IN LIBRERIA saggistica -...

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IN LIBRERIA saggistica Ordine nuovo è stata una delle prin- cipali organizzazioni della destra ra- dicale italiana del dopoguerra. Nata nel 1954 nel Msi attorno all’omoni- mo mensile come corrente giovanile legata al filosofo tradizionalista Ju- lius Evola, grazie a contributo di gio- vani reduci di Salò come Pino Rau- ti, Paolo Signorelli o Clemente Gra- ziani, nel 1956 prenderà vita autono- ma, e da lì le vicende di questo grup- po s’intrecceranno con quelle della strategia della tensione e dell’intelli- gence occidentale in chiave antico- munista. È da qui che partono Aldo Giannuli – in qualità di consulente della Commissione stragi, oltre che di diverse procure impegnate in in- chieste sul terrorismo nero – ed Elia Rosati, in un volume che nasce fa- cendo parlare i documenti d’archi- vio custoditi nei faldoni più oscuri della nostra memoria repubblicana, analizzando gli intrecci fra On, regi- mi militari, ministero dell’Interno, militari, servizi di sicurezza; e so- stenendo che non fu infiltrata e ma- novrata, ma scientemente organica all’atlantismo, avendo fra le sue fila dirigenti a libro paga dei servizi, bombaroli e mercenari, non a caso ma per coerenza alle ideologie, ai programmi e ai finanziatori del neo- fascismo italiano. (M.L. Andriola) STORIA DI ORDINE NUOVO Aldo Giannuli e Elia Rosati, Mimesis, 244 pagg., 18,00 euro Che cos’è la maternità surrogata? È un contratto, una tecnica di riprodu- zione? Una cura per la sterilità, un gesto di generosità, un lavoro retri- buito? Nel controverso panorama giu- ridico e interpretativo, il saggio di Da- niela Danna smaschera con sicurez- za i falsi miti per mirare dritto al cuo- re del problema. Non esiste una ma- ternità per sé e una maternità per al- tri. La maternità è una sola, fatta di nove mesi di gestazione che si con- cludono col parto. Il neonato cono- sce una sola carne, quella che l’ha nu- trito e messo al mondo. La surrogata non può essere trasformata per con- tratto in una non-madre, perché la vi- ta si crea nella relazione fra il feto e il corpo che lo custodisce. La volon- tà paternalistica (cioè del maschio) di una discendenza a tutti i costi mi- ra a stravolgere il diritto naturale – mater semper certa – per sostituirlo con un contratto. Ma un contratto, nel nostro ordinamento come per la common law, è l’accordo di due o più parti per costituire, regolare o e- stinguere un rapporto giuridico pa- trimoniale (“a bargain which is es- sentially commercial in its nature”). Ne consegue logicamente che la sur- rogacy trasforma la gravidanza in un processo di produzione e il neonato in una merce, e questo fatto non può più essere nascosto dietro la retorica dei buoni sentimenti. (G. Baer) MATERNITÀ. SURROGATA? Daniela Danna, Asterios, 352 pagg., 35,00 euro In questi mesi in cui sull’immagina- rio collettivo si reimpone una figura di donna vittima, (s)oggetto di uso e di abuso, la rilettura del saggio della Cavarero può essere di estrema uti- lità per ricordarsi che non si tratta di un tema di liberazione, libere lo si è già, quanto di capacità e volontà di interiorizzare questa libertà per re- stituirla in un’immagine di donna emancipata da proiezioni legate a millenni di narrazione prevalente- mente maschile. E così la filosofa si ribella a un pensiero platonico che scinde il concetto di verità dalla di- mensione terrena del mondo per ri- portare invece il lettore su un piano concreto che nella nascita, necessa- riamente da madre, trova appunto la sua soglia e il suo inizio. Quattro fi- gure di donna rivivono allora dai te- sti platonici per esprimere, attraver- so la rilettura dell’autrice, una visio- ne alternativa: Penelope, regina che detta il suo tempo; la servetta di Tracia, straniera irridente nei con- fronti di Talete e delle sue astrazio- ni; Demetra, dea capace di esercita- re o negare il potere della genera- zione; Diotima, maestra dell’amore e della creazione che ne consegue. Perché un pensiero diverso è possi- bile, nonostante Platone. (M. Farina) NONOSTANTE PLATONE Adriana Cavarero, Ombre corte, 125 pagg., 13,00 euro 77 Paginauno n. 57 - aprile/maggio 2018 - anno XII

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Ordine nuovo è stata una delle prin-cipali organizzazioni della destra ra-dicale italiana del dopoguerra. Natanel 1954 nel Msi attorno all’omoni-mo mensile come corrente giovanilelegata al filosofo tradizionalista Ju-lius Evola, grazie a contributo di gio-vani reduci di Salò come Pino Rau-ti, Paolo Signorelli o Clemente Gra-ziani, nel 1956 prenderà vita autono-ma, e da lì le vicende di questo grup-po s’intrecceranno con quelle dellastrategia della tensione e dell’intelli-gence occidentale in chiave antico-munista. È da qui che partono AldoGiannuli – in qualità di consulentedella Commissione stragi, oltre che

di diverse procure impegnate in in-chieste sul terrorismo nero – ed EliaRosati, in un volume che nasce fa-cendo parlare i documenti d’archi-vio custoditi nei faldoni più oscuridella nostra memoria repubblicana,analizzando gli intrecci fra On, regi-mi militari, ministero dell’Interno,militari, servizi di sicurezza; e so-stenendo che non fu infiltrata e ma-novrata, ma scientemente organicaall’atlantismo, avendo fra le sue filadirigenti a libro paga dei servizi,bombaroli e mercenari, non a casoma per coerenza alle ideologie, aiprogrammi e ai finanziatori del neo-fascismo italiano. (M.L. Andriola)

STORIA DI ORDINE NUOVOAldo Giannuli e Elia Rosati,Mimesis, 244 pagg., 18,00 euro

Che cos’è la maternità surrogata? Èun contratto, una tecnica di riprodu-zione? Una cura per la sterilità, ungesto di generosità, un lavoro retri-buito? Nel controverso panorama giu-ridico e interpretativo, il saggio di Da-niela Danna smaschera con sicurez-za i falsi miti per mirare dritto al cuo-re del problema. Non esiste una ma-ternità per sé e una maternità per al-tri. La maternità è una sola, fatta dinove mesi di gestazione che si con-cludono col parto. Il neonato cono-sce una sola carne, quella che l’ha nu-trito e messo al mondo. La surrogatanon può essere trasformata per con-tratto in una non-madre, perché la vi-ta si crea nella relazione fra il feto eil corpo che lo custodisce. La volon-tà paternalistica (cioè del maschio)di una discendenza a tutti i costi mi-ra a stravolgere il diritto naturale –mater semper certa – per sostituirlocon un contratto. Ma un contratto,nel nostro ordinamento come per lacommon law, è l’accordo di due opiù parti per costituire, regolare o e-stinguere un rapporto giuridico pa-trimoniale (“a bargain which is es-sentially commercial in its nature”).Ne consegue logicamente che la sur-rogacy trasforma la gravidanza in unprocesso di produzione e il neonatoin una merce, e questo fatto non puòpiù essere nascosto dietro la retoricadei buoni sentimenti. (G. Baer)

MATERNITÀ. SURROGATA?Daniela Danna, Asterios,352 pagg., 35,00 euro

In questi mesi in cui sull’immagina-rio collettivo si reimpone una figuradi donna vittima, (s)oggetto di uso edi abuso, la rilettura del saggio dellaCavarero può essere di estrema uti-lità per ricordarsi che non si tratta diun tema di liberazione, libere lo si è

già, quanto di capacità e volontà diinteriorizzare questa libertà per re-stituirla in un’immagine di donnaemancipata da proiezioni legate amillenni di narrazione prevalente-mente maschile. E così la filosofa siribella a un pensiero platonico chescinde il concetto di verità dalla di-mensione terrena del mondo per ri-portare invece il lettore su un pianoconcreto che nella nascita, necessa-riamente da madre, trova appunto lasua soglia e il suo inizio. Quattro fi-gure di donna rivivono allora dai te-sti platonici per esprimere, attraver-so la rilettura dell’autrice, una visio-ne alternativa: Penelope, regina chedetta il suo tempo; la servetta diTracia, straniera irridente nei con-fronti di Talete e delle sue astrazio-ni; Demetra, dea capace di esercita-re o negare il potere della genera-zione; Diotima, maestra dell’amoree della creazione che ne consegue.Perché un pensiero diverso è possi-bile, nonostante Platone.(M. Farina)

NONOSTANTE PLATONEAdriana Cavarero, Ombre corte,125 pagg., 13,00 euro

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Paginauno n. 57 - aprile/maggio 2018 - anno XII