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IN QUESTO NUMERO: GENNAIO: MESE DELLA PACE “LA FRATERNITA’ E’ FONDAMENTO E VIA PER LA PACE” (Papa Francesco) PER NON DIMENTICARE IL BABY CONSIGLIO COMUNALE DI CASALNUOVO IN VISITA AL SENATO

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IN QUESTO NUMERO:GENNAIO: MESE DELLA PACE “LA FRATERNITA’ E’ FONDAMENTO E VIA PER LA PACE” (Papa Francesco)

PER NON DIMENTICAREIL BABY CONSIGLIO COMUNALE DI CASALNUOVO IN VISITA AL SENATO

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Caro anno nuovo,negli ultimi mesi del 2013 guardavamo il calendario e speravamo in qualcosa di diverso, di migliore.Vorremmo che quest’anno ci aiutasse a dimenticare i brutti momenti che il 2013 ci ha lasciato.Ad esempio la “Terra dei fuochi” che ha portato via tante per-sone infrangendo i cuori di troppe famiglie. Per il 2014 vorremmo che meno cuori fossero tristi e che più mani fossero alzate per la lotta contro le ingiustizie che ci sono nel mondo, lotta per un futuro migliore nel quale la morte non sia protagonista.Fa’ che le nostre giornate si animino di gioia e risate!!PERCIO’ PREGHIAMO E SPERIAMO IN UN ANNO MIGLIO-RE…

Sabrina Ruotolo, Carmen Castaldo, Samuele Pelliccia, Gaia Procentese, Flavia Esposito,

Sabrina Cocco & Francesco Serafino II media Ist. “San Giuseppe“

Diventano vittime dell’incoscienza e della stupidità dell’uo-mo, che per puro divertimento li tortura,li abbandona,li uccide,li sfigura: da alcune indagini si sa che in Italia si può

maltrattare o uccidere un animale, facendola facilmente franca perché le nostre leggi giuridiche sono impreparate ad affrontare sanzioni per questi tipi di reati. Stiamo andando contro un mondo dove i diritti degli animali vengono ignorati da quasi tutti,non perché la gente non sap-pia cosa succede nei canili, nelle varie strutture,oppure durante le vacanze estive sulle strade,ma solo perché vuole far finta di non sapere.Purtroppo tante volte le persone dimostrano un po’ troppa leggerezza e incoscienza: prendere in casa un animale non è un gioco anzi,è un impegno da mantenere costantemente tutti i giorni,occupa del tempo e richiede anche sacrifici. Abbia-mo sentito spesso di genitori che per accontentare i desideri dei propri figli decidono di prendere in casa un cucciolo,questo porta entusiasmo e curiosità all’inizio,soprattutto perchè quan-do sono piccoli i cuccioli giocano molto e sono simpatici e carini da guardare e da seguire; ma i cuccioli crescono!!!.E cominciano a diventare un peso, si decide di sbarazzarsene,in un modo in-sensibile e crudele: l’abbandono. Gli animali, abituati a stare in casa, difficilmente riescono ad ambientarsi al mondo esterno e succede spesso che prima che imparino a farlo, fanno una brutta fine. Il maltrattamento sugli animali deve finire aiutaci a combatterlo !!!!

Gaia Apice, Gaia De Leone, Silvia Esposito e Irene Mozzillo II MEDIA ISTITUTO SAN GIUSEPPE

L’arrivo del nuovo Anno 2014 non è stato molto divertente, è stato come tutti gli altri anni infatti ci sono state molte persone ferite. Sapete perché succedono queste disgrazie?

Perché le persone spendono tanti soldi nell’acquisto dei fuochi d’artificio! Basterebbe riunirsi in famiglia e allo scoccare della mezzanotte stappare una bottiglia di spumante con un forte ap-plauso. Secondo me, deve cambiare la mentalità delle persone, perché il bilancio delle vittime coinvolte negli incidenti di fine anno a causa di botti, petardi e proiettili vaganti è a dir poco spaventoso. Nonostante i divieti di sparare botti e le ordinanze emesse contro i fuochi d’artificio, e l’attività di prevenzione che hanno fatto le forze di polizia, sequestrando tonnellate di pro-dotti esplodenti artigianali, in molte città italiane hanno comun-que esagerato, tanto che da una gioia si è passati alla tragedia.

Sansò Maria Grazia Classe 2 ^F - I.C.S. “R.Viviani

Il 2014 è già arrivatoe lo abbiamo accolto con un boato.il 2013 è stato un anno duroe ora guardiamo positivamente al futuro.La terra dei fuochi deve finiree tanta gente non deve più morire.Anche le guerre devono cessaree tutti i popoli si devono amare.L’economia dovrà ripartiree più nessuno la fame dovrà patire.Speriamo che questo 2014 sia entusiasmante,frizzante e scoppiettante!

Luigi Panico Classe II E scuola secondaria di 1° grado ICS “R. VIVIANI”

Nella notte di San Silvestro,all’inizio del conto alla rove-scia, nell’attesa dell’anno nuovo,quando tutti iniziano a gridare: “10”, capisci veramente che è finito un anno e

ne sta per iniziare un altro. Poi 9,8,7,6 e in un lampo ricordi tutto quello che è successo,quante cose sono successe, quanti luoghi nuovi hai visto. Quante persone hai conosciuto, quante ne hai perse, quante ne sono entrate nel tuo cuore. Quanti amori sono iniziati e poi sono finiti. A quante persone hai dovuto dire addio. 5,4,3 tutte le volte che hai pianto per gioia o per tristezza, tutte le volte che hai voluto fare qualcosa, ma non l’hai fatto per paura di sbagliare, tutte le persone che hai sopportato, e a quante non sei riuscito a tenerle vicino. I litigi con i genitori, i litigi con persone importanti, con amici, ma che subito dopo ti penti di quello che hai detto. Pensi a quello che hai subìto in un determinato periodo. Pensi all’impegno introdotto durante l’anno scolastico. Pensi a quelle volte in cui sei caduto, ma no-nostante ciò hai saputo rialzarti. Pensi a quei sogni che non vuoi lasciare andare, pensi a tutte le delusioni, anche se con queste sei riuscito a migliorare. Pensi a tutto. E non puoi credere che è già passato un anno, 12 mesi, 365 giorni, non sai come hai fatto a passare questi giorni, giorno dopo giorno. Ma sono passati, belli o brutti che fossero. Viene da piangere, perché ci sono state troppe emozioni, troppi sforzi. Troppo di tutto. Viene da piangere perché non vogliamo lasciare questo 2013, perché ci appartiene nel bene e nel male, perché ci lasceremo dietro un anno meravi-glioso anche se sono capitate cose brutte, anche se magari ci ha aiutato a crescere. Ci appartiene tutto. DUE,UNO! E si finisce, e tu ti guardi intorno con le lacrime agli occhi, ma vedi che tutti festeggiano, tutti ti vengono incontro per farti gli auguri, e allora trattieni le lacrime e sorridi. Sperando che l’anno che verrà sia un anno migliore. E come dice il detto “ANNO NUOVO, VITA NUOVA”. Ma l’importante è sorridere, SEMPRE! BUON 2014 !

Francesca Cerella e Marica Formicola Classe 2^E - I.C.S. “R. VIVIANI”

ANNO NUOVO,VITA NUOVA

AIUTATECI A COMBATTERE: LORO SONO COME NOI !!!!!

INIZIO DELL’ANNO CON I BOTTI

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Carissimo Papa Francesco,siamo tre classi di scuola Primaria, le 4a F-G e H, ap-partenenti al 3° Circolo Didattico di Casalnuovo di Napoli. La nostra Scuola è intitola a “Madre Teresa di Calcutta”, poiché gli operatori della scuola conside-rano un valore assoluto l’accoglienza e la solidarietà verso gli altri, vicini e lontani.Siamo tre classi e ci definiamo “ARCOBALENO”, per le tante diversità che ci contraddistinguono, non solo fisiche e caratteriali ma anche di nazionalità e di cul-ture.Ci ha colpito il Suo messaggio del 1° gennaio 2014, in occasione della Giornata Mondiale della Pace. In par-ticolare l’accento posto sulla “fraternità” come fonda-mento e via per la “Pace”.Sentiamo che ciò ci appartiene. Come “famiglia peda-gogica”, composta da alunni, genitori, Dirigente scola-stico, personale docente e non docente, ci troviamo “ogni giorno” a “vivere insieme” con il desiderio che il nostro condividere la giornata non sia solo “trasmis-sione di cultura” ma una condivisione di valori, di vissu-ti, di relazioni, di accoglienza l’uno dell’altro, di relazioni profonde che valorizzano e rendono significativa la nostra formazione.Ogni giorno viviamo scambi, discussioni (…tante volte anche vivaci), sentimenti, emozioni, esperienze,…Il nostro voler esserci in questa famiglia ci porta a spe-rimentare che il doverci aprire e il perdonarci sia l’uni-ca strada che porta alla pace personale e comunitaria.Non è facile accogliere chi è “diverso” da noi e consi-derarlo “fratello da amare”. Amiamo molto Gesù, che è nostro “Amico Speciale” e desideriamo volerci bene come Lui ci ha voluti bene.La strada è difficile e tante volte ci mancano le forze per ricominciare.La nostra Scuola ha proclamato l’anno scolastico in corso come “Anno della Gentilezza” con il motto “Sii gentile e il mondo sarà migliore”.

A Tavernanova, ai confini con Volla, c’era la Casa dell’acqua, sorgente da cui sgorgava l’acqua che confluiva in una grande vasca che alimen-

tava un fiume che ancora oggi è possibile vedere.L’antico corso d’acqua veniva chiamato ò ciummo,il fiume, ò ciummetiello, il fiumicello.Il fiume, dopo aver attraversato per un breve tratto il comune di Casalnuovo, entrava nel territorio di Volla e girovagando per le campagne dei paesi limi-trofi, giungeva a Ponticelli per poi sfociare in mare al Ponte della Maddalena.Questo fiume è probabilmente il Sebeto, il corso d’acqua celebrato da Virgilio, Licofrone ,Polibio, Tito Livio, Strabone, Papino Stazio , Columella, Boccaccio ,Pontano, Sannazzaro e da altri poeti e letterati che hanno subito il suo fascino.I luoghi di questo celebre fiume sono stati re-cuperati alla memoria dagli alunni della terza C del primo circolo attraverso lo studio delle fonti storiche e geografiche, recandosi anche sul posto in via Casa dell’acqua, in orario extrascolastico, accompagnati dai genitori e dal loro insegnante Luigi Monda.Non è stato facile individuare la Casa dell’acqua tra le abitazioni e i tanti palazzi spuntati come funghi negli ultimi anni. A indicarcela è stato un anziano indigeno, il Signor Enrico di settantaset-te anni. Il vecchio rudere è diventato una nuova costruzione di due piani e dove c’era l’antica sor-gente e la vasca ora c’è un parcheggio. A poco più di cinquanta metri scorgiamo il fiume. Insieme ai ragazzi ci portiamo sulla sponda sinistra .Da

ALLA SCOPERTA DEL TERRITORIO PER LA SALVA-GUARDIA DELL’AMBIENTE

GLI ALUNNI DEL PRIMO CIRCOLO SULLE TRACCE DEL FIUME CHE ATTRAVERSAVA CASALNUOVO

GENNAIO: MESE DELLA PACE“LA FRATERNITA’ E’ FONDAMENTO E VIA PER LA PACE”

(Papa Francesco)La nostra Dirigente Scolastica, dott.ssa Silvia Tede-sco, scrive: “La gentilezza si basa sul concetto che non ci siamo noi per primo e poi ci sono gli altri di fronte a noi, ma che esiste un luogo terzo dove “noi” e gli “altri” possano costruire legami. Essere gentili implica, infatti, la capacità di essere assertivi e non aggressivi, di saper riconoscere le proprie emozioni e di saperle, soprattutto, elaborare per evitare di scaricarle sugli altri. Essere gentili è la ca-pacità di mettere in secondo piano la propria cen-tralità a favore di un bene collettivo che è più gran-de del proprio sé e di cui, soprattutto nei momenti

di crisi, c’è un grande bisogno. La gentilezza non è solo la banale “carineria sociale”, ma una qualità in-teriore che si esprime, non solo facendo qualcosa di carino per gli altri, ma è un vero e autentico modo di vivere la vita in generosità”.Ecco, Sua Santità, cosa desideriamo vivere ed i bam-bini Le chiedono di dare loro qualche “dritta”.Come si fa a non iniziare a litigare? Come si fa a chiedere scusa quando è difficile dirlo? Come si fa a recuperare un’amicizia persa per un’incompren-sione? Come si fa a continuare ad avere fiducia in alcune persone?Carissimo Papa Francesco GRAZIE per “essere con noi” con semplicità e profondità, per la testimonian-za gioiosa e per gli stimoli che ci rivolge.Santo Padre Le chiediamo la Sua Benedizione e af-fidiamo alle Sue preghiere tutti noi e il mondo in-tero.Le vogliamo tanto, tanto, tanto, tanto,…ma “tantis-simi…ssimo” (come dice una nostra bambina) bene.

Le 4e F-G-H3° Circolo Didattico “Madre Teresa di Calcutta”

qui notiamo delle zone di acqua limpida dovute a delle “pozzelle”,piccole sorgive, che in queste campagne erano numerose; più avanti l’acqua di-venta torbida, stagnante, melmosa.Il fiume non è alimentato più dalle acque dell’an-tica sorgente di Tavernanova e mostra i segni del degrado e dell’abbandono.Tra gli alunni l’emozione alla vista del fiume pre-sto si tramuta in rabbia e diventa denuncia per

ciò che gli uomini hanno distrutto ,antropizza-to ,mutando l’ecosistema.L’anziano settantasettenne, alla presenza dei ragazzi,si lascia andare ai ricordi della sua in-fanzia raccontando di quando bambino veni-va insieme a suo padre sulle sponde del fiu-me a pescare Bavose e Tenche (pesce simile alla Triglia rossastra) .Le campagne vicine -continua l’anziano-era-no fertili e si ottenevano da esse due diversi raccolti all’anno: i prodotti delle’’ parule’’ co-stituivano una presenza costante sulle tavole dei napoletani. Intanto gli alunni scorgono sulla sponda del fiume la cannuccia di palude e altra vegetazione tipica di questo habitat.

Poi i bambini ,prima di lasciare quel luogo che tanto li ha emozionati e meravigliati, salutano il signor Enrico con la speranza che il fiume possa ritornare ad essere limpido e fluente comeuna volta.

Alunni e genitori del 1 circolo 3 C coadiuvati dall’insegnante Luigi Monda.

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L’INTERROGAZIONE DI ANTOLOGIA

CAPRACOTTA, L’EUFORIA DEL MOMENTO

NEL CUORE IL SACRO CUORE

Era un giorno come tanti, ci trovavamo in clas-se con la professoressa di italiano che inter-rogava in antologia.

Io, assieme ad un mio compagno, ero lì alla catte-dra, quando si spensero improvvisamente le luci dell’aula. Non demmo molta importanza a questo evento, quindi con-tinuammo l’interrogazione e toccò a me narrare un racconto dell’orrore, assegnato per casa. Mentre la professoressa appuntava qualcosa su di un foglio, io leggevo il mio testo e tutti i miei compagni della prima e secon-da fila mi ascoltavano attentamente, i miei amici della terza fila, invece, emisero all’improvviso un urlo e scomparvero tutti. Nes-suno disse niente, perché nessuno se ne accorse. Strano, no?Parlavo, parlavo e parlavo senza nessuno che mi fermasse; nel brano che stavo esponendo alla classe, si parlava di alcune spari-zioni e, quando narrai la seconda di queste, anche i ragazzi del-la seconda fila, urlando, scomparvero. Anche in quell’occasione nessuno si accorse di nulla. Continuavo a raccontare, finché non sparirono anche quelli della prima fila.Ma quello che mi chiedevo era perché nessuno se ne accorges-se?

Un nome alquanto simpatico e che immaginiamo vi sem-brerà un po’ strano ma che per noi, da qualche tempo, rappresenta un sogno.

Capracotta, piccolo paese dell’Alto Molise, è la meta di un viag-gio di istruzione che l’istituto Sacro Cuore ha organizzato per noi alunni della secondaria di primo grado e che si svolgerà a febbraio; un’opportunità per imparare a vivere con la natura, a conoscere la pratica dello sci di fondo e a cimentarsi in un’espe-rienza nuova, fatta di confronto, crescita del senso di responsa-bilità e tante risate tra palle di neve e ruzzoloni da sciatori per nulla provetti.In un primo momento, la Preside ci disse che lo svolgimento della gita sarebbe dipeso da un numero minimo di partecipanti e che ci avrebbe dato conferma dell’effettiva possibilità di andare a Capracotta il 24 gennaio; il tempo non passava mai e noi era-vamo assai ansiosi per quella risposta.

Spesso durante alcuni momenti focali della vita, quelli dei cambiamenti, delle svolte e quindi della crescita, si sente il bisogno di fare, come si suol dire, il punto della situazione e

ringraziare alcune persone determinanti in quel pezzo di strada fatto insieme. Oggi noi, quasi ex, alunni della classe terza dell’istituto Sacro Cuore, sentiamo il bisogno di dire grazie più che ad una perso-na nello specifico, ad una grande famiglia, quella che ogni gior-no incontriamo nel nostro istituto. Ognuno di noi trascorre la maggior parte della giornata a scuola immerso tra libri, compiti, interrogazioni e amicizie che resteranno per sempre; quindi è bene che questa sia una struttura confortevole e serena, con persone che ci sostengono e ci accolgono anche per problemi non sempre attinenti alle vicende scolastiche, ma sempre pro-tesi alla nostra cura; e tutto ciò noi abbiamo avuto la fortuna di trovarlo nel nostro istituto. Non parleremo per frasi fatte, non vogliamo abbandonarci a con-suetudini o falsi buonismi, al contrario vogliamo, con sincerità e slancio, dire la nostra, donare un meritato gesto di affetto alla scuola del Sacro Cuore, vista con gli occhi di chi l’ha vissuta. Siamo in questo istituto da molti anni e ne siamo i più grandi e, oggi, ci dispiace lasciarlo perché dopotutto qui siamo cresciuti e anche molto bene.Abbiamo acquisito valori essenziali per la vita come il rispetto verso noi stessi e gli altri e l’educazione, oltre alle nozioni didat-tiche che ci hanno formato come individui e che rappresente-ranno le solide basi su cui costruiremo la nostra vita.

Strano, molto strano. Forse erano tutti ipnotizzati, oppure affascinati dalla mia storia tanto da essere totalmente estraniati dal mondo circostante; ero l’unica cosa che riuscivano a vedere e a sentire. La professoressa sembrava stesse scrivendo dei numeri su quel foglio, ma che c’entravano in quel contesto? Perché li scriveva? E poi, perché aveva iniziato ad annotare quelle cifre proprio quan-do avevo cominciato a narrare quella storia? Questo non lo saprei dire. Si fece sera e l’interrogazione era ancora in svolgimento; il rac-conto sembrava non finisse mai.Quando finalmente ebbi ultimato la mia lettura, contemporane-amente, la professoressa smise di scrivere quella sequela di cifre a me ignote sul foglio. Avvicinatami a quello scritto, mi accorsi che vi erano riportate una serie di date e l’ultima era proprio quella del giorno dell’interrogazione di antologia, quel giorno in cui tutti erano scomparsi ed io ero stata l’unica ad uscire viva da quella classe; anche la professoressa, emesso quel terrificante urlo, era sparita, assieme al mio compagno, nel momento in cui ebbe finito di scrivere. Sono stata io? Può darsi.

Francesca Valle, Istituto Sacro Cuore

24 gennaio 2014: il tanto atteso giorno del verdetto finale era arrivato; allo scoccare della sesta ora la Preside entrò in classe e ci disse che saremo andati a Capracotta. Noi esultammo con un’ immensa gioia nel cuore, come se il Napoli avesse vinto la Champions. Da quel fatidico 24 gennaio, ci siamo trasformati in una classe di gente elettrizzata e in preda alla Capracotta-mania: chi sogna pupazzi di neve, chi non trova l’attrezzatura da sci, chi saltella di contino guardando il calendario aspettando l’attesa, la tanto attesa partenza, sicuri che sarà un’avventura straordinaria che, con entusiasmo, ci permetterà di crescere insieme.Se vi abbiamo sufficientemente incuriosito, cari lettori, leggete il prossimo numero di Chiocciola, dove troverete il resoconto del nostro viaggio, il diario delle nostre avventure innevate.

Classe II - Istituto Sacro Cuore

Siamo grati alle nostre professoresse per averci aiutati quando ne avevamo bisogno, in una prospettiva didattica ma, al tempo stesso, profondamente umana. E ripensando ai luoghi a noi cari della scuola, come potremo dimenticarci del nostro mitico cam-petto da calcio? Quello che ospitava intense partite all’aperto durante l’ora di educazione fisica e dove di sicuro torneremo negli anni a venire, consapevoli di essere sempre accolti come parte di un’unica grande famiglia. E ancora le uscite didattiche: da Capracotta dove abbiamo, in un clima di intenso divertimento, appreso i primi rudimenti dello sci di fondo, a Pertosa dove abbiamo assistito all’affascinante ed assai suggestiva rappresentazione dell’Inferno dantesco, chiac-chierando con Virgilio, Caronte e Ulisse, passando per il Giffo-ni Film Festival, dove abbiamo vissuto un’esperienza formativa insieme ad altri ragazzi della nostra età, dibattendo su temi e problematiche attuali, di cui ogni ragazzo dovrebbe, con spirito critico, poter dire la propria.Queste persone, questi luoghi, queste opportunità didattiche sono, oggi, parte integrante del nostro mondo e di quello che siamo diventati e che, con orgoglio, continueremo a mantenere alto anche quando saremo, fisicamente, lontani da questa scuo-la. Anche se questo è per noi l’ultimo anno, cercheremo di viverlo a pieno, godendoci ogni momento e conservandone ogni emo-zione e concludiamo con un enorme in bocca al lupo a tutti noi.

Classe III - Istituto Sacro Cuore

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Voglio volare in un posto lontano, dove nessuno più uccide e tutti si prendono per mano. In quelle sudice mura, chiuse da quel filo spinatoa quand’ero bambina quante volte ho pensato!Troppo presto sono diventata grandeho conosciuto paura e parole di sangue.Mi hanno presentato cattiveria e dolore e se ne vantarono quasi fosse un onore.Una lotta per la vita, non è stata ancora sanata questa ferita.

Arena Antonella Classe 3^ AScuola secondaria di 1° grado I.C.S. “R. Viviani”

La maestra ci ha letto una frase molto famosa di Nelson Mandela. Questa frase ci dice che l’educazione è molto im-portante perché permette ad un bambino povero di diven-

tare il presidente di una grande nazione. Perciò quello che distingue una persona da un’altra non sono le differenze fisiche ma “la capacità di valorizzare al meglio ciò che abbiamo”. Per questo, noi bambini dobbiamo andare a scuola per diventare più ricchi di conoscenze.

2° Circolo Didattico ”F. Forgione” 4a B via Iazzetta

Nelson Mandela combatteva per la pace, per l’amore e per la solidarietà . Mandela venne arrestato

E per ventuno anni venne condannato, ma i suoi studi continuò perché nel suo futuro ci credeva ancora un po’. Ma quando venne liberato una gran folla lo ha acclamato, presidente di pace diventò e grazie a lui il mondo un po’ cambiò.

Giulia Penza - 2° Circolo Didattico ”F. Forgione” 4a B

Missione d’AmoreNellaDemocraziaE nellaLibertà contro l’Apartheid

Gli alunni della IV C - 2° Circolo Didattico ”F. Forgione”

1- Nome del dittatore di Germania.2- Luoghi dove venivano torturati gli ebrei.3- Vittime del nazismo.4- Cognome del dittatore di Germania.5- Uno degli stati in cui si ricorda il giorno della memoria.6- Torturatori degli ebrei.7- Odio verso gli ebrei.Rocco Michele- Antonio Montefusco Classe 3^A - I.C.S. “R. VIVIANI”

E’ facile sognare, basta mettersi a pensare e possiamo vedere quanti sogni occupano i nostri pensieri. Anche se oggi è diventato

difficile sognare, perché tutti nella società, per-fino bambini e ragazzi , avvertono la crisi e la crescente disoc-cupazione. I sogni dei bambini sono più fantastici : principesse, cavalieri, castelli;mentre quelli dei ragazzi sono più concreti . E sono soprattutto quest’ultimi che in questo periodo smettono di sognare. Ma non bisogna MAI abbandonare i propri sogni . Bisogna lottare per far sì che si realizzino , perché solo con la perseveranza potrai riuscire a realizzare i tuoi obiettivi . Arriverà , prima o poi , il momento dove trionferai .

Ludovica Laurato Classe II F - “ R.Viviani”

UNA LOTTA PER LA VITA

PARLIAMO DI NELSON MANDELA

NELSON MANDELA

ACROSTICO SU MANDELA

CRUCIVERBA

I SOGNI

L’amore è fragilitàquando non ci si racconta la verità,è veracequando prima litighi e poi fai pace.Spesso l’amore fa impazziree il battito del cuore fa partire.Talvolta è come un bimbo chericeve un nuovo gioco,dapprima lo entusiasmae poi se ne interessa poco,oppure è come un fuoco che prima ci riscalda,e poi diventa fioco.Ma se il cuore è solo, buio e senza speranza,con l’amore tutto sorride e danza.Per Shakespeare l’amore è come la luce di un faroe a noi questo concetto è molto chiaro.Melania Esposito, Valeria Notaro e Mariarita Succo, classe II E -

I.C.S. Enrico de Nicola Sc. Sec. di I° grado

SONETTI D’AMORE

Non posso… cambiare né il tuo passato né il tuo futuro.Non posso… cancellare la tua sofferenza, il dolore, la tristezza dal tuo visoPosso solo piangere con te. Non sono gran cosa però sono tutto quello che posso essere.Esserti vicino nella memoria e ricordare per sempre.

Errichiello Alessio Classe ll sez.A I.C.S “E. De Nicola”

MEMORIA...

CRUCIVERBA

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5

6

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1- Nome del dittatore di Germania. 2- Luoghi dove venivano torturati gli ebrei. 3- Vittime del nazismo. 4- Cognome del dittatore di Germania. 5- Uno degli stati in cui si ricorda il giorno della memoria. 6- Torturatori degli ebrei. 7- Odio verso gli ebrei.

Rocco Michele- Antonio Montefusco Classe 3^A scuola secondaria di 1° grado I.C.S. “R. VIVIANI”

SOLUZIONI

A D O L F

C A M P I

E B R E I

H I T L E R

G E R M A N I A

N A Z I S T A

F A S C I S M O

Cruciverba

CRUCIVERBA

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6

7

1- Nome del dittatore di Germania. 2- Luoghi dove venivano torturati gli ebrei. 3- Vittime del nazismo. 4- Cognome del dittatore di Germania. 5- Uno degli stati in cui si ricorda il giorno della memoria. 6- Torturatori degli ebrei. 7- Odio verso gli ebrei.

Rocco Michele- Antonio Montefusco Classe 3^A scuola secondaria di 1° grado I.C.S. “R. VIVIANI”

SOLUZIONI

A D O L F

C A M P I

E B R E I

H I T L E R

G E R M A N I A

N A Z I S T A

F A S C I S M O

Cruciverba

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LA LEGGENDA DELLA NOTTE DEGLI SPETTRI VIVENTI

NOI PICCOLI ARTIGIANI PER IL MERCATINO DEL-LA SOLIDARIETA’

UN GIORNO NELL’ORTO DIDATTICO

Era notte, circa mezzanotte, tutti scesero e andarono in piazza. Quella notte tutti furono vittime di quel tragico in-cidente… Dopo un quarto d’ora caddero in un profondo

sonno… nel mondo dei sogni.La città spesso di notte cadeva in un caos infernale, lavorando insieme, si riusciva a prevedere ogni anno il fenomeno finché poi…Quella notte i ragazzi giunsero in un ambiente molto natu-rale, c’erano cespugli, grandi alberi, ma lì vicino c’era anche una vecchia casa abbandonata che gli amici si divertivano ad esplo-rare, dicevano che c’erano dei fantasmi. Giocarono a “missione segreta”, l’unico problema era quello di recuperare il documen-to che si trovava al secondo piano, ma le guardie tenevano sotto controllo la stanza. Entrarono, era tutto buio, la porta strana-mente si chiudeva da sola… quella casa era infestata. -Ci sono fantasmi.- disse Jackson con la voce in sospeso. Quando i due ragazzi entrarono rimasero a bocca aperta: c’era-no armi ed asce a terra, rimasero con il fiato sospeso, andarono in cantina dove sentirono degli ululati e all’improvviso… Aaaaah che paura! Videro un’ombra. Poi si sentì una risata ah ahahah… si spensero le luci. Un’ombra, aiuto! Un urlo, poi sentì di nuovo quella risata che proveniva dalla casa. Mark cadde in una bo-tola: si aprì un portale: non resistette alla curiosità, si trovò in mezzo al nulla, in un luogo pienissimo di lava, pietre roventi e montagne altissime. Venne un mostro fluttuante - Se si sveglia

Quest’ anno per la prima volta nella nostra scuola” F. For-gione” è stato organizzato un mercatino della solidarie-tà in collaborazione con l’ I C.” A. Moro”.Lo scopo era

di raccogliere fondi da devolvere in beneficenza. Il mercatino si è svolto nei giorni 18 e 19 dicembre 2013 e per questa occasione tutti noi ci siamo messi “ all’opera” per creare delle piccole ope-re d’arte: abbiamo dipinto vasetti e bottiglie di vetro destinati alla conservazione di marmellate e liquori. In bicchieri di vetro trasparenti abbiamo versato sale colorato da noi e abbelliti con fiori, nastri, lustrini … Preparato centrini di filo, candele e tanti

Con grande entusiasmo ab-biamo raccolto la “sfida”: riappropriarci delle nostre

origini, ritornare alla terra, met-tendoci in gioco e, senza voler ne-cessariamente dare per scontato un possibile risultato, comunque operato, abbiamo piantato la no-stra bandiera. Noi alunni delle classi III A e B di Viale dei Tigli, abbiamo l’ambizione, però, di vincerla la sfida! Far na-scere la vita dalla una terra, dove, appena più in là, questa stessa terra è culla di devastazione. In classe, le nostre maestre, ci hanno illu-strato il progetto “Aula verde”, legato all’ Orto didattico urbano

solidale, ci sono stati spiegati obiettivi e contenuti ad esso legati e per la prima volta ci siamo recati nell’orto il giorno 7 novembre scor-so. Muniti di guanti, cappellino e piccoli arnesi da giardino, pieni di ottimismo andiamo nell’orto e

dal suo sonno profondo, sarà la fine per tutti…-Dunque, dove eravamo rimasti… ah sì! La leggenda dice che … la maledizione cadrà sul primo bambino che si avvici-nerà… Il bambino terrorizzato stava camminando in una città molto piccola, era deserta, ma lui continuava ad esplorare; ad un certo punto vide anche delle tracce di sangue e le seguì, ma, quando arrivò alla fine, vide degli uomini misteriosi che dissero: -Sei caduto in trappola perché le tracce che hai seguito erano finte e servivano a condurti da noi e dal nostro capo: Jack lo squartatore…- Lo volevano uccidere, lui riusciva a schivarli, ma vide gente im-piccata penzolare per un sacco di metri, sembrava la guerra del 1917. Pian piano furtivamente diede l’allarme e rimasero tutti sbalorditi, era lo scontro finale!-Scommetto che vorrai sapere se è stata risolta la vicenda di Jack lo squartatore… Bisogna ragionare sugli indizi e riflettere sugli indiziati… - continuò il carabiniere.- Dopo che ebbe ucciso tutte quelle persone ritornò e dopo anni di galera, morì, però non fu celebrato il funerale perché era stato molto, molto cattivo.- -Grazie per avermi concesso questa intervista, siete proprio un gentiluomo!- concluse la piccola giornalista.

CLASSE V SEZ. AII C.D. “F. FORGIONE”

oggetti natalizi. Alcune mamme hanno risposto con preparazio-ne di vari tipi di dolci e biscotti, messi anch’essi in vendita.Alcune alunne avevano il ruolo di hostess di accoglienza dei visi-tatori, altri a gruppi si interessavano della vendita.La vendita ha superato le aspettative: abbiamo venduto quasi tutto. Che soddisfazione e che emozione! Noi tutti ci siamo divertiti tantissimo ed è stata un’esperienza fantastica, visto lo scopo per cui ò stata ideata.

Gli alunni delle classi quinte - II CD “ F. Forgione”

piantiamo in terra il nostro primo seme: la fava. Con cadenza settimanale, ci ritro-viamo con le mani nel terreno a tirar via l’erba cattiva e a mettere a dimora nuovi semi. Ogni volta che si ritorna in classe con in-genuità e naturalezza ci chiediamo: “Cosa succederà?”. Grande meraviglia! È il mi-racolo della vita, una grande emozione. Il giorno 29 novembre, con gioia e stupore, ecco i nostri primi germogli, le nostre esili piantine di fava. In classe le maestre, forse meravigliate più di noi, ci stimolano ad una serie di riflessioni, una fra tante: voler cre-

dere che ogni volta che sulla Terra spunta qualcosa di buono… forse è allora che il mondo diventa un posto migliore. Sarà questa la chiave per vincere la sfida?

Classi III A/B - II CD “F.FORGIONE”

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PER NON DIMENTICARE

SHOAH: UNA BARBARIA DA NON DIMENTICARE

IL GIORNO DELLA MEMORIA

“PER NON DIMENTICARE”Come tutti gli anni, il 27 gennaio ricordiamo i crimini con-

tro la razza umana e in questo giorno promettiamo di accettare tutti in futuro. Il 27 gennaio 1945, i campi di

concentramento di Auschwitz furono liberati e per i sovietici fu uno spettacolo terrificante. Milioni di persone morirono a causa dei nazisti che credevano che gli ebrei , gli omosessuali, i rom, i russi, i polacchi fossero inferiori. Ma chi dice che loro lo fossero? Chi dice che uno è migliore dell’altro? Chi è in grado di stabilire se uno è inferiore dell’altro? Crediamo che lo sia solo Dio! Sei milioni di ebrei , 14 milioni di civili, milioni di famiglie.. Noi ci chiediamo se i nazisti avessero un cuore; forse un cuore di pietra! In questo giorno così importante, dobbiamo ricordare una pagina così brutta della storia umana. Tante persone senza un nome, senza più voglia di vivere, sono morte. Per cosa? Per una stupida pazzia che diventò legge.

Ciccarelli Olga,Federica Schiavottiello, Alessia Assediato classe 3 B - I.C.S. “ R. VIVIANI”

Eravamo numeri, oggetti, non più persone.Ci avevano tolto tuttoPersino la passione.La libertà non avevamo,infatti, non più all’infinito miravamo.Inondava solo la tristezzaDi non poter più guardare il mondo con bellezza.Guardavamo il cielo e speravamoChe un giorno tutto ciò sarebbe cambiato.Cambiò, ma non più dimenticammo.Nelle nostre mentiNon più serenità ci sarebbe stata Perché impossibile era non pensareA ciò che erano stati in grado di fare. Ora ci resta solo amare Per non dimenticare.Imma Quagliariello Classe 3^ A scuola secondaria di 1° grado

I.C.S .“ R. VIVIANI”

A scuola abbiamo visto il film “La chiave di Sara” per ricor-dare la SHOAH, cioè lo sterminio degli ebrei avvenuto nel 1942. Nel Giorno della Memoria, il 27 Gennaio ri-

cordiamo tutti gli ebrei morti nei campi di concentramento e la loro grande sofferenza. Secondo Hitler esistevano le razze e gli ebrei facevano parte di una “razza” che doveva essere stermina-ta. Io, personalmente non condivido quest’idea di diversità per il fatto che siamo tutti uguali.

Flavia Riccio 3° E - Scuola Secondaria di primo grado - I.C.S.”RAGAZZI D’EUROPA”

Oggi 27 Gennaio, si ricorda l’abbattimento dei cancelli del cam-po di concentramento di Auschwitz nel 1945. E’ un giorno di riflessione dedicato al numero infinito di vittime della SHOAH. Il termine “SHOAH” significa “sterminio”, ed è come una forte tempesta che quando passa distrugge tutto.

Ludovica di Cesare 3° E - I.C.S.”RAGAZZI D’EUROPA”PER NON DIMENTICAREIl Giorno della Memoriaè un grande giorno di storiain cui vogliamo ricordaretutte le persone carecon una storia infinitama che hanno perso la vita.È una storia memorabilecon un dolore incolmabile.Una storia da ricordaree mai dimenticare.

Flavia Riccio, Ludovica Di Cesare 3°E -Scuola Secondaria di primo grado- I.C.S.”RAGAZZI ‘EUROPA”

Per non dimenticare la gente che veniva spogliata della propria personae diventava un numero….Per non dimenticare gli amori divisi da una cella e gli sguardi di bambini che non hanno mai visto oltre il filo spinato.Quella linea sottile che c’è fra schiavitù e libertàma che ha un certo spessore….Per non dimenticareUmiliati, donne e uomini di valore;trucidato il loro cuore, tolti loro i benie sottoposti a sforzi estremi.Povere persone! Le traevano in inganno!Dicevano: “ andiamo a lavarci”.Loro ci credevano…li dovevano rispettare!Si spogliavano di tutto ed entravano insiemeingenui e ignari di quel che ognuno teme.In quel luogo li aspettava la fine…Se li prendeva la morte e non si scappavada quella cattiva sorte.In quel momento ogni animo si spegneva,la salvezza andava svanendo:nelle docce di Auschwitz era ormai finito il tempo.La vita era finita, si andava in Paradisodove non esisteva cattiveriae cambiava l’espressione del viso.Noi non possiamo, non dobbiamo dimenticare tutto ciò che questi uomini hanno dovuto passare.E allora rispetto per ognuno di loroprezioso come il premio di una pianta d’alloro.La fine dell’orrore, come una partita vintanon va dimenticata…non è stata una finta!Per non dimenticareNoi allora ce ne ricordiamo:la vita dell’uomo oggi la prendiamo per mano, la proteggiamo e non la distruggiamo.

Ludovica Rimetti - Classe 3^ A - ICS “ R. VIVIANI”

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Adesso ritrovo la mia forzae so affrontarti!Mi apro alla vita se sento il calore degli altri,come un seme ha bisogno del sole per germogliare,così l’uomo ha bisognodell’amore e dell’affettoper crescere in modo perfetto.

Regina Mariachiara III H “A. MORO”

La felicità è dolcecome la carezza di una mammacome la risata di un bambino.La felicità è bellacome il sole che brilla.Felicità è ...un bambino che ha la famiglia,un sorriso, una carezza, un abbraccio!

Esposito Naomi III H “A. MORO”

CRESCERE

FELICITÀ

L’inverno è brutto ed è noiosoandare a scuola infagottati,col naso rosso e i piedi gelati.Eppure la mamma non si commuovee dice: “ Son queste le prime provee se da bravo le vinceraiforte ometto diventerai”

Iasevoli Carmine, D’Ursi Vincenzo, Passeggio Claudia - IV A2° C.D. “F.Forgione”

L’INVERNO È BRUTTO

Vivere nell’ignoranza…Ma cosa significa veramente?Significa semplicemente non avere una mente aperta ma una di quelle menti che tollerano solamente il proprio modo di pensare e soprattutto di giudicare.C’è chi è ignorante per scelta, per convinzione…C’è chi è ignorante solamente per “moda”, giusto perché“la pensano tutti così”, “conviene che mi unisca alla massa”.C’è chi è ignorante perché è stato privato di istruzione e dei propri diritti, c’è chi è ignorante perché è stato cresciuto con quell’idea in testa…c’è chi è ignorante perché ha vissuto la vita in modo sbagliato, c’è chi è ignorante perché è privo di valori,c’è chi è ignorante perché è legato troppo a uno stereotipo di moralità,c’è chi è ignorante perché vive la sua vita col principio del ma-terialismo…Ci sono tante vie che portano all’ignoranza ma quella basata sui soldi è tra le più struggenti.Riporto una frase molto significativa scritta da Rocco Hunt e contenuta in una delle sue opere più conosciute, “L’Ammor o’ Ver”:“Sit talment puvriell che tenit sul e sord”.

Dora Barbato III F Scuola Secondaria di Primo Grado “E. De Nicola”

La notte che cade sopra di mecopre tutto col suo buio,in questa notte la regina sono io,

ormai la tempesta infuria già,non la fermerà la mia volontà...Sono in grado di riguardarmi senza aver paura...Sono io che comando la notte.La gente non sa che ci sono e che sono in grado di farcela,d’ora in poi lascerò che il cuore mi guidi un po’ !!!Scorderò, scorderò quel che so e da oggi cambierò...Rimango qui e aspetto che la mia alba sorgera’ !Il buio se ne va e pian piano sorge la mia alba...e nella notte gelida scopro chi sono io ...nessuno mi fermerà e seguirò per sempre la mia volontà ....d’ora in poi troverò la mia vera identità... scoprirò cosa sia la libertà....come vento seguo ciò che sento,ho già dato un taglio al mio passato.Finalmente la mia alba è riuscita a sorgere.E nel buio non mi troverai...lo so, sì, lo so che io vincerò.E alla fine diventerò la luce che brillera’...

Annalisa Testa e Simona Fiorillo II F - “ E. De Nicola”

Cappello e sciarpa,cappotto e guantini,vestiamoci beneo battiamo i dentini.Con il freddo e con la neveviene l’inverno, eccolo qua!Regala a tutti quantifrutta e feste in quantità:mandarini e clementine,per la gioia delle bambine,belle arance, gialli limoni,quante spremute per i bimbi buoni!Per la festa di NataleUn Bambino nascerà.E l’allegro Carnevaletanti scherzi ci farà.

Di Iorio Silvana, Luca Dalila, Navar Rosa, Tarantino DesirèIV A - 2° C.D. “F.Forgione”

Cielo grigio, tempo brutto, piove, piove dappertutto.Piove piove, lento lentofa freddo e tira ventosempre più corte son le giornate.Si accendono i camini erincasano presto tutti i bambini.La neve scende giù eil freddo vien di più.La neve fitta fittastesa al sole con il calore inizia a scappar viacosì nasce l’allegria.

Proto Ileana, Romano Manuel, Russo Christian, Scognamiglio Pietro - IV A - 2° C.D. “F.Forgione”

L’ IGNORANZA

ALL’ ALBA SORGERÒ

L’INVERNO

E’ L’INVERNO

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Della Shoah mi sembra sentirele urla della sofferenza ... appena si chiudono gli occhi, quelle vicendesono nella mia mentee un vortice di dolorela travolge con grida, pianti e terrore.Tutti quei volticon la tristezza negli occhie la paura nel cuore!Dov’erano gli uomini?

Regina Mariachiara III H “A.MORO”

Persone erano...poi un giorno, senza pietànei treni soffocatifurono portatia patire l’inferno.La fame, il marchio del dolore,i lavori forzati mai ripagati,il silenzio... non sono più ritornati!

Calandra Alessia III H “A. MORO”

Il ventesimo secolo è stato il secolo dei due conflitti mondiali e delle dittature: le grandi battaglie, le due bombe atomiche, i campi di concentramento hanno dato corpo all’orrore nella

storia. Nel cuore del mondo civile si è consumato un massacro senza precedenti; il male della guerra si è diffuso come un cancro a tutto il pianeta, gettando la lunga ombra della morte su ogni continente. Gli uomini del novecento hanno dovuto fare i conti con questa tetra realtà storica, pochi hanno denunciato l’orrore ribadendo che si vive liberamente in quanto si è pronti a morire per mano di un fratello, mai a ucciderlo. Oggi noi ricordiamo la disumanità della guerra per evitare che si ripeti…

III D A.Moro

Il 27 gennaio ricordiamo una tragedia che sem-bra tanto lontana ma che in realtà risale a poco più di mezzo secolo fa:la Shoah. Quel giorno,

le truppe sovietiche sfondarono i cancelli di Au-schwitz e liberarono i pochi prigionieri rimasti vivi. La Shoah punta il dito sulla mostruosità, sulle atrocità commesse e giu-stificate in nome di quella razza che doveva vincere su tutti e doveva conquistare il mondo. Quel mondo silenzioso, indiffe-rente, impaurito e incapace di far valere i propri diritti e quelli di uomini sterminati solo perché nati ebrei. Essi dovettero abbandonare la loro terra per un viaggio senza ritorno verso la morte nelle camere a gas e nei crematori. Quei crematori che funzionavano a ritmo interrotto, dove tutto veniva cancella-to, perche’ tutto doveva rimanere sconosciuto, nel silenzio. Ben venga quel giorno in cui tutti devono ricordare, per far sì che la Shoah rimanga un ricordo fisso del passato e non diventi mai del presente. Per me questa giornata rappresenta un momento di tristezza e di angoscia per tutte le vittime del nazismo che sono morte in modo terribile ed atroce.

Elena Botta 3D A. Moro

SHOAH

SHOAH

MAI PIÙ

MAI PIÙ

GLI ALUNNI DEL PRIMO CIRCOLO DIDATTICO

RIPERCORRONO LE TAPPE DEL TERRIBILE

STERMINIO DEGLI EBREI

La Shoa come occasione per riflettere e invitare i popoli a lavorare per una pace internazionale senza steccati e senza divisioni nel rispetto delle reciproche differenze. Gli alunni

del primo circolo didattico diventano costruttori di infinito e di storia ripercorrendo le tappe del terribile sterminio degli ebrei. Si parte dal significato della Shoa che in ebraico significa tempe-sta devastante per descrivere il più grande genocidio della storia provocato dal regime nazifascista. “Mai più discriminazioni”: è questo lo slogan che i ragazzi hanno scelto per non dimenti-care il terribile massacro degli ebrei uccisi dal terzo Reich con l’obiettivo di creare un mondo puro e pulito e alla cui base c’era un’ideologia razzista e antisemita. Un’ideologia che definire folle sarebbe poco. E’ questo quello che i ragazzi hanno cercato di rappresentare con elaborati, racconti e parole partite da una ri-flessione e da una lunga discussione in classe con i propri docen-ti. Leitmotiv della giornata della memoria: la poesia di Primo Levi “Se fossi un uomo” che descrive la terribile condizione umana nei campi di concentramento e dove le donne sono private di tutta la loro femminilità e mortificate calpestandone la digni-tà. C’era chi sapeva e non fece niente per evitare il genocidio: Levi invita proprio a riflettere su questo elevando una condan-na nei confronti dell’indifferenza e persino della mancanza della pietas. Di quali crimini si erano macchiati gli ebrei per essere deportati e spediti nelle camere a gas? Stesso atroce destino per i bambini. Sembra un terribile sogno e invece le leggi raz-ziali sono esistite davvero e i milioni di ebrei morti sono una testimonianza di quanto la mente umana possa essere maligna e malvagia. Dire che questo genocidio è stata opera di un folle sarebbe come voler giustificare uno dei crimini più terrificanti della storia dell’umanità. Hitler sapeva bene quello che faceva. Lo sapevano i suoi gerarchi, lo sapeva Benito Mussolini e il re d’Ita-lia. Intanto gli alunni riflettono e si commuovono di fronte alla lettura del diario di Anna Frank, diventato l’emblema dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza negata e violentata. Anna fu rin-chiusa ad Auschwitz nel 1944 e qui morì di tifo dopo aver subito tutte le atrocità che i nazisti misero in essere per disfarsi della popolazione ebraica. Il diario di Anna suscita tante emozioni nei ragazzi che le dedicano una serie di canzoni che inneggiano alla vita. Il suo martirio diventa occasione di giuramento per il loro impegno contro razzismo e xenofobia. Al primo circolo didattico si grida amore per gli ebrei e tolleranza e rispetto per i propri fratelli.

Ins. LUIGI MONDA

PER NON DIMENTICARE

SHOAH: Una barbaria da non dimenticare

Come tutti gli anni, il 27 gennaio ricordiamo i crimini con-tro la razza umana e in questo giorno promettiamo di accettare tutti in futuro. Il 27 gennaio 1945, i campi di

concentramento di Auschwitz furono liberati e per i sovietici fu uno spettacolo terrificante. Milioni di persone morirono a causa dei nazisti che credevano che gli ebrei , gli omosessuali, i rom, i russi, i polacchi fossero inferiori. Ma chi dice che loro lo fossero? Chi dice che uno è migliore dell’altro? Chi è in grado di stabilire se uno è inferiore dell’altro? Crediamo che lo sia solo Dio! Sei milioni di ebrei , 14 milioni di civili, milioni di famiglie.. Noi ci chiediamo se i nazisti avessero un cuore; forse un cuore di pietra! In questo giorno così importante, dobbiamo ricordare una pagina così brutta della storia umana. Tante persone senza un nome, senza più voglia di vivere, sono morte. Per cosa? Per una stupida pazzia che diventò legge.

Ciccarelli Olga,Federica Schiavottiello, Alessia Assediato3 B - I.C.S. “ R. VIVIANI”

Eravamo numeri, oggetti, non più persone.Ci avevano tolto tuttoPersino la passione.La libertà non avevamo,infatti, non più all’infinito miravamo.Inondava solo la tristezzaDi non poter più guardare il mondo con bellezza.Guardavamo il cielo e speravamoChe un giorno tutto ciò sarebbe cambiato.Cambiò, ma non più dimenticammo.Nelle nostre mentiNon più serenità ci sarebbe stata Perché impossibile era non pensareA ciò che erano stati in grado di fare. Ora ci resta solo amare Per non dimenticare.

Imma Quagliariello Classe 3^ A - I.C.S .“ R. VIVIANI”

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Ho una mamma con una caratteristica par-ticolare. Nelle sue frasi il ‘’ma’’ non manca mai. Mi ricordo una volta che gli ho chiesto:-

Mamma mi porti al parco acquatico?- lei mi rispose: -‘’Ma’’ fa troppo freddo-. Glielo richiesi in estate e lei mi rispose: -‘’Ma’’ fa troppo caldo per andare-. Una volta volevo uscire con un mio amico di sera e le chiesi se mi dava il suo permesso, lei mi rispose: -‘’Ma’’è buio ed è tardi per uscire-. Non so se questo ‘’ma’’ le veniva spontaneo oppure non era sicura delle risposte che mi dava. Ogni volta che le vado vicino lei dice: - ‘’Ma’’ che vuoi?-. Quando andavo a chiederle delle patatine o della cioc-colata lei diceva: -‘’Ma’’ non mangiarne troppe, che poi ingrassi-. Ogni volta che partivamo lei ogni minuto diceva: -‘’Ma’’ quando arriviamo?-. Quando entrava in cameretta e vedeva del disordi-ne esclamava:- ‘’Ma’’ si può-!. La mattina quando vado a scuola lei mentre mi preparo dice: -‘’Ma’’ quanto tempo ci metti!.Forse ripete molto la parola ‘’ma’’ perché è una mam-ma.

Francesco Dell’Aversano - Classe II A - Enrico De Nicola

MA-MMA WE LOVE YOU.‘The story of my life, I take her home I drive all night to keep her warm and

time…’ ‘Baby,baby,baby oooh’

ANCHE NOI ABBIAMO UN SOGNO

RIFIUTI TOSSICI IN CAMPANIA

Scommettiamo che avete letto queste parole… cantate e sentite un miliardo di volte? Avete capito di chi stia-mo parlando?... Justin Bieber e OneDirection, cantanti

internazionali,che hanno fatto sold out in 20 minuti al Madi-son Square Garden, idoli osannati di milioni di teenagers. Sono ragazzi come noi che hanno salvato milioni di adolescenti con problemi che hanno condotto loro addirittura alla morte. I One Direction si sono formati nel 23 luglio 2010 a XFACTOR UK grazie a Simon Cowell.Il loro primo singolo è stato ‘What makes you beautiful’ e subito dopo ‘Gotta be you’.Justin Bieber ha cominciato la sua carriera su Youtube facen-do cover già da piccolo. Ha iniziato a organizzare concerti con MileyCyus, Ludacris e altri…La sua storia sentimentale più ‘’in-discussa’’è quella con Selena Gomez,star di Disney Channel.Il suo primo singolo è stato ‘’Baby’’che ha raggiunto 972.326.040 visualizzazioni su Youtube…Che dire, loro sono la nostra fonte di salvezza, coloro che con una canzone riescono a farci rallegrare e a farci sentire “pro-tette”. Possiamo dire che abbiamo milioni e milioni di sorelle chiamate directioner e belieber. Il desiderio, il sogno che ac-comuna ognuna di noi, è incontrarli, vederli dal vivo …magari abbracciarli e cantare insieme le loro canzoni!La parola d’ordine è: “Never say never”, “Mai dire mai”… Peace and Love!!!

Alessia Giorgio,Clorinda Bocchetti e Sara Perugino - II media Ist. “San Giuseppe”

<<We have dream: That one day the World Will rise up and live out the true Meaning of humanity: We hold these truths to be self-evident That all men are created equal”>>

III D A. MORO

In quest’ultimo periodo noi abitanti della cosiddetta Terra dei Fuochi siamo stati investiti dalla scoperta che nel nostro territorio è avvenuto e avviene ancora oggi lo sversamento

illegale dei rifiuti tossici da parte della camorra e che i roghi di questi rifiuti fanno diffondere attraverso i fumi sostanze come la diossina. La sete di potere e di denaro ha spinto la camorra ad atti di estrema cattiveria, a non avere scrupoli . Così man mano che la verità è venuta a galla il popolo campano, sta facendo sentire la propria voce perché non si può accettare la morte di genitori, figli, impassibilmente. Mentre le persone criminali vo-gliono soltanto del denaro e non si preoccupano della vita altrui, ricercando solo fama e ricchezza usando qualsiasi mezzo anche a costo di far morire la gente, le persone che invece hanno an-cora una speranza pensando al bene della propria famiglia, han-no la forza di combattere questo tipo di problemi. Infatti, anche la politica si è dimostrata incapace, perché la voglia di soldi è più forte di qualsiasi cosa, anche della propria dignità. Purtroppo ci sono molte persone che hanno due facce e che a parole sono contro la criminalità, ma che invece sono loro a fare crimini. Per nostra fortuna ci sono anche persone che credono nella pace e in un futuro migliore e che molto probabilmente sono quelle meno potenti. Noi Campani vogliamo riscattarci, vogliamo fare qualcosa siccome chi di dovere non ha detto nulla per tanti anni ed ha preferito continuare a nascondere. Non sappiamo fino a che punto le nostre fiaccolate porteranno benefici, ma è l’unico modo per ribellarci ai soprusi: questa drammatica situazione causata da incoscienti si risolverà solo con la complicità di tutti contro la camorra, e sarà combattuta da eroi, dalla gente comu-ne che ha detto BASTA!

Calise Rosario – De Chiara Valerio Classe III E I.C.S. “E. De Nicola”

OPEN DAY E CONTINUITÀUn’esperienza emozionante

Immaginiamo di essere nell’antica Roma recuperando memo-rie storiche e tradizioni:così è iniziata una giornata fantasti-ca.

Arrivati,verso le 8:05,nella nostra classe, in cui avevamo lavora-to per giorni e giorni per rasformarla nell’antica Roma, non ci aspettavamo che avessimo fatto delle cose così belle.Vestiti da antichi romani aspettavamo con ansia i bambini della Scuola Primaria e tutti gli altri , che venivano ad osservare tutto ciò che avevamo preparato per loro.Arrivati tutti i bambini,li abbiamo accolti con un gran benvenuto,dopo abbiamo recitato il nostro spettacolo, che rac-contava la storia dell’antica Roma, dalla sua nascita fino ai tempi nostri.Recitando nella nostra classe c’era un’atmosfera molto antica, perché la classe si era trasformata in un ambiente dell’impero romano.Dopo il nostro spettacolo abbiamo mostrato alle classi Quinte tutto ciò che avevamo creato.Successivamente i bambini della Scuola Primaria (De Curtis di Casalnuovo) insieme a noi hanno lavorato sulle tavolette di cera scrivendo detti in latino, numeri romani , e tutto quello che le nostre professoresse ci hanno insegnato.Per noi è stata un’esperienza fantastica , divertente e inoltre abbiamo imparato molte cose che ci serviranno utili nella vita. Mariarita Tammaro e Carmen D’Angelo - I.C. “Ragazzi d’Europa”

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PULIAMO IL MONDOCRESCERE...

DIVERTENDOSI CONL’INDOBOARD…

La raccolta differenziata è la suddivisione dei rifiuti urbani per tipologia. Nelle nostre città ogni comune ha provve-duto ad allestire le strade con campane per la raccolta del

vetro, dell’olio usato e degli indumenti. Ha, inoltre, provveduto ad istruire i cittadini a rispettare le regole di differenziazione.Purtroppo non siamo ancora tutti pronti per questa operazione, perché molte persone non effettuano ancora la differenziazione dei rifiuti.Molti paesi europei più avanzati, invece, sfruttano gli scarti dell’umido per produrre energia elettrica. Questo rappresenta un grande risparmio per i cittadini e per lo Stato perché c’è un minor consumo di altre fonti di energia per la produzione dell’elettricità.Anche in Italia sfruttiamo i nostri rifiuti come se fossero materie prime riciclandoli, come nel caso della plastica e della carta, per realizzare nuovi prodotti.Oltre a questo, però, dobbiamo anche tenere pulite le piazze, i monumenti, le nostre scuole ed evitare di gettare i rifiuti per strada.Quindi dobbiamo cercare di tenere pulito il nostro mondo per avere una qualità della vita più alta. Se noi gettassimo una busta di plastica in mare, ci vorrebbero circa 1000 anni per far si che si disintegri del tutto.In conclusione, noi cittadini possiamo fare due gesti piccoli ma importanti: la raccolta differenziata e la pulizia del mondo.

MARCO EMMI I.C.S. ”ENRICO DE NICOLA”CLASSE II SEZIONE A

Sta spopolando in ogni Paese del mondo, persino l’Italia non è rimasta indifferente al suo fascino,Ne sono testimonianza i tanti eventi a esso dedicati. Stiamo parlando dell’Indoboard

Balance Trainer, creato nel 1970 da Hunter Joslin in Florida con lo scopo di migliorare l’allenamento per gli atleti che praticano surf, ma non solocome strumento di allenamento per il surf in-fatti, si è sviluppato nel tempo in un mezzo a supporto di diverse discipline, divenendo anche una vera e propria pratica sportiva a sé.Infatti, oggi, si pratica questo allenamento per rinforzare i muscoli, acquisire una corretta postura ed aumentare i tempi di concentrazione. E’ una tavola di legno ovale supportata da un cilindro e un cuscino rotondo che ne determina l’instabilità.L’Aldo Moro è la prima scuola in Italia che ha strutturato un progetto dove il protagonista è l’indoboard.Un grazie al nostro Dirigente Scolastico che ci dà l’opportunità di esperienze alternative: nuoto, rugby, volley, danza e l’indobo-ard.E’ proprio vero all’Aldo Moro si CRESCE DIVERTENDOSI!!!

E. D’Orsi, L. Lucchese III sez. C

IL TEATRO A SCUOLAUna formula ben riuscita

CRUCIVERBA

Quest’anno la stagione teatrale 2013-2014 coinvolge an-che le scuole, dalla primaria ai ragazzi dell’istituto Siani. Spettacoli organizzati direttamente presso le scuole o

portando i ragazzi a teatro. Mattinè per i circa 1.200 studenti del liceo scientifico e per la ragioneria; l’opportunità, per i più piccoli, di andare a teatro la sera con mamma e papà.L’iniziativa promossa dall’assessorato alle Politiche Scolastiche e Formative, Cultura e Pari Opportunità, vuole essere uno sti-molo per aumentare l’interesse verso questo mondo, per molto tempo dimenticato nella nostra città, una sollecitazione a saper-ne e a capirne sempre di più.Dopo la costituzione dell’Albo Comunale delle Associazioni, si sono organizzate stagioni teatrali invernali ed estive utili sia a rinvigorire le compagnie dilettantistiche presenti sul territorio, sia a riavvicinare le persone al teatro - ha commentato l’assesso-re Tuccillo -. Si è costituito un coordinamento delle associazioni teatrali del territorio e dopo tre anni di lavoro, il teatro come forma interattiva di linguaggi diversi, verbale, non verbale, mimi-co, gestuale, iconico, musicale si apre alla scuola. Una tappa significativa per un progetto fondamentale che vede il teatro e la scuola gemellati per un obiettivo comune che è quello di preparare gli studenti a diventare pubblico attento e attivo.Possiamo anticiparvi che le iniziative non finiscono qui, presto ulteriori iniziative interesseranno i nostri ragazzi e la città.

Franco Bianco

1- Gli ebrei subirono…2- Era forzato nei campi di concentramento…3- Il giorno della memoria…4- Dove venivano portati…5- Il campo più vasto…6- Conseguenza della guerra…7- Al posto delle docce…8- Erano americani…9- La politica di Hitler….

Vincenzo Marigliano- Vincenzo Palumbo Giovanni Bolla classe 3^A - I.C.S. “R. VIVIANI”

Cruciverba

Risolvendo questo cruciverba scoprirai il terrificante evento accaduto durante la storia umana nel corso della seconda guerra mondiale….

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1- Gli ebrei subirono… 2- Era forzato nei campi di concentramento… 3- Il giorno della memoria… 4- Dove venivano portati… 5- Il campo più vasto… 6- Conseguenza della guerra… 7- Al posto delle docce… 8- Erano americani… 9- La politica di Hitler….

SOLUZIONI

10- 1 s T E R M I N I O

2L A V O R O

3S H O A H

4C A M P I

SOLUZIONI

1- 1 s T E R M I N I O

2L A V O R O

3S H O A H

4C A M P I

5A U S C H W I T Z

6 D I S T R U Z I O N E

7 G A S

8 A L L E A T I

9 N A Z I S M O

Vincenzo Marigliano- Vincenzo Palumbo- Giovanni Bolla classe 3^A scuola secondaria di 1° grado I.C.S. “R. VIVIANI”

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LEGALITÀCorruzione, Ue all’Italia:

“La vostra norma non basta. E stop leggi ad personam”

QUIZ IN TV……. SUPERSETTE ALL’A. MORO

Il format televisivo “SUPERSETTE” è una trasmissione a quiz che prevede la partecipazione delle classi terze della scuola secondaria di I grado.

L’obiettivo è quello di mettere in competizione le scuole attra-verso quiz riguardanti le competenze acquisite nel corso del triennio di scuola secondaria di primo grado; infattii giochi a quiz verteranno su argomenti scolastici conditi da temi di attualità, sport, cinema, cartoni animati e videogiochi.Quest’anno c’è una grossa novità, gli incontri che i “magnifici sette” dell’Aldo Moro disputeranno con le altre scuole, saranno svolte nel nostro auditorium di via Pigna.Per l’occasione, il nostro auditorium diventerà uno studio tele-visivo! E noi protagonisti della cultura per il quarto anno conse-cutivo. Il primo incontro è previsto per i primi di febbraio.Che emozione ! …… Vinca il migliore.

III sez. C “Aldo Moro”

I «legami tra politici, criminalità organizzata e imprese», e lo «scarso livello di integrità dei titolari di cariche elettive e di governo» sono tra gli aspetti della corruzione in Italia, che più preoccupano Bruxelles, se-condo quanto rivela il primo report della Commissione sul fenomeno, presentato da Cecilia Malmstrom.

La nuova legge italiana contro la corruzione “lascia irrisolti” vari problemi perché “non modifica la disciplina della prescri-zione, la legge sul falso in bilancio e l’autoriciclaggio e non introduce reati per il voto di scambio“. E poi basta con le leggi ad personam e bisogna mettere mano finalmente alla legge sul conflitto d’interesse, questione annosa e costantemente rimandata in Italia. A dirlo all’Italia è la Commissione europea nel Rapporto 2014 anticorruzione. Un’emergenza tale, se-condo l’Ue, che il totale dei costi diretti della corruzione in Italia ammonta a 60 miliardi di euro ogni anno, pari al 4% del Pil italiano, cioè metà dei danni provocati in Europa, indicati dalla Commissione in 120 miliardi di euro l’anno. Ma il problema è che non si possono calcolare i costi che gravano sul sistema: le aziende costrette a investire in mazzette invece che in Ricerca e sviluppo, i fondi pubblici allocati secondo la convenienza delle cricche e in generale una minore efficienza del mercato”. Il rapporto evidenzia inoltre come solo nel 2012 sono scattate indagini penali e ordinanze di custodia cautelare nei con-fronti di esponenti politici locali in circa metà delle 20 Re-gioni italiane, sono stati sciolti 201 consigli municipali, di cui 28 dal 2010 per presunte infiltrazioni criminali e più di 30 deputati della precedente legislatura sono stati indagati per reati collegati a corruzione o finanziamento illecito ai partiti.(Don Luigi Ciotti racconta)Un problema prima di tutto culturale. Quel che più preoccupa è una generale “smobilitazione delle coscienze”: tanti italiani han-no ormai “depenalizzato” certi reati dentro di sé, sono disposti a chiudere un occhio su quelle piccole - ma spesso tutt’altro che piccole - violazioni delle regole che fanno comodo perché permettono di ottenere dei vantaggi o di consolidare dei privi-legi....Una sottocultura del genere non facilita certo il compito educativo...Il grande filosofo torinese Norberto Bobbio ci ricordava che «la Democrazia vive di buone leggi e di buoni costumi». Dobbiamo certo chiedere alla politica buone leggi: leggi che ab-biano per fondamento la persona umana e rispondano ai suoi bisogni. Ma dobbiamo al contempo coltivare, noi per primi, i buoni costumi. La società ha bisogno del cambiamento, eppure troppo spesso dimentichiamo che questo cambiamento dipende in buona parte da noi, è il frutto di ciò che costruiamo giorno per giorno nelle nostre realtà.... Le buone prassi sono quelle che incidono, scuotono le coscien-ze e stimolano all’impegno...Quando si parla di educazione, mi piace sempre ricordare ciò che ha detto un grande Procuratore della Repubblica di questa città, Antonino Caponnettto. Dopo la morte di Falcone e Borsel-lino, che lui considerava come figli, non ha mai smesso di girare l’Italia per far vivere la memoria di quegli straordinari magistrati, di cui amava parlare soprattutto ai giovani. «La mafia - diceva Caponnetto - teme più la scuola che la giustizia. L’istruzio-ne toglie erba sotto i piedi della cultura mafiosa». Nel mio piccolo credo anch’io che l’apprendimento e la consapevolezza siano il primo antidoto contro le mafie e l’illegalità e proprio per questo credo sia importante affrontare certi discorsi con i ragazzi fin da piccoli....

Dott. Francesco Mennella

Sono tante le lamentele ricevute da tutti i cittadini di Ca-salnuovo a riguardo delle due voragini , la più grande e la più profonda a Via Romano Strettola, che blocca completa-

mente il passaggio,è da qui che arrivano le maggiori lamentele, le cause sono varie. Il passaggio è bloccato da più di due anni e gli unici lavori sono stati effettuati per installare un telo sopra la voragine,per non permettere all’acqua di fare altri disastri. Sono stati effettuati altri lavoretti per mantenere al sicuro gli abitanti della via,che stanchi della voragine e stanchi anche di fare un giro abbastanza lungo, trovano soluzione in un passaggio privato di un palazzo, che porta all’altra sponda. Le lamentele natural-mente arrivano anche dai residenti del palazzo,che stanchi delle “bussate” hanno escogitato varissimi metodi per non far passare la gente. Si è arrivati a cambiare chiave per tante volte, ma il ri-sultato è sempre lo stesso. I cittadini di Casalnuovo capiscono il grave fatto accaduto, e aspettano ansiosamente l’inizio dei lavori. L’altra voragine che è meno profonda si trova a Via Virnicchi, questa non ha causato tanti problemi, né morti e né feriti, che a differenza dell’altra ha avuto due morti, anche lì ci sono state delle piccole lamentele e l’attesa dei lavori è tanta. Comunque noi cittadini di Casalnuovo aspettiamo e il futuro vedrà come andranno le cose.

Giovanni Iorio 2°E - G. I.C.S Ragazzi d’Europa

A presto i lavori di ripristino dello stato dei luoghi (voragi-ne) in via Strettola.Subito dopo l’avvenuto dissequestro dell’area da parte

delle autorità giudiziarie, il Comunale ha provveduto rapidamen-te all’avvio delle procedure di gara. La gara è stata espletata ed aggiudicata provvisoriamente. Per la stipula definitiva del contratto di appalto si attende la scadenza dei termini di legge.A breve quindi l’inizio dei lavori.L’Amministrazione Comunale

UNA SVOLTA ALLE VO-RAGINI DI CASALNUO-VO...COSA SI ASPETTA?

IL COMUNE INFORMA

L’AMICIZIA• Un amico ti sostiene, ti da consigli, ti aiuta, non svela i tuoi segreti, gioisce con te.• Quando l’amicizia ti attraversa il cuore, lascia un’emozione che non se ne va.• Gli amici sono quelle persone che quando stai male e soffri, soffrono insieme a te.• L’amicizia ha un grande valore perché ti riempie il cuore.• E’ importante avere un amico al tuo fianco perché ti sostiene nei momenti di difficoltà.• A un amico riesci sempre a confidare anche le cose più strane perché ti capisce al volo.• L’amicizia è condividere momenti stupendi e momenti tristi.• L’amicizia dura per sempre quando si è veri e leali.

Classe III E Scuola Media ”Enrico De Nicola”

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NOI ADOLESCENTI

“VIAGGIATE CON ANIMA E CUORE, PORTATE UN BAGAGLIO VUOTO E NON TORNATE

FINCHE’ NON È PIENO”

VEDI NAPOLI E POI MUORI

L’adolescenza è considerata l’età più bella ma la più difficile della nostra vita. E’ un periodo caratterizzato da molti problemi, abbiamo

spesso un comportamento scontroso e ribelle con i “grandi” e soffriamo spesso per amore e talvolta per amori non ricam-biati. Tra noi adolescenti il rapporto d’amicizia è quasi fraterno, ti confidi liberamente, condividi ogni cosa e cerchi di aiutarti a vicenda nelle situazioni più tristi e complicate.Diventiamo amico-dipendenti perché ci serve un amico che ci capisce in modo personale e che sta vivendo il tuo stesso mo-mento. Spesso restiamo delusi dagli amici, quegli stessi amici con i quali magari abbiamo fatto le migliori pazzie. Gli adulti ci dicono di non bruciare le tappe e di vivere con se-renità questo periodo.Intanto noi ragazze passiamo le ore davanti allo specchio per cercare di essere più belle, e i ragazzi vanno in palestra e si alle-nano per avere un fisico bestiale! Anche se non sembra tutti noi, pur avendo degli scontri, amiamo la nostra famiglia, che è il punto fondamentale della nostra vita e ci sentiamo al sicuro e protetti solo dai nostri genitori.Poi c’è la scuola. che non tutti noi amiamo e che a volte viviamo come una costrizione, perché ci toglie tempo per stare con gli amici o per chattare al computer, ma in realtà sappiamo che lo studio è importante per noi e per il nostro futuro.L’adolescenza è l’età delle nuove esperienze, quindi ragazzi vivia-mola al meglio, perché è un periodo che passa e non torna più!

Ecco, il nostro viaggio è cominciato l’anno scorso…Cinque sono le tappe da percorrere insieme: ciascuna con mille peripezie …La prima tappa è stata compiuta, lasciando

qualcosa di positivo dentro ognuno di noi. Ora siamo alla nostra seconda tappa, cominciata da non molto; ma una delle più belle esperienze è avvenuta poco fa, a dicembre: la II A è andata a Roma!!!!! Sono stati due giorni pieni di entusiasmo, vissuti con gli studenti di altre due classi seconde: in realtà questa gioia, questa adre-nalina, è cominciata molto prima di partire. Abbiamo iniziato ad organizzarci un mese prima della partenza, affinchè tutto fosse perfetto e affinchè quei due giorni fossero rimasti nei nostri cuori…e così è stato! Abbiamo riso, scherzato, aperto i nostri cuori alla conoscenza, agli scambi di idee…E ancora: abbiamo espresso desideri, mangiato insieme, dormito uniti…Abbiamo unito le nostre mani, le nostri abitudini ed i nostri pensieri come fossimo una vera famiglia…Abbiamo camminato a lungo rendendo le nostre scarpe ed i

Camminavo lentamente nell’aria di mare che arrivava fin qui, alla salita di Posillipo.Vedere le case costose e gli alberghi raffinati del quartie-

re mi fece sospirare.Scendevo senza alzare lo sguardo sul mare a tratti nascosto dai palazzi, chiudendomi nei miei pensieri nell’aria fresca della notte. La città simile a un presepe ha sempre avuto luoghi più rumo-rosi, più poveri e più nascosti: i cosiddetti bassi, così lontani da quella Napoli da cartolina che vedevo in quel momento!Arrivai a una piazza che affaccia sul mare, prima del porto. Tolsi le mani dalle tasche e mi appoggiai alla ringhiera, respirando a fondo l’aria carica di salsedine. Nonostante il quartiere signorile, di giorno era usuale vedere scugnizzi fare il bagno vicino agli scogli. Di notte non c’era nessuno e l’infrangersi delle onde mi rilassava.Tornai a camminare, fermandomi di tanto in tanto a guardare le barche stanziate nel porto. Ecco come l’ombra di Napoli si mostrava, con una barca da pescatore ormeggiata vicino a uno yacht.Chiusi gli occhi, pensando alle viuzze in cui sono cresciuta, ai cosiddetti quartieri difficili. Li riaprii, pentita. Ero lì per godermi il panorama da cartolina, quello che cancella ogni male, non per pensare.Tornai a guardare il mare, chiedendomi come fosse possibile per l’uomo rovinare una città così bella. Com’era quel detto? “Vedi Napoli e poi muori”, già. Alzai lo sguardo su Castel dell’Ovo, tinto dalle prime luci dell’alba, e capii il perché.

Noemi Nappo III C liceo – ISIS Siani

nostri vestiti lisi dalla fatica, ma ne è completamente valsa la pena…nonostante ogni forma di stanchezza! Poi è arrivato il momento di salutare Roma e mestamente siamo risaliti sul pullman…pronti per tornare a casa…Roma, ogni po-sto di essa, ha lasciato un segno nel cuore di ognuno e credo che ora abbiamo qualcosa in più da aggiungere al nostro bagaglio di partenza, perché nulla è in grado di segnarti più di un’esperien-za di vita passata con persone a cui vuoi bene. Questo viaggio è servito a farci capire che la scuola può avere in serbo per noi esperienze capaci di farci crescere, di farci avere qualcosa di bello da raccontare e da tenere con noi, dicendo un giorno: sì, ho imparato tanto da quell’esperienza...ho imparato tanto dalla scuola! Ed ora che siamo di nuovo qui, ora che siamo tornati alla realtà, porteremo per sempre nel cuore questo viaggio e siamo pronti per le restanti tappe e per trasformare ogni attimo di vita in senso compiuto, per i nostri desideri e per il nostro futuro.

Gaia Di Fiore II A liceo – ISIS Siani

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I NOSTRI SOGNI LA MIA SCUOLA

BAMBINI A TEATRO 1° CIRCOLO “A. DE CURTIS”

SIAMO I RAGAZZI DELLA 1 H

E’ il vecchio che fa spazio al nuovo; è il passato che lascia il posto al futuro; è la scuola ‘’ carta e pen-na’’ che cede il passo alla ‘’scuola digitale’’.

E noi, testimoni di questo passaggio, non dobbiamo aver paura di affrontare la scuola del domani: essa, a dispetto di qualsiasi inno-vazione tecnologica, terrà sempre conto delle nostre emozioni e ci aiuterà a diventare grandi.Perciò, continuiamo a portare a scuola i nostri sogni! Magari non più con lo zaino in spalla, ma con il tablet sottobraccio.

Bosco Emanuele, Ferrante Riccardo Classe III^ F - I.C. “Ragazzi d’Europa”

Per quanto possa sembrare scontato, nessuna parola po-trebbe descrivere il valore della mia scuola. La scuola San Giuseppe non si limita ad essere un bel quadro, ma anche

una stupenda e valorosa cornice: gli insegnati sono il perno prin-cipale dell’educazione e della crescita di noi ragazzi. Lasciano nell’animo di ogni studente un’impronta indelebile, quello che noi definiamo umanità. Ci insegnano a comprendere gli altri, ma soprattutto noi stessi. Ci aiutano a costruire una solida base per qualsiasi cammino. Grazie agli insegnanti nella mia scuola si re-spira aria di gioia e rispetto reciproco fin dai primi anni di scuola. Qui, tutti noi, insegnanti e studenti, siamo una grande famiglia!!

Francesco Serafino II Media Ist. “San Giuseppe”

Cari lettori, lo spettacolo ‘’Pulcinella Swing’’ ci ha molto colpito e interessato. E’ stato un bellissimo viaggio tra sogno e realta’ in cui Pulcinella partiva alla ricerca del-

la sua fidanzata ‘’Nennella’’. Esso ci ha trasmesso emozioni ma soprattutto ci ha fatto riflettere sulla cura dell’ambiente ed il rispetto per le persone meno fortunate .Una scena piu’ del-le altre ha carpito la nostra attenzione :quella in cui Pulcinella vede una vecchietta scavare nell’immondizia e bere acqua spor-ca. Purtroppo ,oggi, con la crisi che stiamo attraversando que-ste persone sono sempre piu’ in aumento e nella nostra citta’ scene di questo tipo sono all’ordine del giorno. E come se non bastasse le citta’ sono molto inquinate e molta gente muore per aver respirato aria malsana. Pero’ c’e’ una speranza possiamo e dobbiamo evitare di inquinare i mari , le campagne ed i parchi.Un solo coro’’Forza tutti insieme ce la faremo’’ parola di Pulcinella!.

M. DE LUCA, M. ESPOSITO, S. CERBONE, S. RUSSO 5 C 1° Circolo ‘’A. DE CURTIS’’

Quest’anno grazie all’idea della nostra professoressa di scienze motorie , Felice Palma ha organizzato una nuova attività sportiva: il nuoto.

Il nuoto è uno sport completo che permette di sviluppare in modo armonico l’intero organismo, e per questo è sempre con-sigliato.Siamo davvero entusiasti e felici dell’idea!Siamo rimasti contenti anche del saggio di Natale organizzato nel mese di Dicembre , è stato emozionante esibirci per i nostri genitori.Speriamo di ripetere questa esperienza anche negli anni suc-cessivi.!!!

Stefania Ferrante, Valentina Perrella, Gilberto Violante Classe 1°H - I.C.”Ragazzi D’Europa”

Alunni 1 D - Sec. A. Moro

GLI ALUNNI DEL 1 CIRCOLO A TEATRO PER ASSISTERE ALLA COMMEDIA ‘’PULCINELLA SWING’’

MESSA IN SCENA DALLA COMPAGNIA IL FARO NELL’AMBITO DELLA RASSEGNA ‘’IL TEATRO A

SCUOLA’’PROMOSSA DALL’ASSESSORATO ALLE POLITICHE SCOLASTICHE E FORMATIVE

Una scossa di terremoto è stata avvertita in maniera di-stinta in Campania e nel Molise alle ore 18:08. Questo fenomeno è stato avvertito anche nella Capitale , dove ci

sono state diverse segnalazioni alla Questura . A Napoli in par-ticolare, sono moltissimi i cittadini che hanno segnalato l’evento con interventi sui social network e telefonate alle autorità . Alla memoria della popolazione è rifiorito il terrore per il terremoto del 1980. Le scosse sono continuate anche di notte , anche se molto lievi e in molti sono rimasti svegli . Io sono stata fortunata a non aver sentito un bel niente, poiché abito a piano terra. Ho visto il terrore negli occhi delle persone perché la forza della natura non perdona nessuno, distrugge non solo le case ma i sogni e tutte le certezze.

Maria ViscardiClasse 2^ F scuola secondaria di 1° grado I.C.S. “ R.Viviani “

29 DICEMBRE 2013, TERREMOTO IN CAMPANIA

Negli ultimi due mesi in Campania ci sono state moltissi-me scosse, non tutte avvertite dalla popolazione, tranne alcune più forti. Le prime scosse hanno avuto origine sui

Monti del Matese in provincia di Caserta. La più forte è stata quella del 29 dicembre 2013 con epicentro a Castello del Ma-tese e di magnitudo 4.9 della scala Richter con profondità di 10 km. Le persone erano disperate, perché credevano ci sarebbero state scosse più forti, addirittura pari al terremoto del 1980. Molti anziani hanno ricordato con paura e terrore il terremoto che avvenne ben 33 anni fa che distrusse molte case e negozi. In tanti hanno dormito nelle loro auto per la paura. Dopo un po’ di giorni, la gente ha iniziato a tranquillizzarsi. Quando tutto sembrava tranquillo, lunedì 20 gennaio alle ore 8:12 c’è stata un’altra scossa di magnitudo 4.2, minore di quella precedente e tante altre successive di assestamento. Si pensa che queste scosse siano dovute allo spostamento delle zolle africane dovu-te alla distensione degli Appennini. Oltre alle scosse sui monti del Matese a circa 50 km da Napoli, nella serata del 22 gennaio ci sono state numerose scosse nel Cilento di magnitudo fino a 3.7 ad una distanza di circa 80 km, tra i comuni di Roccadaspide e Capaccio.

D’Andrea Luigi II F - I.C.S.” Ragazzi d’Europa”

LA TERRA TREMA ANCORA

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PER NON DIMENTICAREPer non dimenticare la gente che veniva spogliata della propria personae diventava un numero….Per non dimenticare gli amori divisi da una cella e gli sguardi di bambini che non hanno mai visto oltre il filo spinato.Quella linea sottile che c’è fra schiavitù e libertàma che ha un certo spessore….Per non dimenticareUmiliati, donne e uomini di valore;trucidato il loro cuore, tolti loro i benie sottoposti a sforzi estremi.Povere persone! Le traevano in inganno!Dicevano: “ andiamo a lavarci”.Loro ci credevano…li dovevano rispettare!Si spogliavano di tutto ed entravano insiemeingenui e ignari di quel che ognuno teme.In quel luogo li aspettava la fine…Se li prendeva la morte e non si scappavada quella cattiva sorte.In quel momento ogni animo si spegneva,la salvezza andava svanendo:nelle docce di Auschwitz era ormai finito il tempo.La vita era finita, si andava in Paradisodove non esisteva cattiveriae cambiava l’espressione del viso.Noi non possiamo, non dobbiamo dimenticare tutto ciò che questi uomini hanno dovuto passare.E allora rispetto per ognuno di loroprezioso come il premio di una pianta d’alloro.La fine dell’orrore, come una partita vintanon va dimenticata…non è stata una finta!Per non dimenticareNoi allora ce ne ricordiamo:la vita dell’uomo oggi la prendiamo per mano, la proteggiamo e non la distruggiamo.

Ludovica Rimetti Classe 3^ A - ICS “ R. VIVIANI”

IL BABY CONSIGLIO COMUNALE DI CASALNUOVO

IN VISITA AL SENATOSenato e Consiglio Comunale dei Ragazzi di

Casalnuovo a lavoro in difesa dei diritti

Il “baby” consiglio comunale di Casalnuovo approda al Senato per sollevare l’attenzione della politica sulle emergenze dell’hinterland. Guidati dalla tenacia del loro baby sindaco, Dora Barbato, sono di-

ventati protagonisti in Senato nella seduta riguardante l’approvazione del decreto sulle emergenze ambientali e industriali. Siedono tra gli scranni di palazzo Madama mentre il testo sulla terra dei fuochi licen-ziato dalla camera diventa legge. Con loro anche i professori e l’asses-sore Angela Tuccillo a cui si deve l’organizzazione di questa iniziativa

volta a diffondere i concetti di partecipazione alla vita democratica. “Il baby consiglio comunale – dice l’assessore Tuccillo- deve essere una risorsa per questo territorio. Nessuno meglio dei bambini può fornire consigli bipartisan che noi adulti dobbiamo sostenere per costruire una società veramente improntata sui valori della solidarietà e della giusti-zia. L’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Antonio Peluso, unitamente alle scuole del territorio ed a Chiocciola hanno da tempo avviato un ampio dibattito e progetti educativi sull’ambiente e la legalità e l’istituzione del C.C.R. è parte integrante di questo percorso”. Ad ac-cogliere i ragazzi il vicepresidente del senato della repubblica Roberto Calderoli, che in quel momento faceva le funzioni di presidente e che ha salutato il baby consiglio dai microfoni di palazzo Madama, mentre il senatore Bartolomeo Pepe ha stretto la mano ai propri concittadini. Concittadini che hanno le idee chiare e che daranno filo da torcere ai politici grandi rivendicando il diritto alle bonifiche e a vivere in città a misura di bambini e di bambine lontano dall’inquinamento e dagli eco-criminali.

Una giornata davvero spe-ciale che ha generato grande emozione anche durante il cambio di guardia avvenuto fuori al palazzo del senato dove i ragazzi hanno voluto immortalare l’evento con una foto collettiva prima di salutare con un “ci rivedremo presto”.

Luigi Monda

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CHIOCCIOLAPUNTOIT Anno 4 – n.1 – Febbraio 2014

Reg. Tribunale di Nola n. 1/2012Direttore Responsabile

Dott. Michelangelo RiemmaSede:

Via Pigna–Casalnuovo di NapoliStampa

D&A GRAPHIC

La redazione: Allocca Maria

Barbati RossellaBartoli Daniela

Cestaro Anna MariaDell’Aquila Patrizia

De Martino GiovannaEsposito Assunta

Ferrara MariaFrattiello Anna Maria

Grasso Anna Leone Maria

Marmo MarinaMennella Francesco

Monda LuigiMontanino Anastasia

Napolitano MariaNotariale Sergio

Ozzauto Flora Assunta Passaro Giovanna

Ponticelli PietroTerracciano Assunta

Terracciano GiuseppinaValentino Rosanna

Verde GennaroVisone Serena

email: [email protected] Casalnuovo

email: [email protected]

AMMINISTRAZIONE COMUNE DI CASALNUOVO DI NAPOLIA CURA DELL’ ASSESSORATO ALLE POLITICHE SCOLASTICHE - CULTURA - PARI OPPORTUNITÀ

DOTT.SSA ANGELA TUCCILLO

LA SCUOLA, la nostra priorità per un futuro migliore

Dopo anni, i bambini, ospitati in vecchi ed inadeguati ap-partamenti, sono stati trasferirli in confacenti edifi ci sco-lastici.

Economizzati i soldi che si spendevano per i fi tti degli apparta-menti.Completata ed aperta la nuova scuola in via F. Mennella.Si è provveduto ad un “dimensionamento scolastico”, cioè si è operato una razionalizzazione e programmazione della rete sco-lastica territoriale. Abbiamo partecipato a diversi bandi nazionali ed europei e mol-to lavoro è stato sostenuto. La tenacia e la competenza ci ha premiato in momento di scarse risorse economiche.

INTERVENTI REALIZZATIAlla scuola “Aldo Moro” di Via Pigna si è proceduto con la mes-sa in sicurezza dell’impianto elettrico e antincendio; sono state riqualifi cate le aree esterne ripavimentando completamente i piazzali e dotandoli di pubblica illuminazione e arredo urbano. Sono stati resi funzionali, in un’ottica di più ampia fruizione, l’Au-ditorium “Aldo Moro” che oggi ha un accesso indipendente dal-la scuola e può essere utilizzato per convegni e manifestazioni senza intralciare lo svolgimento regolare delle lezioni.

Al 1° Circolo didattico è stata effettuata la messa in sicurezza degli impianti elettrico e antincendio, riqualifi cato le aree ester-ne e sostituito gli infi ssi esistenti con nuovi.Alla scuola “Viviani” si è intervenuti nei due plessi, di Tavernano-va e di Casarea. Nel plesso “Viviani” di Tavernanova sono state riqualifi cate le aree esterne rifacendo i parcheggi e gli impianti sportivi all’aperto. Inoltre, è stata ripavimentata la palestra. Al plesso Casarea è stata potenziata la recinzione esterna e chie-sto un fi nanziamento per le aree sportive adiacenti la scuola.

INTERVENTI DI PROSSIMA ESECUZIONEIn cantiere ci sono diversi progetti esecutivi che riguardano la realizzazione dell’asilo nido, adiacente la scuola “Forgione”; la riqualifi cazione dell’edifi cio scolastico di Casarea mediante la realizzazione di un centro polifunzionale. Abbiamo avuto fi -nanziato la realizzazione della Cittadella dello Sport, struttura che nascerà adiacente alla scuola di Viale dei Tigli. Con fondi PON saranno sostituiti a breve gli infi ssi alle fi nestre nella scuola “Aldo Moro”.Il Comune di Casalnuovo è riuscito ad ottenere un milione e settecentocinquantamila euro (1.750.000,00) dal Fondo Euro-peo di Sviluppo Regionale, grazie ad un Protocollo d’Intesa pro-posto dall’Assessorato alle Politiche Scolastiche con il Dipar-timento di Progettazione Urbana ed Urbanistica dell’Università

LA SCUOLA A CASALNUOVO È UNA ISTITUZIONE CHE GRAZIE ALL’IMPEGNO DI TUTTI FUNZIONA BENE.

TRA GLI OBIETTIVI PRINCIPALI DEL PROGRAMMA ELETTORALE C’ERA LA DISMISSIONE DEGLI APPARTAMENTI IN FITTO E L’ADEGUAMENTO DEGLI EDIFICI SCOLASTICI

degli Studi di Napoli “Federico II e le scuole del territorio. Pre-visti interventi di riqualifi cazione e messa in sicurezza, effi cienta-mento energetico, abbattimento delle barriere architettoniche per 5 Istituti scolastici (3° Circolo didattico, I.C. De Nicola, I.C. Ragazzi D’Europa, I.C Aldo Moro, I.C. Viviani).Grazie ai fondi ministeriali CIPE per la messa in sicurezza inter-verremo:- Per il ripristino funzionale Sala De Curtis presso il 1° Circolo;- Per la rimozione della copertura del vecchio Palazzetto dello Sport presso il I Circolo Corso Umberto;- Per la messa in sicurezza degli impianti presso l’edifi cio di Via Strettola- Per la messa in sicurezza della scuola “Ragazzi D’Europa”.

FOTOVOLTAICO E RISPARMIO ENERGETICOAbbiamo proceduto alla messa in esercizio di impianti fotovol-taici esistenti ma non funzionanti. Finanziati e realizzati 7 progetti “Il Sole a Scuola” per la rea-lizzazione d’ impianti fotovoltaici sui tetti di altrettanti edifi ci scolastici della cittàPresentato richiesta di fi nanziamento per la realizzazione di altri 10 impianti fotovoltaici per altri edifi ci scolastici.