INCHIESTA I PRO E I CONTRO DI LAVORARE OLTRE CONFINEstudentslife.sito.is.it/pdf/13_walkonjob.pdf ·...

16
futuro in movimento NOVEMBRE-DICEMBRE-GENNAIO 2013 NUMERO TREDICI freepress di attualità e mondo del lavoro www.walkonjob.it INCHIESTA I PRO E I CONTRO DI LAVORARE OLTRE CONFINE «Io sono un pendolare. Vado dove c'è del lavoro, come un raccoglitore di frutta. Tutto ciò di cui ho bisogno sono un sorriso d'incoraggiamento ed una proposta, ed arrivo subito, col primo aereo». Orson Welles YOUMPA Il nuovo social network degli eventi dal volto tutto italiano START UP Le storie di chi ne avvia una e le dritte per provarci CONTRATTI Il part time secondo la riforma Fornero Prepararsi al lavoro Nuove frontiere L'ospite speciale INCHIESTA I PRO E I CONTRO DI LAVORARE OLTRE CONFINE

Transcript of INCHIESTA I PRO E I CONTRO DI LAVORARE OLTRE CONFINEstudentslife.sito.is.it/pdf/13_walkonjob.pdf ·...

Page 1: INCHIESTA I PRO E I CONTRO DI LAVORARE OLTRE CONFINEstudentslife.sito.is.it/pdf/13_walkonjob.pdf · Il lavoro frontaliero è sempre stato considerato un eldorado da chi vive ai confini

futuro in movimentoNOVEMBRE-DICEMBRE-GENNAIO 2013

NUMERO TREDICIfreepress di attualità e mondo del lavoro

www.walkonjob.it

INCHIESTA

I PRO E I CONTRO DI LAVORARE OLTRE CONFINE

«Io sono un pendolare. Vado dove c'è del lavoro, come un raccoglitore di frutta. Tutto ciò di cui ho bisogno sono un sorriso

d'incoraggiamento ed una proposta, ed arrivo subito, col primo aereo».

Orson Welles

YOUMPAIl nuovo social network degli eventidal volto tutto italiano

START UPLe storie di chi ne avvia una e le dritte per provarci

CONTRATTIIl part time secondo la riforma ForneroPrepararsi

al lavoro

Nuove frontiere

L'ospitespeciale

INCHIESTA

I PRO E I CONTRO DI LAVORARE OLTRE CONFINE

Page 2: INCHIESTA I PRO E I CONTRO DI LAVORARE OLTRE CONFINEstudentslife.sito.is.it/pdf/13_walkonjob.pdf · Il lavoro frontaliero è sempre stato considerato un eldorado da chi vive ai confini

Il lavoro frontaliero è sempre stato considerato un eldorado da chi vive ai confini ma anche dall’opinione pubblica in generale tanto che, in passato, in molti si sono addirittura trasferiti intorno a Svizzera, San Marino, Croazia o Principato di Monaco per lavorare in paradisi fiscali e vivere con i costi della vita italiani.

Vi sarà capitato, nel

passaggio dal vecchio al nuovo anno, di pensare…

a come fare. A come avviare quella cosa, a sbarcare il

lunario, a trovare i soldi, il lavoro. In poche parole: a essere felici. Se siete di quelli che rispettano le tradizioni, non solo avrete festeggiato «con il botto», ma l’avrete scritta. Cosa? La lista dei buoni propositi, forse ora nascosta in un’agenda o in una cartelletta di pc o iPad. Ma la vita frenetica è iniziata, quell’esame è saltato o siete lì su Internet a spulciare annunci di lavoro e così i buoni propositi sono stati dimenticati. Tranquilli, una ricerca dice che già entro la prima settimana cominciano a perdere la loro efficacia e che a febbraio sono già bell’e sepolti. O invece qualche proposito l’avete fatto come l’avevate fatto a ottobre, dicembre. A volte mantenendoli, a volte sfruttando gli autoinganni della mente pensando «Ma sì, mica mi importava davvero», altre che tra l’anno vecchio e quello nuovo non cambia poi molto.Allora, forse meglio lasciare perdere quelle promesse che non hanno a che fare con noi (se vi piace mangiare non starete a dieta 10 mesi). Forse è meglio – restando in tema – nutrirsi di poche parole. Quelle giuste. Le mie: pazienza, lunga distanza, entusiasmo. Perché paziente lo sono poco eppure, pensateci, tutto alla fine in qualche modo torna: i puntini di Steve Jobs, le parole che vi ha detto vostra madre, quel sapere rubato a un libro d’università. Torna a tempo debito e senza avvertirci.Lunga distanza: saper guardare avanti è difficile mentre decidere cosa fare nell’hic et nunc è più semplice, ma il nostro percorso non si costruisce mica da solo. Qualche metro più in là vale la pena di guardare, magari cambiando strada, ma provando a immaginarsi oltre. E poi entusiasmo. Enthusiasmòs (dal greco) vuol dire «avere il dio dentro». Niente a che fare né con Allah o Dio, ma quella scintilla che si può anche spegnere leggermente o diventare più intensa ma, se la trovate, resta sempre lì e vale più di qualsiasi proposito o altro. Il dio… dentro. Buon anno.

Cristina Maccarrone/[email protected] @cristinamacca

Walk on job.itbimestrale freepress - www.walkonjob.it [email protected] Scarlatti, 26 - 20124 Milano I tel. 02 36643483testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Milano numero 257 del 3 maggio 2010

Direttore Responsabile Cristina [email protected]

In redazioneElisa Di [email protected]

Progetto Grafico e impaginazione Jasmine Webster

Hanno collaborato a questo numero: Susanna BagnoliGiulia Cimpanelli

PubblicitàRosanna [email protected]

Editore Jeia s.c.a.r.l. via Scarlatti, 26 - 20124 Milano P.IVA 09788390152

carta riciclata 100%

Camilla Golzi SaporitiFloriana RisoIlaria Romano

BUONI PROPOSITI? NO, 4 PAROLE

Segui Walk on Job su:

e su www.walkonjob.it

Svizzera, Francia, San Marino & Co.

VIVERE IN ITALIA E LAVORARE AL DI LÀ DEL CONFINE

di Giulia Cimpanelli*

2WoJ

Inchiesta

Ma oggi è ancora così? La crisi ha smontato anche questa certezza o fare la spola tra uno Stato e

l’altro conviene ancora? Andiamo a vedere quali sono i pro e i contro, le regole del lavoro frontaliero e come è cambiato in questi anni.

GLI ITALIANI PREFERISCONO LA SVIZZERAI frontalieri italiani sono in tutto circa 80mila (dati Cgil 2011), di cui 65mila in Svizzera (quasi tutti dalle province lombarde di confine: Como, Varese e Lecco), divisi tra Canton Ticino (55mila) e Canton Grigioni - Engadina (dove spesso si registrano aumenti di lavoratori stagionali nel turismo, soprattutto dalla provincia di Sondrio).Da Rimini e anche dalle Marche sono 5600 i lavoratori italiani che decidono di andare a lavorare nella Repub-blica di San Marino, in forte calo rispetto al 2011. I Liguri invece preferiscono (giustamente, vista la vicinanza) la Francia, oltre i confini del Principato di Monaco dove lavorano circa 4 mila italiani (contro i 2mila in Fran-cia). A scegliere l’Austria, tra gli italiani, sono invece in pochi, un migliaio, mentre sono in crescita quelli verso la Slovenia che a oggi sorpassano i 1500. Certo, niente rispetto al flusso opposto che è di circa 10mila sloveni verso l’Italia, ma il trend è in aumento soprat-tutto da quando il Paese è entrato nell’Unione Europea e nell’Euro.Ma la Svizzera non è solo la prima scelta per i lavora-tori: è anche diventata l’Eden delle aziende italiane. Basti citare il caso di Stabio, piccolo Comune ticinese a due passi dal nostro confine: burocrazia svizzera, tasse ticinesi e manodopera italiana. È su questi tre pilastri che si fonda il suo successo. Poco più di 4mila abitanti e quasi 5mila frontalieri che fanno del Comune una sorta di azienda diffusa. Rappresentazione unica di ciò che il Canton Ticino è diventato per le aziende nostrane: un vero e proprio paradiso da raggiungere. Missione tutt'altro che impossibile, anche perché da anni pio-vono gli inviti. Che tradotto significa: investimenti e arricchimento tecnologico. A tutto danno dell'Italia e del Varesotto, dove si assiste a un’emorragia continua di imprese che se ne vanno oltreconfine, ma a due passi. Senza dimenticare l'aspetto fiscale.

Tra dirette e indirette, le imposte a carico delle società che hanno sede in Ticino si aggirano sul 25% degli utili, mentre in Italia spesso superano il 50. In Canton Ticino gli utili delle aziende sono tassati al 9%, a cui va aggiun-ta un'imposta comunale che a Stabio è il 65% di quel 9, una delle più basse delle zona, che ha contribuito senza ombra di dubbio a richiamare imprese e lavoro.

DALLE TASSE AGLI STIPENDI. PRO E CONTROSe di numeri parliamo, non possiamo non affrontare l’argomento tasse. D’altra parte, chi decide di lavorare oltreconfine lo fa sì per motivi occupazionali, ma anche di guadagno. Come funziona il regime fiscale quindi per i frontalieri? Rinvia quasi in tutti i casi alle convenzioni fiscali bilaterali sottoscritte dagli Stati per evitare la doppia imposizione sui redditi transnazionali. Le regole e i criteri fissati variano da uno Stato all'altro. Gli accor-di, infatti, possono considerare la tassazione del lavora-tore frontaliero nello Stato di residenza, nello Stato del luogo di lavoro o in entrambi.Ogni Stato, infatti, conformemente alla propria legislazione in materia, deve evitare che il reddito transnazionale sia tassato due volte (doppia imposizione) e, quindi, ar-rivare alla stipula delle convenzioni fiscali bilaterali.Se non esiste la convenzione o se la convenzione non evita la doppia tassazione, il lavoratore può comunque fruire del credito d’imposta per i tributi pagati all’estero. Primo punto da mettere in luce è che la situazione fiscale, ma anche previdenziale, del lavoratore frontaliero cam-bia a seconda del Paese estero in cui lavora.La Svizzera, o meglio il Canton Ticino, rimane il caso emblematico del lavoro oltreconfine e applica ai lavora-tori italiani due diverse forme di tassazione: a chi abita nella cosiddetta “fascia” (tutte le zone fino a 20 chi-lometri dal confine), le tasse vengono trattenute dallo stipendio e la Svizzera si impegna a versare il 38% di queste all’Italia per garantire al lavoratore il welfare (in particolare il sistema sanitario) in patria. A chi abita fuori dalla fascia, le stesse imposte vengono trattenute dallo stipendio, ma il lavoratore deve pagarle anche in Italia attraverso il modello unico. Ecco perché alcuni anni fa c’è stato il boom di persone che trasferivano la

Page 3: INCHIESTA I PRO E I CONTRO DI LAVORARE OLTRE CONFINEstudentslife.sito.is.it/pdf/13_walkonjob.pdf · Il lavoro frontaliero è sempre stato considerato un eldorado da chi vive ai confini

il contratto a tempo indeterminato non viene fatto. Questa è un'altra forma di penalizzazione: si tratta di contratti che vengono rinnovati anno dopo anno, quindi senza nessuna certezza. E ovviamente sono quelli che saltano prima mentre i Sanmarinesi sono tutti a tempo indeterminato e sono privilegiati. Anche se, per la prima volta, la crisi ha condotto anche San Marino ad avere una lista disoccupati».

OPPORTUNITÀ NEI SERVIZI E NEL TURISMOMa in che settori lavorano i frontalieri? In Svizzera fino a qualche anno fa il settore preponderante era quello dell’edilizia che però oggi sta subendo, come ovunque, una battuta d’arresto. Sono invece in aumento le op-portunità nei servizi, nella grande distribuzione e anche nella sanità dove vengono ricercati infermieri qualifi-cati e medici.Nel principato di Monaco continuano ad essere turismo e commercio i settori trainanti mentre nella Repub-blica di San Marino i frontalieri hanno sempre lavora-to nell’industria, settore che però oggi sta vivendo le prime difficoltà anche nel piccolo stato confinante con la Romagna.E quanto alla tutela dei propri diritti, a chi si rivolgono i frontalieri? I loro sindacati, così come il loro lavoro, sono oltrefrontiera. In Svizzera il sindacato principale è l’Osct (www.ocst.com) il cui sito offre anche diverse informazioni in merito al lavoro frontaliero.Ma esistono in diversi casi accordi tra istituti locali e italiani. È il caso del Csir, un consiglio sindacale for-mato dai due sindacati sanmarinesi e tre italiani o del Fai (Frontalieri Autonomi Intemeli, sito internet www.frontalieri.eu) un’associazione che rappresenta e difende i lavoratori italiani a Monaco e che sta portan-do avanti una battaglia per garantire alcuni diritti es-senziali per chi, vuoi per sfuggire a una crisi che sembra non trovare vie d’uscita vuoi per fare carriera e avere uno stipendio comunque più alto, ha deciso di varcare ogni giorno il confine.

Frontalieri in crisi?Menomale che c'è la Rete

3WoJ

residenza nei pressi del Canton Ticino. In ogni caso, in Svizzera la tassazione salariale è molto più bassa della nostra e gli stipendi molto più alti perché anche il costo della vita oltreconfine lo è. Un esempio? «Un addetto alle ven-dite all’outlet Foxtown di Mendrisio, l’ultimo arrivato, con il grado più bas-so», spiega Carlo Maderna segretario generale FeLSA CISL Como «per-cepisce 3.500 franchi lordi al mese (circa 2894 euro lordi, ndr)».A San Marino la situazione cambia: qui tutti i lavoratori italiani sono soggetti a doppia tassazione. Anzi, dal 2011 è stata in-trodotta dal governo locale una tassazione aggiuntiva del 9% in più per i transfrontalieri. Ma, finora, lo Stato italiano ha garantito loro una franchigia fiscale di 6.700 euro all’anno.Ancora differente il caso del Principato di Monaco: «Paghiamo sia in Italia con il modello unico, sia a Mo-naco direttamente dalla busta paga», commenta Simo-netta Biazzi, direttore vendite Italia per il tour operator monegasco Qcns Cruise. «Non mi ritengo avvantaggiata rispetto agli Italiani che lavorano in Italia visto la doppia tassazione e assolutamente nessun vantaggio fiscale, ma neanche svantaggiata perché a Monaco gli stipendi sono mediamente molto più alti». In tutti i tre Paesi, comunque, la media del netto salariale è di gran lunga più alta di quella degli stipendi italiani.Infine i conterranei che lavorano in Austria, Francia e Slovenia sono tassati in Italia per tutti i redditi pos-seduti, compresi quelli percepiti oltreconfine. Occorre tener presente, tuttavia, che i redditi che derivano dal lavoro dipendente prestato sono esclusi dalla base im-ponibile fino all'importo di 8mila euro all’anno. In ag-giunta a tale esenzione, il frontaliero è soggetto alla normale detrazione da lavoro dipendente. Questa am-monta a 1.840 euro se il reddito è inferiore a 8mila euro. In questo modo la tassazione sul reddito pro-dotto all’estero scatta soltanto a partire da 16mila euro all’anno. Per i redditi di lavoro dipendente prestati all’estero in zone di frontiera è fissata una franchigia di 6.700 euro per il 2012. Franchigia ridotta rispetto agli 8mila e cinquecento euro previsti per gli anni precedenti.La situazione previdenziale dei frontalieri varia da Paese a Paese. In Svizzera si pagano i contributi ob-bligatori all’Avs, la cassa previdenziale statale del Paese e quelli, sempre obbligatori, al secondo pilastro: «Questo accade perché i contributi pagati all’AVS (As-sicurazione vecchiaia e superstiti, ndr) sono solo l’11% del Ral (retribuzione annua lorda) annuo, molto meno di quelli che un italiano paga all’INPS», continua Maderna. «Quelli del secondo pilastro variano in base all’età del lavoratore». In Svizzera l’età utile per andare in pen-sione è di 65 anni.Per quanto riguarda San Marino esiste un accordo tra istituti previdenziali sanmarinesi e INPS per cui la pen-sione verrà pagata dal nostro Istituto di Previdenza.

Chi è impiegato nel Principato di Monaco paga i con-tributi alle due casse, Inps e monegasca, e la pensione sarà formata dalla somma delle due contribuzioni.

PRIVILEGI? FINO A UN CERTO PUNTO…Ma i lavoratori frontalieri sono dav-

vero dei privilegiati? Se, fino a qualche anno fa, la risposta era certamente positiva oggi le cose stanno cambiando. In Svizzera le aziende offrono ai frontalieri sti-

pendi più bassi di quelli garantiti ai residenti: «Non essendoci i contratti

collettivi», prosegue Maderna, «non ci sono tutele e le aziende possono contrattare il trattamento salariale. Inoltre in Svizzera hanno il potere di licen-ziare in qualunque momento senza giusta causa». E la crisi non aiuta di certo. Insomma: c’è sì più lavoro e si guadagna di più, ma mancano anche certe tutele che in Italia sembriamo ancora avere. La condizione di lavoratore frontaliero è decisamente conveniente per chi risiede in fascia, ma dipende: «Chi viene da fuori», prosegue il sindacalista, «deve pagare le tasse in entrambi i Paesi. Quindi può avere un van-taggio solo se guadagna cifre molto alte».I lavoratori di San Marino fino alla fine del 2012 trema-vano: non era ancora certo che la franchigia fiscale di 6.700 euro sarebbe stata mantenuta. Se così non fosse stato avrebbero dovuto continuare a pagare le tasse in entrambi i Paesi ma senza alcuno sgravio fiscale nel nostro e sarebbe arrivati a essere decisamente penaliz-zati. Ma sembra proprio che, ancora per quest’anno, i lavoratori oltreconfine riceveranno la suddetta franchi-gia. Qualora essa dovesse l’anno prossimo o in futuro venire depennata, il carico fiscale per i circa 5 mila frontalieri subirebbe una vigorosa impennata. Basti pensare che il lavoratore che percepisce una busta paga di 1.500 euro, nel 2013 pagherà già 1.462 euro di tasse in più. Chi invece percepisce uno stipendio di 1.800 euro, si ritroverà a dover versare 1.486 in più. Infine, il dipendente che si vede accreditare ogni mese un compenso di 2.200 euro, dovrà sborsare ben 2.033 euro in più rispetto all’anno precedente. Inoltre il governo di San Marino impone ai frontalieri un’imposta maggiorata: «Dal 2011 è stata introdotta dal governo di San Marino una tassazione solo per i frontalieri che sono costretti a pagare il 9% in più rispet-to ai residenti, noi la consideriamo una tassa etnica e stiamo cercando di combatterla», spiega Lora Parmiani della Cgil di Rimini.In più oggi i controlli sono decisamente più rigidi: anni fa chi non risiedeva nei paesi di fascia per pagare meno tasse, per esempio, vi trasferiva la residenza affittando un appartamento ma rimanendo con la famiglia nella sua città. Ora questi “escamotage” non sono più così semplici da attuare.C’è da dire poi che «i lavoratori italiani a San Marino sono dei precari», commenta Parmiani «perché a loro

“Oltre frontiera c'èpiù lavoro e si guadagna di

più, ma mancano alcune tutele”

- Carlo Maderna, segretario FeLSA CISL

Como -

Non sembra vero ma la crisi si sente anche nei…paradisi fiscali. Due importanti aziende monegasche, Mecaplast e Theromex, hanno approvato un piano che prevede centinaia di licenziamenti e modifiche di contratti. A San Marino in meno di due anni un migliaio di frontalieri ha perso il posto. In Svizzera la crisi e il problema del lavoro frontaliero si sono intrecciati dando origine a forti polemiche dei ticinesi che accusano i lavoratori italiani di accettare stipendi più bassi e “rubare” loro i posti di lavoro.

Sono svariati i siti che trattano la problematica:

www.blogdem.it/como/tag/frontalieri per seguire gli sviluppi dei frontalieri comaschi;

www.smtvsanmarino.sm/blog-sondaggi/blog-sui-frontalieri è il blog dei frontalieri di San Marino;

www.facebook.com/coordinamentofrontalieri.sanmarino è la pagina del Coordinamento frontalieri di San Marino;

www.frontalieriverbania.it è il sito, costantemente aggiornato, dell’ufficio Frontalieri della Città di Verbania. (G.C.)

Page 4: INCHIESTA I PRO E I CONTRO DI LAVORARE OLTRE CONFINEstudentslife.sito.is.it/pdf/13_walkonjob.pdf · Il lavoro frontaliero è sempre stato considerato un eldorado da chi vive ai confini

Valerio, quando e come hai scelto di lavorare oltre il confine?«Nella primavera del 2011 ho deciso di lasciare il posto nell’azienda di Verona per intraprendere una nuova esperienza in Svizzera, in una piccola multinazionale con sede a Balerna, vicino a Chiasso, operativa nel settore ITC e sensor network».

Proposta cercata o arrivata?«Direi arrivata: sono stato contattato da una recruiter che cercava un figura con il mio profilo da inserire nell’azienda per la quale lavoro oggi. Dopo 4 colloqui, sono stato selezionato e assunto a tempo indeterminato con un periodo di prova».

Perché hai scelto di vivere a Como e non a Chiasso?«Como rientra nei comuni frontalieri per i quali sono previste agevolazioni economi-che. In più dista 7 chilometri dalla dogana di Chiasso e 12 dalla mia sede lavorativa. Il tragitto giornaliero è breve. In più è una città molto vivibile, nemmeno paragona-bile alle alternative al di là del confine. Prima di trovare una città, cittadina o paese con servizi e routine simili a quelli italiani, bisogna arrivare a Lugano».

Cosa implica fare la spola tra Como e Balerna?«Attraversare la dogana 2 volte al giorno ed essere un frontaliere a brevissimo raggio».

Quali benefit contrattuali e agevolazioni economiche hai come frontaliere?«Il mio stipendio lordo dipende dalla regolamentazione svizzera, che prevede una tassa del 18% sul reddito, meno della metà di quella presente in Italia. Di questo 18%, circa il 10% sono imposte alla fonte, mentre il resto sono voci varie, come previdenza (svizzera, non Inps) e assicurazioni (tipo Inail). Inoltre gli stipendi svizzeri sono in media e in ogni settore più alti rispetto a quelli italiani, basti sapere che una commessa del supermercato percepisce quasi 2mila euro...».

Esclusa la tassa sul reddito, paghi le imposte all’Italia, giusto?«Esatto. E per fortuna. In Svizzera, ad esempio, il costo della sanità è altissimo».

Ci descrivi la tua routine lavorativa?«Esco di casa ogni giorno verso le 8.15 del mattino; se non c’è coda in dogana, alle 8.45 sono in ufficio. Ho un’ora di pausa pranzo e stacco alle 18.30. Ogni settimana lavoro, stando al contratto, 42 ore. Ma orari e ritmi sono flessibili: dipendono dalla mole di lavoro da smaltire. Gli straordinari non incidono sullo stipendio, che è fisso, ma vengono compensati nella pratica. Se un giorno lavoro più a lungo e un altro ho bisogno di uscire prima, si compensano a vicenda».

A pari condizioni e distanza, lasceresti il tuo posto attuale per uno, ad esempio, a Milano? «Solo se avessi interessanti opportunità di carriera. E solo per questo motivo mi sposterei a Milano, come a Parigi, New York e in una qualunque altra meta».

In sintesi, quali sono i pro del frontaliere?«Nel mio caso stipendio più alto e tasse sul reddito più basse».

E i contro?«La previdenza sociale in Svizzera è nettamente meno “generosa” di quella italiana. Non esiste l’articolo 18 per cui io, come ogni dipendente, posso essere licenziato senza giusta causa con 2 mesi di preavviso. Inoltre, se rimanessi disoccupato o se la mia azienda chiudesse, non avrei la cassa integrazione. Né l’Italia né la Svizzera sarebbero tenute a darmela».

Noti delle diversità nell’approccio al lavoro svizzero? «Due: mentalità pratica e conoscenze linguistiche. In Svizzera vige tacitamente la regola secondo cui “se dai, hai”; e tutti parlano italiano, francese e tedesco. Hanno una rapidità nel passare dall’una all’altra che noi italiani ci sogniamo».

Chi sono i frontalieri in Friuli Venezia Giulia?«La regione è interessata da fenomeni di frontalierato con l'Austria, la Slovenia e la Croazia, che non confina direttamente con l'Italia ma dista solo mezz'ora d'auto. C'è prevalentemente un flusso in entrata da Croazia e Slovenia, ma non mancano i frontalieri in uscita: da quando la Slovenia è entrata nell'UE il suo mercato del lavoro è più appetibile. C'è anche chi lavora in Italia ma per convenienza economica sposta la residenza nei paesi vicini».

In che settori sono impiegati i frontalieri?«Quelli in entrata soprattutto nel lavoro domestico, nell'assistenza alle persone, nell'agroalimentare, nel terziario, in edilizia e nella navalmeccanica. In Slovenia van-no lavoratori altamente specializzati: cuochi, chi si occupa di tecnologia industriale...».

Di quante persone parliamo?«Difficile dirlo: la direttiva europea 38/2004, che disciplina la libera circolazione nei paesi UE, impone di registrarsi nel paese di arrivo solo dopo 90 giorni, e per definizione i transfrontalieri non sono in questa condizione. I lavoratori in entrata sono sicuramente la maggioranza: nel 2002 l'Università di Trieste ne ha stimati circa 10mila tra residenti in Slovenia e Croazia, ma probabilmente sono di più e la maggior parte di loro lavora in nero».

Quali sono le principali problematiche che vi vengono segnalate dai frontalieri?«Prima una premessa generale: in Europa vale il principio della lex labor loci, cioè vige la legge del paese d'impiego, quindi i miei diritti di lavoratore non mutano, a prescindere da dove io abbia la residenza. Bisogna invece osservare se i fronta-lieri subiscono discriminazioni in campo fiscale, della sicurezza sociale o delle leggi sull'immigrazione: se ce ne sono, indicano problemi legislativi che vanno normati adeguatamente».

E i frontalieri che si rivolgono a voi che discriminazioni lamentano?«I residenti in Slovenia messi in mobilità da aziende italiane hanno problemi con l'indennità di mobilità: l'Inps la equipara alla disoccupazione ordinaria, di com-petenza dell'ente sloveno, e la Slovenia eroga la sua indennità di disoccupazione che è meno cospicua e lunga. In questo caso, ci sono fondati sospetti che l’Italia applichi scorrettamente il regolamento europeo sulla sicurezza sociale».

E cosa succede a chi risiede in Italia ed è frontaliero con la Slovenia? Come funzio-nano, ad esempio, disoccupazione e maternità?«La disoccupazione è erogata dall'ente previdenziale del paese di residenza, previa iscrizione al centro per l'impiego. Dal 2010 il frontaliero in stato di disoccupazione totale può tuttavia anche scegliere di iscriversi al cpi del paese di ultima occu-pazione e ricevere i servizi non economici previsti lì. Però in Italia e Slovenia i cpi continuano a chiedere un domicilio sul loro territorio, e questo è incompatibile con lo status di frontaliero. Della maternità invece si occupa la previdenza del paese di lavoro».

Quali sono le problematiche fiscali?«La convenzione bilaterale tra Italia e Slovenia non menziona i frontalieri: in questo modo non si possono escludere del tutto fenomeni di doppia imposizione del loro reddito, sia alla fonte che in denuncia dei redditi».

A chi si trova in questa condizione cosa consigliate di fare?«Bisogna informare le agenzie delle entrate dei due Paesi che si sono già pagate le tasse nell'uno o nell'altro posto. Però le due amministrazioni fiscali non si parlano, quindi tocca al lavoratore fare da tramite e destreggiarsi fra i tempi delle dichiarazioni dei redditi, che sono sfalsati».

“HO SCELTO LA SVIZZERAMA VIVO A COMO”

“OCCHIO AI PROBLEMI FISCALIE ALLE INDENNITÀ DI MOBILITÀ

Valerio Avagliano, 35 annivive a Comolavora a Balerna, vicino Chiasso, in Svizzera

Michele Berti, 42 anniConsulente EURES della Uil Friuli Venezia Giulia e presidente del Comitato di coordinamento europeo dei Csir (Consigli sindacali interregionali)

di Camilla Golzi Saporiti*

di Ilaria Romano*

4WoJ

Intervistadoppia ”

Page 5: INCHIESTA I PRO E I CONTRO DI LAVORARE OLTRE CONFINEstudentslife.sito.is.it/pdf/13_walkonjob.pdf · Il lavoro frontaliero è sempre stato considerato un eldorado da chi vive ai confini

5WoJ

Premi master e concorsi

QUASI QUASICI PROVO ANCH'IO

Ultimenotizie

Aspiranti scrittori, scaldate le penne, ci sono concorsi letterari

per voi. E poi opportunità che premiano i laureati più

meritevoli per tesi sullo sport, sul credito e su territori locali.

E non mancano nemmeno occasioni per i più creativi e un contest per giornalisti dedicato

a Walter Tobagi.

Per pubblicità: [email protected]

LO SPORT AL CENTRO DELLA TESI PREMI DI LAUREA STEFANO BENETTON

1 MILIONE DI EURO ALL’IDEA MIGLIORE CHE CREA LAVORO NELL'ARTE TERRITORIALE

Il patrimonio artistico nazionale può creare occupazione sociale, e l’idea per far sì che ciò accada può essere la vostra e potrebbe premiarvi con 1 milione di euro. L’iniziativa si chiama Ars ed è proposta da Fondazione Italiana Accenture per valorizzare l’idea che crea lavoro nel settore patrimoniale artistico ad esempio aumentando le visite, incrementando i servizi culturali, rafforzando il marketing territoriale. Al primo classificato andrà fino a 1 milione di euro e la realizzazione del progetto sarà affidata a un ente no profit da lui indicato o a un altro competente. Alle idee che si classificano tra la seconda e la quinta invece andranno da 7mila a 2mila euro. C’è tempo fino al 25 marzo 2013 per inviare le proprie pro-poste. Info su www.ideatre60.it.

Se vi siete laureati con una tesi sullo sport e la pre-parazione atletica, nell’anno accademico 2011/2012, potete concorrere per aggiudicarvi uno dei 4 Premi di laurea Stefano Benetton, dell’importo di 1500 euro l’uno. Non importa in che corso di laurea o in che ateneo vi siate laureati, l’importante è che l’argomento afferisca all’ambito sportivo, e verrà data particolare attenzione allo sviluppo senso-motorio e all’obesità nell’infanzia; alla sostenibilità ambientale e al risparmio energetico nello sport e nel tempo libero; al turismo sportivo. Per concorrere al bando, bisogna fare domanda entro il 30 aprile 2013, inviando copia della tesi (anche digitale), certificato di laurea, copia del documento d’identità e abstract a Verde Sport-Premi di laurea Stefano Benet-ton, strada del Nascimben 1/B – 31100 Treviso, e via mail a [email protected]. Info su www.bibliotecastefanobenetton.it.

DIECIMILA EURO ALLA MIGLIORE TESI SU CREDITO E RAPPORTI DI LAVORO

Se i rapporti di lavoro nel settore del credito sono stati argomento della vostra tesi, potete rispolverare il vostro lavoro e concorrere al Premio Giorgio Vincenzi, istituito dall’Associazione Bancaria Italiana e dedicato al vice-direttore di Assicredito che per anni fu anche redattore capo del «Notiziario di Giurisprudenza del Lavoro». Po-tete partecipare sia che siate laureati qui che all’estero purché abbiate discusso la tesi tra l’1 gennaio e il 31 dicembre del 2012. Il premio non è da sottovalutare: 10mila euro per la migliore tesi in materia giuridica o socioeconomica. Da ricordare: dovete inviare tutto entro il 28 febbraio e se volete maggiori precisazioni scrivete a Dott. Giancarlo Durante - ABI, P.zza del Gesù, 49, 00186 Roma, tel. 06.6767783.

PREMIO DI LETTERATURA NERI POZZAPUBBLICAZIONE E 25MILA EURO AL VINCITORE

Avete un libro nel cassetto? Con Neri Pozza potreste coronare il vostro sogno di pubblicarlo. Se il vostro testo è inedito e non si tratta di romanzo poliziesco, giallo, fantasy o memoir, potete sottoporlo all’attenzione della casa editrice entro il 15 aprile 2013, spedendo il mano-scritto in duplice copia (ognuna deve essere firmata con nome e cognome o con pseudonimo) a Neri Pozza Editore, via Fatebenefratelli, 4, 20121 Milano, con rac-comandata postale con ricevuta di ritorno, specificando che l’opera concorre al Premio Nazionale di Letteratura Neri Pozza. Il vincitore del concorso vincerà un assegno da 25mila euro e il diritto alla pubblicazione del libro. Potete conoscere tutti i dettagli del concorso su www.neripozza.it.

UNO SPOT DEDICATO ALLE DONNE E AI LORO PERICOLI

Il titolo dice già tutto: Io Eva tu serpente. La consapevolez-za è mezza salvezza è un concorso che ha l’obiettivo di individuare le insidie della donna oggi e di diffondere il messaggio che se conosci il pericolo lo eviti. A organiz-zarlo Soroptimist International, associazione femminile che promuove i diritti umani delle donne e che premierà i migliori spot (30 secondi) che racconteranno i rischi e i pericoli delle donne. Potete partecipare da soli o in gruppo purché abbiate tra 18 e 26 anni. Per lo spot potete scegliere tra telecamera, telefonino, tablet, com-puter, grafica o disegni animati in formato mp4 o .mov. Scadenza 28 febbraio. Inviate il tutto a [email protected] o tramite la pagina Facebook Io Eva tu serpente. Primo premio: 1500 euro netti, secondo 1000, terzo 500. Info su www.soroptimist.it.

CIVITA PREMIA LE RICERCHE SU CULTURA E GESTIONE DEL PATRIMONIO

Siete laureati in Economia, Scienze Sociali, Statistiche, della Comunicazione, Museologia, Storia dell’arte o Ar-cheologia? Segnatevi la data del 15 febbraio quando scade il concorso Borsa di studio Gianfranco Imperatori dell’Associazione Civita, in ricordo delle sue ricerche su cultura, economia e gestione del patrimonio culturale. La borsa è di 19500 euro e verrà assegnata a chi pre-senterà progetti che riguardano tecnologie digitali e social media per la gestione e promozione di luoghi ed istituzioni culturali o metodologie per la valutazi-one degli impatti sociali ed economici di siti, attività ed eventi culturali o ancora modelli e buone pratiche di partneriato pubblico/privato per la cultura. Importante conoscere un’altra lingua tra inglese, francese, tedesco e spagnolo. Per altre info www.civita.it.

Il giornalismo è la vostra passione? Allora fa per voi il concorso Una storia da raccontare Walter Tobagi ideato da Il Filo di Arianna, che organizza il Festival del Gior-nalismo di Perugia. Potete partecipare raccontando la storia del giornalista o il mondo del lavoro o la pro-fessione giornalistica. Due le sezioni del concorso: a) articolo (massimo 6mila battute spazi inclusi); b) video con durata massima di 6 minuti. Possono partecipare giovani sotto i 30 anni che siano studenti universitari, giornalisti, praticanti, iscritti alle scuole di giornalismo, blogger o freelance. Per la sezione a) primo premio 1000 euro lordi, secondo 500. Per la b 2500 euro (sem-pre lordi) il primo, secondo 1000. Deadline 28 febbraio. Per altre info vi rimandiamo al sito www.festivaldel-giornalismo.com.

RACCONTARE LA STORIA DI TOBAGI. CONCORSO PER GIORNALISTI E ASPIRANTI

UNA TESI SUL TERRITORIO DI IMOLA?PRIMOLA PREMIA LAUREATI E DOTTORATI

Se la zona di Imola ha ispirato una vostra tesi di laurea o di dottorato, fa per voi il premio Idee per Imola, inizia-tiva del Centro di promozione culturale, turistica e di ricerca Primola. Possono concorrere elaborati a carattere scientifico, storico, economico, culturale, socio-sanitario, educativo che abbiano messo al centro del lavoro av-venimenti, realtà, beni e luoghi del Nuovo Circondario Imolese. Il bando prevede tre premi: il primo da 600 euro, il secondo da 500 e il terzo da 400. Per presentare la domanda e partecipare a Idee per Imola, c’è tempo fino al 15 aprile 2013 per inviare la domanda via e-mail all’indirizzo [email protected] oppure in formato cartaceo e busta chiusa alla sede di Primola (viale A.Saffi 50/A, 40026 Imola). Per info: 0542 27130. Tutte le info su www.primola.it.

CONCORSO “BERE IL TERRITORIO”IN VINO VERITAS: LARGO AI RACCONTI

Il vino: quanto vi piace? Se vi ispira racconti, special-mente legati al territorio, alla società e all’ambiente che abitate, alle culture che conoscete o alle tradizioni che avete acquisito, cimentatevi nella stesura di un racconto (o poesia o saggio breve) per il concorso letterario Bere il Territorio promosso dall’Associazione GoWine. È pos-sibile concorrere in due categorie: tra i 18 e i 30 anni; per over 30. A latere, anche una categoria rivolta agli studenti degli istituti agrari. La giuria selezionerà i due testi migliori, uno per categoria, ed è previsto un pre-mio da 800 euro l’uno. Il premio per gli istituti agrari, invece, ammonta a 500 euro. Gli elaborati devono es-sere spediti entro il 15 febbraio 2013, in triplice copia dattiloscritta e su supporto magnetico a Concorso “Bere il territorio” - Go WineVia Vida, 6 – 12051 Alba (CN). Info su www.gowine.it.

Page 6: INCHIESTA I PRO E I CONTRO DI LAVORARE OLTRE CONFINEstudentslife.sito.is.it/pdf/13_walkonjob.pdf · Il lavoro frontaliero è sempre stato considerato un eldorado da chi vive ai confini

Obiettivo puntato sul contratto di lavoro part-time o anche conosciuto come a tempo parziale. Prima

di vedere le novità introdotte dalla legge nr. 92/2012, è bene fissare alcuni punti che caratterizzano questa tipologia di contratto.Non bisogna per forza masticare l’inglese per capire che con part-time si intende un tipo di contratto individuale che prevede un orario ridotto. Fin qui tutto normale, ma è bene sapere che ci sono tre tipi di contratto parziale: orizzontale, verticale o misto, determinati appunto dalla modalità con cui si effettua il lavoro.

ORIZZONTALE, VERTICALE O MISTOPer orizzontale, si intende un lavoro per cui si va in uffi-cio tutti i giorni previsti ma c’è una riduzione dell’orario rispetto al tempo pieno. Esempio: se un lavoratore full-time lavora 8 ore, un part-time ne potrà fare ad esem-pio 4. Il verticale invece prevede che l’attività sia svolta a tempo pieno, ma in giorni fissati. Un esempio? Se è previsto che vengano fatte 24 ore settimanali, si può andare i primi 3 giorni della settimana o gli ultimi 3, insomma quel che conta è che non si superino le ore previste dal contratto. Un part-time misto prevede la combinazione delle due modalità. Se dunque per chi fa il tempo pieno sono previste 40 ore settimanali, nel caso di un part-time misto di 24 ore, il lavoratore potrà fare ad esempio 6 ore per 4 giorni, quindi meno giorni

e meno ore rispetto all’orario full-time. La modalità più usata in Italia, lo saprete forse già, è quella orizzontale. Queste le linee generiche, altre variazioni possono es-sere stabilite dai Contratti Collettivi di Lavoro. Il con-tratto part-time può essere sia a tempo determinato che indeterminato ed è un tipo di contratto che ben si combina con altri. Non solo si possono fare due part-time contemporaneamente (ma senza mai superare le 40 ore di lavoro settimanale previste dalla legge), ma anche: avere un part-time e un contratto di apprendistato o un part-time e una partita IVA (anche se bisogna pre-stare attenzione per quanto riguarda il versamento dei contribuiti: da dipendente vanno all’INPS, se si lavora come autonomi vanno alla Gestione Separata). Altra cosa fondamentale perché sia valido è che venga redat-to in forma scritta e siano riportate in maniera precisa la durata della prestazione lavorativa e la collocazione temporale dell’orario.

QUELLE CLAUSOLE CHE CONTANOPrecisati i vari aspetti, la riforma Fornero è intervenuta sul contratto part-time con l’obiettivo di limitarne gli abusi. Andiamo a vedere come. In ogni contratto part-time sono previste delle clausole flessibili e delle clau-sole variabili che possono essere inserite sia quando viene sottoscritto il contratto che successivamente. Le prime riguardano il cambiamento dell’orario di lavoro, le

Riforma Fornero/2

Da quando è entrata in vigore nel luglio scorso, la riforma del lavoro ha cambiato alcune cose, lo sappiamo bene. E dato che è sempre difficile raccapezzarsi, eccoci ancora una volta a fare il punto sui contratti anche alla luce dei recenti cambiamenti.

Prepararsial lavoro

6WoJ

Ci metterei la firma

IL CONTRATTOPART-TIME

DOPO LA RIFORMAdi Cristina Maccarrone*

seconde (consentite solo nei contratti verticali o misti) permettono la variazione in aumento della prestazione lavorativa. La riforma prevede che queste modifiche vengano incontro al lavoratore che da adesso potrà re-vocare o eliminare le clausole. Il lavoratore può farlo in quanto lavoratore o rifacendosi ai contratti collettivi na-zionali che danno indicazioni su modalità e condizioni con cui revocare tali cambiamenti al contratto. Questo diritto di revoca delle clausole (quindi sostanzialmente se vi cambiano orario di lavoro o carico di lavoro) può essere esercitato però solo da lavoratori studenti, geni-tori che hanno figli under 13, chi ha patologie oncologiche e chi ha coniuge o figli con patologie oncologiche, chi convive con familiari portatori di handicap. Insomma tutte condizioni che di solito agevolano la sottoscrizione di un contratto part-time. Questa introduzione della riforma Fornero è importante perché sebbene la legge fosse chiara in merito e dicesse che cambiamenti di tipo di lavoro o di orari dovevano essere comunicati al lavoratore almeno 5 giorni prima, non sempre il preavviso veniva rispettato. Certo, c’è da dire che ciò finora non ha portato le aziende – che così si sentono meno libere di cambiare - ad assumere. Sulla carta si va incontro al lavoratore, nella pratica ancora una volta aziende e Stato fanno fatica ad intendersi e sempre a danno del lavoratore. Peccato perché il part-time potrebbe essere a nostro avviso un’ottima soluzione per creare più lavoro.

Per i disoccupati arriva l'ASPI

COSA CAMBIA E A QUANTO AMMONTAIl compenso sarà di massimo 1119 euro lordi mensili (1050 netti circa), erogato per massimo 8 mesi, si arriva a 12 nel caso degli ultracinquantenni. L’ASPI va a sostituire sia la vecchia indennità di disoccupazione ordinaria che quella con termini ridotti oltre a quella di disoccupazione edile in tutte le sue varianti.Tra le novità: l’ASPI è prevista anche per gli apprendisti e i soci di cooperativa con rapporto di lavoro subordinato. Per ottenerla, bisogna avere perso il posto di lavoro dopo l’inizio del 2013 per cause che siano indipendenti dal lavoratore quindi non è destinata a chi si è licenziato. A meno che il licenziamento non ci sia stato per soluzione consensuale del rapporto di lavoro (come previsto dalla conciliazione per quanto riguarda i licenziamenti per giustificato motivo che sia oggettivo). Spetta a chi ha almeno 2 anni di anzianità lavorativa e un anno di contributi versati nei 2 anni precedenti. La

Novità anche per i collaboratori a progetto o co. co. co che per la prima volta avranno un’indennità. Ma in formula una tantum. Questi i requisiti: essere iscritti alla Gestione separata, disoccupati da almeno 2 mesi e avere lavorato con un solo datore di lavoro (il che non viene incontro ai precari che, visto che anche la legge lo consente, quando possono hanno più co.co.pro ma ciò non vuol dire che arrivino ad avere stipendi decenti). E ancora: avere versato almeno una mensilità di contribuiti nell’anno di riferimento e 4 in quello precedente, anche se per ora in via eccezionale ne bastano 3. L’importo si basa sul 7% del minimo di reddito annuo previsto per il versamento dei contribuiti previdenziali moltiplicato per i mesi in cui non avete lavorato e il massimo di mesi previsti (4) dall’ASPI. Ad esempio, se percepivate circa 15 mila euro l’anno, il 7% sarà 1050. Se avete lavorato 9 mesi e per 3 siete rimasti disoccupati, l’indennità prevede il numero minimo tra i mesi in cui non avete lavorato (3) e i 4 previsti dallo stato come massimo erogabile. Quindi 1050 euro per 3 sono 3150 euro. Chiamatela indennità. Anzi, assicurazione sociale per l’impiego. (C.M.)

Ci siamo. Doveva arrivare nel 2013 ed eccola già ai nastri di partenza. Parliamo dell’ASPI che, a partire dal primo gennaio, sostituisce la vecchia indennità di disoccupazione. Ma non solo: l’Assicurazione Sociale Per l’Impiego riguarderà a partire dal 2017 anche i lavoratori in mobilità (e la cosa non ha mancato di sollevare polemiche).

domanda va inoltrata all’INPS entro e non oltre i 2 mesi successivi al giorno in cui si è concluso il lavoro. L’importo sarà pari al 75% della retribuzione per chi non superava i 1180 euro mensili, per chi guadagnava di più c’è un ulteriore 25% per la parte di stipendio che supera i 1180 euro. Per capirci meglio: se avevate uno stipendio medio di 1500 euro percepirete 885 euro (75%) più 80 euro (che sono il 25% di 320 euro, quelli eccedenti 1180) per un totale di 960 euro al mese. UN’ASPI IN MINIATURA La riforma ha previsto anche una mini Aspi per chi non ha 52 settimane di contributi negli ultimi 2 anni, ma almeno 13 nei 12 mesi che precedono la perdita del lavoro. L’importo? Calcolato come l’Aspi ma con una durata inferiore: massimo la metà delle settimane di contribuzione. Per dire: su 30 settimane di contributi, la mini Aspi sarà per 15, vale a dire quasi 4 mesi.

Page 7: INCHIESTA I PRO E I CONTRO DI LAVORARE OLTRE CONFINEstudentslife.sito.is.it/pdf/13_walkonjob.pdf · Il lavoro frontaliero è sempre stato considerato un eldorado da chi vive ai confini

In collaborazione con Per candidarti agli annunci www.walkonjob.it nella sezione annunci di lavoro Annunci

di lavoro

7WoJ

Siamo un’azienda globale di Consulenza Direzionale e Servizi alle Imprese. Cerchiamo persone di talento per l’area Management Consulting, focalizzata su attività di analisi del posizionamento competitivo dei clienti, svi-luppo di modelli innovativi di business, disegno e svi-luppo di programmi di ristrutturazione organizzativa. Per le sede di Milano ricerchiamo: Neolaureati e Laureandi in Economia, Ingegneria, Fisica e Matematica - Manage-ment Consulting.Dal tuo primo giorno in azienda, inizierai un percorso formativo finalizzato a conoscere la nostra organizzazione e ad apprendere la nostra metodologia di gestione dei progetti.Parteciperai a importanti progetti di consulenza per i nostri clienti e sarai coinvolto in svariate attività .

MANAGEMENT CONSULTING

Business Integration Partners sta cercando giovani laureandi/neolaureati in Ingegneria Informatica, Gestionale e delle Telecomunicazioni, fortemente in-teressati al mondo della consulenza direzionale, con un’ottima conoscenza della lingua inglese e conoscenza avanzata del pacchetto Office.Offriamo un percorso di inserimento finalizzato all'assunzione a tempo indeterminato. I giovani lavore-ranno a contatto con consulenti senior in progetti di revisione di un processo aziendale, raccogliendo le esigenze di business, ridisegnando il processo e formaliz-zando i requisiti funzionali e tecnici della soluzione in-formatica di supporto.Sono preferiti candidati con conoscenza di base di ar-chitetture applicative e modellazione dati, orientamento al raggiungimento dei risultati e ottime capacità di relazione.Sede di lavoro: Milano.

CONSULENZA DIREZIONALE PER INGEGNERI

PricewaterhouseCoopers Advisory S.p.A., società di con-sulenza direzionale e organizzativa appartenente al network internazionale PwC, ricerca neolaureati da in-serire in stage nel gruppo Treasury, area Financial Risk Management. I candidati selezionati verranno coinvolti in progetti di consulenza riguardanti la valutazione di strutture complesse di derivati tramite l’applicazione di differenti metodologie di pricing.Richiesta laurea magistrale in discipline Scientifiche (In-gegneria/ Matematica) o Economiche ad indirizzo quan-titativo; conoscenze di base di matematica finanziaria e financial risk management e di linguaggi di program-mazione (VBA, C, C++, Matlab, ecc); ottima conoscenza del-la lingua inglese; disponibilità alla mobilità territoriale.

STAGE FINANCIAL RISk MANAGEMENT

Ernst & Young è leader mondiale nei servizi profes-sionali di revisione e organizzazione contabile, fiscalità, transaction e advisory. Il team di Assurance di Ernst & Young fornisce un servizio di revisione fortemente improntato all'indipendenza, garantisce con tempestività un confronto costruttivo per il management, propone un punto di vista profes-sionale agli audit committee e contribuisce alla diffu-sione della corretta informativa agli investitori e a tutti gli stakeholder.L'inserimento in Ernst & Young ti offrirà la formazione, l'esperienza e il coaching necessari per avere successo. Se pensi di possedere le caratteristiche che ricerchiamo, candidati per le nostre sedi dell'area Centro - Sud: Roma, Bologna, Firenze, Ancona, Perugia, Napoli e Bari.

ASSURANCE REVISORE JUNIOR

Il Gruppo Goodyear Tire & Rubber Co., leader mondiale nella produzione di pneumatici, per il programma inseri-mento Goodyear Dunlop "Start Up" cerca giovani neolau-reati con la passione per il settore Automotive. Laurea da meno di 12 mesi, preferibilmente in Economia o In-gegneria Gestionale e un’ottima conoscenza della lingua inglese. Curiosità, proattività, capacità di lavorare in team e disponibilità alla mobilità nazionale ed internazionale competano il profilo.I giovani selezionati inizieranno il loro percorso con un inserimento in stage durante il quale matureranno esperienza in diverse funzioni aziendali. Dopo una prima fase di conoscenza del business, saranno valutati per un inserimento definitivo in azienda a livello locale (presso le sedi di Assago e Fiumicino) o seguendo un per-corso di sviluppo internazionale.

GOODyEAR DUNLOP PROGETTO "START UP"

Si offre un progetto formativo nell'area marketing della Divisione Termotecnica, volto allo sviluppo di un pro-getto di razionalizzazione della documentazione rela-tiva a brand e target.La persona ricercata collaborerà alla stesura di un piano editoriale annuale per target e per brand e alla realiz-zazione di layout, contenuti e immagini. Ci rivolgiamo a brillanti laureati con indirizzo grafica/design o diploma equivalente. E' richiesta un'ottima conoscenza degli strumenti di editing grafici (Indesign, Quark, Photoshop) e della lingua inglese.

STAGE AREA GRAFICA

L'Allievo Carriera Direttiva di Negozio viene inserito in un punto vendita, con un ruolo che inizialmente prevede una forte componente di operatività e di as-sistenza alla clientela. Il ruolo prevede un percorso di crescita manageriale suddiviso in diverse fasi, al fine di raggiungere ruoli direttivi e di responsabilità all'interno della Direzione Rete Vendite di Esselunga. Attraverso un programma di formazione che comprenderà attività d'aula, formazione sul campo, affiancamenti a profes-sionisti del settore, potrà acquisire le competenze e gli strumenti necessari ad un'autonoma ed efficace gestione organizzativa dei reparti e al coordinamento delle risorse assegnate di uno o più punti vendita. La posizione è aperta su diverse regioni.

ALLIEVO CARRIERA DIRETTIVA DI NEGOZIO

Il/La candidato/a, inserito nella funzione Relazioni In-dustriali, presso la nostra sede di Milano, supporterà il suo tutor nello svolgimento delle seguenti attività: ag-giornare costantemente convenzioni e normative; racco-gliere, monitorare e gestire i dati provenienti dalle Con-sociate Estere; contribuire alla diffusione delle principali linee guida in materia normativa. I requisiti richiesti sono: Laurea magistrale in Giurisprudenza; ottima conoscenza della lingua inglese; conoscenza dello spagnolo/por-toghese (preferibili); deve aver preferibilmente maturato un’esperienza di studio all’estero sulle Relazioni Sinda-cali; conoscere il tema della Sostenibilità.

INDUSTRIAL RELATION ASSISTANT

Decathlon è leader nella creazione, produzione e distribuzione di articoli e tecnologie sportive. Cer-chiamo giovane appassionato/a di sport e della grande distribuzione, dinamico/a e vitale, con senso del team e del servizio cliente, propositivo/a e concreto/a. Neo laureato/a in discipline economiche oppure laureato/a con breve esperienza in ambito finanziario/contabile, geograficamente mobile, con forte attitudine personale per il settore contabile e fiscale.Ti offriamo un percorso di crescita personalizzato, interes-santi opportunità di carriera internazionale, missioni e progetti innovativi attraverso i quali potrai essere pro-tagonista delle strategie aziendali e scambiare sinergia all'interno di una squadra professionale e positiva.

ANALISTA CONTABILE

Ernst & Young è leader mondiale nei servizi profes-sionali di revisione e organizzazione contabile, fiscalità, transaction e advisory. L'inserimento in Ernst & Young ti offrirà la formazione, l'esperienza e il coaching necessari per avere successo, lavorando in un ambiente giovane, dinamico e sfidante che riconosce e premia le migliori professionalità.Ricerchiamo laureati magistrali in Economia, Ingegneria Gestionale, Ingegneria Ambientale, Ingegneria Elettroni-ca, Ingegneria Informatica e Informatica con votazione non inferiore a 100/100, età non superiore a 26 anni, buona conoscenza della lingua inglese, padronanza dei principali strumenti informatici, spiccate capacità di analisi e disponibilità a viaggiare in Italia e all'estero.

ADVISORy JUNIOR CONSULTANT

Page 8: INCHIESTA I PRO E I CONTRO DI LAVORARE OLTRE CONFINEstudentslife.sito.is.it/pdf/13_walkonjob.pdf · Il lavoro frontaliero è sempre stato considerato un eldorado da chi vive ai confini

Italianinon solo users...Lo abbiamo incontrato insieme al suo team negli

spazi in cui lavorano (in coworking) nel quartiere meneghino di S.Ambrogio, per scoprire chi c’è dietro un social che da maggio a dicembre 2012 ha raccolto oltre 3500 iscritti. Innanzitutto, Massimo, dacci qualche dritta: come fun-ziona Youmpa?«Youmpa è una bacheca in cui compaiono eventi (dalla cultura all’arte, dal teatro alla vita notturna, dai concerti agli aperitivi e molto altro, ndr.) che vengono inseriti direttamente dagli utenti, detti Youmpers, che si sono registrati. Quindi è possibile “clippare” le iniziative preferite mettendole in un’agenda virtuale e consigliarle agli amici tramite Facebook e Twitter e anche spedirle via mail».Youmpa ti consente di avere un’idea sugli appuntamen-ti della zona in pochi minuti. Ma cos’ha in più rispetto a un portale di eventi?«Molto. Registrandoti, infatti, ti chiede i tuoi interessi e, grazie a degli algoritmi, in bacheca ti compaiono solo gli eventi che fanno al caso tuo per gusti, luogo e per-sone che segui, e anche in base agli eventi già clippati. E una barra di ricerca consente di cercare utenti, eventi e location».E soprattutto è un social…«Esatto, consente agli Youmpers di seguirsi a vicenda, di scambiarsi messaggi diretti, e di condividere gli eventi interessanti su Twitter e Facebook, con cui c’è un le-game più forte. Facebook è imprescindibile, ce l’hanno tutti ed è una risorsa. Magari in futuro ci rivolgeremo anche a G+ e Foursquare».Ma da dove siete partiti per crearlo?«Io ho avuto l’idea e oggi mi occupo della gestione e dell’area marketing e commerciale. Ho contattato Mat-teo Spreafico, mio ex compagno di banco di liceo, che è informatico da 10 anni e segue la parte tecnologica, e insieme abbiamo cercato un Web designer. Così abbia-mo conosciuto Simon Laudati che adesso collabora con noi. Inizialmente lavoravamo al progetto nel week end perché ognuno aveva un proprio lavoro, poi abbiamo vinto un bando organizzato dai giovani della Confindustria di Arezzo».Quanto avete vinto?«150mila euro, che sono arrivati dopo un anno e ci han consentito, lo scorso settembre, di installarci in questa sede in condivisione con altre realtà. È stata una bella sorpresa: il nostro progetto in quel momento non aveva nulla di concreto, era solo un’idea, e poi c’eravamo noi, con competenze ben assortite e tanto coraggio».

TWOORTy – Chi si somiglia si piglia. Siete d’accordo? Secondo Twoorty sì. Nato da un anno, questo social collega utenti con interessi simili, creando community che si intersecano tra loro rendendo visibili i contenuti più apprezzati. Impossibile avere amici senza qualcosa in comune, a differenza di Facebook. Di Carlo Crudele e Alice Cimini. www.twoorty.com

FLAGAMOO – Se i film sono la vostra passione e senza grande schermo non potete stare, questo social fa per voi cinefili: potrete crearvi una videoteca e pubblicare recensioni. Attualmente in fase Beta, richiede le segnalazioni degli utenti per essere migliorato ed è dotato anche di chat per comunicare con gli iscritti. www.flagamoo.com

LINk2ME – Siete freelance e vi occupate di design, grafica, web, informatica, editoria, marketing, architettura, ingegneria, fotografia? Questo social vi consente di tenervi in contatto, creare rete e descrivere la vostra attività per essere contattati da chi sta cercando un professionista come voi. www.link2me.it

RySTO – Mette in contatto camerieri in cerca di lavoro con ristoratori in cerca di manodopera. Se anche voi state cercando un lavoro nella ristorazione, registratevi e completate il vostro profilo, geolocalizzatevi e candidatevi alle posizioni aperte nei ristoranti, hotel e pub più vicini. Creato da Jacopo Chirici e Massimo Fabrizio. it.rysto.com (E.D.)

“Dove andiamo stasera? Cosa c’è di bello da fare?”. Quante volte vi è capitato di farvi questa domanda? Non sempre Internet e giornali bastano per organizzare il tempo libero, per scoprire l’ultima mostra in città, gli aperitivi in inglese di un locale, un corso low cost di cup cakes, lo spettacolo della compagnia teatrale del quartiere. Deve avere pensato questo, Massimo Mauri (nella foto, il primo a sinistra), 33enne di Erba (Como) ora adottato da Milano, quando ha ideato Youmpa, nuovo social network made in Italy dedicato agli eventi.

L'ospitespeciale

Massimo Mauri, ideatore di youmpa

UN SOCIAL NETWORK PER EVENTI TUTTO MADE IN ITALY

di Elisa Di Battista*E poi avete lasciato i vostri rispettivi lavori per dedicarvi al progetto a tempo pieno?«Sì, io prima ero consulente in azienda e poi sono venu-to via, e anche Matteo ha lasciato un lavoro a tempo pieno dedicandosi completamente al progetto. Adesso ci aiutano in ufficio Claudia Bonfiglio, laureata in Socio-logia con un passato nel mondo degli eventi e del food ed Elisabetta Nicoli, neolaureata in Cultura e Storia del Sistema Editoriale, che curano i contenuti controllando gli eventi, sistemando gli errori e gestendo i social net-work».Quali sono le difficoltà che state incontrando?«La difficoltà maggiore è rendere Youmpa una realtà sta-bile, in generale inoltre c’è poca propensione al rischio dal punto di vista degli investitori e dei fondi, che solitamente si trovano solo se un’attività è già avviata purtroppo. Avviare una start up vuol dire inoltre essere un giorno al settimo cielo e quello dopo a terra: per fortuna in questo anno ha prevalso l’entusiasmo».Ci saranno anche soddisfazioni in questa avventura…«Certo, quella di creare qualcosa mettendoci pas-sione e capacità di portarla avanti, specialmente per chi come me non aveva mai avuto l’ambizione di fare l’imprenditore, anche se ho sempre avuto spirito d’iniziativa. Finché non avrò visto che questo progetto sta in piedi da solo, però, non sarò completamente sod-disfatto».E intanto il progetto cresce: esiste anche l’App per iPhone…«Sì, e consente di trovare gli eventi “qui e ora”, selezionando il raggio di km entro il quale scovarli e quelli selezionati ap-posta “per me” in base ai miei gusti. E poi si visualizzano direttamente sulla mappa. Siamo sempre al lavoro per migliorare il social e renderlo più fruibile e immediato e tra le novità c’è anche la possibilità di acquistare cou-pon, corsi, cene direttamente su Youmpa, e di proporsi per vendere iniziative, ovviamente».Di recente è nato un concorrente, Plannify, che ne pensi?«Rispetto a Youmpa sono meno social, puntano sull’agenda e fungono da aggregatore di eventi, men-tre noi siamo un social network e puntiamo a tenere in contatto le persone con gusti simili».Ultima ma doverosa domanda: da dove nasce il nome Youmpa?«Prima di trovarlo abbiamo “discusso” 3 mesi (ride, ndr.): l’abbiamo scelto perché è corto e suona come un’esclamazione. Un nostro amico, Davide, pronunciava una parola simile quando esultava e così ci è piaciuto: è immediato, giocoso e positivo». 8

WoJ

Page 9: INCHIESTA I PRO E I CONTRO DI LAVORARE OLTRE CONFINEstudentslife.sito.is.it/pdf/13_walkonjob.pdf · Il lavoro frontaliero è sempre stato considerato un eldorado da chi vive ai confini

È uno dei lavori più ricercati del 2012. E vista la crisi, non potevamo fare a meno di parlarne. Ecco tutto quello che c'è da sapere sul fisioterapista: dall'accesso (a numero chiuso) al corso di laurea all’abuso della professione, dall'inserimento vero e proprio nella riabilitazione per finire poi con la diatriba con i laureati in Scienze Motorie.

In questo periodo, in cui trovare lavoro non è facile, i fi-sioterapisti non possono certo lamentarsi. Un'indagine di Unioncamere dello scorso novembre, vede il fi-sioterapista tra i venti lavori più ricercati del 2012 con 980 nuove assunzioni, di cui 76,5% sono neo-laureati. Questo spiega i tanti giovani che tentano i test di ammissione per accedere al corso di laurea. «In Italia l'accesso è a numero chiuso», spiega il dottor Filippo Cavallaro, docente del CdL (corso di laurea) di Fisioterapia all'Università di Messina e Responsabile dell'area internazionale dell'AIFI. Il numero dei posti viene definito su base regionale, tenendo conto di quanti professionisti il territorio avrà bisogno; in base al numero dei fisioterapisti che andranno in pensione e ai risultati di uno studio epidemiologico che mostra le patologie più diffuse e pertanto il personale neces-sario alle cure». Se da un lato il numero chiuso è garanzia di lavoro, di contro, incoraggia il proliferare di abusivi. Sono circa 100mila: per ogni fisioterapista ci sono 2 non professionisti che svolgono l'attività in modo illegale. «Spesso chi non riesce ad accedere al CdL, incappa

Se pensate che il fisioterapista si «limiti» a fare massaggi vi sbagliate. È un vero e proprio «profes-

sionista della salute», in possesso di laurea triennale in Fisioterapia ed abilitato a svolgere la professione. L'abilitazione viene conseguita già il giorno della laurea, con la discussione della tesi e il superamen-to di una prova scritta ed una pratica, che equivale all'esame di stato. Il suo lavoro consiste nel valutare i deficit funzionali della persona e su questi elabora, attua e verifica programmi di prevenzione, cura, recu-pero e riabilitazione. I suoi ambiti di intervento sono molteplici e vanno da quello motorio a quello cardio-respiratorio, da quello cognitivo a quello neurologico e uro-genitale. Stando ai dati dell'AIFI, Associazione Italiana Fi-sioterapisti, nel nostro paese sono presenti circa 50mila fisioterapisti che operano in aziende pubbliche, private e come liberi professionisti. Lo stipendio medio da dipendente è circa 1400 euro mentre chi lavora nel proprio studio fa riferimento ad un tariffario regionale, stilato sempre dall'AIFI e consultabile al sito aifi.net, che indica i costi minimi per ogni tipo di prestazione.

o si crea percorsi illegittimi di titolarità, acquisendo titoli non abilitanti e non validi per l’esercizio profes-sionale del fisioterapista, giocando sul fatto che in Italia, e solo in Italia, è assente l’Albo per le Profes-sioni sanitarie e ritenendo per questo di restare impu-nito» precisa Antonio Bortone, presidente dell'AIFI. «È dovere delle Istituzioni disporre l'obbligatoria costi-tuzione dell’Ordine professionale, affinché il cittadino possa accertarsi sulla veridicità del professionista a cui intende affidarsi, come avviene già per medici, in-fermieri, ostetriche e tecnici radiologi».Infine, parliamo della diatriba che vede coinvolti Fi-sioterapisti e laureati in Scienze motorie. Questi ul-timi, a causa di piani di studi in parte simili e di una legge che stabiliva l'equipollenza tra i due titoli, hanno cercato di inserirsi nel mondo della riabilitazione, tro-vando però le porte chiuse. «Il Parlamento nel 2006 approvò una legge di equipollenza tra le due lauree, prevedendo comunque una formazione aggiuntiva in ambito clinico per i laureati in Scienze motorie», ci spiega il Presidente Bortone. «Dopo cinque anni lo stesso Parlamento rettificò la precedente norma, abro-gando di fatto l'equipollenza, che non ha mai avuto applicazione. La differenza tra le due figure è che il laureato in Scienze Motorie opera sulla persona sana, ne gestisce gli aspetti preventivi per il mantenimento della buona salute e non ha alcuna competenza in ambito sanitario mentre il fisioterapista ha competenze esclusivamente sanitarie ed una formazione clinica».

SU WWW.WALKONJOB.IT ALTRI APPROFONDIMENTI

Tra i 20 lavori più richiesti

FISIOTERAPISTI: ALTRO CHE CRISI

di Paola Floriana Riso*

9WoJ

Professioni

Marco Villari, 26 anni Salvatore Tavilla, 27 anni"Sono tornato all'università per lavorare"

Perché hai scelto la laurea in Fisioterapia?«Perché mi ha sempre affascinato l'ambito medico e perché mi consente di

fare un lavoro che aiuta chi sta male, seguendolo durante la fase di recupero».

Dopo quanto tempo dalla laurea hai trovato lavoro?«Quasi subito, per l'esattezza dopo 40 giorni. Ho iniziato in un centro di

riabilitazione, poi in una clinica privata e adesso lavoro nel reparto di riabilitazione di un ambulatorio polispecialistico privato convenzionato. In tutti e tre i casi avevo un contratto da libero professionista, con partita IVA».

C redi che l'accesso a numero chiuso al CdL abbia favorito il tuo rapido inserimento nel mondo del lavoro?

«Certamente e sono favorevole all'accesso programmato al corso di Fisioterapia, non soltanto perché consente di tenere alto il livello di assunzione post laurea, ma anche perché è garanzia di una preparazione accurata e di alto livello».

Quali sono le tue aspirazioni future?«Il mio sogno è quello di aprire un centro di riabilitazione ma non in Italia,

preferirei in Australia. È un Paese che amo e che mi ha sempre affascinato ma per realizzare questo progetto c'è un iter da seguire che prevede: la convalida del titolo di studio, il sostenere l'esame di abilitazione in lingua inglese e tutta la parte burocratica legata all'apertura della struttura in sé. Non è facile, come vedete, ma è una strada che voglio intraprendere». (P.F.R.)

Marco si è specializzato da poco in Scienze e Tecniche delle attività motorie, ma ha deciso di tornare all'università per diventare fisioterapista.

Salvatore si è laureato in Fisioterapia due anni fa ed ha trovato lavoro dopo solo 40 giorni dalla laurea.

"Ho trovato lavoro dopo soli 40 giorni"

foto gentilmente concessa dall'AIFI

Perché hai scelto il CdL in Scienze Motorie?«Volevo diventare preparatore sportivo o professore di Educazione Fisica e

questa laurea era l'unica da scegliere. Non sono riuscito però a raggiungere questi obiettivi: il settore dell'insegnamento è davvero complicato e ci sono tempi di attesa troppo lunghi. Ho lavorato come istruttore di sala attrezzi in diverse palestre ma a fine mese mi ritrovano con circa 400 euro in tasca e non ero soddisfatto».

Da qui la scelta di tornare a studiare?«Sì. Dopo la laurea specialistica avrei voluto trovare un'occupazione stabile

nel mio settore, ma non avendo ottenuto nulla, l'unica soluzione era una nuova laurea: Fisioterapia, nel dettaglio».

E -perché proprio Fisioterapia?«Perché puoi inserirti sia nel settore pubblico, che nel privato, che lavorare da

libero professionista. Molti degli esami che ho già sostenuto, inoltre, sono presenti anche nel piano di studi di questo corso e mi verranno convalidati».

Qual è la differenza tra fisioterapista e laureato in Scienze Motorie?«Entrambi conoscono perfettamente l'anatomia e la fisiologia dell'uomo. I

fisioterapisti, però, hanno una preparazione maggiore, dovuta anche alle ore di tirocinio fatte in strutture sanitarie, che a me mancano».

Se tornassi indietro faresti scelte diverse?«Proverei i test di ammissione in Fisioterapia o Infermieristica, due settori che

hanno un alto tasso di occupazione».

Page 10: INCHIESTA I PRO E I CONTRO DI LAVORARE OLTRE CONFINEstudentslife.sito.is.it/pdf/13_walkonjob.pdf · Il lavoro frontaliero è sempre stato considerato un eldorado da chi vive ai confini

Serve essere una start up nel senso tradizionale del termine per iniziare un’attività? In alcuni casi no, in altri sì. Su questa pagina potete leggere che, a volte prendendo ispirazione dagli States, altre volte avendoli come destinazione, la creatività italiana non è certo morta. E, nonostante tutto, la voglia di fare e innovare parla ancora italiano.

Nuove frontiere

Mondo start up

LE STORIEDI CHI CI PROVA

di Cristina Maccarrone e Elisa Di Battista*

10WoJ

In cosa consiste Fallarm?«Si tratta di un braccialetto elettronico che previene le cadute grazie a dei sensori, trasmettendo un feedback visivo. Nasce nel 2009 insieme a Nicholas Caporusso, motore e ideatore di numerose soluzioni innovative allo scopo di rispondere alle esigenze di ospedali e privati, in particolar modo gli anziani».

In che senso siete start up?«Oltre a sviluppare la tecnologia di Fallarm, abbiamo lavorato sul modello di business per fare impresa nel settore healthcare, basandoci su un approccio start up tipicamente statunitense. Nel team, oltre a me, Nicho-las e Michelantonio Trizio, soci fondatori, Intact si avvarrà di professionisti come Gianluca Lattanzi, An-drea Signorile, Francesco Saverio Giordano e Simone Spadino, per citarne alcuni. Mentre la Camera di Com-mercio di Bari ci ha supportato per le spese relative a risorse umane, ricerca e sviluppo e certificazioni».

Come avete proceduto?«Finora abbiamo portato avanti le attività di ricerca e sviluppo autofinanziandoci. Dal 2009 siamo in contatto con molte aziende con cui ora, terminata la proget-tazione, avvieremo partnership o su cui conteremo per sviluppare il dispositivo in una versione commer-cializzabile. Intact conta di essere redditizia dal primo anno, raggiungere il punto di pareggio (ovvero chiu-dere senza profitti né perdite, ndr) al terzo e generare sufficiente traction da motivare un’early exit per M&A al quarto (cioè passare da una fase di start up all’essere un’azienda vera e propria, ndr.).

Qual è stato il tuo percorso di studi e di lavoro?«Sono arrivata in Silicon Valley 3 mesi fa grazie a un grant ricevuto dalla Fondazione Banca del Monte di Lombardia. Al momento sto collaborando sia con l'ospedale di Stanford, approfondendo il know-how relativo alla prevenzione delle cadute, sia presso Ex-ploraMed, un incubatore di dispositivi medici dove sto imparando come fare business dai best-in-class della Silicon Valley. A marzo discuterò la tesi di lau-rea specialistica in Ingegneria Clinica all'Università di Trieste».

Cos’è Atooma?«Atooma (A Touch Of magic, www.atooma.com) è un’App per mobile che dà modo agli utenti di com-binare insieme tutte le funzionalità già presenti sul cellulare – sms, foto, e-mail, App - per crearne di nuove personalizzate, in un’ottica di condizione (IF) e di azione (DO). Per ora l’App è in Beta per Android, gratis, e da febbraio-marzo sarà anche per iPhone. Stiamo pen-sando a una versione free e una premium».

Cosa consente nello specifico?«Se sono in macchina e supero i 30 km/h, mi legge le e-mail a voce; se esco di casa, mi disattiva il wi-fi (con-suma batteria); se ricevo un’e-mail da un collega, salva gli allegati in una specifica cartella in Dropbox; op-pure posso decidere di inviare le foto che scatto diret-tamente a un gruppo di amici, o di collegare alcune funzioni e mini applicazioni ai social network».

Atooma è anche start up: come nasce?«Il progetto dell’App era nella mia tesi di laurea in Industrial Design con lo scopo di ipotizzare l’uso del mobile nel futuro. Ho presentato il progetto a Inno-vaction lab, corso per chi vuole avviare start up, lì ho conosciuto Gioia Pistola che si è appassionata ed è di-ventata cofounder, poi abbiamo allargato il team con Andrea Meriggioli e Fabrizio Cialdea. Abbiamo iniziato a partecipare a pitch per farci conoscere e siamo ar-rivate a Enlabs, primo incubatore italiano su modello di quelli della Silicon Valley, che ci ha finanziato con 60mila euro. Siamo giovani e vogliamo crescere ve-locemente».

Avete anche vinto dei concorsi…«Sì, il Mind Bridge Competition, organizzato da un’associazione che si occupa di portare nella Silicon Valley le start up innovative. Questo ci ha portato 3 mesi negli USA, dove abbiamo seguito prima corsi e coaching e poi fondato una società ricevendo un pri-mo finanziamento. Presto tornerò a San Francisco per avviare partnership e cercare altri finanziatori, sarà un periodo decisivo».

Francesca Romano28 anni, RomaCEO di Atooma

Irene Lasorsa29 anniideatrice di Fallarm

Cos’è di preciso Social Content Factory? Il nome rimanda a due cose molto in voga di questi tempi sul Web: il contenuto e il mondo social, ma in concreto cosa fate?Gabriele: «Ci occupiamo di visual storytelling e branding content (www.socialcontentfactory.it). Per essere più chiari, il nostro lavoro consiste nel raccontare tramite video (ma non solo) la storia e i valori di un mar-chio in modo diverso da quello che fa la pubblicità tradizionale. Scriviamo i testi, cerchiamo le persone, curiamo la fotografia, giriamo i video. Raccontiamo storie create su misura. Produciamo dei video piacevo-li da vedere e non che siano interruzioni fastidiose. Per lo più destinati al Web e da condividere tramite i social network».

Un esempio?Cristian: «Uno degli ultimi che abbiamo girato riguar-da un’azienda produttrice di biciclette. Abbiamo raccon-tato la storia della bici (il marchio non si vede quasi), cosa c'è dietro la realizzazione, affidandoci alle parole dei maestri costruttori e alla loro passione. Il concetto di pubblicità sta cambiando, questa modalità in Italia non è ancora diffusa, negli USA sì (basta cliccare su www.aboutthefacemedia.com per vedere anche alcuni esempi americani). Il vecchio modo di fare pubblicità secondo noi è superato».

Siete una start up? Avete ottenuto dei finanziamenti per avviare il vostro progetto?G.: «No, abbiamo fatto tutto da noi. Abbiamo iniziato a metà del 2012, ma ci conosciamo da tanto tempo e forti delle nostre diverse esperienze (ho lavorato sia come redattore a Maxim che come managing editor a Populis, Cristian a Mtv e Virgin TV) abbiamo deciso di metterci insieme. Al momento, lavoriamo entrambi con partita IVA. Diciamo che siamo una start up… sen-za esserlo nel senso che oggi si dà a questa parola».

Ma se in Italia siamo ancora agli albori, voi riuscite al momento a vivere di questo vostro lavoro?C.: «Sì, la richiesta comincia ad esserci e i video ad avere un loro mercato. Riusciamo a vivere del nostro lavoro anche se non è l’unica cosa che facciamo. In più, noi ci divertiamo anche perché siamo amici».

Gabriele Ferraresi 30 e Christian Micheletti 36 anni ideatori di Social Content Factory

Page 11: INCHIESTA I PRO E I CONTRO DI LAVORARE OLTRE CONFINEstudentslife.sito.is.it/pdf/13_walkonjob.pdf · Il lavoro frontaliero è sempre stato considerato un eldorado da chi vive ai confini

di Elisa Di Battista*DA DOVE COMINCIO? ECCO ALCUNI INCUBATORI ITALIANITra gli incubatori italiani più noti c’è Digital Magics (www.digitalmagics.com) che ha sede a Milano e dal 2008 ha favorito la nascita di oltre 30 start up e creato oltre 300 posti di lavoro per un investimento di 10 milioni di euro, affiancando giovani talenti lungo il percorso necessario a trasformare le idee in impresa. A Salerno, invece, è presente 56Cube (www.56cube.it), incubatore di startup nel settore internet e media, e costola di Digital Magics, fondata con l’intento di esportare a Sud lo stesso modello, e precisamente a Fisciano, a pochi metri dall’Università degli Studi di Salerno.Lo scorso novembre, a Torino, è nato iStarter (www.istarter.it), nuovo acceleratore d’impresa in cui gli aspi-ranti startupper potranno trovare consulenti per avviare la propria impresa, in termini di finanziamenti e di rete. Nato nel 2010, invece, Enlabs (www.enlabs.it) è un in-cubatore romano che ospita 20 postazioni di lavoro per 50 start up e mira a favorire le realtà nostrane

GLI INCUBATORI, I CONTATTI,LE OCCASIONI PER FARE IMPRESA

11WoJ

facendole crescere su modello di quelle della Silicon Valley. A raggruppare, invece, gli incubatori universi-tari, è Pni Cube (www.pnicube.it), che punta a far col-laborare i soci, acquisire risorse e favorire il sorgere di start up dall’attività di ricerca. Inserito nel mondo universitario è anche Innovaction Lab (www.innovac-tionlab.org), corso interuniversitario che spiega agli studenti le logiche di un investitore e dà modo agli aspiranti startupper di presentare le proprie idee e ricevere feedback attraverso gli investors-pitch. Per chi ha già una start up e vuol vederla decollare, invece, esiste anche Vodafone Xone (xone.vodafone.it), che ha contatti diretti con Vodafone Xone in Silicon Valley.

MISSIONE STARTUPPER: BANDI E OPPORTUNITÀSeedLab, acceleratore di imprese di Milano, propone un programma (su www.seedlab.com) per il 2013 che prevede appuntamenti formativi tra aprile e maggio a Trieste, Napoli e Bologna in preparazione ai pitch e agli incontri con investitori, prima dei 3 mesi di incu-bazione e, per le start up migliori, un viaggio di 2 set-

timane in Silicon Valley per imparare sul campo. È stato prorogato fino al 28 febbraio 2013, invece, il bando Start Up Venture della Camera di Commercio di Milano (www.mi.camcom.it) rivolto a società di capi-tali nate da meno di 48 mesi, con sede legale nella provincia meneghina e con i 2/3 di persone under 40. Per info sul bando: [email protected]; tel. 02.85154291 – 4184. Le PMI e start up con sede nel Lazio e che hanno fatto richiesta di una borsa di ricerca da non più di 4 anni e hanno la maggior parte dei soci appartenenti al mondo della ricerca, possono rispondere al bando Più valore a chi innova-spin off e start up. La deadline è fissata al 30 giugno 2013 e il bando su www.filas.it, [email protected]. Se invece avete in mente di realizzare un’idea imprenditoriale nella provincia dell’Ogliastra (in Sardegna) e avete tra i 18 e i 35 anni, o se siete giovani neoimprenditori, c’è tempo fino al 31 marzo 2013 per iscrivervi al concorso Start up Ogliastra (regolamento su www.tortohelie.it). Per giovani residenti in provincia di Novara, infine, c’è il bando di Sm.art, che si propone di valutare business plan di società e associazioni che potranno benefi-ciare di 3000 euro l’una e spazi in coworking. Bando su www.novarasviluppo.it, info: 0321 697174; mail [email protected].

Un’ottima idea, un buon team, tanta determinazione sono gli ingredienti fondamentali per creare una start up, ma per avviarla e farla decollare spesso servono gli incubatori, che sono strutture che facilitano le imprese, consigliano, favoriscono i contatti giusti.

Quasi quasi apro una start up

Page 12: INCHIESTA I PRO E I CONTRO DI LAVORARE OLTRE CONFINEstudentslife.sito.is.it/pdf/13_walkonjob.pdf · Il lavoro frontaliero è sempre stato considerato un eldorado da chi vive ai confini

Imparare gratis

WEB, PUBBLICITÀE TURISMOCORSI PER LAVORATORI E NON SOLO

Per occupati, autonomi e liberi professionisti ma an-che lavoratori dipendenti, lavoratori in cassa inte-

grazione e con contratti di lavoro atipici, oppure soci lavoratori di cooperative, segnaliamo due opportunità gratuite a Firenze.La prima è Il museo accessibile che è un corso aperto a 15 persone, 40 ore di lezioni – dal 18 febbraio al 20 marzo – che hanno l’obiettivo di rafforzare le com-petenze professionali nel settore dei beni culturali, ap-profondendo gli aspetti che consentono di abbattere le barriere architettoniche delle strutture museali, per renderle accessibili ai disabili, fornendo un servizio culturale all’altezza degli standard europei. Le iscrizioni chiudono il 25 gennaio. Il bando lo trovate nel sito www.ebtformazione.it, mail: [email protected], tel. 055.2466161. La seconda, a cura dell’Istituto IdI Informatica, è il corso CMS e siti web, di 40 ore con ob-bligo di frequenza. Un corso per capire come funziona Internet, con quali strumenti e programmi lavora un

Formazione a tutto campo con corsi e workshop gratuiti, rivolti a chi è in cerca di lavoro e non ha ancora maturato esperienze. Ma anche a liberi professionisti o persone rimaste senza lavoro e in cerca di formazione per riqualificarsi. Vediamo alcune proposte per questo 2013.

Formazione

di Susanna Bagnoli*webmaster, come si realizzano siti Web. Ci sono 8 posti disponibili, di cui 4 riservati a donne. Le iscrizioni chiu-dono il 4 febbraio e l’inizio del corso è previsto per il 23 febbraio. Per informazioni: www.idi-formazione.it, [email protected], tel. 055.2398641.Il vostro sogno è gestire un Bed and Breakfast? In Sicilia, con sede da definire, è in partenza un corso gratuito, della durata di 100 ore, rivolto sia a lavoratori che a persone disoccupate. Affronta la normativa di settore, la gestione aziendale, gli adempimenti fiscali e burocratici per chi vuole aprire una struttura, ma anche le tecniche di servizio e ricevimento e quelle di comunicazione. Per parteciparvi non è necessario aver già avuto esperienze di lavoro nel settore turismo. L’inizio è previsto per feb-braio. Superato l’esame finale, sarà rilasciato un attestato di frequenza. Per info www.labottegadellapprendimento.it, tel.091.546010, [email protected]. Sempre nel turismo, a Rimini a febbraio prende il via un corso gratuito per addetto al ricevimento alberghiero per

disoccupati, inoccupati iscritti al centro per l’impiego della provincia di Rimini, lavoratori in cassa integrazione o mobilità. Occorre conoscenza base della lingua inglese. Per info e iscrizioni, entro l’8 febbraio, scrivere a [email protected], sito: www.irecoop.it/corsi.Vi piacerebbe capirne di più su Google Adwords? A Roma c’è un corso gratuito che aiuta a capirne di più su cam-pagne pubblicitarie online sia future che già effettuate aiutando a capire perché non hanno funzionato. Inizio previsto: 22 gennaio. La società che organizza è Romaex-plorer, per info: corsi-web-roma.com, tel 06.7005444, [email protected] o [email protected] stessa società organizza anche seminari gratuiti, di 2 ore, per persone in cerca di occupazione. Il 29 gen-naio e il 5 febbraio, appuntamento con il corso Il lavoro: scopri come creartelo sul Web; per capire come svilup-pare un progetto online, o un sito di e-commerce e quali competenze sono richieste e quali sono le nuove figure professionali del Web. Info e iscrizioni sempre a [email protected].

Page 13: INCHIESTA I PRO E I CONTRO DI LAVORARE OLTRE CONFINEstudentslife.sito.is.it/pdf/13_walkonjob.pdf · Il lavoro frontaliero è sempre stato considerato un eldorado da chi vive ai confini

13WoJ

Benvenuto2013

Page 14: INCHIESTA I PRO E I CONTRO DI LAVORARE OLTRE CONFINEstudentslife.sito.is.it/pdf/13_walkonjob.pdf · Il lavoro frontaliero è sempre stato considerato un eldorado da chi vive ai confini

Milano Marittima12 febbraio 2013Corso serale gratuito Giochi di intelligenza emotivaConoscere e gestire le proprie emozioni, costruire relazioni di qualità, migliorare la comunicazione e l'assertività: sono alcuni dei temi trattati, una volta al mese, nei corsi serali dell'Accademia dell'Intelligenza emotiva.www.accademiaintelligenzaemotiva.it

FirenzeFino al 27 gennaio 2013La porti un bacione a Firenze. Gli anni Trenta tra moda, riviste e caffè letterariLa Biblioteca Nazionale Centrale fiorentina ricostruisce uno spaccato della Firenze anni ’30 (in contemporanea con la mostra Anni Trenta. Arti in Italia oltre il fascismo, a Palazzo Strozzi fino al 27 gennaio).www.bncf.firenze.sbn.it

Roma Fino al 31 gennaio 2013Santi, sultani e gran capitani in camera miaScritti inediti e ritrovati dall'archivio di Elsa Morante, in mostra in occasione del centenario della nascita della scrittrice.www.bncrm.librari.beniculturali.it

Roma18 gennaio 2013Decrescita vs crescita sostenibileGiornalisti, esperti di ambiente, linguisti, comunicatori scientifici si confrontano sul tema caldo dell'essenzialità, tra ecologia ed economia. Organizzano il progetto Giornalisti Nell'Erba e la Commissione europea-Rappresentanza in Italia.www.giornalistinellerba.org

NapoliFino al 25 maggio 2013Guardare attraverso il disegnoLaboratori di disegno e colore con l'artista francese Caroline Peyron, pensati anche per chi non ha mai preso una matita in mano. Lo scopo, infatti, non è imparare a disegnare, ma accostarsi con occhio diverso alle opere d'arte. Necessaria la prenotazione. Gratis per i visitatori del Museo di Capodimonte (ticket: 7,50 €; ridotto: 6,50 e 3,75 €). www.polomusealenapoli.beniculturali.it

PalermoFino al 31 gennaio 2013Un presepe di carta del '700In mostra un'affascinante creazione del ‘700 artistico palermitano: il presepe in cartone dipinto realizzato dal pittore Vito D’Anna per i padri Filippini dell’Olivella, oggi di proprietà privata e raramente esposto per intero.www.palazzoajutamicristo.it

Mia nonna l'ha imparato da sua nonna. A me l'hanno insegnato Ilaria e Danilo dell'Accademia popolare del Sapone, aperta dall'associazione Ex Lavanderia nell'ex ospedale psichiatrico di Santa Maria della Pietà, a Roma. Insegnano a fare il sapone a chi vuole auto-produrlo, illustrando sia la teoria che la pratica ossia dalle formule (per ottenere, ad esempio, sapone idratante per la pelle o detergente da bucato) al “come si fa”. Già, come si fa? Servono una pentola, olio (d'oliva va benissimo ed è a km zero), acqua, soda caustica (si compra dal ferramenta), una bilancia elettronica, due termometri da laboratorio o da arrosto, un frullatore a immersione, qualche contenitore. E poi tanta pazienza per pesare con cura gli ingredienti, mescolare soda e

Rovereto (TN)Fino al 26 ottobre MartLa magnifica ossessionewww.mart.tn.itTicket: 11 €; ridotto: 7 €

UdineFino all’1 aprileCastello di Udine e Galleria d'Arte AnticaI colori della seduzione. Gianbattista Tiepolo e Paolo Veronesiwww.udinecultura.itTicket: 8 €; ridotto: 5 €

MilanoFino al 24 marzoTriennale di MilanoDracula e il mito dei vampiriwww.triennale.itTicket: 8 €; ridotto: 6,50 €

RavennaDal 17 febbraio al 16 giugno 2013Museo d'ArteBorderline. Artisti tra normalità e folliawww.museocitta.ra.itTicket: 9 €; ridotto 7 €

FirenzeFino al 22 giugno 2013Biblioteca Medicea LaurenzianaLe vie delle lettere. La Tipografia Medicea tra Roma e l'Orientewww.bmlonline.itTicket: 3 €

RomaFino al 2 giugno 2013Chiostro del BramanteBrueghel. Meraviglie dell'arte fiammingawww.brueghelroma.itTicket: 12 €; ridotto: 10 €

Frascati (RM)Fino al 7 aprile 2013Scuderie AldobrandiniAbout Caravaggiowww.scuderiealdobrandini.orgTicket: 7 €; ridotto: 5 €

Penne (PE)Fino al 16 febbraio 2013Museo d'Arte Moderna e ContemporaneaArazzeria pennese, mostra-laboratoriowww.musap.gov.it Ticket: 5 €; ridotto: 2,50 €

BariFino al 30 aprile 2013Pinacoteca provinciale Corrado GiaquintoLe seduzioni della pittura. Riccardo Tota (1899-1998) tra Andria, Roma e Napoliwww.provincia.ba.itTicket: 2,58 €

acqua per ottenere la soluzione caustica (attenzione, la reazione produce calore e vapori), scaldare l'olio sul fornello. Quando soluzione caustica e olio sono alla stessa temperatura bisogna mescolarli col frullatore a immersione finché le due sostanze si addensano in una crema morbida che a un certo punto “fa il nastro”, cioè ricade sul resto del composto in onde ben visibili. A quel punto si mette il sapone in uno stampo. Dopo un paio di giorni, quando è solido, lo si taglia a pezzi e poi... Pazienza, va fatto stagionare almeno 2 mesi prima di usarlo. Un procedimento lungo ma non difficile. Il bello? Per me, poter controllare qualità e provenienza degli ingredienti del mio sapone e trasformarmi per qualche ora in alchimista! Per saperne di più: www.exlavanderia.it, Facebook: saponeria popolare. (I.R.)

Nel Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise

alla scoperta del pecorino locale e delle origini

del fish and chips. Picinisco, in Ciociaria, ha

forti legami con Inghilterra e Scozia: i primi

commercianti di pesce e patatine erano di qui e

lo scrittore D.H. Lawrence ci ha ambientato La

ragazza perduta. La casa che lo ospitò oggi è un

agriturismo e caseificio (www.casalawrence.it)

dove si può pernottare. Il paese è un ottimo

punto di partenza per escursioni sia estive che

invernali. Suggestivo il paesaggio, tra

montagne e corsi d'acqua. Info:

www.comune.picinisco.fr.it. (I.R.)

SassariFino al 5 aprile 2013Pinacoteca Mus'a al CanopolenoVisioni di Sardegnawww.pinacotecamusa.itTicket: 2 €, ridotto: 1 €

CataniaDal 15 al 27 gennaio Teatro AmbasciatoriApriti cielo, scritto e diretto da Ficarra e Piconewww.tickettando.itTicket: 25 €

Facciocosevedogente

IN GIRO PER L'ITALIA E NEL MONDO a cura di Ilaria Romano*

FocusItalia

No tengo dinero L’ANGOLO DEGLI... SQUATTRINATI

PROVATI PER VOI. Un po’ alchimisti e un po’ “nonne”: fare il sapone…in casa

14WoJ

eve

nti

gra

tis

Antigua low cost: andare in una delle più esclusive isole caraibiche spendendo poco? È possibile! Basta volare a Londra con EasyJet poi prendere Virgin Atlantic per Antigua.Non ci crederete ma si può affittare una casa carina e vista mare a 300 dollari a settimana su www.antiguahouserental.com come quella di Karol e Merge (date un’occhiata a www.stoneyhillstudioapartments.com). Potetepoi godervi, sempre in modalità economica, molte delle 365 spiagge bianche, il mare cristallino, i canti gospel sulla spiaggia e le cene sul mare. (G.C.)

Non è mai troppo tardi per imparare a sciare

o andare in snowboard in Carinzia, il land più

a sud dell’Austria (e il più vicino all’Italia). E

non è mai stato così conveniente come

quest’inverno. 3 giorni di corso costano

129 euro. Inclusi nel prezzo: noleggio

dell’attrezzatura e sicuro successo. Se dopo 3

giorni di lezioni su e giù per i pendii dell’Alpe

Adria non riuscite a salire e scendere una

pista blu da soli, il costo del corso viene

rimborsato. Un’occasione da non

lasciarsi sfuggire. L’offerta è valida

fino a marzo inoltrato. Info:

www.carinzia.at. (C.G.S.)

Page 15: INCHIESTA I PRO E I CONTRO DI LAVORARE OLTRE CONFINEstudentslife.sito.is.it/pdf/13_walkonjob.pdf · Il lavoro frontaliero è sempre stato considerato un eldorado da chi vive ai confini

Ci scusiamo con i nostri affezionati lettori per il ritardo nell'uscita di questo numero e vi informiamo anche che per questo numero trovate solo la versione digitale... Consideratelo per quello che e: un esperimento. Per puntare sempre piu sul digitale che riteniamo oggi il punto focale dell’ informazione e senza far mancare quello che ci contraddistingue da sempre: impegno, passione e voglia di verif icare ogni cosa che trovate su queste pagine e sul sito. Appuntamento con Walk on Job (in formato web e anche in versione cartacea) a meta marzo e ogni giorno su www.walkonjob.it

La redazione di Walk on Job

Ho 21 anni e da quasi uno vivo a Disneyland Paris, dove tutto profuma di zucchero filato. Lavoro qui e abito in una delle residenze convenzionate per i dipendenti del parco. Sono arrivata con un contratto a tempo determinato che poi mi è stato rinnovato. A Disneyland Paris lavorano da 10mila a 17mila (in estate) dipendenti, che esercitano più di 500 “mestieri”. La prima cosa che mi ha colpito? L'organizzazione: tutto è curato nei dettagli, perché i visitatori si possano immergere tranquillamente nella “magia Disney”. Noi rappresentiamo una parte di questo mondo e dobbiamo essere sempre impeccabili e cortesi. Lo staff è internazionale (che bello!) e l'impegno viene apprezzato: io dopo 9 mesi ho avuto un avanzamento e dalle pulizie sono passata al guest flow, cioè all'accoglienza. Guadagno 1430 euro lordi al mese (lo stipendio base in Francia, visto che ho poca anzianità ) e... tante cose su lavoro e contratti so dirle solo in francese, perché in Italia non le avevo mai sperimentate.

FocusEstero

GiuliaQUI DISNEYLAND

15WoJ

vi dà appuntamento aMARZO

A volte sento una voce che chiede a me stessa: “Ma chi me l’ha fatto fare!?!” Ed eccomi ancora qui a Istanbul, non come turista, il cui tempo scorre piacevol-mente tra passeggiate nella città storica e visite in qualche bel museo… ma come lavoratrice alle prese con un traffico impensabile, il ritmo frenetico de-gli impegni giornalieri, una marea di gente in ogni angolo a ogni ora del giorno e della notte, e soprattutto, una lingua piuttosto difficile da assimilare che spesso mi fa sentire estremamente alienata e stanca. È già passato un anno ormai, così in fretta da non rendersene conto, così velocemente che mi sembra di aver assaggiato solamente una piccola parte di questa realtà così complicata e affascinante. Senza dubbio vivere a Istanbul non è facile, ma qui c’è tutto nel bene e nel male, per questo credo sia anche un’occasione per capire meglio il mondo… e se stessi. Così, grazie alla magia dei tramonti sul Bosforo, un tè bevuto in terrazza con gli amici, lo strano suono dei gabbiani che inseguono i traghetti e la litania dei muezzin, di nuovo sento un’altra voce sussurrare: “In quale altro luogo potrei vivere, se non qui?”.

MartaQUI ISTANBUL

Salamanca è una piccola città spagnola situata tra Madrid e il Portogallo ingiustamente semisconosciuta ai più. Perché ingiustamente? Il fatto di es-sere stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1988, oltre ad essere sede della più antica università spagnola (fondata nel XII secolo), e capitale europea della cultura nell’anno 2002, può far intuire quanto Sala-manca sia bellissima e a misura di studente. Qui, tra cattedrali enormi, piazze barocche e un numero esorbitante di locali aperti tutta la notte ho vissuto per 6 mesi. Ho imparato una nuova lingua e conosciuto una nuova cultura, abbracciato lo stile di vita spagnolo, esplorato la gastronomia locale (ottima!) e mi sono confrontata con la realtà dell’università e dell’ambiente Erasmus. Salamanca è viva, frizzante e giovane, piena zeppa di studenti provenienti da ogni parte della Spagna e del mondo, pronti a condividere con gli altri il proprio tempo e le proprie esperienze. In questa città il nuovo si unisce armoniosamente all’antico in un mix esplosivo, garantendo una crescita per-sonale invidiabile e tanto divertimento!

FrancescoQUI SALAMANCA

Perché proprio la Finlandia? Per conoscere la cultura e l’organizzazione di un paese profondamente nordico. E perché proprio di inverno? Perché rinvigorisce la mente e lo spirito. Helsinki: una città incantevole, bei locali, pochi abitanti e tutto a misura d’uomo. L’atmosfera sobria di una città nordica. Anche se a volte i finlandesi tendono ad essere chiusi, non rifiuteranno di scambiare due parole davanti ad una birra. Si, perché tutti i finlandesi, dal più giovane al più anziano, parlano perfettamente inglese. L’università è il luogo del sa-pere: pochi studenti, scelti per merito e grandi aspettative di preparazione. Lo studio teorico è lasciato quasi interamente allo studente, mentre in classe attraverso dibattiti e lavori di gruppo si applica ciò che precedentemente si è appreso sui libri. L’impegno richiesto è molto alto e l’organizzazione è sem-plicemente perfetta. D’altronde sono un’ora avanti rispetto a noi. Lo stile di vita è abbastanza alto, ma adeguato ai loro stipendi. Le opportunità di lavoro non mancano anche se ci si deve adeguare al clima invernale e all’umore spesso «freddo» dei finlandesi. In tre parole: un’esperienza entusiasmante.

AlessandroQUI HELSINKI

,

,

,

Page 16: INCHIESTA I PRO E I CONTRO DI LAVORARE OLTRE CONFINEstudentslife.sito.is.it/pdf/13_walkonjob.pdf · Il lavoro frontaliero è sempre stato considerato un eldorado da chi vive ai confini