Impaginato 38 finale - ilbacodaseta · Anno Sesto - Agosto 2006 - Bimestrale - Stampato in proprio...

84
Anno Sesto - Agosto 2006 - Bimestrale - Stampato in proprio Costituito a norma dell’art. 18 della Costituzione e dell’art. 36 del C.C. www.ilbacodaseta.org Contributo di 1,50 euro per aiutarci... IL BACO DA SETA - Appuntamento di Cultura e Società di Lugagnano, Palazzolo, San Giorgio in S. e Sona P.IVA 03366490237 - C.F. 93139380237 e-mail - [email protected] numero trentotto Stime, consigli, creazioni di prestigio ------------------------------------------ Via Pelacane, 41 - Lugagnano (Verona) Telefono 045 8680460

Transcript of Impaginato 38 finale - ilbacodaseta · Anno Sesto - Agosto 2006 - Bimestrale - Stampato in proprio...

AAnnnnoo SSeessttoo - AAggoossttoo 22000066 - BBiimmeessttrraallee - SSttaammppaattoo iinn pprroopprriioo CCoossttiittuuiittoo aa nnoorrmmaa ddeellll’’aarrtt.. 1188 ddeellllaa CCoossttiittuuzziioonnee

ee ddeellll’’aarrtt.. 3366 ddeell CC..CC..www.ilbacodaseta.org

Contributo di 1,50 euro per aiutarci...

IL BACO DA SETA - Appuntamento di Cultura e Società di Lugagnano, Palazzolo, San Giorgio in S. e Sona

P.IVA 03366490237 - C.F. 93139380237

e-mail - [email protected]

numero trentotto

Stime, consigl i , creazioni di prest igio------------------------------------------Via Pelacane, 41 - Lugagnano (Verona)

Telefono 045 8680460

Impaginato_38 finale.qxd 21/09/2005 0.24 Pagina 1

pag.2AGOSTO

2 0 0 6

ABBRONZATURA TATOO

Officina Baicar: esperienza, professionalità

e cordialità

L.go Salvo D’Acquisto, 13 Bussolengo (VR)Tel. 045/6700434

Errore nella mappa del Lago di Gar-da pubblicata dall'Istituto Geogra-fico De Agostini e distribuita con ilgiornale "L'Arena"; San Giorgio inSalici non esiste più, è stato sosti-tuito da "Broglie". A guardar be-

ne sulla piantina sono menzionate tutte le varie contrade diSan Giorgio, dal Finco ai Gaburri alla Centurara a Montebonelloalla Cherubina. Sembra quasi incredibile ma di San Giorgio inSalici nessuna traccia, neanche nell'indice dei nomi e "Broglie"che dovrebbe trovarsi vicino a Peschiera del Garda è indicatanel quadrante O-18 che è quello di San Giorgio. Cosa puòessere successo? Vuoi vedere che Peschiera del Garda vuo-le espandere i suoi territori allargando la zona delle Collinemoreniche… Giulio Braggio

San Giorgio = BrogliePuntaspillo

Impaginato_38 finale.qxd 21/09/2005 0.25 Pagina 2

pag.3AGOSTO

2 0 0 6

Sona, Comune fortunatoSe ognuno sta al proprio posto, cari Assessori

Metà giugno 2006. Nella cassetta delle lettere di molti concittadini viene recapitato un vo-lantino sui "Consigli di Frazione e sui Bachini". Non viene riportato chi lo ha stampato, nésimboli del comune o di gruppi politici. È firmato da Michele Cimichella. Nel volantino so-no contenute varie affermazioni polemiche e critiche nei confronti del Baco da Seta che nonsento assolutamente di condividere. Tuttavia, in un paese democratico come il nostro,ognuno può dire ciò che crede, senza travalicare i limiti dell'offesa (in questo caso ci siamoarrivati molto vicino).Fine Luglio 2006. Nel secondo numero del periodico dell'Amministrazione Comunale diSona "Il Nostro Comune", alle pagine 16 e 17 si ritrova lo stesso volantino, impaginato benbene con una magnifica foto di un pescheto in fiore e con il sigillo del Comune a garantir-ne il contenuto. Altri due articoli nello stesso giornale citano in tono molto polemico Il Bacoda Seta e noi Direttori in particolare. Un articolo è firmato dall'Assessore Di Stefano, unaltro dall'Assessore Pesce.È ammissibile che un giornale comunale, edito e stampato con un congruo contributo eco-nomico dei cittadini e spedito gratuitamente a tutti contenga tali tipologie di articoli? Vienda porsi questa domanda non perché infastidisca particolarmente che il il Sig. Cimichella midefinisca "fanfarone", o che il Dott. Pesce nel suo articolo mi definisca "contabile del tempo"o che il Dott. Di Stefano riporti notizie improprie sulla contribuzione di 13.000 euro data alBaco (si prenda la premura di verificare e di rettificare, Assessore, dal momento che conquella cifra il Comune ha pagato direttamente chi provvedeva a impaginare il testo mandatodal Comune per le 8 pagine di inserto, e non il Baco da Seta). La ragione che rende inam-missibili tali articoli è che viviamo in uno stato di diritto dove esistono leggi che vincolanoi limiti del nostro operare, pubblicazioni comunali comprese. A questo proposito occorreconsiderare un paio di Leggi. La prima è la Legge 150 del 2000 che disciplina le attivitàdi informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni. Al comma 5 del-l'Articolo 1 si recita: "Le attività di informazione e di comunicazione (delle pubbliche ammini-strazioni) sono, in particolare, finalizzate a: a) illustrare e favorire la conoscenza delle disposizioni normative, al fine di facilitarne l'appli-cazione; b) illustrare le attività delle istituzioni e il loro funzionamento; c) favorire l'accesso ai servizi pubblici, promuovendone la conoscenza; d) promuovere conoscenze allargate e approfondite su temi di rilevante interesse pubblicoe sociale; e) favorire processi interni di semplificazione delle procedure e di modernizzazione degli ap-parati nonché la conoscenza dell'avvio e del percorso dei procedimenti amministrativi; f) promuovere l'immagine delle amministrazioni, nonché quella dell'Italia, in Europa e nelmondo, conferendo conoscenza e visibilità ad eventi d'importanza locale, regionale, nazio-nale ed internazionale." La ragion d'essere della legge è molto chiara. Se le maggioranze(locali o nazionali) di turno si fanno editrici con i soldi dei cittadini, chi controlla che la co-municazione (finalizzata alla trasparenza e all'avvicinamento tra cittadino e amministrazioni)non diventi propaganda o polemica politica? Per questo era necessaria una Legge chedefinisse i confini del possibile. Non sono previste sanzioni per chi esce dai limiti della Leg-ge citata, e quindi rimane aperta la questione di come fermare l'amministratore di turnoche, sentendosi criticato nel suo operare, adotta come mezzo per replicare un giornale fi-nanziato dai cittadini e spedito in modo che tutti lo possano (gratuitamente e senza possi-bilità di rifiuto) ricevere. Ci si rifà quindi al concetto di ”etica" e, proprio per dare un'etica,l'associazione italiana della comunicazione pubblica ed istituzionale (www.com-pubblica.it) ha ripreso la Legge 150/2000 e ha presentato il 20 gennaio 2003 la bozza dicodice deontologico e di buona condotta dei comunicatori pubblici. I due documenti, consul-

E D I T O R I A L E

IL BACO DA SETAAppuntamento di Cultura e Società

di Lugagnano, Palazzolo, San Giorgio e Sona

Periodico in attesa di registrazionepresso il Tribunale di Verona

Via Beccarie 48, Lugagnano (VR) Tel. 338 5936472

C.F. 93139380237 - P.IVA 03366490237e-mail: [email protected]

www.ilbacodaseta.orgCostituito a norma dell'art. 18 della Costituzione

e dell'art. 36 del Codice Civile

DDiirreettttoorree RReessppoonnssaabbiilleeClaudio Girardi

DDiirreettttoorrii ddii RReeddaazziioonneeGianluigi Mazzi, Gianmichele Bianco,

Mario Salvetti e Gianfranco Dalla Valentina

RReeddaazziioonnee ddii LLuuggaaggnnaannoo::Matteo Buttini e Massimo Adamoli

RReeddaazziioonnee ddii SSoonnaa::Enrico Olioso, Franco Fedrigo, Doriano Benedetti,

Francesco Bressan, Marco Aldrighetti,Mario Bighelli e Mario Nicoli

RReeddaazziioonnee ddii PPaallaazzzzoolloo::Marco Forante e Cristian Ragazzo

RReeddaazziioonnee ddii SSaann GGiioorrggiioo::Giulio Braggio e Moris Vantini

GGrraaffiiccaaGianluigi Mazzi

SSttaammppaattoo pprreessssoo::Grafiche Aurora srl

Via della Scienza, 21 - 37139 VeronaTel. 045 8511447

Gli interventi ed i pezzi pubblicati riflettono esclusivamente il pensiero degli autori e non impegnano

la Direzione e la Redazione

pag.4AGOSTO

2 0 0 6

tabili su www.compubblica.it, mirano a dare identità ed autonomia alle fi-gure professionali introdotte dalla legge 150 del 2000 sulla comunicazio-ne pubblica, ma anche a delimitare, come detto, quell'etica indispensabileda chi occupa un ruolo, come un Assessore, remunerato dai cittadini peramministrare rispettando le Leggi. Il punto sta proprio qui. È etico, oltreche lecito, che diventi propaganda e polemica politica la comunicazionenel giornale dell'Amministrazione di Sona? Cosa dire, ad esempio, ai con-cittadini che si vedono arrivare un articolo che ci definisce "fanfaroni"?Sono contenti di ricevere un giornale che sarebbe regolato dall'Articolo 1della legge 150 ed eticamente dal codice deontologico e che invece ri-porta affermazioni che nulla hanno a che vedere, ad esempio, con la"promozione di conoscenze allargate e approfondite su temi di rilevanteinteresse pubblico e sociale"? Il termine "fanfarone" di rilevante ha solo ilsuo uso improprio. I concittadini, probabilmente, potrebbero scoprirlosfogliando un vocabolario mentre vorrebbero vedere i loro (tanti) soldispesi diversamente.O che dire dei concittadini che proprio non sono interessati alle "contabi-lità temporali" di Gianmichele Bianco delucidate polemicamente dal Dott.Pesce nel suo articolo? Sono forse i nostri concittadini interessati alla po-lemica reprimenda contenuta nell'articolo del Dott. Di Stefano sul "buonoscrivere in italiano" nei confronti di Gianluigi Mazzi? Sono conformi aquanto la Legge delinea o il codice deontologico invita le due pagine cheriportano pari pari il volantino di Cimichella o l'articolo di pagina 15 del

Dott. Di Stefano o l'articolo di pagina 18 del Dott. Pesce? Non sono forse sfoghi a critiche aloro rivolte? È doveroso ribadire agli Assessori che non vi è mai nulla di personale nellecritiche loro rivolte dal Baco da Seta e che il rispetto per le persone è sempre (sempre!) almassimo livello. Non si è "oppositori politici", o "fanfaroni", o "di idee confuse" e incapaci discrivere in italiano come affermano i vari Assessori perché si critica un loro operato. Semmaisi è qualcuno che la pensa diversamente su alcuni fatti: possibilità fortunatamente ancoraregolata dalla Costituzione.La seconda "leggina" che val la pena considerare è il famoso "Codice della Privacy", ov-verosia il Decreto Legislativo 196/2003. Alle pubbliche amministrazioni è concesso, senza ilconsenso di un cittadino, di trattare dati personali se esistono norme che lo prevedono. Signi-fica che l'Amministrazione di Sona può usare i miei dati anagrafici per spedirmi, in questo ca-so, quanto disposto in conformità alla Legge 150 del 2000, cioè una pubblicazione sottofor-ma di giornale. Ma nasce un dubbio: se non vi è conformità alla Legge 150 poiché, ad esem-pio, si scrivono articoli di propaganda politica o di polemica (non previsti dall'Articolo 1), èlecito il trattamento dei miei dati? Ovverosia, è lecito che mi arrivi a domicilio qualcosache non ha apparente fondamento legislativo, oltre che etico? È interessante far sapere chel'Art. 167 del "Codice della Privacy" regola il trattamento illecito dei dati ipotizzando, per talunicasi, anche sanzioni assai gravi.Insomma, scrivere su un giornale comunale ha limiti molto maggiori che non scrivere sulBaco da Seta. Noi cerchiamo di criticare (nei limiti del lecito e nel rispetto assoluto delle per-sone) l'operato di chi ci amministra, qualora se ne ravvedano i presupposti; ma chi scrive sugiornali comunali, ha in mano uno strumento potente e di capillare diffusione, nato(per Legge) per scopi di informazione neutrale, che gratuitamente arriva a tutti e pagato datutti (mentre il Baco da Seta è letto solo da chi lo vuole leggere e da chi vuole contribuirealla sua sopravvivenza, sponsor compresi). A proposito, chissà cosa pensano gli sponsor del-la pubblicazione dell'Amministrazione "Il Nostro Comune" sapendo che una parte del giornaleda essi stessi finanziato veicola polemiche al limite dell'insulto quando invece dovrebbe essereportavoce di ben altre informazioni. Sarà un guadagno o una perdita di immagine?Sona è un Comune fortunato. Diciamocelo. Due giornali, "Il Baco da Seta" e "IlNostro Comune", che diffondono notizie. Non capita spesso nel panorama pro-vinciale e nazionale che un comune di 15 mila abitanti abbia tanta ricchezza difonti informative. Ma ognuno stia al proprio posto, cari Assessori.

Gianmichele Bianco

[email protected]

La copertina del secondo numero deIl Nostro Comune.

pag.5AGOSTO

2 0 0 6

Abbiamo voluto dar visibilità ad un importante in-contro tenuto sul nostro territorio dalla Camera diCommercio di Verona la quale, su direttiva del pre-sidente Fabio Bortolazzi e della responsabile ufficioServizi Studi e Ricerca dottoressa Crozzoletti, hafornito materiale ai diversi amministratori (anche aquelli di Sona) in grado di offrire, sotto forma di da-to numerico, una preziosa fotografia di quantosta succedendo sul nostro territorio comunale.In questo numero daremo più risalto alla strutturaimprenditoriale, mentre nel numero precedenteavevamo dato spazio ai dati statistici relativi al nu-mero di addetti.

Le imprese attiveDelle 89.005 imprese attive nella provincia di Vero-na al IV trimestre 2005 (i dati sono tratti dal Regi-stro delle Imprese della CCIAA) 1.557 fanno riferi-mento al Comune di Sona. Risulta infatti essere traquelli più popolati dal punto di vista imprenditorialedietro ad importanti Comuni come Villafranca, SanGiovanni Lupatoto, Bussolengo ed altri, ma davantia Sommacampagna, Isola della Scala, Valeggio sulMincio, ecc.Le aziende del nostro territorio sono così suddivi-se (classificazione ISTAT):- 367 aziende nell'ambito agricoltura e pesca;- 333 aziende nel settore costruzioni;- 305 aziende nel commercio, ingrosso e detta-glio;- 208 aziende nelle attività estrattive, manifat-turiere ed energia;- 152 aziende nel settore immobiliare, noleg-gio, informatica e ricerca;- 70 aziende nel settore trasporti, magazzinag-gio e comunicazioni;- 52 aziende nell'ambito istruzione, sanità e al-tri servizi pubblici, sociali e personali;- 50 aziende come alberghi e Ristoranti;- 17 aziende nell'ambito dell'intermediazionemonetaria e finanziaria;- 3 aziende in altri settori.Per quanto riguarda la crescita del sistema impren-ditoriale, dal punto di vista prettamente numerico ri-sulta che dal 2000 al 2005 il numero di impreseattive nel territorio di Sona sia aumentato del12,3% (sono infatti passate da 1.386 del 2000 a1.557 del 2005): lo stesso periodo invece rivela untrend notevolmente negativo nell'ambito manifattu-riero dove il dato rivela una diminuzione del 6,7%

delle imprese attive (sono infatti passate da 223del 2000 a 208 del 2005).Nell'ambito dell'"imprenditorialità femminile"si rileva una consistenza sempre maggiore all'inter-no del tessuto economico produttivo locale. Si rag-gruppano sotto questa tipologia di impresa tutte leaziende con titolare donna o in cui sia ravvisabileuna presenza preponderante (maggiore del 50%)di donne tra i soci e/o gli amministratori: Sona haun 18,6% di imprenditorialità femminile, soprattuttonell'ambito Agricolo (75 imprese) e nel Commercio,ingrosso e dettaglio (60 imprese).Se analizziamo il settore delleimprese Artigiane, ambito afavore del quale l'attuale Am-ministrazione Bonomettidedica particolare attenzioneper l'espansione della zona in-dustriale di Lugagnano, si sco-pre che le imprese artigiane so-no 558 pari al 35,8% delle im-prese presenti nel nostro Comu-ne. Di queste metà sono ope-ranti nell'ambito Costruzioni,settore che anche nel numeroscorso avevano definito non bi-sognoso di capannoni, di spaziodi grandi dimensioni, ecc.

Il valore aggiuntoIl valore aggiunto viene utilizza-to come indicatore di sintesi peranalizzare la ricchezza prodotta da un territorio.Nel 2004 le stime provinciali di questo aggregatoconfermano la provincia di Milano, che realizza qua-si il 10% del valore aggiunto nazionale, nel suoruolo di primaria capacità economica d'Italia. Vero-na e provincia occupano l'undicesimo posto dellagraduatoria, contribuendo per circa l'1,6% alla for-mazione della ricchezza nazionale.Si scoprono dati importanti analizzando le informa-zioni conservate in Camera di Commercio. Peresempio che Sona è al decimo posto nella gra-duatoria provinciale, con un contributo al Valore Ag-giunto (al netto del settore agricoltura) di 326,7milioni di euro, suddivisi in 87,00 milioni nell'ambitoIndustria (con 1.596 addetti), 23,1 milioni nelle Co-struzioni (con 643 addetti) e 216,6 milioni nel set-tore Servizi (con 2.299 addetti).Notevolmente migliorata la classifica in quanto, gli

La struttura imprenditoriale del nostro territorioRaccolta dati ed analisi di quanto emerso dall’ultimo censimentodella Camera di Commercio di Verona - seconda parte

L’

IN

CH

IE

ST

A

aggiunto 2004/1995 che si ferma ad un +22,7%,quando la variazione media provinciale del settoredell'industria segna un +30,2%.Tale risultato negativo è dovuto principalmente alladiminuzione di imprese, addetti e valore delleesportazione del comparto calzaturiero e automo-bilistico, non compensato dallo sviluppo di alte pro-duzioni. La media di Valore Aggiunto prodotto sulnostro territorio, suddivisa per kmq (Sona ha unterritorio di 41,2 kmq), è di 7,9 milioni di euro. Nel1995 il valore si attestava ad un 4,8 milioni di euro.

Natalità, mortalità e longevità delle impreseOltre a quanto analizzato dalla Camera di Commer-cio, è stata da poco pubblicata, a cura della Profes-soressa Marta Ugolini dell'Università di Verona, unarelazione relativa alla natalità, mortalità e lon-gevità delle imprese. Il valore non riguarda soloil nostro Comune bensì viene allargato sul sistemavillafranchese e sud-ovest veronese.Su tale territorio operano 16.747 imprese, pari al18,82% del totale provinciale. All'interno di tale zo-na, la maggioranza numerica assoluta delle impre-se attive spetta alle ditte individuali, che con oltre10.500 unità raggiungono una consistenza di quasiil 64%. Seguono, ampiamente distanziate, le socie-tà di persone (20,65%) e le società di capitali(14,34%). Solo 2.622 aziende sono manifatturiere.La natalità delle imprese sul nostro territorio si at-testa annualmente su di un valore al di sottodell'8%: in particolare nascono molte ditte indivi-duali rispetto alle società di capitali e di persone. Ilmanifatturiero sta toccando in questi anni il mini-mo storico: nascono sempre meno aziende di que-sta tipologia, sempre minore è infatti la loro pre-senza sul territorio.I tassi di mortalità imprenditoriale sempre sull'areaconsiderata dall'analisi universitaria si attestano suun tasso medio complessivo di 5,84%. Le ditte indi-viduali sono quelle con il maggior valore di mortali-tà (7,33%), mentre sono le società di capitali adesserne colte in misura inferiore. Le imprese mani-fatturiere della zona sud ovest fanno registrare untasso di mortalità del 5,55%, leggermente superio-re a quello settoriale provinciale. In base a tali valo-

stessi valori verificati e confrontati nel 1995, dava-no il nostro Comune al 14 posto, con un Valore Ag-giunto di 199,3 milioni di euro.

Settore VA 1995 VA 2004 Incremento %Industria 70,9 87,0 22,7%Costruzioni 15,1 23,1 52,9%Servizi 113,4 216,6 91,0%Totale Sona 199,3 (14 pos.) 326,7 (10 pos.) 63,9%Totale Provinciale 13.589,4 19.971,2 46,9%

Nel periodo analizzato, se confrontato con i dati deicomuni vicini (Bussolengo, Sommacampagna e Vil-lafranca) e quelli della provincia, si rileva un posi-zionamento molto alto sul valore di incremento:+63,9% rispetto alla media provinciale di+46,9% evidenzia un grande progresso nel nostroterritorio, soprattutto nell'ambito Servizi (+91,0%rispetto ad una media di +55,0%) e nell'ambitoCostruzioni (+52,9% rispetto alla media provincialedi +42,52%). In crisi invece, nel nostro Comune, ilsettore Industria, con una variazione del valore

Il Baco lopuoi trovarepresso:Edicola Castioni Sergio, Via Cao Prà,30 - Lugagnano (Vero-na) - Tel. 045 514268

Alimentari Cherubi-ni, di Cherubini M. & C.- Piazza Vittoria, 1 Sona - Tel. 0456080957

Ortofrutta da Sergiodi Birolli Sergiovia Salieri, 31 - Sona -Tel. 045 6081810

Giornali & TabacchiPizzini ArturoVia Bosco, 1/a Sona -Tel. 045 6080850

L’Edicola sasGiornali alla Grande Me-la - Via Trentino 1, Sona

Macelleria Massagrande, Via Val-lecchia 4, Sona - Tel.045 6080811

Macelleria Boninsegna M. Via Bosco, 3837010 PalazzoloTel. 045 6081964

Cartolibreria Villabo-ni, Via IV Novembre,24 - 37010 Palazzolo -Tel. 045.6080402

Ferramenta Ragazzo BrunoVia Prele, 11 37010 Palazzolo - Tel.045.6080042

Polisportiva Palazzolo, 37010 Palazzolo (VR) -Via Cecco Angiolieri, 1

La Cornice di Salvetti Elena 37060 Lugagnano (VR)- Via di Mezzo, 8

Panificio Bendinelli Panearte - 37060 Lugagnano (VR)Via Xxvi Aprile, 21Tel. 045 514130

Macelleria Molinarelli37010 Palazzolo (VR)Via IV Novembre

Edicola Carlini37060 San Giorgio (VR)Piazza Chiesa

La tua BottegaRigo e Calzoni M.Alimentari37060 San Giorgio (VR)Via Santini

Lavanderia Fasoli 37060 Lugagnano (VR)- 2, VIA PELACANETel: 045 984296

Pizzeria Camin 37060 Lugagnano (VR)Via 26 Aprile, 12Tel: 045 514545

Edicola di Mancalacqua 37060 Lugagnano (VR)- Via Mancalacqua,

Bottega delle Carnidi Serafini L.37060 Lugagnano (VR)- Via San Francesco, 15

Cartoleria Quintarelli, Via Cao Prà 2637060 Lugagnano (VR)Tel. 045 514189

Visti di Marcel

La L.I.P.U. (Lega Italiana Protezione Uccelli), visto il grande numero di grùpresente, dichiara la frazione di Lugagnano di Sona zona protetta.

Non aggiungiamo altro, se non quello di invitaretutti, compresi i nostri Amministratori che operanoper l'interesse della Comunità, a percorrere le nuo-ve vie, come Via Veneto, Via Lombardia, Via Tosca-na, nella zona della Grande Mela. Chiedersi perchéci sono lotti ancora da edificare, capannoni bruttied incompleti, zone verdi da vergogna, erbacce erifiuti ovunque.Poi invitiamo sempre tutti voi a chiedervi perché ilnostro Comune, e chi lo amministra, abbia deciso diedificare ulteriori 120 capannoni, dalla Gran-de Mela a Via Volturno.Poi speriamo che a questo punto il buon sensoprevalga e ci si fermi a pensare. E se non prevaleaiutateci a fermare questo scempio: nonc'è più bisogno di costruire zone industrialisul nostro territorio.

Gianluigi [email protected]

ri, le imprese dell'area sonese possono contare suuna speranza di vita di circa 17 anni: il valore si ri-cava mediando le diverse tipologie che passano dai33 anni circa di vita delle società di capitali, ai 25anni delle società di persone, ai 13 anni delle ditteindividuali.

ConclusioniI dati lasciano poco spazio alle interpretazioni sog-gettive. Si conferma quanto era stato detto nellaprecedente relazione (pubblicata sul numero pre-cedente del Baco); e cioè che:- ci sono sempre meno società manifatturiere(bisognose di spazio, di capannoni) e sempre piùsocietà di servizi (che necessitano di zone e spaziadeguati, negozi o uffici di grande visibilità, corret-tamente strutturati alla tipologia di servizio) e nonall'esigenza urbanistica di qualche speculatore cheindustrializza campagna e spazio agricolo avvallatoda Commissioni con un’evidente scarsa visioneeconomica globale del territorio;- sul nostro territoriooperano sempre piùditte individuali, chenon hanno certo lacapacità di sostene-re capannoni agrande metratura;anzi questa tipologiadi azienda è quellache ha sia la più al-ta percentuale dinatalità sia quelladi mortalità, que-st'ultima dovuta an-che all'incapacità dipagare investimenti strutturali iniziati con incentivima non commisurati all'effettiva capacità economi-ca;- siamo una zona molto ricca, che produce ValoreAggiunto tra i più alti della provincia: questo ri-chiede miglior trasporto e migliori strade; ge-stione del traffico per l'incremento del numero diautomobili che passano sul territorio; una diversaorganizzazione viabilistica; spazi adeguati, ecc. Co-sa che, come detto nel numero precedente, a parteil forte aumento del numero di capannoni, la reteviaria è rimasta la stessa di 10 anni fa;- se l'Amministrazione Comunale deve o vuole aiu-tare qualche tipologia di azienda è importante cheintervenga sui settori del manifatturiero dovela mortalità e ben superiore alla natalità: questonon significa operare solo nei confronti dei nostriartigiani, in quanto essi operano soprattutto nelsettore dei servizi, settore in forte espansione e increscita, bensì nei confronti di società di capitali odi persone, sia del manifatturiero sia dell'Industria.

E’ presente un ufficio anche a Sona, in via Monte Corno 6,aperto il martedì e il giovedì mattino. Tel 045 6081701.

cie complessiva di 119.150 metri quadrati, al-l'incirca 24 campi da calcio. Ne avevamo già parla-to, si tratta dell'area artigianale individuata per fa-vorire gli artigiani locali e il ricollocamento di tuttequelle attività fuori zona.Ottimi presupposti senonché si rischia quanto acca-duto nel primo stralcio di lotti a ridosso della Gran-de Mela realizzati con lo stesso intento, poi nellarealtà passati di mano due, tre volte, e ogni voltacon notevole rincaro, per finire poi, nella maggio-ranza dei casi ad attività che non erano legate conla realtà locale. Comunque l'area è quella che sitrova subito a destra dopo la rotonda "mignon" suvia Festara in direzione Grande Mela. E' un'a-rea consistente, che si va a saldare con il contiguoampliamento artigianale questa volta previsto dalComune di Bussolengo, che tanto per cambiare but-ta i problemi sull'uscio degli altri. Dicevamo un'areaconsistente in quanto si possono prevedere circa60.000 metri quadrati di capannoni, che, con un ta-glio medio di 500 metri l'uno, ragionevole perun'attività artigianale locale (l'idraulico, se non l'e-lettricista), son circa 120 nuovi capannoni. Senoi pensiamo ad un'attività, per quanto piccola pos-sa essere, ha sempre qualche dipendente, un fur-gone, se non un camioncino, ed è probabilmenteservita perdiodicamente da grossi mezzi di fornitori.

Moltiplichiamo 120 nuoveattività per tutti questimezzi e ci ritroviamo conle nostre strade, le no-stre case, ancor più sof-focate da polveri,smog, rumori e quan-t'altro può portare que-sto genere di inquina-mento.A questo punto, il tran-quillo passante del mar-tedì mattina al mercato sipuò giustamente chiede-re come mai tutti questi

Era stato uno degli argomenti più dibattuti dellacampagna elettorale amministrativa del 2003: laVariante al PRG adottata con delibera nr. 50 delConsiglio Comunale di Sona il 9 aprile 2003, quindipoco prima delle elezioni amministrative che hannovisto prevalere l'attuale Amministrazione. A suotempo noi ne avevamo scritto e avevamo fatto lenostre osservazioni che ricalcavano la nostra as-soluta volontà di preservare quel po' di territorioche ancora ci rimane integro; osservazioni poi ine-sorabilmente respinte.L'attuale Amministrazione, appena insediatasi, perdare un taglio con i predecessori, eliminò in toto ta-li varianti, salvo poi ripresentarle, emendate, limi-tate, nei mesi immediatamente successivi. Tali Va-rianti, vennero adottate dal Consiglio Comunale il21 ottobre 2004 col numero 26 e successivamentetrasmesse alla Regione Veneto per la definitiva ap-provazione il 23 agosto 2005.E' quindi passato più di un anno da quando sonostate depositate in Regione, pertanto ci si aspettache, da un momento all'altro, vengano restituiteapprovate.Tra le Varianti presentate ce n'è una che interessanotevolmente l'assetto territoriale e viabilistico diLugagnano, ossia un ampliamento della zonaartigianale della Grande Mela per una superfi-

Altri capannoni a Lugagnano?In dirittura d’arrivo l’approvazione della nuova area artigianale

UR

BA

NI

ST

IC

A

Nella pianta, eviden-ziata da retino, l’a-rea della nuova zonaindustriale.

In questo caso il "giocopotrebbe valere la cande-la", se effettivamente latangenziale venisse com-pletata. Ci si potrebberotappare gli occhi e sop-portare questo ulteriorescempio di territorio se ciògarantisse la possibilità diby-passare il centro abita-to dalle Beccarie sino allaProvinciale Morenica, sot-to la collina di Sona. E'proprio come e dove fararrivare questa tangenziale sulla strada per Veronae alle altre strade di grande traffico il problema, sesi continua a considerare il ponte dell'autostradainadeguato a tale utilizzo.Di certo non ci si può accontentare di un altro mon-cone; non si possono più tollerare ripieghi o so-luzioni temporanee, perchè i capannoni con i lo-ro camion e le loro merci lasciano sinda subito cicatrici perenni sul territorio.

Gianfranco Dalla [email protected]

capannoni se poi, nelle altre due lottizzazioni si ve-dono capannoni vuoti, sfitti, lotti ancora daedificare o si leggono tutti quei cartelli con scritteVENDESI ad ogni incrocio di quella zona?A qualcuno è stato chiesto se è contento di ve-dere Lugagnano che a grandi passi sta per essereinghiottito da queste lastre di cemento prefabbrica-to o ricoperto dalle polveri che sollevano puntual-mente macchine e camion?Si fa tanto parlare in questi ultimi tempi di consultedi frazione, proposte da parte dell'amministrazione.Noi non possiamo che essere d'accordo con chipromuove questo strumento, da qualsiasi partequesto suggerimento arrivi, e ben venga se vengo-no realmente costituite. Vuol dire che, uno dei tantiobiettivi del Baco è stato raggiunto. Ma chi le pro-muove, quando ha approvato quest'area di svilup-po artigianale, ha chiesto il parere al passante delmercato? E comunque ora, sarebbero disposti adeliminarle se questa non fosse la volontà dellacittadinanza?Nella nostra onestà intellettuale non ci sentiamo co-munque di condannare totalmente la scelta di pro-porre questo sviluppo artigianale, in quanto, conte-stualmente alla realizzazione di questa lottizzazionedovrebbe essere realizzato lo stralcio di tangen-ziale nord che si collega a via Sacharov all'altezzadell'acquedotto.

pag.9AGOSTO

2 0 0 6

Una nuova urbanistica per SonaLa riforma del Veneto, un’occasione da non perdere

TE

RR

IT

OR

IO

L'urbanistica d'oggi non è più soltanto la disciplinadi nuove edificazioni, ma è un governo del terri-torio in senso più ampio, che deve farsi caricod'esigenze nuove e sempre più pressanti: il recu-pero d'insediamenti esistenti, la tutela dei centristorici e, soprattutto, il rispetto dei valori ambientalie del paesaggio.Poco è stato fatto in passato, per avviare azioni ditutela ambientale e miglioramento della qualità del-la vita attraverso i Piani Regolatori Generali. Trop-po presi a comprendere se una nuova area agrico-la fosse in grado di rappresentare uno spazio fisi-co adatto ad accogliere una determinata quantitàdi metri cubi d'edificio o capannoni, ci siamo preoc-cupati di rendere quel quartiere accessibile solodal punto di vista viabilistico. Non ci siamoperò interessati a prevedere gli impatti sull'am-biente, tanto quello urbanizzato che quello natura-le. Pensiamo alla vivibilità dei nostri paesi semprepiù in declino a causa dell'inquinamento atmosferi-co ed acustico provocato dal considerevole traffico.

Ricordiamo che all'urbanistica è consegnato il man-dato storico di garantire la qualità della vita,ed evitare situazioni di degrado dei quartieri. LeAmministrazioni Comunali, in stretta collaborazionecon gli urbanisti, dovrebbero sforzarsi per pianifi-care in anticipo ciò che può o non può insediarsi inun'area.Il governo del territorio è stato innovato nei conte-nuti e nelle forme nel 2004, con la legge regionaledi riforma urbanistica n. 11, che propone un livel-lo di pianificazione valorizzando l'autonomia delComune. Il ruolo assunto dal Comune in materiad'urbanistica è più ampio ed autonomo, esercitatonell'ambito di direttive impartite a livello superioreda Regione e Provincia, che intervengono solo su-gli aspetti generali della pianificazione. Obiettivodella riforma Regionale è migliorare la qualità dellavita; l'uso del territorio è orientato alla tutela deivalori ambientali, alla prevenzione e riduzione deirischi, alla riqualificazione d'aree già compromessepiuttosto che asservire nuove aree all'edificazione.

amministrazioni comunali, alle esigenze di una so-cietà moderna e con dinamiche in continua evolu-zione. Un nuovo concetto, del tutto innovativo, in-trodotto dalla riforma urbanistica regionale, è quellodel coinvolgimento dei cittadini, delle rappre-sentanze economico - sociali e delle associazioni diprotezione ambientale nella formazione degli stru-menti di pianificazione; ciò si lega al principio di ga-ranzia di trasparenza e partecipazione della pubbli-ca amministrazione.La legge regionale introduce un nuovo strumentodi protezione ambientale di derivazione comunita-ria: la Valutazione Ambientale Strategica(VAS). La VAS valuta gli effetti derivanti dall'attua-

zione del Piano d'Assetto del Territorio, ri-spetto ad obiettivi di protezione dell'ambien-te. Nella complessa attività di pianificazione laVAS diviene un importante supporto deci-sionale, mirato a fornire informazioni sulleimplicazioni ambientali del PAT valutando gliimpatti sull'ambiente, è anche uno strumentodi monitoraggio delle scelte pianificatorie.Altro punto importante affrontato dalla rifor-ma riguarda la dotazione d'attrezzature eservizi, ogni abitante ha diritto, pensate unpo', a 30 mq. Vale a dire tutto quel che è ne-cessario per garantire un elevato livello diqualità della vita: istruzione, assistenza, spaziaperti per il verde e il gioco, aree boscate,parcheggi e piste ciclabili.Per arrestare il consumo dei suoli, sono stateintrodotte importanti novità sull'edificazio-ne nelle zone agricole, che nei precedentiPiani Regolatori Generali, con incontrollatolassismo, ha generato l'evidente disordineedilizio. Oggi la costruzione nelle zone agrico-le è consentita alle aziende agricole che ab-

biano determinate caratteristiche di produttività,sulla base di un piano che dimostri l'effettiva neces-sità delle nuove costruzioni, siano esse abitazioniche strutture agricolo - produttive.In conclusione è opinione diffusa che i prossimistrumenti di pianificazione debbano delineare unastrategia di sviluppo urbano che privilegi il recuperodel costruito. Un'urbanistica più attenta a garantiremaggiore qualità della vita, e in grado di ridurre lapressione dello sviluppo sulle risorse e sull'ambien-te. Queste condizioni devono essere garantite at-traverso il nuovo strumento di pianificazione am-bientale, VAS, monitorando le scelte urbanistiche eprevedendo l'assunzione di mi-sure cautelari qualora i para-metri escano dai valori previsti eassunti come obiettivo.

Matteo [email protected]

Con quest'azione il legislatore Regionale, con solu-zioni del tutto innovative, adotta un nuovo mo-dello di pianificazione che propone la suddivi-sione del Piano Regolatore Comunale su due livelli,a cui corrispondono due strumenti pianificatori:Piano d'Assetto del Territorio (PAT), che ri-porta le previsioni di trasformazione del territoriocon aspettative decennali e l'individuazione delle in-varianti, situazioni destinate a non variare nel tem-po (es: aree di valore ambientale su cui non è pos-sibile edificare); Piano degli Interventi (PI), checontiene le previsioni di breve periodo, pari ad unquinquennio, coincidenti non a caso con la duratadel mandato del Sindaco, per questo motivo è chia-mato Piano del Sindaco.

Il Piano Regolatore comunale si comporrà di normestrutturali (PAT), destinate ad avere una duratamaggiore nel tempo, e di norme operative (PI) chein quanto collegate ad esigenze sociali ed economi-che, potranno variare con maggior flessibilità.Il Piano degli Interventi prevede le trasformazioniurbanistiche attuabili nel corso del quinquennio, equindi deve attestare le risorse economiche ne-cessarie per le opere pubbliche (scuole, stra-de, parchi). L'Amministrazione ha l'obbligo di met-tere in relazione la programmazione urbanistica delPiano degli Interventi con il bilancio, all'evidente fi-ne di verificare la possibilità di realizzare le operepubbliche, e assegnare quindi tempi certi per con-cluderle. Il tentativo è dunque di rendere il Pianodegli Interventi un effettivo strumento di gestionedel territorio e non solo una previsione urbanisticasulla carta, superando i contenuti dei precedentiPiani Regolatori Generali, che per anni hanno costi-tuito il simbolo di completa inattività ed inerzia delle

pag.10AGOSTO

2 0 0 6

Foto aerea scattatanel marzo 2003: lacostruzione dellanuova area indu-striale a sud dellaGrande Mela.

pag.11AGOSTO

2 0 0 6

In tempi brevi comincerà la costruzionedi una rotonda tra via Mincio, viaBellona e via Molinara Nuova, aLugagnano.Prevista dal Piano del Traffico redattoun paio di anni fa da Netmobility su in-carico del Comune di Sona, appariva dasubito l'intervento più utile tra quelliprevisti. Chi abita a Lugagnano sa per-fettamente come quell'incrocio - per lasua conformazione e per il fatto di es-sere quasi invisibile per chi proviene daCaselle - sia stato spesso teatro di in-cidenti, anche mortali.In questi giorni finalmente l'UfficioTecnico del Comune sta ultimando leprocedure preliminari alla costruzionedella rotonda, mentre l'appalto per lasua realizzazzione è già stato affidato.Nell'immagine il progetto della rotonda.

MS

Finalmente al via la costruzione della rotonda della Bellona

Lugagnano o Beirut?La Foto

Evidentemente a Lugagnano il categorico divieto di circolazione per i mezzi pesanti viene scrupolosamente os-servato... E’ solo da capire, visto “l’effetto bomba” ,se un simile disastro sia dovuto al passaggio di un carro ar-mato o, come dice il Bacan, di un rugolo!

E allora che facciamo?di Ezio Costa

Su questo periodico si parla soprattuttodi noi, della nostra comunità. Di tuttiquelli che vi lavorano o vivono questaperiferia.Che periferia non è, semmai è il centro della nostra vita in-sieme. Da qui partiamo ogni giorno per i nostri brevi o lunghiviaggi. Spostamenti di lavoro, di vacanza o di pensiero. E quitorniamo presto o tardi. Qui è il nostro territorio e la nostra ba-se. Qui vanno a scuola i nostri figli, si incontrano i nostri giova-ni, lavorano le mamme, vivono i nostri anziani. Ogni volta con-frontiamo tutto quello che incontriamo e conosciamo col postoin cui viviamo. A volte ne siamo fieri, altre volte vorremmo tuttofosse diverso e migliore.Così qualcuno ha cambiato, stanco di servizi che non ci sono,di contatti o rapporti difficili o solo per voglia di cose nuove. Mai più restano e molti altri arrivano.Nascono interi quartieri e centinaia, migliaia di nuovi abitantimigrano da altri Comuni (le nascite sono esigue, l'immigrazioneè una minima percentuale). Soprattutto a Lugagnano e Palaz-zolo è evidente come, per motivi di viabilità (!?) o facile rag-giungibilità, sviluppo edilizio consentito, vicinanza ai centri com-merciali, vicinanza alla città, siano aumentati notevolmente gliarrivi.E cosa trovano queste nuove famiglie? Chi siamo, cosa possia-mo offrire, quali servizi, che comunità siamo?Siamo il Comune delle cento e più associazioni: centinaia, mi-gliaia di persone che impiegano gratuitamente parte del lorotempo in attività sociali, ricreative, sportive; ma anche il Comu-ne dove tutte queste preziose e grandissime risorse difficilmen-te sono coordinate su programmi ed obiettivi condivisi.Siamo il Comune delle scuole che "scoppiano" o sono mal rag-giungibili; dove il trasporto scolastico è assolutamente insuffi-ciente; dove servirebbero scelte coraggiose da fare anche coiComuni vicini per ottimizzare gli spazi ed il servizio.Siamo il Comune dei mille parchetti inutilizzati e mal tenuti,ma senza una piazza vera (Lugagnano) o spazi per attività co-muni o di incontro.Siamo il Comune dei numerosi impianti sportivi e palestre,comunque insufficenti e ormai vicini ad una obbligata e impor-tante ristrutturazione.Siamo il Comune dal vastissimo e interessantissimo territorioche andrebbe valorizzato e difeso, con l'aiuto e la consapevo-lezza di tutti noi, ma che ora sembra lasciato ad una gestioneapparentemente superficiale (comunque dai contenuti poco co-nosciuti).Siamo il Comune… con un'imbarazzante dicotomia tra politicae cosiddetta società civile. Lo vediamo dai numeri delle diversetornate elettorali o referendarie e dalle stravaganti interpre-tazioni che ne danno i nostri "uomini di partito". Comunque,

dominio netto del centro destra e della cultura/morale cattoli-ca, forse ovvio se ricordiamo le nostre tradizioni di terra de-mocristiana, tuttavia caratterizzato da un significativo males-sere e malumore verso chi rappresenta questa espressione divoto (evidentemente, nessuno escluso: amministratori dimaggioranza e minoranza, attuali e del passato). Questo vuoldire che la gente va a votare e sa scegliere più o meno dovecollocarsi, ma esiste una notevole incongruità tra le loroaspettative e quello che riesce a fare chi amministra o chi faopposizione. Segno di non vicinanza, di mancato dialogo, for-se di un po' di supponenza degli eletti e di scelte superficialied affrettate da parte di chi vota. E allora? Allora penso sia davvero giunto il tempo di una presa di co-scienza collettiva su quello che serve e sugli sforzi che insie-me dobbiamo fare, sulle risorse e sulle energie che ognunodeve mettere.È questo il tempo per decidere. Capire e quindi decidere sedavvero vogliamo cambiare.Cambiare atteggiamento e tracciare una "strada" che saràper certi versi stretta e obbligata, non facile, ma che una vol-ta decisa insieme non potrà che portare al raggiungimentodei nostri obiettivi comuni. Cambiare vuol dire anche… cam-biare il rapporto con gli altri, non concentrando più le atten-zioni su ciò che ci divide o sulla voglia di prevalere, piuttostolavorare insieme per migliorarci.È questo il punto: cominciare a pensare che si può lavorareinsieme e che insieme si può migliorare, in atteggiamento diservizio.Sappiamo bene che le risposte ai nostri problemi vengono danoi, sentendoci fortemente motivati ad agire e non fermando-ci a fare una croce su un foglio elettorale. Imparando a co-struire il nostro tempo e il nostro spazio su misura per noi.Partendo dalle cose che funzionano. Le regole del buon fun-zionamento e del successo, infatti, non nascono fermandosiad osservare le cose che vanno male, piuttosto imparando daciò che va bene ed ha successo e domandandosi come ciòpuò avvenire.Bene! Che dite: pensate si possano mollare per un attimo leappartenenze di bandiera e di facciata per parteciparead un progetto che riguardi precisamente la nostra comunità,coinvolgendo la maggior parte di noi all'impe-gno e alla partecipazione? Che dite: ci possia-mo scuotere da questa specie di "torporegioioso e paciocoso" e dimostrare di crederee volere quello che pensiamo per noi e i no-stri figli? Dai che non può essere che ammini-strare sia solo affrontare la routinaria gestio-ne quotidiana imbellettando qualche stradadel comune o spartendo le zone da edificare!Suvvia! Come saremo fra 10 o 20 anni?Con le strade asfaltate ben disegnate attornoa nuovi quartieri, ma senz'anima? Già vistequeste cose vero? -

Quale politica a Sona?

Tetti di Sona. (Foto Nicoli)

sere un bravo servitore del "bene pubblico". Solo che oggi, adistanza di qualche anno, si comincia a capire che senza unpensiero e senza valori è impossibile definire cosa sia vera-mente il "bene pubblico", e sia pertanto impossibile perseguirlo.Questo fenomeno di rifiuto della politica ha interessato pie-namente anche Sona.Una certa carenza di senso delle istituzioni di alcuni dei politicidi nuova leva - in questo sono indicative alcune recenti dichia-razioni dell'Assessore Pesce - e la mancanza di un vero Pro-getto per il Comune, con la P maiuscola, derivano proprio daquesta assenza di reale pensiero politico.A Sona abbiamo bisogno di un nuovo Rinascimento, abbiamobisogno di riscoprire una serie di valori condivisi, attorno aiquali possa riconoscersi tutta la comunità, e sui quali fondareun nuovo modo di fare politica.Valori universali che, inevitabilmente, debbono essere quellicattolici, ma al contempo laici, dell'attenzione all'uomo e allesue esigenze, della libertà culturale e religiosa, della tutela dichiunque rappresenti elemento di debolezza in una società,dell'accoglienza e del dialogo. Una riscoperta di valori non co-me sterile affermazione di principio, ma come luce guida dell'o-perare pubblico.Solo ritrovando queste fondamenta ideologiche sarà possi-bile dare vita ad una proposta per il nostro Comune, un veroProgetto a lungo termine che vada oltre le piccole beghe dipartito e che sappia essere collante e unificante per tutti coloroche hanno a cuore il nostro Comune.Il 26 luglio del 1943 la Democrazia Cristiana, per parlare adun'Italia distrutta dal conflitto mondiale e sull'orlo di una guerracivile, decise di pubblicare un documento, "Idee ricostruttivedella Democrazia Cristiana", da inviare a tutte le famiglie per ri-lanciare una proposta cristiana e sociale e per chiamare a rac-colta le forze migliori.Scelba, che si occupava della stesura del testo, ricevette inquelle ore da De Gasperi un pressante invito a far iniziarequel documento con questa esortazione: "Non è questo il mo-mento di lanciare programmi di parte, il che sarebbe impari alcarattere di quest'ora solenne che reclama l'unità di tutti gli ita-liani. Pensiamo tuttavia che queste idee ricostruttive, ispirate al-le tradizioni Democrazia Cristiana, ma rivolte a una cerchia piùampia e più varia, debbano fermentare già ora, affinché neltempo della ricostruzione possano diventare idee forza che ani-meranno la volontà libera del popolo italiano".Ecco che un'idea politica dai forti connotati valoriali ed ideologi-ci, veniva aperta a tutte le forze politiche democratiche.Per ritrovare unità negli scopi e progetti comuni per ricostruirel'Italia in un momento decisivo della nostra Storia.Un patto per la ricostruzione dei valori e dei principi - aperto atutti - che è tempo di proporre anche a Sona, per una veraproposta di rilancio urbanistico, sociale, ambientale e culturaledel nostro Comune che parta dai cittadini e diventi progetto eprogramma politico. -

Dobbiamo riscoprire la politica dei valori, anche a Sona.di Mario Salvetti

Il rapporto tra Storia e Memoria è trai più complessi che vi siano, basti dire che attorno a questo te-ma hanno scritto pensatori del livello di Borges, Canetti, Levi,Adorno, oltre a Croce, Heidegger e Nietzsche, per citarne soloalcuni tra i più grandi.Eppure quello tra queste due categorie così differenti è un rap-porto che non può essere sciolto, rischio un corto circuito checi impedirebbe di dare profondità alle nostre vite e alle no-stre esperienze pubbliche e private. La Storia, come conoscen-za dei percorsi dai quali proveniamo, e la Memoria, come con-sapevolezza che esistono valori e princìpi che non possono es-sere svenduti, dovrebbero essere sempre - per ciascuno di noi- faro guida del nostro agire. Anche, e forse soprattutto, perchi si impegna nell'attività pubblica.Mai forse come oggi l'attività politica presuppone questo tipo diriscoperta, tra Storia e Memoria, proprio per ritrovare le moti-vazioni dell'agire per la comunità. Anche a Sona. Serve uno sforzo per tentare di uscire dall'aridità di anni nelquale il pensiero politico è stato confinato nel sottoscala dellacultura, e si è agito in politica - anche a livello locale - senza lanecessaria spinta ideologica di valori e di convinzioni forti.Negli ultimi quindici anni larga parte dell'opinione pubblica è ar-rivata a guardare con profonda diffidenza ogni principio ideolo-gico che venisse estenato da amministratori locali e politici na-zionali, quasi fosse solo un pretesto per giustificare i peggioriinteressi privati. Questo a seguito di vicende internazionali - lacaduta del Muro di Berlino - e nazionali - Tangentopoli - chehanno da un lato determinato la caduta della peggior tirannideideologica dello scorso secolo assieme al Nazismo, il Comuni-smo, e dall'altro portato alla luce una classe politica incredibil-mente invischiata in una rete di perversi rapporti clientelari edeconomici che come un cancro avevano corroso ogni settoredella vita pubblica nazionale.Al politico, anche a livello locale, si chiedeva unicamente di es-

Aperto il dibattito

Continuano le disavventure per l'Ufficio Postale di Lu-gagnano. Come se non bastasse una serie infinita di la-mentele dei nostri concittadini per il servizio fornito (cidicono essere uno degli uffici che "vanta" maggiori re-clami dell'intera provincia) da agosto è chiuso per al-meno sei-otto mesi per lavori di ristrutturazione eper eliminare l'amianto presente nell'edificio.Dalla la chiusura i servizi ordinari sono erogati in unaspecie di furgone/roulotte posizionato nel parcheg-gio adiacente l'edificio in ristrutturazione (con limitazio-ni gravi tipo l’impossibilità di pagare in contanti ecc).Una situazione assurda, una scelta incomprensibile cheha portato alle prevedibili proteste dei cittadini, ancheperché non è possibile agli anziani ritirare le proprie

pensioni a Lugagnano, ma devono recarsi presso l'ufficio di Sona, congli intuibili problemi per un'utenza che spesso fatica a spostarsi. La do-manda che tutti si sono fatti è stata: non si poteva trovare una soluzio-ne differente? Visto che i lavori erano ampiamente previsti, non erapossibile individuare una sala comunale a Lugagnano dove insediaretemporaneamente l'ufficio postale? Dalle Poste Centrali di Verona dicono che la colpa non era loro, men-tre da Sona il Vicesindaco Gualtiero Mazzi è arrivato addirittura a di-chiarare che per le pensioni "stiamo studiando la possibilità di attivare unservizio a domicilio. Dobbiamo però valutare se c'è la disponibilità da par-te delle Poste italiane". Tralasciando queste uscite fantascientifiche -

nemmeno prese in considerazionedalle Poste - il Sindaco Bonomettiha provveduto ad acquistare un nu-mero considerevole di biglietti del-l'APT, da regalare ai pensionati perrecarsi presso Sona capoluogo per ri-tirare la pensione. Una buona iniziati-va, augurandoci però che qualchemalintenzionato non intravveda inquesto spostamento dei nostri nonnicon le loro pensioni un'occasione peruna facile rapina.Fortunatamente le pressioni fatte e ilmalcontento popolare sembra cheabbiano permesso di arrivare ad unasistemazione più consona, e ci di-cono che a breve la sede delle Postesarà per un anno temporaneamenteposizionata nei pressi del semafo-ro di Lugagnano, prendendo in af-fitto dei locali privati.Una scelta senz'altro più decorosa efunzionale, che speriamo diventi pre-stissimo realtà.

Disservizi

L’Angolo di Marni

Urgenza infinita per le Poste di Lugagnano

pag.15AGOSTO

2 0 0 6

Tutto si muoveCosa sta succedendo nella politica del nostro Comune?

L’

AN

AL

IS

I

La torrida estate che ci siamo da poco messi allespalle è stata contraddistinta, nell'ambito politicocomunale, da un'inspiegabile virulenza dell'Am-ministrazione Comunale nei confronti di questo pe-riodico e di chi vi scrive sopra.Ne parliamo già nell'editoriale, come curiosità bastiaggiungere che in tutto il secondo numero de Il No-stro Comune risultiamo essere l'unico soggetto -l'unico - che viene ripetutamente e pesantementeattaccato. Solo noi. Come spiegare tanto furore? Si-curamente non per quanto sosteniamo o scriviamo- le nostre idee e le nostro proposte le andiamo ri-petendo ormai da sei anni - i veri motivi vanno ri-cercati tutti all'interno della stessa maggioranza.Come sovente accade, si trova un avversario ester-no per tentare di compattarsi all'interno.Non appare quindi inutile provare a tratteggiare unquadro della situazione politica oggi a Sona. LaMaggioranza, per stessa ammissione di personemolto vicine al Sindaco, non esiste più come forzaomogenea, ma ogni esponente si muove in assolu-ta autonomia. Dei grandi progetti messi in cantiere- ambiziosi o meno - nemmeno l'ombra. Niente Po-lo Scolastico di Palazzolo, niente nuova Casermadei Carabinieri, niente tangenziale nord a Lugagna-no, niente di niente. E questo senza andare a ri-spolverare quanto veniva scritto nel programmaelettorale da Bonometti e soci, dove addirittura siparlava - tra le altre innumerevoli promesse - di in-sediare nel nostro Comune un “istituto superioree/o scuola professionale” (!), di “inserire nel terri-torio delle piste ciclabili” e di creare un appositoassessorato per la T.A.V.. Solo qualche buon risulta-to in campo ambientale, ma purtroppo non definiti-vo nonostante le dichiarazioni roboanti, che certonon può bastare come bilancio. Il Sindaco ormai vi-ve come un separato in casa con la propria Giunta,seguito solo da un piccolo gruppo di fedelissimi trai quali l'ex Vicesindaco Rinaldi e alcuni mem-bri del Consiglio. E questo dispiace: non abbia-mo mancato di criticare Bonometti per alcunescelte fatte - e soprattutto non fatte - ma è indiscu-tibile l'impegno personale e la professionalità profu-se durante questi tre anni di mandato. Ed è un pec-cato per lui e un prezzo pesante da pagare per lanostra Comunità il suo isolamento attuale.Ed il resto della Giunta? La disputa che vedeva con-trapposti da più di un anno il già citato Rinaldi el’Assessore Cimichella su chi avesse titolo perfregiarsi delle insegne di Alleanza Nazionale sem-bra che stia per essere vinta dal Rinaldi, che anchegrazie all’intervento diretto dell’Assessore Regiona-

le Giorgetti, passato apposta per Sona lo scorso lu-glio, si sussurra prenderà il controllo del partito nelnostro Comune. Si vocifera che a questo punto pu-re il Sindaco potrebbe passare in AN, lasciandoForza Italia, ma questa eventualità viene smentitacategoricamente da Bonometti.La Lega Nord sta nel mezzo del guado, legata daun patto sottoscritto con Cimichella nell'estate del2005 e tentata da fughe in avanti, per rivendicare

ruoli di maggior peso nella prossima amministrazio-ne. Il vero rebus però è Forza Italia. Mentre fino apoco tempo fa sembrava che titolare delle bandieredi Forza Italia fosse Antonio Moretti, già consi-gliere nella scorsa legislatura comunale ed oraesponente del "gruppo culturale" Nove Novem-bre, ora appare assolutamente in pole position percontrollare il partito a Sona l’Assessore GaspareDi Stefano, con le conseguenze immaginabili negliequilibri politici della Giunta.Una parola va spesa per il “gruppo culturale” NoveNovembre. Si trattava del tentativo di dar vita aquella che potrebbe essere stata la Casa delle Li-bertà a Sona nelle prossime amministrative, magià fallito proprio per quanto successo in AN e inForza Italia negli ultimissimi tempi.Al palo restano quindi anche gli uomini dell’UDC e diModello Paese, che di quel gruppo avevano la pre-sidenza con Renato Farina.Su Farina e sull'opposizione in Consiglio della suaLista Civica Modello Paese va spesa una paro-la. Di fatto oggi a Sona non esiste un'opposizionereale. Latita la presenza del Maestrale, che puresta lavorando sodo per riproporre un progetto ba-sato sulle idee e su un impianto ideologico che pos-sa essere collante per una vera casa dei moderati;non manca mai al contrario la voce deL'Orizzonte, che però appare nell'ultimo periodo

troppo spesso rincorre-re polemiche personalipiù che proporsi comeportatrice di idee e pro-poste, qualità che erastato il suo marchio difabbrica negli anni pas-sati. Mentre di fatto nonè più opposizione, ma siallinea sempre più sulleposizioni della maggio-ranza, la Lista Model-lo Paese. Scelta cheappare politicamentecomprensibile - alleprossime elezioni puntaad allearsi con alcuni dicoloro che oggi sono inMaggioranza - masconcertante proprioper i ruoli istituzionaliche maggioranza e op-posizione dovrebberoricoprire in un sistemaequilibrato.E noi del Baco? Non-ostante quanto ci siatoccato di leggere suvolantini o stampati piùo meno farneticanti,

proseguiamo nel nostro cammino di dialogo a 360gradi con tutte le voci - private e pubbliche, istitu-zionali e associative, politiche e sociali - per valuta-re se esista la possibilità concreta di presenta-re un gruppo di persone motivate e competenti,che lavori sulle idee e non sulle bandiere e che pro-vi a prendere in mano l'amministrazione delnostro Comune. Chi ci vuole politicamente assoluta-mente schierati a destra - e sono molti gli inviti checi arrivano da quella parte politica - e chi invece cicolloca erroneamente a sinistra semplicemente per-de un'occasione per capire quello che veramentestiamo provando a fare: una proposta che partadalle idee e dai programmi, dalla conoscenzadel territorio e dalla comprensione dei problemidelle nostre comunità.Per finire permetteteci di chiudere una polemicache risulta ormai semplicemente stucchevole. Beneche l'Assessore Cimichella si sia convinto dell'utilitàdelle Consulte di Frazione e bene pure che ri-tenga di esserne il primo, unico e assoluto ideatore.Quello che veramente importa è che pure lui si siaallineato alla nostra proposta, e speriamo chequindi qualcosa di buono ne possa venire fuori. Co-me abbiamo già detto e scritto più volte, questogruppo non ha mai avuto e non ha ora preclusio-ni e chiusure preconcette verso nessuno.

Mario [email protected]

Un viale alberato a Lugagnano?

Una grande novità chestravolgerà completa-mente il paese diLugagnano la trovia-mo riportata sul nume-ro di settembre delL’Altro Giornale, come un fulmine a ciel se-reno.Sono state occupate le pagine dell’ultimonumero del Il nostro Comune ad insultare la“banda” del Baco e si è completamentetralasciato un argomento che, se vero,vedrà Lugagnano completamente trasfor-mata.Il vicesindaco Gualtiero Mazzi ha infattidichiarato che l’Amministrazione ha decisodi togliere le fioriere creando invece unviale alberato per tutto il paese, come nelcaso di PescantinaSe la notizia è vera è clamorosa, ma temia-mo che in questo periodo, i nostri assessoriusino la stampa locale solo a fini eletto-rali.

La Redazione

Immondizia... fuori luogoSulla prima rotonda di Lugagnano arri-vando da Verona continua la brutta abitu-dine di alcuni residenti della nuova lottizza-zione di accatastare immondizia di va-ria natura, talvolta nei contenitori predi-sposti dal Comune ma molto spesso sem-plicemente abbandonandola sul ciglio dellastrada. Una situazione di sporcizia e de-grado che non piace e che ha spinto unamano anonima lo scorso agosto ad attac-care il cartello nella foto. E’ un problemache avevamo già segnalato, e che in Co-mune ci dicono non risolvibile in quanto fi-no a che non verrà collaudata la lottizza-zione non potrà essere garantito il servi-zio di raccolta dei rifiuti.Intanto la sporcizia si accumula e l’Asses-sore all’Ecologia Pesce tace.

La Foto

La pietra d’inciampo di Via MarconiVia Guglielmo Marconi è una dellestrade storiche del centro di Sona.Fino alla seconda guerra mondiale sichiamava via Franzadora, una parolamisteriosa e bellissima; in seguito sipreferì darle lo stesso nome di unavia di Lugagnano, creando non pocaconfusione in coloro (i postini, adesempio) che devono cercare gli in-dirizzi. Oggi essa è caratterizzatadalle pessime condizioni delmarciapiede, davvero un brutto bi-glietto da visita per un paese che do-vrebbe essere il capoluogo; si trattadi una serie di lastre di pietra che datempo immemorabile (i residenti lehanno sempre viste così!) sono rottein più punti. Si auspica che chi di dovere - il Comune? La Provincia? - provveda fi-nalmente al rifacimento. Inoltre è necessario che venga attivato il già annunciatosenso unico; il doppio senso di marcia in una strada così stretta obbliga infattimolti automezzi, specie quelli di maggiori dimensioni, a salire con le ruote sul giàmartoriato marciapiede per evitare la collisione fra di essi. Nell'attesa che venganopresi questi tanto attesi provvedimenti, rivolgiamo un consiglio ai cittadini che do-vessero camminare su quelle lastre: attenti a non inciampare.

Mario Nicoli

Puntaspillo del Baco

Manutenzione al Parco Comunale di Villa Trevisani

Nei primi giorni di agosto è stato effettuato da parte dell'amministrazione comunale con affidamento ad una ditta specializzata, un in-tervento di manutenzione agli alberi. Alcuni sono stati necessariamente tagliati mentre altri sono stati potati. All'occhio del cittadi-no comune, ma anche degli esperti, risulta un lavoro svolto a regola d'arte. Sembra dire una cosa scontata, ma sappiamo che nonsempre è così, quindi è giusto anche riconoscerlo. Enrico Olioso

Ben fatto

Sopra. Lugagnano 9 luglio... scoppia la gioia dopo irigori. (Simone Alessandra Nicola Federica MarcoLara Emiliano Erika Gabriele Marina Luca Andrea ela piccola mascotte Nicole)

A destra, Claudio, Matteo, Francesca e Gianluca aBerlino per la Finale.pag.18

Anche a Sona...

Campionidel mondo!

Festeggiamenti

Una notte indimenticabileQuando alle 22.42 del 9 luglio scorso Grosso ha infilatonella porta di Barthez il rigore decisivo che consegnava me-ritatamente il titolo di Campioni del Mondo alla nostra Nazio-nale di calcio, anche nel nostro Comune si è scatenata un'e-sultanza di dimensioni apocalittiche, che non si ricordava amemoria d'uomo. Già la vittoria sulla Germania di qualchesera prima aveva fatto intuire cosa sarebbe potuto suc-cedere se fossimo saliti sul gradino più alto del podio, manessuno si sarebbe aspettato tanto. Nemmeno la vittoria del1982, da tempo entrata nella leggenda, seppe scatenarenelle nostre frazioni una simile euforia collettiva.Sulle nostre strade si sono viste scene da autentico deli-rio: caroselli di macchine, di motorini, di biciclette e addirit-tura di monopattini (a Pallazzolo), cani addobbati conghirlande tricolore, fuochi d'artificio (improvvisati) e fucilate(autentiche), tuffi liberatori in piscine grandi, medie e minu-scole, sale parrocchiali e baite degli alpini trasformate d'in-canto in allegrissime bolgie dantesche (chiedere notizie aLugagnano e a San Giorgio…), irreprensibili madri di fa-miglia urlanti come hooligans d'oltre Manica.E, soprattutto, orde di pedoni che prendono possesso dellasede stradale, finalmente padroni della viabilità del Comune,in un turbinio di tricolori sventolanti. In quella incredibilenotte è successo di tutto: perfetti sconosciuti che si ab-bracciavano come fratelli che si ritrovano dopo una guerra,trattori con carrette a rimorchio cariche di un numero inve-rosimile ed incredibile di passeggeri festanti, ragazzi semi-nudi (più che seminudi!) che si aggiravano bardati solo daltricolore nazionale, locali pubblici stracolmi dove gli avvento-ri, disposti a coro, urlavano al cielo una struggente versionedell'Inno di Mameli anche se (o forse proprio perchè) forte-mente influenzata dal tasso alcolico (uno per tutti, al BarBlue Trend di Lugagnano). Tutti uniti da una gioia travol-gente, una passione collettiva irrefrenabile che ci ha com-pletamente travolti.Molti lettori, aderendo al nostro invito, ci hanno inviato dellefoto di quei momenti, che pubblichiamo in queste pagine eche rendono più di mille parole cosa è stata quella notte, equali emozioni ci è dato in sorte di vivere. Perché, comeben diceva al termine della Finale Fabio Caressa, il forsen-nato commentatore di Sky, nessuno di noi potrà mai di-menticare dov'era e con chi era nella torrida e magicanotte del 9 luglio 2006, già entrata di diritto nella storiasportiva e sociale del nostro Paese.Se poi - come è capitato a noi - mentre abbracci il Bacan diLugagnan, nel pieno del delirio festaiolo, lo senti dire com-mosso che "nemmeno la promozione del Cervia mi avevadato tante emozioni sportive", allora capisci che in notti si-mili può veramente accadere di tutto.

Mario Salvetti

Lugagnano. La compagnia Peldocaal gran completo: l’at-tesa, la festa, il bagnoin piscina!

Sopra e a sinistra labanda del Baco (e fi-gli) nel momentodell’espulsione di Zi-dane. Sotto Diego,Sara e Maddalenafesteggiano a SantaMaria di Leuca (LE).

Alcuni scattifotograficidi San Gior-gio primadella partitae dopo i ri-gori...

Il Bacan de Lugagnan

Sky? No grazie!Come diventare campioni del mondo prima degli altri

L'azienda Sky iniziò con largo anticipo a corteggiarmi. Mancava ancora più diun anno al mondiale teutonico e già cominciava a recapitarmi depliant con of-ferte vantaggiose in caso d'abbonamento. Con me si pensava d'andar sul si-curo! Avranno fatto le loro ricerche, sapranno che sono un divoratore di calcio,per giunta raffinato intenditore, perciò mi sentono già come un loro trofeodi caccia.Vedendo però che non riuscivano nel loro intento adottarono una condottaasfissiante spedendo proposte, con cadenza mensile, che si facevano di volta involta sempre più economicamente invitanti. All'inizio mi veniva proposto un ab-bonamento mensile di Euro 22 a Mondo Sky, poi iniziò la saga dei famigeratipacchetti. A Mondo Sky venne aggiunto con un minimo e simbolico rincaro ilCinema, poi lo Sport poi, finalmente il Calcio. A questo punto la mia forza di vo-

lontà iniziò a vacillare. Ne parlai con mia moglie, lei muta mi guardò; i suoiocchi si fecero intendere più di mille parole... Rinunciai all'ennesima propo-sta! All'inizio del 2006 Sky cercò di sferrare l'attacco decisivo: MondoSky + Cinema + Sport + Calcio + Disney Channel + CNN + Animal planet+ Discovery Channel + 3 canali porno 24h al giorno! Alla fine un invito: cichiami, le faremo un buon prezzo, le verremo incontro offrendole gratuita-mente decoder digitale, installazione standard e parabola! Lasciai correreanche in quell'occasione, i problemi sul lavoro mi distoglievano da tutto: levache le fasea poco late, i persegari i gavea la sciarca, i piti l'influensa! Adinizio primavera ricevo un'agghiacciante lettera ricattatoria: “egregio Si-

gnor…, sono il dottor Rupert Murdoch! Costatando la sua reite-rata cocciutaggine le scrivo in prima persona avvisandola che, senon sottoscrive immediatamente l'abbonamento alla mia piattafor-ma televisiva, mi vedrò costretto a spifferare a tutto il comune diSona la vera identità del Bacan de Lugagnan! Se invece mi dimo-strerà il suo attaccamento, come auspico, in premio le offrirò gra-tuitamente un ennesimo pacchetto comprendente tutte le partitedel mondiale di Germania ed un canale di agricoltura che parladi potatura dei nespolari e di trattamenti antiparassitari alle varietàmedio tardive di zinzole. Confidando nel suo buon senso auguro alei e alla sua famiglia, un prospero avvenire”.

Erano le ultime avances di un uomo disperato. Non mi ci volle molto a rifiutarel'ennesima offerta. Un contadino solitamente d'estate lavora e mai troverebbe iltempo di vedersi due partite al giorno in diretta. Il ricatto poi non mi spaventavaper nulla, come Bacan avevo già ricevuto a casa lettere anonime, segno chec'era già qualcuno che sapeva dove spedirle. Il saggio avvertimento di mia ma-dre fu quello che mi fece propendere definitivamente per il no all'abbonamento:“va ben che te ghè la casa granda, ma n'do i meteto tuti quei pacheti che i tedà?”. Da allora l'azienda Sky non si fece più viva.Arriva finalmente l'estate e con lei i tanto attesi mondiali. La nostra bistrattataItalia, carica del suo zainetto di scandali, fra sangue sudore e lacrime approdatrionfante in finale dopo aver eliminato squadre di ogni continente, per ulti-mi, in semifinale, i padroni di casa tedeschi che ci affrontarono con propositibellicosi e finta spavalderia, ma che in realtà erano terrorizzati dalla nostrapotenza più de un bogòn davanti a un rugolo.La sera della finale la gente si aggrega, le compagnie si riuniscono ed anche lamia non sfugge alla regola. Ci troviamo con largo anticipo sull'inizio della garaper scattare le foto d'esultanza da spedire al concorso del Baco da Setaperché a fine gara a nessuno verrebbe in mente di farlo! Uno dei Direttori delgiornale si augura che l'iniziativa editoriale non si riveli un boomerang, una ge-

Lugagnano. La compagniaAmici di Lugagnano, davantialla tv. Sopra la festa a partitaterminata!

A sinistra, dopo la vittoria, tut-to è lecito!

I ragazzi di Sona stemperano l'attesa della finale alBeach Party di Peschiera. Sopra il “mitico” Galeazzi.

nialata che porti sfiga. La serata è afosa quindi si opta per l'allesti-mento di un maxischermo in giardino; la pensa così anche la compa-gnia del giardino confinante il nostro. Dal muretto di recinzione cisalutiamo e ci sbilanciamo in pronostici su risultato e marcatori, an-che loro hanno appena terminato di scattare le foto! Il clima di ami-cizia instaurato tra le due compagnie viene bruscamente inter-rotto quando al momento del collegamento con Berlino scopriamodi essere avversari nella visione della partita: loro collegati con Sky,noi con la Rai, loro col commento di Caressa e Beppe Bergominoi a sperar d'entusiasmarci con la coppia Civoli-Sandrino Maz-zola. Inizia così una sfida nella sfida. Partono subito all'attacco gli adepti diMurdoch: noi abbiamo un'informazione più completa e dettagliata, ci hanno ap-pena detto che stanotte Gattuso è andato a cagare ventotto volte! Da noi ci so-no immagini più ricercate, replichiamo noi figliocci di mamma Rai. Ci hanno ap-pena inquadrato la Seredova sugli spalti, sembrava guardasse Buffon come adirgli: Gianluigi, amor mio, vinci il mondiale che a ripulirti il portafoglio poi cipenso io! Punzecchiandoci a vicenda per combattere la tensione del prepartitae dando sempre qualche sbirciatina in casa del nemico ci accorgiamo, al mo-mento dell'inno di Mameli, di una clamorosa discordanza d'immagine e disuoni fra le due televisioni. Mentre su Sky l'Italia s'era appena destata, da noiIddio già l'aveva creata schiava di Roma. Per carità, pochi attimi di ritardo, mache in una finale del campionato del mondo si dilatano sino ad assumere con-notati spazio-temporali di anni luce. Le cause? Per la nostra compagnia poteva-no essere solamente due: o il satellite Rai aveva imbarcato meno benzina inpartenza e quindi era più veloce nei primi giri, diversamente il satellite Sky stavaattraversando una vera e propria crisi da super produzione di acido lattico! Eallora sarebbero stati dolori… specialmente per gli utenti.L'evolvere della gara avvalora sempre più la seconda ipotesi; quando da noi Zi-dane con un'insulsa testata pensa di chiudere in malomodo un'onorata carriera,dall'altra parte Materazzi lo deve ancora apostrofare con frasi che noi examatori Lugagnano, ai nostri tempi, digerivamo senza dito alzare, ribattendocasomai con minacciose affermazioni tipo: attenti che vi brucio il paese! Allaconclusione della lotteria dei calci di rigore scoppia il pandemonio. Non sto asoffermarmi sulle molteplici e scalmanate scene di giubilo di quel magico istan-te, sarebbero indescrivibili. Eravamo campioni del mondo, e lo eravamo primadegli altri. Già perché, nel turbinio emotivo del fine gara, ci è sfuggito di con-trollare a che punto della partita fosse Sky quando da noi il mancino fatato diGrosso infilzava allo spiedo per la quinta volta il galletto francese; probabilmenteancora nei tempi supplementari per aver aspettato che ringhio Gattuso tornasseper la trentacinquesima volta dalla toilette. Ormai poco importava, le vittorieuniscono e festeggiamo assieme ai nostri "avversari" confinanti che sopraggiun-gendo euforici ci confidano d'aver tradito, nel momento dei calci di rigore, ilmagnate australiano e la sua tivù. L'Italia è sul tetto del mondo e la mente viag-gia a ritroso alla nazionale di Bearzot, son passati ventiquattro anni, un quartodi secolo caspita! Ricordo che allora per festeggiare partii alla volta di PiazzaBrà, in tre sulla mia vespa pk50 armati di sciarpe e bandiere. Ora invece salu-to tutti e parto da solo, alla volta di Via Belvedere,sempre sull'identica vespa, armato però di stiva-loni e badile. Vao a bearàr la polenta! Il fruscio dell'acqua che scorre all'alzar delle bam-paore fa da sottofondo ad una notte di clacson efuochi d'artificio. Il Bacan rimane solo, pensie-roso. Nella testa assieme al frastuono di milleemozioni un'inquietante interrogativo lanciato nelfuturo: ma…. fra ventiquattro anni… avrò an-cora la vespa?

El Bacan de Lugagnan

L’Angolo di Marni... Mondiale

Il concorsoSul prossimo Baco vi segnaleremo la foto che la Re-dazione ha indicato come la migliore tra quelle in-viate. A giorni provvederemo a contattare l'autore ea consegnargli il premio: una maglia da gioco origi-nale della Nazionale Italiana. Ringraziamo tutticoloro che hanno partecipato al concorso, che cite-remo nel prossimo numero assieme al vincitore.

Lugagnano: tutti al Teatro parrocchiale...Nelle foto l’attesa del fischio d’inizio, il rigore della Francia,il pareggio di Materazzi, i rigori, la vittoria finale...

Festeggiamenti in Via Volturnoa Lugagnano.

Anche a S. Rocco, non è mancata la festa. Questoè il ritrovo della famiglia Granuzzo e la follia dopoil gol di Grosso. Tuffi in piscina dei cugini Matteo,Fabio (sommerso dalle "onde"), Marco e Angela.

Altre foto da San Giorgio...Momenti di delirio collettivo!

Festeggiamenti dopo il goldi Grosso a casa delPoss!s

Altri scatti daSan Giorgio:sperando in unaVittoria; e... Ab-biamo vinto!

Uno scatto dall’isola diPraslin - Seychelles:anche là grande festa!

L'assessore all'ecologia in una nuvola di........fumo

Campioni del mondo, dunque. L'estasi che, irradiata dal cielo di Ber-lino, ha acceso il cuore di migliaia di Italiani ancora non si è esaurita.E non si esaurirà per i prossimi quattro anni. Quest'estate ha visto iragazzi di Sona, Lugagnano, San Giorgio e Palazzolo riunitiad inseguire le tanto attese reti azzurre davanti ai maxischermi nellepiazze, nei parchi e nelle case. Ma come sono state le nostre "nottimagiche"?Molti di noi non erano ancora nati nel 1982; molti di noi non si ricor-dano il "triplice fischio di fine" di Nando Martellini: "Campioni del mon-do! Campioni del mondo! Campioni del mondo!". Forse per questo nonè errato dire che il nostro cuore si è colorato d'azzurro per la primavolta: "Mille voci e un solo cuore, tutti insieme a respirare questa festadi luce e magia". Perché dopo il 9 luglio, è il caso di ammetterlo, cisentiamo tutti un po' più Italiani; persino Totti, incredibilia dictu,sembra aver imparato l'inno nazionale, e oggi più che mai la nostraItalia si sente indissolubilmente "schiava di Roma". Fieri di essere Ita-liani dunque? Sì. Senza bisogno di discutere, senza bisogno di argo-mentare: è un'evidenza. Una fierezza rincorsa nel corso degli anni,mondiale per mondiale, goal dopo goal, nel cuore di tutti gli azzurriche si sono passati la maglia azzurra: ed ora, questo orgoglio c'è, edè un orgoglio che ha ricordato a giornalisti e scrittori come "Italiani" siscriva con la lettera maiuscola, e lo ha insegnato ai bambini. Alla finedi Germania-Italia ci siamo trovati tutti al lago: schernire i Tede-schi non è certo un bel gesto, ma era tanto per far capire ai quotidia-ni d'oltralpe che gli Italiani non sono solo parassiti, mafiosi, e mam-moni, ma sono anche vincitori: che i tedeschi venissero in Italia con le

Ferrari, si "adeguassero" ai nostri vini, si cocessero sulle nostrespiagge già lo sapevamo, ma abbiamo voluto dare loro una ragionein più per cui inginocchiarsi ai piedi del nostro stivale! Alla fine diFrancia-Italia, poi, ci siamo incontrati tutti in città per dimostrareche noi, Italiani nel bene e nel male, ora siamo Campioni del mondo:ed ora non ci resta che aspettare che la pizza estingua l'omelette!Eravamo belli vestiti in tricolore, forti di un senso di appartenenzache ancora non avevamo sperimentato. Non c'è maggior speranzaper uno stato che l'entusiasmo dei suoi giovani; se la piazza Bra del9 luglio fosse stata Palazzo Chigi, ora l'Italia sarebbe il paese dell'oro.E questa riflessione comporta, purtroppo, i suoi aspetti positivi e isuoi aspetti negativi: il nostro paese, nell'insieme dei suoi membri, èancora la dantesca "nave senza nocchier in gran tempesta" che simostra fiera dei suoi colori solo in futilità come i campionati del mon-do? Mai c'era stato da parte dei giovani tanto interesse per giornalie telegiornali, mai tante curiosità sul nostro paese, mai tante ricer-che sul valore del tricolore. Questo insegna a chi di dovere, anche nelpiccolo dei nostri Comuni, che i giovani vanno cresciuti in un pae-se che sappia farsi amare: ad esso infatti riescono a dedicarsidavvero, con tutto il loro entusiasmo, con tutta la loro passione, contutto il loro patriottismo. E, intanto, mentre aspettiamo questo tipo dipaese abbiamo iniziato ad amare quello che già abbiamo nel nostroessere assolutamente e meritatamente campioni del mondo! Cam-pioni del mondo! Campioni del mondo! Campioni del mondo!

Federica Valbusa

[email protected]

Abbiamo bisogno di una Nazione da amare

Una spia tra i giovani

pag.26AGOSTO

2 0 0 6

“La Parrocchia è ancora viva, ma il paese nonda più le risposte che i ragazzi cercano”Incontro con gli Animatori della Parrocchia di Palazzolo

L’

IN

CH

IE

ST

A

gruppo del primo anno, quelli nati nel '91, composti inprevalenza da 15 ragazzi; il gruppo del secondo anno,in cui si ritrovano esclusivamente 7 ragazze; quello delterzo anno con 4/5 ragazzi, e lo stesso numero per ilgruppo del quarto anno. Nell'ultimo gruppo delle su-periori, il quinto, si incontrano 8/10 ragazze di preva-lenza. Per ultimo, il Gruppo Giovani, composto anchedagli animatori: siamo in 15/20 ed è misto" concludeClaudio. I nostri interlocutori ci dicono che non esisteun coordinamento tra tutti gli animatori dei gruppi"anche per le ovvie difficoltà a trovare una sera condi-visa, tendiamo infatti a fare gli incontri andando il piùpossibile incontro alle esigenze dei ragazzi, che si dif-ferenziano da anno ad anno" afferma Simone ma "tut-tavia partiamo all'inizio delle attività con delle tracceben precise e non casuali e ci si trova con il Parrocoper definire gli obiettivi, e allo stesso tempo siamo an-che liberi di mettere in atto le azioni per raggiungerli.Il rapporto con il Parroco è ottimo e c'è assoluta fidu-cia reciproca" conclude Alessandro."Entrando maggiormente nel dettaglio" approfondisceClaudio "posso dire che il gruppo che seguo, cioè ilquinto anno, ha come tema la Redditio Simboli, che èil percorso che ha proposto il Centro di Pastorale Gio-vanile teso a far riscoprire le vere motivazioni del no-stro essere cristiani. Per la difficoltà del percorso e perle scadenze dell'anno della maturità, che tanto impe-gna i ragazzi del nostro gruppo, non siamo riusciti araggiungere esattamente gli obiettivi, ma devo subitodire che c'è stato molto interesse attorno a questo te-ma, abbastanza particolare, complesso e profondo. Lostile dei nostri gruppi è quello di trovare sempre modoe maniera per confrontarsi, anche se non tutti condivi-dono tutto." Interessante appare il tema messo in at-to nel secondo anno. "C'è un parallelo tra vita e moto-rino: i dossi della strada sono gli alti e i bassi della vi-ta, ad esempio. Abbiamo tratto molti spunti da un libroscritto da un insegnante di religione intitolato Patenti-no per la Vita. Questo insegnante aveva notato che,mentre le sue lezioni spesso erano un vero fiasco,quando invece venivano insegnate le regole per otte-nere il patentino per i motorini tutti stavano attenti. Hacosì pensato di insegnare religione traendo spuntodalle moto…". E prosegue Simone "ci tengo a direche possiamo scartare un'idea diffusa, che cioè l'usci-re di casa dei nostri ragazzi sia semplicemente unascusa per uscire la sera, come talvolta si può pensare.Noi ci incontriamo alle 18, prima di cena, e i ragazzipartecipano molto molto volentieri. E c'è di più, a di-

Nei precedenti numeri del Baco avevamo descritto ipercorsi delle realtà delle animazioni parrocchiali deipaesi di Lugagnano e San Giorgio. Pur tra le profondedifferenze che esistono nelle due realtà, ci troviamo difronte ad un nucleo comune, ben sintetizzato dauna delle ultime frasi dell'articolo della puntata prece-dente: si vede nei nostri ragazzi, manifestato diversa-mente dai più giovani ai più grandi ma presente in tut-ti, una straordinaria voglia di confrontarsi, di par-lare, di mettersi in discussione, di sfidarti per capirese veramente credi in quello che dici, di aprirsi e diraccontarti quello che veramente sono e quello cheveramente pensano e sognano. "Noi proviamo ad es-serci, con loro, per tutti questi motivi" concludeva unanimatore di San Giorgio.

Ed è proprio così. Essere con loro per far uscire "ildentro" che hanno e per creare legami che vanno aldi là della superficie.Con questo in mente, la sera del 14 giugno abbiamoproseguito gli incontri tra gli animatori con gli amici diPalazzolo: Simone, Alessandro, Claudio e Fabio,che ci raggiunge in un secondo momento, ci hannodescritto la realtà della loro Frazione."Ci sono 6 diversi gruppi a Palazzolo" esordisce Clau-dio, mentre siamo seduti proprio all'ombra della chie-sa parrocchiale, la vista che spazia verso Verona "il

Continua il viaggio del Baco attraverso i gruppigiovanili delle Parrocchie del nostro Comune.Dopo Lugagnano e San Giorgio, in questo numeroè la volta della Parrocchia di Palazzolo.

Nelle foto alcuni momenti dell’intervista.

mostrare questo atteggiamento: non vengono soloquelli che si vedono in Parrocchia di solito… qualcu-no non si vede nemmeno alla Messa domenicale, ep-pure partecipa lo stesso." E questo vale anche per glialtri gruppi, come ci confermano gli altri animatoripresenti."Il gruppo giovani ha una vita a se' stante - continuaClaudio - essendo formato sia da animatori degliadolescenti sia da ragazzi e ragazze che non fannoanimazione. Ci troviamo circa un sabato al mese per ilpranzo assieme. E poi nel pomeriggio il lavoro prose-gue con una discussione di gruppo, spesso accesa emolto partecipata. Il gruppo è una modalità preziosaper ritrovarci assieme, e quindi condividere momentidi svago, e, al contempo, per affrontare tematiche eproblemi che, proprio per i percorsi differenti che con-traddistinguono i partecipanti del gruppo, vengonovissuti talvolta in maniera diametralmente opposta.Una bella palestra di pensiero e discussione insom-ma". Chiediamo, ma esiste una differenza percepibiletra i ragazzi? "Complesso rispondere" afferma Fabio,nel frattempo intervenuto all'incontro "ci sono diffe-renze rimarchevoli all'interno dello stesso anno. E sinotano evidenti differenze tra i diversi anni. Potreiavanzare un'ipotesi: secondo me c'è una grossa diffe-renza tra chi segue una scuola e chi ne segue un'al-tra. Facile verificare come chi va nelle scuole di Bus-solengo o Bardolino, ad esempio, abbia modelli di ri-ferimento diversi rispetto a chi frequenta le scuole diVerona". Continua su un versante imprevisto an-che il ragionamento di Claudio: “Palazzolo non è unpunto di aggregazione e di attrazione per le compa-gnie: i nostri ragazzi scappano da qui. C'è un abissotra i primi anni dell'animazione estiva dove qui a Pa-lazzolo si vedevano decine e centinaia di ragazzi af-fiatati tra loro. Anzi, da quei gruppi nacquero iniziativestabili, come la Polisportiva. Ora però l'animazioneestiva non si fa più da almeno due anni, dopo averciprovato tre o quattro anni fa senza successo”.“LaParrocchia di Palazzolo - continuano i nostri interlo-cutori - riesce ancora ad essere un soggetto attivonella nostra comunità. Ma quello che ormai latita è unpaese in grado di attrarre e trattenere i ragazzi, cheinvece, come già detto, tendono a fuggire appena nehanno la possibilità. Un paese che non sa più dare lerisposte che i ragazzi cercano".La discussione prende una piega di valutazioni nega-tive, anche quando si parla del rapporto genitori-figli. Irrompe Fabio: "fondamentalmente vi è disinte-resse da parte dei genitori mentre per i ragazzi menoi genitori si fanno vedere meglio è. Il genitore vorreb-be incanalare il proprio figlio verso una buona stradama poi verificato questo, lo lascia andare. Anzi possosenz'altro dire che c'è una specie di delega educativadei genitori alla parrocchia".Viene naturale quindi chiedere se la Parrocchia nonassuma invece il ruolo di un vero e proprio centro

culturale, oltre che educativo."Prima di don Silvestrini - l'attualeparroco - vi era un gruppo di ani-matori, piuttosto chiuso, ma ora èpresente una notevole aperturanel cercare nuovi animatori" affer-ma Alessandro "e questo cambiaun po' le cose: dà alla parrocchiauna sua identità". Infatti, come af-ferma Claudio "la parrocchia nonpuò essere competitiva con altricentri di attrazione, come le multi-sala cinematografiche, le discote-che, le sale giochi. Su questo oc-corre saper essere in grado dicreare una dimensione nuova"Questa la sfida che si sono posti a Palazzolo, unasfida ambiziosa che probabilmente non riguarda sololoro ma chiunque oggi voglia provare ad essere in-terlocutore credibile per il variegato e complessomondo dei ragazzi.

Gianmichele Bianco

Mario SalvettI

Palazzolo saluta e ringrazia don Paolo

Domenica 3 settembre don Paolo Silvestrini (nela foto) ha dato il suo salu-to alla popolazione di Palazzolo dopo essere stato per sette anni parro-co della frazione. Don Paolo si trasferirà presso la Curia e affiderà la par-rocchia a don Angelo, già parroco ad Avesa.Al termine della celebrazione eucaristica, si è tenuto un rinfresco durante ilquale sono stati espressi i migliori auguri per la nuova missione affida-tagli dal Vescovo ed i ringraziamenti per il servizio svolto a Palazzolo.Nel contempo a don Angelo è giunto l'augurio della popolazione per un se-reno trasferimento a questo nuovo incarico.

Cristian Ragazzo

[email protected]

stesso fiore in mano, ma vestito con cotta bianca etonaca nera, mentre indica a un gruppo di fanciulli,che lo ascoltano assorti, la Sacra Famiglia che li as-siste dall'alto; è opera dell'artista bassanese Giam-battista Volpato (1822-1893), ed è nella chiesadi Sona dal 1889. Anche nell'altro dipinto egli è ve-stito da chierico, ma fra le mani tiene un crocifisso elo contempla; accanto a lui vi sono San Francesco diSales e alcuni angeli, uno dei quali sorregge un li-bro aperto su una pagina dove si legge: "Dimanda-te con istanza l'amore di Dio e di Gesù Crocifisso".Questa pala fu donata nel 1742 dalla famiglia Sil-vestri come ringraziamento per la nascita di un fi-glio dopo diciassette anni di matrimonio. A dir il verosi tratta di immagini un po' convenzionali, del tuttosimili a molte altre che si vedono in varie chiese d'I-talia. E pensare che il suo ritratto autentico esiste:lo dipinse il grande pittore El Greco, durante unsoggiorno in Spagna del santo per studi, e la figurache emerge è ben lontana dal fragile piagnone raffi-gurato più tardi da tanta pittura per sentito dire. Aldi là di quello che può essere l'effettivo valore arti-stico di queste opere, esse dimostrano che a Sonail culto per Luigi Gonzaga è molto sentito, e risale aitempi di quando fu santificato.

Mario Nicoli

[email protected]

I giorni che precedono la sagra di Sona sono sem-pre caratterizzati da un grande fervore da partedegli addetti all'organizzazione: chi allestisce glistand gastronomici, chi si dà da fare per le variemanifestazioni, chi si occupa della sicurezza. Questosia pur lodevole impegno, segno della vitalità delpaese, non dovrebbe però far passare in secondopiano la natura religiosa della festa patronale,come la stessa parola "sagra" suggerisce. A Sonaessa è fin dai tempi più remoti dedicata a San Lui-gi Gonzaga, uno dei santi più popolari in Italia.Nacque nel 1568, figlio del duca di Mantova. Sindalla tenera età il padre lo educò alle armi, tantoche a cinque anni già indossava una piccola coraz-za e un elmo. Ma a dieci anni Luigi aveva decisoche la sua strada era un'altra: quella che attraversola fede e una vita dedicata al prossimo l'avrebbecondotto a Dio. Dodicenne, ricevette la prima comu-nione da San Carlo Borromeo, in visita a Brescia.Decise poi di entrare nella Compagnia di Gesù, maper riuscirci dovette sostenere due anni di lotte conil padre. Libero ormai di seguire la sua vocazione,rinunciò al titolo e all'eredità, ed entrò nel collegio

romano dei Ge-suiti, dedicandosiai poveri e agliammalati, distin-guendosi soprat-tutto durante l'e-pidemia di pesteche colpì Romanel 1590; inquell'occasionerimase contagiatonel trasportaresulle spalle unmoribondo, emorì. Era il 1591,e aveva soloventitré anni.Nel 1726 papaBenedetto XIII lo

proclamò santo.Quanto grande sia la devozione di So-na per il protettore della sua gioventùè testimoniato dalle diverse opere d'ar-te che lo raffigurano, esposte nellachiesa parrocchiale. Si tratta di unastatua e di due pale. Nella prima ilsanto è effigiato in abiti cinquecenteschicon un giglio in mano, simbolo di pu-rezza. In un quadro lo si vede con lo

Il culto di San Luigi Gonzaga a SonaUna sagra e tre opere d’arte per il patrono della gioventù

CO

MU

NI

TA

In basso a sinistra ilvero volto di S. LuigiGonzaga in un dipin-to di El Greco che sitrova negli USA. Nel-le altre figure, le im-magini del santoconservate nellachiesa di Sona.

Luca Paolucci, notaio in SonaIncontro con una figura importante della nostra comunità

L’

IN

TE

RV

IS

TA

Dal dicembre 1998 Sona è sede di uno studio nota-rile, in fondo a via Gesuiti, dove inizia piazza dellaVittoria, fatti tre gradini si entra nello studio del gio-vanissimo (stiamo parlando di notai!) dottor LucaPaolucci che con disponibilità assoluta e rigorosaprecisione ha risposto a tutte le nostre domande.

Come mai ha scelto, per svolgere la sua pro-fessione, proprio Sona ?I miei primi anni di notaio li ho fatti a Udine, poi nel1997 sono state istituite nuove sedi notarili tra cuiSona. Ed io dopo aver partecipato ad un concorsoho scelto proprio Sona.

Mi scusi, ma in base a cosa viene istituitauna sede notarile ?In base a tanti fattori: principalmente in base al nu-mero di abitanti e al volume di affari, ma anche lavicinanza a caselli autostradali, a vie di comunicazio-ne, ad aeroporti, a località turistiche possono influi-re sulla determinazione di una sede.

Per diventare notaio cosa si deve fare?Innanzi tutto ci si deve laureare in legge, poi si devefare un periodo di pratica ed infine superare unconcorso unico nazionale a Roma. E' un concorsomolto impegnativo. Alla fine viene stilata una gra-duatoria e in base a questa i candidati possono sce-gliere la loro sede notarile. Infine ogni due anni vie-ne fatto un concorso interno per trasferimenti.

Non è un'attività che si tramanda da padre infiglio?No assolutamente. Contrariamente a quello che sidice solo il 10% dei notai italiani (percentuale piùbassa di tutto il panorama professionale) hanno unfamigliare dedito alla medesima professione.

Nel vostro sito dei notai (notariato.it) vi èun paragrafo in cui si dice: "Chi è il notaio?Provate a chiederlo a mò di intervista al pri-mo che passa. Le risposte più frequenti sonoalternativamente o un professionista di cuici si può fidare o uno che guadagna tanto.Può spiegare ai lettori del Baco da Seta cosaè esattamente un notaio e cosa fa?Con molto piacere, perché è il nostro grande pro-blema! Non riusciamo a dare un'immagine di quelloche siamo. Facciamo un lavoro molto oscuro, scono-sciuto alla maggior parte delle persone. Originaria-mente il notaio era colui che doveva tutelare sia chivendeva sia chi comperava, doveva "scrivere" inmodo che in futuro fosse chiaro a tutti che tizio ven-

deva un immobile e che caio comperava tale immo-bile. Questo nei primi anni del novecento (anni in cuiè stata istituita la figura del notaio) quando eranomolto pochi coloro che sapevano leggere e scriveree i beni importanti, in quei tempi, erano i campi e lacasa, allora per evitare molti problemi e truffe, so-prattutto a danno dei più deboli si era prevista la fi-gura del notaio che garantiva la libera e regolarecircolazione dei beni (campi e casa).Ora non è più così, di notevole importanza econo-mica ci sono anche altre cose: rendite finanziarie,società. Per cui anche il nostro lavoro si è dovutoadattare alla mutata realtà.Ora, i notai, oltre alle successioni, nelle quali sonoforse i maggiori esperti, sono impegnati in duecampi fondamentali: quello della circolazione dei be-ni immobili (case, uffici, terreni, capannoni, beni es-senziali per le singole persone e per gli imprendito-ri) e nei passaggi più rilevanti dell'attività societaria.Abbiamo anche un altro ruolo, siamo dei validissimicollaboratori dello Stato: stiamo sistemando il cata-sto, la banca dati finanziaria ed economica e perconto dello Stato facciamo pagare certe imposte al-la gente. Questo ci rende un po' antipatici. Ma neicasi in cui vi è una lite, una causa, allora il nostroruolo viene percepito positivamente.

Un altro aspetto che Vi allontana un pochinodalla gente sono le vostre parcelle…Non sono d'accordo poiché l'intervento del notaio inmoltissimi casi è obbligatorio, e quindi le tariffe sonofissate dallo Stato, a tutto vantaggio del cittadino.Per esempio il trasferimento di una abitazione (perla quale il notaio garantisce nei confronti dei clientila libertà da ipoteche e altri vincoli) comporta unonorario notarile che è pari mediamente all'1% del

Il Notaio Paolucci nelsuo studio di Sona.

ve strade, servizi, aree verdi e magari indici di edifi-cabilità più bassi. Cose che in buona misura, rispet-to al passato, fanno. Ma ci vuole comunque ancoramolto lavoro, pazienza e impegno.

La Tav è uno scempio per il nostro territorioo un'opportunità da sfruttare?Io capisco che la Tav possa dare fastidio a qualcu-no, ma ci porterà anche il raddoppio della statale11, e questa credo che a Sona possa fare comodo.

Con una pista ciclabile a fianco magari...Ma si anche con quella, purtroppo però in Italia,non solo a Sona, quando si decide di fare qualcosac'è sempre qualcuno che dice che è meglio farneun'altra, e così è difficile fare anche cose nuove.

A riguardo delle ultime misure del governoProdi, riguardanti anche i notai, cosa mi puòdire?Il decreto Bersani nella versione definitiva, pubblica-to sulla Gazzetta Ufficiale in questi giorni, non haprodotto sconvolgimenti apocalittici, come invecesembrava dai mezzi di comunicazione.Ci hanno tolto l'esclusiva delle vendite di auto, ma ilrisparmio effettivo si aggira sui 15 euro.Ma soprattutto il decreto Bersani è un incentivo perla mia categoria a tornare a parlare con la gente, aconsigliare, a diventare, come si diceva, un centrodi informazioni, un posto dove la gente può accede-re, chiedere e poi stipulare.

Un'ultima domanda è contento di lavorare aSona?Si, devo dire però che fare il notaio in un paese èmolto diverso che farlo in città.In un paese il notaio è conosciuto da tutti, o quasi,e quindi ha un suo bacino di utenza ben definito.Deve però essere a disposizione di tutti, molte per-sone arrivano allo studio e vogliono parlare col no-taio dei più svariati problemi. Si diventa quindi an-che consulente legale, la gente vuole consigli, parerisu molti problemi pratici. (Per esempio "Se intesto lacasa a mia figlia e poi si sposa e poi si separa chesuccede?") Sono domande che sembrano stupidema sono fondamentali per la gente. Credo comun-que di avere fatto una buona scelta nel venire a la-vorare in questo paese, se poi aumentassero i par-cheggi, risolvessero il problema dell'edificio postale,costruissero la caserma dei carabinieri, migliorasse-ro la piazza, e … sarei ancora più contento; manon credo di dire niente di nuovo.

Il notaio Luca Paolucci è sposato con la signoraCristina ed è papà di due bambine: Martina eBianca.

Franco Fedrigo

[email protected]

valore dichiarato in atto.

Quali tipologie di atti vengono fatti mag-giormente a Sona?Senz'altro al primo posto le vendite di abitazioni,con relativi mutui (oramai la quasi totalità acquistacasa con mutuo, fino a pochi anni fa eravamo al50%). Poi le vendite di terreni, anche se ormai so-no talmente pochi i terreni! E infine la costituzionedi società.

E il testamento si fa ancora? Di testamenti se ne fanno pochissimi. Il testamentoè stato ucciso dalla normativa fiscale, dalle impostedi successione. (Anche se adesso la normativa fi-scale è in continua evoluzione e quindi ci possonoessere dei cambiamenti). Sono aumentate invece ledonazioni, cioè i genitori intestano ai figli i loro beni,pagando così anche le imposte di donazione o ven-dita. (NdR E qui dobbiamo citare il famoso prover-bio "Un papà mantien diese fioi ma diese fioi nomantien un papà")

Il suo studio mi sembra un ottimo punto diosservazione sulla "piazza" di Sona, dal

punto di vista economicocome le sembra se lapassino i cittadini?Direi che a Sona c'è un diffu-so benessere, dovuto ad unabuona operosità e ad unbuon attaccamento al lavoro.C'è poi da dire che Sona hala fortuna di essere in un'ot-tima posizione geografica.Ma la bellezza delle collinemoreniche temo che saràmolto ridimensionata: TAV,scalo ferroviario che voglionofare, la vicinanza all'autostra-da e all'aeroporto porteran-no Sona a diventare un

grande sobborgo di Verona. Aumenterà ancora larichiesta di case perché Sona è troppo bene posi-zionata geograficamente, anche i grossi centri com-merciali presenti nelle vicinanze attirano persone.

Quindi la battaglia che il Baco conduce con-tro l'eccessiva cementizzazione è persa?No, persa non credo. Ma difficilmente si può blocca-re, credo che si possa rallentare e condizionare.Difficile fermarla, è troppo trainante per molti settoridell'economia.

Non ci sono quindi rimedi?Io credo che le pubbliche amministrazioni dovreb-bero regolamentare maggiormente e al meglio losviluppo urbanistico. Imporre la costruzione di nuo-

pag.30AGOSTO

2 0 0 6

E' il sito dei notai. Ma può interessare amolte persone. Il sito è una miniera diinformazioni di alto valore scientifico egiuridico. Può essere una risposta moltoqualificata a dubbi frequenti che coinvol-gono molti cittadini. Da un paio di giorniinoltre sono state inserite le tariffe pro-fessionali ed i costi per un atto di ven-dita o un mutuo.

Il Sito

www.notariato.it

L'articolo di fondo de Il Corriere della Sera titolava alcune settimaneorsono "Un Patto per le Tasse" e indicava un'attività che dovrebbeessere messa in atto dal Governo per far pagare le imposte aglievasori, notizia che aveva scatenato urla da stadio: si è arrivati alpunto di parlare di Stato di polizia. L'Articolista, sgomento di frontea queste reazioni, sosteneva che se sarà avviata una tale attività sidovrà trovare il modo di ridurre le aliquote della tassazione conquanto sarà recuperato. Non intendiamo in questa sede approfon-dire questo argomento, bensì prendere in esame la conclusionedell'articolo: "il Governo dovrà dirci come intende verificare il suc-cesso nei recuperi ed in che misura e tempi esso li trasformerà inriduzione di aliquote ed i cittadini dovranno crederci". Condividiamola proposta in quanto crediamo che il rapporto deteriorato tra Fiscoe cittadini sia uno dei maggiori ostacoli alla civile convivenza civicain una democrazia. Citiamo questo articolo perché ci ha fatto coglie-re come anche a livello locale il rapporto Fisco-cittadini non siabuono e tenderà a peggiorare se non si troveranno, anche in que-sto ambito, rimedi adeguati in tempi brevi. Fino al 1973 le Entratedei Comuni erano costituite soprattutto da Imposte del Comune (Im-posta di consumo, di famiglia, su industria e commercio), che rap-presentavano circa il 70% delle Entrate e da Partecipazioni ad im-poste statali, che rappresentavano il restante 30%. A Sona nel1956 così come nel 1972, per prendere due annate ad esempio, ilcontributo dello Stato rappresentava il 24% delle entrate totali.Lo Stato decise, forse per livellare lo sviluppo Nord/Sud, di accen-trare le Entrate trasferendo dal Centro i mezzi per il sostentamentodegli Enti locali e probabilmente, con il senno di poi, non fu unascelta oculata.Con la riforma fiscale furono abolite le precedenti imposte ed istitui-te le nuove Irpef-Irpeg-Iva-Invim-Ilor.Da allora e per molti anni gli importi trasferiti ai Comuni dallo Statorappresentarono circa l'80% dell'ammontare delle precedenti en-trate incassate direttamente dai singoli Comuni e la loro autonomiaimpositiva venne ridotta in modo drastico. Nel 1984 Sona ricevevaancora l'84% dei mezzi economici da Roma ed in piccola parte daVenezia. Lo Stato ora sta tornando indietro, quali le ragioni? Cre-diamo che esista una difficoltà oggettiva a "controllare" gli Ammini-stratori locali che, spinti da esigenze elettorali e talvolta per impre-parazione, non incassano quanto potrebbero e, sull'altro fronte,spendono tutto lo spendibile e spesso anche oltre.I vincoli ed i richiami più o meno energici stanno servendo ben po-co, ma in presenza di vincoli reali imposti dalla Comunità Europea loStato deve trovare in fretta come mettere sotto controllo la Spesapubblica.Lo Stato crediamo voglia dire, con le iniziative di decentramentodelle Entrate: "volete spendere, trovatevi i soldi a livello locale". Ladecisione di riportare la tassazione a livello comunale era già ripre-sa nel 1983 con la Socof (Sovraimposta Comunale sui Fabbricati)che fu applicata per un solo anno, ma solo dal 1992 con l'I.S.I. perun anno e quindi l'I.C.I (Imposta Comunale sugli Immobili) si è tor-nati ad una vera tassazione locale. Da qualche anno si è effettuatoun ulteriore passo, si è passati alle addizionali (Energia elettrica, Ici

ed Irpef), tagliando anno su anno l'ammontare dei fondi trasferitida Roma alle Amministrazioni locali. Nel 2000 era già meno del50% il contributo statale alle entrate del Comune di Sona, ai nostrigiorni meno del 25%. In questa situazione, con le Entrate per addi-zionali che probabilmente negli anni aumenteranno in quantità e di-versificazione, il ruolo degli Amministratori locali sarà determinante.Ma perché non diventi insostenibile e molto conflittuale il rapportotra Amministratori e cittadini è necessario che anche a livello localesi cerchi di sottoscrivere al più presto "Un Patto per le Tasse".Per giungere a questo si dovrà riportare fiducia tra il Fisco, che nelcaso nostro è e sarà sempre di più il nostro Amministratore comu-nale eletto, ed il cittadino cercando il modo per poter decidere in-sieme l'entità del gettito fiscale voluto ed il suo utilizzo. Quale lastrada? La strada non potrà che essere la seguente: Programma-zione e ricerca di Consenso (con la C maiuscola), non per il votoelettorale ma per la gestione dell'attività amministrativa. Chi ha se-guito le vicende civiche degli ultimi anni si sarà reso conto che lostrumento triennale di Bilancio, votato ogni anno dal Comune, cam-bia radicalmente ogni anno ed inoltre le informazioni fornite ai citta-dini su ciò che si sta facendo o si intende fare sono insufficienti, ge-neriche e fornite saltuariamente. Questo dimostra che si è rinunciato da tempo allo strumento dellaProgrammazione ed inoltre non è ritenuto né utile né importante ri-cercare nella Comunità indicazioni e conferme per le scelte di pro-gramma. La Programmazione, che in politica rappresenta la capaci-tà di progettare il futuro, dovrebbe essere vista come organizzazio-ne delle scelte attraverso strumenti di medio e lungo periodo, dis-cussi con la popolazione e con tutte le forze politiche e sociali pre-senti sul territorio nel tentativo di indicare scelte condivise. Il Con-senso dovrebbe essere ricercato, affinché le priorità possano resta-re tali per anni non solo nelle aule consiliari e soprattutto ben oltrele maggioranze vincitrici delle Elezioni.Il metodo di lavoro? Assemblee pubbliche, tavoli comuni, incontri sutemi specifici anche con esperti esterni, non scoraggiandosi se lapartecipazione sarà scarsa: è l'abitudine al dialogo ed al confrontoche crea interesse fra i cittadini ed alimenta la passione civica. UnSindaco eletto su un programma che spesso soddisfa esigenze diimmagine, dovrebbe impegnarsi in questa attività per ricercare ilconsenso soprattutto sulle priorità. Presentandosi, di volta in volta,ai cittadini dichiarando quale opera pubblica intende realizzare,proponendo l'entità dell'addizionale per la sua copertura, potrà ca-pire se la Comunità preferisce il rinvio della realizzazione o dell'one-re tributario e regolarsi di conseguenza. Si dovrebbe creare neltempo un rapporto partecipativo dei cittadini e le imposte sarebbe-ro accettate con minori riserve perchè condivise.E' evidente che per utilizzare simili delicati strumenti avremo in futu-ro la necessità, anche a livello locale, di Amministratori competentie sempre più saggi ed autorevoli, convinti che la partecipazione èun dovere per il cittadino, ma che deve essere promossa e stimola-ta dall'Amministratore comunale perché è un bene al quale non èpossibile rinunciare.

Renato Salvetti

L’Intervento

Un patto per le tasse, anche nel nostro Comune

pag.32AGOSTO

2 0 0 6

Suggestioni diverseCorsi e spettacoli di danza per diverse abilità

SO

CI

AL

E

chi predilige gli esercizi che richiedono concentra-zione; chi ama di più il lavoro fisico. Come si fa a fa-re una lezione di Danza, allora!?! La cosa principaleche abbiamo in comune è il piacere di esprimersi, dicomunicare con gli altri, di trovare un altro canaleper dire cose di noi per cui non bastano le parole. Epoi vengono il divertimento, la voglia di stare insie-me, la creatività, la fantasia e la disciplina." Lo spet-tacolo "Suggestioni", per il quale Giorgia Panetto se-gue la regia e le coreografie, è suddiviso in tre atti:suggestioni oniriche, suggestioni poetiche,suggestioni musicali, ciascuno dei quali dura cir-ca 20/25 minuti.Suggestioni oniriche mostra schemi corporei doveognuno trova il proprio posto nell'incalzante ritmodella musica e del tempo, come analogia al trovareun posto nel nostro tempo, perché per tutti c'èspazio in questo mondo. In suggestioni poetiche,voci fuori scena leggono brani di poesie mentre nelteatro si combatte la battaglia per emergere daipropri limiti (rappresentanti da teli e nastri).Suggestioni musicali presenta una coreografia bastasulla simmetria e sull'equilibrio di danza uo-mo/donna e sul contrasto rosso/nero quasi in ungroviglio inestricabile. Per finire a ritmo di musica.Uno spettacolo da non perdere, per l'intensità emo-tiva che riesce a creare. Per avere informazionisulle attività e sulle prossime rappresentazioni, visi-tate il sito http://giopanetto.altervista.org/cdda.

Gianmichele Bianco

La sera dello scorso 29 Maggio, presso il rinnovato(e modernissimo) cinema-teatro di San Massimo, ilgruppo della Scuola di Danza del teatro ha presen-tato davanti a più di 100 spettatori uno spettacolodi danza dal titolo "Suggestioni". I partecipanti

allo spettacolo sonodi età diverse "la piùgrande ne ha 38; al-cune ragazze hannolievi disabilità, altredisabilità più gravi,alcune sono normo-dotate; le più piccolevanno a scuola, altrelavorano. Ma ci sonotante altre differenze"come riportato nelricco sito della nostra

compaesana Giorgia Panetto:"chi preferisce il ri-lassamento, chi vuole balli scatenati; chi ama le mu-siche moderne, chi non le sopporta; chi non riescemai a stare fermo, chi preferisce il guardare al fare;

Nelle foto alcuni com-ponenti del gruppodurante lo spettacolo"Suggestioni"

A.T. Palazzolo... profumo di BObiettivo raggiunto per l'A. T. Palazzolo che dopo un campionato provinciale di vertice ora disputa i play offpromozione per partecipare al prossimo campionato di serie B. La squadra del presidente Carletti hadisputato un ottimo campionato giocandosi il primo posto nel girone con il San Floriano, con il quale è statoperso lo scontro diretto. Ma la modifica al regolamento di quest'anno ha permesso al Palazzolo di entrarenel girone a 5 squadre nel quale solo le prime due potranno giocarsi la promozione incrociando forma-zioni di un altro girone. Prima di questa fase l'A.T. Palazzolo ha incontrato la seconda classificata del gironedi Treviso, il Fontigo, sconfitto sia in trasferta per 13 a 7 sia in casa per 13 a 3. In questa fase finale lesquadre che si affrontano puntano tutte alla promozione e il girone, a partita unica, si presenta moltocompetitivo e spettacolare ad ogni partita. Alla data in cui il Baco va in stampa il Palazzolo ha già gioca-to due incontri, vicendone uno e perdendo l’altro. Mancano due partite e, alla luce dei risultati del girone,per poter sperare nella promozione dovrà vincerle entrambe.In bocca al lupo quindi ai "tamburelli palazzolesi".

Cristian Ragazzo

[email protected]

Tamburello

che non porta niente al gruppo".La terza divisione di quest'anno deve quindi, se-condo l'intenzione dei dirigenti, rappresentare unaforza motrice in grado di trascinare le altre squa-dre; per ricreare la pallavolo femminile a Palaz-zolo bisogna ripartire da una squadra che lavoricon entusiasmo: "Ci sono stati anni" afferma Zam-belli "in cui abbiamo puntato al risultato, trascu-rando questa importante esigenza".No dunque agli individualismi che si chiudano nelloro egoismo; no allo stress pre e post partita; noagli incontri ultimatum.Quest'anno il Palazzolo riparte, e riparte con l'en-tusiasmo, perché non c'è risultato senza passione.Per informazioni sulle squadre, e per richiestedi iscrizione a minivolley, under 13 e terza divisio-ne rivolgersi ad Alessandro Zambelli:3394327934Vi aspettiamo numerosi e pieni di entusiasmo! Ildivertimento è assicurato!

Federica Valbusa

Continua anche quest'anno la collaborazione conil Castelnuovo: in casa Ermolli giocheranno infattil'under 16 e la prima divisione maschili, ela seconda divisione femminile.Continuerà a Palazzolo l'esperienza del minivol-ley, che si allenerà due volte alla settimana: "Loscopo" spiega Alessandro Zambelli, dirigente"è quello di assicurare ai bambini un'educazionemotoria propedeutica alla pallavolo".Ma la vera novità di quest'anno saranno le duesquadre femminili con cui ripartire per assicu-rare un futuro ad una società che vanta ormaiventicinque anni di storia.Per la terza divisione sarà riconfermato come alle-natore Luca Adami, venticinque anni, un cuoredevoto al Palazzolo, nonostante le importanti pro-poste che lo hanno raggiunto negli ultimi mesi:"Quest'anno si riparte" spiega "ma per ripartire bi-sogna avere chiaro l'obiettivo da raggiungere.Fermo restando che quando si entra in palestra losi fa con la testa e con la concentrazione, il nostroobiettivo di quest'anno è il divertimento. Io noncondivido l'idea di una squadra fine a se stessa

La Pallavolo Palazzolo riparteEntusiasmo e divertimento le parole chiave

SP

OR

T

Nella foto, il degrado ormai vergognoso nel quale è abbandonata la grande rotonda posta sulla Strada Provinciale Morenica all’altez-za della Grande Mela. Possibile che non si riesca a rendere almeno decoroso - chiedere qualcosa di esteticamente gradevole sareb-be fantascienza - un sito tanto visibile?Evidentemente - nonostante le promesse - servea poco che il Vicesindaco Gualtiero Mazzi sia,oltre che Amministratore a Sona, anche Consiglie-re Provinciale.

Puntaspillo del Baco

Vergogna!!!

Una sede tutta nuova per gli ScoutIniziano i lavori per la costruzione della nuova casa degli Scout di Lugagnano

AS

SO

CI

AZ

IO

NI

Don Mario l'aveva preannunciato nel numero pre-cedente del Baco da Seta; con il prossimo anno,avranno inizio i lavori per la costruzione della nuo-va casa del Gruppo Scout Lugagnano.Gli Scout sin dalla loro nascita come gruppo, neiprimi anni '80, sono ospiti della casetta sul fian-co est della chiesa, di proprietà della parrocchia diLugagnano, una sede che si è dimostrata preziosanel corso degli anni, ma che ora si presenta deltutto inadeguata per via delle precarie condizio-

ni igieniche e stati-che, nonchè per ilsempre maggiorenumero di iscritti alGruppo Scout Luga-gnano 1.Si presentava allorail dubbio se interve-nire o meno sullastruttura esistenteper adeguarla, ma icosti comunque ele-vati e l'entusiasmodel Gruppo Scout hafatto sì che ci si av-

viasse in una nuova avventura, forse la più impor-tante della storia di questo Gruppo, ossia la co-struzione ex novo di un fabbricato che possaospitare tutte le loro attività e quelle che ruotanoattorno al Centro Parrocchiale, nonchè possa fun-gere da riferimento per tutte le attività di caratteresociale legate alla realtà locale.Con l'aiuto di tutti gli Scout e di amici volenterosi,di sponsor e imprenditori simpatizzanti è stata pia-nificata quest'opera che, si spera, non graverà in

alcun modo sullecasse parrocchiali.Dopo l'approvazio-ne da parte dellaRegione della Va-riante al CentroStorico che con-sente la demolizio-ne con ricostruzio-ne del fabbricato inzona adiacente mapiù adeguata, èstato presentato ilprogetto agli enticompetenti, proget-

to che prevede la costruzione di un fabbricato sutre livelli, di cui uno interrato dove sarà localizza-to un grande magazzino a disposizione anche del-l'associazione NOI e una grande taverna per ospi-tare eventi locali, un piano terreno e un piano pri-mo con dei saloni per ospitare le varie attività deidiversi gruppi scout, mentre fuori un grande porti-cato verso l'area verde del parco giochi ospiteràeventi all'aperto. Tutti gli ambienti saranno realiz-zati con tecnologie e materiali all'avanguar-dia, per ottenere il miglior benessere fisico per gliutenti e un risparmio energetico.Senz'altro un'opera notevole e meritoria, sia perl'enorme mole di volontariato che richiede che perle motivazioni che l'hanno suggerita.Infatti, oltre a fungere come sede per gli Scout eper altre attività parrocchiali, si promette d'essereun fabbricato con le porte aperte a chiunque ab-bia una finalità sociale, non in contrasto con lo sta-tuto del Gruppo, chiunque abbia un argomento dadibattere, un problema da evidenziare o semplice-mente chi cerca un luogo per un ritrovo.Si va in parte a sopperire alla cronica mancanzadi spazi pubblici coperti, tanto indispensabiliquanto più grande e importante è divenuta la real-tà sociale di Lugagnano. Mancano spazi adeguati eva riconosciuto il grande merito agli Scout di tene-re le porte aperte a tutti.La casa degli Scout verrà gestita dal gruppoM.A.S.C.I. (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani),costituito da ex Scout o genitori Scout, ma ancheda semplici simpatizzanti, tanto che le porte sonoaperte a tutti, basta semplicemente contattare leseguenti persone:Castagna Franco tel. 045 984700,Colombo Flaviano tel. 045 984432 e Mazzi Ferdinando tel. 045 514523.Il M.A.S.C.I. oltrechè gestire la casa, e far da sup-porto a tutte le attività scout locali, deterrà un ca-lendario per l'utilizzo delle sale e promuoverà lacrescita e la formazione degli associati, ancheattraverso l'uso della casa.Sarà sicuramente un lavoro notevole ma possiamofin da ora ringraziare il Gruppo Scout per l'iniziati-va e augurare buon lavoro, nella speranza che, an-che grazie a queste poche righe, qualcuno possadar loro una mano.

Gianfranco Dalla [email protected]

Il progetto dellanuova sede degliScout, nella fotosotto la casetta sulfianco della Chiesa,attuale sede delGruppo Scout Lu-gagnano.

pag.35AGOSTO

2 0 0 6

Sotto questa ottica abbiamo infatti invitato gli scoutdi Weiler, una loro rappresentanza ovviamente per-ché il gruppo è composto da circa 50 persone (tut-te ragazze…), a venire a trovarci a Lugagnano.Probabilmente sarà per la metà del mese di otto-bre e quindi cercheremo di organizzare l'accoglien-za ed il soggiorno per tempo. Non sarà facile egua-gliare quello che hanno fatto per noi, ma non sare-mo da meno, magari con l'aiuto del nostro Sinda-co…Non ci rimane che ringraziare di cuore le personeche ci hanno dato questa possibilità: è un buon se-gno, la tanta auspicata collaborazione tra gruppidel nostro territorio continua nel modo migliore.

Claudio Miotto

L'opportunità di un gemellaggio arriva una sera dimarzo con una telefonata di Eliseo Merzari, Pre-sidente del Gruppo Carnevale di Lugagnano,che ci invita a parlare con Alfredo Cesaro, suo alterego presso il gruppo carnevale di Weiler. Non ci sia-mo fatti sfuggire l'occasione perché crediamo cheaprire la mente a nuove esperienze, soprattuttoverso l'estero, faccia sicuramente parte dell'educa-zione dei nostri ragazzi e sia un tesoro da coltivaregelosamente. Detto fatto il primo giugno ci siamoimbarcati su un volo da Bergamo e abbiamo rag-giunto l'aeroporto di Frankfurth Hahn dove ciaspettava un rappresentante del comitato carneva-lesco che ci ha portati a Weiler.Non mi dilungo nello specifico del nostro soggiornoche è durato fino al 3 giugno, dico solo che non ciaspettavamo unaaccoglienza del ge-nere, un trattamen-to come se fossimostati amici da sem-pre, probabilmentelo spirito della no-stra Associazione ela porta già apertadal Carnevale han-no facilitato di mol-to le cose. E' moltobello anche sottoli-neare che il Sin-daco di Weiler,Mr. Erwin, è statocon noi tutto il tem-po che ha potuto,dimostrandosi inte-ressato a questonuovo aggancio eauspicandosi che lacosa possa averesviluppi sempremaggiori.

Scout di Lugagnano: gemellaggio con i colleghi di Weiler in Germania

CO

MU

NI

TA

ALBERTINI LUIGINOINTONACI TRADIZIONALI E DEUMIDIFICANTI

Le migliori soluzioni per tutti i vostri problemi di umidità.

Lugagnano (Verona) - Via Cao Prà 39Tel. 338 2393748

Nella foto, scout diLugagnano e scout diWeiler in Germania.

… e speriamo che non ciabituino troppo bene! Gli Al-lievi dell’AC Lugagnano,infatti, riprendono esattamen-te da dove avevano finito: infesta, attorno ad un trofeo!Dopo l'entusiasmante annata2005/2006, conclusasi con laconquista del titolo di Cam-pioni Provinciali, i ragazzidi Massimo Gasparato, rin-novati nell'organico ma sem-pre uguali nella ricerca del ri-sultato attraverso il gioco,hanno iniziatola nuova stagio-ne aggiudicandosi il MemorialApostoli. Alle loro spalle i paricategoria di Virtus BorgoVenezia, Hellas Verona eChievoverona, come direl'aristocrazia del calcio di ca-sa nostra. E, per la serie"l'appetito vien mangiando",domenica scorsa esordiocon il botto nel Campionato regionale: un eloquen-

Secondo Memorial Giancarlo ApostoliUn altro trionfo per gli Allievi del Lugagnano

RI

CO

RR

EN

ZE

pag.36AGOSTO

2 0 0 6

te 4 a 1 al quotato Sona Mazza. Adesso ragazziascoltate bene il Mister: palla al centro e… piediper terra!

Gianluigi Mazzi

Il ricordoIl 2° Memorial Giancarlo Apostoli si è dis-putato domenica 10 settembre in ricordo delgrande allenatore scomparso tre anni fa.Apostoli, indimenticato mister dell’AC Lugagna-no, è stato sicuramente uno dei più grandiuomini di sport della storia di Verona e pro-vincia.

Domenica 17 settembre si è tenuta la Terza edizione della Ma-gnalonga di Lugagnano. Una manifestazione imponente comepartecipanti (più di 1200) e per Associazioni coivolte (più di 25).Una giornata straordinaria, di cui daremo conto attraverso unoSpeciale interamente a colori, in distribuzione ad ottobre.

EventoNumeri da record per la

Magnalonga di Lugagnano

Nelle foto alcuni momentidel memorial disputato aLugagnano il 10 settem-bre (Foto Liber)

Mondiali in campagna!

Potremmo dirviche questo scattoha immortalato lanostra esultanzanel momento in cuiFabio Grosso san-civa, segnandouno splendido ri-gore, l’inesorabilevittoria della no-stra Nazionale... einvece no! Noi qui in CorteMessedaglia, a Lu-gagnano, siamoonesti; eravamo

preparati al peggio e chiunque avesse tentato di scattare una foto durante la partita avrebbe sicuramente rischiatomolto! Così eccoci qui a fine partita, residenti e amici tutti insieme, una volta tanto tutti d’accordo e tutti ugualmentefelici e pronti a festeggiare a modo nostro il lieto fine di una bella favola con pizza, torte, patatine e, consentitecelo,per l’occasione un buon bicchiere di Champagne!!!

Festa dell'Azione Cattolica a Sona nel 1955. In basso a sinistra sdel parroco.

“Insieme è forte”Consuntivo di fine anno del PalazzengoNon siamo riusciti a vincere il campionato, in quanto ci siamo classificati pe-nultimi su undici squadre partecipanti al torneo di pallavolo organizzato dalNoi di Verona, ma abbiamo raggiunto l'obiettivo principale: siamo riusciti avivere un momento di sport dove l'aspetto più importante era lo stare insie-me piuttosto che il risultato finale. Così facendo, abbiamo avuto tutti, nessu-no escluso, l'occasione di entrare in campo ad ogni partita indipendentemen-te dal merito tecnico (non c'erano né "panchinari" né "raccattapalle").Pensiero condiviso dalla maggior parte del gruppo contro una piccola parteche all'inizio puntava più al risultato finale ma che poi ha capito qual era lospirito giusto per affrontare questo tipo di competizione.Nell'insieme è andato tutto abbastanza bene e da parte di tutti quelli chehanno partecipato a questa prima esperienza c'è la voglia di portare avanti il"progetto Palazzengo" anche per il prossimo anno. Progetto Palazzengo cheè tutt'altro che chiuso ma che è aperto a tutti quelli che hanno voglia digiocare a livello non prettamente agonistico. Poi se c'è qualcuno che vuolepartecipare e, magari, contribuire a migliorarci sotto l'aspetto tecnico, tantomeglio. Gliene saremo grati.In fondo... insieme è forte!!!

Fabiana Polledri

[email protected]

Pallavolo

Si è chiusa come meglio non si poteva sperare, conun'emozionante finale, la XXV edizione del TorneoNotturno organizzato dal Circolo Giustiniano sulcampo parrocchiale "Luigi Cordioli" di Palaz-zolo. Un torneo riuscito molto bene, con squadre diottimo livello che per 13 serate hanno dato vita adincontri ricchi di gol e spettacolo. Per quest'anno gliorganizzatori hanno deciso di far partecipare 10squadre divise in due gironi, alternando opportu-namente le serate di gioco alle partite del mondialedi calcio in Germania. Si sono messi in luce ottimigiocatori, a volte molto giovani che si sono trovatimolto bene sul campo di gioco che per questo 25°

Alla prossima! Conclusa la v

Alcuni momenti dellepremiazioni. Sopra laseconda classificata, afianco la premiazione al-la squadra vincitrice.

Foto di Gruppo Storica di Sona

si riconosce don Cesare Poli, parroco dal 1954 al 1977; in basso a destra don Achille Leoni, sacerdote in pensione, originario di Sona, cooperatore

torneo è rimasto in ottime condizioni fino alla seratafinale. Merito anche del tempo che non ha condizio-nato nessuna serata, permettendo al fondo in erbadi conservarsi ottimamente e agli organizzatori diconcludere tutte le partite senza fastidiosi rinvii. Insemifinale, per contendersi il titolo, sono arrivate leformazioni di "Impresa Dolci Diego s.r.l" cheha affrontato e vinto "Alimentari Trasporti" e"Palazzolo" vincente su "Autodesi". La serataconclusiva, con una cornice di grande pubblico, hapremiato nella sfida per il terzo posto AlimentariTrasporti, mentre la finale è stata una partita emo-zionante fino al fischio finale con il Palazzolo che

enticinquesima edizione del torneo di calcio di Palazzolo CO

MU

NI

TA

conduceva per una rete a zero e nei due minuti direcupero finali veniva raggiunto e superato dagli av-versati con una doppietta del giocatore Carigi. So-no state premiate tutte le squadre partecipanti altorneo ed alcuni giocatori come il capocannoniereNicola Gottoli, il miglior giocatore Mattia Fac-ci e il miglior portiere Marcello Turri, che pro-prio in occasione del torneo ha preferito lasciare ilconsueto ruolo di attaccante per indossare i guan-toni, con risultati davvero insperati!

Marco Forante

[email protected]

Estate 1988, corso di cucito a Lugagnano. Si teneva nella sala della biblioteca, sopra l’Anagrafe di Lugagnano ed insegnanti eranoLieta Olioso, in basso a sinistra e Anna Mazzi, dietro di lei. La foto è stata scattata a fine corso, dopo la “sfilata” conclusiva.Le ragazzine indossano i vestiti da loro cuciti. SP

La nostra Storia

Estate 1988: corso di cucito a Lugagnano

Un errore nel percorso dei trovantiLugagnano, settembre 2006

Spett.le Baco da Seta,qualche domenica fa, approfittando del bel tempo, so-no uscita con la bici a provare l'itinerario gentilmentesegnalato sul Vs. numero di Giugno alla pag. 42, daMaria Grazia Quagini e Giulio Braggio. Devo dire cheho trovato il percorso estremamente bello dal punto divista paesaggistico, e assai ben descritto dai promoto-ri. Tuttavia, devo segnalare che ad un certo punto nonriuscivamo più a trovare il trovante nr. 5, in localitàForni. Ci siamo accorti che c'era un errore nelle indi-cazioni. Superato il vecchio Bagolaro e passati di fian-co agli edifici per l'allevamento avicolo, occorre giraresubito a destra, non a sinistra. Al termine della piccola

Lettere al giornale o se preferite

[email protected]

LA C

OR

RIS

PO

ND

EN

ZA

Il Comitato di Redazione garantisce la pubblicazione degli elaborati che venganoinviati al periodico e che appaiano rivestire un qualche interesse per i lettori, fattasempre salva la possibilità di escludere i testi in contrasto con il nostro Statuto. IlComitato di Redazione non è da considerarsi responsabile a nessun titolo del con-tenuto ideologico degli elaborati pubblicati nella rubrica della posta. I testi supe-riori alle 20 righe potranno essere tagliati.

salita, sopra un poggio tra i vigneti, spicca l'enormemasso squadrato descritto nella foto. Questo per av-vertire altri lettori del Baco che volessero intrapren-dere questa bellissima e piacevole escursione fuoriporta. Cordiali saluti,

Elena Recchia

Per una nostra indicazione non corretta, la nostra let-trice Elena ha dovuto faticare un po' per scovare ilTrovante in Località Forni (indicato sulla mappa con iln.5). In effetti dopo l'insediamento avicolo bisogna gi-rare a destra e non a sinistra come da noi indicato.Ringraziandola per la segnalazione, ci scusiamo conElena e con quanti avessero trovato qualche difficoltàin quel punto del percorso.

pag.41AGOSTO

2 0 0 6

Nei primi anni '60 quando in Comune si iniziò aparlare di nuova sede per la Scuola Materna a So-na, in un periodo in cui Cinquetti non era in Ammini-strazione comunale, il Sindaco Scattolini venne a sa-pere che lo stesso aveva acquistato dalla Provinciadi Verona Villa Trevisani, ex sede del preventorioantitubercolare in chiusura, per le necessità dellapropria famiglia. Lo chiamò e gli disse che la villa edil parco potevano essere utili al Comune. Bruno Cin-quetti cedette, senza ottenere in cambio alcunché,il preliminare al Sindaco e recentemente mentre ciaiutava a descrivere su questo giornale le vicendedell'Amministrazione comunale dagli anni '45, ci im-

pedì di riportare questa notizia, conosciuta da po-che persone. Riteniamo di essere ora esonerati dal-l'impegno assunto nel ricordo di una generositàverso il proprio Comune veramente particolare.Questa vicenda fornisce l'immagine più vera di uncittadino-Amministratore esemplare.Scrivere oltre sarebbe trasgredire una sua regola,quella del massimo riserbo in ogni caso, soprat-tutto per fatti che riteneva fossero normale servizioalla propria Comunità.Bruno Cinquetti ha amato molto il proprio Comune ela propria terra ed è stato un buon maestro di vitaper molti, soprattutto per chi ha creduto che il ser-vizio alla Comunità fosse semplicemente un dovere.

Renato Salvetti

[email protected]

E' con profonda commozione che lo ricordiamo apoche settimane dalla sua morte. Era nato inuna famiglia numerosa, molto religiosa e solidale,cresciuto nel rispetto dei valori della tolleranza edella democrazia e del servizio alla Comunità, virtùche ha cercato di trasferire alla propria famiglia edal proprio lavoro. Ebbe due fratelli sacerdoti, ilpadre sottufficiale medaglia d'argento nella 1°guerra mondiale fu nell'immediato dopoguerra As-sessore nel nostro Comune fino a quando andò alpotere il regime fascista. Bruno Cinquetti al ritornodalla guerra dopo la prigionia in Germania, sposato-si, iniziò una attività di artigiano in San Giorgio suopaese natale, dove ebbe tre dei sei figli.Negli anni '50 si aggiudicò un appartamento in casapopolare a Sona e divenne quindi un cittadino dellafrazione Capoluogo.In quegli anni nonostante la numerosa prole affian-cava il giovane fratello Giorgio che aveva avviatouna piccola attività nel campo della calzatura, atti-vità che negli anni divenne importante a livello na-zionale e nell'esportazione.Fu un'attività che portò a Sona il lavoro femmini-le in anni nei quali, per la difficoltà di spostarsi conmezzi propri, le donne non erano in grado di acce-dere ai posti di lavoro che cominciavano ad esseredisponibili in Provincia.In quegli stessi anni di gravosi impegni famigliari elavorativi sentì il dovere di spendersi anche per glialtri, in Parrocchia ed in attività di natura politica. FuConsigliere comunale ed Assessore per ven-t'anni, quindi Vicesindaco dal 1970 al 1975.Quando nel 1975 il Sindaco Scattolini lasciò l'incari-co Bruno Cinquetti, naturale successore nella caricaper età ed esperienza maturata, non pose mai lapropria candidatura, anzi propose ed ottenne che siattuasse un profondo cambio generazionale nelgruppo dirigente della D.C. del Comune di Sona,senza peraltro estraniarsi dall'attività civica.Nell'attività pubblica si interessò soprattutto di As-sistenza, in anni di "povertà" della nostre popola-zioni, e di Scuole materne in collaborazione con leParrocchie ed il Comune.Si distinse fra l'altro per alcune scelte uniche. Pro-pose ed ottenne i fondi per un’idea originale: panee latte fu l'oggetto di una sorprendente deliberadel Consiglio comunale dei primi anni '50 per paga-re alle famiglie bisognose questi due alimenti impor-tanti, evitando che l'erogazione di mezzi economicisi trasformasse in altri acquisti (nel periodo nume-rosi furono gli alcolisti).

Bruno Cinquetti, un cittadino che ha creduto nel valore del servizio alla comunità

IL

RI

TR

AT

TO

Nella foto, BrunoCinquetti in una fotorecente sul posto dilavoro.

Sagra patronale di Sant'Anna e San Rocco a LUn grande successo anche l'edizione 2006 della SagraPatronale di Sant'Anna e San Rocco a Lugagnano. Te-nutasi da venerdì 21 luglio a mercoledì 26 luglio,ha coinvolto come ogni anno un numero foltissimo diorganizzatori e collaboratori ed un numero incredibiledi partecipanti, da Lugagnano ma anche dal resto delComune e dall'intera provincia.Il venerdì è stato dedicato ai giovani, con un concertodel gruppo Allegro Vivo Bis, nove ragazzi di Luga-gnano che hanno entusiasmato i numerosi presenti. Dasabato fino a mercoledì ha preso il via la sagra vera epropria, con i chioschi enogastronomici in piena at-tività con grande offerta di primi piatti, pesce e carne,pizze cotte in forno a legna, contorni saporiti, favolosegranite ed ottimi vini. Senza dimenticare la ormai stori-ca pesca parrocchiale e la mostra di cui parliamo nellepagine seguenti. Il tutto rallegrato da concerti dellemigliori orchestre in circolazione.Sabato poi va segnalato il momento di ballo, molto co-involgente, organizzato dai fioristi de L'Idea di Luga-gnano.La serata di lunedì è stata caratterizzata dall'ottimapaella preparata dal Ristorante Nat di Lugagnano edalla scalata al palo della cuccagna.Grande finale il mercoledì, con l'importante momentodella solidarietà dedicato alle adozioni a distanza, econ il suggestivo momento delle fontane in concerto,con una presenza di pubblico sbalorditiva.Sei bellissime serate, contraddistinte da un'organiz-zazione perfetta (il servizio ristorante direttamente altavolo, per esempio, è sempre di altissimo livello), gran-de cortesia e moltissima simpatia.Sei serate importanti nelle quali tantissime personehanno riscoperto il piacere di uscire di casa e di passa-re del tempo assieme, in amicizia e allegria.Nelle foto alcuni dei moltissimi volontari che hannolavorato durante le sei serate perchè tutti potessero di-vertirsi e trascorrere delle belle serate in compagnia.

pag.42AGOSTO

2 0 0 6

Lugagnano: sei giorni di divertimento e comunità

I s o l a m e n t i a c a p p o t t o g a r a n t i t i

pag.43AGOSTO

2 0 0 6

Nelle foto, alcuni dei nume-rosissimi volontari che han-no lavorato durante la Sa-gra di Lugagnano.

Anche quest' anno, a conferma di una manifestazione ormai consolidata nel tempoe diventata elemento integrante del programma, nell' ambito della Sagra patronaledi Sant' Anna e San Rocco, al primo piano del Salone Parrocchiale è stata allestitauna Mostra di Arte, Artigianato, Collezioni, Pittura e Scultura, suddivisa in8 sale.I curatori della Mostra, Carlo Barbi e Giampaolo Badin, sono riusciti anche sta-volta a fondere una miscellanea molto variegata di espressioni artistiche, suddivi-dendo le varie tipologie e inserendo anche due collezioni, una di santini antichi delsig, Stefano Fasoli e l'altra di radio militari del sig. Giovanni Laorno, che molto han-no incuriosito i visitatori. A proposito della sua collezione, Fasoli dice: "Essendo unappassionato di arte, storia, religione e cultura popolare, sono riuscito nel tempoad acquisire una discreta quantità di materiale iconografico (santini) tramite enti,fondazioni, biblioteche, editori, parrocchie, istituti e privati, che ho denominato Ar-chivio Storico Fasoli. Questo Archivio, attualmente, ha un fondo con circa 4000 san-tini religiosi, che vanno dal 1700 fino all'epoca contemporanea.” Giovanni Laornoinvece ha iniziato da circa 15 anni a raccogliere radio militari, soddisfacendo unasua passione, arrivando a possederne oltre un centinaio di pezzi. Particolari lesculture realizzate da Giorgio Mazzurega e da lui definite Installazioni : "Le mieinstallazioni nascono utilizzando vecchi materiali, legno e metallo di preferenza, al-trimenti destinati alla distruzione, ma che in passato sono stati concepiti per unafunzione ben definita. Queste vecchie cose diventano effimere opere d'arte; si svi-luppano in verticale, accostate a piccoli oggetti kitsch o a manichini, permettendouna escursione nel fantastico, lontano dalla concretezza del vivere quotidiano." Inuna delle due sale dedicate alla scultura, dove si potevano ammirare i lavori degliallievi dell'Università del tempo libero di Sommacampagna, molto apprezza-te, fra le altre, le sculture lignee di Giuseppe Lapomarda. Ricca di colore e bril-lantezza, invece, l'esposizione della signora Helene Giuliani, con i suoi oggettirealizzati secondo una antica tecnica giapponese, Raku, che significa "gioia di vive-re". Nella cottura Raku il pezzo viene estratto dal forno e coperto di segature, inmodo da trattenere i fumi, che danno al manufatto una colorazione particolare, ric-ca di riflessi insoliti e singolari. Nel salone grande una vasta presentazione di qua-dri attendeva i visitatori: vasta e molto varia, con stili diversi ma tutti apprezzabili.Risaltavano fra le altre opere, le icone di Anna Rosa Bongiovanni, non propria-mente quadri, ma espressione di arte teologica. L'icona, parola che deriva dal gre-co eikon e significa immagine, si avvale di una tecnica particolare, e "prima di esse-re trasferita sulla tavola, preferibilmente di legno compatto, non resinoso, va gene-rata nella preghiera e nel silenzio" . La signora Bongiovanni, dopo aver sperimen-tato altre tecniche di pittura, ha inziato a dipingere icone bizantine e russe grazie auna ricerca spirituale.Lei stessa dice : "...nulla è stato per caso, tutto è stato creato e dipinto con i coloridella vita…. quando riesco a terminare un'icona e a catturare l'attenzione di chiguarda, è per me una gioia immensa condividere la mia spiritualità…" Un cennova doverosamente fatto alla stanza dedicata alle Ricerche sulle origini della Sa-gra, di cui ricorreva il 150° anniversario. Grazie a brani tratti dal libro "Fregole distoria" e in collaborazione con "Il Baco da Seta", molti hanno potuto soddisfare cu-riosità e scoprire particolari della Sagra di Lugagnano inediti.Complimenti dunque ai curatori Barbi e Badin per l'impegno prestato e la ricerca dielementi nuovi atti a valorizzare ogni anno questa Mostra, e un arrivederci allaprossima edizione.

Patrizia Nastasio

Sagra patronale di Sant' Anna e San Rocco a

LA CORNICE

di Elena---

Stampe AnticheCornici

Specchi d'epoca Vetri dipinti

Via di Mezzo, 837060 LugagnanoTel. 045 514456

Lugagnano: sei giorni di divertimento e comunità

Per la collettiva dipittori

contemporanei:

AIANI DeboraBALLAN Monica

BONGIOVANNI Anna RosaCACCIAVILLANI Rosalba

CAMPARA PaoloCAMPARSI Luciano

CARRUBBA FrancescoCHINAGLIA GianninoCORRADINI NataleDAL BEN Liliana

DAL BON GiancarloFRACCAROLLI Simonetta

FASOLI MaricaFASOLI StefanoGANDINI SergioGABURRO DarioISOLANI Mara

LONARDI StefanoLORIANO ValentinoMARCOTTO AntonioMAZZI Gian AntonioMAZZUREGA GiorgioMOMENTE' MirellaPASINI Susanna

PERBELLINI LorettaSCIPIONE Lucia

TOMELLERI SergioTOSI Silvana

TOSONI FrancescoVASSELAI LauraVEZZOLI PaoloVINCO Liana

ZANDONA' LauraZANUTTI Agostina

ZARDINI Nicola

Gli artisti intervenuti alla MostraPer la sezione

scultura gli allievi dell'Università delTempo Libero di

Sommacampagna:

CASTIONI Maria TeresaCONA Salvatore

LAPOMARDA GiuseppeLORENZI Artildo

MARINELLI RoccoPEDROCCI DanieleRESIDORI BarbaraVENTURINI Antonio

Grande Evento!Il 23 settembre alle ore 21.00, organizzato dal Comi-tato Carnevale Benefico Lo Tzigano, presso il Pala-tenda davanti alla Grande Mela si tiene un concerto delmitico gruppo dei Nomadi. Ingresso euro 16, ridotto eu-ro 10. Funzioneranno chioschi gastronomici. www.pastificiomazzi.com

ne obbigatoria e regolamentata. Nella diocesi di Ve-rona già prima di tale Concilio Ermolao Barbaro, Ve-scovo dal 1453 al 1471, e Gian Matteo Giberti, Ve-scovo dal 1524 al 1543, visitarono le parrocchie.La visita viene riportata in una relazione di un can-celliere, ma dal 1900 diventa un questionario co-me il presente cui segue una relazione ed eventualiprovvedimenti.

I DOMANDE GENERALILa Parrochia: erezione, i parrochiani e le fa-miglie, i nati, i morti, i matrimoni, i confini.L'epoca della erezione della parrochia non si cono-sce. La memoria più antica trovasi nella Bolla diPp.(Papa) Eugenio III sub die 17 maii 1145, doveaccettando sotto la protezione della S.Sede e con-fermando a Teobaldo Vescovo di Verona i beni e idiritti del di lui Episcopio, annovera fra gli altri anchela Pieve di Palazzolo colle sue decime, "Plebem Pa-latioli cum decimis". E' pieve e parrochia col rectornel 1526. Il numero dei parrochiani al 31 dicembre1933 era 1397 e il numero delle famiglie era 236.La media annuale dei nati è di 35, dei morti è di 15,dei matrimoni è di 9. Le parrochie confina ad Est ea Nord con la parrochia di Bussolengo separato dal-la strada comunale, a Sud con la parrochia di Sonae San Giorgio in Salici separate dalla strada provin-ciale Verona-Brescia, a ovest con la parrochia diSandrà.

II IL CLEROIl Sacerdote: se si mantiene estraneo ai ne-gozi secolareschi o che importino responsa-bilità amministrative, rapporti con gli altrisacerdoti, il registro delle Messe, se insegnala Dottrina Cristiana, interviene alle congre-ghe e agli esercizi spirituali, con chi vive.L'unico sacerdote è D. Pietro Fattori di anni 34, oc-cupa l'ufficio di parroco da otto mesi, essendo en-trato il giorno 22 ottobre 1933. Il parroco si mantie-ne estraneo ai negozi secolareschi o che importinoresponsabilità amministrative ed osserva quanto èdisposto dal Can. (Canone)137 del codice diD.C.(Diritto Canonico). Il parroco si mantiene in mu-tuo accordo e carità coi sacerdoti delle parrochie vi-cine. Il parroco tiene in regola il registro delle Messecelebrate e da celebrare. Attende all'insegnamentodella Dottrina cristiana, interviene regolarmente allecongreghe per la soluzione dei casi, volentieri inter-verrebbe ai ritiri, ma essendo solo e per mancanzadi trasporti a malincuore vi deve rinunciare. Vive colpadre di anni 76, la madre di anni 69 e una sorella

Proseguendo l'indagine sui fatti degli anni trentaabbiamo trovato nell'Archivio storico della Curiail questionario per la visita pastorale del Vescovodi Verona Mons. Girolamo Cardinale alla Par-rocchia di S. Giustina di Palazzolo, fissata per il gior-no 29 luglio 1934. Compilato dal Parroco DonPietro Fattori un mese prima, serviva come infor-mazione e guida per la successiva visita del Vesco-vo e rappresenta la realtà di quel tempo nei variaspetti soprattutto religiosi. E' sembrato interessan-te pubblicare integralmente i 10 titoli e le rispo-ste mentre le domande seppure intuitive e che sonoben 95, vengono riassunte in grassetto all'inizio diogni titolo. Seguono i legati di culto e le Sacre Fun-zioni solite a farsi nella Parrocchia, queste ultimequi non riportate

Profilo storico.Fino dalle origini del cristianesimo, Pietro e gli altriapostoli e poi i Papi e i Vescovi visitavano le comu-

nità dei fe-deli pereducare eincoraggia-re nella fe-de. Nel-l'anno 516al Conciliodi Tarrago-na venneformulatauna leggeche obbli-gava il Ve-scovo allaVisita Pa-storale, madurante ilperiodomedievalespessovenne tra-scurata;con il Con-cilio diTrento(1545-1563) nevenne af-fermatal'importan-za e diven-

Palazzolo: come eravamo negli anni TrentaLa Visita Pastorale del 29 luglio 1934

LA

NO

ST

RA

ST

OR

IA

pag.47AGOSTO

2 0 0 6

di anni 32. Attualmente non vi è il Vicario coop.(cooperatore) e non vi sarebbe mezzo di provvede-re pel mantenimento, a meno che il paese si assu-messe l'impegno.

III IL POPOLOQuali sono i costumi e i vizi predominanti,se esistono scandali e cosa si è fatto per to-glierli, se vi sono persone di altri culti, co-me si osserva il riposo festivo e l'obbligodell'assistenza alla Santa Messa, qual'è l'in-tervento alle funzioni del pomeriggio inpercentuale, come vengono rispettate leleggi dell'astinenza e del digiuno e del pre-cetto Pasquale, quale cura per l'istruzionecristiana dei figli e con quale sollecitudinesi chiedano, in caso di grave infermità, gliultimi Sacramenti e se vi sia alcuno che li ri-fiuta, se si compiano funerali civili, se visiano massoni, miscredenti, anticlericalid'azione, addetti alle pratiche dello spiriti-smo.In generale i costumi del popolo sono buoni, peròvi è una tendenza alla maldicenza, serpeggia inproporzioni abbastanza ristrette la bestemmia e viè qualche inclinazione alla impudicizia specialmentenella gioventù. Purtroppo esiste in parrochia unconcubinato. Un uomo sposato separato dalla mo-glie vive con una donna non sposata da circa 13anni ed hanno avuto un bambino che ha ora l'età dianni 10. Il predecessore l'ha richiamata, rimprove-rata e minacciata senza risultati. Lo scandalo è co-nosciuto pubblicamente. In parrochia non dimoranopersone appartenenti ad altri culti. Il riposo festivoin parrochia è osservato ad eccezione di pochi ope-rai che devono spesso lavorare presso padroni fuo-ri paese. Lodevole è l'assistenza alla S. Messa el'intervento alle sacre funzioni è circa il 65 per cen-to. E' osservata la legge dell'astinenza e anchequella del digiuno. Il precetto Pasquale è osservatoda quasi la totalità della popolazione. I genitori ingenerale hanno cura per la istruzione e l'educazio-ne cristiana dei figliuoli. Gli ultimi sacramenti vengo-no richiesti con lodevole sollecitudine e nessuno lirifiuta. Non consta che vi siano stati funerali civili. Inparrochia non vi sono massoni, miscredenti, anticle-ricali d'azione, addetti alle pratiche dello spiritismo.

IV PAROLA DI DIOSe si tiene nei giorni di festa oltre l'omeliauna spiegazione del Vangelo anche nelle al-tre messe, la catechesi agli adulti, le altrepredicazioni, le Sacre Missioni, la scuola dicatechismo, la divisione delle classi e so-pratutto la separazione dei due sessi, quan-ti intervengono e cosa si fa per invitare gliassenti, se si tengono i registri.Il parroco nei giorni di festa, oltre l'omelia parro-

chiale, tiene anche una breve spiegazione del Van-gelo alla seconda Messa. Ogni festa si tiene la Cate-chesi per gli adulti, viene sostituita da altra predica-zione nelle feste principali circa otto volte all'anno.Durante l'anno vien fatto un corso di predicazioneper le 40 ore ed ho l'intenzione di stabilire un cor-so di predicazione nella settimana di Pasqua. LeMissioni si tengono ogni cinque anni e l'ultima èstata tenuta nel 1927. Si fa regolarmente la scuoladi Religione (di catechismo) ai fanciulli tutte le do-meniche e tutti i giovedì. La Domenica durante lefunzioni e il giovedì dalle ore 8 alle ore 9, in due lo-cali adiacenti alla Chiesa, in una stanza della cano-nica e nelle scuole comunali. Si usa il testo diocesa-no. Vi è la separazione di classi, la separazione deidue sessi è solamente nella I° e II° classe, non cosìnella III° e IV° classe, perché si adoperano lodevol-mente le insegnanti, che sono cristianissime e ri-mangono con le loro classi di scuola e nelle loromedesime aule. Per tutto l'inverno fino a circa unmese fa i fanciulli intervenivano al catechismo nellaquasi totalità, ma da circa un mese si nota una cer-ta rilassatezza forse causata da bisogno in famigliaper i lavori, intervenendo lo stesso circa il 75 percento; gli assenti vengono continuamente invitatiper mezzo di bigliettini ai genitori e di raccomanda-zioni dall'altare. Si tengono in regola i registri degliascritti, notando il profitto e le assenze.

V SACRAMENTISe si procura che ai bambini non venga dif-ferito il Battesimo oltre gli otto giorni dallanascita, se vengono battezzati tutti, e chenon vengano posti nomi empi o ridicoli evenga posto il nome di un santo, se per ipadrini del Battesimo e della Cresima si os-servino le prescrizioni; se si esortano i fe-deli alla Comunione e quanti si comunicano,se si chiamano dei confessori straordinari,se viene portata la Comunione ai malati cro-nici, se agli infermi sia somministrata l'E-strema Unzione sollecitamente senza aspet-tare che siano ridotti agli estremi; se primadi fare le pubblicazioni di un matrimonio siprocede separatamente all'esame degli spo-si per l'identità, l'assenza di impedimenti,la libertà, l'istruzione religiosa.Si procura che i bambini vengano battezzati entrogli otto giorni dalla nascita con continue raccoman-dazioni, ma qualcuno ritarda lo stesso fino ai 15 o20 giorni. I bambini vengono tutti battezzati. Si pro-cura che ai battezzandi vengano imposti nomi diSanti, mai nomi empi o ridicoli. Nell'ammissione al-l'ufficio di padrini per il Battesimo e per la Cresimasi osservano sempre rigorosamente le prescrizionidei canoni 765-766-795-796 del Cod. D. Can. Siprocura che i fanciulli vengano ammessi alla primacomunione ordinariamente all'età di circa i 7 o gli 8

Nella pagina ac-canto fotografiadel parroco DonPietro Fattori .

Ritratto di Mons.Girolamo Cardinale,vescovo di Veronadal 1923 al 1954.

VI CULTO DIVINOA quale ora si apre e chiude la chiesa, leMesse, la binazione, le Sacre Specie, il ta-bernacolo, la lampada.La chiesa, di estate viene aperta alle ore 4.30 e nel-l'inverno alle ore 6,15. La sera, di estate viene chiu-sa alle ore 21 e d'inverno alle ore17,30. Durante ilgiorno la chiesa viene chiusa lasciando aperta laporta laterale che guarda verso la canonica per co-modità dei fedeli. Nei giorni festivi vengono celebra-te due S. Messe, di estate la prima alle ore 5 e laseconda alle ore 9, d'inverno la prima alle ore 6,30e la seconda alle ore 9,30, osservando esattamentel'orario. Durante l'anno in corso ho fatto uso dellabinazione 30 volte e l'anno scorso ho fatto uso del-la binazione dopo l'ingresso a Palazzolo 10 volte,sempre col necessario permesso e trovandosi inparrochia un altro sacerdote non ho fatto uso dellabinazione. Nei giorni feriali vi è sempre la S. Messaad ora fissa. Gli oneri di messe manuali e fondatevengono adempiuti fedelmente, mandando in Curiale messe che sopravanzano. Nella sagrestia vi è unregistro per la firma dei sacerdoti celebranti. Non sisono ancora presentati sacerdoti forestieri per cele-brare e se si presentassero osserverei le prescrizio-ni stabilite. Il vino per il divin sacrificio viene custodi-to in canonica e le particole in sacrestia sotto chiavee dette particole vengono ritirate ogni otto giornipresso le Suore Figlie di S. Giuseppe di Verona. LeSacre Specie vengono rinnovate ordinariamenteogni otto giorni. Le porticine del Tabernacolo sonosolide. La chiave viene custodita in canonica, conti-nuamente arde davanti il Tabernacolo la lampadanutrita di olio di oliva.

VII CHIESAQual'è il titolare e quando se ne celebra lafesta, se la chiesa è consacrata e da chi, se èsufficiente, quali gli altari ed in onore di chi,il Battistero, usi profani, registrazione eduso delle elemosine e della Cassa Anime,l'inventario, gli oggetti preziosi, le decora-zioni ed i restauri, l'impianto elettrico, lecampane, il cimitero. Chiese sussidiarie edoratori pubblici o privati.Il titolare della parrochia è S. Giustina detta anche diS. Giacomo essendo il titolare della chiesa, la festasi solennizza la seconda domenica di ottobre, nellachiesa vi è la pala di S. Giacomo. Dalle crocette lachiesa risulterebbe consacrata ma non si conosce iltempo e da chi. Non vi è lapide in ricordo. La chiesaordinariamente non è sufficiente. Nella chiesa oltrel'altare maggiore, vi sono quattro altari laterali, inonore della Beata Vergine, di S. Luigi, del S. Cuoredi Gesù, S. Costanza e S. Rocco e S. Antonio abatee un quinto altare in onore del SS. Crocefisso è nellacappella costruita a fianco del presbiterio e comuni-cante con la chiesa. I titoli non sono stati cambiati.

anni a seconda del grado di istruzione. I fedeli ven-gono spesso esortati alla comunione frequente espesso con buon risultato. In media si comunicanocirca 25 fedeli nei giorni feriali, da 50 a 70 nelle fe-ste ordinarie, dai 200 ai 300 in occasione del primoVenerdì e nelle importanti solennità, aumentandonelle feste solennissime. Si da spesso comodità ai fedeli chiamando confes-sori straordinari, e anche per i bambini della primacomunione. Ai malati cronici viene portata la S. Co-munione circa ogni due mesi. La comunione agliammalati viene sempre portata in forma pubblica.L'estrema Unzione viene amministrata ordinariamen-te prima che gli ammalati siano ridotti agli estremi.Per ogni matrimonio prima delle pubblicazioni vienefatto l'esame separatamente dello sposo e dellasposa sulla identità, impedimenti, libertà e istruzionereligiosa secondo il formulario prescritto dalla S. Se-de.

Azienda Ortofrutticola

Adamoli GiorgioFrutta e verdura

di produzione propria

Punto vendita: Via Messedaglia 35, Lugagnano (Verona)

Tel. 045 514510 - Cell. 329 2013745

pag.49AGOSTO

2 0 0 6

quanti iscritti e da chi sia tenuta l'ammini-strazione, gli oratori maschile e femminile,le adunanze.In parrochia esistono le confraternite del SS. Sacra-mento, di S. Gaetano, gli oratori maschile e femmini-le; vivono con le quote pagate annualmente dai soci.Non esiste il decreto di erezione canonica della con-fraternita del SS. Sacramento, esiste quello dellaconfraternita di S. Gaetano. Nemmeno esistono i de-creti di erezione canonica degli oratori, ma dall'opu-scolo "Palazzolo e le sue chiese" compilato da da D.Antonio Pighi risulta che l'oratorio maschile fu ag-gregato a quello di Roma il 1 Nov. 1837 e quellofemminile il 24 sett. 1862. I soci della confraternitadel SS. Sacramento sono: uomini 75, donne 150;confraternita di S. Gaetano, ascritii 215. L'ammini-strazione è tenuta da apposita presidenza e gli ob-blighi vengono adempiuti fedelmente. Non esiste laconfraternita della Dottrina Cristiana, le associazionidi azione cattolica nei rami della gioventù sono informazione e si propongono di fare sedute settima-nali. Niente da dire sulla condotta dei membri. Gliappartenenenti all'oratorio maschile sono 152, all'o-ratorio femminile sono 196, si continua insistereperché tutti i giovani e le giovani della parrocchia viappartengano.

LEGATI DI CULTO NELLA CHIESA PARROCHIALEE NELLE SUSSIDIARIEI legati sono lasciti che danno annualmente una ren-dita e spesso con qualche onere o destinazione, disolito Sante Messe: sono elencati n° 7 legati e perognuno è riportato il titolo e talvolta la data di fon-dazione, il tipo di rendita e l'importo annuo, gli onerie loro variazioni, per una rendita totale di Lire1.164,30.

Il vescovo è venuto a Palazzolo anche il 26 set-tembre 1937 per 78 cresimati, e in tale data èstata scattata la fotografia pubblicata sul n° 36 delBaco da Seta.Si ringraziano per la disponibilità il parroco di Palaz-zolo Don Paolo Silvestrini e il direttore dell'Archi-vio Storico della Curia, don Franco Segala.

Luigi Tacconi

[email protected]

Gli altari sono tenuti secondo le prescrizioni canoni-che e liturgiche. Il Battistero è tenuto in modo con-veniente e liturgico. La chiesa non viene mai adope-rata per usi profani. Le elemosine vengono sempreadoperate secondo lo scopo per cui vengono offer-te, e le elemosine della Cassa anime adoperate me-tà in celebrazione di S. Messe e metà in uffici. Tuttele elemosine vengono registrate. Esiste l'inventariodi tutti i beni e suppelletili della chiesa, che non pos-siede oggetti preziosi. Non sono ancora state fattedecorazoni o restauri alla chiesa. L'impianto elettri-co è vecchio, anteriore del Concilio Prov. Veneto.Non risulta che le campane siano state consacrate.Il cimitero è ben custodito e ben tenuto. Vi è un re-parto per i non cattolici e bambini non battezzati.Nel cimitero, lontano dalla parrochia circa 800 metri,vi è la chiesa intitolata a S. Giustina; è l'antica parro-chiale, dichiarata monumento nazionale. Ha un alta-re laterale . Vi è una pala rappresentante la titolare.Non si conserva il Santissimo, possiede affreschi an-tichissimi e di valore. Lontano circa 600 metri vi èuna cappella privata ad uso pubblico, dedicata a S.Antonio da Padova di proprietà del sig Fiorini Giacin-to, vi è una pala rappresentante il titolare, non siconserva il SS.mo. Altra cappella privata dedicata aS Francesco d'Assisi, lontana circa tre Km, di pro-prietà del conte Ugo Poli Spolverini di Verona, nonsi conserva il SSantissimo. Altra cappellina privata diproprietà del Rev. D. Cornelio Gerard. Vicino allachiesa parrochiale vi è un oratorio dedicato a S. Gio-vanni Battista.

VIII FABBRICERIA E BENEFICIOSe sono state eseguite le prescrizioni impo-ste a seguito dell'ispezione dell'Ufficio Am-ministrativo Diocesano.L'ispezione dell'ufficio amministrativo ancora non èstata eseguita.

IX ARCHIVIOL'archivio parrochiale, i registri dei battezza-ti, dei cresimati, dei matrimoni, dei morti,dello stato d'anime.Esiste un apposito armadio per archivio per la cu-stodia degli atti nello studio del parroco, gli atti so-no distinti e raccolti in diverse cartelle. I registri deibattezzati, cresimati, matrimoni e morti sono sempreaggiornati, vengono eseguite appena ricevuta la co-municazione, le annotazioni sui registri e vengonospedite sollecitamente le notificazioni di matrimonioa chi di dovere. Il registro dello stato d'anime è re-golarmente e ben aggiornato. Esiste in archivio laraccolta del Bollettino Diocesano, non esistono codi-ci antichi.

X CONFRATERNITE E ASSOCIAZIONIQuali confraternite vi siano e con quali ren-dite e se esista il decreto di erezione, e

Il Baco da Setaè stampato grazie al contributo di

ma fortunatamente Vanni ha avuto il privilegio, rispet-to ad altri, di vivere in una famiglia che lo ha "buttatonella vita", la mamma Silvia ha fatto tanto per lui.Nelle sue condizioni ha un'immensa importanza lepersone che ti sono vicine. La sventura è diven-tata tragedia per chi non ha avuto persone care afianco, per chi non ha fruito di gesti e atteggiamentiispirati a un sereno coraggio e soprattutto a un coin-volgimento pieno nella vita che cambia ritmi e modali-tà. Ecco il valore della famiglia. Frequenta le ele-mentari con tutti i suoi coetanei a Lugagnano, dove lamamma ogni mattina lo portava in bicicletta. Le me-die e un diploma professionale in un collegio a Mila-no. Finito questo percorso torna a Verona e non con-tento e soddisfatto si iscrive a Ragioneria al Don Bo-sco, dove tutti i giorni i fratelli lo portavano a scuolae i compagni a turno con una portantina lo portava-no in classe (la classe si trovava al secondo piano elui era il primo disabile a frequentare l'Istituto). Cometutta la sua famiglia anche lui a vent'anni decide didiventare donatore di sangue e di compiere que-sto stupendo gesto per il bene degli altri. Finite le su-periori entra nel mondo del lavoro, dove dimostra finda subito la sua tenacia e la sua voglia di imparare. Ametà anni settanta incontra Carla nell'ospedale diMalcesine dove entrambi erano ricoverati per farsidelle cure, dopo un paio d'anni di fidanzamento nel-l'aprile del 1979 si sposano. L'anno successivo nasceil figlio Enrico. Vanni è impiegato, marito e padre. Car-la è una donna solare, allegra, una buona mammama soprattutto una buona consigliera del marito, in-sieme affrontano decisioni, fanno progetti come tuttele famiglie.A metà degli anni novanta la perseveranza e gli inte-ressi di Vanni lo avvicinano alla politica, diventa as-sessore a Sona con un obbiettivo preciso: occuparsidel sociale, cosa che più gli è cara e che in primapersona si trova ad affrontare. Anche nel mondo dellavoro il sociale è sempre tra i primi interessi. Vannilavora in una compagnia assicurativa dove si occupadi sviluppare prodotti per il no profit e il mondo delladisabilità. Una domanda che occorre fare è: che cosasi può fare per questi cittadini come Vanni a cui man-ca qualcosa, ai cosiddetti disabili? Lasciamo perdereil pietismo stupido, la vuota solidarietà o, peggio, lacommiserazione che copre tante responsabilità. Biso-gna capovolgere addirittura il concetto. La domandada porsi è questa: che cosa può fare un disabile perla collettività in cui vive? E' una domanda rivoluzio-naria, un cambio drastico di cultura e di immagine.Potremmo anche coniare un altro motto: dalla sfigaalla sfida. Basta cambiare una lettera in fondo.Beh, Vanni possiamo dire essere l'esempio che ri-sponde a questi interrogativi.

Enrico Cordioli

"È la fotografia del coraggio": questa frase, riportatanel saluto dell'ex Sindaco Tomelleri, più di tutte defini-sce Vanni Cordioli (nella foto). Non è certamenteconsueto arrivare alle 100 donazioni di sangue daparte della gente comune: cosa dovremo dire alloradi chi è "diversamente abile" per effetto di unapoliomelite? Vanni, terzo di tre figli, nasce nell'anno '50 a Luga-gnano. A due anni viene colpito da una forte febbre ementre camminava la mamma vede che improvvisa-mente Vanni cade a terra. Il bimbo tenta di sollevarsidi reagire ma le forze e le gambe cominciano a man-cargli. Nessuno poteva immaginarsi quello che stavasuccedendo. In parole molto povere, Vanni è statocolpito dalla Poliomielite (che in quei tempi non eraancora conosciuta). Da quel momento per la famigliainizia il calvario e i tentativi di far in modo che il pro-prio figlio si rimetta in piedi. Entra in ospedale e per40 giorni lo mettono nel polmone d'acciaio per poterrespirare, era colpito su tutto il corpo, arti superiorie inferiori. Con il tempo le cose migliorano e via viaVanni inizia a riacquistare la funzionalità, se pur noncompleta degli arti superiori, per poter camminareinvece dovrà mettersi le protesi alle gambe e usarestampelle ascellari. In quegli anni il disabile era tenu-to relegato e nascosto, era considerato un diverso,

Cento “diverse” donazioniL’esempio di Vanni Cordioli, poliomelitico, arrivato al traguar-do delle 100 donazioni di sangue

SO

LI

DA

RI

ET

A’

Speciale Avis Lugagnano - Sezion

Un saluto dall’ex SindacoE' un esempio per tutti quelli che gli stanno vicino. E' la fotografia del corag-gio, della forza d'animo, della determinazione. Un uomo che dimostra ognigiorno come si possa reagire e sconfiggere le avversità. Senza abbassare laguardia, senza piangersi addosso, senza vittimismo. Un esempio per chi ha lafortuna di condividere con lui un pezzo di strada. Perchè ti fa capire come avolte, anche le difficoltà diventano risorsa. Laddove è facile lasciarsi prenderedallo sconforto, abbattersi, avvilirsi, Vanni ha vinto la sua partita, affrontandola vita con straordinario coraggio. Lo stesso che l'ha portato a ritagliarsi unospazio importante in ambito professionale e a spingerlo con esemplare dedi-zione alla carriera amministrativa, contrassegnata da un impegno assoluto nelcampo del sociale. Per tutto questo Vanni è un compagno di viaggio che èsempre bello avere vicino .

Raffaele Tomelleri, ex Sindaco di Sona

Carissime Donatrici e cari Donatori,quest'anno la Festa Sociale della nostra sezione Avis di Lugagnano coincide con la triennale consegna dei Diplomi e dei Distintivi a molti di Voi. Ma a rendere ancora più solenne ed importante tale cerimonia

sarà la presenza del Prefetto di Verona, Dott.ssa Italia Fortunati e dell'Assessore Regionale alla Sanità Flavio Tosiai quali daremo l'onore di consegnare la Croce d'Oro ad un nostro carissimo donatore poliomielitico,

primo caso in Italia, per le sue 100 donazioni effettuate. Un traguardo del quale abbiamo motivo di essere commossi e al tempo stesso orgogliosi. Pertanto vi aspettiamo numerosi per festeggiare e testimoniare che la volontà

di compiere un semplice ed insostituibile gesto d'Amore, quale il Dono del Sangue,non si ferma davanti a nessun ostacolo!

Ti aspettiamo quindi alla FESTA DEL DONATORE Domenica 8 Ottobre 2006assieme ai tuoi Familiari e conoscenti per condividere una giornata all'insegna dell' Amicizia e della Solidarietà.

Il Consiglio Direttivo

-------------------------------------------------------------------------------PROGRAMMA

Ore 9.15 Ritrovo sulla Piazza della ChiesaOre 9.30 S. Messa nella Chiesa parrocchiale

Ore 11.00 Cerimonia Ufficiale delle premiazioni nel Teatro ParrocchialeOre 13.00 Pranzo Sociale presso PARC HOTEL PARADISO & GOLF RESORT di Peschiera sul Garda

Ore 16.00 Prosecuzione della festa con musica e danze

Quote di partecipazione: 5,00 per i Donatori e i ragazzi fino a 12 anni; 20,00 per i SimpatizzantiRaccolta adesioni entro e non oltre il 1 ottobre 2006 presso: Edicola Sergio e Clara Castioni, Bar Matteo, Bar Mancalacqua (dalle "Palpette")

-------------------------------------------------------------------------------

Elenco Donatori Premiati l'8 ottobre 2006

Croce D'oro (100 Donazioni) - Bendinelli Beniamino, Caliari Nereo, Cordioli Vanni, Cristini Roberto, Masiero Ivano, Panarotto Claudio, Rigo Luciano.

Fronda D'oro (75 Donazioni) - Bozzini Lorenzo, Cerpelloni Raffaele, Cordioli Luigi, Ferrari Cesare, Gasparato Massimo, Maccacaro Angelo, Spada Sil-vio, Storari Sergio, Tomelleri Sergio.

Medaglia D'oro (50 Donazioni) - Bendinelli Leonardo, Chesini Domenico, Cipriani Elide, Dalla Val Alfredo, Fior Amabile, Leoni Bruna, Mazzi Michele,Molinarelli Daniele, Pizzini Franca, Rudari Diego, Speri Gianfranco, Tomelleri G.Carlo, Tomelleri Luca, Zampese Michele, Zoccatelli Amelia, Zumerle Alberto.

Medaglia D'argento (24 Donazioni) - Bianchi Loretta, Barbessi Giuseppe, Binotto Guerrino, Biondani Monica, Brunelli Stefano, Cengia Emiliano,Cerpelloni Simone, Cordioli Dario, Costa Alberto, Costa Nicola, Dal Pozzo Silvana, Giusti Roberto, Granuzzo Luigi, Guglielmi Andrea, Liber Raffaello, Manci-ni Marco, Martinelli Renato, Mazzi Francesca, Mazzi Romualdo, Miglioranzi Massimo, Olioso Nicoletta, Olivieri Renzo, Parolini G.Carlo, Pezzini Anna, PratiDavide, Premier Germano, Quaiato Maurizio, Righetti Mauro, Riva Stefano, Rizzotti Luca, Rizzotti Nicola, Rossi Adriana, Sandonà Paolo, Sandri Barbara,Soletti Donata, Spinelli Emanuele, Tecchio Gloria, Varotti Fabio, Zandonà Simone, Zandonà Tomas, Zanin Elisabetta, Zocca Vanna.

Medaglia Di Bronzo (16 Donazioni) - Beghini Mirco, Bendinelli Marcella, Benedetti Cristian, Benedetti Emanuela, Benedetti Irene, Benetti Barbara,Benetti Morena, Bianchi Lorella, Biasi Luca, Bottura Loretta, Brutti Paolo, Busatta Massimiliano, Cacciatori Paola, Cengia Renzo, Coati Marisa, Cordioli En-rico, Cordioli Roberto, Cordioli Sonia, Dal Prete Gemma, Dalle Vedove Maria Teresa, De Nard Robertino, Faccioli Michele, Fasoli Daniela, Fasoli G.Luca, Fi-lippi Giovanni, Gelmetti Daniele, Grisi Francesca, Lorenzini Luca, Lusente Roberto, Mancuso Maria, Maniero Sondra, Manzato Andrea, Maragnoli Carolina,Marzano Gianmatteo, Masiero Maurizio, Matuzzi Andrea, Mazzi Elia, Mazzi Fiorella, Mazzi Romeo, Peloso Damiano, Peroni G.Luca, Pozzi Stefania, PratiMarika, Rossi Lucia, Rossi Luciano, Santi Sergio, Silvestri Dario, Sona G.Franco, Zandotti Gladys, Zoccatelli Achille, Zoccatelli Giorgio.

Diploma Di Benemerenza (8 Donazioni) - Allegretti Nicola, Antolini Sara, Bassan Lino, Beverari Sabrina, Bissoli Fabio, Boldo Annalisa, Brutti Gior-gio, Cagliari Marco, Castelletti Stefano, Ceschi Michele, Cordioli Gianfranco, Cordioli Sabrina, Corradini Beniamino, Dal Prete Maria Teresa, Dos Santos Ro-simeiry, Facchinetti Lucio, Falsarolo Andrea, Fattori Gaetano, Ferrari Elena, Fior Daniele, Girelli Cristina, Giusti Antonella, Giusti Lorella, Gottardi Roberto,Grigoli Elisa, Lochi Sabrina, Luongo Luciano, Lusente Fabio, Marani Gaetano, Martinato Andrea, Mazzi Elisa, Oliosi Cristian, Percacini Emma, Petrillo Fabio,Polato Giuseppina, Polindi Lara, Pozzerle Elena, Righetti Dario, Righetti Marco, Salazzari Damiano, Scienza Antonio, Serugeri Renato, Storari Paolo, To-melleri Davide, Tomelleri Silvano, Vantini Davide, Vassanelli Annamaria, Vilio Daniela, Zamboni Renzo, Zanetti Evelin.Elenco aggiornato alla data del 31/07/2006. Per modifiche intervenute successivamente si può telefonare allo 045.514100

one Massimo Boscaini

Il tamburello A.T. Sona ci riprova... e il tamburello va in Francia

I giovani del Sona categoria Pulcini anche quest’anno, come lo scorso anno, sono giuntialle finali nazionali. Ad Asti il 2 e 3 settembre, dopo una breve preparazione e delle ottimeprestazioni, hanno conquistato la finale dove hanno dovuto cedere alla titolata formazionedel Callianetto. Complimenti!Ecco i Pulcini che hanno difeso i colori del Sona (foto sotto):Zanardi LucaGiacomelli FrancescoGiacomelli AntonioGiacomelli AlbertoAgnoli EddyGirardi DavideRossetto DavideRossetto Andrea.

Il 5 e 6 agosto le Nazionali Italiane (serie A, serie B, ju-niores, allievi, maschili e femminili) di tamburello hanno dis-putato vari incontri in Francia contro le rispettive rappresen-tative transalpine. Dalla nostra provincia sono partiti in 6giocatori: quattro maschi e due femmine, dei quali due delnostro Comune: Guerzoni Manuel, cat. Allievi e gioca-tore del A.T. Palazzolo e Girardi Jessica cat. Allievedel vivaio di Sona ma ora in forza al A.T. Grazie di Manto-va dove ha vinto anche due titoli nazionali nel 2003 e 2004.L'esito degli incontri è stato positivo per tutte le categoriemaschili eccetto la categoria allievi, mentre in campo femmi-nile solo la categoria allieve è risultata vincitrice. In questoincontro, manco a dirlo, si sono distinte le due atlete vero-nesi: Arcozzi Chiara di Mazzurega e la nostra Girardi Jessica(foto sopra).Due atlete di sicuro valore, visto che il 2 e 3 settembre, inquel di Asti si sono contese, con le rispettive squadre, il tito-lo di campioni d'Italia per la categoria allieve.

Franco Fedrigo

Sport e ragazzi

Sullo scorso numero del Baco avevamo pubblicato uno degli elaborati vin-citori delle sei borse di studio Per non dimenticare e crescere insieme,istituite dal Comune di Sona in ricordo dei ragazzi di Lugagnano periti nel-l’incidente del 29 giugno 2003. Gli elaborati che hanno ottenuto la borsadi studio sono sei. Per le scuole Medie “Virgilio” di Sona i vincitori sonostati Elisa Todeschini (prima classificata), Chiara Bertoncelli e Fran-cesca Bicego. Per le Scuole “Anna Frank” di Lugagnano i vincitori sonostati Gloria Hooper (prima classificata), Mattia Magagna e Giulia Bo-scaini. Complimenti a tutti. MS

I vincitori sono seiBorse di Studio

Doppia LaureaE dopo la sorella Sabrina, anche per AriannaBianchi, nostra collaboratrice, è arrivata la co-rona di alloro.Si è laureata in ingegneria biochimica al Po-litecnico di Milano il 26 luglio scorso con100/110. Da tutta la banda del Baco vivissime congratu-lazioni.

GB

Complimenti!

pag.53AGOSTO

2 0 0 6

l'associazione e noto che nei vari quadratini adibitialle suddette registrazioni c'è solo un timbro: "De-duco che tu abbia iniziato da poco" affermo quindi."Sì, a livello ufficiale sì" mi risponde "però sono or-mai parecchi mesi che coltivo questa passione. Lamia ragazza è scout ed io ho iniziato seguendo leinelle varie missioni e frequentando il suo gruppo. Misono entusiasmato alla loro passione, ho iniziato adaccompagnarli sempre più spesso, fino al punto incui mi sono reso conto di non potervi più rinunciare.Allora mi sono iscritto all'associazione e credo siastata una delle scelte più soddisfacenti che io abbiamai fatto".Va fiero del suo tesserino Luca, e noi, come comuni-tà, dovremmo andare fieri del suo grande cuore."Non vedo l'ora di partire" afferma contento "sonogiorni che mi immergo nei preparativi , la voglia diarrivare è davvero tanta!".Mi racconta di essersi informato sulla situazione at-tuale del paese, sulla storia e le dinamiche che lohanno portato a questo stato conflittuale e, tra lealtre cose, mi dice anche di aver letto una leggen-da parecchio curiosa sulla Georgia, una leggendache lo ha davvero colpito: "Mentre Dio distribuivaterre a tutti i popoli del mondo, i Georgiani eranoimpegnati, come al solito, in una gigantesca tavola-ta. Essi arrivarono in ritardo, come sempre, e Diodisse loro che tutte le terre erano già state asse-gnate. I Georgiani, senza esitare, risposero che era-no in ritardo solo perché avevano brindato in onoredi Dio Onnipotente. Saputo ciò, Dio fu così felice chediede ai Georgiani quella parte della Terra che ave-va riservato per sé". Davvero curiosa, soprattutto sesi pensa che attualmente è in corso un'altra gran-de guerra che riguarda un'altra regione che Dioaveva riservato per sé, per la nascita di suo figlio:mi riferisco al conflitto libano-israeliano. "E' un pec-cato che i giovani di oggi siano così poco informatisulla realtà che li circonda" afferma Luca. Sì, è pro-prio un peccato perché se è vero che una manciatadi uomini possono essere di grande aiuto ad unaregione, è vero anche che non possono cambiarnele sorti."Non parto per un'ideologia politica, né mai lo farei.Parto per tutte quelle persone che soffrono senzaneanche conoscere i colori della politica che le man-da a morire": così conclude Luca, e così concludoanch'io fiduciosa che le sue parole possano avercolpito qualcuno, per davvero.

Federica Valbusa

[email protected]

Abbiamo parlato di danza.Abbiamo parlato di basket.Potremmo parlare ancoradi sport o di musica, di let-tura o di cinema: in ogniuomo c'è una passione di-versa da poter condividerecon gli altri. Questa volta,

però, parliamo di un impegno che va addirittura aldi là della passione: parliamo di volontariato. LucaZaninelli, 18 anni, di Palazzolo mi accoglie inuna stanza disordinata, con una valigia e dei vestitisul letto: "Stai partendo?" gli chiedo. "Vado in Geor-gia a fare volontariato" mi risponde. Mi concentroun attimo a pensare, apro da un cassettino dellamemoria una carta geografica e cerco di localizzarela Georgia: è uno stato situato nella parte centro-occidentale della Transcaucasia, bagnato ad ovestdal Mar Nero, confinante a nord con la Russia e asud con Turchia, Armenia ed Azerbaigian. Confesso,però, di non essere al corrente dei motivi che spin-gano le associazioni umanitarie a partire per quellaregione. Luca mi spiega di come sia in corso unaguerra che va avanti ininterrottamente ormai da pa-recchi decenni fra la Georgia e la Russia per ilpossesso dell'Ossezia e dell'Abkazia, due ragioniche, a loro volta, manifestano istanze separatiste edesiderio di autonomia da entrambi gli stati."Parto con l'AGESCI" mi spiega "l'associazione guidee scouts cattolici italiani, e starò via diciotto giorni.Partiamo in venti, e saremo divisi in cinque gruppiadibiti a sopperire alle esigenze immediate del terri-torio. Io sarò impegnato nella costruzione di edifici,fra cui una chiesa; altri invece aiuteranno bambinied anziani in difficoltà in modo più diretto". C'è ungrande entusiasmo nelle sue parole, e questo micolpisce molto. Non è da tutti coltivare una passioneed un impegno così nobili, soprattutto a questa età:le sue parole valgano quindi anche come campagnadi sensibilizzazione.Mi mostra il cartellino dell'Agesci in cui vengonoregistrate le presenze e la partecipazione presso

Luca e il volontariatoQuando la passione diventa una scelta, e una scelta un impegno

GR

AN

DI

P

AS

SI

ON

I

Prosegue in questo numero la rubrica "GrandiPassioni". Ad ogni uscita del Baco andremo adincontrare una ragazza o un ragazzo del nostroComune che - appunto - coltivano una grandepassione. Sportiva, artistica, di volontariato,qualsiasi. Nostre ragazze e nostri ragazzi, ap-passionati di quello che sono e di quello chefanno.

vi e meno gravi, tra cui si distingue un tempestivo in-tervento su un incidente stradale. Parte dei volontaridella protezione civile ha gestito una scuola in localitàFoza, abitato poco distante dal centro d'Asiago, adibi-ta a dormitorio e mensa che ha dato vitto ed alloggioad oltre 70 persone.L'impegno e la professionalità dimostrata dai volonta-ri e medici del Sos, sono testimonianti dagli apprez-zamenti e ringraziamenti per il prezioso lavorodei responsabili del 118 e delle direzioni sanitariedelle Asl di Bassano ed Asiago, e dal dott. La Pietraresponsabile per il Ministero della Protezione Civiledell'organizzazione della manifestazione. Numeri cheper un'associazione come il Sos indicano l'impegnoed il sacrificio dei volontari che si adoperano dedi-cando il tempo libero in queste preziose attività, mache anche in termini economici evidenziano gli enormisforzi e le difficoltà che incontra l'associazione perdotarsi delle necessarie attrezzature. Si pensi poi chegran parte del materiale, tende, viveri, dotazioni sani-tarie, è stato trasportato con i mezzi privati dei vo-lontari. Per far fronte a queste esigenze, numerosisono i programmi messi in cantiere.Fra questi il progetto "Squadra Maxi Emergenze"è il più ambizioso ed assume un particolare significa-to per la volontà e l'impegno con cui è stato pensato.L'obiettivo è dotare il Sos di una struttura di prontoimpiego per intervenire sul territorio in caso di grandiemergenze sanitarie causate da incidenti, calamità ocatastrofi. La struttura mobile sarà destinata al primotrattamento dei feriti e a centro di comando per gesti-re ed organizzare i soccorsi. I mezzi necessari percompletare il progetto sono costosi: è previsto l'ac-quisto di un fuoristrada per il trasporto dei volontaried il traino di un carrello attrezzato con tenda gonfia-bile, materiale sanitario e sistema radio telefonico. Taliequipaggiamenti consentiranno ai volontari di operarecon maggior professionalità e tempestività sul territo-rio.Attualmente una squadra di volontari sanitari e diprotezione civile è sempre reperibile, pronta ad esse-re allertata in caso di necessità. L'impegno dell'Asso-ciazione nel garantire un servizio per la comunitàsempre crescente, le oltre 45.000 ore al servizioper un totale di 1.383 di soli servizi d'urgenza prima-ria svolti nel veronese ne sono una testimonianza, de-ve però esserci risposta anche da parte dei cittadini.Le erogazioni liberali a favore delle ONLUS sono fi-scalmente deducibili e rappresentano un atto di grangenerosità e sensibilità a favore del volontariato.

Matteo [email protected]

Terminata la 79a Adunata degli Alpini svoltasi ametà maggio ad Asiago, si possono illustrare i risultatiin termini d'attività di soccorso sanitario e protezionecivile, garantiti dalle numerose associazioni intervenu-te alla manifestazione. L'attenzione va rivolta al Sosdi Sona che insieme con altre 14 associazioni ap-partenenti all'ANPAS (Associazione Nazionale Pubbli-che Assistenze) del Veneto, ha allestito il campo ba-se in Loc. Turcio, a pochi chilometri dall'abitatod'Asiago.Il campo base, composto da più di 15 tende, destina-to a posto medico avanzato e dormitorio, ha ospitato200 volontari di protezione civile e sanitari,medici ed infermieri che fin dal mercoledì, giornoin cui è iniziata l'affluenza degli alpini, e fino al lunedìsuccessivo, hanno assicurato il soccorso alle numero-se penne nere che allegramente hanno invaso Asiagoe dintorni.Basti solo citare i numeri in termini di risorse umanee dotazioni assicurate dal Sos: 20 tra operatori sani-tari e di protezione civile, 2 medici anestesisti riani-matori, 1 tenda gonfiabile attrezzata a posto medicoavanzato, 1 ambulanza unità mobile di rianimazione. Ilgruppo Sos ha soccorso oltre 20 pazienti, tra gra-

Il campo del SOS al-l’adunata degli alpiniad Asiago.

SOS di Sona all’adunata degli Alpini di AsiagoV

OL

ON

TA

RI

AT

O

lezione? Ho dei quarzi bellissimi, dei più svariaticolori: bianco trasparente, latteo, rosa, viola… Pro-babilmente il minerale più importante che ho è unpezzo di zolfo bituminoso siciliano.Quella di Renzo Cecchi è una mostra davvero inte-ressante, sia da un punto di vista estetico, in quan-

to si vedono tante insolite bellezze della natura, siada un punto di vista educativo, per tutto ciò che siriesce a imparare sui minerali.

Mario Nicoli

[email protected]

Anche quest'anno è stata allestita, in occasione del-la sagra di Sona, la mostra di minerali, coralli e con-chiglie del collezionista Renzo Cecchi."E' dal 2000 che ogni anno metto in visione per ilpubblico la mia raccolta", ci ha detto l'espositore,che siamo andati a trovare nella sua casa di Sona."Colgo l'occasione per ringraziare pubblicamentel'Amministrazione Comunale, che mi concede sem-pre uno spazio nella sala consiliare e mi dà una ma-no per l'organizzazione".

A quando risale questo suo hobby?Fin da quando ero ragazzo. Quello che si vede nellamostra è solo un decimo della mia collezione, cheammonta a circa tremila pezzi.

Dove si procura tutto questo materiale?Frequento le fiere specializzate che si tengono in gi-ro per l'Italia. Si tratta per lo più di reperti che ven-gono dall'estero; infatti il nostro Paese, ricchissimodi fossili, non è altrettanto provvisto di minerali. An-che a Verona si tiene una bella fiera apposita, pernon parlare di quella dei marmi, dove si vedono co-se sensazionali.

Come fa a possedere dei coralli?Risalgono a oltre trent'anni fa, in quanto oggi il lorocommercio è vietato.

E le conchiglie?Quelle sono attuali. Non si tratta certo delle banalitàche si trovano sulle spiagge, trascinate dalle onde.Le vere conchiglie si pescano sotto il mare, vengo-no ripulite del mollusco che contengono, lavate epoi esposte nelle fiere.

Qual è l'elemento più pregiato della sua col-

Minerali, coralli e conchiglie: una mostra educativaIn sala consiliare una collezione di meraviglie della natura

MO

ST

RE

Nella foto RenzoCecchi.

Per informazioni presso la sede ACAT Castel Scaligero Dossobuono ogni venerdì dalle 19alle 20 (tel. 045/987337) oppure Mara Cameraria

(tel. 338/7085055).

Acat - Trattamento erecupero degli alcolisti

pag.56AGOSTO

2 0 0 6

Album fotografico della Sagra di San Luigi a SonaUna festa di paese e per il paese

CO

MU

NI

TA

pag.57AGOSTO

2 0 0 6

Nelle foto diTomezzoli,momenti epersonaggidella sagradi Sona.

Concertone dei ConcertoniScherzi, danze e ottanta ottoni per il compleanno della Banda

MU

SI

CA

175 anni di attività meritano di essere festeg-giati; se i 175 anni di attività sono di un gruppomusicale non si può che festeggiare con la musicae a Sona è stata presentata una serie di tre con-certi per festeggiare il Corpo Bandistico di So-na e i suoi 175 anni.Martedì 11 luglio la banda si è esibita insieme alprestigioso Naat Veliov & Original Kocani or-kestar, gruppo macedone che propone un reper-torio di musica balcanica popolare: quasi impossibi-le ascoltarla e non ballare. Un concerto (organizza-to in collaborazione con l'Amministrazione Comuna-le) che ha trasmesso quella gioia del suonare insie-me, semplice e quasi istintiva che caratterizza ognigruppo giovanile. Un concerto che ha permesso ditornare alle origini del Corpo Bandistico di Sona,all'intuizione dell'allora parroco, don AngeloCremonesi, che nel 1831 ha istituito la banda"onde tenere la gioventù raccolta" come si legge inun documento conservato presso l'archivio comu-nale.Sabato 15 luglio concerto per la tradizionale festadi S.Quirico, una delle più antiche feste di Sona.Nel concerto, diretto dai maestri Fabrizio Olio-so, Giordano Sartoretti e Sabrina Casagran-de, si è voluto manifestare l'attaccamento dellabanda al territorio e alla valorizzazione delle inizia-

tive che danno importanza allo stare insieme, pro-blema da non sottovalutare in un paese che ha vi-sto negli ultimi anni uno sviluppo demografico im-ponente."Dulcis in fundo" lunedì 17 luglio concerto della'Sona che te passa" brass band che, insiemead alcuni amici professionisti e non settore, ha pre-sentato uno spettacolo musicale alternando musi-che, scherzi e danze sotto la direzione del mae-stro Emanuele Breda. Non è la prima volta cheun gruppo della banda si presenta da solo in sce-na: all'interno del Corpo Bandistico sono attivi an-che il gruppo ance e il gruppo flauti che già daqualche anno propongono concerti con repertorispecifici.Quest'anno il concerto degli ottoni si sviluppava in-torno ad un filo conduttore che partiva dalla storiadella Giovine Italia fondata da Mazzini proprio nel1831, quindi coetanea della banda, passando per ilpoeta Virgilio, al cui nome è dedicata la scuola me-dia di Sona, fino ad arrivare ai problemi di oggi, so-prattutto quello di trovare una sede al CorpoBandistico attualmente “alloggiato" in Sala Cosilia-re.Un repertorio molto vario che spaziava dal sinfoni-co di “Also spracht Zaratustra" al leggero dei Beat-les, dalla colonna sonora di “Mission impossible" al

jazz di Count Basie, dalla canzonedi Celentano ai "Fuochi d'artificio"di Handel , tutto per soli ottoni.Bravissimi i musicisti della brassband ad eseguire gli arrangia-menti del maestro Breda impron-tati alla valorizzazione di tutte lesezioni: dalle trombe ai corni, daiflicorni ai tuba, dai tromboni allepercussioni.Simpaticissime le presentazioni diChiara Cipria Rossetto che dia-logava con Virgilio Andrea Fa-vari e Marino Bonomi Mazzi-ni, presentazioni che si alterna-

Nelle foto, alcunimomenti della serata.

pag.59AGOSTO

2 0 0 6

vano con esilaranti en-trate di personaggiquali gli scozzesi chericordano tempi di ri-sparmio, il mago (iltrucco della magia halasciato sbalorditi moltitra il pubblico), il pugi-le Rocky che trasudaenergia da ogni poro,il vecchietto sprint chevorrebbe ma non ri-esce mai a cantare. Laserata era impreziosi-ta dalle danze dei gio-vanissimi ballerini Xe-nia e Pablo Mar-chesini, dalle coreo-grafie eseguite dalleallieve della scuola didanza di Carla e Ze-liko Dubravcic e daicoordinatissimi movimenti delle ragazze della brassband.Una serata piacevolissima, sotto la stupenda sceno-grafia della vecchia canonica e del campanile. Laserata di lunedì 17 Luglio 2006 con l'esibizione del"Concertone dei Concertoni e 80 Ottoni" hariscontrato un grande successo perché ha visto laPiazza di Sona completamente piena di spettatoricome non è mai accaduto prima.Vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno colla-borato nella buona riuscita degli spettacoli: sopra-tutto l'Amministrazione Comunale e la Pro Loco So-na, gli sponsor e tutte le persone amiche e volente-rose coinvolte. Il nostro unico appello è stato ed èavere una sede capiente per ospitare la nostraBanda di Sona.Confidiamo quindi nei nostri amministratori che so-no stati presenti agli spettacoli ed hanno potutoconstatare quante persone attendono la realizza-zione della nostra richiesta…

Fabrizio [email protected]

Il NAL: promozione sociale e servizio al cliente

Con l'avvicinarsi dell'inverno continua a pieno ritmo l'attività dei NegoziAssociati di Lugagnano. Come sempre due sono le direttrici lungo lequali si muovono le iniziative degli associati: da un lato promuovere lacultura e le occasioni di valorizzazione sociale della nostra comunità,dall'altra tendere sempre ad un miglioramento dei servizi e dell'attenzio-ne che riserviamo ai nostri affezionati clienti. Sul prossimo numero del Baco vi metteremo al corrente delle iniziativeche abbiamo in cantiere per l'anno a venire, nel frattempo salutiamo i no-stri concittadini, augurandoci di poterli incontrare tutti nei nostri negozie nelle nostre manifestazioni.

Il Direttivo NAL

pag.60AGOSTO

2 0 0 6

E’ tempo di consuntivi ormai per l'Animazione Estiva2006, un'esperienza entusiasmante sia per gli ani-matori che per i ragazzi.L'Animazione Estiva è un progetto, di tradizionepiù che decennale, pensato e voluto per i ragazzidai 14 ai 18 anni, realizzato, grazie al Patrociniodel Comune di Sona, Assessorato alle Politi-che Giovanili, in collaborazione con l'Associa-zione Noi; avvalendosi di animatori, arruolati tra lefila di coloro che già bazzicavano, o bazzicano tut-tora, negli ambienti parrocchiali o in zone limitrofe.Tutti, a loro volta, ex animati, promuovendo attivitàche tentino di rispondere ai bisogni e ai desideri deiragazzi.Dopo alcuni mesi di preparazione ed organizzazio-ne, l'animazione si è svolta, a partire dal 13 giu-gno sino al 18 luglio, con due incontri settima-nali, la sera dalle 20.30 alle 23.00 circa, alternati-

vamente, a San Giorgio o "in trasferta",oltre ad alcuni appuntamenti "extra".Si sono, così, susseguite serate di giochi(tornei di roverino e bandiera genovese,caccia all'oggetto, bowling…), di "culina-ria" (nutella party, cena finale quest'annocon Karaoke) e, ancora, serate in piscinae al lago, e una serata dedicata comeogni anno alla solidarietà, quest'anno in-vitando i clown di Corsia dell'Associa-zione Vip (Viviamo in Positivo) di Vero-na, a cui si sono aggiunte giornate in pi-scina e al mare.Gli animatori sono convinti che, proprio

nelle piccole occasioni, si possano cogliere gli"spunti" per rafforzare lo spirito di condivisione,d'amicizia e per maturare il senso di responsabilità;mete certo ambiziose, per il cui raggiungimentosperano di avere gettato semi preziosi, vista anchela grande partecipazione di ragazzi, ben 49, ac-compagnati da 19 animatori, un numero sempre increscita rispetto agli anni precedenti.La "gioia dello stare insieme", è stato il moti-vo trascinatore di questa esperienza, prima di tuttofra gli animatori che lo hanno poi trasmesso ai ra-gazzi.Un doveroso ringraziamento al Comune di Sona,che rende possibile questa attività grazie ai contri-buti e, affiancando agli animatori la figura di un'e-ducatrice professionale, molto presente e dis-ponibile.Sperando di aver solleticato la curiosità dei ragazzie l'interesse di qualche giovane che desideri unirsiall'Animazione, portando, come è avvenuto que-st'anno, nuova energia vitale, arrivederci al prossi-mo anno!

Moris Vantini

[email protected]

Animazione estiva 2006San Giorgio in Salici... un divertimento continuo!

GI

OV

AN

I

Nelle foto alcunimomenti dell’Ani-mazione.

Grest San Giorgio: l’Allegra Fattoria ES

TA

TE

Estate 2006: termina un altro atto della commedia "Animazione Estiva". I ruoli giocati sono sempre gli stessi, animatori, "animati",ma ad interpretarli ci sono persone diverse. Ruoli. Tra un gelato in riva al lago, una giornata in spiaggia, un tuffo in piscina e unapasseggiata a Borghetto, capita di riflettere su questi ruoli. Che linea adottare perché lo spettacolo abbia successo, perché la com-pagnia resti unita, e assapori l'arte di vivere, di divertirsi in modo sano? Attori e spettatori di noi stessi, senza un regista che dà lebattute e i tempi esatti, cosa resta di noi a chi ci vive accanto? E' stato divertente osservare i ragazzi, tentare di capire cosa inte-ressi loro, e cosa no (esserci riusciti è un altro discorso!), vederli correre nel campo sportivo e giocare anche noi con loro; cresce-re insieme, imparare. Queste parole possono sembrare un esercizio retorico, oppure ci si può fermare un attimo dopo averle lette,e pensare che veramente spendere del tempo insieme agli altri ci rende migliori, anche inconsapevolmente, che nella vita c'è sem-pre un po' di poesia. Ci siamo misurati in certi momenti, sfidati, in gioco c'è il rispetto: posta delicata, da salvaguardare. Ed eccocia questa serata finale, cala il sipario sulla tavolata, se ci fosse un pubblico applaudirebbe. L'anno prossimo qualcuno tornerà, altrino, ci saranno nuovi attori, copioni diversi, ma sarà un altro successo. Buon anno ragazzi, lo spettacolo continua.

Lara Montesso

Il commento di un’animatrice: “A San Giorgio va in scena la vita”

A San Giorgio in Salici di fattorie ce ne sono tante,ma nessuna come questa ha saputo attirare e fardivertire così tanti bambini! Stiamo parlando delGrest che da quest'anno può vantare 25 anni diattività estiva e di intrattenimento. Non sono pochi!Dopo un’estenuante preparazione degli animatori(soprattutto psicologica!), il Grest "L'Allegra Fatto-ria" è potuto iniziare senza intoppi il 3 luglio perpoi concludersi felicemente il 21, con unastupenda serata finale! Le novità nell'organizzazio-ne non sono mancate, ma abbiamo preferito rimar-care l'originale elevandola di qualità.Anche quest'anno i bambini si sono appassionatialle piccole scenette quoti-diane, ambientate in una fat-toria dove il pastore è scom-parso misteriosamente e glianimali si sono dovuti scontra-re con la difficile gestione del-la stessa. Chi è l'animale piùadatto a fare da capo? Forseun cane saggio, un maialebuono, oppure un cavallo ma-cho? Una pecorella tutta D&Goppure un pulcino teneroneinsieme a due galline pettego-le? O forse tutti....I bambini che hanno parteci-pato al Grest sapranno ormaila risposta costruita di giornoin giorno seguendo le milleavventure dei protagonisti.E non solo nella mitica scuolaelementare di S. Giorgio! L'e-sperienza di amicizia e vogliadi stare insieme si è molti-plicata quando i bambini

hanno partecipato all'uscita in bicicletta al Mamaor(con l'onnipresente Guerrino che faceva da guidacon la sua Vespa), alla passeggiata tra i verdi cam-pi di San Giorgio, oppure alla gita che si è svolta inuna stupenda fattoria didattica a Legnago. E natu-ralmente non poteva mancare l'annuale concorso"Affoga per primo il tuo animatore", alle pi-scine del Pico Verde! Ma i bambini si sono applicatiin molto altro. I lavoretti che hanno eseguito sonostati stupendi, come stupende sono state Patriziae Marilù che, come sempre, li hanno seguiti pas-so passo in quest'impresa. Per non parlare poidelle splendide vassoiate (ma si può dire?) di dolci

Bambini dell’AllegraFattoria di San Giorgio.

e cibarie varie che i bambini (assieme amagnifiche mamme!) hanno prepara-to agli animatori... ehm...cioè... a Tutti!Naturalmente l'attività più estenuante pereccellenza è stata la preparazione dellaserata finale, dove gli animatori cercava-no di far capire ai bambini cosa doveva-no recitare sul palco! Per non parlare della preparazione delgiornalino di fine Grest. I redattoricercavano di far scrivere ai bambini duerighe, spesso con insuccesso! Ma alla finene è saltato fuori un capolavoro com-pleto di cd con tutte le foto più belle diquest'anno. Tutte queste attività sonostate condite da musica a tutto spianograzie al nuovo impianto audio che hafunzionato a meraviglia!Vorremmo utilizzare questa occasioneper ringraziare tutti quelli che hannocollaborato al fine di migliorare e tenere

in vita il Grest di San Giorgio, compresi tutti i genito-ri che ci hanno scarrozzato in piscina!E naturalmente il ringraziamento più grande se lomeritano sempre Massimo ed Emma, che con laloro esperienza sanno attirare sempre più giovani aprovare l'esperienza di animatore, con ottimi risul-tati!Il prossimo appuntamento è per l'estate 2007! Miraccomando non mancate e ricordate che c'è sem-pre posto sia per i bambini e sia per gli animatori!

Matteo [email protected]

Progettazione, realizzazione e posa in opera stands

per mostre, congressi e showroom

ZetaGi snc di Zorzan GiamprimoVia Cao Prà 82 - 37060 Lugagnano (VR)

Tel. 045 984177 - Fax 045 8699091

Nelle foto lavoretti e divertimento durante ilGrest di San Giorgio.

pag.63AGOSTO

2 0 0 6

La squadra di calcio amatoriale della polisportiva San Giorgio in Salici"I Lovers San Giorgio" dopo 11 anni di militanza nel campionato amato-riale 2°divisione del C.S.I., è riuscita quest'anno a conquistare la promozio-ne in 1° divisione, vincendo il proprio girone con qualche giornata d'anti-cipo.Non finisce qui, grazie al primo posto nel proprio girone, hanno staccato ilbiglietto per la fase finale provinciale disputatasi a Erbè, per poi portarein quel di San Giorgio la coppa di campioni provinciali 2° divisioneC.S.I.I meriti di questa straordinaria stagione si devono al d.s.Tulimiero Fabioche ha messo insieme un organico molto competitivo, al mister Menegar-do Luca (Pippo) per le sue ottime scelte tecniche, al preparatore Tur-rini Nicola, ai giocatori sempre disponibili e uniti, e in ultimo ai due diri-genti storici Venturini Daniele e Ferrari Maurizio. Un ringraziamento particolare a tutti gli Sponsor e alla polisportiva S.Giorgio in Salici, e un arrivederci alla prossima stagione, sperando, comedice la dirigenza, che sia un'altra stagione altrettanto competitiva e ricca disoddisfazioni. Venturini Daniele e Ferrari Maurizio

Stagione d’oro per i LoversPromossa di categoria la squadra amatoriale di calcio di San Giorgio

1 Lovers San Giorgio 512 Pizz. Colà 443 Amatori Caprino 424 Marano Valpolicella 425 U.S. Baldense 366 Atl. Domegliara 367 Amatori Sona 358 New Tartan 349 A.S.M. 2710 New Castel Clan 2211 Real Pearà 2112 El. Pizzamiglio 2113 Amatori Valdadige 18

La Classifica della SecondaDivisione Girone C

Una Bacheca per gli avvenimenti localiRicordiamo ai nostri lettori che è possibile restare aggiornati comodamente su tutti gli appuntamentie gli eventi che si svolgono nel nostro Comune visitando il sito www.ilbacodaseta.org.Con l'occasione invitiamo Associazioni e privati a telefonarci o a scriverci per segnalarci appuntamentiche interessa siano segnalati sul nostro sito. Chi poi volesse ricevere la nostra newsletter - con novitàche riguardano il Comune di Sona, notizie del Baco ed informazioni varie di interesse collettivo - è suffi-ciente che mandi una mail vuota all'indirizzo [email protected].

Il Servizio

Gli alpini e lo sportSempre forte il connubio con le attività sportive

AS

SO

CI

AZ

IO

NI

Anche se a qualcuno l'accostamento potrebbe farsorridere è sotto gli occhi di tutti l'intensa attivitàsportiva del Gruppo Alpini Lugagnano. Da al-meno quindici anni il Gruppo partecipa al classicotorneo di calcio con una squadra che ha sempreottimamente meritato, anche perchè compostaesclusivamente da giovani Alpini. Si è sempre bendistinta pure la squadra che partecipa al torneo ditennis, seppur rimane uno sport ancora un po' ri-stretto come numero di partecipanti.Nei tornei di bocce alcuni Alpini di Lugagnano han-no fatto incetta di trofei e primi premi che ora cam-peggiano in bella vista in Baita.C'è pure una piccola squadra podistica compostadi soli Alpini, che nonostante la notevole difficoltà diquesto sport anche perchè praticato la domenicamattina, partecipa assiduamente alle marce settima-nali in giro per la Provincia e che con notevole sa-crificio organizza annualmente una gara podistica

proprio a Lugagnano in programma domenica 08ottobre.Ma il Gruppo Alpini Lugagnano si distingue ancheper l'organizzazione e l'aiuto logistico fornitoin varie manifestazioni sportive.E' il caso delle numerose gare ciclistiche che sisvolgono durante l'anno con partenza o arrivopresso la Baita e realizzate anche grazie all'aiuto ditutti quei volti di Alpini meno noti che si sacrificanolungo il percorso con una bandierina in mano e ilcappello Alpino in testa. Esempio importante ne è ilTrofeo Barlottini che ha il suo culmine presso labaita domenica 24 settembre.Fiore all'occhiello rimane l'organizzazione della ga-ra ciclistica per mountain bike in collaborazio-ne con gli altri Gruppi del Comune di Sona, che vedela partecipazione di qualche centinaia di atleti chegareggiano lungo i sentieri più accidentati, ma piùsuggestivi da un punto di vista ambientale, del no-

stro Comune.E' ben evidente quindi come sianopoco corretti i soliti e poco edifi-canti luoghi comuni che vengonotalvolta appiccicati alla figura degliAlpini, uomini di volontariato, disolidarietà e pure uomini di sport.

GDV

Nella foto Gruppo di Alpini riuni-ti davanti la Baita presso lavecchia canonica della Chiesa diLugagnano negli anni '80.

Lo scorso 13settembre Giu-lio Braggio,responsabile delBaco per la Re-dazione di SanGiorgio, si è spo-sato con PaolaBighelli. Ai novelli sposi imigliori auguri ditutta la Redazio-ne.

Tanti auguri a Paola e Giulio!

Sagra di San Rocco: la tradizione continuaP

AE

SI

La Sagra di San Rocco è presente ormai da moltianni nel periodo di ferragosto. Ma forse non tutti losanno e ci è capitato di incontrare gente del nostroComune che ne ignorava l'esistenza. Così abbiamopensato di parlare un po' di noi.Questa sagra si organizza nell'omonima frazionedel Comune di Sona, nella parrocchia di San Gior-gio, ed ha una storia interessante e radicata nelpassato. Nel dopoguerra la zona di San Rocco èstata colpita per molti anni da diverse grandinate(come nel '49 quando sono rimasti solo i tronchidegli alberi). Si decise con il parroco Don Vitto-rio Castello e la gente locale di ampliare religio-samente la Sagra di San Rocco per avere la bene-dizione su queste terre. Oltre alla messa del matti-no, nel pomeriggio durante le funzioni si svolgevala processione con la statua del Santo per lecampagne di San Rocco. A queste processioni par-tecipava molta gente. La zona infatti era caratteriz-zata dalla mezzadria, e tutti i contadini vi prende-vano parte. Oltre all'evento religioso si organizza-vano anche dei giochi per ragazzi: il palo dellacuccagna, il gioco delle pignatte e la corsa con isacchi. Non mancavano le bancarelle come quelladei giocattoli, il gelataio e un fruttivendolo che ven-deva le angurie. Tutta questa baldoria durava solodue ore. Questa organizzazione è durata fino al1978 quando il Gruppo Giovani agricoltori"3P" (Provare, Produrre, Progredire) ha iniziatocon chiosco e ballo liscio alla sera. La gestione èpassata a vari gruppi fino nel 1982. Da allora è ingestione al Gruppo Sagra San Rocco. Inizial-mente il chiosco si trovava nel vigneto dei Ven-

turelli di fronte alla trattoria Bersagliere (Cionca),per poi spostarsi nel cortile della stessa. Quandola gestione passò al Gruppo Sagra San Rocco la fe-sta si svolgeva alle scuole del borgo stesso fino al1993. Da allora fino ad oggi la sagra è stabile nelcortile dietro la chiesa dedicata al Santo. La sagraè un importante evento per tutti gli ex mezzadriche un tempo vivevano in queste terre. È un’occa-sione per tornare nei luoghi dove lavoravano dagiovani, e che poi hanno lasciato per altri paesi.Quest'anno la sagra si è svolta da sabato 12 amercoledì 16 agosto. A parte l'apertura e lachiusura all'insegna della pioggia, siamo rimastisoddisfatti visto che i giorni festivi più importanti cihanno dato un bel da fare. Anzi, sono andati oltrele più rosee previsioni visto che abbiamo rischiatodi non avere più salamelle per la serata del 15!Tutto come al solito condito da ballo liscio.Per l'occasione il gruppo missionario di SanGiorgio in Salici organizza la bancarella missio-naria e la vendita delle torte (complimenti a chi hapreparato i lavoretti e le torte!) il cui ricavato vienedevoluto ai due missionari di San Giorgio, SuorPaola e Don Vigilio.Il ricavato della sagra invece è a disposizione perla manutenzione della Chiesa, che nonostante isuoi anni è un punto di ritrovo per tutti gli abitantidi questo splendido borgo. Terminiamo con il rin-graziare tutto lo staff: i cuochi, i baristi, i cas-sieri e i "pulitori" che anche quest'anno hannoreso speciale e denso di passione questo evento!

Giulio Braggio

pag.66AGOSTO

2 0 0 6

Siamo nell'Italia del terrorismo politico. A Sona negli anni della programmazione e della partecipazione dei cittadini alla vita civica

Gli anni 1975-1980 a Sona (Seconda Parte)

I quadernidella nostra StoriaOrigini, vicende, temi, problemi e percorsidella storia del nostro Comune

Prosegue con questo numero la rubrica “I quadernidella nostra storia”, raccolta di fatti e vicende, inqualche caso importanti, del passato civico del no-stro Comune, Sona. La nostra vuole essere una carrellata che va dalla fi-ne della seconda guerra mondiale al 1990. I nostriindirizzi sono a disposizione dei nostri lettori per ri-chieste specifiche sul passato o sul presente del Co-mune, richieste che gireremo ad ex-amministratori oad esperti per loro conto. Aprire un dialogo diapprofondimento ed informazione è il nostro

obiettivo, per aiutare tutti noi a capire levicende civiche che ci hanno portato alComune che siamo e prospettandoci an-che come vorremmo diventare. La par-tecipazione dei cittadini alla vita civica,manifestata in qualunque forma, se quali-fica chi sceglie di impegnarsi, resta co-munque un dovere importante per tutti.

La Redazione

LAVORI PUBBLICI E RISTRUTTURAZIONE DEISERVIZIAbbiamo scritto nel precedente numero del giornaledegli interventi per le scuole che impegnarono moltol'Amministrazione comunale nel quinquennio. Prose-guiamo descrivendo le altre realizzazioni:- Si completò il programma dell'asfaltatura delle se-guenti strade con il contributo dell'Europa (fondi FEO-GA): San Giorgio/Statale11 - Mancalacqua/Bellona/Provinciale - Giacomona/Strada Valle - Montresora -Valle di Sona - Palazzolo/Olmo/Bussolengo - Via Ca-stagnaro ed altre.- Fu potenziata tutta la rete comunale dell'acque-dotto con coppie di nuovi pozzi a Lugagnano, Palaz-zolo e San Giorgio, nuovi serbatoi a Lugagnano e Pa-lazzolo ed appaltati i lavori per uno nuovo a San Gior-gio e mettendo in opera nuove dorsali.

ALCUNI DATI STATISTICICittadini residenti nel 1975 10006 (con i nuovi953 abitanti acquisiti a Lugagnano con l'Unificazionedella frazione); nel 1980 saranno 10.722.Amministratori a Sona dal dopoguerraSindaci nove più uno: Manzini Giuseppe (nomina-to) di San Giorgio, Ledro Giovanni di San Giorgio,Scattolini Carlo di Palazzolo, Salvetti Renato diLugagnano, Gatto Giorgio di Sona, Boscaini Ange-lo di Lugagnano, Conti Franco di Lugagnano (confacente funzioni Morone Maria Rosaria di Sona),Tomelleri Raffaele di Lugagnano e BonomettiFlavio di Lugagnano. Assessori comunali 60 circa,Consiglieri comunali 130 circa per un totale di 200cittadini circa che si sono messi al servizio della Co-munità, assumendo cariche amministrative pubblichenel nostro Comune dal 1945 ai nostri giorni.

Nella foto il Sindaco Salvetti al monu-mento dei caduti in piazza a Sonaprima dell’ampliamento, il 4 novem-bre 1975. Nella pagina accanto viaMangano a Sona prima dell’allarga-mento.

- Si ultimarono le reti del metanodotto nei centriabitati a Sona, San Giorgio e Palazzolo portando ilmetano all'82% delle famiglie del Comune.- Si avviò il primo stralcio di fognature di acquenere a Sona con deviazioni verso le località Bosco eValle.- Si provvide al recupero con restauro della Chiesa diSanta Giustina, della Torre Scaligera a Palazzo-lo e della Chiesa di San Quirico a Sona.- Si appaltarono lavori per 10 appartamenti protettiper anziani.- Si avviò un Consultorio famigliare pubblico.- All'interno del nuovo Piano Commerciale si avviò ilmercato del commercio settimanale ambulante,prima a Sona centro, poi visto il modesto successo ot-tenuto, fu trasferito a Lugagnano.Altre realizzazioni:Sona: si allargò la via Mangano, mantenendo il murooriginale di ciottolato e si rimise a nuovo via Volti, siacquistò il terreno per realizzare un parcheggio in viadel Sole a Sona, collegandolo con la Piazza antistanteil Municipio, fu appaltata la risistemazione del campodi calcio e degli spogliatoi già esistenti.Lugagnano: Si realizzò la nuova piazza antistante laChiesa con zona pedonale sopraelevata e spostamen-to del monumento ai Caduti. Venne costruito il campodi calcio con mini pista di atletica e nucleo spogliatoi;fino ad allora l'unico campo di calcio disponibile era diproprietà della Parrocchia. Venne poi approvato il pro-getto per il parco di frazione successivamente dedica-to a Don Gnocchi, fu raddoppiato specularmente il ci-mitero costruendo tombe e loculi, si realizzò il sotto-passo della rete ferroviaria in zona Rampa in collabo-razione con le Ferrovie dello Stato, furono asfaltate edotate di illuminazione le seguenti vie: Beccarie ester-na, Fermi, Manzoni, Marconi, Garibaldi, Mercato, Moro,Scurtoli, Aleardi, Salvo d'Acquisto e finalmente viaBrennero (chiamata del Negus) solamente dopo chel'unificazione amministrativa della frazione lo resepossibile. Venne inoltre istallato il primo impianto se-maforico nel Comune ed aperto, ad ore, un ufficio peril rilascio di documenti anagrafici e di stato civile.San Giorgio: venne approvato il progetto per gli im-pianti sportivi, fu ampliato il cimitero costruendo loculie tombe, furono asfaltate ed dotate di illuminazionevia Celà e via Santini.Palazzolo: si realizzò la nuova Piazza Vittorio Venetocon parcheggi ed il parco di quartiere Don Calabria invia Prele, consentendone l'utilizzo diretto da partedella scuola materna, venne approvato il progetto pergli impianti sportivi, fu ampliata via Piave ed asfaltatee dotate di illuminazione via Sturzo e Giovanni XXIII.

LA CAVA CA' di CAPRIPoiché in questi anni iniziò su tutto il territorio provin-ciale ad ovest di Verona "l'assalto" alla ghiaia il Comu-ne di Sona pose molta attenzione al problema e fu l'u-nico della zona che si oppose a tutte le iniziative nel

Monsù Travet ed un Sindaco di nuova nomina

Correva l'anno 1976 e c'era a Sona un Sindaco giovane e di nuova nomi-na. L'approvazione dei Bilanci Comunali di Previsione passava ancora dalbenestare esplicito del Ministero degli Interni. Il Sindaco si deve reca-re a Roma per "far passare un Bilancio che non passava" e cerca collabo-razioni: un ex-prefetto di Verona trasferito a Roma gli fissa un colloquio almassimo livello al Ministero. Giunge a Roma dopo una notte passata prati-camente insonne su un treno molto rumoroso, con il "fedele Segreta-rio Comunale". Sono da poco passate le otto di mattina, notte profondaper la vita romana.Il Segretario, non neofita dei Palazzi Romani, suggerisce in attesa dei col-loqui fissati di passare dall'impiegato che, secondo le sue conoscenze,ha in istruttoria al Ministero il Bilancio del Comune di Sona.Piccolo e tetro ufficio, modesta scrivania, nulla che desse l'idea di un am-bito ministeriale. L'anonimo impiegato che era già al lavoro, mezze ma-niche alla moda antica per non usurare la camicia e con grossi occhiali liriceve senza convenevoli di sorta ed al nome del Comune di Sona (Vero-na) allunga la mano nel bel mezzo di una "montagna" di Bilanci Co-munali (grossi faldoni con centinaia di pagine e con la copertina azzur-ra) accatastati a terra e come per una magia estrae quello di Sona. Loapre, non è certo impressionato dalla presenza di un Sindaco, ma è benfelice di dialogare con un Segretario Comunale esperto. Il colloquio èastruso, praticamente incomprensibile per il Sindaco; in pochi minuti peròSegretario ed il Travet si capiscono: "con queste modifiche il vostro Bilan-cio passerà senza problemi in pochi giorni". La visita è conclusa, ma impe-gni precedenti impongono di incontrare alle 10,30 il Direttore generaledel Ministero che aveva delegato il Vice, che li porta dal direttore di Di-visione, che li accompagna dal Direttore di settore e così di seguito conuna serie di strette di mano e di salamelecchi che durano quasi due ore.Ben dopo le 12,00 il Sindaco "inesperto" ed "il fedele Segretario" si trova-no consegnati, con mille raccomandazioni perché collabori almassimo, al "travet mezze maniche" visitato alle 8,30 quella stessa mat-tina che li risaluta, perché nulla doveva più dire, ed augura loro un buonritorno a Verona.

Un curioso aneddoto

pag.68AGOSTO

2 0 0 6

(Spese per le scuole, compresi i libri di testo gratuitiper le medie ed i contributi alle Associazioni culturali);Azioni ed interventi nel campo sociale 25,6 % (Speseper la farmacia, l'acquedotto, nonché Assistenza e be-neficenza e servizi cimiteriali e di nettezza urbana);Trasporti e comunicazioni 10,8% (Spese per l'illumi-nazione e la manutenzione delle strade) Interventi nelcampo economico 27,8% (Spese per la gestione delgas). Le spese di Assistenza e beneficenza che fi-no al 1960 rappresentavano il 30% della spesa cor-rente in questo quinquennio amministrativo rappre-sentavano il 3% del totale della Spesa corrente.E' opportuno però ricordare che alcune di queste spe-se stavano passando o erano già passate alle U.S.L.Nel quinquennio furono realizzati investimenti per 6miliardi di lire (35 Miliardi di lire a valore 2001).

IL CONSIGLIO TRIBUTARIOCon il passaggio dell'imposizione dal livello locale aquello statale, anno 1974, la legge diede ai Comuni lapossibilità di segnalare al Fisco eventuali importantievasioni che lo stesso riscontrasse analizzando lacopia delle Denuncie dei Redditi depositate ai Comuni.Sona nel 1977, con pochi altri Comuni della Provincianominò una Commissione Tributaria, eletta dalConsiglio Comunale fra cittadini residenti nel Comune,per controllare queste denuncie. Il primo Presidente diquesta Commissione fu l'ex-Sindaco Carlo Scattoli-ni. L'iniziativa servì probabilmente per incentivare icittadini a denunciare i propri redditi con maggiore"attenzione" in quanto la Commissione, oltre a segna-lare i "casi clamorosi" al Fisco, pubblicava l'elenco deiredditi denunciati dai cittadini, divisi per categorie.

AMMINISTRATORI DEL QUINQUENNIO AMMINISTRATIVO 20/6/75 - 8/6/80Si votò con il sistema proporzionale per cui tutte le li-ste che raggiungevano un certo quorum erano rap-presentate nel Consiglio Comunale e ben otto furono iConsiglieri di minoranza, il doppio di quelli delle prece-denti tornate elettorali.

I RISULTATI ELETTORALI del 20 giugno 1975Percentuale di votanti rispetto al corpo elettorale92,71%.Lista n° 1 - P.S.I. 13,43 %Lista n° 2 - P.C.I. 10,25 %Lista n° 3 - D.C. 65,89 %Lista n° 4 - P.S.D.I. 6,88 %Lista n° 5 - Civica-Democrazia Contadina 3,55 %(lista di agricoltori soprattutto di Sona e Lugagnano.Schede nulle 0,96 % - Schede bianche 3,02 %.Il Consiglio Comunale risultò così composto:SINDACO D.C. SALVETTI RenatoASSESSORI (tutti D.C.): GATTO Giorgio - Vice Sin-daco-Sanità-Igiene, BOSCAINI Angelo - Lugagnano -Lavori pubblici, CORDIOLI Luigi- Palazzolo - Personale

settore ritenendo "debole" il tessu-to agricolo al fine delle falde ac-quifere. Il Consiglio comunale inquesto periodo respinse con duedelibere di Consiglio nell'agostodel 1978 e nel febbraio dell' annosuccessivo le richieste per l'aper-tura di una coltivazione di giaci-mento di ghiaia in località Ca' diCapri.Purtroppo in una zona limitrofa ilComune di Verona concesse l'au-torizzazione, poi tardivamente re-vocata; questo errata scelta di Ve-rona pesa tuttora sul nostro ter-ritorio.

I MEZZI ECONOMICIIl peso economico sui Bilanci deitrasferimenti da parte dello Statodi quote in sostituzione della tas-sazione diretta da parte dei Comu-ni si inizia a sentire a partire daquesto quinquennio assieme aivincoli che lo Stato impose. Il vin-colo più importante fu quello didovere chiudere i Bilanci in pa-reggio e regolando quindi la spe-sa sulle disponibilità economiche,oltre a periodici blocchi delle as-sunzioni di personale. Una buonaentrata per i Comuni fu introdottacon la legge "Bucalossi", n°10del 28/1/1977 sulle nuove costru-zioni edilizie. La vecchia "licenzaedilizia" permetteva la costruzionedi nuovi immobili, ma poi il Comu-ne doveva realizzare le strade ed iservizi.La nuova "concessione edili-zia" imponeva a chi costruiva direalizzare le strade e le opere pri-

marie (acquedotto, fognatura, gas, parcheggi ed illu-minazione) oltre che a versare un contributo per larealizzazione di opere secondarie (scuole, impiantisportivi, parchi). Alcuni dati sul Bilancio di Previ-sione 1980, che "chiudeva" a Lire 7 miliardi(£.650.000 pro-capite). Ai nostri giorni i Bilanci "chiu-dono" attorno agli euro 18.500.000 (£. 38 Miliardi -£. 2.500.000/pro-capite).Le Entrate Tributarie di questo Bilancio, capitoli 1° e2°, erano così suddivise: 79,8 % da trasferimenti daparte dello Stato 3,7 % da trasferimenti da parte del-la Regione; il rimanente 16,5 % erano Entrate propriedel Comune. Le Uscite per Spese correnti, capitolo 1°erano così suddivise: Amministrazione generale16,5% (Spese di personale e per la gestione degli uf-fici e servizi generali); Istruzione e cultura 19,3 %

Qui sopra, ordine delgiorno del Consiglio Co-munale con le conven-zioni per la medicinascolastica. Più sopra ilvolantino che introducein servizio di rilasciocertificati.

servizi generali, MANZATO Raffaello- Lugagnano - Istruzione- sport -gioventù, TACCONI Luigi - Palazzolo- Finanze - Bilancio - Agricoltura,SARTORI Ferruccio - San Giorgio-Assistenza pubblica.INDENNITA' DI CARICA. Il Sinda-co percepiva una indennità di cari-ca mensile di £.130.000(£.650.000 a valore anno 2001)ed il Vice-Sindaco il 50%. I due im-porti vennero utilizzati collegial-mente dalla Giunta, dopo che Sin-daco e Vice-Sindaco avevano de-tratto gli importi che dovevanoversare al fisco per quegli emolu-menti. L'utilizzo era volto al paga-mento di spese comuni e pranzi dilavoro, il rimanente ripartito inquantità uguale fra tutti i membridella Giunta, quale rimborso perspese sostenute per espletare ilmandato amministrativo. I Consi-glieri comunali ricevevano una in-dennità di £.5.000 per ogni sedutadi Consiglio alla quale erano pre-senti.

Consiglieri di Maggioranza(tutti D.C.): AVESANI Giovanni -Palazzolo, BOMBIERI Giovanni - Lu-gagnano, COSTA Lorenza - Luga-gnano, FUGATTI Livio - San Giorgio,MAZZI Francesco T. - Lugagnano,TOMEZZOLI Walter - Lugagnano,ZARDINI Luigi - Palazzolo.

Consiglieri di Minoranza: AM-BROSI Guido - PSI Lugagnano,CORDIOLI Fernando PSI - Lugagna-no, DOLCI Arnaldo PSI - Sona,MURGIA Carmelo - PSI Lugagnano,BRAGA Attilio - PCI Lugagnano,FURRI Roberto - PCI - San Giorgio,SBIZZERA Ferdinando PCI - Sona,MODENA Giordano - PSDI Palazzo-lo.

Renato Salvetti

[email protected]

Con la collaborazione di TACCONI Luigi,

già Vice-Sindaco del Comune di Sona

Un ringraziamento al Sindaco Bonometti Flavio

ed al Segretario comunale Benvenuti Roberto

che ci hanno autorizzato l'accesso ai dati del-

l'archivio comunale

per alcune doverose verifiche.

Braga Attilio, classe 1945Consigliere Comunale di Lugagnano per il PCI

Si è trasferito nel nostro Comune nel 1973, è sposato con due fi-gli, artigiano tappezziere fino dalla giovane età, vive tuttora a Luga-gnano. Il suo interesse alla politica era nato dal '68 studentesco chelo aveva portato a privilegiare posizioni di contestazione dura al"sistema" ed a cercare anche nella vita civica un confronto con i sin-goli piuttosto che con le Istituzioni ed un lavoro di servizio alla Comu-nità attraverso un'attività capillare di base. E' stato eletto nel 1975ed è rimasto in Consiglio comunale per due legislature fino al 1985nelle liste del P.C.I. quale indipendente. Erano anni nei quali sul pianocivico "vi era molta carne al fuoco" per il forte sviluppo edilizio e con-seguente necessità di infrastrutture. Ricorda la difficoltà di opera-re da opposizione in un Comune dove la D.C. era larghissima maggioranza e soprattutto la diffidenza ge-neralizzata, anche sul piano personale, nei confronti di chi operava da rappresentante del P.C.I. I consiglieridel PCI in Consiglio comunale erano solamente tre e quindi "l'impegno personale fu notevole per essere pre-senti alle molteplici riunioni di Consiglio e delle Commissioni consiliari e alle numerose assemblee pubblicheche occupavano praticamente tutte le serate della settimana". Si è anche interessato a problemi concreti co-me la Scuola serale di recupero della V elementare, frequentata soprattutto da operai, che per annifu gestita dalle ACLI di Lugagnano. Poco interessato alla vita di partito, era molto attento ed impegnato neldialogo personale con i cittadini su tutto il territorio comunale, anche con chi aveva idee politiche moltodiverse; "con alcuni di questi, anche istituzionali, ha sempre intrattenuto e tuttora intrattiene buoni rapportidi amicizia". Ricorda con interesse quel periodo amministrativo "per la vivacità del confronto e per la chia-rezza delle posizioni politiche espresse senza remore in tutte le sedi". RS

Fugatti Livio, classe 1935Consigliere ed Assessore per la DC di San Giorgio

Si è trasferito nel 1966 dalla Val d'Adige a San Giorgio acquistan-do una azienda agricola con i finanziamenti del Piano Verde Nazionaleper giovani Periti Agrari. Sposato con due figli, vive tuttora nellastessa azienda agricola che si è specializzata negli anni in attività viti-vinicola di alta qualità. Esperto, per professionalità e per passio-ne, di agricoltura ricorda come il Comune di Sona sia cambiato moltorispetto a quegli ultimi anni '60 quando ancora nelle zone morfologi-camente più elevate non vi era l'irrigazione, perché quella disponibileera solamente a scorrimento. In quegli anni a Sona vi era un tessutoagricolo di piccole aziende che esercitavano attività miste, dal frut-teto all'allevamento; in pochi anni ha prevalso però la specializzazio-ne, consentendo migliori risultati economici alla maggior parte di esse. Alla politica nel nostro Comune è ar-rivato molto presto, avendo da anni iniziato ad operare, anche a livello provinciale, nell'AssociazioneColtivatori Diretti. E' stato eletto consigliere comunale nei quinquenni 1975/80 ed 1985/90 ed Asses-sore con deleghe al Commercio, Industria, Agricoltura ed Artigianato in quello 1990/1995 sempre perconto della D.C. E' tornato in Amministrazione nel quinquennio in corso 2003/2008 per Forza Italia ed èstato nominato capo-gruppo della maggioranza consigliare. Recentemente è stato nominato dal Consigliocomunale Presidente del Consorzio Sona - Sommacampagna del Mercato Ortofrutticolo. ComeAmministratore ricorda che quando arrivò a San Giorgio vi erano solo "strade bianche" e negli anni '70/'80fu possibile ottenere (con i finanziamenti europei FEOGA) l'asfaltatura di tutta la viabilità; "questo risultato,per una frazione che rappresenta la metà del territorio comunale, è stato molto importante". Tra i cambia-menti che ha osservato con piacere è l'aver visto crescere a San Giorgio in pochi anni molte Associazio-ni di volontariato che hanno contribuito a rendere più solidale, oltre che amichevole, la convivenza civicanella frazione. RS

Da Lugagnano alla CaliforniaRacconto di un’esperienza di studio e lavoro a Berkeley

L’

IN

TE

RV

IS

TA

Il protagonista dell'intervista di questo numero è unvolto "noto" ai più attenti lettori del Baco… è appar-so, infatti, nello scorso numero mentre tiene fra lemani una copia del nostro giornale nei pressi del ce-lebre ponte di S. Francisco: incontriamo DanielePoiega, giovane lugagnanese con alle spalleun'interessante esperienza niente meno che in Cali-fornia.

Ciao Daniele, vuoi raccontarmi la tua espe-rienza negli Stati Uniti? Perché so che non sitratta di un semplice viaggio turistico…No, infatti. Dopo la laurea in Economia ho proseguitogli studi con un dottorato in Matematica per le deci-sioni economiche presso l'Università di Trieste e ho

deciso di fare un'esperienzapresso un'università america-na seguendo le orme di altricolleghi. Nel mio campo lascelta non poteva cadere chesulla Haas School of Businessdell'Università della Californiadi Berkeley, vicino a San Fran-cisco.

Quindi avevi già qualcheappoggio… ma come tisei organizzato in vista diun trasferimento così im-pegnativo?Sì, in effetti non sono partitoallo sbaraglio, conoscevo dairacconti di altri la struttura ed

i nominativi degli insegnanti con cui eventualmenteavrei potuto collaborare. Comunque ho fatto un pri-mo viaggio nell'ottobre 2004 per tre settimane conl'obiettivo di presentare il mio progetto di ricerca almaggior numero i docenti possibile, fino a quandonon avessi trovato qualcuno disposto ad accoglierminel proprio staff di ricerca.Ci sono riuscito e così nel settembre 2005 sono defi-nitivamente partito per un intero anno accademicoche si è concluso lo scorso luglio.

Come è stato l'impatto con gli Stati Uniti?Devo dire che la prima impressione è stata davveroquella di essere catapultati in un altro mondo, conaltri stili di vita, ma mi sono sentito comunque accol-to positivamente. Questo probabilmente è dovutoanche al fatto che Berkeley è una piccola cittadina lacui vita ruota tutta attorno alla grande e famosissi-ma università ed è da sempre abitata da centinaia digiovani studiosi di tutto il mondo, insomma si respiraun'aria molto cosmopolita.

Dove hai alloggiato in questo lungo soggior-no?Durante il mio primo viaggio ho preso contatti perpoter alloggiare in una delle tante palazzine e strut-ture che vengono affittate per periodi più o menolunghi a chi lavora presso i vari dipartimenti univer-sitari. Ho abitato in un appartamento molto grande,eravamo in 8 persone, ed io ero l'unico italiano: unascelta meditata fin da subito in quanto, per poteresercitare al meglio la lingua volevo "costringermi" aparlare inglese anche fuori dal lavoro.

Beh, una scelta molto saggia, anche perchéspesso capita all'estero di ricercare per unpo' di pigrizia la compagnia degli altri con-nazionali.E con i tuoi coinquilini internazionali come tisei trovato?Come ti dicevo la convivenza è stata molto rilassatae piacevole. I ragazzi che si sono alternati presso lamia casa provengono davvero da ogni parte dalmondo, dalla Cina alla Francia, dalla Thailandia allaCorea, ma con tutti sono sempre riuscito a crearebuoni rapporti sociali, tanto che tutt'ora siamo incontatto telematico e ci aggiorniamo per sapere co-sa facciamo una volta ritornati in patria.

Cosa mi racconti invece degli americani veri epropri?Come ti dicevo poco fa la differenza fra cultura euro-

pag.71AGOSTO

2 0 0 6

pea e quella statunitense si percepisce in modo ab-bastanza netto sia nella vita "privata" delle personeche in quella "pubblica".Ad esempio un aspetto che mi ha colpito molto è ladifferente vita sociale delle persone, giovani e non, apartire dall'importanza che si dà all'amicizia: noi"mediterranei" siamo abituati ad instaurare rapportimolto stretti con un piccolo gruppo di amici, chespesso ci accompagnano durante lunghi periodi del-la nostra vita (dalla scuola al lavoro) e impieghiamomolte energie e tempo per coltivare i rapporti a cuiteniamo; lo statunitense medio invece frequenta ma-gari un numero vastissimo di conoscenti, ma si man-tiene ad un livello molto più superficiale. E' molto fa-cile ad esempio incontrare nuovi "amici" con cui an-dare alle feste o passare i momenti di svago dal la-voro, ma spesso sono rapporti su cui non è possibi-le fare affidamento. Mi ha colpito molto l'episodio ac-caduto ad una collega che ha sostenuto l'esame fi-nale di dottorato da sola: tutti gli amici ed i colleghid'equipe (con cui aveva lavorato al medesimo pro-getto di ricerca per mesi e mesi) quel giorno aveva-no ricevuto un invito più allettante e senza alcunaremora hanno "bidonato" la sua cerimonia.

Per quanto riguarda la vita sociale invece co-sa mi racconti?Innanzitutto è molto diverso il rapporto che i cittadi-ni hanno con la spazio comune e con la presenzadello Stato e del Governo. Vi è un grandissimo ri-spetto per tutto ciò che è comune e una grande os-servanza delle leggi di convivenza dovuto anche alfatto che si vive sempre sotto l'impressione di esse-re osservati da un'autorità superiore. Il cittadino me-dio ad esempio difficilmente si dimentica di pagare letasse o eccede coi limiti di velocità con l'automobile,perché è stato educato ad un rispetto rigoroso dellalegge e perché sa che difficilmente può sfuggire aicontrolli delle autorità preposte: tutti sono molto piùligi al dovere, mentre dalle nostre parti siamo più ri-lassati ma anche meno rispettosi e spesso accedeche sia stimato più chi fa il "furbo".

Sei riuscito a farti un'idea anche della vitapolitica americana? Da quello che vediamo dimass-media sembra essere molto diversa daquella che conosciamo noi.Sì anche questo è un aspetto che mi ha colpito mol-to: ho avuto la sensazione che politici e amministra-tori locali si sentano continuamente sotto analisi daipropri elettori, per cui c'è un grande impegno a nonsfigurare, a non tradire il proprio mandato. Per fareun esempio sulla prima pagina di un importantequotidiano di S. Francisco vengono quotidianamentepubblicate le segnalazioni dei lettori rispetto a qual-cosa che non va nel loro territorio (da una buca perla strada alle panchine da riverniciare nel parco, finoalle questioni più serie) con a fianco la foto dell'am-

ministratore che dovrebbe occupar-sene e che in quel caso viene pub-blicamente sollecitato a fare il pro-prio dovere. Non riesco ad immagi-nare che una cosa simile possa av-venire in Italia!

Tornando ad argomenti piùleggeri, c'è qualcosa in parti-colare dell'Italia che ti è man-cato in quest'anno a stelle estrisce?Beh, da bravo italiano la cosa chepiù mi è mancata di casa è il cibo! InAmerica davvero non hanno un "cul-to" della buona tavola come da noi,spesso ho avuto la sensazione chemangino solo per saziarsi ma chenon apprezzino più di tanto i gustidelle pietanze. Amano molto mi-schiare gli ingredienti più disparati, espesso creano mix davvero indigesti.Un altro aspetto di cui ho sentita lanostalgia è la passione per il calcio,che negli Stati Uniti è poco più cheuno sport di nicchia. Ho seguito imondiali laggiù e devo dire che perla finale con la Francia ho notato chetutti tifavano per noi e sono statimolto gentili nel complimentarsi perla nostra vittoria.

Secondo te qual è l'immagineche noi italiani abbiamo negli U.S.A.?Direi molto positiva, siamo molto apprezzati per ilbuon gusto nel vestire e nel mangiare e in generaleper un alone di grande simpatia che sembra circon-darci. Come ti dicevo si respira, almeno nell'ambienteche ho conosciuto io, un clima di grande tolleranzaed accoglienza.

Pensi di ritornare laggiù o consideri conclusaquest'esperienza?Ora sto finendo la mia tesi di dottorato e sinceramen-te mi tengo aperte tutte le possibilità, anche perchémi è piaciuto molo aver passato un lungo periodo al-l'estero, anzi, se mi sento di consigliare a tutti i mieicoetanei vostri lettori di seguire il mio esempio: unperiodo lontano da casa apre la mente ed arricchiscetantissimo, non solo per apprendere una seconda lin-gua o per avere nuove competenze lavorative, maproprio come momento di crescita personale. Ragazzifatelo!!!

Beh, non mi resta che accogliere il suggerimento diDaniele e girarlo a tutti voi!

Veronica [email protected]

Daniele Poiega in al-cuni scatti negli StatiUniti.

Una foto originale per il Baco!Mandateci i vostri scatti

E' questo il nuovo concorso che coinvolgerà la comunità di Sona nel2006 e 2007. Avete una foto particolare che ha qualche riferimento conle nostre Frazioni? Qualcosa di curioso ed unico? Vi siete mai foto-grafati con il Baco o con uno dei nostri gadget (borse, magliette ecc.) inun luogo originale o esotico? Fate uno scatto e inviatecelo. Sarà unpiacere pubblicarlo. A fine 2007 poi andremo a realizzare la classifica del-le migliori ed originali foto, con tanto di premio. Attendiamo vostre fo-to, con una riga di descrizione, all'email [email protected] oppure alla sede de Il Baco da Seta, via Beccarie 48, 37060Lugagnano (Verona).

Sopra: Parigi, Francia - Corrado Danieli diLugagnano: “Il Baco assiste all'estrazione dellaspada nella roccia (la foto è stata scattata un'atti-mo prima dell'evento, ed era l'ultima)”.

Sotto: Letizia, Noemi e Samuele di Lugagnanoin spiaggia con il Baco. A destra: le Famiglie Pratie Olivieri di Lugagnano in vacanza a Capoli-veri, Isola d'Elba.

Sotto. Da Marbella a Sivilla e Madrid con mu-cho calor, Luigi Meche, Luciana, Silvia eSimone.

In senso orario partendo dalla foto asinistra

Filippo Mazzi di Lugagnano, davantial Partenone di Atene.

“Ecco il resoconto del viaggio del Ba-co sulla Luna!!! Vi inviamo le foto cheritraggono il nostro caro Baco a CapeCanaveral (Florida USA) in attesa deldecollo verso la Luna!!! Al prossimoviaggio” . Lorenzo Menaldo eAlessandra Mazzi da Lugagnano.

Elia Campara in Irlanda con la par-rocchia di Lugagnano.

Qui accanto Shengjin- Albania - missione"Figlie del Sacro Cuore di Gesù" - Mazzi Lu-ca di Lugagnano con volontari italiani eanimatrici albanesi. “Esperienza di grest ol-tre il Canale d'Otranto!!! Ovviamente il Bacosempre a sostegno per ricordare le mie ra-dici”

Sopra: Umberto Dal Barco, Maddalena Olioso, Luisa Festadavanti alla moschea blu a Instanbul con il Baco.

Sotto a sinistra: Fabio Dal Barco e Fabrizio Olioso sulla cimadell'Ararat (5136 metri) con il Baco insieme ai componenti dellaexpedition Ararat 2006… purtroppo non hanno trovato l'arca diNoé.

Sopra: 6 agosto '06I "soliti" al ritorno dal week-end a Pistoia, in colonnaal Km 113 dell'Autostrada A1 nelle vicinanze di SassoMarconi.

Sotto a destra: Fam. Olioso Fabrizio e fam. DalBarco Fabio al campo base del monte Ararat con ilBaco.

A sinistra. Milano Maritti-ma: Elisa, Cristi-na, Matilde, Giada,Ilaria, Elena e Ro-berta da Verona.

A destra: Aldo,Stefania, Fede-rico, Gianfranco

ed Elena di Lu-gagnano. Via Fer-rata Sosat, Dolo-

miti di Brenta.

liana, con squadre trentine, piemon-tesi lombarde, venete; tornei dispu-tati in Francia, negli stadi (anche alBentegodi) ovunque.Ma lui sempre pronto a sminuire, adire che la vittoria era dovuta allafortuna, ai compagni di squadra for-ti, a qualche incidente mai alla sua tenacia, al suoequilibrio e intelligenza tattica, alla sua tecnica com-pleta e supportata da un fisico brevilineo e perfetto.Renzo Tommasi, il signor tamburello, così lo han-no definito molti giornalisti, è stato, ed è tuttora, unesempio per molti giocatori, perché una carrierasportiva così ricca di successi non si improvvisa,specialmente in questi anni di sport superspecializ-zato e talvolta esasperato, ma la si ottiene sola-mente con grandi doti e immensa passione.

Franco Fedrigo

[email protected]

Venti scudetti!Renzo Tommasi, un campione assoluto

IL

CA

MP

IO

NE

Pochi, anzi probabilmente nessuno, in Italia, puòmettere in fila 20 scudetti Italiani vinti.Vinti in quasi 40 anni di carriera sportiva ai mas-simi livelli, con i più grandi campioni del tamburello,con le squadre più importanti d'Italia.Renzo Tommasi, dai Salvi, "il piccolo grande uo-mo del tamburello" quest'anno l'ha fatto.Con la squadra dell'U.S. Callianetto (provincia diAsti) ha conquistato con tre giornate di anticipo ilsuo ventesimo scudetto.Il suo primo scudetto lo conquistò nel 1971 colMarmirolo e poi è stato un susseguirsi di successi ebattaglie memorabili nei vari sferisteri di tutta Italia,ovunque è riconosciuto e salutato con simpatia, per-ché, come lo sport che pratica, non ama la ribalta, igrandi proclami, ma ama il tamburello, la sua gentee le sottili emozioni che un semplice attrezzo comeil tamburello può trasmettere.Nella sua casa di Sona, ci mostra i suoi primi tam-burelli, fatti di legno e pelle di cavallo: "ai migliorigiocatori davano i tamburelli fatti con la pelle dellecosce, più sottile ed elastica, ai meno bravi toccavaquella un po' più grossa e magari anche con qual-che nervatura." Poi ci sono i più recenti, in plastica,ma con sopra uno scudetto tricolore e firme di cam-pionissimi del tamburello: Biasi, Policante, Riolfi, Ri-ghetti, Della Valle, Petroselli ecc.Anche le foto non mancano, con la nazionale ita-

37060 Sona (VR) - Via Festara, 8045 6082417 • 045 6082421

Renzo Tommasi conla squadra U.S. Ca-lianetto, Campioned’Italia 2005/2006.

pag.76AGOSTO

2 0 0 6

Metti un venerdì d'agosto e nove ragazzi che pro-pongono un sound avvincente e coinvolgente edecco, il mix giusto della serata è servito. Al PlanetBeer di Lugagnano abbiamo ascoltato gli "Allegro Vi-vo Bis", una giovane band emergente ed abbiamoscambiato con loro quattro chiacchiere.Sicuramente il "tasso tecnico musicale" è di elevatafattura, basato sull'esperienza maturata in questi an-ni all'interno del Corpo Bandistico di Sona; nove

amici accomunati tutti dalla passionedella musica e dalla voglia di divertirsiinsieme suonando, per far divertire ilpubblico proponendo musiche e canzo-ni vecchie e nuove, compresi i classici"tormentoni estivi" sempre ballabili ecoinvolgenti. Una serata divertente, unpo' fuori dagli schemi ed un po' in con-trotendenza, ma comunque con misce-le e suoni musicali che allietano e ralle-

grano chiunque.Come dicevamo, questi ragazzi, tutti del nostro Co-mune, provengono dalla Banda di Sona e sei mesi fa,un po' per mettersi in gioco ed un po' per diletto epassione, hanno unito le loro singole doti musicaliformando un gruppo.Il mix proposto è scandito molto bene dalla trombadel Jo, Giordano Sartoretti, che introduce ogni

singolo pezzo, ed è accompagnatodai ritmi aggressivi della batteria,suonata da Nicola Favari, dallechitarre di Damiano Salazzari eLuigi Jamundo e dal basso di Ni-cola Miglioranzi. Suoni caldi e per-fettamente equilibrati tra loro anchequelli dei fiati come il sax di Clau-dio Bendazzoli ed il clarinetto diMatteo Mazzi. A monte di tutto ciò,le basi musicali vengono armonizzatedalla tastiera, dove spicca Anto-nino Jamundo. A completare l'ope-ra, quasi come una ciliegina sulla tor-ta, la parte vocale è affidata adAlice Benedetti, "indispensabileacquisto, anche per far rifiatare unattimo, nella scaletta proposta, i varicomponenti, soprattutto i fiati" am-mette sorridendo Nicola.Tornando al nostro incontro, la sera-

ta è scivolata via veloce e per nulla noiosa, partendoda una intro strumentale che ha spaziato a 360gradi con musiche classiche e molto ritmiche fino adarrivare a basi vecchie e nuove, come "Cuore matto"di Little Tony e "Demaziado corazon" di Dewille (vec-chia sigla di Zelig). E' stata poi la volta delle canzoni"made in Italy" interpretate da Alice ovvero "Volare" e"Ciao ciao bambina" di Domenico Modugno, "Il cielod'Iirlanda" di Fiorella Mannoia ed "In bianco e nero"di Carmen Consoli, tanto per citarne qualcuna, ma

MU

SI

CA

Una serata “Allegro Vivo Bis”Otto ragazzi e una ragazza per musica d’alta qualità

no suonato all'interno del Tropico del Soleed in altri locali della nostra zona, ma anchealla serata di chiusura dell'Animazione Esti-va che coincideva con l'apertura della sa-gra a Lugagnano.A questo punto, come fatto anche al termi-ne della serata, ripetiamo l'incoraggiamentoa non mollare ed a proseguire per questastrada, perché per tutta la nostra Comunitàsono sicuramente una risorsa positiva dasfruttare e da sostenere. Dei ragazzi, purcon esperienze e caratteri diversi, uniti e le-gati dalla musica. Quella musica che serveper divertire, per trasmettere allegria e so-prattutto emozioni che anche noi abbiamoavvertito in una piacevolissima serata di ini-zio agosto.

Vittorino ArmaniStefano Zanoni

anche dei brani stranieri come "Rosanna" dei Toto o"Feel like a woman" di Shania Twain. L'apice del coin-volgimento del pubblico comunque si è avuto quandodalla tromba del Jo si è scatenato il sound dei BlackEyed Peas con l'ultima e famosa "Pump it".Al termine dei saluti, dopo i classici "bis" richiesti so-prattutto da amici e conoscenti, i ragazzi, strematima felici per la riuscita della serata, hanno com-mentato questa loro breve e finora positiva espe-rienza spiegandoci anche il motivo del loro nome cosìoriginale: "Beh, pur provenendo da frazioni differentidel Comune di Sona, tutti noi già sui banchi dellaScuola Media avevamo in comune una cosa che ciuniva e che è stato il nostro punto di partenza voca-zional-musicale… ovviamente lo stesso libro di musi-ca!!!". E così, tra una risata ed una battuta, questi ra-gazzi, simpatici e sicuramente vivi nello spirito, cihanno fatto un'ottima impressione ed a quanto parenon solo a noi considerando che in questi mesi han-

Lo scorso 24 agostoun vero e proprio torna-do si è abbattuto sul no-stro territorio, ed in par-ticolare nella zona diGuastalla. La forza de-gli elementi è stata taleche ben 12 pioppi sonostati sradicati e gettatia terra.Nelle foto di GiulioBraggio la zona il gior-no dopo la tempesta.

Le Foto

Tornado a Guastalla

La Parrocchia di Lugagnano in Irlanda

Lo scorso settembre, come di consuetudine ormai da moltianni, la Parrocchia di Lugagnano ha compiuto il tradizio-nale viaggio in qualche destinazione internazionale. Que-st’anno è stata la volta dell’Irlanda, sulle orme di San Pa-trizio.Una settimana attraverso il verde di una nazione piena dimeraviglie naturali, di citta affascinanti, di una popolazioneaccogliente. Giorni vissuti all’insegna dell’allegria e del piace-re di stare assieme. Capogruppo il Parroco Don Mario, acui va il merito di saper riproporre ogni anno questi viaggi,bellissime occasioni per conoscere realtà differenti dalla

nostra e per allargare iconfini, fisici e culturali,dei numerosissimi partecipanti.E quindi l’appuntamento non può che essere alla prossima occasione.

C a r r o z z e r i a

Zanin GabrieleVerniciatura a forno

Banco di riscontro scoccheAderente Accordo ANIA

Via Betlemme, 1537060 Lugagnano (VR)

Tel. 045 984093

In relazione al film "Il Codice Da Vinci", fin troppo chiacchierato,del regista Ron Howard, mi ha particolarmente colpito la reazionedegli spettatori al termine di una proiezione in una sala gremita,di un ben noto centro del nostro Comune. Un nutrito gruppodi spettatori si espresse con un deciso applauso, incorniciato daun atteggiamento di enigmatico silenzio della maggioranza. Per-sonalmente questa esperienza per me è stata molto più interes-sante sia della visione del film, sia della lettura del libro da cui ètratto e dei relativi testi di critica, alcuni molto interessanti. Si sa,gli Italiani leggono poco ed anche se questo è pure da noi unodei libri più venduti, certamente, in rapporto, figuriamo all'ultimoposto. Non altrettanto però potrà dirsi, alla fine, per il numero di"lettori" del film omonimo. Il film in quanto tale è stato ben fatto, esoprattutto per i dialoghi e la musica. Perché l'applauso e perchéil silenzio, che risultava altrettanto eloquente? Vorrei cercareuna spiegazione tra chi aveva colto nel film, ad di là del suo valo-re artistico, un atto di accusa verso la Chiesa cattolica romana echi, invece, attanagliato da enigmi dopo un bombardamento de-molitore verso ogni religione di rivelazione, in particolare la cristia-na, si trovava sul momento ridotto al silenzio, un silenzio parlante.L'atteggiamento degli spettatori mi è parso leggerlo comerisposta ad un messaggio che andava ben oltre il film stesso, perquanto nel proprio intimo qualcuno potesse ripetersi che in fondosi trattava di…un film! Penso ai riferimenti storici e romanzeschi:tutto nel film si presta ad un obbligato ripensamento. Per me,questa ne è la chiave e la portata. Una chiave a stella dalle molte-plici angolature. Prendiamo l'angolatura più interessante, cioè cheGesù, la persona storica sulla quale è stato costruito il personag-gio del Cristo-Messia, potesse essere effettivamente sposato conla Maddalena e avere una discendenza. Niente di più probabileche questo Gesù, come qualsiasi buon ebreo, in obbedienza alprimo comandamento della Toràh e soprattutto se "rabbi", mae-stro, avesse una compagna invece di rimanere scapolo! A soste-nere questa realtà sono scritti conosciuti col nome di vangeli cheper antichità e testimonianza rivestono, secondo gli storiografi, lastessa importanza dei quattro vangeli canonici, alcuni anzi potreb-bero essere più antichi di quest'ultimi. Qui non si naviga nel cam-po della fantasia romanzesca, ma tra più che valide basi. Adinsospettirci è lo storico atteggiamento della stessa Chiesa cattoli-ca romana che con Costantino, Teodosio I e II, Valentiniano III, ini-zia un ultramillenario falò che oltre ai libri finirà per bruciare anchela stessa carne umana. Quello ordinato da Hitler l'11 maggio1933 in Bebelplaz a Berlino, in cui furono bruciati più di 20.000libri, costituisce solo una pallida imitazione, una recente favilla.Inoltre so per certo che quelle sezioni della Biblioteca apostolicavaticana che un tempo, non troppo lontano, vedevano le sacrescritture differenziate dalle apocrife, attualmente tutta questa anti-ca documentazione passa indistinta sotto l'unica dicitura di sacrescritture. Che sia un segno dei tempi? Già Paolo di Tarso,scapolo, cui interessava mettere in mostra se stesso, scriveva: "Ainon sposati ed alle vedove dico: è buona cosa per loro rimanerecome sono io". E perché mai non come lo era Gesù? Ma, si sa, la

vita terrena di Gesù non lo inte-ressava minimamente. Quanto almodello di vita reale diceva e scriveva: "Siate miei imitatori!" Per-tanto né Dan Brown, né il film, da questa angolatura navigano nel-la fantasia romanzesca. Ed il silenzio degli spettatori è reazionemotivata: bisognerebbe conoscere. Ma quanti sono a cono-scenza di tutti questi antichi vangeli? Nel vangelo di Filippo si leg-ge: "Maria Maddalena, che è detta sua compagna (coinonòs), inrealtà è coniuge di lui" (32) e "Il Signore amava Maria più deglialtri discepoli e la baciava più volte sulla bocca davanti a tutti"(55). Chi ha letto il vangelo di Tommaso, di Maria, il vangelo dellaVerità, di Pietro, degli Egiziani, dei dodici apostoli, le questioni diMaria (II sec.), vangelo in uso dalla chiesa cristiana detta dei Mili-tari, eccetera, eccetera? Per carità! Dan Brown nel romanzo ac-cenna alle peripezie di Leonardo per i modelli dei personaggi del-l'ultima cena ed in particolare per Giuda, ma non vi ho trovato ri-ferimenti all'aneddoto che tante volte, da quando ero ragazzo, hosentito dai preti cattolici nelle loro prediche, con intento moralisti-co, per dimostrare quanto fisicamente abbrutisce il peccato. Se-condo questo racconto, rimastomi fisso nella memoria, Leonardofinalmente trovò anche il modello per Giuda, ma venne casual-mente a sapere che era lo stesso individuo che aveva posato anniprima per il suo Gesù! E qui non si può non aggiungere una chic-ca al Codice da Vinci! E' uscito in questi giorni nella traduzione ita-liana il testo del vangelo di Giuda, salvatoci da un monaco cri-stiano in Egitto, tenendoselo stretto stretto tra le braccia nellatomba e scoperto recentemente negli anni settanta. Sull'antichitàdi questo vangelo le cui copie furono tutte distrutte dalla Chiesacattolica romana, sta la testimonianza di Ireneo di Lione (II sec.),che lo conosceva. Così Ireneo scrive: " E Giuda il traditore fu mes-so in piena conoscenza… ad egli fu concessa la verità e non aglialtri, e così compì il mistero del tradimento. Ed essi impugnanoun'opera … cui danno il nome di vangelo di Giuda". Ciò depone afavore della sua esistenza nelle diverse chiese probabilmente findagli inizi della vicenda cristiana assieme a quei vangeli, in seguitoscelti e definiti canonici. In esso si legge che Gesù stesso istruiscee prepara Giuda al tradimento e per questo Giuda dovrà soppor-tare l'ignominia dei secoli, ma è il più santo e gradito a Dio degliapostoli, il migliore, la tredicesima forza, colui che compie la mis-sione più importante insieme a Gesù. Anche qui, come nel mo-dello leonardesco dell'aneddoto, Gesù e Giuda, almeno facendodella poesia teologica, sono… la stessa persona: non era possi-bile per il Giuda sottrarsi alla volontà divina, pena l'onnipotenzadivina stessa e il "quia ipse voluit", poichè Egli lo volle! Ma valàche lé tuto bélo! Sono convinto tuttavia, pensiero finale, che l'at-tendibilità o l'autenticità di un libro, essenziale per le fedi di rivela-zione o religioni del Libro (in particolare quella cristiana), non lo èper la fede in Dio. Fromm a ragione diceva che un vero credentenon ha bisogno di aderire ad una religione. Ed io aggiungo checosì si prende per il verso giusto anche… il Codice da Vinci contutto quello che ci sta dietro!

Rolando Gaspari

“Il Codice da Vinci” visto a SonaL’Intervento

pag.80AGOSTO

2 0 0 6

Una rotonda “esemplare”. Ovvero, come non dovrebbe essere progettata una rotonda

Bendinelli Serrandedi Bendinelli Giorgio Gregorio & C.

Fabbrica serrande avvolgibili - Cancelletti riducibili - Porte basculantiMotorizzazione serrande

Via Lugagnano 4 - Caselle (Verona) - Tel. e Fax 045 8581194

In data 2 febbraio 2006, con delibera n° 9 del Consiglio Comunale di Sona è stata approvata la lottizzazione presentata dalla SocietàPanorama Sona srl, nel contesto del più volte rimaneggiato Piano Urbanistico Attuativo Residenziale. Concessione che ha destato sor-presa in quanto ripetutamente respinta in precedenza dalle commissioni competenti, per motivazioni che non sono venute meno e che,se erano giustificate allora, dovrebbero, per coerenza, esserlo anche oggi. La lottizzazione è giudicata "devastante" per l'impatto cheavrà sul territorio, dove, fino a pochi anni addietro, è stata applicata una politica di cauta urbanizzazione e di salvaguardia della morfo-logia del terreno, a balze, e della vegetazione, costituita da piante autoctone caratteristiche, sempre più rare. Oggi, su una superficieeffettiva 19.704 metri quadrati è stata approvata una volumetria edificabile di 16.000 (sedicimila!) metri cubi, destinati inevitabilmentea lievitare in corso d'opera. Si tratta di una vera colata di cemento che toglierà alla "amena e ridente collina di Sona", come si scrivevanei temi delle medie, ogni aspetto di collina. La popolazione non è mai stata opportunamente informata del progetto e dei danni cheda esso deriveranno alla comunità. Con approvazione della Commissione edilizia del Comune di Sona, (9 agosto 2006) ed a seguito diConferenza tra Sindaco di Sona, rappresentante della Provincia e rappresentanti della Panorama, (19 luglio 2006) è stata approvatainoltre una rotatoria che, nelle intenzioni dell'autore, dovrebbe agevolare il flusso di traffico che sarà generato dalla lottizzazione so-praccitata. Una rotatoria realizzata in forte pendenza, con entrata ed uscita ad uncino, preceduta e seguita da due curve cieche, e ine-vitabile discarica del torrente d'acqua e di detriti che scende dal paese ad ogni pioggia. Non occorre essere degli esperti per capire find'ora che questa "rotonda" costituisce un ulteriore sfregio ambientale e ha tutte le caratteristiche per essere definita come trappola pertutti gli utenti della Via Molina, strada provinciale che collega la statale 11 al centro di Sona. Chi abita in zona può testimoniare dei numerosi incidenti che annualmente coinvolgono veicoli nella stagione invernale. Altro e non me-no importante aspetto del progetto è quello riferibile al danno ambientale che la nuova viabilità verrebbe a produrre. La lottizzazionecitata dispone fin d'ora di una sua attuale via di uscita sulla strada della Fusara, Via Olmo, sempre di gestione provinciale, già utilizzatadagli abitanti della zona collinare. Non esiste quindi la necessità di creare una seconda uscita sulla Via Molina, la cui realizzazione ver-rebbe a sacrificare la Via Lova, strada storica che deve essere considerata patrimonio della Comunità e che dovrebbe essere tutelatacome un elemento importante nella storia di Sona. Nel tentativo di difendere il nostro paese da questo ennesimo sfregio, è stato costi-tuito un Comitato per la Tutela Ambientale di Sona, organizzazione politica, ma non politicizzata, nel senso che vigila sui modi di fareamministrazione a favore della comunità e non è legata ad alcun schieramento. Al Comitato hanno aderito numerosi cittadini ed è so-stenuto anche da persone non del paese. Obiettivo primario del Comitato è quello di fornire adeguata informazione alla popolazione diSona delle conseguenze derivanti da scelte amministrative che meritano più ampia discussione ed un più diretto coinvolgimento dellacomunità. Altro obiettivo è quello di mettere in movimento tutti gli strumenti per impedire che questa opera venga realizzata. Media,

Enti, Associazioni, personalità politiche influenti, sa-ranno informati e sensibilizzati a prendere consape-volezza del problema e a dare il loro contributo perannullare un provvedimento amministrativo che, giàsul progetto, risulta essere molto pericoloso. In temadi "rotatorie" esiste una corposa e precisa documen-tazione tecnica, con la identificazione delle specificherichieste per ogni tipologia di realizzazione. Quellaproposta non tiene conto delle indicazioni e dei sug-gerimenti forniti come contributo ad una mobilità nelpieno rispetto della sicurezza. La rotatoria propostasulla Via Molina è, senza dubbio, un chiaro esempiodi come non si devono fare le rotatorie.

M. Grazioli e F. Marchesini per conto del CDASComitato per la Difesa Ambientale - Sona

Riceviamo e pubblichiamo

Da ormai dieci anni Palazzolo ospita, nell'ambi-to dell'Estate Teatrale organizzata dal Co-mune di Sona, concerti o esibizioni di gruppimusicali o personaggi noti a livello nazionale.Tra le vie del paese, nel corso di questi anni,sono echeggiate le note musicali di gruppi co-me i Dik Dik, Vandelli, Le Orme, I Camaleonti, IPooh, i Formula 3 e Renato dei Kings o le risa-te provocate dall'irresistibile Beppe Grillo.Quest'anno, esattamente sabato 29 luglio, èstato il turno dei prestigiosi New Trolls che,accompagnati da I Corvi e dai Sacro e Pro-fano, esibendosi sul palco allestito in via IVNovembre accanto alla piazza hanno allietatola serata di un pubblico accorso numeroso.Sicuramente un'ottima maniera per raggiunge-re quello che era l'obiettivo che GiancarloGiacomelli (allora consigliere comunale) el'allora Assessore alla Cultura RaffaeleTomelleri si erano prefissati: rilanciare l'im-magine di Palazzolo.Ma anche un modo per ravvivare il paese coniniziative culturali che creino aggregazione…iniziative che nel nostro paese scarseggiano.

Marco Forante

[email protected]

E sono dieci!Nuovo appuntamento a Palazzolo con la musica Beat

EV

EN

TI

Nella foto sopra la bella presentatrice con GiancarloGiacomelli, uno degli organizzatori. Nelle altre foto momenti della serata. Foto Pachera.

pag.82AGOSTO

2 0 0 6

FA

MI

GL

IE

C’è ecologia anche nell’acquisto dei pannoliniMamme e papà di Sona unitevi!

Secondo uno studio inglese ogni bambino produceuna tonnellata di pannolini entro il terzo annodi vita, pannolini che sono il 4-5 % del totale dei ri-fiuti prodotti quotidianamente. I normali pannolini incommercio sono fatti di cellulosa, resine sintetiche ealtre sostanze non biodegradabili, tanto che le co-muni norme di riciclaggio dei rifiuti li relegano nelrifiuto secco non riciclabile, in quanto impiega-

ApprofondimentiEvitare i rifiuti da pannolino:vedi http://www.newbabyberry.com/acatalog/rifiuti.htmlhttp://www.greenparty.org.uk/files/reports/2004/real%20nappies%201.html

Scheda del pannolino attualmente acquistato. Marchio Moltex. ModelloOKO. Caratteristiche come riportate dal sito www.moltex.deProdotto con cellulosa non candeggiata. L'imballaggio è degradabile e riutiliz-zabile per il conferimento del rifiuto biologico (umido). La forma del pannolinoe gli elastici facilitano il movimento. Sistema di chiusura a velcro elasticoNucleo del pannolino extra morbido. Le pareti laterali arieggiate.Alcune domande e risposte:D. Di quale materiale è fatto il pannolino per bambini Moltex Oko?R. La parte di polpa di cellulosa non candeggiata nella produzione di questopannolino per bambini è fra 40% e 60% a seconda della disponibilità, soltan-to in volumi limitati di materia prima disponibile.D. Moltex Oko contiene la carta riciclata?R. No, per motivi tecnici e di salute la carta riciclata non è adatta alla produ-zione dei pannolini per bambino.D. Che cosa sono i vantaggi del pannolino del bambino di MOLTEXOko rispetto "ad un pannolino bianco" candeggiato?R. Il nostro è l'unico pannolino prodotto con cellulosa non candeggiata. Così lerisorse naturali dell'ambiente sono già conservate durante la produzione dellematerie prime.Questo non lo troverete in nessun altro pannolino convenzionale per bambini.Il nostro MOLTEX Oko è l'unico pannolino sul mercato tedesco che ha un im-ballaggio degradabile 100%. Le risorse naturali così si conservano e le spesedi smaltimento sono ridotte.

no più di 500 anni per decomporsi. L'alternativa,forse poco convenzionale, è utilizzare pannolini la-vabili che sono l'evoluzione dei vecchi ciripà: essen-do questi a basso impatto ambientale, consentono atutta la comunità un risparmio nel trattamento deirifiuti, pertanto alcuni comuni italiani (ad es: Tezzesul Brenta, Limena) stanziano fondi dedicati a colo-ro che scelgono di utilizzarli, sotto forma di agevo-lazioni per l'utilizzo di lavanderie o incentivi per l'ac-quisto e la diffusione.Oggi però esistono sul mercato anche pannolini mo-nouso d'ottima qualità che però possiamo conside-rare eco-compatibili poiché sono biodegradabilioltre il 95% essendo fatti principalmente di maise cellulosa, confezione inclusa, ed ecologici anchenella fase di produzione in quanto non sono sbian-cati, il che è un bene sia per chi li produce che perchi li indossa.Purtroppo in Italia questi costano più di quelli dimarca tradizionali, perciò la scelta diventa costosa.Per fortuna ci viene incontro internet e il mercatoglobale, che grazie alla libera circolazione di mercici permette di fare acquisti anche all'estero, dovequesti prodotti, così come il latte in polvere e alcunimedicinali, costano meno. Se poi si uniscono le for-ze per rinforzare il gruppo d'acquisto già esistente,il costo può risultare minore di quello dei tradizionalipannolini di marca.Mamme del nostro Comune unitevi! A breve proba-bilmente si farà un nuovo ordinativo, pertanto chiè interessato potrà contattare il numero3488207250. Un'ultima considerazione: non sia-mo ancora arrivati al livello di riciclo del 100%, mase noi consumatori con i nostri acquisti spingiamo iproduttori verso questa strada forse un giorno ciarriveremo.E allora potremo anche migliorare il livello del60,8% di raccolta differenziata che oggi ci mette al42° posto tra i "comuni ricicloni" del 2005!

Emanuele e Sabrina

pag.83AGOSTO

2 0 0 6VENDITA R ICAMBI ORIGINALI

Foto di una classe di scuola elementare scattata nel Borgo Carne-vale (Via San Francesco), a Lugagnano, il 5 maggio dell’anno XVdell’era fascista. Causa l’assenza di strutture adeguate, per alcunianni, gli studenti erano costretti a far lezione in stanze di privati.Foto Sorelle Mazzi Patine.

Le foto storiche

Impaginato_38 finale.qxd 21/09/2005 0.25 Pagina 83

Alla preparazione di questonumero hanno partecipato:

Alberto Mazzi, Alfredo Mazzi, Arianna Bianchi,Beatrice Venturini, Bruno Cinquetti,

Chiara Buttini, Claudio Bernardi,Claudio Girardi, Claudio Miotto,

Claudio Tomezzoli, Cristian Ragazzo,Cristiano Silvestri, Daniele Venturini,

Davide Fattori, Doriano Benedetti, El Bacan,Enrico Cordioli, Enrico Olioso, Ester Mazzi,

Ezio Costa, Fabiana Polledri, Fabrizio Olioso,Fausto Ferrari, Federica Valbusa,

Francesco Bressan, Franco Fedrigo,Fratta & Frissa, Gianfranco Dalla Valentina,

Gianluigi Mazzi, Gianmichele Bianco,Gisella Venturini, Giulio Braggio,Graziano Facincani, Luca Marchi,Luigi Tacconi, Marcello Magagna,Marco Aldrighetti, Marco Chesini,

Marco Forante, Marco Turri,Maria Grazia Quagini, Mario Bighelli,

Mario Nicoli, Mario Pachera, Mario Salvetti,Marni, Massimo Adamoli,

Matteo Buttini, Matteo Granuzzo,Maurizio Ferrari, Mirko Ambrosi,Moris Vantini, Natascia Arduini,

Patrizia Nastasio, Raffaele Tomelleri,Raffaello Liber, Renato Salvetti,

Roberto Donadelli, Rolando Gaspari,Sabrina Bianchi, Simonetta Tinazzi,Sorelle Mazzi Patine, Stefania Paon,

Stefano Zanoni,Vittorino Armani e Veronica Fenzi.

Il 38° numero de Il Baco da Seta

è stato stampato in 2000 copie. Data di stampa:

22 settembre 2006

LLaa RReeddaazziioonnee

Giovedì 17 agosto è nato Lorenzo,il secondogenito di Natascia Ar-

duini e Gianfranco Dalla Valen-tina, co-direttore di questo periodi-co. Alla famiglia Dalla Valentina e alpiccolo Lorenzo i migliori augurida tutta la Redazione e da tutti i

collaboratori

FFiiooccccoo AAzzzzuurrrroo!!

Impaginato_38 finale.qxd 21/09/2005 0.26 Pagina 84