Indicazioni pratiche per la redazione degli elaborati · 2020-04-14 · Sono ammessi i caratteri...

26
Indicazioni pratiche per la redazione degli elaborati Tutor Giacomo Scillia [email protected]

Transcript of Indicazioni pratiche per la redazione degli elaborati · 2020-04-14 · Sono ammessi i caratteri...

Page 1: Indicazioni pratiche per la redazione degli elaborati · 2020-04-14 · Sono ammessi i caratteri Times New Roman o Arial. La dimensione del carattere è 12 per il testo, 10 per le

Indicazioni pratiche

per la redazione degli elaborati

Tutor

Giacomo Scillia [email protected]

Page 2: Indicazioni pratiche per la redazione degli elaborati · 2020-04-14 · Sono ammessi i caratteri Times New Roman o Arial. La dimensione del carattere è 12 per il testo, 10 per le

INDICE

I. Come organizzare la ricerca bibliografica p. 1

II. Modalità, tempi e valutazione degli elaborati p. 3

III. Alcuni funzioni di Microsoft Word p. 4

IV. Cercare lo stile giusto. p. 5

V. Alcuni dubbi ortografici e tipografici p. 6

V.1. Accenti p. 6

V.2. Apostrofo p. 6

V.3. Corsivo p. 6

V.4. D eufonica p. 7

V.5. Digitazione dei caratteri spagnoli p. 7

V.6. Maiuscole p. 7

V.7. Numeri p. 7

V.8. Punteggiatura e altri segni tipografici p. 9

V.9. Abbreviazioni p. 10

VI. Impaginazione p. 11

VI.1. Caratteri, interlinea, numeri di pagina p. 11

VI.2. Capitoli p. 11

VI.3. Paragrafi p. 11

VII. Citazioni, note, bibliografia p. 12

VII.1.Citazioni p. 12

VII.1.1. Citare col sistema autore-data p. 12

VII.1.2. Citare con le note a piè di pagina p. 13

VII.2. Schema per la compilazione delle note a piè di pagina p. 15

VII.2.1. Abbreviazioni nelle note p. 16

VII.3. Bibliografia p. 17

Nota: Questo testo è stato redatto integrando le indicazioni pratiche per la tesi di laurea elaborate dai proff. G. Pallotti, G. Pissarello e M. Botto.

Page 3: Indicazioni pratiche per la redazione degli elaborati · 2020-04-14 · Sono ammessi i caratteri Times New Roman o Arial. La dimensione del carattere è 12 per il testo, 10 per le

1

I. Come organizzare la ricerca bibliografica La scelta dell’argomento deve maturare in base alla struttura della offerta formativa del master e alle preferenze dimostrate dallo studente nei confronti di taluni gruppi di discipline. Vengono fornite alcune indicazioni pratiche su come organizzare una tesi /un elaborato compilativa/o (o la parte compilativa di una progetto sperimentale. Per la parte sperimentale ci si avvarrà dei consigli specifici del tutor). La stesura di un elaborato è un procedimento complesso, che si può dividere in tre fasi principali: documentazione (ricerca e lettura dei testi), elaborazione (organizzazione delle idee, collegamenti, riflessioni), redazione del testo. L’introduzione e la conclusione non devono essere necessariamente stese rispettivamente per prima e per ultima. Molto spesso vengono scritte entrambe per ultime. Se ne dettagliano i momenti salienti:

La scelta dell’argomento 1. È necessario riflettere sulla significatività dell’argomento scelto: perché vale la pena

dedicarci un elaborato? 2. È utile predefinire il taglio dell’elaborato: compilativo o sperimentale? 3. È importante mettere a fuoco l’argomento: all’inizio e in seguito. Il punto di partenza è

redigere l’indice completo 4. Meglio restringere il campo che allargarlo: un tema non è mai troppo specifico

Da dove cominciare? 1. Stabilire chiaramente la domanda di ricerca 2. Brainstorming a ruota libera, senza fonti: cosa so già? Cosa c'è da dire? Come circoscrivere

l'argomento? Quali sono i rischi di divagare e uscire dal tema? Come stimolo delle idee in questa fase è utilissima la lettura estensiva e la consultazione di fonti selezionate in Internet (a questo proposito si consiglia di evitare siti di autori non attendibili).

3. Prima ipotesi di “scatole” per raccogliere le idee, cioè organizzazione delle idee in ambiti tematici

4. Prima ipotesi di scaletta 5. Cercare sui libri d'esame le parti rilevanti per la domanda di ricerca e identificare riferimenti

bibliografici che paiono interessanti 6. Cercare lo stesso argomento su altri testi a carattere generale (testi universitari,

introduzioni, manuali, enciclopedie specialistiche); anche lì trovare riferimenti bibliografici interessanti

7. Cercare in testi specializzati (come riviste scientifiche di settore e atti di convegni) tematiche che problematizzino l’argomento scelto

Dalla biblioteca alla scrivania 1. Procurarsi più libri di quelli che saremo in grado di leggere e poi selezionare i più rilevanti

(in base a indice generale e analitico e a una rapida scorsa) 2. Acquistare o fotocopiare integralmente solo i testi essenziali, che useremo dall'inizio alla

fine 3. Fotocopiare solo le sezioni che ci interessano degli altri testi 4. Tenere in consultazione tutto il resto

Page 4: Indicazioni pratiche per la redazione degli elaborati · 2020-04-14 · Sono ammessi i caratteri Times New Roman o Arial. La dimensione del carattere è 12 per il testo, 10 per le

2

Alcuni criteri per stabilire se un titolo ci può interessare (e vale quindi la pena cercarlo in biblioteca) • ha un titolo che corrisponde esattamente alla nostra domanda di ricerca • è recente • è scritto da un ricercatore autorevole (per quanto ne sappiamo noi in base alle nostre letture) • è sufficientemente generale, introduttivo • se è specialistico e riporta una ricerca particolare, deve essere molto pertinente per il nostro argomento • è facilmente accessibile (biblioteca vicina, comoda, con prestito)

Dai testi al progetto di lavoro 1. lettura veloce ma esaustiva dei testi generali che riguardano interamente

l'argomento di ricerca 2. lettura veloce e molto selettiva dei testi che trattano solo in parte dell'argomento 3. lettura attenta e sottolineatura delle parti importanti 4. cominciare a riempire le 'scatole' per raccogliere le idee (riportando fonti e pagine in

modo accurato) 5. scrivere la scaletta definitiva, abbastanza dettagliata, di tutto il lavoro. Seguire già

una struttura del tipo: 1. 1.1 1.2 1.3 2. 2.1 2.2 6. per ogni sezione del lavoro, scrivere una scaletta ancora più dettagliata

La ricerca bibliografica nelle banche dati Le fonti principali di un elaborato finale sono, in linea di massima e secondo gli argomenti, due: primarie e secondarie.

- Le fonti primarie sono i testi dell'autore o degli autori di cui ci si occupa. Esse vanno raggruppate in ordine cronologico, facendo riferimento, per le opere in lingua originale, all’anno della prima edizione, mentre, per le opere in lingua italiana, all’ultima edizione

- Le fonti secondarie sono le opere sull’autore o sugli autori o sull’argomento trattati

(bibliografia critica, bibliografia secondaria) o quelle opere che, anche indirettamente (bibliografia di sfondo), riguardano il tema di cui ci si occupa. Esse vanno indicate in ordine alfabetico (e dove ci siano più saggi dello stesso autore in ordine cronologico)

Per alcuni argomenti, è possibile o indispensabile citare contenuti di pagine tratte da Internet, purché siano approvate dal docente; in tal caso, si avrà cura di citare dettagliatamente l'indirizzo web del sito e il giorno in cui è stato consultato, dal momento che tali fonti possono cambiare nel tempo.

Page 5: Indicazioni pratiche per la redazione degli elaborati · 2020-04-14 · Sono ammessi i caratteri Times New Roman o Arial. La dimensione del carattere è 12 per il testo, 10 per le

3

La struttura dell’elaborato Un elaborato accademico consta delle seguenti parti:

• Indice: indica la struttura generale del testo, oltre alle pagine di riferimento • Introduzione: Espone, in 3-4 pagine, il campo di studio, la domanda di ricerca e la sua

significatività, la metodologie di studio adottata e la distribuzione della materia in capitoli. • Capitoli di estensione equilibrata, che devono rispecchiare la coerenza logica del lavoro.

Vanno suddivisi in sottocapitoli che aiutano a svolgere in modo equilibrato la trattazione. • Conclusioni: Riassumono lo sviluppo logico del lavoro, evidenziano gli aspetti problematici

e critici affrontati ed estraggono gli esiti a cui lo studente è giunto. • Bibliografia • (Appendice): è facoltativa. Raccoglie eventuali materiali complementari, significativi per la

comprensione dell’argomentazione dell’elaborato ma che, per la natura complessa, vanno inseriti a parte per non interrompere il flusso di lettura.

II. Modalità, tempi e valutazione degli elaborati

Consegna degli elaborati

La consegna del paper al tutor avviene per posta elettronica, all’indirizzo [email protected]. La copia definitiva firmata dal tutor sarà consegnata in forma cartacea (fronte/retro) alla

segreteria completa di tutte le sue parti corrette, con una rilegatura a spirale.

Tempi di consegna degli elaborati

La copia definitiva del paper di fine primo anno va consegnata entro il 10 ottobre dell'anno successivo all'iscrizione. La copia definitiva del project work finale va consegnata entro il 20 settembre del secondo anno d'iscrizione.

Lunghezza degli elaborati

Le indicazioni generali fornite in merito al paper di fine primo anno valgono anche per i project work finali. Sono ammessi i caratteri Times New Roman o Arial. La dimensione del carattere è 12 per il testo, 10 per le note a piè di pagina e per le citazioni lunghe (cfr. infra VII.1.). L'interlinea è 1,5 per il testo, 1 per le note e per le citazioni lunghe (cfr. infra VII.1.). I numeri di pagina vanno posizionati in basso a destra.

Page 6: Indicazioni pratiche per la redazione degli elaborati · 2020-04-14 · Sono ammessi i caratteri Times New Roman o Arial. La dimensione del carattere è 12 per il testo, 10 per le

4

La lunghezza indicativa del paper di fine primo anno è di 20-30 pagine in formato A4,

tutto compreso. Per la lunghezza di pagina, non ci sono norme vincolanti. La lunghezza indicativa del project work finale è di 100- 150 pagine in formato A4, tutto compreso (fatta esclusione di eventuali appendici). I contributi dei singoli corsisti devono essere indicativamente pari a 30 pagine.

Valutazione degli elaborati

Gli elaborati saranno valutati da una commissione composta dal tutor e dal Direttore del master. Le categorie di valutazione sono le seguenti: (1) Tesi discreta: una tesi non particolarmente originale e non molto approfondita, in cui però lo /la studente/ssa fornisce un buon resoconto del materiale raccolto o dei risultati ottenuti. Valutazione da 18 a 21. (2) Tesi buona: una tesi che contiene uno sforzo di approfondimento con una buona presentazione e qualche spunto di originalità. Valutazione da 22 a 25. (3) Tesi ottima: una tesi che presenta un’analisi approfondita e con rilevanti aspetti di originalità, in cui lo/la studente/ssa dimostra di padroneggiare con sicurezza gli argomenti trattati. Valutazione da 26 a 28. (4) Tesi eccellente: una tesi che dimostra un alto livello di professionalità dello/la studente/ssa, e che presenta un lavoro progettuale di interesse applicativo. Valutazione da 29 a 30 e lode.

Page 7: Indicazioni pratiche per la redazione degli elaborati · 2020-04-14 · Sono ammessi i caratteri Times New Roman o Arial. La dimensione del carattere è 12 per il testo, 10 per le

5

III. Alcune funzioni di Microsoft Word

Stili Per creare uno stile: Formato – stile – nuovo – nome (dare un nome allo stile) – impostare il formato carattere/paragrafo. È possibile creare nuovi stili in base a stili preesistenti, in particolare lo stile ‘normale’: scegliere casella ‘in base a’. Per modificare uno stile. Formato – stile – selezionare lo stile (normale, titolo 1,2, 3 ecc) – modifica – formato – impostare il formato carattere/paragrafo Per applicare uno stile: posizionare il cursore sul testo da formattare (o evidenziarlo) – selezionare lo stile dal menu in alto, accanto al tipo di carattere. Per eliminare uno stile: Formato – stile – selezionare lo stile – premere elimina in basso a destra (alcuni stili fondamentali come normale, titolo1, 2, 3 non possono essere eliminati, ma solo modificati). Per importare uno stile: Formato – stile – libreria. Si vedono gli stili in uso (a sinistra) e altri stili (a destra). A destra appariranno gli stili di normal.dot. Fare chiudi file. Poi apri file e aprire il file da cui importare i nuovi stili (ad es. modellotesi.doc; ricordarsi di scegliere .doc nella lista di tipi di file che appare in basso, altrimenti mostra solo i file .dot). Selezionare tutti gli stili da importare (cliccarli tenendo premuto Ctrl). Poi cliccare su Copia in (freccetta da dx a sin). Se chiede di sostituire alcuni file, rispondere Sì tutti. Alla fine tutti gli stili selezionati a destra saranno stati trasferiti a sinistra. Premere chiudi per salvare. Gli stili possono essere applicati con combinazioni di tasti di scelta rapida: ad esempio, titolo1,2,3 si inseriscono con Alt+1,2,3. Per la tesi si può usare il modello modellotesi.doc che si trova sul sito di Facoltà e contiene tutti gli stili nella formattazione richiesta. N.B. Ricordarsi che quando si copia e incolla una parte di testo proveniente da altri file, si importano anche tutti gli stili ad essa associati. Ci si può ritrovare quindi con un numero di stili maggiore rispetto a quello di modellotesi.doc: eliminarli periodicamente e usare solo gli stili standard.

Creazione automatica del sommario Se sono stati usati gli stili per definire i titoli di primo, secondo, terzo livello, si può creare un sommario automatico. Occorre prima di tutto creare un file unico per tutto il lavoro. Poi posizionare il cursore alla fine del documento, possibilmente in una nuova pagina. Entrare nel menu Inserisci – indici e sommario – sommario – (verificare che sia spuntato mostra numeri di pagina e numeri di pagina a destra) - OK

Correttore ortografico È utile per controllare gli errori più grossolani (come pò, stà), ma chiaramente non distingue si/sì, da/dà. Attenzione alla correzione e al completamento automatici: Word ad esempio trasforma automaticamente Perugia in Perugina, Morcellini in Porcellini e Sobrero in Sombrero.

Page 8: Indicazioni pratiche per la redazione degli elaborati · 2020-04-14 · Sono ammessi i caratteri Times New Roman o Arial. La dimensione del carattere è 12 per il testo, 10 per le

6

Per usufruire del correttore ortografico per lo spagnolo, selezionare:

STRUMENTI>LINGUA>IMPOSTA LINGUA>SPAGNOLO.

Divisione del testo Conviene scrivere i capitoli in file separati. Alla fine li si unirà in un unico documento: ciò consente di unificare la numerazione delle pagine, delle note e la creazione automatica del sommario. È inutile cercare di far apparire i titoli, le tabelle ecc. in punti precisi della pagina prima dell’impaginazione finale: ogni piccola modifica farà slittare tutto, con inutili perdite di tempo. Se in un punto deve sempre trovarsi e rimanere un salto di pagina, usare il comando Ctrl-Invio (ad esempio tra un capitolo e l’altro).

IV. Cercare lo stile giusto La tesi di laurea non è una lettera, un diario o un’autobiografia: non si parla a nome di se stessi, ma di tutta la comunità scientifica. È quindi importante usare uno stile oggettivo e impersonale, evitando la prima persona e tutti i rimandi personali, a meno che non siano strettamente indispensabili. Questo non significa deresponsabilizzarsi: chi parla, chi si assume le responsabilità di quanto è stato scritto, ad esclusione di ciò che è attribuito ad altri, è comunque l’autore il cui nome appare in copertina. Invece di scrivere così Meglio scrivere così

Nel primo capitolo parlerò … , poi presenterò …, infine discuterò

Nel primo capitolo si parlerà …., poi si presenterà …, infine si discuterà ….

Ho intervistato …, abbiamo esaminato … Sono stati intervistati …, sono stati esaminati … Mi sembra che …, vorrei concludere … Sembra che …, si può concludere … Non ho fatto …., non ho parlato di … In questo lavoro non sono stati trattati gli

argomenti …

Evitare l’autobiografismo

Non scrivere mai frasi del genere, nemmeno nell’introduzione:

Ne risulta un'esposizione probabilmente affascinante (nel senso che è affascinante il caos in cui vive la mente che l'ha prodotta) ma purtroppo confusionaria, dove nulla è stato tralasciato: ho voluto cioè inserire in un modo o nell'altro (a volte forzando un po' i vari discorsi) tutte le idee che avevo in mente, molte delle quali nascevano al momento della stesura stessa. La mia tesi nasce dall’interesse per l’uso delle nuove tecnologie nell’apprendimento linguistico, sia per i molteplici vantaggi da loro offerti, che per il loro contributo nel dare una veste nuova allo studio della lingua straniera. La Sardegna è una regione dove il turismo diventa sempre più importante, e questo è il motivo per cui ho scelto di indirizzare il mio corso di studi verso questo settore.

Page 9: Indicazioni pratiche per la redazione degli elaborati · 2020-04-14 · Sono ammessi i caratteri Times New Roman o Arial. La dimensione del carattere è 12 per il testo, 10 per le

7

Un settore lavorativo che mi darebbe la possibilità di mettere a frutto le conoscenze linguistiche che mi derivano dal mio corso di Laurea. […]

Un’altra motivazione per la scelta di questo indirizzo di studi, e anche del tipo di tesi realizzata, nasce dal desiderio di offrire un mio seppur modesto contributo allo sviluppo della Sardegna in questo campo. […] Ad indurmi a scegliere un tipo di tesi basato su un’indagine turistica é stato proprio il desiderio di realizzare un lavoro che potesse, fosse anche indirettamente e ipoteticamente, essere utile allo sviluppo della nostra isola nel settore turistico, oltre a farmi approfondire le mie conoscenze nel campo del turismo e a mettere alla prova quelle linguistiche.

Dare opinioni senza usare la prima persona: la voce della scienza Affermare Si può avanzare l'ipotesi Pare plausibile È ragionevole ipotizzare che Si può concludere che Appare evidente che (solo se qualcosa è davvero evidente)

Criticare o prendere la distanza

Un problema con l'interpretazione di X è che Questa conclusione non pare del tutto condivisibile/dimostrata/convalidata dai dati sperimentali Anche se la teoria X ha avuto e ha tuttora numerosi sostenitori, essa presenta alcuni problemi/limiti

Page 10: Indicazioni pratiche per la redazione degli elaborati · 2020-04-14 · Sono ammessi i caratteri Times New Roman o Arial. La dimensione del carattere è 12 per il testo, 10 per le

8

V. Alcuni dubbi ortografici e tipografici

V.1. Accenti

Italiano:

– L’accento finale su a, i, o, u è sempre grave. – L’accento su e è di norma acuto come in: ché, perché, affinché, cosicché, poiché, sé, né,

mercé, scimpanzé, testé, nella terza persona di alcuni verbi – L’accento su e è grave in: è, ahimè, ohimè, bebè, caffè, canapè, cioè, gilè, Giosuè, lacchè,

Mosè, Noè, pié, tè – La E verbo maiuscola ha l’accento e non l’apostrofo: È e non E’. Per inserirla nella tastiere

del computer: «Inserisci» → «Simboli»,→ selezionare la È → «tasti di scelta rapida», selezionare una combinazione di tasti (ad esempio: ctrl+è) Verbi.

– Un solo verbo prende l’accento: dà. “Lui mi dà un libro” – Tutte le altre forme verbali ne sono prive:Io do, Lui sta, Lui fa, Io so, Lei sa, Io sto, Lei sta, Lei

va, Ei fu. – Rifà, ridò, sottostà e composti simili: sempre con l’accento finale (anche se fa, do, sta non lo

hanno) – Avverbi di luogo con accento: là, lì, giù – Avverbi di luogo senza accento: qui, qua, su – Sì (affermazione) sempre con l’accento

V.2. Apostrofo

– È obbligatorio usarlo nelle seguenti parole: be’ (non beh o bé), po’, gli imperativi (da’, va’,,sta’, di’)

– Si preferisce evitare l’elisione davanti a vocale uguale, per cui si scriverà: gli individui e non gl’individui, questa avventura e non quest’avventura

– Po’ sempre con l’apostrofo, mai con l’accento – L’apostrofo nei verbi si usa solo con gli imperativi: Da’ un libro a Giovanni, Sta’ buono, Di’

cosa pensi, Va’ a casa – Qual è, Qual era sempre senza apostrofo

V.3. Corsivo

Il corsivo si usa:

– per le parole straniere non ancora acclimatate nella lingua italiana o nel settore specialistico a cui appartiene il testo: «La teoria del big bang»; «l’idea di saudade»;

– per riportare i titoli di libri, riviste, siti quadri, sculture, film opere teatrali: es: «Questo concetto si trova nella Critica del giudizio», «un articolo apparso sul Journal of Pragmatics», «il sito Yahoo contiene 256 directory», «il film di Fellini più famoso all’estero è La dolce vita»;

Page 11: Indicazioni pratiche per la redazione degli elaborati · 2020-04-14 · Sono ammessi i caratteri Times New Roman o Arial. La dimensione del carattere è 12 per il testo, 10 per le

9

– nomi di navi – nomi latini della classificazione zoologica e botanica

– soprattutto in ambito linguistico, per citare parole, sintagmi o frasi, in italiano o altre lingue: es: «Gli ausiliari in italiano sono essere e avere», «In questo brano viene usata spesso l’espressione resistenza passiva», «La frase Idee verdi incolori dormono furiosamente è grammaticalmente perfetta»

– per evidenziare alcune parole o espressioni: «Ciò che importa non è quanto si vive, ma come»

Il corsivo non si usa:

– per citare, con o senza virgolette, in italiano o altre lingue. Quindi non si scrive: «Robbins afferma che la nostra galassia è molto giovane», «L’affermazione di Robbins che “la nostra galassia è molto giovane” è largamente condivisa», «Robbins sostiene che “our galaxy is very young”, un punto su cui concordano molti ricercatori»

– per parole straniere acclimatate in italiano o nel settore specialistico di riferimento. Quindi non si scrive: «ho appena acquistato un computer», «ho visto un film»; se stiamo parlando di informatica a un pubblico di profani scriveremo «la scelta tra hub e switch», mentre in una rivista specialistica si potrà trovare «la scelta tra hub e switch».

V.4. D eufonica

– In genere la d eufonica si usa solo tra due vocali identiche: Quindi si scrive: ed erano, ad Alberto. Non si scrive ed altri, ad un amico e simili.

– Possono fare eccezione certe locuzioni fisse: ad esempio, ad ogni modo, ad uno ad uno e simili.

– Od non si usa mai.

V.5. Maiuscole

Le maiuscole si usano in generale per tutto ciò che ha valore di nome proprio. Quindi – Soprannomi: il Parmigianino, l’Africano; – Personificazioni: Amore, la Patria, l’Essere supremo; – Feste civili e religiose: il Primo maggio, la Pasqua, il Ferragosto; – Avvenimenti e periodi storici capitali: la Prima guerra mondiale, la Rivoluzione del Mille, il

Medioevo, l’Età comunale, il Cinquecento; – Movimenti culturali: la Riforma protestante, il Simbolismo; – Istituzioni: lo Stato, la Provincia, il Liceo, la Chiesa (in quanto istituzioni: altrimenti >

minuscolo; es.: il liceo Mamiani è a Roma; la chiesa di San Gregorio); – Cariche istituzionali: il Segretario generale dell’Onu, il Presidente della Repubblica; – Titoli di opere d’arte, libri, giornali, monumenti ed edifici celebri: la Venere di Milo, il

Convito, il Don Carlos, il Corriere della sera, la Casa bianca, Palazzo Chigi; – Materie d’insegnamento: il Latino (vs. il latino è una lingua classica);

Alternanza maiuscole/minuscole:

Page 12: Indicazioni pratiche per la redazione degli elaborati · 2020-04-14 · Sono ammessi i caratteri Times New Roman o Arial. La dimensione del carattere è 12 per il testo, 10 per le

10

– Denominazioni geografiche: iniziale minuscola se il nome comune ha funzione appositiva: fiume Reno, regione Molise, mare Mediterraneo; iniziale maiuscola se è

parte integrante del nome proprio: il Monte Bianco, il Rio Bravo. Maiuscole facoltative:

– Sostantivi (non aggettivi) di popolo: gli Italiani (vs gli imprenditori italiani), gli Egizi (vs. gli scribi egizi)

– Espressioni di rispetto formale: Eccellenza, Comandante N. B.: nei nomi composti da più parole maiuscola solo la prima: il Consiglio dei ministri, l’Università degli studi

V.7. Numeri

Si esprimono generalmente in lettere, salvo che siano notevolmente estesi; la desinenza –mila non va staccata (cinquantamila): Cardinali

– Scritti in lettere: «Una squadra di calcio è composta da undici (non 11) giocatori», «Ho appena ventidue (non 22) anni.

– Scritti in cifre se molto lunghi o riferiti a quantità precise: «Questa moto ha già 16.500 chilometri; il diametro è di 3,0 (non tre) cm».

Ordinali

– Scritti come numeri romani: II, IV, XI, XL, CXXII, ecc. – scritti come numeri arabi, ma con una “o” o una “a” in apice: 2o, 4a, 11o, 40a, 122o¸ ecc.

mai mescolare i due sistemi (non IIa B, Xo classificato ecc.)

Page 13: Indicazioni pratiche per la redazione degli elaborati · 2020-04-14 · Sono ammessi i caratteri Times New Roman o Arial. La dimensione del carattere è 12 per il testo, 10 per le

11

V.8. Punteggiatura e altri segni tipografici

a) Punteggiatura, segni tipografici e spazi:

Errato Corretto

Segni di

punteggiatura:

spazio dopo, non prima

Le poetiche ,le ideologie Le poetiche , le ideologie La legge prescrive quanto segue : tutti i cittadini … Pochi laureati italiani sanno usare bene i due punti ; ancora meno sono quelli che sanno usare il punto e virgola. Chi si è laureato nel 1998 ?

Le poetiche, le ideologie Le poetiche, le ideologie La legge prescrive quanto segue: tutti i cittadini … Pochi laureati italiani sanno usare bene i due punti; ancora meno sono quelli che sanno usare il punto e virgola. Chi si è laureato nel 1998?

Apostrofo: nessuno spazio

Un ‘ idea, quest ‘anno, l‘ atomo Un‘idea, quest‘anno, l‘atomo

Parentesi: spazi all’esterno, non all’interno

Un problema negli impianti di irrigazione ( a goccia o a pioggia ) può essere causato dall’eccessiva durezza dell’acqua

Un problema negli impianti di irrigazione (a goccia o a pioggia) può essere causato dall’eccessiva durezza dell’acqua

Virgolette: spazi all’esterno, non all’interno

Menegatti sostiene che “ il Romanticismo non esiste ” Si tratta di volumi più ‘ corposi ’

Menegatti sostiene che “il Romanticismo non esiste” Si tratta di volumi più ‘corposi’

Virgolette e

punteggiatura: punt. sempre fuori dalle virgolette

Menegatti sostiene che “il Romanticismo non esiste.”

Menegatti sostiene che “il Romanticismo non esiste”.

Lineette: Italiano

spazi prima e dopo

Italiano

il loro atteggiamento −se di asserzione, di dubbio, di desiderio− verso gli enunciati che producono.

Italiano il loro atteggiamento − se di asserzione, di dubbio, di desiderio − verso gli enunciati che producono.

Note: rimando sempre dopo segno punteggiatura

rimangono ancora da fare molte considerazioni6.

rimangono ancora da fare molte considerazioni.6

Trattino: nessuno spazio

post - traumatico, anti - italiano, 211.- 212

post-traumatico, anti-italiano, 211-212

b) uso di alcuni segni tipografici

Lineette

Servono per fare un inciso più profondo di quello che si può mettere fra virgole, meno profondo di quello fra parentesi. (Se l’inciso è alla fine di frase, si mette solo l’apertura, la chiusura no). Esempio1: Gli apprendenti fanno tipicamente ricorso a segnali non verbali, come l'intonazione, i gesti,

Page 14: Indicazioni pratiche per la redazione degli elaborati · 2020-04-14 · Sono ammessi i caratteri Times New Roman o Arial. La dimensione del carattere è 12 per il testo, 10 per le

12

l'espressione del volto, per segnalare il loro atteggiamento – se di asserzione, di dubbio, di desiderio – verso gli enunciati che producono.

Esempio2: Gli apprendenti fanno tipicamente ricorso a segnali non verbali, come l'intonazione, i gesti, l'espressione del volto, per segnalare il loro atteggiamento – se di asserzione, di dubbio, di desideri. Per gli incisi è preferibile usare la lineetta lunga [–] che si trova in «Simboli» Puntini di sospensione

Di norma sono da evitare nella prosa scientifica e professionale seria. Esempio errato: «Nuove tecnologie, multimedialità… Sono termini con cui ci confrontiamo spesso, ma ogni volta si propone lo stesso interrogativo: quale significato assumono nel mondo della scuola?» Esempio corretto: «Spesso ci confrontiamo con i termini nuove tecnologie e multimedialità, ma ogni volta si ripropone lo stesso interrogativo: quale significato assumono nel mondo della scuola?» Virgolette Esistono tre tipi di virgolette, i cui usi devono essere tenuti ben distinti: 1. Le virgolette basse o sergentine («…») si usano: a) nei dialoghi, b) nelle citazioni brevi, c) nei

versi citati all'interno del testo, d) per dare la traduzione di termini stranieri, e) per mettere in evidenza termini ed espressioni fortemente connotati, f) per titoli dei capitoli di un'opera, g) per i titoli degli articoli, Per digitarle nel computer: «Inserisci»→ «Simboli» →Selezionare una ad una le virgolette e con la voce «tasti di scelta rapida», scegliere una combinazione nella tastiera (ad esempio ctrl + < e ctrl +>

2. Le virgolette doppie (“…”) si usano solo per le citazioni contenute in citazioni fra virgolette sergentine. Es.: Corder afferma che «ha ragione Swift nel dire che “ogni apprendente ha i suoi tempi”, ma esistono limiti biologici precisi a questa variazione».

3. Le virgolette singole (‘…’) si usano: a) per segnalare un uso metaforico, ironico di un termine. Es.: «La temperatura è scesa: oggi il termometro segnava ‘solamente’ 32 gradi», b) per il terzo grado di intercitazione (citazione all'interno di una citazione tra virgolette doppie all'interno di una citazione tra virgolette sergentine)

Le virgolette di ogni tipo non si usano: a) per scusarsi di avere usato una parola impropria (che non è da mettere – inutile scusarsi poi); b) per dare enfasi: Es. Il mio amore per te è davvero ‘grande’.

V. 9. Abbreviazioni cap./capp. cfr. ecc. ed. or. et alii /et al. Ibidem/ibid infra/supra n.d.c. n.d.a.

capitolo/capitoli confronta eccetera edizione originale per molti autori dopo il primo stessa opera più avanti/indietro nota del curatore nota dell'autore

Page 15: Indicazioni pratiche per la redazione degli elaborati · 2020-04-14 · Sono ammessi i caratteri Times New Roman o Arial. La dimensione del carattere è 12 per il testo, 10 per le

13

n.d.t. op. cit. p./pp. pag./pagg. seg./sgg. s.d. s.e. sic s.l. vs. vol./voll.

nota del traduttore stessa opera ma non stessa pagina pagina/pagine pagina/pagine seguente/seguenti senza data senza editore (dal latino ‘così’; non è un’abbreviazione) serve per sottolineare che l’espressione si trova proprio così nel testo originale senza luogo di edizione versus, in opposizione a (morte vs. vita) volume/volumi

VI. Impaginazione

VI.1. Caratteri, interlinea, numeri di pagina Sono ammessi i caratteri Times New Roman o Arial. La dimensione del carattere è 12 per il testo, 10 per le note a pié di pagina e per le citazioni lunghe (cfr. infra VII.1.). L'interlinea è 1,5 per il testo, 1 per le note e per le citazioni lunghe (cfr. infra VII.1.). I numeri di pagina vanno posizionati in basso a destra.

VI.2. Capitoli Il testo della tesi è articolato in capitoli. Ogni capitolo è introdotto da una pagina che reca, centrata, maiuscola e in grassetto, la dicitura CAPITOLO I (II, III, ecc.) e, sotto, separato da uno spazio di due o tre righe, il titolo del capitolo in minuscolo e grassetto. I capitoli si indicano con i numeri romani.

VI.3. Paragrafi I titoli dei paragrafi e dei sottoparagrafi che compongono un capitolo vanno in tondo e in grassetto. I paragrafi e i sottoparagrafi si indicano con i numeri arabi: Es.: CAPITOLO I

I.1. Titolo del primo paragrafo

I.1.2. Titolo del primo sottoparagrafo

I.2. Titolo del secondo paragrafo

Page 16: Indicazioni pratiche per la redazione degli elaborati · 2020-04-14 · Sono ammessi i caratteri Times New Roman o Arial. La dimensione del carattere è 12 per il testo, 10 per le

14

I.2.1. Titolo del secondo sottoparagrafo

Non si va a una nuova pagina per ogni paragrafo o sottoparagrafo. Paragrafi e sottoparagrafi si susseguono separati da uno spazio adeguato. Lo spazio tra il titolo del paragrafo o sottoparagrafo e il corpo del testo che precede e segue deve essere uguale in tutta la tesi. Quando la tesi è completata e impaginata definitivamente, prima di procedere alla rilegatura, controllare che alcuni titoli di paragrafo o sottoparagrafo non siano collocati a fondo pagina, in tal caso farli passare alla pagina successiva.

Composizione dei paragrafi

La prima riga dei paragrafi (o capoversi) deve essere rientrata (uno standard frequente per i dattiloscritti è 1,25 cm.). Possono fare eccezione i paragrafi iniziali di un capitolo o di una sezione, il paragrafo iniziale di una citazione, i paragrafi inseriti in elenchi e testi simili. Inserire il rientro nello stile usato per la redazione della tesi: nella finestra «Paragrafo» → «Speciale» → Selezionare prima riga → «Rientra di» → Selezionare 1,25 cm. Ricordarsi che andare a capo ha un significato testuale preciso: rappresenta una svolta nel ragionamento, la fine di un blocco tematico e l’inizio di un altro. In particolare, non si deve andare a capo ad ogni frase, così come si devono evitare paragrafi eccessivamente lunghi.

Page 17: Indicazioni pratiche per la redazione degli elaborati · 2020-04-14 · Sono ammessi i caratteri Times New Roman o Arial. La dimensione del carattere è 12 per il testo, 10 per le

15

VII. Citazioni, note, bibliografia

VII.1. Citazioni Non menzionare mai un autore senza indicare la fonte. Non si può scrivere ad esempio «Un altro studioso, Sterni, conferma che …» senza indicare di quale opera di Sterni si sta parlando. Ugualmente da evitare è il plagio: esporre idee altrui senza indicare la fonte e facendole così passare come proprie. Per citare usare le virgolette sergentine se la citazione è inferiore alle 3 righe, altrimenti creare un paragrafo staccato senza virgolette, formattato in corpo minore con lo stile «citazione». Ad esempio: citazione nel corpo del testo

Due psicologi così definiscono l’attenzione: «[l'attenzione] è la distribuzione generale dell'attività mentale sui compiti che vengono eseguiti dagli individui. Dati i nostri limiti per il numero di cose su cui ci possiamo focalizzare, un aspetto chiave dell'attenzione è quello della scelta dei compiti su cui concentrarsi» (Moates & Schumacher 1980, trad. it. p. 62). citazione con lo stile «citazione» Come notano Scollon e Scollon (1981: 12),

Recentemente si è iniziato a capire che il problema principale nella comunicazione interetnica non è causato dalla grammatica. [...] nella comunicazione interetnica è il sistema del discorso che produce le maggiori difficoltà. I fraintendimenti sono causati dal modo in cui le idee sono collegate in un ragionamento, dal modo in cui sono messe in evidenza, o dal modo in cui si trasmettono informazioni di tipo emotivo sulle idee stesse. Il sistema grammaticale fornisce il messaggio mentre il sistema del discorso ci dice come interpretarlo. La causa principale dei problemi interetnici non sta nella comprensione di cosa uno sta dicendo, ma del perché lo sta dicendo.

Per segnalare un’omissione di parte del testo, si usano i puntini di sospensione tra parentesi quadre […], come nel paragrafo precedente. Allo stesso modo si inseriscono fra parentesi quadre gli eventuali termini utili a rendere comprensibile la citazione, come nel primo esempio. Il riferimento all’opera citata si può fare principalmente in due modi: il sistema autore-data

(diffuso in linguistica, psicologia e scienze sociali) e il sistema delle note a piè di pagina (diffuso in ambito letterario, storico e filologico). Occorre sceglierne uno e seguirlo coerentemente per

tutta la tesi. In ogni caso, contattate il vostro relatore per conoscere il sistema da usare. Qui diamo solo indicazioni di massima sui due sistemi maggiormente in uso.

VII.1.1. Citare con il sistema autore-data Si possono citare direttamente le parole usate dagli autori, mettendole tra virgolette. Se ci si

riferisce a una frase precisa, occorre indicare anche la pagina; se invece il termine è usato in

tutto il lavoro citato, basta l’indicazione autore-data.

Page 18: Indicazioni pratiche per la redazione degli elaborati · 2020-04-14 · Sono ammessi i caratteri Times New Roman o Arial. La dimensione del carattere è 12 per il testo, 10 per le

16

In quegli anni però si cominciò a parlare di «competenza transitoria» (Corder 1967), «dialetto idiosincratico» (Corder 1971), «sistema approssimativo» (Nemser 1971), «interlingua» (Selinker

1969 e 1972), tutte nozioni che «cercavano di dare conto dell'autonomia e indipendenza delle produzioni degli apprendenti; il termine di Selinker è quello che ormai si è affermato nell'uso comune» (Brown, 1989: 85). [In alternativa si può anche togliere la virgola: (Brown 1989: 85)]. Se ci si riferisce a un brano su più pagine, o a una sezione del testo, citare pagina iniziale e

finale

Così sostiene anche Rowls (1987: 54-57). Se si riferiscono le idee di diversi autori, nominarli tutti nella stessa parentesi in ordine

cronologico.

Alcuni autori (ad es. Klein & Perdue 1992; Klein 1994; Bernini 1995; Perdue 1996) distinguono tra una «varietà pre-basica» e una «varietà basica». Se si sono utilizzati i lavori di uno o più autori per stendere un paragrafo o una sezione, e

non si vogliono citare continuamente le fonti, si può usare una nota come una delle seguenti:

Nota: Per la stesura di questa sezione ci siamo basati in parte sulle sintesi di Corder (1998) e Young (2001). Nota: Le citazioni e le informazioni di questa sezione provengono da Olimpo (s.d.) e Landi (2003). Per citare un testo di cui abbiamo la ristampa ma non l’edizione originale, indicare tra

parentesi tonde la data della ristampa usata, e tra parentesi quadre la data di edizione

originale.

Si può concludere che gli errori sono sistematici (Corder 1981 [1967], p. 11). Per citare un testo in traduzione, indicare la data dell’edizione originale e poi inserire «trad.

it.» con le pagine della traduzione:

Brown afferma che «il termine "cultura" deve essere usato con cautela» (Brown 1978, trad. it. p. 45). Per citare un testo apparso su un sito Internet, si usano gli stessi criteri: se il testo ha un

autore e una data di pubblicazione, li si riporta, altrimenti si riporta come autore il nome del

sito, e si scrive s.d. (senza data).

Secondo Rossi (1998); oppure Secondo Rossi (s.d.); oppure Secondo il sito TuttoTurismo (s.d.) Per citare un’opera che non abbiamo letto direttamente, ma che troviamo citata da un altro

autore, indicare sempre sia la fonte originale che quella riportata; non bisogna mai fare finta

di avere consultato fonti che non sono state nemmeno viste. Ad esempio, se sto leggendo un

articolo di Verdi che riporta delle parole di Rossi, citerò così, riportando nella bibliografia

finale sia Rossi che Verdi:

Page 19: Indicazioni pratiche per la redazione degli elaborati · 2020-04-14 · Sono ammessi i caratteri Times New Roman o Arial. La dimensione del carattere è 12 per il testo, 10 per le

17

Come afferma Rossi (1996, cit. in Verdi 2001, p. 32), «la letteratura italiana è

fondamentalmente romantica».

VII.1.2. Citare con le note a piè di pagina Le note vanno a piè di pagine e sono numerate ripartendo da 1 a ogni capitolo. Il numero di riferimento della nota è in cifre arabe. Il richiamo di nota nel testo è collocato in esponente (apice), non preceduto da spazi. Le note a piè di pagina servono non solo a fornire le indicazioni bibliografiche delle citazioni, ma anche a integrare o commentare il testo della tesi quando tali integrazioni o commenti interromperebbero il filo del discorso che si sta conducendo nel corpo del testo. Con questo sistema le indicazioni bibliografiche vengono fornite subito in nota e poi riportate nella bibliografia finale. Le convenzioni di citazione nelle note sono identiche a quelle della bibliografia finale, solo che nelle note l’iniziale del nome precede il cognome, in bibliografia lo segue; inoltre, mentre nelle note è possibile indicare le pagine dove si trova il passo a cui si fa riferimento, nella bibliografia si cita sempre l’opera nel suo complesso (senza indicare le pagine per un libro, indicando pagina iniziale e finale per gli articoli). Nella nota si indicherà

– iniziale del nome e cognome dell’autore. – titolo dell’opera, – luogo di edizione, – casa editrice, – data di pubblicazione.

Se si citano parole testuali dell’autore, occorre indicare le pagine dove si trova il passo, se invece ci si riferisce all’opera nel suo complesso, o si fa riferimento a un passo del testo a cui si rinvia o che si riassume senza citarlo fra virgolette occorre premettere Cfr. Citare parole che si trovano in una pagina precisa

In quegli anni però si cominciò a parlare di «competenza transitoria».1 ________________ 1 S.P. Corder, Errors in Interlanguage, London, Arnold, 1967, p. 32. Citare parole o concetti che si trovano in tutta l’opera

In quegli anni venne introdotto il concetto di interlingua.1 ________________ 1 Cfr. S.P. Corder, Errors in Interlanguage, London, Arnold, 1967. Riassumere un passo senza citarlo fra virgolette

A questo proposito Corder sostiene che il concetto di interlingua è fondamentale1

Page 20: Indicazioni pratiche per la redazione degli elaborati · 2020-04-14 · Sono ammessi i caratteri Times New Roman o Arial. La dimensione del carattere è 12 per il testo, 10 per le

18

________________

1 Cfr. S.P. Corder, Errors in Interlanguage, London, Arnold, 1967, p. 35. Se si riferiscono le idee di diversi autori, nominarli tutti nella stessa nota in ordine

cronologico.

Alcuni autori, come Klein e Perdue, Bernini, Rossi, distinguono tra una «varietà pre-basica» e una «varietà basica»2 _______________ 2 Cfr. W. Klein e C. Perdue, Utterance Structure. Developing Grammars again, Amsterdam, Benjamins, 1992; G. Bernini, «Stadi di sviluppo della sintassi e della morfologia della negazione in italiano L2», Quaderni del Dipartimento di Linguistica e Letterature Comparate, [Università di Bergamo], nuova serie, 3, pp. 7-33; G. Rossi, La letteratura inglese, Firenze, Sansoni, 1987. Se si sono utilizzati i lavori di uno o più autori per stendere un paragrafo o una sezione, e

non si vogliono citare continuamente le fonti, si può usare una nota come la seguente:

Nota: Per la stesura di questa sezione ci siamo basati in parte sulle sintesi di S.P. Corder, Errors in Interlanguage, London, Arnold, 1967, G. Rossi, La letteratura inglese, Firenze, Sansoni, 1987, pp. 65-89.

Page 21: Indicazioni pratiche per la redazione degli elaborati · 2020-04-14 · Sono ammessi i caratteri Times New Roman o Arial. La dimensione del carattere è 12 per il testo, 10 per le

19

VII.2. Schema per la compilazione delle note

Osservare attentamente il modo in cui sono formattati i dati e seguire scrupolosamente il modello (ad. es. il numero e l'ordine dei dati, gli spazi fra le parole e i segni di punteggiatura).

– Tutti gli elementi della citazione devono essere separati solo da virgole.

– Titoli di libri e riviste: in corsivo.

– Titoli di articoli in riviste, titoli di saggi all'interno di libri collettivi, capitoli di un libro: carattere normale tra virgolette.

– Sia in nota sia in bibliografia nel caso di due autori si usa la congiunzione (es.: C. Rossman e A. Friedman). Nel caso di tre autori, i nomi dei primi due sono separati da una virgola il terzo dalla congiunzione (es.: J. Romera Castello, F. Gutiérrez Carbajo e M. García-Page). Nel caso di più di tre autori si indicano i dati del primo seguiti dall'abbreviazione in corsivo et. al.

Libri

Iniziale nome puntata cognome, Titolo, Luogo di edizione, Casa Editrice, anno di pubblicazione, p. o pp. della citazione.

Es.: M. Vargas Llosa, La casa verde, Barcelona, Seix Barral, 1966, p. 3.

Saggi raccolti in volumi collettivi o capitoli di un libro

Iniziale nome puntata cognome, «Titolo saggio», il nome del curatore o dei curatori del volume (ed/eds), Titolo libro, Luogo di edizione, Casa Editrice, anno di pubblicazione, p. o pp. della citazione.

Es.: C. García Gual, «Novela biográfica o biografías novelescas», in J. Romera Castello, F. Gutiérrez Carbajo e M. García-Page (eds), La novela histórica a finales de siglo XX, Madrid, Visor, 1996, pp. 64-65.

L. Harss, «Un chico de ciudad», in C. Rossman e A. Friedman (eds), Mario Vargas Llosa. Estudios Críticos, Madrid, Alhambra, 1982, pp. 138-147.

Articoli di riviste

Iniziale nome puntata cognome, «Titolo saggio», Titolo Rivista , n° rivista, anno di pubblicazione, p. o pp. della citazione.

Es.: J. M. Oviedo, «Una reflexión política en forma de novela», Atenea, n. 4, octubre de 1985, p. 4.

Articoli di quotidiani

Iniziale nome puntata cognome, «Titolo articolo», Titolo Quotidiano, anno di pubblicazione.

Es.: B. Arpaia, «Scrivere in corsa», Il Mattino, 6-7-1985.

Page 22: Indicazioni pratiche per la redazione degli elaborati · 2020-04-14 · Sono ammessi i caratteri Times New Roman o Arial. La dimensione del carattere è 12 per il testo, 10 per le

20

Articoli tratti da internet

Iniziale nome puntata cognome, «Titolo saggio», eventuale Nome della Rivista, Sito internet, anno di pubblicazione

Es: E. Paz Soldán, «Vargas Llosa entre chivos y demonios», Espéculo, n. 19, http://www.ucm.es/info/especulo/numero19/itinerar.html, 2001

Citazione di brani riportati da altri

Si scrivono in nota tutti i riferimenti bibliografici del brano citato seguito dalla dicitura «Citato in» più tutti i riferimenti del libro da cui si è tratta la citazione. Es: Germán Uribe, «El escritor ante la sociedad» Tercer Mundo, n. 40-41, agosto-septiembre de 1967, p. 10. Citato in J. M. Oviedo, Mario Vargas Llosa. La invención de una realidad, Barcelona, Seix Barral, 1982, p. 40.

Traduzioni

Le fonti primarie su cui verte il lavoro della tesi devono essere lette e citate in spagnolo e così pure le fonti secondarie (bibliografia critica). Qualora non sia possibile reperire tutte le fonti secondarie in edizione originale o comunque si faccia riferimento a fonti primarie o secondarie tradotte in italiano da altre lingue si indicheranno i dati bibliografici dell'edizione in lingua originale, seguiti dalla traduzione utilizzata:

Es.: T. Todorov, La conquête de l'Amerique. La question de l'autre, Paris, Edition du Seuil, 1982 (trad. it., La conquista dell'America. Il problema dell'«altro». Torino, Einaudi, 1992)

VII.2.1. Abbreviazioni nelle note

La prima menzione di un'opera deve contenere tutte le indicazioni bibliografiche secondo lo schema anteriore. Nei rimandi successivi non occorre ripetere tutti i dati bibliografici, ma si usano le seguenti abbreviazioni: Ibid, op. cit., cit

Ibid.

Si usa quando si rimanda alla stessa opera citata nella nota immediatamente precedente. Se si rimanda alla stessa opera ma a una pagina diversa si aggiunge l'indicazione di pagina (es: Ibid., p. 232). Ibid. ha l'iniziale maiuscola all'inizio di frase, minuscola nel corpo della frase (es: Per un'analoga considerazione, cfr. ibid., p. 243)

op. cit.

Si usa quando si rimanda a un'opera già citata in precedenza ma non nella nota immediatamente precedente e solo quando di un autore citiamo un unico testo e non ci sono possibilità di

Page 23: Indicazioni pratiche per la redazione degli elaborati · 2020-04-14 · Sono ammessi i caratteri Times New Roman o Arial. La dimensione del carattere è 12 per il testo, 10 per le

21

confusione. Se l'opera in questione si compone di più volumi si specifica sempre il numero del volume:

E. Severino, op. cit., p. 68.

E. Auerbach, op. cit., vol. II, p. 43.

cit.

Si usa invece la dicitura «cit.» quando di un autore si citano vari testi. In quel caso si mette l'iniziale del nome il cognome, titolo dell'opera (o «titolo dell'articolo») e al posto di tutti i successivi riferimenti bibliografici si scrive «cit.»

Es.: M. Vargas Llosa, La orgía perpetua, cit., p. 32.

È anche possibile abbreviare un titolo molto lungo: Es.: R. Girard, Delle cose nascoste sin dalla fondazione del mondo, cit., p. 57. R. Girard, delle cose nascoste, cit., p. 57. Altre abbreviazioni

s.d.

Si usa quando non è possibile risalire alla data di edizione di un testo e si colloca al posto della data Es.: A. Leiva, «Vargas Llosa y su nueva novela», Mundo Hispánico, n. 353, sd, p. 44.

s.l.

Si usa quando non è possibile risalire al luogo di edizione di un testo e si colloca al posto del luogo Es.: S. Castro Klarén, Mario Vargas Llosa. Análisis introductorio, sl, Latinoamericana Editores, 1988, pp. 44-45.

VII. 3. Bibliografia La Bibliografia si può articolare in Fonti primarie (cioè il testo o i testi oggetto di analisi nella tesi) e Fonti secondarie (cioè i contributi critici utilizzati per il lavoro). Le fonti primarie vanno elencate in ordine di pubblicazione se si tratta delle opere di uno stesso autore, in ordine alfabetico se si tratta di testi di autori diversi. Le fonti secondarie sono elencate in ordine alfabetico del cognome dell'autore e possono, se necessario, essere ripartite in sottocategorie (es.: Contributi sull'opera esaminata, Contributi di carattere generale, Contributi di carattere metodologico, ecc.). Per compilare la bibliografia è necessario creare uno stile «Bibliografia» che differisce da quello del corpo del testo perché nella bibliografia la prima riga sporge di almeno 1 cm. rispetto alle altre . Per inserire la sporgenza nella prima riga: nella finestra «Paragrafo» → «Speciale» → Selezionare «Sporgente» → «Rientra di» → Selezionare 1 cm. Come si è detto (cfr. supra VI.1.2.), le convenzioni di citazione nella bibliografia sono identiche a quelle delle note con la differenza che nella bibliografia il cognome è scritto in

maiuscoletto e precede il nome che si mette per intero. Inoltre, mentre nelle note è possibile

Page 24: Indicazioni pratiche per la redazione degli elaborati · 2020-04-14 · Sono ammessi i caratteri Times New Roman o Arial. La dimensione del carattere è 12 per il testo, 10 per le

22

indicare le pagine dove si trova il passo a cui si fa riferimento, nella bibliografia si cita sempre l’opera nel suo complesso (senza indicare le pagine per un libro, indicando pagina iniziale e

finale per gli articoli). Le indicazioni per compilare la bibliografia finale valgono sia per chi usa il sistema autore-data sia per chi usa il sistema citazione-nota. L'unica differenza fra i due sistemi è che chi nel corso della tesi ha usato il sistema autore-data dovrà mettere l'anno di pubblicazione subito dopo i dati riguardanti l'autore, chi ha usato il sistema citazione-nota dovrà mettere l'anno di pubblicazione dopo la casa editrice.

Osservare attentamente il modo in cui è formattata la bibliografia (ordine dei dati, spazi e punteggiatura) e seguire scrupolosamente il modello. Come nelle note, se l’anno di pubblicazione non è indicato si sostituisce con l'abbreviazione s.d.; se il luogo di edizione non è indicato si sostituisce con l'abbreviazione s.l.

Page 25: Indicazioni pratiche per la redazione degli elaborati · 2020-04-14 · Sono ammessi i caratteri Times New Roman o Arial. La dimensione del carattere è 12 per il testo, 10 per le

23

Esempi di bibliografia corrispondente

al sistema autore-data

libri di autore singolo

COGNOME, Nome (anno), Titolo, Luogo di edizione, Casa Editrice.

VARGAS LLOSA, Mario (1966), La casa verde, Barcelona, Seix Barral.

libri con curatore/i e diversi autori

COGNOME, Nome (ed./eds) (anno), Titolo, Luogo di edizione, Casa Editrice.

HERNÁNDEZ DE LÓPEZ, Ana María (ed.) (1994), Mario Vargas Llosa. Opera omnia, Madrid, Editorial Pliegos.

ROSSMAN, Charles e FRIEDMAN, Alan (eds.) (1982), Mario Vargas Llosa. Estudios Críticos, Madrid, Alhambra.

saggi raccolti in volumi collettivi o capitoli di un libro

COGNOME, Nome (anno), «Titolo saggio», in nome del curatore o dei curatori del volume (ed/eds), Titolo libro, Luogo di edizione, Casa Editrice, pp. del saggio.

GARCÍA GUAL, Carlos (1996) «Novela biográfica o biografías novelescas», in J. Romera Castello, F. Gutiérrez Carbajo e M. García-Page (eds), La novela histórica a finales de siglo XX, Madrid, Visor, pp. 55-66.

articoli di riviste

COGNOME, Nome (anno), «Titolo saggio», Titolo Rivista , n° rivista, anno, pp. dell'articolo.

OVIEDO, José Miguel (1985), «Una reflexión política en forma de novela», Atenea, n. 4, octubre de 1985, p. 4.

articoli di quotidiani

Iniziale nome puntata cognome (anno), «Titolo articolo», Titolo Quotidiano, anno di pubblicazione.

Es.: B. Arpaia (1985), «Scrivere in corsa», Il Mattino, 6-7-85.

articoli tratti da internet

COGNOME, Nome (anno), «Titolo saggio», eventuale nome della rivista, sito internet.

PAZ SOLDÁN, Edmund (2001), «Vargas Llosa entre chivos y demonios», Espéculo, n. 19, http://www.ucm.es/info/especulo/numero19/itinerar.html.

traduzioni

Esempi di bibliografia corrispondete

al sistema citazione-note

libri di autore singolo

COGNOME, Nome, Titolo, luogo di edizione, Casa Editrice, anno di pubblicazione.

VARGAS LLOSA, Mario, La casa verde, Barcelona, Seix Barral, 1966.

libri con curatore/i e diversi autori

COGNOME, Nome (ed./eds), Titolo, Luogo di edizione, Casa Editrice, anno di pubblicazione.

HERNÁNDEZ DE LÓPEZ, Ana María (ed.), Mario Vargas Llosa. Opera omnia, Madrid, Editorial Pliegos, 1994.

ROSSMAN, Charles e FRIEDMAN, Alan (eds.), Mario Vargas Llosa. Estudios Críticos, Madrid, Alhambra, 1982.

saggi raccolti in volumi collettivi o capitoli di un libro

COGNOME, Nome, «Titolo saggio», in nome del curatore o dei curatori del volume (ed/eds), titolo libro, Luogo di edizione, Casa Editrice, anno di pubblicazione, pp. del saggio.

GARCÍA GUAL, Carlos, «Novela biográfica o biografías novelescas», in J. Romera Castello, F. Gutiérrez Carbajo e M. García-Page (eds), La novela histórica a finales de siglo XX, Madrid, Visor, 1996, pp. 55-.66.

articoli di riviste

COGNOME, Nome, «Titolo saggio», Titolo Rivista , n° rivista, anno di pubblicazione, pp. dell'articolo.

OVIEDO, José Miguel, «Una reflexión política en forma de novela», Atenea, n. 4, octubre de 1985, p. 4.

articoli di quotidiani

Iniziale nome puntata cognome, «Titolo articolo», Titolo Quotidiano, anno di pubblicazione.

Es.: B. Arpaia, «Scrivere in corsa», Il Mattino, 6-7-1985.

articoli tratti da internet

COGNOME, Nome, «Titolo saggio», eventuale nome della rivista, sito internet, anno.

PAZ SOLDÁN, Edmund, «Vargas Llosa entre chivos y demonios», Espéculo, n. 19, http://www.ucm.es/info/especulo/numero19/itinerar.html, 2001

traduzioni COGNOME, Nome, Titolo, Luogo di edizione, Casa Editrice,

Page 26: Indicazioni pratiche per la redazione degli elaborati · 2020-04-14 · Sono ammessi i caratteri Times New Roman o Arial. La dimensione del carattere è 12 per il testo, 10 per le

24

COGNOME, Nome (anno), Titolo, Luogo di edizione, Casa Editrice, (Trad. it., Titolo, Luogo di edizione, Casa Editrice, anno di pubblicazione)

TODOROV, Tzvetan (1982), La conquête de l'Amérique. La question de l'autre, Paris, Edition du Seuil (trad. it., La conquista dell'America. Il problema dell'«altro», Torino, Einaudi, 1992)

anno di pubblicazione, (Trad. it., Titolo, Luogo di edizione, Casa Editrice, anno di pubblicazione)

TODOROV, Tzvetan, La conquête de l'Amérique. La question de l'autre, Paris, Edition du Seuil, 1982 (trad. it., La conquista dell'America Il problema dell'«altro», Torino, Einaudi, 1992)