Inception: Film e Videoclip a contatto tra i sogni...

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PAOLO ROSA - BIENNIO “GRAFICA E COMUNICAZIONE”, ANNO II

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Il film girato da Christopher Nolan non presenta delle vere e proprie scene che richiamino in modo abbastanza esplicito la tipologia del videoclip, come invece succede più evidentemente nella battaglia tra Obi-Wan, Qui Gon Jinn e Darth Maul in “Star Wars - La minaccia fantasma”, nella sequenza finale di “Donnie Darko” o nel primo combattimento tra Neo e il gruppo Smith in “Matrix Reloaded”. In ogni caso, anche “Inception” presenta alcune sequenze dove si può intravedere, in alcuni casi più di altri, l’influenza che ha avuto il videoclip nel cinema e pure in questo film. Hans Zimmer, compositore della colonna sonora di questo lungometraggio, ha ricercato suoni semplici e malinconici per richia-mare i temi tetri del film, insieme a canzoni molto elaborate per riportare la complessità tra sogno e realtà. Un primo esempio lo si può trovare già all’inizio, nella sequenza in cui il sogno di secondo livello di Saito inizia a sgretolarsi e Cobb deve rimanere vivo per riuscire a leggere le informazioni da estrapo-lare. In questo caso, però, la musica non domina sul visivo e c’è una forta presenza di suoni di scena. Forse l’unico vero momento interessante è quello antecedente al risveglio di Cobb nella vasca, dove l’immagine sembra seguire la musica ed è presente un rallenty, oltre alla mancanza di qualsiasi altro suono. Sicuramente il fine è creare fin dall’inizio il giusto pathos e interessamento nello spettatore.Un altro esempio abbastanza interessante è l’inseguimento a Mombasa, dove in alcuni momenti sem-bra che la musica diventi la vera protagonista del film, dettando il tempo delle inquadrature e dando più colore alle scene. Anche in questo caso, però, c’è la presenza di vari suoni interni al film come spari e urla: la musica è ancora solo strumento per arricchire le immagini.Una sequenza, però, molto più importante è quando iniziano a crearsi i veri primi problemi tra il so-gno di primo, secondo e terzo livello: nel primo livello Yusuf si trova costretto ad affrontare le guardie oniriche di Robert Fischer durante la guida, mentre nel secondo Arthur deve sviare e combattere il subconscio addestrato del ricchio ereditiero. Nonostante si troviano anche in questa sequenza diversi suoni interni alle scene, la differenza è comunque molto evidente rispetto ai precedenti esempi: la coincidenza tra ritmo sonoro e filmico è molto presente, le inquadrature cambiano molto velocemen-te e in continuazione senza una logica ferrea (si passa non solo tra le diverse inquadrature di particolari non propriamente essenzali alla trama, ma anche tra i diversi livelli di sogno) e sono presenti pure diverse deformazioni di realtà a livello temporale, vari rallenty che non servono a spiegare solo la dif-ferenza di velocità tra i vari sogni, ma a dare un certo gusto a tutta la sequenza. Sicuramente, quindi, in questo caso possiamo dire che l’aspetto musicale è molto presente e forte, la colonna sonora passa in primo piano e soffoca un po’ tutti gli altri suoni. La scelta è chiaramente quella di destare il pubbli-co, avvisare che sta cominciando la parte finale del film, la più carica e complessa. Questo rapporto tra scene e musica continua in alternanza durante tutti i venti minuti successivi del film, per aiutare a

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creare la giusta atmosfera di tensione e pathos.Perfino nella scena finale del film, con un “simbolico” saluto di Cobb a tutti i suoi compagni d’avve-nura, la sua incredulità nel poter uscire senza manette dall’areoporto, il tanto attesso riabbraccio dei figli e la ripresa finale sulla trottola che gira, presenta una certa affinità con la tematica del Videoclip. Gli unici suoni interni al film sono le poche parole dette dai personaggi, non ci sono altri elementi di disturbo. La musica è in primo piano e crea un’atmosfera quasi onirica ed irreale (sicuramente desi-derio del regista per incrementare l’effetto di dubbio per il finale). Le stesse scene sembrano essere leggermente rallentate e la musica. che si abbassa fino a scomparire perfettamente con la chiusura del film e l’ultima famosa inquadratura, potrebbe essere senza problemi la parte finale di un videoclip musicale.Ma la sequenza, a mio parere, più interessante da analizzare è senza dubbio quella che fa da fulcro alla trama, il punto in cui si raccolgono al massimo tensione e pathos nello spettatore: i trenta secondi an-tecedenti e i tre minuti successivi all’apertura del cassaforte nel terzo livello di sogno, ovvero la tanto attesa rivelazione per Fischer e la fine dei sogni. In questa sequeza di circa quattro minuti abbiamo un vero concetrato tra film e videoclip musicale. Siamo nel punto cruciale della storia, il regista ha creato una situazione davvero aggrovigliata e complessa, dove tutte le pedine camminano su un filo sopra il vuoto e basta un niente perché tutto vada perduto. È in questo momento, dove le sequenze sono al massimo della loro forza espressiva che la musica le completa e le guida, creando una vera e propria sinfonia tra immagine e suono. Rallenty e montaggio sequenzialmente non logico vengono utilizzati al massimo per sottolineare la complessità della situazione, il passaggio tra i vari livelli di sogno viene diviso tra i diversi personaggi, uno per uno. Non esiste una vera linearità nelle sequenze, scandite per la maggior parte del tempo dal ritmo della musica. Non si può certo lamentarsi che il regista per que-sta lunga sequenza non abbia cercato una certo estetismo e gusto artistico. Ed a confermare il tutto troviamo le ultime note dell’orchestra proprio a chiudere l’ultima importante scena di questa sequen-za piena della massima epicità. Durante questi quattro minuti, quindi, Nolan ha saputo utilizzare al meglio la musica di Zimmer, costruendo su di essa le scene più importanti ed emozionanti del film.

SEQUENZE ANALIZZATE: 1 - Crollo del sogno di secondo livello di Saito2 - Fuga dalla Cobol Engineering a Mombasa3 - Primi problemi nel sogno a tre livelli4 - Sequenza finale 5 - Rivelazione e fine dei sogni

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