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Sped. in abb. postale 45% / Art.2 comma 20/b L.662/96 / Filiale di Terni / Contiene I.P. anno XIV | numero 45 | novembre 2010 ISSN: 2038-7369 The italian journal of Classical Homeopathy ssical italian nal LA RIVISTA ITALIANA DI OMEOPATIA CLASSICA Omeopatia e complessismo di P. Mattoli IN RICORDO/ IN MEMORY David Kent Warkentin di M. Mangialavori Alfons Geukens di Roberto Petrucci OMEOPATIA CLINICA/ CLINICAL HOMEOPATHY Laminite in un cavallo di S. Pisana • Un caso di Dulcamara nel cane di M. G. Ghisalberti, M. Dodesini • Storie di Omeopatia quotidiana di G. Muscari • Diarrea cronica di V. Caltabiano • Palliazione in fase terminale di M. Sommer • Medorrhinum nel laringospasmo di A. Abbate • Arnica nella sepsi/Arnica in sepsis di A. M. Arpa • Kalium carbonicum di G. Dominici in questo numero/ in this issue

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Sped. in abb. postale 45% / Art.2 comma 20/b L.662/96 / Filiale di Terni / Contiene I.P.

anno XIV | numero 45 | novembre 2010

ISSN: 2038-7369

T h e i t a l i a n j o u r n a l o f C l a s s i c a l H o m e o p a t h y s s i c a l i t a l i a n n a l

L A R I V I S T A I T A L I A N A D I O M E O P A T I A C L A S S I C A

• Omeopatia e complessismo di P. Mattoli

IN RICORDO/ IN MEMORY

David Kent Warkentin di M. Mangialavori

Alfons Geukens di Roberto Petrucci

OMEOPATIA CLINICA/ CLINICAL HOMEOPATHY

• Laminite in un cavallo di S. Pisana

• Un caso di Dulcamara nel cane di M. G. Ghisalberti, M. Dodesini

• Storie di Omeopatia quotidiana di G. Muscari

• Diarrea cronica di V. Caltabiano

• Palliazione in fase terminale di M. Sommer

• Medorrhinum nel laringospasmo di A. Abbate

• Arnica nella sepsi/Arnica in sepsis di A. M. Arpa

• Kalium carbonicum di G. Dominici

in questo numero/ in this issue

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direttore responsabileGustavo Dominici

vice direttoriAntonella RonchiPietro Gulia

segretaria di redazioneGiovanna Giorgetti

redazioneCentro Omeopatico Vescoviopiazza Vescovio, 700199 Romatel/fax +39.06.86208145email [email protected]

redattoriLuigia AlessandrinoMario ButtignolRenata CalieriNunzio ChiaramidaMauro DodesiniAnna FontebuoniGiandomenico LusiGennaro Muscari TomaioliPaolo Roberti di Sarsina

comitato scientificoPaolo BellaviteAndrea BrancalionNicola Del GiudicePaola LandiGiusi Pitari

amministrazione e pubblicitàFIAMO – sede amministrativavia C. Beccaria, 22 – 05100 Ternitel/fax +39.0744.429900e-mail [email protected]

progetto grafico e impaginazione B&M-design – via G. Leopardi, 26 – 05100 Terni

stampaTipografia Economica Modernavia I° Maggio, 15 – 05022 Amelia (TR)

hanno collaborato alla realizzazionedi questo numero:A. Abbate – A.F.M. Arpa – C. De Benedictis – V. Caltabiano G. Dominici – M. Dodesini – G. Fagone – P. Federico M.G. Ghisalberti – M. Mangialavori – P. Mattoli – G. Muscari Tomaioli R. Petrucci – S. Pisana – A. Ronchi – S. Segantini – L. Scheepers M. Sommer – S. Spagnolo

Registrazione presso il Tribunale di Roma n° 596 del 29/11/1996

anno XV | numero 45 | novembre 2010

The i t a l i an journa l o f C l a s s i c a l Homeopathy

LA RIVISTA ITALIANA DI OMEOPATIA CLASSICA

SommarioSommarioEDITORIALE G. DominiciLorem ipsum dolor sit amet 5

LA VOCE DEL PRESIDENTE A. RonchiLa proprietà transitiva 6

PLANNING Appuntamenti con l’Omeopatia 7

COMUNICAZIONI LMHI P. Federico 8

EVENTI Le potenze omeopatiche LM S. Segantini 10Una intrusione non calcolata C. De Benedictis 12

LETTERE AL GIORNALE 11

RECENSIONI S. Spagnolo, A. Ronchi Il Tradimento di Ippocrate. La medicina degli affari Omeopatia: conoscersi, curarsi, guarire 14

INTERVENTI Omeopatia e Complessismo P. Mattoli 18

COMMEMORAZIONI David Kent Warkentin M. Mangialavori 22Alfons Geukens R. Petrucci 24

STORIA 1810-2010, duecento anni dalla prima edizione dell’Organon G. Fagone 26

CLINICA VETERINARIA In Omeopatia non esiste l’effetto placebo S. Pisana 28Il rimedio unico come soluzione globale M. Dodesini, M.G. Ghisalberti 32

OMEOPATIA CLINICAStorie di Omeopatia quotidiana G. Muscari Tomaioli 34Possibilità di terapia omeopatica palliativa nelle fasi terminali della vita M. Sommer 38La diarrea cronica V. Caltabiano 42L’azione terapeutica di Medorrhinum in un caso di laringospasmo A. Abbate 46Arnica montana nella sepsi A. F. M. Arpa 54Kalium Carbonicum G. Dominici 60

NORME PER GLI AUTORI 62

La rivista è consultabile on-line all’indirizzo www.fiamo.it

ACCADEMIA OMEOPATICAHAHNEMANNIANA MARCHIGIANADir. Acc.: Dr. Renzo GalassiVia Urbino, 41/F – 62100 Maceratatel.: 0733.233762 – fax: [email protected]

ACCADEMIA OMEOPATICA SARDASCUOLA DI MEDICINA OMEOPATICADir. Acc.: Dr. Antonio Abbate – Via Veio, 5 – 00183 RomaVia Santa Anania, 2 – 09129 Cagliaritel.: 06.70490243 – 347.3848859 – [email protected] – www.accademiaomeopaticasarda.it

C.D.O. – CENTRO DI OMEOPATIADir. Acc.: Dr. Roberto PetrucciViale Ca' Granda, 2 – 20162 Milanotel.: 02.64746477 – fax: [email protected] – www.centrodiomeopatia.it

CENTRO DI OMEOPATIA CATANIADir. Acc.: Dr. Roberto PetrucciVia Re Martino,169 – 95125 Cataniatel.: 095.7137121Dr. A. Avolio 392.7817962 - [email protected]

C.I.M.I. – CENTRO ITALIANODI MEDICINA INTEGRATADir. Acc.: Dr. Giovanni MarottaVia Ugo Bassi, 20 – 00152 Romatel./fax: [email protected]

ASSOCIAZIONE GRUPPO OMEOPATICO DULCAMARACENTRO ACCREDITATO DALLA FACULTY OF HOMEOPATHY OF UKDir. Acc.: Dr. Flavio TonelloVia di Santa Chiara, 2-9 – 16128 Genovatel.: 010.5531067 – fax: [email protected][email protected]

I.R.M.S.O. – ISTITUTO RICERCAMEDICO SCIENTIFICA OMEOPATICADir. Acc.: Dr. Pietro FedericoVia Paolo Emilio, 32 – 00192 Romatel.: 06.3242843 (r.a.) – fax: [email protected] – www.irmso.it

KAOS – SCUOLA DI OMEOPATIA CLASSICADir. Acc.: Dr. Giacomo MerialdoVia Casaregis, 19/16 – 16129 Genova tel.: 010.3106210 – fax: [email protected]–omeopatia.org

KOINÈ – SCUOLA INTERNAZIONALE DI FORMAZIONEPERMANENTE IN MEDICINA OMEOPATICADir. Acc.: Dr. Massimo MangialavoriVia Rolda, 91 – 41050 Solignano Nuovo (MO)tel.: [email protected]

SCUOLA DI OMEOPATICACLASSICA MARIO GARLASCODir. Acc.: Dr. Pia BarilliVia San Giusto, 2 – 50143 Firenzetel.: [email protected] – www.lycopodium.it

SCUOLA MEDICA OMEOPATICA HAHNEMANNIANA DI TORINO DELL'ISTITUTO OMEOPATICO ITALIANODir. Acc.: Dr. Alberto MagnettiCorso Belgio, 124 – 10153 Torinotel./fax: 011.8994552Informazioni: 335.1372404tel.:[email protected] – www.omeoto.it

SCUOLA SUPERIORE INTERNAZIONALEdI OMEOPATIA VETERINARIA RITA ZANCHIDir. Acc.: Dr. Franco Del FranciaPiazza Alfieri, 1 – 52044 Cortona (AR)tel./fax: [email protected] – www.omeovet.net

SCUOLA DI MEDICINAOMEOPATICA DI VERONADir. Acc.: Dr. Raffaella PomposelliVicolo Dietro Santi Apostoli, 1 – 37121 Veronatel.: 045.8030926 – fax: 045.8026695cell.: 329.4744580

cell.: 345.0563074

[email protected] – www.omeopatia.org

SEDI SCUOLE

CORSI DI MEDICINA OMEOPATICADipartimento Scuola Formazione Insegnamento Anno Accademico 2010/2011

Il programmaunificato del Dipartimento Scuola Formazioneinsegnamento della F.I.A.M.O. è adottatoda 13 Scuole di medicina omeopaticadistribuite su tutto il territorio nazionale.I corsi hanno la durata minima di tre anniper un totale di almeno 600 ore di lezionicomprendenti: teoria, pratica clinica,seminari e supervisioni. Il programmae la struttura del corso unificato sonoallineati agli standard stabiliti dagli statimembri dell’Unione Europea ove è praticatae insegnata la medicina omeopatica.

I requisiti dei docenti e dei tutor sono a norma con quelli indicatidall’E.C.H. (European Committee for Homoeopathy);la preparazione del corpo docente è il risultatodi anni di attività didattica e di esperienza clinica.

Il corso è destinatoai medici chirurghi e agli odontoiatri, ai veterinari e agli studenti degli ultimi due annidi corso in regola con gli esami.

Il diplomarilasciato permette l'iscrizione al Registro degli Omeopati accreditati e ai Registri presso gli Ordini dei Medici che ne abbiano deliberato l'istituzione.

La FIAMO è un’associazione senza fini di lucro fondata da 220medici omeopati nel 1990. Attualmente conta come soci circa400 medici omeopati italiani. Ha lo scopo di conservaree tramandare la tradizione omeopatica italiana e di diffonderel’omeopatia. Tramite la Liga Medicorum Homeopathica Internationalisdi cui è membro istituzionale, opera in stretto rapportocon la comunità omeopatica di tutto il mondo.

L.M.H.ILIGA MEDICORUMHOMEOPATHICAINTERNATIONALIS

LA TRADIZIONEOMEOPATICAITALIANA...La qualità dell’insegnamento

Sede PER INFORMAZIONI E SEGRETERIA

Sede Amm.va: via C. Beccaria, 22 – 05100 Ternitel./fax: 0744 429900 – www.fiamo.it

Direttore del Dipartimento: Dr. Antonio [email protected]

[email protected][email protected]

b&m

–design, terni

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5anno XV numero 45 novembre 2010

Immersi nel supermercato dellasalute, dove all’apparente so-brietà della EBM si aggancia lasmodata offerta di farmaci ed in-

tegratori, spesso dobbiamo ergerci abaluardi per arginare le moltepliciprescrizioni proposte ai nostri pa-zienti. Lavoro faticoso, dispendioso enon privo di rischi. Lungi dal criticareil legittimo profitto perseguito dalleaziende farmaceutiche, va invece for-temente stigmatizzata la confusionecreata ad arte fra informazione e spotpubblicitario, che non esita ad utiliz-zare la paura come propellente peraumentare le vendite. Il nostro pic-colo (e prezioso) mondo omeopaticonon è esente da tali rischi. Anche nelnostro campo si gioca a confondere laterapia con il supporto, l’omeopatacon una sorta di terapeuta naturistaaperto a qualunque cosa possa far bene,purchè di origine naturale. In fondoperché non aggiungere questo o quel-l’integratore scelto accuratamente,questo o quell’elemento in dosi mi-nime, il fitoterapico ad hoc e quantodi altro possa offrire la giostra dellasalute? E’ lo stesso Paziente che ce lochiede! Tutto fa bene, tutto è invi-tante, nulla risolve. Arriviamo così adefinire il Paziente perfetto per leMedicine Non Convenzionali, quellodisposto ad assumere un gran numerodi cose purchè, per l’appunto, nonconvenzionali. Costui non guarirà maie consumerà sempre. L’inganno èsempre dietro l’angolo e sempre ri-sulta attraente e confortante. Re-stringendo ancora il campo arriviamoa quello che è il nostro specifico ap-proccio, quello dell’Omeopatia Clas-

sica detta anche unicista o hahneman-niana, l’uso di un solo medicamentoper una (sola) persona. Una mino-ranza nella minoranza. Una scelta diquesto tipo non risponde solo ad unmetodo lineare e coerente, di più, di-venta un diverso e definito metodo diindagine, diagnosi, prognosi e terapia.In effetti il Paziente viene indagato inmodo differente quando se ne cer-cano gli elementi caratterizzanti perla prescrizione unica, persino il rap-porto con lui è differente, richiede in-fatti un riconoscerlo in ogni occasionedi cura, perché senza questo ricono-scimento sarà difficile effettuare unagiusta prescrizione, se non occasio-nalmente e per patologie di superfi-cie. Quello dell’Omeopatia Classicarisulta quindi un metodo che richiedeuna preparazione specifica del Medicoche lo pratica. Tale Medico Omeopa-tico non potrà mai corrispondere adun Medico che pratica anche l’Omeo-patia, ma dovrà nascere come tale,studiare e praticare come tale. Dovrà,probabilmente, ri-nascere da una crisidi coscienza, come è accaduto a Sa-muel Hahnemann. Gli viene infatti ri-chiesto di accedere ad un livello dicoscienza differente, che permettanon tanto di apprendere quanto di

comprendere il medicamento, il Pa-ziente, il metodo tutto. La malattiaè una modalità di esistenza, unosquilibrio perfetto, un approccio al-l’esistenza che include la sintomato-logia organica e che mina alla radicel’evolversi del soggetto umano, lasua legittima manifestazione, il suodesiderio di essere e realizzarsi.Ogni medicamento omeopatico haspecifiche modalità di esistere e sof-frire, così come ogni Paziente. Lostudio delle malattie croniche (Mia-smi) e il loro manifestarsi negli es-seri viventi, uomini o animali, èaffascinante e prezioso, è un appren-dimento che si svolge in profonditàpiuttosto che in superficie, è pene-trare la condizione umana. Inevita-bilmente il Medico Omeopatico sitroverà più volte a riflettere su ogniaspetto del metodo, trovandone ognivolta una comprensione più com-pleta, più profonda, più ricca, condiretta corrispondenza con la sua ca-pacità terapeutica, che ne risulterà divolta in volta potenziata. La praticadell’Omeopatia, nella sua accezionepiù elevata, è e sarà per ogni Omeo-pata parte integrante della sua evo-luzione come individuo, ne sarà la suadisciplina interiore, il suo scopo.

Editoriale Gustavo Dominici Medico Chirurgo – Omeopata ROMA

Direttore de Il Medico Omeopata [email protected] – www.omeopatia-roma.it

La sottile linea rossaElogio della disciplina

Il metodo dell’Omeopatia Classica richiede una preparazione specifica del Medico che lo pratica, che dovrà ri-nascere da una crisi di coscienza, come è accaduto a Samuel Hahnemann. La pratica dell’Omeopatia, nella sua accezione più elevata, è e sarà per ogni Omeopata parte integrante della sua evoluzione come individuo, ne saràla sua disciplina interiore, il suo scopo.

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La proprietà transitiva

La voce del Presidente

Se estendiamo la proprietà transi-tiva al principio della con-gruenza, possiamo dire che se Aè congruente a B e B è con-

gruente a C di conseguenza A sarà con-gruente a C. Non mi sembra privo diimportanza il richiamare questi principinello svolgere delle riflessioni sulla situa-zione in cui ci troviamo di questi tempi,e che dal generale di estendono al parti-colare. Se ci guardiamo intorno nel mo-mento storico che siamo vivendoriscontriamo un crescente disimpegnodelle persone nei confronti, per esempio,della politica - mai come adesso crescel’astensionismo -, ma anche in generedella vita associativa, con un ripiegarsi nelprivato. Ci possono essere tante spiega-zioni e non è compito mio fare analisi diquesto fenomeno, cosa per cui non ho ti-toli né competenza, ma la mia riflessioneè che la gente (A) non riesca più ad iden-tificarsi con le azioni (C) dei partiti o as-sociazioni(B) a cui ha dato la propriaadesione e veda smarrirsi la congruenzatra quello a cui aspira e quello che vienerealizzato. Fino a che c’è una possibilità diintervenire a modificare questa situa-zione è possibile ancora trovare impegnoe partecipazione, ed è quello che succedenel caso di una gestione veramente de-mocratica o almeno percepita come tale,dove ci si sente parte attiva; ma quando cisi rende conto che i nostri sforzi non por-teranno a nessun cambiamento perché èin atto un meccanismo autoritario, siavrà una perdita di interesse e di parteci-pazione, ed è assolutamente naturale elegittimo che ciò avvenga.Anche nel nostro piccolo mondo lo pos-siamo riscontrare di continuo: è capi-tato talvolta che un socio non abbiarinnovato la sua iscrizione alla FIAMO

perché non si è riconosciuto nelle azioniportate avanti dalla Federazione. Ma laFederazione ha una struttura piena-mente democratica e infatti nella mag-gior parte dei casi chi ha voluto portareil suo contributo e fare sentire la suavoce ha avuto l’opportunità per farlo. Illimite è che tante volte non si ha tempo,voglia ed energia per impegnarsi in unsimile percorso. A nostra volta come Fe-derazione abbiamo agito in funzionedella proprietà transitiva quando, annifa abbiamo negato il nostro appoggio aun organismo come l’ECH che avevafatto delle scelte che non solo non eranoin linea con le nostre aspettative, ma ad-dirittura ci avevano danneggiato. In se-guito però, dato che l’ECH lavora percommissioni dove tutti hanno pari rap-presentanza e pari dignità, abbiamo po-tuto far sentire la nostra voce e grazie aquesta collaborazione nel tempo siamoriusciti a ritrovare la congruenza che au-spicavamo. Adesso si è creato un pro-blema simile all’interno dellaFederazione delle Società Medico scien-tifiche, FISM, a cui da anni la FIAMOha liberamente aderito e a cui versa re-golarmente la sua quota associativa.Questa adesione era stata vissuta, oltreche come un’occasione di incontro conle SMS della medicina convenzionale,anche come l’opportunità di far sederele litigiose SMS del settore a un tavolosotto l’egida di un organismo di garan-zia, come giocatori aiutati a dirimere le

controversie da un arbitro super partes.La FISM in luglio ha prodotto e fattocircolare nei più disparati ambienti, so-prattutto istituzionali, un documentosulla formazione nelle medicine nonconvenzionali che, secondo quanto af-fermato sul sito “è stato elaborato dallaCommissione FISM per le MedicineComplementari/Non Convenzionalisulla scorta delle osservazioni ricevutedalle principali Società Scientifiche delsettore”. In realtà FIAMO, FISA, SIMAe AIOT, cioè alcune tra le più rappre-sentative Associazioni delle MNC nellaFISM, ancora pochi giorni prima diquesta pubblicazione avevano chiesto aicoordinatori della commissione un’ul-teriore elaborazione del documentoperché c’erano elementi assolutamenteinaccettabili, tra cui, e scusate se è poco,la definizione di omeopatia1, ma dai co-ordinatori non era stata data nemmenorisposta a questa nostra richiesta. Ab-biamo chiesto allora di fare ascoltare lanostra protesta e questo ci è stato ac-cordato, per cui ci sono stati degli in-contri con la Presidenza e il ConsiglioDirettivo FISM. La conclusione di que-sti incontri è stata il prendere atto che lacommissione, ascoltato il parere delleSMS federate, prende autonomamentele sue decisioni; e poiché la Commis-sione è costituita esclusivamente dai duemembri del Consiglio direttivo dellaFISM - uno dei quali rappresentante diuna SMS del settore, con una sua posi-

anno XV numero 43 aprile 2010 7

Presidente Fiamo [email protected]

Di tante cose studiate a scuola certamente la maggior parte è caduta nel dimenticatoio, ma una cosa che credo tutti ricordinocon precisione è la proprietà transitiva, cioè quella per cui se A è uguale a B e B è uguale a C, allora si può legittimamente affermareche A è uguale a C.

La proprietà transitiva

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Antonella Ronchi Medico Chirurgo – Omeopata MILANO

zione ben precisa - è di tutta evidenzache in questo caso giocatore ed arbitrosono la stessa persona, con buona pacedell’obbiettività. Potremmo discuteresulla proprietà di linguaggio che assegnail termine di coordinatori a chi di fattocoordina solo sé stesso e soprattutto cisarebbero tantissime cose da dire suicontenuti di questo documento, che èdi fatto una rielaborazione al ribasso deldocumento FNOMCeO sulla forma-zione del dicembre scorso. Sarebbetutto da rivedere, ma, viste le premesse,quali garanzie abbiamo che i contenutiverranno elaborati con un meccanismodi vero consenso? Ha senso secondo voicontinuare a collaborare a una simile at-tività? Con la mancanza di garanzie dicui vi ho dato gli elementi, secondo meproprio no. E la cosa peggiore è che laproprietà transitiva dice che se laFIAMO (A) sostiene la FISM (B) e laFISM produce un documento (C) sulleMNC, la FIAMO sostiene il documentoprodotto. In tal caso, come è avvenutoadesso, il nome della FIAMO verrà asso-

ciato a documenti da noi non condivisi,che non sono risultati frutto di un con-senso, che contraddicono quello che so-steniamo da sempre in tutti gli ambiti. Unbel passo indietro rispetto a quanto rea-lizzato, ad esempio, all’Ordine dei Me-dici di Milano dove un’opera divolonterosa mediazione ha permesso diraggiungere definizioni e parametri di-gnitosamente condivisibili dai rappresen-tanti di tutte le associazioni di Medicinanon Convenzionale. Quanto avvenuto allaFISM contribuisce a un’ulteriore confu-sione e chi ci perde è soprattutto la coe-renza. Credo che sia necessario parlarvidi questo perché sia ben chiaro a tutti voisoci quello che è avvenuto e quale è statala posizione della FIAMO su questo do-cumento. Su questa linea di chiarezzacontinuerò fino a che avrò la responsabi-lità di rappresentare la FIAMO.Chi ha sulle spalle qualche anno comeme ricorderà che negli anni 60 c’eraun mitico giocattolo, Ercolino semprein piedi che, per quanto lo colpissi e lotirassi, non cadeva mai, restando im-

perterrito al suo posto. Ma era solo ungiocattolo, perché le persone vere nonsono così. Io non sono Ercolino sem-pre in piedi e se non mi sarà possibileuscire dall’ambiguità, lascerò che sianoaltri ad assumersene la responsabilità.

1. Definizione di omeopatia nel doc. FISM: Limitatamente agli scopi del presente documento,

l’omeopatia può essere definita come un metodo

diagnostico, clinico e terapeutico, formulato alla fine

del XVIII° secolo dal medico tedesco Samuel Hah-

nemann, basato sulla “Legge dei Simili”, che afferma

la possibilità di curare un malato somministrando-

gli una o più sostanze che, in una persona sana, ri-

produrrebbero i sintomi rilevanti e caratteristici del

suo stato patologico, e sulla prescrizione, stretta-

mente individualizzata sul paziente, di medicinali

sperimentati secondo la metodologia omeopatica

(patogenesi pura) e prodotti per successive dilui-

zioni e succussioni denominati medicinali omeopa-

tici: “unitari” (monocomponente) e “complessi”,

composti da più ceppi unitari con indicazione tera-

peutica analoga e/o compatibile e prescritti se-

condo i principi della omeopatia unicista

e/pluralista, anche in formulazione magistrale.

ROMA 15 GENNAIO 2011IRMSO: Omeopatia e patologie ORLValutazione e verifica dell’efficacia del trattamentoomeopatico in casi di adenoidite - tonsillite - otite -laringotracheite. Casi clinici dimostrativi sull’utilizzodelle scale CH, K e LM. Compatibilità ed inte-grazione dell’omeopatia con i trattamenti conven-zionali. In attesa di accreditamento ECMContatto: Istituto Ricerca Medico Scientifica Omeopatica tel: 06 3242843 (r.a) fax: 06 3611963e-mail: [email protected][email protected]

VERONA 12 FEBBRAIO E 21 MAGGIO 2011Gustavo Dominici: 2° PROVING DIDATTICOContatto: Scuola di Omeopatia di Verona e-mail: [email protected]://www.omeopatia.org/it/scuola_di_omeopatia/det-taglio_corsi_della_scuola_di_medicina_omeopatica_di_verona.php?ID=102

MODENA 26-27 FEBBRAIO 2011Massimo Mangialavori: Metodo della complessità e le sue applicazioni in informaticaContatto: Matrix Tel: 338 [email protected]

ROMA 12 MARZO 2011In attesa di accreditamento ECMIRMSO: La metodologia diagnostica, clinica e terapeutica omeopatica nella patologiadel ciclo femminile: amenorrea, polimenorrea,oligomenorrea e dismenorrea. Farmacologia e posologia dei medicinali omeopatici.Importanza dell’uso del Repertorio informatico.Compatibilità ed integrazione dell’omeopatia con itrattamenti convenzionali.Contatto: Istituto Ricerca Medico Scientifica Omeopatica tel: 06 3242843 (r.a) fax: 06 3611963e-mail: [email protected][email protected]

VERONA 19-20 MARZO 20114° Seminario Dario Spinedi: Difficoltà nellacura dei casi oncologiciContatto: Scuola di Omeopatia di Veronahttp://www.omeopatia.org/it/scuola_di_omeopatia/dettaglio_seminari_della_scuola_di_medicina_omeopat-ica_di_verona.php?ID=106

ROMA 25-27 MARZO 2011IRMSO: Seminario internazionale “L’Omeopatia nelle emergenze e nelle malattie acute”Contatto: Istituto Ricerca Medico Scientifica Omeopatica tel: 06 3242843 (r.a) fax: 06 3611963e-mail: [email protected][email protected]

ROMA 8-9 APRILE 2011Giornata mondiale dell’OmeopatiaContatto: Segreteria FIAMO e-mail: [email protected]

ROMA 14 MAGGIO 2011In attesa di accreditamento ECMIRMSO: La posologia omeopatica. Analisi e verifica della validità e dell’efficacia terapeuticadei medicinali omeopatici in relazione alla posologia. Veri-fica della validità delle tecniche di prescrizione del medic-inale omeopatico nelle preparazioni CH, K e LM(Q).Casi clinici dimostrativi. In attesa di accreditamento ECMContatto: Istituto Ricerca Medico Scientifica Omeopatica tel: 06 3242843 (r.a) – fax: 06 3611963e-mail: [email protected][email protected]

MONTE AMIATA 26-29 MAGGIO 2011Massimo Mangialavori: Seminario sulle RanuncolaceeContatto: MatrixTel: 338 7624777 e-mail: [email protected]

L’AQUILA 16-17-18 SETTEMBRE 2011Convegno nazionale FIAMO Contatto: Segreteria FIAMO – Tel: 0744 429900 e-mail: [email protected]

A cura della redazionePlanning/ Appuntamenti con l’Omeopatia

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Pietro Federico Medico Chirurgo – Omeopata ROMAComunicazioni LMHI

Roma, 20 ottobre 2010

Gentile Collega,chiedo scusa del lungo silenzio ma pro-blemi di salute mi hanno impedito di oc-cuparmi con assiduità della LIGA.Con piacere ti informo però che il Consi-glio Internazionale e il Comitato Esecutivohanno lavorato con grande impegno sottola fattiva direzione del Presidente dr. Ul-rich Fischer (Germania) e del SegretarioGenerale dr. Renzo Galassi.

Negli ultimi tempi sono stati elaborati do-cumenti e sono state compiute attivitàmolto importanti come:1. Documento delle Linee Guida per ilProgramma di formazione ed insegna-mento della Medicina Omeopatica 2. Documento per la Organizzazione deiCongressi Internazionali 3. Documento per la Definizione del ri-medio omeopatico.4. Documento monografico sulla In-fluenza H1N1 5. Documento per la raccolta dei dati re-lativi alle malattie epidemiche 6. Linee per l’accreditamento delleScuole e rilascio del Diploma L.M.H.I.7. Response to The Science and Techno-logy Committee of the United KindomHouse of Commons contro l’Omeopatia. 8. Nuovo website della L.M.H.I.www.lmhi.net in cui è possibile per ognimembro avere un proprio spazio.9. Documento “Scientific frame work 2010”10. Nuova brochure della Liga11. Documento sulle Nuove Linee guidaper il proving

Questi documenti ed attività sono il risultatodell’impegno profuso dai maggiori espertiin campo internazionale nelle materie dicompetenza. Grazie a loro è stato elaboratoanche il documento sulla formazione e l’in-segnamento che è il punto finale di molti annidi confronto e di collaborazione tra gli indi-rizzi accademici di molte scuole omeopati-che in Europa, America e India, come pureil documento relativo alla definizione di ri-

medio omeopatico al quale hanno dato ilcontributo esperti di paesi con grande tra-dizione omeopatica. Il testo dei documentisopraccitati è reperibile su www.lmhi.netCi si può rendere conto che tantissimi pro-blemi sono stati affrontati e risolti dalla nostraL.M.H.I. ed esorto tutti a prendere cono-scenza di questo per evitare che, ignorandonel’esistenza, alcuni di noi continuino a lavo-rare su punti che già hanno trovato una solu-zione la quale può essere di aiuto percompletare documenti e testi anche di carat-tere politico che stiamo affrontando in Italia.

Il Congresso Internazionale si è tenuto aRedondo Beach California USA e durantei lavori si sono svolte le elezioni per ilnuovo Executive Committee per il trien-nio 2010-2013. Gli Officers eletti, cioè coloro che go-vernano la Liga, sono:Presidente Josè Matuk Kanan - MessicoVicepresidente Renzo Galassi - ItaliaPast president Ulrich Fischer - GermaniaSegretario Generale Thomas Peinbauer -AustriaTesoriere Yves Faingnaert - BelgioSegretariArchivi: Edgar Godoy - EcuadorOdontoiatria: Geraldo A. Brown Ribeiro -BrasileInsegnamento e formazione: Carles Amen-gual I Vicens - SpagnaNewsletter: Sandra Chase - USAPharmacy: Fruzsina Gabor -UngheriaPubliche Relazioni: Sara Eames - InghilterraRicerca: Michel Van Wassenhoven – Belgio

Le notizie relative all’ultimo congressomondiale svoltosi in California le riceve-rai con ‘the Liga Letter’ in arrivo a brevea tutti i soci in regola con il pagamentodelle quote annuali. I prossimi congressi(congresses-www.lmhi.net) si terranno a:New Delhi – India 1-4 dicembre 2011;Nara – Giappone 14-17 settembre 2012;Quito - Ecuador maggio 2013; Odessa –Ucraina 2014; Argentina 2016.

Molti colleghi non hanno rinnovatol’iscrizione alla LIGA. Spero si tratti diuna dimenticanza e quindi esorto a farlocon sollecitudine. Rimane il problemadell’aggiornamento costante dell’anagra-fico e pertanto prego ognuno di inviare lavariazione dei dati per fax a 063611963 opreferibilmente a [email protected]

Ricordo che entro il 31 marzo p.v. andràpagata la quota annuale 2011.Il pagamento va effettuato tramite bonificobancario di 12 euro (iscrizione + contributoper spese postali e di segreteria) intestato a: dott. Federico Pietro– IBAN IT23 Y0513203 2018 4057 0090 538 –Banca Nuova fil.840 –Roma 1 –Via Orazio, 23/25 - 00192Roma (specificando nome ed indirizzocompleti).

Con l’invito ad entrare più spesso inwww.lmhi.net ti porgo cordiali saluti,

Cordiali saluti,

Dr Pietro Federico

Presidenza Italiana:

• dr. Pietro FEDERICO –Via Paolo Emilio, 32 – 00192 Roma

tel 063242843 fax 063611963 – e-mail [email protected]

Assistenti alla Presidenza:

• dr. Carlo CENERELLI CAMPANA –Via Monterosa, 51 – 20149 Milano

Tel. 02-4987186 fax 02 48002837 – e-mail [email protected]

• dr. Pietro GULIA –Via Tarquinio Prisco 12, scala A, int. 31 – 00186 Roma

Tel. 06-7824472 – e-mail [email protected]

Via Firenze, 34 - 20060 Trezzano Rosa (MI) - Tel. 02 90.93.13.250 - Fax. 02 90.93.13.211 - www.omeoimo.it - e-mail: [email protected]

Presidente LMHI per l’Italia [email protected]

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anno XV numero 45 novembre 2010 11

Le potenze LM

sottolinea che gli aggravamenti si pos-sono avere anche con le LM (e Q) epresenta un caso di un pastore scozzeseaffetto da epilessia trattato vantaggio-samente con Coffea Cruda dalla 1LMalla 3LM. Elio Rossi ha presentato unaricerca osservazionale su oltre 2000pazienti portatori di patologie varie,trattati con LM presso l’ambulatoriopubblico di Lucca, sede del centro diriferimento omeopatico della RegioneToscana. Nei casi trattati con la 6 LM èstato osservata una elevata percentualedi aggravamenti omeopatici associatia un buon risultato terapeutico ri-spetto ai casi che non hanno presentatoaggravamento. Gli omeopati RaffaellaOrtelli e Paul Muttathukunnel, dellascuola di Kuenzli e Spinedi, hanno pre-

sentato casi clinici visti nella clinica on-cologica Santa Croce di Orselina inLocarno ed hanno spiegato il funzio-namento delle terapie omeopatiche inpazienti oncologici trattati con le Q.Hanno chiarito anche le differenze traQ ed LM: la differenza sembrerebbesolo nominale, per non confondere lecinquantamillesimali con le cinquanta-mila, ma secondo la farmacopea tede-sca le Q si producono con criteridiversi da quelli descritti nella VI edi-zione dell’Organon, ad esempio lapossibilità di triturare meccanica-mente, l’uso delle tinture madri invecedella pianta fresca in alcol, la diversagrandezza dei granuli. Infine Carlo Ce-nerelli, Presidente dell’Ass. Lycopo-dium – Homeopathia Europea, ha

descritto il suo lungo e articolato per-corso di omeopata con tutti i maestriincontrati, da Pierre Schmidt e PabloPaschero fino ai giorni nostri, ognunocon le sue qualità e il suo carisma.Anche per Carlo l’uso delle LM è statoun approdo utile ed efficace dopo lasua lunga e proficua esplorazione nelmondo delle potenze omeopatiche.Il dibattito si è sviluppato su temi di far-macodinamica come il passaggio tra unapotenza e quella successiva, sulle op-portunità e le valutazioni in clinica me-dica e veterinaria e sugli aspettiteorico-pratici delle LM e/o Q nel pro-cesso di passaggio dalla V alla VI edizionedell’Organon. Rimandiamo quindi illettore, per motivi di spazio, ai lavoricompleti pubblicati dai relatori citati.

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Il pubblico attento, partecipe equalificato, ha accolto l’eventocome una occasione di confrontosu un tema di crescente interesse

nel mondo omeopatico, le LM propo-ste da Hahnemann nella VI edizionedell’Organon sono infatti sempre piùutilizzate dagli omeopati di tutto ilmondo. Le relazioni che si sono succe-dute hanno presentato approcci e am-biti diversi non solo clinici, ma ancheepidemiologici, farmacologici e storici.Non sono mancati gli aspetti teoricicome nella relazione della Prof.ssa Ma-risa Barbera, docente di Storiografiadella Storia della Filosofia all’Univer-sità di Siena, nota filosofa ed esperta dibibliografia omeopatica. La Prof.ssaBarbera ha messo in luce il passaggiodel pensiero hahnemanniano dalla V allaVI edizione dell’Organon con le for-mulazioni teoriche e gli eventi storiciche hanno determinato le preparazioniLM. Giuseppe Spinelli direttore dellaCeMON ha inizialmente presentato latecnica di produzione delle LM con i

vari passaggi dalla Tintura Madre fino alprodotto finito con le diverse prepara-zioni farmaceutiche. Insegnante dellascuola LUIMO di Napoli, AntonioManzi esperto nell’uso delle LM, ha in-trodotto l’argomento attraverso un per-corso teorico per arrivare a descriverela sua pratica clinica. Ha presentato lestrategie di somministrazione delle LMe delle scale usate per arrivare a otti-mizzarne l’efficacia. Pietro Federico poiha esposto i criteri di somministrazionesecondo il metodo FG, dove si mette inrisalto la regola di dinamizzare sempreil rimedio iniziando dal più basso gradodi potenza, infatti nella descrizione dellaposologia si consiglia di evitare di ripe-tere lo stesso grado di dinamizzazione.

La scala si realizza con una serie di dosi-potenza in capsule a partire dalla 1LMfino alla 3LM, oppure dalla 4LM fino alla6LM. Ogni dose riceve 10 succussioniin più della precedente. Quando com-pare l’aggravamento, definito come tar-divo, allora occorrerà diminuire laquantità delle dosi e ripeterla a intervallipiù distanziati, interrompendo la curaanche per diversi giorni per osservare sela convalescenza può avvenire da sola.Mentre le CH vanno sospese quandoinizia il miglioramento, l’uso delle LMcomporta la sospensione della curaquando inizia l’aggravamento. L’usodelle LM permette l’applicazione dellateoria dei miasmi attraverso la sommi-nistrazione di potenze ad azione brevee allo stesso tempo in grado di incideresul Principio Vitale. Andrea Brancalion, veterinario dellascuola di Cortona, ha presentato l’im-postazione della scuola argentina a par-tire da Eugenio Candegabe da cuiproviene uno schema terapeutico cli-nico valutativo. Lo schema viene uti-lizzato per inquadrare il caso attraverso4 livelli dinamici relativi alla costitu-zione morbosa (coerente-incoerente)e all’energia vitale (reattiva-debole).Anche la prognosi viene classificata in4 livelli: 1° IDEALE, BUONA PRE-SCRIZIONE – 2° PRESCRIZIONECERTA IN TEORIA – 3° PRESCRI-ZIONE DI UN SIMILARE – 4° PRE-SCRIZIONE PALLIATIVA. L’Autore

Il 25 Settembre a Firenze si è tenuto un convegno di clinica omeopatica sulla scelta della potenza omeopatica,le potenze LM. Il convegno è stato organizzato dall’associazione Lycopodium – Homeopathia Europea e dalla società scientifica ALMA e vi hanno partecipato un centinaio fra medici e veterinari.

Sergio Segantini Medico Chirurgo – Omeopata FIRENZE

Le potenze omeopatiche LM

Eventi

Associazione Lycopodium [email protected]

Lettere al giornale

Ho letto con grande interesse l’articolo di Francesca Pisseri e coll.sull’ultimo numero de Il medicoOmeopata. In questo periodo si fa un grande parlare di medicina integrata e c’è una terribile confusione riguardo a che cosa questo concetto implichi.

L’articolo di Francesca è molto chiaro, one-sto, realistico, e fotografa con precisionequello che avviene nella pratica. Nell’intro-duzione elenca i criteri che stanno alla basedella scelta terapeutica, che vanno molto aldi là della mera valutazione delle evidenzedisponibili.Nello sviluppo dell’articolo poi analizza congrande correttezza pregi e limiti dei diversiapprocci e, supportando le sue argomenta-zioni con la descrizione di un caso clinico,propone come più valida l’alternanza inveceche la contemporaneità terapeutica. La medicina omeopatica viene consideratacome la prima opzione terapeutica, ma la

sua applicabilità è condizionata dal fatto chela sua efficacia è strettamente dipendente dauna corretta individualizzazione, per cui al-cune situazioni cliniche, che vengono bendescritte, consigliano di far ricorso in primaistanza all’approccio convenzionale, più facil-mente applicabile.Credo che tutti noi ci possiamo riconoscerein questa modalità di approccio, una moda-lità che pone al centro della nostra inten-zione terapeutica la sicurezza del nostropaziente. Tutti noi facciamo medicina integrata, in que-sto senso, con l’obbiettivo di migliorare con-tinuamente la nostra conoscenza, perchéabbiamo tutti verificato che tanto più sa-remo competenti e sicuri nella conduzionedella terapia omeopatica, tanto meno, nellamedia della nostra attività, avremo bisognodi ricorrere ad altro.E qui ci riallacciamo a quanto la FIAMO dasempre sostiene: la necessità del massimo li-vello di competenza. Senza quello, non cisarà reale possibilità di scelta da parte di un

terapeuta, perché lo squilibrio tra quantoconosce in modo approfondito e quantomastica appena renderà impossibile unavera integrazione nella sua pratica. A livellopoi di scelte politiche, come ho già scritto inaltri contesti, perché si possa parlare di inte-grazione bisogna che ci sia una sostanzialeparità tra gli elementi in gioco, in questocaso la dignità dei differenti paradigmi; se cisi trova davanti a uno squilibrio troppogrande, si avrà un’assimilazione da parte delpiù forte nei confronti del più debole, con laconseguenza, nel nostro ambito, che ver-ranno indebolite la specificità e la ricchezzadel contributo che l’omeopatia può dare allamedicina moderna.

Antonella RonchiPresidente [email protected]

A cura della Redazione

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anno XV numero 45 novembre 2010 13

Farmaci, salute e ambiente

Comunque, pur tenendo conto dellaquantità di farmaci prescritti per le vieufficiali agli animali degli allevamentiintensivi, dovremmo aggiungere a que-sta la quota rilevante dei prodotti som-ministrati in nero e la quota diretta chedalle deiezioni, usate come concime,passano direttamente nel terreno, by-passando i depuratori e penetrando di-rettamente nel suolo,nelle falde acqui-fere e quindi contaminando le stesseproduzioni agricole. Malgrado ciò, an-cora oggi si addita come fonte di inqui-namento principale il paziente cheassume i farmaci, spesso senza prescri-zione e in modo indiscriminato, smal-tendoli dopo l’assunzione in modoimproprio: nei rifiuti urbani, il 54% odirettamente nei sanitari, il 35,4% . Nediscende l’opportunità che i mediciprescrivano i medicinali con mag-giore consapevolezza degli effetti de-rivanti dal loro smaltimento,riducendo innanzi tutto i farmaci po-tenzialmente dannosi per l’ambiente,chiamati prioritari. I farmaci prioritari per l’ambiente si iden-tificano mediante il calcolo dei carichiambientali teorici, ottenuti moltipli-cando i quantitativi venduti di ogni far-maco per la sua percentuale dimetabolizzazione nelle acque di sca-rico, di laghi e di fiumi. In questo pa-norama apocalittico, lafarmaco-resistenza è già diventata unavera emergenza. Studi appropriatihanno evidenziato che questa avvienecon una mutazione genetica dei recet-tori della mucosa intestinale, e in par-ticolare l’ecosistema microbicointestinale che viene stimolato alla mu-tazione dall’allattamento artificiale,dall’uso di farmaci e dalla cattiva igienealimentare. Rilevante è il fatto che nonsono le grandi quantità di farmaci checreano problemi, quanto le piccole di-luizioni. Anzi più le diluizioni sono in-finitesimali, più creano geni diresistenza, attraverso il fenomeno del-

l’ormesi. Le soluzioni al problema diinquinamento ambientale da farmacisono diverse: a breve termine la co-struzione di depuratori adatti a tratte-nere le molecole inquinanti; a mediotermine una campagna di ecofarmaco-vigilanza che basandosi su alcuni prin-cipi (prescrizione, consumo esmaltimento responsabile), coinvolgamedico paziente e farmacista con la ri-duzione delle prescrizioni mediche, ela fabbricazione di confezioni più pic-cole di farmaci in modo che non ven-gano sprecati, che non scadano e quindiche non vengano smaltiti in modo im-proprio. Dai relatori è stata richiestauna particolare attenzione a non creareallarmismo nella popolazione, ma di af-frontare il problema prendendo prov-vedimenti insieme alle casefarmaceutiche con programmi a lungotermine per limitare l’inquinamentodell’ambiente, tra cui la strategia dellaGreen Pharmacy, che consiste nel pro-durre farmaci efficaci e facilmente bio-degradabili, attraverso lo studio dinuove sostanze. Largo spazio è statodedicato dal convegno all’industria far-maceutica, che ha prospettato come so-luzione al problema ambientale unaGreen Industry , peraltro ribadendo ilvalore occupazionale nel territorio ita-liano del comparto. Dato il fatturatoastronomico del solo omeprazolo, ga-stroprotettore, che ha fruttato 560 mi-liardi di lire (dati del 2001), è tuttaviadifficile credere che l’industria farma-ceutica calmierizzi davvero la sua pro-duzione. Lascia perplessi il fatto chel’apporto degli omeopati al conve-gno,di grande importanza dal punto divista della salute pubblica, sia statoignorato dall’intero dispiegamento diforze che la regione Toscana ha messoin campo con il proprio regolamentosulle MNC. Una tavola rotonda con-clusiva del seminario si è caratterizzataper l’assenza di controparti che pro-muovessero l’etica della salute, l’ali-

mentazione e la medicina omeopatica.Con un doppio intervento fuori dal ta-volo di discussione, la sottoscritta rap-presentante la Fiamo e il Dott.Battigelli Medico Veterinario perl’U.M.N.C.V., hanno lamentato ilmancato invito di una controparteomeopatica ed evidenziato sia il con-cetto di ormesi che l’applicazione cli-nica dell’omeopatia nei cavalli,addirittura negli allevamenti intensivicon grandissimo risparmio di farmaci.E’ stato portato l’esempio delle pro-duzioni biologiche che, come da rego-lamento CEE sono tenute ad usarel’omeopatia con tutto ciò che ne con-segue: assenza di residui nell’am-biente, ridotta produzione di rifiuti,assenza di effetti collaterali, bassocosto, possibilità di terapie prolungatesenza effetti collaterali, alternativa allafarmacoresistenza. Non abbiamo avuto tempo di ascoltarele risposte perché ormai era tardo po-meriggio e il taxi ci aspettava per cor-rere alla stazione. Ci è parso di vedere,dopo il nostro intervento, qualchemandibola crollata dallo stupore oforse da imbarazzo in volti impalliditie un po’ disorientati per l’intromis-sione non calcolata di due veterinariche hanno fornito la soluzione piùsemplice, meno dannosa, più efficacee documentata.

1 2 La “Scuola Ambiente Salute e Sviluppo So-

stenibile” SIASS è un luogo di incontro tra i rap-

presentanti delle Amministrazioni Locali,

Nazionali ed Internazionali e i rappresentanti

delle Associazioni e delle Professioni.Si prefigge

di valutare conoscenze ed esperienze ai diversi

livelli con lo scopo di elaborare ipotesi di solu-

zione relative alla tematiche di salute. Promuove

quindi attività formative come momento di in-

tegrazione fra i vari soggetti e come base per gli

interventi.

www.siass.org

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Un bicchiere di comunissimaacqua può contenere resi-dui di farmaci tali da ren-derla dannosa per la salute.

Da campioni prelevati presso acquedottiin Italia sono state rilevate presenze diacido clofibrico, un regolatore lipidico,di diazepam ansiolitico, di tilosina anti-biotico: un cocktail che può rivelarsimicidiale se si tien conto che finisconoregolarmente nelle acque, come residuidi farmaci, antibiotici, ormoni, statine,antidepressivi, antinfiammatori, diure-tici, antitumorali, mezzi di contrasto,prodotti di bellezza. Di questo si è par-lato nel seminario tenuto lo scorso lu-glio presso l’Arpat di Firenze edorganizzato dalla Scuola InternazionaleAmbiente Salute e Sviluppo sosteni-bile1, riguardante l’impatto ambientaledei residui dei farmaci nel suolo e nelleacque. Erano presenti rappresentantidell’ISS, Regione Toscana, FNOM-CEO,FNOVI, Università di Verona,Farmindustria, Federconsumatori, Mi-nistero della Salute. Fin dalle prime battute è venuto indrammatica evidenza che la produ-zione, il trasporto, l’escrezione dopol’assunzione e lo smaltimento di far-maci non utilizzati stanno diventandouna vera emergenza, anche perché siproduce in via parallela una grandequantità di rifiuti difficilmente smalti-bili come involucri di plastica e di allu-minio. I farmaci assunti vengonoescreti con feci ed urine e convogliatinella rete fognaria, ma i depuratori diquesta - quando ci sono - non sono ade-guati a filtrare le molecole dei farmaciche sono molto piccole e dunque non

costituiscono una sufficiente barrieraall’inquinamento. Le acque che esconodai depuratori vengono smaltite nei ca-nali di irrigazione, nei fiumi e alcune,come quelle dell’Arno, riconvertite inacqua da bere. Nelle acque superficiali,sotterranee, marino costiere e oceani-che finiscono farmaci come il chino-lone, le tetracicline, i citotossici, gliestrogeni, gli ormoni tiroidei che,come metaboliti attivi, sono stabili epermangono a lungo nell’ambiente.Per contro, alcune molecole estesa-mente utilizzate come l’Amoxicillina,pur passando attive tra le maglie dei de-puratori, essendo poco stabili si degra-dano e si inattivano velocemente. Ifarmaci usati per il contrasto per i raggiX, la ciclofosfamide e l’acido clobrificoinvece, rimangono persistenti nell’am-biente anche per 21 anni.

L’inquinamento delle acque provocamutazioni genetiche nei pesci e gli ef-fetti che i residui di farmaci hanno sul-l’uomo si manifestano come resistenzaagli antibiotici e allergie, perché sonopresenti nell’acqua da bere, e se si cal-cola che dalle maglie dei depuratoriitaliani escono dalle 7 alle 14 tonnel-late annue di residui di farmaci ad usoumano si ha un’idea della vastità del fe-nomeno e della conseguente urgenzadi provvedimenti ad hoc. Anche per-ché da questa indagine sono stati tra-scurati i residui dei farmaci ad usoveterinario, per cui sapendo quantetonnellate di antibiotici e di antiparas-sitari usa l’industria zootecnica, si rag-giungerebbero livelli di inquinamentoimpressionanti, considerando che il48% dei farmaci prodotti nella UE èdestinato agli animali. (Fig 1).

Carla De Benedictis Medico Veterinario – Omeopata ROMA

Una intrusione non calcolataPrimo workshop nazionale farmaci, salute e ambiente

Eventi

[email protected]

Fig. 1

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anno XV numero 45 novembre 2010 15

Il tradimento di Ippocrate – D. Mastrangelo

derna è organizzata come un regimeassoluto e clandestino, anzi secondol’Autore, come una dittatura mani-festa delle multinazionali del far-maco, delle “lobby” accademiche,dei baroni dell’Università al serviziodel sistema. In questa dittatura dellaconoscenza, l’A. sceglie di dedicarsiall’omeopatia, perché non trova ri-sposte e cure in una Medicina che,inverosimilmente, proprio perché siè dedicata tanto alla conoscenza dellapatologia, scomponendo l’essereumano in mille pezzi, si è allontanatadalla verità, cioè dalla realtà del ma-lato. In questo tipo di Medicinaiper- specialistica e parcellizzata èspesso compito del paziente colle-gare i suo stessi pezzi, muovendosinel labirinto della sanità come unnaufrago in un arcipelago di isolesconosciute. Ho accolto con entusia-smo la proposta del Direttore dellarivista di recensire il testo e mi sonosentita coinvolta e interessata allalettura. Sono psicologa e psicotera-peuta Analitico Transazionale, micuro da anni con l’omeopatia e la-voro in uno studio omeopatico dovecollaboro con i medici omeopati,considerando ciascun paziente irri-petibile e con le sue potenzialità diguarigione. Ancora oggi, dopo alcunianni di lavoro, rimango stupita dicome i pazienti trattati sia con la psi-coterapia che con la cura omeopaticariescano, affrontando grandi soffe-renze psicologiche, ad attivare nuoveenergie per “avviare un processo dicambiamento ”. Mi incanto ancoranel verificare che quella energia vi-tale che noi definiamo “phisis”, cioè

un’energia che spinge al cambiamentoed anche una forza creativa e guaritrice,(la quarta forza di personalità, accantoall’Ego, al Superego e all’Es) possa es-sere attivata in una sana relazione dicura e dai medicamenti omeopatici.E tante volte mi sono chiesta: “Comemai non si diffonde una cultura dellacura che preveda tutto questo?” Leg-gendo il libro ho avuto la soddisfa-zione di confermare quello che datanti anni ho capito: chi ricerca e dif-fonde la verità spesso fa paura per-ché mina i presupposti di una societàdella globalizzazione dove il poteredel denaro ha la maggiore. Ma avolte, fra un capitolo e l’altro, misono chiesta se veramente nessunfarmaco sia in qualche modo efficaceed ho pensato ad alcune malattie de-bellate per sempre con le cure tradi-zionali (almeno apparentemente) oall’utilità di alcuni farmaci in situa-zioni estreme. Mi è sorto il dubbioche l’A. per dimostrare la veridicitàdelle sue analisi, abbia, in qualchemodo, esasperato la dialettica, di-menticandosi di segnalarci che nonesiste solo il nero e il bianco, i buonida una parte e i cattivi dall’altra. Hocosì ipotizzato che la realtà descritta

dall’A. sia stata causata da una multi-fattorialità di eventi (di origine cul-turale, psicologica e sociale, oltreche economica) sovra-determinati.L’A., pur soffermandosi sull’effettoplacebo, e su cause ancora “miste-riose” inerenti la guarigione dei pa-zienti, non accenna maiall’importanza della “relazione fraterapeuta e paziente”. Eppure in altriambiti clinici, quali la psicologia, siritiene che l’efficacia dei trattamentipsicoterapeutici sia fortemente de-terminata dal tipo di rapporto che siinstaura fra colui che propone il trat-tamento e chi lo riceve. Alcune ri-cerche in merito hanno evidenziatoche l’alleanza e la capacità empaticadel terapeuta influenzano moltol’andamento della cura. Purtroppo,pur accennando a quanto dichiaratodalla fisica quantistica rispetto al-l’importanza dei “legami forti” fraquark, l’A. non considera l’impor-tanza della dimensione affettiva e re-lazionale che genera legami fortifra le persone, capaci di produrrereciproci cambiamenti e trasforma-zioni. Non prende in esame i contri-buti che altre scienze stanno dandoalla comprensione dei fattori che de-

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IL TRADIMENTO DI IPPOCRATE. LA MEDICINA DEGLI AFFARI di Domenico Mastrangelo Recensione a cura di Simona Spagnolo

Sicuramente a tutti noi è capitato dientrare in farmacia e di rimanerestupiti dalla quantità di prodotti,messi in mostra nelle vetrine e suibanconi, che poco hanno a che ve-dere con la salute delle persone.Quanti dubbi sull’efficacia delle me-dicine assalgono tutti noi quando,ammalandoci, ci affidiamo ai metodiclassici di cura senza poterne “cono-scere” realmente rischi e ripercus-sioni. Quante perplessità quandoleggiamo i fogli d’istruzioni all’usodei farmaci nel paragrafo dedicatoalle Controindicazioni! Mastrangelo,con questo testo, ci introduce adun’analisi che diverge dalla correnteopinione pubblica sui presuppostidella Medicina moderna convenzio-nale, mostrandoci come quella cheviene definita la Medicina “vera-mente” scientifica, orientandosi soloa togliere il sintomo, spesso non cural’individuo, ma anzi lo danneggia.Nel mondo Occidentale industrializ-zato e tecnologico ci si occupa dellamateria che assume forme di cellule,tessuti, apparati e organi. In Oriente,invece, la materia non è altro che unvestito di un’energia (il chi, la forzavitale, l’anima) e la Medicina è cosìstudio e manipolazione delle dina-miche di queste energie. “Le Medi-cine” sono, quindi, influenzate dallefilosofie che l’accompagnano e, no-nostante oramai, sia un concetto dif-fuso che possano co-esistere diverseinterpretazioni della realtà, ugual-mente valide e significative, ilmondo Occidentale è convinto dipossedere l’unica verità rivelata. No-nostante la fisica, con la sua teoria

dei quanti, abbia scoperto che la ma-teria è fatta praticamente di nulla (“Iquark si associano fra di loro per mezzodi legami forti a formare protoni eneutroni… I quark sembrano vere parti-celle elementari nel senso che non hannouna struttura evidente e non possono es-sere risolti in qualcosa di più piccolo”)la Medicina Moderna non sembravoler mettere in discussione i suoiprincipi ispiratori basati su una con-cezione d’uomo “spezzato” e riduci-bile appunto a cellule, organi …apparati …curabili con i farmaci.Pur non esistendo ad oggi malattiache i medicinali convenzionali sianoin grado di guarire definitivamente,la letteratura medico internazionale,insieme ai mass media, tace, non de-nunciando, per esempio, l’inefficaciadegli antibiotici e della chemiotera-pia antitumorale. L’A. sostiene chela terapia farmacologica tutta, com-presa la chemioterapia, dovrebbe es-sere adattata all’ammalato come siadatta un vestito, ma, perché questopossa avvenire, si dovrebbe diffon-dere il principio secondo il quale cia-scun paziente è unico, nondivisibile e irripetibile. Si adden-tra così nel mondo degli “affari dellaMedicina”, spiegandoci, con un lin-guaggio chiaro e coinvolgente e conesempi e fatti di cronaca, come la ri-cerca farmaceutica e la sperimenta-zione siano controllate e subordinateall’interesse commerciale. L’indu-stria farmaceutica, per garantirsi so-stentamento e sopravvivenza,inventa malattie e malati (per esem-pio le calvizie, la sindrome dellafobia sociale, la sindrome del colonirritabile) e dirige la ricerca in dire-zioni che possano produrre profittieconomici. Disposta a tutto l’indu-stria usa, per esempio, nella speri-mentazione controllata l’effetto

placebo per fare la “tara” su l’effettoreale di un farmaco, considerandoloin qualche modo un effetto terapeu-tico indesiderato, ma successiva-mente scarta totalmente l’idea distudiarlo. Eppure alcuni scienziatihanno affermato che “l’effetto placebodovrebbe essere l’oggetto della ricercamedica più importante e più finanziataperché, se i ricercatori riuscissero a sco-prire come far leva su l’effetto placebofornirebbero ai medici uno strumento ef-ficace fondato sull’energia e privo d’ef-fetti indesiderati”. Mastrangelo narrale vicende di alcuni famosi ricerca-tori moderni e contemporanei che,spinti dall’amore per la verità e peruna Medicina che curi veramente,hanno portato avanti ipotesi e tesidissonanti, rinunciando così alla car-riera e ai riconoscimenti economici.In questa società della globalizza-zione chi esprime un pensiero diver-gente rischia di essere eliminato, nonfisicamente, ma moralmente, conl’emarginazione e l’isolamento. Peresempio Bates, chirurgo oculista,con le sue scoperte (1960) sulla mio-pia mina il mercato degli occhiali eper questo viene espulso dalla fa-coltà. Mentre Duesberg, professoredi biologia cellulare e molecolare al-l’Università di Berckley, che ha for-mulato ipotesi sulla genesi dell’AIDSe del cancro contrarie a quelle co-munemente accettate oggi, è statoridicolizzato ed emarginato da altriricercatori che non sono riusciti adopporsi alle sue spiegazioni con ar-gomentazioni valide. Rendendo im-potenti le sue dichiarazioniscientifiche pericolose per il mondodegli affari della medicina hanno po-tuto continuare ad avallare i tratta-menti finanziati dallo stato (per unmalato di AIDS si spendono 2100dollari al mese!) La Medicina mo-

Simona Spagnolo Psicoterapeuta ROMA [email protected] Ronchi Medico Chirurgo – Omeopata MILANO | Presidente Fiamo [email protected]

Recensioni

L’Autore, con questo testo, ci aiuta a rispondere a numerosi interrogativi svelando retroscena del mondo farmaceutico e sanitario che i mass media tendono a celare e misconoscere. Presentando sé stesso, narrando della sua esperienza di medico ricercatore e omeopata, ci introduce al mondo della Farmacologia e della Medicina convenzionale e al complesso universo del business ad essi collegato

Domenico Mastrangelo

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Recensioni

terminano la “guarigione”. Trala-sciando così un punto di vista so-stanziale sembra riproporre lamodalità utilizzata da scienziati, me-dici e psicologi quando, approfon-dendo il loro punto di vista, neganociascuno la prospettiva dell’altro. In-fatti, nella sua analisi utilizza un ap-proccio che non considera le causesotterranee che hanno potuto facili-tare l’instaurasi della dittatura dellaMedicina: la difficoltà di comunica-zione e dialogo che esiste fra lescienze che si occupano di cono-scere, capire e curare il genereumano. L’ostacolo non è determi-nato solo da logiche economiche, maanche, dal mio punto di vista, daaltre questioni più di tipo culturalee psicologico, come per esempio iltimore di riconoscere i limiti delproprio modello accettando l’incer-tezza e il senso di precarietà che nederiva. Credo che la dittatura saràsconfitta solo quando scienziati, me-dici e psicologi affrontando il caricodi tali incertezze, troveranno un lin-guaggio comune orientato ad offrirecure effettivamente rivolte a “quel-l’unico paziente”.

OMEOPATIA: CONOSCERSI,CURARSI, GUARIRE di Salvatore Coco Recensione a cura di Antonella Ronchi

Credo che tutti i medici omeopati sisiano trovati davanti alla necessità didare spiegazioni ai loro pazienti ri-guardo alle caratteristiche della me-dicina omeopatica. Ciascuno trovaun suo metodo: c’è chi fa una spie-gazione voce, durante la prima visita,ma il tempo spesso non permette unapprofondimento sufficiente. Altripreferiscono dare un breve testoscritto che dia almeno le nozioni più

elementari. Il Granulo spesso aiuta acolmare questo bisogno di cono-scenza, ma ovviamente, essendo unarivista, manca di sistematicità. Io,che pure mi avvalgo di tutte le mo-dalità di comunicazione che ho ap-pena elencato, tante volte mi sonosentita chiedere dai pazienti: “Non cisarebbe un libro da leggere per ca-pire meglio che cosa vuol dire fareuna cura omeopatica?”. Il libro ap-pena scritto da Salvo Coco, collegaed amico carissimo, mi sarà di gran-dissima utilità per colmare questa la-cuna comunicativa. Il testo, già daltitolo OMEOPATIA: conoscersi, curarsi,guarire, esprime le sue peculiarità:non un semplice manuale che illustrile caratteristiche di base della medi-cina omeopatica, ma un invito a di-ventare collaboratore attivo delproprio processo di guarigione.Questo libro riflette la lunga espe-rienza di terapeuta del Dott. Salva-tore Coco, e insieme la suaevoluzione personale e spirituale.Quando parliamo di medicina dellapersona, di cura della totalità, ogniaspetto della vita di un individuo - ein primis di quella del medico- vienemesso in gioco; ogni paziente incon-trato è un’esperienza vitale che co-stituisce un tassello di un mosaicoche man mano forma un individuonuovo, più maturo. Ecco, questadirei è la parola che mi sembra defi-nire meglio la qualità di questo libro:maturità. Maturità di una pratica

omeopatica affrontata con grandeprofessionalità e competenza. Matu-rità come ricercatore che, ad esem-pio, sul tema della relazione madrebambino ha dato contributi digrande originalità e rilevanza. Matu-rità nella evoluzione personale, ca-ratterizzata da una ricca umanità,frutto di multiformi contributi filo-sofici e spirituali. Maturità nell’aversaputo rendere un contenuto cosìimpegnativo con un linguaggiopiano, arricchito dalla descrizione diesperienze cliniche e dal contributodiretto dei pazienti. Un testo che,forse, non dirà nulla a chi consideral’omeopatia solo un’alternativa far-macologica meno tossica, sia essomedico che paziente, ma che potràaiutare a costruire una migliore alle-anza terapeutica all’interno di quelpiù ampio percorso di cura che lamedicina omeopatica si prefigge dimettere in moto.

Salvatore Coco

OMEOPATIA: CONOSCERSI, CURARSI, GUARIRE

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anno XV numero 45 novembre 2010 19

Omeopatia e Complessismo

niva (e viene purtroppo tuttora) scam-biata per “prestazione omeopatica” el’identità professionale del medicoomeopata, formato come tale dascuole primarie pluriennali, veniva deltutto inflazionata e mortificata.

OMEOTERAPIE PROFESSIONALIZZANTIIn relazione a tale disfunzione emer-gente, e anche peraltro coerentementecon lo Statuto della FIAMO, si è con-cepito di limitare la “Omeopatia” (o“Medicina Omeopatica”) alla sola pre-scrizione di medicinali unitari, derivatada peculiare formazione professionale.In pratica: unicisti e pluralisti. Inoltre sidonava finalmente un’identità profes-sionale a due omeoterapie che hanno unostatuto epistemologico completa-mente diverso dall’Omeopatia e chenecessitano di adeguata formazioneper essere esercitate: Medicina Antro-posofica e Omotossicologia. L’esi-stenza di tre omeoterapieprofessionalizzanti è stata recepita inseguito dalle numerose proposte dilegge sulle Medicine Non Convenzio-nali e dalla FNOMCeO nello storicodocumento del 2002 che riconoscevacome “atto medico” nove medicinenon convenzionali. Tali atti ufficiali noncontemplavano però le definizionidelle varie discipline e, pur avendo fis-sato un passo importante sulla via dellaomologazione delle Medicine NonConvenzionali, perpetuavano comun-que l’ambiguità della identità diOmeopatia. Le definizioni delle tre omeoterapie pro-fessionalizzanti, elaborate e promossedalla FIAMO fin dal 1994, sono statefinalmente recepite dalla FNOMCeOnel Consiglio Nazionale del 12 dicem-bre 2009, e rese quindi storicamente egiuridicamente ufficiali. È stata questauna grande vittoria della FIAMO in di-fesa della dignità professionale dellaOmeopatia.

OMEOTERAPIE NON PROFESSIONALIZZANTIAl di fuori dell’area professionale delleomeoterapie riconosciute dalla FNOM-CeO, resta un gruppo di omeoterapieche non necessitano di formazione: ilComplessismo anzitutto, la più impor-tante, se non altro da un punto di vistadella diffusione quantitativa, ed inoltrepoi l’Immunoterapia complessa, l’Or-ganoterapia, l’Isoterapia, etc, tuttemetodiche che il medico non formatopuò iniziare a utilizzare per le sue pre-scrizioni da un giorno all’altro. Infor-mazioni più approfondite sulladefinizione e classificazione delle“Omeoterapie” sono presenti nel sitodella FIAMO, nell’Area Pazienti.

IL COMPLESSISMO Il Complessismo utilizza medicinaliomeopatici composti da più ceppi uni-tari in formulazione standardizzata a li-vello di produzione farmaceuticaindustriale e distribuiti come “specia-lità” della ditta produttrice. La formu-lazione del medicinale complessoderiva dal bagaglio farmacologicoomeopatico unitario e consiste nellacomposizione di rimedi plurimi con-tenuti nello stesso medicinale, statisti-camente più prescritti singolarmentenella clinica del rimedio unitario perun’unica patologia. Il Complessismo èdunque, dal punto di vista del conce-pimento della formula, totalmente tri-butario della Omeopatia e nonpotrebbe esistere senza di essa. Il Complessismo è un’omeoterapia chelimita le modalità di prescrizione allasemplice sindrome clinico-sintomato-logica, senza esigere la classica perso-nalizzazione di diagnosi di rimedio sulpaziente. Non esistono infatti, comeper l’Omeopatia, una base teorica o unmetodo clinico e prescrittivo peculiariper il Complessismo: la prescrizionedel complesso omeopatico viene effet-tuata sugli schemi nosologici della Me-

dicina ufficiale, con le modalità del“farmaco” convenzionale, con l’ausiliodi prontuari distribuiti dalle varie ditte.Il Complessismo non presupponequindi, come sopra esposto, una for-mazione professionale specifica.

DIFFERENZA FRA OMEOPATIA E COMPLESSISMOPer quanto sopra detto, le conseguenzedeontologiche, etiche, giuridiche e, sispera presto, anche legislative, della dif-ferenza fra Omeopatia e Complessismoconsistono nel fatto che per “prescri-zione professionale omeopatica” si in-tende solo quella di “rimedio unitario(monocomponente) individuato sullasintomatologia peculiare del paziente(unicismo e pluralismo)” e che la pre-scrizione complessa non può e nondeve essere considerata come prescri-zione professionale omeopatica. Que-sta storica istanza, promossa dallaFIAMO e definitivamente accolta e resaufficiale dalla FNOMCeO, massimo or-gano discriminante in campo deonto-logico nazionale, fatica ancora molto adaffermarsi e viene tenacemente ostaco-lata da alcune entità associative e pro-duttive che creano dissensi nel mondodelle omeoterapie e confusione presso lapopolazione. Evidenziare e approfon-dire dunque la differenza fra Omeopa-tia e Complessismo non è certo unavuota esercitazione tassonomica o re-torica, ma riguarda invece in manieraveramente importante il futuro stessodella professionalità omeopatica e ri-guarda anche la correttezza della pre-stazione medica omeopatica neiconfronti del cittadino, che deve acce-dere alla prestazione stessa con il “con-senso informato”.

Di seguito vengono evidenziate le dif-ferenze essenziali fra Omeopatia eComplessismo. - La visita del medico omeopata formatodura almeno un’ora al di là del normale

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RIASSUNTO

Il problema della integrazione della Omeopatia e di

altre metodiche simili nel tessuto sociosanitario nazio-

nale impone una visione chiara della situazione e delle

relative categorie professionali. Sull’onda di questa esi-

genza tassonomica e normativa, nel 1994 la FIAMO ha

elaborato la classificazione delle “omeoterapie”, intese

come tutte le metodologie di prescrizione di medicinali

omeopatici. In tale classificazione si contemplano due

categorie di prescrizione: una che necessita di forma-

zione professionale specifica e una che non ne neces-

sita. Nella prima è presente la Medicina Omeopatica

(intesa come prescrizione di medicinali omeopatici uni-

tari), insieme alla Medicina Antroposofica e all’Omo-

tossicologia. Nella seconda il Complessismo e altre

metodiche secondarie che possono essere oggetto di

prescrizione medica senza particolari competenze spe-

cifiche. Nell’articolo si evidenziano le differenze pecu-

liari fra Medicina Omeopatica e Complessismo e si

propone una ipotesi di ottimale e produttiva intera-

zione fra le due omeoterapie.

PAROLE CHIAVE

Omeoterapie - Medicinali omeopatici - Omeopatia -

Medicina Omeopatica - Medicina Antroposofica -

Omotossicologia - Complessismo - Immunoterapia

complessa - Organoterapia - Isoterapia - FNOMCeO

(Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici) -

FIAMO (Federazione Italiana Associazioni e Medici

Omeopati)

SUMMARY

The integration of Homeopathy - as well as other me-

dical practices derived from Homeopathy - into the

National Health Organization requires a clear vision

of the present state-of-the art , mainly as regard to

professional categories. In order to comply with the

need to define the criteria necessary to classifying and

regulating the profession itself, in 1994 FIAMO outli-

ned the concept of “homeotherapies”, definition that

included all the methods of prescribing homeopathic

remedies.

According to this classification there are two catego-

ries of “homeotherapies”, one of these only necessi-

tating a specific professional training. This category

includes Homeopathy - defined as prescription of uni-

tary homeopathic remedies - together with Anthro-

posofic Medicine and Homotoxicology. In the second

category are included Complex Homeopathy and

other medical practices of prescription that do not

require a specific competence. The article points out

the criteria allowing to clearly differentiate Unitary

Homeopathy and Complex Homeopathy and outli-

nes a constructive proposal for optimizing the inte-

raction of the two “homeotherapies”.

KEY WORDS

Homeotherapies - Homeopatic remedies – Homeo-

pathy - Anthroposofic Medicine – Homotoxicology -

Complex Homeopathy - Complex immunotherapy -

Organotherapy - Isotherapy - FNOMCeO (Federa-

zione Nazionale degli Ordini dei Medici) - FIAMO (Fe-

derazione Italiana Associazioni e Medici Omeopati).

LE OMEOTERAPIEIl problema della integrazione dellaOmeopatia e di altre metodiche similinel tessuto sociosanitario nazionale im-pone una visione chiara della situa-zione e delle relative categorieprofessionali. La vecchia classificazionedella Omeopatia, che tuttora circola,

prevedeva tre categorie, definite esclu-sivamente in base al numero e la com-posizione farmaceutica dei rimediprescritti: unicismo, pluralismo, com-plessismo. Tale classificazione ha co-minciato ad essere insufficientequando, dagli anni novanta iniziava asentirsi la necessità di integrarel’Omeopatia nel contesto socio-poli-tico-sanitario. A quel punto si è co-minciato a parlare di “professioneomeopatica”. E nel frattempo emerge-vano e crescevano due metodiche pro-fessionali (Medicina Antroposofica eOmotossicologia) che non si sapevacome inquadrare (complessismo?). Sull’onda di questa esigenza tassono-mica e normativa, nel 1994 la FIAMOha elaborato la “Classificazione delleomeoterapie” che si ritiene sia tuttora,e sempre più, valida. Vengono definite“omeoterapie” tutte le metodiche te-rapeutiche che si avvalgono della pre-scrizione di “medicinali omeopatici”(definizione esclusivamente farmaceu-tica: medicinali prodotti tramite dilui-zioni e succussioni progressive, aprescindere dalla tecnica prescrittiva).Il motivo storico per cui è stata conce-pita la classificazione delle “omeotera-pie” è che, in assenza diregolamentazione statale, qualsiasi pre-scrizione di medicinale omeopatico ve-

Sulla scia del precedente articolo comparso nel numero di Aprile de Il Medico Omeopata, riguardante l’identità e l’esatta definizionedella Omeopatia, giova qui affrontare un argomento che è tuttorafonte di incertezze e dissensi nel mondo omeopatico italiano: la differenza fra Omeopatia e Complessismo

Pindaro Mattoli Medico Chirurgo – Omeopata PERUGIA

Omeopatia e ComplessismoDistinguere per valorizzare

Interventi

Segretario Nazionale e membro del Comitato Legale [email protected]

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Interventi

atto diagnostico convenzionale e la pre-scrizione è strettamente individualizzata.La visita del medico prescrittore di com-plessi non va al di là del normale attodiagnostico convenzionale e la prescri-zione è diretta ed immediata in base alladiagnosi clinica convenzionale.- La prescrizione unitaria ha, o tende adavere, un’azione risolutiva perché agi-sce a livello sistemico, profondo e in-dividuato sul paziente. La prescrizionecomplessa ha un’azione esclusivamentesintomatica, non risolutiva e preludespesso alla ripetizione della terapia. - La prescrizione unitaria è molto econo-mica per il paziente. La prescrizionecomplessa è più costosa e, non essendorisolutiva, necessita spesso di ripeti-zione con ulteriore aggravio econo-mico per il paziente. - La prescrizione unitaria è poco remune-rativa per le ditte produttrici. La pre-scrizione complessa è molto remunerativaper le ditte produttrici. Questo fattoha un risvolto estremamente positivo:la resa economica positiva del Com-plessismo sostiene la resa economicanegativa del medicinale unitario. Intale ambito l’Omeopatia, da un puntodi vista economico, è completamentetributaria del Complessismo. - Il medicinale omeopatico unitario nonpuò essere oggetto di brevetto indu-striale, essendo un prodotto di natura.Il medicinale omeopatico complesso è dinorma brevettato dalle ditte, può essereda esse propagandato come “specialità”e ne costituisce parte preminente edessenziale degli utili.

PROSPETTIVE DI INTERAZIONEFRA OMEOPATIA E COMPLESSISMODate per valide le differenze sopraesposte, si possono prospettare duemodalità di rapporti fra Omeopatia eComplessismo: una modalità negativae disfunzionale e una modalità positivae produttiva.

La prima ipotesi corrisponde pur-troppo alla situazione attuale: nono-stante la promozione della peculiareprofessionalità omeopatica perse-guita dalla FIAMO, in assenza di unaconsapevolezza diffusa a livello dipopolazione sulla distinzione dellevarie omeoterapie, nel linguaggio co-mune qualsiasi prescrizione di “me-dicinale omeopatico” vienescambiata per “Omeopatia”, ed è fa-cile che una prescrizione totalmentecomplessista venga scambiata perprestazione professionale specificaomeopatica, come se erogata da unmedico che abbia seguito un’ade-guata formazione professionale. Laprescrizione esclusiva di complessiomeopatici, millantando una com-petenza specifica omeopatica è unatto assolutamente scorretto neiconfronti sia del cittadino che deicolleghi medici autenticamenteomeopati. Questo eterno equivocoè purtroppo alimentato anche da as-sociazioni mediche che, senza mi-nimo senso di responsabilità e conuna cecità politica ingiustificabile,invece di difendere insieme allaFIAMO l’identità professionaledegli omeopati, continuano invece aconsiderare la prescrizione com-plessista come professionale e pro-fessionalizzante, perpetuando laconfusione dei ruoli che danneggiatutti gli omeopati di valida forma-zione. Tali associazioni consideranola prescrizione di chi si è adeguata-mente formato in anni di corsi e se-minari, con dispendio di tempo edenaro, equivalente a quella di chiha ricevuto ieri il prontuario di unaditta e oggi già prescrive. L’ipotesi positiva della interazionefra Omeopatia e Complessismo con-templa un’equa, funzionale e pacificacoesistenza delle due omeoterapie.Come sopra esposto, il Complessi-smo è tributario della Omeopatia

per quanto riguarda l’elaborazionedelle formulazioni complesse (soft-ware) e l’Omeopatia è tributaria delComplessismo dal punto di vistaeconomico (hardware). A questo punto di può e si deve pro-spettare un’interazione “fisiologica”delle due omeoterapie, uno status diruoli concordato da tutte le parti incausa e lealmente rispettato, per edi-ficare un rapporto complementare, si-nergico ed estremamente produttivoper entrambe le controparti.Il Complessismo può essere infattiper il medico comune la primaesperienza di prescrizione di medi-cinali omeopatici, con la constata-zione della loro efficacia, se pur alivello solo sintomatico, e della to-tale assenza di effetti collateralidannosi. La prescrizione di com-plessi in sostituzione, dove possi-bile, dei farmaci convenzionali(senza però millantare competenzeprofessionali specificamente omeo-patiche) è, non solo, lecito, ma ad-dirittura raccomandabile, per ilbene della salute pubblica. Il me-dico che prescrive complessi po-trebbe essere in seguito interessatoa frequentare un corso professiona-lizzante di Omeopatia e passare allivello di reale “esperto”.

CONCLUSIONE In quanto sopra scritto si prospetta unrapporto interattivo fra Omeopatia eComplessismo che potrebbe pacifi-care e rendere funzionale tutto il set-tore delle omeoterapie, con lapossibilità di una chiara ed efficacecomunicazione verso il pubblico e difare fronte comune verso i sempre piùnumerosi e insistenti attacchi che per-vengono dalle entità avverse extra-omeopatiche. Sta all’intelligenza e al senso di re-sponsabilità di tutti gli attori in que-stione poter raggiungere questa mèta.

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nonchè Medico Chirurgo, Medico Veterinario e Farmacista che non eserciti l’Omeopatia.

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La quota di iscrizione all’ECH è volontaria per gli iscritti FIAMO, e ammonta a 27 Euro per l’anno 2011.

Più di 4000 medici europei sono membri dell’ECH, e solo 50 sono italiani, contro, ad esempio

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Meno rappresentanza vuol dire ovviamente meno peso nelle decisioni che vengono prese.

La tutela della professionalità e competenza dell’omeopata, il suo ruolo nella medicina moderna,

la salvaguardia della reperibilità dei medicinali omeopatici, la promozione della ricerca a tutti i livelli

sono tutti ambiti in cui il lavoro dell’ECH è insostituibile.

Ad aprile 2011 i lavori dell’ECH si terranno a Roma, e sarà possibile, per chi fosse interessato,

partecipare ai lavori delle varie commissioni e rendersi conto di che cosa viene fatto.

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anno XV numero 45 novembre 2010 23

tive dell’omeopata, partendo dalle ra-dici della nostra letteratura. Ma so-prattutto sono tanti tanti pazienti,molti di più dei nostri colleghi e deiloro docenti, che hanno beneficiatoper la loro salute o si sono avvicinati“ai più alti fini della loro esistenza”,anche grazie al genio di David: al Ma-cRepertory ed al Reference Works.David è stato una grande personalità:grande nei suoi progetti, nel suo im-pegno, in quanto ha realizzato. Grandenell’ammirazione e nell’affetto che lohanno circondato in tutti questi anni.Grande nei suoi errori, grande nei suoilati oscuri. Una sorta di Peter Pan cheha sempre rifiutato di farsi ricucirel’ombra. Una mente non-convenzio-nale tra i non-convenzionali: ostinato,apparentemente innocente, poco re-sponsabile, legato a doppia mandataalla sua immagine. Un simpatico aned-doto: qualche anno fa mi raggiunse inGermania dove tenevo un seminario.Era inverno in una bellissima stazionesciistica, dove tutti potevamo goderedelle amenità del luogo e studiare ilpomeriggio. Eravamo in coda perprendere la seggiovia quando David ar-

rossì all’improvviso, chiedendomicome mai si sentisse osservato da tutti.Gli feci notare che il suo era l’unicopaio di sandali, quando il resto dei tu-risti indossavano scarponi da sciatore opesanti dopo-sci. Il lavoro di David non ha rappresentatosolo un contributo fondante all’ultimoquarto di secolo di Omeopatia, è statoe continuerà ad essere un faro per itantissimi omeopati pensanti che nonhanno timore per gli strumenti offertidalla tecnologia. So che il modo mi-gliore per onorarlo è proseguire il suoprogetto, renderlo ancora più vivo, ef-ficace e vicino alle nostre difficoltà

quotidiane: nello studio come nel la-voro. Siamo tantissimi ad averlo se-guito e sapremo fare del nostro meglio.Quando David decise di lasciarsi mo-rire, soverchiato dalla certezza di unafine grama, ho provato tanti senti-menti: dolore, vuoto, rabbia, compas-sione, amore. L’esperienza di averloaccompagnato fino all’ultimo mi hafatto capire che non ha mai iniziato amorire, che quella era semplicementela sua vita. Poi ho sentito di non avereperso nulla, che posso perdere quelloche ho, ma non quello che sono. Esono quello che sono anche grazie aDavid.

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Conobbi David quasi 20 annifa durante quello che pensofu il suo primo viaggio dilavoro in Italia. Diven-

tammo subito amici, proprio per lenostri comuni visioni, idee e progettiin merito all’Omeopatia e a molto dipiù. Da allora abbiamo condivisomolto nel lavoro, ma soprattutto nellavita privata. David mi aiutò tanto in al-cuni momenti difficili, come io ho cer-

cato di fare il possibile per lui, anchese non sono mai riuscito a proteggerloabbastanza da sé stesso. Semmai que-sto sia possibile in questa vita.David fu la mente, il fondatore el’anima della Kent Homeopathic:quella “specie” di azienda che fondò nel1986 per condividere con alcuni suoiamici e colleghi – inizialmente – la suavisione del possibile uso della nostraletteratura omeopatica e dei nostri re-

pertori attraverso l’informatica. Davidfu un vero precursore in tutti i sensi:fu anche l’ideatore del primo vero net-work per gli omeopati, quando ancoraquesto concetto era del tutto scono-sciuto ai più. La sua visione è diventatarealtà per parecchie migliaia di omeo-pati in tutto il mondo. Attualmente piùdi diecimila colleghi hanno sensibil-mente migliorato le capacità di studioe di precisione nel lavoro grazie allacreatività di David. I migliori inse-gnanti in tutto il mondo usano i suoiprogrammi, ma soprattutto si sono in-namorati della sua filosofia: fornire ilmigliore strumento possibile per la-sciare libero spazio alle capacità crea-

Il 9 settembre scorso, all’età di 59 anni, si è spento serenamente nel suo letto David Kent Warkentin. Qualcuno dice che i veri amici si contano sulle dita di una mano… e che avanza sempre qualche dito. La mia mano è orfana di una delle dita più care, ma ha avuto il piacere di stringere quella di David, fino all’ultimo. Penso che poche cose al mondo abbianotanto senso quanto accompagnare uno dei tuoi migliori amici al suo ultimo appuntamento terreno.

Massimo Mangialavori Medico Chirurgo – Omeopata MODENA

DAVID

Commemorazione

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David Kent Warkentin

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anno XV numero 45 novembre 2010 25

Alfons Geukens

fronzoli, aveva vissuto l’esperienzadella medicina di frontiera; amaval’Omeopatia sopra ogni cosa, non l’homai visto leggere qualcosa che nonfosse un repertorio, una materia me-dica o comunque un libro di Omeopatia.Mi ha insegnato tantissime cose, alcunefrasi mi rimbalzano da sempre nel cer-vello; voleva essere logico, razionale,da lui ho imparato che l’omeopatia hauna logica, mi ha insegnato a prescri-vere quando si è sicuri di cosa prescri-vere, mi ha insegnato a non cambiareidea se dopo la prima prescrizione nonsi nota alcun cambiamento; mi ha mo-strato quel che sapeva fare, ho vistocentinaia di casi in video, quelle stessepersone che oggi ho riconosciuto in

Chiesa, che sono venute a salutarlo perl’ultima volta, riconoscenti per quelche lui aveva fatto per loro. Negli ul-timi anni abbiamo discusso più volte;la sua idea dell’Omeopatia non è maicambiata. Ho cercato tante volte dispiegargli che alcune nuove teorie po-tevano essere da supporto ai grandiclassici ed ogni volta la discussione fi-niva nello stesso modo, mi diceva “Ok,se questa è la tua esperienza e se que-sti sono i casi clinici va bene”, ma nonha mai cambiato completamente idea.Ultimamente ci eravamo visti poco;nel 2007 sono tornato a Hechtel a por-targli il mio libro; era stanco, era pro-babilmente l’inizio della sua malattia;a maggio dell’anno scorso ci siamo

visti a Verona, gli ho parlato, mi avevapromesso di prendersi cura di sé; poiun anno terribile, a Marzo sono tor-nato ad Hechtel a trovarlo, siamo statia parlare per due ore, ma era convintoche non ci fosse più niente da fare, siera arreso…Caro Fons, sono orgoglioso di esserestato tuo allievo, ti ringrazio per tuttociò che mi hai insegnato, ti ringrazioper avermi dato la possibilità di inse-gnare più volte nella “tua” aula, nel“tuo” centro … Caro Fons non mi dimenticherò dellamia promessa …Caro Fons non potrò più vederti né te-lefonarti, ti prego ogni tanto torna adaiutarmi...

24

Sto tornando a casa, questamattina l’ultimo saluto aFons. Sono passati quindicianni dal mio primo giorno ad

Hechtel; ero arrivato con tante spe-ranze, con l’idea di poter davveroimparare l’omeopatia; ero arrivatoin Belgio, in questo paesino sperdutoal confine con l’Olanda, perchéavevo scelto il “maestro”. Avevo par-tecipato ai suoi seminari in Italia emi aveva entusiasmato; avevo la sen-sazione che fosse l’uomo giusto ed èstato l’uomo giusto. Entrai in quell’aula e lui era lì;quando mi vide non credette ai suoiocchi: “cosa ci fai qui? sei pazzo?”. Miaccomodai in prima fila, non volevofare il “secchione”, non mi ero maiseduto in prima fila, ma avevo ungran desiderio di stare vicino a lui. Ilprimo giorno “casi dal vivo”. Nellagrande aula con più di cento postic’erano quattro televisioni collegatecon il suo studio e noi seguivamo ilcaso in diretta. Alla fine della visitaFons entrò, puntò diritto verso di mee mi chiese quale fosse il rimedio daprescrivere al paziente; risposi Car-cinosinum, lui mi fissò negli occhi emi disse:”Forget it!”. Forget it, di-menticatelo! Questo era Fons, potevaessere estremamente duro, spigolosoma sempre diretto. Tornai a casa enon sapevo se essere contento o tri-ste, il “forget it” mi rimbalzava an-cora nel cervello, in realtà succedeancora oggi per fortuna, ma avevoimparato tantissime cose, soprattuttoavevo la certezza che avrei imparato

un metodo. Non vedevol’ora che passassero le tresettimane che dividevanouna lezione dall’altra;avevo deciso di investirenella mia professione,avevo fatto altri corsi inItalia, avevo anche iniziatoad insegnare, ma sentivoche mi mancava qualcosa. Per me èstato un grande sacrificio andare aHechtel, soprattutto nel periodo incui i voli low-cost non esistevano.Ogni volta cresceva la voglia di tor-nare lì per imparare, lui si se ne ac-corse subito e mi stimolòcontinuamente durante il corso efuori dal corso; alla sera ci si vedevaper cena e sono iniziate le nostre in-finite chiacchierate. Una sera mi pro-pose di fare due passi, dopo poco sifermò e cambiando completamentediscorso mi disse: “Io ti ho insegnatotutto quel che potevo, ora tu devifare lo stesso con i tuoi allievi”.Quella sera gli ho promesso che nonmi sarei mai tenuto niente per me eche avrei cercato di dare agli altritutto ciò che sapevo di Omeopatia.Era il 1997 e quella sera nacque ilCentro di Omeopatia di Milano.Mi diede la possibilità di stare con luidurante le visite, naturalmente noncapivo una parola (il fiammingo nonè una lingua semplice), di tanto intanto mi riassumeva in inglese ciòche il paziente diceva, ma anchesenza traduzione e senza capire nulla,mi rendevo conto che stare con luiera oro e tutto ciò affinò notevol-

mente le mie capacità di osservazionedel paziente.Questo è stato in mio rapporto con luinei primi anni; qualche volta riusci-vamo a non parlare di Omeopatia (conlui era quasi impossibile) e capii quantoaveva sofferto nella sua vita, ma di que-sto non mi sento di scrivere nulla. Ini-zialmente studiò come infermiere efece esperienza in medicina tropicalead Haiti. Dopo essersi laureato in me-dicina lavorò in un piccolo ospedale inZaire. Al suo ritorno in Belgio, si sta-bilì vicino al suo villaggio natale e ini-ziò a lavorare come medico di famiglia;venne in contatto con l’omeopatia tra-mite un suo paziente, la imparò da Ge-orge Vithoulkas e rapidamente diventòuno degli insegnanti di omeopatia piùseguiti al mondo. Sono tanti i momentibelli che ricordo con lui: a Berlino nel1997 per un congresso dove presentòun caso formidabile di ascesso polmo-nare; nel 1998 ad Alonissos al “tea-chers meeting” a casa del suo maestro;negli anni successivi a Milano per i suoiseminari; rare le occasioni “extra-omeopatia”, un paio di volte allo sta-dio in Belgio e un paio di volte aMilano. Alfons era un uomo pratico, senza

Roberto Petrucci Medico Chirurgo – Omeopata MILANO

Ricordo di Alfons Geukens

In ricordo di…

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ORGANON dell’ar te del guarire

Krankheiten”. Il susseguirsi di una edi-zione dopo l’altra con sempre nuove va-riazioni e correzioni, confermano l’ideadi uno scienziato sempre in cerca dellamigliore soluzione per la cura dei ma-lati. Non è l’esposizione della verità ri-velata, non ha mai la pretesa di porre laparola definitiva sul metodo che hamesso a punto, per quanto sia assertivoe fermo nelle sue affermazioni, ci mo-stra come si possa sempre rivedere emigliorare ogni supposizione, ogni ipo-tesi di lavoro. Colpisce il desiderio diporre delle basi indiscutibili per la pra-tica della medicina: la definizione di sa-lute, di malattia, di cura e guarigione, ladefinizione di medicina e le modalitàper accertarne le proprietà terapeuti-che. È indiscutibile il profondo sensoreligioso e la fede di Hahnemann, maproprio per questo colpisce ancora dipiù la sua capacità di mantenere una vi-sione scientificamente laica della medi-cina. È laico nel porre al centrodell’interesse della medicina il malato,lo è nella scelta di studiare scientifica-mente, con sperimentazioni dirette, leproprietà delle sostanze da utilizzarenella cura degli ammalati, lo è nel sot-toporre a revisione le conoscenze e lecertezze della medicina del suo tempo,sottraendo al medico una sicumera chelo staccava dall’umanità sofferente, maattribuendogli la capacità di entrare inempatia con essa per l’acquisizione degli

strumenti di indagine clinica più pro-fonda e di indagine sperimentale sul-l’uomo sano. Due momenti che hannospostato l’attenzione della medicina di-rettamente sull’essere vivente con le sueproprie caratteristiche, studiate nellostato di salute e nello stato di malattia,sia naturale che artificiale e messi in re-lazione per similitudine. Ho la certezzache i primi otto paragrafi dell’Organon,se proposti a qualsiasi medico, senza ri-velare da chi siano stati scritti, otterreb-bero il consenso generale, forse sarebberichiesto di ammodernare il linguaggio,ma i postulati che enunciano, sono l’es-senza stessa della pratica medica mo-derna. Tutto il resto dell’opera nediscende con una consequenzialità inap-puntabile. Quello che ancora oggi stu-pisce, coloro i quali lo leggono conlibertà di pensiero, è la capacità di Hah-nemann di condensare in brevi aforismi,un concetto complesso. E’ questo chepoi ci obbliga a tentare lunghe disquisi-zioni sul senso di quanto esposto, sulvero significato delle espressioni hahne-manniane, eppure tutte le varie esegesinon possono non concordare sul signifi-cato inequivocabile dei concetti di ma-lattia, di guarigione e di percorsoterapeutico che pur definito due secolifa ci appare contemporaneo e moltoaderente alla realtà della nostra praticaclinica quotidiana. Ancora oggi a distanzadi 200 anni quell’incipit “Des Arztes ho-chster und einziger Beruf ist, krankeMenschen gesund zu machen, was manHeilen nennt” “Il più alto e unico com-pito del medico è, rendere sani gli am-malati, ciò che la gente chiama guarire”,nella sua semplice brevità è fulminante.Ci mette davanti all’unica cosa che è ri-chiesta ad un medico, guarire l’umanitàammalata. Dice ai pazienti cosa aspet-tarsi da un medico, essere guariti. È veroche per spiegare cosa sia la guarigione ecome ottenerla, spenderà i successivi290 paragrafi e ben sei edizioni, ognivolta modificate anche in concetti molto

importanti. È altrettanto vero che a due-cento anni dalla pubblicazione dellaprima edizione ancora ci chiediamo erielaboriamo i concetti di guarigione, dicura, di medicina omeopatica riuscendosolo a creare molti modi di fare l’omeo-pata, molti modi per animare serate econgressi e soprattutto molti modi diguarire i pazienti. Ancora oggi sono pro-prio i pazienti al centro dell’azione delmedico omeopata, il suo compito ri-mane ancora guarire gli ammalati e noncreare sistemi ed ipotesi privi di fonda-mento, del fondamento della clinica, delsupporto dei dati scientifici che l’osser-vazione quotidiana degli ammalati ci re-stituisce quando questi sono guariti. Ciòche rimane dopo aver letto, attenta-mente, l’Organon è una sensazione diimpercettibile cambiamento nel propriomodo di vedere la malattia e nel propriomodo di essere paziente o medico.Come scrive Wenda Brewster O’Reillynella introduzione alla sua traduzione ininglese dell’Organon, interpretando be-nissimo il significato che il libro avevaper Hahnemann, “L’Organon è un ri-medio della più alta potenza. Come altrigrandi lavori dell’arte rivela costante-mente nuove meraviglie e misteri,agendo dinamicamente in relazione adogni lettore ed agendo diversamente adogni lettura1”.

Bibliografia

S. Hahnemann: Organon of the Medical Art,

Edited and annotated by Wenda Brewster O’Reilly,

Birdcage Books, Palo Alto, California 1996

T.L. Bradford: La nascita dell’omeopatia,

trad. M. Di Stefano, Perla Edizioni, Grosseto,

Italia 1993

S. Hahnemann: Organon dell’Arte di

Guarire, trad. G. Fagone, Encyclopaedia Home-

opathica, Archibel, Belgio

S. Hahnemann: Organon der Heilkunst,

Haug Verlag, Stuttgart, Germany 2002

1. W. Brewster O’Reilly, Organon of the

medical art, p.xvii , trad. Giuseppe Fagone

26

Questo lavoro è stato presentato al IX Congresso Nazionale di Medicina Omeopatica FIAMO, per il ventennale della Federazione, tenutosi in Verona nel Maggio 2010

SOMMARIO

Nel 2010 ricorre il duecentenario della prima edizione

dell’Organon, il testo che fonda la nascita della Medi-

cina Omeopatica. L’Autore ripercorre brevemente il si-

gnificato che il testo ha avuto negli anni e la sua attualità.

PAROLE CHIAVE

Organon, Hahnemann, storia dell’Omeopatia

SUMMARY

The two hundredth anniversary of the publication of

Organon, the text which lay the foundation for the

birth of Homeopathy, will be celebrated in 2010. The

Author provides a synthetic review of its past signifi-

cance and its relevance to the present.

KEYWORDS

Organon, Hahnemann, history of Homeopathy

Nel luglio 1810 sull’Allgemeine Anzeigersi pubblica il compendio di un libro incorso di stampa dal titolo “Organon derRationellen Heilkunde”. All’inizio dell’au-tunno il libro era già interamente stam-pato grazie alla generosa riconoscenzadi un paziente, come ci farà sapere He-ring nella presentazione che scrive perl’edizione inglese, dall’editore Arnolddi Dresda. La pubblicazione dell’Orga-non segna il vero inizio della storia del-l’Omeopatia, tutti possono finalmentesapere cosa, nei quindici anni prece-denti, avesse osservato, sperimentato eprovato quello strano medico cresciuto

tra Meissen dove era nato, Lipsia ed Er-langen dove aveva studiato, Vienna doveaveva iniziato la pratica medica e le variepiccole corti e lande minerarie o con-tadine dove aveva esercitato la medicina,fino al suo ritorno a Lipsia e poi a Tor-gau. Certamente aveva già pubblicato il“Saggio su un nuovo principio di individua-zione dei poteri curativi dei farmaci” nel1796, aveva pure dato alle stampe la“Medicina dell’esperienza” (Heilkunde derErfahrung) nel 1805, solo cinque anniprima, ma l’Organon segna un salto diqualità nettissimo. È evidente che si stafondando un nuovo modo di intendereil concetto di salute e di malattia, che simodifica profondamente la relazione tramedico e paziente fino ad allora in voga,che si cambia il passo nel modo di stu-diare la farmacopea e la sua applicazionema soprattutto che da quel momento inpoi non sarà più possibile ignorare ilprincipio di similitudine nella cura degliammalati. Hahnemann aveva già subitouna serie di ostracismi e di attacchi dacolleghi e farmacisti, era stato deriso dachi trovava insostenibile l’idea che unasola sostanza semplice in quantità mo-deste, anzi infinitesime, potesse guarireun ammalato, che fosse razionale nonapplicare più tutte quelle pratiche chenei secoli precedenti avevano fatto lastoria della medicina, dai salassi ai pur-ganti, dai setoni ai vomitivi, dagli im-piastri alle ricette complesse. Ma daquel momento iniziano gli attacchi piùviolenti e sistematici contro il MetodoOmeopatico e il suo estensore, spessole confutazioni sono delle semplici ca-lunnie altre volte delle distorsioni delleteorie hahnemanniane. È questo il mo-

mento in cui per l’omeopatia inizia ilpercorso di verifica quotidiana, la ne-cessità di dare risposte razionali a tuttele osservazioni e le confutazioni chevengono addotte contro il metodo, quelpercorso a duecento anni dal suo inizioè ancora lontano dall’essere concluso.Sono ancora presenti dei quesiti che at-tendono risposta, primo fra tutti: comepuò una sostanza che sia fortemente di-luita, fin oltre il numero di Avogadro,mantenere attiva l’azione del solventenel quale è stata inizialmente disciolta?A cui pure aveva tentato di dare una ri-sposta lo stesso Hahnemann nella pre-fazione del quarto volume della “MateriaMedica Pura” pubblicato nel 1818, scrittain forma di saggio dal titolo “Come è pos-sibile che piccole dosi omeopatiche possiedanoun potere così grande?”. Il testo “Organonder Rationellen Heilkunde” pubblicato nel1810 è la base da cui prenderannospunto tutte le successive elaborazionidella teoria omeopatica, che vedrà neisuccessivi trentatré anni altre cinqueedizioni, di cui la sesta pubblicata po-stuma. Hahnemann revisionò moltoprofondamente la stesura dell’opera giàpochi anni dopo con la seconda edizionea cui aveva modificato perfino il titoloin “Organon der Heilkunde”, semplice-mente “Organon dell’arte di guarire”,non era più necessario specificare chefosse razionale, perché un’arte che curaè per sua stessa necessità razionale. An-cora nuovi cambiamenti vengono ap-portati con la terza e molto di più con laquarta edizione dell’opera, in cui afflui-scono le conclusioni degli studi sullamalattia cronica che aveva appena pub-blicato con l’opera “Die chronischen

Giuseppe Fagone Medico Chirurgo – Omeopata MILANO

1810-2010, duecento annidalla prima edizione dell’Organon

Storia

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anno XV numero 45 novembre 2010 29

Effetto placebo

da gravi complicanze, come la formazione di un neuromadoloroso. Nonostante la prognosi sia riservata, un regimeterapeutico ben studiato in molti casi può prolungare l’uti-lizzazione del cavallo ed anche la sua attività agonistica. Conil trascorrere dei mesi o degli anni, tutti i cavalli malati rag-giungono un punto in cui non rispondono più alla terapia.

IL CASO CLINICO

Nel nostro caso Biondina (Fig. 1), il nome di battesimo dellacavalla, è nata nel 2003, è una cavalla di buona costituzione,con mantello ottimo, peso orientativamente sui 450kg, nataa Modica nel Ragusano, dove vive tuttora. Altri veterinari,per l’esattezza quattro, avevano consigliato al proprietario,P. M., di farla macellare, dal momento che non c’era statoalcun miglioramento con la medicina tradizionale. Ma P.M.non aveva intenzione di macellarla, in quanto l’aveva acqui-stata a 5 mesi di età ed era affezionato come se fosse una fi-glia. Sul posto alla visita della cavalla anch’io confermo ladiagnosi di laminite bilaterale agli arti posteriori. La terapiaallopatica somministrata per quattro mesi prevedeva il pro-tocollo classico: antibiotico per un ‘eventuale infezione, an-tinfiammatorio associato al cortisone, e della carbacolinaperché la cavalla si presentava un po’ grassottella. Io decidodi cambiare l’approccio terapeutico utilizzando il metodoomeopatico.

Dalla visita clinica della cavalla edall’interrogatorio fatto alproprietrio, avvenuto nel Giugno del 2008, viene fuori: Dolore agli arti posteriori per una navicolite, che costringeBiondina a stare coricata, si alza solo il tempo necessarioper mangiare. Non ha mai partorito.

Movimento delle ali del naso. Ferrata regolarmente. Molto sensibile. Mangia e beve nella norma. Si fa toccare da tutti. Due anni fa, durante una ripresa cinematografica, lei era alcalessino, poichè 30 persone correvano nelle sue vicinanze,si è spaventata per il calpestio delle scarpe. Forse prova paura anche al battito improvviso delle maniperchè alcune volte trasale, eppure altre volte sembra calmacome se non lo sentisse. Due mesi prima dell’insorgenza della navicolite verso ilmese di Dicembre 2007, senza un apparente motivo,Biondina non è voluta più entrare nella stalla in cui erastata fin da piccola, non è riuscito a farla rientrare né ilproprietario, né un amico del proprietario che provvedeal governo della cavalla in assenza di quest’ultimo. Per-tanto ha dovuto cambiare stalla. Quando vede i cani che vengono quatti quatti, si spaventa etenta di scappare. Biondina vive con un’asina di 3 anni, concui ha un rapporto conflittuale: non vuole che stia nellastalla insieme a lei, non vuole mangiare con lei, però quandonon la trova la cerca, talvolta sembra non potere fare a menodi lei.Tre mesi prima della visita la cavalla ha un colpo di tosseper il fieno polveroso, risolto bagnandolo prima della som-ministrazione. Ho pochi sintomi, ma riesco a fare una sindrome minima divalore massimo, tra l’altro ci aiuta un sintomo mentale benmarcato (numero 1) e per fortuna di Biondina nel Synthe-sis è coperto da solo due rimedi: Mind- House- in the house being- aversion being kept inthe house.Nose- motion- wings; of- fan-like.Exstremit- Nails- complaints of- ingrowing toenails.

1 1234 1 MIND - HOUSE - in the house; being - aversion being 2

kept in the house

2 1234 1 NOSE - MOTION - Wings; of - fan-like 27

3 1234 1 EXTREMITIES - NAILS; complaints of - ingrowing toenail 31

lyc. phos. graph. m-aust. sil. teucr. ant-c. ant-t. brom. caust.

3/5 2/3 1/3 1/3 1/3 1/3 1/2 1/2 1/2 1/2

1 1 - - - - - - - - -

2 3 2 - - - - - 2 2 -

3 1 1 3 3 3 3 2 - - 2

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RIASSUNTO

I Veterinari Omeopati sono in grado di dimostrare che non esiste nessun effetto

placebo nell’utilizzo dei rimedi per curare le varie malattie che affliggono gli essere

viventi, affermando che l’Omeopatia è un metodo di cura scientifico, in grado di

riportare organismi con lesioni gravi e che hanno ricevuto in tempo il rimedio,

sulla strada della guarigione, dal momento che non esiste nessun mezzo diagnostico

che valuti il punto di non ritorno.

PAROLE CHIAVE

Effetto placebo – guarigione – lesione grave – punto di non ritorno.

SUMMARY

The homeopathic Veterinaries are able to prove there is not any placebo effect

in the use of remedies to cure the different diseases that afflict the human beings.

They can affirm that Homeopathy is a scientific treatment. Homeopathy is ca-

pable to take every living organism with serious injuries that has been cared in

time, on the way of recover, just because there is no diagnostic way to value the

point of no return.

KEYWORDS

Placebo effect – recovering – serious injuries – point of no return.

INTRODUZIONE

Nella mia professione di veterinario ho risolto svariati casigrazie all’approccio omeopatico; mi piace ricordare il casodi una cavalla di razza avegliniese, affetta da laminite e cheera destinata ad essere macellata.

LAMINITE O NAVICOLITEIl testo di medicina veterinaria Merc edagricole, un libroche accompagna tutti i veterinari nella carriera lavorativa,della laminite o navicolite dice: Si tratta, essenzialmente, di unostato morboso cronico su base degenerativa dell’osso navicolare chepuò manifestarsi con lesioni alla faccia flessoria dell’osso ed al so-vrastante tendine del flessore profondo del dito, con una bursite na-vicolare ed una formazione di osteofiti sui margini laterale eprossimale dell’osso. Perciò la malattia navicolare è una sindromea patogenesi complessa piuttosto che un’entità patologica specifica.

EZIOLOGIA - Il fattore causale di questa malattia è scono-sciuto. Alcuni sostengono che nella patogenesi della malat-tia navicolare si dovrebbe considerare con più probabilitàl’ipotesi di una trombosi arteriosa e di una necrosi ische-mica dell’osso navicolare. In parte può essere un male ere-ditario. SEGNI CLINICI E DIAGNOSI - All’inizio del suo sviluppola malattia ha una insorgenza subdola. L’attenzione dap-prima è attratta dal piede o dai piedi malati per l’atteggia-mento che l’animale assume durante il riposo. Il cavalloallevia la pressione del tendine flessore profondo sull’areadolente, puntando o avanzando il piede malato e con il tal-lone lontano dal terreno. Se entrambi gli arti anteriori sonosofferenti, vengono puntati in modo alternato. Nel corsodella malattia si manifesta precocemente una claudicazioneintermittente. Il passo è accorciato e vi è una certa tendenzaad incespicare. La diagnosi è facile se si raccoglie un’anam-nesi completa e si effettua un accurato esame fisico. I ra-diogrammi rivelano la presenza nell’osso navicolare dilesioni degenerative, con modificazioni dell’aspetto dei co-siddetti canali vascolari che al posto della loro normaleforma di sottile fessura assumono quella di un fiasco inver-tito o di un triangolo. TRATTAMENTO - Poiché quest’af-fezione è cronica e degenerativa, può essere trattata in alcunicavalli, ma non curata. Il riposo è sempre indicato. Il tratta-mento del piede è orientato verso un pareggio ed una fer-ratura che ristabiliscono un normale equilibrio edallineamento delle falangi. I farmaci antiinfiammatori nonsteroidei, come il fenilbutazone, unitamente ad un appro-priato trattamento del piede, dovrebbero protrarre l’uti-lizzo in alcuni cavalli. L’iniezione intrabursale dicorticosteroidi è più un palliativo che un mezzo curativo.Attualmente la terapia più efficace consiste nella sommini-strazione orale di isossisuprina cloridrato in pasta, la qualeagisce come un vasodilatatore periferico (0,6 mg/kg per6/14 settimane). Tener presente la possibilità di recidivealla cessazione della terapia. La doppia nevrectomia digitalepuò alleviare il dolore e prolungare l’utilizzazione dell’ani-male, ma la nevrectomia non si può considerare come unmetodo di cura. La nevrectomia digitale può essere seguita

Stefano Pisana Medico Veterinario – Omeopata MODICA (RG)

In Omeopatianon esiste l’effetto placebo

Clinica Veterinaria

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A questo punto non miresta altro che sommini-strare Lycopodium 200CHin plus per 7 gg. Decidoper questa potenza per sag-giare la reazione di Bion-dina, anche se si vede chela cavalla ha una buonaenergia vitale perchè no-nostante il dolore atroce, laterapia prolungata per di-versi mesi, ha perso pocopeso e continua ad alimen-tarsi regolarmente.

Dopo una settimana esattail proprietario mi chiama emi dice che non ci sono mi-glioramenti, l’unica cosache quando arriva in cam-pagna la trova alzata, mentre prima la costringeva ad alzarsi;da omeopata capisco che siamo sulla buona strada e gli co-munico che l’indomani gli avrei portato la potenza più alta:Lycopodium XMK in plus per 7gg. Arrivati al terzo giornodi somministrazione mi telefona il proprietario dicendomiche la mattina era successa una cosa strana: Biondina era vo-luta entrare nella stalla di prima, quella dove lei era cresciuta;gli rispondo che ero sicuro che la cavalla fra qualche giornoavrebbe smesso di zoppicare. Cosi è stato. Dopo 1 mese dallafine della cura, Biondina ha una lieve ricaduta, somministroLycopodium LMK una sola volta e recupera subito con gua-rigione completa.Al follow up in data odierna 24/09/2010 Biondina non haavuto più ricadute, ha ripreso a portare il calesse, ed aspettaun puledro.

CONCLUSIONI

È ovvio che questo caso, come gli altri che ho affrontato,testimoniano che l’Omeopatia veterinaria non ha nessuneffetto placebo, non avviene alcuna stimolazione psicolo-gica come potrebbe avvenire nelle persone, perchè i nostrianimali pur essendo intelligentissimi, non sanno quello chesomministriamo loro. Effetto placebo è la giustificazioneche danno i medici che non conoscono l’Omeopatia, ohanno sentito e raccolto delle informazioni frammentariesenza documentarsi seriamente sull’Omeopatia. Vorrei, infine, fare una considerazione. Tempo fa lessi una

frase del Dott. Mario Pagano: Non si conosce il punto di non ri-torno nelle patologie gravi, anche strutturate, né tantomeno si cono-sce il limite fino a cui il sistema può ancora rispondere e riprendersi.Dimostra infine che, la materia dispersa oltre i limiti chimici, fisiciconosciuti e misurabili, è capace di generare e liberare un campo mo-dulabile all’infinito che interferisce con i sistemi biologici, indiriz-zando le scelte biochimiche possibili in maniera risolutiva. Mondoquesto totalmente inesplorato.Tornando ai nostri animali nonc’è un metodo ben preciso, non esiste nessun mezzo diagno-stico, per vedere se la patologia organica è arrivata ad unpunto di non ritorno all’infuori dell’organismo stesso. In conclusione la veterinaria, grazie all’aiuto degli animalipuò dimostrare che non esiste effetto placebo, e che la valu-tazione della possibilità di guarigione si può avere solo som-ministrando il rimedio osservando e ascoltando l’organismo. Alla fine di tutto questo articolo vi posso solo dire che l’ideache mi sono fatto è che nonostante la Scienza, lo studio, laricerca, i mezzi diagnostici non conosciamo ancora che unaminima parte di quello che è il segreto della vita.

Bibliografia

Il Manuale Merck Veterinari. Settima Edizione – Edagricole.

F. Schrojens – Synthesis 8.1 – ARCHIBEL, Assesse (Belgio).

M. Pagano – Risoluzione di un caso clinico di coma epatico, in fase termi-

nale, non ulteriormente trattabile, con mezzi terapeutici tradizionali - ANDROS

Rivista di medicina. 10/1996

Scuola Superiore Internazionale di Medicina Veterinaria Omeopatica

“Dott. Rita Zanchi” – Collezione di Quadri essenziali dei rimedi Omeopatici –

Cortona.

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1. Julian O.A. - Matière Médicale Homéopathique. Maloine, Paris, 1962; 254-255. 2. Oscillococcinum® Rassegna della letteratura internazionale – Servizio documentazione scientifica Laboratoires Boiron: a) Saruggia M. - Medicina Naturale, N. 6, novembre 1995. b) Saruggia M. - Medicina Naturale, N. 6, novembre 1994. c) Ferley J.P. et al.- British Journal of Clinical Pharmacology (BJCP), 27,1989; 329-335. d) Casanova P., Gerard R. - Proposta Omeopatica 3, anno IV, ottobre 1988. e) Masciello E., Felisi E. - 40° Congrès de la Ligue Médicale Homéopathique Internationale, Lyon, France, 26-30 mai 1985. f) Papp R. et al - British Homeopathic Journal, Vol. 87, 1998; 69-76. 3. Camurri S. - Erre e Erre Adv, 2002. Medicina Naturale, N. 4, 2003; 81-85. 4. Selkova E.P., et al. - Le malattie infettive (trad. dal russo), 2005, 3, N. 4; 20-24. 5. Julian O.A. - Traité de Micro-immunothérapie dynamisée. Tome II, Librairie le François, Paris, 1977; 334, 341-342. 6. Boulet J.: Homéopathie - L’enfant. Marabout; 14-16, 95. 7. Bernardini S., Di Leone G., Marinelli G.: Omeopatia - Masson, 2005; ¬27-28. 8. Dantas F., Rampes H. - Br Homeopath J., July 2000; 89 Suppl. 1:S35-8. 9. Stehlin I. - U.S. Food and Drug Administration Consumer magazine, 1996. www.fda.gov/fdac/features/096_home.html 10. Rocher C.: Homéopathie - La femme enceinte. Marabout; 14-16. 11. Speciani A.: Gravidanza – Influenza. http://www.eurosalus.it 12. Vidal 2008: - Oscillococcinum J. Roy globule. http://www.vidal.fr/Medicament/oscillococcinum-12433.htm - Oscillococcinum – Homéopathie. Automedication.fr http://www.automedication.fr/medicament/medicament-doscil01-OSCILLOCOCCINUM.html 13. Acanfora M.: OmeoLink - http://www.omeolink.it/pages/domande.htm#RTFToC7 - * KR Media post-test TV Febbraio2008 - Nielsen CMA Dicembre 2007. 14. Dati IMS France - Marché Etat Grippal OTC - Ventes en unités 2009.

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*D.Lgs. 219/2006 art.85: “Medicinale omeopatico senza indicazioni terapeutiche approvate”.D. Lgs. 219/2006 art.120 1 bis: “Trattasi di indicazioni per cui non vi è, allo stato, evidenza scientificamente

provata dell’efficacia del medicinale omeopatico”.Medicinale non a carico del SSN.

Veterinaria

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anno XV numero 45 novembre 2010 33

Dulcamara

esclusa quella delle auto. E’ diventataaffettuosissima.TERAPIA: Dulcamare 4 LM sid per14 giorni.

8 MESI DOPO - 8 Dicembre 2009 -Età: 2 anni e 8 mesiLa colite cronica non si è più manife-stata, ormai è tranquilla anche al ru-more delle auto, è sempre affettuosa,non è mai più stata aggressiva ingiusti-ficatamente con l’altro cane di casa, laProprietaria afferma che stanno emer-gendo caratteristiche da capobranco(nella repertorizzazione Nux vomica

era in 3a posizione!) TERAPIA: Dulcamara 5 LM sid, per14 giorni.

UN ANNO DOPO - 8 Aprile 2010 -Età: 3 anni e 2 mesiLe patologie si sono risolte e mai piùripetute, il soggetto ha acquistato sicu-rezza ed equilibrio. Superato il disagiopsico-fisico relativo al periodo di “re-clusione” Any ora manifesta caratteri-stiche dominanti, da capobranco.Ottima coordinazione sia in agility chea condurre il gregge.

CONCLUSIONI

E’ interessante evidenziare come il ri-medio unico, se indicato, può risolvereproblematiche sia fisiche che compor-tamentali, seguendo un’evoluzioneprogressiva ma costante, e come lascomparsa di tutti i sintomi, evidente-mente reattivi alla sgradevolissimaesperienza di Any, le abbia permesso diessere finalmente se stessa.

Bibliografia

1. F. Schroyens - Synthesis 9.1 - ARCHI-

BEL, Assesse (Belgio), 2008.

32

Questo lavoro è stato presentato al IX Congresso Nazionale di Medicina Omeopatica FIAMO, per il ventennale della Federazione, tenutosi in Verona nel Maggio 2010.

RIASSUNTO

Gli Autori descrivono un caso risolto con Dulcamara,

prescritta ad un soggetto giovane, traumatizzato da

un’esperienza particolarmente negativa.

PAROLE CHIAVE

Soggetto traumatizzato – Paure - Aggressività ingiu-

stificata - Colite cronica - Anoressia

SUMMARY

The Authors describe a case cured by Dulcamara,

prescribed to a young subject, shocked by a particu-

larly negative experience.

KEY WORDS

Shocked subject – Fears - Unjustified aggressiveness

- Chronic colitis - Anorexia

IL CASO CLINICO

SEGNALAMENTO Specie: Cane. Razza: Border Collie.Sesso: Femmina. Nato il:05\04\2007. Nome: ANY.Peso: Kg 13/14

ANAMNESI - 3 APRILE 2009 - Età: 1anno e 11 mesi Con l’attuale proprietaria dal 12 No-vembre 2008, importata dalla GranBretagna. E’ vissuta per un anno e 3mesi in un garage di tufo, a Napoli,

presso un presunto allevamento, inpensione, in gabbie con altri 30 cani, 5per gabbia, tutti molto agitati, ciboscarso, acqua mista a segatura. Non sisa se venisse liberata nel paddock e conquale frequenza. Quando viene recu-perata è deperita ed anoressica, hamolte cicatrici sul muso, si spaventa aiminimi rumori ed ai movimenti bru-schi, manifesta inoltre aggressività in-giustificata verso persone, cospecificied anche verso la cagnetta di casa che èdolcissima, senza una causa apparente.

PRIMA VISITA - Se viene ignorata dopoun po’ si avvicina, resta vicina alla pro-prietaria se la vede ammalata o triste, lesue patologie peggiorano con il tempofreddo e umido, migliora con la conso-lazione, remissiva, lascia che il gattomangi per primo dalla sua ciotola.E’ terrorizzata dal rumore delle auto,quando si agita trema e con il buio di-venta più aggressiva.Affetta da diarrea cronica ed anoressica.

TERAPIAIn base al risultato repertoriale (Figura2), si prescrive: Dulcamara 1 LM sid,per 14 giorni.Dopo un mese: Dulcamara 2 LM sid ,per 14 giorni.

DUE MESI DOPO L’INIZIO DELLATERAPIA - 6 Luglio 2009I problemi intestinali sono risolti, sinutre normalmente, sta diventando te-nace e determinata, vive ancora malele rare passeggiate notturne in centrocittà. Dice la proprietaria che final-mente ha imparato a scodinzolare.TERAPIA: Dulcamara 3 LM sid per 14giorni.Ci scrive la Proprietaria: Sono propriofelice di vedere i progressi di Any, con-tinua a stupirmi la volontà di uscire daquella fase che l’aveva immersa inmille paure, sono anche convinta chela cura sia stata veramente centrata!

4 MESI E MEZZO DOPO - 23 Otto-bre 2009 - Età: 2 anni e 4 mesiLa colite cronica è completamente ri-solta, le feci sono sempre formate,mangia con appetito, le paure sonoquasi completamente scomparse

Il rimedio unico come soluzione globaleUn caso di Dulcamara

Clinica Veterinaria

[email protected][email protected]

Mauro Dodesini Medico Veterinario – Omeopata BERGAMO

Maria Grazia Ghisalberti Naturopata BERGAMO

Fig. 1

Fig. 2

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anno XV numero 45 novembre 2010 35

Storie di Omeopatia quotidiana

alla 36° settimana. Alla visita ginecologica il feto è ancora inposizione podalica, anzi proprio seduto dritto, il ginecologo haproposto un trattamento con la moxa da fare al domicilio suun punto di agopuntura sulla parte esterna dell’ultimo dito delpiede sia destro che sinistro, se non si ottiene nessun risultatosi proverà una manovra manuale, intanto si programma il partocesareo per la 38° settimana. La signora non ha intenzione dibruciacchiarsi le dita dei piedi, anche perché crede che il ma-rito che dovrebbe farle la moxa, non sia molto idoneo a farecose così delicate. Le chiedo come si sente, mi risponde: “Misento come se non avessi spazio, come se tutti avessero da faredelle cose e non si possano occupare di me” “ho voluto questobimbo perché diventasse un punto di riferimento per la bimba(quella che ha già e che ha 4 anni) non volevo che crescesse dasola”. Anche se durante la gravidanza ha usato Sepia officinalisMK e poi XMK, con un certo beneficio, la situazione richiedesicuramente un cambio di medicina, vedo la repertorizza-zione con Synthesis 9.2 che presenta i seguenti sintomi:

STOMACH - VOMITING - pregnancy agg.; during

STOMACH - HEARTBURN - pregnancy agg.; during

EXTREMITIES - VARICES - Lower limbs - pregnancy agg.; during

RECTUM - HEMORRHOIDS - pregnancy agg.; during

FEMALE GENITALIA/SEX - FETUS - position, abnormal

FEMALE GENITALIA/SEX - FETUS - position, abnormal - breech presentation

Non ho voluto esagerare usando sintomi mentali come For-saken feeling e Consolation amel., ma li ho tenuti in conto. Inconsiderazione della mancanza di altre scelte prima del partocesareo, prescrivo Pulsatilla pratensis 200K in gocce, cinquegocce ogni otto ore per tre giorni e dando indicazioni perchémi telefoni subito dopo. Tre giorni dopo ricevo una e-mailche dice: “Il piccino si è finalmente capovolto. Stanotte fuo-chi d’artificio in pancia! Stamattina ero andata per la mano-vra, ma non c’é stato bisogno. Effetto Pulsatilla?? Fra l’altro,il rimedio è arrivato in farmacia solo ieri perciò ne ho prese5 gocce soltanto 3 volte (ieri pomeriggio, stanotte e questamattina)”. Io sono entusiasta, la futura mamma più di me euna pancia in meno è stata tagliata per far nascere un bimbo.

UNA LINGUA CHE BRUCIALuigina RobustiMedico Chirurgo – Omeopata Bondo (Trento)[email protected]

26 ottobre 2009. Antonia, una signora di 70 anni, frequentail mio studio di medicina generale da circa 2 anni. Non hagrossi problemi di salute: solo il colesterolo leggermente

aumentato e un’aritmia extrasistolica ben controllata dallaterapia.Viene però abbastanza spesso, quasi sempre accompagnata dalmarito, presentando sintomi di ansia per la propria salute edei propri famigliari. Ha bisogno di essere visitata e rincuo-rata, soprattutto riguardo al fatto di non avere brutte malattie.Oggi, mi giunge con un sintomo nuovo e molto fastidioso:sente bruciare la lingua soprattutto nella parte anteriore versola punta. Sente inoltre labbra, gola e lingua secche. Il disturbomigliora mangiando qualcosa. Ha avuto un episodio analogonel 2005, durato a lungo, per cui si era recata dallo stomato-logo che aveva prescritto inibitori della secrezione gastrica(senza beneficio) e in seguito Bentelan per bocca (con benefi-cio). Ora teme che la malattia si sia ripresentata e di dover ri-prendere il cortisone. Obiettivamente la lingua non presentadiscromie o anomalie morfologiche. Nel breve spazio di unavisita (10 minuti circa), fra le varie possibilità, mi ricordol’Omeopatia. Prendo i pochi sintomi presenti e la conoscenzadel carattere della persona:

Mouth, Pain, burning, tongue;

Mouth, Dryness, tongue;

Gen, Eating, amel;

Mind, Anxiety, health about.

Faccio una breve repertorizzazione sul Kent (cartaceo) eprescrivo Arsenicum album 30 CH monodose. 6 novembre2009: sta bene. Ha assunto il rimedio 3 giorni dopo la pre-scrizione. Per due giorni il bruciore si é accentuato, dopo-dichè ha iniziato a calare fino a scomparire. La salivazione étornata normale. 28 settembre 2010: andando a rivederegli accessi in studio della paziente dal 2007 ad oggi, notoche fino a Novembre 2009 Antonia si fa vedere almeno unavolta al mese per svariati problemi. Dopo novembre 2009gli accessi invece sono crollati, solo una visita il 17 agosto diquest’anno: che sia stato Arsenicum? Forse é solo un caso...

LA MACCHINA DISTRUTTALuigina RobustiMedico Chirurgo – Omeopata Bondo (Trento)[email protected]

4 giugno 2010. Susy é operatrice presso una residenza perlungodegenti dove lavoro anch’io una volta alla settimana.Quel venerdì mi ferma per raccontarmi di quel che le èsuccesso qualche giorno prima. E’ scossa, abbattuta, le ven-gono le lacrime agli occhi mentre racconta. Mi dice chealle due di notte di una settimana prima suona il telefono.

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TACHICARDIA ED EXTRASISTOLI Giuseppe FagoneMedico Chirurgo – Omeopata MilanoCoordinatore FIAMO della Lombardia [email protected]

Il primo di ottobre del 2002 visito una signora di 36 anni cheviene perché ha una frequenza cardiaca a riposo compresatra 90 e 118 battiti per minuto, riscontro all’ECG di extra-sistoli isolate. Nel 1999 difficoltà di parto, portata in salaoperatoria per il parto cesareo presenta disturbi in fase ria-nimatoria. È particolarmente sensibile al caffè, da tempo hasmesso di prenderlo perché la fa stare male e le da disturbodi pesantezza allo stomaco. Lei non sente le palpitazioni peròogni tanto manca un battito come se il cuore si fermasse, seprende il polso è molto frequente e ogni tanto salta un bat-tito. Familiarità per ipertensione e cardiopatia ischemica. Hanotato che la frequenza sale maggiormente verso mezzo-giorno. Non ha mai sofferto di malattie importanti, operatadi adenoidi da bambina, ha fatto i comuni esantemi, rare ce-falee, mai herpes labiali, mai leucorree, mai afte, mai epi-stassi, una verruca a 12 anni all’anulare della mano dx. Ciclomestruale regolare, abbondante il flusso, un poco più irrita-bile prima del mestruo. L’unica cosa che sembra migliorarlaè il lavoro, se è impegnata a lavorare sta meglio. Alla reper-torizzazione con Synthesis 9.2 ottengo:

GENERALS - ANESTHESIA [= narcosis] - ailments; from

GENERALS - FOOD and DRINKS - coffee - agg.

GENERALS - PULSE - frequent - noon

GENERALS - PULSE - frequent - and intermittent

MIND - OCCUPATION - amel.

È evidente che avendo in diagnosi differenziale Nux vomicae Oxalic acidum il riscontro di molti altri acidi presenti e lapresenza di un rimedio così strano, mi spinge a controllare

sulla materia medica. Sul Concordant Materia Medica diFrans Vermeulen scopro che Oxalic Acidum è un impor-tante rimedio di patologia cardiaca e che tra l’altro presenta“Occasional omission of one beat of heart, felt as ‘a stop-ping’ “. Mi sembra che non mi serva altro, prescrivo Oxa-lic Acidum MK, 5 gocce una volta al giorno per 7 giorni. Il16 ottobre la paziente mi chiama per dirmi che dopo duegiorni dall’inizio della medicina ha avuto una crisi di cefa-lea durata tre giorni, che le è successo solo quando ha avutodelle intossicazioni, risoltasi senza prendere altro. Il polso èmeno frequente, non ha percepito nessuna extrasistole.Consiglio di sospendere l’assunzione della medicina e diusare Oxalicum acidum MK solo se la frequenza risale sopra85 battiti per minuto. L’11 luglio mi telefona per dirmi cheha fatto il controllo cardiologico programmato, ECG nellanorma, lei non ha più avuto extrasistoli. Continua a non as-sumere più nulla. Ultimo contatto telefonico nel luglio del2006, la paziente non ha più avuto bisogno di assumereOxalic acidum, non ha più avuto extrasistoli, la frequenzacardiaca è nella norma.

PRESENTAZIONE PODALICA ALLA 36A SETTIMANAGiuseppe FagoneMedico Chirurgo – Omeopata MilanoCoordinatore FIAMO della Lombardia [email protected]

La signora di 39 anni è alla seconda gravidanza, senza partico-lari problemi della gestazione, presenta varici degli arti infe-riori, in trattamento con calze elastiche e un integratore di acidigrassi da semi di ribes nigrum, anche per la presenza di emor-roidi, peggiorate, come le varici, per la gravidanza. Da tutta lagravidanza soffre di un intenso rigurgito gastroesofageo coneruttazioni acide, ed episodi di vomito che persistono ancora

a cura di Gennaro Muscari Tomaioli Medico Chirurgo – Omeopata VENEZIA

Storie di Omeopatia quotidianaGuarigioni in breve raccontate dagli omeopati italiani

Omeopatia clinica

Docente Scuola di Omeopatia di Verona [email protected]

Questa è una rubrica di casi clinici brevi, perciò acuti probabilmente, ma ben vengano anche i casi cronici, purchè esposti in maniera corretta e sintetica, senza sacrificare la comprensibilità. Inviate i vostri casi clinici a [email protected]

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anno XV numero 45 novembre 2010 37

Storie di Omeopatia quotidiana

CASO ACUTO DI INTOSSICAZIONE DA PERMETRINARoberta SguerriniMedico Veterinario – Omeopata Castelfranco Emilia (MO)Studentessa Scuola di Omeopatia Classica Mario Garlasco – [email protected]

Gatto, sesso femminile, 10 mesi01/06/2010 – La gatta viene portata in ambulatorio perché“ha delle convulsioni”.La sera prima, alle 19, è stata trattata con un prodotto an-tiparassitario a base di Imidaclopride(100 mg) e Perme-trina (500 mg). La permetrina, nei gatti, ha un’azionetossica a causa di un insufficiente meccanismo di glucuro-nazione. Il principio attivo provoca un aumento della libe-razione di neurotrasmettitori e favorisce la persistenza delladepolarizzazione post-sinaptica, con una sintomatologia cli-nica che include, tra l’altro, ipereccitabilità, tremori mu-scolari, convulsioni tonico-cloniche, fino a gravedepressione del sensorio, insufficienza respiratoria e morte.Il prodotto (specifico solo per cani) è stato applicato sullacute, come spot-on, nella zona interscapolare, e la gatta èrimasta a contatto con il cane convivente, anch’esso trattatola sera stessa.Alle 23, il proprietario nota la comparsa di tremori, con-vulsioni, incapacità a mantenere la stazione eretta e a de-ambulare, e così per tutta la notte. Al mattino, la gattavomita un liquido giallo, poi cerca cibo e acqua, ma ha dif-ficoltà ad ingerire, mentre i sintomi nervosi persistono. Inambulatorio, presenta tremori muscolari, più accentuatiagli arti, movimento a scatto di collo, coda e testa, midriasi,incapacità a mantenere la stazione eretta, temperatura38,1°C. Estraendola dal trasportino soffia, tenta di fuggire,mostra una grande vitalità, miagola intensamente. Vienesomministrata una terapia allopatica a base di Diazepam(0,5 mg/kg), per contrastare l’azione nervosa. Dopo 20minuti, la gatta appare leggermente sedata (non riesce adalzarsi, tono muscolare più rilassato), ma durante la mani-polazione soffia, e persistono i movimenti a scatto (arti ecoda), i tremori, aggravati dai rumori e dal tocco. La gattavive con i proprietari dalla nascita, ma si comporta “comeuna selvatica. Non ama essere toccata, graffia e morde sequalcuno tenta di accarezzarla o afferrarla. Sembra sospet-tosa. Non ama stare in casa con le persone”. E’ una gatta“delicata”, snella, indipendente, schiva. In mancanza di unantidoto specifico e a causa della persistenza della sinto-matologia nervosa, si propone una terapia omeopatica. Re-pertorizzo con OpenRep Free, sezione Kent Repertory:

MIND, COMPANY, AVERSION TO, p.12

GENERALITIES, CONVULSIONS, NOISE FROM, p.1354

GENERALITIES, SENSITIVENESS, EXTERNALLY, p.1398

EXTREMITIES, CONVULSION, UPPER LIMBS, p.968

EXTREMITIES, CONVULSION, LOWER LIMBS, p. 969

Nux-v Ign Cic Hyosc Phos Plb Cupr Sec Lyc Ars

5/5 5/5 4/5 4/5 4/5 4/5 4/5 4/5 4/5 4/5

1 3 3 3 2 1 2 2 1 2 1

2 1 1 2 - - - - - - -

3 3 1 - 2 3 1 1 1 1 1

4 1 2 2 1 1 1 1 2 1 1

5 1 2 2 2 1 2 2 1 1 1

Scelgo Ignatia 30 CH (non avevo a disposizione le LM),somministro 0,5 ml di soluzione dinamizzata. Dopo 5 mi-nuti la gatta appare più tranquilla, i movimenti sono menoestesi e meno frequenti, ma qualsiasi stimolo, special-mente sonoro (camion in strada, voci di bambini ...) li ag-grava. Dopo 15 minuti ripeto la dose, ri-dinamizzata, ecosì per altre 3 volte, a distanza di 15 minuti e l’ultimadopo mezz’ora.Un minuto dopo ogni dose, i movimenti tornano a manife-starsi, più intensi e frequenti, ma si placano entro pochi mi-nuti, man mano in meno tempo. La gatta rimane cosciente,non soffia più se la accarezzo, pur non reagendo fisicamente-per effetto del Diazepam- appare vigile ma non aggressiva.Mezz’ora dopo l’ultima dose, la gatta dorme, i movimentisono scomparsi, tuttavia il minimo stimolo (rumori, tocco,movimento del trasportino) li scatena; si placano in 2-3 mi-nuti osservando il silenzio. La gatta in tale occasione si sve-glia, miagola, poi torna a dormire. Viene dimessa e la serail proprietario non la riconduce per il controllo concordato.Riferisce il giorno dopo, per telefono, che sembrava staremolto meglio, i movimenti erano presenti, se stimolati, masempre più radi e meno intensi. Riusciva ad alzarsi e cam-minare senza cadere, mangiava, “sembrava tornata lei”. Unasettimana dopo è completamente ristabilita, e appare menoaggressiva e sospettosa.

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Omeopatia clinica

Si sveglia tranquillamente (dato che la suoneria del tele-fono é come quella della sveglia), pensando di dover alzarsiper andare a lavorare. In realtà si tratta del figlio che le co-munica di aver fatto un grosso incidente stradale: per for-tuna non si sono fatti nulla né lui né il compagno cheguidava, la macchina però é distrutta. Si tratta della mac-china che Susy aveva prestato la sera prima ai due ragazziper un’uscita, contro il parere del marito. “Sono stata ma-lissimo, avevo la sensazione di mancare, la bocca asciutta,non riuscivo neanche a parlare, a reagire”. Susy si sentivabloccata, si é sdraiata, il marito le ha alzato le gambe. Hapreso del sale in bocca come le aveva consigliato qualcunoquando la pressione era bassa. Ha avuto molto freddo, bri-vidi forti in tutto il corpo come scosse epilettiche; i dentibattevano. Si é coperta bene, ha bevuto acqua e zucchero.Non c’era sudore. Non ha voluto cercare l’aiuto di nes-suno, per non disturbare nonostante stesse molto male. Poiha mandato il marito a vedere quel che era successo. Ilgiorno dopo dolori dappertutto, come se avesse presobotte e bisogno di urinare spesso. Senso di colpa per averprestato la macchina (“mi fidavo”), discussioni con il maritoche era contrario.Adesso sono passati 5 giorni e sente ansia intensa, vuoto allostomaco, paura di tutto, che possa succedere qualcosa. Atratti ci sono ancora i dolori tipo contusione come il 2°giorno. Repertorizzazione con Syntesis 9.1:

1 1234 1q MIND - AILMENTS FROM - bad news 61

2 1234 1q MIND - AILMENTS FROM - mental shock; from 21

3 1234 1q MIND - AILMENTS FROM - fright 78

4 1234 1 BLADDER - URINATION - injuries; after 4

5 1234 1 GENERALS - PAIN - sore 255

6 1234 1 STOMACH - ANXIETY - Epigastrium 50

7 1234 1q MIND - AILMENTS FROM - injuries, accidents;

mental symptoms from 11

8 1234 1 MIND - ANXIETY - conscience; anxiety of 79

puls. arn. ars. ph-ac. rhus-t. nux-v. sulph. bry. calc. cocc.

5/11 5/10 4/9 4/9 4/9 4/8 4/8 4/7 4/7 4/7

1 1 2 1 1 - 2 2 2 3 1

2 - 2 - 1 - 1 - - - -

3 3 1 1 3 2 2 1 1 1 1

4 1 3 - - 2 - - - - -

5 2 3 2 2 3 1 1 2 1 3

6 3 1 3 2 - 3 2 2 2 1

7 - 1 - - 1 - - - - -

8 2 1 3 2 2 2 3 1 1 2

Prescrivo ARNICA MONTANA MK tubo monodose 1/3subito e 1/3 diluito in acqua da sorseggiare durante i 2-3giorni successivi. La rivedo un mese dopo in ospedale, miviene incontro per ringraziarmi. Dice che dopo aver assuntoArnica é stata meglio, quella forte ansia allo stomaco ed ilsenso di ammaccatura sono passati. Nel frattempo ha avutomolti altri problemi, cose che le sono successe, ma questaé un’altra storia...

GASTROENTERITE VIRALE ACUTASimona NovelliniMedico Veterinario – Omeopata Quarrata (Pistoia)Scuola CIMI-Koinè (Roma) [email protected]

Cane Breton femmina età due mesi. La cucciola presenta ga-stroenterite virale con presenza di vomito e diarrea incoerci-bili. Era stata precedentemente trattata per 2 giorni confluidoterapia sottocutanea, metoclopramide per il controllodel vomito e una copertura antibiotica a base di amoxicillinae acido clavulanico. Alla visita clinica in ambulatorio presentanotevole abbattimento, disidratazione, vomito e diarreaemorragica molto liquida scura e fetida, ipotermia. La pro-gnosi è riservata.Si inizia fluidoterapia endovenosa e un riscaldamentocorporeo, sospendendo le terapie in corso poiché ave-vano dato scarsi risultati. La mattina successiva la situa-zione è identica, e inoltre fuoriesce da una narice unasecrezione sanguinolenta scura che crea bolle nella espi-razione. Si prescrive Crotalus Horridus 30 CH, tre gra-nuli ripetuti ogni 3 ore per una giornata. La scelta diquesto rimedio è dovuta al fatto che Crotalus horridus èriportato in varie materie mediche per l’utilizzo in statidi collasso e nella sepsi generalizzata con tendenza al san-guinamento da diversi orifizi con sangue scuro non coa-gulato. La mattina successiva la cucciola è vivace eabbaia, non vuole più stare dentro la gabbietta. Pocodopo mangia con avidità un po’ di carne cruda. Si conti-nua il rimedio per 3 giorni, tre granuli mattina e sera,durante i quali la diarrea, non più emorragica, persistema le condizioni generali continuano a migliorare finoalla guarigione clinica.

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anno XV numero 45 novembre 2010 39

Terapia omeopatica palliativa

38

RIASSUNTO

Questo articolo affronta un tema poco discusso in omeopatia : il sostegno dei ma-

lati terminali e moribondi. A tal proposito, è presentata una sintesi di ciò che la let-

teratura specializzata ci mette a disposizione, e viene riportato un caso clinico.

Poiché l’omeopatia ha un immenso potenziale nell’alleviare la sofferenza di questi

pazienti e nel migliorare la loro qualità di vita, l’autrice vuole risvegliare l’atten-

zione della comunità omeopatica su questa tematica.

PAROLE CHIAVE

Omeopatia – Malattie terminali – Agonia – Morte

SUMMARY

This paper aproaches a subject very rarely discussed in homeopathy : a care of

terminal and dying patients.It is presented a synhesis of available literature on this

subject as well as a case report. In this way the autor seeks to call the attention

of homeopathic practitioner, as homeopathy has great potential to offer relief to

this patients and increase their quality of life.

KEYWORDS

Homeopathy – Terminal diseases – Agony – Death

INTRODUZIONE

Lo stadio terminale è la fase finale della vita e può duraremesi, settimane, giorni oppure ore. Quando un individuoentra nello stadio terminale l’interesse del terapeuta passada un trattamento aggressivo delle sue problematiche me-diche alla ricerca di sollievo mediante cure palliative. In que-sta circostanza l’omeopatia ha un ruolo: i rimedi omeopaticipossono alleviare sintomi che ostacolano la qualità della vita,anche se, nella maggioranza dei casi, quando il paziente pre-senta una malattia grave o fatale, il trattamento non modi-fica la durata della malattia. Questo vuol dire che iltrattamento omeopatico allevia ma non cura: tuttavia la pal-liazione con i medicamenti omeopatici può aiutare i pazientia vivere con più sollievo la fase finale della propria vita.

Data la scarsità di letteratura in merito a questo argomento,ho compilato alcune raccomandazioni terapeutiche da se-guire nelle ultime fasi delle malattie terminali ed un caso diAlzheimer nello stadio terminale. L’obiettivo di questo ar-ticolo è di fornire una base, per pubblicazioni future, sullepossibilità palliative della terapia omeopatica.

I sintomi più comuni nel malato terminaleI pazienti ammalati di cancro spesso soffrono un crescentedisagio fisico nella misura in cui si avvicinano alla morte,manifestando dispnea, debolezza, nausea e vomito. Gli ul-timi sei mesi si caratterizzano per il declino fisico e per igravi dolori, difficili da controllare. Nonostante i pazientisollecitino cure specifiche, molti muoiono con dolori in-tollerabili. Queste considerazioni sottolineano l’opportu-nità di migliorare la qualità di cura attraverso l’uso dimedicamenti omeopatici alla fine della vita dei pazientiterminali oncologici. Nelle ultime otto settimane i pa-zienti manifestano il dolore nell‘85 %; sintomi psichici -ansia, insonnia, depressione - nel 71%; dispnea nel 54%;disturbi neurologici nel 28%; tosse nel 24%; nausea nel21% ed emottisi nel 9%. Alcuni dei sintomi più frequentinegli ultimi giorni oppure ore di vita sono descritti nellaTabella 11.

Tabella 1. I sintomi delle fasi terminali

Rallentamento • Diminuzione della diuresi, alterazione del colore delle urine.dei sistemi organici • Diminuzione della pressione arteriosa.

• Incapacità di deglutire liquidi e solidi. • Diminuzione dell’eloquio, il paziente cessa di rispondere alle domande.

Diminuzione • Insieme alla incapacità di deglutire, dell’appetito diminuzione della sete e dell’appetito, diminuisce la quantità e della sete di alimenti e bevande ingeriteNausea e vomito • Nausea e vomito, effetti collaterali eventuali degli analgesici,

che richiedono l’aggiustamento della posologia, contribuiscono a diminuire l’appetito.

Cambiamento del • La respirazione può diventare irregolare – atti respiratoriquadro respiratorio superficiali seguiti da atti respiratori profondi.

Possibilità di terapia omeopatica palliativanelle fasi terminali della vita

Omeopatia clinica

[email protected]

MIRIAM SOMMER

Laureata presso l’Università di Rio Grande do Sul in Brasile nel 1980, ha conseguito il titolo di specialista in Omeopatianel 1983. Ha lavorato per 20 anni come omeopata volontaria presso la Liga Omeopatica del Rio Grande do Sul a PortoAlegre, di cui è stata presidente, e nel comitato per la Ricerca della’AMHB (Associazione dei Medici Omeopati Brasiliani);ha partecipato a numerosi progetti di ricerca e coordinato a livello nazionale il proving di Hura Brasiliensis. Dal 2000 vive e lavora ad Den Haag in Olanda. Nel 2005 ha conseguito il Master in Scienza (MSc) in Epidemiologia Clinica presso l’Università Erasmus di Rotterdam.

Miriam Sommer Omeopata, Epidemiologa Clinica THE HAGUE (OLANDA)

Articolo tratto da: Revista de Homeopátia 2008;71 (1/4); 65-69 - Associação Paulista de Homeopatia, São Paulo, Brasile

Traduzione a cura di Luigia Alessandrino, Medico Chirurgo – Omeopata ROMA – [email protected]

Incontinenza • Perdita del controllo degli sfinteri in un paziente

precedente continente.

Alterazioni • Alla diminuzione della pressione arteriosa, si accompagna

circolatorie la diminuzione della circolazione periferica, le mani

diventano più fredde; il paziente può lamentare gambe

e piedi addormentati.

Inquietudine, • Inquietudine, agitazione, movimenti muscolari improvvisi,

agitazione, fascicolazioni, il paziente tira le lenzuola ed i suoi indumenti.

confusione • Disorientamento, confusione, dubbi sullo spazio, tempo

ed identità dei familiari, anche sui più prossimi. Allucinazioni,

il paziente dice che vede persone morte.

Comportamento inusuale .

Chiusura, diminuisce • Diminuita partecipazione alle attività sociali.

l’interazione con • Il paziente comincia a relazionarsi meno e restringe

i familiari e gli amici gradualmente il cerchio di visitatori.

• Diminuzione della comunicazione e del linguaggio.

Diminuzione di interesse verso l’ambiente circostante.

Cambiamento del • A causa della diminuita circolazione, le membra diventano

colore della pelle azzurre, viola (cianosi) oppure marmoree.

Cambiamento del • Aumentano i periodi di sonno.

sonno e del livello • Diminuzione della coscienza e della responsività.

di coscienza • Diventa difficile svegliare il paziente, si sveglia con molta

difficoltà.

• Può essere presente uno stato di coma

(completa impossibilità di risveglio) a ore o minuti

dalla morte.

Come trovare il rimedio omeopatico adeguato?In omeopatia governa il principio che la ricerca dei medicamenti che saranno prescritti non è mai guidata dalnome della malattia, né dalla condizione patologica degliorgani colpiti. Al contrario, si sostiene che, essendoesclusivamente la totalità sintomatica a costituire la malattia, deve essere cercato il medicamento più simile aisintomi del paziente. Vale a dire che nella prescrizioneomeopatica il medico omeopata deve dimenticare la patologia del paziente e focalizzarsi esclusivamente sui suoisintomi. Questo tipo di approccio si basa sul fatto che lediverse condizioni di squilibrio degli organi presentanoalterazioni e sintomi tipici, modificati in maggiore ominor grado dalle condizioni e peculiarità di ciascun pa

ziente; tutto ciò fa diventare ogni singolo caso un casoparticolare.Kent approcciò il tema del trattamento omeopatico deglistadi terminali della vita in un articolo intitolato “Emergenze: Eutanasia” 2, dove offre una formula per fornireun sollievo immediato nelle fasi di grande sofferenza:“Per quelli che desiderano ottenere informazioni affidabili, e puntano a praticare la medicina in accordo ai nostri principi, io consiglierei: utilizzate i sintomi diciascun caso individuale e scegliete il medicamentoomeopatico capace di produrre sintomi simili”. Per sottolineare l’importanza del valore dei medicamentiomeopatici nelle fasi terminali della vita, Kent utilizzalo stadio avanzato della consunzione tubercolare polmonare per esemplificare e dare indicazioni sulla tecnica discelta del medicamento omeopatico in questa invasiva edebilitante malattia.

Phosphorus: deve essere utilizzato in alte diluizioni, ma nonin dosi ripetute, quando si osservano i seguenti sintomi.

Febbre bruciante pomeridiana e sudorazione notturna

Sete ardente costante

Guance di colore rosse

Diarrea, le feci vengono eliminate quando tossisce

Costrizione al petto con soffocamento.

Kent aggiunge che un aggravamento dei sintomi deve essere gestito con la somministrazione di Phosphorus. Se,durante questo aggravamento, non viene incluso un altromedicamento, il paziente potrà procedere fino alla finedella sua vita in maniera più confortevole. L’autore, inoltre, afferma che l’interferenza di altri medicamenti è ciòche determina tanti stenti, nel paziente, nelle fasi terminali.

Lachesis: può essere utilizzato più frequentemente del necessario, in diluizione non minore di 200 C, quando il paziente presenta:

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anno XV numero 45 novembre 2010 41

Terapia omeopatica palliativa

Tabella 2. Sintomi del paziente

Delirio conseguente a sepsi

Febbre intensa

Rigidità lignea delle parti affette

Aggravamento notturno

Aggravamento da sforzo

Irrequietezza nervosa

Gangrena fredda

Nella repertorizzazione, al fine di verificare i possibili me-dicamenti per il trattamento omeopatico, abbiamo ottenutoil seguente risultato (Tabella 3):

Tabella 3. Repertorizzazione

Tarent.c Lach. Rhus .t Anthr. Ars.

Mente; delirio causato da sepsi 1 2 2 - -

Febbre settica 3 3 2 3 3

Generalità; 1 - - - -Indurimenti; come pietre

Pelle; gangrena con piaghe 1 1 2 3 3da decubito

Totale 6 6 6 6 6

Numero di rubriche 4 3 3 2 2

Come si può osserare, Tarentula cubensis non solo copre tuttii sintomi considerati più importanti, ma è anche l’unico ri-medio che copre il sintomo tipico della pelle induritacome se fosse una pietra, considerato di importanza fon-damentale in questo caso. E’ stata prescritta Tarentula cu-bensis 200 C, tre dosi, che hanno alleviato l’agonia finale,permettendo al paziente di arrivare al termine della suavita in uno stato di relativo conforto e pace.

CONCLUSIONI

Durante il trattamento omeopatico delle malattie croniche,i sintomi caratteristici del malato hanno più valore nel sele-zionare il medicamento adeguato, piuttosto che la patologiada cui è affetto. È risaputo che, in omeopatia, si sottolineal’esigenza di individualizzare i trattamenti5, e la stessa cosa si

applica ai pazienti in fase terminale. La regola terapeutica(Similia similibus curentur) continua ad essere vigente e sideve cercare un medicamento capace di produrre una soffe-renza simile a quella che la cura deve alleviare.Tuttavia, nella fase finale della vita, gli elementi costitu-zionali del paziente sono di minor ausilio, come indica-tori terapeutici, rispetto ai sintomi intrinsecamenterelazionati a questa condizione. Per questo motivo, tuttoindica, che in tali casi, la scelta dei medicamenti sarà ba-sata su sintomi patogenetici con poco valore individua-lizzante. Così, in accordo con Kent, nella prima fasedella morte, i medicamenti più indicati saranno Pho-sphorus, Lachesis muta e Carbo vegetabilis, seguiti daArsenicum album e Secale cornutum nelle fasi interme-die e, alla fine, Tarentula cubensis all’insorgere della faseagonica. Inoltre si evince che, proprio in queste condi-zioni, il medico omeopata deve cercare la totalità sinto-matica caratteristica e scegliere i medicamentiomeopatici più simili ai mutamenti che avvengono nellediverse aree del corpo del paziente. Infatti, nonostante iprocessi della morte siano virtualmente gli stessi pertutti gli individui, saranno ancora modalizzati dalle carat-teristiche di ciascuno.

Bibliografia

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(NJ, USA): Merck Research Laboratories; 2005.

2. Kent JT, Emergencies: eutanasia. - Homeopathy 1940; 9 : 34 – 35.

3. Hering C, Hahnemann three rules concerning the rank of symtoms. -

The Hahnemannian Monthly, August 1865 to July 1866; 1: 5 -12.

4. Morgan JC, Hahnemann four rules. Transactions of the Forty-Seventh

Session of the AM - Homeopathy, 1894: 581-606.

5. Hahnemann S, Organon of the Medical Art. 6^ edition. - Washing-

ton DC (USA) : Birdcage Book; 1996.

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Omeopatia clinica

Soffocamento e disagio al petto e allo stomaco

Traspirazione che cola

Grande decadimento

Ha bisogno di togliersi gli indumenti dal collo, petto, addome

Espressione spaventata della faccia

Carbo vegetabilis: è indicato quando il quadro è simile aquello di Lachesis e allo stesso tempo sono presenti i seguentisintomi:

Sudorazione fredda, si copre in tutto il corpo

Ha bisogno di essere sventolato

Addome disteso dal meteorismo

Alito freddo

Kent suggerisce la somministrazione di Carbo vegetabilissciolto in acqua di ora in ora per sei ore.Tuttavia, quando il paziente progredisce verso le primefasi della morte, la gravità della malattia aumenta, i rimedicitati precedentemente possono non essere più utili. Inquesta fase l’indole sfavorevole del quadro smette di mo-strare miglioramenti e si aggiungono i dolori conseguentialla morte cellulare; per questo i dolori dello stadio finalediventano insopportabili. Dall’esordio dei dolori, durantel’agonia, quando si localizzano all’addome, Kent suggeri-sce di prendere in considerazione Arsenicum album o Secale.Inoltre avverte che l’omeopata deve avere familiarità conle differenze tra i due medicamenti al fine di selezionareil più appropriato. Infine, nella fase finale, quando al pa-ziente restano poche ore, ha dolore, rantoli nel petto,senza possibilità di eliminare il muco, si deve sommini-strare Tarentula cubensis 30 C. Come afferma Kent questomedicamento allevia il moribondo e lo fa in maniera istan-tanea: “Come mai ho assistito fare da nessun rimedio. Ildolore degli ultimi momenti, il rumore nel torace, la man-canza di forza nel rimuovere il muco, può essere alleviataimmediatamente in pochi minuti.” Inoltre egli consiglia lapotenza 30 C.

Cosa aspettarsi dal rimedio omeopatico ?Bisogna ricordare che i pazienti terminali hanno già ol-trepassato la soglia di curabilità, da molto tempo, e che imeccanismi di difesa sono deboli o quasi inesistenti. Perquesto, non si possono sperare le reazioni caratteristichedella cura, basate sulle cosiddette “leggi di Hering” 3,4.Un medicamento omeopatico ben scelto può diminuireil dolore e migliorare la qualità della vita di un paziente

terminale moribondo. Però, non possiamo aspettarci ri-sposte curative. Per esempio, se compaiono eruzioni cu-tanee, probabilmente, queste non saranno accompagnateda un miglioramento reale dei livelli più profondi del pa-ziente. Vale la pena ricordare che, in questo caso, tali eru-zioni generalmente sono gravi e persistenti. D’altro lato,quando i pazienti hanno oltrepassato il limite di curabilità,l’immagine del medicamento cambia molto rapidamente.In questo momento, l’omeopata deve essere molto at-tento a questi cambiamenti di sintomi, per poter selezio-nare la sequenza dei medicamenti appropriati chepossono seguire al primo medicamento prescritto in que-sta fase terminale.

CASO CLINICO

Ho scelto un caso di malattia Alzheimer, esaminato in clinicaprivata, come intelaiatura per discutere i medicamenti chepossono essere utilizzati per alleviare lo stadio finale di unamalattia terminale.Gli individui con malattia di Alzheimer in fase terminalefanno durante i loro ultimi anni di vita uno dei viaggi piùdifficili che si possano immaginare. Molte volte questi pa-zienti sono allettati, necessitano di aiuto per tutte le atti-vità quotidiane. D’altra parte, come tutti i pazienticostretti a letto, hanno un rischio aumentato di shock set-tico, causato dalle piaghe da decubito e conseguente set-ticemia. Questa paziente, di 79 anni, con diagnosi diAlzheimer, ha sviluppato una sepsi secondaria a piaghe dadecubito. A causa del deficit immunitario e di altre com-plicanze, è stato molto difficile combattere l’infezione. Isintomi comprendevano febbre, brividi, tremori, eruzionecutanea, tachicardia, delirio ed iperventilazione. Sono statiutilizzati antibiotici, idratazione, ossigeno-terapia, senzasuccesso. Per questo motivo, la famiglia ha deciso di in-cludere una terapia omeopatica, soprattutto per restituireal paziente la dignità ed il conforto fisico in questa fase fi-nale della sua vita. A questo punto, la malattia originariaera in una fase molto avanzata, la paziente aveva perso lacapacità di comunicare, ed aveva bisogno di qualcuno chela assistesse continuamente. Il trattamento omeopatico estato incentrato a gestire il dolore e la sua paurosa pro-strazione. I sintomi che hanno indirizzato la prescrizionesono descritti nella Tabella 2.

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La diarrea cronica

i primi 3 mesi i pazienti sono stati se-guiti telefonicamente ogni 15 gg. Tuttii pazienti hanno iniziato la terapiaomeopatica in affiancamento a quellaallopatica e successivamente quest’ul-tima è stata gradualmente ridotta esospesa.

I TEMI DEI SINTOMICome accennavo nell’introduzionequello che mi ha colpito di questi pa-zienti e che mi ha convinto ad usare ilrimedio unico, è stato il fatto che il sin-tomo diarrea si manifestava in modosimile per tutti (quindi non mi aiutavaa fare diagnosi differenziale) mentre ifattori scatenanti la diarrea erano di-versi ed erano gli stessi con cui si ma-nifestavano gli altri sintomi di cuisoffrivano: per essere più chiara ana-lizzerò caso per caso.

1° CASO - Paziente maschio di 56 anniche da 3 anni presentava quasi tutti igiorni eruttazioni, nausea, distensioneaddominale, flatulenza diarrea senza al-cuna relazione con i pasti ma che si ag-gravano dopo mangiato; le feciapparivano frammiste a residui di cibo,non formate, di colore normale mapuzzolenti. Accusava inoltre vertigini,acufeni e confusione mentale che nonriusciva collocare nel tempo ma sicu-ramente le faceva risalire a qualcheanno dopo la manifestazione della diar-rea. Tutti i sintomi si erano presentati3 o 4 anni fa: in questo periodo eracambiato il suo superiore ed una partedei colleghi con cui lavorava e, dopoqualche mese, erano cominciati i primiproblemi; nonostante facesse di tuttoper lavorare bene con il nuovo team,non si sentiva apprezzato anzi silamentava si essere continuamenteoffeso e vessato. era in pensiero perla sua salute poiché la sua era una si-tuazione vetusta ed in tanti anni, no-nostante avesse cambiato diversiprotocolli allopatici, non riusciva a mi-

gliorare neanche un sintomo per cui lasua qualità di vita era molto scadente.(Fig. 1)

2° CASO - Paziente maschio di 56 anniche da almeno 5 anni soffre di leggerae costante nausea, dolore al fianco sx,diarrea preceduta da coliche crampi-formi che migliorano se si piega sul-l’addome; le feci non sono formate espesso è presente anche muco; soffreanche di tenesmo vescicale e di ansia dianticipazione che si manifesta con lestesse coliche che precedono la diarrea,sciatalgia prevalentemente al lato sx,che aggrava con il movimento e fotofo-bia. E’ una persona irritabile, logor-roica e si offende facilmente. L’ansia è peggiorata da quando ha ilproblema diarrea proprio perché nonpuò prevedere quando si presenteràl’attacco; quindi la sua vita sociale si èmolto ridotta e la vita professionale inparte compromessa in seguito a questisintomi. Era già stato trattato allopati-camente ed omotossicologicamente,ma il beneficio che ne aveva avuto erastato solo temporaneo. (Fig. 2)

3° CASO - Paziente maschio di 43 anniche da 6 mesi soffre di dolori crampi-formi e diarrea con feci non formate epuzzolenti dopo mangiato; gli episodi

di diarrea vengono alternati con pe-riodi di difficoltà di evacuazione. Dasempre il paziente presentava cefalearicorrente (ogni 10 giorni) che iniziavacon tensione al collo ed alla nuca, du-rava 2-3 giorni, e migliorava in posi-zione supina, e un’orticaria conprurito che si manifestava in tutto ilcorpo quando sentiva caldo. Ultima-mente si era presentata un’eruzionebianca sul glande, delle dimensioni diuna testa di spillo. Il motivo per cui ve-niva alla mia osservazione, comunque,era stato la presenza di un pensierofisso da 15 gg: il desiderio di suicidarsi!Il mal di testa si era presentato per laprima volta 20 anni fa quando il padreaveva avuto un piccolo problema fi-nanziario e lui, causa la giovane età,non aveva potuto aiutarlo. L’eru-zione sul glande e la diarrea si eranopresentati 2 mesi dopo che la figlia siera ammalata e, per molto tempo, nonriuscì ad avere una diagnosi certa; inquel frangente il paziente di-chiarò di sentirsi fallito nel suoruolo di padre. L’ultimo sintomo, ildesiderio di suicidarsi, si è manifestatodopo 15 gg dall’insorgenza di una pa-tologia della moglie. “Il mio sensodi colpa è insostenibile, per cuil’unica soluzione a tutti i pro-blemi è il suicidio!”Nella storia fa-miliare uno zio ed una cugina eranomorti suicidi. Il paziente si dichiaravapreciso, responsabile ed intollerantealla contraddizione; la moglie ne par-lava come un punto di riferimento perla famiglia e per il paese in cui abitava:tutti, quando avevano problemi, anda-vano da lui perché sapeva sempre con-sigliare la soluzione più opportuna; gliaggettivi con cui l’ha definito sono statiautoritario, autorevole, compagnone.Sempre disponibile alle riunioni go-liardiche con amici e parenti anzi ungrande organizzatore di questo tipo dieventi. Il paziente parlava di sé comedi una persona estremamente impe-

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Questo lavoro è stato presentato all’ IX Congresso Nazionale di Medicina Omeopatica FIAMO, per il ventennale della Federazione, tenutosi in Verona nel Maggio 2010.

RIASSUNTO

La diarrea cronica è un sintomo molto frequente

nella popolazione, spesso associata a stipsi come

nella comune sindrome del colon irritabile; in medi-

cina tradizionale la cura è generalmente sintomatica

e raramente offre possibilità permanenti di risolu-

zione clinica. Scopo di questo lavoro è valutare se,

con la terapia omeopatica unicista, è possibile cu-

rare in modo permanente (guarire) questo sintomo

senza soffrire di effetti collaterali o aggravamenti

dalla terapia. Sono stati valutati omeopaticamente 5

pazienti che soffrivano di diarrea cronica da un mi-

nimo di 2 mesi ad un massimo di 17 anni. Tutti ave-

vano già provato terapie allopatiche varie ed alcuni

anche terapie omotossicologiche con remissioni

solo parziali dei sintomi; sono stati trattati con ri-

medio unico giornalmente per un periodo variabile

da 1 mese ad 1 anno e monitorati con controlli bi-

mestrali. Tutti i pazienti hanno avuto remissione

completa dei sintomi senza presentare aggrava-

mento omeopatico anche dopo 1 anno dalla so-

spensione del rimedio. Ritengo che il successo di

questi casi è da attribuire da un lato al fatto che il ri-

medio scelto per ognuno copre la totalità dei sin-

tomi del paziente, dall’altro alla somministrazione

giornaliera continua del rimedio. Entrambe queste

caratteristiche fanno parte di un metodo di valuta-

zione omeopatica e di una gestione del paziente che

ho imparato durante il corso biennale di omeopatia

c/o il centro di omeopatia di Catania ed approfon-

dito durante il master di omeopatia tenuto dal dott.

R. Petrucci; grazie all’utilizzo di tale metodologia,

molto pratica, dopo solo 2 anni, sono stata in grado

di repertorizzare e di utilizzare la materia medica

secondo concetti centrando con più facilità il “tema”

del paziente, indispensabile per scegliere corretta-

mente il suo rimedio.

INTRODUZIONE

Viene definita diarrea cronica la pre-senza di 2 o più scariche/die, con al-terazione delle caratteristiche fisichedelle feci, che perduri per tempi supe-riori a 2 settimane; viene classificatacome:

DIARREA CRONICA SECRETORIA

Diarrea acquosa a gap osmotico nullo o minimo

DIARREA CRONICA OSMOTICA

Diarrea acquosa con gap osmotico elevato

DIARREA CRONICA GRASSA

Diarrea con feci abbondanti e grasse

DIARREA CRONICA INFIAMMATORIA

Diarrea con sangue e leucociti

Le prime 2 forme sono le più comunie di per sé hanno una buona prognosi,ma purtroppo alterano molto la qua-lità di vita delle persone affette poichéle coliche che precedono e/o seguonole scariche non consentono una buonavita sociale; spesso non è facilmenteidentificabile un alimento o alcuni ali-menti che scatenano questo sintomoed altrettanto spesso le terapie medi-che tradizionali non riescono a risol-vere questa patologia per tempiprolungati.Sono venuti alla mia osservazione 5pazienti che lamentavano queste 2forme di diarrea da un tempo minimo

di 6 mesi ad un tempo massimo di 17anni, ognuno con diverse modalità dipresentazione. Tutti i pazienti avevanogià provato diversi protocolli allopa-tici senza aver presentato alcun mi-glioramento e mi hanno richiestospecificatamente un intervento me-dico non tradizionale. Dopo aver fattoun’anamnesi accurata ho deciso disomministrare un rimedio unico per-ché la motivazione della diarrea sem-brava la stessa alla base degli altrisintomi che manifestavano i pazienti,quindi, se ci fosse stato migliora-mento, lo avrei avuto su tutto il qua-dro clinico.

PAZIENTI E METODO

I pazienti erano 3 maschi (1 di 43 e 2di 56 anni) e 2 femmine (20 e 40anni): 4 hanno richiesto la mia consu-lenza per il problema della diarrea ed1 per pensieri ossessivi. Tutti i pa-zienti sono stati trattati con rimediounico in diluizione korsakoviana: ladiluizione usata nella prima prescri-zione in tutti i casi è stata la MK ed in3 casi sono passata alla XMK. 4 pa-zienti hanno seguito una dieta isoca-lorica per garantire il giusto apportodelle varie componenti energetiche,vitaminiche ed idrosaline, il 5° ha ri-fiutato il trattamento dietetico. Tuttii pazienti sono stati monitorati fino ad1 anno dopo la normalizzazione delladiarrea, sono stati visitati ogni meseper i primi 3 mesi ed ogni 2 mesi nelrestante tempo di follow up. Durante

Vera Caltabiano Medico Chirurgo – Omeopata CATANIA

Cinque rimedi ed un solo metodoper risolvere il problema della diarrea cronica

Omeopatia clinica

Scuola di Omeopatia di Catania [email protected]

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anno XV numero 45 novembre 2010 45

La diarrea cronica

ed il tenesmo vescicale. Ho continuandola terapia con la diluizione XMK5gtt/die ottenendo la normalizzazionedella sintomatologia entro il secondomese. La terapia è stata mantenuta peraltri 3 mesi senza modifiche. Successi-vamente è stata sospesa la terapia per 6mesi senza recidive. Attualmente il pa-ziente usa il rimedio solo al bisogno,mediamente ogni 3 mesi.

3° CASO - Ho somministrato Aurumsulphuratum MK 3 gtt/die, dopo 15gg si è normalizzato l’alvo e l’odoredelle feci è ritornato normale, il maldi testa si è presentato ma è passatosenza analgesici in 4 ore, l’orticaria si èpresentata in forma meno violenta.Nel corso delle 2 settimane successiveho aumentato il numero delle gtt e,dopo 1 mese sono passata alla sommi-nistrazione della diluizione XMK 5 gtt2 volte/die: dopo 4 mesi ancora alvoregolare, non più pensieri suicidi, re-missione della cefalea, presente, se purridotta l’orticaria.

4° CASO - Ho somministrato SulphurMK 3 gtt 3 volte/die, dopo 2 mesi tuttala sintomatologia gastroenterica èscomparsa con qualche recidiva cherientrava appena assumeva più frequen-temente il rimedio; si è manifestata unariacutizzazione delle afte che è rientrataallo stesso modo. Nel tentativo di ri-durre anche l’acne ed il lieve irsutismoho somministrato la diluizione XMK 5gtt/die. Dopo 2 mesi ho verificato soloil miglioramento dell’acne; da alloraquesti parametri non sono stati più va-lutabili poiché la paziente ha cominciatoad assumere estroprogestinici a scopocontraccettivo. A distanza di 1 anno solo4 episodi diarroici.

5° CASO - Ho somministrato Vale-riana MK 3 gtt/die raccomandandoledi non modificare la dieta fino al 1°controllo telefonico. Quello che è suc-

cesso sa di incredibile: la signora haavuto la remissione completa delle co-liche dopo la 1°somministrazione!Dopo 1 mese di terapia sono sparite lepalpitazioni e, durante l’anno, ha ri-dotto dell’80% l’assunzione dell’anti-staminico utilizzato per la prevenzionee la cura della congiuntivite.

DISCUSSIONE

A parere mio questi casi offrono tantispunti di discussione:a) avvalorano ancora una volta che lamedicina omeopatica può migliorarele condizioni di vita di pazienti con-dannati ad una patologia cronica,quindi curabile solo con sintomaticicomunque incapaci di consentire loroperiodi lunghi di benessere.b) Il tipo di anamnesi mirata all’analisidei sintomi più peculiari ci consente dicapire la deviazione dallo stato di sa-lute che un individuo esprime a qua-lunque livello quando si presenta il suospecifico tema ovvero la sua specifica epersonalissima causa scatenante: tutti icasi descritti sono testimonianze diquesta affermazione.c) La repertorizzazione delle modalitàdei sintomi fisici e mentali fatta con ilsistema Radar mi ha consentito di ar-rivare con più facilità al rimedio giu-sto da prescrivere.d) La somministrazione giornaliera del ri-medio nelle patologie croniche è, se-condo questa esperienza, il metodo piùdolce per far rientrare tutti i sintomi evi-tando il fenomeno dell’aggravamentoomeopatico che, nei casi specifici, avrebbefatto scappare sicuramente i pazienti.e) La risoluzione dei casi non ha sempreseguito la legge di Hering, se altri casipubblicati avessero queste caratteristi-che, sarebbe opportuno rimodularlaoppure non illustrarla come una legge,ma come una possibile modalità di gua-rigione.

CONCLUSIONI

L’omeopatia è una disciplina avanzataperché ci consente con un solo rime-dio di contribuire significativamente albenessere del paziente; questo obiet-tivo diventa impossibile se questascienza viene applicata senza un me-todo. In questo modo anche una per-sona di poca esperienza, come me, puòavere risultati che incoraggiano ad an-dare avanti e ad approfondire sempredi più le proprie conoscenze.Io non avevo mai studiato omeopatiaunicista perché buona parte dei risul-tati che mi raccontavano i colleghi ed ipazienti risultavano parziali o si otte-nevano a scapito di giorni e giorni diaggravamento. Il metodo applicato dalDott. Roberto Petrucci, la possibilitàdi seguire visite dal vivo con il Dott.Alessandro Avolio, mi hanno convintoche tutto questo non è la regola masolo un modo diverso di applicare leregole. Credo che il metodo dell’evo-luzione dinamica del sistema sia quelloche più ci può aiutare ad isolare il ri-medio costituzionale dell’individuoperché più facilmente ci avvicina al nu-cleo mentale del paziente, evento sca-tenante di tutti i suoi sintomi fisici.

Bibliografia

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J. T. Kent – Lezioni di filosofia omeopatica –

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Jan Scholten – Omeopatia e gli elementi

della Tavola Periodica – Salus Infirmorum

R. Petrucci – Pediatria – Temi e Concetti in

omeopatia – Asterias

F. Schrojens – RADAR Synthesis quale? –

Archibel, Assesse (Belgio)

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Omeopatia clinica

gnata, che sapeva gestire più situazionigrazie alla sua grande capacità di orga-nizzazione. Tutto ciò mi ha indirizzatoverso un rimedio minerale.

4° CASO - Paziente femmina di 22 anniche da 5 anni lamenta coliche addomi-nali improvvise, invalidanti preceduta dadistensione addominale, seguite o ac-compagnate da diarrea estremamenteliquida; dopo l’introduzione di alcunialimenti in particolare (soprattutto lie-viti e grano) anche acidità, alito fetidoed afte sulla lingua. 3 anni prima, perquesto motivo, era stata appendicecto-mizzata con remissione completa deisintomi; dopo 1 anno, però si era ripre-sentata la sintomatologia esattamentecome prima. Qualche mese prima divenire alla mia osservazione era stata ri-coverata c/o il nosocomio della sua cittàa scopo diagnostico; era stata dimessacon la diagnosi di “colonpatia di originefunzionale” ed una terapia a base di an-tispastici ed ansiolitici. Altri sintomipresentati erano acne al viso, afte, dapiccola aveva sofferto di tonsilliti ricor-renti. Al momento della visita era pre-sente anche uno stato d’ansia latente acausa dell’impossibilità di prevenzionee previsione degli attacchi ormai pre-senti da tempo; sembrava una donnache sapeva quello che voleva e come ot-tenerlo, ma questi sintomi la trattene-vano nei suoi obiettivi come una grossazavorra, la sua preoccupazione non eradovuta al fatto che non sapeva quelloche aveva e che non aveva ancora tro-vato una soluzione e che, comunque, fi-sicamente appariva provata da questa

patologia, ma questo sintomo impor-tante“la limitava nella sua li-bertà”. La madre della pazientericonduceva l’inizio della sintomatolo-gia alla separazione che avevaavuto con il partner, proprio 5 annifa, a causa della sua esagerata ge-losia.

5° CASO - Paziente femmina di 43 anniche da 17 anni soffre di diarrea cronicacon coliche invalidanti, feci poco for-mate con muco. La signora riferisce chefin da neonata aveva avuto episodi didiarrea dopo le poppate tanto che lamadre aveva avuto difficoltà a scegliere iltipo di alimentazione per lei; dall’età di3 anni, comunque, non aveva più man-giato latte e non aveva avuto più episodidi diarrea. Dopo il matrimonio aveva ini-ziato a bere di nuovo latte e dopo 3 annierano iniziate di nuovo le “crisi” di diar-rea. Essendo infermiera professionale, lapaziente aveva iniziato subito le cure al-lopatiche del caso ottenendo solo brevipause della sintomatologia. Insieme aquesto sintomo la signora presentava unasospetta congiuntivite allergica, un fi-broma uterino da 2 anni, palpitazioni ri-correnti e frequenti cambiamentid’umore che il marito non esitava a de-finire isterici: per questo l’aveva sotto-posta a visita specialistica ed era in quelmomento in terapia con ansiolitici. Unaltro aspetto che emergeva dall’anam-nesi era la sua estrema sensibilità al do-lore che mi ha indirizzato verso unrimedio di tipo vegetale.

TERAPIA E RISULTATI

1° CASO - Ho somministrato Calca-rea sulphurica MK 3 gtt/die, dopo 1mese tutti i sintomi si sono ridotti del30%; nel corso del secondo mese hoaumentato il numero delle gtt fino a 7poiché era ferma la riduzione dei sin-tomi, ma i risultati sono stati scadenti.Sono passata così alla diluizione XMK,3 gtt/die: dopo 1 settimana è sparitala confusione mentale, ma permane-vano invariate le vertigini; la sintoma-tologia gastrointestinale si era diradatanel tempo (1 episodio 1 volta la setti-mana). Ho ancora aumentato il nu-mero di gtt durante le 2 settimaneseguenti senza ottenere grande mi-glioramento del quadro clinico. Il pas-saggio successivo è stato quindi lasomministrazione della diluizioneLMK 3 gtt 2 volte/die e finalmente hoottenuto la remissione completa deisintomi gastrointestinali e la riduzionesignificativa delle vertigini (50%). Daallora ho continuato a trattarlo con lastessa diluizione e lo stesso dosaggio ameno di episodi acuti e, a distanza di10 mesi, il paziente ha avuto solo 2 epi-sodi di diarrea e le vertigini si sono ri-dotte dell’80%.

2° CASO - Ho somministrato Colo-cynthis MK 5 gtt/die, dopo 1 mesel’80% della sintomatologia dolorosa erascomparsa e le feci si erano normaliz-zate; la nausea si era diradata ma si pre-sentava più forte, la sciatalgia si eraridotta del 50%, scomparsi la fotofobia

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Un caso di laringospasmo

(broncodilatatori) oltre ad una as-sociazione con antibiotici negliepisodi ricorrenti in cui ci siano, asostegno dell’infiammazione, deibatteri. Nei confronti del quadropsicologico, che fortemente condi-ziona entrambe le patologie, solita-mente non è previsto un interventopsicoterapeutico a meno che non cisia una problematica eclatante a li-vello familiare e si osservino rile-vanti problemi psicologici nelbambino. Si riportano nella lettera-tura possibilità di intervento psico-logico sulla famiglia, conparticolare attenzione alla rela-zione madre-figlio. Sconsigliati in-vece sono gli interventi confarmaci ad azione ansiolitica e se-dativa per le numerose controindi-cazioni ed effetti collaterali che essicomportano nel bambino.

Per quanto riguarda l’omeopatia, lacura della laringite acuta, del laringo-spasmo, e della bronchite asmatica ècentrata sulla scelta del medicamentoche mostra nella sperimentazione (pa-togenesi omeopatica) gli stessi sintomie le modalità che si possono rilevarenell’esame obiettivo del paziente, nellasua sintomatologia soggettiva e nellecaratteristiche psicosomatiche che co-stituiscono i tratti salienti della suapersonalità (azione costituzionale delmedicamento omeopatico). Dunquela cura omeopatica comporta unaserie di vantaggi: a) si può agiresenza limitazioni perché non cisono effetti collaterali o fenomenidi dipendenza psichica dal far-maco, b) si cura il paziente in ma-niera totale e radicale, sia a livellopsichico che somatico.

Nel presente Case Report viene il-lustrata l’azione del medicamentoomeopatico Medorrhinum.Medorrhinum ha origine da un ma-

teriale organico. Dal secreto, di tipoinfiammatorio, proveniente dallamucosa uretrale di malati affetti dablenorragia non ancora curata. Ilprodotto dell’infiammazione ble-norragica dunque costituisce il“ceppo” da cui, dopo che è statosottoposto ad un lungo processo disterilizzazione, si preparano le di-luizioni infinitesimali omeopatiche.Nella sperimentazione il medica-mento omeopatico mostra, nei sog-getti sensibili alle dinamizzazioniinfinitesimali (sensibilità-energia),un tropismo peculiare a carico dellemucose, le quali si infiammano e se-cernono materiale sieroso, mucosoo purulento. I sintomi patogenetici,caratteristici del medicamento, ri-guardano principalmente le vie uri-narie. Ciò è molto interessante,considerate le origini della sostanzadalla quale esso viene preparato. Perquesta ragione Medorrhinum vienemolto frequentemente prescrittonella blenorragia, ma anche nelleinfezioni non specifiche dell’appa-rato urogenitale: uretriti, salpingiti,annessiti, bartoliniti, vaginiti.

Con il presente Case Report si vuoleporre in evidenza due aspetti impor-tanti che riguardano l’azione terapeu-tica del medicamento e le sueindicazioni cliniche: 1) l’efficacia della terapia costi-tuzionale che, secondo i canonidella medicina omeopatica clas-sica, risulta essere risolutiva sia alivello somatico che a livello psi-cologico; 2) l’azione del medicamento nell’in-fiammazione acuta delle vie respirato-rie di cui i repertori omeopatici nonfanno cenno, visto che essi contem-plano solamente sintomi patogene-tici e clinici di infiammazionecronica. Medorrhinum non è citatotra i medicamenti dell’infiamma-

zione acuta dell’albero bronchiale,mentre occupa un posto impor-tante nelle infiammazioni croniche.Ma i dati del Case Report indicanole azioni terapeutiche del medica-mento, ossia la sua efficacia speci-fica, anche nelle infiammazioniacute. La scelta del medicamento,prescritto dopo un’accurata indivi-dualizzazione del paziente, si è ri-velata vincente. Infatti la sua azioneè stata rapida, efficace e duratura;interessando favorevolmente ancheil quadro psicologico del soggetto.3) nel presente caso si può rilevare inmodo chiaro la Causalità Terapeu-tica di Medorrhinum (vedere “Co-gnition Based Medicine” - AntonioAbbate, Francesco Marino) sulla basedi una serie di Criteri Maggiori e Mi-nori (“CBM - H. Kiene e G. Kienle). ICriteri maggiori forniscono la certezzadel rapporto causale mentre i minoridescrivono un indice probabilistico.Vediamo quelli principali, che sono va-lidi per il presente caso clinico:

Criteri Maggiori a. Corrispondenza di pattern temporali(corrispondenza tra il pattern tempo-rale del trattamento e quello del mi-glioramento clinico; corrispondenzatra somministrazioni ripetute e per-manenza dell’ effetto clinico; corri-spondenza tra durata e regressionedella malattia, prima e dopo il tratta-mento).b. Corrispondenza di pattern spaziali (in-teressamento infiammatorio dell’alberobronchiale che regredisce dopo lasomministrazione del medicamento).c. Corrispondenza tra profondità del trat-tamento e regressione di sintomi rari o nondichiarati prima del trattamento, facentiparte della Materia Medica del farmacoomeopatico.d. Corrispondenza tra processi funzionaliterapeutici (quadro clinico complessoformato da disturbi apparentemente

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Questo lavoro è stato presentato all’ IX Congresso Nazionale di Medicina Omeopatica FIAMO, per il ventennale della Federazione, tenutosi in Verona nel Maggio 2010.

RIASSUNTO

È il caso clinico di un bambino di venti mesi affetto

da laringospasmo e bronchite asmatiforme cui viene

somministrato, secondo la legge di similitudine omeo-

patica, a dosi infinitesimali, il nosode omeopatico Me-

dorrhinum, sia sul quadro sintomatologico fisico

(tosse asmatiforme e costrizione laringea) che sul

quadro psichico (insicurezza, paure, opposizione ai ge-

nitori, aggressività), con conseguente totale e persi-

stente scomparsa dei sintomi somatici e con

importanti cambiamenti a livello psicologico.

PAROLE CHIAVE

Omeopatia, similitudine, nosode, gonorrea, Medor-

rhinum, bronchite asmatica, laringospasmo, insicu-

rezza, paura, aggressività, opposizione.

SUMMARY

It 's the case report of a child of twenty months suf-

fering from bronchitis and laryngospasm asthmatiform

which is administered according to the homeopathic

law of similars, in infinitesimal doses, the homeopathic

nosode Medorrhinum, both on the physical set of sym-

ptoms (cough asthmatiform and laryngeal constric-

tion) that the mental framework (insecurity, fear, and

opposition to parents, aggression), resulting in total

and lasting disappearance of somatic symptoms and

major changes at the psychological level.

KEYWORDS

Homeopathy, simile, nosode, gonorrhea, Medorrhi-

num, bronchitis, asthma, laryngospasm, insecurity, fear,

aggressiveness, opposition.

INTRODUZIONE

Il laringospasmo è una contrazionemuscolare incontrollata ed involonta-ria (spasmo) delle corde vocali; è unacondizione che dura di norma da pochiminuti a qualche ora, ma che blocca difatto la possibilità di respirazione delsoggetto colpito inducendo panico epaura da soffocamento. Colpisce inparticolare i bambini da 1 a 3 anni, mapossono esserne soggetti anche gliadulti, soprattutto di notte, provo-cando un immediato risveglio. Le prin-cipali cause di laringospasmo sono: leinfezioni delle vie aeree superiori, al-lergie, asma, reflusso gastroesofageo.Per quanto riguarda gli aspetti psico-logici che possono incidere come causeo concause, sempre più pediatri e psi-cologi concordano sull’origine psico-somatica di alcune sindromi delbambino e del lattante. L’espressionesomatica è una delle vie utilizzate dalbambino - soprattutto dal bambinopiccolo - per esprimere i suoi disturbi.Una ricerca epidemiologica dell’IN-SERM (Inst. Nation. de la Santé et dela Recerche Médicale) su 415 bambinidi età da tre mesi a tre anni ha consi-derato come basi attendibili della pro-gnosi psicosomatica l’asma, le otiti, lebronchiti, i disturbi del sonno, del-l’alimentazione e del comportamento(Choquet, Facy e altri, 1982). Dall’os-servazione congiunta e dalla collabo-razione interdisciplinare pediatrica,psicosomatica e psicoanalitica si ègiunti a studiare disturbi come coliche,

insonnia, vomito, anoressia, disturbirespiratori, singhiozzo spastico e asmasu base psicosomatica. Un attento stu-dio dei disturbi rivela che anche ilbambino più equilibrato può sceglierel’ambito somatico per esprimere il suodisagio conflittuale. L’indagine clinica,che si basa sulla delucidazione dei mec-canismi psichici che più contribuisconoalle patologie psicosomatiche, sottoli-nea che è necessario:1) comprendere la qualità dell’intera-zione tra madre e bambino; 2) preci-sare le caratteristiche patologiche delbambino e le modalità del suo funzio-namento psichico; 3) valutare la per-sonalità della figura chiave dellarelazione che di solito è la madre, so-prattutto il suo funzionamento nelruolo materno; 4) valutare la persona-lità del padre, del contesto familiare esociale; 5) individuare gli eventi scate-nanti del disturbo in rapporto all’evo-luzione del bambino e alla suabiografia, interpretando le circostanzesfavorevoli nelle dinamiche dell’inte-razione del bambino. Per quanto ri-guarda la cura convenzionale essaagisce sui sintomi somatici con terapiaaerosolica/spray con cortisone (edeventualmente adrenalina) oppurecortisone per via orale. La bronchite asmatiforme invece è unfenomeno ostruttivo dei bronchi do-vuto sull'esistenza di uno stato infiam-matorio della mucosa bronchiale. Laterapia farmacologica si basa sull’usodi farmaci antiinfiammatori (cortiso-nici) e farmaci ad azione sintomatica

Antonio Abbate Medico Chirurgo – Omeopata ROMA

L’azione terapeutica di Medorrhinumin un caso di laringospasmoCase report con metodologia CBM

Omeopatia clinica

Membro del CD PIAMO [email protected]

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Un caso di laringospasmo

siderio di uova. Mangia carne e uovacon avidità. E’ amante di sapori nuovi,sushi, avocado, uova preparate a frit-tata; con verdure, ecc. Ama i fagioliniche divora. Desidera yogurt freddo acolazione. Forte sete, fin dalla nascita.

ESAME OBIETTIVOAll’auscultazione del torace si rilevanogemiti diffusi su tutto l’ambito. Ad-dome globoso e trattabile alla palpa-zione. Bocca e mucose in ordine.

OSSERVAZIONE DEL COMPORTAMENTO IN STUDIOGioca con i cubi che sovrappone, poicerca il consenso perché vuole che glisi dica che è stato bravo. Finito il giococon i cubi, va alla libreria ed apre tuttigli sportelli. Poi li richiude. E’ presoda un moto incessante.

REPERTORIZZAZIONE (Radar – Synthesis 9.2)

LARYNX AND TRACHEA - CON-STRICTION - GENERALS - FOOD and DRINKS -meat – desireGENERALS - FOOD and DRINKS -spices - desireGENERALS - WINDGENERALS – SEASIDE

Nella repertorizzazione: Pulsatilla,Medorrhinum, Sepia, Tubercolinum,5/5 sintomi.

PRESCRIZIONE MEDORRHINUM200 K, tubo dose.

POSOLOGIA Dose unica da sommi-nistrare la sera lontano dal pasto.

1° FOLLOW UPQUARANTA GIORNI DOPOC’è stato un netto cambiamento a li-vello somatico. La madre racconta chenei quattro giorni che hanno seguito la

somministrazione del medicamentoomeopatico il bambino ha mostrato ilprogressivo ridursi della sintomatolo-gia respiratoria (gemiti e sibili). Neigiorni successivi la sintomatologia ètotalmente scomparsa per non ricom-parire più. Dice: “E’ stato eclatantequesto miglioramento. Praticamentecome una modulazione degli effettidella dose. Poi tutti i sintomi sonoscomparsi. Stento a crederci!”. Lamadre del paziente è un medico chi-rurgo. Anche la sete si è modificata.Prima beveva moltissimo, ora chiedemeno acqua. Il sonno è profondo. Ap-petito molto buono; invariati i gustialimentari.

CAMBIAMENTI A LIVELLO PSICOLOGICOL’azione di Medorrhinum ha datoluogo ad una serie di cambiamenti a li-vello psicologico Mario chiede dimeno il ciuccio. Lo vuole solamente selo vede. Chiedo informazioni per ap-profondire la conoscenza del bambinoe per acquisire nuovi dati per una com-parazione più ampia con i sintomi spe-rimentali (patogenetici) delmedicamento. Si tratta di una verificadel grado di somiglianza tra il pazientee la sperimentazione del farmaco. Lamamma racconta: “Il bambino tende adormire in posizione genu-pettorale.Da quando ha preso la medicina nonl’ha più fatto …”. Non è un bambinoche porta rancore. La sua energia fisicacerte volte prorompe in maniera in-contenibile. Un altro aspetto interes-sante è che sente di avere i piedi caldi,toglie i calzini, ma al tatto essi risul-tano essere freschi. Ama lo yogurt e igusti acidi, ma non desidera il latte.

ULTERIORI DATI. CARATTERIALIChiede con forza le cose, ma facil-mente si riesce a distrarlo e a farglicambiare interesse. Vietargli le cosedetermina in lui un gusto particolare a

chiederle. Ha la passione per i cartoonmusicali e sta lì con gli occhi sgranatidavanti alla TV come se fosse ipnotiz-zato. Ha una vera passione per la mu-sica che lo tranquillizza. E’ un forteproduttore di rumori: urta tra loro glioggetti e batte a terra i giochi. E’molto socievole. Gironzola intornoalle persone che non conosce, con cu-riosità. Cerca di coinvolgerle nei suoigiochi. Per niente diffidente, si è fattoprendere in braccio da una ragazza chegli era simpatica. Ama molto uscire al-l’aperto. Certe volte si siede davantiall’uscio per indicare che vuole andareal parco. E’ un bambino precisino. Amamolto gli animali.NESSUNA PRESCRIZIONEIl bambino sta bene per cui non è ne-cessario ripetere il medicamento.

CONTATTO TELEFONICO DOPO 20 GIORNIDopo 20 giorni: prescrizione telefo-nica di MEDORRHINUM 1000 K.Per una sindrome virale con tosse e si-bili su tutto l’ambito polmonare (notainteressante: Il laringospasmo è as-sente).

2° FOLLOW UPDUE MESI DOPOLa mamma racconta: “E’ una favola!”.“Non so che dire. Sta bene. Non ha piùavuto nessun disturbo”.Approfondisco la conoscenza del bam-bino. Mario è un grande chiacchie-rone. Usa le parole con facilità e fa frasicomplete. Gioca e si muove molto incasa. Chiede oggetti e giochi. Fa millecose. Si sveglia e resta anche dieci mi-nuti seduto nel lettino, tranquilla-mente. Si tratta di un comportamentomolto diverso dal solito (si svegliava epiangeva) che è comparso con la curaomeopatica. La sera va a letto nella suacameretta e si addormenta senza farestorie. Aveva l’abitudine di dare morsiai bambini, ma ora ciò non accade più.

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Omeopatia clinica

indipendenti che però regredisconotutti insieme dopo trattamento appro-priato).

Criteri Minori (di frequente riscon-tro clinico)a. Rapporto temporale pre-post (valuta-zione clinica del rapporto tra la duratadel disturbo e la risposta al tratta-mento)b. Analisi del miglioramento clinico (evi-dente una corrispondenza di tipo Ge-staltico, caratterizzata da un rapportotemporale pre/post terapia. I sintomipresenti da molti mesi che regredisconorapidamente poco dopo l’inizio della te-rapia. L’effetto si mantiene nel tempo.

IL CASO CLINICO

Mario è un bambino di un anno e ottomesi che visito la prima volta nel no-vembre del 2008.

ANAMNESI FAMILIARE, FISIOLOGICA E PATOLOGICAÈ nato a termine con parto cesareo. Lamamma dice che “nasce con un occhiochiuso, ma il suo sguardo è molto vi-vace fin dalla nascita”. La madre haavuto forti paure in gravidanza perchénon sentiva più il battito cardiaco delbambino. Nell’ultimo trimestre è statacostretta al riposo completo, per insi-stenti contrazioni uterine. Ha soffertodi forti paure ed ansie anche dopo ilparto (paura che al figlio accadessequalcosa).Allattamento al seno, esclusivo, per seimesi. Successivamente è iniziato losvezzamento. La mamma racconta:“Mario ha smesso di prendere il latteal seno a nove mesi, così, dalla sera allamattina, spontaneamente e autonoma-mente!”.Il primo episodio di laringospasmo si èmanifestato a 9 mesi. Quando la madresi è allontanata da casa ed è partita per

una intera giornata per motivi di la-voro. Il bambino ha avuto il primo epi-sodio di laringospasmo quando lamamma è tornata a casa; subito dopoavere preso la poppata. Si sono susse-guiti in totale 7 episodi importanti dilaringospasmo, scatenati da sindromiinfiammatorie acute di natura virale.Mario si ammala spesso di infiamma-zioni alle prime vie aeree. Si tratta diraffreddori che poi scendono giù allevie aeree inferiori causando tosse conrantoli e sibili bronchiali.

TERAPIELe crisi di laringospasmo si risolvonocon la terapia adrenalinica. Per gli epi-sodi di bronchite asmatiforme sonostati somministrati al bambino muco-litici, broncodilatatori e cortisonici.

CARATTERISTICHE DEI SINTOMI- Sibili bronchiali quando il bambinogioca e si muove molto; specialmenteal mattino e a fine giornata.- La frequenza della sintomatologia èprogressivamente aumentata nel tempo. - Prima di andare al mare, nel luglio2009, i sibili bronchiali erano costantied erano presenti tutti i giorni. C’èstato un netto miglioramento al mare(è completamente scomparsa la sinto-matologia laringea).- Anche il laringospasmo è miglioratomolto al mare, ma poi è peggiorato al-l’inizio dell’autunno. E’ sensibile alvento a si ammala anche solamentescoprendo il collo. - Gli attacchi di tosse sono molto fre-quenti. Spesso scatenati anche dallasemplice ingestione di cibo.L’ultimo episodio di laringospasmo siè manifestato 10 giorni prima della vi-sita omeopatica.

CARATTEREMario ha un carattere molto mite. Nonpiange mai. Dorme con due gom-motti. Il primo è quello che ciuccia,

mentre il secondo lo tiene stretto nellamano e lo preme sull’occhio sinistro;vuole sentirne il contatto.Gli piace molto fare le cose che glivengono vietate. Ti guarda con ariasorniona e ti sfida. E’ impaziente. Famolti capricci, ma si quieta in pochiminuti. Dal pianto passa rapidamentealle risate. Ha una grande passione perla musica e i rumori. Gli piace moltogiocare, lavorare, disfare la casa. E’molto legato al papà. I genitori lavo-rano per tutta la giornata per cui passala maggior parte del tempo con la ba-bysitter. Sfida i genitori quando gli di-cono di no, ma ha un comportamentocompletamente diverso, molto accon-discendente, con la babysitter. In casanon vuole vedere le porte delle stanzeaperte. Le chiude tutte.

VACCINAZIONIE’ stato sottoposto alle vaccinazioniobbligatorie secondo il calendario vac-cinale. In seguito alla prima vaccina-zione ha accusato per una settimanaepisodi di vomito di latte, ingerito aipasti. In concomitanza della secondavaccinazione ha avuto febbre alta (39gradi) per tre giorni.

MALATTIE ESANTEMATICHE.Sesta malattia a circa dieci mesi.

SINDROMI FEBBRILI. Diversi epi-sodi febbrili acuti.

SINTOMI GENERALI. Suda molto. E’intollerante al caldo. Desidera scoprirsi.

SONNO. Il sonno è profondo. Parlanel sonno. Vuole dormire accanto allamamma.

ALIMENTAZIONEHa un buon appetito. E’ un buongu-staio. Mangia ogni tipo di cibo ed è ap-passionato del sapore salato e delpiccante. Forte desiderio di carne. De-

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anno XV numero 45 novembre 2010 51

Un caso di laringospasmo

di tipo Gestaltico, caratterizzata da unrapporto temporale pre/post terapia.I sintomi presenti da molti mesi cheregrediscono rapidamente poco dopol’inizio della terapia. L’effetto si man-tiene nel tempo.Medorrhinum è un medicamento cheha origine da un materiale organico.Dal secreto infiammatorio dei ma-lati affetti dalla blenorragia (nonancora curata con antibiotici). Ilprodotto dell’infiammazione ble-norragica dunque costituisce il“ceppo” da cui si preparano le di-luizioni infinitesimali omeopatiche.Nella sperimentazione del prodottoomeopatico si rileva giustappuntoun tropismo del medicamento pro-prio a carico delle mucose le qualivengono infiammate. I sintomi pa-togenetici caratteristici del medica-mento riguardano principalmentele vie urinarie. Per questa ragioneMedorrhinum viene molto più fre-quentemente prescritto per sintomia carico dell’apparato urogenitale:uretriti, salpingiti, annessiti, barto-liniti, vaginiti. Nel presente Case Re-port si rileva l’efficacia della terapiacostituzionale con Medorrhinum,somministrato per sintomi respira-tori e non urinari. La scelta del far-maco è stata però vincente perchési è basata sull’accurata individua-lizzazione dell’intero caso clinico.Gli effetti della cura sono stati ra-pidi, duraturi ed efficaci sia a livellosomatico che nei confronti del qua-dro psicologico.

STUDIO DELLA SINTOMATOLOGIA SPERIMENTALE DEL MEDICAMENTO RIFERITO AL CASO CLINICOCi sono una serie di dati interes-santi per quanto riguarda la suaazione in generale e quella speci-fica a carico delle vie respiratorie.Il medicamento è presente nelle se-

guenti rubriche repertoriali: Laringe eTrachea, Espettorazione, Torace, Re-spirazione:

LARYNX AND TRACHEA - CON-STRICTION - Larynx - sleep - fallingasleep - whenLARYNX AND TRACHEA - CON-STRICTION - Larynx - lying on ab-domen and protruding tongue - amel.LARYNX AND TRACHEA - CON-STRICTION - LarynxLARYNX AND TRACHEA - IN-FLAMMATION - LarynxLARYNX AND TRACHEA - IN-FLAMMATION - Larynx - spasmodicLARYNX AND TRACHEA - LARYN-GISMUS stridulusEXPECTORATION - SCANTYCHEST - CONSTRICTIONCHEST - OPPRESSION - respirationRESPIRATION - DIFFICULT - chil-dren; inRESPIRATION - GASPINGRESPIRATION - ASTHMATIC - chil-dren; in - infants; inRESPIRATION - ASTHMATIC - chil-dren; in

Il medicamento dunque mostramolti sintomi sperimentali e clinicidell’apparato respiratorio. Esso èpresente nell’infiammazione cro-nica dell’albero bronchiale ma noncompare nell’infiammazione acuta:

CHEST - INFLAMMATION - Bron-chial tubes – acute (54 rimedi; ME-DORRHINUM ASSENTE)CHEST - INFLAMMATION - Bron-chial tubes – chronic (91 rimedi; ME-DORRHINUM PRESENTE)

Il Case Report segnala l’efficacia delmedicamento nella sintomatologiaacuta bronchiale. Inoltre conferma unaspetto importante che si conosce del-l’azione terapeutica del medicamento:esso agisce nei soggetti portatori di pa-

tologie infiammatorie dell’apparatorespiratorio che hanno avuto reazionialle vaccinazioni.Medorrhinum compare alla voce:“RESPIRATION - ASTHMATIC – si-cotic” e inoltre è presente anche inun’altra rubrica, più nota: GENERALS- FAMILY HISTORY of - vaccination;repeated (solamente 5 medicamenti:bar-c.zs4.fr graph.zs4.fr med.zs4.frsil.zs4.fr thuj.zs4.fr) Dunque Medorrhinum è un medica-mento di riferimento per tutti queisoggetti che hanno una storia con unaproblematica rispetto alle vaccinazioni,a livello personale oppure familiare.Esso è indicato anche nei bambini chein seguito alle vaccinazioni sviluppanouna debolezza alle vie respiratorie euna lentezza nelle reazioni immunita-rie. Per cui sono costretti ad assenzeprolungate da scuola per malattia.Per quanto invece riguarda le cor-rispondenze tra la personalità delpaziente e i dati psicologici di Me-dorrhinum, riportati nella materiamedica, risultano evidenti le se-guenti somiglianze:1) Il primo dato che colpisce è che nelcorso della gravidanza la madre siè spaventata perché non avvertiva piùil battito cardiaco del bambino. Si trattadi una forte paura, che si è protratta pertutta la gravidanza. Essa ha trovato unacorrispondenza con la sensibilità del pa-ziente. Il soggetto Medorrhinum infattisi ammala per paure o per spaventi:MIND - AILMENTS FROM – fear (di-sturbi conseguenti a paura). Il sintomovale anche per il periodo prenatale, vistoche madre e feto costituiscono un’unità.Si può ipotizzare che ci sia stata un’in-fluenza perturbante nei confronti delbambino. Inoltre anche dopo il parto,nel puerperio, la madre ha avuto un pe-riodo di forti angosce rispetto alla salutee all’incolumità del figlio. 2) Mario è un bambino molto at-tivo. Gioca incessantemente “arriva a

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Omeopatia clinica

Entra in competizione con gli altribambini per i giochi. Si fa rispettare.Con forza si riprende il gioco. E’ sem-pre molto curioso. Tocca tutto. Apre glisportelli dei mobili. Ha un carattereche è anche spiritoso.NESSUNA PRESCRIZIONEIl bambino sta bene per cui non oc-corre somministrare Medorrhinum.

3° FOLLOW UP12 MESI DOPOIl bambino sta completamente beneper 10 mesi. Prescrizione telefonica diFerrum phosphoricum per una tossemoderata con catarro (assente il larin-gospasmo; non ci sono gemiti e sibilidel broncospasmo). Si tratta di unasemplice forma catarrale con febbre;di origine virale.

4° FOLLOW UPDICIOTTO MESI DOPOÈ ormai passato un anno e mezzo dallaprima visita. Il bambino sta bene. Nonha più avuto né laringospasmo, nébronchiti asmatiche. La madre raccontache Mario, crescendo, manifesta sem-pre di più il suo carattere. E’ possessivoper le sue cose e i giochi, mostra ungrande interesse per gli animali, amavedere documentari e sentire raccontiche parlano di leoni ed orsi. La mattinaquando si sveglia canta a voce alta. Amasempre i rumori, ed usa le bacchettecome se stesse suonando un tamburo.Mostra un’intelligenza molto vivace, aldi sopra della media. E’ sempre unabuona forchetta. Ama in particolarecarne, pesce e uova.

DISCUSSIONE

Medorrhinum è stato scelto tenendoconto dell’intero quadro del paziente.Il medicamento è stato sommini-strato in due dosi distanziate tra lorodi sessanta giorni e ripetuto, se-

condo i dettami omeopatici sola-mente in occasione della ricomparsadella sintomatologia. Va sottolineatoil fatto che non si è scelto di sommini-strare basse diluizioni omeopatiche(con presenza di molecole del pro-dotto biologico di partenza) alla 5-7-9 CH, ecc. Ossia si è evitato unintervento con dosi che hanno ef-fetti limitati, di natura sintomatica,molto simili a quelli che si osser-vano nella terapia medica conven-zionale. Ciò si riscontra ad esempiocon l’uso di spongia sui sintomi co-strittivi, di arsenicum per l’infiam-mazione delle mucose, o sambucusnei confronti della reattività ipe-rergica, ecc. Tali interventi omeo-patici possono avere una loro utilitàutili in particolari situazioni, ma laloro efficacia è troppo limitata. Per-ché le basse diluizioni non agisconosulle cause costituzionali della ma-lattia, ma mostrano effetti sola-mente a livello sintomatico (sulbroncospasmo, la secrezione mu-cosa, la costrizione laringea, ecc.).Dunque l’omeopatia che si rivolgeesclusivamente ai sintomi clinicinon modifica il quadro di fondo. Lecause continuano ad agire e sonoresponsabili della ciclicità dei sin-tomi atopici (allergie primaverili)oppure della fissità cronica dei sin-tomi di certe allergie. Si tratta dicondizioni che richiedono sommi-nistrazioni continuate di farmaci. Siè invece somministrato il farmacodi fondo, il simillimum, secondo icanoni dell’omeopatia classica. Cosìesso ha agito sia a livello psicolo-gico che fisico. Si è optato a favoredi una ultradiluizione di Medor-rhinum, alla 200°, una preparazionesenza materia dotata di azione far-maco-energia informazionale (vedi:azione di Gelsemium sempervirens, inalte diluizioni; capacità di modulazionedi comportamenti e risposte emozionali

nei topi di laboratorio- P. Bellavite eCo..). La somministrazione di Me-dorrhinum in monodose alla 200° di-luizione Korsakoviana, ripetuto poidopo sessanta giorni alla 1000° dilui-zione, ha determinato la completascomparsa dei sintomi respiratori enel tempo un cambiamento dellasensibilità e del comportamento delpaziente. Ad oltre un anno e mezzodall’ultima somministrazione la sin-tomatologia non si è più ripresen-tata. Grazie all’azione del Nosode c’èstata una completa guarigione.

L’azione del medicamento è coerenteconun giudizio clinico di efficacia te-rapeutica in accordo con i Criteri dellaCBM (Cognitive Based Medicine). Perquanto riguarda i Criteri Maggiori:c’è una Corrispondenza di patterntemporali (corrispondenza tra il pat-tern temporale del trattamento equello del miglioramento clinico; cor-rispondenza tra somministrazioni ri-petute e permanenza dell’ effettoclinico; corrispondenza tra durata e re-gressione della malattia, prima e dopoil trattamento); Corrispondenza dipattern spaziali (interessamento in-fiammatorio dell’albero bronchialeche regredisce dopo la somministra-zione del medicamento); Corrispon-denza tra profondità del trattamentoe regressione di sintomi rari o non di-chiarati prima del trattamento, fa-centi parte della Materia Medica delfarmaco omeopatico; Corrispondenzatra processi funzionali terapeutici(quadro clinico complesso formato dadisturbi apparentemente indipendentiche però regrediscono tutti insiemedopo trattamento appropriato). Per quanto riguarda i Criteri minori:c’è un Rapporto temporale pre-post(valutazione clinica del rapporto tra ladurata del disturbo e la risposta al trat-tamento); Analisi del miglioramentoclinico (evidente una corrispondenza

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anno XV numero 45 novembre 2010 53

Un caso di laringospasmo

tono in colpa, come se fossero respon-sabili di tutto. Abbiamo: MIND - REPROACHING oneselfMIND - REMORSEMIND - ANXIETY - conscience; an-xiety of10) Sono allegri, ma facilmente cam-biano umore. Hanno un grande biso-gno di cambiamenti e di fare cosenuove: Abbiamo:MIND - CHEERFUL - alternatingwith - sadnessMIND - CHANGE - desire 11) Hanno una sete molto forte.Sete inestinguibile: STOMACH -THIRST - unquenchable12) Sono dei buongustai. Mangianoogni cosa. Amano i piatti prelibati.Nuovi sapori e nuovi profumi.Abbiamo nel repertorio: desiderio didelicatezze, cibi speziati, cibi saporiti,salse, dolci dopo i basti, ecc.GENERALS - FOOD and DRINKS -sweets - desire - eating; after Arg-n.vhMed.vh nux-v.mtf,vh sulph.mtf,vhGENERALS - FOOD and DRINKS -spices - desireGENERALS - FOOD and DRINKS -salsa – desire med.mtf nux-v.mtf tub.mtfGENERALS - FOOD and DRINKS -potatoes - desireGENERALS - FOOD and DRINKS -delicacies - desire - and sour Bry.stCalc.st Carb-v.st Kali-c.st kali-s.fd4.deMed.st Sabad.st Sec.st Sep.st SULPH.stGENERALS - FOOD and DRINKS -delicacies - desire - and salt ARG-N.stCalc.st carb-v.st carc.st caste.jl3,stcastm.vml3 Med.st nat-sil.fd3.de Plb.st

CONCLUSIONI

Nel caso clinico risulta evidentel’azione di Medorrhinum a livellocostituzionale che si esplica sia a li-vello delle mucose dell’albero respi-ratorio, che a livello psicologico,secondo i canoni della medicina

omeopatica classica, con un’efficaciastraordinariamente risolutiva. Ciòche non è riuscito a fare il farmacoconvenzionale (che però controllaefficacemente la sintomatologiaacuta ogni volta che si ripresenta) hapotuto fare Medorrhinum. Esso èstato risoluvo nei confronti di tutti isintomi (lungo follow up).Medorrhinum non è presente tra imedicamenti dell’infiammazioneacuta dell’albero bronchiale, mentreoccupa un posto importante nelleinfiammazioni croniche. Ma dai datiemerge in maniera evidente quantosia valida la sua azione anche nellemalattie respiratorie acute. Notevolisono anche gli effetti a livello psicolo-gico visto che il miglioramento dellacondizione di salute non si può impu-tare ad un cambiamento positivo nellavita dei genitori. Purtroppo si è verifi-cato un fatto molto doloroso: i genitorisi sono separati. Nonostante ciò Mario ha mostrato unprogressivo miglioramento della suasensibilità. La mattina quando si svegliasta tranquillo nel suo letto e canta. Nonha più bisogno del ciuccio. Ha persol’abitudine di mordere i bambini. E’ se-reno. Non dorme più in quella stranaposizione (genu-pettorale) che rappre-senta uno dei sintomi segnaletici (key-note) del medicamento Medorrhinum.Medorrhinum si conferma come un va-lido medicamento omeopatico. Un no-sode che deriva da un contesto biologicomolto particolare nel suo genere, costi-tuito da essudato infiammatorio, tessutie leucociti in disfacimento nonché dalbatterio: la Neisseria gonorreae checausa quella che un tempo veniva defi-nita “la malattia dei signori”, “lo scolo”,nella cui simbologia ritroviamo elementiche coincidono con la sperimentazioneomeopatica. Bisogna anche dire che ilbambino che nasce da una madre am-malata di gonorrea non solamente si in-fetta, ma spesso è anche un figlio per

sbaglio; non voluto e non amato. Nel-l’uomo adulto la gonorrea ha invece unsignificato più ampio. Significa eccita-zione, ipersessualità, sesso mercenario,e tutto ciò è stigma di “desertificazioneaffettiva”, un’altra faccia dello stessoproblema. Medorrhinum vive un fortebisogno di amore che gli crea un tor-mento profondo e che non si placa ne-anche nell’estrema condizione di unamore costretto all’interno di un eroti-smo edonista. Non è un caso che la go-norrea sia tornata in auge nella nostrasocietà, economicamente ricca, maspesso carente di valori umani (amore esolidarietà). Così i gonococchi godonodi un fulminante successo in quanto aresistenza agli antibiotici, mentre iltasso di resistenza contro il fluorochi-nolone è settuplicato in soli cinqueanni! (dati delle autorità canadesi).

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52

Omeopatia clinica

disfare la casa”. Ha una forte passioneper la musica che gli dà tranquillità. È unproduttore di rumori: urta tra loro glioggetti e batte a terra i giochi. In studio:finito il gioco con i cubi, va alla libreriaed apre tutti gli sportelli. Poi li richiude. I suddetti elementi caratteriali trovanouna piena corrispondenza con i seguentisintomi repertori ali di Medorrhinum:MIND - ACTIVITY - desires activity(desiderio di attività)MIND - ACTIVITY - desires activity - crea-tive activity (desiderio di attività creative)MIND - PLAYING - desire to play(vuole giocare)MIND – INDUSTRIOUS (è indu-strioso, sa industriarsi)MIND - INDUSTRIOUS - finish hiswork - desire to (è industrioso, sa in-dustriarsi e va avanti finché non finisceciò che sta facendo): carc.sst2cupr.sst3 med.jl2Bambini ostinati che giocano molto eche stanno meglio quando sono impe-gnati, bambini a cui piace fare:MIND - OCCUPATION - amel.MIND - OBSTINATE - children3) Entra in competizione con gli altribambini per i giochi. Si fa rispettare.Con forza si riprende il gioco. Dàmorsi. Abbiamo nel repertorio:MIND – BITING (morde)MIND – IMPETUOUS (impetuoso)MIND – OBSTINATE (ostinatezza)MIND - OBSTINATE – children(bambini ostinati) 4) E’ molto legato al papà. I genitorilavorano per tutta la giornata per cuipassa la maggior parte del suo tempocon la babysitter.Dorme con due gommotti. Il primo èquello che ciuccia, mentre il secondolo tiene stretto nella mano e lo premesull’occhio sinistro; vuole sentirne ilcontatto. In casa non vuole vedereporte delle stanze aperte. Le chiudetutte. Sfida i genitori quando gli diconodi no, ma ha un comportamento com-pletamente diverso, più accondiscen-

dente, con la babysitter.Il comportamento del bambino (Ilciuccio che preme sul viso, il fatto chechiude le porte, come per impedireche qualcuno esca da casa) sottintendeun grande bisogno di attenzioni e dicure. Per tutto il giorno sta con la ba-bysitter e poi assume atteggiamenti disfida con i genitori per protesta.Nella sperimentazione del medica-mento si riscontrano tali aspetti nei se-guenti sintomii:MIND - AILMENTS FROM - neglec-ted; being (si ammala per essere statotrascurato)Nelle patogenesi ci sono anche parti-colari sensazioni (false percezioni): 1)che qualcuno lo tocchi, oppure 2) l’il-lusione che qualcuno gli stia toccandola testa. Toccare la testa di un bambino,sfiorarla, significa esprimere benevo-lenza, contatto, affetto e protezione.La falsa percezione sta esattamente asignificare il desiderio di essere toc-cato, accarezzato, amato e protetto:Abbiamo:MIND - DELUSIONS - touched; he is- head; someone touched her (fic-m.gya1 MED.)MIND - DELUSIONS - touched; he is(anac.bro1,ptk1 bapt.zzz canth.bro1,ptk1fic-m.zzz irid-met.srj5 MED.zzzop.bro1,ptk1 par.vml3 Rhus-t.ptk1stram.bro1,ptk1 Thuj.ptk1 tritic-vg.fd5.de)Importante il sintomo repertoriale: “siammala per essere stato trascuratodalla propria madre” (MIND - AIL-MENTS FROM - neglected; being -mother; by one's). Significa che Me-dorrhinum è indicato nelle personeche affettivamente sentono molto i le-gami affettivi e soffrono terribilmentei distacchi. Il dato repertoriale corri-sponde esattamente alla dinamica chesi è creata tra il paziente e la suamamma. Trattandosi di ciò che ha sca-tenato il laringospasmo. La partenzadella madre che si è assentata per unlungo periodo per motivi di lavoro.

Potremmo valutare quanto il distaccosia stato brusco e quanto il bambinonon sia stato adeguatamente prepa-rato. Ciò ha certamente la sua impor-tanza. Ma non dimentichiamo che ilsintomo repertoriale definisce unacondizione costituzionale di ipersen-sibilità. Non tutti i bambini reagi-scono così negativamente ad undistacco. Per cui possiamo ipotizzareche anche se la mamma avesse adot-tato il comportamento più idoneo co-munque il bambino avrebbe reagitomale; per la sua ipersensibilità (tipo-logia Medorrhinum).5) Il paziente adora gli animali ed è ap-passionato dei programmi televisivi dianimali, ad esempio orsi e leoni.. Nellasperimentazione di Medorrhinum leg-giamo che si evidenzia un grandeamore per gli animali e per la natura:MIND - ANIMALS - love for animals -pet; her (med.mrr1 nat-m.ctc,mtf33podo.fd3.de)MIND - ANIMALS - love for animals -pet; her - children; in (unico medica-mento! med.mrr1)MIND - ANIMALS - love for animals6) Si tratta di bambini sensibili chehanno tanti desideri. Abbiamo:MIND - DESIRES - full of desires7) Possono essere capricciosi e spessosono disobbedienti, si rifiutano di farele cose, come ad esempio di andare aletto. Abbiamo:MIND - CAPRICIOUSNESSMIND - BED - refuses to go to bedMed.huMIND - DISOBEDIENCE - children, inMIND - DISOBEDIENCE8) Hanno bisogno di controllare l’am-biente. Per essere ascoltati dai genitoripossono assumere un ruolo di co-mando. Per cui diventano dei dittatori:Abbiamo:MIND - DICTATORIAL9) Cercano conferme dai genitori,sono ansiosi. Non tollerano il rimpro-vero. Si fanno ben volere perché si sen-

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55anno XV numero 45 novembre 2010

Arnica montana nello shock settico

INTRODUZIONE

Nella Materia Medica Pura (1830) Hahnemann (1) descrive, nel capi-tolo dedicato a Arnica Montana, alcuni sintomi che potrebbero avvici-narsi a un quadro settico: “535 – Collasso generale; 595 - Pieno didolori… come affetto da una crisi di malaria. 360 – Battito cardiaco ra-pidissimo all’inizio, poi estremamente lento. 340 – Difficoltà a respirare.Respiro profondo, lento, frequente con pressione sotto il petto. 275 -Ritenzione urinaria. 575 – Sensazione di grande calore all’interno dellemani, piedi freddi e brividi in tutto il corpo”. Tutti questi sintomi sonotossicologici e si possono curare somministrando la stessa sostanza. Kent (1911) ne riporta l’utilità nelle febbri tifoidee, seppur gravi(2). Vijnosky (1977), nella sua Materia Medica, parla della validità diquesto rimedio nelle febbri settiche (3). Vorrei citare anche due os-servazioni cliniche personali che già conoscevo. La prima, del Dr.Fernando Domìnguez (Messico, 2003), è la sua esperienza positivadi trattamento di gravi casi di febbre tifoidea con Arnica Montana. Laseconda, della Dr.ssa Assumpta Mestre (Barcellona, 2004), nel trat-tamento di conseguenze di crisi ipertensive, considerando che l’iper-tensione venosa potrebbe dipendere da un traumatismo delcontenuto vascolare contro le pareti dei vasi sanguigni. Ho valutatoquesta interpretazione al contrario, come spiegherò in seguito, perscegliere il rimedio omeopatico del primo caso clinico descritto (ela diluizione 2LM), ma anche per il secondo. Non conoscevo, invece,alcuni lavori pubblicati al momento dell’inizio del trattamento deimiei due casi clinici, ma ne sono venuto a conoscenza in seguito, at-traverso Internet. Vorrei segnalare quindi:Uno studio controllato eseguito a Cuba (Beauballet Fdez, B et al.2002) che mostra l’utilità clinica come antiinfiammatorio dell’Arnicain diversi traumi maxillofacciali;Uno studio controllato eseguito a Cuba (Baños et al. 2004) che mo-stra un’attività in vitro dell’Arnica come agente antisettico sui bat-teri della placca dentale. Uno studio clinico eseguito in Austria (Frass et al. 2005) randomiz-zato, in doppio cieco, e controllato verso placebo in un’unità di te-rapia intensiva sul trattamento di gravi stati settici con Arnica. Lostudio mostra una sopravvivenza dei pazienti trattati con Arnica Mon-tana rispetto a quelli non trattati non significativa a 30 giorni, ma si-gnificativa a 120 giorni, in tutti i tipi di grave sepsi (6).

MATERIALI E METODI

CASO CLINICO N. 1Donna di 79 anni ricoverata d’urgenza per addome acuto dopotrauma addominale e sottoposta a laparotomia esplorativa urgente.Anamnesi pregressa: isterectomia, colecistectomia. Tumore al colonoperato con emicolectomia destra e anastomosi ileocecale. Inter-vento chirurgico: 21/10/05. Riscontrata una perforazione dell’ileodi 2 cm di diametro.

MATERIAL AND METHOD

I. FIRST CASE

Woman aged 79 who is admitted into urgencies with acute ab-

domen after abdominal traumatism and she is derived to an urgent

staging laparotomy.

A.P, Hysterectomy. Colecystectomy. Colon cancer intervened with

right hemicolectomy with ileocecal anastomosis. Surgical interven-

tion. (21/10/05) Findings: Ileal perforation with 2 centimetres of di-

ameter.

DIAGNOSTIC JUDGMENT

1. Closed abdominal traumatism

2. Secondary Ileal Perforation.

3. Secondary septic shock to ileocecal perforation

4. Perioperatory acute heart attack of myocardium not surgical

5. Cardiac insufficiency.

6. Acute respiratory distress.

7. Programmed tracheostomy due to difficult extubation.

8. Muscular atrophy.

HOMEOPATHIC INTERVENTION STAGE

Immediately after communication by Intensive care (IC) of the peri-

operatory heart attack and that survival was practically discarded,

treatment is started with ARNICA 1LM in plus, consisting of two

doses, in the morning and in the evening, administered orally via a

dropper, while intubated.

SELECTIVE CRITERION FOR THE HOMEOPATHIC MEDICINE

It is a clinical criterion, based in the following considerations:

I - First Intervention: ARNICA 1LM in plus.

* ARNICA general usefulness in traumatisms.

* Also useful in severe intestinal fever.

* Also in some cases of Acute Myocardium infarct.

II - Second intervention: ARNICA 2LM in plus.

* After produced in one day an aggravation of the patient, second-

ary to a forced hypervolemic bath which it was made at UCI trying

to obtain a normalization of her diuresis getting subsequently of

that an undesirable effect with shock lung and heart failure more

pronounced.

* It was considered necessary to increase from Arnica 1 LM until

Arnica 2 LM relating hypothetically that her heart failure and her

shock lung were due also by a traumatism intravascular produced

by the forced hypervolemy which provoked unleashing the renal

activity (diuresis) which was blocked.

III. Third Intervention: ARNICA 3LM in plus.

Patient was hemodynamically stable, but the favourable evolution

stopped for more than 48 hours.

It was considered again to rise the potency.

Ruolo dell’Arnica nella sepsi:due casi clinici in unità di terapia intensivatrattati con terapia omeopatica complementare

Omeopatia clinica

Lavoro presentato al 63° Congresso LMHI di Ostenda (Belgio), Maggio 2008.

RIASSUNTO

Sono descritti due gravi casi clinici con antecedente recente di trauma e in terapia complementare

con Arnica Montana durante il ricovero in unità di terapia intensiva. Entrambi hanno avuto un’evo-

luzione positiva. Nel primo caso, una donna di 79 anni, gli stessi servizi di terapia intensiva hanno di-

chiarato inizialmente una probabilità di sopravvivenza fra l’1 e il 5 per cento, pur negandola totalmente

in via privata. Il secondo caso, un uomo di 50 anni in coma da due mesi affetto da una fibrosi pol-

monare diffusa ai tre quarti del parenchima polmonare, con prognosi molto sfavorevole, era an-

ch’esso ricoverato all’unità di terapia intensiva della Clinica Universitaria di NNSS Candelaria, Tenerife.

I due casi erano irrisolvibili dal punto di vista clinico, allorché si è intervenuti con la terapia comple-

mentare di Arnica Montana in dosi omeopatiche. La terapia è stata effettuata secondo la procedura

comune e per un breve periodo (da Novembre 2005 a Febbraio 2006). I due pazienti avevano in co-

mune un breve tempo di ricovero: pochi giorni per la prima e qualche settimana per il secondo. En-

trambi sono stati dimessi dopo cinque settimane dal trattamento omeopatico complementare senza

sequele. Conoscendo perfettamente l’anamnesi di entrambi i casi e il loro iter ospedaliero, ho avuto

il permesso di riferire ad altri colleghi interessati informazioni totali o parziali su di essi.

PAROLE CHIAVE

Arnica, terapia complementare.

SUMMARY

Two serious clinical cases with recently antecedent of traumatism and with additional treatment

with Arnica Montana during their hospitalitation at the Intensive Care Unit (ICU). Both cases got

a positive evolution. For the first, a 79 years old woman, with an initial probability of survival, esta-

blished publicly, by the own ICU services, between the 1 and the 5 per cent and privately rejec-

ting any possibility of survival. The second one, a man aged 50, after two months being in a coma,

he presented the development of a pulmonary fibrosis in fourth three parts of his lung, to whom

were becoming him a good candidate to die in a few weeks, being deposited too at the ICU (Ho-

spital Universitario de NNSS Candelaria. Tenerife). The two cases were medically lost when the

complementary treatment with Arnica Montana was started in homeopathic doses. They were

dealt with a common procedure and in a short term (November 2005 – February 2006). They also

held in common a not very long stay hospitalisation, the first patient few days, and the second du-

ring several weeks. Both cases were discharged from hospital over a period of 5 weeks of the in-

troduction of complementary homeopathic treatment without sequelaes. The complete medical

hospital and extra hospital history of both cases are in my power and I’m allowed to pass partial

or total information to other doctors who would be interested in consult any aspect.

KEYWORDS

Arnica, complementary treatment.

INTRODUCTION

In the Pure Materia Medica (1830) Hahnemann (1) describes in the

correspondent chapter of ARNICA MONTANA, some symptoms

which might remember a septic profile: “535 – General collapse of the

forces; 595- full of pain… as assault of malaria. 360 – Heart movement

at first so fast, then, extremely slow. 340 –Difficulty in breathing. Deep,

slow, frequently breathing with pressure under the breast. 275 – Reten-

tion of urine. 575- A lot of heat inside hands, cold feet and chill above

all the body.” All of them because of the intoxication of the substance

and they can be treated by itself.

Kent (1911) refers the usefulness at typhoid fevers, still serious. (2)

Vijnosky, (1977) means utility for septic fevers in his Materia Medica (3).

I also want to mention two personal clinical observations which I heard

previously.

The first one, which belongs to Dr. Fernando Domínguez (Mexico,

2003), he used successfully ARNICA MONTANA at serious cases of

typhoid fever. The other one, which belongs to Dr. Assupmpta Mestre

(Barcelona 2004), for sequeles of hypertensive crisis, understanding that

in high blue pressure could exist a traumatism of

vascular content against the vessel walls. This idea I conducted in other

sense subsequently, as then I will raise, in the selection of the homeo-

pathic medicine of the first clinical case treated (respect to the using of

ARNICA 2 LM) and also in the second clinic case.

I didn’t know some tasks published today at the moment of start the

treatment of this two cases, but I have accessed to them later through

Internet. I highlight:

A controlled study in Cuba (Beauballet Fdez, B et al. 2002) which

shows the clinical usefulness anti-inflammatory of Arnica in several max-

illofacial traumatisms.

A Cuba’s controlled study (Baños et al. 2004) which shows favourably

the in vitro activity of Arnica as antiseptic agent above germs of dental

plaque.

An Austria’s medical studio (Frass et al. 2005) randomized, double-blind,

placebo controlled in a unit of intensive cares about serious Sepsis in

treatment with ARNICA MONTANA: showing a non-significant survival

at the 30 days, but significant at the 120 days in favour to the treated pa-

tients with ARNICA MONTANA in all kind of serious sepsis. (6)

ARNICA IN SEPSIS:TWO CLINICAL CASES AT THE INTENSIVECARE UNIT WITH COMPLEMENTARY HOMEOPATHIC TREATMENT

Antonio Fco. Marqués Arpa Medico Chirurgo – Omeopata ISOLE CANARIE (SPAGNA)

Asociación Médico Homeopática de Santa Cruz de Tenerife

Federación Española de Médicos Homeópatas

54

Traduzione a cura di Anna Fontebuoni – [email protected]

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57anno XV numero 45 novembre 2010

Arnica montana nello shock settico

Sindrome da distress respiratorio.Insufficienza renale tossico-ischemica con evoluzione in insufficienzarenale cronica.Pseudo ostruzione intestinale.Pneumoperitoneo in fase criticaPolmonite basale nosocomiale destra.Ricovero in terapia intensivaFibrosi polmonare bilaterale.

STADIO DI INTERVENTO OMEOPATICOSu espressa richiesta dei parenti del paziente, si è iniziato il10/01/06. La famiglia ha comunicato la decisione all’unità di tera-pia intensiva: a parere dei clinici il problema principale era la fibrosipolmonare, che attualmente colpiva il 75 per cento di tessuto e siestendeva inevitabilmente.

CRITERIO DI SCELTA DEL RIMEDIO OMEOPATICOIl criterio è stato in definitiva un criterio clinico. Nonostante nume-rosi sintomi fossero coperti da altri rimedi, sono stati presi in con-siderazione i seguenti:La causa scatenante è stato un trauma (estrazione dentale).La fibrosi polmonare potrebbe essere dovuta a una perfusione in-dotta (da trauma) di fluidi per compensare la diminuzione della diu-resi tipica dello shock.Altri rimedi, che coprivano molti altri sintomi (Phosphorus, Mer-curius, Sulfur) (7), avrebbero potuto produrre un aggravamentodelle condizioni del paziente, per la loro natura ‘profonda’ di mine-rali. Arnica era un rimedio più superficiale e quindi più sicuro per ini-ziare la terapia.Questi tre criteri mi hanno convinto a prescrivere Arnica 1LM inplus, due volte al dì.

REPERTORIZZAZIONE

book “Materia Medica Lathoud” (8) as primary source and this was

accepted.

The way of administering the medicine was by placing some lint in

the mouth (between the tubes) and emptying two droppers of AR-

NICA every time.

POST-EVOLUTION RESULTS

Common criterion - We have to consider as such complementary

treatment, in any moment the medical treatment of UCI wasn’t inter-

fered, we just limited adding the homeopathic treatment. The com-

mon criteria followed to assess the patient’s evolution was:

If the patient condition was improving, the same concentration was

used.

If patient improvement stopped, the concentration was increased.

FIRST CASE

We have already meant that the critical stages that lead to an in-

crease in the medicine concentration were:

Initial Stage

Acute Pulmonary Oedema.

Previous to discharge from IC.

Discharge from IC and admission into General Hospitalisation: it was

produced 15 days after the complementary treatment.

Discharge from Hospital: 15 days after admission into General Hospi-

talisation. At that moment, ARNICA 3LM was being used.

SECOND CASE

The patient experienced a complete pulmonary fibrosis regression. A

Scanner was carried out weekly, observing a 25% regression of the fi-

brotic area on each occasion.

After three weeks the patient re-gathered consciousness and was

discharged from IC.

Two weeks after was discharged from Hospital.

ARNICA 1LM was used all the time, twice a day.

DISCUSSION

These two cases but show that using a common methodology, on

isolated conditions, favourable results can be obtained confirming

other studies already made. We think that these two cases show the

convenience of a more systemic investigation on the use of Arnica in:

Trauma induced sepsis.

As a coadiuvant in cases where induced hypervolemia is followed by

complications.

Relating to the very good study of Dr. Frass et al (2005), it may be

thought that in other studies to come, a survival rate longer than 30

days in the Arnica Montana.

treated group could be obtained. Only if a more individualised ap-

Omeopatia clinica

DIAGNOSITrauma addominale chiusoPerforazione ileale secondariaShock settico secondario alla perforazione ileocecaleInfarto miocardico perioperatorio non chirurgicoInsufficienza cardiacaDifficoltà respiratoria acutaTracheostomia programmata a causa della difficoltà di intubazioneAtrofia muscolare

STADIO DI INTERVENTO OMEOPATICOImmediatamente dopo che l’unità di terapia intensiva ha comuni-cato l’infarto miocardico perioperatorio e ha praticamente scartatoqualsiasi probabilità di sopravvivenza, si è iniziato il trattamento delpaziente intubato con Arnica 1LM in plus, mattina e sera, per viaorale mediante un contagocce.

CRITERIO DI SCELTA DEL RIMEDIO OMEOPATICOIl criterio è stato clinico e si è basato sulle seguenti considerazioni:Primo intervento: Arnica 1 LM in plusL’Arnica viene generalmente usata nei traumiViene utilizzata anche nella influenza intestinale con febbre altaE anche in alcuni casi di infarto miocardico acutoSecondo intervento: Arnica 2LM in plusDopo un aggravamento di un giorno della paziente, in seguito a iper-volemia forzata eseguita nell’unità di terapia intensiva per cercare dinormalizzarle la diuresi, ma con il risultato indesiderato di aumen-tare il polmone da shock e l’insufficienza cardiaca.Si è ritenuto necessario aumentare la diluizione e passare da Arnica1LM a Arnica 2LM ipotizzando che l’insufficienza cardiaca e il pol-mone da shock fossero dovuti anche all’ipervolemia forzata che avevariattivato l’attività renale (diuresi) bloccata.Terzo intervento: Arnica 3LM in plusPur essendo la paziente emodinamicamente stabile, l’evoluzione fa-vorevole si è fermata per più di 48 ore.Si è ritenuto opportuno aumentare la potenza.

CASO CLINICO N. 2Uomo di 50 anni trattato con amoxicillina, acido clavulanico e cor-ticosteroidi per cellulite facciale. I sintomi erano secondari aun’estrazione dentale. L’evoluzione del paziente ha portato a unaserie di sintomi a prognosi molto sfavorevole, con shock settico su-bentrato dopo pochi giorni.DIAGNOSI (05/01/06)Ascesso sottomascellare dovuto a estrazione dentale. Drenato e chiuso.Shock settico – SDMO. Polmonite bilaterale di origine nosocomialee disseminazione ematogena.Ascesso polmonare destro.

II. SECOND CASE

50 years old male treated for facial cellullitis with Amoxiciline- Clavu-

lanic and corticoids, adding Clindamicine after. The symptoms were

secondary to a dental extraction.

The patient evolves to a very bad prognosis set of symptoms, with

septic shock in a few days.

DIAGNOSTIC JUDGMENT (05/01/06):

1. Submaxillar abscess due to dental extraction. Drained and Sealed.

2. Septic Shock-SDMO: Bilateral pneumonia of nosocomial origin and

hematogenic dissemination .

3. Right pulmonary abscess.

4. Acute Respiratory Distress Syndrome.

5. Toxic-Isquemic Renal Insufficiency evolving towards Cronic Renal

insufficiency.

6. Intestinal pseudo-obstruction.

7. PNP Critical patient.

8. Right nocosomial basal pneumonia.

9. ITU

10. Bilateral pulmonary fibrosis.

HOMEOPATHIC INTERVENTION STAGE

Due to a patient relatives request, it starts on 10/01/06. The family

communicated their decision to ICU, who pointed that the main

problem was the pulmonary fibrosis, now affecting 75% and extend-

ing inevitably.

SELECTIVE CRITERION FOR THE HOMEOPATHIC MEDICINE

The criterion was finally a clinical one. Although there were other

medicines that covered an important number of symptoms, the fol-

lowing was considered:

The initial cause of the symptoms was a traumatism (dental extrac-

tion)

The pulmonary fibrosis could be a result of induced perfusion (trau-

matic) of fluids to compensate the fall in diuresis, typical of shock.

Another medicines that covered an important range of symptoms

(Phosphorus, Mercurius, Sulphur) (7) could produce a worsening in

the patient’s condition, due to their “deep mineral” natural. ARNICA

was a more superficial medicine and therefore safer to start the

treatment.

These three criteria induced me to prescribe ARNICA 1LM plus,

twice a day.

CASE REPERTORY

ADMINISTERING OF THE MEDICINE

Carried out by ICU. They first requested a written report explaining

my decision criteria for that particular treatment. I did so using the

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59anno XV numero 45 novembre 2010

Arnica montana nello shock settico

DISCUSSIONE

Questi due casi clinici mostrano che si possonoottenere risultati positivi usando una metodolo-gia comune, in condizioni di isolamento, e con-fermano altri studi fatti in precedenza. Riteniamoche sia conveniente eseguire un’indagine più si-stematica sull’uso di Arnica in questi casi:Sepsi da trauma.Come coadiuvante di casi in cui l’ipervolemia in-dotta è seguita da complicanze.Per quanto riguarda l’ottimo studio di Frass et al(2005), si potrebbe valutare la possibilità che neiprossimi studi l’indice di sopravvivenza a 30giorni del gruppo trattato con Arnica montanamigliori. Solo con una scelta più individualizzatadel gruppo terapeutico di appartenenza del pa-ziente e di concentrazione del rimedio sommini-strato è possibile:Considerare il trattamento di gravi stati settici diorigine traumatica come gruppo terapeutico,senza includere tutti i casi di sepsi severa. Questacondizione non è contraria alle caratteristiche diun possibile trial clinico a doppio cieco.Effettuare un approccio più individualizzato nellaprescrizione per ogni caso clinico: valutare la pos-sibilità di aumentare o ridurre la concentrazionedel rimedio a seconda dell’evoluzione clinica diciascun paziente. Questa condizione è contrariaalle caratteristiche di un trial clinico a doppiocieco. Si propone di usare uno studio in singolocieco per dimostrare le potenzialità di Arnica.Entrambi questi studi potrebbero ottenere suc-cessi clinici in futuro, mantenendo rigidamente leregole del doppio studio con un gruppo di con-trollo. D’altra parte lo studio di Frass et al. (2005)può essere considerato molto rigoroso e incorag-giante per pazienti a lunga degenza e quando nonè possibile un approccio più individualizzato.

CONCLUSIONI

Arnica montana può essere utile come terapiacomplementare in casi di shock settico di ori-gine traumatica.Arnica montana può essere utile anche in altricasi di shock, quando l’ipervolemia indotta pro-voca complicanze.

Omeopatia clinica

SOMMINISTRAZIONE DEL RIMEDIOEffettuata dalla unità di terapia intensiva, dopo avermi chiesto una re-lazione scritta in cui spiegavo i criteri di scelta di questo particolaretrattamento. L’ho fatta usando come referenza fondamentale la Ma-teria Medica di Lathoud (8), ed è stata accettata. Il rimedio è statosomministrato mettendo delle garze in bocca al paziente (tra i tubi)e svuotandovi due contagocce di Arnica ogni volta.

RISULTATI DOPO L’EVOLUZIONECriterio comune - Dobbiamo considerare che non abbiamo mai in-terferito nella terapia somministrata dalla unità di terapia intensiva,ma abbiamo semplicemente aggiunto il trattamento omeopatico,sotto forma di trattamento complementare. I criteri comuni per va-lutare l’evoluzione del paziente sono stati i seguenti:Se lo stato del paziente migliorava, veniva usata la stessa concentrazione.Se il miglioramento si fermava, aumentavamo la concentrazione.

CASO CLINICO 1Abbiamo già detto che i punti critici, in cui abbiamo deciso di au-mentare la concentrazione del rimedio sono stati:1) Stadio iniziale2) Edema polmonare acuto3) Prima delle dimissioni dall’unità di terapia intensiva.Dimissioni dalla terapia intensiva e ricovero ospedaliero: 15 giornidopo l’inizio della terapia complementare.Dimissioni dall’ospedale: 15 giorni dopo il ricovero ospedaliero. Inquel momento veniva somministrata Arnica 3LM.

CASO CLINICO 2Il paziente è andato incontro a regressione completa della fibrosi pol-monare. Ogni settimana è stato sottoposto a una Tac e in ognuna siè osservata una regressione del 25 per cento dell’area fibrotica.Dopo tre settimane il paziente ha ripreso conoscenza ed è stato di-messo dall’unità di terapia intensiva.Due settimane dopo è stato dimesso dall’ospedale.È stata sempre usata Arnica 1LM, due volte al dì.

proach in patient selection for the therapeutic group and medicine

concentration administered is followed:

Considering treatment on Severe Sepsis of traumatic origin as thera-

peutic group, but not including all kind of severe sepsis. This condition

does not contravene the characteristics of a possible double blind.

Trial.

More individualised approach on every case prescription: The possi-

bility of increasing or decreasing the medicine concentration de-

pending on clinical evolution of each patient. This condition does

contravene the characteristics of a double blind trial. It is suggested

that a single blind trial could be used to show the possibilities of Ar-

nica.

Both of the above could lead to more successes on clinical trials in

the future, keeping strict measures in a double study with a test

group. On the other part the study by Dr Frass et al (2005) can be

considered very rigorous and encouraging for long term patients

and when a more individualised approach is not possible.

CONCLUSIONS

Arnica montana can be useful as complementary treatment in

cases of traumatic origin septic shock.

Arnica montana could also be useful in other shock cases, when in-

duced hypervolemia is generating complications.

Bibliografia/Bibliography

Baños Román, F; Montezumo Lechuga, M; Del-

gado Ruíz, J; Hernández Méndez, J. Efecto antimicro-

biano “in Vitro” de la tintura de Árnica montana y Caléndula

officinallis sobre streptococus mitis. (2004) (5). Beauballet Fdez, B; Sainz Vázquez, M; Mo-

rales Jiménez, E et al. Uso del Árnica homeopática como

antinflamatorio en los edemas traumáticos faciales. Rev ClubMed Mil (on line) jul- sep (2002) (4).

Frass M, Linkesh M, Vanilla S, Resch G, Diala-

cher C, Lobl T,Endler C, Haidvogl M, Muchitsch

I, Schuster E. Ludwig Boltzman Institute for Ho-

meopathy, Graz, Austria. Homeopathy and severe sepsis. Ho-meopathy. 2005 Apr; 94 (2). 75-80 (2005) (6)

Hahnemmann, S. Materia Medica Pura Edi-Lombardo ,

2000.(1)

Kent, J. T. Materia Medica Omeopatica Edizioni Red,

2003. (2)

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anno XV numero 45 novembre 2010 61

Kalium carbonicum

Soffro di vertigini salendo in alto, DEVO SEMPRE TOCCARE IPIEDI A TERRA! La moglie, al solito, completa il quadro: E’ troppo OSSES-SIVO NEL LAVORO! E’ RIPETITIVO, fa sempre le stesse cose, ri-pete sempre le stesse strade.Alla visita si rileva un accentuato broncospasmo ed una pres-sione diastolica fra 95 e 100 mm/Hg. La terapia ha scosso il Paziente sollevandolo dai sintomi de-pressivi, ma non sembra in grado di risolvere l’intero qua-dro clinico, in particolare la sintomatologia respiratoria. Sirepertorizzano i sintomi della tosse1:

1 1234 2 COUGH - NIGHT - midnight - after - 3 h 23

2 1234 1 COUGH - NIGHT - midnight - after - 3 h - 3-4 h 8

3 1234 2 COUGH - SUFFOCATIVE 111

4 1234 1 COUGH - SUFFOCATIVE - night 17

5 1234 2 COUGH - SUFFOCATIVE - night - midnight - after 4

kali-c. chin. ars. cupr. am-c. bry. op. thuj. samb. kali-ar.

7/16 7/12 7/11 5/10 5/8 5/7 5/7 5/5 4/10 4/8

1 3 1 2 1 2 1 1 1 - 3

2 2 - - - 2 - 1 - - -

3 2 3 2 3 1 2 2 1 3 1

4 - 2 1 2 - 1 - 1 - -

5 2 1 1 - - - - - 2 -

L’indicazione di Kalium carbonicum trova corrispondenzacon l’intero quadro clinico. Si prescrive KALIUM CAR-BONICUM 30CH, tre granuli per quattro volte al giorno,di cui una al risveglio notturno.

FOLLOW UPLa reazione si dimostra pronta ed efficace. Dopo 9 giorni siprescrive telefonicamente KALIUM C. 200K + 35K. Il Pa-ziente telefona di nuovo dopo 50 giorni da quest’ultima pre-scrizione per una lieve riacutizzazione dei sintomi: ancoraKALIUM C. 200K. E’ il 27 Ottobre 2009.

30 GIORNI DOPO – 25 Novembre 2009La tosse va bene, non c’è paragone! È rimasto del catarro al mat-tino ed alla sera, che mi da’ un po’ fastidio. Sono ripresi gli statid’ansia, ad esempio se sento il naso otturato mi sembra di non riu-scire a respirare; poi ho anche un po’ di difficoltà a dormire, nonriesco a stare sdraiato. La prostata va molto meglio, mi devo svegliareraramente per urinare. Dal dialogo sembra che ogni manife-stazioni di Induratio Penis sia scomparsa. Racconta di un or-zaiolo destro che ha combattuto con ogni mezzo, insieme acongiuntivite purulenta; sta applicando dei colliri. Nel pas-sato ha sofferto di forme simili. Sospendo i colliri. Poi lascioparlare la moglie, che conferma ed aggiunge nuovi dati:Dottore, nella sua vita ha solo lavorato! E’ ossessionato dal lavoro. Se si

distrae, come in vacanza, sta benissimo, se sta con le persone, se viaggia…Ha paura di sbagliare, di non rispondere alle attese. E’ incerto, ha diffi-coltà ad un confronto sereno con gli altri … rimugina: “Ho fatto bene,ho fatto male… cosa può accadere, deluderò gli altri…”. Non ha il co-raggio di intervenire e a volte ha reazioni troppo forti. Fa sempre sogni chelo lasciano ansioso, insoddisfatto. Nel passato aveva risvegli notturni consenso di soffocamento, senza tosse. Nel sonno, ora, russa intensamente.Si prescrive KALIUM CARBONICUM MK, due tubi dosea distanza di 40 giorni, + 35K per due volte al giorno.

5 MESI DOPO – 7 Maggio 2010Il 19 Febbraio telefonicamente fu prescritto ancora Kaliumc. MK. La moglie afferma: Sta meglio, è più in forma, riesce acamminare di più, lo dicono anche i figli, ma lui continua ad es-sere molto pessimista! Un esame del sangue evidenzia trigli-ceridemia 243 e colesterolemia totale 255. Il Pazientecomunica: Ho un prurito, un pizzicore in gola, a letto, con tosse,allora rischiaro con forza per far uscire pochissimo catarro, alcunevolte a pezzettini solidi. PA perfettamente nei limiti. KALIUM CARBONICUM MK, dopo 30 giorni XMK, +35K per due per 120 giorni.

6 MESI DOPO – 18 Novembre 2010Ancora Kalium c. XMK telefonicamente in Agosto. Kalium c.200CH telefonicamente in Ottobre. Il Paziente è stato bene.Riferisce di sentire un po’ di catarro da sdraiato, sporadicamente.E’ in pensione da due settimane e questo lo preoccupa mol-tissimo. E’ stato festeggiato da tutti i suoi dipendenti e anchedagli avversari. Ha ricevuto encomi notevoli, nonostante eglipensasse di aver deluso le attese altrui. Ora la preoccupazionemaggiore è di tipo economico, la moglie mi fa comprendereche è totalmente ingiustificata. Sono preoccupato per i soldi, lapensione è buona ma inferiore allo stipendio! Da qualche notte nondormo, mi sveglio fra le 3.30 e le 4 e guardo la TV. Si prescrive KA-LIUM CARBONICUM MCH + 35K per due volte al giorno.

CONCLUSIONI

L’approccio alla malattia cronica dell’Omeopatia Classica è disemplice applicazione: una rilevazione attenta e completa dellasintomatologia globale del soggetto malato, che include i sin-tomi delle relative patologie ed i sintomi caratteristici; poi laprescrizione di un medicamento con elevata similitudine conil quadro clinico - Simillimum - che risulta risolutivo del caso.

BibliografiaF. Schrojens – Synthesis 9.2 – Archibel, Assesse, Belgio, 2008.

Ringraziamenti

Al Paziente che ha reso possibile la pubblicazione del proprio caso.

60

RIASSUNTO

Il metodo dell’Omeopatia Classica comprende un esame dettagliato del paziente

con evidenziazione dei sintomi caratteristici e la prescrizione del medicamento

omeopatico più simile al quadro clinico globale (Simillimum). Quando queste due

fasi sono sviluppate con precisione il risultato è il miglioramento o la guarigione.

Si presenta un tipico caso clinico.

SUMMARY

The Classical Homeopathy method includes an accurate patient’s examination giving

prominence to the characteristic symptoms, then the prescription of the homeopathic

medicine most similar to the whole clinical picture (Simillimum). The care in these two

phases results in the improvement or recovery. The Author shows a typical clinical case.

INTRODUZIONE

La tipologia di Paziente che più frequentemente giunge allanostra osservazione è quella di un soggetto portatore di piùmalattie croniche che non hanno trovato beneficio da nu-merose terapie convenzionali, con conseguente aggrava-mento nel tempo. Una attenta applicazione delle varie fasidel metodo omeopatico può migliorare o risolvere le variepatologie con un unico medicamento.

IL CASO CLINICO

Uomo di 67 anni. Dirigente pubblico. Viene per: sindromedepressiva, insonnia, bronchite cronica asmatiforme, iper-trofia prostatica e malattia di La Peyronie (Induratio Penis Pla-stica). Nessuna terapia in atto. Sospesa Duloxetina da circa30 giorni, preceduta da altri farmaci della stessa categoria;dal giorno prima sospesi farmaci non specificati per bron-chite. Il Paziente si presenta molto preoccupato, con un par-lare ansioso ed a tratti impacciato e rallentato. Alto, curatonell’abbigliamento. Non appare troppo fiducioso. E’ suppor-tato dalla moglie, donna vivace ed ottimista, che intervienespesso per integrare il racconto, rivelandosi un valido aiutonel fornire dati utili alla completezza del quadro clinico.

PRIMA VISITA – 20 Luglio 2009Il Paziente fa risalire l’inizio dei disturbi attuali a più di 6 anni

or sono, quando iniziò a dormire male per crisi di panico not-turne causate da mancanza di respiro e dolori al dorso. Qual-che episodio simile era già accaduto in precedenza. Sievidenziarono anche disturbi dovuti ad impotenza sessuale epene piegato. Iniziò delle cure psichiatriche protratte fino a 30giorni or sono. Un ulteriore elemento anamnestico impor-tante è la morte del padre di nove anni prima. Dell’attualità ilPaziente riferisce, con comunicazioni un po’ frammentarie:Da mesi soffro per una bronchite che non guarisce!Non mi sveglio riposato, la notte debbo alzarmi numerose volte perurinare. Soffro di uno stato ansioso per il lavoro, per qualsiasi cosadebbo fare, con difficoltà a dormire la notte e stanchezza. Sognomoltissimo, cose strane, fantasiose. Interviene la moglie:Dottore, era molto legato al padre, pensi che lo chiama ancora nelsonno dopo nove anni!È PESSIMISTA, introverso, le cose andranno sempre male. Si isola dallafamiglia, è sospettoso a volte anche verso di me, rimugina sempre tuttoin se stesso e poi decide da solo. Mentre la moglie parla il Pazientesi copre la fronte in un gesto di profondo scoramento. Isolarsie leggere sembra lo faccia stare meglio. Ama anche viaggiare, non de-sidera invece incontrare persone nuove. E’ vorace, la sera mangia moltovelocemente, poi si corica a letto e dorme. Ha sempre fame.Si evidenziano altri elementi: un epitelioma asportato alnaso; è infastidito dal sole; non ha mai imparato a nuotare.Gli esami disponibili rilevano un’ipertrofia prostatica nonallarmante, una rilevante diminuzione del flusso urinariocon abbondante residuo post minzionale. Pressione arte-riosa nei limiti superiori, segni evidenti di bronchite. Vieneprescritto AURUM METALLICUM 200K, due tubi dose adistanza di 20 giorni, + 35K due volte al giorno.

SECONDA VISITA – 2 Settembre 2009Il Paziente e la moglie sono molto soddisfatti perché hannonotato una grande ripresa dell’umore. Riferiscono di unaripresa notevole a livello generale: Gli amici quasi non lo ri-conoscono! Ci fu un aggravamento iniziale della bronchite,seguito da un miglioramento. Da 10 giorni, però, è ripresauna tosse notturna fastidiosa: Mi addormento bene, mi risvegliofra le 3 e le 4, poi arriva la tosse, che diventa sempre più profonda,come un raschio, con notevole difficoltà a respirare, che dura circaun’ora. Poi si attenua e mi riaddormento. Nel raccontare il di-sturbo assume un’espressione spaventata.

L’approccio dell’Omeopatia classicaalla malattia cronicaUn caso di Kalium carbonicum

Omeopatia clinica Gustavo Dominici Medico Chirurgo – Omeopata ROMA

Direttore de Il Medico Omeopata [email protected] – www.omeopatia-roma.it

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Editore: FIAMO – Federazione Italiana Associazioni e Medici OmeopaticiRedazione: Piazza Vescovio 7 – 00199 ROMA ITALIA – [email protected]: Gustavo Dominici: [email protected] Direttore: Antonella Ronchi: [email protected]; Pietro Gulia: [email protected] di Redazione: Renata Calieri: [email protected]; Giovanna Giorgetti: [email protected];Francesco Marino: [email protected] di Revisori: Paolo Bellavite (Università di Verona); Andrea Brancalion; Nicola Del Giudice; Paola Landi;Giusi Pitari (Università di L’Aquila)

LA RIVISTAIl Medico Omeopata è una rivista internazionale che ha come obbiettivo la conoscenza, la diffusione e l’evoluzionedella Medicina Omeopatica tramite la pubblicazione di articoli di elevata qualità riguardanti la clinica e la ricercae promuovendo il dibattito in tale ambito. Il Medico Omeopata invita gli Autori italiani e stranieri alla pubbli-cazione. Si accettano lavori in lingua italiana ed inglese. I lavori devono essere originali e non pubblicati altrove.Saranno accettati solo lavori non pubblicati preventivamente in Italia o all’estero. I manoscritti non devono es-sere offerti ad altri editori nello stesso momento in cui sono messi a disposizione di questa rivista. Tutti i con-tributi sono sottoposti alla revisione di esperti indipendenti e la decisione finale della pubblicazione è dell’Editore.La pubblicazione è gratuita.

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Publisher: FIAMO – Federazione Italiana Associazioni e Medici OmeopaticiEditorial office: Piazza Vescovio 7 – 00199 ROMA ITALY – [email protected]: Gustavo Dominici: [email protected] Editor: Antonella Ronchi: [email protected]; Pietro Gulia: [email protected] board: Renata Calieri: ca [email protected]; Giovanna Giorgetti:[email protected];Francesco Marino: [email protected] Advisory Board: Paolo Bellavite (University of Verona – Italy); Andrea Brancalion; Nicola Del Giudice; Paola Landi; Giusi Pitari (University of L’Aquila – Italy)The JournalIl Medico Omeopata is an international journal aimed at improving the understanding andclinical practice of Homeopathy by publishing high quality articles on clinical and research. Il Medico Omeopata accepts Italian and foreign articles for publication. Italian and Englishlanguages are accepted. These should be original, and should not have been published else-where. Articles are accepted for consideration on the understanding that their contentshave not been published in full or in part elsewhere. Furthermore, articles may not be of-fered to any other publications at the same time as they are under consideration for thisjournal. All contributions are subject to peer review by independent experts and the Edi-tor’s decision concerning publication is final. Publication is free.Submission of a manuscriptAuthors should send their work by e-mail to the editorial office: “[email protected]”, or di-rectly to the Director: [email protected]. Authors can also send work on a CD to thejournal’s postal address.PublicationIl Medico Omeopata is published 3 times a year. Authors must submit their work within thefollowing deadlines: 31 January for the first (1st)issue; 30 April for the second (2nd) issue; 30September for the third (3rd) issue.Layout of the manuscriptPapers should be laid out as follows: Title page (Authors, Title of article, short running title);Abstract; Key Words; Text (Clinical case histories, Clinical Trials, compositions); Graphs, tablesand illustrations; References (journals, books)Title page –The full name and surname of each Author (if more than 6 Authors: give thefirst 3 and add “et Al.”), full names of the Authors institutional affiliations, full postal ad-dress, telephone and fax numbers, e-mail address (if more than one Author: give the ad-dress to which any communications should be sent); title of the work; suggestions for ashort running title.Abstract – Short but complete (a maximum of 100 words), for clinical case or clinical re-search papers, the abstract should be divided into the following subheadings: Introduction,Methods, Results, and Conclusions.Key Words – Give 3 to 7 key words.Text – Use the standard format: For Clinical case histories: Introduction, Case history de-scription, Materials and Methods, Results, Discussion, Conclusions, References; case analysis(symptoms selection, prescribing strategy, differential diagnosis, etc.) should be transparentand well justified; case histories should include adequate follow-up to demonstrate sus-tained improvement; For Clinical trials or homeopathic Provings: Introduction, Materials andMethods, Results, Discussion, Conclusions, References; For Compositions: Introduction,Drawing up/Issue/Acknowledgement, Conclusions, References.The names of homeopathic remedies, books or journals, should appear in italics. The bino-mial system and abbreviations are used for homeopathic remedies e.g. Nat-m., Kali-ar. Po-tencies should be clearly indicated and the method of dilution specified (CH, DH, K, LM orQ). Other abbreviations and contractions should be defined in the text when first used.Graphs, Tables and Figures – These should be numbered and sent on a separate page tothe text. A legend should be included for each of these, to explain the content and any ab-breviations used.References – Only Author(s) or papers relevant to the published work should be cited,Arabian numbered, and listed at the end of text in numerical order corresponding to theone of citation in the text. The format for references should follow these criteria: For Jour-nals: Name of Author(s) (surname + initial of name dot), separate by a comma (if morethan 6 Authors: give the first 3 and add “et Al.”), full title of paper, full name or abbrevi-ated title of the journal, year of publication, volume number, first and last page number. ForBooks: Name of Author(s) (surname + initial of name dot) separate by comma (if morethan 6 Authors: give the first 3 and add “et Al.”), full title of book, full name or initials ofEditor(s), place of publication, year of publication, volume number, first and last page num-ber or number/title of chapter.Layout of manuscriptsPages should be numbered using Arabic numbers and should be in A4 format, the fontshould be Times New Roman or equivalent, 12 points, single-spaced.CopyrightUpon acceptance of an article, Authors will be asked to sign a Journal Publishing Agree-ment that will ensure the widest possible dissemination of information. The Journal Publish-ing Agreement will be the following: “Subscripted Author(s) (full name of all the Authors)transfer the Copyright of manuscript titled (title of paper) to Il Medico Omeopata Publisher– Roma, and declare that they have not published previously, domestically or abroad, thesame article; furthermore, manuscripts have not been offered to other publications at thesame time as they are under consideration for this journal”. The Journal, including all individ-ual contributions and illustrations published therein, is legally protected by Copyright forthe duration of the Copyright period. Any use, exploitation, or commercialisation outsidethe narrow limits set by Copyright legislation, without the Publisher’s consent, is illegal andliable to criminal prosecution. This applies in particular to copying or other forms of dupli-cating, translating, preparation of CD and electronic data processing or storage.ProofsThe Il Medico Omeopata Publisher examines the text within 30 days of receipt and it re-serves the right to ask for any modifications to the Authors. The checked proofs (responsi-bility of the Authors) should be returned to the Publisher within 5 days of receipt, and thePublisher may proceed with the publication of articles if no corrected proofs are received.DisclaimerAny treatment or drug therapy scheme, any dosage or application which appears in thepaper does not involve, imply or express any guarantee or responsibility by the part of theeditor in respect of any instructions about the dosage or forms of application present inthe Journal. The Authors are responsible for any statements made in the article.

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