Imprendilarte

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Indice

Quaderno di BIC Lazio - Business Innovation Centre su creazione d'impresa e sviluppo locale

Editoriale5 La creatività come motore per lo sviluppo

Enrico D'Agostino, Presidente di BIC Lazio

Scenario7 Le imprese ci sono, ma serve più

sostegnoGiuseppe Latour, Il Sole 24 Ore

9 Arte: tra sperimentazione e ricerca divisibilitàFabiana Mendia, Il Messaggero

11 Anche l’arte è un mestiere Adriana Polveroni, Gruppo L’Espresso

Riflessioni13 I giovani artisti del Lazio, futuri

imprenditori di successoChristian Parisot, Presidente delModigliani Institut Paris-Rome

15 Imprendilarte: l’incontro tra arte eimpresaLuciano Renzi, Segretario Generale delModigliani Institut Paris-Rome

Focus19 Premessa

20 1. Carattere sperimentale del progetto

21 2. Ambiti territoriali del progetto

21 3. Rapporto arte-imprenditoria

23 4. Le figure di interlocuzione dell’arte

25 5. Progettazione del modulo

37. 6. Incontro con gli artisti

41 7. Considerazioni conclusive

45 Colloquio con Massimo Mininni Galleria S.A.L.E.S Roma

47 Allegato 1Programma Imprendilarte

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Rivista trimestraleanno 7 - numero 1 - marzo 2010Direttore responsabileLuigi Campitelli

Coordinamento Edoardo Marinelli

Gruppo di lavoroGiulia BarozziRoberta BertoliniMichele Lombardi

Progetto graficoUttinacci & Turano - www.uet.it

ImpaginazioneFederica Nobili - www.tracciati.it

Composizione e stampaPrimaprint - via dell'Industria 71 01100 Viterbo

Copyright BIC Lazio00182 Roma - via Casilina, 3/Ttelefono +39 06 803 680fax +39 06 80 368 [email protected]

BIC Notes - quaderni di BIC Lazio - BusinessInnovation Centre è inviato gratuitamente a quantine faranno richiesta.

Registrazione al Tribunale di Roma n. 487/2003del 24.11.2003

Il Focus del presentenumero è stato curato da:Maura Contini

Hanno collaborato:Giordano Dichter - coordinamentoEdoardo Marinelli - coordinamento generalePina MaioranoFranco Sensi, Modigliani Institut Archives LégalesParis-Rome

Un ringraziamento particolare al ModiglianiInstitut Archives Légales Paris-Rome, senza il cuicontributo il progetto non sarebbe stato possibile.

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BIC Notes – marzo 2010 – Editoriale 5

EDITORIALE

La creatività come motore per losviluppoEnrico D'AgostinoPresidente di BIC Lazio

La partecipazione di BIC Lazio a un progetto per giovani artisti potrebbe sembrare lontana rispettoal nostro tradizionale campo di intervento. Quale il nesso, infatti, tra un ente che ha come obiettivola crescita del tessuto imprenditoriale e il diffondersi della cultura d’impresa, e un mondo apparen-temente estraneo a logiche di mercato quale quello del settore della creatività?

La crescita dei giovani artisti è un fattore importante non solo perché l’arte rientra ormai a pienotitolo in un contesto economico al pari di altri settori, ma soprattutto perché arte e cultura contri-buiscono in modo significativo a generare nuove energie e a costruire visione del futuro, due elemen-ti essenziali anch’essi per superare la recessione che oggi vive il nostro sistema produttivo.

L’economia e la società sono sempre più influenzate dalla creatività, dalla capacità di produrre idee,conoscenze e innovazione. Questa capacità è sempre stata importante, ma negli ultimi anni è diven-tata fondamentale con la nascita di una nuova classe creativa, che è diventata un soggetto determi-nante per una moderna crescita economica.

I giovani, ai quali BIC Lazio da sempre dedica gran parte della propria attività, sono oggi prota-gonisti di una delicata fase di transizione. Per loro la creatività è una risposta nei confronti di unmondo costantemente alla ricerca di soluzioni. È fuori dubbio, però, che debbano essere accompa-gnati nella gestione dei meccanismi relazionali ed economico-finanziari che contraddistinguonoanche il mondo dell’arte.

Ideare e realizzare questo progetto con l’Istituto Modigliani è stata per noi una esperienza prezio-sa e fonte di riflessione sugli obiettivi futuri nella nostra società. Spesso innovazione significa rivede-re anche aspetti tradizionali in modo diverso.

Intendiamo perciò replicare questo modello innovativo anche nei prossimi anni, coinvolgendo gliIstituti e le Accademie d’arte presenti nel Lazio, per sostenere i giovani artisti che vogliono diventa-re imprenditori di sé stessi e contribuire a valorizzare il patrimonio culturale del nostro territorio.

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BIC Notes – marzo 2010 – Editoriale6

Navid Azimi Sajadi, Senza nome, 2007ink on paper, cm 100 x 70

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BIC Notes – marzo 2010 – Scenario 7

SCENARIO

“La vera scoperta non consiste nel trovare nuovi territori, ma nel vederli con nuovi occhi”. Nonserve cercare soluzioni improbabili, ma mettere a frutto nel miglior modo possibile quello chesi ha a disposizione. Lo diceva lo scrittore francese Marcel Proust poco meno di un secolo fa.Da allora abbiamo imparato poco, se il sentire comune è ancora che per innovare si debba scar-dinare, sconvolgere, rivoluzionare. In realtà, la creatività d’impresa nasce in maniera molto piùorganica ed ordinata. Ed è molto direttamente influenzata da una serie di fattori di contesto chene determinano in modo piuttosto esatto la portata e, soprattutto, le possibilità di riuscita.Tradotto: se gli innovatori presenti in vari modi sul territorio (ricercatori, ma anche creativi eartisti) ricevono dal pubblico e dal privato più strumenti per formarsi e per realizzare le proprieidee, aumentano le possibilità di veder nascere imprese innovative. E più imprese innovative sulterritorio vogliono dire maggiori possibilità di successo commerciale per un intero tessuto eco-nomico. Quindi, ancora una volta, non serve cercare territori nuovi, ma provare a far funziona-re in modo migliore quelli che si hanno già sotto i piedi.

Un termometro indicativo per capire quanto la nostra regione funzioni in maniera efficacecome “sistema innovativo”, e riesca ad essere creativa se confrontata con gli altri attori presen-ti in Europa, ci viene dallo European regional innovation scoreboard 2009, pubblicato da pochigiorni dalla Pro Inno Europe per conto della Commissione europea. Qui viene misurata lasituazione della creatività di impresa nazione per nazione, scandagliando in dettaglio lo statodell’arte dei diversi territori. Le classifiche della ricerca si basano su una molteplicità di parame-tri, dalla presenza di piccole e medie imprese classificabili come creative, alla quota di investi-menti pubblici in innovazione, fino alla disponibilità di strumenti privati che sostengano que-sto tipo di iniziative, su tutti il venture capital.

La mappa che ne viene fuori utilizza principalmente dati elaborati da Eurostat e individuasoprattutto tre aree in Europa come zone “ad alta concentrazione creativa”. Sono la GranBretagna, i paesi scandinavi e la Germania. Segue le Francia, leggermente avanti rispetto aSpagna e Italia. Fanalino di coda, bollata come “a basso tasso di innovazione”, tutta Europadell’est. La situazione italiana, evidenzia la ricerca, ha una caratteristica peculiare: è, in assolu-to, la più eterogenea del Vecchio Continente. Si passa da zone di eccellenza (Lombardia edEmilia Romagna) ad aree leggermente più indietro ma comunque con un buon tasso di inno-vazione e creatività (Lazio, Piemonte, Liguria, Veneto), fino ad arrivare a casi di grave difficol-tà, se non di depressione (Sardegna e Calabria su tutte). Questo, a livello regionale, porta a dueconsiderazioni iniziali. La prima è che il sistema laziale ha, proiettato in una cornice europea,un livello di innovazione già abbastanza elevato. La seconda è che restano ancora dei passi inavanti da fare e questi vanno compiuti soprattutto guardando a modelli che arrivano da lonta-no, piuttosto che alle aree immediatamente confinanti con il Lazio, con le quali i diversi playersarebbero naturalmente più portati a dialogare. Quindi, la strada dell’impresa creativa passa

Le imprese ci sono, ma serve piùsostegnoGiuseppe LatourIl Sole 24 Ore

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attraverso gli esempi della Francia, della Gran Bretagna e della Scandinavia. Da importare in uncentro sud del quale il Lazio deve sempre più diventare una guida e un volano di sviluppo.

Ma il lavoro dell’Innovation scoreboard non finisce qui. Per comprendere meglio dove sonole pecche che separano ancora il Lazio dal resto d’Europa, la ricerca divide poi i parametri con-siderati in due categorie: i fattori esterni alle imprese e i fattori direttamente collegati alle impre-se. Questo per comprendere se i processi di creatività e di innovazione sono sufficientementestimolati dagli attori, pubblici e privati, che svolgono (o dovrebbero svolgere) la funzione dicatalizzatori dell’attività delle aziende. Il risultato a cui giungono i ricercatori europei è sorpren-dente: nel Lazio gli output, i risultati ottenuti dalle aziende in termini di creatività, sono di granlunga sopra la media europea. Quello che rallenta il passo generale dell’economia sono però gliinput, gli strumenti di sostegno e “di contesto”. Troppo pochi se confrontati con quelli messia disposizione dei competitor stranieri. Segno che la direzione in cui si dovrebbe andare è ilpotenziamento di tutti i fattori catalizzatori dell’innovazione di impresa. Insomma, il terrenonel quale ci si muove è fertile e pieno di potenzialità, se guardato attraverso la lente delle pic-cole e medie imprese. È, però, essenziale coltivarlo in maniera molto più accorta, che non signi-fica soltanto soldi. Ma soprattutto conoscenze manageriali che possano aiutare a mettere a frut-to le proprie idee. E “infrastrutture”, spazi nei quali poter lavorare nel migliore dei modi, maga-ri collegati in rete con altre PMI e centri di ricerca.

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9BIC Notes – marzo 2010 – Scenario

SCENARIO

Frank Stella quando entrò nella “scuderia” della galleria di Leo Castelli nel 1959 aveva 20 anni.L’artista americano, soprannominato dal critico Emily Genauer “il ragazzo delle righine” esposeda Castelli prima che lo scegliesse il Museo di Arte Moderna di New York. La collettiva fu orga-nizzata da Dorothy Miller nello spazio al secondo piano della settantesima Strada Est. “ClintonPlaza” di Stella fu messo in vendita per milleduecento dollari. Alfred Barr del MOMA fu colpitodal lavoro del giovane artista e propose di acquistarlo. Ci riuscì e la tela entrò nelle collezioni sta-tali americane, al patto però di “valere” settemila dollari.

Matteo Peretti, Matteo Basilè, Pietro Ruffo sono tre artisti romani nati tra il 1970 e il 1974,che partendo con diverse formazioni accademiche (figlio d’arte il secondo) sono tutti andati fuorid’Italia, a Londra, negli Stati Uniti, in Thailandia, per ritornare periodicamente a casa: per nostal-gia, per gli amici, per la famiglia e per cercare di vendere anche in patria. Perché paradossalmentein Italia avviene il contrario di quello che si afferma all’estero: si diventa famosi in seconda battu-ta, ovvero quando come artista entri a far parte di una raccolta di un collezionista tedesco, ameri-cano, inglese. Sembra che solo allora l’investitore in giovani talenti si accorga della creatività di unconnazionale. In Inghilterra chi investe nel contemporaneo compra, in genere, prima di tuttoopere di artisti inglesi.

Quindi, come spesso avviene nel campo di alcune eccellenze italiane scientifiche, per citare uncaso evidente, insieme alle fughe dei cervelli si può parlare delle fughe dei pennelli. Però, poi, alcu-ni autori ritornano, dopo avere trascorso lontano dalla penisola gli anni cruciali della loro vita arti-stica: un vero peccato, perché è dimostrato che prima dei 30 anni si fanno le opere radicali. Maper avere consapevolezza del proprio talento, per acquisire sicurezza nel sapersi presentare a ungallerista o a un curatore, in questa prima decade del XXI secolo, l’artista deve avere acquisitonozioni di base per autopromuoversi, sapendo che l’“agente-gallerista” giusto, in grado di soste-nerlo e farlo crescere mentalmente, lo si può incontrare subito, oppure no.

Duemila e settecento sono gli artisti registrati ufficialmente in Italia e i canali per trovare la pro-pria affermazione sono storicamente, partendo dalla formazione, le accademie, le università, il par-tecipare a concorsi, vincere premi, sapere selezionare la galleria, frequentare i centri per l’arte con-temporanea e ancora vendere le opere ai musei, incontrare i critici e i curatori più affermati, segui-re la stampa specializzata e farsi seguire da loro. Per affermarsi, oggi è necessario impostare unastrategia di comunicazione del percorso creativo in tandem e sintonia con il gallerista. E, comun-que, la riconoscibilità dell’artista deve essere resa visibile attraverso un sito internet che compren-da una documentazione video della fase creativa di alcune opere, una specie di “back stage”, undietro le quinte per il pubblico che non lo conosce.

Questa prima considerazione sulla assoluta necessità che l’artista giovane sia visibile in rete insie-me a un catalogo ragionato della produzione fa emergere che il fattore della riconoscibilità deltalento avviene attraverso il canale del gallerista, inevitabilmente considerato un bravo “cacciatoredi tendenze”. Seconda considerazione, conseguente a questa prima, l’evidente affermazione di

Arte: tra sperimentazione e ricerca divisibilitàFabiana MendiaIl Messaggero

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individualità, rispetto all’idea del giovane che si identifica in un gruppo, in una corrente. Ognuno lavora per sé, mentre fino agli anni Ottanta era più frequente confrontarsi su temi

comuni: oggi ognuno percorre il suo binario, la sua idea e non guarda gli altri. Determinante suquesto punto il metodo di insegnamento delle nostre Accademie, rispetto a quelle americane,dove invece di puntare sulla tecnica, si dà molto più spazio alla teoria e alla autoconsapevolezzadella forza creativa interiore. Gli artisti sono spesso soli in pista e quindi devono essere in grado diriconoscere i “pericoli” e ravvisare le cose giuste da fare per raggiungere dei traguardi fondamen-tali per la costruzione della propria carriera, come vendere le proprie opere ai musei pubblici, alleaziende, alle banche, alle società di assicurazioni, alle Fondazioni. Per diventare celebri nel minortempo possibile, tra gli obiettivi primari, come all’epoca dei Salons parigini o delle SocietàPromotrici delle Belle Arti, si rileva sicuramente fondamentale la partecipazione alle Fiere dell’ArteContemporanea che rappresentano dei trampolini di lancio da cui lanciarsi, irrinunciabili. Comedel resto è importante partecipare ai concorsi. Tuttavia, perché un premio funzioni deve esserericonosciuto a livello nazionale e internazionale. I quattro vincitori del Turner Prize di Londra,per esempio, hanno un’immediata visibilità. Negli ultimi anni in Italia si è ritornati a proporre que-sta forma di selezione per conoscere e riconoscere i giovani su cui puntare. Tra le aziende, le socie-tà promotrici, le Fondazioni Terna, Furla, Enel, Fondazione Roma (curatrice di Talent-Prize) chesperimentano nuove ribalte, bandendo competizioni a tema per gli under 35, con regolamentimessi a punto da esperti e che registrano una vastissima partecipazione di iscritti che convalidanol’idea che il premio rappresenti ancora una funzione simbolica importante. Ed è altrettanto impor-tante che le opere selezionate tra le prime classificate siano poi acquistate dalle istituzioni pubbli-che museali e rese visibili a tutti.

Da rilevare, inoltre, l’impostazione di altri progetti per la promozione dell’arte contemporaneacome 6Artista (voluta da Civita e dalla Fondazione Pastificio Cerere) che si concentra sull’espe-rienza di contatto tra le vecchie e le nuovissime generazioni e che avviene attraverso la frequenta-zione per alcuni mesi negli atelier. Lo scopo sembra essere quello di colmare un gap tra formazio-ne, produzione e introduzione al mercato dei vincitori che compiono i primi passi fuori casa (iprimi due classificati di quest’anno non sono romani) e che hanno la possibilità di entrare in con-tatto con il mondo dell’arte .

Per i giovani della generazione dei Millenials, Generation Y, iGeneration (da iPod, iPhone,iBook) però il punto centrale è l’opera e, soprattutto, capire che quando vengono raggiunti deitraguardi importanti, è astuto imparare anche ad aspettare prima di esporsi troppo.

È opportuno trovare il ritmo giusto, ovvero: in quali occasioni esporre, a quali premi parteci-pare, quali critici ascoltare, sebbene sembri che oggi nessuno critichi più niente e nessuno. Si ritor-na, quindi, alla questione della strategia. Ma nello stesso tempo è bene non dedicare troppo tempoa gestire la propria visibilità, perché è opportuno che il giovane artista si concentri per continua-re a sperimentare. Intanto ha aperto il MAXXI, il Museo di Arte del ventunesimo secolo accoltocon sussulti e grande entusiasmo da parte di chi frequenta il mondo del dell’arte e lavora per valo-rizzare e promuovere il contemporaneo. Forse ci sarà spazio anche per loro, i giovani. Tra le tanteproposte, si potrebbe avanzare l’idea di offrire all’interno del Museo di via Guido Reni degli spaziper allestire degli atelier utili per esibire la fase ideativa in work in progress. Alla maniera dei tavolidi studio che venivano offerti per semestri o annualmente ai ricercatori negli istituti scientifici perla ricerca, soprattutto nei paesi anglosassoni. Per evitare altre, inevitabili, fughe di talenti, in atte-sa che lo Stato, i Comuni, le Regioni, le Province inizino ad acquistare per le proprie collezionipermanenti, è opportuno prima di tutto aiutare gli artisti a ritrovare una propria identità. In Cinai collezionisti e i musei comprano l’arte cinese perché hanno capito che l’arte è la moneta del futu-ro.

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SCENARIO

Anche l’arte è un mestiere. Non per imparare il talento, semmai per affinarlo. Ma avendo benchiaro che “artisti si diventa”, come recitava il titolo di un fortunato libro di qualche anno fa.Che il talento, quindi, non basta e che, in un mondo difficile e per certi versi scivoloso quale èquello dell’arte, occorre dotarsi di una buona formazione, imparare anzitutto l’uso delle lingue,così come l’uso del mondo. Il che, per un giovane artista, significa saper dialogare con gli inter-locutori, che sempre meno sono italiani e sempre più spesso stranieri: curatori, galleristi, colle-zionisti, direttori di musei. Figure professionali che si incontrano su una scena ormai globale,non solo allargata alle nuove realtà artistiche, a cominciare da quelle dell’ex Europa dell’est, maanche insidiata dai vari sud del mondo che, dalla serie b, quanto a sviluppo e mercato, sono sal-tati in serie a. Per catturare l’attenzione in un mondo sovraffollato di immagini come il nostro(non a caso il loro consumo bulimico sarà il tema della prossima Biennale di Gwangju, inCorea), occorre sapersi muovere con disinvoltura tra la presentazione del proprio lavoro e lacapacità di raccontarlo, perché, trattandosi di arte contemporanea, spesso venata di concettua-lismo, ovvero di pensiero, e sempre meno gesto istintivo ed ingenuo, saper dire che progetto siè seguito a volte è tanto importante quanto l’averlo realizzato.

In breve, l’artista di oggi ha bisogno di un training, che augurabilmente inizia dopo glistudi, con quelle residenza all’estero, premi in Italia e corsi di formazione che per fortuna sistanno diffondendo anche da noi, e che possono insegnare non solo come “si sta sul mercato”,quanto come “si sta al mondo”, in una scena meno protetta e più competitiva di quello italia-na, dove spesso il confronto avviene nella piccola mostra di provincia e con il modesto criticolocale, tendenzialmente benevolo. All’estero, a partire da Paesi come l’Inghilterra, gli StatiUniti, ma ormai anche la Cina, dove l’arte è anche un segmento dell’economia, che producericchezza e posti di lavoro, la competizione è piuttosto accesa e ben poco indulgente. Se non sihanno le carte in regola: talento forte, motivazione ancora più forte e formazione solida, si vapoco lontano. Ma se si spicca il volo, se ne accorge il mondo intero.

E questo è il profilo dell’artista “politicamente corretto” dal punto di vista formativo.Qualcosa su cui si ragiona da poco tempo e che manda definitivamente in soffitta l’idea, moltoromantica e molto poco praticabile, del genio e sregolatezza. Troppo freddo, distante? Troppotecnologico e poco vibrante d’emozioni? E chi l’ha detto? La bella notizia è che un artista delgenere non è una macchina da guerra più o meno di successo, rimane artista fino in fondo equelle doti che ne fanno una persona “diversa” da tante altre: sensibilità e capacità emoziona-le, per dirne un paio, convivono benissimo accanto a lucidità e consapevolezza. E anzi sta pro-prio in questo mix la chiave del successo, non solo in campo artistico.

Non tutti sanno che negli ultimi anni l’arte è diventata un modello per l’impresa. Che vuoldire? Che si guarda al pensiero divergente, a quello sguardo obliquo che la caratterizza, peraffrontare sfide e conflitti che il nostro mondo competitivo pone. Specie in tempi di crisi come

Anche l’arte è un mestiere Adriana PolveroniGruppo L’Espresso

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l’attuale, la capacità di risolvere un impasse richiede non solo rapidità, ma soprattutto un modo“altro”, anomalo, imprevedibile con cui avvicinare il problema. E non solo: il paradigma com-plesso che contraddistingue l’arte, che appunto è ben poco fondata sull’istinto ma che da sem-pre s’invera nel pensiero, senza rinunciare alla ricchezza della sua componente emozionale, èvisto come il paradigma necessario per affrontare la complessità del mondo di oggi, dove simischiano vari agenti e attori: obiettivi economici accanto a capacità di gestione delle relazioniumane, eterogeneità e conflittualità di queste insieme a coesione di gruppo. L’arte, con il suoventaglio di possibilità percettive, con l’impegno teorico che richiede per la sua comprensione,è un modello vincente. Ed anche attraente, specie quando a salire in cattedra, che significa rea-lizzare laboratori incentrati sul “saper fare” piuttosto che sul semplice sapere, sono gli artisti.

Alcune aziende hanno già da tempo avviato questa esperienza, e non è lontano l’obiettivodi farne un modello formativo vero e proprio.

Per questo motivo è importante che BIC Lazio ed il Modigliani Institut abbiano promossoun progetto come Imprendilarte, perché il paradigma dell’arte e la ricchezza intellettuale chepuò germinare dall’avere a che fare con essa è un dato significativo. Come dire, impara dall’ar-te e mettila a profitto.

BIC Notes – marzo 2010 – Scenario

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13BIC Notes – marzo 2010 – Riflessioni

RIFLESSIONI

Imprendilarte è il primo progetto di quell’area di attività che il Modigliani Institut vuole dedi-care alla promozione dei giovani artisti, anche ispirandosi alla consolidata tradizione francese,che da sempre stimola, promuove e premia le sue migliori risorse artistiche. Un contributo idea-to e attuato per ovviare a problemi analoghi a quelli che Amedeo Modigliani conobbe nella suabreve vita, costituiti dal non aver mai realizzato una sua mostra personale né tanto meno uncatalogo a essa riferito.

Tale iniziativa ha permesso a 15 giovani artisti laziali di seguire un percorso di accompagna-mento all’autoimprenditorialità e di approfondire tematiche riguardanti il mercato dell’arte.

Con Imprendilarte i ragazzi hanno imparato, infatti, a progettare e realizzare un proprio cata-logo, a organizzare e allestire una mostra, nonché a progettare e gestire un portale web.

Abbiamo dato carta bianca ai giovani artisti per organizzare, allestire e comunicare la mani-festazione, prevista dal bando, legata alla vendita all’asta delle proprie opere. Un primo picco-lo ma concreto passo di autoimprenditorialità.

L’obiettivo è stato quello di introdurre professionalmente nel mondo dell’arte i progetti e ilavori di questi giovani, che hanno mostrato una grande volontà di partecipazione con risultatiche definirei esemplari.

L’asta presso la sede del Modigliani Institut, con le migliori opere degli artisti partecipanti alpercorso formativo, ha rappresentato un avvenimento rilevante per i giovani artisti laziali. Perla prima volta, infatti, giovani talenti di età compresa tra i 18 e i 35 anni hanno ottenuto unospazio importante nonché l’ingresso ufficiale nel panorama d’aste italiano.

Il successo dell’iniziativa testimonia, ancora una volta, la bontà della scelta di puntare sullacreatività di giovani artisti che rappresentano la linfa vitale di quell’arte contemporanea chetrova nel nostro Paese espressioni di altissimo livello. Il Modigliani Institut è orgoglioso di averesostenuto, da privato, una simile iniziativa in collaborazione con un soggetto particolarmenteattivo nell’economia del territorio laziale quale BIC Lazio.

Questo avvenimento segna un punto, o meglio, sottolinea con attenzione quella possibilitàche viene data ai giovani, non di emulare il pittore livornese, ma di avere tutti i vantaggi chequesti avrebbe tanto desiderato: una mostra personale con un catalogo dedicato alla propriacreatività.

Una pubblicazione che segna l’inizio di un rapporto con la realtà economica e che apre unaporta sul mondo dell’arte.

I giovani artisti del Lazio, futuriimprenditori di successoChristian ParisotPresidente del Modigliani Institut Paris-Rome

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BIC Notes – marzo 2010 – Riflessioni14

Cristina Bennati, NY, 2007 acrilico su tela, cm 100 x 100

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Imprendilarte: l’incontro tra arte eimpresaLuciano RenziSegretario Generale del Modigliani Institut Paris-Rome

Quando abbiamo pensato insieme a BIC Lazio di proporre Imprendilarte eravamo timorosi epreoccupati.

Mettere insieme per un corso di formazione l’impresa, gli artisti e i processi di comunicazio-ne dell’arte ci sembrava un azzardo, quasi come se questi mondi, queste discipline fossero inmaniera irreversibile distinti o contrapposti. Ci siamo sbagliati: il corso, per partecipazione, qua-lità e temi trattati, è risultato un successo e probabilmente ha determinato, almeno in questoambito, un precedente che sicuramente condizionerà la didattica ed i sistemi formativi rivoltiall’arte.

L’arte, ma soprattutto gli artisti, avranno sempre più bisogno di intrecciare diversi saperi,diverse metodiche e sistemi economici e comunicazionali differenti; insegnare a giovani artistiad avere questo tipo di apertura mentale è sicuramente un fatto positivo che si può ascrivereall’intelligenza dei formatori di BIC Lazio.

In questo senso auspichiamo la sua continuità.Il fatto, poi, che un’istituzione, nel nome di Modigliani, abbia aperto i suoi scrigni per inse-

gnare il mestiere a questi giovani artisti, rimane per noi un onore, che segna anche per ilModigliani Institut una funzione e un ruolo che sempre più assolveremo in Italia e all’estero.

È auspicabile e sarebbe bellissimo che nel nome di Modigliani, nostro artista sfortunato e pri-vato negli anni in cui ha vissuto del successo che meritava, creare le condizioni affinché artisticontemporanei si attrezzino per affrontare un mercato come quello dell’arte, sempre più com-plesso ed articolato.

Grazie BIC Lazio, grazie Modigliani Institut, grazie a voi, giovani artisti che avete decretato ilsuccesso di questo corso che speriamo di continuare. Noi del Modigliani Institut siamo pronti!

RIFLESSIONI

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Laura Cionci, Inverno, 2009tecnica mista su tela, cm 100 x 100

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BIC Notes – giugno 2004 – Editoriale 24BIC Notes – giugno 2004 – Editoriale 24

Focus

Imprendilarte Punti di forza e contenuti di un progetto ambizioso

Struttura del percorsoAmbiti territoriali e appuntamenti formativi

Incontro con gli artisti Riflessioni e spunti nell’universo arte

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“Imprendilarte”

Un programma sperimentale perintrodurre i giovani nel mercatodell’arte.

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Premessa

Quando BIC Lazio ha ideato il progettoImprendilarte nel marzo 2008, il mercato delsettore dell’arte era in piena fase di ascesa. Adessere precisi, la conferenza di presentazionedel progetto coincideva con la data dell’ormaifamosa asta di Damien Hirst, durante la qualel’artista aveva venduto direttamente le operesenza passare attraverso intermediari e perimporti esorbitanti.

Quell’evento segnava il potere assoluto del-l’artista iperquotato, padrone del suo lavoro ecompletamente indipendente e capace dimuoversi sul mercato.

Con il progetto Imprendilarte BIC Lazio siponeva altri obiettivi, intendendo rivolgersi aun target costituito da giovani artisti, pieni ditalento ma del tutto sconosciuti, alle presecon la verifica quotidiana della sostenibilità,anche dal punto autoimprenditoriale, dellapropria attività artistica. Questo punto erareso ancora più evidente dalla partecipazioneal progetto del Modigliani Institut Paris-Rome, l’Associazione culturale creata a Romaper promuovere il Modigliani artista e uomo,attraverso la conservazione e valorizzazionedei suoi archivi personali, appositamente tra-sferiti da Parigi per volontà degli eredi. UnModigliani morto in età giovanissima quan-do, ancora quasi sconosciuto, era costante-mente attanagliato da problemi di sussistenzaeconomica, per raggiungere poi solo post mor-tem la grande fama e il successo che tutticonosciamo.

La situazione attuale non sembrava peròcambiata se, al di là di una esigua minoranza

di soggetti iperquotati, uno studio dell’ArtsCouncil rilevava come, nella sola Inghilterra,il 70% degli artisti non potesse trarre dall’atti-vità artistica un adeguato sostentamento eco-nomico, ponendosi in questo modo in unafascia sociale a rischio di povertà e indigenza.

La sfida che BIC Lazio ha voluto affronta-re partiva quindi dalla constatazione che, purcostituendo l’arte un settore in grande dina-mismo economico e moltiplicandosi inmaniera esponenziale mostre, eventi, occasio-ni di visibilità per i giovani artisti, si rendevanecessario non disperderne il talento per ilsolo fatto di non possedere il know how neces-sario a gestire la propria attività in senso abi-tuale, economico ed organizzativo: in manie-ra autoimprenditoriale, per l’appunto.

BIC Lazio intendeva quindi mettere adisposizione le proprie competenze in talsenso, e la partnership con il ModiglianiInstitut consentiva di estendere le conoscenzedegli artisti alle logiche interne al propriomestiere, fatte da usi e consuetudini spessonon evidenti ai più. Il contesto in cui si trovaoggi ad operare un giovane artista, infatti, èben diverso da quello di soli 70 anni fa: criti-ci d’arte, agenti, galleristi, mecenati, collezio-nisti, media, nuove tecnologie per l’informa-zione, editoria, regole sui diritti d’autore,sono solo alcuni dei fattori che condizionano,in uno scenario apparentemente inestricabile,il successo di un giovane artista.

Si voleva quindi che i giovani talenti potes-sero acquisire non solo tutte le informazioniutili sul settore, ma anche il bagaglio gestio-nale necessario per la sostenibilità in toto dellaloro carriera.

Con la sua esperienza, il Modigliani Institutpoteva intervenire non tanto sulla qualità tec-nica o artistica – poiché non era questol’obiettivo del progetto – ma sul rafforzamen-to della capacità di proporsi alle diverse figuredi interlocuzione, del know how necessario allarealizzazione di una mostra o per la creazionedi un proprio catalogo, proponendosi attiva-mente nelle diverse fasi di autopromozione epresentazione del lavoro.

Si è voluto quindi trasferire ai destinataridel progetto un linguaggio tecnico ed econo-

19BIC Notes – marzo 2010 – Focus

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mico, quando non amministrativo-contabile,palesemente orientato al business, rendendo-lo comprensibile e decifrabile da parte di gio-vani artisti non usi né al contesto del businessné al linguaggio che lo caratterizza. Si è scel-to inoltre di non intervenire su settori tipici diproduzione che implicano già una formazionedi tipo manageriale, come ad esempio la pro-duzione di eventi e festival, ma di andare alcuore del problema della creazione artistica edelle logiche di gestione economica che essaimplica.

Oggi, dopo i primi duri colpi della recessio-ne economica, il settore dell’arte, seppure conqualche scossa, sostanzialmente regge e vedeanzi sempre più forme di coinvolgimento deigiovani artisti in concorsi, premi ed esposizio-ni. Oggi si parla di self-employment dell’arti-sta, ovvero di come l’arte possa costituire unserio sbocco professionale, e di come il talen-to artistico e la creatività in senso più genera-le sembrino costituire una risposta alla crisieconomica, anche in senso occupazionale.

La creatività come risposta alla recessioneeconomica non è del resto un concettonuovo: nei tempi della Grande Crisi del 1929Franklin D. Roosevelt istituì un Fondo (ArtFund) proprio per stimolare gli artisti, soste-nendoli economicamente, nella convinzioneche il rafforzamento dei settori dell’arte, dellacultura e dello spettacolo fosse necessario peruscire dalla crisi, in quanto capace di impedi-re l’instaurarsi di un atteggiamento passivo, efunzionale per decifrare quanto stava accaden-do nella società e nel mondo, creando un cir-colo virtuoso, propulsivo di fattori indubbia-mente positivi.

Oggi anche economisti (Rifkin, Florida,Throsby), attenti alla creatività e al suo valoreaggiunto, ritengono che l’Arte debba esseresostenuta dai governi in quanto generatrice diforze vitali ed espressione di identità. A que-sto proposito lo stesso Richard Florida, nelsuo The Great Reset (1), auspica un intero

ripensamento degli obiettivi che individui,istituzioni e governi debbono porsi, nel sensodi una maggiore adesione ai bisogni sociali eculturali, oltre che di sostenibilità ecologicaed ambientale, dell’intera collettività.

1. Carattere sperimentale delprogetto

Consapevoli del fatto che essere artisti è unaprofessione, e che è quindi buona prassi utiliz-zare i criteri tipici dell’organizzazione dellavoro, si è voluto sperimentare una metodo-logia di percorso orientativo che permettesseai giovani artisti di gestire la propria attivitàdal punto di vista economico-gestionale, inmodo tale da poterla sostenere nel tempo. Imetodi di BIC Lazio, già sperimentati neicontesti più svariati, sono stati ripensati, rimo-dulati e messi a disposizione di un‘utenzadiversa da quella abituale, non solo in quantopiù eterogenea, poiché composta per lo più dacategorie svantaggiate (giovani, disoccupati,donne), ma soprattutto perché priva diun’esperienza lavorativa assimilabile al mondoimprenditoriale o perlomeno orientata albusiness.

In altri termini, l’intervento è uscito dalsolco delle azioni di routine, coinvolgendo unintero settore creativo culturalmente e per tra-dizione lontano da consuetudini e logicheeconomiche.

Di qui il carattere assolutamente sperimen-tale del progetto, a causa delle incognite rela-tive all’impatto che il linguaggio economico-gestionale poteva avere nei confronti degliartisti e della loro capacità di decodifica e, nonultimo, di un possibile rifiuto tout court di unapproccio che, almeno in apparenza, potevaapparire inconciliabile con l’autonomia, laleggerezza, la purezza ideale del processocreativo.

Sempre in base a queste considerazioni, ci siè rivolti, nella fase di formulazione del bando

20 BIC Notes – marzo 2010 – Focus

1. Richard Florida, The Great Reset, Random House Canada, 2010.

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e nell’individuazione dei requisiti necessari, aun target di artisti che si esprimessero attra-verso forme d’arte - se così si può dire - tra-dizionali, ovvero la pittura e la scultura.Questo perché l’inclusione di settori quali lacomputer art o la video art avrebbe compor-tato delle specificità molto precise, sia logisti-che che di mercato, ampliando troppo ilcampo di intervento.

2. Ambiti territoriali del progetto

Il progetto, stante la mission territoriale diBIC Lazio, si è rivolto a tutto il territoriolaziale, anche se, nulla volendo togliere allavivacità artistica e culturale mostrata in pro-vincia in questi ultimi anni, appare difficilepensare che la scena artistica possa svolgersi inmisura rilevante al di fuori della città di Roma.

Anche se le Accademie d’Arte sono presen-ti in tutti i capoluoghi di provincia e vi è sicu-ramente un significativo interesse per l’artecontemporanea in città come, ad esempio,Viterbo e Rieti (vedi la presenza diFondazioni, di un numero rilevante di galle-rie e spazi espositivi, la Facoltà diConservazione dei Beni Culturali a Viterbo),è tuttavia innegabile che sia Roma il fulcrodella vita artistica della regione, anche graziealla presenza dei maggiori Musei e delleIstituzioni, delle Accademie straniere.

Va detto, per inciso, che l’apertura delMAXXI, museo di arte contemporanea, ‘faràdi Roma un grande centro di attrazione perun pubblico, finalmente, anche internaziona-le, appassionato del settore specifico.

Va ricordato, peraltro, come vi sia una radi-cata tradizione delle gallerie romane nel setto-re dell’arte contemporanea sin dagli anni 60,quando molte gallerie lanciarono nuove ten-denze (famosa, ad esempio, la GalleriaSargentini con le prime esposizione diKounellis e la scoperta della cosiddetta artepovera).

Il Bando (vedi Allegato 1) si è rivolto, inogni caso, agli artisti residenti nel Lazio, equesto criterio ha permesso la partecipazionedi giovani artisti provenienti dalla provincia(come Frosinone, nel caso di Luciano Villa e

Sara Ciuffetta), dal Belgio (BernadetteMoens) e dall’Iran (Navi Azimi Ajadi).

3. Rapporto arte-imprenditoria

L’intento è stato quello di sostenere i giovaniartisti, dotandoli di una solida base di knowhow gestionale, con la convinzione che l’auto-imprenditorialità dell’artista costituisca unavalida risposta in relazione al rafforzarsi delsettore delle imprese culturali e dei servizi allacultura.

Come già accennato in premessa, il nodoarte-imprenditoria è divenuto del tutto evi-dente al momento della promozione del pro-getto, in considerazione dell’enorme volumedi affari che ruota intorno all’arte contempo-ranea e dei fenomeni di dumping che hannoinflazionato il mercato, facendogli raggiunge-re dimensioni impressionanti.

Paradossalmente, per i giovani artisti coin-volti da Imprendilarte erano invece meno evi-denti gli aspetti che li riguardavano più davicino, ovvero la conoscenza delle normalidinamiche di mercato riferibili a un targetcostituito dai consueti acquirenti d’arte, siaintenditori sia soggetti meno specializzati,indirizzati all’acquisto da una serie di fattoridiversi.

È stata proprio l’analisi di questi fattori acostituire materia di studio di gran parte di que-sto segmento del percorso di orientamento.

Quali sono e come possono essere raggiunti inuovi acquirenti di opere d’arte?

Come e quali target possono essere interessatialle opere di giovani artisti non affermati?L’esperienza degli artisti partecipanti aImprendilarte, in quel campo e in quelmomento, era infatti limitata alla propriafamiglia o a una ristretta cerchia di conoscen-ti: solo pochi tra loro avevano partecipato amostre collettive, in situazioni che si potreb-bero definire protette; del resto, proprio que-sta lontananza da posizioni già definite e con-solidate era uno dei requisiti previsti dalbando.

Mancava soprattutto la consapevolezza delrapporto tra arte e imprese: pochi di loro, adesempio, erano a conoscenza di tematiche

21BIC Notes – marzo 2010 – Focus

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Sara Ciuffetta, Dialogo con Schwitters, 2010acrilico su tela, cm 100 x 100

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quali il ritorno d’immagine per le aziende cheintervengono nel settore dell’arte.

Si è cercato di indagare questo campo, siapartendo dagli esempi più macroscopici (lesponsorizzazioni dei restauri; la promozionedi mostre, l’acquisto di collezioni), che dallaconsuetudine a fruire delle opere negli spazi,dall’acquisto e dalla patrimonializzazione diopere di valore.

Questi aspetti risultavano nuovi per gli arti-sti, nonostante sin dagli anni 50 le aziende sifossero connotate anche culturalmente comepromotrici di sviluppo e scopritrici di avan-guardie (un esempio su tutti l’acquisto daparte dell’Alitalia negli anni 60 di opere diartisti contemporanei italiani come Marotta).Proprio in questa fase è risultata sempre piùevidente la totale distanza ed estraneità degliartisti dal mondo delle imprese; ciò è andatoa rimarcare ancora di più il loro gap culturale,anche rispetto alla possibilità di recepire tema-tiche e argomenti stringenti di tipo ammini-strativo contabile, così come la necessità,rispetto al modulo di orientamento, di sem-plificarne sempre più la parte tecnico- mana-geriale.

Allo stesso tempo, è emersa la carenza dellinguaggio amministrativo nel definire opera-zioni che avessero per oggetto l’arte: ad esem-pio, nel redigere un conto economico dellapropria attività in questo specifico ambito, eraspesso adottata una terminologia contabileche non aderiva in pieno alla descrizione del-l’attività.

4. Le figure di interlocuzionedell’arte

Diversa e più consapevole invece la conoscen-za da parte dei giovani artisti della dinamicarelazionale che guida i rapporti con le figureinterlocutorie nel settore dell’arte.

Ci si riferisce in particolare alle figure chia-ve dell’intermediazione tra artista e mercato,ovvero il gallerista e il critico d’arte.

Figure con compiti e formazioni diverse tradi loro, ma altrettanto influenti, esse costitui-scono un vero e proprio filtro per il giovaneartista, contribuendo alla definizione del suo

ranking, ovvero al suo posizionamento e allasua valutazione all’interno del sistema dell’ar-te.

Si è voluto, in questa fase del percorso, con-centrare l’attenzione sulle regole intrinseche alrapporto artista-gallerista, artista-critico d’arte.

Le interrelazioni che si mettono in moto, lamodalità corretta da parte del giovane artistadi presentazione del proprio lavoro, la capaci-tà di catturare l’attenzione e il tempo del gal-lerista, sono state messe bene in evidenza,anche con il contributo di autorevoli testimo-nial del settore.

In questa fase il lavoro d’aula si è rilevatoparticolarmente intenso e la specificità delmondo dell’arte, la sua difficoltà a garantirsiun’adeguata visibilità, si sono dimostrate leparti più delicate nell’acquisizione del ricono-scimento del vero e proprio status di artista.

Da qui finalmente il nesso con il valoredelle opere in termini economici: una voltaacquisita una valutazione positiva da parte delgallerista e una risposta di interesse sul pianoconcettuale da parte del critico d’arte, ladeterminazione del loro prezzo sul mercatoha infatti modalità e criteri del tutto diversi daquelli in uso negli altri settori produttivi.

Nel ragionare sulle possibilità o meno disuccesso delle opere artistiche, quindi, vatenuto presente come non vi sia un metro dimisura universale nel valutare l’opera artistica,ma come questa sia soggetta al condiziona-mento di diversi fattori, quali una serie di con-venzioni sociali e culturali che ne determina-no il successo. Partendo da questa consapevo-lezza, pur difficile da comprendere e accetta-re, i giovani artisti di Imprendilarte dimostra-vano di essere sì a conoscenza del potere dicondizionamento delle figure del critico o delgallerista, ma di non saper in alcun modogovernare il processo di mediazione tra sé el’opera.

La presentazione dell’opera, la creazione diun catalogo, la modalità di relazione sonostati quindi oggetto del percorso, e si sonorivelate come snodi fondamentali per raggiun-gere il mercato, equivalenti alle forme di par-tnership, se si può azzardare il paragone, nellepolitiche imprenditoriali.

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24 BIC Notes – marzo 2010 – Focus

Eliana Granziol, Acrobate, secondo esercizio, 2008 creta raku, cm 26 x 24

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Ora, se vi è una politica d’impresa, cosìdovrebbe esservi una politica per l’arte; que-sto bisogno è stato ripetutamente espressodagli artisti, privi di criteri di riferimento enella totale casualità nell’approccio al mercatoil punto più debole della loro condizione diartista.

5. Progettazione del modulo

Nel progettare il modulo di orientamento erachiaro che non si sarebbe potuto seguire allalettera il metodo comunemente adottato daBIC Lazio per la creazione di impresa. Lanozione del fare impresa andava inevitabil-mente rivista alla luce delle specificità del set-tore artistico.

Il prodotto artistico aveva infatti tali pecu-liarità da essere assolutamente incomparabilead altri, non solo per l’elemento costituitoindubbiamente dal talento dell’artista, fattoreimmateriale appartenente a un’area di voca-zione al mestiere, del tutto imperscrutabilesul terreno delle coerenza formativa e con itertutti peculiari al settore, ma ancora di più perla sua specificità nella resa economica, essendoessa legata a fattori che nulla hanno a che farecon il processo produttivo e con il valore chel’opinione pubblica è disposta ad attribuirgli.

Si è passati quindi a rivedere il modulo,sostanzialmente decidendo di semplificare,senza peraltro incidere sul contenuto, lenozioni legate all’imprenditorialità e al fareimpresa, implementando invece ogni possibi-le riferimento al mercato, attualizzando gliargomenti ed esplorando, anche da parte diBIC Lazio, la galassia artistica in tutti i suoiaspetti e nella sua fenomenologia.

Nello specifico, il modulo relativo alle tec-niche di business plan doveva essere tradottoe inserito nel contesto del settore dell’arte.

L’analisi economica del mestiere di artistavedeva quindi anche uno sforzo per declinarele varie voci che possono costituirne il baga-glio gestionale, come l’analisi degli investi-menti, quella di mercato, il prospetto econo-mico/finanziario, nonostante risultasse vera-mente difficile fare aderire questa terminolo-

gia alla realtà dell’artista. Se infatti rispetto alla determinazione dei

costi risulta abbastanza immediato pensare alcosto del materiale (vernici, tela, ecc.), nelladeterminazione del prezzo invece tutte levariabili implodevano nell’assoluta casualità,essendo il prezzo dell’opera determinato dauna sere di variabili riconducibili ai meccani-smi relazionali che contraddistinguono ilmondo dell’arte. Al rischio d’impresa si sosti-tuiva così quello di artista, nella determinazio-ne dei costi si introducevano voci relativeall’impiego dei materiali, alla vastità dellasuperficie; questa parte del percorso venivarecepita dagli artisti con grande curiosità, sep-pure in una totale carenza di informazionioggettivabili.

Senza dubbio, in questa parte del percorsocosì delicata, l’importanza di docenti conesperienza nel settore è risultata importante,così come l’impiego di materiali didatticiquanto meno in linea con criteri estetici e difruibilità accettabili per degli artisti.

L’arte veniva considerata come un settorein cui sviluppare business; ancor di più, gliartisti dovevano essere forniti delle strumen-tazioni necessarie per essere in grado di man-tenere la propria attività. Si constatava lanecessità di affrontare anche aspetti legati allequestioni giuridiche sul diritto di autore, chesenza dubbio è un aspetto importante dellaproduzione artistica e di cui è fondamentaleche gli artisti abbiano cognizione.

L’evoluzione delle tecnologie ha infattiriguardato anche il campo dell’arte, dilatan-done le implicazioni giuridiche riferibili allasua fruizione. Basti pensare alla ormai espo-nenziale possibilità di riprodurre l’opera d’ar-te (ben oltre la serialità rappresentata dal mol-tiplicarsi di immagini di Andy Warhol) datadalla sua replicabilità ad esempio sul web, maanche tutta la specificità nel campo del dirittod’autore derivante dalle nuove espressioni chele tecnologie avanzate hanno potuto permet-tere (vedi la video art o anche le video instal-lazioni). L’evoluzione, anche tecnologica,dell’opera d’arte, nella sua continua e necessa-ria serialità, è materia completamente nuovarispetto ai diritti che l’opera d’arte in sé e di

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26 BIC Notes – marzo 2010 – Focus

Nicola Meinardi, Unicità#3(contaminazioni), 2010olio su tela, cm 100 x 50

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per sé implica, ed è ancora da normare inmaniera completa.

5.1 Contenuti del percorso

Il bando prevedeva per i vincitori un percorsodi accompagnamento che affrontasse inmaniera molto specifica i vari ambiti sia eco-nomici che di mercato, oltre a quelli relazio-nali con i quali anche un artista deve necessa-riamente confrontarsi.

Si è cercato quindi di tararlo in modo taleda renderlo quanto più possibile comprensibi-le per chi, come gli artisti, proviene general-mente da un background in cui non sono pre-senti elementi di teoria economica e gestiona-le, attualizzandolo il più possibile.

Per equilibrarne e armonizzarne la struttu-ra, è stata prevista, nel corso delle giornate(un totale di 24, compresi gli eventi asta emostra, divise in una sessione autunnale e unainvernale, per una durata di 4 mesi circa),un’alternanza di argomenti, da quelli di natu-ra più tecnica a quelli più strettamente corre-lati all’attività di artista (ad esempio ai conte-sti relazionali nei quali un artista si trova aoperare).

Il percorso di orientamento veniva divisoin due campi distinti, tra i quali dovevanoessere fatte le connessioni in corso d’opera.Argomenti quali le tematiche finanziarie efiscali, i primi strumenti per la creazione di unbusiness plan e, di conseguenza, l’applicazio-ne di termini e concetti amministrativo-conta-bili, dovevano essere alternati a tematichemolto più conosciute del settore artistico emetabolizzate dai giovani artisti, come tuttociò che concerne la presentazione dell’opera,la sua promozione, i rapporti con le diversefigure di interlocuzione nonché con il merca-to tout court.

Si trattava quindi di destrutturare fase perfase il processo di produzione dell’arte, nelmomento in cui ovviamente l’artista si ricono-sce già di per sé stesso come tale e vede comesuo mestiere quello dell’arte, trattando il per-corso dell’artista come quello di una profes-sione che implica una vera e propria carriera.

Il programma viene riportato nelle tabelleche seguono. Si è cercato di raggruppare per

macroaree le tematiche affrontate, ricordandoche il percorso è stato concepito in duemoduli, teorico il primo con lezioni in aula edi laboratorio il secondo, con la realizzazionedi un sito dedicato al progetto, la produzionedi CD ROM promozionali da parte di tutti ipartecipanti, e di un catalogo per i vincitorifinali.

Questi gli argomenti trattati:

• Logiche di mercato del settore dell’arteoggi

• Cenni giuridici sulla proprietà intellettua-le, anche in relazione anche alle nuovetecnologie di diffusione delle opere d’arte

• Aspetti relazionali, promozionali e comu-nicazionali del mestiere di artista

• Ferri del mestiere dell’artista (il catalogo ele mostre)

• Nozioni di auto-imprenditorialità (cennidi gestione economica, di contesti norma-tivi, di adempimenti amministrativi)

• I protagonisti del mercato dell’arte (agen-ti, galleristi, critici, curatori, editori, ecc.)

• L’autopromozione del giovane artista

• L’importanza del fund-raising

• La valenza imprenditoriale della creazioneartistica

• Le partnership a supporto dell’artista

• Le nuove forme di fruizione dell’operaartistica

• La definizione dell’idea artistico-impren-ditoriale

• L’analisi degli investimenti

• L’analisi di mercato

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Bernadette Moens, La città non mi descrive, 2006acquaforte a punta secca, cm 50 x 60

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• I costi gestionali

• La promozione dell’idea artistico-impren-ditoriale

• Gli adempimenti burocratico/ammini-strativi

• La tutela dell’opera artistica

• I costi della creatività

• L’autopromozione del giovane artista.

Lavoro in aula

L’aula didattica comprendeva 12 partecipanti,tutti di età compresa tra i 25 e i 32 anni, di for-mazione del tutto omogenea, in quanto per laquasi totalità provenienti dalla accademie d’ar-te, e come tali del tutto privi di nozioni legateall’imprenditorialità e a tematiche gestionali.

La sfida era quella di riuscire a far passare, arendere leggibile e decodificabile per questigiovani che si affacciavano sul mercato, il con-cetto di produzione artistica gestita imprendi-torialmente, e la relativa terminologia.

BIC Notes – marzo 2010 – Focus

Tabella 1 - Il percorso di accompagnamento di Imprendilarte – Prima sessione (autunnale).

Titoli incontri ApprofondimentiIncontro con BIC Lazio e il Modigliani Institut ArchivesLegales Paris - RomeLe qualità dell’imprenditoreEssere artisti e imprenditori oggiCenni sui protagonisti del mercato dell’arte (agenti,galleristi, critici, curatori, editori, ecc.)- La definizione dell’idea artistico-imprenditoriale- L’analisi degli investimenti- L’analisi del mercato- I costi gestionali- La promozione dell’idea artistico-imprenditoriale- Il prospetto economico/finanziario- Gli adempimenti burocratico/amministrativiTestimonianza in aula di un giornalista specializzato inarteLe figure cardine: sponsor, mecenati, finanziatoriistituzionaliIstituzioni, fondazioni, associazioni culturaliIl catalogo e le mostre

Testimonianza in aula dell’Amministratore unico diwww.littlevangogh.it- La tutela della proprietà intellettuale- La tutela dello sfruttamento dell’opera (licensing)- La tutela dei rapporti con terzi (norme e

contrattualistica)L’importanza della corretta certificazione

Presentazione del percorso

Cosa significa essere imprenditore di se stesso – Il lessico dell’imprenditoreIl mercato dell’arte ieri e oggi

Il kit del giovane artista-imprenditore: la sostenibilità del processo creativo

L’autopromozione del giovane artista: gli strumenti (la carta stampata, il web, la multimedialità)L’importanza del fund raising

Le partnership a supporto dell’artistaI ferri del mestiereL’importanza di sapere gestire case d’asta, galleristi,critici d’arteLe nuove forme di diffusione dell’opera artistica: inetwork per l’arte a noleggioLa protezione dell’opera artistica

L’artista e la propria opera

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30 BIC Notes – marzo 2010 – Focus

Tabella 2 - Il percorso di accompagnamento di Imprendilarte – Seconda sessione (invernale).

Titoli incontriLa valenza imprenditoriale della creazione artisticaGli investimenti necessariL’analisi del mercato dell’arte nazionale ed esteroI costi della creativitàL’autopromozione del giovane artista-imprenditore: il marketing del prodotto creativoLa sostenibilità delle idee artistico-imprenditoriali

Titoli incontri ApprofondimentiUn esame dei più importanti siti mondiali finalizzati allapromozione degli artisti

Il caso Second Life, opportunità o illusione?

L’artista parla di sé (esercitazione pratica)

L’artista presenta le sue opere (esercitazione pratica)L’artista colloca le sue opere (esercitazione pratica)Blog, Second Life, Web TVIncontro con un testimonial

Internet per comunicare, promuovere, vendere

Gli adempimenti burocratico-amministrativi necessari perla realizzazione dell’idea imprenditorialeInternet per comunicare, promuovere, vendereL’analisi dei fabbisogni promozionali, comunicazionali ecommerciali dei partecipanti e la definizione dei servizivirtualiInternet: forma e sostanza di una buona comunicazioneIl buon governo di un portale webInternet: forma e sostanza di una buona promozioneForma e sostanza della vendita on lineInternet: le frontiere della comunicazione via webExibart.it Presentazione e commenti delle sezioni del portaleimplementate dagli artistiSintesi del percorso svolto e presentazione dellasessione invernale

Titoli incontri ApprofondimentiTestimonial: grafico impaginatore

- Progettazione della gabbia grafica- Stesura testiTestimonial: Editore Massimo Riposati Carte Segrete- Scelta delle opere- Riproduzione delle opere- Partecipazione alla fase di impaginazione- Verifica del layout di stampa- Produzione del master per il catalogo su DVD- Adattamento del layout multimediale per un’edizionecartacea- Scelta dei materiali- La scelta della location- La comunicazione dell’evento e il materiale di supporto- L’ufficio stampa

Laboratorio per la produzione del catalogo multimediale:fase teoricaLaboratorio per la produzione del catalogo multimediale:fase pratica

Laboratorio per la produzione del catalogo multimediale:fase praticaLaboratorio per la produzione del catalogo multimediale:fase pratica

Laboratorio per la produzione del catalogo cartaceo: fasepratica

La progettazione dell’evento: fase teorica

Tabella 3 - Il percorso di accompagnamento di Imprendilarte – Seconda sessione (invernale) con laboratori.

Page 30: Imprendilarte

Valutazione del grado di ricezione del

percorso formativo

Come già premesso, il background culturaledei beneficiari del percorso era assolutamentedi tipo umanistico e artistico; in questa ultimaaccezione consideriamo comunque anche unapreparazione tecnica di rilievo, specie per ciòche riguarda l’uso (almeno dal punto di vistaoperativo) delle nuove tecnologie. Sono statiinvece gli argomenti più strettamente correlatial mondo dell’arte, alle figure che in qualchemisura lo governano, ai rapporti con i mediavecchi e nuovi, a registrare un interesse moltoalto, oltre a consentire uno scambio vivace diesperienze e apporti.

Alto anche l’interesse per le materie “daacquisire”, ovvero nozioni giuridiche su pro-prietà intellettuale nel tempo di internet, anali-si del mercato, un prospetto economico finan-ziario dell’attività artistica, la gestione econo-mica dell’attività. Questi sono argomenti cheandrebbero sicuramente implementati edattualizzati, in maniera tale da essere ancora piùfacilmente fruibili dai giovani artisti.

Un aspetto di particolare efficacia, e del tuttoinatteso per chi scrive, si è rivelato quello relati-vo agli aspetti immediatamente comunicaziona-li della propria identità artistica. L’uso, previstonel percorso, di video nella realizzazione di unaWeb TV con video-interviste agli artisti, haofferto loro l’occasione immediata e anche ina-spettata (l’idea della Web TV è nata strada

facendo) per confrontarsi con la propria imma-gine e doversi quindi presentare e scegliere unapropria cifra stilistica in quanto protagonisti delmondo dell’arte, chiamati a interagire con unarealtà complessa e di non facile decodifica.

Ed è proprio lo sforzo di trovare una deco-difica del sistema delle relazioni e dell’insiemedi azioni necessarie a promuoversi in quantoartisti ad aver costituito il core business del per-corso.

Molto efficace, inoltre, la partecipazione ditestimonial del settore, quali galleristi, artisti,imprenditori nel mondo dell’arte o nei settorilimitrofi (design, decorazioni di interni, maanche ristorazione ispirata ad artisti o correntiartistiche famose).

Il prodotto finale del percorso, ovvero ilcatalogo degli artisti vincitori (5, con un exaequo), ha rappresentato un momento di rifles-sione sulla complessità delle scelte della rappre-sentazione grafica e fotografica della propriaopera, delle varie tecniche e dell’utilizzo deimateriali, sicuramente utile per il loro futuropercorso artistico e professionale.

La realizzazione del sito, con l’autopresen-tazione di tutti gli artisti partecipanti al corso,ha rappresentato un avvicinamento alla reda-zione di testi critici (autocritici), che, anche inquesta occasione, hanno comportato l’affina-mento della capacità di percezione della pro-pria figura di artista e della sua rappresenta-zione all’esterno.

31BIC Notes – marzo 2010 – Focus

Titoli incontri ApprofondimentiSupervisione della produzione delle cianografiche- L’ambientazione dell’evento nella sede di PalazzoTaverna- La scelta dell’illuminazione- La collocazione delle opere- La progettazione e stesura del materiale di supporto(cartella stampa, inviti, locandine)- La fase di accoglienza- I rapporti pre e post-evento

Presenza di autorità, imprenditori, intellettuali

Consegna in tipografia del catalogo cartaceoRealizzazione della mostra collettiva a Palazzo Taverna:fase pratica I

Realizzazione della mostra collettiva a Palazzo Taverna:fase pratica II

Allestimento mostra IAllestimento mostra collettiva IIVernissage e inaugurazione della mostra

Tabella 4 - Il percorso di accompagnamento di Imprendilarte – attività riservate ai vincitori del premio.

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32 BIC Notes – marzo 2010 – Focus

Giulia Raponi, Istanbul, 2001incisione sperimentale con resina, fibra vetro e pasta di poliuretano, cm 40 x 50

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Tecniche della narrazione: il website

come strumento di comunicazione e di

narrazione del proprio lavoro artistico

Un’intuizione che si è dimostrata valida nelprogettare il percorso per i giovani artisti è stataquella, nell’ambito della comunicazione dellapropria opera all’esterno, di inserire una moda-lità tecnologica quale quella fornita da unnuovo media emergente: la Web TV.

La modalità ha avuto dei risultati su duefronti: come prima cosa, gli artisti hanno dovu-to raccontarsi per immagini, attraverso le pro-prie parole o il proprio lavoro, operando unaselezione delle opere e scegliendo la dimensio-ne visiva alla quale appartenere. Ma la realizza-zione del video ha implicato per loro anche lanecessità di dover uscire da sé, scegliere unamodalità di comunicazione appropriata, defini-re meglio una modalità relazionale utile nelcontinuo lavoro di rapporti con l’esterno cuil’artista è assoggettato nella società della comu-nicazione.

Il Bando Imprendilarte (2)

Quali erano i criteri cui fare riferimento nelladefinizione di un bando rivolto ai giovani arti-sti?

Era chiaro che il limite, la discriminante nellaselezione degli artisti non poteva entrare nelmerito di canoni estetici e critici. Non era infat-ti questo il ruolo di BIC Lazio, semmai ilModigliani Institut poteva assicurare la garan-zia del rispetto di alcuni criteri di base dellaqualità artistica. BIC Lazio, così come nella suavocazione statutaria, doveva garantire cheanche dei giovani artisti alle prime armi fosserocoinvolti e aiutati ad acquisire metodi per lasostenibilità economica della loro attività. Perragioni legate al carattere sperimentale del pro-getto, si è deciso di aprire il bando a un massi-mo di 15 artisti, calcolando che la zona interes-sata fosse non solo la città di Roma ma tutto ilterritorio del Lazio. Come nella natura e negliobiettivi di BIC Lazio, l’aiuto doveva essererivolto alle fasce meno protette, ovvero a tutti

quei giovani artisti ancora alle primissime armie quindi non in grado di gestire la propria atti-vità. Età massima dei partecipanti, 35 anni.

Come si può notare dalla lettura del bando,le sue oggettive limitazioni, se comprensibilirispetto all’età, in conformità alla tipologia diinterventi BIC Lazio, presentavano in ognicaso alcune criticità, sia nella scelta dei requisi-ti per la partecipazione, sia nel meccanismo diselezione delle opere, che si è rilevato eccessi-vamente complesso nei suoi articolati passaggi.

In ogni caso queste sembrano essere le cri-ticità maggiori:

• l’esclusione di artisti che avessero presoparte a mostre, anche collettive, è sembra-ta poco appropriata. Ogni giovane artista,infatti, non appena esce dall’Accademia haspesso l’occasione di partecipare a eventi,anche di natura amichevole, spesso patroci-nati da enti locali; pertanto il criterio cosìcome espresso andava ad escludere di fattouna larga fetta di aspiranti artisti, rischian-do di destinare il bando a giovani quasidilettanti, cosa che non era nello spirito delprogetto. A questo inconveniente si sareb-be potuto ovviare proponendo come con-dizione di esclusione non la partecipazionead una mostra intesa in senso generico, maa una che avesse prodotto un catalogo. Varicordato, infatti, come il premio finale delbando fosse la realizzazione di un catalogoper i vincitori ad accompagnamento dellamostra;

• l’estensione del limite di età del bando a 35anni, che se comprensibile da un punto divista della logica in cui si muove BIC Lazio,ovvero delle agevolazioni destinate a sog-getti deboli (come nel dettato della leggeistitutiva della Società, L.R. 35/90) apparepoco indicata nel settore dell’arte, dovetutto si svolge molto presto, all’uscitadell’Accademia o comunque intorno ai24/25 anni;

33BIC Notes – marzo 2010 – Focus

1. Vedi Allegato 1.

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Irene Rinaldi, Agosto a roma, 2008tecnica mista su legno, cm 30 x 40

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• il bando prevedeva due passaggi correlati:primo, l’invio delle foto di 5 opere al fine dipermettere la selezione di 15 artisti parteci-panti al percorso. Poi, venivano richiestiagli artisti selezionati gli originali delleopere sottoposte all’esame. Infine, questeopere sarebbero state oggetto di un’asta,intesa come evento intermedio immediata-mente prima della mostra finale. Nel bandoveniva previsto che il ricavato dell’asta fossediviso al 50% tra gli artisti da una parte eModigliani Institut/BIC Lazio dall’altra,quest’ultimo importo destinato al finanzia-mento della seconda edizione del progetto.Questa iniziativa, alla luce dell’esperienzafatta, si è dimostrata valida per un verso chepotremmo definire comportamentale, nelsenso che gli artisti si sono trovati a doveruscire all’esterno e affrontare il giudizio delpubblico. Va detto, però, che la base d’astava assolutamente ponderata con criteri chesiano chiari agli artisti e soprattutto concor-data con loro, al fine di evitare strascichi epolemiche nocive allo spirito del progetto ealle sinergie in atto.

Vanno fatte inoltre ulteriori osservazioni:

• il meccanismo di cofinanziamento, sempreprevisto nell’asta, implica, anche se persomme di scarsa rilevanza, problemi dinatura amministrativo-fiscale che allunganoi tempi, sia nei pagamenti della quota degliartisti che nella suddivisione delle quote peril progetto. Questo anche in ragione delladiversa natura giuridica degli organismi diBIC Lazio, società di capitale, piuttostoche del Modigliani, associazione culturaleno profit;

• il meccanismo dell’asta implica di per séuna movimentazione dei quadri (vendu-to/invenduto) che ha implicato problemidi logistica (le opere erano in tutto 42), diconservazione e restituzione dell’invendu-to, di consegna del venduto, di cui BICLazio per sua natura non ha e non puòavere esperienza. Nelle prossime edizioni ènecessario che sia il partner impegnato nel

settore dell’arte ad occuparsi, se il meccani-smo dell’asta verrà riproposto, di questamovimentazione;

• vi è un’incongruenza nel richiedere adisposizione per l’asta anche le opere degliartisti esclusi dal corso, in quanto questevengono immobilizzate per un arco ditempo troppo lungo. Se il vantaggio ècostituito dall’esposizione, si dovrebbeperò fare decidere all’artista escluso se par-teciparvi o meno;

• si verificano con questo tipo di meccanismouna serie di problemi del magazzino, ovve-ro la necessità di gestire il deposito delleopere invendute, fatto che implica di per séuna serie di rischi e cautele delle quali BICLazio non ha esperienza, essendo il tematipico oggetto di gallerie e musei;

• fondamentale in ogni caso un tempismoassoluto nei pagamenti o in qualsiasi tran-sazione finanziaria che abbia per oggetto leopere dei giovani artisti.

Modulazione del percorso di

orientamento

Nel sottolineare il carattere di totale speri-mentalità che BIC Lazio ha assegnato al pro-getto, il percorso proposto è stato definito diorientamento, e ha avuto quelle caratteristi-che di flessibilità e di work in progress neces-sarie alle esigenze del caso.

Si è cercato di modulare il percorso tenen-do conto della capacità di tenuta e di atten-zione dei giovani a questi argomenti, cercan-do di intercalare moduli più tecnici ad altrimeno focalizzati agli argomenti imprendito-riali.

35BIC Notes – marzo 2010 – Focus

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36 BIC Notes – marzo 2010 – Focus

Elena Rondini, 27 grammi, 2002bronzo binario, fusione a guscio ceramico, cm 12 x 16 x 8 circa

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BIC Notes – marzo 2010 – Focus 37

6. Incontro con gli artisti

Per quale motivo vi siete iscritti al

Progetto Imprendilarte?

Perché si fa il possibile per cercare di lavorarecome artisti e, quindi, farsi conoscere; ci sem-brava un’opportunità molto vicina a giovanisenza esperienza e senza conoscenze nelcampo dell’autoimprenditorialità.

Sara Ciuffetta Nasce a Sora (Frosinone) nel 1985. Dopo averfrequentato l'Istituto d'Arte, si laureaall'Accademia di Belle Arti con una ricerca sulmonocromo e il vuoto che ancora oggi approfon-disce studiando le tonalità dei colori, con le loroluci ed ombre. La passione per l'arte nasce moltopresto. L'artista infatti dice: "Da piccola erocreatrice di mondi a mia immagine e somi-glianza, imperatrice di quei piccoli fogli bianchiche adoravo inventare. Da quei momenti diunica libertà e invenzione, ho capito che avreivoluto crearli e regnarli per sempre". Partecipa arassegne nazionali per giovani artisti quali"H'ARTE 2006", esponendo le sue opere allaCertosa di Pavia. Selezionata al "Primo TrofeoEiffel", premio internazionale di pittura, scul-tura e grafica, partecipa inoltre alla mostra col-lettiva presso la galleria "Arte città Amica"(Torino 2007). L'artista parla così delle sueopere: "i miei dipinti sono come presenze di silen-ziose parole che l'Arte mi ha rivelato. Attiranocontinuamente il mio sguardo ogni volta che leincontro; ed io sempre sono costretta a fermarmiperché loro, costantemente, devono parlarmi.Tutto ciò che faccio e' un continuo incontro conl'arte. I miei dipinti sono come i miei sguardi, imiei discorsi con altre persone. I quadri, per me,non sono altro che le vive foto dei vissuti conl'Arte stessa". Frequenta attualmente un corsodi pittura all' Accademia di Belle Arti. Vive elavora a Campoli Appennino (Frosinone).

Cosa vi aspettavate dal progetto?

Innanzitutto conoscere e farsi conoscere; poicomprendere qualcosa di più del mondo del-l'arte contemporanea nei suoi diversi livelli e,cosa davvero fondamentale, come si fa a

diventare artisti, oltre che ad esserlo; dueaspetti, questi, completamente diversi e chenon necessariamente devono essere correlatitra di loro, quando l’obiettivo è quello didiventare promotori di se stessi in quanto“intrapresa” e non in quanto persona.

Luciano VillaLuciano Villa nasce nel 1978 ad Isola del Liri(Frosinone), dopo aver frequentato l’IstitutoStatale d’Arte di Sora (Frosinone) si trasferiscea L’Aquila e consegue la laurea di primo livel-lo all’Accademia di Belle Arti, indirizzoDecorazione, con una tesi sugli allestimentimuseali con il docente Ivo Bomba. Conseguesuccessivamente, sempre a L’Aquila, anche lalaurea di secondo livello in Arti Visive eDiscipline dello Spettacolo realizzando una tesidi approfondimento sugli aspetti delle esposizio-ni permanenti e temporanee con il docenteCanzio Gentilucci. Delle sue opere l’artistadice: “lavoro essenzialmente SUL colore e sulsegno e CON il colore e con il segno, come tuttii pittori e disegnatori, ma non mi servo di que-sti strumenti per rappresentare. Colore e segnosi presentano da sé. Disegnare e dipingere nonha senso per me, la pittura ed il disegno hannogià in sé tutto ciò di cui hanno bisogno”. Il pit-tore non si ispira a nessun artista o tecnica inparticolare ma, come lui stesso afferma: “tendoa guardare l’Arte attraverso la sua Storia comefosse una tabula rasa atemporale, il mio lavoroè fatto di pura ricerca estetica. Non mi conside-ro astrattista, e non voglio esserlo, al contrariomi sento più figurativo di quanto si possa pen-sare”. Vive e lavora in Ciociaria.

Qual era il vostro rapporto con le

tematiche imprenditoriali e come si è

evoluto?

Ho l’esperienza diretta di lavorare in un con-testo che ha potuto usufruire di alcuni incen-tivi per l’imprenditoria femminile e realizzareun progetto creativo. Personalmente volevoconoscere meglio i passi da fare per intrapren-dere questa strada in proprio. Ho capito che ènecessario pianificare bene lo start up, anche alivello economico, soprattutto se non si

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38 BIC Notes – marzo 2010 – Focus

Michael Venuti, Lo straniero, 2005olio e smalto su tela, cm 60 x 50

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dispone di grossi fondi. L’evoluzione c’èstata, in quanto mi sono più chiare alcuneprocedure; resta però ancora molto da fareper poter davvero partire.

Cristina BennatiNasce a Roma nel 1976, consegue la maturitàpresso il VI Liceo Artistico e si diplomaall’Accademia di Belle Arti di Roma.Frequenta per un anno a Ravenna la scuolaper il restauro del mosaico che le ha permesso disviluppare precisione e capacità artigianali.Tornata a Roma, e' stata allieva del professoreGianluigi Mattia e si specializza in decorazio-ne a trompe l’oeil iniziando, quindi, la suaricerca pittorica. Le sue opere risentono del-l’espressionismo, corrente emozionale del ‘900,traendo forza dalla passionalità e dal potereevocativo del colore. Si ispira alla fotografia ead artisti del cubismo e della transavanguar-dia come Michelangelo Pistoletto e BernardoSiciliano. Nei suoi quadri rappresenta la con-dizione della donna, la sua psiche e sensibilità,come anche paesaggi urbani, luoghi senza per-sone, città attraversate solo da automobili doveemerge uno stato di quiete e solitudine esisten-ziale. Vive e lavora a Roma.

Vi sono delle logiche (rapporti con

critici, galleristi, media) che non avevate

preso in considerazione?

Quasi tutte, direi! Non avevo la minima ideadi come si potesse approcciare una galleria,capire le scelte editoriali di giornali e riviste disettore (e non), del perché si scrive di un par-ticolare argomento e non di un altro, perquale motivo se ne parla in questo modo piut-tosto che nella maniera opposta, qual è il rap-porto ideale che dovrebbe esserci fra galleristae artista, quello con il critico... Ciò che peròmi ha più impressionato è lo stretto rapportoche c'è tra arte e potere: immaginavo esistes-se, ma non fino a questo punto! Ed è cosìeclatante che viene quasi del tutto nascosto, siha l'impressione che questo legame nondebba essere notato, ma se si va a fondo, sicapisce quanto sia radicato.

Ho capito anche che alcuni strumenti dicomunicazione non vanno assolutamente tra-

scurati: Internet, ad esempio, nella suaimmensa vastità e varietà di opportunità;anche in questo caso, però, non basta esserci,bisogna seguire delle strategie ben definite.Altro fattore determinante, la cura dei rappor-ti interpersonali, le relazioni con i soggettigiusti.

L’imperativo è esserci sempre, in ognidove: che tu sia bravissimo o mediocre, adecretare il tuo successo saranno le tue capa-cità relazionali, il tuo essere persuasivo, per-ché l’obiettivo è quello di non essere più l’en-nesimo sconosciuto, ma entrare a far parte diquel mondo e diventare uno di loro.Luciano Villa

Cosa, nella vostra attività di giovani

artisti, ritenete possa costituire un

valido aiuto per avviare la carriera?

Avere dei buoni punti di riferimento nelmondo dell'arte e del commercio, una guida,una grande motivazione, possibilità economi-che che permettano investimenti (su materia-li, spazi espositivi, concorsi, promozione,ecc.) e che consentano di lasciare l'attivitàartistica (almeno quella pura) svilupparsi con isuoi tempi e libera da qualunque condiziona-mento.

Furbizia, ambizione e competitività, comein qualunque lavoro nel campo artistico.

Anche in questo caso, non ritengo di averetutti i requisiti. Ma ci sto lavorando...

Eliana GranziolNasce a Roma nel 1973, durante il liceo arti-stico cresce la sua passione per la scultura che laporta a diplomarsi all’Accademia delle BelleArti di Perugia. Dopo un periodo di pausa, fre-quenta un corso di mosaico che diventa unadelle sue principali attività, anche se la scultu-ra rimane il canale prediletto della sua espres-sione artistica. Persona introspettiva ed attentaa tutto ciò che la circonda, riesce ad esprimerela propria arte attraverso la plasticità del corpodell’Essere Umano. La sua sensibilità, spessosinonimo di vulnerabilità, influenza la sceltadei soggetti delle sue creazioni: dalla gioiosa,ironica e spensierata serie delle “Acrobate”,gioco di materia, sfida dell’equilibrio e leggi

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40 BIC Notes – marzo 2010 – Focus

Luciano Villa, TV COLOR, 2008olio su tela, cm 130 x 130

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della fisica; fino alla drammaticità dell’espres-sione della sofferenza di "Resistenza", con i suoichiaroscuri e la sua forma antiestetica. La suasensibilità artistica si e' formata anche attra-verso i lunghi viaggi fatti durante l’infanzia el’adolescenza, grazie al lavoro del padre.L’ultimo, quello in India, l’ha avvicinata allaNatura anche se al momento la fonte d’ispira-zione delle sue opere sono il mondo interioredell’Essere Umano e la Vita, in tutte le suemanifestazioni.

Come le istituzioni, anche locali,

possono aiutarvi nella vostra attività?

Assegnando spazi dismessi come studio perartisti, anche in cambio di lavoro artistico afavore della comunità (laboratori, opere diarte pubblica).

Con eventi di promozione, mostre collettiveche siano ben inserite nel panorama artistico.

Con percorsi di formazione ed inserimentosimili a questo.

Dando la possibilità alle imprese di avereagevolazioni fiscali in caso di acquisto diopere d'arte contemporanea di artisti conquotazioni inferiori ad un certo standard.

Commissionando opere pubbliche a sculto-ri giovani e tecnicamente preparati.

Ancora? Facendo lavorare i meritevoli piut-tosto che i “compari”!

Elena Rondini Nasce a Roma nel 1976. Scultrice ed insegnan-te di scultura, con una specializzazione perl'insegnamento delle discipline tecnico artisti-che alle persone affette da disabilità, si è forma-ta presso il Liceo Artistico e l'Accademia diBelle Arti di Roma, conseguendo successiva-mente un Master in New Media eComunicazione e varie qualifiche professionaliper il Restauro. Negli ultimi anni e' stataallieva di Roberto Almagno e Nunzio diStefano, ha appreso antiche tecniche artistichedai Maestri della Fonderia Chiuriazzi diNapoli, ha sperimentato le tecniche del ramecon il Maestro Giovanni Gentiletti, ed è stataassistente del Prof. J.C. Albaladejo (DirettoreFacultad de Escultura, Universidad de la

Laguna), esperienze che le hanno dato modo diapprofondire il proprio percorso artistico. Dasempre interessata al tema dell’identità e ailegami con il corpo, quali le connessioni tra l’Iopsichico ed il corpo fisico, la deformazione, lamaschera, la memoria e il sesso. Nelle sue opereil grottesco e l’ironia, le libere associazioni, ilpensiero narrativo applicato alle discipline pla-stiche, l'uso di materiali diversi in una formainaspettata, vogliono portare al coinvolgimentoemotivo o allo spiazzamento del fruitore, conl’obiettivo di stimolarlo nella formazione dinuove categorie di pensiero ed attrarlo in modocreativo nell'esperienza dell’opera d'arte.Lavora regolarmente con diverse tecniche arti-stiche passando dalla pittura alla scultura,disciplina che privilegia, ed espone le sue operein Italia e all'estero dal 1983. Vive e lavora aRoma.

7. Considerazioni conclusive

Il progetto, come accennato più volte, haavuto un carattere di assoluta sperimentalità.

Non solo è stata la prima volta in cui BICLazio si è trovato ad affrontare un target delgenere, ma le tematiche stesse sulle quali si ètrovato ad intervenire sono risultate del tuttonuove, con problematiche non conosciute ecriticità di genere diverso da quelle cui BICLazio è solito confrontarsi.

Ciononostante il progetto ha avuto unbuon successo, quasi inatteso, il che dimostrache molte cose hanno funzionato. Quali sonostati dunque i fattori che hanno contribuito aun risultato positivo?

Innanzi tutto il progetto ha captato unbisogno: in altri termini, ha intercettato nelsettore artistico una domanda di logiche dirazionalizzazione degli interventi.

Questo soprattutto da parte dei giovaniartisti che sono rimasti fuori da circuiti rela-zionali che governano il settore, per i motivipiù diversi. Il giovane artista di vero talento ingenere non vuole abdicare alla sua vocazione.Molti di loro, anche tra i partecipanti stessidel corso, svolgono lavori solitamente di poco

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Navid Azimi Sajadi, Senza nome, 2008ink on paper, cm 140 x 111

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conto al fine della propria sussistenza. Il biso-gno di non disperdere né il proprio talento néle proprie poche risorse finanziarie è quindigrande, e per questo motivo la responsabilitàdi interventi di questo genere è forte. ConImprendilarte, BIC Lazio si è reso disponibi-le a offrire gli strumenti per governare le fasidel processo di produzione, piccolo o grandeche sia.

Gli strumenti didattici vanno affinati,vanno trovati la terminologia giusta e il modoper fare arrivare queste nozioni, per renderleassimilabili, per non aumentare la distanza traartista e concetto e prassi imprenditoriale.

Ma la questione arte-imprenditoria diventaoggi sempre più complessa, essendo semprepiù oggetto di politiche d’intervento da parte

degli enti locali e delle istituzioni.La destinazione di spazi per l’arte contem-

poranea rappresenta oggi una sfida affinchè lacittà diventi un laboratorio di cultura viva,vitale e attuale.

L’artista attira sempre di più l’attenzione inquesto tempo di recessione, diventando la suaespressione premessa e condizione di supera-mento della crisi.

BIC Lazio si inserisce in questo contestoapportando il suo know how, e si ripromette difarlo nuovamente in tutta la regione, là dove,nonostante la lontananza dal centro di attra-zione costituito dalla Capitale, molti i sono glistimoli per i giovani artisti e altrettanto forteè la loro volontà di esserci.

43BIC Notes – marzo 2010 – Focus

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Cristina Bennati, L'attesa, 2008acrilico su tela, cm 60 x 60

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Colloquio con Massimo MininniGalleria S.A.L.E.S Roma

Come si inserisce un giovane artista nel merca-to dell’arte in Italia?Alla base dell’affermazione nel mercato daparte di un giovane artista, esiste un sistema diinterrelazioni articolato. Fermo restando ilproprio valore artistico, la considerazione haluogo quando il lavoro incontra l’interesse deivari protagonisti: critici, gallerie, collezionisti,istituzioni e quindi, con il contributo dei sin-goli, si innesca un meccanismo che porta allariconoscibilità e all’affermazione dell’artista.

Come può un giovane artista promuoversi?Questo dipende anche dalla capacità del sin-golo artista. Diventare imprenditore di sestessi attualmente è importante. La propriapromozione spesso avviene grazie alla capilla-rità dei rapporti che l’artista riesce a instaura-re con gli addetti ai lavori, avviando un vero eproprio passaparola.

Qual è l’iter, se ve ne è uno, che conduce il gio-vane artista a rendersi visibile?L’artista di talento, o perlomeno interessante,viene individuato già quando frequental’Accademia di Belle Arti, se il suo percorsoformativo prevede questo.

Molti degli insegnanti sono dei critici“militanti”, quindi riferimenti importanti peril cammino formativo del giovane artista.

Il curatore, se ritiene che il giovane artistasia interessante, inizia con invitarlo allemostre da lui organizzate per poi presentarloai galleristi che ritiene idonei

Qual è la funzione di una galleria?La galleria deve rendere visibile e divulgare illavoro dell’artista.

Questo avviene con l’organizzazione dimostre, la partecipazione a fiere nazionali einternazionali, e attraverso relazioni di scam-bio con altre gallerie.

Trova interessante per un artista acquisire unbagaglio di nozioni imprenditoriali, per lagestione economica della sua attività?Senza dubbio trovo giusto dare ai giovaniartisti un know how di questo tipo. Quasi sem-pre ne sono totalmente a digiuno; non sannoemettere una fattura o aprire una partita IVA.

In questi anni, il nostro regime fiscale èdiventato più rigoroso e quindi è doveroso,anche da parte loro, conoscere bene questeregole.

Cosa pensa dei premi per i giovani artisti?I premi sono importanti, se servono a inco-raggiare e dare dei riconoscimenti .

Il problema è solo nell’organizzazione. Ilbando deve essere ben costruito e offrire pos-sibilità interessanti. È molto importantenominare una commissione competente inmodo da attribuire prestigio e autorevolezzaal premio.

Come possono intervenire le istituzioni nel set-tore dell’arte?A livello nazionale alcuni dei premi ben proget-tati sono il Furla e quello che per alcuni anni harealizzato il MAXXI. Internazionalmente unaprassi che funziona benissimo è il Turner Priceorganizzato dalla Tate di Londra. È strutturatocosì sapientemente che i suoi finalisti si sonosempre imposti nella scena artistica interna-zionale.

Altra formula che funziona è la presentazio-ne da parte dei Musei di “piccole esposizioni”- comunemente chiamate Project Room - dovela norma è quasi sempre che giovani criticipresentino giovani artisti.

A Roma il MACRO organizza delle interes-santi mostre chiamate roommates/coinquili-ni, grazie alle quali il museo si apre al lavorodi giovani curatori e artisti scelti dalla scenaromana.

Questa è un’ottima iniziativa per far cono-scere a un vasto pubblico le nuove ricercheartistiche.

BIC Notes – marzo 2010 – Focus

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Laura Cionci, Incontro, 2008 olio su tela, cm 60 x 70

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Allegato 1

BIC Notes – marzo 2010 – Focus

Programma Imprendilarte

Bando per la selezione di n. 15 giovani artisti residenti nella Regione Lazio da avviare,attraverso un percorso di accompagnamento, al mercato dell’arte

BIC Lazio, società della Regione che persegue il fine di promuovere e sostenere l’impren-ditorialità e il Modigliani Institut Paris-Rome, associazione no profit nata per sottolinearel’importanza dell’artista e il suo ruolo nella storia e nella società contemporanea, istituisco-no il programma Imprendilarte finalizzato alla promozione dell’ autoimprenditorialità deigiovani artisti emergenti, in modo da rafforzarne, in un’ottica di coesione, le competenzenecessarie per entrare nel mercato. Il Programma Imprendilarte prevede la selezione di n. 15 giovani artisti da inserire in unpercorso di accompagnamento e assistenza all’autoimprenditorialità. Al termine del percorso verranno selezionati n. 4 partecipanti più meritevoli, cui sarà riser-vata una mostra collettiva e un catalogo personale.

Il percorso di accompagnamento

Il percorso di assistenza e accompagnamento all’auto-imprenditorialità, il cui programmaè consultabile sul sito internet http://www.biclazio.it/imprendilarte, è rivolto a 15 giova-ni pittori o scultori residenti nella Regione Lazio, la cui selezione avverrà attraverso la valu-tazione delle loro opere. Il sistema di servizi offerto riguarderà l’approfondimento, tra glialtri, dei seguenti temi:

- i protagonisti del mercato dell’arte (agenti, galleristi, critici, curatori, editori, ecc.)- l’autopromozione del giovane artista- l’importanza del fund-raising - la valenza imprenditoriale della creazione artistica- le partnership a supporto dell’artista - le nuove forme di fruizione dell’opera artistica - la definizione dell’idea artistico-imprenditoriale - l’analisi degli investimenti - l’analisi di mercato - i costi gestionali - la promozione dell’idea artistico-imprenditoriale - gli adempimenti burocratico/amministrativi - la protezione dell’opera artistica - i costi della creatività - l’autopromozione del giovane artista-imprenditore: il marketing del proprio prodotto

creativo.

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La fase teorica sarà integrata con un laboratorio sperimentale nel quale i giovani artisti ver-ranno supportati nella creazione del proprio catalogo e nell’organizzazione di una mostra.Il percorso prevede anche la realizzazione di un portale web appositamente dedicatoall’iniziativa e implementato nell’ambito delle attività del laboratorio

Il Premio finale

Il premio finale consiste in una mostra collettiva e un catalogo personale per i 4 (quattro)artisti che verranno giudicati più meritevoli da un apposito comitato. La mostra si terràpresso gli spazi espositivi del Modigliani Institut Paris-Rome (Roma, Palazzo Taverna) everrà inaugurata da una conferenza stampa. Sarà poi realizzato un catalogo fotograficodelle relative opere, corredato da commenti di autorevoli critici.

Condizioni di partecipazione

1) Il programma è aperto a tutti i giovani pittori o scultori, di ambo i sessi, residenti nelLazio, di età compresa tra i 18 ed i 35 anni, purché non abbiano mai preso parte aduna mostra d’arte personale o collettiva sino alla data del presente bando.

2) La partecipazione è gratuita, mentre le spese di partecipazione (spostamento da e perla/le sedi che ospitano l’iniziativa e i pasti) si intendono a carico del partecipante.

3) Al fine di consentire la valutazione del proprio percorso artistico, i candidati dovrannopresentare 3 (tre) loro opere, scelte a loro discrezione. Sia le opere pittoriche che scul-toree potranno essere realizzate con qualsiasi materiale, purché idoneo e tale da non com-portare danni fisici a cose e persone. Le 3 opere dovranno essere allegate alla richiesta dipartecipazione al bando, scaricabile dal sito internet http://www.biclazio.it/imprendi-larte, unicamente sotto forma di fotografie a colori, per un massimo di 4 foto per operaed in formato 18x24 cm, e corredate di una breve descrizione scritta, nell’ambito diuna cartella per ciascuna opera (max. 20 righe in formato Word o similari).

4) Dopo un primo esame delle opere pervenute, il Comitato di esperti individuerà, a suoinsindacabile giudizio, gli artisti ammessi al processo di selezione finale. Questi ultimidovranno, entro il termine stabilito nella comunicazione ufficiale di ammissione allaselezione finale, far pervenire presso la sede del Modigliani Institut Paris-Rome, via diMonte Giordano 36, 00182, Roma, gli originali delle 3 opere già sottoposte a giudi-zio sotto forma di fotografia.

5) Al termine del processo di selezione finale, il Comitato di esperti individuerà i 15 arti-sti ammessi a partecipare al percorso di accompagnamento. Gli interessati riceverannoin proposito una comunicazione ufficiale con l’indicazione della data di inizio delleattività e della sede di svolgimento.

6) Le opere ammesse alla selezione finale (3 per partecipante) non verranno restituite, mamesse all’asta nell’ambito di un evento appositamente organizzato, il cui ricavato verràper il 50% corrisposto all’artista e per il restante 50% utilizzato per il cofinanziamentodel programma Imprendilarte, con destinazione d’uso obbligata. Sia Gli artisti ammes-

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si alla selezione finale, sia quelli aggiudicatari del bando, si impegnano pertanto, con lasola domanda di ammissione al presente bando, ad autorizzare Modigliani IntsitutParis-Rome, alla messa all’asta delle loro opere, alle condizioni sovra esposte.

7) Al termine del percorso di accompagnamento, il Comitato di esperti, sentito anche ilparere del Corpo docente, individuerà i 4 (quattro) artisti più degni di nota, i qualibeneficeranno di una mostra collettiva accompagnata da un catalogo fotografico dellerelative opere. I beneficiari del premio parteciperanno, in base alla metodologia forma-tiva dell’imparare facendo, all’organizzazione della mostra e alla progettazione e rea-lizzazione del catalogo.

8) I restanti 11 artisti parteciperanno, dal canto loro, alla progettazione e realizzazione diun catalogo multimediale su DVD che sarà stampato in 100 copie per artista e alla pro-gettazione e realizzazione del propria pagina web personale, che accoglierà il loro pro-filo artistico e le immagini delle opere realizzate e verrà ospitata all’interno del sitohttp://www.imprendilarte.it

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Sara Ciuffetta, Percorso mite, 2010acrilico su tela, cm 100 x 100

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Eliana Granziol, Acrobate, 1997creta refrattaria

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Nicola Meinardi, Ritratto (contaminazioni), 2010olio su tela, cm 70 x 50

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53

Bernadette Moens, Autoritratto immaginario 3 - Mata Hari, 2008tecnica mista su tela, cm 120 x 70

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Giulia Raponi, Retroirene, 2009tecnica mista, cm 70 x 60

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Irene Rinaldi, Loveme, 2008tecnicamista su legno, cm 40 x 25 x 7

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Elena Rondini, Tropical, 2002/2008ottone patinato, fusione a guscio ceramico, cm 26 x 16 x 12 circa

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Michael Venuti, No exit, 2005acrilico e carboncino su tela, cm 90 x 60

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Luciano Villa, La tavolozza spagnola, 2000caran d'ache su carta, cm 49 x 34,5

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