezione di ponteggio, le testate del ponteggio devono essere chiuse in modo che gli impalcati di transito e di

lavoro siano limitate al profilo esterno della struttura.

Nella zona sotto stante ai piani di carico devono essere collocati cartelli indicanti il pericolo di caduta di gravi,

di divieto di sostare, di obbligo dell'uso dell'elmetto

Oltre all'impalcato di lavoro deve essere realizzato anche il sottoponte di sicurezza.

Nei ripiani rimanenti l'impalcato può essere ridotto alla zona della scala di accesso ma chiuso su tutti i lati

RIFACIMENTO COPERTURA

Montaggi ponteggio Attrezzature principali Materiali Principali Personale/mansione

Montaggio ponteggio Mezzo di trasporto Fork – lift Attrezzi manuali

Componenti del ponteggio

Tavole di ripartizione del carico

Operatore macchinari

Pontista Operaio

Qualificato

33

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5.1.2 Individuazione e valutazione dei rischi, provvedimenti e misure operative RIFACIMENTO COPERTURA -MONTAGGIO ED USO DEL PONTEGGIO

Rischi I.R. Provvedimenti

Caduta dall'alto di persone 5 Montaggio del ponteggio da parte di personale specializzato Montaggio del ponteggio con impiego di imbracatura e sistema

di vincolo della stessa Montaggio delle scalette di accesso progressivamente

all'esecuzione dei ripiani Uso di tavole di buona qualità per la formazione dell'impalcato Posizionamento dei parapetti e delle chiusure sulle testate

Caduta di materiali dall'alto 4 Posa della tavola fermapiede subito dopo il completamento dell'impalcato

Montaggio delle mantovane in corrispondenza dei transiti Recinzione di tutta la zona del cantiere Esclusione del transito di terzi durante le fasi di montaggio del

ponteggio in prossimità ed in corrispondenza dei passi carrabili e dei transiti laterali

Uso dell'elmetto da parte di tutto il personale

Caduta in cavità per rottura di tavole 4 Montaggio di sottoponte di sicurezza Verifica del grado di conservazione delle tavole da ponte al

momento della posa Verifica periodica (almeno mensile) del grado di conservazione

dell'impalcato di lavoro

Collasso e caduta dal ponteggio 5 Montaggio del ponteggio in conformità agli schemi tipo o al progetto

Stabilizzazione dei montanti con basette e tavole di ripartizione del carico

Verifica periodica (almeno mensile) dell'efficacia dei vincoli e della struttura

Controllo dopo temporali e/o raffiche di vento forte, di nevicate

Caduta di materiale movimentato con mezzo meccanico

4 Imbracatura dei materiali in funzione del peso e della formazione

Verifica delle condizioni di conservazione dei sistemi di sollevamento

Uso dell'elmetto da parte di tutto il personale

Scivolamenti, inciampi, ecc 3 Collocazione delle tavole da ponte in modo regolare Utilizzo di tavole che non presentano svergolature Uso delle scarpe di sicurezza Rimozione formazioni di ghiaccio, se presenti prima di salire

sul ponteggio

Lesioni varie per manipolazione di materiali ed attrezzature

2 Uso dei DIP in particolare dei guanti e delle scarpe di sicurezza, e dell'elmetto

Sforzi muscolari 2 Uso del mezzo meccanico ogni volta possibile Trasporto manuale in coppia di oggetti pesanti più di 30 kg o

eccessivamente ingombranti

5.2 Rimozione della copertura 5.2.1 Misure di coordinamento e procedure organizzative, attrezzature, materiali, personale

Per la fase di rimozione della copertura la recinzione della zona di cantiere deve essere prolungata nei lati

est ed ovest e chiusi gli accessi corrispondenti ai passaggi pedonali in modo da impedire l'accesso e

l'avvicinamento all'edificio da parte dei visitatori.

Durante la rimozione della copertura, è sospesa qualsiasi attività lavorativa nel cantiere.

Per l'abbassamento del materiale possono essere utilizzati un fork-lift di adeguata potenza ed elevazione

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delle forche per i sollevamenti impegnative e di un argano elettrico montato sui piani di carico per i

sollevamenti leggeri.

Il sollevamento delle lastre in cemento amianto rimosse e delle successive coperture è sospeso in occasione

di vento forte.

Le modalità di rimozione, di movimentazione manuale, imballaggio, deposito provvisorio, carico e trasporto in

discarica delle lastre in cemento amianto e degli altri materiali, devono essere conformi a quelle previste nel

piano di lavoro approvato dalla locale ASL.

Il cambio delle tute da lavoro, le docce degli addetti alla rimozione delle lastre in cemento amianto devono

essere effettuate nella apposita unità di decontaminazione

Predisposizione di teli di politene da applicare nel caso di precipitazioni atmosferiche

La rimozione della copertura è eseguita con la seguente sequenza:

Fase 1. rimozione e pulizia delle campate adiacenti alla copertura e del sottotetto

Fase 2. realizzazione del ponteggio di servizio da collegare al ponteggio perimetrale

Fase 3. rimozione della copertura e copertura provvisoria con foglio di politene

Fase 4. montaggio nuova copertura

Fase 5. smontaggio del ponteggio di servizio RIFACIMENTO COPERTURA

Lavorazioni Attrezzature principali Materiali principali Personale/mansioni

Rimozione/motaggio copertura Rimozione coperturaMontaggio pluviali

Mezzo di trasporto Fork – lift Attrezzi manuali Pompa a bassa

pressione

Componenti del ponteggio

Tavole di ripartizione del carico

Operatore macchina

Pontista Operaio

specializzato

5. lndividuazione e valutazione dei rischi, provvedimenti e misure operativeRIFACIMENTO COPERTURA -RIMOZIONE COPERTURA

Rischi I.R. Provvedimenti

Caduta di persone dall'alto 5 Accesso in copertura solo dopo aver completato il ponteggio perimetrale

Uso dell'imbracatura di sicurezza

Caduta di materiali dall'alto 4 Posa delle tavole fermapiede sugli impalcati di lavoro Accatastamento ordinato del materiale rimosso e

zavorramento nel caso di raffiche di vento Uso dell'elmetto

Scivolamenti, inciampi, ecc 3 Riordino e rimozione sistematico dei materiali residui

Lesioni varie per manipolazione di materiali ed attrezzature

2 Uso dei DIP in particolare dei guanti e delle scarpe di sicurezza, e dell'elmetto

Sforzi muscolari 2 Uso del mezzo meccanico ogni volta possibile Trasporti manuale in coppia dei pannelli rimossi e

oggetti pesanti più di 30 kg o eccessivamente pesanti

Caduta materiali durante sollevamento e discesa con mezzo meccanico

5 Pallettizzazione delle lastre e pannelli piani Sgombero dell'area sottostante al balcone di carico dal

personale a terra

Investimento da macchine operatrici 5 Sgombero di tutta la zona di manovra del fork – lift Macchina provvista di girofaro e di cicalino nelle

manovre di retromarcia

Ribaltamento del Fork - lift 5 Stabilizzazione della macchina per le operazioni di sollevamento e discesa dei materiali

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RIFACIMENTO COPERTURA -RIMOZIONE COPERTURA

Rischi I.R. Provvedimenti

Inalazione di polveri tossiche 5 Utilizzo costante dei DIP previsti ed indicati nel piano di lavoro

raccolta con aspiratori delle polveri residui e deposito degli stessi nei sacconi sigillati

Dispersione di polveri nell'ambiente 5 Inumidimento della superficie con sostanza fissativa su entrambe le superfici dei pannelli e sulle superfici dove si presume la presenza di materiali in cemento amianto

Raccolta con aspirazione delle polveri residue e deposito delle stesse nei sacconi sigillati

Elettrocuzione 5 Uso di utensili di II classe alimentati con cavo antiambrasione e con spine CEE collegato a quadro ASC

Disalimentazione provvista dell'impianto elettrico dell'edificio

Esposizione al rumore 3 Uso delle cuffie durante la foratura della soletta per inserimento dispositivo d'aggancio dell'imbracatura di sicurezza a rimozione ultimata

5.3 Montaggio della copertura

5.3.1 Misure di coordinamento e procedure organizzative, attrezzature, materiali, personale

Eseguita la completa rimozione della vecchia copertura, allontanato dal cantiere tutto il materiale di risulta, è possibile

procedere alla posa della nuova copertura.

Decaduto il rischio di dispersione delle fibre d'amianto, è possibile il ripristino del transito degli automezzi di

servizio e l'accesso dei visitatori nell'edificio.

Per il sollevamento del materiale possono essere utilizzati un fork-lift di adeguata potenza ed elevazione

delle forche per i sollevamenti impegnative e di un argano elettrico montato sui piani di carico per i

sollevamenti leggeri.

Il sollevamento dei nuovi pannelli di copertura è sospeso in occasione di vento forte.

Per quanto attiene i rischi di caduta di persone e di cose, i rischi da movimentazione meccanica e manuale

dei carichi, ecc. vale quanto già detto nella fase di rimozione della copertura.

Per l'eventuale sostituzione dell'orditura, è da prevedere l'uso di una sega circolare che deve essere

conforme alla normativa macchine.

Per l'alimentazione elettrica è necessario l'impiego di cavo antiabrasione e di spine e prese di tipo CEE collegate a

quadro ACS.

Durante il taglio del legname è necessario che il personale utilizzi le cuffie

Se la sega è installata in copertura, è necessaria la stabilizzazione mediante apposita piattaforma. RIFACIMENTO COPERTURA

Lavorazioni Attrezzature principali Materiali principali Personale/mansioni

Montaggio nuova copertura piana

Mezzo di trasporto Fork – lift Sega circolare Attrezzi manuali

Pannelli multistrato

Legname Lattoneria

Operatore meccanica

Carpentiere Lattoniere Operaio

qualificato

5.3.2 lndividuazione e valutazione dei rischi, provvedimenti e misure operative

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RIFACIMENTO COPERTURA -RIMOZIONE E MONTAGGIO COPERTURA

Rischi I.R. Provvedimenti

Caduta di persona dall'alto 5 Accesso in copertura solo dopo aver completato il ponteggio perimetrale

Uso dell'imbracatura di sicurezza

Caduta di materiali dall'alto 4 Posa delle tavole fermapiede sugli impalcati di lavoro Accastamento ordinato del materiale rimosso e

zavorramento nel caso di raffiche di vento Uso dell'elmetto

Scivolamenti, inciampi, ecc 3 Riordino e rimozione sistematica dei materiali residui Rimozione delle formazioni di ghiaccio se presenti

Lesioni varie per manipolazioni di materiali ed attrezzature

2 Uso dei DIP in particolare dei guanti e delle scarpe di sicurezza, e dell'elmetto

Sforzi muscolari 2 Uso del mezzo meccanico ogni volta possibile Trasporto manuale in coppia dei pannelli rimossi e

oggetti pesanti più di 30 kg o eccessivamente ingombranti

Caduta dei materiali durante il sollevamento e la discesa con mezzo meccanico

5 Pallettazzione delle lastre e pannelli piani Sgombero dell'area sottostante al balcone di carico dal

personale a terra Sospensione delle operazioni di sollevamento in

occasione di vento forte

Investimento da macchina operatrice 5 Sgombero di tutta la zona di manovra del fork – lift Macchina provvista di girofaro e di cicalino nelle

manovre di retromarcia

Ribaltamento del fork - lift 5 Stabilizzazione della macchina per le operazioni di sollevamento e discesa dei materiali

Inalazione di polveri tossiche 5 Utilizzo costante dei DIP previsti

Dispersione di polveri nell'ambiente 5 Inumidimento della superficie

Elettrocuzione 5 Uso di utensili di II classe alimentati con cavo antiabrasione e con spine CEE collegato a quadro ASC

Disalimentazione provvisoria dell'impianto elettrico dell'edificio

Esposizione al rumore 3 Uso delle cuffie durante l'uso della sega circolare

Tagli ferite, ecc 4 Verifica preliminare della presenza dei dispositivi di sicurezza sulla sega circolare in particolare la cuffia superiore, i carter di chiusura inferiore, il cuneo spaccafilo, lo spingipezzo, ecc

Interferenze 3 Per i lavori di lattoneria (sostituzione dei pluviali) l'intervento del lattoniere è successivo alla posa della copertura

5.4 Montaggio dei pluviali

5.4.1 Misure di coordinamento e procedure organizzative, attrezzature, materiali, personale

Eseguito il rifacimento della copertura, prima di smontare il ponteggio si procede alla sostituzione dei pluviali RIFACIMENTO COPERTURA

Lavorazioni Attrezzature principali Materiali principali Personale/mansione

Sostituzione dei pluviali Mezzo di trasporto Trapano a

percussione

Lattoneria Lattoniere Operaio qualificato

5.4.2 Indivlduazione e valutazione dei rischi; provvedimenti e misure operative

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RIFACIMENTO COPERTURA -MONTAGGIO PLUVIALI

Rischi I.R. Provvedimenti

Caduta di persone dall'alto 5 Rimozione pluviali vecchi e montaggio di quelli nuovi con postazione di lavoro protette dal ponteggio perimetrale

Uso dell'imbracatura di sicurezza

Caduta di materiali dall'alto 4 Posa delle tavole fermapiede sugli impalcati di lavoro Uso dell'elmetto Sgombero del personale a terra dalla zona interessata

al montaggio dei pluviali

Lesioni varie per manipolazione di materiali ed attrezzature

2 Uso dei DIP in particolare dei guanti e delle opere di sicurezza e dell'elmetto

Esposizione al rumore durante l'uso di trapano e di altri elettroutensili

3 Uso delle cuffie

Proiezione di pulviscolo durante la foratura 2 Uso di occhiali e visiera

Inalazioni di polveri 2 Uso di mascherina antipolvere con capacità di filtrazione FFPP2

Sforzi muscolari 2 Uso del mezzo meccanico ogni volta possibile Trasporto manuale in coppia dei pannelli rimossi o

oggetti pesanti più di 30 kg o eccessivamente ingombranti

6. Lavori di scantieramento Sono le lavorazioni relative: dismissione delle installazioni

rimozione di materiale macchinario, recinzioni, ecc. .ripristino delle aree.

6.1 Smontaggio ponteggio

E' una lavorazione che è eseguita più volte nel corso dei lavori per alcuni tratti del ponteggio perimetrale

Sia le operazione di montaggio che di smontaggio del ponteggio devono essere eseguite da personale qualificato ed

addestrato.

È indispensabile l'uso dell'imbracatura di sicurezza e del mezzo di sollevamento per il trasporto dei carichi.

È tassativo il divieto di lanciare dall' alto gli elementi del ponteggio e degli impalcati FASE DI LAVORO: SMONTAGGIO PONTEGGIO

Rischi I.R. Provvedimenti

Caduta dall'alto di persone e cose 5 Smontaggio degli elementi del ponteggio con uso dell'imbracatura di sicurezza vincolata

Delimitazione dell'area soggetta allo smontaggio Uso di elmentto da parte degli addetti

Cedimento strutturale del ponteggio 5 Smontaggio secondo gli schemi con l'accortezza di mantenere in efficienza gli ancoraggi

Caduta, investimento dei carichi durante il trasporto con mezzo di sollevamento

5 Utilizzo i sistemi di sollevamento in funzione del tipo, peso e dimensione del carico, a strozzo per i tavoloni ed elementi minuti, a cesto per i cavaleltti o telai

Accompagnamento del carico mediante fune di servizio Sospensione della lavorazione in presenza di forte vento

Schiacciamento, urti, lesioni varie per contatto con materiali abrasivi, pungenti

3 Uso di guanti robusti in cuoio Uso di elmetto e delle scarpe di sicurezza

Caduta in piano scivolamenti 3 Riordino sistematico della zona di lavoro Allontanamento dei materiali di risulta dall'impalcato del

ponteggio

Caduta del materiale accatastato 3 Accatastamento ordinato dei tavoloni e regettatura o

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FASE DI LAVORO: SMONTAGGIO PONTEGGIO

Rischi I.R. Provvedimenti

legatura con bordone Impilamento dei cavalletti sulle apposite rastrelliere Esecuzione di fasci legati degli altri elementi del

ponteggio

6.2 Carico del macchinario, materiali, prefabbricati

Per il carico delle macchine di movimento terra utilizzare i pianali ribassati con passerelle incorporate

Per il carico di macchine e macchinario con mezzi di sollevamento utilizzare gli appositi golfari o punti di

aggancio previsti dal costruttore.

Per il carico dei prefabbricati utilizzare i golfari se sono del tipo monoblocco oppure procedere allo

smontaggio dei singoli componenti e successivamente eseguire le operazioni di carico.

Per il tavolame e legname in genere provvedere alla legatura delle cataste

Per materiali minuti utilizzare cassoni a parete piena

FASE DI LAVORO: SCANTIERAMENTO -CARICO MACCHINARIO, MATERIALI, PREFABBRICATI

Rischi I.R. Provvedimenti

Elettrocuzione per contatto con parti in tensione

5 Esecuzione dei scollegamenti, raccolta della cavetteria da parte di elettricista

Sezionamento a monte del circuito da scollegare

Urti, investimento, caduta dei materiali movimentati con mezzo di sollevamento

5 Imbracatura delle macchine come prevista da costruttore

Uso di cassone per il sollevamento di materiali minuti e vari

Imbracatura a cesto della rete, a strozzo per pannelli, tavolame

Accompagnamento del carico con fune di servizio

Ribaltamento dell'automezzo nella fase di carico

4 Deposito delle attrezzature e dei materiali sul pianale in modo ordinato e bilanciato

Vincolo delle macchine, attrezzature in modo da impedire spostamenti imprevisti durante il trasporto

Schiacciamento, urto del carico 3 Salita sul pianale per la disimbracatura solo dopo il posizionamento della macchina con gru

Caduta da dislivello 2 Uso di scaletta vincolata per la salita e discesa dal pianale dell'automezzo

Lesioni, per il maneggio di materiali ed attrezzi 3 Uso di guanti in cuoio, scarpe di sicurezza elmetto

Cadute, scivolamenti, inciampi 2 Sgombero sistematico dei materiali residui Uso di elmetto e delle scarpe di sicurezza

Punture, lesioni ai piedi per la presenza di chiodi

3 Rimozione sistematica dei chiodi dal tavolame in genere in fase di rimozione e ripristino

Uso costante delle scarpe di sicurezza con soletta antiforo

Esposizione a polveri 2 Innaffiamento delle zone da pulire Uso della maschera antipolvere con filtro P2

Sforzi muscolari per il trasporto e sollevamento di oggetto pesanti

2 Uso del mezzo meccanico ogni volta possibile Trasporto manuale in coppi di oggetti pesanti più di

30 kg o eccessivamente ingombranti

6.3 Smontaggio recinzione

Ultimati i lavori di scantieramento e di ripristino delle aree del cantiere si procede allo smontaggio della recinzione del

cantiere.

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FASE DI LAVORO: SMONTAGGIO DELLA RECINZIONE, RIPRISTINO DELL'AREA

Rischi I.R. Provvedimenti

Urti, investimento, caduta dei materiali rimossi e movimentati con gru a bordo di automezzo

5 Imbracature a cesto della rete, a strozzo per pannelli, tavolame, travetti

Uso di cassone per il sollevamento di materiali minuti e vari

Accompagnamento del carico con fune di servizio

Caute, scivolamenti, inciampi 2 Sgombero sistematico dei materiali residui Uso di elmetto e delle scarpe di sicurezza Illuminazione supplementare a quella esistente

della zona di lavoro se il valore è ritenuto insufficiente

Urti, colpi, per azioni manuali ed uso di utensili in genere

3 Utilizzo di guanti di cuoio e comunque in materiale resistente e di elmetto

Punture, lesioni ai piedi per la presenza di chiodi

3 Rimozione sistematica dei chiodi dal tavolame in genere in fase di rimozione e ripristino

Uso costante delle scarpe di sicurezza con soletta antiforo

Esposizione a polveri 2 Innaffiamento delle zone da pulire Uso della maschera antipolvere con filtro P2

Sforzi muscolari per il trasporto e sollevamento di oggetti pesanti

2 Uso del mezzo meccanico ogni volta possibile Trasporto manuale in coppia di oggetti pesanti più

di 30 kg o eccessivamente ingombranti

Interferenze con attività cimiteriali 3 Delimitazione provvisoria con nastro segnaletico della zona interessata dalla rimozione della recinzione e sollevamento dei materiali con gru

CAPITOLO 6

1. Rimozione dell’amianto - quadro normativo

Legge 27/3/92 n.257: Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto.

DLgs. 277/91 (Capo III ABROGATO e sostituito dal Titolo VI-bis del Dlgs 626/94 introdotto dal D.Lgs.25/7/06,

n.257(recepimento direttiva 210/18/CE sulla (protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con

l’esposizione all'amianto durante il lavoro)

D.M.6/94 Normative D.M.Sanità 9/94. e metodologie tecniche di applicazione dell’art. 6, comma 3, e dell’art.

12, comma 2, della legge 27 marzo 1992, n. 257, relativa alla cessazione dell’amianto (Gazzetta Ufficiale

220/94)

Circ. M.Sanità 12/4/95 n. 7 (esplicativa DM precedente)

DGR LOMBARDIA 8/10/04, n. 7/18943 (Procedure per il finanziamento e la bonifica di piccoli quantitativi di

amianto di cui alla l.r. 29 settembre 2003 n. 17)

DGR Lombardia 22/12/05 n8/1526 Approvazione del Piano regionale amianto Lombardia (PRAL) di cui alla

l.r. 29 settembre 2003 n. 17

D.lgs. 81/08

D.lgs. 106/09

Estratto dal D.lgs.81/08 - CAPO III PROTEZIONE DAI RISCHI CONNESSI ALL’ESPOSIZIONE ALL’AMIANTOSezione I Disposizioni generaliArt. 246.(Campo di applicazione)

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1. Fermo restando quanto previsto dalla legge 27 marzo 1992, n. 257, le norme del presente decreto si applicano a tutte le rima-nenti attività lavorative che possono comportare, per i lavoratori, un’esposizione ad amianto, quali manutenzione, rimozione del-l’amianto o dei materiali contenenti amianto, smaltimento e trattamento dei relativi rifiuti, nonché bonifica delle aree interessate.

Art. 247.(Definizioni)1. Ai fini del presente capo il termine amianto designa i seguenti silicati fibrosi:a) l’actinolite d’amianto, n. CAS 77536-66-4;b) la grunerite d’amianto (amosite), n. CAS 12172-73-5;c) l’antofillite d’amianto, n. CAS 77536-67-5;d) il crisotilo, n. CAS 12001-29-5;e) la crocidolite, n. CAS 12001-28-4;f) la tremolite d’amianto, n. CAS 77536-68-6.

Sezione II Obblighi del datore di lavoroArt. 248.(Individuazione della presenza di amianto)1. Prima di intraprendere lavori di demolizione o di manutenzione, il datore di lavoro adotta, anche chiedendo informazioni ai pro-prietari dei locali, ogni misura necessaria volta ad individuare la presenza di materiali a potenziale contenuto d’amianto.2. Se vi é il minimo dubbio sulla presenza di amianto in un materiale o in una costruzione, si applicano le disposizioni previste dal presente capo.

Art. 249.(Valutazione del rischio)1. Nella valutazione di cui all’articolo 28, il datore di lavoro valuta i rischi dovuti alla polvere proveniente dall’amianto e dai ma-teriali contenenti amianto, al fine di stabilire la natura e il grado dell’esposizione e le misure preventive e protettive da attuare.2. Nei casi di esposizioni sporadiche e di debole intensità e a condizione che risulti chiaramente dalla valutazione dei rischi di cui al comma 1 che il valore limite di esposizione all’amianto non é superato nell’aria dell’ambiente di lavoro, non si applicano gli ar-ticoli 250, 251, comma 1, 259 e 260, comma 1, nelle seguenti attività:a) brevi attività non continuative di manutenzione durante le quali il lavoro viene effettuato solo su materiali non friabili;b) rimozione senza deterioramento di materiali non degradati in cui le fibre di amianto sono fermamente legate ad una matrice;c) incapsulamento e confinamento di materiali contenenti amianto che si trovano in buono stato;d) sorveglianza e controllo dell’aria e prelievo dei campioni ai fini dell’individuazione della presenza di amianto in un determinato materiale.3. Il datore di lavoro effettua nuovamente la valutazione ogni qualvolta si verifichino modifiche che possono comportare un muta-mento significativo dell’esposizione dei lavoratori alla polvere proveniente dall’amianto o dai materiali contenenti amianto.4. La Commissione consultiva permanente di cui all’articolo 6 provvede a definire orientamenti pratici per la determinazione delle esposizioni sporadiche e di debole intensità, di cui al comma 2.

Art. 250.(Notifica)1. Prima dell’inizio dei lavori di cui all’articolo 246, il datore di lavoro presenta una notifica all’organo di vigilanza competente per territorio.2. La notifica di cui al comma l comprende almeno una descrizione sintetica dei seguenti elementi:a) ubicazione del cantiere;b) tipi e quantitativi di amianto manipolati;c) attività e procedimenti applicati;d) numero di lavoratori interessati;e) data di inizio dei lavori e relativa durata;f) misure adottate per limitare l’esposizione dei lavoratori all’amianto.3. Il datore di lavoro provvede affinché i lavoratori o i loro rappresentanti abbiano accesso, a richiesta, alla documentazione ogget-to della notifica di cui ai commi l e 2.4. Il datore di lavoro, ogni qualvolta una modifica delle condizioni di lavoro possa comportare un aumento significativo dell’espo-sizione alla polvere proveniente dall’amianto o da materiali contenenti amianto, effettua una nuova notifica.

Art. 251.(Misure di prevenzione e protezione)1. In tutte le attività di cui all’articolo 246, la concentrazione nell’aria della polvere proveniente dall’amianto o dai materiali conte-nenti amianto nel luogo di lavoro deve essere ridotta al minimo e, in ogni caso, al di sotto del valore limite fissato nell’articolo 254, in particolare mediante le seguenti misure:a) il numero dei lavoratori esposti o che possono essere esposti alla polvere proveniente dall’amianto o da materiali contenenti amianto deve essere limitato al numero più basso possibile;b) i lavoratori esposti devono sempre utilizzare dispositivi di protezione individuale (DPI) delle vie respiratorie con fattore di pro-tezione operativo adeguato alla concentrazione di amianto nell’aria. La protezione deve essere tale da garantire all’utilizzatore in ogni caso che la stima della concentrazione di amianto nell’aria filtrata, ottenuta dividendo la concentrazione misurata nell’aria ambiente per il fattore di protezione operativo, sia non superiore ad un decimo del valore limite indicato all’articolo 254;

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c) l’utilizzo dei DPI deve essere intervallato da periodo di riposo adeguati all’impegno fisico richiesto dal lavoro, l’accesso alle aree di riposo deve essere preceduto da idonea decontaminazione di cui all’articolo 256, comma 4, lettera d);d) per la protezione dei lavoratori addetti alle lavorazioni previste dall’articolo 249, comma 3, si applica quanto previsto al comma 1, lettera b), del presente articolo;e) i processi lavorativi devono essere concepiti in modo tale da evitare di produrre polvere di amianto o, se ciò non é possibile, da evitare emissione di polvere di amianto nell’aria;f) tutti i locali e le attrezzature per il trattamento dell’amianto devono poter essere sottoposti a regolare pulizia e manutenzione;g) l’amianto o i materiali che rilasciano polvere di amianto o che contengono amianto devono essere stoccati e trasportati in appo-siti imballaggi chiusi;h) i rifiuti devono essere raccolti e rimossi dal luogo di lavoro il più presto possibile in appropriati imballaggi chiusi su cui sarà ap-posta un’etichettatura indicante che contengono amianto. Detti rifiuti devono essere successivamente trattati in conformità alla vi-gente normativa in materia di rifiuti pericolosi.

Art. 252.(Misure igieniche)1. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 249, comma 2, per tutte le attività di cui all’articolo 246, il datore di lavoro adotta le misure appropriate affinché:a) i luoghi in cui si svolgono tali attività siano:1) chiaramente delimitati e contrassegnati da appositi cartelli;2) accessibili esclusivamente ai lavoratori che vi debbano accedere a motivo del loro lavoro o della loro funzione;3) oggetto del divieto di fumare;b) siano predisposte aree speciali che consentano ai lavoratori di mangiare e bere senza rischio di contaminazione da polvere di amianto;c) siano messi a disposizione dei lavoratori adeguati indumenti di lavoro o adeguati dispositivi di protezione individuale;d) detti indumenti di lavoro o protettivi restino all’interno dell’impresa. Essi possono essere trasportati all’esterno solo per il la-vaggio in lavanderie attrezzate per questo tipo di operazioni, in contenitori chiusi, qualora l’impresa stessa non vi provveda o in caso di utilizzazione di indumenti monouso per lo smaltimento secondo le vigenti disposizioni;e) gli indumenti di lavoro o protettivi siano riposti in un luogo separato da quello destinato agli abiti civili;f) i lavoratori possano disporre di impianti sanitari adeguati, provvisti di docce, in caso di operazioni in ambienti polverosi;g) l’equipaggiamento protettivo sia custodito in locali a tale scopo destinati e controllato e pulito dopo ogni utilizzazione: siano prese misure per riparare o sostituire l’equipaggiamento difettoso o deteriorato prima di ogni utilizzazione.

Art. 253.(Controllo dell’esposizione)1. Al fine di garantire il rispetto del valore limite fissato all’articolo 254 e in funzione dei risultati della valutazione iniziale dei ri-schi, il datore di lavoro effettua periodicamente la misurazione della concentrazione di fibre di amianto nell’aria del luogo di lavo-ro tranne nei casi in cui ricorrano le condizioni previste dal comma 2 dell’articolo 249. I risultati delle misure sono riportati nel do-cumento di valutazione dei rischi.2. Il campionamento deve essere rappresentativo della concentrazione nell’aria della polvere proveniente dall’amianto o dai mate-riali contenenti amianto.3. I campionamenti sono effettuati previa consultazione dei lavoratori ovvero dei loro rappresentanti.4. Il prelievo dei campioni deve essere effettuato da personale in possesso di idonee qualifiche nell’ambito del servizio di cui al-l’articolo 31. I campioni prelevati sono successivamente analizzati da laboratori qualificati ai sensi del decreto del Ministro della sanità in data 14 maggio 1996, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 178 del 25 ottobre 1996.5. La durata dei campionamenti deve essere tale da consentire di stabilire un’esposizione rappresentativa, per un periodo di riferi-mento di otto ore tramite misurazioni o calcoli ponderati nel tempo.6. Il conteggio delle fibre di amianto é effettuato di preferenza tramite microscopia a contrasto di fase, applicando il metodo racco-mandato dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) nel 1997 o qualsiasi altro metodo che offra risultati equivalenti.7. Ai fini della misurazione dell’amianto nell’aria, di cui al comma l, si prendono in considerazione unicamente le fibre che abbia-no una lunghezza superiore a cinque micrometri e una larghezza inferiore a tre micrometri e il cui rapporto lunghezza/larghezza sia superiore a 3:1.

Art. 254.(Valore limite)1. Il valore limite di esposizione per l’amianto é fissato a 0,1 fibre per centimetro cubo di aria, misurato come media ponderata nel tempo di riferimento di otto ore. I datori di lavoro provvedono affinché nessun lavoratore sia esposto a una concentrazione di amianto nell’aria superiore al valore limite.2. Quando il valore limite fissato al comma l viene superato, il datore di lavoro individua le cause del superamento e adotta il più presto possibile le misure appropriate per ovviare alla situazione.Il lavoro può proseguire nella zona interessata solo se vengono prese misure adeguate per la protezione dei lavoratori interessati.3. Per verificare l’efficacia delle misure di cui al comma 2, il datore di lavoro procede immediatamente ad una nuova determina-zione della concentrazione di fibre di amianto nell’aria.4. In ogni caso, se l’esposizione non può essere ridotta con altri mezzi e per rispettare il valore limite è necessario l’uso di un di-spositivo di protezione individuale delle vie respiratorie con fattore di protezione operativo tale da garantire tutte le condizioni

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previste dall’articolo 251, comma 1, lettera b); l’utilizzo dei DPI deve essere intervallato da periodi di riposo adeguati all’impegno fisico richiesto dal lavoro;l’accesso alle aree di riposo deve essere preceduto da idonea decontaminazione di cui all’articolo 256, comma 4, lettera d).5. Nell’ipotesi di cui al comma 4, il datore di lavoro, previa consultazione con i lavoratori o i loro rappresentanti, assicura i periodi di riposo necessari, in funzione dell’impegno fisico e delle condizioni climatiche.

Art. 255.(Operazioni lavorative particolari)1. Nel caso di determinate operazioni lavorative in cui, nonostante l’adozione di misure tecniche preventive per limitare la concen-trazione di amianto nell’aria, é prevedibile che questa superi il valore limite di cui all’articolo 254, il datore di lavoro adotta ade-guate misure per la protezione dei lavoratori addetti, ed in particolare:a) fornisce ai lavoratori un adeguato dispositivo di protezione delle vie respiratorie e altri dispositivi di protezione individuali tali da garantire le condizioni previste dall’articolo 251, comma 1, lettera b);b) provvede all’affissione di cartelli per segnalare che si prevede il superamento del valore limite di esposizione;c) adotta le misure necessarie per impedire la dispersione della polvere al di fuori dei locali o luoghi di lavoro;d) consulta i lavoratori o i loro rappresentanti di cui all’articolo 46 sulle misure da adottare prima di procedere a tali attività.

Art. 256.(Lavori di demolizione o rimozione dell’amianto)1. I lavori di demolizione o di rimozione dell’amianto possono essere effettuati solo da imprese rispondenti ai requisiti di cui al-l’articolo 212 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.2. Il datore di lavoro, prima dell’inizio di lavori di demolizione o di rimozione dell’amianto o di materiali contenenti amianto da edifici, strutture, apparecchi e impianti, nonché dai mezzi di trasporto, predispone un piano di lavoro.3. Il piano di cui al comma 2 prevede le misure necessarie per garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori sul luogo di lavoro e la protezione dell’ambiente esterno.4. Il piano, in particolare, prevede e contiene informazioni sui seguenti punti:a) rimozione dell’amianto o dei materiali contenenti amianto prima dell’applicazione delle tecniche di demolizione, a meno che tale rimozione non possa costituire per i lavoratori un rischio maggiore di quello rappresentato dal fatto che l’amianto o i materiali contenenti amianto vengano lasciati sul posto;b) fornitura ai lavoratori di idonei dispositivi di protezione individuale;c) verifica dell’assenza di rischi dovuti all’esposizione all’amianto sul luogo di lavoro, al termine dei lavori di demolizione o di ri-mozione dell’amianto;d) adeguate misure per la protezione e la decontaminazione del personale incaricato dei lavori;e) adeguate misure per la protezione dei terzi e per la raccolta e lo smaltimento dei materiali;f) adozione, nel caso in cui sia previsto il superamento dei valori limite di cui all’articolo 254, delle misure di cui all’articolo 255, adattandole alle particolari esigenze del lavoro specifico;g) natura dei lavori, data di inizio e loro durata presumibile;h) luogo ove i lavori verranno effettuati;i) tecniche lavorative adottate per la rimozione dell’amianto;l) caratteristiche delle attrezzature o dispositivi che si intendono utilizzare per attuare quanto previsto dalle lettere d) ed e).5. Copia del piano di lavoro é inviata all’organo di vigilanza, almeno 30 giorni prima dell’inizio dei lavori.Se entro il periodo di cui al precedente capoverso l’organo di vigilanza non formula motivata richiesta di integrazione o modifica del piano di lavoro e non rilascia prescrizione operativa, il datore di lavoro può eseguire i lavori. L’obbligo del preavviso di trenta giorni prima dell’inizio dei lavori non si applica nei casi di urgenza. In tale ultima ipotesi, oltre alla data di inizio, deve essere fornita dal datore di lavoro indicazione dell’orario di inizio delle attività.6. L’invio della documentazione di cui al comma 5 sostituisce gli adempimenti di cui all’articolo 50 di cui all’articolo 250.7. Il datore di lavoro provvede affinché i lavoratori o i loro rappresentanti abbiano accesso alla documentazione di cui al comma 4.

Art. 257.(Informazione dei lavoratori)1. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 36, il datore di lavoro fornisce ai lavoratori, prima che essi siano adibiti ad attività comportanti esposizione ad amianto, nonché ai loro rappresentanti, informazioni su:a) i rischi per la salute dovuti all’esposizione alla polvere proveniente dall’amianto o dai materiali contenenti amianto;b) le specifiche norme igieniche da osservare, ivi compresa la necessità di non fumare;c) le modalità di pulitura e di uso degli indumenti protettivi e dei dispositivi di protezione individuale;d) le misure di precauzione particolari da prendere nel ridurre al minimo l’esposizione;e) l’esistenza del valore limite di cui all’articolo 254 e la necessità del monitoraggio ambientale.2. Oltre a quanto previsto al comma l, qualora dai risultati delle misurazioni della concentrazione di amianto nell’aria emergano valori superiori al valore limite fissato dall’articolo 254, il datore di lavoro informa il più presto possibile i lavoratori interessati e i loro rappresentanti del superamento e delle cause dello stesso e li consulta sulle misure da adottare o, nel caso in cui ragioni di ur-genza non rendano possibile la consultazione preventiva, il datore di lavoro informa tempestivamente i lavoratori interessatie i loro rappresentanti delle misure adottate.

Art. 258.(Formazione dei lavoratori)

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1. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 37, il datore di lavoro assicura che tutti i lavoratori esposti o potenzialmente espo-sti a polveri contenenti amianto ricevano una formazione sufficiente ed adeguata, ad intervalli regolari.2. Il contenuto della formazione deve essere facilmente comprensibile per i lavoratori e deve consentire loro di acquisire le cono-scenze e le competenze necessarie in materia di prevenzione e di sicurezza, in particolare per quanto riguarda:a) le proprietà dell’amianto e i suoi effetti sulla salute, incluso l’effetto sinergico del tabagismo;b) i tipi di prodotti o materiali che possono contenere amianto;c) le operazioni che possono comportare un’esposizione all’amianto e l’importanza dei controlli preventivi per ridurre al minimo tale esposizione;e) le procedure di lavoro sicure, i controlli e le attrezzature di protezione;f) la funzione, la scelta, la selezione, i limiti e la corretta utilizzazione dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie;g) le procedure di emergenza;h) le procedure di decontaminazione;i) l’eliminazione dei rifiuti;l) la necessità della sorveglianza medica.3. Possono essere addetti alla rimozione, smaltimento dell’amianto e alla bonifica delle aree interessate i lavoratori che abbiano frequentato i corsi di formazione professionale di cui all’articolo 10, comma 2, lettera h), della legge 27 marzo 1992, n. 257.

Art. 259.(Sorveglianza sanitaria)1. I lavoratori addetti alle opere di manutenzione, rimozione dell’amianto o dei materiali contenenti amianto, smaltimento e tratta-mento dei relativi rifiuti, nonché bonifica delle aree interessate di cui all’articolo 246, prima di essere adibiti allo svolgimento dei suddetti lavori e periodicamente, almeno una volta ogni tre anni, o con periodicità fissata dal medico competente, sono sottoposti a sorveglianza sanitaria finalizzata anche a verificare la possibilità di indossare dispositivi di protezione respiratoriadurante il lavoro.2. I lavoratori che durante la loro attività sono stati iscritti anche una sola volta nel registro degli esposti di cui all’articolo 243, comma 1, sono sottoposti ad una visita medica all’atto della cessazione del rapporto di lavoro; in tale occasione il medico compe-tente deve fornire al lavoratore le indicazioni relative alle prescrizioni mediche da osservare ed all’opportunità di sottoporsi a suc-cessivi accertamenti sanitari.3. Gli accertamenti sanitari devono comprendere almeno l’anamnesi individuale, l’esame clinico generale ed in particolare del to-race, nonché esami della funzione respiratoria.4. Il medico competente, sulla base dell’evoluzione delle conoscenze scientifiche e dello stato di salute del lavoratore, valuta l’op-portunità di effettuare altri esami quali la citologia dell’espettorato, l’esame radiografico del torace o la tomodensitometria. Ai fini della valutazione di cui al primo periodo il medico competente privilegia gli esami non invasivi e quelli per i quali è documentata l’efficacia diagnostica.

Art. 260.(Registro di esposizione e cartelle sanitarie e di rischio)1. Il datore di lavoro, per i lavoratori di cui all’articolo 246, che nonostante le misure di contenimento della dispersione di fibre nell’ambiente e l’uso di idonei DPI, nella valutazione dell’esposizione accerta che l’esposizione é stata superiore a quella prevista dall’articolo 251, comma 1, lettera b), e qualora si siano trovati nelle condizioni di cui all’articolo 240, li iscrive nel registro di cui all’articolo 243, comma 1, e ne invia copia agli organi di vigilanza ed all’ISPESL. L’iscrizione nel registro deve intendersi cometemporanea dovendosi perseguire l’obiettivo della non permanente condizione di esposizione superiore a quanto indicato all’arti-colo 251, comma 1, lettera b).2. Il datore di lavoro, su richiesta, fornisce agli organi di vigilanza e all’ISPESL copia dei documenti di cui al comma l.3. Il datore di lavoro, in caso di cessazione del rapporto di lavoro, trasmette all’ISPESL, per il tramite del medico competente, la cartella sanitaria e di rischio del lavoratore interessato, unitamente alle annotazioni individuali contenute nel registro di cui al com-ma 1.4. L’ISPESL provvede a conservare i documenti di cui al comma 3 per un periodo di quaranta anni dalla cessazione dell’esposi-zione.

Art. 261.(Mesoteliomi)1. Nei casi accertati di mesotelioma, trovano applicazione le disposizioni contenute nell’articolo 244, comma 3.

2. Utilizzo dei D.P.I. appropriati alla rimozione dell’amianto:

Tuta Tyvek monouso completa di cappuccio

Guanti e scarpe di lavoro

Elmetto

Maschera oronasale con filtro P3

Occhiali

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Il Piano di lavoro “friabile”

Il piano prevede e contiene informazioni sui seguenti punti:

a) modalità di esecuzione della rimozione dell'amianto e/o dei materiali contenenti amianto

b) fornitura ai lavoratori dei dispositivi di protezione individuale;

c) verifica dell’assenza di rischi dovuti all’esposizione all'amianto sul luogo di lavoro, al termine dei lavori di

rimozione dell'amianto;

d) adeguate misure per la protezione e la decontaminazione del personale incaricato dei lavori;e) adeguate misure per la protezione di terzi e per la raccolta e lo smaltimento dei materiali;f) adozione, nel caso di superamento dei valori limite di cui all'articolo 254, delle misure di cui all'articolo 255, adattandole alle particolari esigenze del lavoro specifico;g) natura dei lavori e loro durata presumibile;h) luogo ove i lavori verranno effettuati;i) tecniche lavorative adottate per la rimozione dell'amianto;l) caratteristiche delle attrezzature o dispositivi che si intendono utilizzare per attuare quanto previsto dalle lettere d) ed e).

RIEPILOGO1. deve essere effettuati monitoraggi dell’aria per verificare che il valore limite di esposizione all’a-

mianto non sia superato (art.254), tali risultati vanno riportati nel DVR2. deve essere individuato lo stato di conservazione dell’amianto:

- Categoria 10a: materiale compatto- Categoria 10B: materiale friabile

3. I lavori di demolizione o di rimozione dell’amianto possono essere effettuati solo da imprese ri-spondenti ai requisiti di cui all’articolo 212 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152.

4. Le idoneità sanitarie degli operai devono prevedere in modo esplicito la gestione dell’amianto5. Deve essere redatto un Piano di lavoro, che deve prevedere: modalità di esecuzione, fornitura

DPI, verifica dei rischi, ecc… (art.256), una copia viene inviata all’organo di vigilanza, almeno 30 giorni prima dell’inizio dei lavori.

6. per tutte le attività di rimozione vanno adottate le misure igieniche di cui all’art.2527. Unità di decontaminazione: Spogliatoio sporco→doccia→locali di passaggio→spogliatoio pulito8. L’impresa deve fornire il certificato di avvenuto smaltimento9. Solo in caso di amianto friabile, l’Asl al termine trasmette il Certificato di restituibilità dell’aria10. Il tecnico abilitato alla gestione dell’amianto (corso di 150 ore), valuta lo stato di conservazione

una volta all’anno

Per la stima dei costi vedere pag.249 dlgs81

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STIMA DEI COSTI PER LA SICUREZZA1. GENERALITA'

La previsione dei costi per la sicurezza e la salute dei lavoratori e la salvaguardia dell'ambiente, intesa solo come

stima di massima e non come computo preciso, fa parte integrante del piano di sicurezza e coordinamento.

La stima dei costi per la sicurezza è stata elaborata secondo i criteri indicati nel Regolamento sui contenuti minimi dei

piani di sicurezza nei cantieri temporanei e mobili in attuazione del D.Lgs 81/2008.Manutenzione straordinaria edifici comunali anno 2009/2010 – opere di rimozione, smaltimento amianto,

rifacimento copertura ed opere complementari presso l'edificio di Piazza Carlo Marx ed altri edifici ComunaliDISPOSITIVI, MISURE DI SICUREZZA SPECIFICHE U.M QUANTITA' COSTO

UNITARIOCOSTO

A CORPO

TOTALE

A) Apprestamenti previsti nel PSC

Recinzione e delimitazione accessi durante fasi di lavoro 800,00.=

Recinzione zona logistica e zona cantiere compresi spostamenti 1.000,00.=

Piani di carico n° 1 compreso progetto 500,00.=

Prefabbricato ad uso spogliatoio con armadietti 1.000,00,=

B) Misure e DPI per lavorazioni interferenti

C) Impianti di terra e protezione atmosferiche ecc

Impianto di messa a terra 1.000,00.=

D) Mezzi servizi di protezione collettiva

Cassetta di pronto soccorso n° 1 50,00.=

Estintori n° 2 100,00.=

Gestione dei mezzi 300,00.=

E – F) Procedure

Riunioni di sicurezza dei datori di lavoro e coordinatore per l'esecuzione (1 ora/settimana)

500,00.=

Tesserini obbligatori lavoratori 50,00.=

Siglatura apparecchi, macchine ecc 150,00.=

G) Misure per uso comune impianti, attrezzature

Manutenzione dei prefabbricati (½ ora/settimana) 200,00.=

Manutenzione viabilità, piazzali, ecc (2 ore/mese 2 persone 300,00.=

Manutenzione macchine operatrici, ponteggi, impianti elettrici 300,00.=

Totale complessivo 6.250,00.=

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