IMPEGNO

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MENSILE DELLʼASSOCIAZIONE PROFESSIONALE ITALIANA COLLABORATORI FAMILIARI N. 1-2 GENNAIO - FEBBRAIO 2013 • ANNO LXVII • 3° NUOVA SERIE • ABBONAMENTO ANNUO • € 20,00 • POSTE ITALIANE S.P.A.-SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE-70%-C/RM/DCB-ROMA IMPEGNO IMPEGNO COLF - ASSISTENTI DOMICILIARI “In una convivenza ordinata e feconda va posto come fon- damento il principio che ogni essere umano è persona cioè una natura dotata di intelli- genza e di volontà libera; e quindi è soggetto di diritti e di doveri che scaturiscono immediatamente e simulta- neamente dalla sua stessa natura: diritti e doveri che sono perciò universali, invio- labili, inalienabili.” (…) Lettera Enciclica Pacem in terris di papa Giovanni XXIII Ogni essere umano è persona, soggetto di diritti e di doveri

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Gennaio / Febbraio 2013

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MENSILE DELLʼASSOCIAZIONE PROFESSIONALE ITALIANA COLLABORATORI FAMILIARIN. 1-2 GENNAIO - FEBBRAIO 2013 • ANNO LXVII • 3° NUOVA SERIE • ABBONAMENTO ANNUO • € 20,00 • POSTE ITALIANE S.P.A.-SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE-70%-C/RM/DCB-ROMA

IMPEGNOIMPEGNOCOLF - ASSISTENTI DOMICILIARI

“In una convivenza ordinata

e feconda va posto come fon-

damento il principio che ogni

essere umano è persona cioè

una natura dotata di intelli-

genza e di volontà libera; e

quindi è soggetto di diritti e

di doveri che scaturiscono

immediatamente e simulta-

neamente dalla sua stessa

natura: diritti e doveri che

sono perciò universali, invio-

labili, inalienabili.” (…)

Lettera Enciclica Pacem in terris di papa Giovanni XXIII

Ogni essere umano è persona,soggetto di diritti e di doveri

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A 50 ANNI DALL’ENCICLICA DI GIOVANNI XXIII

Nel Messaggio per la celebra-zione della 46ma GiornataMondiale per la Pace dal

tema “Beati gli Operatori di Pace”,Benedetto XVI ha voluto incorag-giare tutti a rendere efficace la co-struzione della pace nei dirittifondamentali della libertà di co-scienza, di espressione, di libertà re-ligiosa: concetti in pericolo anche acausa della crisi economica. Interessante appare, nel contesto del-l’anniversario del Concilio VaticanoII°, il richiamo di Benedetto XVI al-l’Enciclica Pacem in terris del beatoGiovanni XXIII, a cinquant’annidalla promulgazione (11 aprile1963). Alla luce del grande magistero ponti-ficio sul tema attualissimo della pace,emergono immediatamente alla no-stra considerazione tre questioni cru-ciali oggi. In primo luogo l’appelloaccorato rivolto alla comunità inter-nazionale a superare le esitazioni perdare piena realizzazione ad un’auto-rità pubblica internazionale a servi-zio dei diritti umani, della libertà edella pace. In secondo luogo l’invitoa promuovere e difendere i dirittiumani fondamentali, riducendo laforbice tra i nuovi diritti promossinelle società tecnologicamente avan-zate e i diritti umani elementari, an-cora non soddisfatti in situazioni di

sottosviluppo. Infine l’appello a col-tivare non solo la consapevolezza deidiritti, ma anche quella dei doveri. Alla luce di queste tre questioni ri-mangono aperti due interrogativi difondo. Il primo muove dalla consta-tazione del grande disordine delmondo attuale; l’interrogativo checonseguentemente si pone è: qualetipo di ordine può essere ideato e pro-mosso al fine di far comprendere alledonne e agli uomini l’importanza delvivere in libertà, giustizia, sicurezza?E dal momento che il mondo, nono-stante tutto, si sta riorganizzando neivari campi (economico, culturale, po-litico…) sorge l’altra domanda: se-condo quali principi si stannosviluppando le nuove modalità di or-dine mondiale? Muovendo da questiinterrogativi cruciali, il magisteropontificio sul tema della pace solle-cita la comunità internazionale a ri-sposte adeguate ad una serie diesigenze diffuse. La promozione della pace, retta-mente intesa, non può prescindere daquestioni legate a principi morali, so-prattutto quelli connessi all’afferma-zione della dignità e dei diritti umani.Inoltre l’urgenza della costituzione diuna nuova organizzazione dell’interafamiglia umana, che non va fraintesacon quella di un super-stato globale,ma va identificata con il dare concre-

tezza alla do-manda mondialecirca i modi de-mocratici di eser-cizio dell’autoritàpolitica sia nazio-nale che interna-zionale, oltre allarichiesta di tra-sparenza e di cre-dibilità ad ognilivello della vitapubblica: attivitàumana anch’essasoggetta a giudi-zio morale. L’esi-

genza di un più sostanzioso legametra etica e politica è particolarmenterilevante e attuale; finché coloro cheoccupano posizioni di responsabilitànon accetteranno di porre coraggio-samente in questione il loro modo digestire il potere e di procurare il be-nessere dei loro cittadini, sarà diffi-cile immaginare che si possaprogredire verso la pace. All’inizio diun nuovo anno facciamo quindi no-stro l’invito di papa Giovanni chenella Pacem in terris richiamavatutti al dovere di compiere “l’ufficionobilissimo della pace”, anche se im-menso, e di ricomporre i rapportidella convivenza nella verità, nellagiustizia, nell’amore e nella libertà.

don Francesco Poli Consulente Eccl.co Naz. API – COLF

Pacem in terris: ancora da costruire

MAHMOUD DARWISHPensa agli altri

Prepari la tua colazione,pensa agli altri

(non dimenticare il cibo per i piccioni)

Combatti la tua guerra, pensa agli altri(non dimenticare chi chiede la pace)

Paghi la bolletta dell’acqua, pensa agli altri

(chi si nutre di nubi)

Torni a casa, la tua casa,pensa agli altri

(non dimenticare la gente nelle tende)

Dormi e conti le stelle, pensa agli altri (chi non ha spazio per dormire)

Liberi 1’anima con le metafore, pensa agli altri

(chi ha perduto il diritto di parola)

Pensi agli altri lontani, pensa a te stesso.

(dì: magari fossi candela nel buio).

Da: In un mondo senza Cielo.Antologia della poesia palestinese

(a cura di Francesca Maria Corrao,Giunti, 2007)

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RIFLESSIONI

La politica è uno dei modi piùnobili per servire l’uomo e l’espres-sione più alta di carità: un servizioteso a rendere più umana la vita ditutti nella convivenza civile, ed unatestimonianza di speranza. Per que-sto il servizio alla comunità attra-verso la politica, si colloca tra le

forme di realizzazione umane piùricche di significato e più cariche dipotenzialità positive, sia a livellopersonale che comunitario.

Il perseguimento del bene co-mune rimane compito specificodella politica.

La scelta politica deve nascereda una precisa idealità: un’azionevolta a modificare il mondo, con-dotta da una idea, da un progetto diuomo e di società. Alla luce delleScritture e della dottrina socialedella Chiesa, i cristiani sono consa-pevoli che un progetto per il benecomune chiede di essere pensato eperseguito nella realtà concretadella propria comunità. La consa-pevolezza che la nostra società è al-tamente complessa ed in fase diprofonde trasformazioni esige, in-sieme con la chiarezza di idee suiprincipi e valori irrinunciabili,anche grande capacità di lettura e diinterpretazione delle situazioni, so-lida preparazione e competenza, di-

sponibilità ad ogni utile confronto,coraggio di scelta, di rischio e di ri-soluzione dei conflitti.

Nella realtà di oggi non è age-vole affrontare e risolvere alcune“tensioni” di rilievo. In particolare:Come comporre tra loro la fedeltàai valori etici con i dinamismi delconsenso sociale, in una società chevede drammaticamente consumarsilo spessore della sua eticità? Comeconiugare i principi della dottrinasociale con una capacità concreta diprogettualità, evitando il rischio diuna formulazione, che spesso di-venta retorica e genera rifiuto pertutto ciò che è “pubblico”? Ammi-nistrare nell’ottica del bene comuneè un servizio difficile ed esigente,perché presuppone onestà, disinte-resse e gratuità, ed una notevole ca-pacità nell’individuare e inquadrarecorrettamente i problemi e le prio-rità e reperire le risorse, ma anche ildesiderio di costruire con pazienzaun adeguato consenso sociale at-torno alle decisioni che si prendono.

L’idea di costruire una societàche sia un luogo e spazio di vitadove si riconosca il valore irrinun-

ciabile della persona e il diritto pertutti allo “star bene”, è comunque inperfetta sintonia “anche” col pro-getto di Dio per l’umanità. Comecristiani abbiamo tutti una precisaresponsabilità nei confronti dellapolitica in genere.

Per un cristiano l’espressione delvoto per l’elezione dei rappresen-tanti nelle diverse realtà politiche eamministrative a livello territorialee nazionale è un preciso dovere mo-rale. Inoltre sottrarsi a tale respon-sabilità renderebbe poco credibile oaddirittura improponibile ogni cri-tica per le cose che non vanno. Nontutte le opzioni politiche sono eti-camente corrette: è compito di cia-scuno di noi impegnarci per undiscernimento sia a livello perso-nale che comunitario, assumendocila responsabilità personale di an-dare oltre certe demagogie e co-gliere, attraverso l’attentapartecipazione personale, i valori ele proposte concrete alla base deiprogrammi che i partiti propon-gono.

df

I cristiani e la politica

Ci si nasconde anche nelle verità, persino nell’amore e nel lavoro

E’ vergognoso nascondersi all’ epoca; / bisogna farla! /Ci sono vari nascondigli: / ci si nasconde nelle sghignazzate, /

nei guaiti, / ci si nasconde nelle piccole verità meschine, /ci si nasconde nella grande menzogna. /

Ci si nasconde nelle pseudofatiche, / nelle danze, nel foot-ball, nel vino, /nella pesca, nelle barzellette, / nelle carte e nel domino. /Ci si nasconde come bambini nella macchina nella villa, /

nei registratori, nei francobolli, / nell’impiego, negli amici, nella famiglia. /Ma è vergognoso / - io grido urlando - / persino nascondersi nella natura,

persino nei libri immortali, / persino nel lavoro e nell’amore! /Lo so, / l’epoca è complicata / ed è difficile raccapezzarsi, /

ma se c’è in essa qualcosa di male, / non nascondersi bisogna, /ma battersi! Evgenij Evtusenko

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FAMIGLIA

Questi ultimi decenni sono statisenz’altro unici per i numerosi cam-biamenti che hanno investito la no-stra vita e società, divenute piùcomplesse e articolate.

Si tende a vivere all’insegna dellaprecarietà anche per quanto riguarda ipropri sentimenti più profondi e intimi,come l’amore per un’altra persona.

A partire da questo quadro è fa-cile parlare di famiglia evidenzian-done soprattutto le difficoltà.Sicuramente le odierne tipologie dicomposizione familiare aprono sce-nari che modificano radicalmente ilconcetto di famiglia nucleare natu-rale, organizzata sul modello dellatradizione. Le nuove e differentiforme familiari mettono in campotutta una serie di discontinuità ri-spetto al passato. E’ anche vero chela famiglia nella cultura post-mo-derna assume sempre più un signi-ficato “fluido” e non univoco.

Ma nonostante questi significa-tivi cambiamenti la famiglia resta ilprincipale luogo ed esperienza dovesi impara a costruire le relazioni, agestire i conflitti, a creare condi-zioni di mutuo aiuto, dove ci sieduca alla convivenza. La famigliaè il luogo della relazione umana,dove si sperimenta per eccellenza ilrapporto continuativo e fedele trapersone. Certamente una relazione“fissata-stabile” comporta un nu-mero più elevato di vincoli, maoffre anche una maggior sicurezza;una relazione “mantenuta libera”lascia sì aperte molte strade, ma,appunto, “media di meno” e, dun-que, comporta maggiori insicu-rezze fra le persone.

La famiglia è il luogo per eccel-lenza dove le persone crescono e siriconoscono, dove il dono e la reci-procità è alla base delle relazioni. Ildono è pratica ordinaria in famiglia.Si può concepire un figlio senzagratuità, ma per accoglierlo almondo e farlo nascere occorre gra-

tuità. Il sentirsi oggetto dell’amoregratuito di qualcun altro è poi fontedi nuove idee, di creatività, di cre-scita nel senso più ricco del ter-mine. Il primo luogo dovesperimentiamo la fiducia disinte-ressata degli altri, il perdono, lapossibilità di ricominciare, dovesperimentiamo anche le sanzioniper la fiducia tradita, per le pro-messe non rispettate, è proprio lafamiglia. Nella famiglia si è amatinon perché abbiamo dei “meriti”,ma perché siamo persone.

La famiglia è chiamata ad uma-nizzare il mondo con il suo stile divita.

Per evitare il rischio che la fami-glia si chiuda a riccio su se stessa èimportante valorizzare e sostenerealleanze tra famiglie. In questosenso anche le famiglie dovrebberocredere maggiormente in se stesse,in quanto molto dipende da loro:dalla loro consapevolezza in quantosoggetto sociale titolare di diritti,oltre che di doveri, della loro capa-cità di collegarsi e di associarsi finoad identificarsi in soggetti strategicidi rilevanza collettiva.

a cura di Bruno Vedovati

Ancora tutta da riscoprire

La famiglia è la patria delcuore.Giuseppe Mazzini

* * * * * * *La famiglia è l’associazioneistituita dalla natura per prov-vedere alle necessità del-l’uomo.Aristotele

* * * * * * *La famiglia è un collegamentocon il nostro passato e un ponteverso il nostro futuro.A. Haley

* * * * * * *Quando rivolgi lo sguardo allatua vita, le più grandi gioiesono quelle della famiglia.J. Brothers

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LAVORO

Italia ratifica la Convenzione Ilo 189 sul lavoro domestico

Il 18 dicembre, in occasionedella Giornata Internazionale delMigrante e a conclusione della set-timana di sensibilizzazione sultema del lavoro domestico, le orga-nizzazioni sindacali italiane —CGIL, CISL e UIL — hanno orga-nizzato, in collaborazione con l’Uf-ficio ILO (International LabourOrganisation) di Roma, il Conve-gno «Lavoro dignitoso per il set-tore domestico», a VillaAldobrandini.

Obiettivo del Convegno è statoquello di promuovere la ratifica, daparte dell’Italia, della Conven-zione 189 dell’ILO sulle lavora-trici e i lavoratori domestici,adottata nel giugno del 2011 dallaConferenza Internazionale del La-voro e richiamare l’attenzionesulla Convenzione, adottata nel1990 dall’Assemblea Generaledelle Nazioni Unite, relativa ai di-ritti dei lavoratori migranti e delleloro famiglie, ad oggi non ancoraratificata da alcun Paese europeo.Il Convegno si è inserito, inoltre,nel contesto della campagna inter-nazionale « 12x12 » lanciata dal-l’ITUC-CSI nel dicembre 2011,con l’obiettivo di sensibilizzarel’opinione pubblica in vista dellaratifica della Convenzione 189 daparte di 12 Paesi entro il 2012 e delrafforzamento della normativa ditutela del settore domestico, so-prattutto dal punto di vista sinda-cale.

Alla presenza dei costituenti ita-liani dell’ILO e, in particolare, delMinistro del Lavoro e delle Politi-che Sociali Elsa Fornero, è stato ri-cordato il contributo fondamentaledei lavoratori migranti — uomini edonne costretti ad abbandonare il

proprio Paese in cerca di un lavorodignitoso e di migliori condizionidi vita — allo sviluppo e al benes-sere dei Paesi di destinazione, perribadire la necessità di garantire letutele necessarie riconosciute daldiritto internazionale ed eliminareforme di maltrattamento, violenzae privazione dei diritti sociali. Ciòè ancor più vero in Paesi come

l’Italia in cui, a fronte dell’invec-chiamento della popolazione, c’èuna sempre maggiore richiesta diservizi per le persone più anziane:in questo senso, è stato ribaditocome la crescente domanda, daparte delle famiglie italiane, di la-voratori domestici abbia forte-mente influenzato i recenti flussimigratori e come, pertanto, sia op-portuno sostenere ed incentivare ilsettore, abbandonando la retorica

anti-immigratoria e riconoscendo,al contrario, il contributo fonda-mentale di questi lavoratori al be-nessere sociale ed economico delnostro Paese.

Si è parlato poi del ruolo delledonne impiegate nel settore dome-stico, più vulnerabili specie se la-voratrici madri, sottolineando,pertanto, la necessità di introdurremaggiori tutele. E, ancora, del-l’impatto della Convenzione 189sulla legislazione italiana, già piut-tosto avanzata in materia, e delcontratto collettivo per il settoredomestico, attraverso un confrontotra le associazioni di categoria e lecontroparti datoriali in vista delrinnovo contrattuale.

Nel pomeriggio, a seguito dellafirma da parte del Ministro degliAffari Esteri, Giulio Terzi, l’Italiaè divenuta il settimo Paese a livellomondiale e il primo in Europa a ra-tificare la Convenzione  189 del-l’ILO. La ratifica costituisce untraguardo fondamentale per il ri-conoscimento della pari dignità delsettore domestico e dei diritti edelle tutele essenziali per i lavora-tori in esso impiegati, indipenden-temente dal loro status, al fine difavorire, quanto più possibile,l’emersione del settore e la sempremaggiore integrazione di questi ul-timi nel tessuto sociale del Paese.Tuttavia, alla ratifica del testodovrà far seguito l’attuazione con-creta delle misure in esso previste,nonché l’adozione di una strategiasindacale chiara in materia, volta afavorire lo sviluppo di un sistemapiù inclusivo e meno discriminato-rio.

Ufficio ILO per l’Italia e San Marino

Roma, 18 dicembre 2012

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Sulle 1.300 richieste di lavoro rac-colte da Api-Colf nel corso del2012, il 40% è di donne italiane. Persostenere la famiglia, le donne sireinventano, candidandosi per posi-zioni che per anni sono state occu-pate quasi esclusivamente dalleimmigrate, dall’assistenza agli an-ziani all’aiuto domestico. I dati pre-sentati, in occasione dell’incontrointerregionale area nord delle pro-vince, dall’Associazione Professio-nale Italiana CollaboratoriFamiliari, sono lo specchio dellacrisi in cui versa la Bergamo del la-voro, dalla città alla Bassa fino allevalli, che lo scorso anno hanno vistochiudere numerose aziende.Un’altra novità è la richiesta daparte degli uomini, con una do-manda che, in provincia di Ber-gamo, si è quadruplicata. «Ho vistoun aumento della richiesta soprat-tutto per l’assistenza degli anziani,a ore. Per gli italiani andare a viverecon l’anziano è difficile perchéspesso hanno famiglia – spiega Da-niela Mazzoleni, presidente provin-ciale di Api-Colf Bergamo –. Loscorso anno sono passate da noi

1.300 persone, con un aumento si-gnificativo delle italiane, arrivatecirca al 40%. Alta la richiesta daparte degli uomini, soprattutto del-l’America Latina, anche per l’aiutoin casa, come custodi o giardinieri.Se negli anni scorsi la percentualeera del 2-3%, nel 2012 è salita all’8-10%. Sono figure che devono essereformate, per questo ogni anno orga-nizziamo dei corsi specifici. È unaprofessione a tutti gli effetti e non cisi può improvvisare».Nel caso delle donne, spesso si trattadi separate o divorziate con figli acarico, che faticano a sostenersi:«Molte delle donne che sono venuteda noi hanno perso il lavoro in fab-brica, con la crisi del tessile in ValSeriana – continua Daniela Mazzo-leni – Si tratta di persone che si av-vicinano alla professione per laprima volta, spesso separate configli a carico e in estrema diffi-coltà». La realtà bergamasca rispec-chia quella nazionale: «Il fenomenoè sviluppato soprattutto al Nord Ita-lia – afferma Antonia Paoluzzi, pre-sidente nazionale Api-Colf –. Adesempio Torino ha visto un grosso

aumento, del 23%, delle donne ita-liane che chiedono questo tipo diimpiego. C’è anche il problemadella cassa integrazione e della crisidella famiglia. La donna che restasola dopo una separazione, seppur ilmarito contribuisca, non ha un red-dito sufficiente».L’Associazione nata nel 1971 – cheoltre a svolgere attività di colloca-mento, ha un sindacato per la tuteladelle collaboratrici familiari – hatracciato il quadro di una profes-sione che non risente della crisi, mache, al tempo stesso, nasconde pa-recchi chiaroscuri, come la diffi-coltà economica delle famiglie cherichiedono la collaborazione fami-liare o il lavoro sommerso che,complice la crisi, tende ad aumen-tare. «Accanto alla sempre maggiorrichiesta di collaboratori familiari oassistenza per gli anziani, si rischiadi tutelare meno il lavoratore chespesso, soprattutto se immigrato, èpiù fragile. A causa delle difficoltàlinguistiche spesso non ha la capa-cità di capire quali sono i diritti e igiusti riconoscimenti – spiega lapresidente Paoluzzi –. Con l’au-mentare della richiesta aumentaanche la povertà delle famiglie espesso si assiste ad un incontro tradeboli. Debole è la famiglia, chedeve necessariamente far fronte alleesigenze, e debole è il lavoratore,perché spesso è un lavoro non rico-nosciuto e per via della crisi i datoridi lavoro hanno difficoltà a pagare.Come Api-Colf cerchiamo di rico-noscere la tutela necessaria tro-vando la giusta mediazione trafamiglia e lavoratore».La crisi, e il conseguente ritornodegli italiani a professioni abbando-nate, possono avere risvolti positivi:«In questo panorama sociale dove siriscontra l’aumento della povertàdel Paese, c’è anche la riscoperta diun lavoro che è nobile, ma non suf-ficientemente riconosciuto perché è

LAVORO

Bergamo, boom di richieste per

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sempre stato svolto gratuitamentenelle famiglie dalle donne. Con lacrisi si scopre che può essere unaleva per l’economia del Paese e c’èchi va a recuperare lo spazio lavo-rativo in questi ambiti. Stiamodando valore a un lavoro che deveessere considerato come tale. Perso-nalmente credo che non possono es-serci lavori più o meno belli, tuttihanno la loro importanza nella so-cietà perché tutti siamo anelli dellastessa catena. E se un anello è de-bole, la catena si spezza».

«Con l’invecchiamento della po-polazione sempre più alta la spesaper il welfare»«Il lavoro è un elemento che puòaggregare o disgregare la comunità,che può aggre-gare o disgre-gare le genera-zioni. Api-Colfsi impegna perun futuro soli-dale, valoriz-zando il valoredella fede e pro-muovendo lagiustizia so-ciale».Don FrancescoPoli, consulenteecclesiastico na-zionale Api-Colf, parlandodell’associazionein occasione del-l’incontro inter-regionale, degliobiettivi e delle prospettive per il fu-turo dell’Associazione ha sottoli-neato anche le difficoltà dei giovanie degli adulti nell’affrontare il mondodel lavoro in tempi di crisi. A spie-gare le derive di un sistema previ-denziale in via di esaurimento, è unaddetto ai lavori nonché consulentedi Api-Colf: «La disgregazione ge-nerazionale di cui parla don France-

sco Poli si concretizza in aspetti pra-tici evidenti – spiega l’avvocatoEmanuele Montemarano – Con l’etàpensionabile che si alza sempre dipiù, le persone più adulte dovrannolavorare sei, sette anni in più, untempo lavorativo che verrà automa-ticamente sottratto ai giovani, chefaticheranno sempre di più a trovarelavoro». Presentata una fotografiache rappresenta la società italianadel 2050, quando il bisogno saliràall’85%: «C’è un emergenza nel si-stema previdenziale, con una popo-lazione che invecchia e l’aumentodei bisogni – spiega Emanuele Mon-temarano – Il rapporto tra cittadini eanziani cambierà radicalmente. Nel2050 la popolazione anziana saràraddoppiata, il 15% del totale sarà ul-

traottantenne e il numero di giovanie di persone in età lavorativa saràdimezzato. Le situazioni di dipen-denza dall’assistenza socio-sanitariasaliranno dal 52% all’85%».Nella società del futuro le giovanigenerazioni ricopriranno un ruolomarginale, mentre gli anziani sa-ranno la fascia più consistente:«Nel 2050, l’età media della popo-

lazione nel Nord Italia sarà di 52anni, mentre al Sud di 48 anni –spiega Montemarano – La fasciad’età maggiormente presente nellapopolazione sarà quella tra i 75 e i79 anni».La crisi sta portando ad un tasso dinatalità ai minimi storici: «Nelmondo occidentale non si fannopiù figli, aldilà del valore moraledella famiglia, c’è il problema le-gato alla sostenibilità economica –continua Montemarano –. A frontedella costante contrazione delle ri-sorse che caratterizzerà i prossimianni e con l’aumento del numerodelle persone anziane, la situazionediventerà insostenibile, visto chegià oggi il sistema sanitario italianoogni anno perde 27 miliardi di

euro. È altrettantodrammatico il sistemaprevidenziale, perchéintrecciando le lineedemografiche con ilPil, si forma una curvache va drasticamenteverso il basso».Da qui la necessità diuno sviluppo delle pro-fessioni legate all’assi-stenza degli stratideboli della società:«Il nostro settore nonsolo rimarrà vitale –conclude Montema-rano – ma andrà sem-pre di più a colmare ilbisogno assistenzialedegli anziani visto chelo Stato non avrà più

molte risorse per farlo. Con l’au-mento enorme dell’invecchia-mento, nei prossimi cinquant’anniil nostro compito sarà quello di ri-spondere ai bisogni della popola-zione, avremo un importante ruolosociale».

Diana Noris(L’ Eco di Bergamo - 20 Gennaio 2013)

LAVORO

i posti da colf: il 40% è italiano

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IMMIGRAZIONE

Nella realtà quotidiana speri-mentiamo la presenza dipersone provenienti da na-

zioni e culture diverse. L’aumentodi fenomeni quali l’immigrazionepone la necessità di riflettere ri-spetto a problematiche sociali ur-genti.

La multiculturalità rappresenta,certamente, una dimensione estre-mamente tangibile nella realtà delnostro tempo. Di massima attualitàè, per altro, questo argomento, chegiunge preponderante in occasionedella conclusione della campagnaelettorale negli Stati Uniti. La vit-toria di Barak Obama spalanca unanuova dimensione della politicamondiale, chiedendo una rifles-sione accorta e significativa neiconfronti della prefigurazione cheil pianeta sociale va assumendo inquesto nuovo secolo di cambia-menti.

La ricchezza dell’incontro traculture e religioni definisce alcunegrandi opportunità dal punto divista collettivo, economico e cultu-rale. Al contempo, il confronto puòrivelarsi generatore di conflittualitàed incomprensione.

La dimensione dell’alterità nondeve negare la possibilità di unaconvivenza serena e civile con per-sone che provengono da altri Paesi.Ma l’accoglienza non può neppureessere data per scontata: i conflittitra realtà sociali differenti sono al-l’ordine del giorno.

Come arginare questo rischio?Come affrontare la distanza? Comenon perdere l’orientamento nell’in-comunicabilità?

Di insegnamento è il messaggiodi Benedetto XVI, nell’intervistacon Mons. Celata:

“Un dialogo tra persone cheprofessano fedi differenti non puòreggersi solo sulla frequenza degliincontri, ma sulla loro qualità.Qualità che si traduce in una pre-parazione accurata sul proprio e

sull’altrui credo religioso e, in de-finitiva, su un modo di procedereche punti con trasparenza alla ri-cerca della verità, attraverso la ca-rità e il rispetto reciproco”.

Nella medesima direzione pro-cedono i pensieri del teologo tede-sco Karl Adam, quando sostenevache: “ogni uomo è una parola diDio che non si ripete mai”.

Oltre le diversità, le disugua-glianze e le discriminazioni vi sonouna dignità spirituale ed un valoreantropologico che connotano l’in-dividuo come essere umano, come

movimento d’essere, come perso-nalizzazione degna del mondo. Ladignità della persona deriva infatti,dalla relazione fondante e struttu-rale con Dio: la sua umanità pre-cede ogni diversità di sesso, direligione, di classe sociale, di cul-tura e di appartenenza “politica”.Riscoprire questo richiamo moraleed etico permette di attingere allanostra cristianità e farne un usogiusto e responsabile nella realtàquotidiana e nell’incontro tra di-gnità.

A cura di Claudia Proserpio

Oltre la diversità

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Dalle ore 9 del 7 dicembre 2012 fino alle24 del 30 giugno 2013 sarà possibile in-viare, esclusivamente per via telematica,le domande relative alla procedura per i‘flussi d’ingresso dei lavoratori non co-munitari per lavoro non stagionale nel ter-ritorio dello Stato per l’anno 2012’. Laquota complessiva di ingressi, stabilita eripartita dal decreto del presidente delConsiglio dei Ministri 16 ottobre 2012(Gazzetta ufficiale n.273, del 22 novem-bre scorso), è di 13.850 unità.La ripartizione delle quoteDi queste, 2000 sono per lavoro auto-nomo, riservate a cittadini stranieri resi-

denti all’estero (imprenditori, liberi pro-fessionisti, soci di società non cooperativee artisti di chiara fama internazionale o dialta qualifica professionale), e 100 sonoper motivi di lavoro subordinato non sta-gionale e per motivi di lavoro autonomoriservate a lavoratori di origine italiana perparte di almeno uno dei genitori fino alterzo grado di linea diretta di ascendenza,residenti in Argentina, Uruguay, Venezuelae Brasile. Queste 2.100 unità si aggiun-gono alla quota di 4.000 ingressi di citta-dini stranieri che abbiano completato iprogrammi di formazione e di istruzionenel Paese di origine (articolo 23 del de-

creto legislativon.286/1986), quotagià prevista, in viadi anticipazione,con il decreto delpresidente del Con-siglio dei Ministri13 marzo 2012(Programmazionetransitoria dei flussid’ingresso dei lavo-ratori non comuni-tari stagionali e dialtre categorie nelterritorio delloStato per l’anno2012).Per le altre 11.750unità si tratta di au-torizzazioni allaconversione in per-messi di soggiornoper lavoro auto-nomo e subordi-nato di altretipologie di per-messo.Le quote di ingressiper lavoro subordi-nato saranno ripar-tite tra le DirezioniTerritoriali del La-voro del Ministerodel Lavoro e dellePolitiche sociali  inbase alle domandepervenute agli

Sportelli Unici per l’Immigrazione, per al-lineare le richieste presentate con i fabbi-sogni registrati sul territorio.La circolare con le modalità operative:precompilazione dei moduli dal 4 di-cembreTutte le indicazioni su tempi, quote, e mo-dalità di accesso alla procedura sono con-tenute nella circolare congiunta Ministerodell’Interno-Ministero del Lavoro e dellePolitiche sociali del 26 novembre 2012,n.7301.La circolare indica anche la modulistica dacompilare, in base alle singole situazioni,per accedere alla procedura: 8 modelli dif-ferenti che sarà possibile precompilare online a partire dalle ore 8 del 4 dicembre.Le modalità di registrazione degli utenti,di compilazione dei moduli e invio delledomande sono le stesse utilizzate per leprecedenti ‘procedure flussi’. Sarà co-munque a disposizione sulla home pagedell’applicativo il ‘manuale utente’. In più,per chiarire eventuali dubbi e chiedere as-sistenza, gli utenti registrati potranno in-viare una mail al servizio ‘help desk’attraverso il link attivo sempre sulla homepage dell’applicativo. Associazioni e pa-tronati accreditati potranno continuare autilizzare il numero verde già attivo dalleprecedenti procedure.La trattazione delle domandeÈ importante sapere che tutti gli invii,compresi quelli generati con l’assistenzadi associazioni e/o patronati, saranno ge-stiti dal software applicativo in manierasingola, cioè domanda per domanda, e nona pacchetto. Dunque, la spedizione di piùdomande con un unico invio sarà gestitacome una serie di invii singoli, in base al-l’ordine di compilazione, e sarà generatauna singola ricevuta per ciascuna do-manda.Le domande saranno trattate in base al-l’ordine cronologico di presentazione. Lostato della trattazione della domandapresso lo Sportello Unico Immigrazionecompetente potrà essere verificato  all’in-dirizzo http://domanda.nullaostalavoro.in-terno.it.26.11.2012

Fonte: Ministero dell’Interno

9 IMPEGNO

IMMIGRAZIONE

Flussi ingresso non stagionali 2012, aperta procedura on line

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IMPEGNO

E’ con molto piacere che mi ac-cingo a scrivere questa relazione at-tingendo informazioni dall’interventodi don Francesco Poli al Corso di for-mazione per dirigenti API-COLF, te-nutosi a Fai della Paganella (TN), peraffrontare un argomento di grande at-tualità e che sta particolarmente acuore alla nostra Associazione: l’ac-coglienza dello” straniero”, o meglio:noi e lo “straniero”.

La relazione di don Poli è un’inte-ressante, approfondita e colta letturadelle parti della Bibbia laddove in essasi racconta, si spiega, si chiarisce e sidefiniscono le radici del popoloebraico, questo stesso straniero in terrad’Israele e i suoi rapporti con gli altripopoli diversi da esso. Sempre nellaBibbia si trovano risposte e regolecomportamentali nei confronti del di-verso che non sono basate su principidi compassionevole assistenzialità, masoggette a leggi che codificano inmodo preciso il rispetto della dignitàumana di tutti gli stranieri, i loro diritticivili, la distribuzione del reddito, latutela giuridica e soprattutto l’acco-glienza religiosa.

Nel rileggere questo excursus rea-lizzato da don Poli non ho potuto farea meno di notare l’attualità e la mo-dernità degli argomenti trattati nellaBibbia che allora meglio di oggi, nonsolo affrontava il problema dello stra-niero e della sua diversità, ma si pre-occupava di stabilire regole darispettare con la comprensione e laconsapevolezza di essere cristiani cheincontrano lo straniero, creatura delDivino Padre, accogliendolo nella suadiversità.

A questo proposito mi fa piacerecitare testualmente le parole di donFrancesco Poli su “diversità eascolto”: “Quando Israele parla dellasua diversità, chiede di essere ascol-tato; ma è l’ebraismo stesso a definirsidiverso, non siamo noi a considerarlotale. Il ghetto, ad esempio, non è lostrumento che le nazioni ospitanti vo-gliono per isolare l’ebreo: è una suanecessità di identità. Ciò non toglieche nella storia il ghetto si sia trasfor-mato in una condizione di coattivitàimposta e “ghettizzante” con le atrociconseguenze che tutti conosciamo. [...]

Gesù, l’ebreo, ci ha liberato dalle “re-gole di Santità”, che se pure moltobelle si traducevano in discipline di vi-stosa estraneità al mondo. Se a tavolanon posso condividere il tuo stessocibo, se non posso indossare i tuoiabiti perché la tua stoffa non è la mia,tutto questo dà forte identità, ma creaaltrettanto grande distanza. Le regolealimentari sono tipiche regole della di-scriminazione. Ed è da questo cheGesù ci ha liberati: il Cristiano è ve-getariano con i vegetariani e carnivorocon i carnivori”.

La legislazione biblica sullo stra-

niero è il punto fondante di questa re-lazione che definisce criteri direlazione con l’altro che vanno oltre ilmero ambito dei sentimenti: 1)l’ascolto; 2) il rispetto della diversità;3) la correzione degli atteggiamentiidentitari che portano a sopprimerel’altro. La toràh si muove in questa di-rezione: non dimenticare mai cheanche tu sei stato uno straniero e que-sta consapevolezza ti darà la capacitàdi capire il bisogno dello stranierocome singolo e come partecipe dellavita sociale. “Mio padre era un Ar-meno errante; scese in Egitto, vi sog-giornò come immigrato insieme apochi altri e nacque una nazionegrande, forte e numerosa” (Dt. 26,5).Qui ha le sue radici il grande credostorico di Israele.

Quanto detto sulla grande atten-zione che la Bibbia, con le sue regolee le sue leggi, riserva al diverso o stra-niero appare, a mio avviso, esplicitatoin maniera profondamente spirituale e

nello stesso tempo concreta nelle pa-role conclusive della relazione di donPoli, che fanno riferimento all’acco-glienza religiosa: “Alla Pasqua puoifar partecipare anche il non ebreo, pur-ché circonciso; è una possibilità nonun obbligo. Il deuteronomio al capi-tolo 23 detta delle regole per l’incor-porazione dello straniero nellacomunità religiosa. Alcuni popoli ver-ranno esclusi perché non hanno prati-cato l’accoglienza: gli Ammoniti e iMoabiti, perché hanno rifiutato di soc-correre Israele nel deserto (versetti 4 -5). Ma la Bibbia corregge la durezzadi queste posizioni: Ruth, la Moabita,diventa la nonna di Davide; Isaia dicedi portare acqua e pane ai Moabiti fug-giaschi, incalzati dall’esercito nemico:non si deve guardare chi sono, maporre l’attenzione esclusivamentesulla loro dignità di “persona” ; per-sone che hanno fame, che non hannonulla e devono essere protette”.

Queste parole antiche e moderneallo stesso tempo devono condurre noicattolici ad una profonda e seria ri-flessione, per farci chiedere in tuttaonestà: quello che la Bibbia in mil-lenni di anni ha così limpidamente esemplicemente trattato è quello cheoggi sentiamo nei confronti dello“straniero”? E’ quello che facciamonella quotidianità? E’ questo il credocon cui viviamo i nostri rapporti con“i diversi” ? Se non ci siamo mai postitali interrogativi è arrivato il momentodi iniziare a farlo.

Grazia Pitrone

VITA ASSOCIATIVA

Noi e lo “straniero”

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L’amore è paziente, è benevolo; l’amore non invidia; 

l’amore non si vanta, non si gonfia,non si comporta in modo sconveniente,

non cerca il proprio interesse, non s’inasprisce, non addebita il male,

non gode dell’ingiustizia, ma gioisce con la verità;

soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.

L’amore non verrà mai meno. I Corinzi 13:4-8

IMPEGNO 1-2/2013 01/03/13 08:59 Pagina 10

IMPEGNO

Il 20 ottobre 2012 nell’OratorioSalesiano San Luigi, l’API - Colfdella Provincia di Torino ha apertol’Anno Sociale 2012/2013. Nell’oc-casione sono stati consegnati gli at-testati di frequenza alle allieve chehanno partecipato al corso: “NUOVECOLF E FAMIGLIE IN TRASFOR-MAZIONE: UNA FORMAZIONEED EDUCAZIONE AL LAVORO,POSSIBILE”.

Alla manifestazione erano pre-senti: Don Francesco Poli, Consu-lente ecclesiastico nazionale dell’API- Colf, Daniela Mazzoleni, segretariadelegata allo sviluppo educativo ealla formazioneprofessionale, Ger-mana Prato, psico-loga- psicotera-peuta, formatriceoperatori addetti al-l’assistenza fami-liare. Ha coordinatogli interventi MariaRosalba Bollej, do-cente del corso, cheha tenuto lezioni su“Il bilancio dellecompetenze”.

Dopo i saluti delPresidente provin-ciale e la presenta-zione del pro-gramma dell’anno2012/2013, si sonosvolti i vari inter-venti, con tanti spunti di riflessioni.

Don Francesco, parlando del-l’etica professionale, ne ha sottoli-neato l’importanza per ogni persona,che lavora nell’ambito della fami-glia.

Daniela Mazzoleni ha messo inrisalto l’importanza della forma-zione e ha raccontato le sue espe-rienze come organizzatrice di corsipresso l’API - Colf di Bergamo.Tante difficoltà ma anche molte gra-tificazioni. “La formazione dei col-laboratori familiari – si legge nellasua relazione - diventa sempre più

importante in una società comequella italiana, con un alto indicedi popolazione anziana e con un’of-ferta di strutture ospedaliere e di ri-covero insufficienti. I percorsiformativi realizzati dall’API - Colfpermettono di raggiungere un du-plice risultato: da un lato, formarelavoratrici e lavoratori attenti, pre-parati e anche consapevoli del pro-prio ruolo e dei propri diritti edoveri. D’altra parte con questaformazione si cerca di dare un so-stegno alle famiglie, bisognose dicure e servizi presso la propria abi-tazione, per prevenire o ritardare

finché possibile il ricorso alla casadi riposo.”

La dott.ssa Prato attraverso la suaprofessionalità ed esperienza di do-cente ai corsi, ha parlato dei rapportiinterpersonali e di come rapportarsinel modo migliore con le persone as-sistite. “La complessità delle pro-blematiche in campo – ha detto -richiede quindi che le collaboratricifamiliari possano disporre di unaformazione polivalente: sapere: co-stituito da competenze poliedriche inambito igienico sanitario, psicolo-gico, socio assistenziale… saper

fare: che comprende tutte le attivitàche riguardano i bisogni della per-sona e della famiglia.. saper essere:che è l’aspetto più importante stret-tamente correlato ai precedenti checonsiste in capacità personali giàesistenti…capacità relazionali ac-quisite con la formazione e l’espe-rienza sul campo come la capacitàdi comunicare con l’utenza e con ifamigliari, gestire le relazioni, com-prendere i bisogni e il clima emotivoutilizzando empatia, calore e auten-ticità.”

Nel dibattito successivo tutti i par-tecipanti - colf, rappresentanti di as-

sociazioni, simpatiz-zanti dell’API - Colf,datori di lavoro, sa-cerdoti -, hanno fattonumerose domandesulla formazione, sulcambiamento in attodella società e sutemi sindacali, argo-mento sempre“caldo” tra le colf.

In conclusionedella giornata il di-rettore e responsabiledel progetto forma-tivo, Laudina Zonca,ha consegnato allecorsiste gli attestatidi frequenza.Ognuna ha espressoun giudizio positivo

sull’esperienza e si sono dette prontead un altro corso di approfondi-mento.

Alla fine c’è stato un momento difesta con la degustazione di cibi et-nici preparati dalle allieve.

Un grazie a tutti i docenti, alle al-lieve e a chi ha progettato il corso.

Buon Anno Sociale con la spe-ranza che voi tesserati possiate vi-vere insieme a noi tutte le esperienzedi formazione, condivisione e rifles-sioni che l’API - Colf offre e offrirà.

Costantina Castiglione

VITA ASSOCIATIVA

Torino: Apertura Anno Sociale

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IMPEGNO 12

VITA ASSOCIATIVA

Anche quest’anno siamo riuscitiad avere una giornata tutta per noi.Domenica 13 gennaio ci siamo riu-niti nella nostra sede di Viale Gam-baro con amici ed alcuni datori dilavoro, sia per augurarci buonanno, sia per discutere della situa-zione attuale delle colf a Genova.Il momento è molto difficile, lespese sono tante e il lavoro è unobiettivo molto lontano. Molte di

noi sono disoccupate e viviamocon il contributo della disoccupa-zione, ma fino a quando? Alcunehanno fatto già ritorno al loropaese. Non trovando lavoro nonpossiamo nemmeno rinnovare latessera di adesione all’API-COLF. L’Associazione fa molto per noi: ciaccoglie, ci da amicizia, incorag-giamento e formazione con incon-tri mensili - quest’anno moltointeressanti - con lezioni svolte dapersone qualificate, difende i no-stri diritti e ci insegna a svolgerebene i nostri doveri. Ci aiuta anchecon “pacchi viveri” per venire in-contro alla mancanza di lavoro. Ogni martedì e giovedì siamo inAssociazione da trenta a quarantacolf con la speranza di trovare la-voro, ma le risposte sono negative

non solo qui, ma anche in altri cen-tri. Il 13 gennaio abbiamo voluto es-sere allegri e festeggiare condanze, giochi e ricche premiazionipreparate amorevolmente dalle no-stre dirigenti. Noi abbiamo contri-buito alla condivisione della cenacon le specialità culinarie dei no-stri Paesi.Ci siamo divertite e abbiamo rin-

graziato commosse le nostre diri-genti dell’API – COLF, la nostraAssociazione.Le colf associate di Genova

ProgrammaAnno Sociale 2012-2013

INCONTRI ogni domenica delmese con inizio alle ore 15.00 4 Novembre 2012: apertura AnnoSociale e prima lezione: L’Igienecome “scienza e pratica della sa-lute”2 Dicembre 2012: Seconda le-zione: Nozioni di pronto soccorsofamiliare13 Gennaio 2013: Giornata del-l’API-COLF-DAY3 Febbraio 2013: Formazione3 Marzo 2013: Giornata di spiri-

tualità in preparazione alla SantaPasqua24 Marzo 2013: Domenica dellePalme: Santa Messa e processionecon la benedizione delle palme5 Maggio 2013: Formazione1 Giugno 2013: Partecipazionealla processione del Corpus Do-mini, con il card. Angelo BagnascoFine Giugno: Chiusura anno so-ciale e programmazione di una gitadi fine anno

MonzaIl nuovo Consulente

Ecclesiastico provinciale

Sono un religioso e sacerdote de-honiano e mi sto inserendo comeConsulente Ecclesiastico nell’As-sociazione, partendo dalla ‘pic-cola’, ma preziosa e validapresente in Monza, con sede pro-prio nel nostro Istituto «LeoneDehon» – con comunità religiosae scuola superiore paritaria.Provengo da una lunga attività pa-storale con particolari esperienzespecialmente con la Caritas. Ap-prezzo da tempo l’API - COLF perla sua attività a servizio delle per-sone che cercano una collocazionedi lavoro ed un punto di riferi-mento e di aiuto, con attenzione ecompetenza, per rispondere allesvariate esigenze che presenta oggiuna ricerca nel mondo del lavoro,sia da un punto di serenità e di giu-stizia e poi di tutela da un puntodi vista delle leggi in un settorecosì variegato e difficile.Sappiamo tutti che l’Associazioneè nata con una felice intuizione eforte spirito di solidarietà umana ecristiana di un sacerdote deho-niano, p. Erminio Crippa, che haattinto al cuore dell’offerta che hafatto il fondatore della nostra Con-gregazione alla Chiesa, più di unsecolo fa ed in tempi di richiestaforte di dignità umana e cristiananel mondo del lavoro.

Genova: Giornata dell’API–Colf day

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L’invito che ho ricevuto, qui aMonza, in continuità ideale con ifelicissimi inizi ed ispirazioni fortied originali, mi ha sollecitato inte-riormente ed ho cercato di entraregradualmente, con interesse e fe-lice partecipazione diretta, specienel convegno nazionale a Fai dellaRaganella di fine agosto 2012,oltre ovviamente a qualche con-tatto diretto con l’équipe nella no-stra sede. Ho apprezzato moltissimo le per-sone che ho conosciuto a livellonazionale e nelle varie postazioniperiferiche, che donano compe-tenza, costanza, disponibilità peruna causa di promozione umana ecristiana in un ambito, quello dellavoro, spesso defraudante di di-gnità e gioia di vivere. Le ringra-zio per la loro quotidiana offerta diservizio. La presenza di un sacerdote è cer-

tamente preziosa e necessaria perla carica interiore che rappresentae promuove: tocca il bagaglio in-teriore che motiva più profonda-mente nella fede; ma la suapresenza ha bisogno di spazi ade-guati ed aperti; deve coinvolgere ecreare insieme momenti di caricainteriore per dare senso e serenità atutte le problematiche che la vitapresenta: valori, famiglia, amoreecc. perché è qui che la Chiesa,come madre, offre nel nome delSignore, senso, prospettive speci-

fiche e forza interiore. E’ un sogno, sempre necessario,per non fermarsi mai ed avere fi-ducia e coraggio nel Signore.Lo teniamo caro in cuore e al-l’orizzonte del nostro impegno sin-cero e serio! Senza qualche sogno nel cuore simuore più velocemente, con tri-stezza.

Con cuore e simpatia, Padre Alessio!

MilanoApertura Anno sociale

In occasione dell’apertura del-l’anno sociale 2012/2013 c’èstato un ‘cambiamento di pro-gramma’ molto positivo. In alter-nativa alla Mostra di PabloPicasso, abbiamo visitato le Gal-lerie d’Italia – Cantiere del No-

vecento, situate di fronte alTeatro Alla Scala. I palazzi cheformano il complesso architetto-nico dove hanno sede le Gallerie,furono progettati dai più impor-tanti architetti italiani, tra la finedel ‘700 e i primi del ‘900. La se-zione dedicata all’800 in partico-lare prende avvio da PalazzoAnguissola e raccoglie opere sim-boleggianti lo spirito della Mi-lano imprenditrice. L’interno sisviluppa in un trionfo di ambientidotati ognuno di un tema decora-

tivo differente, con finti marmi,dorature, bronzi e specchi. Lanuova sezione con le opere del‘900 delle collezioni Intesa SanPaolo, si compone di 189 opere diautori come Lucio Fontana, Re-nato Guttuso e Piero Manzoni.Sul fronte affacciato sulla viaspiccano infine undici medagliecon busti di personalità eccel-lenti, legate alla storia di Milano,tra cui Leonardo Da Vinci, Anto-nio Canova, Cesare Beccaria,Giuseppe Parini e AlessandroVolta.

13 IMPEGNO

VITA ASSOCIATIVA

IL VALORE DEL TEMPO(Anonimo)

Per capire il valore di un anno:Chiedi a uno studente che è stato

bocciato all’esame finale.

Per capire il valore di un mese:Chiedi a una madre che ha messo al

mondo un bambino prematuro.

Per capire il valore di una settimana:Chiedi all’editore di un settimanale.

Per capire il valore di un’ora:Chiedi agli innamorati che stanno

aspettando di incontrarsi.

Per capire il valore di un minuto:Chiedi a una persona che ha perso il

treno, l’autobus o l’aereo.

Per capire il valore di un secondo:Chiedi a una persona che è

sopravvissuta a un incidente.

Per capire il valore di un millisecondo:Chiedi alla persona che ha vinto la medaglia d’argento alle Olimpiadi.

Il tempo non aspetta nessuno. Fai tesoro di ogni momento che hai.

Lo apprezzerai ancora di più quando po-trai condividerlo con una persona speciale.

(traduzione dall’inglese di G. Carro © 2005)

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IMPEGNO

Non è vero che non possiamo farepiù nulla con lui; anche se è triste ri-conoscere le devastazioni degli anni.Noi possiamo esser contagiati dal no-stro mondo che esalta l’efficienza edimentica e butta ciò che non contapiù, ciò che è vecchio, superato. E’impressionante constatare che nellecase di riposo, o nelle visite, pos-siamo fare il cal lo ai suoi mali. Qual-cuno ha detto che non c’è posto perl’anziano sotto i grattacieli; per que-sto, coloro che, ogni giorno, sonochiamati a vederli, a visitarli, adascoltarli, a servirli debbono fare ri-fornimento di pensieri e di verità, rin-novarsi nel rispetto che è loro dovuto.

Dio non fa come noi: rispetta l’an-ziano, perché davanti a lui conta piùl’essere dell’avere. A qua lunque età,l’uomo è sempre fatto a immagine diDio, è suo erede. Dio ha mandato perlui Suo Figlio; a salvarlo; gli ha datoun angelo, puro spi rito, perché l’ac-compagni lungo il viaggio, fino acasa, come una guardia del corpo.

La società lo può dimenticare,come una moneta fuori corso, Dio glilascia la sua grazia, il suo valore, lasua amicizia, la sua libertà interiore,il suo diritto alla verità, la sua dignità,anche se, privandolo di al cuni doniesteriori, lo prepara a un distacco da

ciò che passa, perdargli il premioche i ladri e le

tarme e laruggine nonpossono nérapire né

impoverire.Anche se

s m e m o r a ,anche se nonproduce più,anche se restamuto nel suo

angolo, anche se non ha più potereperché come Giobbe è abban donatoda tutti, anche se è sordo, guardalobene: Dio reputa fatto a sé ciò che noifaremo a lui. Può avere gli occhi

spenti, la barba non rasata, gli abitilaceri, può essere stato dimenticatodai figli: è sempre un uomo, una per-sona umana; merita rispetto; ha di-ritto alla sua dignità, vale più di unabanca, anche se deve vivere con lapen sione sociale.

Vicino a lui, puoi sentirti una sa-maritana: le bot te, a volte, le ha rice-vute tutte dal di dentro. Un giorno eragiovane, aveva il passo elastico, sfi-da va la bufera; oggi è curvo, temeuna bava di vento che si insinua inuna fessura; un giorno, col suo lavoromanteneva una famiglia intera, oggideve ricevere, sopporta l’umiliazionedi dover dipen dere. Per questo meritapiù rispetto: ha bisogno di te.

Ogni limitazione, come una ferita,dovrebbe ri chiamare un bacio.

Chi l’assiste deve svolgere ilruolo dell’occhio che non vede, delfiglio lontano, che non si ricorda, chenon ritorna. Se è rimasto solo, meritapiù at tenzione, perché più invalido.Ogni disadattamen to che abbassa ilsuo tono e il suo umore non deveesser sorpassato senza nota, perchésarebbe come superare il corpo pia-gato del poveretto assalito dai banditisulla via di Gerico.

di Padre Erminio Crippa

TERZA ETÀ

Rispetto per l’anziano

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Non siamo di fronte a un rudere, siamo vicini a qualcuno che ama, che piange, che prega, che ri corda, che spera.

Il seme gettato sul terreno…non muore!

Coraggio!Padre Crippa ci segue

dall’alto.

Clementina Barili

“”

Roma: - Lo scorso 4 dicembre presso la sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, si èsvolta la “Cerimonia di chiusura dell’anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra le ge-nerazioni”. Erano presenti la presidente nazionale, Antonia Paoluzzi e Rita De Blasis.

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L’UMANITÀ HA BISOGNO DI TE

(di Michel Quoist)

Se la nota dicesse:“Non è una nota che fa una musica...”Non ci sarebbero le sinfonie!

Se la parola dicesse:“Non è una parola che può fare unapagina ...”Non ci sarebbero i libri!

Se la pietra dicesse:“Non è una pietra che può alzareun muro ...”Non ci sarebbero le case!

Se la goccia d’acqua dicesse:“Non è una goccia d’acqua che puòfare il fiume ...”Non ci sarebbe l’oceano!

Se il chicco di grano dicesse:non è un chicco di grano che puòseminare il campo ... ”Non ci sarebbe la messe!

Se l’uomo dicesse:“Non è un gesto d’amore che puòsalvare l’umanità ...”Non ci sarebbero mai né giustiziané pace, né dignitàné felicità nella terra degli uomini.

Come la sinfonia ha bisogno diogni nota,Come il libro ha bisogno di ogniparola,Come la casa ha bisogno di ognipietra,Come l’oceano ha bisogno di ognigoccia d’acqua,Come la messe ha bisogno di ognichicco di grano,L’umanità intera ha bisogno di te,là, dove sei,unico, e dunque insostituibile!

(traduzione dal francese di G.Carro © 2006)

IMPEGNO

VITA ASSOCIATIVA

LAVORATORI ITALIANI E STRANIERI

Rapporti di lavoro a TEMPO INDETERMINATO

Senza contributo addizionale (comma 28, art.2 L. 92/2012)

RETRIBUZIONE ORARIA IMPORTO CONTRIBUTO ORARIO

Effettiva Convenzionale Comprensivo CUAF Senza CUAF (1)

Fino a 7,77

Oltre 7,77

Fino a 9,47

Oltre 9,47

6,88

7,77

9,47

1,37 (0,35) (2)

1,55 (0,39) (2)

1,89 (0,47) (2)

1,38 (0,35) (2)

1,56 (0,39) (2)

1,90 (0,47) (2)

Orario di lavoro

Superiore a 24 ore

settimanali

5,00

1,00 (0,25) (2)

1,00 (0,25) (2)

LAVORATORI ITALIANI E STRANIERI

Rapporti di lavoro a TEMPO DETERMINATO

Comprensivo contributo addizionale (comma 28, art.2 L. 92/2012)

RETRIBUZIONE ORARIA IMPORTO CONTRIBUTO ORARIO

Effettiva Convenzionale Comprensivo CUAF Senza CUAF (1)

Fino a 7,77

Oltre 7,77

Fino a 9,47

Oltre 9,47

6,88

7,77

9,47

1,47 (0,35) (2)

1,66 (0,39) (2)

2,02 (0,47) (2)

1,48 (0,35) (2)

1,67 (0,39) (2)

2,03 (0,47) (2)

Orario di lavoro

Superiore a 24 ore

settimanali

5,00

1,07 (0,25) (2)

1,07 (0,25) (2)

(1) Il contributo CUAF (Cassa Unica Assegni Familiari) non è dovuto solo nel

caso di rapporto fra coniugi (ammesso soltanto se il datore di lavoro coniuge è

titolare di indennità di accompagnamento) e tra parenti o affini entro il terzo

grado conviventi, ove riconosciuto ai sensi della legge (art. 1 del DPR 31

dicembre 1971, n. 1403)

(2) La cifra tra parentesi è la quota a carico del lavoratore

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NUOVI CONTRIBUTILAVORATORI DOMESTICI

DECORRENZA DAL 1 GENNAIO 2013AL 31 DICEMBRE 2013

IMPEGNO 1-2/2013 01/03/13 08:59 Pagina 15

IMPEGNO 16

TABELLA DEI MINIMI RETRIBUTIVIIn vigore dal 1° Gennaio 2013

IMPEGNOIMPEGNOCOLF - ASSISTENTI DOMICILIARI

MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE ITALIANA COLLABORATORI FAMILIARI

ANNO LXVII • N. 1-2 • GENNAIO-FEBBRAIO 2013

Direzione: 00192 RomaVia Cola di Rienzo, 111Tel. 06 6629378c.c.p. 49030000www.api-colf.itDirettore Responsabile: Rita De BlasisSpedito ai soci - Mensile - Autorizzazione del Tribunaledi Roma, n. 14023 del 16 Luglio 1971Stampa: STI-Roma – Via Sesto Celere, 3

POSTE ITALIANE S.P.A.SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - 70% - C/RM/DCB - ROMA

VITA ASSOCIATIVA

Giovane di spirito è l’adultoa cui piace la sua età

l’anzianoa cui piace l’anzianità.

Chi ha bisognodi proclamarsi giovane

ha paura della vita e della morte.Vero giovane è

chi cercachi vive consapevolmente

l’esistenza.Segno e ricordo

di ciò che era l’adultoil giovane vuol trovare in lui

il segno e la promessadi quel che sarà.

Come crederà nel futurose non troverà

chi matura per l’eternità?Zezinho Flash

TABELLA - A

LAVORATORI CONVIVENTI (valori MENSILI)

A 606,79

AS 717,12

B 772,28

BS 827,44

C 882,62

CS 937,78

D 1.103,26 + indennità 163,14

DS 1.158,42 + indennità 163,14

TABELLA - B

LAVORATORI DI CUI Art. 15 – 2°C. (valori MENSILI)

B 551,63

BS 579,21

C 639,88

TABELLA - C

LAVORATORI NON CONVIVENTI (valori ORARI)

A 4,41

AS 5,20

B 5,52

BS 5,85

C 6,18

CS 6,49

D 7,50

DS 7,83

TABELLA - D

ASSISTENZA NOTTURNA (valori MENSILI)

AUTOSUFFICIENTI NON AUTOSUFFICIENTI

BS 951,56

CS 1.078,44

DS 1.332,20

TABELLA - E

PRESENZA NOTTURNA (valori MENSILI)

LIVELLO UNICO 637,14

TABELLA - F

INDENNITÁ (valori GIORNALIERI)

Pranzo e/o Colazione 1,85

Cena 1,85

Alloggio 1,61

Totale Vitto e Alloggio 5,31

IMPEGNO 1-2/2013 01/03/13 08:59 Pagina 16