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I SABATO 22 DICEMBRE 2018 I IL CITTADINO DI LODI I I CHIESA IN CATTEDRALE La sera della vigilia di Natale, la solenne veglia comincerà alle 21.30 La Chiesa di Lodi adora il “Dio vicino” Le Messe presiedute dal Vescovo La Cattedrale gremita lo scorso anno per la Veglia di Natale. Sopra la devozione dei fedeli alla statua di Gesù Bambino di Federico Gaudenzi La Cattedrale di Lodi è pronta ad accendersi di luce per la venuta di Cristo nel Natale. Il duomo, in- fatti, come sempre ospiterà le fun- zioni solenni celebrate dal vescovo per il periodo natalizio. La notte della vigilia, il vescovo Maurizio darà inizio alla Santa Messa solenne alle ore 21.30: la ve- glia raccoglie sempre una moltitu- dine di fedeli che, nel cuore della diocesi, attendono la venuta di Ge- sù Bambino con la celebrazione eucaristica e la preghiera. Il 25 dicembre, giorno di Natale, la Santa Messa solenne è prevista per le ore 11, in cattedrale, e sarà sempre presieduta dal vescovo Maurizio, con i sacerdoti del Capi- tolo, il coro e tutto lo splendore di uno dei momenti più importanti del calendario liturgico. L’ultimo giorno dell’anno, lune- dì 31 dicembre, è dedicato alla San- ta Famiglia di Gesù, Giuseppe e Ma- ria, e monsignor Malvestiti cele- brerà l’Eucarestia in cattedrale alle ore 18, e anche martedì primo gen- naio, giorno dedicato a Maria San- tissima e giornata mondiale della Pace, il vescovo presiederà la San- ta Messa delle 18 in duomo. Il periodo festivo si chiuderà il 6 gennaio, giorno dell’Epifania, con la Santa Messa celebrata in catte- drale dal vescovo alle ore 18 duran- te la quale ci sarà il conferimento dei ministeri dell’accolitato e del lettorato. n Martedì 25 dicembre monsignor Malvestiti presiederà la celebrazione eucaristica alle 11 con i sacerdoti del Capitolo Era proprio necessario dire che Maria «si alzò», prima di raccontare che in fretta si diresse verso la regione montuosa dove abitava Elisabetta? Non bastava menziona- re il viaggio, senza riferire che, per muover- si, dovette evidentemente alzarsi? Par pro- prio di no, tant’è che il vangelista Luca ritie- ne necessario segnalare questa prima ope- razione di Maria, subito dopo l’annuncio dell’angelo. Tra le cose che ci distinguono dagli altri viventi è la nostra postura su due piedi che ci permette di guardare il mondo da una prospettiva che gli altri non hanno e con una facilità impensabile rispetto agli altri animali. Inoltre, l’aver imparato a stare in piedi ha liberato le mani dalla fatica della IL VANGELO DELLA DOMENICA Il gesto di alzarsi racconta il “portamento” di Maria di don Cesare Pagazzi deambulazione rendendole, come dice qualcuno, quasi il cervello esterno dell’uo- mo; capaci di indicare, contare, prendere, esprimere i sentimenti, lavorare con una minuzia e un’arte impossibile a tutti gli altri viventi. Si dice che la postura in piedi abbia perfino modificato la forma del nostro cra- nio, permettendo lo sviluppo dell’apparato vocale e del cervello. Insomma: abbiamo imparato a parlare e a pensare, a manipola- re con raffinatezza grazie… ai piedi. Non per nulla, poche ore prima della sua morte per amore, Cristo si prese cura dei piedi dei suoi amici, come se purificasse e medicasse (cosa che dirà a Pietro) tutto il portamento, il comportamento, la postura dei discepoli. E poi non va dimenticato che uno dei modi con cui il Nuovo Testamento parla della Risurrezione è “alzarsi”, “mettersi in piedi”. Nel gesto di alzarsi, Maria riassume i propri sentimenti, i pensieri, le azioni, il suo portamento e le sue maniere. Perché si alza Maria? Che forma dà al proprio met- tersi in piedi? Quella del gentile e pronto servizio ad un’anziana e a un bambino che sta per nascere. Maria sia alza per curare la vita, qualsiasi età essa abbia. Cosa mi fa alzare dal letto e mettermi in piedi? La domanda parrebbe facile, per- fin banale. Se avremo il coraggio di rispon- dere, scopriremo molto del nostro compor- tamento e del nostro portamento. L'agenda del Vescovo Sabato 22 dicembre A Lodi, in Seminario, al Collegio Vescovile, condivide il pranzo con gli Ospiti nell’imminenza delle festività natalizie. A Cadilana, alle ore 20.30, presie- de la Santa Messa di apertura della Visita Pastorale. Domenica 23 dicembre IV di Avvento Ad Abbadia Cerreto, per la Visita Pastorale, alle ore 9.15, prega per i defunti al Cimitero; alle 9.30, celebra la Santa Messa. A Corte Palasio, per la Visita Pastorale, alle ore 11.00, presiede la Santa Messa; alle 14.30, prega per i defunti al Cimitero; alle 15.00, incontra i ragazzi della catechesi e in seguito i loro genitori; alle 17.30, presiede i Vespri e alle 18.30 incon- tra i giovani. Lunedì 24 dicembre A Lodi, in Cattedrale, alle ore 21.30, presiede la Santa Messa della Notte di Natale con la cele- brazione dell’Ufficio delle Letture. Martedì 25 dicembre, Solennità del Natale del Signore A Lodi, in Cattedrale, alle ore 11.00, presiede la Santa Messa del Giorno del Natale del Signore, impartendo la Benedizione Apo- stolica. A Lodi, in Seminario, porge gli auguri natalizi agli Ospiti della Mensa Diocesana Caritas. Lunedì 31 dicembre A Lodi, in Cattedrale, alle ore 18.00, presiede la Santa Messa con il canto del Te Deum. Martedì 1° gennaio, Solennità di Maria Santissima Madre di Dio A Lodi, in Cattedrale, alle ore 18.00, celebra la Santa Messa per la pace. Domenica 6 gennaio, Epifania del Signore A Lodi, in Cattedrale, alle ore 18.00, presiede la Santa Messa con l’Annuncio del giorno di Pasqua e il conferimento dei ministeri dell’ac- colitato e del lettorato.

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I SABATO 22 DICEMBRE 2018 I IL CITTADINO DI LODI I I

CHIESAIN CATTEDRALE La sera della vigilia di Natale, la solenne veglia comincerà alle 21.30

La Chiesa di Lodi adora il “Dio vicino”Le Messe presiedute dal Vescovo

La Cattedrale gremita lo scorso anno per la Veglia di Natale. Sopra la devozione dei fedeli alla statua di Gesù Bambino

di Federico Gaudenzi

La Cattedrale di Lodi è prontaad accendersi di luce per la venutadi Cristo nel Natale. Il duomo, in-fatti, come sempre ospiterà le fun-zioni solenni celebrate dal vescovoper il periodo natalizio.

La notte della vigilia, il vescovoMaurizio darà inizio alla SantaMessa solenne alle ore 21.30: la ve-glia raccoglie sempre una moltitu-dine di fedeli che, nel cuore delladiocesi, attendono la venuta di Ge-sù Bambino con la celebrazioneeucaristica e la preghiera.

Il 25 dicembre, giorno di Natale,la Santa Messa solenne è previstaper le ore 11, in cattedrale, e saràsempre presieduta dal vescovoMaurizio, con i sacerdoti del Capi-tolo, il coro e tutto lo splendore diuno dei momenti più importantidel calendario liturgico.

L’ultimo giorno dell’anno, lune-dì 31 dicembre, è dedicato alla San-ta Famiglia di Gesù, Giuseppe e Ma-ria, e monsignor Malvestiti cele-brerà l’Eucarestia in cattedrale alleore 18, e anche martedì primo gen-naio, giorno dedicato a Maria San-tissima e giornata mondiale dellaPace, il vescovo presiederà la San-ta Messa delle 18 in duomo.

Il periodo festivo si chiuderà il6 gennaio, giorno dell’Epifania, conla Santa Messa celebrata in catte-drale dal vescovo alle ore 18 duran-te la quale ci sarà il conferimentodei ministeri dell’accolitato e dellettorato. n

Martedì 25 dicembre monsignor Malvestiti presiederà la celebrazione eucaristica alle 11 con i sacerdoti del Capitolo

Era proprio necessario dire che Maria «sialzò», prima di raccontare che in fretta sidiresse verso la regione montuosa doveabitava Elisabetta? Non bastava menziona-re il viaggio, senza riferire che, per muover-si, dovette evidentemente alzarsi? Par pro-prio di no, tant’è che il vangelista Luca ritie-ne necessario segnalare questa prima ope-razione di Maria, subito dopo l’annunciodell’angelo. Tra le cose che ci distinguonodagli altri viventi è la nostra postura su duepiedi che ci permette di guardare il mondoda una prospettiva che gli altri non hannoe con una facilità impensabile rispetto aglialtri animali. Inoltre, l’aver imparato a starein piedi ha liberato le mani dalla fatica della

IL VANGELO DELLA DOMENICA

Il gesto di alzarsi racconta il “portamento” di Maria

di don Cesare Pagazzi

deambulazione rendendole, come dicequalcuno, quasi il cervello esterno dell’uo-mo; capaci di indicare, contare, prendere,esprimere i sentimenti, lavorare con unaminuzia e un’arte impossibile a tutti gli altriviventi. Si dice che la postura in piedi abbiaperfino modificato la forma del nostro cra-nio, permettendo lo sviluppo dell’apparatovocale e del cervello. Insomma: abbiamoimparato a parlare e a pensare, a manipola-re con raffinatezza grazie… ai piedi. Non pernulla, poche ore prima della sua morte peramore, Cristo si prese cura dei piedi dei suoiamici, come se purificasse e medicasse(cosa che dirà a Pietro) tutto il portamento,il comportamento, la postura dei discepoli.

E poi non va dimenticato che uno dei modicon cui il Nuovo Testamento parla dellaRisurrezione è “alzarsi”, “mettersi in piedi”.

Nel gesto di alzarsi, Maria riassume ipropri sentimenti, i pensieri, le azioni, ilsuo portamento e le sue maniere. Perchési alza Maria? Che forma dà al proprio met-tersi in piedi? Quella del gentile e prontoservizio ad un’anziana e a un bambino chesta per nascere. Maria sia alza per curarela vita, qualsiasi età essa abbia.

Cosa mi fa alzare dal letto e mettermiin piedi? La domanda parrebbe facile, per-fin banale. Se avremo il coraggio di rispon-dere, scopriremo molto del nostro compor-tamento e del nostro portamento.

L'agendadel Vescovo

Sabato 22 dicembreA Lodi, in Seminario, al Collegio Vescovile, condivide il pranzo con gli Ospiti nell’imminenza delle festività natalizie.

A Cadilana, alle ore 20.30, presie-de la Santa Messa di apertura della Visita Pastorale.

Domenica 23 dicembreIV di AvventoAd Abbadia Cerreto, per la Visita Pastorale, alle ore 9.15, prega per i defunti al Cimitero; alle 9.30, celebra la Santa Messa.

A Corte Palasio, per la Visita Pastorale, alle ore 11.00, presiede la Santa Messa; alle 14.30, prega per i defunti al Cimitero; alle 15.00, incontra i ragazzi della catechesi e in seguito i loro genitori; alle 17.30, presiede i Vespri e alle 18.30 incon-tra i giovani.

Lunedì 24 dicembreA Lodi, in Cattedrale, alle ore 21.30, presiede la Santa Messa della Notte di Natale con la cele-brazione dell’Ufficio delle Letture.

Martedì 25 dicembre, Solennità del Natale del SignoreA Lodi, in Cattedrale, alle ore 11.00, presiede la Santa Messa del Giorno del Natale del Signore, impartendo la Benedizione Apo-stolica.

A Lodi, in Seminario, porge gli auguri natalizi agli Ospiti della Mensa Diocesana Caritas.

Lunedì 31 dicembreA Lodi, in Cattedrale, alle ore 18.00, presiede la Santa Messa con il canto del Te Deum.

Martedì 1° gennaio, Solennità di Maria Santissima Madre di DioA Lodi, in Cattedrale, alle ore 18.00, celebra la Santa Messa per la pace.

Domenica 6 gennaio, Epifania del SignoreA Lodi, in Cattedrale, alle ore 18.00, presiede la Santa Messa con l’Annuncio del giorno di Pasqua e il conferimento dei ministeri dell’ac-colitato e del lettorato.

II I CHIESA I SABATO 22 DICEMBRE 2018 I IL CITTADINO DI LODI

ha altro posto dove andare, chi ap-profitta di un luogo al caldo, chinon è riconosciuto dal contestosociale, chi ha difficoltà economi-che, chi non ha casa. E certamentelo stare insieme porterà novità,magari un’amicizia in più, un voltoche poi si riconoscerà anche piùavanti nelle vie cittadine.

Un simbolo, la giornata pro-

L’APPUNTAMENTO Oggi il consueto pranzo organizzato dalla Caritas, con i volontari a servire i commensali

In 130 a tavolaseduti insiemeper dire cheil Natale è di tutti

di Raffaella Bianchi

Centotrenta persone a tavola,con i volontari a servire i commen-sali. Il “Natale per tutti” oggi, saba-to 22 dicembre, organizzato dallaCaritas lodigiana e che avrà anchela presenza del vescovo di Lodi,vuole essere una forte condivisio-ne della festa con chi magari nonavrebbe altra possibilità di stareinsieme in queste giornate di fineanno, che sia cristiano o di un’altrareligione.

«Siamo orgogliosi di poter es-serci, e di quante persone abbianorisposto all’invito aperto a tutti»,afferma Carlo Bosatra, direttore diCaritas lodigiana. In particolare sa-ranno presenti gli ospiti dei servizidi accoglienza collegati alla stessaCaritas, in città e sul territorio; ser-vizi dai quali arriveranno anche

operatori e volontari. Ad essi si ag-giungono le famiglie da poco arri-vate attraverso il corridoio umani-tario e chi si è iscritto al “Nataleper tutti”, anche on line, nei giorniscorsi.

Il programma si apre alle 12 allachiesa di San Giacomo, in via SanGiacomo, con un momento di salu-to, di preghiera, di comunità, gui-dato da don Andrea Tenca e donMario Bonfanti, rispettivamentedirettore uscente di Caritas e nuo-vo assistente ecclesiastico. Da lì sipasserà al Collegio vescovile (en-trata da via Giambelli), dove ilpranzo sarà servito appunto daivolontari.

La giornata sarà occasione perstare insieme e, nella condivisionedel pranzo, anche per parlare conil vicino che sarà capitato un po’per caso e che può essere un ospi-te, un volontario, un operatore, unresponsabile, un semplice cittadi-no lodigiano con la sua storia e isuoi affetti, magari le sue arrabbia-ture, le sue paure, i suoi desideri.Ci sarà anche chi non ha più legamifamiliari o non li ha vicini, chi non

Anche quest’anno il Vescovo Maurizio sarà presente al Natale per tutti

L’appuntamento è a mezzogiorno alla chiesa di San Giacomo, poi il momento di condivisione conviviale è al Vescovile

mossa da Caritas lodigiana con lapresenza di monsignor MaurizioMalvestiti a condividere la festa:i centotrenta commensali non sa-ranno tutti i poveri del territorio,ma come ogni anno questo è untentativo di far sentire la vicinanzanei giorni appena precedenti la na-scita di Gesù. Un augurio perchésia “Natale per tutti”. n

Momenti che possono esserebrutti, luoghi che possono esseretristi, ma con il Natale di Gesù sivive la speranza e la fede. Ecco ilmessaggio dei cappellani del-l’Ospedale Maggiore di Lodi,monsignor Sandro Bozzarelli edon Pier Alberto Vailati.

A chi è ricoverato, ma ancheai familiari dei degenti, agli opera-tori, ai dipendenti, ai dirigenti, aivolontari, a tutti, è rivolto l’invitoper i giorni natalizi, con le cele-brazioni che fanno riferimentoalla Cappella del sesto piano. Inparticolare: questa mattina, saba-to 22 dicembre, la Santa Comu-nione sarà portata nei vari repar-ti. Alle 19.30 in Cappella sarà cele-brata la Messa. Domani, domeni-ca 23, le Messe saranno alle 10.15e alle 19.30.

Lunedì 24 dicembre i sacerdo-ti saranno disponibili per le con-fessioni per tutti, dalle 9 alle 10e dalle 15.30 alle 18. Alle 21 saràcelebrata la Messa nella NotteSanta. Martedì 25 le Messe saran-no alle 10.15 e alle 19.30, così co-me il 26.

Le offerte raccolte in questoperiodo saranno versate al Fondodi solidarietà della diocesi per lefamiglie in difficoltà o senza lavo-ro. n R. B.

AL MAGGIOREI momentiper la preghieraproposti a Lodiin ospedale

In tutta la città di Lodi sarannocelebrate le Veglie e le Messe nellaNotte Santa del Natale. Ecco qui diseguito, per chi volesse partecipare,orari e indicazioni.

In Cattedrale la Veglia avrà inizioalle 21.30 e sarà presieduta dal ve-scovo di Lodi monsignor MaurizioMalvestiti. Alle 22 invece sarannocelebrate in contemporanea quellea Santa Maria del Sole, al santuariodelle Grazie e alla chiesa di San Filip-po, quest’ultima come consuetudineanimata dagli scout.

Sempre in centro città, nellachiesa di San Francesco, martedì 24dicembre la Messa della vigilia avràinizio alle 18.

La parrocchia di San Lorenzo ce-lebrerà la Veglia alle 22 nella chiesadi Sant’Agnese, in via Marsala.

Alla parrocchia intitolata a San-ta Francesca Cabrini la Veglia avràinizio alle 22. Al termine ci sarà unmomento di fraternità e di scambiodi auguri presso l’oratorio.

Per il Borgo Adda e la Maddale-na, la celebrazione nella notte di Na-tale sarà nella chiesa della Maddale-na e comincerà alle 21.30, con la Ve-glia e la Santa Messa, e anche qui successivamente ci sarà lo scambiodi auguri.

A San Bernardo la Veglia avràinizio alle 22. In questi giorni in par-rocchia è anche arrivata la luce diBetlemme e così, dice il parroco “cisentiremo uniti ancor più con Bet-lemme”. Inoltre il gruppo missiona-rio distribuirà il pane benedetto nel-la notte Santa e nel giorno di Natale,mentre il mattina del 25 dicembrealle 9.45 questa comunità celebreràanche un battesimo. E nei giorni delNatale sarà presente padre Henry,missionario sud americano che aiu-terà nelle confessioni e nelle cele-

Giovanni Bosco. Anche a Santa Ca-brini sarà alle 22, così come allaTriulza, con il successivo scambiodi augurio sul piazzale.

A Casalpuster-lengo, parrocchiaSanti BartolomeoApostolo e Marti-no Vescovo, Vegliae celebrazione co-minceranno alle22. Al santuarioMadonna dei Cap-puccini, parroc-

chia Maria Madre del Salvatore, laVeglia avrà inizio alle 23, la cele-brazione a mezzanotte precisa;inoltre nei locali della comunità sipotrà visitare il presepe realizzato,come tradizione, dagli artisti locali.

A San Martino in Strada la cele-brazione nella Notte Santa avràinizio alle 22, e al termine il ritrovoè sulla piazza con lo scambio diauguri, i canti natalizi e un mo-mento di convivialità.

Infine a Lodi Vecchio la Veglianella chiesa parrocchiale avrà ini-zio alle 22. Il 24 dicembre si cele-brerà la Notte Santa anche nellabasilica dei Dodici Apostoli, culladella diocesi di Lodi: appuntamen-to alle 21. n

La comunità latinoamericana di Lodi sta celebrando, insieme alcappellano don Angelo Dragoni, “Las Posadas”, la Novena di Natale chericorda il pellegrinaggio di Giuseppe e Maria che cercano accoglienzaa Betlemme.

La preghiera si svolge sui misteri dell’Avvento e del Natale, ricordandotra l’altro la promessa del Dio con noi, l’annuncio dell’angelo, la nascitadi Gesù, l’annuncio ai pastori e l’adorazione dei Magi, e chiede che«l’essere umano non dimentichi mai la vocazione all’ospitalità e all’acco-glienza e ricordi la chiamata all’integrazione e la responsabilità versoil luogo che accoglie». Per il 24 dicembre inoltre, le comunità originariedi Perù, Bolivia ed Ecuador invitano alla messa delle 18 nella cappelladella Casa “Rosa Gattorno” (via Gorini 38, Lodi), e alla festa per i bambini,con giochi e balli, dalle 15.30. «A tutta la Chiesa lodigiana – dicono -auguriamo un sereno e felice Natale e un sereno 2019». n

LA “NOCHE BUENA” ALLA ROSA GATTORNOAnche i sudamericani in preghiera

Le Messe della vigilia di Natalesono celebrate naturalmente an-che nelle singole parrocchie. Dia-mo qui notizia delle celebrazioninelle sedi dei di-versi vicariati del-la diocesi.

A Spino d’Addala Veglia del 24 di-cembre avrà inizioalle 22. Ci sarannoi personaggi delpresepe e al termi-ne lo scambio diauguri a cura della Pro Loco.

A Paullo 22.30 dalle 22.30 inchiesa parrocchiale ci sarannol’Ufficio delle Letture e la celebra-zione eucaristica nella Notte San-ta.

A Sant’Angelo l’appuntamentoin basilica è alle 22, preceduto dalmomento musicale del coro “Cuo-rincanto”. E dopo la Messa, sul sa-grato lo scambio di auguri, all’ora-torio i canti della Piva.

Anche nella parrocchia MariaMadre della Chiesa, chiesa di SanRocco, la celebrazione sarà alle 22,così come a Maiano.

A Codogno la Veglia del 24 di-cembre avrà inizio alle 22 sia nellaparrocchia San Biagio, sia a San

TERRITORIO Informazioni utili per i fedeli

Gli orari delle veglienei centri maggiori

IN CITTÀ Le celebrazioni eucaristiche del 24 dicembre in tutte le comunità

La Notte Santa nel Vicariato di Lodi:queste le Messe nelle parrocchie

brazioni. A Sant’Alberto la sera del 24 di-

cembre la Veglia inizierà alle 21.30,così come nella parrocchia di San Gualtero. A San Fereolo la Veglia ela Messa della Notte di Natale saran-no celebrate nella chiesa del SacroCuore, con inizio alle 22. All’Ausilia-trice la Veglia comincerà alle 22. In-fine alla parrocchia Santa Maria Ad-dolorata, oltre Adda, la celebrazioneaperta dall’Ufficio delle Letture saràin parrocchiale alle 21.30. n Raf. Bia.

Presepe in una chiesa

CHIESA I SABATO 22 DICEMBRE 2018 I IL CITTADINO DI LODI I III

storale, per essere insieme espres-sione della cura del pastore che ciguida anche quando assolviamo pratiche di carattere burocratico»,Ringraziando tutti a partire dal vi-cario generale, dal cancelliere e dal-l’economo, il vescovo ha speso alcu-ne parole in particolare per i nuovidirettori che sono stati nominati nelcorso dell’anno: «L’avvicendamentoin alcuni ruoli non vuole negare il valore di quanto fatto, bensì far te-soro dell’esperienza ma aprire a nuovi apporti – ha aggiunto -. Nel-l’alternanza si accompagni semprela coscienza seria dell’adempimentodi quanto richiesto, coordinando illavoro nel rispetto delle diverse competenze e responsabilità per es-sere il più possibile al fianco delle parrocchie, e mettendo sempre al centro l’attenzione ai più deboli, aipoveri e agli emarginati».

È stato perciò altamente simbo-lico inserire, nell’ambito di un mo-

mento di auguri in vista del Natale,le promesse dei nuovi nominati, ov-vero don Guglielmo Cazzulani perl’Ufficio Catechistico, don FlaminioFonte nuovo censore ecclesiastico,Carlo Bosatra alla direzione della Caritas e don Mario Bonfanti come

di Federico Gaudenzi

In un periodo di stupore ed atte-sa per la celebrazione del mistero dell’incarnazione di Cristo, un mo-mento familiare ma intenso e signi-ficativo: giovedì mattina, nella salagialla della casa episcopale si sonoriuniti i superiori, i direttori, i colla-boratori della curia per uno scambiodi auguri con il vescovo Maurizio.

«La curia sostiene il vescovo nelgoverno della diocesi – ha spiegatomonsignor Malvestiti, citando l’esortazione Pastores Gregis di Gio-vanni Paolo II -. Le persone e le strutture della curia permettono alvescovo di esprimere la carità pa-

Monsignor Malvestiti ha ringraziato tutti i presenti e ha ascoltato la lettura delle promesse di chi assume nuovi incarichi

Un momento di familiarità egioia sincera, quello che i semi-naristi hanno vissuto, giovedì po-meriggio, insieme al vescovo diLodi Maurizio Malvestiti, e ai ve-scovi di Vigevano Maurizio Ger-vasoni e di Crema Daniele Gianot-ti.

Ogni anno, in vista del Natale,il seminario vescovile ospita i fa-miliari dei seminaristi per unoscambio di auguri: giovedì, nellacappella dell’edificio di via XXSettembre, il vescovo di Vigevanoha presieduto la preghiera deivespri, cui è seguita una cena co-munitaria nel refettorio, a cuihanno partecipato tutti gli stu-denti, i familiari, i professori e ivescovi. Prima della cena, il ve-scovo Maurizio ha impartito labenedizione, ricordando l’impor-tanza di camminare insieme «per

essere più docili, in grado di ri-spondere al Signore che ci chia-ma a una risposta definitiva, co-me quella dei seminaristi».

Sia il vescovo Gervasoni, siail vescovo di Lodi Maurizio Mal-vestiti hanno sottolineato quindiil tema fondamentale della voca-zione, perché qualunque sia lastrada scelta nella vita, essa pos-sa diventare testimonianza sem-pre più fedele del Vangelo, vissu-to nelle varie forme della vitadella comunità.

Qualunque sia il percorso del-la propria esistenza, essa si misu-ra quindi nella sua adesione allaproposta di quel bambino che, nelsuo silenzio, evoca la dimensionepiù profonda dell’autenticità, in-vitando tutti a un’accoglienzasenza riserve. n Fe. Ga.

VOCAZIONE Con i Vescovi di Lodi, Crema e Vigevano

Un momento di familiaritàinsieme ai seminaristi

All’appuntamento a Lodi, oltre a monsignor Malvestiti, erano presenti monsignor Gervasoni e monsignor Gianotti

assistente spirituale della sezioneGiovani, don Stefano Chiapasco perl’Ufficio Pellegrinaggi, don AndreaTenca alla direzione della PastoraleMigranti e Ufficio Missionario, e An-tonio Colombi come economo del seminario vescovile. n

L’INCONTRO Giovedì il consueto appuntamento con il collaboratori per gli auguri

Il Vescovo e la curia che lo sostienesono espressione della cura di Dio

Qui sopra il Vescovo e il vicario generale, a sinistra un momento del discorso del Vescovo. Sotto, in prima fila, i nuovi nominati

Lunedì 31 dicembre, il vescovodi Lodi monsignor Maurizio Mal-vestiti, con la presenza dei sacer-doti del vicariato di Paullo, presie-derà la Santa Messa solenne delleore 10.30 presso la chiesa dedicataalla memoria di San Barbaziano,nella parrocchia intitolata al santoe guidata da don Davide Chioda.

La parrocchia di San Barbazia-no è molto antica, anche se non sihanno documenti che ne attestinol’antichità; prova di questo è la suachiesa che data la sua costruzionenell’anno 1090, e che solo dopo il1946 ha preso la forma attuale,mentre i muri perimetrali sono an-cora quelli primitivi. Il 16 luglio1946 il soffitto ed il tetto della chie-sa di San Barbaziano, in legno, so-no crollati, restando in piedi soloi muri perimetrali, senza però pro-curare vittime. Subito i parrocchia-ni si misero all’opera per rifare laloro chiesa, che non ebbe più unsoffitto a cassettoni, ma a tuttavolta, rialzata per renderla propor-zionata alla forma, prendendol’aspetto di una costruzione classi-ca. Venne consacrata dal vescovodi Lodi monsignor Pietro Calchi-Novati il 18 giugno 1948, tra la gioiadi tutti, e del suo arciprete don Epi-fanio Cavredi.

All’interno della chiesa parroc-chiale della frazione, nell’appositacappella a sinistra c’è la statua diSan Barbaziano (patrono titolare),prete di Ravenna, vissuto ai tempidell’Imperatrice Galla Placidia, manon si sa per quale motivo fu scel-to per questa chiesa.

Le preziose reliquie del Santosono custodite in un sarcofago dimarmo, costruito nel VI secolo,nella Cattedrale di Ravenna. n Stefano Mascheroni

TRIBIANO S. Barbaziano:il 31 dicembrela Messa con il Pastore

IV I CHIESA I SABATO 22 DICEMBRE 2018 I IL CITTADINO DI LODI

Don Virginio si è affidato al Si-gnore e il Signore lo ha chiamato asè nella domenica in “gaudete”chiudendo cosi il suo pellegrinag-gio terreno quasi con una battuta:«A te Virginio, uomo simpatico edalla battuta pronta ti chiamo nelladomenica della gioia» a significarela bellezza di un’anima gioiosa.

Il suo paese natale e la sua chie-sa gli sono rimasti nel cuore, cosìcome il suo prevosto di cui dicevain modo un po’ iperbolico: «Vededon Daniele tutto quello che c’è inquesta chiesa lo ha fatto o compra-to Lazzarini».

Quest’anno la processione delCorpus Domini ha coinciso con ilsuo 68esimo anniversario di ordi-nazione sacerdotale, ci ha attesidavanti alla porta della sua casa suuna sedia, ha dato a tutti noi la be-nedizione eucaristica, era felicissi-mo.

Se dovessi dire in una parola chiera don Virginio, per quel poco cheho avuto modo di conoscerlo, direiche era un sacerdote senza fronzo-li, grato a Dio per questo grandedono che ha ricevuto ma anche allasua famiglia che lo ha accompa-gnato nella vita. Dapprima la sorel-la Carla che ha vissuto con lui e inquesti ultimi anni il fratello Donatocon la moglie Dina e il nipote Ga-briele che non lo hanno mai lascia-to solo fino a domenica quando èpartito per la casa del Padre.

Come non immaginarlo, ora, làche già sta cercando di trovarequalche faccenda da sbrigare nelregno che il Padre ha preparato perlui e per noi fino dall’eternità. n

pagna. Abituati a poche parole e altanto lavoro, prediligono la praticaalla grammatica. Non che nonavesse una grammatica pastorale,anzi! Ma la sua indole pratica loportava a risolvere i problemi inmodo svelto e a volte senza media-zioni che, se ad alcuni, che non loconoscevano, poteva apparire stuc-chevole, per chi lo ha conosciuto,invece, risultava pastore simpaticoe schietto che non aveva mezzemisure nel parlare, e nel suo agireera risoluto ed efficace.

Il suo compagno di Messa donGiulio Mosca descrive gli anni delseminario cosi: «Virginio Rho diCorno Giovine, nella camerata face-va la sua parte, con vivacità, anchesopra tono qualche volta […] Nellacamerata c’era un lungo bancone,anzi due, col posto assegnato a cia-scuno. Io lo avevo di fronte. Avevaaltro da fare e qualche tiro birbonelo combinava».

Io ho potuto conoscerlo meglioin questo anno di malattia quandoandavo a portargli la Comunione,che ha ricevuto ogni giorno contanta tanta devozione.

Spesso mi diceva: «Siamo nellesue mani» indicando la Croce oppu-re «la Madonna veglia e ci proteg-ge». Mi accoglieva con gioia e quan-do aveva voglia di parlare mi rac-contava con entusiasmo della suagioventù e delle vicissitudini delpaese ai tempi di Lazzarini. Nonmancava di incoraggiarmi, nel mi-nistero pastorale, ad andare avanticon determinazione e chiarezza,senza nulla temere perché Dio ciassiste sempre.

va instaurare con grande traspa-renza e verità; una vita spesa peril Signore nella cura della chiesa diMairago con meticolosità e atten-zione affinché tutto potesse sem-pre essere in ordine, ben curato esoprattutto non mancasse nullaper la celebrazione della Eucaristia.

Aveva predilezione per le cosesemplici e ordinate, chiare e com-prensibili a tutti. Non usava peri-frasi, ma parlava diretto e con ilcuore in mano.

Amava che l’Altare fosse adornodi fiori per segnare che li c’è Dio alquale ha dedicato tutta la sua vita.

«Capitava di entrare in chiesaprima della Messa - dicono alcunicompaesani - e di trovarlo in adora-zione davanti al tabernacolo».

A volte un po’ austero, a trattianche un po’ ruvido; lo sono le per-sone che nascono e vivono in cam-

ta da buoni genitori… grazie per ildono della vocazione sacerdotalenata in famiglia… grazie per il brevetempo sacerdotale vissuto al miopaese di Corno Giovine assistendoil mio venerato ed amato parrocoMons. Angelo Lazzarini».

In queste poche righe del suotestamento si intravede già la suapersonalità, tutta sacerdotale, maper nulla scontata.

Le umili origini, la vita vissutain una famiglia intrisa di fede, l’es-sere cresciuto alla scuola di Mons.Lazzarini hanno fatto del fanciul-letto Virginio quel ragazzo vivacee quel sacerdote pratico, intelligen-te ed attento che è stato.

Una vita spesa per il Signore,senza perdere mai quel gusto perla battuta simpatica ed efficace;una vita spesa per il Signore nellasemplicità delle relazioni che sape-

I funerali sono stati presieduti dal Vescovo nel paese natale di don Rho

IL RICORDO Don Virginio Rho è tornato alla casa del Padre, don Cabisto ne ha tracciato il profilo durante le esequie

«La bellezza di un’anima gioiosa»

Si è spento domenica 16 dicem-bre all’età di 93 anni don VirginioRho: era nato a Corno Giovine il 20luglio 1925 e ordinato sacerdote il3 giugno 1950. Parroco di Mairagoper 37 lunghi anni, da sette l’anzia-no sacerdote era tornato a viverenel paese natio, accanto ai fratellie ai nipoti.

I funerali sono stati celebratipresieduti dal Vescovo Mauriziomercoledì a Corno Giovine. Il ricor-do del sacerdote è stato affidato adon Daniele Cabisto, amministrato-re parrocchiale del paese, lo pubbli-chiamo di seguito.

***Ho incontrato don Virginio per

la prima volta quando sono arriva-to a Corno Giovine, aveva appenasubìto un intervento ed era nellasua casa non troppo lontano dallachiesa e mi ha accolto con tantagioia. Il suo volto era contento no-nostante non abbia detto molte pa-role.

Ho sempre pensato che questocorrispondesse alla sua indole, unuomo molto austero che non si per-de in troppi sbrodolamenti.

Don Virginio nasce a Corno Gio-vine, da una famiglia di origini agri-cole, sono sette fratelli. Si legge nelsuo testamento spirituale: «GrazieSignore per essere nato in una fa-miglia veramente cristiana, forma-

«Come non immaginarlo, ora, là che già sta cercando di trovare qualche faccenda da sbrigare nel Regno che il Padre ha preparato»

Nei giorni di attesa, contempla-zione e speranza che precedono ilNatale, il seminario vescovile ha ospitato la Santa Messa prenataliziaper l’associazione Convegno di Cul-tura Beata Maria Cristina di Savoia,celebrata dal vescovo Maurizio.

Monsignor Malvestiti, accompa-gnato dall’assistente spirituale del-l’associazione, don Peppino Codeca-sa, e dal rettore del seminario, donAnselmo Morandi, ha sottolineatol’importanza fondamentale della fi-gura di Maria.

«Il Natale ci insegna che il nostroè un Dio vicino – ha detto il vescovodurante l’omelia -: questo dicono iVangeli, e ce lo conferma Maria ver-gine: nessuno come lei ha vissuto ilNatale. Maria va considerata nellasua umiltà che spalanca le porte aDio. Noi siamo eredi di questo suo’sì’ fedele che dà inizio a una nuovaumanità».

L’invito del vescovo alle sociepresenti è stato quello di fare spaziocon umiltà e obbedienza alla paroladel Signore: «Ogni giorno sperimen-tiamo la nostra fragilità e la sugge-

Due momenti della celebrazione nella cappella del Seminario

CELEBRAZIONE Giovedì in seminario la Messa del Vescovo per le Cristine in vista del Natale, concelebrata da don Codocasa e don Morandi

Siamo eredi del “sì” fedele di Maria:nella sua umiltà spalanca le porte a Dio

stione del male – ha proseguito il vescovo -. Rivolgiamoci a Maria, guardando al suo esempio di umiltàe obbedienza, per avere luce e con-forto. Voi siete particolarmente sen-sibili alla riflessione culturale sullafede, ma questa non può mai pre-scindere da umile obbedienza checi fa attingere a una sapienza supe-riore, che non nega la sapienza uma-na, ma rappresenta una Parola piùalta, sicura, che non ha paura del silenzio di Betlemme, che si compiràsulla croce e al sepolcro vuoto il mattino di Pasqua». n Federico Gaudenzi

Durante la visita pastorale di mon-signor Malvestiti a Quartiano, tra i luo-ghi di lavoro che hanno avuto la gioiadi incontrare il Vescovo c’è anche il pa-nificio Malengo (nella foto), dove mon-signor Malvestiti si è recato martedì.

A Quartianola visita pastoraletra i lavoratoridel panificio

CHIESA I SABATO 22 DICEMBRE 2018 I IL CITTADINO DI LODI I V

Pubblichiamo di seguito il ca-lendario Cresime 2019 per la Dio-cesi di Lodi.

Sabato 27 aprileore 17.30 San Zenone al Lambro(Mons. Merisi)

Domenica 28 aprile Ore 11 Mairano e Gugnano (Mons.Merisi)

Sabato 4 maggio Ore 16.00 Cattedrale - Cresimeadulti (Vescovo)Ore 17.30 Valera Fratta (Mons. Me-risi)Ore 18.00 Crespiatica (Vicario Ge-nerale)

Domenica 5 maggio Ore 10.30 Miradolo e Camporinal-do (Vescovo)Ore 15.00 Livraga e Orio Litta(Mons. Passerini)Ore 15.30 Lodi - San Bernardo (Ve-scovo)Ore 16.00 Cavenago d’Adda e Ca-viaga (Vicario Generale)Ore 18.00 Lodi - Cabrini (Vescovo)Ore 18.00 Turano, Melegnanello,Bertonico (Mons. Merisi)Ore 18.00 Villanova del Sillaro eBargano (Vicario Generale)

Sabato 11 maggio Ore 15.30 Ossago (Vescovo)Ore 17.30 Lodi - Sant’Alberto (Ve-scovo)Ore 17.30 Guardamiglio (VicarioGenerale)Ore 18.00 Codogno San Biagio eSan Giovanni Bosco (Mons. Fisi-chella)

Domenica 12 maggioOre 10.30 Maleo (Mons. Merisi)Ore 10.30 Ospedaletto Lodigiano(Vicario Generale)Ore 10.45 Somaglia e San MartinoPizzolano (Vescovo)Ore 15.30 Merlino, Marzano e Co-mazzo, Lavagna (Vescovo)Ore 16.00 Senna, Mirabello, Guzza-fame (Mons. Passerini)Ore 16.00 Lodi - San Gualtero (Vi-cario Generale)Ore 17.00 Graffignana (Mons. Meri-si)Ore 17.30 Lodi - Borgo e Maddalena(Vescovo)Ore 18.00 Vidardo (Vicario Genera-le)

Sabato 18 maggio Ore 15.30 Tavazzano e Villavesco(Vescovo)

Ore 16.00 Basiasco e Mairago(Mons. Merisi)Ore 17.00 Montanaso (Mons. Pas-serini)Ore 18.00 Zorlesco (Vicario Gene-rale)Ore 18.00 San Colombano al Lam-bro (Vescovo)

Domenica 19 maggio Ore 10.30 San Rocco al Porto eMezzana Casati (Mons. Passerini)Ore 11.00 Lodi - Addolorata (Vica-rio Generale)Ore 15.30 Casalpusterlengo - SantiBartolomeo e Martino (Vescovo)Ore 17.00 Lodi - San Fereolo (Mons.Miragoli)Ore 18.00 San Fiorano, Santo Stefa-no, Corno Giovine e Cornovecchio(Vescovo)Ore 18.00 Borgo San Giovanni(Mons. Merisi)Ore 18.00 Riozzo (Vicario Generale)

Sabato 25 maggio Ore 15.30 e 18.00 Zelo Buon Persicoe Mignete (Vescovo)Ore 16.00 Cerro al Lambro (Mons.Passerini)Ore 16.00 Nosadello (Vicario Gene-rale)Ore 18.00 Spino d’Adda (Mons. Me-risi)Ore 18.00 Boffalora d’Adda (VicarioGenerale)Ore 18.00 Fombio (Mons. Passerini)

Domenica 26 maggio Ore 10.30 Pieve Fissiraga (Vesco-vo) Ore 10.30 Lodi - San Lorenzo (Vica-rio Generale)Ore 11.00 Brembio (Mons. Passeri-ni)Ore 16.00 Caselle Lurani e Calven-zano (Mons. Merisi)Ore 15.00 Casalpusterlengo - MariaMadre del Salvatore (Vescovo) Ore 16.30 Salerano, Casaletto, San-ta Maria in Prato (Vicario Genera-le)Ore 17.00 Cavacurta e Camairago(Mons. Passerini)Ore 17.30 Massalengo (Vescovo)

Sabato 1° giugno Ore 16.00 Mulazzano e Cassino(Vescovo)Ore 18.00 Lodi Vecchio (Vescovo)Ore 18.00 Tribiano e San Barbazia-no (Mons. Merisi)

Domenica 2 giugno Ore 11.00 Cervignano e Quartiano(Vescovo)Ore 11.00 Borghetto e Casoni (Vica-rio Generale) Ore 15.30 Sant’Angelo - Santi Anto-nio Abate e Francesca Cabrini (Ve-scovo)Ore 18.00 Castiglione d’Adda e Ter-ranova (Vescovo)Ore 18.00 Lodi - Ausiliatrice (Vica-rio Generale)

Sabato 8 giugno Ore 16.00 Retegno (Vicario Genera-le)Ore 17.30 Paullo (Vescovo)Ore 18.00 Castelnuovo Bocca d’Ad-da (Mons. Passerini)

Domenica 9 giugno Ore 11.00 Lodi - Cattedrale (Vesco-vo)Ore 11.15 Sant’Angelo - Maria Ma-dre della Chiesa e Maiano (VicarioGenerale)Ore 16.00 Dovera, Postino, Ronca-dello (Vescovo)Ore 18.00 Paullo (Vescovo) Ore 18.00 Corte Palasio, Cadilana,Abbadia (Vicario Generale)

***Domenica 8 settembre

ore 17.30 San Martino in Strada(Ministro da stabilire)

Domenica 15 settembreOre 16.00 Colturano e Balbiano(Ministro da stabilire)

Sabato 28 settembreOre 16.30 Cornegliano Laudense(Ministro da stabilire)

Sabato 12 ottobreSordio (orario e Ministro da stabi-lire)Ore 16.00 Dresano e Casalmaiocco(Ministro da stabilire)

Domenica 13 ottobreOre 16.00 Secugnago (Ministro dastabilire) n

IL CALENDARIO Pubblichiamo il programma delle celebrazioni della Confermazione, con il giorno e il ministro di ogni appuntamento

Le date delle Cresimein tutte le parrocchie

FORMAZIONE PERMANENTE DEI PRESBITERI Il corso viene proposto dal 23 al 28 aprile 2018

Gli esercizispirituali in Terra Santacon il vescovo

Dopo le bellissime esperienzedel 2011 e del 2012, il vescovo Mau-rizio, insieme alla Commissioneper la formazione permanente delClero, ha scelto di proporre gliEsercizi Spirituali per presbiteri inTerra Santa.

Dal 23 al 28 Aprile 2018, guidatida un frate predicatore francesca-no della custodia di Terra Santa, ipreti lodigiani avranno l’opportu-nità di riflettere e di pregare con lescritture nei luoghi che sono statiteatro proprio di quelle vicendebibliche.

Si partirà da Gerusalemme, lacittà santa, dove si visiteranno iluoghi più significativi della vitadi Gesù, cominciando dal Santo Se-polcro, chiesa costruita da Costan-tino nel sito dove i cristiani hannosempre indicato trovarsi la tombain cui era stato sepolto il Nazareno.

Accanto al luogo simbolo pertutta la cristianità, saranno visitatiil Monte degli Ulivi, con le memoriedell’ingresso trionfale di Gesù inGerusalemme e dell’agonia vissutadal maestro di Nazareth nel giardi-no del Getzemani. Si proseguirà poiverso il Sion cristiano, che conser-va ancora oggi le vestigia delle ba-siliche costruite sul cenacolo, luo-go in cui Gesù fece offerta del suo

Il pellegrinaggio diocesano in Terra Santa nel gennaio 2018

corpo e del suo sangue ai discepolie dove si “abbattè gagliardo” (At2,2) lo Spirito Santo su Maria e gliApostoli, cinquanta giorni dopo lamorte/risurrezione di Gesù.

Non mancherà la visita a Bet-lemme, località posta a soli 9 chilo-metri da Gerusalemme, dove il Ver-bo che si era fatto carne (Gv 1,1-18)nel grembo verginale di Maria (Lc1,26-38), venne alla luce, Re e Sal-vatore in grado di illuminare la vitadi tutti gli uomini (Lc 2,1-20)

Il cammino degli esercizi spiri-tuali proseguirà poi verso il norddi Israele, nella Galilea delle genti,che vide apparire una luce, Gesù,in grado di illuminare le terre diZabulon e di Neftali (Mt 4,13-17),dando così speranza al popolo checamminava nelle tenebre.

La città di Nazareth, con le ve-stigia della casa di Maria, Cana diGalilea, luogo della prima manife-stazione prodigiosa di Gesù (Gv 2),il Monte Tabor, spazio di trasfigu-razione del Messia Gesù (Mc 9), ele città del lago, luoghi in cui il ma-estro di Nazareth si è manifestato,saranno le tappe del soggiorno inGalilea, a cui faranno seguito levisite del Monte Carmelo e di Hai-fa, con le memorie del profeta Elia,e di Cesarea Marittima, città sede

del procuratore Romano, da cuil’apostolo Paolo partì per portarea compimento la buona battagliadella fede ( 2 Tim 4,7), testimonian-do il nome di Gesù, nome in cui èdata la salvezza ad ogni uomo.

La concomitanza della Pasquadella Chiesa Ortodossa e delle festePasquali (Pesach) del popolo ebrai-co saranno l’occasione per vivereancora più intensamente questigiorni di esercizi dello Spirito,guardando a coloro che sono nostrifratelli nella fede e a coloro chesono quell’ulivo nel quali siamostati innestati.

Proprio queste feste ci hannoportato a concentrare questo corsodi Esercizi Spirituali in sei giorni,che saranno certamente molto in-tensi e molto ricchi, grazie anchealla presenza del vescovo Maurizioche accompagnerà i presbiteri,suoi collaboratori, in questo gran-

de viaggio spirituale, per speri-mentare ancora una volta la mise-ricordia del Signore, lento all’ira egrande nell’amore (Sal 102), sem-pre pronto a perdonare e capace didonare lo Spirito Santo, dono ne-cessario ed indispensabile per es-sere suoi testimoni.

ProgrammaMartedì 23 Aprile 2019

In mattinata ritrovo dei Parte-cipanti all’aeroporto di MilanoMalpensa: operazioni d’imbarco epartenza (11.00) per Tel Aviv. All’ar-rivo partenza in pullman per Geru-salemme. Arrivo e sistemazione inAlbergo.

Mercoledì 24 Aprile 2019In mattinata visita del Santo

Sepolcro, della Chiesa di s. Anna edella Flagellazione. Pranzo. Nel po-meriggio visita del Monte Sion conil Cenacolo, la basilica della Dormi-

zione e la chiesa di S.Pietro in Galli-cantu. In serata visita del Murodella Preghiera.

Giovedì 25 Aprile 2019Mattinata dedicata alla visita

del Monte degli Ulivi, della basilicadel Getzemani, e della Valle del Ce-dron. Pranzo. Nella pomeriggio siraggiunge Betlemme: visita allabasilica della Natività e dei luoghidella nascita di Gesù.

Venerdì 26 Aprile 2019Partenza per la Galilea. Giorna-

ta dedicata alla visita dei luoghidella vita pubblica di Gesù attornoal Lago di Galilea: Monte delle Bea-titudini, Tabga e Cafarnao. Traver-sata del Lago e pranzo in ristoran-te. Proseguimento per Nazareth esistemazione in albergo.

Sabato 27 Aprile 2019Al mattino salita al monte Ta-

bor, monte della Trasfigurazione.Pranzo Nel pomeriggio visita diNazareth: basilica dell’Annuncia-zione, chiesa di S.Giuseppe, museofrancescano, Fontana della Vergi-ne.

Domenica 28 Aprile 2019In mattinata partenza per il

Monte Carmelo (Haifa) e visita delsantuario di Stella Maris. Prosegui-mento per Cesarea e visita dei restidella città sede del procuratore ro-mano. Pranzo e trasferimento al-l’aeroporto di Tel Aviv: operazionid’imbarco e partenza (17.10) perMilano. Arrivo a destinazione inserata.

Quota di partecipazione:€ 1.360,00 (minimo 35 paganti)

€ 1.410,00 (minimo 30 paganti)Iscrizione con caparra € 400,00

entro il 15 gennaioSaldo entro il 1 marzoIscrizioni presso l’agenzia Laus.

VI I CENTROMISSIONARIO I SABATO 22 DICEMBRE 2018 I IL CITTADINO DI LODI

bisce la capacità di includere, cheè poi il fine ultimo del nostro vive-re insieme e di quella che noi defi-niamo democrazia.

In fondo in fondo, il “cattivi-smo” è manicheo (della dottrinadel III sec. che pone in netto con-trasto il bene e il male, utilizzatooggi in riferimento a chi accentuale differenze di opinioni, teorie,posizioni, ritenendole inconcilia-bili) e daltonico: vede solo il bian-

co e il nero, e gli sfuggono le incal-colabili sfumature di grigio di cuiè fatta la realtà. Non riesce a vede-re, sotto la superficie degli eventi,l’aspetto tragico della vita, chespesso mette in conflitto tra diloro due poveri innocenti, renden-doli entrambi vittime.

Questo mi è sembrato essereil grande dramma della nostra so-cietà degli ultimi anni: accettareche simpatizzare con gli ultimidella società, che come in ogni so-cietà di tutti i luoghi e di tutti itempi sono spesso gli stranieri, siapresentata e accettata come unacolpa! In questo modo le radicicristiane della nostra societá tri-colore, tanto difese anche dall’at-tuale corpo politico, sono statesradicate e seccate.

Allora mi chiedo: ed io, missio-nario? Sono un “buonista” perché

ho lasciato la mia terra e ho credu-to che attraverso la testimonianzamissionaria e la predicazione delVangelo sia possibile costruireuna storia migliore, sia possibileproclamare che non ci sono razzediverse sulla terra, ma una solarazza: la razza umana che é statasantificata dall’incarnazione diGesú Cristo? Sì forse sono un“buonista”!

Avere dedicato gran parte delmio tempo a costruire insiemepercorsi di crescita e sviluppo interre lontane, come ci ha insegna-to il Vangelo, il Concilio VaticanoII e papa S. Paolo VI? Sì, sono “buo-nista”!

Ma non dimentichiamoci cheil primo “buonista” della storia éstato proprio Gesù, che ha credutoe si é avvicinato a quell’umanitàemarginata, povera, malata, stra-niera del suo tempo dandole spe-ranza e capacitá di vivere la suadignitá.

Oggi le nostre comunitá cri-stiane insieme ai nostri Pastorinon possono rimanere indifferen-ti di fronte alla colpevolizzazionedella bontà, dell’empatia e dellasolidarietà verso gli ultimi dellastoria che si sta facendo stradanella nostra società. Ne va dellanostra identitá cristiana, in nomedel valore della vera equitá cri-stiana dobbiamo aprirci affinchéa ciascuno sia data la possibilitádi potere accedere alle opportuni-tà della terra che gli spettano, atutti in eguale modo, per diritto,ma che per ragioni macroecono-miche e geopolitiche gli sono ne-gate.

É difficile pensare di trasfor-mare i “cattivisti” in “buonisti”...peró é necessario estirpare il “cat-tivismo” dal nostro modo di pen-sare quotidiano.

É necessario rimettere al cen-tro della nostra vita la strada umi-le del bene comune, risuscitarequella misericordia a cui abbiamodedicato un Giubileo nei tempi re-centi, non dimentichiamocelo.Questa é la testimonianza di unaChiesa che si dice Missionaria eche non teme di andare controcorrente pur di continuare a pro-clamare la “Buona Notizia” chetutti siamo Figli di Dio senza di-stinzioni né separazioni!

Infine, bontá fa rima con uma-nità: continuando a colpevolizza-re il valore della bontá stiamo sot-traendo valore all’umanità e noistessi saremo vittime dell’igno-ranza e della paura che ci farannoperdere Fede e Speranza. E nonsarà una pacchia per nessuno. n

di Padre Antonio Bonato

Mai come questa volta, duran-te i mesi recentemente trascorsiin Italia, per riposo e cura dopo gliultimi tre anni in Mozambico, so-no stato colpito dall’uso sproposi-tato del sostantivo maschile “buo-nismo”! Spropositato perché pocoo per nulla a proposito, ovvero inuna a me sconosciuta accezionenegativa.

Mi é sembrato essere divenutol’insulto prediletto degli italianiverso altri italiani, utilizzato conmio grande stupore anche da per-sone a cui mai avrei pensato disentirlo pronunciare.

La nostra Italia in questi ultimitre anni mi è sembrata molto cam-biata; o meglio: forse l’abbiamolasciata cambiare da chi ha mo-strato i muscoli, da chi ha promes-so sicurezza e prosperitá solo pergli italiani, da chi crede che tuttii mali vengano da fuori e che quin-di siano necessarie solo sicurezzae difesa (però garantire l’ordinepubblico non è sempre come gio-care a guardie e ladri!).

Anche alcuni comuni della no-stra piccola provincia si sono datida fare immediatamente per sfug-gire al “buonismo”, vocabolo nona caso utilizzato particolarmentein riferimento alla questione im-migrazione (ad esempio, per il “ca-so mense” di Lodi e sulla indispo-nibilità ad accogliere attività disensibilizzazione sulle difficoltàdelle migrazioni proposta dallaCaritas a Codogno), come se fosseun peccato.

A mio vedere, “buonismo” è unvocabolo che nel suo dire tutto,non vuol dire assolutamenteniente, ma che è capace di chiude-re ogni possibilità di comunica-zione! Questa è stata la mia espe-rienza: chi, infatti, mi accusava di“buonismo” chiudeva lì il discorso,non mi ha lasciato aprire un dialo-go.

Se accettiamo l’esistenza del“buonismo”, inteso come l’atteg-giamento di colui che è tollerantenei confronti degli avversari edempatico nei confronti degli altri,allora dobbiamo confessare anchel’esistenza del “cattivismo”!

Ma il “cattivismo”, a mio mododi vedere, è un disturbo della per-sona e della societá, perché divideil mondo in amici e nemici ed ini-

Tornato in Italia dopotre anni, ha trovatoun Paese cambiatodove il termine “buonismo”è diventato negativo

LA RIFLESSIONE L’Italia (e il Lodigiano) di oggi visti con gli occhi del religioso del Pime, da anni in Mozambico

«Io, missionario, sono “buonista”»

CHI È Un uomodegli ultimi,operosoe concreto

Eugenio Lombardo

Padre Antonio Bonato, missionariodel Pime in Africa e con esperienzesignificative in zone del Sud Italia, èuno a cui piace stare fra gli ultimi, nelfare operoso e concreto, meglio an-cora se umile. Talvolta brusco e ruvido nei modi,ma generoso e, soprattutto, vero:nelle cose che racconta è capace dispiazzare, di sorprendere, e ciò cheesprime è quello che osserva e su cuiragiona alla luce del dettato del Van-gelo.Siamo nei giorni immediatamenteantecedenti alla Vigilia di Natale, enel porgere gli auguri ai lettori dellapagina del Centro Missionario Dioce-sano proponiamo una sua riflessio-ne, che apre diversi spunti di appro-fondimento; apparentemente, infat-ti, quella di padre Bonato potrebbesembrare una dotta disquisizione lin-guistica, sulle parole che ci definisco-no, o relativa a valori umani generali:la bontà, la cattiveria, l’altruismo,l’egoismo; invece, riguarda ciascunodi noi, nelle realtà in cui viviamo: Lo-di, Codogno, le nostre città, i nostriluoghi, le nostre relazioni con gli ami-ci e i conoscenti, il nostro modo divivere e di intendere le comunità acui apparteniamo.Padre Bonato ha un osservatorioparticolare: mancava da qualche an-no dal lodigiano, svolgendo la pro-pria missione in Mozambico; ci avevalasciati in un modo, ci ritrova in unaltro: cosa è successo in questo suotriennio di assenza? Come siamocambiati? Abbiamo imboccato unastrada in modo risoluto e definitivo?O è possibile un cambiamento ulte-riore, magari un ripensamento, illu-minato da quale luce?Una lettura utile ad aprirci gli occhi,da leggere come augurio per un Na-tale che restituisca la matrice cristia-na ad un’umanità che di cristiano haoggi solo una facciata screpolata.

«Dovremmo confessare anche l’esistenza del “cattivismo”,che divide il mondoin amici e nemici

«Il “cattivismo” vedesolo il bianco e il nero,mette in conflittogli innocenti rendendoli vittime

«É necessario allorarimettere al centro della nostra vita la strada umile del bene comune

Padre Antonio Bonato nella sua missione in Mozambico

CHIESA I SABATO 22 DICEMBRE 2018 I IL CITTADINO DI LODI I VII

VISITA PASTORALE Da oggi monsignor Malvestiti sarà a Cadilana, Corte Palasio e Abbadia Cerreto

Il Vescovo tra la gente dell’Oltreadda

di Raffaella Bianchi

La visita pastorale giunge nel-l’unità pastorale di Cadilana, CortePalasio e Abbadia Cerreto. Abbiamoperciò posto ai due parroci, don An-drea Tenca e don Luigi Avanti, alcu-ne domande.

Don Andrea, come presenteresti la par-rocchia di Corte Palasio? «Dal punto di vista sociale, emergeun certo calo demografico che haconseguenze s

ulla vita della comunità. Eppurec’è un forte radicamento attornoall’esperienza dell’oratorio, alla vitadella parrocchia, che si concretizzaanche nella capacità di animazioneche coinvolge tutte le fasce di età.Questo calo però si ripercuote nelladifficoltà ad esempio di rilanciarealcune iniziative che caratterizza-vano la comunità».

Se dovessi individuare l’anima di CortePalasio, cosa diresti? «La profonda solidarietà che nascenei momenti di dolore, la vicinanzanella gioia, la capacità di custodirequesta solidarietà empatica neimomenti cruciali della vita».

Ci racconti un episodio significativo diquesti tuoi anni come parroco? «Il grande sforzo della polisportivache è riuscita a mettere insieme ibambini delle nostre tre parrocchiee anche di altri paesi vicini. Attornoallo sport si è realizzata quell’unitàche le parrocchie non hanno anco-ra concretizzato del tutto».

A proposito dei bambini e dei ragazzidi Corte Palasio: quali sono secondo tei loro bisogni?«La più grande preoccupazione èil calo demografico, non si sa nem-meno fino a quando si potrà man-tenere la scuola a Corte Palasio. Ca-lo demografico che chiede un ri-pensamento. Per esempio, nel mo-do di fare catechesi: da quest’annoabbiamo un solo gruppo dalla pri-ma elementare alla prima media,con ventuno ragazzi».

Approfondiamo la questione demogra-fica.«Sicuramente la presenza di unaforte comunità ortodossa in paeseè uno degli aspetti che chiedonocapacità da parte della comunitàcristiana cattolica, più radicata, diripensarsi in modo nuovo. Se siamouna minoranza praticante, cosa si-gnifica ripensarsi così?

La chiese parrocchiali di Corte Palasio, Abbadia Cerreto e Cadilana

siederà la liturgia alla chiesa diSan Giorgio Martire in Corte Pala-sio.

Nel pomeriggio di domenicaè previsto un momento di pre-ghiera al cimitero di Corte Pala-sio, quindi la preghiera in orato-rio con i bambini dell’IniziazioneCristiana e delle scuole medie,insieme ai loro genitori. Dopo lapreghiera il vescovo incontrerài genitori mentre i ragazzi saran-no impegnati in alcune attività,prima della merenda che si terràintorno alle 16.30 in oratorio.

La serata si concluderà con ivespri, alle ore 17.30 in chiesa, econ l’happy hour insieme ai gio-vani dalla quarta superiore in su.

La Visita Pastorale nelle treparrocchie si fermerà tempora-

neamente per il periodo festivo,e riprenderà nella seconda setti-mana di gennaio. Lunedì 7 genna-io, alle ore 18 presso il comune diCorte Palasio, il vescovo incon-trerà i rappresentanti delle am-ministrazioni di Abbadia Cerretoe Corte Palasio, mentre alle 21, inoratorio, avrà un momento diconfronto con i consigli pastoralee i consigli degli affari economici.

La visita si concluderà marte-dì 8 genaio con l’incontro con gliammalati alle ore 9 a Cadilana ealle ore 10 a Corte Palasio, e congli studenti delle scuole alle 11 aCorte Palasio. La sera, pressol’agriturismo Mulino di Prada,avrà un appuntamento con gliagricoltori del territorio. n Fe. Ga.

Ora don Luigi, qual è la caratteristica diCadilana? «Ormai soltanto il 30 per cento cir-ca frequenta la Messa domenicale,ma credo sia una tendenza genera-le. Viene la gente che abita qui datanto tempo. Cadilana era una par-rocchia di poco più di 300 anime,poi c’è stato lo sviluppo edilizio –ora si è fermato – e siamo circa 870.Si fatica a coinvolgere i “nuovi”, te-niamo conto che tanti gravitano suLodi città che è vicina. Mentre tantianziani ci lasciano. Una cosa positi-va invece è che non abbiamo disoc-cupati, qualche giovane è in attesadi primo impiego, ma sono davveropochi. Abbadia invece ha 311 abi-tanti come parrocchia, come comu-ne 290 perché alcune cascine sonosotto Corte Palasio».

Quali sono gli ambiti in cui si concretizzal’unità pastorale? «La scuola è una sola per tutti ibambini, il vescovo la visiterà, cosìcome incontrerà tutti i ragazzi delletre parrocchie in contemporanea.Abbadia e Cadilana hanno un con-siglio pastorale unico. La Caritasinvece è totalmente interparroc-chiale, ovvero c’è un gruppo unicoper le tre parrocchie. Per altre ini-ziative abbiamo constatato che al-cune cose attecchiscono bene inuna comunità e non nell’altra. Op-pure si tratta di questioni pratiche.Ad esempio: chi sposta i bambinila domenica? Allora non forziamonessuno, non tiriamo su dei muri,certamente, ma dobbiamo tenerconto delle persone, dei loro tempi,di dove riescono a frequentare, diciò che cercano, dei ritmi familiari».

Come attendete la visita pastorale? «Il vescovo è sempre il benvenuto,siamo pronti a mettere in praticai suoi suggerimenti. E gli diciamogià: per tutto quello che ci dirà, gra-zie». n

Ad arricchire il percorso dipreparazione al Natale nelle par-rocchie di Cadilana, Abbadia Cer-reto e Corte Palasio, la presenzadel vescovo di Lodi, monsignorMaurizio Malvestiti, che questasettimana darà il via solenne-mente alla Visita pastorale nelletre comunità dell’Oltreadda.

Stasera, alle ore 20.30, il ve-scovo guiderà la celebrazione eu-caristica nella chiesa di Cadilana,dedicata alla Natività della BeataVergine Maria, mentre domanimattina alle 9.15 sarà in preghie-ra al cimitero di Abbadia Cerretoper poi spostarsi nell’Abbazia de-dicata alla Beata Vergine Mariaalle ore 9.30 per la celebrazionedella Santa Messa. A seguire, alleore 11, monsignor Malvestiti pre-

IL PROGRAMMA I giorni prima di Natale quest’anno sono ancora più significativi

Oggi e domani le messe e i primi incontripoi si riprenderà da lunedì 7 gennaio

Visita pastorale del vescovo MaurizioVICARIATI DI PAULLO E SPINO D’ADDA

Chiesa di Lodi

Celebrazione Eucaristica nelle comunità parrocchiali

Gradella - Reliquiario di San Bassiano in argento

“...uscirono... evangelizzando”

SETTEMBRE 2018SABATO 8 Paullo ore 18.00LUNEDÌ 10 Celebrazione Vicariale al Pratello ore 21.00 DOMENICA 16 Spino d’Adda ore 10.00SABATO 22 Gradella ore 18.00DOMENICA 23 Nosadello ore 10.00 Galgagnano ore 11.15DOMENICA 30 Colturano ore 10.30

OTTOBREDOMENICA 7 Balbiano ore 10.30 Mignete ore 15.15DOMENICA 21 Muzzano ore 9.00 Zelo Buon Persico ore 10.30DOMENICA 28 Tormo ore 9.15 Crespiatica ore 10.30

NOVEMBREDOMENICA 4 Dresano (chiesa Madonna delle Grazie) ore 10.30DOMENICA 11 Casalmaiocco ore 10,30SABATO 17 Mulazzano ore 17.30DOMENICA 18 Cassino d’Alberi ore 10.00DOMENICA 25 Boffalora d’Adda ore 10.00

DICEMBREDOMENICA 2 San Barbaziano ore 9.30 Tribiano ore 11.00SABATO 8 Dovera ore 10.00DOMENICA 9 Postino ore 11.00 Roncadello ore 18.00DOMENICA 16 Quartiano ore 9.45 Cervignano d’Adda ore 11.00SABATO 22 Cadilana ore 20.30DOMENICA 23 Abbadia Cerreto ore 9.30 Corte Palasio ore 11.00

GENNAIO 2019SABATO 12 Marzano ore 17.00DOMENICA 13 Merlino ore 10.30 Comazzo ore 17.00DOMENICA 20 Lavagna ore 10.30

(Lc 9,6)

VIII I CHIESA

anche mettendo assieme le for-ze, come stiamo facendo, abbia-mo la metà dei dipendenti di co-muni con analogo numero di re-sidenti. Riusciamo a far fronte aquanto richiesto, ma è chiaroche molto lo si deve alla buonavolontà degli addetti».

Quattro comuni, 5800 residenti cir-ca: avete valuta l’ipotesi di una fu-sione per unire non solo nominal-mente le forze?«Certo, se si considera che la so-la unione, pur avendo molti van-taggi, ha anche diversi elementidi instabilità, è chiaro che l’ipo-tesi fusione potrebbe presenta-re diversi aspetti allettanti, pri-mo fra tutto proprio una sempli-ficazione burocratica. Per con-tro, non avremmo altri beneficisu cui contare. C’è poi da valuta-re il rischio di trasformare i co-muni più piccoli in periferie diquelli maggiori».

È un passo su cui ragionare con at-tenzione ma che non è in program-ma attualmente... «Infatti. Del resto, anche così ab-biamo molti temi su cui riflette-re, uno su tutti l’esigenza di po-tenziare il personale. Pensi cheper i 4 comuni attualmente ab-biamo in servizio un solo vigile.Molto del lavoro che riusciamo afare è grazie al volontariato, chesi fa carico di molti impegni, dal-lo sport al sociale, dai servizi al-la cultura fino alla manutenzio-ne del patrimonio comunale. Da

2001, rapporto collaudato chenel 2014 si è allargato ancheBoffalora e Crespiatica».

L’unione come punto di forza e so-stegno per piccole realtà comunali,dunque.«Esattamente. L’Unione, nono-stante le difficoltà che si incon-trano, funziona. I quattro comu-ni aggregati contano poco menodi 6mila abitanti. È chiaro peròche non mancano problemi, apartire da quelli messi in campoda una burocrazia che opprimele piccole realtà».

Non è troppo drastico?«No. Più della metà del tempodei nostri dipendenti è impiega-ta non per erogare servizi maper rispondere a richieste buro-cratiche. Come piccoli comuniabbiamo le stesse incombenzedi comuni molto più grandi, ma

In questa pagina alcune immagini di Corte Palasio e della frazione Cadilana

questo punto di vista siamo de-cisamente fortunati ad avere untessuto sociale che regge, unacomunità che partecipa attiva-mente».

Una comunità che ha però una carat-teristica, quella di essere “doppia”.«Si, siamo particolari anche inquesto. Di fatto siamo due paesi,Corte Palasio e Cadilana, tagliatiin due dalla Lodi Crema ma inrealtà frutto di un percorso sto-rico singolare. Per quanto picco-lo, ad esempio, Corte Palasio ècomune con due parrocchie, e lastessa posizione della chiesaparrocchiale di Corte, situata aimargini dell’abitato e non alcentro dell’abitato, lascia intuirequale sia stata la nostra storia:l’edificio, costruito originaria-mente attorno al 1500, era in re-altà al centro dei tanti insedia-menti di cascine sparse sul terri-torio».

Poi tutto è cambiato.«L’abitato come lo conosciamooggi è cresciuto dopo, più sbi-lanciato verso il Municipio. Maproprio questa particolarità hafatto sì che gli impegni più im-portanti per Corte riguardasserola viabilità e la possibilità di do-tare entrambi i “centri” di ugualiservizi. Tanto per dire, abbiamodue depuratori. E da tempo lavo-riamo per la messa in sicurezzadelle nostre strade. Abbiamo inprogramma, ad esempio, la si-stemazione dell’attraversamen-to pedonale sulla Lodi-Crema,uno degli incroci più pericolosidel nostro territorio».

Avete un territorio isolato, tranquil-lo ma che in passato ha vissuto mo-menti di forte insicurezza. Siete pe-rò riusciti a correre ai ripari.«Si, c’è stato un periodo, pochianni fa, di grande allarme con ri-petuti furti e vandalismi. Siamoriusciti, come Unione, ad acce-dere a finanziamenti regionaliche ci hanno permesso di instal-lare un sistema di videosorve-glianza esteso a tutto il territo-rio e che ci ha consentito di ri-spondere rapidamente a quelloche era diventato decisamenteun problema condiviso. Del re-sto, lavorando assieme, i risulta-ti si riescono ad ottenere».

Un sogno nel cassetto?«Speriamo si possa realizzarequello che è forse uno dei desi-deri maggiori, quello di poter re-alizzare finalmente un collega-mento ciclabile con Lodi. La que-stione, al di là del tema risorse,riguarda una serie di passaggiche prevedono il transito fuoridai nostri confini, e ci stiamo la-vorando augurandoci di riuscirea realizzare almeno quel chilo-metro di pista che consentireb-be di arrivare a Cadilana». n

di Barbara Sanaldi

Un piccolo centro un tempoterra d’agricoltura e oggi patriadi pendolari ed artigiani, chemantiene però il legame con ilsuo passato guardando al futuroe disegnando piani e progettiper affrontare nuove sfide. È uncomune che sceglie la tradizio-ne, con un sindaco “storico”,Marco Stabilini, 58enne agricol-tore, primo cittadino tra il 1995 eil 2004 e poi di nuovo dal 2009,alla testa di una civica che uni-sce le tante anime di Corte Pala-sio, capace però anche di accet-tare sfide nuove.

Poco meno di 1600 abitanti, una re-altà che da anni fa parte di un’unionedi comuni, e diverse problematicheda affrontare. Come descriverebbeCorte Palasio?«Siamo un piccolo centro alleporte di Lodi, con una forte im-pronta agricola che però nel cor-so degli anni si è ridotta lascian-do spazio a piccoli e medi arti-giani e qualche attività di terzia-rio. Abbiamo avuto momenti disviluppo anche demograficoche però, complice anche la cri-si, negli ultimi tempi si è ferma-to e non è un caso che negli ulti-mi anni con ridotta natalità ab-biamo dovuto lottare per riusci-re a confermare la scuola prima-ria».

E questo è un problema?«Sì. È questo uno dei motivi

per cui è nato un progetto cui te-niamo molto, e che riguarda ladidattica potenziata, avviatocon il supporto della direzionedidattica, pensato per seguire ibimbi con disabilità. Si tratta diun progetto sperimentale, che ciauguriamo possa accogliere an-che utenti provenienti dai din-torni. Del resto, lavorare per unterritorio allargato è parte delnostro progetto. Abbiamo avvia-to l’unione, con Abbadia, nel

PARLA IL SINDACO Marco Stabilini guarda con fiducia al futuro

Il futuro è uno solo: lavorare con i quattro comuni dell’OltreaddaIl primo cittadino: «Molto del lavoro che riusciamo a fare lo svolgiamo solo grazie al volontariato, che si fa carico di molti impegni»

I SABATO 22 DICEMBRE 2018 I IL CITTADINO DI LODI I IX

Palasio ha conosciuto un decisoincremento tra il 2012 e il 2018,passando da 123 a 201 unità (+63per cento), equamente divisi tramaschi (100) e femmine (101).Siamo al 13 per cento dei resi-denti, leggermente sopra i livellidel territorio, quando sei anniprima la percentuale era del 7,9per cento. La comunità più nu-merosa è quella romena (97 resi-denti a inizio 2018) davanti aquelle egiziana (27), tunisina(12) e indiana (10). Erano poi rap-presentate altre 19 nazionalitàcon “numeri” inferiori.

Secondo i dati Istat al 1° gen-naio 2017 dei 192 stranieri alloraresidenti in paese, il 22 per cen-to (42) aveva meno di 15 anni,tutti gli altri (tranne 2) rientra-vano nella fascia 15-64 anni.

MovimentiGli anni dal 2012 al 2017 hannovisto Corte Palasio popolarsi di303 nuovi residenti provenientida altri comuni del territorio na-zionale, mentre 288 sono stati icittadini che hanno deciso ditrasferirsi altrove (di cui ben 67lo scorso anno). Al saldo migra-torio interno sia pur lievementepositivo è corrisposto un saldomigratorio con l’estero altret-tanto attivo, con 77 arrivi e solo20 partenze, circostanza chespiega il costante incrementodella componente straniera. Dasegnalare come, dopo due annidi flessione, gli arrivi siano ri-presi in misura sostanziosa nel2016, con 23 nuove residenze dafuori confine, anche se l’annosuccessivo l flusso si è ridotto a9 unità.

Allineati all’8-9 per mille delterritorio sono i tassi di natalitàrecenti. Nel periodo 2012-2017 inuovi nati sono stati 75, a frontedi 73 decessi.

TerritorioPer le sue caratteristiche di cen-tro rurale, Corte Palasio presen-ta una densità demograficapiuttosto bassa, cresciuta neglianni Novanta da 76 abitanti perkmq a 95 nel 2001 per poi so-stanzialmente stabilizzarsi at-torno a 99 ab./kmq nel 2011. Losviluppo urbanistico ha seguito

quello demografico: così l’inci-denza sul territorio comunaledei nuclei abitati è passata dal3,2 al 4,4 per cento nel finale delsecolo scorso e tale si è confer-mata. Allo stesso modo l’età me-dia del patrimonio edilizio re-cente (abitazioni post 1962) è ri-masta praticamente invariatanel periodo della crescita a 15-16anni, per poi salire a 25 nel de-cennio successivo.

Corte Palasio si caratterizzainoltre per la quota relativamen-te bassa di abitazioni di proprie-tà degli occupanti, solo il 76,8 percento nel 2011 (vent’anni primaerano addirittura il 60). A quelladata l’11 per cento dei residentiviveva ancora in nuclei o casesparse (ma incide la frazione diCadilana). Curioso il trend di oc-cupazione della abitazioni stori-che, cioè costruite prima del1919: nel 1991 ne risultava abita-to l’11 per cento, quota salita al21,6 nel periodo di espansionedemografica per poi ridursi al-l’8,3 nel decennio successivo.

IstruzioneI giovani di Corte Palasio saran-no anche meno, ma sono sem-pre più istruiti. I 30-34enni conistruzione universitaria sonopercentualmente triplicati fra il2001 e il 2011, passando dal 6,4al 18,8 per cento. Nello stessoperiodo la percentuale di adultiin possesso di diploma o laurea,che già era raddoppiata dal 17 al34 per cento nell’ultimo scorciodel Novecento, ha toccato all’ul-timo censimento il 52,2 per cen-to. Unico neo il 15 per cento di

di Aldo Papagni

Il fondo, dal punto di vista demografico, l’ha toccato al cen-simento del 1981. Corte Palasio, che al tempo dell’Unità d’Italia contava circa 1.650 abitanti e chenel 1881 era arrivato a sfiorare i 1.900, 37 anni fa si era ridotto a 1.108 anime. Una flessione segui-ta allo spopolamento delle cam-pagne evidenziatosi negli anni Sessanta e Settanta, che ha co-nosciuto la prima decisa inver-sione di tendenza solo tra gli an-ni Novanta e il Duemila. Fu allorache la popolazione del paese del-l’Oltreadda riprese a crescere, del25 per cento in un decennio, quello compreso tra i censimenti del 1991 e del 2001. I residenti passarono da 1.190 a 1.493, un trend solo lievemente consolida-tosi negli anni successivi fino a 1.564 abitanti registrati dall’Istat al 1° gennaio 2017, scesi poi a 1.537 a fine anno (790 maschi e 747 femmine). E in ogni caso an-cora inferiori a quelli del 1861.

La composizione demograficaSecondo i dati Istat di inizio2017, anche a Corte Palasio co-me in altri centri vicini si regi-stravano più celibi (358) che nu-bili (solo 270), ma anche più ve-dove (66) che vedovi (appena16). Le altre categorie si equiva-levano: mariti e mogli 408 a 407,divorziati e divorziate 20 a 19.

Il quinquennio 2012-2016hanno visto una decisa accele-razione nel processo di invec-chiamento del paese. Se la fa-scia attiva di popolazione è ri-masta quasi inalterata (da 1.083a 1.080 unità), i giovani sotto i 15anni sono diminuiti di quasi trepunti percentuali (dal 15 al 12,3per cento) e di 40 unità in termi-ni assoluti (da 233 a 193): al con-tempo si sono registrati 59 over64 in più (da 232 a 291), con unavariazione in termini percen-tuali dal 15 al 18,6 per cento.

Altre conferme. L’indice divecchiaia, che misura il rapportotra over 64 e under 15, è passatoda 100 a 150, allineandosi allamedia provinciale. L’indice di di-pendenza anziani (rapporto traover 64 e popolazione attiva) ècresciuto da 21,4 a 26,9, mentrel’indice di dipendenza giovani èsceso da 21,5 a 17,8. Da segnalareinfine come al censimento 2011la quota di anziani che vivevanosoli era del 30 per cento, 5 punticirca più della maggior parte de-gli altri comuni lodigiani.

Gli stranieriLa presenza straniera a Corte

giovani tra i 15 e i 24 anni cheancora lasciava la scuola dopola licenza media, una quota peraltro ridottasi ad oltre un terzoin vent’anni (nel 1991 erano il 55per cento).

LavoroAl censimento 2011 erano 59 sucento i residenti di Corte Palasioche avevano un lavoro o lo sta-vano cercando, una quota sensi-bilmente elevata, oltretutto pro-gressivamente incrementatasinel ventennio precedente. Ilprogresso ha interessato però inmisura minore la componetemaschile, stabile attorno al 70per cento, e molto di più quellafemminile, cresciuta dal 34 al 48per cento. È però più che rad-doppiata nel primo decennio de-gli anni Duemila la quota di gio-vani inattivi, che cioè non stu-diano e non lavorano, passatadall’8,7 al 19,3 per cento.

Il tasso di disoccupazione èrisalito nel 2011 al 6,8 per cento,dopo aver toccato il minimo al2,2 dieci anni prima. Più elevatoquello femminile (8,8) rispetto aquello maschile (5,6), mentre ladisoccupazione giovanile èschizzata al 22 per cento dal 6,4del 2001.

Il tasso di occupazione si èinvece consolidato attorno al54-55 per cento dopo la crescitadi sei punti negli anni Novanta.E anche in questo caso il tassodella componente maschile è ri-masto praticamente stabile, conqualche minima oscillazione,tra il 66 e il 68 per cento; quellodella componente femminile èinvece costantemente salito, dal30 al 41 per cento negli anni No-vanta fino al 43,6 del 2011.

Il settore di maggior impiegoè il terziario, con una quota dioccupati quasi raddoppiata invent’anni, dal 23,3 al 43,6 percento secondo un trend costan-te. L’industria ha perso settepunti sul finire del secolo scorsoper poi stabilizzarsi appena sot-to il 29 per cento, mentre il com-mercio, dopo una punta del 21per cento di occupati nel 2001 èridisceso al 17,7. Resiste l’agricol-tura, che occupa un residente sudieci, quando però vent’anni pri-ma erano 24 su cento. n

DOVE VA LA VISITA PASTORALE Tanti i nuovi arrivati, ma altrettanti se ne vanno

Dopo il crollo demografico, la crescitaMa ora Corte Palasio si è stabilizzatoIn paese il settore di maggior impiego è il terziario, con una quota di occupati che è quasi raddoppiata in vent’anni

X I CHIESA

«Chiaro che un comune checonta meno di 300 abitanti diffi-cilmente può avere plessi scola-stici frequentati. Abbadia datanti anni non ha più classi loca-li, e i nostri bambini frequenta-no le scuole a Corte Palasio. Altriservizi, come farmacia e assi-stenza, riusciamo a garantirli,ma su questioni importanti co-me scuola e medico siamo ap-poggiati ai comuni del circonda-rio».

Anche perché quello con Corte Pala-sio, uno dei quattro comuni del-l’Unione Oltre Adda (oltre ad Abba-dia e Corte, ne fanno parte Boffalo-ra e Crespiatica, ndr) è un rapportoormai consolidato da tempo, comefunziona l’Unione?«Chiaro che non è semplice, sia-mo quattro realtà diverse. ConCorte in realtà è un rapportoben consolidato, che risale al2001, e si lavora con l’obiettivodi sostenerci a vicenda».

sul fronte della gestione di ser-vizi base, che seppur con diffi-coltà, riusciamo a garantire. Ilproblema vero con il quale misono scontrata fin dall’inizio delmio mandato, e che mi auguroveda finalmente una soluzionenei prossimi mesi, è che a frontedi una popolazione al 70% og-gettivamente anziana, e quindicon problematiche legate allasalute ma anche alle difficoltàdi spostarsi agevolmente, ormaida anni Abbadia non ha un me-dico di base sul territorio. Appa-rentemente si può pensare siaquestione di poco conto, in real-tà è effettivamente un grandedisagio per persone che sonocostrette a spostarsi, e non sem-pre facilmente visto l’oggettivoisolamento del nostro territo-rio».

Anziani costretti a rivolgersi altrove,ma anche bambini e ragazzi nonhanno scuole sul territorio.

In questa pagina, alcune fotografie scattate all’abitato di Abbadia Cerreto

Si parla, in alcune piccole realtà co-munali, di possibilità di fusione co-me passo ulteriore, cosa ne pensa?«Sinceramente credo sia la stra-da da seguire, magari non in unfuturo immediato ma certamen-te in prospettiva credo sia la so-luzione migliore per realtà cheogni giorno faticano a garantireservizi e qualità ai propri citta-dini. Lavorare assieme è decisa-mente una strada faticosa mache ha ragione d’essere e l’ideadi una fusione può essere vissu-to come ulteriore valore aggiun-to. Certo, non si tratterebbe diperdere le proprie radici, ma an-zi di avere la possibilità di valo-rizzarle ulteriormente».

Sogni per un futuro non troppo lon-tano, ma nel frattempo lavorate sulterritorio.«Certo, abbiamo avviato una se-rie di interventi che ritenevanoimportanti. Penso alla riqualifi-cazione del parco giochi, al com-pletamente della pista ciclope-donale per Casaletto e, soprat-tutto, ai lavori che consentiran-no, dopo anni di inutilizzo, diriaprire il centro sportivo che ciauguriamo possa diventarepunto di riferimento per giovanie sportivi di tutto il territorio».

Realtà piccolissima, che ha definitouna sorta di “stato di famiglia allar-gato”, dove però c’è anche la vogliadi fare ognuno la propria parte.«Verissimo, siamo una grandefamiglia dove c’è voglia di colla-borare. Possiamo contare su vo-lontari che ci aiutano e sosten-gono in tanti campi, dal socialefino alle piccole manutenzioniche contribuiscono a mantene-re in ordine il comune. Abbiamopoi un attivissimo gruppo cultu-rale, gli Amici dell’Abbazia, chetengono vive tradizioni e radici,e un tessuto sociale che si senteparte di una comunità, semprepronta a dare una mano». n

di Barbara Sanaldi

Piccolo, piccolissimo centro,che vanta l’essere secondo co-mune in Italia in ordine alfabeti-co, secondo solo ad Abano Ter-me, e vanta origini antiche, conradici che affondano all’annoMille e che si snodano attornoalla storia di un’antica abbazia,la stessa che ha finito per dare ilnome al piccolo paese, unita-mente al fatto che l’edificio reli-gioso fu innalzato in un luogodove si trovava un bosco di cer-ri. Ad Abbadia Cerreto, terra dimonaci benedettini e cistercen-si, cui si deve molto dell’attualeaspetto del territorio, tutto par-la ancora di un’epoca lontana. Ela sagoma dell’abbazia, con lasua mole di mattoni rossi e il suocampanile ottagonale, si posso-no ammirare in lontananza,man mano che ci si avvicina alpiccolo paese. La popolazione,come molte località che si affac-ciano sulle vede su ambedue lerive dell’Adda, oggi innalzarsisempre più l’età media. In que-sto contesto, un sindaco giova-ne, Agostina Marazzi, impiegata37enne alla guida di una lista ci-vica in carica dal 2014, che rac-conta con orgoglio del suo co-mune «piccolo, tranquillo e ri-servato, dove la qualità della vi-ta compensa il fatto di esserepiccola periferia».

Comune piccolissimo, con meno di300 abitanti, e un’età media eleva-ta. Come si vive ad Abbadia Cerre-to?«Si, quella dell’innalzamentodell’età media è forse la questio-ne che più ci impegna, non tanto

PARLA IL SINDACO Agostina Marazzi delinea il futuro della sua comunità

Piccolo, tranquillo e riservato, e dove la qualità della vita è alta«Abbiamo gli Amici dell’Abbazia, che tengono vive le tradizioni, e un tessuto sociale che si sente parte di una comunità»

I SABATO 22 DICEMBRE 2018 I IL CITTADINO DI LODI I XI

riali.

Gli stranieriLa presenza di stranieri ad Abba-dia Cerreto è scarsamente signi-ficativa. Al 1° gennaio 2018 erano17 (di cui 9 uomini e 8 donne, parial 5,9 per cento della popolazioneresidente), 2 meno del massimo registrato nel 2013 e nel 2014. Sei erano indiani, cinque egiziani, tre romeni, due albanesi e una russa. Sono 4 in più rispetto a ini-zio 2017, quando uno solo aveva meno di 15 anni e 2 ne avevano più di 64; gli altri – tre su quattro – stavano nel mezzo.

MigrazioniAnche i movimenti da e per l’estero nel 2017 sono stati poco significativi (6 iscrizioni in ana-grafe e 2 cancellazioni in cinque anni), mentre qualche dinamica più consistente ha registrato il saldo migratorio interno, negati-vo per quattro anni di fila dal 2013 al 2016 e tornato positivo nel 2017 (+6). In sostanza nei sei anni considerati hanno trovato casa ad Abbadia, provenendo da altri comuni italiani, 35 persone, mentre 43 si sono trasferite al-trove. Piccola consolazione il sal-do naturale in attivo, 14 nati e 11 decessi (anche se con andamenti annuali contraddittori).

TerritorioIl comune di Abbadia Cerreto, perle sue caratteristiche di centro rurale, si caratterizza per la den-sità demografica estremamente bassa, ancorché estremamente costante (47,9 abitanti per kmq contro gli oltre 290 della provin-cia). I nuclei abitati occupano so-lo il 2,9 per cento del territorio, dato stabile negli anni Duemila dopo una lieve crescita alla fine del secolo precedente (al censi-mento 1991 la quota era dell’1,7 per cento). Allo stesso modo par-ticolarmente bassi sono risultati gli indici di espansione edilizia (cioè la percentuale di case rea-lizzate nel decennio precedente alla rilevazione): 6,2 nel 2001, 8,9

nel 2011. Il rinnovamento del pa-trimonio edilizio è stato conte-nuto, se è vero che nel 2011 anco-ra il 22,8 delle abitazioni storiche (cioè precedenti il 1919) era anco-ra occupato. Semmai alcune di queste abitazioni sono state ri-strutturate, perché l’89 per cento degli edifici era censito in buono stato di conservazione.

IstruzioneL’esiguità dei numeri rende poco significative anche le statistiche sull’istruzione. Se gli adulti con diploma o laurea sono passati in vent’anni (tra il 1991 e il 2011) dal 15,8 al 43,9 per cento (quota co-munque al di sotto degli stan-dard provinciali), la percentuale di giovani di 30-34 anni con istruzione universitaria è passa-ta dall’11,1 al 19,2 per cento alla fi-ne del Novecento, per poi ridi-scendere al 5,3 nel 2011. Rassicu-rante il dato sull’uscita dal siste-ma scolastico dopo la licenza media dei giovani tra i 15 e i 24 anni: la percentuale è scesa dal 38,7 al 7,9 per cento, tra le più basse del territorio.

LavoroGli indici in tema di lavoro sono allineati a quelli provinciali. Al censimento 2011 il 56,2 per cento dei residenti di Abbadia aveva un lavoro o lo stava cercando, percentuale che saliva al 66,4 percento tra gli uomini e scendeva al 47 tra le donne (nel primo caso

trend stabile, nel secondo in de-ciso aumento). Costantemente in calo i giovani 15-29 anni “inatti-vi”: dal 35,5 al 22,4 fino al 16,7 per cento negli ultimi tre censimenti.

Il tasso di disoccupazione del7,8 per cento è cresciuto di poco rispetto al 7,4 di dieci anni prima (nel 1991 era del 4,7). Mentre tut-tavia tra gli uomini il dato nel ventennio è salito in altalena (dal4,6 al 2,7, poi ancora su al 5,1 ), tra le donne ha toccato l’apice nel 2001 (15,2 per cento) per poi scendere all’11,3. La disoccupa-zione giovanile ha invece segui-to il trend maschile (dal 19,2 giù all’8,3, poi nuova impennata al 18,8).

L’indice di occupazione ha su-perato nel 2011 il 50 per cento (51,8), ma gli scostamenti nel ventennio non sono andati oltre idue punti. Come per la partecipa-zione al mercato del lavoro, il trend maschile è stabile (63 per cento), quello femminile in asce-sa (dal 31,7 di inizio millennio, al 41,7 del 2011).

Sempre nel 2011, ad Abbadial’agricoltura occupava ancora il 23 per cento della forza lavoro (ma nel 2001 eravamo al 32). L’in-dustria ha progressivamente perso appeal (dal 34,4 per cento del 1991 al 26,2 di vent’anni dopo)in favore del terziario (dal 17,2 al 38,5). Il commercio, dopo un bal-zo in avanti nei primi anni del se-colo è tornato ai livelli del 1991 (12,3 per cento). n

di Aldo Papagni

Abbadia Cerreto, il secondo comune più piccolo della provin-cia di Lodi per numero di abitan-ti, è un microcosmo in costante stato di stabilità. E lo è da almenocinquant’anni. I residenti, al 1° gennaio 2018, ultima rilevazione ufficiale dell’Istat, erano 289, cin-que in più rispetto al censimento del 1991, 8 in meno di quello del 1981 e 17 in più delle rilevazioni effettuate nel 1971. C’era stata una lieve risalita fino a quota 300 a fine 2013, poi il trend ha di nuovo imboccato una china di-scendente.

Andando a ritroso nel tempo,per altro, la prima variazione si-gnificativa si trova negli anni Cinquanta, quando la popolazio-ne di Abbadia scese da 380 a 272 unità. L’apice era stato raggiunto al censimento del 1921 con 555 residenti, mentre al tempo del-l’Unità d’Italia (1861) i residenti erano 406. A ben vedere un seco-lo e mezzo non ha cambiato granché le cose.

La composizioneDei 289 residenti di Abbadia al 1° gennaio 2018, 147 erano maschi, quindi più delle femmine (142). I dati sullo status anagrafico, risa-lenti all’anno precedente, indica-vano i celibi in numero maggiore rispetto alle nubili (69 contro 50), mentre le mogli erano più dei mariti (74 a 71) e le vedove più deivedovi (13 a 3). Quattro in tutti i divorziati (3 donne).

Anche Abbadia sta invec-chiando. Nei cinque anni tra il 2012 e il 2016 gli over 64 sono passati da 56 a 65, cioè dal 19,5 al 22,9%, superando la media terri-toriale. In flessione sia la quota degli under 15 (da 40 a 35, cioè dal 13,9 per cento al 12,3), che del-la popolazione attiva (da 191 a 184, cioè dal 66,6 per cento al 64,8). E’ tuttavia evidente che, su una base di popolazione così ri-dotta, poche unità bastano a spo-stare in misura significativa le percentuali.

L’andamento dei principaliindici demografici conferma tut-tavia la tendenza all’innalza-mento dell’età media. L’indice di dipendenza anziani (rapporto tra over 64 e popolazione attiva) è passato nel quinquennio da 29,3 a 35,3 (in provincia 32,6), l’in-dice di dipendenza giovani (rap-porto tra under 15 e popolazione attiva) è sceso da 20,9 a 19,0 (in provincia 21,7). E, quel che più conta, l’indice di vecchia si è im-pennato da 140 ad oltre 185, 36 punti sopra gli standard territo-

DOVE VA LA VISITA PASTORALE Il numero dei residenti rimane sotto i trecento

Abbadia, secondo comune più piccolo della provincia per numero di abitantiUn aspetto curiosissimo:si tratta di un microcosmo che a livello demografico è in costante stato di stabilità da almeno cinquant’anni

XII I DIOCESIDIMILANO I SABATO 22 DICEMBRE 2018 I IL CITTADINO DI LODI

preciso l’obiettivo del suo interven-to e della sua azione: favorire ilreinserimento dentro il mondo dellavoro di coloro che da questo mon-do sono stati espulsi, per ragionidiverse, ma tutte originate dallacrisi, che si è certamente trasfor-mata, eppure non ha ancora cono-sciuto la sua fine.

Ecco perché mi sembra utileche questo decimo anniversario siaanche il momento adatto per tra-sformare il Fondo Famiglia Lavoro,rendendolo non più interventostraordinario, ma strumento ordi-nario nelle mani della Caritas Am-brosiana, che seguiterà a operareperché i distretti che sono sorticontinuino a svolgere il loro servi-zio di accoglienza, ascolto e reinse-rimento, curando anche che la teladi relazioni sviluppata con le azien-de si mantenga salda e ben connes-sa. Alla Caritas chiedo di farsi cari-co dell’eredità di legami, risorse estrumenti che il Fondo Famiglia La-voro ha saputo creare: affinché nonvenga dispersa, ma prosegua nelsuo impegno dentro l’ordinarietàdelle trame della carità che tessonoi numerosi rapporti delle comunitàlocali sul nostro territorio diocesa-no.

Con tanta gratitudine per il be-ne compiuto e con l’incoraggia-mento convinto a continuare condeterminazione, auguro buon Na-tale.

*Arcivescovo di Milano

tà con cui abbiamo saputo far fron-te a tale momento di difficoltà, se-minando tracce di amore e di soli-darietà capaci di lenire le ferite e lefratture provocate da una crisi nonsoltanto economica, ma anche divalori e di senso.

Giunto alla terza fase, il FondoFamiglia Lavoro ha ormai indivi-duato in modo sufficientemente

compagnato le famiglie, condivi-dendone il disagio e cercando insie-me a loro vie di soluzione; impren-ditori e piccole e medie imprese chehanno facilitato i percorsi di reinse-rimento dentro il mondo del lavoro.

La contemplazione di queste ci-fre e di questi risultati riempie tuttinoi di gratitudine: a ciascuno rivol-go un grande grazie per la generosi-

Nel messaggio dell’arcivescovo anche un ringraziamento agli operatori

L’ANNUNCIO A dieci anni dall’avvio del progetto, l’Arcivescovo ne ripercorre l’evoluzione

Il Fondo Famiglia Lavoro affidato da Delpini alla Caritas Ambrosiana

di Mario Delpini

Ai fedeli ambrosianiA tutte le persone generose che

ci hanno sostenutoIl prossimo Natale ricorre il de-

cimo anniversario del Fondo Fami-glia Lavoro. Proprio la notte di Na-tale del 2008, di fronte all’avanzaredi una crisi che inizia a colpire mol-te famiglie milanesi e ambrosiane,l’allora Arcivescovo Card. DionigiTettamanzi lancia l’iniziativa delFondo Famiglia Lavoro. A lui va tut-ta la nostra gratitudine.

Continuato e sviluppato dal suosuccessore, il Card. Angelo Scola, inquesti dieci anni il Fondo è riuscitoad aiutare più di 10.000 famiglie,raccogliendo e ridistribuendo24.000.000 di euro. Le cifre ci per-mettono di intravedere il popoloche si è costituito attorno a questainiziativa: oltre ai grandi donatoriistituzionali – tra i quali la Fonda-zione Cariplo -, migliaia di personeche con il loro contributo hannopermesso di raggiungere una simi-le cifra; centinaia di volontari – at-tualmente, nella terza fase, 380 –che con il loro apporto sempre piùcompetente e formato hanno ac-

Sottolineati i frutti («tracce di amore e di solidarietà»); dovrà «farsi carico dell’eredità di legami, risorse e strumenti» creata sin qui

L'agendadell’arcivescovo

Sabato 22 dicembreAlle ore 9.30 a Milano presso l’Uni-versità Cattolica del Sacro Cuore (in Largo Gemelli, 1) partecipa al conve-gno su don Giuseppe Gaffuri.Alle ore 11 a Milano presso l’Istituto Palazzolo - Fondazione don Gnocchi (in via don Luigi Palazzolo, 21) pre-siede la celebrazione eucaristica e visita la struttura.Alle ore 18 a Roncello (Monza Brian-za) nella parrocchia dei Santi Ambro-gio e Carlo (in piazza S. Ambrogio) tiene la visita pastorale.

Domenica 23 dicembreAlle ore 7.30 a Groppello di Cassano d’Adda (Milano) nella parrocchia di San Bartolomeo (in via Rimembran-ze, 5) tiene la visita pastorale.Alle ore 11 a Vaprio d’Adda (Milano) nella parrocchia di San Nicolò (in piazza Chiesa, 12) tiene la visita pastorale.Alle ore 17.30 in Duomo a Milano presiede la celebrazione eucaristica nella Solennità della Divina Materni-tà di Maria.

Lunedì 24 dicembreAlle ore 18 a Gaggiano (Milano) presso la parrocchia Spirito Santo (in via Generale Dalla Chiesa) presiede la celebrazione eucaristica vigiliare di Natale.Alle ore 23.30 a Milano in duomno presiede la Veglia e la celebrazione eucaristica nella Notte di Natale.

Martedì 25 dicembreAlle ore 8.30 a Bollate (Milano) presso la casa di reclusione di Milano – Carcere Bollate (in via Cristina Belgioioso, 120) presiede la celebra-zione eucaristicaAlle ore 11 a Milano in duomo presiede la Messa Pontificale nel Giorno di Natale.Alle ore 16 a Milano in duomo presiede i Secondi Vesperi Pontifi-cali di Natale.

Lunedì 31 dicembreAlle ore 16 a Milano presso il Pio Albergo Trivulzio (in via Trivulzio 15) presiede la Preghiera e il Te Deum.Alle ore 18.30 a Milano nella par-rocchia S. Maria della Scala in San Fedele (in piazza San Fedele, 4) presiede la celebrazione eucaristi-ca e il Te Deum.

Riassumiamo le celebrazionie gli appuntamenti natalizi che sa-ranno presieduti dall’Arcivescovo,monsignor Mario Delpini. Potrannoessere seguiti anche da casa, graziealla televisione, alla radio e al web.

Domenica 23 dicembreNella domenica dell’Incarnazionedel Signore, l’Arcivescovo presiedela celebrazione eucaristica vesper-tina alle 17.30 nel Duomo di Milano,come ha fatto in tutte le domeni-che d’Avvento. Il tempo liturgicoche precede e prepara il Natale siavvia così alla conclusione: «Tuttal’umanità è in cammino. I cristianisono animati dalla speranza di in-contrare l’Atteso e si predispongo-no all’accoglienza. I giorni dell’Av-vento sono abitati da questa spe-ranza e vivono il mistero che cele-brano come cammino verso il com-pimento»: così ha scritto l’Arcive-scovo nella lettera d’invito alle ce-lebrazioni in Duomo. La Messa saràtrasmessa in diretta su Chiesa Tv(canale 195 del digitale terrestre),Radio Marconi, www.chiesadimila-no.it e Twitter @chiesadimilano.Radio Mater manderà in ondal’omelia dell’Arcivescovo in differi-ta alle 20.30.

Lunedì 24 dicembreLa vigilia di Natale, a partire dalle23.30, nel Duomo di Milano, l’Arci-vescovo presiederà la Veglia e lacelebrazione della Santa Messa diMezzanotte. Diretta su Chiesa Tv(canale 195 del digitale terrestre),www.chiesadimilano.it, Radio Mar-coni e Radio Mater.

Martedì 25 dicembre«Per te che passi il Natale in carce-re: vorrei stringerti la mano, vorreiaugurarti: “Buon Natale!”, vorreiche fosse festa per tutti.». È il mes-saggio augurale che l’Arcivescovodi Milano, monsignor Mario Delpi-ni, ha fatto giungere dietro le sbar-re attraverso il cartoncino augura-le pubblicato dal Centro Ambrosia-no e consegnato ai detenuti daicappellani delle carceri lombarde.Un augurio che monsignor Delpinirinnoverà in occasione della visitache, secondo una consuetudine ca-ra agli Arcivescovi di Milano, effet-tuerà proprio la mattina di Natale,martedì 25 dicembre, alla Casa direclusione di Bollate. L’Arcivescovogiungerà alle 8.30, accolto dai re-sponsabili dell’istituto. Presiederàla celebrazione eucaristica natali-zia, al termine della quale incontre-

rà e saluterà i detenuti, gli agentie il personale.

Alle 11, nel Duomo di Milano,l’Arcivescovo presiederà il Pontifi-cale nella Solennità del Natale delSignore. Diretta su Chiesa Tv (ca-nale 195 del digitale terrestre),www.chiesadimilano.it e RadioMater. Alle 16 l’Arcivescovo presie-derà i secondi Vespri.

Lunedì 31 dicembreL’ultimo giorno dell’anno l’Arcive-scovo, monsignor Mario Delpini,sarà in visita al Pio Albergo Trivul-zio (via Trivulzio 15, Milano) dove,alle 16, insieme agli anziani ospiti,intonerà il «Te Deum». Il tradizio-nale canto di ringraziamento di fi-ne anno risuonerà poi anche nellaparrocchia di Santa Maria dellaScala in San Fedele (piazza San Fe-dele, Milano), al termine della cele-brazione eucaristica che l’Arcive-scovo presiederà alle 18.30.

Martedì 1 gennaioIl primo giorno del nuovo anno sirinnova l’appuntamento con laMessa della Pace in Duomo nel se-gno del dialogo ecumenico. Marte-dì 1 gennaio la celebrazione eucari-stica sarà presieduta alle 17.30 dal-

l’Arcivescovo, monsignor MarioDelpini. Alla preghiera per la paceparteciperanno i membri del Con-siglio delle Chiese cristiane di Mila-no (Cccm). Diretta su Chiesa Tv (ca-nale 195 del digitale terrestre) ewww.chiesadimilano.it. Radio Ma-ter manderà in onda l’omelia del-l’Arcivescovo in differita alle 20.30Al termine della celebrazione, inArcivescovado, lo scambio di salutie auguri, che costituisce un mo-mento di cordialità, di riflessionesui grandi temi del momento e dirilancio del cammino ecumenico.

Domenica 6 gennaioDomenica 6 gennaio, nella Solenni-tà dell’Epifania del Signore, l’Arci-vescovo presiederà alle 11 il Ponti-ficale in Duomo: la celebrazionesarà trasmessa in diretta da ChiesaTv (canale 195 del digitale terre-stre) e www.chiesadimilano.it. Ra-dio Mater manderà in onda l’omeliadell’Arcivescovo in differita alle20.30. Alle 16, sempre in Duomo,l’Arcivescovo presiederà anche iSecondi Vespri dell’Epifania: anchein questo caso il rito sarà trasmes-so in diretta da Chiesa Tv (canale195 del digitale terrestre) ewww.chiesadimilano.it

IL CALENDARIO Chiunque potrà seguirle da casa propria grazie a televisione, radio e web

Tutte le celebrazioni di Natale dell’arcivescovo

Rinnoviamo l’invito alle par-rocchie e ai gruppi parrocchialidella diocesi ambrosiana situatinel Sudmilano affinché ci trasmet-tano notizie, comunicati, articolisulla loro attività. Inviare per favo-re a [email protected]

L’INVITO

In attesa di notiziee articoli dalle parrocchie locali