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INDICE

1. PREMESSA...................................................................................................................... 2

2. OBIETTIVI DELL’INTERVENTO.............................................................................. 4

3. INQUADRAMENTO GEOGRAFICO ED ASPETTI TOPOGRAFICI ...................... 5

4. STATO ATTUALE.......................................................................................................... 7

4.1. ANALISI MORFOLOGIA E PROCESSI MORFOGENETICI ..............................................................7

4.2. ANALISI GEOLOGICA E GEOGNOSTICA.....................................................................................8

4.2.1. Inquadramento Geologico generale............................................................................................... 8

4.2.2. Inquadramento geologico e geognostico dell’area............................................................................. 9

4.3. PIANO DELLE INDAGINI GEOGNOSTICHE ..............................................................................10

4.3.1. Prospezioni sismiche ................................................................................................................ 10

4.3.2. Penetrometrie dinamiche........................................................................................................... 10

4.4. ANALISI IDROLOGICA ED IDRAULICA ......................................................................................12

4.5. RIO SU CODULANU – CANALE TOMBATO VIA LAMARMORA ...............................................13

4.5.1. Videoispezione del Canale tombato........................................................................................... 14

4.6. AREA DEL CANALE DI GRONDA................................................................................................17

5. INTERVENTO IN PROGETTO..................................................................................21

5.1. CANALE DI GRONDA ..................................................................................................................21

5.1.1. Verifica Sezione di tipo A....................................................................................................... 23

5.1.2. Verifica sezione di tipo B......................................................................................................... 24

5.1.3. Verifica sezione di tipo C ........................................................................................................ 25

5.2. GEOMETRIA DEGLI ATTRAVERSAMENTI SUL CANALE DI GRONDA....................................26

5.2.1. Attraversamento tipo 1 con intubamento ................................................................................... 26

5.2.2. Attraversamento tipo 2 con passerella ....................................................................................... 27

5.2.3. Attraversamento tipo 3 con guado............................................................................................. 28

5.3. INTERVENTI DI CONNESSIONE TRA IL RIO SU CODULANU E IL RIO ALADERRU...............29

6. DISPONIBILITÀ AREE................................................................................................31

7. QUADRO ECONOMICO..............................................................................................32

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1. Premessa

In data 1.02.2008 è stato affidato l’incarico all’ATI Studio Associato Patteri, Dr Geol. Sanna e Dr.

Ing. Maurilio Galia per la progettazione definitiva-esecutiva delle opere di cui al presente progetto.

A seguito dei numerosi incontri avvenuti con l’Amministrazione Comunale di Bosa, sono emerse

esigenze nuove e differenti rispetto all’impostazione iniziale del progetto, esigenze che hanno comportato

la redazione di una integrazione del progetto preliminare redatto dall’Ing. Turi, anche a motivo dell’assenza

della stima sommaria dei costi nel progetto preliminare consegnato all’ATI.

Le suddette esigenze, successivamente palesatesi, hanno portato anche ad una intensa campagna di

rilevamento topografico e geologico – geognostico, necessarie per la definizione di nuove alternative alle

proposte del progetto “Turi”, il tutto tenendo conto della contestuale realizzazione della nuova strada di

Piano Regolatore e delle opere accessorie.

Le analisi effettuate, mirate alla riduzione degli impatti ed alla definizione di misure di

compensazione, sono sfociate nella redazione di tre ipotesi progettuali corredate dai specifici elaborati

cartografici e di stima sommaria, che hanno condotto ad importi superiori alle somme disponibili nel

quadro del finanziamento attuale.

Le ipotesi progettuali sono state presentate all’Amministrazione di Bosa durante due riunioni

tenute presso gli uffici comunali, alla presenza della giunta e del responsabile dell’ufficio tecnico, nelle quali

è stato posto l’accento sulle rilevanti differenze di carattere economico e sulla necessità di una valutazione

attenta della possibilità di effettuare una parziale derivazione delle portate che consenta una riduzione

dimensionale del canale di nuova realizzazione, con un parziale utilizzazione del canale esistente in Via

Lamarmora.

Tale valutazione dovrà avvenire attraverso una video-ispezione del canale di Via Lamarmora e la

valutazione delle portate del Rio Codulanu inserita nel quadro economico di progetto.

Durante l’approvazione del progetto definitivo la giunta comunale ha fornito indicazioni per un

ulteriore spostamento del tratto terminale del canale.

Il nuovo spostamento coincide con uno dei tracciati ritenuti ammissibili ed inseriti nella

progettazione preliminare integrativa secondo il tracciato denominato “mattatoio”.

Inoltre durante la medesima deliberazione n. 162 del 19.08.2008 la giunta comunale incrementava

di 500.000,00 euro lo stanziamento per l’esecuzione delle opere di cui al presente progetto e per alcune

opere da individuarsi sul canale “Su Codulanu”.

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Attraverso l’importo aggiuntivo l’ATP ha commissionato la videoispezione del canale

tombato che raccoglie le acque dei Rii “Su Codulanu” e “S’Aladerru” al fine di definire una migliore

sistemazione idraulica dei canali stessi nonché del canale in progetto.

Sono state pertanto aggiornate tutte le simulazioni idrauliche e gli studi generali per conformarsi

alle nuove esigenze.

Nel Dicembre 2009 l’Amministrazione Comunale ha richiesto una riformulazione dell’intero

progetto derivante dallo studio complessivo per l’adeguamento del Piano Urbanistico Comunale al Piano

di Asseto Idrogeologico dell’abitato di Bosa.

A seguito della redazione del predetto studio l’Amministrazione comunale ha determinato la

necessità di effettuare i lavori di dragaggio del Temo con un notevole beneficio sulle quote di recapito dei

canali provenienti dall’abitato di Bosa, nonché sulla riduzione delle aree soggette ad inondazione. Il R.U.P.

ha pertanto provveduto all’ampliamento dell’incarico affidato all’A.T.P. con la redazione del Piano di

caratterizzazione dei sedimenti fluviali propedeutica ai lavori di dragaggio.

La progettazione è stata rivista in funzione dei lavori di dragaggio che permetteranno lo

smaltimento di una maggiore portata del fiume Temo.

Da Agosto 2009, tenuto conto degli ulteriori finanziamenti assegnati per la difesa dell’abitato di

Bosa, l’Amministrazione Comunale ha richiesto la completa realizzazione del canale S’Aladerru, dall’opera

di presa sino al recapito finale, e il riversamento delle quote eccedenti per la sistemazione del canale “Su

Codulanu”, nella zona in cui origina lo stesso, e parte per il tratto del canale “S’Aladerru”, nella zona

limitrofa alla recinzione cimiteriale nel lato nord.

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2. Obiettivi dell’intervento

Obiettivo dell'intervento è la protezione idraulica della parte di abitato di BOSA comprendente la

fascia che parte a monte del castello MALASPINA oltre il quadrivio ed interessando l’abitato di Bosa

nella zona tra il campo sportivo e la passerella pedonale.

L’area è soggetta a rischio di allagamento a causa sia delle caratteristiche intrinseche del territorio

(morfologiche, litologiche, pedologiche e vegetazionali) sia degli interventi antropici susseguitisi negli anni.

L’intervento ha come obiettivo la realizzazione di un sistema che possa regolamentare e canalizzare

le acque meteoriche del bacino sovrastante l’area a nord est dell’abitato e nel contempo intercetti il Rio

S’Aladerru affinché le relative portate, che con Tr = 200 anni vengano convogliate nel Temo in una

posizione più a monte rispetto all’attuale, bypassando il centro abitato e alleggerendo il carico idraulico sul

canale Lamarmora.

La necessità di regolamentare il drenaggio delle acque superficiali che dai pendii di Bosa si

riversano nell’abitato veniva già evidenziato nella Relazione Generale del PAI (pag 38) in cui si evidenziava

che “in alcuni casi, come negli abitati di Bosa, Carloforte, ...Capoterra le cause di inondazione derivano dalla mancanza di

dreni dei deflussi provenienti dai pendii che sovrastano l'’abitato”.

Si sottolinea inoltre che l’intervento recepisce una parte delle indicazioni fornite dallo studio

idrologico ed idraulico generale condotta per l’adeguamento del PUC al PAI.

Lo studio predetto poneva in evidenza come il futuro dragaggio del Temo consenta di risolvere

gran parte dei problemi legati all’esondazione del Temo ed abbia dei notevoli benefici anche in relazione ai

canali che si immettono nello stesso.

Nel presente progetto la conformazione del canale è stata comunque studiata e dimensionata per

garantirne il funzionamento anche senza i lavori di dragaggio del fiume Temo.

La realizzazione dell’opera di presa e la conseguente derivazione delle portate afferenti dal bacino

del Rio S’Aladerru limitano la pericolosità idraulica dell’area di via Lamarmora diminuendone il rischio

negli effetti.

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3. Inquadramento geografico ed aspetti topografici

L’area d’intervento, contenuta entro i limiti amministrativi del Comune di Bosa ed inclusa nella

Carta Tecnica Regionale al foglio 497100 in scala 1:10.000, è stata ridotta alla scala 1:25.000 per una più

facile lettura di insieme.

Il territorio comunale di Bosa, che si sviluppa su una superficie di circa 135,67 kmq, risulta

geograficamente sito nella costa nordoccidentale della Sardegna, nella valle del fiume Temo. L’abitato si

sviluppa sulle rive del fiume Temo in prossimità del suo sbocco al mare e si inerpica lungo il pendio del

colle sulla cui sommità si trova il Castello dei Malaspina.

Tutta l’area è identificata catastalmente ai Fgg. 41 e 33 del Comune di Bosa.

Il sito d’indagine, inserito nella regione della Planargia (Sardegna nord - occidentale), è ubicato

nell’agro di Bosa, in provincia di Oristano, in un settore plano - collinare in cui il Rio S’Aladerru affluisce

al Fiume Temo. Tale area si sviluppa interamente in destra orografica del fiume Temo ed è situata nella

zona a nord-ovest dell’abitato di Bosa, interessando i bacini del Riu S’Aladerru e Pischinale. Si tratta di

un’area con pendenze molto pronunciate (oltre il 60%, in alcuni punti).

Figura 3-1 Inquadramento generale

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Gli aspetti topografici del progetto sono evidenziati negli elaborati grafici.

Si fa presente che in relazione all’incarico si è proceduto all’acquisizione dei dati, anche attraverso

rilievi sul campo, e delle cartografie.

Allo stato attuale risultano pertanto disponibili:

• Carta Tecnica della Sardegna - sezione 497100 Bosa Marina

• Foglio n° 497 - Sez. III “Bosa Marina”, dell’Istituto Geografico Militare, in scala 1:25.000;

• Fotografie satellitari scala 1:1000;

• Rilievo numerico con stazione totale 1:500 dell’area di intervento.

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4. Stato Attuale

4.1. Analisi morfologia e processi morfogenetici

La morfologia della regione è caratterizzata da estese alture dalla sommità pianeggiante (tabulari)

e/o arrotondate, in relazione alla varietà dei tipi litologici (presenza di coperture basaltiche, tufitiche, etc.)

I rilievi, dalla sommità pianeggiante costituiti da vulcaniti potenti non più di 20 metri e le alture a

forma tondeggiante dalle rocce effusive e sedimentarie, sono interrotte da numerose scarpate subverticali.

Si evidenzia quindi una morfologia semi-pianeggiante ad andamento monoclinalico con pendenza

massima verso ovest che caratterizza i rilievi circostanti l'abitato di Bosa. Tali lineamenti morfologici sono

da attribuirsi a condizioni strutturali e alla erosione degli agenti esogeni con predominanza di fenomeni di

ruscellamento concentrato e diffuso.

Le colline costituite da rocce tenere, presentano, pendii deboli con aspetto a cupola, o formanti

estesi crinali a schiena d'asino, con la conseguente formazione di versanti a bassa pendenza, sviluppati

arealmente e adibiti a coltivazioni. Questi litotipi che caratterizzano il settore circostante l’abitato di Bosa

sono fortemente erodibili, soprattutto a causa della scarsa natura coesiva e/o lapidea che li

contraddistingue e vengono sottoposti a fenomeni di erosione differenziale da parte degli agenti esogeni,

con la conseguente formazione di cornici, versanti gradinati, spesso andando a costituire veri e propri

monumenti geologici.

Ovviamente una tale facilità d’erosione del complesso tufaceo e arenaceo si contrappone alla

elevata compattezza della serie vulcanica lapidea con il riscontrarsi del fenomeno tipico dell’inversione del

rilievo, dove ora rilievi tabulari non sono altro che delle antiche paleovalli scavate lateralmente dai corsi

d’acqua e impostatisi in quelle che erano lineamenti tettonici prevalentemente a carattere regionale.

L’evoluzione dei processi di morfogenesi oggi lungo il versante vede l’azione delle acque di

ruscellamento come causa principale dei dissesti, sia dal punto di vista dello scorrimento superficiale e dei

processi erosivi; a cui si lega la escavazione di profondi alvei e la rimobilitazione di alcuni massi instabili.

Risulta che le principali cause di allagamento dell’abitato di Bosa e dell’agro sono oggi computabili

alle acque provenienti dal versante dove le alte pendenze, la bassa permeabilità delle formazioni, le piccole

dimensioni dei bacini favoriscono picchi di piena brevi ma intensi e dalle portate rilevanti.

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4.2. Analisi Geologica e Geognostica

4.2.1. Inquadramento Geologico generale

Il settore di Bosa, da un punto di vista geologico strutturale si inquadra nella grande fossa tettonica

sarda che si sviluppa dal Golfo dell’Asinara al Golfo di Cagliari. L’origine di questo composito di fosse

tettonice, ovvero porzioni di crosta terrestre sprofondate a causa di un sistema di faglie dirette (o normali)

in regime tettonico distensivo, è collegato agli eventi geodinamici attivi in un periodo compreso tra

l’Oligocene medio e l’Aquitaniano.

Nel suolo interessato dall’analisi sono presenti variegate facies vulcaniche alternate a formazioni

detritiche formatesi anche in seguito alla sedimentazione di materiali di origine vulcanica Tali litologie sono

state in seguito interessate, in maniera più o meno accentuata, dalle trasgressioni marine e dagli eventi

neotettonici succedutisi fino al Quaternario.

L’importanza dell’evento geologico Oligo – Miocenico è testimoniata dalla grande estensione degli

affioramenti e dai potenti spessori delle successioni vulcaniche che raggiungono centinaia di metri. Lo

studio petrografico e geochimico delle formazioni vulcaniche appartenenti a questo ciclo indica una origine

dei magmi per mixing tra un magma primario e le rocce mantelliche metamorfiche e granitoidi.

Il processo di miscelazione è stato favorito da una risalita lenta del magma che si trovava in delle

camere magmatiche localizzate a profondità comprese tra 15 e 20 chilometri. Questa ipotesi è rafforzata da

uno studio geodinamico che associa il ciclo vulcanico ad un modello di subduzione oceanica con

formazione di un bacino di retroarco rappresentato dal bacino Balearico..

Sono individuabili alcune formazioni vulcaniche definite da un’alternanza di prodotti a

composizione da basica a intermedia (serie andesitica) e da intermedia a acida (serie igninbritica).

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Il vulcanismo del bosano, in cui si inserisce il presente studio, è caratterizzato dalla

prevalenza di prodotti basici e intermedi con alternanze di prodotti tufacei e lavici della serie igninbitica e

nel settore orientale da prodotti basici con prevalenza di colate e cupole di ristagno della serie andesitica.

La successione litologica presente può essere così schematizzata, dal litotipo più antico al più

recente:

- Tufiti grigio-scure o grigio-verdastre in alternanza compatte subordinatamente alternate con lave

e rappresentate da igninbriti di tipo liparitico, trachi-liparitico, riolitico e traciandesitico;

- Lave di tipo andesitico in colate, domi e filoni;

- Depositi di versante e depositi alluvionali del fiume Temo.

Di estensione rilevante risultano anche le formazioni sedimentarie quaternarie originate da eventi

di piena e deposizionali del fiume Temo. Queste spesso sono interdigitate con formazioni detritiche

derivanti dall’erosione dei versanti. In generale si riscontra la presenza di terrazzi fluviali e di sedimenti

prevalentemente argillosi e limosi.

4.2.2. Inquadramento geologico e geognostico dell’area

L’area di intervento è caratterizzata dalla presenza di terreni appartenenti al vulcanismo

calcalcalino, dalle coltri detritiche di copertura dei versanti e da depositi alluvionali.

Il settore in studio risulta costituito da una potente piattaforma di vulcaniti oligo-mioceniche e da

sedimenti marini e lacustri del Miocene caratterizzati da una forte componente vulcanoclastica.

Si può esemplificare la successione stratigrafica della regione come costituita da tre unità litologiche

distinte, dal l'alto verso basso:

� Ignimbriti

� Tufi cineritici

� Unità marnoso arenacea

In discordanza stratigrafica lungo i versanti e nelle aree più depresse si evidenziano le formazioni

sedimentarie quaternarie rappresentate da depositi di versante e da depositi eluviali lasciati dall’esondazione

del fiume Temo.

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4.3. Piano delle indagini Geognostiche

La geologia dell’area è caratterizzata dalla presenza di terreni vulcanici terziari e dalle coltri di

alterazione e detritiche plio-quaternarie.

4.3.1. Prospezioni sismiche

Sono state eseguite a cura del dott. Geol. Mario Nonne nell’area più alta del tracciato che

costituisce anche l’area con maggior profondità di scavo.

La sismica fornisce risultati leggibili e interpretabili quando le formazioni litologiche hanno

caratteristiche elastiche crescenti con la profondità, mentre non dà indicazioni stratigrafiche quando con

l’aumentare della profondità vi sono formazioni con caratteristiche elastiche inferiori (formazione

fantasma).

Le prospezioni sono state realizzate con lo scopo di differenziare, in funzione della diversa velocità

di propagazione delle onde elastiche longitudinali (onde “P”) nei terreni e nelle rocce, i terreni superficiali

dal bedrock tufaceo rilevato in alcuni fronti presenti in vicinanza della strada.

Per ulteriori approfondimenti si rimanda alla Relazione Sismica presente in allegato.

4.3.2. Penetrometrie dinamiche

Descrizione attrezzatura - L’indagine è stata eseguita attraverso l’utilizzo di un DL30IT SA,

penetrometro dinamico medio (classificazione ISSMFE 1988), con massa battente di 30 Kg e con l’utilizzo

di punte a perdere di tipo conico con angolo d’apertura di 60° e area di base di 10 cm2. Il sistema

d’infissione delle aste prevede una frequenza massima di battuta di 50/60 colpi al minuto; la colonna di

guida in acciaio, ancorata al terreno con due puntoni in acciaio assicura la verticalità delle aste. Il maglio

oleodinamico a carrello e l’estrattore idraulico sono azionati da un motore a 4 tempi di 5 Hp di potenza. In

occasione delle prove DIN2, DIN3 e DIN4 il sistema è stato montato su trasportatore cingolato per

favorire le operazioni di spostamento.

Le prove hanno visto un approfondimento d’indagine massimo di 5 m circa. Durante l’esecuzione

non sono stati utilizzati rivestimenti antiattrito laterale a causa della scarsa influenza dell’atrito laterale.

Modalità di prova - Il penetrometro utilizzato misura la resistenza alla penetrazione nel terreno di

una punta conica d’acciaio, collocata alla base di una serie d’aste infisse attraverso la caduta di un maglio di

30 Kg di peso. La prova permette di misurare il numero di colpi necessario per infiggere le aste di 10 cm di

profondità (l’avanzamento è ben evidenziato da una serie di tacche lungo la colonna guida) e di poter

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successivamente risalire, grazie a dei coefficienti di correlazione, al numero corrispettivo di colpi

eseguiti con la prova SPT.

Le prove penetrometriche, come già accennato, sono state eseguite senza l’uso di rivestimenti

antiattrito laterale. Al termine dell’infissione di ogni singola asta è stata valutata empiricamente la presenza

di attrito laterale attraverso lo sforzo opposto alla rotazione manuale.

La valutazione della stratigrafia è stata effettuata analizzando i residui terrosi presenti nelle

scanalature delle aste.

La prova penetrometrica è stata elaborata attraverso il programma Win Din che permette di poter

ottenere, una volta nota la stratigrafia della zona, alcuni parametri meccanici dei terreni per i quali esistono

delle correlazioni con i colpi della prova.

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4.4. Analisi Idrologica ed Idraulica

Lo scopo dell’analisi idrografica ed idrogeologica è la determinazione delle portate che dovrebbero

confluire all’interno del canale tombato che attraversa l’abitato di Bosa, al fine di consentire il

dimensionamento delle opere di intercettazione e di convogliamento delle

Le portate derivanti dall’analisi idrologica del Rio S’Aladerru sono riassunti in Tabella. Per un analisi più

dettagliata del comportamento idrologico ed idraulico si rimanda ai relativi elaborati allegati al progetto.

BACINO RIO S’ALADERRU

VALORI DELLE PORTATE DI PIENA NEL CANALE S’ALADERRU IN PROGETTO

TR SEZIONE

Q50 [mc/s]

Q100 [mc/s]

Q200 [mc/s]

Q500 [mc/s]

Sezione A (quota +38.00 m) 3.49 4.14 4.83 5.82

Sezione B (quota +8.00 m) 5.24 6.28 7.37 8.92

Sezione C (quota +6.00 m) 5.69 6.97 8.32 10.24

Sezione D (quota + 0.20 m) 6.95 8.56 10.26 12.65

Tabella 4-1 Portate di piena Rio S’Aladerru [mc/s]

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4.5. Rio Su Codulanu – Canale Tombato Via Lamarmora

Il Riu Codulanu si immette nell’abitato di Bosa correndo parallelamente a Via Planaria. In

prossimità dell’incrocio tra Via Planaria e Via Logudoro il canale riceve anche la confluenza delle acque del

Riu S’Aladerru e diviene tombato ed ospitante la via Lamarmora fino alla confluenza con il Temo.

Il Piano di Assetto Idrogeologico identifica tutta l’area del Rio Codulanu e di Via La Marmora con

un rischio R4 a causa dell’insufficienza della sezione esistente al deflusso libero delle acque provenienti dal

Rio Su Codulanu e S’Aladerru.

Stralcio della carta del Rischio Idrogeologico del PAI

Durante la fase conoscitiva preliminare alla progettazione si sono cercati gli elementi per una

corretta valutazione della capacità di deflusso delle acque all’interno del Canale tombato, si è pertanto

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14

ordinata una videoispezione del canale tombato le cui risultanze sono contenute nella relazione

specifica e brevemente riepilogate nel paragrafo seguente.

4.5.1. Videoispezione del Canale tombato

Nell’ambito della progettazione di alcuni interventi volti alla mitigazione del rischio idrogeologico

individuato nel centro abitato del Comune di Bosa (OR), lo Studio Associato Patteri (SS) ha conferito alla

Società I.Te.C.I.G. l’incarico per la video ispezione del canale coperto sito nelle vie La Marmora e

Marconi.

Figura 4-1 Sezione di immissione al fiume Temo

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15

Figura 4-2 Tubazione all’interno del canale

Figura 4-3 Materiale depositato

La video-ispezione ha consentito di verificare le condizioni generali del canale evidenziando alcune

problematiche che limitano il deflusso libero delle acque.

Particolarmente importante sembra essere la parziale occlusione del canale a causa dei sedimenti

depositatisi nel tempo.

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16

Il Canale è inoltre interessato in più parti da elementi antropici che limitato il deflusso libero

quali tubazioni in pead o paratie di separazione.

Lo stato attuale del Canale non consente il deflusso libero della portata con Tr= 100 anni o Tr=200 anni

dei bacini del Rio Su Codulanu e del bacino del Rio S’Aladerru.

In particolare è emerso che la sezione libera di deflusso risulta essere di 90 – 120 cm. Tale sezione non

consente il deflusso libero delle acque ed il rispetto degli indirizzi previsti all’art. 21 del Piano di Assetto

Idrogeologico.

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4.6. Area del Canale di gronda

Le opere in progetto interesseranno una vasta area comprendente la fascia che parte a monte del

castello MALASPINA oltre i quadrivio intercettando le acque dal Rio S’Aladerru e gli impluvi provenienti

dalla Rocca Pischinale e dal monte del Castello.

Figura 4-4 Intercettazione Riu S’Aladerru

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18

Figura 4-5 Versante Pischinale

Dopo l’incrocio con l’oratorio Santa Giusta l’area diventa pianeggiante fino alla confluenza con il

fiume Temo.

Figura 4-6 Vista dell’area Oratorio Santa Giusta

Figura 4-7 Vista dell’area limitrofa al Campo sportivo

Figura 4-8 Area Oratorio Santa Giusta

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Figura 4-9 Area prossima al campo sportivo

Figura 4-10 Vista dell’area in prossimità dell’immissione al Temo

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Figura 4-11 Immissione del canale nel Temo allo stato attuale

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5. Intervento in Progetto.

La progettazione ha operato su due linee di intervento:

- deviazione delle portate provenienti dal Riu S’Aladerru e realizzazione di un Canale di

gronda;

- manutenzione straordinaria del Rio Codulanu.

5.1. Canale di Gronda

Il canale di gronda avrà uno sviluppo pari a ca. 1140 mt ed è caratterizzato da tre sezioni tipo, da

cinque attraversamenti principali per il superamento di particolari aree urbanizzate o destinate al traffico

veicolare.

Il canale si svilupperà al di sotto della collina che ospita il Castello Malaspina ed in particolare

correrà sulla sinistra orografica della strada esistente. (vd.Allegato B), fino al campo sportivo per poi

immettersi nel Temo dopo l’attraversamento della Via Allende.

In corrispondenza della tratta iniziale sarà realizzata un opera di presa e deviazione delle portate del

Rio S’Aladerru.

L’opera, che consisterà in un manufatto costituito da gabbioni di tipo a scatola, ha geometria

meglio identificata nella figura 5-1.

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Figura 5-1 planimetria opera di presa

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5.1.1. Verifica Sezione di tipo A

Il canale, realizzato in gabbioni e materassi tipo Reno di spessore 0.30, avrà una pendenza del 2% e la

geometria meglio individuata nella figura che segue.

Tale sezione verrà mantenuta per una lunghezza di circa 470 mt.

L’impiego di tale tipologia di sezione è giustificata dai numerosi salti per il mantenimento di

pendenza e conseguentemente velocità adeguate alle tipologie dei materiali scelti.

La sezione di tipo A non sarà visibile in quanto il tratto d’alveo interessato dalla tipologia di

sezione sarà posto all’interno di un muro di confine con la sede stradale.

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5.1.2. Verifica sezione di tipo B

Il canale dopo l’incrocio con l’Oratorio Santa Giusta, a causa della morfologia pianeggiante dei

terreni, deve subire una notevole riduzione della pendenza a cui si accompagna una crescita della portata

per gli apporti dal versante Pischinale. Tutto ciò comporta una crescita della dimensione della sezione di

deflusso.

Il canale realizzato in gabbioni e materassi tipo reno avrà geometria meglio individuata nella figura

seguente:

.

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5.1.3. Verifica sezione di tipo C

In prossimità del campo sportivo a causa della morfologia pianeggiante dei terreni il canale deve

subire una notevole riduzione della pendenza a cui si accompagna una crescita della portata per gli apporti

dal versante Pischinale. Tutto ciò comporta una crescita della dimensione della sezione di deflusso.

Le sezioni verranno realizzate interamente in scavo attraverso la formazione di mantellate di

protezione da eseguire con materassi metallici a tasche.

Il canale corre su un alveo che ricalca il tracciato esistente fino a sfociare sul Temo.

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5.2. Geometria degli attraversamenti sul Canale di Gronda

5.2.1. Attraversamento tipo 1 con intubamento

A breve distanza dall’opera di derivazione della portata del rio S’Aladerru il canale deve passare al

di sotto della strada sterrata che porta ai serbatoi di approvvigionamento idrico dell’abitato. La strada

sterrata ha una larghezza di 5 mt.

Le pareti in elevazione saranno costituite da una doppia lastra prefabbricata in c.a.v. e da due lastre

a faccia vista, dello spessore di 5 cm, per uno spessore di 40 cm (5+30+5 cm).

Le due lastre prefabbricate parallele, realizzate in cls C 32/40 MPa, che si fondano su una platea

con opportuna inclinazione e una canalizzazione centrale per consentire il deflusso delle piccole portate,

sono collegate fra loro da un'armatura tralicciata in modo da creare un elemento unico e armate con

acciaio FeB 44K.

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Il canale nel suo percorso giunge in prossimità dell’area denominata Oratorio Santa

Giusta per posi sfociare nel Temo. Lungo il tracciato si renderà necessaria la posa di ulteriori 4 scatolari di

lunghezza variabile tra 6 m e 10 m e diposizione identificabile dall’elaborato B2 del presente progetto

preliminare.

Per consentire l’ispezionabilità del manufatto è previsto l’inserimento di chiusini 60x60 in ghisa

sferoidale per carichi pesanti.

5.2.2. Attraversamento tipo 2 con passerella

Al fine di garantire l’accesso ai terreni agricoli si è provveduto alla posa di n. 3 passerelle costruite

con piastre in c.a.

Le strutture sono dimensionate in modo da resistere alla spinta della terra oltre al sovraccarico

mobile previsto per un ponte di 2a categoria secondo il D.M. LL.PP. 04 maggio 1990 oltre ai carichi

permanenti.

Verrà eseguita l’impermeabilizzazione della copertura e delle pareti controterra con trattamento

impermeabilizzante attraverso la spalmatura ad alta temperatura di bitume modificato con gomme

termoplastiche (cont.min.8%). Lo strato di bitume modificato sarà in grado di colmare tutte le irregolarità

del supporto ed avrà spessore non inferiore a mm 2.

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5.2.3. Attraversamento tipo 3 con guado

L’attraversamento della strada comunale, in corrispondenza dell’incrocio dove si trova la chiesetta, verrà

effettuato con un guado.

Figura 5-2

L’opera si comporrà di materassi in reno e gabbioni,ha geometria identificabile dalla figura 5-3.

Figura 5-3

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5.3. Interventi di connessione tra il Rio Su Codulanu e il Rio Aladerru

L’intervento prevede:

� la realizzazione di un nuovo canale presso il cimitero;

� la pulizia del canale.

Il tratto di nuovo canale che si trova a monte del muro del cimitero, sarà realizzato con gabbioni e

materassi reno.

Figura 5-4 Vista Attuale del Canale scoperto Su Codolanu

Inoltre si provvederà alla pulizia:

- del canale coperto presso le via Lamarmora, via Marconi e il ramo cimitero;

- pulizia del canale a cielo aperto presso il Rio Codulanu nelle vicinanze del cimitero.

A riguardo si precisa che gli interventi di pulizia da realizzare nel canale Lamarmora consistono:

a. nel tratto di canale coperto nello sgombero di tutti i materiali quali pietrame, sabbia e

fango e detriti trascinati dalle correnti oltre che residui di interventi come tavole di

carpenteria, blocchetti per dare luce di scorrimento completamente libera. E’ inoltre

prevista l’individuazione e la sigillatura degli scarichi impropri.

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b. Nel canale a cielo aperto nella eliminazione di tutta la vegetazione presente nel

fondo e nelle pareti del canale compresa l’estirpazione di radici e ceppaie e lo sgombero di

tutti i materiali, come pietrame di sabbia, fango e detriti trascinati dalle correnti.

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6. Disponibilità aree.

Sarà necessario acquisire aree di proprietà privata attraverso le modalità che l’Amministrazione

comunale riterrà più opportune.

Nell’allegato Piano Particellare ed Elenco ditte sono riportati i principali dati catastali delle aree

interessate.

ZONA PUC

ORDINEDITTA INTESTATARIA Comune

Foglio

Mappa

Numero

mappaSuperf./ mq Qualità Partita n°

Superf. di

esproprio

(mq)

E 1SALIS Anastasia nata a Bosa il 25/11/1953 nata a Bosa il 25/11/1953 - propr. 1000/1000 Bosa 33 7 5'420,00 Uliveto 687,35

E 2 Comune di Bosa Bosa 33 18 1'035,00 Incolt prod 70,85

E 3CADONI Armanda Anna Renata Paola nata a Bosa il 05/02/1946 - propr. 1/1;

Bosa 41 9 2'830,00 Uliveto 1244,00

E 4 PUSCEDDU Salvatore nato a Bosa il 14/05/1953 - propr. 1/1 Bosa 41 13 3'320,00 Pascolo 513,08E 5 PUSCEDDU Salvatore nato a Bosa il 14/05/1953 - propr. 1/1 Bosa 41 15 2'285,00 Pascolo 1045,40

E 6PISCHEDDA Maria Andreana nata a Bosa il 20/03/1954 propr. 1000/1000

Bosa 41 882 6'378,00 Uliveto 1281,20

E 7 SOLINAS Pierfranco nato a Bosa il 19/03/1944 - propr. 1000/1000 Bosa 41 47 13'630,00 Uliveto 2023,76

S 8

FOIS Emanuele nato a Genova il 20/09/1959 - propr. 1/6; FOIS Emilio nato a Roma il 18/07/1965 - propr. 1/6; FOIS Luigi nato a Bosa il 30/11/1929 propr. 3/6; FOIS Pietro nato a Genova il 19/01/1962 propr. 1/6;

Bosa 38 137 8'480,00 Orto 249,94

S 9

FOIS Emanuele nato a Genova il 20/09/1959 - propr. 1/6; FOIS Emilio nato a Roma il 18/07/1965 - propr. 1/6; FOIS Luigi nato a Bosa il 30/11/1929 propr. 3/6; FOIS Pietro nato a Genova il 19/01/1962 propr. 1/6;

Bosa 38 138 11'120,00 Uliveto 705,71

E 10 SCHINTU Giuseppe nato a Bosa il 15/08/1959 - propr. 1/1 Bosa 41 356 4'680,00 Orto 622,56E 11 SCHINTU Giuseppe nato a Bosa il 15/08/1959 - propr. 1/1 Bosa 41 209 4'478,00 Orto 272,35E 12 SCHINTU Giuseppe nato a Bosa il 15/08/1959 - propr. 1/1 Bosa 41 439 605,00 Uliveto 62,52E 13 SCHINTU Salvatore nato a Bosa il 04/01/1956 - propr. 1/1 Bosa 41 210 6'464,00 Uliveto 934,44E 14 SCHINTU Francesco nato a Bosa il 13/07/1947 - propr. 1/1 Bosa 41 435 2'657,00 Orto 588,15

E 15

MASALA Eugenio nato a Bosa il 10/08/1954 - propr. 1/14; SCHINTU Antonio Vincenzo nato a Bosa il 14/08/1948 - propr. 1/7; SCHINTU Carlo nato a Bosa il 03/09/1951 - propr. 1/7; SCHINTU Giovanni Antioco nato a Bosa il 08/04/1950; SCHINTU Laura Anna Rosa nata

Bosa 41 436 84,00 Orto 18,48

E 16 SCHINTU Salvatore nato a Bosa il 04/01/1956 - propr. 1/1 Bosa 41 438 52,00 Orto 21,61

C 17

1 FARINA Amria;ROSARIA nata a BOSA il 02/05/1952 Comproprietario2 FARINA Vincenzo nato a BOSA il 30/01/1957 FRNVCN57A30B068L* Comproprietario

Bosa 41 240 1'762,00 Orto 119,91

Totale mq 10'461,31

Piano Particellare BOSA - Sistemazione Impluvi a pr otezione dell'abitato di Bosa - (R.A. 10)

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7. Quadro Economico

I costi per i lavori sono stati ricavati dal calcolo delle quantità, applicando ove possibile il prezzario

regionale, comprensivi dei costi della sicurezza sono stati ricavando, per ogni categoria di lavoro,

l’incidenza della sicurezza in base alle difficoltà e pericolosità del lavoro ed in conseguenza alle misure da

mettere in atto per eliminare, o quantomeno ridurre al minimo i rischi per i lavoratori.

A

A.1 Lavori Canale rio S'Aladerru 1 764 960,70A.2 Lavori Rio Su Codulanu 143 666,38A.3 Lavori soggetti a ribasso d'asta 1 908 627,08A.4 Oneri di sicurezza 56 914,83

1 965 541,91B

B.1 Progetto Preliminare 14 615,95

B.2

Spese tecniche di progettazione, D.L., onorario sicurezza, misura e contabilità e revisioni progettuali; 235 777,08

B.3 cassa previdenza 10 015,72

B.4 SOMMANO 260 408,75B.5 Studi geologici 30 000,00

B.6 cassa previdenza 1 200,00

B.7 SOMMANO 31 200,00

B.8

Spese per la redazione della relazione agronomica 8 000,00

B.9 Espropri 125 535,72

B.10 Studio di compatibilità geologico - idraulica 8 160,00B.11 Videoispezione 12 000,00B.12 Rilievi e restituzione cartografica 13 345,68

B.13 Indagini e prove geognostiche 22 625,41B.14 Spese per pubblicità gara d'appalto 5 000,00

B.15

Spese per procedure espropriative inclusi iva e contributi 10 000,00

B.16 Collaudi 6 000,00B.17 Oneri per art.18 L.109/94 60% del 2% 23 586,50

B.18 Imprevisti 36 814,96B.19 Accordi bonari 39 310,84

601 987,86

C

C.1 IVA sui lavori (21%) 412 763,80

C.2

Iva sulle spese generali (21% di B.4;B7;B10;B.11;B.12;B.16) 69 534,03

482 297,83TOTALE 3 049 827,60

TOTALE SOMME A DISPOSIZIONE

IMPOSTE

TOTALE IVA

QUADRO ECONOMICO

LAVORI

TOTALE LAVORI

SOMME A DISPOSIZIONE