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Incontro tra campanili e ciminiere Parrocchia di San Marco Gardone Val Trompia Febbraio 2011 Ultima cena - Girolamo Romanino (Brescia 1484 ca - 1566 ca) - Chiesa Abbazia Montichiari

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Incontrotra campanili e ciminiere

Parrocchia di San MarcoGardone Val Trompia

Febbraio 2011Ultima cena - Girolamo Romanino (Brescia 1484 ca - 1566 ca) - Chiesa Abbazia Montichiari

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Le parole del titolo, che evi-denziano tutto l’impegno che cista davanti, sono le stesse con lequali il Vescovo Luciano Monariconclude la sua “Lettera alle Co-munità cristiane sulla Pastoraleper gli immigrati”. Essa prendeinizio con una affermazione pe-rentoria: “L’immigrazione in Italiaè uno dei fenomeni più rilevantidegli ultimi anni, un fenomeno de-stinato a segnare in modo signifi-cativo il futuro del nostro paese,come d’altra parte il futuro dell’in-tera Europa occidentale”. La lette-ra, forse suggerita e sicuramenteresa urgente dalla recente contra-stata vicenda di giovani extraco-munitari, per non pochi giorni enotti, appollaiati per protesta soprauna grù, è stata scritta in occasio-ne della Festa dei Santi PatroniFaustino e Giovita, ed è indirizza-ta alle comunità parrocchiali e per-tanto a tutti i cristiani che vivononella diocesi di Brescia. Il Vescovorichiama le questioni fondamenta-li con chiarezza e semplicità di lin-guaggio, ma nello stesso tempo inuna forma così concisa ed essen-ziale che diventa pressoché impos-sibile farne una sintesi. Si rimandadunque alla lettura del testo inte-grale, non lungo e facilmente repe-ribile (vedi per es. il sito parroc-chiale alla voce Vescovo). Ne par-

liamo per segnalare che a nessunodeve sfuggire l’importanza del-l’intervento, del quale segnaliamoalcuni passaggi.

I. E’ giusto e doveroso cerca-re che cosa il Signore chiede allaChiesa bresciana con questo impo-nente fenomeno, nello stesso tem-po che registriamo non essere faci-le né possibile affrontare o tantomeno risolvere i numerosi e com-plessi problemi che esso ci pone.Sognare un mondo dove ciascunpopolo abbia una sua terra, vivaentro confini ben determinati enon abbia contrasti con altri popo-li ed altre terre è illusione; e le il-lusioni servono a preparare risve-gli più amari.

II. Giungono dunque nella no-stra terra persone che vengono da

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FESTIVE7.30 - All’Ospedale8.00 - Nella Parrocchiale9.30 - In Basilica

10.30 - Nella Parrocchiale18.30 - Nella Parrocchiale

FERIALE (da lunedì a venerdì)In Parrocchia: 7.00 - 8.30In Basilica: 18.30

SABATO E VIGILIEIn Parrocchia: 8.30In Basilica: 16.30 prefestivaIn Parrocchia: 18.30 prefestiva

CONFESSIONIOgni sabatodalle 15.30 alle 18.30

DOTTRINAIn Parrocchia domenica ore 15.30

SACERDOTI NELLA PARROCCHIABazzoli don Francescovia Costa, 2 - Tel. 030.8912432Pelizzari don Marcovia S.G. Bosco, 3 - Tel. 030.8912308Boniotti don Giulianovia Don Zanetti, 5 - Tel. 030.832668

Direttore responsabileMONS. ANTONIO FAPPANIDirettoreDON FRANCESCO BAZZOLIRedazioneVIA COSTA, 2 - GARDONE V.T.

Stampa e fotocomposizioneTIPOLITOGRAFIA BATAN Gardone V.T.

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ORARIO Ss. MESSE

Immigrazione e comunità cristiana.Siamo al primo capitolo di un lungoracconto da scrivere insieme

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ogni dove. Vengono per esempio da altre Chiese:cattolici dall’America Latina, ortodossi dall’Euro-pa orientale, cristiani cattolici e protestanti dall’A-frica e dall’Asia. La comunità cristiana è chiamataad accogliere i credenti battezzati da qualunqueparte provengono e deve farlo con una accoglienzagenerosa e calda. A livello della carità, dell’aiutoreciproco, della collaborazione non si devono por-re limiti. Per quanto riguarda invece l’espressionedella fede, le celebrazioni liturgiche, i sacramentitutto dovrà essere affrontato con chiarezza e sen-za ambiguità.

III. Vengono credenti di altre religioni per es.musulmani, induisti, buddisti. Dobbiamo partiredalla convinzione, che è profonda in noi, di essereparte con loro dell’unica famiglia umana, voluta ecreata da Dio. C’è dunque un amore primordiale,eterno e generoso di Dio che si rivolge verso ognicreatura umana. E se Dio ama ciascun uomo, lostesso amore aperto a tutti è richiesto al cristiano edeve caratterizzare il suo comportamento. Tuttaviava notato che da questo non consegue che tutte lereligioni siano uguali, che tutte le appartenenze re-ligiose si equivalgano. Soltanto chi non conosce lereligioni, le può confondere in una miscela indi-stinta; soltanto chi ritiene che nell’ambito della re-ligione non ci sia questione di vero e di falso, masolo di preferenze personali osa mettere le cre-denze sotto un segno indistinto. Bisogna quindievitare di cadere in una sorta di buonismo, che nonsa chiamare le cose per nome e non prende in se-ria considerazione la realtà delle cose e quindi lediversità e a volte le opposizioni che sono presentinelle culture.

IV. Dentro questa nuova esperienza di incon-tro resta integro, per la comunità cristiana, il com-pito di annunciare il vangelo di Cristo. Egli è l’u-nico Salvatore di tutti. L’annuncio missionario nonha senso se non come atto di amore, che nasce daldesiderio di far conoscere l’amore di Dio e dall’a-more sincero verso tutti gli uomini. La missione oè questione di amore o non è missione. Pertanto icristiani possono condurre gli uomini a credere al-l’amore di Dio, solo amandoli concretamente conamore sincero e generoso.

V. Il Vescovo si rivolge infine ai cristiani addi-tando loro tutto quello che possono e devono farecome cittadini, membri della società civile nella

quale sono inseriti. I battezzati sonochiamati a fare la loro parte, a partecipare quindi aquella vita politica che definisce i parametri dellaconvivenza delle persone; e devono fare questo inun modo che sia coerente con la fede. All’acco-glienza, all’apertura del cuore, allo sforzo di com-prendere le culture, all’attenzione per il dialogodella fede e della religione, come cittadini devonodare tutta la loro collaborazione affinché la societàstessa si riveli giusta nei confronti degli immigrati.Diritti e doveri si richiamano, sia da parte di chi ar-riva che da parte di chi accoglie.

Ecco allora un elenco delle cose da fare e ri-fare, perché non è possibile risolvere i problemiuna volta per tutte: accoglienza dei rifugiati politi-ci, solidarietà verso chi è nel bisogno, riconosci-mento giuridico del lavoro, cittadinanza da assicu-rare ai bambini nati in Italia, prolungamento delpermesso di soggiorno quando l’immigrato perdeil lavoro, aiuto per l’inserimento scolastico dei fi-gli, ricongiungimenti familiari. In una parola sitratta di impedire ogni forma di discriminazionecosì da non fare agli altri quello che non vorrem-mo fosse fatto a noi. Diversamente ne andrebbe dimezzo la qualità complessiva della vita sociale.Dunque ogni situazione che viviamo sia per noiuna domanda alla quale impariamo giorno pergiorno a rispondere nello spirito del Vangelo.

don Francesco

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Ho molto letto, molto meditatoe un bel salmo ho alfin trovatoche sa ben definire il mio stato

e che ha prodotto il risultatodi questo mio lavor tanto sudatoche vuol parlar del Dio mio adorato.

Con Dio ho un dialogo instauratoe la mia fede ha consolidatoche la ragione ha illuminato.

Dice così il salmo che ho notato:“Il mio cuore, o Dio, è tanto saldoe vuol cantare a te, da me amato”.

Vuole inneggiar, vuole essere l’araldo, perciò deve svegliarsi il mio cuore,con l’arpa e la cetra da spavaldo.

Perché voglio svegliare le aurore,voglio lodar per bene nostro Signore,perché la sua bontà è superiore,

perché in terra vuole gloria, amore,e vuol salvar l’uomo che è peccatore.Perdona me che ho poco valore.

Non ho strumenti belli d’autore,non so scrivere per ben, scrivo col cuoree or con l’umiltà del s ervitore.

Voglio per ben lodar nostro Signore,non solo nel silenzio interiore,ma ragion voglio dar del mio amore.

Bruno Trentini

Ragione voglio dar del mio amore

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SOLENNITÀ DEI SACRI TRIDUIMemoria Speranza Preghiera

Il tempo del pellegrinaggio terreno ci è dato perché, attraverso le opere buone, le sofferenze liberamente ac-cettate, i sacramenti e la preghiera possiamo avvicinarci a Dio e prepararci ad accogliere il dono di sé che eglivuole farci fin dall’eternità. Ma l’esistenza terrena non può bastare. Chi al termine di essa non è in piena sinto-nia con il Signore Gesù, dovrà proseguire un cammino di completa liberazione dal peccato. E’il Purgatorio, tap-pa che si rivela necessaria, al fine di raggiungere la piena purificazione dell’anima, per tutti coloro che muoio-no in grazia di Dio, ma non sono ancora pronti per la comunione perfetta e definitiva con lui. Al termine dellavita terrena è dunque richiesta ai defunti, che ne hanno ancora bisogno, una purificazione preliminare alla bea-titudine celeste. Soltanto il Padre per mezzo del Cristo nello Spirito può realizzarla. Ma non potrà mancare l’in-tercessione della Chiesa, con i suoi suffragi e la celebrazione di S. Messe e non potranno mancare le preghie-re e le offerte spirituali dei singoli cristiani. A somiglianza del fuoco che fonde e affina l’oro, il contatto diret-to con Dio è causa di gioia profonda ma provoca anche acuta sofferenza all’anima che non si vede ancora pie-namente conforme per l’incontro definitivo. La solidarietà della preghiera dei credenti e di tutta la comunità cri-stiana, nel contesto dell’essenziale socialità dell’uomo che nella comunione dei santi ha la sua perfetta attua-zione, accompagna dunque e favorisce questo cammino di purificazione. E quindi per noi è benvenuta l’annua-le ricorrenza del Sacro Triduo per la preghiera di suffragio per i nostri defunti. Il tempo della loro attesa abbiapresto compimento nella visione faccia a faccia. “L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente; quando verrò evedrò il volto di Dio”?

DOMENICA 27 FEBBRAIO: ORARIO FESTIVO DELLE SANTE MESSE ORE 15.30 ADORAZIONE EUCARISTICA

LUNEDI’ 28 FEBBRAIO - MARTEDI’ 1° MARZOORE 7.00 - ORE 8.30 S. MESSE DI SUFFRAGIO

ORE 15.30 ADORAZIONE EUCARISTICAORE 20.00 SOLENNE UFFICIO FUNEBRE

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QUARESIMA TEMPO DI GRAZIA

La pedagogia della Chiesa scandisce il percor-so annuale in tappe, diversamente connotate dai di-versi aspetti che l’unico mistero celebrato manife-sta. E tuttavia, come unico è il mistero di Cristo, Si-gnore e Redentore dell’uomo, così unica è la chia-mata alla fede viva che mette ogni uomo in relazio-ne con lui. Tempi e celebrazioni della liturgia pre-sentano dunque aspetti diversi, ma unica e identicaè la vocazione del cristiano. Nel sacramento delBattesimo egli è stato rivestito della dignità di figliodi Dio, eppure si rivela soggetto alle tentazioni e alpeccato, bisognoso di perdono e di continua con-versione. Fin dall’inizio della creazione è statochiamato ad essere santo e immacolato nell’amore,eppure puo’ avvenire che egli volti le spalle e rifiu-ti la “comunione con il Dio che lo ama”. Arrivanopertanto propizi i giorni della Quaresima, il tempoche vuole accentuare quegli elementi della nostraesperienza spirituale che portano il segno del pec-cato. Esperimentiamo infatti la precarietà della vi-ta nuova in noi. Vediamo bene che siamo tanto lon-tani dalla meta e che dobbiamo progredire verso diessa. La nostra vita dovrebbe essere nascosta inCristo risuscitato, ma ci rendiamo conto che dob-biamo sempre ricorrere a Colui che è morto per inostri peccati. Siamo quindi sempre nel tempo del-la conversione, dentro quel processo dinamico checontinua per tutta la nostra esistenza, durante laquale possiamo attuare il passaggio dalla vita se-condo la carne alla vita secondo lo spirito.

Ecco dunque il tempo di Quaresima che dal 9marzo - mercoledì delle Ceneri - ci porterà al 21aprile - Giovedì Santo - inizio del Triduo Pasquale.E’ per eccellenza il tempo dell’ascolto della Paroladi Dio, della preghiera, della Riconciliazione, dellaPenitenza, della carità.

Ascolto della Parola di DioSi raccomanda la partecipazione alla S. Messa

quotidiana. Ogni giorno viene proclamata una pa-rola del profeta e una parola del Vangelo che si ri-velano molto attuali. Chi non può partecipare e nonha il messalino quotidiano in casa, può trovare eleggere il testo della parola sul sito della parrocchia– www.parrocchiagardonevt.it alla voce “liturgiadel giorno”.

Preghiera intensa e prolungataE’ importante e c’è libero spazio per l’iniziati-

va personale. La chiesa parrocchiale è aperta ognigiorno: Ore 7.00-11.30 e Ore 15.30-19.00; la Basi-lica di S. Maria degli Angeli Ore 17.30-19.00. La S.Messa segue gli orari già segnalati. Nel tempo qua-resimale lo sguardo del cristiano si volge spesso aCristo sofferente e crocifisso. Pertanto può diven-tare esperienza intensa di fede la partecipazione al-la Via Crucis, che di norma ha luogo: in BasilicaVenerdì Ore 15.00; in Chiesa Parrocchiale Dome-nica Ore 15.30.

RiconciliazioneAbbraccia sia l’aspetto umano, relazionale con

i fratelli, che l’aspetto religioso, il rapporto con ilSignore. Un aiuto validissimo è rappresentato dalSacramento della Confessione. I sacerdoti sono dis-ponibili ogni volta possibile, specialmente nei mo-menti precedenti e seguenti la celebrazione delle S.Messe quotidiane e festive.

Penitenza e digiunoNei tempi moderni la Chiesa ha ridotto al mi-

nimo la prescrizione obbligatoria sia del digiunoche della penitenza. In Quaresima ritorna soltantol’obbligo dell’astensione dalla carni ogni venerdì edel magro e digiuno il Mercoledì delle Ceneri e ilVenerdì Santo. La Chiesa non ci dice di lasciarequesta prassi; ci ritiene al contrario cristiani matu-ri, consapevoli del valore ascetico e spirituale diqueste pratiche esteriori. A noi dunque l’assunzio-ne consapevole di uno stile di condotta sobrio e se-vero.

Le opere della caritàQualche anziano ripete ancora l’elenco delle

sette opere di misericordia corporale e le sette dimisericordia spirituale, apprese a memoria nel tem-po della fanciullezza. Dopo quegli anni è stato in-segnato che non di carità ma di giustizia ha bisognola società. Più tardi però qualcuno ha scritto che ilmondo moderno corre il rischio di non incontrarené giustizia né carità. Gesù ci invita a compiereogni giorno opere di carità e opere di giustizia. Neabbiamo tanto bisogno. La Quaresima è il tempopropizio per questo.

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Dal Consiglio Pastorale Parrocchiale

Nelle ultime due riunioni del CPP sono statI affrontati gli argomenti dei quali si fa breve cenno, sia per laloro importanza sia per il fatto che costituiscono in diversa misura le priorità e segnano il Calendario di lavorodella comunità parrocchiale.

Inaugurazione della sede della Caritas parrocchiale.Ha avuto luogo domenica 23 gennaio u.s. dopo la S. Messa della giornata mon-diale del migrante. Con questa scelta da tutti condivisa la Parrocchia intende por-si “dalla parte del fare”. Aperti gli occhi le orecchie e il cuore davanti alle si-tuazioni di bisogno, stabiliti anche autentici rapporti di vicinanza e solidarietà, sitratta infine di venire incontro con qualcosa di concreto, di dare alcune risposte.E’ quanto i collaboratori si impegnano a fare.

Disco verde per l’opera di ristrutturazione del Palazzetto dello Sport.La ristrutturazione del Palazzetto è urgente perché un immobile così impor-

tante e fino ad ora costantemente utilizzato non può restare chiuso, a rischio diulteriore rapido degrado. Ma il reperimento dei fondi necessari si presenta im-presa non facile. Il CPP esprime una convinzione di fondo, affermando che l’o-pera è sì impegnativa ma non impossibile. Si tratterà evidentemente di attivarsiper coinvolgere al massimo persone, famiglie e istituzioni. Per ora il Comune haassicurato la sua piena collaborazione. Nel frattempo il progettista incaricato,arch. Cesare Archetti è impegnato ad una rigorosa revisione del progetto e a una nuova verifica dei costi.

Giornata mondiale della gioventù.Arrivati al momento di tirare le somme, l’iniziativa di partecipazione dei giova-ni alle giornate di Madrid non assumerà carattere strettamente parrocchiale mazonale, facendo riferimento a don Michele Bodei di Sarezzo. E’ grande l’impor-tanza dell’evento ecclesiale, perché si tratta della gioventù cristiana del mondoche incontra il Papa e con lui intende mettere in atto una proposta di programmache parte dalle parole dell’apostolo Paolo: “Radicati e fondati in Cristo, saldi nel-la fede”. E questo in tempi come quelli che viviamo, tra nuovi scenari a scala pla-netaria, dentro tante culture che faticano a dialogare ed anzi spesso si oppongo-no e si contrastano. Forse gli stessi movimenti sociali che in questi giorni scuo-tono alcuni paesi specialmente dell’Africa del Nord cercano corrispondenze mo-rali più profonde. Giovani attori alla ricerca del rinnovamento chiedono di en-trare in simpatia ideale con altri giovani del mondo, anche con cristiani che co-noscono e sono ansiosi di comunicare lo spirito del vangelo.

La creazione di una Commissione per la preparazione del 500° anniversa-rio della consacrazione della Basilica di S. Maria degli Angeli.

E’ ritenuta importante. Si pensa di chiamare a farne parte rappresentanti del-la Parrocchia, della società, delle istituzioni. L’appuntamento è al 29 settembre2013 p.v. Per quanto riguarda l’edificio sacro sembra necessario fare verifichecirca le strutture dell’immobile e lo stato sia degli affreschi che delle parti lignee.E’ poi lecito considerare l’eventualità di attuare alcune iniziative culturali di am-pio respiro, aperte a tutta la Valle Trompia e alla stessa Provincia di Brescia.

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L’Ordinazione presbiterale di don Andrea Maffina.Avrà una preparazione adeguata specialmente durante il mese di maggio e la pri-ma settimana di giugno. La S. Messa di consacrazione sarà in Cattedrale Sabatopomeriggio alle Ore 16.30; la Prima S. Messa sarà celebrata nella Chiesa par-rocchiale Domenica 12 giugno alle Ore 10.30.

La Festa del Redentore.Anche quest’anno sarà celebrata nella ricorrenza della Festa liturgica del Corpus

Domini che cade Domenica 26 giugno. Il Consiglio ha proposto che la Processione Eu-caristica tocchi la Zona delle Cornelle e pertanto suggerisce di celebrare la S. Messa del-le 19.30 nel Parco del Mella per procedere in Via Mameli e da lì tornare in Piazza S.Marco per la Benedizione Eucaristica.

don Francesco

Caritas Parrocchiale “S. Marco”

La giornata del23 gennaio2011 per la no-stra parrocchiaè stata la cele-brazione dellarinata CaritasParrocchiale.Una bella ceri-monia presie-duta dal dele-gato dal Vesco-vo Mons. Fede-rico Pellegrini,nella Chiesa

Parrocchiale nell’occasione della giornata della Ca-ritas Parrocchiale e l’intervento da parte del vice-presidente della Caritas diocesana Marco Danesi (vedi nella pagina), hanno fatto corona alla benedi-zione della nuova sede Caritas in via Don Zanettin°1. Bisogna spendere due parole per la sede perdire che è una delle più belle viste nella diocesi,considerando l’ottima distribuzione dei locali, l’uti-lizzo degli spazi e l’ubicazione. Arredata con pocaspesa ma con stile sobrio si è subito dimostrata ido-nea allo scopo per il quale è stata scelta.

All’inaugurazione, dopo le parole del nostro

don Francesco, ha fatto eco l’intervento del Sinda-co che ha sottolineato l’importanza della Caritasnella nostra comunità sia per i bisogni legati allarealtà locale, sia per le nuove realtà emergenti, au-spicando la sinergia con le altre realtà associativedel territorio.

Un aspetto curioso di questa giornata è stato ilfatto che numerosi presenti all’inaugurazione han-no avuto un flash sul loro passato. Infatti tanti si so-no ricordati degli anni di Catechismo passati nei lo-cali, altri hanno ricordato le aule delle scuole ele-mentari, altri gli uffici comunali, altri ancora glistudi di InTv. Tutto suona un buon auspicio per lanuova destinazione, a coronazione di un gloriosopassato.

Iniziata dal primo febbraio, l’attività di ascoltodella Caritas ha già portato oltre una decina di per-sone ai primi contatti e all’esposizione di alcune si-tuazioni di bisogno, a cui si cerchera’ di dare rispo-sta compatibilmente alle possibilità ed ai mezzi adisposizione. Alcuni risultati per altro sono già sta-ti ottenuti. Speriamo di proseguire sull’onda di mo-tivazione e sensiblita’ del gruppo, che lavora anchesotto gli occhi della “Madonnina”, posta a veglia-re dal fondo del corridoio della sede.

La comunita’ ha risposto massiccia all’attivita’di raccolta vestiario e altro materiale e non ha man-

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cato di dare aiuto finanziario con la raccolta più ge-nerosa di offerte durante le S. Messe della Dome-nica 23. A tal proposito ringrazio a nome di tutta laCaritas e spero che la generosità continui. Fra unpaio di mesi, sarà attivato anche il banco alimenta-re e successivamente nel corso dell’anno altre ini-ziative ci porteranno a coinvolgere altre persone. Laprudenza organizzativa e la tempistica sono d’ob-bligo per assicurare una attività ben strutturata en-tro la fine del corrente anno, evitando programma-zioni dispersive e male organizzate. Bisogna sposa-

re il detto: “per fare le cose bene bi-sogna farne una alla volta”Sarebbe opportuno a questo puntosvelare i quadri operativi della Cari-tas, soprattutto nei nomi del direttivo.Si segnala che il responsabile dellaCaritas è il nostro parroco don Fran-cesco, presidente per il triennio è ilsottoscritto che sarà coadiuvato dalvice Giambattista e dagli amici Cate-rina, Fausta, Mariangela, Liliana,Diego, Andrea, Francesco, Primo.Gli orari di apertura della sede sonoriportati in fianco.Non ci resta che chiedere la protezio-ne della Madonna del Popolo, del no-stro patrono S. Marco, di Mons. Bor-

ra, che ha sempre profondamente creduto nellarealtà della Carità, e sperare di riuscire ad essere adisposizione e all’altezza per l’esercizio della cari-tà con spirito evangelico di umiltà e altruismo.Nonmancheremo di dare comunicazioni della nostra at-tività sia tramite il Bollettino Parrocchiale sia tra-mite il sito internet della Parrocchia(www.parrocchiagardonevt.it –casella caritas)

Un grazie a tutta la comunità e una preghieraper noi.

Efrem

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Gesti di vicinanza e di solidarietàTra poco verranno inaugurati i nuovi locali del-

la Caritas parrocchiale. Portandovi i saluti del Di-rettore della Caritas diocesana, dico che la mia pre-senza vuole testimoniare il nostro grazie. Grazieperché con il parroco e un gruppo di persone dellacomunità abbiamo condiviso il cammino – un cam-mino formativo che voleva innanzitutto preparare ilnostro cuore per incontrare il fratello che ha biso-gno - che ci ha portato oggi a mettere a disposizio-ne della caritas parrocchiale dei nuovi locali. Il Pa-pa Paolo Vl, quando ha istituito la caritas, le ha as-segnato principalmente un compito educativo,quello cioè di animare e stimolare le comunita’ nel-la testimonianza dell’amore ai fratelli. Un’anima-zione che va oltre le parole, ma offre esperienzeconcrete per sperimentare e vivere il nostro esseregli uni affidati agli altri, essere presenza vicina agli

altri, il nostro saper costruire dei legami.Questo è l’impegno più importante per ogni ca-

ritas diocesana, zonale o parrocchiale. La costru-zione di una rete capillare di relazioni, di solidarie-ta’ aiuta le persone a non restare isolate e sole neimomenti di disagio, di difficoltà, grandi o piccole,che la vita ci presenta. Se l’isolamento ci rende piùdeboli, i legami con le persone che ci sono vicine,ci aiutano, ci sostengono, ci fanno sentire meno so-li. Ci vogliono certamente le strutture, che danno ri-sposte concrete (ho avuto fame...), ma soprattuttooccorre porsi nella logica del dono e così costruirelegami. Non è facile donare. Non tanto dare, ma do-nare. Bisogna saper donare perché la persona non sisenta umiliata nel ricevere e perché il dono ci per-metta di riconoscere la reciprocità di ciò che anchenoi abbiamo ricevuto e quotidianamente riceviamo.

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Il diritto chiama il dovere risponde“Il diritto chiama, il dovere risponde” è il tito-

lo del ciclo di conferenze, incontri, documentari efilm (la cui organizzazione è stata curata da buonaparte delle associazioni gardonesi), che ha caratte-rizzato questi primi due mesi del 2011, centocin-quantenario dell’Unità d’Italia e quindi della fon-dazione di questo nostro Stato, giovane ma peral-tro da sempre ricchissimo di storia e di cultura, an-che giuridica e civile. Al centro dell’interesse, co-me si può dedurre dal titolo, il rapporto imprescin-dibile che la Costituzione italiana, come ogni co-stituzione pienamente democratica, stabilisce tra idiritti che vengono garantiti ad ogni cittadino ed idoveri a cui ognuno di noi deve ottemperare, per-ché questi diritti possano continuare ad essere con-cretamente vissuti da tutti. In particolare, in questiincontri davvero molto seguiti, anche dai più gio-vani, sono stati esaminati figure, momenti e pro-blemi che permettono di cogliere, in tutta la suaricchezza e complessità, la storia della democraziaitaliana dal 1945 in poi: figure come quella di Al-do Moro, prima membro della Costituente, poi po-litico di primo piano fino al 1978, o come quella diEnzo Tarantelli, economista fra i più importantidella storia repubblicana, assassinato anch’eglidalle Brigate rosse; momenti come i cupi “anni dipiombo” del terrorismo, appunto, e delle stragi,che colpirono anche Brescia, a cui è rimasto comeeredità il fosco ricordo di Piazza della Loggia; pro-blemi come quelli attualissimi dell’immigrazione equindi della cittadinanza, del diritto d’asilo, delconfronto tra diversi. In queste serate si è parlatopoco, forse niente, di politica bassa e litigiosa,molto di responsabilità e della necessità di unosguardo alto e in un certo senso “profetico”; anzi,il loro respiro ampio e quasi liberatorio è venutoproprio dal ricordo della passione civile, della li-

bertà interiore, fino anche al sacrificio di sé, di per-sone che conducevano vite normali - con gli affet-ti, i problemi, i compleanni dei figli, le gite al ma-re, le vacanze, le delusioni di ogni vita normale -ma che contemporaneamente sentivano come do-veri imprescindibili di ogni cittadino, in una re-pubblica democratica, lo studio, il lavoro, il con-fronto delle idee, il mettersi in gioco e in discus-sione ad ogni costo, il non fermarsi all’esame e al-l’interesse dell’oggi per poter disegnare e costrui-re con serenità il domani.

Agnese Moro, Luca Tarantelli, Alfredo Bazoli,Manlio Milani, insieme ai ragazzi del libro “Sedievuote”, ci hanno rimandato il ricordo, doloroso mainsieme sereno, dei loro cari uccisi come di perso-ne che, ognuna a modo suo, nel nome di idee ecompetenze diverse, non hanno mai rinunciato ad

Grazie per aver condiviso il cammino fino aqui, grazie agli uomini e alle donne che animeran-no i nuovi locali. Grazie anche a chi, ogni giorno,nel suo quotidiano, vive una solidarietà nascosta,silenziosa, fatta di piccoli gesti, di attenzioni cherendono meno sole le persone che ci sono vicino.Gesti che non verranno celebrati, ma che il Signo-re riconosce.

Sono questi gesti di vicinanza e solidarieta’quotidiana, diffusa, capillare e silenziosa, che ognicaritas deve cercare di diffondere per rendere sem-pre più umana la nostra società.

Marco Danesi vicepresidente della Caritas diocesana

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usare il proprio diritto di partecipazione, trasfor-mandolo nel dovere equivalente; consapevoli cheuna democrazia reale, non assuefatta, si costruiscesolo sul senso di responsabilità, sul dialogo chenon cerca consenso ma “reciproco progresso”, sulrispetto - e non solo nell’interesse degli altri, maanche di se stessi. Corre, sotto la Costituzione maanche sotto queste vite (e tante altre, ignote, oscu-re, ma non meno preziose) il filo rosso di un senti-re etico che, nel cattolico Moro come nel laico Ta-rantelli, per citare le due figure centrali del ciclo,esclude naturalmente forme di corruzione e di in-teresse personale; un sentire e un essere che cerca-no la parità dei diritti e la dignità delle persone, lagiustizia sociale, l’uguaglianza e non l’omologa-zione, l’abolizione dei privilegi e insieme dell’e-marginazione dei più deboli. Corre il filo rosso diuna democrazia che parla “il linguaggio dei dirittidi cittadinanza, ugualmente riconosciuti”, che apreperciò verso l’accoglienza di identità diverse su unpiano di parità; che esprime diritti ancorati a dove-ri inderogabili di solidarietà. In questo si colleganogli argomenti affrontati in questi incontri, perché èqui la chiave per cominciare ad affrontare il pro-blema dell’immigrazione al di fuori di miopi logi-che di paura. Anche in questo campo, alla luce dei

dati che ci sono stati forniti, sembra forte la neces-sità di uno sguardo che vada, nel rispetto di tutti,oltre le frontiere presenti del qui e dell’oggi, chedia norme, ma non crei muri invalicabili, che de-finisca una base solida di diritti e di doveri in cuiimportante sia comunque la persona, con il suo pa-trimonio di vita, di esperienze e magari anche difede.

Risultava chiaro, nel secondo incontro, comeanche in una democrazia ormai confermata si pos-sa assistere ad un indebolimento del senso del di-ritto, all’incertezza dell’universalità dei diritti fon-damentali, se solo si impoverisce la coscienza del-la propria cultura, se si cede alla paura o sempli-cemente al disinteresse, se si preferiscono gli slo-gan e i pregiudizi, gli scontri frontali, al dialogo ealla “forza delle idee”. Luca Tarantelli ha intitola-to così il documentario che ha dedicato alla me-moria di suo padre, perché è nel pensiero libero, eper un cristiano anche nella fede, che sta la veraforza, che combatte le paure e permette agli uomi-ni di progredire, di superare le oppressioni e le in-giustizie, persino la morte. Qualcuno, 2000 annifa, ce l’ha dimostrato.

Liliana

“Ero malato e mi avete visitato”

Quotidianamente facciamo esperienza dellacondizione di fragilità che caratterizza il nostroessere uomini, tuttavia, in un tempo, come il no-stro, in cui l’esasperata ricerca del benessere, del-l’essere super-efficienti, dell’avere successo a tut-ti i costi, del vivere oltre i propri limiti, percepia-mo come la malattia, le povertà materiali e spiri-tuali, il disagio, la fatica esistenziale sono vocicensurate e rimosse dal nostro vivere quotidiano,quasi fossero una mortificazione della nostra uma-nità. La cronaca se ne ricorda di tanto in tantoquando alcune situazioni limite diventano notiziae pongono a largo raggio l’inquietante drammache il dolore costituisce per la coscienza.

Accogliere la fragilità, a cominciare dalla pro-pria, come esercizio di autentica umanità non è fa-cile. Quando il dolore ci tocca da vicino, perso-nalmente o in chi ci sta accanto, ci coglie sempreimpreparati e proviamo smarrimento, paura e soli-

tudine, rischiando di rinchiuderci in noi stessi.La risposta umana alla fragilità assume il vol-

to della cura, vale a dire dell’attenzione premuro-sa, delicata, sollecita.

E’ la risposta di dedizione, di amore, di soli-darietà, reale, anche se non fa notizia, che accom-pagna la vita delle nostre famiglie.

E’ la via del porsi accanto che Gesù addita nelSamaritano che, passando accanto all’uomo assa-lito dai briganti ed abbandonato sulla strada mez-zo morto, “vide e ne ebbe compassione, gli si fe-ce vicino, si chinò, gli fasciò le ferite..”.

C’è una stupenda pagina di don Mazzolari chescrive: “Il chinarsi è un gesto materno. Si china-no tanto le mamme che le loro spalle ben presto neportano il segno. Quella curva è il documento del-la loro carità, l’inconfondibile segno della mater-nità che discende e accondiscende”.

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Nel Vangelo è tuttoun chinarsi: “E il Verbosi è fatto carne e discesefra noi”; ed ancora Eglisi china sulla bara del fi-glio della vedova diNaim; si china a scriverecol dito in terra di fronteall’adultera e ai suoi ac-cusatori: “chi di voi èsenza peccato, scagli laprima pietra”; ed infine“Chinato il capo, spirò”.

“Il samaritano fa co-me Gesù, perciò Gesù è ilsamaritano, più che il sa-maritano, la Carità. Va’ efa’ lo stesso”. (Don Maz-zolari)

E’ la via che nonconsente di cedere allarassegnazione e di caderenella disperazione, ma,piano, piano, permettealla debolezza di affidarsi ad un Altro che, di suainiziativa e gratuitamente, amandomi, mi viene insoccorso.

La fragilità diventa allora l’occasione di acco-gliere il mistero del dolore alla luce della fedeguardando a Lui, il Crocifisso che ha conosciutola fatica, la delusione, l’angoscia, il tradimento,l’ingiustizia, il dolore, la prova della fede, la mor-te, sapendo che l’ultima parola sulla sofferenzanon è quella della morte, bensì quella della Resur-rezione perchè Dio Padre è il Dio della vita.

Indubbiamente, rispetto al modo di pensaremondano, il Vangelo ribalta completamente laprospettiva. Alla domanda dei discepoli: “Chi è ilpiù grande?” Gesù pone nel mezzo un bambino:“Chi è il più piccolo tra tutti voi, questi è il piùgrande”.

Le indicazioni del nostro Vescovo, LucianoMonari, nella sua lettera pastorale di quest’annosono precise: “Il ragionamento è chiarissimo ma,nello stesso tempo, destabilizzante perché conte-sta alla radice tante modalità di pensiero che noiassumiamo istintivamente, senza nemmeno ren-dercene conto. L’idea di una piramide del poterein cui al vertice stanno i primi viene non solo con-testata, ma capovolta di modo che chi ha qualche

autorità, quale essa sia,può intenderla e viverlasolo come responsabilitànei confronti degli altri....Le conseguenze peruna comunità cristianasono infinite. Vuol direche al centro dell’inte-resse della comunitàdebbono essere collocatii bambini, che non han-no ancora nessun potere,gli anziani, che non han-no più potere, i malati oi deboli in genere; e tut-to questo non perchéqueste persone siano mi-gliori delle altre, masemplicemente perchésono più deboli. E’ unmodo rivoluzionario diconsiderare la famigliaumana e il dinamismodella vita sociale”.

E’ questo lo spirito che ha portato la nostra co-munità, dentro agli obiettivi della Caritas parroc-chiale, a rinnovare l’iniziativa di costituire ungruppo di volontari che visiti le persone malatee sole creando una rete di attenzione, di ascol-to, di amicizia, di vicinanza spirituale e unamaggior conoscenza dei bisogni umani del ter-ritorio.

Gli anziani e gli ammalati della Parrocchiasono davvero molti, e i Sacerdoti e le Suore giàportano la Comunione a chi lo desidera, ma, nel li-mite del possibile vorremmo raggiungere tutti.

Chiediamo alle famiglie di segnalare il de-siderio di ricevere la visita del Sacerdote in mo-do che nessuno sia trascurato. Per facilitare que-sto don Francesco si rende disponibile, dove èrichiesto, il mattino del Mercoledì.

La strada da percorrere é ancora molta, cistiamo provando con molta umiltà e rispetto e,lanciamo un appello a tutte quelle persone chesentono di poter dedicare un po’ del loro tempoper questa iniziativa a segnalare la propria dispo-nibilità perchè la nostra comunità sperimenti lagioia dell’incontro e della condivisione.

Fausta

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Incontro

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Si è celebrata con una messa alle 20.30 nella cap-pella dell'oratorio la festa di S. Giovanni Bosco, pa-trono del nostro oratorio. La messa è stata celebra-ta per ricordare chi ha amato questa nostra isti-tuzione. In primo luogo mons. Borra che fu non so-lo l'iniziatore, ma potremmo dire anche l'innamora-

to dell'oratorio e della figura di don Bosco. Ad unanno e mezzo dalla sua scomparsa è ancora viva inmezzo a noi la sua memoria. All'oratorio egli donòun quadro del santo, dipinto da William Fantini cheora è stato posizionato nel bar dell'oratorio. In-sieme a lui sono stati ricordati anche tutti coloroche in qualche modo, catechisti, educatori, col la -b o ratori vari … Hanno dato tempo, energia e im-pegno per l'educazione dei ragazzi. A conclusionedi tutto un piccolo rinfresco organizzato nel bar conil ringraziamento personale a chi continua a prodi-

garsi per il bene dei ragazzi. Spero che questo pos-sa essere l'inizio di una tradizione per riconoscerel'operato di chi ama l'oratorio e, con l'oratorio iragazzi. Coloro che mantengono puliti gli ambien-ti interni ed esterni, chi gestisce il bar, chi preparagustosi spiedi e rinfreschi, chi anima, chi educa al-la fede chi come può, da una mano e chi costante-mente prega e affida al Signore i ragazzi e chi lisegue.A tutti loro, a tutti coloro cui sta a cuore il bene delnostro oratorio, un grazie sincero

don Marco

31 gennaio 2011, festa di S. Giovanni Bosco

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All’interno del percorsodel’Azione Cattolica deiRagazzi (ACR) sonopreviste 3 figure ben dis-tinte: l’adolescente, det-to giovanissimo di etàsuperiore ai 14 anni finoai 18 anni, che ha finito

il percorso di catechesi tradizionale econtinua la sua formazione nel grup-po adolescenti - giovanissimi ; l’aiu-to educatore, dopo i 16 anni di età,che collabora durante gli incontri deibambini; l’educatore che è il respon-sabile della catechesi dei bambiniche gli sono affidati. Insieme for-mano il gruppo Giovani dell’AzioneCattolica.Queste tre figure, diverse per età, mo-tivazioni e responsabilità, hanno incomune un valore fondamentale:quello dell’educazione. Educare è oggi una delleprove più difficili da affrontare; ci vogliono moti-vazioni forti per farlo. Un giorno, in un incontrounitario giovanissimi-animatori-educatori, i gio-vani dell’Azione Cattolica di Gardone VT si sonointerrogati su cosa significa educare. Sono emersele seguenti motivazioni che spingono ad essere ed-ucatori: voglia di aiutare e di mettersi al servizio,stare insieme, crescere insieme, stimolare, lasciareil segno, essere testimoni, seguire il disegno di Dio,mettersi in gioco, far fruttare le proprie qualità e farconoscere Gesù.Educare non è mai facile e le difficoltà sono dietroogni angolo: abbiamo constatato che è arduo esserecredibili e non perdere mai la pazienza; riuscire adessere stimolanti e a credere fermamente in quelloche si sta dicendo; non perdere la speranza che tut-

to ciò che stai facendo non sia inutile; resistere alleprovocazioni di chi sto educando. Ma l’essere edu-catore ha sempre anche un lato positivo per il qualepoter dire che è straordinario essere educatore; ci sistupisce sempre quando si crede di dover essere tuquello che deve dare qualcosa e poi ti accorgi in-vece che sei tu a ricevere tanti piccoli insegnamen-ti dai ragazzi; è bello sapere di poter essere anche

solo un piccolo punto di riferimento dei ragazzi; èbello poter far parte di un gruppo educatori che nonsono solo “colleghi”, ma anche amici, e quindi saidi poter contare su di loro sia per quanto riguardagli incontri sia per tutto il resto.

“Ecco allora emergere, davanti alle istanze dellanuova sfida educativa, l’opera imprescindibile del-l’educatore. Nessun sussidio, nessuna tecnica dianimazione e formazione può surrogare o sostituireil prezioso servizio che un educatore può offrire al-la crescita di coloro che gli vengono affidati. Senzala disponibilità e la generosità di figure educativecapaci di essere testimoni credibili di verità e dibene, non sarebbe possibile continuare a risponderealle sfide che l’educazione, oggi più che mai, cipone davanti.” (Da “Pietre vive”)

Marco

Essere educatori oggi…

Happening della pace 2011 – Insieme c’è più paceCome ormai tradizione l’ACR ha concluso il cam-mino del mese di Gennaio, mese dedicato al temadella pace, con una festa zonale. Domenica 13 Febbraio appuntamento alle ore09.00 all’Oratorio di Sarezzo per vivere con gli al-tri bambini, ragazzi ed educatori di Lumezzane

Pieve, Lumezzane San Sebastiano, LumezzaneSant’Apollonio e Sarezzo una giornata di lavoro edi giochi.Al nostro arrivo siamo accolti dalla mitica ACRBand che propone canti e balli per “scaldare” unpo’ l’atmosfera. Quando finalmente tutte le facce

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Incontro

assonnate danno segno di essere pronte siamo invi-tati ad un momento di preghiera comune e dopouna divertente scenetta che ha introdotto il temadella giornata hanno inizio i lavori di gruppo.Divisi per archi d’età, 6/8 – 9/11 – 12/14, abbiamoriflettuto sui modi per ottenere la pace. Quella pacecomune a tutte le religioni. Quellapace che è comune a tutti gli uominidella terra. Nello specifico i piccolidei 6/8 hanno capito che l’ascolto e ildialogo sono le basi per lacostruzione di un progetto comune. I9/11 sono passati dalle parole ai fattiriflettendo su gesti e azioni, puntandola loro attenzione sulle parole dellapreghiera semplice di San Francesco.Ai grandi dei 12/14 è stato affidato ilcompito di riassumere quanto analiz-

zato dagli altri gruppi alla luce del co-mandamento dell’amore lasciatoci daGesù.Dopo un pranzo insieme spazio aigiochi che hanno visto i ragazzi im-pegnati in vari stand con attività iner-enti il tema della giornata.Mentre gli acierrini davano sfogo allaloro vivacità, i loro genitori coinvoltiin un lavoro di gruppo riflettevano suldiscorso di Papa Benedetto XVI sultema della pace, ponendo al centro i

temi dell’ascolto e del dialogo.A conclusione della giornata una Santa Messa cel-ebrata da don Michele nella parrocchiale di Sarez-zo e l’appuntamento alla prossima festa!

Aggiornamenti dal gruppo adolescenti…Dopo il campo-scuola invernale a Sappada e le va-canze natalizie il gruppo adolescenti del lunedì ha ri-cominciato le sue attività portando all’attenzione deiragazzi due particolari argomenti: l’alcool e l’affet-tività. I motivi che hanno spinto noi educatori a par-lare di questi temi sono stati essenzialmente presi dal-la realtà di tutti i giorni; ci siamo accorti che i nostriragazzi non sono immuni dai pericoli della dipenden-za dall’alcool e sono capitati episodi di abuso in variecircostanze. Per quanto riguarda l’affettività abbiamoinvece voluto puntare l’accento sull’importanza diquesto valore, spesso svilito, e cercare di viverlo almeglio.Per quanto concerne i 3 incontri dedicati all’alcool, iragazzi hanno dapprima affrontato un questionarioanonimo che ha descritto la situazione del gruppo: si

comincia a bere già verso i 14-15 anni, senza grandedifferenza tra birra, vino e superalcolici e spesso permotivazioni molto futili. Di positivo è risultato il fat-to che comunque ci si può divertire anche senza beree chi non beve non viene emarginato dal gruppo.Questi nostri dati sono stati poi confrontati con irisultati di un test simile svolto su alcuni giovani bres-ciani da parte del gruppo Scuot di Gardone. Nell’ul-timo incontro di questo percorso 2 alcolisti anonimihanno accettato il nostro invito a venire al gruppo ehanno raccontato ai ragazzi le loro esperienze e lastruttura della loro associazione. I ragazzi sono statimolto attenti alle loro storie e propositivi nelle do-mande, segno che l’incontro è stato coinvolgente e liha toccati da vicino.Dal 21 febbraio inizierà poi il percorso legato all’af-

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fettività. Ad aiutarci in questopercorso ci sarà la dott.ssa En-za Sutera Corrente, sessuolo-ga, che terrà i primi due in-contri con i ragazzi spiegandobene cosa si intende per affet-tività e stimolandoli a ra-gionare su questo concetto.Dopo i due incontri toccherà anoi educatori raccogliere gli

spunti emersi per continuare un cammino assieme airagazzi che ci accompagnerà fino a maggio, quandotornerà la dottoressa per rispondere a tutte le do-mande degli adolescenti. Speriamo che questo per-corso aiuti gli adolescenti a vivere con più respons-abilità la sessualità, facendo riemergere dei valori che

ormai sembrano perduti.Confidiamo anche nell’aiuto dei genitori, affinché ilseme gettato in questi incontri venga poi coltivato an-che in famiglia e nella vita di tutti i giorni.

Gli educatori del gruppo adolescenti

PS: lunedì 7 febbraio i ragazzi sono stati protago-nisti di un incontro molto toccante con i ragazziautori di “Sedie vuote – dalla parte delle vittime”,un libro che descrive il periodo degli anni di pi-ombo guardando dal punto di vista dei parentidelle vittime delle stragi. La partecipazione è statanotevole e l’interesse pure. Ringraziamo le associ-azioni – Age, Azione Cattolica e tutte le altre – peraver organizzato questo evento.

Programma per l'estate 2011Deve ancora cominciare la primavera, ma dobbiamogià pensare all'estate. Più di un ragazzo mi chiede:“Don, ma ci sarà il grest? Non c'è il palazzetto!!!!”. Ea me viene da rispondere: “Ma l'oratorio è il palazzet-to?”. Certo pensare alle giornate piovose tipiche delleultime settimane di giugno ci pone qualche problema,ma non si può rinunciare ad un'esperienza bella ecoinvolgente come quella del grest solo per la pauradi prendere due gocce d'acqua!!! Il grest si farà e saràstrepitoso, più dell'anno scorso!!! Un piccolo anticiposul tema: sarà sul tempo, passato presente futuro, perimparare, come dice la Bibbia a contare i nostri giornie raggiungere la sapienza del cuore. Purtroppo c'è an-che una nota dolente: la crisi economica coinvolgeanche la parrocchia, ma soprattutto vengono meno icontributi che anche gli enti statali devolvono per levarie attività, pertanto siamo costretti a chiedere an-che un rincaro della retta di partecipazione. Per ora leinformazioni relative al grest sono queste: sul prossi-mo numero penso di poter dire più dettagliatamente icosti, le modalità di iscrizione e tutti gli appuntamen-ti che possono interessare genitori e ragazzi. Il 21marzo il sussidio del grest con il tema verrà presenta-to alla diocesi.

Altro appuntamento importante estivo è il camposcuola. Anche quest'anno proposto per i ragazzi dellemedie e per gli adolescenti.

Per le medie la proposta è, come l'anno scorso, almare, a Lignano Sabbiadoro presso il centro turis-

tico GeTur. Il campo si svolgerà dal 25 al 31 luglio alcosto di € 300,00, attualmente sono già iscritti 38ragazzi di Gardone e 4 di un'altra parrocchia, oltre aldon, all'educatore e altri 4 animatori.

Per gli adolescenti la proposta cambia: dopo dueanni passati in Val Daone, quest'anno abbiamo trova-to una sistemazione a Fai della Paganella, in un al-bergo dato in autogestione a noi. La vacanza si svolgedal 9 al 16 luglio ed è previsto un costo di € 270,00.ufficialmente le iscrizioni non sono ancora aperte, maanche qui abbiamo la disponibilità di 50 posti.

Scegliere di fare un campo scuola invece di una va-canza normale significa scegliere un divertimentosano e genuino, basato sullo stare insieme, scoprendoil valore dell'amicizia e della comunione come occa-sione di crescita e di maturazione. In genere i ragazzi,ma anche gli educatori tornano dal campo contenti,lasciando un po' di cuore in quell'esperienza che li hapositivamente segnati.

Purtroppo non saremo presenti alla Giornata Mondi-ale della gioventù a Madrid. Causa il costo elevato(dai 600,00 € in su) e dell'elevato numero dei giorniimpegnati (dai 9 ai 12 giorni). Certo, per parteciparead un'esperienza del genere chiede di fare una sceltae cioè di rinunciare alle “solite” vacanze. Orga-nizzeremo però qualcosa in modo da coinvolgere iragazzi e gli adolescenti in concomitanza conl'evento che si svolgerà a Madrid.

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Per ricordare cinque secoli di storia

La basilica di Santa Maria degli Angeli è il più anticotra gli edifici sacri presenti a Gardone V.T. La suacostruzione e quella dell’annesso convento si devono,come è ben noto, all’opera dei Frati Minori frances-

cani detti della “Regolare Osservanza”, che hanno inBernardino da Siena il loro maestro e modello di vi-ta.Nella primavera del 1442 il santo, già celebre qualeoratore sacro dalla parola tanto dotta e facile quantoarguta e sferzante, percorre i paesi della Valtrompia –Gardone compreso – per un corso di predicazione e,mentre è ospite in Zanano del nobile Giacomo Avo-gadro, ottiene in dono da questo ricco feudatario unappezzamento di terra situato nella contrada detta“Val Cavrera”, all’estremo sud rispetto al centro abi-tato gardonese. Su quest’area che, con misurazioneodierna può calcolarsi estesa per poco meno di 3000

metri quadrati, i primifraticelli che si fermanostabilmente a Gardone esi sistemano provvisoria-mente in un edificio rusti-co – peraltro non citatonell’atto di donazione –fanno sorgere dapprimauna cappellina dedicata aSan Bernardino – ancoraoggi riconoscibile maquasi affatto nascosta dainterventi edilizi effet-tuati tra l’Ottocento e ilNovecento – e quindi ilconvento e la basilica.

E’ opportuno ricordare inproposito che il primo,piccolo oratorio può es-

sere stato innalzato soltanto dopo il 1450 – anno nelquale il papa Niccolò V – bibliofilo e umanista in-signe – inscrive Bernardino nell’albo dei santi. Quan-to al complesso conventuale e alla basilica, questisono menzionati quali edifici da poco cominciati inun documento del 1469. In particolare, il progettodella basilica in costruzione è disegnato dall’architet-to Bernardino da Martinengo che realizza l’edificiosacro conferendogli le caratteristiche tipiche dellechiese conventuali francescane: unica e larga navataalla quale si affiancano, sulla sinistra, piccole cap-pelle laterali.Tutto è completato nel 1496. Nei primi anni delCinquecento, il catino absidale, l’intera cappellamaggiore e i pilastri che reggono quelle laterali sonogià, almeno in parte, impreziositi da affreschi di scuo-la foppesca e ferramoliana mentre la quadreria può

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già vantare un grande polittico che presenta tra le al-tre, in distinte tavole, citazioni dei santi Pietro, Gior-gio e Marco ed episodi della Passione di Cristo.Studi recentissimi vedono in questi dipinti – oggi cus-toditi nella pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia –influssi della grande maniera di Girolamo Savoldo.

Articoli, monografie e saggi critici pubblicati ripetu-tamente nei decenni passati – e par-ticolarmente dal 1984 al 2006 –hanno già convenientemente illus-trato la secolare storia di questa fon-dazione francescana e le vicendespecificamente legate al suo cospic-uo patrimonio artistico che – purgravemente umiliato e compromes-so dalle spoliazioni napo leo niche edal forzato esilio imposto ai frati nel1805 – è ancor oggi tale da suscitarelargo interesse tra gli studiosi checontinuano a fermare la loro atten-zione sulla residua quadreria dellabasilica ma soprattutto sullepreziose testimonianze affreschiveche essa ancora custodisce: sono in-fatti queste ultime che fanno della

“Chiesa del Convento” di Gardone V.T. uno dei mon-umenti più importanti del Rinascimento bresciano.Per questo nobile ed austero edificio sacro è ormaiprossima la data che chiude cinque secoli di storia.Una lapide murata sulla parete del presbiterio che sicolloca a destra rispetto a chi entri dal portale mag-giore prova infatti che il tempio – insignito del titolodi basilica minore e del privilegio del Perdon d’Assisi

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UOMO DONNAdue mondi a confronto

Ti ricordi di noi?? No?! E se ti dicessimo test??L’altra volta ci siamo lasciati con tante domande,ora te ne facciamo qualche altra…Quante volte ci siamo chiesti cosa stesse pensandol'altro sesso? Quanto sono diversi uomini e donne?Che progetti abbiamo per il futuro?Ma soprattutto... chi siamo noi che scriviamo?Beh, questa è facile: siamo il Clan/Fuoco del grup-po scout di Gardone Val Trompia ovvero ragazzi/edi 16-21 anni. Devi sapere che anche noi siamo ri-masti incuriositi da queste domande e negli ultimidue mesi abbiamo tentato di darci delle risposte,grazie anche all’aiuto di persone competenti sulrapporto di coppia (come Elsa Belotti, fondatrice di"Family Hope" e don Giorgio Comini dell'UfficioDiocesano Famiglia). Alla fine di questo percorsoabbiamo sviluppato una nostra idea sull'argomento. I temi discussi sono stati parecchi, ti raccontiamo idue che hanno suscitato maggior interesse.

CI SPOSIAMO O CONVIVIAMO??

Abbiamo discusso molto sul matrimonio religioso,civile e sulla convivenza valutando quale di questetre soluzioni sia la scelta in sintonia con le nostrevisioni sull'argomento.La scelta che ne è uscita vincente è stata quella delmatrimonio religioso. A parere di tutti infatti ilmatrimonio è l'unico vero modo per dare un signi-ficato concreto e rilevante all'amore e per potercreare una famiglia, quindi deve essere per tutta lavita. Se poi è un matrimonio religioso si arricchiscedella presenza di Cristo nella vita della coppia:l’amore unico fra uomo e donna bagnato dalloSpirito Santo. Il matrimonio civile è sicuramente una scelta im-portante che manifesta degli impegni e conferiscedelle responsabilità, ma un cristiano non può fer-marsi qui perché la mancanza dell'impegno preso

– è consacrato e dedicato alla Madonna degli Angeli– che è quanto dire all’Assunta – il 29 settembre1513. L’epigrafe – dettata dal notaio Bettino Lisanida Chiari cui si deve anche il rogito del solennissimorito – non fa cenno né del nome del vescovo con-sacrante né della festa liturgica di San Michele checade proprio il 29 settembre.

Ma è da credere che di quest’ultima circostanza ab-biano tenuto ben conto i Frati Minori presenti a Gar-donein quel lontano 1513. Essi infatti non ignorano latradizione secondo la quale il Poverello d’Assisi fuparticolarmente devoto all’arcangelo né possono di-menticare che a Michele è attribuita la missione didifendere la Chiesa dalle insidie del secolo e i singolifedeli anche dai pericoli materiali e – ancora – che,secondo la stessa preghiera liturgica, è proprioMichele ad accompagnare le anime dei defunti versol’eterna Luce. E’ il caso di aggiungere che se il rito didedicazione della Basilica si è svolto nella festa delsolo S. Michele, il futuro quinto centenario di questostorico evento ricorrerà sotto l’invocazione di altridue arcangeli: a Michele il calendario vigente affian-ca infatti Gabriele, la “fortezza” di Dio – e Raffaele,

la “medicina”, ovvero la Grazia di Dio che sana ogniumana fragilità.

Ricordare il quinto compleanno secolare della nostraBasilica rappresenta dunque un’occasione straordi-naria; per questo il nostro prevosto don Francescovuol preparare la ricorrenza con largo anticipo: saràcostituito un comitato che avrà il compito di definiretutte le iniziative utili a celebrare convenientementequesto singolareanniversario.

Francesco Trovati

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davanti a Dio rende la sua scelta povera di una pre-senza importante.La convivenza, invece, pensiamo rappresenti sola-mente una scelta di comodo, quasi “adolescen-ziale”: pensieri come "se non mi piace smetto", "èuna prova per vedere se funziona" oppure "se qual-cosa non va posso andarmene" indicano un'ideasbagliata che può essere causa di sconforto e chepotrebbe sfociare in separazione. Questo fatto è giàabbastanza infelice in sé, ma diventa ancora piùdrammatico se in questa situazione sono coinvoltidei bambini generati dalla coppia. Una coppia prima d'avere dei figli dovrebbe sta-bilire effettivamente se siano il frutto di una sceltamaturata e responsabile, non si può dire “Giochi-amo a fare i genitori”. Nella convivenza sono piùdeboli i presupposti che la famiglia sia unita persempre nel bene e nel male e forse prima d'averefigli bisognerebbe valutare la scelta di formare unafamiglia con dei saldi principi, quali ad esempioquelli testimoniati dal matrimonio. Sono sicuramente molte le cose che una coppiadeve avere prima di decidere di intraprendere unpasso importante come il matrimonio, grazie al-l’aiuto ed al confronto con gli esperti siamo arrivatialla conclusione che i principi fondamentali sono:• una forte attrazione fisica: desiderio e passione

che si ha verso l'altro che non tramonta dopo ilmatrimonio ma rimane ben stabile e duraturo;

• la stima e la fiducia che ho nell'altro: è la per-sona su cui posso contare e su cui fare affida-mento nei momenti di difficoltà, ma anche quel-la con cui posso condividere la mia felicità;

• il “per sempre”: è il voler stare insieme per con-dividere un percorso di vita che in quanto taledurerà "finché morte non ci separi".

TESORO SONO INCINTA…

La decisione di avere figli è sicuramente un passomolto importante e una scelta di responsabilità inuna coppia, ma questa scelta viene talvolta con-trapposta alla parola aborto.Forse qualche volta si vede addirittura l'abortocome un modo per interrompere una gravidanza in-desiderata, quasi come fosse un contraccettivo es-tremo, una soluzione per eliminare un “incidente dipercorso”. Ma ci siamo resi conto che stiamo par-lando di un essere umano??

Eccovi alcune situazioni ipotetiche sucui ci siamo confrontati: due ragazzini decidono difare l'amore perché si amano e si vogliono benedopo aver valutato che questa per loro è una sceltaimportante che entrambi si sentono pronti a fare.Sfortunatamente le cose non vanno come le ave-vano previste e lei rimane incinta... ma pensiamoci,se ci sentiamo “abbastanza grandi” per intrapren-dere questa scelta con il nostro compagno nondovremmo essere anche “abbastanza grandi” perprenderci le nostre responsabilità??Un altro caso che la nostra società fa notare è la ri-nuncia a costruirsi una famiglia che molte donnedevono fare per salvare il posto lavorativo. É gius-to allora parlare tanto di parità uomo-donna quan-do nella nostra società vengono ancora compiutedifferenze di questo tipo?? È giusto mettere unadonna o, meglio, una coppia davanti alla sceltafigli/lavoro??Certo, ci sono anche delle situazioni estreme comeil caso di una ragazza/donna che dopo uno stuprorimane incinta. Come farà a guardare il bambinotutti i giorni senza ricordarsi "l'uomo" dellostupro?? Sappiamo però che anche in questa cir-costanza sono state fatte scelte coraggiose, forsedettate dal carattere della persona coinvolta: alcunedonne hanno tenute il bambino vedendolo come undono di Dio dopo l'esperienza subita, altre hannomantenuto economicamente a distanza il bambinomagari senza aver avuto mai il coraggio di guardar-lo in faccia.Noi, comunque, ci siamo convinti che l'aborto siauna scelta sbagliata e che nella nostra società èspesso utilizzata per sviare da responsabilità che in-vece tutti dovremmo avere il coraggio di prenderci.Avere un bambino è un dono... ci sono coppie chenon ne hanno la possibilità e per questo decidono diricorrere all’inseminazione artificiale o al-l’adozione, nonostante questo ci sono ancora per-sone che prendono l’aborto in considerazione conleggerezza.

Con questo articolo speriamo di avervi trasmessoin modo chiaro le nostre conclusioni e di avervifatto riflettere insieme a noi. Alla prossima ... e,come si dice da noi, buona strada!

Clan/Fuoco Arcobaleno

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OFFERTEDicembre 2010 Gennaio Febbraio 2011

Offerte RitualiE’ consuetudine che i fedeli, in occasione della celebrazione di Battesimi Matrimoni e Funerali facciano un’of-ferta per la chiesa. Con tale gesto, libero per quanto riguarda i modi e il contenuto, essi esprimono riconoscen-za per il servizio spirituale ricevuto, manifestano attenzione alle necessità della chiesa e danno un contributoconcreto per quanto riguarda il culto divino, l’attività di apostolato, le opere di carità e il sostentamento dei min-istri.

Offerte pro parrocchia L’utilizzo e la manutenzione delle chiese e degli ambienti, specialmente l’Oratorio e, con ritmo ininterrotto, gliinterventi di ordinaria e straordinaria manutenzione e amministrazione comportano degli oneri, per sostenere iquali la parrocchia sa di poter contare solo sulla sensibilità e generosità dei fedeli. Un sentito grazie accompagnato dal memento della preghiera.

In ricordo della mamma € 50 – Bondio Luciano ringrazia per il ricordo della mamma € 100 – Batt. NN € 20 –Associazione Marinai d’Italia € 100 – In mem. def. Giacomo Cucchi € 100 – Famiglia NN € 100 – PresidenzaBeretta Spa per Parrocchia € 2.500 – NN Per Oratorio € 50 – Funerale NN € 60 – NN In ricordo dei cari de-funti € 200 – Fun. Prandelli Noemi ved. Basilico € 150 – Funerale NN € 250 – In mem.dei propri defunti perla ristrutturazione dell’Oratorio € 150 – Emanuela Tiziano Anna in mem. della mamma Giacomina Zubani €100 – Famiglia Brunori € 500 – Famiglia NN € 5.000 – Batt. NN € 15 – Batt. di Chiara Ferroni € 50 – La mogliein mem. del marito Delfino € 200 – In mem. def. Girolama Pedrini € 100 – Famiglia NN per i bisogni della Par-rocchia € 300 – NN Per parrocchia € 100 – La mamma per Oratorio in mem. di Piervittorio € 50 – NN Per Or-atorio in mem. di mamma e papà € 100 – Battesimo di Sofia Dallera € 60 - Battesimo NN € 200 – Fun. def.Maria Gargioni ved. Peli € 150 – Per la Chiesa di S. Rocco in mem. dei genitori € 50 – Moglie e familiari inmem. di Angelo Cristinelli € 500 – In mem. di Ileana pro Oratorio € 50 – Funerale def. Vincenzo Demasi € 100– Per Batt. della nipotina € 100 – Via Costa per stella di Natale € 25 – Anita e Gian Marco in mem. di GiuseppeFrigerio € 50 – Funerale def. Enrico Brevi € 250 – Per Oratorio in mem. di Mons. Borra € 50 – In mem. dellasposa € 100 – Funerale NN € 200 – Batt. di Caterina Mino € 100 – Gianna e famiglia per la Madonna di S. Roc-co – Vergine potente per i nostri bisogni pensaci tu - € 50 – Angela per la Madonna del Popolo € 40 – Funeraledef. Rosa Tanghetti in Pirlo € 300 – Batt. NN € 100 – Funerale def. Lino Zadra € 150 -

AUDITORIUM SAN FILIPPO NERI

Come per il passato anche quest’anno il Centro S. Filippo

propone:

la proiezione di quatto FILM, con introduzione e dibattito a

cura di don Italo Uberti

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Anagrafe Parrocchiale dal 07 Dicembre 2010 al 22 Febbraio 2011

SONO NATI ALLA GRAZIA

1 – Ferroni Chiara nata il 31.08.2010 Batt. il 02.01.20112 – Santoro Aurora nata il 14.10.2010 Batt. l 02.01.20113 – Dallera Sofia nata il 02.10.2010 Batt. il 16.01.20114 – Rizzini Giada Maria nata il 16.09.2010 Batt. il 16.01.20115 – Mino Caterina nata il 14.10.2010 Batt. il 06.02.20116 – Moretta Francesco nato il 10.09.2010 Batt. il 27.02.2011

IL SIGNORE HA CHIAMATO A SE’

74 – Zubani Giacomina Ved. Mingardi di a. 89 il 14.12.201075 – Gargioni Rachele Ved. Peli di a. 87 il 15.12.201076 – Barbieri Luigi di a. 94 il 17.12.201077 – Demasi Vincenzo di a. 96 il 18.12.201078 – Prandelli Noemi Ved. Basilico di a. 100 il 21.12.2010

Anno 2011

01 – Brevi Enrico di a. 79 il 13.01.201102 – Campanelli Leonello di a. 60 il 16.01.201103 – Tanghetti Rosa in Pirlo di a. 80 il 12.02.201104 – Zadra Bortolo di a. 82 il 13.02.201105 – Trentini Bruno di a. 68 il 20.02.2011

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MARTA BONSI ved. Coccoli* 20.07.1921 † 12.11.2010

I tuoi cari

MARIA GARGIONI ved. Peli* 14.07.1923 † 15.12.2010

I figli ricordani la mamma Maria.

NOEMI PRANDELLI ved. Basilico* 22.04.1910 † 21.12.2010

I tuoi cari

ENRICO BREVI* 03.02.1931 † 13.01.2011

I tuoi fratelli

BRUNO TRENTINI* 13.03.1942 † 20.02.2011

I tuoi cari

ILEANA MARCHETTI in Moretti* 30.08.1947 † 11.01.2010

Nel I anniversario ti ricordano i tuoi cari.

PIERINA BETTONI in Bonsi* 27.05.1943 † 07.02.2010

Nel I anniversario la ricordano marito, figlie e nipoti.

INES BELLERI ved. Pedretti* 27.04.1930 † 24.01.2010

Tua figlia e chi ti ha voluto bene ti ricorderanno sempre con amore.

VALERIA ZOLI* 30.06.1923 † 6.03.2003

Sarai sempre con noi.Marito e figlie.

Per esigenze di spazio verranno pubblicate solo le fotografie del I anniversario

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Calendario Liturgicodal 27 Febbraio al 17 Aprile 2011

27-28 Febbraio - 1° Marzo Sacri Tridui 27 Domenica VIIIOre 10.30 S. Messa solenne - Ore 15.30 Ado-razione Eucaristica28 Lunedì S. Messe: Ore 7.00-8.30Ore 15.30 Adorazione Eucaristica – Ore 20.00Ufficio FunebreOre 20.30 “Il concerto ” – Cineforum in S. Filip-po

MARZO1 MartedìS. Messe Ore 7.00 – 8.30Ore 15.30 Adorazione Eucaristica – Ore 20.00Ufficio Funebre2 MercoledìOre 20.30 Adulti di Azione Cattolica4 VenerdìOre 20.30 Adorazione Eucaristica 6 Domenica IX nel pomeriggio: iniziative per il Carnevale7 LunedìOre 20.30 “Mistral” - Cineforum in S. Filippo9 Mercoledì delle Ceneri Inizio del Tempo di Quaresima S. Messe e Ceneri Ore 7.00-8.30-18.30 (Basili-ca)- 20.00Ore 16.30 Liturgia penitenziale delle Ceneri -specialmente per i ragazzi11 Venerdì Ore 20.30 Centri di ascolto 13 Domenica I di QuaresimaOre 14.30 Genitori e bambini Gruppo Betlem-me - 1° anno ICFROre 15.30 Via Crucis14 LunedìOre 20.30 “Il figlio più piccolo” - Cineforum inS. Filippo 16 MercoledìOre 20.30 Adulti di Azione Cattolica17 GiovedìOre 20.30 Genitori e padrini Cresimandi dimaggio 18 Venerdì Ore 15.00 in Basilica: Via Crucis

20 Domenica II di QuaresimaOre 10.30 S. Messa e rinnovo delle PromesseBattesimali Ore 14.30 Incontro Genitori Gruppo Nazaret -II anno ICFROre 15.30 Via Crucis – in Chiesa Parrocchiale23 MercoledìOre 20.30 Consiglio Pastorale Parrocchiale25 Venerdì Festa dell’Annunciazione Ore 15.00 in Basilica Via CrucisOre 20.30 Incontro degli Animatori dei Centri diascolto 27 Domenica III di QuaresimaOre 14.30 Incontro dei genitori del Gruppo Ca-farnao – III anno ICFR Ore 15.30 Via Crucis – in Chiesa Parrocchiale29 MartedìOre 20.30 Verso la beatificazione di GiovanniPaolo II Memoria e testimonianza

APRILE1 Venerdì Ore 15.00 in Basilica Via Crucis 3 Domenica IV di QuaresimaOre 9-12 Ritiro spirituale adulti presso le SuoreOre 14.30 Genitori del Gruppo Gerusalemme -IV anno ICFROre 15.30 Via Crucis in Chiesa Parrocchiale6 MercoledìOre 20.30 Adulti di Azione Cattolica8 Venerdì Ore 15.00 Via CrucisOre 20.30 Centri di ascolto 10 Domenica V di QuaresimaOre 15.30 Via Crucis in Chiesa Parrocchiale12 MartedìOre 20.30 La Chiesa oggi. Conferenza15 Venerdì Ore 20.30 Via Crucis per le vie17 Domenica delle PalmeOre 10.15 Processione delle Palme e S. MessaOre 15.30 Via Crucis accompagnata dalla Co-rale

Settimana Santa

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