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IN SU LA DOCUMENTI SULLA MANUTENZIONE URBANA DI VENEZIA NUMERO 7 • ANNO III GIUGNO 2001 INSULA QUADERNI - TRIMESTRALE N° 7 ANNO III - Spedizione in abbonamento postale 45% - DCI/VE - In caso di mancato recapito restituire all’Ufficio di C.M.P. MARCO POLO VENEZIA detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa

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INSULA DOCUMENTI SULLA MANUTENZIONE URBANA DI VENEZIA

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Indice

N. 7 • ANNO I I I GIUGNO 2001

Il mercato di Rialto

3 Difesa e recupero dei mercati alimentari all’aperto nel centro storico di Michele Vianello

5 Quando Rialto era la Wall Street del Mediterraneo di Alvise Zorzi

11 Rivoalto: memorie sepolte di un mercato nel cuore della cittàdi Marco Bortoletto

29 La Pescheria a Rialtodi Vincenzo Fontana

35 Rialto, la piazza universaledi Isabella Scaramuzzi

43 L’adeguamento igienico e il riordino del sottosuolo del mercato di Rialtodi Franco Fabris

61 La realizzazione dell’impianto di depurazione e gli interventinelle Logge e sulle sponde della Pescheriadi Fausto Frezza e Gianluca Bevilacqua

77 Il riordino dell’area realtina: un’azione da completaredi Paolo Gardin e Franco Fabris

83 Rialto. Progetto per la difesa locale dagli allagamentidi Flavia Faccioli

D O C U M E N T I S U L L A M A N U T E N Z I O N E U R B A N A D I V E N E Z I A

In copertina: GEOFFREY HUMPHRIES, Pescheria di Rialto, 2001, acquarello 40x36 cm. Dello stesso Autore, sullo stesso soggetto, è l’acquarello riprodotto a pag. 75.(per gentile concessione dell’Autore e della Gallery Holly Snap, San Marco 3127-3133, Venezia)

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L’area di Rialto rappresenta uno dei puntipiù delicati e più importanti della nostracittà. Rialto è, ad un tempo, luogosimbolico della storia architettonica edella potenza commerciale di Venezia,

ed è luogo dove realmente si leggono letrasformazioni peggiori della Venezia contemporanea.Non è compito dello scrivente illustrare gliavvenimenti storici e le trasformazioni intervenutenell’area realtina, basti solo sottolineare come glistessi lavori di Insula abbiano riportato alla lucereperti e manufatti che testimoniano la storia e letrasformazioni fisiche, sia quelle più lontane neltempo che quelle più recenti avvenute nell’area.L’area di Rialto è stata ed è perciò, nella storia diVenezia, ad un tempo, elemento fondamentale dellavita economica e luogo in cui si è espressa la vitasociale veneziana.Negli ultimi anni l’area realtina è stata uno dei simbolidel degrado della città. Le strutture fisiche, in assenzadi manutenzione, si sono via via deteriorate, l’areacommerciale si è trasformata da luogo di commercioalimentare, e non solo, a servizio della città e deicittadini residenti, a luogo contrassegnato dallapeggior offerta turistica.I lavori di ristrutturazione attuati da Insula e i lavori dirialzo che verranno prossimamente effettuati nell’areadel palazzo dei Camerlenghi dal Consorzio VeneziaNuova, si devono assolutamente accompagnare a unapolitica di rivitalizzazione e qualificazionecommerciale dell’area realtina. Non esiste infatti unapolitica di recupero architettonico e fisico, se nonaccompagnata da una politica di recupero sociale e diriqualificazione commerciale dell’area.Che senso avrebbe infatti il restauro della Loggia dellapescheria di Rialto senza i “banchi del pesce”, o inecessari interventi che si dovranno fare in ruga deiOresi senza il riordino dei plateatici e la creazione diun po’ di decoro anche nell’offerta commerciale?In questi anni si è verificata una progressiva politica diimpoverimento qualitativo del tessuto commercialenell’area realtina; d’altronde ciò è avvenuto in tutta lacittà storica.Le cause di tale fenomeno sono da ricondursi alla

diminuzione della popolazione residente, al redditomaggiore prodotto dal commercio rivolto all’utenzaturistica rispetto a quello alimentare, e non solo,rivolto ai residenti, al cambio di tipologia delladistribuzione commerciale che ha di gran lungafavorito la grande distribuzione rispetto alla piccola ealla media. L’esperienza di questi anni ci ha dimostrato come non siano più sufficienti politiche di sempliceconservazione, né sia praticabile una politica diliberalizzazione del mercato se non accompagnata da regole e garanzie.Entrambe queste scelte portano inevitabilmente afavorire la distribuzione commerciale che genera unamaggior rendita immediata, soprattutto se non sononecessarie ingenti risorse finanziarie per investimenti.Appare perciò scontato come i negozi rivolti all’utenzaturistica abbiano soppiantato l’offerta destinata airesidenti e siano il frutto anche di queste politiche.La legislazione in materia di commercio introdotta dalministro Bersani ha dato l’opportunità di rivedere lescelte fondamentali per la tutela dei centri storici.La nuova legislazione prevede, ad un tempo, misure diliberalizzazione per la piccola distribuzionecommerciale (fino a 250 mq di superficie) e lapossibilità per le pubbliche amministrazioni ditutelare i centri storici, attraverso politichecommerciali e urbanistiche che vanno concertate congli operatori.Attraverso queste disposizioni si può intervenire perlimitare e selezionare le superfici commerciali e pervincolare le destinazioni commerciali.Il piano per le medie strutture di vendita (quelle cioèda 250 a 2500 mq) ha dato l’opportunitàall’Amministrazione comunale di sviluppare misure ditutela e misure per incentivare la piccola distribuzionecommerciale rivolta alla residenza. Tali misure sonoconcepite come parte fondamentale delle politicheattive di tutela del tessuto sociale di Venezia.La scelta è stata quella di individuare, a partire daRialto, alcune zone del centro storico veneziano (viaGaribaldi, campo Santa Margherita, San Francescodella Vigna, alcune zone di Cannaregio) al fine diesercitare politiche di incentivazione e salvaguardia.

Difesa e recupero dei mercati alimentariall’aperto nel centro storicodi MICHELE VIANELLO, Vice Sindaco di Venezia

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Sono zone dove è rimasto presente un tessutocostituito da piccole strutture commercialiprevalentemente alimentari destinate ai residenti.In queste aree l’Amministrazione comunale haprevisto che non siano insediabili medie strutture divendita food.Si è a lungo polemizzato attorno a questa sceltaritenendo la media e la grande struttura commercialealla stregua dei servizi da offrire alla cittadinanza. Ilpiano insomma negherebbe, secondo qualchedetrattore, un servizio fondamentale per i cittadini.Queste osservazioni hanno un loro fondamento;centinaia di nostri concittadini, quotidianamente, dalcentro storico, si recano, con disagio, nei centricommerciali della terraferma mestrina per potertrovare prezzi più abbordabili o una migliore qualitànell’offerta commerciale.Il consentire l’insediamento di grandi strutturecommerciali nel centro storico veneziano avrebbeindubbiamente un effetto positivo sulla vivibilità dellacittà; ciò tuttavia avrebbe come effetto opposto ladistruzione della piccola distribuzione commerciale,compromettendo definitivamente una parte dellastruttura sociale composita e molto caratterizzata.Oggi bisogna avere il coraggio di giocare una nuovapartita di forte valenza oltre che economica, ancheculturale.Perché Rialto, piuttosto che via Garibaldi, piuttosto chel’area di San Leonardo a Cannaregio (che a partire dalgennaio del 2002 sarà interessata da importanti lavoridi manutenzione eseguiti da Insula), non possonodiventare i veri centri commerciali di Venezia? Questearee possono essere organizzate come un centrocommerciale all’aperto formato da molti negozi divicinato, inserito nel centro storico di una città.La realizzazione di questo disegno implica una fortevolontà e un forte consenso da parte degli operatorieconomici e delle categorie che li rappresentanononché l’attivazione di politiche di incentivazione e disostegno da parte della pubblica amministrazione.Anche la piccola distribuzione deve convincersi chegran parte del suo futuro è legato a queste inevitabilitrasformazioni.L’Amministrazione comunale di Venezia si è mossa inquesta direzione attuando alcune misure diincentivazione fiscale. Nelle aree commerciali protettesi sono introdotte, a partire dal bilancio comunale del2001, misure di esenzione fiscale o di parzialeriduzione della tariffa sull’igiene urbana rivolte agliesercizi con licenza di commercio alimentare.

L’Amministrazione comunale ha inoltre in fase diavanzata realizzazione misure di parzialecontribuzione agli operatori commerciali del mercatoittico finalizzate al rinnovo dei banchi di vendita alfine di rispettare le misure di carattere igienicosanitario previste dalla più recente legislazione atutela degli utenti.Lo “scambio” che sarà chiesto dall’Amministrazioneriguarda l’impegno degli operatori e mantenereun’attività commerciale legata all’alimentare; chiaccetterà le incentivazioni dell’Amministrazione nonpotrà, per un certo numero di anni, mutare la naturadella propria licenza commerciale.La vera svolta tuttavia sarà rappresentata dalprovvedimento urbanistico e commerciale, nellospirito della legge Bersani, che nel prossimo autunno,nelle aree protette, vincolerà le superfici e le cubatureedilizie alla tipologia della licenza.Si tratta di un provvedimento assolutamenteinnovativo teso a disincentivare i comportamenti chein questi anni hanno peggiorato la situazione el’estetica dell’area realtina.Siamo assolutamente consapevoli di lavorare in unasituazione, quella del centro storico veneziano,fortemente, forse irrimediabilmente compromessa.Anni di abbandono hanno peggiorato la situazione delmondo del commercio veneziano.L’alternarsi di politiche eccessivamente improntatealla salvaguardia o, all’opposto, a forme diliberalizzazione senza criterio alcuno, hannodiseducato gli operatori commerciali, li hanno portatiad atteggiamenti che favoriscono la rendita.D’altronde in una città a forte prevalenza di economiaturistica che altro diverso effetto ci si sarebbe attesi?Oggi proviamo a sperimentare politiche attive. Comesi è visto più sopra, a misure di protezione elimitazione si sommano politiche attive di tipo fiscale.Il salto di qualità che chiediamo agli operatori delcommercio è quello di modernizzare le loro strutture,di modernizzare attraverso forme consortili gliapprovvigionamenti, di esprimere forme di solidarietà,in una città abitata in gran parte da anziani, nellemodalità di vendita e di consegna, di attivare unaqualche forma di calmierazione nei prezzi dei generidi prima necessità.Proviamo a verificare se questi primi segnaliprodurranno qualche effetto e se, in virtù di tutto ciò,nel tempo, l’area realtina come altre parti della cittàtornerà ad essere centro di vita e di aggregazione per iresidenti e per i nostri ospiti.

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