Impianti eolici esistenti e autorizzati (fonti: foto...

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Impianti eolici esistenti e autorizzati (fonti: foto interpretazione da ortofoto e banca dati dell’Ufficio Regio- nale VIA)

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Impianti eolici esistenti e autorizzati (fonti: foto interpretazione da ortofoto e banca dati dell’Ufficio Regio-

nale VIA)

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EOLICO

Impianti eolici esistenti e autorizzati: 1Arco Ionico Tarantino, 2 Area Nord del Tavoliere 3, Subappenino dauno, 4 Minervino Mur-ge . La carta evidenzia gli impianti eolici in rela-zione ad aree produttive , cave (in arancio-ne) e centri urbani con un buffer di 1 Km.

PROCEDURE AUTORIZZATIVE PER IMPIANTI DA ENERGIA RINNOVABILE IN PUGLIA

EOLICO PRIE AUTORIZZAZIONE UNICA DIA Impianti < 1MW

Procedure autorizzative per la costruzione di impianti eolici Procedure autorizzative per la costruzione di impianti eolici Procedure autorizzative per la costruzione di impianti eolici Procedure autorizzative per la costruzione di impianti eolici in Puglia.in Puglia.in Puglia.in Puglia.

1) I Comuni redigono il PRIE1) I Comuni redigono il PRIE1) I Comuni redigono il PRIE1) I Comuni redigono il PRIE (piano regolatore per l’installa-zione di impianti eolici Regolamento Regionale 34Regolamento Regionale 34Regolamento Regionale 34Regolamento Regionale 34----10101010----2006 2006 2006 2006 n.16n.16n.16n.16)

Senza l’approvazione di questo strumento urbanistico

nessun impianto potrà essere autorizzato.

Il PRIE individua solo le aree idonee e non all’interno del territorio comunale. Non siamo dunque ancora in una fase di progettazione dell’impianto ma solo di perime-

trazione di alcune aree ritenute idonee.

2) Progetto dell’ impianto eolico:2) Progetto dell’ impianto eolico:2) Progetto dell’ impianto eolico:2) Progetto dell’ impianto eolico:

2a)2a)2a)2a) L’impianto è soggetto ad Autorizzazione UnicaAutorizzazione UnicaAutorizzazione UnicaAutorizzazione Unica rilasciata dalla regione Puglia Assessorato allo Sviluppo Economico

ed innovazione Tecnologica, Settore Industria ed Industria energetica a valle della Conferenza di Servizi (DL n. 387 del 29-11-2003 e Delibera di Giunta regionale n. 35 del 23-01-

07 AllegatoA)

In deroga alle procedure di autorizzazione unica sono gli impianti eolici di potenza nominale inferiore a 1 MW che ne-cessitano solo di DIA.

2b)2b)2b)2b) Tutti i progetti di impianti eolici con potenza nomina-le superiore ad 1 MW sono soggetti a verifica di assog-verifica di assog-verifica di assog-verifica di assog-getabilità a VIAgetabilità a VIAgetabilità a VIAgetabilità a VIA presso l’autorità competente (Provincia)

LR n. 11 del 12-04-2001 “Norme sulla valutazione dell’im-patto ambientale”

2c) Valutazione Integrata (Regolamento regionale n. 16 2c) Valutazione Integrata (Regolamento regionale n. 16 2c) Valutazione Integrata (Regolamento regionale n. 16 2c) Valutazione Integrata (Regolamento regionale n. 16 del 4del 4del 4del 4----10101010----2006)2006)2006)2006)

La valutazione integrata rappresenta la modalità con cui si espletano le procedura previste dalla LR n. 11/2001, dall’autorità competente ai sensi della stessa legge, ai fini del prescritto parere ambientale, richiesto ai sensi della Deliberazione di GR n. 716/2005 per il Rilascio del-l’Autorizzazione Unica.

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1111

3333

2222

4444

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EOLICO

b.1.1.2 Criticitàb.1.1.2 Criticitàb.1.1.2 Criticitàb.1.1.2 Criticità

Le criticità che gli impianti eolici generano sul paesaggio sono in principal modo legate alle dimensioni delle macchine, alla loro ubica-zione e disposizione.

Impianti multi megawatt sono cost ituiti da macchine che raggiungo-no altezze superiori ai 100 m; spesso tali considerevoli dimensioni non sono accompagnate da una disposizione coerente con gli ele-menti strutturanti del paesaggio in cui si inseriscono, provocando confusione e disturbo percettivo (effetto selva).

Problemi legat i alla percezione visiva sono soprattutto evidenti nell’-ambito del sub appennino dauno dove è presente la più alta concen-trazione di impianti regionale e gli aerogeneartori sono visibili a di-stanza di diversi chilometri in tutta la piana del tavolie re. Sono poche le zone dalle quali per ragioni orografiche non è visibile la fitta trama di impianti.

Diverse altezze comparate da, Prefecture de la Moselle

Les Parcs eoliens dans les paysages de Moiselle

Mappa di intervisibilità degli impianti eolici nel nord della Puglia. In verde sono

indicate le aree dalle quali si percepisce almeno un impianto eolico; in blu sono

invece indicate quelle aree dalle quali per ragioni orografiche gli impianti non

sono visibili

EOLICO

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Gli impianti eolici del Subappennino Dauno visti dalla piana del Tavoliere generano nell’osservatore quella confusione percetti va definita effetto selva

Prossimità degli impianti eolici ad un’area archeologica . Monte San Vincenzo e la Valle del Celone ( Giuliano Volpe, Carta dei Beni Culturali della Puglia)

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EOLICO

Impianti eolici e aree di naturalità nel Subappennino Dauno

Impianti eolici e aree ad alta pericolosità geomorfologica nel Subappennino Dau-no

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Oltre alle criticità di natura percettiva la costruzione di un impian-to comporta delle modifiche e delle trasformazioni che se non controllate con un progetto sensibile alle condizioni espresse dal territorio in cui si inserisce, danneggia in modo irreversibile il pa-esaggio.

La modifica è spesso data dall’apertura di nuove strade non at-tenta ai caratteri naturali del luogo o a problemi di natura idroge-ologica, o ai caratteri storici de l sito di installazione dell’impianto.

L’ apertura di nuove strade ha ad esempio in alcuni casi interrot-to la continuità importante da un punto di vista ecologico di aree naturali a pascolo.

In altri casi gli impianti e le strade di servizio si sono localizzate in aree classificate a forte pericolosità geomorfologica (vedi classi-ficazione AdB) contribuendo anche all’indebolimento dei versan-ti.

Rispetto ai caratteri storici e insediativi vi sono inoltre esempi di prossimità o sovrapposizione di centrali eoliche a siti archeologi-ci di rilevante interesse.

Altro aspetto da controllare perché genera criticità è legato alla prossimità degli impianti a i centri urbani. Spesso una posizione poco attenta agli elementi struttura li e agli elementi identitari ge-nera forte criticità e disturbo visivo.

Impianti eolici strade di servizio nel Subappennino Dauno

Impianti eolici di grande taglia nel Subappennino dauno

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B1.2 Il progetto B1.2 Il progetto B1.2 Il progetto B1.2 Il progetto

B1.2.1 ObiettiviB1.2.1 ObiettiviB1.2.1 ObiettiviB1.2.1 Obiettivi

-Eolico come progetto di paesaggiopaesaggiopaesaggiopaesaggio .

A ridosso delle criticità causate dalla rapida espansione di impianti eolici nel territorio e dal forte dissenso da queste generato nell’opinione pubbli-ca, un progetto energetico che si pone come obiettivo generale lo svilup-po delle fonti rinnovabili e tra queste de ll’eolico dovrà confrontarsi in mo-do sempre più chiaro con il territorio e costruire contemporaneamente un progetto di paesaggio. La ricerca di una integrazione dell’eolico al paesaggio è cosa vana, piut-tosto l’eolico diviene parte del paesaggio e le sue forme contribuiscono al riconoscimento delle sue specificità. La localizzazione di nuovi parchi eolici si inserisce secondo le linee guida del ministero francese in un quadro di gestione del paesaggio e non di protezione. La questione non è tanto legata a come localizzare l’eolico per evitare che si veda, ma a come localizzarlo producendo dei bei paesag-gi. Obiettivo deve necessariamente essere creare attraverso l’eolico un nuovo paesaggio o restaurare un paesaggio esistente. Per questo lo studio di impatto ai fin i di nuovo impianto deve contenere ben più di un ‘analisi degli effetti sull’ambiente e non va visto come un catalogo di costrizioni ma come aiuto al progetto. Il progetto dell’impianto diviene progetto di paesaggio con l’obiettivo di predisporre anche una visione condivisa tra gli attori che fanno parte dello stesso. - Sviluppare le SinergieSinergieSinergieSinergie: orientare le trasformazioni verso standard elevati di

qualità paesaggistica

L’eolico diviene occasione per la riqualificazione di territori degradat i e già investiti da forti processi di trasformazione. La costruzione di un impianto

muove delle risorse che potranno essere convogliate nell’avvio di processi di riqualificazione di parti di territorio, per esempio attraverso progetti di a-deguamento infrastrutturale che interessano strade e reti, in processi di ri-conversione ecologica di aree interessate da forte degrado ambientale., nel rilancio economico di alcune aree, anche utilizzando meccanismi compen-sativi coi Comuni e gli enti interessat i.

----Concentrare Concentrare Concentrare Concentrare la produzione da impianti di grande taglia

Dai campi alle officine : si prevede la concentrazione dell’eolico nelle aree industriali pianificate, attraverso la localizzazione di impianti di grande e me-dia taglia lungo i viali di accesso alle zone produttive, nelle aree di pert i-nenza dei lotti industriali, nelle aree agricole di mitigazione, in prossimità de i bacini estrattivi; del mini eolico sulle coperture degli edif ici industriali.

----Articolazione dell’ eolico verso taglie più piccoleArticolazione dell’ eolico verso taglie più piccoleArticolazione dell’ eolico verso taglie più piccoleArticolazione dell’ eolico verso taglie più piccole maggiormente integrate al territorio E’ necessario ad esempio inquadrare le politiche di sviluppo dell’e-olico in una strategia più ampia rivolta ad articolare ed estendere le sue po-tenzialità alla media e piccola taglia in un’ottica della produzione rivolta all’-autoconsumoautoconsumoautoconsumoautoconsumo meglio articolata: l’eolico di grande taglia a servizio dei Co-muni e delle APPEA, il mini eolico anche di tipo consort ile per i singoli utenti o gruppi di essi in aree agricole olt re che industriali. -Orientare l’eolico verso forme di parternariato e azionariato diffuso parternariato e azionariato diffuso parternariato e azionariato diffuso parternariato e azionariato diffuso per redi-stribuire meglio costi e benefici e aumentare l’accettabilità sociale degli im-pianti contribuendo a fornire maggiori rassicurazioni sui profili di tutela am-bientale e sociale. -Promuovere strumenti di pianificazione intercomunali pianificazione intercomunali pianificazione intercomunali pianificazione intercomunali che abbiamo un visio-ne ad un scala territoria le delle relazioni che oltre i limiti amministrat ivi gli impianti eolici avranno con il territorio, con i suoi elementi strutturanti ed i caratteri identitari (PRIE intercomunali e Piani Energetici Provinciali).

EOLICO

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Dalle royalties ai Progetti di ComunitàDalle royalties ai Progetti di ComunitàDalle royalties ai Progetti di ComunitàDalle royalties ai Progetti di Comunità

Nell’ambito dello sviluppo delle rinnovabili in Italia e in Europa si stanno speri-mentando diversi schemi di partecipazione pubblico-privato, con tre obiettivi:

• coinvolgere attori locali nell’accesso ai ricavi e ai margini

• valorizzare l’impatto occupazionale e l’impatto economico indiretto degli impianti, favorendo quindi uno sviluppo locale sostenibile

migliorare l’accettabilità degli impianti (nel caso dell’eolico superando la logica delle royalties che hanno raggiunto il 5-6% dei ricavi)

Le principali differenze in questi meccanismi dipendono dalla natura dell’investi-tore, dal partenariato con gli enti pubblici e dalla partecipazione dei cittadini al processo di investimento.

La tabella che segue illustra brevemente alcuni casi che possono essere presi ad esempio per incentivare, anche in Puglia, forme di compartecipazione tra promotori, enti pubblici e cittadini.: Tutti questi schemi, alternativi rispetto al mero intervento di un operatore privato che ottiene autorizzazioni e versa royalties, permettono di redistribuire meglio costi e benefici e aumentano l’accettabilità sociale degli impianti (contribuendo a fornire maggiori rassicurazioni sui profili di tutela ambientale e sociale).

In particolare, le forme di parternariato pubblico – privato - comunità (Progetti di Progetti di Progetti di Progetti di ComunitàComunitàComunitàComunità) crediamo possano rispondere bene alle esigenze di tutela dell’am-biente, empowerment delle comunità, sostenibilità economica e ricadute sul terri-torio.

I progetti di sola origine pubblica (o eventualmente con la presenza minoritaria di cittadini – azionisti) potrebbero invece mostrare qualche elemento critico:

• relativo ai finanziamenti. Un parco eolico ha un costo di realizzazione di di-verse decine di milioni di euro. Anche se si trovassero convenzioni con la CDP oppure mutui agevolati, l’indebitamento per piccoli comuni sarebbe decisamente significativo.

• relativo alla competenza e capacità di gestione. Anche se gli impianti foto-voltaici, a biomassa e eolici sono piuttosto semplici, la manutenzione ordinaria e straordinaria, la gestione degli eventi imprevisti e l’operatività richiedono compe-tenza e specializzazione, che solo operatori consolidati possono assicurare, specie sugli impianti di media e grande scala.

Relativo al ruolo della pubblica amministrazione. Crediamo che la PA debba in-fatti rilasciare le autorizzazioni ed eventualmente ricoprire un ruolo di azionista (di minoranza). Altri ruoli, come ad esempio quello dell’azionista di maggioranza e addirittura di operatore industriale espongono politici e tecnici al rischio di conflit-to d’interesse. La riforma dei servizi locali (e l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas), ancora incompiuta, ha progressivamente sancito questa separazione.

Fonte e taglia Fonte e taglia Fonte e taglia Fonte e taglia impiantoimpiantoimpiantoimpianto

Chi investeChi investeChi investeChi investe

EsempioEsempioEsempioEsempio

MeccanismoMeccanismoMeccanismoMeccanismo

Eolico, piccola taglia

Amministrazione locale + privati cittadini

Comune di Specchia (Lecce)

Azionariato diffuso: a investi-re nel progetto è il Comune, che permette ai cittadini di contribuire al finanziamento del progetto, acquisendo quote della società che ge-stisce l’impianto

Solare, media taglia

Spa a prevalente capitale pubblico + privati cittadini

Belvedere Spa. Azioni-sta di maggioranza, Comune di Peccioli (Pisa).

Azionariato diffuso: la socie-tà permette ai cittadini di acquistare “un ettaro di cie-lo”, investendo 3000 euro a persona nell’impianto. In questo modo si è finanziato il 20% dell’investimento, cedendo azioni ai privati cittadini

Eolico, taglia medio grande

Spa private + amministra-zioni locali

San Sostene, Catanzaro (in costruzione)

Compartecipazione nella gestione e accesso ai ricavi/profitti

Eolico, taglia medio grande

Spa private + associazio-ni che riuniscono privati cittadini

Vari progetti in Regno Unito, tra cui Cefn Cro-es (Galles) e Kilbraur (Scozia)

Produttore privato concede ad associazioni no profit che raggruppano privati cittadini di acquistare fino al 4% delle azioni della società che ge-stisce l’impianto.

Solare/Mini Hydro, piccola taglia

Cooperative che raggrup-pano produttori e consu-matori

Retenergie, Cuneo

Cooperativa elettrica di produttori e utilizzatori

Utenti e consumatori creano una cooperativa che investe nella realizzazione di un ( p i c c o l o ) im p i a n t o (generalmente fotovoltaico o idroelettrico). I progetti na-scono dalla volontà di privati cittadini di investire nelle rinnovabili.

Le fonti rinnovabili nel PPTR della Regione Puglia: verso i Progetti di Comunità. Da Matteo Bartolomeo, Avanzi e Politecnico di Milano

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Le linee guida in oggetto assumono un duplice ruo lo nella co-struzione del nuovo paesaggio energetico:

-stabiliscono i criteri per la definizione delle aree idonee e delle aree sensibili alla localizzazione di nuovi impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili

- costituiscono una guida alla progettazione di nuovi impianti definendo regole e pr incipi di progettazione per un loro corretto inserimento paesistico.

La prima parte si inser isce nell’articolato quadro istituzionale del-la Regione Puglia fornendo indicazioni precise per la localizza-zione degli impianti già oggetto dei PRIE secondo gli obiettivi generali del PPTR. Questa sezione delle linee guida ha una sca-la di riflessione territoriale ed è r ivolta in principal modo a Comu-ni e Province; la seconda parte, invece, fornisce suggerimenti ad una scala di maggior dettaglio per la progettazione degli impian-ti e si inserisce nella fase successiva dell’ iter di approvazione quella cioè della progettazione definitiva della centrale elettr ica. Ubicazione, densità, concentrazione, distanza , mitigazione, di-smissione sono alcuni dei temi trattati accompagnati da schemi esemplificativi e best practices.

b.1.2..2 Ruolo del PPTR nella costruzione del nuovo paesaggio b.1.2..2 Ruolo del PPTR nella costruzione del nuovo paesaggio b.1.2..2 Ruolo del PPTR nella costruzione del nuovo paesaggio b.1.2..2 Ruolo del PPTR nella costruzione del nuovo paesaggio

energeticoenergeticoenergeticoenergetico

EOLICO

Classificazione degli aerogenaratori secondo l’ASME

Confronto dimensionale tra aerogeneratori di diversa taglia.

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b.1.2.3 Criteri per l’individuazione dei bacini eolicib.1.2.3 Criteri per l’individuazione dei bacini eolicib.1.2.3 Criteri per l’individuazione dei bacini eolicib.1.2.3 Criteri per l’individuazione dei bacini eolici

L’individuaz ione delle aree idonee e sensibili per la costruzione delle mappe che seguono, si basa su criteri di valutazione di natura pae-saggistica piuttosto che strettamente energetica. L’individuaz ione delle aree idonee parte essenz ialmente da una di-stinzione tra impianti di grandi, medie e piccole dimensioni. Per impianti di grande dimensione si intendono quelli composti da uno o più generatori di grande taglia con potenza nominale super io-re ad 1 MW oppure da più generatori di media taglia con potenza compresa tra 50 kW e 1 MW. Gli impianti di medie dimensioni sono quelli invece composti da un solo generatore di potenza compresa tra 50 kW e 1 MW, e gli im-pianti di piccole dimensioni quelli composti da uno o più generatori di picco la taglia con potenza fino a 50 kW. Per ciascuna tipologia di impianto si definiscono le aree sensibili e le aree compatibili o a compatibilità limitata per l’inserimento nel pae-saggio di impianti eolici. Nell’ottica perseguita dal piano di concentrare piuttosto che disper-dere, i grandi impianti dovranno concentrarsi in corrispondenza del-le aree produttive e dei grandi bacini estrattivi. Le aree compatibili con limitazioni sono invece riservate all’autocon-sumo e quindi agli impianti di medie e piccole dimensioni. Sono infine definite sensibili quelle aree ritenute non idonee alla lo-calizzazione di nuovi impianti di grande e media dimensione. Alcune delle incompatibilità che compaiono nella carta acquisiscono

le indicazioni già contenute nella normativa regionale di rifer imento al-tre invece sono state introdotte dal PPTR. Sono ad esempio sensibili: le aree vincolate, i parchi, le aree a forte pendenza, le aree a pericolosità geomorfologica, i centr i urbani. A que-ste si aggiungono su sugger imento del PPTR le strade di valore pae-saggistico, la costa, le aree naturali compresi i pascoli. La sovrapposizione degli areali selezionati alle aree a più alta ventosità e potenzialità eolica tratte dall’Atlante del CESI e dall’Atlante Eo lico Re-gionale, consente di individuare i potenziali bacini eolici. Questi ultimi risultano dalla coincidenza tra aree definite compatibili e buone poten-zialità eoliche; in essi sarà possibile costruire lo scenario di futura e-spansione degli impianti eo lici di grandi dimensioni Per quanto riguarda la piccola taglia le aree idonee si allargano anche alle zone vinco late, alla campagna urbanizzata, nell’ottica di favorire l’autoconsumo. L’individuaz ione dei bacini non esaurisce tutte le aree utilizzabili a fini eolici piuttosto suggerisce le aree potenziali per gli strumenti di pianifi-cazione locali che dovranno in modo più puntuale e preciso distingue-re le aree idonee da quelle non compatibili. Ulter iori bacini ino ltre potranno essere individuati anche in fase di pro-grammazione regionale dei settori competenti a seguito di una verifica della producibilità eolica in base a dati anemometr ici più precisi, a pa-rametri di natura energetica (rugosità, ombreggiamento ecc.) e alla compatibilità ambientale delle aree prescelte.

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b1.2.4 Individuazione di aree idonee ad un corretto inserimento dell’eolico nel pa-b1.2.4 Individuazione di aree idonee ad un corretto inserimento dell’eolico nel pa-b1.2.4 Individuazione di aree idonee ad un corretto inserimento dell’eolico nel pa-b1.2.4 Individuazione di aree idonee ad un corretto inserimento dell’eolico nel pa-eeeessssaaaaggggggggiiiioooo

b1.2.4.1 On shore di grandi dimensionib1.2.4.1 On shore di grandi dimensionib1.2.4.1 On shore di grandi dimensionib1.2.4.1 On shore di grandi dimensioni

Impiant i compost i da uno o più generatori di grande taglia con potenza maggiore Impiant i compost i da uno o più generatori di grande taglia con potenza maggiore Impiant i compost i da uno o più generatori di grande taglia con potenza maggiore Impiant i compost i da uno o più generatori di grande taglia con potenza maggiore di 1 MW di 1 MW di 1 MW di 1 MW

e impianti composti da più generatori di media taglia con potenza compresa tra e impianti composti da più generatori di media taglia con potenza compresa tra e impianti composti da più generatori di media taglia con potenza compresa tra e impianti composti da più generatori di media taglia con potenza compresa tra 50 kW e 1 MW50 kW e 1 MW50 kW e 1 MW50 kW e 1 MW

Nuovi impianti eolici potranno localizzarsi, previo accertamento dei requisiti tecnici di fattibilità, primo fra tutti l’anemometria di sito, da provare mediante certificazione rilasciata da enti di ricerca e/o società accreditate nel settore:

-nelle aree produttive pianificate, fatte salve le distanze di sicurezza previste da normativa vigente e il rispetto della compatibilità acustica: lungo i via li di accesso e di distribuzione ai lotti industriali,nelle aree di pertinenza de i singoli lott i, nelle aree a standard urbanistico;

- nelle aree agricole di mitigazione delle zone industriali possono essere localizzati nuovi impianti pur conservando l’utilizzazione agricola dei suoli. Il progetto del-l’impianto dovrà in questo caso relazionarsi ai segni de l paesaggio agrario (strade, muri, divisioni interpoderali).

-nelle aree prossime ai bacini estrattivi secondo le indicazioni e le perimetrazioni definite dai PRIE comunali e intercomunali.

EOLICO Impianto eolico nei pressi del bacino estrattivo di Apricena.

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Best practices

Il nuovo Parco Eolico di Pontedera (PI), sito nella zona industr iale nei pressi della Piaggio lungo i l canale Scolmatore, potenza di 2 MW per ciascuna torre

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b1.2.4.2 On shore di medie dimensionib1.2.4.2 On shore di medie dimensionib1.2.4.2 On shore di medie dimensionib1.2.4.2 On shore di medie dimensioni

Impianti composti da un solo aerogeneratore di potenza compresa tra 50 kW e 1 Impianti composti da un solo aerogeneratore di potenza compresa tra 50 kW e 1 Impianti composti da un solo aerogeneratore di potenza compresa tra 50 kW e 1 Impianti composti da un solo aerogeneratore di potenza compresa tra 50 kW e 1

MWMWMWMW

Sono consentiti impianti eolici on-shore nelle aree definite idonee e a compatibi-lità limitata ,comprendenti aree agricole, aree produtt ive pianificate, aree estratti-ve, realizzati direttamente dagli enti locali, nonché quelli finalizzati all’autoconsu-mo costituiti da un solo generatore (rif. L R n.31 21-10-2008).

Ai fini di agevolare anche la concentrazione degli impiant i per autoconsumo è consentita la localizzazione di pale di t ipo consortile nelle aree agricole e nelle aree classificate come campagna abitata e urbanizzata (rif. 3.2.8 Morfotipologie urbane, in Atlante del patrimonio ambientale, territoriale e paesaggistico. Descri-zioni strutturali di sintesi) per servire più aziende agricole e /o più abitazioni. E’ favorita infatti la realizzazione di impianti di tipo consort ile, ossia l’installazione di un unico generatore, di taglia opportuna, in grado di soddisfare il fabbisogno e-nergetico di più consumatori limitrofi, visti quali auto produttori/auto consumatori, piuttosto che l’installazione distribuita di più generatori di piccola taglia, a servizio dei singoli. La scelta dell’aerogeneratore ed in particolare la producibilità ai fin i dell’autoconsumo della macchina eolica deve essere certificata da ente di ricer-ca e/o società accreditata del settore.

La localizzazione della suddetta categoria di impianti eolici non è comunque consentita nelle seguenti aree sensibili:

aree soggette a vincolo:

-SIC, SIN e SIR, Riserve Naturali Statali, Riserve Naturali Orientate Regionali, Par-chi Nazionali, Parchi Naturali Regionali, Important Bird Area,ZPS, Zone Umide Ramsar, Corsi d’acqua pubblici e fasce di pert inenza fluviale (NTA dell’AdB), L.1497/39

-vincoli architettonici L.1089, Aree archeologiche decretate, altri decreti paesag-gistici, segnalazioni Carta de i beni + buffer di 500 m, Contesti Stratigrafici Topo-grafici (CTS)

-Costa (fatta esclusione delle aree a destinazione industriale e le aree portuali) e buffer di 2km, e territori contermini ai laghi

-Aree con una pendenza superiore al 20%

-aree a pericolosità geomorfologica molto elevata (così come perimetrate

EOLICO Impianti di media taglia in Danimarca

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Specchia (LE) impianto eolico comunale (potenza 660 kW altezza torre 50m)

dall’AdB)

-reticolo idrografico, lame, doline e gravine (AdB)

-aree naturali (boschi foreste e macchie, aree umide, pascoli) e buffer di 500 m

-Strade di rilevanza paesaggistica e buffer di 200m

-Centri urbani così come perimetrati dal piano paesistico (fatta esclusione delle aree produttive) + buffer di 1km

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b1.2.4.3 On shore di piccole dimensionib1.2.4.3 On shore di piccole dimensionib1.2.4.3 On shore di piccole dimensionib1.2.4.3 On shore di piccole dimensioni

Impianti composti da uno o più areogenaratori di piccola taglia con potenza Impianti composti da uno o più areogenaratori di piccola taglia con potenza Impianti composti da uno o più areogenaratori di piccola taglia con potenza Impianti composti da uno o più areogenaratori di piccola taglia con potenza

fino a 50 kWfino a 50 kWfino a 50 kWfino a 50 kW

Si prevede l’installazione di mini eolico per autoconsumo sia su suolo che sulla copertura degli edifici (fatte salve le indicazioni del DM ottobre 2007 riportato in nota)

La localizzazione della suddetta categoria di impianti eolici non è comunque consentita nelle seguenti aree sensibili:

Aree soggette a vincoli architettonici L.1089, Aree archeologiche decretate, se-gnalazioni Carta dei beni + buffer di 500 m

Costa (fatta esclusione delle aree a destinazione industria le) + buffer di 300 m

Aree con una pendenza superiore al 20%

aree naturali (boschi, aree umide)

Nota: DM ottobre 2007 Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazio-ne relative a Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e a Zone di Protezione Speciale (ZPS) l’art. 5 del suddetto decreto vieta l’installazione di impianti eolici fatta esclusione per aerogeneratori per autoproduzione con potenza complessiva non superiore a 20 kW

EOLICO

Mini eolico in territorio di Ginosa (TA)

Mini eolico nel tavoliere salentino Giovinazzo.Mini eolico in una stazione di servizio AGIP lungo la SS 16 Bis

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Best practices

Diverse applicazioni di mini eolico con turbina ad asse verticale e triplice elica (modello Quiet Revolution QR5 altezza 5m e diametro 3m, modello QR12 altezza 12m e diametro 6m) utilizzabile anche in contesti urbani sul tetto di un edificio residenziale, per la pubblica illuminazione degli spazi condominiali, per insegne pubblicitarie, in un parco pubblico (Shangai progetto di ARUP)

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b1.2.4.4 Eolico offb1.2.4.4 Eolico offb1.2.4.4 Eolico offb1.2.4.4 Eolico off----shoreshoreshoreshore

Le centrali eoliche off-shore dovranno essere localizzate ad una distanza minima dalla costa di 4 km.

Non è inoltre consentita la localizzazione di impianti off-shore

-in aree SIC mare ed in aree marine protette

-in corrispondenza di aree dove si riscontri la presenza di poseidonieti e biocenosi marine di interesse conservazionistico

-nell’ambito dei coni visuali dei paesaggi costieri tutelati

In considerazione delle caratteristiche dei fondali pugliesi, con particolare riferimen-to alle biocenosi presenti, nonché all’andamento delle isobate, si privilegia l’uso di strutture galleggianti che consentano l’installazione degli aerogeneratori a profon-dità maggiori dei 60m e che richiedano un ancoraggio ad impatto limitato.

La fattibilità di impianto ed opere accessorie, oltre che da un punto di vista ambien-tale, dovrà essere verificata e dimostrata da un punto di vista tecnico. In part icolare la producibilità di ogni singola macchina d’impianto dovrà essere certif icata da enti di ricerca e/o società accreditate nel settore e non dovrà essere inferiore alle 2000 ore equivalenti.

Dovranno effettuarsi indagini mirate ad accertare le interferenze dei cavidotti sotto-marini con le specie biocenosi esistenti, e adottare tecniche di posa ed approdo mirate alla minimizzazione dell’impatto. La posa interrata de i cavidott i sottomarin i è consentita esclusivamente su fondali a fango, privi di biocenosi rilevanti.

EOLICO

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Best practices

Esempi di impianti eolici off-shore in Nord Europa

Potenzialità eolica della Puglia off-shore da Atlante Eolico della Regione Puglia del Centro Ricerche Energia Ambiente, Università del Salento

Quota 100 m Quota 80 m

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EOLICO

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Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale della Perugia.Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale della Perugia.Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale della Perugia.Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale della Perugia.

I documenti del PTCP di Perugia comprendono anche uno studio sulle soglie di in-compatibilità allo sviluppo di energia eolica ed alcune mappe dei potenziali siti per l’in-

stallazione di impianti. Lo studio parte dagli indirizzi già fissati dal Piano Energetico Re-gionale e specifica con maggior dettaglio rispetto alle specificità territoriali, le regole per l’individuazione di aree idonee all ’installazione di aerogeneratori.

A partire dalle aree a più alta ventosità il PTCP distingue le aree incompatibili in base

all’alta esposizione panoramica dei luoghi, dalle zone a compatibilità condizionata do-ve si prevede uno sviluppo del mini eolico pur verificando la non conflittualità con l’e-sposizione panoramica. Le aree potenzialmente compatibili sono infine quelle votate

alla localizzazione di grandi impianti.

Il PTCP infine contiene uno scenario che dalle aree potenzialmente compatibili desume il numero di pale installabili nel territorio provinciale e la potenza massima raggiungibile.

Individuazione dei bacini di utilizzo dell’energia eolica in SardegnaIndividuazione dei bacini di utilizzo dell’energia eolica in SardegnaIndividuazione dei bacini di utilizzo dell’energia eolica in SardegnaIndividuazione dei bacini di utilizzo dell’energia eolica in Sardegna

La Regione Sardegna ha elaborato una mappa dei bacini per l’energia eolica a valle del Piano Energetico Regionale che prevede uno sviluppo di produzione di energia da questa fonte rinnovabile fino a 5000 GWh per il 2012.

Per Bacino eolico si intende in questo documento un’area di estensione grande che contiene più siti eolici, un’area cioè capace di accogliere più impianti eolici separati da aree libere.

I criteri utilizzati per la selezione dei bacini di prelievo dell’energia del vento si basano

su un’analisi dei dati anemometrici, sull’ accessibilità stradale dell ’area,

E sulla distanza dai rami della rete di trasmissione elettrica.

Sono escluse le aree che pur interessanti dal punto di vista eolico, ricadono in zone coperte da vincoli ambientali.

Best practices

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Aree sensibili da normativa regionaleAree sensibili da normativa regionaleAree sensibili da normativa regionaleAree sensibili da normativa regionale

SIC SIN e SIR, SIC mare, Riserve Naturali Sta-tali, Riserve Naturali Orientate regionali, Riser-

ve Marine, Parchi Nazionali, Parchi Naturali Regionali, Important Bird Area, ZPS, Zone Umide Ramsar, Corsi d’acqua pubblici, fasce di pertinenza fluviale (NTA dell’AdB), aree a

vincolo paesaggistico (ex L. 1497/39).

Vincoli architettonici L. 1089, Aree archeologi-che decretate e buffer di 500m

Aree con pendenza superiore al 20%

Centri urbani + buffer di 1 Km

Aree sensibili da PPTRAree sensibili da PPTRAree sensibili da PPTRAree sensibili da PPTR

Contesti Topografici Stratigrafici, segnalazio-

ne Carta dei Beni ,

Costa + buffer di 2 km (fatta esclusione delle aree a destinazione industriale)

Aree naturali (boschi foreste e macchie, aree

umide, pascoli) e buffer di 500 m

Aree a pericolosità geomorfologica molto ele-vata

Strade di rilevanza paesaggistica

Reticolo idrografico, lame, gravine, geositi, doline.

EOLICO

Vincoli

Aree con pendenza superiore al 20%

Contesti Topografici Stratigrafici (CTS) e segnalazione Car-ta dei Beni

Costa e buffer di 4 Km, Riserve e parchi marini.

Aree sensibili alla localizzazione di impianti eolici di grandi e medie dimensioniAree sensibili alla localizzazione di impianti eolici di grandi e medie dimensioniAree sensibili alla localizzazione di impianti eolici di grandi e medie dimensioniAree sensibili alla localizzazione di impianti eolici di grandi e medie dimensioni

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scenario

Alta pericolosità idraulica e frane

Strade di rilevanza paesaggistica Naturalità Centri urbani + buffer di 1 km

Parchi Reticolo idtografico e acque pubbliche

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EOLICO

Eolico impianti di grandi e medie dimensioniEolico impianti di grandi e medie dimensioniEolico impianti di grandi e medie dimensioniEolico impianti di grandi e medie dimensioni

Aree sensibili alla localizzazione di impianti eoliciAree sensibili alla localizzazione di impianti eoliciAree sensibili alla localizzazione di impianti eoliciAree sensibili alla localizzazione di impianti eolici