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Età dei fascismi IN ITALIA E GERMANIA

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Età dei fascismiIN ITALIA E GERMANIA

Per una definizione di fascismi(ovvero la difficoltà a definire un fenomeno politico in termini sintetici)

Creazione di sistemi autoritari

Monopolio assoluto del potere

Negazione della lotta di classe e affermazione del corporativismo.

Interclassismo ed eclettismo ideologico come aspetti interdipendenti

Distruzione dello stato di diritto

Blocchi di potere come alleanza delle forze dominanti conservatrici

Regimi o movimenti con tendenze revisioniste dell’assetto internazionale.

Consenso essenzialmente tra i ceti medi urbani e rurali (NSDP, p.e, attirò un voto di protesta anche operaio o sottoproletario ma la composizione del partito fu sempre fondata sul ceto medio)

effetti della I Guerra Mondiale (trattati di pace, burocratizzazione e terziarizzazione), esasperazione dei nazionalismi

Il rifiuto della democrazia (pluralismo politico e sociale, e tendenze egualitarie), legalizzazione di forme di discriminazione politica e sociale

4 fasi nel fascismo italiano

1) 1922-1924: moderazione ed alleanze

2) 1924-1929: la creazione dello Stato fascista

3)1929-1939: la costruzione dello Stato totalitario

4) 1939-1945: la disfatta

1) 1922-1924: moderazione ed alleanze

Disciplinamento delle tendenze squadristiche

Apertura a liberali conservatori e clerico-moderati

Estensione del consenso ed immagine rassicurante

Appoggio di esercito, gruppi industriali e finanziari, apparati dello Stato

L’ordinamento non viene alterato, situazione fluida, combinazione di legalismo ed illegalismo

Non vi è ancora lo scontro frontale con le opposizioni: legge Acerbo

Penetrazione nei gangli del potere con personale fascista

Germi del futuro assetto istituzionale: creazione del Gran Consiglio del Fascismo (1922)

2)1924-1929: la creazione dello stato fascista

Delitto Matteotti come spartiacque

Svuotamento delle istituzioni liberali e creazione degli istituti dello Stato fascista

1928: Gran Consiglio del Fascismo diventa il supremo organo costituzionale e strumento del duce (decretazione di urgenza del governo)

La riforma dell’amministrazione cancella l’autonomia amministrativa con la designazione dall’alto delle cariche e l’amplificazione del ruolo dei prefetti

Misure liberticide: negazione di libertà di espressione, di stampa,etc..; discrezionalità dell’intervento degli organi di polizia e di governo

Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato, ripristino della pena capitale, nuove leggi di PS e creazione dell’Ovra

Sindacato unico fortemente subordinato. Patto Vidoni: il padronato riconosce il monopolio del sindacato fascista; rinuncia dello sciopero come forma di lotta; dottrina della collaborazione tra capitale e lavoro

1926: Legge sull’ordinamento corporativo (la camera dei fasci e delle corporazioni sarebbe stata creata solo nel 1939)

Corporazioni strumenti di diffusione ed organizzazione del consenso nel mondo del lavoro

3) 1929-1939: la costruzione dello Stato totalitario

1929: Patti Lateranensi. Carica di legittimazione ed estensione del consenso

Ricerca dell’adesione delle masse. L’unità politica tra popolo e regime

Creare l’italiano nuovo, introiettare lo spirito totalitario.

Disciplina interna e politica estera aggressiva

Antisemitismo come strumento di coesione interna funzionale al processo di emarginazione delle diversità intese come potenziali fonti di dissenso.

Ebreo sintesi di tutti i mali e di tutti i nemici (democrazia e bolscevismo). Né la riforma della scuola di Bottai, né l’inquadramento delle organizzazioni giovanili, ebbero la «capacità d’urto» delle leggi razziali.

L’uomo nuovo

Mobilitazione, Consenso, opposizioni

La mobilitazione nei regimi fascisti non fu un momento di presa di coscienza, un acceleratore del grado di partecipazione politica, non creò consapevolezza o coscienza critica

Ogni gesto di adesione non corrisponde a consenso se estorto con la minaccia e la paura della rappresaglia. Il consenso estorto è larga parte del consenso dei regimi totalitari

Interclassismo e consenso: la natura interclassista dei regimi fascisti non ha reso totalitario il consenso ma lo ha solo distribuito in strati differenziati

Consenso ed autorappresentazione del regime

Leggi razziali

4) 1939-1945: la disfatta

La politica del regime diventa politica estera

Disciplina interna subordinata alla preparazione bellica

Dipendenza dall’alleato tedesco

Esercito e forze economiche, classe dirigente corresponsabili dell’entrata in guerra

Il consenso si rompe in seguito alle sconfitte militari: disgregazione del blocco di potere interno.

Completo asservimento della RSI all’occupante tedesco

NazismoAnalogie col fascismo italiano

Mito della pugnalata alla schiena (“la vittoria mutilata” in Italia)

Crisi post prima guerra mondiale

Crisi della democrazia e vuoto di potere

Dilatazione dei ceti medi

Interesse della NSDP per il fascismo italiano (mito della marcia su Berlino etc)

I massimi dirigenti -Hitler, Goering, Goebbels- ebbero relazioni col fascismo

Una prospettiva politica comune, un’unica direttrice di marcia

Entrambi i regimi sono protagonisti di un progetto di trasformazione degli assetti internazionali

Antisemitismo come articolazione essenziale dei progetti totalitari. Essenziale per la creazione del consenso sulla base di una dialettica amico/nemico

Il regime nazista

Maggiore radicalità, profondità e rapidità nell’instaurazione del regime

La facciata di moderazione durò ben poco:

a) Incendio del Reichstag (febbraio 1933)

b) Attribuzione dei pieni poteri (marzo 1933)

c) Occupazione immediata dei gangli del potere

d) Legislazione appannaggio del potere esecutivo

e) Dissoluzione delle opposizioni, NSDAP unico partito consentito (luglio 1933)

f) Proclamazione dell’unità di partito e stato (dicembre 1933)

Cambiamento istituzionale e negazione di ogni pluralismo in tempi brevi

Peculiarità del NSDAP

Organizzazione dei lavoratori

La comunità di popolo e in politica estera il nuovo ordine europeo

Antisemitismo

Moderni mezzi di comunicazione e ritualità

Il Partito

Vertice di una dirigenza fortemente centralizzata e gerarchizzata dall’alto verso il basso

Organo di irreggimentazione di massa

Organizzazione capillare, strumento di controllo politico e sociale

Il partito occupa lo Stato.

Alleanza con le élite tradizionali

Identificazione della burocrazia con lo Stato fino all’annullamento in esso.

Annientamento delle SA. Conseguenza di un controllo totale dello stato e dell’annullamento di qualunque lotta interna

L’organizzazione del lavoro

Struttura verticistica e capillare strutturata su due capisaldi:

a) Ordinamento del lavoro nazionale (30 gennaio 1934): statuto aziendale basato sul Fuhrerprinzip. Irreggimentazione della classe lavoratrice e canalizzazione verso un’economia di guerra

b) Fronte del Lavoro (ottobre 1934): Sindacato unico, organizzazione di massa e di controllo delle masse. Definizione di modelli ricreativi e rituali nell’ottica della preparazione delle masse alla guerra.

Nazione e comunità di popolo

La comunità dei portatori dei valori sani: i tedeschi di sangue puro.

Rappresenta la sintesi dei valori nazionali, razziali e sociali su cui si costruisce un consenso interclassista

Discriminazione ed espulsione dal corpo sano della nazione degli elementi estranei (leggi di Norimberga del 1935, notte dei lunghi cristalli del 1938 leggi eugenetiche, repressione delle opposizioni interne) o non conformi a qualità o caratteristiche tipiche di supposta normalità “tedesca (testimoni di Geova)

Nuovo ordine europeo come estensione al contesto estero dei principi della volksgemeinshaft

L’antisemitismo

Antisemitismo e razzismo assimilati.

Leggi di Norimberga:

a)Legge sulla cittadinanza: ebrei cittadini di seconda categoria. Esclusione dai pubblici uffici e privazione di diritti fondamentali

b) Legge sulla tutela del sangue: proibizione dei matrimoni misti e dei rapporti sessuali

Importanza dell’antisemitismo come fonte di aggregazione del consenso: pogrom del novembre 1938 (la notte dei cristalli)

Conferenza del Wannsee: gennaio 1942 Heydrick viene incaricato di organizzare la soluzione finale

Propaganda e comunicazione

Sfruttamento delle più moderne tecniche di comunicazione

diffusione di stereotipi linguistici, miti, rituali di identificazione collettiva

Ritualità e concezioni manichee: bene e male

Manifestazioni di massa