Indagine sulle preferenze di consumo di frutta e verdura ... · Indagine sulle preferenze di...

14
7 Indagine sulle preferenze di consumo di frutta e verdura nei bambini italiani Roccaldo R., D’Addezio L., Censi L., Toti E., Martone D., D’Addesa D., Galfo M. Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, Roma Autore corrispondente: Romana Roccaldo Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, Roma Via Ardeatina 546, 00178 Roma, Italia Telefono: 0039 06 51494 491 fax 0039 06 51494 550 e-mail: [email protected] Riassunto Lo studio ZOOM8 ha esaminato in un campione di 1740 bambini italiani di 8-9 anni l’aderenza alla dieta mediterranea (DM), che è risultata tra le più basse in Europa. In questo lavoro sono presentati i risultati sulle preferenze di consumo per frutta e verdura degli stessi soggetti. Tali dati sono stati ricavati dal questionario di frequenza alimentare semi-quantitativo e da quello sullo stile di vita del bambino, compilati dai genitori. L’aderenza alla DM è stata valutata attraverso l’indice KIDMED. Appena il 5,0% del campione ha un’alta aderenza (il 62,2% media e il 32,8% bassa). La scarsa ade- renza è caratterizzata soprattutto da un basso consumo di frutta e verdura. Sono stati riferiti ostacoli al consumo di frutta/verdura/legumi per circa un terzo del campione; tra i principali soprattutto il fatto che ai bambini non piacciano tali alimenti. Solo il 32,8% dei genitori ritiene che consumare le verdure “più di una volta al giorno” sia la corretta abitudine. I frutti maggiormente preferiti sono risultati: arance (81,8%); mele (60,9%); banane (58,6%) e fragole (53,7%); le verdure: insalata (47,8%), pomodoro (45,9%) e spinaci (39,1%). Sono state rilevate associazioni significative delle preferenze di frutta/verdura con genere e area geografica. Nei programmi di educazione nutrizionale è essenziale considerare che gran parte dei bambini non gradisce frutta e verdura e tende a non variare le proprie scelte. E’ importante quindi portarli a cono- scere, assaggiare e godere di questi cibi sia in famiglia che a scuola. Anche le conoscenze alimentari dei genitori avrebbero bisogno di attenzione e di essere migliorate. Parole chiave: dieta mediterranea, frutta e verdura, bambini Abstract The ZOOM8 study explored the adherence to the Mediterranean diet (MD) of 1740 8-9-year-olds and it was found that it was the lowest in Europe. This paper shows the results about the preferences of fruit and vege-

Transcript of Indagine sulle preferenze di consumo di frutta e verdura ... · Indagine sulle preferenze di...

7

Indagine sulle preferenze di consumo di frutta e verdura nei bambini italianiRoccaldo R., D’Addezio L., Censi L., Toti E., Martone D., D’Addesa D., Galfo M.

Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, Roma

Autore corrispondente:Romana RoccaldoIstituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, RomaVia Ardeatina 546, 00178 Roma, ItaliaTelefono: 0039 06 51494 491 fax 0039 06 51494 550e-mail: [email protected]

RiassuntoLo studio ZOOM8 ha esaminato in un campione di 1740 bambini italiani di 8-9 anni l’aderenza alla dieta mediterranea (DM), che è risultata tra le più basse in Europa. In questo lavoro sono presentati i risultati sulle preferenze di consumo per frutta e verdura degli stessi soggetti. Tali dati sono stati ricavati dal questionario di frequenza alimentare semi-quantitativo e da quello sullo stile di vita del bambino, compilati dai genitori. L’aderenza alla DM è stata valutata attraverso l’indice KIDMED. Appena il 5,0% del campione ha un’alta aderenza (il 62,2% media e il 32,8% bassa). La scarsa ade-renza è caratterizzata soprattutto da un basso consumo di frutta e verdura. Sono stati riferiti ostacoli al consumo di frutta/verdura/legumi per circa un terzo del campione; tra i principali soprattutto il fatto che ai bambini non piacciano tali alimenti. Solo il 32,8% dei genitori ritiene che consumare le verdure “più di una volta al giorno” sia la corretta abitudine. I frutti maggiormente preferiti sono risultati: arance (81,8%); mele (60,9%); banane (58,6%) e fragole (53,7%); le verdure: insalata (47,8%), pomodoro (45,9%) e spinaci (39,1%). Sono state rilevate associazioni significative delle preferenze di frutta/verdura con genere e area geografica.

Nei programmi di educazione nutrizionale è essenziale considerare che gran parte dei bambini non gradisce frutta e verdura e tende a non variare le proprie scelte. E’ importante quindi portarli a cono-scere, assaggiare e godere di questi cibi sia in famiglia che a scuola. Anche le conoscenze alimentari dei genitori avrebbero bisogno di attenzione e di essere migliorate.

Parole chiave: dieta mediterranea, frutta e verdura, bambini

AbstractThe ZOOM8 study explored the adherence to the Mediterranean diet (MD) of 1740 8-9-year-olds and it was found that it was the lowest in Europe. This paper shows the results about the preferences of fruit and vege-

8

La Rivista di scienza deLL’aLimentazione, numeRo 4, ottobRe-dicembRe 2012, anno 41

tables consumption of the same children. Data from the semi-quantitative food frequency questionnaire and the lifestyle questionnaire that parents filled in for their child were used. Adherence to the MD was assessed by the KIDMED index. Just 5.0% of the sample resulted ‘high’ adherers of MD (62.2% ‘average‘ and 32.8% ‘poor’). This scarce adherence was characterized by a low consumption of fruit and vegetables mainly. Hindrances to fruit, vegetables and pulses consumption were reported for one-third of the sample, among the main ones the fact that children do not like these foods. Only 32.8% of the parents considered ‘>once a day’ the right frequency of vegetables consumption for children. The most preferred fruits were: oranges (81.8%); apples (60.9%); ba-nana (58.6%) and strawberries (53.7%); vegetables: lettuce (47.8%), tomato (45.9%) and spinaches (39.1%). Significant associations were found between preferred fruit/vegetable and both gender and geographical area. The fact that children do not like fruit and vegetables and tend not to vary their choices is to take into account in nutrition education programs. It is important to get them to know, taste and enjoy these foods both in their family context and at school. Parents’ dietary knowledge would need some attention and improvement, too.

Key words: Mediterranean diet, fruit and vegetables, children

IntroduzioneCome ampiamente dimostrato da innumerevoli studi, la dieta mediterranea (DM) ha molti bene-fici per la salute (Keys, 1995; WHO/FAO, 2003). L’aderenza al modello alimentare mediterraneo tradizionale è stata, infatti, associata a un au-mento della longevità (Trichopoulou et al., 2003; Shahar et al., 2006; Pérez-López et al., 2009), ad una riduzione della mortalità totale (Sofi et al., 2008), a una incidenza inferiore di malattia coro-narica, aterosclerosi, sindrome metabolica e agli indicatori biochimici dell’insulino resistenza, in-fiammazione o rischio di malattia cardiovascola-re (Psaltopoulou e al., 2004; Esposito et al., 2006; Estruch et al., 2006; Panagiotakos et al., 2007). Con il termine “dieta mediterranea” si intende l’insieme delle abitudini alimentari tradizionali dei popoli che vivono intorno al bacino del Me-diterraneo, quali, ad esempio, l’Italia, la Grecia, la Spagna e il Marocco. Proprio grazie all’inizia-tiva di questi paesi, nel 2010 lo stile alimentare mediterraneo è stato incluso nella prestigiosa li-sta delle tradizioni considerate patrimonio mon-diale immateriale dell’Umanità redatta dall’U-NESCO (UNESCO, 2010).

La DM è caratterizzata da un alto consumo di frutta, vegetali, cereali, legumi e frutta secca. La principale fonte di grasso è fornita dall’olio di oliva. Include un consumo moderato di prodotti

caseari, una quantità da bassa a moderata di pe-sce e pollame, poca carne rossa ed un’assunzione di vino da bassa a moderata durante i pasti (Wil-lett et al., 1995; Kafatos et al., 2000).

Lo schema alimentare mediterraneo viene uti-lizzato nell’ambito di interventi educativi per l’acquisizione di sane abitudini alimentari in molti paesi (Lazarou et al., 2008).

Malgrado ciò, nel corso degli ultimi decenni si è assistito ad un graduale abbandono delle sane abitudini mediterranee da parte delle popolazio-ni del bacino mediterraneo ed in particolare da parte dei più giovani (Kafatos et al., 1997; Ser-ra-Majem et al., 2004).

Gli studi relativi all’aderenza alla DM in sog-getti in età evolutiva non sono molti, ma anche in questa fascia di popolazione sono evidenti i numerosi benefici sulla salute (Chatzi et al., 2007; Garcia-Marcos et al., 2007; Tsiachris e al., 2010; Farajian et al., 2011; Mazaraki et al., 2011; Vassiloudis et al., 2011; Costarelli et al., 2012; Ly-dakis et al., 2012).

L’indice più utilizzato per determinare l’ade-renza alla DM in campioni pediatrici è il Medi-terranean Diet Quality Index for Children and Adolescents (KIDMED) (Serra-Majem et al., 2003; Serra-Majem et al., 2004).

Lo studio ZOOM8 ha esaminato in un campio-ne di 1740 bambini italiani di 8-9 anni l’aderen-

9

Indagine sulle preferenze di consumo di frutta e verdura nei bambini italianiR.R., D.L., C.L., T.E., M.D., D.D., G.M.

za alla dieta mediterranea (DM), che è risultata tra le più basse in Europa (Censi et al., 2012). In questo lavoro sono presentati i risultati di un approfondimento sugli stessi soggetti inerente le preferenze di consumo di frutta e verdura, in quanto alimenti di importanza primaria nell’am-bito della DM.

MetodiLo studio ZOOM8 è stato svolto a livello nazio-nale in Italia nel 2009 su un campione di bambi-ni di 8-9 anni di terza elementare. La selezione dei soggetti è stata fatta a livello regionale, clas-sificando le regioni italiane in tre aree a bassa (Nord), media (Centro) ed alta (Sud) prevalen-za di sovrappeso e obesità. Sono state scelte due regioni per area: Friuli-Venezia Giulia e Liguria al Nord, Marche e Lazio al Centro e Calabria e Sicilia al Sud. Il metodo di campionamento è sta-to quello a grappolo (Bennett et al., 1991) con le classi quali unità di campionamento. Sono state coinvolte 127 classi per un totale di 2565 bambi-ni. La partecipazione all’indagine è stata elevata (92%); non è stato possibile recuperare i 164 sog-getti (6,4%) assenti a scuola il giorno della rileva-zione. In totale sono stati studiati 2193 bambini con dati antropometrici completi e validi (1117 maschi e 1076 femmine) distribuiti come segue: 743 al nord, 708 al centro e 742 al sud. 1740 sog-getti con questionario di frequenza alimentare e questionario sullo stile di vita completi e validi sono stati oggetto di analisi.

Il protocollo dello studio e tutto il materiale utilizzato sono stati approvati dal Comitato Eti-co dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Per la partecipazione allo studio è stato necessario il consenso informato firmato da un genitore o tu-tore legale.

Misure antropometricheSono stati misurati il peso e la statura di ciascun bambino, utilizzando per il peso una bilancia elettronica SECA 872TM (Hamburg, Germany) con precisione 50 grammi; per la statura uno

stadiometro SECA 214TM (Hamburg, Germany) con precisione 1 millimetro. Le misure sono state eseguite come raccomandato dall’Organizzazio-ne Mondiale della Sanità (WHO, 1995). Tuttavia, il peso del bambino è stato misurato utilizzando una procedura semplificata validata (Spinelli et al., 2010), al fine di aumentare la partecipazione allo studio: con il bambino vestito di indumen-ti leggeri, invece che in biancheria intima, come suggerito dalla WHO (1995); il rilevatore ha indi-cato sulla scheda di misura gli indumenti indos-sati; in fase di elaborazione dei dati il peso dei vestiti è stato poi sottratto dal peso del bambino misurato. Per definire lo stato ponderale del sog-getto, è stato calcolato l’Indice di Massa Corpo-rea (IMC), come rapporto tra il peso espresso in chilogrammi e il quadrato della statura espresso in metri (kg/m2), che è stato confrontato con i cut-off di Cole & Lobstein (2012).

Abitudini alimentariPer valutare la frequenza di consumo e la quan-tità degli alimenti consumati dai bambini, è sta-to utilizzato il questionario semiquantitativo (Thompson & Byers, 1994; Willet, 1998) compila-to dal genitore, come descritto in Martone et al. (2013). Per quanto riguarda le preferenze di con-sumo di frutta e verdura, oggetto del presente studio, sono state rilevate chiedendo di indicare da una lista di alimenti, quelli abitualmente con-sumati dai bambini.

Aderenza alla dieta mediterraneaIl livello di aderenza alla DM del campione è sta-to determinato con il KIDMED test e descritto at-traverso l’indice KIDMED (Mediterranean Diet Quality Index for children and adolescents). Il test è composto da 16 domande basate sui prin-cipi della DM. A quelle con una connotazione negativa relativamente alla dieta mediterranea viene assegnato un valore di -1, a quelle con una

connotazione positiva il valore di + 1.Il KIDMED test può essere autosomministra-

to o somministrato attraverso una intervista (Serra-Majem et al., 2004). Un punteggio di 0-3

10

La Rivista di scienza deLL’aLimentazione, numeRo 4, ottobRe-dicembRe 2012, anno 41

riflette una dieta povera per quanto riguarda i suddetti principi, mentre valori che vanno da 4 a 7 e da 8 a 12 rispettivamente, descrivono un’ade-renza media e alta.

Nello studio ZOOM8, come già attuato in altri studi (Lazarou et al., 2008; Mariscal-Arcas et al., 2009), non è stato somministrato direttamente il KIDMED test ma il punteggio finale e il relativo indice KIDMED, per ogni bambino, sono stati ri-cavati utilizzando i dati riportati nel questionario di frequenza semiquantitativo. Non è stata presa in considerazione la frequenza del fast food da parte del bambino, in quanto gli esercizi che for-niscono questo tipo di pasto non sono presenti in maniera uniforme nelle regioni italiane studiate.

Stile di vitaAi genitori è stato richiesto di compilare un que-stionario sullo stile di vita dei bambini composto da 38 domande, per ottenere informazioni, ad esempio, sull’ambiente familiare, sul consumo dei pasti a famiglia riunita, l’utilizzo della men-sa scolastica, eventuali ostacoli al consumo di frutta, verdura e legumi e loro tipologia, le ore di sonno, le ore trascorse davanti alla TV e al PC.

Analisi statisticaL’analisi statistica è stata effettuata attraverso il software statistico SAS, versione 9.1, tenendo conto delle proprietà del disegno campionario a grappolo adottato nell’indagine. In particolare, i codici identificativi delle classi scolastiche indi-viduano le unità di campionamento, o clusters, le aree geografiche e le due regioni per area in-dividuano gli strati da cui sono state estratte le classi. Ad ogni bambino incluso nel campione è stato assegnato un peso campionario calcolato come l’inverso della frazione di campionamento (rapporto fra la popolazione residente nella clas-se di età 8-9 anni ed il numero di bambini inseriti per ogni strato). Il risultato relativo a ciascuna variabile categoriale viene presentato come fre-quenza relativa. La verifica dell’associazione tra variabili categoriali è stata effettuata attraverso il test chi-quadro di Pearson, aggiustato per il di-

segno campionario; si sono considerati statistica-mente significativi p-value inferiori a 0,05.

RisultatiIl 24,0% e il 10,7% dei bambini sono risultati so-vrappeso e obesi rispettivamente. Nella figura 1 sono riportate le percentuali, per area geografica, relative alle componenti del KIDMED test.

Il 32,8% del campione ha mostrato una bassa aderenza alla DM, mentre il 62,2% e il 5,0% una media ed alta aderenza rispettivamente con una lieve tendenza nord-sud (p=0,18) (figura 2).

Per il 32,2% dei soggetti ci sono ostacoli al con-sumo di frutta, verdura e legumi. Tra i principali: “non piace la verdura” (60,7%); “non piacciono i legumi” (48,8%); “non piace la frutta” (25,2%); “alto costo della frutta” (19,2%). Solo il 32,8% dei genitori ritiene che consumare le verdure “più di una volta al giorno” sia la corretta abitudine.

Nelle figure 3 e 4 sono riportate le percentuali di risposta circa le preferenze di consumo relati-ve a frutta e verdura, per il campione totale e per area geografica, con l’indicazione degli alimen-ti per i quali è stata riscontrata una significati-va differenza nelle percentuali di risposta tra le aree. Nelle figure 5 e 6 analoghi risultati permet-tono di confrontare le preferenze di consumo di frutta e verdura per sesso.

Tra i frutti freschi la preferenza va a: arance (81,8%); mele (60,9%); banane (58,6%); fragole (53,7%). Il 30,4% dei bambini preferisce le noci tra i frutti secchi. Insalata (47,8%), pomodori (45,9%) e spinaci (39,1%) risultano essere le ver-dure preferite. Differenze significative sono state osservate tra le tre aree esaminate per le prefe-renze di consumo di gran parte delle tipologie di frutta, sia fresca, che secca (per 16 frutti su 27): ad esempio tra i frutti con maggiore preferen-za di consumo, come l’arancia, la percentuale è maggiore al Centro, rispetto al Sud, pur essen-do questa una zona con alta produzione di tale frutto (84,5% vs 78,1%). Per la mela, la percen-tuale di preferenza è risultata maggiore al Nord, rispetto alle altre due aree (78,9% vs 61,9% al

11

R.R., D.L., C.L., T.E., M.D., D.D., G.M. Indagine sulle preferenze di consumo di frutta e verdura nei bambini italiani

Centro e 52,7% al Sud). Anche per le fragole, va-lori più elevati sono stati osservati per il Nord (66,5% vs 56,7 al Centro e 45,4% al Sud). Per le banane, invece, non si sono osservate differenze significative tra le tre aree. Al Sud sono emerse percentuali maggiori relativamente a: pistacchi, mandorle, cachi e fichi secchi. Anche per quelle verdure che sono risultate tra le più preferite, si sono evidenziate maggiori percentuali al Nord (tranne per l’insalata) rispetto alle altre aree: ad esempio, i pomodori (58,3% al Nord vs 35,9% al Sud), gli spinaci (51,8% al Nord vs 30,5% al Sud), le zucchine (50,9% al Nord vs 26,1% al Sud) e le carote (49,3% al Nord vs 30,4% al Sud).

Analizzando i risultati per genere, solo le pre-ferenze di consumo relative ad arachidi, fichi, in-salata, peperoni, melanzane e fagiolini sono risul-tate significativamente maggiori tra le femmine.

Discussione e ConclusioniAppena il 5,0% del campione presenta un’alta aderenza alla DM. Questa percentuale così bassa è dovuta ad una scarsa qualità della dieta con un basso consumo di frutta fresca e secca, ver-dura, legumi, prodotti lattiero caseari e un’alta assunzione di prodotti da forno industriali per colazione e dolci come mostrato nei risultati. La frutta e la verdura sono componenti di fonda-mentale importanza nella dieta mediterranea e di un’alimentazione salutare e corretta. Se con-sumati giornalmente in quantità adeguata, pos-sono avere un’azione preventiva nei confronti di molte malattie cardiovascolari ed alcuni tipi di tumori (Bazzano et al., 2006) e contribuire alla ri-duzione del peso corporeo (He et al., 2004; Rolls et al., 2004; Alinia et al., 2009). La WHO sostiene che circa 3 milioni di morti all’anno siano colle-gate ad un inadeguato consumo di frutta e ver-dura (WHO, 2003). Nonostante tutto ciò, nume-rosi studi su campioni in età evolutiva mostrano che il consumo di frutta e verdura è al di sotto di quello raccomandato (Rasmussen e al. 2006; Lar-son et al., 2007; Goldman et al., 2012 ). Anche in Italia, è stato recentemente osservato (Censi et al.,

2012) che una rilevante percentuale di bambini non rispetta le raccomandazioni delle Linee gui-da per una sana alimentazione italiana (INRAN, 2003), che indicano di consumare quotidiana-mente 3 frutti e 2 porzioni di verdura. In questo studio è risultato che solo il 76,6% dei soggetti consuma un frutto o un succo di frutta ogni gior-no e tra questi solo il 38,4% un secondo frutto al giorno; la frutta secca è consumata abitualmente 2-3 volte a settimana appena dal 7,8% del cam-pione. Per quanto riguarda la verdura soltanto il 40,3% la mangia regolarmente 1 volta al giorno e appena il 12,3% più di 1 volta al giorno. Ci sono ostacoli al consumo di frutta, verdura e legumi per il 32,2% dei soggetti e i dati evidenziano che per i bambini è un problema principalmente di gusto, anche se non è trascurabile il fatto che il 19,2% dei genitori abbia riferito, quale ostacolo al consumo, l’alto costo della frutta. Quanto rife-rito sulle preferenze di consumo, evidenzia che le scelte cadono su un numero esiguo di frutti e ancor meno tipologie di verdure. Infatti, i frut-ti che vengono maggiormente scelti sono solo arance (consumate anche come spremute), mele, banane e fragole; relativamente alla frutta secca le noci sono le più gradite. La scelta delle verdu-re si limita soprattutto ad insalata, pomodori e spinaci. Per una sana e corretta alimentazione è raccomandato di variare il più possibile le scelte alimentari. Ciò permette di procurarsi tutte le so-stanze nutritive, di proteggere l’organismo dalle sostanze tossiche che ogni alimento può conte-nere e, in particolar modo, di sviluppare e sod-disfare ampiamente il proprio gusto. I bambini italiani non solo non hanno consumi adeguati di frutta e verdura come raccomandato, ma anche la loro scelta relativa a questi alimenti è innega-bilmente limitata e monotona. Risiedere nelle regioni del Nord sembra essere associato ad un più vario consumo abituale sia di frutta che di verdura. Le femmine consumano più arachidi e fichi e più insalata, fagiolini, melanzane e pepe-roni.

E’ importante innanzitutto agire a livello fa-miliare con interventi rivolti ai genitori, affinché

12

La Rivista di scienza deLL’aLimentazione, numeRo 4, ottobRe-dicembRe 2012, anno 41

un sempre maggior numero di essi possa cono-scere i benefici del consumo di frutta e verdu-ra, ed essere con il proprio comportamento e le proprie scelte alimentari sane e gratificanti per tutti i sensi, di buon esempio per i propri figli. E’ infine necessario aiutare quei bambini che non hanno acquisito le corrette abitudini alimenta-ri nel contesto familiare, a modificare i propri comportamenti nei confronti di frutta e verdura attraverso interventi di educazione sensoriale e di conoscenza con attività, maggiormente adatte ed efficaci in questa fascia di età, quali ad esem-pio, il giardinaggio scolastico, che tra i numerosi benefici può anche contribuire ad aumentare il rispetto verso l’ambiente (FAO, 2013) e che sarà oggetto di studi futuri da parte degli autori. In questa fascia di età i bambini sono più aperti alle nuove idee e ad acquisire nuove abitudini e capacità. Essi non solo hanno bisogno di man-giare bene, ma devono anche imparare come mangiare bene, cioè acquisire gli strumenti che porteranno con sé nel corso della loro vita e che trasmetteranno a loro volta.

RingraziamentiSi ringraziano per il loro contributo alla realizza-zione di questo studio Paolo D’Argenio, Alberto Perra, Nancy Binkin e il Gruppo ZOOM8 costi-tuito da: Coordinamento nazionale e referenti regionali - Laura Censi, Dina D’Addesa, Amleto D’Amicis, Veronica Angelini, Noemi Bevilacqua, Giovina Catasta, Irene Fabbri, Myriam Galfo, De-borah Martone, Romana Roccaldo, Elisabetta Toti, (INRAN); Angela Spinelli, Giovanni Baglio, Anna Lamberti, Paola Nardone (CNESPS, Centro Na-zionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promo-zione della Salute - Istituto Superiore di Sanità), Daniela Galeone, Maria Teresa Menzano, Maria Teresa Scotti (Ministero della Salute); Maria Tere-sa Silani, Silvana Teti (Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio); Adriano Cattaneo, Paola D’Acapito, Claudia Carletti (Regione Friuli Venezia Giulia), Federica Pascali (Regione Liguria), Giordano Gio-stra (Regione Marche), Giulia Cairella, Esmeralda

Castronuovo (Regione Lazio), Giuseppina Fersi-ni, Marina La Rocca (Regione Calabria), Simonet-ta Rizzo, Achille Cernigliaro (Regione Sicilia); Co-mitato Tecnico di OKkio alla SALUTE - Giovanni Baglio, Giulia Cairella, Marcello Caputo, Marghe-rita Caroli, Chiara Cattaneo, Franco Cavallo, Lau-ra Censi, Amalia De Luca, Barbara De Mei, Da-niela Galeone, Giordano Giostra, Anna Lamberti, Gianfranco Mazzarella, Paola Nardone, Giuseppe Perri, Maria Teresa Silani, Anna Rita Silvestri, An-gela Spinelli, Lorenzo Spizzichino.

Un particolare ringraziamento è rivolto agli operatori sanitari e della scuola, ai bambini, alle famiglie, ai dirigenti scolastici e agli insegnanti che hanno preso parte all’indagine ZOOM8.

Il progetto è stato realizzato grazie al finanzia-mento del Ministero della Salute/Centro per la prevenzione e il Controllo delle Malattie (cap. 4393/2005-CCM).

BibliografiaALINIA S., HELS O., TETENS I., The Potential

Association between fruit intake and body weight-A Review, Obes Rev, 2009, 10 (6): 639-647.

BAZZANO L., The high cost of not consuming fruits and vegetables, J Am Diet Assoc 2006, 106(9):1364-1368.

BENNETT S., WOODS T., LIYANAGE W.M. et al, A simplified general method for cluster-sam-ple surveys of health in developing countries, World Health Stat Q 1991, 44 (3): 98-106.

CENSI L., D’ADDESA D., GALEONE D. et al, Studio ZOOM8: l’alimentazione e l’attività fi-sica dei bambini della scuola primaria. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2012. (Rapporti ISTISAN 12/42).

CHATZI L., APOSTOLAKI G., BIBAKIS I. et al, Protective effect of fruits, vegetables and the Mediterranean diet on asthma and allergies among children in Crete, Thorax 2007, 62: 677-683.

COLE T.J., LOBSTEIN T., Extended international (IOTF) body mass index cut-offs for thinness,

13

Indagine sulle preferenze di consumo di frutta e verdura nei bambini italianiR.R., D.L., C.L., T.E., M.D., D.D., G.M.

overweight and obesity, Pediatr Obes 2012, 7 (4): 284-94.

COSTARELLI V., KORETSI E., GEORGITSO-GIANNI E., Health-related quality of life of Greek adolescents: the role of the Mediterra-nean diet, Qual Life Res 2012, doi 10.1007/s11136-012-0219-2.

ESPOSITO K., CIOTOLA M., GIUGLIANO D., Mediterranean diet, endothelial function and vascular inflammatory markers, Public Heal-th Nutr 2006, 9: 1073–1076.

ESTRUCH R., MARTINEZ-GONZALEZ M.A., CORELLA D. et al, PREDIMED Study Inve-stigators. Effects of a Mediterranean style diet on cardiovascular risk factors: a randomized trial, Ann Intern Med 2006, 145: 1–11.

FAO, A new deal for school gardens http://www.fao.org/docrep/013/i1689e/i1689e00.pdf accesso 13 marzo 2013.

FARAJIAN P., RISVAS G., KARASOULI K. et al, Very high childhood obesity prevalence and low adherence rates to the Mediterranean diet in Greek children: The GRECO study, Athero-sclerosis 2011, 217: 525-530.

GARCIA-MARCOS L., CANFLANCA I.M., GARRIDO J.B. et al, Relationship of asthma and rhinocojunctivitis with obesity, exercise and Mediterranean diet in Spanish schoolchil-dren, Thorax 2007, 62: 503-508.

GOLDMAN R.L., RADNITZ C.L., MCGRATH R.E., The role of family variables in fruit and vegetable consumption in pre-school chil-dren, J Public Health Res. 2012, 1:e22.

HE K., HU F.B., COLDITZ G.A. et al, Changes in intake of fruits and vegetables in relation to risk of obesity and weight gain among mid-dle-aged women, Int J Obes Relat Metab Di-sord, 2004, 28 (12): 1569-1574.

ISTITUTO NAZIONALE DI RICERCA PER GLI ALIMENTI E LA NUTRIZIONE, Linee guida per una sana alimentazione italiana, Roma: INRAN, 2003.

KAFATOS A., DIACATOU A., VOUKIKLAKIS G. et al, Heart disease risk-factor status and dietary changes in the Cretan population over

the past 30 years. The seven countries study, Am J Clin Nutr 1997, 65: 1882–1886.

KAFATOS A., VERHAGEN H., MOSCHAN-DREAS J. et al, Mediterranean diet of Crete: foods and nutrient content, J Am Diet Assoc 2000, 100: 1487–1493.

KEYS A., Mediterranean diet and public heal-th: personal reflections, Am J Clin Nutr 1995, 61(6): S1321–S1323.

LARSON N.I., NEUMARK-SZTAINER D., HANNAN P.J. et al, Trends in adolescent fruit and vegetable consumption, 1999–2004. Project EAT, Am. J. Prev. Med., 2007, 32 (2): 147–150.

LAZAROU C., PANAGIOTAKOS D.B., MATA-LAS A.L., Level of adherence to the Mediter-ranean diet among children from Cyprus: the CYKIDS study, Public Health Nutr 2008, 12 (7): 991-1000.

LYDAKIS C., STEFANAKI E., STEFANAKI S. et al, Correlation of blood pressure, obesity, and adherence to the Mediterranean diet with in-dices of arterial stiffness in children, Eur J Pe-diat 2012, 171 (9): 1373-1382.

MARISCAL-ARCAS M., RIVAS A., VELASCO J. et al, Evaluation of the Mediterranean Diet Quality Index (KIDMED) in children and adolescents in Southern Spain. J Public Health Nutr 2009; 12 (9): 1408-1412.

MARTONE D., ROCCALDO R., CENSI L. et al, Food consumption and nutrient intake in Italian school children: results of the ZOO8 study. Int J Food Sci Nutr, Early Online: 1–6 doi:10.3109/09637486.2013.

MAZARAKI A., TSIOUFIS C., DIMITRIADIS K. et al, Adherence to the Mediterranean diet and albuminuria levels in Greek adolescents: data from the Leontio Lyceum ALbuminuria (3L study), Eur J Clin Nutr 2011, 65 (2):219-25.

PANAGIOTAKOS D.B., TZIMA N., PITSAVOS C. et al, The association between adherence to the Mediterranean diet and fasting indices of glucose homoeostasis: the ATTICA Study, J Am Coll Nutr 2007, 26: 32–38.

PSALTOPOULOU T., NASKA A., ORFANOS P.

14

La Rivista di scienza deLL’aLimentazione, numeRo 4, ottobRe-dicembRe 2012, anno 41

et al, Olive oil, the Mediterranean diet, and arterial blood pressure: the Greek European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition (EPIC) study, Am J Clin Nutr 2004, 80: 1012–1018.

PÉREZ-LÓPEZ F.R., CHEDRAUI P., HAYA J. et al, Effects of the Mediterranean diet on longe-vity and age-related morbid conditions, Ma-turitas 2009, 64:67-79.

RASMUSSEN M., KRØLNER R., SVASTISALEE C. et al, Secular trends in fruit intake among Danish schoolchildren, 1988 to 2006: chan-ging habits or methodological artefacts?, Int J Behav Nutr Phys Act 2008, 5:6.

ROLLS B.J., ELLO-MARTIN J.A., TOHILL B.C., What can intervention studies tell us about the relationship between fruit and vegetable consumption and weight management?, Nutr Rev, 2004, 62 (1): 1-17.

SERRA-MAJEM L., RIBAS L., GARCIA A. et al, Nutrient adequacy and Mediterranean Diet in Spanish school children and adolescents, Eur J Clin Nutr 2003, 57 (1): S35–S39.

SERRA-MAJEM L, RIBAS L, NGO J et al, Food, youth and the Mediterranean diet in Spain. Development of KIDMED, Mediterranean Diet Quality Index in children and adolescen-ts, Public Health Nutr 2004, 7: 931–935.

SHAHAR D.R., GROTTO I., Mediterranean Diet and Longevity, Curr Nutr Food Sci 2006, 2(4):337-342.

SOFI F., CESARI F., ABBATE R. et al, Adherence to Mediterranean diet and health status: me-ta-analysis, BMJ 2008, 337:1344.

SPINELLI A., LAMBERTI A., NARDONE P. et al, Sistema di sorveglianza OKkio alla SALU-TE: risultati 2010. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2012. (Rapporti ISTISAN 12/14).

THOMPSON F.E., BYERS T., Dietary asses-

sment resource manual, J Nutr 1994, 124 (11): 2245S-2317S.

TRICHOPOULOU A., COSTACOU T., BAMIA C. et al, Adherence to a Mediterranean diet and survival in a Greek population, N Engl J Med 2003, 348: 2599–2608.

TSIACHRIS D., TSIOUFIS C., MAZARAKI A. et al, Association of physical levels and adhe-rence to the Mediterranean diet in Greek ado-lescents. Data from the 3L study, Circulation 2010, 122: A14380.

UNESCO. La dieta mediterranea è patrimonio im-materiale dell’Umanità. http://www.unesco.it/cni/index.php/archivio-news/174-la-die-ta-mediterranea-e-patrimonio-immateria-le-dellumanita, accesso 6 marzo 2013).

VASSILOUDIS I., COSTARELLI V., YIANNA-KOURIS N. et al, Obesity, adherence to the Mediterranean diet and energy balance beha-viours in relation to academic performance in primary school children, Int J Obes 2011, 1: S26.

WHO. Physical status: the use and interpretation of anthropometry. Report of aWHO Expert Committee. Geneva: WHO; 1995. (WHO Te-chnical Report Series n. 854).

WHO/FAO. Diet, nutrition and the prevention of chronic diseases, Tech. Rep. no. 916, Gene-va, Switzerland 2003.

WHO. Increasing fruit and vegetable consump-tion becomes a global priority. http:// www.fao.org/english/newsroom/focus/2003/fru-itveg1.htm , accesso 15 marzo 2013.

WILLETT W.C., SACKS F., TRICHOPOULOU A. et al, Mediterranean diet pyramid: a cultu-ral model for healthy eating, Am J Clin Nutr 1995, 61(6): S1402–S1406.

WILLET W., Nutritional epidemiology, Oxford University Press New York USA, 1998.

15

Indagine sulle preferenze di consumo di frutta e verdura nei bambini italianiR.R., D.L., C.L., T.E., M.D., D.D., G.M.

Figura 1. Percentuali, per area geografica, relative alle componenti del KIDMED test. Studio ZOOM8 (2009).

Figura 2. Aderenza alla dieta mediterranea (%) per area geografica.

16

La Rivista di scienza deLL’aLimentazione, numeRo 4, ottobRe-dicembRe 2012, anno 41

Figura 3. Percentuali di risposta sulle preferenze di consumo di frutta, per il campione totale e per area geografica.

* è stata osservata un’associazione significativa tra la preferenza di consumo e l’area geografica (test chi-quadro, p<0,05).

17

Indagine sulle preferenze di consumo di frutta e verdura nei bambini italianiR.R., D.L., C.L., T.E., M.D., D.D., G.M.

* è stata osservata un’associazione significativa tra la preferenza di consumo e l’area geografica (test chi-quadro, p<0,05).

Figura 4. Percentuali di risposta sulle preferenze di consumo di verdura, per il campione totale e per area geografica.

18

La Rivista di scienza deLL’aLimentazione, numeRo 4, ottobRe-dicembRe 2012, anno 41

Figura 5. Percentuali di risposta sulle preferenze di consumo di frutta, per il campione totale e per genere.

* è stata osservata un’associazione significativa tra la preferenza di consumo e il sesso (test chi-quadro, p<0,05)

19

Indagine sulle preferenze di consumo di frutta e verdura nei bambini italianiR.R., D.L., C.L., T.E., M.D., D.D., G.M.

Figura 6. Percentuali di risposta sulle preferenze di consumo di verdura, per il campione totale e per genere.

* è stata osservata un’associazione significativa tra la preferenza di consumo e il sesso (test chi-quadro, p<0,05).